Broken hearts and last goodbyes.

di Annavi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fredda come l'interno di un frigorifero. ***
Capitolo 2: *** Gente normale. ***
Capitolo 3: *** Come sei ingenua. ***
Capitolo 4: *** Non ti butti? ***
Capitolo 5: *** Anche io odio te. ***
Capitolo 6: *** Come ti scaldi, fratellino. ***



Capitolo 1
*** Fredda come l'interno di un frigorifero. ***


Il mezzo più efficace di ottener fama è quello di far creder al mondo di esser già famoso.

- Giacomo Leopardi.


Dicono che le date non contino e io credo molto in ciò che la gente pensa.
Perciò, non mi ricordo nè l'ora, nè il giorno in cui ho conosciuto Nicholas Jerry Jonas.
Tuttavia, conservo viva la mia prima impressione: quel ragazzo era uno stronzo.
Con la sua vocina sdolcinata, il suo essere narcisista e le milioni di ragazzine urlanti dietro di lui.
Non posso dire di non averlo considerato attraente, è impossibile.
A mio malgrado, però, non era esattamente uno di quei personaggi da me definiti 'interessanti' e, anzi, era alquanto fastidioso.
Ma dopotutto: non è per questo che è tanto amato?


- Nick. Nick Jonas.-
Riemergo dai miei pensieri, alzando a malapena gli occhi.
Molti dicono che l'estate sia il momento per le vacanze, il momento in cui tutti noi ci rilassiamo.
Beh, per Miley Cyrus, non è affatto così.
In estate il clima è favorevole, le luci adatte: periodo perfetto per girare nuovi video musicali, nuovi film, insomma: lavoro.
Ho ben chiaro chi è il ragazzo di fronte a me, come lui sa benissimo chi sono io.
Anche senza che io tenda la mia mano e pronunci il mio nome, lui ne sarà lo stesso a conoscenza.
- Miley Cyrus, piacere.- sorrido lievemente, come piace al mio manager.
Ha detto che questa cosa dello 'Smiley Miley' mi si sta attaccando troppo e che i tempi per la Miley 'con i denti tutti in mostra' - come l'ha chiamata lui - sono finiti.
Sento lo sguardo di Nicholas penetrarmi il corpo, cosa che mi crea alquanto fastidio e disagio.
- Mi fissi?- chiedo fingendo un atteggiamento indifferente.
- Può darsi.- risponde lui, senza distogliere lo sguardo, ma facendolo scivolare velocemente dalle mie gambe al mio viso, per poi concentrarsi apparentemente sui miei occhi.
Rimango in silenzio: impertinente che non è altro.
Intorno a noi la situazione è calma. I nostri manager stanno chiacchierando amabilmente.
Il motivo dell'incontro?
A quanto pare, alla Disney è venuta l'idea di farmi fare un duetto con Nick Jonas, l'idolo delle teenager.
Essendo io l'oggetto dei film porno dei teenager, tutto combinava perfettamente. Un orgasmo di canzone.
Devo ammettere di essere arrivata prevenuta.
Non riesco a sopportare la sua voce.
Sembra una femminuccia, piena di urletti, strillii e smielosità varie.
Non sopportavo di mischiarmici.
Ma: benvenuta nello show business, Miley.
Ed è così che vanno le cose, qui.
- Ragazzi, io e Eleanor dovremmo ancora discutere un po' di affari, nulla che vi interessi, ovviamente. Magari vi va' di fare conoscenza, un giro, un gelato, insomma: non state lì imbambolati, muovetevi!- il manager di Nick pronuncia queste parole.
Io e Nick accogliamo con gioia questa proposta, l'aria comincia a diventare pesante in questa stanza.
- Mostrale lo studio di registrazione.- propone nuovamente il suo manager:
Nicholas risponde con un cenno del capo ed entrambi spariamo dietro la porta.
Appena usciti, percorriamo i corridoi, finchè non arriviamo ad una stanza in cui lui mi fa entrare.
- Questo è lo studio in cui ho registrato tutte le mie canzoni e in cui dovremmo registrare la nostra, se tutto va bene.- mi lancia uno sguardo furtivo e si mette a sedere su una poltroncina in pelle.
Indica il divano accanto e mi invita a sedermi.
Una volta seduta, avverto un risolino sommesso e noto che Nicholas si porta una mano alla bocca, per coprire il sorriso.
Inarco un sopracciglio seccata: ride di me?
- Che c'è?- chiedo senza mostrarmi troppo impaziente.
- Sei fredda come l'interno di un frigorifero.- mi risponde lui, evidentemente senza peli sulla lingua.
- Come scusa?- chiedo, leggermente incredula.
- Hai capito benissimo.- porta lo sguardo verso un altro punto della stanza, inesistente.
- Evidentemente.- distolgo anche io lo sguardo, mantenendo una calma che sì, è famosa per essere mia.
Nicholas si sporge leggermente e appoggia i gomiti sulle ginocchia, puntando gli occhi su di me.
- Se vuoi una mia foto puoi cercarla su internet.- annuncio, senza nemmeno guardarlo negli occhi.
- Hai fatto un servizio fotografico da nuda per caso?- è impertinente, irrispettoso.
- Come no.- questa volta sono io a risultare senza pudore, ma l'ironia è ovvia.
Ridacchia, sembra divertirsi molto.
- E tu? Tu cosa pensi di me?- riprende la conversazione, come se non riuscisse a smettere.
Rifletto.
- Montato, stronzo, convinto di essere un Dio, vanitoso, impertinente, egoista, playboy, irrispettoso, brutto taglio di capelli, finta sensibilità mielosa, affatto diplomatico, narcisista.- mi fermo per dare un'occhiata veloce a lui:
è fermo, con un ghigno inviso, quasi fossero complimenti.
- Devo continuare?- chiedo fissandolo.
- No, ma non ti ho chiesto nemmeno di smettere.- si tocca i capelli velocemente.
E in quell'attimo capisco tutto.
Nicholas Jerry Jonas è bello.
Molto bello.
- Sei bello.- commento io, senza blocchi o problemi.
E' un dato di fatto e ciò non toglie che a lui non appartengano tutti i difetti da me prima elencati.
Inarca un sopracciglio divertito.
- E tu sei sexy, mi ti farei anche.- mi squadra leggermente e poi incrina le labbra come a formare un sorriso malizioso, forse per confermare ciò da lui appena detto.
- Grazie.- rispondo, sarcastica.
- Qui dentro si muore di caldo, usciamo. Ti porto a conoscere un po' di gente, magari ti trovo pure un ragazzo.- annuncia, alzandosi in piedi e aiutando anche me a fare lo stesso.
Una volta arrivato alla maniglia della porta si volta e mi dice, come con tono inquieto:
- Gente normale, intendo.-

