Lo Specchio dei Sogni

di Paolo Ciraolo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lo Specchio dei Sogni. ***
Capitolo 2: *** Il Cavaliere Tom ***
Capitolo 3: *** La Donna dei Sogni ***
Capitolo 4: *** La Donna dei Sogni il continuo. ***



Capitolo 1
*** Lo Specchio dei Sogni. ***



LO SPECCHIO DEI SOGNI.

 

C'era una volta…in una terra bagnata dal mare e coperta da alberi verdi e maestosi, un giovane naufrago .

Il naufrago di nome Tom , avendo paura delle bestie feroci, salì sulla palma più alta di tutte. In essa trovò per puro caso “Lo Specchio Dei Sogni”, che disse al naufrago: “Sei fortunato ! Questa è la terra del Re Generoso , ed io sono Lo Specchio Dei Sogni ed è un gran ricchezza che tu mi abbia trovato. Presto ti accorgerai di quanto ti ho detto”.

E il naufrago Tom rispose : “Specchio Dei Sogni” io mi trovo qui per caso dopo un terribile naufragio, causato da un’orribile uragano !” . Il naufrago Tom aveva trovato nello Specchio Dei Sogni un vero tesoro, perché il Re Generoso organizzava ogni anno delle vere e proprie battute di caccia al tesoro , dove metteva in palio, per i nobili della sua corte, delle autentiche fortune come, ad esempio, la famosa bacchetta dei desideri, oppure forzieri pieni di splendide gemme e, ancora , oggetti in oro massiccio e, per finire, Lo Specchio Dei Sogni, il più raro dei tesori, che fino ad allora nessuno dei nobili aveva ancora trovato. Lo Specchio Dei Sogni, che ormai apparteneva a Tom, rifocillò il naufrago con un pranzo sontuoso in una sala d’incanto; poi gli diede dei vestiti degni di un nobile, in cambio dei suoi stracci e, per finire, gli disse: “Tom domani incontrerai la Regina e la troverai sul suo cavallo imbizzarrito, tu la salverai e sarai, per questo, premiato dal Re “. Così dicendo Lo Specchio Dei Sogni gli regalò un bellissimo stallone bianco di razza araba.

Proprio l’indomani Tom incontrò il cavallo imbizzarrito della Regina e riuscì, con il suo stallone, a salvare la nobildonna. Proprio allora sopraggiungeva anche il Re che aveva visto giusto appunto, tutto il salvataggio e, venuto a conoscenza della storia di Tom, lo invitò nel proprio meraviglioso giardino organizzando una festa in suo onore, durante la quale , lo nominò primo cavaliere del Re.

Il Cavaliere Tom, dopo la festa, ringraziò sentitamente Lo Specchio Dei Sogni, “Grazie, grazie mille mio Specchio. E’ stata una vera fortuna averti incontrato !”.

Lo Specchio gli rispose : ” Aspetta a ringraziarmi Tom ! Non conosci ancora le prove che ti aspettano, ma il mio amore per te sarà prodigioso . Ti suggerisco di recarti domani nel bosco, dove incontrerai il Re in seria difficoltà, perché sarà attaccato alle spalle da un nobile che lo tradisce ” .

 

 

L’indomani il Cavaliere Tom recandosi nel bosco con il suo stallone arabo, incontrò effettivamente il Re in seria difficoltà, assalito dal nobile traditore.

Tom in poche battute sguainò la spada e salvò il Re dalle grinfie dell’avversario.

In seguito a quanto accaduto il Re esiliò il traditore in una lontanissima isola arida e deserta, ma donò a Tom il suo più bel castello con in più una decina di terre.

Alla sera Tom parlò di nuovo al suo Specchio Dei Sogni : “ Sei davvero

straordinario Specchio mio. Sei la gemma più preziosa di tutte. Ti sarò sempre grato per avermi fatto fare primo Cavaliere del Re ed è quindi merito tuo se sono diventato un vero nobile. Ancora grazie per avermi fatto diventare persino il più ricco fra i nobili della corte del Re Generoso “.

E Lo Specchio Dei Sogni a lui rispose : “ Caro Tom con te , nobile d’animo e ricco di buoni sentimenti, la fortuna è stata buona. Domani avrai un’altra prova infatti il Re darà in sposa la sua deliziosa figlia a chi vincerà la sfida fra i nobili, scelti personalmente dalla principessa, fra i più bravi Cavalieri della corte.

Non è un gioco ma un vero è proprio scontro fra corteggiatori, dove ognuno metterà a sua disposizione tutte le sue capacità nella lotta pur di diventare il futuro marito della bellissima figlia del Re. Chi vincerà diventerà Principe e un giorno, il futuro Re”.

L’indomani mattino si diede inizio alle gare e, tutti i nobili cavalieri, si sfidarono in una competizione all’ultimo respiro pur di giungere al primo posto.

Dopo tante ore di scontri duri, quattro furono i cavalieri restanti; il Cavaliere dei Venti , un nobile soldato della corte se la doveva vedere con il Cavaliere Bianco, così era chiamato l’intrepido Tom.

Il Cavaliere Solitario fronteggiò il terribile Cavaliere Nero. Dei quattro due furono i vincitori, il Cavaliere Bianco e il Cavaliere Nero.

Il Re nello stesso istante che il pubblico fremeva per conoscere il vincitore finale, diede iniziò allo scontro decisivo . Da un lato vi era Tom con il suo bianchissimo destriero arabo di pura razza orientale, dall’altro si opponeva il Cavaliere Nero terribile così come appariva sul suo nerissimo cavallo.

Fin dalle prime scaramucce, i più attenti nella tribuna, notarono una parità di forza pura tra i due cavalieri, ma Tom era equipaggiato impercettibilmente meglio.


