New moon Rinascita

di phoebe91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Epilogo ***
Capitolo 21: *** FINALE ALTERNATIVO ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 
<<  Sono sempre stata una ragazzina piuttosto cagionevole di salute…I miei genitori mi hanno tenuta rintanata in casa,è da diciannove anni che faccio solo casa-scuola, scuola-casa!Tutti ritengono,che a parte la mia carnagione “cadaverica”,io sia molto carina…ma non credo sia vero,me lo dicono solo per non farmi stare peggio!Sono iper protettivi a causa della mia malattia…  ma io ho sempre rifiutato un operazione fin da quando mi hanno dato la possibilità di scegliere!Non sono brava in nulla,nono conosco niente del mondo…  Passo tutto il mio tempo a studiare,e almeno in quello sono brava!Adesso dovrei andare all’università…  Ho fatto ferro e fuoco per andare a Cambrige…  volevo staccarmi dall’ala protettiva della mia famiglia…  ma in tutta risposta mi hanno concesso di andarci a patto che loro si sarebbero trasferiti lì vicino…  così io non mi starei stressata inutilmente a vivere in un alloggio!E quindi ci siamo trasferiti in un appartamento molto carino a due passi dall’università…  Ma questo è un mondo molto diverso dal mio…  E’ una grande città,con tante persone…  persone sane!E io non so nemmeno come si vive in una città…   Mi trovo qui, al mio primo giorno di Università,spaesata e con gli occhi di ragazze bellissime puntati addosso…  e una sola domanda mi risuona in testa…  Sarei mai riuscita ad affrontare tutto questo da sola? Credevo di aver già trovato la risposta…  ma sono contenta di essermi sbagliata ! >>

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

 

La ragazza se ne stava seduta nella mensa,il piatto ancora intatto. Giocava timidamente con una delle due trecce che portava di lato. I suoi capelli erano raccolti dietro in una lunga coda che tratteneva i capelli lisci e di un bellissimo color nero pece. Aveva sempre odiato quei capelli,la sua pelle era chiara,pallida e il nero non faceva altro che accentuare il pallore. I suoi occhi erano verdi ma cambiavano tonalità a seconda della luce. Di fianco a lei c’era seduta una ragazza piuttosto bassina,riccia e castana,ma molto graziosa. I suoi occhi erano castano scuro e sembravano molto vispi,si guardava intorno curiosa cercando qualcuno.

<<  Vorrei sapere dov’è finito…Magari sta con qualcun'altra…  >> sbuffò gonfiando le guance indispettita <<  Sta tranquilla Mel,sono sicura che arriverà!  >> disse a bassa voce l’altra ragazza.

<<  Tu fai presto a parlare Cristal,non sei fidanzata…  >> non appena finì la frase,un ragazzo piombò di corsa accanto a lei stampandole un bacio sulla guancia <<  Scusami tesoro,perdonami!Quel vecchiaccio rinsecchito del professor Walter,mi ha trattenuto più del previsto!  >> il ragazzo era molto più alto di lei e aveva i capelli castano scuro,arruffati. Il suo fisico era molto atletico,spalle larghe e muscoli, la ragazza scompariva tra le sue braccia

<<  Va bene ti perdono, ma se vengo a sapere che sei stato con qualcun’altra passerai il giorno più brutto della tua vita…  >> il ragazzo fece una smorfia seccato, Mel iniziò a stritolargli la coscia con un pizzicotto <<  Ti cambio i connotati in modo che nemmeno tua madre potrà riconoscerti!  >> il ragazzo le fece un sorrisino dolorante <<  Sei dolcissima amore, non potrei mai tradirti!  >> Cristal rise a quella scena. Erano bellissimi insieme,pensava che lei non avrebbe mai potuto avere un ragazzo come lui,nemmeno diverso,non ne avrebbe avuto mai nessuno. Si intristì di nuovo,Mel se ne accorse e fece cenno a Dylan di allontanarsi un po’ <<  Guarda chi si vede al tavolo degli sfigati…la nostra piccola secchiona ammalata…come stai stamattina?Passato il raffreddore?  >> Cristal sbattè le palpebre… conosceva fin troppo bene quella voce. Alzò piano gli occhi,e si ritrovò davanti la ragazza bionda e favolosa,ma solo di aspetto… <<  Non ho mai avuto il raffreddore,Jess!  >> rispose seccata

<<  Per te carina,sono Jessica e basta…  >> rispose lei con una voce sprezzante,accanto a Jessica c’erano altre due ragazze,una portava i capelli sciolti con un codino sopra,castano chiaro, l’altra invece aveva i capelli corti,con un taglio scalato,neri.

<<  Ma perché non lasci perdere questa appestata e c’è ne andiamo via?! Ho una lezione da fare

io…  >>  sbottò quest’ultima.

<<  Sta tranquilla Samantha,mica vogliamo prenderla in giro, vogliamo solo fare quattro chicchiarere…Vero Jess?  >>

<<  Ma certo… Kristen ha ragione… volevamo solo fare quattro chiacchiere da buone amiche!  >> Jessica accentò in modo strano le ultime parole. Mel fece un finto sorrisino e poi disse <<  Perché voi tre tenere amiche,non le fate con le vostre nonne quattro chiacchiere, a questo tavolo non c’è posto per le galline!  >> le tre le fecero uno sguardo di sfida e se ne andarono indispettite. Dylan e Melissa si diedero il cinque <<  Sei grande tesoro!  >>

<<  Lo so!  >> Cristal era rimasta in silenzio…di nuovo…  Era da due mesi che aveva iniziato l’università,e non era mai riuscita e rispondere per le rime…A volte pensava che forse non avevano tutti i torti a prenderla in giro, vista la sua salute,che da quando era lì era solo peggiorata...aveva fatto tutto il possibile per nasconderlo a sua madre… ma per quanto avrebbe potuto farlo?

A risvegliarla dai suoi pensieri fu la voce di Mel che le diceva che le lezioni stavano per riprendere. Il corso di Architettura finì alle sette di sera e dopo aver salutato i ragazzi Cristal attraversò la strada che la separava dalla casa dei suoi. Era una bella villetta bianca,non tanto grande,ma comoda. All’ingresso c’era una piccola veranda dove Cristal aveva messo un dondolo,nelle notti più calde si fermava lì a studiare. Aprì il cancelletto e aprì la porta entrando. Una donna fece capolino dalla cucina. Era una signora giovane,di media statura,aveva i capelli fin sopra le spalle,biondi,e degli splendidi occhi verdi. La madre di Cristal era sempre stata magra,e aveva un corpo da favola, quando aveva sedici anni partecipava a molti concorsi di bellezza,e aveva anche vinto molti premi,iniziando una brillante carriera come indossatrice. La ragazza aveva spesso invidiato sua madre,e poi lei aveva rinunciato alla carriera per starle accanto,e questo faceva terribilmente sentire in colpa Cristal…Anche se la madre non aveva mai dato a vedere nulla, sapeva bene quanto questo sacrificio le era costato <<  Ciao mamma…  >> Cristal le diede un bacio, la donna le scompigliò un po’ di frangia con la mano <<  Com’è andata oggi?  >>

<<  Benissimo grazie…Papà ha chiamato?  >>

<<  Si, e ti manda un bacio…purtroppo non credo tornerà nemmeno domani…ha troppo lavoro!  >>

<<  Capisco!  >>.

La ragazza andò a cambiarsi d’abito. La divisa dell’università era un vestitino a pieghe nero con il colletto bianco,tipo alla marinara, che lasciava trasparire un top. Il colletto era chiuso da un cravattino,anch’esso bianco. Le calze erano nere e arrivavano fino alla coscia. La divisa imponeva di portare delle scarpe con un tacco leggermente alto. Esattamente come per i suoi capelli,odiava quel colore,avrebbe tanto voluto essere bella come sua madre…Nel campo della moda il nero avrebbe dovuto snellire,ma a lei non piaceva affatto,perché metteva troppo in evidenza la sua carnagione dal colore innaturalmente pallido. Gettò la divisa sul letto e indossò un vestitino rosa, comodo,che lei adorava. Pranzò velocemente e poi tornò con la testa sui libri fino a sera,quando si addormentò sulla scrivania…

 

La sveglia iniziò a suonare fastidiosamente, Cristal alzò la testa dalla scrivania,le faceva male il collo. Dovette alzarsi per spegnerla,in quel momento entrò la madre <<  Buongiorno!  >> la donna si guardò in giro <<  Hai dormito vestita?  >>

<<  Già… >> ma poi la donna diede un occhiata al letto, perfettamente rifatto <<  Non avrai dormito sulla scrivania…  >>

<<  Mi sono addormentata…  >>

<<  Tesoro,lo sai che non ti fa bene dormire scomoda…hai bisogno di riposare la notte!  >>

<<  Lo so, ma adesso ho bisogno solo di un buon caffè…  >> la ragazza indossò la divisa e scese a fare colazione. Dopodiché attraversò la strada e si recò all’università. Mel stava camminando per il corridoio,sbadigliando.

<<  Buongiorno!  >>

<<  Ciao Cristal…  >> salutò debolmente <<  Hai una pessima cera stamattina…peggio della mia…  >> scherzò la bruna. <<  Molto spiritosa…stanotte non ho chiuso occhio…sono rimasta con Dylan al telefono…Nei dormitori femminili i maschi non possono accedervi…e Dylan è partito stamattina presto per un corso supplementare a Londra…  >>

<<  Ma dai…A parte che Londra non è lontana,tornerà presto no?!  >>

<<  Una settimana…  >> disse lei mugugnando. Cristal non potè fare a meno di ridere

<<  Lo trovi divertente?  >>

<<  Sei tu che mi fai ridere…appena ti stacchi un po’ da lui diventi depressa!  >>

<<  Ma è normale!Io e lui viviamo in simbiosi!Siamo come lo zucchero che si amalgama perfettamente al caffè…  >> Cristal rimase un po’ a riflettere <<  Ma non tutti mettono lo zucchero nel caffè!  >>

<<  E’ la prima cosa che avevo in mente,cosa pretendi alle sette del mattino?!  >> in quel momento la ragazza guardò l’orologio <<  Accidenti…sono già le sette e un quarto…sono in ritardo per il mio

corso…  >>

<<  Il professor Banner ne sarà lieto…  >> ironizzò Melissa <<  Cavolo…quello mi ammazza…ci vediamo in mensa!  >> Cristal scappò via. L’università era stra colma,e dovette stare attenta a schivare gli altri studenti per non investirne nessuno. Ad un tratto,mentre correva freneticamente,sentì un forte dolore sulla fronte e si ritrovò sbalzata a terra con i libri aperti sul pavimento. Quando aprì gli occhi dopo l’urto vide un ragazzo di fronte a lei…Era alto, aveva degli splendidi capelli neri che gli ricadevano sul volto,i suoi occhi erano incredibilmente profondi e blu metallici,quasi neri. Lui era davanti a lei,in piedi e la stava fissando,sembrava piuttosto infastidito <<  Dovresti guardare la strada quando cammini!  >> sbottò. Cristal iniziò a raccogliere  libri sparsi a terra,sotto gli sguardi divertiti degli altri ragazzi

<<  Ti chiedo scusa, andavo di fretta e allora…  >>

<<  La mamma non ti ha insegnato che non si corre per i corridoi?  >> disse un altro ragazzo,Cristal lo fissò accigliata, poi si ricordò che era veramente tardi <<  Ti chiedo ancora scusa,ma devo andare,ho una lezione!  >> la ragazza corse via di nuovo. L’aula di Architettura era piuttosto lontana e le ci volle qualche minuto per arrivare,non appena entrò il professore smise di parlare,e lei si ritrovò tutti gli sguardi dei presenti addosso. Il professor Banner era un uomo di circa cinquanta anni e non appena la ragazza entrò la fulminò con lo sguardo. <<  Alla buon ora signorina Haward…  >>

<<  Buongiorno,mi scusi,non succederà più!  >>

<<  Lo credo bene,perché adesso signorinella,lei mi porterò un intera relazione sull’architettura Gotica in Inghilterra... e la voglio sulla mia scrivania per dopo domani!  >> Cristal maledicette se stessa. Si andò a sedere al suo posto senza proferire parola,sentiva solo le risatine di qualche altro alunno,divertito dalla sua punizione…

 

Mel trattenne una risata, 

<<  Non c’è niente da ridere Mel… Ho solo due giorni per fare un intera relazione,hai idea di quanto sia grande l’Inghilterra?Come diavolo farò?!  >>

<<  Dai tranquilla,ti aiuterò io…Vedrai che ci riusciremo!  >>

<<  Grazie…ma tu non puoi lasciare il dormitorio…  >>

<<  C’è la biblioteca ricordi? Facciamo così,io ti troverò tutto il materiale di cui ha bisogno,e poi vediamo di stendere una relazione insieme…  >>

<<  Lo faresti davvero?  >>

<<  Certo…siamo amiche no?!  >>

<<  Grazie…  >>

<<  Bene al lavoro gente…ci aspettano due giorni di fuoco!  >>

<<  Già…Sai una cosa?Stamattina mi sono scontrata con un tipo…Alto,capelli neri,occhi blu… carino,ma terribilmente antipatico!Sai per caso chi sia?  >> Mel cambiò immediatamente espressione

<<  Che c’è?  >>

<<  Non lo conosci davvero?  >>

<<  No…mai visto!  >>

<<  A volte mi chiedo dove vivi…Quello è Keith Russell…E’ il tizio più popolare di Cambridge…è entrato qui con ottimi voti…e ha un curriculum di tutto rispetto… Per non parlare della fila di ragazze che ha dietro!  >> Cristal fece un espressione disinteressata <<  Uno di quei soliti tipi con la puzza sotto il naso insomma!  >> Mel fece uno strano ammicco <<  Dammi retta Cristal…tu sei qui solo da pochi mesi,evita Keith e la sua banda…  >>

<<  Perché?  >>

<<  Non sono esattamente “bravi ragazzi”…  >>

<<  Ma tu hai detto che lui ha ottimi voti…  >>

<<  Si,ma non ti ho mica detto che ce li ha perché studia tanto…  >>

<<  Che vuoi dire?  >>

<<  Queste sono solo voci,ma si dice sia raccomandato dalla sua famiglia…Ha una buona posizione sociale…  >>

<<  E allora cosa c’è che non va?  >>

<<  Lui e la sua banda sono dei teppisti…ma ovviamente nessuno li può toccare…sai com’è,il crimine non paga…  >>

<<  E io che pensavo che queste storie fossero superate, siamo nel ventesimo secolo dopotutto!  >>

<<  Mia cara questo è il mondo…Ma l’importante è che tu gli stai alla larga,quindi niente più scontri!Ma adesso basta perderci in brodo di giuggiole, abbiamo del lavoro da fare…  >> Mel e Cristal lavorarono in biblioteca fino all’ora di chiusura e poi la ragazza tornò a casa. Sua madre era in vestaglia <<  Ciao mamma!  >>

 <<  Ciao tesoro,come ti senti?  >>

 <<  Un po’ stanca,ma dovrò lavorare per tutta la notte,il professor Banner ha deciso di affibbiarmi una ricerca sull’architettura Inglese perché ho fatto tardi alla sua lezione…e la vuole per

dopodomani!  >>

<<  Ma tesoro,lo sai che non devi stressarti,andrò a parlare io con questo professore e gli spiegherò la situazione!  >>

<<  No mamma…per favore…non voglio sentirmi… diversa!  >>

<<  Tesoro…ma tu non sei diversa… sei solo un po’ più fragile di molte persone!  >>

 <<  Certo…Non voglio che tu fai nulla, promettimelo!  >>

<<  Ma Cristal…  >>

<<  Promettilo!  >>

<<  D’accordo,ma se vedi che non ce la fai,per favore tesoro lascia perdere…un cattivo voto non è importante quanto la tua salute!  >>

<<  Va bene, ora vado in camera mia,buona notte!  >>

<<  Buona notte!  >>…

 

Cristal si chiuse in camera sua a lavorare per tutta la notte…sapeva già che sarebbe sicuramente crollata…ma lo voleva fare lo stesso, doveva dimostrare a se stessa,e forse più agli altri,che poteva farcela…

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

La ragazza aprì gli occhi,fissò l’orologio da polso posato accanto a lei erano le 6:00 del mattino. Le sue braccia portavano i segni dei libri su cui era appoggiata. Aveva dormito davvero male,d’altronde come si poteva dormire bene su una scrivania?! Accanto a quella catasta di libri vi era un libricino relegato con i fogli trasparenti,sulla copertina vi era una scritta al computer “  Architettura in Inghilterra.  ” La ricerca era finita. Sorrise compiaciuta di se stessa. Cercò di darsi una sistemata,e quando fu almeno presentabile scese a fare colazione. Cristal si era truccata,ma questo non bastò a nascondere le profonde occhiaie. La madre non disse nulla,ma versando il caffè le lanciava delle occhiate di disapprovazione. Cristal la ignorò,non le andava di dare spiegazioni che in realtà non c’erano. Non appena finì la colazione schizzò via,cercando di allontanarsi il più possibile da sua madre. Sapeva che le voleva bene,ma facendo in quel modo aumentava solo la sua ansia. Questa volta,per non fare tardi, si fiondò subito nell’aula di architettura, almeno non avrebbero potuto rimproverarla del ritardo,ma il professor Banner avrebbe sicuramente trovato un altro pretesto per metterla in crisi,chissà perché ce l’aveva con lei…e non era solo una sua impressione. Prese posto in quarta fila,era la zona dove poteva nascondersi meglio…ma i banchi erano messi a gradoni,per cui nessuno veniva risparmiato. Dietro di lei sentì il vociare di alcune ragazze,ma non ci fece caso,tanto si era abituata. Non appena il professore varcò la soglia dell’aula,calò il silenzio assoluto, <<  Buongiorno!  >> tuonò,gli alunni risposero intimoriti,anche quel giorno era di pessimo umore,di bene in meglio,pensò Cristal. Il professore controllò chi era presente al corso,poi scorse di nuovo il registro,all’improvviso sul suo viso apparve uno strano sorriso,posò gli occhiali sulla cattedra e incrociò le dita <<  Signorina Haward… lei dovrebbe avere qualcosa per me oggi!  >> Cristal fece un espressione consapevole,si alzò pronta ad andare al patibolo,non appena arrivò davanti alla grande cattedra iniziò a tremare…consegnò la ricerca al professore,che sfogliò velocemente le pagine,mentre lei pregava che non le chiedesse di esporla <<  Bene…vuole dirci qualcosa in proposito…  >> speranza andata in fumo. La ragazza si girò timorosa verso il resto dei presenti,li fissò tutti,quando in fondo all’aula qualcuno catturò la sua attenzione. Un ragazzo dai capelli neri la fissava. Lo riconobbe,era quello con cui si era scontrata. Il suo sguardo era fisso su di lei,sembrava stesse aspettando solo che lei facesse un errore,per la prima volta si sentì più impacciata del solito,non era il solito sguardo disinteressato di tutti gli altri,la fissava pesantemente. E le sue intenzioni erano tutt’altro che amichevoli,c’era qualcosa che la faceva sentire a disagio,imbarazzata. Iniziò a sudare,e la stanchezza dei giorni prima riaffiorò tutta insieme. Probabilmente il ragazzo si accorse di questo suo cambiamento,perché sul suo viso apparve un ghigno soddisfatto.

<<  Ha intenzione di contemplare l’aula ancora per molto…  >> incalzò il professore. Cristal iniziò con la voce mal ferma <<  In Inghilterra…  >> qualcosa le bloccò il fiato in gola,sentì un enorme macigno sullo stomaco,che la soffocava.  “  Non poteva accadere proprio ora…no no no!  ” tentò di ripetere a se stessa, ma questo non fece altro che peggiorare il suo stato, le ginocchia iniziarono a tremare, fino a  cedere del tutto,la vista iniziò ad annebbiarsi e pian piano le voci divennero sempre più lontane,fino a sparire…l’ultima cosa che vide fu quel ragazzo,che continuava a fissarla con quel suo ghigno indisponente…

 

Quando aprì gli occhi sentì Melissa che la chiamava <<  Cristal…mi senti?  >> la ragazza dovette aspettare che il terribile rumore che sentiva nelle orecchie cessasse e poi rispose <<  Mel!  >> mugugnò con la voce impastata <<  Finalmente…mi stavo preoccupando…  >>

<<  Dove sono?  >>

<<  In infermeria,sei svenuta…  >>

<<  Ti prego non dirmi che ero al corso di architettura…  >>

<<  Ok se vuoi non te lo dico!  >> Cristal si portò le mani sugli occhi <<  Ma non è possibile!  >>

<<  Cerca di non agitarti per favore!Eri troppo stressata…dovevi rifiutare tutto quel lavoro…  >> Cristal la guardò in cagnesco, e poi cercò di mettersi seduta <<  Dio, sembri mia madre…Che figura

accidenti!  >>

<<  Non dire cazzate…non è colpa tua se sei malata…e poi non ci trovo niente di strano!  >>

<<  Mel ti prego…sono una povera scema che non fa altro che cadere come una pera!Non ne posso più!  >> in quel momento la porta dell’infermeria si spalancò e la madre di Cristal piombò addosso a sua figlia <<  TESORO!  >>

<<  Mamma…  >>

<<  ERO TANTO PREOCCUPATA,MI HANNO DETTO CHE SEI SVENUTA!  >>

<<  Mamma… mi…  >>

 <<  PER FORTUNA STAI BENE!  >>

<<  Se non mi lasci morirò soffocata!  >>

<<  Oh scusami…Come ti senti?  >>

<<  Sto bene adesso…  >>

<<  Te l’avevo detto che per te era troppo faticosa questa università…Adesso vieni dai…ti porto in ospedale a fare qualche controllo!  >>

<<  No mamma,non voglio!  >>

<<  Cristal… cosa dici?  >>

<<  Mamma è inutile andare in ospedale… mi diranno sempre le solite cose…non ci sono miglioramenti,semmai peggioro… ecc ecc, non mi va ok?!  >>

 <<  Ma Cristal non essere incosciente hai appena avuto un'altra crisi…è pericoloso che tu ti stanchi ancora…  >>

<<  Mamma è da 19 anni che non faccio altro che avere crisi…Sono stanca di entrare e uscire dall’ospedale, e sentirmi ripetere le solite cose…ho detto che ora sto bene!Puoi tornare a casa per favore?  >>

<<  E lasciarti qui?Non se ne parla, tu adesso vieni a casa,devi almeno riposare!  >> Cristal si massaggiò le tempie <<  Cristy credo che tua madre abbia ragione,riposati per oggi ok?!  >> intervenne Mel. La ragazza fece un sospiro <<  Eh va bene,verrò a casa,ma non voglio andare in ospedale!  >> la madre la fissò contrariata,ma alla fine non replicò oltre e la riportò a casa…

 

Cristal se ne stava a letto quando qualcuno bussò alla porta. <<  Posso entrare?  >> la ragazza si girò verso la voce maschile,sul suo viso apparve un enorme sorriso <<  Papà!  >> l’uomo andò ad abbracciarla <<  Piccola mia,mi sei mancata!  >>

<<  Anche tu!  >>

<<  La mamma mi ha detto che non sei stata bene oggi… e che non sei voluta andare in ospedale…  >> l’ultima frase suonò come un rimprovero <<  La mamma si preoccupa sempre troppo…le ho detto che stavo bene…mi sono solo stancata più del dovuto!  >>

<<  L’importante è che tu stia bene ora,ma adesso parliamo d’altro,ti ho portato una cosa!  >>

<<  Davvero?  >>

 <<  So che a te piacciono tanto le sorprese e allora… ma dovresti venire al piano di sotto…  >> la ragazza balzò giù dal letto. Suo padre era un tipo alto,capelli neri e occhi verdi,e portava gli occhiali. Anche lui era apprensivo,ma con il fatto che stava poco in casa non diventava soffocante,e Cristal stava bene così, specie quando le faceva i regali. Quando arrivò in salotto la ragazza trovò un pacchetto azzurro a terra. Lo fissò per un po’ e notò che c’era qualcosa di strano…i suoi occhi si illuminarono quando dall’interno uscì una palla di pelo color beige, che sgambettava per uscire dal pacchetto. La ragazza prese in braccio il cucciolo di Golden Retriver, <<  Papà è bellissimo…  >>

<<  Sono contento che ti piaccia,sapevo che desideravi tanto un cane,ma dovrai dargli un nome!  >> la ragazza sorrise e poi saltò al collo di suo padre <<  GRAZIE MILLE PAPY!TI ADORO!  >>

<<  Lo so lo so!  >> la madre stava trafficando in cucina <<  Mamma hai visto che bello?E’ adorabile!  >> <<  Si,anche se non penso sia una buona idea che tu lo tenga!  >>

<<  Ma cara che vuoi che le faccia un cane?E poi lo dicono anche i medici che la pet-terapy aiuta! >> Cristal li fissò, pensavano che fosse una malata terminale?!Avrebbe tanto voluto dissentire,ma lasciò perdere limitandosi a sospirare. <<  Eh va bene…tanto farebbe come vuole lei!  >> intanto il cucciolo ispezionava la casa annusandone ogni angolo <<  Hai pensato a come chiamarlo?  >>

<<  Non lo so papà!Hai un suggerimento?  >>

<<  Il cane adesso è tuo…e poi io sono un disastro con i nomi!  >> Cristal rifletté un po’

<<  E se lo chiamassimo Gabriel?E’ l’indossatore preferito di mamma!  >>

<<  Non se ne parla!  >> tuonò la donna, Cristal rise. <<  Perché non lo chiami Cappuccino… ha quel colore sai!  >>

<<  E’ orribile papà…  >>

<<  Te l’ho detto che sono un disastro con i nomi!  >> in quel momento si sentì qualcosa rompersi in salone,quando andarono a vedere videro la tovaglia a terra,sul tavolo vi era un vaso di ceramica che adesso era in mille pezzi sul pavimento,il cucciolo si dimenava cercando di liberarsi dalla tovaglia. Cristal lo aiutò <<  Accidenti, guarda cos’ha combinato…era il mio vaso preferito! >> tuonò la mamma <<  Mi dispiace mamma…ti prometto che non lo farà più…  >>

<<  Non lo farà quando non ci saranno più vasi da rompere…  >> assentì la donna raccogliendo i cocci. <<  Perché non lo chiami Disastro… è un nome che gli donerebbe un sacco…  >>

<<  Ma non è un nome che si addice a lui…  >>

<<  Ho trovato, lo chiamerò Midnight…come uno dei miei libri preferiti!  >>

<<  Carino…ma adesso che ne dite se mangiamo?Ho una fame…  >>

<<  Sei sempre il solito papà!  >>.

