La regina spagnola

di Diana924
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 parte ***
Capitolo 2: *** 2 parte ***
Capitolo 3: *** 3 parte ***
Capitolo 4: *** 4 parte ***
Capitolo 5: *** Conclusioni ***



Capitolo 1
*** 1 parte ***


Eccomi qui, in un castello sperduto dell’Inghilterra, con l’assistenza dei pochi cortigiani che mi sono fedeli in questi tempi per me così avversi.

Non è giusto che tutto questo finisca così, non è giusto. Non io, Caterina d’Aragona, figlia di re, e moglie di un re. Sono io sua moglie, una moglie che lui ha amato e rispettato; non di certo quella donna, la Bolena, Anna Bolena.

Sono nata in Spagna, e fin dalla nascita sapevo che sarei divenuta una regina come mia madre Isabella. Mia madre aveva conquistato il suo trono grazie a mio padre Ferdinando d’Aragona e insieme stavano riconquistando l’intera Spagna, strappando ai Mori infedeli sempre più territori.

Avevo tre sorelle e u fratello, e ora ripensandoci bene nessuno di noi è stato fortunato, specialmente Giovanna. Povera Giovanna, se anche fosse colpevole quello che sta passando è inumano, ma io non posso aiutarla. Maria, Isabella e Giovanni sono morti, solo noi due siamo ancora vive, se si può parlare di vita.

Siamo cresciute nella terra del Sole, sempre in viaggio seguendo le truppe con nostra madre, apprendendo con i nostri insegnanti e pregando il Signore affinché desse la vittoria a nostro padre.

Il 2 gennaio dell’anno 1492 i Mori di re Boabdil si arresero, e noi entrammo trionfalmente a Granada, dove prendemmo come residenza il palazzo dell’Alhambra. Fu la che la corte si istallò, e dove io ho completato la mia educazione.

Maria nel frattempo si era risposata con il nuovo re del Portogallo, e Giovanna lasciò la Spagna nel 1496, per sposare Filippo’Asburgo, che governava le Fiandre, emntre Giovanni attendeva la sua sposa Margherita d’Asburgo, sorella di Filippo. Io avrei invece dovuto sposare Arthur Tudor, principe di Galles e primogenito di Enrico VII re d’Inghilterra.

Mi ero scrupolosamente preparata per il mio ruolo di regina e nel 1501 partì per l’Inghilterra. Tre anni prima Maria era morta e il re del Portogallo aveva chiesto in sposa Isabella, che era dovuta partire per raggiungere il futuro sposo. Un anno prima il mio amato fratello Giovanni era morto,e Margherita aveva partorito un bambino nato morto. Mia madre en fu sconvolta, e la notizia della morte di Isabella la prostrò. Purtroppo mio nipote Michele era morto un anno prima, e di Giovanna, erede al trono, si diceva che stesse perdendo il senno.

Fu così che dovetti partire, sebbene avessi preferito restare, per poter essere di conforto a mia madre.

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Capitolo 2
*** 2 parte ***


Quando arrivai in Inghilterra il re volle subito vedermi, sebbene le usanze imponessero il contrario. Arthur era di bell’aspetto, ma fragile, mentre suo fratello minore il principe Enrico era più vigoroso.

Sposai Arthur e dopo partimmo per il Galles, dove era stato mandato da suo padre Enrico VII affinché imparasse a diventare un buon re.

Non ci fu nulla tra noi, e l’ho detto a mio marito nell’intimità, l’ho ribadito in tribunale per quella sciocca causa di divorzio, e lo sosterrò fino alla morte. Io non sono mai stata la moglie di Arthur, mai. Siamo stati sposati, ma lui non mi ha mai reso sua moglie.

Arthur morì poco dopo, non so bene di che malattia, e io mi ritrovai sperduta in Paese di cui conoscevo appena la lingua.

Lo seppellirono a Worcester, e io rimasi in Inghilterra, in attesa.

Mio padre mi aveva scritto che dovevo rimanere, e obbedì.

Enrico VII, dopo che la regina Elisabetta di York passò a miglior vita, mi scelse come sua futura moglie, ma mio padre inorridì giustamente e si rifiutò di concedermi, la vedova del figlio del re, a Enrico.

Alla fine fu stabilito che avrei sposato Enrico, la differenza d’età non era di certo d’ostacolo, né la parentela, sarebbe bastata una dispensa papale, che arrivò puntualmente.

A provvedere al mio matrimonio, e anche dopo, fu Margaret de Beaufort, la nonna di mio marito. Enrico VII aveva tergiversato per anni, tanto ché ci sposammo solo nel 1508, quando lui era già morto, non prima.  Poco tempo dopo fu Margaret de Beaufort a lasciarci, facendo giurare a suo nipote che avrebbe protetto Fisher. Ma quando mio marito mi ha ripudiata ha fatto uccidere anche quel sant’uomo. Hanno buttato la sua testa nel Tamigi e ha lasciato il suo corpo alle intemperie. Fischer era stato fatto cardinale, e lui l’ha fatto uccidere, come ha fatto uccidere Thomas More e chiunque abbia tentato di ricondurlo alla ragione.

Enrico, che Iddio perdoni i tuoi gesti, tutti, sia quelli contro di me che quelli contro la Chiesa.

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Capitolo 3
*** 3 parte ***


I primi anni sono stati felici e lui mi amava.

Abbiamo avuto sei figli, anche se ho avuto tre aborti. Ma non era colpa mia, io non sono sterile. Dio ha voluto nostro figlio Enrico in cielo dopo appena pochi giorni di vita. Mia figlia Maria, la mia speranza e il mio orgoglio, è umiliata come me dalla Bolena, ma so che è forte e non si piegherà. Vorrei essere con lei e aiutarla, ma non mi è permesso lasciare questo posto.

