Percy Jackson e il Regno di Narnia

di marygirlonfire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Campo Mezzosangue ***
Capitolo 2: *** La Regina di Narnia ***
Capitolo 3: *** Il Varco e il Mare ***
Capitolo 4: *** La Danza della Guerra ***
Capitolo 5: *** La Caccia alla Bandiera ***
Capitolo 6: *** La Terribile Profezia ***
Capitolo 7: *** L'Incubo di Nome Litigio ***
Capitolo 8: *** In Fondo al Mare ***
Capitolo 9: *** Le Prove degli Dei ***
Capitolo 10: *** La Figlia di Poseidone ***
Capitolo 11: *** La Festa di Narnia ***
Capitolo 12: *** La Strega e il Leone ***
Capitolo 13: *** La Dea ***
Capitolo 14: *** Amore e Odio ***
Capitolo 15: *** La Luce nel Buio ***
Capitolo 16: *** La Fiducia del Leone ***
Capitolo 17: *** La Fine di una Storia e l'Inizio di un'Altra ***
Capitolo 18: *** Percy Jackson e la Scuola di Hogwarts ***



Capitolo 1
*** Il Campo Mezzosangue ***


 

 Percy Jackson e il Regno di Narnia 

 Percy, Grover, Annabeth.
Lizzie.
Un mondo di dei dell’Olimpo e creature del Regno di Narnia.
Un’ avventura tra due mondi.
Avventura, Amore, Magia e molto altro.
Ecco cosa succede a quattro ragazzi le cui vite vengono sconvolte da fatti incredibili.
“Un rumore di zoccoli giunse dalla foresta davanti all’ingresso del campo. Era normale, lì era pieno di animali con gli zoccoli. Un ombra si stagliò sotto l’arco. Una ragazza”

 
 
Ciao a tutti!!!!!
Questa ff è ambientata dopo “Il ladro di fulmini” ed è passato un anno, ma l’albero di Talia non è stato avvelenato e quindi tutto è alla normalità (o almeno la normalità del campo, quindi non tanto normaleXD), fino a quando arriva una ragazza a sconvolgere tutto… ma questo è spoiler quindi vi lascio alla lettura!!!!
 

Percy Jackson & gli Dei dell’Olimpo
La Regina di Narnia
 

1.Il Campo Mezzosangue


Mi guardai attorno. Il Campo Mezzosangue risplendeva sotto i raggi del sole. Il Campo Mezzosangue. Quel posto che avevo scoperto da un anno, dopo che mi avevano accusato di aver rubato la folgore di Zeus. Vi sto confondendo? Forse è meglio se mi presenti.
Sono Percy Jackson e sono un mezzosangue, infatti mio padre è Poseidone, dio del Mare. Perché gli dei Greci esistono, sono ancora vivi e tuttora vivono nella loro dimora: l’Olimpo.
Naturalmente non sapevo la vera identità di mio padre fino a quel giorno in cui la mia vita era completamente cambiata, quando avevo scoperto che il mio migliore amico era metà umano e metà capra:un satiro, fino a quando non ero arrivato al Campo Mezzosangue ed avevo conosciuto Annabeth. Beh, diciamo che per recuperare la folgore perduta, avevo passate di tutti i colori, ma ora era passato un anno ed ero tornato al Campo, in compagnia dei miei amici.
 
Io e Annabeth stavamo duellando con la spada, nel campo di allenamento, Grover ci stava guardando, appoggiato al muro della Casa Grande, gustandosi una lattina( e per lattina intendo il vero e proprio alluminio!) di Diet-Coke.
-Ti diverti- gli dissi mentre ridacchiava vedendo per l’ennesima volta la punta della spada della ragazza puntata alla mia gola.
-Si!-rispose semplicemente lui. Alzai gli occhi al cielo, era bello avere un amico come lui…
Anche Annabeth iniziò a ridere, facendomi sentire uno stupido.  Con un gesto fulmineo, ripresi la mia spada e allontanai quella di Annabeth e riprendemmo il duello. Parai un colpo, un altro e un altro ancora. Provai a fare un affondo ma Annabeth lo parò prontamente, dovetti fare una capriola per evitare di essere trafitto.
-Ehi!-le gridai-Vacci piano!Così mi ammazzi!-come risposta, lei rise e riprese a colpire. Ero stremato, fra poco non avrei più parato i suoi affondi ma il suono della conchiglia che segnalava l’ora di pranzo, mi salvò la vita.
Grover si avvicinò e insieme andammo verso il padiglione del pranzo. La sala era già piena ma naturalmente avevo il mio tavolo (quello destinato ai figli di Poseidone, alias io) che era sempre libero, visto che ero l’unico figlio del dio del mare. Annabeth si era seduta al tavolo di Atena, mentre Grover affiancava il centauro Chirone e il signor D. (Dioniso).
Il pomeriggio arrivò in fretta e gli allenamenti ricominciarono tranquilli, fino a quando un tuono si levò dal cielo. Tutti i ragazzi si fermarono di colpo e guardarono il cielo, era da un anno che non si vedeva un tuono del genere, e l’anno scorso non era stato un anno “tranquillo”. Dopo alcuni secondi ricominciammo a duellare, ma ero invaso dai dubbi, e per questo (o forse non per questo, Annabeth mi batteva sempre) Annabeth mi batte una decina di volte!!
Un rumore di zoccoli giunse dalla foresta davanti all’ingresso del campo. Era normale, lì era pieno di animali con gli zoccoli. Un ombra si stagliò sotto l’arco. Una ragazza.
Mi colpì soprattutto il fatto che era vestita con un lungo abito porpora, che sembrava provenire dal Medioevo. Tutti i ragazzi si voltarono a guardarla, abbassando leggermente le spade, gli scudi e gli archi.
La ragazza scese dal cavallo e si avvicinò a Chirone, con un passo regale, tolse il cappuccio del mantello e notai i lunghi capelli castani e gli occhi blu - azzurri.
La tensione era palpabile nell’aria.
La misteriosa ragazza si fermò, il centauro gli chiese:
-Chi siete?
-Sono Lizzie, la regina di Narnia.


 
ANGOLO AUTRICEEEEE:
Allora… come vi pare???? Vi piace???????
Vi prego, siate sinceri!!!! Sto scrivendo molte ff sulle Cronache di Narnia, ma per quanto riguarda Percy Jackson, sono alle prime armi, quindi non sapevo come orientarmi!!!!!!!!!
Per quanto riguarda questa storia:
-Non so ancora bene la trama vera e propria ma i fatti più importanti sono tutti nella mia testolina XD
-La narrazione sarà sempre in prima persona ma di persone diverse!
-Sarà incentrata soprattutto sul libro “Percy Jackson” anche se ci saranno molti passi riguardanti Narnia
-Se avete altre domande chiedete pure, perché non mi viene in mente più niente (eh già, il mio cervello è proprio andato in vacanza al mare, mica come me a scuola XD)
Grazie e vi prego di lasciare dei commenti e anche delle critiche per sapere se posso continuare!!!!
Graziegraziegrazie e grazie!!XD
Ciaoooooooo!!!
Vvb

_LucyLaValorosa96_

O semplicemente Francy XD

Ah… scusate, qualcuno potrebbe darmi queste indicazioni:
-Quando esce il 3 libro di Percy Jackson??
-Stanno girando “Percy Jackson-il mare dei mostri???
Grazie mille in anticipo!!! =) XD

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Capitolo 2
*** La Regina di Narnia ***


2.La Regina di Narnia


Ecco a voi il secondo capitolo!!!!!!
Buona lettura!!!!!!!

 
Risate. Ecco la risposta. Delle risatine provenienti dalla piccola folla che mi circondava, manco fossi un burattino da palcoscenico.
Ma in fondo era colpa mia: mi ero preparata un lungo discorso e l’unica cosa che ero riuscita a dire era stato “Sono Lizzie, la regina di Narnia”!!
Avevano due buone ragioni per non credermi:
1.Non sapevano neanche dell’esistenza di Narnia
2.In questo stupido mondo le regine erano rare, sostituite dalla Repubblica (e dire che fino a un’ora prima non sapevo neanche cosa fosse!)
Ed eccomi lì, circondata da risate e più imbarazzata che mai. Maledii mentalmente Aslan. Era stata sua quella fantastica idea, cosa aveva detto? Ah, si, mi ricordo:
 
La giornata era quasi giunta al termine. Ero stanca morta, avevo passato l’intera giornata a progettare tattiche di guerra. Ed ecco che ero entrata nella mia stanza e mi ero ritrovata un leone davanti a me. Non l’avevo visto prima di quel momento ma lo conoscevo benissimo: era Aslan, il leggendario leone che aveva salvato più volte il mio regno, anni fa, aveva anche affiancato re Caspian nella sua battaglia contro lo zio usurpatore Miraz (Caspian è un mio antenato).
Mi ricordo perfettamente le parole del grande felino:-C’è solo un modo per sconfiggere il nemico.
-Cosa, mio grande sovrano?
-Dovrai andare nel mondo di cui narrano le leggende, il mondo da cui vennero i quattro sovrani Peter, Edmund,Susan e Lucy. Troverai il Campo Mezzosangue e dovrai chiedere aiuto ai ragazzi che lo abitano, sono gli unici che possono aiutarci…
 
Ed ecco il risultato, sembravo un’imbrogliona, oltre che a una pazza.
Notai che alcune persone non mi deridevano: quei ragazzi in fondo, un gruppo dietro alla ragazza che rideva più fragorosamente, tutti i fauni e altri due ragazzi in prima fila, vidi che il ragazzo aveva una biro in mano… una biro?? Ma poco prima non aveva una spada?? Perfetto, avevo anche le allucinazioni.
La seconda cosa che notai fu il loro abbigliamento, mai visto nel mio mondo, e maledii di nuovo Aslan, per il suo stupido incantesimo che mi faceva conoscere qualunque cosa che vedessi… non potevo neanche stupirmi!!!
Il centauro di fronte a me si decise a zittire tutti, e con stupore da parte di tutti (me compresa), si inchinò
-Lieto di conoscerla, mia signora.-Almeno non ridevano più! –Satiri!-ordinò- Inginocchiatevi di fronte alla vostra regina.
Satiri?? Chi erano i satiri??
La mia domanda ebbe una risposta soddisfacente quando vidi tutti i fauni inchinarsi… ecco perché non mi deridevano… erano di Narnia!!
Sentii il ragazzo con la biro sussurrare all’amico fauno-satiro “questa storia me la devi spiegare!”
-Sono Chirone- mi disse il centauro –E la mia famiglia ha dato vita a quella di Narnia, molti dei nostri satiri si sono trasferiti nel vostro mondo- vidi i volti dei ragazzi farsi sempre più curiosi, solo una sembrava aver capito qualcosa: quella accanto al ragazzo della biro.

_LucyLaValorosa96_


Angolo Autrice XD:
Uhuhuhuh… non sapevo come far finire questo capitolo e così ho deciso di terminarlo in questo modo!!!
Scusate se è corto come capitolo, ma vi prometto che il prossimo lo scriverò più lungo *___*
Come credo abbiate capito, il prossimo sarà scritto riguardo i pensieri e i fatti di Annabeth… così capiremo bene cosa è successo.
Passiamo ai ringraziamenti:
Grazie a loli89, mavim, tael e piccola lettrice per aver recensito lo scorso capitolo!!!GRAZIEEEE!!!!!!
Grazie a loli89 per averla inserita tra le preferite e piccola lettrice che l’ha inserita tra le seguite.
Infine ringrazio anche chi legge solamente questa storia!!!
Bacioni,

Francy

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Capitolo 3
*** Il Varco e il Mare ***


Bentornati!!!!
Ecco il 3° capitolo…

 
3.Il Varco e il Mare
 
Era impossibile. Non esisteva Narnia. Non era possibile!!
“Tutto è possibile. Non sei tu stessa un fatto straordinario: figlia di Atena… semidea?”mi sussurrò una vocina dalla parte non razionale del cervello.
“Sta zitta, stupida vocina!!”
Ma come avevo fatto a dimenticarmi di quel nome: Narnia. Il libro era uno degli unici regali di mio padre, la copia che mi aveva regalato era consumata dalle tante volte che l’avevo letto. E ora avevo davanti agli occhi la regina.
Notai che mi stava osservando. Mi sforzai a tornare impassibile.
-è bello questo campo-sorrise Lizzie
-Saremo lieti di ospitarvi- rispose Chirone
-Grazie, ma sarebbe meglio tornare a Narnia… mi occorre il vostro aiuto! Aslan mi ha mandata qua.
Aslan,il sovrano assoluto del regno, no? Avrei dovuto ripassare la storia.
-Cosa??- Clarisse si mise in mezzo-Non intendo aiutare questa furfante…è un’imbrogliona!! Come facciamo a fidarci?
-Stai zitta, Clarisse- esclamò Percy
-è la mia regina e ho l’intenzione di aiutare la mia gente-ribattè Chirone
-Allora andiamo subito!-esclamò Lizzie, al settimo cielo.
-Prima devo chiedere chi vuole venire con noi…
Guardai Percy e Grover e con uno sguardo ci intendemmo.
-Noi veniamo con voi-disse Percy avvicinandosi alla regina. Lo seguii ma rimasi un po’ più distante, non sapevo ancora se potevo fidarmi.
“Fidati di lei” disse una voce nella mia testa, che riconobbi immediatamente come quella di Atena, mia madre. Mi avvicinai sempre di più fino a quando arrivai faccia a faccia con Lizzie.
-Ciao. Io sono Annabeth, figlia di Atena-mi presentai.
-Atena….. non è il nome di quella dea greca?-chiese. Dal suo tono riuscii a capire che non sapeva chi eravamo, non sapeva che eravamo semidei.
-Si, sono la figlia di quell’’Atena. Vedi, devi sapere che tutti noi siamo figli di dei. Nessuno te l’ha detto?- Lei scosse la testa, leggermente sconvolta, lo leggevo nel suo sguardo.
-Io sono Percy, figlio di Poseidone.
-Dio del mare?
-Si, proprio lui-sorrise Percy. Perché mi dava fastidio se sorrideva in quel modo a una ragazza? Ero innamo… no! Non potevo essere innamorata di lui!!! In fondo siamo nemici… i nostri genitori si odiano!!
Scossi il capo, per cercare di rimettere i pensieri al loro posto.
Altri ragazzi e satiri si unirono al gruppo, presero le loro armi e fecero i bagagli, pronti a partire per quell’impresa.
 
-Hai preso tutto?-chiesi a Percy, quando lo raggiunsi nella sua casa.
Lui non mi rispose, guardava fisso il mare.
-Cosa c’è?-mi sedetti sul pontile, accanto a lui
-Credi….-incominciò-che in tutto questo possa centrare Luke?
Capii i suoi dubbi. Credeva che fosse un trucco di Crono e di Luke, l’amico che aveva tradito.
-Lo scopriremo presto-risposi sicura.
Non sembrava ancora convinto.
-Su il morale, Percy! Andiamo in un mondo descritto in uno dei più belli fantasy che esista a rischiare la nostra pelle divina!-risi. Mi faceva male vederlo così triste.
Riuscii a fargli spuntare un piccolo sorriso.
-Già, pronti per una nuova avventura.
Percy avvicinò una mano all’acqua, subito quella si alzò, seguendo il suo comando. Peccato che non avevo pensato alle sue intenzioni, infatti, due secondi dopo mi ritrovai bagnata da capo a piedi. Rimasi a bocca aperta per lo stupore, con le gocce che scendevano copiosamente sulle guancie. Mi infuriai, presi una manciata d’acqua e gli la lanciai addosso, ma fu un tentativo vano, perché non facevo in tempo a “colpirlo”, che era ancora asciutto come se niente fosse.
Ero sempre più irritata, e le risate di Percy non mi aiutavano affatto, così alla decima spruzzata d’acqua andata male, lo gettai direttamente nelle onde del mare.
Risi soddisfatta, ma quella peste di nome Percy Jackson, mi afferrò un braccio e mi spinse nell’acqua, accanto a lui.
-Ahhhhhhhh-strillai mentre cadevo.
L’acqua non era fredda come credevo, anzi era piacevole. Capivo perfettamente il motivo per cui Percy rimaneva nel mare per ore.
-La figlia di Atena non ha ancora battuto il figlio di Poseidone!-scherzò Percy.
-è bellissimo qua-sussurrai estasiata, senza dar ascolto alle sue parole.
-Allora ti inviterò ancora-mi voltai verso di lui, e mi accorsi che era pericolosamente vicino. Mi sentii le guancie in fiamme. La distanza si stava accorciando, lentamente.
-Percy!!!Annabeth!!!!-urlò Grover da un punto imprecisato della foresta-Percy! Annabeth!!! Dove siete??? Dobbiamo andare!!!!
Uscii dal mare, ancora imbarazzata e rossa come un peperone. Percy mi seguì, ma lui era completamente asciutto mentre io ero bagnata fino all’osso. Ne approfittai per scappare. Letteralmente me la diedi a gambe, non sapevo neanche il motivo preciso, ma sentivo il bisogno di andarmene da quel posto.
 
Dopo essermi cambiata, tornai al punto di ritrovo, con lo zaino in spalle. Percy era accanto a Grover, allora mi diressi dalla parte opposta del cerchio. Al centro c’era Lizzie, si era cambiata d’abito (molto probabilmente qualche figlia di Ermes le aveva prestato jeans e maglietta, di sicuro quel lungo abito che indossava prima non doveva essere molto comodo) e continuava a saltellare da una persona all’altra, con un sorriso stampato sul viso, a dire “grazie” stringendo a tutti le mani. Arrivò anche da me –Grazie! Grazie mille Annabeth!
-è il nostro dovere-sorrisi. Sembrava che il suo regno fosse già sano e salvo.
-è ora di andare-disse Chirone cercando di fermare quel tornado. Lizzie non lo ascoltò e continuò a saltellare e ringraziare. Così Chirone fu costretto a prenderla per il colletto della maglietta, riuscendo così a fermarla.
-Oh… già… meglio se andiamo!!-disse la ragazza, cominciando a camminare (facendo un saltellino ogni tre passi). La sua allegria era contagiosa, presto mi sentii di nuovo allegra e spensierata.
Lizzie aveva la mia età, si vedeva, anche se sembrava averne passate più di noi (e ce ne vuole, visto che nell’ultima impresa avevamo rischiato la vita più di una volta), di certo governare un regno non doveva essere una passeggiata, un regno popolato da creature magiche doveva essere faticoso il triplo. Mi avvicinai.
-Cosa è successo esattamente a Narnia?-le chiesi.
-Un nuovo nemico…-i suoi occhi si oscurarono leggermente –Più forte dell’antico nemico, alias la Strega Bianca…. Ma forse non sai chi era……
-Certo! Era la strega che ha governato Narnia per cent’anni, e in quel periodo era sempre inverno…
-“Sempre inverno e mai Natale” come disse il signor Tummus-spiegò
-E poi sono arrivati Peter, Susan, Edmund e Lucy… no?
-Già, hanno portato splendore nel regno, fino a quando non sono scomparsi…
-E poi è arrivato Aslan!
-Sei informata!-si meravigliò
-Ho letto il libro che narra di queste avventure.
-Davvero c’è un libro??
Non feci in tempo a rispondere che lei indicò un pino. Il pino di Talia.
-è quello il luogo del varco!!-urlò. Corse verso la corteccia e appoggiò una mano. Non successe niente. Il suo sguardo si fece preoccupato. Iniziò a girare attorno al tronco, in cerca di qualcosa. In cerca del varco.
-Non c’è…-sussurrò con gli occhi lucidi. Continuò a girare per parecchi minuti e l’agitazione continuava a crescere.
Il signor D ci raggiunse –è inutile che cerchi- disse
-Cosa?-chiese Lizzie con la voce strozzata dai singhiozzi
-Aslan- fece una smorfia nel dire il suo nome –mi ha parlato… ha detto che è meglio se resti qua, per un po’ di tempo…
-è impossibile-esclamò la sovrana –Devo tornare indietro, devo salvare Narnia… mio fratello ha bisogno di me!!!
-Mi dispiace- ma sembrava più dispiaciuto ad avere una “mocciosa” in più a cui dover badare.
Lizzie appoggiò la schiena al tronco del pino e scivolò, sedendosi per terra, si nascose il viso tra le mani e incominciò a piangere a dirotto. Gli altri stavano tornando ai campi di allenamento, la loro impresa era fallita prima ancora di iniziare.
Mi avvicinai e le appoggiai una mano sulla spiaggia.
-Troveremo un modo per andare a Narnia. Te lo prometto!

_LucyLaValorosa96_

 SPAZIO AUTRICE:
Allora… è abbastanza lungo come capitolo????XD XD Scusate per la pazzia…………
Vi piaceeee?????XD
Ho cercato di farlo il più lungo possibile senza farlo diventare troppo noioso e banale, non so bene se sono riuscita in questa Impresa (per i protagonisti le imprese consistono in battaglie, per noi scrittori consistono a far piacere agli altri le nostre storie =)XD)
Passiamo ai ringraziamenti: ringrazio piccolalettrice, loli89 e mavim!!!! Grazie milleeeeee!!!!!
Bene bene... recensite vi pregooo!!!!
Ciao e alla prossima (il prossimo capitolo l'ho già scritto quindi aggiornerò presto!!XD)

_Francy

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Capitolo 4
*** La Danza della Guerra ***


4.La Danza della Guerra

 
La mia nuova vita incominciò il giorno seguente. La casa di Ermes mi aveva ospitato e nonostante mi fossi nascosta dietro a tutti, gli altri coinquilini mi continuavano a fare domande su Narnia. Come facevano a non capire quello che provavo? Continuavano a domandarmi di un luogo che era stata la mia casa per anni e dove non avrei fatto ritorno.
L’ unica persona che mi aiutò veramente, fu Annabeth. Lei era l’unica vera amica che avevo in quel luogo, anche se naturalmente strinsi amicizia anche con Percy (il ragazzo della biro, avevo scoperto che era una biro che si trasformava in spada…FORTEE!!!) e Grover, suoi fedeli compagni.
La prima giornata al campo iniziò con un sole splendente. Annabeth mi venne a “recuperare” per portarmi con lei al campo di addestramento.
Assistetti a un bel po’ di duelli con la spada (in cui Annabeth sconfisse una decina di volte Percy).
-Posso provare?-chiesi dopo l’ennesima sconfitta del ragazzo.
-Certo!
Presi una spada e mi misi di fronte ad Annabeth. La gente iniziò ad accerchiarsi, erano davvero curiosi di vedere come me la cavavo.
Rimasi immobile. Annabeth fece un gesto fulmineo con la spada, che riuscii a parare con facilità. Tentò un altro attacco, ancora più potente e veloce di prima, ma parai anche quello. Sembrava sorpresa, forse con un colpo del genere, anche il suo miglior avversario, sarebbe stato sconfitto. Sorrisi ed iniziai a “danzare”, la danza della guerra, naturalmente. Il mio maestro d’armi mi aveva insegnato tutte le mosse più efficaci, dicendomi che i duelli sono come una danza, un passo avanti per attaccare ( attaccai) e un passo indietro per difendere (indietreggiai e fermai con la spada la lama di Annabeth) di nuovo un passo avanti…. Una piroetta per evitare la spada avversaria.
Annabeth non riuscì neanche a sfiorarmi, era un continuo attacco e difesa, attacco e difesa, così fino a quando tentai l’ultima mossa, quella più complicata. Infilai la punta della spada nell’elsa di quella della mia amica, e con uno strattone, riuscii a disarmarla. Prima che potesse recuperare l’arma, le puntai la spada alla gola.
-Morta- dissi. Ansimavo per la stanchezza, dovevo allenarmi di più. Le raccolsi la spada e gliela consegnai.
-Questa scena l’ho già vista. Meno esibizionista, ma l’ho già vista-rise Percy, felice che qualcuno fosse riuscito a battere Annabeth, la figlia di Atena.
-Come fai ad essere così brava?-mi chiese Grover.
-Nelle battaglie, combatto in prima fila-risposi semplicemente.
-Vediamo come te la cavi con l’arco-propose un figlio di Apollo.
Mi avvicinai al campo del tiro, presi un arco e incoccai la freccia. Ripensai al mio addestramento, mi ero allenata con il leggendario arco della regina Susan e grazie a quello mi era diventato più semplice, tirare. Infatti il dardo, colpì esattamente il centro del bersaglio fra lo stupore di tutti
-Me la cavo-dissi sorridendo
-Te la cavi??-chiese stupida Grover-…Sei un mito!!!!-esclamò dandomi una pacca sulla schiena.
-Percy? Che ne dici di una sfida?-chiesi al ragazzo. Lui mi fissò come se fossi impazzita.
-Mi ucciderai-si lamentò
-Dai! Tira fuori la tua biro e combatti.
Prese la spada e si avvicinò lentamente.-O forse non ne hai il coraggio?-chiesi maligna. Non volevo dire niente di offensivo, ma avevo capito che gli serviva una spinta a fare meglio che poteva. Infatti rispose subito.
Alzò la spada e attaccò. Riuscii a bloccarlo a fatica, barcollai per il colpo. Cercai di avvicinarmi ma Percy continuava a bloccarmi, con duri colpi della spada. Continuai a sorridere, lo sapevo che poteva battermi facilmente.
 
