The Gentle.

di Scaramouch_e
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** University ***
Capitolo 2: *** The Loss of Innocent. ***
Capitolo 3: *** The brothers. ***
Capitolo 4: *** Tears ***
Capitolo 5: *** The Heart of Narnia ***
Capitolo 6: *** Liù ***
Capitolo 7: *** E p i l o g o ***



Capitolo 1
*** University ***


american The Gentle

Il volto di Susan è fresco mentre varca il portone della più importante università d’america; le piace pensare che tutti studenti lì presenti, non la conoscono, non sanno nulla di lei e non sanno la sua storia: non sanno che è stata una Regina, una regina in un altro mondo, così diverso dal nostro, la regina Susan la Gentile.
Si volta verso il giardino dal quale filtra un po’ di luce che innonda il salone e con nostalgia guarda il sole, il giardino pensando a Narnia.
Né Peter, né Edmund o Lucy stanno con lei in quel momento così importante; anche se hanno litigato, anche se i tre fratelli l’hanno insultata dicendole che con quel viaggio si dimenticherà di Narnia, Susan li vorrebbe al suo fianco, pronti a combattere per lei.
“Sue va tutto bene?” la mano di Alice, la migliore amica della Regina si abbatte sulla sua spalla.
Susan sorride e si volta verso il salone dell’università Americana.
 “Va tutto benissimo, Ali, tutto stupendamente.” dice prima di entrare facendo voltare i ragazzi e ragazze verso di loro; la vita di prima è finita, non sarà più Susan la gentile, dimenticherà Narnia per una vita brillante e piena di opportunità e soprattutto coi piedi per terra.

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*si prepara a ricevere pomodori dal pubblico*... Okey dopo questa parentesi andiamo al punto: la raccolta è partita dopo la drabble su Sue, visto che ha molti è interesata la vita di Sue dopo Narnia, ho deciso di cimentermi su questa raccolta ^_^!
per il tito della raccolta è il vero appellativo dato a Sue dagli abatinti di Narnia, o megio prima di essere tradotto come la Dolce nei film!
Se volete andare a controllare potete andare sulla wiki inglese dove appunto c'è Susan The Gentle.
Spero che vi piaccia questa raccolta e che in questo primo capitolo non ci siano molti errori nonostante non abbia una beta!

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Capitolo 2
*** The Loss of Innocent. ***


loss The Gentle.

“Si ti amo anch’io. Ci vediamo fra un po’.” sorrise Susan chiudendo il telefono; chiudendo anche gli occhi in quel poco momento di riposo.

Alice era andata a fare shopping con le altre ragazze, Rachel era andata con il suo ragazzo Marc a fare una passeggiata romantica e Bianca era andata al cinema.
Il suo ragazzo, James doveva venire per portarla fuori. I due ragazzi due erano fidanzati dal primo anno dell’università, si erano fidanzati per gioco, ma era scoppiato l’amore e così ormai, al terzo e ultimo anno dell’università erano inseparabili: erano considerati la coppia simbolo, e tutti li ammiravano.
James venne a prenderla dopo poco il tempo che si vestì e si truccò con tutta calma, il suo ragazzo era proprio bello.
I due andarono sulla spiaggia a guardare il mare e quel panorama le ricordò Narnia, la spiaggia che dava su Cair Paravel stupenda di notte quanto di giorno.
Non ci pensava dal primo anno a Narnia e quel pensiro le fece salire su la malinconia: non vedeva i suoi fratelli da allora.
Il suo ragazzo la strinse a se baciandola forte, possessivo. “Voi essere mia Susan Pevensie ?” domandò con sorriso.
Susan sbiancò, non si aspettava proprio quella domanda, ma pensò con razionalità  a tutti i pro e i contro e, dopo quelli avrebbe detto in seguito James gli parvero minuti, annuì gettandosi su di lui con un gran sorriso.
“Si voglio essere tua!”
Il suo ragazzo sorrise prima di imprimere la propria bocca  su Susan facendola distendere sulla spiaggia.
Susan così aveva perso definitivamente Narnia, eppure in quel momento, fu la cosa più stupenda che aveva fatto.

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Dunque su questa drabble non ho niente da dire :)
mi è piaciuto scrivere questo momento importante non solo per Susan ma anche per tutte le donne.
Spero che vi piaccia, ovviamente anche per com'è scritto! <3

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Capitolo 3
*** The brothers. ***


the The gentle.

Susan guardava verso i fratelli che a sua volta guardavano lei con sguardi di pietra.

