Aster di PiccolaPerfidaSplendidaMarty (/viewuser.php?uid=92442)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Messaggio alle lettrici ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** capitolo 5*EXTRA* ***
Capitolo 8: *** capitolo 6. ***
Capitolo 9: *** capitolo 7 ***
Capitolo 10: *** capitolo 8 ***
Capitolo 1 *** capitolo 1 ***
Aster
Capitolo
1.
Mi
chiamo Aster, e sono sempre stata sola.
Nessuno
mi ha mai accompagnata nei miei lunghi e tortuosi viaggi, né
ho permesso a
qualche coppia di adottarmi,anche da bambina. Da quel che ricordo, sono
stata
abbandonata dalla mia mamma quando avevo circa 5 anni dentro alla casa
di un
loro lontano parente, e sebbene sapessi già parlare,
leggere,scrivere,contare e
ricordare le cose, ho una sola, chiarissima immagine di mia
madre. Una
soltanto.
Ed
è quella di una bellissima donna: pelle diafana, allegre
lentiggini, naso
dritto (quasi all’insù) e due pietre di
acquamarina come occhi. Lo sfondo è
rossastro, come le foglie d’acero in autunno; credo siano i
suoi capelli.
Ogni
volta che ci penso, tutte le volte -e sono tante- che rincontro quegli
occhi
impressi a fuoco nella mia mente,leggermente socchiusi mi ripeto che
non devo
piangere, non devo soffrire a causa sua, perché mi ha
abbandonata e non la
rivedrò mai più.
A
5 anni, senza casa, senza famiglia, senza denaro o altra risorsa se non
i vestiti
che avevo indosso, scappai da quella che poteva essere una bella vita a
casa
dei parenti a cui mi avevano lasciata.
Attesi
un pochino –non ricordo quanto,ma era davvero poco- poi
uscii, cominciando a
camminare per la strada.
E
volai per la prima volta.
Ora
che ci penso, non ho mai dovuto imparare nulla in vita mia; so parlare
tutte le
lingue dopo la prima volta che le ascolto, decodifico ogni tipo di
glifo e
simbolo e so riscriverlo dopo la prima occhiata, e se mi mostrassero
una
pianta, la riconoscerei anni dopo tra decine di sottospecie.
E
per quanto riguarda la magia,nessuno mi supera.
Viaggiando
molto, conobbi moltissime persone,e mettendo da parte le creature
magiche, più
del 60% non avevano poteri di alcun tipo. Uomini normali, dai quali
spesso ero
dovuta fuggire a causa dei pregiudizi sulla
“stregoneria”, come la chiamavano
loro. Al contrario, i villaggi dei magici erano sempre stati ospitali e
qualche
volta, saltarono fuori proposte tipo: << Aster, sei una
delle persone più
speciali che conosca… non andartene, rimani qui con me,con
gli altri che ti
vogliono bene e che vorrebbero restassi almeno un
po’… >>, oppure <<
Sai Aster, non c’è alcuna fretta, anche
perché la neve potrebbe chiudere le
strade, o creare valanghe, e tutti noi siamo in pensiero…
arianna ha detto che
la stanza sopra di lei è libera quindi se vuoi
potresti… >>, e
addirittura << Aspetta Aster! Non andare via! Aspetta, io
ti amo
Asteeeeeer! >>. Esercitavo un gran fascino sui maghi, non
solo per le mie
straordinarie doti, ma anche per le immagini esotiche e misteriose che
la mia
vista evocava ed evoca ancora.
Ho
ereditato la pelle d’avorio di mia madre,ma nulla
più: la mia capigliatura
riccioluta sembra una nuvola di inchiostro liquido, e ricade in morbidi
boccoli
fino alle spalle; la curva armoniosa del labbro superiore e il riposo
soffice e
voluttuoso di quello inferiore avevano incantato molti con il loro
silenzio; le
sopracciglia disegnate sembravano i profili di colline lontane; le
fronte
ampia, il naso all’insù e
gli occhi
erano tutti caratteri miei al 100 %.
Ah,
i miei occhi.
Assolutamente
non comuni; anzi, credo siano gli unici al mondo. Sono grandi, da
cerbiatto, a
mandorla contornati da folte ciglia nere; occhi capaci di incutere
timore come
di rassicurare, espressivi. E rossi.
Sì,
rossi, con un cerchio esterno nerastro e riflessi di ogni
tonalità: dal Rosso
sangue al Magenta chiaro. Strana cosa, ma non per me, non adesso che ho
17 anni
e che voglio viaggiare per scoprire il mondo.
Comunque
nei villaggi umani, per evitare la caccia alla strega, cambio aspetto e mi trasformo nel
gioielliere Basil Silverweed
, che col suo carrozzone pieni di oggetti rari ed esotici vaga per le
terre. In
verità anche quando mostro il mio vero aspetto porto il
carrozzone ( casa mia )
con me, e vendo gioielli. L’ho ideato io, così
come tutte le pietre che vi sono
stipate ordinatamente, e poi l’ho creato dal nulla. In teoria
posso creare
qualsiasi cosa riesca ad immaginare, e anche se non sono mai arrivata a
distruggere
grandi massi di materia, credo di poter disintegrare anche il mondo
intero con
un battito di ciglia.
Comunque,
se non lo faccio è perché non ne sento il
bisogno, mentre nella mia casa
vagante amo circondarmi di magie grandi e piccole, a partire dalla
bottega
stessa. Sembra occupare tutto la carrozza mentre attraverso una
porticina si
entra in una casa con 2 stanze su due piani. Il primo piano sembra un
piccolo
giardino botanico: per tappeto l’erba e per pareti corteccia
d’albero: c’è un
tavolino di legno vivo con una cassettiera da cui -ma guarda un
po’- viene
fuori tutto il mio materiale da disegno, vicino ad esso una laguna di
acqua
cristallina funge da vasca, e mi diverto a plasmare il liquido
trasparente intrecciando
le trame delle storie sentite in giornata. Il piano superiore
è la mia camera:
dipinta di blu notte e punteggiata di stelle, all’imbrunire
si accende di mille
lanternine iridescenti; il letto, il mio rifugio, è dai
bordi arrotondati e
sospeso in aria. Inoltre un armadio color avorio fa bella mostra di
sé, e
contiene una moltitudine di capi impressionante: quasi ogni giorni ne
ideo uno
nuovo.
Adoro
il mio carrozzone.
Mi
ha seguito fin qui, fino a questa strana valle che mi fa vagare col
pensiero
sulla mia vita.
Secondo
le indicazioni che ho ricavato dalle mappe, ho appena passato la valle
di Aberdur
e mi trovo vicino ad una altro villaggio, Fairy Oak, mi pare.
E’ giunto alle
mie orecchie grazie a delle voci che parlavano di una guerra mondiale,
vinta
dalle entità più potenti del villaggio.
Sono
davvero curiosa,perché queste entità(a detta del
villaggio vicino) hanno a che
vedere con la sola persona, oltre me, avente la magia assoluta nel
sangue.
Ah
eccolo laggiù penso.
Accelero appena, e in men che non si dica
mi trovo ai cancelli di Fairy Oak. Sento delle grida,chiedono se
possono
lasciarmi passare.
<<
Salve! >> dico ad alta voce.
<<
Mi chiamo Aster, e sono solo di passaggio. >> un uomo
anziano e imponente
mi sorride. Un cigolio mi avverte che la porta sta per aprirsi ed
entro.
