Aster

di PiccolaPerfidaSplendidaMarty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Messaggio alle lettrici ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** capitolo 5*EXTRA* ***
Capitolo 8: *** capitolo 6. ***
Capitolo 9: *** capitolo 7 ***
Capitolo 10: *** capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Aster

Capitolo 1.

 

Mi chiamo Aster, e sono sempre stata sola.

Nessuno mi ha mai accompagnata nei miei lunghi e tortuosi viaggi, né ho permesso a qualche coppia di adottarmi,anche da bambina. Da quel che ricordo, sono stata abbandonata dalla mia mamma quando avevo circa 5 anni dentro alla casa di un loro lontano parente, e sebbene sapessi già parlare, leggere,scrivere,contare e ricordare le cose, ho una sola,  chiarissima immagine di mia madre. Una soltanto.

Ed è quella di una bellissima donna: pelle diafana, allegre lentiggini, naso dritto (quasi all’insù) e due pietre di acquamarina come occhi. Lo sfondo è rossastro, come le foglie d’acero in autunno; credo siano i suoi capelli.

Ogni volta che ci penso, tutte le volte -e sono tante- che rincontro quegli occhi impressi a fuoco nella mia mente,leggermente socchiusi mi ripeto che non devo piangere, non devo soffrire a causa sua, perché mi ha abbandonata e non la rivedrò mai più.

A 5 anni, senza casa, senza famiglia, senza denaro o altra risorsa se non i vestiti che avevo indosso, scappai da quella che poteva essere una bella vita a casa dei parenti a cui mi avevano lasciata.

Attesi un pochino –non ricordo quanto,ma era davvero poco- poi uscii, cominciando a camminare per la strada.

E volai per la prima volta.

Ora che ci penso, non ho mai dovuto imparare nulla in vita mia; so parlare tutte le lingue dopo la prima volta che le ascolto, decodifico ogni tipo di glifo e simbolo e so riscriverlo dopo la prima occhiata, e se mi mostrassero una pianta, la riconoscerei anni dopo tra decine di sottospecie.

E per quanto riguarda la magia,nessuno mi supera.

Viaggiando molto, conobbi moltissime persone,e mettendo da parte le creature magiche, più del 60% non avevano poteri di alcun tipo. Uomini normali, dai quali spesso ero dovuta fuggire a causa dei pregiudizi sulla “stregoneria”, come la chiamavano loro. Al contrario, i villaggi dei magici erano sempre stati ospitali e qualche volta, saltarono fuori proposte tipo: << Aster, sei una delle persone più speciali che conosca… non andartene, rimani qui con me,con gli altri che ti vogliono bene e che vorrebbero restassi almeno un po’… >>, oppure << Sai Aster, non c’è alcuna fretta, anche perché la neve potrebbe chiudere le strade, o creare valanghe, e tutti noi siamo in pensiero… arianna ha detto che la stanza sopra di lei è libera quindi se vuoi potresti… >>, e addirittura << Aspetta Aster! Non andare via! Aspetta, io ti amo Asteeeeeer! >>. Esercitavo un gran fascino sui maghi, non solo per le mie straordinarie doti, ma anche per le immagini esotiche e misteriose che la mia vista evocava ed evoca ancora.

Ho ereditato la pelle d’avorio di mia madre,ma nulla più: la mia capigliatura riccioluta sembra una nuvola di inchiostro liquido, e ricade in morbidi boccoli fino alle spalle; la curva armoniosa del labbro superiore e il riposo soffice e voluttuoso di quello inferiore avevano incantato molti con il loro silenzio; le sopracciglia disegnate sembravano i profili di colline lontane; le fronte ampia, il naso all’insù  e gli occhi erano tutti caratteri miei al 100 %.

Ah, i miei occhi.

Assolutamente non comuni; anzi, credo siano gli unici al mondo. Sono grandi, da cerbiatto, a mandorla contornati da folte ciglia nere; occhi capaci di incutere timore come di rassicurare, espressivi. E rossi.

Sì, rossi, con un cerchio esterno nerastro e riflessi di ogni tonalità: dal Rosso sangue al Magenta chiaro. Strana cosa, ma non per me, non adesso che ho 17 anni e che voglio viaggiare per scoprire il mondo.

Comunque nei villaggi umani, per evitare la caccia alla strega, cambio aspetto e  mi trasformo nel gioielliere Basil Silverweed , che col suo carrozzone pieni di oggetti rari ed esotici vaga per le terre. In verità anche quando mostro il mio vero aspetto porto il carrozzone ( casa mia ) con me, e vendo gioielli. L’ho ideato io, così come tutte le pietre che vi sono stipate ordinatamente, e poi l’ho creato dal nulla. In teoria posso creare qualsiasi cosa riesca ad immaginare, e anche se non sono mai arrivata a distruggere grandi massi di materia, credo di poter disintegrare anche il mondo intero con un battito di ciglia.

Comunque, se non lo faccio è perché non ne sento il bisogno, mentre nella mia casa vagante amo circondarmi di magie grandi e piccole, a partire dalla bottega stessa. Sembra occupare tutto la carrozza mentre attraverso una porticina si entra in una casa con 2 stanze su due piani. Il primo piano sembra un piccolo giardino botanico: per tappeto l’erba e per pareti corteccia d’albero: c’è un tavolino di legno vivo con una cassettiera da cui -ma guarda un po’- viene fuori tutto il mio materiale da disegno, vicino ad esso una laguna di acqua cristallina funge da vasca, e mi diverto a plasmare il liquido trasparente intrecciando le trame delle storie sentite in giornata. Il piano superiore è la mia camera: dipinta di blu notte e punteggiata di stelle, all’imbrunire si accende di mille lanternine iridescenti; il letto, il mio rifugio, è dai bordi arrotondati e sospeso in aria. Inoltre un armadio color avorio fa bella mostra di sé, e contiene una moltitudine di capi impressionante: quasi ogni giorni ne ideo uno nuovo.

Adoro il mio carrozzone.

Mi ha seguito fin qui, fino a questa strana valle che mi fa vagare col pensiero sulla mia vita.

Secondo le indicazioni che ho ricavato dalle mappe, ho appena passato la valle di Aberdur e mi trovo vicino ad una altro villaggio, Fairy Oak, mi pare. E’ giunto alle mie orecchie grazie a delle voci che parlavano di una guerra mondiale, vinta dalle entità più potenti del villaggio.

Sono davvero curiosa,perché queste entità(a detta del villaggio vicino) hanno a che vedere con la sola persona, oltre me, avente la magia assoluta nel sangue.

Ah eccolo laggiù  penso. Accelero appena, e in men che non si dica mi trovo ai cancelli di Fairy Oak. Sento delle grida,chiedono se possono lasciarmi passare.

<< Salve! >> dico ad alta voce.

<< Mi chiamo Aster, e sono solo di passaggio. >> un uomo anziano e imponente mi sorride. Un cigolio mi avverte che la porta sta per aprirsi ed entro.

