Quando la guerra ha lati positivi

di StefyGranger
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Il capo e un'avvocatessa non tanto umana ***
Capitolo 3: *** Il signor Broufh ***
Capitolo 4: *** David ***
Capitolo 5: *** Ti ricordi, Mione? ***
Capitolo 6: *** Lo voglio davvero? ***
Capitolo 7: *** Un brutto presentimento....... ***
Capitolo 8: *** Se non torno... ***
Capitolo 9: *** E poi....il buio. ***
Capitolo 10: *** Quella notte....PG13 ***
Capitolo 11: *** Il tappeto ***
Capitolo 12: *** La richiesta di Lindsay ***
Capitolo 13: *** Non tutto il male vien per nuocere ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Quando la guerra ha lati positivi

              Quando la guerra ha lati positivi

 

 

‘ Questa è l’ultima goccia, Ronald Weasley! Io me ne vado!’

Hermione, in seguito ad un’espressione poco gentile del marito Ron, aveva deciso di lasciarlo con le incombenze domestiche che l’avrebbero assalito.

 

Hermione Jane Granger e Ronald Bilius Weasley erano sposati da 5 anni. Avevano una figlia di nome Lindsay nata quando i due avevano 20 anni. Ora aveva sette anni.

 

Quella sera, Ron era rientrato dall’ufficio di Auror molto stanco e molto nervoso poiché il capo si era infuriato con lui dato che non aveva terminato delle pratiche d’arresto per alcuni Mangiamorte.

 

Hermione, come ai tempi di Hogwarts, aveva espresso più aspramente del solito il suo disappunto sul fatto che Ron preferisse partecipare ad una partita di Quiddicth piuttosto che mettersi a tavolino, chino su pratiche importantissime.

 

E da lì partì il litigio e, infine, la decisione fatale: il divorzio.

 

Hermione salì in camera da letto, furiosa, prese da sotto al letto una grande valigia. La mise spalancata sul materasso e cominciò a riempirla alla rinfusa.

 

‘Scappa! Sì, scappa! E’ l’unica cosa che sai fare veramente bene! A Hogwarts, a casa, sempre così hai reagito!’ le urlò dietro Ron mentre metteva una mano sul corrimano della scala di legno.

 

Nel frattempo una bambina in pigiamino bianco, con lunghi capelli boccolosi rossi e gli occhi azzurri appannati dal sonno, entrò nella camera da letto e palrò ‘Mamma, che cos—‘

‘Lindsay, vai in camera tua, riempi la borsa con i tuoi vestiti e i tuoi giocattoli,  ce ne andiamo da zia Luna.’

 

Lindsay uscì piano dalla camera e si affacciò dalle scale vedendo il padre ‘Papà, che suc-?’

‘Lindsay, muoviti!!’ urlò la madre.

 

La figlia zittì di colpo mentre le lacrime le pizzicavano gli occhi. La madre era sempre dolcissima con lei, ma quando si arrabbiava poteva essere davvero molto cattiva.

 

Quando le due furono pronte, inforcato il cappotto si diressero in Aeroporto dove Ron irrimediabilmente le seguì.

‘Tu sei pazza!’ diceva, seguendola velocemente.

 

Hermione non rispose, velocizzando il passo e tenendo con la mano destra la valigia e con la sinistra la mano della figlia che stringeva Mr Teddt, il suo peluche.

 

‘Tu sei pazza!’ ripetè Ron, tenendola per un braccio.

Hermione lo fulminò con lo sguardo ‘Non toccarmi’ disse fra i denti.

Ron la lasciò andare e Hermione si imbarcò con Lindsay nel primo aereo che portava in Irlanda da Luna e Harry.

 

Questa volta l’aveva combinata davvero grossa, e Ron l’aveva intuito.

 

Beh, com’è?

È un prologo, giusto per darvi un accordo a quello che succederà.

In base alle vostre recensioni continuerò.

Se vi piace è bene, se no smetto…ma non siete curiosi del continuo?

Non volete sapere Ron come e se riconquisterà Hermione?

Non volete sapere che cosa c’entra la guerra con tutto questo, e quando ha lati positivi?

Non volete sapere perché in realtà Harry e Luna vivono insieme?

Tutto questo, se vorrete, nella prossima puntata!!

E mi raccomando, recensite, ciao!

 

StefyGranger.

 

Ps, se le recensioni mi spronano, entro mezzanotte pubblicherò il proxx chap.

 

Per la ff “Ginny e la missione quasi impossibile” l’ho sospesa temporaneamente per mancanze di imput dal mio cervello, appena disponibile leggerete il continuo.

 

Questa fanfiction è una rivendica di “Emily, il cerchio della vita si allarga”.

 

Questo è tutto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Il capo e un'avvocatessa non tanto umana ***


- QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI -

- QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI -

                          2° CHAP

 

 

 

Il mattino dopo, in Irlanda…

 

Hermione e Luna erano sedute al tavolo della cucina. Avevano davanti a loro una tazza di caffè fumante e, insonnolite, ascoltavano il tg delle 8.30.

 

La prima aveva profonde occhiaie, e più spesso la bocca si apriva in uno sbadiglio silenzioso.

 

Regnava il silenzio da tanto tempo, finchè Luna non proruppe ‘Come è andato il viaggio?’

Hermione la guardò. La stessa domanda gliela aveva fatta solo la sera prima. Probabilmente voleva cominciare un discorso.

 

‘Piuttosto tranquillo.’ Rispose, ignorando il gatto Moony che le si era raggomitolato sulle gambe.

‘E….come mai…tu..e Ron…sai..?’

Hermione dapprima non volle rispondere, poi posò la tazza fumante, e si passò una mano fra i capelli ‘ In realtà…è da tempo che ci stavo pensando.’

 

Luna non capì subito e la spronò a continuare.

 

‘ Mi ero stufata di vedere sempre Ron a guardare stupide partite quando poteva sforzarsi a lavorare a casa. Sembrava che non gli importasse nulla dell’andamento di famiglia. E se il capo l’avesse licenziato, noi saremmo rimasti anche senza casa perché io da sola con il mio stipendio non ce la faccio.’

 

La bionda annuì col capo ‘E ne sei sicura?’

Hermione la guardò, come quasi la stesse supplicando di farle cambiare idea, poi annuì.

 

Dopodiché il suo viso si rabbuiò facendo sì che una candida lacrima le solcasse il volto. Non le sembrava vero che tutto potesse finire così.

Tutto quello che aveva passato, i pianti a Hogwarts, il desiderio di farsi accorgere da Ron, i piani di Ginny per farli mettere insieme…il matrimonio…la loro figlia…tutto andato in fumo…per colpa sua.

 

È stata sempre colpa sua, pensò Hermione.

 

Le litigate a Hogwarts erano causate soprattutto da lui. Sempre lui la faceva piangere e disperare, la faceva rintanare in biblioteca…ma solo lui riusciva ad amare.

 

Una mano possente si posò delicatamente sulla spalla della giovane Granger che, per un nanosecondo, pensò potesse essere proprio la sua.

 

Si voltò e vide Harry, già vestito di tutto punto.

Con gli occhiali rotondi posati sul naso, quegli occhi verde smeraldo così penetranti e quell’immancabile cicatrice che tanto lo differenziava dagli altri 27enni.

 

Harry Potter e Luna Lovegood non erano né parenti, né fidanzati e neppure sposati!

Non avevano figli in comune ma solo un lavoro alimentata ogni giorno dall’amicizia che li legava così fortemente.

 

Più volte Luna aveva detto a Harry che se voleva poteva tornare a Londra dai suoi amici, ma quest’ultimo si rifiutava sempre ‘ Non mi va di lasciarti da sola a Dublino.’ Diceva.

 

E così si giustificava, sempre.

 

Comunque, i due vivendo in una grande casa nella periferia nord di Dublino.

 

‘ Harry’ lo informò Luna ‘Oggi potresti portare Hermione dalla signora McGoune?’

 

Harry guardò Hermione ‘ Un avvocato? Non vorrai mica…??’

La donna sostenne il suo sguardo fin quando Harry tacque e, mesto, annuì debolmente.

 

Neanche a lui sembrava vero, eppure stava accadendo.

 

                       

Intanto, a Londra…

 

Il telefono squillò insistentemente finchè l’uomo che si era addormentato sul divano del salotto non si alzò imprecando ad alta voce ‘ Pronto?’

‘ Weasley!!!!’ era il capo ‘ Che facevi?? Dormivi??!!’

 

Ron allontanò un poco la cornetta dall’orecchio, poiché il vecchio signor Broufh stava urlando.

 

‘ Signor Broufh……’

‘ Signor Broufh un corno!!! Muoviti o quanto è vero il Dio dei Gabbani che ti licenzio!!!’ e la telefonata terminò lì.

 

Il 27enne guardò la cornetta e sbuffò.

 

La casa era così silenziosa.

Quella stessa bambina che sarebbe corsa ridendo da lui con una calza viola e una blu e con lo zainetto sulle spalle, quella stessa moglie indaffarata a studiare in cucina nuove pratiche per il lavoro, quelle stesse persone che amava, ora l’avevano lasciato.

 

Sospirò sconsolato e cominciò a prepararsi per andare a lavoro.

 

                  Paragrafo 2

 

Ore 16.30, Dublino nord.

 

‘ Mamma, mamma!!! Guarda cos-?…mamma…?’ Lindsay era tornata a casa dalla nuova scuola con, stretto tra le mani, un piccolo mazzo di margherite da campo.

 

Ma entrando in casa, aveva trovato la madre inginocchiata a terra mentre piangeva tenendosi la testa fra le mani.

Piangeva quasi istericamente, dondolandosi indietro e in avanti mentre forti singhiozzi le scuotevano l’animo.

 

Lindsay era rimasta sull’uscio della porta, mentre il mento le tremolava e il naso le diventava rosso. Lei stessa non sopportava più quella situazione.

 

Non le andava più di vedere la madre che ogni giorno si intristiva sempre più e si chiudeva in se stessa tacendo anche per interi giorni.

 

E in realtà le stava anche antipatica l’avvocatessa che andava a parlarle.

 

In quel momento, scendeva dalle scale Luna che, accortasi della scena aveva raggiunto la bambina facendola salire in camera.

 

Il fatto era che quello stesso giorno era arrivata la famosa avvocatessa McGoune: una signora cicciotella, dai corti capelli tinti di un biondo scuro. Il grasso delle braccia le molleggiava quando parlava gesticolando o quando doveva presentare i conti.

 

Gli occhiali rettangolari li teneva sul naso non perché ne avesse davvero bisogno, ma più che altro per darsi un’aria di importanza.

Non era dolce. Per niente dolce.

Era fredda, dura, cercava di non far sì che i problemi degli altri le penetrino nell’animo.

 

Ecco perché mentre l’avvocatessa parlava Hermione non era tanto sicura.

Ecco perché ora Hermione sembrava più chiusa e più depressa.

Perché l’avvocatessa le aveva detto senza tanti giri di parole che voleva la firma del marito sulla richiesta di divorzio e lei gliel’avrebbe data in quattro e quattr’otto.

 

Durante la cena di quella sera tutti tacevano, quando la piccola proruppe con la sua deliziosa vocina ‘ Sai mamma, oggi ho preso a scuola una Lode sul tema della famiglia.’

 

Tutti stranamente cercarono di non guardarsi fra loro. Lindsay passò in rassegna i loro visi e sorrise aspettandosi una congratulazione.

 

Luna posò la forchetta e andò a prendere dell’acqua dal frigorifero.

Harry si alzò dicendo che doveva andare a controllare una cosa al computer.

 

Rimasero madre e figlia, finalmente da sole dopo tanto tempo.

Quasi un mese.

 

Hermione aveva ancora gli occhi gonfi di pianto ma sorrise alla figlia ‘ Sarai stata l’invidia di tutti..’

‘ Già.’ Annuì vigorosamente Lindsay, certamente più sollevata dal sorriso della madre.

Hermione sorrise e le accarezzò una guancia ‘ La mamma ti sta facendo soffrire?’

 

Lindsay non rispose, poi abbassò il capo ‘ Papà tornerà a prenderci di qui?’

A quel punto Hermione si irrigidì ‘ Tuo padre ha scelto cosa è facile, non cos’era giusto. Quando si pentirà e chiederà perdono, allora decideremo assieme, Lindsay.’

 

La bambina annuì col capo ‘ Capisco…’

 

Bene, bene!

Finito un altro chap.

Sicuramente più lungo del primo.

Come avrete visto Hermione entra quasi in depressione per l’imminente divorzio, Lindsay cerca di capire la situazione ma le manca sempre di più la figura maschile del padre.

Dal canto suo Ron è tra l’incudine e il martello, il capo è un rompiballe e gli mancano sempre più le sue due donne.

Ma il signor Broufh oltre ad essere un grande rompi (causa anche del loro divorzio, possiamo dire) può apportare una soluzione bella e buona.

 

Tutto questo e molto altro nel proxx chap, ciao!!

Ah-eh, stavo dimenticando i ringraziamenti!!!

 

ROBBY: ciao robby! Eh, neanche a me la coppia Harry/Luna piace, ma I due, in questa storia, sono solo amici..ciao!! E grazie!!

 

JOEY BAGGINS: eccola qui, Joey!! E w i drunk e ron/hermione!!!!

 

RONNY 92: volevo cominciare col dire che ho cercato il tuo nome nell’elenco degli autori..ma non c’eri….e poi…eccoti il continuo e continua a recensire, ciao!

 

HERMIA: eh ma in questo capitolo capirai che non era solo quello il motivo del divorzio, comunque è così raro che entriamo assieme in msn!!! A proposito, non dovevi mandarmi la tua ff?? Ciao!!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Il signor Broufh ***


-QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI –

        -QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI –

-        Il signor Broufh –

 

 

Ron oramai era ridotto ad uno straccio. In nulla trovava la felicità.

E la vista di quelle bamboline sparse nella cameretta di Lindsay non facevano che peggiorare ulteriormente la sua situazione emotiva.

 

Non solo gli mancava la figlia, e lui lo sapeva.

Gli mancava Hermione.

 

Eccome se gli mancava! Gli mancava il suo profumo, le sue mani minute che svelte preparavano la cena o firmavano fogli di lavoro.

 

Gli mancava quella voce così dolce e calda che gli arrivava alle orecchie quando canticchiava sotto la doccia mentre tornava dal lavoro.

 

Gli mancava tutto di lei.

 

 

Odiava ciò che aveva detto, si malediva ogni sera;

odiava il non poter sentire la voce della sua bambina, di sua figlia;

odiava quella situazione impossibile,

 

ma soprattutto odiava….

 

‘ Weasley!’ ……….il suo capo.

 

Una nervosissima segretaria dalle lunghe gambe secche, e dal tailleur verde vomito troppo stretto entrò nell’ufficio di Ron ‘ Il signor Broufh la vuole immediatamente nel suo ufficio.’

 

Ron la guardò e alzò un sopracciglio ‘ Davvero? E si è assicurato che quelli del palazzo affianco l’abbiano sentito?’

 

La segretaria, quelle brutta zitella, rise nervosamente.

 

Dopotutto era davvero brutta.

Non sapeva reggersi su quelle scarpe giallo evidenziatore (come amava chiamarle Lindsay) dal tacco a spillo troppo stretto, e i capelli color cenere di sigaro erano stretti in uno chignonne così tirato, che le si potevano contare i nervi che si arrotolavano sul cervello.

 

Non so se ho reso l’idea.

 

Da un po’ di tempo a quella parte lei aveva una cotta per Ron, e lui lo sapeva.

La sentiva spettegolare spesso con le sue colleghe circa l’andamento familiare suo e di Hermione.

Non la sopportava proprio.

 

Arrivato nell’ufficio del capo, si sedette pesantemente su una di qulle poltrone di pelle nera lucida ‘ Ascolti,’ esordì il rosso ‘ Se mi vuole licenziare lo faccia subito. Senza troppi giri di parole.’

 

Il capo negò con la testa ‘ No. Perché lei lasci un po’ l’ufficio – e qui si passò sulla fronte imperlata di sudore un fazzoletto bianco – la mando in missione. ‘

 

Ron inclinò il viso e ridusse gli occhi a due fessure ‘ Dove?’

‘ In Irlanda, a Dublino. Avrai una catapecchia, vivrai malissimo ma il tuo salario sarà appropriato  saprò come ricompensarti, al tuo ritorno…. Sempre SE tornerai da quell’inferno.’

 

Ron con ci capì immediatamente ‘ E questo….onore…per cosa?’

Il signor Broufh gli si avvicinò e lo fissò dritto negli occhi e quella parola gli arrivò velocissimamente ‘ Per la guerra.’

Gli occhi del 70enne erano scuri, iniettati di sangue per il troppo stress accumulato che gli causava il suo lavoro da capodirettore di Aurors.

 

Di lì a poco tempo si sarebbe ritirato in pensione e avrebbe ceduto il suo posto al figlio Gerolym Broufh.

Un ragazzo tonto di 30 anni circa. Il suo scopo principale era quello di fondare una fabbrica di cioccolato.

 

Certo, con la magia ci sarebbe riuscito di sicuro e di golosi ce n’erano tanti in giro.

Ma come ci si sarebbe dovuti comportare in un’assemblea di lavoro?

 

Quali progetti avresti dovuto presentare? Progetti su come migliorare la già perfetta forma rettangolare delle barrette?

 

Questo a Ron non è che importasse tanto e presumo neanche a voi lettori, perciò andiamo avanti.

 

Si stava avvicinando il fatidico Natale, era precisamente il 21 dicembre.

 

Ron stava guidando la macchina, con la radio accesa che trasmetteva le ultime notizie.

 

“ Strani fenomeni oggi a nel centro di Leen, un gruppo di 50 bastoncini di legno di forme e dimensioni diverse sono state trovate in periferia sud della suddetta città. Molte persone hanno scherzato pensando fossero bacchette magiche e puntandosele contro enunciando il famoso tra i cartoni animati Abra Calabra sono morti inspiegabilmente. Ma andiamo avanti con le prossime notizie, si registra che l’uomo più ricco del mondo…”

 

L’uomo alla guida spense la radio. Un fastidioso groppo in gola lo fece star male per circa un’ora.

Quello strano groppo assomigliava inspiegabilmente ad un solo sentimento: paura, terrore.

 

                       

Intanto alla stessa ora, ma a km e km di distanza….

 

Lo zio Harry era molto, forse troppo generoso e buono con lei.