 

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Capitolo 2
*** Gente normale. ***


Intervista a Nick Jonas:

-Hai mai litigato per una ragazza?-

Ho avuto un problema con mio fratellino Frankie.

Una volta dissi che Miley Cyrus di Hannah Montana era carina e lui rispose "COSA?!" e mi rincorse per

picchiarmi.

 

Nicholas Jerry Jonas era ambiguo.
Non capivo mai cosa stesse realmente pensando, non capivo mai cosa stesse realmente provando.
Assolutamente non era amorfo: era ricco di emozioni, specialmente mentre cantava.
Ma io non riuscivo a distinguerle.
Leggere le sue espressioni per me era letteralmente impossibile.
Non era un problema però: perchè io non volevo.


- JayJay, Meddie, Dimitri, Roxxie, Elisabeth - detta Beth - , Evie, Set e per ultimo, ma non meno importante: Chris.-
Oddio, non me li ricorderò mai tutti.
- E questa è Miley.- termina Nick, dopo avermi presentato tutti i suoi amici 'normali'.
Mi ha portata in uno skatepark, deve essere il loro luogo di ritrovo.
- Ehi, Nick, ma com'è che ogni settimana te ne porti una nuova?- esclama quello che dovrebbe chiamarsi Set, se ben ricordo.
Nicholas scoppia a ridere e da una pacca sulla spalla del suo amico, rivolgendomi poi uno sguardo veloce, come suo solito.
Evie, Meddie, Roxxie, e Beth mi prendono da parte e mi portano a sedere su una panchina.
Una volta seduta, Meddie mi sussurra ridacchiando:
- Lasciali perdere, sono solo stupidi.- intanto io con lo sguardo osservo Nick ridere e scherzare con i suoi amici, ma lui non si gira nemmeno una volta per incontrare i miei occhi.
- Allora, cosa c'è fra te e Nick?- mi chiede subito la ragazza soprannominata Beth, mentre le altre dimostrano immediato interesse e si fanno più vicine intorno a me.
- Cosa? Non c'è nulla, davvero.- affermo convinta.
Con quello poi, proprio mai: impertinente che non è altro.
- Massì che qualcosa c'è, lui qui porta solo le ragazze che..- Roxxie non termina la frase e accenna un sorrisino malizioso.
- .. che si scopa.- finisce per lei Evie.
Scoppio a ridere. 
- Ahah, ragazze, vi assicuro che io e lui non scopiamo: ci siamo conosciuti oggi e non abbiamo 'molta' simpatia l'uno per l'altra.
Penso che mi abbia portata qui per potermi scaricare a voi mentre lui sta con i suoi amici.- rispondo sempre più convinta delle mie parole.
Evie, Beth, Roxxie e Meddie si scambiano un'occhiata veloce, ma hanno il pudore di cambiare argomento.
- Allora, è la tua prima volta qui in California?- mi chiede Evie.
- Ci sono stata altre volte, ma non mi sono mai fermata tanto. Invece questa volta dovrò rimanere per un po'!- sorrido mostrandomi amichevole:
erano simpatiche, quelle ragazze.
Scorgo con la coda degli occhi una figura che si avvicina a noi e non sento la risposta di Evie, che continua a parlare molto presa, insieme alle altre.
Il tipo chiamato JayJay si avvicina a noi e mi lancia un'occhiata, inarcando un sopracciglio, quasi ad ammiccare.
Mi sento leggermente a disagio sotto quegli occhi e mi rimetto a parlare, questa volta con Meddie, cercando di essere indifferente.
JayJay sembra non avere assolutamente intenzione di smettere di guardarmi, ma sembro l'unica ad essersene accorta, quindi continuo la conversazione non degnandolo di attenzione.