Allora, che ne pensate??? Ho cominciato questa storiella perché avevo bisogno di descrivere la vita del detentore dell’infinito potere… e credo che questo capitolo mi sia venuto bene,anche. Comunque per gli occhi rossi, guardate questi, sia normali che in versione manga:

http://www.google.it/imgres?imgurl=http://seitoacademy.files.wordpress.com/2008/10/rosario-vampire-capu2-episode-1-blood-red-eyes.jpg&imgrefurl=http://seitoacademy.wordpress.com/2008/10/05/rosario-vampire-capu2-episode-1-vampire-beauties-unleashed/&usg=__yhcUmJm0NJAz-Lz8xl3fuwHOEz4=&h=577&w=1173&sz=58&hl=it&start=0&zoom=1&tbnid=lN-EbrPvFjm0ZM:&tbnh=77&tbnw=157&ei=8xSBTeqKLIyKhQfgtY2iBw&prev=/images%3Fq%3Dvampire%2Bmanga%2Bred%2Beyes%26um%3D1%26hl%3Dit%26rls%3Dcom.microsoft:en-US%26biw%3D1003%26bih%3D535%26tbs%3Disch:1&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=447&vpy=85&dur=29235&hovh=157&hovw=320&tx=195&ty=139&oei=0BSBTfvFCszSsgaOo5X5Bg&page=1&ndsp=16&ved=1t:429,r:2,s:0

http://www.google.it/imgres?imgurl=http://cdn.myanimelist.net/images/clubs/5/53403m.jpg&imgrefurl=http://myanimelist.net/clubs.php%3Fcid%3D5625&usg=__hCZ9d1pN4IDHiBCJt1RMSRTEV0I=&h=267&w=275&sz=19&hl=it&start=0&zoom=1&tbnid=P9oyBf8EjlB9iM:&tbnh=113&tbnw=114&ei=EBSBTeavDcGbhQff5pWvBw&prev=/images%3Fq%3Dmanga%2Bred%2Beyed%26um%3D1%26hl%3Dit%26rls%3Dcom.microsoft:en-US%26biw%3D1003%26bih%3D535%26tbs%3Disch:10%2C80&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=204&vpy=139&dur=1438&hovh=213&hovw=220&tx=134&ty=140&oei=9hOBTY3EDIySswbg0OneBg&page=1&ndsp=16&ved=1t:429,r:6,s:0&biw=1003&bih=535

http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.youknowit.com/contact-lens-blog/wp-content/uploads/2010/05/Red-Manga-Contact-Lenses.jpg&imgrefurl=http://www.youknowit.com/contact-lens-blog/index.php/tag/dragon-eye-contact-lenses/&usg=__F-MgTGWf_TVVrTU2FfSqju7NksA=&h=300&w=300&sz=53&hl=it&start=120&zoom=1&tbnid=NqWWbXFKp1133M:&tbnh=115&tbnw=127&ei=ohOBTcCCMYmIhQfmrImyBw&prev=/images%3Fq%3Dmanga%2Bred%2Beyes%26um%3D1%26hl%3Dit%26sa%3DX%26rls%3Dcom.microsoft:en-US%26biw%3D1003%26bih%3D535%26tbs%3Disch:10%2C2557&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=375&vpy=174&dur=11484&hovh=225&hovw=225&tx=90&ty=134&oei=aROBTbfPKZDXsgbml4HjBg&page=7&ndsp=18&ved=1t:429,r:8,s:120&biw=1003&bih=535

Lasciate un commentino!!!!

 

 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


 

Hey gente!!! Grazie delle recensioni e delle 50 entrate, ne sono davvero orgogliosa, non credevo di raggiungere questa quota in così poco tempo… e solo nel 1° capitolo!! Quindi eccovi un nuovo capitolo con nuovi avvenimenti e meno descrizioni (purtroppo). Godetevi la lettura, e magari lasciate una recensioncina!!

Un bacio

Marty occhiblu




Aster

 

Capitolo 2.

 

<< Benvenuta a Fairy Oak,Aster. >> mi dice il signore di vedetta scendendo per salutarmi. Mi guarda negli occhi e sussulta; lo osservo indugiare per poi avanzare più cauto.

<< Sei una maga? >> chiede immediato. Ora che è vicino, vedo che non è molto anziano; tra i capelli, di un bel castano scuro, trovo delle macchie argentate, ma niente capelli bianchi. Anche i folti baffi sono bicolore.

<< Sì signore, e grazie di avermi fatto entrare. >> Comincio a guardarmi intorno… questo paesino non è proprio come me lo aspettavo, non è una base militarizzata con enormi maschi ai quattro angoli di mura mastodontiche, piuttosto, assomiglia ad un piccolo regno perfetto e immutabile nel tempo. Da dove sono venuta, ovvero la costa, vedevo il suo porto e la baia, il villaggio circondato da campi e le montagne che, con la loro mole, rendevano quel posto una culla protetta dagli agenti atmosferici.

Tuttavia, per essere il luogo di scontro tra male e bene, questa Fairy Oak se l’è cavata egregiamente. Ho il ricordo di enormi città che pur avendo vinto importanti guerre, ne uscivano malconce e in parte distrutte.

<< Maga del Buio… - una fugace ombra gli attraversa il viso - o Maga della Luce? >>

E che differenza farebbe? Mi chiedo. Una giovane coppia (della mia età,credo) che stava passeggiando si ferma a guardarci.

<< Nessuna delle due, signor…? >>

<< Burdock, Duff Burdock. >> dice porgendomi una mano. Il sorriso, seppur appena accennato, è spontaneo. Chissà se accolgono tutti così.

<< …sono una maga errante, vengo dall’entroterra. >> sorriso di rimando.

I due giovani hanno smesso di parlare e si avvicinano.

<< Ehi, zio, chi è la nuova arrivata? >> il ragazzo è alto ed atletico; ha i capelli castani chiari con dei riflessi biondi,spettinati dal vento.

Ha il nome leader  stampato in fronte.

Si fa ombra con la mano per vedermi meglio,e anche io riesco a scorgere gli occhi: sono profondi e grigi. La ragazza invece è alta quanto me, slanciata e con passo sicuro precede il giovane.

<< Ciao Grisam, ciao Pervinca, questa è Aster,una maga errante dell’entroterra. >> risponde Duff.

<< Piacere di conoscervi. >> dico.

“ Stranamente ”,i due sono rimasti impalati a metri di distanza. E mi fissano.

Gli occhi verdi ed imperscrutabili di Pervinca appaiono meravigliati, quelli di Grisam pieni di sospetto.

<< Piacere mio. >> esclama lei riprendendosi, seguita a ruota dal giovane.

<< Allora, Aster, ti andrebbe qualcosa da mettere sotto i denti? >>

E così, il cortese trio ha deciso di scortarmi per l’intricata e fitta rete di stradine che è il villaggio, presentandosi meglio e chiedendo qualcosa di me fino a quando arriviamo in una via stretta e lunga.

Via degli orchi bassi, leggo su un muro.

Mi hanno fatto lasciare il carrozzone nella piazza centrale, vicino ad un enorme albero parlante; è la prima volta che ne vedo uno così gentile e premuroso: ha detto che avrebbe custodito la casetta fino al mio ritorno.

Pervinca bussa un paio di volte ad una porta, un ragazzo ci apre e il mio cuore salta un battito.

In questo preciso momento, sto cercando di dirmi che nei miei 17 anni, ho incontrato centinaia di persone più belle di lui, che quegli occhi marroni sono piuttosto comuni e che basta lavarsi i denti 3 volte al giorno per avere il suo sorriso.

Ma non è così. Non riesco neanche a formulare un pensiero coerente. Sono persa nel tepore irradiato dal Suo sguardo, dai riflessi del Suo sorriso e dalla bellezza sconvolgente dell’insieme. Finalmente,dopo averlo contemplato a sufficienza, distolgo lo sguardo e mi ricordo come si respira prima di fare la figura della sciocca.

Il solito sguardo smarrito che mi hanno sempre dedicato le nuove conoscenze mi sorprende, poiché non è ancora arrivato. Al suo posto, il ragazzo me ne manda uno molto più intenso. Mi tremano le gambe.

<< Aster. >> mormoro intimidita.

<< Jim. >> dice con voce suadente. La sua mano stringe forte la mia, e ritorno a perdermi nei suoi occhi.

