Le parentesi del cuore. di Haibara Stark (/viewuser.php?uid=55266)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01 - Cerca, ma non guarda. ***
Capitolo 2: *** 01 - Sei un maniaco, vero? ***
Capitolo 3: *** 01 - Corse salate. ***
Capitolo 1 *** 01 - Cerca, ma non guarda. ***
L’acqua scroscia
veloce,infrangendosi sulla superficie d’acciaio,provocando vari schizzi
dovuti
al forte getto. Poggio la pentola sui fornelli e giro la manopola del
gas,provocando buffi schiocchi mentre cerco ci accendere il fuoco. Apro
lo
sportello superiore del mobile e cerco con lo sguardo la scatola degli
spaghetti,tenendo le mani poggiate sui fianchi. Eccola! Dannazione,è
sempre nel
ripiano più alto! Mi sporgo sulle punte e finalmente riesco a
raggiungerla,evitando per un soffio che cadesse. Prendo la bilancina e
peso
centocinquanta grammi esatti. Né di più,né di meno. Ormai è prassi.
Butto la
pasta nell’acqua,che ha iniziato a bollire,provocando un deciso
sfrigolio,per
poi mettere su il sugo. Dietro di me,lo
scrocchiare delle pagine mi accompagna come se fosse una melodia. Dal
frusciare
veloce e costante,posso dire che non riesce a trovare quello che gli
serve.
Tipico di lui. Ha sempre furia e non vede ciò che ha davanti agli
occhi. Mi volto,poggiandomi
con una spalla allo stipite della porta che separa la cucina dalla sala
da
pranzo e mi metto a guardarlo. E’ seduto al tavolo,una mano a reggergli
il capo
e l’altra a sfogliare nervosamente il libro di algebra. Alcuni ricci
gli
ricadono stancamente sulla fronte,ma lui pare non farvi troppo
caso,troppo
preso com’è da quello che sta facendo. Ho sempre adorato i suoi
capelli. Così
morbidi al tatto e così instancabilmente ribelli.
“Ci capisci qualcosa?” Chiedo.
Lui alza lo sguardo su di me,visibilmente
scocciato,mentre trattiene un respiro.
“No. Non ci capisco un cazzo!”
“Come sei scurrile” Mi avvicino
al tavolo e vi ci appoggio le mani sopra.
“Scurrile una bella sega! Non mi
torna manco un risultato!” Sbatte i palmi sul legno,facendo sobbalzare
gli
oggetti.
“Fammi vedere” Faccio scorrere il
suo quaderno degli appunti sulla superficie prima che possa
controbattere ed
incomincio a leggere.
“Beh,ma è semplice. Basta che tu
faccia…” Glielo spiego. Credo di averlo già fatto un milione di
volte,ma ormai
so che con lui ci vuole pazienza. E’ un testone! Gli vedo alzare un
sopracciglio e lasciare un sospiro. So che questa situazione lo
innervosisce,ma
non posso fare altrimenti. Fra cinque giorni ha un esame e devo
assolutamente
aiutarlo,quindi dovrà cercare di superare il suo aborrimento verso il
fatto che
io sono più giovane.
“Ti odio,lo sai questo?”
“Anch’io ti voglio bene,Rob”
Sorrido.
Scuote la testa sconcertato.
“E’ inutile. Non ci riesco”
“Adesso stacca un po’. Pranziamo
e verso le tre riprendiamo,ti va?”
Annuisce,sorridendo leggermente.
Si alza ed inizia a sbaraccare,lasciando i libri in un angolo remoto
del tavolo
ed apparecchiando. Io intanto scolo gli spaghetti e li condisco col
sugo al
pomodoro. Riempio le due scodelle – ovviamente quella di Robert più
della mia –
e mi siedo di fronte a lui. Sospira.
“Mi domando come farei senza di
te,Suzie”
Sì. Delle volte me lo chiedo
anche io.
*
Corro
nel corridoio,facendo lo
slalom fra le persone e con la tracolla che mi picchia sulla coscia
destra ad
ogni sobbalzo rallentandomi impercettibilmente. Sono in ritardo. In un mostruoso ritardo. Non lo avreste mai
detto,vero? La verità è che mi sono soffermata a leggere sdraiata nel
prato
davanti all’edificio e ho perso la cognizione del tempo. Maledizione!
Ho letteratura
inglese adesso,non posso saltarla! Nella mia corsa disperata,mi lascio
distrarre da un foglio che giace sul pavimento e vado a sbattere contro
un
ragazzo. Accidenti! Barcollo sui miei passi,cercando di riprendere
subito la
corsa,alzando lo sguardo sul povero mal capitato che ho travolto. E’
alto –
molto più di me – e ha degli occhi verde-azzurro che ti inchiodano sul
posto.
