INCUBI CHE DIVENTANO REALTA'

di Heles90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** 2° Capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° Capitolo ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


 

Tic-Toc-Tic-Toc. Mercoledì notte, ore: 00.36

 

Il rumore delle lancette dell'orologio si mischiava con quello della pioggia che batteva sulle finestre dell'appartamento delle due Outer Senshi.

La camera da letto era illuminata da un via e vai di luci gialle e rosse, provenienti dalla strada principale; a Tokio sia di giorno che di notte c'è sempre un intenso traffico.

Milena si alzò di scatto tutta sudata. Cercò di alzarsi senza fare rumore per andare a bere qualcosa di fresco, ma venne fermata dalla voce sensuale di Heles. La guerriera conosceva bene le reazioni della sua amata, e quasi le leggeva come un libro; Con voce suadente le disse:

 

Heles: “Di nuovo un brutto sogno piccola?”

La guerriera di Nettuno si fermò, era stata “letta” all'interno, d'altronde si parlava della sua bellissima compagna.

 

Milena: “Già... Sempre quella figura malefica che mi rincorre. Mi trasformo in sailor per combatterla e questa sparisce nel nulla” disse spaventata.

La ragazza dai capelli dorati si avvicinò alla sua compagna stringendola forte a se per rassicurarla.

 

Heles: “Adesso tranquillizzati e cerca di dormire un po'. E' solo un altro brutto sogno, forse perché hai mangiato troppo.” disse ridacchiando, sperando di aver coinvolto in quella risata anche la sua bella ragazza, ma non fu così.

 

Milena: “Sei la solita, non cambierai mai Heles” disse irritata la guerriera di Nettuno voltandosi dall'altra parte del letto mettendosi su di un fianco.

 

Heles: “Dai, ma ti sei offesa sul serio piccola? Stavo scherzando!”

 

Milena: “Io ti dico che sono preoccupata per questi costanti incubi, mi sveglio tutta spaventata e tu cosa fai...???? Mi dici che HO MANGIATO TROPPO?!?!?!?”

Heles: “SCUSAMI!!!!! Volevo solo distrarti un po', farti ridere, come sei irrtabile eh!”

Milena non le diede risposta, si spostò più in là, come se non volesse essere minimamente sfiorata dalla bionda, ma non era così, anzi sperava fosse tutto il contrario.

Heles capendo il gioco della giovane dai capelli color acquamarina, si avvicinò a lei e iniziò ad accarezzarle e a baciarle la schiena. Milena si voltò e portò le sue eleganti mani al viso di Heles.

 

Milena: “Tu sai come farmi incazzare, ma sai anche come farmi scogliere, sei la solita pagliaccia amore” le disse appoggiando le labbra sulle sue.

Le due ragazze si strinsero ancora di più, Milena si spostò sopra alla sua compagna ed iniziò a baciarla passando dal collo alle labbra. Con la mano sinistra le bloccava il polso destro e con la mano destra percorreva tutto il suo corpo facendole emettere dei gemiti di passione.

Nella stanza si poteva sentire quel odore di forte passione che viene emesso da due corpi veramente innamorati che si avvinghiano.

Heles si diede una spinta dalle gambe per alzarsi; con il braccio sinistro prese delicatamente Milena spostandola sotto di lei e cominciò a baciarle il seno scendendo sempre di più, portandola in un paradiso che solo loro conoscevano.

 

Milena: “Ti amo tesoro” le disse tenendosi stretta al suo corpo.

 

Heles: “Ti amo anch'io” le disse accarezzandole il viso “Adesso cerca di riposare. Vedrai non farai più incubi”. La giovane le diede un ultimo bacio prima di sdraiarsi accanto per dormire.

 

Drrrrrrrrrrriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin ore: 7.30

Heles si rigira sul letto un paio di volte,poi spegne la sveglia e ritorna ad abbracciare la sua bella addormentata, la quale non aveva sentito nulla.

 

Passa meno di un'ora.

Milena si alzò di scatto nuovamente, ma questa volta non per un altro incubo. Si alzò dal letto di corsa, prese le cose intime che erano per terra e corse in bagno a lavarsi e a preparasi.

 

Heles: “Che c'è? Cos'è successo adesso piccola?”

 

Milena: “Sono in ritardo cavolo, sono le 8.30 e alle 9 ho un appuntamento. Non ti preoccupare per la colazione, mangiamo insieme a pranzo se dici.”

 

Heles: “Un appuntamento?!? E con chi?!” chiese la ragazza mentre si stava vestendo con fatica per poi dirigersi in cucina e continuò “A pranzo non ci sono piccola, sai che oggi inizio a dare lezioni di atletica ai ragazzi della Kudan Kenkyuusho”, disse alzando un po' il tono della voce per farsi sentire.

Milena uscendo dal bagno, prese il soprabito dall'appendiabiti e si diresse nella stanza dove si trovava Heles.

La guerriera di Nettuno, come sempre era elegantissima. Aveva un vestito scollato di seta color blu notte, con ricami di pizzo bianco. Al collo portava una bellissima collana di perle bianca regalatale dalla sua amata il giorno del loro anniversario. I suoi piedi calzavano un paio di decoltè bianche come la borsa.

 

Heles: “Mi spieghi dove vai cosi elegante AMORE?”

 

Milena: “Mi prometti che non ti arrabbi?”

 

Heles: “Dimmi!” rispose secca la ragazza e preoccupata.

Milena: “Ho un appuntamento con Naozumi Mishima”

 

Heles: “Cosa con quel verme?!?!?!?!” disse battendo i pugni sul tavolo e sgranando gli occhi.

 

Milena: “Amore calmati, mi trovo con lui perché è un bravo psicologo, e vorrei raccontargli di questo sogno che mi tormenta da giorni”.

 

Heles: “Guarda bella che non è uno stregone, e poi proprio da lui??? Ce ne sono a migliaia di psicologi migliori di lui. Ma quando l'hai sentito?” disse la bionda incazzata.”

 

Milena: “Sai benissimo che è il più bravo in assoluto! L'ho incontrato l'altro giorno in biblioteca” rispose scocciata.

 

Heles: “Ah anche con tono scocciato mi rispondi adesso?! Scusami cara ma qui la scocciata dovrei essere io. Ti rendi conto che vai da quello che ha cercato di baciarti dopo tue varie respinte e tutta tirata anche! Ma ti sei vista diamine?? Neanche con me ti sei mai vestita così DOC.

 

Milena: “Stai esagerndo adesso Heles!!!!”

 

Heles: “Esagerando, perché??? E poi scusa eh, cosa gli vai a dire?! Che hai un incubo che ti perseguita?!? Ma fammi il piacere”.

 

Milena: “Ascoltami Heles, ho un sogno che mi perseguita e non mi lascia tranquilla, è un anno che non combattiamo, ma il mare ultimamente mi sta dando segnali di pericolo quindi sotto deve esserci qualcos'altro. Sai benissimo che se non fosse grave non mi preoccuperei così tanto.” rispose a tono la ragazza.

 

Heles: “Ma con lui vai a parlare di certe cose?! Io non posso aiut....” non fece in tempo a terminare la frase che ricevette un bacio passionale.

 

Milena: “Ora vado, fai la brava maestra oggi e vedi di non far perdere la testa a troppe ragazze. Ah un'altra cosa: mi prendo la tua macchina Amore” le disse facendo l'occhiolino e così facendo uscì dalla porta.

