Una ragazza... quattro ragazzi!

di Giglio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Piacere Martina! ***
Capitolo 2: *** Piacere Giglio! ***
Capitolo 3: *** Lo faccio? ***
Capitolo 4: *** Lo fai? ***
Capitolo 5: *** Hunter vs Matteo! ***
Capitolo 6: *** Un sorriso contagioso! ***
Capitolo 7: *** Bagno a mezzanotte! ***
Capitolo 8: *** Desiderio salato! ***
Capitolo 9: *** L’inizio di qualcosa... ***
Capitolo 10: *** … o la fine di tutto? ***
Capitolo 11: *** Inferno o paradiso! ***
Capitolo 12: *** Tra uomini e donne… ***
Capitolo 13: *** “Ricatti”! ***
Capitolo 14: *** Aspettative! ***
Capitolo 15: *** Partenza! ***
Capitolo 16: *** E arrivo! ***
Capitolo 17: *** Inquietudine! ***
Capitolo 18: *** Serena, Giulia, Lucia e… ***
Capitolo 19: *** … Barbie! ***
Capitolo 20: *** Ansia da shopping! ***
Capitolo 21: *** Nella tana del lupo! ***
Capitolo 22: *** Luna Piena! ***
Capitolo 23: *** Angel! ***
Capitolo 24: *** Godai vs Diego! ***
Capitolo 25: *** Sguardi! ***
Capitolo 26: *** Illusioni!!! ***
Capitolo 27: *** Problemi di misure!!! ***
Capitolo 28: *** Chi (non) mi aiuta!!! ***
Capitolo 29: *** Ma li becco tutti io? ***
Capitolo 30: *** Ritorno a casa! ***
Capitolo 31: *** Messaggi! ***
Capitolo 32: *** Diego vs Stefano ***
Capitolo 33: *** Toccatemi tutto... ma non la SUA sciarpa! ***



Capitolo 1
*** Piacere Martina! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO UNO: Piacere Martina!

Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale. Le lenzuola di seta nera profumano di pulito, davanti a me una mensola piena di dvd e libri sconosciuti ai più, la parete dietro è ricoperta da strani oggetti spaventosi.

Al mio fianco un uomo, sento il suo respiro profondo, ma non percepisco nessun movimento. Non so cosa stia facendo, non so cosa stia pensando, ma dalla mano che ha appena allungato verso di me so cosa vorrebbe fare.

Scoppio a piangere, mi raggomitolo ancora di più su me stessa e continuo a singhiozzare.

Stop!

Basta così… forse sarebbe il caso di smetterla. Insomma, voi siete là, seduti belli comodi a leggere in trepida attesa di qualcosa di piccante, ma devo deludervi: prima di raccontarvi cosa accadrà su quel letto mi sembra il minimo che vi sorbiate l’intera storia. Però con calma, non preoccupatevi, non ho intenzione di cominciare con qualcosa tipo: “era una notte buia e tempestosa quando Martina decise di venire al mondo”. Non c’è bisogno di prenderla da così lontano!

Per iniziare vi basterà sapere che mi chiamo Martina, ho ventidue anni e frequento il secondo anno di lingua e letteratura Giapponese. In realtà, ai fini della storia, è sufficiente che sappiate che sono un’amante del Giappone, ma mi piace vantarmi della mia facoltà.

Diciamo che per raccontarvi la mia storia posso benissimo iniziare da questo: il Giappone! Per chi avesse saltato qualche riga, ripeto che io amo il paese del Sol Levante. Amo il suo popolo (mai incontrato un giapponese), amo la sua cultura (non conosco bene neanche quella italiana), la sua cucina (anche se non mangio piccante) e i suoi libri (i fumetti sono libri vero?). Insomma, tutto ha inizio dal fatto che, se mi parlate del Giappone addrizzo le antenne e mi metto in ascolto.

Ora, per quelli di voi innamorati come me di questo affascinante paese, che continuano questo racconto perché sperano in un coinvolgente resoconto su un altrettanto appassionante viaggio nel paese del Sol Levante, vi consiglio di ciccare su “back” e andare a cercare altro, perché qui non troverete niente di simile.

Se, e dico se, vi va di andare avanti e continuare a leggere, per dare una piccola opportunità alla mia storia, mettetevi ben comodi sulle vostre poltroncine (chi ha le sedie… beh, cercate di sistemarvi come potete) perché state per intraprendere un viaggio emozionante, coinvolgente, travolgente, doloroso, passionale

Ok, ok, forse sto un po’ esagerando; l’unica cosa che farete sarà impicciarvi un po’ dei fatti miei, perché tutto ciò che sto per raccontarvi giuro essere la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità!

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Capitolo 2
*** Piacere Giglio! ***


“Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO DUE: Piacere Giglio!

 

 

Giglio dice:

  Ehi aspetta un attimo non ho mica detto questo!

 

The Punisher dice:

  Sese… hai detto proprio questo!

 

Giglio dice:

  Sai cosa volevo intendere…

 

The Punisher dice:

  No io so cosa hai scritto… ahahah!

 

Giglio dice:

  Dai allora me lo consigli?

 

Sì, caso ve lo stiate chiedendo questa è una tipica conversazione fatta con Messenger, svolta solitamente tra due persone che non si conoscono e non si sono mai viste!

Lo so ora molti di voi penseranno cose tipo: “che storia patetica può uscire fuori da una tipa che conosce la gente su internet?”. Ed è cioè che penserei anche io… ma ciò che è venuto fuori da questa conoscenza, in principio virtuale, va al di là della mia fervida immaginazione.

Ma adesso basta imbastirvi delle cavolate, se non volete restarmi a sentire chiudete pure la pagina, posso assicurarvi che non perderete molto. Ma solo le confessioni di una qualsiasi ventiduenne lunatica!

 

Le 15.50 del 25/08/2004!

Cavolo… sono come al solito in ritardo” - penso guardando l’orologio posizionato a destra in basso nello schermo, senza però accennare ad alzarmi. Voglio assolutamente sapere cosa ne pensa The Punisher prima di andarmene. In verità mi sento davvero patetica, comincio a preferire restare seduta su questa sedia a chiacchierare con perfetti sconosciuti piuttosto che uscire con le amiche!

Beh, in verità non è proprio così. Però mi diverto davvero molto con questi “sconosciuti”. Alcuni sono petulanti e ripetitivi, se ti mostri disponibile e ironica cominciano ad insistere per avere una foto. Devono essere degli esseri patetici che non hanno una vita al di fuori da questa stupida scatola “interattiva”! Altri però sono molti simpatici. Ci passo delle ore a parlare di tutto e di niente scherzando tranquillamente e tirando fuori tutto il mio sarcasmo migliore.

È proprio per questo che delle volte mi dispiace uscire e lasciare una conversazione su Messenger. Non perché preferisco la vita, comoda e “protetta” della virtualità, ma perché amo la ragazza in cui mi trasformo quando non ho nessuno davanti a me.

Con le amiche sono sempre allegra e pronta alla battuta, ma so che: loro non apprezzano molto questo mio comportamento sempre scherzoso, mi considerano una bambina cresciuta. E quindi sono spesso il loro zimbello o il capro espiatorio per ogni cosa che va male, che poi effettivamente contribuisco sempre in qualche modo alla disfatta dei “loro piani” (che quasi sempre riguardano i ragazzi), è un’altra storia!

Con gli estranei invece mi comporto in maniera totalmente diversa, odio la persona che sono. Silenziosa, taciturna, timida e imbarazzata, non so mai cosa dire, e le risposte mi vengono solo mezzora dopo di quando devono venire.

Quindi adoro il mio modo di essere con quelle persone che non conosco.

Un po’ perché il non conoscerle e non averle davanti elimina metà del mio imbarazzo, e un po’ perché loro sono capaci di assecondare la mia ironia e fare del sarcasmo un arte!

 

The Punisher dice:

  A me è piaciuto. È un po’ pesante, ma… per una “professionista” come te ahahahah!

 

Scemo!

 

Giglio dice:

  Ok, allora provo a guardarlo ;o)! Ora devo scappare byebye!

 

Con un sorriso sulle labbra e la borsetta tra le mani spengo il computer e mi metto il capotto, pronta per un po’ di shopping con le amiche.

 

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Capitolo 3
*** Lo faccio? ***


“Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO TRE: Lo faccio?

 

 

E così avete fatto la conoscenza delle mie due identità: Martina e Giglio.

Martina come vi ho detto è una ragazza di ventidue anni, timida, un po’ impacciata, ingenua, terribilmente imbranata con i ragazzi e dunque perennemente single.

Martina è però anche una ragazza solare, spiritosa, gentile (diciamo solo quando le pare), dolce ma terribilmente testarda e orgogliosa.

Giglio invece è sarcastica, ironica, maliziosa, sciocca, seducente, amabile, intelligente e misteriosa.

Ma Giglio è anche Martina, il problema è che molto spesso Martina non sempre riesce ad essere Giglio.

 

Ore 22.20 del 28/08/2004!

Sedute su di una panca di legno nel parco dietro casa io e Ilenia fumiamo di nascosto. O meglio lo fa Ilenia, io le frego solo qualche tiro, tra una lamentela e l’altra sul doverci sempre nascondere, perché lei alla veneranda età di ventidue anni non è ancora riuscita a dire ai suoi che fuma.

Ilenia è una mia vecchia amica, forse non la migliore, ma ci conosciamo da molto tempo. È una ragazza molto carina, suo padre è un ufficiale dell’esercito, e sua madre una giornalista russa.

La mamma di Ilenia, che ormai non lavora più da quando ha fatto la scelta di sposarsi e trasferirsi in Italia, è una donna davvero bellissima. Ha lunghi capelli neri e grandi occhi verdi, il corpo snello e slanciato e le dita flessuose. Adoro le sue mani, come tutti rimango a fissarle rapita, e lei deve saperlo, perché adora muoverle mentre parla. Le fa muovere come in una danza incantatrice, ipnotizzando chiunque la stia ad ascoltare. Ilenia però dalla madre ha preso solo la figura slanciata e i lunghi capelli neri, gli occhi neri invece sono di suo padre, così come le sue mani.

- Lo so che può sembrare una cosa stupida, insomma sono la prima a cui da fastidio. Però sono curiosa! – dico mentre passo ad Ilenia la sigaretta che ho appena acceso.

- Io sarei curiosa! Insomma, sì non è una cosa che farei, ma tu non devi incontrare un ragazzo, tu devi incontrare un gruppo di persone. È un po’ come un raduno no? – mi risponde dopo un attimo di pausa per dare una tirata alla sigaretta.

- Già, però… io mi vergogno! – rispondo evitando lo sguardo di Ilenia.

- E perché? V’incontrate solo per conoscervi e fare amicizia con persone che hanno la tua stessa stupida… ehm passione, no? – replica Ilenia, mentre legge un messaggio sul cellulare. – Non sarà che ti piace qualcuno in particolare no? – aggiunge distratta mentre risponde al messaggio che ha ricevuto.

Non risposi, che razza di domanda era. Certo che no!

Neanche li conosco come fa a piacermi qualcuno, assurdo no?” penso in silenzio mentre Ilenia è impegnata con il cellulare, ma non ne sono così convinta.

Insomma, non è proprio che mi piaccia  qualcuno, ma alcune cose che uno di loro dice mi stuzzicano parecchio. Con lui mi capita raramente di parlare, è decisamente contrario ad amicizie via internet. Però a causa delle poche volte che ci siamo scambiati delle mail private, non ho potuto fare a meno di fantasticare sul suo aspetto, e su un nostro improbabile incontro.

 

 

 

Grazie DAMINEX… sono passata al presente… com’è? Per il resto… ora non ho tempo di rivedere!

 

Grazie anche a te FRANCA… giallo? Beh… se proprio vogliamo “rigirare” un po’ la cosa si può dire che lo è! La vita è sempre un mistero infondo no?!?

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Capitolo 4
*** Lo fai? ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO QUATTRO: Lo fai?

 

Giglio dice:

  Tanto non ci vedremo mai :oP!

 

Hunter dice:

  Come no? Ma se hai detto che verrai qui prima di Natale!

 

Giglio dice:

  Mai detta una cosa simile o.O!

 

Hunter dice:

  Come no? Che fai ora ti rimangi la parola?

 

Giglio dice:

  quale parola… io non ho mai detto…

 

Hunter dice:

  The Punisher dice:

     allora? Quando vieni a trovarci?

 

  Giglio dice:

     prima di Natale!

 

  The Punisher dice:

     seeeeeee

 

  Giglio dice:

     dico sul serio… parola!!!

 

 Giglio dice:

  ops… beccata! Com’è andata al mare?

 

Hunter dice:

  non ci provare signorina a cambiare discorso?

 

Giglio dice:

  lalalalalalalalalalalalalalaahahah!

 

Hunter dice:

  mi sono divertito un mondo! Abbiamo fatto anche un falò sulla spiaggia per salutare l’estate.

 

Giglio dice:

  dai davvero? Che bello! E il bagno di mezzanotte?

 

Hunter dice:

  No, a me andava ma nessuno a voluto seguirmi!

 

Giglio dice:

  No ma dai? Io l’avrei fatto… e non è una proposta oscena hehe… non mi è mai capitato :o( !

 

Hunter dice:

  ma dai? Davvero??? Non ci credo!

 

Giglio dice:

  Ahimè sì!

 

Hunter dice:

  bisogna rimediare lo sa? Ti ci porterò io a fare un bagno a mezzanotte… prendila come una proposta oscena hehe!

 

Giglio dice:

  O.o Sì? Allora è combinato… promesso!

 

Hunter dice:

  tanto posso sempre mangiarmi la parola!

 

Giglio dice:

  lalalalalalalalalala!

 

Hunter dice:

  dai vieni! Un paio di giorni… ci pensiamo noi a farti divertire…

 

Giglio dice:

  No… voi penserete a prendermi in giro…

 

Hunter dice:

  beh… è lo stesso no?

 

Giglio dice:

  ops… devo andare! Bye bye

 

Hunter dice:

  ciauuuuuuuuuu

 

 

Ore 16.20 del 01/09/2004

Fisso in silenzio lo schermo del computer, e non so cosa pensare. È di nuovo uscito l’argomento “quando vieni?”, e io sono ancora indecisa. Non voglio rispondere “mai”, perché vorrei andare. E non posso rispondere “presto”, perché ho paura di andare.

Mentre ricomincio a leggere da capo la conversazione il cellulare squilla. Fabiana deve essere partita, è ora che parta anche io se no faccio tardi. Mentre spengo il computer ripenso alla promessa di Hunter di farmi fare un bagno di mezzanotte, a quel pensiero sorrido divertita.

 

La fila comincia a metà delle scale dal secondo al terzo piano, mi basta una rapida occhiata per capire che ci vorrà l’intero pomeriggio.

- Fortuna che siamo venute con i ragazzi, sai che noia stare in piedi a fare la fila? – mi dice Fabiana restituendomi il pacchetto di gomme che le ho passato.

- Non pensi che dovremmo dare il cambio? – chiedo guardando verso Marco, Luca e Fabio che fanno la fila e chiacchierano tra di loro.

- Che sei pazza? Vedi come si divertono? – replica Fabiana, sorridendo maliziosa verso i ragazzi  e salutandoli con la mano.

Mi metto a ridere, il modo di comportarsi di Fabiana mi fa sempre ridere. È una ragazza decisamente solare. Non è particolarmente bella, ma molto sexy, o come dice lei: “penso di esserlo, e quindi lo sono”. La sua è una teoria interessante, peccato che il solo pensarmi sexy mi faccia morire da ridere.

Però con lei la cosa funziona, perché pur non essendo una ragazza bellissima capita spesso che molti ragazzi le facciano la corte. Ora non so se sia per il suo viso “diabolicamente angelico”, o per i suoi capelli rosso fuoco, oppure per l’abbigliamento vistoso e originale. Ma mentre cammina giocherellando con il suo piercing sulla lingua capita  che i ragazzi si fermino  a guardala.

- Io ci andrei, insomma non sei curiosa? – mi domanda dopo aver smesso di sventolare le braccia e giocherellare con il piercing sulla lingua, cosa che so fa impazzire gli uomini.

- Sì che sono curiosa. Però non so… ho paura! – rispondo cercando d’ignorare il bellissimo ragazzo che si trova davanti a noi e che Fabiana continua ad indicarmi vistosamente.

- Tu ti vergogni ammettilo! Ma dai, finche non ti convinci di essere carina nessuno lo penserà. – replica Fabiana forse con un tono un po’ troppo altro.

La maggior parte dei ragazzi in fila si volta verso di noi, e io mi sento arrossire dalle unghie dei piedi alla punta dei capelli.

- Grazie tante! – dico a bassa voce dopo un po’ di tempo.

- Non ci avrà sentito nessuno dai! – mi risponde evitando il mio sguardo.

Il bellissimo ragazzo che si è piantato vicino a noi con un amico meno carino ma comunque niente male, scoppia a ridere.

Guardo Fabiana contrariata, vorrei picchiarla.

- Allora accetterai l’invito? – cavolo, odio quando fa così. Prima  mi fa fare una figura pessima poi come se niente fosse cambia argomento senza neanche scusarsi.

- Non lo so. – le rispondo secca.

 

 

 

Grazie di nuovo Franca… sì sono un po’ corti però come vedi aggiorno tutti i giorni (per ora)!

 

Grazie pansy malfoy, anche se accetto solo i complimenti sulla trama… mentre su come è scritta ahimè c’è sicuramente qualche errore di grammatica e ortografia (e taaaaaanta distrazione)! Che bello che ti piaccia il Giappone… per me è un sogno (che un giorno realizzerò)! Quando al doverti incontrare con persone su internet… mi raccomando fai attenzione! Non sai mai chi hai davanti quando parli con qualcuno attraverso il pc, quindi prima di farti un’idea cerca sempre d’incontrare queste persone in un luogo pubblico ;o)!

 

Grazie  londonlilyt… anche a me piace molto il riassunto iniziale! Sì se non ti lasci trasportare troppo (cioè non vivi solo di quello) le Chat possono essere davvero divertenti! Io però preferisco chattare con persone conosciute prima in un forum, almeno so già che abbiamo argomenti in comune!

 

Comunque rivolgendomi a tutti… spero di mantenere le vostre aspettative sulla storia!!!

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Capitolo 5
*** Hunter vs Matteo! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO CINQUE: Hunter vs Matteo!

 

 

ore 20.00 del 09/09/2004

Mi guardo allo specchio un po’ spaventata. Neanche due settima fa ero ancora indecisa se conoscere o meno delle persone incontrate su internet nel meraviglioso forum sul Giappone, che frequentavo ormai da quasi un anno e mezzo, ed ora eccomi mi qui a prepararmi ad uscire con uno di loro.

Hunter tre giorni fa mi aveva avvisato che sarebbe venuto dalle mie parti. O meglio, con qualche espediente  mi aveva fatto riparlare del mio cocente desiderio di provare l’ebbrezza di un bagno di mezzanotte e dire che non avrei mai perso l’occasione di lasciarmelo sfuggire. E solo a quel punto mi annunciò il suo arrivo, invitandomi a portarmi al mare la sera. A quel punto non potevo rifiutare.

Mi guardo di nuovo allo specchio. Ho i capelli raccolti in una coda di cavallo, sono di un bel castano accesso con qualche ciocca bionda luminosa, fortuna che ero stata dal parrucchiere da poco.

Indosso una camicetta verde acqua con le maniche a tre quarti, una gonna jeans che mi arriva sopra le ginocchia e i sandali verdi che Fabiana mi ha portato da Nuova Delhi. Il trucco è leggero e mentre mi passo il burro di cacao sulle labbra che continuo a tormentare da quando Hunter mi ha rivolto quel invito, penso che infondo non faccio niente di male.

Infondo Hunter, anzi dovrei imparare a chiamarlo Matteo, è fidanzato da tre anni ” penso mentre continua a stendermi sulle labbra il lucidalabbra.

Non c’è niente di male se usciamo, è solo per conoscerci . continuo a pensare, forse per convincermene.

Mentre fisso i capelli pensando se non è il caso di sciogliergli mi squilla il cellulare: - Cazzooooo!!! -.

 

- Ed infine eccoti qui! – mi dice mentre salgo in macchina.

Sento le mie guance avvampare nuovamente. Il momento in cui sono uscita di casa è stato davvero imbarazzante.

Sono scesa subito dopo lo squillo, scordandomi di prendere la giacca jeans che mi ero preparata. Ho chiuso la porta di casa ringraziando il cielo che non ci fosse nessuno a casa quel giorno, già immaginavo la scena con tutti che mi spiavano da dietro le tende.

Arrivata in strada mi sono guardata intorno, ma lui non era ancora arrivato. Sono rimasta in piedi a fissare la strada, per scorrere subito la macchina quando sarebbe arrivata, pensando che non avrei voluto ritrovarmi faccia a faccia con lui senza avere il tempo di riflettere.

Però mentre fisso la strada, mi squilla il cellulare. Riconosco dalla suoneria che è Fabiana, chi altro mi chiamerebbe in questo momento!

Abbasso lo sguardo per cercare il cellulare nella borsetta, come al solito non riesco a trovarlo. Mi chiedo perché le mie borse somiglino tanto alla tasca di Doreamon!

- Uffa – sbuffo ad alta voce perché nel preciso momento in cui riesco ad afferrare il cellulare, quello smette di squillare.

- Succede sempre così vero? – una voce calda mi sorprende all’improvviso.

Alzò lo sguardo e mi ritrovo davanti un ragazzo di più o meno trenta anni. È alto all’incirca un metro e settantacinque, ha capelli castano chiaro e gli occhi marroni. È leggermente “tendente al tondo” e non precisamente bello, ma il suo sorriso mi contagia immediatamente mettendomi subito allegria.

Quel che purtroppo non riesce a fare è mettermi a mio agio, ma con me è quasi impossibile.

Senza guardare cerco d’infilare il cellulare nella borsa ma questo mi scivola, lui fa appena in tempo ad afferrarlo prima che si sfracelli a terra.

- Dobbiamo presentarci secondo te? – mi dice porgendomi il telefono. – Infondo ci conosciamo no? Quindi voglio un bacio come saluto. – continua fissandomi.

Anche io non smetto di squadrarlo, in realtà guardo verso di lui ma non lo vedo, e non lo sento. Continuo solo a pensare che vorrei sprofondare, e che non avrei mai dovuto accettare.

- Piacere Martina – mi costringo a dire, allungando la mano.

Lui sorride!

Cavolo, non è carino ma quando sorride è davvero affascinante ”. – penso.

- Ok… niente bacio allora! – mi dice sfoggiando una faccia triste, salvo poi mettersi subito a ridere.

- Allora dove mi porti? – mi domanda dopo un po’ voltandosi verso la macchina e aprendomi lo sportello.

Oddio non ci credo… “  penso tremante.

 

Lo porto nella mia pizzeria preferita, La Capitale, che si trova a pochi passi dalla mia facoltà ed è veramente buona. È un locale piccolo e accogliente, di solito sempre pieno, ma forse perchè fa ancora caldo e siamo a metà settimana non c’è molta gente.

Le luci sono basse e soffuse ed entrando mi pento di averlo portato qui. L’atmosfera è davvero romantica, mi sento avvampare di nuovo e mi arrabbio con me stessa al pensiero che sono stata proprio io a decidere per questo luogo. L’ho  fatto perché ho pensato che con le luci basse non avrebbe notato se sarei arrossita, ma non mi aspettavo certo che sarebbe stato il luogo stesso ad intimidirmi.

 

 

Grazie Ginevra Cordelia… sono contenta che la storia ti piaccia! E spero che andando avanti continuerà a piacerti!

 

Figurati damynex (aggiornando tutti i giorni so che non è facile “tenere il passo”, ma finche ho i capitolo pronti continuo così, visto che sono tanto brevi!)… però sono davvero contento che sei tornato/a(?) a recensire! Sono contenta che così vada meglio… quindi ripeto a tutti SE VOLETE CORREGGERMI qualcosa fate pure ;o)!

 

A proposito di ciò che ho “consigliato” a pansy l’altra vota… ^_^” appunto non fare come Martina che esce (addirittura in macchina) con un tipo mai conosciuto “dal vivo”! Mi scuso per l’esempio che può dare!!!

 

 

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Capitolo 6
*** Un sorriso contagioso! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO SEI: Un sorriso contagioso!

 

 

ore 21.00 del 09/09/2004

Non posso crederci! Ero convinta che la serata si sarebbe trasformata in un totale fallimento, ma invece va tutto benissimo.

Io e Matteo abbiamo parlato di tutto come se ci conoscessimo da anni. Lui è terribilmente simpatico e divertente, mi ha preso in giro per la metà del tempo, ma è stato capace di farmi ridere come non mi capitava da secoli.

All’inizio mi sentivo in totale imbarazzo, ma lui è stato capace di mettermi a mio agio.

È un ragazzo davvero simpatico ” – penso mentre mi versa l’ennesimo bicchiere di vino. In realtà vorrei dirgli di no, perché ho la leggera impressione che la stanza in cui ci troviamo cominci a muoversi, ma non me la sento di rifiutare.

- Il conto per favore – lo sento dire, mentre cerco di fissare un punto nel muro per convincermi che questo non si stia davvero muovendo. Ascoltando quelle parole mi sento un po’ triste, mi sto divertendo e mi spiace che la serata stia per finire.

- Di solito non bevi così tanto vero? – mi chiede fissandomi divertito.

Cavolo… devo sembrare ridicola ” penso.

- Certo che sì – rispondo senza pensarci.

- Allora sei una vera ubriacona! – dice fissando la seconda bottiglia di vino sul tavolo.

- No… io… - cerco di rimediare ma lui è già scoppiato a ridere.

– Tanto lo smaltirai! – mi dice fissandomi malizioso.

Cosa cavolo vorrà dire?    mi chiedo preoccupata.

- Andiamo? – mi fa quando il cameriere ci porta il conto, afferrando quest’ultimo rapidamente.

- Quant’è? – chiedo.

- Perché vuoi pagare tu? – mi domanda come se fosse una cosa strana.

- Io… - non so che rispondere, la sua domanda mi ha spiazzato.

- Ecco! – dice al cameriere porgendo il conto e una carta di credito.

- Ma io… - cerco di nuovo di dire qualcosa ma non so cosa.

- Ah volevi pagare? Potevi dirlo… ormai. – dice interrompendomi.

- Su… andiamo che è tardi! – mi fa, alzandosi dal tavolo e avvicinandosi alla mia sedia.

Oddio non vorrà mica aiutarmi ad alzarmi? Non sono così ubriaca!  “ penso alzandomi di colpo dalla sedia.

- Oh… cattiva non mi hai dato neanche il tempo di fare il cavaliere! Così come ti conquisto? – mi dice scostandosi per farmi passare.

No! Ti prego non dire così    urla una voce disperata nella mia testa, o nel mio cuore?

 

Salgo di nuovo in macchina senza dargli il tempo di aprirmi lo sportello, ma sembra parecchio divertito dalla cosa.

Mentre accende la macchina vedo che guarda più volte l’orologio, penso che probabilmente si starà annoiando e non vede l’ora di andarsene.

- Speriamo di fare in tempo. - mi dice voltandosi dalla mia parte.

- Hai un impegno? – ancora una volta le parole mi escono dalla bocca senza pensare.

- Abbiamo un impegno! – mi risponde come se la cosa fosse ovvia.

- E dove andiamo? – chiedo stupita e leggermente preoccupata.

- L’altro giorno parlavo di te con Diego e Stefano. – dice evitando la mia domanda. – Hai fatto colpo su tutti è! E io che credevo di essere l’unico. – aggiunge fingendosi offeso.

- Mi prendevate in giro? – chiedo, questa volta la domanda “e cosa dicevano” non riesce a sfuggirmi dalla bocca.

- Beh è raro trovare una ragazza simpatica e disposta a scherzare come te. Una con il senso dell’umorismo diciamo. – risponde.

- Mi prendevate in giro! – ripeto, ma questa volta non è una domanda.

- Beh certo quello sempre. – dice voltandosi e sorridendo.

Fidanzato da tre anni!!!  “ – ripeto a me stessa distogliendo lo sguardo.

- Ma parlavamo appunto che sembravi una ragazza simpatica. – aggiunge.

- Sembravo? – chiedo, domandandomi subito dopo perché la mia bocca parli per me, e perché la mia voce sembri così maliziosa.

Ancora una volta lui non risponde ma si limita a sorridere.

- Che poi è strano sentir parlare Stefano di una ragazza. E Diego su una d’ internet poi, è pazzesco. – mi spiega. – Insomma, uno si tiene sempre tutto per lui e figurati se ti dice qualcosa. L’altro, beh… sai… a lui internet non piace molto. – continua cercando di farmi capire, probabilmente perché ha notato che sono un po’ confusa.

- Diego adesso sta bene? – domando con un filo di voce.

- Sì… ma tu? – mi chiede leggermente imbarazzato.

- Sì, me l’ha raccontato. – rispondo cercando di recuperare la voce. Mi sento così triste quando penso alla storia che mi ha raccontato Diego. Anche se quando l’ha fatto mi sono sentita speciale, per essersi fidato di me.

Già, allora perché non mi scrive più da mesi?    mi domando avvilita pensando alla mia ultima mail, rimasta senza risposta ormai da più di due mesi.

- Allora ho ragione, l’hai colpito proprio. – dice sorridendomi dolcemente. - Sì, adesso va meglio. Ma ha passato un periodo pesante. – continua a spiegarmi mentre lo ascolto in silenzio, senza riuscire a far altro che annuire.

- Io… - comincio a dire ma la voce mi si spezza in gola.

- Sono cose che capitano no? – mi dice forse in modo un po’ troppo naturale. –

- Ecco dovremmo essere arrivati. - annuncia interrompendo il silenzio che si era creato.

Alzo lo sguardo verso la strada e mi accorgo con stupore dove ci troviamo.

Mi ero distratta a parlare e a pensare alla storia di Diego e non mi ero accorta di dove mi stava portando. Mentre cerca parcheggio mi guardo ancora intorno incredula, ma per quanto cerchi di convincermi che non può essere vero, siamo al mare.

 

 

 

 

No damynex… Matteo non è cattivo (povero)! Mi rendo conto che non ho spiegato i loro caratteri in chat e il rapporto che si era creato tra lui e Giglio/Martina! Ti assicuro però che la richiesta del bacio è stato solo un modo di rompere il ghiaccio… visto che Giglio ha più volte detto che nonostante lei sia così spigliata, in realtà Martina è ORRIBILMENTE timida! Che poi se pensi male di lui per quella richiesta… che penserai in questo capitolo e il prossimo *_*… leggi leggi ^_^ eheh!!!

 

londonlilyt :o(… la stupidona ci è andata da sola, e si è fatta pure venire a prendere da lui in macchina! RAGAZZE NON FATELO MAI… PER QUANTO VI SEMBRA DI POTERVI FIDARE DELLE PERSONE CHE CONOSCETE IN CHAT, NON E’ COSI’! NON SAI MAI CHI POTRESTI TROVARTI DAVANTI… NON SAI MAI CHI TI PUO’ CAPITARE! LO RIPETO ANDATE SEMPRE CON QUALCUNO E LA PRIMA VOLTA INCONTRATEVI IN LUOGHI PUBBLICI, POSSIBILMENTE DI GIORNO!

Io ho sempre pensato che se un ragazzo accetta di uscire con una che non si fa problemi ad uscire con uno sconosciuto, non è il ragazzo per me ;o) !

Ah… grazie per la mail ^_^!!!

 

P.s. oggi visto che è domenica e siamo tutti più buoni potrei anche postare un altro capitolo la sera… però mi fate sapere se preferite che aggiorni tutti i giorni o preferite che rallenti? GRAZIE!!!

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Capitolo 7
*** Bagno a mezzanotte! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO SETTE: Bagno a mezzanotte!

 

 

ore 23.25 del 09/09/2004

Non ci posso credere. Mi ha portata davvero al mare!

Scendo dalla macchina ancora incredula, mentre Matteo mi fissa sorridendomi con dolcezza.

- Ti avevo avvisata no? – mi dice come se riuscisse a leggere i miei pensieri.

- Non credevo… è da pazzi. – dico guardando verso la spiaggia.

- Non è da pazzi, vedrai che sarà divertente. – replica prendendomi per un braccio.

Probabilmente sono io ad essere pazza, ma mi lascio trascinare da lui, eccitata al pensiero del mio primo bagno di mezzanotte.

- Cavolo, da me le spiagge non sono chiuse la notte. Qua persino la spiaggia libera è bloccata. – mi dice fissando i recinti che c’impediscono di raggiungere il bagnasciuga.

- Beh, almeno ci abbiamo provato no? – rispondo cercando di sorridere, ma mi sento triste.

- Ehi non provarci nemmeno a tirarti indietro. – ribatte. – Ci faremo un bel bagnetto io e te. – aggiunge sorridendo malizioso.

Continuiamo a camminare in silenzio lungo la strada, ma sembra che tutta la spiaggia sia circondata da recinti.

- Ho un’idea. – dice improvvisamente fissando un gruppetto di ragazzini chiassosi che si muovono in gruppo.

Mi prende di nuovo per un braccio e torniamo indietro, seguendo i ragazzini.

Ci fermiamo dietro di loro davanti ad una discoteca. Guardo Matteo un po’ sorpresa come cercando spiegazioni ma lui si limita  farmi l’occhiolino e ad immergersi tra la folla tenendomi la mano.

Dopo un po’ di spinte e qualche acciacco siamo dentro al locale.

È in realtà un semplice stabilimento, ma sulla spiaggia sono stati collocati dei tavolini, e una grossa pedana dove parecchie persone stanno già ballando.

- Mantengo sempre le mie promesse! – mi dice mentre osservo la gente che balla.

Vorrei abbracciarlo e ringraziarlo, ma mi limito a sorridere con dolcezza.

- Potremmo ballare un po’ prima. – mi azzardo a dire per rompere l’atmosfera che comincio a percepire.

- Neanche morto. – risponde deciso, lasciandomi di stucco.

Lo guardo con lo sguardo supplichevole: – Dai – insisto.

- No davvero, non sono il tipo che balla. Siamo qui per fare il bagno, tutti “gnudi” sulla spiaggia… - mi dice, e sento subito le guance ardermi. - … non per ballare! – aggiunge divertito.

- Solo un po’… - cerco di convincerlo, mentre comincio a ballare.

Non so cosa mi faccia muovere, forse la musica che risuona, o le onde del mare che si fanno sentire nonostante il fracasso, o magari l’odore del mare che mi riempie i polmoni. Probabilmente è il vino, ma non mi fermo a pensarci, e mi lascio solo trasportare.

Ho gli occhi chiusi e non vedo che Matteo mi fissa mentre mi lascio andare alle note calienti della canzone. Non ho mai saputo l’effetto che faccio alla gente quando ballo lasciandomi andare, ma l’avrei scoperto molto presto e non solo quella sera.

Apro gli occhi quasi a fine canzone e noto che Matteo distoglie lo sguardo impacciato, mi avvicino a lui sorridendo e lo invito di nuovo a ballare. Lui mi fa cenno di no.

Continuo a fissarlo con un espressione offesa, nella speranza che ceda, e non mi accorgo della ragazza che correndo mi colpisce facendomi barcollare.

Sto per cadere a terra, ma qualcuno mi afferra prontamente. Alzo lo sguardo e incrocio il sorriso contagioso di Matteo, che ride divertito. Sento i brividi percorrermi la schiena, e la pelle drizzarsi.

Lui mi fissa intensamente e siamo così stretti l’uno all’altro che temo senta i miei battiti del cuore accelerare. Un altro colpo lo fa avvicinare ancora a me, sento il suo respiro sfiorarmi le labbra, e abbasso d’istinto lo sguardo imbarazzata.

Anche lui, visibilmente scosso, mi lascia all’improvviso allontanandosi leggermente.

Rimaniamo zitti, finche lui non rompe il silenzio dicendo di sbrigarci perché è quasi mezzanotte.

 

Siamo in piedi in silenzio sulla sabbia umida. Io mi sono sfilata i sandali verdi e lascio che l’acqua gelida mi bagni i piedi, mentre Matteo si trova leggermente più dietro evitando il contatto diretto con l’acqua.

Vorrei dire qualcosa per evitare l’imbarazzo che si è creato tra noi due, ma ho la bocca completamente secca e sono sicura che se provassi a parlare la voce non mi uscirebbe. Resto perciò muta a fissare l’orizzonte.

Anche lui non parla, per tutta la serata ha tenuta viva la conversazione, ma sembra che ora non abbia più niente da dire. Mi sento triste e furiosa con me stessa, non so perché ma sono convinta che tutto ciò sia colpa mia.

- Beh allora coraggio! – dice improvvisamente. Rimango un attimo immobile prima di voltarmi, non vorrei muovermi perché vorrei che la serata non finisse mai. Ma mi costringo a girarmi pronta ad abbandonare quella spiaggia deserta.

Mi giro verso Matteo decisa a scusarmi, anche se non so di bene per cosa, ma lancio un piccolo urlo.

- Che c’è? – mi chiede spaventato, mentre si sfila la camicia.

- Cosa fai? – domando sentendomi subito stupida, è ovvio cosa stia facendo.

- E’ mezzanotte! – mi risponde gettando a terra la camicia insieme all’orologio, e cominciando a sfilarsi i pantaloni.

- Tu non ti spogli? – mi chiede. Ancora una volta la sua suona come una domanda normalissima, nonostante non lo sia affatto.

- No! – rispondo brusca.

- Vuoi farlo vestita? – domanda divertito. – Questa si che sembra una proposta oscena! – dice scoppiando a ridere.

Possibile che non sia imbarazzato! “ mi chiedo spostando lo sguardo da un’altra parte mentre lui si toglie i pantaloni.

