Per questa FF posterò meno frequentemente in quanto devo sempre aggiustarmi le idee... Spero che non vi dispiaccia...

Comunque ecco il secondo capitolo, per ora introdurrò solo il nuovo caso ma dal prossimo vedremo anche Booth, Brennan, Angela, Hodgins e Cam. Insomma, tutta la banda del Jeffersonian.

Volevo avvertirvi che forse ho inserito dei particolari un poco macabri nella descrizione del cadavere, niente di così eclatante ma potrebbero dar fastidio quindi se mai leggete con prudenza... (oddio, mi sembra di essere uno spot per la guida sicura in macchina... XD)

Detto questo spero che il capitolo vi piaccia e caso mai non fosse così fatemelo sapere che cercherò di migliorarmi strada facendo....

P.s. Per chi non conoscesse Bones. Non preoccupatevi, prima di inserire i loro personaggi lascerò un piccolo (per quanto possibile) riassunto per farvi un po' conoscere i personaggi :)

Buona lettura!!!!

Capitolo 2 – An horrible body

Il giorno dopo, alle sette precise, il cellulare di Castle inizia a squillare. Lui allunga un braccio fuori dalle coperte e lo afferra guardando chi lo disturba a quell'ora di mattina, sopratutto dopo uno dei suoi book-party. Beckett. Lo scrittore si sveglia subito leggendo quel nome e risponde di slancio.

“Buongiorno Detective, chi è morto?” domanda con un sorriso sulle labbra l'uomo.

“Non è il momento per le spiritosaggini Castle. Grazie al tuo festino ho un mal di testa da pazzi. C'è un cadavere.”

“Dove?” chiede l'uomo alzandosi e iniziando a prepararsi.

“Alla discarica.” mormora la donna. “Io sto già andando là. Se vuoi un passaggio fa in modo di essere pronto tra dieci minuti.” si raccomanda la donna prima di attaccare. Castle guarda i pantaloni che stava per indossare e sospirando decide di ripiegare su qualcosa di più comodo e meno costoso. La discarica non era certo posto per giacca e cravatta.

Dieci minuti dopo Castle è pronto e scende davanti al suo palazzo dove trova un impaziente Beckett ad attenderlo.

“Ti ho fatto aspettare molto?” domanda notando il suo sguardo assassino.

“No, ma ti prego di abbassare un po' il tono. C'è chi non si sente troppo bene.” mormora la donna con un tono di voce a malapena udibile.

“Scusa.” Beckett torna ad osservare la strada concentrandosi sulla via migliore per arrivare alla discarica che si torva appena fuori New York. Una volta arrivati nelle vicinanze l'odore pungente dei rifiuti filtra all'interno della macchina facendo aumentare il disagio della detective.

Beckett parcheggia vicino al furgone della scientifica e seguita da Castle si inoltra nella discarica.

“Yo Castle!” lo saluta Esposito vedendoli arrivare. “Beckett.” aggiunge rivolgendosi alla donna che risponde con un semplice cenno del capo.

“Cosa abbiamo?” domanda cercando di respirare con la bocca. Lanie si alza, toglie i guanti e si avvicina a Kate.

“Un uomo, razza caucasica, tra i 45 e i 55 anni. Non so dirti di più...” mormora dispiaciuta la donna.

“La causa della morte?” domanda Kate avvicinandosi al cadavere.

“Non sono ancora riuscita a trovarla. Il cadavere è in avanzato stadio di decomposizione anche se si trova qui da non più di tre mesi, per ora non posso essere più precisa, le condizioni atmosferiche e i topi l'hanno ridotto male.” gli spiega la donna prima di lasciarle vedere il corpo.

I vestiti della vittima erano ridotti a brandelli e pieni di sangue. I segni dei morsi lasciati da ratti e da altri piccoli animali erano ben evidenti su tutto il corpo ma ciò che più fece ribrezzo a Beckett fu la vista del suo volto. L'assassino doveva averlo sfigurato. Le ossa del cranio erano praticamente in bella vista, i brandelli di carne che vi erano rimasti attaccati erano putrefatti e rosicchiati. I corvi dovevano aver banchettato con gli occhi visto che i filamenti della retina giacevano in parte sulla faccia del morto.

“E come diamine hai capito che è qui da tre mesi?” chiede confuso Castle.

“Semplice, da questo.” gli dice indicando l'orologio della vittima. “E' il nuovo modello della Swatch, è uscito da poco più di tre mesi. Quindi se la vittima ce l'ha vuol dire che tre mesi fa era ancora vivo per comprarlo.” Spiega la donna beandosi del suo sapere nel campo della moda. “E' stato sfigurato con una lama molto affilata, ma la poca fuoriuscita di sangue ci dice che è accaduto post - mortem. Ad occhio ho contato almeno quindici tagli, ma potrebbero essercene altri. Ti farò sapere con esattezza dopo l'autopsia.” gli dice Lanie.

“Probabilità di scoprire la sua identità?” chiede sospirando Beckett.

“Basse. Io non sono in grado di dare un volto a questo poveretto. Sentirò un mio collega se vuoi. E' bravo, ma non credo che nemmeno lui riuscirà a fare molto. I tagli praticati hanno anche inciso il cranio modificandone alcuni lineamenti.” le spiega Lanie.

“Grazie Lanie.” dice Beckett avvicinandosi al cadavere per osservarlo con attenzione. Castle è alle sue spalle che la osserva con attenzione, è il suo primo cadavere sfigurato e lui non sa se sentirsi entusiasmato o disgustato.

“Allora, che facciamo... voglio dire, come diamo un identità al nostro John Doe?” chiede avvicinandosi a Kate.

“Non lo so. Non mi era mai capitato prima un corpo ridotto in questa maniera...” mormora la donna lievemente sconvolta.

“Allora, visto che non hai idee, che ne dici se ora torniamo al distretto? Anzi che ne dici se ora ti accompagno a casa, ti fai una bella doccia e poi ti torno a prendere tra un paio di ore quando Lanie ha finito l'autopsia? Tanto prima di allora non potresti fare comunque niente.” mormora lui sicuro.

“Grazie Castle, è gentile, ma non posso lasciare Esposito e Ryan a fare tutto il lavoro.”

“Ma loro sono d'accordo... vero ragazzi?” chiede Castle lanciando un occhiata eloquente ai due.

“Certo, vai pure...” mormora Esposito già pensando alla mole di lavoro in più.

“Veramente....” inizia Ryan ma la gomitata che il suo compagno gli lancia lo fa rinsavire. “Vai a casa Beckett, sembri uno straccio.” dice infine sospirando. Beckett gli guarda male avendo capito bene che loro non erano proprio d'accordo ma è troppo stanca per ribattere così decide di accettare l'offerta di Castle.

“Okay, andiamo. Grazie ragazzi...” mormora riconoscente allontanandosi il più presto possibile da quella puzza.

“Che ne dici se per una volta guido io? Tu non mi sembri molto in grado... e poi dovrò tornare a casa mia in qualche modo.” Beckett annuisce.

“Va bene, ma non toccare niente di quello che c'è sulla macchina. Capito Castle?!”

“Sì, lo prometto.” dice lui sorridendo e prendendo le chiavi che la donna gli sta passando.

“So già che me ne pentirò a mente lucida...” mormora Kate salendo in macchina.

Castle guida tranquillo nel traffico mattutino e dopo una mezzora arriva davanti al condominio di Kate.

“Allora passo a prenderti quando Lanie avrà finito con l'autopsia va bene? Intanto tu riposati, fatti una bel bagno, insomma rilassati e fatti passare il mal di testa.” le dice premuroso. Beckett sorride sincera per la prima volta nella mattinata, le fa piacere ricevere tutte queste attenzione dallo scrittore. Questa sua qualità di aiutare tutti senza mai volere niente in cambio l'aveva sempre colpita. Lei aveva pensato che Castle, come tutte le persone ricche, fosse egoista ed invece lui si era rivelato tutto il contrario. Sì, era un bambinone con un ego smisurato, rompiscatole, dalle idee molto stravaganti e dal complotto governativo facile, ma si preoccupava sempre per le persone a lui vicine, non era arrogante ma soprattutto non trattava nessuno guardandolo dall'altro in basso, non si sentiva superiore solo perché aveva molti soldi.

“Grazie Castle, allora a dopo.” conferma lei entrando nel palazzo.

Castle segue la sua figura finché il portone non si chiude, poi rimette in moto e si avvia verso casa sua. Durante il breve viaggio, come promesso, Castle non tocca ne gli altoparlanti ne la sirena. L'occhiata di Kate lo aveva spaventato per bene.

“Ehi, papà, nuovo caso?” lo saluta sua figlia vedendolo rientrare.

“Già, sempre che riusciamo a scoprire l'identità del corpo... è talmente sfigurato e decomposto che Lanie non ha saputo dirci nemmeno se sarà in grado di dargli un volto.” le dice avvicinandosi. “Ma forse queste non sono cose che dovrei dire a te...” aggiunge ricordandosi all'improvviso che Alexis ha 17 anni.

“Nah, ormai non mi fa effetto niente di ciò che dici. Piuttosto papà, ma sei tu che puzzi a quel modo?” chiede Alexis storcendo il naso, Castle si annusa.

“Già, dopo essere stato in una discarica mi sa che mi ci vuole proprio una bella doccia e magari una buona dormita...” dice Castle a sua figlia. “Se chiamasse qualcuno dal distretto vienimi subito a svegliare okay? Ti autorizzo, altrimenti Kate mi ammazza visto che è appiedata.” borbotta ridacchiando l'uomo.

“Va bene, sogni d'oro papà...” gli dice Alexis mandandogli un leggero bacio. Non si sarebbe mai avvicinata a lui prima di una bella doccia.

L'uomo si dirige al piano di sopra e dopo essersi lavato si sistema sul suo letto pensando al nuovo, eccitante e strano caso. Chissà se ce l'avrebbero fatta lui e Beckett a risolverlo, dopotutto non avevano il nome della vittima e tanto meno una foto con cui si potesse fare una qualsiasi ricerca, manuale o informatica che fosse.

Cullato dal pensiero del caso, ma sopratutto da quello della sua bellissima musa, Castle, si addormenta sognando di un mondo in cui lui ha avuto finalmente il coraggio di rivelare i suoi sentimenti, un mondo che ora come ora gli sembra piuttosto lontano per diversi fattori, primo fra tutti quell'odioso di Josh, il ragazzo della SUA Kate. L'aveva odiato fin dal principio ed era da settimane, da quando aveva lasciato Gina, che cercava un modo per sbarazzarsi di lui. Nessuno gli avrebbe portato via la sua musa. Ma questi pensieri non lo sfiorano minimamente mentre lui si trova nel suo mondo dei sogni con la sua Beckett, il suo amore, la sua musa, la sua vita.

TBC.....

Grazie per aver letto!!! Lasciate un commento, anche piccolo piccolo, fa sempre piacere....

Capitolo 3 - Would you do me a favour?

Capitolo 4 – Everybody!

Capitolo 5 – Hi!

“Castle, perché hai voluto che scendessi anch'io?” domanda Lanie battendo nervosamente un piede. Lo scrittore aveva fatto riunire tutta la sua nuova squadra/famiglia.

“Volevo che ci foste tutti perché vi volevo dire che ho chiamato i rinforzi...” spiega l'uomo sorridendo. “Arriveranno stasera, tra due ore circa. L'unico problema è che sono in cinque e gli servirebbe un passaggio in centro se non vi dispiace...” mormora l'uomo.

“E chi sarebbero questi rinforzi?” chiede curiosa Beckett.

“No, niente, una mia amica e la sua squadra di geni. Sono molto bravi nel loro lavoro, te lo assicuro.”

“Va bene, verrò io.” accetta Esposito.

“Basta che non torni troppo tardi, ti ricordo che abbiamo una cena io e te...” gli ricorda Lanie.

“Come potrei scordarlo?” la rassicura Javier.

“Dove vai tu vado io fratello. Sono curioso di vedere chi ha chiamato Castle...” aggiunge Ryan.

“Bene. Tu vieni Beckett?” domanda Castle.

“Beh, se proprio devo...” accetta la donna con tono noncurante mentre in realtà è impaziente di capire che ha chiamato Richard.

“Perfetto. Due macchine saranno più che sufficienti. Partiamo tra circa un'ora, vi sta bene?” tutti annuiscono.

“Ora se non vi dispiace io torno di sopra, devo sistemare un paio di documenti poi andrò a casa. Credo che farò domani la conoscenza dei rinforzi...” mormora Lanie sorridendo.

Booth, Bones, Angel, Hodgins e Cam sono all'aeroporto. Il loro volo è arrivato con una quindicina di minuti di anticipo, così, dopo aver recuperato le valige, si erano messi alla ricerca dello scrittore spingendosi fino all'entrata. Proprio nel momento in cui Temperance si sta per apprestare a chiamare Richard lo vede entrare dalle porte scorrevoli. Lasciando per un attimo le valige gli si avvicina e lo abbraccia calorosamente.

“Woooo, chi sei e cosa hai fatto alla mia Tempy?” dice subito l'uomo sorridendo a Bones.

“Sono sempre io Richard, solo che Booth mi ha insegnato che è opportuno abbracciare un amico dopo molto tempo che non lo si vede.” gli spiega la donna con quel suo tono da maestrina che ha sempre intrigato Rick. “Ma sei solo?” domanda non vedendo nessuno con lui.

“No, i miei amici sono andati a parcheggiare. Sono stato scaricato per potervi venire ad accogliere...” spiega sorridendo l'uomo

“Buonasera...” saluta Booth avvicinandosi ai due. Bones lo guarda e gli sorride poi riporta l'attenzione su Castle.

“Richard, vorrei presentarti l'agente speciale Seeley Booth, mio partner del FBI.” lo presenta Temperance. L'uomo allunga la mano e stringe quella dello scrittore.

“Felice di conoscerla agente Booth, Tempy mi parla spesso di lei durante le nostre telefonate.” mormora Castle lievemente impressionato dalla stanza dell'uomo.

“Oh, invece Bones non mi ha mai parlato di lei...” gli dice sorridendo Booth. Castle dietro quel sorriso vede mille e più sottintesi.

“Loro sono Angela, la mia più cara amica, e suo marito Hodgins.” continua Bones non accorgendosi per niente di quello dello scambio di sguardi tra i due uomini. Castle stringe la mano anche alla coppia.

“Veramente lieto di conoscervi. Spero che non ci siano stati problemi per lei durante il viaggio...” mormora rivolto ad Angela.

“Oh, niente affatto, solo perché sono al sesto mese non vuol dire che non posso muovermi...” lo rassicura con un sorriso la donna.

“Ed infine lei è Camille Saroyan, il mio supervisore al Jeffersonian...” conclude le presentazioni. Cam gli stringe la mano facendo un enorme sorriso.

“Castle...” lo chiama Beckett. Lui si gira al volo e le va incontro.

“Eccoti... Ryan ed Esposito?” domanda non vedendoli.

“Sempre in cerca di posto...” mormora la donna avvicinandosi.

“Vieni che te li presento....” le dice Castle. Temperance è sempre di spalle e Kate non l'ha ancora riconosciuta. “Ragazzi, lei è la detective degli omicidi, Kate Beckett.” inizia l'uomo. “Beckett, lei è la mia amica, non che antropologa forense di fama mondiale Temperance Brennan.” a quel punto, sentendosi chiamare Bones si volta.

“Piacere di conoscerla Detective, Richard mi ha parlato a lungo di lei.” dice la donna stringendole la mano.

“Beckett...” la chiama Castle.

“Mi...mi scusi dottoressa Brennan. E' solo che io sono una sua fan, ho letto tutti i suoi libri... e insomma è un grande onore conoscerla.” riesce a dire infine.

“Piacere mio Detective. Attraverso i racconti di Rick e i suoi libri mi sembra già di conoscerla un po' e devo dirle che l'ammiro moltissimo per il lavoro che fa e per come lo porta avanti.” dice sincera Brennan.

“Loro sono i collaboratori di Tempy, il dottor Hodgins, sua moglie Angela e la dottoressa Saroyan.” gli presenta Castle. “Mentre lui è l'agente speciale del FBI Seeley Booth, partner di Temperance.”

“A quanto pare abbiamo già qualcosa in comune agente Booth.” dice la donna sorridendo. L'uomo che ha davanti è veramente bello, alto, muscoloso, ha tutte le qualità che una donna cerca in un possibile compagno. Castle nota il suo sguardo di apprezzamento e si rabbuia lievemente.

“Dei partner alquanto inusuali? Già...” concorda Booth sorridendo caloroso alla bella detective. “Sono onorato di conoscerla, ho letto anch'io i libri del signor Castle.” mormora l'uomo. La donna arrossisce lievemente.

“Non creda a tutto quello che c'è scritto.” mormora Kate imbarazzata.

“Yo Castle!” esclama Esposito avvicinandosi seguito da Ryan.

“Finalmente, pensavo di dover mandare i soccorsi...” mormora l'uomo. “Allora, ragazzi, loro sono il detective Ryan e il detective E...”

“Javier?!” esclama Cam vedendo comparire Esposito.

“Camille? Ma cosa ci fai qui?” domanda riconoscendola.

“Lavoro con la dottoressa Brennan, siamo qui per aiutarvi con un caso a quanto pare...” dice la donna avvicinandosi e abbracciandolo.

“Okay, sono confuso...” dice Ryan.

“Oh, Camille, ti presento il mio nuovo partner, Kevin Ryan. Lei è Camille Saroyan, abbiamo lavorato per lo stresso distretto sei fa, prima che mi trasferissi al dodicesimo.” spiega Esposito.

“Non sei cambiato affatto Javier...” mormora sorridendo la donna.

“E tu sei sempre più bella.” le dice lui ricambiando il sorriso.

“Oh ma che carini... questo lo devo assolutamente dire a Lanie...” mormora divertito Castle.

“Non lo faresti...” mormora spaventato l'uomo.

“Chi è Lanie?” domanda Cam.

“La sua ragazza, anatomopatologa, una donna dal bisturi facile, vero fratello.” spiega Ryan dando una pacca sulla spalla al suo partner.

Cam sorride divertita.

“Allora, andiamo?” domanda lui cercando di cambiare discorso.

“Certo, chi viene con noi?” domanda Castle.

“Veniamo io e Booth.” risponde Bones felice di poter parlare con Castle.

“Vengo anch'io...” mormora Cam timidamente.

“Oh già, non ti è ancora passata vero?” domanda Esposito sorridendo. “Sai, devi sapere che lei è una tua grande fan...” spiffera sperando che così tutti si dimentichino della scena precedente.

“Non dovevi dirlo...” mormora Beckett. “Adesso il suo ego si espanderà in tal misura che non ci entreremo più in macchina.”

“Ehi! Mi sento preso in giro...” mormora l'uomo.

“Ma ha ragione la detective Castle, il tu ego ha sempre avuto dimensioni smisurate. Comunque devo ammettere che l'idea che il tuo ego occupi spazio sia scientificamente impossibili in quanto l'ego è un concetto astratto...” inizia la donna lasciando a bocca aperta i tre detective.

“Bones, stava scherzando...” le spiega Booth sorridendo. “Lei tende a prendere tutto alla lettera...” dice rivolto agli altri. I tre gli sorridono in risposta.

“Beh, allora, che aspettiamo? Credo che sarete stanchi dopo il viaggio. Che ne dite se domani vi passiamo a prendere verso le nove e vi aggiorniamo sul caso?” chiede Castle.

“Credo sia perfetto. Andiamo.” dice Angela per tutti. Il gruppetto esce allegramente dall'aeroporto parlando e iniziando a fare conoscenza.

“Venite, ho parcheggiato da questa parte.” dice Beckett facendo strada. Cam, Booth e Bones la seguono.

“Vieni Tempy, dalla a me...” dice Castle prendendo la valigia più pesa alla donna. Booth, che stava per proporle la stessa cosa gli lancia un occhiata assassina che però Rick non nota. “Dottoressa Saroyan, se vuole darmi anche la sua...” mormora avvicinandosi a Cam.

“Oh, non serve e mi chiami pure Cam.” mormora la donna con gli occhi a cuoricino. Castle le sorride.

“Insisto.” dice afferrandole la valigia dalle mani. Kate lo osserva e non riesce a non trattenersi dal roteare gli occhi. Castle non cambierà mai.

“Lascialo fare, altrimenti inizierà a piagnucolare come un bambino.” lo prende in giro Kate.

“Non sono un bambino!” Si lamenta Rick. Lei sorride e poi apre la bauliera. Castle vi depone le valige delle due donne poi lascia spazio a Booth per fargli riporre la sua.

I cinque salgono in macchina.

“Allora, come vi conoscete voi due?” chiede schietto Booth non riuscendo a resistere oltre. Beckett lo ringrazia mentalmente per aver posto la domanda che lei voleva fare da minuti.

“Beh, scriviamo per la stessa casa editrice. Quando Tempy ha portato il primo libro hanno richiesto una mia recensione. Ho letto il suo libro e l'ho trovato talmente straordinario che l'ho voluta assolutamente conoscere. Abbiamo scoperto di avere alcuni interessi in comune e così abbiamo fatto amicizia.” spiega sorridendo Castle.

“E' l'unica persona con cui ho legato al di fuori del lavoro. Oltre te naturalmente Booth...” aggiunge la donna sorridendo. La cosa non rassicura né Seeley né Kate.

“A proposito, domani sera mia madre e Alexis ti vogliono assolutamente vedere.” dice sorridendo Castle.

“Come sta Alexis?” chiede Bones.

“Oh, dovresti vederla, è sempre più bella e intelligente.” dice orgoglioso Castle.

“Sarò felice di rivederle. Infondo ho sempre saputo che Alexis aveva una mente brillante, con un padre come te...” dice la donna. Castle sorride per il complimento. “Infondo ci vuole una ragazza fuori dal comune per occuparsi di un padre del genere.” lo smonta Bones facendo sorridere anche la detective.

“Oh, adesso siete in due... Perfetto. Ma perché diavolo ti ho chiamato Tempy?” ribatte con la sua espressione da cucciolo ferito,

“Perché sono la migliore nel mio campo.”

“Già, me lo ero dimenticato...” 


TBC.....

Piccolo spoiler sul prossimo capitolo che ne dite???

Capitolo 6 – Slice of life

[...]Spostata sull'angolo a destra c'è un ampia cucina dalle sfumature rossastre. Al centro della stanza c'è invece un fantastico divano a tre piazze.

“Ohoh!” esclama Booth provando a sedercisi. “Vuoi dire che dormirò su questa bellezza?” domanda felice.[...]

[...]“E' mai possibile che mio figlio si deva scordare le chiavi di casa sua?” domanda Martha andando ad aprire e rimanendo piacevolmente sorpresa dalla presenza di Beckett.

“Beckett, cara, ti fermi a cena?” domanda abbracciandola stretta.

“Sì, spero non ti dispiaccia Martha.” risponde Kate stringendola a sua volta.

“Certo che no, è sempre piacere averti con noi. Aspetta che lo sappia Alexis.”

“A proposito, dov'è mia figlia?” chiede Castle non vedendola.

“Di sopra, ha chiamato Ashley, ma ormai dovrebbero aver quasi finito.” lo rassicura la donna.

“Io prevedo una salata bolletta...” dice Rick sospirando. Kate si toglie il leggero soprabito e Castle glielo prende gentilmente per andarlo a riporre sull'attaccapanni.

“Grazie...” sussurra la donna stupita dalla gentilezza.

“Kate!” esclama Alexis scendendo di volata le scale. “Ho sentito la tua voce. Rimani a cena?” la detective annuisce e la ragazza le si lancia tra le braccia. [...]

Allora ecco il nuovo capitolo... Spero vi piaccia!!
Mi sono accorta scrivendo questo capitolo che i tempi delle due storie sono diversi. A Bones sono in inverno mentre a Castle sono già in primavera. Non so proprio come aggiustare questa cosa quindi fate finta che Bones e Booth dopo la puntata in cui rimane bloccato nell'ascensore lasci in sospeso l'argomento Brennan per almeno un paio di mesi...

Buona lettura!
 

Capitolo 6 – Slice of life

Beckett, Castle, Esposito e Ryan lasciano i ragazzi all'appartamento di Hodgins dandosi appuntamento per l'indomani alla nove.

“Tu hai una casa come questa e non ce lo hai detto?” chiede Booth sorridendo. La palazzina davanti a lui è veramente fantastica e soprattutto se ogni appartamento prende un piano, come lui crede, è molto spaziosa.

“Ho molte case... e poi voi non me lo avete mai chiesto.” dice lui.

“A che piano?” domanda Angela già con un piede oltre la porta.

“Sesto.” risponde l'uomo con un sorriso sulle labbra vedendo la sua dolce metà felice come non lo era da giorni, da quando avevano ricevuto quella terribile notizia sul bambino Angela era sempre giù di morale.

La donna seguita da Cam e Temperance si avvia all'interno mentre Jack e Booth si attardano per prendere le valige di tutti.

Dopo non poche difficoltà il quintetto si trova dentro l'ascensore, Cam preme il piano e Bones chiude gli occhi iniziando a respirare profondamente.

“Stai bene dolcezza?” chiede preoccupata Angela.

“Certo, è solo che da quando sono rimasta bloccata con Booth nel suo ascensore ho l'insensata paura che possa succedere di nuovo.” spiega la donna sorridendo. Angela le si avvicina e la stringe a se come farebbe una madre.

“Grazie...” sussurra Bones rilassandosi a quel contatto.

Arrivati finalmente al piano giusto l'ascensore si ferma ma le porte non si aprono. Anche Booth inizia a preoccuparsi ma Hodgins interviene.

“Non preoccupatevi, devo solo inserire la chiave e il codice. L'ascensore da direttamente sull'interno dell'appartamento.” spiega dandosi dello stupido per non averlo detto prima. Quando le porte dell'ascensore si aprono i cinque si trovano davanti un bellissimo soggiorno, abbastanza grande da poter ospitare facilmente una bella festa. Spostata sull'angolo a destra c'è un ampia cucina dalle sfumature rossastre. Al centro della stanza c'è invece un fantastico divano a tre piazze.

“Ohoh!” esclama Booth provando a sedercisi. “Vuoi dire che dormirò su questa bellezza?” domanda felice.

Sulla parete opposta alla cucina c'è una gigantesca libreria con al centro uno stereo e una televisione al plasma da almeno 50 pollici.

