Il cammino

di Robinki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L’inizio è la metà di tutto ***
Capitolo 2: *** Infelice è l'innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore ***
Capitolo 3: *** In tutte le lacrime indugia una speranza ***
Capitolo 4: *** Il bacio è un dolce trovarsi dopo essersi a lungo cercati. ***
Capitolo 5: *** Nel bel mezzo dell’inverno ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate. ***



Capitolo 1
*** L’inizio è la metà di tutto ***


Il cammino




L’inizio è la metà di tutto




Mi hai baciato”
“No, sei stato tu a baciare me”.






Le aveva promesso di portarla al parco quel pomeriggio e lei era tanto entusiasta che più volte aveva unito le manine in una morsa di felicità.

Ed ora eccola lì, nel recinto pieno di sabbia, nella quale bambini di ogni età si rotolavano gioiosamente.

La sua Lily era così carina e tenera che guardandola le sfuggì più volte un sorriso.

Harry, seduto al suo fianco, si sporgeva in avanti, pronto ad accorrere in soccorso alla figlia, ogni qual volta un bambino le si faceva un po’ più vicino; ogni volta lei alzava lo sguardo al cielo.

Lily stava facendo un bel castello di sabbia e la sua vocina si sentiva fin laggiù: cantava.

Non seppe da dove arrivò, ma pochi secondi dopo un bambino biondissimo si fiondò sulla costruzione, distruggendola.

Nei secondi che seguirono accaddero diverse cose contemporaneamente: Lily trattenne il fiato mentre due goccioloni si piazzavano agli angoli dei suoi occhi; il bambino si girò a fronteggiarla, la mascella sporgente e le mani sui fianchi; Harry provò ad alzarsi, fulmineo; Ginny gli posò una mano su una gamba per bloccarlo, mentre osservava la reazione della figlia.

Lily mise su un’espressione di sfida e si sollevò lentamente da terra, facendo leva su una manina impiastricciata e paffuta. Aveva le ginocchia infarinate per bene, ma a parte quel dettaglio buffo nulla nella sua figura faceva presagire che quel bambino l’avrebbe scampata. Gli occhi erano ridotti in due fessure furiose, i pugnetti erano stretti lungo i fianchi e Ginny scoppiò a ridere quando la sua unica figlia femmina sporse in fuori la mascella, imitando il suo avversario.

Il bambino biondo, stranamente, non parve impressionato da quella scena, anzi! Iniziò ad avanzare con fare minaccioso verso la bimbetta, ma lei non indietreggiò affatto. Erano l’uno di fronte all’altra e sembrava che da un momento all’altro gli adulti sarebbero dovuti intervenire, quando avvenne qualcosa che spiazzò completamente il piccolo e interessato pubblico: il ragazzino scattò fulmineo e stampò un bacio sulla guancia di Lily.

Ginny sentì Harry trattenere rumorosamente il fiato, mentre il bimbo correva via verso una donna che lo osservava serafica da una panchina poco distante.

A quel punto Harry si ribellò alla stretta della moglie, raggiunse una Lily in lacrime, la prese in braccio e si avviò di gran carica. Le urla disperate della bambina riempirono l’intero parco e mentre Ginny raggiungeva lei e il marito, si voltò ad osservare la coppia sulla panchina: Asteria Greengrass la stava fissando con un’espressione indecifrabile.

Forse anche lei non avrebbe dimenticato tanto presto quel sabato pomeriggio.


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Capitolo 2
*** Infelice è l'innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore ***


Infelice è l'innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore




“Si, e poi è rimasta lì impalata, con le braccine rigide e lo sguardo più truce che abbia mia visto! Era troppo buffa!” risatine divertite scaturirono tra i presenti a quelle parole: Harry Potter stava raccontando per l’ennesima volta quella dannata scenetta al parco.

Lily era livida e per la rabbia se la prese con il broccolo che stava mangiando, trucidandolo con la forchetta.

“Alla fine hanno iniziato a squadrarsi, con fare minaccioso, tanto che io e Ginny credevamo di dover intervenire!”

A questo punto una voce di donna s’intromise. “TU fremevi dalla voglia d’intervenire.” lo corresse la consorte.

“Si, ok,” arrossì lui. “ma come avrei dovuto reagire quando Scorpius Malfoy ha scoccato un bacio sulla guancia di mia figlia?”

A quelle parole tutta la tavola scoppiò in una fragorosa risata.

Solo una ragazzina dai capelli rosso fuoco sembrava imbronciata più che mai.

Quando la finiranno con questo stupido teatrino?” s’infervorò “Odio i pranzi domenicali!”.






“Vattene Malfoy!”

Stava attraversando a passo sostenuto il corridoio del settimo piano e non aveva intenzione di volgere lo sguardo alle sue spalle.

