Sogni e Speranze

di winry8827
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La triste melodia di un Violino ***
Capitolo 2: *** Il profumo del mattino ***
Capitolo 3: *** L'infelicità velata ***



Capitolo 1
*** La triste melodia di un Violino ***


Storia partecipante al contest “La memoria delle cose” indetto da NonnaPapera.

Autrice forum Efp: Gabby_8827
Nome autrice Efp: winry8827
Titolo raccolta: Sogni e Speranze
Titolo capitolo: La triste melodia di un Violino
Personaggio: Violino
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: Raccolta di Flash/One-Shot
Lunghezza: 340 parole (solo il testo escluse note)
Prompt: Canzone “Storia Del Violino E Della Rosa”
Note iniziali:
Questa raccolta conterrà delle Flash/One-shot non molto lunghe sui sogni e le speranze di alcuni oggetti e sulla loro voglia di vivere.
Spero possa piacervi.

 
 

Sogni e Speranze
 

La triste melodia di un Violino

 
Una corda rotta, spezzata, tranciata e un dolore lanciante e immenso a ogni nota, a ogni ricordo ma suono e continuo a suonare.
Suono una triste melodia, suono al vento, suono ormai per me stesso.
Suono, desidero e spero.
Suono attendendo qualcuno che ascolti, qualcuno che oda il mio canto, qualcuno che comprenda il mio dolore, qualcuno che legga, al di là di trite note, nel mio animo infranto.
“Suona Violino, sempre più forte
Mi ripeto sperando di essere realmente ascoltato.
Le mie note saranno comprese, un giorno qualcuno ascolterà la mia anima, il mio io, qualcuno un giorno osservandomi capirà il mio dolore e ciò che lo scatena.
Sono solo un Violino che sofferente suona a un buio angolo di strada, sotto la pioggia o sotto il sole, con il vento o con la neve io suono.
Soffro, non per la mesta e dolorante corda, ma perché qualcuno un giorno mi ha abbandonato imprigionandomi nella fortezza della solitudine, ove ogni passante è solo un crudele carceriere.
Il mio compagno, la mia metà, la mano che delicata mi carezzava facendo risuonare una magica melodia mi abbandonò.
Insieme eravamo grandi e chi ci ascoltava piangeva lacrime gaie e or le note son tristi e intristiscono soltanto.
Non più gioia, ma dolore è la sostanza delle mie note.
-  E’ solo un violino con la sua stupida corda rotta. Gettalo via!
Questo udii poco prima di sprofondare nell’oblio della solitudine, poco prima di divenire un solista che canta sperando nella bontà di un uomo che mi prenda con sé nonostante la mia imperfezione.
Non sono solo un Violino, non sono solo un oggetto, IO sono vivo comprendo e soffro per il mio triste destino.
Forse non ci sarà un tragico epilogo, qualcuno si è seduto ed ha aperto il suo cuore.

Forse ho trovato un nuovo amico, qualcuno con cui dividere la mia passione, qualcuno con cui suonare, sperando di non esser più dall’uomo tradito.
Forse m’illudo, chi suonerebbe mai un Violino già usato, rotto e abbandonato sul un ciglio della strada?
 
 
 
 






Note finali:
La speranza del Violino è di trovare un musicista, un amico che non lo abbandoni come già gli è capitato e per questo la sua melodia è triste.
Il Violino ha un’anima e desidera vivere non più solo, ma con qualcuno che lo sappia ascoltare.
Le parti in grassetto sono tratte dalla canzone “Storia Del Violino E Della Rosa”

Ps: le ripetizioni sono volute.

So che una corda rotta si cambia, ma la mia iperbole nasce da un'esperienza. Un mio amico musicista, diplomato al conservatorio, che suona molti strumenti ha dato a mio fratello una sua chitarra, perchè a sua detta era guasta, ovvero gli era caduta e si è graffiata, il suono non cambia, ma purtroppo lui non la usava più, stava chiusa in uno sgabuzzino e così è accaduto al proprietario del Violino della mia storia.

 
Spero che questa shot iniziale piaccia e gradirei davvero un vostro parere.
Comunque questo è il link del contest per chi incuriosito volesse partecipare.
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9581009

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Capitolo 2
*** Il profumo del mattino ***


Storia partecipante al contest “La memoria delle cose” indetto da NonnaPapera.

Autrice forum Efp: Gabby_8827
Nome autrice Efp: winry8827
Titolo raccolta: Sogni e Speranze
Titolo capitolo: Il profumo del mattino
Personaggio: Tazzina di Caffè
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: Raccolta di Flash/One-Shot
Lunghezza: 368 parole (solo il testo escluse note)
Pompt: Canzone “Caffè”

 
 

Sogni e Speranze


 

Il profumo del mattino


Vorrei poter rispondere, vorrei amica mia poterti dire ciò che vorresti ascoltare.
Ogni mattina io ti ritrovo, ogni mattina mi confessi i tuoi dubbi, le tue incertezze, le tue paure, ma anche i tuoi sogni e le tue speranze ed io ti ascolto, posso solo ascoltare.

Io sono il tuo mattino, sono il profumo del dì, ti ascolto e vorrei tanto risponderti quando ti vedo triste, quando mi chiedi:

- Se è vero che sul fondo tieni il futuro, se è vero che ci vedi al di là del muro. Raccontami quel che mi aspetta.

