Hope.

di Yunikon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pilot ***
Capitolo 2: *** Novellina. ***
Capitolo 3: *** Attenta a quello. ***
Capitolo 4: *** Chi è Bruno? ***
Capitolo 5: *** Bowling. ***
Capitolo 6: *** Shock. ***
Capitolo 7: *** Il tempo passa... ***
Capitolo 8: *** Party. ***
Capitolo 9: *** Feelings. ***
Capitolo 10: *** Faccia da libro. ***
Capitolo 11: *** Non mi fido. ***
Capitolo 12: *** Cosa stai facendo? ***
Capitolo 13: *** Palla mancata. ***
Capitolo 14: *** Flash-back! ***
Capitolo 15: *** Sweet dream or beautiful nightmare? ***
Capitolo 16: *** 16. ***
Capitolo 17: *** Infarto. ***
Capitolo 18: *** Venerdì 17. ***
Capitolo 19: *** Profumo di Rose (Pensieri di Bruno) ***
Capitolo 20: *** Falso. ***
Capitolo 21: *** I° giorno senza di lui. ***
Capitolo 22: *** Verità. ***
Capitolo 23: *** Primo week-end con lui. ***
Capitolo 24: *** Paparazzati. (Parte di Ariel) ***
Capitolo 25: *** Ritorno a Miami. ***
Capitolo 26: *** Ritorno alla realtà. ***
Capitolo 27: *** Volata di vento. ***
Capitolo 28: *** Riciclaggio. ***
Capitolo 29: *** Scia di vita. ***
Capitolo 30: *** Tre lettere. ***
Capitolo 31: *** Pre-Diploma. ***
Capitolo 32: *** Non verrò. ***
Capitolo 33: *** Diploma. ***
Capitolo 34: *** Luce Bianca. ***
Capitolo 35: *** La cruda verità. ***
Capitolo 36: *** Addio Tour. ***
Capitolo 37: *** Sei mesi. ***
Capitolo 38: *** Amnesia. ***
Capitolo 39: *** Telefono in mare. ***
Capitolo 40: *** Imbarazzo. ***
Capitolo 41: *** Victory. ***



Capitolo 1
*** Pilot ***




Settembre. Guardo dal finestrino del treno il paesaggio che scorre veloce, con gli occhi lucidi, fissi nel vuoto. Il cielo si riflette nei miei occhi blu ormai stanchi.
Immersa nei miei pensieri non posso credere sto abbandonando Miami, la mia città natale per andare a NY, con mia madre.
9 di sera. Ecco le luci di NY, ecco la mia nuova casa.
Non posso credere che mia madre abbia venduto tutto per venire qui, nella città dei suoi sogni, nell’attico dei suoi sogni. Domani inizierò la mia nuova vita, sono neutra. Non so se sarà migliore o meno, di certo mi mancherà mio padre, rimasto lì a Miami.

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Capitolo 2
*** Novellina. ***


Non sono mai stata una ragazza popolare a Miami. Neanche una ragazza sconosciuta o detta “Perdente”. Conoscevo abbastanza persone e avevo abbastanza amici, mi trovavo abbastanza bene.
Adesso mi ritrovo a non conoscere nessuno.
Mi trovo nell'atrio della mia nuova scuola, di fronte al mio nuovo armadietto viola cercando di capire dove può trovarsi l’aula di Fisica. Pensando, una ragazza vestita da cheerleader, dell’armadietto accanto al mio si avvicina ed esclama “Ciao!”-“Ciao..”- le rispondo -“Come ti chiami?”-“Hope”-“Piacere, sono Ariel”-“Piacere”- le sorrido e ci ritroviamo nel corridoio –“ Non ti ho mai vista in giro, sei nuova?”-“Si. Sono una novellina. Vengo da Miami”-“Ah wow Miami! Ci sono stata, è bellissima!”-“Si.. Lo so.. Mi manca.. Senti sai per caso dove si trova l’aula 22? Di fisica?”-“Ah. Adesso hai fisica. Guarda attraversa tutto il corridoio, l’ultima aula a sinistra.”-“Grazie mille”- suona la campanella e mi dirigo verso l’aula 22 e Ariel esclama -“Stai attenta!”-“Perché?”-“C’è un ragazzo, Bruno, che ha qualche problema e prende sotto occhio tutti.”-“Mai giudicare il libro dalla copertina!”-le sorrido ed entro in classe. La classe era piena e il professore mi sta aspettando “Oh buongiorno! Lei deve essere la signorina Adams”-“Si professore. Buongiorno anche a lei”-“Io sono il professore Ferrero.”- guarda la classe ed esclama “Ragazzi lei è Hope Adams. La vostra nuova compagna di fisica. Viene da Miami.”- la classe in silenzio e il professore si rivolge a me “Siediti! Guarda c’è un posto dietro, accanto a Martinez”- con una camminata veloce e silenziosa mi siedo vicino a questo bel ragazzo, alto, scuro di carnagione, con i capelli corti e ricci di color castano, un fisico muscoloso, labbra carnose e occhi grandi e neri come il petrolio. Mi fissa, lo guardo, gli sorrido e con un tono basso lo saluto ma lui gira lo sguardo. Forse lui è Bruno. Aveva ragione Ariel, è un po’ strano. Infatti, come mi giro per ascoltare il professore lui mi fissa. Questo succederà un paio di volte, tutti i giorni.

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Capitolo 3
*** Attenta a quello. ***


Capitolo 2.

Attenta a quello.

Dopo quello strano episodio, l’ora di pranzo è arrivata presto. La mensa era immensa e non trovo un posto a sedere quando Ariel, cerca di attirare la mia attenzione facendomi un segno con la mano. Mi avvicino e mi siedo accanto a lei. In questo tavolo ci sono giocatori di football e cheerleader che mi fissano.
“Ragà lei è Hope. Viene da Miami.”- con una voce bassa e guardando tutti rispondo – “Piacere..”- il primo a presentarsi è John. Anche lui è un bel ragazzo, anche lui alto, occhi color nocciola, capelli scuri, mossi e corti, un sorriso dolce e rassicurante e un fisico atletico. “Piacere. Sono John anche io sono di Miami ma sono arrivato qui all’età di 4 anni”- mi sorride-“Piacere. Scommetto che sei il capitano della squadra”-“Wow, come l’hai capito?”-“Intuizione”-gli sorrido ed abbasso la testa ma mi trovo John seduto accanto a me “Conosci già questa scuola?”-“No. Sono arrivata oggi..”- Ariel interviene mentre John mi fissa –“John! Perché non fai fare un giro turistico a Hope?”-“Ne sarei onorato.. Hope ti va?”- fisso per un secondo Ariel, poi John, gli sorrido e rispondo – “Certo”-“Ok.. Andiamo!”-.
Ci alziamo e John per sbaglio scontra la spalla contro quella di quel ragazzo strano, quel ragazzo dell’aula di fisica. Lui e John per qualche secondo si fissano negli occhi e John esclama –“Scusami”- si gira, viene vicino a me e come incominciamo a camminare risponde – “Che problema hai? Cazzo ti scontri!?”- John si ferma, si gira e si avvicina a lui – “Senti Bruno ma smettila! Puoi dare paura ad altre persone.. Non me!”-. Adesso avevo la certezza che lui è Bruno. Fissandosi, Bruno traspira rabbia dai suoi occhi e risponde –“Ne sei sicuro? Dammi un’altra volta fastidio e vedi dove arrivi!”- John lo fissa e se ne va invitandomi di seguirlo, ma nel tratto in cui John mi parla, Bruno sposta i suoi occhi verso di me ed esclama –“Ah. Ecco perché mi sembravi strana.. Sei come loro, puzzi come una di loro” spaventatissima guardo John che mi mette il braccio dietro la spalla e sottovoce, con una voce dolce mi raccomanda –“Su tranquilla.. Nessuno lo ascolta ma stai attenta a quello”-.

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Capitolo 4
*** Chi è Bruno? ***


Capitolo 3.

Chi è Bruno?



Dopo ciò che è successo in sala pranzo io e John ci troviamo in corridoio con gli sguardi fissi degli alunni. Dopo un gran silenzio John mi chiede “Allora Hope dove vorresti andare?”-“Non so.. Avete un giardino, vero?”-“Certo! C’è anche una bellissima fontana!”-“Ok. Allora andiamo lì”-. Ci giriamo e usciamo dalla scuola.
Il giardino è stupendo, curato alla perfezione, sembra un giardino di un college costosissimo “John è stupendo qui!”-“Lo so.. Tutto grazie ai campionati di football che ho vinto”-gli sorrido e continua a parlare “Bè sediamoci un po’ sulla fontana..”-. Ci sediamo ed io incuriosita chiedo “Scusami ma quel ragazzo, Bruno, perché fa così?”-“Prima eravamo migliori amici. Poi arrivato alle superiori ho conosciuto nuova gente diventando così popolare. Così quando è arrivato Bruno si è trovato solo e ingelosito quindi è cambiato. Adesso ci odiamo però mi dispiace era il mio migliore amico.. E tu come lo conosci?”-“Stiamo nella stessa aula di Chimica. Quindi tu hai 17 anni?”-“Si.. faccio il terzo anno.”-.
La campanella suona e nel salutarci John mi chiede “Senti venerdì cosa fai?”-“Eh nulla! Non conosco nessuno ancora..”-“Ti va di uscire con me?”-“Certo”-“Che bello! Tieni ecco il mio numero”- mi scrive su un foglio di carta il suo numero e così faccio anche io. Ci salutiamo e torniamo in classe. Adesso c’è l’ora di Storia ma non penso molto alla spiegazione della professoressa. Nella mia mente c’è solo un pensiero “Perché Bruno si comporta così con me?”.

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Capitolo 5
*** Bowling. ***


Capitolo 4.

Bowling.




Venerdì sera è arrivato presto. Infatti mi trovo seduta sul divano di casa ad aspettare John. Mi fa uno squillo e scendo di casa.E' stupendo vestito con delle vans, dei jeans stretti e una camicia da boscaiolo celeste. Io invece indosso un vestito blu con dei tacchi alti e una pochette blu.
Saluto John e mi avvicino a lui e abbassando gli occhi sulle mie scarpe John scoppia a ridere “Perché ridi?”-“Per le tue scarpe.. Avevo pensato di andare al bowling..”-“Quindi?”-“Quindi niente..Stai bene”- mi sorride e ci avviamo verso la sua macchina, mi apre lo sportello ed entro.
“John come puoi permetterti una BMW x5?”-“Mio padre è un chirurgo quindi..”-“Beato te!”-“E tuo padre? Che lavoro fa?”-“Lasciamo perdere dai.. Vivo sola con mia madre,è una pediatra”-. Mette in moto la macchina e ci avviamo al Bowling.
Arrivati lì, ci cambiamo le scarpe e iniziamo a giocare – “Sai giocare a bowling, vero?”- mi chiede John – “Veramente John è la prima volta che ci vengo.. Credo di saperlo fare”-. È il mio turno, lancio la palla ma finisce all’angolo –“Dai ti insegno io!”- Mi consiglia John ridendo”-. Si mette dietro di me con la sua mano nella mia e lentamente mi spiega come si gioca.. Lanciamo la palla e Strike! Ridendo i nostri sguardi si incrociano e lui immediatamente mi abbraccia “Perché mi abbracci?”- gli chiedo –“È da questa sera che avevo voglia di farlo”- mi abbraccia più forte –“Che tenerone! Bè adesso puoi lasciarmi no? Dovremo giocare!”- si allontana e iniziamo a giocare. Le undici arrivano velocemente e John mi riaccompagna a casa.. Scendo dalla macchina mi porta fino al portone di casa – “Allora.. Grazie per la serata”- gli dico “Mi sono divertito tanto.. Sai tu sei diversa dalle altre persone con cui sono uscito. Non ti importa della mia popolarità”-“Popolarità? Ma se sono appena arrivata! Non so neanche dove sono posizionata io! Credo nelle novelline..”-“Non sei la tipa per essere una sconosciuta!”-“Wow grazie.. Allora ci vediamo Lunedì”-“Certo.. A lunedì.. Buona notte!”-“Buona notte”-. John si gira e si dirige verso la macchina ed io apro il portone per entrare a casa quando John si gira –“Aspetta Hope”- mi fermo e mi giro –“Dimmi”- Scusami ma non ci riesco.. Devo fare una cosa”- neanche il tempo di rispondere che John mi bacia, mi sorride e va via. Sale in macchina e mi saluta ed io lì immobilizzata come una scema.

