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Sono sdraiata su di un letto in
posizione fetale. Le lenzuola di seta nera profumano di
pulito, davanti a me una mensola piena di dvd e libri sconosciuti ai più, la
parete dietro è ricoperta da strani oggetti spaventosi.
Al mio fianco un uomo, sento il suo
respiro profondo, ma non percepisco nessun movimento.
Non so cosa stia facendo, non so cosa stia pensando, ma dalla mano che ha
appena allungato verso di me so cosa vorrebbe fare.
Scoppio a piangere, mi raggomitolo
ancora di più su me stessa e continuo a singhiozzare.
Stop!
Basta così… forse sarebbe il caso di smetterla. Insomma, voi siete là,seduti belli comodi a
leggere in trepida attesa di qualcosa di piccante, ma devo deludervi: prima di
raccontarvi cosa accadrà su quel letto mi sembra il minimo che vi sorbiate
l’intera storia. Però con calma, non preoccupatevi, non ho intenzione di
cominciare con qualcosa tipo: “era una notte buia e
tempestosa quando Martina decise di venire al mondo”. Non c’è bisogno di
prenderla da così lontano!
Per
iniziare vi basterà sapere che mi chiamo Martina, ho
ventidue anni e frequento il secondo anno di lingua e letteratura Giapponese.
In realtà, ai fini della storia, è sufficiente che sappiate che sono un’amante
del Giappone, ma mi piace vantarmi della mia facoltà.
Diciamo
che per raccontarvi la mia storia posso benissimo iniziare da questo: il
Giappone! Per chi avesse saltato qualche riga, ripeto
che io amo il paese del Sol Levante. Amo il suo popolo (mai incontrato un
giapponese), amo la sua cultura (non conosco bene neanche quella
italiana), la sua cucina (anche se non mangio piccante) e i suoi libri
(i fumetti sono libri vero?). Insomma, tutto ha
inizio dal fatto che, se mi parlate del Giappone addrizzo le antenne e mi metto
in ascolto.
Ora,
per quelli di voi innamorati come me di questo affascinante
paese, che continuano questo racconto perché sperano in un coinvolgente
resoconto su un altrettanto appassionante viaggio nel paese del Sol Levante, vi
consiglio di ciccare su “back” e andare a cercare altro, perché qui non
troverete niente di simile.
Se, e dico se, vi va di andare avanti e continuare
a leggere, per dare una piccola opportunità alla mia storia, mettetevi ben
comodi sulle vostre poltroncine (chi ha le sedie… beh,cercate
di sistemarvi come potete) perché state per intraprendere un viaggio
emozionante, coinvolgente, travolgente, doloroso, passionale…
Ok,
ok, forse sto un po’ esagerando; l’unica cosa che farete sarà impicciarvi un
po’ dei fatti miei, perché tutto ciò che sto per
raccontarvi giuro esserela verità, tutta la verità, nient’altro che la
verità!
Sì,
caso ve lo stiate chiedendo questa è una tipica
conversazione fatta con Messenger, svolta solitamente tra due persone che non
si conoscono e non si sono mai viste!
Lo
so ora molti di voi penseranno cose tipo: “che storia
patetica può uscire fuori da una tipa che conosce la gente su internet?”. Ed è cioè che penserei anche io… ma ciò che è venuto fuori da
questa conoscenza, in principio virtuale, va al di là della mia fervida
immaginazione.
Ma
adesso basta imbastirvi delle cavolate, se non volete restarmi a sentire
chiudete pure la pagina, posso assicurarvi che non perderete molto. Ma solo le confessioni di una qualsiasi ventiduenne
lunatica!
Le 15.50 del
25/08/2004!
“Cavolo… sono come al
solito in ritardo” - penso guardando l’orologio posizionato a destra in
basso nello schermo, senza però accennare ad alzarmi. Voglio assolutamente
sapere cosa ne pensa The Punisher prima di andarmene. In verità mi sento davvero patetica, comincio a preferire restare seduta
su questa sedia a chiacchierare con perfetti sconosciuti piuttosto che uscire
con le amiche!
Beh,
in verità non è proprio così. Però mi diverto davvero
molto con questi “sconosciuti”. Alcuni sono petulanti e ripetitivi, se ti
mostri disponibile e ironica cominciano ad insistere per avere una foto. Devono
essere degli esseri patetici che non hanno una vita al di fuori
da questa stupida scatola “interattiva”! Altri però sono molti
simpatici. Ci passo delle ore a parlare di tutto e di niente scherzando
tranquillamente e tirando fuori tutto il mio sarcasmo migliore.
È
proprio per questo che delle volte mi dispiace uscire e lasciare una
conversazione su Messenger. Non perché preferisco la vita,
comoda e “protetta” della virtualità, ma perché amo la ragazza in cui mi
trasformo quando non ho nessuno davanti a me.
Con
le amiche sono sempre allegra e pronta alla battuta,
ma so che: loro non apprezzano molto questo mio comportamento sempre scherzoso,
mi considerano una bambina cresciuta. E quindi sono spesso il loro zimbello o
il capro espiatorio per ogni cosa che va male, che poi effettivamente contribuisco sempre in qualche modo alla disfatta dei “loro
piani” (che quasi sempre riguardano i ragazzi), è un’altra storia!
Con
gli estranei invece mi comporto in maniera totalmente diversa, odio la persona
che sono. Silenziosa, taciturna,
timida e imbarazzata, non so mai cosa dire, e le risposte mi vengono solo
mezzora dopo di quando devono venire.
Quindi
adoro il mio modo di essere con quelle persone che non conosco.
Un
po’ perché il non conoscerle e non averle davanti elimina
metà del mio imbarazzo, e un po’ perché loro sono capaci di assecondare la mia
ironia e fare del sarcasmo un arte!
The
Punisher dice:
A me è piaciuto. È un po’ pesante, ma… per
una “professionista” come te ahahahah!
Scemo!
Giglio
dice:
Ok, allora provo a guardarlo ;o)! Ora devo scappare byebye!
Con
un sorriso sulle labbra e la borsetta tra le mani spengo
il computer e mi metto il capotto, pronta per un po’ di shopping con le amiche.
E
così avete fatto la conoscenza delle mie due identità: Martina e Giglio.
Martina
come vi ho detto è una ragazza di ventidue anni, timida, un po’ impacciata,
ingenua, terribilmente imbranata con i ragazzi e
dunque perennemente single.
Martina
è però anche una ragazza solare, spiritosa, gentile (diciamo solo quando le
pare), dolce ma terribilmente testarda e orgogliosa.
Giglio
invece è sarcastica, ironica, maliziosa, sciocca, seducente, amabile,
intelligente e misteriosa.
Ma
Giglio è anche Martina, il problema è che molto spesso Martina non sempre
riesce ad essere Giglio.
Ore 22.20 del 28/08/2004!
Sedute
su di una panca di legno nel parco dietro casa io e Ilenia fumiamo
di nascosto. O meglio lo fa Ilenia, io le frego solo
qualche tiro, tra una lamentela e l’altra sul doverci sempre nascondere, perché
lei alla veneranda età di ventidue anni non è ancora riuscita a dire ai suoi
che fuma.
Ilenia
è una mia vecchia amica, forse non la migliore, ma ci conosciamo
da molto tempo. È una ragazza molto carina, suo padre è
un ufficiale dell’esercito, e sua madre una giornalista russa.
La
mamma di Ilenia, che ormai non lavora più da quando ha
fatto la scelta di sposarsi e trasferirsi in Italia, è una donna davvero
bellissima. Ha lunghi capelli neri e grandi occhi verdi, il corpo snello e
slanciato e le dita flessuose. Adoro le sue mani, come tutti rimango
a fissarle rapita, e lei deve saperlo, perché adora muoverle mentre parla. Le
fa muovere come in una danza incantatrice, ipnotizzando chiunque la stia ad ascoltare. Ilenia però dalla madre ha preso solo la
figura slanciata e i lunghi capelli neri, gli occhi neri invece sono di suo
padre, così come le sue mani.
-
Lo so che può sembrare una cosa stupida, insomma sono la prima a cui da
fastidio. Però sono curiosa! – dico mentre passo ad
Ilenia la sigaretta che ho appena acceso.
-
Io sarei curiosa! Insomma, sì non è una cosa che farei, ma tu non devi
incontrare un ragazzo, tu devi incontrare un gruppo di persone. È un po’ come
un raduno no? – mi risponde dopo un attimo di pausa per dare una tirata alla
sigaretta.
-
Già, però… io mi vergogno! – rispondo evitando lo sguardo di Ilenia.
-
E perché? V’incontrate solo per conoscervi e fare
amicizia con persone che hanno la tua stessa stupida… ehm passione, no? – replica Ilenia, mentre legge un messaggio sul cellulare. –
Non sarà che ti piace qualcuno in particolare no? –
aggiunge distratta mentre risponde al messaggio che ha ricevuto.
Non
risposi, che razza di domanda era. Certo che no!
“Neanche li conosco come fa a piacermi
qualcuno, assurdo no?” penso in silenzio mentre Ilenia è impegnata con il
cellulare, ma non ne sono così convinta.
Insomma,
non è proprio che mi piacciaqualcuno,
ma alcune cose che uno di loro dice mi stuzzicano
parecchio. Con lui mi capita raramente di parlare, è decisamente
contrario ad amicizie via internet. Però a causa delle poche volte che ci siamo
scambiati delle mail private, non ho potuto fare a
meno di fantasticare sul suo aspetto, e su un nostro improbabile incontro.
Grazie
DAMINEX… sono passata al presente… com’è? Per il resto… ora non ho tempo di
rivedere!
Grazie
anche a te FRANCA… giallo? Beh… se proprio vogliamo “rigirare”
un po’ la cosa si può dire che lo è! La vita è sempre
un mistero infondo no?!?
Come no? Ma se hai detto che verrai qui prima di Natale!
Giglio
dice:
Mai detta una cosa simile o.O!
Hunter
dice:
Come no? Che fai ora
ti rimangi la parola?
Giglio
dice:
quale parola… io non
ho mai detto…
Hunter
dice:
The Punisher dice:
allora? Quando
vieni a trovarci?
Giglio dice:
prima di Natale!
The
Punisher dice:
seeeeeee
Giglio
dice:
dico sul serio…
parola!!!
Giglio dice:
ops…
beccata! Com’è andata al mare?
Hunter
dice:
non ci provare
signorina a cambiare discorso?
Giglio
dice:
lalalalalalalalalalalalalala…
ahahah!
Hunter
dice:
sì mi sono divertito
un mondo! Abbiamo fatto anche un falò sulla spiaggia per salutare l’estate.
Giglio
dice:
dai davvero? Che bello! E il bagno di
mezzanotte?
Hunter
dice:
No, a me andava ma nessuno a voluto seguirmi!
Giglio
dice:
No ma dai? Io l’avrei fatto… e non è una
proposta oscena hehe… non mi è mai capitato :o( !
Hunter
dice:
ma dai? Davvero??? Non ci credo!
Giglio
dice:
Ahimè sì!
Hunter
dice:
bisogna rimediare lo
sa? Ti ci porterò io a fare un bagno a mezzanotte… prendila
come una proposta oscena hehe!
Giglio
dice:
O.o
Sì? Allora è combinato… promesso!
Hunter
dice:
sì tanto posso
sempre mangiarmi la parola!
Giglio
dice:
lalalalalalalalalala!
Hunter
dice:
dai vieni! Un paio
di giorni… ci pensiamo noi a farti divertire…
Giglio
dice:
No… voi penserete a prendermi in giro…
Hunter
dice:
beh… è lo stesso no?
Giglio
dice:
ops…
devo andare! Byebye
Hunter
dice:
ciauuuuuuuuuu
Ore 16.20 del 01/09/2004
Fisso
in silenzio lo schermo del computer, e non so cosa pensare. È di nuovo uscito
l’argomento “quando vieni?”, e io sono ancora indecisa. Non voglio rispondere
“mai”, perché vorrei andare. E non posso rispondere
“presto”, perché ho paura di andare.
Mentre ricomincio a leggere da capo la
conversazione il cellulare squilla.
Fabiana deve essere partita, è ora che parta anche io se no
faccio tardi. Mentre spengo il computer ripenso alla
promessa di Hunter di farmi fare un bagno di mezzanotte, a quel pensiero sorrido
divertita.
La
fila comincia a metà delle scale dal secondo al terzo piano, mi basta una
rapida occhiata per capire che ci vorrà l’intero pomeriggio.
-
Fortuna che siamo venute con i ragazzi, sai che noia stare in piedi a fare la
fila? – mi dice Fabiana restituendomi il pacchetto di gomme che le ho passato.
-
Non pensi che dovremmo dare il cambio? – chiedo guardando verso Marco, Luca e
Fabio che fanno la fila e chiacchierano tra di loro.
-
Che sei pazza? Vedi come si divertono? – replica Fabiana, sorridendo maliziosa verso i ragazzie salutandoli con la mano.
Mi
metto a ridere, il modo di comportarsi di Fabiana mi fa
sempre ridere. È una ragazza decisamente solare. Non è
particolarmente bella, ma molto sexy, o come dice lei: “penso di esserlo, e quindi lo sono”. La sua è una teoria interessante,
peccato che il solo pensarmi sexy mi faccia morire da
ridere.
Però
con lei la cosa funziona, perché pur non essendo una ragazza
bellissima capita spesso che molti ragazzi le facciano la corte. Ora non
so se sia per il suo viso “diabolicamente angelico”, o per i suoi capelli rosso
fuoco, oppure per l’abbigliamento vistoso e originale.
Ma mentre cammina giocherellando con il suo piercing sulla lingua capitache i ragazzi si ferminoa guardala.
-
Io ci andrei, insomma non sei curiosa? – mi domanda
dopo aver smesso di sventolare le braccia e giocherellare con il piercing sulla
lingua, cosa che so fa impazzire gli uomini.
-
Sì che sono curiosa. Però non so… ho paura! – rispondo
cercando d’ignorare il bellissimo ragazzo che si trova davanti a noi e che
Fabiana continua ad indicarmi vistosamente.
-
Tu ti vergogni ammettilo! Ma dai, finche non ti convinci di essere carina nessuno lo penserà. – replica
Fabiana forse con un tono un po’ troppo altro.
La
maggior parte dei ragazzi in fila si volta verso di noi, e io
mi sento arrossire dalle unghie dei piedi alla punta dei capelli.
-
Grazie tante! – dico a bassa voce dopo un po’ di tempo.
-
Non ci avrà sentito nessuno dai! – mi risponde
evitando il mio sguardo.
Il
bellissimo ragazzo che si è piantato vicino a noi con un amico meno carino ma comunque niente male, scoppia a ridere.
Guardo Fabiana contrariata, vorrei picchiarla.
-
Allora accetterai l’invito? – cavolo, odio quando fa così.
Primami fa fare una figura pessima poi
come se niente fosse cambia argomento senza neanche
scusarsi.
-
Non lo so. – le rispondo secca.
Grazie
di nuovo Franca… sì sono un po’ corti però come vedi aggiorno tutti i giorni
(per ora)!
Grazie
pansy malfoy, anche se accetto solo i
complimenti sulla trama… mentre su come è scritta
ahimè c’è sicuramente qualche errore di grammatica e ortografia (e taaaaaanta distrazione)! Che bello che ti piaccia il
Giappone… per me è un sogno (che un giorno
realizzerò)! Quando al doverti incontrare con persone
su internet… mi raccomando fai attenzione! Non sai mai chi hai davanti quando
parli con qualcuno attraverso il pc, quindi prima di
farti un’idea cerca sempre d’incontrare queste persone in un luogo pubblico ;o)!
Grazielondonlilyt… anche
a me piace molto il riassunto iniziale! Sì se non ti lasci trasportare troppo (cioè non vivi solo di quello) le Chat possono essere davvero
divertenti! Io però preferisco chattare con persone conosciute prima in un
forum, almeno so già che abbiamo argomenti in comune!
Comunque rivolgendomi a tutti… spero di mantenere le vostre aspettative sulla
storia!!!
Mi
guardo allo specchio un po’ spaventata. Neanche due settima fa ero ancora
indecisa se conoscere o meno delle persone incontrate
su internet nel meraviglioso forum sul Giappone, che frequentavo ormai da quasi
un anno e mezzo, ed ora eccomi mi qui a prepararmi ad uscire con uno di loro.
Hunter
tre giorni fa mi aveva avvisato che sarebbe venuto dalle mie parti. O meglio, con qualche espedientemi aveva fatto riparlare del mio cocente
desiderio di provare l’ebbrezza di un bagno di mezzanotte e dire che non avrei
mai perso l’occasione di lasciarmelo sfuggire. E solo
a quel punto mi annunciò il suo arrivo, invitandomi a portarmi al mare la sera.
A quel punto non potevo rifiutare.
Mi
guardo di nuovo allo specchio. Ho i capelli raccolti in una coda di cavallo,
sono di un bel castano accesso con qualche ciocca bionda luminosa, fortuna che ero stata dal parrucchiere da poco.
Indosso una camicetta verde acqua con le maniche a
tre quarti, una gonna jeans che mi arriva sopra le ginocchia e i sandali verdi
che Fabiana mi ha portato da Nuova Delhi. Il trucco è leggero e mentre mi passo il burro di cacao sulle labbra
che continuo a tormentare da quando Hunter mi ha rivolto quel
invito, penso che infondo non faccio niente di male.
“Infondo Hunter, anzi dovrei imparare a
chiamarlo Matteo, è fidanzato da tre anni ” penso mentre continua a
stendermi sulle labbra il lucidalabbra.
“Non c’è niente di male se usciamo, è solo
per conoscerci .”continuo
a pensare, forse per convincermene.
Mentre
fisso i capelli pensando se non è il caso di sciogliergli mi squilla il
cellulare: - Cazzooooo!!! -.
-
Ed infine eccoti qui! – mi dice mentre salgo in
macchina.
Sento
le mie guance avvampare nuovamente. Il momento in cui sono uscita di casa è
stato davvero imbarazzante.
Sono
scesa subito dopo lo squillo, scordandomi di prendere la giacca jeans che mi
ero preparata. Ho chiuso la porta di casa ringraziando il cielo che non ci fosse nessuno a casa quel giorno, già immaginavo la scena con
tutti che mi spiavano da dietro le tende.
Arrivata
in strada mi sono guardata intorno, ma lui non era ancora
arrivato. Sono rimasta in piedi a fissare la strada, per scorrere subito
la macchina quando sarebbe arrivata, pensando che non avrei voluto ritrovarmi
faccia a faccia con lui senza avere il tempo di riflettere.
Però
mentre fisso la strada, mi squilla il cellulare. Riconosco dalla suoneria che è
Fabiana, chi altro mi chiamerebbe in questo momento!
Abbasso
lo sguardo per cercare il cellulare nella borsetta, come al
solito non riesco a trovarlo. Mi chiedo perché le mie borse somiglino tanto
alla tasca di Doreamon!
-
Uffa – sbuffo ad alta voce perché nel preciso momento in cui riesco ad
afferrare il cellulare, quello smette di squillare.
-
Succede sempre così vero? – una voce calda mi sorprende all’improvviso.
Alzò
lo sguardo e mi ritrovo davanti un ragazzo di più o
meno trenta anni. È alto all’incirca un metro e settantacinque, ha capelli
castano chiaro e gli occhi marroni. È leggermente “tendente
al tondo” e non precisamente bello, ma il suo sorriso mi contagia immediatamente
mettendomi subito allegria.
Quel
che purtroppo non riesce a fare è mettermi a mio agio, ma con me è quasi
impossibile.
Senza
guardare cerco d’infilare il cellulare nella borsa ma questo mi scivola, lui fa
appena in tempo ad afferrarlo prima che si sfracelli a terra.
-
Dobbiamo presentarci secondo te? – mi dice porgendomi il telefono. – Infondo ci conosciamo no? Quindi
voglio un bacio come saluto. – continua fissandomi.
Anche
io non smetto di squadrarlo, in realtà guardo verso di lui ma non lo vedo, e
non lo sento. Continuo solo a pensare che vorrei sprofondare, e che non avrei
mai dovuto accettare.
-
Piacere Martina – mi costringo a dire, allungando la
mano.
Lui
sorride!
“Cavolo, non è carino ma quando sorride è
davvero affascinante ”. – penso.
-
Ok… niente bacio allora! – mi dice sfoggiando una faccia triste, salvo poi
mettersi subito a ridere.
-
Allora dove mi porti? – mi domanda dopo un po’ voltandosi verso la macchina e
aprendomi lo sportello.
“Oddio non ci credo… “ penso tremante.
Lo
porto nella mia pizzeria preferita, La Capitale, che si trova a pochi passi dalla
mia facoltà ed è veramente buona. È un locale piccolo e accogliente, di solito sempre pieno, ma forse perchè fa ancora caldo e siamo a metà settimana non c’è
molta gente.
Le
luci sono basse e soffuse ed entrando mi pento di averlo portato qui. L’atmosfera
è davvero romantica, mi sento avvampare di nuovo e mi arrabbio con me stessa
al pensiero che sono stata proprio io a decidere per questo luogo. L’ho fatto perché ho pensato che con le luci basse
non avrebbe notato se sarei arrossita, ma non mi aspettavo
certo che sarebbe stato il luogo stesso ad intimidirmi.
Grazie Ginevra Cordelia… sono
contenta che la storia ti piaccia! E spero che andando
avanti continuerà a piacerti!
Figurati damynex (aggiornando
tutti i giorni so che non è facile “tenere il passo”, ma finche ho i capitolo pronti continuo così, visto che sono tanto brevi!)…
però sono davvero contento che sei tornato/a(?) a recensire! Sono contenta che
così vada meglio… quindi ripeto a tutti SE VOLETE CORREGGERMI qualcosa fate pure ;o)!
A proposito di ciò che ho “consigliato” a pansy l’altra vota… ^_^” appunto
non fare come Martina che esce (addirittura in macchina) con un tipo mai
conosciuto “dal vivo”! Mi scuso per l’esempio che può dare!!!
Non
posso crederci! Ero convinta che la serata si sarebbe trasformata in un totale
fallimento, ma invece va tutto benissimo.
Io e Matteo abbiamo parlato di tutto come se ci conoscessimo da anni. Lui è
terribilmente simpatico e divertente, mi ha preso in giro per la metà del
tempo, ma è stato capace di farmi ridere come non mi capitava da secoli.
All’inizio
mi sentivo in totale imbarazzo, ma lui è stato capace di mettermi a mio agio.
“È un ragazzo davvero simpatico ” – penso
mentre mi versa l’ennesimo bicchiere di vino. In realtà vorrei dirgli di no,
perché ho la leggera impressione che la stanza in cui ci troviamo
cominci a muoversi, ma non me la sento di rifiutare.
-
Il conto per favore – lo sento dire, mentre cerco di
fissare un punto nel muro per convincermi che questo non si stia davvero
muovendo. Ascoltando quelle parole mi sento un po’ triste, mi sto divertendo e
mi spiace che la serata stia per finire.
-
Di solito non bevi così tanto vero? – mi chiede
fissandomi divertito.
“Cavolo… devo sembrare ridicola ” penso.
-
Certo che sì – rispondo senza pensarci.
-
Allora sei una vera ubriacona! – dice fissando la seconda bottiglia di vino sul
tavolo.
-
No… io… - cerco di rimediare ma lui è già scoppiato a ridere.
–
Tanto lo smaltirai! – mi dice fissandomi malizioso.
“
Cosa cavolo vorrà dire?“mi
chiedo preoccupata.
-
Andiamo? – mi fa quando il cameriere ci porta il conto, afferrando quest’ultimo rapidamente.
-
Quant’è? – chiedo.
-
Perché vuoi pagare tu? – mi domanda come se fosse una
cosa strana.
-
Io… - non so che rispondere, la sua domanda mi ha spiazzato.
-
Ecco! – dice al cameriere porgendo il conto e una carta di credito.
-
Ma io… - cerco di nuovo di dire qualcosa ma non so
cosa.
-
Su… andiamo che è tardi! – mi fa, alzandosi dal tavolo
e avvicinandosi alla mia sedia.
“
Oddio non vorrà mica aiutarmi ad alzarmi?
Non sono così ubriaca! “ penso
alzandomi di colpo dalla sedia.
-
Oh… cattiva non mi hai dato neanche il tempo di fare
il cavaliere! Così come ti conquisto? – mi dice scostandosi per farmi passare.
“
No! Ti prego non dire
così“urla una voce disperata
nella mia testa, o nel mio cuore?
Salgo
di nuovo in macchina senza dargli il tempo di aprirmi lo sportello, ma sembra
parecchio divertito dalla cosa.
Mentre
accende la macchina vedo che guarda più volte l’orologio, penso che
probabilmente si starà annoiando e non vede l’ora di andarsene.
-
Speriamo di fare in tempo. - mi dice voltandosi dalla mia parte.
-
Hai un impegno? – ancora una volta le parole mi escono dalla bocca senza
pensare.
-
Abbiamo un impegno! – mi risponde come se la cosa fosse ovvia.
-
E dove andiamo? – chiedo stupita e leggermente
preoccupata.
-
L’altro giorno parlavo di te con Diego e Stefano. – dice evitando la mia domanda. – Hai
fatto colpo su tutti è! E io che credevo di essere
l’unico. – aggiunge fingendosi offeso.
-
Mi prendevate in giro? – chiedo, questa volta la
domanda “e cosa dicevano” non riesce a sfuggirmi dalla bocca.
-
Beh è raro trovare una ragazza simpatica e disposta a scherzare come te. Una
con il senso dell’umorismo diciamo. – risponde.
-
Mi prendevate in giro! – ripeto, ma questa volta non è una domanda.
-
Beh certo quello sempre. – dice voltandosi e sorridendo.
“
Fidanzato da tre anni!!!“ – ripeto a me stessa distogliendo lo
sguardo.
-
Ma parlavamo appunto che sembravi una ragazza
simpatica. – aggiunge.
-
Sembravo? – chiedo, domandandomi subito dopo perché la mia bocca parli per me,
e perché la mia voce sembri così maliziosa.
Ancora
una volta lui non risponde ma si limita a sorridere.
-
Che poi è strano sentir parlare Stefano di una ragazza. E
Diego su una d’ internet poi, è pazzesco. – mi spiega.
– Insomma, uno si tiene sempre tutto per lui e figurati se ti dice qualcosa.
L’altro, beh… sai… a lui internet non piace molto. –
continua cercando di farmi capire, probabilmente perché ha notato che sono un
po’ confusa.
-
Diego adesso sta bene? – domando con un filo di voce.
-
Sì… ma tu? – mi chiede leggermente imbarazzato.
-
Sì, me l’ha raccontato. – rispondo cercando di recuperare la voce. Mi sento
così triste quando penso alla storia che mi ha raccontato Diego. Anche se quando l’ha fatto mi sono sentita speciale, per
essersi fidato di me.
“Già, allora perché non mi scrive più da
mesi?“mi domando avvilita pensando alla mia ultima mail, rimasta senza risposta ormai da più di
due mesi.
-
Allora ho ragione, l’hai colpito proprio. – dice
sorridendomi dolcemente. - Sì, adesso va meglio. Ma ha
passato un periodo pesante. – continua a spiegarmi mentre lo ascolto in
silenzio, senza riuscire a far altro che annuire.
-
Io… - comincio a dire ma la voce mi si spezza in gola.
-
Sono cose che capitano no? – mi dice forse in modo un po’ troppo naturale. –
- Ecco
dovremmo essere arrivati. - annuncia interrompendo il silenzio che si era creato.
Alzo
lo sguardo verso la strada e mi accorgo con stupore dove ci troviamo.
Mi
ero distratta a parlare e a pensare alla storia di Diego e non mi ero accorta
di dove mi stava portando. Mentre cerca parcheggio mi guardo ancora intorno incredula, ma per quanto cerchi di convincermi che
non può essere vero, siamo al mare.
No damynex…
Matteo non è cattivo (povero)! Mi rendo conto che non ho spiegato i loro
caratteri in chat e il rapporto che si era creato tra
lui e Giglio/Martina! Ti assicuro però che la richiesta del
bacio è stato solo un modo di rompere il ghiaccio… visto che Giglio ha
più volte detto che nonostante lei sia così spigliata, in realtà Martina è
ORRIBILMENTE timida! Che poi se pensi male di lui per quella richiesta… che
penserai in questo capitolo e il prossimo *_*… leggi leggi
^_^ eheh!!!
Sì londonlilyt :o(… la stupidona ci è andata da sola, e si è fatta pure
venire a prendere da lui in macchina! RAGAZZE NON FATELO MAI… PER QUANTO VI
SEMBRA DI POTERVI FIDARE DELLE PERSONE CHE CONOSCETE IN CHAT, NON E’ COSI’! NON
SAI MAI CHI POTRESTI TROVARTI DAVANTI… NON SAI MAI CHI TI PUO’
CAPITARE! LO RIPETO ANDATE SEMPRE CON QUALCUNO E LA PRIMA VOLTA INCONTRATEVI IN
LUOGHI PUBBLICI, POSSIBILMENTE DI GIORNO!
Io ho sempre pensato che
se un ragazzo accetta di uscire con una che non si fa
problemi ad uscire con uno sconosciuto, non è il ragazzo per me ;o) !
Ah… grazie per la mail ^_^!!!
P.s. oggi visto che è domenica
e siamo tutti più buoni potrei anche postare un altro capitolo la sera… però mi
fate sapere se preferite che aggiorni tutti i giorni o preferite che rallenti?
GRAZIE!!!
Non
ci posso credere. Mi ha portata davvero al mare!
Scendo
dalla macchina ancora incredula, mentre Matteo mi fissa sorridendomi con
dolcezza.
-
Ti avevo avvisata no? – mi dice come se riuscisse a
leggere i miei pensieri.
-
Non credevo… è da pazzi. – dico guardando verso la
spiaggia.
-
Non è da pazzi, vedrai che sarà divertente. – replica prendendomi per un
braccio.
Probabilmente
sono io ad essere pazza, ma mi lascio trascinare da
lui, eccitata al pensiero del mio primo bagno di mezzanotte.
-
Cavolo, da me le spiagge non sono chiuse la notte. Qua persino la spiaggia
libera è bloccata. – mi dice fissando i recinti che c’impediscono di
raggiungere il bagnasciuga.
-
Beh, almeno ci abbiamo provato no? – rispondo cercando
di sorridere, ma mi sento triste.
-
Ehi non provarci nemmeno a tirarti indietro. – ribatte. – Ci faremo un bel
bagnetto io e te. – aggiunge sorridendo malizioso.
Continuiamo
a camminare in silenzio lungo la strada, ma sembra che tutta la spiaggia sia
circondata da recinti.
-
Ho un’idea. – dice improvvisamente fissando un gruppetto di ragazzini chiassosi
che si muovono in gruppo.
Mi
prende di nuovo per un braccio e torniamo indietro, seguendo i ragazzini.
Ci
fermiamo dietro di loro davanti ad una discoteca. Guardo Matteo un po’ sorpresa
come cercando spiegazioni ma lui si limitafarmi l’occhiolino e ad immergersi tra la folla tenendomi la mano.
Dopo
un po’ di spinte e qualche acciacco siamo dentro al
locale.
È
in realtà un semplice stabilimento, ma sulla spiaggia sono stati collocati dei
tavolini, e una grossa pedana dove parecchie persone stanno già ballando.
-
Mantengo sempre le mie promesse! – mi dice mentre osservo la gente che balla.
Vorrei
abbracciarlo e ringraziarlo, ma mi limito a sorridere
con dolcezza.
-
Potremmo ballare un po’ prima. – mi azzardo a dire per rompere l’atmosfera che
comincio a percepire.
-
Neanche morto. – risponde deciso, lasciandomi di stucco.
Lo
guardo con lo sguardo supplichevole: – Dai – insisto.
-
No davvero, non sono il tipo che balla. Siamo qui per fare il bagno, tutti “gnudi” sulla spiaggia… - mi dice, e sento subito le guance
ardermi. - … non per ballare! – aggiunge divertito.
-
Solo un po’… - cerco di convincerlo, mentre comincio a ballare.
Non
so cosa mi faccia muovere, forse la musica che risuona, o le onde del mare che
si fanno sentire nonostante il fracasso, o magari l’odore del mare che mi
riempie i polmoni. Probabilmente è il vino, ma non mi fermo a pensarci, e mi
lascio solo trasportare.
Ho
gli occhi chiusi e non vedo che Matteo mi fissa mentre mi lascio andare alle
note calienti della canzone. Non ho mai saputo l’effetto che faccio alla gente
quando ballo lasciandomi andare, ma l’avrei scoperto
molto presto e non solo quella sera.
Apro
gli occhi quasi a fine canzone e noto che Matteo distoglie lo sguardo
impacciato, mi avvicino a lui sorridendo e lo invito di nuovo a ballare. Lui mi
fa cenno di no.
Continuo
a fissarlo con un espressione offesa, nella speranza che
ceda, e non mi accorgo della ragazza che correndo mi colpisce facendomi
barcollare.
Sto
per cadere a terra, ma qualcuno mi afferra prontamente. Alzo lo sguardo e
incrocio il sorriso contagioso di Matteo, che ride divertito. Sento i brividi
percorrermi la schiena, e la pelle drizzarsi.
Lui
mi fissa intensamente e siamo così stretti l’uno all’altro che temo senta i miei battiti del cuore accelerare. Un altro colpo lo
fa avvicinare ancora a me, sento il suo respiro
sfiorarmi le labbra, e abbasso d’istinto lo sguardo imbarazzata.
Anche
lui, visibilmente scosso, mi lascia all’improvviso allontanandosi leggermente.
Rimaniamo
zitti, finche lui non rompe il silenzio dicendo di sbrigarci perché è quasi
mezzanotte.
Siamo
in piedi in silenzio sulla sabbia umida. Io mi sono sfilata i sandali verdi e
lascio che l’acqua gelida mi bagni i piedi, mentre
Matteo si trova leggermente più dietro evitando il contatto diretto con
l’acqua.
Vorrei
dire qualcosa per evitare l’imbarazzo che si è creato tra noi due, ma ho la bocca completamente secca e sono sicura che se
provassi a parlare la voce non mi uscirebbe. Resto perciò muta a fissare
l’orizzonte.
Anche
lui non parla, per tutta la serata ha tenuta viva la conversazione, ma sembra
che ora non abbia più niente da dire. Mi sento triste e furiosa con me stessa,
non so perché ma sono convinta che tutto ciò sia colpa mia.
-
Beh allora coraggio! – dice improvvisamente. Rimango un attimo immobile prima
di voltarmi, non vorrei muovermi perché vorrei che la
serata non finisse mai. Ma mi costringo a girarmi
pronta ad abbandonare quella spiaggia deserta.
Mi
giro verso Matteo decisa a scusarmi, anche se non so
di bene per cosa, ma lancio un piccolo urlo.
-
Che c’è? – mi chiede spaventato, mentre si sfila la
camicia.
-
Cosa fai? – domando sentendomi subito stupida, è ovvio
cosa stia facendo.
-
E’ mezzanotte! – mi risponde gettando a terra la camicia insieme all’orologio,
e cominciando a sfilarsi i pantaloni.
-
Tu non ti spogli? – mi chiede. Ancora una volta la sua suona come una domanda normalissima,
nonostante non lo sia affatto.
-
No! – rispondo brusca.
-
Vuoi farlo vestita? – domanda divertito. – Questa si
che sembra una proposta oscena! – dice scoppiando a ridere.
“Possibile che non sia imbarazzato! “ mi
chiedo spostando lo sguardo da un’altra parte mentre lui si toglie i pantaloni.
-
Questo mi sa che lo tengo. – dice indicando, immagino perché evito
accuratamente di guardare, i suoi slip.
-
Beh hai ancora cinquanta minuti di tempo per decidere e raggiungermi. – mi urla
mentre prende la rincorsa e si getta in mare senza esitazione.
Lo
guardo estasiata, mi sembra incredibile che l’abbia fatto. Mi volto a guardare
i suoi vestiti sparsi a terra e torno a guardare verso il mare. A fatica vedo
qualcosa muoversi, perché il tutto è illuminato solo da uno spicchio di luna in
fase crescente.
Mentre
fisso di nuovo l’orizzonte, penso a tutte le volte che mi sono promessa di
cambiare e cominciare davvero vivere, e di nuovo spinta
da non so cosa comincio a muovermi. Stavolta però non ballo, ma comincio a
sfilare uno per uno gli indumenti che mi coprono, compreso il reggiseno bianco
a balconcino.
Coperta
solo dagli slip corro verso il buio e l’acqua gelida,
verso l’ignoto e il mio primo bagno di mare a mezzanotte.
Londonlilyt sono contenta che la storia ti
faccia venire in mente bei ricordi! Sì la mail è
arrivata e al più presto ti risponderò… spero solo di non romperti troppo le
scatole!
Damynex vedrai
che la storia sarà ben più complicata di così… ma l’hai già capito visto che mi dici di descrivere il rapporto non solo tra
Matteo e Martina, ma anche tra lei Diego e Stefano (ehi i conti non tornano eheheh)! Comunque hai ragione…
dovevo spiegarlo meglio, cercherò di farlo più avanti in qualche modo! Ho capito
ciò che vuoi dire (sul “troppo libero”), e ti do anche in questo caso ragione…
io l’ho difeso a “spada tratta” solo perché ADORO Matteo ;o)!
L’acqua
è gelida e mi sembra impossibile che io lo stia facendo davvero, eppure sono
immersa fino al collo nell’acqua nera. Matteo è poco lontano da me, si è
avvicinato qualche volta ma io mi sono prontamente allontanata. Deve trovare
strano il mio comportamento ma non mi sembra il caso di confessargli che non
indosso il reggiseno e ho paura di ciò che potrebbe intravedere. Mi rendo solo
ora conto di quanto sia stato sconveniente il mio
gesto,ma in quel momento mi era
sembrata una cosa normale. Non voglio assolutamente che lui pensi che io sia
una ragazza facile e che lo stia provocando.