- Questo mi sa che lo tengo. – dice indicando, immagino perché evito accuratamente di guardare, i suoi slip.

- Beh hai ancora cinquanta minuti di tempo per decidere e raggiungermi. – mi urla mentre prende la rincorsa e si getta in mare senza esitazione.

Lo guardo estasiata, mi sembra incredibile che l’abbia fatto. Mi volto a guardare i suoi vestiti sparsi a terra e torno a guardare verso il mare. A fatica vedo qualcosa muoversi, perché il tutto è illuminato solo da uno spicchio di luna in fase crescente.

Mentre fisso di nuovo l’orizzonte, penso a tutte le volte che mi sono promessa di cambiare e cominciare davvero vivere, e di nuovo spinta da non so cosa comincio a muovermi. Stavolta però non ballo, ma comincio a sfilare uno per uno gli indumenti che mi coprono, compreso il reggiseno bianco a balconcino.

Coperta solo dagli slip corro verso il buio e l’acqua gelida, verso l’ignoto e il mio primo bagno di mare a mezzanotte.

 

 

Londonlilyt sono contenta che la storia ti faccia venire in mente bei ricordi! Sì la mail è arrivata e al più presto ti risponderò… spero solo di non romperti troppo le scatole!

 

Damynex vedrai che la storia sarà ben più complicata di così… ma l’hai già capito visto che mi dici di descrivere il rapporto non solo tra Matteo e Martina, ma anche tra lei Diego e Stefano (ehi i conti non tornano eheheh)! Comunque hai ragione… dovevo spiegarlo meglio, cercherò di farlo più avanti in qualche modo! Ho capito ciò che vuoi dire (sul “troppo libero”), e ti do anche in questo caso ragione… io l’ho difeso a “spada tratta” solo perché ADORO Matteo ;o)!

 

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Capitolo 8
*** Desiderio salato! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO OTTO: Desiderio salato!

 

ore 00.12 del 10/09/2004

L’acqua è gelida e mi sembra impossibile che io lo stia facendo davvero, eppure sono immersa fino al collo nell’acqua nera. Matteo è poco lontano da me, si è avvicinato qualche volta ma io mi sono prontamente allontanata. Deve trovare strano il mio comportamento ma non mi sembra il caso di confessargli che non indosso il reggiseno e ho paura di ciò che potrebbe intravedere. Mi rendo solo ora conto di quanto sia stato sconveniente il mio gesto,  ma in quel momento mi era sembrata una cosa normale. Non voglio assolutamente che lui pensi che io sia una ragazza facile e che lo stia provocando.

Nonostante la distanza che cerco di mantenere però ci divertiamo molto. Lui continua a schizzarmi con l’acqua, e mi mostra come devo lasciarmi trasportare dalle onde. Mi lascio cullare da queste, che arrivano impetuose e mi sembra di galleggiare nel vuoto. Mi sento così bene e felice, se non fosse che sto congelando.

Improvvisamente Matteo mi afferra per un braccio e mi attira a se, sento le sue dita scivolare sulla mia pelle.

- Stai attenta. – mi dice con sguardo serio. – Ti stai allontanando troppo dalla riva, è pericoloso con questo buio. – spiega mentre continua a tirarmi verso di lui.

Siamo di nuovo ad una distanza che io percepisco come pericolosa, e sento di nuovo il cuore battermi in modo accelerato.

Il vento mi sfiora la pelle con forza facendomi tremare, sento il petto dolermi a causa del freddo e mi accorgo con orrore che l’acqua non mi arriva al collo ma lascia scoperto il mio seno.

- Ah! – urlo cercandomi di coprire ed immergermi nell’acqua.

- Che c’è? – mi domanda abbassando lo sguardo verso di me.

Faccio appena in tempo ad immergermi di nuovo nell’acqua. Lui mi guarda interrogativo.

- Niente… credo di aver pestato qualcosa. – dico tremante.

- Forse dovremmo uscire. – ribatte mentre mi guarda, e comincia a muoversi verso la riva.

- Sì. – rispondo dispiaciuta ma sollevata, non si è accorto di niente. – No aspetta! Resta qui, vado prima io. Tu aspetta. – grido pensando ai miei vestiti gettati a terra, preferisco vestirmi senza di lui nei paraggi.

- Ma ho freddo! – replica.

- Aspetta ci metto un attimo. – insisto cominciando a muovermi verso la riva.

Esco dall’acqua e l’impatto con l’aria fresca mi toglie il respiro. Rapidamente indosso i miei abiti sparsi a terra e urlo a Matteo che può venire.

Rimango a guardarlo mentre esce dall’acqua, noto divertita che ha un po’ di pancetta, ma mi ritrovo a pensare che infondo gli dona. Quando si è avvicina di più con una scusa distolgo lo sguardo da lui.

 

- Ti è piaciuto? – mi domanda quando entrambi esausti e rivestiti ci sediamo a terra sulla sabbia asciutta che si appiccica ai nostri corpi bagnati.

Arrossisco stupidamente per la sua domanda.

Perché suona come qualcosa di osceno? “ mi chiedo nervosa.

- Sì. – rispondo dopo. – Grazie. -  aggiungo voltandomi a guardarlo e sorrido con dolcezza.

Anche lui mi fissa con i suoi occhi marroni. Vorrei abbassare lo sguardo ma non ci riesco. Restiamo in silenzio per un po’, sento avvicinarsi sempre di più il suo respiro. Lo sento così vicino che ora sono io a percepire i battiti del suo cuore che accelerano. Improvvisamente senza pensarci socchiudo gli occhi e mi sento premere sulle labbra qualcosa di salato.

 

 

Damynex ho l’impressione (diciamo la speranza) che questo capitolo ti piacerà… e potrai anche dire: “avevo ragione io”! Sì Martina sta vivendo e vivrà delle belle esperienze…

 

Pesciolina04… ma la smetti di seguirmi? Sono una scrittrice così famosa ormai che nonostante cambi d’identità i miei fan m’inseguono e riconoscono ovunque (non fateci caso ahahah)? Lasciando i sogni opsvolevo dire le cavolate da parte… non ho parole quindi… GRAZIE!

 

Londonlilyt finche dura l’ispirazione… non mi lapidate però quando gli aggiornamenti diventeranno più rari ;o)!

 

Ringrazio anche tutti coloro che leggono ma non commentano… GRAZIE… comunque se vorrete dire la vostra mi farete davvero felice!!!

 

P.s. Scusate se il capitolo è particolarmente corto… ma è uscito così!

 

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Capitolo 9
*** L’inizio di qualcosa... ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO NOVE: L’inizio di qualcosa…

 

 

ore 00.35 del 10/09/2004

Ho la mente vuota e gli occhi serrati, le mani stringono la sabbia umida sotto di me, e le mie gambe non riescono a muoversi. Sono come parapalizzata, e non riesco a reagire, non che ne abbia molta voglia.

Matteo mi sta baciando con dolcezza, è un bacio delicato, dolce, nonostante il gusto salato. Sento la pelle del viso prudermi a contatto con le sue mani sporche di sabbia, eppure non voglio che smetta. Mi piace e vorrei che continuasse per sempre, tuttavia un pensiero comincia a formarsi nella mia testa.

KAORI!  “ nella mente si forma il pensiero delle poche volte che mi è capitato di scambiare qualche parola con lei. Penso a come l’ho trovata simpatica e gentile, penso a come mi era sembrata perfetta per Hunter quando ho letto che stavano insieme. Penso a tutte le volte che lui me ne ha parlato con dolcezza.

- Io… non posso… - dico scostandomi da lui.

Matteo rimane in silenzio immobile, ancora proteso verso di me, con la testa abbassata.

- Mi spiace! – dice restando nella stessa posizione. – Non avrei dovuto. – continua sempre senza guardarmi.

- È stata colpa mia… io non… - cerco di spiegare mentre mi alzo.

Anche lui si rialza e mi afferra per un braccio.

- Aspetta. Non è stata colpa tua, scusami. – dice tendendomi il braccio.

- Io… - abbasso lo sguardo, non riesco a sostenere la sua espressione confusa.

- Non so cosa mi sia preso… io amo Lucia! Non la lascerei per nessuno al mondo… no so cosa… - cerca di spiegarmi, ma le sue parole mi fanno male.

Cosa vorrebbe dire con “la amo” e “non la lascerei mai”? Mi ha appena baciata!“ penso alterata.

- Non avevo mai incontrato una ragazza come te… - continua tenendomi il braccio.

- Lasciami! – dico dura, le ho già sentite le cavolate che stai per dire penso guardandolo in faccia.

- Aspetta… non hai capito. Tu mi piaci molto, sei simpatica, allegra, una ragazza speciale. – mi dice, sento le lacrime annebbiarmi la vista.

- Vorrei andare via. – dico mentre mi abbasso a raccogliere i sandali, cercando di nascondere le lacrime.

Mi sento così male, mi piaceva Matteo. Avevo passato delle ore a parlare con lui su msn, di tutto e di niente, ed ero convinta che fosse un ragazzo fuori dal comune. Ricordo che era stato lui il primo a chiedermi se mi ero offesa per la battuta di Stefano, e dopo un mio “certo che no”, mi aveva detto che saremmo andati d’accordo. Da quel giorno in poi avevamo cominciato a parlarci regolarmente.

Mi raccontava del suo lavoro, di cosa amava, di cosa odiava, in ciò che credeva e in cosa no. Mi aveva parlato di Lucia/Kaori, di come si erano messi insieme, del loro rapporto, di come lei fosse avvolte insicura (come me pensai) e di come lui cercava di convincerla del suo valore.

Avevo avuto l’impressione che fosse un ragazzo per bene, uno di quelli che non ha problemi a scherzare in modo malizioso, o uscire, con un’altra perché sapeva di amare la sua ragazza e non ci pensava nemmeno alle altre.

Per questo morivo dalla voglia di conoscerlo personalmente, a differenza degli altri non mi metteva in soggezione, a differenza degli altri sapevo che tra noi poteva solo nascere una bella amicizia. E poi lo trovavo davvero simpatico, spiritoso, ironico, era capace di farmi morire dal ridere con poche righe.

Mi faceva male scoprire che invece tutto ciò che avevo pensato di lui non era vero. Si era dimostrato per tutta la sera un ragazzo simpatico e dolce come pensavo, ma ecco che aveva rovinato tutto in un istante. Non con il bacio, su quello potevo anche sorvolare, infondo non mi aveva baciata da solo. Ma non potevo perdonare le sue parole, le tipiche parole di uno che vuole solo divertirsi un po’ lasciando ben chiaro che però “ama” la sua ragazza e non la lascerà.

Cosa pensa che io sia, una stupida che si lascia intenerire da certe parole, e lo lascia fare nella speranza che cambi idea e lasci la sua ragazza per me? Non potevo credere che avesse così poca considerazione di me, non potevo crederci che era soltanto questo ciò che voleva.

Avevo creduto in una nostra possibile amicizia, mentre lui aveva solo intenzione di… beh era chiaro no?

- Martina… - dice mentre con i sandali in mano cerco di camminare velocemente sulla sabbia, ma i piedi mi sprofondano ad ogni passo. - Giglio… - insiste.

Non posso crederci, cosa vuole “turbarmi” chiamandomi con il mio nick? “ penso furiosa, ma deve esserci riuscito, perché scoppio a piangere.

Lascio cadere i sandali quando ancora una volta la sua mano si stringe attorno ai miei polsi e mi attira verso di lui, abbracciandomi con dolcezza.

Lentamente mi calmo e smetto di piangere, vorrei sciogliermi dal suo abbraccio ma non ne ho la forza, e poi sto così comoda tra le sue braccia.

Oh No… sono una di quelle stupide che si lascia intenerire da certe parole” penso con orrore, e scoppio nuovamente a piangere in modo vergognoso.

Restiamo in quella posizione per un po’, cerco di trattenere le lacrime ma più il suo corpo caldo mi tranquillizza più mi sento male. Non posso credere di star facendo una cosa del genere ad una ragazza, che sebbene io non conosca, sia stata gentile con me.

Al pensiero di Lucia mi scosto nuovamente da lui con determinazione.

- Non penso che tu sia una stupida. – mi dice senza darmi il tempo di fare o dire qualcosa. – E non ho intenzione di divertirmi con te e poi tornare da lei. – continua a dire sorridendomi.

Cerco di dire qualcosa ma mi porta un dito alla bocca.

- Tu mi piaci, sei una ragazza speciale, e sono venuto con l’intenzione di conoscerti perché sapevo che saremmo andati d’accordo, e diventati amici. – continua tenendo il suo dito premuto contro le mie labbra. – Forse fin troppo. – aggiunge mettendosi a ridere.

Rimango a guardarlo confusa, non so che dire. Mi chiedo cosa voglia da me, ma non posso fare a meno di pensare che è riuscito a capire alla perfezione ciò che pensavo.

- Ti va di andare a prendere qualcosa da bere? – mi domanda cominciando a muoversi verso il locale.

- No. – rispondo secca senza accorgermene, io e la mia abitudine di non pensare prima di parlare.

- Mi spiace! – replica lui.

Non dirmi così, finirò per crederci” penso.

– Non dovevo baciarti, sto cercando di capire anche io cosa sia successo. Cosa mi sia preso. Il fatto è che ho solo due certezze, che amo Lucia, e che non voglio perdere la tua amicizia. – mi spiega fissandomi. – O quella che sarebbe dovuta diventare un’amicizia. – aggiunge.

Rimango in silenzio, cercando ancora di capire cosa voglia da me. Sono ancora più confusa di prima, ma non riesco a non credergli.

- Anche io non voglio perdere la tua amicizia. – rispondo, lasciandomi scappare l’ennesima lacrima.

- Frignona! – replica passandomi una mano sui capelli e sorridendo con dolcezza.

Sei gelata. Andiamo. – dice poi dopo un attimo, prendendomi la mano, che però lascia subito andare imbarazzato.

 

 

 

Damynex magari dalla cena no… ma quasi! Comunque il tuo commento sul titolo mi ha fatto piegare dalle risate… perché per un attimo ho pensato di dare un nome del genere al capitolo! Dopo un “urlo” di rabbia per la mia stupidità… ho corretto tutti i “urlò” ;-)!

 

Hehe pesciolina04 (anche la mia cercava di essere una risata maligna) ho i miei metodi per liberarmi delle persone… ad esempio scaricando tutto il lavoro su di loro (ops no questo lo faccio sempre ahah)! È vero… mi sa che nessuno l’aveva avvisata a Martina di questa cosa O.o”!

 

D’oh londonlilyt… ho fatto “tornare indietro il tempo” perché un bagno di mezzanotte a inizio ottobre mi sembrava una cavolata per il freddo, e invece mi dici che per essere a metà settembre fa ancora caldo la notte al mare (sniff)! Vista la gaffe allora facciamo che siamo più a nord hehe ;o)!

 

Fatemi sapere se il capitolo rende… mi ci è voluto di più che per i precedenti! Mi sto già impigrendo io… o non va?

 

 

 

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Capitolo 10
*** … o la fine di tutto? ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO DIECI: … o la fine di tutto?

 

 

ore 03.00 del 10/09/2004

Per tutto il viaggio di ritorno io e Matteo siamo rimasti in silenzio. Avevo per un attimo sperato che tutto fosse tornato normale, ma non potevamo cancellare quello che era successo neanche volendo.

Ci eravamo baciati, in un impeto di non so cosa, ma ci eravamo baciati. E per quanto mi sentissi in colpa per Lucia, per quanto cercassi di non ammetterlo, la cosa mi era piaciuta. E parecchio anche.

Sbirciavo dalla sua parte mentre appoggiata al finestrino fingevo di dormire. Sembrava teso, e in imbarazzo, teneva il volante con le due mani e sembrava stringerlo eccessivamente. Non volevo farmi un’idea sbagliata ma sapevo che anche a lui il bacio era piaciuto, e doveva essere confuso quanto me.

Mi salirono di nuovo le lacrime, era inutile sperare che saremmo diventati amici, avevamo rovinato tutto. Ero sicura che nonostante il nostro chiarimento lui quella sera se ne sarebbe andato, dopodiché ci saremmo scambiati ancora due parole su msn e alla fine inevitabilmente ci saremmo persi di vista. Non era niente per me, lo conoscevo realmente da solo poche ore, ma il pensiero di perderlo mi faceva male. E come se non bastasse con lui avrei perso anche Diego e Stefano.

Devo trovare qualcosa da dirgli, devo parlargli, devo convincerlo a non lasciarci così. Voglio rivederlo ancora, ridere alle sue battute, scherzare, farmi prendere in giro. Voglio che mi stringa di nuovo tra le sue braccia.

Sì voglio anche quello!

Mi sento così in colpa, un vero verme! So che infondo Lucia non è niente per me, ma tante di quelle volte ho giudicato le altre ragazze che si mettono con uomini fidanzati fregandosi delle loro ragazze, che magari conoscono pure. Però non volevo che tra me e lui finisse tutto così.

Mi scosto dal finestrino e lo guardo, mi sorride con dolcezza, ma noto che è strano. Vorrei dirgli quello che penso, ma qualcosa mi blocca.

Abbasso lo sguardo, so di non potergli chiedere niente, so che ama Lucia, e non potrei sopportare di essere felice a discapito di qualcun altro.

Se anche lui prova la stessa cosa finirà per lasciarla e verrà a cercarmi, non posso essere io a chiederglielo. Non è giusto per nessuno dei tre. “ penso, e nel farlo mi volto di nuovo a guardarlo e sorrido.

 

Poco dopo la mia decisione arriviamo sotto casa mia, sono quasi le tre e l’aria è ancora fredda. Quando ferma la macchina rimaniamo per un po’ immobili senza sapere cosa dire e fare, forse dovrei scendere e andarmene,ma non voglio lasciarlo così. Non gli chiederò di amarmi ma vorrei che sapesse che possiamo ancora essere amici.

- Mi piacerebbe se fossimo amici. – dico voltandomi a guardarlo. Lui però rimane zitto, non si volta a guardarmi sorridendo con dolcezza.

Oddio no, sto per piangere di nuovo.penso cercando di scacciare indietro le lacrime.

Faccio per scendere ma a quel punto lui parla.

- Non posso. – mi dice, e per la terza volta non riesco a trattenermi, ma stavolta le lacrime mi scendono pigre sulle guance. – Mi rendo conto che mi piaci troppo per continuare a vederci. – aggiunge sempre senza guardarmi.

Tocca a me restare in silenzio stavolta, ma cosa posso dire? Me la sono presa con lui quando ho pensato che voleva solo divertirsi e tornare dalla sua ragazza, come posso ora prendermela perché invece di divertirsi e tornare dalla sua ragazza, mi dice sinceramente che gli piaccio troppo per vederci ancora?

- Ok! – rispondo decisa e scendo dalla macchina, vorrei fermarmi là e scoppiare a piangere, ma mi trattengo.

Avrò tutto il tempo di farlo a casa” mi dico.

Mi avvicino e cerco le chiavi per aprire il portone, ma non riesco a trovarle.

- Stupida borsa. – urlo dimenticandomi che sono quasi le quattro del mattino.

- Cerca di capirmi… - sento la voce di Matteo alle mie spalle, ero così concentrata a non mettermi a piangere che non mi ero accorta che la macchina non è ripartita. – Da una parte vorrei approfondire l’amicizia con questa ragazza meravigliosa che ho appena conosciuto, dall’altra mi rendo conto che è troppo meravigliosa per volerle restare amico. – cerca di spiegarmi.

- Non sono meravigliosa. – dico rendendomi conto di aver detto una cosa stupida, e inutile.

- Per me sì. – replica lui, sorridendomi.

Cerca di dirmi qualcos’altro, ma lo azzittisco: - Ciao. – dico.  – A presto! - sussurro mentre lo bacio sulla guancia.

So che in questo modo sto solo sfuggendo, ma mi sento stanca e non mi va più di parlarne. E poi sono così felice di rivedere quel sorriso che pensavo di aver perso. Anche se so che è solo un illusione.

 

 

 

Ciao Franca… oddio dici che dovrei rallentare (non sei la prima)! Comunque grazie per i complimenti… e lo so uscire e farsi baciare da uno appena conosciuto non è il caso *_*! Non mi esprimo su Matteo… eheh! Uhm per il pezzo iniziale ci vorrà un po’… ti “toccherà subirti” un bel po’ di storia prima ^_^! Fammi sapere se preferisci che aggiorno più lentamente (cosa che comunque finirò per fare… sto periodo stavo male e quindi ho avuto molto tempo)!

 

Pesciolina… ma nooo che hai capito :o) (voleva essere un sorriso smagliante)! Già bella batosta… ma diciamo che la supererà (Giglio fischietta), e anche qui non mi esprimo più su Matteo! GRAZIE ^_^

 

Ahah Damynex… mi hai fatto di nuovo morir dal ridere! Anche qui ripeto… vedrai che la nostra (pseudo)eroina supererà la cosa! Grazie… allora il capitolo non è venuto male… yuppie!

 

Ah volevo dirvi che il primo capitolo è stato migliorato, perché una “strana” tipa (che mi ha spaventata) me l’ha corretto… speriamo per voi (mica per me, nooo) che questa “bizzarra” creatura del mare decida di migliorare anche i prossimi capitoli :o) (di nuovo voleva essere un sorriso smagliante)!

Lo so lo so… il capitolo è corto: SORRY!!!

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Capitolo 11
*** Inferno o paradiso! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO UNDICI: Inferno o paradiso!

 

 

ore 18.00 del 14/09/2004

Mi sono da poco seduta al computer dopo quattro giorni in cui avevo accuratamente evitato la cosa. In verità non mi ero imposta di non starci mai, ma avevo approfittato degli esami, i giri per iscrivermi all’università, per dirmi che non mi collegavo in quanto non avevo tempo. Infondo capitano dei periodi in cui non hai neanche tempo per sederti a scaricare la posta no?

Mentre controllo la mia casella e-mail non posso fare a meno di notare gli innumerevoli avvisi di pm ricevuti sul forum.

Mi chiedo se qualcuno di quelli sia di Matteo. Digito sullo schermo l’indirizzo internet del forum, e automaticamente mi si apre davanti quella pagina così familiare. Mi compare subito l’avviso che ho dei messaggi privati, come al solito mi viene mostrato solo il primo: è di The Punisher.

Ciao… che fine hai fatto? Hunter non avrà mica fatto come al suo solito con le ragazze che conosce su internet e ti ha ucciso… dopo averti violentata s’intende!

Tipico messaggio di The Punisher! “ penso divertita.

Scorro rapidamente gli altri sei messaggi, stranamente noto prima che Diego non mi ha ancora risposto alla mail, e solo dopo che nessuno dei messaggi è di Hunter.

Tristemente apro gli altri, due sono di due utenti che m’invitano ad entrare nel loro nuovo forum, gli cancello senza cliccare il link per dare un’occhiata.

Il quarto è di Yukio, la cosa è un po’ strana visto che non ci siamo mai scambiati nessuna mail.

Ciao, ho letto che hai letto (hehe) “Morte di mezza estate” di Mishima e che ti è piaciuto molto più di “Confessioni di una maschera”. Non potevo che complimentarmi con te, tutti preferiscono il secondo, ma solo perché è l’unico di cui hanno trovato delle recensioni, secondo me ;o)!

Se vuoi leggerti qualche altro libro giapponese (o no) sarò felice di consigliartene qualcuno… lo stesso vale per te!

Ciao Yukio (Mishima)!

Leggo più volte il messaggio, sono contenta che mi abbia scritto. Ho letto che è un esperto della cultura Giapponese, e volevo parlarci da tanto, ma non sapevo mai cosa scrivergli.

Pensando a cosa avrei potuto rispondere, mi ricordo che mi mancano ancora due messaggio da leggere.

Sono entrambi di The Punisher:

Dimenticavo… fammi sapere se sei in paradiso o all’inferno!

E’ pazzo?  “ mi chiedo.

Non mi resta che informare i tuoi genitori su dove abitualmente Matteo, nasconde i suoi cadaveri!

Rileggo di nuovo i suoi tre messaggi nell’ordine giusto e scoppio a ridere, o una voglia pazza di aprire msn e parlare un po’ con lui.

Rimango per un attimo davanti alla pagina di msn, ho paura di collegarmi. Matteo è in linea, sarà sicuramente al lavoro, e se mi scrive? O peggio, se non lo fa?

Anche The Punisher è online, ma lui lo è sempre penso, anche quando non c’è.

Decido di collegarmi e dopo averlo fatto mi alzo con la scusa di prendere uno yogurt, ma in realtà non voglio restare ferma a fissare lo schermo come una scema.

Dalla cucina mi raggiunge il suono noto di qualcuno che ti ha scritto qualcosa. Cerco di controllarmi per non precipitarmi al computer come una pazza furiosa, ma non riesco bene nel mio intento perché rovescio a terra il vasetto di yogurt appena aperto.

- Cazzo! – grido, abbassandomi a pulire.

 

The Punisher dice:

  Che hai fatto a Matteo? Da quando è tornato è un po’ strano…

 

The Punisher dice:

  Ma hai il computer all’inferno?

 

 

Mi siedo davanti al computer con quel che resta del mio yogurt e sorrido leggendo lo schermo.

 

Giglio dice:

  All’inferno non lo so… qui in PARADISO sì!

 

The Punisher dice:

  Allora sei viva… perché i “gigli” non vanno in paradiso

 

Giglio dice:

  ahahah

 

 

Rimango per un po’ a parlare con The Punisher, sperando che anche Matteo mi scriva qualcosa di spiritoso fingendo che tutto sia rimasto uguale tra di noi. Ma lui non si fa sentire, e io non me la sento proprio di scrivergli.

 

 

Oh ecco qua la BIZZARA Creatura del mare! Grazie per i complimenti e specialmente per l’aiuto! Come ho detto anche a me il pezzo iniziale piace tantissimo, spero solo di non avervi depistato troppo O.o!

 

Morna grazie per i complimenti! Però non preoccuparti nessuno si è lamentato dei capitoli corti, tranne chi aveva fretta di leggere il seguito, ma quello è un complimento non una lamentela ;o)! Sono contenta che inizi anche tu a leggere e commentare la storia…. spero di non deluderti!

 

Adesso basta Londonlilyt! Ho cercato di resistere alle tue allusioni senza impicciarmi, ma non ce la faccio più! Devi ASSOLUTAMENTE raccontarmi la tua esperienza con il tipo su internet… sono troppo curiosa ^_^! Non scherzo e la mia mail ce l’hai ;o)!

 

Oddio comincio ad arrossire… grazie Starry! Sono contenta che tua abbia “scovato” la mia storia… e spero davvero continuerai a leggerla ed apprezzarla!

 

Pesciolina04 non farmi domande perché chiacchierona come sono finirò per spifferare tutto! Comunque a Martina ne capiteranno ancora parecchie… cose che spero riuscirò a raccontare bene come ho fatto fino ad ora (o almeno così mi avete fatto credere O.o)! Di sicuro se continuerete a sostenermi in questo modo, l’impegno giuro non mancherà!

 

Grazie Damynex! Sì di solito tendo a partire così così e migliorare nel mezzo… per poi bloccarmi ad un certo punto hehe (prometto però che arriverò in fondo stavolta)!

 

Beh ringrazio anche chi legge e non commenta… anche se spero vorrete farvi avanti e dare il vostro parere!

Temo che forse sabato e domenica non riuscirò ad aggiornare… spero non vi dispiacerà, comunque cercherò di riprendere il prima possibile!

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Tra uomini e donne… ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO DODICI: Tra uomini e donne…

 

 

ore 10.00 del 20/09/2004

- Davvero vi siete baciati? – urla Fabiana mentre la professoressa avvisa quali sono i libri di testo che dobbiamo acquistare.

- Sccc… - rispondo guardandola male e abbassandomi per nascondermi, invano, dallo sguardo dell’insegnante.

- Davvero vi siete baciati? – ripete come se nulla fosse successo, ma con un tono di voce più basso.

- Sì! – le rispondo con aria afflitta.

- Uao… racconta! – mi dice sorridendo e ignorando l’insegnante che passando accanto a noi ci fissa severa. – Perché non mi hai chiamata per raccontarmelo? – aggiunge poi guadandomi male.

- Eri ad Amsterdam. – rispondo, ma Fabiana mi guarda come per dire “e allora?”.

- Dai racconta. – ripete ignorando la mia risposta.

- Non adesso, o ci uccide. – rispondo mentre annuisco, cercando di sembrare partecipe, al docente.

- Chissenedai dimmi. – insiste Fabiana, ignorando la ragazza dietro di noi che si lamenta perché stiamo disturbando.

- No! – rispondo decisa, anche se sono contenta della sua reazione. Quando l’ho detto a Ilenia si è limitata a guardarmi male e dire che ero una pazza ad uscire con uno sconosciuto e spogliarmi davanti a lui su una spiaggia deserta.

Non che avesse torto “ penso, ma visto che ormai il danno era stato fatto avrebbe anche potuto dirmi cosa ne pensava invece di fare la sostenuta.

- Allora? – mi domanda Fabiana non appena l’insegnante lascia l’aula, e gli altri cominciano ad alzarsi per cambiare classe.

- Sei troppo curiosa! – le rispondo facendo finta di niente.

- Dici? Va bene allora non raccontarmi niente. – risponde uscendo dall’aula.

- Aspetta! – le dico correndole dietro, odio quando fa così, sa che muoio dalla voglia di raccontarglielo. Non potrebbe fingere?

Mentre aspettiamo che Yoshimoto, il nostro insegnante di grammatica giapponese, arrivi le racconto cosa è successo tra me e Matteo. Fabiana al contrario di Ilenia ascolta in silenzio senza interrompermi e rimproverarmi per la mia irresponsabilità.

- Cavolo! – dice quando finisco  il racconto. – L’hai risentito? – mi domanda subito dopo essere rimasta in silenzio per una attimo.

- No! – rispondo dispiaciuta pensando alle volte che mi sono rimessa al computer aspettando che lui scrivesse qualcosa.

- Ma a te… tu pensi… insomma a te piace? – mi chiede cercando di soppesare le parole.

- Non lo so. Fabi… è così simpatico, non è carino, ma il suo sorriso mi lascia senza fiato. – le dico ripensando a tutte le volte che Matteo mi ha sorriso.

- Ti piace! – mi dice come se dalle mie parole avesse capito tutto.

- Io… non voglio che lasci la sua ragazza per me. – replico.

- Sei una scema. Non puoi aspettarti che lui la molli se non gli hai fatto capire che ci stai. Insomma non aspettarti una cosa del genere da un ragazzo, perché loro non sono dei sciocchi romantici come… - dice Fabiana, ma s’interrompe.

- Come me? – dico completando la sua frase.

- L’hai detto tu. – risponde lei mettendosi a ridere. – Quando capirai che i ragazzi vanno conquistati con l’ingegno e non con il romanticismo? – mi domanda agitando la testa perplessa.

- Io non so se voglio conquistarlo. Vorrei che fossimo amici. – le dico, ma mi penso subito, so come la pensa Fabiana su questo argomento e temo che inizierà con il suo solito dibattito.

In effetti mi guarda contrariata e comincia a sbuffare.

- Ma dai… lo vuoi capire o no che non esiste l’amicizia tra un uomo e una donna? – dice fissandomi, ma io abbasso lo sguardo. – Se c’è amicizia è perché i due si piacciono. E se ad un ragazzo piaci è inevitabile che prima o poi faccia certi pensieri su di te… e da là è fatta! – mi spiega, forse per la quarantesima volta da quando ci conosciamo.

Non sono mai d’accordo con il suo pensiero, effettivamente non ho molti amici “intimi” maschi, ma so che non è così per tutte.

- Dietro l’amicizia c’è sempre qualcosa! E ti assicuro che presto o tardi si farà sentire. – aggiunge lei, sto per replicare ma rimango in silenzio. Non lo sapevo ancora ma un giorno le avrei dato ragione.

 

 

Ciao… piccolo capitolo “transitorio”! Scusatemi… ma se la storia è fatta solo di “fatti” finirei per stancarvi ;o)! Comunque non disperate, alla nostra Martina stanno per capitare un sacco di cose ^_^!

 

Eccoti accontentata Damynex… aggiornamento rapido (non come il solito ma spero vada bene)! Ti piace The Punisher? Non so se sia meglio o peggio di Matteo… ma ti assicuro che come personaggio si farà notare ;o)!

 

Morna TROPPE GRAZIE per il tuo commento! Era proprio l’idea che volevo dare di The Punisher… un tipo “macabro”… ora però non pensate male di lui ^_^! Quanto all’essere l’antagonista… beh come ho detto a Damynex… The Punisher come personaggio si farà notare ;o)!

 

Pregasi le persone che “mi anticipano” e hanno capito che adoro spifferare… abbandonare subito questo spazio recensioni! CAPITO… Pesciolina04 ahahah! Comunque: niente dico ;oP!

 

Starry il tuo complimento mi fa venire i brividi e mi vengono le lacrime agli occhi… quando leggo un libro provo proprio quella sensazione (di avere i personaggi vicino), e sentire che qualcuno prova la stessa cosa leggendo qualcosa che ho scritto io…ç_ç! GRAZIE DI CUORE (il GRAZIE è logicamente esteso a tutti voi che commentate... e leggete)

 

 

 

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Capitolo 13
*** “Ricatti”! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO TREDICI: “Ricatti”!

 

 

ore 22.00 del 12/10/2004

Sento il vento fischiare violento dietro alle finestre, mentre seduta al pc cerco alcune informazioni su un film giapponese degli anni trenta che il professore di storia del Giappone ci ha consigliato di vedere. A quanto pare non si trova in commercio e bisogna ordinarlo su internet, ricerco il titolo da google e mi stupisco nel vedere che i primi link riportano al mio forum sul Giappone.

Clicco il link per sapere chi ne ha parlato e un po’ meno sorpresa vedo che  a farlo sono stati The Punisher e Yukio. Leggo rapidamente cosa scrivono, e mi ricordo che The Punisher mi aveva detto di possedere molti film giapponesi, e apprezzare il cinema orientale.

Mi collego velocemente a messenger, è la prima volta da giorni che lo faccio senza pensarci due volte, apro la finestra di dialogo con The Punisher.

 

Giglio dice:

  Ciao… tu hai visto Meitō Bijomaru?

 

The Punisher dice:

  certo che sì…

 

Giglio dice:

   com’è?

 

The Punisher dice:

   non è per te…eheheh

 

Giglio dice:

   dai… lo devo vedere per l’università!

 

The Punisher dice:

   ah ecco… bello comunque… per chi ama il genere!

 

Giglio dice:

   insomma una noia mortale di una pesantezza inaudita?

 

The Punisher:

   praticamente… ahah

 

Giglio dice:

   come faccio a trovarlo?

 

The Punisher:

   non lo trovi… è quasi impossibile farlo!

 

Giglio dice:

   e tu allora come l’hai visto?

 

The Punisher dice:

   io ce l’ho…

 

Giglio dice:

   allora si trova…

 

The Punisher dice:

   se hai un amico che te lo compra in Giappone e ti mette i sottotitoli in italiano sì…

 

The Punisher dice:

   … se no lo puoi vedere tutto in Giapponese ahah (e comunque prima trovarlo)

 

Giglio dice:

   O_o

 

The Punisher dice:

   già…

 

Giglio dice:

   hum… tu però ce l’hai...

 

Giglio dice :

   ... prestamelo !

 

The Punisher dice :

   Certo...

 

The Punisher dice :

   ... basta che lo vieni a prendere !

 

 

Cazzo! “ penso leggendo la frase di The Punisher.

 

 

The Punisher dice:

   fra una settimane è il mio compleanno… facciamo un mini raduno, tu vieni e ti do il film!

 

The Punisher dice:

   caduta dalla sedia fifona???

 

 

Fisso lo schermo senza sapere cosa dire. Vorrei andarci, quando ho accettato di uscire con Matteo mi sono ripromessa di andarli a trovare al più presto, ma dopo quello che è successo!

 

_________

Hai appena ricevuto un trillo da The Punisher.

_________

 

Lo schermo del pc trema svariate volte. Penso rapidamente a cosa rispondere, e decido di mentire.

 

 

Giglio dice:

   il 20 non posso… se solo il tuo compleanno fosse stato qualche giorno dopo… sorry!

 

The Punisher dice:

   tipo il 27?

 

The Punisher  dice:

   beh si fa la settimana dopo…

 

Giglio dice:

   ma tu non eri quello che non ama festeggiare?

 

The Punisher dice:

   infatti non festeggio il giorno del compleanno (giorno in cui me ne starò in solitudine a casa),

   ma approfittiamo che c’è la mostra sul Giappone Medievale!

 

Giglio dice:

  e Barbie?

 

The Punisher dice:

  lei che c’entra?

 

Giglio dice:

  come che c’entra? Vuoi passare il tuo compleanno in solitudine, a lei non ci pensi?

 

The Punisher dice:

  è il mio compleanno mica il suo!

 

Giglio dice:

  ma vorrà passarlo insieme a te no?

 

The Punisher dice:

  e perché? È il mio compleanno decido io cosa fare…

 

Giglio dice:

  ma non sei solo…

 

The Punisher dice:

   non cambiare discorso vieni? Se no niente film…

 

Giglio dice:

   lei vorrà festeggiare con te…

 

The Punisher dice:

  lei rispetta ciò che voglio… e non ignorarmi!

 

Giglio dice:

  io non posso…

 

The Punisher dice:

  non è vero… non potevi il 20, quindi il 27 è una scusa!

 

The Punisher dice:

  FIFONA

 

Giglio dice:

  vedrò…

 

The Punisher dice:

   mi sa che stasera mi rivedo Meitō Bijomaru!

 

Giglio dice:

  dai me lo spedisci?