 
-O forse non ne hai il coraggio?
Cosa?? Dire a me che non avevo il coraggio?? Sono il figlio di Poseidone, credo che il coraggio non manchi nella famiglia.
Ero furioso, attaccai con tutta la forza che avevo e la vidi barcollare leggermente, ma si riprese subito e tentò di avvicinarsi. La verità del detto “Barcollo ma non mollo”. La bloccai all’istante. Lei sorrise furba, non mi piaceva quel sorrisetto…
-Insomma Percy! Puoi fare di meglio!!- non le lasciai finire la frase e feci un affondo, il migliore che avessi mai fatto in tutta la mia vita.
Mi accorsi in un secondo momento che Lizzie stringeva l’aria. Aveva perso la spada… avevo vinto!!
-Chi è che non ha il coraggio??-le chiesi furioso.
-Sei grande Percy!!-strillò lei. La fissai. Secondo me l’aria del nostro mondo non le faceva bene… stava impazzendo!! –Lo sapevo che potevi battermi!-continuò –Avevi bisogno di più fiducia in te stesso!!!!
-Grande Percy!-anche Annabeth e Grover si unirono ai festeggiamenti, mentre gli altri ragazzi, se ne andarono, lasciandoci soli.
 
 
Aslan era davanti a me, mi sorrideva, ma era un sorriso triste.
-Mi dispiace, piccola mia…-disse
-Come hai potuto farmi questo??-chiesi trattenendo le lacrime.
-Mi dispiace-ripetè il grande leone.
-MI DISPIACE!?!? È L’UNICA COSA CHE SAI DIRE??
-Tornerai a Narnia, Lizzie… ma dovrai trovare da sola la strada, non ti aiuterò, questo è il tuo destino.
Lo ignorai.
-Come sta Jake?-domandai
-Tuo fratello sta bene, regna in modo giusto e leale. La battaglia sta dando dei risvolti positivi, con lui al comando.
-Stai dicendo che io non sapevo governare?-ero disperata
-No, mia cara… soltanto che tuo fratello ha il diritto di regnare questo posto, tu non sei destinata a vivere qui
-Ma…ma  quando tornerò, potrò restare, vero?-chiesi timorosa.
Lui abbassò lo sguardo.
-No- fu un colpo dritto al cuore, un colpo che uccise la mia voglia di vivere –Non resterai mai più a Narnia, il tuo mondo è un altro, adesso.
Come poteva farmi questo? Come poteva essere così crudele?
-No!-urlai con tutto il fiato che avevo nei polmoni –No!!! Io voglio restare a Narnia!!- Aslan stava scomparendo lentamente.
 
-Nooooooooooooo!!!-strillai alzandomi di scatto dal letto. Helen, la mia vicina di letto della casa di Ermes, si svegliò.
-Lizzie, cosa succede??-chiese.
-Niente balbettai –Torna a dormire…
Cercai di riaddormentarmi ma continuavo a pensare al sogno, così mi alzai e uscii dalla casa.
Tutti dormivano, nessuno girava nel campo a quell’ora di notte. Mi sedetti in riva al mare, e osservai le onde che si infrangevano sulla spiaggia.
Anche a Narnia la mareggiata era bellissima. Non sarei mai più vissuta a Narnia. Tentai di convincermi che era stato solo un incubo, le parole di Aslan non erano vere. Ma non riuscii a convincermi. Le lacrime iniziarono a scorrere sulle mie guance, senza tregua. Perché sapevo che nulla sarebbe più stato come prima.

_LucyLaValorosa96_

 
Ciao a tuttiiii!!!!!
Allora, come vi è sembrato questo capitolo???
Diciamo che adesso inizierà la vera e propria avventura, perché i nostri eroi dovranno passarne un bel po’, prima di arrivare alla fine XD
Per quanto riguarda le recensioni….. Come mai sono dimezzate?!?!
Ringrazio piccola lettrice e mavim per le recensioni, ringrazio tutte le persone che hanno messo la mia storia sulle preferite e seguite, e ringrazio anche chi legge semplicemente!
Grazie ancora!
Francy
 
Ps. Attenti ai pesci d’aprile!!XD ihihih

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Capitolo 5
*** La Caccia alla Bandiera ***


5.La Caccia alla Bandiera


 
Mancavano poche ore alla Caccia alla bandiera. La mia prima Caccia alla bandiera.
-Lizzie, devi concentrarti di più se no ti uccideranno alla Caccia!!- mi rimproverò Annabeth, la quinta volta che mi ritrovai la sua spada al petto. La causa era l’agitazione: insomma, ero euforica per quell’esperienza, non credevo che mi avessero permesso di unirmi alla squadra blu, insieme a Percy e Annabeth. La ignorai e incominciai a  saltellare da una parte all’altra del campo, con il risultato di far impazzire la mia amica, che se ne andò dicendo: -Peggio di Percy!!
Era passata una settimana, e quel sogno non era più tornato, anzi, sognavo Narnia che vinceva le battaglie, e sapevo che era la realtà, ma questo voleva dire che presto lei sarebbe scesa direttamente sul campo, la nostra nemica.
Scacciai quei pensieri, volevo solo essere normale per un giorno, essere una degli altri, anche se non ero una Mezzosangue.
Persa come ero nei miei pensieri, non mi accorsi che Grover stava arrivando con due bandiere: una blu e l’altra rossa, con il risultato che ci schiantammo letteralmente e io volai per terra.
-Ahi- dissi facendo una smorfia –Incominciamo bene!
-Scusa Lizzie-si scusò il satiro/fauno.
-No problem-risposi con un sorriso, mi alzai –Cosa stai facendo??-chiesi guardando le due bandiere.
-Preparo per la Caccia
-Posso aiutarti??-esclamai entusiasta
-Per vedere dove metto le bandiere?? Cosi finisce subito il gioco-rise vedendo la mia espressione delusa –Non preoccuparti Lizzie, vai a prepararti!-si allontanò.
Poi mi fulminò un pensiero….
-ANNABEEEEEEEEETHHHHHH!!!-strillai incominciando a correre verso la capanna della ragazza, entrai come un tornado, ricevendo pochissime (solo da 99.999999(infiniti numeri di 9)% dei ragazzi) occhiate omicida da parte dei figli di Atena. Ma lei non c’era.
Riniziai a correre verso l’arena, il campo d’addestramento, insomma girai tutto il campo senza trovarla. Stavo correndo quando mi schiantai di nuovo, questa volta contro Percy.
-Lizzie, cosa stai combinando??-chiese divertito.
-Diciamo che entrerò nel guinness dei primati per il maggior numero di cadute in un giorno!
Mi porse una mano, continuando a ridere.
-Comunque chi stavi cercando?
-Annabeth… l’hai vista??-chiesi
-No… starà facendo un piano per la Caccia alla Bandiera. E per cosa ti serve?
-Ho solo un piccolo piccolissimo problema……. NON HO L’ARMATURA!!!!
-Sei messa male, amica mia-sorrise –Per fortuna che ci sono io, ti stavo cercando per quello..-prese la sacca che aveva sulle spalle ed estrasse un busto di armatura greca, aveva delle incisioni in greco e dei disegni con le scene più importanti della mitologia greca. –Regalo da parte mia, di Annabeth e di Grover- disse porgendomelo.
-Grazie-risposi commossa.
-E questo!- mi porse un cellulare, un LG touch screen (come facevo a saperlo???).
-Grazie, ma non credo che dovrò telefonare a molte persone…
-Si, ma non fa solo quello.
Cosa facevo d’altro? Scattava foto, faceva filmati, aveva delle immagini di mitologia greca… ma niente di speciale.
Percy rise.
-Devi fare così- schiacciò un tasto nascosto e un secondo dopo, mi ritrovai una spada di bronzo celeste, fra le mani.
-Uau- dissi incantata. Lo abbracciai. –Grazie mille!
-Ti servirà per quando incominceremo la nostra avventura, quando usciremo dal Campo e andremo nel mondo normale, forse è meglio non andare in giro con una spada in bella vista…
-Già, meglio di no… e te hai la biro!! ihihih
-Vado a sistemare la mia armatura, ci vediamo dopo- mi salutò
Camminai mel bosco, fino a quando notai Annabeth, nascosta dietro a un cespuglio.
-ANNABETH!!-urlai- Ti stavo cercando!!
-Sta zitta!!
Non capii, poi vidi un altro satiro con la bandiera rossa che scappava, e capii quello che avevo combinato.
-Ops- dissi solamente, imbarazzata
-Ops??OPS?? M,a cosa ti salta in mente, in quel cervello poco sviluppato che ti ritrovi?? Potevamo battere l’altra squadra facilmente, potevamo battere Clarisse!!!
-Scusa-sussurrai abbassando lo sguardo.
Lei non rispose.
-Percy ti ha dato i nostri regali?!?!
-Si- dissi sorridendo mostrandole l’armatura e la spada.
-Questo vuol dire che abbiamo due persone con il cervello sotto sviluppato!! Gli avevo detto di aspettare me e Grover!!
-Calmati Annabeth!
Una conchiglia suonò.
-è ora!!-esclamai. Presi l’armatura e la indossai, Annabeth mi aiutò ad allacciare i lacci sul fianco –è perfetta!!
Ci avvicinammo al campo della radunata e ci dividemmo nelle due squadre. Indossammo l’elmo.
-Bene- cominciò Chirone –Sapete già tutti le regole, al suono dalla conchiglia, la caccia comincerà e vince la squadra che prende per prima la bandiera del nemico. Che gli dei vi proteggano.
Pensai a tutte le divinità in una stanza con un televisore gigante dove ci guardavano combattere, divisi in due, chi con gli stendardi blu, chi con gli stendardi rossi, pronti a litigare per qualsiasi cosa. Ridacchiai alla scena, con il risultato di beccarmi un gomito di Annabeth nello stomaco.
-Andate nel bosco!-ordinò il centauro. Seguii i miei amici nella foresta.
-Quando sentirai la conchiglia andrai con Annabeth a cercare la bandiera, io vi coprirò le spalle insieme agli altri-mi stava spiegando Percy.
Arrivammo alla dunetta che divideva le due squadre, incontrai lo sguardo omicida di Clarisse, la figlia di Ares. Non mi stava per niente simpatica, soprattutto per il fatto che trattava male tutti quelli più piccoli di lei, e confesso che ero sorpresa che non mi avesse fatto ancora niente, anzi ero leggermente spaventata. Vi può sembrare un contro senso ma dal suo ghigno sembrava che mi volesse uccidere durante la caccia.
Per reprimere quella paura, le urlai-Cos’hai Clarisse, hai paura??-ero fiera di quello che avevo fatto, soprattutto dopo il suo sguardo livido. Ma Annabeth non era del mio stesso avviso, mi rifilò una seconda gomitata fra le costole
-Stai zitta!!- sputò fra i denti
-Ahi! Se continui così mi ammazzerai prima dell’inizio!!
-Sarebbe meglio! Così mi eviterei di doverti correr dietro per sistemare tutti i tuoi guai!
-Ehi! Non combino così tanti gua….- la mia frase venne interrotta dal suono della conchiglia. La caccia era cominciata.
Annabeth imprecò in greco antico, le avevo fatto perder tempo prezioso.
-Vieni!-urlò. Impugnai meglio Gemma (avevo dato quel nome alla spada-cellulare, non chiedetemi come mai perché non lo so neppure io) e iniziai a colpire gli avversari.
Notai con la coda degli occhi Percy che combatteva dietro di noi insieme ad altri figli di Atena e di Apollo.
Annabeth era già dalla parte opposta della foresta.
-ASPETTA!!-gridai incominciando a correre verso di lei, rischiando una decina di volte di essere infilzata da qualche spada o lancia.
-Prendete troppo sul serio questo gioco!-ansimai quando la raggiunsi.
-Questa frase l’ho già sentita-disse lei
Iniziammo a correre in una valle affiancata dal mare.
-Dove è la bandiera?-chiesi continuando a correre.
-Non lo so, visto che la tua intelligenza suprema ti ha suggerito di farmi scoprire mentre stavo spiando!-scherzò
-Ma spiare non è corretto!
-Spera di non incontrare Clarisse, se no scoprirai cosa è scorretto!
Non capii il senso di quella frase. O almeno, non lo capii in quel momento.
-E allora dove stiamo andando??
-Per fortuna avevo già ascoltato le indicazioni di Chirone, e so il posto dove l’avrebbero portata in caso di scorrettezza.
-E dove?
-Là-disse fermandosi e indicando un punto.
Su un isolotto poco lontano dalla costa svettava la bandiera rossa
-Ce l’abbiamo fatta!!-urlai entusiasta. Ma il mio grido attirò l’attenzione di alcuni ragazzi nemici, che corsero a salvare la loro bandiera.
-Possibile che non ne combini una giusta!-esclamò Annabeth spazientita.
Cominciammo a lottare. Continuai a colpire con la spada.
-Corri Lizzie!-urlò annabeth –Vai a prendere la bandiera!! Io li terrò occupati!!
Corsi sulla costa e mi gettai in acqua, le onde mi riportarono a galla. Nuotai verso l’isolotto, fu un’impresa visto che l’armatura e la spada mi rendevano difficile ogni momento, rendendo quella nuotata un’immensa fatica. Arrivai sulla spiaggetta stremata.
“Ci sono quasi” pensai avvicinandomi allo stendardo ma era impossibile che qualcosa mi andasse per il verso giusto. Infatti Clarisse mi spuntò davanti e poco prima che mi rendessi conto di quello che stava accadendo, mi tolse l’elmo con un gesto fluido della spada.
-Ehi!-esclamai. Come risposta ricevetti un altro affondo che mi lascio un taglio profondo sulla guancia. Iniziai a combattere, parando e attaccando. Ma i miei colpi non ferirono Clarisse,mentre i suoi mi lasciarono parecchi graffi sulle mani, sulle braccia e sulle gambe. Non era proprio la mia giornata fortunata.
-Mi vuoi uccidere?-chiesi sarcastica dopo l’ennesimo taglio.
-Credo che così Ade sarà contento, un’altra anima tutta per se-ridacchio.
Mi slanciai piena di rabbia e riuscii a buttarla a terra.
-Considerati fortunata… ho già ucciso abbastanza a Narnia.
Mi avvicinai alla bandiera proprio quando tutti i semidei arrivarono sulla costa, dall’altra parte del mare, non sarebbero mai riusciti a raggiungermi!
Alzai lo stendardo rosso e gli altri ragazzi della mia squadra, urlarono gioiosi.
-Brava Lizzie!!-urlò Percy
Sentii qualcuno strisciare alle mie spalle, mi voltai troppo tardi. Clarisse si era avvicinata e mi colpì la testa con l’elsa della spada.
Caddi a terra e poco dopo non vidi più nulla e persi i sensi.
 
-Come stà?-piano piano sentii i sensi tornarmi, e con loro tornarono anche tutti i dolori, ai graffi e anche un dolore sordo alla testa. La voce di Annabeth.
Chirone rispose: -Meglio, dovrebbe rimettersi presto.
-è già svenuta da un giorno!-esclamò Percy
Volevo fargli capire che stavo “quasi” bene, ma non riuscivo ancora a muovermi, né a parlare.
-Clarisse ha messo tutta la sua forza nel colpo-disse la voce di Grover.
Volevo rispondere che se veramente avesse messo tutta la sua forza, sarei già finita all’altro mondo (all’altro mondo nel senso degli inferi, non di Narnia).
-Sapete una cosa?-s’intromise Annabeth-Mi manca già il suo cervello poco sviluppato…
-Neanche fossi già morta!-risposi, ritrovando finalmente la voce. Mi sentivo la gola secca.
-Lizzie!!-esclamarono in coro. Aprii gli occhi. La luce entrava fioca dalle finestrella accanto a me, ero nell’infermeria, di questo ne ero certa.
-Abbiamo vinto??-chiesi
-Certo!-rispose Annabeth –Ok, lo ammetto, il tuo cervello non è così sottosviluppato come quello di Percy.
-Ehi-rispose il ragazzo, offeso.
-Non offenderti testa d’alghe-ridacchiai, la gola mi faceva sempre più male.
-Il problema è sapere perché Clarisse l’ha colpita-fece Grover
-Semplice, non accettava di aver perso!-rispose Chirone
-La solita arrogante!! Dobbiamo fargliela pagare…- iniziarono a parlare fra di loro, senza far caso a me.
Mi guardai attorno, vidi un bicchiere di mela ghiacciato sul comodino. Era proprio quello che mi ci voleva!!
Lo agguantai e lo sorseggiai, ma non aveva il gusto di succo di mela, sapeva di fragola, le fragole di Narnia, più dolci e saporite di quello di Dioniso. Lo bevvi tutto d’un sorso, ma subito una mano lo strappò dalla mia presa.
-Cosa fai!?-la mano apparteneva a Percy –è nettare divino, uccide gli esseri umani!
Sputai, ma non servì a niente. Anzi, mi sentivo meglio, tutti i dolori erano scomparsi.
-Come ti senti?-Chirone si avvicinò
-Benissimo, mi sono passati tutti i dolori-risposi. Uno sguardo indecifrabile passò sul viso del centauro.
-Ecco perché Aslan ti ha mandato qua… Parlami dei tuoi genitori!-mi ordinò.
-Beh… mia madre è morta poco dopo la nascita di Jake, mio fratello, che ha un anno in meno di me, e mio padre è scomparso l’anno scorso, è pewr questo che sono diventata regina…-balbettai
-Non è possibile-sussurrò Annabeth.
Grover mi fissava con la bocca spalancata, mentre Percy sembrava non capire niente, come me.
-Cosa…?
-Non l’hai neanch’ora capito? Lizzie, sei figlia di un dio,molto probabilmente una dea, visto che non hai conosciuto tua madre… sei una semidea!
 
SPAZIO AUTRICE:
Alloraaaaaaaa……. Lizzie è una mezzosangueee!!! Adesso capite qualcosa in più??xD
IHIHIH...MI ASPETTO MOLTE RECENSIONI, QUINDI NON DELUDETEMI.
RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE LEGGONO QUìESTA FF E mAVIM E PICCOLALETTRICE CHE LA RECENSISCONO!! 
GRAZIE MILLE!
CIAOOO!!
Scusate se è scritto in maiuscolo ma ho sbagliato e non ho tempo di correggere!!
Ciaoooo!! E alla prossima
Francy

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Capitolo 6
*** La Terribile Profezia ***


Prima di leggere questo capitolo, vorrei dirvi che è ambientato dopo “Il ladro di Fulmini” ma con aspetti misti tra film e libro!
Ciao! Buona lettura!! xD

 
6.La Terribile Profezia

 

Io, Lizzie regina di Narnia una mezzosangue? Una semidea?
Non era possibile.
Maledii per l’ennesima volta Aslan. Era tutta colpa sua. Era colpa sua se mi trovavo in quel posto. Era colpa sua se non sapevo più chi ero veramente.
-Perché mi hai fatto questo, Aslan?-gridai al cielo, piangendo lacrime amare. Ero uscita da poco dall’infermeria, o meglio, ero scappata, perché non volevo più rimanere al Campo Mezzosangue. Me ne stavo andando.
Era notte fonda, la luna e quelle stelle così diverse da quelle di Narnia, mi sorridevano dal cielo.
-Cosa avete da gioire?-gridai ancora con un singhiozzo.
Asciugai le lacrime e mi misi lo zaino sulle spalle. Era ora di andare.
 
-Dove stai andando?-mi chiese qualcuno alle mie spalle.
-A Narnia- mi voltai verso Percy
-Non dimentichi qualcosa? Non puoi andartene! La fuori c’è un mondo pericoloso, pieno di mostri pronti a prenderti, a ucciderti.
Quelle parole non mi fecero paura. Quante volte avevo rischiato la morte nelle battaglie? Avevo perso il conto. Di sicuro non mi facevo più spaventare.
-E poi…- aggiunse –Dobbiamo scoprire chi è tua madre.
-Non mi importa- risposi riprendendo a camminare. Percy mi afferrò un braccio.
-Come non ti importa. Non vuoi scoprire chi è tua madre. La persona più importante della tua vita?
-La persona più importante della mia vita? Te ne rendi conto, Percy, che mi ha abbandonata. Non si è fatta più vedere!-iniziai a gridare.
-Gli dei non si fanno mai vedere, è vietato! Anche io ho visto mio padre per la prima volta l’anno scorso.
-Si ma tuo padre non ti ha abbandonato in un altro mondo, dove non si sa neanche chi siano gli dei!-iniziai a piangere.
Percy non rispose. Sperai che se ne fosse andata ma non mi stupii quando mi si parò davanti.
-Lizzie, non devi fare così. Devi reagire e scoprire la verità!
Non sapevo cosa rispondere, così continuai a piangere, le lacrime si unirono alle gocce d’acqua che incominciarono a scendere.
Percy mi abbracciò e io mi gettai nelle sue braccia, in cerca di vero affetto, senza sapere che qualcuno ci stava guardando.
 