Nonostante
la distanza che cerco di mantenere però ci divertiamo
molto. Lui continua a schizzarmi con l’acqua, e mi mostra come devo lasciarmi
trasportare dalle onde. Mi lascio cullare da queste, che arrivano impetuose e
mi sembra di galleggiare nel vuoto. Mi sento così bene e felice, se non fosse che sto congelando.
Improvvisamente
Matteo mi afferra per un braccio e mi attira a se, sento le sue dita scivolare
sulla mia pelle.
-
Stai attenta. – mi dice con sguardo serio. – Ti stai
allontanando troppo dalla riva, è pericoloso con questo buio. – spiega
mentre continua a tirarmi verso di lui.
Siamo
di nuovo ad una distanza che io percepisco come pericolosa, e sento di nuovo il
cuore battermi in modo accelerato.
Il
vento mi sfiora la pelle con forza facendomi tremare, sento il petto dolermi a
causa del freddo e mi accorgo con orrore che l’acqua non mi arriva al collo ma
lascia scoperto il mio seno.
-
Ah! – urlo cercandomi di coprire ed immergermi nell’acqua.
-
Che c’è? – mi domanda abbassando lo sguardo verso di
me.
Faccio
appena in tempo ad immergermi di nuovo nell’acqua. Lui mi guarda interrogativo.
-
Niente… credo di aver pestato qualcosa. – dico tremante.
-
Forse dovremmo uscire. – ribatte mentre mi guarda, e comincia a muoversi verso
la riva.
-
Sì. – rispondo dispiaciuta ma sollevata, non si è accorto di niente. – No aspetta! Resta qui, vado prima
io. Tu aspetta. – grido pensando ai miei vestiti gettati a terra,
preferisco vestirmi senza di lui nei paraggi.
-
Ma ho freddo! – replica.
-
Aspetta ci metto un attimo. – insisto cominciando a
muovermi verso la riva.
Esco
dall’acqua e l’impatto con l’aria fresca mi toglie il respiro. Rapidamente
indosso i miei abiti sparsi a terra e urlo a Matteo che può
venire.
Rimango
a guardarlo mentre esce dall’acqua, noto divertita che
ha un po’ di pancetta, ma mi ritrovo a pensare che infondo gli dona. Quando si è avvicina di più con una scusa distolgo lo
sguardo da lui.
-
Ti è piaciuto? – mi domanda quando entrambi esausti e rivestiti ci sediamo a
terra sulla sabbia asciutta che si appiccica ai nostri corpi bagnati.
Arrossisco
stupidamente per la sua domanda.
“Perché suona come qualcosa di osceno? “ mi chiedo nervosa.
-
Sì. – rispondo dopo. – Grazie. -aggiungo voltandomi a guardarlo e sorrido con dolcezza.
Anche
lui mi fissa con i suoi occhi marroni. Vorrei abbassare lo sguardo ma non ci riesco. Restiamo in silenzio per un po’,
sento avvicinarsi sempre di più il suo respiro. Lo sento così vicino che
ora sono io a percepire i battiti del suo cuore che accelerano. Improvvisamente
senza pensarci socchiudo gli occhi e mi sento premere sulle labbra qualcosa di
salato.
Damynex ho l’impressione
(diciamo la speranza) che questo capitolo ti piacerà… e potrai anche dire: “avevo ragione io”! Sì Martina sta vivendo e vivrà delle
belle esperienze…
Pesciolina04… ma la smetti di seguirmi? Sono una
scrittrice così famosa ormai che nonostante cambi d’identità i miei fan
m’inseguono e riconoscono ovunque (non fateci caso ahahah)?
Lasciando i sogni ops… volevo dire
le cavolate da parte… non ho parole quindi… GRAZIE!
Sì Londonlilyt
finche dura l’ispirazione… non mi lapidate però quando
gli aggiornamenti diventeranno più rari ;o)!
Ringrazio anche tutti
coloro che leggono ma non commentano… GRAZIE… comunque se vorrete dire la
vostra mi farete davvero felice!!!
P.s.
Scusate se il capitolo è particolarmente corto… ma è
uscito così!
Ho
la mente vuota e gli occhi serrati, le mani stringono la sabbia umida sotto di
me, e le mie gambe non riescono a muoversi. Sono come parapalizzata, e non
riesco a reagire, non che ne abbia molta voglia.
Matteo
mi sta baciando con dolcezza, è un bacio delicato, dolce, nonostante il gusto
salato. Sento la pelle del viso prudermi a contatto con le sue mani sporche di
sabbia, eppure non voglio che smetta. Mi piace e vorrei che continuasse per
sempre, tuttavia un pensiero comincia a formarsi nella mia testa.
“KAORI! “ nella mente si forma il pensiero delle poche
volte che mi è capitato di scambiare qualche parola con lei. Penso a come l’ho
trovata simpatica e gentile, penso a come mi era sembrata perfetta per Hunter
quando ho letto che stavano insieme. Penso a tutte le volte che lui me ne ha
parlato con dolcezza.
-
Io… non posso… - dico scostandomi da lui.
Matteo
rimane in silenzio immobile, ancora proteso verso di me, con la testa
abbassata.
-
Mi spiace! – dice restando nella stessa posizione. – Non avrei dovuto. –
continua sempre senza guardarmi.
-
È stata colpa mia… io non… - cerco di spiegare mentre mi alzo.
Anche
lui si rialza e mi afferra per un braccio.
-
Aspetta. Non è stata colpa tua, scusami. – dice tendendomi il braccio.
-
Io… - abbasso lo sguardo, non riesco a sostenere la sua espressione confusa.
-
Non so cosa mi sia preso… io amo Lucia! Non la lascerei per nessuno al mondo… no so cosa… - cerca di spiegarmi, ma le sue parole mi fanno
male.
“Cosa vorrebbe dire con “la amo” e “non la
lascerei mai”? Mi ha appena baciata!“ penso alterata.
-
Non avevo mai incontrato una ragazza come te… - continua tenendomi il braccio.
-
Lasciami! – dico dura, le ho già sentite le cavolate che stai per dire penso
guardandolo in faccia.
-
Aspetta… non hai capito. Tu mi piaci molto, sei simpatica, allegra, una ragazza
speciale. – mi dice, sento le lacrime annebbiarmi la vista.
-
Vorrei andare via. – dico mentre mi abbasso a raccogliere i sandali, cercando
di nascondere le lacrime.
Mi
sento così male, mi piaceva Matteo. Avevo passato delle ore a parlare con lui
su msn, di tutto e di niente, ed ero convinta che
fosse un ragazzo fuori dal comune. Ricordo che era
stato lui il primo a chiedermi se mi ero offesa per la battuta di Stefano, e dopo
un mio “certo che no”, mi aveva detto che saremmo andati d’accordo. Da quel
giorno in poi avevamo cominciato a parlarci regolarmente.
Mi
raccontava del suo lavoro, di cosa amava, di cosa odiava, in ciò che credeva e
in cosa no. Mi aveva parlato di Lucia/Kaori, di come
si erano messi insieme, del loro rapporto, di come lei fosse avvolte
insicura (come me pensai) e di come lui cercava di convincerla del suo valore.
Avevo
avuto l’impressione che fosse un ragazzo per bene, uno
di quelli che non ha problemi a scherzare in modo malizioso, o uscire, con
un’altra perché sapeva di amare la sua ragazza e non ci pensava nemmeno alle
altre.
Per
questo morivo dalla voglia di conoscerlo personalmente, a differenza degli
altri non mi metteva in soggezione, a differenza degli altri sapevo che tra noi
poteva solo nascere una bella amicizia. E poi lo trovavo davvero simpatico,
spiritoso, ironico, era capace di farmi morire dal ridere con poche righe.
Mi
faceva male scoprire che invece tutto ciò che avevo pensato di lui non era
vero. Si era dimostrato per tutta la sera un ragazzo simpatico e dolce come
pensavo, ma ecco che aveva rovinato tutto in un istante. Non con il bacio, su
quello potevo anche sorvolare, infondo non mi aveva baciata da solo. Ma non
potevo perdonare le sue parole, le tipiche parole di uno che vuole
solo divertirsi un po’ lasciando ben chiaro che però “ama” la sua ragazza e non
la lascerà.
Cosa
pensa che io sia, una stupida che si lascia intenerire da certe parole, e lo
lascia fare nella speranza che cambi idea e lasci la sua ragazza per me? Non
potevo credere che avesse così poca considerazione di me, non potevo crederci
che era soltanto questo ciò che voleva.
Avevo
creduto in una nostra possibile amicizia, mentre lui aveva solo intenzione di…
beh era chiaro no?
-
Martina… - dice mentre con i sandali in mano cerco di camminare velocemente
sulla sabbia, ma i piedi mi sprofondano ad ogni passo. - Giglio… - insiste.
“Non posso crederci, cosa vuole “turbarmi”
chiamandomi con il mio nick? “ penso furiosa, ma
deve esserci riuscito, perché scoppio a piangere.
Lascio
cadere i sandali quando ancora una volta la sua mano si stringe attorno ai miei
polsi e mi attira verso di lui, abbracciandomi con dolcezza.
Lentamente
mi calmo e smetto di piangere, vorrei sciogliermi dal suo abbraccio ma non ne
ho la forza, e poi sto così comoda tra le sue braccia.
“Oh No… sono una di quelle stupide che si
lascia intenerire da certe parole” penso con orrore, e scoppio nuovamente a
piangere in modo vergognoso.
Restiamo
in quella posizione per un po’, cerco di trattenere le lacrime ma più il suo
corpo caldo mi tranquillizza più mi sento male. Non posso credere di star
facendo una cosa del genere ad una ragazza, che sebbene io non conosca, sia
stata gentile con me.
Al
pensiero di Lucia mi scosto nuovamente da lui con determinazione.
-
Non penso che tu sia una stupida. – mi dice senza darmi il tempo di fare o dire
qualcosa. – E non ho intenzione di divertirmi con te e poi tornare da lei. –
continua a dire sorridendomi.
Cerco
di dire qualcosa ma mi porta un dito alla bocca.
-
Tu mi piaci, sei una ragazza speciale, e sono venuto con l’intenzione di
conoscerti perché sapevo che saremmo andati d’accordo, e diventati amici. –
continua tenendo il suo dito premuto contro le mie labbra. – Forse fin troppo.
– aggiunge mettendosi a ridere.
Rimango
a guardarlo confusa, non so che dire. Mi chiedo cosa voglia da me, ma non posso
fare a meno di pensare che è riuscito a capire alla
perfezione ciò che pensavo.
-
Ti va di andare a prendere qualcosa da bere? – mi domanda cominciando a
muoversi verso il locale.
-
No. – rispondo secca senza accorgermene, io e la mia abitudine di non pensare
prima di parlare.
-
Mi spiace! – replica lui.
“Non dirmi così, finirò per crederci”
penso.
–
Non dovevo baciarti, sto cercando di capire anche io cosa sia
successo. Cosa mi sia preso. Il fatto è che ho solo due certezze, che
amo Lucia, e che non voglio perdere la tua amicizia. – mi spiega fissandomi. –
O quella che sarebbe dovuta diventare un’amicizia. – aggiunge.
Rimango
in silenzio, cercando ancora di capire cosa voglia da
me. Sono ancora più confusa di prima, ma non riesco a non credergli.
-
Anche io non voglio perdere la tua amicizia. – rispondo, lasciandomi scappare
l’ennesima lacrima.
-
Frignona! – replica passandomi una mano sui capelli e sorridendo con dolcezza.
–
Sei gelata. Andiamo. – dice poi dopo un attimo,
prendendomi la mano, che però lascia subito andare imbarazzato.
Damynex
magari dalla cena no… ma quasi! Comunque il tuo commento sul titolo mi ha fatto
piegare dalle risate… perché per un attimo ho pensato di dare un nome del
genere al capitolo! Dopo un “urlo” di rabbia per la mia stupidità… ho corretto
tutti i “urlò” ;-)!
Hehe
pesciolina04 (anche la mia cercava di essere una risata maligna) ho i miei
metodi per liberarmi delle persone… ad esempio scaricando tutto il lavoro su di
loro (ops no questo lo faccio sempre ahah)! È vero… mi sa che nessuno l’aveva
avvisata a Martina di questa cosa O.o”!
D’oh
londonlilyt… ho fatto “tornare indietro il tempo”
perché un bagno di mezzanotte a inizio ottobre mi sembrava una cavolata per il
freddo, e invece mi dici che per essere a metà settembre fa ancora caldo la notte al mare (sniff)!
Vista la gaffe allora facciamo che siamo più a nord hehe ;o)!
Fatemi
sapere se il capitolo rende… mi ci è voluto di più che per i precedenti! Mi sto
già impigrendo io… o non va?
Per
tutto il viaggio di ritorno io e Matteo siamo rimasti
in silenzio. Avevo per un attimo sperato che tutto fosse tornato normale, ma non
potevamo cancellare quello che era successo neanche volendo.
Ci eravamo
baciati, in un impeto di non so cosa, ma ci eravamo baciati. E per quanto mi sentissi in colpa per Lucia, per quanto cercassi di non
ammetterlo, la cosa mi era piaciuta. E parecchio
anche.
Sbirciavo
dalla sua parte mentre appoggiata al finestrino fingevo di dormire. Sembrava
teso, e in imbarazzo, teneva il volante con le due mani e sembrava stringerlo
eccessivamente. Non volevo farmi un’idea sbagliata ma sapevo che anche a lui il
bacio era piaciuto, e doveva essere confuso quanto me.
Mi
salirono di nuovo le lacrime, era inutile sperare che saremmo diventati amici, avevamo rovinato tutto. Ero sicura che nonostante il nostro
chiarimento lui quella sera se ne sarebbe andato, dopodiché ci saremmo scambiati ancora due parole su msn
e alla fine inevitabilmente ci saremmo persi di vista. Non era niente per me,
lo conoscevo realmente da solo poche ore, ma il pensiero di perderlo mi faceva
male. E come se non bastasse con lui avrei perso anche Diego e Stefano.
Devo
trovare qualcosa da dirgli, devo parlargli, devo convincerlo a non lasciarci
così. Voglio rivederlo ancora, ridere alle sue battute, scherzare, farmi
prendere in giro. Voglio che mi stringa di nuovo tra le sue braccia.
Sì
voglio anche quello!
Mi
sento così in colpa, un vero verme! So che infondo Lucia non è niente per me,
ma tante di quelle volte ho giudicato le altre ragazze
che si mettono con uomini fidanzati fregandosi delle loro ragazze, che magari
conoscono pure. Però non volevo che tra me e lui
finisse tutto così.
Mi
scosto dal finestrino e lo guardo, mi sorride con dolcezza, ma noto che è
strano. Vorrei dirgli quello che penso, ma qualcosa mi blocca.
Abbasso
lo sguardo, so di non potergli chiedere niente, so che ama Lucia, e non potrei
sopportare di essere felice a discapito di qualcun
altro.
“Se anche lui prova la stessa cosa finirà per lasciarla e verrà a cercarmi, non posso
essere io a chiederglielo. Non è giusto per nessuno dei tre. “ penso, e nel
farlo mi volto di nuovo a guardarlo e sorrido.
Poco
dopo la mia decisione arriviamo sotto casa mia, sono
quasi le tre e l’aria è ancora fredda. Quando ferma la macchina rimaniamo per
un po’ immobili senza sapere cosa dire e fare, forse dovrei scendere e
andarmene,ma non voglio lasciarlo così. Non gli
chiederò di amarmi ma vorrei che sapesse che possiamo
ancora essere amici.
-
Mi piacerebbe se fossimo amici. – dico voltandomi a guardarlo. Lui però rimane
zitto, non si volta a guardarmi sorridendo con dolcezza.
“Oddio no, sto per piangere di nuovo.” penso cercando di scacciare indietro le lacrime.
Faccio
per scendere ma a quel punto lui parla.
-
Non posso. – mi dice, e per la terza volta non riesco a trattenermi, ma
stavolta le lacrime mi scendono pigre sulle guance. – Mi rendo conto che mi
piaci troppo per continuare a vederci. – aggiunge sempre senza guardarmi.
Tocca
a me restare in silenzio stavolta, ma cosa posso dire? Me la sono presa con lui
quando ho pensato che voleva solo divertirsi e tornare dalla sua ragazza, come
posso ora prendermela perché invece di divertirsi e tornare dalla sua ragazza,
mi dice sinceramente che gli piaccio troppo per vederci ancora?
-
Ok! – rispondo decisa e scendo dalla macchina, vorrei fermarmi là e scoppiare a
piangere, ma mi trattengo.
“Avrò tutto il tempo di farlo a casa” mi
dico.
Mi
avvicino e cerco le chiavi per aprire il portone, ma non riesco a trovarle.
-
Stupida borsa. – urlo dimenticandomi che sono quasi le
quattro del mattino.
-
Cerca di capirmi… - sento la voce di Matteo alle mie spalle, ero così
concentrata a non mettermi a piangere che non mi ero accorta che la macchina
non è ripartita. – Da una parte vorrei approfondire l’amicizia con questa
ragazza meravigliosa che ho appena conosciuto, dall’altra mi rendo conto che è
troppo meravigliosa per volerle restare amico. – cerca
di spiegarmi.
-
Non sono meravigliosa. – dico rendendomi conto di aver detto una cosa stupida,
e inutile.
-
Per me sì. – replica lui, sorridendomi.
Cerca
di dirmi qualcos’altro, ma lo azzittisco: - Ciao. – dico.– A presto! - sussurro mentre lo bacio sulla
guancia.
So
che in questo modo sto solo sfuggendo, ma mi sento stanca e non mi va più di
parlarne. E poi sono così felice di rivedere quel
sorriso che pensavo di aver perso. Anche se so che è solo un
illusione.
Ciao Franca… oddio dici che dovrei
rallentare (non sei la prima)! Comunque grazie per i
complimenti… e lo so uscire e farsi baciare da uno appena conosciuto non è il
caso *_*! Non mi esprimo su Matteo… eheh! Uhm per il
pezzo iniziale ci vorrà un po’… ti “toccherà subirti” un bel po’ di storia
prima ^_^! Fammi sapere se preferisci che aggiorno più lentamente (cosa che comunque finirò per fare… sto periodo stavo male e quindi ho
avuto molto tempo)!
Pesciolina… ma nooo che hai capito :o)
(voleva essere un sorriso smagliante)! Già bella batosta… ma diciamo che la
supererà (Giglio fischietta), e anche qui non mi esprimo più su Matteo! GRAZIE
^_^
Ahah Damynex… mi hai fatto di nuovo morir dal ridere! Anche qui ripeto… vedrai che la nostra (pseudo)eroina
supererà la cosa! Grazie… allora il capitolo non è venuto male… yuppie!
Ah volevo dirvi che il primo capitolo è stato migliorato,
perché una “strana” tipa (che mi ha spaventata) me
l’ha corretto… speriamo per voi (mica per me, nooo) che questa “bizzarra”
creatura del mare decida di migliorare anche i prossimi capitoli :o) (di nuovo
voleva essere un sorriso smagliante)!
Mi
sono da poco seduta al computer dopo quattro giorni in cui avevo
accuratamente evitato la cosa. In verità non mi ero imposta di non
starci mai, ma avevo approfittato degli esami, i giri per iscrivermi
all’università, per dirmi che non mi collegavo in quanto
non avevo tempo. Infondo capitano dei periodi in cui non hai neanche tempo per
sederti a scaricare la posta no?
Mentre
controllo la mia casella e-mail non posso fare a meno
di notare gli innumerevoli avvisi di pm ricevuti sul
forum.
Mi
chiedo se qualcuno di quelli sia di Matteo. Digito sullo schermo l’indirizzo
internet del forum, e automaticamente mi si apre davanti quella pagina così familiare.
Mi compare subito l’avviso che ho dei messaggi
privati, come al solito mi viene mostrato solo il primo: è di The Punisher.
“Ciao…
che fine hai fatto? Hunter non avrà mica fatto come al
suo solito con le ragazze che conosce su internet e ti ha ucciso… dopo averti
violentata s’intende! “
“Tipico messaggio di The Punisher! “
penso divertita.
Scorro
rapidamente gli altri sei messaggi, stranamente noto prima che Diego non mi ha
ancora risposto alla mail, e solo dopo che nessuno dei
messaggi è di Hunter.
Tristemente
apro gli altri, due sono di due utenti che m’invitano ad entrare nel loro nuovo
forum, gli cancello senza cliccare
il link per dare un’occhiata.
Il
quarto è di Yukio, la cosa è un po’ strana visto che
non ci siamo mai scambiati nessuna mail.
“Ciao,
ho letto che hai letto (hehe) “Morte di mezza estate”
di Mishima e che ti è piaciuto molto più di
“Confessioni di una maschera”. Non potevo che complimentarmi con te, tutti
preferiscono il secondo, ma solo perché è l’unico di
cui hanno trovato delle recensioni, secondo me ;o)!
Se
vuoi leggerti qualche altro libro giapponese (o no) sarò felice di
consigliartene qualcuno… lo stesso vale per te!
Ciao
Yukio (Mishima)!“
Leggo
più volte il messaggio, sono contenta che mi abbia scritto. Ho letto che è un esperto
della cultura Giapponese, e volevo parlarci da tanto, ma non sapevo
mai cosa scrivergli.
Pensando
a cosa avrei potuto rispondere, mi ricordo che mi
mancano ancora due messaggio da leggere.
Sono
entrambi di The Punisher:
“
Dimenticavo…
fammi sapere se sei in paradiso o all’inferno! “
“E’ pazzo?“ mi chiedo.
“Non
mi resta che informare i tuoi genitori su dove abitualmente Matteo, nasconde i
suoi cadaveri! “
Rileggo
di nuovo i suoi tre messaggi nell’ordine giusto e scoppio a ridere, o una
voglia pazza di aprire msn e parlare un po’ con lui.
Rimango per un attimo davanti alla pagina di msn, ho
paura di collegarmi. Matteo è in linea, sarà sicuramente al lavoro, e se mi
scrive? O peggio, se non lo fa?
Anche
The Punisher è online, ma lui lo è sempre penso,
anche quando non c’è.
Decido
di collegarmi e dopo averlo fatto mi alzo con la scusa di prendere uno yogurt,
ma in realtà non voglio restare ferma a fissare lo schermo come una scema.
Dalla
cucina mi raggiunge il suono noto di qualcuno che ti ha scritto qualcosa. Cerco
di controllarmi per non precipitarmi al computer come una pazza furiosa, ma non
riesco bene nel mio intento perché rovescio a terra il vasetto di yogurt appena
aperto.
-
Cazzo! – grido, abbassandomi a pulire.
The
Punisher dice:
Che hai fatto a
Matteo? Da quando è tornato è un po’ strano…
The
Punisher dice:
Ma hai il computer
all’inferno?
Mi
siedo davanti al computer con quel che resta del mio yogurt e sorrido leggendo
lo schermo.
Giglio
dice:
All’inferno non lo so… qui in PARADISO sì!
The
Punisher dice:
Allora sei viva… perché i “gigli” non vanno
in paradiso
Giglio
dice:
ahahah
Rimango
per un po’ a parlare con The Punisher, sperando che anche Matteo mi scriva
qualcosa di spiritoso fingendo che tutto sia rimasto uguale tra
di noi. Ma lui non si fa sentire, e io non me
la sento proprio di scrivergli.
Oh
ecco qua la BIZZARA Creatura del mare!
Grazie per i complimenti e specialmente per l’aiuto! Come ho detto anche a me
il pezzo iniziale piace tantissimo, spero solo di non avervi depistato troppo O.o!
Morna grazie per i complimenti! Però non preoccuparti
nessuno si è lamentato dei capitoli corti, tranne chi aveva fretta di leggere
il seguito, ma quello è un complimento non una lamentela ;o)!
Sono contenta che inizi anche tu a leggere e commentare la storia…. spero di non deluderti!
Adesso
basta Londonlilyt!
Ho cercato di resistere alle tue allusioni senza impicciarmi, ma non ce la
faccio più! Devi ASSOLUTAMENTE raccontarmi la tua esperienza
con il tipo su internet… sono troppo curiosa ^_^! Non scherzo e la mia mail ce l’hai ;o)!
Oddio
comincio ad arrossire… grazie Starry! Sono contenta che tua abbia “scovato” la mia storia…
e spero davvero continuerai a leggerla ed apprezzarla!
Pesciolina04 non farmi domande perché chiacchierona come sono
finirò per spifferare tutto! Comunque a Martina ne
capiteranno ancora parecchie… cose che spero riuscirò a raccontare bene come ho
fatto fino ad ora (o almeno così mi avete fatto credere O.o)!
Di sicuro se continuerete a sostenermi in questo modo, l’impegno giuro non
mancherà!
Grazie
Damynex! Sì di solito tendo a
partire così così e migliorare nel mezzo… per poi
bloccarmi ad un certo punto hehe (prometto però che
arriverò in fondo stavolta)!
Beh
ringrazio anche chi legge e non commenta… anche se spero vorrete farvi avanti e
dare il vostro parere!
Temo
che forse sabato e domenica non riuscirò ad aggiornare… spero non vi
dispiacerà, comunque cercherò di riprendere il prima
possibile!
-
Davvero vi siete baciati? – urla Fabiana mentre la professoressa avvisa quali
sono i libri di testo che dobbiamo acquistare.
-
Sccc… - rispondo guardandola male e abbassandomi per
nascondermi, invano, dallo sguardo dell’insegnante.
-
Davvero vi siete baciati? – ripete come se nulla fosse successo, ma con un tono
di voce più basso.
-
Sì! – le rispondo con aria afflitta.
-
Uao… racconta! – mi dice sorridendo e ignorando
l’insegnante che passando accanto a noi ci fissa
severa. – Perché non mi hai chiamata per raccontarmelo?
– aggiunge poi guadandomi male.
-
Eri ad Amsterdam. – rispondo, ma Fabiana mi guarda come per dire “e allora?”.
-
Dai racconta. – ripete ignorando la mia risposta.
-
Non adesso, o ci uccide. – rispondo mentre annuisco, cercando di sembrare
partecipe, al docente.
-
Chissene… dai dimmi. –
insiste Fabiana, ignorando la ragazza dietro di noi che si lamenta perché
stiamo disturbando.
-
No! – rispondo decisa, anche se sono contenta della sua reazione. Quando l’ho
detto a Ilenia si è limitata a guardarmi male e dire
che ero una pazza ad uscire con uno sconosciuto e spogliarmi davanti a lui su
una spiaggia deserta.
“Non che avesse torto “ penso, ma visto che ormai il danno era stato fatto avrebbe anche
potuto dirmi cosa ne pensava invece di fare la sostenuta.
-
Allora? – mi domanda Fabiana non appena l’insegnante lascia l’aula, e gli altri
cominciano ad alzarsi per cambiare classe.
-
Sei troppo curiosa! – le rispondo facendo finta di
niente.
-
Dici? Va bene allora non raccontarmi niente. – risponde uscendo dall’aula.
-
Aspetta! – le dico correndole dietro, odio quando fa così, sa che muoio dalla
voglia di raccontarglielo. Non potrebbe fingere?
Mentre
aspettiamo che Yoshimoto, il nostro insegnante di grammatica giapponese, arrivi
le racconto cosa è successo tra me e Matteo. Fabiana al contrario di Ilenia ascolta in silenzio senza interrompermi e
rimproverarmi per la mia irresponsabilità.
-
Cavolo! – dice quando finiscoil
racconto. – L’hai risentito? – mi domanda subito dopo essere rimasta in silenzio
per una attimo.
-
No! – rispondo dispiaciuta pensando alle volte che mi sono rimessa al computer
aspettando che lui scrivesse qualcosa.
-
Ma a te… tu pensi… insomma a te piace? – mi chiede
cercando di soppesare le parole.
-
Non lo so. Fabi… è così simpatico, non è carino, ma
il suo sorriso mi lascia senza fiato. – le dico ripensando a tutte le volte che
Matteo mi ha sorriso.
-
Ti piace! – mi dice come se dalle mie parole avesse capito tutto.
-
Io… non voglio che lasci la sua ragazza per me. – replico.
-
Sei una scema. Non puoi aspettarti che lui la molli se non gli hai fatto capire
che ci stai. Insomma non aspettarti una cosa del genere da un ragazzo, perché
loro non sono dei sciocchi romantici come… - dice
Fabiana, ma s’interrompe.
-
Come me? – dico completando la sua frase.
-
L’hai detto tu. – risponde lei mettendosi a ridere. – Quando
capirai che i ragazzi vanno conquistati con l’ingegno e non con il
romanticismo? – mi domanda agitando la testa perplessa.
-
Io non so se voglio conquistarlo. Vorrei che fossimo amici. – le dico, ma mi
penso subito, so come la pensa Fabiana su questo argomento
e temo che inizierà con il suo solito dibattito.
In effetti mi guarda contrariata e comincia a sbuffare.
-
Ma dai… lo vuoi capire o no che non esiste l’amicizia
tra un uomo e una donna? – dice fissandomi, ma io abbasso lo sguardo. – Se c’è amicizia è perché i due si piacciono. E se ad un
ragazzo piaci è inevitabile che prima o poi faccia
certi pensieri su di te… e da là è fatta! – mi spiega, forse per la
quarantesima volta da quando ci conosciamo.
Non
sono mai d’accordo con il suo pensiero, effettivamente non ho molti amici
“intimi” maschi, ma so che non è così per tutte.
-
Dietro l’amicizia c’è sempre qualcosa! E ti assicuro
che presto o tardi si farà sentire. – aggiunge lei, sto per replicare ma
rimango in silenzio. Non lo sapevo ancora ma un giorno le avrei
dato ragione.
Ciao… piccolo capitolo “transitorio”! Scusatemi… ma se la
storia è fatta solo di “fatti” finirei per stancarvi ;o)!
Comunque non disperate, alla nostra Martina stanno per
capitare un sacco di cose ^_^!
Eccoti accontentata Damynex…
aggiornamento rapido (non come il solito ma spero vada bene)! Ti piace The
Punisher? Non so se sia meglio o peggio di Matteo… ma ti assicuro che come
personaggio si farà notare ;o)!
Morna TROPPE GRAZIE
per il tuo commento! Era proprio l’idea che volevo dare di The Punisher… un
tipo “macabro”… ora però non pensate male di lui ^_^! Quanto all’essere l’antagonista…
beh come ho detto a Damynex… The Punisher come personaggio
si farà notare ;o)!
Pregasi le persone che “mi anticipano” e hanno capito che
adoro spifferare… abbandonare subito questo spazio recensioni! CAPITO… Pesciolina04 ahahah!
Comunque: niente dico ;oP!
Starryil tuo complimento mi fa venire i
brividi e mi vengono le lacrime agli occhi… quando leggo un libro provo proprio
quella sensazione (di avere i personaggi vicino), e sentire che qualcuno prova
la stessa cosa leggendo qualcosa che ho scritto io…ç_ç!
GRAZIE DI
CUORE (il GRAZIE è logicamente esteso a tutti
voi che commentate... e leggete)
Sento
il vento fischiare violento dietro alle finestre, mentre seduta al pccerco alcune informazioni su un
film giapponese degli anni trenta che il professore di storia del Giappone ci
ha consigliato di vedere. A quanto pare non si trova
in commercio e bisogna ordinarlo su internet, ricerco il titolo da google e mi
stupisco nel vedere che i primi link riportano al mio forum sul Giappone.
Clicco
il link per sapere chi ne ha parlato e un po’ meno sorpresa vedo
chea farlo sono stati The Punisher e
Yukio. Leggo rapidamente cosa scrivono, e mi ricordo che The Punisher mi aveva detto di possedere molti film giapponesi, e apprezzare
il cinema orientale.
Mi
collego velocemente a messenger, è la prima volta da giorni che lo faccio senza
pensarci due volte, apro la finestra di dialogo con The Punisher.
Giglio
dice:
Ciao… tu hai visto Meitō Bijomaru?
The
Punisher dice:
certo che sì…
Giglio
dice:
com’è?
The
Punisher dice:
non è per te…eheheh
Giglio
dice:
dai… lo devo vedere
per l’università!
The
Punisher dice:
ah ecco… bello
comunque… per chi ama il genere!
Giglio
dice:
insomma una noia
mortale di una pesantezza inaudita?
The
Punisher:
praticamente… ahah
Giglio
dice:
come faccio a
trovarlo?
The
Punisher:
non lo trovi… è
quasi impossibile farlo!
Giglio
dice:
e tu allora come
l’hai visto?
The
Punisher dice:
io ce l’ho…
Giglio
dice:
allora si trova…
The
Punisher dice:
se hai un amico che
te lo compra in Giappone e ti mette i sottotitoli in italiano sì…
The
Punisher dice:
… se no lo puoi vedere tutto in Giapponese
ahah (e comunque prima trovarlo)
Giglio
dice:
O_o”
The
Punisher dice:
già…
Giglio
dice:
hum…
tu però ce l’hai...
Giglio
dice :
... prestamelo !
The
Punisher dice :
Certo...
The
Punisher dice :
... basta che lo vieni a prendere !
“
Cazzo! “ penso leggendo la frase di
The Punisher.
The
Punisher dice:
fra una settimane è
il mio compleanno… facciamo un mini raduno, tu vieni e ti do il film!
The
Punisher dice:
caduta dalla sedia
fifona???
Fisso
lo schermo senza sapere cosa dire. Vorrei andarci, quando ho accettato di
uscire con Matteo mi sono ripromessa di andarli a trovare al più presto, ma
dopo quello che è successo!
_________
Hai
appena ricevuto un trillo da The Punisher.
_________
Lo
schermo del pctrema svariate
volte. Penso rapidamente a cosa rispondere, e decido di mentire.
Giglio
dice:
il 20 non posso… se
solo il tuo compleanno fosse stato qualche giorno dopo… sorry!
The
Punisher dice:
tipo il 27?
The
Punisherdice:
beh si fa la settimana dopo…
Giglio
dice:
ma tu non eri
quello che non ama festeggiare?
The
Punisher dice:
infatti non
festeggio il giorno del compleanno (giorno in cui me ne starò in solitudine a
casa),
ma approfittiamo
che c’è la mostra sul Giappone Medievale!
Giglio
dice:
eBarbie?
The
Punisher dice:
lei che c’entra?
Giglio
dice:
come che c’entra?
Vuoi passare il tuo compleanno in solitudine, a lei non ci pensi?
The
Punisher dice:
è il mio compleanno
mica il suo!
Giglio
dice:
sì ma vorrà passarlo
insieme a te no?
The
Punisher dice:
e perché? È il mio compleanno decido io cosa fare…
Giglio
dice:
ma non sei solo…
The
Punisher dice:
non cambiare
discorso vieni? Se no niente film…
Giglio
dice:
lei vorrà
festeggiare con te…
The
Punisher dice:
lei rispetta ciò che
voglio… e non ignorarmi!
Giglio
dice:
io non posso…
The
Punisher dice:
non è vero… non
potevi il 20, quindi il 27 è una scusa!
The
Punisher dice:
FIFONA
Giglio
dice:
vedrò…
The
Punisher dice:
mi sa che stasera
mi rivedo Meitō Bijomaru!
Giglio
dice:
dai me lo spedisci?
The
Punisher dice:
No… te lo preparo, ma se non vieni niente
eheheh!
The
Punisher dice:
ora devo andare…
buona ricerca!
Rimango
seduta per un po’ a rileggere quello che mi ha scritto The Punisher, mentre
ogni tanto mi fermo a guardare il contatto di Matteo, cercando il coraggio di
scrivergli qualcosa. Ma non c’è niente da fare, non me
la sento di scrivergli, e tanto meno di rivederlo. Penso tristemente che ho due
settimane di tempo per trovare una buona scusa e non andare al
mini raduno.
Beata
te Damynex… io sono decisamente più Martina: timida e impacciata! Quanto all’attesa
ieri non ho aggiornato… però oggi eccomi qui ;o)!
Morna devi
spiegarmi come mai l’osservazione I GIGLI VANNO IN
PARADISO (me curiosa eheh)! Tu invece la pensi un po’
come Fabiana?
Londonlilyt non preoccuparti… le tue recensioni mi fanno piacere! Ma
se ti capita di non fare in tempo a postarle mi
dispererò un po’ ma nulla di più ahah (scherzo)! Concordo con te… anche io ho
un migliore amico maschio!
Pesciolina04 guai
a te se ci riprovi… o finirà che spiffero per davvero!
Tenersi la storia per se? Scherzi… Martina (come qualcuno eheheh) è una gran chiacchierona,
figurati, se non si sfoga impazzisce!
Altro capitolo “di mezzo”… non disperate ancora però, perché
fra poco Martina “partirà all’avventura”!!!
Mi
siedo davanti al pc insicura.
Ho passato gli ultimi sette giorni a cercare il film che devo vedere, ma come
aveva predetto The Punisher non sono riuscita a
trovarlo da nessuna parte.
So
che i miei compagni sono nella stessa barca, ma da quando ho fatto la
stupidaggine di raccontare a Fabiana che uno dei miei amici virtuali, come ama
chiamarli lei, ha una copia del film, con tanto di sottotitoli in italiano,
tutti (pur non sapendo da dove proviene tale copia) non fanno altro che dirmi
che devo procurarmela ad ogni costo.
Mentre
ogni giorno mi chiedono notizie del film guardo Fabiana con fare assassino, ma
lei si limita ad alzare le spalle e sorridermi dicendo: - Non preoccupatevi,
andrà a prenderlo sabato prossimo! -.
Io
mi limito a guardarla male e nonostante la voglia che avrei di arrabbiarmi non
posso farlo, perché non me la sento di spiegare ai miei compagni di università cosa m’impedisce di procurarmi la copia del
film.