 

Quella sera Cristal andò a letto molto presto…era troppo stanca,il cucciolo aveva una sua cuccia in garage,ma non appena lo chiusero lì dentro iniziò a guaire. Cristal allora scese al piano di sotto e lo prese in braccio portandolo in camera sua. Il piccolo si mise subito sul letto e si intrufolò tra le pieghe delle coperte,Cristal lo lasciò stare e si mise a dormire, mentre lui si accucciò sulle gambe della ragazza…

 

Cristal dormiva profondamente,quando ad un tratto sentì Midnight che tirava le coperte con la bocca. La ragazza aprì gli occhi e si stiracchiò <<  Ma che ore sono?  >> guardò la sveglia,erano a mala pena le sei. <<  Accidenti Midnight è presto…  >> provò a rimettersi a dormire ma il cagnolino abbaiò insistente. <<  Ok ok ho capito,mi alzo…dammi il tempo di vestirmi…!  >> la ragazza si lavò e si vestì poi prese il collare e venne trascinata fuori da Midnight… << Ti scappa eh?!  >> scherzò. Mentre passeggiava sentiva l’aria fresca entrarle nei polmoni,era piacevole quella sensazione. Ad un tratto vide un gruppo di ragazzi camminare nella sua direzione, riconobbe immediatamente uno,era Keith. <<  Accidenti!  >> imprecò in mente. Cercò di tirare via il cane,ma era troppo tardi, i ragazzi non appena la videro iniziarono a ridere <<  Ma guardate lì…e quello che cos’è?Un topo?  >> disse uno di loro, il cucciolo iniziò a mostrare i denti,ma questo scatenò le risate del gruppo. Cristal lo prese in braccio <<  Non avete niente di meglio da fare?  >> assentì. Uno dei quattro si mise una mano sul mento <<  Fammici pensare…Tyler, abbiamo qualcosa da fare?  >> il ragazzo bruno a cui era rivolta la domanda ghignò

<<  No,siamo liberi come l’aria!  >> scoppiarono di nuovo a ridere. Cristal girò i tacchi e voltò loro le spalle,ad un tratto uno di loro urlò <<  Però…lo sapete che questa ragazzina ha un paio di gambe niente male…  >> Cristal si bloccò, ma cosa le era saltato in mente di mettersi la gonna?! Cercò di affrettare il passo,ma si sentì strattonare. I quattro ragazzi erano davanti a lei, Midnight le venne strappato di mano dal ragazzo che avevano chiamato Tyler, <<  Ridammelo!  >>

<<  Sta tranquilla,io e il cuccioletto andremo molto d’accordo!  >> uno dei quattro la trattenne per le spalle <<  Che ne dici di divertirci un po’ insieme…  >>

<<  Non ci penso nemmeno…Levami le mani di dosso schifoso!  >>

<<  E dai…non fare la preziosa!  >> cercò di avvicinarsi a lei,ma la ragazza si dimenò. Keith era rimasto in disparte,con le mani in tasca. Il ragazzo insistette, <<  Dammi un bacio piccola!  >>

<<  LASCIAMI!  >> in quel momento Keith si tolse le mani dalle tasche

<<  Falla finita Bred,andiamocene…mi sto annoiando!  >>

<<  E dai Keith,proprio ora che mi divertivo?Questa ci sta sicuramente!  >> il ragazzo dai capelli neri si voltò <<  Bred…ho detto piantala,ridatele il cane e andiamo via…  >>

<<  Ma che ti prende Keith?Ah ho capito… vuoi divertirti anche tu…sta tranquillo, appena ho finito te la lascio,sarà tutta per te!  >> le mise una mano sul mento,mentre il cuore di Cristal batteva all’impazzata. All’improvviso il ragazzo chiamato Bred fu sbalzato contro il muro,Keith lo aveva afferrato per la camicia <<  QUANDO TI DICO DI PIANTARLA DEVI FARLO CHIARO?  >> i due ragazzi dietro di lei indietreggiarono, Bred ansimava <<  Ok, calmati adesso…stavo solo scherzando!  >> Keith mollò la presa <<  Tyler,molla quel cane pulcioso e andiamo… sono diventato di cattivo

umore!  >> Tyler lasciò immediatamente il cane e tutti e tre lo seguirono,ma a distanza. Cristal afferrò il collare osservando il ragazzo che andava via,l’aveva difesa…. Che si fosse sbagliata sul suo conto?Per il momento non voleva saperlo…

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


  

Capitolo 3

 

Mel girava per la stanza urlando e agitandosi 

<<  Tu sei impazzita!Dovevi denunciarli quei porci schifosi!  >> Cristal stava seduta stranamente tranquilla <<  Ma non hanno fatto nulla alla fine…e poi cosa sarei dovuta andare a dire?Che mi hanno solo fatto dei complimenti spinti!?  >> Melissa sollevò un sopracciglio indispettita <<   “Complimenti?!” Hai mai sentito la parola STUPRO!?Bè ci sono andati molto vicini a questa parola… e se Keith non li avesse fermati lo avrebbero fatto,conoscendoli!  >>

<<  Ma li ha fermati… Anche se mi chiedo perché…non ha mai dimostrato tanta simpatia per me,quindi non capisco cosa significhi…  >>

<<  Che magari ha un po’ più di sale in zucca rispetto agli altri!?  >>

<<  Grazie Mel…Però… era veramente arrabbiato…  >> Mel rimase a pensare per un po’ di tempo poi si passò una mano nei capelli e si sedette, improvvisamente seria <<  Che stupida…  >>

<<  Che succede Mel?  >>

<<  Credo di aver capito perché lo ha fatto…  >> gli occhi di Mel si velarono di tristezza 

<<  Perché?  >>

<<  Keith Russell…certo Russell…Winifred Russell…  >> 

 <<  Chi è?  >>

<<  Era la sorella di Keith…  >>

<<  Non sapevo avesse una sorella…Ma perché era?  >> Mel indugiò un po’ 

<<  Perché è morta l’anno scorso, avrebbe avuto la nostra età…  >>

<<  Deve essere stato un duro colpo…ma non capisco cosa c’entri con me!  >>

<<  Vedi… ormai qui non se ne parla più…ma come ti ho detto la famiglia di Keith è molto in vista…e sai che nei giornali locali le notizie sulle famiglie più prestigiose ci sono…E’ da lì che tutti hanno saputo del tragico evento…  >> fece una pausa <<  Mi disgusta parlarne… ma hanno detto che sua sorella è stata…stuprata…e poi uccisa…  >> Cristal spalancò gli occhi e per qualche minuto non riuscì più a parlare. Melissa continuò a voce bassa e sommessa <<  Credo che fosse da allora che Keith non parla quasi con nessuno…Non che prima fosse particolarmente socievole…ma adesso è peggiorato…a parte quel gruppo di scalmanati che si porta dietro,non ha amicizie strette…certo tutti lo ammirano per la sua bellezza…ma lui non da confidenza…  >>

<<  E’ da poco che mi sono trasferita,ma non avevo mai sentito questa storia…  >>

<<  Credo che non ne parlino perché è stato un evento troppo brutale…il quartiere era aberrato…e la famiglia… bè…immaginerai che fosse distrutta…sai Winifred era una ragazza molto bella… e credo che dovesse prendere lei le redini dell’azienda di famiglia… Keith ha detto in una conferenza stampa che lui non ne voleva sapere…  >>

<<  Mio dio… deve essere stato un duro colpo…magari è per questo che è così freddo…  >>

<<  Forse…Io non ne parlo mai anche per Dylan… lui e Winifred erano amici d’infanzia…e lui è rimasto in contatto con la sua famiglia…per questo so tante cose…Ma sembra che i rapporti con Keith siano degenerati…i genitori rientrano pochissimo,sono sempre in viaggio per affari…e penso che lo facciano perché stare in quella casa gli ricorda troppo la figlia…  >>

<<  Che brutta storia…non immaginavo che un ragazzo del genere potesse avere tanti problemi, in confronto i miei sono capricci!  >>

<<  Comunque sia è meglio che tu stia lontano da quella banda…e se li vedi per strada,cambia immediatamente direzione!  >>

<<  Ok mamma!  >> Mel le fece la linguaccia. 

<<  Però gli devo un favore,dovrei almeno  ringraziarlo non credi?  >>

<<  Certo,sotto scorta!  >>

<<  E chi mi farebbe da scorta?  >>

<<  Che domande…io ovviamente!  >>  …

 

La biblioteca dell’università era immensa…per arrivare agli scaffali in alto bisognava salire una scala altissima,ed erano almeno quattro piani sconfinati solo di libri. Cristal adorava passare il tempo con il naso in libri di avventura,o fantastici, a volte leggeva anche gli horror… ma i suoi preferiti erano quelli di magia…come Harry potter che lei adorava. Avrebbe tanto voluto essere come quei maghi…avere quei poteri…sarebbe stato fantastico. Mentre era immersa nella lettura qualcosa la distraette. Il ragazzo dagli occhi di ghiaccio stava scorrendo gli scaffali in cerca di qualcosa. Cristal si guardò intorno…era solo. Richiuse il libro e lo raggiunse,timorosa. Iniziò anche lei a dare un occhiata e si avvicinò sempre di più. <<  Ciao!  >> il ragazzo la guardò con la coda dell’occhio,ma non disse nulla,continuò a fissare un punto definito. <<  Volevo ringraziarti per l’altro giorno…sei stato gentile a tirarmi fuori dai guai!  >> a quel punto lui storce il labbro in una smorfia <<  Non credere che l’abbia fatto per te,non sono così altruista!  >> tuonò secco. Eppure in quella voce fredda Cristal notò una vena di rabbia. <<  Non so per quale motivo lo hai fatto,ma ti ringrazio comunque…Avresti potuto lasciarmi lì…dopotutto erano tuoi amici quelli!  >> a quella affermazione Keith fece un sorriso amaro seguito da un secco <<  Tsk…amici!  >> quasi brontolando. Cristal però lo sentì benissimo,per un momento percepì in quel ragazzo,la sua stessa solitudine. Poi notò che non aveva smesso di fissare un unico libro, e anche lei puntò lo sguardo su quello che aveva suscitato in lui tanta attenzione. Era “Amleto” di Shakespeare. <<  Ti piace Shakespeare?  >> a quel punto il ragazzo si voltò verso di lei 

<<  Cosa?  >> 

<<  Ho notato che stavi guardando Amleto…  >> sentì una risata 

<<  Sei impazzita?Ti sembro tipo da leggere queste scemenze?  >>

<<  A me piacciono!  >>

<<  Per forza… sei una sfigata,solo agli sfigati possono piacere certe cose!  >> Cristal gonfiò le guance indispettita <<  Ah si?! E allora perché stai nel reparto tragedie Shakespiriane?  >> il ragazzo sembrò infastidito, quasi lo avesse scoperto,ma non dimostrò vergogna <<  Perché facevo un giro…non ho niente da fare!E poi non mi sembra siano affari tuoi,torna a far passeggiare quella palla di pelo,ti conviene!  >> 

<<  Dovresti essere un po’ più gentile con le persone!  >> 

<<  Sei mia madre per caso?Non mi sembra che la mia vita ti riguardi… quindi sparisci!  >>

<<  Non mi stupisce che tu non abbia amici sai?!Antipatico come sei…Ma se preferisci restare solo,accomodati pure!  >> la ragazza girò i tacchi e se ne andò. Keith rimase a fissarla andare via…poi afferrò una sigaretta e la spezzò in due…

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


 

Capitolo 4

 

Cristal ascoltava annoiata una lezione di architettura industriale. Continuava a fissare l’orologio sperando che arrivasse la pausa pranzo. Ad un certo punto sentì una voce accanto a se 

<<  E’ terribile vero?  >> Cristal si voltò nella direzione della voce,una ragazza bionda,dai capelli ondulati le stava sorridendo con un sorriso mozzafiato. 

<<  Rosalie Stuart!  >> si presentò la ragazza <<  Cristal Haward!  >> 

<<  Credo che se andrà avanti così mi addormenterò!  >> tintinnò la bionda con la sua splendida voce vellutata <<  Ti capisco,questa lezione è veramente noiosa!  >> confermò Cristal 

<<  Non ti ho mai vista in giro…sei nuova?  >>

<<  E’ il mio primo anno qui,mi sono trasferita da poco!  >>

<<  Capisco allora!Io sono al terzo anno!Hai già degli amici?  >>

<<  Ben pochi…  >>

<<  Qui non sono tutti molto socievoli…hanno,come dire, “la puzza sotto il naso”…Ma sai siamo a Cambridge!  >> Cristal annuì <<  Dicono sia la scuola più prestigiosa di tutta l’Inghilterra!  >>

<<  Così dicono,ma le università prestigiose sono ovunque,diciamo che questa è la più costosa!  >>

<<  Bè…le mie spese sono esentate dagli alloggi!Io vivo a casa con i miei,nelle villette qui intorno…  >>

<<  Come mai?Se posso chiedere!  >>

<<  Problemi di salute!  >>

<<  Spero nulla di serio!  >>

<<  Diciamo così così!  >> in quel momento la professoressa concluse 

<<  Bene ragazzi ci vediamo dopo la pausa pranzo!  >> gli studenti uscirono recandosi in mensa. 

<<  Hai qualcuno con cui pranzare?  >>

<<  Si,una mia amica,vuoi unirti a noi?  >>

<< Perché no,spero che alla tua amica non dispiaccia!  >>

<<  Non credo!  >> in quel momento Melissa si fece spazio dalla folla <<  Ciao Cristy!  >>

<<  Ciao… Melissa, non ti dispiace se lei pranza con noi!  >> la ragazza scosse il capo 

<<  Melissa,piacere!  >> 

<<  Rosalie… piacere mio!  >>

<<  Ci siamo conosciute al corso di Architettura industriale!  >>

<<  Bene ragazze,io direi di metterci a mangiare,ho una fame!  >>. Le ragazze presero qualcosa da mangiare e si sedettero. Melissa addentò una patatina <<  Non vedevo l’ora…Sai Cris sta sera torna Dylan!  >>

<<  Il suo ragazzo!  >> sussurrò Cristal alla bionda. La bionda annuì con un mezzo sorriso in tutta risposta <<  Tu sei fidanzata Rosalie?  >> chiese Melissa 

<<  No…  >> le due ragazze si guardarono come confuse,Rosalie sorrise abbassando lo sguardo. 

<<  Scusaci…non volevamo essere indiscrete,ma ecco…è che tu sei talmente carina…è qui dentro le ragazze come te non restano single…Ho trovato perfino io il ragazzo,pazza come sono!  >> concluse Melissa, suscitando una risata della bionda <<  Grazie del complimento…sarò l’eccezione alla regola allora! A dir la verità lo sono stata…ma è stata una cosa senza importanza…E’ finita subito…Lui non era esattamente il tipo che volevo…e io non ero adatta a lui!  >> Melissa prese in mano la coca cola 

<< E non ci vuoi dire che era “costui”?  >>

<<  Mel!  >> la richiamò Cristal 

<<  Non ti preoccupare,io non ho nulla da nascondere…e poi è stata molto tempo fa!Lui è Keith Russell!  >> Melissa risputò la coca che stava appena bevendo <<  Non…non è possibile…  >> disse tra i colpi di tosse. 

<<  Quel Keith Russell?  >> ribadì poi 

<<  Si proprio lui!  >>

<<  Non offenderti,tu sei splendida,ma sinceramente non riesco a vederti con quella specie di homo erectus che non si decide ad evolversi!  >> Cristal scoppiò a ridere a questa affermazione,seguita da Rosalie. 

<<  Lo so,infatti è finita dopo nemmeno un mese!Io credo sul serio che lui abbia del lati positivi che voglia svelare…ma evidentemente io non ero quella giusta!  >>

<<  Scusaci Rosalie…noi ti abbiamo appena conosciuta e già ti stiamo facendo l’interrogatorio…Su fatti che magari per te sono stati dolorosi!  >>

<<  Ma figurati Cristal…mi fa piacere parlare con qualcuno ogni tanto…Qui non si possono fare certe confidenze con le altre ragazze, siete poche quelle oneste,ma devo dire che mi avete subito ispirato simpatia!  >>

<<  Modesti a parte ci so fare io! >> si vantò Melissa mettendosi una mano sul petto e gonfiandolo. 

<<  Certo…Lascia perdere o ti porterà sulla via della perdizione!  >> disse Cristal all’altra ragazza. 

<<  Non ti permettere…Ehi,ma ve l’ho già detto che stasera torna Dylan?Sono troppo felice!  >>

<<  Si lo hai già detto…!  >> 

<<   “Si lo hai già detto…gni gni gni”!Sei veramente antipatica!Aspetta di avere un ragazzo e anche tu gli sbaverai appresso!  >> disse la ragazza bruna imitando l’amica <<  Grazie Mel,ma non ho alcuna intenzione di sbavare dietro a nessuno io!  >> Rosalie rideva di gusto e si asciugò le lacrime dagli occhi,i suoi movimenti erano perfetti e delicatissimi,quasi non fosse nemmeno umana… Cristal pensò che avrebbe tanto voluto essere perfetta come lei. A quel punto suonò la fine della pausa pranzo 

<<  Scusate ragazze ma io scappo,ho lezione di Filosofia antica!A dopo!E’ stato un piacere!  >> Rosalie corse via <<  Anche per noi!Simpatica la Miss…dove l’hai trovata?Dì la verità…non l’avrai mica assoldata per fregarmi il ragazzo?  >>

<<  Melissa…ti prego,non dire fesserie!E poi chi ti dice che non te lo fregherei io?!  >> Cristal fece un sorriso sornione e scappò via,Melissa rimase seria per un po’ e poi disse 

<<  Non diceva sul serio vero?  >>…

 

La giornata si concluse tardi,come al solito. Cristal e Melissa si incontrarono sulla soglia dell’università <<  Io vado allora…sono stanchissima!  >>

<<  Io invece aspetterò Dylan…Tornerà tardi!  >>

<<  Ma non è vietato che vi vediate dopo una certa ora?  >>

<<  E chi se ne importa…Dylan è Dylan,faremo come Romeo e Giulietta….Pronti a rischiare la vita!  >>

<<  Ma per favore…  >>

<<  Domani non hai lezione vero?  >>

<<  No…ne approfitto per uscire un po’…  >>

<<  Beata te…io domani devo sorbirmi il corsi di potenziamento! Uff… Buona notte!  >>

<<  Buona serata Mel!  >> la ragazza attraversò la strada e imboccò i gradini di casa. Non appena aprì la porta Midnight le saltò addosso. <<  Ehi….Buono buono…mi fai il solletico!  >> intervenne subito la madre a toglierlo di dosso <<  Che stupido cane…non fa altro che saltellare qua e là!  >>

<<  E’ piccolo mamma…  >>

<<  Certo!Com’è andata oggi tesoro? >>

<<  Tutto bene,come al solito!Ah…io domani non ho lezione,ne approfitto per andare un po’ in giro con Midnight!  >>

<<  In giro?E dove?  >>

<<  Per esempio a fare shopping!Mi mancano alcuni vestiti… Posso vero?  >>

<<  Certo…Ammesso che venga anche io!  >> 

<<  Mamma…Ho 19 anni,sarò in grado di andare da sola!  >>

<<  Si lo sei…Ma dovrai prendere l’autobus e ti affaticherai…. E se vengo anche io andiamo in macchina,così facciamo un giro e poi torniamo a casa!  >>

<<  Si certo mamma…Un giro…Due minuti dentro un negozio,senza nemmeno il tempo per provarmi una maglietta perché c’è troppa aria condizionata e mi fa male…e poi dritti a casa!  >>

<<  Cristal…questo non è vero… >>

<<  No certo…Peccato che è quello che fai da 19 anni mamma…Diamine… quando lo capirai che io non sto morendo…Non sono una malata terminale!Quando capirai che non ho bisogno della scorta dietro come se fossi una bambina!FAMMI RESPIRARE CHIARO?Sono stufa di sentirmi come una in fin di vita…LASCIAMI-GODERE-LA MIA-VITA!  >> Cristal urlò e scappò di sopra sbattendo la porta e chiudendosi a chiave. La madre andò a bussare alla porta e urlò di aprire ma Cristal si infilò le auricolari nelle orecchie e non fece nulla. Il padre di Cristal era nello studio,assistette al litigio,ma uscì solo in quel momento: 

<<  Cara…  >>

<<  Cosa dobbiamo fare con lei…  >>

<<  Forse dovresti chiederti cosa devi fare per te!  >> la donna lo guardò torva 

<<  Tu sei un ottima madre… ma lei ha ragione…ha solo 19 anni…e deve già convivere con il peso della sua malattia…se noi le impediamo di vivere una vita normale…Allora è perfettamente inutile tenerla sotto medicinali… Perché il suo male non è solo interiore…  >>

<<  Lo so…E’ che ho così tanta paura!  >>

<<  Lo so cara,e anche io!Ma dobbiamo lasciarla andare…troppo tempo l’abbiamo tenuta sotto una campana di vetro… Adesso è cresciuta…e magari tra qualche anno si fidanzerà e poi si sposerà…Non potremmo sempre curarla noi…Ha bisogno di camminare con le sue gambe,e fare i suoi errori…Deve vivere la sua vita… Noi dovremmo metterci un po’ nell’ombra adesso!  >> la donna si passò una mano tra i capelli <<  Hai ragione…Ho sempre sbagliato tutto…Sono stata troppo apprensiva…Ma cercherò di migliorare…Devo farlo anche per lei…o mi odierà!  >>…  

 

Cristal si alzò molto presto. Suo padre era ripartito per lavoro,la colazione era in tavola,ma la madre non c’era... Vicino alla busta del latte Cristal trovò una busta chiusa,la prese e la aprì:

 

“  Mi dispiace per ieri…Preferisco chiederti scusa in questo modo…perché di persona non ci riuscirei e finiremmo per litigare ancora!Ma sappi che ti voglio bene…Se vuoi vai pure da sola…Un bacio  ”

                                                         La mamma!

 

La ragazza richiuse la lettera. Era incredibile sua madre. In quel momento Midnight scese di corsa le scale con il guinzaglio in bocca e si appostò davanti alla porta di casa. 

<<  Aspetterai ora…devo almeno mangiare qualcosa!  >> si sedette a tavola e fece colazione…

 

Cambrige era una città bellissima,ma come tutte le grandi città era terribilmente caotica. Cristal aveva dovuto prendere tre pulman per arrivare in centro. Midnight sembrava impazzito,dava strattoni al collare per poter camminare,era la sua prima volta in centro. Cristal lo strattonò dalla parte opposta e andò verso una marea di vetrine di abiti. Ne adocchiò subito qualcuno,stando attenta ai prezzi, per non scegliere quello più caro. Poi prese il cagnolino in braccio 

<<  Che ne pensi?  >> il cane abbaiò

<<  Ok,io entro…ma tu prometti di fare il bravo e aspettami qui fuori!  >> lo legò nell’apposito spazio riservato agli animali domestici ed entrò. Scelse quelli che le piacevano di più,pagò e uscì. Midnight si era accucciato,ma non appena la vide iniziò a saltellare <<  Eccomi eccomi…adesso andiamo un po’ in giro ok?  >> si recò nei giardinetti pubblici e allora liberò Midnight che iniziò a correre come un pazzo. Cristal si accomodò su una panchina e posò accanto a lei le borse dello shopping. Si mise a leggere un libro,ma lo richiuse subito e iniziò a fare due passi,tenendo d’occhio Midnight. Come in tutta l’Inghilterra anche quel giorno era umido,si alzò il colletto del giubbotto. Stava quasi per fare buio…aveva passato tutto il giorno in centro, non le andava di tornare a casa e dover affrontare di nuovo sua madre,ma adesso avrebbe dovuto tornare,però aveva già perso l’autobus delle 7 decise così di aspettare quello delle 8:30. Chiamò Midnight e lo agganciò di nuovo al collare,poi si recò verso la stazione,arrivata,per ingannare l’attesa,decise di prendere qualcosa in un bar. Per fortuna era quel genere di locali dove erano ammessi i cani. Midnight si accomodò teneramente accanto alla padrona,Cristal ordinò una cioccolata calda e una ciotola di latte per il cucciolo. La ragazza si mise a sorseggiarla attenta a non scottarsi, quando all’improvviso la sua attenzione fu catturata da un ragazzo in fondo alla sala. Era seduto sui divanetti e aveva un boccale di birra in mano…se ne stava con la testa china sul braccio. Ad un certo punto si sollevò per urlare al barista 

<<  Me ne porta un'altra!  >> allora Cristal lo osservò meglio…Era proprio lui,Keith Russell,e sembrava anche terribilmente ubriaco. Il barista,un uomo piuttosto robusto e con la barba si avvicinò posando le mani sul tavolino <<  Non credi di aver già bevuto abbastanza ragazzo?  >>

<<  E che ti importa…Sono maggiorenne io…  >>

<<  E sei sbronzo!Faresti meglio ad andartene!  >> a quel punto Keith si alzò barcollando e afferrò l’uomo il bavero della camicia <<  Lo decido io quando smettere!Ne voglio un'altra!  >> il barista con uno spintone lo fece sedere <<  Tieni giù le mani…Non vedi che non ti reggi in piedi…Se ti va di suicidarti accomodati!  >> poco dopo gli porse violentemente un altro boccale di birra,a cui Keith si avvinghiò avidamente,come se fosse una droga. Cristal guardò la scena esterrefatta…ma anche dispiaciuta…perché poi doveva ridursi così. In quel momento le tornò alla mente quando lui l’aveva aiutata…Dopotutto gli doveva un favore pensò… si alzò dal suo tavolo e si recò timidamente verso il giovane,che era di nuovo a capo chino. 

<<  Keith…  >> a sentirsi chiamare il ragazzo alzò la testa,non appena la vide emise uno sbruffo di risata. <<  Guarda chi c’è… che ci fa una ragazzina tanto per bene in giro a quest’ora?  >> bofonchiò 

<<  Potrei farti la stessa domanda…Sei ubriaco fradicio!  >> scoppiò in una risata afona

<<  Che notizia…  >>

<<  Si può sapere perché ti stai riducendo così?  >>

<<  E a te che ti importa?Sono affari miei!  >> Cristal fissò per una attimo i suoi splendidi occhi azzurri…Doveva ammettere che il ragazzo era di una bellezza sconvolgente,ma i suoi occhi erano vuoti… A quel punto il giovane si alzò lasciando dei soldi sul tavolo. Il barista urlò 

<<  Pensi di guidare ridotto in quel modo???  >>

<<  Fatti gli affari tuoi…che razza di rompi palle!  >> Cristal lo trattenne per un braccio e lui barcollò pericolosamente <<  Vuoi metterti a guidare?  >>

<<  Con cosa pensi che torni a casa?A piedi?  >>

<<  Ma non puoi guidare ridotto così… E’ un suicidio!  >> 

<<  E lasciami!  >> il ragazzo tentò di strattonarla,ma crollò a terra.

<<  Keith…  >> Cristal si piegò su di lui, <<  Ma lo vedi che non ti reggi in piedi? Come pensi di arrivare a casa?  >> il ragazzo la ascoltava ben poco, era nello stato di incoscienza dovuto all’ alcool  

<<  Non ti dispiacerà se guido io!Qualcuno mi da una mano a portarlo in macchina?  >> un giovanotto lo afferrò da una parte,Cristal dall’altra e lo trascinarono di peso in macchina. Cristal tornò a prendere Midnight e lo fece salire in macchina. Poi si mise alla guida. Non aveva mai guidato una macchina sportiva…aveva preso la patente,ma i suoi genitori le permettevano si e no di fare qualche metro con un vecchio rottame…se non fosse per Melissa che le faceva guidare di nascosto la sua macchina,a quest’ora sarebbe ancora una principiante. Studiò per un po’ i comandi e poi partì. Si sentì immediatamente a suo agio con quell’ auto. Keith dormì per un po’. Per arrivare a casa ci volevano almeno due ore. Il ragazzo iniziò a svegliarsi,ma ancora la sbronza non era del tutto passata. Sentiva le tempie pulsare violentemente,e la testa sembrava inondata d’acqua.

<<  Ti sei svegliato?Come va?  >> il ragazzo si guardò attorno confuso,quando realizzò che Cristal stava guidando la sua auto,ebbe come un sussulto. 

<<  Tranquillo… Ce l’ho la patente…E so guidare!  >> 

<<  Non ne sono molto convinto…  >> si massaggiò le tempie. A quel punto il cane abbaiò,il ragazzo si coprì le orecchie urlando <<  MA CHE DIAVOLO…Hai portato questo ammasso di pulci sulla mia macchina?  >>

<<  Cosa avrei dovuto fare?Lasciarlo nel bar?Ma sta tranquillo,Midnight è pulitissimo ed educatissimo!Buono piccolo…Il nostro amico qui ha mal di testa!  >> il ragazzo la fissò con la coda dell’occhio <<  Si può sapere perché in questa città nessuno si fa gli affari suoi?  >>

<<  Perché vorremmo tutti evitare di andarci a suicidare guidando ubriachi!  >>

<<  Cazzate…Pensi che sia la prima volta!  >>

<<  No…Ma non voglio avere la coscienza sporca di averti lasciato guidare ubriaco! Potevi ammazzare qualcuno,te ne rendi conto?!  >>

<<  Affari suoi,tanto sarebbe stato lui a morire…  >> Cristal frenò bruscamente 

<<  MA SEI IMPAZZITA??  >> 

<<  Si…E anche tu!Ti rendi conto di che discorsi fai??? Una vita è sempre importante…e tu non dovresti sprecare la tua ubriacandoti come un maiale!E poi potevi essere anche tu a morire!  >> il ragazzo fece un sorriso amaro e si voltò dall’altra parte 

<<  Sarebbe meglio…Non ci tengo a vivere…La vita fa schifo…Come questo mondo…Le persone fanno schifo!  >> nella sua  voce c’era una grande rabbia,amarezza,frustrazione. Cristal rimase un po’ in silenzio e poi ripartì…

 

Arrivati a casa lo riaccompagnò fino al parcheggio degli alloggi universitari. Keith barcollava ancora, ma si reggeva da solo. 

<<  Ora puoi anche ridarmi le chiavi!  >>

<<  Tieni!E cerca di farne buon uso!  >>

<<  Certo… Buona samaritana…  >> detto questo il giovane si incamminò verso gli alloggi.

Cristal lo guardò andare via e poi tornò a casa anche lei…

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


 

Capitolo 5

 

Cristal tornò a lezione il giorno dopo. Quando varcò la soglia dell’università sentì l’urlo di Melissa. 

<<  Crisyyyyyyy….Hai visto chi è tornato?  >> la ragazza se ne stava avvinghiata al braccio del giovane altissimo. 

<<  Si…Come potrei non vederlo…Ciao Dylan, bentornato!  >> Dylan la abbracciò 

<<  Come è andato il viaggio?  >>

<<  Molto bene grazie!  >> il ragazzo sfoderò uno di quei sorrisi a tremila denti che facevano impazzire Melissa. 

<<  Menomale che sei tornato…Mel non la finiva più di annoiarci…Pensa che abbiamo conosciuto una nuova ragazza,e lei non ha fatto altro che parlarle di te!  >>

<<  Mel me ne ha parlato… Bè,era una delle ragazze più popolari della scuola… Vedi tesoro,è proprio con una di quelle che ti tradirei!   >> la ragazza divenne paonazza per trattenere il respiro

<<  Ma dai scherzo!  >> il ragazzo la sollevò di peso baciandola. 

<<  Un giorno o l’altro ti ammazzo…Ma non posso resisterti quando fai così…  >> i due iniziarono a baciarsi. Cristal indietreggiò

<<  Ok… tolgo il disturbo!  >> ricevette solo un “ciao” con la mano da Melissa che non aveva smesso di baciare Dylan. Cristal sorrise a quella scena,poi si recò nell’aula del professor Banner. Rosalie era seduta al solito posto e la salutò <<  Ciao,come va?  >>

<<  Ciao… Tutto ok!Anche oggi qui eh?  >>

<<  Ci tocca!Ma se vogliamo laurearci in questa materia dobbiamo passare sotto lo sguardo attento “dell’imperturbabile professor Banner”!  >> assentì Rosalie 

<<  Più che sotto il suo sguardo,direi che è lui che passa sopra i nostri cadaveri!  >>

<<  Sei veramente molto spiritosa scricciolo!  >> Cristal si girò verso la voce che aveva parlato dietro di lei. Si trattava di Jessica con le sue due leccapiedi,come aveva fatto a non vederle. 

<<  Jess…Ma guarda,dov’eri finita?Mi sei mancata!  >>

<<  Spiritosa davvero…Dovevo preparare un esame…Che ovviamente si è concluso con il massimo dei voti!  >>

<<  Come sempre!  >> confermò Kristen.

<<  Ma certo…che bellezza!  >> sbuffò Cristal.

<<  E tu scricciolo…Ce la farai a fare il prossimo esame o svieni di nuovo?  >> Cristal cambiò espressione,avrebbe voluto ucciderle. Rosalie se ne accorse 

<<  Aspetta…Come hai detto di chiamarti?  >> Jessica spalancò gli occhi 

<<  Tu non sai chi sono???Com’è possibile…E’ inaudito…Io sono il gioiello di questa Università…La sua bandiera…  >>

<<  Si certo…Mi basta il nome…  >>

<<  Come ti permetti?Io sono Jessica Stewart!  >> 

<<  Jessica…Non ti ho mai sentita nominare, strano!  >> la ragazza si alzò 

<<  Ragazze…Cambiamo posto…qui c’è puzza di lercio!  >> le tre se ne andarono davanti. 

<<  Grazie…Non le sopporto più…Ce l’hanno sempre avuta con me!  >>

<<  Con gente come quelle tre la migliore arma è ignorarle…Hanno una mania di protagonismo incredibile…Basta che dici anche che non le conosci e si scandalizzano…Come se fossero le regine di non so cosa…!  >>

<<  Hai ragione…  >> ad un tratto in classe arrivò la segretaria del professore

<<  Buongiorno ragazzi…Il signor Banner purtroppo ha alcuni problemi di salute…Per ciò tutti i corsi di questo mese saranno sospesi…Gli esami per ciò verranno rimandati per causa di forza maggiore! Potete andare!Arrivederci!  >> tra gli alunni si alzò un sospiro di sollievo e subito tutti lasciarono l’aula.