La lotta era ad ogni modo, tra due cavalieri agguerritissimi con una sostanziale differenza, Tom pensava solo a difendersi e a vincere lealmente,

 

 

 

disarmando il suo nemico senza colpirlo in parti vitali ma rispettando il suo diritto di vivere alla fine dello scontro; diversamente il Cavaliere Nero lottava senza esclusioni di colpi.

Dopo qualche attimo di studio fra i due avversari, con una mossa sapiente il Cavaliere Bianco disarcionò dal suo destriero il Cavaliere Nero. A questo punto il terribile Cavaliere invocò l’aiuto della sua bacchetta proibita e risalì sul suo proprio cavallo. La lotta continuò più duramente di prima e, per i nobili spettatori,in modo ancora più avvincente. Tom riusciva a replicare colpo su colpo, anche se si era accorto della quasi invincibilità dell’avversario. Poi, inaspettatamente, una mossa magistrale ed il Cavaliere Nero trapassò la prima corazza di Tom, in direzione del suo cuore.

Il Cavaliere Bianco con disperazione vibrò un colpo che, facendo tremare il polso al nemico, gli spezzò la spada proprio dove si trovava l’impugnatura.

In tal modo ridotto e, disarmato, il Cavaliere Nero invocò nuovamente l’aiuto della sua Bacchetta Proibita, così una nuova spada, ancora più potente, armò il suo braccio. Il Terribile avversario in si modo rinvigorito, dalla nuova forza dei suoi mezzi, attaccò con furia cieca il Cavaliere Bianco deciso ad ucciderlo una volta per sempre. Quindi lo colpì dritto sul suo elmo, perforandolo, fino a graffiare Tom sulla fronte .

Incoraggiato dal momento difficile, del leale nemico, il terribile Cavaliere cercò di finirlo brandendo la spada su Tom, proprio sul suo

collo per decapitargli la testa, di netto. Il Cavaliere Bianco parò il violentissimo colpo e, le due spade, si ruppero in mille pezzi alzando scintille in aria per l’attrito del

metallo. Gli spettatori, trattenendo il fiato, si stavano sempre più domandando chi avrebbe vinto la gara: l’audace Cavaliere Bianco o il terribile Cavaliere Nero, si ben protetto dalla Bacchetta Proibita, che lo dotò di una nuova e più potente arma cioè una lancia. La lotta continuava ma era ormai impari, anche se la principessa si era schierata dalla parte del Cavaliere Bianco.

Tom, pur senza armi, non si perse d’animo e parava tutti gli assalti dell’avversario con il suo scudo, fin quando, anche quest'ultima protezione, fu trapassata da parte a parte e scaraventata in aria dal Cavaliere Nero. Dagli spalti salì un grido che invocava in coro, l’intervento dello Specchio Dei Sogni a favore del suo protetto.

In cuor suo Tom non voleva chiedere niente al suo Specchio che tanto

 

 

 

aveva fatto per lui. Il Cavaliere Nero approfittando della situazione puntò la sua lancia in modo deciso al collo di Tom, intenzionato a finirlo con un colpo secco e poter diventare il futuro Re. All’ultimo momento però , proprio quando tutto sembrava ormai perduto, la corazza di Tom diventò più dura del più duro metallo e la lancia dell’avversario si ruppe miseramente in due. Era accaduto che, improvvisamente, Lo Specchio Dei Sogni, senza essere stato chiamato, aveva soccorso il Nobile Cavaliere Bianco.

Si avete sentito bene, lo aveva all’ultimo momento salvato da morte certa, mettendogli a disposizione per di più, un scimitarra araba.

Di contro la Bacchetta Proibita armò il suo protetto di una sciabola ; i due pretendenti continuavano quel duello spaventoso. Nel frattempo anche la Bacchetta Proibita e Lo Specchio Dei Sogni si stavano sfidando in uno scontro senza tempo e senza spazio. Così alle forze umane si unirono quelle dei sogni da un lato e degli incubi nel versante opposto in uno scenario completamente stellato e attraversato da un arcobaleno di colori. Dopo un lungo ed estenuante combattimento il Cavaliere Bianco, disarmò, il Cavaliere Nero che rimase indifeso in balia di Tom che, con un atto tipicamente suo, risparmiò il suo nemico, porgendogli la borraccia dell’acqua per dissetarlo. Tutto inutile il Cavaliere sconfitto rifiutò aspramente il gesto del suo rivale e, per di più, incominciò a inveire contro la sua Bacchetta protettrice colpevole, secondo lui, di non avergli dato la vittoria; la stessa, che fino ad allora aveva servito fedelmente il suo favorito, essendo stata offesa, decise di punire l’ingrato cavaliere trasformandolo in un asino. Tempo passò e Tom e la Principessa figlia del Re Generoso, si sposarono e fu organizzata per loro una festa bella da sogno.

Giorni lieti passarono per i due principi ma dello Specchio Dei Sogni non si seppe più nulla. Un giorno però lo specchio si rivelò di notte in sogno a Tom : “Ciao Principe Tom ! Mi Riconosci ? Sono il tuo Specchio. Come stai ora ? E’ passato del tempo da quando mi hai trovato ed eri solo un naufrago ti ricordi? “ Tom rispose : “ Perla di bontà. Immagine dell’amore. Sei il più grande tesoro della storia. Non basterebbe la mia vita intera per ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me. Assicurami che è

ancora tutto vero. Dimmi che non è solo un sogno ed io vivrò per sempre con il cuore rigonfio di felicità “.