“Hodgins, perché non mi hai chiesto prima di convivere con te?” domanda sorridendo Seeley.

Il resto della stanza è arredato con elegante sobrietà in modo da rendere l'ambiente accogliente.

“Bene. Signore se volete seguirmi vi mostrerò le camere.” dice Hodgins indicando una porta di vetro. Tutta la banda lo segue al di là arrivando in un ampio corridoio in cui si affacciano quattro porte, due sulla sinistra e due sulla desta.

Hodgins apre la prima a sinistra. “Qui ci staremo io ed Angela.” la suo compagna lo supera e va subito ad esplorare la stanza. Jack apre la prima porta a destra. “Qui potrai stare tu Cam.” dice con un sorriso. “La tua stanza, come la mia ha il bagno proprio. Mentre tu ti dovrai un po' arrangiare ed usare quello davanti alla tua stanza Temperance...” spiega Jack indicando la seconda porta sulla desta e poi quella sulla sinistra. La donna alza le spalle.

“Non ci sono problemi.” ribatte la donna andando a sistemarsi a sua volta.

“Booth, tu sei vuoi puoi riporre le tue cose in camera di Brennan, è quella con l'armadio più ampio.” aggiunge Hodgins rivolto all'amico.

“Non.. non serve, mi arrangerò...” mormora lievemente imbarazzato l'uomo a dividere, anche se solo come spazio nell'armadio, la camera con Bones.

“Non preoccuparti, non mi dai noia Booth.” ribatte la donna prendendo la sua valigia e portandola nella stanza. “Infondo si tratta solo di un armadio...” aggiunge sorridendogli. Booth decide allora di assecondarla, se a lei non importa, non importa nemmeno a lui.

Il viaggio era stato molto faticoso, pur essendo essenzialmente breve, quindi dopo aver sistemato al meglio le valige decidono tutti di coricarsi.

“Allora, ti è piaciuta la sorpresa?” domanda Castle a Beckett mentre la donna lo riaccompagna a casa. Lei per tutta risposta gli da un cazzotto leggero sulla spalla. “Ehi! Per che cos'era questo?” chiede massaggiandosi la spalla.

“Per non avermi detto che conosci una delle mie autrici preferite.”

“Oh, andiamo... tu non mi hai mai detto che lo era. L'altra sera per esempio hai cercato di minimizzare la cosa. Quindi ho pensato che non ti sarebbe interessato incontrarla.” le spiega sorridendo furbo Rick.

“Questa me la paghi Castle...” sibila la donna facendolo ridere. “Sono seria. Ti devo forse ricordare che tra i due sono io quella con la pistola?” chiede retorica.

“Oh, andiamo detective, lo sappiamo entrambi che non lo faresti... ti mancherei troppo.” le dice malizioso facendola arrossire.

“Mettimi alla prova...” mormora lei cercando di non far notare il lieve rossore a Castle.

A questo punto lo scrittore decide di aver tirato anche troppo la corda e cambia discorso.

“Hai impegni con Josh stasera?” domanda serio.

“No, ha il turno di notte...” dice Kate raccontando una mezza bugia, in quanto Josh aveva veramente il turno di notte il lunedì.

“Allora che ne diresti di fermarti da me a cena? A mia madre e ad Alexis farebbe sicuramente piacere...”

“Non so Castle, non vorrei disturbare...” mormora la donna indecisa se accettare o no.

“Dai, infondo ti fa male mangiare sempre quelle schifezze da portar via. Un po' di cibo salutare salverebbe il tuo fegato.” dice giocoso l'uomo.

“E va bene, mi hai convinto.” accetta la donna sorridendo. “Ma sei sicuro che non sono di troppo?”

“Non preoccuparti, tanto cucino io. Inoltre Alexis e mia madre ti adorano, se fosse possibile ti sposerebbero...” aggiunge facendola sorridere.

Arrivati a casa dello scrittore i due suonano il campanello perché Castle si era scordato le chiavi.

“E' mai possibile che mio figlio si deva scordare le chiavi di casa sua?” domanda Martha andando ad aprire e rimanendo piacevolmente sorpresa dalla presenza di Beckett.

“Beckett, cara, ti fermi a cena?” domanda abbracciandola stretta.

“Sì, spero non ti dispiaccia Martha.” risponde Kate stringendola a sua volta.

“Certo che no, è sempre piacere averti con noi. Aspetta che lo sappia Alexis.”

“A proposito, dov'è mia figlia?” chiede Castle non vedendola.

“Di sopra, ha chiamato Ashley, ma ormai dovrebbero aver quasi finito.” lo rassicura la donna.

“Io prevedo una salata bolletta...” dice Rick sospirando. Kate si toglie il leggero soprabito e Castle glielo prende gentilmente per andarlo a riporre sull'attaccapanni.

“Grazie...” sussurra la donna stupita dalla gentilezza.

“Kate!” esclama Alexis scendendo di volata le scale. “Ho sentito la tua voce. Rimani a cena?” la detective annuisce e la ragazza le si lancia tra le braccia.

“Grazie, sto bene. Sono felice che mia figlia si preoccupi così tanto per me...” mormora ironico Castle mettendo il broncio. La figlia rotea gli occhi in perfetto stile Beckett e poi va ad abbracciarlo. “Ora si che ci siamo...” dice felice l'uomo prima di dirigersi in cucina per preparare la cena.

Kate aiuta Alexis e Martha ad apparecchiare la tavola osservando ogni tanto di sfuggita Castle che si muove abile per la cucina. A Martha non sfugge la cosa ma decide di tenerlo per se. Momentaneamente.

“Allora Alexis, come va con Ashley?” chiede sinceramente curiosa Kate sedendosi sul divano. Ormai la piccola Castle è un po' come una sorella minore. Un bel po' di tempo fa aveva promesso a Castle che si sarebbe preso cura di lei se gli fosse successo qualcosa, allora lo aveva detto con leggerezza, ma adesso adorava quella ragazza, non avrebbe mai permesso che potesse soffrire come era successo a lei. Alexis era l'unica Castle che poteva chiamarla per nome senza incontrare la sua terribile furia.

“Oh, è fantastico, sono così innamorata...” le risponde sospirando la ragazza. “Ashley è perfetto per me, è così dolce, gentile... e tiene tantissimo a me.” continua sognante.

“Sei proprio fortunata Alexis...” le dice sorridendo.

“Lo so!” esclama saltellando la ragazza facendo ridere Kate per la sua esuberanza. Dopo alcuni istanti la ragazza si calma e torna seria. “Kate posso farti una domanda?” chiede lievemente imbarazzata.

“Dimmi pure...” la sprona Kate credendo già di sapere dove la ragazza vuole andare a parare. Alexis si siede accanto a lei.

“Beh, ormai è un anno che sto con Ashley e io...” Castle arriva alle loro spalle interrompendola.

“E' pronto.” le avverte. “Di cosa parlavate di così interessante?” chiede curioso.

“Niente.” risponde veloce Alexis arrossendo ancora di più. Suo padre si allontana alzando le spalle.

“Allora, stavi dicendo di Ashley...” la incoraggia Kate capendo il bisogno di Alexis di parlare di certi argomenti con un altra donna. Lei alla sua età, quando ne aveva avuto bisogno non aveva avuto nessuno. Alexis avrebbe avuto lei.

“Papà ha detto che è pronto. Posso riparlatene un altra volta Kate?” chiede timidamente. Beckett annuisce sorridendole prima di seguirla in cucina.

“Allora, come ti sembra Tempy?” chiede Castle una volta iniziata la cena.

“E piuttosto... originale.” dice la donna sorridendo.

“Già, e tu non l'hai vista prima che conoscesse Booth...” mormora Castle.

“E' una donna molto introversa, ha sofferto molto. Credo che conoscendola troveresti molte cose in comune con la sua storia...” aggiunge Martha. “Però devo anche dire che è una donna fantastica. Intelligente, bella, di talento e coraggiosa.” aggiunge la diva. “Anche in questo ti è simile.” aggiunge ridacchiando.

“Già, a quanto pare abbiamo molto in comune. Deve essere proprio straordinaria per aver impressionato Castle.” dice Beckett.

“E lo è... quando ero più piccola volevo che papà la sposasse.” aggiunge Alexis sorridendo. Beckett sente lo stomaco fare un piccolo balzo ma nasconde questa sua reazione dietro un sorriso. “Peccato che tra loro non poteva funzionare. E' troppo seria per papà...” mormora prendendolo in giro.

“La volete smettere? Cos'è, ce l'avete tutti con me? Prima Beckett, poi Tempy e ora anche tu, Alexis.” dice l'uomo mettendo il broncio.

“Smettila di fare il bambino Castle.” lo rimprovera con un sorriso Kate.

“Già, infondo lo sai che se lo facciamo è perché ti vogliamo bene.” aggiunge Alexis abbracciandolo.

“Anche tu mi vuoi bene Kate?” chiede l'uomo sorridendo malizioso.

“Speraci Castle...” mormora la donna. “Ah, chiamami un altra volta Kate e ti mando all'ospedale.” lo minaccia. Alexis sorride. Sempre a litigare quei due, non sarebbero mai cambiati.

Grazie mille a tutte ragazze per le recensioni!!!! Spero che mi perdoniate il ritardo!
Buona lettura!!!!!!
 

Capitolo 8 – The body

“Ehi cara, finalmente siete arrivati!” saluta Lanie appenai vede entrare il gruppetto.

“Yo fratello!” esclama invece Esposito avvicinandosi a Castle. “Mi hai appena fatto perdere una scommessa. Speravo in un tuo ritardo.” dice scuotendo la testa.

“La colpa devi darla alla detective, è venuta a svegliarmi ad un ora indecente...” mormora sornione l'uomo.

“Perchè se non venivo io, tu nemmeno alle due ti svegliavi!” ribatte la donna.

Jack, Cam e Angela iniziano a ridacchiare. Quel tipo di litigi sono a loro molto familiari.

“Grazie allora Beckett.” dice Ryan sorridendo. “Paga fratello.” aggiunge allungando la mano. Esposito allunga una banconota da dieci dollari. “Dai, non piangere, dopo ti faccio un caffè.” lo prende in giro.

“Scusate, a volte mi sembra di lavorare con dei bambini.” si scusa Kate. “Ma ora faranno i seri. Vero ragazzi?” domanda lanciando una delle sue occhiatacce brevettate contro i diretti interessati. I tre deglutiscono impauriti e poi annuiscono.

“Dottoressa Brennan, se vuole seguirmi...” dice Lanie scuotendo la testa e dando un piccolo scappellotto a Esposito. Cam sorride divertita dalla scena, la donna gli sta già simpatica.

I tre entrano nel piccolo laboratorio, in dieci dentro quella stanzetta ci stanno veramente scomodi così Lanie comanda ad Esposito e Ryan di uscire mentre Beckett lo chiede a Castle. Gli uomini sbuffano un po' ma ubbidiscono.

“Sentite, vado con loro, tanto non vi sarei di molto aiuto qui.” aggiunge Booth uscendo a sua volta.

Lanie passa il suo rapporto alla dottoressa che lo legge velocemente poi si piega sullo scheletro.

“Confermo tutte le sue conclusioni dottoressa Parrish. Uomo, caucasico tra i 45 e i 55 anni.” inizia la donna. “Il cranio è ridotto male, ma credo che riuscirò, con l'aiuto di Angela a darvi una buona ricostruzione. Ci vorrà un po', ma sono sicura di riuscirci. Angela?”

“ Se riesci ad individuare il tipo di arma con precisione credo di poter ricreare il cranio con l'angelator(*).tu applicherai i marcatori e io farò la ricostruzione. Non sarà una facile ma non è di certo impossibile.” conferma la donna. Temperance riprende a girare intorno al tavolo per osservare il corpo. La donna afferra un paio di guanti poi inizia ad ispezionare il braccio destro della vittima.

“La vittima ha due fratture sul braccio sinistro. Uno al livello dell'epifisi prossimale dell'omero e l'altra sulla diafisi dell'ulna. Entrambe risalgono ad almeno due anni prima della morte, lo si può notare dalla saldatura. Risalente alla stessa epoca anche la frattura al bacino. Molto probabilmente sono dovute a una qualche caduta. L'uomo aveva un ossatura piuttosto fragile.”

Lanie è impressionata dalle osservazioni che la dottoressa era riuscita a trarre in nemmeno due minuti.

“La vittima presenta inoltre una micro-frattura più recente al perone destro, dalla saldatura direi che questa era più recente. Massimo tre settimane. Un calcio probabilmente. Chiunque gliel'ha sferrato non era molto forte e doveva soffrire di scogliosi data l'angolazione del colpo.”

“Per la causa della morte?” domanda Kate impressionata.

“Non saprei dirvelo. Vedo alcune fratture da difesa sulle falangi della mano sinistra ma finché non avremo ripulito le ossa non saprei dirle con esattezza la causa della morte. La vittima è ancora troppo in carne.” spiega Bones.

“Scusate, vorrei sapere dove posso trovare i vestiti della vittima e i campioni presi dalla scena del delitto.” chiede Hodgins. Angela scuote la testa, ci avrebbe scommesso che Jack non avrebbe resistito alla tentazione di dare un occhiata.

“La scientifica gli sta analizzando, ma se vuole posso farglieli avere.” dice Lanie sorridendo.

“Grazie. E mia dia del tu, la prego.” dice Jack sorridendo.

“Certo, a patto che lo faccia anche tu.” risponde sicura la donna.

Bones sta sempre osservando le ossa.

“Cam, vuoi dare un occhiata?” chiede poi rivolta alla patologa.

“No, ho letto il rapporto, la dottoressa Parrish ha già fatto tutto quello che era possibile fare. Quindi procedi pure con la pulizia delle ossa.” dice sorridendo la donna.

Cam, Beckett e Lanie escono dalla stanza sentendosi di troppo mentre i tre lavorano intorno al corpo della vittima.

“E' veramente un genio la dottoressa.” ammette Lanie rivolta a Kate.

“Già, ma non preoccuparti, non è male come persona.” la rassicura Cam. Lanie sorride e poi si dirige verso il gruppetto dei ragazzi. Beckett la raggiunge mentre Cam si avvicina a Booth che è rimasto un po' distaccato dagli altri.

“Perchè fai l'asociale?” domanda sottovoce.

“Non lo sto facendo.” Cam incrocia le braccia. “E va bene, forse un po' si. E' solo che... non mi piace quel Castle. Non capisco proprio cosa ci faccia qui.” borbotta.

“Semplicemente quello che ci fa non è affar tuo Seeley. E non credo che il suo lavoro sia quello che veramente ti da fastidio di lui, non è vero?” domanda. Booth non riesce a rispondere in quanto Beckett gli si avvicina.

“Credo che ne avranno per un po', le va di aiutare?” domanda con un bellissimo sorriso Kate volendo far inserire in qualche modo Booth nel gruppo che lentamente si stava formando.

Lui annuisce felice di poter fare qualcosa di diverso dal rimuginare sullo strano rapporto tra la sua Bones e quel Castle.

“Ryan, Esposito, che ne dite se vi fate accompagnare dall'agente Booth per andare a interrogare il personale della discarica? Castle mi ha detto che è molto empatico a differenza vostra.” dice la donna prendendo in giro i due detective.

“Certo Beckett.” dice Ryan.

“Allora fratello, ho una domanda per te. Hokey o baseball?” domanda Esposito serio.

“Hokey.” ribatte sicuro l'uomo. Javier rimane in silenzio poi gli da una pacca sulla schiena.

“Benvenuto tra di noi Booth.” risponde sorridendo Esposito. I tre si allontanano.

“Ma guardali, i bambini escono a giocare...” dice Lanie all'amica facendola sorridere.

“Volevo andare anch'io!” si lamenta Castle.

“Purtroppo il peggiore è rimasto con noi...” mormora Kate roteando gli occhi. “Su, andiamo giù a preparare la lavagna.” dice sospirando la donna. Castle sorride dolce e la segue oltre le porte dell'ascensore.

Lanie e Cam rimangono sole.

“Cosa facciamo noi?” domanda la dottoressa Saroyan.

“Conosco un bar qui vicino che fa aperitivi fantastici a tutte le ore...” mormora la donna con un sorriso furbetto.

“Cosa aspettiamo, fammi strada.” dice con sguardo complice Cam. Il soggiorno nella grande mela si prospettava più interessante di quello che si aspettava.

“Allora Signor Goldans, lei mi vuole forse far credere che pur ispezionando ogni settimana la discarica non ha notato niente di strano prima di ieri?” chiede scettico Booth rivolto all'uomo grassoccio, dall'odore decisamente pessimo, che gli stava davanti. Il tanfo dei rifiuti arrivava fino all'interno di quel piccolo casottino costruito ad una paio di metri dal confine della discarica.

“Le assicuro ch'è così. Per quanto le possa sembrà strano, l'odore de rifiuti copre quello d'un cadavere ammarcito.” ribatte brusco l'uomo. Il suo modo di parlare in dialetto infastidisce leggermente Booth. “E non l'avrei notato nemmeno ieri se il mi cane, Buck, non ne avesse fiutato l'odore.” spiega l'uomo.

“Sa mica come sia possibile che qualcuno abbia trasportato un cadavere qui senza che nessuno se ne accorgesse?” chiede Esposito.

“Beh, non è Fort Knox. Non ci sono telecamere, solo 'na staccionata per coprì la vista. Inoltre non è che chiudiamo a chiave la notte. Uno pò entrà e uscì facilmente.” spiega Goldans.

“Grazie comunque per la sua disponibilità signor Goldans, se le venisse in mente un qualsiasi dettaglio ci chiami pure.”

“Ma certo, non se stia a preoccupà.” dice sorridendo gentile l'uomo facendo pensare al trio che infondo, odore e linguaggio a parte, quell'uomo era una brava persona.

TBC.....
 

(*)Non so se si scrive così, comunque è' un programma, inventato da Angela, di cui la donna si serve per ricreare scene del crimine, fare ricostruzioni facciali e chi più ne ha più ne metta... Lo usa anche per creare dei regali di natale nella prima stagione. Ci manca solo che faccia il caffè...

non sapevo come intitolarlo... scusate XD

Questo è un altro capitolo di passaggio, ma secondo me è carino. Spero che vi piaccia!!!
 

Capitolo 9 – Chapter nine

Booth si era fatto riaccompagnare dai due detective all'appartamento per cambiarsi velocemente prima di raggiungere Bones al distretto e costringerla a prendersi una pausa per mangiare qualcosa.

I due l'avevano aspettato e dopo passarono anche dal appartamento di Ryan per lo stesso motivo. Per fortuna che i due avevano dei cambi nell'appartamento del partner altrimenti avrebbero impiegato un ora solo per fare il giro delle case.

“Vi ho fatto perdere tempo...” dice Booth.

“Non preoccuparti.” gli risponde sincero Ryan quando Booth prova a dire che non era necessario aspettarlo. “Meglio così, almeno possiamo stare lontani da Beckett ancora un pochetto. Quando non ha indizi è un vero dittatore, crudele e spietato. Castle è l'unico che riesce a starle vicino in certi casi e solo perché lui può ignorare i suoi ordini.” completa la spiegazione sorridendo.

“Non te lo auguro proprio di incrociare il suo sguardo in certi momenti.” aggiunge Esposito. “E' lo stesso sguardo che usa di solito con i killer e ti assicuro che nessuno di loro è riuscito ad evitare di tremare vedendolo.”

“Deve essere una detective fantastica.” dice ridendo Seeley. La donna le sta sempre più simpatica. In un certo senso le ricorda Bones. Bella, intelligente, caparbia, forte, astuta e coraggiosa. Quelle due donne avevano molto in comune ma Bones.... beh, Bones era semplicemente la sua Bones e nessuno poteva cambiare quello che provava per lei.

Forse era giunto il momento per lui di rimettersi sulla piazza, di abbandonare la rabbia e tornare ad amare. Sì, forse, finita quella storia, le avrebbe parlato. Le avrebbe detto di essere pronto. 'Ma se lei non è pronta?' si domanda all'improvviso. Dopotutto erano passati pochi mesi da quel loro chiarimento avvenuto nel suo appartamento. A malapena tre mesi e qualche giorno. Se a lei non fossero bastati?

'Basta, non ci devo pensare. Devo provarci, se lei non sarà pronta aspetterò ancora e glielo richiederò.' si decide alla fine Booth.

“Ehi, amico, siamo arrivati.” lo riporta Ryan alla realtà.

“Scusa, ero sovrappensiero.” dice sorridendo Seeley. L'uomo si dirige seguito dai due detective verso l'ascensore. Ryan scende al piano del distretto.

“Io vado da Lanie, ti raggiungo dopo pranzo fratello.” lo avverte Esposito con un sorrisetto furbo.

“No, ti prego non lasciarmi con mamma e papà!” esclama disperato ma le porte dell'ascensore si chiudono. Ryan sospira e si prepara ad affrontare il suo peggior incubo, Beckett arrabbiata e lui che arriva senza nuove informazioni per il caso.

“Sei stato perfido.” dice ridendo Booth.

“Già, ma gli ci vuole. Oltretutto stamani ho perso la scommessa, mi serviva una qualche rivincita.”

L'ascensore si ferma al piano del laboratorio ed entrambi scendono ed entrano nella piccola stanza dove Bones ed Hodgins stanno lavorando freneticamente intorno alla loro vittima, mentre Angela li guarda sorridente passandosi una mano sulla pancia. Lanie e Cam sono invece intorno ad un secondo corpo. Esposito si avvia verso la propria donna e abbracciandola da dietro le chiede se ha voglia di andare a mangiare.

“Nessuna informazione per Kate?” chiede la donna conoscendo bene i suoi polli. Esposito le risponde con un sorriso. Non è abile a mentire perciò in certi casi preferisce rimanere in silenzio. Lanie rotea gli occhi ma gli sorride in risposta.

“Va bene, andiamo.” mormora. Booth aveva osservato tutta a scena invidioso di non poter fare uguale con la sua Bones.

“Ehi Bones.” dice semplicemente avvicinandosi.

“Si?” chiede la donna senza alzare gli occhi.

“Che ne dici di andare a mangiare qualcosa?” chiede sorridendogli l'uomo.

“Certo, appena avrò finito di pulire le ossa.”

“Quanto ci vorrà ancora?” domanda sospirando.

“Poco.” risponde semplicemente la donna restando vaga. 'Perfetto, i suoi poco non durano mai poco.' pensa sospirando Seeley.

“Temperance, vai se vuoi, rimango io con le ossa. Ho già pranzato prima e non ho niente di meglio da fare.” le propone Cam avendo intuito la direzione dei pensieri di Booth.

“Sentito Bones? Andiamo dai!” esclama felice l'uomo. Non avrebbe mai ringraziato abbastanza Cam.

“E va bene, se proprio insisti.” cede Temperance. L'uomo sorride felice e appoggiandole una mano dolcemente sulla schiena la conduce verso l'uscita del laboratorio.

“Allora fratello, com'è andata con mamma e papà?” domanda Esposito sedendosi alla sua scrivania.

“Lasciamo perdere... Ti dico solo una cosa, mi sono dovuto cambiare... di nuovo.” Javier inizia a ridere. “Ma questa me la paghi, te lo giuro.” aggiunge serio come non mai. Il suo sguardo fa rabbrividire Esposito che però ignora il presentimento.

“Uhhh, che paura...” lo schernisce.

“Chissà perché per un momento avevo pensato che poteste lavorare...” mormora Kate arrivando alle loro spalle e spaventandoli.

“Beckett!” esclamarono i due in coro facendo sorridere Castle che stava per raggiungerli con due caffè in mano.

“Ehi ragazzi!” li saluta passando il caffè a Kate. “Novità?” domanda iniziando a sorseggiare il suo caffè.

“No, purtroppo finché i due di sopra non avranno finito con il nostro Jonh Doe non potremo fare molto...” ammette Esposito. Kate annuisce.

“Se volete andare a casa prima non fatevi problemi... Vi chiamerò se ci sono aggiornamenti okay?” dice la donna iniziando a sua volta a bere il caffè.

“Fantastico! Lo dico subito a Jenny!” esclama Ryan già con un piede sopra l'ascensore e il numero della fidanzata composto. Esposito scuote la testa.

“Tu non vai?” chiede Rick.

“Subito, volevo solo rimanere un secondo indignato per la rapidità con cui ci ha abbandonato.” risponde con un sorrisetto il detective prima di prendere la sua giacca ed uscire dal distretto.

Kate si mette alla sua scrivania, pronta a portarsi avanti con il suo lavoro d'ufficio.

“Tu non vai?” domanda. “Guarda che la proposta era riferita anche a te...” mormora la detective.

“Nah, preferisco rimanere qui a guardarti... quando ti concentri e corrughi la fronte sei così carina...” le rivela l'uomo volendola farla arrossire. Missione compiuta. Per quanto la detective cerchi di nasconderlo Castle riesce a vedere le sue guance diventare color porpora. Rimane per un po' ad osservarla, mantenendo lo sguardo anche quando lei si gira e lo becca a guardarla.

“Smettila Castle!” esclama lei ad un certo punto non riuscendo a sopportare oltre lo sguardo dell'uomo. Le sembra che la voglia concupire.

“Vieni a cena stasera?” domanda lui all'improvviso appoggiandosi con i gomiti sulla scrivania.

“No.” risponde lei sicura.

“Perchè?” chiede l'uomo.

“Non vorrei disturbare. Infondo già ieri ero tua ospite già ieri sera...” dice lei seria. “Ed oltretutto tu stamani hai avvertito della possibilità di rimanere uccisi dai piatti di tua madre.” aggiunge scherzando.

“Beh, ci saranno ben quattro tipi diversi di dottori... il rischio non è poi così altro...” le dice lui sorridendole dolcemente. La detective si sistema una ciocca di capelli per prendere tempo, per riuscire a convincersi che andare a cena da Castle non è una buona scelta.

“Allora?” la incalza Rick.

“Papà.” Castle si gira riconoscendo la voce di sua figlia. Kate sospira sollevata, salvata in corner, avrà più tempo per organizzare le risposte.

“Ehi Alexis, Tempy non c'è, è sempre fuori con quell'agente, Booth...” dice l'uomo abbracciando la figlia.