- Oh cazzo. Sei proprio bella.- esclama ad un certo punto, alzando gli occhi al cielo, come per imprecare.
Assumo un'espressione perplessa e mormoro un grazie, insieme ad un sorriso confuso.
Lui si passa una mano sugli occhi e, seguentemente, sui capelli, ma poi mi risponde.
- Lascia perdere, solo la verità.- sembra indifferente, quasi mi avesse appena detto 'ciao' e basta.
Le ragazze si scambiano occhiatine maliziose e noto Roxxie sussurrare nell'orecchio di Beth qualcosa.
- JayJay, vattene, è troppo sofisticata per te.- ride Beth, ammiccando.
I miei occhi si posano su Nick e i suoi amici, a poca distanza da noi:
hanno smesso di parlare e Nick sembra parecchio interessato a noi.
JJ è un bel ragazzo, penso.
Proprio niente male: alto, spalle larghe, capelli marroni e occhi ammalianti.
Poi non rispondo più di me stessa e mi avvicino a lui.
- Facciamo un giro?- chiedo sorridendo.
Ma che mi prende?
- Con piacere.- sorride di rimando: è proprio carino.
Mentre ci allontaniamo, sento lo sguardo di Nick addosso a me, ma non faccio a tempo a girarmi che JJ mi ha già trascinata via.

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Capitolo 3
*** Come sei ingenua. ***


Non so se abbiamo ognuno il suo destino o se siamo tutti trasportati in giro per caso come da una brezza.

Ma io credo, può darsi le due cose, forse le due cose capitano nello stesso momento.

- Forrest Gump.

 

Il fatto è che Nick mi faceva sentire inferiore.
Nessuno mi faceva sentire così. 
E a me non piaceva affatto.
Non capivo nulla di lui:
com'era possibile che quelle canzoni le avesse scritte lui?
Piene di emozioni, amore, relazioni passate, abbandoni subiti.
Ma a me sembrava solo uno stronzo.
E forse, dico forse:
preferivo il Nick stronzo.

- Non ci credo che JayJay è il tuo vero nome.- esordisco mentre camminiamo in silenzio.
Lui sorride e sposta lo sguardo verso il panorama meraviglioso.
- Non ci credo che Miley è il tuo vero nome.- mi risponde dopo poco, senza guardarmi, ma mantenendo il sorriso.
- Bella risposta.- ridacchio.
Lui si gira verso di me, guardandomi negli occhi:
- Allora siamo d'accordo così? Io sono JJ e tu Miley.- mi porge la mano.
- Siamo d'accordo così.- stringo brevemente la sua, mentre ricambio lo sguardo intenso, ma allegro.
JayJay mi indica una panchina vicina e io seguo il suo consiglio, mettendomi a sedere con lui.
Lui si gira e ricomincia a osservarmi, ma stavolta non mi sento in imbarazzo.
- Ti piace così tanto guardarmi?- chiedo, abbassando lo sguardo, mentre un sorriso si accende piano su di me.
Cavoli, devo smetterla di farlo, avevo promesso che 'Smiley Miley' sarebbe scomparsa.
JJ annuisce:
- E a te piace così tanto istigarmi?- commenta seguentemente.
Arrossisco leggermente, ma quanto poteva essere dolce quel ragazzo?
- Direi di sì.- 
Sento che si sta avvicinando e non mi dispiace affatto.
Sembra uno apposto, uno di cui ci si può fidare: non ha mai nominato il mio successo, parlato della mia carriera, chiesto un autografo, o altro.
Così lo assecondo e lo lascio fare, giocando la mia buona parte.
- Se ti bacio?- mi chiede, ormai a poca distanza.
Sorrido.
- Se lo faccio prima io?-

Salto temporale.