 

Heles: “Cos... Ahhhh!!!”.

La elegantissima Milena si avviò verso la decapottabile gialla parcheggiata sotto casa, scostò il vestito per non sederci sopra, indossò un paio di Ray-ban con la montatura bianca e diede gas al motore.

I raggi del sole, accompagnati da una leggera brezza mattutina, illuminavano la capigliatura glauca della giovane rendendo il suo viso ancora più splendente del solito, anche se quella espressione felice nascondeva invece un grande timore.

Nonostante fosse partita tardi da casa arrivò ugualmente puntuale all'appuntamento.

 

Milena: “Salve, avrei un appuntamento con il dr. Naozumi Mishima, Sono Milena Kaiō”

 

Segretaria: “Lo avverto subito” disse la donna dai capelli rossi. Si alzò e andò a bussare alla porta del dottore. “Dr. Mishima la signorina Kaiō è arrivata.”

 

Dr. Mishima: “Falla entrare cara”

 

Segretaria: “Si accomodi pure nel suo studio, la stava aspettando”

 

Milena: “Grazie.”

La nostra guerriera entrò nell'ufficio del dottor Mishima e iniziò a raccontargli di questo incubo che la perseguitava dall'inizio della settimana.

Heles intanto dopo aver fatto colazione, si lavò e si preparò per andare alla Kudan Kenkyuusho a dare le sue prime lezioni.

Non era da lei essere agitata “Dai Heles calmati” disse tra se e se. Ma in verità la ragazza non era preoccupata perché andava ad insegnare ma lo era per la sua amata Milena; prese dal mobile vicino all'entra le chiavi della moto ed uscì.

In un batter d'occhio arrivo all'istituto, Heles è sempre stata un'appassionata di motori e alla guida era un asso.

Ore 9.30. La sua prima lezione da insegnante di ed. fisica iniziava alle 10 quindi aveva tutto il tempo per portare le sue cosa in aula insegnanti e andare a parlare con il preside Lars Kazama.

Lars Kazama preside rinomato in tutto il Giappone, si è laureato in giurisprudenza a 25 anni e dopo vari concorsi e master è riuscito a prendere il ruolo di Preside nell'istituto Kudan Kenkyuusho dove lavora tuttora da ben 7 anni.

Veramente bel uomo di 33 anni moro, occhi azzurri, corporatura sportiva, alto 1.85, non come i soliti presidi bassi e grassotini.

 

Preside: “Oh lei dovrebbe essere la nuova insegnante di Ed. Fisica, chi meglio di una con un corpo snello e sportivo come lei poteva prendere il posto di Azuka Williams. E poi mi sembra di vedere che lei sia una persona con il pugno di ferro, molto bene”.

 

Heles: “Gia... Mi scusi se sono già di fretta il primo giorno, solo che questa mattina ho avuto dei problemi, la mia prima classe dove si trova?” chiese la bionda.

 

Preside: “Non si preoccupi, al secondo piano c'è la 4AE e ha 2ore. Dovrà portarli nel campetto fuori perchè la palestra è in manutenzione. Poi ha altre 2 ore con la 3BC.”

 

Heles: “Certo, ehmmmm... dovrebbe darmi i registri e i documenti”.

 

Preside: “Ah si che sbadato, mi sono fatto distrarre dalla sua bellezza!” disse l'uomo con fare provocatorio passandole il materiale.

 

Heles per la prima volta arrossì ad un complimento di un uomo “Grazie, ora vado. Buona giornata”.

Percorrendo le scale la ragazza bionda si chiese come mai le avance del preside le avessero provocato quella reazione. Continuando a pensare si ritrovò davanti alla classe, aprì la porta e vedendo quello scenario capì che avrebbe perso le staffe parecchie volte con quella classe.

 

Heles: “Buongiorno ragazzi sono Heles la vostra nuova insegnante di ed. Fisica. Su forza prendetre le vostre cose che vi porto fuori a fare la corsa con gli ostacoli.”

 

1°Alunno: “Non abbiamo intenzione di fare la corsa, a dire il vero non abbiamo intenzione di fare niente” disse guardandosi attorno e provocando una risata comune con tutti gli altri suoi compagni.

 

Heles: “Ehi tu, come ti chiami?”

 

1°Alunno: “Dice a me?” la sailor annuì “Mi chiamo Jin Raven”

 

2°Alunno: “Ma tutti lo chiamiamo Speed perché ama corre in moto. Ma tutti noi amiamo i motori”.

 

Heles: “Ah si?! Beh se venite tutti fuori e fate la corsa ad ostacoli poi vi mostro il mio bolide. E' una Kawasaki Ninja ZX 10R”.

Gli alunni presero il materiale e in ordine scesero le scale per dirigersi al campo continuando a parlare tra loro.

 

2° Alunno: “Non pensavo che la professoressa avesse una moto così potente”

 

Jin: “Vediamo se è vero, perché se era uno scherzo per portarci giù gliela faremo pagare come solo noi sappiamo.” e si mise a ridere con altri 2 ragazzi.

 

Heles: “Beh dai con poco li ho convinti, credevo peggio” pensò tra se.

Scesi in campo Heles si fece aiutare da due alunne a sistemare gli ostacoli e dopodiché si mise a spiegare a tutta la classe come andava svolto l'esercizio.

Naturalmente Jin e i suoi due scagnozzi non vollero fare l'esercizio.

 

Jin: “Noi l'esercizio non lo facciamo finché non ci mostra la sua moto”

 

Heles: “Ragazzi adesso no, è ora di lezione questa e non di svago. Prima di andare a casa ve la

mostro”.

I ragazzi non vollero darle retta così si sedettero sotto ad un alberò a fumare. Heles mostrò agli altri come eseguire l'esercizio e poi andò vicino ai 3.

 

Heles: “Se non venite a fare quello che dico, prenderò dei seri provvedimenti”

 

Jin: “Non ci fai paura cara. Azuka Williams l'abbiamo mandata via noi, l'abbiamo fatta esaurire” disse mettendosi a ridere.

La bionda in quel momento avrebbe voluto dargli uno schiaffo ma non poteva così fece un respiro profondo e si avvicinò di più ai ragazzi con fare minaccioso.

 

Heles: “Non so che carattere avesse avuto Azuka ma sta di fatto che io non mi faccio calpestare da nessuno, tanto meno da 3 ragazzini come voi. Quinid adesso venite a fare questo esercizio.” disse ringhiando.

I 2 ragazzi si alzarono e corsero dai compagni per fare l'esercizio mentre Jin rimase sotto l'albero a fumare e a guardare gli altri.

 

Jin: “Io da qui non mi muovo”.

Heles ritornò dagli altri un po' scocciata però sapeva benissimo come comportarsi perché infondo Jin aveva il suo stesso carattere.

Ore 15. Finalmente le lezioni sono finite, la guerriera dai capelli dorati andò in sala insegnanti per prendere le sue cose e si avviò alla moto quando ricevette un sms.

 

Sms Milena: “Amore sto tornando a casa, mi sono fermata a pranzare con il dottore, te dove sei? Mi manchi”.

Alla vista di quel messaggio le salì una rabbia profonda, si mise il casco, sapeva benissimo che l'unico modo per calmarsi era fare un bel giro in moto a tutta velocità. Anche perché se tornava a casa rischiava di rispondere male a Milena e quindi di litigare.