Lei del resto anche quando siamo sole e la
rimprovero per ciò che mi ha fatto, si giustifica dicendo che l’ha fatto per me.
-
Così avrai una scusa da dare a te stessa, per andare a trovare Matteo. – mi
dice ridendo.
Seduta
davanti al computer mi collego a messenger, voglio
provare a chiedere di nuovo a The Punisher di inviarmi il film. Ho intenzione
di dirgli che ne ho un disperato bisogno, ma non posso assolutamente venire il
ventisette perché mia madre si è ammalata e devo stare con lei.
Mentre
decido se collegarmi o meno, ho evitato di farlo
questi giorni proprio per schivare i continui “attacchi” di The Punisher per
convincermi ad andare, penso che dirle la cosa di mia madre è patetico e temo
che lui non ci crederà mai.
In
quando penso a quale scusa usare, mi collego perché so che altrimenti finirò
per non avere il coraggio.
Non
appena metto il mio stato di messenger come online lo
schermo inizia a lampeggiare, immaginando che sia The Punisher apro la pagina
senza guardare il nome. Rimango stupita quando mi accorgo che in realtà è
Hunter.
Hunter
dice:
Hola :o)
Non
rispondo, il cuore mi batte forte e le mani mi tremano.
Hunter
dice:
conosco una ragazza
che mi ha detto “a presto”… ma ho paura che mentisse
“
Sono una scema! “ penso mentre una
lacrima mi scivola sulla guancia.
Hunter
dice:
senti… so che sarà
imbarazzante, ma se tu decidessi di venire sabato prossimo…
Hunter
dice:
sì insomma ne sarei
davvero felice! Potremmo iniziare da capo… e sono
sicuro che diventeremo amici.
Mentre
leggo le frasi di Matteo, le mie dita si muovono sulla tastiera del computer
come alla ricerca di una lettera, ma quello che cercano è il coraggio di
scrivere.
Hunter
dice:
beh… se non vuoi
parlarmi posso capire! Però sappi che mi piacerebbe
vederti…
Giglio
dice:
Ciao :o)…
“
Le mie mani hanno deciso da sole di farlo
o sono impazzita? “ penso vedendo la mia scritta rosa in evidenza sullo
schermo bianco.
Hunter
dice:
allora ci sei…
Giglio
dice:
sì…
Hunter
dice:
:o)
Giglio
dice:
penso che verrò… The
Punisher deve darmi una cosa!
Hunter
dice:
Stefano ne sarà felice… e anche io!
Giglio
dice:
tutto bene…
Hunter
dice:
sì… non ci sentivamo
da un po’ è? Volevo scriverti ma…
Mi
lascio scappare un’altra lacrima. Sarò scema, ma sono
felice per ciò che mi ha detto.
Rimango
a fissare lo schermo per un po’, e poi scrivo qualcos’altro a Matteo. Entrambi
capiamo che non c’è bisogno di parlare di ciò che è successo, e ammettere il
perché questi giorni non ci siamo sentiti non farebbe
che complicare le cose, così senza accordarci evitiamo entrambi l’argomento e
cominciamo entrambi a scherzare come se non fosse successo niente.
“
Sono contenta che nonostante tutto le cose tra di noi non sono cambiate. “ mentre continuo a ridere e scherzare con lui, lo stomaco
comincia a farmi male.
È
un dolore lieve ma continuo, ho come l’impressione che il mio stomaco si stia attorcigliando su se stesso. So che la mia è paura di
ciò che succederà sabato prossimo, ma cerco di ignorarlo, perché conoscendomi so
che è il dolore tipico delle grandi aspettative!
EhehMorna… credo che questo capitolo ti dia ragione sull’essere andata
o non al raduno! Quanto a The Punisher… muta sempre sono ;o)!
Ahah… allora la pensi così sui Gigli, mi sa che non ti piacerà più molto la mia
storia allora eheh ^_^!ù
Ho postato e cancellato la storia nel giro di pochi secondi…
scusate, ma avevo fatto un casino come al solito!
Ah… credo che per un po’non posterò (fino alla
prossima settimana sicuro)! Non disperatevi però (guai a chi risponde “e
chi si dispera)… torno sicuro ;o)!
La
pioggia cade fitta e insistente e mentre pigramente esco di casa all’alba,
guardo il cielo ancora buio pensando che se non ci fosse la luna nuova questa
brillerebbe ancora alta nel cielo.
Dopo
la conversazione con Matteo ho fatto sapere a The
Punisher che poteva anche prepararmi il film, perché sarei venuta. Lui, molto
simpaticamente, mi aveva risposto che non ci credeva e che non avrebbe
accettato una “scusa dell’ultimo minuto”. Insomma aveva lasciato chiaro che
anche se mi fossi rotta una gamba, lui il film non me lo avrebbe
spedito.
Con
rabbia penso ai miei compagni di università quando
Fabiana ha annunciato che lunedì avrei portato il film.
“
Scrocconi! “ penso con irritazione. Vorrei non dare il
film anche a loro, visto che non hanno idea di cosa
passerò per averlo, ma so che per finirò per farlo.
Mentre
esco di casa penso al sorriso di Matteo e a Lucia, faccio per tornare indietro,
ma respiro profondamente cercando di convincermi che vale la pena procurarsi il
film, visto che la visione di questo mi “regalerà” due
punti in più all’esame.
Quando
arrivo alla stazione sono quasi le otto, non ha smesso di piovere, ma dal cielo
cade solo qualche gocciolina ogni tanto. Giro un po’ con la macchina alla
ricerca di un parcheggio alla sezione B, ho combinato con Fabiana che l’avrei
parcheggiata là, così che lei avrebbe trovato subito la macchina quando sarebbe
venuta a prenderla.
“
Che amica! ““ penso ricordandomi il suo
categorico rifiuto a svegliarsi all’alba per accompagnarmi alla stazione.
-
Piuttosto vado più tardi con il pullman a prendere la macchina. – mi aveva
risposto.
In
un primo momento ci ero rimasta un po’ male, ma in
quel momento non potevo prendermela con lei. Era stata così carina a difendermi
da Ilenia che mi aveva accusato di essere una stupida ad andare al raduno, da
un ragazzo che si era “approfittato” di me.
Volevo bene ad Ilenia, ma invece di prendere il
carattere aperto e avventuroso di sua madre, aveva ereditato quello rigido da militare di suo padre.
Mi
pentivo sempre le volte che uscivo con lei e Fabiana. Il loro modo di vedere le
cose era diametralmente opposto, e visto che entrambe
avevano un carattere forte, finivano sempre per discutere. Io cercavo con
qualche battuta di spezzare quell’aria pesante che si
creava tra le due, ma puntualmente entrambi mi dicevano
di stare zitta e non dire sciocchezze.
Almeno
in quello andavano d’accordo!
Trovo
parcheggio dopo qualche giro, e dopo essermi recata al binario tre salgo sul treno accompagnata dal mio ormai inseparabile dolore di
stomaco.
Il
treno è in viaggio da ormai un paio di ore, ci siamo
già fermati ad una stazione e tra una ventina di minuti si fermerà di nuovo,
dopo di che, alcune ore e sarò a destinazione. Al pensiero del mio arrivo le
mani cominciano a sudarmi, e le gambe mi tremano leggermente.
Per
distrarmi mi sono portata un libro della Yoshimoto, ma anche se è già la
seconda volta che lo leggo le parole mi scorrono davanti, come i paesaggi che
si vedono dal finestrino del treno in corsa.
Prima
che il treno si fermi alla prossima stazione, decido
di alzarmi per andare in bagno. Mentre cammino lungo il corridoio
mi accorgo che i ragazzi seduti nei posti a quattro si stanno preparano per
scendere. Decido quindi di tenermi pronta per spostarmi in quei posti, dove
potrò stare più comoda.
Mentre
quelli che devono scendere cominciano ad alzarsi per avvicinarsi all’uscita, mi
alzo anche io. Voglio sbrigarmi ad occupare i sedili, ma per paura di sembrare
ridicola non voglio che i ragazzi, tra l’altro molto carini, che si sedevano là
notino il mio intento.
Lentamente
mi avvicino, cercando di non dare troppo nell’occhio e finalmente mi siedo
comoda nella poltrona di destra, appoggiando lo zaino sul tavolino al centro.
Il treno comincia velocemente a svuotarsi, e
altrettanto velocemente a riempirsi di nuovo. Per non far sembrare che mi sono appena seduta
tiro fuori il mio libro e mi metto comoda mentre
affondo lo sguardo sul romanzo fingendo di leggere.
-
Posso? – sento poco dopo una voce sopra di me, ma non alzo lo sguardo perché
sono convinta che non parli con me.
-
Sono occupati? – ripete la stessa voce, che continuo ad ignorare.
Tra
tutte le persone che ci sono sul treno probabilmente non
si starà rivolgendo proprio a me!
–
Secondo me la Yoshimoto è un po’ sopravvalutata. – sento la stessa voce
ripetere dopo un attimo.
“
Credo proprio che parli con me. “
penso distogliendo lo sguardo dalle pagine interne del libro e guardando prima
la copertina del libro poi il “proprietario” della voce.
Felicemente
sorpresa mi ritrovo davanti un ragazzo moro, dagli
abbaglianti occhi neri, decisamente alto e slanciato. Noto subito che è un po’
troppo magro per i miei gusti, del resto ho sempre avuto un debole per i
ragazzi “pienotti”, ma a parte questo è il genere di ragazzo che solitamente mi
piace.
Mi
guarda interrogatorio, e capisco che si sta ancora chiedendo se può sedersi.
-
Posso? – ripete con tono gentile.
-
Certo. – rispondo, forse un po’ fredda, perché non appena si siede comincia a
scusarsi.
-
Non volevo criticare il tuo libro. – mi dice sempre con un tono di voce molto
gentile e, noto con piacere, caldo.
Distolgo
nuovamente gli occhi dal libro e lo guardo confusa. Non so cosa rispondere e comunque lui non me ne da il tempo.
-
Insomma, non è che non sia brava… - mi dice fissandomi
negli occhi con uno sguardo profondo, che m’imbarazza piacevolmente. – È una
bravissima scrittrice, ma ci sono moltissimi scrittori giapponesi contemporanei
e non migliori di lei. Quindi non capisco come mai lei
sia “sbarcata” all’estero mentre molti altri no. –
continua a spiegarmi sorridendo, mentre mi chiedo se faccia così con tutte le
ragazze incontrate sul treno.
Mentre
parla mi limito a guardarlo annuendo, e quando smette continuo. Noto perplessa che si aspetta una mia risposta, ma non so
proprio cosa dire.
-
Lei non è noiosa! – mi ritrovo a dire dopo un silenzio imbarazzante.
“
Noooo … “ urlo a me stessa,
due anni a studiare la cultura giapponese, e una vita ad amarla e
davanti ad un bel paio di occhi neri non so cosa dire!
Lui
mi guarda un po’ sconvolto, o forse disgustato, e ho come l’impressione che per
un attimo pensi di alzarsi e sfuggire via, ma improvvisamente scoppia in una
fragorosa risata.
Mi
guardo intorno come una scema vergognandomi perché tutto il vagone si è voltato
a guardarci, ma mentre lo guardo ridere di gusto ignoro tutti e sorrido.
-
Colpito! – mi dice mentre continua a ridere. – Non c’è che dire, hai fatto
centro. Il problema dei giapponesi è che sono noiosi. – continua a dire, con un
tono di voce forse troppo alto, ridendo. – Bravi sì, ma maledettamente noiosi.
– aggiunge infine.
-
Piacere Lorenzo. – mi dice poi quando finalmente smette di ridere.
Lo
guardo un attimo con sospetto, mi chiedo ancora se faccia così con tutte le
ragazze che incontra, ma visto che non ho nessuna
voglia di leggere e passare il resto del viaggio sola con il mio dolore allo
stomaco, gli rispondo: - Piacere Martina! -.
Le
altre due ore di viaggio passano in un istante mentre parlo con Lorenzo. Ha
venticinque anni ed è laureato al DAMS, la sua passione è l’oriente e la sua
cultura in ogni forma: libri, cinema, cibo, arte, lingua, tradizioni. In
confronto a lui mi sento davvero ignorante sul Giappone, soprattutto quando mi
dice di esserci già stato tre volte, mentre io sogno
ancora il giorno in cui metterò piede sul paese del Sol levante.
È
un ragazzo molto intelligente e simpatico, perfetto per i miei gusti, visti i
suoi interessi. Per lavoro, provvisorio come precisa con enfasi, scrive per un
giornale locale articoli su qualsiasi cosa orientale che “raggiunge” il nostro
paese. Ma mi confessa che il suo sogno nel cassetto è
diventare uno scrittore, o meglio sceneggiature, e che ha già girato alcuni
cortometraggi.
Mentre
mi parla delle sue passioni, i suoi interessi, il suo lavoro, i suoi sogni lo guardo rapita e decisamente invidiosa del suo talento.
Mi
fa anche molte domande su di me, ma mi sento terribilmente sciocca e “inutile”
per la mia confinata passione per Giappone, anziché tutta la cultura asiatica. Eppure lui sembra interessato al poco che riesce a tirarmi
fuori, interessato al mio parere su libri o film giapponesi che ho già visto.
Parere che nel frattempo è diventato un po’ più “articolato” di un semplice:
non è noiosa.
-
Mamma siamo arrivati? – sento un bambino dire alla
mamma subito dopo che Lorenzo mi ha chiesto se ho mai letto qualcosa di
Mishima. Mi volto di scatto verso la madre del bambino che siede nei posti
accanto ai nostri, come in attesa della sua risposta.
-
Mi sa che ci siamo. – risponde invece Lorenzo, guardando il finestrino davanti
a se. Lo guardo un po’ sorpresa, di profilo è meno carino di quando ti fissa
con i suoi grandi occhi neri, ma ha un aspetto familiare.
Mentre
lo guardo penso alla sua domanda su Mishima, e inconsciamente mi ritorna in
mente Matteo. Ripenso ad una nostra conversazione di circa sei mesi prima, in
cui mi aveva mostrato una foto, buia, di quattro
ragazzi del forum di profilo: Hunter, The Punisher, Godai e Yukio.
Mentre
il treno si ferma guardo Lorenzo sbigottita, lui mi sorride fissandomi con i
suoi abbaglianti occhi neri.
Ma
no Damynex… figurati! Se mai è colpa
mia… aggiornando troppo presto non vi do il tempo di
commentare, ora però aggiornerò più lentamente! Così avrai tutto il tempo per i
commenti ;o)… anche se però spero che un po’ la cosa
non vi faccia piacere ^_^!
Sì
bel nome Stefano… il mio nome (maschile) preferito invece è un altro, ma non
l’ho inserito nella storia!
Matteo
è solo confuso, perché è convinto di amare la sua ragazza ma si è trovato
davanti ad una ragazza che lo ha “spiazzato”! Quanto a
Stefano O_O”… sorry ma
resta fidanzato, però scoprirai che non è la ragazza a “fare la
differenza” (lalalalala)! E comunque
ricordati il titolo… UNA ragazza QUATTRO ragazzi, te ne mancano due (o ora
uno?) che ne sai che i “prossimi” non ti piaceranno di più (eheheh)!
NoMorna… al contrario, ti ho dato
ragione: al raduno Martina ci sta andando! Su The Punisher invece non mi sono
espressa ;o)… ora però mi hai incuriosito con la cosa
delle doppie personalità, spiega ^_^! Mentre per il discorso dei Gigli…
concordo che sono simbolo di purezza, ma scoprirai la capacità, di “chi puzza
di bruciato”, di rigirarsi le cose (hihihihi…
risatina ambigua)!!!
Grazie
Careen… e benvenuta! Mi fa sempre
piacere conoscere nuovi pareri. Per Matteo leggi ciò che dico a Damynex ;o). Beh spero che il seguito non ti deluda. A presto!
Finiti
i commenti vero? Allora vi saluto e alla prossima…
=_=”!
(Giglio cerca spudoratamente d’ignorare Londonlilyt, perché si vergogna come
una ladra! Promette però d’inventarsi qualcosa per rimediare, ma se non ci
riuscirà la prega di perdonarla e di non abbandonare la sua storia *_*)
Fatemi
sapere se sto diventando (non meritatamente) modesta, oppure se questo capitolo
è davvero carino (perché mi garba parecchio)!
Un
esitante sole, indeciso se splendere alto nel cielo o continuare a nascondersi
dietro grosse nuvole minacciose, accoglie il treno alla stazione. Io sono
ancora seduta sul mio posto e fisso sconcertata Lorenzo,
indecisa sul chiedergli se è davvero chi penso che sia.
Lui
si è alzato in piedi e si prepara a scendere, guarda fuori
dal finestrino come alla ricerca di qualcosa, o qualcuno!
“
Probabilmente le stesse persone che cerco
io “ penso, chiedendomi se anche lui ha capito chi
sono.
-
Ti aspetta qualcuno? – mi domanda improvvisamente tirandomi giù la borsa e
porgendomela.
-
Ehm… - cerco di rispondere, ma mi lascio distrarre dallo sguardo curioso che
lancia al mio bagaglio, la borsa rossa di Hello Kitty. – Sì. – rispondo
imbarazzata pensando a tutte le volte che ho parlato con The Punisher di quella
sacca.
-
Certo… - replica lui, sembra dispiaciuto, ma per niente colpito dalla mio bagaglio.
Mi
guarda interrogativo e capisco che si sta chiedendo perché non mi preparo per
scendere visto che il treno è ormai praticamente
fermo.
Evitando
di incrociare il suo sguardo mi alzo di scatto e afferro la borsa. - Beh… si
scende. – dico sforzandomi di sembrare normale.
Ci
avviamo lungo il corridoio, e mi sento davvero in imbarazzo. Comincio a pensare
a quando una volta scesi dal treno ci ritroveremo
davanti Matteo e Stefano e sarà chiaro chi sono.
Penso
che infondo così come lui non mi ha riconosciuto potrei
non averlo fatto io, ma sono sicura che sembrerò impacciata e colpevole, tanto
che nessuno crederà al fatto che non l’ho capito.
-
Senti! – mi dice improvvisamente Lorenzo davanti alle porte del treno. – Non ti
ho chiesto per quanto stai qui, magari possiamo vederci. Oppure
scambiarci i numeri, mi ha fatto piacere parlare con te e… conoscerti. –
aggiunge.
Mentre
mi parla non lo vedo, sono ferma davanti alle porte e lui è alle mie spalle. Non
faccio in tempo a rispondergli perché il treno si ferma e le porte si aprono
davanti a me.
Scendo
rapidamente senza voltarmi verso di lui e lo perdo di vista a causa del fiume di persone che discendono in fretta dal treno. Rimango ferma
a guardarmi in torno cercandolo con gli occhi.
Prima
di vederlo sento la sua voce.
-
Matteo! – urla.
Mi
volto dalla parte da cui proviene la voce e lo vedo salutare vistosamente
qualcuno. Guardo verso quella persona e riconosco subito quel sorriso che tanto
mi ha fatto battere il cuore circa un mese prima.
Mentre
i due ragazzi si salutano mi avvio lentamente verso di loro, cercando di
controllare il mio stato d’animo decisamente agitato.
Cammino
a testa bassa, nella speranza di poter passare inosservata davanti a loro, ma
mi costringo ad alzare lo sguardo, sapendo che la mia
è una speranza vana.
Quando
alzo gli occhi mi trovo davanti un ragazzo dall’aria arrogante che fissa con un
sorriso canzonatorio la mia borsa di Hello Kitty. Lo guardo intimorita e non so
cosa dire e fare quando il suo sguardo si sposta dal mio bagaglio al mio viso.
Rimango
per un attimo immobile a fissare il ragazzo che ho davanti. Ha i capelli
rasati, gli occhi di un celeste strano, molto simile al grigio, il viso
spigoloso, coperto da un folto pizzetto. È vestito completamente di nero dalla
testa ai piedi, tranne per l’argentata luna in fase
decrescente che si scorge da sotto la giacca, stampata sulla maglia che porta.
È poco più alto di Matteo ma decisamente più basso di
Lorenzo, dimostra avere trentacinque anni, anche se so ne ha soltanto
ventinove.
Rimaniamo
in silenzio a fissarci, ho l’impressione che intorno a noi non c’è niente e
nessuno. Eppure in lontananza sento dei rumori tra cui
le voci distanti di Matteo e Lorenzo. Io lo guardo intimidita ma non abbasso lo
sguardo, lui mi fissa beffardo squadrandomi dalla testa ai piedi. Rimaniamo
così in silenzio senza scambiarci una sola parola, “studiandoci”, io intimorita
lui divertito. Dopo un attimo di silenzio, in cui capisco che Matteo e Lorenzo
si sono fermati a guardarci, lui si decide a parlare.
-
Giglio! – dice fissandomi sempre in modo canzonatorio.
-
The Punisher! – replico cercando di non ridere.
A
rompere il silenzio poi ci pensa Lorenzo, che si volta verso di me confuso. -
Tu? – comincia a dire, mi volto a guardarlo cercando di sembrare sorpresa
quanto lui, ma vengo afferrata di colpo da Matteo, che
mi attira verso di lui e mi stringe in un abbraccio che mi toglie il fiato.
Contraccambio
il suo abbraccio, felice del suo gesto ma mi accorgo di non provare niente
stretta tra le sue braccia. Ripenso ai giorni passati nella convinzione di
essermi innamorata di lui, ma capisco che l’unica cosa di cui m’importa è di
poterlo conoscere meglio. Mi convinco che a confondere tutto era
stato: il vino, la brezza marina, il dolce rumore delle onde. E mentre
mi distacco da lui con un sorriso gli dico che sono
felice di vederlo.
-
Tu… – ripete Lorenzo rischiando di sembrare un disco rotto. Lo guardo e vedo
che sembra impacciato.
Stefano
rimane in silenzio, continua a fissarmi e non sembra
per niente incuriosito dallo smarrimento di Lorenzo.
-
Lei è Martina! – dice invece Matteo a Lorenzo. – Giglio! – continua, colpito
dal turbamento dell’amico. – Non sapevo che viaggiavate sullo stesso treno, se no potevate farmi compagnia. – aggiunge fissando Lorenzo e
me dopo che comincio a ridere come una sciocca.
-
Ciao! Quanto tempo è? – dico smettendo di ridere e cercando di sembrare
naturale.
-
Ciao! – replica Lorenzo ancora incredulo. – Già! – aggiunge
sorridendo, ora sembra divertito dalla situazione.
-
Ma vi conoscete? - ci domanda Matteo guardandoci
sorpreso e, mi sembra di notare, contrariato.
-
Come no? Da secoli vero? – risponde Lorenzo scoppiando
a ridere di nuovo in modo chiassoso. – Comunque io
sono Yukio. – aggiunge fissandomi con i suoi seducenti occhi neri.
Ciao
ragazze… volevo chiedervi scusa per il ritardo con cui
ho aggiornato! Credo che adesso posterò un capitolo alla
settimana, quindi non “allarmatevi” se manco per un po’! Spero che la storia
continui a piacervi ;o)!
Più
che paura di te Londonlilyt so che hai ragione e quindi devo farmi perdonare!!! Mentre
scrivevo mi sono resa conto di aver “reso” proprio bene Lorenzo… quasi quasi me ne innamoro ;o)!!!
Damynex ti è piaciuta la descrizione di The Punisher? Spero
di sì :o)… quanto all’aggiornamento spero non ti
dispiace se aggiorno solo una volta alla settimana, tenere un ritmo giornaliero
è impossibile O_o! Cercherò però di tenere
l’aggiornamento settimanale!
Morna no, in questo caso niente doppia personalità (anzi
fino ad ora, credo, non mi sia mai capitato)… ma so che succede! Beh spero
anche a te il capitolo sia piaciuto... e resti in
attesa del prossimo!
Sei
una “fan” di Matteo Careen? O ora “t’intrigano” di più Stefano e Lorenzo? In qualsiasi
caso spero che la storia continuerà a piacerti e che riuscirò sempre a
mantenere viva la tua curiosità!
Grazie
a tutti gli altri lettori (fatemi sapere anche voi cosa ne pensate)… al
prossimo capitolo (che spero pubblicherò a metà
settimana)!
Il
sole, che si è finalmente deciso ad uscire, ora splende pigramente alto nel
cielo mentre seguo in silenzio e del tutto imbarazzata, i ragazzi che mi
camminano davanti. Matteo e Lorenzo chiacchierano tra
di loro in modo amichevole, mentre Stefano è silenzioso, e ogni tanto si volta
a guardarmi senza però dire niente.
Ci
dirigiamo verso il parcheggio, o almeno penso dalle indicazioni e comincio a
sentirmi un po’ inquieta. Sono già stata sola con Matteo,
Lorenzo sul treno mi è sembrato un bravo ragazzo e Stefano, nonostante
tutto, credo sia “ok”. Ma mi accorgo solo ora di essere sola
con tre ragazzi, fondamentalmente, sconosciuti.
Mi
guardo intorno e fortunatamente sono in molti a girare per il parcheggio.
“
Finché restiamo in luoghi affollati!“ penso tra me e me cercando di
rilassarmi.
Camminiamo
ancora un po’ e ci fermiamo davanti alla macchina di Matteo. Lui apre il
portabagagli dell’auto e mi guarda sorridendo, mentre Lorenzo mi si avvicina
deciso.
-
Non.. andiamo in macchina… vero? – farfuglio agitata,
allontanandomi di scatto da Lorenzo e guardandomi intorno. Il
parcheggio che un attimo prima sembrava pieno ora è deserto, anche se
sento in lontananza rumori di macchine che partono e persone che parlano.
-
Non è un po’ tardi per avere paura di restare sola con tre ragazzi, che hai
ripetutamente provocato con battutine ambigue? – dice improvvisamente Stefano
guardandomi in modo beffardo.
Sento
le gambe tremarmi. “ Ok… ora indietreggio
lentamente e poi mi metto a correre urlando… al fuoco! “ penso mentre
faccio un impacciato passo indietro.
Matteo
scoppia a ridere. Lorenzo guarda prima lui, poi Stefano ed infine me con un sguardo incerto.
-
Dai ragazzi. – dice.
Anche
Stefano ride, la sua però è una risata inquietante. Con un gesto veloce si fionda su di me e mi toglie la borsa dalle mani.
-
Dai qui! – dice fissandomi divertito, i suoi occhi grigi sono
penetranti e pungenti. Sento dei brividi percorrermi e le mie gambe sembrano
non volermi obbedire. – E comunque scherzo… prima che
ti metti a correre urlando “al fuoco”! – aggiunge gettando la mia borsa dentro al portabagagli.
Rimango
immobile fissando il rosso del mio bagaglio scomparire dentro la macchina,
mentre i ragazzi intorno a me ridono di gusto. Dopo un po’ sento che cominciano
a muoversi.
-
Non vieni? – mi urla Lorenzo dopo aver fatto qualche passo. – Non andiamo in
macchina. – aggiunge sorridendomi.
Cercando
di costringere le mie gambe a muoversi, mi avvio verso di loro.
-
Ma dai che non ti sarebbe dispiaciuta una bella orgia!
– mi dice Stefano dandomi una leggera pacca sulle spalle.
Sento
le guance avvampare violentemente, ed evito di alzare lo sguardo perché so di
essere diventata rossa come un pomodoro. Penso, anche più spaventata di prima,
che Giglio sapeva “controbattere” alle battute “turpe” di The Punisher, ma che Martina non è pronta all’umorismo diretto di Stefano.
Usciamo
dalla stazione e mi sento rinascere sotto l’aria fresca. I ragazzi continuano a
parlare tra di loro, e ogni tanto mi rivolgono qualche
domanda “di circostanza”. L’atmosfera che si è creata non è intima come quella
che si era creata un mese fa con Matteo o allegra come
quella di poco prima con Lorenzo, ma leggermente tesa. Io non so che dire e
sembra che anche loro non hanno tanti argomenti.
Mentre
camminiamo però, Matteo rallenta leggermente, e mi guarda sorridendo, capisco
dal suo sguardo che vuole parlarmi. Anche io rallento
leggermente e guardo di sfuggita Lorenzo e Stefano, non voglio che notino niente
e guardandoli mi chiedo se Matteo ha raccontato cosa è successo.
-
Come va? – mi chiede con il suo sorriso dolce.
-
Bene! – rispondo un po’ impacciata.
Continuiamo
a camminare un po’ in silenzio, entrambi guardiamo Lorenzo e Stefano che camminano davanti a noi e parlano di un film coreano su un
uomo che viene rinchiuso in una stanza per quindici anni senza sapere il
motivo.
-
Senti… - comincia a dire Matteo, mi accorgo che è un po’ turbato.
-
Guarda che non… - inizio a dire.
-
No… ecco… volevo avvisarti che c’è anche Lucia. – mi
dice interrompendomi.
-
Ah! – mi sento dire e rimango di stucco, senza neanche preoccuparmi di cercare
qualcosa da dire.
Dopo
un po’ mi ritrovo a chiedere: - Dove? -.
Lui
mi guarda e sorride, mi chiedo perché, io non trovo affatto la cosa divertente.
-
Andiamo a pranzo adesso. E c’incontriamo con le
ragazze. – mi spiega con tono formale.
-
Chi? – domando un po’ stupita.
-
Lucia, Giulia, Serena e forse Eliana. – dice.
“
Kaori, Pollon, Lamù e Barbie ! “ penso mentre comincio a sentirmi ancora più
in ansia che al pensiero di conoscere lui e Stefano.
Mentre
cerco d’immaginarmi come sarà trovarmi faccia a faccia con queste ragazze che
nel forum non mi hanno prestato la stessa “attenzione”, riservatami da Hunter e
The Punisher, guardo di nuovo verso Lorenzo e Stefano e noto un gruppo di
ragazze dall’altra parte della strada, che gli saluta calorosamente.
Damynex sai che ci avrei scommesso che
dalla descrizione non sarebbe piaciuto! Forse perché non fa impazzire neanche me ;o)! Comunque ecco il seguito
spero ti piaccia…
Morna anche qui concordo… adoro Yukio ^_^ (ok, confesso… chi per un
motivo chi per un altro gli adoro tutti)!!!
Londonlilyt giusta osservazione ^_^” (guai a te se anticipi di
nuovo i miei capitoli… eheheh)! The Punisher squinternato? Ma noooo che dici eheheh… ok forse un
pochino… speriamo almeno che sia innocuo;o)!
Franca… grazie per il tuo commento, anche se potevi spiegare un po’
meglio cosa non ti piace! Comunque
ogni parere, positivo o negativo che sia, è ben accetto!
Credo però che la storia possa risultare noiosa (fatemi sapere anche voi se la pensate
così), perché sto “presentando” un personaggio alla volta. Potrei far accadere “di
tutto” ad ogni capitolo, ma dai commenti vedo che chi
legge si affeziona ad uno o all’altro, e sono contenta così! Sono dell’idea,
forse sbagliata, che una storia non è fatta solo di “colpi di scena”, ma anzi
che questi se buttati là a caso non hanno alcun senso.
Detto ciò sarei
contenta di tenere conto del tuo consiglio, ma non posso perché se vieni qui e
mi scrivi “questa storia è noiosa”, non mi aiuti affatto. In quanto
non so cosa risulta noioso! Quindi se vuoi venire a dirmi cosa non va ne sarei
contenta ;o)!
Guardo
un po’ inquieta dall’altra parte della strada e vedendo le ragazze che salutano
Matteo, Lorenzo e Stefano, mi chiedo chi di loro sia Lucia.
Di
sfuggita guardo verso una vetrina che riflette la mia immagine. Porto un paio
di jeans a vita bassa un po’ larghi, strategici per nascondere le cosce troppo
tornite rispetto al resto del corpo, la giacca di velluto verde militare e
sotto un maglione nero con scollo a “V”. I capelli sono sciolti, tenuti di lato
da una molletta nera, le meche sono un po’ meno luminose rispetto a quando ho incontrato
Matteo la prima volta, ma per fortuna la ricrescita non è ancora troppo
evidente.
Mentre
continuo a fissare la mia immagine Lorenzo mi avvisa
che possiamo attraversare, lancio un’ultima occhiata al mio riflesso, come al
solito non ne sono soddisfatta ma cerco di accettarmi così come sono.
Approfitto
del fatto che siamo impegnati nell’attraversare la strada per studiare le tre
ragazze che ci sorridono. Una ha i capelli castani ed è vestita casual e
sebbene non sia del tutto brutta, la trovo però priva
di alcun fascino. La seconda ha i capelli rossi è vestita in modo elegante e
pur non essendo bellissima sembra molto femminile. L’ultima è una ragazza molto
carina, dai capelli neri e due bei occhi scuri
nascosti sotto degli stravaganti occhiali viola.
Tutte
e tre sorridono ai ragazzi e noto mi lanciano degli sguardi curiosi, che io
cerco di evitare in ogni modo.
Mentre
sorrido come una scema aspettando che qualcuno si decida a presentarmi guardo
verso la ragazza dai capelli castani e vedo che si avvicina sorridente a Matteo
e lo saluta con un bacio.
Sento
il cuore salirmi su per la gola.
-
Ciao! – mi dice una voce calda e decisa, porgendomi la mano.
-
Ciao! – rispondo sorpresa, cercando in un istante di tornare normale, ma mi
sento ancora scossa perla visione di
poco prima.
-
Piacere Serena. – mi dice la ragazza squadrandomi spudoratamente dalla testa ai
piedi.
-
Piacere Martina. – le rispondo, cercando di ignorare il suo sguardo indagatore,
sorridendo.
-
Sere… non essere così dura! – interviene Lorenzo. – Sembra cattiva ma in fondo
in fondo… - aggiunge ma viene interrotto da Stefano.
-
… lo è! – dice serio.
- Lei invece è Giulia. – continua Lorenzo, dopo
aver guardato male Stefano, indicandomi la ragazza dai capelli neri e gli
occhiali viola.
-
Piacere! – dice questa porgendomi anche lei la mano. Noto che ha differenza di
Serena la sua voce è meno decisa e non mi squadra, ma si limita anche lei a
sorridermi imbarazzata.
-
E là abbiamo… - continua Lorenzo, ma si ferma a
guardare Matteo, come per far continuare a lui.
Mi
volto anche io a guardare Matteo. Il suo braccio è stretto intorno alla vita
della ragazza dai capelli castani, che deduco essere Lucia, e lei ha entrambe
le braccia avvolte al suo collo. I nostri sguardi s’incrociano ed entrambi gli
abbassiamo imbarazzati, per quella che a me sembra un’eternità.
-
…Lucia! La ragazza di questo tipo. – dice lei stessa svincolandosi da Matteo e
porgendomi la mano. – Non sapevi se presentarmi come tua ragazza, per non
sputtanarti subito è! – aggiunge poi rivolgendosi a Matteo in tono scherzoso.
-
Già! – risponde lui cercando di ridere e sembrare naturale.
-
Ci divertiremo! – mi dice poi Lucia sorridendomi, la guardo e noto che ha lo
stesso sorriso contagioso e capace di scaldarti il cuore, di Matteo.
-
Pranziamo? – dice all’improvviso Serena, e tutti acconsentono.
Io
rimango in silenzio a sorridere come una sciocca guardano uno e l’altro, finche
il mio sguardo non cade su Lorenzo, che mi fissa
pensieroso e si volta poi dubbioso a guardare Matteo. Appena si accorge che
anche io lo sto guardando mi sorridecomincia a camminare.
Mangiamo
in un grazioso ristorante a menu fisso, gestito da degli amici di Serena. Mentre chiacchieriamo al tavolo cerco di guardare le ragazze
con più attenzione e di farmi un’idea.
Lucia
capisco subito, come avevo immaginato, che è una ragazza solare, simpatica,
spigliata, divertente e decisamente innamorata del suo
fidanzato. Noto con un certo disagio che il suo modo di fare somiglia molto a
quello di Giglio e mi ritrovo a pensare che siamo molto simili, sebbene io
riesca ad essere così spigliata soltanto dietro allo schermo di un computer.
Giulia,
non riesco a capirla. Con tutti è sorridente e spiritosa, e invece con me
sembra più fredda e impacciata, penso che forse non le sono simpatica, ma il
suo sembra più imbarazzo. Mi convinco quindi che la sua è solo timidezza con
gli estranei.
Serena
al contrario mi sembra sicura di se e tutto salvo che timida e anche se i suoi
modi bruschi e decisi mi mettono in imbarazzo, sono contenta che ci sia perché
è l’unica che si forza a tirarmi fuori qualche parola oltre a Lorenzo e Lucia,
che però con la suoi modi espansivi mi rende tutto più
difficile.
Matteo
invece sembra evitare di rivolgermi la parola e guardarmi, come impaurito che uno solo sguardo sveli l’accaduto a Lucia. Mentre Stefano se
ne resta in silenzio a guardare tutti, parlando solo quando gli viene posta una domanda, a cui risponde in modo solenne.
“
Mi aveva detto che era un tipo un po’
misantropo, soprattutto in luoghi “affollati”, ma oltre che eccessivo il suo
comportamento mi sembra anche fastidioso. “ penso guardandolo ogni tanto di
sfuggita.
-
Ehi Yoghi! – dice Lorenzo, e capisco dopo un po’ che si rivolge proprio a
Stefano.
Mi
metto a ridere, capendo il perché del nomignolo e vedo che Stefano
prima fulmina Lorenzo con gli occhi, poi guarda gli altri con aria
severa.
-
Eliana? – domanda Lorenzo, ignorando lo sguardo fulmineo di Stefano.
-
Non c’è. – risponde lui tranquillo, senza dare altre spiegazioni.
-
Aveva un matrimonio. – spiega Serena. – Questo qui è riuscito a fissare un
incontro in cui ci sono tutti tranne la sua ragazza. – dice rivolgendosi a me
ed ho la brutta impressione che mi guardi un po’ contrariata.
-
Non l’ha fatto intenzionalmente! – lo giustifica Giulia.
