Sinfonia no 5 in Do minore Op. 67 - Ludwig Van Beethoven. di Karyon (/viewuser.php?uid=44967)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Shanna O' Connor ***
Capitolo 2: *** Il destino che bussa alla porta ***
Capitolo 1 *** Shanna O' Connor ***
Quando
il fandom ti chiama non puoi non rispondere! Fandom
Show, è un' idea del «Collection of Starlight»,
said
Mr Fanfiction Contest, «since 01.06.08».
Progetto
di immane casino in cui scrivere storie con tipologia,
personaggi, warnings, rating, genere totalmente a caso.
Follia pura ♥
Partecipate!
Nickname: Karyon.
Fandom: Dylan Dog.
Titolo: Sinfonia
no 5 in Do minore Op. 67 - Ludwig
Van
Beethoven.
Tipologia:
Drabble Shot (Raccolta di drabble).
Genere: Erotico, drammatico, thriller.
Rating: Rosso (Restricted)
Pairing: Dylan Dog/ Shanna O’ Connor.
Warnings event: Doppio finale, friendship,
antagonista.
Note:
In realtà non credo che valga così, la raccolta
di drabble;
alcune possono essere lette singolarmente, ma formano decisamente una
storia a
paragrafetti. So che in alcuni punti è imperfettissima e
veloce e lacunosa, ma
non ho saputo fare di meglio.
L’erotico
c’è, un poco, e anche il doppio finale;
l’antagonista
direi che è palese e l’amicizia è
indicata da Groucho, che fa il salvataggio
finale.
Il
sottotitolo deriva proprio da Beethoven stesso che indicava la
sinfonia numero 5 come “il destino che bussa alla
porta”.
Sinfonia
no 5 in Do
minore Op. 67 - Ludwig
Van Beethoven
Il
destino che bussa alla porta
#1 Shanna O’ Connor [110]
Quando
bussò al numero 7 di Craven Road, pensò che
probabilmente qualcuno stesse
immolando qualche vittima sacrificale, visto l’urlo disumano
che fece venire un
infarto a mezza Londra.
«Posso
darle del tu? O se preferisci posso darti me! Sono un uomo
altruista!»
A
quanto pareva, Groucho Marx si era dato agli incubi.
Shanna
sbuffò «Mi basto già da
sola… c’è Dylan Dog?»
«No,
è morto, ma io sono la sua rincarnazione. Posso farti vedere
la mia collezione
di farfalle mannare?»
Era
quasi pronta ad abbatterlo, quando…
«Non
dia retta al mio ormai-ex-assistente, che comunque non ha mai pulito un
soprammobile in vita sua, è venga a sedersi,
signorina…?»
«Shanna
O’Connor».
#2 A tale [110]
Shanna
O’Connor aveva sempre saputo che essere figlia di un senatore
sarebbe stato
estremamente difficile; tuttavia sperava di incontrare qualcuno che
l’accettasse lo stesso.
Lucas
Bale sembrava la persona adatta: interessante, innamorato, ma con dei
precedenti.
Il
giorno in cui scapparono insieme, Shanna smise di essere la figlia del
senatore
Mchealty e scomparve nel nulla. Riapparve anni dopo povera, sola e con
un
solito proposito: ritrovare l’uomo che aveva amato e che
l’aveva messa incinta,
per poi fuggire subito dopo il parto. Il bambino non era stato
più ritrovato.
Shanna
alzò lo sguardo su Dylan Dog che, solo per un attimo,
pensò a quanto fosse
infinitamente triste e, stranamente, pericoloso.
#3 Accetto
[111]
Il
suo quinto sesto e mezzo si accendeva raramente, quindi voleva dire che
c’era
decisamente qualcosa.
La
ragazza aveva una bellezza normale, ma una rabbia fuori dal comune.
A
fine racconto, Dylan tirò fuori l’immancabile
clarinetto e partì con il solito trillo
del diavolo.
Shanna
ascoltò, con una certa sofferenza, e attese; alla
milionesima nota stonata,
sospirò «Le mie orecchie hanno sofferto
abbastanza, posso sapere se accetta il
caso?»
Lui
si fermò e la fissò, battendo le palpebre
«Per il tuo orrido gusto musicale
dovrei dire di no, ma accetto. La mia parcella è di
cinquanta sterile più le
spese e il mio nome è Dylan».
«D’accordo
D., da dove partiamo?»
#4 Answers
[110]
Il
vecchio Bloch l’aveva liquidato con un «Gold
Boy, resta fuori da questa storia».
La
frase era la solita ma quella volta non l’aveva richiamato
per dargli il solito
via libera smozzicato.
«Un
penny per i tuoi pensieri… ho lasciato il portafoglio a
casa, accetteresti una
cambiale?»