Non mi era mai capitato di sentirmi così; al contrario, decine di giovani mi descrissero le stesse meravigliose sensazioni che provo adesso, dichiarandomi il loro amore.

Amore… mi sembrava una parola così distante e irraggiungibile fino a pochi secondi fa. Chissà perché, non ho mai cercato di avvicinarla alla mia vita. Mentre ora mi riempio le orecchie del suono armonioso di 3 sciocche lettere. Jim,Jim,Jim…  

<< Hey Jim!! >> esclama Pervinca. << Babù è in casa? >>

<< Chi mi cerca? >> chiede ancora Pervinca. Si è risposta da sola? D’un tratto la mia nuova conoscenza compare accanto a Jim.

Sono disorientata; guardo alla mia sinistra, poi di nuovo davanti a me; poi cerco di toccare la falsa Pervinca quando questa si presenta.

<< Oh, ma tu non sei di Fairy Oak … sei appena arrivata? io sono Vaniglia, tu? >> ahhh!!! sono le famose gemelle dai poteri opposti! penso.

<< si chiama Aster, è una maga errante dell’entroterra. >> risponde Grisam al posto mio. Vaniglia spalanca gli occhi e stira un sorriso smagliante sul viso. Comincio a notare le differenze tra lei e la gemella: innanzitutto, i capelli: le arrivano al seno e hanno il colore del cielo al tramonto, mentre quelli di Pervinca sono più scuri, quasi rossastri; poi le espressioni del viso. Totalmente differenti.

<< Allora avrà un milione di storie da raccontare! Entra, Aster, sarai stanca per il lungo viaggio. >> dice facendosi da parte. Non mi è piaciuto il suo gesto, forse perché, scansandosi, si è avvicinata a Jim appoggiando la testa alla Sua spalla.


Cosa ne pensate??? I consigli sono super accetti!!! ;)

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Capitolo 3
*** Messaggio alle lettrici ***


Care lettrici, so che siete rimaste a bocca aperta :O (direi quasi deluse T.T) della separazione di Jim e Babù, ma non posso cambiare la mia visione delle cose ù.ù! Vì e Grisam si conoscono dalla nascita,sono cresciuti insieme ed è più che possibile che rimangano fidanzati fino al matrimonio *.* (anche nella realtà esistono questi casi)... Ma Jim e Babù si sono conosciuti in soli 2 mesi, si sono presi una cotta da bambini! A 11 e 16 anni! hanno vissuto un'adolescenza separati, maturando caratteri differenti!  Credetemi adorate lettrici, se vi dico che, nella prospettiva più rosea una coppia di adolescenti ( che si conoscono bene) dura meno di un'anno xD. Pensate se si conoscono appena!
Se questa versione secondo voi è totalmente impensabile, mi spiace davvero, e potete dirmi apertamente cosa non va nelle recensioni,ok? Ma non posso far vivere Aster come una ZITELLA incallita -.-" . Nè farla innamorare di uno straniero comparso dal nulla, perchè non rientra nella mia idea di ff creare una storia di nuovi personaggi e far comparire Fairy Oak come uno sfondo.
Purtroppo temo, con questo messaggio, di aver perso un sacco di lettrici. Scusate ancora.
un bacio
marty occhiblu

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


Aster

 

Capitolo 3.

 

<< Grazie mille, signora Perwinkle. La vostra torta è davvero squisita. >> mi pulisco le labbra dalle briciole e dalla cioccolata,piena come un uovo.

<< Ricetta di famiglia. >> risponde Dalia, la madre delle gemelle, facendo l’occhiolino.

<< Grazie di tutto, davvero, ma ora dovrei andare a vedere come sta il mio cavallo. >>

<< Ti accompagno io, se vuoi. >> esclama Vaniglia. Da quando sono arrivata mi sommerge di domande sulle civiltà del continente, sulle merci esotiche che vendo , e sui piccoli regni delle creature magiche, in particolare delle fate.

“ Hai mai sentito parlare del regno delle Rugiade D’Argento?”  mi ha chiesto prima di cena. I suoi occhi brillavano. E anche il resto della famiglia sembrava attendere, trattenendo il fiato, la mia risposta.

“ Certo, è vicino al regno dell’Ombra Rossa,se non sbaglio. ”

“ Sbagli. Quindi non ci sei mai stata… ” ha detto allora con un lungo sospiro. La luce che le illuminava il viso s’era spenta improvvisamente, ed un’atmosfera plumbea s’èra diffusa nella stanza. Pervinca le aveva addirittura sfiorato la mano in segno di comprensione.

<< Così potrei dare un’occhiatina… >> continua imperterrita la gemella della Luce, riferendosi al carrozzone.

<< Babù, noi siamo TREMENDAMENTE indietro con la Gazzetta, come puoi pensare di perdere tempo? Adesso vieni in camera con me, MARSH!!! >> Vaniglia mima con le labbra uno “ scusa ” e segue la sorella. E così, ho appena cenato in casa Perwinkle…  penso guardandomi attorno. La bella costruzione in legno pregiato, calda ed accogliente come una poltrona vicino alla stufa, è attualmente abitata dalle gemelle, Cicero, Dalia e Jim.

Peccato che non ci sia anche loro zia, mi sarebbe piaciuto conoscerla. Pervinca e Babù avevano raccontato che era partita per un lungo viaggio un anno fa, e che si scrivevano tutti i mesi.

Chissà se scriveranno anche su di me. Le mie sopracciglia aggrottate attirano l’attenzione di Jim.

<< Hai paura di perderti in questo villaggio,vero? Provavo la tua stessa sensazione di smarrimento quando sono arrivato. Non è vero Cicero? >> chiede ridacchiando. In verità non ho affatto timore di perdermi, ricordo bene la strada, ma il solo fatto di avere qualcosa in comune con Jim mi costringe ad annuire.

<< Altroché!! Dovevo accompagnarti ovunque!! >> il marito di Dalia, con una lunga pipa di legno intarsiato, sorride e alza gli occhi al cielo.

<< Ti consegnammo addirittura una mappa! >>  aggiunge Dalia.

<< Mi è servita parecchie volte, senza quella cartina oggi non sarei più qui… Credo di averla ancora da qualche parte. >> mormora soprappensiero.

<< Comunque, Aster, quanto pensi di rimanere a Fairy Oak? >> mi chiede Cicero.

Jim si riscuote improvvisamente e concentra la sua attenzione su di me.  

È tutta la serata che mi guarda come se cercasse la mia vera identità, come se avesse intuito che non sono una maga errante.

Mai,mai e ripeto MAI mi sono fatta sfuggire qualcosa in più di quel che volessi esprimere; neanche tra la bellicosa gente del Regno Riflesso, dove tutti le persone sopra i 15 anni sanno leggere nel pensiero e vedere l’invisibile filo del destino; neanche nel bosco di Volìhan, dimora dei subdoli elfi, ho lasciato trapelare il mio segreto ; nemmeno quando un villaggio umano ha deciso di torturarmi per cavare la verità ho mostrato i miei poteri, scappando da morte certa sulle mie gambe.

E ora che fine ha fatto il mio auto controllo? Mi chiedo.

Come ha fatto Jim ad individuare la falsità del mio racconto appena mi ha vista?

Spero proprio che non scopra mai il segreto che questi occhi di rubino celano; ma so già che, se continuo a tremare ogni volta che pronuncia il mio nome, o a ripetermi il suo fino alla noia, lo verrà a sapere sicuramente.

Nel frattempo i suoi, di occhi, catturano i miei come calamite, calamite potentissime da cui non riesco a staccarmi.

Non riesco, non posso o non voglio?

<< Ehm, vediamo…  >> rispondo, cercando di ricordare la domanda.