Allora,
che ne
pensate??? Ho cominciato questa storiella perché avevo
bisogno di descrivere la
vita del detentore dell’infinito potere… e credo
che questo capitolo mi sia
venuto bene,anche. Comunque per gli occhi rossi, guardate questi, sia
normali
che in versione manga:
http://www.google.it/imgres?imgurl=http://seitoacademy.files.wordpress.com/2008/10/rosario-vampire-capu2-episode-1-blood-red-eyes.jpg&imgrefurl=http://seitoacademy.wordpress.com/2008/10/05/rosario-vampire-capu2-episode-1-vampire-beauties-unleashed/&usg=__yhcUmJm0NJAz-Lz8xl3fuwHOEz4=&h=577&w=1173&sz=58&hl=it&start=0&zoom=1&tbnid=lN-EbrPvFjm0ZM:&tbnh=77&tbnw=157&ei=8xSBTeqKLIyKhQfgtY2iBw&prev=/images%3Fq%3Dvampire%2Bmanga%2Bred%2Beyes%26um%3D1%26hl%3Dit%26rls%3Dcom.microsoft:en-US%26biw%3D1003%26bih%3D535%26tbs%3Disch:1&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=447&vpy=85&dur=29235&hovh=157&hovw=320&tx=195&ty=139&oei=0BSBTfvFCszSsgaOo5X5Bg&page=1&ndsp=16&ved=1t:429,r:2,s:0
http://www.google.it/imgres?imgurl=http://cdn.myanimelist.net/images/clubs/5/53403m.jpg&imgrefurl=http://myanimelist.net/clubs.php%3Fcid%3D5625&usg=__hCZ9d1pN4IDHiBCJt1RMSRTEV0I=&h=267&w=275&sz=19&hl=it&start=0&zoom=1&tbnid=P9oyBf8EjlB9iM:&tbnh=113&tbnw=114&ei=EBSBTeavDcGbhQff5pWvBw&prev=/images%3Fq%3Dmanga%2Bred%2Beyed%26um%3D1%26hl%3Dit%26rls%3Dcom.microsoft:en-US%26biw%3D1003%26bih%3D535%26tbs%3Disch:10%2C80&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=204&vpy=139&dur=1438&hovh=213&hovw=220&tx=134&ty=140&oei=9hOBTY3EDIySswbg0OneBg&page=1&ndsp=16&ved=1t:429,r:6,s:0&biw=1003&bih=535
http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.youknowit.com/contact-lens-blog/wp-content/uploads/2010/05/Red-Manga-Contact-Lenses.jpg&imgrefurl=http://www.youknowit.com/contact-lens-blog/index.php/tag/dragon-eye-contact-lenses/&usg=__F-MgTGWf_TVVrTU2FfSqju7NksA=&h=300&w=300&sz=53&hl=it&start=120&zoom=1&tbnid=NqWWbXFKp1133M:&tbnh=115&tbnw=127&ei=ohOBTcCCMYmIhQfmrImyBw&prev=/images%3Fq%3Dmanga%2Bred%2Beyes%26um%3D1%26hl%3Dit%26sa%3DX%26rls%3Dcom.microsoft:en-US%26biw%3D1003%26bih%3D535%26tbs%3Disch:10%2C2557&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=375&vpy=174&dur=11484&hovh=225&hovw=225&tx=90&ty=134&oei=aROBTbfPKZDXsgbml4HjBg&page=7&ndsp=18&ved=1t:429,r:8,s:120&biw=1003&bih=535
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Capitolo 2 *** capitolo 2 ***
Hey
gente!!!
Grazie delle recensioni e delle 50 entrate, ne sono davvero orgogliosa,
non
credevo di raggiungere questa quota in così poco
tempo… e solo nel 1°
capitolo!! Quindi eccovi un nuovo capitolo con nuovi avvenimenti e meno
descrizioni
(purtroppo). Godetevi la lettura, e magari lasciate una recensioncina!!
Un
bacio
Marty
occhiblu
Aster
Capitolo
2.
<<
Benvenuta a Fairy Oak,Aster. >> mi dice il signore di
vedetta scendendo
per salutarmi. Mi guarda negli occhi e sussulta; lo osservo indugiare
per poi
avanzare più cauto.
<<
Sei una maga? >> chiede immediato. Ora che è
vicino, vedo che non è molto
anziano; tra i capelli, di un bel castano scuro, trovo delle macchie
argentate,
ma niente capelli bianchi. Anche i folti baffi sono bicolore.
<<
Sì signore, e grazie di avermi fatto entrare.
>> Comincio a guardarmi
intorno… questo paesino non è proprio come me lo
aspettavo, non è una base militarizzata
con enormi maschi ai quattro angoli di mura mastodontiche, piuttosto,
assomiglia ad un piccolo regno perfetto e immutabile nel tempo. Da dove
sono
venuta, ovvero la costa, vedevo il suo porto e la baia, il villaggio
circondato
da campi e le montagne che, con la loro mole, rendevano quel posto una
culla
protetta dagli agenti atmosferici.
Tuttavia,
per essere il luogo di scontro tra male e bene, questa Fairy Oak se
l’è cavata
egregiamente. Ho il ricordo di enormi città che pur avendo
vinto importanti
guerre, ne uscivano malconce e in parte distrutte.
<<
Maga del Buio… - una fugace ombra gli attraversa il viso - o
Maga della Luce?
>>
E
che differenza
farebbe?
Mi chiedo. Una giovane coppia (della mia età,credo) che
stava passeggiando si
ferma a guardarci.
<<
Nessuna delle due, signor…? >>
<<
Burdock, Duff Burdock. >> dice porgendomi una mano. Il
sorriso, seppur
appena accennato, è spontaneo. Chissà se
accolgono tutti così.
<<
…sono una maga errante, vengo dall’entroterra.
>> sorriso di rimando.
I
due giovani hanno smesso di parlare e si avvicinano.
<<
Ehi, zio, chi è la nuova arrivata? >> il
ragazzo è alto ed atletico; ha i
capelli castani chiari con dei riflessi biondi,spettinati dal vento.
Ha
il nome leader stampato
in fronte.
Si
fa ombra con la mano per vedermi meglio,e anche io riesco a scorgere
gli occhi:
sono profondi e grigi. La ragazza invece è alta quanto me,
slanciata e con
passo sicuro precede il giovane.
<<
Ciao Grisam, ciao Pervinca, questa è Aster,una maga errante
dell’entroterra.
>> risponde Duff.
<<
Piacere di conoscervi. >> dico.
“
Stranamente ”,i due sono rimasti impalati a metri di
distanza. E mi fissano.
Gli
occhi verdi ed imperscrutabili di Pervinca appaiono meravigliati,
quelli di
Grisam pieni di sospetto.
<<
Piacere mio. >> esclama lei riprendendosi, seguita a
ruota dal giovane.
<<
Allora, Aster, ti andrebbe qualcosa da mettere sotto i denti?
>>
E
così, il cortese trio ha deciso di scortarmi per
l’intricata e fitta rete di
stradine che è il villaggio, presentandosi meglio e
chiedendo qualcosa di me
fino a quando arriviamo in una via stretta e lunga.
Via
degli orchi bassi, leggo
su un muro.
Mi
hanno fatto lasciare il carrozzone nella piazza centrale, vicino ad un
enorme
albero parlante; è la prima volta che ne vedo uno
così gentile e premuroso: ha
detto che avrebbe custodito la casetta fino al mio ritorno.
Pervinca
bussa un paio di volte ad una porta, un ragazzo ci apre e il mio cuore
salta un
battito.
In
questo preciso momento, sto cercando di dirmi che nei miei 17 anni, ho
incontrato centinaia di persone più belle di lui, che quegli
occhi marroni sono
piuttosto comuni e che basta lavarsi i denti 3 volte al giorno per
avere il suo
sorriso.
Ma
non è così. Non riesco neanche a formulare un
pensiero coerente. Sono persa nel
tepore irradiato dal Suo sguardo, dai riflessi del Suo sorriso e dalla
bellezza
sconvolgente dell’insieme. Finalmente,dopo averlo contemplato
a sufficienza,
distolgo lo sguardo e mi ricordo come si respira prima di fare la
figura della
sciocca.
Il
solito sguardo smarrito che mi hanno sempre dedicato le nuove
conoscenze mi
sorprende, poiché non è ancora arrivato. Al suo
posto, il ragazzo me ne manda
uno molto più intenso. Mi tremano le gambe.
<<
Aster. >> mormoro intimidita.
<<
Jim. >> dice con voce suadente. La sua mano stringe forte
la mia, e ritorno
a perdermi nei suoi occhi.
