Baby, I'm your biggest fan.

di Annavi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno. ***
Capitolo 2: *** Due. ***
Capitolo 3: *** Tre. ***
Capitolo 4: *** Quattro. ***
Capitolo 5: *** Cinque. ***
Capitolo 6: *** Sei. ***
Capitolo 7: *** Sette. ***



Capitolo 1
*** Uno. ***


- No. -
Questa parola mi è arrivata così tante volte che ormai, se torno indietro nel tempo, riesco a percepire solo quella.
Mi chiedo spesso chi l'abbia inventata, ma anche svolgendo ricerche, non ho trovato il colpevole.
La parola 'no' è l'opposto di 'sì'. Oppure è l'incontrario?
- Tesoro, però non sono sicura. Chiediamo a Isabella. - mia madre si rivolge a mia sorella e con un sorriso le chiede:
- Cosa ne pensi, dovremmo dirle di sì? Dopotutto è molto che ci pensa. -
Ecco una cosa che non mi piace di mia madre.
Per lei non c'è mai il bianco o il nero, il sì o il no.
A volte è un vantaggio, ma più spesso accade che mi porti dei danni.
Isabella alza lo sguardo dal piatto e posa la forchetta elegantemente.
Il suo parere conta molto nelle mura di casa.
Abbiamo sette anni di differenza e lei è sempre stata la pecora 'bianca' della famiglia.
Vuole diventare una scrittrice, è silenziosa e riservata, voti perfetti, sempre uscita da tutte le scuole con il massimo, autocritica in modo spaventoso, grande senso di responsabilità e un tocco di severità, il che non è mai male, secondo i genitori.

- A mio parere, Virginia non è abbastanza grande per poter capire cosa vuole e cosa vorrà. E' una scelta molto importante che potrebbe catapultarla in un mondo completamente differente in cui bisogna essere dotati di grande freddezza, di cui non sono sicura mia sorella sia in possesso. Non vedo però alcun motivo per non darle il permesso fra qualche anno. A quel punto il suo parere potrebbe essere cambiato, ma se rimarrà immutato, il mio voto sarà sicuramente positivo. -
Mio padre annuisce convinto e a mia madre si illuminano gli occhi per la grande saggezza della sua maggiore.
- Siamo assolutamente d'accordo con te. - parla mia madre per entrambi i genitori, come al solito.
- Ma non ci sarà più tempo, fra qualche anno! - sbotto io, intervenendo arrabbiata. - Ho bisogno di fare quel casting [1] adesso, se aspetterò ancora non mi prenderanno più per nulla, perchè sarò troppo grande! - cerco inutilmente di convincere i miei parenti.
Mia madre alza gli occhi al cielo. 
- Amore, io non voglio che tu reciti in quelle serie televisive che vengono prodotte dalla Disney. E' una fabbrica di ministar quindicenni senza la consapevolezza di che mondo sia! Una volta entrata non esci più. Ti circondi di approfittatori, sei sempre in competizione e sotto gli occhi di tutti. - conclude sicura, riprendendo la forchetta in mano e infilandola in un pezzetto di carne, per poi portarselo alla bocca.
- E se fosse proprio questo ciò che voglio?! - chiedo io, esasperata.
- La discussione è finita. - dichiara mio padre, con voce decisa.
Mi alzo da tavola e mi rifugio in camera mia, appoggiandomi alla porta con la schiena, dopo averla sbattuta bruscamente.
Ed eccomi.
Mi chiamo Virginia Camden, padre regista di pubblicità e madre architetto di interni: sorella futura scrittrice o comunque nell'ambito dell'editoria.
Io, invece?
A cinque anni dissi:
- Da grande farò l'attrice. -
Passati dieci anni sono ancora qui, pensiero immutato.
L'unico problema è che, anche avendo un padre nel campo: i miei genitori sono qui per impedirmelo.



[1] Casting: attività di prima selezione degli attori per la formazione di un cast televisivo, teatrale o cinematografico.