E Lo Specchio disse : “ Caro Tom stai tranquillo, la tua felicità non avrà fine e sarà eterna, perché io sono proprio la tua anima; solo tu infatti potevi trovarmi, perché solo tu eri degno di avere questa singolare fortuna. Ricordati che da domani mi porterai per sempre con te, essendo io la tua realtà diventata sogno, ed il tuo sogno che è diventato realtà”.


Morale dell'armonia perfetta: amori, tesori, terre e castelli avrai, se purezza di cuore e bontà d'animo, nonostante le peripezie, conserverai.  

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Capitolo 2
*** Il Cavaliere Tom ***


 

Il Cavaliere Tom.

 

In un mondo nuovo, fatto da sentimenti buoni e stati d’animo felici, esisteva un Cavaliere di nome Tom .

Il nostro Cavaliere si era sposato, nel suo bel castello, con la brava principessa Delisia figlia del Re Generoso.

Giorni passavano ai giorni e i due principi vivevano, lieti e contenti, nel loro palazzo reale circondati da un bosco lussureggiante, in un alternarsi di giornate soavi e di notti ricoperte da cieli stellati . La grande folla del popolo che abitava insieme ai principi, al Re e alla Regina regnanti, erano contenti perché anche loro ricchi di gioia e cibi per sfamarsi . In quel tempo, i principi, concepirono un bel figlioletto, moro e bello, che chiamarono con il nome di principe Millo.

Tutta questa bella armonia, letizia e felicità era destinata ad attirare le invidie della Bacchetta Proibita che, nel frattempo, aveva ritrasformato in uomo il terribile Cavaliere Nero.

Dal momento che erano già stati sconfitti, nel torneo contro Tom e il suo Specchio, decisero di mettere in atto un piano sleale contro quelli che consideravano come i loro eterni rivali. Decisero, per l’appunto, la Bacchetta di trasformarsi in una mazza e rompere lo Specchio, mentre il Cavaliere Nero, di trasformarsi in un ombra, cattiva, che si sarebbe appiccicata nell’anima del Cavaliere Tom per farlo diventare, improvvisamente, di pessimo umore e perennemente triste.

Così fu, Lo Specchio si ruppe in mille pezzi e ,l’ombra del Cavaliere Nero,

si attaccò indissolubilmente al Cavaliere Tom. Così la fortuna, che tanto generosa aveva accompagnato tutto il reame fino ad allora, per cattiveria ricevuta scomparve.

La Bacchetta Proibita e il Cavaliere Nero, continuavano a tramare nel buio e, alla notizia che il regno non era più felice, gongolavano perfidamente. Tom era diventato intrattabile e scontroso con tutti e, per di più, non aveva la protezione del suo Specchio. Si susseguivano giorni cattivi in cui Tom ricevette, in un sacchetto di cuoio, i cocci del suo Specchio Dei Sogni e, come se non bastasse, in breve, fu cacciato dal suo castello e dall’intero regno; si dovette separare dalla Regina Delisia e dal suo figliolo, il principe Millo. Ritornando ad essere un naufrago nelle terre del Re Generoso con addosso una tristezza infinita che non lo lasciava mai. Ma la pena più grande era quella di non poter vedere il principino Millo, perché la principessa Delisia, per ironia della sorte , respingeva le richieste sincere del

 

 

povero marito e lo teneva a debita distanza dal piccolo figliolo, per tema che lo stesso si affezionasse allo sventurato padre, solo vedendolo. Il buon cavaliere si aggirava senza meta per il grande bosco ai margini del regno, fiaccato mentalmente e nel corpo, avendo perso tutte le sue ricchezze il suo castello e le sue terre , separato dalla sua principessa e dal suo figlioletto, non avendo più nulla se non i cocci di vetro del suo Specchio.

La storia narra che Tom ebbe la forza di trovare il vecchio albero “il cui fogliame non appassisce “, dove per incanto aveva scoperto tanto tempo fa, il suo

prezioso tesoro. Si arrampicò fino in cima e, ridotto alle lacrime, si riteneva un vero reietto.

Passò molte notti in un giaciglio, su nel suo albero, sognando l’apparizione dello Specchio, ma ogni giorno quando si svegliava, nulla! Tutto svaniva come nebbia al sole. Tom aveva risparmiato due sacche di monete d’oro e portava al principe Millo, ogni mese, due monete d’oro.

Fino a quando dopo circa un anno, trasportata dal vento, non si sa da dove e soprattutto come, una mappa arrivò tra i rami del gigantesco pino, proprio accanto al lettino fatto di foglie su cui dormiva il nostro cavaliere.

Tom aprì il rotolo e, al solo tocco della sua mano, tutto il suo corpo riceveva una scossa benefica, un' energia infinita avendo, il nostro cavaliere, una sensazione di beatitudine e felicità.

Il Rotolo con la Mappa disse a Tom: “ Caro cavaliere Tom, tu che sei senza macchia, recati nella Terra Promessa a destra del regno del Re Generoso e li troverai un’immensa sorpresa “.

Tom rispose : “ Ti sono grato chiunque tu sia. Mi sapresti dire dov’è il mio Specchio Dei Sogni ?”

Il Rotolo con la Mappa rispose : “ Stai in campana ma non affliggerti del tuo Specchio, un giorno ti dirò e saprai tutta la verità. Ma ora vai e non perdere più altro tempo”.

Tom partì con grande speranza nel cuore, con la mano destra impugnava il rotolo e, con la sinistra, un legno lungo e appuntito.

Dopo qualche giorno di estenuante cammino, arrivò realmente nella Terra Promessa, era questa realmente un sogno nel sogno, formata da castelli favolosi, ricchezze enormi, ruscelli d’acqua incantevoli fiori il cui profumo era inebriante, un arcobaleno da una parte all’altra della vallata e, tanto altro ancora che non so quanto ci vorrebbe per descriverlo tutto.