“Suvvia Potter, è solo un misero bacio! Cosa ti costa?”

Lui la seguiva qualche passo indietro. La solita andatura insopportabilmente baldanzosa. Ma chi diavolo credeva di essere a presentarsi così e a chiedere che lei lo baciasse? E perché mai poi avrebbe dovuto farlo? Si, ok, Malfoy era carino. Decisamente molto carino, ma lei non era mica una poco di buono che si nasconde nei più sordidi angoli del castello a sbaciucchiare odiosi palloni gonfiati! E poi era risaputo che lei e Malfoy si odiassero da tempo immemore. Precisamente da quando lui le aveva rovinato l'infanzia, un dì al parco.

“La reputazione. E ora, se non ti dispiace, vorrei passare.”

Le si era parato davanti, impedendole di superarlo, le mani piantate sui fianchi e un sorriso scaltro sulle labbra.

La squadrò da capo a piedi e non si mosse di un millimetro.

Lily sbuffò e sollevò lo sguardo verso il soffitto.

“Sentiamo Malfoy, perché dovrei farlo?” chiese, un'espressione scettica sul volto.

“Perché sei l'unica ragazza del castello che ancora non mi abbia mai baciato.”

Sbuffò ancora, guardandolo negli occhi.

“Ritenta.” rispose lei.

Ancora quel sorriso scaltro e malandrino.

“Perché sei l'unica ragazza del castello che non mi abbia mai baciato e l'unica che vorrei lo facesse.”

Stava per ribattere con sarcasmo, quando il senso delle sue parole la colpì. Provò a trattenere le emozioni che le scaturirono nel petto, ma alla fine non ci riuscì. Esplose in una risata fragorosa, che lasciò Malfoy completamente sbalordito.

“Tu... tu... Oddio è troppo divertente!” Riuscì a sillabare, mentre, piegata in due, reggeva lo stomaco con le mani.

Malfoy la osservò stralunato, una strana espressione sul volto: sembrava quasi che avesse ingiato qualcosa di viscido e amaro. Lei, una Sporca Traditrice del suo sangue, stava ridendo alla dichiarazione di Scorpius Hyperion Malfoy, Purosangue dalle virtù ampiamente decantate da buona parte della popolazione femminile del castello? Pensò con rammarico alla reazione di Samantha Glover ad una sua richiesta molto più rozzamente elaborata e disinteressata. Oppure a quella di Julia Miles. Anche quella di Fran Tyler non era stata male.

Lily nel mentre si era ripresa e ora lo fissava con scetticismo, lo sguardo divertito. Ravviò i lunghi capelli rossi con una mano, con l'altra fece pressione su un fianco di Malfoy, spostandolo di qualche centimetro.

“Ci vediamo, eh, Malfoy.” gli disse superandolo.

Scorpius rimase lì, in mezzo al corridoio. Ancora non riusciva a capacitarsi di aver appena subito il primo rifiuto da parte di una ragazza.

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Capitolo 3
*** In tutte le lacrime indugia una speranza ***


In tutte le lacrime indugia una speranza




Stava piangendo e questo la rendeva furiosa. Si era ripromessa che nessuno, nessuno, avrebbe mai dovuto vederla piangere. Come aveva potuto essere tanto stupida da credere che Scorpius Hyperion Malfoy potesse comportarsi da persona civile per una volta nella vita? Cosa poteva aspettarsi da Sua Magnificenza Disonestà fatta persona? Eppure non poteva evitare quelle lacrime continue che le imbrattavano il viso. Sembrava un rospo, ma non le importava. Le sue parole le tornarono in mente:


Ma chi? Io e quello sgorbio della Potter? Fossi matto! Me la tengo solo buona, sai com’è non vorrei che cercasse di avvelenarmi con qualche filtro d’amore scadente.”


Meschino, vigliacco. Non aveva avuto il coraggio nemmeno di ammettere che ieri sera era stato lui a cercare lei, che l’aveva raggiunta in biblioteca e che le aveva chiesto di preciso cosa provasse, perché pensava di provare qualcosa di molto simile. E pensare che si era sentita sollevare un metro da terra in quel momento e aveva passato tutta la sera ad immaginare come sarebbe stato il loro primo bacio, come una stupida ragazzina isterica. Almeno non avrebbe dovuto rimproverarsi di aver manifestato i sentimenti che si agitavano in lei dinanzi a Scorpius, ma non poté evitare che una sequenza d’immagini le invadesse la mente a quel pensiero: Lui le si avvicinava lentamente, guardandola negli occhi e il suo cuore prendeva a battere frenetico contro la cassa toracica; ad un passo dal suo naso, Scorpius le posava delicatamente una mano su una guancia e le accarezzava col pollice; lei sollevava lentamente le braccia per allacciarle al suo collo e lui, piegando leggermente il capo in una direzione, le sfiorava le labbra con le sue.