«Groucho,
perché la figlia di un senatore dovrebbe venire da me per un
caso di
sparizione?» Chiese lui, ignorando i suoi soliti sproloqui.
In
realtà non gli diede il tempo di rispondere; come ogni volta
la risposta arrivò
da sola: tra le sue vecchie raccolte di giornali, un titolo
l’attirò:
Setta
satanica?
MACABRA MORTE ALLA BERNEY SCHOOL.
E
un nome: Matthias O’ Connor.
#5 Truth [108]
La
piccola villetta era circondata da un giardino ordinato.
Dylan
smontò dal maggiolone e si guardò intorno
perplesso: era una bell’abitazione,
per una rinnegata.
Bussò
un paio di volte e si ritrovò a fissare i grandi occhi verdi
di Shanna «Ehi,
D.!»
«Dobbiamo
parlare».
La
spiegazione non fu lunga: Lucas Bale era un fanatico religioso e
l’aveva
trascinata in un vortice di follia, in cui un ragazzo era morto.
“O’Connor” era
un modo per ricordare, un monito per un passato terribile; Shanna era
intenzionata a vendicare quel nome, portando Lucas Bale in prigione.
«Perché
hai chiamato me?»
«Perché
credo tu conosca profondamente l’animo umano e i suoi
squilibri».
#6 Lost [112]
Dylan
alzò lo sguardo esitante su di lei, sprofondando in un
profumo fatto di pelle e
pulito, che lo fece impazzire.
Senza
parlare, Shanna gli sfiorò delicatamente il collo, mentre
lui espirava, posandole
le mani sui fianchi snelli.
«Sai
D., credo che dovremmo fermarci…» provò
ad ironizzare lei, con voce sottile.
Tuttavia
si baciarono ardentemente, esplorandosi come in una danza ben
cadenzata.
Per
la prima volta Dylan non riuscì a mantenere il completo
controllo di sé e continuarono
a baciarsi e toccarsi e sfiorarsi a vicenda, con un ritmo sempre
più sfrenato e
veloce, senza neanche arrivare alla camera. Quando entrò in
lei, spingendo
forsennatamente, ebbe solo il tempo di sentirsi perduto.
#7
Darkness [108]
Quella
mattina Dylan ricevette una chiamata da Bloch, con un nome: Istituto
Bertrand,
l’ultimo posto in cui Lucas Bale era stato visto.
Lasciò
un foglio scritto a Shanna, che dormiva profondamente in camera, e
uscì, ancora
turbato da ciò che gli era successo: s’innamorava
sempre di qualche sua cliente,
era più forte di lui, ma quello andava oltre;
era una sensazione che non credeva di aver mai provato: una sorta di
famelica
voglia, accomunata alla perdita di controllo.
Arrivò
all’Istituto e compì il suo solito lavoro
di… ricerche; mentre ficcanasava in
uno dei laboratori che aveva visto in foto sul giornale,
sentì un dolore
improvviso.
Poi
il buio.
#8 Lucas
Bale [112]
Una
voce gli parlò nel buio della stanza «Dylan Dog,
sei qui a indagare su di me?»
«Lucas
Bale?»
Non
vedeva nulla e solo la voce acuta – folle – gli
indicava la direzione. Intanto l’altro
parlava e parlava, come perso in un Mondo tutto suo e, forse, era
proprio così.
Dylan
assimilò la sua storia: della setta di fanatici pronti a
riportare in vita il
Dio Ra, allo scopo di sprofondare la terra negli abissi, con la sola
sopravvivenza dei Ministri del culto.
«Allora,
credi che sia folle?»
Dylan
si girò alla voce che avanzava verso di lui, rivelando un
uomo a petto nudo,
con una profonda cicatrice che gli attraversava l’intero
torace.
#9 End [110]
«Sconvolto,
Signor indagatore?»
Lucas
Bale avanzò verso di lui; la cicatrice era un ammasso
cicatriziale slabbrato e
contorto.
«Cosa
ne hai fatto del bambino?» Fece Dylan, ripensando alla storia
di Shanna.
Lucas
smise di sorridere «E’ dove non potrai
raggiungerlo» fece, minaccioso.
«Dov’è
quella lurida cagna che mi ha tradito?» Chiese, ma ai suoi
ripetuto silenzi lo
colpì.
Dylan
riuscì a liberarsi dalle corde che lo legavano alla sedia;
l’inseguimento e la
lotta successiva furono una successione di colpi veloci. Questa volta
non c’era
Groucho con la pistola, ma non ce n’era bisogno: Lucas
tirò fuori la sua
Browning e la puntò.
«Giuda
Ballerino!» Gridò.
Chiuse
gli occhi: bang.
#10 Dawn [112]
Dylan
aprì gli occhi: Lucas Bale giaceva immobile, mentre Shanna
O’ Connor lo guardava,
con la pistola ancora ritta tra le mani tremanti «D-D., stai
bene?» Balbettò,
facendo cadere l’arma.