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Capitolo 2
*** Due. ***


Non è che io vada pazza per Hannah Montana, Selena Gomez, Justin Bieber e compagnia bella, chiariamoci.
Svolgono correttamente il loro lavoro, sono da ammirare per aver raggiunto i loro obbiettivi e non vedo motivo per odiarli.
Semplicemente non seguo Disney Channel, ma non vuol dire che io abbia qualcosa in contrario.
Tuttavia, la Disney è il ponte di lancio, non c'è altra scelta.
Non la si può evitare, se si vuole diventare famosi e avere una carriera.
Il problema è che non prendono mica ventenni per lavorare.
Prendono i quindicenni, massimo due o tre anni in più.
Poi basta, sarà troppo tardi, non riuscirai più a trovare lavoro come attore.
Mio padre ha molti contatti con la Disney, tra cui la ragazza che organizza le audizioni e che potrebbe darmi una mano.
Ma come al solito, lui non ne ha voluto sapere e mia madre lo stesso.
Driiin. Driiin. Driiin.
E' il mio cellulare quello che squilla e sullo schermo compare il nome 'Anita'.
Non so se ho voglia di rispondere, ma lo faccio comunque.
- Domani stiamo tutto il giorno insieme, chiaro? - è la prima frase che mi arriva dall'altra parte del ricevitore.
Sorrido.
Oltre la mia famiglia, lei è l'unica a sapere del mio sogno e, probabilmente, ha già capito che i miei genitori - anche questa volta - mi hanno negato di fare l'audizione.
- Sì, Anita, vengo da te alle undici, okay? - chiedo, cercando di mostrarmi allegra.
- Certo.- silenzio. - Virgi, ti hanno detto di no, vero? - conclude.
- Sì. -
- Ti aspetto per le undici. - risponde soltanto.
Chiudo la telefonata e mi infilo il pigiama.
Domani è Domenica, ma devo lo stesso mettermi a dormire.
Anche perchè è l'unica cosa che riesco a fare, in questo momento.

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Capitolo 3
*** Tre. ***


''Amore, tuo padre ieri è rimasto abbastanza deluso dalla tua reazione,
ma io l'ho convinto e ha capito che in parte è anche colpa nostra.
Per farci perdonare ti abbiamo organizzato una mega sorpresa!
Appena ti svegli e leggi questo biglietto chiamami.
La tua mamma.''


Rileggo più volte il biglietto e successivamente mi alzo dal letto.
E' stata una notte amorfa, una di quelle notti senza sogni e senza incubi.
Compongo il numero di mia madre sul cellulare e sbadiglio.
Se credono di comprarmi con un regalo si sbagliano di grosso.
- Ciao Virginia, ti sei svegliata? - mi chiede la voce squillante della mia matrice.
- Sì e ho letto il tuo biglietto. Qual è la sorpresa? - 
- Non posso ancora dirtelo, ma lo saprai Mercoledì. -
Dalla sua voce trapela un lieve entusiasmo misto a eccitazione.
- Ora però devo andare tesoro, ti chiamo dopo. Oggi vai da Anita? -
- Sì, fra un'ora. Se mi cerchi, cercami sul suo cellulare. -
- Okay, ciao! -
Mi vesto in fretta e arrivo puntuale a casa di Anita.
Le racconto in fretta la vicenda e lei sembra pensierosa.
- Non riesco proprio a immaginare cosa possa essere. - commenta poi, sedendosi sul suo letto e mantenendo un espressione corrucciata.
Sorrido e mi metto accanto a lei.
- Novità? - chiedo cambiando argomento.
Lei balza in piedi e quasi mi urla addosso.
- Oddio, non te l'ho detto?! -
- Evidentemente no, ma stai calma! - esclamo ridendo.
- I Jonas Brothers vengono in Italia! -
- Emozionante. - commento ironica.
Lei mi lancia un'occhiataccia. Anita adora i Jonas Brothers e la loro più grande fan. Io li trovo 'okay', come il resto della Disney.
- E indovina chi Martedì viene con me al loro concerto? - conclude poi, sempre più emozionata.
- Io? - chiedo ridendo.
Per tutta risposta mi salta addosso emozionata e passiamo il resto della giornata così.
Lei mi fa ascoltare qualche canzone della Band, per poter cantare con lei al concerto e io concludo dicendo che il più carino dei tre è sicuramente Kevin.
- Peccato sia sposato! - dico, fingendomi troppo rattristata.
- Sì, ma è tanto tenero no? - mi colpisce leggermente al braccio per farmi smettere di prenderla in giro.
- Mmh, direi di sì: è il migliore. -
- WEEEELLA, andiamoci piano con le parole. - afferma Anita. - Non c'è un migliore, sono stratosferici tutti e tre! -
Scoppio a ridere e continuiamo a parlare di tutto e niente finchè non arriva il momento per me di andare a casa.
Sono fortunata ad avere Anita.