 

The Punisher dice:

  No… te lo preparo, ma se non vieni niente eheheh!

 

The Punisher dice:

  ora devo andare… buona ricerca!

 

Rimango seduta per un po’ a rileggere quello che mi ha scritto The Punisher, mentre ogni tanto mi fermo a guardare il contatto di Matteo, cercando il coraggio di scrivergli qualcosa. Ma non c’è niente da fare, non me la sento di scrivergli, e tanto meno di rivederlo. Penso tristemente che ho due settimane di tempo per trovare una buona scusa e non andare al mini raduno.

 

 

Beata te Damynex… io sono decisamente più Martina: timida e impacciata! Quanto all’attesa ieri non ho aggiornato… però oggi eccomi qui ;o)!

 

Morna devi spiegarmi come mai l’osservazione I GIGLI VANNO IN PARADISO (me curiosa eheh)! Tu invece la pensi un po’ come Fabiana?

 

 Londonlilyt non preoccuparti… le tue recensioni mi fanno piacere! Ma se ti capita di non fare in tempo a postarle mi dispererò un po’ ma nulla di più ahah (scherzo)! Concordo con te… anche io ho un migliore amico maschio!

 

Pesciolina04 guai a te se ci riprovi… o finirà che spiffero per davvero! Tenersi la storia per se? Scherzi… Martina (come qualcuno eheheh) è una gran chiacchierona, figurati, se non si sfoga impazzisce!

 

Altro capitolo “di mezzo”… non disperate ancora però, perché fra poco Martina “partirà all’avventura”!!!

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Capitolo 14
*** Aspettative! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO QUATTORDICI: Aspettative!

 

 

ore 18.26 del 19/10/2004

Mi siedo davanti al pc insicura. Ho passato gli ultimi sette giorni a cercare il film che devo vedere, ma come aveva predetto The Punisher non sono riuscita a trovarlo da nessuna parte.

So che i miei compagni sono nella stessa barca, ma da quando ho fatto la stupidaggine di raccontare a Fabiana che uno dei miei amici virtuali, come ama chiamarli lei, ha una copia del film, con tanto di sottotitoli in italiano, tutti (pur non sapendo da dove proviene tale copia) non fanno altro che dirmi che devo procurarmela ad ogni costo.

Mentre ogni giorno mi chiedono notizie del film guardo Fabiana con fare assassino, ma lei si limita ad alzare le spalle e sorridermi dicendo: - Non preoccupatevi, andrà a prenderlo sabato prossimo! -.

Io mi limito a guardarla male e nonostante la voglia che avrei di arrabbiarmi non posso farlo, perché non me la sento di spiegare ai miei compagni di università cosa m’impedisce di procurarmi la copia del film.

Lei del resto anche quando siamo sole e la rimprovero per ciò che mi ha fatto, si giustifica dicendo che l’ha fatto per me.

- Così avrai una scusa da dare a te stessa, per andare a trovare Matteo. – mi dice ridendo.

 

Seduta davanti al computer mi collego a messenger, voglio provare a chiedere di nuovo a The Punisher di inviarmi il film. Ho intenzione di dirgli che ne ho un disperato bisogno, ma non posso assolutamente venire il ventisette perché mia madre si è ammalata e devo stare con lei.

Mentre decido se collegarmi o meno, ho evitato di farlo questi giorni proprio per schivare i continui “attacchi” di The Punisher per convincermi ad andare, penso che dirle la cosa di mia madre è patetico e temo che lui non ci crederà mai.

In quando penso a quale scusa usare, mi collego perché so che altrimenti finirò per non avere il coraggio.

Non appena metto il mio stato di messenger come online lo schermo inizia a lampeggiare, immaginando che sia The Punisher apro la pagina senza guardare il nome. Rimango stupita quando mi accorgo che in realtà è Hunter.

 

Hunter dice:

  Hola :o)

 

 

Non rispondo, il cuore mi batte forte e le mani mi tremano.

 

 

Hunter dice:

  conosco una ragazza che mi ha detto “a presto”… ma ho paura che mentisse

 

 

Sono una scema! “ penso mentre una lacrima mi scivola sulla guancia.

 

 

Hunter dice:

 senti… so che sarà imbarazzante, ma se tu decidessi di venire sabato prossimo…

 

Hunter dice:

  insomma ne sarei davvero felice! Potremmo iniziare da capo… e sono sicuro che diventeremo amici.

 

 

Mentre leggo le frasi di Matteo, le mie dita si muovono sulla tastiera del computer come alla ricerca di una lettera, ma quello che cercano è il coraggio di scrivere.

 

 

Hunter dice:

  beh… se non vuoi parlarmi posso capire! Però sappi che mi piacerebbe vederti…

 

Giglio dice:

  Ciao :o)…

 

 

Le mie mani hanno deciso da sole di farlo o sono impazzita? “ penso vedendo la mia scritta rosa in evidenza sullo schermo bianco.

 

 

Hunter dice:

  allora ci sei…

 

Giglio dice:

  sì…

 

Hunter dice:

  :o)

 

Giglio dice:

  penso che verrò… The Punisher deve darmi una cosa!

 

Hunter dice:

  Stefano ne sarà felice… e anche io!

 

Giglio dice:

  tutto bene…

 

Hunter dice:

  … non ci sentivamo da un po’ è? Volevo scriverti ma…

 

 

Mi lascio scappare un’altra lacrima. Sarò scema, ma sono felice per ciò che mi ha detto.

Rimango a fissare lo schermo per un po’, e poi scrivo qualcos’altro a Matteo. Entrambi capiamo che non c’è bisogno di parlare di ciò che è successo, e ammettere il perché questi giorni non ci siamo sentiti non farebbe che complicare le cose, così senza accordarci evitiamo entrambi l’argomento e cominciamo entrambi a scherzare come se non fosse successo niente.

Sono contenta che nonostante tutto le cose tra di noi non sono cambiate.mentre continuo a ridere e scherzare con lui, lo stomaco comincia a farmi male.

È un dolore lieve ma continuo, ho come l’impressione che il mio stomaco si stia attorcigliando su se stesso. So che la mia è paura di ciò che succederà sabato prossimo, ma cerco di ignorarlo, perché conoscendomi so che è il dolore tipico delle grandi aspettative!

 

 

Eheh Morna… credo che questo capitolo ti dia ragione sull’essere andata o non al raduno! Quanto a The Punisher… muta sempre sono ;o)! Ahah… allora la pensi così sui Gigli, mi sa che non ti piacerà più molto la mia storia allora eheh ^_^!ù

 

Ho postato e cancellato la storia nel giro di pochi secondi… scusate, ma avevo fatto un casino come al solito!

Ah… credo che per un po’non posterò (fino alla prossima settimana sicuro)! Non disperatevi però (guai a chi risponde “e chi si dispera)… torno sicuro ;o)!

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Capitolo 15
*** Partenza! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO QUINDICI: Partenza!

 

 

ore 07.20 del 28/10/2004

La pioggia cade fitta e insistente e mentre pigramente esco di casa all’alba, guardo il cielo ancora buio pensando che se non ci fosse la luna nuova questa brillerebbe ancora alta nel cielo.

Dopo la conversazione con Matteo ho fatto sapere a The Punisher che poteva anche prepararmi il film, perché sarei venuta. Lui, molto simpaticamente, mi aveva risposto che non ci credeva e che non avrebbe accettato una “scusa dell’ultimo minuto”. Insomma aveva lasciato chiaro che anche se mi fossi rotta una gamba, lui il film non me lo avrebbe spedito.

Con rabbia penso ai miei compagni di università quando Fabiana ha annunciato che lunedì avrei portato il film.

Scrocconi!  “ penso con irritazione. Vorrei non dare il film anche a loro, visto che non hanno idea di cosa passerò per averlo, ma so che per finirò per farlo.

Mentre esco di casa penso al sorriso di Matteo e a Lucia, faccio per tornare indietro, ma respiro profondamente cercando di convincermi che vale la pena procurarsi il film, visto che la visione di questo mi “regalerà” due punti in più all’esame.

Quando arrivo alla stazione sono quasi le otto, non ha smesso di piovere, ma dal cielo cade solo qualche gocciolina ogni tanto. Giro un po’ con la macchina alla ricerca di un parcheggio alla sezione B, ho combinato con Fabiana che l’avrei parcheggiata là, così che lei avrebbe trovato subito la macchina quando sarebbe venuta a prenderla.

Che amica! ““ penso ricordandomi il suo categorico rifiuto a svegliarsi all’alba per accompagnarmi alla stazione.

- Piuttosto vado più tardi con il pullman a prendere la macchina. – mi aveva risposto.         

In un primo momento ci ero rimasta un po’ male, ma in quel momento non potevo prendermela con lei. Era stata così carina a difendermi da Ilenia che mi aveva accusato di essere una stupida ad andare al raduno, da un ragazzo che si era “approfittato” di me.

Volevo bene ad Ilenia, ma invece di prendere il carattere aperto e avventuroso di sua madre, aveva ereditato quello rigido da militare di suo padre.

Mi pentivo sempre le volte che uscivo con lei e Fabiana. Il loro modo di vedere le cose era diametralmente opposto, e visto che entrambe avevano un carattere forte, finivano sempre per discutere. Io cercavo con qualche battuta di spezzare quell’aria pesante che si creava tra le due, ma puntualmente entrambi mi dicevano di stare zitta e non dire sciocchezze.

Almeno in quello andavano d’accordo!

Trovo parcheggio dopo qualche giro, e dopo essermi recata al binario tre salgo sul treno accompagnata dal mio ormai inseparabile dolore di stomaco.

 

Il treno è in viaggio da ormai un paio di ore, ci siamo già fermati ad una stazione e tra una ventina di minuti si fermerà di nuovo, dopo di che, alcune ore e sarò a destinazione. Al pensiero del mio arrivo le mani cominciano a sudarmi, e le gambe mi tremano leggermente.

Per distrarmi mi sono portata un libro della Yoshimoto, ma anche se è già la seconda volta che lo leggo le parole mi scorrono davanti, come i paesaggi che si vedono dal finestrino del treno in corsa.

Prima che il treno si fermi alla prossima stazione, decido di alzarmi per andare in bagno. Mentre cammino lungo il corridoio mi accorgo che i ragazzi seduti nei posti a quattro si stanno preparano per scendere. Decido quindi di tenermi pronta per spostarmi in quei posti, dove potrò stare più comoda.

Mentre quelli che devono scendere cominciano ad alzarsi per avvicinarsi all’uscita, mi alzo anche io. Voglio sbrigarmi ad occupare i sedili, ma per paura di sembrare ridicola non voglio che i ragazzi, tra l’altro molto carini, che si sedevano là notino il mio intento.

Lentamente mi avvicino, cercando di non dare troppo nell’occhio e finalmente mi siedo comoda nella poltrona di destra, appoggiando lo zaino sul tavolino al centro.

Il treno comincia velocemente a svuotarsi, e altrettanto velocemente a riempirsi di nuovo. Per non far sembrare che mi sono appena seduta tiro fuori il mio libro e mi metto comoda mentre affondo lo sguardo sul romanzo fingendo di leggere.

- Posso? – sento poco dopo una voce sopra di me, ma non alzo lo sguardo perché sono convinta che non parli con me.

- Sono occupati? – ripete la stessa voce, che continuo ad ignorare.

Tra tutte le persone che ci sono sul treno probabilmente non si starà rivolgendo proprio a me!

– Secondo me la Yoshimoto è un po’ sopravvalutata. – sento la stessa voce ripetere dopo un attimo.

Credo proprio che parli con me. “ penso distogliendo lo sguardo dalle pagine interne del libro e guardando prima la copertina del libro poi il “proprietario” della voce.

Felicemente sorpresa mi ritrovo davanti un ragazzo moro, dagli abbaglianti occhi neri, decisamente alto e slanciato. Noto subito che è un po’ troppo magro per i miei gusti, del resto ho sempre avuto un debole per i ragazzi “pienotti”, ma a parte questo è il genere di ragazzo che solitamente mi piace.

Mi guarda interrogatorio, e capisco che si sta ancora chiedendo se può sedersi.

- Posso? – ripete con tono gentile.

- Certo. – rispondo, forse un po’ fredda, perché non appena si siede comincia a scusarsi.

- Non volevo criticare il tuo libro. – mi dice sempre con un tono di voce molto gentile e, noto con piacere, caldo.

Distolgo nuovamente gli occhi dal libro e lo guardo confusa. Non so cosa rispondere e comunque lui non me ne da il tempo.

- Insomma, non è che non sia brava… - mi dice fissandomi negli occhi con uno sguardo profondo, che m’imbarazza piacevolmente. – È una bravissima scrittrice, ma ci sono moltissimi scrittori giapponesi contemporanei e non migliori di lei. Quindi non capisco come mai lei sia “sbarcata” all’estero mentre molti altri no. – continua a spiegarmi sorridendo, mentre mi chiedo se faccia così con tutte le ragazze incontrate sul treno.

Mentre parla mi limito a guardarlo annuendo, e quando smette continuo. Noto perplessa che si aspetta una mia risposta, ma non so proprio cosa dire.

- Lei non è noiosa! – mi ritrovo a dire dopo un silenzio imbarazzante.

Noooo“ urlo a me stessa, due anni a studiare la cultura giapponese, e una vita ad amarla e davanti ad un bel paio di occhi neri non so cosa dire!

Lui mi guarda un po’ sconvolto, o forse disgustato, e ho come l’impressione che per un attimo pensi di alzarsi e sfuggire via, ma improvvisamente scoppia in una fragorosa risata.

Mi guardo intorno come una scema vergognandomi perché tutto il vagone si è voltato a guardarci, ma mentre lo guardo ridere di gusto ignoro tutti e sorrido.

- Colpito! – mi dice mentre continua a ridere. – Non c’è che dire, hai fatto centro. Il problema dei giapponesi è che sono noiosi. – continua a dire, con un tono di voce forse troppo alto, ridendo. – Bravi sì, ma maledettamente noiosi. – aggiunge infine.

- Piacere Lorenzo. – mi dice poi quando finalmente smette di ridere.

Lo guardo un attimo con sospetto, mi chiedo ancora se faccia così con tutte le ragazze che incontra, ma visto che non ho nessuna voglia di leggere e passare il resto del viaggio sola con il mio dolore allo stomaco, gli rispondo: - Piacere Martina! -.

Le altre due ore di viaggio passano in un istante mentre parlo con Lorenzo. Ha venticinque anni ed è laureato al DAMS, la sua passione è l’oriente e la sua cultura in ogni forma: libri, cinema, cibo, arte, lingua, tradizioni. In confronto a lui mi sento davvero ignorante sul Giappone, soprattutto quando mi dice di esserci già stato tre volte, mentre io sogno ancora il giorno in cui metterò piede sul paese del Sol levante.

È un ragazzo molto intelligente e simpatico, perfetto per i miei gusti, visti i suoi interessi. Per lavoro, provvisorio come precisa con enfasi, scrive per un giornale locale articoli su qualsiasi cosa orientale che “raggiunge” il nostro paese. Ma mi confessa che il suo sogno nel cassetto è diventare uno scrittore, o meglio sceneggiature, e che ha già girato alcuni cortometraggi.

Mentre mi parla delle sue passioni, i suoi interessi, il suo lavoro, i suoi sogni lo guardo rapita e decisamente invidiosa del suo talento.

Mi fa anche molte domande su di me, ma mi sento terribilmente sciocca e “inutile” per la mia confinata passione per Giappone, anziché tutta la cultura asiatica. Eppure lui sembra interessato al poco che riesce a tirarmi fuori, interessato al mio parere su libri o film giapponesi che ho già visto. Parere che nel frattempo è diventato un po’ più “articolato” di un semplice: non è noiosa.

 

- Mamma siamo arrivati? – sento un bambino dire alla mamma subito dopo che Lorenzo mi ha chiesto se ho mai letto qualcosa di Mishima. Mi volto di scatto verso la madre del bambino che siede nei posti accanto ai nostri, come in attesa della sua risposta.

- Mi sa che ci siamo. – risponde invece Lorenzo, guardando il finestrino davanti a se. Lo guardo un po’ sorpresa, di profilo è meno carino di quando ti fissa con i suoi grandi occhi neri, ma ha un aspetto familiare.

Mentre lo guardo penso alla sua domanda su Mishima, e inconsciamente mi ritorna in mente Matteo. Ripenso ad una nostra conversazione di circa sei mesi prima, in cui mi aveva mostrato una foto, buia, di quattro ragazzi del forum di profilo: Hunter, The Punisher, Godai e Yukio.

Mentre il treno si ferma guardo Lorenzo sbigottita, lui mi sorride fissandomi con i suoi abbaglianti occhi neri.

 

 

 

 

Ma no Damynex… figurati! Se mai è colpa mia… aggiornando troppo presto non vi do il tempo di commentare, ora però aggiornerò più lentamente! Così avrai tutto il tempo per i commenti ;o)… anche se però spero che un po’ la cosa non vi faccia piacere ^_^!

Sì bel nome Stefano… il mio nome (maschile) preferito invece è un altro, ma non l’ho inserito nella storia!

Matteo è solo confuso, perché è convinto di amare la sua ragazza ma si è trovato davanti ad una ragazza che lo ha “spiazzato”! Quanto a Stefano O_O”… sorry ma resta fidanzato, però scoprirai che non è la ragazza a “fare la differenza” (lalalalala)! E comunque ricordati il titolo… UNA ragazza QUATTRO ragazzi, te ne mancano due (o ora uno?) che ne sai che i “prossimi” non ti piaceranno di più (eheheh)!

 

No Morna… al contrario, ti ho dato ragione: al raduno Martina ci sta andando! Su The Punisher invece non mi sono espressa ;o)… ora però mi hai incuriosito con la cosa delle doppie personalità, spiega ^_^! Mentre per il discorso dei Gigli… concordo che sono simbolo di purezza, ma scoprirai la capacità, di “chi puzza di bruciato”, di rigirarsi le cose (hihihihi… risatina ambigua)!!!

 

Grazie Careen… e benvenuta! Mi fa sempre piacere conoscere nuovi pareri. Per Matteo leggi ciò che dico a Damynex ;o). Beh spero che il seguito non ti deluda. A presto!

 

Finiti i commenti vero? Allora vi saluto e alla prossima… =_=”!

(Giglio cerca spudoratamente d’ignorare Londonlilyt, perché si vergogna come una ladra! Promette però d’inventarsi qualcosa per rimediare, ma se non ci riuscirà la prega di perdonarla e di non abbandonare la sua storia *_*)

 

Fatemi sapere se sto diventando (non meritatamente) modesta, oppure se questo capitolo è davvero carino (perché mi garba parecchio)!

 

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Capitolo 16
*** E arrivo! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO SEDICESIMO: E arrivo!

 

 

ore 12.30 del 28/10/2004

Un esitante sole, indeciso se splendere alto nel cielo o continuare a nascondersi dietro grosse nuvole minacciose, accoglie il treno alla stazione. Io sono ancora seduta sul mio posto e fisso sconcertata Lorenzo, indecisa sul chiedergli se è davvero chi penso che sia.

Lui si è alzato in piedi e si prepara a scendere, guarda fuori dal finestrino come alla ricerca di qualcosa, o qualcuno!

Probabilmente le stesse persone che cerco io “ penso, chiedendomi se anche lui ha capito chi sono.

- Ti aspetta qualcuno? – mi domanda improvvisamente tirandomi giù la borsa e porgendomela.

- Ehm… - cerco di rispondere, ma mi lascio distrarre dallo sguardo curioso che lancia al mio bagaglio, la borsa rossa di Hello Kitty. – Sì. – rispondo imbarazzata pensando a tutte le volte che ho parlato con The Punisher di quella sacca.

- Certo… - replica lui, sembra dispiaciuto, ma per niente colpito dalla mio bagaglio.

Mi guarda interrogativo e capisco che si sta chiedendo perché non mi preparo per scendere visto che il treno è ormai praticamente fermo.

Evitando di incrociare il suo sguardo mi alzo di scatto e afferro la borsa. - Beh… si scende. – dico sforzandomi di sembrare normale.

Ci avviamo lungo il corridoio, e mi sento davvero in imbarazzo. Comincio a pensare a quando una volta scesi dal treno ci ritroveremo davanti Matteo e Stefano e sarà chiaro chi sono.

Penso che infondo così come lui non mi ha riconosciuto potrei non averlo fatto io, ma sono sicura che sembrerò impacciata e colpevole, tanto che nessuno crederà al fatto che non l’ho capito.

- Senti! – mi dice improvvisamente Lorenzo davanti alle porte del treno. – Non ti ho chiesto per quanto stai qui, magari possiamo vederci. Oppure scambiarci i numeri, mi ha fatto piacere parlare con te e… conoscerti. – aggiunge.

Mentre mi parla non lo vedo, sono ferma davanti alle porte e lui è alle mie spalle. Non faccio in tempo a rispondergli perché il treno si ferma e le porte si aprono davanti a me.

Scendo rapidamente senza voltarmi verso di lui e lo perdo di vista a causa del fiume di persone che discendono in fretta dal treno. Rimango ferma a guardarmi in torno cercandolo con gli occhi.

Prima di vederlo sento la sua voce.

- Matteo! – urla.

Mi volto dalla parte da cui proviene la voce e lo vedo salutare vistosamente qualcuno. Guardo verso quella persona e riconosco subito quel sorriso che tanto mi ha fatto battere il cuore circa un mese prima.

Mentre i due ragazzi si salutano mi avvio lentamente verso di loro, cercando di controllare il mio stato d’animo decisamente agitato.

Cammino a testa bassa, nella speranza di poter passare inosservata davanti a loro, ma mi costringo ad alzare lo sguardo, sapendo che la mia è una speranza vana.

Quando alzo gli occhi mi trovo davanti un ragazzo dall’aria arrogante che fissa con un sorriso canzonatorio la mia borsa di Hello Kitty. Lo guardo intimorita e non so cosa dire e fare quando il suo sguardo si sposta dal mio bagaglio al mio viso.

Rimango per un attimo immobile a fissare il ragazzo che ho davanti. Ha i capelli rasati, gli occhi di un celeste strano, molto simile al grigio, il viso spigoloso, coperto da un folto pizzetto. È vestito completamente di nero dalla testa ai piedi, tranne per l’argentata luna in fase decrescente che si scorge da sotto la giacca, stampata sulla maglia che porta. È poco più alto di Matteo ma decisamente più basso di Lorenzo, dimostra avere trentacinque anni, anche se so ne ha soltanto ventinove.

Rimaniamo in silenzio a fissarci, ho l’impressione che intorno a noi non c’è niente e nessuno. Eppure in lontananza sento dei rumori tra cui le voci distanti di Matteo e Lorenzo. Io lo guardo intimidita ma non abbasso lo sguardo, lui mi fissa beffardo squadrandomi dalla testa ai piedi. Rimaniamo così in silenzio senza scambiarci una sola parola, “studiandoci”, io intimorita lui divertito. Dopo un attimo di silenzio, in cui capisco che Matteo e Lorenzo si sono fermati a guardarci, lui si decide a parlare.

- Giglio! – dice fissandomi sempre in modo canzonatorio.

- The Punisher! – replico cercando di non ridere.

A rompere il silenzio poi ci pensa Lorenzo, che si volta verso di me confuso. - Tu? – comincia a dire, mi volto a guardarlo cercando di sembrare sorpresa quanto lui, ma vengo afferrata di colpo da Matteo, che mi attira verso di lui e mi stringe in un abbraccio che mi toglie il fiato.

Contraccambio il suo abbraccio, felice del suo gesto ma mi accorgo di non provare niente stretta tra le sue braccia. Ripenso ai giorni passati nella convinzione di essermi innamorata di lui, ma capisco che l’unica cosa di cui m’importa è di poterlo conoscere meglio. Mi convinco che a confondere tutto era stato: il vino, la brezza marina, il dolce rumore delle onde. E mentre mi distacco da lui con un sorriso gli dico che sono felice di vederlo.

- Tu… – ripete Lorenzo rischiando di sembrare un disco rotto. Lo guardo e vedo che sembra impacciato.

Stefano rimane in silenzio, continua a fissarmi e non sembra per niente incuriosito dallo smarrimento di Lorenzo.

- Lei è Martina! – dice invece Matteo a Lorenzo. – Giglio! – continua, colpito dal turbamento dell’amico. – Non sapevo che viaggiavate sullo stesso treno, se no potevate farmi compagnia. – aggiunge fissando Lorenzo e me dopo che comincio a ridere come una sciocca.

- Ciao! Quanto tempo è? – dico smettendo di ridere e cercando di sembrare naturale.

- Ciao! – replica Lorenzo ancora incredulo. – Già! – aggiunge sorridendo, ora sembra divertito dalla situazione.

- Ma vi conoscete? - ci domanda Matteo guardandoci sorpreso e, mi sembra di notare, contrariato.

- Come no? Da secoli vero? – risponde Lorenzo scoppiando a ridere di nuovo in modo chiassoso. – Comunque io sono Yukio. – aggiunge fissandomi con i suoi seducenti occhi neri.

 

 

 

Ciao ragazze… volevo chiedervi scusa per il ritardo con cui ho aggiornato! Credo che adesso posterò un capitolo alla settimana, quindi non “allarmatevi” se manco per un po’! Spero che la storia continui a piacervi ;o)!

 

Più che paura di te Londonlilyt so che hai ragione e quindi devo farmi perdonare!!! Mentre scrivevo mi sono resa conto di aver “reso” proprio bene Lorenzo… quasi quasi me ne innamoro ;o)!!!

 

Damynex ti è piaciuta la descrizione di The Punisher? Spero di sì :o)… quanto all’aggiornamento spero non ti dispiace se aggiorno solo una volta alla settimana, tenere un ritmo giornaliero è impossibile O_o! Cercherò però di tenere l’aggiornamento settimanale!

 

Morna no, in questo caso niente doppia personalità (anzi fino ad ora, credo, non mi sia mai capitato)… ma so che succede! Beh spero anche a te il capitolo sia piaciuto... e resti in attesa del prossimo!

 

Sei una “fan” di Matteo Careen? O ora “t’intrigano” di più Stefano e Lorenzo? In qualsiasi caso spero che la storia continuerà a piacerti e che riuscirò sempre a mantenere viva la tua curiosità!

 

Grazie a tutti gli altri lettori (fatemi sapere anche voi cosa ne pensate)… al prossimo capitolo (che spero pubblicherò a metà settimana)!  

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Capitolo 17
*** Inquietudine! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO DICIASETTESIMO: Inquietudine!

 

 

ore 13.00 del 28/10/2004

Il sole, che si è finalmente deciso ad uscire, ora splende pigramente alto nel cielo mentre seguo in silenzio e del tutto imbarazzata, i ragazzi che mi camminano davanti. Matteo e Lorenzo chiacchierano tra di loro in modo amichevole, mentre Stefano è silenzioso, e ogni tanto si volta a guardarmi senza però dire niente.

Ci dirigiamo verso il parcheggio, o almeno penso dalle indicazioni e comincio a sentirmi un po’ inquieta. Sono già stata sola con Matteo, Lorenzo sul treno mi è sembrato un bravo ragazzo e Stefano, nonostante tutto, credo sia “ok”. Ma mi accorgo solo ora di essere sola con tre ragazzi, fondamentalmente, sconosciuti.

Mi guardo intorno e fortunatamente sono in molti a girare per il parcheggio.

Finché restiamo in luoghi affollati!  “ penso tra me e me cercando di rilassarmi.   

Camminiamo ancora un po’ e ci fermiamo davanti alla macchina di Matteo. Lui apre il portabagagli dell’auto e mi guarda sorridendo, mentre Lorenzo mi si avvicina deciso.

- Non.. andiamo in macchina… vero? – farfuglio agitata, allontanandomi di scatto da Lorenzo e guardandomi intorno. Il parcheggio che un attimo prima sembrava pieno ora è deserto, anche se sento in lontananza rumori di macchine che partono e persone che parlano.

- Non è un po’ tardi per avere paura di restare sola con tre ragazzi, che hai ripetutamente provocato con battutine ambigue? – dice improvvisamente Stefano guardandomi in modo beffardo.

Sento le gambe tremarmi. “ Ok… ora indietreggio lentamente e poi mi metto a correre urlando… al fuoco! “ penso mentre faccio un impacciato passo indietro.

Matteo scoppia a ridere. Lorenzo guarda prima lui, poi Stefano ed infine me con un sguardo incerto.

- Dai ragazzi. – dice.

Anche Stefano ride, la sua però è una risata inquietante. Con un gesto veloce si fionda su di me e mi toglie la borsa dalle mani.

- Dai qui! – dice fissandomi divertito, i suoi occhi grigi sono penetranti e pungenti. Sento dei brividi percorrermi e le mie gambe sembrano non volermi obbedire. – E comunque scherzo… prima che ti metti a correre urlando “al fuoco”! – aggiunge gettando la mia borsa dentro al portabagagli.

Rimango immobile fissando il rosso del mio bagaglio scomparire dentro la macchina, mentre i ragazzi intorno a me ridono di gusto. Dopo un po’ sento che cominciano a muoversi.

- Non vieni? – mi urla Lorenzo dopo aver fatto qualche passo. – Non andiamo in macchina. – aggiunge sorridendomi.

Cercando di costringere le mie gambe a muoversi, mi avvio verso di loro.

- Ma dai che non ti sarebbe dispiaciuta una bella orgia! – mi dice Stefano dandomi una leggera pacca sulle spalle.

Sento le guance avvampare violentemente, ed evito di alzare lo sguardo perché so di essere diventata rossa come un pomodoro. Penso, anche più spaventata di prima, che Giglio sapeva “controbattere” alle battute “turpe” di The Punisher, ma che Martina non è pronta all’umorismo diretto di Stefano.

 

Usciamo dalla stazione e mi sento rinascere sotto l’aria fresca. I ragazzi continuano a parlare tra di loro, e ogni tanto mi rivolgono qualche domanda “di circostanza”. L’atmosfera che si è creata non è intima come quella che si era creata un mese fa con Matteo o allegra come quella di poco prima con Lorenzo, ma leggermente tesa. Io non so che dire e sembra che anche loro non hanno tanti argomenti.

Mentre camminiamo però, Matteo rallenta leggermente, e mi guarda sorridendo, capisco dal suo sguardo che vuole parlarmi. Anche io rallento leggermente e guardo di sfuggita Lorenzo e Stefano, non voglio che notino niente e guardandoli mi chiedo se Matteo ha raccontato cosa è successo.

- Come va? – mi chiede con il suo sorriso dolce.

- Bene! – rispondo un po’ impacciata.

Continuiamo a camminare un po’ in silenzio, entrambi guardiamo Lorenzo e Stefano che camminano davanti a noi e parlano di un film coreano su un uomo che viene rinchiuso in una stanza per quindici anni senza sapere il motivo.

- Senti… - comincia a dire Matteo, mi accorgo che è un po’ turbato.

- Guarda che non… - inizio a dire.

- No… ecco… volevo avvisarti che c’è anche Lucia. – mi dice interrompendomi.

- Ah! – mi sento dire e rimango di stucco, senza neanche preoccuparmi di cercare qualcosa da dire.

Dopo un po’ mi ritrovo a chiedere: - Dove? -.

Lui mi guarda e sorride, mi chiedo perché, io non trovo affatto la cosa divertente.

- Andiamo a pranzo adesso. E c’incontriamo con le ragazze. – mi spiega con tono formale.

- Chi? – domando un po’ stupita.

- Lucia, Giulia, Serena e forse Eliana. – dice.

Kaori, Pollon, Lamù e Barbie !  “ penso mentre comincio a sentirmi ancora più in ansia che al pensiero di conoscere lui e Stefano.

Mentre cerco d’immaginarmi come sarà trovarmi faccia a faccia con queste ragazze che nel forum non mi hanno prestato la stessa “attenzione”, riservatami da Hunter e The Punisher, guardo di nuovo verso Lorenzo e Stefano e noto un gruppo di ragazze dall’altra parte della strada, che gli saluta calorosamente.

 

 

 

 

Damynex sai che ci avrei scommesso che dalla descrizione non sarebbe piaciuto! Forse perché non fa impazzire neanche me ;o)! Comunque ecco il seguito spero ti piaccia…

 

Morna anche qui concordo… adoro Yukio ^_^ (ok, confesso… chi per un motivo chi per un altro gli adoro tutti)!!!

 

Londonlilyt giusta osservazione ^_^” (guai a te se anticipi di nuovo i miei capitoli… eheheh)! The Punisher squinternato? Ma noooo che dici eheheh… ok forse un pochino… speriamo almeno che sia innocuo;o)!

 

Franca… grazie per il tuo commento, anche se potevi spiegare un po’ meglio cosa non ti piace! Comunque ogni parere, positivo o negativo che sia, è ben accetto!

Credo però che la storia possa risultare noiosa (fatemi sapere anche voi se la pensate così), perché sto “presentando” un personaggio alla volta. Potrei far accadere “di tutto” ad ogni capitolo, ma dai commenti vedo che chi legge si affeziona ad uno o all’altro, e sono contenta così! Sono dell’idea, forse sbagliata, che una storia non è fatta solo di “colpi di scena”, ma anzi che questi se buttati là a caso non hanno alcun senso.

Detto ciò sarei contenta di tenere conto del tuo consiglio, ma non posso perché se vieni qui e mi scrivi “questa storia è noiosa”, non mi aiuti affatto. In quanto non so cosa risulta noioso! Quindi se vuoi venire a dirmi cosa non va ne sarei contenta ;o)!

 

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Capitolo 18
*** Serena, Giulia, Lucia e… ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO DICIOTTESIMO: Serena, Giulia, Lucia e…

 

 

ore 13.40 del 28/10/2004 

Guardo un po’ inquieta dall’altra parte della strada e vedendo le ragazze che salutano Matteo, Lorenzo e Stefano, mi chiedo chi di loro sia Lucia.

Di sfuggita guardo verso una vetrina che riflette la mia immagine. Porto un paio di jeans a vita bassa un po’ larghi, strategici per nascondere le cosce troppo tornite rispetto al resto del corpo, la giacca di velluto verde militare e sotto un maglione nero con scollo a “V”. I capelli sono sciolti, tenuti di lato da una molletta nera, le meche sono un po’ meno luminose rispetto a quando ho incontrato Matteo la prima volta, ma per fortuna la ricrescita non è ancora troppo evidente.

Mentre continuo a fissare la mia immagine Lorenzo mi avvisa che possiamo attraversare, lancio un’ultima occhiata al mio riflesso, come al solito non ne sono soddisfatta ma cerco di accettarmi così come sono.

Approfitto del fatto che siamo impegnati nell’attraversare la strada per studiare le tre ragazze che ci sorridono. Una ha i capelli castani ed è vestita casual e sebbene non sia del tutto brutta, la trovo però priva di alcun fascino. La seconda ha i capelli rossi è vestita in modo elegante e pur non essendo bellissima sembra molto femminile. L’ultima è una ragazza molto carina, dai capelli neri e due bei occhi scuri nascosti sotto degli stravaganti occhiali viola.

Tutte e tre sorridono ai ragazzi e noto mi lanciano degli sguardi curiosi, che io cerco di evitare in ogni modo.

Mentre sorrido come una scema aspettando che qualcuno si decida a presentarmi guardo verso la ragazza dai capelli castani e vedo che si avvicina sorridente a Matteo e lo saluta con un bacio.

Sento il cuore salirmi su per la gola.

- Ciao! – mi dice una voce calda e decisa, porgendomi la mano.

- Ciao! – rispondo sorpresa, cercando in un istante di tornare normale, ma mi sento ancora scossa per  la visione di poco prima.

- Piacere Serena. – mi dice la ragazza squadrandomi spudoratamente dalla testa ai piedi.

- Piacere Martina. – le rispondo, cercando di ignorare il suo sguardo indagatore, sorridendo.

- Sere… non essere così dura! – interviene Lorenzo. – Sembra cattiva ma in fondo in fondo… - aggiunge ma viene interrotto da Stefano.

- … lo è! – dice serio.

- Lei invece è Giulia. – continua Lorenzo, dopo aver guardato male Stefano, indicandomi la ragazza dai capelli neri e gli occhiali viola.

- Piacere! – dice questa porgendomi anche lei la mano. Noto che ha differenza di Serena la sua voce è meno decisa e non mi squadra, ma si limita anche lei a sorridermi imbarazzata.

- E là abbiamo… - continua Lorenzo, ma si ferma a guardare Matteo, come per far continuare a lui.

Mi volto anche io a guardare Matteo. Il suo braccio è stretto intorno alla vita della ragazza dai capelli castani, che deduco essere Lucia, e lei ha entrambe le braccia avvolte al suo collo. I nostri sguardi s’incrociano ed entrambi gli abbassiamo imbarazzati, per quella che a me sembra un’eternità.

- …Lucia! La ragazza di questo tipo. – dice lei stessa svincolandosi da Matteo e porgendomi la mano. – Non sapevi se presentarmi come tua ragazza, per non sputtanarti subito è! – aggiunge poi rivolgendosi a Matteo in tono scherzoso.

- Già! – risponde lui cercando di ridere e sembrare naturale.

- Ci divertiremo! – mi dice poi Lucia sorridendomi, la guardo e noto che ha lo stesso sorriso contagioso e capace di scaldarti il cuore, di Matteo.

- Pranziamo? – dice all’improvviso Serena, e tutti acconsentono.

Io rimango in silenzio a sorridere come una sciocca guardano uno e l’altro, finche il mio sguardo non cade su Lorenzo, che mi fissa pensieroso e si volta poi dubbioso a guardare Matteo. Appena si accorge che anche io lo sto guardando mi sorride  comincia a camminare.

Mangiamo in un grazioso ristorante a menu fisso, gestito da degli amici di Serena. Mentre chiacchieriamo al tavolo cerco di guardare le ragazze con più attenzione e di farmi un’idea.