<<  Ci è andata bene…Questa è fortuna!  >> assentì Cristal 

<<  Puoi dirlo forte…Ne approfitterò per riposare un po’!  >>

<<  Che fai adesso?  >>

<<  Credo che andrò a chiedere un permesso per tornare a casa,dai miei! Avevo rimandato la partenza a dopo gli esami,ma visto che è stato tutto annullato torno a casa un paio di giorni!  >>

<<  Bene,ti auguro buon viaggio allora, ci vediamo al tuo ritorno!  >> le due si salutarono,e Rosalie andò via. In quel momento Cristal sentì qualcuno saltarle addosso…e una sola persona lo faceva 

<<  Melissa!Ma tu non hai mai lezione?  >>

<<  Oggi no…Ma tu invece?Non avevi il corso con il professor Banner?  >>

<<  E’ ammalato…starà via per un mese!  >> la ragazza fece un salto urlando un 

<<  “SI”  >> abbastanza forte. 

<<  Allora spassiamocela bella mia…Io ho fatto l’esame…Il professore è assente…

STASERA BALDORIA!  >>

<<  Oh mamma scusa…Hai avuto i risultati?Non te li ho nemmeno chiesti!  >>

<<  Ma figurati…UN BEL 30 SPACCATO!  >>

<<  Brava!  >>

<<  Vedi…stasera mi voglio ubriacare!  >> Cristal tornò seria 

<<  Ti prego…Lasciamo perdere questo argomento…Ho avuto una bruttissima esperienza!  >> 

<<  Cosa?Cristal…C’è forse qualcosa che mi devi raccontare?  >> la ragazza sbuffò e si mise a raccontare di quanto successo con Keith…

 

<<  SEI DIVENTATA MATTA?SALIRE SULLA SUA MACCHINA MENTRE ERA UBRIACO?????  >>

<<  Stai calma…Dormiva!  >>

<<  MA COME FACCIO?????TU MI STAI DICENDO CHE SEI SALITA SULLA MACCHINA DI UN PERVERTITO MANIACO!  >> a quel punto tutti si girarono…Cristal si nascose il viso con le mani 

<<  Non urlare ti prego…Non è successo niente…e poi lui non si reggeva in piedi…  >> 

<<  Non è una scusa…E’ un uomo…  >>

<<  Lo so…Ma è anche quello che mi ha aiutata quando il suo amichetto ci ha provato! Ricordi?  >> 

<<  Tutte scuse…Era una tattica per adescarti con il suo fascino,e poi ZAC!  >>

<<  MELISSA! Piantala…  >>

<<  E va bene…Ma non farlo più!Almeno… com’è guidare una macchina di quelle?  >> Cristal sollevò gli occhi al cielo. Ad un tratto videro Jessica correre disperata verso qualcuno,le due si sporsero a vedere,e si trattava di Keith. 

<<  Oh Keith…Io lo so che tu non c’entri…Ti credo!  >> il ragazzo si rivolse scocciato verso la bionda 

<<  Non rompere,fatti un giro Jessica…Non sopporto le racchie appiccicose come te!  >> la ragazza scoppiò a piangere.

<<  Accidenti… Chissà cos’è successo!  >> si chiese Melissa,in quel momento arrivò Dylan,che come tutti,aveva assistito alla scena.

<<  Salve ragazze…C’è un po’ di scompiglio in giro!  >> 

<<  Come mai?  >> chiese Cristal. Dylan abbassò lo sguardo 

<<  Si è messo nei guai un'altra volta vero?  >> chiese Melissa,il ragazzo annuì. 

<<  Di chi parlate?  >> 

<<  Di Keith…A quanto pare ne ha combinata un'altra delle sue!  >> 

<<  Già…lo hanno trovato che rientrava dopo l’orario consentito,e per di più ubriaco!  >> spiegò il ragazzo <<  Cosa?Non sarà stato mica quella sera che lo hai riportato a casa?  >> chiese Melissa,la bruna annuì <<  E’ possibile…Ma quando l’ho riportato io non era così tardi… si sarà fermato 

altrove!  >>

<<  Di cosa state parlando ragazze?  >>

<<  Vedi tesoro…L’altra sera Cristal era in città,e ha trovato Keith in un bar totalmente sbronzo che voleva mettersi a guidare,ma Cristal non ha voluto e dopo averlo messo in macchina lo ha riaccompagnato lei!  >>

<<  Cristal…Non ti avrà dato fastidio vero?  >>

<<  Oh no…Dormiva…era talmente sbronzo che a mala pena si reggeva in piedi…E’ che non ho voluto tornasse da solo!  >>

<<  In questo periodo si ubriaca spesso…Ieri sono andato a trovare i suoi genitori…Non sanno quasi più niente di lui…Sanno solo che combina continuamente guai che loro coprono…Ma temo che anche loro si stiano stancando…E dopo questa… sarà difficile tenere nascosta una notizia del genere!Se la sappiamo noi la voce si sarà sparsa anche altrove nell’università…  >>

<<  E’ un peccato che si comporti così…E’ come se facesse di tutto per distruggere la sua vita!  >>

<<  Già… Ma più che altro lo fa come per ripicca nei confronti del mondo…E’ come se fosse furioso con tutto e tutti!  >> Cristal abbassò lo sguardo.

<<  Scusate ragazzi, vi devo lasciare…Ho lezione!Ci vediamo dopo tesoro!  >> la ragazza baciò Dylan e se ne andò. Cristal rimase in silenzio 

<<  Qualche problema?  >> sorrise

<<  A parte quelli con mia madre dici?  >>

<<  Di nuovo?  >>

<<  E’ sempre la solita storia…Ma non è a lei che pensavo adesso!  >>

<<  Pensavi a Keith?  >> Cristal annuì.

<<  Tu lo conoscevi bene?  >>

<<  Abbastanza…Melissa te lo avrà detto,io e sua sorella eravamo amici,e di conseguenza frequentavo anche lui! >>

<<  E’ sempre stato così?  >>

<<  No,se lo avessi conosciuto tempo prima,adesso non lo riconosceresti più!Keith era solare…Non aveva molti amici nemmeno prima in realtà…Tutti gli stavano accanto solo perché era bello,o perché era ricco…Ma a lui è sempre andata bene così...Era come se la sola presenza di Winifred gli bastasse!E per lei era lo stesso…Non si separavamo mai!Una volta Winny mi disse che vedeva suo fratello come il suo angelo custode...Le brillavano gli occhi quando parlava di lui!  >>

<<  Deve essere stata dura per lui!  >>

<<  Lo è tutt’ora…Keith non aveva buoni rapporti con i genitori nemmeno prima… ma ora…E’ rimasto solo!  >> gli occhi di Cristal si intristirono

<<  Cristy…  >> 

<<  Si lo so…Non mi devo far venire strane idee in testa!  >>

<<  Veramente non volevo dirti questo!  >>

<<  No?  >>

<<  No!Sai,a differenza di quanto crede Melissa,io credo nella buona fede di Keith,ma credo anche che abbia bisogno di aiuto!E penso che tu sia una persona che possa aiutarlo! >> la ragazza lo guardò torva 

<<  Perché?  >>

<< Perché riesci a capire meglio di altre persone il loro dolore…  >> la ragazza lo fissò stranita

<<  E’ un complimento?  >>

<<  Si!Adesso è meglio che vada…Ho un sacco di impegni!Ci vediamo! >> le diede un bacio sulla fronte e se ne andò. Cristal sorseggiò la coca cola che si era presa e poi si alzò a sua volta…

 

Quella sera la ragazza rimase in camera a studiare. Era immersa in un capitolo di letteratura antica, quando sua madre venne alla porta. 

<<  Tesoro…Ci sono alcuni tuoi amici…  >> Cristal si incuriosì e scese a vedere. Mel e Dylan erano in salotto ad aspettarla <<  Ciao…Che ci fate qui?  >>

<<  Abbiamo la serata libera…Perciò abbiamo deciso di fare due passi,e magari fermarci in qualche bar a bere qualcosa! Ti unisci a noi?  >> Cristal lanciò un occhiata alla madre, che già era sulla difensiva,ma la ragazza la ignorò <<  Con piacere,datemi due minuti!  >>…

Subito dopo Cristal indossava un vestito a pieghe lilla e degli stivali viola. 

<<  Sono pronta…  >>

<<  Accidenti, come siamo carine…Vuoi fare colpo???  >> inchiodò Melissa. La madre la fissava contrariata,ma non poteva dirle nulla dopo il litigio di quei giorni. 

<<  Sarò di ritorno per mezza notte…Puoi anche non aspettarmi alzata…Ciao!  >> i tre ragazzi uscirono. <<  Cavolo…Tua madre ci ha fulminati con lo sguardo!  >>

<<  Ignorala Mel…E’ sempre così…Ma finalmente sta iniziando a capire che ho bisogno dei miei spazi….e si sta limitando a gettarmi brutte occhiate!  >>

<<  E’ solo preoccupata per te!  >> assentì Dylan

<<  Lo so,ma mi è sempre tenuta sotto una campana di vetro…E adesso sono stufa,praticamente io non so niente del mondo…Non vado nei pub, nelle discoteche,niente!Voglio una mia indipendenza…Ho 19 anni!Non sono una ragazzina!  >>

<<  Ma sei una stupida…Specie quando corri a presso a quel tipaccio!  >>

<<  Si riferisce a Keith!  >> continuò Dylan

<<  Si…Mel è sempre scettica su queste cose…Sembra mia madre!  >>

<<  Io?Ma se adoro l’avventura… E’ solo che quello è un delinquente…Magari spaccia anche Marijuana,chi te lo dice!  >>

<<  Mel!Vedi troppa televisione tesoro!  >> Dylan la baciò sulla guancia. La serata proseguì bene,passarono tutto il tempo in un bar a chiacchierare. Ma alle undici Cristal mollò la presa 

<<  Ragazzi io sono sfinita…Torno a casa… Voi restate pure comodi…Tanto sono due passi!  >>

<<  No dai ti accompagniamo…Il quartiere è pericoloso a quest’ora!  >>

<<  Non serve Dylan,davvero!Buona notte!  >> Cristal uscì e di corsa andò verso casa. Era quasi arrivata,quando sentì i clacson delle auto suonare come pazzi. Diede un occhiata,rimase allibita. Keith era in mezzo alla strada,con una bottiglia in mano,le macchine lo sfioravano suonando,ma lui non accennava a spostarsi. In quel momento scattò il semaforo rosso. Cristal si fiondò come una pazza in mezzo alla strada,senza riflettere. Aggrappò il ragazzo per la camicia e lo strattonò sul marciapiede. Poi si sedette cercando di respirare. In quel momento scattò il verde… 

<<  Ma sei impazzito?  >> disse ansimando. Il ragazzo la fissava contrariato <<  Dovrei dirtelo io!  >> mentre cadeva seduto a terra,si appoggiò ad un albero. 

<<  Accidenti… Per poco non mi veniva un infarto!  >> 

<<  Dovevi lasciarmi lì…Nessuno ti ha chiesto niente…  >> 

<<  Certo!A morire spiaccicato…Se ci tieni tanto a farla finita buttati dalla finestra…E’ più rapido e indolore!  >> il ragazzo si lasciò cadere la birra dalle mani e rise <<  Sono troppo codardo per farlo…  >> mugugnò. Cristal lo fissò per un po’…poi si alzò <<  Aspettami qui!  >>…

 

Tornò poco dopo con una tazza di caffè. 

<<  Mandalo giù…Ti aiuterà!  >> il ragazzo era in dormiveglia e brontolò qualcosa tra i denti. Cristal allora prese la bottiglia d’acqua che aveva nella borsa e gliela gettò in faccia,facendolo sobbalzare.

<<  Ma sei impazzita?E’ fredda!  >>

<<  Almeno ti sei svegliato!Bevi!  >> Keith afferrò il caffè,ancora confuso. 

<<  E’ possibile che devo trovarti sempre sbronzo?  >>

<<  E allora?Mica ti ho chiesto io di aiutarmi!  >>

<<  Ma piantala di essere ipocrita…Si vede lontano un miglio che gridi aiuto!Puoi fare anche il bullo… Ma non serve a nascondere le sofferenze!  >> il ragazzo scoppiò a ridere 

<<  Abbiamo una filantropa...!  >> Cristal si era seduta sulla panchina lì vicino. Stette per un po’ in silenzio,quando vide che Keith stava dormendo. Era talmente sbronzo che si era addormentato lì. Si inginocchiò su di lui per svegliarlo…Quando notò qualcosa che brillava al collo. Scostò la maglia,era una catenina molto sottile e delicata,d’argento. Sembrava un modello femminile,il pendente era un piccolo crocifisso. La ragazza lo guardò per un po’,poi scosse il ragazzo. 

<<  Svegliati… Devi tornare a casa!  >> il ragazzo mugugnò una parolaccia e la spinse via. In quel momento Cristal si sentì chiamare. Dylan e Melissa stavano tornando all’università:

<<  Ma cosa è successo?  >>

<<  L’ho trovato per strada,per poco non lo investivano!  >>

<<  E’ ubriaco?  >> chiese Dylan

<<  Già!Non sapevo come riportarlo a casa!  >>

<<  Lascia perdere…Ci penso io!  >> Dylan era molto massiccio,perciò non ebbe difficoltà a sollevarlo e trascinarlo via. 

<<  Torna a casa Cristy, hai la faccia stanca ed è tardi!Di lui si occuperà Dylan!  >>

<<  Grazie ragazzi!Buonanotte!  >> la ragazza fece quanto detto,e non appena posò la testa sul cuscino, si addormentò…     

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


 

Capitolo 6

 

Keith aprì gli occhi… Le tempie pulsavano e gli sembrava che al posto del cervello vi fosse un fiume. Il ragazzo era ancora vestito come la sera prima,ma non ricordava minimamente come fosse arrivato nella sua camera. Si sedette a fatica sul letto,guardò l’orologio,mezzogiorno. Si passò una mano tra i capelli già scompigliati. Poi toccò il collo cercando qualcosa. Il crocifisso…Non c’era più. A quel punto si guardò intorno e iniziò a rivoltare l’appartamento imprecando,ma non trovò nulla. Decise di farsi una doccia e andare a cercarlo. Ad un tratto si fermò ad osservare un ragazzo riflesso nello specchio. Osservava quella immagine,ma non si riconobbe… era da tempo che non si riconosceva ormai. Afferrò il porta sapone lì accanto e lo scagliò contro lo specchio, mandandolo in mille pezzi. Si fece una doccia veloce e poi uscì. L’università era come sempre,brulicante di persone. Ad un tratto sentì chiamare il suo nome,alzò gli occhi al cielo seccato. 

<<  Keith…Buongiorno!  >> la bionda si avvicinò con passo felpato 

<<  Jess!  >> bofonchiò lui 

<<  Non ti ho visto ai corsi sta mattina!Non ti sentivi bene forse?  >>

<<  No… E non mi sento bene nemmeno adesso!  >>

<<  Oh mi dispiace!Posso curarti io se vuoi…  >> la ragazza iniziò ad accarezzare il bavero della camicia del bruno. Il ragazzo mantenne la sua espressione fredda 

<<  Piantala!Se volevo farmi curare andavo dal dottore!Ora levati dai piedi,non ho tempo da perdere!  >> Keith se ne andò via,freddo come il ghiaccio,lasciando la ragazza indignata che si mordicchiava le labbra per la vergogna di un altro rifiuto. Il ragazzo uscì in giardino,si mise a cercare la catenina nei posti in cui era stato la sera precedente, o almeno di quelli che si ricordava. Ma non trovò nulla…Come poteva essere stato così stupido…Era Cambridge quella… Si sedette rassegnato e furioso con se stesso. Distruggeva tutto ciò che toccava,e adesso anche questo…alzò la testa verso il cielo… cosa avrebbe pensato Winifred di lui…chiuse gli occhi. Il vento mosse i ciuffi davanti agli occhi,che gli solleticarono il viso. In quel momento si sentì chiamare. Alzò la testa. La ragazza dai capelli neri era chinata accanto a lui. 

<<  Che hai da guardare?  >> 

<<  Ciao anche a te Keith…Posso?  >>

<<  No!  >> la ragazza si sedette

<<  Ho detto no!  >>

<<  Tu dici sempre di no! Ma sta tranquillo,mi tolgo subito dai piedi…Volevo solo darti questo…  >> la ragazza tirò fuori una catenina d’argento. Keith rimase stupito. 

<<  Dove l’hai trovata?  >>

<<  L’hai persa ieri sera mentre Dylan e Melissa ti riportavano in camera!Sei stato fortunato che l’abbia trovata  io,e non qualcun altro!  >> ecco come c’era arrivato. Il ragazzo prese la collanina. 

<<  Non disturbarti a ringraziarmi!Ora è meglio che vada, devo tornare a studiare…E poi si vede che non vedi l’ora di liberarti di me!Ciao!  >> a quel punto il ragazzo sussultò <<  No!  >> Cristal si voltò stupita. Keith maledicette se stesso,che diavolo stava facendo?? 

<<  Cioè…Io non ti ho detto niente…Per me puoi fare quello che ti pare!  >> lo disse talmente in fretta che si vedeva che mentiva. La ragazza ghignò,era evidente che non voleva rimanere solo. Si sedette di nuovo sulla panchina. 

<<  E’ davvero bella…  >> disse Cristal riferendosi alla collana. Keith la teneva in mano osservandola,poi provò a indossarla. 

<<  Aspetta…Ti aiuto io!  >> la ragazza la allacciò <<  Fatto!  >> il ragazzo si voltò dall’altra parte 

<<  Grazie!  >> mugugnò a bassissima voce. Cristal però riuscì a sentire. Lui che diceva “grazie”?! Pazzesco, pensò. 

<<  Ti va di andare a prendere un gelato?  >> propose Cristal. Per la prima volta dopo molto tempo,quella banalissima proposta,gli sembrò una cosa sensata da fare. 

<<  Va bene!  >> sulle prime Cristal rimase di stucco,ma poi sorrise…

 

La ragazza prese il cucchiaino di plastica rosa e ingoiò un boccone. 

<<  Adoro il gelato alla nocciola!  >> il ragazzo la osservava… Prendere un gelato era la cosa più naturale del mondo,eppure lei lo stava mangiando come una bambina che lo assaggiava per la prima volta. 

<<  Sembra che tu non ne abbia mai mangiato uno!  >>

<<  Scusa…E’ che non ne mangio spesso!  >> il ragazzo fece un espressione torva 

<<  Non guardarmi come se venissi dallo spazio!  >>

<<  Per me puoi fare quello che ti pare,te l’ho già detto!  >>

<<  Già! Però sono contenta di vedere che almeno di mattina non bevi!  >> Keith osservò il suo caffè,poi squadrò di  nuovo la ragazza 

<<  Perché ti interessi tanto della mia vita?  >> la ragazza rimase a pensare per un po’. 

<<  Non lo so…Mi piace ficcare il naso!  >> sorrise. 

<<   Bene! Mi è capitata davvero una bella fregatura allora!  >>

<<  Mi dispiace per te!Ora è meglio che vada…  >> la ragazza si alzò. Ad un tratto sentì le gambe tremare. Dovette appoggiarsi al tavolo per non cadere.

<<  Ti senti bene?  >> il ragazzo si alzò e la affiancò. 

<<  Si…è un capogiro…  >> la fece sedere e chiese un bicchier d’acqua. 

<<  Non è niente…  >> la ragazza respirava male. 

<<  Vuoi che chiami un medico?  >> 

<<  No…non serve…Sto già meglio!  >>

<<  Non è affatto vero!Sei pallida come un cencio!Ti accompagno a casa… E’ meglio!  >>

<<  Adesso sei tu che aiuti me…  >> il ragazzo fece una smorfia. 

<<  Senti…però io non voglio tornare a casa…Se mia madre mi vede così,le prende un colpo!  >>

<<  E dove vorresti andare?  >> chiese stizzito

<<  Non lo so…A prendere un po’ d’aria!  >>. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo,ma alla fine annuì.

Cristal si alzò,ma ad un tratto si sentì mancare la terra sotto i piedi. Chiuse gli occhi credendo di non svenire…Ma quando li riaprì si ritrovò tra le sue braccia. Il ragazzo non sembrava minimamente affaticato. Iniziò a camminare. 

<< Peso?  >> a quella domanda lo sentì emettere uno sbruffo divertito, forse per la prima volta. 

<<  Che c’è?  >>

<<  Sai…Non ho mai conosciuto una ragazza che mentre sta male si preoccupa del peso!  >> anche Cristal sorrise. Keith non poteva certo sapere che lei era abituata a quel malore. Il ragazzo si fermò su una panchina e la fece sedere. 

<<  Come va?  >> 

<<  Meglio…Grazie!  >> in quel momento si alzò un piacevole venticello. La ragazza si appoggiò alla spalla del giovane. Ma non era vero che stava meglio, sentiva le forze che la abbandonavano, e respirava sempre più a fatica, il peso sul petto iniziò a farsi sentire,e iniziò ad ansimare. Keith si accorse che la temperatura stava salendo. 

<<  Senti…E’ meglio chiamare un ambulanza, non hai una bella cera!  >> Keith compose il numero e diede l’indirizzo. Cristal si sdraiò sulla panchina,ma presto tutti i suoni iniziarono a diventare sempre più lontani,e le immagini più offuscate,fino a sparire del tutto…

 

Quando la ragazza si svegliò vide accanto a se i suoi genitori. 

<<  Mamma…Papà…  >>

<<  Tesoro…Menomale che ti sei svegliata…Eravamo così preoccupati!  >>

<<  Papà…Sei tornato…  >>

<<  Non appena tua madre mi ha detto che stavi male sono subito corso qui!  >>

<<  Ma non dovevi…Sto bene!  >>

<<  Lo so…Ma non avrei potuto stare lontano sapendoti qui!  >>

<<  Mamma... Sto bene!  >> la donna si asciugò le lacrime <<  Oh tesoro…Mi dispiace…  >>

<<  E di cosa?!  >>

<<  Di averti trattata come una bambina…  >> 

<<  Mettiamoci una pietra sopra…Ma…come sono arrivata qui?  >>

<<  Con l’ambulanza…L’ha chiamata un ragazzo…C’era anche lui quando siamo arrivati in 

ospedale!  >>

<<  Non sarà mica il tuo fidanzato??Vero??  >> 

<<  Papà…Ma che dici?E’ solo un ragazzo dell’università…Ma è stato gentile!  >>

<<  Già…Adesso riposati però…Noi torniamo domani…Ti faranno qualche controllo e poi potrai uscire…!Buonanotte tesoro!  >> i genitori la baciarono e poi andarono via. Cristal si girò dall’altra parte,e non potè fare a meno di sorridere…

 

Mentre esponeva il contenuto dei suoi studi al professore, Cristal era un fascio di nervi. Non seppe per quanto tempo durò l’esame…Ma le sembrò un eternità. Quando uscì finalmente ricominciò a respirare. Si sedette nella sala d’attesa per riprendere fiato. Ad un tratto si sentì chiamare. Si voltò nella direzione della voce… Melissa stava in piedi con due bicchieri in mano. 

<<  Com’è andata?  >> lei si era già tolta questo peso pensò la bruna. 

<<  Abbastanza bene…Passabile per lo meno!Ventisette!Se avessi avuto più tempo per prepararmi avrei puntato ad un trenta,o ad un ventinove almeno!  >>

<<  Cerca di non strafare…Sei appena uscita dalla convalescenza! E’ già tanto che hai voluto sostenere lo stesso l’esame!  >>

<<  Ormai punto solo ad andarmene da qui…Con qualunque punteggio!  >> la ragazza le porse uno dei bicchieri e si sedette accanto a lei

<<  Bevi,è camomilla!Ti rilasserà un po’!  >>

<<  Grazie!  >> Cristal fissava il bicchiere con una espressione triste. 

<<  Non ti piace proprio qui eh?!  >> 

<<  Non è questo…E’ solo che sono stanca dei miei continui malori!Sono stanca di dover vedere i miei preoccupatissimi,o veder tornare mio padre in fretta e furia dal lavoro perché io sono finita per l’ennesima volta in ospedale!Sono stanca…  >> Melissa le mise una mano sulla spalla 

<<  Cristy…I tuoi ti vogliono bene…Si preoccuperebbero anche se non fossi malata!  >>

<<  Ma starebbero meno in pena!E forse riuscirei a respirare di più!Anche questa cosa di seguirmi all’università…Accidenti… Hanno piantato in asso la nostra casa per cambiare totalmente vita e venire qui!A me non va che debbano regolare le loro vite sulla mia!  >>

<<  Ma a loro non pesa…  >>

<<  Come no…Trasferirsi lontano dai tuoi parenti,dai tuoi amici…Non sapendo più quando ritornerai,perché affrontare spesso un viaggio per me è troppo faticoso…Lasciare tutto di punto in bianco e ricominciare una vita,da capo e da soli!Ti sembra che non gli sia pesato?Mia madre ha rinunciato alla sua carriera per me!E si vede che le è pesato eccome!  >> Melissa fece un espressione consapevole. 

<<  Però…Penso che avere te sia per loro una più grande soddisfazione che non il lavoro!Lo avrei fatto anche io,per un figlio!  >>

<<  Forse…Ma che senso ha avere una figlia che forse non arriverà nemmeno a trent’anni?  >>

<<  Non voglio sentire certe sciocchezze! Tu arriverai a centotre anni!  >> Cristal rise

<<  Certo… Con il binocolo forse!Piuttosto…Dov’è Dylan?  >>

<<  Sta arrivando…Era a lezione!  >> infatti poco dopo il ragazzo fece la sua apparizione,baciando la riccia. 

<<  Com’è andato l’esame Cristy?  >>

<<  Ventisette!  >> disse lei rassegnata.

<<  E allora?Cos’è quell’espressione… Io arrivavo minimo a venticinque!  >> la ragazza rise

<<  Ma che vuoi farci…Sono ambiziosa!  >> mentre i tre scherzavano videro le porte dell’aula esami spalancarsi bruscamente. Il professor Banner uscì imprecando a voce alta e diede uno spintone ad un ragazzo bruno,paonazzo in viso per la rabbia. Cristal ebbe improvvisamente la mossa istintiva di alzarsi <<  Keith… >>

<<  Sei soltanto un fallito!Un poco di buono…La tua famiglia non basterà a salvarti ragazzino!Se credi di poter fare quello che ti pare qui dentro ti sbagli di grosso!Questa è una delle più prestigiose università dell’Inghilterra, e non permetterò a nessun inutile rifiuto della società e ubriacone di infangarne il nome! E sarà meglio per te che lasci gli studi…O sarò costretto a farti espellere!SONO STATO CHIARO???  >> le porte si richiusero con un rumore assordante che echeggiò per il corridoio,sotto gli occhi atterriti degli studenti. Dylan,Melissa e Cristal osservarono la scena in silenzio e immobili. 

<<  Non l’ho mai visto così furioso…  >> sussurrò poi Melissa 

<<  …Deve averne fatta un'altra delle sue!  >> Dylan la fissò contrariato,ma consapevole. Cristal invece rimase a fissarlo tristemente…Keith se ne stava appoggiato alla colonna…Gli occhi coperti dai ciuffi neri,spettinati, e un aria avvilita. 

<<  E’ la prima volta che lo vedo così!  >> assentì Dylan. Cristal allora gli corse incontro,sotto gli avvertimenti contrariati di Melissa. 

<<  Keith…  >>

<<  Lasciami in pace…  >> mugugnò lui girandosi. Era troppo…Ormai aveva toccato il fondo.

<<  Perché non andiamo a prendere un po’ d’aria?  >> il ragazzo voltò leggermente la testa e annuì…

 

    

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


 

                                  “Fu come riemergere

                                        dalle acque,

                                             ricominciando di

                                                   nuovo a  respirare"                                                                                                        

 

Capitolo 7

 

Keith non aveva spiccicato una parola. Camminavano da circa mezz’ora,ma il ragazzo sembrava non intendesse parlare. Forse per la vergogna di un altro fallimento. Così Cristal si decise a rompere il ghiaccio. 

<<  Bella giornata vero?  >> Keith guardò il cielo…Colmo di nubi,come sempre da quelle parti

<<  Ok…Era totalmente fuori luogo…  >> “ Che stupida ”,pensò Cristal. Quella esclamazione fece ghignare il giovane bruno. “ Almeno era servito a qualcosa ” pensò la ragazza. 

<<  Scusa…Che ne dici se ci sediamo?  >> il ragazzo senza dire nulla si fermò alla prima panchina. Passarono alcuni minuti in silenzio, poi Cristal disse <<  Scusa se mi impiccio!Ma non ho mai visto il professor Banner tanto furioso… Potrei chiederti cos’è successo?  >> il ragazzo si scostò un ciuffo dal viso soffiandolo via <<  Nulla!Non ero preparato all’esame e mi sono rifiutato di farlo!  >>

<<  Cosa?Ma perché hai accettato di andare in aula se lo sapevi già!  >> il ragazzo fece spallucce

<<  Dovresti prendere sul serio le sue minacce!Ha detto che ti espellerà… Perché non ti impegni e vai a dare l’esame!  >> il ragazzo fece uno strano sbruffo <<  Figuriamoci!  >>

<<  Ma perché?!So che hai sempre avuto ottimi voti… Che ti costa impegnarti un po’!Anche se non otterrai il massimo,ma potrai arrivare a laurearti!  >> il ragazzo la fissò,improvvisamente serio.

<<  Vuoi davvero sapere perché avevo ottimi voti?  >> Cristal non rispose,ma era evidente che aspettasse una spiegazione. <<  E’ semplice…Quando qualcuno ha soldi…Può comprare quello che vuole…Anche i bei voti dei professori!  >> a quelle parole Cristal sentì lo stomaco rivoltarsi. 

