Heaven Can Wait

di AudreyIsTheBest
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Before ***
Capitolo 2: *** Sabrina ***
Capitolo 3: *** Love ***
Capitolo 4: *** A Wonderful Man ***
Capitolo 5: *** The Picture ***
Capitolo 6: *** Without Him ***
Capitolo 7: *** The Letter ***
Capitolo 8: *** I Love You! ***
Capitolo 9: *** Romania ***
Capitolo 10: *** A Kiss In The Dark ***
Capitolo 11: *** the oxygen chamber ***
Capitolo 12: *** At The Premier ***
Capitolo 13: *** Back ***
Capitolo 14: *** Don't Let Me Go ***
Capitolo 15: *** Heaven Can Wait ***
Capitolo 16: *** Neverland ***
Capitolo 17: *** With Him And The Children ***
Capitolo 18: *** Together ***
Capitolo 19: *** Magic ***
Capitolo 20: *** Sweetie ***
Capitolo 21: *** Marry Me! ***
Capitolo 22: *** Love You ***
Capitolo 23: *** My New Life ***
Capitolo 24: *** A New challenge ***
Capitolo 25: *** The End ***



Capitolo 1
*** Before ***


Il mattino seguente mi svegliai esattamente alle 12 e mezza del mattino .. che record! La casa era per aria, come se fosse passato un uragano .. ma la cosa non mi faceva nè caldo nè freddo, tanto nessuno l'avrebbe vista , giusto? Come previsto sentii la registrazione telefonica di Nicky dal telefono "we bella gioia! come va? dormito bene? se ti sei svegliata adesso .. non bere il latte mi raccomando! baci!" "ma chi è mia madre?" pensai , con il cartone di latte in mano. Accesi la tv per vedere il Tg , quando mi capitò un canale dedicato al gossip , e io , ghiottona di gossip , non mi azzardai a cambiare : "Ma ora perchè non parliamo della star del momento , Michael Jackson?" disse una. "Ottima scelta Geltrude" .. "ma che razza di nome è Geltrude!?" pensai. "Come sapete ieri è stato intravisto in un locale dove si stava manifestando una festa organizzata da una ereditiera" si .. una ereditiera con la dentiera! "Ma la cosa più interessante , è che teneva per la mano una donna del locale!" 'mi teneva per il braccio!!! Sono proprio bravi a modificare i fatti!!' "Sarà la sua ragazza??? O Avrà solo vissuto di notte , una piccola avventura?!" 'ma cosa stanno andando a parare!? ma questi sono fuori! Però , essere la sua ragazza non sarebbe male , sono sincera... ma sicuramente , si sarà scordato di me e di quella chiacchierata amichevole.' pensai. D'improvviso , sentii urlare la vicina fuori: diceva cose senza senso logico .. capii solamente "ti ammazzo" e "sei morto", così , stufa di vedere quella spazzatura , andai a vedere... Non ci potevo credere: Era Michael con un mazzo di rose , che si faceva picchiare dalla vecchia vicina armata di scopa. La vicina mi vide , dicendo "Oh figliola! Questo ragazzo stava venendo a suonarle il campanello lo sa? A me questo ragazzo non mi piace" "Oh non si preoccupi lo faccia entrare!" dissi sorridendo , e dopo questo , corsi allegramente per aprire la porta ... Ma c'era un piccolo dettaglio che non avevo messo in conto : la casa era per aria , e io ero con un pigiamino di Hello Spenk e le pantofole di Titty .. ma che figura avrei fatto!? Il più in fretta possibile , cercai di prendere tutti i panni e ficcarli nel primo posto che trovavo , cioè il frigor, spruzzando in giro il mio deodorante Il mio cane mi seguiva destra manca , forse mi stava aiutando anche lui! Chiusi la porta del corridorio , per non far brutte figure: almeno il salone era in "ordine" , se così vogliamo definirlo Presi i primi jeans e maglietta e mi vestiii "Ma ciao!!!" lo salutai , con il fiato pesante "Ciao Sabry , che bello rivederti!" Michael guardò il bassò , al quanto innorridito "cosa c'è!?" urlai con gli occhi fuori dalle orbite "hai due calze di colori differenti.." abbassai lo sguardo: avevo una calza rosa pesca e una nera pece ... bleah!! Diventai rossa come un pomodoro dopo la mietitura. Michael sorrise "sono venuto qui per portarti a pranzo : mi piace parlare con te!" "Oooh mi farebbe piacere! però .. vai giù intanto devo...." "devi?" "ehm .. dare da mangiare al cane sisi è urgente" "ah ok" scese. In quel momento incomincia a schiaffeggiarmi per svegliarmi dal quel sogno meraviglioso , ma niente: era la realtà!!!!!!! Non ero mai stata in un locale così bello: era .. geniale Lui era vestito alla .. alla Michael Jackson insomma: maglietta bianca , camicia aperta rossa , un paio di pantaloni neri con una striscia dorata , le sue calze bianche e i suoi mocassini ; i miei poveri occhi cadevano su quella cintura dorata alla vita , non riuscivo a togliere lo sguardo. Appena seduti al tavolo , incominciammo a chiacchiere ,come la sera scorsa: era molto rilassato , si vedeva che si sentiva bene e che si stesse sfogando.. "Vorrei confessarti una cosa..." disse all'improvviso "Dimmi Mike" "Desidero con tutto il mio cuore poter mettere su famiglia: ho bisogno di essere padre , la mia vita ormai è finita , per questo voglio dedicarla a proteggere mia moglie e i miei figli..." "Beh , come insegna madre natura..." ero molto in imbarazzo "...prima di avere tutto questo bisogna trovare una moglie..." "Ed è per questo che ne volevo parlare con te!" "In che senso?" Il cuore incominciò a battere forte forte : era quello che pensavo io? "C'è una ragazza .. che mi piace veramente tanto ..." No , non era quello che pensavo... "... E vorrei farle qualcosa di speciale..." "ma io che ne so! non sono un maschio!!!" Iniziai ad essere molto fredda , semplicemente per il fatto che c'ero rimasta male. "Si , lo so. Volevo chiedere a te perchè sei una femmina e sai cosa piace ad una femmina.." Non resistevo più . "Come Si Chiama!?" domandai minacciosa! "Non te lo posso dire.." rispose , al quanto spaventato. "Ohoh .. invece tu me lo dirai.." "Chi te lo dice?" "Questo" senza pensarci un attimo , presi il piatto pieno di cibo e glielo tirai in faccia , correndo via a testa alta. "Mi ha solo delusa" continuavo a pensare "credevo ci sarebbe stato qualcosa tra di noi , invece era un falso , bugiardo e approfittatore!" "O invece" pensai "forse aveva solo bisogno di un'amica" ; da quel momento mi resi davvero conto della gravità della cosa: quel pover uomo voleva solo una persona con cui conversare.... che cosa avevo fatto? Restai tutto il giorno con la schiena dritta al muro , a guardare la pioggia che sbatteva sulle finestre e il cagnolino che dormiva nella cuccia. Qualcosa mi lacerava lo stomaco e il cuore , alla fine mi resi conto che erano i famosi "sensi di colpa"...+ Un'altro messaggio della segreteria telefonica da Nicky "Hey Sabry perchè oggi non c'eri? non rispondi ai messaggi e hai il telefonino spento , ti prego appena senti questo messaggio chiamami... sono preoccupata .. baci Nicky" Come se non avessi sentito , continuai ad osservare le gocce che precipitavano e strisciavano lentamente per la finestra. La sua immagine mi era impressa nel cervello , respiravo il suo profumo , avvertivo la sua presenza , lo volevo: lo volevo e basta. Ma sicuramente lui mi avrebbe respinta di certo e non gli avrei dato torto per nulla al mondo.