Non
mi era mai capitato di sentirmi così; al contrario, decine
di giovani mi
descrissero le stesse meravigliose sensazioni che provo adesso,
dichiarandomi il
loro amore.
Amore…
mi sembrava una parola così distante e irraggiungibile fino
a pochi secondi fa.
Chissà perché, non ho mai cercato di avvicinarla
alla mia vita. Mentre ora mi
riempio le orecchie del suono armonioso di 3 sciocche lettere. Jim,Jim,Jim…
<<
Hey Jim!! >> esclama Pervinca. <<
Babù è in casa? >>
<<
Chi mi cerca? >> chiede ancora Pervinca. Si
è risposta da sola? D’un tratto la mia
nuova conoscenza compare
accanto a Jim.
Sono
disorientata; guardo alla mia sinistra, poi di nuovo davanti a me; poi
cerco di
toccare la falsa Pervinca quando questa si presenta.
<<
Oh, ma tu non sei di Fairy Oak … sei appena arrivata? io
sono Vaniglia, tu?
>> ahhh!!! sono le famose
gemelle
dai poteri opposti! penso.
<<
si chiama Aster, è una maga errante
dell’entroterra. >> risponde Grisam
al posto mio. Vaniglia spalanca gli occhi e stira un sorriso smagliante
sul
viso. Comincio a notare le differenze tra lei e la gemella:
innanzitutto, i
capelli: le arrivano al seno e hanno il colore del cielo al tramonto,
mentre quelli
di Pervinca sono più scuri, quasi rossastri; poi le
espressioni del viso.
Totalmente differenti.
<<
Allora avrà un milione di storie da raccontare! Entra,
Aster, sarai stanca per
il lungo viaggio. >> dice facendosi da parte. Non mi
è piaciuto il suo gesto,
forse perché, scansandosi, si è avvicinata a Jim
appoggiando la testa alla Sua
spalla.
Cosa
ne pensate??? I consigli sono super accetti!!! ;)
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Capitolo 3 *** Messaggio alle lettrici ***
Care lettrici, so che siete rimaste a bocca aperta :O (direi quasi deluse T.T) della separazione di Jim e Babù, ma non posso cambiare la mia visione delle cose ù.ù! Vì e Grisam si conoscono dalla nascita,sono cresciuti insieme ed è più che possibile che rimangano fidanzati fino al matrimonio *.* (anche nella realtà esistono questi casi)... Ma Jim e Babù si sono conosciuti in soli 2 mesi, si sono presi una cotta da bambini! A 11 e 16 anni! hanno vissuto un'adolescenza separati, maturando caratteri differenti! Credetemi adorate lettrici, se vi dico che, nella prospettiva più rosea una coppia di adolescenti ( che si conoscono bene) dura meno di un'anno xD. Pensate se si conoscono appena!
Se questa versione secondo voi è totalmente impensabile, mi spiace davvero, e potete dirmi apertamente cosa non va nelle recensioni,ok? Ma non posso far vivere Aster come una ZITELLA incallita -.-" . Nè farla innamorare di uno straniero comparso dal nulla, perchè non rientra nella mia idea di ff creare una storia di nuovi personaggi e far comparire Fairy Oak come uno sfondo.
Purtroppo temo, con questo messaggio, di aver perso un sacco di lettrici. Scusate ancora.
un bacio
marty occhiblu
|
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Capitolo 4 *** capitolo 3 ***
Aster
Capitolo
3.
<<
Grazie mille, signora Perwinkle. La vostra torta è davvero
squisita. >>
mi pulisco le labbra dalle briciole e dalla cioccolata,piena come un
uovo.
<<
Ricetta di famiglia. >> risponde Dalia, la madre delle
gemelle, facendo
l’occhiolino.
<<
Grazie di tutto, davvero, ma ora dovrei andare a vedere come sta il mio
cavallo. >>
<<
Ti accompagno io, se vuoi. >> esclama Vaniglia. Da quando
sono arrivata
mi sommerge di domande sulle civiltà del continente, sulle
merci esotiche che
vendo , e sui piccoli regni delle creature magiche, in particolare
delle fate.
“
Hai mai sentito parlare del regno delle Rugiade
D’Argento?” mi
ha chiesto prima di cena. I suoi occhi
brillavano. E anche il resto della famiglia sembrava attendere,
trattenendo il
fiato, la mia risposta.
“
Certo, è vicino al regno dell’Ombra Rossa,se non
sbaglio. ”
“
Sbagli. Quindi non ci sei mai stata… ” ha detto
allora con un lungo sospiro. La
luce che le illuminava il viso s’era spenta improvvisamente,
ed un’atmosfera
plumbea s’èra diffusa nella stanza. Pervinca le
aveva addirittura sfiorato la
mano in segno di comprensione.
<<
Così potrei dare un’occhiatina…
>> continua imperterrita la gemella della
Luce, riferendosi al carrozzone.
<<
Babù, noi siamo TREMENDAMENTE indietro con la Gazzetta, come
puoi pensare di
perdere tempo? Adesso vieni in camera con me, MARSH!!! >>
Vaniglia mima
con le labbra uno “ scusa ” e segue la sorella. E così, ho appena cenato in casa
Perwinkle… penso
guardandomi attorno. La bella
costruzione in legno pregiato, calda ed accogliente come una poltrona
vicino
alla stufa, è attualmente abitata dalle gemelle, Cicero,
Dalia e Jim.
Peccato
che non ci sia anche loro zia, mi sarebbe piaciuto conoscerla. Pervinca
e Babù
avevano raccontato che era partita per un lungo viaggio un anno fa, e
che si
scrivevano tutti i mesi.
Chissà
se scriveranno
anche su di me.
Le mie sopracciglia aggrottate attirano l’attenzione di Jim.
<<
Hai paura di perderti in questo villaggio,vero? Provavo la tua stessa
sensazione di smarrimento quando sono arrivato. Non è vero
Cicero? >>
chiede ridacchiando. In verità non ho affatto timore di
perdermi, ricordo bene
la strada, ma il solo fatto di avere qualcosa in comune con Jim mi
costringe ad
annuire.
<<
Altroché!! Dovevo accompagnarti ovunque!! >>
il marito di Dalia, con una
lunga pipa di legno intarsiato, sorride e alza gli occhi al cielo.
<<
Ti consegnammo addirittura una mappa! >>
aggiunge Dalia.
<<
Mi è servita parecchie volte, senza quella cartina oggi non
sarei più qui… Credo
di averla ancora da qualche parte. >> mormora
soprappensiero.
<<
Comunque, Aster, quanto pensi di rimanere a Fairy Oak? >>
mi chiede
Cicero.
Jim
si riscuote improvvisamente e concentra la sua attenzione su di me.
È
tutta la serata che mi guarda come se cercasse la mia vera
identità, come se
avesse intuito che non sono una maga errante.
Mai,mai
e ripeto MAI mi sono fatta sfuggire qualcosa in più di quel
che volessi
esprimere; neanche tra la bellicosa gente del Regno Riflesso, dove
tutti le persone
sopra i 15 anni sanno leggere nel pensiero e vedere
l’invisibile filo del
destino; neanche nel bosco di Volìhan, dimora dei subdoli
elfi, ho lasciato
trapelare il mio segreto ; nemmeno quando un villaggio umano ha deciso
di
torturarmi per cavare la verità ho mostrato i miei poteri,
scappando da morte
certa sulle mie gambe.
E
ora che fine ha fatto
il mio auto controllo? Mi
chiedo.
Come
ha fatto Jim ad individuare la falsità del mio racconto
appena mi ha vista?
Spero
proprio che non scopra mai il segreto che questi occhi di rubino
celano; ma so
già che, se continuo a tremare ogni volta che pronuncia il
mio nome, o a
ripetermi il suo fino alla noia, lo verrà a sapere
sicuramente.
Nel
frattempo i suoi, di occhi, catturano i miei come calamite, calamite
potentissime da cui non riesco a staccarmi.
Non
riesco, non posso o
non voglio?
<<
Ehm, vediamo… >>
rispondo,
cercando di ricordare la domanda.
