L'aperitivo sul Bosforo.

di sawadee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I protagonisti. ***
Capitolo 2: *** La Proposta indecente. ***
Capitolo 3: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** I protagonisti. ***


L'aperitivo sul Bosforo.

 

A Sunny Fortune, perché Lei sa il perché (e non ha a che fare con le pellicine intorno alle unghie).

Ad Artemia89, con un goccio di assenzio insieme.

A Serenella, perché si è sciroppata le prime righe e ha capito al volo di che si trattava.

Alla Lady, perché sta a sopportarmi in notturna quando smatto sull'analisi dei parametri.

E non le cito a una a una, ma a tante autrici meravigliose che mi sopportano.

 

Attenzione, Achtung, Achtung!

 

Avvisi al lettore:

 

Codesta fanfiction non ha senso né vuole averlo.

Non vogliamo offendere nessuno, nemmeno gli amanti dell'ornitorinco, nobile e meraviglioso animale che dimostra il sense of humour dell'autore di fanfiction per eccellenza, un certo Dio.  Si tratta in codesta storia di materia giammai trattata in precedenza, un amore torbido, tempestoso, tra due esponenti di due famiglie in lotta (ehm, scusate, ci siamo fatti prendere la mano), volevamo dire, tra due giovani studenti universitari in una scuola di eccellenza. Non si vogliono dare giudizi sulla possibilità di una storia d'amore in alcun luogo, non nostro è tale compito (e nemmeno dei recensori... Scherziamo!).

La storia si articolerà in tre brevi (si spera) capitoli.

 

                a) Nel primo si presenteranno i nostri avvenenti protagonisti;

                b) nel secondo  la storia verrà narrata.

                c) nel terzo verrà  sciolto l'intrigo, svelato il mistero, narrato l'epilogo e data la soluzione per la fame nel mondo.

 

Il narratore è onnisciente e si chiama Marcel. Il fatto è che ci sentivamo poco letti e troppo citati dopo aver narrato la "ricerca del tempo perduto" (che alcuni ancora confondono con "alla ricerca dell'arca perduta", O tempora, o more non mature!).

 

Ricordate tutti, i dolci causano diabete, il che può avere inaspettati risultati positivi (tipo rimanere eredi di una fortuna dello zio d'America. Ma io non ho lo zio d'America); il colesterolo è causato dalla conoscenza dell'inglese;  lavatevi i denti prima di andare a letto; non ci sono più le mezze stagioni; piove sempre sul bagnato; non c'è niente da aggiungere,  e, come disse un grande linguista a 95 anni " a una certa età l'aterosclerosi prende tutti e o prende la testa o prende le gambe. Io cammino benissimo..."

 

 P. s.  Ornitorinco, che stupido animale!

 

 

 

 

I personaggi della nostra vicenda:

 

Era sempre stata una che tra un aperitivo sul Bosforo offerto da uno sconosciuto e un thea con un amico fidato sarebbe corsa sul Bosforo a vedere cosa l'aspettava. In tutto questo, non era irrazionale, o pazza, o altro. 

Era, anzi, piuttosto pragmatica e riflessiva; dal punto di vista studio era la persona più affidabile del mondo e, per quanto scegliere lettere classiche non denotasse senso pratico, aveva fatto in modo di entrare in una scuola di eccellenza, per avere tutto pagato, ed era in anticipo sui tempi. 

Era una creatura affascinante (insomma), piena di vita, innamorata dell'imprevisto e dell'eterno divenire dell'attimo (non sappiamo cosa significhi, ma fa fico dirlo).  Il lettore avrà notato che ancora non le abbiamo dato un nome, ma a breve lo scopriremo, è il primo segreto che sarà rivelato, dei tre della fanfiction.

Era ossessionata da un oscuro segreto.

Lo aveva conosciuto all'esame di ammissione.

Affascinante come il peccato, sexy  come un vampiro, e irrimediabilmente inadatto a lei.

Era un vampiro, infatti, ed ella era solo un'umana. Ok, noi, Marcel, l'autore, lo ammettiamo, siamo nella pura parodia del romanzo romantico-avventuroso e ci siamo lasciati leggermente prendere la mano, diciamo che non era un vampiro, era un bennato giovane, vincitore del concorso nella medesima scuola. Ora torniamo alla storia.

