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‘ Questa è l’ultima goccia,
Ronald Weasley! Io me ne vado!’
Hermione, in seguito ad
un’espressione poco gentile del marito Ron, aveva deciso di lasciarlo con le
incombenze domestiche che l’avrebbero assalito.
Hermione Jane Granger e Ronald
Bilius Weasley erano sposati da 5 anni. Avevano una figlia di nome Lindsay nata
quando i due avevano 20 anni. Ora aveva sette anni.
Quella sera, Ron era rientrato
dall’ufficio di Auror molto stanco e molto nervoso poiché il capo si era
infuriato con lui dato che non aveva terminato delle pratiche d’arresto per
alcuni Mangiamorte.
Hermione, come ai tempi di
Hogwarts, aveva espresso più aspramente del solito il suo disappunto sul fatto
che Ron preferisse partecipare ad una partita di Quiddicth piuttosto che
mettersi a tavolino, chino su pratiche importantissime.
E da lì partì il litigio e,
infine, la decisione fatale: il divorzio.
Hermione salì in camera da
letto, furiosa, prese da sotto al letto una grande valigia. La mise spalancata
sul materasso e cominciò a riempirla alla rinfusa.
‘Scappa! Sì, scappa! E’ l’unica
cosa che sai fare veramente bene! A Hogwarts, a casa, sempre così hai reagito!’
le urlò dietro Ron mentre metteva una mano sul corrimano della scala di legno.
Nel frattempo una bambina in
pigiamino bianco, con lunghi capelli boccolosi rossi e gli occhi azzurri
appannati dal sonno, entrò nella camera da letto e palrò ‘Mamma, che cos—‘
‘Lindsay, vai in camera tua,
riempi la borsa con i tuoi vestiti e i tuoi giocattoli,ce ne andiamo da zia Luna.’
Lindsay uscì piano dalla camera
e si affacciò dalle scale vedendo il padre ‘Papà, che suc-?’
‘Lindsay, muoviti!!’ urlò la
madre.
La figlia zittì di colpo mentre
le lacrime le pizzicavano gli occhi. La madre era sempre dolcissima con lei, ma
quando si arrabbiava poteva essere davvero molto cattiva.
Quando le due furono pronte,
inforcato il cappotto si diressero in Aeroporto dove Ron irrimediabilmente le
seguì.
‘Tu sei pazza!’ diceva,
seguendola velocemente.
Hermione non rispose,
velocizzando il passo e tenendo con la mano destra la valigia e con la sinistra
la mano della figlia che stringeva Mr Teddt, il suo peluche.
‘Tu sei pazza!’ ripetè Ron,
tenendola per un braccio.
Hermione lo fulminò con lo
sguardo ‘Non toccarmi’ disse fra i denti.
Ron la lasciò andare e Hermione
si imbarcò con Lindsay nel primo aereo che portava in Irlanda da Luna e Harry.
Questa volta l’aveva combinata
davvero grossa, e Ron l’aveva intuito.
Beh, com’è?
È un prologo, giusto per darvi
un accordo a quello che succederà.
In base alle vostre recensioni
continuerò.
Se vi piace è bene, se no
smetto…ma non siete curiosi del continuo?
Non volete sapere Ron come e se
riconquisterà Hermione?
Non volete sapere che cosa
c’entra la guerra con tutto questo, e quando ha lati positivi?
Non volete sapere perché in
realtà Harry e Luna vivono insieme?
Tutto questo, se vorrete, nella
prossima puntata!!
E mi raccomando, recensite,
ciao!
StefyGranger.
Ps, se le recensioni mi
spronano, entro mezzanotte pubblicherò il proxx chap.
Per la ff “Ginny e la missione
quasi impossibile” l’ho sospesa temporaneamente per mancanze di imput dal mio
cervello, appena disponibile leggerete il continuo.
Questa fanfiction è una
rivendica di “Emily, il cerchio della vita si allarga”.
Capitolo 2 *** Il capo e un'avvocatessa non tanto umana ***
- QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI -
- QUANDO LA GUERRA HA LATI
POSITIVI -
2° CHAP
Il mattino dopo, in Irlanda…
Hermione e Luna erano sedute al tavolo della cucina.
Avevano davanti a loro una tazza di caffè fumante e, insonnolite, ascoltavano
il tg delle 8.30.
La prima aveva profonde
occhiaie, e più spesso la bocca si apriva in uno sbadiglio silenzioso.
Regnava il silenzio da tanto
tempo, finchè Luna non proruppe ‘Come è andato il viaggio?’
Hermione la guardò. La stessa
domanda gliela aveva fatta solo la sera prima. Probabilmente voleva cominciare
un discorso.
‘Piuttosto tranquillo.’ Rispose,
ignorando il gatto Moony che le si era raggomitolato sulle gambe.
‘E….come mai…tu..e Ron…sai..?’
Hermione dapprima non volle
rispondere, poi posò la tazza fumante, e si passò una mano fra i capelli ‘ In
realtà…è da tempo che ci stavo pensando.’
Luna non capì subito e la spronò
a continuare.
‘ Mi ero stufata di vedere
sempre Ron a guardare stupide partite quando poteva sforzarsi a lavorare a
casa. Sembrava che non gli importasse nulla dell’andamento di famiglia. E se il
capo l’avesse licenziato, noi saremmo rimasti anche senza casa perché io da
sola con il mio stipendio non ce la faccio.’
La bionda annuì col capo ‘E ne
sei sicura?’
Hermione la guardò, come quasi
la stesse supplicando di farle cambiare idea, poi annuì.
Dopodiché il suo viso si rabbuiò
facendo sì che una candida lacrima le solcasse il volto. Non le sembrava vero
che tutto potesse finire così.
Tutto quello che aveva passato,
i pianti a Hogwarts, il desiderio di farsi accorgere da Ron, i piani di Ginny
per farli mettere insieme…il matrimonio…la loro figlia…tutto andato in fumo…per
colpa sua.
È stata sempre colpa sua, pensò
Hermione.
Le litigate a Hogwarts erano
causate soprattutto da lui. Sempre lui la faceva piangere e disperare, la
faceva rintanare in biblioteca…ma solo lui riusciva ad amare.
Una mano possente si posò
delicatamente sulla spalla della giovane Granger che, per un nanosecondo, pensò
potesse essere proprio la sua.
Si voltò e vide Harry, già vestito di tutto punto.
Con gli occhiali rotondi posati
sul naso, quegli occhi verde smeraldo così penetranti e quell’immancabile
cicatrice che tanto lo differenziava dagli altri 27enni.
Harry Potter e Luna Lovegood non
erano né parenti, né fidanzati e neppure sposati!
Non avevano figli in comune ma
solo un lavoro alimentata ogni giorno dall’amicizia che li legava così
fortemente.
Più volte Luna aveva detto a
Harry che se voleva poteva tornare a Londra dai suoi amici, ma quest’ultimo si
rifiutava sempre ‘ Non mi va di lasciarti da sola a Dublino.’ Diceva.
E così si giustificava, sempre.
Comunque, i due vivendo in una
grande casa nella periferia nord di Dublino.
‘ Harry’ lo informò Luna ‘Oggi
potresti portare Hermione dalla signora McGoune?’
Harry guardò Hermione ‘ Un
avvocato? Non vorrai mica…??’
La donna sostenne il suo sguardo
fin quando Harry tacque e, mesto, annuì debolmente.
Neanche a lui sembrava vero,
eppure stava accadendo.
Intanto, a Londra…
Il telefono squillò insistentemente finchè l’uomo che si
era addormentato sul divano del salotto non si alzò imprecando ad alta voce ‘
Pronto?’
‘ Weasley!!!!’ era il capo ‘ Che
facevi?? Dormivi??!!’
Ron allontanò un poco la
cornetta dall’orecchio, poiché il vecchio signor Broufh stava urlando.
‘
Signor Broufh……’
‘ Signor Broufh un corno!!!
Muoviti o quanto è vero il Dio dei Gabbani che ti licenzio!!!’ e la telefonata
terminò lì.
Il 27enne guardò la cornetta e
sbuffò.
La casa era così silenziosa.
Quella stessa bambina che
sarebbe corsa ridendo da lui con una calza viola e una blu e con lo zainetto
sulle spalle, quella stessa moglie indaffarata a studiare in cucina nuove
pratiche per il lavoro, quelle stesse persone che amava, ora l’avevano
lasciato.
Sospirò sconsolato e cominciò a
prepararsi per andare a lavoro.
Paragrafo 2
Ore 16.30, Dublino nord.
‘ Mamma, mamma!!! Guarda cos-?…mamma…?’ Lindsay era
tornata a casa dalla nuova scuola con, stretto tra le mani, un piccolo mazzo di
margherite da campo.
Ma entrando in casa, aveva
trovato la madre inginocchiata a terra mentre piangeva tenendosi la testa fra
le mani.
Piangeva quasi istericamente,
dondolandosi indietro e in avanti mentre forti singhiozzi le scuotevano
l’animo.
Lindsay era rimasta sull’uscio
della porta, mentre il mento le tremolava e il naso le diventava rosso. Lei
stessa non sopportava più quella situazione.
Non le andava più di vedere la
madre che ogni giorno si intristiva sempre più e si chiudeva in se stessa
tacendo anche per interi giorni.
E in realtà le stava anche
antipatica l’avvocatessa che andava a parlarle.
In quel momento, scendeva dalle
scale Luna che, accortasi della scena aveva raggiunto la bambina facendola
salire in camera.
Il fatto era che quello stesso
giorno era arrivata la famosa avvocatessa McGoune: una signora cicciotella, dai
corti capelli tinti di un biondo scuro. Il grasso delle braccia le molleggiava
quando parlava gesticolando o quando doveva presentare i conti.
Gli occhiali rettangolari li
teneva sul naso non perché ne avesse davvero bisogno, ma più che altro per
darsi un’aria di importanza.
Non era dolce. Per niente dolce.
Era fredda, dura, cercava di non
far sì che i problemi degli altri le penetrino nell’animo.
Ecco perché mentre l’avvocatessa
parlava Hermione non era tanto sicura.
Ecco perché ora Hermione
sembrava più chiusa e più depressa.
Perché l’avvocatessa le aveva
detto senza tanti giri di parole che voleva la firma del marito sulla richiesta
di divorzio e lei gliel’avrebbe data in quattro e quattr’otto.
Durante la cena di quella sera
tutti tacevano, quando la piccola proruppe con la sua deliziosa vocina ‘ Sai
mamma, oggi ho preso a scuola una Lode sul tema della famiglia.’
Tutti stranamente cercarono di
non guardarsi fra loro. Lindsay passò in rassegna i loro visi e sorrise
aspettandosi una congratulazione.
Luna posò la forchetta e andò a
prendere dell’acqua dal frigorifero.
Harry si alzò dicendo che doveva
andare a controllare una cosa al computer.
Rimasero madre e figlia,
finalmente da sole dopo tanto tempo.
Quasi un mese.
Hermione aveva ancora gli occhi
gonfi di pianto ma sorrise alla figlia ‘ Sarai stata l’invidia di tutti..’
‘ Già.’ Annuì vigorosamente
Lindsay, certamente più sollevata dal sorriso della madre.
Hermione sorrise e le accarezzò
una guancia ‘ La mamma ti sta facendo soffrire?’
Lindsay non rispose, poi abbassò
il capo ‘ Papà tornerà a prenderci di qui?’
A quel punto Hermione si
irrigidì ‘ Tuo padre ha scelto cosa è facile, non cos’era giusto. Quando si
pentirà e chiederà perdono, allora decideremo assieme, Lindsay.’
La bambina annuì col capo ‘
Capisco…’
Bene, bene!
Finito un altro chap.
Sicuramente più lungo del primo.
Come avrete visto Hermione entra
quasi in depressione per l’imminente divorzio, Lindsay cerca di capire la
situazione ma le manca sempre di più la figura maschile del padre.
Dal canto suo Ron è tra l’incudine e
il martello, il capo è un rompiballe e gli mancano sempre più le sue due donne.
Ma il signor Broufh oltre ad essere
un grande rompi (causa anche del loro divorzio, possiamo dire) può apportare
una soluzione bella e buona.
Tutto questo e molto altro nel proxx
chap, ciao!!
Ah-eh, stavo dimenticando i
ringraziamenti!!!
ROBBY:
ciao robby! Eh, neanche a me la coppia
Harry/Luna piace, ma I due, in questa storia, sono solo amici..ciao!! E
grazie!!
JOEY BAGGINS: eccola qui, Joey!!
E w i drunk e ron/hermione!!!!
RONNY 92: volevo cominciare col
dire che ho cercato il tuo nome nell’elenco degli autori..ma non c’eri….e
poi…eccoti il continuo e continua a recensire, ciao!
HERMIA: eh ma in questo capitolo capirai che non era solo
quello il motivo del divorzio, comunque è così raro che entriamo assieme in
msn!!! A proposito, non dovevi mandarmi la tua ff?? Ciao!!!!!
Ron oramai era ridotto ad uno
straccio. In nulla trovava la felicità.
E la vista di quelle bamboline
sparse nella cameretta di Lindsay non facevano che peggiorare ulteriormente la
sua situazione emotiva.
Non solo gli mancava la figlia,
e lui lo sapeva.
Gli mancava Hermione.
Eccome se gli mancava! Gli
mancava il suo profumo, le sue mani minute che svelte preparavano la cena o
firmavano fogli di lavoro.
Gli mancava quella voce così
dolce e calda che gli arrivava alle orecchie quando canticchiava sotto la
doccia mentre tornava dal lavoro.
Gli mancava tutto di lei.
Odiava ciò che aveva detto, si
malediva ogni sera;
odiava il non poter sentire la
voce della sua bambina, di sua figlia;
odiava quella situazione
impossibile,
ma soprattutto odiava….
‘ Weasley!’ ……….il suo capo.
Una nervosissima segretaria
dalle lunghe gambe secche, e dal tailleur verde vomito troppo stretto entrò
nell’ufficio di Ron ‘ Il signor Broufh la vuole immediatamente nel suo
ufficio.’
Ron la guardò e alzò un
sopracciglio ‘ Davvero? E si è assicurato che quelli del palazzo affianco
l’abbiano sentito?’
La segretaria, quelle brutta
zitella, rise nervosamente.
Dopotutto era davvero brutta.
Non sapeva reggersi su quelle scarpe
giallo evidenziatore (come amava chiamarle Lindsay) dal tacco a spillo troppo
stretto, e i capelli color cenere di sigaro erano stretti in uno chignonne così
tirato, che le si potevano contare i nervi che si arrotolavano sul cervello.
Non so se ho reso l’idea.
Da un po’ di tempo a quella
parte lei aveva una cotta per Ron, e lui lo sapeva.
La sentiva spettegolare spesso
con le sue colleghe circa l’andamento familiare suo e di Hermione.
Non la sopportava proprio.
Arrivato nell’ufficio del capo,
si sedette pesantemente su una di qulle poltrone di pelle nera lucida ‘
Ascolti,’ esordì il rosso ‘ Se mi vuole licenziare lo faccia subito. Senza
troppi giri di parole.’
Il capo negò con la testa ‘ No.
Perché lei lasci un po’ l’ufficio – e qui si passò sulla fronte imperlata di
sudore un fazzoletto bianco – la mando in missione. ‘
Ron inclinò il viso e ridusse
gli occhi a due fessure ‘ Dove?’
‘ In Irlanda, a Dublino. Avrai
una catapecchia, vivrai malissimo ma il tuo salario sarà appropriatosaprò come ricompensarti, al tuo ritorno….
Sempre SE tornerai da quell’inferno.’
Ron con ci capì immediatamente ‘
E questo….onore…per cosa?’
Il signor Broufh gli si avvicinò
e lo fissò dritto negli occhi e quella parola gli arrivò velocissimamente ‘ Per
la guerra.’
Gli occhi del 70enne erano
scuri, iniettati di sangue per il troppo stress accumulato che gli causava il
suo lavoro da capodirettore di Aurors.
Di lì a poco tempo si sarebbe
ritirato in pensione e avrebbe ceduto il suo posto al figlio Gerolym Broufh.
Un ragazzo tonto di 30 anni
circa. Il suo scopo principale era quello di fondare una fabbrica di
cioccolato.
Certo, con la magia ci sarebbe
riuscito di sicuro e di golosi ce n’erano tanti in giro.
Ma come ci si sarebbe dovuti
comportare in un’assemblea di lavoro?
Quali progetti avresti dovuto
presentare? Progetti su come migliorare la già perfetta forma rettangolare
delle barrette?
Questo a Ron non è che
importasse tanto e presumo neanche a voi lettori, perciò andiamo avanti.
Si stava avvicinando il fatidico
Natale, era precisamente il 21 dicembre.
Ron stava guidando la macchina,
con la radio accesa che trasmetteva le ultime notizie.
“ Strani fenomeni oggi a nel
centro di Leen, un gruppo di 50 bastoncini di legno di forme e dimensioni
diverse sono state trovate in periferia sud della suddetta città. Molte persone
hanno scherzato pensando fossero bacchette magiche e puntandosele contro
enunciando il famoso tra i cartoni animati Abra Calabra sono morti
inspiegabilmente. Ma andiamo avanti con le prossime notizie, si registra che
l’uomo più ricco del mondo…”
L’uomo alla guida spense la
radio. Un fastidioso groppo in gola lo fece star male per circa un’ora.
Quello strano groppo
assomigliava inspiegabilmente ad un solo sentimento: paura, terrore.
Intanto alla stessa ora, ma a km
e km di distanza….
Lo zio Harry era molto, forse
troppo generoso e buono con lei.
Seppur partisse dalla scuola
elementare “Dragon Fly” un bus per bambini gabbani, lo zio insisteva affinché
si faccia accompagnare in macchina.