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Capitolo 4
*** Quattro. ***


Tra la scuola e gli amici, i giorni passano e la sera del concerto arriva in fretta.
Anita mi ha riempita di foto e canzoni dei Jonas Brothers e non vedo l'ora di togliermeli di torno.
Devo decidere come vestirmi e siccome fa caldo, opto per dei pantaloncini blu corti ed una maglietta larga bianca con su scritto 'No boyfriends, no problems.'
Nulla di troppo appariscente, ma so già che la mia amica farà di tutto per farsi notare.
Il concerto è alle nove, ma io e lei ci troviamo là già per le otto, in modo da poter ritirare i biglietti prenotati e posizionarci bene.
Una volta arrivata, i miei dubbi vengono confermati.
Anita è vestita in modo eccessivo, ma è comunque bellissima.
I posti sono perfetti e appena arrivano sul palco i tre fratelli, devo ammettere che li trovo tutti molto carini.
Eravamo vicinissime a loro e mentre cantavano la prima canzone, e notai chiaramente che Joe lanciava sguardi furtivi a Anita e lei ricambiava.
- Mica stai flirtando con Joe Jonas, vero? - urlo per farmi sentire.
Lei in tutta risposta scoppia a ridere, facendomi l'occhiolino.
Alla fine del concerto, Joe lancia una rosa ad Anita e i tre fratelli scompaiono, insieme agli istanti di amore tra il mezzano e la mia amica.
Torniamo a casa con il sorriso sulle labbra, questa avventura le ha lasciato un dolce ricordo e a volte è bello vivere un po' nell'illusione.
Vado subito a dormire, non vedo l'ora di scoprire la sorpresa del giorno dopo.

Salto temporale.

Gli occhi mi si schiudono lievemente e un raggio di sole mi illumina il viso.
In fondo alla mia stanza noto la mia valigia fatta e inarco un sopracciglio.
Mi alzo in fretta: oggi saprò qual è la sorpresa!
- Ciao pulce. - mi dice mia sorella che si trova in cucina a fare colazione.
Mia madre entra nella stanza e si siede con lei, così le imito e mi verso dei cereali nella tazza.
- Volete dirmi qual è la sorpresa o no? - chiedo io senza nascondere l'agitazione.
Loro ridono.
- Hai notato la valigia in camera tua, no? - mia sorella dice.
Annuisco convinta, ma continuo a non capire.
- Beh, tuo padre ha lavorato per organizzare la regia del concerto dei Jonas Brothers e loro si sono offerti di ospitarti a Los Angeles nella loro casa! - esclama mia madre che non riesce più a trattenersi.
Un momento: cosa?!
Cioè, non mi fa nè caldo nè freddo!
Non potevano regalarmi un cellulare nuovo piuttosto?
Mi dispiace dare una delusione del genere a mia madre, quindi mi fingo contenta e corro a farmi una doccia.
Partirò oggi nel loro Jet privato.
Ma più sfortunata di così non si poteva!