Lucia capisco subito, come avevo immaginato, che è una ragazza solare, simpatica, spigliata, divertente e decisamente innamorata del suo fidanzato. Noto con un certo disagio che il suo modo di fare somiglia molto a quello di Giglio e mi ritrovo a pensare che siamo molto simili, sebbene io riesca ad essere così spigliata soltanto dietro allo schermo di un computer.

Giulia, non riesco a capirla. Con tutti è sorridente e spiritosa, e invece con me sembra più fredda e impacciata, penso che forse non le sono simpatica, ma il suo sembra più imbarazzo. Mi convinco quindi che la sua è solo timidezza con gli estranei.

Serena al contrario mi sembra sicura di se e tutto salvo che timida e anche se i suoi modi bruschi e decisi mi mettono in imbarazzo, sono contenta che ci sia perché è l’unica che si forza a tirarmi fuori qualche parola oltre a Lorenzo e Lucia, che però con la suoi modi espansivi mi rende tutto più difficile.

Matteo invece sembra evitare di rivolgermi la parola e guardarmi, come impaurito che uno solo sguardo sveli l’accaduto a Lucia. Mentre Stefano se ne resta in silenzio a guardare tutti, parlando solo quando gli viene posta una domanda, a cui risponde in modo solenne.

Mi aveva detto che era un tipo un po’ misantropo, soprattutto in luoghi “affollati”, ma oltre che eccessivo il suo comportamento mi sembra anche fastidioso. “ penso guardandolo ogni tanto di sfuggita.

- Ehi Yoghi! – dice Lorenzo, e capisco dopo un po’ che si rivolge proprio a Stefano.

Mi metto a ridere, capendo il perché del nomignolo e vedo che Stefano prima fulmina Lorenzo con gli occhi, poi guarda gli altri con aria severa.

- Eliana? – domanda Lorenzo, ignorando lo sguardo fulmineo di Stefano.

- Non c’è. – risponde lui tranquillo, senza dare altre spiegazioni.

- Aveva un matrimonio. – spiega Serena. – Questo qui è riuscito a fissare un incontro in cui ci sono tutti tranne la sua ragazza. – dice rivolgendosi a me ed ho la brutta impressione che mi guardi un po’ contrariata.

- Non l’ha fatto intenzionalmente! – lo giustifica Giulia.

- Certo che sì. – risponde invece serio Stefano. – Se no come facciamo a trescare in pace. – le dice fissandola mordace, e lei scoppia in una risatina smaniosa.

- Comunque ha detto… - comincia a dire Serena, ma viene interrotta dal suono del un campanellino che suona quando sia apre la porta della trattoria.

Vedo che tutti al nostro tavolo, e non solo,  si voltano a guardare verso la porta. Guardo uno e l’altro e vedo che sorridono guardando verso l’entrata del locale, tutti tranne Stefano, che sembra prima sorpreso e  poi scocciato. 

Incuriosita mi volto anche io a guardare verso la porta, e rimango sorpresa a guardare la persona che è appena entrata, ma capisco subito di chi si tratta.

 

 

 

 

Damynex hai centrato in pieno il punto! Spesso noi ragazze finiamo per essere più nervose tra di noi che tra i maschietti… perché diciamolo oltre ad esserci più competizione, come ci si “giudica” tra femminucce *_*! Fai bene a temere Lucia… ma per eccesso di ingenuità.. vedrai ahah!

 

 Londonlilyt grazie per il complimento! Fatemi sapere se peggioro ;o)! Ah… vi siete un po’ allarmate per Martina il capitolo precedente o avete capito subito lo “scherzo” di Stefano???

 

Morna come ho detto a Damynex… l’inquietudine di cui parlavo era il fatto che di solito le ragazze sono più spietate dei maschi nel giudicare qualcuno (soprattutto se è una donna)! Quanto allo stare tranquilla… è chiaro che ti senti più sicura se ci sono altre ragazze, ma è un piccolo raduno del forum, quindi Martina sapeva ci sarebbero state le ragazze!

 

LeftEye grazie! Però non c’era bisogno… ho notato la tua fic, mi è piaciuta e la commento! Anche perché così mi fai sentire in colpa che non sono ancora andata a commentare le fic di Londonlilyt, Damynex, Morna e le altre! o_O sono un mostro!!! Comunque se la fic non ti piace non essere gentile perché a me piace la tua, ma sii sincera ;o)!

 

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Capitolo 19
*** … Barbie! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO DICIANNOVESIMO: … Barbie!

 

 

 “Giglio dice:

   quindi sei fidanzato? Non si capiva mica…

 

The Punisher dice:

   perché si doveva capire?

 

Giglio dice:

   No… però… non sembrava!

 

Giglio dice:

   non è che te la stai inventando? Quale ragazza sana di mente starebbe con te aahah!

 

The Punisher dice:

   riferirò… comunque c’è eccome, ed è anche una bella ragazza (chiaramente)!

 

Giglio dice:

   non esagerare se no non ci credo davvero :op

 

The Punisher:

   fisico slanciato, gambe lunghissime, forme al posto giusto, capelli biondi, occhi celesti…

 

Giglio dice:

   ehm… hai fregato la barbie ad una bambina?

 

The Punisher dice:

   eh?

 

Giglio dice:

   stai descrivendo una barbie… la tieni sul comodino?

 

The Punisher dice:

   scrivi scrivi che riferisco tutto!

 

Giglio dice:

  se se… che fai la prendi dalla mensola e la porti davanti al computer? ahahah

 

ore 15.30 del 28/10/2004

Mentre guardo verso la porta d’ingresso, ripenso ad una conversazione avuta tempo prima con Stefano. Avevo da poco avuto l’impressione, girando sul forum, che fosse fidanzato, e gli chiesi se era vero. Così lui mi aveva parlato di questa improbabile ragazza che dalla descrizione somigliava più ad una barbie che ad una donna normale. Da quel giorno, sebbene sapevo che in effetti una ragazza c’era, avevo preso a chiamarla Barbie.

Come tutti nella trattoria rimango in silenzio a fissare la ragazza appena entrata. È vestita in modo elegante e sembra uscita da una copertina di qualche rivista di moda. Nonostante la lunghezza del vestito, dallo spacco riesco a intravedere le gambe lunghissime. Il fisico asciutto, ma dalle forme prorompenti, è messo in evidenza dall’abito aderente che le calza perfetto come un guanto. I capelli biondi, che hanno tutta l’aria di essere morbidi come seta, sono graziosamente raccolti in modo accuratamente disordinato e i grandi occhi celesti sono messi in evidenza da un trucco ben fatto ma leggero.

Guardandola mi ritrovo a pensare che è persino più bella di una barbie. 

- Ciao. – dice avvicinandosi al nostro tavolo con passo leggero e sicuro come se indossasse felpa e jeans.

- Eliana! – risponde sorridente Lorenzo alzandosi dalla tavola e abbracciando la ragazza affettuosamente.

Anche gli altri lo seguono e uno alla volta salutano calorosamente la ragazza, commentando il suo splendido abito. Restiamo seduti solo io e Stefano, lui sembra assorto in non so quali pensieri.

- Ciao. – mi dice improvvisamente la nuova arrivata porgendomi la mano candida dalle dita lunghe affusolate. Il suo sorriso è dolcissimo e mi sembra di perdermi nel azzurro dei suoi occhi.

- Ciao. – le risponde sorridendo.

- Finalmente ci conosciamo. – dice, e ripenso a tutte le volte in cui parlavo con Stefano e improvvisamente lui mi diceva che lei era là e scambiavamo due parole. Avevo sempre trovato strano il fatto che lui rimanesse al computer a parlare con me mentre la sua ragazza era là e ora che la conoscevo di persona la trovavo una cosa irreale.

- Che ci fai qui? – sento la voce di Stefano rivolgersi severamente a Eliana.

Rimango colpita dalla freddezza con cui la saluta, ma lei sembra non importarsene e continua a sorridere.

- Volevo salutare Lorenzo, non lo vedo da così tanto tempo. – risponde lei dolcemente. - Visto che la chiesa è qui vicino, ho pensato di fare un salto. Come va? – aggiunge guardando Lorenzo.

Ci sediamo di nuovo tutti, anche se Eliana resta in piedi, immagino che non voglia sgualcire il vestito.

Rimango in silenzio a fissare ora lei ora Stefano, e sono sconcertata dal suo modo di comportarsi. Anche perché lei oltre che bellissima sembra una ragazza davvero dolce, simpatica e disponibile.

Fin troppo disponibile!  “ penso mentre la guardo lanciare sguardi dolci a Stefano, che non si è neanche degnato di alzarsi a salutarla.

- Oh è tardi, fra po’ inizia la cerimonia. – annuncia dopo un po’ Eliana.

- Aspetta, chiediamo il conto e usciamo anche noi. – dice Serena e chiama il cameriere.

Dopo qualche minuto abbiamo già pagato il conto e siamo fuori per strada, tutte le persone che passano davanti al ristorante si voltano a guardare ammirati Eliana.

- Certo che andartene in giro conciata così! – le dice Stefano.

-  Non ti piace? – risponde lei avvilita.

Lui non risponde subito.

- Non ho detto quello, è un bel abito e ti sta bene. – le risponde lui.

Eliana sorride soddisfatta, come se solo ora avesse realizzata quanto è splendida in quel vestito e ancora una volta mi sento confusa, oltre che irritata.

- Bello? Non sprecarti è! – mi ritrovo a dire senza rendermene conto rivolgendomi a Stefano. – È stupendo! E ti sta… divinamente. – aggiungo, tanto ormai il danno è fatto.

 Lei  mi sorride con dolcezza. Lui mi guarda divertito.

– Non prendertela con Stefano, quello era un complimento, il massimo per lui. Comunque grazie. – risponde gentile.

Sorrido ma mi sento una scema, l’ho difesa e lei che fa? Lo giustifica! Io lo avrei preso a calci e fatto notare che se non apprezza me e il vestito sicuramente c’è chi lo fa.

- Ti accompagno alla macchina. – dice dopo un po’ Stefano avvicinandosi a lei.

Eliana saluta tutti e i due si allontanano, restiamo tutti in silenzio ad ammirare la figura di spalle di lei, noi ragazze per ammirare la bellezza dell’abito anche da dietro, i ragazzi… beh mi sembra chiaro!

- Non fare caso hai modi bruschi di Stefano. Fa il duro ma è un bravo ragazzo. – mi dice Giulia mentre aspettiamo il ritorno del ragazzo.

Le sorrido acconsentendo con la testa, ma in realtà mi chiedo perché lo difenda anche lei. Il suo comportamento con Eliana è stato davvero fastidioso.

 

 

 

 

Damynex eccoti il seguito… lo so che sono stata cattiva, ma era divertente “chiudere” così ahah (risata maligna)! Sai che non sto riuscendo a descrivere le ragazze in modo negativo… non mi piace sto fatto ci vuole sempre un cattivo in una storia! Quanto all’essere qualcun altro dietro ad uno schermo… non è quella l’intenzione di Martina (cioè non è che lo fa a posta). Ma fidati, si è diversi… volenti o nolenti, quando si è “protetti” da un computer siamo altre persone, almeno per me è così!

 

Grazie per i suggerimenti Morna… ho rivisto un po’ il testo, credi vada meglio? Beh come sai, se c’è qualcosa che crediate non vada segnalatemelo... vale per tutte ;o)! Anche a me “insignificante” non piaceva, ma non sapevo davvero che mettere. Ho cambiato la frase, spero che si capisca che intendo dire che Lucia sia un tipo che non si fa notare, ne per bellezza ne per bruttezza… diciamo che è “trasparente”!

 

Grrr… basta ti proibisco di leggere la mia storia londonlilyt! Scherzi a parte, altro che suspance, c’è qualcuno qui che anticipa tutto :o( !

 

LeftEye GRAZIE… sono contenta ti piaccia :o)! Bellino Lorenzo vero?!? Lo adoro!!!

Eheheh quanto alla tua domanda, ti riporto un pezzo della fic: “…perché tutto ciò che sto per raccontarvi giuro essere: la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità!...”!

Ma… posto anche uno della tua: “…Credono che io viva nelle mie storie, nei miei libri, che in essi io mi crei una realtà tutta mia, dove poter vivere, quando non è così. Le mie storie sono storie: le adoro, ma io non vivo all’interno di esse…”!

A te scegliere in cosa vuoi credere quando leggi una storia ;o)!?!

 

Giusto mi mancavano i tuoi commenti Pesciolina04… contenta che la storia continui a piacerti, spero di continuare a migliorare! Ah e se noti qualcosa che non va… come sai SEGNALAMELA ;o)!

 

 

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Capitolo 20
*** Ansia da shopping! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO VENTESIMO: Ansia da shopping!

 

 

ore 16.45 del 28/10/2004

- Allora ci vediamo più tardi! – dice Matteo rivolgendosi a noi ragazze.

Dopo che Stefano è tornato abbiamo camminato un po’ e dalla conversazione ho capito che l’idea era quella di separarci, in modo da lasciare noi ragazze a fare un giro per negozi.

- Sì. – risponde Giulia. – A che ora ci vediamo stasera? – aggiunge.

- Direi per le dieci. – risponde lui guardando gli altri. - Così facciamo in tempo a tornare a casa e riposare un po’. – continua.

- Ok allora. Ci vediamo dopo. – s’intromette Lucia avvicinandosi a  lui e schioccandogli un sonoro bacio sulle labbra.

- Ci vediamo dopo. – mi dice Lorenzo sorridendomi.

- Io… - cerco di dire, ma la mia voce sembra non voler uscire. – Ehm… forse dovrei prima passare in albergo. – dico.

- Quale albergo? – mi risponde Lucia con aria indifferente.

La guardo confusa e non so come rispondere.

Che razza di domanda è!?! “ penso.

- L’albergo… - comincio a dire.

- Tu dormi da Matteo, non ti mandiamo mica in albergo. – m’interrompe lei prontamente.

Senza volerlo guardo subito Matteo allarmata.

Come?!? “ chiedo fortunatamente tra me e me, anche se probabilmente il mio viso sconvolto parla per me.

- Dormo anche io da lui. – spiega subito Lorenzo come per volermi rassicurare. Lo guardo perplessa: se sapesse cosa è successo tra me e Matteo capirei il suo intervento, ma il fatto di andare a dormire in casa di un ragazzo “sconosciuto”, non può certo essere migliorato dalla presenza di una altro ragazzo ancora più sconosciuto.

- Forse sarebbe meglio venisse da me. – dice Serena dopo un attimo. Le sorrido per ringraziarla ma vedo che il suo sguardo è un po’ freddo.

- Ma no! – replica Lucia. – Le tue coinquiline sono a casa, dove la metti? Da Matteo invece non c’è nessuno. – aggiunge come se il suo fosse un ragionamento chiaro a cui non si può controbattere.

- Forse sarebbe meglio se vado in albergo. – insisto, ma lei mi fulmina.

- Non voglio parlarne più. Sei venuta a trovarci e dovremmo mandarti in albergo? Non pensarci nemmeno – mi dice, con tono scherzosamente offeso. - Dormi a casa di Matteo… diglielo anche tu. – aggiunge rivolgendosi a lui.

- Se non se la sente… - comincia a dire lui ma lo colpisce con una gomitata. – Tu dormi con me… - dice subito. - Volevo dire… da me! – si corregge imbarazzato.

- Ah ecco! – protesta lei scoppiando a ridere. – Adesso che abbiamo risolto possiamo andare. Voglio portarti in un negozio davvero carino che vende oggetti orientali. – conclude prendendomi sotto braccio.

Passo il resto del pomeriggio a fare shopping con Serena, Giulia e Lucia. Le prime due mi portano in negozi pieni di vestiti davvero carini e a prezzi contenuti e insieme ci diamo alla pazza gioia. Lucia invece sembra molto più interessata all’oggettistica che hai vestiti e suoi unici acquisti sono un paio di jeans un maglione nero e tanti oggetti dall’aspetto inutile.

Il negozio di cui mi aveva parlato è però davvero carino e anche là mi do allo shopping più sfrenato. Quando decidiamo che è ora di avviarci a casa, mi ritrovo con almeno sei buste di varie misure, che contengono due gonne, un paio di pantaloni, dei vistosi stivali a punta, svariate maglie di lana e cotone, una giacca “unica” e quattro superflui oggetti dalle forme astratte e l’utilizzo incerto.

Sono decisamente soddisfatta dai miei acquisti, soprattutto dei miei stivali, che penso di sfoggiare stasera al posto di quelli che mi sono portata. Mi sento felice, soprattutto perché il pomeriggio è stato molto divertente e perché nonostante le mie paure mi sono trovata benissimo con le ragazze.

La mia gioia viene però interrotta quando Serena ci ricorda che forse è l’ora di tornare a casa.

- Altrimenti non avremmo il tempo di provare i nostri acquisti prima di uscire. – dice ridendo mentre fissa divertita le nostre svariate buste.

- Io ho la macchina qui a due passi, ti accompagno alla tua? – s’intromette Giulia rivolgendosi a Serena.

- Sì… - risponde la ragazza, che poi si volta a guardare me e Lucia. – Sicura che non preferisci venire da me? – mi domanda seria.

Sto per risponderle che mi farebbe piacere, ma Lucia mi precede.

- Ho già detto che dorme da Matteo… - dice.

- Io… - cerco di dire nuovamente, ma vengo di nuovo interrotta.

- E poi ormai ha portato la tua borsa a casa. – aggiunge con tono di vittoria.

- Ok allora… - risponde dopo un po’ Serena poco convinta. - … ci vediamo stasera. – dice salutandoci.

Io e Lucia rimaniamo sole guardando Serena e Giulia che si allontanano.

- Dai… - mi dice prendendomi il braccio. - … Matteo abita qui vicino. – aggiunge sorridendo.

 

 

 

 

Lo so… il capitolo è di nuovo cortissimo, soprattutto perché non aggiornavo da una settimana! Ma non ho avuto molto tempo… e poi interrompere qui era divertente ^_^ (me cattiva)!

 

CieloAmaranto ti ho già risposto in privato, ma dico qualcosa anche qui! Mi chiedo anche io com’è possibile che abbia tante recensioni positive… non so forse la storia piace e nonostante gli errori (o orrori) si “lascia leggere”! Però ci sono e io ne sono davvero felice… e non posso che ringraziare! I primi capitoli in effetti sono un po’ “incasinati” e forse chi ha avuto il coraggio di continuare mi ha voluto dare fiducia, oppure non tutti cercano la perfezione in una fic. Perfezione nel senso di uno scritto senza alcun tipo di errore grammaticale, ortografico, di stile o di distrazione che sia… praticamente un libro (cosa non del tutto vera, perché anche nei libri gli errori di distrazione abbondano)! In una fic (credo) si cerchi qualcosa che ti colpisce e che sebbene non sia correttissima, non è stata scritta con “i piedi” (se no tanto vale leggere… un libro)! Per questo non ho trovato la tua recensione del tutto “attinente”, non che non l’accetti (avevo comunque pensato di rivedere i primi capitoli e ora lo farò di sicuro), ma credo sarebbe stata meglio nel contesto per il quale sei venuta a sapere della mia storia!

Cioè se tu “inciampavi per caso” nella fic, ok! Ma visto che non è stato per caso ho preso un po’ male il commento in quanto mi è sembrato un po’ “gratuito”! Oltre che non del tutto utile visto che prendi in considerazione solo alcuni capitoli.

Comunque mi hai spiegato il tutto… quindi ok! E aspetto un tuo commento sul resto, tieni conto che ho chiesto l’aiuto di una beta e quindi qualcosa verrà cambiato (sicuramente l’inizio)!

Ah insisto sul fatto che sei la prima persona che mi dice che la cucina giapponese non sia piccante! Non lo è del tutto, come del resto non lo è quella messicana, ma capita spesso che la definiscano tale! Quanto al wasabi, come non è piccante O_o? Ok che non l’ho mai assaggiato (e dubito lo farò) perché in effetti è vero che ho il palato ipersensibile, ma ho sempre sentito definire l’wasabi: una salsa giapponese piccante che si accompagna soprattutto al sushi e varia d’intensità a seconda del colore ;o)!

 

Pesciolina04 già… ed è stato divertente descriverla! Capisco perché tutti subiamo il fascino Mary Sue, vuoi mettere descrivere una fanciulla “dalle lunghe gambe snelle, i capelli splendenti dalle ciocche morbide e profumate…”, con quella di una tipa “con le gambe corte, i capelli a caschetto…”? Ah… va in chiesa, non torna ;o)!

 

Morna se tu fossi un ragazzo normale tradiresti una come Eliana? No vero? Beh ricordati che ci sono seri dubbi che Stefano sia normale ahah… comunque niente triangoli per ora, al massimo qualche quadrilatero eheheh! Grazie ancora per i suggerimenti, come sai sono sempre ben accetti :o)!

 

Damynex anche tu hai un’amica molto bella? Ti è mai capitato di esserne invidiosa o voler essere lei? Ne ho una anche io… vorrei odiarla per quanto è perfetta (in tutto non solo la bellezza), ma è davvero una persona speciale :o)! Quindi non posso che volerle troppo bene, infatti avevo quasi voluto mettere dei difetti a Eliana, insomma una ragazza bella non è giusto sia anche dolce, simpatica, intelligente… ma visto che ci sono persone così perché no! Insomma un po’ di sane Mary Sue non faranno poi tanto male, no?!? In India per così “poco”? Non ti stancare troppo perché con lui finirai per fare il giro del mondo prendendolo a calci!

No no… in molti, troppi, lo fanno apposta! Dicevo che non era il caso di Martina… lei infatti non si migliora volutamente è “spontaneo”!

Seguito arrivato… un po’ corto, ma spero ti/vi piaccia!

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Capitolo 21
*** Nella tana del lupo! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO VENTUNESIMO: Nella tana del lupo!

 

 

ore 20.10 del 28/10/2004 

Mentre entriamo in un elegante palazzo del centro mi guardo intorno con la vana speranza di scappare. Lucia mi parla, ma non riesco a concentrarmi su quello che dice, le sue parole mi girano in testa confuse visto che continuo a pensare all’imbarazzante situazione di dormire a casa di Matteo.

Resta per po’ in silenzio mentre aspettiamo l’ascensore, ma quando questo arriva ricomincia a parlare del più e del meno. Ci sale sicura e spinge il bottone del piano senza guardarmi. Io rimango immobile fuori a fissarla, ancora convinta di poter trovare una scusa, mentre le porte dell’ascensore si chiudono tra me e lei.

Ancora pochi centimetri e potrò darmi alla fuga “ penso tra me e me, ma le mie speranze vengono interrotte dalla sua voce.

- Che fai… - dice sbrigandosi a mettere un piedi davanti alle pesanti porte dell’ascensore. – Dai sali… ahah… stavo per lasciarti qui! – aggiunge ridendo.

Rassegnata salgo nell’ascensore.

Peggio per te! “ penso mentre lei mi sorride gentile e mi sento uno schifo.

Entriamo a casa di Matteo senza bussare, perché come non ho potuto fare a meno di notare, lei ha le chiavi. Mentre le gira sulla fessura della porta il cuore mi batte velocemente ma non riesco a capire se sono spaventata o emozionata.

La porta si apre e la prima cosa che vedo sono i grandi occhi neri di Lorenzo, che seduto su un divano a destra dell’entrata guarda verso di noi sorridente.

- Ciao. – ci dice rimanendo seduto, poi guarda verso le nostre innumerevoli buste e si alza. – Vi do una mano… però vi siete date allo shopping sfrenato è? – continua prendendomi dalle mani qualche busta.

- Che hai detto? – domanda Matteo, la sua voce proviene dal corridoio sulla sinistra, mi volto di scatto a guardare da quella parte e improvvisamente lui sbuca da là con addosso solo l’asciugamano.

Arrossisco violentemente ma non riesco a distogliere lo sguardo tanto che non mi accorgo che anche lui mi fissa imbarazzato.

- Beh? – dice improvvisamente Lucia andando verso Matteo, quando lo raggiunge lo avvolge in un caloroso abbraccio e lo bacia con passione.

Riesco finalmente ad abbassare lo sguardo, non so se l’intento di Lucia fosse quello di volermi ricordare che quello è il suo ragazzo, ma quello è l’effetto.

- Ti accompagno nella camera dove dormirai. – mi dice Lorenzo sempre con il sorriso sulle labbra.

- Sì. – rispondo e comincio a seguirlo evitando di guardare Lucia e Matteo.

- Bah  che schifo… vatti a vestire tu! – dice lui mentre passiamo davanti a loro.

Scoppio a ridere come una scema.

- Vedi anche lei ha pensato la stessa cosa! – aggiunge mettendosi a ridere insieme a me.

Lorenzo mi porta in una graziosa stanza con un grande letto matrimoniale al centro e mi dice di appoggiare pure le buste dove voglio. Mi guardo intorno e vedo la mia borsa di Hello Kitty posata su di una sedia.

Dopo aver sistemato le borse sul letto lo fisso e sorrido come un’idiota, non so cosa dire e penso tristemente che quella mattina avevo parlato tranquillamente con lui mentre ora non riesco a spiccicare parola.

- Ti senti a disagio? – mi domanda gentilmente.

Evito i suoi penetranti occhi neri e penso a cosa rispondere, non so cosa sappia di me e Matteo, ma ho l’impressione che sia a conoscenza di tutto.

- Un po’! – rispondo vaga, non riuscirei mai a mentire mentre mi guarda con quel sorriso gentile.

- Ci sono io… - replica dandomi un colpetto sul naso e facendomi l’occhiolino.

- Scusate… - sento la voce di Matteo dire alle mie spalle e stupidamente mi allontano da Lorenzo come se stessimo facendo qualcosa di sbagliato.

Guardo Matteo ma distolgo lo sguardo velocemente perché temo sia ancora mezzo nudo.

- Tranquilla è vestito ora! – dice Lorenzo.

Matteo guarda me e lui e noto che sembra infastidito, mi arrabbio al pensiero che possa essere geloso.

- Che c’è? – domanda Lorenzo.

- Volevo chiederti se hai fame? – risponde guardandomi.

- Sì! – risponde Lorenzo prima che io possa dire qualcosa.

- Veramente lo chiedevo a lei. – replica Matteo.

- Sono anche io un tuo ospite. – risponde offeso il ragazzo. – Hai fame vero? – domanda poi rivolgendosi a me.

- Io… non molt… - rispondo timidamente.

- Hai fame vero? – insiste lui sorridendomi minaccioso.

- Certo… tantissima. – dico ridendo.

- Ok… preparo qualcosa. – dice Matteo uscendo dalla stanza, salvo poi tornare subito indietro con fare sospettoso. – Venite? – domanda, ma per qualche motivo il suo suona più come un ordine.

- Certo! – risponde Lorenzo.

- Io non ho davvero molta fame. – dico a Lorenzo mentre ci spostiamo in cucina. – Ci siamo fermate a mangiare qualcosa. – spiego, non voglio che pensi che sia una di quelle tipe perennemente a dieta che si vergognano di dire che hanno sempre fame, anche se di solito è così.

- Fa niente mangio anche per te. – replica lui.

Quando arriviamo in cucina, vedo che Lucia è seduta su una sedia del tavolo e sta appoggiando su di esso il cellulare che sembra aver appena spento.

- Vuoi fare la doccia prima te? – mi chiede appena entro nella stanza.

- Io l’ho già fatta. – risponde Lorenzo, ancora una volta prima che io faccia in tempo a dire qualcosa.

- Intendevo prima di me. – replica lei e si volta di nuovo a guardarmi in attesa di una risposta.

Sto per rispondere che è uguale, ma mi sento confusa.

- Perché fai la doccia qui? – domanda Lorenzo mentre va verso il frigo dal quale prende due lattine di coca-cola.

Lei scoppia a ridere.

- E dove dovrei farla dai vicini? – risponde mentre continua a ridere.

- Credevo tornassi a casa. – replica lui porgendomi una delle due bibite.

- Visto che dormo qui, non vedo perché andare a casa adesso. – contesta portandosi alla bocca una manciata di patatine.

- Dormi qui? – domanda Lorenzo voltandosi a guardare confuso Matteo.

- Certo… - replica lei. – Che domanda stupida… è logico no? – aggiunge ridendo e guardandomi come per avere il mio consenso, ma mi ci vuole un attimo per riprendermi e sorriderle fingendo che per me fosse chiaro.

Di sfuggita guardo Matteo e capisco che la cosa non era tanto chiara neanche a lui. Vorrei guardarlo bene per capire se è contento dalla nuova scoperta, ma mi costringo a non farlo.

- Tu avevi capito che dormivo qui vero amore? – chiede lei.

Anche lui sembra non abbia avuto il tempo di ragionare perché la guarda ma rimane in silenzio.

- Quale ragazza lascerebbe… anzi inviterebbe un’altra donna dormire a casa del suo fidanzato, senza che lei ci sia. – commenta divertita.

Penso che in effetti il suo ragionamento non faccia una piega e mi sento davvero stupida ad essermi preoccupata quando era chiaro che ci sarebbe stata anche lei.

Oppure ha capito tutto? “ mi chiedo preoccupata, ma mi tranquillizzo subito da ciò che accade dopo.

- A vedervi si direbbe che ho distrutto i vostri piani fedifraghi! – esclama seriamente guardando me e Matteo. Scoppia però subito a ridere quando, a causa delle sue parole, Lorenzo mi sputa praticamente in faccia la coca-cola che aveva appena sorseggiato. 

 

 

 

 

Insomma Morna… “Tutti pazzi per essere pazzi” ahah!!! Ok… lo so pessima battuta!!! Comunque io pensavo fossi una ragazza, intendevo dire: SE tu fossi un ragazzo normale. Ora però il dubbio sorge spontaneo… cosa sei O.o?!? Grazie ^_^… “vede” invece che “vende” vero? Corretto… se era un altro dimmi che correggo anche quello ;o).

 

Yuppie Londonlilyt… finalmente ti ho “fregata”, anche tu ti eri convinta che Lucia fosse tanto scema vero? Beh… lei ha invitato Martina, non ha mai detto “io non ci sarò” ;o)!

 

Damynex la frase su Lucia era una domanda o un’affermazione? Perché solare lo è, forse anche intelligente, sicuramente simpatica, ma quanto alla bellezza Martina “l’ha vista” come una ragazza priva di fascino: insignificante! Ecco il capitolo, ti piace la fine… povera Martina ahah! Ah… Serena e Lorenzo? Come ti è venuto… me curiosa… comunque non so vediamo ;o)!!!

 

Pesciolina04 vale lo stesso che per Londonlilyt… FREGATA! Come vedi, tanto fuori dal mondo Lucia non lo è! Quanto  al fatto dell’incapacità di Martina nel dire di NO, dico due cose: primo, fa parte del suo carattere; secondo... evidentemente tanta voglia di dire no non ce l’aveva ;o) hehehe!

 

Grazie Hope e benvenuta/o… di solito aggiorno “costantemente” una o due volte alla settimana! Spero continuerai a leggere e commentare magari facendomi sapere meglio cosa ti piace e anche cosa no!

 

CieloAmaranto… spero non ti spiaccia, ti ho lasciata per ultima perché il tuo commento riguardava un altro capitolo! Comunque… prima di tutto GRAZIE per aver continuato la storia, spero di essere migliorata con il seguito! Errori e orrori ce ne sono sicuramente ancora molti, ma come detto credo che il tutto sia un po’ più “chiaro” dei primi capitoli.

Trovi banale il fatto dell’amica? Forse è vero anche se oltre che banale è “reale”, insomma ne abbiamo tutti una… me compresa ;o)! Quanto al voler strozzare Martina… ahah… come puoi vedere leggendo il quinto non serve (per ora) la decisione è stata più che presa!

Aspetto un tuo prossimo commento!!!

 

 

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Capitolo 22
*** Luna Piena! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO VENTIDUE: Luna Piena!

 

 

ore 21.00 del 28/10/2006

Dopo un veloce bagno, rimango per un po’ chiusa nella camera in cui dormiremo io e Lucia, a provarmi i vestiti nuovi che ho comprato. Cerco di accoppiarli con quelli che mi sono portata da casa e sfilo davanti allo specchio in cerca dell’abbinamento perfetto. Alla fine però, quando Lucia entra in camera e in pochi secondi si veste senza neanche dare un’occhiata allo specchio, mi convinco che è ora di decidermi e scelgo di indossare i miei inseparabili jeans scuri, che infilerò dentro ai nuovi stivali rosa leggermente a punta e infine l’adorabile maglia marrone corredata di sciarpa, che Serena mi ha ceduto dopo che entrambi l’avevamo “puntata”.

Mi guardo allo specchio soddisfatta e approvo l’accostamento. Scopro ben presto che lo apprezza anche Lorenzo, visto che quando passa davanti alla porta, mentre viene aperta da Lucia, si ferma a guardarmi.

- Uao… sei uno schianto! – dice mentre mima qualcuno che viene colpito al petto.

Lo guardo imbarazzata, non tanto per il suo complimento, decisamente sfacciato, ma perché mi ha tolto le parole dalla bocca. Anche lui si è cambiato d’abito ed è ancora più carino di prima.

- Siete pronti? – tuona la voce di Matteo ed ho di nuovo la sgradevole sensazione che sia geloso.

- Io sì…– risponde Lorenzo. – E a giudicare da quanto sia carina, direi anche lei. – aggiunge sorridendomi.

Matteo mi guarda e mi sento arrossire.

- Veramente dovrei finire di truccarmi. – dico cercando di sfuggire dalla stanza.

 

Quando usciamo di casa, l’aria fredda mi colpisce le guance che ormai sembrano essersi fissate in “modalità arrossata”, in quanto ogni sorriso di Lorenzo o ogni sguardo di Matteo mi fanno avvampare.

Saliamo in macchina di Matteo e ci dirigiamo verso il locale “Luna Piena”, in cui dovremmo incontrare gli altri.  

Arriviamo dopo circa una mezz’ora e rimaniamo a girare un po’ a vuoto alla ricerca di un parcheggio, al terzo o quarto giro vediamo Giulia e Serena ferme davanti al locale e Lorenzo consiglia a me e Lucia di scendere, mentre loro continueranno a cercare il posto.

Raggiungiamo le due ragazze e poco dopo a noi si uniscono altri due ragazzi. Uno sembra non avere più di sedici anni, ha i capelli castani tendenti al rosso, gli occhi verdi e una marea di lentiggini gli ricoprono il volto. L’altro è molto più grande ed ha un viso decisamente buffo, anche i suoi capelli sono quasi rossi, ma gli occhi, “a palla” che gli danno un’aria continuamente stravolta, sono di un normale marrone. Mi salutano entrambi con un sorriso, un po’ curioso e ironico l’uno, gentile e di apprezzamento l’altro.

- Lei è Giglio. – spiega Serena, ma ad ascoltarla è rimasto soltanto il secondo, in quanto l’altro ha cominciato ad infastidire Giulia.

- Ma dai? Io sono Doc! – mi dice il ragazzo più grande, Francesco.

- Doc? – rispondo.

- Sì, abbiamo parlato qualche volta su messenger. – mi spiega.

- Sì ho capito chi sei… - dico, ma non riesco proprio a ricordarmi di lui.

- Ricordi quella volta… - comincia a dire lui.

- Lui invece è Bart. – s’intromette Lucia interrompendolo e indicando l’altro ragazzo, Danilo.

Lui alza un braccio e mi saluta di nuovo, mentre con l’altra trattiene per i polsi Giulia, che sembra cercare disperata di liberarsi dalla sua presa.

- Non farci caso… - mi dice Serena, probabilmente accortasi che guardo intimorita la scena. – Fanno sempre così. – aggiunge. – È andato tutto bene a casa di Matteo? – mi domanda poi guardando verso Lucia.

- Sì… - rispondo impacciata perché convinta che lei abbia capito tutto.

- Sono una bella coppia lei è Matteo… una di quelle coppie che non incontri tutti i giorni. – mi dice con solennità. – Lui è un ragazzo fantastico e lei è speciale… - mi dice a bassa voce, mentre Lucia davanti a noi scherza con Francesco imitando un pinguino.

- Sì… - ripeto intimorita, guardandomi intorno alla ricerca di qualcuno.

- … particolare più che altro... – continua fissando la ragazza che continua nella sua ridicola imitazione di un pinguino. - … ma non per questo si lascerebbe portare via Matteo dalla prima “bambolina” di passaggio. – conclude sorridendomi in modo decisamente falso.

Rimango in silenzio, e mi sento tremare di rabbia. Vorrei risponderle a tono perché trovo le sue parole cattive ed ingiuste,però non lo faccio ma mi limito a guardarmi intorno nella speranza che arrivi qualcuno ad intromettersi fra me e lei.

Contenta vedo arrivare Stefano che si dirige sicuro verso me e lei e sorrido fissandolo per evitare di dover guardare Serena. Anche lui mi fissa con il suo sorriso beffardo.

- Beh… visto che Eliana l’hai vista… è inutile dirti che lo stesso vale anche per lei e Stefano! – mi dice prima che lui ci raggiunga.

Questa volta mi volto a guardarla perplessa, ma lei si limita a sorridermi e muoversi per andare incontro a Stefano.

 

Entriamo nel locale, un pub particolare dalle atmosfere cupe che mi da l’impressione di trovarmi in una bettola del mille e settecento. Sulle pareti ci sono disegni inquietanti di lupi mannari che sbranano ogni sorta di cose: bambini in fasce, conigli di un bianco accecante, coppie in atteggiamenti intimi, vergini dalle lunghe chiome. E su una grande parete dietro ad un piccolo palco dove una band dall’abbigliamento metallaro si prepara a suonare padroneggia un a grossa luna piena argentea dietro all’ombra di un lupo mannaro che ulula al cielo.