Tom il nostro Cavaliere Bianco era eccitatissimo ed entusiasta al solo vedere quello spettacolo.

Il Rotolo con La Mappa disse: “ Caro Tom tu sarai per sempre il Principe

 

 

Bianco di questa Terra Promessa, prenditi il destriero migliore, un' armatura, una lancia, una spada e recati anche nella Terra del Re Generoso e pretendi dalla bacchetta Proibita di materializzare il Cavaliere Nero, sconfiggilo e poi ritorna con la Grande Folla in questa vallata, qui sarete al sicuro per cento anni dai vostri nemici”.

Il Cavaliere Tom ubbidì e, in meno che non si dica, preso un cavallo arabo e un’armatura completa di tutto punto, incominciò a viaggiare verso le terre del Re Generoso, non dimenticando, di tenere nella mano destra la mappa trovata.

Ora succedeva che il destriero con il suo cavaliere, ad ogni galoppata, lasciava una scia blu dorato con tante monete, perle, diamanti, brillanti e smeraldi che, rimanevano sul terreno per volontà della Mappa.

La Bacchetta Proibita certamente non dormiva, ma era veglia di giorno e di notte; essa venne a conoscenza di quanto stava accadendo, del fatto cioè, che il Cavaliere Tom rinvigorito da forze nuove e prodigiose, tornava alla carica per legittimare nuovamente il suo posto, tra I Regnanti e il principe Millo, mentre la principessa Delisia aveva deciso di rimanere senza marito, per sua propria volontà.

La Bacchetta per prima cosa fece circondare le terre da melma nera e sabbie mobili.

Trasformò la Grande Folla in un gregge di pecore, per finire fece imprigionare i reali buttando le chiavi delle celle non si sa dove.

Quando il Cavaliere Tom arrivò nelle terre ricoperte dalle sabbie mobili e la melma, strinse la Mappa con la mano destra e le medesime terre, si trasformarono, in un lago di oro liquido con al centro un ponte di cristallo,il quale era collegato al castello del Re .

Il gregge di pecore uscì dall’ingresso principale guidato da un “Pastore Eccellente” in direzione della Terra Promessa.

Mentre il Cavaliere Tom stringendo nuovamente il suo Rotolo, spalancò le prigioni nelle quali erano chiusi i reali e il principe Millo.

La Mappa allora disse: “Tom chiama la Bacchetta Proibita e fatti materializzare il Cavaliere Nero”.

Tom ubbidì :”Bacchetta compari davanti a me e dimmi di chi è la colpa delle mie precedenti sventure?” .

Bacchetta Proibita :” Si Tom io non ho nessuna responsabilità. Il Cavaliere Nero è il colpevole di tutto. Adesso lo materializzo davanti a te”.

Non appena ciò fu, il Cavaliere Bianco si senti leggerissimo e solare, come sempre, quella tristezza che lo aveva colpito se ne andò definitivamente.

 

 

 

Il Cavaliere Nero non era più l’ombra scomoda di Tom ora, ma un cavaliere armato fino ai denti che, materializzatosi al cospetto del suo eterno rivale, lo attacco senza mezze misure per sbarazzarsi una volta per sempre di lui.

Botta e risposta , spade rotte , lance spezzate , sfida ai coltelli finestre distrutte, elmi scaraventati per terra e, tra un polverone fittissimo uscì la sagoma del Cavaliere Bianco, egli aveva legato per benino il Nero Cavaliere.

Sconfitti per la seconda volta la Bacchetta e, il suo sinistro Cavaliere, se ne andarono in rifugio nel Regno della notte dove è “Stridore di denti”.

Condotti tutti nella Terra Promessa, la Grande Folla, il Re Generoso e sua moglie , il Cavaliere Bianco poté riabbracciare il principe Millo e con lui, vissero tutti felici e contenti.La principessa Delisia per sua scelta, come detto, rimase sola sciogliendo il vincolo del matrimonio che la legava al buon Tom.

Dopo tantissimo tempo il Cavaliere, senza macchia, fu chiamato dalla Mappa che gli disse:”Caro Principe Tom domani ad occhi bendati partirai per una destinazione ignota”.

L’indomani il Gran Maestro dei Cavalieri di tutta la storia, bendò il Cavaliere Tom, che scortato dalla più audace nobiltà e dai cavalleggeri di gran rango, partì per l’ignoto , guidato dalla mappa che teneva stretta nelle mani .

Passati dei giorni, finalmente giunsero a destinazione, li aspettava l’Erudito Saggio delle Corti di Fiaba che, passo dopo passo, portò in cima alle fronde di un albero Tom .

Una voce disse :” Caro Tom io qui sono e qui vi sarò per sempre, nel tuo Albero, quello “ Il cui fogliame non appassisce”, in cui l’uomo felice “ogni cosa che fa riuscirà”.

Tu Cavaliere dal cuore e animo nobile, che hai dimostrato grandezza di coraggio e bontà, sarai per sempre all’interno della mia anima, incastonato nell’eternità come il più prezioso fra i diamanti”.

Il Cavaliere Tom, levandosi la benda, rispose:”Luce che bacia gli occhi , luce che addolcisce il cuore. Si ti riconosco oh mio Specchio Dei Sogni!! Tu il cui amore è infinito, per te che vivi in eterno, non ho sangue abbastanza per te , non ho voce sufficiente per dirti quanto ti amo , non ho cuore si grande per i miei sentimenti per te, la mia anima non basta ad avere pensieri belli per il mio caro ed, Eterno Specchio Dei Sogni, vivrò il resto dei miei giorni felice di starti per sempre vicino”.