Mentre sfrecciava per le strade Heles intravide il campo sportivo dove conobbe Milena, accostò, si tolse il casco e per un momento sentì il suo profumo. Inizò a pensare a tutti i momenti belli e brutti passati insieme e nonostante ciò erano ancora insieme.

In quel momento capì che stava sbagliando ad essere così gelosa di un uomo che varie volte Milena respinse, indossò il casco e nuovamente a tutta birra partì per tornare dalla sua amata anche perchè erano le 17.30.

Arrivata a casa Heles non fece in tempo ad aprire la porta che la sua compagna le saltò in braccio baciandola.

 

Milena: “Dove sei stata fino adesso tesoro? Non hai ricevuto il mio messaggio?”

 

Heles: “Ehmmmm... Si solo che volevo fare un giro in moto, sai com'è quei ragazzi mi hanno fatto impazzire” rispose la bionda cercando di non far capire che si era ingelosita troppo.

 

Milena: “Non me la racconti mica tanto giusta. Dai vieni ti ho preparato una super insalatona, come piace a te.”

 

Heles: “Grazie amore, ma non è troppo presto per mangiare? Sono solo le 18.30

 

Milena: “Si ma come dessert...” non finì la frase e facendo un sorriso malizioso lasciò intendere alla bionda cosa voleva dire.

 

Heles: “Uhhh... E dire che non sono neanche abbastanza affamata amore.” le fece l'occhiolino, poi continuò “Con Mishima com'è andata?”

 

Milena: “Mi ha detto che questi incubi possono essere causati da un forte stress che ho subito e adesso che mi sto rilassando e tranquillizzando si manifestano.”

 

Heles: “Bene dai, visto che non era niente di grave? Grazie mille per la cena adesso mi faccio una doccia e poi sono tutta tua. Stasera per televisione trasmetto “Atonement” ti va se lo guardiamo?

Milena: “Certo, volevamo sempre andarlo a vedere al cinema, ma non avevamo mai tempo!”.

Le due ragazze si misero comode sul divano per guardare il film. Milena appoggiò la sua testa sulla spalla sinistra di Heles e iniziò ad accarezzarle la mano dolcemente.

 

Milena: “Mi sembra di vivere un sogno, è un anno che passiamo delle serate così senza demoni e nemici da sconfiggere, sperò durino per sempre.”

 

Heles: “Vedrai amore che sarà così per sempre”.

Finito il film le ragazze si sistemarono e andarono a letto, Heles aveva notato che Milena era abbastanza agitata e stanca soprattutto.

 

Heles: “Scusami ma il dessert dov'è finito? Te lo sei mangiato tutto te? Disse con aria scherzosa.

 

Milena: “Aspettavo solo che me lo chiedessi”.

Le due si infilarono sotto le coperte e iniziarono a coccolarsi e a baciarsi.

 

Heles: “Sei stanchissima non è vero amore?”

 

Milena: “Già ed il problema è che ogni notte prima di andare a letto mi sale l'agitazione per paura di fare di nuovo lo stesso incubo.”

 

Heles: “Dai viene qui” le disse portandosi la glauca a se e stringendola forte “Vedrai che questa notte farai dei sogni bellissimi; ma non sapeva che questi incubi non erano normali e che sarebbero andati avanti ancora per molto.

 

Giovedì notte, ore: 00.36

Milena sta sognado, è tutta sudata e nel viso possiamo notare quelle espressioni che si hanno quando si sta sognado qualcosa di brutto.

Siamo in una via buia e stretta la sailor di Nettuno sta correndo a più non posso ed è graffiata ad una spalla.

 

Milena: “Non ce la faccio più, devo assolutamente trasformarmi o non mi libererò mai di quella creatura. POTERE DI NETTUNO VIENI A ME!” La ragazza riuscì a trasformarsi e ad usare il suo attacco “Maremoto di Nettuno Azione!” mala figura che la seguiva riuscì a schivare l'attacco e si avvicinò sempre più.

 

Figura malefica: “I tuoi attacchi non mi fanno niente ragazzina” e detto questo svanì.

Milena per l'ennesima volta si svegliò bruscamente. Corse in bagno e notò che aveva dei graffi sulla spalla destra proprio dove il demone, nel sogno, l'aveva colpita.”

 

Milena: “Ahia... Cavolo le cose qui si mettono male, ma proprio male” disse facendo scendere una lacrima sul viso. Sapeva benissimo che questo sogno non portava niente di buono, lo aveva già intuito dal primo incubo che aveva fatto. Sapeva anche che questo avrebbe messo fine alla pace e tranquillità che aveva, soprattutto con Heles.

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Capitolo 2
*** 2° Capitolo ***


Milena si avviò verso la camera, gli occhi iniziarono a diventare lucidi, segno che stava soffrendo sia per il dolore per i profondi graffi alla spalla, sia perché sapeva che questo l'avrebbe riportata sicuramente alla vita di guerriera. Voleva svegliare Heles per informarla del problema, ma appena vide il suo volto sereno e tranquillo decise di tenere quel peso per se, almeno per quel momento. Si sdraiò sul letto e iniziò a pensare a quell'ultimo anno: le serate in discoteca, al cinema, ai concerti e alle opere alle quali prese parte. Si rese conto che mai una volta era uscita senza la sua amata. I suoi occhi blu si riempirono di lacrime e nel silenzio della notte iniziò a piangere senza farsi sentire! Per tutta la notte la dolce guerriera di Nettuno non riuscì a chiudere occhio solo verso l'alba, la sua vista iniziò ad annebbiarsi per la stanchezza e dopo poco si addormentò.

 

Ore 9.00. Heles viene svegliata dai raggi del sole che lievemente penetravano dalla finestra in legno di frassino, illuminando il suo viso e tutta la stanza. Si voltò delicatamente verso Milena e vide che stava dormendo ma non resistette dal darle un bacio. Le scostò i lunghi capelli osservando ogni minimo particolare del suo viso. Aveva voglia di lei. Aveva voglia di sentirla sua ma non voleva destarla così si limitò ad avvicinarsi e ad abbracciarla. Quella mattina entrambe non avevano impegni quindi potevano rimanere a casa tranquille.

Dopo un'oretta la bionda sussurrò all'orecchio dell'altra ragazza quanto fosse divina e quest'ultima, al udire quelle dolci parole, si risvegliò come quando Biancaneve venne richiamata da quel lungo sonno, con il bacio del suo principe.

 

Milena: "Buongiorno amore mio" le disse stampandole un grosso bacio.

 

Heles: "Visto piccola che questa volta non hai avuto incubi?!" disse con aria felice,

 

Milena la guardò con aria preoccupata ma lo nascose, non volle far capire che invece l'incubo ci fu nuovamente e questa volta c'erano anche le prove: lividi veri! Con un cenno del capo fece capire alla ragazza dai capelli dorati che non aveva torto e la baciò. Heles intuì dai modi di fare di Milena che c'era qualcosa che non andava ma questa sua idea si allontanò subito quando la sua dolce metà le salì sopra ed iniziò a spogliarsi.