Ah,
già! Cicero
mi ha chiesto fino a quando
sarei rimasta.
Ancora
non ho capito come faccia a rendermi così goffa e ridicola
davanti a queste
persone.<< La prossima settimana, c-credo.
>>
<<
Oh, così poco? Allora chiederò alle ragazze di
farti fare un giretto turistico,
magari domani o dopodomani. >>
Mormoro
un mesto “ Grazie ” e mi alzo da tavola.
<<
Vuoi che ti accompagni? >> quella voce mi giunge soave
alle orecchie, e
anche se me lo ha chiesto per semplice cortesia, non posso evitare di
immaginare le sue labbra sulle mie. Brava
Aster, adesso che sei tutta rossa, Jim capirà quanto tu gli
sia TOTALMENTE
INDIFFERENTE.
<<
C-certo, grazie. Andiamo? >> così indosso il
poncho viola scuro ed
usciamo.
È
una bella serata, l’aria fredda e pungente mi rinfresca il
viso un po’
accaldato, mentre dal mio respiro si creano nuvolette di vapore
piuttosto
curiose, a forma di cuore; spero che Jim non lo noti.
L’ultima
sottile, candida e sfocata striscia di luna ha deciso di lasciare
spazio alla
luce delle stelle, che, vanitose, stasera brillano come non hanno mai
fatto. Il
blu del cielo mi fa venir voglia di librarmi in aria fino a sfiorare
gli astri
della volta celeste.
Ma
i passi dietro di me suggeriscono di non farlo.
<<
Allora, da che parte? >> chiedo con un sorriso a 32 denti.
Ma
torno subito seria, perché sorridere davanti alla perfezione
è come prenderla
in giro.
Le costellazioni si
rispecchiano nei miei
occhi di fiamma e Jim vede i puntini luminosi trasformarsi in mitici
eroi,
cavalcature alate, draghi feroci e vergini immacolate pronte al
sacrificio.
Nei
suoi 2 specchi d’acqua vibrante, nei suoi pozzi
d’acqua tremula, la luna riacquista
tutto il suo splendore, e non si sente più così
generosa da dividere la scena
con le stelle.
C’è
solo la luna e lo sguardo da essa illuminato.
Allora,
vi è
piaciuto?? Come sto andando?? Spero bene, perché domani devo
portare a scuola
una breve descrizione di una scena romantica e ho intenzione di
trascrivere
questa.
A
tutte quelle
che sperano in un bacio tra Aster e Jim nel prossimo capitolo devo
dire… che
non sarà così… Chi lo sa cosa potrebbe
accadere?
Comunque
ringrazio Simo_96, AnnaXD, MetalMilitia, margii_pazzoide_chan, miss
cate, e
Pervincathebest per avermi recensito; in particolare AnnaXD per avermi
inserito
tra le preferite; margii_pazzoide_chan per avermi messo tra gli autori
preferiti e aver inserito “Aster” tra le seguite.
Ovviamente un grazie anche a
chi segue e basta.
:D THANK YOU SOOO MUCH!
Baci
marty occhiblu.
|
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Capitolo 5 *** capitolo 4 ***
Aster
Capitolo
4.
Per
la prima volta è Jim quello in imbarazzo. Un rossore affiora
sulle guance, e
distoglie lo sguardo. Ma perché dico “ prima volta
”?
Mi
sembrano passate settimane mentre sono qui solo da mezza giornata.
<<
Ehm, di qua si arriva alla piazza. >> dice.
Fa strada, e i rumori
ovattati della notte non
vengono interrotti; io in particolare, non ho la minima intenzione di
rovinare
l’atmosfera.
<<
Eccoci. >> Di già?
Penso,
preoccupata che il viaggio sia stato così breve.
L’altissima
quercia delinea sul lastricato un ombra perfetta, e le sue foglie si
muovono
appena, di qua e di là, di qua e di là, come se
venissero cullate dal vento; il
loro frusciare si aggiunge alla sinfonia del villaggio.
Teasel,
il mio cavallo,è stato sciolto ed ora riposa sereno sotto
Quercia; il
carrozzone è immobile, circondato da lucciole, sembra che
sia sempre stato lì;
la luce bianca smorza ogni colore e contemporaneamente crea contrasti
tra il
bianco e il nero.
<<
Ma qui è sempre tutto così…
>> non trovo un aggettivo adatto a descrivere
questa visione. È armoniosa, completa, perfetta, magica;
c’è l’atmosfera delle
notti in cui ti svegli senza motivo, ti alzi e non puoi più
riaddormentarti
perché la luna ti ha stregato; è una notte
sospesa in aria nell’istante dove
tutto trova la propria pace interiore e può riposare sereno
per l’eternità. È …
<<
Irreale? >> suggerisce Jim.
<<
Esatto. >>
<<
No, non sempre. Capita ogni tanto, solo quando viene a trovarci una
persona
molto speciale… - Jim mi guarda, valutando se dirmi o non
dirmi chi è la
suddetta - …che
vive in campagna. Oggi
non c’era, ma sono sicuro che la incontrerai presto, non si
perderebbe mai una
maga errante ed il suo “scrigno mobile”.
>> è pensieroso; si vede subito
che ha una teoria che mi riguarda, ma non ne parla.
<<
Posso entrare? >> chiede poi indicando il carrozzone.
Faccio un cenno
affermativo e, dopo essermi avvicinata piano per non svegliare Teasel,
apro la
serratura della porticina in legno scuro; con una manovella sulla
destra
comincio ad alzare la serranda. Appare una grande vetrina organizzata
in
scaffali, e su ognuno sono riposte decine e decine di gioielli, pietre
preziose
o gingilli di vario genere.
<<
Wow... >> sento dire dietro di me.
<<
Vieni Jim, entra pure. >> abbasso la testa a causa della
porta bassa e
schiocco le dita. Dieci candele si accendono in contemporanea e
illuminano un
tesoro degno di una regina. Le mensole sulla sinistra sono catalogate
per tipo
di pietra: in basso delle ampolle colorate ed eleganti sono riccamente
decorate
in diaspro oceanico burattato; accanto, una decina di piccoli carillon
d’argento dalle dolci melodie hanno l’interno in
diaspro verde, rosso e giallo;
un vasetto grande quanto una tazza da latte metteva allegria con il suo
vivace
diaspro leopardo.
La
mensola appena sopra – quella delle onici e dei quarzi
– era affollata da
articoli da bigiotteria mischiati ad amuleti magici; tra essi spicca
una
collana d’argento. Sul ciondolo sferico sono incisi complessi
disegni
arzigogolati, con inserti in lucidissima onice nera. Ciò che
rende magico
questo oggetto è un’ onice bianca, candida e
perfettamente circolare,
incastonata nella parte superiore del monile.
Probabilmente
l’artista non era un mago molto esperto, perché la
suddetta pietra non è per
nulla adatta ai sortilegi di lunga durata, tuttavia l’uomo da
cui la comprai mi
disse che lo aveva aiutato durante un periodaccio, scacciando i brutti
pensieri.
Mantenendomi
su questa linea, ho fatto un incantesimo purificatore alla sferetta,
così
adesso può rischiarare le ombre e le oscurità che
corrompono i cuori delle
persone.
D’un
tratto un asse scricchiola dietro di me e lancio un gridolino. Jim fa
un balzo
all’indietro perché anche lui si era perso nei
riflessi di cristalli e vetrine,
scordandosi della mia presenza.
<<
Scusami Jim, è che non sono abituata agli ospiti!!
>>
<<
Ah, fa niente, mi hai solo spaventato un po’.
>> dice tirando un sospiro
di sollievo. Si passa una mano sul viso e l’altra si poggia
sul bancone sul
quale c’è la cassa, la quale, essendo difettosa,
apre di colpo il cassetto.
DLING! E di nuovo Jim sobbalza, ma stavolta fa cadere una pila di
boccette in
cristallo colorato.
<<
SIMENDRAT! >> dico
tendendo il
braccio verso i corpi in caduta libera. Si bloccano
all’istante; mi avvicino e
svelta li rimetto a posto. Jim boccheggia: ha capito poco o nulla di
quello che
è successo.