Lei stingeva con la mano sinistra la mano destra di James suo amato marito e non chè padre di suo figlio.
Non era stato un matrimonio riparatore il loro, come molti avevano creduto in particolare quando li avevano visti fuggire da New York a Londra, bensì era stato un matrimonio vero di vero amore e il fatto di esser incinta per Susan, che aveva sempre amato i bambini, era una prova in più del loro amore.
Non vedeva i genitori e i suoi fratelli da quando l’avevano lasciata alla stazione di Londra il suo primo anno di università e ora, che era ritornata si sentiva giudicata.
James capendo il delicato momento si alzò, le baciò la testa prima di sorridere ai Pevensie.
“Vado a vedere cosa sta succedendo a Cristopher.” disse suo marito con un sorriso simpatico alzandosi; infatti avevano lasciato loro figlio nelle mani della nonna e nonno materno, ma  quella era tutta una scusa per lasciare sola Susan con i suoi fratelli.
Sue sorrise e non appena suo marito se ne fu andato e si rivolse così ai fratelli: “Che ne pensate? Non sono fantastici?”
“Mi meraviglio di te, Sue tu a  Narnia non ti volevi sposare per essere forte e indipendente e stare con noi, e ora ti ritrovi sposata, accasata e con un figlio.” la voce argentina proveniva da Lucy che sedeva fra i due fratelli: la bionda sorella era diventata più carina, ma Susan non capiva perché la trattava in modo così acido e soprattutto perché vi era sempre Narnia fra di loro.
Non potevano essere una famiglia normale?
Fu allora che Susan sbottò: “Lu Narnia non esiste!”
“Non è vero Sue è tu lo sia bene. Narnia esiste, ne abbiamo avuto la prova giorni fa quando è comparso nel salotto dei Krike un Narniano: aveva bisogno d‘aiuto e noi l‘abbiamo aiutato mandando nel loro mondo Eustacchio e Jill. Anzi se ci vuoi aiutare, ci farebbe piacere” è Edmund  che parla di Narnia con la voce roca da fine-adolescenza e la gola di Susan è secca: Edmund è sempre stato il più tollerante, il più rispettoso, il più giusto dei fratelli persino più di Lucy o di Peter, ma Susan sa che Narnia non esiste, Narnia è un gioco.
“Narnia è un gioco, Narnia non esiste capito?! È questa la realtà, sarebbe bello essere Re o Regine, ma purtroppo non lo siamo. Oh come vorrei che quella guerra non ci fosse mai stata, che papà non avesse dovuto combattere e che non fossimo mai andati a casa del professore, ora non saremmo qui a discutere di un gioco, bensì della vita reale, di noi, dei nostri affetti terreni non di un Leone, o di una strega o di un guardaroba che non esistono. È solo un gioco e voi ci credete pure!” Susan aveva il fiatone, e credeva veramente a ciò che diceva.
In quel momento l’innocenza scomparve e su Susan, almeno per i fratelli, cadde un velo il velo dell’ignoranza e dell’infedeltà. Sue sorrise triste; aveva capito che con quelle parole aveva perso per sempre i suoi fratelli, ma aveva una nuova famiglia a cui dedicarsi, una posizione, un lavoro.
James, con in braccio Christoper, ritornò sorridendo ignaro della decisione presa dalla amata moglie.
Susan appoggiò la testa sul  suo petto e una mano sulla gamba di Christoper: loro erano uniti, loro non se ne sarebbero andati. Loro tre erano una forza e si amavano. Non l’avrebbero lasciata sola per un sogno ad occhi aperti.

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Questo 'capitolo' è quello che mi piace di più, perchè è quello più adulto e responsabile e in un certo modo più drammatico!
Il re di Narnia citato da Edmund altri non è che Tirian settimo discendente della dinastia di re Rilian e quindi ci troviamo nell'ultimo capitolo delle Cronache. Spero vi piaccia, tanto quanto è piaciuto a me scriverlo ^__^

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Capitolo 4
*** Tears ***


m The gentle.

Lo squillo del campanello fa svegliare di soprassalto i due coniugi addormentati abbracciati e il piccolo, di due anni e mezzo, Christoper che dorme nell’altra stanza.