Rimango sorpresa a guardarmi intorno, nonostante l’atmosfera cupa e minacciosa il locale è davvero molto bello.

- Ti piace? – mi sussurra Stefano all’orecchio mentre ci spostiamo verso il tavolo che ci è stato riservato.

- Sì è… - inizio a dire, ma lui m’interrompe.

- Non dire cose “pucciose” come bellissimo, carino o meraviglioso! – dice con tono ironico di rimprovero.

- … è… tosto! – dico dopo un attimo di esitazione e lui si mette a ridere.

Ci cominciamo ad accomodare al tavolo e faccio attenzione per finire il più lontano possibile da Matteo, Lucia e Serena. Finisco quindi per sedermi tra Danilo, che continua a fare i dispetti a Giulia, e Francesco, che non perde l’occasione per riempirmi di domande. Davanti a me che mi fissa sfacciato e mordace c’è Stefano. Lorenzo invece è seduto alla sinistra di Francesco riuscendo perciò fortunatamente ad inserirsi spesso nel terzo grado che mi fa l’amico, trasformandolo almeno per un po’ in una conversazione normale. In ordine Matteo, Lucia e Serena sono seduti dopo di lui e quindi a debita  distanza da me.

Nel frattempo sono arrivate altre quattro persone, un ragazzo dai capelli lisci in modo  innaturale e le movenze delicate, una tipa dai capelli corti e i movimenti mascolini e una coppia decisamente mal assortita: lui dall’aria malaticcia e infelice, lei sorridente e energica.

- Siete tutti? Volete ordinare? – domanda un cameriere che continua fastidiosamente ad ostentare il suo piercing sulla lingua.

- Mi sembra non manchi nessuno. – dice Serena guardandosi intorno, ma noto che viene fulminata da Giulia che si sbriga a precisare che in realtà non siamo tutti.

- Manca Diego. – dice timidamente.

- Manca Diego. – le fa il verso Danilo.

- Già è vero, non me n’ero accorto! – dice Francesco guardandosi intorno.

- Ordiniamo pure, lui arriva dopo. – s’intromette Lorenzo, poi si volta a guardare Matteo. – Mi sono ricordato di dirlo solo a te è? – aggiunge.

- Hai deciso che prendi? – mi domanda gentile Francesco.

- No, queste cose hanno dei nomi assurdi. – rispondo fissando il menu, mentre leggo cose del tipo: “sangue di neonato”, “nettare della passione”, “essenza di morte”.

- Prenditi lo zero cinquantaquattro. – mi consiglia Stefano divertito.

Controllo il menu per vedere a cosa corrisponde e arrossisco quando vedo che si tratta del “succo per vergini”.

Lui e Matteo cominciano a ridere e dopo un attimo d’imbarazzo mi unisco a loro contenta che almeno per un attimo tra noi tre si è creata l’atmosfera del forum, dove loro due mi prendono in giro per il mio “infelice” nick.

La serata continua decisamente bene, ci dividiamo tutti tra il tavolo e la pista davanti al gruppo che suona e ho tutto il tempo tra un “nettare della passione” e “essenza di morte” di fare la conoscenza dei miei nuovi amici, non più “virtuali” come ama chiamarli Fabiana.

La musica mi rimbomba nelle orecchie e per riuscire a parlare con i gli altri sono costretta ad urlare parecchio, il risultato è che assetata continuo a bere i drink dagli strani nomi senza pensare che l’alcol non mi fa mai un buon effetto.

Dopo il secondo nettare della passione e i vari assaggi da uno o dall’altro, mi sento decisamente tonta e quasi del tutto inibita.

- Io vado un attimo in bagno. – urlo all’orecchio di Matteo, senza rendermi conto che sia lui. Solo quando mi guarda leggermente imbarazzato, penso che il mio possa sembrare un invito a seguirmi.

- Vuoi che dica a Lu… a Giulia di accompagnarti? – mi domanda premuroso.

- No grazie… - rispondo. – …non sono ubriaca… - insisto quando mi accorgo che mi guarda un po’ perplesso.

- Ok. – risponde sorridendomi con dolcezza e mi sento felice alla vista di quel sorriso contagioso, che finalmente riesce a rivolgermi con naturalezza.

Mi dirigo verso il bagno, nel quale passo un buon quarto d’ora in fila. Quando riesco a raggiungere almeno il lavandino e lo specchio, mi bagno i polsi per rinfrescarmi un po’. Mi guardo allo specchi e vedo che ho gli occhi lucidi e due aloni rossi fuoco sulle guance.

“ Perfetto sembro Heidi! “ penso.

Quando esco dal bagno ho l’impressione che il locale si sia riempito ulteriormente e cerco a fatica di spostarmi verso il tavolo e gli altri ragazzi. Mi accorgo di quanto sia sciocca l’idea di riuscire a passare chiedendo “permesso” e comincio quindi a fare come tutti e gli altri a passare “investendo” le persone che mi ostacolano.

Mentre riesco a spostarmi con questo metodo, urto una ragazza ma non mi accorgo che questa a causa del mio colpo si è rovesciata addosso il drink che stringeva fra le mani.

- Ehi tu… stronza! – mi dice afferrandomi violentemente per un braccio.

- Cosa… - dico guardandomi intorno per capire chi mi ha bloccata e vedo una ragazza dai capelli neri e gli abiti bagnati fissarmi con rabbia.

- Guarda che hai fatto cogliona! – insiste questa stringendo sempre con più violenza il mio braccio.

- Mi spiace… - dico cercando di liberarmi dalla presa.

- Le spiace! – dice questa guardandosi intorno ironica. – Che cazzo vuoi che me ne freghi! – continua.

- Ti ripago da bere. – replico cercando di non sembrare spaventata, ma sono terrorizzata.

- Ehi stronza… ma l’hai visto come sono conciata? – risponde lei. – Mi ripaghi il drink e la maglia se vuoi, ma dopo che ti ho spaccato la faccia. – aggiunge avvicinandosi minacciosa.

Io cerco di allontanarmi, ma sento che qualcuno mi ostacola il passaggio.

- Ecco che succede a far entrare tipi come te in un posto così… che cazzo ci fa una poppante qui? – dice guardando verso di me ma rivolgendosi alle persone alle mie spalle, che capisco essere suoi amici.

Si avvicina minacciosa e la vedo alzare il pugno verso di me. Chiudo gli occhi ormai convinta di riceve un doloroso cazzotto, ma gli riapro dopo un po’ quando mi accorgo che non succede niente.

Mi guardo davanti e vedo la tipa dai capelli neri con il pugno teso in aria, questo è però bloccato dalla mano di un ragazzo che non riesco a vedere perché mi rivolge le spalle.

 

 

 

 

Uao… quasi non lo credevo possibile… un capitolo di ben quattro pagine! Spero almeno siano quattro pagine carine ;o)!!!

 

Ma come Morna… ora mi lasci curiosa e chi mi conosce sa che è un modo per torturarmi ç_ç! Comunque Lorenzo concordo, è insostituibile! Quanto al “tutto per un misero bacio”… sai com’è quando si è paranoici ;o)!

 

Hehehe Londonlilyt… ho praticamente cambiato la storia per “fregarti”… ahah scherzo ;o)! Insomma sta coppia… ahah… o lei è scema o lui non ti convince!

 

Ehi Hope… troppe domande sa! Non farle perché chiacchierona come sono finirei per raccontarti troppo… non vorrai mica rovinarti la storia ^_^ (guai a chi pensa “capirai!!!”).

 

Damynex… Lucia è solo all’oscuro di tutto e quindi si comporta in modo naturale e spigliato come suo solito! Chi “sa” che la vede strana… almeno credo! Comunque fatemi sapere come vedete i personaggi, che sono curiosa ;o)!

 

No Pesciolina04 è solo un po’ tonta! Sì certo che ce l’hanno… come mai sta domanda? Martina come hai visto fa l’università… quanto a tutti gli altri è sabato non si lavora! Hum se ho detto che era venerdì??? OPS!!! Martina e Lorenzo hanno ricevuto la tua domanda e rispondono con un… NO COMENT! Ahahah

 

Benvenuta Jessychan91… grazie per i complimenti! Spero continuerai a leggere, così mi farai sapere se ti piace o no anche il seguito! E magari se ti va specificami cosa ti piace e cosa no… che i suggerimenti fanno sempre comodo :o)!

 

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Capitolo 23
*** Angel! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO VENTITRE: Angel!

 

 

ore 23.20 del 28/10/2004

Mentre indisturbato il gruppo heavy metal continua a suonare sento la voce gracchiante del cantante risuonarmi nelle orecchie e il cuore pulsarmi al ritmo della batteria del batterista.

- E tu chi cazzo sei? – mi sembra di capire che urli la ragazza dai capelli neri, liberandosi il pugno dal ragazzo e strattonandolo violentemente.

Lui sembra perdere l’equilibrio e lo vedo barcollare verso di me, ma quando sembra che stia per cadermi addosso riesce riprendersi. Si rialza velocemente evitando di urtarmi, ma mi arriva così vicino che riesco a sentire il suo profumo che mi sembra di riconoscere in Angel. Percepisco però anche un forte odore di alcol.

Perfetto vengo difesa da un ubriaco “ penso, ma mi sento subito in colpa.

Un bel ubriaco però… “ mi ritrovo a pensare fissando le spalle del ragazzo che di schiena sembra essere molto carino.

- Ti ha chiesto scusa! – lo sento dire alla ragazza che continua a fissare sia io che lui in cagnesco.

- Fanculo… - risponde lei voltandosi alla sua destra e fissando un punto tra la piccola folla che si è formata intorno a noi.

Mi volto anche io a guardare da quella parte e vedo sbucare fuori un individuo che ha tutto l’aspetto di un giocatore di rugby. L’uomo, che sembra essere alto due metri e pesare più di cento chili, si dirige minaccioso dalla mia parte, ma vedo che il suo sguardo è rivolto verso lo sconosciuto che mi ha appena difeso.

- Fatti gli affari tuoi. – tuona al ragazzo che continua a darmi le spalle e che sebbene sia abbastanza alto, sembra un nanetto vicino al uomo.

- Purtroppo non pos… – replica il ragazzo senza esitare, ma non ha il tempo di concludere la frase che l’altro lo colpisce con un sonoro pugno.

Riapro gli occhi rapidamente quando sento qualcuno cadermi addosso, ma non faccio in tempo a bloccarmi e finisco a terra con il ragazzo che mi ha aiutato svenuto tra le braccia.

Urlo nel vedere che il sangue gli cola dalla bocca e non mi accorgo che qualcun altro è sbucato dalla folla e sta bloccando il “giocatore di rugby” e la ragazza dai capelli neri, che sbraitante urla di essere lasciata.

Tutti e quattro veniamo portati in una stanza privata del locale, dove qualcuno cerca di far rinvenire il ragazzo che mi ha difesa. Lo guardo svenuto sulla poltrona e mi ritrovo, stupidamente a pensare che avevo ragione: è il tipo che piace a me. Alto, spalle larghe, fisico robusto, capelli scuri, lineamenti “irregolari” e un adorabile fossetta sul mento.

- Vuole sporgere denuncia? – mi chiede il proprietario del locale, fissando me in modo ansioso e con disgusto la ragazza dai capelli neri e l’uomo.

- Io… a me non hanno fatto niente. – rispondo impaurita.

- Sì ma il suo ragazzo… - s’intromette il buttafuori che ha trasportato fin là il ragazzo che mi ha difesa.

- Ecco lui… noi… - cerco di spiegare, ma vengo bloccata da una voce alle mie spalle, mi volto e vedo il ragazzo seduto mentre con una mano si tiene il ghiaccio su viso.

- Lasciate stare, non ne vale la pena. – dice fissando deciso l’uomo che lo ha appena colpito.

- Come vuole. – risponde sollevato il proprietario del locale che penso temesse la decisione di una denuncia. – Accompagna fuori quei due… e assicurati che se ne vadano. – ordina ai buttafuori.

- Voi restate pure qui finché è necessario. – dice poi rivolgendosi a me e al ragazzo che continua a tamponare il viso con il ghiaccio.

Fisso la porta che si richiude dietro all’uomo e mi volto subito verso il ragazzo, lancio un urlo quando vedo che è di nuovo sdraiato perché temo sia nuovamente svenuto.

- Potresti evitare di urlare come una gallina? – dice bruscamente mettendosi nuovamente a sedere.

- Scusa… credevo… ti senti bene? Vuoi… vuoi che tenga io il ghiaccio? – dico ignorando il modo aspro con cui si è rivolto a me.

- No! – replica sollevando il braccio per bloccarmi. – Tieni le distanze… hai già fatto abbastanza per oggi. – aggiunge seccato.

- Mi spiace! – mormoro dispiaciuta.

- Sì? Avresti preferito beccarti il cazzotto? – mi domanda rimettendosi sdraiato.

- Io… veramente - cerco di replicare.

- Posso avere un po’ di silenzio? – protesta però lui prima che io possa dire qualcosa.

Lo fisso irritata, ma mi impongo di stare zitta, cercando di ricordarmi che si è appena beccato un cazzotto per difendermi, ma non riesco a non pensare a quanto sia sgradevole.

Scema io a pensare che sia carino… “ rifletto mettendomi seduta in un angolo della stanza.

Appena mi siedo però comincio ad urlare nuovamente, questa volta perché guardando l’orologio mi rendo conto che è passata quasi un’ora da quando ho detto a Matteo che sarei andata in bagno.

Senza avvisare il ragazzo che mi ha aiutata mi alzo velocemente e esco dalla porta immergendomi di nuovo tra la folla.

 

Mentre cerco di raggiungere il tavolo dove ci sono tutti gli altri, attenta a non urtare nessuno, sento qualcuno afferrarmi per un braccio e strattonarmi verso di se.

Spaventata cerco di liberarmi dalla presa, ma mi accorgo poco dopo che si tratta di Matteo.

- Dove eri finita? – mi dice. – Eravamo preoccupati per te… ti stanno cercando tutti. – lo sento urlare mentre mi trattiene per le braccia.

- Ecco… ero andata in bagno e… - inizio a dire ma lui mi blocca.

- Cos’è questo? Perché sei sporca di sangue? Che ti è successo? – mi domanda senza darmi il tempo di rispondere e noto, con vergogna, dall’espressione del viso che era preoccupato per me.

Io e Matteo raggiungiamo il tavolo, dove lentamente cominciano ad arrivare anche gli altri, che si erano divisi a cercarmi.

- Che ti è successo? – mi chiede preoccupato Lorenzo facendomi sedere.

Racconto l’accaduto a tutti quanti che rimangono ad ascoltarmi perplessi. Mi guardo intorno e vedo che Giulia e Lucia sono spaventante, Lorenzo e Matteo furiosi, mentre Serena sembra infastidita.

- Avevi ragione… non ti si può portare in giro! – mi dice Stefano con un sorriso canzonatorio.

- Vuoi andare via? – s’intromette Matteo fulminando Stefano e parlandomi con dolcezza, fin troppa considerando che ci guardano tutti.

- No… non serve. – rispondo imbarazzata perché temo che l’accaduto abbia fatto dimenticare a Matteo la presenza di Lucia.

- E il ragazzo che ti ha aiutata? – mi domanda Giulia.

Cazzo!!!  “ penso ricordandomi che sono scappata dalla stanza senza preoccuparmi di lui.

 

 

 

 

Ahah Pesciolina04… in un primo momento ho pensato che la volevi picchiare Martina! Poi ho capito… si vede che sono rinco @_@!!! Diego?!? O_o l’avevo dimenticato… ma allora è un vizio ;o) (sorriso smagliante)!

 

Londonlilyt eccessivo sto luogo? :o) Grazie dei complimenti!!! E concordo con la “suspense” finale… se il lettore poi è curioso come me sono a cavallo eheheh!

 

Jessychan91... Giglio pure pure avrebbe reagito… ma per Martina non ci sono speranze!!! Comunque grazie… e spero ti piaceranno anche i prossimi. Cercherò di farlo (passare da te)… ma in questo periodo non ho mai tempo :o( !!!

 

Benvenuta Winny… e davvero GRAZIE (me arrossisce)! Sono davvero contenta che la storia ti piaccia… spero continuerai a leggerla e a dirmi cosa ne pensi!

 

 

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Capitolo 24
*** Godai vs Diego! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO VENTIQUATTRO: Godai vs Diego!

 

 

ore 01.00 del 29/10/2004

Seduta sul tavolino del locale non riesco a smettere di pensare al ragazzo che mi ha difesa e che io ho mollato da solo nella stanza, mezzo ubriaco e ferito.

- Andiamo. – mi dice improvvisamente Lorenzo.

- Non serve andare via subito… sto bene. – rispondo, ma lui mi sorride.

- Non preoccuparti, non è colpa tua. – mi dice con gentilezza porgendomi la giacca.

Usciamo dal locale, la brezza fresca mi colpisce il viso e mi fa stare meglio, anche se sento le orecchie fischiarmi nel silenzio della notte.

- Come mai siamo già usciti? – domanda Francesco, ma nessuno sa bene il perché.

Camminando verso il parcheggio e Serena si avvicina a me,  mi volto verso di lei e vedo che mi guarda come fossi un esserino fastidioso e inutile.

- Mi ha chiamata Diego. – mi dice voltandosi a guardare avanti. – Ha chiesto se lo raggiungevamo fuori perché gli è successo di tutto venendo da noi. – continua fermandosi e voltandosi di nuovo verso di me.

- Pensa… dice che mentre cercava di raggiungerci al tavolo, qualcuno ha urtato una ragazza rovesciandole addosso mezzo cocktail, mentre l’altro mezzo è finito addosso a lui! – spiega mentre mi fissa decisa con aria sprezzante e divertita. – Dopo aver cercato di scrollarsi quella roba da dosso ha visto che quella che si è beccata mezzo cocktail voleva… giustamente… spaccare la faccia all’altra. – continua seria.

Inizio a capire cosa mi stia dicendo e sento il sangue gelarmi nelle vene, cerco di dire qualcosa ma lei m’interrompe.

- No… aspetta non è finita! – dice senza darmi il tempo di parlare. – Lui… stupidamente… non se l’è sentita di lasciare che la ragazza venisse picchiata e si è intromesso. – continua spietata. 

Cazzo… cazzo.. cazzo… “ continuo a ripetermi pensando al ragazzo che ho abbandonato solo nella stanza.

- Beccandosi così un cazzotto da un energumeno. – insiste. – La cosa peggiore è che la ragazza che ha aiutato non si è neanche presa la briga di aiutarlo, ma se n’è andata lasciandolo solo, ferito, sporco e più puzzolente d’alcol di un ubriacone. – conclude trionfante.

- Ti senti bene? – sento chiedere da Giulia ma non capisco che parla con me e non le rispondo.

- Stai bene Martina? Sei così pallida. – insiste e nel sentire il mio nome mi volto a guardarla. Ha l’aria perplessa, ma appena le sto per rispondere vedo la sua espressione tramutarsi in uno splendido sorriso a trentadue denti.

- Diego! – dice sorridente e a mio avviso leggermente emozionata.

Sento che anche gli altri si voltano a guardare dalla parte in cui si dirige Giulia e dicono il nome del ragazzo, sorpresi nel vederlo.

- Già… Diego! – sento dire anche da Danilo, che ha però tutta l’aria di non essere ne sorpreso ne tanto meno contento di vedere il ragazzo. – Sei un po’ pallida! – mi dice mentre restiamo solo io e lui, perché gli altri hanno tutti raggiunto il nuovo arrivato.

- Fa freddo. – rispondo cercando di dare un po’ di senso alla mia risposta.

Lui non risponde, si limita a guardare di sfuggita verso il resto del gruppo con l’aria un po’ assente. Cerco di capire dove si rivolga il suo sguardo e noto che fissa Giulia. La ragazza sorride con dolcezza verso un ragazzo dai capelli neri e i vestiti sporchi e sgualciti.

Sto per chiedere qualcosa a Danilo, ma vengo preceduta da lui.

- Perché ti guardano tutti in quel modo? – domanda fissando ora io ora loro.

Mi giro di scatto e vedo che gli altri mi scrutano con aria diffidente, tutti tranne Stefano che come al solito mi guarda in modo canzonatorio, sembra non essersi mai divertito tanto. Mi sento arrossire dalla testa ai piedi.

A testa bassa mi avvicino a loro, pensando che tra tutte le cose stupide che ho fatto nella mia vita, questa sia decisamente tra le più idiote! Resto in silenzio aspettando che Diego mi mandi a quel paese, ma non mi dice niente. In realtà non si scomoda neanche a guardarmi, continua a parlare con gli altri come se non fosse successo niente e mi accorgo che l’indifferenza che mi “dedica” è peggiore di qualsiasi offesa che mi avrebbe potuto rivolgere.

Mentre lo sento palare con Serena e Giulia lo guardo di sfuggita dall’alto al basso, è poggiato su di macchina nera metallizzata e vedo che tiene un piede a terra e l’altro sul paraurti dell’auto. La camicia blu, leggermente macchiata, è abbottonata solo fino al penultimo bottone, mettendo ancora più in evidenza il torace ampio. Salgo ancora con lo sguardo e scruto la graziosa fossetta tra il labbro inferiore e il mento, le labbra regolari, il naso leggermente storto, fino ad arrivare agli occhi, che incrociano i miei per un attimo procurandomi un anomalo contorcersi del mio stomaco.

- Qualcosa non va nella mia faccia? – lo sento chiedermi.

Non rispondo ma mi limito a distogliere imbarazzata lo sguardo da lui.

- E così tu sei Martina… - continua fissandomi. – …di solito non amo le conoscenze virtuali, ma ti preferivo come Giglio… eri più innocua. – aggiunge con tono derisorio provocando le risate generali.

Cerco di ridere anche io, ma riesco a tirare fuori solo un sorriso forzato.

- Vedete che ho ragione, ciò che è virtuale meglio che resti tale… la realtà è sempre deludente. -  insiste provocando questa volta la risata solo di Serena e strappando un sorriso indeciso a Giulia.

Io alzo lo sguardo e furiosa lo fisso con aria di sfida.

Avrò anche fatto una cazzata… ma chi cazzo si crede di essere questo? “ mi domando infuriata, cercando di capire com’è possibile che questo ragazzo così sgarbato sia lo stesso che mi faceva fremere nell’attesa delle sue mail di risposta.

- Adesso non esagerare Diego, non sei gentile. Credo che Martina sia già abbastanza dispiaciuta! - s’intromette Lorenzo.

- A me non sembra tanto dispiaciuta! – replica lui scrutandomi. – Anzi… non l’ho sentita neanche scusarsi… comunque non serve! - aggiunge divertito distogliendo lo sguardo e voltandosi.

- Perché non andiamo… - comincia a dire Matteo, ma io lo interrompo.

- Perché non mi dai un pungo? – mi sento dire. – Così siamo pari! – aggiungo risoluta.

Sento Lorenzo ridere nervoso.

- Dai Martina… Diego scherzava! – mi dice avvicinandosi a me.

- Io no! – replico. – Mi sentirei meglio… non mi va di essere in debito con lui. – insisto.

- Allora andiamo a prendere i cornetti… - cerca di nuovo di dire Matteo, ma questa volta ad interromperlo è Diego.

- Hai ragione… farebbe stare meglio anche me! – mi dice voltandosi di nuovo a guardarmi e piazzandosi davanti a me.

- Diego… - lo sento chiamare da Giulia.

Ma lui è già pronto a sollevare il braccio in alto, infatti fissandomi sicuro mi punta contro il pugno che scaglia con decisione verso di me. Per la seconda volta nella serata chiudo gli occhi in attesa del colpo, ma anche questa volta non sento arrivare niente.

Riapro gli occhi impaurita e vedo di nuovo un braccio disteso a pugno chiuso a pochi centimetri da me, questa volta niente lo blocca ma è sospeso a mezz’aria. Dietro un ragazzo dagli intensi occhi marroni mi fissa tra l’annoiato e il beffardo.

Mentre cerco di capire perché se non mi ha colpito Diego resti fermo in quella posizione, sento qualcosa colpirmi la fronte.

Urlo, questa volta di dolore e mi porto le mani ala fronte per massaggiarmi il punto in cui il ragazzo mi ha colpito con una schicchera.

- Perché non l’hai colpita? – domanda Serena ridendo.

- Mi sono accorto che il cazzotto che mi sono beccato non è colpa sua! Quella tipa non l’avrebbe mai picchiata… non c’è gusto a picchiare una che rimane paralizzata ad aspettare il colpo senza neanche cercare di evitarlo. – spiega il ragazzo all’amica. – Insomma avrei benissimo potuto farmi gli affari miei. – conclude divertito.

Resto con le mani all’altezza della fronte a guardarlo confusa, indecisa su cosa dire e fare quando lui mi si avvicina e poggia il resto del suo ghiaccio sulla mia testa.

 

 

 

 

Beh Jessychan91… se proprio devi essere salvata fallo con stile no ;o)! Comunque non bello… ma il tipo di Martina! Osservazione sciocca, ma non voglio che pensiate a lui come i principi azzurri  delle favole: tutti stupendi e meravigliosi :o)! Allora appena ho un po’ di tempo vedrò di andare a leggere qualcosa… non un poesia però… non vado pazza per le poesie e quindi non sarei neanche brava a commentare!

 

LeftEye… nel senso che non si capisce niente o nel senso che come sa combinare guai Martina sono capaci in pochi???

 

Kagome13 BENVENUTA e GRAZIE! Sono contenta che la storia piaccia anche a te e spero che continuerà a piacerti… se però mi anticipi di nuovo ti picchio! Ahah scherzo… come vedi sto capitolo ti ha dato ragione ;o)! Continua a dirmi cosa ne pensi.

 

Grazie Londonlilyt trovi Martina imbranata? Dovevi leggere una mia storia precedente per ora accantonata… la protagonista di questa storia in confronto è una persona decisa e sicura di se! Detto ciò puoi solo immaginarti quanto sia maldestra io :o)… pensa nei miei miseri tre giorni a Londra non ho potuto fare a meno di esibirmi in una delle mie famose cadute ahah! Senza contare che visto che è da dicembre che non mi spalmo a terra i miei amici iniziano già a fare scommesse su quanto resisterò ancora ç_ç!

 

Pesciolina04… prenditela con la commentatrice sotto (qui sopra), è lei che mi ha consigliato che terminare i capitoli così aiuta ad invogliare il lettore a proseguire la storia ;o9! Grazie per il complimento… spero continui a migliorare, voi però ditemi se invece fa il contrario! Come avrai letto… alla tua domanda avevano già risposto Kagome13 e Morna ;o).

 

Winny… e di che! Grazie a te che continui a leggere e commentare! Spero che ora la tua curiosità sia soddisfatta… ma spero anche ce ne siano di nuove!

 

Morna… figurati! Ti ringrazio io perché continui a commentare… da lettrice, anche io so come è difficile stare dietro a le storie e commentare sempre! Sono però contenta che sei tornata, i tuoi consigli mi sono molto d’aiuto… anzi se ti va di dirmi quali sono le frasi “goffe” mi faresti un grande favore! Ah brava… mi hai beccata anche tu sul “l’angelo salvatore” ;o)!

 

 

 

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Capitolo 25
*** Sguardi! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO VENTICINQUE: Sguardi!

 

 

ore 1.58 del 29/10/2004

Restiamo ancora per un po’ a chiacchierare fuori dal locale e quando siamo rimasti solo io, Lorenzo, Matteo, Lucia e Diego decidiamo di spostarci a casa di Matteo al caldo. Arriviamo a casa del ragazzo dopo venti imbarazzanti minuti in macchina sola con lui e Lucia, addolciti solo dal pensiero che l’alternativa era quella di andare in macchina di Diego.

A casa di Matteo continuiamo a bere e chiacchierare fino a notte fonda, in realtà lo fanno  soprattutto loro, io mi limito a restare ad ascoltare in silenzio studiando ora uno ora l’altro.

Nonostante l’impatto iniziale mi accorgo che Diego è proprio come me lo ero immaginata leggendo sul forum, il ragazzo che coincide alla perfezione con il mio uomo ideale.

Divertente, intelligente, furbo, simpatico e stronzo quanto basta, oltre che carino e dallo sguardo terribilmente provocante.

Perfetto… tranne per il fatto che deve odiarmi!!! “ penso senza accorgermi che lo so fissando.

- E tu? Non hai niente da dirci? – mi chiede mentre continuo ad osservarlo.

Distolgo lo sguardo e non rispondo visto che non ho la minima idea di cosa stiano parlando.

Lui mi guarda perplesso, sicuramente pensando che sono una scema.

- Va beh… - dice Lucia poco dopo. – Noi andiamo a dormire. – dichiara mentre si alza e porge la mano a Matteo.

Senza volere mi giro verso di loro e gli guardo di sfuggita un po’ malinconica.

- È inutile sperare… certe persone non si lasceranno mai! – sento dire improvvisamente da Lorenzo mentre mi fissa serio ma assente.

Sento il sangue gelarmi nelle vene, alzo lo sguardo verso Lucia pronta ad ascoltare le sue parole di rimprovero, ma mi accorgo subito che la ragazza non ha niente da dirmi e  fissa Lorenzo con aria dispiaciuta.

- Ha bevuto parecchio. Portiamolo a letto. – dice Diego mentre si alza verso l’amico.

Lui e Matteo aiutano Lorenzo ad alzarsi e lo portano nella camera in cui il ragazzo dovrà dormire.

Io resto seduta sul divano a chiedermi di cosa stava parlando Lorenzo. E mentre sono immersa nei miei pensieri non mi accorgo che Diego è tornato indietro e sedutosi davanti a me mi fissa incuriosito.

Distratta mi volto verso di lui e non riesco a non cominciare a ridere quando noto che ha il viso gonfio e che la parte destra sopra il labbro comincia a diventare violacea.

Lui capisce subito cosa mi faccia ridere e mi fissa fingendosi offeso.

- Forse dovresti metterci ancora un po’ di ghiaccio. – dico mentre non riesco a smettere di ridere.

Lui non risponde ma continua a fingersi offeso guardandomi con superiorità. Mi giro quindi verso il tavolino e prendo una delle bottiglie di birra ancora chiuse. Delicatamente l’appoggio sulla guancia gonfia del ragazzo che resta in silenzio e mi fissa intensamente.

Mentre muovo con dolcezza la bottiglia sul viso ragazzo mi accorgo del suo sguardo e mi sento arrossire.

- Allora meglio la realtà o la virtualità? – mi chiede senza distogliere lo sguardo.

- E’ ancora presto per decidere. – mi sento rispondere in modo malizioso.

Lui mi sorride e la sua fossetta sulla guancia si fa più evidente.

- Hai sonno? - mi chiede dopo un attimo in cui rimaniamo in silenzio a fissarci.

- No. – rispondo subito sicura di non volermi spostare da quel divano dove sto comodamente seduta, mentre continuo a muovere con delicatezza la bottiglia sul suo viso.

Dopo un po’ mentre sono ancora intenta nel mio compito d’infermiera, Diego alza la mano e la poggia sopra la mia, bloccando la bottiglia ormai calda sulla sua bocca. In quella posizione la camicia leggermente sbottonata lascia intravedere il torace, dal quale spunta una piccola cicatrice all’altezza del petto. Senza volere lascio cadere lo sguardo su di essa e sempre senza rendermi conto la fisso sofferente.

Il ragazzo accortosi del mio sguardo scosta rapidamente la mia mano dal suo viso e si alza rapidamente.

Imbarazzata rimango immobile indecisa se sia il caso di scusarmi o meno, solo ora mi rendo conto della gravità delle mie azioni visto ciò che Diego ha appena passato.

- Devo andare a casa. – mi dice evitando il mio sguardo colpevole.

- Matteo ti ha detto che puoi restare qui… è tardi. – cerco di dire con la voce spezzata.

- Senti, chiedimi pure quello che vuoi. Mi da fastidio quando la gente mi guarda con imbarazzo… e soprattutto con pietà. – mi dice lui fissandomi con rabbia.

Spaventata non rispondo ma cerco di cacciare inutilmente in dentro le lacrime.

- Se ti metti a piangere me ne vado. – insiste lui andando verso la porta.

- Mi sento in colpa. – dico a testa bassa.

- Perché? – mi domanda lui infastidito.

- Tu… - comincio a dire ma vengo interrotta da un sonoro singhiozzo. – …e per colpa mia ti sei pure beccato un cazzotto… - cerco di continuare ma scoppio, come al mio solito, a piangere.

- Guarda che non sono un invalido. – mi dice lui e fortunatamente mi accorgo che non sembra più arrabbiato.

- Però… - cerco di dire.

- Ok… sono stato male… tanto… - mi comincia a dire Diego a fatica. - Ho passato un periodo davvero pesante, ma adesso sto bene. – continua serio, in piedi davanti a me.

Io non lo guardo ma come una scema tengo la testa bassa cercando di cacciare indietro le lacrime.

- E se c’è una cosa che non sopporto è la gente che mi guarda con pietà! – aggiunge prima di inginocchiarsi vicino a me e sollevare il mio viso con una mano.

I suoi occhi marroni mi scrutano gravi cercando di catturare il mio sguardo e io non potendo evitargli lo fisso impacciata.

Mentre siamo in quella posizione cerco di non mostrarmi dispiaciuta per lui, ma nonostante le sue parole non riesco a non pensare a ciò che ha passato, alle cose che mi ha raccontato.

- Io vado. – mi dice con un tono di voce che mi fa capire che non posso chiedergli di restare.

 

 

 

 

Prima di rispondervi volevo salutarvi tutte… e scusarmi per la mia prolungata assenza (come al solito guai a chi dice “quale assenza” ^_^’)!!!

Avrei dovuto portarmi avanti con il lavoro visto che EFP aveva dei problemi, ma è stato davvero impossibile a causa dei miei impegni! L’ispirazione sembra un po’ tornata (anche se ci saranno un sacco di e(O)rrori)… perdonatemi ma già è tanto che riesco a scrivere, mettermi a controllare è proprio impossibile ç_ç!!!

Va beh tutto ciò per dire anche che spero di riprendere il ritmo di un aggiornamento a settimana, ma dubito che ci riuscirò ;o)… comunque spero il capitolo vi piaccia e fatemi sapere!!!

 

Jessychan91 scusa ma come puoi leggere sono incasinata fino al collo… un giorno però prometto di mantenere la promessa di un commento ;o)! Non l’ha decisamente chiesto lei… però ammettiamolo non è stata carina a mollarlo là così *_*”!

 

Londonlilyt in ogni storia che si rispetti c’è un personaggio antipatico… “Come? La mia allora non ne aveva bisogno???” :o( ahaha… scherzi a  parte sì comincio ad odiare anche io Serena. Quanto a Diego come puoi leggere mi sa che Martina a lui farebbe del altro :op!!!

 

Pesciolina04 ç_ç mi hai distrutto Martina in SEI misere righe! Sul fatto del cazzotto concordo… ma ti giuro che io quando mi facevano giocare a calcio e arrivava la palla chiudevo gli occhi e restavo immobile ahah una vera FIFONA!!! Ti ho accontentato un po’ su Diego? Fammi sapere se sei orientata sul negativo o positivo con lui ;o)!

 

Morna non ho capito di che pezzo parli… chi sta dietro a Diego e quando O_O??? Comunque grazie per gli aiuti appena posso vado a correggere (sicuramente ti ringrazierà la mia beta quando arriverà al 24 capitolo)! Puoi farmi solo un favore? La prossima volta mandami una mail per le correzioni ok? Non è che non voglio che me le fai “pubblicamente”, ma appesantiscono lo spazio recensioni. Fai notare “pubblicamente” che ci sono diversi errori e che mi hai inviato le modifiche, però per le correzioni vere e proprie mandamele via mail. GRAZIE!!! Ah presa dai miei eOrrori non mi hai detto che ne pensavi del capitolo al di là di quello ;o)!  

 

    

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Capitolo 26
*** Illusioni!!! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO VENTISEI: Illusioni!!!

 

ore 1.58 del 29/10/2004

Sento la porta sbattere alle mie spalle e rimango sola nel silenzio. Mi guardo rapidamente intorno e mi alzo velocemente all’inseguimento di Diego.

Lo trovo dentro l’ascensore che si sta chiudendo e lui mi guarda come stupito di vedermi là. Infilo rapidamente la mano mentre si stanno chiudendo le porte e quando queste si aprono entro dentro continuando a fissare Diego negli occhi.

Lui non dice una parola, ma si limita a fissarmi con i suoi occhi intensi.

Anche io lo fisso e persa nei suoi occhi mi avvicino a lui lentamente, affondo la mia mano sul suo petto accarezzando con delicatezza la sua cicatrice. Lui mi blocca afferrandomi il braccio con decisione ma mi libero dalla sua presa e lo bacio con passione.

- Martina… Martina!!! – sento una voce chiamarmi da lontano.

Mi costringo ad aprire gli occhi e mi ritrovo davanti al viso tondo e sorridente di Lucia.

Con gli occhi ancora assonnati mi guardo intorno confusa cercando di capire cosa sia successo e chiedendomi dove sia Diego.

- Ti senti bene? Ti sei addormentata sul divano… sarai a pezzi. – continua a parlarmi Lucia.

La guardo sempre confusa e capisco, mi ricordo di Diego che se n’è andato, ricordo di essere rimasta ferma al buio a capire cosa fosse successo, ricordo di essermi addormentata là. E soprattutto ricordo di aver fatto uno strano sogno, o meglio capisco di aver immaginato cosa sarebbe successo se fossi una tipa sicura di me capace di affrontare le situazioni.

Mi avvicino alla cucina, dopo una lunga doccia rilassante, dove si trovano Lucia, Matteo e Lorenzo che fanno colazione. Parlano sottovoce e non posso fare a meno di restare in silenzio ad ascoltare.