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Capitolo 5
*** Cinque. ***


La prima cosa fu chiamare Anita che - letteralmente - impazzì al telefono.
- Oddio, non sai quanto sono gelosa! Mi raccomando non fregarmi Joe! -
Un'ora dopo sono pronta.
Mi vesto semplicemente e comincio a odiare i Jonas Brothers.
Perchè avevano proposto una cosa del genere?
Rabbia.
Mio padre mi accompagna all'aereoporto dove devo trovarmi con le 'star'.
Arrivo puntuale e loro sono già là che mi aspettano.
- Ciao. - mi dicono.
Sono fortunata a sapere bene l'inglese, perchè i miei cugini sono inglesi.
- Io sono Kevin. - mi porge la mano quello che deve essere il più grande e non chè il più tenero, come definito da me.
Stranamente non riesco più a definirlo tale.
- Io invece Joe. - sorrisetto ammiccante: ma questo ci prova con tutte?!
- E io Nick, piacere. - il più piccolo si presenta, ma non sembra spavaldo come il precedente, anzi.
Lancio un'occhiata veloce alle tre mani davanti a me.
- Il mio nome è Virginia e non ho chiesto io di essere qua. - commento.
I tre fratelli tolgono le mani e si guardano incerti.
- Ne parleremo sul Jet, ora dobbiamo andare! - mi avverte Kevin.
Così ci incamminiamo verso la loro casa e la mia distruzione.

In aereo.

La ragazza che dobbiamo ospitare in casa nostra si è dimostrata leggermente ostile nei nostri confronti.
Ha la mia stessa età e devo ammettere che è molto carina.
Non sembra aver molta voglia di parlare perciò durante il tragitto verso il Jet non le rivolgiamo parola.
Una volta imbarcati però, io, Joe e Kevin ci mettiamo a parlare di tutto e niente, a poca distanza da lei.
- Allora, chi vuole fare un gioco? - chiede Joe, rivolgendosi più a Virginia che a noi.
Vuole coinvolgerla e scommetto che un po' gli piace, dopotutto lui ci prova con tutte.
Virginia lo guarda inarcando il sopracciglio.
E' evidente che vuole prima sapere di che gioco si tratta.
- Obbligo o verità. L'hai mai fatto? - chiede Kevin.
- Sì. - risponde lei.
Così ci mettiamo, io e Joe su due posti e di fronte a noi, Kevin e Virginia.
- Chi comincia? - chiedo io.
Joe si offre per primo.
- Virginia. Obbligo o verità? -
- Verità. -
- Perchè non ti stiamo simpatici? - 
Io arrossisco: ma che razza di domande fa Joe?!
- Oddio, ma cosa dici, Joe?! Io vi amo, insomma siete i Jonas Brothers, siete così carini e il fatto che indossiate i purity ring vi rende ancora più sexy! - esclama lei, ironicamente.
- Verità, Virginia. -
Lei alza gli occhi al cielo:
- Perchè io non volevo venire con voi, ma continuare a vivere normalmente la mia vita, ma avete rovinato tutto. -
Conclude con un sorrisino ironico.
- Kevin. - si rivolge Virginia, senza aspettare risposta.
- Verità. - risponde lui.
- Sei mai andato oltre il bacio? - 
Io e Kevin avvampiamo, mentre Joe scoppia a ridere, contento.
Sembra che questo gioco gli piaccia molto, quasi quanto gli piace Virginia.
- N N No. Cos s a d d i ci?! - balbetta Kevin.
Lei alza le spalle.
- Per sapere. -
-Joe. - chiama Kevin, evidentemente per vendicarsi.
- Verità. - risponde tranquillo.
- Sei mai andato oltre il bacio? - chiede Kevin malizioso.
- No. Quasi. Quindi no. - io e Kevin spalanchiamo gli occhi.
Perchè non ce l'aveva detto?!
- Virginia. -
- Obbligo. - 
- Bacia Nick. - risponde tranquillamente Joe.
CHE COSAAA?!
In un attimo sento le sue labbra sulle mie e automaticamente porto le braccia sui suoi fianchi.
Le sue mani si aggrappano ai miei riccioli e mi lascio trasportare da intrecci e passione.
Non mi staccherei più, anche se la mente mi dice di farlo.
Dov'è finito il Nick dolce e gentile?
Adesso sento solo passione e voglia di farla mia.
Farla mia per sempre.
Ma con la stessa velocità con cui tutto è iniziato, lei si allontana.
- Contento? - chiede a Joe.
Joe le sorride malizioso e io rimango in silenzio, rosso come un peperone.
Sarà un lungo viaggio.