 

 

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Capitolo 3
*** La Donna dei Sogni ***


 

In una Terra Promessa in cui i sogni diventano realtà, e la realtà diventa un sogno, esisteva la minaccia rappresentata dall’intramontabile e terribile Cavaliere Nero.

Nelle terre Nere in cui ogni incubo peggiore è realizzato dalla Bacchetta Proibita e dal suo protetto il Cavaliere Nero, si preparava la più grande delle offensive ai danni del Cavaliere Tom e dello Specchio Dei Sogni.

”Mortimer passami quel calice di vermi frullati ! Non devono averla vinta quegli imbroglioni e buoni a nulla dello Specchio e del suo pallone gonfiato Tom.”Disse il Cavaliere Nero.

”Li odio ! Provo i sentimenti più negativi possibili . Ma ogni volta hanno vinto anzi, hanno trionfato su di noi.”Rispose la Bacchetta Magica.

” Questa volta sarà l’esatto contrario e tanto per non sbagliare toglieremo di mezzo tutte le persone a loro care e vicine a cominciare dai reali e a finire dalla “Grande Folla” ! Toh! Che trionfo sarà quando rimarranno miseramente da soli, lui e il suo Specchio.”Replicò ancora lo spregevole cavaliere.

”Si anche se noi perdiamo nuovamente anche loro non potranno cantare vittoria. ”Fece acida la bacchetta.

” Si proprio così , li voglio distruggere, annientare, sgominare!”Disse il macabro cavaliere.

Erano si passati almeno cento anni da quel famoso giorno in cui Tom e il suo Specchio avevano riportato tutti alla felicità. Ma pochissimo tempo dopo furono effettivamente allontanati, per un potentissimo incantesimo, dai loro affetti più cari. Il cavaliere Nero e la Bacchetta Magica avevano ascoltato un oracolo che aveva, loro detto, che Tom si sarebbe fatalmente...!!
Il continuo, ora, non è dato saperlo, ma i due studiarono un piano diabolico per ingannare il Cavaliere Bianco e renderlo definitivamente infelice.

 

 

La Donna dei Sogni.

 

 

 

Nella Terra Promessa esisteva anche una

reggia costituita da una dimensione fatata,in questo luogo vi abitava e viveva una principessa di nome Lilika, che aveva l'età giusta per prendere marito.

Il re e la regina genitori della principessa, organizzarono mille e una festa, tante quanti erano i pretendenti di lei che, udite udite, aveva vinto il titolo di miss universo tanto era straordinariamente bella.

Ogni sera, nel giardino dei sogni proibiti, la principessa incontrava un baldo pretendente tra i giovani del regno, principi , re, granduchi, sultani conti e baroni tutti straordinariamente ricchi.

Quella era una notte favolosa con un cielo limpido e cristallino, incastonato di stelle di rara luce e bellezza, la nostra principessa stava ascoltando un suo pretendente, il re Tebaldo che le sussurrava le seguenti parole:

  • Lilika sei non una principessa! Ma una divinità!Dai tuoi occhi esce una luce soave che affascinerebbe chiunque. Io ti conosco da sempre e sei la donna più incantevole che io abbia mai potuto desiderare.- Disse il re, realmente catturato dalla bellezza favolosa della principessa Lilika, dandole un meraviglioso diadema come pegno di amore.

In quel preciso momento passava di li Agit, un giovane indiano che vendeva fiabe. La principessa amava moltissimo le fiabe e, siccome era di buon cuore chiese.

  • Buon Agit che favola mi proponi oggi?- Chiese lei con tanta dolcezza.

-Il Commerciante di stelle!- Fece Agit.

- Bene! La compro.- Disse la principessa, distogliendo lo sguardo per un attimo dal diadema, che le aveva offerto il re Tebaldo.

- E' un affronto! Mia principessa tu preferisci una fiaba,piuttosto che il mio regalo di nozze!! Stanotte alla mezzanotte in punto ti farò pentire di questo Lilika. Parola di re Tebaldo!- Fece lui stizzito.

La nostra principessa, per nulla pentita di avere fatto quella scelta dettata da buoni sentimenti, si ritirò nella sua maestosa dimora fatta da una singolare dimensione, dove il tempo e lo spazio erano dilatati facendo vivere a Lilika, quando era veglia una favolosa realtà mentre, quando dormiva, dei meravigliosi sogni.

Lilika adagiò, la fiaba comprata dall'indiano Agit, accanto al suo comodino, dove vi era una libreria in cristallo, essa raccoglieva tutte le fiabe più belle del mondo.

Si abbandonò sul suo sontuoso letto a baldacchino, di color turchese,puntando gli occhi in direzione della volta della sua stanza, da dove si rimirava il cielo stellato. Era la notte di San Lorenzo e vide cadere delle stelle comete; espresse un desiderio.

Poi rapita dal sonno, si addormentò beata nelle braccia di Morfeo, sognando la favola Il Commerciante di Stelle; infatti la nostra principessa non aveva bisogno di leggerle le favole, le viveva meravigliosamente in sogno.

Nulla poteva svegliarla dai suoi sogni, ad eccezione del bacio di uno dei suoi pretendenti.

Alla mezzanotte in punto, mentre la principessa sognava la favola bellissima che con tanto amore aveva comprato, il re Tebaldo si aggirava nelle stanze della reggia. La voleva svegliare la sua amata dal sogno, baciarla e quindi rapirla, per poi sposarla nel suo regno.

Nel frattempo che la nostra Lilika sognava, in uno stato di estasi le meraviglie della fiaba entrò, quatto quatto, dalla porta il re che rimase a bocca aperta nel rimirar la stanza reale splendida, della giovane principessa.