È James ad aprire ed è lui che si trova davanti lo strano individuo: solo il per com‘è vestito fa supporre che sia un poliziotto, si scambiano poche parole e James inorridisce... “La vado a chiamare subito!”
“è per te tesoro.” dice dopo un po’ di esitazione entrando in camera da letto, mentre Christoper arriva, in punta di piedi, sulla soglia della porta.
Susan si sveglia del tutto e scatta in piedi: si mette la vestaglia, e arriva verso la porta con il marito e il figlio al seguito.
Lo strano signore, che le ricorda un po’ un leone, la guarda un po’ impietosito e poi con un sospiro le chiede se si vuol sedere, Susan però fa segno di no con la testa e quindi il poliziotto dopo un attimo di esitazione, le dice: “è lei signora Kingtt? La volevo informare che i suoi fratelli, sua mamma e suo padre sono morti in uno scontro ferroviario. Le porgo le scuse da parte dello Stato e se vuole venire con me in...” ma Susan non sente, Susan è sbiancata e all’improvviso capisce: non avrebbe visto più il volto di Pete farsi corrucciato quando non capiva qualcosa, non avrebbe più ascoltato i saggi consigli di Edmund, non avrebbe sentito mai più la risata gaia di Lucy, mai più. Erano andati, morti.
E non si erano perdonati.
A quel pensiero, le gote già bianche di Susan diventano cadaveriche e ella si rifuggia nel petto di James, che la stringe a se sentendosi al sicuro, scoppia a piangere.
Il poliziotto capendo che non è il momento di continuare si ritira, per poi riprendere quando la signora si calma.
“Signora, mi dispiace ma deve venire con me in commissariato per gli accertamenti.”
Susan si stacca dal marito e ancora pallida e tremante annuisce.
È bellissima nonostante la batosta e il poliziotto, non sa nemmeno lui il perchè, riconosce in lei una Regina.


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Buondì a tutti!
questo capitolo è forse quello più personale per la povera Sue, e spero vi piaccia tanto quanto è piaciuto a me scriverlo.
Il fatto che lo sbirro assomigli a un Leone non è un cosa lasciata a caso, bensì una cosa voluta... Che fosse una forma di Aslan?

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Capitolo 5
*** The Heart of Narnia ***


Narnia The Gentle.

Susan aveva finalmente potuto andare al cimitero, i suoi cari erano morti da più di una settimana e lei non era ancora andata a trovarli per vari impegni che l‘avevano presa, in realtà aveva paura di andarci, paura di vedere le tombe di sua mamma, di suo padre e dei suoi fratelli.
Susan fissava, vestita di nero, i nomi impressi nelle lapidi erano tutti lì: l’avevano lasciata sola o meglio era lei che aveva voluto essere stata abbandonata e ora che si trova lì davanti non riusciva a parlare.
A un tratto un nome le soggiunse in mente, un nome antico come questo mondo e l’altro mondo, un nome potente.
 “Aslan.” chiamò la ragazza con un fil di voce prima di svenire sul prato: una macchia scura in mezzo a un mare verde speranza.
Fu trasporta da un vento dolce e poi fu gettata su una spiaggia.
Stette rannicchiata per un po’ svenuta prima di aprire gli occhi.
Si trovò di fronte un leone, maestoso, ma che non le faceva paura... Era come un padre per lei, il padre di tutte le cose.
Susan si guardò intorno e rimase incantata da ciò che si trovò davanti: il mare, era da tanto che non ci andava.
“Aslan?” domandò al gran leone riportando l’attenzione sul maestoso animale.
Non ci furono bisogno di parole per capire che quel leone era Aslan: Susan gli andò contro, abbracciandolo e il Leone la leccò e  giocarono per un po’ come un cucciolo e una grande mamma.
Poi quando entrambi furono soddisfatti la ragazza si sedette e il leone si accucciò vicino a lei, Susan capì di poter mettere la mano nella criniera del leone e il leone accettò le carezze con le fuse.
Dopo un attimo di silenzio, la ragazza parlò: “Siamo a Narnia Aslan?”
“Si e no
vedi figlia mia, questa non è la vera Narnia, Narnia si trova qui.” e dicendo così il leone mise una zampona sul cuore.
"I miei... Cari... Stanno lì?” il leone annuì.
“E io quando potrò raggiungerli?”
“Non ora sicuramente, devi prima vivere la tua vita pienamente, affrontare paure e gioie e poi quando sarai cresciuta in questo mondo potrai ritornare a Narnia e riprendere il titolo che ti compete: la Gentile.”
La ragazza ci pensò su fissando il mare  e poi annuì baciando il muso del leone. Gli occhi dorati di Aslan furono l’ultima cosa che Susan vide prima di venire trasportata dal vento gentile nel nostro mondo.

