The Gentle. di Scaramouch_e (/viewuser.php?uid=2646)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** University ***
Capitolo 2: *** The Loss of Innocent. ***
Capitolo 3: *** The brothers. ***
Capitolo 4: *** Tears ***
Capitolo 5: *** The Heart of Narnia ***
Capitolo 6: *** Liù ***
Capitolo 7: *** E p i l o g o ***
Capitolo 1 *** University ***
american
The Gentle
Il volto di Susan è
fresco mentre varca il portone della più importante
università d’america; le piace pensare che tutti studenti
lì presenti, non la conoscono, non sanno nulla di lei e non
sanno la sua storia: non sanno che è stata una Regina, una
regina in un altro mondo, così diverso dal nostro, la regina
Susan la Gentile.
Si volta verso il giardino dal
quale filtra un po’ di luce che innonda il salone e con nostalgia
guarda il sole, il giardino pensando a Narnia.
Né Peter, né Edmund o
Lucy stanno con lei in quel momento così importante; anche se
hanno litigato, anche se i tre fratelli l’hanno insultata
dicendole che con quel viaggio si dimenticherà di Narnia, Susan
li vorrebbe al suo fianco, pronti a combattere per lei.
“Sue va tutto bene?” la mano di Alice, la migliore amica della Regina si abbatte sulla sua spalla.
Susan sorride e si volta verso il salone dell’università Americana.
“Va tutto benissimo,
Ali, tutto stupendamente.” dice prima di entrare facendo voltare
i ragazzi e ragazze verso di loro; la vita di prima è finita,
non sarà più Susan la gentile, dimenticherà Narnia
per una vita brillante e piena di opportunità e soprattutto coi
piedi per terra.
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*si prepara a ricevere pomodori dal pubblico*... Okey dopo questa parentesi andiamo al punto: la raccolta è partita
dopo la drabble su Sue, visto che ha molti è interesata la vita
di Sue dopo Narnia, ho deciso di cimentermi su questa raccolta ^_^!
per il tito della raccolta è
il vero appellativo dato a Sue dagli abatinti di Narnia, o megio prima
di essere tradotto come la Dolce nei film!
Se volete andare a controllare potete andare sulla wiki inglese dove appunto c'è Susan The Gentle.
Spero che vi piaccia questa raccolta e che in questo primo capitolo non ci siano molti errori nonostante non abbia una beta!
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Capitolo 2 *** The Loss of Innocent. ***
loss
The Gentle.
“Si ti amo anch’io. Ci vediamo fra un po’.”
sorrise Susan chiudendo il telefono; chiudendo anche gli occhi in quel
poco momento di riposo.
Alice era andata a fare shopping
con le altre ragazze, Rachel era andata con il suo ragazzo Marc a fare
una passeggiata romantica e Bianca era andata al cinema.
Il suo ragazzo, James doveva venire
per portarla fuori. I due ragazzi due erano fidanzati dal primo anno
dell’università, si erano fidanzati per gioco, ma era
scoppiato l’amore e così ormai, al terzo e ultimo anno
dell’università erano inseparabili: erano considerati la
coppia simbolo, e tutti li ammiravano.
James venne a prenderla dopo poco
il tempo che si vestì e si truccò con tutta calma, il suo
ragazzo era proprio bello.
I due andarono sulla spiaggia a
guardare il mare e quel panorama le ricordò Narnia, la spiaggia
che dava su Cair Paravel stupenda di notte quanto di giorno.
Non ci pensava dal primo anno a Narnia e quel pensiro le fece salire su la malinconia: non vedeva i suoi fratelli da allora.
Il suo ragazzo la strinse a se
baciandola forte, possessivo. “Voi essere mia Susan Pevensie
?” domandò con sorriso.
Susan sbiancò, non si
aspettava proprio quella domanda, ma pensò con
razionalità a tutti i pro e i contro e, dopo quelli
avrebbe detto in seguito James gli parvero minuti, annuì
gettandosi su di lui con un gran sorriso.
“Si voglio essere tua!”
Il suo ragazzo sorrise prima di imprimere la propria bocca su Susan facendola distendere sulla spiaggia.
Susan così aveva perso definitivamente Narnia, eppure in quel momento, fu la cosa più stupenda che aveva fatto.
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Dunque su questa drabble non ho niente da dire :)
mi è piaciuto scrivere questo momento importante non solo per Susan ma anche per tutte le donne.
Spero che vi piaccia, ovviamente anche per com'è scritto! <3
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Capitolo 3 *** The brothers. ***
the
The gentle.
Susan guardava verso i fratelli che a sua volta guardavano lei con sguardi di pietra.