Erano anni felici quelli. Enrico era un buon re e ogni volta che andava in guerra contro la Francia io tremavo al pensiero che potesse morire e lasciarmi sola.

Fu in quegli anni che riuscimmo ad ottenere una strabiliante vittoria contro gli scozzesi, anzi re Giacomo VI morì in battaglia e io inviai a Enrico il suo abito coperto di sangue.

In occasione di quella campagna mi ero comportata come mia madre, arringando le truppe in inglese, avrei voluto guidarle sul campo di battaglia ma non mi fu possibile.

In quegli anni sono stata felice, anche se mio padre era morto e Giovanna era prigioniera, prima sua poi di suo figlio Carlos. Ma loro lo facevano per il suo bene, perché lei è pazza.

Io l’aveva vista solo una volta, ma mai avrei sospettato che la morte di suo marito Filippo l’avrebbe fatta impazzire di dolore, doveva amarlo davvero.

Due anni dopo la nascita di Maria Enrico si era preso un’amante, e la cosa non era per me fonte di preoccupazione perché anche mio padre aveva tradito mia madre pur amandola, ma questa volta fu diverso.

Bessie Blount, questo era il suo nome, era una delle mie damigelle, ed ebbe un figlio maschio. Il padre era Enrico, questo lo sapevano tutti, e la conferma l’ebbi quando fu chiamato Henry Fitzroy, Enrico Figlio di re.

Ma erano avventure da nulla, anche quella con Maria Bolena, che era stata anche l’amante del re di Francia e da cui ebbe due figli, se furono suoi o del marito di lei è ancora un mistero di cui non voglio sapere la soluzione.

Ma la mia vera rivale arrivò in seguito. Anna Bolena come la sorella Maria era stata alla corte di Francia, e aveva imparato a meraviglia gli usi e i costumi di quella corte depravata.

Lei ha allontanato Enrico da me come mai nessuna aveva fatto, e poi ha osato fargli credere che il nostro matrimonio fosse maledetto e per questo io non avevo avuto figli maschi.

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Capitolo 4
*** 4 parte ***


Non so cosa gli abbia detto, o abbia fatto, ma Enrico presentò domanda di divorzio a Roma, e il Santo padre, prigioniero di mio nipote Carlo tergiversò.

Enrico non si perse d’animo, e non appena il Tribunale fu pronto mi costrinse a testimoniare. Sosteneva che io e Arthur avessimo consumato il nostro matrimonio e che il nostro fosse per questo maledetto. Folli, io e Arthur siamo stati sposati, ma il matrimonio non è stato consumato e affermerò questo per sempre.

Il Tribunale si è pronunciato a mio favore ma mio marito non ha riconosciuto quel Tribunale. Anzi, si è proclamato capo della Chiesa inglese, ha interrotto i rapporti con Roma e ha emanato un Atto di Supremazia, giustiziando tutti coloro che hanno osato difendere me o mia figlia. Poi mi ha fatto venire qui e non mi ha fatto più vedere nostra figlia, che è stata dichiarata illegittima.

Nel frattempo la Bolena ha avuto una figlia e lui l’ha sposata.

Prego Iddio che questa follia finisca, che Enrico abbandoni quella donna che non riconoscerò mai come regina d’Inghilterra e che torni da me.

Io sono Caterina, regina d’Inghilterra, nata Infanta di spagna, e nulla potrà mai cambiare questo. Nulla.

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Capitolo 5
*** Conclusioni ***


Conclusioni

Caterina d’Aragona, Infanta di Spagna e prima moglie di Enrico VIII morì il 7 gennaio 1536, a causa di un cancro, anche se alcuni non escludono un avvelenamento.

Fu la prima moglie di Enrico VIII e f quella che resistette di più.

Ebbe un funerale da Principessa di Galles e non da regina come sarebbe stato suo diritto. Enrico non vi partecipò, ma diede a sua figlia Maria il permesso di andarvi, cosa che la ragazza fece.

Caterina era giunta in Inghilterra per sposare il fratello di Enrico, ma restano seri dubbi sulla consumazione del matrimonio. Lei stessa durante il processo per l’annullamento dichiarò che il primo matrimonio non era stato consumato.

Enrico, sia per questioni personali che per questioni economiche e politiche preferì non darle retta e divorziò da lei, per sposare Anna Bolena, madre di Elisabetta I.

L’unica figlia che raggiunse l’età adulta di Caterina ed Enrico fu Maria, nata nel 1516, regina dal 1554 al 1558, e dal 1555 regina di Spagna in quanto moglie di Filippo II, figlio del cugino Carlo V.

Caterina, come tutte le figlie di Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, non ebbe un matrimonio felice, e nessuna di loro fu felice nei rispettivi Paesi, nonostante Caterina avesse imparato in maniera discreta l’inglese.

Con il suo ripudio nasce la Chiesa anglicana, di cui l’attuale regina Elisabetta è il capo supremo.

Caterina non riconobbe mai il divorzio, tanto che fino alla morte si firmò sempre Caterina R, ovvero Regina Caterina.

E’ sepolta nella Cattedrale di Peterborough.

Bibliografia

Antonia Fraser: Le sei mogli di Enrico VIII

Carolly Erickson: Il Grande Enrico

Carolly Erickson: Maria la Sanguinaria

Carolly Erickson: Anna Bolena

Carolly Erickson. Elisabetta I

Philippa Gregory: L’altra donna del Re

Philippa Gregory: Caterina la prima moglie

William Shakespeare: Enrico VIII

x primavere rouge: ti ringrazio molto, in effetti Caterina finora è quella che mi ha dato più problemi, grazie ancora

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