 
Ero uscita dalla casa di Atena per ragionare sugli ultimi eventi, insomma, la regina di Narnia nel nostro mondo e la scoperta che era una semi-dea. Aveva assolutamente bisogno di un piano.
Ed ero arrivata alla collina vicino al confine, ma vidi un’immagine che mi gelò il sangue.
Percy e Lizzie, abbracciati sotto la pioggia.
Ma in fondo non mi importava.
Ma se non ti importa perché stai piangendomi chiese una vocina nella mia testa
Stai zitta, stupida vocina!
Ero stata una stupida a credere che a Percy importasse qualcosa di me, che gli piacessi. Soffocai un singhiozzo. Idue si separarono e si voltarono verso di me.
-Annabeth!-esclamò Percy. –Cosa ci fai qui?
-Sto pensando-risposi cercando di controllare la voce. Non ero l’unica che avevo pianto, anche Lizzie aveva gli occhi arrossati.
Decisi di ignorare i miei sentimenti, perché rovinare amicizie solo per un amore impossibile?
 
-Allora…-Grover pescò una patatina dal pacchetto –Le dee più importanti che potrebbero essere tua madre, sono Afrodite e Atena.
-Perché prima dici Afrodite?-chiese Annabeth
-Ok! Come dice Sapientona, o sei figlia di Atena o Afrodite! Contenta adesso??-si intromise Percy
-Si!-rispose semplicemente Annabeth
-La volete piantare!!-li rimproverai alzando la voce.
-Credo che la nostra regina si stia alterando!
-Mi sento inutile!! Non ne posso più!! Voglio andare a Narnia!
-Ma non sappiamo come fare!
-Andiamo per tentativi- dissi ricevendo delle occhiate omicida da parte di Annabeth e Grover.
-Ma sei impazzita?-chiese Grover.
-No, è peggio.-finì Annabeth
-Secondo me ha ragione!-disse invece Testa d’Alghe –In fondo anche noi abbiamo dovuto improvvisare per recuperare la folgore!
-Non è vero! Insomma… sapevamo che dovevamo andare negli Inferi, Luke ci aveva dato la sua mappa, e sapevamo cosa…
-Shh-la interruppe Percy
Annabeth lo squadrò.
-Cosa?!-chiese. Non era abituata ad essere zittita.
-Ecco dove avevo già letto il nome Narnia!!-pensò il ragazzo ad alta voce.
-Il libro è in tutte le librerie del mondo e il film è abbastanza famoso, di sicuro che l’avrai già letto!
-No! Quando sono andato a consultare l’oracolo… mi ricordo che c’era una mappa con il nome di Narnia…
-Potrebbe indicare dove si trovano i varchi!!-esclamai, troppo presa dall’agitazione.
-Si, ma magari ti sei sbagliato, Percy!
-Ne sono certo!
-Potremmo provare! È la nostra unica occasione!
Annabeth mi guardò, scettica.
-Ok- accettò infine –Come facciamo??
-Io e Lizzie andremo nella soffitta e prenderemo la mappa, semplice no?
-Forse dimentichi un piccolo particolare… in quella stanza c’è una mummia rinsecchita, alias l’oracolo.
-Cosa vuoi che ci possa fare?-risposi non capendo le preoccupazioni del satiro.
-E poi perché andate voi due?-chiese Annabeth
-Perché io so dove è la mappa e Lizzie è  quella  che potrebbe capirci qualcosa!
-Vengo anche io!
-Annabeth, non mi sembra proprio il caso… è  vietato andare all’oracolo senza permesso, già è rischioso andare in due, immagina se fossimo in tre! Te ci aspetterai con Grover…
La ragazza accettò a malincuore.
Così, la sera successiva, ero davanti alla casa Grande con Percy.
-Forza, entriamo!
Accese la torcia e entrammo, ci dirigemmo senza guardarci intorno alla scala, in cima alla quale si trovava una botola.
Prendemmo un respiro e aprii la porticina. Un odore marcio ci invase
-Bleah- feci una smorfia. –Che schifo!
Appena misi piede nella soffitta, feci una smorfia, ancora più schifiata. Una specie di mummia era appoggiata al muro.
-Facciamo in fretta!-spinsi Percy
-Eccola!-guardai la carta che stava indicando. C’era scritto in grandi lettere rosse “Narnia”. La presi e la aprii. Percy la illuminò con la torcia.
Era la mappa di Narnia.
Mi vennero le lacrime agli occhi mentre guardava quei nomi così famigliari, quelle montagne, il mare, i fiumi, Cair Paravel… mi sembrava di essere già a casa.
-Cosa sono queste luci?-chiese Percy indicando dei pti sulla carta.
-Non lo so- le toccai. Immediatamente si scrisse una parola. Olimpo.
-Cosa significa?
Un rumore ci distrasse.
-andiamo via-dissi tremando leggermente. –penseremo dopo insieme agli altri.
Corsi alla botola, ma quella si chiuse all’improvviso. Provai a tirarla, ma niente
-Oh no!
Un altro rumore dietro di noi. Vidi la mummia-donna drizzare la schiena. Afferrai il braccio di Percy
-oh no!ripeté lui.
Intanto una luce verde riempì la stanza e una voce melliflua si infilò nella nostra mente.
“Ve ne andate così, senza nessuna profezia?”
-Si, grazie, non abbiamo bisogno di sapere il nostro destino!
Mi strinsi a Percy, mi sentivo impotente, con quella voce nella mente, mi faceva stare male.
“Come siete coraggiosa, regina. Ma ormai siete qui…” tremai
Ed iniziò la sua profezia “Arriverete dove volete arrivare ma sarà tutto cambiato. Non sarai più la stessa, non sarete più gli stessi entrambi. Scoprirete una realtà nascosta da una terribile profezia che si sta per avverare”
-Resterò a Narnia?-chiesi
“Il tuo mondo è questo, ma un giorno tornerete voi tre da soli, e sarà il vostro momento”
La voce si spense, come la luce
-Aspetta! Cosa vuol dire!?-era sempre più confusa.
-è inutile, non ci dirà più niente!
Scendemmo le scale e tornammo alla capanna di Percy, la più sicura in quanto era l’unico inquilino. Annabeth e Grover ci aspettavano lì.
Li spiegammo cosa era successo, compresa la profezia, ma non feci capire che ero più scossa di quello che sembravo, cosa voleva dire con “Scoprirete una realtà nascosta da una terribile profezia che si sta per avverare”?
-Ma certo!-esclamò Annabeth distogliendomi dai miei pensieri e svegliando Grover, che si era addormentato. –Ecco cosa è questa scritta!
-E cos’è?
-è il posto dove si trova il varco! Dobbiamo andare sull’olimpo!


Allora, vi piace?? A me sembra carino come capitolo, ma voglio proprio sentire il vostro parere!!
Quindi i nostri eroi devono andare all’Olimpo! Eh, già , la vita incomincia a complicarsi… non preoccupatevi che piano piano capirete anche la profezia, in fondo anche nel libro si capisce nelle ultima 5 pagine!! Ma io non vi farò aspettare così tanto!! xD eheheheh!!
Ringrazio quelli che recensiscono questa ff e spero che continueranno a lasciare dei commenti!!! Grazieee!!! Vvb =*
Grazie a tutti!!
Ciaooooo

Francy

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Capitolo 7
*** L'Incubo di Nome Litigio ***


7.L’Incubo di nome Litigio
 
 
Chiusi il mio zaino. Era come essere tornato al’anno prima, quando era partito insieme a Grover e Annabeth per cercare la folgore, ma adesso c’era di diverso solo la presenza di Lizzie e che dovevamo andare in un altro mondo. Una cosa strano, addirittura impossibile per molti, ma non per noi, nulla era impossibile, neanche entrare in un mondo descritto in un libro.
Guardai per l’ultima volta la mia capanna. Chissà cosa avrebbe detto mia madre quando avrebbe saputo che me n’ero andato, scomparso nel nulla con i miei amici. E mio padre? Anche se stavo andando da lui.
Non sapevo se essere felice per la possibilità di rivedere Poseidone o essere infastidito dalla sua presenza…
Mentre Lizzie sperava che sua madre la riconoscesse. Me lo sentivo che la nostra vita non sarebbe più stata la stessa, anzi, ne ero certo.
Annabeth, Lizzie e Grover (con pantaloni e scarpe finte) mi aspettavano all’entrata del Campo.
Guardammo per l’ultima volta la nostra casa. Io e lizzie trasformammo Vortice e Gemma in penna e spada. Era ora di andare.
 
-Questa è la stazione, quindi dobbiamo andare a destra!-dissi, eravamo partiti da poche ore e ci eravamo già persi tre volte.
-No! Vuol dire che dobbiamo andare a sinistra!
-Non faremmo prima a chiedere?-chiese Lizzie
-No!-urlammo insieme io e Annabeth, sconvolgendo la povera Lizzie.
-Non dobbiamo dare nell’occhio!
La ragazza incominciò a battere un piede a terra e incrociò le braccia.
-Che c’è?-chiesi
-Non dovevamo dare nell’occhio?
Mi guardai attorno, la gente ci guardava. Eravamo messi male. Presi Annabeth e Grover per il braccio e li spinsi a destra, sorridendo alla folla, dovevamo sembrare dei ragazzi che si erano persi, ma eravamo veramente dei ragazzi che si erano persi!
-Bravo Percy!-esclamò in tono ironico Annabeth, guardando il muro davanti a noi-Un vicolo cieco, complimenti!
-A tutti capita di sbagliare!-ribattei
-Ma tu sbagli in continuazione!
-Ragazzi…-ci chiamò Lizzie. Non gli demmo retta.
-Non è vero! E poi senti chi parla! Neanche tu sei perfetta!
-Che cosa!? Puoi ripetere, scusa?
-Certo, sapientona! Non ti sopporto più!
-Ragazzi…
-Stai zitto Testa d’Alghe! Non capisci un bel niente.
-Ragazzi…-ripetè per la terza volta Lizzie
-io non capisco un bel niente?? Ma senti chi parl…
-RAGAZZI!!-strizzò Lizzie
-CHE C’’è!?-chiedemmo io e Annabeth voltandoci verso di lei.
La ragazza alzò il braccio verso qualcosa.
Un’idra.
Tolsi il tappo a Vortice e la feci scattare. Lo stesso fece Lizzie con il suo cellulare, facendo comparire Gemma, Annabeth estrasse una spada dallo zaino, Grover, invece, si nascose dietro di noi, belando impaurito.
Una testa dell’idra mi attaccò, mentre delle altre sei se ne occupavano le ragazze.
Schivai una zanna, e affondai la spada fra gli occhi, una testa era morta. Le altre sentirono il dolore e dopo un grugnito furioso si avventarono su Annabeth e Lizzie. Cercai di attirare l’attenzione dell’idra senza successo, feci per gettarmi quando sentii un grido, Lizzie aveva un lungo taglio nella maglietta e sul torace, con un altro grido si avventò sull’idra e le mozzò una testa.
-No!-gridò Annabeth –Lizzie! Sei proprio stupida! Quando tagli una testa a un’idra, al suo posto ne crescono due!
Lizzie non la ascoltò, barcollò e cadde in terra, stringendosi il petto, del tutto coperto di sangue.
-Grover!-chiamai –Portala al sicuro, noi vi raggiungeremo!
Grover annuì, la prese in braccio, lei gemette, e scomparvero dietro l’angolo. Tornai da Annabeth, e ricominciammo a menare fondenti, ferendo il mostro ai fianchi e gli procurammo dei tagli sulle testa, riuscendo a ucciderne altre tre con il colpo in mezzo agli occhi
Un grugnito mi distrasse, mi voltai in tempo per evitare un pugno di un minotauro.
“Ci mancava solo il minotauro” pensai disperato, ma quella distrazione mi costò cara.
Qualcosa mi afferrò, e quel qualcosa era una delle teste sopravissute.
-PERCY!-urlò terrorizzata Annabeth.
Cercai di liberarmi con Vortice, ma il mostro strinse la presa, trafiggendomi con una zanna. Urlai per il dolore, con un colpo, uccisi la testa. Caddi a terra, senza fiato.
Annabeth corse da me, non vedevo più nulla, il dolore era troppo forte.
Vidi solo l’ombra dell’idra e del minotauro, ci stavano per uccidere.
Poi dei passi, qualcuno correva verso di noi, una spada, un colpo.
-Lizzie!-urlò Annabeth, sorpresa. Socchiusi gli occhi, ignorando il male.
Lizzie, coperta di sangue e bianca come un cadavere era accanto a noi, e accanto a lei c’era della polvere. Aveva ucciso l’idra, ma il minotauro era ancora vivo. Lei cadde seduta vicina a noi, respirando a fatica.
-Non ce la faccio a uccidere anche quello…-ansimò.
All’improvviso, proprio mentre il mostro alzava il pugno per schiacciarti, comparve una luce, bianca, accecante
-Cosa…?-chiese Annabeth
Sentii qualcuno che uccideva il minotauro, la polvere volò su di noi, poi la luce scomparve, lentamente.
-Non andartene!-urlò Lizzie.
Poi non sentii più nulla e svenni.
 
Avevo la fronte bagnata. Qualcuno la stava bagnando con un panno.
-Portami altre bende-ordinò quel qualcuno che riconobbi come Annabeth
-Non ti preoccupare, si sveglierà presto-disse Lizzie.
-E che ne sai te!?
Lizzie esitò, come se stesse nascondendo qualcosa –Lo so e basta…
-Lo sai e basta? Te ne rendi conto che è tutta colpa tua se Percy potrebbe morire!?-urlò Annabeth –Se te non fossi arrivata al Campo, ora non saremmo dei ricercati, saremmo in salvo!
Finalmente aprii gli occhi.
-Stai calma, Sapientona- dissi con la voce roca.
-Percy!-urlò Annabeth
-Non urlare-feci una smorfia –Cosa è successo, dove siamo??
-Siamo in un hotel abbandonato, qualcuno ci ha salvati dai mostri!
-Lizzie-risposi
-No, lei non ha ucciso il minotauro
-è stato Aslan-disse in fretta Lizzie, guardando la strada attraverso le sudice tendine –è stato lui a salvarci…
-Cosa?-chiese Annabeth
-è stato Aslan…-ripetè lei, con gli occhi lucidi.
-Io non ho visto nessun leone-ribattè Annabeth
-Perché stavi guardando Percy, era lui la luce, solo alla fine, quando se ne stava per andare l’ho visto… se non fosse stato lui, Percy sarebbe morto…
Bello sapere che stavo per finire negli Inferi a fare compagnia al mio “caro” zietto Ade.
-Non è vero!-disse Annabeth
-Solo perché non vuoi crederci!
-Aslan ci avrebbe aiutato a andare a Narnia!
-Aslan non è proprio l’esempio delle scelte giuste! Mi ha mandata in questo schifo di mondo!
-Ma allora torna nel tuo mondo, non ci mancherai!-Ma cos'aveva Annabeth? Feci per ribattere ma una fitta al petto mi zittì.
-Allora sai cosa ti dico-Lizzie aveva gli occhi pieni di lacrime –Neanche voi mi mancherete! È stato l’errore più grande della mia vita chiedere il vostro aiuto, continuo da sola!
Si voltò, prese il suo zaino e fece per aprire la porta.
Grover corse sulle sue zampe caprine e riuscì a superarla, bloccando la porta.
-Noi vogliamo venire con te!-disse deciso.
-Anche io!-esclamai cercando di alzarmi, ma dovetti sdraiarmi sul letto per il dolore.
Lizzie ci guardò.
-Addio…-sussurrò
Scavalcò la finestra e si gettò in strada.
-No!-urlammo io e Grover.
Questa volta riuscii a alzarmi, barcollando mi affacciai alla finestra, ma Lizzie era scomparsa.
Non doveva succedere questo.
-Guarda cosa hai fatto!-urlai contro Annabeth
-è colpa sua!-gridò lei di rimando –è colpa sua se siamo finiti in questo casino, se lei non fosse arrivata saremmo ancora al salvo al Campo, non ci starebbe cercando tutta la città!
-In che senso non ci starebbe cercando tutta la città?-chiesi sbalordito
-In questo senso- Grover mi porse un foglio.
Questi ragazzi sono scomparsi già da alcuni giorni e di loro non si hanno più notizie. Preghiamo chiunque li abbia visti a informare la polizia. I loro nomi sono Annabeth Chase, Percy Jackson, Grover Underwood e con loro c’è una ragazza di nome Lizzie, potrebbe essere lei a averli convinti a scappare. State attenti.
Sotto c’erano delle nostre foto al Campo, compresa quella di Lizzie.
-Lo sapevo, dovevamo avvisare il Campo! Così non raggiungeremo mai l’Olimpo!
-Non crediamo che sia stato il Campo, Chirone sapeva già da tempo che saremmo partiti…
-Allora chi può essere stato?-chiesi
-Pensa Percy, chi vuole metterci il bastone fra le ruote? Chi non vorrebbe una pace nel regno di Narnia?
-Crono…-risposi –è stato Luke per ordine di Crono! Questo vuol dire che…
-Si, vuol dire che Crono sa perfettamente le nostre intenzioni!-disse Annabeth
-Dobbiamo fermare Lizzie!
Ma caddi in terra, mi faceva troppo male il petto. Scostai la maglietta, delle bende pine di sangue mi avvolgevano il torace. Distolsi immediatamente lo sguardo con un leggero senso di nausea.
-Non possiamo muoverci con te in questo stato-Grover mi rimise sul materasso –Dovremo aspettare qualche giorno…Mi dispiace…
Come non potevamo muoverci? Lizzie rischiava la vita e noi restavamo in quell’albergo abbandonato, senza far niente?
Lizzie.

 
Per sapere cosa pensa intanto Lizzie, leggete la shot 
Questo Sole Maledetto
Rullo di tamburi.
Non chiedetemi come è uscita l’idea di far andare via Lizzie perché non lo so neppure io, ho aperto il foglio e ho scritto,ma non preoccupatevi credo (dico credo perché non posso fidarmi del mio istinto, magari cambio idea!Come è successo per questo capitolo!!xD) che tornerà presto!!! Se no che storia sarebbe senza di lei????
Passiamo ai ringraziamenti:
-Grazie a mavim e piccola lettrice (lo so che ti avevo detto che Lizzie non avrebbe pianto, ma poi la scena l’ho scritta senza pensare e ecco il risultato! xD) per aver recensito lo scorso capitolo. Spero che qualcun altro nome si unirà a questi nei ringraziamenti per aver recensito questo capitolo!!! xD xD
-Grazie a:
1 - 
AnnieJ [Contatta]
2 - loli89 [Contatta]
3 - mavim [Contatta]
per aver inserito la storia nelle preferite.
-Ringrazio erol89  per averla inserita nelle ricordate
-Ringrazio:
1 - 
carlie_smile [Contatta]
2 - fenarete83 [Contatta]
3 - Kyuubina [Contatta]
4 - mavim [Contatta]
5 - piccolalettrice [Contatta]
6 - tael [Contatta]
7 - Talulah [Contatta]
8 - tamakisskiss [Contatta]         
per averla messa nelle seguite!
Spero che queste persone vogliano anche lasciare un commento,mi farebbe piacere sapere cosa ne pensano, oltre che ricevere dei consigli, che sarebbero davvero utili per il cervellino sottosviluppato che mi ritrovo (come quello di Lizzie!!xD Si vede che l’ho inventata io… combiniamo tutte e due guai!! Come far quasi cadere un clarinetto (il mio, tanto per intenderci) da  1250  euro per terra… per fortuna
l’ho ripreso in tempo!!!!!!!!!!!
Ma sorvoliamo su questi fatti insignificanti (non tanto insignificanti se lo rompevo) della mia vita privata!!!
Vi prometto che scriverò presto il prossimo capitolo, intanto ciao a tutti!!!
Ps:Aspetto numerosa recensioni!!! xD xD
Ciaoooooooooooooooooo!!!
Vvb =*

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Capitolo 8
*** In Fondo al Mare ***


8.In Fondo al Mare

 
-Percy, torniamo indietro!-mi gridava Annabeth –Non sei neanch’ora in forze! Ragiona per un attimo!
-Ho già ragionato abbastanza, dobbiamo ritrovare Lizzie…
-Raggiungiamo l’Olimpo, sua madre ci aiuterà a ritrovarla!
-Ha ragione Annabeth-disse Grover
-E aspettiamo che le succeda qualcosa? No grazie-risposi continuando a camminare, Lizzie era partita da due giorni, ma anche lei era ferita e non ci avrebbe preceduti di molto. Non ascoltai le proteste degli altri.
-Percy, fermati!
-Ma la volete piantare, ho detto che non mi interessa…
-No, Percy-mi interuppe Annabeth –Guarda qua!
Stavano guardando una vetrina di un negozio di televisori, dove c’erano una serie di tv accese.
-Ancora nessuna notizia dei ragazzi scomparsi alcuni giorni fa, ma abbiamo delle novità!-stava dicendo la conduttrice –Ieri sera è stata avvistata Lizzie in una strada secondaria vicina al centro, le testimonianze dicono che stava correndo, inseguita da alcuni uomini, ma non erano con lei Percy, Annabeth e Grover. La ragazza è stata circondata da questi uomini, che erano armati come vedete in questo video fatto con un cellulare –il video faceva vedere Lizzie al centro di alcuni ragazzi, molti erano dei semidei che avevo visto l’anno scorso al Campo, nonostante la Foschia, vedevo chiaramente che puntavano delle spade alla gola della ragazza –La ragazza ha estratto una pistola e l’ha usata come se fosse una spada, segno che non aveva munizioni con lei- se la situazione non fosse stata così critica, mi sarei messo a ridere. Quellache la conduttrice aveva definito “una pistola che usava come spada”, era veramente una spada, Gemma.
-Lizzie è riuscita a scappare, e quando è arrivata la polizia non c’erano più tracce ne di lei, ne dei ragazzi che la seguivano- la notizia si concluse così.
-Andiamo lì, forse la troveremo.
 
La strada era  completamente deserta, non c’era nessuno, neanche Lizzie.
-Accidenti!-scalciai un sassolino con un gesto stizzito, procurandomi così una fitta al fianco, emisi un gemito e barcollai. Grover corse al mio fianco e mi afferrò, poco prima che toccassi terra.
-Percy, dobbiamo trovare un posto dove riposare!
-Mentre Lizzie muore? Neanche per sogno- mi rialzai.
-FERMI!-urlò qualcuno, le sirene delle macchine della polizia iniziarono a ronzare.
-Andiamo!- Annabeth ci afferrò e incominciammo a correre, ma dovetti fermarmi subito dopo aver superato l’angolo.
-No-non ce la faccio…-ansimai, il petto mandava ondate di dolore, ed ero sicuro che avevo ricominciato a sanguinare. Annabeth si guardò intorno, poi si illuminò.
-Percy, devi fare un ultimo sforzo!- mi disse guardandomi negli occhi.
-Cosa?-chiesi
Ma non mi rispose, anzi, mi afferrò un braccio e mi buttò nel mare accanto alla strada.
Stavo per ritornare a galla, quando intuii cosa aveva pensato Annabeth, era un genio quella ragazza, anche se non glielo avrei mai detto.
Scesi e mi sedetti sul fondo, presi un grande respiro, finalmente mi sentivo a casa, sott’acqua non sentivo più le ferite ma l’unico difetto è che mi faceva ragionare. Pensai a Annabeth, Grover e Lizzie lì fuori, che rischiavano la vita mentre io ero seduto nel mare circondato da pesci che mi fissavano.
“Andate via” gli ordinai, loro si dileguarono con un guizzo.
No, proprio non riuscivo a rimanere lì senza far niente. Mi alzai e incominciai a nuotare, seguendo la costa e controllando se i miei amici erano lì, poi sentii di nuovo le sirene, mi avvicinai al porto.
-Si, abbiamo trovato Annabeth Chase e Grover Underwood- stava dicendo al telefono un poliziotto –Si- rispose a una domanda –Sono qua con noi, ma l’altro ragazzo non l’abbiamo trovato…
-Forza parlate, nessuno vi farà più del male- diceva invece un altro a… Annabeth e Grover.-Cosa vi è successo?
-Non dobbiamo dirlo a voi- replicò Annabeth, vidi che lanciava delle occhiate al mare, per vedere se ero in vista. Senza farmi vedere dai poliziotti le feci un segno. Lei annuì, si alzò e prese Grover per un braccio.
-Dove andate?-chiese il poliziotto
-Non possiamo neanche alzarci?-ribattè acida la ragazza. Si avvicinarono al mare, seguiti dagli uomini. Si fermarono sul bordo del pontile, e con un gesto fulmineo si gettarono in acqua, mi affrettai a riunire tutte le bolle del mare per farli respirare.
-Allontaniamoci il più possibile!-ordinò Grover. Nuotammo per quelle che sembrarono ore.
-Avete scoperto qualcosa?-chiesi quando fummo abbastanza lontani.
-Niente! Ma hanno fatto una telefonata subito dopo che ci hanno trovati…
-E…?-chiesi
-Potrei sbagliarmi…-balbettò Annabeth –Ma… la voce al telefono mi sembrava quella di Luke!
Rimasi in silenzio –Cosa ha detto?
-Non sono sicura, ma l’hanno avvisato che ci avevano trovati e che doveva stare tranquillo, e poi lui ha risposto che sarebbe arrivato subito.
-Subito quando?
-Subito adesso-rispose una voce dietro le mie spalle.
 