Seppur partisse dalla scuola elementare “Dragon Fly” un bus per bambini gabbani, lo zio insisteva affinché si faccia accompagnare in macchina.

 

E non capiva perché.

 

Spesso trovava la zia e lo zio che parlavano fra loro in modo frenetico, quasi avessero paura che qualcuno li potesse sentire.

 

A volte riusciva a estrapolare qualcosa di comprensibile dal loro dialogo, ma l’unica cosa che sentiva era Voldemort.

 

Era sicura di aver sentito da qualche altra parte quel nome, ma non ricordava dove.

 

Sospirò e rese una delle sue bigotte preferite e la guardò ‘ facciamo così…’ cominciò ‘ Da oggi in poi tu sei il drago…anzi no…la brutta strega cattiva che mi tiene imprigionata qui…Un giorno arriverà il mio papà che è il mio principe azzurro e mi porterà via per semp-‘

 

‘ Lindsay! ‘  Il suo monologo fu interrotto da Luna che la chiamava di sotto.

 

‘ Che c’è?!’ domandò la piccola.

‘ Corri a far colazione che dopo ndrai con lo zio a comprare l’albero di Natale!’

 

Lindsay sospirò ancora una volta.

In verità non le andava tanto di festeggiare il Natale, quell’anno, senza il suo papà.

Ogni anno andava con lui e la mamma a scegliere l’albero, e lo addobbava sempre con la zia Ginny e il suo cuginetto Oscar.

 

Posò la sua bigotta sul letto e si diresse in cucina, scendendo a due a due le scale di legno.

 

Arrivata, Luna era in piedi e le porgeva un panino, mentre Harry era seduto in cucina a sorseggiare un caffè amaro.

 

La madre, inspiegabilmente, non c’era.

 

La piccola arricciò il naso ‘Cos’è?’

‘Panino alla carne!’ rispose ovvia Luna, non capendo il comportamento della bambina.

‘ Non mi piace.’ Annuì Lindsay servendosi di latte e pandoro (magari forse non esiste in Irlanda, perciò vogliate scusarmi! Nda ^__-).

 

Harry sorrise e alzò il viso ‘Proprio come suo padre..’.

 

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Fuori nevicava, e quando Lindsay e lo zio Harry tornarono dalla serra del centro di Dublino, era già ora di cena.

 

La bambina, vedendo sua madre, corse ad abbracciarla e con suo stupore, Hermione la prese in braccio e la fece roteare sussurrando un ‘ Amore mio.’

 

Durante la cena tutti parlavano del più e del meno, e Luna e Harry si accorsero che l’umore di Hermione era migliorato.

 

Lindsay parlò ‘mamma sai che sei più bella quando sorridi?’

A quella frase Hermione sorrise ancora di più scompigliando i capelli alla bambina.

 

Sembrava come…innamorata…

 

 

Ed ecco qui il più brutto dei capitoli, il più noioso, il più povero di avvenimenti, lo so.

Ma come avrete capito, Ron ha avuto una possibilità di rincontrare Lindsay e Hermione e magari di convincere quest’ultima, ma la stessa sembra essere rinata.

Innamorata?

Boh!

Si saprà, se volete che continui la storia, nel prossimo capitolo.

Ovviamente, se potete, dopo la lettura lasciate un piccolo commento anche solo “Brutta” o “Carina” o “Deludente”.

Ammetto che questo chap è piuttosto orribile ma abbiate pietà di me!! ^^”

In base alle vostre recensioni, vedrò se continuare questa storia.

UN CALOROSO ABBRACCIO A CHI RECENSISCE SOPRATTUTTO E A CHI LEGGE ( ma recensite, vi prego!!!!!!).

 

OK, e un ringraziamento speciale a:

 

RONNY: ok andrò a cercare ma tu continua a recensire! Ciao!

 

NUNKI: anche io penso che la guerra non abbia lati positivi, ma in questa storia spero vivamente che ce l’abbia. Il divorzio è una cosa tristissima e come capirai in questo capitolo, Hermione sembra rinata….spero che recensirai ancora e che ti piaccia, ciao!

 

SIJAY: e come sempre mi fai arrossire, grazie SiJay, ciao!

 

HERMIA: in qst chap ho cercato più o meno di parlare come Ron pensa .. ma in realtà è difficile. Beh, spero che  continuerai a leggere cmq, eh! Ciao e baciotti!

 

ROBBY: già le tue ship sono proprio uguali alle mie!! Grazie e continua a recensire! ^__- ciaoooo!!

 

PRIMA DI CONCLUDERVI E LASCIARVI ALLA LETTURA DI ALTRE FANFICTION VORREI PUBLICCIZZARE UNA FANFICTION DAVVERO BELLA. PER GLI AMANTI DELLE DRACO/GINNY :

 

IO § TU, scritto da Hermia.

 

MI RACCOMANDO, E’ PROPRIO BELLA!

ALLA PROSSIMA!!!

Ciao!

 

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Capitolo 4
*** David ***


-

-               QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI –

                        DAVID ROWE

 

 

 

Lindsay e Harry erano in salotto ad addobbare l’albero natalizio ancora completamente spoglio di luci e ciondoli.

 

Luna e Hermione invece, erano sedute in cucina parlando del più e del meno.

 

Fuori il cielo era completamente nero, mentre una violenta bufera di neve e ghiaccio si abbatteva su tutta Dublino.

 

La casa era tutta silenziosa se non fosse stato il disco di sottofondo nel salotto che dava un’aria più natalizia a quella serata.

 

Ma quella silenziosa atmosfera venne turbata da un sonoro bussare alla porta.

 

Tutti si guardarono raggelando.

Harry si alzò e sfoderò la bacchetta, Luna pure, mentre Hermione prendeva in braccio la piccola Lindsay.

 

‘ Chè?’ domandò secco Harry.

 

E una voce camuffata e infreddolita si fece sentire ‘Sono Babbo Natale!!’

 

I quattro si guardarono ancora una volta, come aspettando che qualcuno si decidesse a dire ‘ Ebbene, vi ho fatto uno scherzo’ Ma così non fu.

 

‘ Dai, Harry, apri la porta!’ disse ancora quella voce, questa volta con impazienza.

 

L’occhialuto andò ad aprire con enorme disappunto di hermione, e ne uscì realmente Babbo Natale.

 

Lindsay sorrise e, liberatasi dolcemente dalle braccia della madre, gli andò incontro.

 

L’uomo travestito si inginocchiò di fronte, e la bimba lo guardò negli occhi.

 

Erano di un azzurro acceso, proprio come quelli suoi.

‘ Papà…’ sussurrò.

 

Gli occhi di quest’ultimo si inarcarono in un sorriso ‘ Amore mio.’

‘PAPA’!!!’

 

Il ragazzo liberatosi della barba finta l’abbracciò forte forte, mentre Harry sorrideva felice assieme a Luna.

 

Hermione invece… ‘ E tu che diavolo ci fai qui?’ domandò severa.

Ron, con in braccio Lindsay, si alzò e la guardò ‘ In missione.’

 

‘In missione!’ esclamò Lindsay imitando il padre.

‘In missione?!’ domandarono Harry e Luna all’unisono.

‘In missione.’ Confermò Ron, posando a terra la figlia, che ora gli cingeva le gambe.

 

Quello che seguì fu un lungo silenzio, contrassegnato dall’ululato del vento sulle finestre.

 

Harry sorrise ‘ Dai amico, sarai assiderato, vieni in salotto.’

Ron cominciò a seguirlo volentieri.

‘ Sei arrivato giusto in tempo, papone, stavamo facendo l’albero!’ continuò eccitata Lindsay che non finiva di sorridere alla vista del padre.

 

‘ Uuu! Che bello.’ Commentò Ron ‘Ma lo dobbiamo rifare perché non vale!’

 

Harry scoppiò a ridere ‘ E scommetto che dopo ti fai una bella partita a scacchi con me, vero?’

‘ E come potrei rifiutare!!’ esclamò il rosso ‘ Come potrei rifiutare di battere un caro vecchio amico.’

 

Lindsay si fece prendere ancora una volta in braccio. Non le sembrava vero.

‘ Papà, promettimi che quando torniamo a Londra mi sposi!’

Ron sorrise, intercettando il viso di Hermione che era seduta su una poltrona.

 

Sorrideva dolcemente anche lei, ma appena intercettato il viso di lui, si fece immediatamente seria.

 

Luna entrò nel salotto con un vassoio di tazze fumanti di cioccolato caldo, dopodiché Ron (che si era vestito con abiti normali), Lindsay e Harry cominciarono ad addobbare quell’abete alto, vicino al camino.

 

E Hermione si ritrovò a fissare il ragazzo dai capelli rossi, a guardare quella camicia di lana a quadretti che aderiva perfettamente alla schiena quando si piegava e di quelle braccia e quelle mani che l’avevano sostenuta sempre, nei momenti più difficili….

 

Ma si sa, l’orgoglio è una brutta cosa.

 

‘ Come mai il tuo capo ti ha mandato in missione, Ronald?’ domandò acida Hermione, distogliendo lo sguardo.

 

Lui si girò con uno dei sorrisi più belli che avesse mai desiderato ina situazione del genere ‘’ Mi vuole un po’ fuori dalle scatole, no?’

 

Tutti scoppiarono a ridere, tutti tranne lei.

 

Ron se ne accorse ‘ Eddai, Mione….’

 

L’aveva fatto. Ancora una volta. L’aveva chiamata come quando si amavano.

Sì, si amavano, imperfetto.

Perché di presente, secondo lei, non se ne poteva proprio parlare. Lei non lo amava più, ne era certa.

 

‘ Io e Lindsay viviamo molto bene senza di te, lo sai no? Altri 10 minuti e te ne vai.’ Disse gelida, prima di prendere il libro che stava leggendo e salire in camera.

 

Lindsay parlò ‘ Non è vero, papà. Non crederle, è solo arrabbiata.’

 

Dublino nord, ore 8.00, casa Lovegood-Potter.

 

Hermione entrò entusiasta in cucina sotto lo sguardo sorpreso della piccola Lindsay che stava affogando delle cioccorane nel latte caldo, quello di Harry che bevevo sorseggiando del caffè bollente e di Luna che stava spremendo con la forchetta delle arance.

 

‘ Oggi, ‘ esordì lei ‘ voglio che tutti siate pronti per conoscere un mio caro amico di infanzia, David.’

 

Luna, Harry e Lindsay si guardarono in silenzio, poi Hermione sorrise ancora di più ‘ Verrà fra mezzora e voglio che tutto sia perfetto.’

 

Per essere tutto perfetto era perfetto.

La casa era immacolata, pulitissima. I ceppi accesi nel camino scoppiettavano e l’albero natalizio era stracolmo di luci e ciondoli dorati raffiguranti angeli e babbi natali.

Quella sera Ron avrebbe preso in braccio Lindsay e le avrebbe fatto mettere il puntale, com’era tradizione Weasley.

 

Inoltre, Hermione era vestita di tutto punto, con una camicia bianca di seta e una giacchetta di velluto blu, con pantaloni coordinati.

 

Un quarto d’ora dopo, suonò la porta, e Hermione tutta eccitata andò ad aprire la porta.

Ma quello che le si parò davanti non era David…era…

‘ No Ron, non puoi entrare.’ Disse lei risoluta mentre con un gesto stava per chiudere la porta.

Lui la fermò ‘Perché no?’

‘ Perché… perché ho un ospite.’

‘ A quest’ora?’

‘ A quest’ora.’

‘ Beh, fammi entrare comunque. Non ho fatto colazione…e neanche la barba.’

‘ Vedo. Ma questa casa non è un bar, Ronald.’

Ron sorrise facendo gli occhi da cucciolo ‘ Beh-ma..il supermarket è chiuso…’

 

Proprio in quel momento Harry si accorse di Ron ‘ Eddai Herm, fallo entrare!’.

 

Ma dopo 10 minuti circa, la porta suonò nuovamente.

 

Lindsay andò ad aprire sotto richiesta del padre.

Gli si presentò un uomo sui 30 anni circa, alto, bruno, dagli occhi grigi e un sorriso svenevole.

 

Lindsay fece una smorfia arricciando il naso ‘ Ciao…’

‘ Ciao! Tu dovresti essere…Lindsay, no?’

‘ Risposta esatta ma non c’è nessun premio in palio, se ne può andare, ciao ciao!!’

La bambina stava per chiudere la porta, quando Hermione la fermò ‘ Lindsay! O Dio, scusala. Entra!’.

 

Quando entrarono in cucina, Ron stava affogando come Lindsay delle cioccorane nel latte freddo con Harry e la bambina.

Tutti e tre (poiché Harry aveva fatto mettere a proprio agio l’amico) rigorosamente in pigiama.

 

David salutò cortesemente ‘ Buongiorno.’

Nessuno dei tre rispose, il che fece infuriare Hermione che, con un sorriso forzato si rivolse all’amico ‘David, Vuoi un po’ di caffè?’

‘Ehm, no grazie, ho già fatto colazione.’ Spiegò lui sorridendole.

 

‘Ok, allora salgo per prendere quelle carte.’

‘ Sì.’

 

Hermione se ne andò di sopra, e Harry lo fece sedere.

‘ E così, tu saresti…Daniel?’

‘ David, David Rowe.’

‘ Oh! Che sbadato scusa. Io sono Harry Potter.’

‘ Piacere mio.’

‘ E lui è il marito di Hermione, Ron Weasley.’

Ron lo guardò alzando un sopracciglio.

Ma David sorrise ‘ State divorziando, non è così?’

 

Non fu Ron a parlare questa volta, ma la piccola Weasley ‘ Sarai pure bello, David, ma mio padre è ancora più bello e più forte di te che sei un…un babbano.’

 

‘ Babba-che?’ domandò ingenuo David.

Ron e Lindsay si guardarono complici.

‘ Un pedofilo, uno sfruttatore di donne…un maniaco.’ Spiegò semplicemente Ron.

‘ Cosa?? N-no…i-io n-non sono..un…un..’

Sembrava che David si stesse per mettere a piangere!!…

 

‘Balbetti.’ Osservò Harry ‘ Vuol dire che stai dicendo bugie.’

 

Intanto Luna entrò in cucina ‘ Oh! Un Gabbano tra noi! Non ne conosco poi molti, dopotutto, è bello conoscerne di nuovi. È interessante.’

 

David ingoiò febbrilmente ‘ No, forse mi fraintendete, i-io…

 

Ma in quel momento entrò Hermione con alcune carte.

David comincia a baciarle febbrilmente la mano trattenendo i singhiozzi del pianto ‘No Hermione ti giuro, io non sono babba…babba…’

‘Babbano.’ Gli arrivò in aiuto Ron.

Hermione gli fulminò lo sguardo e lui sfoderò un sorriso a trentadue denti.

 

‘ Ti prego amore mio io non lo sono, io sono un normale…non sono un pedofilo, né un maniaco…e..e…’

‘ David ‘ cercò di calmarlo Hermione ‘ David..sì…sì..lo so..DAVID!’

David la guardò ‘ Sì pulcino mio?’

 

Harry e Lindsay fecero finta di vomitare, mentre Ron guardava prima la donna poi l’uomo andando su tutte le furie.

 

‘ Calmati ora, ‘ disse ancora Hermione.

‘ Ma non sono babbano, te lo giuro, sono un semplice avvocato, e.e…’

‘ Lo so lo so…calamti.’

Amore mio, non vorrei mai che tu pensassi che io sia un babbano..’

‘ Ho un’idea David. Andiamo in salotto così compilo le schede, eh?’

‘ Sì…ok…’.

 

Usciti dalla cucina, Ron colpì con un pugno il tavolo facendo tremare i bicchieri, aveva l’affanno per la troppa furia, e alzandosi guardò torvo la porta della cucina ‘ Quello non resisterà un solo minuto, qui.’

 

Finito anche questo capitolo!!

Waaa…in un giorno due capitoli.

Spero che vi piaccia David…^^” scherzavo!

Grazie per le recensioni, e ricordatevi che l’unico modo per farmi continuare a scrivere è recensire in tanti.

Prendete ad esempio “Emily”, no? Non l’ho continuata perché alla maggior parte non piaceva. E così ho lasciato perdere!

Bene, anche per questo capitolo chiedo gentilmente un vostro anche piccolissimo commento, ringraziando chi recensisce e anche chi legge.

Ma soprattutto:

 

SIJAY: sai, neanche io vorrei mai deluderti perché segui sempre tutte le mie storie e per questo ti ringrazierò all’infinito!! Purtroppo, rispondendo alla tua recensione, c’è david…..ciao e grazie!

 

ROBBY: cara robby, non sbagli. Hermione è innamorata, ma dovrete capire voi di chi.

 

HERMIA: E come non potrebbe essere BELLA la figlia di un BELLISSIMO?? Grazie Hermia, e non ti preoccupare per la pubblicità! ^__-

 

EMMA: eccoti il seguito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Ti ricordi, Mione? ***


-

-         QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI –

                       - Ti ricordi, Mione? -

             

 

 

 

 

 

La cucina era stranamente silenziosa quel pomeriggio.

 

Era la previgilia di Natale, e Hermione e Luna stavano riposando, mentre David (che era rimasto volentieri a pranzo), Lindsay, Ron e Harry erano seduti intorno al tavolo.

 

In particolare l’occhialuto e il rosso giocavano a scacchi.

 

‘Sai..’ proruppe ad un certo punto Lindsay poggiando i gomiti sul tavolo e indirizzandosi verso David che tranquillamente stava leggendo un normale giornale babbano ‘ Io voglio bene al mio papà.’

 

David sorrise, senza staccare gli occhi da quelle parole stampate ‘Mi fa piacere.’

 

‘ E la mamma ama ancora il mio papà.’ Sostenne lei ‘Solo che è orgogliosa.’

 

L’uomo non rispose.

Intanto Ron e Harry fissavano la scacchiera incuriositi dal dialogo.

 

‘Il mio papà ti batterebbe in un secondo a scacchi.’

David lanciò un’occhiata al rosso ‘Davvero?’

‘ Ma se voglio potrei batterti anche io.’ Continuò lei.

‘ Sono felice che tu abbia autostima.’

 

‘La cosa che piace più alla mia mamma sono i capelli rossi. E tu non ce li hai!’

Il bruno si mise a ridere di gusto, sotto lo sguardo sorpreso degli altri.

‘ Tu vuoi sposare mia mamma, vero?’

 

A quella domanda, calò un silenzio pesante rotto solamente dal ticchettio indisturbato dell’orologio a cucù della cucina.