 

Milena: "Ti voglio qui e adesso amore. Ti prego fammi tua". La bionda non si fece ripetere due volte quella richiesta e iniziò a baciarle il seno. Milena era bellissima, come sempre d'altronde. La luce fioca rendeva i lineamenti della ragazza glauca ancora più meravigliosi. La sua pelle era liscia e morbida come un batuffolo di cotone. Le loro mani si unirono e iniziarono a formare dei disegni nell'aria come se si muovessero a ritmo di valzer. La voce soave di Milena, in contemporanea con quella di Heles, emise un forte gemito di passione che caricava sempre più la voglia di entrambe di possedersi. Talmente tanta era la passione e la foga che Heles non si accorse delle ferite. Improvvisamente però vennero fermate dall'entrata della piccola Ottavia che vedendo quella scena d'amore diventò rossa come un peperone.

 

Ottavia: "Scusatemi scusatemi scusatemi" disse imbarazzata abbassando subito lo sguardo, poi proseguì "Heles ti vogliono al telefono, è il signor Lars Kazama dice che è urgente".

La ragazza abbastanza scocciata x l'interruzione si alzò ed andò a rispondere.

 

Heles: "Si pronto?"

 

Preside: "Salve signorina Tenōu, vorrei parlarle urgentemente, so che oggi è il suo giorno libero, ma se non fosse così urgente non l'avrei chiamata. Potrebbe passare in presidenza questo pomeriggio?" disse.

 

Heles: "Certo per che ora?" rispose amareggiata, sperava di passare un'intera giornata con la sua metà.

 

Preside: "Venga pure x le 15".

 

Heles: "Va bene. Allora a più tardi".

 

Preside: "A dopo e grazie" le disse e subito dopo riattaccò.

 

La bionda tornò nella stanza, Milena la stava aspettando appoggiata alla spalliera del letto, la camicia da notte blu zaffiro in raso, lasciava intravedere le sue morbide curve, che provocarono in Heles un forte brivido di piacere che le attraversò tutta la schiena.

La bionda si avvicinò al letto dalla parte della sua ragazza e si sedette di fianco.

 

Heles: “Amore alle 15 dev....” ma venne fermata.

 

Milena accarezzandole il braccio con un dito e zittendo Heles disse: “Dove eravamo rimaste amore?”

 

Heles: “No.. dov'ero rimasta io piccola” saltandole letteralmente addosso dimenticandosi di dirle che al telefono era il Preside. Non riusciva a resistere a quel fascino, a quei suoi modi sensuali che le sollecitavano una voglia pazzesca di possederla e di essere posseduta.

 

Milena: “Questa volta sto io sopra e guai a te se ti muovi” rispose con aria maliziosa facendole un occhiolino.

Prese a baciarle il collo, il seno fino a scendere nell'intimià, provocando degli spasmi sempre più forti e frequenti di piacere nella compagna, mentre le mani tenevano ferme quelle della bionda, in modo tale che non potesse muoversi.

 

Drrrrrrriiiiiiiiiiiiiiiin. Squillò il Samsung della ragazza dai capelli verde-acqua.

Vennero interrotte nuovamente.

 

Heles: “No non ti alzare amore, guardi dopo” portandosi sopra di lei e per bloccarla.

 

Milena: “Amore, dai, aspetta do solo un'occhiata di chi può essere e poi torno subito da te”

 

Heles: “MA.... cavolo così fai svanire la passione, uffa”.

 

Milena: “Se mi ami la passione rimane sempre e non solo in questi momenti.” disse con aria sempre più provocante. “Poi potrebbe essere un messaggio urgente delle altre ragazze, chi lo sa.”

 

Heles: “Ah quindi le altre sarebbero più importanti di me?” bofonchiò la tipa per poi riprendere “Allora chi era?”

 

Milena: “Mishima, mi vuole vedere questa sera per darmi alcuni consigli su come scacciare gli incubi.”

 

Heles: “Mmmmmmmmmmmmm che palle oh!!! Tu ti sei bloccata per leggere un messaggio del genere?!? Non ho parole. Tra l'altro ti vuole vedere di SERA, ma tu guarda!!!”. Rispose scocciata la ragazza alzandosi così dal letto per dirigersi verso il bagno.

 

Milena: “Dai AMORE, torna qui, non fare la bambina” disse la glauca con tono sconsolato.

 

Heles: “Perché non chiedi a Mishima di venire li con te? Magari ti prende così tanto che se fossi io a mandarti un messaggio non ti alzeresti neanche” disse mentre si stava lavando i denti, ma il tono era alquanto incazzato.

 

Milena: “Questo è troppo HELES!!!!” lanciando addosso alla porta il vaso di fiori che stava sopra il comò.

 

Le altre due coinquiline sentendo il fracasso, presero i loro Lip-Rod:

 

Sydia: “Potere di Plutone vieni a me!”

Ottavia: “Potere di Saturno vieni a me!” e poi si precipitarono nella camera delle altre due Sailor.

 

All'unisono chiesero: “Tutto bene ragazze?”

 

Ottavia: “Dov'è il demone?”

 

Milena: “Che demone?” chiese incuriosita.

 

Sydia: “Dalla cucina abbiamo sentito un fracasso terribile e quindi credevamo vi avesse attaccato un demone.”

 

Milena: “Beh se vuoi ce ne è uno, anzi UNA in bagno: FASTIDOSA, ANTIPATICA e CATTIVA... Ah avrete capito che è una donna, bionda. Mi aiutate a sconfiggerla?!” disse con voce sarcastica ma piuttosto scocciata.

 

Al finire questa frase Heles uscì dal bagno, salutò con un cenno del capo Sydia e Ottavia e non degnò di un minimo sguardo Milena. Prese la giacca che era appoggiata sulla poltrona in camera e si avviò all'uscio.

Prima di andar via disse:

 

Heles: “Non torno a casa a mangiare oggi. Magari il caro dottore di Milena pranzerebbe volentieri con voi 3. A stasera” e sbatté la porta.

 

La ragazza dai capelli verdazzurri si innervosì talmente tanto che iniziò a piangere. Sydia si avvicino e l'abbracciò.

 

Sydia: “Dai cara non fare così è solo gelosa e la capisco bene! Anch'io lo sarei se avessi per le mani una bella fanciulla come te” le disse facendola arrossire.

 

Le ore passarono in fretta, le tre coinquiline mangiarono presto in quanto Sydia alle 14 doveva essere all'univeristà perchè aveva una prova orale e quindi doveva dare l'ultima ripassata all'argomento.

Heles, invece, pranzò in un bar a pochi km dalla sua scuola così non doveva fare le corse per arrivare in orario all'incontro con il preside.

Era preoccupata, cosa mai voleva dirle di così importante quel bell'uomo?

 

Ore 14.50.

La giovane dai capelli dorati posteggiò la moto e si diresse verso la presidenza con passo veloce. Era preoccupata, molto preoccupata. Arrivò davanti alla porta, aspettò le 15 giuste e poi bussò con mano decisa. “TOC-TOC”

 

Preside: “Avanti”

 

Heles: “Salve sigonr. Kazama” disse con voce tremante

 

Preside: “Chiamami pure Lars e dammi del “TU”, non sono poi così vecchio” le disse facendola diventare rossa. “Ti ho chiamata qui Heles, posso chiamarti Heles vero?”; la ragazza annuì. Poi l'uomo riprese “Ti ho chiamata perché ieri dei tuoi alunni sono venuti a riferirmi che Jin Raven ti da filo da torcere. E' così? Le chiese. “Non ti devi fare nessun problema a venire da me e a riferirmi ciò, io sono il preside e posso punire chiunque.”