- Fortuna che c’era soltanto Diego, che comunque la pensa come noi su di lui! – mi sembra che ha parlare sia Matteo, ed ho l’impressione che stia rimproverando qualcuno.

- Non m’importa cosa pensate di lui, è un nostro amico e quindi una cosa del genere non dovresti neanche considerarla e non m’importa quanto tu dici di amarla. Fattela passare. – sento dire da Lucia, sembra arrabbiata.

- Hai visto come la tratta? – replica Lorenzo, o almeno mi sembra sia lui a parlare.

- La tratta come lei si lascia trattare! – dice un’altra voce maschile, quella di Matteo.

- Lui la ama… è solo il suo modo di fare! E comunque lei lo ama… e parecchio anche! – insiste Lucia, ma ora la sua voce non sembra più arrabbiata ma solo dispiaciuta.

- Anche io la amo! – replica una voce maschile, che a questo punto sono sicura sia Lorenzo.

- Dovresti smetterla di pensarci e guardarti intorno… - continua Lucia. – Guarda Martina è così carina! – aggiunge e capisco dal tono della voce che sta sorridendo.

Arrossisco violentemente ma rimango immobile,  voglio sentire la risposta.

- Martina… - sento dire da Lorenzo, ma viene interrotto.

- A proposito dov’è? Non sento l’acqua da un bel po’! – dice Matteo impedendo all’amico di continuare.

Cazzooooo! “ – penso cercando di trovare il modo di allontanarmi senza farmi sentire perché immagino che qualcuno stia venendo a cercarmi in quanto sento il rumore di una sedia che si sposta.

Non so come cammino all’indietro senza far rumore e mi siedo velocemente sul letto afferrando al volo la spazzola che avevo appoggiato poco prima sul comodino e comincio a spazzolarmi i capelli.

- Ah sei qui! – mi dice Lucia affacciandosi nella stanza poco dopo. – Sbrigati o si mangiano la tua colazione. – aggiunge gentile.

- Sì eccomi! – rispondo cercando di nascondere il fiatone.

- Ti aspettiamo. – aggiunge lei prima di allontanarsi.

Tiro un sospiro di sollievo per essermela cavata, e mentre poggio la spazzola di nuovo sul comodino cerco di elaborare quello che ho sentito e capire di chi parlavano.

Mentre mi alzo ripenso a Lorenzo il giorno prima, quando ubriaco aveva detto: è inutile sperarci… certe persone non si lasceranno mai! In quel momento pensavo parlasse di me e Matteo, ma capisco ora che si riferiva a se stesso, solo non riesco a capire di chi è innamorato.

- Diego? – mi chiede Lucia prima ancora che io mi renda conto di essere arrivata in cucina.

La guardo imbarazzata chiedendomi se ci abbia visto la sera prima e balbetto qualcosa in modo confuso sul fatto che subito dopo che loro sono andati a letto lui sia tornato a casa.

Rimaniamo per un attimo in silenzio e a disagio guardo verso Lorenzo nella speranza che lui trovi qualcosa di spiritoso da dire, ma quando mi giro verso di lui mi accorgo che mi sta guardando come per valutare qualcosa.

Non posso fare a meno di arrossire violentemente quando mi sfiora il pensiero che stia ripensando a ciò che gli ha detto Lucia poco fa su di me.

 

 

 

Piccola premessa prima di rispondere… prima di tutto CIAO!!! Chiedo scusa per la prolungata assenza, ma tra una cosa e l’altra è andata così… da una parte spero che nessuno sia rimasto ad aspettare invano il seguito della storia, ma dall’altra spero di ritrovare i miei “lettori” J!!!

Seconda cosa, vorrei dirvi che ora si torna alla pubblicazione settimanale ma non è così! Purtroppo credo ci vorrà un bel po’ prima di continuare visto che mi sto per preparare ad un’esperienza STUPENDA che ahimè non mi permetterà di scrivere per un po’! Spero però che tale evento mi porti un sacco d’ispirazione in modo da riprendere questa storia e cominciarne molte altre… comunque GRAZIE a chi leggeva, a chi legge e a chi leggerà!!!

 

Londonlilyt GRAZIE… per i commenti e per TUSAICOSA ;o)!!! Anche a me Diego piace molto… spero solo di non rovinarlo per questo. Di solito se un personaggio mi piace tendo a renderlo simile all’uomo dei miei sogni… solo non riesco a capire perché questo fantomatico principe azzurro esca fuori sempre scemo ed antipatico O_O!!! Carina l’idea dello SGANCIA… solo che conoscendo Stefano posso solo immaginare i duemila modi cattivi che troverebbe per rispondere alla piccola Martina.

 

GRAZIE anche a te Pesciolina04… anche tu per SAI COSA hehe! Non ti preoccupare, non importa cosa accada, quanto passi o dove siamo… IL NOSTRO PROGETTO RESTA E ANDRA’ AVANTI PRIMA O POI… sarà solo più POI che PRIMA!!! Quanto alla storia, cercherò di rendere Martina un po’ più simpatica hai tuoi occhi…

 

Morna GRAZIE anche a te per i suggerimenti… scusa se ancora non ho rivisto il pezzo di cui mi parlavi ma davvero non ho avuto tempo! Pensa ce la beta mi ha già corretto i primi sei capito ma ancora non gli sistemo… sono un disastro. Diego un macho… lo aggiungerò allo scemo e antipatico ahah. Sì mi sa che Lorenzo è più alla mano, ma come avrai letto ha il cuore già occupato… riuscirà (o vorrà) Martina liberarlo???

 

p.s. se il capitolo fa schifo prendetevela con il fatto che sono arrugginita :op!!!

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Capitolo 27
*** Problemi di misure!!! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO VENTISETTE: Problemi di misure!!!

 

 

ore 14.00 del 29/10/2004

Usciamo dopo aver fatto una sostanziosa colazione e una volta fuori dall’edificio di casa di Matteo l’aria fresca mi colpisce facendomi tremare leggermente, mi blocco per un attimo a rimpiangere il mio caro vecchio maglione di lana che non ho voluto mettere a favore della nuovissima e graziosa maglia di cotone verde acido che si abbinava perfettamente con i pantaloni nuovi e mi stringo nella giacca.

 - Fa più freddo qui è… - mi dice Lorenzo poggiandomi il braccio sulla spalla e carezzandomi con la mano come per scaldarmi dopo essersi accorto che ho i brividi.

Arrossisco per il suo gesto ripensando ancora alle parole di Lucia, ma come al solito per mia fortuna nessuno se ne accorge, quindi lo guardo sorridendo come per ringraziarlo del gesto.

Camminiamo per un po’ verso il punto d’incontro con gli altri e comincio a pensare con disagio che Lorenzo non ha nessuna intenzione di spostarsi dalla mia spalla, con Diego non è successo niente ma so che mi sentirò imbarazzata a presentarmi davanti a lui così avvinghiata a Lorenzo.

Cerco di pensare a come liberarmi dalla presa del ragazzo e credendo di aver trovato la soluzione perfetta fingo di starnutire abbassandomi per liberarmi dal suo braccio.

- Povera piccola pure il raffreddore ti sei beccata! – mi dice in tono scherzoso mentre mi sto rialzando. – Vieni qui che ti scaldo. – aggiunge cingendomi per la vita.

- Lor… - cerco di dire ma mi azzittisco subito per l’imbarazzo di trovarmi a pochi centimetri da lui… - “cavolo è davvero carino” – penso mentre evito di rialzare il viso altrimenti mi ritroverei all’altezza della sua bocca.

- Coffcoff… - sento qualcuno tossire forzatamente.

Mi giro di scatto e mi ritrovo davanti a tutta la compagnia della sera prima e in più Eliana, che con  i jeans stretti infilati negli stivali marroni un cappottino di lana avana e i capelli sciolti sembra ancora più bella del giorno prima.

Mentre ancora smarrita tra le braccia di Lorenzo cerco tra di loro Diego, chiedendomi cosa stia pensando davanti a questa scena, sento Lorenzo distaccarsi da me come se fino ad ora avesse stretto a se qualcosa di sgradevole.

Lo guardo infastidita per il suo comportamento e noto che anche l’espressione del suo viso è cambiata, cerco di capire a chi è rivolto il suo sguardo ma mi distraggo quando vedo Diego. È in piedi dietro a Danilo e chiacchiera animatamente con Francesco e Giulia ignorandoci del tutto.

- Ciao… allora ti piace qua? O non vedi l’ora di tornare a casa? – mi dice Eliana avvicinandosi a me e ubriacandomi con il suo profumo, logicamente delizioso.

- No… mi… mi piace molto. – balbetto come una scema, ma non posso fare a meno di sentirmi a disagio vicino a lei visto quanto è  bella. 

“Come cavolo fa a stare con Stefano?” – mi chiedo.

 - Il problema è la compagnia. – s’intromette Diego senza neanche guardarmi ma sorridendo divertito a Eliana.

- Parla per te! – replica Stefano. - Semmai questo lo dobbiamo dire noi di lei. – aggiunge poi con il suo solito tono di sfida.

- Grazie… - rispondo offesa facendo la linguaccia a Stefano. – Però hai ragione… parla per te! – aggiungo rivolgendomi, forse un po’ troppo acida, a Diego. Rimango poi in attesa di una sua risposta velenosa, ma mi fa arrabbiare ancora di più ignorandomi.

- Dove andiamo? – chiedo ad Eliana.

- Stefy ci porta ad una mostra di opere orientale che ha trovato su internet. – risponde lei con voce suadente, ha persino una bella voce penso senza riuscire a smetterle di sorridere come un’idiota.

- Quante volte ti ho detto di non storpiare il mio nome con diminutivi cretini oltretutto? – s’intromette il ragazzo con tono per niente gentile o ironico, ma soltanto scortese.

- Scusa… è che… - si scusa subito Eliana con fare colpevole cercando di giustificarsi, ma lo sguardo di lui la blocca.

- Problemi di misure… Stefy? – replico io terribilmente infastidita dalla scenetta a cui ho appena assistito.

Rimangono tutti per un attimo in silenzio, silenzio che viene spezzato da Lorenzo, che ride in modo eccessivo alla mia battuta, mentre sento lo sguardo di Stefano perforarmi da parte a parte e noto che Diego mi guarda tra il curioso e l’affascinato.

- Giulia non mi hai detto come ti è andato l’esame dell’altro ieri? – sento dire da Lucia improvvisamente ad alta voce, chiaramente per spezzare il silenzio che si è creato intorno a noi quattro.

- E dove si trova la mostra? – domando a Eliana per spezzare l’imbarazzo creatosi.

- Siamo quasi arrivati. – mi risponde sbrigativa senza guardarmi. – Scusami… - aggiunge staccandosi dal mio braccio, ed ho per la seconda volta l’impressione quando mi lascia andare che si sia accorta di avere vicino qualcosa di disgustoso. 

Lorenzo che ancora ride mi si avvicina e mi da una lieve pacca sulla spalla, capisco essere il suo modo di complimentarsi per la risposta di prima e noto che anche Stefano lo capisce, dopo averci guardato con astio si avvicina a Eliana e cingendola per la vita la tira a se e la bacia in modo passionale e violento piazzandosi proprio davanti a me e Lorenzo.

In quel momento mi rendo conto di cosa e chi parlassero stamattina Lucia, Matteo e Lorenzo. Mentre i due si baciano davanti a noi vedo il sorriso di questo ultimo cancellarsi improvvisamente dalla suo viso e fissare ammutolito la scena davanti ai suoi occhi.

Incurante del fatto che non sono certo all’altezza di competere con Eliana e di cosa possano pensare Diego e gli altri, prendo il braccio di Lorenzo e me lo appoggio sulla spalla sorridendogli.

- Freddo! – dico con complicità senza aggiungere niente.

Lui prima mi guarda perplesso poi mi sorride divertito, probabilmente per la stupidità del mio gesto, ma mi schiocca un sonoro bacio sulla guancia sussurrandomi “grazie”. Contenta di avergli fatto tornare il sorriso non mi accorgo che Diego si era avvicinato a me con l’intenzione di dirmi qualcosa.

 

Rimango incantata davanti agli oggetti esposti nella mostra, soprattutto dai quadri di pittori con nomi assurdi che sembrano proiettarti negli angoli più disparati dell’Asia. E mentre giro distratta tra quel turbinio di colori sento qualcuno arrivarmi alle spalle.

- Non fingere ti trovare la cosa interessante… - mi sussurra all’orecchio quello che dal tono capisco essere subito Stefano. - …tanto lo sappiamo che t’interessi solo ad altri tipi di arte. – aggiunge avvicinandosi ancora di più a me tanto da sentire uno sgradevole brivido freddo percorrermi la schiena.

- Ha parlato il cervellone… - rispondo girandomi e allontanandomi da lui.

- Mica lo so se te l’ho do il film sa… ti stai comportando troppo male. – replica lui fissando il quadro che abbiamo davanti.

- Il film… - strillo portandomi una mano alla bocca.

- Sccccc!!! – mi fa lui guardandosi intorno.

- Me n’ero dimenticata. – dico a bassa voce. – Molla! – aggiungo allungando le mani verso di lui.

Stefano mi guarda con aria di superiorità e invece del libro mi prende la mano.

- Oltre che nana hai anche le mani da bambina, sono piccolissime. – dice rigirandosi le mie mani tra le sue.

Le confronta con le sue mettendo palmo a palmo e ho la fastidiosa sensazione che stia facendo lo scemo con me, ma penso ad Eliana e mi dico che è impossibile.

- Dove sono gli altri? – chiedo impacciata cercando di liberarmi della sua mano.

- Minuscole. – continua ignorando la mia domanda. – Va beh che le mie sono più grandi della media… come tutto del resto! – continua imperterrito e sento di nuovo lo sgradevole brivido gelido percorrermi la schiena.

- Scema! – dice dopo un attimo lasciandomi la mano e lasciandomi là come un’idiota continuando a chiedermi se era serio o voleva solo prendersi gioco di me e replicare la battuta di poco prima.

Cerco di riprendermi un attimo dal fastidioso effetto che mi ha fatto Stefano e comincio a camminare verso le altre stanze alla ricerca degli altri.

Mentre cammino veloce passando tra gli oggetti che ho già visto mi guardo intorno per cercare qualcuno del gruppo, vedo subito Francesco davanti a delle strane sculture ma mi allontano in fretta cercando di non farmi vedere. Ancora di più del brusco modo di fare di Stefano non sopporto le cento domande che lui riesce a farmi in meno di dieci minuti.

Cammino velocemente per scappare al ragazzo e non mi accorgo di essere entrata in una stanza in cui non sono ancora stata. Appena mi accorgo dei nuovi oggetti che mi circondano mi fermo e comincio a guardarli curiosa. Mi accorgo subito che si tratta di una stanza con lavori riguardanti i bambini, in tutta la stanza infatti ci sono sculture raffigurate infanti, miniature degli abiti tradizionali orientali e svariate bambole pregiate. Mentre ne guardo una vestita con il più bel kimono che io abbia mai visto, vedo in lontananza un ragazzo di spalle. Mi fermo incanto ad ammirare la sua figura, le spalle larghe il fisico leggermente robusto ma comunque atletico i morbidi capelli neri leggermente ricci.

Decisamente il tipo che piace a me!” ripeto a me stessa appena mi accorgo di trovarmi di nuovo davanti alle spalle di Diego.

Cammino lentamente cercando qualcosa di simpatico da dire quando sarò vicino a lui, ma mentre mi avvicino mi accorgo cosa sta fissando rapito. Davanti a lui c’è un quadro che raffigura una bambina che corre in sottoveste dietro un cane con intorno un tipico scenario nipponico. La bambina, che non sembra avere più di dieci anni, sorride verso il cane tenendo i grandi occhi marroni sgranati e diffonde una piacevole sensazione di tranquillità e felicità.

Con tristezza fisso ora il quadro ora Diego e non riesco ad trattenere una lacrima commozione. Sto per avvicinarmi per dire qualsiasi cosa, ma mi blocco incapace di parlare.

Continuo a cercare la forza di muovermi ma mi precede Lorenzo che si avvicina all’amico e dopo aver fissato per un attimo il quadro appoggia con delicatezza la mano sulla spalla del vicino stringendola con gentilezza.

Vedo Diego abbassare lo sguardo e indietreggiare da vicino al quadro, di cui ormai poteva anche sentire l’odore per quanto si trovava prossimo ad esso e senza dire una parola si svincola dalla presa di Lorenzo. Salvo poi ripetere lo stesso gesto con l’amico.

- Ora però non provarci anche con me. – lo sento dire in tono scherzoso dopo un attimo, ma riesco a percepire che ha la voce spezzata.

Non riesco ad evitare di fissarlo con aria triste, neanche quando voltandosi verso di me mi guarda con amarezza.

 

 

 

BENVENUTA nel mondo di Martina/Giglio Pipa_bella e grazie per i (immeritati) complimenti!!! Eccoti accontentata per il seguito… e spero di riuscire a scrivere altro prima di partire! Lo stesso vale per la tua fic proverò a leggere ma ahimè fra QUATTRO giorni non credo avrò il pc a disposizione per un !  

 

Londonlilyt grazie come sempre! Questo è più lungo… spero però non faccia schifo (almeno come trama perché per come è scritto di certo lo fa)! Non vedo l’ora di berci la famosa pinta… ti rendi conto mancano QUATTRO GIORNIIIIIIIII!!!

 

Morna non ho capito offri 100+ per Lorenzo? Eh no un ragazzo così vale molto di più… non sarai mica pazza come Martina che non lo nota??? Appare così Diego… hum… devo approfondire la cosa :o)!!!

 

E tu Pesciolina04 a me(noi) quando la fai la sorpresa con le tue fic??? Martina cambiare… proviamo, magari dopo una mia certa esperienza chissà che non capiti ad ENTRAMBI ;o)!!! Grazie per l’augurio… ma non ci provare parlavo dell’altro progetto… non lo dimenticare mai :o) mi raccomando! Hai ragione… voi tre ci siete sempre… GRAZIE! Ma GRAZIE anche a tutti gli altri che hanno letto senza lasciare un commento… fedeli o nuovi che siate! E come ho detto a Londonlilyt questo capitolo è un po’ più lungo… peccato che allungando aumentano gli e(O)rrori!

 

BUONA LETTURA A TUTTI!!!

 

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Capitolo 28
*** Chi (non) mi aiuta!!! ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO VENTOTTO: Chi (non) mi aiuta!!!

 

 

ore 21.00 del 29/11/2004

Dopo essere usciti dalla mostra e fatta una breve passeggiata in giro per la città, ci spostiamo in un ristorante giapponese consigliato da Eliana. Piccolo ma decisamente accogliente il posto mi fa sentire come se fossi davvero in Giappone, stranamente però, invece che essere entusiasta per il posto l’unica cosa che mi viene in mente è quanto sarà salato il conto.

Questa volta non sto a studiare la tavola prima di sedermi, l’unica cosa che spero e di capitare vicino a Diego per potermi scusare con lui. Dopo esserci incrociati dentro il museo è diventato ancora più cupo e ho la strana sensazione che mi eviti come la peste. O meglio mi eviti ancora di più del solito.

Mentre rimango in piedi ad aspettare il mio turno per prendere posto, noto subito che, guarda un po’, Diego si è già sistemato in modo che io non possa sedermi vicino a lui. Mentre mi sto per sistemare con aria triste tra Francesco e la coppia mal assortita, mi convinco per l’ennesima volta che Lorenzo è un angelo.

- Ehi tu… mi stai per caso evitando? – urla fissandomi con aria divertita. – Non ci pensare nemmeno a metterti così lontana da me. – aggiunge poi facendomi gesto di raggiungerlo.

Imbarazzata e sorpresa lo guardò sorridente e comincio a muovermi per raggiungerlo. Mentre scavalco Francesco che con aria contrariata mi lascia  passare, noto che Matteo e Stefano mi fissano sorpresi e irritati.

Una volta davanti a lui non riesco più a fissarlo sorridente ma provo solo tremendo imbarazzo, capisco che voglia dimenticare Eliana, ma il modo in cui si comporta con me è decisamente imbarazzante. Prima però che mi convinca che Lorenzo ci sta provando spudoratamente, comincio a sospettare che il suo intendo non sia quello di avvicinarmi a lui, ma quello di avvicinarmi a Diego.

- No! – mi dice quando cerco di sedermi alla sua destra e alla sinistra di Lucia. – Preferisco da questa parte! – aggiunge sorridendomi candido.

- Perc… - comincio a dire, in quanto noto lo sguardo contrariato di Diego e perdo la voglia, o quanto meno il coraggio, di sedermi vicino a lui.

- Beh lo sanno tutti che il sinistro è il mio profilo migliore! – replica il ragazzo facendo sfuggire anche a Diego un sorriso.

Sconfitta dall’inventiva di Lorenzo mi siedo alla sua sinistra accanto a Diego che però non si volta neanche a guardarmi.

Circa verso metà serata mi pento della gentilezza di Lorenzo. Ho l’impressione che Diego eviti accuratamente di parlarmi, quindi mi convinco che se fossi rimasta lontano almeno la cosa non sarebbe stata così evidente.

- Come mai te ne stai così zitta? – mi dice ad un certo punto Stefano.

Lo guardo un po’ sorpresa, ero totalmente assorta nei miei pensieri.

- Io… sono un po’ stanca! – rispondo cercando di sembrare davvero stanca, ma la verità è che mi sento un po’ giù. Ho risolto le cose con Matteo, anche se continua ad avvertire un certo imbarazzo tra di noi, ho avuto il mio film, ho fatto amicizia con tutti ma mi sento comunque un po’ triste. Ho come l’impressione che appena salirò sul treno per tornare a casa finirà tutto e non vedrò più nessuno di loro. Succederà perché sono stata spesso scortese con Stefano, non che non lo meritasse. Perché Matteo continua a guardarmi agitato quando ha vicino Lucia. Perché Serena non mi sopporta. Perché nonostante io piaccia a Lorenzo non sono abbastanza per eguagliare Eliana. Ma, soprattutto perché Diego mi odia.

- Appena tornerai a casa ti sentirai meglio. – s’intromette Serena, la guardo è mi sembra che in realtà voglia dire: “appena tornerai a casa ci sentiremo meglio”. 

- Già! – le rispondo tristemente e torno a guardare avanti, evitando di rivolgere lo sguardo su Diego che continua a chiacchierare amabilmente con Giulia. Sorpresa mi ritrovo a rispondere al sorriso di Danilo, che mi guarda con aria complice. Ho l’impressione che anche lui si senta un po’ giù, perché come me, non “riceve attenzioni” dall’unica persona da cui le vorrebbe ricevere in quel momento.

- Forse è meglio se rinunci. – sento dire da Giulia mentre ride di gusto.

Mi giro verso di lei e mi ritrovo a ridere anche io allo spettacolo di Diego, che si esibisce nel ardua impresa di mangiare il suo riso con le bacchette.

Arrossisco quando  mi rivolge il primo sguardo della serata.

- Mi sta per caso sfidando con quella risata? – mi dice con aria divertita.

Esito per un secondo.

- Sì! – rispondo sicura.

- Bene… bene! – replica afferrando con fermezza le bacchette e lanciandosi di nuovo nel tentativo di consumare il suo riso. Dopo qualche goffo tentativo riesce a portarsi alla bocca il prezioso bottino di sette chicchi di riso, quattro dei quali rimasti appiccicati alle bacchette e non presi tra di esse.

- Complimenti! – gli dico fingendomi ammirata. – Davvero notevole! – aggiungo afferrando le mie bacchette e portandomi alla bocca con estrema facilità un gamberetto.

- Troppo facile! – protesta lui fingendosi arrabbiato e alludendo alla differenza tra i miei  gamberetti e il suo riso.

- Fortuna che puoi contare sulla forchetta per sfamarti! – replico sorridente mentre tranquillamente prendo un’abbondante porzione di riso dal suo piatto con i bastoncini.

- O su qualcuno che mi aiuta! – mi corregge subito lui, afferrandomi il braccio e portandosi alla bocca le mie bacchette con il riso.

Usciamo dal ristorante quando è quasi mezzanotte, l’aria è gelida e nel cielo ci sono tante piccole nuvole che non permettono di scorgere la luna.

- Cosa vogliamo fare? – domanda Francesco una volta fuori sfregandosi le mani come per scaldarsi.

Nessuno gli risponde, a quanto pare le idee si sono esaurite, penso mentre guardo tutti che si fissano interrogativi.

Non sapendo dove andare rimaniamo nel parcheggio del ristorante a chiacchierare e man mano che il tempo passa rimaniamo sempre in meno.

- Te l’ha fatta sentire il “cd” Diego? – mi chiede Lucia quando siamo rimasti solo io, lei, Matteo, Lorenzo, Stefano, Eliana e Giulia.

- Che cd? – domando curiosa guardando Diego che sorride a Lucia.

- Ancora con quel coso? – risponde lui. – Prendi... – aggiunge porgendole le chiavi della macchina.

Incuriosita seguo Lucia che mi porta in macchina di Diego ad ascoltare questo “famoso” cd. Restiamo un po’ in macchina a sentire il cd e ha parlare e mentre Lucia mi racconta delle volta che è scesa a conoscere i genitori di Matteo, nessuna delle due si accorge che gli altri sono saliti in macchina e che Diego sta venendo verso di noi.

- Ci spostiamo da Matteo, fa davvero freddo fuori. – dice dopo aver aperto lo sportello della macchina.

- Il mio amore mi ha lasciata qua? – chiede subito Lucia mentre scende dalla macchina per far salire Diego sul posto del conducente. Come una sciocca apro anche io lo sportello e mi alzo dalla macchina.

- Probabilmente… lui è andato avanti con la giapponese che ha rimorchiato dentro. – risponde divertito alludendo alla cameriera che continuava a sorridere quando Matteo le chiedeva qualcosa.

Lucia emette uno strano verso e senza dare spiegazione scappa in direzione della macchina di Matteo.

- Vai con loro o mi fai compagnia? – mi chiede guardandomi mentre sto in piedi appoggiata allo sportello e fisso come un’idiota Lucia.

- Sì… - rispondo senza rendermi conto che non significa niente.

Lui però sembra non badare alla mia risposta e sale in macchina.

- Non preoccuparti, con me sei più in pericolo fuori che dentro la macchina. – dice mentre sto rimontando sull’auto.

Perplessa lo fisso turbata.

- Sei più simpatica quando fai la scema. – mi dice subito mentre continuo a fissarlo.

Abbasso di scatto lo sguardo.

- Forse sarebbe meglio se vado in macchina con loro. – dico subito. Posso capire che non gli piaccia la pietà di nessuno, ma non mi sento pronta a certe battute.

- Resta… scusami ho esagerato. – replica subito. – E che non lo sopporto, non sopporto quando mi guardi con quella faccia. – aggiunge subito fissandomi dritta negli occhi.

- Si da il caso che è l’unica che ho. – rispondo irritata.

- Sì e la cosa non mi spiace. – mi risponde con un pizzico di malizia che mi fa arrossire dalla testa ai piedi. - Ma quello sguardo di pietà, tienitelo per i cuccioli abbandonati. – aggiunge contrariato.

- Io… - comincio a dire, ma lui m’interrompe.

- Tu che cosa? – mi chiede irritato. - Ti dispiace per me? Vorresti fare qualcosa? Pensi ci sia qualcosa che tu possa fare per farmi stare meglio? Credi che esista qualcosa che tu possa dire che mi possa aiutare? Vuoi dirmi che mi capisci? Cosa? La verità è che tu come tutti non potete aiutarmi e neanche ve lo chiedo, voglio solo che mi considerate come tutti, ne più ne meno. – aggiunge scagliandomi addosso un fiume di parole.

Rimango in silenzio per il resto del tragitto, so che ha ragione. Non posso capirlo, non posso aiutarlo e per fortuna non ho la minima idea di cosa passi.

Quando arriviamo da Matteo scendo dalla macchina e vedo che non c’è nessuno in giro, immagino che siano già saliti tutti.

- Senti… - comincia a dirmi lui.

- Hai ragione non c’è niente che possa fare, dire o qualsiasi altra cosa. E mi spiace per come ti guardo ma non ci posso fare niente. Mi fa stare così male il pensiero di non poterti aiutare.– rispondo prima che lui mi possa accusare ancora, di essere troppo sensibile.

- Chi ti chiede di farlo. – risponde furioso. – Anzi chi credi di essere per decidere che ho bisogno di essere aiutato? – aggiunge.

Non gli rispondo. Senza voltarmi salgo sull’ascensore e lo guardo aspettando che salga per premere il piano di Matteo. Anche lui mi guarda e non parla, si limita a salire dietro a me e a premere il numero sei.

Fisso confusa i vari piani che si susseguono e non mi accorgo quando Diego preme il pulsante dello stop, sono quindi terrorizzata quando l’ascensore si blocca tra il terzo e il quarto piano.

- Posso capire che sia difficile anche per chi mi sta intorno. – inizia a dire lui dandomi le spalle.

Apro la bocca per dire qualcosa, anche perché rimanere bloccata dentro un ascensore mi spaventa non poco, ma per una volta tengo chiusa la mia boccaccia.

- Ma… - continua a dire ma s’interrompe. – … ma tu mi piace. – mi dice dopo essersi voltato a guardarmi.

Apro di nuovo la bocca per parlare ma davvero non so che dire. Oltre che imprevedibile è anche parecchio diretta come confessione.

- Chiedo troppo se oltre a tutti i dubbi che ho dopo… - comincia dire salvo poi bloccarsi. – …è chiedere troppo di non dovermi preoccupare anche se piaccio ad una ragazza solo perché gli faccio pena? – aggiunge e senza darmi il tempo di tentare di nuovo di parlare mi bacia con dolcezza.

Confusa dal bacio rimango un attimo in silenzio, gustandomi il sapore delle sue labbra. Vorrei dire qualcosa, ma capisco che l’unico modo ora per aiutarlo è non contribuire a ricordarli fatti che probabilmente lo assalgono in continuazione.

- Veramente mi piaci perché ti sei beccato un cazzotto per me. – rispondo sorridendo con dolcezza.

“Quando vorrà parlarmi di cosa prova lo farà lui.” – penso mentre questa volta sono io che mi avvicino per baciarlo.

 

 

 

Prima di tutto chiedo scusa a tutti per la mia prolungata assenza! Probabilmente non l’avete neanche notata ma va beh io  mi scuso lo stesso! Ecco il nuovo capitolo, non so se a voi capita ma io dopo che non scrivo per un po’ riprendere lo trovo difficile. Quindi spero che il capitolo vi piaccia e non risenta tanto del “distacco”.

 

BENVENUTA Ozzina!!! Sono contenta che hai lasciato una recensione… fammi sapere ancora cosa ne pensi della storia! Ah… se ti piace Diego sicuramente non sarai rimasta delusa da questo capitolo… o sì?

 

Londonlilyt di la verità… ti sarà anche mancata Martina/Giglio ma sei stata ricompensata con una presenza decisamente più ingombrante ahah!!! Ora però dovrai tornare ad accontentarti della povera Martina… che tanto povera in questo capitolo non è ;o)! Eliana una Mary-Sue? Ma no dai… oltre al fatto che il racconto è narrato dal punto di vista di Martina e quindi se lei la vede “perfetta” non è detto che lo sia! Ti pare che una Mary-Sue si farebbe trattare così dal primo Stefano di passaggio?

 

Ciao Morna… chissà perché quando ho pensato al personaggio di Stefano ci avrei scommesso che non sarebbe stato simpatico a nessuno? Parlando sempre di scommesse… chi aveva scommesso su Diego? Beh non adagiatevi troppo però… se c’è una cosa che Martina sa fare bene e complicarsi la vita ^_^”!!!

 

BENVENUTA anche a te Ikoba! Però… ehm… vacci piano! O_o’ non metterti a raccontare tutta la mia storia in due secondi? Io poi che faccio??? Comunque… su qualcosa hai ragione su altre no! Il problema sta tutto nel mezzo eheh. Comunque sono felice che la storia ti piaccia… spero continuerai a leggere per arrivare con me a quel pezzo :o)!

 

BUONA LETTURA A TUTTI!!!

 

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Capitolo 29
*** Ma li becco tutti io? ***


"Sono sdraiata su di un letto in posizione fetale

CAPITOLO VENTINOVE: Ma li becco tutti io?

 

 

 

ore 01.20 del 29/10/2004

Sento lo sguardo profondo di Diego trapassarmi. È ancora così vicino a me che sento il suo respiro tornare normale dopo il bacio e il suo profumo mischiarsi al mio.

- Potresti far ripartire l’ascensore? – gli chiedo, inutile dire che però mi pento subito, gli ho praticamente chiesto di smettere di baciarmi.

Diego però sembra non arrabbiarsi e  mi sorride divertito. Del resto sembra anche non ascoltarmi perché afferra con le mani il mio viso e mi bacia di nuovo.

- Ora possiamo andare! – dice dopo avermi scombussolato totalmente.

- Senti… - comincio a dire quando l’ascensore si ferma. Vorrei dirgli che non mi va di entrare da Matteo mano nella mano con lui o comunque sbandierando ai quattro venti ciò che è successo, però non so come fare.

- Spero non ti spiaccia se ci teniamo questa cosa per noi. – mi dice senza lasciarmi finire la frase.

La porta dell’ascensore si apre. - Sai ho una reputazione da mantenere! – aggiunge uscendo.

Lo fisso incredula e rimango immobile a guardarlo senza riuscire a muovermi.

“Possibile che i coglioni gli becchi tutti io?“ penso, mentre senza riuscire ad evitarlo la porta dell’ascensore si richiude.

- Dove eri finita? – mi chiede Lucia quando, cinque minuti dopo, busso alla porta di Matteo. Dopo che l’ascensore mi ha ricondotta fino al piano terra, ho dovuto attendere una coppia di anziani montassero.

- Avevo dimenticato una cosa in macchina! – rispondo senza guardarla in faccia, sono furiosa e avrei solo voglia di andarmene a letto. Fra quattordici ore il mio treno ripartirà e io potrò liberarmi di tutti loro. Di Matteo e il suo modo di fare ambiguo, che vistosamente innamorato di Lucia continua però a fissarmi offeso quando Lorenzo o Diego mi si avvicinano. Di Serena che mi odia senza neanche preoccuparsi di nasconderlo. Di Stefano che continua a squadrarmi dalla testa ai piedi, facendomi impazzire perché non capisco cosa gli passi in quella testa malata. Di Lucia che continua vedermi come una possibile amica del cuore, quando invece vorrei avere il suo ragazzo e visto che ci sono anche il loro rapporto idilliaco. Di Eliana, che è tanto perfetta quanto succube del suo fidanzato. Ma soprattutto di Diego, che mi spiazza totalmente, facendomi in meno di un minuto amarlo, odiarlo e compatirlo.

- Immagino che ci devi tornare allora… - s’intromette Diego che sembra essersi già accomodato. – Ho io le chiavi. – continua sorridente sventolando le chiavi.

- Ce l’avevo in borsa! – replicò subito pensando a quando lo odio. – Vi spiace se vado a letto? Sono un po’ stanca. – continuo sicura.

- Certo che ci spiace, domani riparti… godiamoci gli ultimi momenti insieme baby! – risponde subito Lorenzo invitandomi con la mano a sedersi vicino a lui e che guarda caso è anche vicino a Diego.

Controvoglia accetto l’invito di Lorenzo, tra tutti i motivi per cui vorrei scappare lui è l’unico che mi dispiace di lasciare.

- Gli ultimi momenti ce gli godiamo domani in treno tesoro! – ribatto accomodandomi il più lontano possibile da Diego che sembra non prestare nessuna attenzione alla mia frase.

Passiamo il resto della nottata nel salotto di Matteo a chiacchierare e stranamente mi dimentico di tutto. Nonostante i momenti negativi mi trovo bene tra di loro e mi convinco che infondo mi spiacerà tornare a casa e non vedergli più.

“Cazzo!” penso tra me quando mi sorprendo a fissare Diego. Sta ascoltando quello che dice Lucia e sorride. È così carino mentre la guarda con sguardo profondo e ride mettendo ancora più in evidenza le sue graziose fossette.

Con amarezza mi convinco che mi sono fatta fregare, ho una cotta per lui.

- Martina! – mi sento chiamare. – Ti conviene andare a letto, tornerai a casa tutta acciaccata se dormi di nuovo in salotto. – il viso tondo e gentile di Matteo mi sorride, mentre la sua mano è poggiata sulla mia spalla e mi scuote lievemente.

Apro gli occhi assonnata, non mi ero resa conto di essermi addormentata. Mi rendo subito conto che non deve essere neanche da poco, in quanto guardandomi intorno ci siamo solo io e Matteo.

- Gli altri? – chiedo guardandomi intorno stupita.

- Sono andati tutti via… Lucia è a letto e Lorenzo in bagno- risponde lui. – Dormivi proprio pesantemente è! – aggiunge sorridendomi.

- Già… - dico confusa. Non posso crederci Diego è andato via, così,senza neanche salutarmi, senza una spiegazione.

- Senti… - mi dice Matteo in tono serio, interrompendo i miei pensieri. Solo in quel momento mi rendo davvero conto che siamo soli. – Io… - cerca di dire ma sembra non trovare le parole.

- Tutto ok! – replico subito imbarazzata. Il fatto di sentirmi così triste perché Diego se n’è andato mi fa pensare che con Matteo è stato solo uno sbaglio.

- Sì ho notato che per te è tutto ok. – risponde e mi sembra di notare una nota di risentimento nelle sue parole. – È che io sono un po’ confuso. – aggiunge.

- Quelli sono problemi tuoi! – replico stizzita. Mi getta in faccia il suo meraviglioso rapporto con Lucia e poi se la prende se vado d’accordo con i suoi amici.