La nostra eroina, la chiameremo Mary Sue, finalmente ci siamo decisi, era dotata di una splendida chioma corvina, che ne esaltava il pallido colorito, degno di una mozzarella di Caserta, mozzarella piuttosto vecchia, in verità.

Il nostro eroe si chiamava Gary Stu. Lo ammettiamo, l'amore per il nome "Edward" avrebbe voluto portarci a chiamarlo così, ma, di fatto, ci è sembrato alquanto irrispettoso nei confronti di quel capolavoro per la letteratura di adolescenza, che è "Twilight".

Ovviamente, Gary Stu, con i suoi occhi blu (in realtà erano marroncino cacarella, ma questo non conta), era del tutto alieno al fascino di Mary Sue e la considerava semplicemente la propria migliore amica.

E' vero, passavano le loro notti facendo appassionato sesso perverso (cioè, tirandosi sui malleoli l'opera completa di Platone in greco con traduzione in ostrogoto arcaico, atto che denota una lussuria davvero fuori dal comune), ma questo non implicava "niente", niente, come si ripeteva Mary Sue quando lo vedeva con l'ennesima amante, bellissima (in verità erano cessi stratosferici, ma questo non avrebbe osato ammetterlo mai con se stessa). 

Le veniva il dubbio che con loro facesse quello che non osava fare con lei (la sua mente limitata non andava oltre il carezzare il dorso del Kamasutra, ma questo è un altro paio di maniche).

Mary Sue aveva il panico da esame, lo sfogava con attacchi isterici in cui spaccava i timpani dei vicini piangendo e solo Gary riusciva a calmarla.

Si manteneva, nonostante il dormitorio gratuito, con le ripetizioni date a delle povere vittime; la sua prediletta si chiamava Serena (stato d'animo che non aveva durante le ripetizioni, in cui quella pazza passava dallo spiegare il sistema verbale greco e sfogarsi sulla sua complicatissima vita sentimentale, tanto che ormai la poveretta rispondeva sempre sì).

Quei soldi li investiva in attività di grande interesse: danza del ventre metodo Graham, balletto tradizionale olandese con gli zoccoli (da fare rigorosamente in casa sopra la stanza de letto delle persone che stanno antipatici alle tre ora antelucana), aperitivi a base di Daisy ad Edinburgh e altre piccole amene sciocchezze a cui nessuna donna sana di mente potrebbe rinunciare.

Gary si occupava di politica, bastò questo per portarla a divenire un'amante del Manhattan, bevuto con la giustificazione:- Lo ha inventato la madre di Churchill.- Il suo vizio più grande, oltre al tabacco, la cocaina, il sesso a tre, le orge, lo stupro, la pornopedofilia, l'omicidio, era il thea, soprattutto il Long Island Ice Tea, con cui pasteggiava allegramente. Se non era disponibile il Long Island si attaccava a qualunque derivato contenente alcol, fosse anche l'aceto della mensa universitaria. Nonostante queste ehm abitudini, la sua media scolastica rimaneva invariata. Gary, invece, preferiva farsi frustare da baldi giovanotti, in quanto doveva fortificare il carattere e prepararsi alla gogna che è la vita politica nel suo bellissimo paese.

Il loro era un grande amore, un amore di occhiate, un amore dolce, un amore puro. Un amore grande, un amore senza pace, un amore infinito, un amore disperato.

Si amavano da morire, nel senso che certi giorni si sarebbero uccisi volentieri e non lo facevano solo perché consapevoli della rispettiva imbranataggine; si amavano pazzamente, anzi, come due pazzi, ma da rinchiudere...

Crediamo di aver adempiuto al compito di ogni autore e procederemo secondo il Canone di Apollonio, che dispone le parti della fanfiction par eccellence: dapprima si presente la materia trattata, i protagonisti, poi la meravigliosa storia. Ecco, qui è stata presentata la materia trattata.

 

 

P. s. Ma che animale inutile sarà mai l'ornitorinco!?!

 

Della battuta sull'Ornitorinco detiene il copyright quel genio di Kevin Smith. Se mi presentasse Ben Affleck, lo ringrazierei.

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Capitolo 2
*** La Proposta indecente. ***


Importante: Avvertenze al capitolo.