Lei stingeva con la mano sinistra la mano destra di James suo amato marito e non chè padre di suo figlio.
Non era stato un matrimonio
riparatore il loro, come molti avevano creduto in particolare quando li
avevano visti fuggire da New York a Londra, bensì era stato un
matrimonio vero di vero amore e il fatto di esser incinta per Susan,
che aveva sempre amato i bambini, era una prova in più del loro
amore.
Non vedeva i genitori e i suoi
fratelli da quando l’avevano lasciata alla stazione di Londra il
suo primo anno di università e ora, che era ritornata si sentiva
giudicata.
James capendo il delicato momento si alzò, le baciò la testa prima di sorridere ai Pevensie.
“Vado a vedere cosa sta
succedendo a Cristopher.” disse suo marito con un sorriso
simpatico alzandosi; infatti avevano lasciato loro figlio nelle mani
della nonna e nonno materno, ma quella era tutta una scusa per
lasciare sola Susan con i suoi fratelli.
Sue sorrise e non appena suo marito
se ne fu andato e si rivolse così ai fratelli: “Che ne
pensate? Non sono fantastici?”
“Mi meraviglio di te, Sue tu
a Narnia non ti volevi sposare per essere forte e indipendente e
stare con noi, e ora ti ritrovi sposata, accasata e con un
figlio.” la voce argentina proveniva da Lucy che sedeva fra i due
fratelli: la bionda sorella era diventata più carina, ma Susan
non capiva perché la trattava in modo così acido e
soprattutto perché vi era sempre Narnia fra di loro.
Non potevano essere una famiglia normale?
Fu allora che Susan sbottò: “Lu Narnia non esiste!”
“Non è vero Sue
è tu lo sia bene. Narnia esiste, ne abbiamo avuto la prova
giorni fa quando è comparso nel salotto dei Krike un Narniano:
aveva bisogno d‘aiuto e noi l‘abbiamo aiutato mandando nel
loro mondo Eustacchio e Jill. Anzi se ci vuoi aiutare, ci farebbe
piacere” è Edmund che parla di Narnia con la voce
roca da fine-adolescenza e la gola di Susan è secca: Edmund
è sempre stato il più tollerante, il più
rispettoso, il più giusto dei fratelli persino più di
Lucy o di Peter, ma Susan sa che Narnia non esiste, Narnia è un gioco.
“Narnia è un gioco,
Narnia non esiste capito?! È questa la realtà, sarebbe
bello essere Re o Regine, ma purtroppo non lo siamo. Oh come vorrei che
quella guerra non ci fosse mai stata, che papà non avesse dovuto
combattere e che non fossimo mai andati a casa del professore, ora non
saremmo qui a discutere di un gioco, bensì della vita reale, di
noi, dei nostri affetti terreni non di un Leone, o di una strega o di
un guardaroba che non esistono. È solo un gioco e voi ci credete
pure!” Susan aveva il fiatone, e credeva veramente a ciò
che diceva.
In quel momento l’innocenza
scomparve e su Susan, almeno per i fratelli, cadde un velo il velo
dell’ignoranza e dell’infedeltà. Sue sorrise triste;
aveva capito che con quelle parole aveva perso per sempre i suoi
fratelli, ma aveva una nuova famiglia a cui dedicarsi, una posizione,
un lavoro.
James, con in braccio Christoper, ritornò sorridendo ignaro della decisione presa dalla amata moglie.
Susan appoggiò la testa
sul suo petto e una mano sulla gamba di Christoper: loro erano
uniti, loro non se ne sarebbero andati. Loro tre erano una forza e si
amavano. Non l’avrebbero lasciata sola per un sogno ad occhi
aperti.
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Questo 'capitolo' è
quello che mi piace di più, perchè è quello
più adulto e responsabile e in un certo modo più
drammatico!
Il re di Narnia citato da Edmund
altri non è che Tirian settimo discendente della dinastia di re
Rilian e quindi ci troviamo nell'ultimo capitolo delle Cronache. Spero vi piaccia, tanto quanto è piaciuto a me scriverlo ^__^
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Capitolo 4 *** Tears ***
m
The gentle.
Lo squillo del campanello fa svegliare di soprassalto i due coniugi
addormentati abbracciati e il piccolo, di due anni e mezzo, Christoper
che dorme nell’altra stanza.
È James ad aprire ed
è lui che si trova davanti lo strano individuo: solo il per
com‘è vestito fa supporre che sia un poliziotto, si
scambiano poche parole e James inorridisce... “La vado a chiamare
subito!”
“è per te
tesoro.” dice dopo un po’ di esitazione entrando in camera
da letto, mentre Christoper arriva, in punta di piedi, sulla soglia
della porta.