Cerca
i miei occhi scarlatti, cerca un indizio, cerca risposte, cerca la
verità.
<<
Ok, sono un confuso. Non ho mai visto fare nulla del genere. E
poi… che lingua
era quella?? >> Ha degli occhi così
belli e irresistibili, così
grandi e
luminosi, così supplichevoli
e
bisognosi di sapere!
<<
Karaelìano Kriptico dell’est. >>
rispondo in automatico. Forse è perché non
riesco più a pensare razionalmente. <<
… una lingua molto utile in campo magico…
>> aggiungo per sminuire le parole “
Karaelìano Kriptico ”, che -ne sono
certa- sembra
troppo complicata per
essere uscita dalla bocca di una vagabonda.
<<
Non credo che in questo negozio ci sia abbastanza spazio per entrambi.
>>
Jim si strofina il collo e si muove verso la porta, evitando di toccare
qualsiasi cosa.
<<
Aspetta… >> dico piano.
Non
voglio che vada via, voglio che rimanga qui per sempre.
<<
Jim, un momento… >> alzo un po’ la
voce per farmi sentire da Lui; ho una voglia
matta di assaporare le Sue labbra, di accarezzare il Suo viso e i Suoi
capelli.
Ragazza,
fermati.
Ragiona.
Quella
piccola parte razionale di me non ha torto: non so neanche se ci
rimarrò IO qui,
come faccio a volerlo fare insieme a Jim? Gli ormoni di cui solo ora
scopro l’esistenza
sono incredibilmente pericolosi.
Quindi
abbandono il piano originale ( e totalmente folle ) di baciarlo, mi
avvicino lentamente, e dico solo:
<<
Buonanotte, Jim. >>
Lui
sorride siceramente, ma il mio cuore non impazzisce come la prima
volta,
trattengo il fiato per qualche secondo e torno a respirare normale.
<<
Buonanotte, Aster. >> mi guarda ancora per qualche
istante e poi s’incammina
verso casa Perwinkle.
Sono
certa che stanotte non dormirò.
Lo
so,lo so,
sono in strasuperultraritardo, ma -capitemi- mi sono rotta il polso
sinistro
cadendo, e ho perso la voglia di fare ogni cosa!! Comunque come sto
andando??
Riuscite ad inquadrare Aster come un adolescente normale ora? Devo dire
che
questo capitolo (per essere il frutto di un mese di lavoro)
è piuttosto
mediocre, ma il parere dell’autrice non conta mai davvero.
Potrebbe essere
anche il capitolo più brutto del mondo, perciò vi
prego di dirmelo, almeno
eviterò di ripetere lo stesso errore!
Un
bacio
marty
occhiblu
|
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Capitolo 6 *** capitolo 5 ***
Aster
Capitolo
5.
Nero.
Nero
lucido, nero
liquirizia.
Folte
ciglia che
contornano occhi grandi e luminosi.
Delle
labbra piene, a
cuoricino, color delle ciliegie mature, curvate in un sorriso gentile e
rincuorante.
Lentiggini
e capelli
ricci rossi come foglie d’acero in autunno.
Un
sussurro flebile e
continuo come il vento che passa tra le vele delle barche. La voce di
una
ragazza, poi la voce di una donna.
Due
voci che chiamano il
mio nome. Due voci che non conosco.
<< Aster.
>>
<<
AAAAAH! >> grido.
Tranquilla,
era solo un
sogno penso. O forse un incubo.
Comunque non ne
ricordo granché, si è dissolto insieme alla mia
voglia di rimanere a letto.
Alla
fine sono riuscita a dormire almeno un po’, credo; se non
erro, mi sono stesa
sul mio giaciglio rotondeggiante e fluttuante verso le 2.
Guardo
l’orologio e leggo 4 e mezza di mattina, tutti i lumini
vaganti sono accesi, poiché
fuori è ancora buio pesto; sono scomparse anche le stelle.
[E
qui, cara lettrice, ti do ben 2 opzioni: puoi andare avanti nella
lettura per leggere i fatti concreti, oppure cliccare il capitolo
seguente per leggere una complicata descrizione
*EXTRA* del bagno di Aster. In qualunque caso lascia una recensione!!
:) ciao ]
Mi
faccio un luuungo bagno al piano di sotto, poi torno su,e spalanco le
ante del
mio guardaroba.
Trovo
un bel completino dallo stile orientale già appeso alla
stampella: una
camicetta smanicata dal colletto sottile a fascia è
accostata a degli ampi
pantaloni bianchi candidi, avvolgenti sui fianchi, lenti e gonfi fino
al
polpaccio e stretti alla caviglia con un elastico; sotto stivaletti di
pelle,
rigorosamente neri.
Se
stessi andando nel Villaggio del Deserto sarebbe l’ideale, ma
qui non mi
convince; vorrei qualcosa di simile allo stile locale, più
colorato e vivace,
non abiti monocromatici. Chiudo le ante, penso intensamente a quello
che voglio
e le riapro.
<<
Meglio, molto meglio. Ottimo lavoro. >> dico
complimentandomi con il
mobile. C’è ancora la stampella in legno, ma i
vestiti sono completamente
diversi: un vestito che arriva alle ginocchia, blu fumo, che aderisce
alla vita
e si allarga sui fianchi, per finire in due strisce sovrapposte a
balze; sul
bordo della scollatura e sulla camicetta inamidata un pizzo delicato
rende il
tutto meno austero.
Il
mio portentoso armadio ha anche abbinato degli accessori: un nastrino
più
chiaro da usare sulla camicia, delle calze a righe, le scarpe e un
cappello
voluminoso. Bussano alla porta -quella esterna- e corro ad aprire.
<<
Buongiorno. Dormito bene? >> mi fa Vaniglia.
C’è anche una sua amica
della stessa età (che in fondo è anche la mia)
che mi rivolge un sorriso a 32
denti salutandomi allegramente.
<<
Molto bene, grazie. >>
<<
Ciao io sono Flox. >> fa la sua amica. I capelli sono
castani scuri,
corti fino alle spalle e sparati, gli danno un’aria ancora
più simpatica; non
posso fare a meno di sorridere a mia volta.
<<
Aster >>
<<
Sì, Babù me l’ha detto.
Allora… vieni da molto lontano, vero? >> Ma che avranno di così speciale i maghi
erranti qui??
<<
Eh già. Allora, cosa si fa oggi? >> chiedo.
Loro mi prendono
sottobraccio e -non senza
dare un’occhiatina dentro- mi trascinano fuori dal
carrozzone.
+
+ + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + +
Sono
appena stata in ogni singolo vicolo
di Fairy Oak, incontrato una cinquantina di persone ed esaurito tutti
gli
argomenti di conversazione. Ma quelle due,
esatto, proprio loro, non vogliono lasciarmi andare. Io volevo soltanto
aprire
il negozietto e magari rincontrare Jim!
<<
Vi prego ragazze, è tardi, dove stiamo andando?
>>
<<
Fidati di noi, dobbiamo portarti dalla nostra migliore amica,
sarà davvero
entusiasta di conoscerti! Se solo quella ritardataria di mia sorella si
facesse
viva… >> e neanche a farlo apposta, ecco
Pervinca venirci incontro correndo.
<<
RAGAZZE, ASPETTATEMI! >>
<<
Ce l’hai fatta! >> dice Babù, che
riceve in cambio uno sguardo tagliente.
Ho notato che Vì non abbassa mai lo sguardo, risponde sempre
a tono ed è pronta
ad accettare tutte le sfide che gli si parano davanti; sarà
anche impulsiva e
testarda, ma la ammiro; se fossi cresciuta qui saremmo diventate di
certo
amiche.
Tsk!
Delle “
amiche”?Aster con delle amiche?! Impossibile.
Comunque
decido di assecondare il trio, e camminiamo fino alle mura; usciamo dal
villaggio e passiamo attraverso paesaggi incantevoli, resi ancora
più
spettacolari dalla luce del sole morente e dal cielo rosato; le nuvole
sembrano
quasi disegnate dalla mano inesperta di un bimbo.
