A very happy ending

di Lules
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***



Capitolo 1
*** 1. ***


HAPPY ENDING. (ep. 6, "The Changeling", Terza Stagione)

-Mika, Happy ending-
Wake up in the morning, stumble on my life
Can’t get no love without sacrifice
If anything should happen, I guess I wish you well
A little bit of heaven, but a little bit of hell
 


Artù desiderava solo piangere. Uther, suo padre, gli aveva ordinato di chiedere in moglie Elena, la principessa Elena. “E’ per il bene del regno e del popolo”, aveva detto, “ questo tuo matrimonio con Elena gioverebbe e arricchirebbe tutti noi. Devi sposarla, è tuo dovere aiutare la tua gente”. Artù si sentiva spossato, e avvertiva un grosso groppo in gola, che non riusciva a mandare giù. Il macigno in fondo allo stomaco si appesantiva ogni minuto di più. Uther , per completare il tutto, durante la cena di quella sera, aveva ribadito il suo ordine, e nel mentre Ginevra , silenziosa, volteggiava attorno alla tavola reale servendo il cibo. Artù l’aveva osservata non prestando quasi attenzione alle parole del padre, e avrebbe potuto giurare che negli occhi di lei ci fossero lacrime pronte ad uscire una volta rimasta sola. Più di una volta aveva cercato di incrociare il suo sguardo con quello di Gwen, per mandarle un segnale, o per rassicurarla, ma lei lo aveva schivato con cura.

This is the hardest story that I’ve ever told
No hope, or love, or glory
Happy endings gone forever more
I feel as if I feel as if I’m wastin’
And I’m wastin’ everyday

 


Artù era infelice. Quella proposta di matrimonio era fondamentale per il regno, secondo suo padre, ma a lui non importava. L’immagine di Gwen continuava a tornargli in mente, e, chiuso nelle sue stanze, si sentiva ancora più abbandonato di prima. Si mise le mani nei capelli e respirò a fondo. Sapeva che doveva parlare con Gwen, chiederle un parere, ma non sapeva come…era disperato. Si sentiva come un bambino in procinto di piangere. Vederla soffrire, e soffrire lui stesso, sarebbe stato insopportabile. Una lacrima gli scivolò sulla guancia. Si alzò, deciso,asciugandosi la gianciacon la manica della camicia. Doveva parlarle, non sapeva come,ma doveva farlo. Lasciare tutto in sospeso sarebbe stato più doloroso.


Ciaooo! questa è la mia prima song-fic.. E' su Art e Gwen, terza stagione, dal 6° episodio... è un pezzettino,e descrive i loro sentimenti...scusate,questo primo capitolo è un po'noioso i prossimi saranno meglio!  La canzone è "Happy ending" di Mika, è bellisima,vi consiglio di andare ad ascoltarla... questa sarà una raccolta di capitoletti sulla terza stagione...non lo considero come spoiler perchè se andate su megavideo trovate la stagione con sottotitoli in italiano.. vabbuono, alla prossima!

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Capitolo 2
*** 2 ***


HAPPY ENDING 2.(ep.6, "The Changeling", Terza Stagione)


This is the way you left me,
I'm not pretending.
No hope, no love, no glory,

No Happy Ending.

 


Gwen aveva un peso sul cuore. Le sarebbe piaciuto non crederci, avrebbe voluto svegliarsi,o urlare. Ma non poteva farlo. Perché? Semplice: lei era una serva. Le sarebbe stato concesso mostrare i suoi sentimenti in pubblico solo quando Uther Pendragon avrebbe deciso che la magia non era un pericolo. Quindi mai. Sospirò, affranta. Non ci sarebbe stato un lieto fine.
 


 

This is the way that we love,
Like it's forever.
Then live the rest of our life,
But not together.
  