Una girandola di emozioni le esplose nella gola al pensiero delle labbra morbide e piene di Scorpius contro le sue.

Stupida, sei una stupida Lily! Scorpius Malfoy non ti vorrà né ora né mai. Toglitelo dalla testa.”

Stava giusto ripetendosi questo mantra, dondolando il corpo avanti e indietro, inginocchiata contro un muro qualsiasi in un corridoio deserto, che dei passi infransero il silenzio tombale. Immaginò che fosse lui, lui che la cercava per chiederle scusa e offrirle una motivazione valida a quello che aveva detto pochi minuti fa nella Sala Grande. Ci sperava talmente tanto che aveva paura ad alzare lo sguardo e scoprire che non era così.

I passi s’interruppero e due piedi comparvero dinanzi ai suoi occhi. Si fece forza ed alzò lo sguardo: era Hugo. La prese per mano e la portò via senza dire una parola.

Lily riprese a piangere ancora e ancora e ancora.











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Capitolo 4
*** Il bacio è un dolce trovarsi dopo essersi a lungo cercati. ***


Il bacio è un dolce trovarsi dopo essersi a lungo cercati.





Era il 31 luglio ed era una pessima giornata per Lilian Luna Potter. Quell’estate sarebbe dovuta andare a casa di Sarah e invece ieri sera le era arrivato una maledetta Strillettera da sua madre che le impediva di spostarsi anche solo di un metro da casa Potter! Quante storie per una T in Pozioni! Si appuntò mentalmente di affatturare Al prima possibile: perché non teneva mai la bocca chiusa?

Fatto sta che la ragazzina se ne stava imbronciata sul suo letto, il baule ai suoi piedi conteneva una serie di oggetti incastrati alla bell’e meglio e un groviglio di vestiti faceva mostra di sé in un angolo remoto.

“Lily muoviti o faremo tardi!” la rimproverò sua cugina Rose dalla porta, il bagaglio pronto e levitante alle sue spalle.

Lily la guardò con astio, non voleva tornare a casa! Cosa diavolo avrebbe fatto un’estate intera in città? Rose e Albus sarebbero partiti per un viaggio post-diploma e Hugo aveva in programma di fare visita agli zii in Francia.

Ci sarebbe andata molto volentieri anche lei.

Sbuffò e si alzò di malagrazia dal letto.

Agitò la bacchetta in maniera distratta e i suoi ultimi averi s’invischiarono nel baule, che si chiuse con uno schiocco sinistro.

Lo ignorò e si accinse a seguire sua cugina che l’attendeva poco lontano.

Un sorriso comprensivo si dipinse sulle labbra della primogenita di Ron Weasley e Hermione Granger. La sera precedente Lily le aveva offerto una valida spalla su cui riversare la malinconia nel dover abbandonare Hogwarts.

“Non essere triste, Lily. Sono sicura che zia Ginny l’ha detto solo per minacciarti! Vedrai, tornerò presto e staremo tutta l’estate assieme!”

La strinse in un abbraccio e le diede un bacio affettuoso sulla guancia.

Lily grugnì, ma suo malgrado si lasciò sfuggire un sorriso.

“Andiamo.” le disse la cugina, e sciogliendo l’abbraccio Lily poté notare che aveva gli occhi lucidi.





Lily e Albus stavano provando a sollevare i bauli sulla retina dello scompartimento, quando una voce alle spalle di Lily la fece venire meno nelle braccia.

“Ehi Potter!”

Il baule che stava trattenendo le rovinò addosso.

“Ahia! MALFOY! Mi hai fatto prendere un colpo! Cosa diavolo vuoi?”

Il ragazzo biondo, una mano sulla porta dello scompartimento per tenerla aperta, sorrise malevolo e disse:

“Io niente, ma la professoressa Salem ti cercava fuori la carrozza”

Detto questo si spostò di lato, facendola passare.

La ragazza si chiese vagamente cosa desiderasse ancora quella donna - le aveva già rovinato l’estate! - ma quando giunse dinanzi alla porta aperta della carrozza trovò la stazione deserta.

Fece per tornare indietro, pensando che Malfoy doveva aver perso qualche rotella - forse i M.A.G.O. dovevano avergli dato al cervello! - non si parlavano dallo oltre un anno e adesso se ne usciva con quegli scherzi idioti? Non fece in tempo a ruotare su sé stessa però che un paio di mani la trattennero rivolta verso la porta.

“Ma che diav…” provò a ribellarsi invano. Le mani si posarono sui suoi occhi e lei sentì la forma di un petto dietro la schiena. Sempre ad occhi coperti, quel qualcuno la fece voltare nella sua direzione.