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Capitolo 6
*** Shock. ***


Capitolo 5.

Shock.
 

Arrivo a scuola ed ho ancora una faccia scioccata per ciò che è successo venerdì. Entro e mi dirigo verso il mio armadietto. Prendo il libro di fisica, chiudo l’armadietto e vedo John appoggiato con la mano destra agli armadietti.-“Ciao!”- mi sorride –“Hey ciao..”- gli rispondo e abbasso lo sguardo, mi fermo un momento, lo fisso e mi avvicino –“Sai, sono ancora scioccata per venerdì.. Sono rimasta 10 minuti sotto casa immobile”- ridacchio, ride anche lui, si avvicina a me e nell’orecchio mi sussurra –“Vieni con me..”- prende la mia mano e andiamo fuori, nel parcheggio dove ancora non c’è nessuno.-“Devo parlarti”- mi dice –“Dimmi”-“Mi sono innamorato”- “Wow” Chi è la fortunata?”-“Ah wow fortunata? Allora vorresti stare al suo posto..”-“Forse”- gli sorrido e ritrovo  John che mi abbraccia.. Contemporaneamente nel parcheggio c’è una macchina ferma da un po’ e dopo 10 minuti gli sportelli si aprono ed esce Bruno tutto scompigliato con una ragazza Emo. Rimango immobilizzata. Bruno si avvicina per entrare a scuola e vede la mia faccia scioccata mentre abbraccio John. Mi guarda ed esclama –“Gelosa eh?”- immediatamente fissa John, ride ed entra a scuola.
John mi guarda e mi dice “Ahahahah è proprio un cazzone!”- rido ed immediatamente John mi bacia di nuovo. Un momento prima che la campanella suoni mi guarda e mi chiede –“Mi vuoi?”- senza fiato gli rispondo –“Si..”-“Vuoi stare con me?”- lo guardo immobilizzata –“Allora?”- mi avvicino e lo bacio. La campanella suona e nell’andarmene lo guardo e gli rispondo –“Ti basta come risposta?”- entro a scuola e John è rimasto ancora lì cercando di capire cosa sia successo.

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Capitolo 7
*** Il tempo passa... ***


Capitolo 6.

Il tempo passa...


Dopo quel episodio tutto è andato come al solito. Da settembre ora siamo a dicembre. Io e John stiamo insieme da 4 mesi e Bruno come sempre è scontroso. Trascorro il mio tempo a scuola con cheerleader e giocatori di football. Sono anche io una popolare, fidanzata con il più bello della scuola.

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Capitolo 8
*** Party. ***


Capitolo 7.

Party.



Oggi alle 9 ci sarà una festa a casa di Ariel e visto che mia madre lavora fino alle 10 John sta con me a casa mia, soli. Stiamo sul divano a baciarci da più di un’ora, il cuore mi batte forte e riesco a sentire anche il suo.. Sono le 8 ed ad un certo punto ci stacchiamo, prende il suo portafoglio e da esso esce un preservativo, si avvicina e fissandomi negli occhi mi chiede –“Vuoi farlo?”- abbasso gli occhi un attimo imbarazzata, lo guardo e rispondo –“NO.. John.. Non sono pronta mi dispiace..”-“Ah sei vergine. Dai ci amiamo e voglio fare questo passo con te.”-“NO! John. Ti dirò io quando sono pronta”-“Ok” – John infastidito si allontana e rimette tutto apposto. Allora cerco di tirarlo su –“Dai John è un passo troppo importante per me.. Tu l’hai già fatto, io no”- in modo freddo mi risponde –“Ok.. Bè sono le 8.20 preparati”- dispiaciuta gli rispondo –“Ok..”- mi alzo e vado a prepararmi. Arrivano le 9 meno 10 e sono pronta. Scendiamo, entriamo in macchina e andiamo a casa di Ariel. La musica si sente fuori da casa di Ariel. Entriamo e tutti tra dumo e alcol ci salutano.
Sulle scale, seduti ci sono Bruno e i suoi amici. Fissa John e mezzo ubriaco, ridendo esclama –“Ecco il fighettino con la Escort di turno..”- John è ancora infastidito, lo fissa e contemporaneamente cammina e ha il suo braccio dietro le mie spalle, gli risponde –“Bruno, oggi non è giornata..”-“Ah non te l’ha data ancora..”- John incavolato guarda Bruno, si gira e senza salutarmi sbatte la porta e va via. Velocemente esco dalla casa e grido a John che sta andando via –“JOHN! Aspetta..”- incavolato mi risponde –“Lasciami stare.. CAZZO!”- entra in macchina e corre via.
Incavolata entro in casa e trovo Bruno in piedi vicino le scale con una birra in mano a ridere e scherzare. Mi avvicino velocemente a Bruno e con tutte le mie forze gli tiro uno schiaffo che lo fa sbattere al muro, scioccato. Mi avvicino e gli dico –“CAZZO SMETTILA! Sei uno stronzo! Prima o poi te la faremo pagare”- ride.. Gli tiro un altro schiaffo e Bruno abbassa gli occhi e immediatamente mi fissa con uno sguardo inquietante e mi scaraventa contro il muro di fronte, si avvicina appoggia con la mano destra al muro e con i visi vicinissimi mi fissa con occhi pieni di rabbia.. La sua mano trema ed io tremo di paura e il mio cuore all’improvviso batte fortissimo come se si sia accesa una scintilla, non smetto di fissarlo. Sta per tirarmi uno schiaffo ma si ferma, mi fissa ancora con gli occhi pieni di rabbia, si distacca e velocemente va via sbattendo la porta. Da fuori lancia la bottiglia della birra contro la finestra rompendola e scappa via invece io sono rimasta lì, appoggiata al muro, scossa.

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Capitolo 9
*** Feelings. ***


Capitolo 8.

Feelings.


Dopo la festa torno a casa mia e mi sdraio sul letto a pensare.. Sono scioccata per tutto quello che sta succedendo quest’anno.. Fidanzata con il più bello della scuola, Bruno che mi tormenta.. Ma la cosa più terribile è quella successa oggi.. Bè ieri. "Perché il mio cuore si è messo a battere così forte? Proprio quando Bruno ha messo il suo viso così vicino al mio? Non posso essere innamorata di lui.. Io voglio John.. Ma che dico io AMO John. Forse dovevo ascoltarlo, nel senso che forse dovrei farlo per vedere se davvero lo amo.. Ma che dico è certo che lo amo, è bellissimo e ha un carattere stupendo.. Poi anche lui mi ama quindi. Allora perché ho in testa la scena di Bruno? Quella della macchina e quella successa qualche ora fa? Perché? Forse è paura.. Si, si è proprio paura! Ho deciso! Per non avere più paura non devo più vederlo e come sento la sua presenza scappo.. Uffa e fisica? Come faccio? Certo! Faccio finta che lui non esista!" mi arriva un messaggio sul mio blackberry, è di Ariel. Mi avvisa che il ballo studentesco è tra un mese, venerdì 17.. Penso "Aia! Venerdì 17, porta sfortuna.. Saranno solo superstizioni. Oddio perché non riesco a togliermi quella scena? Ok ho deciso, sono pronta.. Regalerò la mia verginità a John il venerdì del ballo!." decisa al 100% chiamo John ancora incavolato con me.. –“Pronto?”- Con una voce mezza incazzata e mezza assonnata –“John ho una bella notizia.. “-“Ti sei decisa?”-“Si”- la sua voce cambia e da incazzata diventa felice –“Finalmente, sono felice.. Quando?”-“La sera del ballo.. Sai come nei film”-“Anche se ci vorrà del tempo ok.. Va benissimo.. Sono felice che tu abbia scelto me.. Mi spiace per quello che è successo ma quando vedo Bruno cambio, impazzisco, non lo sopporto proprio”-“Ok non ti preoccupare, dai ci sentiamo domani. Buona notte..”-“Buona notte.. Ti amo!”- E’ la prima volta che mi dice ti amo.. prendo un respiro profondo e gli rispondo con una voce felicissima –“Ti amo anche io.”-.

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Capitolo 10
*** Faccia da libro. ***


Capitolo 9.

Faccia da Libro.

Lunedì, prima ora. Ho promesso a me stessa che non devo più vedere Bruno perché ho paura di lui e adesso c’è la prova più difficile.. Non tener conto di lui per un’ora. Entro in classe e lui non c’è. Come suona la campanella arriva con il professore. Si siede e come al solito mi fissa. Prima di iniziare la lezione il professore esce per prendere i compiti corretti e Bruno mi fissa ancora. Ad un certo punto, non c’è la faccio più e grido a Bruno –“SMETTILA DI FISSARMI! Perché mi guardi?”- ride… E continuo –“Adesso ti farò diventare la tua faccia da libro!”- tenendo il libro in mano di fisica in mano pronta a lanciarglielo  e, come glielo sto per lanciare il professore arriva e mi fermo. Inizia a consegnare i compiti… A+ come sempre! Bruno F come sempre.. Felicissima riconsegno il compito e inizio ad ascoltare la lezione.
La campanella suona e tutti escono dalla classe ma il professore ferma me e Bruno –“Adams, Martinez fermatevi un attimo”- ci fermiamo e il professore sorridendomi mi dice –“Adams sono sbalordito! I suoi voti sono ottimi, complimenti!”-“Grazie professore!”- mi dirigo fuori ma il professore mi ferma e ora parla con Bruno –“Martinez se non prenderà una A al prossimo compito verrà bocciato..”- Bruno tace e il professore continua –“Allora.. La più brava della classe e il più.. Ciuccio va… Ho visto che non avete legato… Scriverò una lettera al preside, rimarrete a scuola dalle 4 alle 6 tutti i giorno così Adams darà ripetizioni a Martinez.”- tutti e due spalanchiamo gli occhi e imploriamo il professore di non farlo. Io aggiungo –“Prof. La prego… Non lo sopporto!”- Bruno dice la stessa cosa di me ma il professore aggiunge –“Se Adams non sarà ripetizioni e Martinez, essi saranno bocciati”-. Usciamo incavolati e penso “Adesso come faccio? Come faccio a non guardarlo?”.