 

‘Ma il mio papà potrebbe staccarti la testa dal collo.’ Terminò, scendendo dalla sedia e dirigendosi in camera,

 

Harry e Ron si guardarono alzando contemporaneamente un sopracciglio.

Poi scoppiarono a ridere senza senso.

David sbuffò, allentandosi la cravatta.

 

Verso le 23 di sera, tutti, compreso purtroppo anche David, si ritrovarono in salotto contemplando l’albero e chiacchierando.

 

Il mormorio che si estendeva nel salotto, fu interrotto da una domanda di Ron ‘Ti ricordi, Mione?’

 

La ragazza interpellata si girò di scatto ‘Ricordarmi cosa, Ronald?’

Il bel rosso aveva un sorriso divertito stampato sulla bocca ‘ Quella volta…quella volta che sfuggimmo per un pelo da Gazza?’

 

Harry soppresse uno scoppio di risata premendo la mano sulla bocca, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime.

 

‘..Tu ..non ricordo cosa volevi fare e mi portasti con te…sì mi sa in biblioteca! E Gazza ci inseguiva, ed entrammo nell’aula di Trasfigurazione e restammo lì fino alle 5 del mattino perché quel vecchio rimbambito si era addormentato davanti la porta!! Ricordi?’ spirò Ron, sorridendo.

 

Hermione abbassò il volto per richiamare alla mente quel buffo, a parere loro, ricordo.

Ma lei non l’aveva mai dimenticata quella sera..erano al 6° anno…

 

“ Ron dormiva indisturbato con le pesanti tende rosse tirate e la coperta di lana fin sotto il mento.

L’unico rumore che si faceva spazio a gomitate nel silenzio era lo scalpicciò dei ceppi accesi della stufa che si trovava in posizione centrale nella stanza.

 

Un forte russìo si espandeva a braccetto con quel rumore: era pesante e stanco.

 

Era quello di Ron.

 

Si sentì un frusciò di mantello. E poi, un Lumos illuminò fiocamente la stanza.

La ragazza dai lunghi capelli bruni si avvicinò al terzo letto partendo da destra.

Tirò via le tende e cominciò a scuotere dolcemente quella figura addormentata.

 

‘Ron…?Ron, per l’amor del Cielo…Ron?’

‘Mhhhhh….no, mamma, non mi va.’

 

Hermione aggrottò le sopracciglia, poi sorrise ‘Ronald Weasley!’ esclamò a bassa voce.

‘ No…chiedi a Hermione…’

La ragazza scuoté la testa alzando gli occhi scuri al soffitto, poi scuotè più forte l’amico ‘Ron?!’

 

Il ragazzo, spaventato, aprì velocemente gli occhi ‘Hermione?? Che ci fai qui? Non dovresti stare qui!’

Lei sbuffò tirandolo fuori dal letto dal polso ‘ Su, seguimi.’

‘No’ si lagnò lui ‘Ho sonno, Hermione. Chiedi ad Harry.’

Lei lo guardò accigliato ‘ Vuoi che chieda a Harry? Bene, ma poi non fare la parte del geloso.’

Gli mollò il polso e si diresse da Harry, rallentando ogni minimo movimento.

 

Poi arrivò la voce ‘No! E vabbene, andiamo. Uff! ma almeno fammi mettere la vestaglia.’

 

La ragazza avrebbe tanto voluto dirgli che non ce ne sarebbe stato bisogno, che avrebbero fatto presto, ma preferì non parlare, contemplando piuttosto come si muoveva imprecando e cercando la vestaglia.

 

Dopo un po’ si ritrovarono nel corridoio del quarto piano. Conoscevano bene le scale a cui piace cambiare, ma quella notte sembravano proprio cocciute!!

 Camminavano lesti.

Lei con la bacchetta alzata che illuminava con il Lumus il corridoio, e Ron con la bacchetta illuminata posata sulla mappa del malandrino “presa in prestito” da Harry.

 

Un rumore di scarpe di cuoio nero e un altro di pantofola.

Poi il silenzio.

Voltarono un angolo, quando Ron prese di scatto il braccio di Hermione e la tirò a sé facendola avvicinare a lui di molto.

A Hermione mancò un battito, ma fu tutto inutile, perché non l’aveva fermata per il motivo che la sua mente bacata (ma innamorata) aveva progettato, no. Lui le parlò fissando la mappa ‘Qui dice che sta arrivando Gazza.’

 

Hermione alzò il viso dalla mappa e incontrò gli occhi preoccupati dell’amico [].

‘ Dobbiamo andarcene.’ Spirò lui tirandola con sé.

 

Poi sentirono i passi di Gazza, dapprima lenti, poi più veloci fino a intraprendere una vera e propria corsa.

 

Anche i due Grifondoro si ritrovarono a correre, mentre il cuore batteva ancora più forte.

E non per la corsa e l’affanno, e forse neppure perché ora si stavano tenendo per mano, ma probabilmente era per Gazza.

 

Anche se io non ci metterei la mano sul fuoco. :-P

 

‘Vieni, per di qua!’

Fu un attimo, e i due si ritrovarono nell’aula vuota, buia, fredda e sinistra di Trasfigurazioni.

 

La lavagna era nera, i gessetti posati in ordine di altezza, e i banchi vuoti.

Aleggiava nell’aria un non so che di altero e inquietante, che fece rabbrividire i due.

 

Si guardarono, poi Ron proferì ‘ Era l’unica via di fuga.’

Hermione annuì ingoiando il vuoto e sistemandosi una ciocca dietro l’orecchio.

 

E fu uno sguardo, per far capire ai due, che si tenevano ancora per mano. Lui la lasciò.

 

I passi di Gazza  si arrestarono proprio davanti la porta di quell’aula.

‘E ora che facciamo?’ domandò Hermione.

‘ Non ci resta che aspettare.’ Sussurrò Ron, sedendosi a terra.

Hermione lo imitò, poi scrutò l’aula. I libri posati sugli scaffali erano umidi e trasmettevano brividi di freddo.

 

Le finestre gotiche a due volte rispecchiavano la realtà del cielo buio illuminato solo da piccoli timidi puntini luminosi.

 

Hermione sospirò pensando che dopotutto, quella sera stava andando male, molto male.

Poi si voltò verso Ron, che ora stava anche lui scrutando l’aula, e cambiò idea.

 

Dopo un po’ di silenzio, Ron si decise ad alzarsi.

Si avvicinò alla porta e piegò la maniglia. Spinse un po’, ma sembrava bloccata.

‘Maledizione!’ imprecò, voltandosi di colpo verso Hermione.

 

Il caro vecchio custode Gazza, infatti, per non far fuggire i due studenti, aveva deciso di rimanere lì fino al mattino, e di dormire di spalle alla porta.

 

Il freddo si infiltrava nelle ossa e li faceva rabbrividire, vogliosi di una bella coperta calda o di un materasso morbido.

 

‘Beh, potrei trasfigurare … non so…un banco!’

Ron la guardò ‘Buona idea.’

‘Ma non so se sarebbe saggio che ci mettessimo a dormire.’ Rinunciò lei, abbracciandosi le gambe.

 

Ron la guardò accigliato ‘Coosa?? Ma Hermione, ne vale per la nostra incolumità!’

Hermione preferì non rispondere.

‘Ok, allora, trasfigura un libro.’ Concesse lui, alzandosi e prendendo il primo libro che gli capitò in mano.

Lo diede a Hermione che lesse il titolo ‘Ma Ron sei pazzo?? Questo è un libro della McGranitt!! Non se ne parla proprio!’

‘Oh andiamo Hermione!!! Moriremo di freddo.’

‘No! Ci rinuncio! Non voglio trasfigurare un libro!’

 

Ron la guardò ancora, poi sbuffò e, inforcata la bacchetta decise di trasfigurare lui un libro a caso ‘Anzi, sai cosa ti dico? Trasfiguro prooooprio quello della professoressa!.’

 

Dopo un po’, il bel Weasley era disteso comodo a terra con una pesante coperta di lana addosso, mentre la povera Granger era seduta sul pavimento, rannicchiata in sé stessa.

 

Il naso e le guance erano ghiacciate e sulle mani erano comparsi dei puntini rossi, segno che il sangue stava defluendo male.

 

Guardò Ron, poi i libri, poi daccapo Ron ‘Ron?’

‘Mhm?’ mugugnò lui.

‘No..è..che…..’

Lui si voltò, e senza dire niente, si alzò, prese la coperta e si sedette accanto all’amica cingendole le spalle con la coperta.

 

Erano tutti e due vicini, e un po’ accaldati.

Poi Ron si voltò verso di lei, e guardandola disse ‘Mione…  

 

ALLUR!!

Il chap finisce qui, anzi, la storia finisce qui.

Ciao ciao.

 

Scherzo!!!

Allora, ho dovuto dividere in due parti questo chap perché era una storia…nella storia.

Non so se rendo l’idea.

E i ricordi non termineranno qui, di certo.

Nel prossimo chap, terminerà questo ricordo e incomincerà un altro che appartiene solo a Ron e Hermione.

Ma questa volta sono da soli.

Vi chiedo solo la pazienza di continuare a leggere questa storia e continuare a recensire!!

Ed è per questo che ringrazio e saluto:

 

GINNY_POTTER: la sto continuando! Per quanto riguarda David…beh…alla fine capirete che sarà servito nella storia! Ron/Herm forever, è chiaro! Ciao e grazie!

 

NUNKI: eccoti il nuovo capitolo. Idem per te, Nunki, David serve. Ciao!

 

HERMIA: Ciao Hermia!! Allora, Ron si farà valere? Boh! Riuscirà a riconquistare Hermione? Arci Boh!!ciao!

 

SIJAY: tutti odiano David, ^^” me personalmente. Sono felice che ti piaccia, continua a recensire, ciao!!

 

FRA 92: la continuo, la continuo…piuttosto…povero david, lo odi proprio, eh?

 

ROBBY: e chi ha detto che Hermione è innamorata di David..^___- Ciao!

 

OK RAGAZZE, ALCUNI APPUNTI FINALI:

 

David è nato dalla mia mente bacata una sera in cui ero molto arrabbiata…e questo è il risultato!

 

La Guerra non per forza avverrà in un futuro remoto. Voglio dire che è più prossima di quanto pensiate.

 

Morti non per forza, ma serviranno per dare un giusto tono alla storia.

 

 

W RON/HERMIONE!! 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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Capitolo 6
*** Lo voglio davvero? ***


- QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI -

      -  QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI -

-        I RICORDI RIAFFIORANO DOLCEMENTE –

 

 

“…La ragazza si voltò leggermente imbarazzata dal nomignolo che Ron le aveva attribuito ‘Eh?’

‘…niente…’ e lui tornò a fissare il vuoto.

 

Poi fu Hermione a voltarsi di colpo ‘Ron…’

Anche Ron si voltò e dubbioso aggrottò le sopracciglia ‘ Sì?’

‘Io…beh…tu…insomma…’

‘ Non capisco.’

‘Lo so!…E però…è difficile…insomma…’

 

Il rosso annuì sorridendo mentre gli occhi azzurri luccicavano di un colore luminoso, in quella stanza.

‘ Cosa ridi?’ domandò lei, forse un po’ innervosita.

‘ E’ che sei tanto bella quando non sai che dire.’ Spiegò lui, ridendo più forte.

 

Hermione arrossì di colpo, poi rise anche lei.

In realtà, non sapevano neanche perché stavano ridendo, così uno stretto all’altra, al buio di un’aula di Trasfigurazione, alle 4 di mattina.

 

Sapevano solo che lì, lui e lei, si sentivano bene, tranquilli e protetti dal mondo esterno.

 

Un mondo che li spaventava.

 

E poi fu un attimo.

Ron divenne serio in un batter d’occhio, prese il viso della ragazza fra le mani, e la baciò.

 

Dapprima castamente, poiché aveva timore che Hermione non volesse ricambiare. Poi, quando lei schiuse le labbra per approfondire il bacio, allora divenne passionale. E dopo un po’ si ritrovarono entrambi ansanti e molto imbarazzati.”

 

‘ Ricordi, non ci parlammo per giorni….’ Sussurrò Ron, mettendosi più comodo sulla poltrona.

 

Hermione abbassò leggermente il capo, torcendosi le mani.

David, per tutto il tempo del racconto era rimasto fisso ad ascoltare un po’ geloso,  invece adesso se ne stava buono buono a guardarsi le unghie.

 

Lindsay era rimasta seduta sul tappeto ad ascoltare sognante, tra le forti braccia dello zio, e Luna anche.

 

‘Beh, credo proprio che sia arrivato il momento di andare a nanna, vero?’ Si alzò di scatto Hermione, cercando di mettere fine a quella serata.

 

La bambina non ne volle sapere, e tanto fece che costrinse il papà ad accompagnarla a dormire, per il bacio della buona notte.

 

Ron la prese in braccio, salì le scale che portavano alla cameretta della figlia, e la stese sul letto, poi le si sedette accanto.

 

‘Papà, lo sai, mi è piaciuta la storia di te e mamma.’

 

Il rosso sorrise, aggiustando il piumone.

 

‘ Vorrei tanto riformare la mia famiglia, papà. Mi mancate tutti e due.’

‘Ma io e la mamma ci siamo.’ Rispose lui, ovvio.

‘Non in quel senso.’ Si accinse a spiegare ‘ Voglio vedere tu e la mamma baciarvi come facevate sempre a casa.’

 

Ron, come suo solito, arrossì furiosamente, annuì e stampò un bacio sulla fronte della figlia ‘Notte, amore.’

 

‘Notte papi.’

 

Quando l’uomo scese si accorse che David non c’era più, e Harry e Luna erano probabilmente andati a letto, a dormire, ovvio.

 

Non aveva mai supposto il fatto che un giorno Harry e Luna sarebbero potuti stare assieme, perché di fatto non lo erano.

 

Ginny ora viveva con Charles, e sembrava felicissima a Londra.

 

Fred e Gorge no erano sposati, invece. Dicevano che erano troppo indaffarati con il loro negozio per occuparsi di affari di cuore.

 

Beh, Bill aveva Giuditte, sua figlia, e sua moglie Fleur Delacour. Charlie avev sposato Brunette, una ragazza rumena, conosciuta durante uno stage in Romania per i draghi.

‘ I draghi mi hanno sempre portato fortuna’ diceva lui.

 

Ma Ron non ci credeva tanto.

 

Percy, dopo un po’, ha preso il posto di Barty Crouch e ha condannato a morte Barty Crouch Junior. Ad Azkaban ha ritrovato Penelophe diventata sottosegretaria della nota prigione.

 

E lui…beh, lui si trovava in una situazione strana.

 

Entrò noncurante nel salotto e si fermò di colpo, notando una figura longilinea piagata su alcuni fogli.

 

Ron le fu accanto ‘Che fai?’

Hermione, per nulla spaventata, mise quei fogli sotto al naso di lui ‘Pratiche di divorzio, Ron. E’ ora che ne discutiamo.’

 

Lui la guardò un po’ perplesso, poi prese quei fogli e cominciò a leggerli.

 

                           TRIBUNALI DI DUBLINO NORD

 

RICORSO EX ARTICOLO 711  C.P.C. E SEGUENTI

 

Ill.mo Signor Presidente,

la Signora Granger Hermione Jane, nata a Londra il 19 Settembre 1979 …., e il signor Weasley Ronald Bilius nato a Londra il 1 Marzo 1980 , coniugi, entrambi residenti in Jouly Drive – Londra - , rappresentati a difesa dall’avvocatessa McGoune Marie Alexandra, con studio in Dublino Sud presso il quale ultimo selettivamente …bla bla bla….I ricorrenti non intendono  protrarre l’instaurata convivenza ed intendono separarsi alle seguenti condizioni….

 

‘Separarsi?’ Ron guardò Hermione, allibito.

Lei guardò tutto fuorché i suoi occhi, cercando di scappare dal suo sguardo.

‘Ma…’Mione…’

‘No, Ron. Continua a leggere, dopodiché firma.’

E detto questo, si sedette sul divano prendendo un libro probabilmente di civica babbana.

 

Lui continuò a leggere, dopodiché le si sedette accanto ‘Perché lo stiamo facendo?’

 

Lei non rispose, e girò una pagina.

‘Mione, vuoi rispondermi?’

 

Hermione chiuse con un colpo secco il libro e cominciò a fissarlo ‘Lo vogliamo entrambi.’

‘No, invece! No!’

‘….’

‘ Abbiamo voluto concepire Lindsay, fidanzarci e sposarci. Questo abbiamo voluto entrambi. Non tutta questa baggianata.’

‘ Quale baggianata?’

‘ Il divorzio. L’hai voluto solo tu, e lo sai. Ma probabilmente è solo per ripicca. Non credi?’

‘No! E’ quello che voglio. Davvero. Ora ho David. Non ho più bisogno di te.’

 

Lei si alzò e guardò per l’ultima volta quei fogli bianchi ‘Li voglio firmati entro domani mattina.’

‘E se io non volessi firmarli?’

‘Ti costringerò con un Imperio. Quindi…’

 

Ron rimase a lungo seduto su quel divanetto rosso scuro, davanti il caminetto dove appese c’erano 4 calze.

Tra le mani aveva quei maledetti fogli tanto leggeri nella materia ma tanto pesanti nell’animo.

 

Articoli nominati che ignorava l’esistenza, nomi mai visti…e poi, alla fine del foglio, un rigo lungo 3 centimetri su cui la sua penna blu avrebbe dovuto sgocciolare il suo inchiostro segnando il suo nome.

 

Dallo svuota- tasche nell’ingresso prese una penna biro, si poggiò sul tavolo della cucina e firmò velocemente.

 

Ecco. L’aveva fatto. Era tutto finito.

Hermione avrebbe vissuto con David, Lindsay avrebbe cominciato a chiamare quello lì papà, e lui sarebbe rimasto solo in guerra rischiando la vita.

 

Ma davvero lo voleva anche lui?

 

RAGAZZI QUESTO CAPITOLO E’ TERMINATO!!!

Perdonatemi se troverete qualche errore grammaticale o di distrazione ma non ho proprio tempo di controllare.

Cooomunque le pratiche di divorzio non le ho inventate. Le troverete su internet.  Molto probabilmente riuscirò a scrivere il nuovo chap entro stasera, ma dipende dalle vostre recensioni!!!!!

Mi raccomando, recensite in tanti e ringrazio molto velocemente HERMIA, NUNKI (e’ David, non Daniel! ^^), RONNY92(sì, sono riuscita a trovarti!! Le leggevo cmq le tue storie!) e ROBBY !