Rimango un attimo interdetta.
“Scusami”
“Non preoccuparti,sono cose che
capitano”
Mi sorride e per un attimo mi
sento come un cubetto di ghiaccio che si scioglie al sole…Fino a che
non mi
ricordo di letteratura.
“Certo…” Lo aggiro,continuando a
guardarlo. “Scusami ancora!” Attacco la rincorsa,dandogli le spalle e
salgo
l’ultima rampa di scale che mi separa da quella maledetta aula. Appena
prendo
posto,il mio pensiero va automaticamente a quel ragazzo. Peccato che
fossi così
di fretta. Era davvero carino…Ma cosa vado a pensare?!?
*
“Suuuusaaaaaaaaaaan”
“Che c’è?!”
“Sai mica dov’è la mia camicia
nera?”
“Ed io come faccio a saperlo,scusa??”
“Magari l’avevi stirata”
“Prova a vedere nel terzo
cassetto dell’armadio”
E’ veramente un bambino quando fa
così. Delle volte mi pare di essere sua madre invece che la sua
migliore amica.
Ah,ma voi credevate…? No,no,assolutamente. Io e lui siamo amici da una
vita
ormai. E’ vero,siamo stati fidanzati,ma è stato un rapporto breve.
Anche perché
Robert in quel periodo si è scoperto gay. Sì,avete capito bene. E siamo
rimasti
amici. Ottimi amici,oserei dire. Da quando ho iniziato anche io il
college,poi,conviviamo
in un piccolo appartamento e da allora siamo diventati come mamma e
figlio. Non
fraintendetemi. Robert è un ragazzo meraviglioso e maturo,ma quando si
tratta
di trovare le cose in casa è sempre smanierato e non cerca con la
dovuta
attenzione. Ricordate il libro di algebra?
“Ma c'ho già…Trovata!”
Visto? E’ proprio quello che
stavo dicendo. Lui cerca,ma non guarda. E le cose gli passano sotto al
naso.
Come anche coi ragazzi. Si lamenta sempre di non avere un fidanzato
nonostante
la sua estrema fighezza – dice sempre
così - ma se uno gli fa il filo lui non
se ne accorge nemmeno. Cerca,ma non
guarda. Dovrò farci uno slogan con questa frase…
“Dove vai?”
“Esco con Cath e David. Vieni
anche tu?”
“Ho sempre da leggere queste
dispense” Rispondo,mostrandogliele. “Penso che farò anche un salto alla
biblioteca”
“E daaai. Vieni con noi” Si
poggia a peso morto sulle mie spalle,costringendomi a piegarmi
leggermente
verso il tavolo.
“Rob…Rob alzati” Rido. “Verrò la
prossima volta,te prometto”
“Okay” Si rialza,deluso. “Allora
io vado!”
“Sì”
“A stasera,Suzie”
“Divertiti anche per me!”
“Lo farò”
Sento il suono delle chiavi e poi
la porta chiudersi. Tutto seguito dal rumore dei suoi passi che
scendono
velocemente le scale. Alzo le braccia sopra la testa e stiro i muscoli.
Sono
due ore che sono china sui libri. Forse dovrei davvero andare a fare
una
capatina in biblioteca. Devo solo preparare la borsa – ma dove l’ho
messa?
Oddio,sto diventando come Rob! –e il gioco è fatto!
Scendo velocemente le
scale,saltando rispettivamente gli ultimi gradini di ogni rampa. Se
finisco
presto forse riesco a raggiungere i ragazzi…Ovunque essi siano.
Inizio a camminare a passo
sostenuto,fischiettando Hello Goodbye
dei Beatles. Dovrei avere l’i-pod da qualche parte nella borsa.
Accidenti,la
sbadataggine di Rob è realmente contagiosa….Frugo senza sosta spostando
gli
oggetti ed alzo la testa dalla tracolla giusto il tempo per vedere che
sto
andando a sbattere contro qualcuno. Ma cos’è questa settimana?? Sto
battendo
ogni record! Prima il tizio occhidighiaccio
a scuola,poi ho rischiato di abbracciarmi un palo per la strada e ora
questo.
Forse dovrei prendermi qualche giorno di distanza da Robert…Mi sta
rincretinendo! Rimbalzo sul petto di quel povero cristo che ha avuto la
sfortuna di trovarmi sulla sua strada e alzo la testa.
“Mi scusi-” No. E’ uno scherzo
vero? Sì,dai,dov’è la videocamera nascosta?
“Ehi,ma tu non sei la ragazza
dell’altro giorno?”
E’ luiiiii! E’ quel figo
mostruoso- ehm,cioè,volevo dire,il ragazzo cui sono andata addosso a
scuola.