«Shanna,
che ci fa qui?!»
«Sono
arrivata a casa tua e ho torchiato il tuo assistente e lui mi ha dato
questa…»
Dylan
avrebbe dovuto discutere con Groucho in merito alla sicurezza, tuttavia
era
felice che lo avesse fatto: era vivo e c’era un pericolo di
meno al Mondo…
anche se considerava Lucas Bale un'altra vittima di un Mondo ingiusto.
Ora
era l’alba di una nuova giornata che, però, non
nascondeva del tutto gli
assillanti dubbi che ancora gli vorticavano nella testa.
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Capitolo 2 *** Il destino che bussa alla porta ***
#11 News [112]
Dylan
le piantò le mani sul materasso,spingendo sempre
più profondamente; Shanna espirò,
mentre insieme raggiungevano il forte amplesso che sempre li travolgeva
in modo
da spezzare loro il fiato.
Rimasero
lì a dormire, stanchi e svuotati nell’aria fresca
della notte.
Un
“driin” lo riscosse dal sonno senza sogni in cui
era piombato.
«Pronto?»
«Sono
Bloch. Mi spiace disturbarti ma ho ritenuto giusto
avvisarti…»
Dylan
sospirò, mentre gettava un’occhiata alla camera
«Che succede?»
«Ieri
una donna ha telefonato in Centrale, dicendo di aver letto
l’articolo della
morte di Lucas Bale e di avere nuove rivelazioni sul caso».
«Perché
sei sicuro che non sia un mitomane?»
«Perché
la donna si chiama Elizabeth O’ Connor».
#12
O’ Connors
Casa
O’ Connor era un tributo alla memoria del piccolo Matthias di
soli nove anni,
ucciso dalla follia di un gruppo di fanatici.
Elizabeth
era una donna mite, che parlava con una tranquillità
invidiabile.
Raccontava
del giorno in cui scoprì la morte del figlio alla Berney
School, perché il suo
cuore potesse “risvegliare Ra”.
Quel
giorno quattro professori furono arrestati e la setta portata alla
luce, senza
che però venisse smantellata.
Lei
continuava a credere che i veri capi fossero ancora in circolazione.
«Quel
giorno c’era qualcun altro…» disse
convinta. «Perché c’erano altri
testimoni,
ma il caso era troppo scottante e lasciarono perdere. Dicevano che
c’era una
donna, tra loro…»
#13
Rivelations
Il
viaggio alla Berney fu lungo e insidiato da mille dubbi: Dylan aveva
sempre saputo che il caso era stato
troppo
semplice, tuttavia non aveva voluto vedere.
Mancavano
una quantità infinita di dettagli: dal ruolo di Lucas, alla
cicatrice, al ruolo
di Shanna e al bambino.
La
stessa Shanna era strana e lui ne era stato [e lo era ancora]
così assorbito,
da non capirlo.
Il
nuovo Preside gli parlò dei bambini scomparsi
misteriosamente e del professor
Lucas Bale, che un giorno era andato a parlargli, per poi tirarsi in
dietro.
E
gli parlò di lei: Shanna Mchealty, la nuova e misteriosa
psicologa della
scuola.
#14 A tale
again [111]
La
ricerca negli archivi nascosti della scuola dimostrò la
verità delle parole del
Preside Andrews.
Dylan
lesse, nella speranza che il suo quinto sesto e mezzo avesse sbagliato,
per una
volta.
Shanna
Mchealty era una psicologa infantile, assunta dalla Berney School che
ancora
non conosceva il suo passato: cacciata da più scuole a causa
di problemi
psicologici dovuti alla perdita del suo primo figlio, la sua vita era
stata
taciuta dai potenti mezzi del padre.
Come
anche lo psichiatra Philip gli avrebbe detto successivamente, la
diagnosi era
un’ eccessiva ossessione per i bambini, o alcuni di loro.
Dylan
terminò di leggere e si alzò: era ora di
concludere davvero quella storia.
#15 Il
destino che bussa alla
porta [Doppia drabble]
Quando
arrivò alla casa, Dylan fu accolto della sinfonia
numero 5, ironicamente adatta a quello che stava per
succedere.
Cercando
di calmarsi, bussò alla porta.
«Ehi
D., sei pallido come un cencio» lo stuzzicò
Shanna, mentre lo invitava ad
entrare.
Dylan
pensò per un attimo che aveva dimenticato di nuovo la
pistola – o Groucho, in alternativa
– poi non riuscì a fermarsi
«Perché non mi hai detto di tuo figlio?»
Shanna
si bloccò «Di cosa parli?»
«Smettila
di scherzare».
Un
lento ghigno fiorì sul viso della donna «Non
nominare mio figlio, lui, Matthias, e
morto per uno scopo nobile».