Dopo aver chiacchierato, scherzato, giocato, baciato: io e JayJay torniamo indietro per raggiungere gli altri.
Mi sento felicissima, con lui è tutto così naturale.
Non devo fingere, posso sorridere quando voglio, posso fare battute imbarazzanti, semplicemente: io posso.
La 'gente normale' non sembra attendere da molto il nostro arrivo, ma sono lo stesso entusiasti del nostro ritorno.
Nick fa scivolare lentamente il suo sguardo, prima su di me, poi su di JJ e infine sul braccio di JayJay intorno alla mia vita.
Indifferente, poi, continua a chiacchierare con Dimitri.
- Cosa avete fatto tutto questo tempo?- chiede Beth, curiosa e maliziosa.
- Parlato.- rispondiamo in coro io e JJ.
Uno scambio di sguardi avviene tra i componenti della 'gente normale'.
- Allora, chi viene con me al Nightmare Club questa sera?- chiede JayJay, per rompere il silenzio.
Il momento di imbarazzo è passato e tutti cominciano a parlare normalmente.
Sento Evie consultarsi con le altre su cosa indossare, a quanto pare ha un inciuccio con Dimitri.
Poi mi focalizzo sui ragazzi.
JJ ha raggiunto gli altri e sta parlando allegramente, appoggiato al muro, con Nicholas.
Dopo un breve momento di riflessione decido di aggiungermi a questi ultimi, raggiungendoli.
- Allora, stasera te la porti al Nightmare, Nick?- chiede JJ, sorridendo e riferendosi a me.
Nicholas mi squadra per un momento e poi risponde:
- Ci vuoi venire?- chiede tranquillo, indicandomi con lo sguardo.
- Se ti va.- dico enigmatica.
Ovviamente voglio andare, ci sarà da divertirsi e convincere la mia manager non sarà affatto difficile.
- Sarebbe un peccato lasciare a casa una così bella ragazza.- aggiunge JayJay, forse perchè nota che Nicholas è latitante.
- Allora ti passo a prendere alle sette.- conclude Nick, sorridendo.
Dopotutto forse non è così male.
- Non stare ore a prepararti per JJ, lui i vestiti te li vuole solo togliere, quindi non coprirti troppo.- ammicca Nick, ghignando.
Mi correggo, è tremendo.
JJ gli dà una botta leggere sul braccio, per rimetterlo al suo posto e spegnerli il ghigno, ma si vede che sono troppo amici per fare di più.
- Ora però dobbiamo andare, ci si vede JayJay!- Nick con un leggero balzo si stacca dal muro e mi fa un cenno con la testa per farmi capire che è tardi.
Vorrei salutare come si deve JJ, ma davanti a Nick mi sento a disagio e non so il perchè.
Stasera ci sarà più tempo, così dopo aver salutato tutti, lascio lo Skatepark con Nicholas.

Salto temporale.