 

GRAZIE A TUTTI!!!!!!!!!!

 

W RON/HERMIONE!!!
                    

 

 

 

STEFYGRANGER
 

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Capitolo 7
*** Un brutto presentimento....... ***


-

-        QUANDO LA GEURRA HA LATI POSITIVI –

          - Un brutto presentimento -

 

 

 

Si era girata e rigirata nelle lenzuola, e ora era bloccata mentre sentiva il crampo salirle dalla caviglia al polpaccio sinistro.

Con un ultimo sbuffo si liberò lasciando che il suo sguardo vagasse nella camera e soffermandosi infine sulla radio-sveglia babbana posta sul comodino accanto al bicchiere mezzopieno d’acqua.

 

Non sapeva forse bene il perché, o forse lo sapeva ma non voleva ammetterlo di quella sensazione di nausea e quel batticuore. Quasi fosse in tensione per qualche cosa.

 

Sono salite a 15 le vittime dello strano crollo del palazzo Gosh a Grimmauld Place 10. Lo stesso testimone che ieri aveva testimoniato alle nostre telecamere dicendo di aver visto un uomo alto e calvo con mani che sembravano paralizzate e un lungo mantello nero uscire un bastoncino molto simile ad una bacchetta magica raccontate nelle storie di fantascienza, il quale aveva sussurrato alcune strane parole probabilmente in gergo mafioso. Il palazzo quindi era irrimediabilmente crollato. Oggi, quello stesso uomo 70enne è stato ritrovato morto nella sua residenza. Ma passiamo ad una notizia più leggera, le nozze di Carlo….”

 

Hermione Granger ingoiò una pillola con un sorso d’acqua, poi si alzò dal letto. Presumeva che la guerra sarebbe scoppiata molto presto in Inghilterra per colpa di Voldemort. Era sicura che non era stata una scelta casuale quella di Grimmauld Place, poiché lì si trovava l’Ordine e i seguaci di Silente. Sapeva che tante persone stavano morendo e che Voldemort cercava una sola persona: Harry Potter.

 

Quella stessa persona che dormiva 2 stanze più in là della sua.

Spesso pensava di tornare a Londra per mettere in Salvo almeno sua figlia Lindsay e più spesso ne parlava con Luna.

Ma dopotutto, non aveva abbandonato harry ai tempi di Hogwarts, perché abbandonarlo proprio ora?

 

La sua mete tornò un po’ indietro, fino alla sera prima e al cuore mancò un battito al solo pensiero di quei documenti.

 

Inforcate vestaglia e pantofole, scese in cucina dove trovò nientepopòdimenochè un enorme mazzo di rose rosse avvolte in un fascio di pizzo rosso. Un biglietto attaccato con una graffetta:

Ti amo, amore mio. Per Hermione Granger

 

La giovane donna sorrise odorando i petali, poi li ripose sussurrando istintivamente un dolce “Ron”.

Quel sorriso si piegò in una lacrima che, furtiva, si andò a posare sul petalo color passione.

 

Poi le venne un dubbio: E se quelle rose non appartenevano a chi lei sperava appartenessero?

Veloce prese il telefono e digitò il numero del cellulare di david.

‘ David?’

Quella che le arrivò alle orecchie era una voce impastata di sonno ‘ Hermione, tesoro, ciao.’

‘ Stavi…dormendo?’

‘Ieri sera quel colloquio mi ha stremato molto…sì, dormivo. Cos’è successo, non ti senti bene?’

‘No, no…tutto bene..tutto a meraviglia. Ora però devo andare.’ E senza aspettare risposta concluse la telefonata, precipitandosi dritta in salone dove lo trovò, addormentato sul divano.

 

Sorrise lei avvicinandosi e sedendogli accanto. Come voleva riabbracciarlo e stringerlo a sé dicendo che lo voleva, che voleva tornare a stare con lui una volta per tutte.

 

La bocca appena schiusa e un desiderio implacabile di baciarlo di impossessò di lei che gli spostò un ciuffo di capelli dagli occhi chiusi da palpebre con ciglia bionde.

Le guance ancora belle e vigorose di lui si imporporarono leggermente e lei non resistette più: si piegò su di lui e….

 

DLIIIIIN  DLOOOON

 

….e il campanello della porta suonò, lasciando che le labbra di lei non incontrassero quelle di lui.

 

Hermione si alzò, strinse la cinta attorno alla vestaglia e andò ad aprire. Una signora tozza, bassa con occhiali neri rettangolari posati sul naso adunco, le unghie lunghe e fucsia e la pelliccia rosa shocking che copriva un tailleur di altrettanto orrendo colore le si presentò davanti con un sorriso che faceva arricciare il naso persino alle piante…e i capelli biondi poi!

 

La giovane donna fece accomodare l’avvocatessa in soggiorno che con uno sguardo critico osservò l’uomo stravaccato sul divano ‘ Ospitate un barbone’ notò ‘ Che gesto…carino.’

‘Non è un barbone’ rispose un po’ nervosa Hermione ‘E’ il mio ex.’

‘Ah, capisco. Allora, signora Granger, la firma ce l’ha?’

Lo sguardo della mora analizzò il salotto alla ricerca dei documenti ‘Io..eh…credo..’

‘Credo?? Quante volte le devo ripetere che non mi piacciono questi intercalari?! O sì, o no. E lei fin dall’inizio mi ha detto che, sì voleva divorziare! Cosa sono questi “io”, “credo”, “sì, forse!”, “no, non credo”.??’

 

La voce odiosa di quell’avvocatessa delle cause perse si spanse nella stanza, facendo svegliare Ron.

Un lungo e sonoro sbadiglio e le due donne capirono che si era svegliato.

‘Buongiorno’ bofonchiò, alzandosi e stiracchiandosi.

 

Aveva ancora i vestiti del giorno precedente, un po’ aggrinziti.

 

‘Signor Weasley, la prego di darmi i documenti firmati!’ esclamò lei in tono autoritario.

Ron sorrise incontrando gli occhi scuri di Hermione ‘Ahh…i documenti…’ poi si voltò verso l’avvocatessa’ Quelli che stanno nella pattumiera?’

 

‘C-cosa?’ balbettò la donna tozza.

‘Ron?’

‘ Sì, Mione. Proprio così. Ieri sera ho firmato le carte così non mi sarei beccato l’Imperio, poi gli ho gettati e ho approfittato per andare da un fioraio.’ Spiegò lui, dirigendosi in cucina.

 

Hermione lo raggiunse ‘ Perché lo hai fatto??’

‘Perché è meglio per tutti e due’

‘E no, caro mio.’ Insistette Hermione ‘ E’ meglio per te, per i comodi tuoi!!!!’

‘ E’ meglio per tutti e due, credimi. Così, quando morirò stasera tutti i soldi andranno a te.’

‘ Non sparare cazzate a raffica, Ronald! Non sei in guerra!’

‘Lo sono eccome! Tu non credi che davvero il capo mi abbia mandato qui per la guerra?’

‘ Se devo dire la verità, no.’

 

Ron non rispose e andò in bagno, a sciacquarsi la faccia dato che sentiva lo stress appesantirlo molto.

 

Appena uscito dal bagno, Harry l’aveva fermato ‘Ron…Ron?’

‘ Harry? Che c’è?’

‘ Ascolta, ieri la storia ha occupato un sacco di tempo e io mi sono dimenticato di dirti … che…insomma..io lo sapevo da circa 4 giorni e tu crederai che io ti volessi fare una sorpresa…ma…’

‘ Harry’ si spazientì Ron ‘ Arriva al sodo, ho da fare.’

‘ Tua sorella sta per arrivare.’

‘ Cooooosa????’

Harry continuò ‘ Con lei anche tua madre e tuo padre e..in più….’

‘Non dirmi che viene Charles, ti prego, mi sta sulle palle!! Non dirmelo non dirmelo non dirmelo!!!’

 

Seguì un lungo silenzio, poi ‘Ok, non te lo dico.’

Ron annuì e gli diede una grande pazza sulla schiena ‘Grazie amico!’

 

Scese in cucina e notò che l’avvocatessa sembrava essere tornata a casa.

 

Un’altra cosa che notò fu però la figura longilinea di una donna seduta al tavolo della cucina che tamburellava le dita sulla tovaglietta. Aveva lo sguardo duro, con le sopracciglia aggrottate e quegli stessi occhi color nocciola erano persi e fermi in un punto.

La sua mente vagava e formulava ipotesi, chissà su cosa.

 

‘Mione? La chiamò lui.

Hermione alzò lo sguardo e gli fece segno di sedersi ‘ Cos’è questa bufalata, Ron? Non mi avevi detto della guerra.’

 

Istintivamente Ron le prese una mano e gliela baciò, mentre la seconda candida lacrima salata solcò il dolce viso della donna.

 

EVVABBBBBENE!!

Questo lo ammetto è un capitolo proooprio brutto. Ma siccome sto in vacanza, riuscirò ad aggiornare molto presto. Però lo sapete che voglio delle recensioni, eh!!!

Alzi la mano chi, all’inizio della ficcy, ha pensato che Hermione fosse in cinta per via della nausea!!!

Alimentato anche dal fatto che Harry voleva dire una cosa a Ron che sapeva da 4 giorni….e non aveva avuto il tempo di dirglielo…forza menti auror e drunk, lavorate e ditemi cosa pensate!!!

 

Intanto saluto e ringrazio:

 

GINNY_POTTER: davvero segui ogni mia storia!!!?? UAO!!! Grassie, grassie…e se le segui mi conoscerai. Alla fine succede sempre che…beh, ma che te lo dico a fare? ^^ ciao e grazie!

 

NUNKI: Come ho già detto Lindsay è un po’ la replica di Emily, poveretta! Nessuno le voleva bene! E così è una rivendica! Ciao e grazie!

 

SIJAY: Sì..mi è sfuggito ^^ ,,,pardon! Grazie comunque, mi fanno sempre piacere le tue recensioni, ciao!!

 

HERMIA: e sentiamo cosa mi dice la mia cara Mionuccia… mhm ..naaaa…ma poi io sono io!! ^^” boh, chi lo sa! Ciau!

 

ROBBY: eh! Sconvolgente! Grazie! Grazie! Grazie!! Mai dire no, però! …ah..quello è mai dire mai…ma cooomunque!! Grazie.!!

 

 

A.A.A.  CERCASI DISPERATAMENTE AUTRICE O AUTORE DI FANART. PER MAGGIORI INFORMAZIONI, CONTATTATEMI!

 

VI ASPETTO!

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Capitolo 8
*** Se non torno... ***


-

-        QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI –

-              -   SE NON TORNO  -

 

 

Ron la guardò a lungo negli occhi, poi sospirò grave ‘Non sono mica in vacanza.’

 

Hermione sbuffò fra le lacrime ‘ Hai ripetuto questa cosa un milione di volte!’

 

Ron sorrise ‘ Dopodiché tornerò a Londra.’

‘ A Londra? Perché?’

‘ Ci ho riflettuto a lungo e penso che non sia stato giusto inseguirti. Dopotutto tu sei scappata da me.’

‘ Io non sono scappata da te!’ esclamò lei furibonda, stringendo di più la mano del ragazzo che le stava di fronte.

‘ Sembrerebbe di sì.’ Insistette lui, inclinando il viso.

‘No.’ Protestò lei, non lasciando la mano. Abbassò il viso asciugandosi con il dorso della mano sinistra una nuova lacrima candida.

‘ Sì, che lo fai. Hai paura, non hai voglia di affrontare i fatti della vita. Ti chiudi in una sfera di cristallo. Non vivi la vita!.’

‘ Cosa ne vuoi sapere tu della vita? Tu, che preferivi una partita di Quidditch al lavoro, eh?’

‘ Se non altro la vivo!’

 

Poi lo guardò di nuovo e quello stesso desiderio che poche ore prima si era impossessata di lei si rifece presente facendola diventare rossa in volto ‘ Non puoi lasciare tua figlia.’ Disse sbrigativa.

 

Lui sorrise ancora ‘ Lindsay ce la farà benissimo anche senza di me. Ha una madre come te!’ disse, lasciandole la mano.

 

‘ Cosa penserà Ginny, quando lo saprà? Eh? E tua madre? Tua madre è maniaca del senso della famiglia! Cosa dirà quando saprà che hai abbandonato tua figlia?’ domandò lei imperterrita.

 

‘ Dì un po’, Mione, da quando in qua rifletti sul senso della famiglia?’

‘ Da quando ti ho sposato!’ esclamò lei, innervosita, mentre copiose lacrime le rigavano il volto stremato.

 

Ron non rispose, o per lo meno cercò di farlo…aprì e chiuse la bocca senza emettere alcun suono.

 

 

                                            *+++++*

 

Era pomeriggio inoltrato a Dublino Nord e in casa Potter-Lovegood si respirava un’aria di festa…beh, più o meno tutti la respiravano.

 

‘Io davvero non posso crederci Ron!! Davvero! Con che cavolo di coraggio esci da questa casa??’ domandò infuriato Harry.

Ron lo guardò di bieco ‘Almeno io non mi rifugio mettendo a repentaglio la vita di innocenti!’

‘ Ma che cavolo stai dicendo?! Ascoltati quando parli!’

‘ Tu mi credi scemo! Tutti mi credono scemo! Il piccolo stupido idiota pel di carota amico di Potter! E no, caro mio, io almeno lotto per la libertà!’

 

‘ Secondo te io non vorrei farlo, eh? Ma cosa ti credi che io mi senta bene a stare chiuso in questa casa senza poter fare nulla?’

Ron lo guardò con l’ira che lo assaliva sempre più ‘ Sì, ti piace.’

‘ Stronzo di un amico che ho!’

‘ Idem. Il povero Harry Potter! Non sei mica fatto di ceramica! Se esci lì fuori fregandotene di Lupin e Moody che ti credono ancora troppo bambino per poter lottare, troppo debole… allora ti crederò un vero amico. Ma fin quando metti a repentaglio un’intera famiglia che ogni sera prega affinché non arrivi dietro la porta Voldemort in persona, fin quando mandi quello che era il tuo migliore amico con a carico una moglie e una figlia in guerra, ritieniti uno sconosciuto ai miei occhi!’

 

Finito di dire ciò, inforcò il lungo e lacero cappotto nero e uscì di casa senza salutare nessuno.

 

Proprio in quel momento uscì Hermione dalla cucina che s’affacciava sull’ingresso, tra le mani aveva uno straccetto rosso e i capelli leggermente ricci erano raccolti in una morbida coda. Le guance erano rosse proprio come piacevano a Ron.

Evidentemente aveva ascoltato tutta la discussione ‘L’hai lasciato andare?? L’hai lasciato andare?! C-c…perché??’

 

Harry la guardò corrucciato, poi salì in camera.

Non poteva farci niente se Ron era così.

Non poteva farci niente se Ron voleva fare l’eroe dimostrando quello che a suo parere non era.

Non poteva farci niente se Ron era Ron.

 

Dublino Nord, ore 22.00

 

Il campanello della porta emise un leggero suono. Il tavolo del salotto era imbandito di ogni ben di Dio. Da circa 2 ore era arrivato David, e Lindsay era seduta sotto l’albero assieme a tutti gli altri pacchi e pacchetti regalo, ignara di ciò che stava succedendo.

 

Hermione, leggermente frastornata dalla frenesia di quella giornata ma soprattutto da un’insopportabile angoscia che le toglieva l’appetito, andò ad aprire e trovò davanti a sé 3 adulti, 1 cane eun fagotto in braccio alla ragazza.

 

Tutti e tre rigorosamente dai capelli rossi e un felice sorriso sulle labbra ‘Ciao Herm!’

 

Una ragazza 25enne alta circa 1.68, dai lunghi e liscissimi capelli aveva parlato, stringendo fra le braccia un fagottino rosa. In testa un capello azzurro con pompon bianco e addosso un lungo cappotto bianco.

Dietro lei, una signora che aveva superato i 50 anni, un po’ grassottella.

Il terzo era un uomo di circa la stessa età della seconda. Alto e mingherlino. Completava l’immagine un buffo cagnolino molto piccolo dal pelo rosso e fulvo: Charles.

 

                            *** +++++++ ++++++ ****

 

Dopo lunghi saluti, abbracci e baci, gli otto si misero a sedere cominciando a gustare le leccornie preparate durante il pomeriggio da Luna e Hermione.

 

All’inizio c’era un po’ di perplessità circa la presenza di quel fagottino rosa e Ginny, in poche parole, spiegò chi realmente fosse Alexandra.

 

‘Non…non sapevo che..beh, ..’ provò a commentare Hermione, ma non ci riuscì.

‘ Che i Malfoy avessero una figlia, o che i Malfoy sarebbero morti a causa di Voldemort?’ domandò velocemente la rossa, servendosi di acqua.

 

Harry si voltò verso quella piccola creatura che ora dormiva sulla poltrona: aveva sì e no 6 mesi massimo, qualche capello biondo e un cicciotto rosso in bocca.

Dormiva vicino a Charles.

 

‘ Tutti e due.’ Ammise Hermione.

 

‘Papà dov’è?’ domandò ad un certo punto Lindsay.

La madre la ignorò e continuò a parlare ‘ Come mai hai tu la figlia di Draco e Dafne?’

‘ Beh, negli ultimi 4 anni..beh, io e Draco ci siamo frequentati…’ cominciò Ginny.

‘ Frequentati? Frequentati?! Eri la sua amante?’ scattò Harry, isterico.

‘Suvvia Harry caro, erano amici.’ Cercò di calmarlo Molly.

 

Poi il moro puntò il dito indice verso la ragazza ‘Alexandra è vostra figlia!! Tua e di M-M-Malfoy!!’

‘ Suvvia Harry, ora calmati, stai esagerando.’ Cercò di intromettersi Luna.

Gli occhi azzurri della giovane Weasley si soffermarono su quelli verdi di harry ‘ Non dire cazzate, Harry.’

 

Tutti tacquero, così Lindsay ne approfittò ‘ Dov’è papà?’

‘ Vedi qualcosa di mio in Alexandra?’ domandò ancora la rossa, ignorando la nipote.

Harry si voltò, ora che la bambina era sveglia si potevano notare i suoi splendidi grandi occhini color ghiaccio e così vispi. No, non c’era niente di lei.

‘Il naso.’ Disse comunque l’uomo sopravvissuto.

‘Il naso?’ domandarono tutti.