Non avrei mai dimenticato quella voce, quella faccia segnata dalla cicatrice e da quel sorriso malvagio. Luke ci aveva raggiunto.
Non so come facesse a respirare sott’acqua, ma era l’ultimo dei miei problemi.
-Luke- sputai fra i denti.
-Guarda chi si rivede, il celebre Percy Jackson, figlio di Poseidone- sogghignò beffardo.-Ho saputo che in questo periodo hai fatto amicizia con una regina, non ti bastava essere nelle grazie di dei e centauri, sempre con le tue manie di grandezza.
Tremavo per la rabbia –Non sono io che ho tradito gli amici per unirmi a Crono- replicai
Lui strinse i denti, visibilmente irritato. –Ma io non sono il burattino degli dei. Quante volte ancora dovrò dirtelo, quelli là ti usano soltanto, e appena non servirai più, ti getteranno via.
-Lo stesso farà Crono con te!-si intromise Anabeth
-Annabeth! Che piacere rincontrarti! E non mi sono dimenticato di te, Grover.
-Smettila!-urlò Annabeth
-Di far cosa?-chiese Luke, con finto tono sorpreso.
-Di far finta di essere gentile con noi, sei solo un traditore!
-Mia cara Annabeth… come sei suscettibile…-le si avvicinò, camminando sul fondo. Prima che potesse toccarla, avevo già fatto scattare Vortice e mi ero avventato su di lui. Luke intercettò la mia spada con Vipera e diede un affondo.
-Percy, sei così stupido! Non hai speranza  contro di me, ero il miglior spadaccino del Campo!-rise
-E  te dimentichi che sto giocando in casa, quando sono in acqua posso batterti facilmente- incominciammo a girare in cerchio, pronti ad attaccare. Annabeth e Grover ci guardavano terrorizzati.
-Si, ma ho saputo che sei ferito…
Feci un balzo, a rallentatore per colpa dell’acqua, così Luke riuscì facilmente a bloccarmi. Un affondo, parata, stoccata, affondo.
In un attimo mi tornarono in mente le parole di Lizzie, quando mi aveva insegnato la “Danza della Guerra”. Affondo, passo avanti, affondo, passo indietro, ma l’acqua rallentava tutti i nostri movimenti, nessuno dei due riusciva a prevalere sull’altro.
Poi vidi Annabeth avvicinarsi alle spalle di Luke, con il coltello in mano, pronta ad attaccare, ma lui si accorse e le tirò uno schiaffo sulla mano, facendogli cadere il coltello.
-Non me lo sarei mai aspettato da te- disse prima di gettarla a terra.
-No!-urlammo io e Grover. Luke tirò un pugno al satiro, facendolo cadere, svenuto.
Guardai i miei amici. Sentii una rabbia impossessarsi del mio corpo, con un urlo mi gettai su di lui, ma venni intercettato e Luke mi fermò di nuovo con Vipera e mi disarmò.
-Addio, Percy.
Chiusi gli occhi, in attesa del colpo fatale che non arrivò mai.
-Cosa…?!-fece Luke.
Riaprii gli occhi e vidi Lizzie che lottava contro Luke, poi vidi tutto rosso e svenni.
 
 
 
Non uccidetemi!!!! Lo so, il capitolo è più corto ,ma vi prometto che il prossimo sarà più lungo e…… si scoprirà chi è la madre di Lizzie!!!!!!!!!!!!!! O almeno credo, molto probabilmente, magari cambio idea (cosa poco probabile!!!).
Ecco dei chiarimenti su questo capitolo:
1.Percy, alla fine, vede tutto rosso perché le ferite hanno ricominciato a sanguinare (mi sembrava strano se Percy non si sarebbe fatto male con tutti quei salti!!)
2.Il titolo mi sembrava simpatico, ho fatto riferimento alla “Sirenetta” xD
3…..Non mi ricordo più cosa volevo scrivere……… Sono un caso disperato xD xD
4.Per qualunque dubbio o informazione lasciare le domande nelle recensioni!
Spero che lascerete numerose recensioni!!!
Grazie a tutti quelli che recensiscono e che hanno inserito questa storia nelle preferite, ricordate e seguite!!! Grazieeeee!!!
Vvb!!!=* xD

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Capitolo 9
*** Le Prove degli Dei ***


9.Le Prove degli Dei

 
-Svegliati stupido Testa d’Alghe, svegliati!
-Annabeth! Lo stai torturando, guarda la mano!
-Oops…
Una ragazza ridacchiò, seguita a ruota da una risata che sembrava un belato, ma non parevano delle risate spensierate e rilassata, ma più che altro piene di ansia e preoccupazione.
Ecco che come al solito mi trovavo sdraiato per terra, svenuto… ma proprio non riuscivo a stare cosciente un giorno intero!!
Aprii gli occhi.
-Percy!-esclamò Annabeth, questa scena l’avevo già vista…
-Si, in carne ed ossa, o in carne e ferite, come volete voi.
-Percy! Sono così felice di vederti vivo!-rise Grover.
-Ehi, posso saltarlo anche io o avete intenzione di nascondermi?-sorrise Lizzie.
Ero felice di vederla sana e salva (non calcolando dei graffi che aveva sul viso e sulle braccia), anche se non era l’affetto che provavo con Annabeth, era pur sempre una mia amica, la mia miglior amica come lo era Grover (speravo che con Annabeth fosse qualcosa in più!).
-Ciao Testa d’Alghe!
-Cos’è successo?
-Si, anche io sono felice di vederti, ma basta saluti- scherzò lei –Guarda che mi offendi!
-Ok…Ciao… cos’è successo??
-Che fretta!-rise Grover –Lizzie, spieghi tu?
-Certo, chi se no visto che eravate tutti svenuti?-Annabeth sbuffò all’affermazione di Lizzie –Ho saputo che i telegiornali hanno raccontato il mio scontro con gli uomini di Crono, dopo che ho seminato l’attacco, sono scappata in un porto lì vicino e dopo un po’ ho visto Annabeth e Grover con i poliziotti e stavo per aiutarli quando ti ho visto e li hai portati in acqua. Non sapevo cosa fare, così ho aspettato, anche quando ho visto un ragazzo mettersi un anello e entrare in acqua. Credo che sia stato quell’anello a far respirare Luke sott’acqua.
-E tu come hai fatto?-chiesi.
-Ho trattenuto il fiato e sono entrata nella bolla che hai formato per Annabeth e Grover e ho combattuto contro Luke, ma non sono riuscita neanche a toccarlo.
-E allora come mai siamo ancora vivi?
-Hai fatto qualcosa con l’acqua, Percy! Un’onda ci ha spinto verso terra mentre ha fermato Luke!
Ragionai -Dove siamo?
-All’ Empire State Building, in un stanzino.
-Siamo arrivati aal’Olimpo?
-Si-rispose Annabeth –Siamo arrivati all’Olimpo.
 
Il tizio ci fissava per vedere se poteva crederci. Insomma, era veramente un’emergenza.
-Mi dispiace ragazzi, ma gli dei sono molto occupati e non vogliono essere disturbati.
-Credo che con noi faranno un’eccezione-dissi deciso.
-Ah si?-rispose scettico l’altro. Accidenti alla scrivania che ci separava, se no l’avrei preso per il collo e l’avrei costreto a darci quella maledetta tessera per salire sull’Olimpo.
-Si, sono la regina di Narnia e devo parlare con Zeus-  Lizzie andò davanti all’uomo, minacciosa.
-E io sono Aslan. Hai qualche segno di riconoscimento?
Ecco. Eravamo fritti.
-Si- rispose stupendo tutti. Mostrò una collana, era la prima volta che la vedevo, forse perché era nascosta sotto la maglietta. Il ciondolo era una specie di anello d’argento con delle piccolissime gemme d’oro, sembravano dei rami intrecciati.
L’uomo la fissò –Potrebbe essere un falso.
La regina slacciò la collana, prese il ciondolo fra le mani e pronunciò una parola che non riuscii a capire. Subito, quello che mi era sembrato un anello, si trasformò in una corona d’argento, a forma di rami intrecciati e con pietre d’oro, proprio come era il ciondolo.
-Seicentesimo piano- borbottò lui dandoci il pass.
-Grazie.
Entrammo nell’ascensore e strisciai la carta nell’apposito spazio.
-è la tua corona?-chiese Grover
-Si- Lizzie la ritrasformò in collana.
-Davvero bella-sussurrò Annabeth.
Non potemmo dire più niente perché le porte dell’ascensore si aprirono e davanti a noi comparve l’Olimpo.
 
-Uahuuu-sussurrarono Grover e Lizzie in coro, io e Annabeth avevamo già visto lo spettacolo!
-Andiamo!-ordinò Annabeth
Uscimmo dall’ascensore e incominciammo a camminare per la stradina, quando mi accorsi che Lizzie non si era mossa.
-Vieni- le porsi la mano, ma lei continuava ad esitare –Cosa c’è?
-Ho paura, Percy. Mi sembra di essere di nuovo sul campo di battaglia, ma in fondo è questo quello che stiamo facendo, stiamo tornando a Narnia. La mia vita cambierà, scoprirò chi è mia madre e tornerò a Narnia, ma ho paura.
-Ci siamo noi! Io, Annabeth e Grover. Vieni!-le presi la mano e raggiungemmo gli altri.
-Questo è il palazzo degli dei, siete pronti?
Annuimmo.
-Andiamo!
I portoni si aprirono magicamente e comparve la sala degli dei, con tutte le divinità al completo.
-La riunione estiva-sussurrò Annabeth
Avevamo tutti gli sguardi puntati addosso. Il mio sguardo intercettò quello di Poseidone ma mi affrettai a guardare il pavimento.
Vidi Annabeth guardare Atena, Grover non guardava nessuno mentre Lizzie continuava a far scorrere lo sguardo da Atena a Afrodite.
-A cosa devo il disturbo?-chiese Zeus, anche se ebbi l’impressione che sapesse già tutto.
Lizzie si fece coraggio e si avvicinò, faceva impressione vederla vicina a delle divinità alte 3 metri.
-Buongiorno, divino Zeus, forse è meglio che mi presenti-prese un respiro profondo –Mi chiamo Lizzie, e sono la regina del regno di Narnia.
-Sappiamo tutto di te, Lizzie-rispose Zeus –E sappiamo anche che saresti venuta sull’Olimpo, per questo ci siamo riuniti-disse indicando tutti gli dei –è un grande onore averti fra noi.
Per una volta Annabeth aveva sbagliato, erano lì per noi, non per la riunione estiva!
-Quindi sapete anche che vogliamo arrivare a Narnia.
-Si.
-E possiamo usare il varco?
-Si, ma dovrete affrontare delle prove- disse Zeus –Per dimostrare di essere degni di entrare nel mondo di Narnia.
Delle prove? Ci mancava solo quello, non saremmo mai arrivati in tempo a Narnia.
-E che prove sono?-chiese Grover, tremando leggermente.
-Abilità, Coraggio, Intelligenza e Amicizia-rispose Zeus.
-E ognuno di noi ne dovrà compiere una?
-Si.
-Bene, comincio io!-dissi.
-No, comincio io!-ribattè Annabeth
-Sei l’Intelligenza, Annabeth Chase- si intromise Zeus –Lascia che sia Percy-fece una smorfia quando pronunciò il mio nome –A usare l’Abilità.
-Allora, cosa devo fare?-sorrisi per mascherare il nervosismo.
-Dovrai battere questi mostri- davanti a noi apparve un minotauro, una Furia e un segugio infernale.
Di bene in meglio, ero lieto di farmi ridurre a pezzetti da tre mostri degli Inferi per colpa di quello pazzo dio di nome Zeus. Poseidone, aiutami tu! Ah, no, è vero… quell’ amorevole padre era lì a fissarmi, senza dire una parola, senza un incoraggiamento.
Presi un respiro profondo e feci scattare Vortice.
-Vietato aiutare-spiegò il dio.
Fissai i miei nemici. Era una prova di Abilità quindi dovevo far vedere tutte le mie capacità di spadaccino, nonostante le ferite che non ne volevano sapere di guarire.
Il segugio fece un balzò, ma io lo schivai facilmente rotolando a terra. Nello stesso tempo, la Furia era calata dal cielo, puntando i suoi artigli verso il mio pezzo. Riuscii a evitarla per un soffio. Dovevo far di più di così, o non avrei mai vinto la prova.
Feci rotare la spada e con un volteggio, attaccai il segugio, trapassandogli il fianco. Quello si disintegrò e lo stesso fece poco dopo la Furia, quando le conficcai la spada nel cuore.
Era stato troppo facile, con il Minotauro sarebbe stato molto più difficile.
Infatti il mostro cercò di agguantarmi e nel salto che dovetti fare, sentii un dolore sordo alla ferita… perché non si decideva a guarire?
Con un ultimo sforzo, riuscii a fare un altro balzo e conficcai Vortice nel petto del Minotauro.
-Bene, hai passato la prova!-esclamò Zeus.
Mi avvicinai senza fiato alla porta e aspettai gli altri.
 
-Ora c’è la prova dell’Intelligenza- disse Zeus.
-Annabeth, tocca a te-mi disse Lizzie.
Annuii. Mi avvicinai al dio.
-Dimmi quanti sono i più importanti Partenoni nel mondo.
Cosa? Così facile? Uno in Grecia e uno in America… No, di sicuro c’era un trucco…
Iniziai a ragionare ad alta voce.
-Allora… uno in Grecia e uno in America, e questo è sicuro… ma di sicuro ne esiste ancora uno… MA CERTO!-esclamai –Tre!
-Perché?
-Uno ad Atene, uno a Nashville e uno qui, sull’Olimpo!
-Esatto!
-Io mi faccio ammazzare, e tu dici tre parole e hai già finito? Questo è ingiusto!-si sfogò Percy quando lo raggiunsi.
-Coraggio!-disse Zeus.
 
-Tocca a me!-esclamai
-Vai Lizzie!-urlò Percy.
Toccava a me. Ma era molto di più di una semplice prova, era la prova per dimostrare a mia madre, chiunque fosse, che io ero degna di essere sua figlia. E poi, stavo tornando a Narnia.
-Cosa devo fare?-chiesi.
-Le ultime due prove saranno svolte in sogni.
Subito comparve una specie di varco. Guardai i miei amici e mi voltai, entrando nella luce azzurrina.
Il Coraggio. La mia prova. Mi chiesi se mia mamma mi stesse guardando, chissà se sarebbe stata fiera di me, se mi avrebbe riconosciuta…
Davanti ai miei occhi si formarono delle figure, un prato… l’avrei riconosciuto tra mille. Era la mia vita a Narnia.
Che prova era? Poi capii.
Delle immagini iniziarono a susseguirsi nel prato… i momenti peggiori della mia vita.
La morte di mia “madre”, i funerali, la tristezza si diffondeva nell’aria… la prima battaglia che vidi, con il fumo del fuoco che mi intossicava. Iniziai a tossire, anche se sapevo che non stava succedendo niente di quello che vedevo, perché era già accaduto.
Vidi i due eserciti schierarsi, mi avvicinai ancora di più alla finestra, la finestra della mia camera di Cair Paravel. Vidi mio padre, mi abbracciava mentre io singhiozzavo sulla sua spalla, avevo paura di perderlo.
Il ricordo cambiò, cercai una via d’uscita, non volevo più restare qui, volevo tornare all’Olimpo, ma dovevo sopportare, dovevo aver Coraggio.
Iniziai a singhiozzare alla vista del centauro che mi raggiungeva su quello stesso prato, che mi diceva che mio padre era stato ucciso… un secondo funerale. Io ero aggrappata alla spalla di mio fratello, cercavo conforto ma lui non era lì.
Caddi in ginocchio e iniziai a urlare, senza forza, non volevo più guardare, ma dovevo.
Ryan, il suo sorriso forzato mentre le mie mani si riempivano del suo sangue, le sue parole e la luce che diventò.
Ormai ero sdraiata per terra, singhiozzando senza fine. Quelle visioni si stavano impossessando della mia mente. Ma dovevo vivere.
-Non vedete che sta male?! Smettetela!-Annabeth urlava furibonda. Le sue parole si confusero con quelle che aveva detto quando eravamo partiti.
Dovevo combattere. Presi coraggio e mi rialzai. Avevo avuto Coraggio. I pensieri cambiarono direzione, ricordai tutti i momenti belli, i migliori e finalmente riuscii a combattere.
Il prato scomparve all’improvviso.
-Superata la prova!-disse Zeus.
Mi avvicinai a Annabeth e Percy, la prima mi strinse in un abbraccio, ma non avevo più lacrime.
-La potevate ammazzare!-urlò Percy indignato, senza pensare che stava parlando con degli dei.
-Ma è sopravvissuta-rispose semplicemente Zeus –Ora l’Amicizia.
 
Non ero così sicuro di voler continuare, dopo quello che avevano fatto a Lizzie ma avanzai.
Amicizia. Cosa avrei dovuto fare? Di sicuro era in un sogno.
Attraversai un nuovo varco e mi catapultai in un luogo tutto buio, non c’era nessuna luce, solo l’oscurità mi faceva compagnia, e per i satiri non era n compagno gradito.
Una luce si formò poco lontano da me e riconobbi immediatamente quella figura. Era proprio come lo raffiguravano, il dio Pan.
-Vieni, satiro, vieni e fammi tornare all’Olimpo.
Iniziai ad avvicinarmi ma fui bloccato da un’altra luce.
Dalla parte opposta c’erano Percy, Annabeth e Lizzie che combattevano, stavano perdendo.
-Aiuto, Grover!-urlò il Percy del sogno.
-Fammi tornare all’Olimpo, e vi tutelerò, tutti voi satiri!-diceva invece Pan.
Non capivo più niente, non sapevo se era meglio andare dal dio Pan o dai miei amici…
Ma Pan l’avrei trovato lo stesso, mentre i miei amici rischiavano di morire…
Presi una decisione e feci un balzo verso Percy, Annabeth e Lizzie, per combattere con loro.
Ma le figure scomparvero e mi ritrovai di nuovo sull’Olimpo.
-Anche l’ultima prova è stata superata!-disse Zeus. Ce l’avevo fatta!
 
Abbracciai Lizzie, poi Grover ed infine Annabeth, non senza un discreto imbarazzo con quest’ultima.
La nostra missione sarebbe iniziata veramente!
Lizzie si era ripresa e ora guardava disperata tutte le dee presenti nella sala. Il suo sguardo passava da Atena a Afrodite, da Era a Artemide, anche se era impossibile che fosse figlia di quest’ultime per via del voto di castità. Era l’ultimo momento possibile per essere riconosciuta.
La porta si apri e il paesaggio che si presentò era strabiliante.
Una valle, attraversata da un fiume con l’acqua limpida, delle montagne si stagliavano nel cielo sereno in lontananza e un castello occupava la rocca accanto al mare. Sembrava di essere in un sogno.
Lizzie sospirò scoraggiata e si avvicinò alla porta.
-Zeus-chiamò Poseidone –Ha il diritto di sapere!
Cosa dovevo sapere? Perché si stava sicuramente riferendo a me.
-Solo perché è un’occasione speciale-dichiarò il capo degli dei –Buona fortuna-ci disse e poi se ne andò. Mi sembrava un comportamento strano, credevo che Zeus mi odiasse, ma forse si stava riferendo solo ai miei amici.
Tutti gli altri dei, tranne Poseidone, seguirono il suo esempio e tornarono alle loro normali attività.
Mio padre diventò delle dimensioni di umano e si avvicinò. Annabeth, Lizzie e Grover fecero per allontanarsi, per lasciarci soli, ma lui li fermò.
-Potete restare-disse solamente.
Non sapevo se essere felice perché mio padre stava per parlarmi, o essere indifferente…
-Percy, figlio mio, hai superato molti ostacoli… sono fiero di te.
Cosa? Mio padre si era finalmente deciso a farmi dei complimenti? Non è che stavo ancora sognando??
Non sapevo cosa rispondere.
-Vi aspetta una grande impresa, ragazzi e dovrete essere forti, tutti quanti- continuò lui, non riuscivo a capire cosa ci volesse dire.
Poi prese coraggio –Devo dirvi una cosa, soprattutto a te, Percy, e a te, Lizzie- Cosa?? Non capivo più niente.
-A me?-chiese Lizzie sconcertata
-Si, anche a te-rispose Poseidone –Non volevi sapere chi è tua madre.
-S-si-balbettò lei.
-Allora devi sapere anche chi è tuo padre…
-Mio padre è morto-rispose Lizzie
-No, è vivo…-strinse il tridente nella mano e comparve un’ologramma, proprio sopra Lizzie…
-Sono io tuo padre, sei mia figlia-disse Poseidone.
Il mondo si capovolse, o almeno quella fu la mia impressione. Il tridente che si stagliava sopra mia sorella stava scomparendo.
-Cosa?!-chiedemmo in coro.
-Si, sono tuo padre, e tua madre è Sally Jackson.
 