- E' talmente ovvio.-
Stiamo camminando per strada, in silenzio: probabilmente i nostri Manager ci stanno aspettando da un po'.
- Cosa?- chiedo perplessa.
Nick ha le mani in tasca, non mi guarda nemmeno mentre gli parlo, come se non gli importasse nulla.
E' questa l'impressione che mi dà: è sempre come se non gli importasse di niente e nessuno.
Attendo invano la risposta, non ho nemmeno voglia di parlargli.
Ogni ora, minuto, secondo che passo con lui mi sembra troppo.
- Fammi indovinare: ti ha portata alla panchina vicino all'albero, davanti alla vista del mare.-
Riprende il discorso e io mi sento sussultare.
Come fa a saperlo? Ci ha seguiti?
Questa volta sono io a non rispondere e volto la testa da un altro lato: non vedo l'ora che tutto questo finisca.
Nicholas scoppia a ridere.
- Principiante.- sussura, mentre calcia un sasso per terra.
Mi decido a parlare: - Cosa ne sai tu?-
- Credi davvero che lui sia interessato a te? Andiamo, ho portato almeno trenta ragazze in quel posto per baciarle e funziona sempre. Ha funzionato anche con te, visto? Se davvero gli importasse di te, si sarebbe inventato qualcosa di più originale invece che la KissStation - perchè sì, è così che la chiamiamo - e non fare quella faccia perplessa! - dice, questa volta guardandomi.
Il silenzio invade ancora una volta l'atmosfera.
- Stronzate. - sussurro io, fissandolo intensamente.
Nick si avvicina a me e mi fa fermare, prendendomi le mani, come per sembrare dolce.
Avvicina il viso al mio orecchio e si sofferma per un attimo, scendendo a sfiorare anche il collo, sempre con il naso:
è leggermente freddo e mi fa rabbrividire.
Chiudo gli occhi.
- Sei troppo ingenua, ti fai sedurre troppo facilmente: perfino da me, persona che odi.-
Mi accorgo che si è staccato e ha smesso di disegnare i miei contorni con la punta fredda del naso.
Queste parole mi arrivano soffuse, ma poi ne comprendo appieno il significato.
Ha ragione.
Mi lascia le mani e ricominciamo a camminare.
- A te cosa interessa?- chiedo, con lo sguardo a terra.
Non mi ero mai sentita così impotente.
- Nulla.- alza le spalle e intravedo il palazzo in cui si trovano i nostri manager.
- Ma pensavo che lo dovessi sapere.- conclude, sempre indifferente.
Okay Miley: cosa hai imparato oggi?
Nicholas Jerry Jonas è riuscito a metterti i piedi in testa e a te:
beh, a te è piaciuto.
In un certo senso.



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Capitolo 4
*** Non ti butti? ***


Nessuno è felice senza un’illusione di qualche tipo.

Per essere felici, le illusioni sono necessarie quanto la realtà.

- Christian Mestole Bove.

 

E mi sono fatta assolutamente tante, troppe illusioni su Nick Jonas.
Ero convinta di esser finalmente riuscita a scovare l'enigma, il pezzo mancante del Puzzle.
Di averlo veramente capito, sia lui che le sue azioni.
Ma mi sbagliavo:
e ancora adesso, ricordo quando mi convincevo di esser riuscita a scrutargli l'anima.
E ancora adesso, se ci ripenso, un po' ci credo ancora.
Ma ancora adesso, so che erano solo illusioni.
E non si può vivere di illusioni
.