Lily si chiese se qualcuno lassù ce l’avesse con lei quella mattina e si dipinse sul volto un’espressione scettica. Sentì uno sbuffo sommesso, vagamente familiare e le mani vennero sostituite da una benda.

Si pietrificò, aveva avuto come una folgorazione e il sospetto di sapere chi fosse la persona che aveva dinanzi la shockò troppo per permetterle di reagire.

Due labbra calde sfiorarono le sue e dentro il petto di Lily i polmoni parvero implodere, aveva bisogno di aria. I secondi scandivano i battiti del suo cuore. Lily non resistette e azzerò la distanza con un lieve bacio. La sua bocca prese a muoversi lentamente su quella del suo “interlocutore”, che iniziò ad assecondarla.

Pian piano si fecero più audaci, mentre il bacio si approfondiva. Una lingua calda s’intrufolò all’interno della sua bocca e la mente di Lily si annebbiò. Sollevò le braccia e cinse il collo del ragazzo con cui stava avendo quel piacevole scambio di opinioni e quando strinse i capelli fra le dita non ebbe più dubbi su chi fosse.

Raggiungere quella consapevolezza le provocò un blackout cerebrale. Si aggrappò con forza a quella speranza sopita, che rispose entusiasta e la sollevò tra le braccia, sbattendola contro il muro.

Le mani di Lily corsero alla benda e la sciolsero e finalmente poté fissare il suo sguardo verde in quello grigio che la osservava, per poi spostarsi sulle labbra gonfie ad un centimetro dalle sue.

Depose un ultimo delicato bacio su di esse e poggiò la fronte contro quella del ragazzo biondo che ancora la stringeva.

Mi hai baciato” ansimò lui, negli occhi un brillio divertito.

Lily si staccò di mezzo centimetro e gli restituì lo sguardo, nella testa le immagini di un pomeriggio al parco, durante il quale un ragazzino arrogante era entrato prepotentemente nella sua vita, distruggendole un castello di sabbia e baciandola subito dopo.

Scoppiò in una risata divertita e rispose:
“No, sei stato tu a baciare me”.

Intrecciò le mani a quelle del ragazzo e pensò che d’ora in poi i pranzi domenicali non sarebbero stati più tanto irritanti.


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Capitolo 5
*** Nel bel mezzo dell’inverno ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate. ***


Nel bel mezzo dell’inverno ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate.




La musica alle sue spalle l’assordava, si sentiva come un pipistrello senza udito: da un momento all’altro sarebbe potuta caracollare per terra, così si strinse con forza al braccio del suo accompagnatore.

Emozionata? Ma non scherziamo! Erano solo quelle dannate scarpe e quella musica baritonale! Aveva esplicitamente chiesto di farne a meno, ma ovviamente nessuno le aveva badato!

Sollevò lo sguardo dal pavimentò e incontrò i suoi occhi preferiti, di un grigio chiaro disarmante, che la fissavano con forza e amore. Questo la destabilizzò momentaneamente, ma un secondo dopo parve trarre forza da quel contatto. Sollevò il mento e guardò dritta davanti a sé, non esisteva nient’altro che il grigio e lei era diretta lì.

Finalmente lo raggiunse. Strinse brevemente la mano del ragazzo biondo che l’affiancava, prima di volgersi all’uomo che li fronteggiava. Ecco che tornava il tremolio alle gambe, ma ce l’avrebbe fatta, non sarebbe durata poi molto. Ogni tanto ruotava lo sguardo alla sua destra per scorgere la figura silenziosa di Scorpius e questo l’aiutava a concentrarsi sulle parole dell’uomo calvo che cianciava da troppo tempo, per i suoi gusti.

All’improvviso una frase catturò la sua attenzione

“Ora lo sposo può baciare la sposa!”

Le orecchie di Lily si ovattarono. Baciare? Chi? Cosa? Si voltò verso Scorpius e vide che sorrideva e allora anche il suo volto si distese in quell’espressione felice. Lui la cinse in vita e la coinvolse in un lungo bacio. A Lily sembrò di aver ingoiato un colibrì impazzito, mentre suo marito si esibiva in un avventato casquè. Improvvisamente le orecchie di Lily acquistarono nuovamente le loro facoltà e lei poté udire lo scroscio di applausi e le urla di gioia degli invitati.

Scorpius terminò il bacio e la guardò negli occhi. Poggiò la fronte alla sua e come aveva fatto anni fa le sussurrò:

Mi hai baciato”

Lily mise su un’espressione volutamente scettica e gli rispose:

No, sei stato tu a baciare me”.





SPAZIO AUTRICE


Allora care! Che ve ne pare? Il tema del contest è ovviamente “il bacio” e io dovevo inserire necessariamente la frase che trovate in grassetto! A me è piaciuto molto scrivere questa raccolta abbastanza eterogenea! Amo quei due! <3<3

Alla prossima ^_^

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