Susan si sveglia del tutto e scatta
in piedi: si mette la vestaglia, e arriva verso la porta con il marito
e il figlio al seguito.
Lo strano signore, che le ricorda
un po’ un leone, la guarda un po’ impietosito e poi con un
sospiro le chiede se si vuol sedere, Susan però fa segno di no
con la testa e quindi il poliziotto dopo un attimo di esitazione, le
dice: “è lei signora Kingtt? La volevo informare che i
suoi fratelli, sua mamma e suo padre sono morti in uno scontro
ferroviario. Le porgo le scuse da parte dello Stato e se vuole venire
con me in...” ma Susan non sente, Susan è sbiancata e
all’improvviso capisce: non avrebbe visto più il volto di
Pete farsi corrucciato quando non capiva qualcosa, non avrebbe
più ascoltato i saggi consigli di Edmund, non avrebbe sentito
mai più la risata gaia di Lucy, mai più. Erano andati,
morti.
E non si erano perdonati.
A quel pensiero, le gote già
bianche di Susan diventano cadaveriche e ella si rifuggia nel petto di
James, che la stringe a se sentendosi al sicuro, scoppia a piangere.
Il poliziotto capendo che non è il momento di continuare si ritira, per poi riprendere quando la signora si calma.
“Signora, mi dispiace ma deve venire con me in commissariato per gli accertamenti.”
Susan si stacca dal marito e ancora pallida e tremante annuisce.
È bellissima nonostante
la batosta e il poliziotto, non sa nemmeno lui il perchè,
riconosce in lei una Regina.
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Buondì a tutti!
questo capitolo è forse
quello più personale per la povera Sue, e spero vi piaccia tanto
quanto è piaciuto a me scriverlo.
Il fatto che lo sbirro assomigli a
un Leone non è un cosa lasciata a caso, bensì una cosa
voluta... Che fosse una forma di Aslan?
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Capitolo 5 *** The Heart of Narnia ***
Narnia
The Gentle.
Susan aveva finalmente potuto andare al cimitero, i suoi cari erano
morti da più di una settimana e lei non era ancora andata a
trovarli per vari impegni che l‘avevano presa, in realtà
aveva paura di andarci, paura di vedere le tombe di sua mamma, di suo
padre e dei suoi fratelli.
Susan fissava, vestita di nero, i nomi impressi nelle lapidi erano
tutti lì: l’avevano lasciata sola o meglio era lei che
aveva voluto essere stata abbandonata e ora che si trova lì
davanti non riusciva a parlare.
A un tratto un nome le soggiunse in mente, un nome antico come questo mondo e l’altro mondo, un nome potente.
“Aslan.” chiamò la ragazza con un fil di voce
prima di svenire sul prato: una macchia scura in mezzo a un mare verde
speranza.
Fu trasporta da un vento dolce e poi fu gettata su una spiaggia.
Stette rannicchiata per un po’ svenuta prima di aprire gli occhi.
Si trovò di fronte un leone, maestoso, ma che non le faceva
paura... Era come un padre per lei, il padre di tutte le cose.
Susan si guardò intorno e rimase incantata da ciò che si
trovò davanti: il mare, era da tanto che non ci andava.
“Aslan?” domandò al gran leone riportando l’attenzione sul maestoso animale.
Non ci furono bisogno di parole per capire che quel leone era Aslan:
Susan gli andò contro, abbracciandolo e il Leone la leccò
e giocarono per un po’ come un cucciolo e una grande mamma.
Poi quando entrambi furono soddisfatti la ragazza si sedette e il leone
si accucciò vicino a lei, Susan capì di poter mettere la
mano nella criniera del leone e il leone accettò le carezze con
le fuse.
Dopo un attimo di silenzio, la ragazza parlò: “Siamo a Narnia Aslan?”
“Si e no vedi figlia mia, questa non è la vera Narnia, Narnia si trova qui.” e dicendo così il leone mise una zampona sul cuore.
"I miei... Cari... Stanno lì?” il leone annuì.
“E io quando potrò raggiungerli?”
“Non ora sicuramente, devi prima vivere la tua vita pienamente,
affrontare paure e gioie e poi quando sarai cresciuta in questo mondo
potrai ritornare a Narnia e riprendere il titolo che ti compete: la
Gentile.”
La ragazza ci pensò su fissando il mare e poi annuì
baciando il muso del leone. Gli occhi dorati di Aslan furono
l’ultima cosa che Susan vide prima di venire trasportata dal
vento gentile nel nostro mondo.