- Ciao splendore.-
- Ciao sexy.-
Sono vestita con dei pantaloni neri lunghi stracciati leggermente in alcuni punti, che risaltano le mie gambe lunghe.
Forse è per questo che mi ha chiamata 'splendore'.
Di certo io non ho dubbi sul perchè ho ricambiato il saluto con 'sexy'.
Nick indossa dei pantaloni stretti e una maglietta bianca che lascia intravedere il suo fisico mozzafiato.
Lui ridacchia, forse non avrei dovuto chiamarlo così.
E' arrivato puntuale, davanti alla camera del mio albergo: io sono ancora sulla soglia, insicura se andare o no.
- Hai voglia di fare sesso?- mi chiede, cogliendomi di sprovvista.
- Sei pazzo forse?- rispondo allibita.
- Perchè penso che JJ ne abbia parecchia, di voglia.- tira fuori un pacchetto di sigarette dalla tasca.
- Oh beh certo, e lo viene a dire a te, ovviamente.- rispondo, alzando gli occhi al cielo.
- Andiamo, Acida, seguimi.- mi prende per mano e con l'altra tira fuori una sigaretta dal pacchetto.
Comincia a trascinarmi per le scale, senza dire nulla e mi accorgo che non ci stiamo dirigendo verso l'uscita.
- Nick, non è da qui che si esce, di qui si va per la piscina dell'Hotel.-
Lui intanto si è già acceso la sigaretta e ha messo a posto il pacchetto nella sua tasca, ma fa finta di non sentirmi, continuando a camminare.
Arriviamo davanti alla piscina, illuminata internamente dalle luci, mentre fuori l'unica ad illuminarci è la luna.
- Nicholas, a meno che questo non sia il Nightmare Club, penso che questo sia il posto sbagliato.- dico ironicamente, mentre lui mi lascia la mano e si dirige verso l'acqua.
La sfiora lentamente con le dita e poi si mette a sedere su una sdraio.
Bene Nicholas, se vuoi giocare a questo gioco, allora devi seguire le mie regole.
Lui è seduto e mi fissa così decido di agire istantaneamente.
Mi tolgo le scarpe e mi avvicino alla piscina.
Mi giro un'ultima volta per fissarlo e noto che ha uno sguardo perplesso.
Nicholas Jerry Jonas è perplesso: c'è soddisfazione migliore?
Mi sfilo lentamente i pantaloni e la maglietta, lasciandoli cadere a terra.
Nicholas è ancora seduto dietro di me e non posso vedere la sua reazione.
Tolgo anche la biancheria intima e mi butto nell'acqua.
Non è fredda, anzi, piacevole.
Sono emozionatissima: ho appena fatto una cosa che richiede molto coraggio e di sicuro l'ho spiazziato.
Uno a zero per Miley.
Sto nuotando nuda dentro la piscina e alzo lo sguardo verso Nick.
- Non ti butti?- chiedo maliziosa.
Mi aspetto una risposta negativa, ma lui non fa altro che alzarsi e sfilarsi i vestiti, per rimanere completamente nudo.
Okay, questa non me la aspettavo.
Calmati Miley, hai già visto un ragazzo nudo nella tua vita.
Ma allora perchè ho abbassato lo sguardo e non riesco a rialzarlo?
Nick si butta in acqua e in un secondo me lo trovo affianco.
- Te l'ho detto, sei troppo ingenua.- mi sussurra.
- Ah sì?- comincio a schizzarlo.
Forse per evitare che lui possa guardarmi o forse perchè avevo voglia di farlo e basta.
Fattosta che lui non si lascia sfuggire l'occasione e ricambia gli schizzi.
Risate.
Io rido, lui ride.
Schizzi.
Io schizzo, lui schizza.
Scambi di sguardi.
Io lo guardo, lui mi guarda.
Possibile che possiamo davvero fare queste cose io e lui?
Comincio a nuotare via da lui, per scappare agli schizzi, ma lui è più veloce e mi raggiunge, sorridendo.
Mi prende in un secondo e mi blocca, continuando a tirarmi acqua addosso.
Io rido e cerco di liberarmi, ma la sua mano intorno ai miei fianchi mi impedisce di sfuggirli.
- Basta, ti scongiuro!- affermo tra le risate e l'acqua.
Lui si ferma e per un attimo e riprendiamo fiato tutti  e due:
non lascia i miei fianchi però, anzi mi tiene stretta.
E' dietro me, i nostri corpi potrebbero sfiorarsi, ma sento che lui si tiene leggermente a distanza, forse sa che è sbagliato.
Nonostante ciò comincia a baciarmi il collo e io inclino la testa da un lato, per poterlo far agire meglio.
Ho ancora il sorriso sulle labbra, la risata di prima non si è spenta del tutto.
Comincia a scendere verso le spalle e a baciarmi anche lì, per poi risalire fino all'orecchio.
- Nick.- dico, senza allontanarlo da me.
E' così piacevole: accarezzata dall'acqua e da lui.
Ad un tratto però tutto finisce.
Sento che lui si allontana, esce fuori dalla piscina e si avvolge in un asciugamano.
Sono rimasta sola senza nemmeno accorgermene.
Mi sento confusa, parecchio.
- Vuoi un asciugamano?- mi chiede lui da lontano, indifferente.
- Sì, grazie.- rispondo anch'io del tutto indifferente.
Esco dall'acqua senza pudore e afferro l'asciugamano da lui offertomi.
Questa volta penso di averlo colpito, perchè si passa una mano sugli occhi e sorride, come per tenersi sotto controllo.
Mi avvolgo nell'asciugamano.
- Ci vuoi andare al Nightmare?- mi sento dire.
Come ho fatto a non pensarci?
Nick non è mai voluto andare al Club. 
Ha esitato quando JJ gli ha chiesto di portarmi e prima, invece che dirigerci direttamente là, mi ha fatto cambiare strada per arrivare qui.
Tutto chiaro: io piaccio a Nick.
- No.- rispondo tranquillamente.
- Allora conosco un posto.-

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Capitolo 5
*** Anche io odio te. ***


Nessuno arrossisce al buio.

- Benjamin Whichcote.


Ogni tanto mi sembrava di intravedere in Nicholas ciò che intravedevano tutte le sue fans in lui, mentre cantava una canzone;
o sorrideva per una fotografia; o camminava per strada; o parlava con un giornalista.
Quello che le sue fans intravedevano era dolcezza.
E ogni tanto posso dire di esser stata talmente fortunata da cogliere anche io qualche attimo di scioglimento.
Ma durava per poco.
La prima volta che sentii tenerezza nel suo sguardo, fu una notte.
Forse perchè nessuno arrossisce al buio e in tal modo lui aveva l'occasione di mostrarsi per ciò che era o non era veramente.
Nicholas Jerry Jonas non era uno stronzo.
Nicholas Jerry Jonas recitava da stronzo.
Ma al contrario di quello che dice la gente: la differenza è poca.