E non capiva perché.
Spesso trovava la zia e lo zio
che parlavano fra loro in modo frenetico, quasi avessero paura che qualcuno li
potesse sentire.
A volte riusciva a estrapolare
qualcosa di comprensibile dal loro dialogo, ma l’unica cosa che sentiva era
Voldemort.
Era sicura di aver sentito da
qualche altra parte quel nome, ma non ricordava dove.
Sospirò e rese una delle sue
bigotte preferite e la guardò ‘ facciamo così…’ cominciò ‘ Da oggi in poi tu
sei il drago…anzi no…la brutta strega cattiva che mi tiene imprigionata qui…Un
giorno arriverà il mio papà che è il mio principe azzurro e mi porterà via per
semp-‘
‘ Lindsay! ‘Il suo monologo fu interrotto da Luna che la
chiamava di sotto.
‘ Che c’è?!’ domandò la piccola.
‘ Corri a far colazione che dopo
ndrai con lo zio a comprare l’albero di Natale!’
Lindsay sospirò ancora una
volta.
In verità non le andava tanto di
festeggiare il Natale, quell’anno, senza il suo papà.
Ogni anno andava con lui e la
mamma a scegliere l’albero, e lo addobbava sempre con la zia Ginny e il suo
cuginetto Oscar.
Posò la sua bigotta sul letto e
si diresse in cucina, scendendo a due a due le scale di legno.
Arrivata, Luna era in piedi e le
porgeva un panino, mentre Harry era seduto in cucina a sorseggiare un caffè amaro.
La madre, inspiegabilmente, non
c’era.
La piccola arricciò il naso
‘Cos’è?’
‘Panino alla carne!’ rispose
ovvia Luna, non capendo il comportamento della bambina.
‘ Non mi piace.’ Annuì Lindsay
servendosi di latte e pandoro (magari forse non esiste in Irlanda, perciò
vogliate scusarmi! Nda ^__-).
Harry sorrise e alzò il viso
‘Proprio come suo padre..’.
Fuori nevicava, e quando Lindsay
e lo zio Harry tornarono dalla serra del centro di Dublino, era già ora di
cena.
La bambina, vedendo sua madre,
corse ad abbracciarla e con suo stupore, Hermione la prese in braccio e la fece
roteare sussurrando un ‘ Amore mio.’
Durante la cena tutti parlavano
del più e del meno, e Luna e Harry si accorsero che l’umore di Hermione era
migliorato.
Lindsay parlò ‘mamma sai che sei
più bella quando sorridi?’
A quella frase Hermione sorrise
ancora di più scompigliando i capelli alla bambina.
Sembrava come…innamorata…
Ed ecco qui il più brutto dei capitoli, il più noioso, il
più povero di avvenimenti, lo so.
Ma come avrete capito, Ron ha avuto
una possibilità di rincontrare Lindsay e Hermione e magari di convincere
quest’ultima, ma la stessa sembra essere rinata.
Innamorata?
Boh!
Si saprà, se volete che continui la
storia, nel prossimo capitolo.
Ovviamente, se potete, dopo la
lettura lasciate un piccolo commento anche solo “Brutta” o “Carina” o
“Deludente”.
Ammetto che questo chap è piuttosto
orribile ma abbiate pietà di me!! ^^”
In base alle vostre recensioni,
vedrò se continuare questa storia.
UN CALOROSO ABBRACCIO A CHI
RECENSISCE SOPRATTUTTO E A CHI LEGGE ( ma recensite, vi prego!!!!!!).
OK, e un ringraziamento speciale a:
RONNY: ok andrò a cercare ma tu
continua a recensire! Ciao!
NUNKI: anche io penso che la guerra
non abbia lati positivi, ma in questa storia spero vivamente che ce l’abbia. Il
divorzio è una cosa tristissima e come capirai in questo capitolo, Hermione
sembra rinata….spero che recensirai ancora e che ti piaccia, ciao!
SIJAY: e come sempre mi fai
arrossire, grazie SiJay, ciao!
HERMIA: in qst chap ho cercato più o
meno di parlare come Ron pensa .. ma in realtà è difficile. Beh, spero checontinuerai a leggere cmq, eh! Ciao e
baciotti!
ROBBY: già le tue ship sono proprio
uguali alle mie!! Grazie e continua a recensire! ^__- ciaoooo!!
PRIMA DI CONCLUDERVI E LASCIARVI ALLA LETTURA DI ALTRE
FANFICTION VORREI PUBLICCIZZARE UNA FANFICTION DAVVERO BELLA. PER GLI AMANTI
DELLE DRACO/GINNY :
Lindsay
e Harry erano in salotto ad addobbare l’albero natalizio ancora completamente
spoglio di luci e ciondoli.
Luna e Hermione invece, erano
sedute in cucina parlando del più e del meno.
Fuori il cielo era completamente
nero, mentre una violenta bufera di neve e ghiaccio si abbatteva su tutta
Dublino.
La casa era tutta silenziosa se non
fosse stato il disco di sottofondo nel salotto che dava un’aria più natalizia a
quella serata.
Ma quella silenziosa atmosfera
venne turbata da un sonoro bussare alla porta.
Tutti si guardarono raggelando.
Harry si alzò e sfoderò la
bacchetta, Luna pure, mentre Hermione prendeva in braccio la piccola Lindsay.
‘ Chè?’ domandò secco Harry.
E una voce camuffata e infreddolita
si fece sentire ‘Sono Babbo Natale!!’
I quattro si guardarono ancora una
volta, come aspettando che qualcuno si decidesse a dire ‘ Ebbene, vi ho fatto
uno scherzo’ Ma così non fu.
‘ Dai, Harry, apri la porta!’ disse
ancora quella voce, questa volta con impazienza.
L’occhialuto andò ad aprire con
enorme disappunto di hermione, e ne uscì realmente Babbo Natale.
Lindsay sorrise e, liberatasi
dolcemente dalle braccia della madre, gli andò incontro.
L’uomo travestito si inginocchiò di
fronte, e la bimba lo guardò negli occhi.
Erano di un azzurro acceso, proprio
come quelli suoi.
‘
Papà…’ sussurrò.
Gli occhi di quest’ultimo si
inarcarono in un sorriso ‘ Amore mio.’
‘PAPA’!!!’
Il ragazzo liberatosi della barba
finta l’abbracciò forte forte, mentre Harry sorrideva felice assieme a Luna.
Hermione invece… ‘ E tu che diavolo
ci fai qui?’ domandò severa.
Ron, con in braccio Lindsay, si
alzò e la guardò ‘ In missione.’
‘In missione!’ esclamò Lindsay
imitando il padre.
‘In missione?!’ domandarono Harry e
Luna all’unisono.
‘In missione.’ Confermò Ron,
posando a terra la figlia, che ora gli cingeva le gambe.
Quello che seguì fu un lungo
silenzio, contrassegnato dall’ululato del vento sulle finestre.
Harry sorrise ‘ Dai amico, sarai assiderato,
vieni in salotto.’
Ron cominciò a seguirlo volentieri.
‘ Sei arrivato giusto in tempo,
papone, stavamo facendo l’albero!’ continuò eccitata Lindsay che non finiva di
sorridere alla vista del padre.
‘ Uuu! Che bello.’ Commentò Ron ‘Ma
lo dobbiamo rifare perché non vale!’
Harry scoppiò a ridere ‘ E
scommetto che dopo ti fai una bella partita a scacchi con me, vero?’
‘ E come potrei rifiutare!!’
esclamò il rosso ‘ Come potrei rifiutare di battere un caro vecchio amico.’
Lindsay si fece prendere ancora una
volta in braccio. Non le sembrava vero.
‘ Papà, promettimi che quando
torniamo a Londra mi sposi!’
Ron sorrise, intercettando il
viso di Hermione che era seduta su una poltrona.
Sorrideva dolcemente anche lei,
ma appena intercettato il viso di lui, si fece immediatamente seria.
Luna entrò nel salotto con un
vassoio di tazze fumanti di cioccolato caldo, dopodiché Ron (che si era vestito
con abiti normali), Lindsay e Harry cominciarono ad addobbare quell’abete alto,
vicino al camino.
E Hermione si ritrovò a fissare
il ragazzo dai capelli rossi, a guardare quella camicia di lana a quadretti che
aderiva perfettamente alla schiena quando si piegava e di quelle braccia e
quelle mani che l’avevano sostenuta sempre, nei momenti più difficili….
Ma si sa, l’orgoglio è una
brutta cosa.
‘ Come mai il tuo capo ti ha
mandato in missione, Ronald?’ domandò acida Hermione, distogliendo lo sguardo.
Lui si girò con uno dei sorrisi
più belli che avesse mai desiderato ina situazione del genere ‘’ Mi vuole un
po’ fuori dalle scatole, no?’
Tutti scoppiarono a ridere,
tutti tranne lei.
Ron se ne accorse ‘ Eddai,
Mione….’
L’aveva fatto. Ancora una volta.
L’aveva chiamata come quando si amavano.
Sì, si amavano, imperfetto.
Perché di presente, secondo lei,
non se ne poteva proprio parlare. Lei non lo amava più, ne era certa.
‘ Io e Lindsay viviamo molto
bene senza di te, lo sai no? Altri 10 minuti e te ne vai.’ Disse gelida, prima
di prendere il libro che stava leggendo e salire in camera.
Lindsay parlò ‘ Non è vero,
papà. Non crederle, è solo arrabbiata.’
Dublino nord, ore 8.00, casa
Lovegood-Potter.
Hermione entrò entusiasta in cucina sotto lo sguardo
sorpreso della piccola Lindsay che stava affogando delle cioccorane nel latte
caldo, quello di Harry che bevevo sorseggiando del caffè bollente e di Luna che
stava spremendo con la forchetta delle arance.
‘ Oggi, ‘ esordì lei ‘ voglio
che tutti siate pronti per conoscere un mio caro amico di infanzia, David.’
Luna, Harry e Lindsay si
guardarono in silenzio, poi Hermione sorrise ancora di più ‘ Verrà fra mezzora
e voglio che tutto sia perfetto.’
Per essere tutto perfetto era
perfetto.
La casa era immacolata,
pulitissima. I ceppi accesi nel camino scoppiettavano e l’albero natalizio era
stracolmo di luci e ciondoli dorati raffiguranti angeli e babbi natali.
Quella sera Ron avrebbe preso in
braccio Lindsay e le avrebbe fatto mettere il puntale, com’era tradizione
Weasley.
Inoltre, Hermione era vestita di
tutto punto, con una camicia bianca di seta e una giacchetta di velluto blu,
con pantaloni coordinati.
Un quarto d’ora dopo, suonò la
porta, e Hermione tutta eccitata andò ad aprire la porta.
Ma quello che le si parò davanti
non era David…era…
‘ No Ron, non puoi entrare.’
Disse lei risoluta mentre con un gesto stava per chiudere la porta.
Lui la fermò ‘Perché no?’
‘ Perché… perché ho un ospite.’
‘ A quest’ora?’
‘ A quest’ora.’
‘ Beh, fammi entrare comunque.
Non ho fatto colazione…e neanche la barba.’
‘ Vedo. Ma questa casa non è un
bar, Ronald.’
Ron sorrise facendo gli occhi da
cucciolo ‘ Beh-ma..il supermarket è chiuso…’
Proprio in quel momento Harry si
accorse di Ron ‘ Eddai Herm, fallo entrare!’.
Ma dopo 10 minuti circa, la
porta suonò nuovamente.
Lindsay andò ad aprire sotto richiesta del padre.
Gli si presentò un uomo sui 30
anni circa, alto, bruno, dagli occhi grigi e un sorriso svenevole.
Lindsay fece una smorfia
arricciando il naso ‘ Ciao…’
‘ Ciao! Tu dovresti
essere…Lindsay, no?’
‘ Risposta esatta ma non c’è
nessun premio in palio, se ne può andare, ciao ciao!!’
La bambina stava per chiudere la
porta, quando Hermione la fermò ‘ Lindsay! O Dio, scusala. Entra!’.
Quando entrarono in cucina, Ron
stava affogando come Lindsay delle cioccorane nel latte freddo con Harry e la
bambina.
Tutti e tre (poiché Harry aveva
fatto mettere a proprio agio l’amico) rigorosamente in pigiama.
David salutò cortesemente ‘
Buongiorno.’
Nessuno dei tre rispose, il che
fece infuriare Hermione che, con un sorriso forzato si rivolse all’amico
‘David, Vuoi un po’ di caffè?’
‘Ehm, no grazie, ho già fatto
colazione.’ Spiegò lui sorridendole.
‘Ok, allora salgo per prendere
quelle carte.’
‘ Sì.’
Hermione se ne andò di sopra, e
Harry lo fece sedere.
‘ E così, tu saresti…Daniel?’
‘
David, David Rowe.’
‘ Oh! Che sbadato scusa. Io sono
Harry Potter.’
‘ Piacere mio.’
‘ E lui è il marito di Hermione,
Ron Weasley.’
Ron lo guardò alzando un
sopracciglio.
Ma David sorrise ‘ State
divorziando, non è così?’
Non fu Ron a parlare questa
volta, ma la piccola Weasley ‘ Sarai pure bello, David, ma mio padre è ancora
più bello e più forte di te che sei un…un babbano.’
‘ Babba-che?’ domandò ingenuo
David.
Ron e Lindsay si guardarono
complici.
‘ Un pedofilo, uno sfruttatore
di donne…un maniaco.’ Spiegò semplicemente Ron.
‘ Cosa?? N-no…i-io n-non
sono..un…un..’
Sembrava che David si stesse per
mettere a piangere!!…
‘Balbetti.’ Osservò Harry ‘ Vuol
dire che stai dicendo bugie.’
Intanto Luna entrò in cucina ‘
Oh! Un Gabbano tra noi! Non ne conosco poi molti, dopotutto, è bello conoscerne
di nuovi. È interessante.’
David ingoiò febbrilmente ‘ No,
forse mi fraintendete, i-io…
Ma in quel momento entrò
Hermione con alcune carte.
David comincia a baciarle
febbrilmente la mano trattenendo i singhiozzi del pianto ‘No Hermione ti giuro,
io non sono babba…babba…’
‘Babbano.’ Gli arrivò in aiuto
Ron.
Hermione gli fulminò lo sguardo
e lui sfoderò un sorriso a trentadue denti.
‘ Ti prego amore mio io non lo
sono, io sono un normale…non sono un pedofilo, né un maniaco…e..e…’
‘ David ‘ cercò di calmarlo
Hermione ‘ David..sì…sì..lo so..DAVID!’
David la guardò ‘ Sì pulcino
mio?’
Harry e Lindsay fecero finta di
vomitare, mentre Ron guardava prima la donna poi l’uomo andando su tutte le
furie.
‘ Calmati ora, ‘ disse ancora
Hermione.
‘ Ma non sono babbano, te lo
giuro, sono un semplice avvocato, e.e…’
‘ Lo so lo so…calamti.’
Amore mio, non vorrei mai che tu
pensassi che io sia un babbano..’
‘ Ho un’idea David. Andiamo in
salotto così compilo le schede, eh?’
‘ Sì…ok…’.
Usciti dalla cucina, Ron colpì
con un pugno il tavolo facendo tremare i bicchieri, aveva l’affanno per la
troppa furia, e alzandosi guardò torvo la porta della cucina ‘ Quello non
resisterà un solo minuto, qui.’
Finito anche questo capitolo!!
Waaa…in un giorno due capitoli.
Spero che vi piaccia David…^^”
scherzavo!
Grazie per le recensioni, e
ricordatevi che l’unico modo per farmi continuare a scrivere è recensire in
tanti.
Prendete ad esempio “Emily”, no?
Non l’ho continuata perché alla maggior parte non piaceva. E così ho lasciato
perdere!
Bene, anche per questo capitolo
chiedo gentilmente un vostro anche piccolissimo commento, ringraziando chi
recensisce e anche chi legge.
Ma soprattutto:
SIJAY: sai, neanche io vorrei
mai deluderti perché segui sempre tutte le mie storie e per questo ti
ringrazierò all’infinito!! Purtroppo, rispondendo alla tua recensione, c’è
david…..ciao e grazie!
ROBBY: cara robby, non sbagli.
Hermione è innamorata, ma dovrete capire voi di chi.
HERMIA: E come non potrebbe
essere BELLA la figlia di un BELLISSIMO?? Grazie Hermia, e non ti preoccupare
per la pubblicità! ^__-
La cucina era stranamente silenziosa quel pomeriggio.
Era la previgilia di Natale, e Hermione e Luna stavano
riposando, mentre David (che era rimasto volentieri a pranzo), Lindsay, Ron e
Harry erano seduti intorno al tavolo.
In particolare l’occhialuto e il rosso giocavano a scacchi.
‘Sai..’ proruppe ad un certo punto Lindsay poggiando i gomiti
sul tavolo e indirizzandosi verso David che tranquillamente stava leggendo un
normale giornale babbano ‘ Io voglio bene al mio papà.’
David sorrise, senza staccare gli occhi da quelle parole
stampate ‘Mi fa piacere.’
‘ E la mamma ama ancora il mio papà.’ Sostenne lei ‘Solo che è
orgogliosa.’
L’uomo non rispose.
Intanto Ron e Harry fissavano la scacchiera incuriositi dal
dialogo.
‘Il mio papà ti batterebbe in un secondo a scacchi.’
David lanciò un’occhiata al rosso ‘Davvero?’
‘ Ma se voglio potrei batterti anche io.’ Continuò lei.
‘ Sono felice che tu abbia autostima.’
‘La cosa che piace più alla mia mamma sono i capelli rossi. E tu
non ce li hai!’