Non si intende offendere in alcun modo l'ornitorinco, lo ha già offeso la natura. Non si intende nemmeno offendere chi abbia già recensito, che anzi si ringrazia. Le loro recensioni ci hanno spinto a continuare la storia, dato che noi, l'Autore, siamo stati dichiarati incapaci di intendere e volere. Si invita, quindi, a fare ogni rimostranza agli autori delle recensioni, per "istigazione a delinquere" e "circonvenzione di incapace".

Questa storia è vita vissuta dell'autore, il cui soprannome è "mozzarella alcolizzata". Sì, in realtà, noi, Marcel, andiamo in giro in tacco 12 e minigonna tutti i giorni dell'anno, con le chiome corvine sciolte sulle spalle;  siamo abbastanza aperti da accettare il nostro lato femminile ed esaltarlo giornalmente. In fondo, di questo ci punisce solo la legge di un centinaio di stati, ma, visto che siamo minorati mentali, nessuno di essi può farci nulla. Non usiamo la pelliccia di ornitorinco in quanto è ridicola.

 Si ricorda che ambasciator non porta pene, che l'alcol scioglie anche le persone più pudibonde e le convince a fare quello che non si farebbe mai e che l'igiene orale è importante... ah, no, scusate, quella è una pubblicità.

 

P. s. Si invita il lettore a non prendersela per gli insulti all'ornitorinco. Li merita tutti.

 

Proposta indecente.

 

Il convegno annuale di filosofia immorale proposto dalla famosissima università di Ilio, più nota come Troia, in termini latini, causava sempre veri e propri terremoti nelle scuole di eccellenza europee. Anzi, per essere più precisi, nelle scuole di eccellenza di tutto il mondo, anzi, dato che in queste scuole è ormai certificata la presenza di alieni, tanto che, come sanno i ben informati, l'Area 51 si occupa, in realtà, di monitorare l'attività di queste scuole, si parla addirittura di un vero e proprio terremoto in tutto l'universo.

Tale sconquasso era dovuto al fatto che il migliore (o la migliore) studentessa di filosofia immorale di ognuna avrebbe avuto la possibilità di presentare un paper durante il convegno, nella giornata dedicata ai giovani, e il migliore di tutti avrebbe potuto parlare dopo Papermas, presentato da Papermas in persona. Il convegno era stato il trampolino di lancio della carriera di molti giovani, come i famosi Macrotti, specializzato in gatti neri ed Hegel; Gizzone, economista e filosofo, teorico della "scimmietta stocastica" e vincitore di due Nobel per la matematica applicata; Barberini, noto politico e teorico del "distruggi e rimani a galla" etc. etc. etc.

Gary si occupava proprio di filosofia immorale, soprattutto di solipsistico sfogo della satiriasi, laddove Mary Sue era una grandissima esperta di rapporti intercrurali tra Achille e Patroclo. Se la cavava meno bene sulla pedicatio e l'irrumatio, ma semplicemente in quanto donna.  (Va bene, abbiamo ammesso che, in realtà, Mary Sue è maschera dell'autore, ma questo non toglie che nella finzione ella sia una giovin signorina, laonde ci vengono codesti commenti spontanei.).

Molti altri erano i giovani che si occupavano di filosofia immorale nella nobile scuola dove gli eccelsi ingegni trovavano rifinitura; tutti talentuosi, brillanti. Gary possedeva, però, un didietro di tale levatura, ehm, volevamo dire, una mente di tale vaglio, da essere quasi sicuro di essere preso e che avrebbe parlato presentato di Papermas. Il fatto che sua madre fosse la cugina di secondo grado del nipote di terzo della madrina di battesimo del figlio di uno che aveva fatto il Bar Mitzvah lo stesso giorno di Papermas in una sinagoga a soli ventidue chilometri da quella di Papermas non poteva assolutamente influire, nonostante l'idea del tutto opposta di De Peccatoribus, suo accerrimo rivale in filosofia immorale (e con un nome simile, non poteva di certo trovare un'altra occupazione).

Gary era spesso in camera (ammesso che chiamarla "tana" o "porcile" non fosse più adeguato) di Mary Sue, almeno una volta al mese, il che, considerando la propensione all'asma del giovane aitante studioso, implicava un grandissimo affetto. Quanto a Mary Sue, generalmente, viveva spalmata sulla porta di Gary, che, impietosito e convinto della purezza dell'affetto della giovane, la lasciava studiare con lui, spesso anche tutta la notte.

Aveva notato una lista di cose che Mary Sue aveva scritto sul muro, come i carcerati; erano le attività che ella intendeva compiere prima di morire.