<<  Ma bravo!E lo ammetti anche!  >> 

<<  Non ero mica io che obbligavo i miei genitori a farlo…Loro volevano a tutti i costi che io dirigessi gli affari di famiglia…E per farlo dovevo laurearmi…Ma a me non importa un accidenti di loro,e della scuola!  >> 

<<  Certo…Ma a tua sorella importava…  >> a quella frase Keith scattò in piedi,di ghiaccio. I muscoli del suo corpo erano diventati rigidi come il ferro…e quasi tremava. I suoi splendidi occhi azzurri si erano tinti di un grigio scuro. Cristal avrebbe dovuto avere timore… Ma la ragazza non provò nulla, oltre alla rabbia… lo fissò negli occhi, impavida. 

<<  Che c’è?Ho toccato un tasto dolente?  >> lo punzecchiò…Se voleva ottenere qualcosa da lui, forse la cosa migliore era di toccarlo proprio sulla cosa che lo faceva stare tanto male. 

<<  TU…Non sai niente di me…!  >> la sua voce era diventata più un ringhio trattenuto. 

<<  E’ vero…Come tu non conosci nulla di me…Ma basta guardarti per capire come ti sei ridotto…I tuoi genitori si sono stufati di pagare,e tu non puoi più comprare nessuno…Non vuoi lavorare,non vuoi studiare…Cosa vuoi Keith?  >> la ragazza mostrò una tale determinazione che per la prima volta le difese del ragazzo caddero. Si sentiva vuoto…Infuriato con il mondo…Avrebbe solo voluto spaccare ogni cosa…Strinse i pugni. Poi riprese fiato. 

<<  Se vuoi gettare al vento la tua vita,non sono affari miei!Fa pure quello che ti pare,la vita e tua!Ma una cosa vorrei dirtela…Non sei l’unico che sta male per qualcosa…Però non è con l’alcool o facendo il teppista che il dolore passerà…Anzi…Serve solo a distruggerti dentro!Se mai avessi bisogno di aiuto, chiedilo…Io proverò ad aiutarti…Ma non costruirti un muro!  >> la ragazza voltò le spalle e andò via…lasciandolo lì…solo…di nuovo solo…

 

Il ragazzo rientrò nell’appartamento come un automa… si gettò sul letto. Nessuno gli aveva mai parlato con tanta franchezza…Anzi qualcuno l’aveva fatto…Ma tanto tempo prima…e adesso quel qualcuno non c’era più. L’aveva lasciato solo…A lui non piaceva stare solo… Eppure tutti lo evitavano,l’unica persona che gli volesse davvero bene,e che riusciva a capirlo era morta…E con lei se ne era andata anche una parte di lui…Chi gli rimaneva adesso?Un mucchio di falsi amici…Delle corteggiatrici civette e false...e dei genitori che non lo volevano…lo mantenevano solo perché era il loro unico figlio maschio,rimasto in vita. Colui che avrebbe dovuto prendere le redini dell’azienda…ora che Winny non c’era più. Il fallito della famiglia,la loro pecora nera…Ecco cos’era per loro. Ma poi,era arrivata lei… Non aveva tentato di corteggiarlo o cose simili…Lo rimproverava di continuo…come se volesse proteggerlo…quasi a capire il suo dolore. Proprio come aveva sempre fatto lei…sua sorella…Come si assomigliavano pensò. Quella ragazza lo conosceva appena,ma gli aveva tenuto testa…non era scappata davanti a lui quando era ubriaco fradicio…Non lo aveva guardato perché era bello…Non lo aveva guardato nemmeno male perché era un fallito…Aveva solo tentato di aiutarlo,senza chiedere nulla in cambio. E lui che faceva?Stava gettando via la sua vita così… Cristal aveva ragione…alla sorella importava della famiglia… e le importava di lui. Quasi come se si fosse risvegliato da un sonno profondo si alzò dal letto e uscì di corsa…

 

Cristal aveva riposato un po’… avrebbe dovuto affrontare presto un altro esame…e voleva dare il meglio di se. Scese in cucina e sorseggiò un po’ di caffè appena fatto. Si sedette un po’ sul divano quando sentì suonare alla porta. Strano,sua madre era appena uscita e non aspettava visite. Midnight si mise ad abbaiare

<<  Sta buono!  >> la ragazza aprì titubante. Keith era sul portico. La ragazza rimase immobile,senza sapere cosa dire per alcuni secondi. 

<<  Allora?Non vuoi farmi entrare?Guarda che non ti mangio mica!  >> la ragazza si risvegliò dallo stupore iniziale per quella visita inaspettata <<  Scusa…E’ che non mi aspettavo di vederti!  >> si scansò per farlo entrare. Midnight si dimostrò immediatamente ostile a quella decisione,iniziò infatti a ringhiare.

<<  A cuccia tu!  >> all’ordine della padrona il cane fece un giro e arretrò. 

<<  Sacco di pulci…Però sei cresciuto!  >>

<<  Non voglio che ti azzanni…Perciò non provocarlo…Non gli stai molto simpatico!  >> 

<<  Peccato!Chissà perché poi…  >>

<<  Devo ricordarti che hai cercato di farlo fuori?  >> Keith richiamò alla mente l’episodio quando l’aveva difesa dal suo amico
 

<<  Non è stata mica colpa mia!  >>

<<  Lo so…Anzi quella volta mi hai anche difesa…Ma a lui non è piaciuto il nomignolo che gli hai 

dato!  >> 

<<  Quale? “Sacco di pulci” dici?  >> il cane ringhiò di nuovo. Cristal fece un cenno di tacere.

<<  Cosa ti offro?Un caffè?L’ho appena fatto!  >>

<<  Va bene!  >> la ragazza lo versò nella tazza e glielo porse. Keith prese la tazza mente girava per casa… poi si appoggiò al camino,spento. 

<<  Bella casa!  >> ghignò 

<<   Grazie!Ma potrei sapere perché sei venuto qui?  >> il ragazzo fece un sospiro e tornò serio. 

<<  Prima…Mi hai detto che se avessi avuto bisogno di aiuto…Potevo chiederlo…  >> la ragazza sussultò. <<  …Accidenti…Bè, te lo sto chiedendo!  >> il ragazzo non osò guardarla mentre lo diceva.

A Cristal sembrò anche che fosse arrossito,ma non le importava nulla…Finalmente era riuscita a conquistare la sua fiducia. Per la prima volta si sentì importante. Sorrise facendo un sospiro di sollievo <<  Speravo che me lo chiedessi…Darai l’esame?  >> 

<<  Non ti assicuro niente!  >>

<<  Bene… Dobbiamo metterci subito all’opera se vogliamo prepararti a dovere!Devi riconquistare la fiducia dei prof,e sopratutto del signor Banner,e non sarà un’impresa facile!Vediamoci domani mattina alle otto in punto in biblioteca…Porta tutto il materiale su cui devi lavorare!  >>

<<  Vacci piano con l’entusiasmo! Non mi piace studiare!  >>

<<  Ti farò entrare le cose in tesa dovessi mettercele con un cucchiaino…Perciò è meglio che ti tieni pronto!  >> il ragazzo non potè fare a meno di sorridere a quella grinta. Ma Cristal arrossì…Non aveva mai visto quegli splendidi occhi sorridere…ed erano ancora più belli. Keith finì il caffè e posò la tazza sul tavolo. 

<<  Bene…Allora ci vediamo domani…Se mi sveglio! >> la ragazza mise le braccia conserte 

<<  Giuro che ti vengo a prendere a letto!  >> il ragazzo a questo punto mise le mani in tasca e si avvicinò a lei… Avvicinò pericolosamente il suo viso a quello della ragazza che era allibita,il suo cuore iniziò a battere all’impazzata. Lui le prese il mento tra il pollice e l’indice e sfoderò un ghignò forse troppo sexy  <<  Allora non mi alzerò…  >> sussurrò con una voce suadente. Cristal dovette appoggiarsi al muro per non crollare, rossa come un peperone. Keith si allontanò 

<<  A domani ragazzina!  >> uscì senza bisogno di essere accompagnato. Cristal dovette ricordarsi di respirare. Si sedette a terra,e Midnight le fu subito accanto. Riusciva ancora a percepire il suo odore…Era buonissimo. E quegli occhi così intensi… Si toccò il petto…Il cuore aveva accelerato troppo i battiti…Ma non poteva fare a meno di sorridere… Si sentiva felice come una bambina… aveva voglia di saltare toccando il soffitto,e di urlare…Per la prima volta da quando era in quella città la vita le sembrò di nuovo bella…  

 

Cristal uscì di casa con la tracolla…attraversò di fretta la strada e si diresse verso l’edificio della biblioteca. Entrando salutò con un sorriso la donna che stava all’entrata. Poi si recò nella sezione dove l’aspettava Keith. Il ragazzo era seduto al tavolo con un libro sotto gli occhi. Quando si accorse della presenza di Cristal alzò lo sguardo. Cristal gli sorrise timidamente… 

<<  Ciao!Alla fine ti sei alzato!  >>

<<  Già! Ma mi sarebbe piaciuto vederti irrompere nella mia camera!  >> fece di nuovo quel ghigno sornione. Cristal arrossì… Che diamine le succedeva?Non poteva comportarsi come un adolescente alla prima cotta… Anche perché lei non aveva una cotta per Keith… Si sedette

<<  Allora…Su cosa dobbiamo lavorare?  >> 

<<  Architettura neo moderna!  >> assentì lui. Cristal si alzò e iniziò a cercare tutti i libri che sarebbero potuti andar bene. Fino a quando ne accatastò almeno venti. Keith guardava torvo e perplesso

<<  Sei impazzita?Io non ci penso proprio a studiarli tutti!  >> Cristal ghignò 

<<  Nessuna mente umana li studierebbe tutti…Ma dobbiamo pur farti fare una bella figura…E consultare più libri è la cosa migliore… Prenderemo idee da ognuno fino a mettere su un discorso degno del miglior oratore!  >> iniziarono a sfogliarne uno dopo l’altro,fino a quando si fece tardi. Cristal crollò su un libro. Keith finì di buttare giù alcuni appunti e poi si fermò a guardarla… Doveva ammettere che era veramente carina… Era strano,ma non gli era mai capitato di trovare interessante una ragazza…Per lo più si era sempre divertito con loro…Ma non gli era mai capitato che una ragazza gli avesse fatto la ramanzina per come conduceva la sua vita…e soprattutto che lui avesse accettato di cambiare. La pelle di Cristal era illuminata dalla luce della lampada… Sembrava così innocente,così tranquilla… Eppure sentiva che c’era qualcosa in lei…Qualcosa che l’aveva spinta ad aiutarlo…Perché forse,solo un dolore altrettanto grande poteva farlo riemergere dall’abisso in cui era caduto. In quel momento arrivò la donna della segreteria <<  Mi scusi…  >> Keith gli fece cenno di fare silenzio. La donna allora abbassò la voce

<<  Mi scusi… Ma stiamo per chiudere!  >>

<<  Stia tranquilla… Andiamo via subito!  >> in quel momento la ragazza si svegliò

<<  Scusa…Devo essermi addormentata!  >>

<<  Non importa…Ma dobbiamo togliere il disturbo… E poi sono stanco anche io…E’ tutto il giorno che siamo chiusi qui dentro!  >> i due uscirono. Il ragazzo si schiarì la voce <<  Senti…Io sto morendo di fame…devo mangiare qualcosa…Ti va di venire con me?  >> Cristal rise all’espressione imbarazzata di lui.

<<  Perché no… Ho fame anche io!  >> i due andarono nel fast food più vicino e mangiarono. Durante la cena si dissero poche parole. Prima di uscire Cristal si ordinò un frappè al cioccolato. 

<<  Spero che il gelato non ti faccia l’effetto dell’altra volta…Perché io non ti riporterò in ospedale!  >> Cristal rise

<<  Ma dai… Non ti piacciono gli ospedali?  >> Keith ritornò improvvisamente serio <<  Per niente!  >> a quelle parole Cristal provò un senso di amarezza,e delusione… Anche se non capiva bene perché. E di certo Keith non avrebbe potuto sapere che lei passava molto più tempo in ospedale che a casa. 

<<  Sta tranquillo…Non è stata colpa del gelato!  >> mentre continuavano a passeggiare ad un tratto una cavalletta balzò fuori,davanti agli occhi terrorizzati di Cristal. La ragazza sussultò e come per istinto si aggrappò al braccio del giovane. Keith fece uno sbruffo divertito 

<<  Ma dai…Non dirmi che hai paura di un insetto!  >> Cristal non mollò la presa… anzi la rinforzò 

<<  Io odio tutti gli insetti e gli aracnidi!  >> Keith iniziò ad allontanarsi dall’insetto con grande piacere della ragazza…Che non appena furono lontani,mollò la presa. 

<<  Scusa…Ma non li sopporto davvero!  >>

<<  Come la maggior parte delle ragazze,che odiano gli animali!  >>

<<  Ognuno ha le sue paure!E poi io non ho paura degli animali in generale…Anzi adoro i cavalli ad esempio!Ma niente aracnidi o insetti vari!  >> Sentite quelle parole Keith rimase un po’ sovra pensiero… Anche a Winifred piacevano tanto i cavalli.

<<  Hai detto che ti piacciono i cavalli…Ma sai cavalcare?  >>

<<  Da piccola ho preso alcune lezioni… Avevo imparato discretamente…Di certo non ero pronta a fare le gare…Ma me la cavavo…Però poi ho dovuto smettere…I miei lo reputavano troppo pericoloso…  >> ovviamente omise di dire che l’avevano costretta a lasciare per via della sua salute. Keith rimase in silenzio... <<  Adesso però sarà meglio che vada…Buona notte!  >> il ragazzo la guardò andare via fino a quando lei non chiuse la porta di casa…Poi rientrò anche lui…   

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


 

Capitolo 8

 

Studiarono per una settimana intera senza sosta. 

<<  Credo che basti così no?!  >> assentì Keith seccato 

<<  Già…Direi che può bastare…Domani è il grande giorno finalmente!Sei nervoso?  >>

<<  Per niente!  >>

<<  Beato te!Io sono tutta un fascio di nervi quando devo fare un esame!  >>

<<  Cristal…Tu hai da fare domani?  >> la ragazza lo fissò torva <<  No…Sono libera…Perché?  >> il ragazzo indugiò <<  Che ne pensi di venire ad assistere all’esame?  >> la ragazza sorrise

<<  Verrò con piacere!  >>…

 

Keith si svegliò all’alba. Si recò all’ora prestabilita nell’aula degli esami. Il signor Banner e gli altri professori erano già schierati. E molti alunni erano andati per assistere all’esame…convinti dell’ennesimo fallimento di Keith,in cui tanto sperava il professore. Cristal si sedette accanto a Melissa e Dylan

<<  Allora? Sei riuscita a fare qualcosa?  >>

<<  Certo…Con chi credi di parlare Mel?  >> ghignò la bruna,anche se di nascosto dall’amica incrociò le dita e pregò che tutto andasse bene. Il professore fissò il ragazzo stizzito… 

<<  Bene signor Russell…Finalmente ha deciso di degnarci della sua presenza!Almeno questa volta avremmo il piacere di udire la sua voce?  >> Keith fece un cenno col capo per annuire. Quando sul volto del professore apparve un ghigno <<  Bene…Iniziamo pure allora!  >> i professori iniziarono ad incalzare con le loro domande. Banner di solito riusciva a mettere in difficoltà gli alunni. Ma questa volta si sentì spiazzato…Keith rimase impassibile. Mantenne una calma quasi irritante e espose tutte in modo ineccepibile e con una proprietà di linguaggio che avrebbe fatto invidia a chiunque. Cristal lo ascoltava quasi ipnotizzata…La sua voce era molto diversa da quella che usava di solito…Aveva un tono piacevole,era calda e profonda,suonava quasi come una ninna nanna… Quanto avrebbe voluto che le parlasse in quel modo…A quel pensiero arrossì e frenò la sua mente. Il professor Banner gli fece un sacco di domande che avrebbero potuto metterlo in difficoltà,ma Keith rispondeva a tutti con una sicurezza invidiabile,e senza mostrare il minino crollo emotivo o la minima agitazione. L’esame durò un ora e mezzo. Fino a quando anche il professor Banner fu costretto a cedere. Alla fine arrivò il momento di dare un voto… Nella mente di Banner si affollarono varie cose. L’esame era andato benissimo, e un trenta era perfettamente meritato… Anche se lui era contrario…D’altronde se avesse detto no avrebbe messo a rischio la sua reputazione… Avrebbero potuto pensare che dava i voti a seconda delle simpatie. Non aveva altra scelta…Fissò il ghigno compiaciuto del giovane 

<<  Trenta!  >> lo mugugnò talmente piano sperando che nessuno sentisse. Ma ovviamente non fu così. Cristal per poco non saltò sulla sedia,ma dovette trattenersi e lo raggiunse all’uscita. Non appena lo vide dovette trattenere un impulso di abbracciarlo, arrossì, ma si affrettò a mascherarlo. 

<<  Sei stato bravissimo!  >>

<<  Grazie…Ma è anche un po’ merito tuo…  >> dietro Cristal arrivarono Melissa e Dylan 

<<  Possiamo anche togliere il “un po’ merito tuo”!  >> assentì stizzita e a bassa voce la riccia.  Ma ricevette dal suo ragazzo uno sguardo in cagnesco,allora sfoderò un falso sorriso e prese Cristal per le spalle,rivolgendosi e Keith <<  Bene…davvero complimenti…tante care cose… ma adesso dobbiamo proprio scappare…Vero Cristy?  >> disse cercando di trascinarla via. Ma Cristal la fissò con un sopracciglio alzato e disse <<  Vai pure se devi…Io ti raggiungo dopo!  >> facendo innescare un rabbioso sbruffo nell’amica. Ad un certo punto sentirono una voce dietro di loro. La bionda si avvicinò,e immediatamente salutò le due giovani con un sorriso splendido. 

<<  Salve ragazzi!  >> 

<<  Rosalie…E’ da una vita che non ti si vede, che fine avevi fatto?  >> 

<<  Non ho frequentato per un po’…Mi sono presa una pausa Mel!  >> un giovane l’aveva seguita. All’inizio il  ragazzo rimase un po’ in disparte, finché la bionda non lo presentò. 

<<  Ah…questo è il mio ragazzo…Jasper!  >> era un tipo alto,aveva i capelli castano scuro e gli occhi verdi. Si presentò a tutti con una stretta di mano e un sorriso. Mel allora si avvicinò alla bionda mettendole una mano sulla schiena e le sussurrò <<  Ora devi spiegarmi dove lo hai trovato uno così in questi pochi giorni?  >> la bionda rise <<  Siamo amici da un po’…Ma ci siamo messi insieme da poco!  >> Mel allora gli lanciò un occhiata indagatrice e poi sollevò il pollice verso l’amica in segno di pieno consenso. 

<<  Lui è Keith…Ha appena dato un esame!  >> Cristal presentò il giovane al nuovo arrivato,dato che lui e Rosalie si conoscevano già... <<  Eravamo in aula anche noi… Devo farti i miei complimenti…Non ho mai visto il professor Banner tanto in difficoltà!  >> disse la bionda rimanendo però un po’ sulle sue <<  Devi essere uno in gamba se ci sei riuscito,amico!  >> confermò il ragazzo che avevano chiamato Jasper,che porse la mano a Keith che la strinse <<  Ti ringrazio!  >>

<<  Ehi…Ho un idea…Che ne dite se stasera facciamo un uscita a coppie?E’ sabato…possiamo 

divertirci!  >> propose Rosalie. Dylan e Melissa si guardarono consenzienti. 

<<  Per me va bene…Ci stai Keith?  >> a quella domanda il ragazzo divenne stranamente pensieroso 

<<  Stasera?Non lo so…  >>

<<  Ma dai…Accetta…Ci divertiremo!  >> a quella richiesta Keith indugiò un po’,ma alla fine disse rassegnato <<  …Va bene!  >>…

 

Cristal era diventata stranamente nervosa…Aveva messo sotto sopra tutto il suo armadio senza trovare nulla di adatto da mettere… non capiva perché,ma ci teneva a quella serata, si era anche messa i fermagli argentati. 

<<  Tesoro…I tuoi amici sono di sotto,ti stanno aspettando!Non sei ancora pronta?  >> 

<<  ACCIDENTI!!  >> imprecò lei <<  Non trovo nulla da mettere!  >> a quel punto la madre alzò un sopraciglio <<  Non si tratterà mica di un appuntamento con un ragazzo,vero?  >> Cristal arrossì senza sapere nemmeno perché <<  Ma cosa dici?  >>

<<  Anche se tu hai i tuoi dubbi,sono stata giovane anche io…E so cosa significa…Essere nervose… Volersi fare carine…  >>

<<  Ti ripeto che non c’è nessun ragazzo!E’ solo un uscita tra amici!Ma vorrei essere un po’ elegante…Visto che ogni giorno sono costretta ad indossare quella stupida divisa…Sembra fatta apposta per il lutto!  >>

<<  Va bene,va bene…Ma lascia che ti dia una mano… Me ne intendo di moda!  >> la donna iniziò a frugare tra i vestiti che la ragazza aveva scartato e scelse un vestitino corto,blu,in cui la gonna finiva in diagonale,a maniche lunghe. 

<<  Puoi abbinarci gli stivali neri!  >> la ragazza accettò la proposta e alla fine scese 

<<  Scusate il ritardo!  >>, ad aspettarla c’erano Dylan e Melissa <<  Figurati!Ma andiamo… Gli altri ci aspettano al locale!  >>…

Quando arrivarono c’erano Rosalie e Jasper ad aspettarli. 

<<  Il ritardo non è colpa mia…Cristal si è fatta attendere!  >> si giustificò Melissa

<<  Tranquilla Mel…Ma Keith non è ancora arrivato!  >> 

<<  Vedrete che sarà solo in ritardo…Ma che ne dite di ordinare?Ho una fame da lupi!  >> concluse Dylan.

Quella sera lo aspettarono a lungo…ma Keith non arrivò mai. Allora Cristal si rattristò e ad un certo punto disse <<  Bè…Visto com’è andata la serata io tolgo il disturbo…Non vorrei fare da terzo incomodo…siete così carini,che mi sento alquanto fuori luogo!  >>

<<  Ma non dire stupidaggini!Puoi rimanere quanto vuoi!  >>

<<  Grazie Dylan… Ma preferisco andare, davvero!Buona notte!  >> la bruna salutò tutti e tolse il disturbo. Non appena Cristal se ne fu andata, Melissa picchiò violentemente il pugno sul tavolo 

<<  MALEDIZIONE!Lo sapevo che sarebbe finita così…  >> 

<<  Già…Anche Cristal è caduta preda del fascino di Keith…E lui la illusa…come ha sempre fatto!  >> confermò Rosalie,in un espressione mista tra la tristezza e la rassegnazione. Dylan invece rimase pensieroso. Si volse a guardare nella direzione dell’uscita…forse sapeva perché Keith non si era presentato…

 

Cristal passò una notte bruttissima…Si rigirava nel letto…senza riuscire a prendere sonno…Fuori pioveva, e presto si scatenò un vero e proprio temporale…Pensava a Keith…La pioggia batteva violentemente sul tetto…Non riusciva a capire perché il ragazzo non si fosse presentato…Che avesse preferito tornare ad ubriacarsi di nuovo?!Cercò di cancellare quel pensiero…Forse aveva solo avuto un contrattempo…O magari l’aveva presa in giro… forse nella loro amicizia,ci aveva creduto soltanto lei…e lui invece l’aveva ingannata…come d’altronde facevano tutti…

Quella mattina era una domenica piovosa. I genitori di Cristal erano soliti andare ogni domenica in chiesa,  e ovviamente Cristal doveva andare con loro. Lei era credente,ma non le piaceva sempre essere costretta ad assistere alle cerimonie religiose,anche perché riteneva che i preti non erano sempre in buona fede come dicevano… Ma i genitori ritenevano di avere molto da ringraziare,e quindi la trascinavano ogni domenica in chiesa. Cristal allora salutò Midnight,che con la pioggia,non poteva certo uscire, e uscì con i genitori. La cappelletta si trovava fuori dai centri abitati…un po’ isolata,e lì vicino c’era anche il grande cimitero della città. La ragazza sapeva che era piuttosto lugubre come pensiero… ma la tranquillità di quei posti le piaceva a volte… Nel cimitero c’erano alcune lapidi dove nessuno portava mai nemmeno un fiore… Così Cristal di domenica comprava dei mazzi di crisantemi e li lasciava lì. E così finita la funzione disse 

<<  Mamma, voi andate…Io vi raggiungo più tardi…  >>

<<  Va bene, ma non fare tardi…Con questo tempo è meglio se non ti bagni!  >>

<<  Va bene!  >>.

Cristal acquistò i fiori e li portò sulle solite lapidi…Stava per andare via quando vide in lontananza qualcuno inginocchiato su una lapide… si avvicinò…Ma quando riconobbe il ragazzo ebbe una morsa allo stomaco…Keith era appoggiato con la fronte sulla lapide…accanto a lui c’era una bottiglia di birra,vuota… il ragazzo era bagnato fradicio,e i vestiti avevano aderito perfettamente al suo corpo. Cristal rimase per un momento come allibita,poi si inginocchiò e gli mise una mano sulla spalla, coprendolo con il suo ombrello <<  Keith…  >> sussurroò...ma il ragazzo non rispose. Cristal guardò la foto sulla lapide… era una ragazza,aveva i capelli neri e ondulati che le ricadevano sulle spalle. Poi lesse il nome <<   “ Winifred Russell  ”   >> sotto il nome c’era anche una scritta più piccola,in ottone 

<<   “  Non ci chiederemo perché ti abbiamo persa…Ma ringraziamo della tua esistenza  ”   >> poi lesse la data di nascita e morte “   1991-2009  ” ,fece un rapido calcolo… Era lo stesso giorno di allora… e capì… <<  Keith…  >> a quel punto il ragazzo alzò la testa…ma non la guardò,continuò a fissare la lapide. Cristal riuscì a percepire l’odore di alcool nonostante la pioggia…chissà quanto aveva bevuto. <<  Keith…da quanto tempo sei qui?  >> il ragazzo non rispose… <<  Vieni…sediamoci qui!  >> Cristal lo trascinò su una panchina lì accanto,proteggendolo con il suo ombrello. Gli occhi di Keith erano persi nel vuoto, e si erano velati di tristezza…e di un colorito azzurro, spento… 

<<  Oggi…è l’anniversario…della sua morte?  >> 

<<  Di tua sorella?  >> lui annuì

<<  Tu le assomigli…  >>

<<  Davvero?  >>

<<  Era l’unica che mi sgridava come se fossi un bambino…come te!  >> Cristal sorrise tristemente. Keith fece una pausa e poi iniziò a parlare,anche se la sua voce era quasi un sussurro spezzato 

<<  Quel giorno…dovevamo fare una cena tra amici… ma altri ragazzi,mi avevano chiesto di andare con loro in campeggio…mi dissero che ce la saremmo spassata… e io ho accettato…  >> fece un'altra pausa <<  Mentre mi trovavo lì…Arrivò una telefonata di mia madre…mi disse che c’erano dei problemi…e che dovevo tornare…Ma non mi spiegò nulla…Però,la sua voce,era strana…Così tornai in fretta…Ma…  >> la sua voce si spezzò… quasi che il fiato fosse venuto meno <<  Lei non c’era più…  >> riprese fiato ansimando <<  Dissero…che era stata aggredita…aveva delle lesioni interne… e… non ce l’aveva fatta…Quei bastardi…L’hanno lasciata in mezzo alla strada….a morire!  >> Cristal si morse il labbro… non riuscendo a trattenere le lacrime che le ricaddero sulle guance <<  Pensa che…quegli assassini sono morti quella stessa sera in un incedente d’auto… Capisci? Nemmeno il piacere di ammazzarli con le mie mani!  >>

<<  Keith…  >>

<<  Se non avessi preferito divertirmi…se fossi rimasto con lei…Forse…  >>

<<  Keith…Che dici?Non avresti cambiato le cose…  >>  

<<  E invece si…In quella lapide…Avrei dovuto esserci io!  >> a quelle parole Cristal raggelò  

<<  Non dire sciocchezze… Lei non lo avrebbe mai voluto!  >>  

Keith prese il ciondolo che portava al collo

<<  Questo me lo aveva regalato lei… ha detto che sarebbe servita più protezione a me…Ma si sbagliava…  >>

<<  No…Non si era sbagliata…Lei te lo ha dato perché ti voleva bene…e voleva proteggerti…Se ti fosse successo qualcosa…avrebbe sofferto tantissimo… come tu stai soffrendo adesso per lei…  >>

<<  Se fossi morto…non sarebbe importato a nessuno…Ma lei almeno sarebbe stata salva…  >> Cristal gli afferrò il braccio con forza <<  Sarebbe importato a lei…e importa anche a me…  >> a quelle parole Keith la fissò… Ma poi ebbe un fremito…quasi a voler singhiozzare <<  Lei…mi manca…  >> a quel punto Cristal lasciò cadere l’ombrello…non le importava niente di bagnarsi… lo abbracciò… il ragazzo posò la fronte sulla sua spalla… era stanco di tenersi tutto dentro. Voleva solo sfogarsi con qualcuno…avere qualcuno accanto, che lo amasse…almeno per una volta… almeno come avrebbe fatto lei… 

<<  Resta con me!  >> sussurrò… Cristal gli passò una mano tra i capelli bagnati  

<<  Tranquillo…non ti lascio solo...  >> rimasero per lungo tempo così…sotto la pioggia che li bagnò totalmente entrambi…  Keith non sollevò mai il capo dalla sua spalla… chissà perché,il suo odore gli trasmetteva tranquillità.

Ma era anche troppo stanco… spossato… privo di forze…La ragazza lo dovette riaccompagnare nel suo appartamento…Keith crollò immediatamente, fece appena in tempo a mettersi dei vestiti asciutti… e poi si addormentò. Cristal rimase a fissarlo per un pò… adesso sembrava tranquillo, ma chissà per quanto tempo aveva sofferto… il motivo del suo comportamento… quando si soffre,si cerca in tutti i modi di farlo capire agli altri…in qualunque modo. Ma il dolore,ha un limite… e quando non hai nessuno con cui condividerlo… prima  o poi esplodi…

Quando si accorse che si era fatto tardi andò via… Ma adesso lo sapeva…sarebbe tornata…

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


 

Capitolo 9

 

La ragazza fece un grande starnuto…l’ennesimo seguito da un colpo di tosse. 