Mi
ritrovo ad ascoltare interessata Pervinca su discorsi banalissimi, e a
concordare con Flox che il tramonto è il momento
più bello della giornata,
perché, se la luce cambia, tutti gli oggetti su cui essa
batte ci sembrano
diversi.
Io,
che ne avrò visti sì e
no una decina di tramonti.
Dopo
un po’ scorgo un edificio in lontananza, una fattoria modesta
dipinta con
colori vivaci. Credo sia la nostra destinazione, anche
perché non ci sono altre
case qui intorno.
<<
Ci siamo quasi. >> conferma il mio dubbio Vaniglia.
<<
Ma almeno posso sapere il nome di questa fantomatica ragazza?
>> chiedo
un po’ esasperata. Non hanno fatto altro che parlarmi di
quanto le sarebbe
piaciuto conoscermi, perché aveva sempre voluto viaggiare
come i suoi genitori,
o di come sarebbe stato il nostro incontro, perché sembravo
molto speciale (dicevano
così guardandomi bene negli occhi) e piuttosto giovane per
essere una
vagabonda.
<<
Shirley, si chiama Shirley Poppy. >> mi risponde Pervinca.
Alla
fine raggiungiamo la casetta, e, senza bussare, Flox spalanca la porta
gridando
un << Shiiirleyyyy! Siamo qui e abbiamo una sorpresa per
teeee! >>
Penso
proprio che intendano me. Tuttavia l’entusiasmo tanto atteso
non si manifesta,
come anche un qualche segno di Shirley; silenzio quasi totale,
escludendo un
cagnone un po’ vecchio che gioca e abbaia di fuori.
<<
Forse è in camera… >>
così saliamo a due a due la breve scalinata che
conduce in soffitta, scoprendo che la porta è aperta e
che…
Shirley non è da
sola!
Divento
di colpo rossa fino alle orecchie, e chiudo gli occhi: che vergogna!!!
Rovinare
un momento intimo di una tenera coppietta!
Questa
è solo un intuizione poiché, quello che vediamo
è un ragazzo molto carino, senza
maglia con i capelli scompigliati
e sdraiato su un divano; ma una mano piccola e lattea rivela la
presenza di una
ragazza sotto di lui.
Che
vergogna!!!
<<
O mio dio. Scusate tanto. Noi, ehm… ce ne andiamo
subito… o mio dio
… ciao
Tommy, come… mammamia…
come va? Salutami Shirley, eh? >>
si affretta a dire Vì prima di
trascinarci tutti di fuori.
<<
C-ciao. >> dice solo Tommy, le cui guance sono diventate
bordeaux.
Da
dietro la porta sentiamo lei spostarsi, mormorando qualcosa.
<<
Scusa amore, aspettami solo un instante e torno, ok? >>
Dei
passi e poi… ecco la porta aprirsi facendo comparire
Shirley; si copre il petto
con un lenzuolo, perché, probabilmente, non ha fatto in
tempo a vestirsi. Non
alza gli occhi, e noi guardiamo il pavimento già da un
po’.
<<
Oh dio. Ragazze mi d-dispiace! Allora q-questa sorpresa??
>> chiede
cercando di salvare la situazione.
Mossa
da chissà quale volere divino alzo io lo sguardo, e sbianco.
È
la ragazza del sogno.
Ehi
adorate
lettrici!!!!
Scommetto
che vi
ho sorprese,eh?
Spero
di sì, e
inoltre ho seguito certi consigli *occhiolino a MetalMilita* per rendere la lettura
meno
pesante, così se qualcuno vuole sorbirsi le mie
interminabili descrizioni
capillari può farlo, ma chi non vuole (perché non
ha tempo o semplicemente non
gli interessano) può anche andare al sodo! :D
Sono
molto
orgogliosa di me, perché questo capitolo è molto
più lungo degli altri ,
calcolando l’extra, e l’ho scritto in poco tempo,
perciò non mi rimane che
suggerirvi di lasciare tante belle recensioni!
Un
bacio
PiccolaPerfidaSplendidaMarty
|
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Capitolo 7 *** capitolo 5*EXTRA* ***
Aster
Capitolo
5.*EXTRA*
Decido
di farmi un bel bagno rigenerante e con un gesto fluido del polso
raggruppo
tutti i lumini in una grande sfera luminosa, che mi segue come un
palloncino
legato al braccio.
Scendo
piano la piccola scala a chiocciola, e comincio a spogliarmi; prima la
camicia
da notte, la canottiera, le pantofoline ed infine l’intimo.
L’erbetta mi
solletica le piante dei piedi, così porto alla temperatura
ideale l’acqua dello
stagnetto per poi immergermi lentamente; la sfera lucente, sotto il
comando del
mio sguardo, entra in acqua e si separa in centinaia di capocchie di
spillo
multicolore.
Piego
un po’ le ginocchia circondandole con le braccia e vi poggio
il mento. La
stanza è in penombra, solo l’acqua cristallina
piena di lucine mi permette di
vederci qualcosa; una di esse esce e mi sfiora il naso senza che io
dica nulla,
sale in ampi cerchi e torna giù, seguito da sempre
più lumini.
Ruotano,
fanno giravolte, si dividono e si riuniscono tutte intorno a me per
divertirmi,
e io aggiungo lunghissimi serpenti l’acqua che si avvitano su
se stessi mentre
inseguono il gruppetto.
Ad
un tratto i serpenti si moltiplicano e ognuno ingoia alcune luci,
diventando
una bolla fluttuante illuminata da dentro; così il frenetico
inseguimento
rallenta a poco a poco fino a quando anche l’ultimo serpente
si gonfia e si
trasforma in bolla.
Ormai
sono totalmente rilassata, ma la mia piccola magia, (che tra
l’altro è stata
una delle prime, poiché da piccola avevo paura del buio), mi
ha riservato il
gran finale: tutti i puntini luminosi si raggruppano in alto, e
toccandosi,
diventano cascate di scintille d’oro e argento.
Che
belli, sembrano
piccoli fuochi d’artificio… penso.
Però
non si spengono come i fuochi, bensì rientrano in acqua,
riprendendo il solito
colore. Guardando la mia pelle appena rugosa, mi accorgo che
è tardi, sono le 5
e mezza. Svelta mi alzo e le goccioline evaporano quasi immediatamente.
*FINE
EXTRA.*
|
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Capitolo 8 *** capitolo 6. ***
Aster
Capitolo
6.
<<
Tu! >> diciamo contemporaneamente, puntandoci un dito
addosso. Il suo
sguardo è identico al mio; a parte il fatto che il mio
è cremisi.
<<
Io? >> esclamiamo sempre insieme. La stessa rughetta
sulla fronte, la
stessa posa delle labbra. << Come
“io”? >> chiediamo di nuovo nello
stesso istante con voce stridula.
Mi
sembra di parlare -o meglio gridare- a uno specchio. Le altre ragazze
scoppiano
a ridere. << Sorpresaaa! >>
Poi
capiscono che non è uno scherzo e ci guardano con sospetto.
<<
Non mi dire che già la conosci...? >> la
delusione si affaccia sui loro
volti. Vaniglia, in particolare, non è proprio entusiasta di
questa opzione,
forse avrebbe voluto assistere al nostro primo incontro: devo dirgli
assolutamente che è così.
<<
No, no però- >> però cosa?
No,
non la conosco però oggi l’ho sognata che mi
chiamava per nome insieme a mia
madre? Non l’ho mai vista in vita mia però mi
sembra di conoscerla da sempre?
<<
Io ti ho sognata! >> dice Shirley con gli occhi sgranati,
interrompendo
la frase, che non ero neanche certa di concludere. Alla fine decido di
ammettere la verità. Faccio un passo avanti, lentamente,
attratta da una forza
invisibile; limatura di ferro senza volontà propria che
segue una grande
calamita.