‘Il naso.’ Affermò ancora Harry, che ricominci a mangiare.

‘ E…come mai ce l’hai tu?’ domandò Luna.

 

‘Draco e Dafne mi nominarono sua madrina’ spiegò ‘ Due settimane fa Voldemort decise di far fuori tutti i Malfoy, e io mi ritrovo una figlioccia a carico.’ Terminò, sorridendo debolmente.

David, che fino a quel momento era rimasto zitto, annuì ‘ E’ una situazione critica.’

Tanto che Arthur sospirò ‘ Non mi era mai capitato un babbano così babbeo.’

Per fortuna David non sentì.

 

Quando arrivarono a buon punto della cena, la signora Weasley esordì ‘ Dov’è Ron? Non è ancora venuto da Londra?’

 

Hermione cercò con lo sguardo Harry, Harry cercava quello di Ginny che a sua volta cercava quello di Luna.

Tutti e 4 sapevano il motivo dell’assenza del bel Weasley, ma nessuno sembrava intenzionato a spicciar parola.

Molly capì e posò la forchetta ‘Dov’è?’

 

Nessuno parlò, poi Hermione proruppe ‘Immagino sia in missione.’

‘In missione?’ domandò Arthur.

‘ Per la guerra.’ Terminò grave Luna ‘Chi vuole dell’altro budino?’

 

MA CIAUUU!!

UN ALTRO CAPITOLO E’ TERMINATO…E ANCHE IL GIORNO DEL 31 DICEMBRE!!

SFRUTTO QUESTO CAPITOLO, E SCUSATE SE TROVERETE PER CASO DEGLI ERRORI, PERDONATEMI MA ORA CON IL FATTO CHE E’ NATA LA MIA NUOVA SORELLINA AURORA ( AUROR….A…-__- OMMIODIO!!!) SONO UN PO’ IMBROGLIATA TRA CASA E BIBERON!! 23.15, ANCORA UN PO’ E SARA’ 2006!!!

RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE HANNO RECENSITO DAL FATIDICO 19 AGOSTO 2005 (DATA DELLA PRIMA RECENSIONE RICEVUTA) FINO AD ADESSO E HANNO AVUTO IL CORAGGO DI LEGGERE LE MIE FANFICTION!!

SALUTO, RINGRAZIO, E AUGURO CON TUTTO IL CUORE UN FAVOLOSO 2066 A :

NUNKI

HERMIA

SIJAY

JOEY BEGGINS

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** E poi....il buio. ***


-

                   -   QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI –

                                        - E POI……..IL BUIO -

                

 

 

1000 Kilometri più a sud…

 

La neve scendeva copiosa su Beowulf Street, e Ron, stretto nel suo cappotto poco caldo, era seduto sul marciapiede della strada.

 

Non faceva niente. Guardava fisso una penna che aveva in mano.

Sentiva il sangue non scorrere più e il cuore rallentare i battiti.

Flash della litigata con Harry si rincorrevano nella mente, non facendolo pentire neanche di una cosa detta.

 

Mai come in quel periodo aveva così tanto odiato il suo migliore amico. O forse sì, forse al quarto anno. Quanto non lo credeva! E se doveva dirla proprio tutta, non credeva ancora che fosse stato qualcun altro a mettere il nome di Harry nel calice…

 

‘ Ehi amico, tutto a posto?’ un suo collega, Thomas, anche lui in missione, gli porse una tazza contenente un liquido caldo ricostituente.

 

Loro due non erano soli, però. Gli Auror (brr…che brutto nome! ^^) avevano scelto Beowulf  Street come occupamento perché era la più grande via e la più isolata di case babbane.

 

Aspettavano l’attacco dei Mangiamorte che sarebbe stato preceduto dallo sparo in aria del Marchio Nero.

 

Dean gli si era messo vicino. Anche lui col tempo si era costruito una famiglia con una Tassorosso del suo stesso anno, aveva un figlio James di 10 anni e Benny di 2 anni appena. Sua moglie era morta per un attacco a New York, sempre da parte dei Mangiamorte, circa 1 anno prima.

 

‘ Pensi ad Hermione, vero?’ gli domandò.

Ron annuì sfregandosi le mani.

‘ Hai una figlia?’ gli domandò ancora Dean, sorseggiando quello che sembrava un caffè viola.

Ron annuì ancora, poi sospirò mentre uno sbuffo di vapore uscì silenzioso dalla bocca e si dissolse nell’aria rigida ‘ Ma vorrei anche un’altro figlio… maschio, femmina, non m’importa..basta che viene da mia moglie, l’unica donna che abbia mai amato realmente.’

 

Thomas sorrise ‘Me lo diceva sempre Harry, a Hogwarts. Mi diceva che non vedeva l’ora di vedervi assieme, una volta per tutte…e alla fine che avete fatto? Senza dirci niente, Hermione è uscita incinta di te!’

 

Ron rise, allentando leggermente la tensione. E come poteva dimenticarlo! Compleanno di Ginny, la Tana vuota, un bicchiere di troppo, una dichiarazione affrettata ma sincera e appassionata e dopo due mesi..puff! Hermione si scopre incinta!

 

‘ Come ti può cambiare la vita un bambino, eh?’ sostenne Dean, che non era stato per poco espulso da Hogwarts perché a 18 anni si scoprì padre.

 

‘ A volte vorrei tornare ragazzo. Vorrei…tornare a Hogwarts… vorrei tornare in Sala Grande ad abbuffarmi senza pensare a nulla…vorrei sorbirmi le lezioni di Storia della Magia…vorrei tornare a guardare di nascosto Hermione studiare in biblioteca…o Harry giocare con me a scacchi…’ a quell’ultimo ricordo, Ron si rabbuiò…

 

Harry, l’uomo di ceramica.

 

Un freddo gelido si infiltrava nei cappotti degli Auror che rabbrividirono.

Come sottofondo a quella notte senza luna e senza stelle il forte ululato del vento e un leggero canto natalizio derivante dalla cattedrale di St Paul.

 

Nel frattempo….

 

Ginny era seduta su una delle poltrone in salotto con la piccola Alexandra in braccio che ciucciava golosa il biberon pieno di latte tiepido.

Normalmente avrebbe dovuto bere ancora al seno della madre, ma in assenza di lei…

 

Hermione aveva un libro posato sulle gambe, ma, notava Harry, gli occhi non andavano da sinistra verso destra: erano fissi su un punto. Probabilmente pensava.

 

Lindsay, per l’orario, era stata messa a dormire. David, annoiato, osservava la tv, assente.

La signora Weasley proruppe con un nervoso sorriso ‘ Hermione cara, dovresti farti costruire un orologio uguale a quello mio, così adesso sapresti dove si trova Ron’….

 

Mondo, Sistema Solare, 3° pianeta, Terra, Occidente, Nord Europa, Gran Bretagna, Londra, Tana, cucina della Signora Weasley.

L’orologio che per anni aveva segnato lo spostamento dei membri della famiglia, ora la lancetta di Ron era tra MORTE  e LAVORO. Ma sembrava optare più per la prima….

 

                                       *^^^^^^^^^^*

 

Un boato, e tutti gli Auror si ritrovarono in piedi pronti a colpire.

In alto un segno che diede inizio alla sfilza di cadaveri, babbani, Auror e Mangiamorte che di lì a poco si sarebbero accasciati al suolo esalando il loro ultimo respiro e il loro ultimo pensiero rivolto a chi amavano, mentre l’aria veniva inondata da un odore nauseabondo di putrefazione.

 

I Dissenatori, corrotti da Voldemort, erano al fianco dei Mangiamorte.

Non avevano pietà né dei padri di famiglia, né dei figli e neppure delle madri.

Urla strazianti si fecero spazio in quel pesante silenzio che è la morte e rantoli si susseguirono mentre i corpi umani davano il loro ultimo sussulto.

 

 

Ron stava camminando strascicante (OMMIODIO, probabilmente ho coniato un nuovo vocabolo ^^”) cercando di scansare quei corpi che rantolavano o sputavano sangue cercando di donare un po’ di aria ai polmoni.

 

Alcuni erano stati più fortunati, ossia erano morti senza accorgersene: un bell’Avada Kedavra aveva troncato il loro battito cardiaco.

 

Altri, più sfortunati, erano stati colpiti più volte da un Crucio o venivano costretti a torturarsi sotto l’effetto dell’Imperio.

Alzò lo sguardo torturato da tagli profondi e sanguinanti…e la figura di un Mangiamorte gli fece ombra dalla luce del lampione.

Rideva, e anche di gusto, davanti a quel tappeto di corpi inerti.

 

Il rosso strinse la bacchetta nella mano destra, l’alzò, aprì la bocca per pronunciare qualche anatema, ma il suo grido divenne un gemito di dolore.

 

Un altro Mangiamorte, alle sue spalle, gli aveva infilzato la bacchetta fra le due scapole mentre dalla ferita cominciò a scorrere flotti di sangue rosso scuro.

 

Ron, lentamente, si accasciò al suolo, tossendo.

La tosse gli procurava un dolore immenso ai polmoni,  mentre la mente cominciava ad abbandonarlo. Forti lampi bianchi sembravano invadere il cervello, che si indebolivano sempre di più…e poi… il buio…

 

TRISTE, EH?

BEH, LE COSE VANNO PEGGIORANDO SEMPRE PIU’ E LA GUERRA SEMBRA NON AVERE LATI POSITIVI PER IL MOMENTO…

MA VOI CONTINUATE A RECENSIRE PERCHE’ SONO POCHINI I COMMENTI!!

ALLORA, RIPETO L’ANNUNCIO ANCHE SE HO GIA’ UNA CANDIDATA VALIDA: NEXEN.

 

A.A.A. CERCASI AUTORE/AUTRICE DI FANART ANCHE POCO ESPERTO PER SPUNTI DALLE MIE FANFICTION. PER ULTERIORI INFORMAZIONI, CONTATTATEMI.

 

DOVUTI RINGRAZIAMENTI VANNO A:

 

SIJAY: Anche secondo me Ron ha fatto molto bene a parlare così a Harry, forse non è vero…ma dopotutto per lui stanno morendo un sacco di persone innocenti. Grazie per i complimenti! ^^ ciao!

 

NUNKI: Forse inconsapevolmente ho preso spunto dal 4° libro, ma dopotutto è la verità, no? Com’è stato festeggiare il Capodanno con Aurora…bello! E’ così tranquilla…non piange mai! E sto già cominciando a leggerle cose drunk!! Perché il nome già va oltre… no? -__^ ciao!

 

HERMIA: ^^vediamo se ho capito..dunque…se uccido Ron…tu uccidi me… AHHHRG!! Ginny non se ne sta fregando, lei ne ha sofferto molto, e in futuro lo spiegherò con un bel capitolo, avete ragione, non sapete niente…o farò una ff solo su Draco e Ginny…ok, ci penso…ciao!

 

ROBBY: tutti probabilmente credevano Charles il fidanzato di Ginny, è normale! Anche a me era balenata l’idea di un possibile ragazzo di Ginny…ma è un cane piccolo e dal fulvo pelo rosso! Sì, credo di essere la prima a descriverli amici…beh, speriamo bene! ^^ ciao e grazie!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Quella notte....PG13 ***


-

-        QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI –

             - Quella notte……… - (PG13)

 

 

 

Hermione, quella sera, era ancora seduta in poltrona e la tv era accesa su Goolf Golden Network, l’unico canale magico.

Il mezzobusto dalle palpebre leggermente abbassate e la voce altamente annoiata e atona, parlava a quanto pareva di alcuni gobelin che avevano invaso una colonia di Buzzy.

 

Controllò l’orologio che portava al posto destro: le 3.30 e lei non aveva sonno.

Era sola in quel salotto così vuoto. Tutti erano andati a dormire, tranne lei.

Troppo preoccupata, troppo in pensiero per Ron che non era ancora tornato.

La testa inclinata di lato era poggiata sulla mano destra, qualche sbadiglio ogni tanto e una gran voglia di vederlo tornare sano e salvo.

 

Un rumore, dei passi affrettati e una vestaglia svolazzante azzurra; Ginny aveva deciso di far compagnia all’amica ed era scesa. Si sedette senza parlare, poi la guardò.

 

Hermione sorrise a mala pena ‘ Addormentata?’

‘ Se ti riferisci ad Alexandra, sì…ma io no.’

‘ Preoccupata anche tu?’

‘ Tanto’ ammise la rossa, dopodiché abbracciò forte l’amica ‘ Oh Herm…tornerà? Dove sarà?’

‘ A me basta che sia vivo.’

 

Si sciolsero dall’abbraccio, tutti e due i visi rigati da rivoli di lacrime ‘ Non ho più voglia di vedere gente morta!’ disse fra un singhiozzo e l’altro Ginny ‘ Prima Draco…poi Ron…non-ce la faccio più!!’

‘ Ma Ron non è morto!’ insistette Hermione, piangendo più forte.

La ragazza dai lunghi capelli rossi annuì, poi con il dorso della mano si asciugò lo zigomo ‘Mamma e papà sono tornati alla tana.’

‘ Forse è meglio così.’  Poi continuò ‘ Secondo te, dovremmo andarlo a cercare?’

Ginny analizzò la possibilità ‘ Ma dove?’

La donna negò tristemente col capo ‘ Non ne ho idea…’

 

Il silenzio si fece più pesante. Strano che né la tv babbana, né quella magica stessero affrontando quella notizia.

Rimasero in silenzio religioso per molto tempo a studiare le varie eventualità per trovarlo, poi Hermione si alzò di scatto ‘ Lo andrò a cercare lo stesso. Non starà lontano dopotutto. È andato a piedi!’

 

Ginny sorrise un po’ più sollevata ‘ Vengo anche io!’.

Si stavano per dirigere all’ingresso dopo aver inforcato la bacchetta e il cappotto quando il campanello della porta suonò debolmente.

Ginny guardò Hermione, Hermione guardò Ginny e la prima andò ad aprire.

 

Un uomo non tanto alto, dai folti baffi brizzolati, il cappello fra le mani e una volante con i fari accesi come sfondo, le si presentò davanti. Uscì un biglietto e proferì ‘ La signora Granger Hermione?’

La donna interpellata annuì.

‘Posso entrare?’ domandò quel che sembrava un semplice poliziotto babbano.

Hermione annuì ancora, nascose la bacchetta e lo fece accomodare in salotto.

 

Una volta seduto, l’uomo parlò ancora ‘ Vede signora Branger…’

‘ Granger.’ Lo corresse Ginny.

Ma Hermione la zittì con un sacco “shhh”

‘ Sì, Granger…in Beowulf Street c’è…stato un attentato Kamikaze.’

La donna aggrottò le sopracciglia ‘Kamikaze?’

‘ Esatto’ annuì grave il poliziotto ‘ Ora, i militari mandati sul posto tra cui suo marito, il signor Weasley Ronald…hanno lasciato in ufficio i nominativi si almeno 2 parenti…tra cui lei…ora…sono stato incaricato di dirle che…si è persa ogni traccia di suo marito.’

‘ C-c-cosa?’ balbettò Hermione, portandosi le mani fra i capelli.

‘ C’è la percentuale del 95 % che il signor Ronald…sia…deceduto in onore della patria.’

 

La bruna singhiozzò portandosi le mani alla bocca, mentre caldi lacrimosi le bagnarono il viso.

‘ Non abbiamo ancora trovato il corpo ma questo…è sicuramente suo’ poggiò sul tavolino il portafoglio contenente la carta di identità e un biglietto indirizzato a lei.

 

Hermione lo prese, lo spiegò e ne lesse il contenuto:

 

Ciao Mione,

se stai leggendo questa lettera vuol dire che non ci sono più. Sai che non sono bravo con le parole, non le ho mai sopportate! Ma per te, questo ed altro.

Ti amo, ti amo con tutto il mio cuore e ti terrò sempre con me, se tu mi prometti che sarò sempre in te. Sarò il tuo angelo custode per sempre tuo e di Lindsay, la nostra piccola cucciolotta concepita in una circostanza di infinito amore nei tuoi confronti.

Ti ho sempre amata, dai tempi di Hogwarts e per sempre ti amerò, finchè anche tu mi raggiungerai e staremo insieme per sempre e ci ameremo per sempre come prima. Ti amo amore mio, e amo Lindsay. Non dimenticarmi.

                                          Tuo Ron.

 

 

 

Era ormai già il mattino del 25 dicembre. Hermione era accoccolata sul divanetto che era stato poco più che un giorno prima dal suo amore Ron.

Cercava di respirare il suo profumo, cercava conforto in quella figura che già gli mancava.

Gli occhi erano gonfi di pianto, ed era ancora scossa da forti singhiozzi.

 

Con lei c’erano Luna, Harry e Ginny. Quest’ultima stava non meglio di Hermione. Aveva dato calci e pugni a qualsiasi cosa le capitasse sotto mano, aveva imprecato per tutta la notte e ora era stesa stremata a terra con gli occhi chiusi e le lacrime che arrivavano sul tappeto attraversando le sue guance.

 

‘ Non ditelo a Lindsay…ancora.’ Singhiozzò Hermione.

‘ No, no..shh..calma…’ la rassicurò Luna abbracciandola.

La donna dai capelli castani si liberò repentinamente da Luna ‘ E’ stata colpa tua!’ urlò a Harry andandogli incontro.

Il moro la guardò e l’abbracciò forte, e lei si sciolse in un ennesimo pianto stringendosi all’amico.

 

Lui la baciò sulla testa e lei si liberò ancora una volta. Senza dire niente, uscì di casa, si infilò in macchina e accese la radio.

Le strade erano tutte innevate e la gente sembrava così maledettamente felice.

Camminava su Floos Street, sempre in macchina, nella 34° strada da più di mezzora mentre gli occhi erano ancora lucidi e il labbro le tremolava ancora cercando di sopprimere un nuovo singhiozzo.

 

Non era vero. Non poteva essere vero.

Era tutto uno scherzo, una farsa di Fred e Gorge, come ai vecchi tempi!

Ora Ron sarebbe sbucato, avrebbe esclamato ‘ Auguri amore mio’ e l’avrebbe baciata………

 

La musica le rimbombava nel cervello e la fece vacillare per un attimo quando dolcemente cominciò la loro canzone preferita “ I say a little prayer for you.’ ***

 

 Flashback

 

The moment I wake up

Before I put on my make up

I say a little pray for you…

 

11 Agosto, una calda e frizzante giornata di sale terminata in una freschissima serata.

In giardino erano presenti quattro tavolate imbandite di ogni ben di Dio preparato accuratamente dalla signora Weasley.