 

Heles: “No.. cioè si c'è stato un piccolo scontro, non fisico eh, diciamo che ha la testa dura. Ma non ti devi preoccupare ho un pugno di ferro e di certo non mi faccio calpestare.”

 

Preside: “Oh finalmente un'insegnante giovane e bella ma con carattere, te l'ho detto anche ieri quando ci siamo conosciuti e lo ribadisco anche oggi. Bene sono contento di aver fatto questa chiacchierata e lo sono ancora di più perché sei in gamba.”

 

Heles: “Grazie” disse arrossendo

 

Preside: “Stasera hai da fare? Vorrei invitarti a cena.”

 

La ragazza pensò che non c'era niente di male, era una “CENA DI LAVORO” e poi Milena era da quello sciagurato di dottore, così rispose

 

Heles: “Ne sarei onorata”.

 

Preside: “Bene allora ti passo a prendere per le 19” disse mentre l'accompagnava alla porta con una mano al fianco sinistro di lei.

 

La giovane si diresse verso la moto e vide che dietro al pilastro c'era un ragazzo seduto su una Yamaha rossa era Jin che la stava aspettando, seguito dai suoi due amici Dayu e Motoki. Abbassò la visiera del finestrino e con aria di volersi misurare con lei pronunciò:

 

Jin: “Ti porterò rispetto solo se accetti di gareggiare con me! Mi sbaglio o le tue parole sono state “Non mi farò calpestare??? Giusto ragazzi?”

 

Dayu e Motoki: “GIUSTISSIMO” dissero ridendo

 

Heles rimase stupefatta e tra se pensò “Mi avrà seguita? Come poteva sapere dove mi trovavo questo pomeriggio? Cavolo ha origliato l'intero discorso con Lars!”

 

Heles: “No mi dispiace non voglio gareggiare!”

 

Jin: “Come no?! Sarebbe un vero peccato che l'intero comitato scolastico sapesse che questa sera vai a cena con il caro KAZAMA”.

 

Heles rimase nuovamente di stucco “Non mi puoi minacciare, non hai prove!”

 

Jin: “Ne sei sicura? Potrei aver registrato la vostra conversazione, o meglio ancora un video!”

 

La ragazza era messa alle strette, non poteva perdere il posto di lavoro e quindi dovette accettare. Abbassò la testa ma con una voce decisa rispose “ACCETTO, dove vorresti gareggiare?”.

 

Jin: “La strada che costeggia la spiaggia, l'arrivo e al porto!

 

Heles: “Cosaaaaaaaa?!?!? Tu sei pazzo!!!!! Lo sai che per strada potremmo fare un incidente?”

 

Jin: “O accetti le mie regole o puoi dire addio al tuo carissimo lavoro d'insegnante” rispose sfacciato il ragazzo.

 

La bionda non poté fare altro che accettare, si mise il casco e assieme al giovane si posizionarono alla linea dello stop. Ad Heles tremavano le gambe, le mancava l'aria e iniziò a sudare freddo. Non per paura di perdere la sfida, perché in fin dei conti non le importava, ma che Jin si potesse far male o che comunque potesse usare qualche trucchetto scorretto per vincere.

Dayu e Motoki si misero sul ciglio della strada con un fazzoletto verde per dare il via; il rombo dei motori si fece sentire, il fumo proveniente dallo scarico si fa sempre più fitto. PARTENZA

I due partirono, sfrecciavano alla velocità della luce, Jin era bravo, non era il solito “tutto fumo e niente arrosto”, sapeva come domare il suo “cavallo”. Heles le stava dietro. Niente. Non riusciva a calmarsi e a gareggiare come sempre, questa volta aveva paura e non della velocità.

Ecco la prima curva che non destava troppi problemi quella che impensieriva la ragazza era a pochi km dall'arrivo, una curva a 90°, per il resto la strada era completamente diritta.

Quel percorso lo conosceva benissimo, lo faceva ogni volta che doveva sfogarsi per qualcosa e ultimamente quel “qualcosa” erano le litigate con la sua Milena. Già Milena, la donna che tanto amava questa sera avrebbe visto quell'impostore di Mishima. Questo pensiero le provocò una rabbia che la portò ad accelerare e a sorpassare Jin.

Il giovane vendendosi in seconda posizione iniziò ad aumentare anche lui portandosi al fianco della ragazza, solo ora si accorse che in mano Jin aveva una spranga di ferro.

 

Heles: “Hei cosa diavolo vuoi fare?!?” le disse gesticolando anche con la mano per farsi capire, in quanto lui non poteva sentire quello che gli veniva detto.

 

Jin cominciò a battere con la barra sulla moto di Heles che fortunatamente riuscì a tenerla in strada. Eccola, la curva tanto temuta era giunta, temuta perché se si sbandava si finiva in mezzo al mare. Il ragazzo non se ne accorse, era troppo impegnato a mettere fuori gioco la sua insegnante. Si girò all'ultimo momento cercò di sterzare, di tenere la moto fino all'ultimo ma era tardi, aveva preso troppa velocità all'inizio per percorrere quel tornante; finì fuori strada.

Heles frenò di colpo, si tolse il casco lanciandolo verso la moto corse dall'altra parte della careggiata. Dal forte urto la Yamaha rossa era volata a destra ed era ancora intatta a parte qualche striscio, e uno specchietto rotto, ma del ragazzo non c'era traccia.

L'occhio verde e attento della bionda scorse subito che sotto di lei, in acqua c'era movimento, capì subito che Jin era caduto in mare. Non ci pensò due volte, le possibilità di salvarlo erano concrete e si tuffo anche lei.

SPLASH!!! Un brivido le percorse tutta la schiena, l'acqua era congelata!!!! Sembrava che un migliaio di aghi le attraversassero il corpo! Non si arrese e continuò a nuotare tra le onde. Vide il ragazzo e iniziò ad aumentare la velocità per raggiungerlo. Qui l'esperta era Milena, solo lei sapeva andare controcorrente, scagliarsi contro la marea senza essere respinta.

La giovane riuscì a prenderlo per un braccio e lo portò a riva, gli tolse il casco che si era riempito d'acqua e gli fece la respirazione bocca a bocca. Il ragazzo cominciò a tossire e sputare ciò che aveva bevuto dal casco, riprese conoscenza e disse:

 

Jin: “Me la sono proprio vista brutta, grazie mille per avermi salvato” e abbracciò la professoressa.

 

Heles: “Ehi ma...” intuì che il ragazzo non era un bullo ma aveva solo bisogno di attenzioni, “dopo rimettiti il casco che ti porto a casa io, la tua moto è senza uno specchietto, quando siamo su chiamiamo il carro attrezzi.”

 

Jin: “Grazie per l'aiuto... Scusami se mi sono comportato come uno stupido”.

 

I due giovani percorsero la baia per tornare sulla strada continuando a parlare, poi spostarono la moto di Jin da un lato, chiamarono il carro attrezzi e aspettarono sotto il sole cocente, tanto cosi facendo si sarebbero asciugati.

 

Heles arrivò a casa alle 18.15, aveva solo il tempo di farsi una doccia velocissima e cambiarsi, sicuramente Kazama sarebbe arrivato in anticipo. Aprì la porta, entrò e con stupore vide che non c'era anima viva. Sopra alla tavola un biglietto.