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Capitolo 6
*** Sei. ***


Il resto del viaggio passa più velocemente.
Virginia ha la musica nelle orecchie e ogni tanto si scambia occhiatine con Joe, ma per il resto non dice nulla.
Ad un tratto non ce la faccio più.
- Joe, mi accompagni in bagno? -
- Non ci puoi andare da solo? - mi risponde Joe, dopo aver lanciato un'ultima occhiatina a Virginia.
- Accompagnami e zitto. - brusco.
Brusco io? Ma dove era finito il Nick introverso e riservato di prima?
Può un bacio, cambiarmi completamente?
Trascino mio fratello in bagno e una volta al sicuro da orecchie indiscrete sbotto.
- Cosa ti è venuto in mente?! Mi riferisco al bacio ovviamente! -
Joe scoppia a ridere e mi lancia una pacca leggere sulla spalla.
- Prendilo come regalo di compleanno, okay? -
- Non è divertente. - rispondo serio.
- Ohhh, che noia! Pensavo ti facesse piacere e volevo vedere se ne aveva il coraggio, tutto qua! - si ferma un attimo. - Comunque se non la vuoi, me la prendo io. -
Alzo gli occhi al cielo e usciamo dal bagno, tornando ai nostri posti.


E' tutto il viaggio che Joe continua a guardarmi, ma non mi dispiace troppo.
E' molto carino e se bacia bene come Nicholas, ci potrei anche stare.
Ho deciso di fregarmene di tutto e comportarmi come mi pare e piace, tanto non ho nulla da perdere.
Ho già inquadrato bene le tre personalità.
Finalmente atterriamo e mi alzo per prima.
Un sacco di ragazzine urlanti ci accolgono e chiedono autografi a squarciagola.
I tre fratelli ne rilasciano qualcuno e noto che molti giornalisti stanno scattando delle foto anche a me.
Mi infastidisce come cosa, quindi mi infilo direttamente nella Limousine che è venuta a prenderci.
Arriviamo a destinazione e non so se chiamare quel posto la loro 'casa'.
Perchè di fatto è molto più grande e bella di una casa.
E intravedo una piscina nel retro.
BipBip. Mi è arrivato un messaggio da Anita.

'' Come sono?!
Oddio, che emozione!
Chiamami appena puoi che devi raccontarmi tutto!
La tua migliore amica, anche quando sarai famosa, Anita.''

 

Le rispondo in qualche riga e aggiungo che mi manca molto: verissimo.
- Serve una mano? - mi chiede Kevin, indicando la mia valigia.
- Ce la faccio da sola, grazie. - rispondo e porto all'interno il tutto.
- La mia camera? - chiedo a Joe.
Lui me ne indica una al piano di sopra e io una volta all'interno, noto che è piena di oggetti maschili.
- Joe, ma questa è la tua camera! - sbotto irritata.
Lui si mette a ridere e mi porta nella VERA camera degli ospiti.
Disfo la valigia e ad un certo punto entra Nick nella stanza.
- Noi andiamo a fare un bagno in piscina, tu vieni? - 
Sembra abbastanza imbarazzato: il bacio di prima deve averlo scioccato.
Annuisco e lui mi lascia sola per cambiarmi.
Scelgo un bikini molto carino e li raggiungo.
Oddio, credo di aver appena visto la cosa più bella del mondo.