Il bruno si mise a ridere di gusto, sotto lo sguardo sorpreso
degli altri.
‘ Tu vuoi sposare mia mamma, vero?’
A quella domanda, calò un silenzio pesante rotto solamente dal
ticchettio indisturbato dell’orologio a cucù della cucina.
‘Ma il mio papà potrebbe staccarti la testa dal collo.’ Terminò,
scendendo dalla sedia e dirigendosi in camera,
Harry e Ron si guardarono alzando contemporaneamente un
sopracciglio.
Poi scoppiarono a ridere senza senso.
David sbuffò, allentandosi la cravatta.
Verso le 23 di sera, tutti, compreso purtroppo anche David, si
ritrovarono in salotto contemplando l’albero e chiacchierando.
Il mormorio che si estendeva nel salotto, fu interrotto da una
domanda di Ron ‘Ti ricordi, Mione?’
La ragazza interpellata si girò di scatto ‘Ricordarmi cosa,
Ronald?’
Il bel rosso aveva un sorriso divertito stampato sulla bocca ‘
Quella volta…quella volta che sfuggimmo per un pelo da Gazza?’
Harry soppresse uno scoppio di risata premendo la mano sulla
bocca, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime.
‘..Tu ..non ricordo cosa volevi fare e mi portasti con te…sì mi
sa in biblioteca! E Gazza ci inseguiva, ed entrammo nell’aula di
Trasfigurazione e restammo lì fino alle 5 del mattino perché quel vecchio
rimbambito si era addormentato davanti la porta!! Ricordi?’ spirò Ron,
sorridendo.
Hermione abbassò il volto per richiamare alla mente quel buffo,
a parere loro, ricordo.
Ma lei non l’aveva mai dimenticata quella sera..erano al 6°
anno…
“ Ron dormiva indisturbato con le pesanti tende rosse
tirate e la coperta di lana fin sotto il mento.
L’unico rumore che si faceva spazio a gomitate nel silenzio era
lo scalpicciò dei ceppi accesi della stufa che si trovava in posizione centrale
nella stanza.
Un forte russìo si espandeva a braccetto con quel rumore: era
pesante e stanco.
Era quello di Ron.
Si sentì un frusciò di mantello. E poi, un Lumos illuminò
fiocamente la stanza.
La ragazza dai lunghi capelli bruni si avvicinò al terzo letto
partendo da destra.
Tirò via le tende e cominciò a scuotere dolcemente quella figura
addormentata.
‘Ron…?Ron, per l’amor del Cielo…Ron?’
‘Mhhhhh….no, mamma, non mi va.’
Hermione aggrottò le sopracciglia, poi sorrise ‘Ronald Weasley!’
esclamò a bassa voce.
‘ No…chiedi a Hermione…’
La ragazza scuoté la testa alzando gli occhi scuri al soffitto,
poi scuotè più forte l’amico ‘Ron?!’
Il ragazzo, spaventato, aprì velocemente gli occhi ‘Hermione??
Che ci fai qui? Non dovresti stare qui!’
Lei sbuffò tirandolo fuori dal letto dal polso ‘ Su, seguimi.’
‘No’ si lagnò lui ‘Ho sonno, Hermione. Chiedi ad Harry.’
Lei lo guardò accigliato ‘ Vuoi che chieda a Harry? Bene, ma poi
non fare la parte del geloso.’
Gli mollò il polso e si diresse da Harry, rallentando ogni
minimo movimento.
Poi arrivò la voce ‘No! E vabbene, andiamo. Uff! ma almeno fammi
mettere la vestaglia.’
La ragazza avrebbe tanto voluto dirgli che non ce ne sarebbe
stato bisogno, che avrebbero fatto presto, ma preferì non parlare, contemplando
piuttosto come si muoveva imprecando e cercando la vestaglia.
Dopo un po’ si ritrovarono nel corridoio del quarto piano.
Conoscevano bene le scale a cui piace cambiare, ma quella notte sembravano
proprio cocciute!!
Camminavano lesti.
Lei con la bacchetta alzata che illuminava con il Lumus il
corridoio, e Ron con la bacchetta illuminata posata sulla mappa del malandrino
“presa in prestito” da Harry.
Un rumore di scarpe di cuoio nero e un altro di pantofola.
Poi il silenzio.
Voltarono un angolo, quando Ron prese di scatto il braccio di
Hermione e la tirò a sé facendola avvicinare a lui di molto.
A Hermione mancò un battito, ma fu tutto inutile, perché non
l’aveva fermata per il motivo che la sua mente bacata (ma innamorata) aveva
progettato, no. Lui le parlò fissando la mappa ‘Qui dice che sta arrivando
Gazza.’
Hermione alzò il viso dalla mappa e incontrò gli occhi
preoccupati dell’amico […].
‘ Dobbiamo andarcene.’ Spirò lui tirandola con sé.
Poi sentirono i passi di Gazza, dapprima lenti, poi più veloci
fino a intraprendere una vera e propria corsa.
Anche i due Grifondoro si ritrovarono a correre, mentre il cuore
batteva ancora più forte.
E non per la corsa e l’affanno, e forse neppure perché ora si
stavano tenendo per mano, ma probabilmente era per Gazza.
Anche se io non ci metterei la mano sul fuoco. :-P
‘Vieni, per di qua!’
Fu un attimo, e i due si ritrovarono nell’aula vuota, buia,
fredda e sinistra di Trasfigurazioni.
La lavagna era nera, i gessetti posati in ordine di altezza, e i
banchi vuoti.
Aleggiava nell’aria un non so che di altero e inquietante, che
fece rabbrividire i due.
Si guardarono, poi Ron proferì ‘ Era l’unica via di fuga.’
Hermione annuì ingoiando il vuoto e sistemandosi una ciocca
dietro l’orecchio.
E fu uno sguardo, per far capire ai due, che si tenevano ancora
per mano. Lui la lasciò.
I passi di Gazzasi
arrestarono proprio davanti la porta di quell’aula.
‘E ora che facciamo?’ domandò Hermione.
‘ Non ci resta che aspettare.’ Sussurrò Ron, sedendosi a terra.
Hermione lo imitò, poi scrutò l’aula. I libri posati sugli
scaffali erano umidi e trasmettevano brividi di freddo.
Le finestre gotiche a due volte rispecchiavano la realtà del
cielo buio illuminato solo da piccoli timidi puntini luminosi.
Hermione sospirò pensando che dopotutto, quella sera stava
andando male, molto male.
Poi si voltò verso Ron, che ora stava anche lui scrutando
l’aula, e cambiò idea.
Dopo un po’ di silenzio, Ron si decise ad alzarsi.
Si avvicinò alla porta e piegò la maniglia. Spinse un po’, ma
sembrava bloccata.
‘Maledizione!’ imprecò, voltandosi di colpo verso Hermione.
Il caro vecchio custode Gazza, infatti, per non far fuggire i
due studenti, aveva deciso di rimanere lì fino al mattino, e di dormire di
spalle alla porta.
Il freddo si infiltrava nelle ossa e li faceva rabbrividire,
vogliosi di una bella coperta calda o di un materasso morbido.
‘Beh, potrei trasfigurare … non so…un banco!’
Ron la guardò ‘Buona idea.’
‘Ma non so se sarebbe saggio che ci mettessimo a dormire.’
Rinunciò lei, abbracciandosi le gambe.
Ron la guardò accigliato ‘Coosa?? Ma Hermione, ne vale per la
nostra incolumità!’
Hermione preferì non rispondere.
‘Ok, allora, trasfigura un libro.’ Concesse lui, alzandosi e
prendendo il primo libro che gli capitò in mano.
Lo diede a Hermione che lesse il titolo ‘Ma Ron sei pazzo??
Questo è un libro della McGranitt!! Non se ne parla proprio!’
‘Oh andiamo Hermione!!! Moriremo di freddo.’
‘No! Ci rinuncio! Non voglio trasfigurare un libro!’
Ron la guardò ancora, poi sbuffò e, inforcata la bacchetta
decise di trasfigurare lui un libro a caso ‘Anzi, sai cosa ti dico? Trasfiguro
prooooprio quello della professoressa!.’
Dopo un po’, il bel Weasley era disteso comodo a terra con una
pesante coperta di lana addosso, mentre la povera Granger era seduta sul
pavimento, rannicchiata in sé stessa.
Il naso e le guance erano ghiacciate e sulle mani erano comparsi
dei puntini rossi, segno che il sangue stava defluendo male.
Guardò Ron, poi i libri, poi daccapo Ron ‘Ron?’
‘Mhm?’ mugugnò lui.
‘No..è..che…..’
Lui si voltò, e senza dire niente, si alzò, prese la coperta e
si sedette accanto all’amica cingendole le spalle con la coperta.
Erano tutti e due vicini, e un po’ accaldati.
Poi Ron si voltò verso di lei, e guardandola disse ‘Mione…“
ALLUR!!
Il chap finisce qui, anzi, la storia finisce qui.
Ciao ciao.
Scherzo!!!
Allora, ho dovuto dividere in due parti questo chap perché era
una storia…nella storia.
Non so se rendo l’idea.
E i ricordi non termineranno qui, di certo.
Nel prossimo chap, terminerà questo ricordo e incomincerà un
altro che appartiene solo a Ron e Hermione.
Ma questa volta sono da soli.
Vi chiedo solo la pazienza di continuare a leggere questa storia
e continuare a recensire!!
Ed è per questo che ringrazio e saluto:
GINNY_POTTER: la sto continuando! Per quanto riguarda
David…beh…alla fine capirete che sarà servito nella storia! Ron/Herm forever, è
chiaro! Ciao e grazie!
NUNKI: eccoti il nuovo capitolo. Idem per te, Nunki, David serve. Ciao!
HERMIA: Ciao Hermia!! Allora, Ron si farà valere? Boh! Riuscirà
a riconquistare Hermione? Arci Boh!!ciao!
SIJAY: tutti odiano David, ^^” me personalmente. Sono felice che
ti piaccia, continua a recensire, ciao!!
FRA 92: la continuo, la continuo…piuttosto…povero david, lo odi
proprio, eh?
ROBBY: e chi ha detto che Hermione è innamorata di David..^___-
Ciao!
OK RAGAZZE, ALCUNI APPUNTI FINALI:
David è nato dalla mia mente bacata una
sera in cui ero molto arrabbiata…e questo è il risultato!
La Guerra non per forza avverrà in un futuro
remoto. Voglio dire che è più prossima di quanto pensiate.
Morti non per forza, ma serviranno per dare
un giusto tono alla storia.
“…La ragazza si voltò leggermente imbarazzata dal
nomignolo che Ron le aveva attribuito ‘Eh?’
‘…niente…’ e lui tornò a fissare il vuoto.
Poi fu Hermione a voltarsi di colpo ‘Ron…’
Anche Ron si voltò e dubbioso aggrottò le sopracciglia ‘
Sì?’
‘Io…beh…tu…insomma…’
‘ Non capisco.’
‘Lo so!…E però…è difficile…insomma…’
Il rosso annuì sorridendo mentre gli occhi azzurri
luccicavano di un colore luminoso, in quella stanza.
‘ Cosa ridi?’ domandò lei, forse un po’ innervosita.
‘ E’ che sei tanto bella quando non sai che dire.’ Spiegò
lui, ridendo più forte.
Hermione arrossì di colpo, poi rise anche lei.
In realtà, non sapevano neanche perché stavano ridendo,
così uno stretto all’altra, al buio di un’aula di Trasfigurazione, alle 4 di
mattina.
Sapevano solo che lì, lui e lei, si sentivano bene,
tranquilli e protetti dal mondo esterno.
Un mondo che li spaventava.
E poi fu un attimo.
Ron divenne serio in un batter d’occhio, prese il viso
della ragazza fra le mani, e la baciò.
Dapprima castamente, poiché aveva timore che Hermione non
volesse ricambiare. Poi, quando lei schiuse le labbra per approfondire il
bacio, allora divenne passionale. E dopo un po’ si ritrovarono entrambi ansanti
e molto imbarazzati.”
‘ Ricordi, non ci parlammo per
giorni….’ Sussurrò Ron, mettendosi più comodo sulla poltrona.
Hermione abbassò leggermente
il capo, torcendosi le mani.
David, per tutto il tempo del
racconto era rimasto fisso ad ascoltare un po’ geloso,invece adesso se ne stava buono buono a
guardarsi le unghie.
Lindsay era rimasta seduta sul
tappeto ad ascoltare sognante, tra le forti braccia dello zio, e Luna anche.
‘Beh, credo proprio che sia
arrivato il momento di andare a nanna, vero?’ Si alzò di scatto Hermione,
cercando di mettere fine a quella serata.
La bambina non ne volle
sapere, e tanto fece che costrinse il papà ad accompagnarla a dormire, per il
bacio della buona notte.
Ron la prese in braccio, salì
le scale che portavano alla cameretta della figlia, e la stese sul letto, poi
le si sedette accanto.
‘Papà, lo sai, mi è piaciuta
la storia di te e mamma.’
Il rosso sorrise, aggiustando
il piumone.
‘ Vorrei tanto riformare la
mia famiglia, papà. Mi mancate tutti e due.’
‘Ma io e la mamma ci siamo.’
Rispose lui, ovvio.
‘Non in quel senso.’ Si
accinse a spiegare ‘ Voglio vedere tu e la mamma baciarvi come facevate sempre
a casa.’
Ron, come suo solito, arrossì
furiosamente, annuì e stampò un bacio sulla fronte della figlia ‘Notte, amore.’
‘Notte papi.’
Quando l’uomo scese si accorse
che David non c’era più, e Harry e Luna erano probabilmente andati a letto, a
dormire, ovvio.
Non aveva mai supposto il
fatto che un giorno Harry e Luna sarebbero potuti stare assieme, perché di
fatto non lo erano.
Ginny ora viveva con Charles,
e sembrava felicissima a Londra.
Fred e Gorge no erano sposati,
invece. Dicevano che erano troppo indaffarati con il loro negozio per occuparsi
di affari di cuore.
Beh, Bill aveva Giuditte, sua
figlia, e sua moglie Fleur Delacour. Charlie avev sposato Brunette, una ragazza
rumena, conosciuta durante uno stage in Romania per i draghi.
‘ I draghi mi hanno sempre
portato fortuna’ diceva lui.
Ma Ron non ci credeva tanto.
Percy, dopo un po’, ha preso
il posto di Barty Crouch e ha condannato a morte Barty Crouch Junior. Ad
Azkaban ha ritrovato Penelophe diventata sottosegretaria della nota prigione.
E lui…beh, lui si trovava in
una situazione strana.
Entrò noncurante nel salotto e
si fermò di colpo, notando una figura longilinea piagata su alcuni fogli.
Ron le fu accanto ‘Che fai?’
Hermione, per nulla
spaventata, mise quei fogli sotto al naso di lui ‘Pratiche di divorzio, Ron. E’
ora che ne discutiamo.’
Lui la guardò un po’
perplesso, poi prese quei fogli e cominciò a leggerli.
TRIBUNALI DI DUBLINO NORD
RICORSO EX ARTICOLO 711C.P.C. E SEGUENTI
Ill.mo Signor Presidente,
la Signora Granger Hermione
Jane, nata a Londra il 19 Settembre 1979 …., e il signor Weasley Ronald Bilius
nato a Londra il 1 Marzo 1980 , coniugi, entrambi residenti in Jouly Drive –
Londra - , rappresentati a difesa dall’avvocatessa McGoune Marie Alexandra, con
studio in Dublino Sud presso il quale ultimo selettivamente …bla bla bla….I
ricorrenti non intendonoprotrarre
l’instaurata convivenza ed intendono separarsi alle seguenti condizioni….
‘Separarsi?’ Ron guardò
Hermione, allibito.
Lei guardò tutto fuorché i
suoi occhi, cercando di scappare dal suo sguardo.
‘Ma…’Mione…’
‘No, Ron. Continua a leggere,
dopodiché firma.’
E detto questo, si sedette sul
divano prendendo un libro probabilmente di civica babbana.
Lui continuò a leggere,
dopodiché le si sedette accanto ‘Perché lo stiamo facendo?’
Lei non rispose, e girò una
pagina.
‘Mione, vuoi rispondermi?’
Hermione chiuse con un colpo
secco il libro e cominciò a fissarlo ‘Lo vogliamo entrambi.’
‘No, invece! No!’
‘….’
‘ Abbiamo voluto concepire
Lindsay, fidanzarci e sposarci. Questo abbiamo voluto entrambi. Non tutta
questa baggianata.’
‘ Quale baggianata?’
‘ Il divorzio. L’hai voluto
solo tu, e lo sai. Ma probabilmente è solo per ripicca. Non credi?’
‘No! E’ quello che voglio.
Davvero. Ora ho David. Non ho più bisogno di te.’
Lei si alzò e guardò per
l’ultima volta quei fogli bianchi ‘Li voglio firmati entro domani mattina.’
‘E se io non volessi
firmarli?’
‘Ti costringerò con un
Imperio. Quindi…’
Ron rimase a lungo seduto su
quel divanetto rosso scuro, davanti il caminetto dove appese c’erano 4 calze.
Tra le mani aveva quei
maledetti fogli tanto leggeri nella materia ma tanto pesanti nell’animo.
Articoli nominati che ignorava
l’esistenza, nomi mai visti…e poi, alla fine del foglio, un rigo lungo 3
centimetri su cui la sua penna blu avrebbe dovuto sgocciolare il suo inchiostro
segnando il suo nome.
Dallo svuota- tasche nell’ingresso
prese una penna biro, si poggiò sul tavolo della cucina e firmò velocemente.
Ecco. L’aveva fatto. Era tutto
finito.