 

Quella sarebbe stata una serata molto importante per tutti i Weasley poiché l’ultima donna Weasley sarebbe diventata maggiorenne.

Molly era tutto un fremito. Aveva cucito a mano personalmente il vestito alla figlia fatto di balze bianche e azzurre che avrebbero evidenziato i suoi occhi celesti sempre marca Weasley.

Charlie, Bill, Fred, Gorge, Percy e perfino Ron erano vestiti di tutto punto con camicia bianca, cravatta, giacca a pantaloni.

 

Alla festa, tantissime persone, zii, amici, nipoti…tutti Weasley e tutti fermamente dai capelli rossi, il che fece sorridere non poco la bella Granger.

 

Non era cosa di tutti i giorni vedere una colonia di Weasley!

Hermione era in camera con Ginny, all’anulare una semplice fedina di argento.

 

While combing my hair now

And wond’ring what dress to wear now

I say a little prayer for you…

 

Aveva indossato un fresco vestito di seta blu notte che le arrivava poco sotto alle ginocchia, I capelli più boccolosi e ordinati che mai erano sciolti sulle spalle e tirati su ai lati da due fermagli neri semplici e sottili.

Un paio di scarpe da sera con tacco, un po’ di mascara alle ciglia e un dlce sorriso sulle labbra.

Si guardò ancora l’anulare…il loro vincolo di fidanzamento. Sorrise ancora diventando leggermente rossa.

 

Forever, forever,

you’ll stay in my heart

and I will love you…

 

Ginny uscì dal bagno già vestita di tutto punto con il suo abitino bianco e azzurro.

I capelli, solitamente liscissimi, erano stati rifiniti meglio a rossi boccoli morbidi. Al polso, il braccialetto regalatole dai suoi genitori il mattino stesso.

‘ Beh, nervosa?’ sorrise Hermione abbracciandola dolcmenete.

‘ Un po’’ ammise la rossa ‘Con tutta quella gente!’

‘ Saranno due centinaia!’

‘ Manco fosse il mio matrimonio!’ commentò acida.

 

Forever and ever

We never will part oh,

How I’ll love you…

 

La serata era già a buon punto. Tutti gli invitati sembravano si stessero divertendo abbastanza. I Weasley più giovani ballavano con le proprie cugine di circa la loro età, mentre quelli un po’ meno giovani preferivano parlare di ricordi passati e trapassati.

Ron, Fred e George, notò Hermione, avevano tolto la cravatta e la camicia usciva dai pantaloni mentre l’esatto opposto,Percy, era ancora vestito di tutto punto.

Non faceva un caldo infernale, anzi, l’aria era piuttosto piacevole quella sera.

‘Pronta?’ domandò Hermione a Ginny.

Quest’ultima annuì e assieme ascesero le scale e uscirono dalla Tana per andare in giardino.

La piccola Weasley venne accolta da applausi e baci sulle guance… già non ne poteva più di quella festa!!

 

Together, together

That’s how it must be

To live without you…

 

‘ Sei bellissima’ sussurrò Ron portando da parte Hermione.

La ragazza, totalmente imbarazzata, abbassò il capo ‘ Grazie’

Erano fidanzati da un anno ed erano ancora infinitamente e irrimediabilmente innamorati l’un dell’altra.

Il 19 enne, al loro primo anniversario che cadeva proprio di 1° Marzo, le regalò una semplicissima fedina d’argento. E Hermione capì che lo amava da impazzire.

Ron si chinò su di lei e carezzò con le proprie le labbra di Hemrione che socchiuse gli occhi.

Poi li riaprì ‘ Hai fame?’

‘ Ho giusto un leggero languorino. ’ Ammise lui sfoderando il più dolce dei sorrisi.

‘ Vado a prendere qualcosa dal biffet.’ Disse lei, ma Ron la fermò ‘No.’

‘ Perché no?’

‘ Perché se no perderei troppo minuti senza te.’

 

Would only mean

Hearth break for me…

 

Hermione e Ron erano seduti sul divanetto della cucina di mamma Wealsey, coccolandosi.

‘ Ti amo’ sorrise il ragazzo scoccandole un dolce bacio sulla fronte.

Hermione sorrise e lo strinse a sé ‘Non lasciarmi mai.’

‘ Come potrei vivere senza te? Preferirei morire.’

 

I run for the bus dear,

While riding I think of us my dear…

 

La 19enne lo guardò ‘ Vorrei che questo momento non finisse mai.’

‘ Non finirà mai…se tu mi terrai con te.’

 

I say a little prayer for you…

 

‘ Prometti che sarò per sempre tua.’

‘ Tu vuoi essere per sempre mia?’

‘ Per sempre.’

 

Forever, forever,

you’ll stay in my heart

and I will love you

 

Ron la baciò dapprima dolcemente poi sempre più travolgendola d’amore.

La tirò su e la fece alzare dal divanetto sempre ricoprendola di baci, ovunque.

Sulle labbra, sul collo, sul braccio, sul petto.

 

Forever and ever

We never will part oh,

How I’ll love you…

 

Hermione, in piedi, si strinse di più al ragazzo gemendo debolmente.

Ron la spinse al muro e cominciò ad abbassarle le bretelline.

 

Together, together

That’s how it must be

To live without you

Would only mean heartbreak

For me…

 

Il rosso la portò velocemente in camera dove, chiusa la porta, si diede inizio ad un nuovo vincolo del loro amore: Lindsay.

 

Please love me too.

I’m in love with you

Answer my prayer

Say you love me too…..

 

                        °^^^^^°

 

Hermione, ancora in macchina, si era fermata davanti ad un incrocio. Alzò lo sguardo e lesse “Beowulf Street”.

Guardò il volante e poi, d’impulso, schiacciò la frizione, mise la prima e decise di andare di persona a cercare Ron.

 

 

Et voilà! Finito un nuovo capitolo.

Stavo pensando però che cominci  non piacervi la storia perché ci sono solo 4 che mi seguono sempre…e gli altri????

Basta sola “bella”, “brutta”..o “vai a lavare i cessi!!”…..mi basta anche solo quello.

Ringrazio perciò di cuore non solo i lettori che si limitano a leggere rendendomi comunque felice…ma soprattutto:

 

HERMIA: ma per scrivere una Draco/Ginny mi servirebbe il tuo aiuto…sarebbe la prima ff!! Ci penserò, ok? La mia prova del disegno è andata abbastanza bene, ma preferisco disegnare i chibi. Ciao e grazie!

 

ROBBY: davvero ti ha fatto piangere….mi dispiace! E sì, sono tristi questi capitoli, lo ammetto…grazie eh!

 

SIJAY: grazie!! Un bacione a anche a te!

 

NUNKI: anche io se fossi in te li spererei questi benedetti lati positivi!! Ancora un po’ di pazienza!! Ciao e Grazie!!!!!

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Capitolo 11
*** Il tappeto ***


Camminò per due isolati, poi frenò di colpo

-        QUANDO LA GUERRA HA LATI POSITIVI –

                                                       - IL TAPPETO -

 

 

 

 

Camminò per due isolati, poi frenò di colpo.

Vide una strada coperta da un tappeto stranissimo, scuro…da cui usciva del fumo grigio.

Aggrottò le sopracciglia, scese dalla macchina stringendosi nel cappotto bianco e si diresse verso quella via.

Camminava sulla neve, non piangeva più.

Poi si fermò di colpo mettendosi la mano sulla bocca ebbe un conato di vomito: una forte puzza di putrefazione le era arrivata alle narici sorprendendola.

 

Si tappò il naso e proseguì, gli occhi le si strabuzzarono notando che quello era un tappeto di … morti…

Istintivamente arricciò il naso notando che alcuni topi si stavano già cibando dei corpi inerti. Ingoiò a fatica, e cominciò a capire che in mezzo a quei corpi poteva esserci Ron.

 

Cercò col cuore in gola di analizzare il paesaggio con lo sguardo, quando mancò il respirò sentendosi prendere la caviglia da un mano.

Si girò di scatto terrorizzata.

Un uomo, se così si poteva definire, era steso a pancia in giù e le stringeva con una mano la caviglia. Quello stesso viso si alzò: gli occhi arrossati quasi senza iridi, la bocca sanguinante, i capelli neri incrostati dal sangue. Quella che le arrivò alle orecchie fu una voce gracchiante ‘ Acqua, acqua…’

‘I-io….non ce l’ho…lasciami ti prego.’  Sussurrò Hermione, il solo pensiero di vedere Ron nello stesso stato la fece star male.

‘Portami a casa, da mia moglie.’ Parlò ancora quell’uomo.

‘I-io…’

Poi la figura cominciò a tossire sempre più, finchè la presa alla caviglia non allentò e l’uomo si accasciò del tutto al suolo.

 

Soffiava un vento di tramontana e cominciò a nevicare.

I corpi vennero coperti mano a mano dai fiocchi bianchi e la paura di non poterlo più ritrovare si impossessò della donna che cominciò a chiamare ‘Ron!! Ron!!’

A quel grido, molti gemettero e molti si diressero verso lei, strisciando a terra, mugolando e attaccandosi alla caviglia.

Hermione  si spaventò ancora di più ‘Lasciatemi! Lasciatemi! Vi prego!’

 

Non erano Babbani, e neppure Auror…erano tutti fermamente e sicuramente Mangiamorte. Dal viso pallido, ombre scure sotto gli occhi cavati dalla stanchezza…ma sicuramente non dal terrore.

 

Le guance erano incavate e la testa era avvolta dal lungo cappello nero che finiva in una stretta punta afflosciata.

 

Gli occhi di Hermione cominciarono a inumidirsi e calde lacrime le scendevano velocemente. Alcune cadevano dalla punta del naso arrossato dal freddo. Non ce la faceva più. Non sopportava più quell’atmosfera.

Guardò ancora quei corpi che cercavano di arrampicarsi alle sue caviglia e, stringendo gli occhi sussurrò un leggero ‘Scusate’ dopodiché scalciò e cominciò a correre come poté cercando, con alcuni goffi salti, di oltrepassare quello che rimaneva di alcune tende color avorio.

 

Tutto dava l’impressione di una battaglia che non aveva avuto ne vincitori né vinti.

 

Hermione avanzò ancora lentamente fino a scorgere una figura singolare.

Stesa con la testa sul braccio destro, mentre quello sinistro era sulla pancia.

Gli occhi erano chiusi, e i capelli umidi e incrostati di sangue, ricadevano dolcemente sul viso.

 

‘Ron!’ sussurrò, buttandosi accanto al corpo e cominciando a guardarlo in viso.

Istintivamente la mano affusolata carezzò lievemente quel viso così storpiato.

Delicatamente scostò quei tanto adorati capelli rossi dal viso, e sorrise tra le lacrime ‘Ron…, sono qui…dai..svegliati…’

Nessuna risposta.

Quelle parole dette in silenzio erano scandite da forti singhiozzi ‘ Amore…andiamo a casa…andiamo…a…scartare i regali….non lo sai…forse…forse verrà Silente a trovarci…eh…’

 

Ancora nessuna risposta. La donna prese il viso  inerte dell’uomo fra le mani ‘ Ti prego, non lasciarmi…’

Le labbra, sempre state rosse e piene, ora erano viola. Un pallore quasi violaceo si spandeva sul viso.

Lei lo scosse un po’ ‘Ron!!’ questa volta aveva alzato un po’ la voce, e quella stessa riecheggiò nel campo spandendosi e sparendo fra il gelo.

 

‘Hermione…Hermione Granger?’ Un voce le arrivò alle orecchie. Si voltò di scatto ‘ Dean! Che-che ci fai….anche tu qui? C-cosa è successo?’

Anche l’altro uomo era ridotto piuttosto male, ma comunque era in migliore stato di Ron.

‘Lascia stare’ disse quello, alzandosi e dirigendosi verso la strada ‘E’ morto.’ Continuò.

Poi sparì.

 

Hermione si voltò di scatto verso Ron scoppiando a piangere e lo strinse a sé molto forte, tanto che lui gemette.

Lei sbarrò gli occhi, probabilmente era frutto della sua immaginazione ‘Amore mio…’

‘Non stringermi.’ Sussurrò quello, posando debolmente una mano sulla schiena di lei.

‘Ron!’ esclamò, stendendolo dolcemente sull’asfalto.

L’uomo aprì molto lentamente gli occhi, ancora così belli, ancora così azzurri…così provati dal dolore…

Aveva un po’ di affanno, per il fatto che il dolore dietro la schiena si era ripresentato.

 

Hermione sorrise dolcemente ‘ Sei vivo…?’

Lui non rispose e continuò a guardarla ‘Mi sei mancata tantissimo.’

Silenziose lacrime bagnavano il viso di lei, ricadendo dolcemente ‘ Ce la fai…?’

Ron negò con la testa e strinse gli occhi, respirando a fondo.

Ancora non rispose e lei gli prese la mano ‘ Ce la devi fare! Hai superato la notte! Non puoi non superare il mattino…andremo in ospedale e…’

 

Ma la presa, che pochi secondi prima sentiva tra le mani, l’aveva abbandonata.

 

‘Ron??..Ron?? Ron!!’

Non rispondeva più.

Gli occhi si erano richiusi, e la bocca era leggermente schiusa.

 

Quella era la morte?

Il silenzio del cuore e delle parole, dell’anima e delle lacrime…

Del buio perpetuo o della luce perpetua?

Lui proprio non lo sapeva.

Si sentiva solo bene. La schiena non gli faceva poi tanto male e la testa non gli girava più.

Dopo un po’ gli venne una dolorosa fitta allo stomaco che gli ricordò qualcuno che gli era ancora accanto.

Inginocchiata a terra, con la testa fra le mani e i capelli ricci che le ricadevano davanti il viso, corpendolo.

 

La vedeva e le faceva una gran pena.

 

Tutto fu in un secondo un miscuglio di colori, di parole tra cui “Non mi lasciare”…poi borbottii e urla strazianti.

 

Poi, silenzio.

 

                              *^^^^*^^^*^^^^

 

Due giorni dopo da quella terribile scoperta, Hermione entrò in camera da letto con un vassoio con un bicchiere d’acqua.

Si sedette accanto all’uomo e lo guardò ‘ Ron…l’acqua.’

Non dormiva. Semplicemente teneva chiusi gli occhi da una benda che aveva attorno alla testa.

La mano di Hermione fu dietro la nuca di Ron e lo sollevò dolcemente facendogli sorseggiare l’acqua.

Il dottore aveva detto che probabilmente avrebbe perso la vista.

 

Bevve un po’, poi la testa fu poggiata sul cuscino bianco.

‘Come ti senti?’

Lui mugolò.

Non parlava da tempo e lei non capiva proprio il perché.

In un attimo gli cambiò le garze dietro la schiena con l’aiuto di Ginny che era rimasta con loro.

Tutto sembrava essersi fermato a contemplare il silenzio.

Il silenzio fugace della guerra.

 

Allora, il bello arriverà tra poco. Come vedete non sono brava con le cose drammatiche…mi piacciono più quelle romantiche, a dir la verità.

David è dietro l’angolo e una nuova verità salirà a galla.

Non fatemi aspettare recensioni, sempre se vorrete, e commenti.

Ringrazio tutti quelli che leggono ma soprattutto quelli che recensiscono:

 

JOEY MELIAN GAMGEE: Grazie! ^^

 

ROBBY: Grazie per i complimenti…!!  E soprattutto grazie per la recensione graditissima!!

 

SIJAY: Stanno per arrivare, non temere! ^^ ciao!

 

HERMIA: anche io amo QUEL FILM! *__*  Ron…è salvo…fiuuu grazie!

 

NUNKI: hai pianto…non credevo fossi così drammatica ! ^^ grazie e ciau!!

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** La richiesta di Lindsay ***


Da esattamente due settimane, Ron non parlava, non camminava e soprattutto non vedeva

-        QUANDO LA GEURRA HA LATI POSITIVI –

                -  LA RICHIESTA DI LINDSAY -

 

 

 

Da esattamente due settimane, Ron non parlava, non camminava e soprattutto non vedeva. La fascia attorno agli occhi era di routine, oramai.

Il dottore aveva detto più volte di non farlo innervosire e soprattutto di non trattarlo da anormale.

 

‘ Anormale? Ha detto proprio…anormale?’ domandò per l’ennesima volta Ginny.

Era seduta al tavolo della cucina con la piccola Alexandra in braccio che, curiosa, giocherellava con i capelli della zia.

 

‘ Sì, e se lo ripeti ancora una volta di ficco questa carota in bocca!’ la minacciò Hermione, che stava preparando un brodo vegetale al marito.

 

‘Io non penso che Ron sia anormale. Anzi, è buffo quando mugola cose senza senso.’ Esordì Luna, leggendo distrattamente il solito Cavillo.

 

Hermione la ignorò ‘Questo è un gran dottore…dicono in città. Ci sarà da fidarsi.’

‘Ma non mangia da settimane, Herm! Beve acqua e brodo…mattina e sera..!’ protestò Ginny.

 

‘Non ha fame! Oltre a questo che devo fare? Il dottore ha detto di fargli bere solo liquidi…per lo stomaco.’

‘Lo stomaco non ha riportato alcuna ferita! Cos’ha che non va?’

‘Non lo so.’ Sbottò Hermione, posando il coltello

 

Regnò un gran silenzio, poi Hermione salì in camera da letto, dove si trovava anche Ron.

Vi trovò Lindsay accanto a lui, con un grande libro sulle gambe. Gli stava leggendo la fiaba della Bella addormentata nel bosco.

Quando la porta si aprì, la bambina rimase seduta e voltò lo sguardo ‘Mamma…sto leggendo a papà una storia.’

Hermione sorrise e la baciò sulla testa aggiustandole poi i capelli ‘ Gli piace?’

 

Insieme osservarono il viso dell’uomo steso bendato agli occhi.

Sembrava morto.

Anche se il petto andava su e giù.

La scena era critica.

E a Hermione scappò un gemito.

‘Mamma, perché non lo svegli?’

La donna guardò la figlia sorridente che sgambettava ‘ E’ stanco. Lascialo dormire.’ Finse lei, carezzandole una guancia.

 

‘ No.’ Scosse Lindsay la testa ‘Non dorme. Ci vuole un bacio per svegliarlo. Come la fiaba. O sennò dormirà per cento lunghi anni.’

 

Hermione, come i vecchi e lontani tempi, arrossì furiosamente. Non assaporava quelle labbra da tanti mesi, e spesso desiderava baciarlo, ma non poteva.