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Capitolo 11
*** Non mi fido. ***


 Capitolo 10.

 

Non mi fido.


Sono le 4 e purtroppo sono fuori al giardino aspettando Bruno.. Sono le 4.10 e lui non si fa vedere, allora deciso di strimpellare la chitarra di John che ha dimenticato in classe.. Inizio a canticchiare “Déjàvu, That's what I'll have when I'll stay with you, I know I promise myself to not lose my cool But I'm a clingy for a beutiful boy... Yhea, yhea.
He make me think some things than i never image before, But i know than before or later I, I need to go my own way, I know you're the only one, I say than I'm going to... No because on this way,I'll not go away, I'm only thinking of what to say to you boy when something or someone,can make us meet again and when you'll touch me as a daydreaming so I'll always thinking of you tonight. My heart is in love now...
 ” Bruno è dietro di me ed io non me ne sono accorta. Mi alzo di scatto con la chitarra in mano e lui mi fissa –“Sei in ritardo!”- si guarda attorno, mi guarda e dice –“Suoni la chitarra? Anche io!”- mi siedo –“Si certo! Cosa ne vuoi sapere tu?!”-“Dammi la chitarra e vedrai”-“No, non mi fido.. Dammi la tua giacca”-“No che cosa! La mia giacca no!”-“Vedi? Faccio bene a non fidarmi di te”- gli do le spalle e mi lancia la sua tipica giacca di pelle in testa e si prende la chitarra, si siede accanto a me e inizia a suonare e a cantare “If time does not pass, how would my heart. As I am? I'm always worse all disappeared, but in the end I know, I shall have you by my side girl. I looked inside me, I see that you are the only girl suitable for me I know I unwant by anyone lean on, Without you I'm left with the fear of flying.” senza accorgermene ho tra le mani all’altezza del petto la sua giacca, la tengo stretta e sento il suo profumo buonissimo, canta e suona benissimo.. Non riesco a togliere lo sguardo da lui.
Il pezzo finisce ed io continuo a fissarlo con la sua giacca stretta tra le mie mani. Mi guarda con una faccia davvero strana –“Cosa stai facendo?”- mi riprendo, lascio la sua giacca sul tavolo e mi riprendo la chitarra –“Niente!”- ride, mi siedo e apriamo i libri –“Allora sai la formula per calcolare il volume dell’acqua del mare?”- riuscivo a sentire i grilli del suo cervello. Lo spintono leggermente –“Allora?”-“No..!”-“Ok allora iniziamo dall’inizio del capitolo.”-.

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Capitolo 12
*** Cosa stai facendo? ***


Capitolo 11.

Cosa stai facendo?


Il ballo si avvicina ed io continuo a fare ripetizioni a Bruno. Siamo in biblioteca e finalmente sui 5 capitoli, Bruno ne ha studiato il primo in modo eccellente e ora stiamo affrontando il secondo capitolo.. Non so il perché, non m’insulta più. Non è poi così antipatico, è simpatico, sorridente e spiritoso, però queste qualità le vedo solo dopo scuola. In classe tra una lezione all’altra, alla ricreazione fa sempre le stesse cose e se mi incontra con John o con i miei amici insulta loro ma a me no.
-“Allora iniziamo il secondo capitolo.. Le pressioni dei fluidi, ricordi qualcosa di questo capitolo?”- Bruno anziché sedersi accanto a me questa volta si è seduto di fronte a me, con il libro alzato, concentratissimo –“Bruno? Bruno? Ci sei?”- tiro leggermente il suo libro e da esso ne cade un altro. Velocemente, prima che lui riesce a riprenderselo lo guardo, è un libro di kamasutra –“Bruno che schifo! Perché lo guardi ora? Bruno?”- sta osservando il libro di fisica e noto che sta arrossendo, arrossisco anche io, strappo il libro e Bruno finalmente parla –“Cosa stai facendo? E’ della biblioteca della città!”-“Non m’importa!” queste schifezze con me non le devi leggere!”- con voce bassa, mentre mi alzo per buttare tutto mi risponde –“Quando lo farai ti piacerà..”- mi avvicino e gli tiro uno schiaffo –“Ti ho sentito!”- mi siedo e continuiamo la lezione anche se in testa ho solo un pensiero fisso, quello che succederà dopo il ballo scolastico.

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Capitolo 13
*** Palla mancata. ***


Capitolo 12.

Palla mancata.


Sta arrivando la primavera e oggi c’è ed. fisica e la svolgiamo fuori. C’è una partita di palla a volo dove purtroppo parteciperò anche se sono goffa. La partita è maschi contro femmine del secondo e terzo anno. Nella squadra maschile giocheranno Bruno e John insieme e questo mi turba. Stiamo 5 a 10 ma ad un certo punto un ragazzo lancia la palla fortissimo colpendomi in testa, cado a terra svenuta. A terra, prima di svenire vedo un ombra che viene in mio soccorso.. E’ John credo. Con un gran mal di testa, mi sveglio e mi ritrovo in infermeria con una busta di ghiaccio sulla testa, mi giro e grido spaventata. Bruno è seduto accanto a me, un po’ sonnecchiato ma per il mio urlo si sveglia –“Cosa ci fai qui?”-“Come stai?”-“Stordita, ovvio! Ma tu che ci fai qui?”-“Devi darmi ripetizioni!”- lo guardo con una faccia strana –“Sono stordita, Bruno, non posso!”-Ah..”-“Dov’è John?”-“Ha gli allenamenti, io ti ho soccorsa!”- incavolata mi alzo velocemente per andare da John ma essendo debole non riesco a camminare e sto per cadere ma Bruno, in tempo riesce a prendermi e mi fa sedere –“Sei debole non vedi?”-“Lo so.. Ma sono nervosa perché tu, che mi odi stai qui e lui che è il mio fidanzato no.. Madò ed io come torno a casa?”-“Ti accompagno io.”- lo guardo in modo strano e lui continua –“Dai andiamo!”-. Aiutandomi arriviamo alla macchina e partiamo.

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Capitolo 14
*** Flash-back! ***


Capitolo 13.

Flash-back!

È sorprendente quanto siano ricchi qui.. Pure Bruno ha un macchinone, una Mercedes ma non gli faccio domande. Non so il perché ma ho l’ansia che aumenta, poi sopra il porta-oggetti c’è una scatola mezza utilizzata di preservativi, aperta e dietro un reggiseno fuxia.. Flash-back! Ricordo la scena di Bruno tutto scompigliato con quella ragazza e ansiosa gli dico, dopo un lungo silenzio accompagnato da “Animal” dei Neon Trees –“Scusami ma, puoi toglierli quelli?”-“Cosa? Ah ma non ti preoccupare stanno lì da più di un mese..”- scioccata continuo –“Ma la tua ragazza non si arrabbia che ogni pomeriggio lo passi con me?”-“E John non si incavola che ogni giorno lo passi con me? Comunque non sono fidanzato!”-“Se e quella ragazza emo che uscì dalla tua macchina?”-“No, non è la mia fidanzata, di raro mi fidanzato. Però sai.. Sono desiderabile e qualche attacco viene anche a me..”- scoppio a ridere –“Ahahahahhah! Tu? Ma dai! –“Allora perché quella ragazza stava lì?”- sto zitta –“Visto?”- aggiunge. Arriviamo a casa e mi accompagna dentro. Senza permesso entra in casa, mi fa sedere e si mette a sbirciare dovunque –“Cosa stai facendo?”-“Niente”-“Non dovresti andare a casa?”-“No..”- lo lascio stare e intanto chiamo John. “Pronto?”- “Complimenti, John.. Io svengo e tu vai agli allenamenti?”-“Cosa? Allenamenti? Ma tesoro io sono stato a casa.. Ti ho soccorsa e poi mi hanno fatto uscire e non mi hanno fatto più entrare.. Chiedi a Bruno domani dopo scuola, lui era con me”-“Cosa? Ma lui mi ha detto che eri agli allenamenti e mi ha detto che lui mi ha soccorso”-“Cosa? No, no chiedi a tutti quelli che stavano ieri alla partita.. Come stai?”-“Bene grazie..”-“C’è tua madre?”-“Ehm.. no. Mi ha accompagnato Bruno qui..”-“Bruno? Già mi da fastidio che gli dai ripetizioni, adesso ti accompagna anche a casa? Tesoro da domani ti verrò a prendere, non voglio casini”-“Ok tesoro.. Grazie”-“Vado a studiare ti amo!”-“Anche io”- spegno la chiamata e urlo verso Bruno ma lui non c’era.. se n’è scappato via.

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Capitolo 15
*** Sweet dream or beautiful nightmare? ***


Capitolo 14.

Sweet dream or beautiful nightmare?

Ormai stanca vado a letto e mi addormento subito però inizio a fare un sogno strano. Vedo un pacco di cigarette, aperto e fumo sparso per questa stanza bianca, un torace maschile muscoloso e una cintura con delle borchie. Questo sogno è ricorrente.. passa una settimana e ogni notte continuo a fare questo sogno.. non c’è la faccio più!
A scuola, durante l’ora di pranzo, ormai stressata per questo “Sogno” so che Bruno fuma e corro a cercarlo per prenderne una (non ho mai fumato). Lo trovo seduto sulle scale con un suo amico, cammino velocemente da lui e in mano ha questo pacchetto, ferocemente glielo strappo per le mani, ne prendo una, l’accendo, gli lancio il pacchetto e senza dirli una parola vado via. Bruno si alza di scatto e mi grida –“MA CHE CAZZO TI PRENDE?”-“BRUNO LASCIAMI STARE! NON ROMPERMI I COGLIONI!”- Bruno si siede immediatamente. Guardo per caso la cigaretta e mi fermo di scatto, mi giro e con la stessa velocità rivado da lui –“Dammi il pacchetto..”Perché?”-“RIDAMMI IL PACCHETTO!”- lo lancia, guardo la marca e.. La stessa marca di cigarette del mio sogno, fisso un attimo la sua cintura e aveva le borchie, come quella del sogno.  Senza una parola gli tiro il pacchetto, me ne vado e lui esclama –“Ma hai le tue cose?”- grido come una pazza “BRUNO!”- tace. Penso “Oddio! Non può essere lui.. NO!”.

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Capitolo 16
*** 16. ***


Capitolo 15.

16.

 

Con tutto quello che sta succedendo mi sono scordata del mio compleanno. Me ne sono ricordata grazie a mia madre che stamattina mi ha preparato una torta. Con una grande fetta sulla scrivania accendo il pc per vedere chi mi ha fatto gli auguri su facebook ma trovo una mail strana. Non so chi è ma leggo comunque “Buon compleanno! Ti voglio sai ma non so come dimostrartelo.”, penso un attimo, poi risolvo “Sarà John per quello che sta succedendo.. Che dolce!” penso.
Spengo il pc e mi preparo.
Arrivo a scuola e tutti mi fanno gli auguri, vado al mio armadietto e dentro trovo un regalo : una spilla dei Beatles, di questo tipo ce ne sono solo 100 in circolazione in tutto il mondo. C’è anche un bigliettino sempre non firmato “Spero che ti piaccia.. È il mio gruppo preferito” non sapevo che a John piacciono i Beatles.. Suona la campanella ed entro in classe.
Durante la lezione, un bidello entra in classe e mi consegna un mazzo di rose rosse.. C’è sempre un altro bigliettino “Non so se le rose ti piacciono ma hanno lo stesso tuo profumo”- con un sorriso stampato sul viso aspetto con ansia la pausa pranzo ma Bruno fissa in continuazione le mie rose, gli chiedo “Cos’hai?”-“Cavoli miei”- uffa perché risponde sempre così?
Come arriva la pausa pranzo corro da John, lo abbraccio e lo bacio –“Grazie, grazie, grazie!”- è scioccato, mi bacia, poi dice “Auguri tesoro”-“Ma grazie.. Andiamo a mangiare insieme?”-“Certo”- mentre andiamo a sederci passa Bruno e per rispetto lo saluto –“Ciao Bruno”- mi guarda ma non mi risponde e va via, incavolato.