Hermione avrebbe vissuto con
David, Lindsay avrebbe cominciato a chiamare quello lì papà, e lui sarebbe
rimasto solo in guerra rischiando la vita.
Ma davvero lo voleva anche
lui?
RAGAZZI QUESTO CAPITOLO E’ TERMINATO!!!
Perdonatemi
se troverete qualche errore grammaticale o di distrazione ma non ho proprio
tempo di controllare.
Cooomunque
le pratiche di divorzio non le ho inventate. Le troverete su internet.Molto probabilmente riuscirò a scrivere il
nuovo chap entro stasera, ma dipende dalle vostre recensioni!!!!!
Mi
raccomando, recensite in tanti e ringrazio molto velocemente HERMIA, NUNKI
(e’ David, non Daniel! ^^), RONNY92(sì, sono riuscita a trovarti!! Le leggevo
cmq le tue storie!) e ROBBY !
Si era girata e rigirata nelle lenzuola, e ora era
bloccata mentre sentiva il crampo salirle dalla caviglia al polpaccio sinistro.
Con un
ultimo sbuffo si liberò lasciando che il suo sguardo vagasse nella camera e
soffermandosi infine sulla radio-sveglia babbana posta sul comodino accanto al
bicchiere mezzopieno d’acqua.
Non
sapeva forse bene il perché, o forse lo sapeva ma non voleva ammetterlo di
quella sensazione di nausea e quel batticuore. Quasi fosse in tensione per
qualche cosa.
“Sono
salite a 15 le vittime dello strano crollo del palazzo Gosh a Grimmauld Place
10. Lo stesso testimone che ieri aveva testimoniato alle nostre telecamere
dicendo di aver visto un uomo alto e calvo con mani che sembravano paralizzate
e un lungo mantello nero uscire un bastoncino molto simile ad una bacchetta
magica raccontate nelle storie di fantascienza, il quale aveva sussurrato
alcune strane parole probabilmente in gergo mafioso. Il palazzo quindi era
irrimediabilmente crollato. Oggi, quello stesso uomo 70enne è stato ritrovato
morto nella sua residenza. Ma passiamo ad una notizia più leggera, le nozze di
Carlo….”
Hermione Granger ingoiò una pillola con un sorso
d’acqua, poi si alzò dal letto. Presumeva che la guerra sarebbe scoppiata molto
presto in Inghilterra per colpa di Voldemort. Era sicura che non era stata una
scelta casuale quella di Grimmauld Place, poiché lì si trovava l’Ordine e i
seguaci di Silente. Sapeva che tante persone stavano morendo e che Voldemort
cercava una sola persona: Harry Potter.
Quella
stessa persona che dormiva 2 stanze più in là della sua.
Spesso
pensava di tornare a Londra per mettere in Salvo almeno sua figlia Lindsay e
più spesso ne parlava con Luna.
Ma dopotutto,
non aveva abbandonato harry ai tempi di Hogwarts, perché abbandonarlo proprio
ora?
La sua
mete tornò un po’ indietro, fino alla sera prima e al cuore mancò un battito al
solo pensiero di quei documenti.
Inforcate
vestaglia e pantofole, scese in cucina dove trovò nientepopòdimenochè un enorme
mazzo di rose rosse avvolte in un fascio di pizzo rosso. Un biglietto attaccato
con una graffetta:
Ti amo, amore mio. Per Hermione Granger
La giovane donna sorrise odorando i petali, poi li
ripose sussurrando istintivamente un dolce “Ron”.
Quel
sorriso si piegò in una lacrima che, furtiva, si andò a posare sul petalo color
passione.
Poi le
venne un dubbio: E se quelle rose non appartenevano a chi lei sperava
appartenessero?
Veloce
prese il telefono e digitò il numero del cellulare di david.
‘
David?’
Quella
che le arrivò alle orecchie era una voce impastata di sonno ‘ Hermione, tesoro,
ciao.’
‘
Stavi…dormendo?’
‘Ieri
sera quel colloquio mi ha stremato molto…sì, dormivo. Cos’è successo, non ti
senti bene?’
‘No, no…tutto
bene..tutto a meraviglia. Ora però devo andare.’ E senza aspettare risposta
concluse la telefonata, precipitandosi dritta in salone dove lo trovò,
addormentato sul divano.
Sorrise
lei avvicinandosi e sedendogli accanto. Come voleva riabbracciarlo e stringerlo
a sé dicendo che lo voleva, che voleva tornare a stare con lui una volta per
tutte.
La bocca
appena schiusa e un desiderio implacabile di baciarlo di impossessò di lei che
gli spostò un ciuffo di capelli dagli occhi chiusi da palpebre con ciglia
bionde.
Le
guance ancora belle e vigorose di lui si imporporarono leggermente e lei non
resistette più: si piegò su di lui e….
DLIIIIINDLOOOON
….e il
campanello della porta suonò, lasciando che le labbra di lei non incontrassero
quelle di lui.
Hermione
si alzò, strinse la cinta attorno alla vestaglia e andò ad aprire. Una signora
tozza, bassa con occhiali neri rettangolari posati sul naso adunco, le unghie
lunghe e fucsia e la pelliccia rosa shocking che copriva un tailleur di
altrettanto orrendo colore le si presentò davanti con un sorriso che faceva
arricciare il naso persino alle piante…e i capelli biondi poi!
La
giovane donna fece accomodare l’avvocatessa in soggiorno che con uno sguardo
critico osservò l’uomo stravaccato sul divano ‘ Ospitate un barbone’ notò ‘ Che
gesto…carino.’
‘Non è
un barbone’ rispose un po’ nervosa Hermione ‘E’ il mio ex.’
‘Ah,
capisco. Allora, signora Granger, la firma ce l’ha?’
Lo
sguardo della mora analizzò il salotto alla ricerca dei documenti
‘Io..eh…credo..’
‘Credo??
Quante volte le devo ripetere che non mi piacciono questi intercalari?! O sì, o
no. E lei fin dall’inizio mi ha detto che, sì voleva divorziare! Cosa sono
questi “io”, “credo”, “sì, forse!”, “no, non credo”.??’
La voce
odiosa di quell’avvocatessa delle cause perse si spanse nella stanza, facendo
svegliare Ron.
Un lungo
e sonoro sbadiglio e le due donne capirono che si era svegliato.
‘Buongiorno’
bofonchiò, alzandosi e stiracchiandosi.
Aveva
ancora i vestiti del giorno precedente, un po’ aggrinziti.
‘Signor
Weasley, la prego di darmi i documenti firmati!’ esclamò lei in tono
autoritario.
Ron
sorrise incontrando gli occhi scuri di Hermione ‘Ahh…i documenti…’ poi si voltò
verso l’avvocatessa’ Quelli che stanno nella pattumiera?’
‘C-cosa?’
balbettò la donna tozza.
‘Ron?’
‘ Sì,
Mione. Proprio così. Ieri sera ho firmato le carte così non mi sarei beccato
l’Imperio, poi gli ho gettati e ho approfittato per andare da un fioraio.’
Spiegò lui, dirigendosi in cucina.
Hermione
lo raggiunse ‘ Perché lo hai fatto??’
‘Perché
è meglio per tutti e due’
‘E no,
caro mio.’ Insistette Hermione ‘ E’ meglio per te, per i comodi tuoi!!!!’
‘ E’
meglio per tutti e due, credimi. Così, quando morirò stasera tutti i soldi
andranno a te.’
‘ Non
sparare cazzate a raffica, Ronald! Non sei in guerra!’
‘Lo sono
eccome! Tu non credi che davvero il capo mi abbia mandato qui per la guerra?’
‘ Se
devo dire la verità, no.’
Ron non
rispose e andò in bagno, a sciacquarsi la faccia dato che sentiva lo stress
appesantirlo molto.
Appena
uscito dal bagno, Harry l’aveva fermato ‘Ron…Ron?’
‘ Harry? Che c’è?’
‘
Ascolta, ieri la storia ha occupato un sacco di tempo e io mi sono dimenticato
di dirti … che…insomma..io lo sapevo da circa 4 giorni e tu crederai che io ti
volessi fare una sorpresa…ma…’
‘ Harry’
si spazientì Ron ‘ Arriva al sodo, ho da fare.’
‘ Tua
sorella sta per arrivare.’
‘
Cooooosa????’
Harry
continuò ‘ Con lei anche tua madre e tuo padre e..in più….’
‘Non
dirmi che viene Charles, ti prego, mi sta sulle palle!! Non dirmelo non dirmelo
non dirmelo!!!’
Seguì un
lungo silenzio, poi ‘Ok, non te lo dico.’
Ron
annuì e gli diede una grande pazza sulla schiena ‘Grazie amico!’
Scese in
cucina e notò che l’avvocatessa sembrava essere tornata a casa.
Un’altra
cosa che notò fu però la figura longilinea di una donna seduta al tavolo della
cucina che tamburellava le dita sulla tovaglietta. Aveva lo sguardo duro, con
le sopracciglia aggrottate e quegli stessi occhi color nocciola erano persi e
fermi in un punto.
La sua
mente vagava e formulava ipotesi, chissà su cosa.
‘Mione?
La chiamò lui.
Hermione
alzò lo sguardo e gli fece segno di sedersi ‘ Cos’è questa bufalata, Ron? Non
mi avevi detto della guerra.’
Istintivamente
Ron le prese una mano e gliela baciò, mentre la seconda candida lacrima salata solcò
il dolce viso della donna.
EVVABBBBBENE!!
Questo
lo ammetto è un capitolo proooprio brutto. Ma siccome sto in vacanza, riuscirò
ad aggiornare molto presto. Però lo sapete che voglio delle recensioni, eh!!!
Alzi
la mano chi, all’inizio della ficcy, ha pensato che Hermione fosse in cinta per
via della nausea!!!
Alimentato
anche dal fatto che Harry voleva dire una cosa a Ron che sapeva da 4 giorni….e
non aveva avuto il tempo di dirglielo…forza menti auror e drunk, lavorate e
ditemi cosa pensate!!!
Intanto
saluto e ringrazio:
GINNY_POTTER: davvero segui ogni mia storia!!!??
UAO!!! Grassie, grassie…e se le segui mi conoscerai. Alla fine succede sempre
che…beh, ma che te lo dico a fare? ^^ ciao e grazie!
NUNKI:
Come ho già detto Lindsay è un po’ la replica di Emily, poveretta! Nessuno le
voleva bene! E così è una rivendica! Ciao e grazie!
SIJAY:
Sì..mi è sfuggito ^^ ,,,pardon! Grazie comunque, mi fanno sempre piacere le tue
recensioni, ciao!!
HERMIA: e
sentiamo cosa mi dice la mia cara Mionuccia… mhm ..naaaa…ma poi io sono io!!
^^” boh, chi lo sa! Ciau!
ROBBY:
eh! Sconvolgente! Grazie! Grazie! Grazie!! Mai dire no, però! …ah..quello è mai
dire mai…ma cooomunque!! Grazie.!!
A.A.A.CERCASI DISPERATAMENTE AUTRICE O
AUTORE DI FANART. PER MAGGIORI INFORMAZIONI, CONTATTATEMI!
Ron la guardò a lungo negli occhi, poi sospirò grave ‘Non
sono mica in vacanza.’
Hermione sbuffò fra le lacrime ‘ Hai
ripetuto questa cosa un milione di volte!’
Ron sorrise ‘ Dopodiché tornerò a
Londra.’
‘ A Londra? Perché?’
‘ Ci ho riflettuto a lungo e penso che
non sia stato giusto inseguirti. Dopotutto tu sei scappata da me.’
‘ Io non sono scappata da te!’ esclamò
lei furibonda, stringendo di più la mano del ragazzo che le stava di fronte.
‘ Sembrerebbe di sì.’ Insistette lui,
inclinando il viso.
‘No.’ Protestò lei, non lasciando la
mano. Abbassò il viso asciugandosi con il dorso della mano sinistra una nuova
lacrima candida.
‘ Sì, che lo fai. Hai paura, non hai
voglia di affrontare i fatti della vita. Ti chiudi in una sfera di cristallo.
Non vivi la vita!.’
‘ Cosa ne vuoi sapere tu della vita? Tu,
che preferivi una partita di Quidditch al lavoro, eh?’
‘ Se non altro la vivo!’
Poi lo guardò di nuovo e quello stesso
desiderio che poche ore prima si era impossessata di lei si rifece presente
facendola diventare rossa in volto ‘ Non puoi lasciare tua figlia.’ Disse
sbrigativa.
Lui sorrise ancora ‘ Lindsay ce la farà
benissimo anche senza di me. Ha una madre come te!’ disse, lasciandole la mano.
‘ Cosa penserà Ginny, quando lo saprà?
Eh? E tua madre? Tua madre è maniaca del senso della famiglia! Cosa dirà quando
saprà che hai abbandonato tua figlia?’ domandò lei imperterrita.
‘ Dì un po’, Mione, da quando in qua
rifletti sul senso della famiglia?’
‘ Da quando ti ho sposato!’ esclamò lei,
innervosita, mentre copiose lacrime le rigavano il volto stremato.
Ron non rispose, o per lo meno cercò di
farlo…aprì e chiuse la bocca senza emettere alcun suono.
*+++++*
Era pomeriggio inoltrato a Dublino Nord e
in casa Potter-Lovegood si respirava un’aria di festa…beh, più o meno tutti la
respiravano.
‘Io davvero non posso crederci Ron!!
Davvero! Con che cavolo di coraggio esci da questa casa??’ domandò infuriato
Harry.
Ron lo guardò di bieco ‘Almeno io non mi
rifugio mettendo a repentaglio la vita di innocenti!’
‘ Ma che cavolo stai dicendo?! Ascoltati
quando parli!’
‘ Tu mi credi scemo! Tutti mi credono
scemo! Il piccolo stupido idiota pel di carota amico di Potter! E no, caro mio,
io almeno lotto per la libertà!’
‘ Secondo te io non vorrei farlo, eh? Ma
cosa ti credi che io mi senta bene a stare chiuso in questa casa senza poter
fare nulla?’
Ron lo guardò con l’ira che lo assaliva
sempre più ‘ Sì, ti piace.’
‘ Stronzo di un amico che ho!’
‘ Idem. Il povero Harry Potter! Non sei
mica fatto di ceramica! Se esci lì fuori fregandotene di Lupin e Moody che ti
credono ancora troppo bambino per poter lottare, troppo debole… allora ti
crederò un vero amico. Ma fin quando metti a repentaglio un’intera famiglia che
ogni sera prega affinché non arrivi dietro la porta Voldemort in persona, fin
quando mandi quello che era il tuo migliore amico con a carico una moglie e una
figlia in guerra, ritieniti uno sconosciuto ai miei occhi!’
Finito di dire ciò, inforcò il lungo e
lacero cappotto nero e uscì di casa senza salutare nessuno.
Proprio in quel momento uscì Hermione
dalla cucina che s’affacciava sull’ingresso, tra le mani aveva uno straccetto
rosso e i capelli leggermente ricci erano raccolti in una morbida coda. Le
guance erano rosse proprio come piacevano a Ron.
Evidentemente aveva ascoltato tutta la
discussione ‘L’hai lasciato andare?? L’hai lasciato andare?! C-c…perché??’
Harry la guardò corrucciato, poi salì in
camera.
Non poteva farci niente se Ron era così.
Non poteva farci niente se Ron voleva
fare l’eroe dimostrando quello che a suo parere non era.
Non poteva farci niente se Ron era Ron.
Dublino Nord, ore 22.00
Il campanello della porta emise un
leggero suono. Il tavolo del salotto era imbandito di ogni ben di Dio. Da circa
2 ore era arrivato David, e Lindsay era seduta sotto l’albero assieme a tutti
gli altri pacchi e pacchetti regalo, ignara di ciò che stava succedendo.
Hermione, leggermente frastornata dalla
frenesia di quella giornata ma soprattutto da un’insopportabile angoscia che le
toglieva l’appetito, andò ad aprire e trovò davanti a sé 3 adulti, 1 cane eun
fagotto in braccio alla ragazza.
Tutti e tre rigorosamente dai capelli
rossi e un felice sorriso sulle labbra ‘Ciao Herm!’
Una ragazza 25enne alta circa 1.68,
dai lunghi e liscissimi capelli aveva parlato, stringendo fra le braccia un
fagottino rosa. In testa un capello azzurro con pompon bianco e addosso un
lungo cappotto bianco.
Dietro lei, una signora che aveva
superato i 50 anni, un po’ grassottella.
Il terzo era un uomo di circa la
stessa età della seconda. Alto e mingherlino. Completava l’immagine un buffo
cagnolino molto piccolo dal pelo rosso e fulvo: Charles.
*** +++++++ ++++++ ****
Dopo lunghi saluti, abbracci e baci,
gli otto si misero a sedere cominciando a gustare le leccornie preparate
durante il pomeriggio da Luna e Hermione.
All’inizio c’era un po’ di
perplessità circa la presenza di quel fagottino rosa e Ginny, in poche parole,
spiegò chi realmente fosse Alexandra.
‘Non…non sapevo che..beh, ..’ provò a
commentare Hermione, ma non ci riuscì.
‘ Che i Malfoy avessero una figlia, o
che i Malfoy sarebbero morti a causa di Voldemort?’ domandò velocemente la
rossa, servendosi di acqua.
Harry si voltò verso quella piccola
creatura che ora dormiva sulla poltrona: aveva sì e no 6 mesi massimo, qualche
capello biondo e un cicciotto rosso in bocca.
Dormiva vicino a Charles.
‘ Tutti e due.’ Ammise Hermione.
‘Papà dov’è?’ domandò ad un certo
punto Lindsay.
La madre la ignorò e continuò a
parlare ‘ Come mai hai tu la figlia di Draco e Dafne?’