Si riporta per curiosità la lista completa.

 

                  1) Bere un Long con vista sul Bosforo.

                   2) Bere un intero barile di Marsala Soleras Gran Riserva, magari anche uno vergine.

                   3) Amare qualcuno al punto da vincere il terrore del ridicolo.

                   4) Imparare a ballare l'hully gully!

                   5) Un'operazione di maxillo-facciale completa.

                   6) Una liposuzione.

                   7) Una mastoplastica addittiva.

                   8) Un marito ricco e scemo che mi mantenga e mi compri la Grecia.

                  9) Un amante giovane e prestante, se possibile, unibile al punto  8.

                  10) Baby Mia con corredino.

 

Il punto 10) merita, riteniamo, una parola, dato che si tratta di una storia piuttosto triste: Mary Sue era rimasta orfana alla tenera età di 12 mesi (si consiglia qui, agli adattatori cinematografici di questa storia, visto che siamo sicuri ci saranno, di adoperare una musica particolarmente triste) ed era stata cresciuta da sua nonna, una donna povera in canna e anche mezza sorda, per non dire del tutto sorda. Mentre tutte le bambine ricevevano in dono Baby Mia, alla giovine eroina venivano donati dei meravigliosi ferri da stiro, il kamasutra,  libri sulle amenità del mondo classico e i miracle blade reclamizzati dallo chef Tony (la nonna, infatti, era vittima di rimbambimento senile legato ad aterosclerosi e diabete, dato che faceva colazione con 27 uova sbattute con Marsala. A, già, era anche leggermente alcolizzata, esattamente come Mary. I geni scozzesi-irlandesi si facevano sentire.)

Gary non se la sentiva di andare in un negozio di giocattoli per chiedere di acquistare una Baby Mia con corredino, aveva già ricevuto tre avvisi di garanzia per aver adescato padri all'uscita del negozio (ognuno ha le perversioni che merita), ma poteva portare a Ilio, che, come sanno tutti gli appassionati di storia antica, è proprio sullo stretto dei Dardanelli, la sua amica e offrirle un long drink (per quanto egli preferisse gli short, ma questo è un altro discorso).

Le avrebbe offerto anche un giro di hully gully, per renderla più serena e felice, e, magari, visto che a lui piaceva anche se sembrava un uomo (o forse proprio per questo), le avrebbe detto che era bella, regalandole un pellicciotto non di ornitorinco, visto che era un uomo raffinato ed elegante. Le sue camicie aperte sul villoso e fiero petto, nelle loro fini ed eleganti fantasie hawayane, rendevano chiaro che egli non era altro che un frequentatore delle peggiori discoteche di Scandicci, dunque, come tale, portatore di favella forbita e ingegno sottile (a patto di trovarlo, che come l'arca e il tempo, il suo senno è andato perduto sulla Luna, con quello di Agilulfo).

Davvero, il suo piano era di una purezza assoluta, di un'innocenza che nessuno avrebbe mai potuto pensare che egli avesse altro in mente che il bene della giovane mozzarella alcolizzata.

Appena saputo di essere stato lui ad essere presentato da Papermas, con un paper dal titolo "Solipsismo cambiando una lampadina, un solo uomo può. Come far sentire inutile un potenziale partner", si recò dall'amica e le chiese, solenne e quasi bruciante di ansia, pur nascosta dietro una faccia fissa sul sorriso a causa del botulino:- HuoihehihehonhmeinTurhiaahoia?-

-Scusami?

-Hon hai haho ha seha?-

- Scusami? Non ho capito una mentula.- In realtà, non fu questo il termine uscito dalla soave bocca corallina di Mary Sue, ma pensavamo che il latino rendesse chiara la vastità della sua cultura.

- Si va alla nobile Troia, vieni con me?- disse il giovine, dato che la sua gorgia e la balbuzie non si sentivano solo quando recitava, rammentando dei versi recitati alle elementari.

- Ma io...- Insomma, Mary Sue rimase con il cuore spezzato dalla dichiarazione. Non solo l'uomo che amava frequentava delle donne scarlatte, ma per di più la invitava ad andare con lui.

Oltre al danno la beffa.

Fu solo dodici ore più tardi, dopo un'estenuante spiegazione, che ella comprese di essere stata invitata a prendere un aperitivo sul Bosforo.