“Sì. Sì lo sono” Rispondo
imbarazzata.
Mi sorride. Dio,ma che sorriso
ha?!?
“Finisci sempre addosso a tutti i
ragazzi o devo sentirmi onorato?”
Arrossisco violentemente. “N-
no,solitamente non mi succede mai…”
“Allora ne sono onorato!” Ride
leggermente. “Io sono Jude” Mi tende la mano.
“Susan” La stringo.
“Piacere Susan. Senti…Ti va se ti
offro qualcosa? Dato che ci scontriamo sempre almeno dovremmo
conoscerci”
Ma che fa? Ci prova così
spudoratamente? E poi io dovrei studiar-
“Certo perché no” Ma che diavolo…?
Non avevo nemmeno finito di pensare! Va beh,per lui si può fare anche
un
eccezione…O più d’una…Oh,va bene,tante eccezioni.
“Bene” Sorride ancora. “Ti va
bene un frappuccino?”
*
Jude
si è scoperto un ragazzo
meraviglioso. E’ nato a Londra,ma si è trasferito qua quando aveva
quattro anni
ed ora sta frequentando il secondo anno al college. Alias,ha un anno in
più di
me. Ma questa ha poca importanza. Dal giorno in cui ci siamo scontrati
per la
strada,mi attende sempre fuori dall’edificio e mi passa a prendere dove
ho
lezione per andare a pranzo insieme. Non è un amore?? L’altro giorno ne
ho
parlato a Robert e la sua risposta è stata: “Meno
male!Così non ti ho più costantemente fra i piedi!”. Anche se l’ha
buttata
sul ridere mi è parso poco convinto
nei confronti della situazione. Sono anni,ormai,che non mi divide con
nessun
altro e posso capire che la cosa al momento non gli vada troppo a
genio. Però
confido nel fatto che cambi idea quando lo conoscerà. Dobbiamo giusto
incontrarci tutti allo Starbucks davanti al college alle quattro.
Ora,sono le
tre e cinquanta.
Delucidazioni:
-
Cath è Catherine Tate,famosa soprattutto per aver
interpretato il ruolo di Donna Noble nella quarta stagione del Doctor
Who.
-
David è David Tennant,che ha interpretato il Decimo
Dottore (♥)
dal 2005 al 2010 e che potete aver visto anche nei panni di Barty
Crouch Jr. in
Harry Potter e il Calice di Fuoco.
-
Hello goodbye,per
quanto possa sembrar strano,non è stata scelta perché si scontra con
Jude e
quindi ci stava bene una song dei Beatles,ma perché io sono la prima a
canticchiarla in continuazione e quindi è la prima che mi è venuta in
mente.
-
Il titolo me lo ha ispirato la canzone Se ne
dicon di parole,che ho piantata in
testa da due giorni.
Eccomi di nuovo qua!
In tutto il mio splendore
XD
*si alza un coro di
dissensi*
Lo so che avreste
preferito non vedermi mai più,
ma sono iperattiva in
questi giorni
e quindi: finita una
fan fiction se ne inizia un’altra!
Allora:
questa storia sarà
divisa in tre parti,
ognuna con un pov
diverso.
Come avete potuto
vedere la prima parte
ha il punto di vista
di Susan e lo resterà ancora per un po’.
Non preoccupatevi del
Jude x Susan,
avrete la vostra
Rdjude!
E’ vero che sono una
sadica bastarda,
ma non fino a questo
punto XD
Bien!
Che altro dire?
Questo capitolo lo
dedico a Ilaria
che ha ascoltato
pazientemente tutti i miei deliri XD
Grazie a
chi ha letto e a chi commenterà.
Enjoy!
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Capitolo 2 *** 01 - Sei un maniaco, vero? ***
“Lo sapevo! Me lo
sentivo!”
“Calmati-”
“Non dirmi di stare calma!!!!”
“Era solo un po’ nervoso-”
“Gli ho chiesto solo di fare una cosa! Una!
E lui è riuscito mandare tutto all’aria!”
Un’ora
prima.
Starbucks.
Tre
e cinquantadue. Non si vede ancora nessuno. Nell’attesa
prendo
un Cocoa Cappuccino ed un Chocolate Chunk Cookie. Robert sicuramente mi
rimprovererà per le calorie,ma in questo momento ho
assolutamente bisogno di
una gigantesca dose di zuccheri.
Siedo vicino alla vetrina,così da poter tenere
d’occhio la strada. Sono
mostruosamente agitata! Spero vivamente che vada tutto bene. Guardo
l’ora. Le
tre e cinquantasei. Il tempo non pare proprio voler scorrere,eh?