‘ Beh, negli ultimi 4 anni..beh, io e
Draco ci siamo frequentati…’ cominciò Ginny.
‘ Frequentati? Frequentati?! Eri la
sua amante?’ scattò Harry, isterico.
‘Suvvia Harry caro, erano amici.’
Cercò di calmarlo Molly.
Poi il moro puntò il dito indice
verso la ragazza ‘Alexandra è vostra figlia!! Tua e di M-M-Malfoy!!’
‘ Suvvia Harry, ora calmati, stai
esagerando.’ Cercò di intromettersi Luna.
Gli occhi azzurri della giovane
Weasley si soffermarono su quelli verdi di harry ‘ Non dire cazzate, Harry.’
Tutti tacquero, così Lindsay ne
approfittò ‘ Dov’è papà?’
‘ Vedi qualcosa di mio in Alexandra?’
domandò ancora la rossa, ignorando la nipote.
Harry si voltò, ora che la bambina
era sveglia si potevano notare i suoi splendidi grandi occhini color ghiaccio e
così vispi. No, non c’era niente di lei.
‘Il naso.’ Disse comunque l’uomo
sopravvissuto.
‘Il naso?’ domandarono tutti.
‘Il naso.’ Affermò ancora Harry, che
ricominci a mangiare.
‘ E…come mai ce l’hai tu?’ domandò
Luna.
‘Draco e Dafne mi nominarono sua
madrina’ spiegò ‘ Due settimane fa Voldemort decise di far fuori tutti i
Malfoy, e io mi ritrovo una figlioccia a carico.’ Terminò, sorridendo
debolmente.
David, che fino a quel momento era
rimasto zitto, annuì ‘ E’ una situazione critica.’
Tanto che Arthur sospirò ‘ Non mi era
mai capitato un babbano così babbeo.’
Per fortuna David non sentì.
Quando arrivarono a buon punto della
cena, la signora Weasley esordì ‘ Dov’è Ron? Non è ancora venuto da Londra?’
Hermione cercò con lo sguardo Harry,
Harry cercava quello di Ginny che a sua volta cercava quello di Luna.
Tutti e 4 sapevano il motivo
dell’assenza del bel Weasley, ma nessuno sembrava intenzionato a spicciar
parola.
Molly capì e posò la forchetta
‘Dov’è?’
Nessuno parlò, poi Hermione proruppe
‘Immagino sia in missione.’
‘In missione?’ domandò Arthur.
‘ Per la guerra.’ Terminò grave Luna
‘Chi vuole dell’altro budino?’
MA CIAUUU!!
UN ALTRO CAPITOLO E’ TERMINATO…E ANCHE IL
GIORNO DEL 31 DICEMBRE!!
SFRUTTO QUESTO CAPITOLO, E SCUSATE SE
TROVERETE PER CASO DEGLI ERRORI, PERDONATEMI MA ORA CON IL FATTO CHE E’ NATA LA
MIA NUOVA SORELLINA AURORA ( AUROR….A…-__- OMMIODIO!!!) SONO UN PO’ IMBROGLIATA
TRA CASA E BIBERON!! 23.15, ANCORA UN PO’ E SARA’ 2006!!!
RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE HANNO
RECENSITO DAL FATIDICO 19 AGOSTO 2005 (DATA DELLA PRIMA RECENSIONE RICEVUTA)
FINO AD ADESSO E HANNO AVUTO IL CORAGGO DI LEGGERE LE MIE FANFICTION!!
SALUTO, RINGRAZIO, E AUGURO CON TUTTO IL
CUORE UN FAVOLOSO 2066 A :
La neve scendeva copiosa su Beowulf Street, e Ron, stretto
nel suo cappotto poco caldo, era seduto sul marciapiede della strada.
Non faceva niente. Guardava fisso una
penna che aveva in mano.
Sentiva il sangue non scorrere più e
il cuore rallentare i battiti.
Flash della litigata con Harry si
rincorrevano nella mente, non facendolo pentire neanche di una cosa detta.
Mai come in quel periodo aveva così
tanto odiato il suo migliore amico. O forse sì, forse al quarto anno. Quanto
non lo credeva! E se doveva dirla proprio tutta, non credeva ancora che fosse
stato qualcun altro a mettere il nome di Harry nel calice…
‘ Ehi amico, tutto a posto?’ un suo
collega, Thomas, anche lui in missione, gli porse una tazza contenente un
liquido caldo ricostituente.
Loro due non erano soli, però. Gli
Auror (brr…che brutto nome! ^^) avevano scelto BeowulfStreet come occupamento perché era la più
grande via e la più isolata di case babbane.
Aspettavano l’attacco dei Mangiamorte
che sarebbe stato preceduto dallo sparo in aria del Marchio Nero.
Dean gli si era messo vicino. Anche
lui col tempo si era costruito una famiglia con una Tassorosso del suo stesso
anno, aveva un figlio James di 10 anni e Benny di 2 anni appena. Sua moglie era
morta per un attacco a New York, sempre da parte dei Mangiamorte, circa 1 anno
prima.
‘ Pensi ad Hermione, vero?’ gli
domandò.
Ron annuì sfregandosi le mani.
‘ Hai una figlia?’ gli domandò ancora
Dean, sorseggiando quello che sembrava un caffè viola.
Ron annuì ancora, poi sospirò mentre
uno sbuffo di vapore uscì silenzioso dalla bocca e si dissolse nell’aria rigida
‘ Ma vorrei anche un’altro figlio… maschio, femmina, non m’importa..basta che
viene da mia moglie, l’unica donna che abbia mai amato realmente.’
Thomas sorrise ‘Me lo diceva sempre
Harry, a Hogwarts. Mi diceva che non vedeva l’ora di vedervi assieme, una volta
per tutte…e alla fine che avete fatto? Senza dirci niente, Hermione è uscita
incinta di te!’
Ron rise, allentando leggermente la
tensione. E come poteva dimenticarlo! Compleanno di Ginny, la Tana vuota, un
bicchiere di troppo, una dichiarazione affrettata ma sincera e appassionata e
dopo due mesi..puff! Hermione si scopre incinta!
‘ Come ti può cambiare la vita un
bambino, eh?’ sostenne Dean, che non era stato per poco espulso da Hogwarts
perché a 18 anni si scoprì padre.
‘ A volte vorrei tornare ragazzo.
Vorrei…tornare a Hogwarts… vorrei tornare in Sala Grande ad abbuffarmi senza
pensare a nulla…vorrei sorbirmi le lezioni di Storia della Magia…vorrei tornare
a guardare di nascosto Hermione studiare in biblioteca…o Harry giocare con me a
scacchi…’ a quell’ultimo ricordo, Ron si rabbuiò…
Harry, l’uomo di ceramica.
Un freddo gelido si infiltrava nei
cappotti degli Auror che rabbrividirono.
Come sottofondo a quella notte senza
luna e senza stelle il forte ululato del vento e un leggero canto natalizio
derivante dalla cattedrale di St Paul.
Nel frattempo….
Ginny era seduta su una delle poltrone in salotto con la
piccola Alexandra in braccio che ciucciava golosa il biberon pieno di latte
tiepido.
Normalmente avrebbe dovuto bere
ancora al seno della madre, ma in assenza di lei…
Hermione aveva un libro posato sulle
gambe, ma, notava Harry, gli occhi non andavano da sinistra verso destra: erano
fissi su un punto. Probabilmente pensava.
Lindsay, per l’orario, era stata
messa a dormire. David, annoiato, osservava la tv, assente.
La signora Weasley proruppe con un nervoso
sorriso ‘ Hermione cara, dovresti farti costruire un orologio uguale a quello
mio, così adesso sapresti dove si trova Ron’….
Mondo, Sistema Solare, 3° pianeta,
Terra, Occidente, Nord Europa, Gran Bretagna, Londra, Tana, cucina della
Signora Weasley.
L’orologio che per anni aveva segnato
lo spostamento dei membri della famiglia, ora la lancetta di Ron era tra
MORTEe LAVORO. Ma sembrava optare più
per la prima….
*^^^^^^^^^^*
Un boato, e tutti gli Auror si ritrovarono in piedi pronti
a colpire.
In alto un segno che diede inizio
alla sfilza di cadaveri, babbani, Auror e Mangiamorte che di lì a poco si
sarebbero accasciati al suolo esalando il loro ultimo respiro e il loro ultimo
pensiero rivolto a chi amavano, mentre l’aria veniva inondata da un odore
nauseabondo di putrefazione.
I Dissenatori, corrotti da Voldemort,
erano al fianco dei Mangiamorte.
Non avevano pietà né dei padri di
famiglia, né dei figli e neppure delle madri.
Urla strazianti si fecero spazio in
quel pesante silenzio che è la morte e rantoli si susseguirono mentre i corpi
umani davano il loro ultimo sussulto.
Ron stava camminando strascicante
(OMMIODIO, probabilmente ho coniato un nuovo vocabolo ^^”) cercando di scansare
quei corpi che rantolavano o sputavano sangue cercando di donare un po’ di aria
ai polmoni.
Alcuni erano stati più fortunati,
ossia erano morti senza accorgersene: un bell’Avada Kedavra aveva troncato il
loro battito cardiaco.
Altri, più sfortunati, erano stati
colpiti più volte da un Crucio o venivano costretti a torturarsi sotto
l’effetto dell’Imperio.
Alzò lo sguardo torturato da tagli
profondi e sanguinanti…e la figura di un Mangiamorte gli fece ombra dalla luce
del lampione.
Rideva, e anche di gusto, davanti a
quel tappeto di corpi inerti.
Il rosso strinse la bacchetta nella
mano destra, l’alzò, aprì la bocca per pronunciare qualche anatema, ma il suo
grido divenne un gemito di dolore.
Un altro Mangiamorte, alle sue
spalle, gli aveva infilzato la bacchetta fra le due scapole mentre dalla ferita
cominciò a scorrere flotti di sangue rosso scuro.
Ron, lentamente, si accasciò al
suolo, tossendo.
La tosse gli procurava un dolore
immenso ai polmoni,mentre la mente
cominciava ad abbandonarlo. Forti lampi bianchi sembravano invadere il
cervello, che si indebolivano sempre di più…e poi… il buio…
TRISTE, EH?
BEH, LE COSE VANNO PEGGIORANDO SEMPRE
PIU’ E LA GUERRA SEMBRA NON AVERE LATI POSITIVI PER IL MOMENTO…
MA VOI CONTINUATE A RECENSIRE PERCHE’
SONO POCHINI I COMMENTI!!
ALLORA, RIPETO L’ANNUNCIO ANCHE SE HO
GIA’ UNA CANDIDATA VALIDA: NEXEN.
A.A.A. CERCASI AUTORE/AUTRICE DI FANART ANCHE POCO
ESPERTO PER SPUNTI DALLE MIE FANFICTION. PER ULTERIORI INFORMAZIONI,
CONTATTATEMI.
DOVUTI RINGRAZIAMENTI VANNO A:
SIJAY: Anche secondo me Ron ha fatto
molto bene a parlare così a Harry, forse non è vero…ma dopotutto per lui stanno
morendo un sacco di persone innocenti. Grazie per i complimenti! ^^ ciao!
NUNKI: Forse inconsapevolmente ho
preso spunto dal 4° libro, ma dopotutto è la verità, no? Com’è stato
festeggiare il Capodanno con Aurora…bello! E’ così tranquilla…non piange mai! E
sto già cominciando a leggerle cose drunk!! Perché il nome già va oltre… no?
-__^ ciao!
HERMIA: ^^vediamo se ho
capito..dunque…se uccido Ron…tu uccidi me… AHHHRG!! Ginny non se ne sta
fregando, lei ne ha sofferto molto, e in futuro lo spiegherò con un bel
capitolo, avete ragione, non sapete niente…o farò una ff solo su Draco e
Ginny…ok, ci penso…ciao!
ROBBY: tutti probabilmente credevano
Charles il fidanzato di Ginny, è normale! Anche a me era balenata l’idea di un
possibile ragazzo di Ginny…ma è un cane piccolo e dal fulvo pelo rosso! Sì,
credo di essere la prima a descriverli amici…beh, speriamo bene! ^^ ciao e
grazie!
Hermione, quella sera, era ancora seduta in poltrona e la
tv era accesa su Goolf Golden Network, l’unico canale magico.
Il mezzobusto dalle palpebre leggermente
abbassate e la voce altamente annoiata e atona, parlava a quanto pareva di
alcuni gobelin che avevano invaso una colonia di Buzzy.
Controllò l’orologio che portava al
posto destro: le 3.30 e lei non aveva sonno.
Era sola in quel salotto così vuoto.
Tutti erano andati a dormire, tranne lei.
Troppo preoccupata, troppo in pensiero
per Ron che non era ancora tornato.
La testa inclinata di lato era poggiata
sulla mano destra, qualche sbadiglio ogni tanto e una gran voglia di vederlo
tornare sano e salvo.
Un rumore, dei passi affrettati e una
vestaglia svolazzante azzurra; Ginny aveva deciso di far compagnia all’amica ed
era scesa. Si sedette senza parlare, poi la guardò.
Hermione sorrise a mala pena ‘
Addormentata?’
‘ Se ti riferisci ad Alexandra, sì…ma io
no.’
‘ Preoccupata anche tu?’
‘ Tanto’ ammise la rossa, dopodiché
abbracciò forte l’amica ‘ Oh Herm…tornerà? Dove sarà?’
‘ A me basta che sia vivo.’
Si sciolsero dall’abbraccio, tutti e due
i visi rigati da rivoli di lacrime ‘ Non ho più voglia di vedere gente morta!’
disse fra un singhiozzo e l’altro Ginny ‘ Prima Draco…poi Ron…non-ce la faccio
più!!’
‘ Ma Ron non è morto!’ insistette
Hermione, piangendo più forte.
La ragazza dai lunghi capelli rossi
annuì, poi con il dorso della mano si asciugò lo zigomo ‘Mamma e papà sono
tornati alla tana.’
‘ Forse è meglio così.’Poi continuò ‘ Secondo te, dovremmo andarlo
a cercare?’
Ginny analizzò la possibilità ‘ Ma
dove?’
La donna negò tristemente col capo ‘ Non
ne ho idea…’
Il silenzio si fece più pesante. Strano
che né la tv babbana, né quella magica stessero affrontando quella notizia.
Rimasero in silenzio religioso per molto
tempo a studiare le varie eventualità per trovarlo, poi Hermione si alzò di
scatto ‘ Lo andrò a cercare lo stesso. Non starà lontano dopotutto. È andato a piedi!’
Ginny sorrise un po’ più sollevata ‘
Vengo anche io!’.
Si stavano per dirigere all’ingresso
dopo aver inforcato la bacchetta e il cappotto quando il campanello della porta
suonò debolmente.
Ginny guardò Hermione, Hermione guardò
Ginny e la prima andò ad aprire.
Un uomo non tanto alto, dai folti baffi
brizzolati, il cappello fra le mani e una volante con i fari accesi come
sfondo, le si presentò davanti. Uscì un biglietto e proferì ‘ La signora
Granger Hermione?’
La donna interpellata annuì.
‘Posso entrare?’ domandò quel che
sembrava un semplice poliziotto babbano.
Hermione annuì ancora, nascose la
bacchetta e lo fece accomodare in salotto.
Una volta seduto, l’uomo parlò ancora ‘
Vede signora Branger…’
‘ Granger.’ Lo corresse Ginny.
Ma Hermione la zittì con un sacco “shhh”
‘ Sì, Granger…in Beowulf Street
c’è…stato un attentato Kamikaze.’
La donna aggrottò le sopracciglia
‘Kamikaze?’
‘ Esatto’ annuì grave il poliziotto ‘
Ora, i militari mandati sul posto tra cui suo marito, il signor Weasley
Ronald…hanno lasciato in ufficio i nominativi si almeno 2 parenti…tra cui
lei…ora…sono stato incaricato di dirle che…si è persa ogni traccia di suo
marito.’
‘ C-c-cosa?’ balbettò Hermione,
portandosi le mani fra i capelli.
‘ C’è la percentuale del 95 % che il
signor Ronald…sia…deceduto in onore della patria.’
La bruna singhiozzò portandosi le mani
alla bocca, mentre caldi lacrimosi le bagnarono il viso.
‘ Non abbiamo ancora trovato il corpo ma
questo…è sicuramente suo’ poggiò sul tavolino il portafoglio contenente la
carta di identità e un biglietto indirizzato a lei.
Hermione lo prese, lo spiegò e ne lesse
il contenuto:
Ciao Mione,
se stai leggendo questa lettera vuol
dire che non ci sono più. Sai che non sono bravo con le parole, non le ho mai
sopportate! Ma per te, questo ed altro.
Ti amo, ti amo con tutto il mio cuore e
ti terrò sempre con me, se tu mi prometti che sarò sempre in te. Sarò il tuo
angelo custode per sempre tuo e di Lindsay, la nostra piccola cucciolotta
concepita in una circostanza di infinito amore nei tuoi confronti.
Ti ho sempre amata, dai tempi di
Hogwarts e per sempre ti amerò, finchè anche tu mi raggiungerai e staremo
insieme per sempre e ci ameremo per sempre come prima. Ti amo amore mio, e amo
Lindsay. Non dimenticarmi.
Tuo Ron.
Era ormai già il mattino del 25 dicembre. Hermione era
accoccolata sul divanetto che era stato poco più che un giorno prima dal suo
amore Ron.
Cercava di respirare il suo profumo,
cercava conforto in quella figura che già gli mancava.
Gli occhi erano gonfi di pianto, ed era
ancora scossa da forti singhiozzi.
Con lei c’erano Luna, Harry e Ginny.