“Accidenti... Allora la vedrò stasera...” mormora un po' dispiaciuta “Sarà meglio che vada a controllare le mosse della nonna. Non vorrei che qualcuno ci rimanesse secco stasera perché si è sbagliata tra il sale e il veleno per topi...” dice la ragazza scherzosamente e fa per andarsene quando, prima di superare la scrivania di Esposito, si ricorda improvvisamente di una cosa. “Ah, Kate, tu vieni stasera?” domanda facendo gli occhioni da cucciolo, caratteristica presa sicuramente dal padre.

“Si, vieni Kate?” domanda Castle replicando l'espressione della ragazza. Beckett inizia a torturarsi il labbro. “Ti prego?” Kate sospira e rotea gli occhi. Non riesce a resistere ad un Castle, figuriamoci due.

“E va bene! Ma voi toglietevi quell'espressione da cuccioli bastonati dal volto.” Alexis batte il cinque a suo padre.

“Allora a stasera Beckett!” la saluta la ragazza uscendo dall'edificio. “E mi raccomando, mia nonna vuole che ci vestiamo eleganti.” aggiunge la ragazza roteando gli occhi. Beckett sospira. 'Perfetto, dovrò trovare qualcosa da mettermi...' pensa sconfortata.

TBC....

Grazie a tutte quelle che mi seguono e che commentano, ma sopratutto grazie a quelle che mi consigliano (costringono) a lavorare e postare XD GRAZIE!!!! Se non fosse per voi io dormirei sugli allori e la ff si aggiornerebbe una volta al mese XD

Prima di mettere la storia volevo ringraziare di cuore Cri/Amy per avermi "confezionato" (ideati e descritti!) gli abiti di Kate, Lanie, Bones, Camille e Angela e anche una mia amica Elena per avermi disegnato quelli di Martha, Alexis e Jenny (che mi ero scordata XD) permettendomi così di poterli descrivere. Grazie mille ragazze! Senza di voi questo capitolo non sarebbe esistito!!!!

Capitolo 10 – The dinner (part one)

Kate aveva passato ben tre ore in compagnia di Lanie per trovare il vestito adatto per la cena ma, alla fine, ce l'aveva fatta. Aveva optato per un abito pervinca, con una sola spallina che le passava sopra la spalla destra e giungeva al centro della scollatura a cuore. Il corpetto era molto aderente e decorato con ricami argentati e piccole pietre luccicanti. All’altezza dei fianchi il vestito scendeva morbido e lungo fino ai piedi ma il motivo ricamato continuava su tutta la parte sinistra dell’abito, richiamandosi ai brillantini sulle scarpe nere tacco 12. Lanie le aveva consigliato di tenere i capelli sciolti e mossi e lei aveva seguito il suo suggerimento. Il risultato era veramente fantastico.

Trovare l'abito adatto a Lanie era stato decisamente più facile. Le due avevano trovato un abito molto aderente, con un corpetto bianco e una gonna nera lunga fino alle caviglie, divisi da una cintura argentata all’altezza della vita. Portava delle scarpe nere tacco 12 con qualche piccola pietra finta sulla punta che luccica ad ogni passo. Lanie aveva deciso di lasciare i capelli sciolti, lunghi e dopo averli dato una leggera piastrata era pronta per la cena speciale a casa Castle.

Le due amiche si erano fatte venir a prendere da Esposito che arrivò puntuale alle sette e mezza. Alle otto precise erano davanti casa di Castle.

Beckett suona il campanello e Alexis le viene ad aprire coperta da un bellissimo abito da sera.

“Sei bellissima Alexis!” le dice Kate osservandola per bene da capo a piedi.

Alexis indossava un bellissimo vestito senza spalline, molto aderente, che le arrivava un po' sopra le ginocchia dandole un aria molto sensuale. L'abito sfumava dal celeste chiaro al blu ed era diviso da una cintura viola che le metteva in risalto la vita sottile. A dare un piccolo tocco di innocenza, sul vestito al livello del fianco sinistro, c'era un piccolo fiorellino bianco.

“Davvero?” chiede sorridendo la giovane donna facendo un giro su se stessa.

“Certo. Tuo padre cos'ha detto vedendoti?” domanda curiosa Lanie.

“Mi ha detto che sono bellissima, però ha aggiunto che se solo provo ad uscire vestita in questo modo con Ashley mi rinchiude in camera a vita...” dice ridacchiando.

“E fa bene...” dice Esposito annuendo. “Se fossi mia figlia farei uguale.”

“Sei fantastica anche tu Beckett!” dice Alexis abbracciando la detective.

“Grazie...” mormora la donna arrossendo. Il piccolo gruppetto entra in casa.

“Wow!” esclama Lanie. “Martha ha fatto un lavoro fantastico!”

“Già, ci ha passato tutto il pomeriggio, ora è su a cambiarsi. Mio padre sta cercando di motivarla a fare più in fretta.” dice la ragazza sorridendo.

“Ehi fratello, iniziavo a credere che mi avresti lasciato solo in mezzo a queste donne...” mormora Ryan staccandosi dal piccolo gruppetto.

“Oh, e smettila di lamentarti Kevin.” lo rimprovera Jenny con un sorriso molto dolce. La donna ha un abito classico, molto lungo con uno spacco sulla parte sinistra che le arriva fino a metà coscia, il colore varia dal verde chiaro al verde scuro e su tutto l'abito c'è un motivo ricamato in argento che riprende le scarpe argentate tacco dieci.

“Dov'è Booth?” domanda curioso Esposito.

“E' andato a staccare la Brennan dal corpo della vittima. Lei era ancora in laboratorio. Dovrebbero essere qui a momenti insieme ad Hodgins ed Angela.” dice Cam sorridendo. Il suo vestito è senza spalline, stretto all’altezza del petto e poi via via più morbido, mentre il colore sfumava dall’arancio al rosso lungo tutta la lunghezza. Porta delle scarpe dorate di media altezza e i capelli sciolti e lisci.

“Wow Camille, sei fantastica!” esclama Javier beccandosi un occhiataccia da Lanie. “Ma tu sei la più bella mi amor...” aggiunge baciandole dolcemente la guancia.

“L'hai addestrato bene a quanto vedo.” dice sorridendo la dottoressa Saroyan. Le donne ridacchiano ed Esposito inizia a sentirsi offeso.

“Comunque la più bella in questa stanza, senza offesa a tutte voi ma è Alexis.” dice Kate sicura sorridendo alla ragazza in questione.

Il campanello suona di nuovo e finalmente fanno il loro arrivo anche gli ultimi invitati.

“Tempy!” esclama Alexis abbracciandola. La donna ricambia l'abbraccio sorridendo. “Sei stupenda!”

“Già, è vero.” conferma la donna facendo sorridere Booth alle sue spalle. Per poco gli era venuto un infarto quando l'aveva vista uscire cambiata dalla camera. Bones indossa un lungo abito bronzo. Le spalline si incrociano dietro la schiena e davanti sono molto più larghe e diventano un tutt’uno con il sopra dell’abito, morbido ed abbondante. A metà busto c’è una cintura dorata ed il resto dell’abito scende lungo e morbido, sembra fluttuare ad ogni passo. Indossa dei sandali oro abbastanza alti e i capelli leggermente mossi e raccolti ai lati con qualche forcina.

“ Sei cresciuta tantissimo Alexis. Sei una bellissima donna ormai.” dice lei facendole fare una giravolta.

“ Venite, vi stavamo aspettando.” dice sorridendo Alexis spostandosi dalla porta facendo così entrare Temperance, Booth, Hodgins e infine Angela, vestita anche lei molto elegantemente. La futura mammina ha scelto un lungo abito formato da più strati di seta sovrapposti che sfumano dall’azzurro al blu toccando tutte le tonalità possibili. La disposizione irregolare distoglie l’attenzione dal grande pancione che, sebbene presente, è celato sotto la moltitudine di veli. Le spalline sono strette e fatte di strass mentre sotto l’abito si intravedono dei sandali argentati luccicanti. I capelli sono raccolti in uno chignonmentre alcune ciocche arricciate le incorniciano il viso.

“A quanto pare stasera facciamo le sorelle...” dice ridacchiando la donna indicando le tonalità dei loro vestiti.

“Ora siamo tutti. Possiamo iniziare a mangiare?” domanda Ryan facendo sorridere tutti.

“Dobbiamo aspettare che la nonna e papà arrivino, quindi mettetevi pure comodi.” dice la giovane donna sedendosi sul divano per dare il buon esempio. Tutti parlano tranquillamente del più e del meno, aspettando l'arrivo dei due padroni di casa. Il rumore di un paio di tacchi li fa voltare verso le scale. Finalmente Martha Rodgers compare sulle scale avvolta in un bellissimo abito nero lungo e una mantella rossa sulle spalle. La donna ha indossato anche delle bellissime scarpe nere tacco dodici.

“Scusate l'attesa, ma sapete, noi donne dobbiamo farci attendere.” dice una volta sceso l'ultimo gradino. Suo figlio dietro di lei scuote la testa. “Oh, Temperance, ma stai veramente bene!” dice la donna andando incontro a Bones e a tutto il gruppetto.

Castle inizia a guardarsi intorno cercando la sua musa. Non è insieme agli amici, non è con sua figlia e Angela sul divano e sopratutto non è con Booth. Poi vede un piccolo dettaglio. La finestra del suo balcone è aperta. (*)

Castle si avvicina e la vede finalmente. L'abito che ha indossato le sta d'incanto. Lui si prende alcuni istanti per osservarla indisturbato mentre guarda pensierosa le stelle, poi decide di avvicinarsi.

“Ehi detective, cosa ci fai tutta sola?” domanda appoggiandosi al balcone molto vicino a Beckett. Lei gli sorride.

“Vi stavo aspettando. Stanotte c'è la luna piena, volevo semplicemente vederla.” ammette la donna. “Quando mia madre era ancora viva ci mettevamo sul bancone a guardarla. Lei diceva che quando non ci fosse stata più io avrei semplicemente dovuto guardarla per sentirla vicino a me. E' vero sai. A volte mi sembra di avvertire la sua presenza... ma forze è la frenesia da luna piena...” conclude sdrammatizzando la donna.

“La luna piena è magica, e bellissima.” concorda Castle non sapendo bene nemmeno lui stesso se, per la seconda parte, stava parlando della donna al suo fianco o del satellite che brillava alto nel cielo.

I due rimangono momentaneamente in silenzio. Un silenzio pieno di mille e più significati, un silenzio che sa di tante parole non dette e di emozioni trattenute.

“L'ho lasciato...” sussurra Kate a voce bassa quasi sperando che Castle non la senta.

“Josh?” domanda confuso l'uomo.

“Sì...”

“Perchè? Credevo che la vostra possibilità andasse bene...” mormora l'uomo cercando di darsi un tono dispiaciuto.

“E' una storia piuttosto lunga ma riassumendola potrei dire che dopo un primissimo periodo in cui mi era rimasto vicino aveva ripreso a viaggiare in continuazione. Non ce la facevo più. Erano di più i giorni che non c'era di quelli in cui invece era presente. Oltretutto quando stavamo insieme non facevamo che litigare per sciocchezze.” spiega la donna. “Non riuscivo più a sopportare tutto ciò.” conclude la donna sentendosi sollevata da quella confessione.

“Grazie. Per la storia della luna e per avermi detto di Josh.” dice sorridendo Richard. Un silenzio carico di imbarazzo inizia ad avvolgerli.

“C-he ne dici, torniamo dentro?” propone Beckett.

“Certo. Ti seguo.”

TBC

(*) Non so se c'è veramente il balcone in casa Castle, ma la scena ci stava troppo bene XD

Mi farebbe molto piacere se lasciaste un commento, anche piccolo piccolo per farmi sapere cosa ne pensate di questa storiella! Vi adoro, tutte quante!!!!

Scusate se ho postato con un giorno di ritardo, ma ho voluto modificare una piccola cosetta

Capitolo 11 – The dinner (part two)

Kate e Rick rientrano in casa proprio mentre Lanie stava per uscire sul balcone.

“Eccovi, stavo per venirvi a chiamare. E' pronta cena. Ma dove eravate finiti?” domanda curiosa.

“No, niente, eravamo a prendere una boccata d'aria.” spiega Castle con noncuranza.

I tre si dirigono velocemente verso il tavolo e mentre le due donne si accomodano agli ultimi posti disponibili, Rick va in cucina a prendere le prime pietanze.

“Beckett, permettimi di dire che sei veramente una favola.” dice Martha vedendo solo in quel momento la donna.

“Grazie Martha, anche tu stai veramente bene.”

“Già, a volte un bell'abito può fare miracoli, non trovi?” domanda facendola sorridere. Martha si alza in piedi e batte la forchetta contro il bicchiere per richiamare l'attenzione degli invitati. “Allora, prima di tutto vi volevo ringraziare per aver accettato l'invito, adesso voglio dirvi perché ho insistito tanto per invitarvi proprio stasera.” inizia la donna. “Allora, come alcuni di voi sanno, un paio di mesi fa, ho ricevuto in eredità molti soldi che non credevo di meritare. Quando mi hanno detto che non se li sarebbero ripresi ho deciso di avviare un progetto speciale, in onore di Chet. Adesso volevo annunciarvi che tra due settimane aprirà ufficialmente la Martha Rodgers school of acting.”

“Oh, ma è fantastico Martha!” esclama felice Kate.

“Già, la nonna non vedeva l'ora di dirlo a tutti.” dice ridacchiando Alexis. Tutti si avvicinano per fare i complimenti alla donna e per chiederle di fargli visitare la scuola un giorno.

“Chet sarebbe orgoglioso di te...” mormora Castle a sua madre.

“Lo spero...” sussurra la donna sorridendo. “Ho commissionato la targa e il ritratto che saranno all'ingresso. Saranno fantastici.”

“Adesso però tutti a tavola.” dice Castle andando in cucina e tornando poco dopo portando una teglia fumante.

“Cos'hai preparato di buono Martha?” domanda Temperance.

“Menu italiano per stasera. Primo piatto, lasagne vegetariane. Poi ho fatto i supplì al telefono per Temperance, i salti in bocca alla romana e infine una treccia al cioccolato.” spiega la donna contando le varie cibarie sulle dita.

“Dall'odore sembrano veramente deliziose signora Rodgers...” mormora Hodgins affamato.

“Senti giovanotto, dammi del tu. Io sono Martha, non la signora Rodgers.” dice la donna sorridendo.

“Certo Martha.” si corregge l'uomo sorridendo. “Credo che la madre di Castle si troverebbe bene con tuo padre.” sussurra Jack all'orecchio della moglie facendola sorridere.

La cena va avanti tra chiacchiere, battute e pettegolezzi. Per tutto il tempo Kate non riesce ad evitare di lanciare alcune fugaci occhiatine a Castle, arrossendo quando i suoi occhi incontrano quelli dello scrittore. Anche Castle osserva Beckett ma a differenza della donna lui lo fa esplicitamente.

“Rick...” lo chiama Temperance riportandolo alla realtà da uno dei suoi voli di fantasia.

“Si Tempy?” risponde lui distogliendo lo sguardo.

“Sembri distratto. Pensi al caso?” domanda la donna.

“No, ho solo ricevuto una bella notizia.” spiega abbassando la voce lo scrittore in modo che solo la Brennan lo possa sentire. I due sono molto vicini.

“Davvero? Che notizia?” chiede abbassando a sua volta il tono di voce.

“Non lo saprai mai da me Tempy.” le dice lui facendola ridere.

“Sei sempre il solito, non puoi dare mezze informazioni. Lo sai quanto odio non sapere, ciò mi stimola solo a fare ricerche... prima o poi scoprirò il tuo segreto.” sussurra Bones avvicinandosi ancora un po' all'uomo.

Intento mentre i due confabulano dall'altra parte del tavolo Booth si sta mangiando le mani. Non gli piace affatto il modo in cui quello scrittore sta parlando con la sua Bones. Girandosi verso la sua sinistra nota lo sguardo della detective, a quanto pare nemmeno alla donna il comportamento di quel Castle piace troppo. Booth riesce a capirlo anche se la detective sta cercando di mascherarlo. Il pugno della donna è stretto sotto il tavolo, le nocche sono bianche e Booth inizia a pensare che se la donna stringerà solo un altro po' la mano inizierà ad uscire il sangue dalla forza con cui si sta piantando le unghie nel palmo.

Castle e Temperance si allontanano e tornano a conversare con le persone intorno a loro, la mano della donna sembra rilassarsi lievemente e infine aprirsi. Seeley capisce quando una persona è innamorata e la detective Beckett lo è di sicuro. Chissà se lei era più fortunata di lui in amore. 'Forse quello scrittore non era interessato a Bones ma alla bella detective.' stava pensando, anzi sperando Booth. La detective sentendosi osservata dall'uomo si volta a destra e gli sorride dolcemente. Booth ricambia imbarazzato per essere stato beccato in flagrante ad osservarla.

“Scusami Beckett, mi ero incantato. A volte mi capita quando mi metto a riflettere.” cerca di spiegarsi. Quella donna sembra avere l'incredibile capacità di mettere in soggezione chiunque, l'uomo inizia a capire perché la detective sia così brava, aveva il lavoro nel sangue, esattamente come Bones.

Seeley inizia a vedere sempre più somiglianze tra le due e la cosa lo sorprende. Nessuno era andato così vicino ad impressionarlo più della sua Bones.

“Non preoccuparti, non mi dava fastidio.” dice pungente. Booth si accorge che non sta veramente flirtando, la donna, abituata a lavorare in un mondo maschile, deve aver imparato a difendersi in quel modo. Facendo allusioni e battutine. Lui le sorride rassicurante poi torna a concentrarsi sul proprio piatto. Quella gita fuori programma a New York si prospettava sempre più emozionante.

Castle notando lo scambio di sguardi non riesce a non sentirsi geloso, a volte gli sembra che Kate, pur non sapendo di quanto lui la ami, lo faccia apposta, per farlo star male. Naturalmente queste considerazioni sono solo pensieri voltatili, Beckett non sarebbe mai capace di una tale crudeltà. 'Se solo avessi il coraggio di dirglielo...' pensa l'uomo sospirando.

Il passare del tempo è scandito dall'alternarsi delle portate, ormai il gruppo è arrivato al dolce. La cena era quasi finita.

“Oddio, quella volta credevo di morire dalle risate...” sta dicendo Esposito ad alta voce tra una risata e l'altra. Quel repentino cambio di volume riporta Booth e Castle, che erano persi nei loro filosofici pensieri sul genere femminile in generale e sulle loro partner in particolare, a terra

“Javier, smettila subito o potrei decidere di vendicarmi.” lo avverte Cam sorridendo maligna. “Cosa penserebbero i tuoi amici se sapessero cos'hai fatto per il caso di Central Park, ricordi no?” domanda maliziosa. L'uomo ingolla a vuoto e smette di ridere. Improvvisamente il l'aneddoto sulla sua vecchia collaboratrice non è più particolarmente divertente..

“Io potrei saperlo comunque?” chiede Ryan sorridendo furbo.

“Certo.” dice alzando le spalle la donna.

“No, ti prego Camille....” mormora disperato Esposito. La donna scuote la testa ma poi acconsente a mantenere il silenzio. Castle sorride divertito, quella donna è eccezionale. Da sola comanda e sorveglia l'intero team di Temperance e Castle sa bene che non è facile lavorare con la sua amica. Le piace troppo comandare.

La cena si conclude che ormai sono le undici e mezzo passate. Tutto il gruppo di Washington se ne era andato, seguito da Jenny e Ryan. Erano rimasti un altro po' Esposito e Lanie, costringendo di conseguenza Beckett a rimanere visto che era venuta con loro.

Dopo il piccolo episodio a tavola Castle non aveva perso di vista Kate nemmeno per un attimo, quell'agente le girava troppo intorno per i suoi gusti, così quando la vide andare a sedersi sul divano la seguì. Sua madre stava intrattenendo i due amici quindi lui poteva andare tranquillamente da lei.

“Stanca?” domanda sedendosi vicino a lei.

“Già, voglio andare a dormire... ma quei due sembrano non volerne sapere.” dice sospirando.

“Ti inviterei a rimanere a dormire qui ma so che mi uccideresti solo per avertelo proposto quindi vado direttamente alla proposta numero due, vuoi che gli cacci dii casa?” domanda Rick facendola ridere. La sua risata è adorabile, Castle ne rimane incantato.

“Non occorre, prima o poi se ne andranno.”

“Ti sei divertita?” domanda lui avvicinandosi lievemente.

“Hai organizzato feste peggiori.” ammette la donna. “Non è stata male, ma l'unica cosa che voglio fare adesso è togliermi questo vestito e mettermi a dormire.” dice la donna sbadigliando. Castle sorride intenerito.

“Sentiti libera di farlo comunque. Io non ti fermerò...” mormora l'uomo non volendo farsi scappare un occasione del genere.

“Sono talmente stanca che non ho la forza di risponderti Castle.” dice la donna chiudendo gli occhi. Dopo pochi istanti il suo respiro rallenta. La detective si era addormentata. Castle rimane ad osservarla finché Esposito e Lanie non arrivano ad interromperlo.

“E ora come facciamo fratello.” domanda Javier grattandosi la testa.

“Richard, che ne dici di ospitare la detective nella stanza degli ospiti. Così non ci sarà bisogno di trasportarla qua e là.”

“Non ci sono problemi, ma domani lo dici tu a Kate che non sono stato io a insistere.” sussurra l'uomo prendendo in braccio la detective. “Alexis, vieni a darmi una mano...” aggiunge iniziando a salire le scale seguito dall'anatomopatologa. La ragazza si affaccia dalla sua camera e gli domanda cosa succede. “Potresti aiutare Lanie a cambiare Kate? Lo farei volentieri io, ma se lo scoprisse mi ucciderebbe.” spiega sorridendo il padre.

“Non c'è problema.” dice Alexis con lo stesso sorriso. Castle adagia delicatamente Kate sul letto degli ospiti e poi esce dalla stanza. Dieci minuti dopo anche Lanie e Alexis escono.

“Missione compiuta. Ora noi ce ne andiamo. A domani Castle....” mormora Lanie salutandolo con un bacetto sulla guancia. L'uomo la saluta con un cenno e un sorriso abbagliante.

“Notte tesoro...” dice poi rivolto alla figlia che sta rientrando in camera.

“Notte papà.” risponde scomparendo oltre la porta la ragazza.

Sorridendo Castle torna al piano di sotto. Sua madre sta raccogliendo le sue cose.

“Ci vediamo domani figliolo. Vado a giocare con Glory a poker.” dice scappando prima che lui possa fermarla. Rick sorride divertito e si versa un bicchiere di latte. Finito di bere torna al piano di sopra e fa per dirigersi verso la sua camera ma la porta semi aperta della camera degli ospiti lo distrae. Castle si avvicina il più silenziosamente possibile ed entra nella stanza. L'uomo rimane immobile per alcuni secondi per verificare che la detective dorma veramente poi si avvicina alla donna e le rimbocca le coperte dandole un bacio sulla fronte. Castle si allontana in fretta, prima che Beckett lo scopra. Uscendo dalla stanza si gira un ultima volta.

“Notte detective, e sogni d'oro...” sussurra.

Kate apre un occhio sentendolo allontanarsi. A volte si stupisce ancora del fatto che Castle possa essere un uomo dolce, romantico e gentile.

Capitolo 12 – Wednesday

La detective Kate Beckett si svegliò al suono del proprio cellulare. Allungando una mano verso il comodino risponde.

“Beckett.”

“Ehi Kate, come va? Eri già sveglia?” domanda Lanie dall'altro lato.

“Veramente no... Non è ancora suonata la sveglia.”

“Ehm... Katie, non so come dirtelo, ma è già mezzogiorno...” mormora la donna ridacchiando.

“Cosa!?” esclama Kate scattando a sedere e aprendo gli occhi. Lanie rimane in silenzio per darle il tempo di comprendere. “Ma dove diavolo sono?” domanda la donna guardandosi intorno. L'anatomopatologa si sta trattenendo dal ridere.

“A meno che tu non ti sia spostata nel sonno dovresti essere a casa Castle, nella camera degli ospiti.” dice riuscendo a rimanere seria la donna.

“Cosa?!”

“Ti sei addormentata e abbiamo deciso che era meglio se rimanevi da Castle. Non volevamo svegliarti.” spiega la donna con dolcezza. “Hai bisogno di dormire ogni tanto Kate.”

La detective ringrazia mentalmente l'amica.

“Ora però muoviti, vai a fare colazione e raggiungici al distretto. La dottoressa Brennan ha trovato l'arma con cui è stato sfigurato il nostro John. Ha detto che entro sera avremo la ricostruzione del volto.”

“Va bene Lanie. Arrivo tra un oretta okay? Il tempo di farmi una doccia e cambiarmi.”

“Okay, ma non divertitevi troppo tu e lo scrittore.” la prende in giro la donna attaccando senza darle il tempo di ribatte. Kate scuote la testa sorridendo, la sua amica non cambierà mai.

“Buongiorno Detective!” la saluta Castle vedendola scendere.

“Sei stato tu a insistere Castle?” domanda guardandolo male la detective.

“Ti giuro che non c'entro niente. Mia madre potrebbe confermartelo se non fosse che molto probabilmente sarà ubriaca a casa della sua amica di poker...” dice Rick osservando attentamente la detective. La donna aveva una sua vecchia tuta blu addosso come pigiama. “Sai, ti sta molto meglio che a me...” mormora malizioso l'uomo facendola arrossire. Kate decide di non rispondere alla provocazione.

“Vuoi colazione? Beh, anche se ormai dovremo parlare di pranzo...” le domanda l'uomo indicando i pancake che sta finendo di cucinare. Beckett annuisce facendo un piccolo sorriso. “Dopo ti accompagno a casa così potrai farti una doccia e cambiarti.” la rassicura l'uomo.

“Grazie Castle...”

“Angela, ho finito. Questa è l'arma con cui è stato sfigurato il colpo dell'uomo.” dice Bones passando un piccolo coltello di quelli pieghevoli alla sua amica. “Ho fatto alcuni calcoli per aiutarti con lo schema dei tagli sul teschio. Qui è indicata l'angolazione e la forza.” continua la donna passandole un foglio. “Ce la farai a ricostruire il teschio?” domanda poi sorridendole speranzosa.