Sorseggio il
mio cappuccino,guardando distrattamente la strada. Finalmente vedo
Catherine
attraversare e venire verso lo Starbucks.
“Scusa il ritardo!”
Esordisce,sedendosi accanto a me.
Alzo un sopracciglio. “Non sei in
ritardo”
“Lo so! Ma conoscendoti è come se
lo fossi!”
Rido. Ha ragione. Ho la
bruttissima abitudine di arrivare troppo in anticipo. Soprattutto se ho
in
programma qualcosa di importante.
“Da quant’è che sei qui?
Un’ora?”
“Eh dai!” Le do una piccola pacca
sul braccio. “E’ successo solo una volta!”
“E sarà la causa di derisioni
future per un bel po’”
Ridiamo insieme ed io sono
veramente contenta che Cath sia stata la prima ad arrivare. Riesce
sempre a
tirarmi su di morale in ogni situazione.
“Ehi,quello è il tuo boy?”
Chiede,indicando un punto oltre la vetrina.
Guardo fuori,seguendo il suo
sguardo,e vedo Jude. Il cuore inizia a battermi
all’impazzata. Sono
terribilmente in ansia. So di averlo già detto,ma ho
veramente paura che
qualcosa vada storto. In particolar modo ho paura della reazione di
Robert. E’
lui che mi preoccupa.
“Sì”
“E’ carino!”
“Lo so-”
Entra,guardandosi intorno. Quando
ci vede inizia a camminare verso di noi,sorridendo.
“Ciao!”
“Ciao-”
“Temevo di arrivare in ritardo ed
invece sono arrivato addirittura in anticipo. E’ tanto che
aspettate?”
“Io no. Lei è possibile…”
Cath.
Avvampo. Doveva per forza tirare
subito fuori questa cosa?? La incenerisco con lo sguardo, per poi
tornare a
guardare Jude.
“Jude lei è Catherine. Cath,Jude”
Li indico con un veloce gesto del dito,con le guance sempre in fiamme.
“Piacere” Cath gli tende una
mano,che lui prende prontamente.
“Il piacere è mio. Susan mi ha
parlato molto di te”
“Spero abbia detto solo cose
belle!”
“Non credo avrebbe potuto dire
altrimenti. Almeno che non abbia abbastanza fantasia da inventarsi
delle cose
non vere”
“Te lo sei proprio scelto bene”
Dice Catherine rivolta a me. La guardo sconvolta,anche se cerco di
camuffare la
mia espressione con un sorriso. Farò tante di quelle figure
meschine oggi che
la metà bastano. E non sono ancora arrivati Rob e David!
Jude prende posto di
fronte a noi,sorridendo.
“Credo di poter dire
tranquillamente che sono io il fortunato” Mi guarda.
“Susan è stupenda”
Trattengo il respiro. No,ma si sono
messi tutti d’accordo?! Vuole stendermi per caso?
Beh,stendersi con lui non
sarebbe una brutta idea…Ma che dicoooo! Trovo i doppi sensi
anche in quello che
penso?!?!? O Signore…Jude mi fa veramente uscire di testa.
Durante tutto questo
delirio mentale sono rimasta in silenzio a guardarlo e a sorridere come
un
ebete. Nessuno mi aveva mai detto nulla del genere…Neanche
Catherine ha
risposto niente. E per zittire lei ce ne vuole! Jude tende una mano sul
tavolo
e prende la mia,guardandomi negli occhi. Devo aver fatto qualcosa di
particolarmente bello nella mia vita precedente per meritarmi un
ragazzo così…La
porta dello Starbucks si apre ancora una volta ed entrano David e
Robert.
“Scusate il ritardo!” David. “Ma
siamo stati trattenuti da Rickman”
“Nessun problema” E’ Cath a
rispondere. Io sono troppo concentrata a guardare Bob. Ha le mani
affondate
nelle tasche dei jeans e una faccia da funerale. Vorrebbe essere
ovunque tranne
che qui. Capisco che l’idea che abbia iniziato a frequentare
un altro ragazzo al
di fuori di lui o
David non gli
piaccia,ma deve farsene una ragione. Non posso certamente evitare una
qualsiasi
possibile relazione perché a lui non va a genio!
“Jude,loro sono Robert e David”
Si alza in piedi e stringe loro
le mani.
“Sono contento di poter
finalmente conoscere il fantomatico Robert” Dice,sorridendo.