<<  Fammi vedere…  >> la donna le tolse il termometro <<  38 e mezzo…Hai preso un bel febbrone!Adesso ti do qualcosa…Bisogna fare scendere questa febbre!  >> Cristal annuì…troppo debole per parlare. Ci mancava solo questa…chissà cosa avrebbe pensato Keith…Gli aveva promesso che sarebbe tornata…ma era naturale che si sarebbe ammalata visto come si era bagnata il giorno prima, e di certo non si poteva dire che il suo fisico fosse molto resistente. La madre le porse un bicchiere con una pillola che lei mando giù. <<  Adesso dormi un po’…Hai bisogno di riposare!  >>

<<  Mamma…per favore…non dire a papà che sto male,è già tornato una volta lasciando il suo lavoro…  >>

<<  Come vuoi…Vuoi che faccia venire Midnight qui?E’ impaziente di entrare…  >> la ragazza annuì. Il cane entrò scodinzolando,girò per un po’ intorno al letto,ma quando capì che Cristal non gli dava tanta retta si accoccolò ai piedi del letto. La madre uscì e Cristal, per via della febbre,si addormentò subito…

 

Melissa picchiettava le dita sul tavolo nervosa   <<  Aspetta che lo veda…Giuro che questa volta lo stendo…  >> borbottò. Ad un tratto si sentì afferrare da due braccia forti che le cinsero le spalle… 

<<  Ciao…  >> baciò il suo ragazzo con trasporto

<<  Cosa borbottavi?  >>

<<  Di uccidere quello stupido…  >> Melissa si alzò per far sedere Dylan al suo posto,e poi si mise sulla gamba del ragazzo 

<<  Ancora?  >>

<<  Cristal si è ammalata per colpa sua!  >> gonfiò le guance in segno di sdegno.

<<  Ma lo sai che non è vero… E poi stava attraversando davvero un brutto momento…  >>

<<  Lo so…Ma tu lo sai che per Cristy una semplice febbre non è esattamente una sciocchezza…  >>

<<  Ma Keith non poteva saperlo… >>

<<  Già…A me dispiace seriamente per lui…Ma sinceramente preferisco preoccuparmi per Cristal… Ormai è da una settimana che è malata… In questo ultimo periodo ha avuto troppo stress da sopportare…  >>

<<  Credi che la sua malattia possa essersi aggravata?  >>

<<  Non lo so…Lei non me ne parla, e io preferisco non chiederle niente… però… non l’ho vista molto in forma…  >> Dylan annuì consapevole 

<<  Credi che accetterà mai di farsi operare?  >> Melissa abbassò lo sguardo tristemente 

<<  Non lo so…Ma a questo punto…bisognerà anche vedere se può essere operata…  >> in quel momento furono interrotti dall’arrivo di Cristal. Melissa si alzò nel vederla 

<<  Cristal…Maledizione che ci fai qui?  >> la ragazza sorrise 

<<  Anche io sono contenta di vederti Mel!  >> Melissa fece un espressione torva e poi la abbracciò 

<<  Stupida!Certo che sono contenta di vederti…Ma non credevo che fossi già pronta a tornare… Non sarebbe stato meglio rimanere ancora a casa?  >> 

<<  Tranquilla sono guarita!  >> Dylan la abbracciò 

<<  Bentornata…  >> i due fidanzati la osservavano preoccupati,Cristal diceva di stare bene, ma il suo aspetto diceva tutt’altro. Le occhiaie erano diventate più profonde del solito,e il colorito della sua pelle era pallido. La ragazza si sedette quasi subito,come se fosse stanca. Dylan le diede un pizzico sulla guancia <<  Stai bene?  >>

<<  Si…devo ancora riprendere un po’ le forze però…  >> 

<<  Allora cosa sei venuta a fare?  >> sbottò Melissa 

<<  Prendo un po’ d’aria…Sono chiusa in casa da una settimana…E poi ho una cosa da fare…  >> Dylan la guardò consapevole 

<<  Keith?  >> la bruna sorrise 

<<  Già…Per caso lo avete visto? >> Melissa la fissò con un sguardo di chi la sapeva lunga 

<<  No!  >> rispose secca <<  Cristal senti…  >> fu interrotta dalla ragazza

<<  Mel,ti prego…So già cosa vuoi dirmi!Ma adesso non mi va di ascoltare prediche… Scusate…Ma devo andare a cercare Keith!  >> la ragazza si alzò e andò via…

 

Camminò un bel po’ per l’università…Ma Keith non c’era…Così la ragazza decise di andare a cercarlo nel suo appartamento… Bussò alla porta. Il ragazzo andò ad aprire. Keith indossava una camicia bianca sbottonata,con sotto una canottiera a bretelle,e dei jeans neri. 

<<  Ciao…  >> salutò Cristal alzando la mano. Il ragazzo si appoggiò allo stipite della porta con un braccio alzato <<  Che ci fai qui?  >>

<<  Ti cercavo…Come stai?  >> Keith abbassò lo sguardo, memore di quanto era successo una settimana fa… era ubriaco…ma chissà perché i ricordi erano così vividi. 

<<  Sto bene!  >> il ragazzo si scansò per farla entrare <<  Scusa il disordine…  >> disse mentre cercava di rimettere qualcosa a posto. Cristal si sedette sulla parte libera del divano <<  Non preoccuparti…  >> il suo sguardo cadde inevitabilmente sul petto del giovane, ma lo distolse arrossendo. Sul viso di Keith spuntò un ghigno,ma intenzionalmente, non si abbottonò la camicia <<  Vuoi bere qualcosa?  >>

<<  No grazie…  >> passarono alcuni minuti di silenzio. <<  Keith…Va davvero tutto bene?  >> il ragazzo sorrise << Si!Ma…credo di doverti delle spiegazioni… ero ubriaco e…  >>

<<  No!Per favore…Non mi devi nessuna spiegazione…Va bene…Ti sei sfogato…E sono contenta…  >> adesso fu il ragazzo ad abbassare lo sguardo imbarazzato. Poi si girò verso la finestra 

<<  Non lo avevo mai raccontato a nessuno…da quando è successo…ho persino smesso di nominarla… Volevo dimenticare…Ma non ci sono riuscito!  >>

<<  Non è possibile dimenticare una cosa simile…Ma è bello ricordarla come la persona a te più cara…I ricordi… non sempre fanno male!  >> Keith sorrise e si voltò verso di lei…la inquadrò con quegli splendidi occhi blu,che erano diventati profondi,come il mare. Cristal per poco non si incantò a fissarli…

<<  Cristal… Posso chiederti una cosa?  >>

<<  Si…certo!  >>

<<  Tu mi avevi detto che ti piace andare a cavallo…Vero?  >>

<<  Si!Ma perché me lo chiedi?  >>

<< Perché la mia famiglia possiede una scuderia…E mi chiedevo se tu volessi venirci…con me!  >> a quella domanda Cristal rimase un po’ spiazzata...dovette aspettare un po’ per rispondere…andare a cavallo?In quel momento? La sua salute non era brillante…Ma con lui…sorrise da sola,e non ci pensò su

<<  Va bene!Quando si va?  >>…

 

Keith arrivò con una alfa romeo grigio metallizzata. Cristal non aveva detto nulla a sua madre del fatto che sarebbe andata in una scuderia…le sarebbe venuto un colpo sapendola di nuovo in sella con la sua salute. Però aveva anche previsto il fatto che forse avrebbe montato…e infatti aveva indossato un paio di pantaloni che aveva messo dentro gli stivali. Keith la venne a prendere davanti casa sua. Ci volle più o meno un ora per arrivare alla scuderia. Cristal riusciva a vedere il grande complesso che ospitava la scuderia. Sembrava quella che lei spesso invidiava nei film…una grandissima distesa di terreno dove si poteva cavalcare tranquillamente…e la parte boschiva dell’Inghilterra offriva un panorama davvero splendido. Il clima non era certo caldo...ma in quel momento non le importava. Keith parcheggiò l’auto nel cortile della scuderia. Quando scese Cristal aspirò una boccata d’aria fresca. <<  E’ bellissimo!  >> gioì. Keith non potè fare a meno di sorridere osservandola,sembrava una bambina che vedeva una cosa per la prima volta. Quel buon umore era contagioso. Si avviarono… quando videro un uomo di mezza età venire loro incontro freneticamente. 

<<  Signorino Keith…E’ davvero lei??Che piacere rivederla!  >> l’uomo aveva pochi capelli e non era nemmeno molto alto… ma sembrava gentile. 

<<  James!E’ un piacere rivederti!Ma quante volte ti avrò detto di chiamarmi Keith e basta?  >> l’uomo sorrise <<  Omai non speravo più che sareste tornato!Sono sicuro che al signor Russell farà molto piacere saperlo!  >> a quelle parole Keith tornò improvvisamente serio

<<  Non credo!E vorrei che non lo sapesse…  >>

<<  Ma signorino!  >> 

<<  Non deve saperlo… fammi questo favore…Non dirgli niente!  >>

<<  Come vuole lei!  >> disse l’uomo,deluso. Ma poi osservò Cristal <<  E la signorina?  >>

<<  Questa è Cristal Haward,una mia amica!  >> a quel punto l’uomo sfoderò una strana espressione allusiva <<  Si dice così oggi giorno?E’ un piacere conoscerla!  >> Cristal gli strinse la mano arrossendo 

<<  James è il nostro stalliere da quando ero bambino…Si occupa lui di tutto qui dentro...Mi ha visto crescere!Ma dimmi James,come vanno le cose?  >>

<<  Come al solito…sono arrivati dei nuovi cavalli…splendidi esemplari…  >>

<<  E Castigo come sta?  >> a quel punto l’uomo scosse la testa 

<<  Male purtroppo…E’ come quando lo abbiamo portato qui per la prima volta…  >>

<<  Posso vederlo?  >>

<<  Ma certo…seguitemi!  >> lo stalliere li condusse in una ala della scuderia un po’ isolata dagli altri box… quando James aprì il cancelletto, davanti a lei si presentò un cavallo imponente ed enorme. L’animale era totalmente nero…e aveva una chioma e una coda voluminosa che lo rendeva bellissimo ed elegantissimo. 

<<  E’…meraviglioso!  >> bofonchiò stupita 

<<  Si signorina…è veramente un bellissimo animale… ma le consiglio di stargli lontano!E’ molto selvaggio! Ora vogliate scusarmi…Ma ho delle cose da fare…  >> lo stalliere si allontanò. 

<<  E’ un frisone Olandese vero?  >> chiese la ragazza 

<<  Come lo sai?  >>

<<  E’ la mia razza preferita…Ma cosa intendeva dire James?  >>

<<  Castigo apparteneva a Winifred…Glielo regalò mio padre quando compì quindici anni…Lo fece arrivare a posta dall’Olanda!Ma non era il cavallo tenero che pensavamo…Aveva un pessimo carattere…non si faceva montare da nessuno…Ma non so per quale motivo,strinse amicizia con Winny… Era l’unica che riusciva a montarlo,e lui restava calmo solo quando c’era lei!Non so come ci riuscisse…forse perché Winifred era dolce…ma sapeva anche essere terribilmente testarda!Però…quando mia sorella morì,lui ritornò come prima…Si fece anche accarezzare da me…Ma non più di questo!E per poco non staccò una mano ad uno stalliere una volta…Così nessuno volle comprarlo…  >>

<<  E’ perché sente la mancanza della sua padrona…forse era l’unica che riusciva a capirlo!  >> Cristal iniziò ad osservarlo attentamente,l’animale si voltò verso di lei e puntò lo sguardo sulla ragazza. Cristal non capì nemmeno perché…ma era come se quei grandi occhi neri la ipnotizzassero. Iniziò a camminare molto lentamente verso il cavallo <<  Cristal…Che fai?  >> il ragazzo gli fece cenno di fermasi. La struttura imponente dell’animale avrebbe fatto paura a chiunque…ma Cristal non ebbe paura…era talmente bello…aveva sempre sognato di vederne uno. In quel momento arrivò anche James <<  Signorina si allontani…è impazzita?  >> Keith lo trattenne 

<<  Aspetta…Se facciamo movimenti bruschi potrebbe spaventarsi!  >> la ragazza gli si mise di fronte. In un primo momento l’animale annaspò e grattò lo zoccolo a terra… Ma Cristal non provò a toccarlo, gli mise solo la mano davanti,aspettando che il cavallo si avvicinasse da solo…in tasca aveva uno zolletta di zucchero,e se la mise sulla mano. 

Il cavallo rimase immobile per alcuni minuti,quando ad un tratto iniziò ad annusare la mano della ragazza,e poi afferrò lo zucchero mangiandolo. In quel momento Cristal gli posò una mano sul muso,e il cavallo iniziò ad annusarla nelle tasche per vedere se ne aveva ancora,suscitando la risata della giovane. James era sbalordito <<  Non ci posso credere…Questo è un miracolo…E’ proprio come con la signorina Winifed!  >> Keith sorrise mettendosi le mani in tasca 

<<  Lo dicevo io che quelle due si assomigliano!  >> poi si avvicinò alla ragazza e anche lui fece una carezza sul muso di Castigo…che non lo respinse. 

<<  Ti va di occuparti di lui?Ha bisogno di una bella pulita!  >> la ragazza lo guardò torva

<<  Davvero posso farlo?  >>

<<  Non vedo perché no!Sei stata l’unica che lo ha avvicinato!  >> Cristal non resistette ad abbracciarlo saltellando.

<<  Grazie grazie mille!  >> dopo il primo imbarazzo Keith sorrise…divertito. Cristal portò fuori il cavallo… gli fece un bagno con la pompa dell’acqua,che Castigo sembrò gradire molto. E dopo averlo asciugato iniziò a strigliarlo… a vederlo pulito era anche molto più bello. Keith osservava la scena… 

<<  Cristal…Ti va di montarlo?  >>

<<  Cosa?Io?  >>

<<  Hai detto che stai stare in sella no?Provaci!  >>

<<  Non so se sarò in grado di gestirlo!  >> James intervenne 

<<  La ragazza ha ragione…Castigo non viene montato da un po’ di tempo…Potrebbe essere pericoloso…  >>

<<  Voglio vedere come reagisce alla sella…  >> Keith trovò la sella di Winifred

<<  Tieni…Prova a mettergliela tu…Magari così si fiderà di più…  >> Cristal si avvicinò un po’ timorosa…mise delicatamente il sotto sella e poi appoggiò la sella…il cavallo scalciò una volta…ma bastò un richiamo di Cristal e si calmò. Quando la sella fu allacciata gli fecero fare alcuni giri per vedere come andava…ma stranamente il cavallo rimase calmo. Ad un tratto smise da solo di trottare e andò verso Cristal mettendole il muso in faccia. 

<<  E’ incredibile… sembra un cagnolino!  >> esclamò James. Intanto il ragazzo si avvicinò a lei

<<  Te la senti?  >> la ragazza annuì 

<<  Ha voglia di correre…  >> Keith allora la aiutò a salire…Cristal si muoveva piano…infilò i piedi nelle staffe…Keith si allontanò restando all’erta nel caso il cavallo si fosse imbizzarrito. Cristal iniziò a parlare a Castigo con una voce dolce,e poi lo sollecitò per farlo camminare…L’animale iniziò a fare qualche giro a passo…sotto gli occhi allibiti dei presenti… poi decisa lo lanciò al trotto. Cristal sentì il cavallo trottare sotto di se,e il vento nei capelli, trattenuti dal Kep. Il cavallo aveva un andatura leggera e liscia…sembrava di stare sulle onde del mare…Si fece due o tre giri e poi lo fermò gettandosi sul potente collo dell’ animale,felice come non lo era da tanto tempo. Incrociò gli occhi azzurri di Keith e gli sorrise…il ragazzo ricambiò. Poi lui disse 

<<  James… Fai preparare White Oleander...Andiamo a fare un giro…  >>…    

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


 

Capitolo 10

 

White Oleander era uno splendido Andaluso bianco come la neve. Apparteneva a Keith,che lo montò come uno che aveva una certa esperienza. 

<<  Pensavo che uno come te avesse un puro sangue Inglese…  >>

<<  Non è esattamente la razza che preferisco…nonostante sia Inglese…  >>

<<  Gli spagnoli sono migliori?  >>

<<  No…Ma hanno un aspetto più regale…  >> ghignò lui

<<  E poi White è figlio di campioni…Mi è costato una fortuna!Ma ne vale la pena!Vuoi fare una gara?  >>

<<  Vacci piano…Tu sei un esperto…Io no,ma dammi tempo di imparare e io e Castigo ti stracceremo!  >> Keith alzò un sopracciglio <<  Ne dubito…I Frisoni sono cavalli splendidi…ma possiedono solo molta forza ed eleganza…Sono adatti per il dressage…ma non per la corsa e il salto!  >>

<<  Vanitoso!Ma hai omesso di dire una cosa… I Frisoni sono perfetti per il trotto perché hanno un ottima resistenza…Il tuo ronzino fino a quando resisterà?  >> Keith sorrise

<<  Hai sentito White? Ti ha chiamato ronzino…Ma devo ammetterlo… Toussé!  >> Cristal rise. 

Continuarono ad andare al passo, fino a quando Keith non partì al trotto e Castigo lo seguì,senza che Cristal glielo ordinasse,ma la ragazza non lo fermò…sentiva quanto voleva correre…essere libero. Cavalcarono per un bel po’,finché la ragazza non ebbe più fiato,e si fermò. 

<<  Stanca?  >>

<<  Abbastanza!Ci fermiamo?  >>

<<  D’accordo!  >> i due smontarono da cavallo, legarono i cavalli ad un grosso albero e si sedettero su un tronco lì vicino. Cristal stette un po’ ad ammirare il panorama… era stanca…ma così felice. 

<<  Era da tempo che non mi divertivo così!  >>

<<  Anche io!Non montavo da quando morì mia sorella… Anche con lei facevo lunghe passeggiate… abbiamo fatto un sacco di gare…  >>

<<  E chi vinceva?  >>

<<  Io naturalmente!  >>

<<  Certo…!  >> fecero una pausa 

<<  Keith…come mai non hai voluto che tuo padre venisse a sapere che eri qui?  >> il ragazzo si guardò intorno <<  Non vado d’accordo con i miei…Non ci sono mai andato!Mio padre è il tipo tutto lavoro,carriera e niente famiglia…Gestisce l’azienda di famiglia come un bravo mecenate…E avrebbe tanto voluto che Winifred prendesse il suo posto…  >>

<<  Pensavo che dovessi essere tu a prendere le redini dell’azienda!  >> 

<< Già…Avrebbe dovuto essere così…Ma a me non hanno mai interessato gli affari…e così rinunciai… Ma tanto a lui fece solo piacere…Winny è sempre stata la sua preferita!Io ero quello che sperperavo il denaro per divertirmi!  >>

<<  Ed è vero?  >>

<<  Mi hai conosciuto no?Anche se non ero mai arrivato a quei livelli…I nostri rapporti erano già tesi…Ma dopo la morte di Winifred sembrava che mi sopportassero a forza…Giusto perché ero nato…Ero stato un errore per loro…Ma hanno comunque voluto che studiassi… Non potevano permettere che lo scandalo di un figlio teppista sotterrasse la loro reputazione…E mi hanno mandato a Cambridge!Credo anche per togliermi dai piedi!Però anche lì,come sai… non gli ho fatto fare una bella figura!  >> 

<<  Magari però non è così che la pensano…Se vogliono che tu studi è per il tuo bene…Io sono sicura che ti sei fatto un idea sbagliata di loro…  >> Keith rise amaramente 

<<  Cristal…Tu sei spesso ingenua!Sai… quando dico che io sono stato un errore…Non è solo un modo di dire…Quando mia madre rimase incinta su di me,non era sposata…Ed era anche molto giovane… Lui e mio padre ebbero una relazione… mio padre faceva parte di una famiglia ricca di imprenditori… e di certo un figlio illegittimo sarebbe stato scomodo!Così si sono sposati di fretta e furia… E nove mesi dopo,eccomi qui!  >>

<<  Keith…Lo dici quasi come se fosse la trama di un film!  >>

<<  Credo che lo fosse… Mi sembra di stare in quei film ottocenteschi… “Scandali e intrighi” potrebbe 

intitolarsi!  >> Cristal scoppiò a ridere

<<  Almeno sono spiritoso…  >> in quel momento tornò serio 

<<  Cristal…Quando ci siamo incontrati al cimitero,hai detto che…se mi fosse accaduto qualcosa…a te sarebbe importato…Parlavi sul serio?  >> la ragazza lo fissò,senza sapere cosa dire. Probabilmente arrossì. Abbassò lo sguardo e rispose <<  Lo pensavo davvero!  >> disse, forse troppo in fretta. 

<<  Sei stata la seconda persona,che mi abbia dimostrato di tenere davvero a me…Che mi abbia fatto sentire importante per qualcuno!  >> Keith le prese la mano. Cristal osservò la mano del giovane, poi lo fissò, ma perché diavolo quegli occhi dovevano essere così belli?Pensò. Se si trattasse di un altro sarebbe già scappata. Ma adesso si chiedeva se davvero voleva scappare… Il ragazzo si avvicinò a lei prendendole il mento tra le mani,le accarezzò una guancia…Cristal si sentì avvampare… probabilmente era diventata rossa come un peperone. Sentiva il suo respiro…ma aveva gli occhi fissi sui suoi…e non riusciva a distoglierli. Le labbra calde di Keith sfiorarono le sue…Cristal ripeteva a se stessa “Va via…Non hai mai baciato un ragazzo…Come diamine si fa?Ma poi un'altra voce diceva… Che diavolo stai facendo?!”. Ma presto quella vocina nella sua testa scomparve… le labbra del giovane aderirono perfettamente alle sue…e Cristal non capì più niente…sentì le farfalle nello stomaco e la testa girarle…Come se dentro di lei non ci fosse più niente…i suoi sensi si annebbiarono, e si lasciò trasportare cedendo alle forti braccia del giovane che la cinsero come un guscio protettivo. Non seppe nemmeno per quanto durò quel bacio… si rese conto che aveva smesso di respirare solo quando le labbra del giovane si staccarono dalle sue e lei riprese fiato, ansimando. Keith era serio,ma non sembrava imbarazzato <<  Cristal…Mi dispiace…Ma io credo… di essermi innamorato di te…  >> Cristal lo fissò torva e ancora rossa in viso. Non sapeva cosa rispondere… nella sua mente si affollarono mille frasi…ma non riusciva a pronunciarne nessuna. Balbettò qualcosa… Poi però ritornò seria. Keith batteva nervosamente il tallone sul terreno…in attesa di una risposta,che non arrivò.

<<  Non dici nulla?  >> la ragazza si schiarì la voce, inutilmente 

<<  Scusa…Ma non so…non so cosa dire…  >> 

<<  Bene…Mi fa piacere di averti fatto un grande effetto…  >> 

<<  No…Non fraintendermi…non mi è dispiaciuto...  >> arrossì di botto e iniziò ad urlare 

<<  NO…NON VOLEVO DIRE QUESTO…Mio dio… ma che diavolo sto dicendo?  >> sussurrò poi in bassa voce coprendosi il viso. Keith scoppiò in una sonora risata. 

<<  Almeno hai detto quello che pensi!  >>

In quel momento Cristal si calmò,però in fondo era vero…gli era piaciuto. 

Sorrise,ma Keith sfoderò un ghigno sornione, facendo illuminare i suoi splendidi occhi di un azzurro acceso 

<<  Però…se non sei sicura…potremmo riprovare!  >> si avvicinò di nuovo…ma questa volta Cristal non cercò di resistere… si fece baciare…Ormai era chiaro…era incondizionatamente pazza di lui. Gli buttò le braccia al collo…Keith emise un ridolino

<<  Mi prendi in giro?  >>

<<  Io?!No…assolutamente no!  >>

<<  Scemo!  >> rimasero così fino a quando non ci accorsero che ormai era pomeriggio inoltrato. 

<<  Credo che sia meglio tornare…I cavalli saranno stanchi!  >> Keith le cinse le spalle abbracciandola 

<<  E tu?Sei stanca?  >> non si era ancora abituata a quella situazione…stava succedendo tutto così in fretta… Keith, il ragazzo più straordinario che lei avesse mai visto, aveva scelto proprio lei… 

<<  Un po’!  >> Keith la fece girare,osservandola 

<<  Sei pallida… Ma sei sicura di essere guarita del tutto dall’influenza?  >>

<<  Sicurissima!E poi oggi ho passato la giornata più bella della mia vita!  >>

<<  Davvero?  >>

<<  Si… e grazie a te!Questa volta…sono io che devo ringraziarti!  >> lo baciò

<<  Ma adesso andiamo! Dobbiamo prendere i cavalli!  >> si avviarono. Cristal stava montando su Castigo,quando fu in sella però si sentì ad un tratto debole. In un primo momento pensò fosse dovuto alla stanchezza…ma poi sentì una fitta al petto…Non era come le solite altre…era più intensa. Si chinò sul dorso di Castigo, Keith stava per montare, ma si accorse subito che qualcosa non andava. 

<<  Cristal… Stai male?  >> la raggiunse trattenendo Castigo…che stava per diventare nervoso. 

<<  Cristal…  >> la ragazza tentò di riprendere fiato 

<<  No…non è niente…adesso passa!  >> ma non finì nemmeno la frase che arrivò un'altra fitta, e questa volta le morì la voce in gola, se non ci fosse stato Keith a reggerla sarebbe caduta. 

<<  Cristal…  >> “Non poteva accadere davanti a lui…Non voleva che lui lo venisse a sapere così…”. 

<<  Cristal…Cos’hai?  >> la ragazza ansimava…non riusciva più a respirare… non era come le altre volte…non poteva andare a finire così… non adesso che loro due…sentiva la voce ansiosa di Keith allontanarsi in un suono atono… sempre di più… fino a sparire del tutto…

 

   Non era giusto,l’angelo non doveva piangere. Volevo trovarlo,dirgli che andava tutto bene,ma l’acqua era troppo profonda,e mi schiacciava,non riuscivo a respirare…”  #

 

 

 

La ragazza aprì gli occhi a fatica…la prima cosa che vide fu un soffitto bianco. Poi,pian piano, iniziò a scorgere altre cose… un suono che diventava sempre più chiaro…e si ripeteva ad intervalli,e delle voci, prima confuse,che poi diventarono più chiare. Erano quelle dei suoi genitori, si sentì chiamare…provò a rispondere,ma quello che uscì fu solo un mugugno. Provò a muoversi…sentì un dolore al braccio destro… Poi si accorse che aveva qualcosa sul viso…un filo di plastica le cingeva le guance. Era l’ossigeno… iniziò a ruotare gli occhi e sentì la voce sconosciuta di un uomo 

<<  Cristal…riesci a sentirmi?  >> Cristal balbettò in tutta risposta. Guardò nella direzione della voce. Era il dottore… Si guardò il braccio…ecco perché aveva sentito dolore nel cercare di piegarlo…c’era una flebo attaccata… Poi sentì la voce della madre…adesso tutto era diventato chiaro,e anche i suoni non erano più afoni. 

<<  Tesoro… eravamo così preoccupati…  >> 

<<  Mamma…  >> balbettò,accanto alla donna,in piedi c’era suo padre,che le prese la mano. 

<<  Da quanto tempo….sono qui?  >>

<<  Tre giorni!Sei rimasta priva di sensi…  >>

<<  Perché ho l’ossigeno?  >>

<<  Tranquilla… ti serve come aiuto,per non farti sforzare…Ma respiri benissimo da sola!Però ti consiglio di tenerlo…  >> assentì il dottore.

<<  Cristy…guarda chi è venuto a trovarti?  >> Cristal guardò nella direzione indicata dalla madre. Ad di là del vetro trasparente c’erano Melissa con Dylan,e Rosalie con Jasper. Melissa la salutò mandandole un bacio…commossa. Cristal sollevò la mano sorridendo. Ad un tratto dietro di loro apparve lo splendido ragazzo dagli occhi azzurri. Non appena lo vide Cristal sfoderò un sorriso… lo salutò con la mano,quanto avrebbe voluto averlo lì. 

<<  Sono venuti tutti i giorni,dalla mattina e andavano via la sera!Sono stati così carini!  >> confermò sua madre. 

<<  Possono entrare?  >> chiese lei al medico 

<<  Si…ma per pochi minuti!Devi riposare!  >>

<<  Ti lasciamo con loro!  >> i quattro ragazzi entrarono. Melissa si sedette sul letto,mentre Dylan la baciò teneramente 

<<  Cristy…Dio quanto ci hai fatto preoccupare…  >>

<<  Vi chiedo scusa…  >>

<<  Ma di che ti scusi?Non è mica colpa tua…Adesso devi solo pensare a guarire!  >> disse Dylan

<<  Grazie…Siete stati carini a venire…Mamma mi ha detto che siete stati qui tutti i giorni….Grazie davvero!>>

<<  Ma figurati, non devi neanche dirlo!Ti abbiamo portato dei pensierini…  >>

<<  Grazie Rose…li aprirò dopo!  >> Cristal non vedeva Keith…eppure lui c’era…l’aveva visto. Dylan se ne accorse,la conosceva bene ormai. 

<<  Qui fuori c’è anche Keith…Lui ha dormito in ospedale sai!  >>

<<  Perché non entra?  >>

<<  Credo si senta in colpa… Ci ha detto che eri con lui,quando ti sentita male…Ma lui non sapeva che tu…  >> <<  Non volevo che lo sapesse così…Ragazzi…gli potreste chiedere di entrare?  >> Melissa annuì

<<  Noi andiamo allora…Mi raccomando… Riposati!Torneremo domani!  >>

<<  Grazie…Ciao!  >> i quattro uscirono. Keith entrò poco dopo,timorosamente. 

<<  Ciao…  >> il ragazzo aggrottò la fronte facendo uno sguardo da “cerbiatto”.