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Capitolo 17
*** Infarto. ***


Capitolo 16.

Infarto.

 


Anche se oggi è il mio compleanno purtroppo devo dare ripetizioni a Bruno.
Arriva e mi avvicino a lui infastidita –“Bruno, perché oggi ti sei rivolto così a pranzo?”- si avvicina –“perché secondo te tutto gira attorno a John, bè non è così!”- mentre parla mi allontano da lui ma si avvicina. Arrivo appoggiata al muro e lui di fronte a me come la sera della festa. Il cuore batte fortissimo e in mente mi arrivano le scene del sogno, lo spintono per andarmene ma lui mi prende la mano e si avvicina, sto per avere un infarto –“BRUNO LASCIAMI!”- mi lascia e me ne vado. Torno a casa, mia madre non c’è e mi dirigo in camera e trovo Bruno davanti allo specchio, la sua giacca sul mio letto e la finestra spalancata –“BRUNO! Cosa ci fai qui!? Vattene via!”- prendo la sua giacca e continuo –“Se non te ne vai butto la tua giacca dalla finestra..”- grida –“DEVI DARMI RIPETIZIONI!”- gli butto la giacca, mi dirigo vicino la porta della camera –“Bruno oggi no!”- immediatamente esce dalla finestra e va via, chiudo la finestra, mi distendo sul letto e non so il perché ma ho l’ansia addosso e il cuore batte fortissimo.

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Capitolo 18
*** Venerdì 17. ***


Capitolo 17.

Venerdì 17.

Finalmente oggi c’è il ballo, la serata più importante della mia vita, non per il ballo ma per quello che succederà dopo.
Sono in macchina con John, Ariel e Pit (amico di Ariel). Stiamo andando al ballo. Arrivati lì la palestra è stra-piena e per la confusione perdo tutti. Mi metto a cercarli ma passa più di un’ora e decido di andare in bagno a rifarmi il trucco.
Di fronte al bagno, appoggiato agli armadietti c’è Bruno,non lo considero però lui mi dice –“Aspetta devo parlarti!”-“Bruno non ora”- entro in bagno e mi sistemo. Da uno dei bagni proviene un rumore strano. Mi abbasso e vedo che nel primo ci sono 4 piedi, apro la porta e vedo John e Ariel che si baciano, urlo –“JOHN! ARIEL! Come avete potuto!?”- John cerca di rispondere ma lo fermo –“No, John non parlare, non parlarmi più! È finita!”- scappo in lacrime e piangendo mi dirigo alla fontana a piangere.
Dopo un po’ di tempo ritrovo un ragazzo di fronte a me, alzo gli occhi, è Bruno, si siede accanto a me e gli chiedo con gli occhi pieni di lacrime –“Cosa vuoi?”-“Puoi smetterla per un attimo di trattarmi così?”-“Tu così mi tratti a scuola..”- si toglie la giacca di pelle e l’appoggia sulle mie spalle e dice –“Ora hai capito?”-“Cosa?”-“Niente.. Comunque ti ho detto di non far girare il tuo mondo attorno a John.. È cattivo in realtà.”-“Adesso, purtroppo l’ho capito.. Sono una stupida”-“si, lo sei”- lo guardo e vedo che lui mi fissa, giro lo sguardo, mi asciugo gli occhi, lo riguardo e gli chiedo –“Mi accompagneresti a casa?”- sorride –“Certo!”- ci alziamo e andiamo verso la sua macchina. In macchina abbasso gli occhi sulla sua giacca e vedo che ha la stessa mia spilla –“Hey sai che abbiamo la stessa spilla dei Beatles?”- la guarda.. –“Si vedo.”-“Me l’ha regalato John.. Non voglio più vederla, tieni vendila”-gliela appoggio sul porta oggetti della macchina, ha una faccia triste –“Che succede?”-“Niente”-“Bruno sempre niente! Dimmi!”-“No niente. Non puoi capire”- sto in silenzio, alzo gli occhi e vedo sui sedili di dietro una rosa rossa e in un lampo il mio cervello collega tutto.. È Bruno che mi ha mandato la mail, la spilla e le rose.. È lui che mi vuole.. Ed io che ho pensato che è stato John che scema. Guardo fuori dal finestrino e sorrido, non so il perché ma sorrido e non sto più male per John, mi sento più sollevata ma penso “Se non penso più a John vuol dire che ora voglio Bruno? Cosa mi sta succedendo?”.

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Capitolo 19
*** Profumo di Rose (Pensieri di Bruno) ***


Capitolo 18.

Profumo di rose.
(Pensieri di Bruno)


“È dal primo giorno di scuola che non riesco a toglierle gli occhi di dosso, è più forte di me. Non sono mai stato così debole e questo, guardandola mi rende pazzo. Non riesco a trattarla male ma il mio carattere la rattrista, purtroppo. L’adoro sempre quando è triste, felice o incavolata.. John me l’ha portata via per troppo tempo e adesso posso farle vedere chi sono veramente senza paura. Ogni mio sogno è progettato per lei, solo per lei. Non riesco a non vederla, neanche per un giorno e l’unica possibilità sono le ripetizioni.. Spero che non scoprirà mai che sono stato io a chiedere al professore di costringerla a darmi ripetizioni, quando è svenuta, quando l’ho portata a casa prendendomi di nascosto la sua mail, costringere il bidello a dirmi la combinazione del suo armadietto.
Ogni volta che mi tratta male ci sto malissimo ma so che è colpa mia.. Sono un deficiente!
Adesso è la mia ora.. La conquisterò.” Pensa Bruno disteso sul suo letto stringendo in mano la spilla di Hope.

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Capitolo 20
*** Falso. ***


Capitolo 19.
Falso.

Ormai sono sola, dopo ciò che è successo al ballo non parlo più con nessuno, parlo solo con Bruno dopo scuola o quando nessuno ci vede, non so il perché, fa così!
Adesso il mio pensiero è fisso su Bruno, sto impazzendo! Forse, visto che stargli lontano non funziona, dovrò stargli vicino.
Ora di pranzo. Lo cerco e lo trovo dietro la scuola con il suo solito amico. Mi avvicino, guardo l’amico e gli dico –“Puoi lasciarci soli per un po’?”- annuisce, saluta Bruno e va via. Mi siedo vicino a lui e gli parlo –“Perché a scuola non mi consideri?”-“Semplice! Non voglio farmi vedere con te”-“Con me? Bruno ma sei un falso!”-“No, sono solo sincero..”-“No, no sei un falso! Senti facciamo una cosa.. Veditela da solo per le ripetizioni ok? Non voglio più vederti!”- non gli lascio neanche il tempo di rispondere che incavolata vado via. Ok. Ora sono praticamente sola senza veramente nessuno.
Vado in giardino con le cuffie nelle orecchie, mi siedo sull’erba e ascolto la prima canzone che capita.. Cavolo “Blackbird” dei Beatles.

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Capitolo 21
*** I° giorno senza di lui. ***


Capitolo 20.

I° giorno senza di lui.


È il primo giorno senza vedere Bruno, mi sento vuota come se non mangio da anni.
Dopo scuola, visto che sono libera ormai, sono distesa sul mio letto a fissare il vuoto. Vorrei pensare a come conoscere nuove persone ma la mia mente, sempre in ritardo, fa un collegamento: la spilla allora è di Bruno.. Appena inizio a pensare a Bruno il mio cuore batte fortissimo, inizio a sudare freddo e mi sento come un pesce fuor d’acqua. Ho capito… Mi sono innamorata di Bruno.

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Capitolo 22
*** Verità. ***


Capitolo 21.

Verità.


Mi piace! Il mio cuore, la mia mente non riescono a vivere senza lui. Le mie orecchie hanno bisogno della sua voce, i miei occhi hanno bisogno di incrociarsi con i suoi ed osservare il suo sorriso, le mie mani hanno bisogno delle sue. È andata così, la popolare ama il perdente. Devo vederlo. Non riesco più a vivere senza di lui. Non m’importa della sua falsità, sopravvivrò ma ho bisogno di lui per farlo.
Mi trovo di fronte alla porta della sua cantina, dove passa il pomeriggio con la sua band. Mancano 20 minuti e lui verrà qui.
Colpisco una scatola, che si trova sopra la porta e magicamente cade la chiave di riserva, entro e mi siedo sul divano, aspettandolo. Sento dei rumori di passi e di risate, la porta si apre e Bruno entrando, sorpreso, manda via per qualche minuto i suoi amici e chiude la porta, mi alzo e con gli occhi fissi nei suoi il mio cuore batte a mille quando lui mi si avvicina.
“Dobbiamo parlare”- gli dico, e con un espressione indifferente, mi guarda negli occhi e risponde –“Dimmi”- abbasso lo sguardo, faccio un respiro profondo e gli rispondo –“oddio quanto ti odio! Quanto odio me stessa! Mi stai rovinando la vita, sto morendo piano, piano per colpa tua.. Dopo tutto è anche colpa mia, mi sto uccidendo da sola. Sai perché? Per la tua doppia faccia, uno stronzo e contemporaneamente la persona più dolce che io abbia mai conosciuto. Non sono venuta qui per insultarti ma per dirti che non so vivere senza di te.. Mi manca il tuo sorriso, il tuo calore, il tuo profumo, perdermi nei tuoi occhi e toccare i tuoi capelli.. Insomma ti amo Bruno!”- i miei occhi sono lucidi e Bruno non ha cambiato espressione, sguardo neutro e fisso nei miei occhi.
Aggiungo –“Bruno ti prego rispondimi! Ho sbagliato lo so ma non riesco più a vivere!”- ha ancora lo stesso sguardo ed io, in lacrime continuo a guardarlo. All’improvviso abbassa gli occhi, leva le mani dalle tasche dei jeans e le posiziona lungo i suoi fianchi e forma dei pugni. Mi fissa di nuovo e il mio cuore sta per esplodere e l’ansia sale –“Bruno…”- le sue braccia si spostano sulle mie spalle, i suoi occhi brillano.. Sto per svenire e in un suo scatto ritrovo le sue labbra appoggiate alle mie, senza accorgermene le mie mani accarezzano il suo viso e i suoi capelli e le sue braccia mi avvolgono dolcemente. Anche lui mi ama. Mentre accade questa scena tanto desiderata dopo 5 minuti dell’inizio di quel bacio entrano i suoi amici e nel ridere vedendo la scena Bruno fa un segnaccio con la mano destra e successivamente gli indica sempre con la mano di andare via e rimaniamo lì, attaccati per tutto il pomeriggio.