-
Certo che sì. – risponde invece serio Stefano. – Se no come
facciamo a trescare in pace. – le dice fissandola mordace, e lei scoppia
in una risatina smaniosa.
-
Comunque ha detto… - comincia a dire Serena, ma viene
interrotta dal suono del un campanellino che suona quando sia apre la porta
della trattoria.
Vedo
che tutti al nostro tavolo, e non solo,si voltano a guardare verso la porta. Guardo uno e l’altro e vedo che
sorridono guardando verso l’entrata del locale, tutti tranne Stefano, che
sembra prima sorpreso epoi
scocciato.
Incuriosita
mi volto anche io a guardare verso la porta, e rimango sorpresa a guardare la
persona che è appena entrata, ma capisco subito di chi si tratta.
Damynex hai centrato in pieno il punto! Spesso noi ragazze finiamo per essere più nervose tra di noi che tra i maschietti…
perché diciamolo oltre ad esserci più competizione, come ci si “giudica” tra
femminucce *_*! Fai bene a temere Lucia… ma per eccesso di ingenuità..
vedrai ahah!
Londonlilyt
grazie per il complimento! Fatemi sapere se peggioro ;o)!Ah… vi siete un po’ allarmate per
Martina il capitolo precedente o avete capito subito lo “scherzo” di Stefano???
Morna come ho detto a Damynex… l’inquietudine di cui parlavo era il fatto che di solito le ragazze sono più spietate dei maschi
nel giudicare qualcuno (soprattutto se è una donna)! Quanto allo
stare tranquilla… è chiaro che ti senti più sicura se ci sono altre
ragazze, ma è un piccolo raduno del forum, quindi Martina sapeva ci sarebbero
state le ragazze!
LeftEyegrazie! Però non c’era bisogno… ho notato
la tua fic, mi è piaciuta e la commento! Anche perché
così mi fai sentire in colpa che non sono ancora andata a commentare le fic di
Londonlilyt, Damynex, Morna e le altre! o_O
sono un mostro!!! Comunque se la fic non ti piace non essere gentile perché a
me piace la tua, ma sii sincera ;o)!
non è che te la stai
inventando? Quale ragazza sana di mente starebbe con te aahah!
The
Punisher dice:
riferirò… comunque
c’è eccome, ed è anche una bella ragazza (chiaramente)!
Giglio
dice:
non esagerare se no
non ci credo davvero :op
The
Punisher:
fisico slanciato,
gambe lunghissime, forme al posto giusto, capelli biondi, occhi celesti…
Giglio
dice:
ehm… hai fregato la
barbie ad una bambina?
The
Punisher dice:
eh?
Giglio
dice:
stai descrivendo
una barbie… la tieni sul comodino?
The
Punisher dice:
scriviscrivi che riferisco tutto!
Giglio
dice:
se se… che fai la
prendi dalla mensola e la porti davanti al computer? ahahah“
ore 15.30
del 28/10/2004
Mentre
guardo verso la porta d’ingresso, ripenso ad una conversazione avuta tempo prima con Stefano. Avevo da poco avuto l’impressione,
girando sul forum, che fosse fidanzato, e gli chiesi
se era vero. Così lui mi aveva parlato di questa improbabile
ragazza che dalla descrizione somigliava più ad una barbie che ad una donna
normale. Da quel giorno, sebbene sapevo che in effetti
una ragazza c’era, avevo preso a chiamarla Barbie.
Come
tutti nella trattoria rimango in silenzio a fissare la
ragazza appena entrata. È vestita in modo elegante e sembra uscita da una
copertina di qualche rivista di moda. Nonostante la lunghezza del vestito,
dallo spacco riesco a intravedere le gambe
lunghissime. Il fisico asciutto, ma dalle forme prorompenti, è messo in evidenza dall’abito aderente che le calza perfetto
come un guanto. I capelli biondi, che hanno tutta l’aria di essere
morbidi come seta, sono graziosamente raccolti in modo accuratamente
disordinato e i grandi occhi celesti sono messi in evidenza da un trucco ben
fatto ma leggero.
Guardandola
mi ritrovo a pensare che è persino più bella di una barbie.
-
Ciao. – dice avvicinandosi al nostro tavolo con passo leggero e sicuro come se
indossasse felpa e jeans.
-
Eliana! – risponde sorridente Lorenzo alzandosi dalla tavola e abbracciando la
ragazza affettuosamente.
Anche
gli altri lo seguono e uno alla volta salutano
calorosamente la ragazza, commentando il suo splendido abito. Restiamo seduti
solo io e Stefano, lui sembra assorto in non so quali
pensieri.
-
Ciao. – mi dice improvvisamente la nuova arrivata porgendomi la mano candida
dalle dita lunghe affusolate. Il suo sorriso è dolcissimo e mi sembra di
perdermi nel azzurro dei suoi occhi.
-
Ciao. – le risponde sorridendo.
-
Finalmente ci conosciamo. – dice, e ripenso a tutte le volte in cui parlavo con
Stefano e improvvisamente lui mi diceva che lei era là e scambiavamo due
parole. Avevo sempre trovato strano il fatto che lui rimanesse al computer a
parlare con me mentre la sua ragazza era là e ora che la conoscevo di persona
la trovavo una cosa irreale.
-
Che ci fai qui? – sento la voce di Stefano rivolgersi
severamente a Eliana.
Rimango
colpita dalla freddezza con cui la saluta, ma lei sembra non importarsene e
continua a sorridere.
-
Volevo salutare Lorenzo, non lo vedo da così tanto
tempo. – risponde lei dolcemente. - Visto che la
chiesa è qui vicino, ho pensato di fare un salto. Come va? – aggiunge guardando
Lorenzo.
Ci
sediamo di nuovo tutti, anche se Eliana resta in piedi, immagino che non voglia
sgualcire il vestito.
Rimango
in silenzio a fissare ora lei ora Stefano, e sono sconcertata dal suo modo di
comportarsi. Anche perché lei oltre che bellissima
sembra una ragazza davvero dolce, simpatica e disponibile.
“
Fin troppo disponibile! “ penso mentre la guardo lanciare sguardi
dolci a Stefano, che non si è neanche degnato di alzarsi a salutarla.
-
Oh è tardi, fra po’ inizia la cerimonia. – annuncia
dopo un po’ Eliana.
-
Aspetta, chiediamo il conto e usciamo anche noi. – dice Serena e chiama il
cameriere.
Dopo
qualche minuto abbiamo già pagato il conto e siamo fuori per
strada, tutte le persone che passano davanti al ristorante si voltano a
guardare ammirati Eliana.
-
Certo che andartene in giro conciata così! – le dice
Stefano.
-Non ti piace? – risponde lei avvilita.
Lui
non risponde subito.
-
Non ho detto quello, è un bel abito e ti sta bene. –
le risponde lui.
Eliana
sorride soddisfatta, come se solo ora avesse realizzata
quanto è splendida in quel vestito e ancora una volta mi sento confusa, oltre
che irritata.
-
Bello? Non sprecarti è! – mi ritrovo a dire senza rendermene conto rivolgendomi
a Stefano. – È stupendo! E ti sta… divinamente. – aggiungo, tanto ormai il danno è fatto.
Leimi
sorride con dolcezza. Lui mi guarda divertito.
–
Non prendertela con Stefano, quello era un complimento, il massimo per lui. Comunque grazie. – risponde gentile.
Sorrido
ma mi sento una scema, l’ho difesa e lei che fa? Lo giustifica! Io lo avrei
preso a calci e fatto notare che se non apprezza me e il vestito sicuramente
c’è chi lo fa.
-
Ti accompagno alla macchina. – dice dopo un po’ Stefano avvicinandosi a lei.
Eliana
saluta tutti e i due si allontanano, restiamo tutti in silenzio ad ammirare la
figura di spalle di lei, noi ragazze per ammirare la bellezza dell’abito anche
da dietro, i ragazzi… beh mi sembra chiaro!
-
Non fare caso hai modi bruschi di Stefano. Fa il duro ma è un bravo ragazzo. –
mi dice Giulia mentre aspettiamo il ritorno del ragazzo.
Le
sorrido acconsentendo con la testa, ma in realtà mi chiedo perché lo difenda
anche lei. Il suo comportamento con Eliana è stato davvero fastidioso.
Damynex eccoti il seguito… lo so che sono stata cattiva, ma
era divertente “chiudere” così ahah (risata maligna)!
Sai che non sto riuscendo a descrivere le ragazze in modo negativo… non mi
piace sto fatto ci vuole sempre un cattivo in una storia! Quanto all’essere
qualcun altro dietro ad uno schermo… non è quella l’intenzione di Martina (cioè non è che lo fa a posta). Ma fidati, si è diversi…
volenti o nolenti, quando si è “protetti” da un computer
siamo altre persone, almeno per me è così!
Grazie
per i suggerimenti Morna… ho rivisto
un po’ il testo, credi vada meglio? Beh come sai, se
c’è qualcosa che crediate non vada segnalatemelo... vale per tutte ;o)! Anche a me “insignificante”
non piaceva, ma non sapevo davvero che mettere. Ho cambiato la frase, spero che
si capisca che intendo dire che Lucia sia un tipo che non si fa notare, ne per bellezza ne per bruttezza… diciamo che è
“trasparente”!
Grrr…
basta ti proibisco di leggere la mia storia londonlilyt! Scherzi a parte, altro che
suspance, c’è qualcuno qui che anticipa tutto :o( !
LeftEyeGRAZIE… sono contenta ti piaccia
:o)! Bellino Lorenzo vero?!? Lo adoro!!!
Eheheh
quanto alla tua domanda, ti riporto un pezzo della fic: “…perché tutto ciò che sto per raccontarvi giuro essere: la verità, tutta la
verità, nient’altro che la verità!...”!
Ma…
posto anche uno della tua: “…Credono che io viva nelle mie storie, nei miei
libri, che in essi io mi crei una realtà tutta mia,
dove poter vivere, quando non è così. Le mie storie sono storie: le adoro, ma
io non vivo all’interno di esse…”!
A
te scegliere in cosa vuoi credere quando leggi una storia ;o)!?!
Giusto
mi mancavano i tuoi commenti Pesciolina04…
contenta che la storia continui a piacerti, spero di
continuare a migliorare! Ah e se noti qualcosa che non va… come sai SEGNALAMELA ;o)!
-
Allora ci vediamo più tardi! – dice Matteo rivolgendosi a noi ragazze.
Dopo
che Stefano è tornato abbiamo camminato un po’ e dalla conversazione ho capito che
l’idea era quella di separarci, in modo da lasciare noi ragazze a fare un giro
per negozi.
-
Sì. – risponde Giulia. – A che ora ci vediamo stasera? – aggiunge.
-
Direi per le dieci. – risponde lui guardando gli altri. - Così facciamo in
tempo a tornare a casa e riposare un po’. – continua.
-
Ok allora. Ci vediamo dopo. – s’intromette Lucia avvicinandosi alui e schioccandogli un sonoro bacio sulle
labbra.
-
Ci vediamo dopo. – mi dice Lorenzo sorridendomi.
-
Io… - cerco di dire, ma la mia voce sembra non voler uscire. – Ehm… forse
dovrei prima passare in albergo. – dico.
-
Quale albergo? – mi risponde Lucia con aria indifferente.
La
guardo confusa e non so come rispondere.
“
Che razza di domanda è!?!
“ penso.
-
L’albergo… - comincio a dire.
-
Tu dormi da Matteo, non ti mandiamo mica in albergo. –
m’interrompe lei prontamente.
Senza
volerlo guardo subito Matteo allarmata.
“
Come?!? “ chiedo fortunatamente tra
me e me, anche se probabilmente il mio viso sconvolto parla per me.
-
Dormo anche io da lui. – spiega subito Lorenzo come per volermi rassicurare. Lo
guardo perplessa: se sapesse cosa è successo tra me e Matteo capirei
il suo intervento, ma il fatto di andare a dormire in casa di un ragazzo
“sconosciuto”, non può certo essere migliorato dalla presenza di una altro
ragazzo ancora più sconosciuto.
-
Forse sarebbe meglio venisse da me. – dice Serena dopo
un attimo. Le sorrido per ringraziarla ma vedo che il suo sguardo è un po’
freddo.
-
Ma no! – replica Lucia. – Le tue coinquiline sono a
casa, dove la metti? Da Matteo invece non c’è nessuno. – aggiunge come se il
suo fosse un ragionamento chiaro a cui non si può controbattere.
-
Forse sarebbe meglio se vado in albergo. – insisto, ma lei mi fulmina.
-
Non voglio parlarne più. Sei venuta a trovarci e dovremmo
mandarti in albergo? Non pensarci nemmeno – mi dice, con tono scherzosamente
offeso. - Dormi a casa di Matteo… diglielo anche tu. –
aggiunge rivolgendosi a lui.
- Se non se la sente… - comincia a dire lui ma lo
colpisce con una gomitata. – Tu
dormi con me… - dice subito. - Volevo dire… da me! –
si corregge imbarazzato.
-
Ah ecco! – protesta lei scoppiando a ridere. – Adesso che abbiamo risolto
possiamo andare. Voglio portarti in un negozio davvero carino che vende oggetti
orientali. – conclude prendendomi sotto braccio.
Passo
il resto del pomeriggio a fare shopping con Serena, Giulia e Lucia. Le prime
due mi portano in negozi pieni di vestiti davvero carini e a prezzi contenuti e
insieme ci diamo alla pazza gioia. Lucia invece sembra molto più interessata
all’oggettistica che hai vestiti e suoi unici acquisti
sono un paio di jeans un maglione nero e tanti oggetti dall’aspetto inutile.
Il
negozio di cui mi aveva parlato è però davvero carino
e anche là mi do allo shopping più sfrenato. Quando decidiamo che è ora di
avviarci a casa, mi ritrovo con almeno sei buste di varie misure, che
contengono due gonne, un paio di pantaloni, dei vistosi
stivali a punta, svariate maglie di lana e cotone, una giacca “unica” e quattro
superflui oggetti dalle forme astratte e l’utilizzo incerto.
Sono
decisamente soddisfatta dai miei acquisti, soprattutto
dei miei stivali, che penso di sfoggiare stasera al posto di quelli che mi sono
portata. Mi sento felice, soprattutto perché il pomeriggio è stato molto
divertente e perché nonostante le mie paure mi sono
trovata benissimo con le ragazze.
La
mia gioia viene però interrotta quando Serena ci ricorda che forse è l’ora di
tornare a casa.
-
Altrimenti non avremmo il tempo di provare i nostri acquisti
prima di uscire. – dice ridendo mentre fissa divertita le nostre svariate
buste.
-
Io ho la macchina qui a due passi, ti accompagno alla
tua? – s’intromette Giulia rivolgendosi a Serena.
-
Sì… - risponde la ragazza, che poi si volta a guardare me e Lucia. – Sicura che
non preferisci venire da me? – mi domanda seria.
Sto
per risponderle che mi farebbe piacere, ma Lucia mi precede.
-
Ho già detto che dorme da Matteo… - dice.
-
Io… - cerco di dire nuovamente, ma vengo di nuovo interrotta.
-
E poi ormai ha portato la tua borsa a casa. – aggiunge
con tono di vittoria.
-
Ok allora… - risponde dopo un po’ Serena poco convinta. - … ci vediamo stasera.
– dice salutandoci.
Io e Lucia rimaniamo sole guardando Serena e Giulia che si allontanano.
-
Dai… - mi dice prendendomi il braccio. - … Matteo abita qui vicino. – aggiunge
sorridendo.
Lo so… il capitolo è di nuovo
cortissimo, soprattutto perché non aggiornavo da una settimana! Ma non ho avuto molto tempo… e poi interrompere qui era
divertente ^_^ (me cattiva)!
CieloAmaranto…ti ho già risposto in privato, ma
dico qualcosa anche qui! Mi chiedo anche io com’è possibile che abbia tante
recensioni positive… non so forse la storia piace e
nonostante gli errori (o orrori) si “lascia leggere”! Però
ci sono e io ne sono davvero felice… e non posso che ringraziare! I primi
capitoli in effetti sono un po’ “incasinati” e forse
chi ha avuto il coraggio di continuare mi ha voluto dare fiducia, oppure non
tutti cercano la perfezione in una fic. Perfezione nel senso di uno scritto
senza alcun tipo di errore grammaticale, ortografico,
di stile o di distrazione che sia… praticamente un libro (cosa non del tutto
vera, perché anche nei libri gli errori di distrazione abbondano)! In una fic
(credo) si cerchi qualcosa che ti colpisce e che sebbene non sia correttissima,
non è stata scritta con “i piedi” (se no tanto vale
leggere… un libro)! Per questo non ho trovato la tua recensione del tutto
“attinente”, non che non l’accetti (avevo comunque
pensato di rivedere i primi capitoli e ora lo farò di sicuro), ma credo sarebbe
stata meglio nel contesto per il quale sei venuta a sapere della mia storia!
Cioè se tu “inciampavi per caso” nella fic, ok! Ma visto
che non è stato per caso ho preso un po’ male
il commento in quanto mi è sembrato un po’ “gratuito”! Oltre che non del tutto
utile visto che prendi in considerazione solo alcuni
capitoli.
Comunque mi hai spiegato il tutto… quindi ok! E aspetto un tuo commento
sul resto, tieni conto che ho chiesto l’aiuto di una beta e quindi qualcosa verrà cambiato (sicuramente l’inizio)!
Ah insisto sul fatto che sei la
prima persona che mi dice che la cucina giapponese non sia piccante! Non lo è
del tutto, come del resto non lo è quella messicana, ma capita spesso che la
definiscano tale! Quanto al wasabi, come non è
piccante O_o? Ok che non l’ho mai assaggiato (e
dubito lo farò) perché in effetti è vero che ho il
palato ipersensibile, ma ho sempre sentito definire l’wasabi:
una salsa giapponese piccante che si accompagna soprattutto al sushi e varia
d’intensità a seconda del colore ;o)!
Pesciolina04 già… ed è stato divertente descriverla! Capisco perché
tutti subiamo il fascino Mary Sue, vuoi mettere
descrivere una fanciulla “dalle lunghe gambe snelle, i capelli splendenti dalle
ciocche morbide e profumate…”, con quella di una tipa “con le gambe corte, i
capelli a caschetto…”? Ah… va in chiesa, non torna ;o)!
Morna se tu fossi un ragazzo normale
tradiresti una come Eliana? No vero? Beh ricordati che ci sono seri dubbi che
Stefano sia normale ahah… comunque niente triangoli
per ora, al massimo qualche quadrilatero eheheh! Grazie ancora per i
suggerimenti, come sai sono sempre ben accetti :o)!
Damynex anche tu hai un’amica molto bella? Ti è mai capitato di
esserne invidiosa o voler essere lei? Ne ho una anche io… vorrei
odiarla per quanto è perfetta (in tutto non solo la bellezza), ma è davvero una
persona speciale :o)! Quindi non posso che volerle troppo bene, infatti avevo quasi voluto mettere dei difetti a Eliana,
insomma una ragazza bella non è giusto sia anche dolce, simpatica,
intelligente… ma visto che ci sono persone così perché no! Insomma un po’ di sane Mary Sue non faranno poi tanto male, no?!? In
India per così “poco”? Non ti stancare troppo perché con lui finirai per fare
il giro del mondo prendendolo a calci!
No no…
in molti, troppi, lo fanno apposta! Dicevo che non era il caso di Martina… lei infatti non si migliora volutamente è “spontaneo”!
Seguito arrivato… un po’ corto,
ma spero ti/vi piaccia!
Mentre
entriamo in un elegante palazzo del centro mi guardo
intorno con la vana speranza di scappare. Lucia mi parla, ma non riesco a
concentrarmi su quello che dice, le sue parole mi girano in
testa confuse visto che continuo a pensare all’imbarazzante situazione
di dormire a casa di Matteo.
Resta
per po’ in silenzio mentre aspettiamo l’ascensore, ma quando questo arriva
ricomincia a parlare del più e del meno. Ci sale sicura e spinge il bottone del
piano senza guardarmi. Io rimango immobile fuori a fissarla, ancora convinta di
poter trovare una scusa, mentre le porte dell’ascensore si chiudono tra me e
lei.
“
Ancora pochi centimetri e potrò darmi alla
fuga “ penso tra me e me, ma le mie speranze vengono
interrotte dalla sua voce.
-
Che fai… - dice sbrigandosi a mettere un piedi davanti
alle pesanti porte dell’ascensore. – Dai sali… ahah… stavo per lasciarti qui! –
aggiunge ridendo.
Rassegnata
salgo nell’ascensore.
“
Peggio per te! “ penso mentre lei mi
sorride gentile e mi sento uno schifo.
Entriamo
a casa di Matteo senza bussare, perché come non ho potuto fare a meno di
notare, lei ha le chiavi. Mentre le gira sulla fessura
della porta il cuore mi batte velocemente ma non riesco a capire se sono
spaventata o emozionata.
La
porta si apre e la prima cosa che vedo sono i grandi occhi neri di Lorenzo, che
seduto su un divano a destra dell’entrata guarda verso di noi sorridente.
-
Ciao. – ci dice rimanendo seduto, poi guarda verso le nostre innumerevoli buste
e si alza. – Vi do una mano… però vi siete date allo shopping sfrenato è? –
continua prendendomi dalle mani qualche busta.
-
Che hai detto? – domanda Matteo, la sua voce proviene
dal corridoio sulla sinistra, mi volto di scatto a guardare da quella parte e
improvvisamente lui sbuca da là con addosso solo l’asciugamano.
Arrossisco
violentemente ma non riesco a distogliere lo sguardo tanto che non mi accorgo che anche lui mi fissa imbarazzato.
-
Beh? – dice improvvisamente Lucia andando verso Matteo, quando lo raggiunge lo
avvolge in un caloroso abbraccio e lo bacia con passione.
Riesco
finalmente ad abbassare lo sguardo, non so se l’intento di Lucia fosse quello di volermi ricordare che quello è il suo ragazzo,
ma quello è l’effetto.
-
Ti accompagno nella camera dove dormirai. – mi dice Lorenzo sempre con il
sorriso sulle labbra.
-
Sì. – rispondo e comincio a seguirlo evitando di guardare Lucia e Matteo.
-
Bahche schifo… vatti a vestire tu! –
dice lui mentre passiamo davanti a loro.
Scoppio
a ridere come una scema.
-
Vedi anche lei ha pensato la stessa cosa! – aggiunge mettendosi a ridere
insieme a me.
Lorenzo
mi porta in una graziosa stanza con un grande letto
matrimoniale al centro e mi dice di appoggiare pure le buste dove voglio. Mi
guardo intorno e vedo la mia borsa di Hello Kitty posata su di una sedia.
Dopo
aver sistemato le borse sul letto lo fisso e sorrido
come un’idiota, non so cosa dire e penso tristemente che quella mattina avevo
parlato tranquillamente con lui mentre ora non riesco a spiccicare parola.
-
Ti senti a disagio? – mi domanda gentilmente.
Evito
i suoi penetranti occhi neri e penso a cosa rispondere, non so cosa sappia di
me e Matteo, ma ho l’impressione che sia a conoscenza
di tutto.
-
Un po’! – rispondo vaga, non riuscirei mai a mentire
mentre mi guarda con quel sorriso gentile.
-
Ci sono io… - replica dandomi un colpetto sul naso e facendomi l’occhiolino.
-
Scusate… - sento la voce di Matteo dire alle mie spalle e stupidamente mi
allontano da Lorenzo come se stessimo facendo qualcosa di sbagliato.
Guardo
Matteo ma distolgo lo sguardo velocemente perché temo sia
ancora mezzo nudo.
-
Tranquilla è vestito ora! – dice Lorenzo.
Matteo
guarda me e lui e noto che sembra infastidito, mi arrabbio al pensiero che possa essere geloso.
-
Che c’è? – domanda Lorenzo.
-
Volevo chiederti se hai fame? – risponde guardandomi.
-
Sì! – risponde Lorenzo prima che io possa dire
qualcosa.
-
Veramente lo chiedevo a lei. – replica Matteo.
-
Sono anche io un tuo ospite. – risponde offeso il ragazzo. – Hai fame vero? – domanda poi rivolgendosi a me.
-
Io… non molt… - rispondo timidamente.
-
Hai fame vero? – insiste lui sorridendomi minaccioso.
-
Certo… tantissima. – dico ridendo.
-
Ok… preparo qualcosa. – dice Matteo uscendo dalla stanza, salvo poi tornare
subito indietro con fare sospettoso. – Venite? – domanda, ma per qualche motivo
il suo suona più come un ordine.
-
Certo! – risponde Lorenzo.
-
Io non ho davvero molta fame. – dico a Lorenzo mentre ci spostiamo in cucina. –
Ci siamo fermate a mangiare qualcosa. – spiego, non voglio che pensi che sia
una di quelle tipe perennemente a dieta che si vergognano di dire che hanno
sempre fame, anche se di solito è così.
-
Fa niente mangio anche per te. – replica lui.
Quando
arriviamo in cucina, vedo che Lucia è seduta su una sedia del tavolo e sta
appoggiando su di esso il cellulare che sembra aver
appena spento.
-
Vuoi fare la doccia prima te? – mi chiede appena entro nella stanza.
-
Io l’ho già fatta. – risponde Lorenzo, ancora una volta prima che io faccia in tempo a dire qualcosa.
-
Intendevo prima di me. – replica lei e si volta di nuovo a guardarmi in attesa di una risposta.
Sto
per rispondere che è uguale, ma mi sento confusa.
-
Perché fai la doccia qui? – domanda Lorenzo mentre va
verso il frigo dal quale prende due lattine di coca-cola.
Lei
scoppia a ridere.
-
E dove dovrei farla dai vicini? – risponde mentre
continua a ridere.
-
Credevo tornassi a casa. – replica lui porgendomi una delle due bibite.
-
Visto che dormo qui, non vedo perché andare a casa
adesso. – contesta portandosi alla bocca una manciata
di patatine.
-
Dormi qui? – domanda Lorenzo voltandosi a guardare confuso Matteo.
-
Certo… - replica lei. – Che domanda stupida… è logico
no? – aggiunge ridendo e guardandomi come per avere il mio consenso, ma mi ci
vuole un attimo per riprendermi e sorriderle fingendo che per me fosse chiaro.
Di
sfuggita guardo Matteo e capisco che la cosa non era tanto chiara neanche a
lui. Vorrei guardarlo bene per capire se è contento dalla nuova scoperta, ma mi
costringo a non farlo.
-
Tu avevi capito che dormivo qui vero amore? – chiede lei.
Anche
lui sembra non abbia avuto il tempo di ragionare perché la guarda ma rimane in
silenzio.
- Quale ragazza lascerebbe… anzi inviterebbe
un’altra donna dormire a casa del suo fidanzato, senza che lei ci sia. – commenta divertita.
Penso
che in effetti il suo ragionamento non faccia una
piega e mi sento davvero stupida ad essermi preoccupata quando era chiaro che
ci sarebbe stata anche lei.
“
Oppure ha capito tutto? “ mi chiedo
preoccupata, ma mi tranquillizzo subito da ciò che accade dopo.
-
A vedervi si direbbe che ho distrutto i vostri piani fedifraghi! – esclama
seriamente guardando me e Matteo. Scoppia però subito a ridere quando, a causa
delle sue parole, Lorenzo mi sputa praticamente in
faccia la coca-cola che aveva appena sorseggiato.
Insomma
Morna… “Tutti pazzi per essere
pazzi” ahah!!! Ok… lo so pessima battuta!!! Comunque
io pensavo fossi una ragazza, intendevo dire: SE tu fossi un ragazzo normale.
Ora però il dubbio sorge spontaneo… cosa sei O.o?!? Grazie ^_^… “vede” invece che “vende” vero? Corretto…
se era un altro dimmi che correggo anche quello ;o).
Yuppie Londonlilyt… finalmente ti ho “fregata”, anche tu ti eri convinta che Lucia fosse tanto
scema vero? Beh… lei ha invitato Martina, non ha mai detto “io non ci sarò” ;o)!
Damynex la frase su Lucia era
una domanda o un’affermazione? Perché solare lo è,
forse anche intelligente, sicuramente simpatica, ma quanto alla bellezza
Martina “l’ha vista” come una ragazza priva di fascino: insignificante! Ecco il
capitolo, ti piace la fine… povera Martina ahah! Ah… Serena e Lorenzo? Come ti
è venuto… me curiosa… comunque non so vediamo ;o)!!!
Pesciolina04 vale lo stesso che per Londonlilyt… FREGATA! Come
vedi, tanto fuori dal mondo Lucia non lo è!
Quantoal fatto dell’incapacità di
Martina nel dire di NO, dico due cose: primo, fa parte del suo carattere;
secondo... evidentemente tanta voglia di dire no non ce l’aveva
;o) hehehe!
Grazie
Hope e benvenuta/o… di solito
aggiorno “costantemente” una o due volte alla
settimana! Spero continuerai a leggere e commentare magari facendomi sapere
meglio cosa ti piace e anche cosa no!
CieloAmaranto… spero non ti spiaccia, ti ho lasciata
per ultima perché il tuo commento riguardava un altro capitolo! Comunque… prima di tutto GRAZIE per aver continuato la
storia, spero di essere migliorata con il seguito! Errori e orrori ce ne sono
sicuramente ancora molti, ma come detto credo che il
tutto sia un po’ più “chiaro” dei primi capitoli.
Trovi
banale il fatto dell’amica? Forse è vero anche se oltre che banale è “reale”,
insomma ne abbiamo tutti una… me compresa ;o)! Quanto
al voler strozzare Martina… ahah… come puoi vedere leggendo il quinto non serve
(per ora) la decisione è stata più che presa!
Dopo
un veloce bagno, rimango per un po’ chiusa nella camera in cui dormiremo io e Lucia, a provarmi i vestiti nuovi che ho
comprato. Cerco di accoppiarli con quelli che mi sono portata da casa e sfilo
davanti allo specchio in cerca dell’abbinamento perfetto. Alla fine però,
quando Lucia entra in camera e in pochi secondi si veste senza neanche dare un’occhiata allo specchio, mi convinco che è ora di
decidermi e scelgo di indossare i miei inseparabili jeans scuri, che infilerò
dentro ai nuovi stivali rosa leggermente a punta e infine l’adorabile maglia
marrone corredata di sciarpa, che Serena mi ha ceduto dopo che entrambi
l’avevamo “puntata”.
Mi
guardo allo specchio soddisfatta e approvo
l’accostamento. Scopro ben presto che lo apprezza anche Lorenzo, visto che quando passa davanti alla porta, mentre viene
aperta da Lucia, si ferma a guardarmi.
-
Uao… sei uno schianto! – dice mentre mima qualcuno che viene
colpito al petto.
Lo
guardo imbarazzata, non tanto per il suo complimento, decisamente
sfacciato, ma perché mi ha tolto le parole dalla bocca. Anche
lui si è cambiato d’abito ed è ancora più carino di prima.
-
Siete pronti? – tuona la voce di Matteo ed ho di nuovo la sgradevole sensazione
che sia geloso.
-
Io sì…– risponde Lorenzo. – E a giudicare da quanto sia carina, direi anche lei. – aggiunge sorridendomi.
Matteo
mi guarda e mi sento arrossire.
-
Veramente dovrei finire di truccarmi. – dico cercando di sfuggire dalla stanza.
Quando
usciamo di casa, l’aria fredda mi colpisce le guance che ormai sembrano essersi
fissate in “modalità arrossata”, in quanto ogni
sorriso di Lorenzo o ogni sguardo di Matteo mi fanno avvampare.
Saliamo
in macchina di Matteo e ci dirigiamo verso il locale “Luna Piena”, in cui
dovremmo incontrare gli altri.
Arriviamo
dopo circa una mezz’ora e rimaniamo a girare un po’ a vuoto alla ricerca di un
parcheggio, al terzo o quarto giro vediamo Giulia e
Serena ferme davanti al locale e Lorenzo consiglia a me e Lucia di scendere,
mentre loro continueranno a cercare il posto.
Raggiungiamo
le due ragazze e poco dopo a noi si uniscono altri due ragazzi. Uno sembra non
avere più di sedici anni, ha i capelli castani tendenti al rosso, gli occhi
verdi e una marea di lentiggini gli ricoprono il volto. L’altro è molto più
grande ed ha un viso decisamente buffo, anche i suoi
capelli sono quasi rossi, ma gli occhi, “a palla” che gli danno un’aria
continuamente stravolta, sono di un normale marrone. Mi salutano entrambi con
un sorriso, un po’ curioso e ironico l’uno, gentile e di apprezzamento
l’altro.
-
Lei è Giglio. – spiega Serena, ma ad ascoltarla è rimasto soltanto il secondo, in quanto l’altro ha cominciato ad infastidire Giulia.
-
Ma dai? Io sono Doc! – mi dice il ragazzo più grande,
Francesco.
-
Doc? – rispondo.
-
Sì, abbiamo parlato qualche volta su messenger. – mi spiega.
-
Sì ho capito chi sei… - dico, ma non riesco proprio a ricordarmi di lui.
-
Ricordi quella volta… - comincia a dire lui.
-
Lui invece è Bart. – s’intromette Lucia
interrompendolo e indicando l’altro ragazzo, Danilo.
Lui
alza un braccio e mi saluta di nuovo, mentre con l’altra trattiene per i polsi
Giulia, che sembra cercare disperata di liberarsi dalla sua presa.
-
Non farci caso… - mi dice Serena, probabilmente accortasi che guardo intimorita
la scena. – Fanno sempre così. – aggiunge. – È andato tutto bene a casa di
Matteo? – mi domanda poi guardando verso Lucia.
-
Sì… - rispondo impacciata perché convinta che lei abbia capito tutto.
-
Sono una bella coppia lei è Matteo… una di quelle coppie che non incontri tutti
i giorni. – mi dice con solennità. – Lui è un ragazzo fantastico e lei è
speciale… - mi dice a bassa voce, mentre Lucia davanti a noi scherza con
Francesco imitando un pinguino.
-
Sì… - ripeto intimorita, guardandomi intorno alla ricerca di qualcuno.
- … particolare più che altro... – continua
fissando la ragazza che continua nella sua ridicola imitazione di un pinguino. - … ma non per questo si lascerebbe portare via Matteo dalla prima “bambolina” di passaggio. – conclude sorridendomi in modo decisamente falso.
Rimango
in silenzio, e mi sento tremare di rabbia. Vorrei risponderle a tono perché
trovo le sue parole cattive ed ingiuste,però non lo
faccio ma mi limito a guardarmi intorno nella speranza che arrivi qualcuno ad
intromettersi fra me e lei.
Contenta
vedo arrivare Stefano che si dirige sicuro verso me e lei e sorrido fissandolo
per evitare di dover guardare Serena. Anche lui mi
fissa con il suo sorriso beffardo.
-
Beh… visto che Eliana l’hai vista… è inutile dirti che
lo stesso vale anche per lei e Stefano! – mi dice prima che lui ci raggiunga.
Questa
volta mi volto a guardarla perplessa, ma lei si limita a sorridermi e muoversi
per andare incontro a Stefano.
Entriamo
nel locale, un pub particolare dalle atmosfere cupe che mi da
l’impressione di trovarmi in una bettola del mille e settecento. Sulle
pareti ci sono disegni inquietanti di lupi mannari che sbranano ogni sorta di
cose: bambini in fasce, conigli di un bianco accecante,
coppie in atteggiamenti intimi, vergini dalle lunghe chiome. E su una grande parete dietro ad un piccolo palco dove una band
dall’abbigliamento metallaro si prepara a suonare padroneggia un a grossa luna
piena argentea dietro all’ombra di un lupo mannaro che ulula al cielo.
Rimango
sorpresa a guardarmi intorno, nonostante l’atmosfera cupa e minacciosa il
locale è davvero molto bello.
-
Ti piace? – mi sussurra Stefano all’orecchio mentre ci spostiamo verso il
tavolo che ci è stato riservato.
-
Sì è… - inizio a dire, ma lui m’interrompe.
-
Non dire cose “pucciose” come bellissimo, carino o
meraviglioso! – dice con tono ironico di rimprovero.
-
… è… tosto! – dico dopo un attimo di esitazione e lui
si mette a ridere.
Ci
cominciamo ad accomodare al tavolo e faccio attenzione per finire il più
lontano possibile da Matteo, Lucia e Serena. Finisco quindi per sedermi tra
Danilo, che continua a fare i dispetti a Giulia, e Francesco, che non perde l’occasione per riempirmi di domande. Davanti a me che
mi fissa sfacciato e mordace c’è Stefano. Lorenzo
invece è seduto alla sinistra di Francesco riuscendo perciò fortunatamente ad
inserirsi spesso nel terzo grado che mi fa l’amico, trasformandolo almeno per un
po’ in una conversazione normale. In ordine Matteo, Lucia e Serena sono seduti dopo di lui e quindi a debitadistanza da me.
Nel
frattempo sono arrivate altre quattro persone, un ragazzo dai capelli lisci in
modoinnaturale e le movenze delicate,
una tipa dai capelli corti e i movimenti mascolini e una coppia decisamente mal assortita: lui dall’aria malaticcia e
infelice, lei sorridente e energica.
-
Siete tutti? Volete ordinare? – domanda un cameriere che continua
fastidiosamente ad ostentare il suo piercing sulla lingua.
-
Mi sembra non manchi nessuno. – dice Serena
guardandosi intorno, ma noto che viene fulminata da
Giulia che si sbriga a precisare che in realtà non siamo tutti.
-
Manca Diego. – dice timidamente.
-
Manca Diego. – le fa il verso Danilo.
-
Già è vero, non me n’ero accorto! – dice Francesco
guardandosi intorno.
-
Ordiniamo pure, lui arriva dopo. – s’intromette Lorenzo, poi si volta a guardare Matteo. – Mi sono ricordato di dirlo solo a te è? – aggiunge.