“E’ vero sono fantastico”
Risponde,gelido. “Peccato che non possa dire lo stesso di
te-”
“Beeene.” Interviene David. “Ora
che siamo tutti possiamo anche ordinare. Anche se la nostra Susan direi
che ha
già dato…” Non sento altro di quello
che dice. La mia attenzione è tutta su
Robert e Jude,che sono rimasti immobili,ancora mano nella mano,a
scrutarsi. Bob
vorrebbe incenerirlo con lo sguardo,mentre Jude continua a
sorridergli,quasi
come se non avesse colto l’offesa.
“Bob vieni a sederti accanto a
me!” David lo prende per le spalle e gli fa prender posto fra
lui e
Catherine,mentre lui continua a guardar storto Jude. Nonostante questo
spiacevole inizio,le cose sembrano andar bene. Jude parla amabilmente
con
tutti. Anche con Robert,il quale ,però,non ha più
aperto bocca e si limita a
sorrisi visibilmente finti e frasi di circostanza. Sono veramente
dispiaciuta
che l’abbia presa così male. Vederlo
così è un colpo al cuore. Però Jude
pare
star facendo buona impressione su gli altri e questo mi rende felice.
Mi sento
una stupida ad aver pensato che qualcosa potesse andare
storto…
“Sai
Jude” Interviene Robert
all’improvviso,poggiando il viso sul palmo della
mano.“Non ricordo come vi
siete conosciuti…”
“Susan mi è venuta addosso due
volte-”
“Certo”
Annuisce. “Perché ovviamente vi siete incontrati
due volte per caso,come no. Come
minimo sei uno stalker e l’hai pedinata. Sei un maniaco,
vero? Si vede dalla
faccia…”
“Robert!!”
Sono scioccata. Non riesco a credere a quello che ho appena sentito.
“Perché
non rispondi? Hai perso le palle mentre venivi qui? Teorizzando,
ovviamente,
che tu le abbia mai avute. Sembri un po’
effemminato.”
“Il che,detto da un gay,è tutto
dire” Risponde Jude,alzando un sopracciglio.
“Hai qualcosa contro gli
omosessuali? Ah no,che sbadato. Probabilmente lo sei anche tu.
Perché non ti
alzi e non mi fai vedere un po’ come cammini?”
“Robert-”
“La verità è che sei geloso.
Vorresti farti un giro,di la verità”
“Jude ti prego-”
“Oltre ad essere uno stalker
effemminato sei anche decerebrato per caso? Come puoi anche solo
pensare che un
figo come me possa stare con un viscido come te?
Non lo farei neanche se fossi l’ultimo uomo sulla
terra-”
“Ah,sono anche viscido?”
“Sì,lo sei. Potrai anche incantare
loro,ma a me non
m’imbrogli…”
“Robert adesso basta!” Credo che
mezzo locale si sia voltato a guardarmi,ma adesso non
m’importa. “Direi che ti
sei reso ridicolo abbastanza”
“Io verament-”
“E’ il caso di andare,adesso” Mi
alzo. Jude fa altrettanto,continuando a guardare Robert.
“E’ stato un piacere
conoscerti” David.
“Anche per me” Jude.
“Ci sentiamo ragazzi. Robert” Lo
guardo,gelida. “Ci vediamo a casa”
Mi dirigo verso l’uscita,stringendo
i pugni per non urlare. Apro la porta ed esco,seguita da Jude. Mi volto
a
guardarlo.
“Mi dispiace” Dico,mortificata.
“Non preoccuparti”
“Solitamente non si comporta
così-”
“Davvero,Susan,non preoccuparti.
Non me la sono presa per nulla”
“Sei sicuro?”
“Sicurissimo” Sorride e mi da un
buffetto sulla guancia. “Mi dispiace non poter restare con
te,ma devo finire di
studiare per quell’esame di cui ti ho parlato”
“Sì. Sì,ricordo. Vai pure”
“Ehi” Porta due dita sotto il
mento,ad alzarmi il viso. E’ veramente troppo alto per me!
“Fammi un sorriso”
Obbedisco,sorprendendomi del
fatto che non mi sto minimamente sforzando.
“Così va meglio” Sorride ancora e
si china verso di me,lasciando un leggero bacio a stampo sulle labbra.
“Adesso
devo proprio andare”
“Okay. Grazie di essere venuto”
“Figurati. E’ stato un
piacere….Dico sul serio” Si appresta ad
aggiungere,vedendo la mia espressione
allibita. Come fa sempre a vedere il lato buono delle cose?? Per me
questa
uscita è stato un disastro!
“Ti chiamo stasera!” Comincia a
camminare all’indietro.
“Sì. Alle nove?”
“Alle nove! Ciao!”
“Ciao…”
Un’ora
dopo.
Casa Downey – Levin.
“Io lo sbriciolo! Dove diavolo è
andato a finire?!?!”