 

Amore io non mangio a casa stasera, Mishima mi ha invitata a cena, non ti devi preoccupare. Come vedrai neanche Ottavia e Sydia ci sono, sono andate al cinema, hanno provato a chiamarti per chiederti se andavi con loro ma non rispondevi. Ci vediamo più tardi. Ti amo!”

 

Leggendo quel biglietto le salì una collera dentro di lei che nessuno poteva immaginarsi, pensò: “perché Milena si comporta così, sa benissimo che non riesco a digerire il dottore, addirittura devo sopportare anche gli inviti a cena adesso, non bastavano quelli a pranzo?! Non volle pensarci, anche lei questa sera aveva ricevuto una proposta di uscire così andò in doccia.

 

Ore 18.50

 

Din-Don”, suonò il campanello. Heles andò ad aprire, aveva un lungo vestito rosso con una pochet nera come le scarpe. Per la prima volta vediamo la nostra Sailor Uranus vestita come una “vera” donna. Era incantevole. Il biondo dorato dei suoi capelli e quelle iridi verdi-scure la rendevano ancor più favolosa.

 

Lars: “Come siamo magnifiche, Heles.” La prese per un braccio e le diede un bacio sulla guancia. “Ti sembrerò antico ma non voglio oltrepassare i limiti gia al primo invito. Su andiamo”.

 

La bionda non ebbe il tempo di replicare, anzi non volle replicare, rimase attonita dall'atteggiamento del preside. Chiuse le luci dell'abitazione e poi la porta dietro di se dandole due giri di chiavi, dimenticandosi il cellulare sopra il tavolo. La serata procedette in modo tranquillo e divertente; ma sfortunatamente non fu così per Milena.

 

La ragazza alle 21 già era a casa con gli occhi fuori dalla testa e tutti rossi a furia di piangere; addosso aveva solo la maglietta, si era appena fatta una doccia per calmarsi ma non c'è stato verso. L'inquadratura passa sulle gambe e braccia, dove c'erano lividi profondissimi.

Si alzò lentamente e si diresse verso la camera da letto per sdraiarsi e cercare di riposare, cosa non facile però dato che aveva lacerazioni ovunque.

 

 

Ore 23- Le tre coinquiline si trovano davanti al cancello che porta al vialetto dell'ingresso e si stanno raccontando di com'è andata la serata delle stesse. Quando ad un tratto Ottavia si blocca di fronte alla porta e rimase con gli occhi sbarrati.

 

Sydia: “Ehi piccola cosa c'è?”

 

La bambina con l'indice della mano destra segnalò a Sydia ed Heles, che stavano dietro, che nella porta d'ingesso c'erano delle tracce di sangue, Heles aprì di corsa la serratura e corse dentro seguita dalle altre due. La casa era in ordine, non c'erano mobili rotti ne altri oggetti.

Per un attimo guardò il telefono come se sapesse che quello era la chiave delle risposte; si trovò 20 chiamate perse da parte di Milena.

Si diresse in camera da letto e la vide priva di sensi; il suo volto era straziato dal dolore!!!

 

Heles: “Amore, amore, amore!!!!” disse la bionda prendendola tra le braccia, “ti prego piccola mia apri gli occhi. GUARDAMI!” continuò facendo cadere una lacrima sul volto stremato della glauca.









 Spero che il secondo capitolo, anche se non ricco di suspance, vi sia piaciuto! Ringrazio tutti quelli che mi hanno commentato nel primo capitolo, continuate pure dirmi le vostre opinioni senza problemi 

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Capitolo 3
*** 3° Capitolo ***


 

Un rumore metallico, forte e continuo proveniva dall'ufficio del dottor Mishima.

La stanza era quasi completamente buia, solo la luce della lampada sopra il tavolo illuminava quel perimetro.

Era lui, che con una cartelletta batteva sulla superficie della macchina da caffè, mentre con la mano sinistra teneva la cornetta del telefono. Era nervoso, più del solito.

La ragazza ha 20 anni e alta 1.72.” Perché le interessa tanto l'altezza e l'età? Si chiese tra se e se Mishima, poi continuò “Si signora le prometto che la prossima volta non fallirò; ma come le ho spiegato prima, durante la seduta si è svegliata ed è scappata via.”

La conversazione continuò ancora a lungo, l'uomo si stava agitando e un segno che lo dimostrava erano le mani che sudavano. “No mia signora non credo si sia accorta di lei e tanto meno che sia io a farle avere gli incubi. La prossima seduta è dopodomani alle 18. Certo procederò come da lei stabilito.”

Naozumi Mishima ragazzo sui trent'anni, biondo con gli occhi azzurri come il mare, ma non tanto alto. Ha frequentato la prestigiosa università di Psicologia negli Stati Uniti, la “Harvard University”. Ama leggere ed ascoltare musica classica come la nostra amata Sailor Neptune.

L'aveva conosciuta in biblioteca anni prima stavano entrambi sulla corsia dei libri d'arte e di musica classica e lirica, Naozumi non si sarebbe mai dimenticato di quel bellissimo sguardo che si rivolse a lui dolcemente chiedendo chi fosse il suo musicista classico preferito. Si persero a parlare ore ed ore quel giorno, prima di salutarsi Milena lo invitò al suo concerto che si teneva alle 21 della sera dopo in piazza.

Il posto aveva iniziato ad affollarsi già da ore prima e tra tutta quella gente c'era anche Mishima in prima fila, con un mazzo di 10 rose rosse e una scatola di cioccolatini; non poteva perdersi l'esibizione della bellissima violinista.

Eccola in posizione insieme agli altri musicisti, il suo volto candido era illuminato dai riflettori, una luce così cristallina che la rendeva ancora di più angelica. Il mento era appoggiato al suo strumento, con un cenno del capo fece capire al direttore d'orchestra che era pronta ed iniziò a suonare la sua melodia.

Poche sedie più in là del dottore c'era Heles con le altre sailor che stavano ammirando la bellezza e la bravura della glauca.

Alla fine dello spettacolo la folla si alzò in piedi per applaudire l'orchestra ma soprattutto Milena; un elogio che durò quasi 10 minuti. Poi i musicisti si recarono dietro le quinte per cambiarsi e tornare a casa.

Heles, seguita da Bunny e le altre, si precipitò nel backstage per abbracciare e lodare la sua amata; ma si ritrovò davanti una spiacevole sorpresa: con lei un uomo biondo che le stava tenendo una mano dopo averle dato il mazzo di rose e i cioccolatini.

Nella guerriera di Urano crebbe una collera bestiale che la portò, con due balzi felini ad avvicinarsi ai due, riprese il controllo e, per far capire al tipo che Milena era la sua donna, la baciò dolcemente dicendole che la sua esibizione era stata celestiale.

Il ragazzo rimase di stucco “Cosaaaa?!? No la mia amata Milena è lesbica?” cominciò a farsi mille domande ma arrivò ad una conclusione “Se mi ha invitato al suo concerto e ieri abbiamo parlato per ore vorrà pur dire qualcosa!”

Mishima non si demoralizzò e pensò che poteva avere ancora qualche possibilità dato l'invito, bastava solo mettere fuori gioco la bionda o meglio ancora farle lasciare.