 

 -E se sposassi Elena, tu cosa faresti?-, le chiese Artù. Gwen si era recata nelle stanze del principe, con l’intenzione di sostenerlo e non farlo sentire in colpa, ma ora se lo trovava lì, di fronte, i suoi grandi occhi azzurri che trattenevano a stento le lacrime. Non l’aveva mai visto così,in quelle condizioni, e questo la faceva sentire una persona orribile. Non voleva che Artù soffrisse, men che meno per lei. Non era giusto. –Vi vedrei diventare il re che Camelot merita. E’ così che dovrebbe essere-, rispose. Mentre diceva questo, Gwen, guardandolo, si sentì pervadere da una strana calma. Era così che doveva essere. Come aveva potuto anche solo immaginarsi di poter avere una possibilità con Artù, principe di Camelot e futuro erede al trono? Ora capiva. Artù avrebbe sposato Elena, com’era così che doveva essere. E che probabilmente, si sarebbero amati per sempre, per il resto della loro vita … ma non sarebbero stati insieme.


Seconda parte della song-fic,questa volta parla Gwen! Spero vi piaccia..! Baci
(Scusate se ho aggiornatocosì tardi ma mi si era rotto il pc! :d) 

 

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Capitolo 3
*** 3 ***


 

(Ep. 10, "Queen of Hearts" , Terza Stagione) 


-Robbie Williams, She's the one-
I was her she was me
We were one we were free
And if there's somebody calling me on
She's the one
If there's somebody calling me on
She's the one
We were young we were wrong
We were fine all along
If there's somebody calling me on
She's the one


Ginevra sta per essere esiliata da Camelot. Per colpa mia. Non avrei dovuto esporla ad un simile rischio, ed invece, per egoismo, sono stato così sciocco da credere che nessuno ci avrebbe visto, in quella stupida radura. Come ho potuto portarla lì,pensando, da povero illuso, di riuscire a stare da solo con lei, senza pensare che qualcuno ci avrebbe visti? E che quel qualcuno avrebbe potuto essere mio padre?
Ho come un vuoto nel mio stomaco, e i miei pensieri sono sfocati. Il pensiero di non vederla mai più annulla qualsiasi mio desiderio di trovare una soluzione a questo pasticcio. Mi rende inerme. In questo momento sono seduto sul letto che probabilmente ha rifatto con tanta cura Gwen, che ha toccato con le sue fragili mani. Lei non se lo merita. Il suo cuore è più puro e più sincero e più nobile di quello di qualsiasi altra principessa o regina. Non si merita di essere solo una serva. E non si merita neanche di perdere il suo posto qui, a Camelot. Devo fare qualcosa, scappare con lei, provarci. Freneticamente  e quasi senza rendermene conto mi alzo dal letto ed inizio ad infilare tutto quello che mi capita a tiro in una borsa di cuoio. Forse riesco ad incontrarla prima che la portino via, e convincerla a venire con me. Conoscendola, e conoscendo soprattutto il suo senso di dovere nei confronti del regno, mi ci vorrà un bel po’. Mentre sto infilando un libro nella borsa, d’improvviso entra Merlino nella mia stanza. La sua espressione è preoccupata, o peggio, angosciata. –Che succede?-.
-Ho visto delle guardie trascinare Gwen a palazzo!-, risponde Merlino. Mi sento sprofondare,ma fortunatamente le gambe non hanno ceduto e senza pensarci un secondo, esco correndo dalla stanza in direzione della sala del trono. 


Sono tornata, tremendamentissimamente in ritardo, con un capitoletto mediocre ed insulso. Mi scuso infinitamente, ma la scuola di questi tempi è stata la priorità. Siete comunque autorizzati ad odiarmi. 
Tornando a noi, io AMO questo episodio. E amerò voi se sarete così caritatevoli da degnarmi di una recensioncina. Anche se non la merito. Bacioni, torno prestissimissimo!