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Capitolo 23
*** Primo week-end con lui. ***


Capitolo 22.

Primo week-end con lui.


Finalmente l’ansia è svanita, adesso c’è solo il battito forte del mio cuore ogni volta che penso, vedo e sto con Bruno.
Venerdì  sera. Sono sotto casa, girata verso destra. Bruno mi ha detto che verrà con la macchina a prendermi sulla strada di destra.. Passano 10 minuti ma non arriva. Penso che Bruno mi farà buca… Gli invio un messaggio. Contemporaneamente, da dietro vedo una rosa che mi arriva davanti e un braccio che mi abbraccia, giro la testa, è Bruno. Mi giro e gli tiro un leggero schiaffo sulla spalla –“Sei in ritardo”- mi abbraccia forte, lo abbraccio anche io –“Come mai tutte queste rose?”- sorride e mi risponde –“Per farti capire che sei la rosa della mia speranza”-“Speranza? Come il mio nome?”-“Si.. Sei la mia speranza..”- sto per commuovermi, non faccio in tempo a rispondere che mi bacia.. Non voglio farlo andare via.. Mano nella mano andiamo verso la macchina.
Mentre Bruno guida, in modo serio inizia a parlarmi –“Devo parlarti”- oddio, penso”-“Dimmi”-“Sai... Hanno chiamalo al mio gruppo un club di Miami, domani partirò per Miami e torno lunedì notte. Ci hanno prenotato 2 camere e senza te non posso stare neanche un giorno. Vuoi venire con me? Non ti preoccupare non ti chiederò di fare nulla ovvio!”- riso per l’ultima frase –“Certo che verrò con te.. Organizzerò qualcosa con mia cugina per non farmi scoprire da mia madre”-“Stupendo!”-.
Arriviamo un locale strano, non ci sono mai stata, è troppo caro per dei ragazzi –“Ma dove mi ha portato?”-“Tutto per te!”-“Oddio Bruno mi fai diventare rossa”-ride, mi prende la mano e mi risponde-“Non ti abbandonerò mai.. John ti ha tenuto fin troppo lontana da me..”-“Ed io sono stata stupida a fidarmi di lui!”- mi sorride e continuiamo la serata.

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Capitolo 24
*** Paparazzati. (Parte di Ariel) ***


Capitolo 23. 

Paparazzati.
(Parte di Ariel)

Ormai Hope non mi parla più, mi dispiace ma è così che funziona la vita da popolari, uno tradisce l’altro. Adesso è sola, povera. Purtroppo anche se è venerdì sera devo lavorare per poi pagarmi il college e mio zio ha il negozio più chic di NY “Blue’n Rose”, faccio la cameriera. Giro per i tavolo per prendere le ordinazioni e vedo una cosa a dir poco scioccante, Bruno e Hope, seduti ad un tavolo, ridono, si guardano e si tengono la mano. Mi nascondo dietro il bancone per spiarli. Vedo sul tavolo una rosa rossa e collego tutto. Bruno e Hope stanno insieme.. È assurdo! Devo chiamare John. Esco fuori passando dalla cucina e lo chiamo –“Pronto?”-“John sono Ariel non puoi immaginare cosa ho visto!”-“Pit che spaccia?”-“NO.. Aspetta. Pit, il mio amico spaccia?”- Tace per qualche secondo, poi risponde –“No! Comunque dimmi”-“Hope e Bruno stanno insieme!”-“Cosa? Se l’è presa? Non ci credo, scatta una foto!”-“Ok cercherò di farla.. Cosa vuoi fare?”-“Farò rimpianger a Bruno.. Vedrai”-“Ok. Ci vediamo”- chiudo la telefonata e mi rimetto dietro il bancone. All’improvviso vedo Bruno che si alza e fa alzare Hope e vanno via abbracciati e CLICK! Ecco la foto.. Perfetta! I visi si vedono perfettamente. Invio un messaggio a John scrivendo che la foto è fatta. Mi risponde di portare la foto a casa sua. Chiedo, alla fine la sera libera a mio zio, balbettando accetta e corro da lui. Ha la stampante accesa, prende la foto e la carica nel pc, poi inizia a stampare copie su copie –“John ma che fai?”-“Lo vedrai Lunedì”-.

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Capitolo 25
*** Ritorno a Miami. ***


Capitolo 24.

Ritorno a Miami.


Sono le 23 e sto scendendo lentamente le scale con la valigia in mano cercando di non svegliare mia madre. La lascio sul tavolo un foglietto scrivendo che passerò il week-end da Chloé, mia cugina. Non posso dire a mia madre che dono fidanzata con Bruno e che partirò con lui.. non lo accetterebbe. Esco di casa e Bruno mi aspetta sotto casa, ci salutiamo, prende la mia valigia e andiamo in macchina.
Nella sua macchina ci sono anche i suoi amici della band George e David, mi offrono un caffè gigante e partiamo. In macchina ci vogliono 20 ore circa… Sarà un lungo viaggio.
Osservando il paesaggio accompagnato con la canzone “Children” di Robert Miles vedo l’alba che piano, piano sale e più ci allontaniamo da NY più fa caldo. Adesso, dopo 10 ore, guido io e Bruno accanto a me che dorme. Il suo viso è così bello all’ombra, è dolce anche quando dorme. Come ho fatto ad innamorarmi di John quando lui stava sempre accanto a me a fissarmi? Sono stata stupida! Dopo 5 ore, io ormai stanca ci fermiamo ad un bar, di fronte al mare… Gli amici di Bruno entrano nel bar invece io e lui prendiamo due frappé e andiamo a sederci sulla sabbia. Seduti, guardando il mare, con la mia testa sulla sua spalla e il suo braccio sul mio fianco mi chiede –“Quanto manca ancora per Miami?”-“Circa 3 ore senza traffico, perché?”-“Voglio rimanere un po’ qui, con te..”- mi bacia, si alza, mi tira su e iniziamo a correre sulla riva, insieme. Portiamo tutti il costume visto che a Miami e dintorni fa sempre caldo. Rimaniamo in costume e ci tuffiamo. Prende la mia mano e andiamo un po’ più lontano dalla riva. Mi bacia intensamente e contemporaneamente mi stringe tra le sue braccia… Dopo un po’ usciamo dall’acqua e con gli asciugamani da mare ci stendiamo sulla sabbia, vicinissimi. Il sole è così forte che ci asciughiamo dopo 10 minuti. Ci rivestiamo David prende il comande della macchina, davanti con lui c’è George e dietro io e Bruno abbracciati. Dopo il mare e le corse profuma ancora, il suo profumo è ormai la mia droga. Mi addormento dolcemente tra le sue braccia.
Bruno mi sveglia –“Amore siamo arrivati!”- mi alzo, prendo la mia grossa valigia ed entriamo. Un hotel di fronte a Miami beach a 5 stelle. Fortuna che non paghiamo noi!
Ci danno i pass delle camere e David con George entrano nella loro camera ed io e Bruno nella nostra, non ho paura, so che lui non mi mette fretta. Entriamo nella stanza, ci portano le valigie e mi butto sul letto sfinita, si stente anche lui, mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia e mi parla –“Sei stanca vero?”-“Si..”-“Hai abbastanza forze per raccontarmi il tuo passato?”- lo fisso intensamente, poi annuisco.
Soli andiamo in giro per Miami, guido io.
Dopo aver girato Miami beach arriviamo in una casa abbandonata.. Era casa mia. Mi fermo e osservo intensamente. In mente mi arrivano Flash-back sul mio terribile passato e Bruno mi chiede –“Era casa tua?”-“Si.. Seguimi”- scendiamo e ci avviciniamo al cancello, ho il mio viso attaccato al cancello con occhi tristi, fissi nel vuoto e Bruno mi chiede –“Perché quella lapide?”-“Vieni con me”- rientriamo in macchina e andiamo al cimitero e arriviamo di fronte ad una lapide. Con voce bassa, guardando Bruno tristemente gli dico –“Leggi!”- si inchina e legge la lapide “Tina Adams 1990-2010”- ho gli occhi lucidi e Bruno aggiunge –“È tua sorella?”-annuisco-“Cosa è successo?”-con calma gli spiego-“Non hai mai notato che mio padre non fa parte della mia vita? L’ha uccisa… Frequentava brutti circoli di Gangster ecc. e doveva saldare un grosso debito e impazzì, prese la pistola e l’ha uccisa senza motivo e ora è in prigione. Mi manca sai? Mi manca il suo sorriso, la sua voce..”- scoppio a piangere e Bruno mi abbraccia –“Andiamo via da qui!”- entriamo in macchina e in silenzio torniamo in hotel.
Arrivati nella stanza dico a Bruno –“Sono stanchissima, voglio dormire, fai quello che vuoi”- annuisce e mi da un bacio in fronte. Come mi distendo cado in un sonno profondo.

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Capitolo 26
*** Ritorno alla realtà. ***


Capitolo 25.

Ritorno alla realtà.


Dopo che sono fidanzata con Bruno il sogno ricorrente è svanito, per fortuna. Il letto è caldo e comodo, come se dormo su una nuvola… L’orologio segna le 2 di notte e tra un’ora dovremo andare al concerto. Deciso di alzarmi. Sono rivolta verso la porta, mi giro verso la finestra e vedo la stessa scena del mio sogno ricorrente, penso che sto sognando e cerco di svegliarmi ma è inutile.. Non sto sognando. Vedo quel pacchetto di cigarette, fumo sparso per la stanza e Bruno senza t-shirt. Sta seduto accanto ad un tavolino ed alla sua chitarra, sta scrivendo qualcosa. –“Bruno! Che ore sono?”-sorride-“Le due.. Dovresti prepararti..”- lui con la cigaretta tra le mani mi attira –“È vero che me ne dai una?”-“No… Non  voglio che fumi.. non sembreresti la ragazza innocente che sei”- rido e mi alzo dal letto, mi avvicino a lui e gli prendo il pacchetto, cerca di riprenderselo e ci ritroviamo a rincorrerci per la stanza. Per colpa di una mia scarpa inciampiamo e finiamo sul letto, io sopra di lui. Mi lascia il pacchetto e lo fisso, anche lui fa lo stesso –“Dobbiamo muoverci, no?”- gli rispondo-“Non voglio ora… Perché tu?”-“No.. Ma è il dovere”- mi bacia appassionatamente e rimaniamo così per 30 minuti. Ci bussano e non siamo ancora pronti o meglio io non sono ancora pronta. Bruno deve mettersi solo la t-shirt.
Mi preparo velocemente e andiamo al club. Io mi trovo dietro le quinte, vicino al palco e la band sul palco aspettando di iniziare. Bruno suona la chitarra elettrica e canta, George alla batteria e David all’altra chitarra elettrica. Dovranno cantare 5 canzoni. Iniziano.
Arrivano alla 4 canzone ma Bruno si ferma e blocca il pubblico defibrillato e inizia a parlare –“So che l’ultima canzone doveva essere ‘I don’t see you’ ma oggi mi p venuta in mente un canzone, la mia musa è stata un angelo che dormiva sul mio letto.. Si intitolo Hope”- sono scioccata, i miei occhi brillano e prima che Bruno inizia a cantare mi guarda e mi sorride. Torniamo in hotel. In macchina non parlo… Sono ancora scossa e non posso rimanere così quando lui mi ha dedicato una canzone così emozionante. Ho deciso, oggi lo faccio!
Andiamo nelle camere. Apro la porta, lo faccio entrare per ultimo e lo blocco contro la porta chiusa.
Mi avvicino, lo fisso e lo bacio intensamente –“Cosa vuoi fare? Sono le 4 del mattino…” – rispondo-“Appunto… È il momento perfetto!”-“Per cosa?”- forse non si rende conto che non sono così innocente. Mi avvicino ancora di più così che i nostri corpi sono attaccati, gli sorrido maliziosamente e lo fisso. Mi guarda confuso, poi capisce e le sue mani stringono le mie braccia-“Sei sicura? Non voglio metterti fretta”-“Non c’è persone più perfetta a cui darla”-“Non mi hanno mai detto una cosa del genere.. Per te è una cosa importante”-annuisco, sorridiamo e con gli occhi che ci brillano Bruno mi bacia appassionatamente. Arriviamo vicino al letto e lo butto su esso e ci ritroviamo come qualche ora fa.. Ci fissiamo e lui aggiunge con le sue braccia attorno alla mia schiena –“Ti amo”- lo fisso, avvicino il mio viso al suo, gli mordo delicatamente il suo carnoso labbro inferiore e gli rispondo fissando i suoi occhi che brillano dalla luce della luna che traspare dalle vetrate, la nostra unica luce –“Anche io”- ci baciamo come prima e continuiamo fino in fondo.