Sono solo una Tazzina di Caffè, e ti guardo e continuo ad ascoltarti.
Sono solo una Tazzina di Caffè che ti considera un’amica, ma non so cosa ti aspetta, non conosco il futuro, non conosco il tuo futuro e purtroppo non posso parlarti, ma vorrei tanto risponderti:

"Buongiorno, è ancora giorno, sbadigliano grate tombini portoni postinie tu sei sveglia e studi, lavori, vivi e per questo non devi affannarti, rilassati e incomincia la tua giornata: studia, lavora e vivi, non preoccuparti per il futuro, lui attende e sari tu a costruirlo, sarai tu a viverlo, sari tu ad andargli incontro, sarai tu a oltrepassare quel muro.

Ed io che sono tuo amico ti starò vicino e attenderò il giorno in cui preparerai non più solo me al mattino, ma altre Tazzine di Caffè, la tua famiglia sarà la mia e insieme chiacchiereremo come sempre, ma non più del domani, ma di oggi perché ricorderai sorridendo il passato, ricorderai sorridendo le paure e i dubbi di queste giornate.

Il mio più grande desiderio è poterti parlare, come tu fai con me, vorrei con tutto il mio cuore, macinato e amaro, ricambiare il tuo affetto.
Tu mi consideri vivo, tu mi guardi e mi sorridi, mi parli ed io sono VIVO grazie alle tue attenzioni, ai tuoi sguardi e alle tue parole.

Vorrei solo risponderti e dirti:

"Non preoccuparti del domani, vivi il presente ed imprimi ogni attimo nella tua mente perché questi saranno i tuoi ricordi, il tuo passato."

Sono solo una Tazzina di Caffè, sono solo il profumo del tuo mattino e questo è il solo modo che conosco per starti vicino.
 
 
 
 












Nota autrice:
Salve a tutti lettori e lettrici, le parti in grassetto sono tratte dalla canzone “Caffè” sinceramente prima di questo contest non la conoscevo, ma ora me ne sono innamorata *.*.
Il protagonista, una Tazzina di Caffè che considera la ragazza che lo prepara un’amica perché lei ogni giorno gli parla e lui (perché nella mia fantasia è un Lui) ascolta, ma vorrebbe parlarle, vorrebbe consolarla da tutte le sue paure e incertezze, da tutti i suoi dubbi, ma non può e questo è il suo più grande e irrealizzabile sogno: Parlare con la sua amica.
Mi prenderete per pazza, ma io ogni mattina chiacchiero con la mia Tazzina di Caffè, sempre la stessa da anni e quindi non potevo non scriverci qualcosa utilizzando questa magnifica canzone ^^
Spero che anche questo capitolo vi piaccia e sarei veramente felice di ascoltare il vostro parere.


ps: Il conteggio è sempre fatto in base al conta parole di Word. Avrei anche inserito delle immagini, ma da quando ho Vista non riesco più ad inserire i collegamenti delle immagini ^^"

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Capitolo 3
*** L'infelicità velata ***


Storia partecipante al contest “La memoria delle cose” indetto da NonnaPapera.

Autrice forum Efp: Gabby_8827
Nome autrice Efp: winry8827
Titolo raccolta: Sogni e Speranze
Titolo capitolo: L’infelicità velata
Personaggio: Quadro
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: Raccolta di Flash/One-Shot
Lunghezza: 311 parole (solo il testo escluse note)
Pompt: Frase “Il lavoro del pittore non finisce col suo quadro: finisce negli occhi di chi guarda”

 
 
 





Sogni e Speranze
 
      

L’infelicità velata
       


Tutti mi guardano, fissano e scrutano, alcuni mi giudicano, chi in positivo chi in negativo, ma succede non si può piacere a tutti.
Non lo sopporto, non è giusto, io non sono fatto per essere guardato tutti i giorni.

Perché mi osservavo?Perché mi guardano?

Che stupide e inutili domande mi pongo, sono un Quadro e il lavoro di un pittore non finisce col suo Quadro: finisce negli occhi di chi guarda e molti lo fanno.

Cosa potrebbe fare la gente con un Quadro se non osservarlo? Ballarci?

Se ne andassero al cinema!

Non sopporto l’attenzione altrui, non mi piace essere continuamente scrutato.

Non vorrei essere criticato, ma nemmeno elogiato, vorrei –magari- essere compreso.
Non ho una guida che m’illustri, una targhetta o cartellino che mi spieghi.
E la gente come fa a capirmi?
Semplice, non lo fa. Nessuno mi comprende.

La mano che mi ha dipinto non è famosa, ma ciò non vuol dire che le persone che mi guardano non debbano cercare un senso in me.

Se mi osservassero attentamente, capirebbero ciò che rappresento,  vedrebbero nella ragazza con il cappellino giallo –ecco io sono lei, lei è me- il rossore sulle gote per la vergogna, lo sguardo imbarazzato e un velo di tristezza sul volto.
Lei ha appena conosciuto il suo promesso sposo.
È infelice.
Vorrebbe vivere la sua vita senza dover obbedire ai genitori, sempre e comunque.
Vorrebbe essere considerata una donna e non un oggetto da offrire al miglior offerente.

La sua infelicità è la mia, la mia timidezza è la sua.
Siamo la stessa persona, abbiamo gli stessi desideri, sogni e speranze.

Vorrei tanto non esser guardato tutto il giorno, magari qualcuno mi comprasse…
Vivrei così in una casa e sarei visto solo da chi la abita.
Pochi occhi ma comprensivi.

Vorrei solo che chi mi osservasse vedesse ciò che rappresento: l’infelicità velata di una giovane donna. 

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