Ah, già!  Cicero mi ha chiesto fino a quando sarei rimasta.

Ancora non ho capito come faccia a rendermi così goffa e ridicola davanti a queste persone.<< La prossima settimana, c-credo. >>

<< Oh, così poco? Allora chiederò alle ragazze di farti fare un giretto turistico, magari domani o dopodomani. >>

Mormoro un mesto “ Grazie ” e mi alzo da tavola.

<< Vuoi che ti accompagni? >> quella voce mi giunge soave alle orecchie, e anche se me lo ha chiesto per semplice cortesia, non posso evitare di immaginare le sue labbra sulle mie. Brava Aster, adesso che sei tutta rossa, Jim capirà quanto tu gli sia TOTALMENTE INDIFFERENTE.

<< C-certo, grazie. Andiamo? >> così indosso il poncho viola scuro ed usciamo.

È una bella serata, l’aria fredda e pungente mi rinfresca il viso un po’ accaldato, mentre dal mio respiro si creano nuvolette di vapore piuttosto curiose, a forma di cuore; spero che Jim non lo noti.

L’ultima sottile, candida e sfocata striscia di luna ha deciso di lasciare spazio alla luce delle stelle, che, vanitose, stasera brillano come non hanno mai fatto. Il blu del cielo mi fa venir voglia di librarmi in aria fino a sfiorare gli astri della volta celeste.

Ma i passi dietro di me suggeriscono di non farlo.

<< Allora, da che parte? >> chiedo con un sorriso a 32 denti.

Ma torno subito seria, perché sorridere davanti alla perfezione è come prenderla in giro.

 Le costellazioni si rispecchiano nei miei occhi di fiamma e Jim vede i puntini luminosi trasformarsi in mitici eroi, cavalcature alate, draghi feroci e vergini immacolate pronte al sacrificio.

Nei suoi 2 specchi d’acqua vibrante, nei suoi pozzi d’acqua tremula, la luna riacquista tutto il suo splendore, e non si sente più così generosa da dividere la scena con le stelle.

C’è solo la luna e lo sguardo da essa illuminato.

Allora, vi è piaciuto?? Come sto andando?? Spero bene, perché domani devo portare a scuola una breve descrizione di una scena romantica e ho intenzione di trascrivere questa.

A tutte quelle che sperano in un bacio tra Aster e Jim nel prossimo capitolo devo dire… che non sarà così… Chi lo sa cosa potrebbe accadere?

Comunque ringrazio Simo_96, AnnaXD, MetalMilitia, margii_pazzoide_chan, miss cate, e Pervincathebest per avermi recensito; in particolare AnnaXD per avermi inserito tra le preferite; margii_pazzoide_chan per avermi messo tra gli autori preferiti e aver inserito “Aster” tra le seguite. Ovviamente un grazie anche a chi segue e basta.

:D THANK YOU SOOO MUCH!

Baci

marty occhiblu.

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Capitolo 5
*** capitolo 4 ***


Aster

 

Capitolo 4.

 

Per la prima volta è Jim quello in imbarazzo. Un rossore affiora sulle guance, e distoglie lo sguardo. Ma perché dico “ prima volta ”?

Mi sembrano passate settimane mentre sono qui solo da mezza giornata.

<< Ehm, di qua si arriva alla piazza. >> dice.

 Fa strada, e i rumori ovattati della notte non vengono interrotti; io in particolare, non ho la minima intenzione di rovinare l’atmosfera.

<< Eccoci. >> Di già? Penso, preoccupata che il viaggio sia stato così breve.

L’altissima quercia delinea sul lastricato un ombra perfetta, e le sue foglie si muovono appena, di qua e di là, di qua e di là, come se venissero cullate dal vento; il loro frusciare si aggiunge alla sinfonia del villaggio.

Teasel, il mio cavallo,è stato sciolto ed ora riposa sereno sotto Quercia; il carrozzone è immobile, circondato da lucciole, sembra che sia sempre stato lì; la luce bianca smorza ogni colore e contemporaneamente crea contrasti tra il bianco e il nero.

<< Ma qui è sempre tutto così… >> non trovo un aggettivo adatto a descrivere questa visione. È armoniosa, completa, perfetta, magica; c’è l’atmosfera delle notti in cui ti svegli senza motivo, ti alzi e non puoi più riaddormentarti perché la luna ti ha stregato; è una notte sospesa in aria nell’istante dove tutto trova la propria pace interiore e può riposare sereno per l’eternità. È …

<< Irreale? >> suggerisce Jim.

<< Esatto. >>

<< No, non sempre. Capita ogni tanto, solo quando viene a trovarci una persona molto speciale… - Jim mi guarda, valutando se dirmi o non dirmi chi è la suddetta -  …che vive in campagna. Oggi non c’era, ma sono sicuro che la incontrerai presto, non si perderebbe mai una maga errante ed il suo “scrigno mobile”. >> è pensieroso; si vede subito che ha una teoria che mi riguarda, ma non ne parla.

<< Posso entrare? >> chiede poi indicando il carrozzone. Faccio un cenno affermativo e, dopo essermi avvicinata piano per non svegliare Teasel, apro la serratura della porticina in legno scuro; con una manovella sulla destra comincio ad alzare la serranda. Appare una grande vetrina organizzata in scaffali, e su ognuno sono riposte decine e decine di gioielli, pietre preziose o gingilli di vario genere.

<< Wow... >> sento dire dietro di me.

<< Vieni Jim, entra pure. >> abbasso la testa a causa della porta bassa e schiocco le dita. Dieci candele si accendono in contemporanea e illuminano un tesoro degno di una regina. Le mensole sulla sinistra sono catalogate per tipo di pietra: in basso delle ampolle colorate ed eleganti sono riccamente decorate in diaspro oceanico burattato; accanto, una decina di piccoli carillon d’argento dalle dolci melodie hanno l’interno in diaspro verde, rosso e giallo; un vasetto grande quanto una tazza da latte metteva allegria con il suo vivace diaspro leopardo.

La mensola appena sopra – quella delle onici e dei quarzi – era affollata da articoli da bigiotteria mischiati ad amuleti magici; tra essi spicca una collana d’argento. Sul ciondolo sferico sono incisi complessi disegni arzigogolati, con inserti in lucidissima onice nera. Ciò che rende magico questo oggetto è un’ onice bianca, candida e perfettamente circolare, incastonata nella parte superiore del monile.

Probabilmente l’artista non era un mago molto esperto, perché la suddetta pietra non è per nulla adatta ai sortilegi di lunga durata, tuttavia l’uomo da cui la comprai mi disse che lo aveva aiutato durante un periodaccio, scacciando i brutti pensieri.

Mantenendomi su questa linea, ho fatto un incantesimo purificatore alla sferetta, così adesso può rischiarare le ombre e le oscurità che corrompono i cuori delle persone.

D’un tratto un asse scricchiola dietro di me e lancio un gridolino. Jim fa un balzo all’indietro perché anche lui si era perso nei riflessi di cristalli e vetrine, scordandosi della mia presenza.

<< Scusami Jim, è che non sono abituata agli ospiti!! >>

<< Ah, fa niente, mi hai solo spaventato un po’. >> dice tirando un sospiro di sollievo. Si passa una mano sul viso e l’altra si poggia sul bancone sul quale c’è la cassa, la quale, essendo difettosa, apre di colpo il cassetto. DLING! E di nuovo Jim sobbalza, ma stavolta fa cadere una pila di boccette in cristallo colorato.

<< SIMENDRAT! >> dico tendendo il braccio verso i corpi in caduta libera. Si bloccano all’istante; mi avvicino e svelta li rimetto a posto. Jim boccheggia: ha capito poco o nulla di quello che è successo.