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E con questo capitolo siamo giunti quasi alla fine dell'avventura di Susan sulla nostra Terra!
Ditemi cosa ne pensate, a me è piaciuto molto scriverlo ^__^!
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Capitolo 6 *** Liù ***
Liù
The Gentle.
Susan odiava gli ospedali, li odiava con tutto il cuore, ma non ora.
La donna si trovava seduta a
osservare il figlio che andava avanti e indietro come un leone in
gabbia. “Crhis, calmati, andrà tutto bene.”
“Ma se a Eva o a Lucy dovesse succedere qualcosa...?”
Susan non sta ascoltando, il cuore
le batte forte nel petto mentre guarda il figlio, il quale con
preoccupazione si stringe i capelli neri e si mordicchia le labbra.
“Ripeti! Ti prego ripeti, come vuoi chiamare la tua bambina?”
Suo figlio, si volta e sorride. “Lucy, come tua sorella mamma, non sei contenta?”
In quel momento un medico entra nel
corridoio nell’ospedale reggendo in mano un fagottino urlante,
pulito e vestito di tutto punto.
“È andato tutto bene
sing. Kingtt: sua moglie e la sua bambina stanno bene. Ecco, la
prenda.” il medico affida alle mani tremanti quel fagottino.
Sorridi andando vicino a loro, ti
fai prendere un dito dalla bambina e ti volti verso tuo figlio.
“Lucy?” “Lucy, mamma, Lucy.” ti conferma lui e
la piccola smette di piangere. “Guarda ma, è un segno del
destino, le piace.”
-Grazie Aslan.- pensi mentre tuo figlio ti mette in braccio la bambina che culli un po’.
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Scusate, il ritardo gente, ma ho avuto da fare in questi giorni.
Comunque eccomi qui, beh questa dovrebbe essere la penultima flashfiction, spero vi sia piaciuta ^__^!
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Capitolo 7 *** E p i l o g o ***
e p i l o g o
The Gentle.
Susan si sente stanca.
Nel cuore e nel corpo, ma sa che è una stanchezza che molto presto finirà.
Il ticchettio della pendola -tic tac- scorre incessantemente così come scorre il tempo di Susan.
È un segno quando la pendola
smette il suo ticchettio: Susan chiude gli occhi e si ferma,
così come si ferma il tempo e la pendola.
Il corpo si ferma, ma non
l’anima: è un’anima molto giovane e bella quella che
viene trasportata fuori dal corpo di Susan la Vecchia.
Si guarda allo specchio non
riuscendo a crederci: è di nuovo forte, di nuovo bella: senza
rughe con i capelli lunghi e non cortissimi e gli occhi vivi, di un
profondo cioccolato. Sorride, l’anima, accarezzando il riflesso
colmo di stupore in viso.
Ma un ruggito fa trasalire Susan che si volta verso un leone possente dalla criniera dorata e gli occhi ridenti.
“Aslan?” domanda l’anima non spaventa, bensì felice.
“Susan, ben arrivata a
Narnia, la vera Narnia.” Susan si volta notando come il paesaggio
fosse cambiato: non più la vecchia e decadente stanza da letto,
bensì un salone nel quale vi è una tavola, grande rotonda
e addobbata di ogni ben di dio.
Susan ride, e quella risata argentina suona per tutta la stanza, Aslan il gran leone la guarda.
Nel frattempo la sala si riempe di persone e di animali felici di essere là.
Susan riconosce i volti di tutti:
dai suoi fratelli Edmund, Lucy e Peter; ai signori Castoro, a Caspian e
al suo precettore; al topo Ricipì e il suo sguardo si fa sognate
quando riconosce suo marito e suo figlio: James e Crhistopher vestito
come due cavalieri i capelli al vento e lo sguardo ridente, hanno
il posto d’onore in quanto sono vicini a Peter… Suo
marito, morto di una vecchiaia e suo figlio morto prematuramente a solo
36 anni sono lì che chiacchierano con suo fratello.
Susan fa per voltarsi verso Aslan, ma lui non c’è più… dopotutto come disse il fauno Tumnus: non è un leone ammaestrato.
Susan sorride, e senza più pensiero raggiunge i suoi famigliari che la guardando sorridendo.
Sa già che sarà
accolta, perché Narnia è una terra d’amicizia e
d’amore dove le preoccupazioni non esistono.
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E anche questa è finita! Me è molto triste di ciò ç___ç!
Spero che vi piaccia questo capitolo finale!
Ringrazio chi ha commentato, chi ha messo la fanfic fra le preferite, seguite e ricordate e chi ha solo letto.
Do a queste persone un grosso smack, con la speranza di sentirvi presto.
O r a n g e
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