Il dottore si scostò dalla ragazza dai capelli verde-acqua e disse “Ora vado, domani mi spetta una giornata molto impegnativa. Grazie ancora per l'invito sei stata straordinaria.” proferendole quelle parole le baciò la mano e si avviò verso l'uscita.

Heles guardò negli occhi la sua amata ma non fece in tempo a chiederle chi cavolo fosse stato quel Dongiovanni che subito le Sailor la spostarono per saltare addosso a Milena per abbracciarla e congratularsi della stupenda esecuzione musicale.

Tornate a casa le due amanti dopo essersi sistemate, si distesero sul letto, la guerriera di Nettuno appoggiò la testa sul petto di Heles abbracciandola e incatenando le gambe a quelle della bionda. “Amore cos'hai? Ti sento leggermente freddolina eh!” l'altra rispose “Non mi avevi mica detto della tua nuova amicizia o dovrei dire fiamma?” “Suvvia Heles non fare la gelosa, è solamente un amico. L'ho conosciuto ieri in biblioteca e anche lui è un appassionato di arte e musica quanto me” le disse alzando il capo e cercando i suoi occhi.

La ragazza dai capelli dorati non era poi così preoccupata, infondo le aveva dato solo fastidio i fiori e i cioccolatini che questo sconosciuto le aveva portato. “Ok amore mi fido, ma.....” e continuò Milena “Non ti preoccupare dolcezza non mi farà niente di niente e poi era presente quando mi hai baciata, ergo avrà capito che sono già impegnata con una super bellissima donna” disse portando la sua mano sotto la camicetta della bionda.

Cosa vorrebbe fare signorina Kaioh?” chiese la bionda con aria maliziosa alzandosi leggermente portandosi così sotto della compagna.

Le consiglio vivamente di sdraiarsi e rilassarsi perché questa “giostra” potrebbe causare stati emotivi molto ma molto eccitanti” disse ridacchiando e cominciando a spogliare Heles per poi baciarla, passando così una fantastica notte d'amore.

Siamo già a metà dicembre, i giorni passavano velocemente e quasi sempre Mishima e Milena due volte alla settimana si trovavano in biblioteca come se avessero un appuntamento.

Parlavano del più e del meno, dei loro hobby, dei loro studi e dei loro amori passati e presenti. L'uomo un po' imbarazzato chiese che rapporto c'era tra le due, ma già da quella famosa sera del concerto di tre mesi prima, aveva capito che non c'era solo amicizia ma chiese ugualmente. La guerriera di Nettuno rispose che erano fidanzate da ben quattro anni e che il loro amore era vero e puro, raccontò anche che ne avevano passate di cotte e di crude all'inizio per il semplice fatto che i genitori di entrambe non accettavano la scelta fatta.

Mishima capì che per portarla via da Heles doveva essere più meschino di chiunque altro, “Sai io non sono Omofobo, ma tu sei sicura che è questo quello che vuoi? Cioè non vorresti farti una famiglia “normale”?.

Milena si era già posta quella domanda prima di allora, a dire il vero una volta solo ci aveva pensato, aveva immaginato una famiglia con lei, con la sua Heles. Una bella villa con giardino e tanto di piscina, un bellissimo cane, preferibilmente Dobermann, e un bellissimo pargoletto da cullare e accudire. Ma a quei tempi non poteva permettersi di pensare ad un futuro, perché avevano troppi conflitti: prima con l'esercito del silenzio e adesso con Galaxia. Pensando a ciò la guerriera di Nettuno arrossì “Sai Mishima la mia vita, diciamo, è abbastanza complicata e non ho mai avuto modo di pensare seriamente a questo. Però di una cosa sono certa la mia famiglia è Heles.”

Il dottore nuovamente rimase pietrificato a quelle parole ma non volle arrendersi e continuò “E se per caso un uomo dovesse farti perdere la testa?”.

La glauca si mise a ridere e tra se pensò che non c'era nessuno al livello della sua bellissima guerriera di Urano ma volle comunque rispondere e stare al gioco “Un uomo come te?”, in quel momento le squillò il cellulare un messaggio di Rea l'avvertì che c'era stato un attacco di un demone nel parco, salutò frettolosamente Mishima, che non ebbe il tempo di rispondere alla provocazione della giovane, e si diresse dalle ragazze.

Anche Natale e Capodanno sono passati e fortunatamente senza demoni tra i piedi, Milena si recò in libreria per prendere un libro ma con tutta sincerità anche per vedere se c'era Mishima, erano 15 giorni che non lo vedeva. Arrivò in sala lettura e con grande piacere vide che l'uomo era seduto al solito posto. Lui l'aveva già vista. “Ehilà chi si rivede, dov'eri sparita? Heles ti aveva reclusa in casa? Disse ridendo “Ma va non essere sciocco, ho avuto molto da fare tutto qui”. Il ragazzo si alzò e fece per avvicinarsi alla giovane con galanteria, le scostò i capelli e la invitò a cena. Michiru rimase sbalordita da tale richiesta e non seppe cosa rispondere “Suvvia non farti pregare è solo una cena tra amici, puoi dire ad Heles che prima di mezzanotte sarai a casa, come Cenerentola. Alle 19 ti passo a prendere.” dicendole così le baciò la mano e se ne andò.

La ragazza si incamminò verso casa e intanto pensava ad un modo per dire ciò alla sua amata, la paura più grande era quella che si fosse arrabbiata e come il solito avesse preso la moto per andarsi a sfogare. D'altronde però non aveva tutti i torti ma infondo lei e Mishima erano solo amici e non c'era nulla di cui preoccuparsi e continuando a ripeterselo arrivò finalmente nella sua abitazione.

Aprì l'uscio e ad aspettarla sul divano c'erano Sydia ed Heles “Amore ma quanti libri hai letto? Sei stata via così tanto” chiese con tono preoccupato “Ehm.. mi sono fermata a fare quattro chiacchiere con Naozumi, questa sera vado a cena con lui” le rispose mentre si dirigeva in camera sperando non l'avesse sentita ma non fu così. “Come scusa Milena? Con chi è che vai a cena?” la glauca capì dal tono dell'altra che era abbastanza irritata e quindi cercò di andarci con cautela, aveva imparato a sue spese: “MAI ANDARE CONTRO AD UN TORNADO”. “Amore tranquilla mi ha invitata a cena così come amici e ti ribadisco che sa che sono impegnata con te. Mi vado a fare una doccia, ti va di accompagnarmi?” le chiese maliziosa credendo anche di portare le cose alla normalità, ma la risposta secca “NO” la lasciò impietrita, soprattutto vedendo la bionda uscire dalla stanza.

Si cambiò e per la prima volta si vestì con un paio di jeans neri attillati e una maglietta blu zaffiro. “Io vado ragazze, ci vediamo più tardi” e proferendo quelle parole si chiuse la porta alle spalle; si girò per andare verso il cancello e vide Naozumi arrivare “Ehi mi stavi aspettando? Volevo dire ad Heles di stare tranquilla” “No non ti conviene proprio, non è del umore giusto. Su andiamo!” e dicendo così lo trascinò via per un braccio.