-  Già… - dice triste.

- Senti. Diamo la colpa al vino ok? – gli dico sorridente cercando di sdrammatizzare.

- Non ho bevuto stasera, eppure ho ancora voglia di baciarti. – risponde lui spiazzandomi.

- Vuoi che torni a pensare che sei uno stronzo? – replico di nuovo arrabbiata. Ma so che le sue parole mi hanno messo in crisi e se Diego fosse solo un ripiego, come faccio a saperlo?

Senza pensarci due volte bacio Matteo. Mentre lo faccio però la mia mente non è di nuovo vuota come la prima volta. Non è un bacio delicato e dolce, non ha niente a che fare con il brivido provato l’altra volta e soprattutto non si paragona all’esplosione di emozioni che ho sentito in ascensore con Diego.

Lui si stacca da me e mi guarda disorientato.

- Sei pazza? – mi dice allontanandosi. - E se arrivava Lucia? – mi domanda furioso.

- Hai provato qualcosa? – gli domando ignorando la sua rabbia.

- No! – risponde secco.

- Perfetto! – dico sorridendo.

- Tu sei… - comincia a dire sempre più arrabbiato, ma si blocca. – Non ho provato niente! – ripete.

- Neanche io. – preciso.

- Non dovevi farlo… poteva arrivare Lucia. – insiste, ma non sembra più essere arrabbiato.

- Colpa del vino? – chiedo ignorandolo di nuovo.

- No… - risponde serio. - … colpa dell’acqua salata! – spiega divertito.

- Notte! – gli dico alzandomi e scoccandogli un bacio sulla guancia.

 

- Non hai dimenticato niente? – mi chiede per la ventesima volta Lucia quando arriviamo in stazione. Dopo esserci svegliati verso l’una e pranzato, io e Lorenzo abbiamo cominciato a preparare le valigie e verso le quindici siamo partiti da casa di Matteo diretti alla stazione.

- No. – rispondo sorridendole, mentre prendo il trolley che mi passa Lorenzo.

- A che ora parte il treno? – domanda Matteo, mentre chiude la macchina.

- Quattro e venti. – risponde Lorenzo guardando il biglietto che ha in mano.

Mancano ancora quaranta minuti, prendiamo un caffè? – replica allora Matteo consultando l’orologio.

 

 

 

So di farmi attendere parecchio, ma Ikoba eccoti il resto… o almeno una parte ;o)!!!

 

Non vorrei sbagliarmi ma sei nuova vero obx? Allora BENVENUTA e  grazie grazie grazie grazie (etc) per il complimento! Più di ogni cosa ci tengo che la storia riesca a trasmettere i sentimenti che cerco di descrivere e il carattere dei personaggi. Secondo me se un personaggio che leggiamo ci da l’idea di essere reale sarà più facile ricordarselo e “affezionarsi” a lui. E quindi sarà più probabile che vorremmo sapere cosa gli succederà, quindi secondo me questo è un super complimento :o)! Comunque ammetto che sembrano reali perché in effetti non sono totalmente inventati ;o).

 

BENVENUTA Ozzina!!! Sono contenta che hai lasciato una recensione… fammi sapere ancora cosa ne pensi della storia! Ah… se ti piace Diego sicuramente non sarai rimasta delusa da questo capitolo… o sì?

 

Grazie cara Londonlilyt… e come vedi non avendo più una città da esplorare mi sto dedicando di nuovo alla scrittura :o)! Quanto a Diego sì… temo che un giorno dovrò spiegare l’accaduto, sospetto solo di aver creato troppa attesa e quindi qualsiasi cosa vi racconti sembrerà banale! Ma ora vado a scrivere la nuova fic che conterrà anche un misterioso personaggio di nome Simona ahahah!!! Ok… ok… prima sciolgo la matassa di Martina :o( !?!

 

Anche tu nuova Nina Grint? Scusate ma sono un po’ rimbambita oggi :o)! Anche tu fan di Lorenzo? Riscuote un sacco di successo sto ragazzuolo… pensare che in teoria lui sarà sempre l’amicone… o no??? Comunque mettiti in fila e preparati alla lotta con Londonlilyt ;o)!!!

 

Grazie pesciolina04… ecco qui anche per te un nuovo capitolo! Mi sa che con questo nuovo capitolo la “bella situazione” tra Diego e Martina l’ho un po’ rovinata. Prometto di rifarmi con il prossimo, insomma alla nostra protagonista non può andare sempre bene, se no che pasticciona è? Bella domanda questa dei capitoli (quanti capitoli pensi che saranno alla fine?)… il problema è che non lo so :o( ! Qualcuno mi ha detto che il capitolo precedente è sembrato un po’ forzato… in effetti ammetto di averlo scritto pensando “Basta…voglio sbrigarmi ad arrivare alla fine!”. Il fatto è che pur sapendo qual è la fine, ogni capitolo lo scrivo colta dall’ispirazione. Insomma so dove voglio andare ma non so che strada percorrere… sto cercando la scorciatoia, ma non mi va che nel farlo finisca per perdermi ;o)!

 

Ohhh aletheangel… finalmente qualcuno a cui piace il mio Dieguccio! Ah… no a quanto vedo ti piace per Martina, ma pure tu preferisci qualcun altro eheheh! Stefano? In effetti strani gusti… basta che però non ti fai mettere i piedi in testa da uno così. Stronzo sì… anche a me piacciono… ma con gli altri non con la ragazza!

 

Grazie anche a te Takami… beh non preoccuparti, ci metto sempre un po’ prima di aggiornare, anche se ti perdi hai tutto il tempo di recuperare volendo! Ora però ti lascio al seguito… ah BENVENUTA a te e aletheangel!!!

 

 

BEH BUONA LETTURA A TUTTI E LO SO, È UN PO’ CORTO. MA PERDONATEMI :o)!!!

 

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Capitolo 30
*** Ritorno a casa! ***


Premessa… per quelle di voi che hanno la fortuna di aver trovato questa storia familiare, non preoccupatevi non ho intenzione

CAPITOLO TRENTA: Ritorno a casa!

 

 

 

 ore 16.00 del 29/10/2004

- Non hai dimenticato niente? – mi chiede per la ventesima volta Lucia quando arriviamo in stazione. Dopo esserci svegliati verso l’una e pranzato, io e Lorenzo abbiamo cominciato a preparare le valigie e verso le quindici siamo partiti da casa di Matteo diretti alla stazione.

- No. – rispondo sorridendole, mentre prendo il trolley che mi passa Lorenzo.

- A che ora parte il treno? – domanda Matteo, mentre chiude la macchina.

- Quattro e venti. – risponde Lorenzo guardando il biglietto che ha in mano.

Mancano ancora quaranta minuti, prendiamo un caffé? – replica allora Matteo consultando l’orologio.

- Sì! – risponde subito Lucia. – C’è un bar qua dietro che fa dei dolci incredibili! – aggiunge prendendomi sotto braccio.

- Non ti piace? – mi chiede poco dopo Lorenzo riferendosi al tiramisù che ho davanti.

- Sì… è buono. – rispondo distratta, mentre continuo a guardare la porta del bar sperando di veder comparire Diego.

- Ah… ho dimenticato di dirvi che hanno telefonato oggi per salutarvi, ma dormivate. – dice improvvisamente Matteo.

- Sì lo so. – replica Lorenzo. – Giulia e Francesco mi hanno chiamato. Hanno detto di salutare anche te, non ti hanno chiamata perché non hanno il numero. – aggiunge rivolgendosi a me.

- Dammi i numeri in treno così gli mando un messaggio. – rispondo delusa, per un attimo avevo sperato che a chiamare fosse stato Diego.

- Ha chiamato anche Stefano. – ci dice Matteo.

- Davvero? – domanda Lorenzo incredulo. – Eliana vorrai dire? – chiede e capisco che dubita del fatto che Stefano possa essere tanto gentile.

- No era proprio lui! Eliana stamattina aveva da fare. – spiega Lucia, anche lei sembra sorpresa.

Noto che mi fissa, ma evito il suo sguardo. Sono troppo impegnata ad infuriarmi al pensiero che persino Stefano ha chiamato e Diego no.

- Conviene andare! – dice dopo poco Lorenzo guardando l’orologio.

 

- Tutto ok? – mi chiede Lorenzo dopo un po’ che siamo partiti.

- Sì… - rispondo riprendendomi dai miei pensieri e cercando di muovere il braccio su cui mi ero appoggiata e che ora sembra essersi addormentato.

- Ti sei divertita? – mi chiede sorridente.

Sorrido come risposta. Sono così confusa che so che se cercassi di rispondergli a parole sembrerei poco convincente.

- Ah… il numero per ringraziare della chiamata. – dico ricordandomi ciò che ha detto Lucia poco prima.

- Di Giulia? – chiede Lorenzo distratto.

- Sì… di chi ha chiamato per salutare. Mando un messaggio per ringraziare. – spiego prendendo il cellulare.

- Ah… ok! – dice allora Lorenzo con tono strano.

Lorenzo mi da dei numeri e invio il messaggio, poi mi metto a scherzare con lui su lo strano signore che siede due posti davanti a noi.

- E’ il tuo? – mi dice perplesso e divertito sentendo la suoneria di Lamù.

- Caz***! – dico vergognandomi come una ladra e cercando di prendere il cellulare come al solito introvabile.

Imbarazzata a causa della ridicola suoneria rispondo senza guardare il numero.

- Pronto! – dico guardando con sguardo offeso Lorenzo che continua a prendermi in giro per la suoneria.

- Ciao! – sento una voce maschile rispondermi dall’altra parte, è profonda e nonostante abbia detto solo una parola suona sensuale.

Incredula guardo il cellulare per vedere chi è. Rimango confusa a fissarlo quando leggo “Giulia”.

- Giulia? – chiedo con tono idiota.

Il ragazzo dall’altra parte della cornetta scoppia a ridere, così come Lorenzo, che sembra aver capito chi sia al cellulare.

- Che considerazione… Lorenzo credeva che se ti diceva che il numero era mio non avresti mandato un messaggio! – mi dice il ragazzo al telefono.

Capisco dalla frase con chi sto parlando e capendo cosa sia successo fisso Lorenzo con odio.

- Non che avesse tutti i torti! – rispondo con un sorriso a Lorenzo che silenziosamente fa cenno di perdonarlo.

- Se vuoi aggancio! – replica allora Diego.

Non rispondo.

- Siete già partiti?  - chiede.

- Sì. – rispondo e sento che ho la voce spezzata.

- Mi spiace non averti salutata. – dice lui forse accorgendosi del mio tono. – Dormivi quando sono andato via e non mi andava… sai erano tutti là… sarebbe stato imbarazzante. – cerca di spiegarmi ma noto che è un confuso.

- Già hai una reputazione da difendere tu. – replicò stizzita e lo sento ridere.

Con la mia frase si spezza un po’ il ghiaccio creatosi tra di noi e cominciamo a chiacchierare come se nulla fosse. Riscopro così che abbiamo molte cose in comune.

Mentre mi spiega una sua assurda teoria sulla cultura asiatica mi rendo conto del tempo che è passato, notando che fuori è già buio.

- Abbiamo fatto addormentare Lorenzo. – dico interrompendolo.

- Non è mai stato tanto sveglio sai! – risponde lui.

Io mi limito a ridere mentre allungo una mano per sollevare il giornale che Lorenzo sfogliava prima di addormentarsi.

Senti… pensi che potrei venire a trovarti uno di questi giorni? – mi chiede improvvisamente.

- Certo. – rispondo senza esitare e mi pento subito, non vorrei sembrare troppo entusiasta.

- Perfetto! – replica e mi sembra di capire che sorrida.

– Perfetto! – rispondo come un’idiota.

- Fai compagnia a Lorenzo adesso se no si deprime… - mi dice spezzando il silenzio. – Ciao!  - aggiunge con tono dolce.

- Ciao! – replico sentendomi sciogliere.

Chissà se posso chiedergli di restare al telefono ancora un po’?penso mentre esito a chiudere il telefono.

- Finalmente! – dice Lorenzo guardandomi.

- Non dormivi tu? – chiedo massaggiandomi l’orecchio intorpidito.

- Ottima scelta! – replica facendomi l’occhiolino

- Non capisco di cosa parli. – rispondo ignorandolo.

- Non sono io ma… - aggiunge scoppiando in una delle sue fragorose risate.

- Colpa tua che non mi vuoi. – replicò offesa, ma capisco subito di aver detto una cavolata. – Posso… - mi azzardo a dire, ma Lorenzo m’interrompe.

- Chiedermi se mi piace Eliana? – domanda lui con un sorriso triste.

- Da quanto veramente… - rispondo.

- È così palese? – mi chiede.

- Un po’! – ribatto gentile.

- Sai non è solo bella… - replica lui come per giustificarsi. - … lei è così… - cerca di aggiungere ma lo precedo.

- Pazza? – dico. – Scusa… è che… insomma… Stefano! Cioè io non lo conosco ma… - cerco di spiegarmi ma non so come farmi capire.

- Uno stronzo? – mi domanda lui.

- È stronzo? – chiedo io dubbiosa.

- Purtroppo no! – risponde lui scontento. – Oddio a quel modo di fare che fa venire voglia di prenderlo a calci, ma infondo è un bravo ragazzo. – mi spiega anche se sembra riluttante.

- Molto infondo! – dico mettendomi a ridere.

- Lui almeno non desidera ardentemente la ragazza di un amico! – replica Lorenzo amareggiato.

In effetti! “ penso evitando lo sguardo di Lorenzo.

- Per quel che vale io non lo vedrei nemmeno Stefano se potessi avere te. – gli dico ridendo.

- Piccola non vedresti neanche Diego se potessi avere me! – replica lui e scoppia a ridere quando nota che arrossisco.

 

Finalmente a casa!  “ penso gettandomi sul letto esausta dal viaggio, che dopo essere sceso Lorenzo è diventato noioso e faticoso.

Con un sorriso ripenso a lui che mi stringe fra le braccia dicendo che non vuole lasciarmi.

- Tecnicamente sei tu che stai lasciando me sai! – gli dico mentre mi stritola in un abbraccio fin troppo affettuoso.

- Non fare la sostenuta… so che stai soffrendo! – replica premendomi ancora di più a lui.

- Sono distrutta… - rispondo sarcastica.

- Donna crudele! – mi dice lasciandomi andare.

Gli sorrido.

- Sono felice di averti conosciuta. – mi dice improvvisamente.

- Anche per me è stato un piacere! – farfuglio imbarazzata.

- Ci sentiamo baby! – conclude schioccandomi un bacio sulla bocca.

Sorpresa dal gesto rimango come un’idiota a guardarlo scendere dal treno.

- Ciaoooooo…. – mi urla poco dopo sbattendo sul finestrino e sventolando un fazzoletto bianco.

Che scemo!  “ penso scoppiando a ridere.

 

- Ehi tu… allora? Raccontami tutto? – sento chiedermi da una voce che sembra essere quella di Fabiana.

- Cosa? – chiedo confusa.

- Stavi dormendo? – mi chiede Fabiana gettandosi sul letto senza badare a me.

- Che ore sono? – domando sperduta.

- Le dieci passate! – risponde lei. – Che puzza qua dentro, posso aprire la finestra? – chiede mentre si alza per aprire la finestra senza aspettare la risposta.

- NO! – urlo cercando di nascondermi dal sole che mi acceca.

- Uao… che belli… vedere vedere! – dice lei ignorandomi e raccogliendo i miei stivali nuovi. – Chissà se mi stanno! – si chiede ignorando le mie lamentele per la finestra spalancata.

- Allora? Hai intenzione di raccontare? – mi domanda. - Non ho tutto il giorno, anzi fallo mentre ti vesti, dobbiamo andare all’università. -  insiste scoprendomi.

- Fa freddo! – urlo. – E ho sonno! – aggiungo riprendendomi le coperte.

- Fra due giorni sono dalle tue parti, vediamoci! – dice dopo un po’ Fabiana. – Ti viene di nuovo a trovare e la ragazza? – mi domanda.

- Come? – chiedo distratta mentre cerco di convincermi che devo alzarmi dal letto.

- Avevi un messaggio. – risponde lei tranquilla.

- Cosa??? – urlo strappandole il cellulare dalle mani.

- Hai intenzione di raccontare o devi fare la preziosa? – insiste mentre continua a frugare tra i miei nuovi acquisti sparsi per la stanza.

Non le rispondo ma leggo il messaggio confusa.

Fra due giorni sono dalle tue parti, vediamoci!  “ con il cuore in gola guardo il destinatario e noto che non è il numero di Giulia, o meglio quello di Diego che io ho registrato come Giulia, ma un numero che non conosco.

- Non è Matteo. – penso ad alta voce ricordandomi di avere il suo numero in rubrica.

- Te la sei spassata con un altro? – chiede mentre guarda con fare sospetto il mio maglione nuovo.

- Togliti il mio maglione. – le dico notando che ha indossato il cardigan marrone, quello che  Serena mi ha ceduto, e ignorando il suo commento. – Neanche Lorenzo! – dico ricordandomi di aver memorizzato anche il suo numero.

- Sei proprio una troia… quanti te ne sei passati per non sapere chi ti manda il messaggio? – commenta lei saltando sul letto. – Brava, sono fiera di te! – aggiunge sorridendomi.

- Copriti! – le dico ignorandola di nuovo e notando che è in reggiseno.

- Hai detto tu di togliermi il maglione. – ribatte stizzita.

- Il mio! – rispondo.

- Ti ricordo che se non portiamo il film all’università i nostri compagni ci uccidono! – replica lei rivestendosi. – Insomma di chi è il messaggio? – chiede.

- Non lo so! – rispondo fissando il cellulare.

- Come fai a non saperlo? – mi domanda dubbiosa.

- Non ho il numero registrato. – replico triste.

- Sì ho capito, ma sei tornata ieri sera e questo viene a trovarti fra due giorni, sarà qualcuno con cui c’è stato qualcosa. – dice spingendomi verso il bagno.

- Ma non è il suo numero. – rispondo depressa.

- Allora c’è stato qualcosa con qualcuno? – mi domanda Fabiana curiosa.

- Sì! – rispondo.

- Oddio… - replica lei preoccupata.

- Che c’è? – le domando allarmata.

- Hai detto sì sospirando! – risponde come se avessi appena tossito sangue.

- E allora? – le chiedo contrariata.

- Non c’è stato qualcosa… sei proprio cotta! – replica e mi guarda come se fossi senza speranze.

- Fanculo! – le rispondo sbattendole la porta del bagno in faccia. – Dieci minuti e arrivo… non toccare i miei vestiti nuovi, senza offesa ma quando gli usi si allargano troppo. – le urlo dal bagno.

- Non ti avevo detto di… - dico a Fabiana quando esco dal bagno fissando i miei stivali rosa che lei indossa con disinvoltura.

Però sono proprio belli! “ penso fissandoli soddisfatta.

- … di non toccare i tuoi vestiti nuovi? Sì… – finisce la frase sorridente. – … infatti questi sono stivali, non si allargano! – aggiunge trionfante.

- Sì… ma…- cerco di replicare ma m’interrompe di nuovo.

- Allora? Mi racconti cos’è successo? – chiede passandomi i vestiti che, a quanto pare, lei ha deciso devo indossare.

 

******

 

 

Beh e dopo una vergognosa assenza di tre mesi totalmente ingiustificati… eccomi qui J!!!

Come si suol dire? MEGLIO TARDI CHE MAI!!!

Beh sperando di trovare ancora i miei lettori… scusate per il ritardo e grazie per i commenti.

 

Londonlilyt fatti girare i ringraziamenti (se ci saranno) per aver ripreso la fic... perché lo ammetto è merito tuo che mi hai sgridata eheh!!!

Beh spero che abbia perdonato un po’ Diego dopo questo capitolo… quanto a Lorenzo… Martina mi ha detto di volere lui, ma le ho detto che già le hai fatto la posta tu… quindi ormai è off limits ;o)!!!

 

Scusa Obsession, so che non è un bel modo per trattare lettori nuovi (far aspettare mesi per l’aggiornamento) ma avevo un blocco! Anche tu spero rivaluterai un po’ Diego con questo capitolo! Stefano questo piccolo grande mistero ahah!!! Comunque no… Lucia non mollerebbe mai Matteo… ma del resto neanche Matteo molerebbe mai Lucia ;o)!

 

Benvenuta ale_theangel… come vedi ho risposto a tutte le tue domande! Spero però di avertene fatte venire in mente altre ihhi (me cattiva)!

 

Benvenuta anche e a te Valery… e complimenti per l’impresa (tutti i 29 capitoli in un giorno)! Scusa per i primi… so che sono un po’ confusi, ma se hai qualche domanda sono qua! Beh tutto è una parola eccessiva, ma…

 

Ciao Ozzina… felice di averti resa felice con il bacio! Spero tornerai a leggere la fic… anche perché noto sei una delle poche a fare il tifo per Diego (ci vuole un po’ di competizione)!

 

Benvenuta anche a te Zoa! Grazie grazie grazie grazie!!! Grazie!!! Troppo gentile… vedo poi che anche tu tifi Diego! Beh continua a commentare e fammi sapere cosa ti piace della fic (oltre a Diego ahah)!

 

Benvenuta anche a te Ale93… sono troppo contenta di trovare tanti lettori nuovi! ( :o( me piange per paura di aver fatto passare tanto tempo e non trovare più i suoi lettori) Beh sperando che non sei impazzita dalla curiosità, eccoti finalmente IL NUOVO CAPITOLO!!!

 

FANTASMINO :o)… in effetti mi chiedevo che fine avessi fatto (guarda che è inutile che mi eviti, ho già la tenda da piantare nel tuo giardino io ahah) e sono davvero contenta di ritrovarti qui! Però non farmi dei complimenti così belli se no mi commuovo :o)… grazie! In cambio vorrei avere il piacere di poter tornare a leggere le tue fic ma cercherò di “accontentarmi” del tuo meraviglioso complimento. Complimento che accetto davvero soddisfatta, so di fare parecchi errori ma cerco davvero di rendere i miei personaggi dei “vicini” di casa.

 

Beh spero di ritrovarvi di nuovo tutte nei commenti di questo nuovo capitolo, così mi fate sapere se dopo questo periodo di “blocco” mi sono ripresa bene ;o)!!!

 

BUONA LETTURA!!!  

 

P.s. per chi legge “100 days whit Mt. Arrogant” prometto di aggiornare presto… là non ho davvero scuse visto che devo solo “copiare” dal film!!!

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Capitolo 31
*** Messaggi! ***


Premessa… per quelle di voi che hanno la fortuna di aver trovato questa storia familiare, non preoccupatevi non ho intenzione

CAPITOLO TRENTUNO: Messaggi!

 

 

 

 ore 11.00 del 30/10/2004

- Un misero bacio? – mi ripete per l’ennesima volta Fabiana guardandomi incredula. – Ma non ti ho insegnato niente? – mi domanda fissandomi con aria di superiorità.

- Lo conosco appena, che altro dovevo farci? – replico offesa visto che sta sminuendo il mio bacio con Diego.

- Un sacco di belle cose! – mi risponde. – Passi troppo tempo con Ilenia secondo me! – aggiunge contrariata.

- Passo troppo tempo con entrambi secondo me! – replico mostrandole il dito medio. Sto per dirle altro ma m’interrompe il trillo del telefono.

Buongiorno!  “ leggo e rimango incerta se essere felice o delusa, visto che il messaggio è di Diego ma non dice altro.

- Chi è Giulia? – domanda Fabiana curiosa mentre sbircia nel mio telefono.

- Una delle ragazze del forum che ho conosciuto.- rispondo mentre distratta continuo a leggere felice quella singola parola mandatami da Diego.

- Uao sei stata anche con una donna? – mi domanda Fabiana. – Ritiro tutto ciò che ho detto! – aggiunge con ammirazione.

- No! – urlo senza rendermi conto che sono già dentro la facoltà. – Sei pazza? – aggiungo con tono più basso.

- Se una si spreca a mandarti un messaggio solo per augurarti il buongiorno c’è da pensare male! – mi spiega lei come se la cosa fosse normale.

- Non è di Giulia! È di Diego! – le spiego ignorando che trovi una cosa normale che io possa essere andata con una ragazza.

La cosa però sembra non esserle chiaro, perché mi lancia un’occhiataccia.

Cerco di spiegarle perché ho il numero di Diego registrato a nome di Giulia, ma vengo di nuovo interrotta da un nuovo messaggio.

La notte scorsa è stata meravigliosa! E’ tutto così “giapponese” senza di te! Baci “ leggo confusa mentre non riesco ad evitare che Fabiana sbirci anche questo messaggio.

- Lorenzo? – legge guardandomi perplessa. – Lo sapevo! – urla poi improvvisamente. – Non potevi essere mia amica ed essere così scema… evvai sei una gran porca!!! – aggiunge, anche lei senza rendersi conto di dove si trova.

Si voltano tutti a guardarmi curiosi.

- Fabiana! – urlo incazzata, possibile che mi deva far fare sempre tali figuracce?

- Non per niente sei la mia migliore amica! – replica lei ignorandomi. - Vai là per fregare il ragazzo ad un’altra… ti baci uno… passi una notte meravigliosa con un altro… e ricevi messaggi da un numero misterioso! – aggiunge riassumendo quasi alla perfezione la mia situazione.

- Non ho passato la notte con nessuno! – replico e cerco di spiegarle che probabilmente Lorenzo stava scherzando.

- Sarà… ma restano gli altri tre! – risponde. – Senza contare la storia con quella Giulia! – aggiunge divertita.

- Non c’è nessuna storia con… - replico ad alta voce, ma vengo azzittita da Yoshimoto, il professo di grammatica giapponese, di passaggio lungo il corridoio.

 

Di nuovo a casa mi stendo sul letto esausta dalle innumerevoli pacche sulla spalla datemi dai miei compagni per aver reperito i film. Mentre mi sfilo gli stivali, pensando al fatto che Fabiana se l’è squagliata con quelli rosa appena comprati, ripenso al messaggio di Diego.

Per fare quella che sta attaccata al cellulare aspettando sue notizie non gli ho ancora risposto, anche perché sono offesa dal impegno che ci ha messo nel testo.

Mentre mi cucino qualcosa per cena continuo a pensare a cosa rispondergli.

Non voglio sembrare troppo fredda, ne troppo calorosa. Non mi va di fare la preziosa, ma neanche di fargli pensare che sono stata ore a rimuginare su qualcosa di carino da scrivergli.

Mentre distratta nel pensiero di cosa scrivere mangio, mi squilla il cellulare. Con il cuore in gola corro a rispondere nella speranza che sia Diego.

Delusa guardo il numero sconosciuto che appare nel mio cellulare, non avendolo registrato non mi accorgo che è lo stesso numero che la mattina mi ha mandato un messaggio.

- Pronto! – rispondo timorosa.

- Allora? Dove ci vediamo domani? – sento una voce fredda e decisa dirmi dall’altra parte.

- Chi sei? – chiedo anche se ho già capito con chi sto parlando.

- Ti fai problemi ad uscire con gli sconosciuti adesso?  - replica il ragazzo dall’altra parte con tono beffardo.

- Dipende dagli sconosciuti. – rispondo dura.

- Dammi il tuo indirizzo, passo alle 17. – dice lui ignorandomi.

- Devo darti quello vero? – replico.

-  Hai ancora tre anni davanti a te, come fai a sapere che non ti servono altri film giapponesi?  - mi risponde allora il ragazzo dall’altra parte della cornetta.

Sorrido pensando che in effetti ha ragione e gli lascio il mio indirizzo.

- Stefano? – dico improvvisamente mentre lui sta scrivendo l’indirizzo. – Come sta Eliana? – chiedo rendendomi conto che non è quella la domanda che volevo fare.

- Bene, perché?  - mi domanda lui incuriosito dalla domanda. – È qui… ti saluta! – aggiunge con tono incerto, cosa decisamente strana per lui sempre così arrogante e sicuro di sé.

- Salutamela! – rispondo.

Mentre aggancio il telefono provo una strana sensazione, non m’ispira molto l’idea d’incontrare Stefano e senza volere penso a quando ci siamo ritrovati soli in una delle stanze del museo.

Per l’ennesima volta vengo distratta dal suono del cellulare, un altro messaggio.

Buonanotte! “ leggo.

Fanculo!  penso mentre leggo il nuovo stupido striminzito messaggio di Diego.

 

Un po’ delusa per la sinteticità di Diego decido di mettermi un po’ al computer, chissà che non ci trovo Stefano e lo persuado a non venire.

Con sorpresa mi ritrovo un messaggio di Godai sul forum.

Fisso emozionata lo schermo, erano mesi che non ricevevo un messaggio privato da lui, e mi sento una scema visto che ormai sono andata oltre ai messaggi sul forum con Diego.

Come se non fossero passati mesi dall’ultima volta che mi aveva scritto e come se non ci fossimo mai conosciuti, leggo che ha risposto all’ultimo messaggio che gli ho mandato. Sono un po’ confusa da tale comportamento, ma sono felice di ritrovare il ragazzo che avevo conosciuto mesi prima. Soprattutto ora che l’avevo conosciuto e visto!

Cercando di capire cosa significhi quella mail afferro il telefono per chiamarlo. Mentre cerco il suo numero nella rubrica il coraggio mi manca e mi fermo a fissare il cellulare.

Forse è meglio un messaggio!  penso mentre riprendo a premere i tasti dell’apparecchio e mi sdraio sul letto pensando a cosa scrivere.

 

Stropicciandomi gli occhi cerco di capire dove e mi trovo e che ore sono. Mi rendo subito conto che sono nel mio letto e notando il sole che entra dalla finestra capisco che deve essere molto tardi, guardo infatti il cellulare e scopro che sono già le undici. Mi alzo allora dal letto, gettando il cellulare tra le coperte, convinta che non riuscirò ad addormentarmi nuovamente e chiedendomi quando mi sono addormentata e vado in bagno.

Mentre mi siedo infreddolita sul wc mi assale un dubbio. Perplessa mi alzo di scatto dal water e corro sul letto alla ricerca del cellulare. Mi ci vuole un po’ per trovarlo, ma finalmente riesco a scovarlo in mezzo alla trapunta e comincio a consultarlo avidamente.

- SCEMA! – mi dico rileggendo gli ultimi messaggi inviati e ricevuti e comincio a ricordare cosa è successo.

Con terrore mi ricordo che dopo aver letto la mail di Diego ho deciso di mandare un messaggio al quale lui ha risposto con un altro dando il via così ad una catena che ci ha visti messaggiare come due sciocchi per ore.

- Cazzocazzo… sono un’idiota! – mi ripeto leggendo gli ultimi due messaggio di Diego.

 

- Ehi… sei viva??? – sento, è la voce di Ilenia che sta entrando in casa.

Perché ho dato le mie chiavi di casa a tutti? ” mi chiedo mentre continuo a fissare perplessa il cellulare.

- Ciao… come stai? – mi dice Ilenia entrando in camera e cominciando a togliersi la sciarpa e la giacca. – Sei sparita da quando sei partita. – aggiunge sedendosi nel letto.

- Ciao! – dico sforzandomi di sorriderle, ma non riesco a nascondere il fatto che non sono proprio felice di vederla.

- Disturbo? – mi chiede guardando l’espressione del mio viso. – C’è mica nessuno! – continua con aria scioccata e fastidiosamente sdegnata.

- No! – replico in modo brusco e notando che sembra che stia valutando se prendersela o no, cerco di rimediare. – E’ che mi sono appena svegliata e sono ancora un po’ sconvolta. – le spiego.

- Ah… capisco! – mi dice poco convinta. – Allora è andato tutto bene? – mi chiede evitando il mio sguardo, so che non era d’accordo con il mio viaggio.

- Sì… - rispondo ma ho la testa altrove. – Mi sono divertita molto. – aggiungo meccanicamente, ma continuo a pensare al mio problema.

Mi ci vorrebbe Fabiana… se chiedo aiuto a Ilenia non capirebbe.penso mentre sorrido in modo forzato a Ilenia.

- Sicura che stai bene? – mi chiede allora Ilenia, non sono mai stata capace di fingere.

- Io… - cerco di dire, indecisa se spiegarle cosa è successo, ma vengo interrotta dal cellulare. – Scusa… – le dico prima di rispondere.

- Ah… ciao… sì… sì…ah sei già là? - dico evitando lo sguardo indagatore di Ilenia. – Sì… va bene… ok… sì! – continuo imbarazzata. - Scusa! – dico ad Ilenia dopo aver attaccato.

- Niente. Tutto bene? – mi chiede nuovamente.

- Sì… te l’ho detto è che mi sono appena… - insisto ma lei m’interrompe.

- Parlavo della telefonata. – mi spiega indicando il cellulare che stringo ancora nervosamente tra le mani. – Mi sembravi agitata parlando. – aggiunge.

- Sì… tranquilla… – cerco di rassicurarla, ma il cellulare squilla nuovamente.

- Scusa! – le dico di nuovo prima di rispondere. – Ciao… buongiorno! Bene… sì… tu?... come sei là… ma allora stai davvero venendo… no sì certo che… sì… ma dai… sì mi fa piacere… va bene… ok… ciao… anche io! – dico alla persona dall’altra parte della cornetta.

- Scusami di nuovo! – dico ad Ilenia gettando il cellulare sul letto come per prenderne le distanze.

- Figurati! – mi risponde lei, ma noto che c’è qualcosa che non va. – Beh devo andare. – dice subito dopo alzandosi dal letto ed evitando il mio sguardo.

- Come… già? – le chiedo stupida. Di solito quando viene il sabato mattina, resta sempre fino al pranzo a chiacchierare e poi usciamo per un po’ di shopping.

- Sì… - mi risponde lei fredda. – Tanto hai da fare! – aggiunge dura uscendo dalla stanza.

- Ilenia… - urlò richiamandola, ma mi accorgo che sta già aprendo la porta di casa e corro a bloccarla. – Che hai? – le chiedo fermandola.

- Niente… ma mi sembra chiaro che disturbo! – mi dice senza guardarmi.

- No… è solo che ho un problema… - cerco di dirle ma non vado avanti, so che non capirebbe.

- Quello l’ho capito… - replica ora sostenendo il mio sguardo. - … quello che non capisco è perché non vuoi parlarmene! – aggiunge triste.

- Ma no è che non capire… - comincio a dire senza riflettere ma m’interrompo rendendomi conto di cosa sto dicendo.

- Già… - mi risponde lei con aria triste. – Ciao! – aggiunge uscendo dalla porta.

Rimango un attimo immobile a pensare. Da quando do per scontato che Ilenia non mi possa capire? Sentendomi uno schifo per come l’ho trattata esco dalla porta per richiamarla.

- Ile… ho problema mi puoi aiutare? – le urlò mentre scende le scale.

Lei si ferma senza voltarsi a guardarmi.

- Scusa! – le dico.

- Ok. – mi risponde risalendo le scale. – Però mi prepari la colazione! – aggiunge entrando dentro casa.

 

Ci sediamo a fare colazione e le racconto tutto ciò che mi è successo i giorni precendenti. Lei mi guarda sconcertata e noto che si trattiene in tutti i modi per non farsi scappare un commento.

- Passi troppo tempo con Fabiana secondo me! - mi dice ad un certo punto senza riuscire più a trattenere un commento.

Sorrido pensando che Fabiana mi ha detto la stessa cosa ieri, riferito a lei.

- Il fatto è che ora l’ho combinata grossa! – aggiungo, evitando di spiegare anche a lei che forse il problema è che passo troppo tempo con tutte e due.

- Che altro hai fatto ora? – mi chiede con aria da superiore.

- Ile… - la rimprovero, poi si lamenta che la prendo per l’amica con cui non mi posso confidare, non fa che riprendermi.

- Scusa! – risponde mordendosi il labbro.

- Praticamente Stefano si è auto invitato a venire qui. – le spiego velocemente.

- Quello viscido? – mi chiede lei.

- S… sì! – rispondo un po’ perplessa pensando all’aggettivo che ha usato. The Punisher, nonostante tutto, mi è sempre stato simpatico. Ma in effetti Stefano è un po’ equivoco. – Solo che ieri dopo i messaggi idioti di Diego… - comincio a spiegarle.

- Quello stronzo? – mi chiede di nuovo.

- S… sì! – rispondo ancora più incerta. Non che abbia tutti i torti anche su Diego.

- Diego? – mi chiede vedendomi che rimango zitta.

- Guarda… - le dico porgendole il cellulare.

Ciao bella… come va?... “ comincia a leggere e le prendo il cellulare dalle mani.

- Cos’è? – le domando ma la vedo fare spallucce. – Ah… di Lorenzo… ho la suoneria bassa.- le spiego, ma parlo più che altro con me stessa.

- Quello figo? – mi chiede.

- Hai un aggettivo per tutti? – le chiedo tra il divertito per la definizione di Lorenzo, che in effetti calza a pennello e l’offeso, perché ha già schedato tutti.

- Certo! - mi risponde compiaciuta. – Matteo è l’indeciso, Lucia la finta scema, Serana la bastarda, Eliana l’idiota e Giulia la vittima! – dice facendo un elenco delle persone con cui ho avuto più contatti.

- Giulia la vittima? – le chiedo incuriosita da tale definizione.

- Lo scoprirai non appena saprà di te e Diego. – mi spiega con aria da sapientona.

- Dici che… - le chiedo ripensando all’atteggiamento di Giulia con lui.

- Se mi hai raccontato tutto per benino sì. – risponde. – Comunque… cosa hai combinato di tanto grave che io non posso capire? – mi domanda riportandomi al mio problema.

- Ah… sì leggi. – rispondo visualizzando gli ultimi due messaggi ricevuti.

Forse è ora di andarcene a letto… e magari chissà domani potremmo parlarci di persona! O hai da fare? “ legge.