-
Hai deciso che prendi? – mi domanda gentile Francesco.
-
No, queste cose hanno dei nomi assurdi. – rispondo fissando il menu, mentre
leggo cose del tipo: “sangue di neonato”, “nettare
della passione”, “essenza di morte”.
-
Prenditi lo zero cinquantaquattro. – mi consiglia Stefano divertito.
Controllo il menu per vedere a cosa corrisponde e
arrossisco quando vedo che si tratta del “succo per vergini”.
Lui
e Matteo cominciano a ridere e dopo un attimo d’imbarazzo mi unisco a loro
contenta che almeno per un attimo tra noi tre si è creata l’atmosfera del
forum, dove loro due mi prendono in giro per il mio “infelice” nick.
La
serata continua decisamente bene, ci dividiamo tutti
tra il tavolo e la pista davanti al gruppo che suona e ho tutto il tempo tra un
“nettare della passione” e “essenza di morte” di fare la conoscenza dei miei
nuovi amici, non più “virtuali” come ama chiamarli Fabiana.
La
musica mi rimbomba nelle orecchie e per riuscire a parlare con i gli altri sono costretta ad urlare parecchio, il risultato è che
assetata continuo a bere i drink dagli strani nomi senza pensare che l’alcol
non mi fa mai un buon effetto.
Dopo
il secondo nettare della passione e i vari assaggi da
uno o dall’altro, mi sento decisamente tonta e quasi del tutto inibita.
-
Io vado un attimo in bagno. – urlo all’orecchio di Matteo,
senza rendermi conto che sia lui. Solo quando mi guarda leggermente
imbarazzato, penso che il mio possa sembrare un invito a seguirmi.
-
Vuoi che dica a Lu… a Giulia di accompagnarti? – mi
domanda premuroso.
-
No grazie… - rispondo. – …non sono ubriaca… - insisto quando mi accorgo che mi
guarda un po’ perplesso.
-
Ok. – risponde sorridendomi con dolcezza e mi sento felice alla vista di quel
sorriso contagioso, che finalmente riesce a rivolgermi con naturalezza.
Mi
dirigo verso il bagno, nel quale passo un buon quarto d’ora in fila. Quando riesco a raggiungere almeno il lavandino e lo
specchio, mi bagno i polsi per rinfrescarmi un po’. Mi guardo allo specchi e vedo che ho gli occhi lucidi e due aloni
rossi fuoco sulle guance.
“
Perfetto sembro Heidi! “ penso.
Quando
esco dal bagno ho l’impressione che il locale si sia riempito
ulteriormente e cerco a fatica di spostarmi verso il tavolo e gli altri
ragazzi. Mi accorgo di quanto sia sciocca l’idea di
riuscire a passare chiedendo “permesso” e comincio quindi a fare come tutti e
gli altri a passare “investendo” le persone che mi ostacolano.
Mentre
riesco a spostarmi con questo metodo, urto una ragazza ma non mi accorgo che
questa a causa del mio colpo si è rovesciata addosso il
drink che stringeva fra le mani.
-
Ehi tu… stronza! – mi dice afferrandomi violentemente per un braccio.
-
Cosa… - dico guardandomi intorno per capire chi mi ha bloccata
e vedo una ragazza dai capelli neri e gli abiti bagnati fissarmi con rabbia.
-
Guarda che hai fatto cogliona! – insiste questa
stringendo sempre con più violenza il mio braccio.
-
Mi spiace… - dico cercando di liberarmi dalla presa.
-
Le spiace! – dice questa guardandosi intorno ironica.
– Che cazzo vuoi che me ne freghi! – continua.
-
Ti ripago da bere. – replico cercando di non sembrare spaventata, ma sono
terrorizzata.
-
Ehi stronza… ma l’hai visto come sono conciata? – risponde lei. – Mi ripaghi il
drink e la maglia se vuoi, ma dopo che ti ho spaccato la faccia. – aggiunge avvicinandosi
minacciosa.
Io
cerco di allontanarmi, ma sento che qualcuno mi ostacola il passaggio.
-
Ecco che succede a far entrare tipi come te in un posto così… che cazzo ci fa
una poppante qui? – dice guardando verso di me ma rivolgendosi alle persone alle
mie spalle, che capisco essere suoi amici.
Si
avvicina minacciosa e la vedo alzare il pugno verso di me. Chiudo gli occhi
ormai convinta di riceve un doloroso cazzotto, ma gli riapro dopo un po’ quando
mi accorgo che non succede niente.
Mi
guardo davanti e vedo la tipa dai capelli neri con il pugno teso in aria, questo
è però bloccato dalla mano di un ragazzo che non riesco
a vedere perché mi rivolge le spalle.
Uao…
quasi non lo credevo possibile… un capitolo di ben quattro pagine! Spero almeno
siano quattro pagine carine ;o)!!!
Ma
come Morna… ora mi lasci curiosa e
chi mi conosce sa che è un modo per torturarmi ç_ç! Comunque Lorenzo concordo, è insostituibile! Quanto al
“tutto per un misero bacio”… sai com’è quando si è
paranoici ;o)!
Hehehe Londonlilyt… ho praticamente
cambiato la storia per “fregarti”… ahah scherzo ;o)! Insomma sta coppia… ahah…
o lei è scema o lui non ti convince!
Ehi Hope… troppe domande sa!
Non farle perché chiacchierona come sono finirei per raccontarti troppo… non vorrai
mica rovinarti la storia ^_^ (guai a chi pensa “capirai!!!”).
Damynex… Lucia è solo all’oscuro
di tutto e quindi si comporta in modo naturale e spigliato come suo solito! Chi
“sa” che la vede strana… almeno credo! Comunque fatemi sapere come vedete i personaggi, che sono
curiosa ;o)!
No Pesciolina04 è solo un po’ tonta! Sì certo
che ce l’hanno… come mai sta domanda? Martina come hai
visto fa l’università… quanto a tutti gli altri è
sabato non si lavora! Hum se ho detto che era venerdì??? OPS!!! Martina e Lorenzo hanno ricevuto la tua domanda e
rispondono con un… NO COMENT! Ahahah
Benvenuta Jessychan91… grazie per i
complimenti! Spero continuerai a leggere, così mi farai sapere se ti piace o no
anche il seguito! E magari se ti va specificami cosa ti piace e cosa no… che i
suggerimenti fanno sempre comodo :o)!
Mentre
indisturbato il gruppo heavy metal continua a suonare sento la voce gracchiante
del cantante risuonarmi nelle orecchie e il cuore pulsarmi al ritmo della
batteria del batterista.
-
E tu chi cazzo sei? – mi sembra di capire che urli la ragazza dai capelli neri, liberandosi il pugno dal
ragazzo e strattonandolo violentemente.
Lui
sembra perdere l’equilibrio e lo vedo barcollare verso di me, ma quando sembra
che stia per cadermi addosso riesce riprendersi. Si rialza velocemente evitando
di urtarmi, ma mi arriva così vicino che riesco a sentire il suo profumo che mi
sembra di riconoscere in Angel. Percepisco però anche
un forte odore di alcol.
“
Perfetto vengo
difesa da un ubriaco “ penso, ma mi sento subito in colpa.
“
Un bel ubriaco
però… “ mi ritrovo a pensare fissando le spalle del ragazzo che di schiena
sembra essere molto carino.
-
Ti ha chiesto scusa! – lo sento dire alla ragazza che continua a fissare sia io
che lui in cagnesco.
-
Fanculo… - risponde lei voltandosi alla sua destra e
fissando un punto tra la piccola folla che si è formata intorno a noi.
Mi
volto anche io a guardare da quella parte e vedo sbucare fuori un individuo che
ha tutto l’aspetto di un giocatore di rugby. L’uomo, che sembra essere alto due
metri e pesare più di cento chili, si dirige minaccioso dalla mia parte, ma
vedo che il suo sguardo è rivolto verso lo sconosciuto che mi ha appena difeso.
-
Fatti gli affari tuoi. – tuona al ragazzo che continua a darmi le spalle e che
sebbene sia abbastanza alto, sembra un nanetto vicino
al uomo.
-
Purtroppo non pos… – replica il ragazzo senza
esitare, ma non ha il tempo di concludere la frase che
l’altro lo colpisce con un sonoro pugno.
Riapro
gli occhi rapidamente quando sento qualcuno cadermi addosso, ma non faccio in
tempo a bloccarmi e finisco a terra con il ragazzo che mi ha aiutato svenuto
tra le braccia.
Urlo
nel vedere che il sangue gli cola dalla bocca e non mi accorgo che qualcun
altro è sbucato dalla folla e sta bloccando il “giocatore di rugby” e la
ragazza dai capelli neri, che sbraitante urla di essere lasciata.
Tutti
e quattro veniamo portati in una stanza privata del
locale, dove qualcuno cerca di far rinvenire il ragazzo che mi ha difesa. Lo
guardo svenuto sulla poltrona e mi ritrovo, stupidamente a pensare che avevo ragione: è il tipo che piace a me. Alto, spalle
larghe, fisico robusto, capelli scuri, lineamenti “irregolari” e un adorabile
fossetta sul mento.
-
Vuole sporgere denuncia? – mi chiede il proprietario del locale, fissando me in
modo ansioso e con disgusto la ragazza dai capelli neri e l’uomo.
-
Io… a me non hanno fatto niente. – rispondo impaurita.
-
Sì ma il suo ragazzo… - s’intromette il buttafuori che ha trasportato fin là il
ragazzo che mi ha difesa.
-
Ecco lui… noi… - cerco di spiegare, ma vengo bloccata
da una voce alle mie spalle, mi volto e vedo il ragazzo seduto mentre con una
mano si tiene il ghiaccio su viso.
-
Lasciate stare, non ne vale la pena. – dice fissando
deciso l’uomo che lo ha appena colpito.
-
Come vuole. – risponde sollevato il proprietario del locale che penso temesse la decisione di una denuncia. – Accompagna fuori
quei due… e assicurati che se ne vadano. – ordina ai
buttafuori.
-
Voi restate pure qui finché è necessario. – dice poi rivolgendosi a me e al
ragazzo che continua a tamponare il viso con il ghiaccio.
Fisso
la porta che si richiude dietro all’uomo e mi volto subito verso il ragazzo,
lancio un urlo quando vedo che è di nuovo sdraiato perché temo sia nuovamente svenuto.
-
Potresti evitare di urlare come una gallina? – dice bruscamente mettendosi
nuovamente a sedere.
-
Scusa… credevo… ti senti bene? Vuoi… vuoi che tenga io il ghiaccio? – dico ignorando il modo
aspro con cui si è rivolto a me.
-
No! – replica sollevando il braccio per bloccarmi. – Tieni le
distanze… hai già fatto abbastanza per oggi. – aggiunge seccato.
-
Mi spiace! – mormoro dispiaciuta.
-
Sì? Avresti preferito beccarti il cazzotto? – mi domanda rimettendosi sdraiato.
-
Io… veramente - cerco di replicare.
-
Posso avere un po’ di silenzio? – protesta però lui prima che io possa dire
qualcosa.
Lo
fisso irritata, ma mi impongo di stare zitta, cercando
di ricordarmi che si è appena beccato un cazzotto per difendermi, ma non riesco
a non pensare a quanto sia sgradevole.
“
Scema io a pensare che sia carino… “
rifletto mettendomi seduta in un angolo della stanza.
Appena
mi siedo però comincio ad urlare nuovamente, questa volta perché guardando
l’orologio mi rendo conto che è passata quasi un’ora da quando ho detto a
Matteo che sarei andata in bagno.
Senza
avvisare il ragazzo che mi ha aiutata mi alzo
velocemente e esco dalla porta immergendomi di nuovo tra la folla.
Mentre
cerco di raggiungere il tavolo dove ci sono tutti gli altri, attenta a non
urtare nessuno, sento qualcuno afferrarmi per un braccio e strattonarmi verso
di se.
Spaventata
cerco di liberarmi dalla presa, ma mi accorgo poco dopo che si tratta di
Matteo.
-
Dove eri finita? – mi dice. – Eravamo
preoccupati per te… ti stanno cercando tutti. – lo sento urlare mentre
mi trattiene per le braccia.
-
Ecco… ero andata in bagno e… - inizio a dire ma lui mi blocca.
-
Cos’è questo? Perché sei sporca di sangue? Che ti è successo? – mi domanda senza darmi il tempo di
rispondere e noto, con vergogna, dall’espressione del viso che era preoccupato per me.
Io e Matteo raggiungiamo il tavolo, dove lentamente cominciano ad arrivare anche
gli altri, che si erano divisi a cercarmi.
-
Che ti è successo? – mi chiede preoccupato Lorenzo facendomi
sedere.
Racconto
l’accaduto a tutti quanti che rimangono ad ascoltarmi perplessi. Mi guardo
intorno e vedo che Giulia e Lucia sono spaventante,
Lorenzo e Matteo furiosi, mentre Serena sembra infastidita.
-
Avevi ragione… non ti si può portare in giro! – mi
dice Stefano con un sorriso canzonatorio.
-
Vuoi andare via? – s’intromette Matteo fulminando Stefano e parlandomi con
dolcezza, fin troppa considerando che ci guardano tutti.
-
No… non serve. – rispondo imbarazzata perché temo che l’accaduto abbia fatto
dimenticare a Matteo la presenza di Lucia.
-
E il ragazzo che ti ha aiutata? – mi domanda Giulia.
“
Cazzo!!!“ penso ricordandomi che sono scappata dalla
stanza senza preoccuparmi di lui.
Ahah
Pesciolina04… in un primo momento ho
pensato che la volevi picchiare Martina! Poi ho
capito… si vede che sono rinco @_@!!!
Diego?!? O_o l’avevo dimenticato… ma allora è un
vizio ;o) (sorriso smagliante)!
Londonlilyt eccessivo sto luogo? :o) Grazie dei complimenti!!! E concordo con la “suspense” finale… se il lettore poi è
curioso come me sono a cavallo eheheh!
Jessychan91... Giglio pure pure
avrebbe reagito… ma per Martina non ci sono speranze!!!
Comunque grazie… e spero ti piaceranno anche i prossimi. Cercherò di farlo
(passare da te)… ma in questo periodo non ho mai tempo :o(
!!!
Benvenuta
Winny… e davvero GRAZIE (me arrossisce)! Sono davvero contenta che la storia ti
piaccia… spero continuerai a leggerla e a dirmi cosa ne pensi!
Seduta
sul tavolino del locale non riesco a smettere di
pensare al ragazzo che mi ha difesa e che io ho mollato da solo nella stanza,
mezzo ubriaco e ferito.
-
Andiamo. – mi dice improvvisamente Lorenzo.
-
Non serve andare via subito… sto bene. – rispondo, ma
lui mi sorride.
-
Non preoccuparti, non è colpa tua. – mi dice con gentilezza porgendomi la
giacca.
Usciamo
dal locale, la brezza fresca mi colpisce il viso e mi fa stare meglio, anche se
sento le orecchie fischiarmi nel silenzio della notte.
-
Come mai siamo già usciti? – domanda Francesco, ma nessuno sa bene il perché.
Camminando
verso il parcheggio e Serena si avvicina a me,mi volto verso di lei e vedo che mi guarda come fossi un esserino
fastidioso e inutile.
-
Mi ha chiamata Diego. – mi dice voltandosi a guardare
avanti. – Ha chiesto se lo raggiungevamo fuori perché
gli è successo di tutto venendo da noi. – continua fermandosi e voltandosi di
nuovo verso di me.
-
Pensa… dice che mentre cercava di raggiungerci al tavolo, qualcuno ha urtato
una ragazza rovesciandole addosso mezzo cocktail,
mentre l’altro mezzo è finito addosso a lui! – spiega mentre mi fissa decisa
con aria sprezzante e divertita. – Dopo aver cercato di scrollarsi quella roba
da dosso ha visto che quella che si è beccata mezzo cocktail voleva… giustamente… spaccare la faccia
all’altra. – continua seria.
Inizio
a capire cosa mi stia dicendo e sento il sangue
gelarmi nelle vene, cerco di dire qualcosa ma lei m’interrompe.
-
No… aspetta non è finita! – dice senza darmi il tempo
di parlare. – Lui… stupidamente… non
se l’è sentita di lasciare che la ragazza venisse
picchiata e si è intromesso. – continua spietata.
“
Cazzo… cazzo..
cazzo… “ continuo a ripetermi pensando al ragazzo che ho abbandonato solo
nella stanza.
-
Beccandosi così un cazzotto da un energumeno. – insiste. – La cosa peggiore è
che la ragazza che ha aiutato non si è neanche presa la briga di aiutarlo, ma
se n’è andata lasciandolo solo, ferito, sporco e più puzzolente d’alcol di un
ubriacone. – conclude trionfante.
-
Ti senti bene? – sento chiedere da Giulia ma non capisco che parla con me e non
le rispondo.
-
Stai bene Martina? Sei così pallida. – insiste e nel sentire il mio nome mi
volto a guardarla. Ha l’aria perplessa, ma appena le sto per rispondere vedo la
sua espressione tramutarsi in uno splendido sorriso a trentadue denti.
-
Diego! – dice sorridente e a mio avviso leggermente
emozionata.
Sento
che anche gli altri si voltano a guardare dalla parte in cui si dirige Giulia e
dicono il nome del ragazzo, sorpresi nel vederlo.
-
Già… Diego! – sento dire anche da Danilo, che ha però tutta l’aria di non
essere ne sorpreso ne tanto meno contento di vedere il
ragazzo. – Sei un po’ pallida! – mi dice mentre restiamo solo io e lui, perché
gli altri hanno tutti raggiunto il nuovo arrivato.
-
Fa freddo. – rispondo cercando di dare un po’ di senso
alla mia risposta.
Lui
non risponde, si limita a guardare di sfuggita verso il
resto del gruppo con l’aria un po’ assente. Cerco di capire dove si rivolga il suo sguardo e noto che fissa Giulia. La ragazza
sorride con dolcezza verso un ragazzo dai capelli neri e i vestiti sporchi e sgualciti.
Sto
per chiedere qualcosa a Danilo, ma vengo preceduta da
lui.
-
Perché ti guardano tutti in quel modo? – domanda
fissando ora io ora loro.
Mi
giro di scatto e vedo che gli altri mi scrutano con aria diffidente, tutti
tranne Stefano che come al solito mi guarda in modo
canzonatorio, sembra non essersi mai divertito tanto. Mi sento arrossire dalla
testa ai piedi.
A
testa bassa mi avvicino a loro, pensando che tra tutte le cose stupide che ho
fatto nella mia vita, questa sia decisamente tra le
più idiote! Resto in silenzio aspettando che Diego mi mandi
a quel paese, ma non mi dice niente. In realtà non si scomoda neanche a
guardarmi, continua a parlare con gli altri come se non fosse successo niente e
mi accorgo che l’indifferenza che mi “dedica” è peggiore di qualsiasi offesa
che mi avrebbe potuto rivolgere.
Mentre
lo sento palare con Serena e Giulia lo guardo di sfuggita dall’alto al basso, è
poggiato su di macchina nera metallizzata e vedo che tiene un piede a terra e
l’altro sul paraurti dell’auto. La camicia blu, leggermente macchiata, è
abbottonata solo fino al penultimo bottone, mettendo ancora più in evidenza il
torace ampio. Salgo ancora con lo sguardo e scruto la graziosa fossetta tra il
labbro inferiore e il mento, le labbra regolari, il naso leggermente storto,
fino ad arrivare agli occhi, che incrociano i miei per un attimo procurandomi
un anomalo contorcersi del mio stomaco.
-
Qualcosa non va nella mia faccia? – lo sento chiedermi.
Non
rispondo ma mi limito a distogliere imbarazzata lo sguardo da lui.
-
E così tu sei Martina… - continua fissandomi. – …di solito
non amo le conoscenze virtuali, ma ti preferivo come
Giglio… eri più innocua. – aggiunge con tono derisorio provocando le risate
generali.
Cerco
di ridere anche io, ma riesco a tirare fuori solo un sorriso forzato.
-
Vedete che ho ragione, ciò che è virtuale meglio che resti
tale… la realtà è sempre deludente. - insiste provocando questa volta la risata solo
di Serena e strappando un sorriso indeciso a Giulia.
Io
alzo lo sguardo e furiosa lo fisso con aria di sfida.
“
Avrò anche fatto una cazzata…
ma chi cazzo si crede di essere questo? “ mi
domando infuriata, cercando di capire com’è possibile che questo ragazzo così sgarbato
sia lo stesso che mi faceva fremere nell’attesa delle sue
mail di risposta.
-
Adesso non esagerare Diego, non sei gentile. Credo che Martina sia già abbastanza
dispiaciuta! - s’intromette Lorenzo.
-
A me non sembra tanto dispiaciuta! – replica lui scrutandomi. – Anzi… non l’ho
sentita neanche scusarsi… comunque non serve! -
aggiunge divertito distogliendo lo sguardo e voltandosi.
-
Perché non andiamo… - comincia a dire Matteo, ma io lo
interrompo.
-
Perché non mi dai un pungo? – mi sento dire. – Così siamo
pari! – aggiungo risoluta.
Sento
Lorenzo ridere nervoso.
-
Dai Martina… Diego scherzava! – mi dice avvicinandosi
a me.
-
Io no! – replico. – Mi sentirei meglio… non mi va di
essere in debito con lui. – insisto.
-
Allora andiamo a prendere i cornetti… - cerca di nuovo di dire Matteo, ma
questa volta ad interromperlo è Diego.
-
Hai ragione… farebbe stare meglio anche me! – mi dice
voltandosi di nuovo a guardarmi e piazzandosi davanti a me.
-
Diego… - lo sento chiamare da Giulia.
Ma
lui è già pronto a sollevare il braccio in alto, infatti
fissandomi sicuro mi punta contro il pugno che scaglia con decisione verso di
me. Per la seconda volta nella serata chiudo gli occhi in attesa del colpo, ma
anche questa volta non sento arrivare niente.
Riapro
gli occhi impaurita e vedo di nuovo un braccio disteso
a pugno chiuso a pochi centimetri da me, questa volta niente lo blocca ma è
sospeso a mezz’aria. Dietro un ragazzo dagli intensi occhi marroni mi fissa tra
l’annoiato e il beffardo.
Mentre
cerco di capire perché se non mi ha colpito Diego resti fermo in quella
posizione, sento qualcosa colpirmi la fronte.
Urlo,
questa volta di dolore e mi porto le mani ala fronte per massaggiarmi il punto
in cui il ragazzo mi ha colpito con una schicchera.
-
Perché non l’hai colpita? – domanda Serena ridendo.
-
Mi sono accorto che il cazzotto che mi sono beccato non è colpa sua! Quella
tipa non l’avrebbe mai picchiata… non c’è gusto a
picchiare una che rimane paralizzata ad aspettare il colpo senza neanche
cercare di evitarlo. – spiega il ragazzo all’amica. – Insomma avrei benissimo potuto
farmi gli affari miei. – conclude divertito.
Resto con le mani all’altezza
della fronte a guardarlo confusa, indecisa su cosa dire e fare quando lui mi si
avvicina e poggia il resto del suo ghiaccio sulla mia testa.
Beh Jessychan91…
se proprio devi essere salvata fallo con stile no ;o)!
Comunque non bello… ma il tipo di Martina! Osservazione
sciocca, ma non voglio che pensiate a lui come i principi
azzurri delle favole: tutti stupendi e
meravigliosi :o)! Allora appena ho un po’ di tempo
vedrò di andare a leggere qualcosa… non un poesia però… non vado pazza per le
poesie e quindi non sarei neanche brava a commentare!
LeftEye… nel senso che non si capisce
niente o nel senso che come sa combinare guai Martina sono
capaci in pochi???
Kagome13 BENVENUTA e GRAZIE! Sono contenta
che la storia piaccia anche a te e spero che continuerà a piacerti… se però mi
anticipi di nuovo ti picchio! Ahah scherzo… come vedi sto capitolo ti ha dato
ragione ;o)! Continua a dirmi cosa ne pensi.
Grazie Londonlilyt…trovi
Martina imbranata? Dovevi leggere
una mia storia precedente per ora accantonata… la protagonista di questa storia
in confronto è una persona decisa e sicura di se! Detto ciò puoi solo immaginarti quanto sia maldestra io :o)… pensa nei
miei miseri tre giorni a Londra non ho potuto fare a meno di esibirmi in una
delle mie famose cadute ahah! Senza contare che visto che
è da dicembre che non mi spalmo a terra i miei amici iniziano già a fare
scommesse su quanto resisterò ancora ç_ç!
Pesciolina04… prenditela con la commentatrice
sotto (qui sopra), è lei che mi ha consigliato che terminare i capitoli così
aiuta ad invogliare il lettore a proseguire la storia ;o9!
Grazie per il complimento… spero continui a migliorare, voi però ditemi se
invece fa il contrario! Come avrai letto… alla tua domanda avevano già risposto
Kagome13 e Morna ;o).
Winny… e di che! Grazie a te che continui a
leggere e commentare! Spero che ora la tua curiosità sia soddisfatta… ma spero
anche ce ne siano di nuove!
Morna… figurati! Ti ringrazio io perché continui
a commentare… da lettrice, anche io so come è
difficile stare dietro a le storie e commentare sempre! Sono però contenta che sei tornata, i tuoi consigli mi sono molto d’aiuto… anzi se
ti va di dirmi quali sono le frasi “goffe” mi faresti un grande favore! Ah brava…
mi hai beccata anche tu sul “l’angelo salvatore” ;o)!
Restiamo
ancora per un po’ a chiacchierare fuori dal locale e
quando siamo rimasti solo io, Lorenzo, Matteo, Lucia e Diego decidiamo di
spostarci a casa di Matteo al caldo. Arriviamo a casa del ragazzo dopo venti
imbarazzanti minuti in macchina sola con lui e Lucia, addolciti solo dal
pensiero che l’alternativa era quella di andare in
macchina di Diego.
A
casa di Matteo continuiamo a bere e chiacchierare fino a notte fonda, in realtà
lo fannosoprattutto loro, io mi limito
a restare ad ascoltare in silenzio studiando ora uno ora l’altro.
Nonostante
l’impatto iniziale mi accorgo che Diego è proprio come
me lo ero immaginata leggendo sul forum, il ragazzo che coincide alla
perfezione con il mio uomo ideale.
Divertente, intelligente, furbo, simpatico e
stronzo quanto basta, oltre che carino e dallo sguardo terribilmente provocante.
“
Perfetto… tranne per
il fatto che deve odiarmi!!! “ penso senza accorgermi che lo so fissando.
-
E tu? Non hai niente da dirci? – mi chiede mentre continuo
ad osservarlo.
Distolgo
lo sguardo e non rispondo visto che non ho la minima
idea di cosa stiano parlando.
Lui
mi guarda perplesso, sicuramente pensando che sono una scema.
-
Va beh… - dice Lucia poco dopo. – Noi andiamo a dormire. – dichiara mentre si
alza e porge la mano a Matteo.
Senza
volere mi giro verso di loro e gli guardo di sfuggita un po’ malinconica.
-
È inutile sperare… certe persone non si lasceranno
mai! – sento dire improvvisamente da Lorenzo mentre mi fissa serio ma assente.
Sento
il sangue gelarmi nelle vene, alzo lo sguardo verso Lucia pronta ad ascoltare
le sue parole di rimprovero, ma mi accorgo subito che la ragazza non ha niente
da dirmi e fissa Lorenzo con aria
dispiaciuta.
-
Ha bevuto parecchio. Portiamolo a letto. – dice Diego mentre si alza verso
l’amico.
Lui
e Matteo aiutano Lorenzo ad alzarsi e lo portano nella camera in cui il ragazzo
dovrà dormire.
Io
resto seduta sul divano a chiedermi di cosa stava parlando Lorenzo. E mentre
sono immersa nei miei pensieri non mi accorgo che
Diego è tornato indietro e sedutosi davanti a me mi fissa incuriosito.
Distratta
mi volto verso di lui e non riesco a non cominciare a
ridere quando noto che ha il viso gonfio e che la parte destra sopra il labbro comincia
a diventare violacea.
Lui
capisce subito cosa mi faccia ridere e mi fissa
fingendosi offeso.
-
Forse dovresti metterci ancora un po’ di ghiaccio. – dico mentre non riesco a
smettere di ridere.
Lui
non risponde ma continua a fingersi offeso guardandomi con superiorità. Mi giro
quindi verso il tavolino e prendo una delle bottiglie di birra ancora chiuse.
Delicatamente l’appoggio sulla guancia gonfia del ragazzo che resta in silenzio
e mi fissa intensamente.
Mentre
muovo con dolcezza la bottiglia sul viso ragazzo mi
accorgo del suo sguardo e mi sento arrossire.
-
Allora meglio la realtà o la virtualità? – mi chiede senza distogliere lo
sguardo.
-
E’ ancora presto per decidere. – mi sento rispondere in modo malizioso.
Lui
mi sorride e la sua fossetta sulla guancia si fa più evidente.
-
Hai sonno? - mi chiede dopo un attimo in cui rimaniamo in silenzio a fissarci.
-
No. – rispondo subito sicura di non volermi spostare da quel divano dove sto
comodamente seduta, mentre continuo a muovere con delicatezza la bottiglia sul
suo viso.
Dopo
un po’ mentre sono ancora intenta nel mio compito d’infermiera, Diego alza la
mano e la poggia sopra la mia, bloccando la bottiglia ormai calda sulla sua
bocca. In quella posizione la camicia leggermente sbottonata lascia intravedere
il torace, dal quale spunta una piccola cicatrice all’altezza del petto. Senza
volere lascio cadere lo sguardo su di essa e sempre
senza rendermi conto la fisso sofferente.
Il
ragazzo accortosi del mio sguardo scosta rapidamente la mia mano dal suo viso e
si alza rapidamente.
Imbarazzata
rimango immobile indecisa se sia il caso di scusarmi o
meno, solo ora mi rendo conto della gravità delle mie azioni visto ciò che
Diego ha appena passato.
-
Devo andare a casa. – mi dice evitando il mio sguardo colpevole.
-
Matteo ti ha detto che puoi restare qui… è tardi. –
cerco di dire con la voce spezzata.
-
Senti, chiedimi pure quello che vuoi. Mi da fastidio quando
la gente mi guarda con imbarazzo… e soprattutto con pietà. – mi dice lui
fissandomi con rabbia.
Spaventata
non rispondo ma cerco di cacciare inutilmente in dentro le lacrime.
-
Se ti metti a piangere me ne vado. – insiste lui
andando verso la porta.
-
Mi sento in colpa. – dico a testa bassa.
-
Perché? – mi domanda lui infastidito.
-
Tu… - comincio a dire ma vengo interrotta da un sonoro
singhiozzo. – …e per colpa mia ti sei pure beccato un
cazzotto… - cerco di continuare ma scoppio,
come al mio solito, a piangere.
-
Guarda che non sono un invalido. – mi dice lui e fortunatamente mi accorgo che
non sembra più arrabbiato.
-
Però… - cerco di dire.
-
Ok… sono stato male… tanto… - mi comincia a dire Diego a fatica. - Ho passato
un periodo davvero pesante, ma adesso sto bene. – continua serio,
in piedi davanti a me.
Io
non lo guardo ma come una scema tengo la testa bassa
cercando di cacciare indietro le lacrime.
-
E se c’è una cosa che non sopporto è la gente che mi
guarda con pietà! – aggiunge prima di inginocchiarsi vicino a me e sollevare il
mio viso con una mano.
I
suoi occhi marroni mi scrutano gravi cercando di catturare il mio sguardo e io
non potendo evitargli lo fisso impacciata.
Mentre
siamo in quella posizione cerco di non mostrarmi dispiaciuta per lui, ma
nonostante le sue parole non riesco a non pensare a
ciò che ha passato, alle cose che mi ha raccontato.
-
Io vado. – mi dice con un tono di voce che mi fa capire che non posso chiedergli
di restare.
Prima di rispondervi volevo salutarvi tutte… e scusarmi per la mia
prolungata assenza (come al solito guai a chi dice “quale
assenza” ^_^’)!!!
Avrei dovuto portarmi avanti con il lavoro visto che EFP aveva dei
problemi, ma è stato davvero impossibile a causa dei
miei impegni! L’ispirazione sembra un po’ tornata (anche se ci saranno un sacco
di e(O)rrori)… perdonatemi ma già è tanto che riesco
a scrivere, mettermi a controllare è proprio impossibile ç_ç!!!
Va beh tutto ciò per dire anche che spero di riprendere il ritmo di un
aggiornamento a settimana, ma dubito che ci riuscirò ;o)…
comunque spero il capitolo vi piaccia e fatemi sapere!!!
Jessychan91 scusa ma come puoi leggere sono incasinata
fino al collo… un giorno però prometto di mantenere la promessa di un commento ;o)! Non l’ha decisamente chiesto
lei… però ammettiamolo non è stata carina a mollarlo là così *_*”!
Londonlilyt in ogni storia che si rispetti c’è un
personaggio antipatico… “Come? La mia allora non ne aveva
bisogno???” :o( ahaha… scherzi aparte sì comincio ad odiare anche io Serena. Quanto
a Diego come puoi leggere mi sa che Martina a lui farebbe del altro :op!!!
Pesciolina04 ç_ç mi hai distrutto Martina in SEI misere
righe! Sul fatto del cazzotto concordo… ma ti giuro che io quando mi facevano giocare a calcio e arrivava la palla chiudevo gli
occhi e restavo immobile ahah una vera FIFONA!!! Ti ho accontentato un po’ su
Diego? Fammi sapere se sei orientata sul negativo o positivo
con lui ;o)!
Morna non ho capito di che pezzo parli… chi sta
dietro a Diego e quando O_O???
Comunque grazie per gli aiuti appena posso vado a correggere (sicuramente ti
ringrazierà la mia beta quando arriverà al 24 capitolo)! Puoi farmi solo un
favore? La prossima volta mandami una mail per le correzioni
ok? Non è che non voglio che me le fai “pubblicamente”,
ma appesantiscono lo spazio recensioni. Fai notare “pubblicamente” che ci sono
diversi errori e che mi hai inviato le modifiche, però per le correzioni vere e
proprie mandamele via mail. GRAZIE!!!
Ah presa dai miei eOrrori non mi hai detto che ne
pensavi del capitolo al di là di quello ;o)!
Sento
la porta sbattere alle mie spalle e rimango sola nel silenzio. Mi guardo
rapidamente intorno e mi alzo velocemente all’inseguimento di Diego.
Lo
trovo dentro l’ascensore che si sta chiudendo e lui mi guarda come stupito di
vedermi là. Infilo rapidamente la mano mentre si stanno chiudendo le porte e
quando queste si aprono entro dentro continuando a fissare Diego negli occhi.
Lui
non dice una parola, ma si limita a fissarmi con i suoi occhi intensi.
Anche
io lo fisso e persa nei suoi occhi mi avvicino a lui
lentamente, affondo la mia mano sul suo petto accarezzando con delicatezza la
sua cicatrice. Lui mi blocca afferrandomi il braccio con decisione ma mi libero
dalla sua presa e lo bacio con passione.
-
Martina… Martina!!! – sento una voce chiamarmi da
lontano.
Mi
costringo ad aprire gli occhi e mi ritrovo davanti al viso tondo e sorridente
di Lucia.
Con
gli occhi ancora assonnati mi guardo intorno confusa
cercando di capire cosa sia successo e chiedendomi dove sia Diego.
-
Ti senti bene? Ti sei addormentata sul divano… sarai a
pezzi. – continua a parlarmi Lucia.
La
guardo sempre confusa e capisco, mi ricordo di Diego che se n’è andato, ricordo
di essere rimasta ferma al buio a capire cosa fosse successo, ricordo di
essermi addormentata là. E soprattutto ricordo di aver fatto uno strano sogno,
o meglio capisco di aver immaginato cosa sarebbe successo
se fossi una tipa sicura di me capace di affrontare le situazioni.
Mi
avvicino alla cucina, dopo una lunga doccia rilassante, dove si trovano Lucia,
Matteo e Lorenzo che fanno colazione. Parlano sottovoce e non posso fare a meno
di restare in silenzio ad ascoltare.
-
Fortuna che c’era soltanto Diego, che comunque la
pensa come noi su di lui! – mi sembra che ha parlare sia Matteo, ed ho
l’impressione che stia rimproverando qualcuno.
-
Non m’importa cosa pensate di lui, è un nostro amico e quindi una cosa del
genere non dovresti neanche considerarla e non m’importa
quanto tu dici di amarla. Fattela passare. – sento dire da
Lucia, sembra arrabbiata.
-
Hai visto come la tratta? – replica Lorenzo, o almeno mi sembra sia lui a
parlare.
-
La tratta come lei si lascia trattare! – dice un’altra voce maschile, quella di
Matteo.
-
Lui la ama… è solo il suo modo di fare! E comunque lei lo ama… e parecchio anche! – insiste Lucia, ma
ora la sua voce non sembra più arrabbiata ma solo dispiaciuta.
-
Anche io la amo! – replica una voce maschile, che a
questo punto sono sicura sia Lorenzo.
-
Dovresti smetterla di pensarci e guardarti intorno… - continua Lucia. – Guarda Martina è così carina! – aggiunge e capisco dal tono
della voce che sta sorridendo.
Arrossisco
violentemente ma rimango immobile,voglio sentire la risposta.
-
Martina… - sento dire da Lorenzo, ma viene interrotto.
-
A proposito dov’è? Non sento l’acqua da un bel po’! – dice Matteo impedendo
all’amico di continuare.
“
Cazzooooo! “ – penso cercando di trovare il modo di
allontanarmi senza farmi sentire perché immagino che qualcuno stia venendo a
cercarmi in quanto sento il rumore di una sedia che si
sposta.
Non
so come cammino all’indietro senza far rumore e mi siedo velocemente sul letto
afferrando al volo la spazzola che avevo appoggiato poco prima sul comodino e comincio
a spazzolarmi i capelli.