“Ci vorranno un paio d'ore, ma credo di farcela.” la rassicura Angela. “Senti Brenn, è ora di pranzo, perché non scendi al distretto, prendi quel bell'agente speciale che hai la fortuna di avere come partner e non vai a pranzo con lui. Tanto adesso non serve a niente che rimani.” le consiglia Angela. “Andate a farvi un giro per New York, è una bellissima città.”

“Ma Angela...” prova a protestare la donna.

“Niente ma... Ora tu te ne andrai e non metterai piede qui dentro fino a domani mattina. Altrimenti incontrerai la furia di una donna incinta con gli ormoni impazziti.” la minaccia facendola sorridere.

“E sia, ma se avrai bisogno di me...”

“Sì, si certo, ti chiamo...” mormora la donna. “Ora vai...” Angela la spinge fuori dal laboratorio sotto gli occhi divertiti di Lanie e Cam.

Bones prende l'ascensore e scende al piano del distretto, Booth è vicino ad Esposito e Ryan.

“Ehi Booth, ti andrebbe di farmi compagnia per il resto del pomeriggio? Mi hanno cacciata dal laboratorio fino a domani...” mormora la donna avvicinandosi sorridente. L'uomo si gira verso i due nuovi amici.

“Certo fratello, vai. Se ci sono novità vi chiamiamo... Non preoccuparti.” lo rassicura Esposito. Booth alza le spalle e sorridendo segue la sua partner fuori dal palazzo.

“Buongiorno agente Booth...” lo saluta Castle incrociandoli sulla porta.

“Ehilà!”

“Ciao Rick, noi andiamo a fare un giro, farà da guida a Booth. Ci vediamo domani mattina, mi hanno bandito dal palazzo per il troppo lavoro.” spiega la donna.

“Dovrebbero farlo con Beckett ogni tanto...” scherza lui beccandosi un occhiataccia dalla donna.

“A dopo, dottoressa Brennan, Booth...” dice Kate facendo uno dei suoi brillanti sorrisi a Booth che ricambia. Questo non sfugge a Bones che si rabbuia. La donna perde il sorriso che l'aveva contraddistinta fino a quel momento. Allontanandosi dal palazzo insieme a Booth cerca di capire come mai il suo umore sia andato sottoterra. Infondo la detective aveva solo sorriso e Booth le aveva risposto con uno dei suoi sorrisi abbaglianti che solitamente rivolge a lei.

'Lui non sta con me, è irrazionale credere che sorrida a quel modo solo a me. E' irrazionale essere gelosa del modo in cui sorride alla detective. E' irrazionale ma lo sono...' pensa dentro di se la donna tristemente.

“Allora Bones, dove mi porti?” lei torna con i piedi per terra ed entra in macchina.

“Central Park, Times Square, Rockefeller Center e poi anche sull'Empire State Bulding.” propone Bones sorridendo. “Ma prima mi potresti accompagnare in un posto?” domanda seria.

“Ma certo Bones. Guida tu.”

“Allora, come è andata a casa di Castle?” domanda malizioso Ryan appena i due partner varcano le porte dell'ascensore.

“Poteva andare meglio.” dice sospirando Castle.

“Poteva essere peggio.” dice in contemporanea Beckett facendo sorridere i due detective.

“Allora, novità sul caso?” domanda cercando di cambiare discorso.

“Niente. Angela sta facendo la ricostruzione del cranio.” spiega Ryan

“E allora perché siamo qui? Potevo dormire ancora un po'...” mormora la detective.

“Già, dopo la nottata di fuoco che avete passato...” mormora Esposito.

“Non c'è stata?” domanda retorico Ryan guadagnandosi un occhiataccia.

“Mi è appena venuta in mente una cosa...” inizia Beckett con uno sguardo perfido.

“Okay, okay, la smettiamo ma non rimandarci alla discarica.” supplica Ryan. Esposito scuote la testa.

“Come mai siamo qui Bones?” domanda Booth scendendo di macchina. Davanti a lui Ground Zero.

“Nel duemilauno ho lavorato per un po' di tempo qui. Ho aiutato a riconoscere cadaveri bruciati o troppo decomposti. Quando me ne sono andata mi sono ripromessa che ogni volta che fossi venuta a New York sarei passata di qui per rendere omaggio a tutti quei morti.” spiega la donna. Alcune lacrime le scorrono lungo le guance al ricordo di quei terribili giorni. “C'erano anche dei bambini Booth, uno di loro aveva appena un anno e qualche mese...” ormai le lacrime scendono copiose. Booth si avvicina e l'abbraccia.

“Andiamo Bones, hai mantenuto la tua promessa, ora mostrami le meraviglie di questa città.” le dice lui sollevandole dolcemente il viso. Temperance si asciuga gli occhi e torna verso la macchina.

“Andiamo.”

“Perchè ci avete chiamato stavolta?” domanda Kate salendo in laboratorio seguita da tutta la sua squadra.

“Abbiamo l'identikit.” mormora Lanie.

“Perfetto, immettilo nel server se siamo fortunati sarà schedato.” mormora Beckett.

“Già fatto, non da risultati.” dice la donna. Angela si avvicina e passa una copia dell'identikit ai due.

“Wow, hai fatto davvero un lavoro fantastico. Tempy non esagerava affatto quando m parlava di te.” si complimenta Castle. “Che ore sono?” domanda poi l'uomo.

“E' quasi ora di cena ormai. Perché?” chiede Cam guardandolo in trance.

“Perchè avrei un idea per rintracciare quest'uomo, ma ora è troppo tardi, se mai domani mattina.”

“Che ne dite, l'avvertiamo la Brennan?” interviene Hodgins.

“Io direi di provarci... magari lei ha un idea migliore...” mormora Cam. Angela annuisce e compone il numero della sua amica.

“La vista da quassù è veramente fantastica Bones.” dice Booth guardando la città di New York sotto di lui. I palazzi si estendono a vista d'occhio fino ad arrivare all'orizzonte, dove il sole appena tramontato tinge tutto di rossastro.

“Quando vengo a New York mi assicuro di venire sempre qui. E' un edificio bellissimo. E' incredibile pensare che è stato costruito in appena 14 mesi.”

“Già... oltretutto qui ci hanno girato molti film famosi, primo tra tutti King Kong!” esclama entusiasta Seeley. Bones lo guarda confusa. “Non dirmi che non l'hai mai visto...” mormora l'uomo quasi sconvolto scuotendo la testa. “Lasciamo stare Bones...”

Booth osserva la sua partner che guarda l'orizzonte completamente presa dallo spettacolo di luci creato dal tramonto che si riflette sulle vetrate dei grattacieli di New York.

'E' così bella quando è concentrata...' pensa sospirando. L'atmosfera intorno a loro è così romantica, dolce e rilassante che decide di buttarsi.

“Bones, vorrei parlarti...” mormora avvicinandosi leggermente alla donna facendo in modo che le loro braccia siano in contatto.

“Dimmi Booth...” mormora la donna rabbrividendo lievemente per il contatto.

“Io volevo dirti che...” lo squillo del cellulare di Temperance lo interrompe.

“Scusa Booth...” mormora la donna rispondendo. “Brennan.”

“Ciao dolcezza.” Bones capendo che si tratta di Angela passa la chiamata al vivavoce per permettere anche a Booth di sentire. “Volevo solo avvertirti che abbiamo l'identikit...” mormora la donna. “Spero di non aver interrotto niente...”

“No, stavamo solo parlando.” dice Seeley scocciato, questa telefonata non gli ci voleva proprio. Ora avrebbe dovuto rimandare.

“Tempy, la vittima non è schedata e fino a domani io non posso far intervenire le mie conoscenze. Che ne dici di provare tu a far muovere qualche pedina?” domanda Castle dall'altra parte del telefono. Brennan rimane in silenzio per qualche istante.

“Credo di avere una persona che ci può aiutare. Angela, mandami la foto dell'identikit.”

“Arriva dolcezza.” dopo pochi istanti il pigolio del cellulare fa capire che il messaggio è arrivato. Bones si appresta ad aprirlo.

“La manderò a Thomas, mi deve un favore e lavora...” l'immagine è aperta.

“Che c'è Bones?” domanda Booth vedendola bloccarsi e sbiancare.

“N-non credo che ce ne sia bisogno...” mormora la donna riprendendosi.

“Perche?” chiede Kate dall'altro lato del telefono.

“Conosco quest'uomo. E' stato uno dei miei esaminatori per la laurea....” sussurra la donna ancora shoccata.

TBC

Mi scuso se non ho risposto a tutte le recensioni, ma è un periodo in cui sono molto impegnata.. Prometto di farlo stavolta!!! GRAZIE!!!!

Capitolo 13 – Interrogation room

“Si chiama Alex Doberti. E' un professore di storia di origine italo-americana.” inizia a spiegare Bones al resto del gruppo. Era passata appena una decina di minuti dal suo riconoscimento telefonico della vittima e già si trovava al distretto, merito delle sirene.

“L'ho conosciuto appunto mentre davo la mia tesi. Era uno degli esaminatori, me lo ricordo bene. Era un tipo viscido, nessuno lo vedeva di buon occhio ma grazie alle sue conoscenze negli alti ranghi non veniva mai allontanato.” dice con astio Temperance. “Mi ricordo che un giorno mi propose sesso in cambio di bei voti. Io gli dissi che non avevo bisogno del suo aiuto. Lui mi rese la vita impossibile, se fossi stata meno intelligente a quest'ora sarei sempre a ripetere l'ultimo anno di università.”

“Aveva una famiglia?” domanda Beckett concentrata sul caso.

“Sì, era divorziato. Sua moglie e le due bambine sono tornate nel New Jersey dopo il divorzio. Non ha altri parenti. Sua madre è morta poco prima del periodo in cui io lo incontrai. Era vedova da ormai tre anni la povera donna.”

“Altro dettagli?” chiede a sua volta Booth.

“Beh, non aveva gusto nel vestirsi, era molto sciatto. So anche che per quante denunce abbia ricevuto per violenze se l'è sempre cavata mantenendo la fedina immacolata. E' per questo che non l'avete trovato schedato, ma vi assicuro che non era un uomo normale. Era un pervertito.”

“Faceva a tutte le sue studentesse la proposta che aveva fatto a te Tempy?” domanda Castle serio per una volta nella sua vita.

“Non a tutte, ma a molte.” conferma la donna.

“Sentite, perché voi non andate a riposare? Rimarremo io la detective, Esposito e Ryan a guardare tutto, voi andate...” li sprona Booth.

“No, grazie, io resto con la detective.” dice sorridente Castle facendole scuotere leggermente la testa.

“Siamo partner Booth, ricordi?” dice invece Bones.

“Testardi...” mormora Esposito al suo partner sorridendo.

I quattro rimasero al distretto per il resto della serata a sistemare i nuovi indizi, verso le otto Castle ordinò qualche pizza e i sei mangiarono intorno ad un tavolo pieno di scartoffie e appunti su vecchie denunce rivolte contro la vittima. Kate arrivò a contare ben ventidue denunce per svariati crimini, ma tutte erano state poi ritirate.

“Quest'uomo doveva avere amicizie importanti...” mormora Booth sospirando. “Non sarà facile restringere la lista dei sospetti, questo si è attirato addosso la furia della metà dei newyorchesi!”

“Già... Dobbiamo convocare la moglie e le figlie, per vedere se sanno qualcosa di più.” dice Beckett concordando con l'agente del FBI.

“Io direi di andare a farci una bella dormita, la moglie vive nel New Jersey, prima di domani sicuramente non arriverà.” propone Ryan.

“Ottima idea fratello.” Esposito si alza. “Vuoi un passaggio?”

“Non si dice mai di no.” I due escono dall'edificio ad una velocità che Castle reputa straordinaria.

“Quando c'è la voglia di lavorare...” commenta Beckett sorridendo.

“Fanno sempre così?” domanda Bones.

“Sono fidanzati, hanno qualcuno che gli aspetta a casa, è normale Tempy...” le dice Rick sorridendole dolcemente. “Se non vi dispiace io seguirei il loro esempio. Hai bisogno di un passaggio Kate?”

“Sì, non avevo propria voglia di andare a piedi...” dice riconoscente la detective.

“Tu Tempy?” domanda poi rivolto all'altra donna.

“Abbiamo la macchina.” spiega la donna. “Ma grazie Rick.”

Castle arriva al distretto alle otto, puntuale con i suoi soliti due caffè, si dirige verso la scrivania della detective e la trova davanti alla lavagna che discute del caso con l'agente Booth.

“'Giorno Beckett!” esclama passandole il caffè. 'Sono troppo vicini per i miei gusti, cosa vuole quel bell'imbusto?' pensa mettendosi tra i due. “E' arrivata la moglie?” chiede volendo essere aggiornato.

“Sta arrivando.” gl risponde Booth anticipando la detective.

“Tempy?” chiede poi rivolto all'uomo.

“Di sopra, introno al corpo. Vuole scoprire la causa della morte.” spiega alzando le spalle.

“Yo Beckett, è arrivata...” Kate chiude il fascicolo che ha in mano, posa il caffè e si dirige verso la sala interrogatori seguita da Seely e Castle. Una volta arrivata davanti alla porta si gira verso il suo partner.

“Preferirei che tu rimanessi fuori, lei è una delle principali sospettate Castle, il caso è già difficile da solo, non ho bisogno che tu combini qualche casino aprendo una volta di troppo la bocca.” lui annuisce mogio e si dirige nella sala di registrazione con Booth al seguito.

“Agente Booth, aspetti, avrò bisogno di una mano...” Castle si gira e guarda la donna a bocca aperta. 'Non vuole me in sala interrogatori ma vuole il bell'imbusto?'

I due entrano nella saletta e a Castle non rimane che guardarli da dietro il vetro.

“Buongiorno Signora Grent. Sono il detective della omicidi Kate Beckett e questo è l'agente speciale Seeley Booth. Vorremo farle alcune domande sul suo ex-marito.” si presenta Kate sedendosi davanti alla donna mentre Booth rimane più discostato, appoggiato alla parete vicino allo specchio.

“Certo, non ci sono problemi.”

“Da quanto lei e suo marito siete divorziati?”

“Ormai sono bene dieci anni. Dopo i divorzio sono tornata con le bambine da mia madre.”

“Come mai il vostro matrimonio è finito?” domanda Kate intrecciando le mani davanti a lei e guardandola fissa negli occhi.

“Lui mi tradiva, in continuazione... diceva di rimanere a lavoro, di avere riunioni, ma una sera l'ho cercato alla scuola, mi hanno detto che non c'era nessun incontro con i genitori così ho scoperto che ogni sera mi inventava una balla diversa per potersi incontrare con quelle puttanelle in uno squallido motel.” sibila la donna. “E prima che me lo chiedate, sì, sono felice che sia morto, se lo meritava dopo quello che ha fatto alla nostra famiglia, ma non sono stata io.”

“E può dimostrarlo?” domanda Booth intervenendo per la prima volta.

“Quando è morto?” domanda la donna.

“Circa tre mesi fa, intorno ai primi giorni di febbraio.” dice Kate. La donna sembra pensarci un istante.

“Dal 30 gennaio al 6 febbraio sono stata in settimana bianca con le mie figlie, nel Vermont. Potete controllare se volete.”

“Conosce qualcuno che potrebbe avercela con suo marito?” domanda Kate segnandosi l'alibi della donna per poi controllarlo.

“Certo, tutta la mia famiglia, le sue figlie, la maggior parte delle sue studentesse e molte delle puttane a cui non riusciva a dare piacere.” dice la donna maligna.

“Beh, credo possa bastare. Mi raccomando, la prego di rimanere a disposizione.”

“Certo, anche se credo che chiunque abbia fatto una cosa del genere dovrebbe ricevere un premio. Ha tolto un lurido bastardo dal mondo.” borbotta la signora Grent prima di uscire dalla saletta interrogatori.

“Allora, che ne pensi?” chiede la detective appena la donna è abbastanza lontana.

“E' una donna arrabbiata, lo odia, ma credo sia sincera e non l'abbia ucciso lei.”

“Esattamente quello che ho pensato io.” conferma sorridendo la detective. Castle gli raggiunge.

“Donna straordinaria.” commenta ironico. “Nemmeno Meredith e Gina sono così crudeli nei miei confronti...” aggiunge facendo sorridere la detective.

“E' sposato?” domanda Booth curioso.

“Sì, due ex mogli. E lei agente?” domanda Castle sperando che l'uomo sia occupato.

“No. Ci ho provato, ma sono stato rifiutato...” mormora.

“Mi dispiace.” dice sincera Beckett.

“No, ormai fa parte del passato, sono andato avanti.” ribatte lui sorridendo.

“E lei detective? E' per caso sposata? O impegnata?” domanda Seeley. A quella domanda Castle si rabbuia. 'Non vorrà mica provarci!' pensa offeso.

“Mai stata sposata e ora come ora non sono impegnata con nessuno.” risponde sorridendo Beckett volendo far ingelosire Castle. Si gira, lo guarda e capisce di essere riuscita nel suo intento.

“Beh, io vado un attimo da Tempy, le devo chiedere una cosa da parte di mia madre...” si inventa Castle volendosi allontanarsi da quei due.

Kate stupita lo guarda prendere l'ascensore per salire al laboratorio. Una strana sensazione la pervade. Paura, paura di perdere quell'uomo che ormai è un pezzo troppo importante della sua vita.

TBC...
Scusate se non rispondo a tutte ma è diventato ostico scrivere, recensire, rispondere alle recensioni e stare dietro alla scuola... Faccio del mio meglio. Mi scuso tantissimo con voi che recensite perchè senza il vostro incoraggiamento questa storia non esisterebbe!!!!

Lo so, ho postato il 13 capitolo che è pochissimo ma visto che sabato partirò e tornerò solo mercoledì sul tardi, ho deciso di postare ogni giorno fino a sabato... (Che poi sarebbe oggi e domani XD) Beh, buona lettura!!!!!

Capitolo 14 – One of two

Era infuriato. Kate lo aveva messo da parte per quel agente, quel Booth. Lo odiava.

Le porte dell'ascensore si aprono e lui si dirige verso il laboratorio scuro in volto.

“Ehi Tempy.” mormora senza felicità rivolgendosi alla donna che, come al suo solito, sta osservano le ossa della loro vittima.

“Oh, Rick. Cosa c'è? Nuove informazioni?” domanda la donna senza nemmeno guardarlo.

“No, volevo solo chiederti una cosa. Potremo parlare?” domanda facendole finalmente alzare lo sguardo. “In privato...” aggiunge notando subito l'atteggiamento curioso di Lanie.

“Veramente...” inizia la donna.

“Ti prego, è importante...” la interrompe lui facendole il miglior sguardo da cucciolo ferito. Bones sospira ma cede e lo segue fuori dal laboratorio.

“Allora, cosa c'è?” domanda una volta soli.

“Credi che l'agente Booth possa essere interessato a Beckett?” domanda andando dritto al sodo.

“Beh, la detective sarebbe sicuramente un ottima compagna per un maschio alpha come Booth, è fisicamente ben strutturata e oltretutto è una donna onesta, intelligente e molto coraggiosa.” dice Temperance a parole mentre qualcosa dentro di lei si ribella alla sola idea di Booth tra le braccia della detective.

“Che vorresti dire?” domanda preoccupato Castle. “Ti ha detto qualcosa?”

“No, io e Booth non parliamo spesso di queste cose. Come mai sei così interessato Richy? Per caso sei interessato alla detective?” domanda Bones lanciandogli uno sguardo inquisitorio.

“Io... beh.... sì.” ammette alla fine l'uomo.

“Non so se Booth possa essere interessato, ma comunque è appena uscito da una relazione finita male, non credo che sia ancora pronto per un nuovo legame.” Castle avverte la nota triste sulla fine della frase e sorride alla sua amica.

“E così qualcuno ti ha finalmente catturato cara Tempy...” mormora sornione.

“Catturato?” domanda lei confusa. “Non capisco cosa intendi Rick.”

“Volevo dire che ti sei innamorata.” le spiega l''uomo.

“Non sono innamorata.” mormora Temperance poco convinta delle sue stesse parole. La donna abbassa lo sguardo imbarazzata. “Non so nemmeno cosa significhi essere innamorata. Io non ho mai creduto in questi tipi di rapporti Rick, non so come capire se lo sono o no.” rialza lo sguardo. “Come capisci di essere innamorata?” domanda seria.

“Una volta mi hanno detto che quando sei innamorata tutte le canzoni hanno senso. Io non ci avevo creduto, ma in certo senso è vero. Quando sei innamorato e stai vicino alla persona amata tutto sembra tornare al suo posto. Ti sembra che finalmente le sofferenze e le difficoltà affrontate abbiano un senso, ti sembra che la vita abbia significato.” cerca di spiegarle Castle pensando a quello che sente per la detective. “Non è semplice da spigare e molto probabilmente è una sensazione diversa per ognuno di noi.” aggiunge sorridendole. “Spero per me, e per te che tu abbia ragione Tempy e che il tuo partner non sia interessato alla detective.” aggiunge sorridendole dolcemente. Bones ricambia il sorriso e di slancio abbraccia Castle.

“Queste tue dimostrazioni di affetto iniziano a preoccuparmi. Quell'uomo ti ha cambiato veramente molto....” aggiunge stringendola a sua volta.

“In meglio o in peggio?” domanda ridacchiando la donna.

“In meglio, non ci sono dubbi.”

“Come mai sei così silenziosa Bones?” domanda Booth dopo dieci minuti di viaggio nel totale silenzio.

“Stavo riflettendo su alcune cose che mi ha detto Rick oggi pomeriggio.” mormora la donna.

Il pensiero che Booth, il suo partner, si fosse infatuato di Beckett non l'aveva abbandonata per tutto il pomeriggio.

“Ah... Rick...” mormora l'uomo enfatizzando in maniera negativa il nome dello scrittore.

“Sei nervoso?” domanda la donna.

“No. Perché dovrei esserlo?” risponde Booth stringendo il volante.

“Per il tuo tono di voce e per come stai stringendo il volante. Ti da noia parlare di Richard vero?”

“No Bones, non mi da affatto noia.” dice lui con un tono che fa intendere tutto il contrario ma lei non se ne accorge. Il silenzio scende di nuovo nella macchina.

“Ti piace la detective Beckett?” domanda non riuscendo a trattenersi oltre Bones.

“Cosa?” domanda confuso e sorpreso Seeley.

“Sai, come donna...” aggiunge per chiarire. Booth inizia a sentirsi a disagio. Certo, quella donna non lo lasciava indifferente, ma in sua presenza non provava un decimo di quello che gli faceva provare Bones. “Scusa, forse non è una domanda da farti, visto il nostro rapporto.” dice dopo alcuni istanti la donna. L'uomo sorride notando l'imbarazzo di Temperance.

“Nah, non preoccuparti. Stavo solo riflettendo sulla tua domanda. Sì, quella donna è molto... attraente, ma non è il mio tipo. Ci somigliamo troppo sembriamo gemelli separati alla nascita.” aggiunge facendola sorridere. 'Sei tu l'unica Bones.' vorrebbe aggiungere.

“Booth?”

“Sì?”

“Sono gelosa.”

“Cosa?!” esclama l'uomo sbandando leggermente per la notizia.

“Sono gelosa, o almeno credo di esserlo. So che vorrei uccidere quella donna se solo prova a guardarti come ha fatto ieri sera. Questa è gelosia?” l'uomo decide che per la loro sicurezza è meglio accostare.

“Perchè mi dici questo?” domanda Booth dolcemente.

“Perchè ho paura di perderti. Castle oggi mi ha chiesto se potevi essere interessato a Beckett, io gli ho detto che non sapevo, ma che probabilmente potevi esserlo e da allora mi sono sentita male. Quando ho incrociato la detective all'uscita ha avuto l'irrazionale istinto di mettermi davanti a te e trascinarti il più lontano possibile.” spiega la donna.

Seeley ride divertito dalle parole della sua Bones. Non l'aveva mai sentita così poco razionale.

“Sei ancora arrabbiato Booth?” domanda lei guardandolo negli occhi. I loro visi si sono avvicinati durante la conversazione.

“E tu? Sei ancora una sostanza impenetrabile?” domanda di rimando lui sorridendole malizioso.

Bones sorride e mettendo da parte la sua parte razionale annulla la distanza tra i loro visi. Le loro labbra si toccano delicatamente, timide, spaventate dalla reazione dell'altro. Booth si allontana lievemente. “Che ne dici se lo prendo per un sì?” chiede prima di tornare a baciare la sua Bones. Stavolta sono più sicuri, Temperance socchiude leggermente le labbra dando la possibilità alle loro lingue di incontrarsi ancora, per la terza volta. Booth le mette le mani sui fianchi e, per quanto possibile, l'avvicina a se. E' euforico, finalmente è libero toccarla, finalmente può chiamarla sua. Lui aveva sempre creduto in loro, aveva sempre saputo che erano destinati a stare insieme per i prossimi trenta, quaranta, cinquanta anni e finalmente anche lei lo aveva capito e sembrava essersi arresa.

Bones mise le braccia dietro al suo collo e affondò le mani nei suoi capelli. Il bacio si faceva sempre più passionale rischiando di far perdere il controllo ad entrambi, così, anche se a malincuore, Bones interrompe il bacio.

“Credo... credo sia meglio se ci fermiamo.” mormora riprendendo fiato.

“Già.” riesce solo a risponderle Booth.

I due si allontanano e rimangono un minuto in silenzio per cercare di recuperare l'auto controllo.

“Credo che sia meglio tornare a casa...” mormora Seeley riacquistando la parola. “Altrimenti poteremo finire arrestati. E sarebbe il massimo finire al distretto per oltraggio al pubblico pudore...” aggiunge facendola sorridere.

“Avremo tempo per noi credo...” mormora la donna.

“Già.” conferma Booth rimettendo in moto. “Trenta, quaranta e perché no, cinquant'anni.”


TBC

Okay questo capitolo non mi convince molto, ma spero che lo appreziate comunque.. XD
Via ai commenti! XD

Okay, scusate il titolo prima di tutto ma la mia fantasia in merito è ugale a zero.
Poi seconda cosa scusate se non ho risposta quasi nessuno delle recensioni ma purtroppo sono addirittura indietro con le recensioni da fare XD Ed infine mi scuso moltissimo per il terribile ritardo nel postare questo capitolo. Anyway, buona lettura!!!

Capitolo 15 – Chiacchere tra amiche

Sono le nove, Angela, Jack e Cam sono in cucina a fare colazione.

“Qualcuno ha visto Booth?” domanda Cam non vedendo l'agente.