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Capitolo 4
*** 4 ***


(Ep. 10, "Queen of hearts", Terza Stagione)

-Diana Krall, And i love Him-
I give him all my love

That's all I do
And if you saw my love
You'd love him too
And I love him
He gives my everything
And tenderly
The kiss my lover brings
He brings to me
And I love him
A love like ours
Could never die
As long as I
Have you near me
Bright are the stars that shine
Dark is the sky
I know this love of mine
will never die
And I love him

 



Uther Pendragon mi agita davanti al viso un sacchetto di tela chiuso con un laccio. E urla qualcosa a me incomprensibile. E’ davvero troppo, ora basta. Artù a quanto pare è dietro di me, l’ho sentito urlare qualcosa. Non oso voltarmi, Uther in questo momento sarebbe capace di tagliarmi la testa, anche solo per avere guardato negli occhi Artù. Torno in me quando sento il re pronunciare le parole: “verrà arsa viva sul rogo!”.
-Non puoi farlo!-. Artù ha urlato, e la voce che gli è uscita non è sua. E’ una voce irosa, carica di rabbia e dolore. Vedo delle guardie muoversi verso la direzione della voce di Artù, probabilmente per fermarlo. Forse vuole andare addosso a suo padre. Sento l’impulso di alzarmi,di andargli incontro e di abbracciarlo. E calmarlo.
-Sire, concedetele un equo processo!-, interviene Gaius.
-Ho tutte le prove di cui ho bisogno,Gaius!-. Inutile tentare di convincerlo.
-Lasceremo Camelot, ce ne andremo per sempre, lasciaci andare! SONO DISPOSTO A RINUNCIARE AL MIO DIRITTO AL TRONO!-. Il mio cuore cessa di battere. Non credo che lo abbia detto. L’ha detto? Ha giudicare dall’espressione di Uther, sì. Non ci posso credere. Riesco a pensare a monosillabi. Uther si avvicina ad Artù. E’ troppo tardi.

-Mio figlio non lo avrebbe mai fatto-, mormora,-è la prova definitiva che sei sotto incantesimo-.
-Non ti perdonerò mai per questo..-, sussurra Artù.
-Lei verrà uccisa: l’incantesimo svanirà. Allora capirai. Portatela via!-. Artù urla un “no!” straziante, e nel frattempo sento un delle mani che mi afferrano per le spalle e mi fanno alzare bruscamente.
-GINEVRA!-, urla Artù, e finalmente riesco a vederlo. E’più bello che mai, ed è trattenuto anche lui da due guardie. I suoi grandi occhi blu si incatenano nei miei. A questo punto, involontariamente, dopo averlo visto, inizio a divincolarmi anch’io, e,sempre senza rendermene conto, pronuncio il suo nome a voce troppo alta. E poi…
Artùcon uno strattona riesce a liberarsi dalla presa delle guardie. Lo vedo correre verso di me, e prima di capire cosa stia succedendo lui mi bacia. E posso sentire perfettamente ogni frammento della sua disperazione depositarsi sulle mie labbra. Ogni singola traccia di frustrazione rimbalza dentro le mie viscere. Sono disperata. Ma qualcosa, qualcosa di infinitamente piccolo, di buono c’è: riesco a sentire anche tutto l’amore che mi trasmette,anche se il contatto dura poco più che un paio di secondi. Quando riapro gli occhi è troppo tardi:sia io che Artù veniamo trascinati in direzioni opposte, allontanati, forse,per sempre.