-
Ah sei qui! – mi dice Lucia affacciandosi nella stanza poco dopo. – Sbrigati o
si mangiano la tua colazione. – aggiunge gentile.
-
Sì eccomi! – rispondo cercando di nascondere il fiatone.
-
Ti aspettiamo. – aggiunge lei prima di allontanarsi.
Tiro
un sospiro di sollievo per essermela cavata, e mentre
poggio la spazzola di nuovo sul comodino cerco di elaborare quello che ho
sentito e capire di chi parlavano.
Mentre
mi alzo ripenso a Lorenzo il giorno prima, quando ubriaco aveva detto: è
inutile sperarci… certe persone non si lasceranno mai! In quel momento pensavo
parlasse di me e Matteo, ma capisco ora che si riferiva a se stesso, solo non riesco a capire di chi è innamorato.
-
Diego? – mi chiede Lucia prima ancora che io mi renda
conto di essere arrivata in cucina.
La
guardo imbarazzata chiedendomi se ci abbia visto la sera prima e balbetto
qualcosa in modo confuso sul fatto che subito dopo che loro sono andati a letto
lui sia tornato a casa.
Rimaniamo
per un attimo in silenzio e a disagio guardo verso Lorenzo nella speranza che
lui trovi qualcosa di spiritoso da dire, ma quando mi giro verso di lui mi
accorgo che mi sta guardando come per valutare qualcosa.
Non
posso fare a meno di arrossire violentemente quando mi sfiora il pensiero che
stia ripensando a ciò che gli ha detto Lucia poco fa su di me.
Piccola premessa prima di rispondere… prima di tutto CIAO!!! Chiedo scusa per la prolungata assenza, ma tra una cosa
e l’altra è andata così… da una parte spero che nessuno sia rimasto ad
aspettare invano il seguito della storia, ma dall’altra spero di ritrovare i
miei “lettori” J!!!
Seconda cosa, vorrei dirvi che ora si torna alla pubblicazione
settimanale ma non è così! Purtroppo credo ci vorrà un
bel po’ prima di continuare visto che mi sto per
preparare ad un’esperienza STUPENDA che ahimè non mi permetterà di scrivere per
un po’! Spero però che tale evento mi porti un sacco
d’ispirazione in modo da riprendere questa storia e cominciarne molte altre…
comunque GRAZIE a chi leggeva, a chi legge e a chi leggerà!!!
Londonlilyt GRAZIE… per i commenti e per TUSAICOSA ;o)!!! Anche a me Diego piace molto… spero solo di non
rovinarlo per questo. Di solito se un personaggio mi piace tendo a renderlo
simile all’uomo dei miei sogni… solo non riesco a capire perché questo
fantomatico principe azzurro esca fuori sempre scemo ed antipatico O_O!!! Carina l’idea dello
SGANCIA… solo che conoscendo Stefano posso solo immaginare i duemila modi
cattivi che troverebbe per rispondere alla piccola Martina.
GRAZIE anche a te Pesciolina04…
anche tu per SAI COSA hehe! Non ti preoccupare, non
importa cosa accada, quanto passi o dove siamo… IL
NOSTRO PROGETTO RESTA E ANDRA’ AVANTI PRIMA O POI… sarà solo più POI che
PRIMA!!! Quanto alla storia, cercherò di rendere Martina un po’ più simpatica
hai tuoi occhi…
Morna GRAZIE anche a te per i suggerimenti… scusa
se ancora non ho rivisto il pezzo di cui mi parlavi ma davvero non ho avuto
tempo! Pensa ce la beta mi ha già corretto i primi sei capito ma ancora non gli
sistemo… sono un disastro. Diego un macho… lo aggiungerò allo scemo e
antipatico ahah. Sì mi sa che Lorenzo è più alla mano, ma come avrai letto ha il cuore già occupato… riuscirà (o vorrà) Martina
liberarlo???
p.s. se il capitolo fa schifo prendetevela con il
fatto che sono arrugginita :op!!!
Usciamo
dopo aver fatto una sostanziosa colazione e una volta fuori
dall’edificio di casa di Matteo l’aria fresca mi colpisce facendomi tremare
leggermente, mi blocco per un attimo a rimpiangere il mio caro vecchio maglione
di lana che non ho voluto mettere a favore della nuovissima e graziosa maglia
di cotone verde acido che si abbinava perfettamente con i pantaloni nuovi e mi
stringo nella giacca.
- Fa più freddo qui è…
- mi dice Lorenzo poggiandomi il braccio sulla spalla e carezzandomi con la mano come per scaldarmi dopo essersi accorto che ho i
brividi.
Arrossisco
per il suo gesto ripensando ancora alle parole di Lucia, ma come al solito per mia fortuna nessuno se ne accorge, quindi lo
guardo sorridendo come per ringraziarlo del gesto.
Camminiamo
per un po’ verso il punto d’incontro con gli altri e comincio a pensare con
disagio che Lorenzo non ha nessuna intenzione di
spostarsi dalla mia spalla, con Diego non è successo niente ma so che mi
sentirò imbarazzata a presentarmi davanti a lui così avvinghiata a Lorenzo.
Cerco
di pensare a come liberarmi dalla presa del ragazzo e credendo di aver trovato
la soluzione perfetta fingo di starnutire abbassandomi per liberarmi dal suo
braccio.
-
Povera piccola pure il raffreddore ti sei beccata! –
mi dice in tono scherzoso mentre mi sto rialzando. – Vieni qui
che ti scaldo. – aggiunge cingendomi per la vita.
-
Lor… - cerco di dire ma mi azzittisco subito per
l’imbarazzo di trovarmi a pochi centimetri da lui… - “cavolo è davvero carino”
– penso mentre evito di rialzare il viso altrimenti mi ritroverei
all’altezza della sua bocca.
Mi
giro di scatto e mi ritrovo davanti a tutta la compagnia della sera prima e in
più Eliana, che coni
jeans stretti infilati negli stivali marroni un cappottino di lana avana e i
capelli sciolti sembra ancora più bella del giorno prima.
Mentre
ancora smarrita tra le braccia di Lorenzo cerco tra di loro Diego, chiedendomi
cosa stia pensando davanti a questa scena, sento Lorenzo distaccarsi da me come
se fino ad ora avesse stretto a se qualcosa di sgradevole.
Lo
guardo infastidita per il suo comportamento e noto che anche l’espressione del
suo viso è cambiata, cerco di capire a chi è rivolto il suo sguardo ma mi distraggo quando vedo Diego. È in piedi dietro a Danilo e
chiacchiera animatamente con Francesco e Giulia ignorandoci del tutto.
-
Ciao… allora ti piace qua? O non vedi l’ora di tornare
a casa? – mi dice Eliana avvicinandosi a me e ubriacandomi con il suo profumo,
logicamente delizioso.
-
No… mi… mi piace molto. – balbetto come una scema, ma non posso fare a meno di
sentirmi a disagio vicino a lei visto quanto èbella.
“Come
cavolo fa a stare con Stefano?” – mi chiedo.
- Il problema è la compagnia. – s’intromette
Diego senza neanche guardarmi ma sorridendo divertito a
Eliana.
-
Parla per te! – replica Stefano. - Semmai questo lo dobbiamo
dire noi di lei. – aggiunge poi con il suo solito tono di sfida.
-
Grazie… - rispondo offesa facendo la linguaccia a Stefano. – Però
hai ragione… parla per te! – aggiungo rivolgendomi, forse un po’ troppo acida,
a Diego. Rimango poi in attesa di una sua risposta
velenosa, ma mi fa arrabbiare ancora di più ignorandomi.
-
Dove andiamo? – chiedo ad Eliana.
-
Stefy ci porta ad una mostra di opere
orientale che ha trovato su internet. – risponde lei con voce
suadente, ha persino una bella voce penso senza riuscire a smetterle di
sorridere come un’idiota.
-
Quante volte ti ho detto di non storpiare il mio nome con diminutivi cretini
oltretutto? – s’intromette il ragazzo con tono per niente gentile o ironico, ma
soltanto scortese.
-
Scusa… è che… - si scusa subito Eliana con fare colpevole cercando di
giustificarsi, ma lo sguardo di lui la blocca.
-
Problemi di misure… Stefy? – replico io terribilmente
infastidita dalla scenetta a cui ho appena assistito.
Rimangono
tutti per un attimo in silenzio, silenzio che viene
spezzato da Lorenzo, che ride in modo eccessivo alla mia battuta, mentre sento
lo sguardo di Stefano perforarmi da parte a parte e noto che Diego mi guarda
tra il curioso e l’affascinato.
-
Giulia non mi hai detto come ti è andato l’esame dell’altro ieri? – sento dire
da Lucia improvvisamente ad alta voce, chiaramente per spezzare il silenzio che
si è creato intorno a noi quattro.
-
E dove si trova la mostra? – domando a Eliana per spezzare l’imbarazzo creatosi.
-
Siamo quasi arrivati. – mi risponde sbrigativa senza guardarmi. – Scusami… -
aggiunge staccandosi dal mio braccio, ed ho per la seconda volta l’impressione
quando mi lascia andare che si sia accorta di avere vicino qualcosa di
disgustoso.
Lorenzo
che ancora ride mi si avvicina e mi da una lieve pacca sulla spalla, capisco
essere il suo modo di complimentarsi per la risposta di prima e noto che anche
Stefano lo capisce, dopo averci guardato con astio si avvicina a Eliana e cingendola per la vita la tira a se e la bacia in
modo passionale e violento piazzandosi proprio davanti a me e Lorenzo.
In
quel momento mi rendo conto di cosa e chi parlassero
stamattina Lucia, Matteo e Lorenzo. Mentre i due si baciano davanti a noi vedo
il sorriso di questo ultimo cancellarsi improvvisamente dalla
suo viso e fissare ammutolito la scena davanti ai suoi occhi.
Incurante
del fatto che non sono certo all’altezza di competere con Eliana e di cosa
possano pensare Diego e gli altri, prendo il braccio di Lorenzo e me lo appoggio
sulla spalla sorridendogli.
-
Freddo! – dico con complicità senza aggiungere niente.
Lui
prima mi guarda perplesso poi mi sorride divertito, probabilmente per la
stupidità del mio gesto, ma mi schiocca un sonoro bacio sulla guancia
sussurrandomi “grazie”. Contenta di avergli fatto tornare il sorriso non mi
accorgo che Diego si era avvicinato a me con
l’intenzione di dirmi qualcosa.
Rimango
incantata davanti agli oggetti esposti nella mostra, soprattutto dai quadri di
pittori con nomi assurdi che sembrano proiettarti negli angoli più disparati
dell’Asia. E mentre giro distratta tra quel turbinio di colori
sento qualcuno arrivarmi alle spalle.
-
Non fingere ti trovare la cosa interessante… - mi sussurra all’orecchio quello
che dal tono capisco essere subito Stefano. - …tanto lo sappiamo che
t’interessi solo ad altri tipi di arte. – aggiunge
avvicinandosi ancora di più a me tanto da sentire uno sgradevole brivido freddo
percorrermi la schiena.
-
Ha parlato il cervellone… - rispondo girandomi e allontanandomi da lui.
-
Mica lo so se te l’ho do il film sa… ti stai
comportando troppo male. – replica lui fissando il quadro che abbiamo davanti.
-
Il film… - strillo portandomi una mano alla bocca.
-
Sccccc!!! – mi fa lui
guardandosi intorno.
-
Me n’ero dimenticata. – dico a bassa voce. – Molla! – aggiungo allungando le
mani verso di lui.
Stefano
mi guarda con aria di superiorità e invece del libro mi prende la mano.
-
Oltre che nana hai anche le mani da bambina, sono
piccolissime. – dice rigirandosi le mie mani tra le sue.
Le
confronta con le sue mettendo palmo a palmo e ho la fastidiosa sensazione che stia facendo lo scemo con me, ma penso ad Eliana e mi dico
che è impossibile.
-
Dove sono gli altri? – chiedo impacciata cercando di
liberarmi della sua mano.
-
Minuscole. – continua ignorando la mia domanda. – Va beh che le mie sono più
grandi della media… come tutto del resto! – continua
imperterrito e sento di nuovo lo sgradevole brivido gelido percorrermi
la schiena.
-
Scema! – dice dopo un attimo lasciandomi la mano e lasciandomi là come
un’idiota continuando a chiedermi se era serio o
voleva solo prendersi gioco di me e replicare la battuta di poco prima.
Cerco
di riprendermi un attimo dal fastidioso effetto che mi ha fatto Stefano e
comincio a camminare verso le altre stanze alla ricerca degli altri.
Mentre
cammino veloce passando tra gli oggetti che ho già visto mi guardo intorno per
cercare qualcuno del gruppo, vedo subito Francesco davanti a delle strane
sculture ma mi allontano in fretta cercando di non farmi
vedere. Ancora di più del brusco modo di fare di
Stefano non sopporto le cento domande che lui riesce a farmi in meno di dieci
minuti.
Cammino
velocemente per scappare al ragazzo e non mi accorgo di essere entrata in una
stanza in cui non sono ancora stata. Appena mi accorgo dei nuovi oggetti che mi
circondano mi fermo e comincio a guardarli curiosa. Mi accorgo subito che si
tratta di una stanza con lavori riguardanti i bambini, in tutta la stanza infatti ci sono sculture raffigurate infanti, miniature degli
abiti tradizionali orientali e svariate bambole pregiate. Mentre ne guardo una
vestita con il più bel kimono che io abbia mai visto,
vedo in lontananza un ragazzo di spalle. Mi fermo incanto ad ammirare la sua
figura, le spalle larghe il fisico leggermente robusto ma comunque
atletico i morbidi capelli neri leggermente ricci.
“
Decisamente il tipo che piace a me!” ripeto a me
stessa appena mi accorgo di trovarmi di nuovo davanti alle spalle di Diego.
Cammino
lentamente cercando qualcosa di simpatico da dire quando sarò vicino a lui, ma
mentre mi avvicino mi accorgo cosa sta fissando rapito. Davanti a lui c’è un
quadro che raffigura una bambina che corre in sottoveste dietro un cane con intorno un tipico scenario nipponico. La bambina, che non
sembra avere più di dieci anni, sorride verso il cane tenendo i grandi occhi
marroni sgranati e diffonde una piacevole sensazione di tranquillità e
felicità.
Con tristezza fisso ora il quadro ora Diego e non riesco ad trattenere
una lacrima commozione. Sto per avvicinarmi per dire qualsiasi cosa, ma mi
blocco incapace di parlare.
Continuo
a cercare la forza di muovermi ma mi precede Lorenzo che si avvicina all’amico
e dopo aver fissato per un attimo il quadro appoggia con delicatezza la mano
sulla spalla del vicino stringendola con gentilezza.
Vedo
Diego abbassare lo sguardo e indietreggiare da vicino al quadro, di cui ormai
poteva anche sentire l’odore per quanto si trovava prossimo ad esso e senza dire una parola si svincola dalla presa di
Lorenzo. Salvo poi ripetere lo stesso gesto con l’amico.
-
Ora però non provarci anche con me. – lo sento dire in tono scherzoso dopo un
attimo, ma riesco a percepire che ha la voce spezzata.
Non
riesco ad evitare di fissarlo con aria triste, neanche quando voltandosi verso
di me mi guarda con amarezza.
BENVENUTA nel mondo di Martina/Giglio Pipa_bella e grazie per i (immeritati) complimenti!!! Eccoti accontentata per il seguito… e spero di riuscire
a scrivere altro prima di partire! Lo stesso vale per la tua
fic proverò a leggere ma ahimè fra QUATTRO giorni non credo avrò il pc a disposizione per un pò!
Londonlilyt grazie come sempre! Questo è più lungo… spero
però non faccia schifo (almeno come trama perché per come è
scritto di certo lo fa)! Non vedo l’ora di berci la famosa pinta… ti rendi
conto mancano QUATTRO GIORNIIIIIIIII!!!
Morna non ho capito offri
100+ per Lorenzo? Eh no un ragazzo così vale molto di più… non sarai mica pazza come Martina che non lo nota??? Appare così Diego… hum… devo approfondire la cosa :o)!!!
E tu Pesciolina04 a me(noi)
quando la fai la sorpresa con le tue fic??? Martina
cambiare… proviamo, magari dopo una mia certa esperienza chissà che non capiti
ad ENTRAMBI ;o)!!! Grazie per l’augurio… ma non ci provare parlavo dell’altro
progetto… non lo dimenticare mai :o) mi raccomando! Hai
ragione… voi tre ci siete sempre… GRAZIE! Ma
GRAZIE anche a tutti gli altri che hanno letto senza lasciare un commento…
fedeli o nuovi che siate! E come ho detto a Londonlilyt questo
capitolo è un po’ più lungo… peccato che allungando aumentano gli e(O)rrori!
Dopo
essere usciti dalla mostra e fatta una breve passeggiata in giro per la città,
ci spostiamo in un ristorante giapponese consigliato da Eliana. Piccolo ma decisamente accogliente il posto mi fa sentire come se fossi
davvero in Giappone, stranamente però, invece che essere entusiasta per il
posto l’unica cosa che mi viene in mente è quanto sarà salato il conto.
Questa
volta non sto a studiare la tavola prima di sedermi, l’unica
cosa che spero e di capitare vicino a Diego per potermi scusare con lui. Dopo
esserci incrociati dentro il museo è diventato ancora più cupo e ho la strana
sensazione che mi eviti come la peste. O meglio mi
eviti ancora di più del solito.
Mentre
rimango in piedi ad aspettare il mio turno per prendere posto, noto subito che,
guarda un po’, Diego si è già sistemato in modo che io non possa sedermi vicino
a lui. Mentre mi sto per sistemare con aria triste tra
Francesco e la coppia mal assortita, mi convinco per l’ennesima volta che
Lorenzo è un angelo.
-
Ehi tu… mi stai per caso evitando? – urla fissandomi con aria divertita. – Non
ci pensare nemmeno a metterti così lontana da me. – aggiunge poi facendomi
gesto di raggiungerlo.
Imbarazzata
e sorpresa lo guardò sorridente e comincio a muovermi
per raggiungerlo. Mentre scavalco Francesco che con aria
contrariata mi lasciapassare, noto che
Matteo e Stefano mi fissano sorpresi e irritati.
Una
volta davanti a lui non riesco più a fissarlo sorridente ma provo solo tremendo
imbarazzo, capisco che voglia dimenticare Eliana, ma il modo in cui si comporta
con me è decisamente imbarazzante. Prima però che mi
convinca che Lorenzo ci sta provando spudoratamente, comincio a sospettare che
il suo intendo non sia quello di avvicinarmi a lui, ma
quello di avvicinarmi a Diego.
-
No! – mi dice quando cerco di sedermi alla sua destra e alla sinistra di Lucia.
– Preferisco da questa parte! – aggiunge sorridendomi candido.
-
Perc… - comincio a dire, in quanto
noto lo sguardo contrariato di Diego e perdo la voglia, o quanto meno il
coraggio, di sedermi vicino a lui.
-
Beh lo sanno tutti che il sinistro è il mio profilo migliore! – replica il ragazzo facendo sfuggire anche a Diego un
sorriso.
Sconfitta
dall’inventiva di Lorenzo mi siedo alla sua sinistra
accanto a Diego che però non si volta neanche a guardarmi.
Circa
verso metà serata mi pento della gentilezza di Lorenzo. Ho l’impressione che
Diego eviti accuratamente di parlarmi, quindi mi convinco che se fossi rimasta lontano almeno la cosa non sarebbe stata così
evidente.
-
Come mai te ne stai così zitta? – mi dice ad un certo punto Stefano.
Lo
guardo un po’ sorpresa, ero totalmente assorta nei
miei pensieri.
-
Io… sono un po’ stanca! – rispondo cercando di sembrare davvero stanca, ma la
verità è che mi sento un po’ giù. Ho risolto le cose con Matteo, anche se
continua ad avvertire un certo imbarazzo tra di noi,
ho avuto il mio film, ho fatto amicizia con tutti ma mi sento comunque un po’
triste. Ho come l’impressione che appena salirò sul
treno per tornare a casa finirà tutto e non vedrò più nessuno di loro.
Succederà perché sono stata spesso scortese con Stefano, non che non lo
meritasse. Perché Matteo continua a guardarmi agitato quando ha vicino Lucia. Perché Serena non mi
sopporta. Perché nonostante io piaccia a Lorenzo non sono abbastanza per eguagliare Eliana. Ma,
soprattutto perché Diego mi odia.
-
Appena tornerai a casa ti sentirai meglio. –
s’intromette Serena, la guardo è mi sembra che in realtà voglia dire: “appena tornerai a casa ci sentiremo meglio”.
-
Già! – le rispondo tristemente e torno a guardare avanti, evitando di rivolgere
lo sguardo su Diego che continua a chiacchierare amabilmente con Giulia. Sorpresa
mi ritrovo a rispondere al sorriso di Danilo, che mi
guarda con aria complice. Ho l’impressione che anche lui si senta
un po’ giù, perché come me, non “riceve attenzioni” dall’unica persona da cui
le vorrebbe ricevere in quel momento.
-
Forse è meglio se rinunci. – sento dire da Giulia mentre ride di gusto.
Mi
giro verso di lei e mi ritrovo a ridere anche io allo spettacolo di Diego, che
si esibisce nel ardua impresa di mangiare il suo riso
con le bacchette.
Arrossisco
quandomi rivolge il primo sguardo della
serata.
-
Mi sta per caso sfidando con quella risata? – mi dice con aria divertita.
Esito
per un secondo.
-
Sì! – rispondo sicura.
-
Bene… bene! – replica afferrando con fermezza le bacchette e
lanciandosi di nuovo nel tentativo di consumare il suo riso. Dopo
qualche goffo tentativo riesce a portarsi alla bocca il prezioso bottino di
sette chicchi di riso, quattro dei quali rimasti appiccicati alle bacchette e
non presi tra di esse.
-
Complimenti! – gli dico fingendomi ammirata. – Davvero notevole! – aggiungo
afferrando le mie bacchette e portandomi alla bocca con estrema facilità un
gamberetto.
-
Troppo facile! – protesta lui fingendosi arrabbiato e
alludendo alla differenza tra i mieigamberetti e il suo riso.
-
Fortuna che puoi contare sulla forchetta per sfamarti! – replico sorridente
mentre tranquillamente prendo un’abbondante porzione di riso dal suo piatto con
i bastoncini.
-
O su qualcuno che mi aiuta! – mi corregge subito lui,
afferrandomi il braccio e portandosi alla bocca le mie bacchette con il riso.
Usciamo
dal ristorante quando è quasi mezzanotte, l’aria è gelida e nel cielo ci sono
tante piccole nuvole che non permettono di scorgere la luna.
-
Cosa vogliamo fare? – domanda Francesco una volta
fuori sfregandosi le mani come per scaldarsi.
Nessuno
gli risponde, a quanto pare le idee si sono esaurite,
penso mentre guardo tutti che si fissano interrogativi.
Non
sapendo dove andare rimaniamo nel parcheggio del ristorante a chiacchierare e
man mano che il tempo passa rimaniamo sempre in meno.
-
Te l’ha fatta sentire il “cd” Diego? – mi chiede Lucia quando siamo rimasti solo io, lei, Matteo, Lorenzo, Stefano, Eliana
e Giulia.
-
Che cd? – domando curiosa guardando Diego che sorride
a Lucia.
-
Ancora con quel coso? – risponde lui. – Prendi... – aggiunge
porgendole le chiavi della macchina.
Incuriosita
seguo Lucia che mi porta in macchina di Diego ad ascoltare questo “famoso” cd.
Restiamo un po’ in macchina a sentire il cd e ha parlare e mentre Lucia mi
racconta delle volta che è scesa a conoscere i
genitori di Matteo, nessuna delle due si accorge che gli altri sono saliti in
macchina e che Diego sta venendo verso di noi.
-
Ci spostiamo da Matteo, fa davvero freddo fuori. –
dice dopo aver aperto lo sportello della macchina.
-
Il mio amore mi ha lasciata qua? – chiede subito Lucia
mentre scende dalla macchina per far salire Diego sul posto del conducente.
Come una sciocca apro anche io lo sportello e mi alzo
dalla macchina.
-
Probabilmente… lui è andato avanti con la giapponese che ha rimorchiato dentro.
– risponde divertito alludendo alla cameriera che continuava a sorridere quando
Matteo le chiedeva qualcosa.
Lucia
emette uno strano verso e senza dare spiegazione scappa in direzione della
macchina di Matteo.
-
Vai con loro o mi fai compagnia? – mi chiede
guardandomi mentre sto in piedi appoggiata allo
sportello e fisso come un’idiota Lucia.
-
Sì… - rispondo senza rendermi conto che non significa niente.
Lui
però sembra non badare alla mia risposta e sale in macchina.
-
Non preoccuparti, con me sei più in pericolo fuori che dentro la macchina. –
dice mentre sto rimontando sull’auto.
Perplessa
lo fisso turbata.
- Sei più simpatica quando fai la scema. – mi dice subito mentre continuo a fissarlo.
Abbasso
di scatto lo sguardo.
-
Forse sarebbe meglio se vado in macchina con loro. – dico subito. Posso capire
che non gli piaccia la pietà di nessuno, ma non mi sento
pronta a certe battute.
-
Resta… scusami ho esagerato. – replica subito. – E che
non lo sopporto, non sopporto quando mi guardi con
quella faccia. – aggiunge subito fissandomi dritta negli occhi.
-
Si da il caso che è l’unica che ho. – rispondo
irritata.
-
Sì e la cosa non mi spiace. – mi risponde con un pizzico di malizia che mi fa
arrossire dalla testa ai piedi. - Ma quello sguardo di
pietà, tienitelo per i cuccioli abbandonati. – aggiunge contrariato.
-
Io… - comincio a dire, ma lui m’interrompe.
-
Tu che cosa? – mi chiede irritato. - Ti dispiace per me? Vorresti fare
qualcosa? Pensi ci sia qualcosa che tu possa fare per
farmi stare meglio? Credi che esista qualcosa che tu possa dire che mi possa
aiutare? Vuoi dirmi che mi capisci? Cosa? La verità è
che tu come tutti non potete aiutarmi e neanche ve lo
chiedo, voglio solo che mi considerate come tutti, ne più ne meno. – aggiunge
scagliandomi addosso un fiume di parole.
Rimango
in silenzio per il resto del tragitto, so che ha ragione. Non posso capirlo,
non posso aiutarlo e per fortuna non ho la minima idea di
cosa passi.
Quando
arriviamo da Matteo scendo dalla macchina e vedo che non c’è nessuno in giro,
immagino che siano già saliti tutti.
-
Senti… - comincia a dirmi lui.
-
Hai ragione non c’è niente che possa fare, dire o qualsiasi altra cosa. E mi spiace per come ti guardo ma non ci posso fare niente.
Mi fa stare così male il pensiero di non poterti aiutare.– rispondo prima che
lui mi possa accusare ancora, di essere troppo
sensibile.
-
Chi ti chiede di farlo. – risponde furioso. – Anzi chi credi
di essere per decidere che ho bisogno di essere aiutato? – aggiunge.
Non
gli rispondo. Senza voltarmi salgo sull’ascensore e lo guardo aspettando che
salga per premere il piano di Matteo. Anche lui mi
guarda e non parla, si limita a salire dietro a me e a premere il numero sei.
Fisso confusa i vari piani che si susseguono e non mi accorgo quando Diego preme il
pulsante dello stop, sono quindi terrorizzata quando l’ascensore si blocca tra
il terzo e il quarto piano.
-
Posso capire che sia difficile anche per chi mi sta intorno. – inizia a dire
lui dandomi le spalle.
Apro
la bocca per dire qualcosa, anche perché rimanere bloccata dentro un ascensore
mi spaventa non poco, ma per una volta tengo chiusa la mia boccaccia.
-
Ma… - continua a dire ma s’interrompe. – … ma tu mi piace. – mi dice dopo essersi voltato a guardarmi.
Apro
di nuovo la bocca per parlare ma davvero non so che dire. Oltre che
imprevedibile è anche parecchio diretta come confessione.
-
Chiedo troppo se oltre a tutti i dubbi che ho dopo… - comincia dire salvo poi
bloccarsi. – …è chiedere troppo di non dovermi preoccupare anche se piaccio ad
una ragazza solo perché gli faccio pena? – aggiunge e senza darmi il tempo di
tentare di nuovo di parlare mi bacia con dolcezza.
Confusa
dal bacio rimango un attimo in silenzio, gustandomi il sapore delle sue labbra.
Vorrei dire qualcosa, ma capisco che l’unico modo ora per
aiutarlo è non contribuire a ricordarli fatti che probabilmente lo assalgono in
continuazione.
-
Veramente mi piaci perché ti sei beccato un cazzotto per me. – rispondo
sorridendo con dolcezza.
“Quando
vorrà parlarmi di cosa prova lo farà lui.” – penso
mentre questa volta sono io che mi avvicino per baciarlo.
Prima di tutto chiedo scusa a tutti per la
mia prolungata assenza! Probabilmente non l’avete neanche notata ma va beh
iomi scuso lo stesso! Ecco il nuovo
capitolo, non so se a voi capita ma io dopo che non scrivo per un po’ riprendere
lo trovo difficile. Quindi spero che il capitolo vi
piaccia e non risenta tanto del “distacco”.
BENVENUTA Ozzina!!! Sono contenta che hai lasciato una recensione… fammi
sapere ancora cosa ne pensi della storia! Ah… se ti piace Diego sicuramente non sarai rimasta delusa da questo capitolo… o sì?
Londonlilyt di la verità… ti sarà anche mancata Martina/Giglio
ma sei stata ricompensata con una presenza decisamente più ingombrante ahah!!! Ora
però dovrai tornare ad accontentarti della povera Martina… che tanto povera in
questo capitolo non è ;o)! Eliana una Mary-Sue? Ma no dai… oltre al fatto che il racconto è narrato dal punto
di vista di Martina e quindi se lei la vede “perfetta” non è detto che lo sia! Ti
pare che una Mary-Sue si farebbe trattare così dal primo Stefano di passaggio?
Ciao Morna… chissà perché quando
ho pensato al personaggio di Stefano ci avrei scommesso che non sarebbe stato
simpatico a nessuno? Parlando sempre di scommesse… chi aveva scommesso su
Diego? Beh non adagiatevi troppo però… se c’è una cosa che Martina sa fare bene
e complicarsi la vita ^_^”!!!
BENVENUTA anche a te Ikoba! Però… ehm… vacci piano! O_o’
non metterti a raccontare tutta la mia storia in due secondi? Io poi che faccio??? Comunque… su qualcosa hai ragione su altre no! Il
problema sta tutto nel mezzo eheh. Comunque
sono felice che la storia ti piaccia… spero continuerai a leggere per arrivare con
me a quel pezzo :o)!
Sento
lo sguardo profondo di Diego trapassarmi. È ancora così vicino a me che sento
il suo respiro tornare normale dopo il bacio e il suo profumo mischiarsi al
mio.
-
Potresti far ripartire l’ascensore? – gli chiedo, inutile dire che però mi
pento subito, gli ho praticamente chiesto di smettere
di baciarmi.
Diego
però sembra non arrabbiarsi emi sorride
divertito. Del resto sembra anche non ascoltarmi perché afferra con le mani il
mio viso e mi bacia di nuovo.
-
Ora possiamo andare! – dice dopo avermi scombussolato totalmente.
-
Senti… - comincio a dire quando l’ascensore si ferma. Vorrei dirgli che non mi
va di entrare da Matteo mano nella mano con lui o comunque
sbandierando ai quattro venti ciò che è successo, però non so come fare.
-
Spero non ti spiaccia se ci teniamo questa cosa per
noi. – mi dice senza lasciarmi finire la frase.
La
porta dell’ascensore si apre. - Sai ho una reputazione
da mantenere! – aggiunge uscendo.
Lo
fisso incredula e rimango immobile a guardarlo senza riuscire a muovermi.
“Possibile
che i coglioni gli becchi tutti io?“ penso, mentre senza riuscire ad
evitarlo la porta dell’ascensore si richiude.
-
Dove eri finita? – mi chiede Lucia quando, cinque
minuti dopo, busso alla porta di Matteo. Dopo che l’ascensore mi ha ricondotta fino al piano terra, ho dovuto attendere una
coppia di anziani montassero.
-
Avevo dimenticato una cosa in macchina! – rispondo senza guardarla in faccia,
sono furiosa e avrei solo voglia di andarmene a letto.
Fra quattordici ore il mio treno ripartirà e io potrò liberarmi di tutti loro.
Di Matteo e il suo modo di fare ambiguo, che vistosamente
innamorato di Lucia continua però a fissarmi offeso quando Lorenzo o Diego mi si
avvicinano. Di Serena che mi odia senza neanche preoccuparsi
di nasconderlo. Di Stefano che continua a squadrarmi
dalla testa ai piedi, facendomi impazzire perché non capisco cosa gli passi in
quella testa malata. Di Lucia che continua vedermi come una possibile
amica del cuore, quando invece vorrei avere il suo ragazzo e visto che ci sono anche il loro rapporto idilliaco. Di Eliana,
che è tanto perfetta quanto succube del suo fidanzato. Ma
soprattutto di Diego, che mi spiazza totalmente, facendomi in meno di un minuto
amarlo, odiarlo e compatirlo.
-
Immagino che ci devi tornare allora… - s’intromette Diego che sembra essersi
già accomodato. – Ho io le chiavi. – continua sorridente sventolando le chiavi.
-
Ce l’avevo in borsa! – replicò subito pensando a quando
lo odio. – Vi spiace se vado a letto? Sono un po’
stanca. – continuo sicura.
-
Certo che ci spiace, domani riparti… godiamoci gli ultimi momenti insieme baby!
– risponde subito Lorenzo invitandomi con la mano a sedersi vicino a lui e che
guarda caso è anche vicino a Diego.
Controvoglia
accetto l’invito di Lorenzo, tra tutti i motivi per cui
vorrei scappare lui è l’unico che mi dispiace di lasciare.
-
Gli ultimi momenti ce gli godiamo domani in treno tesoro! – ribatto
accomodandomi il più lontano possibile da Diego che sembra non prestare nessuna attenzione alla mia frase.
Passiamo
il resto della nottata nel salotto di Matteo a chiacchierare e stranamente mi
dimentico di tutto. Nonostante i momenti negativi mi trovo bene tra di loro e mi convinco che infondo mi spiacerà tornare a
casa e non vedergli più.
“Cazzo!”
penso tra me quando mi sorprendo a fissare Diego. Sta ascoltando quello che
dice Lucia e sorride. È così carino mentre la guarda con sguardo profondo e
ride mettendo ancora più in evidenza le sue graziose fossette.
Con
amarezza mi convinco che mi sono fatta fregare, ho una cotta per lui.
-
Martina! – mi sento chiamare. – Ti conviene andare a letto, tornerai a casa
tutta acciaccata se dormi di nuovo in salotto. – il viso tondo e gentile di
Matteo mi sorride, mentre la sua mano è poggiata sulla mia spalla e mi scuote
lievemente.
Apro
gli occhi assonnata, non mi ero resa conto di essermi
addormentata. Mi rendo subito conto che non deve essere neanche da poco, in quanto guardandomi intorno ci siamo solo io e Matteo.
-
Gli altri? – chiedo guardandomi intorno stupita.
-
Sono andati tutti via… Lucia è a letto e Lorenzo in
bagno- risponde lui. – Dormivi proprio pesantemente è!
– aggiunge sorridendomi.
-
Già… - dico confusa. Non posso crederci Diego è andato via, così,senza neanche salutarmi, senza una spiegazione.
-
Senti… - mi dice Matteo in tono serio, interrompendo i miei pensieri. Solo in
quel momento mi rendo davvero conto che siamo soli. – Io… - cerca di dire ma
sembra non trovare le parole.
-
Tutto ok! – replico subito imbarazzata. Il fatto di sentirmi così triste perché
Diego se n’è andato mi fa pensare che con Matteo è stato solo uno sbaglio.
-
Sì ho notato che per te è tutto ok. – risponde e mi sembra di notare una nota
di risentimento nelle sue parole. – È che io sono un po’ confuso. – aggiunge.
-
Quelli sono problemi tuoi! – replico stizzita. Mi getta in faccia il suo
meraviglioso rapporto con Lucia e poi se la prende se vado d’accordo con i suoi
amici.
-Già… - dice triste.
-
Senti. Diamo la colpa al vino ok? – gli dico sorridente cercando di
sdrammatizzare.
-
Non ho bevuto stasera, eppure ho ancora voglia di baciarti. – risponde lui
spiazzandomi.
-
Vuoi che torni a pensare che sei uno stronzo? – replico di
nuovo arrabbiata. Ma so che le sue parole mi hanno messo in crisi e se
Diego fosse solo un ripiego, come faccio a saperlo?
Senza
pensarci due volte bacio Matteo. Mentre lo faccio però la mia mente non è di nuovo vuota come la prima volta. Non è un
bacio delicato e dolce, non ha niente a che fare con il brivido provato l’altra
volta e soprattutto non si paragona all’esplosione di emozioni
che ho sentito in ascensore con Diego.
Lui
si stacca da me e mi guarda disorientato.
-
Sei pazza? – mi dice allontanandosi. - E se arrivava
Lucia? – mi domanda furioso.
-
Hai provato qualcosa? – gli domando ignorando la sua
rabbia.
-
No! – risponde secco.
-
Perfetto! – dico sorridendo.
-
Tu sei… - comincia a dire sempre più arrabbiato, ma si blocca. – Non ho provato
niente! – ripete.
-
Neanche io. – preciso.
-
Non dovevi farlo… poteva arrivare Lucia. – insiste, ma
non sembra più essere arrabbiato.
-
Notte! – gli dico alzandomi e scoccandogli un bacio sulla guancia.