Quest’ultima stava non meglio di Hermione. Aveva dato calci e pugni a qualsiasi
cosa le capitasse sotto mano, aveva imprecato per tutta la notte e ora era
stesa stremata a terra con gli occhi chiusi e le lacrime che arrivavano sul
tappeto attraversando le sue guance.
‘ Non ditelo a Lindsay…ancora.’
Singhiozzò Hermione.
‘ No, no..shh..calma…’ la rassicurò Luna
abbracciandola.
La donna dai capelli castani si liberò
repentinamente da Luna ‘ E’ stata colpa tua!’ urlò a Harry andandogli incontro.
Il moro la guardò e l’abbracciò forte, e
lei si sciolse in un ennesimo pianto stringendosi all’amico.
Lui la baciò sulla testa e lei si liberò
ancora una volta. Senza dire niente, uscì di casa, si infilò in macchina e
accese la radio.
Le strade erano tutte innevate e la
gente sembrava così maledettamente felice.
Camminava su Floos Street, sempre in
macchina, nella 34° strada da più di mezzora mentre gli occhi erano ancora
lucidi e il labbro le tremolava ancora cercando di sopprimere un nuovo
singhiozzo.
Non era vero. Non poteva essere vero.
Era tutto uno scherzo, una farsa di Fred
e Gorge, come ai vecchi tempi!
Ora Ron sarebbe sbucato, avrebbe
esclamato ‘ Auguri amore mio’ e l’avrebbe baciata………
La musica le rimbombava nel cervello e
la fece vacillare per un attimo quando dolcemente cominciò la loro canzone
preferita “ I say a little prayer for you.’ ***
Flashback
The moment I wake up
Before
I put on my make up
I say
a little pray for you…
11 Agosto, una calda e frizzante giornata di sale
terminata in una freschissima serata.
In giardino erano presenti quattro
tavolate imbandite di ogni ben di Dio preparato accuratamente dalla signora
Weasley.
Quella sarebbe stata una serata molto
importante per tutti i Weasley poiché l’ultima donna Weasley sarebbe diventata
maggiorenne.
Molly era tutto un fremito. Aveva
cucito a mano personalmente il vestito alla figlia fatto di balze bianche e
azzurre che avrebbero evidenziato i suoi occhi celesti sempre marca Weasley.
Charlie, Bill, Fred, Gorge, Percy e
perfino Ron erano vestiti di tutto punto con camicia bianca, cravatta, giacca a
pantaloni.
Alla festa, tantissime persone, zii,
amici, nipoti…tutti Weasley e tutti fermamente dai capelli rossi, il che fece
sorridere non poco la bella Granger.
Non era cosa di tutti i giorni vedere
una colonia di Weasley!
Hermione era in camera con Ginny,
all’anulare una semplice fedina di argento.
While combing my hair now
And
wond’ring what dress to wear now
I say
a little prayer for you…
Aveva indossato un fresco vestito di
seta blu notte che le arrivava poco sotto alle ginocchia, I capelli più
boccolosi e ordinati che mai erano sciolti sulle spalle e tirati su ai lati da
due fermagli neri semplici e sottili.
Un paio di scarpe da sera con tacco, un po’ di mascara
alle ciglia e un dlce sorriso sulle labbra.
Si guardò ancora l’anulare…il loro
vincolo di fidanzamento. Sorrise ancora diventando leggermente rossa.
Forever,
forever,
you’ll
stay in my heart
and I
will love you…
Ginny uscì dal bagno già vestita di tutto punto con il
suo abitino bianco e azzurro.
I capelli, solitamente liscissimi,
erano stati rifiniti meglio a rossi boccoli morbidi. Al polso, il braccialetto
regalatole dai suoi genitori il mattino stesso.
‘ Un po’’ ammise la rossa ‘Con tutta
quella gente!’
‘ Saranno due centinaia!’
‘ Manco fosse il mio matrimonio!’
commentò acida.
Forever and ever
We
never will part oh,
How
I’ll love you…
La serata era già a buon punto. Tutti gli invitati
sembravano si stessero divertendo abbastanza. I Weasley più giovani ballavano
con le proprie cugine di circa la loro età, mentre quelli un po’ meno giovani
preferivano parlare di ricordi passati e trapassati.
Ron, Fred e George, notò Hermione,
avevano tolto la cravatta e la camicia usciva dai pantaloni mentre l’esatto
opposto,Percy, era ancora vestito di tutto punto.
Non faceva un caldo infernale, anzi,
l’aria era piuttosto piacevole quella sera.
‘Pronta?’ domandò Hermione a Ginny.
Quest’ultima annuì e assieme ascesero
le scale e uscirono dalla Tana per andare in giardino.
La piccola Weasley venne accolta da
applausi e baci sulle guance… già non ne poteva più di quella festa!!
Together, together
That’s
how it must be
To
live without you…
‘ Sei bellissima’ sussurrò Ron portando da parte
Hermione.
La ragazza, totalmente imbarazzata,
abbassò il capo ‘ Grazie’
Erano fidanzati da un anno ed erano
ancora infinitamente e irrimediabilmente innamorati l’un dell’altra.
Il 19 enne, al loro primo
anniversario che cadeva proprio di 1° Marzo, le regalò una semplicissima fedina
d’argento. E Hermione capì che lo amava da impazzire.
Ron si chinò su di lei e carezzò con
le proprie le labbra di Hemrione che socchiuse gli occhi.
Poi li riaprì ‘ Hai fame?’
‘ Ho giusto un leggero languorino. ’
Ammise lui sfoderando il più dolce dei sorrisi.
‘ Vado a prendere qualcosa dal
biffet.’ Disse lei, ma Ron la fermò ‘No.’
‘ Perché no?’
‘ Perché se no perderei troppo minuti
senza te.’
Would only mean
Hearth
break for me…
Hermione e Ron erano seduti sul divanetto della cucina di
mamma Wealsey, coccolandosi.
‘ Ti amo’ sorrise il ragazzo
scoccandole un dolce bacio sulla fronte.
Hermione sorrise e lo strinse a sé
‘Non lasciarmi mai.’
‘ Come potrei vivere senza te?
Preferirei morire.’
I run
for the bus dear,
While
riding I think of us my dear…
La 19enne lo guardò ‘ Vorrei che questo momento non
finisse mai.’
‘ Non finirà mai…se tu mi terrai con
te.’
I say a little prayer for
you…
‘ Prometti che sarò per sempre tua.’
‘ Tu vuoi essere per sempre mia?’
‘ Per sempre.’
Forever,
forever,
you’ll
stay in my heart
and I
will love you
Ron la baciò dapprima dolcemente poi
sempre più travolgendola d’amore.
La tirò su e la fece alzare dal
divanetto sempre ricoprendola di baci, ovunque.
Sulle labbra, sul collo, sul braccio,
sul petto.
Forever and ever
We
never will part oh,
How
I’ll love you…
Hermione, in piedi, si strinse di più al ragazzo gemendo
debolmente.
Ron la spinse al muro e cominciò ad
abbassarle le bretelline.
Together, together
That’s
how it must be
To
live without you
Would
only mean heartbreak
For
me…
Il rosso la portò velocemente in camera dove, chiusa la
porta, si diede inizio ad un nuovo vincolo del loro amore: Lindsay.
Please
love me too.
I’m in
love with you
Answer
my prayer
Say
you love me too…..
°^^^^^°
Hermione, ancora in macchina, si era fermata davanti ad un
incrocio. Alzò lo sguardo e lesse “Beowulf Street”.
Guardò il volante e poi, d’impulso,
schiacciò la frizione, mise la prima e decise di andare di persona a cercare
Ron.
Et voilà! Finito un nuovo capitolo.
Stavo pensando però che comincinon piacervi la storia perché ci sono solo 4
che mi seguono sempre…e gli altri????
Basta sola “bella”, “brutta”..o “vai a
lavare i cessi!!”…..mi basta anche solo quello.
Ringrazio perciò di cuore non solo i
lettori che si limitano a leggere rendendomi comunque felice…ma soprattutto:
HERMIA: ma per scrivere una Draco/Ginny
mi servirebbe il tuo aiuto…sarebbe la prima ff!! Ci penserò, ok? La mia prova
del disegno è andata abbastanza bene, ma preferisco disegnare i chibi. Ciao e
grazie!
ROBBY: davvero ti ha fatto piangere….mi
dispiace! E sì, sono tristi questi capitoli, lo ammetto…grazie eh!
SIJAY: grazie!! Un bacione a anche a te!
NUNKI: anche io se fossi in te li
spererei questi benedetti lati positivi!! Ancora un po’ di pazienza!! Ciao e
Grazie!!!!!
Vide una strada coperta da un tappeto
stranissimo, scuro…da cui usciva del fumo grigio.
Aggrottò le sopracciglia, scese dalla
macchina stringendosi nel cappotto bianco e si diresse verso quella via.
Camminava sulla neve, non piangeva
più.
Poi si fermò di colpo mettendosi la
mano sulla bocca ebbe un conato di vomito: una forte puzza di putrefazione le
era arrivata alle narici sorprendendola.
Si tappò il naso e proseguì, gli
occhi le si strabuzzarono notando che quello era un tappeto di … morti…
Istintivamente arricciò il naso
notando che alcuni topi si stavano già cibando dei corpi inerti. Ingoiò a
fatica, e cominciò a capire che in mezzo a quei corpi poteva esserci Ron.
Cercò col cuore in gola di analizzare
il paesaggio con lo sguardo, quando mancò il respirò sentendosi prendere la
caviglia da un mano.
Si girò di scatto terrorizzata.
Un uomo, se così si poteva definire,
era steso a pancia in giù e le stringeva con una mano la caviglia. Quello
stesso viso si alzò: gli occhi arrossati quasi senza iridi, la bocca
sanguinante, i capelli neri incrostati dal sangue. Quella che le arrivò alle
orecchie fu una voce gracchiante ‘ Acqua, acqua…’
‘I-io….non ce l’ho…lasciami ti
prego.’Sussurrò Hermione, il solo
pensiero di vedere Ron nello stesso stato la fece star male.
‘Portami a casa, da mia moglie.’
Parlò ancora quell’uomo.
‘I-io…’
Poi la figura cominciò a tossire
sempre più, finchè la presa alla caviglia non allentò e l’uomo si accasciò del
tutto al suolo.
Soffiava un vento di tramontana e
cominciò a nevicare.
I corpi vennero coperti mano a mano
dai fiocchi bianchi e la paura di non poterlo più ritrovare si impossessò della
donna che cominciò a chiamare ‘Ron!! Ron!!’
A quel grido, molti gemettero e molti
si diressero verso lei, strisciando a terra, mugolando e attaccandosi alla
caviglia.
Hermionesi spaventò ancora di più ‘Lasciatemi! Lasciatemi! Vi prego!’
Non erano Babbani, e neppure
Auror…erano tutti fermamente e sicuramente Mangiamorte. Dal viso pallido, ombre
scure sotto gli occhi cavati dalla stanchezza…ma sicuramente non dal terrore.
Le guance erano incavate e la testa
era avvolta dal lungo cappello nero che finiva in una stretta punta
afflosciata.
Gli occhi di Hermione cominciarono a
inumidirsi e calde lacrime le scendevano velocemente. Alcune cadevano dalla
punta del naso arrossato dal freddo. Non ce la faceva più. Non sopportava più
quell’atmosfera.
Guardò ancora quei corpi che
cercavano di arrampicarsi alle sue caviglia e, stringendo gli occhi sussurrò un
leggero ‘Scusate’ dopodiché scalciò e cominciò a correre come poté cercando,
con alcuni goffi salti, di oltrepassare quello che rimaneva di alcune tende
color avorio.
Tutto dava l’impressione di una
battaglia che non aveva avuto ne vincitori né vinti.
Hermione avanzò ancora lentamente
fino a scorgere una figura singolare.
Stesa con la testa sul braccio
destro, mentre quello sinistro era sulla pancia.
Gli occhi erano chiusi, e i capelli
umidi e incrostati di sangue, ricadevano dolcemente sul viso.
‘Ron!’ sussurrò, buttandosi accanto
al corpo e cominciando a guardarlo in viso.
Istintivamente la mano affusolata
carezzò lievemente quel viso così storpiato.
Delicatamente scostò quei tanto
adorati capelli rossi dal viso, e sorrise tra le lacrime ‘Ron…, sono qui…dai..svegliati…’
Nessuna risposta.
Quelle parole dette in silenzio erano
scandite da forti singhiozzi ‘ Amore…andiamo a casa…andiamo…a…scartare i
regali….non lo sai…forse…forse verrà Silente a trovarci…eh…’
Ancora nessuna risposta. La donna
prese il visoinerte dell’uomo fra le
mani ‘ Ti prego, non lasciarmi…’
Le labbra, sempre state rosse e
piene, ora erano viola. Un pallore quasi violaceo si spandeva sul viso.
Lei lo scosse un po’ ‘Ron!!’ questa
volta aveva alzato un po’ la voce, e quella stessa riecheggiò nel campo
spandendosi e sparendo fra il gelo.
‘Hermione…Hermione Granger?’ Un voce
le arrivò alle orecchie. Si voltò di scatto ‘ Dean! Che-che ci fai….anche tu
qui? C-cosa è successo?’
Anche l’altro uomo era ridotto
piuttosto male, ma comunque era in migliore stato di Ron.
‘Lascia stare’ disse quello,
alzandosi e dirigendosi verso la strada ‘E’ morto.’ Continuò.
Poi sparì.
Hermione si voltò di scatto verso Ron
scoppiando a piangere e lo strinse a sé molto forte, tanto che lui gemette.
Lei sbarrò gli occhi, probabilmente
era frutto della sua immaginazione ‘Amore mio…’
‘Non stringermi.’ Sussurrò quello,
posando debolmente una mano sulla schiena di lei.
Da esattamente due settimane, Ron non parlava, non camminava e
soprattutto non vedeva
-QUANDO LA GEURRA HA LATI POSITIVI –
-LA
RICHIESTA DI LINDSAY -
Da esattamente due settimane, Ron non parlava, non
camminava e soprattutto non vedeva. La fascia attorno agli occhi era di
routine, oramai.
Il dottore aveva detto più volte di non farlo
innervosire e soprattutto di non trattarlo da anormale.
‘ Anormale? Ha detto proprio…anormale?’ domandò per
l’ennesima volta Ginny.
Era seduta al tavolo della cucina con la piccola Alexandra
in braccio che, curiosa, giocherellava con i capelli della zia.
‘ Sì, e se lo ripeti ancora una volta di ficco questa
carota in bocca!’ la minacciò Hermione, che stava preparando un brodo vegetale
al marito.
‘Io non penso che Ron sia anormale. Anzi, è buffo quando
mugola cose senza senso.’ Esordì Luna, leggendo distrattamente il solito
Cavillo.
Hermione la ignorò ‘Questo è un gran dottore…dicono in
città. Ci sarà da fidarsi.’
‘Ma non mangia da settimane, Herm! Beve acqua e
brodo…mattina e sera..!’ protestò Ginny.
‘Non ha fame! Oltre a questo che devo fare? Il dottore ha
detto di fargli bere solo liquidi…per lo stomaco.’
‘Lo stomaco non ha riportato alcuna ferita! Cos’ha che non
va?’
‘Non lo so.’ Sbottò Hermione, posando il coltello
Regnò un gran silenzio, poi Hermione salì in camera da
letto, dove si trovava anche Ron.
Vi trovò Lindsay accanto a lui, con un grande libro sulle
gambe. Gli stava leggendo la fiaba della Bella addormentata nel bosco.
Quando la porta si aprì, la bambina rimase seduta e voltò
lo sguardo ‘Mamma…sto leggendo a papà una storia.’
Hermione sorrise e la baciò sulla testa aggiustandole poi
i capelli ‘ Gli piace?’
Insieme osservarono il viso dell’uomo steso bendato agli
occhi.
Sembrava morto.
Anche se il petto andava su e giù.
La scena era critica.
E a Hermione scappò un gemito.
‘Mamma, perché non lo svegli?’
La donna guardò la figlia sorridente che sgambettava ‘ E’
stanco. Lascialo dormire.’ Finse lei, carezzandole una guancia.
‘ No.’ Scosse Lindsay la testa ‘Non dorme. Ci vuole un
bacio per svegliarlo. Come la fiaba. O sennò dormirà per cento lunghi anni.’
Hermione, come i vecchi e lontani tempi, arrossì
furiosamente. Non assaporava quelle labbra da tanti mesi, e spesso desiderava
baciarlo, ma non poteva.
‘Lindsay, le fiabe…sono la cosa più bella e romantica che
possa esistere ma… nella vita reale…non servono molto.’ Spiegò paziente la
madre.
‘Io dico di sì.’ Annuì ancora lei, alzandosi e correndo
nella sua cameretta.
La bambina aveva lasciato posato sul letto il grande libro
delle fiabe babbane. Hermione lo prese e lo aprì posando gli occhi sulla pagina
della Bella Addormentata ‘…e il bel principe azzurro si piegò sulla bella
fanciulla baciandola…lei si svegliò e nello stesso giorno furono fatti i
festeggiamenti…e tutti vissero felici e contenti.’
‘ Bella fiaba.’ Sussurrò.
Poi guardò Ron ‘Vero?’
Lui ovviamente non rispose e lei chinò il capo ‘Ma sono
solo futili sciocchezze.’
^^**^^^***^^^^***^^^^***^^^****^
A cena oramai non si parlava più di tanto, i commensali
rimanevano in silenzio mangiando l’insalata con un po’ di carne arrostita.
Le posate tintinnavano contro il piatto di porcellana e a
volte si sentiva il rumore dell’acqua versata nei bicchieri di vetro o l’ozioso
ciucciare al biberon di Alexandra.