Nick mi ha portato sulla spiaggia.
La sabbia bianca, sottile; le conchiglie sparse qua e là, variopinte: il riflesso della luna nell'acqua; tutto è così pazzesco.
- Cantami qualcosa.- 
Io detesto la sua voce eppure voglio sentirlo cantare.
Voglio sentire il Nicholas sdolcinato, per una volta.
Dopotutto con me ha saputo solo essere stronzo e non ho mai conosciuto l'altra parte di lui.
Quella che mi sembra di odiare, ma chissà.
Sono seduta sulla sabbia di fianco a lui, a gambe incrociate.
Inarca un sopracciglio sorpreso: o almeno credo che lo sia.
Nick comincia a cantare.
Conosco la canzone, non mi dispiace.

Broken hearts and last goodbyes, 
Restless nights by lullabies, helps make this pain go away,
I realize I let you down, told you that I'd be around,
Building up the strength just to say.


A questo punto Nicholas si ferma, senza cantare il ritornello e si gira a guardarmi, come se aspettasse il mio giudizio.
- TU. SEI. COSI'. M I E L O S O . - scoppio a ridere, prendendolo in giro.
Anche lui si mette a ridere, evidentemente non è così vanitoso come credevo.
- Tocca a te, forza.- mi dice, mentre mi dà una pacca leggere sulla spalla.
Giro il viso verso di lui e sorrido.
- Cosa vuoi che canti, Jonas?- chiedo ironica.
- Stay.- mi risponde lui, incrociando le gambe e assumendo lo sguardo di uno impaziente.

And I love you more than I did before,
And if today I won’t see your face, 
Nothing’s changed,
No one can take your place,
It gets harder every day.


Questa volta io inizio dal ritornello e poi mi fermo. 
Anch'io mi volto verso di lui, in attesa di un giudizio.
- TU. SEI. COSI'. M I E L O S A . - ripete le mie stesse parole e si mette a ridere.
Ridiamo per un po' e poi io mi sdraio a guardare le stelle: anche lui segue il mio esempio.
- Ti odio.- dico, ancora sorridendo.
- Anche io odio te.- commenta Nicholas, voltando il viso verso di me.
E per la prima volta, riesco a percepire un'emozione nelle sue parole.
Dolcezza.
Nick Jonas poteva essere dolce?
E soprattutto, mentre diceva quelle parole!?
E' il colmo.
- Dobbiamo cantare una canzone insieme, meglio che cominciamo a pensarci ora.- cambio discorso, voltando anche io la mia faccia verso di lui.
Lui rimane in silenzio, fissandomi solo.
Con una mano comincia ad accarezzarmi i capelli.
Io non lo capisco proprio.
Odio. Amore. Odio. Amore. Odio. Amore.
Non ci si può decidere e basta?
Però non mi sposto e lo lascio fare, dopotutto non mi dispiace.
Mi avvicino leggermente per poter sfiorare con il mio, la punta del suo naso.
- Hai già visto il testo che hanno scritto per noi?- chiedo a quel punto.
-  Sì.- risponde semplicemente.
- E di cosa parla?-
Nicholas non mi risponde e si alza in piedi.
Ha uno sguardo preoccupato, sembra aver visto qualcosa di negativo.
Giro il viso dove sta puntando Nick e vedo due ombre scure avvicinarsi verso di noi, a passo lento.
Non danno l'aria di conoscerci, ma Nicholas continua a mantere quegli occhi ansiosi.
- Che c'è?- chiedo semplicemente.
- Nulla.- commenta ansioso.
Mi alzo anche io e lui si piazza davanti a me, impedendomi di vedere chi sono le due figure.
- Allora, cosa stavamo dicendo?- mi dice lui, mantenendosi di fronte a me.
Questa faccenda non mi piace.
Sto per scansare Nick quando sento una voce ben distinta dietro di lui che mi parla.
- Così tu devi essere Miley.-
Nicholas si sposta leggermente, portandosi una mano sulla fronte, sconfortato.
E finalmente riesco a capire a chi appartiene quella voce.

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Capitolo 6
*** Come ti scaldi, fratellino. ***


É impossibile conoscere gli uomini senza conoscere la forza delle parole.

- Sigmund Freud.