-
Non hai dimenticato niente? – mi chiede per la ventesima volta Lucia quando
arriviamo in stazione. Dopo esserci svegliati verso l’una e pranzato, io e Lorenzo abbiamo cominciato a preparare le valigie e
verso le quindici siamo partiti da casa di Matteo diretti alla stazione.
-
No. – rispondo sorridendole, mentre prendo il trolley che mi passa Lorenzo.
-
A che ora parte il treno? – domanda Matteo, mentre chiude la macchina.
-
Quattro e venti. – risponde Lorenzo guardando il biglietto che ha in mano.
–
Mancano ancora quaranta minuti, prendiamo un caffè? –
replica allora Matteo consultando l’orologio.
So di farmi attendere parecchio, ma Ikoba eccoti il resto… o almeno
una parte ;o)!!!
Non vorrei sbagliarmi ma sei
nuova vero obx? Allora BENVENUTA egrazie graziegraziegrazie (etc) per il complimento! Più di ogni
cosa ci tengo che la storia riesca a trasmettere i sentimenti che cerco di
descrivere e il carattere dei personaggi. Secondo me se un personaggio che leggiamo
ci da l’idea di essere reale sarà più facile
ricordarselo e “affezionarsi” a lui. E quindi sarà più probabile che vorremmo sapere cosa gli succederà, quindi secondo me questo
è un super complimento :o)! Comunque ammetto che
sembrano reali perché in effetti non sono totalmente inventati ;o).
BENVENUTA Ozzina!!! Sono contenta che hai lasciato una recensione… fammi
sapere ancora cosa ne pensi della storia! Ah… se ti piace Diego sicuramente non sarai rimasta delusa da questo capitolo… o sì?
Grazie cara Londonlilyt… e
come vedi non avendo più una città da esplorare mi sto
dedicando di nuovo alla scrittura :o)! Quanto a Diego sì… temo che un giorno
dovrò spiegare l’accaduto, sospetto solo di aver creato troppa attesa e quindi
qualsiasi cosa vi racconti sembrerà banale! Ma ora vado a scrivere la nuova fic
che conterrà anche un misterioso personaggio di nome Simona ahahah!!! Ok… ok… prima sciolgo la matassa di Martina :o( !?!
Anche tu nuova Nina Grint? Scusate ma sono un po’ rimbambita oggi :o)! Anche tu fan di Lorenzo? Riscuote un sacco di successo sto ragazzuolo…
pensare che in teoria lui sarà sempre l’amicone… o no??? Comunque mettiti in
fila e preparati alla lotta con Londonlilyt ;o)!!!
Grazie pesciolina04… ecco
qui anche per te un nuovo capitolo! Mi sa che con questo nuovo capitolo la
“bella situazione” tra Diego e Martina l’ho un po’ rovinata. Prometto di
rifarmi con il prossimo, insomma alla nostra protagonista non può andare sempre
bene, se no che pasticciona è? Bella domanda questa dei capitoli (quanti
capitoli pensi che saranno alla fine?)… il problema è che non lo so :o( ! Qualcuno mi ha detto che il capitolo precedente è
sembrato un po’ forzato… in effetti ammetto di averlo
scritto pensando “Basta…voglio sbrigarmi ad arrivare alla fine!”. Il fatto è
che pur sapendo qual è la fine, ogni capitolo lo scrivo colta dall’ispirazione.
Insomma so dove voglio andare ma non so che strada percorrere… sto cercando la scorciatoia, ma non mi va che nel farlo
finisca per perdermi ;o)!
Ohhhaletheangel… finalmente qualcuno a cui piace il mio Dieguccio!
Ah… no a quanto vedo ti piace per Martina, ma pure tu preferisci qualcun altro
eheheh! Stefano? In effetti strani gusti… basta che
però non ti fai mettere i piedi in testa da uno così. Stronzo sì… anche a me
piacciono… ma con gli altri non con la ragazza!
Grazie anche a te Takami…
beh non preoccuparti, ci metto sempre un po’ prima di aggiornare, anche se ti
perdi hai tutto il tempo di recuperare volendo! Ora però ti lascio al seguito… ah BENVENUTA a te e aletheangel!!!
BEH BUONA LETTURA A TUTTI E LO SO, È UN PO’ CORTO. MA PERDONATEMI :o)!!!
Premessa… per quelle di voi che hanno la fortuna di aver trovato questa
storia familiare, non preoccupatevi non ho intenzione
CAPITOLO TRENTA:
Ritorno a casa!
ore 16.00 del
29/10/2004
-
Non hai dimenticato niente? – mi chiede per la ventesima volta Lucia quando arriviamo in stazione. Dopo esserci svegliati
verso l’una e pranzato, io e Lorenzo abbiamo
cominciato a preparare le valigie e verso le quindici siamo partiti da casa di
Matteo diretti alla stazione.
-
No. – rispondo sorridendole, mentre prendo il trolley
che mi passa Lorenzo.
-
A che ora parte il treno? – domanda Matteo, mentre chiude la macchina.
-
Quattro e venti. – risponde Lorenzo guardando il biglietto che ha in mano.
–
Mancano ancora quaranta minuti, prendiamo un caffé? –
replica allora Matteo consultando l’orologio.
-
Sì! – risponde subito Lucia. – C’è un bar qua dietro che fa
dei dolci incredibili! – aggiunge prendendomi sotto braccio.
-
Non ti piace? – mi chiede poco dopo Lorenzo riferendosi al tiramisù che ho
davanti.
-
Sì… è buono. – rispondo distratta, mentre continuo a guardare la porta del bar
sperando di veder comparire Diego.
-
Ah… ho dimenticato di dirvi che hanno telefonato oggi
per salutarvi, ma dormivate. – dice improvvisamente Matteo.
-
Sì lo so. – replica Lorenzo. – Giulia e Francesco mi hanno
chiamato. Hanno detto di salutare anche te, non ti hanno chiamata perché non
hanno il numero. – aggiunge rivolgendosi a me.
-
Dammi i numeri in treno così gli mando un messaggio. –
rispondo delusa, per un attimo avevo sperato che a
chiamare fosse stato Diego.
-
Ha chiamato anche Stefano. – ci dice Matteo.
-
Davvero? – domanda Lorenzo incredulo. – Eliana vorrai dire? – chiede e capisco
che dubita del fatto che Stefano possa essere tanto gentile.
-
No era proprio lui! Eliana stamattina aveva da fare. –
spiega Lucia, anche lei sembra sorpresa.
Noto
che mi fissa, ma evito il suo sguardo. Sono troppo impegnata ad infuriarmi al
pensiero che persino Stefano ha chiamato e Diego no.
-
Conviene andare! – dice dopo poco Lorenzo guardando l’orologio.
-
Tutto ok? – mi chiede Lorenzo dopo un po’ che siamo
partiti.
-
Sì… - rispondo riprendendomi dai miei pensieri e cercando di muovere il braccio
su cui mi ero appoggiata e che ora sembra essersi addormentato.
-
Ti sei divertita? – mi chiede sorridente.
Sorrido
come risposta. Sono così confusa che so che se cercassi di rispondergli a
parole sembrerei poco convincente.
-
Ah… il numero per ringraziare della chiamata. – dico ricordandomi ciò che ha detto Lucia poco prima.
-
Di Giulia? – chiede Lorenzo distratto.
- Sì… di chi ha chiamato per salutare. Mando un messaggio per ringraziare. – spiego
prendendo il cellulare.
-
Ah… ok! – dice allora Lorenzo con tono strano.
Lorenzo
mi da dei numeri e invio il messaggio, poi mi metto a scherzare con lui su lo
strano signore che siede due posti davanti a noi.
-
E’ il tuo? – mi dice perplesso e divertito sentendo la suoneria di Lamù.
-
Caz***! – dico vergognandomi come una ladra e cercando di prendere il cellulare
come al solito introvabile.
Imbarazzata
a causa della ridicola suoneria rispondo senza guardare il numero.
-
Pronto! – dico guardando con sguardo offeso Lorenzo che continua a prendermi in
giro per la suoneria.
-
Ciao! – sento una voce maschile rispondermi
dall’altra parte, è profonda e nonostante abbia detto solo una parola suona sensuale.
Incredula
guardo il cellulare per vedere chi è. Rimango confusa a fissarlo
quando leggo “Giulia”.
-
Giulia? – chiedo con tono idiota.
Il
ragazzo dall’altra parte della cornetta scoppia a ridere, così come Lorenzo,
che sembra aver capito chi sia al cellulare.
-
Che considerazione… Lorenzo credeva che
se ti diceva che il numero era mio non avresti mandato
un messaggio! – mi dice il ragazzo al telefono.
Capisco
dalla frase con chi sto parlando e capendo cosa sia successo fisso Lorenzo con
odio.
-
Non che avesse tutti i torti! – rispondo con un sorriso a Lorenzo che
silenziosamente fa cenno di perdonarlo.
-
Se vuoi aggancio!– replica allora Diego.
Non
rispondo.
-
Siete già partiti?- chiede.
-
Sì. – rispondo e sento che ho la voce spezzata.
-
Mi spiace non averti salutata. – dice
lui forse accorgendosi del mio tono. – Dormivi quando sono
andato via e non mi andava… sai erano tutti là… sarebbe stato imbarazzante. –
cerca di spiegarmi ma noto che è un confuso.
-
Già hai una reputazione da difendere tu. – replicò stizzita e lo sento ridere.
Con
la mia frase si spezza un po’ il ghiaccio creatosi tra di
noi e cominciamo a chiacchierare come se nulla fosse. Riscopro così che abbiamo
molte cose in comune.
Mentre
mi spiega una sua assurda teoria sulla cultura asiatica
mi rendo conto del tempo che è passato, notando che fuori è già buio.
-
Abbiamo fatto addormentare Lorenzo. – dico interrompendolo.
-
Non è mai stato tanto sveglio
sai! – risponde lui.
Io
mi limito a ridere mentre allungo una mano per
sollevare il giornale che Lorenzo sfogliava prima di addormentarsi.
–
Senti… pensi che potrei venire a trovarti
uno di questi giorni? – mi chiede improvvisamente.
-
Certo. – rispondo senza esitare e mi pento subito, non vorrei
sembrare troppo entusiasta.
-
Perfetto! – replica e mi sembra di
capire che sorrida.
–
Perfetto! – rispondo come un’idiota.
-
Fai compagnia a Lorenzo adesso se no si
deprime… - mi dice spezzando il silenzio. – Ciao! - aggiunge con tono
dolce.
-
Ciao! – replico sentendomi sciogliere.
“
Chissà se posso chiedergli di restare al
telefono ancora un po’? “ penso mentre esito a
chiudere il telefono.
-
Finalmente! – dice Lorenzo guardandomi.
-
Non dormivi tu? – chiedo massaggiandomi l’orecchio intorpidito.
-
Ottima scelta! – replica facendomi l’occhiolino
-
Non capisco di cosa parli. – rispondo ignorandolo.
-
Non sono io ma… - aggiunge scoppiando in una delle sue
fragorose risate.
- Colpa tua che non mi vuoi. – replicò offesa, ma capisco
subito di aver detto una cavolata. – Posso… - mi azzardo a dire, ma Lorenzo
m’interrompe.
-
Chiedermi se mi piace Eliana? – domanda lui con un sorriso triste.
-
Da quanto veramente… - rispondo.
-
È così palese? – mi chiede.
-
Un po’! – ribatto gentile.
-
Sai non è solo bella… - replica lui come per
giustificarsi. - … lei è così… - cerca di aggiungere ma
lo precedo.
-
Pazza? – dico. – Scusa… è che… insomma… Stefano! Cioè io
non lo conosco ma… - cerco di spiegarmi ma non so come farmi capire.
-
Uno stronzo? – mi domanda lui.
-
È stronzo? – chiedo io dubbiosa.
-
Purtroppo no! – risponde lui scontento. – Oddio a quel
modo di fare che fa venire voglia di prenderlo a calci, ma infondo è un bravo ragazzo.
– mi spiega anche se sembra riluttante.
-
Molto infondo! – dico mettendomi a ridere.
-
Lui almeno non desidera ardentemente la ragazza di un amico! – replica Lorenzo amareggiato.
“
In effetti! “ penso evitando lo
sguardo di Lorenzo.
-
Per quel che vale io non lo vedrei nemmeno Stefano se potessi avere te. – gli
dico ridendo.
-
Piccola non vedresti neanche Diego se potessi avere me! – replica lui e scoppia
a ridere quando nota che arrossisco.
“
Finalmente a casa!“ penso gettandomi sul letto
esausta dal viaggio, che dopo essere sceso Lorenzo è diventato noioso e faticoso.
Con
un sorriso ripenso a lui che mi stringe fra le braccia dicendo
che non vuole lasciarmi.
-
Tecnicamente sei tu che stai lasciando me sai! – gli dico mentre mi stritola in un abbraccio fin troppo
affettuoso.
-
Non fare la sostenuta… so che stai soffrendo! – replica premendomi
ancora di più a lui.
-
Sono distrutta… - rispondo sarcastica.
-
Donna crudele! – mi dice lasciandomi andare.
Gli
sorrido.
-
Sono felice di averti conosciuta. – mi dice improvvisamente.
-
Anche per me è stato un piacere! – farfuglio imbarazzata.
-
Ci sentiamo baby! – conclude schioccandomi
un bacio sulla bocca.
Sorpresa
dal gesto rimango come un’idiota a guardarlo scendere dal treno.
-
Ciaoooooo…. – mi urla poco dopo sbattendo sul
finestrino e sventolando un fazzoletto bianco.
“
Che scemo! “ penso scoppiando a ridere.
-
Ehi tu… allora? Raccontami tutto? – sento chiedermi da una voce che sembra
essere quella di Fabiana.
-
Cosa? – chiedo confusa.
-
Stavi dormendo? – mi chiede Fabiana gettandosi sul letto senza badare a me.
-
Che ore sono? – domando sperduta.
-
Le dieci passate! – risponde lei. – Che puzza qua dentro,
posso aprire la finestra? – chiede mentre si alza per
aprire la finestra senza aspettare la risposta.
-
NO! – urlo cercando di nascondermi dal sole che mi acceca.
-
Uao… che belli… vedere vedere! – dice lei ignorandomi e raccogliendo i miei
stivali nuovi. – Chissà se mi stanno! – si chiede ignorando le mie lamentele
per la finestra spalancata.
-
Allora? Hai intenzione di raccontare? – mi domanda. - Non ho tutto il giorno, anzi
fallo mentre ti vesti, dobbiamo andare all’università.
-insiste
scoprendomi.
-
Fa freddo! – urlo. – E ho sonno! – aggiungo riprendendomi
le coperte.
-
Fra due giorni sono dalle tue parti, vediamoci! – dice
dopo un po’ Fabiana. – Ti viene di nuovo a trovare e
la ragazza? – mi domanda.
-
Come? – chiedo distratta mentre cerco di convincermi che
devo alzarmi dal letto.
-
Avevi un messaggio. – risponde lei tranquilla.
-
Cosa??? – urlo strappandole il cellulare dalle mani.
-
Hai intenzione di raccontare o devi fare la preziosa? – insiste
mentre continua a frugare tra i miei nuovi acquisti sparsi per la stanza.
Non
le rispondo ma leggo il messaggio confusa.
“
Fra due giorni sono
dalle tue parti, vediamoci! “
con il cuore in gola guardo il destinatario e noto che non è il numero di
Giulia, o meglio quello di Diego che io ho registrato come Giulia, ma un numero
che non conosco.
-
Non è Matteo. – penso ad alta voce ricordandomi di avere il suo numero in
rubrica.
-
Te la sei spassata con un altro? – chiede mentre
guarda con fare sospetto il mio maglione nuovo.
-
Togliti il mio maglione. – le dico notando che ha indossato il cardigan
marrone, quello cheSerena
mi ha ceduto, e ignorando il suo commento. – Neanche Lorenzo! – dico
ricordandomi di aver memorizzato anche il suo numero.
-
Sei proprio una troia… quanti te ne sei passati per
non sapere chi ti manda il messaggio? – commenta lei saltando sul letto. –
Brava, sono fiera di te! – aggiunge sorridendomi.
-
Copriti! – le dico ignorandola di nuovo e notando che è in reggiseno.
-
Hai detto tu di togliermi il maglione. – ribatte stizzita.
-
Il mio! – rispondo.
-
Ti ricordo che se non portiamo il film all’università i nostri compagni ci
uccidono! – replica lei rivestendosi. – Insomma di chi è il messaggio? –
chiede.
-
Non lo so! – rispondo fissando il cellulare.
-
Come fai a non saperlo? – mi domanda dubbiosa.
-
Non ho il numero registrato. – replico triste.
-
Sì ho capito, ma sei tornata ieri sera e questo viene a trovarti fra due
giorni, sarà qualcuno con cui c’è stato qualcosa. – dice spingendomi verso il
bagno.
-
Ma non è il suo numero. – rispondo depressa.
-
Allora c’è stato qualcosa con qualcuno? – mi domanda Fabiana curiosa.
-
Sì! – rispondo.
-
Oddio… - replica lei preoccupata.
-
Che c’è? – le domando allarmata.
-
Hai detto sì sospirando! – risponde come se avessi appena tossito sangue.
-
E allora? – le chiedo contrariata.
-
Non c’è stato qualcosa… sei proprio cotta! – replica e
mi guarda come se fossi senza speranze.
-
Fanculo! – le rispondo sbattendole la porta del bagno
in faccia. – Dieci minuti e arrivo… non toccare i miei vestiti
nuovi, senza offesa ma quando gli usi si allargano troppo. – le urlo dal
bagno.
-
Non ti avevo detto di… - dico a Fabiana quando esco
dal bagno fissando i miei stivali rosa che lei indossa con disinvoltura.
“
Però sono proprio belli! “ penso fissandoli
soddisfatta.
-
… di non toccare i tuoi vestiti nuovi? Sì… – finisce la frase sorridente. – … infatti questi sono stivali, non si allargano! – aggiunge trionfante.
-
Sì… ma…- cerco di replicare ma m’interrompe di nuovo.
-
Allora? Mi racconti cos’è successo? – chiede passandomi
i vestiti che, a quanto pare, lei ha deciso devo
indossare.
******
Beh e dopo una vergognosa assenza
di tre mesi totalmente ingiustificati… eccomi qui J!!!
Come sisuol dire? MEGLIO TARDI CHE MAI!!!
Beh sperando di
trovare ancora i miei lettori… scusate per il ritardo e grazie per i commenti.
Londonlilyt fatti girare i
ringraziamenti (se ci saranno) per aver ripreso la fic...
perché lo ammetto è merito tuo che mi hai sgridata eheh!!!
Beh spero che abbia perdonato un po’
Diego dopo questo capitolo… quanto a Lorenzo… Martina mi ha detto di volere
lui, ma le ho detto che già le hai fatto la posta tu…
quindi ormai è off limits ;o)!!!
Scusa Obsession, so che non è un bel
modo per trattare lettori nuovi (far aspettare mesi per l’aggiornamento)
ma avevo un blocco! Anche tu spero rivaluterai
un po’ Diego con questo capitolo! Stefano questo piccolo grande
mistero ahah!!! Comunque no… Lucia non mollerebbe mai Matteo… ma del resto
neanche Matteo molerebbe mai
Lucia ;o)!
Benvenuta ale_theangel… come vedi ho
risposto a tutte le tue domande! Spero però di avertene fatte venire in mente
altre ihhi (me cattiva)!
Benvenuta anche e a te Valery… e
complimenti per l’impresa (tutti i 29 capitoli in un giorno)! Scusa per i primi…
so che sono un po’ confusi, ma se hai qualche domanda
sono qua! Beh tutto è una parola eccessiva, ma…
Ciao Ozzina… felice di averti resa felice con il bacio! Spero tornerai a leggere la fic… anche perché noto sei una delle poche a fare il tifo
per Diego (ci vuole un po’ di competizione)!
Benvenuta anche a te Zoa! Grazie graziegraziegrazie!!! Grazie!!! Troppo gentile… vedo poi che
anche tu tifi Diego! Beh continua a commentare e fammi sapere cosa ti piace
della fic (oltre a Diego ahah)!
Benvenuta anche a te Ale93… sono troppo contenta di trovare
tanti lettori nuovi! ( :o( me piange per paura di aver
fatto passare tanto tempo e non trovare più i suoi lettori) Beh sperando che
non sei impazzita dalla curiosità, eccoti finalmente IL NUOVO CAPITOLO!!!
FANTASMINO:o)…
in effetti mi chiedevo che fine avessi fatto (guarda che è inutile che mi
eviti, ho già la tenda da piantare nel tuo giardino io ahah)
e sono davvero contenta di ritrovarti qui! Però non farmi dei complimenti così
belli se no mi commuovo :o)… grazie! In cambio vorrei
avere il piacere di poter tornare a leggere le tue fic ma cercherò di “accontentarmi”
del tuo meraviglioso complimento. Complimento che accetto davvero soddisfatta,
so di fare parecchi errori ma cerco davvero di rendere
i miei personaggi dei “vicini” di casa.
Beh spero di ritrovarvi di nuovo
tutte nei commenti di questo nuovo capitolo, così mi fate sapere se dopo questo
periodo di “blocco” mi sono ripresa bene ;o)!!!
BUONA LETTURA!!!
P.s. per chi legge “100 dayswhit Mt. Arrogant”
prometto di aggiornare presto… là non ho davvero scuse visto che devo solo “copiare”
dal film!!!
Premessa… per quelle di voi che hanno la fortuna di aver trovato questa
storia familiare, non preoccupatevi non ho intenzione
CAPITOLO TRENTUNO:
Messaggi!
ore 11.00 del
30/10/2004
-
Un misero bacio? – mi ripete per l’ennesima volta
Fabiana guardandomi incredula. – Ma non ti ho insegnato niente? – mi domanda
fissandomi con aria di superiorità.
-
Lo conosco appena, che altro dovevo farci? – replico offesa
visto che sta sminuendo il mio bacio con Diego.
-
Un sacco di belle cose! – mi risponde. – Passi troppo tempo con Ilenia secondo
me! – aggiunge contrariata.
-
Passo troppo tempo con entrambi secondo me! – replico mostrandole il dito
medio. Sto per dirle altro ma m’interrompe il trillo
del telefono.
“
Buongiorno!“ leggo e rimango incerta se essere felice o delusa, visto che il messaggio è di Diego ma non dice altro.
-
Chi è Giulia? – domanda Fabiana curiosa mentre sbircia
nel mio telefono.
-
Una delle ragazze del forum che ho conosciuto.- rispondo mentre distratta
continuo a leggere felice quella singola parola mandatami da Diego.
-
Uao sei stata anche con una donna? – mi domanda
Fabiana. – Ritiro tutto ciò che ho detto! – aggiunge con ammirazione.
-
No! – urlo senza rendermi conto che sono già dentro la facoltà. – Sei pazza? –
aggiungo con tono più basso.
-
Se una si spreca a mandarti un messaggio solo per augurarti il buongiorno c’è
da pensare male! – mi spiega lei come se la cosa fosse normale.
-
Non è di Giulia! È di Diego! – le spiego ignorando che trovi una cosa normale
che io possa essere andata con una ragazza.
La
cosa però sembra non esserle chiaro, perché mi lancia un’occhiataccia.
Cerco
di spiegarle perché ho il numero di Diego registrato a
nome di Giulia, ma vengo di nuovo interrotta da un nuovo messaggio.
“
La notte scorsa è stata meravigliosa! E’
tutto così “giapponese” senza di te! Baci “ leggo confusa
mentre non riesco ad evitare che Fabiana sbirci anche questo messaggio.
-
Lorenzo? – legge guardandomi perplessa. – Lo sapevo! – urla poi
improvvisamente. – Non potevi essere mia amica ed essere così scema… evvai sei una gran porca!!! –
aggiunge, anche lei senza rendersi conto di dove si trova.
Si
voltano tutti a guardarmi curiosi.
-
Fabiana! – urlo incazzata, possibile che mi deva far fare sempre tali
figuracce?
-
Non per niente sei la mia migliore amica! – replica lei ignorandomi. - Vai là
per fregare il ragazzo ad un’altra… ti baci uno… passi una notte meravigliosa
con un altro… e ricevi messaggi da un numero misterioso! – aggiunge riassumendo
quasi alla perfezione la mia situazione.
-
Non ho passato la notte con nessuno! – replico e cerco di spiegarle che
probabilmente Lorenzo stava scherzando.
-
Sarà… ma restano gli altri tre! – risponde. – Senza
contare la storia con quella Giulia! – aggiunge divertita.
-
Non c’è nessuna storia con… - replico ad alta voce, ma vengo
azzittita da Yoshimoto, il professo di grammatica giapponese, di passaggio
lungo il corridoio.
Di
nuovo a casa mi stendo sul letto esausta dalle
innumerevoli pacche sulla spalla datemi dai miei compagni per aver reperito i
film. Mentre mi sfilo gli stivali, pensando al fatto che Fabiana se l’è
squagliata con quelli rosa appena comprati, ripenso al messaggio di Diego.
Per
fare quella che sta attaccata al cellulare aspettando sue notizie non gli ho
ancora risposto, anche perché sono offesa dal impegno che ci ha messo nel testo.
Mentre
mi cucino qualcosa per cena continuo a pensare a cosa
rispondergli.
Non
voglio sembrare troppo fredda, ne troppo calorosa. Non
mi va di fare la preziosa, ma neanche di fargli pensare che sono
stata ore a rimuginare su qualcosa di carino da scrivergli.
Mentre
distratta nel pensiero di cosa scrivere mangio, mi squilla il cellulare. Con il
cuore in gola corro a rispondere nella speranza che sia Diego.
Delusa
guardo il numero sconosciuto che appare nel mio cellulare, non avendolo
registrato non mi accorgo che è lo stesso numero che la mattina mi ha mandato
un messaggio.
-
Pronto! – rispondo timorosa.
-
Allora? Dove ci vediamo domani? –
sento una voce fredda e decisa dirmi dall’altra parte.
-
Chi sei? – chiedo anche se ho già capito con chi sto
parlando.
-
Ti fai problemi ad uscire con gli
sconosciuti adesso?- replica il
ragazzo dall’altra parte con tono beffardo.
-
Dipende dagli sconosciuti. – rispondo dura.
-
Dammi il tuo indirizzo, passo alle 17.
– dice lui ignorandomi.
-
Devo darti quello vero? – replico.
-Hai ancora tre anni davanti a te, come fai a sapere che non ti servono
altri film giapponesi?- mi risponde
allora il ragazzo dall’altra parte della cornetta.
Sorrido
pensando che in effetti ha ragione e gli lascio il mio
indirizzo.
-
Stefano? – dico improvvisamente mentre lui sta
scrivendo l’indirizzo. – Come sta Eliana? – chiedo rendendomi conto che non è
quella la domanda che volevo fare.
-
Bene, perché?- mi domanda lui incuriosito dalla domanda. –
È qui… ti saluta! – aggiunge con tono
incerto, cosa decisamente strana per lui sempre così arrogante e sicuro di sé.
-
Salutamela! – rispondo.
Mentre
aggancio il telefono provo una strana sensazione, non m’ispira molto l’idea
d’incontrare Stefano e senza volere penso a quando ci
siamo ritrovati soli in una delle stanze del museo.
Per
l’ennesima volta vengo distratta dal suono del
cellulare, un altro messaggio.
“
Buonanotte! “ leggo.
“
Fanculo!“ penso mentre leggo il nuovo stupido
striminzito messaggio di Diego.
Un
po’ delusa per la sinteticità di Diego decido di mettermi un po’ al computer,
chissà che non ci trovo Stefano e lo persuado a non venire.
Con
sorpresa mi ritrovo un messaggio di Godai sul forum.
Fisso
emozionata lo schermo, erano mesi che non ricevevo un messaggio privato da lui,
e mi sento una scema visto che ormai sono andata oltre ai messaggi sul forum
con Diego.
Come
se non fossero passati mesi dall’ultima volta che mi aveva scritto e come se
non ci fossimo mai conosciuti, leggo che ha risposto all’ultimo messaggio che
gli ho mandato. Sono un po’ confusa da tale comportamento, ma sono felice di
ritrovare il ragazzo che avevo conosciuto mesi prima.
Soprattutto ora che l’avevo conosciuto e visto!
Cercando
di capire cosa significhi quella mail afferro il
telefono per chiamarlo. Mentre cerco il suo numero nella rubrica il coraggio mi
manca e mi fermo a fissare il cellulare.
“
Forse è meglio un messaggio! “ penso mentre riprendo
a premere i tasti dell’apparecchio e mi sdraio sul letto pensando a cosa
scrivere.
Stropicciandomi
gli occhi cerco di capire dove e mi trovo e che ore sono. Mi rendo subito conto
che sono nel mio letto e notando il sole che entra dalla finestra capisco che deve
essere molto tardi, guardo infatti il cellulare e
scopro che sono già le undici. Mi alzo allora dal letto, gettando il cellulare
tra le coperte, convinta che non riuscirò ad
addormentarmi nuovamente e chiedendomi quando mi sono addormentata e vado in
bagno.
Mentre
mi siedo infreddolita sul wc mi assale un dubbio.
Perplessa mi alzo di scatto dal water e corro sul letto alla ricerca del
cellulare. Mi ci vuole un po’ per trovarlo, ma finalmente riesco a scovarlo in
mezzo alla trapunta e comincio a consultarlo avidamente.
-
SCEMA! – mi dico rileggendo gli ultimi messaggi inviati e ricevuti e comincio a
ricordare cosa è successo.
Con
terrore mi ricordo che dopo aver letto la mail di
Diego ho deciso di mandare un messaggio al quale lui ha risposto con un altro
dando il via così ad una catena che ci ha visti messaggiare
come due sciocchi per ore.
-
Cazzo… cazzo… sono un’idiota!
– mi ripeto leggendo gli ultimi due messaggio di
Diego.
-
Ehi… sei viva??? – sento, è la voce di Ilenia che sta
entrando in casa.
“
Perché ho dato le mie chiavi di casa a
tutti? ” mi chiedo mentre continuo a fissare
perplessa il cellulare.
-
Ciao… come stai? – mi dice Ilenia entrando in camera e cominciando a togliersi
la sciarpa e la giacca. – Sei sparita da quando sei partita. – aggiunge
sedendosi nel letto.
-
Ciao! – dico sforzandomi di sorriderle, ma non riesco a nascondere il fatto che
non sono proprio felice di vederla.
-
Disturbo? – mi chiede guardando l’espressione del mio viso. – C’è mica nessuno! – continua con aria scioccata e
fastidiosamente sdegnata.
-
No! – replico in modo brusco e notando che sembra che stia valutando se
prendersela o no, cerco di rimediare. – E’ che mi sono appena svegliata e sono
ancora un po’ sconvolta. – le spiego.
-
Ah… capisco! – mi dice poco convinta. – Allora è andato tutto bene? – mi chiede
evitando il mio sguardo, so che non era d’accordo con il mio viaggio.
-
Sì… - rispondo ma ho la testa altrove. – Mi sono
divertita molto. – aggiungo meccanicamente, ma continuo a pensare al mio
problema.
“
Mi ci vorrebbe Fabiana… se chiedo aiuto a
Ilenia non capirebbe. “ penso mentre sorrido in
modo forzato a Ilenia.
-
Sicura che stai bene? – mi chiede allora Ilenia, non sono mai stata capace di
fingere.
-
Io… - cerco di dire, indecisa se spiegarle cosa è successo, ma vengo interrotta dal cellulare. – Scusa… – le dico prima di
rispondere.
-
Ah… ciao… sì… sì…ah sei già là? - dico evitando lo sguardo indagatore di
Ilenia. – Sì… va bene… ok… sì! – continuo
imbarazzata. - Scusa! – dico ad Ilenia dopo aver attaccato.
-
Niente. Tutto bene? – mi chiede nuovamente.
-
Sì… te l’ho detto è che mi sono appena… - insisto ma
lei m’interrompe.
-
Parlavo della telefonata. – mi spiega indicando il cellulare che stringo ancora
nervosamente tra le mani. – Mi sembravi agitata parlando. – aggiunge.
-
Sì… tranquilla… – cerco di rassicurarla, ma il cellulare squilla nuovamente.
-
Scusa! – le dico di nuovo prima di rispondere. – Ciao… buongiorno! Bene… sì… tu?... come sei là… ma allora stai davvero venendo… no sì certo
che… sì… ma dai… sì mi fa piacere… va bene… ok… ciao…
anche io! – dico alla persona dall’altra parte della cornetta.
-
Scusami di nuovo! – dico ad Ilenia gettando il cellulare sul letto come per
prenderne le distanze.
-
Figurati! – mi risponde lei, ma noto che c’è qualcosa che non va. – Beh devo andare. – dice subito dopo alzandosi dal
letto ed evitando il mio sguardo.
-
Come… già? – le chiedo stupida. Di solito quando viene il sabato mattina, resta
sempre fino al pranzo a chiacchierare e poi usciamo per un po’ di shopping.
-
Sì… - mi risponde lei fredda. – Tanto hai da fare! – aggiunge dura uscendo
dalla stanza.
-
Ilenia… - urlò richiamandola, ma mi accorgo che sta già aprendo la porta di
casa e corro a bloccarla. – Che hai? – le chiedo fermandola.
-
Niente… ma mi sembra chiaro che disturbo! – mi dice senza guardarmi.
-
No… è solo che ho un problema… - cerco di dirle ma non
vado avanti, so che non capirebbe.
-
Quello l’ho capito… - replica ora sostenendo il mio sguardo. - … quello che non
capisco è perché non vuoi parlarmene! – aggiunge triste.
-
Ma no è che non capire… - comincio a dire senza
riflettere ma m’interrompo rendendomi conto di cosa sto dicendo.
-
Già… - mi risponde lei con aria triste. – Ciao! – aggiunge uscendo dalla porta.
Rimango
un attimo immobile a pensare. Da quando do per scontato che Ilenia non mi possa
capire? Sentendomi uno schifo per come l’ho trattata esco dalla porta per
richiamarla.
-
Ile… ho problema mi puoi aiutare? – le urlò mentre scende le scale.
Lei
si ferma senza voltarsi a guardarmi.
-
Scusa! – le dico.
-
Ok. – mi risponde risalendo le scale. – Però mi
prepari la colazione! – aggiunge entrando dentro casa.
Ci
sediamo a fare colazione e le racconto tutto ciò che
mi è successo i giorni precendenti. Lei mi guarda sconcertata e noto che si
trattiene in tutti i modi per non farsi scappare un commento.
-
Passi troppo tempo con Fabiana secondo me! - mi dice ad un certo punto senza
riuscire più a trattenere un commento.
Sorrido
pensando che Fabiana mi ha detto la stessa cosa ieri, riferito
a lei.
-
Il fatto è che ora l’ho combinata grossa! – aggiungo, evitando di spiegare
anche a lei che forse il problema è che passo troppo tempo con tutte e due.
-
Che altro hai fatto ora? – mi chiede con aria da superiore.
-
Ile… - la rimprovero, poi si lamenta che la prendo
per l’amica con cui non mi posso confidare, non fa che riprendermi.
-
Scusa! – risponde mordendosi il labbro.
-
Praticamente Stefano si è auto invitato a venire qui. –
le spiego velocemente.
-
Quello viscido? – mi chiede lei.
-
S… sì! – rispondo un po’ perplessa pensando all’aggettivo che ha usato. The Punisher, nonostante tutto, mi è sempre stato simpatico. Ma in effetti Stefano è un po’ equivoco. – Solo che ieri dopo
i messaggi idioti di Diego… - comincio a spiegarle.
-
Quello stronzo? – mi chiede di nuovo.
-
S… sì! – rispondo ancora più incerta. Non che abbia tutti i torti anche su
Diego.
-
Diego? – mi chiede vedendomi che rimango zitta.
-
Guarda… - le dico porgendole il cellulare.
“
Ciao bella… come va?... “ comincia a leggere e le
prendo il cellulare dalle mani.
-
Cos’è? – le domando ma la vedo fare spallucce. – Ah… di
Lorenzo… ho la suoneria bassa.- le spiego, ma parlo più che altro con me
stessa.
-
Quello figo? – mi chiede.
-
Hai un aggettivo per tutti? – le chiedo tra il divertito per la definizione di
Lorenzo, che in effetti calza a pennello e l’offeso, perché
ha già schedato tutti.
-
Certo! - mi risponde compiaciuta. – Matteo è l’indeciso, Lucia
la finta scema, Serana la bastarda, Eliana l’idiota e
Giulia la vittima! – dice facendo un elenco delle persone con cui ho avuto più
contatti.
-
Giulia la vittima? – le chiedo incuriosita da tale definizione.
-
Lo scoprirai non appena saprà di te e Diego. – mi spiega con aria da
sapientona.
-
Dici che… - le chiedo ripensando all’atteggiamento di Giulia con lui.
-
Se mi hai raccontato tutto per benino sì. – risponde. – Comunque… cosa hai
combinato di tanto grave che io non posso capire? – mi domanda riportandomi al
mio problema.
-
Ah… sì leggi. – rispondo visualizzando gli ultimi due messaggi ricevuti.
“
Forse è ora di andarcene a letto… e
magari chissà domani potremmo parlarci di persona! O hai da fare? “ legge.
-
Giulia? – mi chiede confusa.
-
Cosa… ah no… è di Diego! – risponde e le spiego brevemente la storia del
messaggio.
“
Non mi hai risposto ieri… quindi l’ho
preso per un sì! Sono in partenza a dopo! “ legge e mi guarda.
-
E di stamattina presto. – mi dice e io annuisco. – Scusa ma perché non gli hai
detto che non potevi? Sapevi che veniva quel altro… si sarà pure auto invitato
lui, ma vallo a spiegare! – mi dice rimproverandomi e io non posso che annuire.
-
Lo so… - replico con voce piagnucolosa.