Con fare furtivo, si avvicinò a lei e mentre era, li li, per baciarla si frappose tra loro due lo stesso Commerciante di stelle, che da sogno era diventato realtà.

  • Re Tebaldo! Per stanotte farò finta di non avere visto nulla! Ora dovrai venire con me, ti porterò nel tuo regno dove, per punizione, vi rimarrai finché la principessa Lilika si sposerà.-

Il re, preso in castagna e non avendo altra scelta, accettò anche se mal volentieri.

La Principessa continuò a sognare beata la sua favola per tutta la notte, ignara di quanto era avvenuto alla mezzanotte.

L'indomani era una giornata meravigliosa e, tiepidi raggi del sole, facevano desiderare quella reggia incantata, circondata da spiagge tropicali, uccellini il cui cinguettio era celestiale, e palme altissime, piene di cocchi grossi e succulenti.

La principessa Lilika si bagnava nelle acque del mare, calmo e di un intenso colore marino, le barriere coralline erano ricchissime di pesci multicolori, con delfini di una bellezza spettacolare che le saltavano attorno.

Dopo il bagno la principessa salì sul suo nerissimo destriero, il cui nome era Fuentes, quindi galoppando raggiunse la sua reggia, scortata da gabbiani bianchi belli come dipinti in un cielo azzurro.

Alla sera, nel giardino dei sogni proibiti, la giovane riceveva un Sultano.

Lei era bellissima, con occhi celesti che rapivano lo sguardo dei pretendenti, capelli finissimi di un biondo oro che profumavano di un balsamo raro, proveniente da una lontana terra esotica; la sua carnagione era lievemente abbronzata, aveva labbra sottili e un portamento da principessa facevano di Lilika una donna favolosa.

Il sultano ebbe parole d'amore stupefacenti per lei, paragonandola alla bellezza del sole, la indicò preziosa come il mare ed eterna come le stelle.

Poi le porse un diamante come pegno d'amore. Proprio in quel momento passava il giovane indiano Agit, ancora una volta la principessa davvero gentile gli chiese:

  • Che fiaba porti questa volta caro Agit?-

-La Colomba Bianca! Mia signora.- Rispose lui cortesemente.

Era questa una fiaba che parlava di una colomba che diventava impertinente con i superbi, ma molto dolce proprio benevola con i candidi e i puri, come raccontò Agit l'indiano alla principessa Lilika.

L'attenzione mostrata alla favola, piuttosto che al suo favoloso diamante, fece insuperbire il sultano che inveì contro la principessa. Le disse quindi che, alla mezzanotte, avrebbe scagliato su di lei le forze della natura rapendola.

La nobil donna, per nulla intimorita, congedò il suo pretendente e comprò la fiaba mostrando ancora una volta di essere caritatevole e candida di animo.

Ancora una volta, la buona principessa, si ritirò nella sua stanza dimensionale dove adagiò la sua bella favola nella vetrinetta di cristallo, insieme a tutte le altre fiabe.

Si sdraiò nel suo letto turchese ,ammirando il cielo stellato e gli astri cadenti e poi, pian piano, si addormentò sognando la storia fiabesca della Colomba Bianca.

Verso la mezzanotte in punto, il sultano riuscì con i suoi poteri ad entrare nella reggia e, direttosi nella stanza della principessa, era intenzionato a rapirla per poi sposarla nel suo regno.

Finalmente egli riuscì ad entrare nella camera di Lilika, oltre lo spazio e il tempo rimanendone, per un attimo, impressionato favorevolmente dalla sua “dimensionalità”.

Poi, ad un tratto, si avvicinò al letto della principessa che stava sognando, per rapirla; ma ecco che la Colomba Bianca si materializzò davanti a lui, impedendogli di avanzare verso il letto della fanciulla.

Il sultano, indispettito, materializzò a sua volta un vento fortissimo per spostare la colomba; ma questa era li e non si mosse di un solo millimetro, facendo continuare al contempo il bellissimo e fiabesco sogno alla principessa Lilika.

Poi ancora egli, non dandosi per vinto, materializzò lampi sulla colomba. Ma anche questa volta essa non si mosse da dove era.

Il sultano ancora materializzò una tempesta di acqua, ma la colomba non si mosse e continuava a proteggere i sonni tranquilli di lei .

L'arabo in un gesto insano, si buttò egli stesso sulla principessa per rapirla, ma a questo punto la colomba lo proiettò nella sua terra, da dove egli non si poteva più muovere, fino a quando la principessa non avesse trovato marito e si fosse sposata.

Al pomeriggio del giorno successivo Lilika riceveva, nel giardino dei sogni proibiti, un Gran Duca. Questi come gli altri ebbe parole bellissime per la giovane fanciulla e, al solito, le fece dono di un meraviglioso rubino di grande valore.

Neanche a dirlo passava di lì come segno del destino Agit, la principessa, fatalmente attratta dalle sue fiabe, gli chiese anche questa volta:

  • -Mio buon indiano che favola porti quest'altra volta?-

- Il Fanciullino Creativo!- Rispose lui con gioia.

Anche questa volta come per le precedenti volte, il Gran Duca si arrabbiò moltissimo che la principessa, mostrava più interesse per una favola, anziché per la sua pietra preziosa di gran valore e disse lei:

  • -Stanotte fanciulla nobile io ti rapirò e ti sposerò nel mio regno!!-

-Inutile che ci provi Gran Duca, già in precedenza altri pretendenti lo hanno fatto, senza nessun risultato perché io sono protetta dalle mie fiabe!- Rispose lei fieramente e orgogliosa di avere scelto anche questa volta una fiaba da comprare.>

Lilika si ritirò nel suo appartamento, adagiò come al solito la sua favola nella colonnina di cristallo insieme a tutte le altre, si fece una doccia rilassante e dopo si distese nel suo letto, color turchese, da dove poteva ammirare la volta celeste.