 


Nicholas era sempre una continua sorpresa per me.
Un continuo mutamento, non rimaneva mai uguale.
La maggior parte delle cose che so di lui, mi sono state riferite da altri.
Strano, vero?
La prima cosa che una persona vuole, solitamente, è parlare di sè stessa.
Questo perchè il narcisismo è alla base di ogni individuo, se non della maggior parte.
Eppure lui, pur essendo vanitoso, non proferiva mai parola di fatti personali o informazioni compromettenti.
E' incredibile come riuscisse ad ingannarmi.
Io ero convinta di sapere tutto su di lui.
Ancora una volta, Nicholas Jerry Jonas, mi aveva illusa.
E non sarebbe stata di certo l'ultima.


I miei occhi si rivolgono velocemente verso l'alto.
Dei capelli scuri, due occhi fin troppo simili a quelli di Nick, un corpo scolpito e affianco un altro ragazzo, leggermente più alto, si trovano di fronte a me.
- Joe? - chiedo confusa.
Non lo conosco di persona, ma ho sempre sentito parlare di lui.
Alla televisione, sul computer, dalle persone.
Lui sorride sfacciato.
Porto il mio sguardo sul ragazzo affianco: Kevin Jonas.
Tombola!
Tutti e tre in un colpo solo.
Lancio un'occhiata veloce a Nicholas.
Sembra.. A disagio.
'Non ci posso credere, due emozioni in una sola serata!' penso ironica.
Nel frattempo Joe continua a guardarmi con quel ghigno in viso, Kevin fissa leggermente perplesso Nicholas e quest'ultimo si passa una mano sugli occhi, come a supplicare.
- Sei molto più carina di come non ti si veda in televisione. - conclude finalmente il mezzano dei Jonas, dopo aver terminato la sua lunga osservazione.
Nicholas si irrigidisce e Kevin pure.
- Lasciala stare, ti prego. - sussurra quest'ultimo.
Io continuo a mantenere una faccia corrucciata che rappresenta bene il mio stato d'animo.
Non capisco cosa stia succedendo, perchè tanta paura? Mi ha solo fatto un complimento.
- Come ti scaldi fratellino, non le sono mica saltato addosso. -
Nick grugnisce leggermente, ma Joe lo ignora.
Ora capisco.
Joe Jonas, famoso per le sue numerose conquiste e il suo irrefrenabile desiderio di 'farsele tutte': come avevo fatto a non pensarci?
- Allora, come te la passi con quell'idiota di mio fratello? - chiede, interrompendo il filo dei miei pensieri.
- Direi bene. -
Vedo Nicholas alzare lo sguardo verso di me: avevo detto veramente 'bene'?
Ma se ci odiavamo!
- Peccato, perchè mi avrebbe fatto piacere stare un po' con te da solo. - continua noncurante Joe. 
- Sai, senza questi due rompiscatole. - aggiunge a bassa voce nel mio orecchio, quasi malizioso.
Strabuzzo leggermente gli occhi.
- Veramente sto bene qui, grazie. - declino l'invito, non mi piace troppo il suo tono.
Lui sta per ribattere, ma Nick si mette in mezzo fra me e lui.
- L'hai sentita, ora vattene. - dice quasi ringhiando.
Joe lancia un'occhiataccia a Kevin che ad un suo cenno del capo, gira i tacchi e va' via con lui, quasi fosse un cagnolino.
Sento che tutti i muscoli di Nicholas si stanno rilassando, passo dopo passo che fa Joe per allontanarsi.
E' talmente vicino a me da coprirmi del tutto.
Voleva difendermi, ma da cosa?
E' suo fratello.
Appena la restante parte dei Jonas Brothers spariscono, Nicholas si gira verso di me.
- Scusa per prima. -
Non so cosa dire, è tutto così incomprensibile.
- Non ha fatto nulla. - rimando io, convinta.
Lui alza un sopracciglio, come per esprimere un 'ma l'avrebbe fatto', ma poi decide di astenersi e cambiare discorso.
- E' normale vedere nuda una ragazza che conosci da appena un giorno? - mi chiede lui, guardando altrove.
Rimango in silenzio per qualche momento.
Anche lui fa lo stesso, tutti e due in piedi, io con lo sguardo sul suo viso illuminato dalla luna e lui con gli occhi puntati verso il mare.
Si tira fuori un pacchetto di sigarette e, finalmente, dopo molto tempo, mi guarda nuovamente.
- Vuoi una? - 
- Non fumo. -
- Mai provato? -
- Mai. -
Lui per tutta risposta me ne tende una, facendo una smorfia.
Respingo la sua mano.
- Farò un tiro quando tu ballerai il tango con Noah. - rispondo io, irrispettosa.
Al ricordo della mia sorellina sorrido: mi manca tanto.
Nicholas mi fissa per qualche secondo.
- Allora, dove la troviamo questa Noah? -

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