Per lasciare il letto matrimoniale libero a Ron, Hermione
si era trasferita sul divano del salotto.
La maggior parte delle volte, però, non riusciva a
prendere sonno.
Aveva degli incubi e alcune volte erano così spaventosi
che era costretta a raccontarli a Harry.
Quella sera, però, sarebbe rimasto Charlie a dormire
perché, il giorno successivo, avrebbe potuto aiutare il fratello a farsi una
doccia.
Lo zio di Lindsay era arrivato nel pomeriggio portando con
sé notizie positive.
‘ Beh, almeno sappiamo che Voi-Sapete-Chi è scappato.’
Incoraggiò in un sorriso Charlie.
Era un uomo alto, come tutti i Weasley maschi d’altronde,
un po’ più grassottello di Ron e di tutti gli altri fratelli.
I suoi lunghi capelli rossi erano legati in una coda
bassa. Viveva ancora a stretto contatto con i draghi dato che riportava sulle
possenti braccia, alcune bianche cicatrici e alcuni tatuaggi raffiguranti,
ovviamente, dei draghi.
Ginny sorrise debolmente posando Alexandra nel seggiolone.
Hermione si alzò ‘Vado a prepararti il divano, Charlie.
Torno fra poco.’
Dopo che se ne fu andata, Luna sorrise maliziosa ‘E così,
quei due stasera dormiranno insieme…’
Anche Ginny sorrise ‘L’ho pensato anche io.’
‘ Sarebbe fantastico avere delle Orecchie Oblunghe di Fred
e George’ rise Charlie seguito a catena dalle risate dei presenti.
‘ Forse…sarebbe meglio…insonorizzare la stanza!’ disse
Harry, tra una risata e l’altra.
‘ Per non traumatizzare Lindsay.’ Continuò Luna,
cominciando a sparecchiare.
‘ E poi a Ron farebbe bene un po’ si ses-‘
‘HARRY!’ esclamò Ginny dandogli una leggera gomitata nello
stomaco ‘C’è Lindsay!’ lo rimproverò.
Infatti la bambina dai ricci capelli rossi e gli occhi
profondamente azzurri li guardava accigliata ‘State parlando di mamma e papà?’
‘Noooooo…’ finsero tutti.
‘ Sapete… a Natale non ho ricevuto ciò che volevo.’ Parlò
ancora Lindsay, incrociando le braccia al petto.
‘Beh…veramente nessuno ha avuto nemmeno un regalo…’
sospirò Luna.
Quel Natale, le avevano raccontato, Babbo Natale aveva
avuto molto da fare e non ha potuto portare i regali…ma la verità era che non
se la sentivano proprio di festeggiare durante la guerra.
‘Ecco. E io voglio un regalo speciale!’ s’impuntò la
bambina.
‘Basta che non sia molto costoso.’ In quel momento entrò
Hermione, che aveva sentito la figlia parlare.
‘ Voglio un fratellino.’ Esclamò lei, sorridendo.
Hermione per poco non cadde nei propri piedi, e Charlie
l’aveva presa al volo.
‘C-cosa?’ domandò la madre, mentre tutti ghignavano.
‘ Voglio un fratello. Mi raccomando, dillo a papà. Anche
una sorella, se vuoi.’
‘ Ma amore…ci vuole tempo…e poi…’ provò senza riuscirci
Ginny, sentendosi a disagio.
‘ E anche un cugino.’ Sentenziò ancora.
Harry, istintivamente, arrossì di colpo incontrando gli
occhi della sorella di Ron.
‘ Non ho avuto regali…non vi ho dato fastidio per tutti
questi anni…credo, e sto andando bene a scuola…ora voglio un premio.’
‘Ma Lindsay, un fratellino non è un premio.’ Spiegò
asciutta Hermione, sempre rossa in faccia.
‘E io lo voglio!’ si arrabbiò la bambina, pestando un
piede sul pavimento.
‘Non…vai…vai a dormire..forse è il caso…’ pronunciò la
madre, passandosi una mano fra i capelli.
E dato che sembrava non volersi muovere, la prese in
braccio e la portò in ceretta dove la mise a letto.
Spense la luce ‘Buonanotte.’
‘Mamma!’
La donna rientrò ‘Cosa?’
‘ E’ difficile fare un fratellino?’
Sono queste le frasi imbarazzanti. Non quelle rivelatrici
di Luna, o quelle stupide di David…ma quelle dei bambini.
Hermione non sentì mai come in quel momento, così caldo.
‘ Lindsay, sei piccola…’
‘ Ho 8 anni! E voglio saperlo!’
‘ Ci vuole amore, ecco. Buonanotte.’
‘Mamma?’
Hermione, nuovamente rientrò ‘Cosa?’
‘E tu e papà vi amate?’
‘Lindsay…’
‘ Mamma?’
‘ Io e tuo padre…stiamo…attraversando un
momento…difficile.’
‘ Ma vi amate.’
‘ ‘Notte Lindsay.’
‘ Notte mamy’
*^^^***^^^^***
Dormiva, o probabilmente era sveglio. Lei non lo sapeva.
Si mise la camicia da notte che le arrivava per poco sotto
il ginocchio.
Entrò nel letto accanto a Ron e lo trovò tiepido.
Sul comodino alla sua sinistra c’era un libro. Lo prese e
lo aprì.
La camera da letto di Hermione era piacevole. Piccola ma
molto graziosa.
Le tende rosso fuoco sembravano riscaldarla e il letto a
baldacchino era comodo e grande.
La donna sorrise ‘ Lindsay mi ha chiesto se è difficile
fare un fratellino.’
Con sua enorme sorpresa vide che per la prima volta Ron
aveva sorriso debolmente.
Così decise di continuare ‘ E io le ho detto che lo fa
l’amore, il fratellino.’
Silenzio.
Poi una voce debole le arrivò alle orecchie ‘E’ vero.’
La donna sorrise felice e eccitata del fatto che
finalmente si era deciso di parlare ‘ Come ti senti?’
‘ Odierò il letto per l’eternità.’ Faceva fatica a
parlare.
‘ Ti fa male qualche cosa?’
‘ Niente in particolare.’
‘Mi fa piacere.’
Hermione tornò alla lettura.
‘Come mai dormi qui?’ domandò lui.
‘ Tuo fratello Charlie è venuto, così domandi potrai farti
una doccia.’
Ron arrossì di colpo ‘Ma non mi ha mai visto nudo!’
esclamò.
‘ Siete maschi.’ Osservò lei ‘ E fratelli.’
‘Non faccio la doccia davanti a lui.’
‘ E con chi se no?’
Ci fu un attimo di silenzio.
‘ Con te.’ Disse lui.
Hermione benedì il cielo in un certo qual modo che non
potesse vederla per via della fasciatura agli occhi perché era diventata rossa
come un pomodoro ‘Ma Ron…’
‘Tu..io…insomma…lo … lo sai…più o meno come sono fatto
e..sì, sarebbe meno imbarazzante.’ Finì lui, torcendosi le mani.
‘ Io non mi sarei mai imbarazzata a farmi vedere nuda da
mia sorella!’
‘ Il fatto è che non hai sorelle, punto primo. Punto
secondo, non conosci Charlie! Sai che potrebbe fare la soffiata a Fred e George
e mi sfotterebbero a vita…per quanto ancora me ne rimane…’
Hermione rise ‘ Andiamo! Hai quasi 30 anni!’
Lui non parlò più quella sera e solo quando Hermione gli
sussurrò un ‘Buonanotte’ e spense la luce, lui rispose debolmente.
Intanto,
dietro la porta….
‘ Niente?’ sussurrò Ginny.
Harry aveva l’orecchio schiacciato contro la porta della
camera da letto dei coniugi ‘ Stanno dormendo.’
‘ Hermione non sarebbe per nulla soddisfatta se sapesse
che stiamo origliando’ sospirò Luna.
Ma Charlie la ignorò ‘ E’ terribile, sono pigri
come koala!’
‘ O peggio!’ esclamò il moro che ora tornava in
camera ‘ Beh, io vado a nanna. Domani si torna a lavoro!’
‘Io vengo con te, Harry. Buonanotte Luna. ‘Notte
Charlie.’ Salutò la piccola Weasley seguendo Harry.
Il mattino dopo…
Hermione aprì gli occhi, si voltò verso la sveglia e
sussultò ‘ Ommiodio! Le 10.30!’
Svelta scese dal letto e inforcò le pantofole,
scese in cucina e cominciò a chiamare ‘ Ginny! Harry..? Luna? Dove siete?’
Un biglietto sul frigo e capì che erano andati
tutti a lavoro e Lindsay a scuola.
Si strinse nelle spalle e dopo un po’ salì in
camera con due tazze di caffè ‘Ron, sei sveglio?’
‘ Sì…’ rispose lui, sbadigliando.
Hermione posò una tazza sul comodino, l’altra la
portò a Ron dove guidò le sue mani a tenere la tazza.
‘Charlie è dovuto andare via.’ Disse lei, gelida.
‘Umh…come mai?’
‘Bah, non so.’ Sbuffò,
sfilandosi la camicia da notte e mettendosi una camicetta azzurra e un paio di
jeans ‘ Pronto per il bagno?’
CIAOOOO!! Ragazzi perdonatemi per l’enorme ritardo, ma
Aurora sembra non essere d’accordo quando accendo il computer…povera me… alur!
Nuovo capitolo, non l’ultimo!
Intanto aspetto vostre letture e
recensioni, sempre se vorrete. Mano a mano credo stia migliorando, ma dovete
dirmelo solo voi! Ringrazio tutti e in particolar modo:
NUNKI: beh, prendo
spunto dal modo di fare di zia Row…piccole anticipazioni che ti fanno tremare
^^ grazie, ciao!
GINNY_POTTER:
ciao Ginny! Sul fatto che Ron abbia dei
spendidi occhi, sono d’accordissimo..!! Il sesto libro l’ho appena finito di
leggere e, sì, è stratriste…perciò…ma dai, capirai che si stanno mettendo bene
le cose, no? ^^ ciao!
HERMIA: non ho aggiornato presto -__-
purtroppo… comunque…grazie!!!!!!!Ciao!
RONNY92:ah…ma per saperlo devi leggere il prossimo capitolo… ^^ ciao e
grazie!
ROBBY: ah, allora a tutti ha fatto
piangere hp 6, eh? Beh, allora potrei mettervi in sesto io!!! Ciao e grazie!
SIJAY: un bacio anche a te, e spero
anche io che fili lissssio come l’olio! ^^ ciao!!
Bene bene, e come lasciare i miei
arditi lettori senza un’anticipazione?
Perché Ginny ha seguito Harry in
camera sua? Cosa si cela sul suo materasso bianco?
Perché Luna è così attenta e
apprensiva?
Perché tutti sono troppo comici per
lo stato di Ron?
E soprattutto, perché non c’era
nessuno quella mattina?
Tutto questo, e non solo, popolo
italiano, nel prossimo capitolo, ciao!!
Capitolo 13 *** Non tutto il male vien per nuocere ***
Quando Ron
-QUANDO LA GUERRA HA LTI POSITIVI –
-NON TUTTO IL MALE VIEN PER NUOCERE –
Attenzione, la lettura di questo capitolo potrebbe apparire
come una PG13.
Quando Ron, dopo tanto tempo che era rimasto nel letto,
steso, inerte, come morto, posò i piedi sul pavimento li ritirò velocemente.
Hermione lo guardò per un po’ aggrottando le
sopracciglia, poi gli prese il braccio destro e lo mise attorno al collo.
Era pesante, e la camminata al bagno fu molto
ardua.
Finalmente la donna, con una gomitata, riuscì ad
aprire la porta. Sosteneva ancora l’uomo bendato.
Era ancora molto debole.
Gli tolse molto lentamente la t-shirt scura che
aveva e le venne un istintivo tuffo al cuore notando, ancora una volta, i tagli
che aveva sul torace e in particolare il piccolo, profondo buco che aveva
dietro la schiena.
‘ Con permesso.’ Scherzò lei, cominciando a
sbottonargli i pantaloni.
Anche Ron rise leggermente ‘ Con cautela..’
Quando lo spogliò del tutto, si sedette sul bordo
della vasca e, mentre aspettava che si riempisse, osservava Ron.
La pancia andava lentamente dentro e fuori, facendo
notare, più in su, le costole.
Le gambe, un tempo muscolose quanto le braccia, ora
erano deboli e macilente.
Neanche un pezzo di carne era stato risparmiato.
Tutto formava un’unica crosta scura.
‘Hai freddo?’ domandò Hermione, controllando con
l’indice la temperatura dell’acqua.
‘Leggermente..’ rispose lui, passandosi una mano
dietro il collo.
‘ Vieni.’ Lo aiutò ad entrare nella vasca, poi
senza la spugna, per paura di fargli male, cominciò a lavarlo delicatamente con
le mani.
Il pesante silenzio era rotto dalle gocce d’acqua
che sfuggivano alla mano di Hermione ‘E’…è stata davvero bella la lettera di
addio.’ Cominciò Hermione ‘Sai masticare bene l’inglese.’ Osservò.
Lui non rispose.
La fascia copriva ancora gli occhi.
‘ Porti ancora la fede al dito?’ domandò ad un
certo punto Ron.
‘ Sì.’
‘ Anche io. In un modo o nell’altro mi ci sono
affezionato.’
Questa volta fu lei a non rispondere e a versare un
po’ di bagnoschiuma nella vasca.
‘Tu..non mi hai mai detto se mi hai sposato perché
mi amavi..o perché ero incinta.’ Sospirò Hermione, alzandosi le maniche fino ai
gomiti.
‘Mione…è ora che noi due facciamo un bel
discorsetto, non è vero?’
‘Non credo.’ Rispose lei, irrigidendosi.
‘ E invece sì. ‘ protestò lui ‘ Io ti ho sempre
amato…sempre. Da impazzire. Ritornerei a frequentare Hogwarts per stare sempre
con te, ma penso tu non lo sappia.’
Hermione sospirò, guardandolo ‘Eppure litigavamo
sempre. Tu non mi sopportavi.’
‘Io non ti sopportavo?! Tu facevi l’orgogliosa! A
Hogwarts, quando siamo stati insieme, tu non volevi che ti baciassi in
pubblico! E’ cosa da pazzi, non credi?’ esclamò lui.
Ancora una volta, Hermione non seppe che dire, e
rimase in silenzio contemplando il riflesso dell’acqua.
‘ Vedevo i fidanzati baciarsi a scuola, vicino al
lago…tu il massimo che facevi era alla fine della partita zomparmi e darmi un
bacio sulla guancia…tu..tu…ti vergognavi di essere la mia ragazza!’ esclamò
ancora Ron, diventando rosso.
‘Ma come osi!!’ urlò Hermione ‘ Io non mi sono mai
vergognata, neanche per un nanosecondo! Come osi! Dopo tutto quello che ho
fatto per te!’
‘Cosa hai fatto per me, eh? Cosa? ‘
‘Io..io…’ provò Hermione, poi scoppiò a piangere.
Si alzò e corse in camera lasciando Ron nella vasca, mentre l’acqua diventava
via via più fredda.
Non potevano proprio non litigare.
Hermione era già stesa a pancia in giù, il viso
premuto contro il cuscino per soffocare i singhiozzi, quando sentì aprire la
porta.
Si voltò e lui era incredibilmente lì.
Con l’accappatoio addosso e i capelli tutti bagnati
attaccati al volto forse un po’ troppo pallido e scarno per la sua età.
La spalla appoggiata alla porta, il petto che
andava su e giù per l’affanno, e quegli occhi. Quegli occhi che poco prima erano
coperti dalla fascia, ora la guardavano. Impietositi, arrabbiati…innamorati.
Non l’avrebbe saputo spiegare in due parole.
La donna rimase immobile, mentre copiose lacrime le
rigavano il volto.
Non ricevendo risposta, lui le si avvicinò,
sbandando un po’, e si sedette sul letto.
Non si parlarono. Nessuna parola o imprecazione
uscì dalle loro bocche.
Un gioco di sguardi, di comprensioni…e la capacità
di capire che erano ancora irrimediabilmente innamorati l’un dell’altra.
Come avrebbe potuto non immaginarlo?
Come avrebbe potuto vivere senza quegli occhi così
azzurri, così dolci..così sofferenti?
Il cuore di Hermione singhiozzò ancora una volta
quando lui la prese di forza e l’abbracciò facendo aderire il suo corpo contro
quello della donna, la quale gli cinse il collo con le braccia e scoppiò a
piangere.
Ron chiuse gli occhi, mentre anche il suo cuore
piangeva la sua mancanza, il suo amore.
La stese dolcemente e la guardò, alzandosi sui
gomiti.
‘Ron..’
‘Shhh..’ le sospirò lui, mentre le sue labbra si
facevano spazio in quelle di Hermione.
Per un nanosecondo sembrava essere tornati indietro
di tanti, tanti anni. La sera del loro primo bacio.
Quelle carezze impaurite, quei baci inesperti… quel
desiderio che li avvolse quando la donna gli sfilò l’accappatoio… e lui le
tolse la maglietta…
^^
‘ Io dico che si sono persi per casa…’ parlò
Lindsay, versando un po’ d’acqua nel bicchiere.
Harry e Ginny si rivolsero uno sguardo fugace,
mentre anche Luna disse la sua ‘Oppure…staranno dormendo.. o sono stati
uccisi!’
Charlie, istintivamente, sfiorò con la mano un
pezzo di metallo ‘Ma noo.. vedrete, staranno bene. Forse Hermione gli starà
cambiando le garze.’
Ma gli occhi di Lindsay sorrisero, e scese dalla
sedia velocemente, raggiungendo la camera da letto dei genitori.