La luna era di un intenso colore rosso quella sera e, anche questa volta, la principessa espresse un desiderio.

Poi, pian pianino, fu rapita dal sonno e come per incanto incominciò a sognare la fiaba che aveva comprato dall'indiano Agit; la storia era quella di un fanciullino che creava delle opere d'arte, per poi venderle ai nobili e ai ricchi per ottenerne qualcosa di valore in cambio.

Verso la mezzanotte, però, evadendo la sorveglianza il Gran duca riuscì, effettivamente, a introdursi nella sua camera per rapirla.

E mentre lei stava sognando di gran gusto, quatto quatto, egli si avvicinò al letto della principessa per svegliarla. A questo punto si materializzò lo stesso “Fanciullo Creativo” che disse:

  • Gran Duca se per stasera lasci dormire la principessa, io ti darò un mio quadro in cui lei è così reale, in esso, che il medesimo acquista un valore astronomico; in più ti darò una scultura rassomigliante la principessa che vale una fortuna, ma devi lasciar dormire Lilika nel suo sogno in questo momento.-

Il Gran Duca era anche un uomo d'affari pratico, sapeva che si sarebbe arricchito con un quadro e una scultura, rassomiglianti la principessa e quindi, accettò la richiesta che gli aveva fatto il “Fanciullino Creativo”.

La notte era ancora giovane, il nobile uomo era andato via e il fanciullino.. Puff!! Era ritornato nel mondo dei sogni della nostra principessa.

Quale altro pretendente avrebbe incontrato Lilika l'indomani, quale altra fiaba le avrebbe portato l'indiano Agit?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** La Donna dei Sogni il continuo. ***


 

 

 

La Donna dei Sogni il continuo.:

 

La principessa Lilika si era alzata dal suo letto e quella era una giornata favolosa, con gli uccellini che cinguettavano felici delle soavi melodie, i tiepidi raggi del sole di primavera riscaldavano il cuore suo e di tutti i regnanti, compreso il buon popolo.

La nostra principessa fatta colazione, a base di marmellate esotiche caffè al ginseng, frutta di ogni tipo, si mise il costume e andò a fare un bagno nella spiaggia tropicale a lei vicina, cavalcando il suo destriero Fuentes.

Il bagno fu particolarmente bello, l'acqua del mare era cristallina e di temperatura calda, la barriera corallina era di mille colori e vi erano pesci tropicali multiformi.

Quando Lilika fini di fare il bagno, si ritirò nella spiaggia e si sdraiò per abbronzarsi; ad un tratto le si avvicinò un principe di nome Augustus che la salutò:

  • -Salve mia principessa!!- Fece lui con tono cordiale

-Salve principe Augustus!- Rispose lei altrettanto gentilmente.

-Posso sedermi vicino a te??- Chiese il Principe garbatamente.

-Ma certo che puoi!- Rispose ancora lei

Lui si sdraiò accanto alla principessa e, come da copione, decantò la sua meravigliosa bellezza, paragonandola a una stella del cielo anzi di più a una costellazione.

Il principe era davvero gentile, con Lilika, le promise il suo regno e le sue terre se solo lei avesse acconsentito a sposarlo.

Ma, neanche a farlo apposta, passò di li il giovane indiano Agit.

  • Che favola porti Agit oggi??- chiese lei sempre candidamente.

-Lo Scrigno dei Segreti!! - Rispose Agit

-Bene la comprò!!-

-Questa volta te la voglio donare io !!- disse felice Agit.

-Ma come io ti offro Castelli, terre e ricchezze e tu preferisci a tutto ciò una stupida fiaba.Ma come, mia principessa Lilika??- Chiese sbigottito il principe Augustus

- Non averne a male mio principe! Le fiabe del giovane Agit sono preziose per me e io le sogno di notte.- Rispose lei dolcemente ma fermamente.

- La mia realtà è più bella di un sogno, mia principessa, fai male a preferirmi a una vile fiaba!!- Farfugliò lui acido

- Non sono daccordo con te principe, le mie fiabe per me hanno un gran valore!! E poi io sono già ricca!!- rispose Lilika in buona letizia.

Così la nostra principessa si congedò con la sua fiaba e, sopra il suo cavallo Fuentes, si ritirò nel suo favoloso castello.

Quindi entrò nella sua stanza da sogno , adagiò la favola nella sua vetrinetta di cristallo e si fece una doccia ristoratrice nella sua vasca di oro massiccio.

Quindi si mise sul suo letto turchese, perdendosi con lo sguardo nel meraviglioso spettacolo del cielo stellato.

Pian pianino, verso l'imbrunire, si addormentò e verso sera sognò la sua fiaba Lo Scrigno dei Segreti.

 

 

 

Un triste giorno, però, la principessa Lilika venne chiamata dal re e dalla regina, i suoi genitori, per discutere insieme il da farsi:

  • -Cara figliola hai incontrato re e principi gran duchi e sultani , possibile che nessuno di loro ti sia piaciuto?- Fece il re imbarazzato.-

- Caro padre erano tutti pretendenti nobilissimi e molto ricchi ma, di fronte a una delle mie fiabe, mi viene un'attrazione irresistibile e trascuro ciascuno di loro.- Disse Lilika a cui non faceva certo difetto l'essere genuina.

- Ma cara figliola se rimarrai così ostinata, i migliori partiti se ne andranno via e rimarranno solo ignoranti e zoticoni.- Fece la madre disperata.