 
 
Ta daaaannn!!!!!!!!
Ve lo aspettavate?????? Spero che non sia stato scontato, anche perché avevo lasciato talmente tanti indizi che avevo paura che lo scoprivate prima… insomma, dicevo sempre “la madre” o “il genitore divino”!!!!!xD
Eh già, Lizzie è la sorella gemella (spoiler) di Percy, per questo ho voluto subito chiarire che non c’era alcuna relazione d’amore fra i due!!!!
Vi prego di recensire!!  Tutti i dubbi verranno chiariti nel prossimo capitolo!!
Ciaoooo!!
Ps:ringrazio tutti quelli che recensiscono!
Pps:scusate per il ritardo!!
Francy xD

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Capitolo 10
*** La Figlia di Poseidone ***


 
10. La Figlia di Poseidone

 
COSA?? No, no… cosa??
Guardai Percy e vidi che era sorpreso quanto me, guardai mio padre.
Ero senza parole. Insomma, una madre che non era chi pensavo che fosse andava bene, ma anche un padre!
Cosa stava succedendo al mio calmo e tranquillo mondo?
Mi sentivo affogare (peccato che, vista la mia stretta parentela con Poseidone non potevo neanche affogare!).
Poseidone stava aspettando che dicessi qualcosa, ma l’unica cosa che riuscii a gracchiare fu:
-Cosa?- una domanda stupida, nessuno avrebbe detto cosa? Dopo aver scoperto chi era il proprio genitore divino, una risposta stupida come quelle che faceva Percy… di certo, era mio fratello!
-Proprio così…-rispose lui
-Cosa?-ripetè Percy, sorpreso quanto me.
-L’ho già chiesto io, Testa d’Alghe!-esclamai
-Sta zitta, Testa d’Alghe!-rispose mio fratello usando il mio stesso tono.
Ignorai la sua risposta, non ero ancora stata chiamata figlia o sorella che avevo già il soprannome di Testa d’Alghe.
-Mi dispiace Lizzie-disse Poseidone. E in quel momento feci la cosa più stupida che avrei mai potuto fare in quel momento: insultai il dio del mare.
-Ti dispiace?-urlai infuriata –TI DISPIACE!?!? Non sai quanto dispiace a me! Mi hai abbandonata in un mondo non mio, mentre Percy è cresciuto con la nostra vera madre! E adesso mi ritrovo con uno stupido dio per padre in uno stupido mondo…-avrei continuato all’infinito, ma successe una cosa strana: sentii una stretta allo stomaco e all’improvviso l’acqua che era nella fontana si alzò e si riversò nella sala, inondando tutti i presenti.
Il lato negativo fu che in quel momento era entrata nella sala Afrodite per recuperare il suo specchio. Così ricevetti un bel po’ di insulti e maledizioni come –Non troverai mai il vero amore!- -Maledirò tutti i tuoi fidanzati!- e altre di vario genere e mi chiesi come avessi fatto a chiedermi se lei fosse mia madre, era di gran lunga meglio essere figlia di Poseidone.
Per fortuna mio padre intervenne in mio aiuto.
-Afrodite, il tuo specchio è nell’arena.
Lei se ne andò infuriata e bagnata fradicia.
Mio padre e Percy erano completamente asciutti mentre Annabeth era completamente bagnata e Grover puzzava di capra bagnata.
-Beee –belò il ragazzo capra sistemandosi i capelli per coprire le corna.
-Scusate-sussurrai abbassando gli occhi
-Niente-rispose non curante Poseidone, con un gesto della mano asciugò la sala e i miei due amici –Di sicuro meriti una spiegazione…
Ma và, che scoperta ! Pensai ironica
-Ci sono due buone ragioni per cui ti ho portata a Narnia: come saprai c’è una profezia che riguarda i figli di Ade, Zeus e miei, ma ora non ho intenzione di svelarla, sappi soltanto ce ho cercato di allontanarti da questo mondo per salvarti, e soprattutto esiste un’altra ragione:agli dei è proibito avere dei figli gemelli.
-Cosa?-chiese Annabeth
-Si dice che due gemelli si completino insieme, uno ha i poteri che l’altro non ha e insieme potrebbero essere forti come un dio. Non è sempre stato così, venne messa questa legge quando Ares ebbe Romolo e Remo, insieme si rivelarono troppo forti e tentarono persino di eliminare noi dei, per questo Zeus decretò che a nessun dio era permesso avere dei gemelli.
-E quando sono nata…
-Avrei dovuto uccidere uno di voi due, come aveva stabilito la legge. Ma non ne ho avuto il coraggio di farlo. Così una notte ti ho presa e ti ho portata a Narnia, conoscevo il re e gli ho chiesto questo favore, così lui e sua moglie ti hanno accettata come figlia, mentre dissi a Zeus che ti avevo uccisa.
-E perchè io e non Percy?-chiesi
-Non lo so neanche io…
-Ma Zeus non sembrava così furioso.
-No, gli ho spiegato la situazione… credo che abbia capito, ma sarete sempre sotto controllo.
Rimasi zitta, persa nei miei pensieri.
-Ho una sorella…-sussurrò Percy
-E guarda che razza di stupido mi sono ritrovata come fratello- scherzai
-Ora dovete andare, Narnia ha bisogno di voi… buona fortuna, figli miei.
-Grazie-rispondemmo in coro io e Percy
E, se prima avevo fatto la cosa più stupida, ora feci quella che mi sembrava più sensata: abbracciai mio padre. In fondo aveva rischiato tutto il suo potere, l’immortalità per me, una semplice mezzosangue.
Poseidone mi arruffò i capelli e fece lo stesso con Percy, ci sorrise e scomparve nel nulla.
-è ora-disse decisa Annabeth.
Ci voltammo verso il varco. Stavo tornando a casa finalmente.
Presi un respiro profondo e entrai.
Notai subito il cambiamento dell’aria: nell’altro mondo era inquinata, mentre a Narnia profumava di fiori e di estate.
Il mare gorgogliava poco distante da noi. Sorrisi.
-Questo posto è magnifico!-esclamò Grover –Mi trasferisco qui!
-Mi sembra impossibile che esista una vegetazione così… poco inquinata-commentò Annabeth
-Noi non abbiamo macchine, ne cellulari ne niente di inquinante, e poi la leggenda narra che quando venne creata, Aslan strinse un patto con il dio Pan, per far germogliare i fiori e le piante.
-Il dio Pan!?-esclamò Grover
-Te lo spiego dopo, ragazzo capra. Ora dobbiamo raggiungere Cair Paravel-indicai il castello –Non vedo l’ora di abbracciare mio fratello-poi mi corressi –Cioè, quello che credevo che fosse mio fratello… insomma, Jake.
-Ma come faremo a arrivare fino a là?-chiese Percy –Spero che hai qualche asso nella manica, sorellina!
-Io non sono la tua sorellina, siamo gemelli!
-Ok, sorellina.
-Un altro conflitto di sorellina e fratellino come Artemide e Apollo-rise Annabeth
-Comunque ho un asso nella manica, fratellino  
Fischiai e dopo alcuni secondi comparvero tre cavalli.
-Fulmine!-esclamai abbracciando il mio destriero nero.
-Ben tornata, maestà
-PARLA!?-esclamò Annabeth
-Certo che parla-risposi –Il problema è farlo stare zitto.
-E io rispondo come ha fatto il valoroso Ripicì quando re Caspian ha detto la stessa frase: Starò zitto quando non avrò più niente da dire.
I tre ragazzi mi guardavano come se Fulmine avesse parlato in un’altra lingua.
-Vi spiego anche questo dopo.
Montammo i cavalli e partimmo alla volta di Cair Paravel.
Finalmente mi sentivo libera, me stessa, e non solo perché la gente acclamava quando mi vedeva, ma solo perché ero di nuovo nel posto migliore del mondo.
Entro pochi minuti, la voce si era sparsa, e tutti i miei sudditi correvano nei campi per vederci.
-Bentornata!-urlava qualcuno.
-La nostra salvatrice!
Salutai tutte quelle persone.
E quando arrivammo a palazzo, beh, pullulava di gente! Persone che si spingevano per arrivare ai cancelli, qualcuno che mi stringeva la mano e ringraziava Percy, Grover e Annabeth.
Il palazzo era ancora più bello di quanto mi ricordavo, entrammo e lasciammo liberi i tre cavalli. Poi ci avviammo verso la sala del trono.
-Vai piano!-urlò Percy, correndomi dietro.
-Vorremmo anche vedere qualcosa-confermò Annabeth
Grover annuì.
-Vedrete tutto dopo. Andiamo!- ma prima di raggiungere la sala, vidi un ragazzo che mi veniva incontro.
Era alto e atletico, i capelli arruffati erano color miele e i suoi occhi azzurri spendevano di felicità.
-JAKE!

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Capitolo 11
*** La Festa di Narnia ***


È finita la scula!! È finita la scuola!! (per quelli della mia classe visto che non andiamo il sabato!!!)
Buona lettura!! xD
Ps: questo capitolo mi piace!!



11.La festa di Narnia
 
 
-Lizzie!-esclamò il ragazzo correndo ad abbracciare sua/mia (Aiuto!) sorella. –Quanto mi sei mancata!
-Anche te mi sei mancato, fratellone!-rispose Lizzie abbracciando Jake.
-Sono successe talmente tante cose da quando sei partita. Abbiamo affrontato molte altre battaglie e le abbiamo vinte tutte! Sia benedetto Ryan! È stato grazie al suo sostegno che stiamo ancora combattendo.
Mi chiesi chi fosse Ryan, ma qualcosa mi trattenne dal chiederlo ad alta voce, forse era stato lo sguardo di Lizzie, che era diventato illeggibile al sentir quel nome.
-Allora i miei sogni erano veri…-sussurrò
-Quali sogni?
-Niente. E il regno? Sono arrivate le truppe alleate?
-Non tutte. Alcune sono state assalite ai confini di Narnia, alcuni hanno persino tradito.
-Me lo aspettavo… I nani, vero?
Jake annuì –Non tutti ma la maggior parte.
-Sono stati suoi alleati dalla prima guerra, era sicuro che si sarebbero alleati con lei…
-Di cosa state parlando?-chiesi. Loro mi ignorarono.
-E poi?-chiese Lizzie
-Anche alcuni tigri della neve.
Cosa scusa? Mi chiesi
-Neve…
-No, non ho ancora tradito-disse una voce simile a un ruggito, dietro di noi.
-Neve!
Spalancai la bocca, stupito a dir poco.
Una tigre delle nevi era accucciata davanti alla porta e ci fissava –Lieto di rivedervi, maestà.-continuò quello con un piccolo inchino.
-PARLA?!-esclamai
-Ma tu e Annabeth siete ripetitivi-borbottò Lizzie. Poi abbracciò anche la tigre. Perfetto, avevo una sorella che addomesticava le tigri.
-Non sono addomesticato-ribattè Neve voltandosi verso di me.
-Come, scusa.
-Leggo le emozioni, proprio come il tuo amico satiro.
-Bene, c’è qualche altra stranezza o posso andare a dormire tranquillo, sono esausto-sospirai
-Siamo tutti stanchi, Testa d’Alghe!-mi rimproverò Annabeth
Lizzie sorrise –Jake, ti presento Annabeth Chase e Grover Underwood.
Si strinsero le mani.
Lizzie prese un respiro profondo –E questo è Percy Jackson, mio fratello.
 
A quel punto lasciammo che fosse Lizzie a spiegare tutta la faccenda a suo fratello… o insomma, quello che credeva fosse suo fratello…avete capito!!
Invece noi tre ci ritirammo nelle nostre stanze, tre camere vicine a quella di Lizzie. Erano enormi.
Quando entrai nella mia, riuscii a dire solo uau , era enorme! L’enorme letto era al centro della camera, proprio sotto al lampadario pieno di candele, era soffice e pensai che non avrei fatto fatica ad addormentarmi. Poi c’era un grosso armadio che conteneva dei vestiti che dei servi avevano portato apposta per me poco prima. L’unico lato negativo: mancanza di tutte le ultime invenzioni tecnologiche. Entrai nel bagno per fare una doccia rinfrescante e tutto quello che trovai fu una grande vasca da bagno senza acqua.
Per fortuna poco dopo arrivarono dei camerieri che portarono delle bacinelle con acqua calda, con cui riempirono la vasca. Già mi piaceva quella vita. O almeno lo pensai prima di andare a cena.
 
Scesi le scale e arrivai alla sala da pranzo dove trovai Lizzie ad aspettarmi, sorridendo come al solito.
-Percy, sei elegantissimo!- seguii il suo sguardo e osservai i miei nuovi vestiti.
-Credevo che fossero scomodi, invece non sono male-risposi alludendo ai vestiti che indossavo, mi sentivo come se fossi uscito da un film medioevale. –Anche te sei elegante, sorellina!- l’abito lungo le donava, sembrava più regale. La corona risplendeva sul suo capo.
-Grover!-salutò vedendolo vicino al tavolo. Lui aveva deciso di tornare alle sue origini caprine, senza vestiti per nascondere il suo vero essere, in fondo era come essere nella sua vera casa.
-Annabeth dov’è?
-Sono qui.
Non so cosa succedette al mio cuore, ma se fossi stato un vecchietto sarei morto d’infarto. Si bloccò fece una capriola e poi tornò a battere normalmente, forse un po’ più velocemente. Ero sicuro di essere arrossito ma sperai che non se ne fosse accorto nessuno.
-Sei uno schianto Annabeth-esclamò Grover, dando vita ai miei pensieri.
L’abito lungo tipico di Narnia la fasciava, ricadendo con un piccolo strascico, i capelli le ricadevano dolcemente sulle spalle.
-Grazie- rispose arrossendo lievemente.
Stavo per dire qualcosa anche io ma poi arrivò Jake, che ci salutò e mi lanciò un’occhiata che sembrava voler dire Non so se ammazzarti o no , per fortuna Lizzie mi sottratte dallo sguardo del ragazzo e mi portò al banchetto.
Il cibo era buonissimo, non avevo mai mangiato niente di così buono in vita mia (scusa mamma, le tue cialde azzurre sono lo stesso buone, non offenderti!). La frutta era succosa, senza l’uso di tutte quelle schifezze che usavano nel nostro mondo.
Mi sentivo felice come non lo ero mai stato in vita mia, tutta quella gente trasmetteva allegria, fino a quando…
-Oggi è un grande giorno!-esordì Jake –La nostra regina è tornata dal mondo degli antichi re e regine di Narnia, e ha portato con se degli aiuti, la nostra vittoria è vicina!- la gente esultò –Dobbiamo dimenticare almeno per una sera questi brutti mesi, per questo ho deciso che domani sera ci sarà un ballo in onore della regina e di tutti voi!!
Che cosa?? Un ballo?? Ma erano tutti impazziti??
Lanciò un grido muto con gli occhi a Lizzie, che iniziò a ridere.
-Dai fratellone! I balli di Narnia sono spettacolari, ti divertirai!
-Fratellone?-chiesi
-Si, sono stanca di essere la sorella maggiore, troppe responsabilità-fece una smorfia –Quindi… fratellone!!
 
Poco dopo fu decretato la fine del banchetto. Io, Grover, Annabeth e Lizzie salutammo e ci dirigemmo verso le nostre camere.
-Buona notte, Grover.
-Buona notte Annabeth.
-‘Notte Percy
-Buona notte Lizzie.
Lizzie sussurrò qualcosa a Annabeth, poi la salutò e arrivammo alle nostre porte, le ultime del corridoio.
-Buona notte, sorellina!- sorrisi
-Buona notte, fratellone!-rise lei, mi diede un leggero bacio sulla guancia –Spero che domani prenderai l’occasione per ballare con qualcuno di nostra conoscenza –si nascose nella sua camera.
-Cosa?-le chiesi, ma l’unica risposta fu una risata.
Ma avevo capito benissimo, era l’occasione per ballare con Annabeth.
 
Mi guardai attorno. Cosa cavolo ci facevo li?? Perché non mi ero rintanato nelle coperte? Aiuto!!
Ero vestito con dei abiti eleganti (per fortuna non sembravo un pinguino come con i vestiti del nostro mondo). Il via vai di gente che entrava e usciva dalle porte era infinito e io continuavo a guardare in attesa che arrivassero Lizzie e Annabeth, mentre Grover era in giro con i suoi amici satiri.
Ero stato intercettato da una quantità infinita di persone che mi ringraziavano per essere andati a salvarli. Come se avessi potuto sconfiggere un esercito da solo.
Incrociai le braccia e iniziai a sbattere il piede per terra, impaziente.
-Le donne si fanno sempre aspettare-disse una voce alle mie spalle.
Mi voltai ma non c’era traccia di Lizzie.
-Sono qui, Testa d’Alghe-la porta alle mie spalle si socchiuse e intravidi il volto di mia sorella. La pettinatura era complicata, una serie di trecce le annodavano i capelli sul capo, lasciando libere solo poche ciocche che ricadevano libere sulle spalle, indossava la corona, che splendeva illuminandola.
-Sorellina! Come sei elegante!-cercai di guardare il vestito ma Lizzie mi fermò.
-Un’antica usanza di Narnia dice che porta male vedere il vestito della regina prima di un ricevimento.
-Ok…… Dov’è Annabeth?
Lei ridacchiò –La vedrai presto- e richiuse la porta.
Presto?? Ero di nuovo solo.
Dopo alcuni minuti, il portone principale si aprì, mostrando lo scalone di fronte. Leggera e aggraziata, Lizzie iniziò a scendere le scale. Il vestito era semplice ma allo stesso tempo elegante, era azzurro come il cielo e si intonava ai suoi occhi, una sottile fascia dello stesso colore le stringeva la vita. Al collo aveva una collana con lo stemma di Narnia e su un altro ciondolo, era disegnato un tridente verde-azzurro.
 
Forse è meglio che vi spieghi come era lo stemma di Narnia: al centro era disegnato un leone, mentre sullo sfondo si stagliava Cair Paravel e un lampione.
 
Lizzie sorrise a Jake, si sussurrarono qualcosa e poi si avvicinò a me.
-Finalmente posso vedere il vestito misterioso.
-Tu non sei superstizioso-sentenziò Lizzie con un sorriso.
Scrollai le spalle –Dipende.
Alzò gli occhi al cielo.
-Va beh-disse –Visto che ti obbligherò a ballare, soprattutto con una ragazza di nostra conoscenza- arrosii –Tieni, ti farà passare tutte le ferite.
Mi passò una bottiglietta di cristallo, contenente uno strano liquido rosso fuoco.
-È la pozione che guarisce della regina Lucy, l’abbiamo custodita insieme all’arco della regina Susan e allo scudo e alla spada di re Peter. Basta una sola goccia.
Notai che Lizzie era completamente guarita dalle ferite e dai graffi, aveva bevuto anche lei la pozione.
Tolsi il tappo e bevvi una goccia, aveva un sapore delizioso e mi sentii subito meglio, non c’era bisogno di controllare, sapevo che non avrei trovato le ferite.
-Oh, sta arrivando-disse.
Non capii. Lizzie riprese la bottiglietta e mi sussurrò –Non fare stupidate, Testa d’Alghe- e scomparì fra la folla.
-Cosa…?-chiesi, poi mi accorsi.
Annabeth stava scendendo le scale e… beh… era stupenda. L’abito la fasciava alla perfezione, le curve della gonna si adattavano alle sue forme.
Non mi mossi, ero troppo impacciato.
“Sbrigati, Testa d’Alghe! Vorrei informarti che Jake ci prova con tutte le belle ragazze”
“E te esci dalla mia testa! A proposito… come fai?
Lizzie ridacchio in una parte imprecisa del mio cervello “ricordati che siamo fratelli”
Poi non disse più niente.
-Ci mancava solo questo-borbottai avvicinandomi ad Annabeth. Non so se arrosii ma sperai con tutto il cuore che non fosse successo.
-Ciao Percy-esclamò lei appena mi vide –Come sei elegante, Testa d’Alghe!
-Anche te non sei male, Sapientona.- lei sorrise.
Anche te non sei male, Sapientona ma allora è proprio vero che ho la testa piena di alghe. La musica mi salvò.
Lizzie iniziò a ballare con suo fratello, e gli altri seguirono il loro esempio.
-Ehm… Annabeth…
-Si?
-Vuoiballareconme?-chiesi tutto in un fiato. Annabeth iniziò a ridere.
-Certo-rispose. Grazie agli dei.
Le strinsi la vita, mentre lei posò una mano sulla mia spalla... iniziammo a dondolare seguendo la musica, fino a quando iniziammo veramente a ballare. Non ero un ballerino provetto, ma almeno non le pestai i piedi.
Non dicevamo niente, il mio cervello era sovraccarico di cose da dire ma non riuscii a spiccicare parola, per fortuna fu lei a rompere il ghiaccio.
-Balli bene, Percy.
-Avevo paura di pestarti i piedi.
-Provaci che ti pesto io i piedi dopo-rise
Altro silenzio, interrotto solamente dalla musica. Presi coraggio, dovevo dirlo…
-Annabeth…-dissi
-Si?
-Io volevo dirti che…- ma non conclusi la frase, una finestra (gigantesca) si frantumò in mille pezzi. Tirai via Annabeth appena in tempo, prima che milioni di vetri ci ricoprissero. La musica cessò all’istante e tutti guardarono la figura che si stagliava alla finestra ormai rotta.
Ma io notai solamente i suoi occhi. Azzurri come il ghiaccio.
 
 
 
Eccomi qua!!
Devo dire che questo capitolo mi sembra proprio carino, soprattutto piacerà a chi ama la coppia percabeth!!
Appena tornata da scuola mi sono messa a scrivere… insomma, non ho il debito in latino, così per festeggiare ho concluso il capitolo!! Spero vi piaccia!! xD
Avviso: credo che adesso aggiornerò molto più velocemente visto che la scuola è finita!!!
Ciaoooo!!!
Vvtttttb!! =D
Francy

 

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Capitolo 12
*** La Strega e il Leone ***


12.La Strega e il Leone
 

-Tu –un ringhio soffocato mi uscii dalle labbra serrate.
-Ma come? C’è una festa e non mi invitate?- lei sorrise –Festeggiate la vostra sconfitta?
Nessuno rispose. Le spade e i pugnali sguainati riluccicavano alla luce della luna.
Guardai i lineamenti della mia nemica, la sua pelle bianca, i suoi occhi color bianco… come la ricordavo.
Lei si voltò verso di me. –Oh, ben tornata, mia cara Lizzie-disse con tono suadente, ma non mi sarei lasciata incantare.

-Jadis-sputai fra i denti.
***
Quel nome risvegliò qualcosa nella mia memoria. Ricordavo che Jadis, o la Strega Bianca, era stata sempre nemica di Narnia. Ma proprio adesso doveva arrivare, proprio quando stavo ballando con Percy?
Alzai leggermente la gonna e estraetti il pugnale dalle pieghe, pronta a difendermi.
La strega si voltò verso me, Percy e Grover (che era arrivato quando il vetro si era rotto)
-E la nostra regina a portato degli amichetti, dei mezzosangue, da tempo non ne vedevo…-lasciò la frase in sospeso, come se stesse ricordando qualcosa. Il silenzio era insopportabile. Poi lei si voltò di nuovo verso Lizzie, sistemò la presa sul suo scettro-bastone e lo puntò verso la mia amica.
Prima che avessi il tempo di correre ad aiutarla, un fauno, molto probabilmente una guardia reale, si gettò verso la strega, per difendere la regina e venne trafitto dalla lancia.
Trasalii vedendo il corpo senza vita cadere a terra, senza nessun lamento, strinsi il braccio di Percy.
La Strega guardò con disgusto il fauno –Vedo che fai morire altra gente al posto tuo… Come sta il tuo caro Ryan?
Con un urlo strozzato e con le lacrime agli occhi, trasformò Gemma in spada e si avventò sulla nemica.
Lei, con un gesto quasi annoiato la fermò con la magia.
-Avete vinto delle battaglie, non la guerra! Ci vedremo sul campo di battaglia, lì il destino di Narnia verrà deciso.
In un attimo svanì nel nulla, lasciando un’orribile sensazione di gelo.
Mi accorsi di essere ancora aggrappata al braccio di Percy, mi staccai imbarazzata.