Cerca i miei occhi scarlatti, cerca un indizio, cerca risposte, cerca la verità.

<< Ok, sono un confuso. Non ho mai visto fare nulla del genere. E poi… che lingua era quella?? >> Ha degli occhi così belli e irresistibili, così grandi e luminosi, così supplichevoli e bisognosi di sapere!

<< Karaelìano Kriptico dell’est. >> rispondo in automatico. Forse è perché non riesco più a pensare razionalmente.  << … una lingua molto utile in campo magico… >> aggiungo per sminuire le parole “ Karaelìano Kriptico ”, che -ne sono certa-  sembra troppo complicata per essere uscita dalla bocca di una vagabonda.

<< Non credo che in questo negozio ci sia abbastanza spazio per entrambi. >> Jim si strofina il collo e si muove verso la porta, evitando di toccare qualsiasi cosa.

<< Aspetta… >> dico piano.

Non voglio che vada via, voglio che rimanga qui per sempre.

<< Jim, un momento… >> alzo un po’ la voce per farmi sentire da Lui; ho una voglia matta di assaporare le Sue labbra, di accarezzare il Suo viso e i Suoi capelli.

 

 

Ragazza, fermati. Ragiona.

 

 

 

 

Quella piccola parte razionale di me non ha torto: non so neanche se ci rimarrò IO qui, come faccio a volerlo fare insieme a Jim? Gli ormoni di cui solo ora scopro l’esistenza sono incredibilmente pericolosi.

Quindi abbandono il piano originale ( e totalmente folle ) di baciarlo, mi avvicino lentamente, e dico solo:

<< Buonanotte, Jim. >>

Lui sorride siceramente, ma il mio cuore non impazzisce come la prima volta, trattengo il fiato per qualche secondo e torno a respirare normale.

<< Buonanotte, Aster. >> mi guarda ancora per qualche istante e poi s’incammina verso casa Perwinkle.

Sono certa che stanotte non dormirò.

Lo so,lo so, sono in strasuperultraritardo, ma -capitemi- mi sono rotta il polso sinistro cadendo, e ho perso la voglia di fare ogni cosa!! Comunque come sto andando?? Riuscite ad inquadrare Aster come un adolescente normale ora? Devo dire che questo capitolo (per essere il frutto di un mese di lavoro) è piuttosto mediocre, ma il parere dell’autrice non conta mai davvero. Potrebbe essere anche il capitolo più brutto del mondo, perciò vi prego di dirmelo, almeno eviterò di ripetere lo stesso errore!

Un bacio

marty occhiblu

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Capitolo 6
*** capitolo 5 ***


Aster

 

Capitolo 5.

 

Nero.

Nero lucido, nero liquirizia.

Folte ciglia che contornano occhi grandi e luminosi.

Delle labbra piene, a cuoricino, color delle ciliegie mature, curvate in un sorriso gentile e rincuorante.

Lentiggini e capelli ricci rossi come foglie d’acero in autunno.

Un sussurro flebile e continuo come il vento che passa tra le vele delle barche. La voce di una ragazza, poi la voce di una donna.

Due voci che chiamano il mio nome. Due voci che non conosco.

<< Aster. >>

 

<< AAAAAH! >> grido.

Tranquilla, era solo un sogno  penso. O forse un incubo. Comunque non ne ricordo granché, si è dissolto insieme alla mia voglia di rimanere a letto.

Alla fine sono riuscita a dormire almeno un po’, credo; se non erro, mi sono stesa sul mio giaciglio rotondeggiante e fluttuante verso le 2.

Guardo l’orologio e leggo 4 e mezza di mattina, tutti i lumini vaganti sono accesi, poiché fuori è ancora buio pesto; sono scomparse anche le stelle.

[E qui, cara lettrice, ti do ben 2 opzioni: puoi andare avanti nella lettura per leggere i fatti concreti, oppure cliccare il capitolo seguente per leggere una complicata descrizione  *EXTRA* del bagno di Aster. In qualunque caso lascia una recensione!! :) ciao ]

Mi faccio un luuungo bagno al piano di sotto, poi torno su,e spalanco le ante del mio guardaroba.

Trovo un bel completino dallo stile orientale già appeso alla stampella: una camicetta smanicata dal colletto sottile a fascia è accostata a degli ampi pantaloni bianchi candidi, avvolgenti sui fianchi, lenti e gonfi fino al polpaccio e stretti alla caviglia con un elastico; sotto stivaletti di pelle, rigorosamente neri.

Se stessi andando nel Villaggio del Deserto sarebbe l’ideale, ma qui non mi convince; vorrei qualcosa di simile allo stile locale, più colorato e vivace, non abiti monocromatici. Chiudo le ante, penso intensamente a quello che voglio e le riapro.

<< Meglio, molto meglio. Ottimo lavoro. >> dico complimentandomi con il mobile. C’è ancora la stampella in legno, ma i vestiti sono completamente diversi: un vestito che arriva alle ginocchia, blu fumo, che aderisce alla vita e si allarga sui fianchi, per finire in due strisce sovrapposte a balze; sul bordo della scollatura e sulla camicetta inamidata un pizzo delicato rende il tutto meno austero.

Il mio portentoso armadio ha anche abbinato degli accessori: un nastrino più chiaro da usare sulla camicia, delle calze a righe, le scarpe e un cappello voluminoso. Bussano alla porta -quella esterna- e corro ad aprire.

<< Buongiorno. Dormito bene? >> mi fa Vaniglia. C’è anche una sua amica della stessa età (che in fondo è anche la mia) che mi rivolge un sorriso a 32 denti salutandomi allegramente.

<< Molto bene, grazie. >>

<< Ciao io sono Flox. >> fa la sua amica. I capelli sono castani scuri, corti fino alle spalle e sparati, gli danno un’aria ancora più simpatica; non posso fare a meno di sorridere a mia volta.

<< Aster >>

<< Sì, Babù me l’ha detto. Allora… vieni da molto lontano, vero? >> Ma che avranno di così speciale i maghi erranti qui??

<< Eh già. Allora, cosa si fa oggi? >> chiedo.

 Loro mi prendono sottobraccio e -non senza dare un’occhiatina dentro- mi trascinano fuori dal carrozzone.

 

+ + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + +

 

 

Sono appena stata in ogni singolo vicolo di Fairy Oak, incontrato una cinquantina di persone ed esaurito tutti gli argomenti di conversazione. Ma quelle due, esatto, proprio loro, non vogliono lasciarmi andare. Io volevo soltanto aprire il negozietto e magari rincontrare Jim!

<< Vi prego ragazze, è tardi, dove stiamo andando? >>

<< Fidati di noi, dobbiamo portarti dalla nostra migliore amica, sarà davvero entusiasta di conoscerti! Se solo quella ritardataria di mia sorella si facesse viva… >> e neanche a farlo apposta, ecco Pervinca venirci incontro correndo.

<< RAGAZZE, ASPETTATEMI! >>

<< Ce l’hai fatta! >> dice Babù, che riceve in cambio uno sguardo tagliente. Ho notato che Vì non abbassa mai lo sguardo, risponde sempre a tono ed è pronta ad accettare tutte le sfide che gli si parano davanti; sarà anche impulsiva e testarda, ma la ammiro; se fossi cresciuta qui saremmo diventate di certo amiche.

Tsk! Delle “ amiche”?Aster con delle amiche?! Impossibile.

Comunque decido di assecondare il trio, e camminiamo fino alle mura; usciamo dal villaggio e passiamo attraverso paesaggi incantevoli, resi ancora più spettacolari dalla luce del sole morente e dal cielo rosato; le nuvole sembrano quasi disegnate dalla mano inesperta di un bimbo.