Ciao bella gente! Ahahahah sono una gran barona, hopubblicato questo capitolo un quarto d'ora dopo quello di prima perchè l'avevo già pronto.. Vabbè, "godetevelo". adios
 

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Capitolo 5
*** 5 ***


(Ep. "The coming of Arthur"[Part 2], Terza Stagione)

-Ben E. King, Stand by me-
When the night has come 
And the land is dark 
And the moon is the only light we'll see 
No I won't be afraid, no I won't be afraid 
Just as long as you stand, stand by me 
And darlin', darlin', stand by me, oh now now stand by me 
Stand by me, stand by me 

 

Nella caverna dove sono nascosti si respira aria di morte. Di addii imminenti. Di dolore. Ma anche di una piccola speranza, quella di riuscire a tornare indietro vivi.
 La caverna si trova nel bosco adiacente a Camelot, lontana da occhi indiscreti. E’ stato come un piccolo miracolo trovarla. Elyan, Gwaine, Parsifal e Lancillotto sono in un angolo del rifugio, e vengono aiutati da Merlino e Gaius a prepararsi per la battaglia. Ora sono cavalieri di Camelot, denominati tali da Artù in persona, e devono adempiere ai loro doveri. Il piano ideato dalla loro guida è semplice,ma ognuno di loro ha seri dubbi sul fatto che possa funzionare. Camelot, sotto ilpotere di Morgana, non è piùla stessa, e con questa i suoi abitanti. La tensione si può toccare. Nella testa di tutti ronza una sola e angosciante domanda: come può lady Morgana essere tanto terribile e vendicativa? Come può essersi messa contro suo padre, suo fratello e il regno che la ama? Come può voler uccidere coloro che l’hanno protetta sin da quando era bambina?
 Dall’altra parte della caverna, invece, le presenze sono solo due.
-Rimani con Gaius-, dice con dolcezza l’uomo alla donna,-preparate della legna da ardere e dei bendaggi, ci saranno vittime-. La donna annuisce, obbediente.
-Va bene-, dice, e si allontana.
–Ginevra..-, dice l’uomo,e la ferma con una mano, obbligandola a tornargli davanti. Ginevra si guarda intorno preoccupata, e lanciando uno sguardo nella direzione dei cavalieri sussurra:-ci vedranno..-. Non capisce proprio perchè Artù voglia esporsi per forza a rischi inutili o a sussurri che potrebbero scalfire la sua reputazione per lei. A volte le sembra di avere a che fare con un bambino testardo, che piuttosto che ascoltare si taglierebbe le orecchie da solo. –Non mi importa… voglio che tu sappia… se non dovessi rivederti…-.
-Non succederà!-, lo interrompe Ginevra,-mi rivedrete-. E così dicendo prende il viso di lui tra le mani e gli accarezza le guancie. –Vi ho osservato l’altra notte-, continua, -siete la speranza, qualcosa in cui credere…-. Artù la continua a fissare, sembra commosso. E anche lei si commuove, e all’improvviso non le importa più del fatto che ci siano delle persone nella stanza;
- Ho visto il re che diventerete… sono orgogliosa di voi-. A questo punto, Artù la bacia. Lei gli appoggia le mani sul petto, ed entrambi, in questo terribile momento possono sentire, percepire una sensazione di completezza. Si sentono interi, entrambi pervasi da una felicità poco consona alla situazione.
Entrambi potrebbero giurare di sentire gli sguardi dei presenti perforarli, ma se qualcosa va storto non si rivedranno mai più, e questo saluto suggella per sempre il loro amore. Lo rende indistruttibile. D’ora in poi non potrà mai essere spezzato. E poi, data la situazione, a chi dovrebbe importare?


Lontano, Lancillotto li osserva. Quando i due ragazzi si separano dal bacio, vede Gwen guardare Artù con degli occhi così pieni di amore e speranza, che è costretto ad abbassare lo sguardo e ha una fitta al cuore. Si allontana, affranto.  
 A LUI importa. Ed è troppo tardi.