“No. Credo sia rimasto al distretto tutta la notte.” risponde Angela baciando suo marito sulla guancia.

“Buongiorno anche a te mia cara... come sta il mio campione?” domanda poi carezzandole dolcemente la pancia.

“Sta benissimo. E come non potrebbe con un padre del genere.” mormora la donna sorridendo. “Comunque non vedo nemmeno Tempy... vado a svegliarla.” la donna si alza da tavola e si dirige verso la camera dell'amica.

“Tesoro! Svegliati.” Angela bussa alla porta della detective con dolcezza. Nessuno le risponde così decide di entrare. La stanza è completamente al buio, le tapparelle sono chiuse. Muovendosi silenziosamente si avvicina alle finestre e ne apre una per far entrare un minimo di luce. “Ehi tesoro... ma cosa?” girandosi la donna nota che il letto di Temperance è vuoto e sopratutto intatto.

La donna rifà il giro della casa ma non la trova così decide di chiamarla sul cellulare.

Bones risponde al primo squillo del suo cellulare

“Pronto.”

“Tesoro, ma dove sei?” domanda curiosa Angela dall'altro capo del telefono. La donna sorride, non aveva dormito nemmeno un ora quella notte ma mai si era sentita meglio.

“Sono con Booth, stiamo andando al distretto...” le dice sorridendo dolcemente all'uomo che guida la macchina.

“Ah... come mai non ci avete aspettato?” domanda dispiaciuta Angela.

“Beh, volevo controllare assolutamente una cosa sul cadavere... mi dispiace.” sussurra mentre sorride a Booth. Avevano passato la nottata insieme, semplicemente rimanendo abbracciati a parlare, del caso, di loro, di tutto. Lei avrebbe voluto recuperare il tempo perduto ma Booth era stato chiaro. Voleva solo starle vicino per quella notte, così lei aveva accettato non senza protestare anche se poi, a ripensarci era stata comunque una notte fantastica.

Era stato esattamente come aveva detto Rick. Stare tra le braccia di Booth l'aveva fatta sentire completa per la prima volta. Non avevano dormito e così, la mattina presto avevano deciso di fare un salto al distretto perché Bones voleva ricontrollare un dettaglio.

“Va bene dolcezza. Allora ci vediamo li tra una mezzora.” mormora Angela credendole.

“A dopo.” conferma Temperance riattaccando.

“Chi era Bones?.” mormora l'uomo appena riattacca il telefono.

“Era Angela, le ho detto che stavamo andando al distretto.”

“Che ne dici se prima ci fermiamo e facciamo colazione? Caffè e una brioche?” domanda girandosi velocemente per farle quel suo sorriso sornione.

“Va bene, andiamo.”

Beckett arrivò al distretto lievemente in ritardo, aveva trovato del traffico lungo la strada.

“Yo Beckett, problemi lungo la strada?” la saluta Esposito appena esce dall'ascensore.

“Sì, oggi sembra che l'intera New York si sia messa sulle strade prima delle nove...” mormora la donna lievemente arrabbiata. “Allora, ci sono novità?” domanda poi dirigendosi verso la sua scrivania.

“Sì, la signora Grent non stava mentendo. L'alibi per lei e le figlie è confermato. Abbiamo fatto i dovuti controlli.” le dice Ryan.

“Lo immaginavo.” dice sorridendo Kate sedendosi dietro la sua scrivania.

“Ehi, qualcuno sa niente di Castle? E' rimasto imbottigliato anche lui nel traffico?” domanda la donna non vedendolo vicino alla scrivania e non trovando il solito caffè.

“E di sopra, la dottoressa Brennan e l'agente Booth sono arrivati verso le sette per verificare alcune cose sulla nostra vittima. Quando Castle è arrivato e gliel'ho detto è schizzato al piano di sopra...” Beckett si allontana velocemente dirigendosi verso l'ascensore. “Esattamente come hai fatto tu.” aggiunge guardandola sparire dietro le porte dell'ascensore.

Kate sale in ascensore terribilmente preoccupata. Castle non le ha lasciato il caffè sulla scrivania come succede di solito quelle rarissime volte in cui lui arriva prima di lei al distretto.

'Forse ho esagerato ieri, forse c'è rimasto veramente male...' pensa dentro di se la donna. 'Ma infondo cosa mi importa, lui è libero di fare quello che vuole.'

Le porte dell'ascensore si aprono, l'agente Booth è davanti a lei.

“Buongiorno detective!” le dice sorridente prendendo il suo posto nell'ascensore.

“Buongiorno Booth...” l'uomo le fa un cenno con la mano e poi entra nell'ascensore.

Stupita dall'insolita allegria Beckett entra nel laboratorio e trova Castle e la dottoressa Brennan che parlano vicini.

“Castle.” dice lei per richiamare la sua attenzione.

“Oh ciao Beckett. Problemi con il traffico?” domanda l'uomo sorridendole.

“Sì, come mai sei già qui?”

“Stamani mi è venuta in mente una cosa e sono venuto a parlarne con Brennan.”

“Buongiorno detective.” la saluta la donna con un sorriso troppo amichevole per i suoi gusti.

“Allora ci sono novità?” domanda Kate avvicinandosi ai due.

“Ho travato delle nuove microfratture sull'osso occipitale ed altre da schiacciamento sullo sterno. Ciò indica che la vittima, prima di essere uccisa è stata costretta a terra.” spiega Bones.

“Oh... complimenti dottoressa.”

“Purtroppo Tempy non ha ancora trovato la causa della morte, ma ha detto che riguarderà con attenzione ogni singolo osso finché non la troverà.” le dice sorridente Booth. “Non è fantastica?” domanda poi eccitato.

“Sì, lo è.” borbotta Kate. “Se non c'è altro io torno di sotto. Vieni Castle?” domanda Beckett.

“Sì, arrivo subito, tu avviati.”

“Certo.” Kate si allontana cercando di non far caso alla voglia pazza che le è presa di prendere Rick per le orecchie e trascinarlo giù con se.

Una volta tornata al piano del distretto trova Lanie ad attenderla davanti alla scrivania.

“Che fai qui Lanie?” domanda vedendola.

“Ti aspettavo. Sono stata pure io di sopra stamani e credo che tu ed io dobbiamo parlare.” le spiega incrociando le braccia in un chiaro segno che non avrebbe accettato un no per risposta.

“Va bene, che ne dici se andiamo a prendere un caffè? Stamani ero di fretta e non l'ho preso.” mormora la detective cercando di sembrare tranquilla, ma Lanie avverte la nota di tristezza nella sua voce.

“Ma di solito non è...” inizia la donna interrompendosi quando lo sguardo di Kate si rattrista ulteriormente. “Okay, andiamo a prenderci questo caffè.”

“Allora Kate, io sono la tua migliore amica, vuoi dirmi perché sei così giù di morale? Non ti vedevo così da quest'estate quando... beh, insomma, lo sai.” inizia il discorso Lanie sorseggiando il suo secondo caffè della giornata. In realtà lei lo aveva già preso con Esposito e forse sarebbe stato meglio se non ne avesse preso subito un altro visto gli effetti che la caffeina aveva su di lei, ma per Beckett avrebbe fatto questo e altro. Tanto Javier l'avrebbe capita e sopportata per una giornata.

“Non sono giù di morale Lanie, sto benissimo.”

“Certo e io sono la regina Elisabetta. Senti, forse potrai ingannare Ryan ed Esposito, forse potrai ingannare perfino tuo padre, ma con me non ci sperare. Stamani sembri appena uscita da un funerale ed io esigo saperne il motivo.” ribatte l'anatomopatologa sicura.

“Non mi ha portato il caffè Lanie. Sono tre anni che mi porta il caffè tutti i giorni e oggi non l'ha fatto.” mormora allora Kate.

“E allora, può capitare... Se lo sarà scordato.” cerca di rassicurarla.

“Credo di aver fatto un casino. Forse ho esagerato con le provocazioni e lui si è offeso.” aggiunge la donna prima di raccontare alla sua migliore amica dell'episodio del giorno precedente.

“Ma cosa avevi in mente? Volevi farlo ingelosire per vendicarti della sera a casa sua?”

“Cosa, ingelosire... no.” balbetta Beckett arrossendo.

“Certo, allora come mai lo hai fatto...” Kate rimane in silenzio. “Kathy credo che questa volta tu abbia esagerato. Non puoi vendicarti a questo modo solo perché l'uomo che ami ha parlato con un altra donna.”

“Non lo amo.” ribatte la detective.

“Okay, allora il tuo partner, comunque sia.”

“E non sono gelosa di quella dottoressa tutta gelo...” aggiunge. Lanie alza un sopracciglio.

“E questo cos'era? Amichevole disprezzo?” le fa notare. “Ascoltami attentamente Kate. Io ti voglio bene e penso tu sia una persona fantastica, davvero, ma quando si tratta di sentimenti sembri non capirci più niente. Tu scappi dal dolore, ma così facendo ti perdi le gioie della vita. Dovresti riflettere su questa situazione, su quello che senti quando vedi Castle con la dottoressa Brennan.” Beckett fa per interromperla ma Lanie l'anticipa. “E se stai per dirmi che non sei innamorata di lui allora fatti questa domanda. Come staresti se lui se ne andasse, se decidesse che stare al tuo fianco è ormai una causa persa? Lui ti ama Kate, ma non è un santo. Prima o poi troverà un'altra donna. Spero solo che questa volta vada diversamente dall'ultima estate. Vedi di non arrivare troppo tardi.” aggiunge sorridendole dolcemente. Beckett non le risponde, Lanie può quasi vedere gli ingranaggi dentro il suo cervello che iniziano a lavorare per riflettere sulle sue parole.

“Che stupidaggini, Castle è adulto, può fare quello che vuole.” le risponde poi infine Kate. Forse nemmeno questa volta le sue parole erano andate a segno. “Torniamo al distretto.” continua la detective riprendendo la giacca e avviandosi per non dar modo alla donna di vedere quella singola lacrima che le scende lungo il viso.

Capitolo 16 – New Friends

“Bones...”

“Sì Booth?”

“Che ne diresti se lo diciamo anche agli altri.” domanda l'uomo avvicinandosi alla donna che ancora lavora davanti al tavolo dell'obitorio.

“No.” risponde secca la donna scostandosi dalla sua presa.

“Perchè?”

“Perchè ho un piano...” Booth la guarda confuso.

“Spiegati bene...”

“Yo Beckett! Abbiamo rintracciato alcune studentesse che hanno fatto e poi ritirato la denuncia contro la vittima. Appena vuoi iniziamo. Te le mandiamo una per una nella sala interrogatori.” l'avverte Esposito appena Kate mette piede nel distretto. Lei annuisce semplicemente e afferrando i documenti che le passa Javier sulle varie ragazze si dirige verso la stanza indicatole.

Nemmeno il tempo di sistemarsi che la prima ragazza entra.

“Buongiorno signorina...” da un occhiata al primo fascicolo. “Trevor. Sono la detective Beckett della squadra omicidi. Lei sa perché si trova qui?” la ragazza annuisce sicura.

“La prego solo Stephanie.”

“Bene. Perché ha ritirato la denuncia verso il suo professore?” iniziò Beckett sicura.

“Lui aveva molto pesa a scuola. Mi ha detto che se non l'avessi fatto mi avrebbe fatto buttare fuori. Non ho voluto sacrificare il lavoro di un intero hanno per colpa di un viscido verme così ho accettato e semplicemente ho cambiato corso di storia.”

“E' per caso a conoscenza di qualche evento che avrebbe potuto portare alla morte della vittima?”

“Ma mi sta prendendo in giro? Vogliamo parlare delle dozzine di donne ingannate da quel verme? O magari di quelle povere ragazze di cui si approfittava? O anche le prostitute con cui andava? Una ragazza che veniva a scuola con me alle superiori è finita a fare quel lavoro per un paio di mesi detective e conosce una delle 'ragazze' abituali di quel bastardo... Lei non immagina come tornano indietro...” mormora la giovane rabbrividendo al ricordo.

“Potrebbe lasciarmi il recapito di questa ragazza?” domanda Kate gentilmente. “Non si preoccupi, a noi interessa solo l'omicidio, non le faremo nulla per il suo lavoro.” la rassicura vedendo la sua reticenza.

“Okay, allora non occorre che le lasci il recapito...” sospira la ragazza. “Le darò il numero della mia ex collega... adesso non faccio più quella vita. Ho un ragazzo e un vero lavoro.”

Kate rimane impassibile e semplicemente le passa un foglio e una penna.

“Abbiamo finito?” domanda dopo aver scarabocchiato un breve numero.

“Certo. La ringrazio...” mormora Kate guardandola uscire. Dopo nemmeno dieci secondi la porta si apre di nuovo e Beckett vede entrare Castle.

“Ehi Becks!” la saluta lui sorridente. “Perchè non mi hai aspettato?” domanda mettendo il broncio.

“Non ti avevo visto.” risponde fredda la donna.

“Che ho fatto adesso?” domanda sospirando l'uomo.

“Niente Castle.” Rick cerca di ribattere ma prima che possa aprire bocca la porta si apre di nuovo e entra la seconda ragazza.

“Oddio, se avessi dovuto sentire un altra ragazza che diceva che la vittima l'aveva minacciata di farla buttar fuori credo che mi sarei suicidato!” mormora Castle quando la sesta e ultima delle studentesse di Alex Doberti esce dalla porta.

Beckett non lo sta nemmeno a sentire ed esce dalla stanza.

“Esposito, chiama questa ragazza e convocala in centrale.” dice passando al collega il bigliettino.

“Beckett, ma mi stai ascoltando?”

Kate si avvicina alla lavagna e aggiunge le poche informazioni ottenute. Niente che già non sapessero dalla pseudo testimonianza di Bones.

“Beckett!” la chiama nuovamente Castle.

“Cosa vuoi Castle? Non hai niente di meglio da fare che annoiarmi?” ribatte cattiva pentendosi subito delle sue parole quando vede lo sguardo triste di Rick.

“Scusami...” mormora l'uomo girandosi e andandosene. Kate sta per raggiungerlo per scusarsi ma in quel momento la dottoressa Brennan entra nel distretto e va ad abbracciare l'uomo. Kate li sente parlare di una cena e l'ultima cosa che vede è un Castle sorridente uscire dal distretto portandosi via parte del suo cuore.

“Allora, ti prego dimmi che cucinerai tu Tempy, i tuoi maccheroncini al formaggio sono divini.”

“Certo che cucinerò io, Angy mi aiuterà mentre voi maschi alpha starete in salotto a guardare una di quelle mischie su ghiaccio che vi piacciono tanto alla televisione.” mormora la donna.

“Hockey. Si chiama Hockey Tempy.” la riprende l'uomo sorridendo lievemente.

“Non sei veramente felice...”

“Già. Sei molto cambiata, un paio d'anni fa non l'avresti notata una cosa del genere.”

“Vero, è tutto merito di Booth, con lui sto imparando che a volte esprimere i sentimenti che sentiamo non è poi così sbagliato.”

“A proposito di sentimenti come va con il tuo partner? Spero meglio di come vada a me.” mormora tristemente.

Temperance gli stringe dolcemente una spalla.

“Ho seguito il tuo consiglio...”

“E...”

“Avevi ragione. A volte un solo abbracci fa sentire complete.” mormora splendendo di gioa.

“Ti abbraccerei Tempy se non stessi guidando...” scherza sorridendole. “Sono veramente felice per te.”

“Lo so Rick, lo so.”

Castle rientra in casa solo alle undici. La serata con Tempy, Booth, Angela, Cam e Hodgins è stata molto più divertente di quanto avesse immaginato. Aveva scoperto che, una volta superato il problema di rivalità con Beckett, Booth era una persona fantastica, quando poi aveva scoperto che pure lui aveva un figlio allora era partito in quarta. A fine serata erano passati da rivali ad amici. Anche con Hodgins aveva trovato un punto in comune, a quanto pare l'entomologo era appassionato delle cospirazioni governative, esattamente come lui. Avevano parlato della volta in cui avevano lavorato a quel caso in cui era coinvolta una qualche agenzia governativa che aveva rapito lui e Beckett e poi gli aveva raccontato di quando, poco tempo prima, avevano salvato New York dall'esplosione di una bomba sporca. Hodgins in cambio gli aveva parlato di quando la loro squadra era stata costretta da alcuni uomini in nero ad eseguire alcune indagini sullo scheletro che ormai loro erano sicuri appartenere a JFK.

Insomma, nel complesso era stata veramente una bella serata, peccato che il solo pensare o nominare Beckett lo facesse sprofondare nella depressione più nera.

Rick sospira poi sale le scale ed entra in camera di Alexis. Sta dormendo. Lui si avvicina e le da un piccolo bacio poi si dirige verso la sua camera e dopo essersi messo la maglietta che usa per dormire si lascia cadere nel letto. Il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi fu per Beckett.

Kate continua a rigirarsi nel letto non riuscendo a trovare riposo. Ormai il pensiero che sta perdendo Castle non è più un ipotesi, ma una certezza. Lo sa da come quella dottoressa gli gira attorno, flirtando apertamente con lui.

Sospirando non può non ripensare alle parole di Lanie e forse deve ammettere che la sua amica ha ragione, su tutta la linea.

Lei, Katherine Beckett, la grande detective della omicidi, è gelosa di uno scrittore da strapazzo.

“Booth, posso dormire con te sul divano?” mormora Bones apparendo alle spalle dell'uomo coperta solo da una canottiera blu e un paio di shorts dello stesso colore. Lui le sorride dolcemente.

“Certo Bones. Vieni qui...” mormora aprendole le braccia. Temperance si accoccola contro di lui e sospira felice.

“Quanto credi dovremo continuare a tenere segreto il fatto che siamo una coppia.”

“Dalla faccia che ha fatto la detective Beckett oggi quando flirtavo con Rick direi molto poco. Basterà dargli un ultima spintarella e credo che ci saremo.” mormora la donna ad occhi chiusi.

“Questo vuol dire che dovrai usare il piano 'B'?” domanda l'uomo sospirando.

“Sì, ti dispiace?”

“Un pochino...” ammette l'uomo.

“Vedrò di farmi perdonare dopo... in fondo devo ringraziarlo, senza lui chissà quanto ci avrei messo per capire che sono innamorata di te...”

“Ti amo anch'io Bones... notte.”

“Notte.”

TBC

Grazie a tutte quelle che continuano a seguirmi anche dopo questo lungo periodo di assenza. 
GRAZIE!!!!!
Un bacione immenso 
Sara

P.s. Se vi va, lasciate un piccolo commento, anche solo cinque parole per dirmi che vi piace o che vi fa schifo. qualsiasi vostro pensiero sulla storia è sempre gradito!

Allora, prima di iniziare volevo dirvi una cosa.

Solo dopo aver letto il commento di Cri mi sono accorta di un errore... Quando pigio la lettera 'B' sulla mia tastiera, il mio computer mette automaticamente il nome Beckett al suo posto. Quindi nel capitolo precedente, non è il piano 'Beckett' bensì il piano 'B'.

Detto buona lettura a tutte!

Capitolo 17 

“Esposito, Ryan, è arrivata Annabell?” domanda Kate la mattina seguente entrando al distretto.

“Sì, ti sta aspettando nella saletta relax insieme a Castle.” risponde Javier.

“Che ci fa qui a quest'ora?” domanda curiosa la donna.

“Non lo so. Quando siamo arrivati aera già qui. E' andato all'obitorio e poi è tornato giù ad aspettarti.” le risponde Ryan.

Kate nasconde abilmente dietro alla sua maschera il guizzo di gelosia che l'attraversa sentendo quelle parole.

E così è già andato da Tempy... pensa dentro di se la donna raggiungendo lo scrittore nella sala relax.

“... non preoccuparti.” sta dicendo Castle quando Beckett apre la porta. “Ehi ciao Becks...” la saluta speranzoso con i suoi occhi da cucciolo bastonato.

“Ciao.” risponde fredda la donna. “Lei deve essere Annabell.” continua rivolgendosi in maniera molto più educata alla giovane ragazza seduta sul divano.

“Sì, sono io.” risponde timidamente.

“Sono la detective Beckett. Sa perché l'abbiamo convocata vero?”

“Certo, Steph me l'ha anticipato. Volete sapere del signor Doberti.”

“Esatto.” mormora Kate. “Non preoccuparti, rimarrà tutto confidenziale. Nessuno al di fuori di me, il signor Castle e i miei due colleghi sapranno niente.” la rassicura sorridendole dolcemente.

“Era una bestia.” inizia la donna sospirando al ricordo. “Non solo a parole ma anche a fatti. Odiavo andare da lui ma quel verme richiedeva sempre me. Ogni volta tornavo dall'incontro con alcuni lividi e piangente ma a Max non è mai importato almeno finché quel bastardo non esagero e in uno dei suoi scatti di prepotenza mi colpì talmente forte da mandarmi a battere contro il muro. Mi ruppi il naso e Max si arrabbio moltissimo. Lui tiene alla sua merce.” aggiunge sorridendo tristemente. “Voleva farsi ripagare ma Alex si rifiutava.”

“Quindi ha smesso di... prestare servizio da lui?” domanda imbarazzato Castle guadagnandosi un'occhiataccia.

“Sì. Quel viscido uomo ha provato più volte a contattarmi e ha cercato di ricattare Max dicendo che lo avrebbe denunciato.”

“Max era molto arrabbiato?” domanda Kate.

“Sì, non gli era mai capitato un cliente del genere.” conferma la donna. “Lo odiava.”

“Cosa successe dopo.”

“Non lo so.” mormora la donna. “Ho smesso di lavorare per lui. Il bastardo mi ha rotto il naso e io ho deciso che ne avevo abbastanza di quella vita. Ho rinunciato all'università e me ne sono andata.” continua la donna sospirando. “Adesso lavoro come cameriera. Non sarà un lavoro fantastico ma almeno non sono più in mezzo ad una strada.” conclude sorridendo tristemente.

“Non le viene in mente nient'altro?” le chiede insistente Castle.

“No... aspetti... forse.” inizia titubante.

“Continui...” la incita Kate.

“Quando andai da Max per dirgli che volevo farla finita lui stava parlando al telefono. Una delle mie ex colleghe era stata abbordata e picchiata la notte prima e lui sospettava ci fosse dietro Il signor Doberti.”

“E...” la incita Castle.

“Max ha ucciso per molto meno detective...” mormora la donna.

“Ehi Bones!” esclama Seeley entrando nel laboratorio. “Sei scappata presto stamani.” mormora.

“Già, Rick mi ha dato un passaggio.” aggiunge la donna a voce alta a beneficio di Lanie. La scena era stata studiata alla perfezione.

“Potevi aspettarci...” aggiunge Booth come da programma.

“Volevo parlare un po' da sola con Rick.” conclude la donna.

“Che ne dici se ti rubo per Lanie pranzo Bones?” domanda l'uomo sorridendole.

“Va bene.” accetta lei sorridendo mentre si toglie guanti e camice. “Andiamo.” aggiunge prendendo il cappotto e uscendo sicura di aver ottenuto il risultato voluto.

Katie, sono Lanie. Appena senti questo messaggio vieni su. Non mi importa se stai per risolvere il caso. NOI DOBBIAMO PARLARE!

Kate scuote la testa ascoltando il messaggio lasciatole dall'amica sulla segreteria.

“Esposito, puoi convocare il prima possibile questo Max? Io devo andare dalla tua ragazza un attimo.” lo prende un po' in giro lei.

“E io che faccio?” domanda Rick speranzoso.

“Vai da Tempy, sono sicura che sarà felice di vederti.” mormora Kate mentre le porte dell'ascensore si chiudono.

“Ehi fratello, ma cosa le hai fatto?” domanda Ryan avvicinandosi.

“Niente!” esclama Castle confuso.

“Oh, qualcosa di sbagliato devi averlo fatto se Lanie l'ha convocata d'urgenza. Io penserei a un modo per farmi perdonare e alla svelta. Altrimenti il prossimo cadavere che dovremo osservare sarà il tuo...” gli fa presente Esposito dandogli qualche pacca sulla spalla prima di allontanarsi ridacchiando.

“Non ci hai parlato vero?!” esclama Lanie ancora prima che Kate sia completamente entrata nell'obitorio. La donna abbassa la testa e rimane in silenzio. “Sei veramente testarda, ma non vedi che così te lo fai sfuggire da sotto gli occhi?!” esclama esasperata l'anatomopatologa.

“Hai ragione...” mormora Kate.

“E poi non dire che io non te... aspetta... ho ragione?” balbetta totalmente spiazzata.

“Hai ragione Lanie. Sì, so che mi sta sfuggendo da sotto gli occhi. Sì sono gelosa e sì lo amo.” Lanie ha la bocca talmente spalancata dalla sorpresa che Kate non riesce a trattenere una risata. “Non te lo aspettavi vero?” domanda poi tornando seria.

“Affatto. Pensavo che avresti continuato a ribattere che non ti importava... A cosa è dovuta questa presa di coscienza? Devo fare santo qualcuno?”

“A parte te stessa? No, nessuno. Ho solo riflettuto su quello che sta accadendo negli ultimi giorni e su quello che mi hai detto tu e ho capito che hai ragione.”

“E...”

“E niente.” mormora la donna. “Sono gelosa e quando lui mi è intorno riesco solo a rivedere quell'abbraccio dell'altra sera e divento intrattabile.” borbotta la donna. “Oltretutto lui non capisce nulla e continua a fare lo scemo con la dottoressa.” sbuffa la donna.

“Sono arrivati insieme oggi.” spara Lanie velocemente.

“COSA?!”

“Lui è passato a prenderla. Booth si è lamentato che non l'ha aspettato stamani quando è venuta a lavoro.”

“Ecco perché quel verme era già qui prima di me!” esclama Beckett più gelosa che mai. “Ma io lo uccido con le mie mani!”

“Kate, calmati per favore!” dice Lanie afferrandola per le spalle. “Prendi dei bei respiri su.”

Beckett ubbidisce per una volta e inizia a respirare lentamente. “Tu amica mia passi da un estremo all'altro. Dal menefreghismo alla gelosia più furiosa. Trova una via di mezzo, un equilibrio tra le due situazioni che ti permetta di farti avanti ma di non uccidere nessuno.” le dice ridacchiando.

Kate preferisce non rispondere e concentrarsi sullo sforzo di calmarsi.