E’ da circa un’ora che sbraito
come un’ossessa. E di Robert nemmeno l’ombra! I
ragazzi hanno detto che è
uscito subito dopo me e Jude,senza dire a nessuno deve stesse andando.
Oh,ma
prima o poi dovrà tornare a casa. Sì. E a quel
punto io lo ucciderò tra le più
atroci sofferenze. Guardare e leggere sempre horror e polizieschi
dovrà pur
essermi di qualche utilità,no? Bene! Vedrò di
mettere in pratica qualche
assassinio alla SAW! Sento provenire dalle scale il suono delle chiavi
che
tintinnano fra di loro e poi di una esse che entra nella serratura
dell’entrata. Mi precipito in corridoio giusto il tempo di
vedere Rob chiudersi
la porta alle spalle.
“Dove diavolo eri finito???”
“Cosa t’importa?” Risponde
gelido.
“Non osare parlarmi così!”
“Eeemh…Noi leviamo il
disturbo…”
Catherine. “Ci sentiamo domani” Prende per mano
David e insieme sorpassano
Robert ad una velocità considerevole. Sento David sussurrare
un In bocca al lupo a Rob giusto un
attimo
prima che la porta si richiuda di nuovo,lasciandoci soli. Prendo un
respiro,cercando di tornare almeno un po’ lucida.
“Posso sapere che ti è preso?
Dovevi attaccarlo per forza in quel modo?”
“E’ un falso…” Risponde
sorpassandomi.
“Un falso?” Mi volto a
guardarlo,scettica,mentre lui entra nella sua stanza.
“Sì. Falso. Nessuno si comporta
così al naturale…”
Entro nella camera. “Vuole solo
essere gentile e fare buona impressione-”
“Tombola!” Si volta verso di
me,una mano a tenere la felpa che si è appena tolto e
l’altra ad indicarmi.
“Hai proprio centrato il punto”
“Non riesco a seguirti-”
“Hai detto vuole fare buona
impressione”
“E con questo?”
“Lui ti vuole fregare,Susan!”
Non riesco a trattenermi dal fare
una risata incredula.
“Nessun uomo – e sottolineo nessuno
– si comporta così senza avere
un secondo fine-”
“Tu sei pazzo”
“No,sono un uomo.
Sarò anche gay,ma resto comunque un uomo ed io di lui non mi
fido!”
“E sentiamo,che altro fine
avrebbe?”
“Non ci arrivi da sola?”
Un momento. Non vorrà dire…
“Oh,ma per favore!”
“Dannazione apri gli occhi! Lui è
fottutamente troppo perfetto per essere naturale! Vuole chiaramente
portarti a
letto!”
“Grazie per la fiducia!”
“Non intendo dire che…Oh
maledizione!” Si porta le mani alla testa. “Basta.
Non voglio più discuterne
adesso”
“Cos-”
“Fuori!” Mi prende per le spalle
e mi gira verso la porta,per poi spingermi fuori dalla stanza. Non
faccio in
tempo a realizzare la cosa,che ha già chiuso la porta e
girato la chiave a due
mandate. Ma come si permette?!?
“Robert apri immediatamente!”
Busso ripetutamente,senza ottenere risposta. Questa me la paga! Altro
che se me
la paga!
Delucidazioni:
-
Cocoa Cappuccino
http://www.starbucks.com/menu/drinks/espresso/cocoa-cappuccino?foodZone=9999
-
Chocolate
Chunk Cookie http://www.starbucks.com/menu/food/bakery/chocolate-chunk-cookie?foodZone=9999
-
Rickman
è quel figo da paura di Alan Rickman,che
conoscerete sicuramente per aver interpretato il ruolo di Severus Piton
in Harry Potter,ma che ha fatto
tantissimi
altri film come Ragione e
Sentimento,Sweeney Todd,Love Actually,Profumo,Robin Hood…(potrei
andare
avanti all’infinito XD)
-
Alcuni insulti a
Jude sono made Ilaria1993
XD
Non so come avrei fatto senza di lei…
Saaaalve!
Ammetto
di essermi trovata un titinino in difficoltà con questo pov
XD
Ma
nessuno ostacolo mi fermerà!
Muahahah!
*risata malefica*
*lettori
che si disperano*
Sì,posso
capire la reazione u.u
Cooomunque.
Non
ho niente di particolare da dire,
a
parte che vi lascio una
piccola
tabellina per render chiare le età dei personaggi
e il
criterio con cui le ho scelte.
|
Età
nella storia
|
Anno
al collage
|
Vero
anno di nascita
|
Susan
|
18 anni
|
Primo
anno
|
1973
|
Jude
|
19 anni
|
Secondo
anno
|
1972
|
Robert
|
21 anni
|
Quarto
anno
|
1965
|
Catherine
|
21 anni
|
Quarto
anno
|
1968
|
David
|
20 anni
|
Terzo
anno
|
1971
|
Grazie
a
chi ha letto e a chi commenterà.
|
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Capitolo 3 *** 01 - Corse salate. ***
*chiede perdono in arabo*
Sono una persona orribile!