Ginny, impaurita dal fatto che la nipote avesse
potuto scoprire cose che non avrebbe dovuto scoprire, la seguì e la prese in
braccio.
‘Zia!! Lasciami andare da mamma!’
‘No, Lin, no…ferma! Vedrai che fra poco verranno a
cena..’
‘No!! Io voglio andare!’ protestò la bambina,
raggiungendo finalmente la camera.
Aprì la porta lentamente.
Era buio pesto e tutti tacevano.
‘ Lindsay, torna qui.’ Sibilò la rossa, non
entrando nella camera.
La bambina negò con la testa e accese la luce.
La mamma e il papà erano nel letto, abbracciati, e
le coperte coprivano solo parte dei loro corpi.
Veloce, Luna li aveva raggiunti, e ancora più
velocemente, coprì gli occhi innocenti della bambina, portandola a forza in
cucina.
^^
Quando la luce divenne così insopportabile,
Hermione dovette aprire gli occhi.
Due braccia muscolose la cingevano, ancora, e il
sospiro addormentato di lui le carezzava il collo scoperto.
Lo guardò, e non potette fare a meno di sorridere
cercando di dare una forma a quei capelli rossi scompigliati. Quei capelli che
tanto aveva dorato, che adorava, e che avrebbe adorato per sempre.
Quel petto, così bello, ora andava su e giù
lentamente.
Gli carezzò la guancia ruvida dalla barba incolta.
Si sentiva felice e piena di lui.
Aveva ridonato al suo cuore quello che non aveva da
tanto tempo: il suo amore.
Sospirò e gli rubò velocemente un bacio sulle
labbra, alzandosi e dirigendosi al bagno interno della camera.
Stava per inforcare le pantofole, quando lui le
prese il polso e la tirò a sé, baciandola ardentemente ‘Buongiorno amore.’
‘ ‘Giorno … hai passato un bella notte?’ domandò
lui, sorridendo malizioso.
‘ Ti sei tolto la fascia! Stai meglio, allora.’
‘ Cerchi di deviare il discorso?’ chiese Ron,
stendendola sul letto e baciandole il collo, le labbra, il petto.
‘ La più bella della mia vita.’ Sospirò lei,
prendendo il viso di lui, allontanandolo dalla sua pelle e privandosi di quei
forti brividi di piacere ‘ Ti amo tanto Ron.’
Anche lui sorrise ‘ Sei il mio amore.’
‘ Credevo che la guerra ti avesse prosciugato le
forze…e invece..’ rise Hermione, alzandosi e dirigendosi finalmente in bagno.
‘ Ah-ah.’ Rise sarcastico lui, infilandosi il
pantalone e la t-shirt ‘Ma non tutti hanno una donna come te.’
Non sentì risposta, e spostò le tende. Fuori il
cielo era plumbeo e nevicava.
I tetti delle case erano bianchi, e per strada
nessuno camminava.
Più in là, poteva scorgere alti alberi d’abete e
più in là, la strada che percorse quella sera per raggiungere il campo Auror.
Pensò che dopotutto sarebbe potuto anche morire, se
qualcuno lassù non avesse avuto pietà di lui.
Aveva capito che non avrebbe dovuto sprecare
neanche un centesimo della sua vita.
Solo nel momento in cui qualcosa ti viene a mancare
capisci davvero quanto ne avevi bisogno.
Si voltò di scatto, sentendo la porta del bagno
aprirsi.
Hermione era uscita avvolta in un premaman
invernale molto carino. Di colore azzurro, e con le bretelline di raso blu. I
capelli erano legati in una morbida coda di cavallo, e un sorriso dolcissimo
era apparso su quelle labbra.
Ron le si avvicinò lentamente, poi l’abbracciò.
Profumava di buono. Di pesca, di mora…non l’avrebbe
saputo dire.
O forse era quell’amore che faceva quello strano
scherzo?
‘ Ti amo’ le sussurrò.
‘ Amore mio’ sospirò Hermione, abbracciandolo più
forte ‘Mi sei mancato tanto.’
Lui la baciò, poi l’abbracciò di nuovo.
Mentre una dolce canzone si fece spazio nelle loro
menti.
A volte mi domando se,
Vivrei lo stesso senza te,
Se ti saprei dimenticare.
Ma passa un attimo e tu sei,
Sei tutto quello che
vorrei
Incancellabile oramai!
Come avrebbero potuto
vivere l’uno senza l’altra?
Sembrava un'altra storia che,
Il tempo porta via con se,
Tu non lasciarmi mai!
Tu non lasciarmi!
E più mi manchi, più tu stai
Al centro dei pensieri miei
Tu non lasciarmi mai
Perché oramai sarai
Incancellabile
Come tutte le altre storie, anche questa avrebbe
potuto avere una fine…eppure erano ancora lì, insieme.
Con la tua voce, l'allegria
Che dentro me non va più via
Come un tatuaggio sulla pelle.
Ti vedo dentro gli occhi suoi,
Ti cerco quando non ci sei
Sulle mie labbra sento la voglia
Che ho di te
Si amavano, si completavano, ed era quello
l’importante.
Così profondamente mio
Non ho mai avuto niente io
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi
E non si sarebbero mai persi. Mai.
E si fa grande dentro me
Questo bisogno che ho di te
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi
Tu non lasciarmi
Tu non lasciarmi
E più mi manchi e più tu sei
Al centro dei pensieri miei
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi
Da sola senza te
Ora e per sempre
Resterai dentro
I miei occhi
Incancellabile…..
^^
‘Ron,
sei pronto?’
‘
Ancora un attimo.’
Era
Maggio, e precisamente il giorno del compleanno di Lindsay che avrebbe compiuto
9 anni.
Luna,
Harry, Ginny, Hermione, Ron e la più piccola Weasley vivevano ancora a nord di
Dublino.
Quello,
come tutti gli altri anni, sarebbe stato l’anno in cui, il giorno del
compleanno della bimba, tutti i Weasley si sarebbero riuniti e avrebbero
festeggiato fino a sera alla Tana.
Fuori,
l’odore frizzante della primavera, si faceva spazio tra i cinguettii dei
passeri e i fiori d’arancio dell’albero di fronte la casa
Weasley-Potter-Lovegood.
Una
grande famiglia si stava movendo ora per casa.
Hermione
era in camera da letto, mentre, chinata verso lo specchio, si passò un’ombra di
rossetto sulle labbra.
Il
completo azzurro lasciava che le braccia fossero coperte solo dal raso, e i
capelli, più ricci e definiti che mai, le ricadevano dietro le spalle.
Il
marito, Ron, era ancora in bagno.
Le
cicatrici sul viso non avevano sfigurato la sua dolcezza, la sua tempestività,
il suo essere schietto.
Avevano
ancora 28 anni, una figlia già a carico ma un desiderio dell’uno e dell’altra
ancora molto ardente.
Il
ragazzo finalmente uscì dal bagno, vestito di tutto punto.
Guardò
Hermione e sorrise ‘Ciao! Chi sei?’
La
ragazza si voltò e aggrottò le sopracciglia ‘Cosa?’
‘
Sì…’ spiegò pratico Ron ‘ In questa stanza c’era mia moglie…ma evidentemente se
n’è andata!’
‘Ron…?’
‘L’hai
vista per caso? Ma noi ci conosciamo?’
Silenzio,
poi tutti e due scoppiarono a ridere.
‘Sei
bellissima,amore mio.’ L’abbracciò lui, baciandole il collo.
‘
Grazie, amore..’ provò lei.
‘Farei
l’amore con te, anche qui.’
‘
Ron, è tardi..’
Lui
la guardò ‘ Cinque minuti?’
‘
Non saranno mai cinque minuti, e lo sai’ rise lei, facendosi baciare.
‘
Mezzora?’
‘
Non si fa niente in mezzora.’
‘Ah-ah…allora,
sei una donna focosa! Un’oretta!’
‘
Ron…’
‘
Dai, non ci mettiamo niente poi a smaterializzarci a casa di mamma!’
Hermione
lo guardò ‘ Ma mi sono vestita così bene…mi sgualcisci!’
‘
Ma no! Facciamo così. Ti togli e pieghi bene i vestiti…e poi te li rimetti
belli ordinati!’
‘
Ma poi dovrò fare la doccia!’
‘
… la doccia potrà attendere…!!’
‘
Anche tu puoi attendere…’
‘Io
potrei anche..ma lui no.’ Rispose Ron, indicando in basso.
Hermione
scoppiò a ridere ‘Sei una frana.’
‘
Lo prendo come un sì.’ Rispose lui, cominciando nuovamente a baciarla.
‘Ehm-ehm!’
I
due si staccarono velocemente, e Hermione si rialzò la bretella.
Era
Ginny, anche lei vestita di tutto punto.
Il
vestito faceva sì che trasparisse la pancia, dimora, in quel momento, di una
piccola creatura.
I
capelli rossi erano stati accuratamente arricciati la sera prima dalla mamma, e
il vestitino gonfio e celeste che si fermava appena sotto le ginocchia nodose
incorniciava la figura della più piccola dei Weasley.
Ron
sorrise e prese in braccio sua figlia ‘ O...ma che bella principessa! Da che
paese viene bella donzella?’
Lindsay
la prese sul serio ‘ Da Londra, mio bel principe.’
Si
guardarono e la bambina lo abbracciò ‘ Papone!’
‘
Amore di papà…pronta per la guerra delle guanciotte?’
La
guerra delle guanciotte consisteva nel fatto che appena sarebbero arrivati alla
tana, tutti i parenti le avrebbero preso le guance, stritolandole.
^^
Nel
pomeriggio, si ritrovarono tutti comodamente seduti in giardino.
Chi
a sorseggiare una bibita, chi, come Lindsay, giocava con i cuginetti…poi c’era
chi scommetteva sul sesso del figlio di Ginny e Harry e chi, come Ron e
Hermione, si trovavano seduti sulla stessa sedia a scambiarsi effusioni.
La
signora Weasley, appena scoperta la gravidanza della figlia, era andata in
fibrillazione e aveva già catalogato tutte le tutine da fare.
‘
Ma non sappiamo se sarà maschietto o femminuccia!!’ aveva protestato dolcemente
Ginny, carezzandosi il pancione.
Come
anche Molly e Arthur, Ginny e Harry avevano deciso che avrebbero scoperto alla
nascita il sesso del figlio.
Ed
era inutile dire che mamma Weasley era strafelicissima di sapere che il padre
del suo futuro nipotino era Harry.
Lo
stesso che ora aveva il petto gonfio parlando di quello che avrebbe fatto con
il figlioletto.
Se
fosse stato maschio l’avrebbero chiamato Sirius James, ovvio. Se sarebbe nata
femminuccia, l’avrebbero chiamata Joanne.
Bill
e Fleur erano ancora felicemente marito e moglie e il figlioletto, Jacques, stava
ora giocando con la piccola Lindsay.
Poi
c’era Tonks che stringeva al petto un fagotto di copertina bianca da cui
uscivano, paffute, due manine che si muovevano per aria cercando di acchiappare
qualcosa che in realtà non c’era, mentre Lupin, attento, ascoltava le parole di
Harry e contemporaneamente osservava il figlio.
Ron
guardò per un attimo Hermione. Era assorta nei suoi pensieri…o nei suoi
problemi…
Ma
non sembrava triste. Stava probabilmente riflettendo.
Lui
le passò una mano sulla schiena, carezzandola, poi le baciò la guancia ‘Che c’è
amore mio?’
Hermione
si voltò verso lui ‘ Sembra tutto troppo felice…’
‘
E non sei contenta?’
‘
Sono molto contenta. Ma ho paura che prima o poi tutto possa finire.’
‘
E come potrebbe succedere?’
‘
Divorzi, guerra…malattia…’ sospirò lei, lasciandosi sfuggire un gemito di
paura.
Lui
la guardò a lungo, poi la baciò ‘ Per ora goditi questi momenti. Abbiamo
superato tante cose… supereremo anche altri problemi.’
‘
Insieme?’
‘
Insieme.’
Sembro
essersi rasserenata, poi tornò di nuovo seria ‘ Ron, amore mio…io ti amo da
impazzire.’
‘
Anche io.’ Sorrise lui.
‘
Ma forse non ce lo diciamo abbastanza.’
‘
E allora ti giuro che da oggi in poi ti dirò sempre che ti amo da impazzire.’
Lei
sorrise e l’abbracciò ‘ Sono incinta Ron.’
^^
Ron
era totalmente in forma, e nello stesso giorno in cui seppe che sarebbe
diventato papà per la seconda volta, aveva chiesto a Hermione di sposarlo per
la seconda volta.
Ovviamente
Molly era tutta un fremito! E Lindsay non aveva mai urlato così dalla gioia di
avere un fratellino ‘Spero sia una sorellina, però.’
Ad
un certo punto della serata Luna si era alzata, e con lei anche David, che era
stato invitato.
Lei
sorrideva nervosa e perciò aveva cominciato il ragazzo a parlare. ‘Abbiamo un
annuncio da farvi. Io e Luna…aspettiamo un bambino!!’
E
per tutta la sera avevano riso sul fatto che Fred aveva detto che non era
possibile che lo stessero aspettando insieme perché un uomo non poteva essere
incinto…!!
Dopo
un anno si ritrovarono di nuovo tutti insieme felicemente.
Si
scoprì che Ginny non aveva avuto un solo figlio, ma due gemelli: James e
Sirius.
Fleur
e Bill ebbero un’altra figlia, Madeline. Bella come il sole. Bionda, dalla carnagione
molto chiara e dagli occhi azzurri.
E
poi, e poi Ron e Hermione.
Lindsay,
che era diventata una bambina di 10 anni molto carina, teneva tra le braccia un
bambolotto dagli occhi chiari e i capelli scuri.
La
pallina sopra la boccuccia era un nasino perfetto, e un dentino faceva capolino
vedendola sorridere.
Le
paffute mani stringevano un giocattolo di gomma che spesso portava alla bocca.
Lindsay
era fiera della sua nuova sorellina, Joey.
Frutto
dell’amore, della perseveranza, e della gioia…
‘
Mione, mi hai reso per la terza volta l’uomo più felice di questa terra.’
Sorrise Ron, stringendo la mano alla moglie.
‘
Tre volte?? Addirittura?’
‘
La prima volta quando ti sei donata a me..’
Hermione
arrossì, guardandolo.
‘
..la seconda quando mi hai donato Lindsay… e la terza quando mi hai donato
Joey…come potrò mai ringraziarti?’ domandò, abbracciandola.
‘
Beh…ad esempio…dirmi come chiameresti il tuo prossimo figlio che nascerà fra 7
mesi….’
^^
‘
Beh, dopotutto non abbiamo avuto troppi lati negativi, no?’ domandò Fred al
gemello.
‘
Credo di no…insomma, il mondo continuerà ad essere popolato da teste rosse
marca Weasley andando avanti così!..siamo riusciti a leggere il diario di
Percy…’
‘
Oh…non me lo ricordare..ho ancora il conato di vomito!’
‘
Ci credo! Il mio incubo notturno!… fra 2 settimane avremo il secondo matrimonio
di Ron e Hermione…’
‘
Ma ad ogni figlio si sposeranno?’
‘
Spero allora che si comprino un televisore e non facciano come mamma e papà….’
The end
Ultime parole famose!!
Anche questa ff l’ho portata a termine…perdonatemi per
l’enorme ritardo..ma ho avuto sei serissimi problemi… APPENDICITE!!!!
Ma si può??
Perciò, dunque, ringrazierei ad uno ad uno voi, recensori e
lettori, per aver letto la mia ff fino all’ultimo…e ora…GINNY E LA MISSIONE
QUASI IMPOSSIBILE, APETTAMI CHE ARRIVOOOOOOO!!!!!
Grazie a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!
CIAOOOOOOOOOOOOOO
Ps, comunque ditemi come avete trovato la fine, se ve
l’aspettavate o vi ha deluso..ok? ciaoooooooooo!!!!!!!
TITOLI DI CODA SOTTO LA CANZONE DI WANNABE DELLE SPICE GIRLS
Yo, I'll tell you what I want, what I really, really want
So tell me what you want, what you really, really want
I'll tell you what I want, what I really, really want
So tell me what you want, what you really, really want
I wanna, I wanna, I wanna, I wanna,
I wanna really, really, really wanna zigazig-ah
If you want my future, forget my past
If you wanna get with me, better make it fast
Now don't go wasting my precious time
Get your act together we could be just fine
I'll tell you what I want, what I really, really want
So tell me what you want, what you really, really want
I wanna, I wanna, I wanna, I wanna,
I wanna really, really, really wanna zigazig-ah
If you wannabe my lover
You gotta get with my friends
Make it last forever
Friendship never ends
If you wannabe my lover
You have got to give
Taking is too easy, but that's the way it is
Ah, what do you think about that
Now you know how I feel
Say you can handle my love, are you for real?
I won't be hasty, I'll give you a try
If you really bug me then I'll say \"adiós\"
Yo, I'll tell you what I want, what I really, really want
So tell me what you want, what you really, really want
I wanna, I wanna, I wanna, I wanna,
I wanna really, really, really wanna zigazig-ah
If you wannabe my lover
You gotta get with my friends
Make it last forever
Friendship never ends
If you wannabe my lover
You have got to give
Taking is too easy, but that's the way it is
If you wannabe my lover
You gotta get with my friends
Make it last forever
Friendship never ends
If you wannabe my lover
You have got to give
Taking is too easy, but that's the way it is
If you wannabe my lover
You gotta, you gotta, you gotta, you gotta, you gotta
Make it last forever
Slam your body down and wind it all around
Slam your body down and wind it all around
Ha, ha, ha, ha, ha
Slam your body down and wind it all around
Slam your body down and zigazig-ah