<<  Mi dispiace!  >>

<<  Ma non è colpa tua…Se lo avessi saputo non ti avrei mai fatta stancare!  >>

<<  Era proprio per questo che non te l’avevo ancora detto!Non volevo che mi compatissi…  >>

<<  Non è questo il problema… Cristal…Per colpa mia ti sei sentita male…  >>

<<  Non è stato colpa tua…mi sarebbe successo comunque… E’ il mio fisico…E non è la prima volta che mi succede… mi capita ormai da 19 anni!  >> Keith si sedette accanto a lei 

<<  Cos’hai?  >>

<<  Si chiama Miocardite… E’ una malattia che colpisce il muscolo cardiaco, infiammandolo e può causarne 

l' ingrossamento  per via di un fisico troppo debole, nel mio caso è per via i un ingrossamento improvviso…  >>

<<  Ma non è una malattia che è presente negli anziani?  >> 

<<  Di norma…A quanto pare sono uno dei rarissimi casi in cui si manifesta già da bambini…Che fortuna 

eh?!  >> Keith la fissò ancora più preoccupato 

<<  Si può curare?  >> Cristal sospirò 

<<  Fino ad ora,sono sempre riusciti a tenere sotto controllo l’ingrossamento…ma…  >> fece una pausa volgendo lo sguardo altrove <<  …è una malattia degenerativa!  >> Keith si sentì morire…che significava???Non c’era una cura??Non poteva essere vero!Non poteva perderla… 

<<  Potrebbe esserci una operazione…Si deve innestare una specie di muscolo artificiale…ma l’intervento ha poca probabilità di riuscita…e il mio fisico e abbastanza debilitato!  >> Keith la fissò… terrorizzato. Cristal sapeva già qual’era la sua domanda… <<  I medici…mi hanno detto…che probabilmente non arriverò ai 25 anni…e considerando che ne ho già 19…  >> Keith spalancò gli occhi…che si erano tinti di grigio. 

<<  NON DIRLO! Non…andrà così…Io non voglio perderti…  >>

<<  Keith… non dipende da me!  >>

<<  Lo so…Ma io…Ho già perso una persona a me cara!Non voglio perdere anche te! Io…ti amo!  >> Cristal spalancò gli occhi 

<<  Non me lo avevi ancora detto…  >>

<<  Ma è vero!Cristal…Non voglio perderti!  >> il ragazzo le si avvicinò… 

<<  Sono sicura…che troverai una ragazza che saprà amarti quanto me…  >>

<<  NO!Se ti dovesse accadere qualcosa… io non potrei vivere!  >>

<<  Keith…Per favore…Non volevo dirtelo,perché avevo paura della tua reazione…Però…Io vorrei che tu fossi felice anche senza di me…E soprattutto…che fossi felice…quando sei con me!Io non voglio preoccuparmi di vivere… Se mi resta davvero poco tempo…allora voglio viverlo al meglio!E vorrei che anche tu lo facessi…Ma… tu sei giovane…hai il diritto ad una storia normale…perciò, non mi arrabbierò se…se te ne andassi!  >> Keith la fissò 

<<  Non dire sciocchezze…Non ti lascerei nemmeno per tutto l’oro del mondo…Non lo farò nemmeno per questo!E se me lo permetterai…Vorrei rimanerti accanto…Fino alla fine! >> Cristal si lasciò sfuggire le lacrime…Nessuno era mai stato determinato a rimanerle accanto anche dopo averlo saputo. Ma lui… sembrava così sincero. E lei,lo voleva più di ogni altra cosa… 

<<  Si…vorrei che rimanessi con me… fino alla fine!  >> Cristal si sollevò abbracciandolo… Finalmente aveva trovato il suo angelo... l’unico che l’avrebbe protetta… da tutto… In quel momento arrivarono i suoi genitori che si fermarono ad osservare la scena sulla porta…commossi. Keith la baciò sulla guancia…

<<  Mi dispiace di averti fatto stancare!Portarti a cavallo…non è stata una grande idea!  >> quando la donna udì questa frase spalancò gli occhi…fu colta da un tremito. Irruppe senza riflettere 

<<  TU!Come hai potuto???Sei per caso impazzito!Ti ha portata a cavallo???Nelle sue condizioni??  >> 

<<  Mamma….per favore…lui non…  >> Keith si alzò 

<<  Mi dispiace…Io non sapevo nulla…L’ho saputo adesso…Non l’avrei mai fatta stancare!  >>

<<  Mia figlia sta qui a rischiare di morire e tu dici solo che non lo sapevi???Ti rendi conto che avrebbe potuto morire???  >> dicendo questo gli mollò un ceffone. 

<<  FUORI DI QUI!  >> 

<<  MAMMA NO!  >> Keith si toccò la guancia arrossata 

<<  Io…mi dispiace… non…non volevo!  >> il ragazzo arretrò e stava per andare via…quando sentì Cristal urlare <<  KEITH NO…NON ANDARE VIA…PER FAVORE!  >> Cristal si dimenò strappandosi via l’ago dal braccio, che iniziò a sanguinare. Le pulsazioni indicate dal monitor iniziarono ad aumentare,così come la pressione. Nonostante l’ossigeno,iniziò ad ansimare. 

<<  CRISTAL!  >> il dottore accorse immediatamente. Keith si fiondò in un secondo accanto a lei

<< Cristal…calmati…per favore…sono qui…sta tranquilla…!  >> la ragazza si avvinghiò al giovane 

<<  Resta…con me…per favore…non andare via…  >>

<< No…non vado da nessuna parte!Sono qui… con te… tranquilla!  >> a quelle parole la ragazza iniziò a calmarsi…e i valori tornarono regolari. 

<<  Oh tesoro…  >> la madre provò ad avvicinarsi,ma Cristal la respinse con violenza. 

<<  Non voglio vederti! VATTENE!  >> 

<<  Cristal…ma che dici?Io sono tua madre…Ti voglio bene!  >> 

<<  Se ci tenessi tanto a me… avresti capito che lui è tutto quello che ho…Non poteva sapere della mia malattia!Ma io con lui… ho passato il giorno più bello della mia vita…Perché non mi chiedeva ogni cinque minuti come stavo…Non mi trattava come una malata terminale…Io mi sono sentita…per la prima volta…una ragazza normale! Ed è così che voglio essere…E adesso va via…per favore!  >> la donna piangeva…ma il medico la sollecitò 

<<  Signora…come le è venuto in mente?Le avevo chiaramente detto che sua figlia non deve fare sforzi!Esca per favore…  >> il marito la condusse fuori. Cristal si rintanò tra le braccia di Keith…e lì rimase…fino a quando non si addormentò…vinta dalla stanchezza…

 

 

 

#La frase è tratta dal celebre libro si Stephanie Meyer "Twilight".

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


 

Capitolo 11

 

Cristal era immersa nella lettura di un libro:  “  Romeo e Giulietta  ” di Shakespeare. Era una splendida storia d’amore…peccato per la fine,pensò. Era tanto concentrata che non si accorse nemmeno che qualcuno entrò nella camera. Keith le diede un bacio sulla guancia,mostrano uno splendido mazzo di rose rosse. Cristal sfoderò un sorriso a cinquemila denti…Non le aveva mai ricevute. 

<<  Sono bellissime!  >>

<<  Ero sicuro che ti sarebbero piaciute…  >>

<<  E come mai?  >>

<<  A tutte le donne piacciono le rose!  >>

<<  E chi ti dice che il mio fiore preferito non sia un altro?!  >>

<<  Il tuo sorriso basta!E poi sono il simbolo dell’amore!  >> Cristal ghignò… anche se non fossero state tra i suoi preferiti,li avrebbe accettati lo stesso, proprio per il significato che avevano. 

<<  Come stai oggi?  >>

<<  Molto meglio…Ma i medici dicono che devo stare qui ancora un paio di giorni!Io però vorrei solo scappare…questo posto è orribile!E non sai il cibo…  >> Keith sogghignò 

<<  Quando uscirai ti farò mangiare una montagna di cioccolata…  >>

<<  Sei pazzo?Vuoi che diventi una bomba???  >>

<<  Mi piacciono le ragazze paffutelle!  >> Cristal gli fece la linguaccia <<  Vai al diavolo scemo!  >>

<<  Cosa leggi?  >>

<<  Romeo e Giulietta!  >> Keith alzò un sopracciglio,poi divenne serio… il suo sguardo si fece profondo…i suoi occhi si tinsero di un blu metallico… si avvicinò a Cristal

<<  “  Ecco,parla. Oh parla ancora,angelo splendente! Tu in questa notte appari a me,dall’alto,di forte luce come un alato messaggero agli occhi meravigliati dei mortali,quando varca lente nuvole e veleggia nell’aria immensa…  ”    >> Cristal dovette riprendere fiato… era davvero meraviglioso.

<<  Lo conosci bene…  >>

<<  L’ho letto ben cinque volte!  >> la ragazza lo fissò torva 

<<  Questa non me la aspettavo…Giuro!  >> 

<<  Dubitavi??  >> il ragazzo la baciò… non si era ancora abituata a quei gesti… Ad un tratto lo sguardo di Keith divenne pensieroso…

<<  …E…con tua madre?  >> a quella domanda Cristal si sdraiò 

<<  Mia madre…  >> ripeté

<<  Lei non viene da giorni…Rimane sempre fuori…Ma io non ho alcuna intenzione di vederla…  >>

<<  E come farai quando tornerai a casa?  >>

<<  La ignorerò…Sono capace di badare a me stessa!  >> 

<<  Cristal…non voglio che per colpa mia tu debba litigare con lei…Parlale e chiaritevi!  >>

<<  Ti ha tirato uno schiaffo senza nemmeno conoscerti,te ne rendi conto?Non ha nemmeno chiesto spiegazioni…  >>

<<  Era solo molto preoccupata per te…come lo eravamo tutti…era sotto pressione… può succedere di perdere il controllo…Ne so qualcosa credimi!  >>

<<  Lo so!Ma io non me la sento di parlarle…non subito almeno!  >>

<<  Cristal…Tu sei fortunata ad avere una madre che ci tiene a te…Perciò non fare l’errore di perderla,solo per orgoglio…E’ stupido!  >> la ragazza lo fissò. Era strano…ma nel suo sguardo c’era qualcos’altro… Keith aveva iniziato a sorridere spesso…ma qualcosa velava i suoi occhi di tristezza…qualcosa che voleva nascondere…e non si trattava della sua vita privata…non più… 

<<  Tutto bene?  >>

<<  Si perché?  >>

<<  Non lo so…è una sensazione probabilmente…ma mi sembri triste…  >> il ragazzo la baciò sulla fronte <<  Tutt’altro…Adesso riposati un po’ però…ci vediamo dopo!  >> il ragazzo richiuse la porta della stanza… si appoggiò alla parete tirando un sospiro di sollievo. Si morse il labbro…come poteva fingere che andasse tutto bene??Gli aveva detto che forse non sarebbe mai arrivata ai 25 anni…Come poteva essere felice? Lei non poteva tardare a fare pace con sua madre… perché non aveva tutto questo tempo… a quel pensiero sentì una morsa al petto,che gli fece male. Ma non doveva lasciar trasparire questa preoccupazione con lei… l’avrebbe solo fatta sentire peggio…e lui voleva che lei fosse davvero felice... In quel momento Keith si ritrovò lo sguardo ostile della madre di Cristal,puntato addosso. Suo padre era lì… ma non mostrava ostilità nei confronti del giovane. 

<<  Buongiorno!  >> salutò lui 

<<  Sei di nuovo qui?  >> l’uomo cercò di trattenerla <<  Cara per favore…  >> 

<<  No…lasciami parlare!Ti avevo detto che non dovevi più venire mi pare!Per colpa tua mia figlia mi odia!  >> Keith rimase immobile,serio. 

<<  Se lei a problemi con sua figlia sarà perché magari non riesce a capirla…Non attribuisca agli altri una colpa che è solo sua!  >> rispose,di ghiaccio.

<< Piccolo insolente…Osi giudicarmi come madre???  >> 

<<  Io non sono la persona adatta per giudicare nessuno…Può anche tirarmi un altro schiaffo se la farà sentire meglio…Ma non mi venga a dire che è colpa mia se sua figlia non vuole vederla…  >>

<<  Come ti permetti!!!  >>

<<  Mi creda…Io tengo davvero a sua figlia…e vorrei che voi due andaste d’accordo… ma io non sono responsabile del vostro litigio…So che nemmeno prima i rapporti tra voi erano buoni… perciò,magari dovrebbe impegnarsi di più a capire i suoi errori…invece che attribuire colpe!Buon giorno!  >> e detto questo andò via. La donna rimase a guardarlo…con le lacrime agli occhi…forse per rabbia… o forse perché sapeva che lui aveva ragione…e non voleva ammetterlo con se stessa… come era possibile che uno sconosciuto avesse potuto capire così in fretta Cristal…e lei,che l’aveva messa al mondo invece non c’era riuscita in 19 anni…era davvero una pessima madre. Si sedette tristemente… 

<<  Come siamo arrivati a questo?  >>

<<  Non lo so… Ma lui…non ha tutti i torti!  >>

<<  Credi anche tu che io sia una pessima madre?  >> 

<<  Non dico questo!Ma forse… se provassi a non contrastarla…se le lasciassimo più libertà…Dopo tutto ha sempre chiesto solo questo!  >>

<<  Già…Ma io non potevo…insomma lei è sempre stata troppo vulnerabile…basta un emozione violenta per farla star male…La vedi anche tu no?!  >> 

<<  Già…Ma così facendo forse l’abbiamo soffocata troppo…l’abbiamo sempre tenuta sotto una campana di vetro!E anche all’università, abbiamo perfino traslocato!Forse abbiamo esagerato!Non credi che sia il momento di mettere da parte l’orgoglio e di lasciarla vivere…  >>

<<  Si!Ma come faccio? Lei non vuole parlarmi!  >> 

<<  Sono sicuro che presto farete pace!Proverò a parlarle!  >> l’uomo bussò alla porta ed entrò.

<<  Ciao scricciolo!  >>

<<  Papà!Vieni!  >>

<<  Come va oggi?  >>

<<  Bene!Ma dimmi come sta Midnight?E’ da una vita che non lo vedo!  >>

<<  Sta benissimo,meglio di me!Ti aspetta con ansia a casa!  >> l’uomo rimase un po’ in silenzio. Ma a Cristal non serviva che lui parlasse 

<<  Lei è qui vero?  >>

<<  Si…e vorrebbe tanto entrare!  >> Cristal sospirò, ripensando al discorso di Keith 

<<  Eh va bene…!  >> l’uomo la richiamò dentro.

<<   Tesoro… io… mi dispiace…  >>

<<  Mamma…Ti rendi conto di quello che hai fatto??Keith…è la persona più importante per me…e tu ti sei comportata in un modo tremendo!E senza chiedere spiegazioni!  >>

<<  Lo so…ma quando ho sentito che eri stata a cavallo…  >>

<<  Mamma… il fatto che io voglia cavalcare non c’entra,tu ti ostini a non capire che mi soffochi!Io non posso vivere in questo modo!  >>

<<  Lo so…ma io non volevo che ti accadesse niente…  >> 

<<  Si…ma è proprio per questo che ho preso una decisione…Andrò a vivere da sola!  >>

<<  COSA?No…non sarà necessario…io ti prometto che…  >>

<<  No,non promettere!Lo hai fatto troppe volte…ma non hai mantenuto la parola…Mi sono trovata un alloggio nell’università… e pagherò le spese con la mia borsa di studio e con i soldi che mi avete messo sul conto in questi anni!  >>

<<  E quando non potrai più farlo?  >>

<<  Lavorerò…come le persone normali!  >>

<<  Ma così ti stancherai e basta…e lo studio? Non puoi fare tutto da sola!  >>

<<  Mamma… lo stai rifacendo!  >>

<<  Scusa…  >> la donna fece una pausa, non era per niente d’accordo…separarsi da lei… ma poi ripensò alle parole del marito e di Keith…e alla fine disse

<<  Se questa è la tua decisone questa volta non voglio ostacolarti…Anche se per me non sarà facile lasciarti andare…Ma mi rendo conto…che fino adesso ho sbagliato!Non sono stata una buona madre per te,e perciò vorrei rimediare!Ma ti lascerò fare ad una sola condizione…Tu vivrai una vita totalmente indipendente, ma almeno fino a quando non ti laureerai,non voglio che trascuri lo studio per lavorare…Io e tuo padre continueremmo a sostenerti economicamente!Almeno lasciaci fare questo!  >> Cristal ripensò alla sua condizione… sapeva che affaticarsi con un lavoro sarebbe stato peggio…e poi in questo modo avrebbe fatto felice anche lei, così accettò 

<<  Va bene…Però non dire che sei una cattiva madre…voi avete fatto l’impossibile per me… siete genitori splendidi,e lo so bene quanto ti è costato rinunciare alla tua carriera per assistere me! Ma…è solo che siete un po’ troppo apprensivi!  >> la abbracciò 

<<  Non è stato un sacrificio…Io e tuo padre ti abbiamo voluta…Tu sei stata un dono…Avrei rinunciato a qualsiasi cosa per te!  >> Cristal sorrise… 

<<  Ma c’è una cosa che non capisco…Chi ti ha fatto cambiare idea così?  >>

<<  Bè…Un po’ tuo padre…Ma ho avuto una ramanzina anche dal quel tuo  “ amico ”!  >> 

<<  Keith?  >> la donna annuì, Cristal sorrise. Era davvero,il suo angelo.

<<  Ammetto…che forse lo avevo giudicato male…Mi ha fatto vedere chiaramente molte cose…che prima ignoravo…e mi ha anche fatto riconciliare con te!  >> 

<<  Lui…è speciale!  >>

<<  Questo lo avevo capito…Ma deve comunque stare attento!Sei sempre mia figlia…!  >>

<<  Nostra figlia!  >> intervenne l’uomo entrando nella stanza e sedendosi sul letto. Cristal arrossì 

<<  Non ricominciamo…!  >>

<<  Va bene…Ma adesso dormi… i medici mi hanno dato una buona notizia…Possono dimetterti già domani!  >> Cristal fece un ampio sorriso. Finalmente sarebbe tornata da Keith… avrebbe potuto stare con lui tutto il giorno… ed era proprio quello che voleva fare…

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


 

Capitolo 12

 

Cristal dormiva profondamente. Ad un tratto sentì qualcosa balzare sul letto,che la fece svegliare. Midnight iniziò ad abbaiare e toglierle le coperte di dosso. 

<<  No…lasciami dormire!  >> la ragazza si rigirò riprendendosi le coperte. Ma il cane iniziò ad abbaiare. Quando nella stanza irruppe la madre 

<<  Scusa tesoro…Non so come abbia fatto ad entrare… Fuori di qui!  >> ma Cristal ormai era sveglia 

<<  Lascia stare…non importa!Mi sarei comunque dovuta alzare!Devo trasferirmi oggi…ricordi?  >> 

<<  Come potrei dimenticarlo…Abbiamo anche portato tutte le tue cose…Manchi solo tu!  >> la madre fece un viso triste 

<<  Dai…non fare quella faccia!Sarò oltre la strada…E questo bel cagnone mi verrà a trovare sempre vero?  >> Midnight abbaiò. La ragazza si fece una doccia veloce,poi indosso un vestitino corto,con i pantacollant sotto e gli stivali. Fece un ultimo inventario dell’ultima roba che mancava e poi insieme ai suoi si recarono nell’alloggio. La camera era abbastanza piccola. Vi era un piccolo angolo cottura, separato dalla stanza da letto con un muretto… poi vi era il letto e di fronte a questo una scrivania in legno,accorpata ad un ripiano attaccato alla parete dove vi si potevano conservare i libri,ai piedi del letto vi era anche un comodino. La stanza dava su un balcone a grandezza media. 

<<  Ma non è un po’ piccolo?  >> assentì suo padre 

<<  Scherzi? E’ pure troppo per una studentessa!  >>

<<  Cosa credevi? Che ti avremmo lasciato in una bettola?  >>

<<  Lo sapevo!Ma grazie…  >> li abbracciò

<<  Bè… dobbiamo proprio andare vero?  >> chiese la madre con occhi da cerbiatta. Cristal annuì 

<<  Ok…Ma fatti vedere spesso… siamo a soli due passi…perciò piomberemo qui ogni qual volta ne avrai bisogno!Verrò tra qualche giorno a portarti un po’ di spesa!  >>

<<  Grazie mamy!Ciao!  >> i due se ne andarono. E poco dopo piombarono Melissa,Dylan e Rosalie. 

<<  CIAOOOO!  >> urlò la riccia saltandole addosso,il ragazzo invece la accolse tra le sue forti braccia

<<  E’ bello averti di nuovo tra noi!  >>

<<  Grazie ragazzi…Siete stati veramente gentili a venire…  >>

<<  Cavolo…E’ davvero carino qui!  >> assentì Melissa 

<<  Per una principessa ci vuole un palazzo reale no?!  >> Cristal si girò nella direzione della voce,come tutti gli altri. Keith era appoggiato allo stipite della porta con un ghigno sul viso. Cristal gli andò in contro <<  Grazie!  >> e lo baciò. Melissa sollevò gli occhi al cielo,mentre Rosalie sussurrò a Dylan 

<<  Sono proprio carini vero?  >> il bruno annuì. 

<<  Ragazzi…Per festeggiare il ritorno di Cristy,proporrei una bella ciambottina a coppie!  >>

<<  Tu proponi sempre “  ciambottine  ” Mel!  >>

<<  Stai zitto antipatico!  >> disse la ragazza tirando uno schiaffetto sul braccio del giovane. 

<<  Rose,anche Jasper sarà dei nostri vero?  >> la bionda sorrise 

<<  Mi dispiace…ma siamo costretti a rimandare…Sapete…oggi fa un mese che io e Jasper stiamo insieme…e avremmo pensato di farci una seratina romantica in due… pare che mi stia preparando una sorpresa!Non vi arrabbierete vero?  >>

<<  Ma scherzi…Anzi auguri! Divertitevi!   >> 

<<  Grazie…Anche voi!A domani!  >> la ragazza andò via saltellando,quasi ballasse sulle punte. 

<<  E voi che fate?Ci abbandonate?  >> chiese Mel ai due nuovi fidanzati,i due si guardarono 

<<  Stasera?Va bene!  >> assentì infine la bruna….

 

<<  PRPONGO UN BRINDISI AI NUOVI PICCIONCINI!  >> Melissa provò ad alzare il bicchiere, ma Dylan dovette reggerla

<<  Ma quanto hai bevuto?  >>

<<  Bevuto??Tu pensi che io…sia ubriaca?? Nooooo…SONO STRA UBRIACA!  >> urlò la ragazza con voce afona. Keith e Cristal stavano ridendo divertiti dalla scena. 

<<  Ha bevuto almeno quattro bicchieri di vino!  >> assentì Cristal 

<<  Lo so…Ed è ubriaca fradicia… E’ meglio che la porti a letto…  >>

<< Fai bene…E resta con lei…Temo che sarà una brutta notte!  >>

<<  Ci vediamo domani ragazzi!  >> Dylan sollevò di peso la ragazza, che però afferrò il bicchiere 

<<  NON VOGLIOOO!  >> mugugnò come una bambina. Dylan glielo sfilò di mano 

<<  Hai bevuto abbastanza tesoro! Ora andiamo a letto!  >>

<<  Brutta sorellastra cattiva… Tu sei Genoveffo!  >> Dylan rise 

<<  Si si certo… Cenerentola… è mezza notte! >> Melissa scoppiò in una fragorosa risata,mentre veniva portata via da Dylan. 

<<  E’ una pazza scatenata!  >>

<<  E’ tua amica!  >>

<<  Che vorresti dire?  >>

<<  Nulla!  >> Keith fece un espressione innocente. Poi i due uscirono a fare una passeggiata. Keith ad un tratto si fermò sollevandola di peso e facendola girare <<  Keith…  >> lei esplose in una risata. Poi i due si sedettero su una panchina e Cristal si sedette in braccio a lui. 

<<  Ti amo…  >>

<<  Anche io!  >> si baciarono per un po’. Poi lei disse <<  Keith… domani mi piacerebbe andare da Castigo…Mi manca tanto!  >>

<<  Domani?Ma non è meglio se ti riposi?  >> la ragazza lo inquadrò 

<<  E va bene…Ma non guardarmi così!Non mi piace quando mi fai lo sguardo supplice!  >> la giovane ghignò <<  Non puoi resistermi!  >> Keith sfoderò un espressione maliziosa 

<<  Non provocarmi!  >> la fece piegare sulla panchina a mo di caschè…e la baciò.

 

Cristal era al settimo cielo…Non appena l’auto di Keith si fermò davanti alla scuderia,lei corse dentro. Castigo era nel suo Box,la ragazza lo aprì e iniziò a fargli le coccole,il cavallo scosse il capo in segno di gratitudine. 

<<  E’ contento di rivederla signorina…  >> 

<<  James…Lo sono anch’io!  >> Keith affiancò la giovane dando una pacca sul collo robusto del cavallo <<  Lo trovo in forma!  >>

<<  Oh si…Lo abbiamo fatto correre, il veterinario ha detto che deve perdere qualche chiletto per ritrovare la sua forma naturale…E sta andando bene!  >>

<<  Bravo il mio ragazzo!  >> assentì la bruna 

<<  Ehi…pensavo che fossi io il tuo ragazzo!  >> 

<<  Geloso?  >> ghignò lei.

<<  Portalo un po’ fuori… ci facciamo una passeggiata se vuoi!  >> sellarono il cavallo e prendendolo alla mano lo condussero fuori. Keith teneva White Oleander,quando ad un tratto sentì una vocina squillante chiamarlo. Keith si voltò stupito. Una bambina correva verso di lui con le braccia alzate…il ragazzo la riconobbe all’istante,e il suo sguardo cambiò totalmente,diventando luminoso e felice. Si mise in ginocchio accogliendola tra le sue braccia,facendola roteare in aria,e la prese in braccio. La bimba si aggrappò al collo del giovane mandando risolini di gioia. 

<<  KEITH KEITH!  >> ripeteva. Una donna la inseguì chiamandola 

<<  JAMIE ROSEMARY RUSSELL…non fare più una cosa del genere!  >> la donna era molto bella…di una bellezza statuaria,e sembrava molto elegante…aveva i capelli rossi, ondulati alle punte,e con la piega che le ricadeva un po’ di lato,priva di frangetta. 

<<  Ma mamma…Keith!  >> la donna osservò finalmente il giovane,fissandolo con i suoi splendidi occhi verdi <<  Keith…Ma sei davvero tu?  >> 

<<  Joèl… E’ bello rivederti!  >> la piccola aveva degli splendidi capelli corti,ricci e rossi,anche lei aveva dei grandi occhi verdi,proprio come sua madre. 

<<  E tu?Come stai principessina?  >> la piccola sfoderò un sorriso bellissimo 

<<  Mi tei mancato!  >>

<<  Anche tu!  >> Keith la mise a terra,ma la bimba si aggrappò alla sua gamba. 

<<  Keith…Jamie non ha fatto altro che parlare di te da quando sei andato via!Gli sei mancato 

molto!  >>

<<  La cosa è reciproca!  >> Cristal osservava la scena sbalordita…Keith aveva trattato quella bambina come mai aveva fatto con nessuno. Sembrava un'altra persona…con la donna invece era un po’ più freddo…ma aveva un espressione gentile e dolce. La ragazza non voleva avvicinarsi…quasi si sentisse un estranea in quel bel quadretto… ma Keith ad un tratto la chiamò ad affiancarlo. 

<<  Posso presentarti Cristal?E’ la mia ragazza!  >> Cristal lo fissò torva,per quella presentazione,che per lei era una cosa nuova. 

<<  Piacere…Joèl Holsen!  >>

<<  Joèl è la madre di questa bellissima bambina,che si chiama Jamie… è la mia cuginetta…!  >> spiegò il ragazzo 

<<  Cosa ci fai qui?  >>

<<  E’ la mia scuderia…Vengo qui con Cristal…  >> la donna osservò il cavallo della giovane,e fece un espressione stranita 

<<  Ma quello non è…?  >>

<<  Si…è Castigo…Ora appartiene a Cristal!  >>  un'altra occhiata a dir poco sbalordita,gli venne lanciata dalla sua fidanzata. 

<<  Oh…Ma è meraviglioso…  >> assentì solamente Joèl. Jamie fissava Cristal seriamente…un po’ imbronciata, ma rimaneva saldamente attaccata alla gamba del ragazzo.

<<  Ehi piccolina…Ti va di fare un giro sul cavallo bianco con me?  >> Jamie fissò White Oleander e rise 

<<  Come una principessa??? >>

<<  Si certo…e io sarò il tuo principe azzurro!  >> la bambina iniziò a saltellare per essere presa in braccio,Keith lanciò un occhiata a Joèl 

<<  Tu permetti vero?  >> la donna annuì 

<<  Non aspettava altro!  >> Keith montò a cavallo e Joèl gli passò la bambina,che lui posizionò davanti a se facendo in modo di tenerla saldamente. 

<<  Cristal, vieni con noi?  >> la ragazza montò su Castigo e entrambi si avviarono verso il bosco al passo. Non appena si furono allontanati Cristal disse 

<<  Keith… Parlavi sul serio?Su Castigo intendo…  >>

<<  Certo!  >>

<<  Ma Castigo apparteneva a…  >>

<<  …Lei sarà contenta di saperlo in ottime mani!  >> 

<<  Sei sicuro?  >>

<<  Non devi nemmeno chiedermelo…E poi non l’ho deciso io!Castigo ti ha scelto!  >> la bimba li osservava incuriosita...

<< Keith… tu e lei siete sposati?  >> Cristal si piegò sul collo di Castigo per le risate. Keith rispose tra un ghigno e l’altro <<  No…Però siamo fidanzati…  >> la bimba spalancò gli occhi 

<<  Fianzati…  >> ripetè seriamente

<<  Keith…corriamo?  >> chiese poi,afferrò le redini e iniziò a muoverle urlando 

<<  CORRI CAVALLINO!  >> Keith frenò White Oleander,che altrimenti sarebbe partito al galoppo. 

<<  Stai buona Jamie… Adesso ci facciamo un giro al trotto,va bene?  >> Keith spronò un po’ il cavallo con i piedi,e White partì al trotto. All’inizio Jamie sembrò un po’ intimorita per via dello sballottamento,ma era saldamente trattenuta da Keith… e quando capì di essere al sicuro,iniziò a ridere guardando il paesaggio che scorreva rapido davanti a se…mentre i suoi ricci erano mossi da vento. Cristal seguì Keith al trotto…andarono avanti per un po’,finché’ poi decisero di ritornare. 

Joèl era lì ad aspettarli e accolse sua figlia che urlava di gioia. 