-
Perché non hai risposto subito, dicendo di no? – mi chiede nuovamente.
-
Dovevo farlo. Ma… avevamo massaggiato per ore… era tardi… ero sdraiata sul
letto… così, mentre pensavo a cosa rispondere per non offenderlo… ecco io…
credo… - farfuglio.
-
Ti sei addormentata! – conclude lei. – Sei un caso disperato! – aggiunge scuotendo
la testa.
-
E adesso? – le chiedo come se lei può avere una risposta.
-
Adesso ti aspetta una lunga giornata!!! – mi dice
sfoggiando un sorriso divertito a trentadue denti.
******
Stavolta l’attesa è stata di ben
QUATTRO mesi… sono IMPERDONABILE lo so!
Il capitolo però è tra i più
lunghi che io abbia mai scritto, quindi spero di
potermi quanto meno scusare in questo modo!
Beh come al
solito spero di trovare ancora i miei lettori… GRAZIE!!!
Londonlilytnon capisco la prima frase… IO NON SBAGLIO MAI… lo sanno tutti
PRRR (anche qui)! Vedi stavolta non mi hai dovuta sbrigare… infatti
ci ho messo quattro mesi -_-“!!! D’OH…
Spero di non averti persa neanche
ora Ale93! Mi spiace di averti
accontentata dopo tanto tempo… ma ecco il capitolo che
volevi leggere… ti è piaciuto? Fammi sapere mi raccomando…
Ciao Ozzina… no Ozz… O_o non confondermi! Leggi la storia
quindi sai quanto sono sbadata ;o)! Vedo che Diego
continua a piacerti… attenta però, comincia ad avere
rivali eheh! Beh sperando che non sei rimasta in
ansia per tutto questo tempo… ecco il nuovo capitolo!!!
Benvenuta Giuly… sono sempre felice di
trovare nuovi lettori! Devo davvero capire se fa più piacere trovare i “vecchi”
che mi seguono nonostante gli aggiornamenti incostanti o nuovi che non temono
di leggere la fic nonostante siamo già a trenta
capitoli! In qualsiasi caso GRAZIE… e spero di continuare a farvi divertire :o)!
Ecco un’altra fan di Diego! Grazie
Valery… delle
volte scrivo proprio di getto e non mi rendo conto che scrivo cose che capisco
solo io eheh… voi mi raccomando fatemelo notare senza
problemi ok! Noterai che il tuo parere su Diego è
leggermente diverso da quello di Fabiana eheh… urge
stabilire chi ha ragione ;o)!
Figurati Takami... mi fa sempre piacere
leggere i vostri commenti (delle volte mi aiutano anche a scrivere), ma mi
sembra chiaro (soprattutto visto la mia poca regolarità) che non sempre riusciate a lasciare un commento! Soddisfatta del nuovo
capito?
Vegani?!? Ikoba?!? Oddio pure tu come Ozz… questo non fa bene alla mia testolina pazza ihih!!! Sono qui… in ritardo come
sempre ma tranquilli FINIRO’ questa fic… magari fra vent’anni ma la finirò ;o)!!! Scommetto che la domanda “CON
CHI” ti è rimasta vero?
Zoa spero che anche questa volta sarai felice di vedere che ho
aggiornato! E soprattutto spero che anche questo capitolo ti piaccia come gli
altri!!! Concordi con la visione di Fabiana dei miei
personaggi… fammi (fatemi) sapere! Ah… quanto all’altra fic
(100 dayswith Mr. Arrogant
)… prometto di rimettermi a scrivere anche quella, devo solo organizzare meglio
il mio tempo e lo farò!
Quello di cui parlavo sopra…
grazie per avermi segnalato gli errori Morna! Solo una cosa che avevo chiesto anche a qualcun altro…
ti dispiacerebbe, lasciare sì il commento dicendo che ci sono delle imprecisioni
(parecchie anzi :op), ma mandarmi una mail per
specificarmi quali? Non ho problemi con le critiche… anzi
mi aiutano a migliorare. Quanto meno il testo! Per me TEMO non ci sia speranza,
quando scrivo presa dall’ispirazione non sono capace a correggermi (chiaro che
so che in quella frase ci andava “HA” e non “A”… ma lo posso rileggere cento
volte che mi sfugge! Mi faccio prendere troppo dalla trama). Solo che non so se
lo spazio per i commenti sia adatto per le correzioni! Comunque… scommessa vinta ;o)! Una cosa deludenti per come
sono scritti o anche per cosa c’è scritto???
E per finire… BENVENUTA a DianaV! Benvenuta
giusto? Davvero hai due amici come Matteo e Stefano? E soprattutto davvero
adori quello come Stefano O_o?!?
Pensavo lo odiassero tutti… dai è così stronzo??? Addirittura qualcuno che vuole Diego per sé… comincia a
riscuotere consensi il ragazzo! Mmmm… la cosa mi fa
pensare a fare un sondaggio :o)… vedremo di scoprire
il ragazzo preferito… *_*… me elabora strani progetti!!!
Ecco fatto… ora mi
metto subito al lavoro del nuovo capitolo (INDOVINATE
UN PO’ QUALE SARA’ IL TITOLO???)… così almeno non
potrete dire che non m’impegno per evitare che il prossimo aggiornamento avvenga
tra cinque mesi O_o”!!!
- Forse dovremmo chiamare a rapporto
Fabiana… - dice improvvisamente Ilenia mentre io mi sto facendo la doccia, il
primo passo da fare secondo lei era quello di prepararsi. - … probabilmente è
più esperta… in… in questo “tipo di cose”. – aggiunge immediatamente per farmi
capire che non è impazzita da un giorno all’altro.
- Sì… ci pensi te - le rispondo da sotto
la doccia. – Dille di riportarmi gli stivali rosa! – urlo ripensando ai miei
meravigliosi stivali misteriosamente scomparsi.
- Sei davvero pessima! – mi dice subito
Fabiana dopo aver sentito il racconto di cosa ho combinato. – Le cose se non sai
farle non farle dico io. – aggiunge facendomi scappare un sorriso, per un
istante mi ero convinta che la pensasse come Ilenia.
- Non volevo… - cerco di
giustificarmi.
- Sono fiera di te a tenere il piede in
due scarpe etc… - dice interrompendomi- - Ma insomma lo sanno tutti i doppi
appuntamenti devono avere una distanza minima di quattro ore, per le
principianti un giorno. – aggiunge come se il suo fosse un discorso
normale.
- Sì va beh… - le dico mentre mi metto
gli stivali che sdegnosamente mi ha appena restituito. – Che faccio? – domando
guardandomi allo specchio. Ho i capelli sciolti e sono un po’ mossi visto che ho
appena finito di asciugarli, ho una camicetta salmone con una cinta nera sotto
il seno, i jeans scuri con le cuciture rosa e i miei stupendi stivali in pelle
rosa.
- Esci con Diego e dai buca a Stefano. –
mi dice tranquillamente, mentre si guarda in giro, probabilmente alla ricerca di
qualche oggetto da sostituire con la “perdita” degli
stivali.
- Quello è ciò che vorrebbe fare! –
s’intromette Ilenia. – Ma non può, non sarà simpatico ma lei le ha detto di sì a
Stefano, si è fatto tutti quei chilometri non può non andare. – continua con il
suo solito tono serio.
- E allora dai buca a Diego, a lui non
hai detto sì! – replica Fabiana afferrando una maglietta verde
acido.
- Solo gli accessori! – le dico subito
guardandola male, sa che odio quando mi allarga i vestiti. – Ma io lo voglio
vedere Diego. – aggiungo con aria piagnucolosa.
- Incontrali insieme! – mi risponde
stizzita mettendo giù la maglia verde.
- Di la verità a Diego! – dice
improvvisamente Ilenia. Io e Fabiana ci giriamo a guardarla come se avesse
appena urlato “ugabuga”!
- Chiama Stefano e inventa una scusa! –
mi dice Fabiana ignorando Ilenia.
- Ho cercato di inventare delle scuse
l’altra volta, ma quel tipo non crede a niente. – rispondo anche io ignorando
Ilenia.
- Inventati qualcosa d’imbarazzante, non
può non crederti se tipo gli dici che ti si è incastrato l’assorbente interno…
ehm internamente! – replica lei prendendo una collanina da sopra la
scrivania.
- Sei pazza! – replico. – E quella la
devo mettere! – aggiungo prendendo la collanina dalle sue
mani.
- La fate finita d’ignorarmi! –
s’intromette nuovamente Ilenia. – A te piace Diego, e vorresti frequentarlo? –
mi chiede fissandomi con sguardo severo.
- Sì! – rispondo intimidita, quando fa
così mi sembra suo padre.
- Allora non puoi cominciare la vostra
storia con delle bugie, hai già sorvolato sulla storia con Matteo immagino. – mi
dice con un tono di rimprovero.
- La verità è sopravalutata. –
s’intromette Fabiana. – S’incavolerà e finirà prima di esserti potuta divertire
un po’! – continua.
- E allora raccontagli delle balle
assurde e imbarazzanti per “divertirti”, ma poi non ti stupire se finirà tutto
in una bolla di sapone! – risponde Ilenia. – E comunque quella e quella sono
mie! – aggiunge afferrando la maglia verde acido e indicando la collana che ho
appena strappato dalle mani di Fabiana.
- Io… - comincio a dire. – Avete ragione
entrambi… però non mi siete d’aiuto… - aggiungo ancora più
confusa.
- Senti… ma che tipo è Diego? – mi chiede
improvvisamente Ilenia.
- In che senso? – le chiedo ma al solo
pensiero di lui sorrido come una sciocca.
- Alto, basso, magro, grasso, biondo,
moro...? – mi chiede.
- Alto e robusto. Nel senso di ben
piazzato, spalle larghe. Ha i capelli neri, sguardo profondo e una sexy fossetta
sul mento. – dico con aria sognante.
- Macchina? – mi chiede
Fabiana.
- Non lo so… non conosco le macchine. –
rispondo confusa. – Sportiva… blu… perché? – domando sospettando il
peggio.
- Non assicuro per le fossette e lo
sguardo profondo… - dice Fabiana che solo ora noto sta guardando dalla
finestra.
- … ma dalla descrizione, direi che è il
tipo che si trova qua sotto! – aggiungeIlenia.
- CAZZO! – urlo precipitandomi alla
finestra. – Da quando vi completate le frasi voi due? – chiedo quando vedo che
ridono divertite.
- Certo che sembra figo… - dice Fabiana
guardando di nuovo dalla finestra.
- Rischiando di far nevicare devo dire
che concordo con te! – risponde Ilenia.
- Stronze! – aggiungo io.
E mentre tutte restiamo a fissare il
ragazzo dalla finestra, squilla il cellulare.
- Pronto? – dico
incerta
- Mi fai salire? Le tue amiche potrebbero
valutarmi meglio da vicino. – sento una voce famigliare dirmi dall’altra
parte della cornetta.
- Oh… noi… cioè… insomma… - farfuglio
guardando le ragazze in cerca di aiuto.
- Ho voglia di valutarti un po’ anche io! –
dice lui in tutta risposta e riaggancia.
- Che ti ha detto che sei arrossita? – mi
chiede Fabiana mentre vado verso la porta. Mi giro sorrido ma non le
rispondo.
- Ciao! – mi dice Diego appena apro il
portone di casa.
- Ciao! – rispondo con un sorriso
sentendomi arrossire e chiedendomi come devo salutarlo.
“E’ ancora più carino del solito.” penso.
Ha una camicia di un viola non molto accesso come al solito è sbottonata di
qualche bottone con le strisce blu, una giacca nera e una morbida sciarpa
strategicamente posizionata, i capelli sono leggermente scompigliati e la
fossetta è ben visibile mentre mi sorride con dolcezza e, noto felice, un
pizzico d’imbarazzo.
- Come va? – dico con una voce che come
al solito non sembra neanche la mia e come un’idiota allungo la
mano.
- Bene! – risponde lui con tono incerto e
noto che prima di stringermi la mano la guarda con un sorriso canzonatorio e ho
l’impressione che l’imbarazzo sia scomparso dal suo viso.
- Vieni! – dico allora sentendomi
un’idiota e mi volto per fargli strada verso casa.
- Sono contento di vederti! – mi sussurra
all’orecchio cingendomi la vita con le braccia.
- Anche io! – rispondo girandomi e mi
lascio andare in un inebriante bacio.
- Lui è Diego! – dico alle ragazze
rientrando in casa, chiaramente dopo esserci presi il tempo di salutarci a
dovere sulle scale. – Loro sono Ilenia e Fabiana. –
aggiungo.
- Piacere di conoscervi. – dice con il
tono di voce incerta, sicuramente ora che lo stanno “valutando da vicino” non è
più così spaccone come al telefono.
- Il piacere è tutto nostro. – replica
Fabiana con tono mieloso.
Restiamo un po’ a chiacchierare tutti e
quattro e noto subito con piacere che Diego riesce a cavarsela sia con la
vivacità di Fabiana che con l’inflessibilità di Ilenia.
- Noi andiamo… - dice poco dopo Ilenia. –
Eravamo venute a prendere delle cose, ma ora dobbiamo proprio andare. – aggiunge
prendendo per un braccio Ilenia che continua a “valutare” Diego dalla testa ai
piedi.
- No ragazze! Restate per favore… – dico
io improvvisamente. – Posso parlarti un attimo? – aggiungo fissando con aria
colpevole Diego.
- Ho dimenticato di prendere delle
cose…vieni Ile… aiutami a portarle. – dice subito Fabiana e non capisco se ha
capito che voglio restare sola con Diego o se vuole approfittarne per svuotarmi
l’armadio.
- Hai paura di rimanere qui sola con me?
– mi chiede subito lui sfiorandomi il collo con la punta delle
dita.
- NO! – dico con un tono di voce forse
troppo alto.
- Possiamo uscire a fare un giro. –
replica lui sorridendo malizioso e con dolcezza. – Non dobbiamo per forza stare
in casa. – aggiunge sorridendo malizioso e noto che il solco della fossetta si
fa più profondo.
- Devo dirti una cosa. – lo interrompo io
prima che gli salti addosso direttamente sul divano con le ragazze nella stanza
accanto. – Forse ti farà arrabbiare e non ti piacerà, ma non voglio cominciare
questa cosa con delle bugie. – continuo seria per fargli capire che non sto
scherzando, visto che suono ridicola persino a me stessa.
- Devo spaventarmi? – mi chiede
guardandomi con aria perplessa.
Lo guardo con aria seria e gli racconto
tutta la verità.
- Ah! – mi dice e non capisco cosa stia
pensando. - Quindi? -mi domanda
guardandomi sempre inespressivo.
- Quindi… - ripeto a
pappagallo.
- Quindi mi stai mandando via per
Stefano? – mi domanda diretto.
- No! – replico. – Io voglio stare qui…
con te… - aggiungo arrossendo.
- Quindi? – mi chiede
nuovamente.
- Quindi… - ripeto guardandolo in cerca
di un indizio su cosa ne pensi.
- Non starai chiedendo a me cosa fare
vero? – mi domanda alzandosi dal divano.
- No… - rispondo subito con aria poco
convinta. – Sì? – aggiungo subito dopo fissandolo.
- Non ci pensare nemmeno! – replica lui.
– Ti sei cacciata tu in questa cosa. Io so solo che sono stanco per rimettermi
in viaggio e ho fame. – aggiunge gironzolando per la
cucina.
- Vuoi che ti prepari qualcosa? – domando
raggiungendolo in cucina.
- No hai da fare con Stefano tu! –
risponde seccato. – Ehi… ragazze… - urla allora verso la camera da letto senza
darmi il tempo di rispondere.
- Serve qualcosa? – risponde subito
Ilenia prima di riuscire ad affacciarsi dalla porta della stanza. Io da dove mi
trovo noto che Fabiana la sta trattenendo per un braccio.
- Dovete proprio andare via? – domanda
Diego quando Fabiana compare trascinandosi dietro Ilenia.
- Sì! – risponde
Ilenia.
- No! – dice invece Fabiana
contemporaneamente.
- Tu allora potresti restare qui a
mangiare qualcosa con me… - dice rivolto a Fabiana. - …visto che le tue amiche
sono così impegnate. – aggiunge fissandomi severo.
- Certo! – replica subito
lei.
- Tu proprio non puoi? Sono un bravo
cuoco! – dice poi rivolgendosi a Ilenia.
- Io… - comincia a dire Ilenia e mi
guarda in cerca di aiuto. – Sì.. penso di sì… - risponde dopo che le ho fatto
capire a sguardi che non lo voglio solo in casa con la mia amica ninfomane e
cleptomane!
- Perfetto allora. – annuncia Diego
sorridendo alle ragazze. – La dispensa è piena, la compagnia è buona, chi ha
bisogno della padrona di casa? – aggiunge guardandomi con un sorriso
irritante.
- Non credo sia una buona idea. –
comincio a dire.
- No? Puoi sempre restare con noi. –
replica fissandomi sempre con sguardo duro.
- Sì forse… sì dovrei… - farfuglio ma
vengo interrotta dal cellulare.
È sul tavolo davanti a Diego e lui lo
prende e me lo passa come se tenesse un topo morto in
mano.
- Stefano! – dice con tono
duro.
Guardo il numero a me sconosciuto ma
immagino che lui lo conosca a memoria. E’ un messaggio che mi avvisa che è sotto
casa.
- Io… - cerco di dire, ma lui si è già
girato a frugare tra la credenza, triste prendo la borsa e mi preparo a
scendere.
- Ehi tu! – mi chiama sempre con un tono
di voce distante mentre sto aprendo la porta di casa. – Mettiti questa per
ricordarti che sono qui ad aspettarti. – dice arrotolandomi la sua sciarpa sul
collo e mi sento inondare dal suo profumo.
Lo guardo con un espressione forse fin
troppo rapita, tanto che lo vedo arrossire e stringermi in un dolce
bacio.
- Guai a te se sento anche la minima
traccia del puzzo di Stefano sulla mia sciarpa, ne sono insolitamente geloso! –
mi sussurra alle orecchio prima di lasciarmi andare.
Zoa...
lo so sono pessima… ma preferisco andare lenta ma scrivere qualcosa di carino
che sbrigarmi e perdere il carattere dei miei personaggi! Oddio è vero che fra
po’ farò fatica a ricordarmi i nomi visto il tempo che ci mette l’ispirazione ad
arrivare tra un capitolo e l’altro! Comunque spero ti piacerà questo capitolo…
quanto all’altra fic ora non ho il cd del film con me, appena lo recupero cerco
di riprenderla!
Londonlilyt…
a beh se dipende dal tempo questo dovrebbe essere STUPENDO visto che di mesi ne
sono passati ben otto! Davvero SCUSA a tutti… ma se non mi prende il lampo non
riesco a scrivere, anzi non riesco a fare tante cose senza “il lampo” neanche
muovermi di casa :oP! No meglio evitare di prendere spunti da quella storia, mi
troverei a riscrivere Beautiful eheh! Spero ti piaccia il capitolo :o)…
Beh Ozz spero sarai contenta di vedere
anche questo di capitolo… di sicuro Diego ti piacerà anche di più ehhe! Dovrei
scusarmi anche con te per il ritardo ma facciamo così… CHIEDO SCUSA A TUTTI PER
IL RITARDO!
Era un suggerimento Morna, per non
appesantire la pagina delle recensioni! Della serie ok scrivere oddio ma quanti
errori hai fatto (perché è qualcosa che fa parte del recensire) ma andare nello
specifico rende tutto pesante (anche se ripeto se vuoi segnalarmi tutto via mail
mi fai anche un favore… sebbene sia tanto pigra da non aver ancora corretto le
cose precedenti :op)! Cmq beh sai… a Giglio piacciono molto le forme geometriche
eheh
Thanasyfortuna ci sei te che mi capisci :o)!
Spero ti piaccia sto capitolo… lo dedico anche a te per quel che hai scritto NON
IMPORTA QUANTO CI METTI L’IMPORTANTE E’ ANDARE AVANTI… ricordatelo anche tu però
;o)!!!
Vegani
spero davvero tu non sia come me… sarei morta di curiosità se no!!! Spero le tue
aspettative siano state deluse...
Grazie a quelli di voi che nonostante il
tempo dall’ultimo aggiornamento vorrà tornare a leggere la mia storia…spero vi piacerà questo nuovo capitolo,
io so che mi sono divertita molto a raccontare nuovamente le avventure di
Martina!!!
Capitolo 33 *** Toccatemi tutto... ma non la SUA sciarpa! ***
TRENTADUESIMO
CAPITOLO TRENTATRE:
Toccatemi tutto… ma non la SUA sciarpa!
ore 12.30 del
30/10/2004
Scendo le scale di casa con il cuore in gola, circondata dal dolce
profumo di Diego. La sua sciarpa viola stona decisamente con il mio
abbigliamento, ma non ci penso nemmeno a toglierla. Arrivata davanti al portone
lo apro ancora incerta e mi sembra che pesi una tonnellata.
- Ciao! – mi dice lui guardandomi stranito per il modo brusco in cui
entro in macchina.
- Ciao… - rispondo frettolosa e arrossisco guardando la finestra di casa
immaginando che i tre intrusi mi fissano da dietro le tendine.
- Sei salita così in fretta che non ho avuto il tempo di ammirarti. – mi
dice improvvisamente mentre mette in moto la macchina.
Come un’idiota mi volto a guardarlo ancora rossa in viso, senza pensare
che potrebbe interpretare male il mio rossore.
- Ammirarmi? – domando allora subito. – Come potresti mai ammirare me con
una ragazza come la tua? – aggiungo allora.
- Dove mi porti? – chiede allora ignorando il mio riferimento a
Eliana.
- Io? – domando. – Non devi andare da qualche parte? Hai detto che
scendevi perché avevi delle cose da fare. – continuo.
- Già fatto. – risponde lui noncurante.
- Sono le 11 di sabato che avevi da fare, che è stato già fatto? – chiedo
dubbiosa.
- Andiamo a fare colazione. – risponde lui ignorandomi nuovamente. –
Conosco un posto molto buono… se solo riesco ad arrivarci da sto posto in cui
abiti! – aggiunge poi con disprezzo.
- E’ un bellissimo quartiere! – replico io offesa.
- Certo! – dice lui fissando dei cassonetti trasbordanti in un
angolo.
- E’ domenica! – dico allora offesa.
Dopo circa mezz’ora arriviamo nel bar di cui parlava Stefano, dopo un
imbarazzante e silenzioso viaggio in macchina.
Lui diversamente dai modischerzosi di Matteo e da quelli affascinanti di Diego, ha un
atteggiamento scostante e sembra stia facendo un grande sforzo per esserlà con me. Mi chiedo allora perché
invitarmi.
- Sei molto carina. – mi dice improvvisamente quando usciamo dal bar.
- Grazie! – rispondo con voce incerta, la prima gentilezza che dice in
un’ora.
- Certo la scelta di quella sciarpa è davvero discutibile. – aggiunge
allora rovinando il complimento di poco prima. – Ma non c’è molto da aspettarsi
da te. – continua poi aprendo lo sportello della macchina.
- Senti… - sbotto allora io. È davvero troppo, potrei essere con Diego
ora e invece devo stare qui con qualcuno che sembra avere voglia di tutto tranne
che di trascorrere il tempo con me. - … non so perché mi hai invitato ad uscire.
Ma se sono un’idiota che non sa vestirsi e devi fare tutto questo sforzo per
stare con me nessuno ti costringe. Ho di meglio da fare sai. – aggiungo con un
po’ troppa furia.
- No! – replica allora lui. – Mi… io… sono molto… ho voglia di passare la
giornata con te. – dice incerto salendo in macchina.
Rimango spiazzata. Immaginavo già una battuta velenosa, mi aspettavo di
essere piantata là da sola, ma davvero non mi aspettavo quella frase.
- Scusa! – dico salendo in macchina, forse ho esagerato, non è colpa sua
se Diego è a casa ad aspettarmi.
- Ok! – risponde. – Ma vedi di non starnazzare di nuovo come una gallina,
è imbarazzante. – aggiunge con il suo solito tono velenoso.
Evito di rispondere.
Trascorriamo il resto della mattinata a passeggiare per la città e ci
fermiamo in una trattoria a mangiare qualcosa. Continuiamo a parlare del più e
del meno ma in modo decisamente freddo e distaccato. E nonostante tutto,
ignorate le battute velenose e il suo modo di comportarsi che da l’idea di voler
essere da tutt’altra parte, Stefano è un ragazzo intelligente dalla brillante
conversazione.
Tra di noi però c’è uno strano gelo. Lui sembra sempre sul punto di
volermi dire qualcosa, salvo poi ripensarci, e io per conto mio nonostante la
giornata si rivela piacevole e costruttiva, continuo a pensare a Diego che mi
aspetta a casa.
Quando usciamo dalla trattoria mi decido allora a dirgli che non posso
restare ancora per molto.
- E che hai da fare? – mi chiede lui spiazzandomi.
- E’ il compleanno di mia zia. – rispondo d’istinto senza pensare.
- E dopo tutta la strada che ho fatto mi lasci qui per il compleanno di
tua zia? – replica lui con tono canzonatorio.
- Credevo fossi venuto per lavoro. – rispondo allora io.
- Già… - replica lui abbassando lo sguardo.
- Stefano… - comincio a dire anche se poi le parole mi muoiono in
bocca.
- Hai ragione! – comincia a dire allora lui prima che io riprenda a
parlare. – Un intero giorno a sentire la tua voce e quell’orribile sciarpa
sarebbe troppo. – aggiunge dirigendosi verso la macchina.
- Tornerai su? – mi domanda quando arriviamo davanti casa.
- Io… sì… penso di sì! – rispondo distogliendo lo sguardo dalla finestra
di casa. Avevo mandato circa quindici minuti prima un messaggio a Fabiana per
avvisarla che stavo per rientrare.
- Sì. – replica allora lui restando poi in un imbarazzante
silenzio.
- Grazie per il giro… - dico allora io. – E’ stato… sì insomma… curioso!
– aggiungo pentendomisubito… che
significa: è stato curioso?
- Già! – risponde lui.
- Salutami… Eliana. – dico allora io non sapendo che altro dire. Lui si
volta a guardarmi e noto una punta di risentimento nel suo sguardo.
- Non avevi fretta di andare al compleanno di tua zia? – mi dice allora
in tono acido. – Vai… non è che i saluti devono durare più del resto, tanto
anche se so quanto lo desideri non ti bacio. – aggiunge con tono
serio.
- Io… - cerco di dire, ma non me ne da il tempo e si allunga per aprirmi
lo sportello. M’irrigidisco quando sento che passandomi accanto tira un sospiro
profondo come per volermi annusare.
Scendo senza dire niente.
- Comunque oltre ad essere orribile quella sciarpa puzza. – dice prima di
mettere in moto ed andarsene.
Rimango ferma come un’idiota a fissare la sua auto
allontanarsi.
Dopo essermi ripresa, mi giro e spingo il portone di casa. Mi accorgo che
lo sento ancora pesante come quando sono uscita. Il cuore non mi batte più forte
nel sentire il profumo di Diego a contatto sulla mia pelle, ma mi sento solo
girare la testa e continuo a chiedermi cosa vuole Stefano da me.
- Ragazzi? – dico entrando in casa. – Ile… FAbi… ehm… Diego? – continuo
cercando per le stanze, ma sembra non esserci nessuno in casa, anche se in
compenso sembra ci sia appena passata un’intera squadra di calcio.
Nel lavandino ci sono una pila di piatti sporchi, la tavola è ancora
apparecchiate con gli avanzi del pranzo, in salotto ci sono sparsi bicchieri
vuoti e piattini con rimasugli di pattatine e altri stuzzichini e in bagno ci
sono dei vestiti buttati a terra.
- Cosa cazzo è successo?!? – urlo andando verso la camera da letto, ma
anche quella è vuota, anche se per lo meno non è in disordine, oltre il mio
chiaramente.
Mentre mi chiedo cosa possa essere successo prendo il cellulare e chiamo
Diego.
- Vodafone, messaggio gratuito la
persona da lei chiamata non è al momento raggiungibile. – sento la voce
della donnina della Omnitel fare, e chiamo allora Ilenia.
- Pronto! – sento una voce
femminile che però non è di Ilenia fare. – Martina sei tu? – mi chiede allora la
voce dall’altra parte e capisco essere la mamma di Ilenia.
- Sì… Ilenia? – chiedo senza neanche salutare.
- Sta facendo la doccia. Ti faccio richiamare dopo tesoro. Ora ti lascio
che ho la zucca sul fuoco… - risponde lei in modo sbrigativo senza darmi il
tempo di parlare.
- No… aspetti… da quanto è rientrata, le ha detto dove è stata… e
Fabiana, dov’è? – continuo a dire ma quando mi fermo mi accorgo che ha già
riattaccato. Senza perdere altro tempo chiamo allora Fabiana.
- Wind… - sento la voce della donnina della wind e riaggancio
subito.
- CAZZO! – dico mentre corro in bagno a guardare i vestiti gettati a
terra nel mio bagno, sono di Fabiana.
Rimango la ferma con i suoi vestiti in mano e mi viene da piangere mentre
comincio a pensare a cosa sia potuto succedere tra quei due.
Dopo qualche minuto di autocommiserazione getto però a terra gli abiti e
mi dirigo in cucina per pulire. Mentre lavo le cose sporche provando una rabbia
per il casino che hanno fatto, cerco di convincermi che Fabiana non mi farebbe
mai una cosa del genere, anche se una vocina decisamente cattiva dentro di me
continua a ricordarmi quanto sia troia delle volte.
Mentre continuo a sistemare la casa, continuo a guardare l’orologio, sono
già le 19 e nella mia testa è passato ogni tipo di pensiero: dal semplice, sono
andati a fare un giro; al macchinoso, è successo un incidente e sono in
ospedale; al apocalittico, Diego non era altro che uno stupratore e non avendomi
a disposizione si è rifatto su Fabiana (ben le sta, dice di nuovo la vocina
cattiva nella mia testa); al tragico, la giornata trascorsa insieme ha fatto
scoprire un feeling tra i due e ora sono a casa di lei a trombare come ricci
alle mie spalle.
Mentre cerco di eliminare dalla testa l’immagine di Fabiana che
indossando un mio completino intimo si offre a Diego ridendo alle mie spalle,
sento la porta di casa aprirsi.
Guardo Diego entrare con un sorriso idiota sul viso.
- Bentornata straniera! – mi dice sorridendomi con dolcezza.
- Perché hai le chiavi? – chiedo io con tono decisamente
acido.
- Me le ha date Fabiana… - risponde lui imbarazzato. – Ecco lei ha
insistito, ha detto che non ti avrebbe dato fastidio… - continua con tono
incerto.
- Forse a Fabiana sembrerà normale dare le chiavi al primo venuto, per me
non lo è! – replico allora sbattendo i cuscini del divano per fargli capire che
ho appena finito di sistemare il casino che avevano lasciato.
- Beh… scusa! – mi dice lui. – Posso? – chiede allora sorridendomi
nuovamente.
- Ormai hai fatto come ti pare no? – replico io di nuovo in modo
scortese, non vorrei essere così acida, ma continuo a pensare ai vestiti di
Fabiana gettati a terra. – Dove… - dico poi quando lo vedo poggiare le chiavi
sul tavolo e richiudersi la porta alle spalle.
Mentre lo sento scendere le scalesento già salire le lacrime immaginando di averlo fatto scappare con la
mia acidità e scortesia, quando il mio cellulare comincia a
squillare.
È Diego!
- Ciao! – sento la sua voce
dire e dopo un attimo di confusione mi precipito verso la finestra a guardare
giù, è la in piedi con il cellulare in mano.
- Ciao… - rispondo io.
- Mi potresti aprire per favore?
– chiede con tranquillità. - Sono qui
sotto! - aggiunge con voce derisoria.
- Dove sei stato? – chiedo io allora.
- Siamo andati a fare un giro! – mi risponde lui tranquillo.
- Tu e Fabiana? – domando io allora di nuovo con acidità.
- No… anche Ilenia. Lei però poi è
tornata a casa… - dice senza darmi il tempo di replicare. – … ad un certo punto era di troppo! –
aggiunge e sento di nuovo che ha assunto un tono canzonatorio.
- Di troppo?!? – ripeto con voce flebile e sento le lacrime
risalire.
- Già… mi fai salire o devo
consumare tutto il credito telefonico! – mi chiede allora lui, ma non
rispondo. – Senti… falla finita di fare
l’idiota! – mi dice allora con tono serio.
A quelle parole riaggancio il cellulare offesa e mi allontano dalla
finestra.
- Sei solo una bambina lo sai?
– mi dice subito quando rispondo di nuovo ad una sua chiamata. – Io rinuncio al nostro vero primo
appuntamento per lasciarti uscire con quel coglione di Stefano e poi tu che fai
l’offesa perché non mi hai trovato a casa struggente ad aspettarti? – mi
urla in faccia e capisco che è furioso.
- Adesso salgo… aprimi quella
cazzo di porta e smettila di fare l’idiota! – aggiunge poco dopo sentendo
che rimango in silenzio.
- Chi ti credi di essere per urlarmi in quel modo e darmi dell’idiota? –
gridò subito mentre apro la porta.
Lui non mi risponde, ma si limita con un calcio a chiudere la porta e
senza dirmi una parola o darmi il tempo di ribellarmi mi spinge con passione
verso il muro, prendendomiil viso
tra le mani e comincia a baciarmi.
Le sue mani cominciano a scendere delicatamente dal mio viso ai miei
fianchi, cingendomi in un abbraccio, mentre mi bacia con passione togliendomi il
respiro. Lo sento palparmi il sedere mentre le sue labbra e la testa scendono
dalla mia bocca verso il mio collo e mi sento sollevare da terra come se fossi
una piuma leggera.
Senza dire una parola mi trasporta in camera da letto continuando a
baciarmi il collo mentre io mi reggo alle sue spalle e tengo il viso appoggiato
sulla sua testa e annuso il profumo dei suoi capelli.
- Hai il mio odore sul collo. – mi dice dopo avermi “gettata” sul letto e
mentre mi bacia dietro l’orecchio e mi sbottona la camicetta.
- Non l’ho mai tolta la sciarpa nonostante le lamentele di Stefano. –
dico pentendomi subito di aver pronunciato il suo nome.
- Ci ha provato con te quell’idiota? – mi chiede mentre rimane come
incantato a fissare il mio reggiseno ormai in bella mostra e carezzandomiil neo che ho tra un seno e
l’altro.
- No… lui.. – dico imbarazzata. – E’ stato tutto così strano. – continuo
senza sapermi spiegare.
- Posso? – mi chiede e sento la suamano scorrere lungo il mio ventre ed arrivare ai bottoni dei miei
jeans.
- Credevo che non dovevamo per forza stare a casa? – replico bloccandogli
lamano.
- Quello era prima che mi preferissi a quel cretino. – replica lui
facendo l’offeso.
- E questa è la punizione che hai stabilito? – domando allora io con voce
maliziosa.
- No… - risponde allora lui scendendo anche con il viso verso la mia
pancia. – Questa è il premio per essere tornata da me!- mi risponde mentre mi bacia intorno
all’ombelico e comincia a trafficare con la cerniera dei miei
pantaloni.
Tranquilla Kirby… piano (lo so MOLTO piano), ma prometto che prima o poi
arriverò alla fine della mia storia!!! Nel frattempo goditi il capitolo… se le
tue speranze sono quelle temo soffrirai un po’, ma mi raccomando arriva a fine
capito ;D…
Sono davvero indecisa su come rispondere a questo commento… non è che
potresti dirmelo tu come fare?!? Eheh… zitta tu Londonlilyt… chi ti movimenta la
vita (leggasi rompere le balle) adesso che ho smesso di arricchire la Ryanair
con i miei continui voli?!? Dai ti ho accontentata a metà… non è mica tipo da
stare ad aspettare il nostro Diego… chissà se qualcun altro è invece il tipo da
coronare un incontro nato su chat come lo hai appena letto lo sta coronando
Diego?!? P.s. il mio agente mi ha consigliato di dichiarare ceh qualsiasi
riferimento a fatti o persone citati in questa risposta sono da considerarsi
puramente CASUALI!!!
BENVENUTA BAbyDany94 … davvero felice di sapere che nonostante la mia
lentezza qualcuno salta ancora a bordo della mia giostra e comincia a leggere il
mio racconto (va beh che di tempo per rimettervi in pari tra un aggiornamento e
l’altro ne avete tanto)!!! Se quel 94 però è l’età non è che sei arrivata nel
capitolo sbagliato? L’atmosfera è un po’ + calda qui…
Lo so Valentina78 tutto potrebbe davvero essere più facile… ma se come
qualcun altro qui conoscessi la “vera” Martina capireste che ciò che sembra
lineare deve sempre diventare complicato. Ma del resto io poi come vi terrei
sulle spine se la nostra eroina seguisse un qualche tipo di logica? Grazie per i
complimenti :o)… e scusa per il solito ritardo nell’aggiornare, contenta che
almeno mi dite che ne vale la pena!!!
Grazie pesciolina04… come ho detto su, piano piano finirò questo racconto
che anche io porto nel cuore ogni giorno nonostante mi ricordi di scriverlo solo
poche volte all’anno! E chi lo sa… magari un giorno non sarò l’unica che porterà
avanti le proprie storie! Sebbene sia solo un hobby per il quale magari neanche
siamo nemmeno portate (E PARLA PER TE dirai tu eheh)… scrivere è qualcosa che mi
rende davvero felice…leggere poi i
commenti di chi mi dice che non vede l’ora di sapere cosa succederà, o che ha
riso o si è emozionata leggendo quel che ho scritto è qualcosa d’impagabile!
Grazie di essere di nuovo passata di qui…
E GRAZIE A TUTTE VOI CHE CONTINUATE A SEGUIRMI… AL PROSSIMO
CAPITOLO!!!