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E con questo capitolo siamo giunti quasi alla fine dell'avventura di Susan sulla nostra Terra!
Ditemi cosa ne pensate, a me è piaciuto molto scriverlo ^__^!

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Capitolo 6
*** Liù ***


Liù The Gentle.

Susan odiava gli ospedali, li odiava con tutto il cuore, ma non ora.

La donna si trovava seduta a osservare il figlio che andava avanti e indietro come un leone in gabbia. “Crhis, calmati, andrà tutto bene.”
“Ma se a Eva o a Lucy dovesse succedere qualcosa...?”
Susan non sta ascoltando, il cuore le batte forte nel petto mentre guarda il figlio, il quale con preoccupazione si stringe i capelli neri e si mordicchia le labbra.
“Ripeti! Ti prego ripeti, come vuoi chiamare la tua bambina?”
Suo figlio, si volta e sorride. “Lucy, come tua sorella mamma, non sei contenta?”
In quel momento un medico entra nel corridoio nell’ospedale reggendo in mano un fagottino urlante, pulito e vestito di tutto punto.
“È andato tutto bene sing. Kingtt: sua moglie e la sua bambina stanno bene. Ecco, la prenda.” il medico affida alle mani tremanti quel fagottino.
Sorridi andando vicino a loro, ti fai prendere un dito dalla bambina e ti volti verso tuo figlio. “Lucy?” “Lucy, mamma, Lucy.” ti conferma lui e la piccola smette di piangere. “Guarda ma, è un segno del destino, le piace.”
-Grazie Aslan.- pensi mentre tuo figlio ti mette in braccio la bambina che culli un po’.

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Scusate, il ritardo gente, ma ho avuto da fare in questi giorni.
Comunque eccomi qui, beh questa dovrebbe essere la penultima flashfiction, spero vi sia piaciuta ^__^!

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Capitolo 7
*** E p i l o g o ***


e p i l o g o The Gentle.

Susan si sente stanca.

Nel cuore e nel corpo, ma sa che è una stanchezza che molto presto finirà.
Il ticchettio della pendola -tic tac- scorre incessantemente così come scorre il tempo di Susan.
È un segno quando la pendola smette il suo ticchettio: Susan chiude gli occhi e si ferma, così come si ferma il tempo e la pendola.
Il corpo si ferma, ma non l’anima: è un’anima molto giovane e bella quella che viene trasportata fuori dal corpo di Susan la Vecchia.
Si guarda allo specchio non riuscendo a crederci: è di nuovo forte, di nuovo bella: senza rughe con i capelli lunghi e non cortissimi e gli occhi vivi, di un profondo cioccolato. Sorride, l’anima, accarezzando il riflesso colmo di stupore in viso.
Ma un ruggito fa trasalire Susan che si volta verso un leone possente dalla criniera dorata e gli occhi ridenti.
“Aslan?” domanda l’anima non spaventa, bensì felice.
“Susan, ben arrivata a Narnia, la vera Narnia.” Susan si volta notando come il paesaggio fosse cambiato: non più la vecchia e decadente stanza da letto, bensì un salone nel quale vi è una tavola, grande rotonda e addobbata di ogni ben di dio.
Susan ride, e quella risata argentina suona per tutta la stanza, Aslan il gran leone la guarda.
Nel frattempo la sala si riempe di persone e di animali felici di essere là.
Susan riconosce i volti di tutti: dai suoi fratelli Edmund, Lucy e Peter; ai signori Castoro, a Caspian e al suo precettore; al topo Ricipì e il suo sguardo si fa sognate quando riconosce suo marito e suo figlio: James e Crhistopher vestito come due cavalieri i capelli  al vento e lo sguardo ridente, hanno il posto d’onore in quanto sono vicini a Peter… Suo marito, morto di una vecchiaia e suo figlio morto prematuramente a solo 36 anni sono lì che chiacchierano con suo fratello.
Susan fa per voltarsi verso Aslan, ma lui non c’è più… dopotutto come disse il fauno Tumnus: non è un leone ammaestrato.
Susan sorride, e senza più pensiero raggiunge i suoi famigliari che la guardando sorridendo.
Sa già che sarà accolta, perché Narnia è una terra d’amicizia e d’amore dove le preoccupazioni non esistono.

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E anche questa è finita! Me è molto triste di ciò ç___ç!
Spero che vi piaccia questo capitolo finale!
Ringrazio chi ha commentato, chi ha messo la fanfic fra le preferite, seguite e ricordate e chi ha solo letto.
Do a queste persone un grosso smack, con la speranza di sentirvi presto.
O r a n g e


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