Mi ritrovo ad ascoltare interessata Pervinca su discorsi banalissimi, e a concordare con Flox che il tramonto è il momento più bello della giornata, perché, se la luce cambia, tutti gli oggetti su cui essa batte ci sembrano diversi.

Io, che ne avrò visti sì e no una decina di tramonti.

Dopo un po’ scorgo un edificio in lontananza, una fattoria modesta dipinta con colori vivaci. Credo sia la nostra destinazione, anche perché non ci sono altre case qui intorno.

<< Ci siamo quasi. >> conferma il mio dubbio Vaniglia.

<< Ma almeno posso sapere il nome di questa fantomatica ragazza? >> chiedo un po’ esasperata. Non hanno fatto altro che parlarmi di quanto le sarebbe piaciuto conoscermi, perché aveva sempre voluto viaggiare come i suoi genitori, o di come sarebbe stato il nostro incontro, perché sembravo molto speciale (dicevano così guardandomi bene negli occhi) e piuttosto giovane per essere una vagabonda.

<< Shirley, si chiama Shirley Poppy. >> mi risponde Pervinca.

Alla fine raggiungiamo la casetta, e, senza bussare, Flox spalanca la porta gridando un << Shiiirleyyyy! Siamo qui e abbiamo una sorpresa per teeee! >>

Penso proprio che intendano me. Tuttavia l’entusiasmo tanto atteso non si manifesta, come anche un qualche segno di Shirley; silenzio quasi totale, escludendo un cagnone un po’ vecchio che gioca e abbaia di fuori.

<< Forse è in camera… >> così saliamo a due a due la breve scalinata che conduce in soffitta, scoprendo che la porta è aperta e che…

 Shirley non è da sola!

Divento di colpo rossa fino alle orecchie, e chiudo gli occhi: che vergogna!!! Rovinare un momento intimo di una tenera coppietta!

Questa è solo un intuizione poiché, quello che vediamo è un ragazzo molto carino, senza maglia con i capelli scompigliati e sdraiato su un divano; ma una mano piccola e lattea rivela la presenza di una ragazza sotto di lui.

Che vergogna!!!

<< O mio dio. Scusate tanto. Noi, ehm… ce ne andiamo subito… o mio dio … ciao Tommy, come… mammamia… come va? Salutami Shirley, eh?  >> si affretta a dire Vì prima di trascinarci tutti di fuori.

<< C-ciao. >> dice solo Tommy, le cui guance sono diventate bordeaux.

Da dietro la porta sentiamo lei spostarsi, mormorando qualcosa.

<< Scusa amore, aspettami solo un instante e torno, ok? >>

Dei passi e poi… ecco la porta aprirsi facendo comparire Shirley; si copre il petto con un lenzuolo, perché, probabilmente, non ha fatto in tempo a vestirsi. Non alza gli occhi, e noi guardiamo il pavimento già da un po’.

<< Oh dio. Ragazze mi d-dispiace! Allora q-questa sorpresa?? >> chiede cercando di salvare la situazione.

Mossa da chissà quale volere divino alzo io lo sguardo, e sbianco.

È la ragazza del sogno.

 

Ehi adorate lettrici!!!!

Scommetto che vi ho sorprese,eh?

Spero di sì, e inoltre ho seguito certi consigli *occhiolino a MetalMilita* per rendere la lettura meno pesante, così se qualcuno vuole sorbirsi le mie interminabili descrizioni capillari può farlo, ma chi non vuole (perché non ha tempo o semplicemente non gli interessano) può anche andare al sodo! :D

Sono molto orgogliosa di me, perché questo capitolo è molto più lungo degli altri , calcolando l’extra, e l’ho scritto in poco tempo, perciò non mi rimane che suggerirvi di lasciare tante belle recensioni!

Un bacio

PiccolaPerfidaSplendidaMarty

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Capitolo 7
*** capitolo 5*EXTRA* ***


Aster

 

Capitolo 5.*EXTRA*

 

Decido di farmi un bel bagno rigenerante e con un gesto fluido del polso raggruppo tutti i lumini in una grande sfera luminosa, che mi segue come un palloncino legato al braccio.

Scendo piano la piccola scala a chiocciola, e comincio a spogliarmi; prima la camicia da notte, la canottiera, le pantofoline ed infine l’intimo. L’erbetta mi solletica le piante dei piedi, così porto alla temperatura ideale l’acqua dello stagnetto per poi immergermi lentamente; la sfera lucente, sotto il comando del mio sguardo, entra in acqua e si separa in centinaia di capocchie di spillo multicolore.

Piego un po’ le ginocchia circondandole con le braccia e vi poggio il mento. La stanza è in penombra, solo l’acqua cristallina piena di lucine mi permette di vederci qualcosa; una di esse esce e mi sfiora il naso senza che io dica nulla, sale in ampi cerchi e torna giù, seguito da sempre più lumini.

Ruotano, fanno giravolte, si dividono e si riuniscono tutte intorno a me per divertirmi, e io aggiungo lunghissimi serpenti l’acqua che si avvitano su se stessi mentre inseguono il gruppetto.

Ad un tratto i serpenti si moltiplicano e ognuno ingoia alcune luci, diventando una bolla fluttuante illuminata da dentro; così il frenetico inseguimento rallenta a poco a poco fino a quando anche l’ultimo serpente si gonfia e si trasforma in bolla.

Ormai sono totalmente rilassata, ma la mia piccola magia, (che tra l’altro è stata una delle prime, poiché da piccola avevo paura del buio), mi ha riservato il gran finale: tutti i puntini luminosi si raggruppano in alto, e toccandosi, diventano cascate di scintille d’oro e argento.

Che belli, sembrano piccoli fuochi d’artificio… penso.

Però non si spengono come i fuochi, bensì rientrano in acqua, riprendendo il solito colore. Guardando la mia pelle appena rugosa, mi accorgo che è tardi, sono le 5 e mezza. Svelta mi alzo e le goccioline evaporano quasi immediatamente. 

 

*FINE EXTRA.*


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Capitolo 8
*** capitolo 6. ***


Aster

 

Capitolo 6.

 

<< Tu! >> diciamo contemporaneamente, puntandoci un dito addosso. Il suo sguardo è identico al mio; a parte il fatto che il mio è cremisi.

<< Io? >> esclamiamo sempre insieme. La stessa rughetta sulla fronte, la stessa posa delle labbra. << Come “io”? >> chiediamo di nuovo nello stesso istante con voce stridula.

Mi sembra di parlare -o meglio gridare- a uno specchio. Le altre ragazze scoppiano a ridere. << Sorpresaaa! >>

Poi capiscono che non è uno scherzo e ci guardano con sospetto.

<< Non mi dire che già la conosci...? >> la delusione si affaccia sui loro volti. Vaniglia, in particolare, non è proprio entusiasta di questa opzione, forse avrebbe voluto assistere al nostro primo incontro: devo dirgli assolutamente che è così.

<< No, no però- >> però cosa? No, non la conosco però oggi l’ho sognata che mi chiamava per nome insieme a mia madre? Non l’ho mai vista in vita mia però mi sembra di conoscerla da sempre?

<< Io ti ho sognata! >> dice Shirley con gli occhi sgranati, interrompendo la frase, che non ero neanche certa di concludere. Alla fine decido di ammettere la verità. Faccio un passo avanti, lentamente, attratta da una forza invisibile; limatura di ferro senza volontà propria che segue una grande calamita.

<< Anche io. >> Per un attimo il silenzio sembra invincibile contro le migliaia di parole – frasi confuse, sconnesse – che lottano tra loro per la conquista delle mie labbra.

<< Wow… ecco, questa sì che è una sorpresa! >> esclama Vì.