 

‘Lindsay, le fiabe…sono la cosa più bella e romantica che possa esistere ma… nella vita reale…non servono molto.’ Spiegò paziente la madre.

 

‘Io dico di sì.’ Annuì ancora lei, alzandosi e correndo nella sua cameretta.

 

La bambina aveva lasciato posato sul letto il grande libro delle fiabe babbane. Hermione lo prese e lo aprì posando gli occhi sulla pagina della Bella Addormentata ‘…e il bel principe azzurro si piegò sulla bella fanciulla baciandola…lei si svegliò e nello stesso giorno furono fatti i festeggiamenti…e tutti vissero felici e contenti.’

 

‘ Bella fiaba.’ Sussurrò.

Poi guardò Ron ‘Vero?’

Lui ovviamente non rispose e lei chinò il capo ‘Ma sono solo futili sciocchezze.’

 

                                ^^**^^^***^^^^***^^^^***^^^****^

 

A cena oramai non si parlava più di tanto, i commensali rimanevano in silenzio mangiando l’insalata con un po’ di carne arrostita.

Le posate tintinnavano contro il piatto di porcellana e a volte si sentiva il rumore dell’acqua versata nei bicchieri di vetro o l’ozioso ciucciare al biberon di Alexandra.

 

Per lasciare il letto matrimoniale libero a Ron, Hermione si era trasferita sul divano del salotto.

La maggior parte delle volte, però, non riusciva a prendere sonno.

Aveva degli incubi e alcune volte erano così spaventosi che era costretta a raccontarli a Harry.

 

Quella sera, però, sarebbe rimasto Charlie a dormire perché, il giorno successivo, avrebbe potuto aiutare il fratello a farsi una doccia.

 

Lo zio di Lindsay era arrivato nel pomeriggio portando con sé notizie positive.

 

‘ Beh, almeno sappiamo che Voi-Sapete-Chi è scappato.’ Incoraggiò in un sorriso Charlie.

 

Era un uomo alto, come tutti i Weasley maschi d’altronde, un po’ più grassottello di Ron e di tutti gli altri fratelli.

I suoi lunghi capelli rossi erano legati in una coda bassa. Viveva ancora a stretto contatto con i draghi dato che riportava sulle possenti braccia, alcune bianche cicatrici e alcuni tatuaggi raffiguranti, ovviamente, dei draghi.

 

Ginny sorrise debolmente posando Alexandra nel seggiolone.

Hermione si alzò ‘Vado a prepararti il divano, Charlie. Torno fra poco.’

 

Dopo che se ne fu andata, Luna sorrise maliziosa ‘E così, quei due stasera dormiranno insieme…’

Anche Ginny sorrise ‘L’ho pensato anche io.’

‘ Sarebbe fantastico avere delle Orecchie Oblunghe di Fred e George’ rise Charlie seguito a catena dalle risate dei presenti.

 

‘ Forse…sarebbe meglio…insonorizzare la stanza!’ disse Harry, tra una risata e l’altra.

‘ Per non traumatizzare Lindsay.’ Continuò Luna, cominciando a sparecchiare.

‘ E poi a Ron farebbe bene un po’ si ses-‘

‘HARRY!’ esclamò Ginny dandogli una leggera gomitata nello stomaco ‘C’è Lindsay!’ lo rimproverò.

 

Infatti la bambina dai ricci capelli rossi e gli occhi profondamente azzurri li guardava accigliata ‘State parlando di mamma e papà?’

‘Noooooo…’ finsero tutti.

‘ Sapete… a Natale non ho ricevuto ciò che volevo.’ Parlò ancora Lindsay, incrociando le braccia al petto.

‘Beh…veramente nessuno ha avuto nemmeno un regalo…’ sospirò Luna.

 

Quel Natale, le avevano raccontato, Babbo Natale aveva avuto molto da fare e non ha potuto portare i regali…ma la verità era che non se la sentivano proprio di festeggiare durante la guerra.

 

‘Ecco. E io voglio un regalo speciale!’ s’impuntò la bambina.

‘Basta che non sia molto costoso.’ In quel momento entrò Hermione, che aveva sentito la figlia parlare.

‘ Voglio un fratellino.’ Esclamò lei, sorridendo.

 

Hermione per poco non cadde nei propri piedi, e Charlie l’aveva presa al volo.

‘C-cosa?’ domandò la madre, mentre tutti ghignavano.

‘ Voglio un fratello. Mi raccomando, dillo a papà. Anche una sorella, se vuoi.’

‘ Ma amore…ci vuole tempo…e poi…’ provò senza riuscirci Ginny, sentendosi a disagio.

 

‘ E anche un cugino.’ Sentenziò ancora.

Harry, istintivamente, arrossì di colpo incontrando gli occhi della sorella di Ron.

‘ Non ho avuto regali…non vi ho dato fastidio per tutti questi anni…credo, e sto andando bene a scuola…ora voglio un premio.’

‘Ma Lindsay, un fratellino non è un premio.’ Spiegò asciutta Hermione, sempre rossa in faccia.

 

‘E io lo voglio!’ si arrabbiò la bambina, pestando un piede sul pavimento.

‘Non…vai…vai a dormire..forse è il caso…’ pronunciò la madre, passandosi una mano fra i capelli.

E dato che sembrava non volersi muovere, la prese in braccio e la portò in ceretta dove la mise a letto.

Spense la luce ‘Buonanotte.’

‘Mamma!’

La donna rientrò ‘Cosa?’

‘ E’ difficile fare un fratellino?’

 

Sono queste le frasi imbarazzanti. Non quelle rivelatrici di Luna, o quelle stupide di David…ma quelle dei bambini.

Hermione non sentì mai come in quel momento, così caldo.

 

‘ Lindsay, sei piccola…’

‘ Ho 8 anni! E voglio saperlo!’

‘ Ci vuole amore, ecco. Buonanotte.’

‘Mamma?’

Hermione, nuovamente rientrò ‘Cosa?’

‘E tu e papà vi amate?’

‘Lindsay…’

‘ Mamma?’

‘ Io e tuo padre…stiamo…attraversando un momento…difficile.’

‘ Ma vi amate.’

‘ ‘Notte Lindsay.’

‘ Notte mamy’

 

                                  *^^^***^^^^***

 

Dormiva, o probabilmente era sveglio. Lei non lo sapeva.

Si mise la camicia da notte che le arrivava per poco sotto il ginocchio.

Entrò nel letto accanto a Ron e lo trovò tiepido.

Sul comodino alla sua sinistra c’era un libro. Lo prese e lo aprì.

 

La camera da letto di Hermione era piacevole. Piccola ma molto graziosa.

Le tende rosso fuoco sembravano riscaldarla e il letto a baldacchino era comodo e grande.

 

La donna sorrise ‘ Lindsay mi ha chiesto se è difficile fare un fratellino.’

Con sua enorme sorpresa vide che per la prima volta Ron aveva sorriso debolmente.

Così decise di continuare ‘ E io le ho detto che lo fa l’amore, il fratellino.’

Silenzio.

Poi una voce debole le arrivò alle orecchie ‘E’ vero.’

La donna sorrise felice e eccitata del fatto che finalmente si era deciso di parlare ‘ Come ti senti?’

‘ Odierò il letto per l’eternità.’ Faceva fatica a parlare.

‘ Ti fa male qualche cosa?’

‘ Niente in particolare.’

‘Mi fa piacere.’

 

Hermione tornò alla lettura.

‘Come mai dormi qui?’ domandò lui.

‘ Tuo fratello Charlie è venuto, così domandi potrai farti una doccia.’

Ron arrossì di colpo ‘Ma non mi ha mai visto nudo!’ esclamò.

‘ Siete maschi.’ Osservò lei ‘ E fratelli.’

‘Non faccio la doccia davanti a lui.’

‘ E con chi se no?’

 

Ci fu un attimo di silenzio.

‘ Con te.’ Disse lui.

Hermione benedì il cielo in un certo qual modo che non potesse vederla per via della fasciatura agli occhi perché era diventata rossa come un pomodoro ‘Ma Ron…’

‘Tu..io…insomma…lo … lo sai…più o meno come sono fatto e..sì, sarebbe meno imbarazzante.’ Finì lui, torcendosi le mani.

‘ Io non mi sarei mai imbarazzata a farmi vedere nuda da mia sorella!’

‘ Il fatto è che non hai sorelle, punto primo. Punto secondo, non conosci Charlie! Sai che potrebbe fare la soffiata a Fred e George e mi sfotterebbero a vita…per quanto ancora me ne rimane…’

 

Hermione rise ‘ Andiamo! Hai quasi 30 anni!’

Lui non parlò più quella sera e solo quando Hermione gli sussurrò un ‘Buonanotte’ e spense la luce, lui rispose debolmente.

 

Intanto, dietro la porta….

 

 

‘ Niente?’ sussurrò Ginny.

Harry aveva l’orecchio schiacciato contro la porta della camera da letto dei coniugi ‘ Stanno dormendo.’

‘ Hermione non sarebbe per nulla soddisfatta se sapesse che stiamo origliando’ sospirò Luna.

Ma Charlie la ignorò ‘ E’ terribile, sono pigri come koala!’

‘ O peggio!’ esclamò il moro che ora tornava in camera ‘ Beh, io vado a nanna. Domani si torna a lavoro!’

‘Io vengo con te, Harry. Buonanotte Luna. ‘Notte Charlie.’ Salutò la piccola Weasley seguendo Harry.

 

Il mattino dopo…

 

Hermione aprì gli occhi, si voltò verso la sveglia e sussultò ‘ Ommiodio! Le 10.30!’

Svelta scese dal letto e inforcò le pantofole, scese in cucina e cominciò a chiamare ‘ Ginny! Harry..? Luna? Dove siete?’

Un biglietto sul frigo e capì che erano andati tutti a lavoro e Lindsay a scuola.

Si strinse nelle spalle e dopo un po’ salì in camera con due tazze di caffè ‘Ron, sei sveglio?’

‘ Sì…’ rispose lui, sbadigliando.

Hermione posò una tazza sul comodino, l’altra la portò a Ron dove guidò le sue mani a tenere la tazza.

‘Charlie è dovuto andare via.’ Disse lei, gelida.

‘Umh…come mai?’

‘Bah, non so.’ Sbuffò, sfilandosi la camicia da notte e mettendosi una camicetta azzurra e un paio di jeans ‘ Pronto per il bagno?’

 

 

 

CIAOOOO!! Ragazzi perdonatemi per l’enorme ritardo, ma Aurora sembra non essere d’accordo quando accendo il computer…povera me… alur! Nuovo capitolo, non l’ultimo!

Intanto aspetto vostre letture e recensioni, sempre se vorrete. Mano a mano credo stia migliorando, ma dovete dirmelo solo voi! Ringrazio tutti e in particolar modo:

 

NUNKI:   beh, prendo spunto dal modo di fare di zia Row…piccole anticipazioni che ti fanno tremare ^^ grazie, ciao!

 

GINNY_POTTER: ciao Ginny! Sul fatto che Ron abbia dei spendidi occhi, sono d’accordissimo..!! Il sesto libro l’ho appena finito di leggere e, sì, è stratriste…perciò…ma dai, capirai che si stanno mettendo bene le cose, no? ^^ ciao!

 

HERMIA: non ho aggiornato presto -__- purtroppo… comunque…grazie!!!!!!!  Ciao!

 

RONNY92:  ah…ma per saperlo devi leggere il prossimo capitolo… ^^ ciao e grazie!

 

 

ROBBY: ah, allora a tutti ha fatto piangere hp 6, eh? Beh, allora potrei mettervi in sesto io!!! Ciao e grazie!

 

SIJAY: un bacio anche a te, e spero anche io che fili lissssio come l’olio! ^^ ciao!!

 

Bene bene, e come lasciare i miei arditi lettori senza un’anticipazione?

Perché Ginny ha seguito Harry in camera sua? Cosa si cela sul suo materasso bianco?

Perché Luna è così attenta e apprensiva?

Perché tutti sono troppo comici per lo stato di Ron?

E soprattutto, perché non c’era nessuno quella mattina?

 

Tutto questo, e non solo, popolo italiano, nel prossimo capitolo, ciao!!

 

 

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Capitolo 13
*** Non tutto il male vien per nuocere ***


Quando Ron

                                  -   QUANDO LA GUERRA HA LTI POSITIVI –

                                 -  NON TUTTO IL MALE VIEN PER NUOCERE –

 

Attenzione, la lettura di questo capitolo potrebbe apparire come una PG13.

 

 

Quando Ron, dopo tanto tempo che era rimasto nel letto, steso, inerte, come morto, posò i piedi sul pavimento li ritirò velocemente.

 

Hermione lo guardò per un po’ aggrottando le sopracciglia, poi gli prese il braccio destro e lo mise attorno al collo.

 

Era pesante, e la camminata al bagno fu molto ardua.

Finalmente la donna, con una gomitata, riuscì ad aprire la porta. Sosteneva ancora l’uomo bendato.

Era ancora molto debole.

Gli tolse molto lentamente la t-shirt scura che aveva e le venne un istintivo tuffo al cuore notando, ancora una volta, i tagli che aveva sul torace e in particolare il piccolo, profondo buco che aveva dietro la schiena.

 

‘ Con permesso.’ Scherzò lei, cominciando a sbottonargli i pantaloni.

Anche Ron rise leggermente ‘ Con cautela..’

 

Quando lo spogliò del tutto, si sedette sul bordo della vasca e, mentre aspettava che si riempisse, osservava Ron.

 

La pancia andava lentamente dentro e fuori, facendo notare, più in su, le costole.

Le gambe, un tempo muscolose quanto le braccia, ora erano deboli e macilente.

Neanche un pezzo di carne era stato risparmiato. Tutto formava un’unica crosta scura.

‘Hai freddo?’ domandò Hermione, controllando con l’indice la temperatura dell’acqua.

‘Leggermente..’ rispose lui, passandosi una mano dietro il collo.

‘ Vieni.’ Lo aiutò ad entrare nella vasca, poi senza la spugna, per paura di fargli male, cominciò a lavarlo delicatamente con le mani.

 

Il pesante silenzio era rotto dalle gocce d’acqua che sfuggivano alla mano di Hermione ‘E’…è stata davvero bella la lettera di addio.’ Cominciò Hermione ‘Sai masticare bene l’inglese.’ Osservò.

 

Lui non rispose.

La fascia copriva ancora gli occhi.

‘ Porti ancora la fede al dito?’ domandò ad un certo punto Ron.

‘ Sì.’

‘ Anche io. In un modo o nell’altro mi ci sono affezionato.’

 

Questa volta fu lei a non rispondere e a versare un po’ di bagnoschiuma nella vasca.

‘Tu..non mi hai mai detto se mi hai sposato perché mi amavi..o perché ero incinta.’ Sospirò Hermione, alzandosi le maniche fino ai gomiti.

‘Mione…è ora che noi due facciamo un bel discorsetto, non è vero?’

‘Non credo.’ Rispose lei, irrigidendosi.

‘ E invece sì. ‘ protestò lui ‘ Io ti ho sempre amato…sempre. Da impazzire. Ritornerei a frequentare Hogwarts per stare sempre con te, ma penso tu non lo sappia.’

 

Hermione sospirò, guardandolo ‘Eppure litigavamo sempre. Tu non mi sopportavi.’

‘Io non ti sopportavo?! Tu facevi l’orgogliosa! A Hogwarts, quando siamo stati insieme, tu non volevi che ti baciassi in pubblico! E’ cosa da pazzi, non credi?’ esclamò lui.

Ancora una volta, Hermione non seppe che dire, e rimase in silenzio contemplando il riflesso dell’acqua.

 

‘ Vedevo i fidanzati baciarsi a scuola, vicino al lago…tu il massimo che facevi era alla fine della partita zomparmi e darmi un bacio sulla guancia…tu..tu…ti vergognavi di essere la mia ragazza!’ esclamò ancora Ron, diventando rosso.

‘Ma come osi!!’ urlò Hermione ‘ Io non mi sono mai vergognata, neanche per un nanosecondo! Come osi! Dopo tutto quello che ho fatto per te!’

‘Cosa hai fatto per me, eh? Cosa? ‘

‘Io..io…’ provò Hermione, poi scoppiò a piangere. Si alzò e corse in camera lasciando Ron nella vasca, mentre l’acqua diventava via via più fredda.

 

Non potevano proprio non litigare. 

 

Hermione era già stesa a pancia in giù, il viso premuto contro il cuscino per soffocare i singhiozzi, quando sentì aprire la porta.

 

Si voltò e lui era incredibilmente lì.

 

Con l’accappatoio addosso e i capelli tutti bagnati attaccati al volto forse un po’ troppo pallido e scarno per la sua età.

La spalla appoggiata alla porta, il petto che andava su e giù per l’affanno, e quegli occhi. Quegli occhi che poco prima erano coperti dalla fascia, ora la guardavano. Impietositi, arrabbiati…innamorati.

Non l’avrebbe saputo spiegare in due parole.

 

La donna rimase immobile, mentre copiose lacrime le rigavano il volto.

Non ricevendo risposta, lui le si avvicinò, sbandando un po’, e si sedette sul letto.

Non si parlarono. Nessuna parola o imprecazione uscì dalle loro bocche.

Un gioco di sguardi, di comprensioni…e la capacità di capire che erano ancora irrimediabilmente innamorati l’un dell’altra.

 

Come avrebbe potuto non immaginarlo?

Come avrebbe potuto vivere senza quegli occhi così azzurri, così dolci..così sofferenti?

 

Il cuore di Hermione singhiozzò ancora una volta quando lui la prese di forza e l’abbracciò facendo aderire il suo corpo contro quello della donna, la quale gli cinse il collo con le braccia e scoppiò a piangere.

 

Ron chiuse gli occhi, mentre anche il suo cuore piangeva la sua mancanza, il suo amore.

 

La stese dolcemente e la guardò, alzandosi sui gomiti.

‘Ron..’

‘Shhh..’ le sospirò lui, mentre le sue labbra si facevano spazio in quelle di Hermione.

Per un nanosecondo sembrava essere tornati indietro di tanti, tanti anni. La sera del loro primo bacio.

 

Quelle carezze impaurite, quei baci inesperti… quel desiderio che li avvolse quando la donna gli sfilò l’accappatoio… e lui le tolse la maglietta…

 

                                      ^                              ^

 

‘ Io dico che si sono persi per casa…’ parlò Lindsay, versando un po’ d’acqua nel bicchiere.