-Bene- Lizzie allentò la tensione –Andate tutti a dormire, domani servirete riposati e freschi. Abbiamo una battaglia da vincere-urlò poi alla sua gente.
***
La guardai negli occhi, naufragando in quel mare.
E per un attimo, lo ammetto, ebbi paura di mia sorella.
Non sembrava più la Lizzie che era arrivata al Campo, la Lizzie spensierata e senza responsabilità, senza paura di niente e di nessuno, non sembrava mia sorella.
Ma ora era pronta ad andare in battaglia per la sua gente, pronta a morire per ridargli la libertà… solo per loro…
Mi ritirai nella mia camera e mi addormentai poco dopo, e il mio sonno si popolò di sogni…
 
Un grido fu la prima cosa che sentii, di Lizzie ne ero sicuro… Ma sapevo benissimo che era solo un sogno.
Il sole si illuminò. Mi trovavo in un campo di battaglia, il sangue e il clangore delle spade erano gli aspetti più frequenti. Poi la scena cambiò.
Mi trovavo nella sala del trono. In lontananza vidi un ragazzo avvicinarsi. Più si avvicinava, più mi accorgevo che aveva qualcosa di strano… Era… luminoso! Emanava luce pura, tanto che dovetti coprirmi gli occhi.
-Percy!-mi salutò, come se fossi un vecchio amico.
-Chi sei?-domandai riuscendo finalmente a guardarlo.
-Mi chiamo Ryan.
Ryan? Quel nome continuava a perseguitarmi!!
-Sono qui per darti dei consigli-continuò lui
-Perché?
-Per salvare te e tua sorella, Lizzie… Adesso ascoltami Percy! Ti ricordi cosa ti ha detto l’Oracolo?
Annuii
-Una parte si è già compiuta, siete arrivati a Narnia e siete cambiati, siete diventati sorella e fratello. Ma il resto si deve ancora compiere… Posso dirti però quale è la seconda profezia di cui parlava l’Oracolo
-E che cos’è?-chiesi, anche se non sapevo se volevo conoscere la verità.
-L’Oracolo fece una profezia, anni fa, diceva che i prossimi gemelli figli di Poseidone avevano un grande destino, ma per compierlo uno dei due dovrà morire prima dei sedici anni!
Rimasi sbalorditi, non volevo crederci.
-E tu come fai a saperlo? Magari stai mentendo!
-Io so tutto sull’Oracolo, tutti i segreti più oscuri… Hai presente le Cacciatrici di Artemide?
Annuii
-Sono le sue allieve, le sue compagne. Beh, anche Apollo ha dei suoi allievi, cinque allievi, tra cui sono stato accolto. Quando Apollo ha assistito alla mia morte, mi ha trasformato in luce del sole, essendo anche il dio del sole, e mi ha preso come apprendista, ho imparato molte cose, tra cui le profezie dell’Oracolo. Ora devo andare, devo accompagnare Apollo per far sorgere il sole. Ciao Percy! E stammi bene! Ah… salutami Lizzie e dille che penso ancora le cose che ho detto alla mia morte.
Mi sorrise e incominciò a perder forma, diventò vera e propria luce, lasciandomi solo nei miei sogni… Peccato! Saremmo potuti diventare amici…
 
Mi svegliai di soprassalto, con un angoscia che mi serrava lo stomaco. Lizzie mi scuoteva un braccio.
-Svegliati dormiglione!-rise –Se no vado a prendere un secchio d’acqua ghiacciata!
Aprii gli occhi, le afferrai un braccio e chiesi:

-Chi è Ryan.
***
-E tu cosa ne sai di Ryan?-la mia allegria di poco prima era scomparsa del tutto.
Ascoltai ogni sua parola e mi sentii libera, felice finalmente.
Ryan era vivo, stava bene, era lui!
Raccontai tutta la storia a Percy (sorvolando la dichiarazione d’amore), aveva diritto di sapere.
Non mi scomposi quando seppi che uno di noi doveva morire.
-Senti, mancano ancora un anno e mezzo ai 16 anni, ti sembra il caso di preoccuparci adesso?
Lo lasciai solo e uscii e corsi, corsi fino a quando non ebbi più fiato, corsi al nostro prato.
Ero finalmente sola con lui, solo noi.

Mi guardai attorno, l’erba si muoveva leggermente, seguendo la direzione del vento, il sole splendeva in cielo. Chiusi gli occhi e respirai a pieni polmoni.
***
-Dove è Lizzie-mi chiese Grover
-Non lo so? È corsa via per non so dove…-risposi
-Chi la capisce è bravo!
Stavamo camminando nel giardino di Cair Paravel, guardando l’addestramento dei guerrieri.
-Le truppe si stanno dirigendo a est, sulla costa, sembra che sia stato avvistato un gruppo di nemici avvicinarsi al campo sul mare.- disse Jake, appena arrivato vicino a noi, ci salutò.
-E che posto sarebbe?-chiesi
-Lo vedrai quando ci arriveremo-rispose sorridendo, anche se si vedeva che era teso
-Veniamo anche noi?
-Certo, ormai siamo soci-rispose –Forse abbiamo incominciato con il piede sbagliato, ma… A proposito, dove è quella svampita di nostra sorella?
Ci misi un po’ a rispondere, ancora sorpreso per quell’improvviso scambio di battute –è uscita da mezz’ora circa- gli raccontai del mio sogno. Lui impallidì
-E lei è corsa subito dopo?-chiese a bruciapelo
-Si- risposi senza capire.
-GUARDIE!-urlò Jake –Radunate una truppa! La regina è al campo sul mare!!
***
Un rumore mi risvegliò dal mio dormiveglia. Mi guardai attorno. Gli alberi attorno al campo si muovevano freneticamente, volevano dirmi qualcosa, ne ero sicura. Ma fu troppo tardi quando capii cosa stava accadendo.
“Attenta!” urlò un albero. Sguainai Gemma dal fodero e un secondo dopo mi ritrovai circondata da mostri della Strega Bianca.
Iniziai a colpire freneticamente, cercando di ferire e uccidere più nemici possibili, ma loro sembravano troppi. Ero sola, completamente sola.
Con le lacrime agli occhi continuai a colpire, ripetutamente. Saltai dall’altra parte del campo, ma tutti i miei sforzi sembravano inutili.
“Un’imboscata… un’imboscata” continuavo a pensare, disperata. Il gelo mi bloccò il respiro, ma non era un freddo normale, mi stringeva il cuore, strizzandolo.
-Jadis-sussurrai prima di cadere a terra, senza fiato
-è finita-sussurrai di nuovo, continuando a ripeterlo, piangendo e aspettando il colpo che mi avrebbe portata dritta negli Inferi, senza via d’uscita. Pensai a Percy, Annabeth, Grover, Jake, Aslan e Ryan. Era strano morire baciata dal sole, lo stesso sole di Ryan, baciata da Ryan.
Chiusi gli occhi, pregando gli dei e Aslan che la fine giungesse rapida e indolore.
Poi tutto cambiò. Un raggio di sole e aprii gli occhi. I mostri stavano… bruciando!
-Ryan-bisbigliai. Ma subito dopo il ghiaccio mi attanagliò di nuovo, urlai e urlai di nuovo. Pochi minuti dopo svenni.
***
-Fermi-gridò Jake, davanti alla colonna di guerrieri. Annabeth e Grover mi affiancavano. Fermai il mio cavallo e guardai la scena che mi si parava davanti agli occhi. Polvere, polvere di mostri riempiva il campo.
-Dove è Lizzie?-chiesi –DOVE è LIZZIE?!- urlai scendendo nel campo.
-Setacciate i dintorni- ordinò Jake –Dovete trovarla!
“No” continuavo a ripetermi guardandomi attorno sperando che mia sorella comparisse.
E, lo ammetto, piansi. Mia sorella, la mia unica sorella appena conosciuta era scomparsa nel nulla in quel regno incantato, e di sicuro le tracce di sangue sul terreno non erano dei mostri. Crollai a terra, stravolto e mi nascosi la faccia fra le mani. Sentii delle mani appoggiarsi sulle mie spalle, Annabeth mi abbracciò.
-La ritroveremo-sussurrò
“Perseus” mi alzai di scatto
-Hai sentito?-chiesi ad Annabeth
-No, cosa?
“Perseus, non darti per vinto, cerca al mare, tua sorella è lì”
Sgranai gli occhi e iniziai a correre verso il mare.
-Percy!-urlò Annabeth –Dove vai?
Non risposi ma continuai a correre. Verso il mare che ribolliva sotto di me.
Arrivai alla costa, uno strapiombo mi separava dall’acqua.
-Lizzie-gridai, ma nessuno rispose.
Ma in un punto vidi che l’acqua formava bollicine.
“Lizzie” farfugliai. Senza pensarci due volte mi tuffai, il mare mi accolse, ma c’era qualcosa di strano, di diverso…
Tornai in superficie, riprendendo aria: non respiravo sott’acqua! E se io non riuscivo a farlo, neanche Lizzie…
Nuotai fino al luogo dove avevo visto le bolle e, prendendo più ossigeno possibili, tornai sotto. E lei era lì, svenuta ma in vita. La afferrai e la trascinai in superficie.
-Lizzie! Lizzie, svegliati!!-vidi i suoi occhi socchiudersi. Iniziò a tossire, per far uscire l’acqua dai polmoni. Cercai di portarla a riva, ma per fortuna Jake si tuffò in mio aiuto, la afferrò e insieme raggiungemmo la costa.
-Come… come hai fatto a trovarmi?-chiese mia sorella.
Non l’avevo mai visto in vita mia, solo conosciuto attraverso le leggende che Annabeth mi aveva narrato, ma sapevo benissimo chi fosse.
-Aslan, è stato Aslan a guidarmi.
-Cosa?
Un ruggito –Proprio così.
 
 
Ta daaaaannnnn!!!!
Se non vi piace, vi do ragione, ho fatto un po’ di fatica a scriverlo, è solo un capitolo di passaggio, non volevo fare subito l’ultima battaglia, prima ha fatto la sua comparsa il grande Aslan! Vi starete chiedendo perché Percy non respirava sott’acqua… Lo spiegherà Aslan stesso nel prossimo capitolo!
Se non avete capito niente della storia di Ryan, vuol dire che non avete letto la shot Questo Sole Maledetto ed è meglio che corriate a leggerla, se no non ci capirete mai niente xD xD
Un consiglio: quando guardate i film, lasciate scorrere sempre i titoli di coda, che ci sono delle scene inedite! Per esempio ho scoperto solo l’altro giorno la scena inedita del film Le cronache di Narnia, il leone, la strega e l’armadio!!! 

Ringrazio:
1 -
 Agnese_san 
2 - Beth96 
3 - carlie_smile
4 - Chanellina94 
5 - fenarete83 
6 - Kyuubina 
7 - mavim 
8 - meggap 
9 - MidnightSun_ 
10 - piccolalettrice 
11 - T J Potter 
12 - tael 
13 - Talulah 
14 - tamakisskiss 
15 - vale_misty 
c
he hanno inserito questa storia fra le seguite.

Ringrazio:

1 - 
erol89 
2 - ojamajo 
per averla inserita nelle ricordate

Ringrazio:

1 - 
AnnieJ 
2 - loli89 
3 - mavim 
per averla inserita tra le preferite

Infine un grazie speciale a piccolalettrice e mavim che hanno recensito lo scorso capitolo!!
Un caloroso abbraccio a tutti voi! Grazie!
vvb! =D
Alla prossima

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Capitolo 13
*** La Dea ***


13.La Dea

 
I preparativi per l’ultima grande battaglia erano frenetici, la vita a palazzo era un continuo via e vai di gente con armature, spade scudi, lance, archi…
-Perché toccano sempre a noi i lavori pesanti?-chiesi cercando di non far cadere il gigantesco sacco contenente scudi e spade che stavo portando.
-Non ne ho la minima idea, Percy-rispose Grover, trasportando un sacco uguale al mio.
-Percy! Grover!-ci chiamo qualcuno dall’altra parte del giardino.
-Grover, non riesco a girarmi, guarda te chi è.
-Ma se sono più bloccato di te!
-Serve aiuto?-chiese la stessa voce, questa volta vicinissima. Per lo spavento lasciai cadere il sacco, che si riversò a terra producendo un rumore assordante.
-Lizzie!-urlai –Ma cosa ti salta in mente!? E poi non dovevi riposare.
-Uff, sono passati due giorni, ho preso la pozione della regina Lucy, e c’è una battaglia da combattere, secondo te rimango a letto?-chiese sorridendo
-Dovresti-sbuffai
-Forza Grover, segui l’esempio di Percy e lascia per terra il sacco, Aslan deve parlarci.
-Cosa?-Aslan non ci aveva ancora convocato in quei due giorni, cosa ci voleva dire adesso? Spero nessuna notizia brutta, ne avevo abbastanza. Cercavo di non pensare alle profezie che incombevano su di noi… Insomma, nessuno di noi due (io e Lizzie) avrebbe avuto un futuro roseo: uno sarebbe morto e l’altro avrebbe distrutto o salvato l’Olimpo… meglio non pensarci.
Entrammo nella sala del trono, dove ci aspettavano Aslan, Annabeth e Jake.
Ci inchinammo di fronte al grande sovrano e ci sedemmo di fronte a lui.
-Bene, ora ci siamo tutti-iniziò –Vi ho convocato per dare delle risposte alle vostre domande. Percy e Lizzie, vi starete chiedendo perché non respirate sott’acqua, vero?
Annuimmo
-Vedete, voi respirate e usate l’acqua del vostro mondo, perché vostro padre è il padrone di tutta l’acqua, mentre in questo mondo, sono io il padrone.
Finalmente una risposta alle mie infinite domande!
-Poi vorrei dirvi una cosa che riguarda la successione al trono. Mi dispiace, mia cara Lizzie, ma dovrai tornare nel mondo di tuo padre, ma un giorno tornerai e allora potrai governare.
-Un giorno, un giorno… ma quando arriverà questo famoso giorno?
-Devi avere pazienza. Nel frattempo sarà Jake e la sua dinastia dopo di lui, ad avere il trono.
-Non credo di essere pronto…
-Proprio perché lo dici, sono certo che lo sei-lo interruppe il grande leone
-Ora c’è un popolo da difendere! Domani arriverà la battaglia decisiva.
Così finì il nostro colloquio.
Uscimmo dalla sala e tornammo in giardino, senza parlare, ognuno perso nei propri pensieri.
-Andate a riposare- ci ordinò Neve. La tigre aveva appena affiancato la sua padrona –Domani sarà un giorno duro.
Ma come potevo dormire? Ero agitato, i nervi a pezzi non facilitavano le cose: a ogni scricchiolio mi voltavo di scatto impugnando Vortice. Mi avrebbe salvato in battaglia, lo so, ma se fossi andato avanti così, non avrei resistito fino al giorno seguente. La salvezza arrivò con Grover: i satiri dell’Olimpo, prima di arrivare a Narnia, gli avevano donato uno zaino pieno di provviste, e fra queste c’erano anche delle lattine di coca-cola, l’unica cosa al mondo che riusciva a calmarmi grazie all’effetto della caffeina. Afferrai le due lattine che mi aveva dato Grover e, quando tutte le luci furono spente, mi diressi verso la spiaggia su cui si affacciava il castello.
Grazie alla mareggiata e alla divina bibita (si dice che sia stata creata da Dioniso) riuscii a calmarmi.
Sdraiato sulla sabbia finissima, con le gocce del mare che mi rinfrescavano di tanto in tanto… era vero che Narnia era un paradiso.
-Percy, ti disturbo?-aprii gli occhi. Lizzie era seduta accanto a me -Non riesco a dormire- spiegò prendendo l’altra lattina di coca-cola –Troppi pensieri.
-Per esempio?-chiesi.
Si sdraiò accanto a me e guardò la luna –Beh, per esempio… la profezia si avverrà domani? In fondo potremmo morire.
-Io credo che succederà ai nostri 16 anni, coinciderà con l’altra profezia.
-Non siamo messi bene… uno morirà e l’altro potrebbe distruggere il mondo… interessante.
-Altri pensieri?-chiesi.
-Come è la mamma?-chiese voltandosi verso di me.
-È fantastica!- così le raccontai della nostra vita e di tutti i sacrifici che ha fatto per me. Alla fine la vidi preoccupata –Cosa c’è?- domandai.
-Credi… credi che mi accetterà? Insomma, a Narnia non posso stare, con Poseidone neanche… se non mi accetta avrò sempre il Campo Mezzosangue ma… beh, sarò sola, come lo sono sempre stata in tutta la mia vita.
-Ma cosa ti salta in mente? Certo che ti accetterà!
-Speriamo-sussurrò
La luna era alta e le prime stelle stavano spuntando.
-Sai una cosa?-mi chiese Lizzie alzandosi.
-No, cosa?
Mi afferrò un braccio –Visto che non riesci a respirare sott’acqua riesco ad annegarti-rise. Trovandomi impreparato, mi ritrovai improvvisamente seduto nell’acqua.
-La stessa cosa vale per te-risposi buttandola nel mare.
-Ahhhhh!!
-Oh, la regina ha paura di bagnarsi!
-Ma cosa dici!? Si immerse e ritornò a galla spruzzandomi addosso una tonnellata d’acqua.
-Non vale!
-Ahahahahah!!
 
La mattina dopo era teso come un arco pronto a scoccare la freccia.
-Serve aiuto?- chiese Annabeth entrando nella camera. Si avvicinò e mi aiutò a stringere l’armatura.
-Grazie- mormorai
Lei indossava già la sua armatura, i capelli legati per non farli cadere sul viso. Cercai di dire qualcosa ma non uscii alcun suono. Mi porse Vortice.
-è ora di combattere- disse guardandomi negli occhi.
Afferrai l’impugnatura.
-Andiamo.
L’esercito era ordinato e vario: uomini, fauni, centauri, leoni (più piccoli di Aslan), volpi, tigri e molti altri animali.
Montammo sui cavalli che ci stavano aspettando, mentre Grover era a piedi, in quanto aveva dichiarato che una capra non avrebbe mai usato un cavallo per muoversi.
-Aslan se n’è andato- ci disse Lizzie.
-Non sembri preoccupata- notai
-Aslan se ne va sempre, lascia che sia il popolo a combattere, ma torna sempre e molto spesso con i rinforzi.
-Speriamo
Appena ci raggiunse anche Jake partimmo.
-Dove stiamo andando?-chiesi
-Combatteremo nella piana dove i grandi re e regine hanno battuto la Strega Bianca, le sentinelle hanno visto gli eserciti di Jadis che si dirigevano lì.
Il cuore mi batteva all’impazzata. Scoccai un’occhiata a Annabeth pensando un modo per farla tornare indietro… potevamo morire!
Scossi la testa. Era impossibile che Annabeth se ne andasse dal campo di battaglia e poi se la cavava con la spada… ma allora perché ero così preoccupato? In fondo al cuore la risposta la sapevo, ma la scoprii più tardi.
Arrivammo alla famosa valle e il mio cuore fece un doppio salto mortale vedendo un’onda che pareva senza fine di nemici, a capo di questi c’era la Strega Bianca; eppure mi ricordava qualcuno di famigliare…
-Bene-disse la Strega con un sorriso ironico sulle labbra –Vedo che volete morire… davvero credete di potermi uccidere?
-Sei mortale, Jadis! La tua vita finirà, prima o poi-rispose Lizzie.
Ma la risposta della strega fu una risata, gelida e senza allegria, un brivido mi scese lungo la schiena, ma non avevo intenzione di dimostrare paura, così rimasi impassibile.
-Davvero siete così ingenui?-chiese continuando a ridere –Non lo sapete davvero?
I nostri sguardi risposero da soli.
-Io non posso morire, sono immortale.
-Impossibile…-sussurrò Annabeth, improvvisamente pallida, come se avesse scoperto qualcosa di terribile, molto più del fatto che la nostra nemica era immortale –Non è possibile-disse di nuovo con un filo di voce –Non è lei… Jadis la Strega!-disse a voce alta.
-Vedo che qualcuno ha già capito il mio passato e il mio futuro.
Non capivo niente (e notai che non ero l’unico). Guardavo prima Jadis poi Annabeth, avanti indietro avanti indietro.
-Cosa?-chiesi
-Percy…-sussurrò Annabeth –Lei è… lei è…-la voce le si strozzò in gola.
Jadis sorrise –Si, proprio così, sono una dea, figlia di Zeus e di Era.
 
Dopo un attimo di silenzio in cui le parole si diffusero nell’aria, io, Lizzie e Grover esclamammo:
-Che cosa?!
-Vi sorprende che io sia una dea? Vero? Ma dovete ricredervi, sono la dea del ghiaccio!
-Una dea non sarebbe mai qua a Narnia!
-Invece eccomi qua! Volete ascoltare la mia storia prima di morire?
Senza attendere la risposta continuò:
-Zeus e Era mi ebbero pochi secoli fa, erano felici di avere una figlioletta dopo tutti quegli anni, ma io non ero così contenta… I miei fratelli, zii e cugini erano famosi in tutto il mondo essendo stati gli dei dei Greci e, con nomi diversi, dei Romani… così iniziai a odiare i miei parenti, così famosi… così potenti…
Poi mio padre iniziò a perdere ogni interesse per me, troppo occupato ad occuparsi dei suoi altri figli, i mezzosangue- sputò quel nome come se fosse una maledizione –Ormai non mi prendeva in considerazione, così decisi di prendermi il posto che mi spettava, come dea e come figlia…Scesi sulla terra e giunsi al Campo Mezzosangue di allora. Non volevo commettere errori, così non eliminai solamente i figli di Zeus, ma anche tutti gli altri, nessuno sopravvisse… tutti morti- avevo il sangue ghiacciato dal disgusto –Ma gli dei non presero bene la notizia, anzi si infuriarono, e ci fu il rischio di una guerra come non si era mai vista, ma riuscirono a trovare un compromesso, così mi confinarono in un altro mondo fino a quando due ragazzi vennero a salvarmi… ma da questo punto conoscerete bene la storia- un ghigno.
Il silenzio ci avvolgeva, terribile.
-Ma ora, miei piccoli eroi-continuò Jadis –è giunta l’ora della vostra morte! All’attacco! –urlò poi rivolto ai suoi eserciti.
-All’attacco-urlò in risposta Lizzie.
Era l’inizio della fine.
 
 
 
Ciao a tutti! xD Scusate il ritardo e scusate per il capitolo! L’inizio non mi convince, ma magari a voi piace, accetto qualsiasi tipo di commento.
E per giustificazione del ritardo posso dire che è perché ho incominciato a scrivere la trama del sequel!! E alcuni pezzi significativi e importanti… a questo proposito:


ATTENZIONE! Due importanti novità per il sequel!
1° Il regno di Narnia sarà presente solo alla fine (o forse in un terzo capitolo della saga) e nominata. Vi chiederete “ma allora sarà solo su Percy Jackson?” no, miei cari! Si aggiungerà un nuovo cross-over che di sicuro conoscerete…… Harry Potter!! Cosa succederebbe se Annabeth, Lizzie e Percy venissero ammessi alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts?? Non lo so neppure io, ma credo proprio che sarebbe mitico!! xD Ma naturalmente prima voglio chiedervi cosa ne pensate, in fondo è grazie a voi che questa saga va avanti =D xD
 
2° Concorso “Il cappello Parlante”
Percy, Lizzie e Annabeth dovranno essere smistati… in che Casa volete mandarli? Grifondoro, Tassorosso, Corvonero o Serpeverde?
La decisione verrà presa per maggioranza di voti, per quello che voi voterete!
 