Non aggiorno da… *controlla* dal 5 Aprile 2011!
C***o.
Mi dispiace tantissimo. Veramente.
Sono dispiaciuta oltre l’inverosimile.
Ma non riuscivo più a scrivere questa storia.
Avevo già iniziato questo capitolo, ma poi l’ho lasciato andare perché
non mi piaceva e non sapevo bene come continuare - o meglio, non
sapevo come scrivere quello che avevo in mente.
Stasera (stanotte?) non so cosa sia successo.
Ho aperto Word e l’ho scritto tutto.
È un po’ breve, ma era questo che avevo in mente per la conclusione
delle prima parte.
Spero che ci sia qualcuno ancora interessato alla storia e che il
capitolo non sia troppo deludente.
Ho cambiato un po’ il modo di scrivere in questi anni e spero di essere
migliorata XD
Basta. Credo sia tutto.
Grazie di essere qui.
Enjoy it.
Haibara Stark
La
mattina dopo la nostra litigata Robert è uscito di casa prima che mi
svegliassi. Ha continuato questa routine per due giorni, evitando anche
di parlarmi, finché, la mattina del terzo giorno l’ho trovato seduto al
tavolo della cucina ad aspettarmi. “Sei
una stupida”, mi ha semplicemente detto ed io sapevo che era il
suo modo di reclamare una tregua. Non mi chiederà mai scusa, non finché
riterrà di avere ragione, ma ha capito fosse meglio smettere di darci
addosso. Ed è quello che penso anch’io.
Sono passate ormai due settimane e, nonostante Jude sia un ragazzo
d’oro, lui continua a rimanere della sua idea e a restare sulle sue
quando usciamo in gruppo. Non ho ancora avuto il coraggio di fare
un’amichevole uscita a tre. Non con il ricordo del loro primo incontro
sempre vivido nella mente.
Non avrei mai creduto di trovarmi davanti a questo. Si è rivelato tutto così
difficile da affrontare. A volte mi domando se sia giusto che rimanga
con Jude e mi rispondo che non posso negarmi l’opportunità di essere
felice perché Robert non lo approva. È un po’ come quando cerchi
l’approvazione dei tuoi genitori: c’è la possibilità che il tuo
compagno non gli vada a genio, ma se vi amate davvero non puoi
lasciarti influenzare. Solo che qua non si tratta dei miei. Si tratta
del mio migliore amico. Quel ragazzo che conosco come le mie tasche e
con cui condivido gioie e dolori da anni ed anni. Quel ragazzo senza
cui non potrei stare.
Mi auguro che tutto si risolva per il meglio.
*
“Come
ti sembra questo?”
Per svagarmi un po’ sono andata a fare shopping con Cath. Ah, lo
shopping! C’è forse qualcosa di meglio? Comprare, comprare e comprare!
È sempre un piacere prendere cose nuove per se stessi o per la casa!
“Secondo me ti starebbe meglio beige.” Risponde lei guardando l’abito
color canna da zucchero che ho tra le mani.
“Dici? Non ne sono convinta.”
“Dovresti provarteli entrambi.”
“Credo che lo farò.” Prendo i due capi ed entro in un camerino libero.
Ho appena finito di tirare la tenda che sento la voce di Catherine
giungermi dal di fuori:
“Allora. Con Robert come vanno le cose a casa? È sempre immusonito?”
“No,” appendo gli abiti per le grucce per poi iniziare a spogliarmi.
“quando è a casa è tutto normale. Almeno che Jude non mi telefoni o
roba simile. A quel punto diventa evasivo e spesso si rinchiude in
camera. Io non so più che fare. Non può chiedermi di scegliere!” Infilo
il primo abito, quello beige. “Lo adoro, è il mio migliore amico, ma
non ho mai incontrato nessuno come Jude e sono sola da veramente tanto,
troppo tempo.” Chiudo la zip
ed apro la tenda. “Come sto?”
Cath mi squadra per un attimo. “No. Non mi piace.” Mi spinge dentro il
camerino e chiude la tenda. “Comunque, non credo che lui voglia
spingerti a scegliere. È preoccupato per te e vuole solo che tu stia
attenta.”
“Ma io non sono una stupida sprovveduta! Per chi mi ha preso? Per la
zoccola della situazione?” Mi tolgo il vestito di dosso, un po’
stizzita.