 

P.s. Non si intende offendere nessuno, per questo si parla di Nobel inesistenti o altre amenità inesistenti. Non si vogliono offendere scozzesi irlandesi, dato che l'alcolismo è una piaga che colpisce anche l'autore di codesto delirio. Non si vuole offendere proprio nessuno, neanche l'ornitorinco, povera bestia, già è così brutto!

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Epilogo ***


Importante, avvertenze al capitolo:

 

Per prima cosa noi, Marcel, intendiamo ringraziare la commossa partecipazione e le segnalazioni ricevute riguardo codesta ciofeca di orzo perlato, dato che il caffè non possiamo più berlo per motivi di insonnia e tachicardia. Se abbiamo continuato e ci accingiamo a svelare anche il terzo segreto (il secondo è che Mary Sue, in realtà, coincide con noi stessi, Marcel.), prendetevela anche con chi ha recensito perché ci ha imposto di continuare.

 L'età è una brutta bestia, avanza ogni anno di più, ad alcuni prende la testa, ad altri le gambe, a noi ha preso tutte e due e visto che siamo completamente rimbambiti non ci ricordiamo più cosa volevamo dire, forse dovremmo smetterla di bere due litri di vino rosso ad ogni pasto (e ne facciamo cinque al giorno).

Per seconda cosa, siamo felici che la nostra petizione contro lo stupido animale sia giunta a raccogliere così tante firme. Effettivamente la bestia minaccia il suicidio da giorni e si spera riesca a portarlo a compimento presto (il fatto che non gli stiamo dando più da mangiare dovrebbe accelerare il processo). In questo capitolo, si scoprirà, terzo segreto, perché odiamo tanto la maledetta bestia e saremo sicuri che l'odio raggiungerà il culmine anche nei vostri cuori delicati, prossimi all'amore e alla comprensione per l'uomo. Come è noto, l'animale, citato da Eco, si è montato la testa e va in giro a disturbare il mondo. Sciocco animale, privo di ogni senso morale e decenza, anche velenoso. Inoltre, è anche brutto. Puzza.

 

Si ricorda che l'uso di un buon dentifricio e colluttorio migliora anche i rapporti umani. Dovreste insegnarlo all'ornitorinco.

Speriamo che Kevin Smith non se la prenda per quanto abbiamo scritto e non ci citi per danni; si spera che anche i registi, oltre a Dio, abbiano "sense of humour" e magnanimità, presentandoci Ben Affleck. Siamo disposti veramente anche a fargli da tappetino.

Si ricorda che ognuno ha le perversioni che merita, attenti quindi a quello che vi capita.

Evitate il vino a Genzano, è notoriamente adulterato, e sì, non ci sono più le mezze stagioni. Evitate anche gli ornitorinchi: puzzano, sono brutti e sono pure velenosi.

 

Epilogo.

 

Mary Sue era trepidante come l'eroina di un romanzo dell'ottocento, tremula come un budino non troppo venuto bene, pronta alle lacrime per l'offerta ricevuta. Aveva proferito il "sì" tra le lacrime, incredula della fortuna capitatale.

Era emozionata, commossa, piena di emozioni. La sua mente galoppava, trottava, cavalcava, avida di emozioni, beandosi di ricordi presi dai libri, da quanto appreso dei rapporti tra Achille e Patroclo. Era sicura che lo avrebbe applicato la sera stessa, prima della partenza, con un volo last minute, un charter della Piccionairfly che avrebbe condotto la giovine tremebonda e il suo nobile e valoroso amore sul Bosforo. Egli lì avrebbe presentato le sue teorie sul solipsismo, cercando di far tacere la sua natura di vero satiro, mentre ella, tremula, avrebbe trepidato per il giovane studioso, avventuratosi in quella giungla intellettuale.  Era sicura che durante il volo, tra un salatino e l'altro, lui l'avrebbe amata, sollevandola sulle sue forti braccia, con la sua decisa persona, verso il suo villoso (e dunque virile) petto.

Va bene, finiamo di farla così lunga e scrivere baggianate, Mary Sue, deposti i libri, decise di prepararsi al viaggio.