 
Grazie per l’attenzione e spero che parteciperete numerosi!! Ciao!
Vi voglio bene =D ^.^
 
  

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Capitolo 14
*** Amore e Odio ***


14.Amore e Odio


Rumore. Urla. Dolore. Sangue. Morte…
Ci circondavano, entrando nei nostri animi, distruggendo la nostra speranza, la nostra libertà.
Non so quante volte Vortice affondò nei mostri, polvere mi circondava, mi invadeva le narici, soffocandomi.
Mi guardai attorno e trovai immediatamente Annabeth che usava il suo coltello e lanciava frecce con un arco che aveva recuperato da un nostro alleato, ferito e trasportato insieme agli altri, fuori dal campo.
Erano ore che continuavamo, ma per quanti mostri riuscivamo a colpire, altrettanti abitanti di Narnia venivano feriti, alcuni persino uccisi.
Ansimavo e sentivo pesante il braccio che reggeva Vortice, ormai ero all’estremo delle forze, non avrei resistito ancora per molto. Lo stesso valeva per Annabeth, mentre avevo perso di vista Grover, Lizzie e Jake.
Parai un colpo, un altro e un altro ancora, ma poi mi distrassi: Annabeth era sparita! Un attimo prima era accanto a me, poi era sparita nel nulla. Questi pensieri mi distrassero con il risultato che un minotauro (ma perché ce l’hanno tutti con me, questi bestioni??) mi ferì di striscio a un fianco prima che potessi evitarlo.
Con una mezza piroetta su me stesso infilzai la spada nel petto del nemico e lo osservai svanire nel nulla. Tenendomi una mano sulla ferita, mi asciugai con l’altra il sudore che scendeva a rivoli dalla fronte: avevo bisogno di cinque minuti di tregua e di una fasciatura, ma nonostante questo, indietreggiai di qualche passo, finendo in terza fila, per poter osservare meglio il campo.
Ce la stavamo cavando, ma anche loro non erano male… la cosa che mi preoccupava di più era il fatto che non vedevo Annabeth né dalla nostra parte, né dall’altra. Mi alzai in punta di piedi: vidi la Strega Bianca pietrificare tutti quelli che li si paravano davanti con una specie di scettro, finalmente localizzai Grover, che saltellava verso di me, accompagnato da Lizzie, entrambi avevano parecchi graffi e i capelli spettinati (del resto molto probabilmente avevo quell’aspetto anche io).
-Percy!-esclamò mia sorella appena furono abbastanza vicini per farsi sentire sopra quel frastuono di colpi –Finalmente ti abbiamo trovato! Annabeth è già dentro la tenda!
Tirai un sospiro di sollievo e lasciai che Grover mi afferrasse il braccio per trascinarmi verso un tendone dove si affaccendavano delle donne del regno: era l’infermeria.
-Entra- mi disse il satiro, poi si avviò di nuovo in cerca di altri feriti.
Lizzie mi fece accomandare su un lettino e una donna ci affiancò
-Non possiamo usare per tutti la pozione che guarisce, solo per quelli più gravi- mosse la testa verso una serie di letti su cui erano sdraiati alcuni uomini -Dovrai accontentarti di una bendatura.
Annuii leggermente.
-Allora io torno fuori-disse Lizzie –Percy, rimettiti e quando stai bene fai il cambio con qualcun altro, ok?
Annuii di nuovo –Stai attenta.
Il suo posto fu subito occupato da Annabeth, che mi tolse l’armatura e mi bagnò la ferita con un panno –La pozione della regina Lucy sta per finire…
-Ma è durata millenni… come può essere quasi finita?
-Solo quando la regina è presente la bottiglietta si riempe, negli anni passati non ne hanno avuto così bisogno…
-Speriamo che si arrendino…-ma sapevo che era impossibile. Trasalii quando la figlia di Atena mi mise un unguento sul taglio. Anche lei aveva tagli sui bracci e uno su una gamba.
-Lo sai che è impossibile, vero?
-Certo-sbuffai.
-Io torno fuori- si voltò e fece per andarsene, ma prima, con mio grande stupore, si voltò e mi diede un bacio sulla guancia.
-Buona fortuna- disse arrossendo leggermente.
Farfugliai qualcosa, ma lei era già uscita di corsa.
“Accidenti alle ragazze!” pensai disperato. Aspettai dieci minuti, ma ero troppo agitato, così uscii di nuovo, con la testa fra le nuvole.
“è solo un bacio sulla guancia!” pensavo cercando di calmarmi
“Volevi fosse di più, vero?” rispose una vocina nella mia testa.
“Stupida voce!”
Trasformai di nuovo Vortice, pronto a combattere, fino alla fine.
 
Passò un’altra ora “è finita!” pensai disperato vedendo che i nostri alleati stavano riducendo, sempre di più. Sentivo ancora le braccia pesanti, ogni volta che muovevo un muscolo, quello bruciava e mandava ondate di dolore e stanchezza. Cercai di riprendere fiato. Avevo bisogno di una pausa, ma non potevo permettermela, dovevo restare attento ai colpi. Lo stesso valeva per Lizzie, Jake e Annabeth.
-Percy!- urlò Annabeth. Mi voltai appena in tempo per parare un colpo.
-Grazie-ansimai. Ma non feci in tempo a finire di parlare che mi slanciai verso di lei per bloccare un attacco dietro alla spalle della ragazze.
-Grazie- sorrise lei, guardandomi negli occhi. Poi il suo sguardo si fece serio –Percy… se non… se dovessimo…
-Non moriremo-completai cercando di convincerla, e per convincere me stesso.
-No, ma se dovesse, volevo dirti…
Non la lasciai finire, mi slanciai di nuovo verso un nemico, lo trafissi e le presi un braccio.
La tirai verso di me, chiusi gli occhi e la baciai.
Eravamo solo noi due. I rumori attorno a noi si erano dissolti nel nulla.
Le spade abbandonate sui fianchi. Mi sentivo libero e finalmente felice.
Anche lei chiuse gli occhi e portò la mano libera sul mio collo.
Ma durò troppo poco. La guerra ci riportò alla sua terribile verità.
Leggermente arrossati in zona guance, ci allontanammo e continuammo a combattere.
Ancora leggermente scosso dal mio stesso coraggio (Annabeth avrebbe potuto uccidermi!!) non mi accorsi di una voce che mi stava sussurrando qualcosa. Mi guardai attorno per vedere la fonte del bisbiglio ma nessuno accanto a me aveva tempo di parlare, come io non avevo tempo di stare a guardare. Un miscuglio fra un cane a due teste e un’arpia mi stava per azzannare
-Sei talmente scosso dal nostro bacio che non riesci neanche a difenderti!-rise Annabeth riducendo in polvere il mio assalitore.
-Avevo sentito una voce-farfugliai senza farmi sentire.
-ORMAI NON AVETE SCAMPO!-urlò la Strega, sovrastando il rumore della guerra –DEPONETE LE ARMI E VI SARÀ SALVATA LA VITA, COMBATTETE E NON VEDRETE PIÙ UN NUOVO SOLE- nello stesso momento delle nuvole coprirono veramente il sole, gettandoci nel buio.
-MAI-urlò di rimando Lizzie, interrompendo quell’attimo di silenzio –NON ABBANDONERÒ MAI NARNIA! LA DIFENDERÒ A COSTO DELLA VITA! E tu Jadis-aggiunsi abbassando la voce per renderla più minacciosa (e ci riuscì perfettamente) –tu andrai al Tartaro.
Ricominciò a lottare e tutti seguimmo il suo esempio.
-Gli aiuti sono nel bosco. Vai nel bosco.
-Aslan?-chiesi riconoscendo la voce. Nessun’altro sembrava averla sentita… era lui quello che aveva parlato prima.
-Vai nel bosco!-ripetè svanendo lentamente dalla mia testa.
Cosa dovevo fare? Di sicuro il grande re aveva ragione, ma non volevo abbandonare Annabeth, Lizzie, Jake e tutti i narniani… ma gli aiuti ci avrebbero salvato.
Con un balzo atterrai vicino a Lizzie –Cercate di resistere finché non torno!
-Cosa…?!
-Non ho tempo per spiegare!- con un secondo balzò fui fuori dalla mischia e iniziai a correre verso il bosco lì vicino.
Quando mi ritrovai solo immerso nel silenzio iniziai a pensare… Aslan non mi aveva detto in che punto guardare, la foresta era enorme. Rallentai la corsa, andavo sempre più lentamente, finchè mi fermai, guardandomi attorno, perso.
Sentii dei passi ma non c’era nessuno.
“È solo uno scoiattolo” cercai di autoconvincermi “Solo un animale” Rimasi lo stesso vigile, pronto a scattare al minimo fruscio, se solo lo avessi sentito!
Qualcuno alle mie spalle mi disarmò improvvisamente e mi puntò la spada di Vortice fra le costole.
-Chi sei?-chiese il ragazzo
-I-io mi chiamo Percy Jackson-risposi tremando leggermente, vorrei vedere voi con una spada mortale puntata fra le costole, pronta ad ucciderti
-Lascialo in pace, è solo un ragazzino!-si intromise una voce femminile. Non potevo vedere i loro volti.
-Ragazzino?! Ha la nostra età!-ribattè un altro ragazzo
-Già!-confermò una quarta voce femminile
Mi voltai e vidi i loro volti. Il ragazzo che mi puntava la mia stessa spada era il più grande, aveva una corporatura forte, come se fossero secoli che si allenava a combattere, l’altro aveva più o meno la mia età e sembrava molto più gentile e simpatico, mentre la più grande delle sorelle… beh, non riuscivo a capire se aveva uno sguardo omicida o se mi stesse guardando con affetto. L’ultima, quella che aveva di sicuro i miei stessi anni, sorrideva incoraggiante e felice, non avevo mai visto una persona che trasmettesse felicità come faceva lei.
-Sono Lucy Pevensie-si presentò quest’ultima –E questi sono i miei fratelli Edmund, Peter e Susan.
 
 
Sorpresa!!
E già, i nostri amati fratelli Pevensie sono tornati!!
Cosa succederà!? Lo scopriremo (anche io perché non ne ho la minima idea) solo vivendo!!
Allora, vi prego di recensire per farmi sapere cosa ne pensate!! xD

Per quanto riguarda il concorso “Il Cappello Parlante”, sarà aperto fino all’ultimo capitolo e i risultati saranno messi nei ringraziamenti, quindi potete ancora votare, in fondo è bello poter decidere qualcosa anche voi, no??
Bene ora vi lascio, ciao e al prossimo capitolo, con altre sorprese!!
Ciaooo

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Capitolo 15
*** La Luce nel Buio ***


15. La Luce nel Buio

                                
L’aiuto era arrivato veramente: la Strega, appena mi vide tornare con i re che l’avevano sconfitta, aveva ritirato le sue truppe e si era ritirata nel suo accampamento, mentre noi ci barricavamo nel nostro, stava solo aspettando il momento propizio e non ci avrebbe preso impreparati.
Secondo punto positivo: molti discendenti degli abitanti di Narnia all’epoca d’oro, vedendo tornare i loro re, erano corsi a combattere e a difendere il loro regno.
Terzo e ultimo aspetto: la pozione della regina Lucy era di nuovo colma fino all’orlo della pozione dei fiori di fuoco, così anche le più piccole ferite furono guarite e noi eravamo più in forze di quando avevamo iniziato.
Certamente ci furono anche degli aspetti negativi, soprattutto per Lizzie e Jake! All’inizio erano le persone più contente per il privilegio di poter finalmente incontrare i loro miti, ma poi dovettero ricredersi, almeno per quanto riguardava re Peter, che non faceva altro che ripetere il suo nomignolo “il Magnifico” e sua sorella Susan la Dolce, che rivendicavano fin da subito il comando del loro regno.
In effetti fui tentato un paio di volte a ammazzare Peter: quando non mi voleva ridare Vortice( -è una spada così bella! E poi io non ho la mia, se nessuno va a prenderla a Cair Paravel, il mio castello… quindi, essendo il re supremo ho il diritto di volere qualunque spada!), per fortuna che andarono a recuperare la sua insieme al suo scudo e all’arco e al pugnale delle sorelle, e quando trattò male mia sorella (-Una donna che regna da sola su Narnia!? Inaudito! Questo regno andrà in rovina se non prenderò di nuovo il comando!), di cui si pentì amaramente quando Lizzie gli puntò Gemma al collo e lo gettò per terra prima ancora che finisse la frase.
Invece Edmund il Giusto e Lucy la Valorosa erano molto più gentili con noi: la più piccola si occupò personalmente dei guerrieri feriti, mentre il fratello era pronto a difenderci le spalle durante il prossimo scontro, senza dar retta ai continui dinieghi di Peter.
E per completare questo quadro generale, io mi sentivo uno stupido con Annabeth! Adesso che il pericolo era momentaneamente lontano, trovavo sciocco (ma piacevole) quel bacio affrettato e ogni volta che io e Annabeth eravamo vicini, arrossivo e cercavo di entrare nella conversazione di chiunque avevo di fronte, ricevendo così continui sbuffi da parte di Grover e una sberla in tenta da parte di Lizzie, la quale continuava a ripetermi che avevo fatto la cosa giusta e non dovevo vergognarmene, anzi… mi correggo… la quale continuava a ripetermi che avevo fatto la cosa giusta e non dovevo vergognarmene fino alla settima volta che scappai, quando mi tirò la sberla.
-E ora cosa facciamo?-chiese Grover quando io, Lizzie, Jake, Annabeth, Susan, Peter, Lucy e Edmund ci sedemmo accanto a lui attorno al tavolo dove erano posate la carte che raffiguravano il campo di battaglia, nella tenda più piccola accanto a quella principale, nessuno poteva ascoltare i nostri discorsi.
-Aspettiamo di riformare l’esercito e che si sparga la voce del ritorno di re Peter il Magnifico -Lizzie gettò uno sguardo omicida verso il maggiore dei fratelli sottolineando in modo ironico il suo soprannome –Susan, Lucy e Edmund- concluse, ringraziando la ragazza che ci stava versando il tè, per scaldarci.
Soffiai leggermente nella tazza per raffreddare la bevanda, quando mi accorsi degli sguardi che Peter e Susan lanciavano a me, Annabeth e Grover, sussurrando qualcosa fra di loro.
-Cosa volete?-domandai in un tono tutt’altro che gentile.
-Ci stavamo chiedendo- mi rispose Peter guardandomi gelido -perché dovremmo mostrare anche a voi le nostre tattiche e movimenti, in fondo non siete né la regina- mosse la testa verso Lizzie –né il principe-Jake –di Narnia.
-Loro hanno diritto quanto voi a ascoltare- ribatté immediatamente Jake (ve l’ho già detto che quel ragazzo incominciava a starmi simpatico?).
-Loro ascoltano- continuò calma Lizzie, senza neanche alzare lo sguardo dal suo tè –Sono gli unici che mi hanno seguita a Narnia, inoltre intanto comando ancora io, e è la regina che decide chi partecipa o no alle riunioni ufficiali… e poi non posso scacciare mio fratello gemello, nostro padre non la prenderebbe per niente bene, come non la prenderebbe bene neanche la madre di Annabeth.
I quattro la guardavano senza capire.
-Forse- disse appoggiando sul tavolo la sua tazza, con estrema lentezza –è meglio che vi spieghiamo un po’ di cose- soppesò le proprie parole. Ci guardò e diede la parola a Grover.
-Io sono un satiro, credo che conosciate questo nome…
-Certo-rispose prontamente Lucy –è il nome che danno ai fauni di Narnia nel nostro mondo, cioè, il nostro mondo nel senso di noi quattro.
-Non solo vostro…
-Noi veniamo dal vostro stesso mondo… anche se in un’epoca diversa… si, insomma, no0i non viviamo durante le guerre mondiali, ma alcuni decenni dopo-aggiunse Annabeth –Non so come avete fatto ad arrivare…
Ma Edmund la interruppe –è passato così tanto tempo?!-esclamò stupito.
-Cosa?
-Noi siamo morti anni fa!
 
Morti. Stavamo parlando con quattro morti.
-Cosa?- chiesi con un brivido, improvvisamente il mio tè sembrava gelido.
-Si-annuì Lucy –Un treno è deragliato… io, Peter e Ed siamo morti lì, mentre Susan un anno dopo, in un incidente d’auto… Aslan Ci ha ospitato nella sua terra.
-La terra di Aslan?! Esiste veramente??- chiese Jake sorpreso.
-Certo-rispose offeso Peter.
-Emh…-mi intromisi –Forse è meglio se continuiamo la nostra spiegazione…
-Si, Percy ha ragione- Grover prese un respiro profondo –Avete presente gli dei dell’Olimpo? Come Zeus, Poseidone, Atena…
-Hermes, Ade, Afrodite… Certo, li abbiamo studiati in epica.
-Esistono veramente e vivono in America- disse tutto d’un fiato Annabeth. Ci fu un attimo di silenzio, poi Peter scoppiò a ridere
-Si, certo come no!-e ricominciò a ridere –Quelli stupidi miti su Zeus il grande capo, Ade degli inferi e Poseidone, quello del mare… che secondo me è anche il più stupido…
Non ebbe il tempo di finire la parola “stupido” che si ritrovò due spade puntate sul petto. Io e Lizzie eravamo scattati, lasciando cadere per terra le tazze, che si frantumarono.
-Non insultare nostro padre- ringhiai fra i denti –O sarà l’ultima cosa che farai.
Cercando di sbollire la rabbia e soddisfatto della sua espressione spaventata, tornai al mio posto e mi risedetti.
-Come avrete capito, il padre di Lizzie e Percy è Poseidone, mentre la madre di Annabeth e Atena.
Altro minuto di silenzio, carico di tensione.
-Uau-esclamò Lucy –è strepitoso!
-E ora dobbiamo creare una tattica per vincere questa guerra.
Ancora leggermente scossi i Pevensie annuirono e iniziammo a progettare il prossimo attacco.
 
-Dimmi ancora una volta perché siamo qui- bisbigliai a Lizzie.
-Perché questo è il piano, dobbiamo spiarli!-rispose Lizzie, aveva perso la calma di prima. Eravamo sdraiati dietro un cespuglio, accanto alla tenda di Jadis.
-Si, ma perché proprio noi?
-Perché dobbiamo essere veloci. Senti, riesci a star da solo con Annabeth senza farvi scoprire?
Diventai rosso –C…certo che riesco!
-Allora io vado con Lucy, siamo sul colle per controllare dall’alto- indicò un colle appena sopra la tenda.
Annuii.
-Ripetiamo il piano.
Sbuffai –Io e Annabeth ci avviciniamo, tu e Lucy siete sul colle a vedere se arriva qualcuno e Edmund ci fa dei segnali con la sua torcia per darci il via libera, mentre Susan, Jake, Grover e Peter organizzano l’esercito. È la quinta volta che lo ripetiamo.
-Bene!-esclamò a bassa voce Lizzie –Allora vado. Buona fortuna!
Detto questo si allontanò strisciando verso la salita, il suo posto fu subito occupato da Annabeth.
Non dissi nulla, restavo zitto a guardare verso il nostro campo.
-Sembra che ti sei pentito di avermi baciata-sussurrò Annabeth, guardando la tenda della Strega.
-Ma cosa pensi, non mi sono pentito!
-Mi sembrava…
-Annabeth… io…Il segnale!
Ci voltammo verso la luce improvvisa nel buio creato da Jadis (ma molto probabilmente era anche perché stava calando la sera). Tre luci lunghe, due corte, una lunga…
-Andiamo!- strisciammo verso la tenda, nascondendoci nell’erba alta. Lucy e Lizzie facevano lo stesso sul colle.
Avanzai per primo e notando l’assenza di sentinelle su quel lato, feci segno a Annabeth di seguirmi.
-Siamo pronti ad attaccare, nostra signora-sentimmo dire all’interno.
-Bene, potete procedere, fra poco arrivo anche io- sentimmo un rumore di una sedia spostata e dei passi tranquilli.
-è troppo tardi, non riusciremo a scoprire nulla.
-Ma possiamo avvisare che stanno per attaccare-cercai di tornare indietro quando qualcuno mi prese per i capelli, facendomi alzare a forza.
Emisi un gemito e due secondi dopo mi trovai completamente legato e imbavagliato, lo stesso valeva per Annabeth. Continuammo a scalciare, ma i mostri non fecero una piega, anzi ci strinsero ancora di più le corde e ci buttò nella tenda.
“Pericolo!” pensai cercando di mettermi in contatto con Lizzie “Ci hanno presi, stanno per attaccare!! Lizzie, mi senti”
“Stai calmo Percy, andiamo ad avvisare e veniamo a prendervi, Tieni la mente larga, così riesco a sentire direttamente Jadis!”
“Ok”
-E così, credevate che non mi fossi accorta di voi? Che ingenui…
-Cosa facciamo, mia signora?-chiese quello che mi aveva catturato.
-Attaccate, e portate questi due nelle nostre celle, saranno nostri ospiti per un po’ di tempo!- ci ripresero e ci portarono verso la tenda principale, poi, proprio sotto quella, lungo una scale, sotto terra. Continuai a scalciare, ma ogni mio sforzo provocava solo risate dei mostri.
Ci lanciarono dentro una cella di acciaio, dove finalmente ci slegarono.
-Accidenti!-urlai tirando un calcio alle sbarre.
“Percy, appena attacchiamo, veniamo a liberarvi, dovrete aspettare… ho visto dove siete e la maggior parte dei mostri saranno fuori, quindi…” Lizzie si fermò “Stiamo attaccando!” nello stesso istante, sentii sopra di noi uno scalpiccio e il fragore delle spade, attutito dalla terra.
-Appena riescono a avvicinarsi, vengono a liberarci.- dissi ad Annabeth
-Bene! Anche se vorrei combattere…
Un altro silenzio imbarazzante cadde fra di noi. Estrassi Vortice in versione biro dalla tasca sotto l’armatura.
-Sei pazzo!?-urlò Annabeth –Così non avremo nessuna arma per difenderci se te la vedono!
-Annabeth, sta calma! Volevo solo vedere se riuscivo a tagliare le sbarre!
-E naturalmente speri di sconfiggere anche tutte le guardie e magari anche la Strega- bisbigliò ironica.
Sbuffai sonoramente e mi sedetti dall’altra parte della piccola cella, appoggiato al muro, guardando Annabeth. Appena i nostri sguardi si incontrarono, distogliemmo rapidamente lo sguardo, imbarazzati.
Nota per il futuro: mai baciare di sorpresa una ragazza se poi non hai il coraggio di parlarne!
Guardai il soffitto senza sapere cosa fare. Poi presi coraggio, feci un respiro profondo e le dissi
-Non possiamo andare avanti così- la cosa buffa fu che anche lei disse le stesse parole nello stesso momento in cui parlai io (cosa che capita una volta su un milione). Sorridemmo imbarazzati ancora più dio prima.
-Insomma, ci siamo baciati punto e basta- continuò Annabeth dopo un attimo di silenzio.
Finalmente la guardai di nuovo –Così per te è stato solo un bacio?- chiesi leggermente infuriato.
Lei sbiancò –No, no, non volevo dire questo!-scosse la testa velocemente.
-Mi sembrava- avevo ancora quel tono mezzo arrabbiato.
Altro minuto di silenzio, interrotto solo dal fragore attutito dalla battaglia. Era una conversazione strana per essere rinchiusi in una cella mentre sopra si stava combattendo una guerra.
-Percy, io ti voglio bene…- ricominciò Annabeth
-Ma sei innamorata di un altro? Potevi dirlo subito- quel luogo incominciava a sembrarmi troppo stretto.
-No… io ti voglio bene veramente.
-Volere bene mi sembra diverso dal baciare.
Questa volta fu Annabeth ad arrabbiarsi –Ma sei veramente scemo, Percy!-urlò furibonda alzandosi in piedi –Tu mi piaci, va bene!?!?
Attesi qualche secondo e poi sorrisi –Certo che mi va bene- mi avvicinai a lei –Aspettavo solo che lo dicessi- le sussurrai all’orecchio.
-Stupido!- rise Annabeth, prima che le occupassi la bocca con le mie labbra. Questa volta fu un bacio più dolce del primo, eravamo solo noi due.
-Se avete finito, saremmo venuti a salvarvi!-sentimmo ridere qualcuno. Ci staccammo velocemente.
-Josh, sei proprio un guasta feste, non potevi aspettare un attimo!?-conoscevo quella voce…  ma non vedevamo nessuno. Ci avvicinammo alle sbarre.
-Che schifo!- commentò una voce femminile –Ma come si fa ad amare un uomo, meglio una vita eterna… Come è il detto di questo secolo? Meglio soli che cattivi accompagnati!
-Si dice mal accompagnati!-si intromise una quarta voce, maschile. –Ehi, carina, vuoi che ti insegni un po’ di proverbi?- un rumore come di un filo tirato e due secondi dopo una freccia d’argento si era conficcata alle nostre spalle nel muro.
-Mancato!- esclamò la stessa voce. Ci fu un ringhio.
Dal brusio si capiva che era un gruppo numeroso.
-Fratello!-urlò un’altra ragazza –Quante volte devo dirti che i tuoi compagni non devono provarci con le mie sorelle!?
-Scusa sorellina-rise un uomo.
-Ehm… chi siete?- chiesi titubante, anche se conoscevo già la risposta…
Ci fu un movimento, poi si accese una luce e finalmente riuscimmo a vedere il gruppo.
Artemide, Apollo, le Cacciatrici e gli allevi del dio del sole erano venuti a salvarci.
 