<< Com’è possibile? Cioè,io non ti conosco. >> dice Shirley. Avrei usato le stesse parole, ma il corpo non risponde ai comandi, è paralizzato e non abituato ad essere colto alla sprovvista; inoltre, per fermare la mia avanzata, ha preferito bloccarsi definitivamente.

Il mio povero cervello, al contrario, sta per scoppiare.

Lo sguardo vaga per la stanza e, guidato da quell’imprevedibile destino, si posa sulla foto di una giovane coppietta. L’uomo, alto e robusto, circonda con un braccio (muscolississimo) le spalle di una donna incinta.

Non una donna qualunque.

Mia madre.

Shirley si gira seguendo il mio sguardo; dato che la notizia non l’ha sconvolta più di tanto- avrà già condiviso un sogno con qualcuno?? - sorride e mi fa:<< I miei genitori, Aberdeen e Edgar Poppy. >> . La sua voce è dolce, piena d’amore per le due persone che l’hanno messa al mondo. In tanto Tommy si è affacciato, curioso di sapere cosa è successo di tanto importante da allontanare la sua ragazza per tutto questo tempo. Ma non mi interessa. Ho ben altro a cui badare, come trattenermi dal gridare a squarciagola o esplodere di felicità (mi è già capitato, e non credo sia una buona idea rovinare questa casetta.)

<< Allora, tu dovresti essere la mia sorpresa,eh? >> Non rispondo, eppure ho sentito chiaramente la domanda. Forse sono troppo presa a guardare la foto con quella bella donna dai capelli rossi: quanto tempo ho passato pensando a lei? A chiedermi se ci saremmo mai rincontrate? Troppo.

Aberdeen… il nome mi scivola sulle labbra più volte, come gocce d’acqua salata dopo un bagno al mare.

Quelle che mi inumidiscono gli occhi e mi bagnano il viso, però, si chiamano lacrime: lacrime di gioia, di felicità pura, quasi infantile, lacrime di un’orfana che scopre di avere dei genitori. Le fondamenta piene di buchi sulle quali avevo costruito la mia vita, ora sono finalmente salde e forti.

Aster Poppy, ecco il mio nome per intero.

Mi chiamo Aster Poppy e fino a un momento fa ero sola.

<< Babù, che le prende? >> sussurra Vì all’orecchio di Vaniglia.

<< Davvero non lo so. >> risponde quella guardando le mie guance rigate e bagnate.

“Forse è il caso che ti riprenda” mi dice il Buonsenso. Aspetta. penso, e corro ad abbracciare mia sorella.

<< Hey! Che cosa… >>

<< Dov’è Aberdeen?? Dove sono i tuoi genitori?? >> dico tutto d’un fiato allontanandomi da Shirley. Non sono ancora pronta per le parole “ mia madre ” e “ mio padre ”.

<< Ehm, Aster, non è il caso di… >> Sussurra Pervinca prendendomi per il polso. Mi accorgo del silenzio totale ed estremamente triste che aleggia nell’aria, piuttosto preoccupata della reazione di tutti.

<< No, Vì, tranquilla, sto bene. Aster, loro non ci sono più da molto tempo. >>

Cado di colpo dalla nuvola candida sulla quale avevo raggiunto la beatitudine celeste, atterro sul suolo duro, e sprofondo. Non so se potrò più uscire dalla fossa creata dall’impatto.

<< C-c-cosa? >>

<< Aberdeen è scomparsa il giorno in cui sono nata, e Edgar se n’è andato per infarto un anno e mezzo fa. >>

Ah. Una perdita recente. Sicuramente mai quanto la mia. Voglio morire, voglio morire, voglio morire.

<< Ehi, tutto bene? Sembri una foto in bianco e nero… Li conoscevi? >>

 << Più o meno. >> dico con amara ironia. << Ma mi sarebbe piaciuto rivederli. Soprattutto mia madre Aberdeen. >>

 

Ohhhhh mio dio!! Questo capitolo è stato davvero difficile da scrivere!! Spero ne sia valsa la pena di continuare questa ff… mi scuso con tutti per il ritardo, e se volete chiedere qualcosa per chiarire eventuali dubbi della trama, lasciate una recensione, e state sicure che risponderò  a tutte :D

un bacio

PiccolaPerfidaSplendidaMarty (ex-martyocchiblu)

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Capitolo 9
*** capitolo 7 ***


Aster

 

Capitolo 7.

 

Adesso vorrei non aver aperto bocca. Vorrei essermi trattenuta dal dire quella frase così melanconica e conclusiva, quasi a segnare la fine di un capitolo (scusate, ragazze, non sono proprio riuscita a trattenermi xD) . Sfortunatamente per me, non possiedo il potere del Tempo,  altrimenti avrei sicuramente rimasticato e mandato giù quelle parole, cacciandole nel profondo del mio essere a corrodere l’albero maestro che mi mandava avanti in questo stramaledettissimo oceano di sofferenza. Che brutti pensieri. Ma a cos’altro potrei pensare? Mi ritenevo sola al mondo fino a pochi minuti fa, oggi ho riacquistato  la famiglia perduta e ripersa di nuovo. Un cuore necessita di tempo per guarire, come è stato la prima volta. La differenza è che, da piccola, ho avuto anni e anni per riprendermi.

Fatemi morire, fatemi crepare all’istante, fulminatemi e disintegratemi, ché davvero non ce la posso fare.

Mi sento come una persona attaccata ad un masso molto pesante e trascinata da esso sul fondale marino, la quale, constatando che la situazione la porterà alla morte con tono completamente disinteressato, non agisce in nessun modo per rimanere in vita.

Non cerca di sciogliere quel nodo alla caviglia.

Non agita freneticamente braccia e gambe per tornare in superficie.

Non fa assolutamente nulla che non sia soffrire atrocemente.

Posso tuttavia comprendere le espressioni diffidenti di tutti nella stanza; ho appena dichiarato di essere figlia di una sconosciuta, è più che normale che pensino male di me.

<< Ma di che diamine stai parlando? >> sbotta Pervinca, la prima a riprendersi e l’ultima a mettere bocca.

<< E’ una storia lunga. >> e non ho voglia di raccontarla.

<< COME TI PERMETTI DI PRENDERE IN GIRO UNA PERSONA CHE HA SOFFERTO COSI’ TANTO SCHERZANDO SULLA MADRE CHE NON HA MAI CONOSCIUTO?! CHI PENSI DI ESSERE PER- >> La voce di Vì però si affievolisce. Quasi sento i suoi pensieri:

“ Certo però che è strano che abbiano la stessa età. ”

“ E poi guarda come si somigliano ”

“ Shirley occhi neri capelli rossi Aster capelli neri occhi rossi… ”

Infine la sua espressione cambia totalmente: “ Aberdeen è scomparsa quando è nata Shirley.”

“ 1+1=2 ” << Oh, santo cielo. >> dicono insieme Vì e Babù portandosi una mano alla bocca.

<< Cosa? >> Flox non è sveglia come pensavo. Spero che Shirley invece abbia capito; i suoi grandi occhi neri sono coperti da un velo grigio scuro che offusca la vista di tutti in questo momento:il dubbio. Percepisco la sua tensione e l’energia che emana anche a distanza, come sicuramente lei percepisce la mia. E anche io ho qualche domanda irrisolta; ad esempio, perché percepisco la sua aura? E’  molto simile alla mia, tanto forte quanto estesa, che cattura ogni altra persona nel suo campo gravitazionale.

Una idea si fa strada nella mia mente, man mano che elimino le ipotesi impossibili; alla fine, questa attira la mia attenzione: sta gridando < SIETE SORELLE!! SIETE UGUALI!! IN OGNI COSA!! >

<< Oh,mio dio. >> riesce a capire Flox alla fine.