“Bene, adesso che sei più calma come hai intenzione di procedere?”

“Non lo so...” ammette Kate. “Vorrei solo tirare un pugno a lui per dargli una lezione e poi dire a quella Temperance di smammare e di tornarsene a Washington...”

“Io mi asterrei dal tirargli il pugno, ma per il resto ci potremmo essere. Affrontali. Fai capire a Castle che ci tieni a lui...” la incoraggia Lanie. Beckett annuisce semplicemente. “Ora che ne dici se io e te ce ne andiamo fuori a pranzo?” domanda infine dopo un momento di silenzio.

“Dico che è un ottima idea. Ma non allontaniamoci troppo, ho un pappone in arrivo da interrogare. Sembra essere un buon sospettato.”

“Promesso. Adesso vai a prendere la giacca, ci vediamo giù tra cinque minuti.”

“Grazie Lanie...”

“Secondo te funzionerà?” domanda insicuro Booth

“Certo, abbiamo più del novanta percento di possibilità di riuscita.”

“Dovremo dirlo a Castle del nostro piano?”

“Non credo. Se la sua reazione sarà sincera avremo più possibilità.” spiega Bones dopo bevendo un sorso d'acqua

“Sai, credo che mi convenga rimanerti vicino. Ho paura per le conseguenze. Dopotutto Beckett è armata...”

“Oh, andiamo è scientificamente impossibile che una poliziotta razionale come lei mi spari.”

“E io ti assicuro che è sentimentalmente possibile. Non sai di cosa rende capaci la gelosia...” mormora Booth continuando a mangiare tranquillo

“Forse hai ragione...” ammette Bones dopo alcuni istanti. “Allora ti ricordi cosa dobbiamo fare?”

“Certo, alla perfezione.” conferma l'uomo con un sorrisetto malizioso.



Risposta alle recensioni!!!!

@Cucciola   non preoccuparti tesoro, pure io sono indietrissimo con tutte le recensioni. L'importante è che tu la legga.. poi anche se non recensisci non mi importa. Io lo faccio per il vostro piacere non per il mio ego.. altrimenti mettere una soglia di recensioni senza le quali non posterei il nuovo capitolo XD Grazie per la bellissima recensione mai cara! 
Eh sì, era piano =_='' ora lo correggo insieme agli altri errorini che ho trovato... =_=''

@Thia   Grazie per avermi lasciato il tuo parere su questa pazzia! Sono felice che ti piaccia e mi dispiace per avervi lasciato ancora con il fiato sospeso per il piano.. in questo capitolo volevo andare avanti anche un po' con il caso.. XD

@Kate   Di solito anche a me fanno paura, ma questo non è così terribile XD Spero solo che non ci sia una sparatoria come conseguenza XD Grazie sorellona!!! E per fortuna che ddovevo aggiornare presto =_='' Son passate più di due settimane =_=''

@Agatuccia    Ma grazie!!! Dai, prima o poi ce la faranno no?.... Spero... non lo so... boh... XD Continua a seguirmi e lo scoprirai U_U

@GiuSharon   Guarda che a me bastavano pure solo quelle 5 paroline XD Grazie mille per aver lasciato il tuo pensiero, lo apprezzo molto!

@Ivi          Carissima mia! Ma grazie! Scusa se ti ho fatto un po penare per questo capitolo, prometto di essere più scattante d'ora in poi U_U Sto pensando ad un aggiornamento settimanale tutti i sabati U_U

@Auri    Cavoli, ma tu mi segui dappertutto! XD Grazie, sono felicissima che ti piacciano tanto le mie storie.. se fossi in te non mi perderei la prossima shot che pubblicherò su The mentalist, potrebbe riservarti una piccola sorpresina XD ;)

Beh, credo di aver finito
Spero vi sia piaciuto questo capitoletto un po' di passaggio!
Ci vediamo sabato prossimo (spero)
Bacioni 
Sara

Come vi avevo promesso ecco l'aggiornamento settimanale che vi avevo promesso!!!! Spero che vi piaccia e che non vorrete uccidermi arrivati in fondo al capitolo XD
Buona lettura!!!

Capitolo 18 – Plan “B”

“Ryan, Esposito avete rintracciato il pappone?” domanda Kate per prima cosa mettendo piede al distretto.

“Stiamo andando proprio ora a prenderlo, l'avrai nella sala interrogatori tra meno di un ora.” risponde fiero Esposito.

“Perfetto. Castle?”

“Non è ancora tornato, ha detto che pranzava a casa con sua figlia.” le risponde Javi prontamente.

”Ho sentito che c'era un incidente sulla strada che usa di solito, avrà fatto tardi per quello.” spiega Ryan prendendo il giacchetto e seguendo il suo partner nell'ascensore.

Beckett si siede alla sua scrivania sospirando pesantemente mentre ripensa alla chiacchierata con la sua migliore amica.

'Devo parlare con Castle, non posso permettere che quella gelida dottoressa mi sostituisca come è successo con Gina.' pensa la donna giocando distrattamente con una matita.

“Ehi Beckett!” esclama Castle riportandola alla realtà una quarantina di minuti dopo.

“Accidenti Castle, mi hai spaventato a morte! Non dovresti fare questi agguati alle persone!” dice iniziando ad innervosirsi la donna.

“Scusa, spero che questi mi aiuti a ricevere il tuo perdono...” dice sorridente l'uomo allungandole il caffè.

“Mm, potrebbe essere d'aiuto.” ammette Kate sorridendo, è il suo momento.

Rick si siede sulla sua sedia e inizia a sorseggiare il suo caffè.

“Scusa il ritardo ma c'era un incidente...”

“Ryan l'aveva sospettato, non preoccuparti.” lo tranquillizza lei non sapendo bene come iniziare il discorso. “Castle, io... io volevo dirti che in... in questi giorni mi sono accorta che...”

“Beckett.” la interrompe il Montgomery spuntando fuori dal suo ufficio.

“Sì capo?” domanda lei sospirando.

“Sta arrivando il sospettato.”

“Andiamo Castle.” dice la donna prendendo il fascicolo di Max dalla scrivania di Esposito.

“Che stavi dicendo prima?” domanda lui curioso.

“No, niente di importante.” dice dopo una piccola esitazione la donna. Le porte dell'ascensore si aprono in quel momento facendo entrare nel distretto Ryan, Esposito e il sospettato.

Kate e Rick danno la precedenza al trio e dopo che Kevin e Javier hanno sistemato Max nella stanza entrano dentro.

“E' la prima volta che vengo convocato in questo distretto...” commenta ironico Max. “Ha molto più stile del ventitreesimo.”

“Signor River, sono il detective Beckett, lui è Rick Castle, un nostro consulente, l'abbiamo con...”

“Sì, sì, sì... mi avete convocato per l'omicidio di Doberti, giusto?”

“Esattamente, vorrebbe dirci qualcosa?” domanda Castle.

“Non sono stato io...” ribatte quasi annoiato l'uomo.

“Dal suo fascicolo noto che ha una bel passato. Aggressione, aggressione a mano armata, tentato omicidio, spaccio di droghe leggere...”

“Tutte accuse cadute. Sentite, sono sicuro che nemmeno voi volete perdere il vostro tempo così vi semplifico le cose.” inizia lui con voce atona. “No, non sono stato io. Sì, avrei avuto motivo per ucciderlo visto quello che ha fatto ad Annabelle e Helen. Sì, l'ho minacciato e più di una volta. Sì, potrei avergli dato un pugno ma non sono andato oltre. Smise di infastidire le mie ragazze e quindi non avevo più motivo per spaccargli la faccia.”

“Molto gentile da parte sua, ma questo non basterà a scagionarla...” ribatte Beckett.

“Detective, glielo ripeto, non avevo più motivo di dargli noia. Il bastardo aveva trovato un'altra vittima da perseguitare e aveva smesso di infastidire Annabelle e Helen.”

“Si ricorda per caso il nome della nuova ragazza?” domanda Castle.

“No, ma mi sembra di ricordare che fosse una delle sue studentesse. Abbiamo finito? Avrei un importante cena di lavoro e vorrei andare a casa a prepararmi.”

“Abbiamo finito signor River, ma si tenga a disposizione.”

“Certo...” risponde annoiato Max alzandosi dalla sua sedia. “Ah, detective, se avesse voglia di interrogarmi privatamente, non esiti a chiamarmi.” aggiunse viscido prima di uscire.

“Non ci conti troppo.” ribatte Kate disgustata.

“Credi sia stato lui?” domanda Castle quando ormai sono rimasti soli nella saletta interrogatori.

“No, è viscido e sicuramente pericoloso, ma il mio istinto mi dice che stavolta non c'entra nulla.”

“Quello che ho pensato pure io. Cosa facciamo ora?”

“Dovremo riconvocare le sue studentesse, una di loro ci ha mentito.” risponde sospirando.

Castle e Beckett escono dalla stanza e ritornano nella bullpen.

“O forse la sua nuova vittima non faceva parte del vecchio gruppo.” propone Castle.

“Potrebbe.” ammette Kate sedendosi alla sua scrivania.

“Prima mi stavi dicendo qualcosa...” inizia Castle sedendosi al suo fianco. “Ce volevi dirmi?”

“Niente di importante.”

“Ah, okay...” dice deluso l'uomo. Kate inizia a sistemare alcune scartoffie burocratiche e Castle le rimane vicino osservandola lavorare.

“Ciao Tempy!” esclama l'uomo dopo un lasso di tempo indefinito.

“Ciao Rick, puoi venire un attimo? Ti devo parlare.” dice sorridendo gentile la dottoressa. Kate che ha sentito tutta la conversazione si sta trattenendo dal girarsi e sparare a quella donna.

“Torno subito Beckett.”

“Certo Castle.” risponde acida la donna. “Vai...”

Rick segue Temperance fino all'ascensore, entrano e scendono al piano terra.

“Come mai mi hai portato qui?” domanda Rick curioso una volta che sono fuori dall'edificio.

“Ti fidi di me Rick?” domanda Bones sorridendo furbetta all'uomo.

“Di solito? Sì. In questo momento? Non tanto. Mi fai paura Tempy...” ammette l'uomo sorridendo.

“Oh, andiamo Rick...”

“Va bene, mi fido.”

“Perfetto, allora aspettiamo.” ribatte la donna.

“Aspettiamo cosa?” chiede lui confuso.

“Segreto.”

“Tu e Booth avete qualcosa in mente, non è vero?” domanda lo scrittore già disperato.

“No...” cerca di mentirgli Temperance.

“Tempy, sei migliorata sotto tanti aspetti, ma le bugie non sai ancora dirle...” le fa notare Rick.

“Non è assolutamente vero.” ribatte la donna pungolandolo con il dito sul petto.

“Sì invece...” ribatte Castle ridendo e cercando di proteggersi.

“Sei il solito bambino Richard!” esclama finta esasperata la donna.

“Sono colpevole...” ammette l'uomo. “Dai, vuoi dirmi che ci facciamo qui a litigare come due bambini?” chiede di nuovo lui ormai troppo curioso. Bones sta per rispondergli ma viene interrotta dallo squillo del suo cellulare. Lo tira fuori dalla tasca e vede il numero di Booth, è il segnale.

“Diciamo che sto cercando di aiutarti...” ribatte lei. “Ti fidi di me?” domanda ancora.

“So che me ne pentirò, ma mi fido...” ammette l'uomo.

“Bene...” dice semplicemente Bones prima di avvicinarsi a lui e posargli un piccolo bacio a fior di labbra.

“Ehi Beckett.” Kate sentendo la voce di Booth si gira di scatto. “Hai visto Bones?” domanda l'uomo lievemente nervoso.

“Sì, è appena uscita con Castle...” ribatte acida Kate. “Dovevano parlare.” continua sempre con lo stesso tono.

“Dovevo parlare anch'io...” mormora l'uomo con un sorriso. “Mi aiuteresti a cercarla?” domanda incrociando le dita.

“Certo.” risponde sicura Kate volendo controllare che combinano quei due. “Tanto non ho niente da fare qui, domani riconvocheremo le studentesse ma fino ad allora non c'è molto da fare.” lo informa Kate.

Booth la segue nell'ascensore e mentre pigia il tasto per scendere al piano terra tira fuori il cellulare e senza farsi notare fa uno squillo a Bones. E' il segnale che stanno per uscire.

“Sai, inizio a credere che ci stia sfuggendo qualcosa...” le porte dell'ascensore si aprono. “Insomma, tutti gli indizi ci portano alle studentesse, ma nessuna di loro avrebbe avuto il sangue freddo di fare una cosa del genere... insomma, le ho interrogate una ad una e non mi sembravano delle assass...” Beckett si blocca notando la scena che si para davanti ai suoi occhi. Castle e la dottoressa si stanno baciando.

Booth la osserva con attenzione e vede la varietà di emozioni che le passano sulla faccia. Stupore, delusione, tristezza e infine rabbia. Una cocente e molto pericolosa rabbia.

“Adesso basta...” sibila la donna incamminandosi verso i due sotto lo sguardo preoccupato di Seeley.


TBC


Siccome hanno fatto notare a Sara che questo finale di capitolo è crudele nei vostri confronti allora la codarda a mandato me... Piacere, sono Sarah e oggi risponderò io alle recensioni muahahahah

@Thia Chissà quanto pericolosa potrà essere Beckett, io mi sono divertita un sacco a scrivere l'inizio del prossimo capitolo che  forse forse posterò prima di sabato prossimo XD
@Sorellona! Beh, hai avuto il piano e sei anche aggiornata più delle altre quindi oltre che ringraziarti per la recensione non ti dico altro XD GRAZIE!!!!
@Zia!!! Visto piano semplice ma efficacie zia... secondo te come reagirà la nostra cara detective? Pistola? Urla? Morte? XD Grazie mille per la tua fantastica recensione! 
@Greta non preoccuparti, sono felice già che tu abbia lasciato questa recensione! Mi fa sempre piacere sapere che ne pensate, non preoccuparti cara! GRAZIE MILLE!!!
@ivi come al solito grazie, mi segui praticamente dall'inizio XD Ancora non ti sei stufata di me? Grazie ancora cara!
@Cucciola Ecco, spero ti sia piaciuto il continuo XD Grazie per la recensione Annina!!!
@Auri non mi libererò mai delle tue recensioni vero? XD Spero proprio di no perchè sono bellissime e divertenti!!! Spero tu abbia gradito il regalino che ti ho lasciato in Red Death XD 
@Sorella Angol XD Visto, non eri così indietro... almeno con questa storia! Se fossi in te non mi perderei il prossimo capitolo, nella prima scena ci sarà una pistola XD
@Aga ti è piaciuto il piano? Non sai che divertimento a scriverlo e ad immaginarmi la reazione di Kate XD 

Grazie a tutte coloro che mi seguono, che mi hanno tra gli autori preferiti (ben 15! *-* Me arrossisce) quelle che hanno aggiunto la storia tra le seguite, le preferite e le ricordate.
GRazie anche a tutte coloro che seguono in silenzio, spero che la storia continuii a piacervi!!!!
Bacione immenso
Sara

Il titolo del capitolo è gentilmente offerto da Ivi che ha letto, insieme ad alcune sorelle, in anticipo il capitolo XD
p.s. non so se l'ho scritto bene xD

Capitolo 19 - Go Beckett made him yours in the precinct

Rick si stacca velocemente da Temperance stupito e in quel momento nota Kate avvicinarsi con aria minacciosa.

“Tu!” esclama la donna punzecchiando Castle sul petto con l'indice.

“Ahi, Beckett, mi fai male!” ribatte lui cercando di proteggersi.

“Sei uno stupido e un cretino.” continua lei. “Ma ne riparleremo.” conclude girandosi verso Temperance. “Tu invece devi smetterla di fare tutta la carina con Castle solo perché non hai il coraggio di provarci con Booth.” inizia la donna.

“Kate...” prova ad interromperla Castle.

“Zitto Rick.” lo redarguisce lei. “Tu lo stai usando, non permetterò ad un'altra donna di portarmi via la felicità. Non ti permetterò di confonderlo con le tue moine, io lo amo, tu no. Sta lontana da lui!” esclama la donna ansimando per l'enfasi che aveva messo nel piccolo discorso.

“Ehm... Kate, posso parlare?” domanda sorridendo timido Castle per quella dichiarazione improvvisa.

“No!” ribatte lei ancora arrabbiata.

Booth, una volta finito lo sfogo della donna si avvicina a Temperance e la abbraccia da dietro.
"Credo che abbia funzionato, e non ti ha sparato..." le dice sorridendo. "Comunque per sicurezza in ascensore le avevo preso questa." continua l'uomo sorridendo e mostrando la pistola della detective.
"Aspettate un attimo...." mormora la donna guardando prima i due e poi Castle. "Era tutto un piano?!" esclama ancora più arrabbiata. "Tu lo sapevi?" domanda poi voltandosi verso Castle.
"S-sapevo c-che st-stavano insieme... ma ti g-giuro che non sap-sapevo nulla del piano!" ribatte Castle felice che Booth abbia tolto la pistola a Beckett.

“E' vero Detective. L'idea era mia e di Booth, lui non sapeva niente.” aggiunge Temperance. “Rick mi ha aiutato a capire cosa mi perdevo a lasciar andare Booth e io ho voluto ricambiare facendo capire a te la stessa cosa.”

“V-vedi Becks, io non c'entro...” ribatte ancora preoccupato l'uomo.

“Ora noi andiamo di sopra al distretto...” aggiunge Booth prendendo Bones per mano e trascinandola via.

“Ho qualche possibilità di uscire vivo da questa conversazione?” domanda Castle avvicinandosi leggermente a Kate che si è fatta silenziosa una volta accortasi di quello che aveva fatto.

“Poche.” borbotta guardandosi le scarpe per non far vedere le guance rosse per l'imbarazzo.

“Meglio di nulla. Allora lasciami provare che ne dici?” chiede Castle senza darle davvero una scelta. “Sono felice di quello che hai detto, sono felice che tu sia gelosa e che tu mi ami perché questo mi rende semplicemente più facile dirti che è da ormai tre anni che ti amo. Forse all'inizio non ne ero veramente consapevole ma piano piano che mi avvicinavo a te, al tuo mondo ho capito che non era mera attrazione quella che provavo per te. Quando ti ho vista con Demming ho sentito il mio cuore spezzarsi e ho capito che ti amo. Ammetto di aver sbagliato a chiedere a Gina di venire con me negli Hamptons solo per farti un dispetto, ma in quel momento non ragionavo. Mi dispiace tantissimo Kate, ma sappi che d'ora in poi farò tutto ciò che è nelle mie possibilità per non farti soffrire. Ti meriti di essere felice molto di più di me e altre persone e se amarmi ti renderà felice posso solo dire che sono l'uomo più fortunato della terra.” conclude Castle sorridendole gentile prendendole una mano. “Sei la donna più bella del mondo, amo tutto di te, perfino l'istinto omicida che hai provato pochi minuti fa nei miei confronti.” aggiunge facendola sorridere.

“Non mi lascerai? Rimarrai con me?” domanda lei seria.

“Always.” sussurra lui avvicinandosi al viso di Kate.

“Yo Beck...” Castle e Beckett si voltano per trovarsi di fronte ad un Esposito piuttosto imbarazzato. “Ho interrotto qualcosa?” domanda poi lui riprendendosi.

“Sì!” rispondono entrambi stizziti facendolo sorridere.

“Ma visto che ormai sei qui...” continua Castle sospirando.

“Oh, sì... abbiamo fatto un controllo negli ospedali più vicina all'universta dove lavorava la vittima per vedere se nelle settimane prima dell'omicidio avessero ricoverato una donna tra i venti e i trenta che presentasse segni di uno stupro o di un tentato stupro e indovina un po', abbiamo tre risultati.”

“Voglio quelle tre ragazze in centrale come prima cosa domani.” dice Kate sicura.

“Non credo serva convocarle tutte e tre. Se prendiamo per vero quello che ha detto Max, Doberti era tornato ad infastidire una sua studentessa, quindi questa Kristina Fray che non frequenta l'università la possiamo escludere, così come questa Marie Davis, non frequentava nessun corso tenuto dalla vittima. Indovina di chi è il terzo nome...”

“Non ho tempo per indovinare, dammi i fogli.” ribatte Kate cercando invano di prendere il foglio dalle mani di Esposito. “Esposito, non costringermi a dire a Lanie di quello che è successo durante il caso Jonson quando sei dovuto andare sotto copertura...” continua esasperata la donna quando Javier allontana nuovamente i fogli dalla sua portata.

“Non sei divertente Beckett.” ribatte lui passandole finalmente i documenti. “Non ci credo...” mormora leggendo.

“Già...” conferma Esposito. Castle si avvicina a Kate e legge da dietro le spalle il nome.

“Siamo stati bellamente presi per i fondelli!” esclama stupito.

“Esposito, la voglio qui come prima cosa domani mattina. Manda una pattuglia a casa sua e assicurati che non provi a scappare.”

“Certo Beckett.” Esposito si allontana velocemente lasciandoli di nuovo soli

“Andiamo, dobbiamo aggiornare Booth e la dottoressa...” mormora Kate sospirando.

“Già, e credo che dobbiamo anche ringraziarli non trovi?” mormora Castle entrando al dodicesimo con Kate.

“A quanto pare...” borbotta la donna chiamando l'ascensore.

“C'è una cosa che voglio fare prima di tornare a lavorare su questo caso.” sussurra Rick nel suo orecchio.

“Q-quale?” Castle le aggiusta una ciocca di capelli ribelli.

“Questa...” sussurra prima di abbassarsi e posare dolcemente le labbra su quelle della detective. E' un bacio dolce, casto, solo un leggero strofinarsi di labbra ma quando si dividono ad entrambi manca il fiato e gira la testa per l'emozioni provate.

“It was amazing...” mormora Castle.

“Già, lo è stato veramente...” ammette Kate prima di entrare nell'ascensore tenendo Castle per mano. “Ah, non credere che mi sono scordata di prima... sono ancora molto, molto arrabbiata con te....”

“Non mi sarei aspettato niente di meno... troverò il modo di farmi perdonare.” ribatte lui sorridendo malizioso mentre le porte dell'ascensore si chiudono.

Okay, capitoletto corto.

Che dire, ormai siamo quasi alla fine, mancheranno massimo massimo cinque capitoli e un epilogo che ho già pronto all'inizio di questa storia... si, lo so, non è normale scrivere prima l'epilogo e poi tutto il resto XD Ma che ci volete fare, sono fatta così XD

Non preoccupatevi, non vi ho fatto soffrire per 19 capitoli solo per un bacetto del genere XD Datemi tempo e fiducia!

Detto ciò lascio lo spazio alle risposte alle recensioni....

Angolo delle risposte:
@ inizio ringraziando Rebecca che sta piano piano recuperando la storia! Grazie mille cara!!! Sono felice che ti piaccia!!!
@Zia!!!!!!!! ma come osi fare tanti punti con una recensione così bella? Ti adoro e ti odio allo stesso tempo. Te la farò pagare, vedrai, vincerò comunque muahahahah Zia, però non sclerarmi così di brutto che mi fai paura XD Recensione veramente fantastica, se non fosse che siamo in competizione l'amerei.. in questo casa l'adoro e basta.. ma tanto ti recupererò comunque anche solo per il fatto che io ho ancora moooooolte storie da recensire mentre tu sei bloccata almeno finchè qualcuno non posta mauhahaahahahahahahah Certo che l'ho messa come cross e alcune recensioni da parte di fan di bones le ho ricevute.. speriamo che aumentino XD GRAZIE MILLISSIME!!!!!!
@Auri, n on preoccuparti, non sei mai in ritardo, quella sono io se mai XD Le tue sclero-recensioni sono sempre graditissime, fanno venire il sorriso... voglio proprio vedere come commenterai questo capitolo XD
@Agatuccia!! Visto, sono riuscita a postare prima della tua partenza... Non voglio uccidere nessuno comunque XD spero che tu abbia gradito questo capitolo XD
@Ivi beh, che dire.. sono felice che non ti stufi e grazie tantissime per il bellissimo, e leggermente fuoriviante, titolo XD Spero di averlo scritto bene <_<
@Maria!!! I piccoli commenti sono apprezzatissimi sopratutto se lasciati anche se una persona a mille e uno impegni!!! Grazie Muuusa!!!!
@Fede, sorella cara! ecco il seguito, spero che ti sia piaciuto e spero che ti piaccia anche il capitolo dopo muahahahahahahha
@Wanime Sono felice che ti piaccia la mia storia, non mi sembra che tu abbia mai recensito prima.. comunque benvenuta!!!! Grazie mille per la tua recensione, fa sempre piacere sapere cosa ne pensa la gente

Beh scappo la nonna chiama!
Baci 
Sara
@

Capitolo 20 – The Elevator

Kate una volta arrivata al piano cerca di mollare la mano di Rick ma lui non glielo permette. “Esposito ci ha visto, entro cinque minuti lo saprà tutto il distretto.” mormora sorridente Rick. “Tanto vale fare un entrata ad effetto no?” domanda sorridendole mentre le porte dell'ascensore si aprono. Beckett scuote la testa ma lascia la mano in quella dello scrittore, per una volta vuole divertirsi anche lei.

“Ryan, hai visto per caso dove sono andati Temperance e Booth?” domanda sorridente Castle una volta raggiunto l'amico che già borbottava con il suo partner.

“Siete peggio di due vecchie comari lo sapete?” domanda con lo stesso sorriso Kate lasciando la mano di Castle per tirare uno scappellotto ad entrambi.

“Ehi!” dicono all'unisono i due. Rick sorride divertito.

“Allora, la dottoressa e Booth dove sono? Dobbiamo aggiornarli.”

“Qui non ci sono, saranno tornati in laboratorio.” borbotta Esposito massaggiandosi il collo.

“Grazie ragazzi, sempre disponibili voi due.” dice ironico Castle precedendo Beckett dentro l'ascensore. Quando la detective lo raggiunge premo il tasto e poi si gira a guardarla preoccupato.

“Tutto bene?”

“Sì, tutto bene Rick.” risponde sorridendogli la donna.

“Sicura?”

“Certo.

“Ma veramente?”

“Se non la smetti di chiedermelo ti sparo subito, capito Castle?” risponde lei sfiorando la pistola in modo eloquente.

“Okay, sto zitto.” mormora l'uomo stando al gioco ma continuando a sorridere. Tutto andava per il meglio.