<<
Anche io. >> Per un attimo il silenzio sembra invincibile
contro le
migliaia di parole – frasi confuse, sconnesse – che
lottano tra loro per la
conquista delle mie labbra.
<<
Wow… ecco, questa sì che è una
sorpresa! >> esclama Vì.
<<
Com’è possibile? Cioè,io non ti
conosco. >> dice Shirley. Avrei usato le
stesse parole, ma il corpo non risponde ai comandi, è
paralizzato e non
abituato ad essere colto alla sprovvista; inoltre, per fermare la mia
avanzata,
ha preferito bloccarsi definitivamente.
Il
mio povero cervello, al contrario, sta per scoppiare.
Lo
sguardo vaga per la stanza e, guidato da quell’imprevedibile
destino, si posa
sulla foto di una giovane coppietta. L’uomo, alto e robusto,
circonda con un
braccio (muscolississimo) le spalle di una donna incinta.
Non
una donna qualunque.
Mia
madre.
Shirley
si gira seguendo il mio sguardo; dato che la notizia non l’ha
sconvolta più di
tanto- avrà già condiviso un sogno con qualcuno??
- sorride e mi fa:<< I
miei genitori, Aberdeen e Edgar Poppy. >> . La sua voce
è dolce, piena d’amore
per le due persone che l’hanno messa al mondo. In tanto Tommy
si è affacciato,
curioso di sapere cosa è successo di tanto importante da
allontanare la sua
ragazza per tutto questo tempo. Ma non mi interessa. Ho ben altro a cui
badare,
come trattenermi dal gridare a squarciagola o esplodere di
felicità (mi è già
capitato, e non credo sia una buona idea rovinare questa casetta.)
<<
Allora, tu dovresti essere la mia sorpresa,eh? >> Non
rispondo, eppure ho
sentito chiaramente la domanda. Forse sono troppo presa a guardare la
foto con
quella bella donna dai capelli rossi: quanto tempo ho passato pensando
a lei? A
chiedermi se ci saremmo mai rincontrate? Troppo.
Aberdeen… il
nome mi scivola
sulle labbra più volte, come gocce d’acqua salata
dopo un bagno al mare.
Quelle
che mi inumidiscono gli occhi e mi bagnano il viso, però, si
chiamano lacrime:
lacrime di gioia, di felicità pura, quasi infantile, lacrime
di un’orfana che
scopre di avere dei genitori. Le fondamenta piene di buchi sulle quali
avevo
costruito la mia vita, ora sono finalmente salde e forti.
Aster
Poppy, ecco il mio nome per intero.
Mi
chiamo Aster Poppy e fino a un momento fa ero sola.
<<
Babù, che le prende? >> sussurra Vì
all’orecchio di Vaniglia.
<<
Davvero non lo so. >> risponde
quella guardando le mie guance rigate e bagnate.
“Forse
è il caso che ti riprenda” mi dice il Buonsenso. Aspetta. penso, e corro ad abbracciare
mia sorella.
<<
Hey! Che cosa… >>
<<
Dov’è Aberdeen?? Dove sono i tuoi genitori??
>> dico tutto d’un fiato
allontanandomi da Shirley. Non sono ancora pronta per le parole
“ mia madre ” e
“ mio padre ”.
<<
Ehm, Aster, non è il caso di… >>
Sussurra Pervinca prendendomi per il
polso. Mi accorgo del silenzio totale ed estremamente triste che
aleggia nell’aria,
piuttosto preoccupata della reazione di tutti.
<<
No, Vì, tranquilla, sto bene. Aster, loro non ci sono
più da molto tempo. >>
Cado
di colpo dalla nuvola candida sulla quale avevo raggiunto la
beatitudine
celeste, atterro sul suolo duro, e sprofondo. Non so se
potrò più uscire dalla
fossa creata dall’impatto.
<<
C-c-cosa? >>
<<
Aberdeen è scomparsa il giorno in cui sono nata, e Edgar se
n’è andato per infarto
un anno e mezzo fa. >>
Ah.
Una perdita recente. Sicuramente mai quanto la mia. Voglio morire,
voglio
morire, voglio morire.
<<
Ehi, tutto bene? Sembri una foto in bianco e nero… Li
conoscevi? >>
<<
Più o meno. >> dico con amara
ironia. << Ma mi sarebbe piaciuto rivederli. Soprattutto
mia madre
Aberdeen. >>
Ohhhhh
mio dio!! Questo capitolo
è stato davvero difficile da scrivere!! Spero
ne sia
valsa la pena di continuare questa ff… mi scuso con tutti
per il ritardo, e se
volete chiedere qualcosa per chiarire eventuali dubbi della trama,
lasciate una
recensione, e state sicure che risponderò
a tutte :D
un
bacio
PiccolaPerfidaSplendidaMarty
(ex-martyocchiblu)
|
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Capitolo 9 *** capitolo 7 ***
Aster
Capitolo
7.
Adesso
vorrei non aver aperto bocca. Vorrei essermi trattenuta dal dire quella
frase
così melanconica e conclusiva, quasi a segnare la fine di un
capitolo (scusate,
ragazze, non sono proprio riuscita a
trattenermi xD)
. Sfortunatamente per me, non possiedo il potere del Tempo, altrimenti avrei
sicuramente rimasticato e
mandato giù quelle parole, cacciandole nel profondo del mio
essere a corrodere
l’albero maestro che mi mandava avanti in questo
stramaledettissimo oceano di
sofferenza. Che brutti pensieri. Ma a cos’altro potrei
pensare? Mi ritenevo
sola al mondo fino a pochi minuti fa, oggi ho riacquistato la famiglia perduta e
ripersa di nuovo. Un
cuore necessita di tempo per guarire, come è stato la prima
volta. La
differenza è che, da piccola, ho avuto anni
e anni per riprendermi.
Fatemi
morire, fatemi crepare all’istante, fulminatemi e
disintegratemi, ché davvero
non ce la posso fare.
Mi
sento come una persona attaccata ad un masso molto pesante e trascinata
da esso
sul fondale marino, la quale, constatando che la situazione la
porterà alla
morte con tono completamente disinteressato, non agisce in nessun modo
per
rimanere in vita.
Non
cerca di sciogliere quel nodo alla caviglia.
Non
agita freneticamente braccia e gambe per tornare in superficie.
Non
fa assolutamente nulla che non sia soffrire atrocemente.
Posso
tuttavia comprendere le espressioni diffidenti di tutti nella stanza;
ho appena
dichiarato di essere figlia di una sconosciuta, è
più che normale che pensino
male di me.
<<
Ma di che diamine stai parlando? >> sbotta Pervinca, la
prima a
riprendersi e l’ultima a mettere bocca.
<<
E’ una storia lunga. >> e
non ho
voglia di raccontarla.
<<
COME TI PERMETTI DI PRENDERE IN GIRO UNA PERSONA CHE HA SOFFERTO
COSI’ TANTO
SCHERZANDO SULLA MADRE CHE NON HA MAI CONOSCIUTO?! CHI PENSI DI ESSERE
PER-
>> La voce di Vì però si
affievolisce. Quasi sento i suoi pensieri:
“
Certo però che è strano che abbiano la stessa
età. ”
“
E poi guarda come si somigliano ”
“
Shirley occhi neri capelli rossi Aster capelli neri occhi
rossi… ”
Infine
la sua espressione cambia totalmente: “ Aberdeen è
scomparsa quando è nata
Shirley.”
“
1+1=2 ” << Oh, santo cielo. >>
dicono insieme Vì e Babù portandosi
una mano alla bocca.
<<
Cosa? >> Flox non è sveglia come pensavo.
Spero che Shirley invece abbia
capito; i suoi grandi occhi neri sono coperti da un velo grigio scuro
che offusca
la vista di tutti in questo momento:il dubbio. Percepisco la sua
tensione e
l’energia che emana anche a distanza, come sicuramente lei
percepisce la mia. E
anche io ho qualche domanda irrisolta; ad esempio, perché
percepisco la sua aura? E’
molto simile alla mia, tanto forte quanto estesa, che
cattura ogni altra
persona nel suo campo gravitazionale.