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Capitolo 27
*** Volata di vento. ***


Capitolo 26.

Volata di vento.

Osservo l'alba che traspare dalle finestre socchiuse, coperta dalle braccia di Bruno. Sono felice, non ho rimpianti. 
Aspetto le 6 per ripartire e ritornare alla vita di sempre. Qualcosa cambierà lo so, la mia vità ormai è cambiata dopo questa notte. 
Una volata di vento e le finestre di aprono delicatamente come se fosse una musica. Non posso rimanere qui quando fuori c'è uno spettacolo così meraviglioso. Delicatamente mi alzo e vado sul balcone per ammirare tutto. C'è una brezza sottilissima, piacevole e stranamente non ci sono rumori per il traffico. Miami beach è deserta. 
All'improvviso sento qualcuno che mi abbraccia, è Bruno -"Già sveglia?"- gli rispondo -"Vedi che bel paesaggio? Non esiste a NY non posso perdermelo"-"Conosco un paesaggio più bello"- mi da un bacio sulla guancia-"Bruno sono felice, sai?"-"Anche io.. Sono felice da quando ti ho visto nel mio scantinato quel giorno"- mi giro verso di lui -"Io intendevo per ciò che è successo questa notte"-gli sorrido -"Anche io, ovvio! È stata la prima volta che c'era anche sentimento, non solo attrazione"-"Non so cosa hai provato, è stata la mia priva volta"-mi abbraccia-"Spero che nulla ci separerà Hope"- abbasso il viso verso il suo petto, chiudo gli occhi-"Anche io"- ecco di nuovo il vento e noi lì immobili ad assaporare questo momento.
Sono le sei, ci prepariamo e ripartiamo per NY.

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Capitolo 28
*** Riciclaggio. ***


Capitolo 27.

Riciclaggio.

Non posso fare altro che andare a scuola con dei grandi occhiali neri da sole, sono arrivata da Miami alle 5 e di solito alle sei mi alzo per prepararmi. Con l’armadio aperto mi fisso allo specchio. Da quando ho iniziato a conoscere Bruno il mio look è cambiato… Ricordo di essere arrivata qui acqua e sapone con vestiti casual ed ora con un trucco forte, un po’ rockettara e con una giacca di pelle con la spilla dei Beatles… Insomma la versione di Bruno al femminile. Un messaggio da parte di Bruno e scendo di casa. Mi guarda il petto in modo strano –“Cosa guardi?”-  mi copro con la giacca, si avvicina e guarda la spilla –“Ah fissavi la spilla”-“Perché? Cosa pensavi?”- guardo verso il basso imbarazzata, poi capisce –“Ahahahah! Ma no! Quando lo faccio tu non te ne accorgi..”-“BRUNO!”- gli do un leggero schiaffo sul braccio, ride, mi prende la mano e mi bacia, entriamo in macchina e arriviamo a scuola.
Arrivati lì mano nella mano entriamo e tutti ci guardano in modo strano, sparsi per la scuola ci sono dei fogli con una foto di me e Bruno scarabocchiati e con insulti.. Ho paura ancora Bruno non vorrà vedermi a scuola.
Tolgo la mia mano dalla sua ma lui la riprende –“Ti rendi conto quanto spreco per una cazzata?”- capisco dove vuole arrivare e gli rispondo –“Riciclaggio?”-“SI!”- io a destra e lui a sinistra velocemente prendiamo tutti i fogli, gli mettiamo in una busta e la nascondiamo in macchina. Rientriamo e troviamo John e Ariel in corridoio cercando di capire cosa fosse successo. Ci avviciniamo a loro e Bruno parte –“Ma che cazzo di prende, John? Sei geloso ora?”-“Mi da fastidio il fatto che tu vivi nei miei dispiaceri”-“Non è vero!”-“Invece si”-“Vedremo…”- mi prende la mano e andiamo via e ad un metro di distanza tra John e Ariel, Bruno si ferma, si gira, guarda John e ridendo gli dice –“Comunque a me l’ha data”- John rimane immobile e porto via Bruno, incavolata.
Giriamo e lo sbatto verso il suo armadietto –“BRUNO! MA COSA TI PRENDE? SAI CHE È UNA COSA IMPORTANTE!”- ride –“Credimi, l’ho fatto per te”-“Cosa?”-“Lui ti ha fatto soffrire e ora lui sta soffrendo”-“Ah..”- Lo lascio ed immediatamente mi sbatte contro il suo armadietto, si avvicina fino a che i nostri nasi sono attaccati e mi dice a bassa voce –“Sai che non ti fare del male, vero?”- Il mio cuore sta per cedere –“Lo stai già facendo ora..”-“In che senso?”-“Così mi fai impazzire”-. La campanella suona e tutti corrono in classe e come siamo soli mi bacia intensamente –“Dovremo andare in classe, no?”- Tace, poi senza una parola mi prende la mano e andiamo in classe.

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Capitolo 29
*** Scia di vita. ***


Capitolo 28.

Scia di vita.

Ho 18 anni e sono arrivata all’ultimo anno di scuola, un mese prima del diploma.
In questi anni tutto è andato come sempre, solo che mia madre non mi parla da più di un mese circa perché ha scoperto la mia relazione con Bruno. Finalmente John si è diplomato l’anno scorso, quindi non viene più a scuola.

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Capitolo 30
*** Tre lettere. ***


Capitolo 29.

Tre lettere.

Ormai manca poco al diploma e non so ancora a quale college andare visto che su 3 domande spedite mi hanno accettato tutte e 3 ma a Bruno non è arrivata nessuna lettera.
Guardo la TV quando suonano alla porta, è Bruno, fortunatamente mia madre non c’è quindi può entrare senza problemi, ha 3 lettere in mano.
Ci sediamo in sala pranzo e cautamente apriamo le buste.
Su tre richieste lo hanno preso solo alla LA università.. Anche io ho fatto domanda lì quindi è deciso… Andremo a LA.
Felicissimi ci abbracciamo. Dopo questo lungo abbraccio Bruno mi fissa dolcemente ed anche io faccio lo stesso. Dopo un po’ mi chiede –“A che ora torna tua madre?”-“Tardi perché?”-“Vuoi festeggiare a modo nostro?”- rido, poi rispondo –“Oh Bruno ma quanto sei figo!”- mi guarda in modo strano –“Da quando in qua parli così?”-“Non lo so..Bè andiamo!”- entriamo in camera mia e chiudiamo la porta.

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Capitolo 31
*** Pre-Diploma. ***


Capitolo 30.

Pre-Diploma.

Sono la prima della mia famiglia, dopo mia madre che dopo il diploma andrà al college. Quindi entusiasta, mia madre sta venendo con me a prenotare la tunica per il diploma, vuole.
Arriviamo al negozio, un ragazzo omosessuale ci accoglie –“Buon giorno! Cosa posso fare per voi?”- risponde mia madre –“Salve! Vorrei affittare una tunica per un diploma”-“Stupendo! Quale scuola?”-“NY-north High School”-“Perfetto! Che taglia?”-“48”-“MAMMA!”- rispondo –“Cosa succede?”-“Non porto quella taglia!”-“Bè hai voluto fare shopping sfrenato ho pensato che..”-“Scherzi? Senti, scusala… Una 44”-“Arriva!”- va via e dopo 5 minuti torna –“Eccola! Celeste luminoso”- fisso scioccata –“Oddio!”-“Vedi che è stupendo questo colore! Guarda risalta il colore dei tuoi occhi!”- risponde il commesso e mia madre aggiunge –“Ha ragione!”- imbarazzata pago e vado in macchina.
Arriva mia madre incavolata, entra in macchina ed inizia a gridarmi addosso –“Da quando sei così sgarbata? Prima eri così gentile e premurosa! Adesso ti ritiri tardissimo e sei sgarbata! Tutto da quando esci con quello”- incavolata, davanti alla parrucchiera rispondo –“Sai cosa ti dico? Vai a casa.. Vado da sola dalla parrucchiera!”- senza salutarla esco dalla macchina ed entro nel salone.
La parrucchiera mi sta aspettando. Mi siedo e mi chiede –“Colpi di sole e solito taglio?”- mi fisso allo specchio in modo coraggioso, poi rispondo –“No! Prendi le en station e fammi nera, nera-blu!”-“Ma stai scherzando?”-“No… Sono seria. Voglio cambiare!”-.

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Capitolo 32
*** Non verrò. ***


Capitolo 31.

Non verrò.


Dopo la parrucchiera torno a casa ma le orecchie mi fischiano. Arrivo e sento mia madre che parla al telefono preoccupata.
Finisce la chiamata ed esclamo –“Mamma!”- si gira e gli prende un colpo –“Ma cosa hai fatto? Ti sei rovinata i capelli oddio!”-“Chi era?”-“Dove?”-“Al telefono!”-“No niente, l’ospedale. Mi dispiace ma domani non potrò venire.. È successa una cosa importante.”- dispiaciuta rispondo –“Ok.”- prende la borsa va via senza salutarmi.
Mi siede sul divano e accendo la TV quando arriva una chiamata.. È la polizia di Miami, rispondo –“Pronto?”-“Signora siamo ancora noi. Abbiamo appena scoperto che la tomba di sua figlia è stata profanata. Faremo il possibile ma è meglio che lei e sua figlia stiate attente.”- senza rispondere chiudo la chiamata, mi siedo sul divano spaventata e spengo la TV. Rimango in silenzio un attimo. Poi mi distendo e penso disperata tra me e me “Oddio no, è fuggito, è fuggito! E adesso?”.

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Capitolo 33
*** Diploma. ***


Capitolo 32.

Diploma.