“Che dici! Certo che non lo pensa! È abbastanza ovvio che ha preso Jude
per quello furbetto che si approfitta delle brave ragazze.”
“E non ne capisco il motivo…”
“È solo un po’ geloso. Vedrai che gli passerà.”
“Lo spero tanto.” Prendo un bel respiro e provo quello carta da
zucchero. Apro nuovamente la tenda e aspetto. “Allora?”
La mia amica mi guarda con attenzione per poi sorridere. “Ti sta
d’incanto. Con questo lascerai Jude senza fiato!”
Ridacchio. “Addirittura!”
“Certamente!”
*
Dieci
e trenta del mattino. Maledetta sveglia e le sue pile! Sarei dovuta
essere a lezione alle nove! Ripeto: alle nove! Oggi non è decisamente
giornata! Uscendo di casa mi si è anche rotta la tracolla e tutto il
materiale mi è allegramente
rotolato giù per le scale. Santa
pazienza. Ti prego, Signore, dammi la forza di resistere, perché
altrimenti non ci arrivo viva a stasera.
Forse è il caso che tagli per il parco, sennò raggiungerò il college
tra mille anni luce. Svolto a destra invece che a sinistra, mentre mi
infilo praticamente tutta la brioches in bocca. Devo apparire una pazza
isterica dall’esterno: cammino a passo spedito con la felpa mezza di
traverso sulle spalle e la borsa, ormai rotta, tra le braccia, mentre
cerco di fare velocemente colazione. Spero di non strozzarmi. Sarebbe
un bel proseguimento di mattina.
Attraverso l’entrata del parco e sento i muscoli dei polpacci contrarsi
appena. Giuro che mi iscriverò in palestra… Lo giuro! Ruoto leggermente
il polso per leggere l’ora. Dieci e quarantacinque… Con la coda
dell’occhio vedo due figure familiari a qualche metro di distanza da
me, alla mia sinistra. Rallento di riflesso e mi volto verso di loro.
Il mio cuore perde un battito nel riconoscerli e mi fermo di colpo:
sono Rob e Jude. Cosa ci fanno qui? E cosa ci fanno insieme? Che stiano
cercando di risolvere le cose pacificamente?
Lo stomaco si contorce per l’ansia. Ingoio a vuoto ed indietreggio
leggermente per paura che mi vedano. Robert pare agitato: gesticola ed
ha la fronte corrugata. Jude, invece, è calmo. Mi domando se lo faccia
per innervosire Bob.
Mi mordo il labbro inferiore. Che faccio? Resto a guardare? Mi
avvicino? No, questo no. Forse dovrei andarmene. Ma sì, devo andarmene
e poi dire loro, in separata sede, che li ho visti per caso e
chiedergli cosa si sono detti. Sì, farò così. Sto per voltarmi e
continuare a camminare quando accade: Jude afferra Robert per le
braccia e lo tira verso di sé, poggiando le labbra sulle sue.
Resto di pietra. Non riesco a muovermi. Ho gli occhi sgranati che si
riempiono di lacrime e le labbra socchiuse per lo stupore. Non può
essere vero. Non è successo. E, cazzo,
non devo piangere! Robert aveva ragione. Non dovevo fidarmi di lui.
Bob cerca di spingerlo via a più riprese, ma alla fine si arrende al
bacio. È come se la lama di un coltello stesse lacerando la carne del
petto fino a raggiungere e perforare il cuore. Abbasso lo sguardo
respirando a fatica, guardandomi le punte delle scarpe in modo
appannato. Robert… Che stai facendo? Perché mi stai facendo questo? Tu
lo detesti Jude. Eri tu quello a non fidarsi! Eri tu a ripetermi che
dovevo lasciarlo perdere!
“È solo un po’ geloso. Vedrai che gli
passerà.”
Oddio. Ma di chi eri geloso?
Nel momento in cui raggiungo questa conclusione sento il mio corpo
prendere fuoco sotto la fiamma del dispiacere. Mi rifiuto di credere
che Robert mi abbia detto quelle cose solo per poter avere Jude per sé.
Lo conosco. Quello che provava era rancore puro e tutto ciò che ha
detto quella volta da Starbucks aveva l’intento di ferire e colpire a
fondo. Ora, però, non so più cosa pensare. Non so più a cosa credere. Perché lo sta baciando?
“Signorina, si sente bene?”
Alzo la testa di scatto, presa alla sprovvista. Un signore si è
avvicinato a me ed ora mi guarda con aria preoccupata. Mi passo una
mano sul volto per asciugare le lacrime.
“Sì. Sì, la ringrazio.” Sorrido appena. “Sono in ritardo…”
Mi volto e ricomincio a camminare velocemente verso il college. Non
credo che andrò a lezione oggi.
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