Una
idea si fa strada nella mia mente, man mano che elimino le ipotesi
impossibili;
alla fine, questa attira la mia attenzione: sta gridando < SIETE
SORELLE!!
SIETE UGUALI!! IN OGNI COSA!!
>
<<
Oh,mio dio. >> riesce a capire Flox alla fine.
*****
Un
paio di ore dopo ci ritroviamo sul divanetto di casa Poppy.
L’aria è rilassata
e limpida e tersa quasi ci trovassimo nel vuoto più
assoluto. Le voci giungono
chiare e nette alle orecchie, ed ogni sfumatura incide sulle parole,
modificandone il senso.
<<
e per questo motivo sono finita a Fairy Oak. >> concludo
il mio discorso.
<<
Cercavi l’Infinito Potere e hai trovato la tua
famiglia… è una storia
commovente… >>
<<
Anche se in fondo ha trovato entrambi >> dice Shirley.
Vì invece sembra
imbarazzata.
<<
Senti, mi dispiace di averti aggredito in quel modo, prima. Non sapevo
che
dicevi la verità e mi scuso. >>
<<
Non c’è problema, Vì. >>
rispondo subito, perché non ha motivo di
scusarsi.
<<
Se posso fare qualcosa… >> aggiunge,
desiderosa di rimediare. Sono tutti
così premurosi e sinceri…
penso tra me e me.
<<
Avete già fatto molto! Non sono mai stata accolta
così, e la vostra amicizia
vale più di qualsiasi favore. >> faccio un
sorriso a 32 denti.
Ma
non a Vì, Babù, Flox e Tommy. A Shirley, che
ricambia subito.
<<
Dai, lasciamole sole. >> sussurra Babù. Se ne
vanno in silenzio, qualcuno
con gli occhi lucidi, qualcuno segretamente commosso.
Il
viso di mia sorella è così espressivo,
così vivo e felice che corro ad
abbracciarla per la seconda volta, e piangiamo entrambe, singhiozzando
tra le
pieghe dei vestiti.
<<
Dai, andiamo a fare un voletto. >> dico, mi asciugo le
lacrime e la
prendo per mano.
‘
Chissà se sa fare quel che so fare io, la mia
gemella… ’ dice , e appena fuori dalla
porta schizza in aria così velocemente che sembra essersi
teletrasportata. La sua
gonna a balze sventola, si gonfia e si appiattisce ogni volta che
finisce a
testa in giù. Devo ammetterlo, è proprio brava
con le evoluzioni.
<<
Ovvio! E forse anche qualcosa di più! >>
rispondo, lanciandomi all’inseguimento.
Ma Shirley rallenta ad una ventina di metri da terra.
‘
A chi starà parlando?? ’ chiede a se stessa.
<<
In che senso? >> dico. ‘ Ti ho solo
risposto… ’ penso
<<
Ma io non ho chiesto nulla! >> dice improvvisamente
Shirley.
‘
Sente i miei pensieri! ’ capisco al volo. ‘ Ma come
fa? ’
<<
Come fai TU! >> dice venendomi incontro. Non mi dire che…
‘
Mi sa che abbiamo un'altra cosa in comune! ’ esclamo.
Ridiamo
a crepapelle mentre saliamo, saliamo in su e ancora più su
fino a bucare le
nuvole fatte di morbida panna.
Spero
che qualche stella cadente ora stia attraversando il cielo, in un
angolo
sperduto dell’universo, cosicché possa far durare
questo momento per sempre.
Allora
cicciriddeee!!!
Come
state? Tutto bene? Io benissimo, appena tornata dalla Svezia e mi sono
rimessa
a scrivere xD
Contente,
piccole lettrici?
Buona
lettura a tutte e a tutti.
Un
bacio \^*^/
piccolaperfidasplendidamarty
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Capitolo 10 *** capitolo 8 ***
PERDONOPERDONOPERDONO!
Chiedo umilmente scusa!
e vi chiederete: 'perchè scusa?'
PER IL MIO RITARDO PAZZESCOOOOOOOOOO >.<
Spero di rimediare ;)
PS : Spero di non far sembrare Calendula una poco di buono, è una persona gentile anche se leggermente maliziosa...
Aster
Capitolo 8.
<< Ehi guarda! Ci sono Calendula e Jim lì sotto! Andiamo a salutare. >>
Shirley plana con le braccia tese verso la coppietta.
‘ JIM?! No, aspetta! ’ Come faccio a spiegargli che non riuscirei a spiccicare parola? Cavolo, l’ho appena fatto…
<< Oh. >> esclama spalancando i suoi occhioni da bambina. Le prendo il polso e come due volatili atterriamo su una quercia. No, aspetta, questa qui è proprio Quercia.
<< BUUUOOOONGIOOOORNOOOO SHIIIIRLEYYY, E SALUUUTEEE A TEE GRAZIOOOSAAA STRAAANIEEERAA. >> cerco di farla tacere, ma non c’è verso di tappare una bocca che, in ogni caso, non esiste neanche. Calendula si gira in quel momento: è carina, bionda e formosa.
Non mi piace…penso, assottigliando lo sguardo.
‘Ah-ah! Abbiamo già la prima cottarella eh?’ la mia sorellina sfodera il sorriso più ingenuo che esista, ma io conosco i suoi pensieri, e non sono affatto ingenui; arrossisco all’improvviso, pur sapendo che le sto togliendo ogni dubbio. È lei che mi sta mettendo in testa queste idee non proprio innocenti, non sono io a pensale. Lei, non io.
Calendula ci sorride.
‘ Shirley, non è come credi! ’ Calendula agita la mano e saluta.
‘ Ehi, non c’è nulla di male, Jim è un bel ragazzo. Che peccato che abbia già una ragazza eh? ’ Calendula guarda il mio aspetto mutare.
Calendula impallidisce.
<< COOOOSAAAA??? >> I capelli si agitano come serpenti, frustando l’aria e creando un alone fluttuante attorno al mio viso bordeaux. Le labbra dischiuse in un ghigno rabbioso, e le pupille sottili come quelle dei gatti.
<< AHAHAHA scherzavo,sciocca! Rilassati! >> Shirley si appoggia alla corteccia sghignazzando.
<< Ehi Aster! Tutto ok? >> mi chiede Jim. Accidenti, che bei capelli che ha… capelli corvini e lucenti e forti e setosi e tantotanto morbidi al tatto-vogliotoccarlivoglioaccarezzarlivogliovoglio--- Dall’espressione infuriata – che temo abbia terrorizzato la povera biondina – passo ad una talmente trasognata che Shirley mi tira una gomitata.
‘ Hai visto che i pensieri sconci non te li passo io? ’
‘ ZITTA! ’ Facciamo un balzo in avanti e atterriamo silenziosamente sul lastricato; ed io approfitto del momento per riprendere un colorito normale. Ho la mente sovraffollata di pensieri: c’è la rossa qui accanto che mi sta facendo impazzire, Calendula che mi stressa con quegli occhi innocenti grigio-azzurro e Jim che scombussola il mondo.
Okay, punto 1: rispondere alla domanda.
<< Dio che figura!Ehm, sì sì, sto bene, è mia sorella che mi gioca brutti scherzi… >> dico accennando un sorriso soprattutto alla ragazza tutta curve; ma, accidenti, davvero non riesco a farmela piacere!
Punto 2 : smetterla con questa antipatia per le amiche di un tizio appena conosciuto.
Punto 3: … Apetta, ho detto ‘sorella’ ?
E mentre Shirley si gira sconvolta dalla frase, mentre mi accorgo di quello che ho detto, e mentre Jim inclina appena la testa con uno sguardo interrogativo, penso per un millesimo di secondo che forse non me ne andrò tanto facilmente da questo villaggio incredibile.
<< Davvero hai una sorella? E dov’è adesso? >>
…
‘ Oh, no, devo raccontare tutto daccapo anche a LUI?? ’
…
<< AHAHAHAHAHAHAHAH! >> le risate di Shirley echeggiano nella piazza; eh già, credo proprio che rimarrò ancora un pochino.
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