Cantami o Diva l'ira funesta della nobile Mary, allorquando scoprì che il rasoio non bastava, che la cera faceva male ed era troppo calda!!! Alla fine decise di usare un tosaerba per sradicare le sequoie che le crescevano sulle gambe; si cavò gli occhi per riuscire a mettere le lentine a contatto, finché non optò per non vederci direttamente; cercò di dare una forma migliore alla morbida chioma leonina, che somigliava a dei rasta naturali, nonostante impiegasse quasi due ore a pettinarsi tutte le mattine. Cercò di legarli, ma ruppe otto elastici e le forcine metalliche venivano espulse, nel senso etimologico del termine, dalla massa informe, dotata probabilmente di vita propria in quanto aliena (e si ricorderà che ella studiava in una Scuola di Eccellenza, luogo studiato nell'area 51!!!).

L'olio di argan che utilizzava (nota era stata la sua risposta, alla domanda di un docente:- Parli dell'Argan.- di una tirata di un'ora e quaranta sulle proprietà dell'olio) era praticamente finito a forza di cercare di curarsi il volto e i capelli; la giovine finì per utilizzare l'olio da jojoba, l'olio di oliva, quello di semi che utilizzava nella friggitrice, lo sgrippante della porta. I suoi capelli rimanevano una selva oscura, che la diritta riga era smarrita. Stufa della lotta, prese una saggia decisione: lasciarli liberi sulle spalle. Il problema è che sembrava Severus Piton (personaggio non mio, ma di Santa Madre Rowling patrona di tutti i fanwriter), ma decise di farlo passare per un nuovo stile, il "luccicante al sole", inventato dalle Meyer, altra recente patrona dei fanwriter, con il suo capolavoro "Sunshine".

Indossò una raffinata minigonna verde bottiglia leopardata in fucsia, con mutande, reggiseno, reggicalza (ovviamente sadomaso) coordinato con lo stivale. Non indossò nessuna maglietta, nonostante i 25 gradi sotto lo zero e il vento che soffiava sulla prospettiva Nievsky, scusate, ci siamo sbagliati, ma che bel figo era Nižinskij? , soprattutto era adatto a una come Mary Sue, così mascolina... Ehm, scusate, scusate, ci stiamo perdendo.

Prese la piccola borsa che conteneva un elegante completo intimo e il cambio del giorno dopo, più altre 60-70 vestiti, e scese ad attendere il camion dei traslochi con cui arrivare all'aereoporto.

Fu lì che lo vide, il maledetto ornitorinco. Camminava in mezzo alla strada, era lì, solo solo, e si avvicinò a Mary Sue, spaventato dal traffico. Iniziarono i primi curiosi ad avvicinarsi, fu chiamata la polizia, data la presenza della bestia esotica nel centro cittadino. Mary Sue fu indicata da qualcuno come la proprietaria e mentre vedeva il camion dei trasporti avvicinarsi, fu colta dal panico, visto che la bestia continuava a volersi avvicinare a lei, che aveva usato "eau de Platypus", un'acqua particolarmente raffinata che aveva l'unico inconveniente di attirare i maschi di ornitorinco come mosche. E' vero, alle nostre latitudini gli ornitorinchi non ci sono, aveva pensato acquistandolo; la sua cattiva stella aveva voluto che l'unico nel raggio di decine di migliaia di chilometri fosse catapultato su di lei. Vide il camion, l'ornitorinco che le impediva il passaggio... La nostra giovane eroina provò ad avanzare, ma qui successe l'irreparabile: prese una zampa posteriore dell'ornitorinco, più esattamente... si autoinnietò il veleno.  

In ospedale, le fu recapitata la multa per uso di profumi a base di animali protetti, la multa per possesso di animali esotici e le fu intimato di tenere l'ornitorinco.

 

Sono circa 5 anni che subisco l'ornitorinco. Gary Stu non volle sapere nulla di me, perché la prese per una scusa troppo inverosimile. La mia vita è stata distrutta da un ornitorinco che mi impedì di prendere un aperitivo sul Bosforo e rende impossibili tutti i punti sulla lista: non posso abbandonarlo perché l'assistente sociale me lo impedisce, idem i miei vicini.

 

Ecco narrato l'epilogo di questa triste storia.

 

Fine!

 

(forse? Si spera di sì!!!)

 

 

*** Si ringrazia Ulysses per la costante pazienza nella vita dell'autrice: è nata lo stesso giorno di Lady Gaga, un po' di follia ci stava.

Si ringraziano tutti quelli che hanno recensito, che hanno aggiunto la storia tra le seguite e che hanno scherzato con me sulla presenza dell'ornitorinco! Grazie!

 

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