- Giulia? – mi chiede confusa.

- Cosa… ah no… è di Diego! – risponde e le spiego brevemente la storia del messaggio.

Non mi hai risposto ieri… quindi l’ho preso per un sì! Sono in partenza a dopo!  “ legge e mi guarda.

- E di stamattina presto. – mi dice e io annuisco. – Scusa ma perché non gli hai detto che non potevi? Sapevi che veniva quel altro… si sarà pure auto invitato lui, ma vallo a spiegare! – mi dice rimproverandomi e io non posso che annuire.

- Lo so… - replico con voce piagnucolosa.

- Perché non hai risposto subito, dicendo di no? – mi chiede nuovamente.

- Dovevo farlo. Ma… avevamo massaggiato per ore… era tardi… ero sdraiata sul letto… così, mentre pensavo a cosa rispondere per non offenderlo… ecco io… credo… - farfuglio.

- Ti sei addormentata! – conclude lei. – Sei un caso disperato! – aggiunge scuotendo la testa.

- E adesso? – le chiedo come se lei può avere una risposta.

- Adesso ti aspetta una lunga giornata!!! – mi dice sfoggiando un sorriso divertito a trentadue denti.

 

******

 

 

Stavolta l’attesa è stata di ben QUATTRO mesi… sono IMPERDONABILE lo so!

Il capitolo però è tra i più lunghi che io abbia mai scritto, quindi spero di potermi quanto meno scusare in questo modo!

Beh come al solito spero di trovare ancora i miei lettori… GRAZIE!!!

 

Londonlilyt non capisco la prima frase… IO NON SBAGLIO MAI… lo sanno tutti PRRR (anche qui)! Vedi stavolta non mi hai dovuta sbrigare… infatti ci ho messo quattro mesi -_-“!!! D’OH…

 

Spero di non averti persa neanche ora Ale93! Mi spiace di averti accontentata dopo tanto tempo… ma ecco il capitolo che volevi leggere… ti è piaciuto? Fammi sapere mi raccomando…

 

Ciao Ozzina… no Ozz O_o non confondermi! Leggi la storia quindi sai quanto sono sbadata ;o)! Vedo che Diego continua a piacerti… attenta però, comincia ad avere rivali eheh! Beh sperando che non sei rimasta in ansia per tutto questo tempo… ecco il nuovo capitolo!!!

 

Benvenuta Giuly… sono sempre felice di trovare nuovi lettori! Devo davvero capire se fa più piacere trovare i “vecchi” che mi seguono nonostante gli aggiornamenti incostanti o nuovi che non temono di leggere la fic nonostante siamo già a trenta capitoli! In qualsiasi caso GRAZIE… e spero di continuare a farvi divertire :o)!

 

Ecco un’altra fan di Diego! Grazie Valery… delle volte scrivo proprio di getto e non mi rendo conto che scrivo cose che capisco solo io eheh… voi mi raccomando fatemelo notare senza problemi ok! Noterai che il tuo parere su Diego è leggermente diverso da quello di Fabiana eheh… urge stabilire chi ha ragione ;o)!

 

Figurati Takami... mi fa sempre piacere leggere i vostri commenti (delle volte mi aiutano anche a scrivere), ma mi sembra chiaro (soprattutto visto la mia poca regolarità) che non sempre riusciate a lasciare un commento! Soddisfatta del nuovo capito?

 

Vegani?!? Ikoba?!? Oddio pure tu come Ozz… questo non fa bene alla mia testolina pazza ihih!!! Sono qui… in ritardo come sempre ma tranquilli FINIRO’ questa fic… magari fra vent’anni ma la finirò ;o)!!! Scommetto che la domanda “CON CHI” ti è rimasta vero?

 

Zoa spero che anche questa volta sarai felice di vedere che ho aggiornato! E soprattutto spero che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri!!! Concordi con la visione di Fabiana dei miei personaggi… fammi (fatemi) sapere! Ah… quanto all’altra fic (100 days with Mr. Arrogant )… prometto di rimettermi a scrivere anche quella, devo solo organizzare meglio il mio tempo e lo farò!

 

Quello di cui parlavo sopra… grazie per avermi segnalato gli errori Morna! Solo una cosa che avevo chiesto anche a qualcun altro… ti dispiacerebbe, lasciare sì il commento dicendo che ci sono delle imprecisioni (parecchie anzi :op), ma mandarmi una mail per specificarmi quali? Non ho problemi con le critiche… anzi mi aiutano a migliorare. Quanto meno il testo! Per me TEMO non ci sia speranza, quando scrivo presa dall’ispirazione non sono capace a correggermi (chiaro che so che in quella frase ci andava “HA” e non “A”… ma lo posso rileggere cento volte che mi sfugge! Mi faccio prendere troppo dalla trama). Solo che non so se lo spazio per i commenti sia adatto per le correzioni! Comunque… scommessa vinta ;o)! Una cosa deludenti per come sono scritti o anche per cosa c’è scritto???

 

E per finire… BENVENUTA a DianaV! Benvenuta giusto? Davvero hai due amici come Matteo e Stefano? E soprattutto davvero adori quello come Stefano O_o?!? Pensavo lo odiassero tutti… dai è così stronzo??? Addirittura qualcuno che vuole Diego per sé… comincia a riscuotere consensi il ragazzo! Mmmm… la cosa mi fa pensare a fare un sondaggio :o)… vedremo di scoprire il ragazzo preferito… *_*… me elabora strani progetti!!!

 

Ecco fatto… ora mi metto subito al lavoro del nuovo capitolo (INDOVINATE UN PO’ QUALE SARA’ IL TITOLO???)… così almeno non potrete dire che non m’impegno per evitare che il prossimo aggiornamento avvenga tra cinque mesi O_o”!!!

 

 

GRAZIE E CONTINUATE A LEGGERE E COMMENTARE :D!!!

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Capitolo 32
*** Diego vs Stefano ***


TRENTADUESIMO

CAPITOLO TRENTADUE: Diego vs Stefano!

ore 11.00 del 30/10/2004

- Forse dovremmo chiamare a rapporto Fabiana… - dice improvvisamente Ilenia mentre io mi sto facendo la doccia, il primo passo da fare secondo lei era quello di prepararsi. - … probabilmente è più esperta… in… in questo “tipo di cose”. – aggiunge immediatamente per farmi capire che non è impazzita da un giorno all’altro.

- Sì… ci pensi te - le rispondo da sotto la doccia. – Dille di riportarmi gli stivali rosa! – urlo ripensando ai miei meravigliosi stivali misteriosamente scomparsi.

- Sei davvero pessima! – mi dice subito Fabiana dopo aver sentito il racconto di cosa ho combinato. – Le cose se non sai farle non farle dico io. – aggiunge facendomi scappare un sorriso, per un istante mi ero convinta che la pensasse come Ilenia.

- Non volevo… - cerco di giustificarmi.

- Sono fiera di te a tenere il piede in due scarpe etc… - dice interrompendomi- - Ma insomma lo sanno tutti i doppi appuntamenti devono avere una distanza minima di quattro ore, per le principianti un giorno. – aggiunge come se il suo fosse un discorso normale.

- Sì va beh… - le dico mentre mi metto gli stivali che sdegnosamente mi ha appena restituito. – Che faccio? – domando guardandomi allo specchio. Ho i capelli sciolti e sono un po’ mossi visto che ho appena finito di asciugarli, ho una camicetta salmone con una cinta nera sotto il seno, i jeans scuri con le cuciture rosa e i miei stupendi stivali in pelle rosa.

- Esci con Diego e dai buca a Stefano. – mi dice tranquillamente, mentre si guarda in giro, probabilmente alla ricerca di qualche oggetto da sostituire con la “perdita” degli stivali.

- Quello è ciò che vorrebbe fare! – s’intromette Ilenia. – Ma non può, non sarà simpatico ma lei le ha detto di sì a Stefano, si è fatto tutti quei chilometri non può non andare. – continua con il suo solito tono serio.

- E allora dai buca a Diego, a lui non hai detto sì! – replica Fabiana afferrando una maglietta verde acido.

- Solo gli accessori! – le dico subito guardandola male, sa che odio quando mi allarga i vestiti. – Ma io lo voglio vedere Diego. – aggiungo con aria piagnucolosa.

- Incontrali insieme! – mi risponde stizzita mettendo giù la maglia verde.

- Di la verità a Diego! – dice improvvisamente Ilenia. Io e Fabiana ci giriamo a guardarla come se avesse appena urlato “ugabuga”!

- Chiama Stefano e inventa una scusa! – mi dice Fabiana ignorando Ilenia.

- Ho cercato di inventare delle scuse l’altra volta, ma quel tipo non crede a niente. – rispondo anche io ignorando Ilenia.

- Inventati qualcosa d’imbarazzante, non può non crederti se tipo gli dici che ti si è incastrato l’assorbente interno… ehm internamente! – replica lei prendendo una collanina da sopra la scrivania.

- Sei pazza! – replico. – E quella la devo mettere! – aggiungo prendendo la collanina dalle sue mani.

- La fate finita d’ignorarmi! – s’intromette nuovamente Ilenia. – A te piace Diego, e vorresti frequentarlo? – mi chiede fissandomi con sguardo severo.

- Sì! – rispondo intimidita, quando fa così mi sembra suo padre.

- Allora non puoi cominciare la vostra storia con delle bugie, hai già sorvolato sulla storia con Matteo immagino. – mi dice con un tono di rimprovero.

- La verità è sopravalutata. – s’intromette Fabiana. – S’incavolerà e finirà prima di esserti potuta divertire un po’! – continua.

- E allora raccontagli delle balle assurde e imbarazzanti per “divertirti”, ma poi non ti stupire se finirà tutto in una bolla di sapone! – risponde Ilenia. – E comunque quella e quella sono mie! – aggiunge afferrando la maglia verde acido e indicando la collana che ho appena strappato dalle mani di Fabiana.

- Io… - comincio a dire. – Avete ragione entrambi… però non mi siete d’aiuto… - aggiungo ancora più confusa.

- Senti… ma che tipo è Diego? – mi chiede improvvisamente Ilenia.

- In che senso? – le chiedo ma al solo pensiero di lui sorrido come una sciocca.

- Alto, basso, magro, grasso, biondo, moro...? – mi chiede.

- Alto e robusto. Nel senso di ben piazzato, spalle larghe. Ha i capelli neri, sguardo profondo e una sexy fossetta sul mento. – dico con aria sognante.

- Macchina? – mi chiede Fabiana.

- Non lo so… non conosco le macchine. – rispondo confusa. – Sportiva… blu… perché? – domando sospettando il peggio.

- Non assicuro per le fossette e lo sguardo profondo… - dice Fabiana che solo ora noto sta guardando dalla finestra.

- … ma dalla descrizione, direi che è il tipo che si trova qua sotto! – aggiunge Ilenia.

- CAZZO! – urlo precipitandomi alla finestra. – Da quando vi completate le frasi voi due? – chiedo quando vedo che ridono divertite.

- Certo che sembra figo… - dice Fabiana guardando di nuovo dalla finestra.

- Rischiando di far nevicare devo dire che concordo con te! – risponde Ilenia.

- Stronze! – aggiungo io.

E mentre tutte restiamo a fissare il ragazzo dalla finestra, squilla il cellulare.

- Pronto? – dico incerta

- Mi fai salire? Le tue amiche potrebbero valutarmi meglio da vicino. – sento una voce famigliare dirmi dall’altra parte della cornetta.

- Oh… noi… cioè… insomma… - farfuglio guardando le ragazze in cerca di aiuto.

- Ho voglia di valutarti un po’ anche io! – dice lui in tutta risposta e riaggancia.

- Che ti ha detto che sei arrossita? – mi chiede Fabiana mentre vado verso la porta. Mi giro sorrido ma non le rispondo.

- Ciao! – mi dice Diego appena apro il portone di casa.

- Ciao! – rispondo con un sorriso sentendomi arrossire e chiedendomi come devo salutarlo.

“E’ ancora più carino del solito.” penso. Ha una camicia di un viola non molto accesso come al solito è sbottonata di qualche bottone con le strisce blu, una giacca nera e una morbida sciarpa strategicamente posizionata, i capelli sono leggermente scompigliati e la fossetta è ben visibile mentre mi sorride con dolcezza e, noto felice, un pizzico d’imbarazzo.

- Come va? – dico con una voce che come al solito non sembra neanche la mia e come un’idiota allungo la mano.

- Bene! – risponde lui con tono incerto e noto che prima di stringermi la mano la guarda con un sorriso canzonatorio e ho l’impressione che l’imbarazzo sia scomparso dal suo viso.

- Vieni! – dico allora sentendomi un’idiota e mi volto per fargli strada verso casa.

- Sono contento di vederti! – mi sussurra all’orecchio cingendomi la vita con le braccia.

- Anche io! – rispondo girandomi e mi lascio andare in un inebriante bacio.

- Lui è Diego! – dico alle ragazze rientrando in casa, chiaramente dopo esserci presi il tempo di salutarci a dovere sulle scale. – Loro sono Ilenia e Fabiana. – aggiungo.

- Piacere di conoscervi. – dice con il tono di voce incerta, sicuramente ora che lo stanno “valutando da vicino” non è più così spaccone come al telefono.

- Il piacere è tutto nostro. – replica Fabiana con tono mieloso.

Restiamo un po’ a chiacchierare tutti e quattro e noto subito con piacere che Diego riesce a cavarsela sia con la vivacità di Fabiana che con l’inflessibilità di Ilenia.

- Noi andiamo… - dice poco dopo Ilenia. – Eravamo venute a prendere delle cose, ma ora dobbiamo proprio andare. – aggiunge prendendo per un braccio Ilenia che continua a “valutare” Diego dalla testa ai piedi.

- No ragazze! Restate per favore… – dico io improvvisamente. – Posso parlarti un attimo? – aggiungo fissando con aria colpevole Diego.

- Ho dimenticato di prendere delle cose…vieni Ile… aiutami a portarle. – dice subito Fabiana e non capisco se ha capito che voglio restare sola con Diego o se vuole approfittarne per svuotarmi l’armadio.

- Hai paura di rimanere qui sola con me? – mi chiede subito lui sfiorandomi il collo con la punta delle dita.

- NO! – dico con un tono di voce forse troppo alto.

- Possiamo uscire a fare un giro. – replica lui sorridendo malizioso e con dolcezza. – Non dobbiamo per forza stare in casa. – aggiunge sorridendo malizioso e noto che il solco della fossetta si fa più profondo.

- Devo dirti una cosa. – lo interrompo io prima che gli salti addosso direttamente sul divano con le ragazze nella stanza accanto. – Forse ti farà arrabbiare e non ti piacerà, ma non voglio cominciare questa cosa con delle bugie. – continuo seria per fargli capire che non sto scherzando, visto che suono ridicola persino a me stessa.

- Devo spaventarmi? – mi chiede guardandomi con aria perplessa.

Lo guardo con aria seria e gli racconto tutta la verità.

- Ah! – mi dice e non capisco cosa stia pensando. - Quindi? - mi domanda guardandomi sempre inespressivo.

- Quindi… - ripeto a pappagallo.

- Quindi mi stai mandando via per Stefano? – mi domanda diretto.

- No! – replico. – Io voglio stare qui… con te… - aggiungo arrossendo.

- Quindi? – mi chiede nuovamente.

- Quindi… - ripeto guardandolo in cerca di un indizio su cosa ne pensi.

- Non starai chiedendo a me cosa fare vero? – mi domanda alzandosi dal divano.

- No… - rispondo subito con aria poco convinta. – Sì? – aggiungo subito dopo fissandolo.

- Non ci pensare nemmeno! – replica lui. – Ti sei cacciata tu in questa cosa. Io so solo che sono stanco per rimettermi in viaggio e ho fame. – aggiunge gironzolando per la cucina.

- Vuoi che ti prepari qualcosa? – domando raggiungendolo in cucina.

- No hai da fare con Stefano tu! – risponde seccato. – Ehi… ragazze… - urla allora verso la camera da letto senza darmi il tempo di rispondere.

- Serve qualcosa? – risponde subito Ilenia prima di riuscire ad affacciarsi dalla porta della stanza. Io da dove mi trovo noto che Fabiana la sta trattenendo per un braccio.

- Dovete proprio andare via? – domanda Diego quando Fabiana compare trascinandosi dietro Ilenia.

- Sì! – risponde Ilenia.

- No! – dice invece Fabiana contemporaneamente.

- Tu allora potresti restare qui a mangiare qualcosa con me… - dice rivolto a Fabiana. - …visto che le tue amiche sono così impegnate. – aggiunge fissandomi severo.

- Certo! – replica subito lei.

- Tu proprio non puoi? Sono un bravo cuoco! – dice poi rivolgendosi a Ilenia.

- Io… - comincia a dire Ilenia e mi guarda in cerca di aiuto. – Sì.. penso di sì… - risponde dopo che le ho fatto capire a sguardi che non lo voglio solo in casa con la mia amica ninfomane e cleptomane!

- Perfetto allora. – annuncia Diego sorridendo alle ragazze. – La dispensa è piena, la compagnia è buona, chi ha bisogno della padrona di casa? – aggiunge guardandomi con un sorriso irritante.

- Non credo sia una buona idea. – comincio a dire.

- No? Puoi sempre restare con noi. – replica fissandomi sempre con sguardo duro.

- Sì forse… sì dovrei… - farfuglio ma vengo interrotta dal cellulare.

È sul tavolo davanti a Diego e lui lo prende e me lo passa come se tenesse un topo morto in mano.

- Stefano! – dice con tono duro.

Guardo il numero a me sconosciuto ma immagino che lui lo conosca a memoria. E’ un messaggio che mi avvisa che è sotto casa.

- Io… - cerco di dire, ma lui si è già girato a frugare tra la credenza, triste prendo la borsa e mi preparo a scendere.

- Ehi tu! – mi chiama sempre con un tono di voce distante mentre sto aprendo la porta di casa. – Mettiti questa per ricordarti che sono qui ad aspettarti. – dice arrotolandomi la sua sciarpa sul collo e mi sento inondare dal suo profumo.

Lo guardo con un espressione forse fin troppo rapita, tanto che lo vedo arrossire e stringermi in un dolce bacio.

- Guai a te se sento anche la minima traccia del puzzo di Stefano sulla mia sciarpa, ne sono insolitamente geloso! – mi sussurra alle orecchio prima di lasciarmi andare.

Zoa... lo so sono pessima… ma preferisco andare lenta ma scrivere qualcosa di carino che sbrigarmi e perdere il carattere dei miei personaggi! Oddio è vero che fra po’ farò fatica a ricordarmi i nomi visto il tempo che ci mette l’ispirazione ad arrivare tra un capitolo e l’altro! Comunque spero ti piacerà questo capitolo… quanto all’altra fic ora non ho il cd del film con me, appena lo recupero cerco di riprenderla!

Londonlilyt… a beh se dipende dal tempo questo dovrebbe essere STUPENDO visto che di mesi ne sono passati ben otto! Davvero SCUSA a tutti… ma se non mi prende il lampo non riesco a scrivere, anzi non riesco a fare tante cose senza “il lampo” neanche muovermi di casa :oP! No meglio evitare di prendere spunti da quella storia, mi troverei a riscrivere Beautiful eheh! Spero ti piaccia il capitolo :o)…

Beh Ozz spero sarai contenta di vedere anche questo di capitolo… di sicuro Diego ti piacerà anche di più ehhe! Dovrei scusarmi anche con te per il ritardo ma facciamo così… CHIEDO SCUSA A TUTTI PER IL RITARDO!

Era un suggerimento Morna, per non appesantire la pagina delle recensioni! Della serie ok scrivere oddio ma quanti errori hai fatto (perché è qualcosa che fa parte del recensire) ma andare nello specifico rende tutto pesante (anche se ripeto se vuoi segnalarmi tutto via mail mi fai anche un favore… sebbene sia tanto pigra da non aver ancora corretto le cose precedenti :op)! Cmq beh sai… a Giglio piacciono molto le forme geometriche eheh

Thanasy fortuna ci sei te che mi capisci :o)! Spero ti piaccia sto capitolo… lo dedico anche a te per quel che hai scritto NON IMPORTA QUANTO CI METTI L’IMPORTANTE E’ ANDARE AVANTI… ricordatelo anche tu però ;o)!!!

Vegani spero davvero tu non sia come me… sarei morta di curiosità se no!!! Spero le tue aspettative siano state deluse...

Grazie a quelli di voi che nonostante il tempo dall’ultimo aggiornamento vorrà tornare a leggere la mia storia… spero vi piacerà questo nuovo capitolo, io so che mi sono divertita molto a raccontare nuovamente le avventure di Martina!!!

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Capitolo 33
*** Toccatemi tutto... ma non la SUA sciarpa! ***


TRENTADUESIMO

CAPITOLO TRENTATRE: Toccatemi tutto… ma non la SUA sciarpa!

ore 12.30 del 30/10/2004

Scendo le scale di casa con il cuore in gola, circondata dal dolce profumo di Diego. La sua sciarpa viola stona decisamente con il mio abbigliamento, ma non ci penso nemmeno a toglierla. Arrivata davanti al portone lo apro ancora incerta e mi sembra che pesi una tonnellata.

- Ciao! – mi dice lui guardandomi stranito per il modo brusco in cui entro in macchina.

- Ciao… - rispondo frettolosa e arrossisco guardando la finestra di casa immaginando che i tre intrusi mi fissano da dietro le tendine.

- Sei salita così in fretta che non ho avuto il tempo di ammirarti. – mi dice improvvisamente mentre mette in moto la macchina.

Come un’idiota mi volto a guardarlo ancora rossa in viso, senza pensare che potrebbe interpretare male il mio rossore.

- Ammirarmi? – domando allora subito. – Come potresti mai ammirare me con una ragazza come la tua? – aggiungo allora.

- Dove mi porti? – chiede allora ignorando il mio riferimento a Eliana.

- Io? – domando. – Non devi andare da qualche parte? Hai detto che scendevi perché avevi delle cose da fare. – continuo.

- Già fatto. – risponde lui noncurante.

- Sono le 11 di sabato che avevi da fare, che è stato già fatto? – chiedo dubbiosa.

- Andiamo a fare colazione. – risponde lui ignorandomi nuovamente. – Conosco un posto molto buono… se solo riesco ad arrivarci da sto posto in cui abiti! – aggiunge poi con disprezzo.

- E’ un bellissimo quartiere! – replico io offesa.

- Certo! – dice lui fissando dei cassonetti trasbordanti in un angolo.

- E’ domenica! – dico allora offesa.

Dopo circa mezz’ora arriviamo nel bar di cui parlava Stefano, dopo un imbarazzante e silenzioso viaggio in macchina.

Lui diversamente dai modi scherzosi di Matteo e da quelli affascinanti di Diego, ha un atteggiamento scostante e sembra stia facendo un grande sforzo per esser là con me. Mi chiedo allora perché invitarmi.

- Sei molto carina. – mi dice improvvisamente quando usciamo dal bar.

- Grazie! – rispondo con voce incerta, la prima gentilezza che dice in un’ora.

- Certo la scelta di quella sciarpa è davvero discutibile. – aggiunge allora rovinando il complimento di poco prima. – Ma non c’è molto da aspettarsi da te. – continua poi aprendo lo sportello della macchina.

- Senti… - sbotto allora io. È davvero troppo, potrei essere con Diego ora e invece devo stare qui con qualcuno che sembra avere voglia di tutto tranne che di trascorrere il tempo con me. - … non so perché mi hai invitato ad uscire. Ma se sono un’idiota che non sa vestirsi e devi fare tutto questo sforzo per stare con me nessuno ti costringe. Ho di meglio da fare sai. – aggiungo con un po’ troppa furia.

- No! – replica allora lui. – Mi… io… sono molto… ho voglia di passare la giornata con te. – dice incerto salendo in macchina.

Rimango spiazzata. Immaginavo già una battuta velenosa, mi aspettavo di essere piantata là da sola, ma davvero non mi aspettavo quella frase.

- Scusa! – dico salendo in macchina, forse ho esagerato, non è colpa sua se Diego è a casa ad aspettarmi.

- Ok! – risponde. – Ma vedi di non starnazzare di nuovo come una gallina, è imbarazzante. – aggiunge con il suo solito tono velenoso.

Evito di rispondere.

Trascorriamo il resto della mattinata a passeggiare per la città e ci fermiamo in una trattoria a mangiare qualcosa. Continuiamo a parlare del più e del meno ma in modo decisamente freddo e distaccato. E nonostante tutto, ignorate le battute velenose e il suo modo di comportarsi che da l’idea di voler essere da tutt’altra parte, Stefano è un ragazzo intelligente dalla brillante conversazione.

Tra di noi però c’è uno strano gelo. Lui sembra sempre sul punto di volermi dire qualcosa, salvo poi ripensarci, e io per conto mio nonostante la giornata si rivela piacevole e costruttiva, continuo a pensare a Diego che mi aspetta a casa.

Quando usciamo dalla trattoria mi decido allora a dirgli che non posso restare ancora per molto.

- E che hai da fare? – mi chiede lui spiazzandomi.

- E’ il compleanno di mia zia. – rispondo d’istinto senza pensare.

- E dopo tutta la strada che ho fatto mi lasci qui per il compleanno di tua zia? – replica lui con tono canzonatorio.

- Credevo fossi venuto per lavoro. – rispondo allora io.

- Già… - replica lui abbassando lo sguardo.

- Stefano… - comincio a dire anche se poi le parole mi muoiono in bocca.

- Hai ragione! – comincia a dire allora lui prima che io riprenda a parlare. – Un intero giorno a sentire la tua voce e quell’orribile sciarpa sarebbe troppo. – aggiunge dirigendosi verso la macchina.

- Tornerai su? – mi domanda quando arriviamo davanti casa.

- Io… sì… penso di sì! – rispondo distogliendo lo sguardo dalla finestra di casa. Avevo mandato circa quindici minuti prima un messaggio a Fabiana per avvisarla che stavo per rientrare.

- Sì. – replica allora lui restando poi in un imbarazzante silenzio.

- Grazie per il giro… - dico allora io. – E’ stato… sì insomma… curioso! – aggiungo pentendomi subito… che significa: è stato curioso?

- Già! – risponde lui.

- Salutami… Eliana. – dico allora io non sapendo che altro dire. Lui si volta a guardarmi e noto una punta di risentimento nel suo sguardo.

- Non avevi fretta di andare al compleanno di tua zia? – mi dice allora in tono acido. – Vai… non è che i saluti devono durare più del resto, tanto anche se so quanto lo desideri non ti bacio. – aggiunge con tono serio.

- Io… - cerco di dire, ma non me ne da il tempo e si allunga per aprirmi lo sportello. M’irrigidisco quando sento che passandomi accanto tira un sospiro profondo come per volermi annusare.

Scendo senza dire niente.

- Comunque oltre ad essere orribile quella sciarpa puzza. – dice prima di mettere in moto ed andarsene.

Rimango ferma come un’idiota a fissare la sua auto allontanarsi.

Dopo essermi ripresa, mi giro e spingo il portone di casa. Mi accorgo che lo sento ancora pesante come quando sono uscita. Il cuore non mi batte più forte nel sentire il profumo di Diego a contatto sulla mia pelle, ma mi sento solo girare la testa e continuo a chiedermi cosa vuole Stefano da me.

- Ragazzi? – dico entrando in casa. – Ile… FAbi… ehm… Diego? – continuo cercando per le stanze, ma sembra non esserci nessuno in casa, anche se in compenso sembra ci sia appena passata un’intera squadra di calcio.

Nel lavandino ci sono una pila di piatti sporchi, la tavola è ancora apparecchiate con gli avanzi del pranzo, in salotto ci sono sparsi bicchieri vuoti e piattini con rimasugli di pattatine e altri stuzzichini e in bagno ci sono dei vestiti buttati a terra.

- Cosa cazzo è successo?!? – urlo andando verso la camera da letto, ma anche quella è vuota, anche se per lo meno non è in disordine, oltre il mio chiaramente.

Mentre mi chiedo cosa possa essere successo prendo il cellulare e chiamo Diego.

- Vodafone, messaggio gratuito la persona da lei chiamata non è al momento raggiungibile. – sento la voce della donnina della Omnitel fare, e chiamo allora Ilenia.

- Pronto! – sento una voce femminile che però non è di Ilenia fare. – Martina sei tu? – mi chiede allora la voce dall’altra parte e capisco essere la mamma di Ilenia.

- Sì… Ilenia? – chiedo senza neanche salutare.

- Sta facendo la doccia. Ti faccio richiamare dopo tesoro. Ora ti lascio che ho la zucca sul fuoco… - risponde lei in modo sbrigativo senza darmi il tempo di parlare.

- No… aspetti… da quanto è rientrata, le ha detto dove è stata… e Fabiana, dov’è? – continuo a dire ma quando mi fermo mi accorgo che ha già riattaccato. Senza perdere altro tempo chiamo allora Fabiana.

- Wind… - sento la voce della donnina della wind e riaggancio subito.

- CAZZO! – dico mentre corro in bagno a guardare i vestiti gettati a terra nel mio bagno, sono di Fabiana.

Rimango la ferma con i suoi vestiti in mano e mi viene da piangere mentre comincio a pensare a cosa sia potuto succedere tra quei due.

Dopo qualche minuto di autocommiserazione getto però a terra gli abiti e mi dirigo in cucina per pulire. Mentre lavo le cose sporche provando una rabbia per il casino che hanno fatto, cerco di convincermi che Fabiana non mi farebbe mai una cosa del genere, anche se una vocina decisamente cattiva dentro di me continua a ricordarmi quanto sia troia delle volte.

Mentre continuo a sistemare la casa, continuo a guardare l’orologio, sono già le 19 e nella mia testa è passato ogni tipo di pensiero: dal semplice, sono andati a fare un giro; al macchinoso, è successo un incidente e sono in ospedale; al apocalittico, Diego non era altro che uno stupratore e non avendomi a disposizione si è rifatto su Fabiana (ben le sta, dice di nuovo la vocina cattiva nella mia testa); al tragico, la giornata trascorsa insieme ha fatto scoprire un feeling tra i due e ora sono a casa di lei a trombare come ricci alle mie spalle.

Mentre cerco di eliminare dalla testa l’immagine di Fabiana che indossando un mio completino intimo si offre a Diego ridendo alle mie spalle, sento la porta di casa aprirsi.

Guardo Diego entrare con un sorriso idiota sul viso.

- Bentornata straniera! – mi dice sorridendomi con dolcezza.

- Perché hai le chiavi? – chiedo io con tono decisamente acido.

- Me le ha date Fabiana… - risponde lui imbarazzato. – Ecco lei ha insistito, ha detto che non ti avrebbe dato fastidio… - continua con tono incerto.

- Forse a Fabiana sembrerà normale dare le chiavi al primo venuto, per me non lo è! – replico allora sbattendo i cuscini del divano per fargli capire che ho appena finito di sistemare il casino che avevano lasciato.

- Beh… scusa! – mi dice lui. – Posso? – chiede allora sorridendomi nuovamente.

- Ormai hai fatto come ti pare no? – replico io di nuovo in modo scortese, non vorrei essere così acida, ma continuo a pensare ai vestiti di Fabiana gettati a terra. – Dove… - dico poi quando lo vedo poggiare le chiavi sul tavolo e richiudersi la porta alle spalle.

Mentre lo sento scendere le scale sento già salire le lacrime immaginando di averlo fatto scappare con la mia acidità e scortesia, quando il mio cellulare comincia a squillare.

È Diego!

- Ciao! – sento la sua voce dire e dopo un attimo di confusione mi precipito verso la finestra a guardare giù, è la in piedi con il cellulare in mano.

- Ciao… - rispondo io.

- Mi potresti aprire per favore? – chiede con tranquillità. - Sono qui sotto! - aggiunge con voce derisoria.

- Dove sei stato? – chiedo io allora.

- Siamo andati a fare un giro! – mi risponde lui tranquillo.

- Tu e Fabiana? – domando io allora di nuovo con acidità.

- No… anche Ilenia. Lei però poi è tornata a casa… - dice senza darmi il tempo di replicare. – … ad un certo punto era di troppo! – aggiunge e sento di nuovo che ha assunto un tono canzonatorio.

- Di troppo?!? – ripeto con voce flebile e sento le lacrime risalire.

- Già… mi fai salire o devo consumare tutto il credito telefonico! – mi chiede allora lui, ma non rispondo. – Senti… falla finita di fare l’idiota! – mi dice allora con tono serio.

A quelle parole riaggancio il cellulare offesa e mi allontano dalla finestra.

- Sei solo una bambina lo sai? – mi dice subito quando rispondo di nuovo ad una sua chiamata. – Io rinuncio al nostro vero primo appuntamento per lasciarti uscire con quel coglione di Stefano e poi tu che fai l’offesa perché non mi hai trovato a casa struggente ad aspettarti? – mi urla in faccia e capisco che è furioso.

- Adesso salgo… aprimi quella cazzo di porta e smettila di fare l’idiota! – aggiunge poco dopo sentendo che rimango in silenzio.

- Chi ti credi di essere per urlarmi in quel modo e darmi dell’idiota? – gridò subito mentre apro la porta.

Lui non mi risponde, ma si limita con un calcio a chiudere la porta e senza dirmi una parola o darmi il tempo di ribellarmi mi spinge con passione verso il muro, prendendomi il viso tra le mani e comincia a baciarmi.

Le sue mani cominciano a scendere delicatamente dal mio viso ai miei fianchi, cingendomi in un abbraccio, mentre mi bacia con passione togliendomi il respiro. Lo sento palparmi il sedere mentre le sue labbra e la testa scendono dalla mia bocca verso il mio collo e mi sento sollevare da terra come se fossi una piuma leggera.

Senza dire una parola mi trasporta in camera da letto continuando a baciarmi il collo mentre io mi reggo alle sue spalle e tengo il viso appoggiato sulla sua testa e annuso il profumo dei suoi capelli.

- Hai il mio odore sul collo. – mi dice dopo avermi “gettata” sul letto e mentre mi bacia dietro l’orecchio e mi sbottona la camicetta.

- Non l’ho mai tolta la sciarpa nonostante le lamentele di Stefano. – dico pentendomi subito di aver pronunciato il suo nome.

- Ci ha provato con te quell’idiota? – mi chiede mentre rimane come incantato a fissare il mio reggiseno ormai in bella mostra e carezzandomi il neo che ho tra un seno e l’altro.

- No… lui.. – dico imbarazzata. – E’ stato tutto così strano. – continuo senza sapermi spiegare.

- Posso? – mi chiede e sento la sua mano scorrere lungo il mio ventre ed arrivare ai bottoni dei miei jeans.

- Credevo che non dovevamo per forza stare a casa? – replico bloccandogli la mano.

- Quello era prima che mi preferissi a quel cretino. – replica lui facendo l’offeso.

- E questa è la punizione che hai stabilito? – domando allora io con voce maliziosa.

- No… - risponde allora lui scendendo anche con il viso verso la mia pancia. – Questa è il premio per essere tornata da me! - mi risponde mentre mi bacia intorno all’ombelico e comincia a trafficare con la cerniera dei miei pantaloni.

Tranquilla Kirby… piano (lo so MOLTO piano), ma prometto che prima o poi arriverò alla fine della mia storia!!! Nel frattempo goditi il capitolo… se le tue speranze sono quelle temo soffrirai un po’, ma mi raccomando arriva a fine capito ;D…

Sono davvero indecisa su come rispondere a questo commento… non è che potresti dirmelo tu come fare?!? Eheh… zitta tu Londonlilyt… chi ti movimenta la vita (leggasi rompere le balle) adesso che ho smesso di arricchire la Ryanair con i miei continui voli?!? Dai ti ho accontentata a metà… non è mica tipo da stare ad aspettare il nostro Diego… chissà se qualcun altro è invece il tipo da coronare un incontro nato su chat come lo hai appena letto lo sta coronando Diego?!? P.s. il mio agente mi ha consigliato di dichiarare ceh qualsiasi riferimento a fatti o persone citati in questa risposta sono da considerarsi puramente CASUALI!!!

BENVENUTA BAbyDany94 … davvero felice di sapere che nonostante la mia lentezza qualcuno salta ancora a bordo della mia giostra e comincia a leggere il mio racconto (va beh che di tempo per rimettervi in pari tra un aggiornamento e l’altro ne avete tanto)!!! Se quel 94 però è l’età non è che sei arrivata nel capitolo sbagliato? L’atmosfera è un po’ + calda qui…

Lo so Valentina78 tutto potrebbe davvero essere più facile… ma se come qualcun altro qui conoscessi la “vera” Martina capireste che ciò che sembra lineare deve sempre diventare complicato. Ma del resto io poi come vi terrei sulle spine se la nostra eroina seguisse un qualche tipo di logica? Grazie per i complimenti :o)… e scusa per il solito ritardo nell’aggiornare, contenta che almeno mi dite che ne vale la pena!!!

Grazie pesciolina04… come ho detto su, piano piano finirò questo racconto che anche io porto nel cuore ogni giorno nonostante mi ricordi di scriverlo solo poche volte all’anno! E chi lo sa… magari un giorno non sarò l’unica che porterà avanti le proprie storie! Sebbene sia solo un hobby per il quale magari neanche siamo nemmeno portate (E PARLA PER TE dirai tu eheh)… scrivere è qualcosa che mi rende davvero felice… leggere poi i commenti di chi mi dice che non vede l’ora di sapere cosa succederà, o che ha riso o si è emozionata leggendo quel che ho scritto è qualcosa d’impagabile! Grazie di essere di nuovo passata di qui…

E GRAZIE A TUTTE VOI CHE CONTINUATE A SEGUIRMI… AL PROSSIMO CAPITOLO!!!

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