 

*****

Un paio di ore dopo ci ritroviamo sul divanetto di casa Poppy. L’aria è rilassata e limpida e tersa quasi ci trovassimo nel vuoto più assoluto. Le voci giungono chiare e nette alle orecchie, ed ogni sfumatura incide sulle parole, modificandone il senso.

<< e per questo motivo sono finita a Fairy Oak. >> concludo il mio discorso.

<< Cercavi l’Infinito Potere e hai trovato la tua famiglia… è una storia commovente… >>

<< Anche se in fondo ha trovato entrambi >> dice Shirley.

 Vì invece sembra imbarazzata.

<< Senti, mi dispiace di averti aggredito in quel modo, prima. Non sapevo che dicevi la verità e mi scuso. >>

<< Non c’è problema, Vì. >> rispondo subito, perché non ha motivo di scusarsi.

<< Se posso fare qualcosa… >> aggiunge, desiderosa di rimediare. Sono tutti così premurosi e sinceri… penso tra me e me.

<< Avete già fatto molto! Non sono mai stata accolta così, e la vostra amicizia vale più di qualsiasi favore. >> faccio un sorriso a 32 denti.

Ma non a Vì, Babù, Flox e Tommy. A Shirley, che ricambia subito.

<< Dai, lasciamole sole. >> sussurra Babù. Se ne vanno in silenzio, qualcuno con gli occhi lucidi, qualcuno segretamente commosso.

Il viso di mia sorella è così espressivo, così vivo e felice che corro ad abbracciarla per la seconda volta, e piangiamo entrambe, singhiozzando tra le pieghe dei vestiti.

<< Dai, andiamo a fare un voletto. >> dico, mi asciugo le lacrime e la prendo per mano.

‘ Chissà se sa fare quel che so fare io, la mia gemella… ’ dice , e appena fuori dalla porta schizza in aria così velocemente che sembra essersi teletrasportata. La sua gonna a balze sventola, si gonfia e si appiattisce ogni volta che finisce a testa in giù. Devo ammetterlo, è proprio brava con le evoluzioni.

<< Ovvio! E forse anche qualcosa di più! >> rispondo, lanciandomi all’inseguimento. Ma Shirley rallenta ad una ventina di metri da terra.

‘ A chi starà parlando?? ’ chiede a se stessa.

<< In che senso? >> dico. ‘ Ti ho solo risposto… ’ penso

<< Ma io non ho chiesto nulla! >> dice improvvisamente Shirley.

‘ Sente i miei pensieri! ’ capisco al volo. ‘ Ma come fa? ’

<< Come fai TU! >> dice venendomi incontro.  Non mi dire che…

‘ Mi sa che abbiamo un'altra cosa in comune! ’ esclamo.

Ridiamo a crepapelle mentre saliamo, saliamo in su e ancora più su fino a bucare le nuvole fatte di morbida panna.

Spero che qualche stella cadente ora stia attraversando il cielo, in un angolo sperduto dell’universo, cosicché possa far durare questo momento per sempre.


Allora cicciriddeee!!!

Come state? Tutto bene? Io benissimo, appena tornata dalla Svezia e mi sono rimessa a scrivere xD

Contente, piccole lettrici?

Buona lettura a tutte e a tutti.

Un bacio \^*^/

piccolaperfidasplendidamarty



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Capitolo 10
*** capitolo 8 ***


PERDONOPERDONOPERDONO!
Chiedo umilmente scusa!
e vi chiederete: 'perchè scusa?'
PER IL MIO RITARDO PAZZESCOOOOOOOOOO >.< 
Spero di rimediare ;)
PS : Spero di non far sembrare Calendula una poco di buono, è una persona gentile anche se leggermente maliziosa...

Aster
 
Capitolo 8.
 
<< Ehi guarda! Ci sono Calendula e Jim lì sotto! Andiamo a salutare. >>
Shirley plana con le braccia tese verso la coppietta.
‘ JIM?! No, aspetta! ’ Come faccio a spiegargli che non riuscirei a spiccicare parola? Cavolo, l’ho appena fatto…
<< Oh. >> esclama spalancando i suoi occhioni da bambina. Le prendo il polso e come due volatili atterriamo su una quercia. No, aspetta, questa qui è proprio Quercia.
<< BUUUOOOONGIOOOORNOOOO SHIIIIRLEYYY, E SALUUUTEEE A TEE GRAZIOOOSAAA STRAAANIEEERAA.  >> cerco di farla tacere, ma non c’è verso di tappare una bocca che, in ogni caso, non esiste neanche. Calendula si gira in quel momento: è carina, bionda e formosa.
Non mi piace…penso, assottigliando lo sguardo.
‘Ah-ah! Abbiamo già la prima cottarella eh?’ la mia sorellina sfodera il sorriso più ingenuo che esista, ma io conosco i suoi pensieri, e non sono affatto ingenui; arrossisco all’improvviso, pur sapendo che le sto togliendo ogni dubbio. È lei che mi sta mettendo in testa queste idee non proprio innocenti, non sono io a pensale. Lei, non io.
Calendula ci sorride.
‘ Shirley, non è come credi! ’ Calendula agita la mano e saluta.
‘ Ehi, non c’è nulla di male, Jim è un bel ragazzo. Che peccato che abbia già una ragazza eh? ’ Calendula guarda il mio aspetto mutare.
Calendula impallidisce.
<< COOOOSAAAA???  >> I capelli si agitano come serpenti, frustando l’aria e creando un alone fluttuante attorno al mio viso bordeaux. Le labbra dischiuse in un ghigno rabbioso, e le pupille sottili come quelle dei gatti.
<< AHAHAHA scherzavo,sciocca! Rilassati! >> Shirley si appoggia alla corteccia sghignazzando.
<< Ehi Aster! Tutto ok? >> mi chiede Jim. Accidenti, che bei capelli che ha… capelli corvini e lucenti e forti e  setosi e tantotanto morbidi al tatto-vogliotoccarlivoglioaccarezzarlivogliovoglio--- Dall’espressione infuriata – che temo abbia terrorizzato la povera biondina –   passo ad una talmente trasognata che Shirley mi tira una gomitata.  
‘ Hai visto che i pensieri sconci non te li passo io? ’
‘ ZITTA! ’ Facciamo un balzo in avanti e atterriamo silenziosamente sul lastricato; ed io approfitto del momento per riprendere un colorito normale. Ho la mente sovraffollata di pensieri: c’è la rossa qui accanto che mi sta facendo impazzire, Calendula che mi stressa con quegli occhi innocenti grigio-azzurro e Jim che scombussola il mondo.
Okay, punto 1: rispondere alla domanda.
<< Dio che figura!Ehm, sì sì, sto bene, è mia sorella che mi gioca brutti scherzi… >> dico accennando un sorriso soprattutto alla ragazza tutta  curve; ma, accidenti, davvero non riesco a farmela piacere!
Punto 2 : smetterla con questa antipatia per le amiche di un tizio appena conosciuto.
Punto 3:            … Apetta, ho detto ‘sorella’ ?
 E mentre Shirley si gira sconvolta dalla frase, mentre mi accorgo di quello che ho detto, e mentre Jim inclina appena la testa con uno sguardo interrogativo,  penso per un millesimo di secondo che forse non me ne andrò tanto facilmente da questo villaggio incredibile.
<< Davvero hai una sorella? E dov’è adesso? >> 

‘ Oh, no, devo raccontare tutto daccapo anche a LUI?? ’

<< AHAHAHAHAHAHAHAH! >> le risate di Shirley echeggiano nella piazza; eh già, credo proprio che rimarrò ancora un pochino.


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