 
Capitolo record! Sia per velocità che per lunghezza!!
Adesso però non arriverà più nessuno se no è un gran via e vai xD anche se naturalmente Aslan farà la sua comparsa!!
Vi è piaciuto il capitolo?? Vi prego fatemi sapere cosa ne pensate!!
Comunque nella prossima settimana non potrò scrivere quindi dovrete aspettare per il prossimo capitolo, perché vado al Campus Musicale Estivo, fra una suonata e l’altra magari mi verrà in mente una scena romantica o d’azione!!xD
Va beh, ringrazio tutti e vado!!
Grazieee!!
Ciaooo!! E alla prossima!!xD

 

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Capitolo 16
*** La Fiducia del Leone ***


16. La Fiducia del Leone

 
Cose che spero che non vi capitino mai: essere salvati da un branco di ragazze immortali che odiano gli uomini e che cercano di convincere la TUA ragazza ad unirsi a loro; essere salvati da dei ragazzi lucciole che ci provano con le ragazze in questione, compresa la TUA ragazza; essere salvato da due dei che continuano a litigare fra di loro.
Insomma, avrei preferito restarmene chiuso in quella cella a godermi quei momenti con Annabeth, che libero in compagnia di quel gruppo scalmanato!!
Uscire dalla tenda fu facile, soprattutto grazie all’aiuto dei due dei, il più difficile fu superare illesi la zona della battaglia occupata dai seguaci della strega, fu un susseguirsi di colpi e solo per miracolo riuscii a non farmi infilzare (cosa che ormai sta diventando un’abitudine).
Nota per il futuro: mai mettersi con una ragazza nel bel mezzo di una battaglia, la perdi di vista e sei più preoccupato di prima.
Intanto mi preoccupavo della reazione di Lizzie quando avrebbe visto Ryan… ok, non me lo aveva detto chiaramente, ma avevo capito che erano più che amici, questo è poco ma sicuro.
Una cacciatrice scoccò una freccia verso l’accampamento, per far notare la nostra presenza ai narniani, così pochi minuti dopo, combattevamo fianco a fianco contro il nemico. I nostri salvatori se la cavavano con l’arco e con la spada, e gli allievi di Apollo lanciavano raggi infuocati capaci di bruciare o fare brillare qualsiasi cosa, per questo il campo si illuminò, dando ancora più forza agli abitanti di Narnia, sembravamo invincibili.
Fra la confusione totale riuscii ad vedere Susan con gli altri arcieri, sulle alture, Edmund combatteva a cavallo insieme a Jake, Lucy usava il pugnale per difendersi mentre Peter era di fronte a me.
-Hai visto Lizzie?-gli chiesi.
-Non guardo dove va tua sorella, pensa a combattere imbecille!- fu la sua cortese risposta. E per la centesima volta, mi trattenni dal fargli del male (e dire che l’avevo conosciuto da poco!).
E così con un –Te la farò pagare- mi allontanai cercando di intravedere Lizzie, senza alcun successo, anche se ero certo che fosse al sicuro.
Infatti la vidi poco dopo: guardava stupefatta qualcuno, qualcuno che conosceva bene. Avrei potuto leggere i suoi pensieri grazie al nostro collegamento, ma decisi di non farlo, di non violare quel momento intimo.
Mi voltai cercando Annabeth, che si trovava a pochi metri di distanza:
-Guarda!-urlò per sovrastare quel fracasso, puntando il dito contro la Strega Bianca e Peter, che combattevano. Finalmente quel ragazzo dimostrava di valer qualcosa! Appena pensai a questo, vidi lo scettro di Jadis far diventare Peter di pietra.
Per un attimo gioii, quell’idiota aveva avuto quel che meritava, ma poi Annabeth corse verso di loro, e quel fatto non mi piacque per niente! Cosa aveva in mente?? Voleva farsi ammazzare?! Sempre colpa di Peter.
Così, seguendo l’istinto di neo-fidanzato e non volendo diventare anche neo-vedovo, le corsi dietro, cercando di fermarla in tutti i modi (fra cui è compresa una spinta, involontaria, che la fece cadere per terra e rotolare giù dalla collinetta appena scalata, e pensai di essere diventato già l’ex-ragazzo!!), ma lei andò avanti, fiera come non mai, il che, devo ammetterlo, mi fece paura.
Quando vidi che anche Edmund e Lucy stavano per fare la stessa fine del fratello, corsi spontaneamente verso di loro, per aiutarli.
Ci furono cinque disperati minuti, in cui i secondi sembravano non voler passare, tutto era sospeso nel tempo, tranne noi, che continuavamo a batterci per la libertà.
Io, Edmund, Annabeth, Lucy e Jake, che ci raggiunse subito, usavamo tutte le nostre conoscenze con la spada per fermare la Strega, la quale riusciva a evitare i nostri colpi senza stancarsi. Stavamo per perdere quel duello…
-Stai perdendo, Jadis-dissi per prendere tempo.
-Forse i vostri dei avranno portato forze, ma non abbastanza per sconfiggermi.
-Morirai!
La Strega scoppiò in una risata che non si estese agli occhi, gelidi e freddi come sempre.
-Quanto sei stolto, ragazzino, io non posso morire.
-Ma Aslan è più forte di te!
-Aslan è uno stupido! Non mi sconfiggerà!
-No-si intromise Lucy –Lui non ti sconfiggerà da solo, perché noi crediamo in lui, noi combattiamo con lui!
La fiducia. Ecco cosa serviva. La nostra unica salvezza era restare uniti, combattere fianco a fianco per sempre, fino a quando il Male non sarà distrutto.
Questo era il nostro futuro, il nostro destino.
Dovevamo vincere uniti!
Ma dove era Aslan quando serviva?
Perché in quel momento serviva!
Come potevamo vincere contro una dea?
Cercai di non farmi prendere dal panico.
-Jadis- sibilò qualcuno accanto a noi. Ci fermammo il tempo per vedere Artemide (la dea ragazzina) venirci incontro, la freccia argentata incoccata nell’arco, subito dopo rialzammo le armi.
-Artemide, sei venuta a trovarmi!
-Colei che ci ha tradito! Ecco chi sei! Il ghiaccio vive nel tuo animo e ha raffreddato il tuo cuore.
-I semi-dei non sono degni di vivere! Inquinano solo il nostro potere!
-Non sai cos’è l’amore, se no non diresti queste parole!
-E tu, dea della caccia, cosa sai dell’amore? Hai rinunciato all’amore millenni fa, per stare con le tue cacciatrici.
-Ma l’amore non è solo quello che intendi te- Lizzie ci aveva raggiunto, dietro di lei c’era Ryan –L’amore è anche altro! L’amore fraterno, è uno dei tanti, l’amore per i famigliari, l’amore per gli amici, l’amore per tutti… L’amore che non conoscerai mai, rinchiusa come sei nel tuo gelo!
Si era riferita a tutti noi, questo era certo. Per un momento rividi tutte le persone a cui volevo bene… Per loro dovevo combattere, per poterli rivedere, nonostante il mio destino.
Il mio destino da mezzosangue, come tutti i miei simili, eravamo destinati a morire presto.
Ma ora dovevo sopravvivere, dovevamo tutti sopravvivere!
Anche Apollo e Susan si avvicinarono, tutti con le armi puntate contro la Strega, pronti per l’ultima battaglia.
Peccato che alcuni suoi compagni la affiancarono, così continuò la nostra lotta.
Io combattevo contro un’arpia, Lucy e Annabeth contro un segugio infernale, mentre Edmund e Jake ne tenevano a bada un altro, Lizzie e Susan si affrontavano con un mostro indefinito. Apollo e Artemide cercavano di sopraffare Jadis, senza successo, Peter era ancora una statua.
Stavamo perdendo, questo era certo, fino a quando l’ultimo vero aiuto arrivò.
Un ruggito.
 
Aslan ci guardava dal lato opposto del campo, tutto si era fermato per un attimo, come in attesa, sembrava che nessuno respirasse: tutto si era fermato a quel suono.
Un lampo di paura si rispecchiò negli occhi dei nemici, soprattutto in quelli di Jadis, era giunta di nuovo la sua fine, ma questa volta definitiva, ne ero certo.
Il grande leone emanava potere, la sua rabbia era attorno a noi, pronta per essere usata contro la Strega, l’autrice di tutto questo dolore infinito, fino a quel giorno.
Aslan prese uno slancio, e in quel balzo portò via dolore, perdita, odio, rabbia, morte, distruzione, portò via il male. Un grido di dolore, questo fu l’ultimo suono della Strega, prima di essere distrutta per sempre.
E la guerra svanì trasportata dal vento, lontana da noi, lontana da Narnia.
Eravamo salvi.
 
 
Posso piangere? No, trattengo le lacrime per il prossimo e ultimo capitolo!!
Mi scuso se è piuttosto corto, è che ero in mancanza di ispirazione per la prima parte e avevo già descritto il combattimento, quindi ho accorciato per non annoiare.
Vi starete chiedendo come mai non ho scritto cosa pensa Lizzie quando vede Ryan… risolto il problema! Come avevo già fatto in precedenza, ho scritto un missing-moment separato intitolato: Questa Luna Splendente.
Vi invito a leggerla perché, secondo me, è uscita veramente bene.
Che altro dire… Scusate per il ritardo, ma come vi avevo anticipato ho passato una settimana al campus e sono abbastanza depressa perché è finito… =(
E poi vorrei far rimanere Peter un’adorabile statua da mettere nel giardino di Cair Paravel, ma rovinerebbe il paesaggio, quindi mi toccherà ritrasformarlo!!xD
Ciao e al prossimo, e ultimo, capitolo!! 

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Capitolo 17
*** La Fine di una Storia e l'Inizio di un'Altra ***


17. La fine di una Storia e l’Inizio di un’Altra


 
Tutto tornò alla normalità, se non meglio. L’alba si rifletté sul mare, illuminandoci con i riflessi arancioni-rossi del sole. Avevamo combattuto notte e giorno per sconfiggere la Strega, e ora eravamo salvi.
Aslan ritrasformò tutte le persone tramutate in pietra da Jadis (compreso Peter, sfortunatamente) mentre Lucy usò la pozione per guarire tutti i feriti, solo pochi morirono quel giorno e so per certo che i loro nomi verranno ricordati fino alla fine dei tempi, perché quella era stata la più importante battaglia che il regno di Narnia avesse mai visto: due mondi si erano uniti per difendere questa terra, gli abitanti, semi-dei, Dei, Cacciatrici, Allievi, satiri, re, regine, creature fantastiche… tutti insieme sotto un unico vessillo, contro un unico nemico.
E venne il momento dell’addio, forse fu la parte più dolorosa, e non parlo solo per me stesso. Lizzie lasciava tutta la sua vita passata fra quei prati, boschi, villaggi, castelli… erano stati la sua casa fino a quel giorno, ora doveva abbandonare tutto e iniziare una nuova vita, soprattutto doveva abbandonare suo fratello.
Solo una cosa le rimase: il titolo di regina. Quando disse ad Aslan che era pronta ad abbandonare il titolo di regina, lui aveva ribattuto che chi è regina di Narnia, è sempre regina di Narnia, quindi non avrebbe dovuto rinunciare al suo regno, Jake sarebbe diventato suo pari, per poter governare mentre lei era lontana.
Peter, Susan, Edmund e Lucy seguirono Aslan per tornare da dove erano venuti: il Regno del grande sovrano. Ero certo che ci saremmo rivisti!
Fu un susseguirsi di abbracci, a Cair Paravel.
E dovemmo salutare un amico: Grover decise di rimanere a Narnia, certo che il dio Pan si trovasse in quel mondo e non nel nostro. Come potevamo dirgli di no? Anche se sperai fino all’ultimo che cambiasse idea, non lo fece, ci abbracciò e si unì ai fauni, lasciandoci un vuoto dentro.
Poi venne il turno di Apollo e Artemide, insieme alle Cacciatrici e agli Allievi, e fu solo quando Apollo chiese dove si fosse cacciata Ryan, mi accorsi che mancava anche Lizzie.
 
 
Guardavo la sala vuota, senza respiro.
Quante volte ero rimasta seduta su quel trono, proprio come in quel momento, a ascoltare i problemi del popolo? Quante volte avevo sofferto o gioito in quella stessa sala? Non volevo abbandonare tutto.
Non mi ero affezionata al potere, questo no, mi ero affezionata a quel posto, dove si poteva vedere il mare dai finestroni, e quando c’era silenzio, come adesso, si sentiva il raschiare delle onde, quando si infrangevano sulla roccia, la cupola di vetro mi faceva sentire libera di volare, quando occorreva, di seguire il volo dei gabbiani, ma ora dovevo abbandonare tutto.
Non so cosa mi aveva portato a quella stanza, mentre gli altri salutavano, ma avevo indossato il mio vestito preferito ed ero entrata. Non c’era nessuno, tutti stavano festeggiando, ma non volevo unirmi a loro. Mi ero seduta lì, a contemplare quel posto che conoscevo a memoria. Forse era per questo. Quella sala racchiudeva tutto il mio passato, e quando sarei uscita… avrei lasciato alle spalle tutto.
Persa come ero nei miei pensieri, non mi ero accorta che qualcuno era entrato.
-Non dimentichi qualcosa?
Mi alzai di scatto e mi voltai verso Ryan, sorrisi dolcemente quando mi appoggiò la corona sulla testa.
-Mia regina.
Sentivo le lacrime che tentavano di vincermi, agli angoli degli occhi, non riuscivo a respirare in quel dolore.
-Ti ricorderai di me, vero?- chiesi con voce roca e inclinata.
-Come potrei mai dimenticarmi di te, mia dolce Lizzie.
Feci un sorriso forzato.
-E tu, ti dimenticherai di me?- continuò
-Mai.
Questa volta fu lui a sorridere, un sorriso che illuminò il suo volto, e solo in quel momento notai che non risplendeva come luce del sole… ma era ancora un allievo di Apollo.
Ryan mi si avvicinò. –Questo è per sicurezza- disse legandomi al collo una collana sottile, con un ciondolo a forma di sole, era bellissimo.
La strofinò leggermente e una dolce melodia si diffuse nella sala. La riconobbi subito, era il canto di una fenice, lo stesso canto che avevamo sentito anni prima, nel nostro prato…
-Ryan- sussurrai, trattenendo dolorosamente le lacrime.
Lui mi prese il viso fra le mani, dolcemente, lo sollevò leggermente per avvicinarlo al suo e con un piccolo sorriso avvicinò le nostre labbra.
Mi sentii sciogliere nella dolcezza di quel momento, un bacio pieno d’amore era il nostro addio, o forse era solo un arrivederci…
Chiusi gli occhi, sperando che quel momento durasse per sempre, gli strinsi le braccia attorno al collo, le nostre labbra si muovevano all’unisono.
Ci allontanammo lentamente, riaprendo gli occhi.
-Arrivederci Lizzie- mi sussurrò all’orecchio, dandomi una leggera carezza, prima di scomparire.
Era ora di andare e affrontare il mio destino.
 
 
In un secondo ci trovammo nella sala degli dei, questa volta vuota, e dopo poco eravamo su un taxi, diretti verso casa.
Il tempo passava in un lampo, senza che ce ne accorgessimo, era come se una parte di noi fosse rimasta al di là del varco, ma sapevo che saremmo tornati come prima, forse non del tutto interi, ma ci sarebbero state altre giornate felici, o altre guerre. Era il nostro destino, dovevamo accettarlo tutti e tre, sia io che Annabeth che Lizzie, dovevamo solo aver pazienza. Tutto il dolore sarebbe andato via.
Riconobbi il condominio dove abitavo con mia madre, sembravano secoli da quando ero stato lì per l’ultima volta… ripensai a tutti gli avvenimenti che avevamo passato e una lacrima solitaria rischiò di cadere.
-Ci vediamo al Campo.- ci disse Annabeth a voce bassa, restando seduta sul sedile del taxi.
-Non vieni?- domandai.
-No, vado a far rapporto, vi aspetto là-sorrise.
Annuimmo in silenzio. Lizzie alzò una mano in segno di saluto, aprì la portiera e scese, con gli occhi bassi.
-Stalle vicino- mi bisbigliò Annabeth –Ha bisogno di conforto.
Annuii. –Allora ci vediamo…
-Si- ci fu un momento di silenzio, poi, ignorando il taxista che ci stava osservando dallo specchietto retrovisore, le diedi un leggero bacio sulle labbra.
-Ci vediamo- sorrisi scendendo. L’auto partì subito dopo.
Mi avvicinai a Lizzie e entrammo raggiungendo la porta dell’appartamento, al secondo piano.
-Allora… sei pronta?- chiesi.
-No- ammise lei, sudando.
Ridacchiai prendendole la mano –Non ti preoccupare, andrà tutto bene.
Si, sarebbe andato tutto bene.
Suonai il campanello.
 
 

Adesso sto piangendo veramente…
Lo so che ci sarà un sequel, ma…………… Ok, mancano solo i ringraziamenti, in cui ci sarà uno spoiler sulla prossima storia.
Spero che vogliate recensire questo ultimo capitolo, i vostri consigli e commenti sono fondamentali per me!
Ciao!!
07/08/11 

ps: scusate se è corto ma se lo allungavo non dava più la stessa idea, spero mi perdoniate!!

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Capitolo 18
*** Percy Jackson e la Scuola di Hogwarts ***


Grazie con tutto il cuore a:

-Percy Jackson e il Regno di Narnia


Per aver inserito questa storia fra le preferite:
1 - AnnieJ
2 - loli89
3 - mavim
4 - The_Decline 

Per averla inserita fra le ricordate:

1 - erol89 

Per averla inserita fra le seguite:

1 - Agnese_san
2 - Beth96
3 - Chanellina94
4 - CheccaWeasley
5 - fenarete83
6 - Kyuubina
7 - liriel76
8 - mavim
9 - meggap
10 - MidnightSun_
11 - piccolalettrice
12 - T J Potter
13 - tael
14 - Talulah
15 - tamakisskiss
16 - The_Decline
17 - vale_misty
18 - zery 
 
 E quelle fantastiche persone che hanno recensito questa storia (scusate se non le scrivo ma ho dei problemi di connessione ^^)


-Questo Sole Maledetto

Grazie a:

1 - mavim 
per averla aggiunta nelle preferite
 
Per averla inserita fra le ricordate:

1 - Beth96
2 - mavim
3 - piccolalettrice

Per aver recensito:


1- Kyuubina
2-mavim  
3-piccolalettrice  
4-MidnightSun_  
5-NinaRock 



-Questa Luna Splendente

Grazie a:
piccolalettrice
per averla inserita fra le ricordate,

Ringrazio per averla recensita:
1-piccolalettrice
 2-mavim 

 -
Un enorme grazie anche a:
1 - Beth96
2 - MartiiQuellaBionda
3 - RedLeo
4 - Thalia_Socia_Grace
Che mi hanno resa immensamente felice aggiungendomi fra gli autori preferiti!!!!! GRAZIEEEEEEE!!!!!! (Sono commossa!!) 

  


Infine ringrazio tutte le persone che hanno partecipato al concorso "Il Cappello Parlante":
Ecco i risultati:
Con quattro voti su cinque, Percy Jackson sarà affidato alla casa di....................(suspance di tre ore)........................ GRIFONDORO!!!
Con cinque voti su cinque, Lizzie Jackson sarà nella casa di..................................(altra suspance di tre ore)....................GRIFONDORO!!!
Con cinque voti su cinque, Annabeth Chase sarà nella casa di..................................(ora basta, però!!xD)..........................CORVONERO!!!
Con....no, aspettate, questa è una sorpresa!!! Eh si, qualcun'altro farà compagnia ai nostri eroi nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts!!!



E adesso... SPOILER!!!
Percy Jackson e la Scuola di Hogwarts

Tre gufi volavano verso la finestra aperta del salotto, verso di noi.
Li guardammo sbalorditi, mentre posavano davanti a noi tre lettere, uno davanti ad ognuno e si appollaiavano sul lampadario, scrutandoci con i loro occhi d’ambra.
-Cosa…?- chiesi.
-Non lo so- rispose Annabeth
-Qualcosa di strano- commentò Lizzie annuendo energicamente. […]
 -Magari è un messaggio di tua madre…- non feci in tempo a finire la frase che Annabeth mi urlò:
-Ma sei scemo, Testa d’Alghe!? Il simbolo di mia madre è la civetta, non il gufo!! […]
Presi la mia lettera e lessi l’intestazione:
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
[Percy Jackson, Le Cronache di Narnia, Harry Potter]
 
  

Un bacio gigantesco a tutti voi, che mi avete rallegrato le giornate con la vostra compagnia, ma io non vi abbandono mica, nè!!xD Ci vediamo presto con il nuovo capitolo della saga!!
Ciao!!

UUn bacio gigantesco a tutti 

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