Harry e Ginny si rivolsero uno sguardo fugace, mentre anche Luna disse la sua ‘Oppure…staranno dormendo.. o sono stati uccisi!’

 

Charlie, istintivamente, sfiorò con la mano un pezzo di metallo ‘Ma noo.. vedrete, staranno bene. Forse Hermione gli starà cambiando le garze.’

 

Ma gli occhi di Lindsay sorrisero, e scese dalla sedia velocemente, raggiungendo la camera da letto dei genitori.

Ginny, impaurita dal fatto che la nipote avesse potuto scoprire cose che non avrebbe dovuto scoprire, la seguì e la prese in braccio.

‘Zia!! Lasciami andare da mamma!’

‘No, Lin, no…ferma! Vedrai che fra poco verranno a cena..’

‘No!! Io voglio andare!’ protestò la bambina, raggiungendo finalmente la camera.

 

Aprì la porta lentamente.

Era buio pesto e tutti tacevano.

‘ Lindsay, torna qui.’ Sibilò la rossa, non entrando nella camera.

La bambina negò con la testa e accese la luce.

 

La mamma e il papà erano nel letto, abbracciati, e le coperte coprivano solo parte dei loro corpi.

Veloce, Luna li aveva raggiunti, e ancora più velocemente, coprì gli occhi innocenti della bambina, portandola a forza in cucina.

 

                         ^                                        ^

 

Quando la luce divenne così insopportabile, Hermione dovette aprire gli occhi.

Due braccia muscolose la cingevano, ancora, e il sospiro addormentato di lui le carezzava il collo scoperto.

 

Lo guardò, e non potette fare a meno di sorridere cercando di dare una forma a quei capelli rossi scompigliati. Quei capelli che tanto aveva dorato, che adorava, e che avrebbe adorato per sempre.

 

Quel petto, così bello, ora andava su e giù lentamente.

 

Gli carezzò la guancia ruvida dalla barba incolta.

Si sentiva felice e piena di lui.

Aveva ridonato al suo cuore quello che non aveva da tanto tempo: il suo amore.

Sospirò e gli rubò velocemente un bacio sulle labbra, alzandosi e dirigendosi al bagno interno della camera.

 

Stava per inforcare le pantofole, quando lui le prese il polso e la tirò a sé, baciandola ardentemente ‘Buongiorno amore.’

‘ ‘Giorno … hai passato un bella notte?’ domandò lui, sorridendo malizioso.

‘ Ti sei tolto la fascia! Stai meglio, allora.’

‘ Cerchi di deviare il discorso?’ chiese Ron, stendendola sul letto e baciandole il collo, le labbra, il petto.

‘ La più bella della mia vita.’ Sospirò lei, prendendo il viso di lui, allontanandolo dalla sua pelle e privandosi di quei forti brividi di piacere ‘ Ti amo tanto Ron.’

Anche lui sorrise ‘ Sei il mio amore.’

‘ Credevo che la guerra ti avesse prosciugato le forze…e invece..’ rise Hermione, alzandosi e dirigendosi finalmente in bagno.

‘ Ah-ah.’ Rise sarcastico lui, infilandosi il pantalone e la t-shirt ‘Ma non tutti hanno una donna come te.’

 

Non sentì risposta, e spostò le tende. Fuori il cielo era plumbeo e nevicava.

I tetti delle case erano bianchi, e per strada nessuno camminava.

Più in là, poteva scorgere alti alberi d’abete e più in là, la strada che percorse quella sera per raggiungere il campo Auror.

Pensò che dopotutto sarebbe potuto anche morire, se qualcuno lassù non avesse avuto pietà di lui.

Aveva capito che non avrebbe dovuto sprecare neanche un centesimo della sua vita.

Solo nel momento in cui qualcosa ti viene a mancare capisci davvero quanto ne avevi bisogno.

 

Si voltò di scatto, sentendo la porta del bagno aprirsi.

Hermione era uscita avvolta in un premaman invernale molto carino. Di colore azzurro, e con le bretelline di raso blu. I capelli erano legati in una morbida coda di cavallo, e un sorriso dolcissimo era apparso su quelle labbra.

 

Ron le si avvicinò lentamente, poi l’abbracciò.

Profumava di buono. Di pesca, di mora…non l’avrebbe saputo dire.

O forse era quell’amore che faceva quello strano scherzo?

‘ Ti amo’ le sussurrò.

‘ Amore mio’ sospirò Hermione, abbracciandolo più forte ‘Mi sei mancato tanto.’

Lui la baciò, poi l’abbracciò di nuovo.

 

Mentre una dolce canzone si fece spazio nelle loro menti.

 

A volte mi domando se,
Vivrei lo stesso senza te,
Se ti saprei dimenticare.
Ma passa un attimo e tu sei,

Sei tutto quello che vorrei
Incancellabile oramai!

 

Come avrebbero potuto vivere l’uno senza l’altra?

 

Sembrava un'altra storia che,
Il tempo porta via con se,
Tu non lasciarmi mai!
Tu non lasciarmi!
E più mi manchi, più tu stai
Al centro dei pensieri miei
Tu non lasciarmi mai
Perché oramai sarai
Incancellabile

 

Come tutte le altre storie, anche questa avrebbe potuto avere una fine…eppure erano ancora lì, insieme.

 

Con la tua voce, l'allegria
Che dentro me non va più via
Come un tatuaggio sulla pelle.
Ti vedo dentro gli occhi suoi,
Ti cerco quando non ci sei
Sulle mie labbra sento la voglia
Che ho di te

 

Si amavano, si completavano, ed era quello l’importante.

 

Così profondamente mio
Non ho mai avuto niente io
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi

 

E non si sarebbero mai persi. Mai.

 

E si fa grande dentro me
Questo bisogno che ho di te
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi

Tu non lasciarmi
Tu non lasciarmi
 

E più mi manchi e più tu sei
Al centro dei pensieri miei
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi mai

Tu non lasciarmi
Da sola senza te

Ora e per sempre
Resterai dentro
I miei occhi
Incancellabile…..

 

                         

                                          ^                    ^

 

‘Ron, sei pronto?’

‘ Ancora un attimo.’

 

Era Maggio, e precisamente il giorno del compleanno di Lindsay che avrebbe compiuto 9 anni.

Luna, Harry, Ginny, Hermione, Ron e la più piccola Weasley vivevano ancora a nord di Dublino.

 

Quello, come tutti gli altri anni, sarebbe stato l’anno in cui, il giorno del compleanno della bimba, tutti i Weasley si sarebbero riuniti e avrebbero festeggiato fino a sera alla Tana.

 

Fuori, l’odore frizzante della primavera, si faceva spazio tra i cinguettii dei passeri e i fiori d’arancio dell’albero di fronte la casa Weasley-Potter-Lovegood.

 

Una grande famiglia si stava movendo ora per casa.

 

Hermione era in camera da letto, mentre, chinata verso lo specchio, si passò un’ombra di rossetto sulle labbra.

Il completo azzurro lasciava che le braccia fossero coperte solo dal raso, e i capelli, più ricci e definiti che mai, le ricadevano dietro le spalle.

 

Il marito, Ron, era ancora in bagno.

Le cicatrici sul viso non avevano sfigurato la sua dolcezza, la sua tempestività, il suo essere schietto.

Avevano ancora 28 anni, una figlia già a carico ma un desiderio dell’uno e dell’altra ancora molto ardente.

 

Il ragazzo finalmente uscì dal bagno, vestito di tutto punto.

Guardò Hermione e sorrise ‘Ciao! Chi sei?’

La ragazza si voltò e aggrottò le sopracciglia ‘Cosa?’

‘ Sì…’ spiegò pratico Ron ‘ In questa stanza c’era mia moglie…ma evidentemente se n’è andata!’

‘Ron…?’

‘L’hai vista per caso? Ma noi ci conosciamo?’

 

Silenzio, poi tutti e due scoppiarono a ridere.

‘Sei bellissima,amore mio.’ L’abbracciò lui, baciandole il collo.

‘ Grazie, amore..’ provò lei.

‘Farei l’amore con te, anche qui.’

‘ Ron, è tardi..’

Lui la guardò ‘ Cinque minuti?’

‘ Non saranno mai cinque minuti, e lo sai’ rise lei, facendosi baciare.

‘ Mezzora?’

‘ Non si fa niente in mezzora.’

‘Ah-ah…allora, sei una donna focosa! Un’oretta!’

‘ Ron…’

‘ Dai, non ci mettiamo niente poi a smaterializzarci a casa di mamma!’

 

Hermione lo guardò ‘ Ma mi sono vestita così bene…mi sgualcisci!’

‘ Ma no! Facciamo così. Ti togli e pieghi bene i vestiti…e poi te li rimetti belli ordinati!’

‘ Ma poi dovrò fare la doccia!’

‘ … la doccia potrà attendere…!!’

‘ Anche tu puoi attendere…’

‘Io potrei anche..ma lui no.’ Rispose Ron, indicando in basso.

Hermione scoppiò a ridere ‘Sei una frana.’

‘ Lo prendo come un sì.’ Rispose lui, cominciando nuovamente a baciarla.

 

‘Ehm-ehm!’

I due si staccarono velocemente, e Hermione si rialzò la bretella.

Era Ginny, anche lei vestita di tutto punto.

Il vestito faceva sì che trasparisse la pancia, dimora, in quel momento, di una piccola creatura.

Era al terzo mese di gravidanza.

 

‘ E’ tardi,’ ricordò Ginny, tenendo in braccio Alexandra. ‘ Dobbiamo andare.’

Dietro di lei fece capolino Lindsay.

I capelli rossi erano stati accuratamente arricciati la sera prima dalla mamma, e il vestitino gonfio e celeste che si fermava appena sotto le ginocchia nodose incorniciava la figura della più piccola dei Weasley.

 

Ron sorrise e prese in braccio sua figlia ‘ O...ma che bella principessa! Da che paese viene bella donzella?’

Lindsay la prese sul serio ‘ Da Londra, mio bel principe.’

Si guardarono e la bambina lo abbracciò ‘ Papone!’

‘ Amore di papà…pronta per la guerra delle guanciotte?’

 

La guerra delle guanciotte consisteva nel fatto che appena sarebbero arrivati alla tana, tutti i parenti le avrebbero preso le guance, stritolandole.

 

                                  ^                              ^

 

Nel pomeriggio, si ritrovarono tutti comodamente seduti in giardino.

Chi a sorseggiare una bibita, chi, come Lindsay, giocava con i cuginetti…poi c’era chi scommetteva sul sesso del figlio di Ginny e Harry e chi, come Ron e Hermione, si trovavano seduti sulla stessa sedia a scambiarsi effusioni.

 

La signora Weasley, appena scoperta la gravidanza della figlia, era andata in fibrillazione e aveva già catalogato tutte le tutine da fare.

‘ Ma non sappiamo se sarà maschietto o femminuccia!!’ aveva protestato dolcemente Ginny, carezzandosi il pancione.

Come anche Molly e Arthur, Ginny e Harry avevano deciso che avrebbero scoperto alla nascita il sesso del figlio.

Ed era inutile dire che mamma Weasley era strafelicissima di sapere che il padre del suo futuro nipotino era Harry.

Lo stesso che ora aveva il petto gonfio parlando di quello che avrebbe fatto con il figlioletto.

Se fosse stato maschio l’avrebbero chiamato Sirius James, ovvio. Se sarebbe nata femminuccia, l’avrebbero chiamata Joanne.

 

Bill e Fleur erano ancora felicemente marito e moglie e il figlioletto, Jacques, stava ora giocando con la piccola Lindsay.

 

Poi c’era Tonks che stringeva al petto un fagotto di copertina bianca da cui uscivano, paffute, due manine che si muovevano per aria cercando di acchiappare qualcosa che in realtà non c’era, mentre Lupin, attento, ascoltava le parole di Harry e contemporaneamente osservava il figlio.

 

Ron guardò per un attimo Hermione. Era assorta nei suoi pensieri…o nei suoi problemi…

Ma non sembrava triste. Stava probabilmente riflettendo.

Lui le passò una mano sulla schiena, carezzandola, poi le baciò la guancia ‘Che c’è amore mio?’

Hermione si voltò verso lui ‘ Sembra tutto troppo felice…’

‘ E non sei contenta?’

‘ Sono molto contenta. Ma ho paura che prima o poi tutto possa finire.’

‘ E come potrebbe succedere?’

‘ Divorzi, guerra…malattia…’ sospirò lei, lasciandosi sfuggire un gemito di paura.

Lui la guardò a lungo, poi la baciò ‘ Per ora goditi questi momenti. Abbiamo superato tante cose… supereremo anche altri problemi.’

‘ Insieme?’

‘ Insieme.’

Sembro essersi rasserenata, poi tornò di nuovo seria ‘ Ron, amore mio…io ti amo da impazzire.’

‘ Anche io.’ Sorrise lui.

‘ Ma forse non ce lo diciamo abbastanza.’

‘ E allora ti giuro che da oggi in poi ti dirò sempre che ti amo da impazzire.’

Lei sorrise e l’abbracciò ‘ Sono incinta Ron.’

 

                                        ^                              ^

 

 

Ron era totalmente in forma, e nello stesso giorno in cui seppe che sarebbe diventato papà per la seconda volta, aveva chiesto a Hermione di sposarlo per la seconda volta.

Ovviamente Molly era tutta un fremito! E Lindsay non aveva mai urlato così dalla gioia di avere un fratellino ‘Spero sia una sorellina, però.’

Ad un certo punto della serata Luna si era alzata, e con lei anche David, che era stato invitato.

Lei sorrideva nervosa e perciò aveva cominciato il ragazzo a parlare. ‘Abbiamo un annuncio da farvi. Io e Luna…aspettiamo un bambino!!’

 

E per tutta la sera avevano riso sul fatto che Fred aveva detto che non era possibile che lo stessero aspettando insieme perché un uomo non poteva essere incinto…!!

 

Dopo un anno si ritrovarono di nuovo tutti insieme felicemente.

Si scoprì che Ginny non aveva avuto un solo figlio, ma due gemelli: James e Sirius.

Fleur e Bill ebbero un’altra figlia, Madeline. Bella come il sole. Bionda, dalla carnagione molto chiara e dagli occhi azzurri.

 

E poi, e poi Ron e Hermione.

Lindsay, che era diventata una bambina di 10 anni molto carina, teneva tra le braccia un bambolotto dagli occhi chiari e i capelli scuri.

La pallina sopra la boccuccia era un nasino perfetto, e un dentino faceva capolino vedendola sorridere.

Le paffute mani stringevano un giocattolo di gomma che spesso portava alla bocca.

Lindsay era fiera della sua nuova sorellina, Joey.

Frutto dell’amore, della perseveranza, e della gioia…

 

‘ Mione, mi hai reso per la terza volta l’uomo più felice di questa terra.’ Sorrise Ron, stringendo la mano alla moglie.

‘ Tre volte?? Addirittura?’

‘ La prima volta quando ti sei donata a me..’

Hermione arrossì, guardandolo.

‘ ..la seconda quando mi hai donato Lindsay… e la terza quando mi hai donato Joey…come potrò mai ringraziarti?’ domandò, abbracciandola.

‘ Beh…ad esempio…dirmi come chiameresti il tuo prossimo figlio che nascerà fra 7 mesi….’

 

                                              ^                         ^

 

‘ Beh, dopotutto non abbiamo avuto troppi lati negativi, no?’ domandò Fred al gemello.

‘ Credo di no…insomma, il mondo continuerà ad essere popolato da teste rosse marca Weasley andando avanti così!..siamo riusciti a leggere il diario di Percy…’

‘ Oh…non me lo ricordare..ho ancora il conato di vomito!’

‘ Ci credo! Il mio incubo notturno!… fra 2 settimane avremo il secondo matrimonio di Ron e Hermione…’

‘ Ma ad ogni figlio si sposeranno?’

‘ Spero allora che si comprino un televisore e non facciano come mamma e papà….’

 

                                      The end

 

Ultime parole famose!!

Anche questa ff l’ho portata a termine…perdonatemi per l’enorme ritardo..ma ho avuto sei serissimi problemi… APPENDICITE!!!!

Ma si può??

Perciò, dunque, ringrazierei ad uno ad uno voi, recensori e lettori, per aver letto la mia ff fino all’ultimo…e ora…GINNY E LA MISSIONE QUASI IMPOSSIBILE, APETTAMI CHE ARRIVOOOOOOO!!!!!

 

Grazie a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!

CIAOOOOOOOOOOOOOO

 

Ps, comunque ditemi come avete trovato la fine, se ve l’aspettavate o vi ha deluso..ok? ciaoooooooooo!!!!!!!

 

TITOLI DI CODA SOTTO LA CANZONE DI WANNABE DELLE SPICE GIRLS

 

Yo, I'll tell you what I want, what I really, really want
So tell me what you want, what you really, really want
I'll tell you what I want, what I really, really want
So tell me what you want, what you really, really want
I wanna, I wanna, I wanna, I wanna,
I wanna really, really, really wanna zigazig-ah

If you want my future, forget my past
If you wanna get with me, better make it fast
Now don't go wasting my precious time
Get your act together we could be just fine

I'll tell you what I want, what I really, really want
So tell me what you want, what you really, really want
I wanna, I wanna, I wanna, I wanna,
I wanna really, really, really wanna zigazig-ah

If you wannabe my lover
You gotta get with my friends
Make it last forever
Friendship never ends
If you wannabe my lover
You have got to give
Taking is too easy, but that's the way it is

Ah, what do you think about that
Now you know how I feel
Say you can handle my love, are you for real?
I won't be hasty, I'll give you a try
If you really bug me then I'll say \"adiós\"

Yo, I'll tell you what I want, what I really, really want
So tell me what you want, what you really, really want
I wanna, I wanna, I wanna, I wanna,
I wanna really, really, really wanna zigazig-ah

If you wannabe my lover
You gotta get with my friends
Make it last forever
Friendship never ends
If you wannabe my lover
You have got to give
Taking is too easy, but that's the way it is

If you wannabe my lover
You gotta get with my friends
Make it last forever
Friendship never ends
If you wannabe my lover
You have got to give
Taking is too easy, but that's the way it is

If you wannabe my lover
You gotta, you gotta, you gotta, you gotta, you gotta
Make it last forever

Slam your body down and wind it all around
Slam your body down and wind it all around
Ha, ha, ha, ha, ha
Slam your body down and wind it all around
Slam your body down and zigazig-ah

If you wannabe my lover

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                

 

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