Lui
spalancò gli occhi «Matthias? Lui non era tuo
figlio!»
L’espressione
della donna si trasformò, diventando quasi grottesca
«Morirai per questo,
Dylan».
#16
Disturbia [110]
Shanna
prese la pistola, che evidentemente Groucho non aveva ripreso, e
ghignò «Sai,
Dylan. Tu mi piaci, ma sei decisamente troppo curioso»
fece.
«Ci
sono delle cose che non capisco, come ad esempio i tuoi veri rapporti
con
Lucas…»
«Oh,
Lucas era solo un uomo facilmente manipolabile. Lui e gli altri
cercavano
soltanto un modo per sedare i propri istinti
particolari…» rispose, con
noncuranza.
Dylan
sentì un brivido scorrergli sulla schiena
«Pedofili?»
Lei
ghignò «Già, ma il mio scopo era solo risvegliare
Ra, era l’unica cosa che mi
interessava. Così li ho sfruttati…»
«E
Matthias?»
Shanna
lo guardò, senza vederlo «Lui era perfetto. Il
corpo migliore per ospitare un
Dio!»
#17 Real
Truth [105]
Shanna
Mchealty continuò a parlare nella sua follia, totalmente
rapita dal proprio
disegno di resurrezione.
Dylan
era nauseato da tutto quello: il bambino era stato usato da un branco
di animali e poi sfruttato da
un’ossessiva,
sacrificato su un altare come un macabro dono per un ideale ignobile.
Lucas
aveva tentato di uscirne fuori, combattendo la propria malattia e
parlandone
col Preside, ma alla fine non ne aveva avuto la forza; ciò
che aveva
ricavato in cambio
era stata uno
squarcio al petto, alla ricerca di un nuovo cuore da sacrificare a Ra.
E
lui… lui era stato preso in giro dall’Amore,
ancora una volta.
#18 Bang [112]
Dylan
afferrò il ferro del camino, approfittando della distrazione
di Shanna che
ancora parlava – mentre le parole sfumavano in discorsi
sempre più deliranti.
«Matthias
non era tu figlio, lui era già morto» fece, con
l’intento di farla arrabbiare.
Ci
riuscì e Shanna gli si avventò contro urlando,
come impazzita.
Dylan
alzò il braccio, pronto a colpirla, ma qualcosa non
funzionò: il profumo lo
ammaliava come una magia e lui tornò ad esserne ipnotizzato.
In
una situazione come quella, pensava solo che doveva possederla.
Shanna
gli saltò addosso e gli puntò la pistola contro
«Morirai oggi, Dylan Dog, per
mano mia».
Dylan
riuscì solo a gemere fievolmente, poi uno sparo
rimbombò nella stanza.
#19 In
Extremis [110]
Gli
occhi verdi si dilatarono e Shanna Mchealty cadde di lato, mentre il
sangue cominciava
a scorrere.
La
faccia di Groucho spuntò alle sue spalle, pistola
sconosciuta alla mano «Capo,
tutto bene?»
«Groucho,
mi hai salvato la vita!»
L’assistente
ghignò «Gli eroi vengono sempre alla fine della
Storia!» Poi guardò la ragazza.
«Mi dispiace, credevo fosse tè quello che mi
offriva, sai che non posso
resistere ad una bella donna…»
Si
guardarono un po’ in silenzio, poi si abbracciarono.
«Grazie,
anche se non so dove tu abbia preso l’altra
pistola» fece Dylan.
«Mi
saresti mancato da morto» replicò Groucho, poi
guardò la pistola. «Questa è
meglio che la riporti all’ispettore!»
#20
Sinfonia numero 5 in Do minore
«Cos’è
questa vecchia musica?»
Dylan
smise per un attimo di scrivere «E’ Beethoven e non
ti azzardare a chiamarla vecchia!»
Groucho
sbuffò «Bé, non mi pare che il Ludwig
se la passi bene, lì sotto terra...»
La
voce si perse nel corridoio, mentre Dylan continuava a svuotare la
mente dei suoi
pensieri, mentre si imprimevano sulla carta.
“Non
riesco ancora a capire cosa
fosse quel profumo che mi bloccava, tutte le volte, e mi faceva perdere
il controllo.
Forse era Magia o forse solo un altro mistero, che questa volta non
posso
risolvere.”
Rinchiuse
il diario che racchiudeva tutti i misteri che costellavano la sua vita
e uscì
dalla stanza.
Note
autrice: Dimenticavo di dire una cosa; nella drabble numero 19, Groucho
vuole
praticamente dire che Shanna l’aveva avvelenato, per
prendersi la pistola.
Beh,
è il mio primo esperimento nel Fandom, quindi spero non sia
così schifoso. XD
Buona
lettura!
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