Le porte dell'ascensore si aprono lasciandoli al piano del laboratorio.

“Tempy, Booth, siete qui?” domanda Rick percorrendo il corridoio.

“Sì. In laboratorio.” ribatte la voce ovattata della donna. I due oltrepassano le porte trovando Bones nuovamente davanti alle ossa mente Booth la guarda lavorare seduto su un tavolo d'acciaio su cui di solito giacciono i morti.

“Sai, quello è di solito il mio posto.” si lamenta Beckett.

“Beh, è grande abbastanza per tutti e due.” le risponde Booth sorridente spostandosi.

“Siamo venuti qui per due motivi.” inizia Rick.

“Il primo credo sia ringraziarci vero?” domanda emozionata Bones facendo scuotere la testa a Booth.

“Bones, non è carino gongolare in anticipo per un ringraziamento.”

“Oh, scusate. Continua Rick.” ribatte la donna prendendo tra le mani alcune falangi della mano sinistra e posizionandole sotto la lente di ingrandimento.

“Come ha ormai anticipato Tempy volevamo ringraziarvi...”

“... e io volevo scusarmi per come ti ho trattato.” aggiunge Kate.

“Non preoccuparti, avevo previsto la tua reazione e mi ero preparata. Booth diceva che mi avresti sparato ed è per questo che ha voluto prenderti la pistola. Io gli ho detto che non ce n'era bisogno ma non mi ha voluto dare ascolto.” ribatte la donna sorridendole prima di tornare alle sue ossa.

“Sì... non ce ne sarebbe stato bisogno.” dice insicura Kate con un sorriso tirato ricordando che ci aveva fatto un pensierino.

“E poi volevamo aggiornarvi...” inizia di nuovo Castle ma Beckett lo anticipa nuovamente.

“Domani riconvocheremo una sospettata, ci ha mentito. Secondo alcuni fogli dell'ospedale ci risulta che, tre settimane prima della morte della vittima, lei è stata ricoverata con i segni evidenti di una violenza o comunque una tenta violenza. Sì è fatta curare ma non ha dichiarato niente sui motivi per cui era messa così male.”

“Tre settimane hai detto?” chiede curiosa Bones.

“Sì, perché?”

“La ferita al perone destro, risale proprio a quel periodo!” esclama la donna spostando la lente sulla micro frattura in questione. “La sospettata ha la scoliosi?”

“Non lo so, non è scritto sulla cartella medica.” ribatte Castle. Booth lo guarda confuso.

“Lettura veloce e buona memoria.” spiega Kate alzando le spalle. “Lascialo solo due minuti ed è capace di leggere tutto il tuo fascicolo ed impararlo a memoria.”

“Wow.”

“E' bravo, te l'avevo detto no Booth.” dice sorridendo la dottoressa. “Comunque a volte non viene scritto nella cartella. Però se me la fate vedere posso dirvelo io stessa.” continua sorridendo.

“Allora domani mi assisterai nell'interrogatorio.” dice sorridente Beckett.

“Ehi!” ribattono insieme Booth e Castle.

“Non puoi escludermi!” continua imbronciato Rick.

“Lo sai che odio il sovraffollamento nella sala interrogatori. Io e Temperance saremo più che sufficienti.”

“Ma tu guarda, fino a cinque minuti fa la odiava e adesso sono già complici.” sussurra Booth a metà voce.

“Che ci vuoi fare, le donne.” borbotta Castle in risposta.

“Guardate che vi sentiamo!” esclamano insieme le due.

“Scusa.” risponde veloce Seeley.

“Come sopra.” aggiunge sorridendo Rick avvicinandosi a Kate e stringendole una mano.

“Bones, hai finito qui?” domanda poi impaziente Booth. “Angela ci aspetta.” aggiunge.

“Sì, lasciami fare alcune foto alle micro fratture alla mano per chiedere ad Angela di ricreare con il computer una possibile arma e poi possiamo andare.” ribatte la donna iniziando a fotografare da tutte le angolazioni le falangi della mano della vittima.

“Beckett, ti va se andiamo a mangiare qualcosa? Inizio ad essere affamato.” borbotta Rick mettendosi una mano sullo stomaco.

“Ma se hai mangiato poco prima dell'interrogatorio!”

“E allora?

“Ti sei divorato due tramezzini, una pizzetta e un pezzo di torta Castle! Ti verranno i rotoli di ciccia se continui così” lo prende in giro la donna.

“Nah.. non è mai capitato.” ribatte sicuro l'uomo. “Oltretutto se vuoi stasera potresti aiutarmi a smaltirli...” le sussurra languido cercando di non farsi sentire da Booth che è seduto vicino a Beckett.

Dei brividi, non certo di freddo, scuotono Beckett che, invano, cerca di ribattere.

“Wow, ho lasciato la grande detective Beckett senza parole. Devo segnarmelo sul calendario.” ribatte allontanandosi l'uomo.

“Divertiti fin che ci riesci Castle. Ti farò pagare anche questa prima o poi...”

“Oh, andiamo Kate, stavo scherzando.” piagnucola Rick preoccupato.

“Beh, io no.” conclude la discussione la donna alzandosi dal tavolo e uscendo dal laboratorio con un gran sorriso sulla faccia. Rick scuote la testa e poi la segue.

“Dove credi di scappare Kate?” domanda dopo averla bloccata contro la parete dell'ascensore.

“Il più lontano possibile da te e il tuo ego smisurato.” sussurra lei in un soffio.

“Sei una cattiva ragazza lo sai?” inizia Castle avvicinandosi sempre di più al volto della detective. “Per fortuna che io sono peggio.” sussurra prima di far incontrare le loro labbra. Le porte dell'ascensore si chiudono ma, non avendo pigiato il tasto di nessun piano, rimane fermo.

Per Kate è troppo, la provocazione sussurratale poco prima, la sua vicinanza, le sue labbra, è semplicemente troppo. Il suo cervello si spegne e il cuore parte in quinta. Con le mani si aggrappa alle sue spalle e lo attira a se con prepotenza volendo annullare quella minima distanza rimasta tra i loro corpi. Le mani di Rick si spostano dalle pareti dell'ascensore sulla sua schiena e iniziano ad accarezzarla con estrema dolcezza. Kate si stacca di qualche millimetro dalle sue labbra solo per poterlo stuzzicare un pochino mordicchiandoli leggermente il labbro inferiore. Rick però non rimane passivo e con una prepotenza sconosciuta alla detective ritorna a baciarla costringendola con la lingua a darle accesso alla bocca. Beckett rimane lievemente sorpresa dalla sua reazione, ma in maniera positiva così dopo un piccolo istante di esitazione lascia che le loro lingue giochino insieme.

L'ascensore inizia a muoversi, ma loro troppo presi dalla loro passione non se ne accorgono. Kate inizia a sentire il bisogno d'ossigeno quindi si allontana da Rick e lui capendo i suoi bisogni si sposta sul suo collo mordicchiandolo e leccandolo con dolcezza infinita, scendendo poi piano piano verso la parte di pelle che la camicia di Beckett gli mette a disposizione.

“Rick...” mormora la donna con voce roca dalla passione. “L'ascensore...” aggiunge riacquistando un minimo di lucidità quando avverte la scossa che il cubo di metallo fa una volta arrivato a destinazione. Lui si allontana leggermente da lei con sguardo confuso.

In quel momento entrambi notano di esseri arrivati al piano terra. Le porte iniziano ad aprirsi e i due scattano l'uno il più lontano possibile dall'altro.

“Ehi, Lanie!” esclama Kate cercando di calmare il fiato e sperando di avere un aspetto quantomeno decente. La sua amica li sta squadrando per bene con quel suo sorrisetto malizioso che tanto le piace usare.

“Allora, avete qualcosa di importante da comunicarmi?” domanda la donna salendo e premendo il pulsante del suo piano.

“Beh.. dipende dal tipo di novità di cui vai parlando...” mormora Kate rossa come un pomodoro.

“Oh, andiamo Katie, hai le labbra gonfie, come il qui presente scrittore, gli occhi lucidi, il collo arrossato e il fiatone. Non ci vuole un genio per capire il genere di attività in cui vi siete lasciati coinvolgere...” l'ascensore arriva a destinazione. “E comunque io e te abbiamo bisogno di fare un'altra chiacchierata cara. Domani, all'ora di pranzo!” aggiunge la donna prima di uscire dall'ascensore. Kate preme di nuovo il tasto per il piano terra.

“E' colpa tua Castle!” esclama.

“Mia?!” ribatte lui ridacchiando. “E per quale motivo? Per essere dannatamente irresistibile? Per baciare in maniera così fantastica da farti scollegare il cervello?” domanda con un sorrisetto malizioso.

“Per avermi provocato.” risponde la donna. “Lo sai che non rinuncio alle sfide...” aggiunge lievemente imbarazzata. “E ora per colpa tua sono accaldata e frustata!” aggiunge lasciandolo a bocca aperta mentre le porte dell'ascensore si aprono.

“Beckett!” ribatte lui raggiungendola. “Ti va di venire a mangiare da me?”

“Da te?” domanda dubbiosa Kate.

“Non ti salterò addosso, non preoccuparti.” aggiunge alzando le mani. “Oltretutto c'è mia madre.” la rassicura.

“Okay.” accetta Kate sorridendo. “Però meglio se facciamo da me...” aggiunge rubandogli le chiavi della macchina. “Ho visto che hai la Ferrari... Non ti dispiace se domani mattina mi dai un passaggio vero?” aggiunge maliziosa.

“N-no... affatto....” balbetta l'uomo seguendola.


TBC....



Okay, e anche questo è andato e siamo a -5 capitoli (1 capitolo è l'epilogo di nemmeno 500 parole) Mi mancherà questa FF quando sarà conclusa.. ç_ç

Okay ragazze, lo so che vi aspettate una scena arancio forte, ma... mi dispiace ma dovrete aspettare :P Voglio portare avanti il caso e quindi beh muahahahahah....

Non disperate comunque!

Capitolo 21 – Long day

Sono le sei e mezzo di mattina e per la prima volta in vita sua Castle si è svegliato di sua spontanea volontà così presto solo per poter guardare il miracolo che aveva dormito al suo fianco per tutta la notte.

Kate dorme placida con la testa appoggiata al suo petto e lui non riesce a non pensare a quanto quella donna sia bellissima e quanto sia stato fortunato lui ad innamorarsi di lei e ad essere ricambiato.

“Castle, lo sai che è da maniaci fissare una persona per più di quindici minuti.” borbotta Kate stringendosi di più allo scrittore.

“Sei sveglia?” domanda lui divertito.

“Mm sveglia, diciamo che non dormo...” borbotta sempre tenendo gli occhi chiusi. “Che ore sono?”

“Le sette meno dieci.”

“Dobbiamo alzarci...” sospira la donna. “Alle otto abbiamo l'interrogatorio, dobbiamo prepararci e passare da casa tua, di certo non puoi tornare vestito al distretto con i vestiti di ieri.”

“Ancora cinque minuti.” la supplica Rick accarezzandole dolcemente la schiena coperta solamente da una maglietta leggera due taglie più grandi del necessario.

“Sembri un bambino capriccioso quando fai così...” inizia la detective aprendo gli occhi. “... ma per oggi voglio assecondarti. Se arriviamo in ritardo però te la farò pagare.”

“Se per farmela pagare intendi farmi le cose che hai fatto anche stanotte allora non vedo l'ora...” la prende dolcemente in giro lui facendola arrossire.

“Lei è proprio un pervertito Signor Castle.” borbotta la donna spostandosi nel suo abbraccio.

“E lei non è da meno detective Beckett, non provi a negare il fatto che ieri notte le manette che aveva posato sul comodino hanno attirato più volte la sua attenzione.” ribatte lui stando al gioco prima di baciarla.

“Sei uno stupido...” borbotta lei allontanandosi continuando però a sorridere. “... uno stupido che forse però a ragione.” aggiunge prima di tornare a baciarlo. Le mani di Rick si muovono lungo la sua schiena fino ad arrivare al bordo della maglietta, lentamente inizia a sollevarlo cercando di liberare il suo bellissimo corpo da quell'inutile pezzo di stoffa.

“Non abbiamo tempo...” mormora Kate continuando però a baciare l'uomo.

“Cinque minuti...” borbotta lui spostandosi sul suo collo e iniziando a torturarla dolcemente staccandosi solo per toglierle la maglietta e lasciarla solo con un paio, ormai inutilizzabile, di mutandine.

“Lo sai che non sarebbero cinque minuti Rick.” sospira la donna mentre lo scrittore torna all'attacco mordicchiandole il collo cercando di farla cedere. Kate sospira di nuovo ma alla fine si allontana da lui. “Dobbiamo andare...” dice alzandosi dal letto con dispiacere. “Se vuoi c'è la doccia degli ospiti.” dice avviandosi verso il bagno che ha in camera mentre Castle la osserva rapito camminare praticamente nuda per la stanza senza mostrare alcun segno di timidezza.

“Prima o poi mi ucciderai Kate, lo sai?” esclama lui quando la donna scompare dietro la porta. L'unica risposta che riceve è la risata divertita della donna. Sospirando si alza dal letto e va nell'altro bagno per prepararsi in vista della giornata che li aspetta.

“Otto e due minuto. Sei fortunato, siamo arrivati in orario.” dice Kate quando le porte dell'ascensore si aprono sul dodicesimo distretto.

“Visto, te l'avevo detto.” gongola l'uomo.

“Se avessi dato retta a tutto quello che hai detto non saremmo arrivati nemmeno tra due ore...” sussurra maliziosa la donna dirigendosi verso Ryan ed Esposito.

“Accidenti fratello, hai vinto di nuovo.” borbotta Ryan vedendoli e passando ad Esposito una banconota da cinquanta dollari.

“Sempre felice di sfilarti i soldi fratello. Te l'avevo detto che mamma si sarebbe imposta e sarebbero arrivati in orario...”

“Scusate, noi saremo qui...” borbotta Kate lanciando loro un occhiataccia.

“Su mammina, non fare la nervosa, sono sicuro che papà ti aiuterà a rilassarti a caso chiuso.” li prende in giro Javier ridacchiando.

“Io ti consiglio il silenzio d'ora in poi Esposito. Altrimenti mammina ti sparerà.” lo avverte Castle ridendo sotto i baffi per lo sguardo shoccato di Kate per le parole dell'amico. “E comunque siamo al distretto, un po' di contegno.” aggiunge scherzando.

“Oh, come se voi due ve lo foste dato ieri...” aggiunge Ryan malizioso.

“Se avete finito voglio sapere dov'è la mia sospettata.” dice Kate rossa in viso volendo cambiare discorso. Ryan ed Esposito tornano seri.

“Ti aspetta nella sala interrogatori. Sembra piuttosto agitata.” le dice Kevin.

“Oh, la dottoressa Brennan ti sta aspettando con la sospettata ha detto qualcosa sul guardarle le anche...” borbotta Javier passandole il fascicolo.

“Grazie ragazzi.” dice Beckett prima di dirigersi verso la sala interrogatori seguita da Rick.

“Ricordi? Oggi tu stai dietro con Booth.” ricorda a lui la donna prima di entrare nella stanza.

“Dottoressa Brennan, signorina Trevor.” saluta una volta nella stanza Kate. Bones le si avvicina.

“Soffre di una leggera forma di scoliosi, ho controllato. Potrebbe essere stata lei a provocare la frattura alla gamba della vittima.” sussurra la donna. Kate annuisce poi si siede davanti alla sospettata con la dottoressa.

“Allora Stephanie, a quanto pare l'ultima volta non ci hai raccontato tutta la verità, giusto?” inizia Kate.

“Non so di cosa state parlando.” ribatte la donna.

“Parliamo della visita all'ospedale che ha fatto tre settimane prima della morte della vittima.” inizia Kate mostrandole il foglio del ricovero. “I dottori con cui hanno parlato ci hanno detto che è arrivata con i segni di una tentata violenza sessuale. Allora, vuole dirci la verità adesso?” mormora rassicurante Kate. La ragazza rimane in silenzio. “Senti, so che queste cose sono eventi che lasciano un segno profondo in una persona, capisco che non ti piaccia parlarne, ma questo ti da un movente più che buon per aver voluto Doberti morto. Se non parli rischi di venir accusata...” le spiega Kate sempre più sicura che non sia lei l'assassina.

“Era... era sera, stavo tornando a casa. Joe sarebbe dovuto venirmi a prendere, ma lo aveva trattenuto a lavoro così volevo prendere la metro. Ho fatto l'isolato che mi divideva dalla fermata, mancava così poco... quando... quando mi sono sentita afferrare per i capelli. Mi... mi ha t-trascinato... in un vicolo e mi ha minacciato di nuovo... io mi sono ribellata e lui ha iniziato a picchiarmi... non so come sono riuscita a spingerlo via da me, gli ho dato un calcio ad una gamba e mentre lui se l'afferrava dolorante sono scappata, ho preso la metro e una volta arrivata a casa Joe mi ha visto e mi ha portato all'ospedale.” conclude la studentessa asciugando le lacrime che le sono scese durante il racconto. “Lo giuro detective, non l'ho ucciso io!” aggiunge.

Ryan entra nella stanza interrompendo l'interrogatorio.

“Kate, c'è il ragazzo della signorina, ha detto che non abbiamo prove per trattenerla e che se non la lasciamo chiamerà l'avvocato...” mormora l'uomo una volta che Kate li si è avvicinata.

“Okay, digli che arriviamo.” Kevin annuisce ed esce dalla stanza.

“Abbiamo finito signorina Trevor.” annuncia Kate facendole segno di alzarsi. Appena le tre donne escono dalla sala interrogatori un uomo scatta verso di loro e abbraccia Stephanie con estrema dolcezza.

“Ehi piccola, tutto bene?” domanda vedendo i segni lasciati dalle lacrime.

“Certo Joe, non preoccuparti, mi hanno solo fatto delle domande, non occorreva che tu venissi.” mormora la donna stringendosi a lui.

Castle e Booth escono dalla sala d'osservazione e assistono anche loro alla dolce scena che si sta svolgendo all'esterno. Rick si avvicina a Kate.

“Secondo te è lei la colpevole?” domanda.

“No, non credo. Le donne soggette a tentato stupro tendono ad evitare di rivedere il loro stupratore, tendono ad evitarlo. Difficilmente lo affrontano, non avrebbe avuto il coraggio e la forza per ucciderlo.”

Castle guarda l'uomo in giacca e cravatta mentre consola la sua donna, da sotto una manica spunta uno di quei braccialetti con le borchie e lui sorride divertito dalla cosa.

“Bel bracciale.” dice sorridendo rivolto all'uomo.

“Già, è un mio regalo... lui fa il commercialista, ma in realtà è un Rocker, di quelli che ama il nero e gira con le magliette dei gruppi famosi.” dice ridacchiando la donna. “Gliel'ho regalato poco dopo averlo conosciuto, è piccolo e lo può portare sotto la giacca quando va a lavoro.” aggiunge baciando Joe sulla guancia mentre anche lui le sorride dolcemente.

“Possiamo andare detective?” domanda l'uomo tenendo Stephanie per mano.

“Certo, ma rimanete a disposizione.” dice Booth.

I due si dirigono mano nella mano verso l'ascensore lasciando Kate e il resto del gruppo delusi.

“Siamo punto a capo.” borbotta la Brennan.

“Già.” conferma Rick.

“Avuto qualche notizia da Angela?” domanda Booth rivolto alla sua donna.

“Ha detto che ci avrebbe lavorato stamani e mi avrebbe portato i risultati il prima possibile.”

“Dobbiamo iniziare tutto da capo.” dice sospirando Beckett.

“Sarà una lunga giornata.” aggiunge Booth.

@Francy, Zietta mia adorata lo so, lo so, io scherzo adoro le tue mega super recensioni e poi tanto ti sto recuperando piano piano... XD muahahaahh Oh, ma la mia sorellina (Angol) ha attaccato a tutti sta mania di coniare parole!!! [Oddio, sto per andare da lei!!! ç_ç Ora piango dalla felicità XD]

E quello che dico pure io... Io penso che Castle, potrà continuare ad avere successo pure se Beckett e Castle si metteranno insieme! Gli sceneggiatori devono solo imparare a gestire bene la cosa, senza esagerare con i tira e molla senza rendere tutto zuccheroso e facendoli rimanere sempre loro stessi U_U

Mi dispiace zietta ma dovrai attendere per leggere in arancio.. XD il capitolo 23 sarà arancio XD

@Graceling Grazie mille, mi sembra tu abbia recensito per la prima volta o mi sbaglio? Bah, non importa. Ti do' comunque il benvenuto nel mio pazzo, pazzo mondo (due volte pazzo perchè lo è veramente) Spero che continui a piacerti la storia mia cara!

Beh, effettivamente ogni tanto il mio cervelletto è andato in quella direzione, ma non ci ho mai pensato veramente, mi piace scrivere per passione, se capiterà bene, ma altrimenti pace, sono felice uguale con il mio sogno di diventare dottoressa XD. Comunque grazie, mi hai fatto un complimento bellissimo! *___________*

@Aga! Se ti piace questo ascensore voglio vedere il prossimo che sarà nel prossimo capitolo muahahahahahahah

Ma sie, e questo lo chiami ritardo non farmi ridere e poi sapevo che eri via quindi non preoccuparti mia cara!!!

@Sorellona! Mi sembra di capire che ti sia piaciuto il precedente capitolo vero? XD Il momento in cui lei anticipa i ringraziamenti ci stava troppo, mi è venuta l'idea e non ho resistito XD

Beh, spero ti sia piaciuto pure questo anche se è un capitolo per il caso e non di R&K or B&B XD

@RM Ecco anche la mia nuova sorellina! Oddio, rileggendo la recensione che mi hai lasciato 6 giorni fa mi viene da ridere al pensiero che mo siamo già sorelle XD Questa Fandom lega le persone XD Grazie per la bellissima recensione... Gli Sneek Peak sono una mania che verrà anche a te dopo altri 10 giorni insieme a noi.. siamo pazze XD

@Reb!!! Per rispondere in ordine.

Certo che faccio pubblicità, è molto importante. XD

Ci credo eccome! Come si fa a non parlare di certe belle, dolci e paffutelle creature? Sono il mio punto debole e anche quello di molte altre XD.

Grazie mille per la bella recensione... Spero che ti sia piaciuto pure questo anche se più che altro parlavo del caso XD

@Sorella Angol!!! So che non leggerai questa prima di Lunedì. Ma ne sono così felice.... manca 1 ora esatta al momento in cui ci vedremo e ancora non riesco a capacitarmene, non sto nella pelle!!!! Ora finisco di rispondere così pubblico e vado a prepararmi!!! *_______________*

@Sorellina, ma tu mi vuoi morta con una recensione del genere!!! Sei gentilissima!!!

per rispondere alla tua domanda su Bones ti dico Sì, LO FA SEMPRE! XD E a volte fa di peggio... x farti un esempio, in un episodio, fa una battuta troppo intellettuale a Booth, poi gliela spiega e poi la ripete pure... E' una cosa da sbellicarsi dalle risate quella donna XD

Mi dispiace ma in questo capitolo credo che Tina non abbia soddisfatto la sua curiosità, come ho gia detto a Fra dovrà aspettare il 23 XD

Grazie ancora sorellina!!!!

@Auro! Minchia, ma tu sei da tutte le parti, un po' come la polvere.. sei quasi sempre la prima a recensire, ma mica mi stalkerizzi? XD XD No, dai scherzo, lo sai che adoro le tue pazze recensioni e ho letto pure la tua bellissima storia. BRAVA!!! *____* Non preoccuparti, ho ancora molte storie dentro il mio cervelletto.. Ho pure creato un'altra cossover tra mentalist castle e buffy XD Mi sto facendo delle mega risate a scriverla XD

Grazie ancora cara mia!!!! mi raccomando scrivi anche tu che voglio leggere altre tue storie!!!

Oddio, quasi più lunghe ste risposte che il capitolo XD

Bacione a tutti

Sara

Capitolo 22 – The elevator... again

“E' la quarta volta che riguardiamo i fascicoli, inizio ad annoiarmi.” borbotta Temperance massaggiandosi le tempie.

“Io ero annoiato già prima di pranzo.” mormora Castle facendo roteare gli occhi a Kate. “Abbiamo bisogno di una pausa, sono quattro ore che stiamo con gli occhi incollati a tutta questa roba. Vado a prendere dei caffè e qualche dolce da mangiare.” continua Rick alzandosi dalla scomoda sedia. “Torno tra dieci minuti.” aggiunge andando verso l'ascensore ma prima ancora che possa chiamarlo le porte si aprono e una molto incinta Angela, seguita da Hodgins fanno la loro entrata.

“Ehi Rick, credo che dovresti rimanere, questa ti piacerà...” mormora l'uomo sorridendo al suo amico cospiratore. Angela scuote la testa divertita e li anticipa camminando verso il resto del gruppo.

“Muoviti Jack, hai il mio computer.” lo rimprovera la moglie facendolo scattare sull'attenti.

“Arrivo baby...” risponde lui seguendola con Castle.

“Ehi Angela, allora, che hai scoperto su quelle strana cosa...” chiede dubbioso Booth.

“Sì, ho scoperto una cosa interessante e alquanto... strana.” ribatte Angela.

“Continua.” la incita Bones mentre l'amica prende il portatile dal marito.

“Ho riprovato più volte, ma il risultato è sempre lo stesso. Le micro fratture sono state fatte da un oggetto metallico con delle punte distanti all'incirca due centimetri, forse meno.”

“Effettivamente un'arma alquanto insolita.” ammette Beckett.

“Ma non è finita... ho cercato nel database del Jeffersonian e questa è l'unica arma che corrisponde al novanta percento.” mormora Angela girando il PC verso la squadra.

“Una mazza chiodata...” borbotta stupito Booth.

“Già. Una di piccola taglia.”

“Stai scherzando?” chiede Beckett sorridendo.

“No, l'unico modo in cui può essersi procurata quelle fratture è afferrando una mazza del genere e stringendola forte.”

“Ma è impossibile!” esclama Bones.

“Sai che il mio computer non sbaglia mai...” ribatte Angela alzando le spalle.

“Ci deve essere una spiegazione...” mormora Castle. “Insomma, non è possibile che una persona che ha a disposizione una pistola porti con se anche una piccola mazza chiodata!” continua.