<<  Ti sei divertita?  >> 

<<  TANTISSIMISSIMO!  >>

<<  Grazie Keith!  >>

<<  Figurati!E’ stato un piacere rivedervi…  >> a quelle parole Joèl rimase un po’ pensierosa. 

<<  Jamie… saluta Keith…e vai insieme a James,la mamma arriva subito!  >> la bimba fece quanto detto,anche se molto contrariata,e se ne andò con James. Cristal cercò di allontanarsi,capì che se aveva allontanato la bambina,era perché si trattava di un discorso serio,ma fu trattenuta dal ragazzo.

<<  Keith…Da quando non torni a casa?  >>

<<  Da quando ho iniziato l’università…  >>

<<  Manchi molto ai tuoi genitori!  >> Keith fece un sorriso triste 

<<  A chi dei due di più?  >> disse in tono ironico

<<  Non scherzare…Guarda Jamie… hai visto com’era contenta di rivederti?Sono certa che lo sarebbero anche i tuoi…e anche tuo zio!  >> sul volto di Keith tornò l’espressione triste che aveva spesso

<<  Se io ci sono oppure no,non fa differenza!A loro non interessa…Non mi hanno considerato per 20 anni…perché dovrebbero farlo adesso?  >>

<<  Perché sei loro figlio!La morte di Winifred è stata un duro colpo per loro…Avrebbero bisogno del loro figlio accanto!  >>

<<  E’ proprio questo il problema… Loro mi considerano il rimpiazzo di Winny…Non come loro figlio!  >>

<<  Questo non è vero!Gli manchi molto…  >> il ragazzo era tornato serio 

<<  Joèl…Io e te siamo sempre riusciti a capirci…Sai quando ti rispetti e quanto voglia bene a Jamie…Ma sai anche il rapporto che c’è sempre stato tra me e la mia famiglia…E quindi ti prego di non 

insistere!  >> Joèl annuì

<<  Se mai vorrai tornare…sappi che la mia casa è sempre aperta!E Jamie sarà contenta se ogni tanto la verrai a trovare!Noi veniamo spesso qui… Perciò potremmo vederci…!  >>

<<  Ne sarò felice!A presto Joèl!  >>

<<  E’ stato un piacere conoscerti Cristal…A presto!  >> la donna se ne andò. Cristal rimase un po’ in silenzio,poi disse 

<<  Sei certo di quello che hai detto vero?  >>

<<  Si!  >>

<<  Però,tu mi hai suggerito di fare pace con mia madre…Ora perché non vuoi fare lo stesso?  >>

<<  La mia situazione è diversa!  >>

<<  Sei il solito cocciuto…Però sai…Mi piacerebbe tanto conoscere la tua famiglia…Cattivi o buoni,sono pur sempre le persone che ti hanno messo al mondo!Credo che bisognerebbe ringraziarli anche solo per questo!  >> Keith la inquadrò… conosceva bene quel preambolo 

<<  La risposta è no!  >>

<< Io non ti ho detto niente!  >>

<<  Come se non ti conoscessi!  >> la ragazza sorrise 

<<  Non ti forzerò se non vuoi…Ma secondo me, potrebbe essere utile andare a parlare con loro!E poi… non saresti solo…  >>

<<  Ti stai proponendo di venire con me?  >> Cristal annuì. Keith sospirò… perché erano tutti così cocciuti…Però…lui aveva promesso di fare qualsiasi cosa per lei…Se lei voleva conoscerli… forse avrebbe potuto fare uno sforzo e incontrarli…ci fu una pausa di alcuni minuti e infine disse

<<  Accidenti…Eh va bene… te li farò conoscere…Preparati…si parte dopo domani!  >>…          

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


 

Capitolo 13

 

La città in cui abitavano i genitori di Keith era Norwich… una città vicino Cambridge. Keith decise di prendere l’aereo,sarebbero arrivati in poche ore, e non ci sarebbe stato troppo stress. Cristal aveva detto ai suoi che sarebbe andata a fare un corso di potenziamento per l’università per qualche giorno, e così riuscì a partire tranquilla. L’aereo era appena decollato… 

<<  Non sono mai stata in questa città sai? Però mi hanno detto che è un importante centro industriale!  >> disse Cristal dando una sbirciatina dal finestrino 

<< Si…E’ un' importante sede universitaria, ma anche un centro culturale, industriale e turistico… Tra l’altro c’è una splendida chiesa romanica,quella di Holy Trinity,e una cattedrale gotica di St Peter Mancroft…Te le farò visitare se vuoi! Studiando Architettura potrà essere utile!  >>

<<  Con piacere!Ma prima vorrei proprio vedere dove abiti!  >>

<<  Non aspettarti un bell’ambiente!  >> Keith si buttò i capelli all’indietro con la mano

<<  I miei sono tutt’altro che persone ospitali… Sono molto austeri, e talvolta diventano anche offensivi con le persone che non gli piacciono….e questo comprende gran parte della popolazione borghese dell’Inghilterra… Per quanto riguarda gli aristocratici…bè…loro sono sempre i benvenuti…  >> 

<<  Non possono essere tanto male…  >> Keith fece un ghigno 

<<  No infatti…sono peggio!Ma te ne accorgerai!  >> dopo alcune ore, finalmente arrivarono a Norwich. Presero un taxi e si avviarono verso il centro della città…Cristal ammirava il panorama che scorreva fuori dal finestrino. Dopo circa un ora il taxi si fermò davanti ad un enorme cancello,  dietro il quale c’era una villa enorme. L’auto intraprese il viale…Cristal aprì il finestrino e si sporse… lo spettacolo che le si presentò era strabiliante. Il viale era lungo almeno alcuni Chilometri,e il terreno aveva un lungo tratto in pietra. Ai lati si potevano ammirare gli splendidi alberi e la distesa di giardino,decorata con bellissime aiuole di mille forme, sicuramente create da giardinieri esperti. La villa occupava gran parte del territorio, era enorme e di un colore bianco panna. Il tetto principale era a punta,e poi lasciava spazio e varie strutture alterne,alcuni a punta altre oblique,a mo di mansarda e altre dritte,probabilmente ospitavano altre ale della casa. Davanti all’enorme portone dell’entrata vi era una veranda,retta da due colonne. Il portone era finemente intarsiato in legno di color mogano,e aveva un enorme maniglia a bocca di leone antica,in ottone. Cristal era rimasta a bocca aperta,si girò verso il suo ragazzo,che rise della sua espressione 

<<  Accidenti…   >> esclamò lei. Quando il taxi scaricò i loro bagagli,il grande portone si aprì e ne uscì un uomo in papillon e giacca. Era un uomo di mezza età,molto distinto. Portava una catenella in tasca,probabilmente aveva appeso un orologio da tasca antico. Nel taschino del petto invece portava la catenella del monocolo, proprio come facevano gli uomini di un tempo. Anche la villa guardandola bene non era moderna, ma sembrava molto antica,probabilmente era stata ristrutturata. L’uomo portava dei baffi e quando vide i due visitatori tolse dalla tasca l'occhiale di una sola lente, e iniziò ad osservarli 

<<  Giusto cielo…Signorino Russell… Quale piacevole sorpresa!  >> disse con un tono di voce talmente formale da sembrare quasi ridicolo. 

<<  George…Come stai vecchio mio?  >>

<<  Discretamente la ringrazio…Ma qual buon vento la porta da queste parti?  >>

<<  Una visita!Spero di non disturbare!  >> disse in chiave ironica Keith,suscitando una risata che Cristal dovette soffocare. L’uomo,che doveva probabilmente essere il maggiordomo,fece una risata simile ad un “oh oh oh” di un Babbo Natale, ma leggermente più fine.

<<  Sempre deliziosamente spiritoso signorino…Ma prego accomodatevi… Farò subito portare i bagagli nelle stanze…  >> detto questo li fece entrare. La sala d’aspetto era immensa, e davanti all’ingresso c’erano due rampe di scale che salivano sia da destra che da sinistra della sala,e che contenevano una scalinata in marmo bianco con un tappeto rosso. La ringhiera era decorata con foglie d'acanto,anche quella interamente d’ottone. Cristal rimase di nuovo abbagliata da quel lusso sfrenato. 

<<  Aspettate qui prego…Annuncio alla signora che abbiamo visite!  >> Keith cambiò espressione. George andò via,verso una camera che era collocata al lato della sala. 

<<  Cavolo…Non credevo esistessero persone che ancora portano quell’aggeggio all’occhio…Non erano più comodi un paio di occhiali!  >> a quel punto Keith scoppiò a ridere 

<<  Hai ragione…Ma George è stato educato nella miglior scuola di maggiordomi di tutta 

l' Inghilterra… e poi è un uomo di vecchio stampo!  >>

<<  Ho notato!Senti…ma sarà il caso di incontrare i tuoi? Insomma,avrei voluto prepararmi…  >> Keith la fissò 

<<  Non saresti perfetta nemmeno con il miglior abito da sera per mia madre!E poi…non devi piacere a lei…ma a me…e ti assicuro che tu mi piaci…anche se portassi solo stracci,saresti la mia principessa!  >> la baciò. In quel momento arrivò George che annunciò 

<<  La signora vi prega di accomodarvi in salone!  >> i due seguirono il maggiordomo,il salone non era certo da meno rispetto al resto della casa. Era decorato con mobili antichi e splendide tende classiche con le mantovane,i divani erano posizionati in mezzo alla sala,dove c’era uno splendido tappeto. I due si accomodarono vicini. Poco dopo entrò George che si accomodò ad un lato della stanza… Allora Keith cambiò di nuovo espressione…e dopo pochi minuti fece il suo ingresso una donna. Era abbastanza alta, con un fisico impeccabile. Portava un tailler con la gonna blu,gessato. Le scarpe erano con il tacco a spillo,nere. Portava i capelli corti,tagliati scalati e piegati all’indietro,era bionda. Non sembrava affatto vecchia, nonostante l’austerità del portamento e del vestiario. Squadrò immediatamente il ragazzo,quasi fulminandolo, poi rivolse il suo sguardo verso la ragazza. Keith si alzò in piedi,e i suoi occhi divennero di un grigio chiaro… Cristal sapeva che quel colore lo assumevano quando Keith provava rabbia 

<<  Mamma…  >> salutò freddamente 

<<  Keith…E’ da tanto che non ti fai vedere…a cosa devo…questa visita?  >> un'altra frecciatina a Cristal <<  Questa è anche casa mia!  >>  lo disse quasi forzatamente. La donna fece una strana espressione 

<<  George…Porta un po’ di tè…con qualche pasticcino…abbiamo una ospite!  >> il maggiordomo uscì. <<  Non mi presenti la tua amica?  >> accentuò l’ultima parola. Cristal si alzò presentandosi da sola e porgendo la mano <<  Cristal Haward!  >> la donna porse la mano a mala pena, quasi schifata, la fissò con sufficienza. Cristal portava un vestitino con sotto dei jeans aderenti e gli stivali… 

<<  Juliet O’Connor!La madre di Keith,ma presumo tu sappia già chi sono! >> Cristal tentò di ignorare il tono “strafottente” e altezzoso della donna,limitandosi a sorridere 

<<  Si infatti…Ma sono molto contenta di conoscerla…e complimenti per la casa!  >> la donna fece un smorfia 

<<  Grazie!Una donna che si rispetti deve pur possedere un suo capezzale! Ma non preoccuparti cara…non credo sia il tuo caso!  >> Keith stava per ribattere,ma Cristal lo trattenne toccandogli il braccio. Intanto Gorge portò un vassoio con il tè,in splendide tazze di porcellana,costosissime,e un vassoio di biscotti. Cristal si destreggiò benissimo con le tazze e con i modi di usarle,ma non aggiunse il latte al tè… la donna la fissò 

<<  Cara…Quello è il latte!  >> disse,indicando la tazza del latte. Cristal fece un ghigno ironico 

<<  La ringrazio…Credo di sapere cosa sia…E’ che non piace prendere il tè con il latte!  >> Keith invece non aveva mai toccato il tè,era diventato rigido e nervoso dalle provocazioni di sua madre. La donna posò la tazza nel vassoio <<  Lo immaginavo!  >> in quel momento arrivò George 

<<  Signora…Il signore è appena rincasato!  >>

<<  Già di ritorno?Fallo pure venire qui… E avvertilo che abbiamo visite!  >> poco dopo nella stanza entrò un uomo in giacca e cravatta. I capelli un po’ bianchi,ma si poteva distinguere perfettamente lo stesso nero dei capelli di Keith. L’uomo aveva gli occhi azzurri,e un aria molto distinta. Quando vide suo figlio lo osservò per un po’ in silenzio poi disse <<  Keith…Che ci fai qui?  >>

<<   Questa è casa mia no?!  >>

<<  Già…E chi è la tua amica?  >>

<<  Cristal Haward…La mia ragazza!  >> assentì lui. Cristal lo fissò torva,essere presentata ufficialmente ai suoi genitori era terribilmente imbarazzante. Ma forse era un atteggiamento di sfida. 

<<  Incantevole!  >> si limitò ad affermare seriamente. 

<<  Scusate,mi perdonerete se non mi trattengo,ma gli impegni mi chiamano!  >> e detto questo uscì. 

<<  Keith…tesoro… sono sicura che vorrete andare a ristorarvi un po’… ci vediamo questa sera a cena!Ci sarà anche tuo zio!  >> 

<<   Verremo!A dopo!  >> detto questo Keith la trascinò fuori portandola di sopra. Dove finalmente riprese fiato <<  Mi dispiace!Ti hanno trattato come una pezzente!Non avrei mai dovuto portarti 

qui!  >>

<<  Ma che dici!Io invece sono contenta…e poi le provocazioni mi divertono!Vuol dire che cercherò di rifarmi questa sera!Ho portato un po’ di abiti che non avevo mai indossato!  >> Keith fece un sorrisino malizioso <<  A me piacerebbe vederti anche senza…  >> la tirò a se e la baciò con trasporto…

 

Keith aspettava nervosamente Cristal. La ragazza scese di corsa <<  Scusa per l’attesa!  >> il ragazzo era pronto a farle una ramanzina,ma quando la vide le parole gli morirono in gola. Cristal aveva arricciato gli splendidi capelli neri,portava un vestitino bianco con la scollatura a barca,e le maniche erano aderenti e finivano a punta sulle mani,la gonna era leggera e a piegoline,le scarpe erano a tacco,bianche e si allacciavano a croce fino alla caviglia. 

<<  Allora? Andiamo?  >> Keith si rese di conto di come fosse bella vestita di bianco…sembrava davvero un angelo. Sorrise <<  Sei bellissima!  >>

<<  Grazie…Spero di piacere anche ai tuoi…Magari si ricredono!  >> gli diede un bacio frettoloso sulla guancia e poi andarono a cena. I genitori di Keith erano già arrivati,e non appena li videro la fulminarono con lo sguardo. 

<<  Buonasera!  >> salutò lei semplicemente,e prese posto accanto a Keith. Appena si furono seduti si sentì una voce squillante e allegra provenire dall’ingresso. Keith la riconobbe,e il suo viso si illuminò. La piccola Jamie entrò ridendo e urlando non appena vide il ragazzo 

<<  ZIO KEITH!  >> gli corse in braccio. Dietro di lei entrarono Joèl,la donna che Cristal aveva conosciuto al maneggio,e un uomo. Assomigliava al padre di Keith,infatti era il padre della bambina,e lo zio del ragazzo. Quando l’uomo vide Keith,sorrise,forse era la prima persona che vedendolo aveva sorriso 

<<  Keith…Sei tornato??Non ci posso credere,come sei cresciuto!  >> lo abbracciò con affetto,e sembrava sincero.

<<  Zio Karl…E’ bello rivederti!  >>

<<  Come stai?  >>

<<  Abbastanza bene!Posso presentarti la mia fidanzata?Cristal!  >> la ragazza si alzò

<<  Piacere!  >>

<<  Che deliziosa ragazza…E’ veramente carina… Complimenti ragazzo!  >> Cristal arrossì,e ringraziò con un cenno del capo. Ad un tratto la madre del ragazzo si schiarì la voce,contrariata 

<<  Vogliamo metterci a tavola?  >> tutti i presenti si sedettero. Consumarono la cena in silenzio…solo lo zio di Keith continuò a parlare con il nipote e Cristal,che si divertiva molto. Ad un tratto il padre di Keith venne chiamato dal maggiordomo e andò via per un po’, per poi ritornare…ma non aveva una bella espressione. 

<<  Keith…Dovremmo parlare!  >> il ragazzo divenne serio 

<<  Dimmi pure!  >>

<<  Sono stato chiamato dal mio assistente a Cambridge…doveva informarmi sulle condizioni dei nostri affari,e della scuderia!  >> il ragazzo rimase ad aspettare la risposta,così come tutti gli altri 

<<  E ho saputo che hai venduto Castigo!  >> Cristal cambiò espressione e fissò Keith, che rimase impassibile

<<  Si è vero!  >>

<<  E…lo hai venduto… alla tua ragazza!  >> accentuò l’ultima frase 

<<  Si… Castigo si è affezionato a lei…e non lo faceva da molto tempo…perciò ho deciso di 

regalarglielo!  >>

<<  Ma certo…Una splendida idea…E non credi che avresti dovuto consultarmi?  >>

<<  E perché mai? Quella scuderia è intestata a me…è di mia proprietà!  >>

<<  MA IO TI MANTENGO!IO TI DO I SOLDI PER CONTINUARE L’UNIVERSITA’,IO TI HO TOLTO DAI GUAI FINO AD ORA!Quindi tu adesso prendi quel cavallo,e lo fai abbattere!  >> Keith scattò in piedi

<<  MAI!Quel cavallo era di Winifred…e lei lo amava…non avrebbe mai voluto che lo abbattessimo!E’ un ottimo animale...  >>

<<  STA ZITTO! NON RIVOLGERTI A ME CON QUEL TONO RAGAZZINO…  >>

<<  Ma certo…Come vuoi…Tanto a te non è mai importato di me…Ma almeno abbi rispetto per la memoria di tua figlia…  >>

<<  NON OSARE NOMINARLA!  >> scattò in piedi e anche sua moglie che provò a calmare la situazione,ma fu inutile 

<<  E PERCHE’ NON DOVREI… LEI ERA MIA SORELLA!  >>

<<  NO…Lei era diversa da te!  >> mormorò sua madre 

<<  Certo…Lei era la figlia prediletta…quella che riusciva in tutto…Io sono sempre stato il vostro errore… Ma io ho accettato tutto questo…Ho accettato la mia invisibilità…Ma lei…La sua memoria…Da quando è morta non l’avete più nominata…Sono sparite tutte le sue foto in questa dannata casa!PERCHE’ L’AVETE DIMENTICATA?  >> 

<<  STA ZITTO!  >> il padre di Keith gli mollò un ceffone che gli spaccò il labbro

<<  TU NON HAI NESSUN DIRITTO DI PARLARE DI LEI!IO NON TI VOGLIO COME FIGLIO…SEI STATO LA NOSTRA GRANDE DELUSIONE…Sei nato per un errore… e sei stato un errore per tutta la tua vita!Sei solo un peso per noi…soldi buttati al vento!Ma ora basta… Vattene…per sempre…Non voglio più vederti…Da oggi in poi fai finta che noi non esistiamo…Ti cancelleremo dalla nostra vita… Non vogliamo più sentir parlare di te…Per noi…sei come Winifred…tu sei morto! >> Cristal si sentì morire…ma cosa stavano dicendo?Era loro figlio… 

<<  Ma cosa dite???  >> tentò di parlare,ma Keith la trattenne,si toccò il labbro insanguinato 

<<  Benissimo… Allora siete rimasti soli…Sono sicuro che Winny avrebbe apprezzato…Mi dispiace che una creatura bella come mia sorella,sia nata da due persone tanto orrende!  >> se ne andò e Cristal lo seguì. Cosa le era venuto in mente?Lui l’aveva avvertita che la sua famiglia non era come quella di Cristal.

<<  Keith…  >>

 Il ragazzo iniziò a prendere i suoi vestiti e li ficcò nella valigia di fretta

<<  Prendi le tue cose…Voglio sparire da qui!  >>.

Lo zio di Keith entrò nella stanza

<<  Keith aspetta…ti prego!  >>

<<   No…Sono stanco di aspettare… ma grazie per avermelo chiesto!Ciao zio!  >> Keith chiamò un taxi e si fece accompagnare insieme a Cristal all’aeroporto…dove poi presero il primo volo per Cambridge,e tornarono a casa…ormai un capitolo della sua vita era chiuso…definitivamente…  

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


 

Capitolo 14

 

Cristal finì di seguire la sua lezione e uscì dall’aula. Keith non si faceva vedere da tre giorni,aveva provato a chiamarlo ma lui non aveva risposto. All’inizio pensava che avesse bisogno di stare un po’ da solo,ma Cristal non era tranquilla, è vero, diceva che non gli importava,ma in fondo stava male. Era immersa nei suoi pensieri,quando vide Dylan e Melissa,il ragazzo le stampò un bacio sulla guancia. 

<<  Ciao!Come stai?  >> Cristal fece spallucce 

<<  Diciamo che fisicamente sto bene… Ma sono preoccupata per Keith! Non ho più notizie di lui,e non mi risponde al telefono!Ho provato a lasciarlo solo per un po’… ma adesso sono preoccupata!  >> Dylan annuì 

<<  Non si è fatto sentire nemmeno con me…Ma sono sicuro che sta bene!  >>

<<  Lo scoprirò presto perché sto andando a trovarlo!Ti farò sapere,a dopo!  >>

<<  Ciao Cristy!  >>.  

 

Cristal attraversò il cortile dell’università e si recò negli alloggi. Bussò alla stanza di Keith,ma non ottenne risposta, poi si accorse che la porta era aperta… quando entrò vide che tutte le cose di Keith erano state riposte in degli scatoloni… il ragazzo era seduto sul davanzale della finestra,e guardava fuori. La ragazza gli si vi avvicinò, Keith aveva un foglio in mano. Lo chiamò 

<<  Keith…  >> a quel punto il ragazzo si girò 

<<  Ciao…  >> il suo sguardo era malinconico.

<<  Mi hai fatto preoccupare…Non rispondevi alle mie chiamate…  >>

<<  Scusami…Non volevo!  >> fece un ghigno e mostrò il foglio,dove c’era qualcosa scritto al computer:

<<  E’ dell’avvocato di mio padre…I miei genitori mi hanno disconosciuto ufficialmente!  >>  Cristal prese la lettera 

<<  Mi dispiace tanto…E’ tutta colpa mia…non dovevo convincerti a tornare lì!  >> Keith le prese il viso tra le mani 

<<  Non dire sciocchezze…Sarebbe successo comunque!  >> la baciò 

<<  Perché hai incartato tutto?  >> 

<<  Dovrò lasciare l’università!Mi hanno tagliato i fondi…L’università non può più coprire le mie spese…e io non posso mantenermi per ora… Mi toccherà trovare un alloggio…e un lavoro!Ormai non sono più un figlio di papà!Ma per l’università non mi dispiace…nemmeno mi piaceva…Ma ho perso anche la scuderia…e Castigo…Mi dispiace!  >> Cristal sorrise. Keith non aveva più niente,eppure si preoccupava per lei. 

<<  Non devi nemmeno dirlo…Non è colpa tua… Vedrai che in qualche modo faremo!Vieni qui!  >> Cristal lo abbracciò… il ragazzo rimase per un po’ tra le sua braccia,gli piaceva essere cullato,come un bambino. Poi si alzò,il ragazzo indossava una camicia bianca,per metà sbottonata,e dei jeans neri. Iniziò a chiudere uno scatolone 

<<  Che sfiga vero?!Per tutta la vita ho vissuto sulle spalle dei miei genitori… Sapevo che prima o poi loro si sarebbero stufati di mantenermi,e di riparare ai miei errori,ma non mi sono mai preoccupato di cercare un lavoro adatto a me…qualcosa che so fare...Adesso mi ritrovo senza un soldo,senza un lavoro e senza macchina…E non la più pallida idea di cosa fare!  >> Cristal lo abbracciò da dietro mettendogli le braccia al collo. 

<<  Mi dispiace!Ma non ti devi preoccupare…Qualcosa troverai,sei un ragazzo in gamba e 

intelligente!  >> 

<<  Ma che non ha nemmeno una laurea!  >>

 <<  Sono sicura che troverai qualcosa!Ti aiuterò io!  >> Keith rise 

<<  A me basta che tu ci sia…Sempre!   >> 

<<  Sono qui!  >> il ragazzo si girò trascinandola a terra,la fece appoggiare alle sue ginocchia e la baciò. Rimasero così per un bel po’. Poi qualcuno bussò alla porta. Keith sbruffò 

<<  Non voglio aprire!  >> 

<<  Dai…Potrebbe essere importante!  >> il ragazzo si alzò a malincuore e andò ad aprire. 

<<  Zio!  >> l’uomo era davanti alla porta,vestito in giacca e cravatta e con una valigetta nera in mano. 

<<  Keith!  >> lo abbracciò 

<<  Mi dispiace tanto…Ti è arrivata la lettera vero?  >> 

<<  Già!  >> il ragazzo lo fece entrare <<  Conosci già Cristal!  >>

<<  Certo!Mi dispiace incontrarla in un momento così sgradevole!  >>

<<  Ma tu che ci fai qui?  >>

<<  Pensi che avrei lasciato il mio nipotino da solo?!Che succede qui?  >>

<<  Quello che vedi…Sto facendo le valigie…Mi hanno tagliato i fondi!  >> Cristal prese la sua roba

<<  Keith…io vado via…Avrete molte da cose da dirvi…e io devo studiare…A dopo!  >>

<<  Ok!Ma non stancarti troppo!  >> la salutò con un bacio a stampo sulla bocca e lei uscì. L’uomo osservò la scena <<  E’ davvero una ragazza adorabile!  >> il viso di Keith divenne triste 

<<  Già!Ma sta soffrendo per colpa mia! E questo non doveva accadere!  >> l’uomo lo fissò torvo ù

<<  Tu sembri amarla davvero molto!E per farti cambiare tanto,deve proprio essere speciale!Dopo la morte di Winifred,pensavo seriamente che ti avessimo perso!  >>

<<  Lei è molto speciale…Ma è fragile… troppo fragile…Io farei qualsiasi cosa per lei… darei la mia vita…Ma non posso aiutarla!  >>

<<  Non capisco…Che vuoi dire?  >> Keith sospirò, si sedette 

<<  Tu sei un medico…e puoi capire…Lei è malata zio…Soffre di Miocardite!  >> l’uomo fissò la porta da dove era uscita la giovane <<  Mi dispiace!  >> 

<<  I medici…le hanno detto che probabilmente non arriverà ai 25 anni…  >> i suoi occhi divennero trucidi.

Il medico rifletté per un po’ e poi disse  

<<  Keith… Sicuramente lei avrà consultato buonissimi medici… ma credi che avrà qualcosa in contrario se le do un occhiata?  >> Keith si illuminò 

<<  No figurati!Credi di poterla aiutare?  >> nello sguardo del ragazzo apparve una fiamma di speranza.

<<  Keith, frena l’entusiasmo…Non voglio darti speranze inutili…Ma ti prometto che farò di tutto per aiutarla!Ma ora…Ero venuto qui per parlarti!  >>

<<  Di cosa?  >>

<<  Della tua situazione…Keith…so che tu non vuoi essere aiutato… Ma sei come un figlio per me…E vorrei aiutarti con le spese…  >> Keith si mise di nuovo in piedi 

<<  Ti ringrazio zio…Ma lo hai detto anche tu…Non mi piace che mi dai dei soldi…ho vissuto per tutta la vita mantenuto dai miei genitori…ma loro non mi hanno mai accettato…quello per me era un modo per vendicarmi e spillargli denaro…ma con te è diverso… adesso voglio rimboccarmi le maniche e cavarmela da solo!  >>

<<  Non voglio mantenerti per sempre… Ma permettimi almeno di aiutarti…Consideralo pure un prestito che poi mi restituirai…Almeno permettimi di pagarti gli studi finché non ti laureerai e troverai un lavoro!  >>

<<  Ti ringrazio davvero zio!Ma tu hai anche una figlia no?!Bada a lei…io sto bene…L’università l’avrei lasciata comunque…quindi non preoccuparti! Però…Una cosa vorrei chiedertela…  >>

<<  Dimmi pure!  >>

<<  La scuderia a Cambridge…Ho perso anche quella…In quella scuderia c’è Castigo…il cavallo di Winifred…a cui Cristal è molto affezionata… Mio padre vorrebbe farlo abbattere…Ma quel cavallo è uno splendido animale…e poi adesso appartiene a Cristal… Potresti occupartene tu?Ti prometto che ti ripagherò il denaro per il suo mantenimento!  >> l’uomo ghignò a quella richiesta. Poi aprì la valigetta e tirò fuori una pila di fogli 

<<  Sai…avevo previsto che mi chiedessi questo…So quanto tua sorella teneva a quel cavallo…E so quanto tu sia affezionato a James…Perciò mi sono permesso di comprare l’intera scuderia…E l’ho intestata a te… Ovviamente pagherò io le spese!E non disturbarti a ridarmi i soldi perché non li accetterò!  >> Keith rise 

<<  Grazie zio…Davvero…Tu e Joèl mi avete sempre trattato bene…e io adoro Jamie…  >>

<<  Lei adora te! Credo che ti consideri come il fratello che non ha avuto!Quando vuoi porta Cristal nel mio ambulatorio…Sarò lieto di aiutarla!Ciao!E vieni a trovare il tuo vecchio zio ogni tanto!  >>

<<  Ti ricordo che sono disoccupato adesso…Avrò tempo libero! Ciao zio!  >> l’uomo uscì. Keith prese di volata il cellulare e chiese a Cristal di raggiungerlo al parco…

 

La ragazza lo aspettò sulla panchina,e il ragazzo non si fece attendere,quando arrivò la sollevò di peso da terra. 