Arrivati al ristorante Mishima, come un gentiluomo, le tolse il cappotto e fece accomodare la ragazza al tavolo. “Cosa prendi? Questo ristorante è specializzato nel pesce.” “Siiiiiiiiiiiiiiiiiii che bello” pensò tra se e se la giovane; fece un sorriso che però si tramutò in smorfia senza volerlo, forse perché stava pensando ancora alla “litigata” con Heles. “Qualcosa non va Milena? Non ti piace il pesce?” “Ma cosa sta dicendo?” pensò, lei adorava il pesce, non per niente era la guerriera dei mari e replicò entusiasta “Per me un piatto di Sashimi e come contorno insalata. Scusami ma prima di venire via ho litigato con Heles, ma adesso è tutto ok”. Il cameriere annotò le pietanze scelte dai giovani.

I due cenarono e parlarono del più del meno come sempre; così tanto da non accorgersi che erano già le 23.30. “Oh mio Dio” esclamò Milena “Sono già le 23.30, dovremmo andare o Heles si preoccuperà ancora di più”. Il dottore a malincuore acconsentì con un cenno del capo, si alzò andò a pagare; poi aiutò la fanciulla a rimettersi il cappotto ed infine si avviarono all'uscita.

Arrivati a casa prima di scendere dalla macchina Milena ringraziò nuovamente Mishima per la cena e per la bellissima serata; il ragazzo dal canto suo aveva voglia di baciarla così la fermò per un braccio la portò a se e gli stampò un bacio in quelle morbide labbra. La sailor si spostò velocemente e disse “Cosa stai facendo? Sai che sono già impegnata!”. “Si lo so ma tu mi piaci molto e sono dell'idea che Heles non sia la persona giusta per te” disse il ragazzo con arroganza. “Non sei te che devi decidere chi sia giusto o meno per me, neanche i miei genitori ci hanno messo la bocca!” dicendo così scese dalla macchina di corsa e scappò dentro casa.

Cavolo ho sbagliato, non dovevo baciarla! Non è così che la conquisterò!” batté i pugni sul volante e ripartì verso la sua abitazione.

La ragazza entrò in camera sua cercando di fare meno rumore possibile, ma non servì perché Heles era sveglia “Allora com'è andata la serata piccola?” chiese la bionda abbracciandola da dietro e dandole piccoli baci sul collo che provocarono un brivido continuo lungo la schiena di Milena.

Tutto bene amore, mi ha portato in un ristorante dove fanno solo pesce”

Ah, allora diciamo che ti sei rimpinzata per bene eh?” e la glauca rispose “Esatto, quindi adesso vado a letto diretta, dato che la DOCCIA l'ho già fatta, sai non vorrei sudare ancora e poi mi sento così pesante.” e dicendo così si accasciò sul letto accoccolandosi tra le braccia di Heles.

Passò una settimana da quando Milena vide per l'ultima volta Mishima.

Stava camminando in direzione della biblioteca; era abbastanza preoccupata “Sarò stata troppo impulsiva quella sera? Si mah.. sapeva benissimo che sono impegnata, perché mi ha baciata?” e chiedendosi questo involontariamente si portò due dita alle labbra. “Ehi ciao cara, come stai?” la ragazza si voltò e vide Naozumi “Scusami se non mi sono più fatto vivo ma sono stato ammalato” disse il ragazzo portando la mano sinistra dietro la testa. Poi prendendole le mani “Scusami se ti ho baciata, non so davvero cosa mi sia preso quella sera”. Milena sentendo quelle parole si rasserenò e fece un sorriso inclinando la testa “Dai vieni Naozumi, ti offro un gelato” le disse lei facendo intendere che quello che era successo era già passato.

Quel pomeriggio passò velocemente, come del resto anche tutti gli altri giorni; siamo ai primi di Marzo e si sente che la primavera è alle porte: gli uccellini cantano, i fiori iniziano a sbocciare e i raggi del sole cominciano a scaldare la pelle.

Come di consueto la guerriera di Nettuno si era data appuntamento con il dottore perché voleva fargli sentire una melodia che aveva appena composto; così il ragazzo l'aveva invitata a cena da lui.

Heles con gelosia “contenuta” l'aveva accompagnata a casa di Mishima, ma questa volta rispetto alle altre sentiva che c'era qualcosa che non andava.

Chiamarla casa era un dispregiativo, l'abitazione era una villa a due piani, con un immenso giardino con vari gazebo e dietro c'era un enorme piscina di 50 metri.

Amore a mezzanotte sono qui, se ci sono problemi chiamami che in un battibaleno arrivo”, la glauca rispose “Si piccola, vuoi stare tranquilla una volta tanto?” e le diede un bacio.

La serata proseguì per il meglio, Milena aveva fatto sentire la sua nuova composizione che lasciò di stucco Naozumi e l'intero staff di camerieri. La cena venne servita, accompagnata da un pregiato vino rosso, che dava alla testa.

Quasi a fine serata i due si accomodarono sul divano; il ragazzo le mostrò i vari album della famiglia aristocratica che teneva nelle ginocchia, mentre la mano sinistra la fece passare dietro alla schiena di lei, che, essendo un po' brilla non se ne rese conto e quindi non si spostò.

Mishima credendo che la ragazza finalmente ricambiasse i sentimenti di lui le saltò letteralmente addosso iniziando a baciarla e a toccarla ovunque. Milena non sapeva come spostarlo, era troppo forte e avendo l'alcool in corpo non aveva abbastanza forze per svincolarsi. “No Naozumi lasciami, per favoreeeeee” “Come lasciami, non ti sei spostata al mio tocco. Lo so, lo sento che mi desideri ardentemente Milena”. “No ti stai sbagliando, io amo solamente Heles”. A quelle parole il ragazzo affondò ancora di più le mani su di lei, che fortunatamente riuscì a liberare un braccio e a dargli un forte schiaffo. Rimasero immobili entrambi. Lei stava piangendo, lui era rosso dalla vergogna ma con il cuore a pezzi.

E' meglio se te ne vai Milena, VATTENE!” la ragazza impaurita prese le sue cose e scappò via dalla villa, si incamminò verso casa percorrendo la strada iniziale, andando così incontro ad Heles che poco più avanti era ferma ad uno stop. Salì in macchina silenziosa, la bionda capì subito che qualcosa era andato storto.

Arrivate a casa Milena, dicendo che non era stata la prima volta, raccontò tutto alla bionda e alle altre due coinquiline, le quali dovettero trattenere con la forza Heles dal voler andare a spaccare la faccia a Mishima.

Il ragazzo il giorno dopo lasciò un lettera davanti alla casa della guerriera di Nettuno annunciando la sua partenza per gli Stati Uniti per un periodo indeterminato; se ne andava perché non voleva provocare altri guai; concluse chiedendole nuovamente scusa per il suo comportamento.

 

***PRESENTE***

Il dottore riattaccando la cornetta dopo quasi mezzora di telefonata disse ad alta voce con una risata malefica “Te la farò pagare Milena Kaioh per avermi respinto ben due volte” e pronunciando queste parole la luce della lampada si spense. 








 Eccomi con un nuovo capitolo!!! L'ho pubblicato prima del previsto scusatemi ma ero ispirata a scrivere il 4 capitolo (quasi pronto) e quindi ho deciso di rileggere questo e pubblicarlo finalmente.
Cosa ne pensate? Spero vi piaccia. PS Scusatemi per come si presenta ma ho provato a sistemare l'html mille volte ma non è migliorata niente uffa :( :(
  

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