Buongiorno miei cari. Ora ditemi se non sono un mito. Vi ho pubblicato un capitolo non 10 non 7 ma ben 2 giorni dopo l'ultimo! Mi sento euforica per questo, e spero che il prossimo sarà ancora più veloce! Notiziona: ho ufficialmente deciso che questoè il penultimo capitolo e il prossimo l'ultimo. FORSE ci sarà un epilogo. O un capitolo su un episodio più vecchio. Bene. Vi ho annoiato abbastanza, bacibacibacibaci

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Capitolo 6
*** 6 ***


HAPPY ENDING. Ep. 13, "The Coming of Arthur, pt. 2", Terza Stagione

-Ronan Keating, This I promise you-
And when I look in your eyes

All of my life is before me
And I'm not running anymore
Cause I already know I'm home
With every beat of my heart
I give you my love completely
My darling, this I promise you
My darling, this I promise you
This I promise you, oh I promise you, promise you
This I promise you

 

Nell’aria c’è una speranza, celata dalla sottile nebbia che aleggia attorno al castello. Una speranza, che potrebbe cambiare le leggi del mondo per sempre. Questa speranza è Artù, Artù Pendragon. Almeno, questo è quello che pensa il suo fedele servitore Merlino.
Dopo la grande battaglia, il salvataggio di Uther Pendragon e la morte di Morgana, tutto è cambiato: il re che si credeva invincibile è stato ferito, nell’anima e nel corpo, dalla dama buona, che improvvisamente è diventata il nemico.
Artù per primo sa che la sorella di Morgana, Morgause, si vendicherà. Non sa quando ne come, ma è convinto che suo padre non è più lo stessa persona, e che non è in grado di comandare, di condurre un regno nelle avversità, non ora. Artù lo sa bene, ma non se la sente di ammetterlo.
Eppure Merlino ha ragione: qualcuno, fino a quando il re non si sarà ripreso, deve assumere il ruolo di padre del popolo. Volente o nolente, colui che dovrà prendersi carico del regno è Artù.
Entrambi sono seduti fianco a fianco sui gradini che conducono al portone principale del castello.
-Forse è l’inizio di una nuova era. Potreste assumere il comando. Diventare..diventare re-, dice Merlino, cauto. Artù guarda davanti a se, assorto.
-Chissà cosa ci serba il futuro-,mormora, pensieroso.
Ma ecco che da un angolo della piazza di fronte a loro, spuntano sei cavalieri: Lancillotto, Elyan, Gwaine, Sir Leon e Parsifal. Uno di loro è più minuto ed esile e porta i capelli lunghi. È una donna, Ginevra. Lo sguardo di Artù si illumina, come se avesse aspettato tanto per avere qualcosa ed ora che ce l'ha non potrebbe chiedere di meglio che guardarla per sempre.
  Artù sorride, e meccanicamente si alza per andare incontro al gruppo. I cavalieri si fermano e lui, delicato, aiuta a far scendere da cavallo la fanciulla. Ginevra in tutto il suo splendore gli appoggia le mani sulle spalle e balza giù da cavallo, aggraziata.. e senza che si dicano niente, si baciano. Sanno di essere in mezzo ad una piazza, sotto gli occhi del popolo: e sanno anche che Artù è un principe, mentre Ginevra è solo una serva. Ma non ha importanza. La gente, riconoscendo il loro padrone, si ferma allibita a fissare la scena, ma quasi tutti tornano alle loro faccende con un mezzo sorriso dipinto sulle labbra.Sono felici, per Artù.
Lui, dal canto suo, ora non sa esattamente cosa accadrà, ma è convinto che nel suo futuro c’è, e ci sarà per sempre, Ginevra. Si separano. Lei gli sorride, radiosa. I loro sguardi si incontrano, e la dolcezza con cui si guardano è commovente. Straziante, piena d'amore. Lui le accarezza una guancia. Si allontanano, seguiti dagli altri cavalieri e da Merlino, mano nella mano, verso un nuovo destino. Insieme.

Buonasera gentili ascoltatori, siamo lieti di annunciarVi che la sottoscritta è un'emerita imbecille, sbadata e pigrona di prima categoria. E un  po' meno lieti di ricordarvi che questo è l'ultimo, misero, scarno etc. capitolo. Vi ho voluto bene. Addio. :'D

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