<<  Keith…Ma che succede?  >>

<<  Mio zio mi ha appena dato una bella notizia…Lui è un medico e mi ha detto che è disposto a visitarti! Sai è uno dei migliori specialisti dell’Inghilterra!  >> la ragazza rimase per un po’ in silenzio,poi si sedette pensierosa 

<<  Che c’è?  >>

<<  Non lo so Keith…è che…ho sentito talmente tanti dottori…e tutti bravissimi… eppure tutti non nutrivano molte speranze…E adesso non sarà diverso…perché sottoporsi a questa tortura inutile!  >> il ragazzo le prese la mano 

<<  Lo so che è difficile…Ma facciamo un altro tentativo…dopotutto lo hai detto tu…Abbiamo fatto 30 facciamo 31!  >> la ragazza lo guardò implorante 

<<  Io non ti vado bene così vero?  E d’altronde hai ragione…stare con una ragazza che morirà a soli 25 anni,non è bello…  >>

<<  Ma che dici?Io lo faccio per te…Voglio che tu guarisca…Hai già sofferto troppo…  >>

<<  Keith…Non c’è una cura…E lo sai…E’ una miocardite permanente… In casi normali sarei già guarita…Ma il mio fisico è troppo debilitato,e il muscolo si è cicatrizzato…e avrei bisogno di un trapianto…Ma non farò mai quella operazione!  >> 

<<  Perché no?  >>

<<  Keith…Ho il 90 per cento di possibilità di morire sotto i ferri… Se deve succedere almeno succederà normalmente!   >> il ragazzo sentì la voragine dello stomaco allargarsi a dismisura. Avrebbe voluto strapparsi il cuore dal petto e regalarlo a lei…e lo avrebbe fatto davvero…  la amava troppo. Ma doveva provarci…non poteva morire per una cazzata del genere

<<  Cristal…Per favore…Lo so che è difficile per te…Ma vorresti farlo per me? Ci verrai a farti 

visitare?  >> la ragazza sospirò di nuovo. Lui aveva ragione…dopotutto uno più uno meno. Alla fine si decise

<<  Eh va bene!Verrò…Ma…non aspettarti un miracolo…quelli avvengono solo nei film!  >> Keith la abbracciò <<  Allora faremmo il film della nostra vita!E sai come finirà???  >> la ragazza sorrise,presagendo la risposta 

<<   “E vissero felici e contenti”!  >> e detto questo la baciò… sarebbe riuscito a salvare la sua principessa…Si…lo voleva disperatamente…         

   

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


 

 

Capitolo 15

 

Cristal sbatteva nervosamente i piedi a terra. Ad un tratto sentì la mano calda del ragazzo posarsi sulla sua,gli sorrise,tranquillizzandosi un po’. La sala d’aspetto dell’ospedale si era quasi svuotata,e probabilmente tra poco sarebbe stato il suo turno. Aveva passato l’intera settimana in ospedale a fare i mille controlli che aveva ripetuto da quando era piccola,e quel giorno avrebbe ottenuto l’ennesima risposta…

L’infermiera uscì dalla stanza 

<<  Haward!  >> Cristal si alzò. Fissò Keith timorosa,ma il ragazzo le afferrò la mano e insieme entrarono. Lo zio di Keith era seduto alla scrivania,sull’enorme sedia girevole, in pelle nera. Stava controllando delle radiografie e altri fogli…I risultati delle analisi. I due giovani lo salutarono con una stretta di mano e si sedettero, aspettando con ansia il responso. L’uomo diede un ultima controllata e poi iniziò <<  Dunque…  >> quante volte aveva sentito quella parola come preambolo di un discorso medico…pensò Cristal.

<<  Ho esaminato attentamente tutte le tue analisi, le ho fatte anche approfondire in laboratorio,e ho chiesto dei pareri a svariati miei colleghi specializzati in questa malattia…  >> Cristal si morse il labbro 

<<  Ho trovato un modo per aiutarti,almeno parzialmente!  >>

<<  E come?  >> chiese Keith con la voce tremante

<<  Con una cura e farmaci antinfiammatori nuovi, sono appena usciti sul mercato,ma sono molto efficaci per questo tipo di Miocardite…Garantisco io, sono testati in laboratorio,e fin’ora,hanno fatto letteralmente miracoli!  >> a quella affermazione Cristal fece un sorriso amaro e rassegnato

<<  Ma non si può fare di più, oltre che un trapianto vero?  >> il dottore annuì 

<<  Mi dispiace…Ma il muscolo del miocardio è troppo malridotto…  >>

<<  Non si preoccupi…E’ tutta la vita che sento sempre il solito responso!  >> a quel punto Keith si alzò di scatto,tirando un pugno sulla scrivania 

<<  NON E’ POSSIBILE CHE NON CI SIA UN ALTRO MODO!!  >> 

<<  Keith…Calmati per favore…  >> la voce bassa e tranquilla di Cristal si contrapponeva alla furia del ragazzo,che avrebbe voluto ridurre il mondo in cenere. 

<<  Ti ho già messo in lista di attesa per un cuore nuovo…e…  >>

<<  …Non servirà…Io non mi sottoporrò all’intervento!  >> 

<<  Ma…è una pazzia… L’intervento può riuscire benissimo e salvarti la vita… Perché non vuoi?  >> 

<<  Perché probabilmente morirei sotto i ferri…Insomma,guardi quelle analisi…i valori sono tutti bassissimi…non sopporterei il peso di un trapianto,e se l’intervento riuscisse,e dovesse esserci un rigetto?Il mio fisico non reggerebbe!Non voglio soffrire in quel modo…Preferisco morire in modo naturale,quando sarà il momento!  >>

<<  CRISTAL, PIANTALA DI DIRE CAZZATE!HAI SENTITO ANCHE TU NO?!PUOI SALVARTI,PERCHE’ NON VUOI!  >> la voce del ragazzo diventava sempre più disperata, colma di terrore.

<<  Keith,figliolo,è una sua scelta… Nemmeno io posso fare qualcosa…Posso consigliarle l’intervento,ma non obbligarla!E anche tu dovresti rispettare la sua scelta!  >> Keith si voltò serrando i pugni. In quel momento lo zio si alzò <<  E’ meglio se ne discutete un po’ soli!  >> e uscì. Era inconcepibile che dovesse perderla… non voleva,non poteva accadere davvero. 

<<  Io…Io non posso accettarlo…Non ci riesco…Non posso perderti!  >> Cristal teneva la testa bassa…gli occhi persi nel vuoto. Ci aveva pensato più volte,ma non credeva di doverlo fare davvero, pensava che sarebbe potuta andar bene per un altro po’. Si alzò,cambiando totalmente espressione 

<<  Keith…  >> il ragazzo si voltò a guardarla,ma ad un tratto sentì una morsa allo stomaco…quasi avesse capito cosa stava per dirgli… 

<<  E’ proprio questo il problema…Tu non lo accetti…Non accetti la mia scelta…Inconsciamente…tu non accetti il mio dolore… perché tu…mi ami…e ti fa male vedermi così…  >> abbassò la testa sperando che il ciuffo le coprisse gli occhi che le pungevano per le lacrime. Ma non poteva piangere,non ancora. 

<<  E’ per questo che voglio vederti guarita!  >>

<<  Lo so…Ma…Io non posso farlo…Non posso…E non voglio più vederti vivere preoccupandoti sempre per me…sapendo,che vuoi rimanermi accanto anche quando…  >> deglutì 

<<  Anche quando me ne andrò…Non posso obbligarti…lo so,non sei davvero costretto,ma tu lo faresti!E’ per questo che ho preso una decisione…  >> Keith spalancò gli occhi, pallido 

<<  Ti lascio!  >> quelle parole suonarono come cento coltellate nel petto… il ragazzo indietreggiò appoggiandosi al muro per non cadere,le gambe stavano cedendo. 

<<  Mi dispiace…Mi dispiace da morire….MA NON POSSO COSTRINGERTI A VIVERE COSI’…Addio!  >> la ragazza scappò via perché le lacrime avevano iniziato a rigarle le guance,e non voleva piangere davanti a lui… non voleva vederlo in quelle condizioni,o non l’avrebbe più lasciato…

Keith si sedette a terra…tremava,in preda a strane convulsioni…il suo petto si contraeva in un suono afono…e faceva male. Non aveva la forza di rincorrerla… Riconobbe quella terribile sensazione che aveva provato solo un'altra volta nella vita… gli occhi iniziarono a bruciare… qualcosa di caldo invase le sue guance…erano lacrime… stava piangendo…quel dolore al petto…erano i singhiozzi, che erano venuti fuori come un fiume in piena. Non riuscì a trattenerli…La sua mente era vuota… risuonavano solo le parole di Cristal… <<  Ti lascio!  >>  quel dolore era troppo grande. Come se avessero reciso una sorta di cordone ombelicale…come quando era morta Winny. Aveva perso anche lei, la ragazza che amava più della sua stessa vita. Si accasciò al suolo,sentiva delle parole confuse intorno a se…qualcuno che lo chiamava <<  Keith….KEITH!  >> ma i suoni divennero presto lontani…e si perdettero nel nulla…come onde del mare.........

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


 

Capitolo 16

 

 

 

                      

 

                           

                                Ottobre

 

 

 

 

                               Novembre

 

 

                             

 

 

 

                               Dicembre

 

 

 

                   

        

                                Gennaio

                                   Lei…

 

 

La ragazza afferrò il guinzaglio strattonandolo. Midnight era cresciuto,e portarlo a spasso richiedeva anche più forza. Il cane annusava il terreno ansioso, finché si sentì libero di correre, e scappò via. Cristal si sedette sulla panchina del parco, l’aria era fredda. La ragazza soffiò sui guanti,poi iniziò ad osservare Midnight che correva all’impazzata,ma il suo sguardo cadde su una giovane coppietta che si scambiava effusioni. Ad un tratto sentì lo stomaco chiudersi in una morsa. Si morse il labbro,che iniziò a sanguinare. Da quel giorno non lo aveva più rivisto… chissà cosa stava facendo…dov’era…all’università non era più tornato. Anche lei aveva deciso di prendersi una pausa dagli studi,la sua salute era peggiorata. Il giorno in cui lo aveva lasciato era stato terribile, come anche quelli seguenti. Ormai sembrava che tutto ciò che facesse fosse inutile,vuoto. Senza di lui le giornate erano lunghe e noiose, i giorni sembravano tutti uguali. Solo la voragine che sentiva nello stomaco era sempre la stessa,e ritornava puntualmente ogni giorno. In quel momento Midnight arrivò come un fulmine saltando sulla panchina <<  Ehi sta buono…!  >> si lamentò lei. Il cucciolo le fece le feste per un po’, ma quando capì che la padrona non aveva voglia di giocare si stancò e si sedette accanto a lei. <<  Scusa Midnight… Ma ora è meglio che torniamo a casa!  >> mise il guinzaglio al cucciolo e lo riportò a casa…

 

 

 

 

 

                                   Lui…

 

Il cavallo inchiodò al primo ostacolo e si impennò.  Keith tirò le redini e inchiodò gli speroni nei suoi fianchi finché l’animale si calmò e non diede più sgroppate. 

<<  Signorino Keith,oggi non ne vuole saperne di saltare!  >> disse James

<<  Già…E’ un po’ nervoso…Per oggi è meglio non forzarlo eccessivamente!Riproveremo domani!  >> 

<<  Bene signorino!  >>

<<  James…Quante volte devo ripeterti di non chiamarmi “signorino”… ora io lavoro qui!  >>

<<  Mi dispiace,ma non ci riesco proprio…Questa scuderia appartiene a lei…e non è giusto che debba invece lavorare qui!  >>

<<  Lo faccio per mantenermi…E poi proprio perchè è mia devo prendermene cura…Anche se formalmente è mio zio che ne detiene le azioni!  >>

<<  Ma non è affatto giusto!  >>

<<  James,ti ringrazio per la solidarietà… Ma ti ripeto che io sono come un tuo dipendente e mi devi trattare come tale!Sono un allenatore di cavalli adesso!  >>

L’uomo scosse il capo <<  Mi dispiace,ma non posso! Sono al servizio di suo padre da molto tempo ormai…e l’ho sempre rispettato, nonostante non si può dire che abbia un carattere facile,ma addirittura questo!  >>

<<  Lascia stare James…Non sono mai andato d’accordo con lui…e quello che è successo sarebbe accaduto in ogni caso prima o poi!  >>

<<  Ma è assurdo!Per fortuna che suo zio è una così brava persona!  >>

<<  Già!Ma adesso torniamo al lavoro… Devo montare Thunder!  >>

In quel momento si sentì un grande frastuono provenire da uno dei box. 

<<  Deve essere Castigo… rifiuta di nuovo di farsi montare da quando non c’è più nemmeno quella giovane!  >>

A quel punto Keith cambiò espressione

<<  Signorino,credo sia opportuno che la faccia venire qui!  >>

Keith montò a cavallo

<<  Mi dispiace…ma lei non tornerà più qui!  >>

<<  Ma…Castigo…  >>

<<  James…Ho detto che non verrà mai più qui! Il discorso è chiuso!Fatelo calmare!  >> detto questo partì al galoppo… spronò il cavallo con tutta la rabbia che aveva dentro,ma calcò troppo la mano,una speronata violenta e il cavallo si impennò… Keith era in preda alla rabbia e non fece in tempo a tenersi, così venne scaraventato contro l’ostacolo. Un gruppo di uomini e James accorsero per vedere come stava <<  Signorino…si è fatto male??  >>

Keith si alzò a fatica imprecando <<  Maledizione… No sto bene…  >>

<<  Forse è meglio se per oggi va a casa…E’ stata una brutta caduta…Magari dovrebbe andare in ospedale!  >>

<<  Ho detto che non ho niente!  >> rispose bruscamente. Non era il male fisico che lo faceva star male…non gli sarebbe importato nemmeno di avere le ossa rotte. Avrebbe solo voluto che lei gli fosse accanto…perché lo aveva fatto?Perchè era stato così stupido da lasciarla andare?Ma lei lo aveva allontanato perché stava male…e se a lei andava bene così allora doveva accettarlo anche lui. Ma il dolore a volte era così intenso che gli sembrava di morire… era come se fosse in uno stato di dormiveglia in cui si sentiva stonato e confuso… e non riusciva a reagire…forse non ci sarebbe più riuscito…

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


 

Capitolo 17

 

La ragazza guardò l’orologio, le sei del mattino. Non era riuscita a chiudere occhio nemmeno quella notte, se avesse continuato a quel modo sarebbe crollata. Quella mattina voleva andare dai suoi,aveva voglia di stare un po’ con loro e con Midnight, ma si sentiva davvero stanca…e sapeva che il motivo non era perché non riusciva a dormire… la sua assenza la stava letteralmente logorando. Keith ormai le era indispensabile, e senza di lui era come se le mancasse l’aria. Il suo fisico aveva bisogno di medicine, ma dopo che l’aveva lasciato era come se neanche quelle facessero più effetto. Ma lei aveva fatto la scelta giusta, non poteva incatenarlo a lei,ora che lui aveva ricominciato a vivere poi. Si aveva fatto la scelta giusta,almeno per lui…

 

Il cavallo si scatenò al galoppo e saltò il primo ostacolo, Keith si strinse in una smorfia di dolore.

<<  Signorino per carità…  >> gli urlò James. Keith guidò il cavallo nella direzione dell’uomo 

<<  Non può continuare così…Oggi avrebbe dovuto rimanere a casa!  >> il bruno si toccò la fasciatura che aveva sull’avambraccio <<  Non è nulla…E’ solo una stupida contusione…  >>

<<  A me non sembra…Le fa male vero?  >>

<<  E’ normale!Ma non voglio smettere…Thunder sta andando benissimo!Quando Mark lo monterà deve essere in forma!  >>

<<  Ma non vale la pena  sforzare eccessivamente il suo fisico… Ormai salta anche i pasti! Le proibisco di cavalcare ancora…Altrimenti sarò costretto a comunicarlo a suo zio!  >>

<<  Ma James…  >>

<<  Niente ma…L’ho visto crescere…Non la lascerò distruggersi!  >>

<<  Va bene va bene…Ho capito scendo!  >>

Il giovane smontò da cavallo sbruffando. Ad un tratto il suo sguardo cadde nella direzione del box di Castigo. Il cavallo stava di nuovo scalciando per uscire. Keith allora decise di andare da lui… Si appoggiò alle sbarre della porta e rimase ad osservarlo. In quel momento il cavallo si fermò e inchiodò i suoi occhi neri in quelli blu del giovane.

<<  Non è giusto che tu soffra così…Però se non ti fai montare da nessuno non posso nemmeno venderti! Chi lo vorrebbe un cavallo pazzo?!  >>

il cavallo iniziò a scuotere la testa,come se avesse capito cosa gli stava dicendo, il bruno si rattristò

<<  Lo so…Manca anche a me…Ma lei non tornerà più… E se rimani ancora chiuso qui ad aspettarla fai un grosso errore!Cosa direbbe Winny di te cocciuto di un cavallo?!  >>

L’animale fece uno sbruffo in risposta, Keith rise

<< Proviamo ad uscire un po’?!  >> entrò nel box, ma il cavallo iniziò a grattare lo zoccolo a terra. Allora Keith iniziò a canticchiare qualcosa,la sua voce era bassa e suadente e sembrò che Castigo gradisse quel suono,era come una ninna nanna. Si lasciò accarezzare dappertutto, dopodiché Keith lo condusse fuori, e lui si lasciò portare, ipnotizzato da quel suono. 

<<  Finalmente… Pensavo volessi marcire qui dentro!  >> gli sussurrò

Dopo averlo lavato lo strigliò per bene, la sua splendida criniera era diventata stopposa a causa dei nodi,ma dopo ritornò folta e liscia, gli lucidò anche il manto,che tornò ad essere nero e lucido. 

<<  Così va meglio no?!  >> gli porse una carota che Castigo gradì molto.

<<  Ora che ne pensi di fare un po’ di movimento?!  >>

gli infilò la testiera e lo mise alla corda. All’inizio l’animale sembrò un po’ reticente,ma poi iniziò a correre e a galoppare,alternando anche qualche sgroppata. Il vecchio stalliere si avvicinò al recinto 

<<  E’ meraviglioso…Finalmente si è fatto avvicinare! >>

<<  Già…Ma ho dovuto mettermi a cantare per calmarlo!  >>

James rise <<  E’ un cavallo focoso,gli servono toni calmi… Sapete…Anche la povera Winifred spesso gli cantava delle canzoni!Ma pensa di montarlo?  >>

<<  Non oggi…Ha bisogno di sciogliersi un po’ prima!  >>

<<  Mi raccomando sia prudente! >>
<<  Certo,come sempre no!?  >> ghignò.

Castigo era l’unica cosa che lo teneva ancora legato a lei,ma per quanto poteva durare quella situazione?!

<<  James,oggi devo andare in città a fare delle commissioni,ti occupi tu della scuderia?  >>

<<   Ma certo!Vada pure!  >>

<<  Grazie!  >>…

 

La donna portò un piatto di patate davanti alla ragazza. Cristal osservò il suo piatto preferito,ma senza avere appetito. Sua madre le aveva preparate apposta per lei. Midnight continuava a scodinzolare contento della visita della sua padrona. 

<<  Mamma hai fatto una cena per un reggimento…  >>

<<  Mi è sfuggita un po’ la mano…ma finalmente oggi mangiamo tutti insieme dopo molto tempo!  >>

<<  E’ vero tesoro…Ma non dobbiamo farla nemmeno ingozzare,ha una così bella linea!  >> assentì suo marito

<<  Tanto c’è Midnight che gradirà gli avanzi!  >>

Cristal rigirò la carne nel piatto

<<  Ma tesoro non mangi?  >>
<<  E’ solo che non ho molta fame…  >>

La donna sembrò delusa,ma conosceva il motivo per cui le era passato l’appetito

<<  Fai uno sforzo,non hai toccato niente!  >>

<<  Mi dispiace mamma,è tutto buonissimo,ma non ho proprio appetito…Vado a fare due passi con Midnight…Forse se cammino poi mi verrà fame!  >>

<<  Come vuoi!  >>

<<  Scusate,davvero!  >> disse mortificata

<<  Ma no tesoro non c’è problema!  >> la rassicurò suo padre

<<  A dopo!  >> mise il collare al cane e uscì.

L’aria era particolarmente fredda. Dopo aver passeggiato per un po’ si sedette su una panchina. Stava per tirare fuori un libro,quando si accorse di alcuni ragazzi che la stavano osservando. Le si gelò il sangue…Tyler e la sua banda erano lì…e la stavano guardando. Cristal afferrò il collare e iniziò ad accelerare il passo,ma anche il gruppo fece lo stesso. Le strade a quell’ora erano già buie e facevano ancora più impressione. Ad un tratto le venne meno il fiato…si sentì debole e iniziarono a tremarle le gambe…proprio in quel momento doveva accadere?! I ragazzi la raggiunsero 

<<  Ma guarda chi si rivede!  >> sbottò uno di loro

<<  Ma non è la fidanzatina di Keith?  >> chiese il bruno del gruppo

<<  Già…  >> confermò Tyler

<<  Lo sai bellezza?Il tuo adorato ci ha dato un sacco di problemi a causa tua…E ora è diventato un bravo ragazzo…Quel miserabile!  >> Cristal si sentì afferrare per un braccio e strattonare, Midnight iniziò a ringhiare ma uno di loro afferrò il collare e con forza lo trascinò vicino ad un albero legandolo al tronco,il cane però riuscì a dimenarsi e gli morse una mano,il giovane imprecò

<<  Maledetto bastardo!  >>

<<  Hai visto cosa ha fatto il tuo cane al mio amico?  >> la ragazza lo spinse via 

<<  Doveva staccargliela la mano!  >> provò a scappare via ma Tyler la gettò contro il muro 

<<  Dove credi di andare???  >>

<<  LASCIAMI BASTARDO!  >>

<<  Non ci penso nemmeno!Adesso devo proprio darti quella lezione che non ho potuto darti quella volta! Ora non c’è il tuo principe azzurro a salvarti!  >>

Il ragazzo le prese il mento fra le mani,ma Cristal sputò colpendolo in pieno in un occhio

<<  BRUTTA STRONZA!  >> le mollò un ceffone, Cristal iniziava a perdere le forze,e si accasciò al suolo, sentiva che loro erano lì, sentiva i loro commenti e le loro risate, Midnight abbaiava forte, ma nessuno sarebbe accorso a salvarla… ormai si sentiva perduta, il cuore le esplodeva nel petto. Ad un tratto sentì Tyler su di lei… ma il suo corpo era come un macigno,non riusciva più a muoversi… pensava che tutto fosse perduto,quando sentì dei rumori e delle urla. Vide Tyler scattare in piedi e si accorse che uno di loro era piegato in due con il naso che grondava sangue. Qualcuno si frappose fra lei e il gruppo…le girava la testa ma l’avrebbe riconosciuto tra mille…Keith…

Il ragazzo sembrava furioso…il respiro era diventato pesante,ma non poteva essere affannato… solo quando si voltò potè vedere che i suoi occhio erano diventati completamente grigi…ma era un colore scuro…innaturale. Keith si gettò con forza sul secondo ragazzo che venne scagliato in mezzo alla strada e preferì scappare via… Tyler attaccò Keith cercando di tirargli un pugno,lo afferrò per la camicia facendo saltare i bottoni, lo colpì spaccandogli il labbro,il bruno però lo tirò a se rigirandolo e iniziarono a scambiarsi una serie di colpi… la camicia bianca di Keith era chiazzata di sangue rosso che gli colava dal naso e dalla bocca. In un attimo però si alzò e afferrò Tyler per la il bavero della maglia… Keith non era particolarmente muscoloso ma sembrava avere la forza di cento uomini, lo lanciò letteralmente contro la panchina lì vicino che si ribaltò. Tyler urlò,probabilmente si era rotto il braccio nell’impatto,rialzandosi a fatica si allontanò zoppicando. Keith barcollò per un attimo… Cristal provò ad alzarsi,ma sentì una intensa fitta al petto tanto che emise un grido strozzato… qualcosa si era spezzato… iniziarono a salirle le lacrime agli occhi… Keith si avvicinò a lei trafelato, 

<<  Cristal…Mi senti?  >> chiese in preda alla disperazione. Ma la ragazza quasi non sentiva più… avrebbe voluto abbracciarlo, ma non respirava più bene…si sentiva solo morire. Non poteva finire così…doveva dirgli che lo amava, che non lo voleva lasciare… ma sentiva che era troppo tardi… il ragazzo continuava a chiamarla ripetutamente,urlava disperato…ma pian piano tutto si offuscò,non c’era più tempo…non avrebbe più rivisto il suo angelo…  

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18

 

La corsa in ospedale…la disperazione dei genitori… la corsa frenetica contro il tempo era appena iniziata…

 

La sala d’attesa era un via vai continuo di medici, infermieri… Keith sentiva solo dei rumori confusi… il pianto disperato della madre di Cristal, lui fissava il vuoto,le lacrime non avevano smesso di bagnargli gli occhi,anche se non singhiozzava, sentiva solo una pressione terribile al petto…gli mancava il respiro…e nella testa gli rimbombava una sola domanda, come aveva potuto lasciarla sola? Perché se ne era andato?

In quel momento sentì una mano scuoterlo <> si girò nella direzione della voce,era suo zio

<>

Era accanto a lui,ma non lo aveva sentito

<> mormorò con un filo di voce

<> non si era accorto nemmeno di quello

<>

<>

Si girò verso l’uomo con lo sguardo supplichevole

<>

<>

Il ragazzo non si mosse

<>

<>

<<Ho detto di lasciarmi in pace!>>

In quel momento uscì un medico,i genitori della ragazza chiesero notizie,Keith scattò in piedi. Ma il medico scosse la testa <>

La donna crollò sulla sedia <>  mormorò con la voce spezzata dal pianto

<> ci fu una lunga pausa spezzata dal grido della donna

<> ripeté il medico.

Keith si sentiva devastato… non riusciva nemmeno ad urlare,sebbene lo desiderava tanto… poi qualcosa lo fece rinsanire… un desiderio che crebbe dentro di lui e in modo fortissimo… voleva disperatamente che lei vivesse… si attaccò a quel pensiero,nient’altro importava… il resto si oscurò completamente… cadde tutto in un fiume profondo e nero… solo lei rimaneva a galla…come un automa raggiunse il dottore e chiese quasi meccanicamente

<>

L’uomo rispose <>

Il suo stesso gruppo sanguigno…non era un caso che l’avesse conosciuta…ora lo sapeva…lui era destinato a salvarle la vita…

 

 

Non seppe nemmeno come,ma andò e tornò dall’ospedale in un tempo che sembrò interminabile. Camminava solo per forza di cose,entrò nella sala d’aspetto, poi chiese dove poteva scrivere alcune cose,lo mandarono nell’ufficio dello zio… afferrò una penna e un foglio e iniziò a scrivere…poi chiuse la lettera e ci scrisse sopra “Per Cristal”.

Afferrò qualcosa da sotto la camicia… una arma fredda e nera… la pistola di suo padre…l’aveva sempre tenuta lui,non l’aveva mai usata,fino a quel momento…

Suo zio arrivò in quel momento, e lui prontamente la nascose sotto la camicia

<>
<>

<>

<<No…devi farlo tu… Il mio cuore…appartiene a lei…>>

<>

<

Il mio cuore…è suo!>> detto questo uscì… si chiuse nella stanza accanto,ma lasciò la porta socchiusa, così avrebbero potuto entrare…suo zio lo seguì… portò l’arma alla tempia…non poteva essere poi così difficile....sarebbe stato suo...sempre....

Nell'ospedale si alzò un boato… il suono di uno sparo riecheggiò nell’aria…poi il silenzio…

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Capitolo 20
*** Epilogo ***


 

Epilogo

 

 

 

 

 

 

 

 

“  Cristal,amore mio,

Non ho più tempo…spero che un giorno mi perdonerai per averlo fatto,ma ti amavo tropp. Ora so perché ci siamo conosciuti…non capivo che scopo avesse la mia vita, ma ora lo so, era quello di salvarti. E'  venuto il momento che ti restituisca il favore. Un giorno ti dissi che sarei stato disposto a darti la mia vita, e ora voglio farlo. Non odiarmi ti prego, io vivrò dentro di te. Mi raccomando usalo bene! E' l’ultimo regalo che ti faccio!

Ti amo

Keith!  "

 

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Capitolo 21
*** FINALE ALTERNATIVO ***


NOTA DELL'AUTORE:A grande richiesta dei miei lettori ecco che ho pubblicato il finale alternativo di questa storia...che avevo già fatto ma senza pubblicarlo!Spero cmq che vi piaccia...poi scegliete quello che preferite di più...Grazie!

Phoebe91

La ragazza si svegliò di soprassalto,sudata e ansimante…. Poi si guardò l’anello d’oro che portava all’anulare sinistro… ringraziò il cielo di averlo. Il ragazzo che le dormiva accanto si svegliò

<<  Ehi,tutto bene?  >>

<<  Si…scusa…ho fatto un brutto sogno!  >>

<<  Di nuovo?Ci pensi ancora?Sono passati tre anni!  >>

<<  Accidenti a te Keith…  >>  il bruno ghignò

<<  Dai vieni qui!  >> la abbracciò,dalla canottiera che portava la ragazza si intravide una cicatrice verticale sul petto.

<<  Lo avresti fatto davvero se tuo zio non ti avesse fermato…  >> divenne seria

<<  Te lo avevo detto no!?Avrei sacrificato volentieri la mia vita per te…  >> la baciò

<<  Non te lo avrei mai perdonato…  >>

<<  Lo so…Ma almeno ti avrei salvata!  >>

<<  E a cosa sarebbe servito?Chi diavolo avrei sposato se tu fossi morto?  >> il bruno rise. Lei gli scompigliò i capelli,poi si mise a giocherellare con la sua fede 

<<  Che razza di stupido…Morire per una donna!  >>

<<  Ma tu non sei una donna,sei la mia donna!  >> accentuò quel “mia” come se fosse la cosa più importante del mondo.

<<  Appunto!Sono…perciò non parliamone più… Se penso che potevo perderti…  >>

<<  Ma sono qui…  >>

<<  Già,e ci resterai sempre…Non ti permetterò di andare via di nuovo! Ti amo!  >>

<<  Ti amo anche io!  >>

La baciò,poi lei si accoccolò sul suo petto e si mise a dormire…lui era lì e ora si appartenevano davvero... nessuno dei due si sarebbe perso…mai più… quell’amore era stato più forte di qualsiasi altra cosa, anche della morte… l’avevano sconfitta insieme, e allora erano sicuri che quel legame non si sarebbe mai più spezzato… ne ora in vita…ne dopo nella morte…

                                                      

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