“Se anche Castle ammette che è molto difficile che possa accadere una cosa simile allora vuol dire che è vero.” scherza Kate.

“C'è qualcosa che ci sta sfuggendo.” dice Rick in una perfetta imitazione di Kate.

“Già, ma cosa?” chiede Booth.

“Questo non è il mio campo. Accompagno Angy a casa okay Booth?” dice Hodgins.

“Certo, vai amico.”

“Io dico che è inutile rimuginarci troppo. Dormiamoci su e domani torniamo più svegli e con la mente lucida.” propone Castle.

“Mi sembra un ottima idea.” concorda Seeley battendo le mani. “Andiamo Bones, voglio offrirti una cena.”

“Okay. Ciao Rick, detective...” saluta velocemente la donna volendo uscire da quelle quattro mura.

“A domani.” saluta Booth afferrando la giacca e seguendo la donna.

“Andiamo anche noi?” domanda Rick.

“Credo di sì, dopotutto ho finito il mio turno un'ora fa.”

“Casa mia stasera è libera. Alexis rimane a dormire da Ashley, ti prego non commentare, e mia madre è fuori da una sua amica per una delle sue seratine di poker.” inizia Rick. “Potrei cucinarti qualcosa...”

“Due cose. La prima è che la tua mi sembra un ottima idea, la seconda invece è più una domanda. Lasci davvero che Alexis rimanga da Ashley?” chiede ridacchiando.

“Ci sono i genitori di lui!” ribatte l'uomo prendendo la sua giacca e dirigendosi verso l'ascensore a fianco di Kate.

“Come se questo avesse mai fermato due adolescenti...” mormora crudele la detective.

“Dormiranno in camere diverse.” dice lui cercando più che altro di convincere se stesso. “E poi, lei è sempre una bambina!” esclama l'uomo.

“Certo Castle. Continua a sperare.”

“Sei perfida.” brontola l'uomo entrando nell'ascensore con lei.

“E ancora non sai quanto.”

Booth sta tornando all'appartamento che condividono con gli altri dopo la cena con la sua Bones.

“E' un vero peccato che ci siano Angela ed Hodgins, per non parlare di Cam. Se fossimo stati soli avremmo potuto concludere la serata.” dice languida la donna leggermente annebbiata dall'ottimo vino bevuto.

“Andiamo Bones, sono sicuro che sarà valsa la pena aspettare.” le dice lui sorridendo gentile. “Stasera ti ho mai detto quanto sei bella?” aggiunge guardandola per un secondo.

“Sì, molte volte. E devo ammettere che anche tu non stai male.” lo prende in giro lei.

“Che dici Bones, io sono bellissimo, un vero dio greco.”

“Beh, dalla tua conformazione ossea e dai tuoi lineamenti direi più un dio romano.”

“Oh, quindi stai ammettendo che sono bello come un dio?” la stuzzica Seeley sorridendo.

“No, ho solo detto che se devi fare un paragone tra te e le divinità antiche quelle romane sono più vicine ai tuoi tratti fisici.” ribatte razionale la donna non volendo lasciargli quella soddisfazione.

Booth sorride divertito da questi loro piccoli dibattiti, ferma la macchina e poi scende.

“Devo parlare con Angela stasera.” mormora la donna.

“Perché?” chiedo curioso lui.

“Voglio dirle tutto. Infondo ormai Rick e la detective Beckett stanno insieme, non occorre che rimanga ancora un segreto, non credi?” domanda la dottoressa aprendo il portone del palazzo e avviandosi verso l'ascensore.

“Oh, okay. Allora io prenderò Hodgins e lo trascinerò in soggiorno a guardare una partita, così potrete avere il vostro momento tra donne.”

“Grazie.”

“Dopo però vieni da me?” domanda timidamente l'uomo.

“Potresti venire tu in camera mia, è molto più intima, ha 4 pareti e una porta.” gli fa notare Bones inserendo chiavi e codice per far salire l'ascensore.

“Ottima idea.” mormora l'uomo avvicinandosi a Temperance per darle un bacio a fior di labbra. La donna però non sembra d'accordo e aggrappandosi a lui con le braccia lo tiene stretto a se approfondendo il bacio mentre l'ascensore lentamente raggiunge il loro piano.

Le porte si aprono ma Booth e Bones sono persi nel loro bacio e così non si accorgono di avere pubblico.

“Beh, Wow!” esclama una stupita Cam facendoli separare.

Il viso di Booth è rosso ma la sua mano non abbandona quella della compagna che dolcemente si appoggia a lui.

“Devo dire che questa è un assai gradita novità.” ammette Jack sorridendo felice alla coppia.

L'urlo di Angela risuona nell'appartamento.

“Oh tesoro, sono così felice per voi!” esclama correndo ad abbracciare l'amica. “Devi assolutamente raccontarmi com'è successo, senza tralasciare eventuali sordidi dettagli.” aggiunge facendo arrossire Booth.

“Smettila Angy, metti in imbarazzo Booth, lo sai che è molto pudico nei riguardi della sua vita sessuale.” la rimprovera Bones provocando solo l'aumentare del rossore sulle guance dell'uomo.

“Bones, non avevi detto che avreste parlato... da sole?” domanda l'uomo cercando di recuperare il controllo della situazione.

Bones lascia il fianco di Booth e prendendo con se l'amica si chiudono in camera di Angela e Jack.

“Credo di essere appena stato sfrattato, ti dispiace se rimango un po' con te a tenerti compagnia?”

“Nessun problema Hodgins, c'è una partita di Hockey stasera.”

“Perfetto accendi la televisione.”

TBC

Angolo delle risposte alle recensioni!

@Amy, lasciamo stare il ritardo :) Sai che io devo ancora iniziare =_= Prometto di commentare tutto, ance solo con un paio di parole per farvi sapere che adore le vostre storie :) Grazie tantissimo per la bella recensione.
@Fra ma possibile che ogni vola le fai più lunghe le recensioni??? Mi piace! Eh beh, se lo dice il lUsh.... bisogna crederci.. XD Dai, erano in ritardo, magari in acqua ci risparmiavi ma in tempo mica tanto XD
@Mari Guarda, io ne ho un paio rosse se le vuoi te le presto XD
Se fossero cinque minuti e basta ci sarebbe da disperarsi vero sorellona? XD
@Fede Fede non è tranquilla. L'ho detto eh! XD Cmq spero che tu resista fino al prossimo capitolo.. perchè indovina indovinello....  è arancio XD
@Graceling Grazie mia cara spero che continuerai a seguirmi e perchè no a recensire XD Ormai siamo agli sgoccioli di questa storia!
@Auri Minchia come adoro le tue recensioni, te l0'ho mai detto? Se prometti di recensire a sto modo tutto quello che scrivo credo che mai mi passerà la voglia di scrivere XD Grazie!!!!
@Made Ti è piaciuto il momento B&B?? Lo volevi ed eccotelo... certo che si dimostrano utili gli ascensori a volte. Devo farmi passare la mia paura per quei cosi, non credi? XD
@Katie Oddio, ci sta quasi che ora come ora Castelluccio bello nostro potrebbe magnarsela ;)
Come me la risparmi!? Dimmela subito!!!!! Voglio la battuta!!! XD Grazie Sister.. XD
@Reb Ormai sono troppo coccolosa, non credi? Devo trovare il modo di inserire una strage da qualche parte altrimenti qui mi prendono per una coccolosa.. io sono la mano destra del signore oscuro! muahahaha
Divagazioni a parte grazie per la recensione, è sempre molto apprezzata
@Ivi Paga me! Anzi, te lo fo gratis se convinci il barbuto malefico ad assumermi come sceneggiatrice XD Qui in questo chappy è più B&B ma nel prossimo torniamo al Caskett XD
@Bice Grazie per la fantastica recensione.. sono felice che la storia ti piaccia ma sopratutto che ti abbia convinto a provare un nuovo telefilm XD Grazie ancora mille!!! XD
 

La volevate? Eccola, spero di essere rimasta nell'arancione, se credete che ho messo troppi dettagli segnalatemelo che metterò Rating Rosso :)

Siamo quasi alla fine, tra questo e il prossimo capitolo dovrei chiudere il caso e dopo ci sarà un capitolo finale e un piccolo epilogo in cui parlerò de... nah... non ve lo dico, altrimenti che sorpresa sarebbe... XD

Capitolo 23 – Lovers

“Sai, non credevo che tu sapessi cucinare così bene Castle, forse dovrei approfittare più spesso di questa tua dote.” ammette Kate aiutando lo scrittore a riordinare la cucina.

“Grazie, modestamente non sono male in questo campo, devo solo seguire le ricette perché a quanto pare le mie invenzioni come la ciomlette non sono apprezzate.” ammette l'uomo facendo sorridere Kate. “Ti va di guardare un film?”

“Certo.”

“Allora io preparo i popcorn, tu vai a scegliere il film.” comanda Rick.

Kate si dirige verso la grande collezione di DVD dello scrittore iniziando a scorrere i titoli finché non trova uno dei suoi film preferiti.

“Hai tutta la trilogia della mummia?” domanda stupita la donna.

“Certo, sono i film preferiti di Alexis. Quando era più piccola aveva una cotta per l'attore che interpreta Alex O'Connel. Perché me lo chiedi, non dirmi che è anche uno dei tuoi film preferiti!” esclama divertito l'uomo.

“Che c'è, Brendan Fraser è un bellissimo uomo...” ribatte lei preparando il DVD e sedendosi sul divano in attesa di Rick con i popcorn.

“Tanto meglio, visto che anche a me piacciono molto i film e l'attrice che interpreta Evelyn è molto bella, anche se poi è stata sostituita nell'ultimo.” le spiega l'uomo sedendosi al suo fianco e posando un enorme ciotola di popcorn sul tavolino.

“Avevi paura di morire di fame Rick?” domanda divertita la donna stringendosi a lui e facendo partire il film.

Già dopo pochi minuti il film è passato in secondo piano mentre Kate e Rick iniziano a scambiarsi qualche lieve bacio e qualche carezza, incapaci di stare troppo tempo senza toccarsi.

Quando poi Kate inizia ad accarezzare la coscia di Rick avvicinandosi sempre di più all'inguine dell'uomo la situazione degenera, Rick la spinge a sdraiarsi sullo spazioso divano e inizia a baciarla con più passione.

“Sei perfida Kate, stuzzicare a questo modo un uomo...” le sussurra all'orecchio con voce sensuale prima di tornare ad occuparsi delle sue labbra. Le mani di Kate intanto hanno tolto la camicia dai pantaloni di Rick permettendole di aver miglior accesso alla schiena dello scrittore.

“Impaziente?” chiede lui divertito allontanandosi quel tanto che permette alla detective di toglierli la camicia e di lasciarsi spogliare a sua volta.

“Zitto e baciami.” gli intima lei facendo scorrere le sue mani sulla sua schiena.

Rick obbedisce volentieri al suo comando e riavvicina le loro labbra lasciando che le sue mani vaghino sul corpo della donna andando a sfiorare quei punti che la sera prima ha scoperto la fanno rabbrividire.

La bocca di lui si sposta lentamente lungo la linea del suo collo e poi più in giù nell'incavo dei suoi seni. Kate inarca lievemente la schiena permettendogli di slacciarle il reggiseno per aver migliora accesso.

Beckett inizia ad armeggiare con la cintura dei pantaloni di Rick pensando che ormai sono di troppo e che lei vuole sentire la sua pelle a contatto con quella di lui, dopo vari tentativi riesce a slacciarli e Rick si alza per toglierseli. Kate geme dispiaciuta per quella lontananza.

“Vieni, credo sia meglio se ci spostiamo di sopra, staremo più comodi, non credi?” dice lui prendendola per mano e salendo le scale, lui ormai in boxer mentre lei ancora vestita dalla vita in giù.

Una volta arrivati in camera Rick si libera dei pantaloni di Kate con una velocità impressionante e la fa stendere sul letto.

“Sei bellissima...” mormora poco prima di tornare a baciarla mentre con le mani continua a darle piacere.

Kate non riesce a pensare troppo presa dalle mille emozioni che quell'uomo le fa provare, parlare non è di sicuro tra le sue priorità quindi decide semplicemente di attirarlo a se e baciarlo con tutta la passione possibile.

“Rick...” mormora non riuscendo a sopportare oltre la dolce tortura dello scrittore, il quale capendo al volo i suoi bisogni si libera degli ultimi indumenti e si unisce a lei in un unico movimento.

Sospiri e gemiti riempono la stanza inframezzatati dai sussurri di Rick su quanto Kate sia bella, perfetta, semplicemente una dea.

Dopo aver raggiunto insieme le vette del piacere Rick si sposta da sopra di lei per non pesarle troppo e con abili gesti li copre entrambi. Kate si lascia stringere nel suo abbraccio, la sua schiena completamente appoggiata al petto dell'uomo mentre le braccia di Rick intorno alla sua vita continuano ad accarezzarla con dolcezza.

“E' stato bellissimo...” le sussurra all'orecchio Castle facendola sorridere. “Ti amo.” aggiunge in un soffio. Beckett si rigira nel suo abbraccio, gli occhi maliziosi e e le labbra distese in un sorriso.

“Provamelo scrittore da strapazzo.” gli dice prima di baciarlo dando così il via ad una nuova sessione di coccole e molto altro.

Rick si sveglia la mattina dopo verso le sette e mezzo, infastidito da qualcosa di freddo al polso, Kate è ancora stretta tra le sue braccia che dorme.

Lo scrittore sorride individuando l'oggetto che l'ha svegliato, i ricordi della notte precedente lo invadono svegliandolo totalmente.

“Per cosa sghignazzi Rick?” domanda Kate ancora mezza addormentata.

“Niente, ricordi.” mormora l'uomo continuando a ridacchiare divertito. Alla fine la detective aveva mantenuto la sua promessa e lo aveva punito.

Beckett si risveglia e capisce al volo il motivo delle sue risatine.

“Smettila, ti giuro che se provi a raccontarlo a qualcuno ti uccido. Mi hai capito Richard Alexander Rodgers?” dice la donna guardandolo serio.

“Muto come una tomba.” giura l'uomo alzando le braccia e facendo tintinnare le manette al suo polso destro.

“Vieni, te le levo, altrimenti ti ci rimarranno dei segni...” mormora la donna allungandosi verso il comodino e prendendo le chiavi.

Quando Beckett lo libera dalle manette Castle si massaggia il polso lievemente arrossato.

“Spero solo non rimanga il segno, altrimenti chi li sente Ryan ed Esposito.” borbotta Kate accoccolandosi tra le braccia di Castle. Rick si fa improvvisamente pensieroso mentre il suo sguardo rimane fermo sulle manette.

“Non ci pensare nemmeno Rick, già siamo in ritardo!” esclama la donna.

“Oh, detective Beckett, così mi offende proprio!” esclama l'uomo sorridendole sornione. “Non stavo affatto pensando a ciò, ho solo avuto una delle mie brillanti idee e credo di aver trovato il dettaglio mancante al nostro caso.” dice criptico.

“Tutto guardando delle manette?” domanda stupita Kate.

“Più che altro guardando te che me le toglievi.” ammette l'uomo. “Tra parentesi, sei bellissima di prima mattina.”

“Non provare a distrarmi, adesso mi spieghi cosa ti è passato per il cervello.” replica la detective.

“Sei proprio impaziente!” esclama Rick sorridendole.

Un ora e qualche minuto dopo Rick e Kate sono di nuovo al distretto e si dirigono a passo sicuro verso Ryan ed Esposito.

“Esposito, riconvoca la signorina Trevor, e tu Ryan chiama Angela e falla venire qui, abbiamo bisogno di chiedere una cosa.”

“Ma non era innocente?” domanda Javier stupito dalla richiesta di Kate.

“Tu fai come ti ho detto, credo che io e Castle abbiamo appena scoperto chi è l'assassino.”

TBC

Eccoci qua, a differenza della mia precedente long, il finale di questa sarà molto calmo, infondo la vita non è tutta inseguimenti e salti da un tram XD Spero che gradiate comunque questo finale per il caso. Fatemi sapere!!!

Capitolo 24 – Case Closed

“Perché mi avete convocata di nuovo qui detective?” chiede Stephanie seduta accanto al proprio ragazzo sul divanetto della sala relax sotto gli sguardi di Beckett, Castle, Booth e Bones.

“Abbiamo scoperto chi ha ucciso Doberti.” inizia Rick guardandola negli occhi.

“Davvero? E io cosa c'entro, non sono stata io!” esclama le sulla difensiva stringendosi a Joe.

“Lo sappiamo signorina Trevor.” le dice Kate sorridendole.

“E allora perché mi avete convocato” domanda confusa la donna.

“Volevamo essere sicuri che il suo ragazzo venisse di spontanea volontà.” aggiunge Booth.

“Joe, abbiamo le prove per accusarla dell'omicidio di Doberti, dei nostri agenti stanno perquisendo la casa e i dintorni in cerca della pistola e del coltello usato per sfigurare la vittima e io ho qui un mandato per avere il suo bracciale. Le conviene confessare.” suggerisce Kate seria.

“C-cosa... Joe?...” balbetta stupita Stephanie guardando il suo ragazzo che distrutto abbassa lo sguardo.

“E' stato un incidente...” inizia lui non volendo mentire oltre. “Ero andato da lui, volevo parlargli, intimidirlo e dirgli di star lontano dalla mia ragazza. Non troverete una pistola a casa mia, l'ho gettata via insieme al coltello nelle fogne.” ammette l'uomo. “Non era mia intenzione ucciderlo, ho iniziato a parlargli, poi lo colpito e l'ho mandato a terra immobilizzandolo con il mio peso, ho tirato fuori il coltello per spaventarlo, quando il bastardo ha tirato fuori la pistola e me l'ha puntata contro, mi sono alzato e lui si è avvicinato a me. Voleva sparami, sembrava un pazzo, ho cercato di disarmarlo, lui nel tentativo di impedirmelo mi ha afferrato il polso ferendosi la mano, il dolore gli deve aver fatto contrarre le dite ed è partito un colpo.” dice disperato l'uomo. “Era sempre vivo e rideva, mi ha detto che la mia ragazza era sempre stata una bella puttana e io non ci ho visto più, ho rimesso in tasca il cellulare e l'ho guardato morire, ma non mi bastava, ho raccolto il coltello e ho sfigurato la faccia volendo cancellare quel ghigno di compiacimento.” conclude iniziando a piangere. “L'aveva quasi violentata e la polizia continuava a non crederle!” esclama indignato, “Cosa potevo fare? Non potevo rimanere a guardare rischiando di mettere in pericolo Stephanie.”

“Signor Parke, lei è in arresto per l'omicidio di Alex Doberti.” dice Kate facendo alzare l'uomo e ammanettandolo. “Mi dispiace molto, ma questo e il mio lavoro.” ammette sospirando la donna.

“Non si preoccupi, lo capisco.”

Kate chiama Ryan ed Esposito che portano via l'uomo insieme alla sua ragazza.

“Se troverà un buon avvocato riuscirà ad ottenere un buono sconto di pena.” dice sospirando Booth. “ A volte odio il mio lavoro, dover punire persone come Joe che cercano solo di proteggere chi amano.”

“Booth, è giusto così, lui ha omesso il soccorso ad un uomo, un bastardo ma pur sempre un uomo. Non credo in dio, ma comunque penso che noi non possiamo erigerci a vendicatori. Sarà la giuria a decidere se incriminarlo o no.” dice la donna.

“Oh, dopo tutto quello che successo con tuo padre sei sempre così inflessibile Bones?” domando sorridendo lui.

“Non è la stessa cosa, mio padre ha ucciso due assassini.” borbotta Temperance. “Loro volevano uccidere me e Russ e comunque sai che non l'ho ancora del tutto perdonato e che trovo sbagliato ciò che ha fatto.” borbotta la donna facendo sorridere ancora Seeley.

“Tuo padre ha ucciso due uomini?!” domanda stupito Rick.

“Io non ho sentito nulla.” dice Kate sorridendo.

“E' stato assolto da tutte le accuse...” spiega Booth alzando le spalle. “Ormai sono passati quasi quattro anni.”

“Va bene, lasciamo stare e parliamo di qualcosa di più felice. Che ne dite se stasera offro una cena a tutti, per festeggiare la conclusione del caso?” domanda Rick sorridente.

“Penso che sia un ottima idea amico, sopratutto perché paghi tu.” dice sorridente Booth.

“Qualcuno ha parlato di una cena?” domanda Esposito rimanendo sull'uscio della porta. “Vado subito ad avvertire Ryan e Lanie.” dice scappando via.

“Allora quando ripartite?” domanda Esposito rivolto alla sua vecchia amica anatomopatologa.

“Purtroppo domani, il Jeffersonian ha ricevuto uno scheletro di 8 mila anni fa, dobbiamo autenticarlo.” spiega Cam sospirando. “Peccato, avrei voluto fare un altro giro per negozi e ci sono ancora tante cose che ti dovrei raccontare su Javier...” aggiunge rivolta a Lanie.

“Cosa le hai raccontato Camille?!” domanda preoccupato Esposito facendo ridacchiare un po' tutti.

“Un po' tutte le storie divertenti sui tuoi giorni da recluta al 54°...”

“Questa me la paghi!” borbotta imbarazzato l'uomo.

“Oh, andiamo fratello, che sarà mai.” lo rassicura Ryan.

“Tu dici così perché non sai niente Kevin...” dice sorridendo furba Lanie.

“Cam, c'è qualche possibilità di entrare in possesso anche noi delle informazioni su Esposito?” domanda eccitato Rick.

“Beh, sono molte, se venite a trovarci a Washington magari potrei raccontarvele.” promette la donna.

“Giusto, dovete assolutamente venire a Washington, almeno per la nascita del piccolo Hodgins.” dice Angela contenta. “Vi ospiteremo volentieri tutti, tanto casa di Jack è talmente grande che ci potremmo vivere tranquillamente in trenta persone senza darci assolutamente noia.” conclude la donna.

“Sarebbe fantastico!” ammette Rick già curioso di vedere questa casa gigante.

“Verremo di sicuro.” aggiudica Kate.

“Ma adesso basta parlare della partenza, ci penseremo domani, godiamoci quest'ultima serata insieme.”

“Ottima proposta Booth.” dice Temperance stringendogli sotto il tavolo la mano.

“Propongo un brindisi.” inizia Rick alzando il bicchiere. “Al caso che abbiamo risolto, all'amore e ai nuovi amici.” mormora Castle guardando Kate.

“Cin cin!” esclamano tutti facendo incontrare i bicchieri.

Rick si guarda intorno pensando che non poteva concludere meglio quella settimana, una cena con i suoi nuovi amici, tanto divertimento e Kate al suo fianco che dolcemente gli stringe la mano. No, non può esserci niente di meglio al mondo.

Epilogo – Circa tre mesi dopo

“Andiamo ragazzi, stringetevi, altrimenti non c'entriamo tutti!” esclama mio marito dando indicazioni su come spostarsi. “Sweets, mi copri Jenny se ti metti lì davanti.”

“Oh scusa, non l'avevo notato...” mormora lo psicologo spostandosi dietro la donna.

“Dai, amore, vuoi muoverti?!” esclamo piuttosto stufa di stare immobile strizzata al centro del bel gruppetto. C'erano tutti, Brennan e Booth che ormai da un mese convivevano a casa di lei, Cam, sua figlia e il suo ragazzo, tutti i vari tirocinanti del Jeffersonian, Rick e Kate, anche loro ormai una coppia consolidata, Lanie e Esposito, Ryan e Jenny e anche Alexis e Martha.

“Bene, ci siamo, lasciatemi il mio buchetto.” dice Jack dando il via al conto alla rovescia per l'auto scatto. Velocemente raggiunge il gruppo e si posiziona al mio fianco e a quello di nostro figlio Michael Vincent Hodgins, nato da appena una settimana.

Come promesso mesi prima la squadra di Beckett ci ha raggiunto dopo la nascita del bambino per passare alcuni giorni insieme tranquillamente senza morti e assassini.

Sono così felice, non solo perché mio figlio sta fisicamente bene, ma per le bellissime giornata che sto passando con tutti loro. L'unica nota negativa è data dalla prematura morte di Vincent ad opera del cecchino. Ma adesso è finita, Booth l'ha preso e adesso marcirà dietro le sbarre per quello che ha fatto all'erudito tirocinante della Brennan.

Dopo aver fatto la foto di gruppo ci sistemiamo tutti sotto il gazebo che abbiamo in giardino e iniziamo a pranzare tranquillamente.

“Ehi Tempy, c'è qualcosa che vuoi dirmi?” chiedo alla mia migliore amica seduta al mio fianco.

“No... ehm.. forse.... sì...” domanda dubbiosa.

“Dai, spara, non ti mangio mica...” la rassicuro.

“E' stato doloroso?” chiede lei titubante.

“Cosa?” domando confusa io.

“Il parto...” sussurra lei.

“Beh, ti assicuro che ne è valsa la pena.” rispondo sincera. Lei sembra farsi pensierosa e credo di saperne il motivo ma non voglio impicciarmi, quando sarà pronta ce lo farà sapere.

“Ragazzi, che ne dite se andiamo tutti a farci un bel bagno?” Inizia mio marito girandosi verso di me sorridente. “Abbiamo una piscina fantastica sul retro e...” Hodgins si interrompe girandosi di nuovo verso gli ospiti e notando che ormai sono già tutti a cambiarsi.

“Wow, sono veloci certo.” dico sorridendo a mio marito mentre lui prende nostro figlio e lo mette nella piccola culla. Insieme ci avviamo verso la piscina pronti a passare il resto della giornata insieme ai nostri amici, felici di avere qualche giorno di riposo.

Fine

Lo so, il finale è narrato in Angela POV, ma visto che il figlio è suo mi è sembrato giusto che a concludere la storia fosse lei XD

Spero vi sia piaciuta e di non avervi annoiato. Io personalmente mi sono divertita un sacco a scriverla.

Mi mancherà un poco forse ç_ç

Prima di andarmene volevo ringraziare tutte voi ragazze. Per aver messo questa piccola pazzia tra le storie preferite o seguite o anche ricordate. Voglio ringraziare molto anche tutte coloro che hanno avuto il coraggio di recensire, le mie “parenti” sopratutto che mi hanno sostenuto per tutta la storia magari leggendo e controllando alcuni capitoli.

Grazie a tutte!

Bacioni

Sara