- No!! Sono sicura che il mio principe azzurro e qui vicino a me lo sento!!- disse Lilika speranzosa.

-Cerca di essere più umile di cuore figliola nostra o non troverai la persona che ti farà felice.- Dissero i loro genitori i reali.

La nostra principessa, messa in allarme e pensierosa, andò nelle scuderie prese il suo destriero Fuentes e cominciò una lunga cavalcata tra le rive del mare caraibico.

  • -Corri veloce mio cavallo e fammi passare ogni ansietà!!- Disse Lilika assai pensierosa.

Il cavallo correva veloce e a briglie sciolte, in una corsa sfrenata.

Alla fine i due arrivarono in un boschetto, Lilika si era sfogata e sembrava più serena ma bisbigliava le seguenti parole:

  • -Povera me forse rimarrò sola per sempre!!-

-Non sia mai detto ciò!!- Fece una voce a lei vicina.

-Chi siete voi che osate spiare la principessa Lilika??-

-Sono il Cavaliere Nero!!- Parlò il nobile fieramente.

-Lei si volto e vide un uomo molto alto formidabilmente robusto.

  • -Sono qui per conquistarvi mia principessa!!-

  • -E in che modo intendete farlo??- chiese lei addolcendosi.

-Ecco vi ho portato una fiaba io medesimo questa volta.-

- Voi una fiaba? Siete cosi imponente che quasi non ci si crede che vi piacciono le fiabe!!- Disse Lilika insospettita, ma grata.

-Eppure è così! La fiaba si intitola “Lo Specchio dei Sogni” e voi vi comparite nel capitolo “La Donna dei Sogni”.-

-Io come protagonista di una fiaba?? E' davvero stupefacente, vi ringrazio davvero della vostra offerta, cosa vi devo per questo??-

-Io vi darò la fiaba ma dovrete diventare mia sposa!!-

-Ma noi ancora non ci conosciamo??-

-E già tutto scritto nella fiaba!! Voi la sognerete e ci incontreremo in sogno e ci sposeremo.-Disse lui sapendo di mentire.

-Davvero singolare!!- rispose Lilika per nulla convinta di tutto ciò e con fare fulmineo prese dalle mani del Cavaliere Nero la fiaba e, in modo altrettanto lesto, sali sul suo cavallo e partì al galoppo.

- Maldestra io vi sposerò lo stesso!! E sarete non la mia regina ma la mia schiava!!- fece stizzito il cavaliere continuando a provocarla ingiustamente.

 

Quella medesima notte Lilika conobbe in sogno il suo vero amore, il Cavaliere Bianco di nome Tom, protagonista con il terribile Cavaliere Nero della fiaba Lo Specchio dei Sogni; la gentilezza di lui , il suo animo buono, la sua fermezza e la sua generosità insieme al suo aspetto fisico facevano di Tom l'uomo dei sogni di Lilika, lei se ne innamorò perdutamente e, con tutte le sue forze, voleva incontrarlo nella realtà, per poterlo sposare un giorno nella più memorabile cerimonia mai vista.

Nel frattempo i suoi genitori erano disperati e, sebbene, la facessero incontrare con la migliore nobiltà di quel mondo poliedrico, lei rifiutava puntualmente ogni pretendente per quanto ricco e dal bel portamento.

Fino a quando un giorno, dopo essere stata tanto tempo chiusa nella sua stanza a pensare e ripensare a Tom, Lilika fece un bagno nelle acque esotiche e multicolore delle sue terre. Quando, improvvisamente, si tuffò in acqua il Cavaliere Bianco proprio lui nobilissimo di animo e di cuore. Egli, solo vedendola per la prima volta, folgorato all'istante da lei, disse:

  • -Soave stella di tutti i tempi, tu che fai girare la testa a tutti i tuoi corteggiatori, tu che sei la musa ispiratrice di poeti pittori e scultori, tu che fai muovere le stelle e le galassie, sei il più bel fiore della terra, emani i più bei profumi d'oriente, sei una perla di ragazza, la tua bellezza è pari al sole, al mare , alla stessa terra che abitiamo. Concedimi la tua mano e io sarò l'uomo più felice del mondo e dell'universo, Lilika, mia principessa.- Disse lui mosso da reale e genuino interesse e amore per lei.

  • Non credo più ai miei occhi!! Sei proprio tu, Tom ,il Cavaliere Bianco!!- Fece lei incredula e quasi commossa fino alle lacrime.

  • -Il mio cuore appartiene a te Cavaliere Tom! Tu fierissimo uomo , generoso e unico che io voglio sposare al più presto perché ti amo di un amore infinito.-

I due si abbracciarono tenerissimamente e si giurarono amore eterno. In breve tempo anche lo Specchio ricomparve facendo svanire, una volta e per sempre, il malvagio incantesimo del Cavaliere Nero e della Bacchetta Magica i quali, nonostante erano stati la sua principale fonte di sventure e incubi, avevano ora trovato a Tom, per ironia della sorte, la più adorabile donna capace di esaudire tutti i sogni del nostro Cavaliere che si era, nel frattempo,ricongiunto anche con suo figlio il principe Millo. Lo Specchio dei Sogni organizzò tempo dopo, la cerimonia più bella nella storia dei tempi e di tutto l'universo conosciuto e non,il testimone delle loro nozze fu lo stesso indiano Agit,quindi tutto il regno, la Grande Folla e l'umanità intera vissero sogni felici per tutta la vita.

 

 

 

 

 

 

Dedica personale a Chiara e a Greta che tanto gentilmente hanno lasciato commenti e pensieri meravigliosi. Fatti e persone sono veri, anche se con nomi diversi e interpretati in chiave fiabesca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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