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Capitolo 7
*** Sette. ***


Se solo riuscissi ad ignorare gli sguardi che Joe lancia a Virginia, tutto sarebbe più semplice.
E' che proprio non ci riesco.
I suoi occhi che scivolano lentamente sul corpo di lei, sulle sue gambe, sul suo seno.
Lei sembra non accorgersene, ma come fa?!
Anche Kevin da segno di essere infastidito dal comportamento di lui, ma quando Joe ha in mente qualcosa, nessuno lo può fermare.
- Io mi butto. - esclama ad un certo punto lei, alzandosi dalla sdraio su cui è stata tutto il tempo.
Quando vedo Joe abbassare gli occhiali per farli scivolare sulla punta del naso, capisco immediatamente le sue intenzioni.
Le sta guardando il 'lato B'.
Okay, questo è troppo!
L'ha appena conosciuta e lei non sembra aver molta simpatia per nessuno di noi.
Non è il caso di ostentare un così intenso interesse!
Così tiro una gomitata nello stomaco a mio fratello che mi incenerisce con lo sguardo, ma almeno si distrae per un attimo.
Si avvicina a me e mi sussurra nell'orecchio:
- Solo perchè io ho gli ormoni e tu no, non vuol dire che non possa guardare nemmeno io. -
Mi sento avvampare.
Ma cosa diavolo ne sa?!
Okay, sono leggermente in ritardo secondo la 'tabella di marcia' di sviluppo, ma i dottori dicono che è colpa dei medicinali che prendo per il diabete.
E poi io SONO sviluppato.
Non mi 'eccito' facilmente, tutto qua.
E comunque non importa.
Vedo Joe sghignazzare al mio fianco, contento di aver colpito nel punto più debole.
Mi sdraio e chiudo gli occhi, o gli tirerò un pugno.
Splash.
Virginia si è buttata.
- L'acqua è perfetta! - esclama.
Il malumore deve esserle leggermente passato, perchè appena socchiudo gli occhi, noto che sorride.
Joe non perde l'occasione e si tuffa insieme a lei.
Kevin mi lancia un'occhiata molto eloquente e in tre secondi anche lui è dentro.
Non avrebbe mai lasciato Joe da solo in una piscina con una ragazza in costume.
C'erano alti rischi!
- Dai, Jonas, buttati pure tu! O hai paura di farti male? -
Mi lancio in acqua col sorriso e cominciamo a schizzarci tra noi.
Subito mi pento però, di aver iniziato quel gioco.
Il primo gioco che si fa in piscina è quello di cercare di slacciare la parte superiore del costume delle ragazze.
Nello stesso secondo in cui viene in mente, anche a Joe si illuminano gli occhi.
Oh no.
- Viiiiirgiiiiniiiiaaaa. - esclama sorridendo malizioso.
Ti prego no.
- Che c'è? - chiede lei, girandosi leggermente e asciugandosi con le mani le palpebre.
In un attimo Joe le è addosso e sta già manovrando.
Kevin è bloccato e io non posso fare molto.
Però qualcosa va' storto nei piani del mio caro fratello.
Virginia Camden è molto veloce e riesce a scivolare dalle braccia di Joe e ad agire in fretta.
In pochissimo tempo, lei è fuori dall'acqua, con il costume di Joe in mano.
Quest'ultimo sembra non essersene nemmeno accorto, finchè non lo vede in mano alla diretta interessata e arrossisce di botto.
Io e Kevin ci capiamo al volo e dopo pochissimo siamo al fianco di lei, fuori dall'acqua.
- Se lo vuoi, vieni a prendertelo. -
Sorride Virginia.
- Ragazzi non scherzate, non posso uscire nudo! E se qualcuno mi vede? Se ci sono i paparazzi? Ma siamo mica matti?! - esclama lui, imbarazzatissimo.
In tutta risposta, lei appoggia i boxer di Joe sulla sdraio più lontana, prende un asciugamano e si infila in casa.
Joe fa gli occhi da cucciolo a me e a Kevin, ma io e lui non abbocchiamo.
- Ciao, ciao, Joe. - diciamo all'unisono, afferrando anche noi due asciugamani e dirigendoci dentro casa.
Ben ti sta', Joe Jonas.

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