Il grande giorno è ormai arrivato con o brutte notizie. Mi sembra ieri quando ero appena arrivata a NY, io che odiavo Bruno, e volevo John ed ero popolare. Ormai quei tempi sono finiti.
Il giardino della scuola è pieno di studenti scintillanti per colpa delle tuniche e genitori elegantissimi come se devono andare a pranzo con Obama.
Tra bisbigli e urli la consegna dei diplomi inizia e io sono la 15esima. Arriva il mio nome e nessuno mi riconosce, neanche Bruno. Tornando a posto sento bisbigli verso di me ma non m’importa, sto bene.
Dopo due ore la consegna finisce e mi dirigo verso la fontana. Sarà l’ultimo giorno che vedrò lei. Lei che mi ha fatto passare bei e brutti momenti, che ha colto le mie lacrime e i miei sorrisi. Osservando il mio riflesso nell’acqua sento qualcuno dietro di me.. È Bruno, lo saluto –“Hey!”- mi abbraccia –“Hey ma guardati un po’”-“Come sto?”-“Benissimo!”- mi bacia e ci abbracciamo ancora. Con la testa appoggiata alla sua spalla noto che i suoi genitori non ci sono e sinceramente non gli ho mai visti e incuriosita gli chiedo –“Ma i tuoi genitori?”-non risponde-“Bruno! Rispondimi!”- niente! Nel cercare di rispondermi all’improvviso, vicino al buffet vedo un uomo famigliare.. È mio padre. Velocemente mi dirigo verso di lui, incavolata. “Papà? Cosa ci fai qui?”-“Ciao tesoro come sei cresciuta!”-“Non parlarmi così! Perché sei scappato di prigione? È lì che devi stare! Dov’è Tina?”-mi prende ferocemente la mano-“Sta nascosta. Dove deve stare e non in bella vista!”-“Lasciami!”-“No. Tu verrai con me cara!”-“NO!”- cerca di portarmi via e immediatamente arriva Bruno –“Chi è lei?”- con tono incavolato –“Sono il padre! Devo portarla via con me!”- mi sposta dietro di lui e si avvicina a mio padre con una sguardo che mette paura e risponde –“Vada via.. ORA!”- senza dire una parola mi guarda e va via.
Ho paura. Bruno prende la mia mano e mi accompagna a casa sua. 

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Capitolo 34
*** Luce Bianca. ***


Capitolo 33.

Luce Bianca.

In tutti questi anni non sono mai andata a casa di Bruno e non ho mai conosciuto i suoi genitori. Vive in una bella casa. Non vedo l'ora di conoscere i suoi genitori.
Entriamo e vedo una signora giovane che pulisce il pavimento. Penso che è sua madre. Bruno entra e butta tutto all'aria. "Ciao Clara!"-esclama ed io per correttezza -"Buon giorno!"-. 
Andiamo in cucina "Ma chiami tua madre per nome?"- gli chiedo -"Non è mia madre.. Mia madre è un avvocato. Lei è la colf."-"Ah. Quindi tua madre è a lavoro?"-"Si.. Non c'è mai a casa ecco perché non è venuta alla consegna del diploma"-"Capisco.."-"C'è un party tra poco.. Andiamo?"-"Sai che non rinuncio mai ad un party!"- ride -"Vieni in camera mia mentre io mi preparo"-. Entriamo in camera sua ed è proprio come me la sono immaginata.. Piena di chitarre. MI siedo su un divano e lui va a prepararsi. 
Accanto a me c'è il suo zaino, aperto e c'è una strana busta dentro. La prendo ed è erba. Sconvolta la prendo e la metto in borsa. Non posso credere che Bruno si droga! In macchina devo assolutamente parlargli. Un'ora passa velocemente e Bruno mi vede sconvolta -"Che succede?"-"Niente.. "- Si avvicina, butta il suo zaino sotto a letto e si siede accanto a me.. Mi abbraccia -"Sei sconvolta per ciò che è successo alla consegna?"- penso e rispondo dopo qualche secondo -"Si.."-"Non ci pensare dai.. Andiamo!"-. Ci alziamo, usciamo, entriamo in macchina e partiamo.
È sera e stiamo a metà strada. Dopo un lungo silenzio gli chiedo -"C'è qualcosa che mi devi dire?"-"No.. Cosa ti dovrei dire?"- apro la mia borsa ed esco la busta -"Cos'è questa?"-non mi risponde -"Bruno come puoi drogarti? Come ti viene in mente? Smettila ti prego!"-"Non capisci.. Mi serve?"-"A cosa? A bruciarti il cervello?"-apro il finestrino e la butto via-"Cosa cazzo hai fatto? Mi è costata 100$!"-"Sono soldi sprecati!"- inizia ad urlare -"Se sai almeno un pezzo dei miei problemi non faresti così!"-"Dei tuoi problemi? Dobbiamo parlare dei miei? Non si risolve nulla con la droga Bruno!"- nel gridare Bruno sbanda e vediamo una luce bianca, poi tutto nero.

 

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Capitolo 35
*** La cruda verità. ***


Capitolo 34.

La cruda verità.

Apro gli occhi e mi ritrovo in una sala di ospedale con mia madre accanto a me in dormiveglia. Sono confusa, non capisco, non ricordo più niente. 
Guardo mia madre e con una voce bassa esclamo -"Mamma!"- mi guarda e felice chiama i dottori esclamando -"Si è svegliata! Si è svegliata!"- Tre dottori corrono nella mia stanza e fanno uscire mia madre. Mi fanno sedere e mi fanno qualche esame. Io esclamo -"Che giorno è oggi?"-"2 luglio.. Sei stata in coma per un mese"-"Dov'è Bruno?"-"I dottori non mi rispondono ma aggiungono un fatto strano -"Sei stata fortunata abbiamo salvato sia te che il bambino."-"Bambino? Abbiamo investito un bambino?"-"Bambino? No!"-"Non c'era un bambino con noi.."-"Ma cosa sta dicendo? Lei è incinta!"- sono scandalizzata -"Incinta? Io? Impossibile!"-"Si invece guardi"- mi mostra un esame dove c'è scritto che sono incinta. "Oddio no!"- Mi distendo e improvvisamente mi addormento.
Mi risveglio e mi sento meglio. C'è un'infermiera accanto a me e mi chiede -"Ciao Hope. Come ti senti?"-"Benissimo ma mi deve rispondere ad una domanda"-"Dimmi"-"Dov'è Bruno?"- rimane in silenzio con gli occhi chiusi poi mi chiede di alzarmi e mi porta nella stanza accanto ed eccolo lì, immobile e l'infermiera aggiunge -"È un miracolo che è vivo ma è in coma e non possiamo dire quando si sveglierà."-"Posso entrare?"-"Come?"-"La prego mi faccia entrare!"- apre la porta ed entro ma le chiedo di rimanere soli. abbasso le tapparelle. Mi avvicino accanto a lui e scoppio a piangere. A bassa voce cerco di parlargli "Non voglio che mi lasci Bruno.. Non voglio.. Ti amo!" mi siedo sulla sedia e sullo schienale c'è la sua giacca, la tengo stretta tra le mie mani in lacrime. Arriva l'infermiera "Puoi tornare a casa ma non puoi più stare qui"- annuisco. Gli do un bacio sulla fronte e mi prendo la sua giacca e torno a casa.

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Capitolo 36
*** Addio Tour. ***


Capitolo 35.

Addio Tour.

Arrivo a casa con mia madre e mi fa distendere sul letto e si siede vicino a me "Per fortuna sei viva"-"Si mamma."-"Bè che ti hanno detto?"-"Tutto apposto?"-"Non proprio.."-"Tesoro andrà tutto bene a Bruno non ti preoccupare!"-"Non si tratta solo di lui.."-"Perché cosa hanno detto?"-"Ehm.. Non ti scandalizzare"-"Oddio cosa è successo? Dimmelo!"-"Sono incinta mamma!"-"Cosa?"- non rispondo. Si alza e va via ed esclamo "Mamma!"- mi alzo dal letto e la raggiungo-"Non pui arrabbiarti così dai!"-"Ti sei rovinata la vita Hope!"-"Non è vero! Io sono felice!"-"Non hai un lavoro, neanche Bruno.. Come farete?"-"Si vedrà mamma. Si vedrà!"-. Senza dirmi una parola esce di casa e nell'aprire la porta  trova gli amici di Bruno. Entrano e George parla -"Hey.. Come stai?"-"Secondo te?"-"Male?"-"Ovvio! Mi manca di già!"-"Noi dovremo parlarti.."-"Non dirmi che se n'è andato!?"-"No no.. Non ti preoccupare"-"Ah e dimmi allora"-"Da Lunedì dovevamo andare in tour ma Bruno è in coma e non possiamo annullare. Tu conosci a memoria le nostre canzoni.. Vuoi venire con noi e prendere la parte di Bruno?"-"Non lo so.. Tra due mesi rinizierà anche l'università!"-"Non ti preoccupare quando andrai all'università noi dovrmeo fare il tour in california."-"Ah.. Non lo so ragazzi."-"Guarda questo aspetto Hope è un modo per Ricordarlo"- zittisco per un pò e poi rispondo -"Ci stò!"-"Perfetto.. Partiamo Domenica notte. La prima tappa e il New Jersey."-"Ok perfetto."-"OK. Bè noi andiamo.. Buon riposo"-"Grazie.. Ciao!"-"Ciao."- escono da casa e rivado a letto con addosso la giacca di Bruno. Il suo profumo è impregnato nella giacca ed è come se è qui, accanto a me che mi abbraccia.

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Capitolo 37
*** Sei mesi. ***


Capitolo 36.

Sei mesi.

Il tour è durato sei mesi e Bruno non si è ancora svegliato, è ancora in coma e il mio pancione ormai è evidente. Ho abbandonato l'università dopo un mese. Non c'è la facevo senza Bruno. L'ultima serata è a NY e c'è tantissima gente. Siamo l'ultimo gruppò che si dovrà esibire e abbiamo deciso di cantare la canzone che Bruno ha scritto per me "Hope". 
Arriva il nostro turno e iniziamo a cantare. Ho sempre indossato la sua giacca e il suo profumo mi consola. A metà canzone ci squillano i cercapersone a tutti e 3. Il cuore di Bruno si è fermato e di corsa corriamo in ospedale. Un medico è fuori alla porta di Bruno -"Cosa è successo?"-"Facendo un'esame abbiamo scoperto una perforazione di una valvolare causata dalla troppa marijana e lo stiamo operando ma il suo cuore si è fermato. Per fortuna l'abbiamo ripreso. Ecco perché non si svegliava dal coma."- in lacrime rispondo -"Ce la farà?"-"E' giovane e l'abbiamo preso in tempo. Certo!"-"Grazie mille!"- mi siedo e aspetto che tutto finisca. 
Ormai sono le 7 di mattina e lo riportano in camera. Dopo mezz'ora esce di nuovo il dottore. Mi alzo e vado vicino a lui -"Allora dottore?"-"È sveglio e per fortuna è tutto risolto.. Vuole entrare?"-"Certo"- entro e ha gli occhi chiusi. Mi avvicino ed apre gli occhi -"Bruno finalmente!"-"Cosa ci fai tu qui?"-"Come? Dove devo stare?"-"Con John ovvio"-"John? Ma cosa stai dicendo?"-"La verità.. Perché indossi l mia giacca? LEVATELA!"-"Ma cosa ti prende?"-"Ridammi la mia giacca!"-"ok"- vado verso la sedia e gli do la giacca e scoppia a ridere-"Cosa ridi?"-"Ti sei fatta mette incinta da John!"-"Sei proprio una sgualdrina!"- senza dirgli una parola esco dalla stanza in lacrime e il dottore mi chiede -"Cosa è successo?"-"Ha perso la memoria! Crede di avere ancora 16 anni e che io sia incinta di John!"- in dottore velocemente entra nella camera e io mi dirigo verso i ragazzi "Aiutatemi vi prego!"-.

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Capitolo 38
*** Amnesia. ***


Capitolo 37.

Amnesia.

Come è possibile che Bruno mi ha trattato così? Desideravo così tanto che si risvegliasse ma se mi tratta così no. 
Sono ancora in ospedale preoccupata e il sonno inizia ad arrivare. Il dottore per l'ennesima volta si avvicina a me e inizia a dirmi cosa è successo a Bruno -"L'incidente è stato così forte che ha perso la memoria. Crede di avere 16 anni."-"Cosa posso fare? Crede che sono incinta di un ragazzo che stavo all'epoca!"-"Non lo so.. Di solito un piccolo gesto fa ritornare la memoria."-"Ah.."-. Mentre parliamo arriva una signora di circa 45 anni preoccupata.. È la madre di Bruno. Si avvicina al dottore e gli chiede "Buon giorno dottore. Ho fatto il più presto possibile."-"Salve signora. Suo figlio sta bene ma crede di avere 16 anni."- nell'ascoltare il dottore sua madre, non conoscendomi guarda la mia pancia in modo strano e poi mi fissa negli occhi. Annuisce al dottore e poi mi chiede -"Il dottore ti sta assistendo? Scusami ma c'è mio figlio che ha l'amnesia non puoi aspettare?"-non capisco poi capisco e le risponde -"Scusi signora ma io sono qui per suo figlio.. Non le ha mai parlato di me?"-"Tu sei Hope?"-"Si signora."-"E ti sei fatta.."-"No signora. Purtroppo è di Bruno ma lui non si ricorda di me e crede che è di un'altra persona"-davanti a lei scoppio in lacrime e commossa mi porta a prendere un caffè. "Scusami ma non sapevo che Bruno sta per diventare padre"-"Signora neanche lui lo sa.. L'ho scoperto quando mi sono svegliata dal coma e lui stava ancora dormendo.. Solo che ora non si ricorda di me e non so come fare"-"Senti. Domani uscirà dall'ospedale. Ti ha scritto quella canzone fargliela ascoltare! No?"-"Signora ma lei è un genio! Ma non è dispiaciuta per questo fatto?"-"No. Anzi sono felice. Tanto il liceo l'avete terminato. Da quanto tempo non dormi?"-"Da ieri notte"-"Vuoi andare a casa?"-"Vorrei ma non voglio.. Voglio risolvere questa situazione"-"Non ti preoccupare ci saranno i suoi amici ed io che ti aiuteremo"-"Grazie signora!"-"Non chiamarmi signora. Chiamami Victory"-"Che bel nome!"-"Ma grazie anche il tuo. Dai ti accompagno a casa"-. Entriamo in macchina e a metà strada Victory mi chiede -"È maschio o femmina?"-"È femmina"-"Che bello! Ho sempre desiderato una figlia.. Come la chiamerete?"-"Se gli verrà la memoria? Non lo so. Se sono solo io neanche."-"Su dai non stare così! Tutto si aggiusterà."-"Speriamo."- sposto il mio sguardo verso il finestrino.

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Capitolo 39
*** Telefono in mare. ***


Capitolo 38. 

Telefono in Mare.

Il parto di avvicina ed io non so come far sentire a Bruno la canzone. Come faccio se non vuole neanche guardarmi? Ed ora è anche peggio visto che pensa che è di John il bambino.
Decido di uscire un pò prendendo la macchina di mia madre. 
Arrivo alla spiaggia di NY e scendo dalla macchina. È strano che non ci sia nessuno però me ne approfitto.
MI siedo sulla sabbia e mi metto le cuffie nelle orecchie ascoltando la prima canzone. "Hope" lo sapevo.
Osservando il mare mi ritorna in mente quella giornata a Miami con Bruno. Si che ero felice lì.
Girando lo sguardo vedo in lontananza la sagoma di qualcuno conosciuto ma non riesco a capire chi è, si sta avvicinando con altre persone.
A 5 metri di distanza lo riconosco, è il mio ex professore di Fisica e con fatica cerco di alzarmi per andarlo a salutare.
"Professore salve!"- mi guarda con una faccia strana -"Hope? Cosa ti è successo?"-"Nulla professore"-"Come va con lo studio?"-"Ho lasciato professore. Senza Bruno non riuscivo ad andare a scuola"-ride-"Perché ride?"-"Nulla. Ricordo che Bruno era venuto da me costringendomi a farvi fare insieme ripetizioni."-"Cosa?"-"È proprio così!"- in mente mi si accende una lampadina"-"Professore lei è un genio! Grazie mille! Ora devo andare."-"Miraccomando riprenda gi studi!"-"Lo farò professore!"- entro in macchina e vado a casa di Bruno.
È così facile! Devo usare la stessa tecnica che lui usava con me perché non volevo dargli ripetizioni, anche con la forza dovrà ascoltare la canzone!
Arrivo a casa sua e suono il campanello. Apre la porta Clara la colf "Buongiorno! Bruno è in casa?"-"No tesoro mi dispiace."-"Ah.. Sai dov'è ora?"-"Si. È a casa di George. Sai dov'è?"-"No.."-"All'inizio della spiaggia."-"Grazie mille!"-"Prego"- mi sorride e chiude la porta e riparto per la spiaggia. Arrivo e suono il campanello, George apre la porta -"Hope cosa ci fai qui?"-"Esci devo parlarti!"-"Ok"- chiude la porta -"Devo assolutamente far sentire a Bruno la canzone! Ci sono progressi?"-"Si si sa solo di non avere più 18 anni ma nient'altro"-"E di me?"-"No mi dispiace.. Pensa che sei incinta di John"-"Cazzo! Senti state in camera tua?"-"Si."-"Fai scende David che io cerco di salire e cerco di farli ascoltare la canzone"-"Ok entra!"-. George cerca di far scendere solo David ed io salgo. Entro e chiudo la porta a chiave -"Dobbiamo parlare Bruno!"-"Di cosa?"-"Devi sentire una cosa"-"Non voglio sentire un emerito cazzo!"-"Devi farlo!"- ho il telefono in mano pronta per mettere Play ma lui lo strappa dalle mie mani e lo getta furiosamente in mare. Sconvolta e trattenendo le lacrime gli dico -"Mi devi un telefono da 700$"- non mi risponde ma mi guarda negli occhi. Mi giro e velocemente me ne vado non salutando nessuno e torno a casa in lacrime.

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Capitolo 40
*** Imbarazzo. ***


Capitolo 39.

Imbarazzo.

Con tutta questa fatica per la memoria di Bruno oggi mi sono fermata un attimo a fissare il calendario.. Sono quasi al nono mese. Spero che a Bruno gli ritorna la memoria prima di partorire.
Per l'ennesima volta cerco un modo per far ascoltare la canzone a Bruno.. Oggi è l'ultima volta che provo ho deciso!
Arrivo a casa di Bruno a Clara mi apre la porta "Ciao! Bruno è in casa?"-"Si sta dormendo."-"Ah perfetto!"- senza chiedere nulla entro e mi dirigo in camera sua. Nel suo stereo metto il CD e prima di mettere play lo sveglio lanciandogli un cuscino in testa "Cazzo ci fai qui?"-si alza velocemente e immediatamente metto play e grido ."ASCOLTALA!"- e me ne scappo.
Arrivata fuori non sento più la musica. Non c'è più niente da fare ormai, lo devo accettare.. Tutta colpa di una stupida Marijana! Entro in macchina e come accendo la macchina vedo Bruno che corre verso di me. Mi chiede di uscire ed esco. Ecco i suoi occhi che brillano che adoro -"Bruno che succede?"-"Che sono uno stronzo! Scusami!"-"Di cosa?"-"Adesso mi ricordo TUTTO!"-"Di quando siamo partiti insieme, di quando dormivi come un angelo ed io preso dall'ispirazione ti ho scritto quella canzone, di quando abbiamo aperto le buste per il college ecc."- lo abbraccio-"Mi sei mancato! Ti amo!"-"Mi abbraccia anche lui-"Anche io!"- dopo 9 mesi finalmente ci baciamo ed ecco che in quell'istante mi si rompono le acque. "Oh cazzo Bruno!"-"Che succede?"-"Sta arrivando"-"Chi?"-"BRUNO!"- capisce ed immediatamente mi accompagna in ospedale.

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Capitolo 41
*** Victory. ***


Capitolo 40. 

Victory.

Le contrazioni aumentano e sto soffrendo tanto. In un attimo mi ritrovo nella sala parto e arriva mia madre e Victory. 
Non c'è la faccio più e voglio farla finita ma ci vorrà tempo. 
Arriva la notte e nella stanza c'è solo Bruno.
"Bruno vai a casa"-"No non voglio Sono stato per troppo tempo lontano da te e non voglio che soffri senza di me.. Hai pensato al nome?"-"Si ma non so se mia madre è d'accordo.. Vorrei che nostra figlia si chiama Victory"-"Victory? Come mia madre!"-"Si. Lei mi ha aiutato a farti ricordare di me"-"Per me va benissimo"-.
Il dolore si fa più forte. Bruno chiama il dottore e visitandomi dice che Sono pronta per partorire e Bruno esce dalla stanza.
È la cosa più dolorosa che ci può essere non c'è la faccio più. Finalmente ecco mia figlia, è stupenda sembra un cicciobello: Ha i miei occhi e le mie labbra ma la carnagione e il naso di Bruno.. Stupenda! 
Bruno entra di nuovo e vedo che ha gli occhi lucidi "Stai piangendo?"-"No.. Sono solo commosso è stupenda! Faccio entrare mia e tua madre?"-"Si!"- entrano ed anch'esse sono commosse.
Mia madre si avvicina "Bè come la chiamerai?"-"Mamma non te la prendere ma la voglio chiamare Victory"- si illuminano gli occhi della madre di Bruno e si avvicina "Victory? Veramente? Stupendo grazie ragazzi!"-risponde Victory-"E di cosa? Solo tu mi hai aiutato per risolvere i problemi di Bruno è il minimo che posso fare"- mia madre aggiunge -"Hope va benissimo!"- entra il dottore e fa uscire tutti.
Sola con Victory che dorme la guardo e con voce bassa le dico "Ciao Victory! Benvenuta!"-.



Repilogo:
Grazie per aver letto Hope :) sono felicissima che tantissime persone lo hanno letto. Però ci sono delle parti che non sono riuscita ad inserire (Per motivi di tempo) Allora, il padre di Hope purtroppo è ancora in circolazione e il corpo di Tina lo ha ancora lui.
Nelle recensioni ho visto che molti si lamentavano dei capitoli troppo corti.. Bè sinceramente ho strutturato il tutto a seconda dei miei gusti infatti quando vedo un capitolo lunghissimo mi stanco a leggerlo invece se sono tanti ma piccoli no.. Bè spero che vi sia piaciuta questa storia :)

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