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Capitolo 2
*** Sabrina ***


Ero a casa mia , non avevo idea di cosa sarebbe successo , sapevo solo che a casa c'era un'atmosfera serena , nel quale passava delicatamente un dolce ed incantevole profumo di pulito. Stavo scrivendo , pensavo a tante cose alla rinfusa , alcune senza senso : mi lasciavo trasportare dal dolce profumo. Mi sentivo così in pace ; il buio accarezzava i miei occhi , i miei pensieri mi facevano battere il cuore. D'improvviso , qualcosa mi svegliò da quella dolce meditazione : era il telefono. Risposi , con una voce molto irritata: "Chi è?" "Sabry ricordati che ti devo passare a prendere alle 20!" Come al solito i miei amici mi avevano invitato ad una festa : in quel momento non avevo la voglia di conversare , preferivo starmene in casa , ma , per volontà dei miei genitori , ne ero costretta. "Ok mi vesto." Vestiti per aria , trucchi sparsi : non avevo idea di cosa mettermi! e dopo svariati tentativi , mi venne il lampo di genio: camicia bianca con jeans neri attillati! E ovviamente era inevitabile la Matita nera!! Il campanello suonò : i miei amici mi stavano solamente gridando di scendere... C'era un sacco di gente che non avevo mai visto in vita mia. Stavo sempre appiccicata al mio amico , solo perchè ero molto in imbarazzo , con quei jeans , quando tutte erano in gonna. Notai che c'era anche quella succhiasangue che l'unica cosa buona che sapeva fare era rovinarmi la vita. Quando incrociammo lo sguardò , mi salutò , dicendo "a quanto pare qualcuno s'è preso la briga di venire alla mia festa" non risposi , avevo paura di farla piangere. Mi avvicinai alla mia migliore amica , Niky , che era infondo al bancone : chiacchierai un po' quando notai la snobbata parlare nell'orecchio ad una ragazza , lanciandomi sguardi , mentre rideva.. non era un buon segno : stava sicuramente architettando qualcosa.. La musica fu interrotta: la "reginetta" della festa salì sul podio "Buongiorno ragà! come sta andando la festaa!!! ... Volevo mostrarvi il tocco di classe per ultimo ..." tirò fuori un quaderno lilla cn gli orsacchiotti... Oddio!! Era il mio Diario! Un pugnale dritto al cuore: era come se il cervello fosse andato in tilt , potevo sentire solo il cuore battere forte e il respiro crescere .. Si , era proprio il mio : mentre leggeva , nella mia mente venivano proiettati flashback su flashback... Volevo morire , andarmene e non tornare più. Il mio unico istinto fu quello di correre via , il più lontano possibile .. Sentivo solo il cuore battere .. sentivo solo questo .. Dio! Non potevo uscire dall'edificio , così scappai sul primo balcone , mi accovaccia contro il muro e iniziai a piangere : sentivo , ancora il cuore battere. Passarono minuti , anzi , non so se fossero minuti : la ricognizione del tempo l'avevo completamente persa... Sentivo dei passi , avvicinarsi sempre di più : la figura si fermò dietro di me "Sei tu la ragazza del diario?" Mi voltai: era un uomo , con la barba ,con dei mocassini piuttosto strani ... Voltai nuovamente lo sguardo : cercai di ignorarlo , ma lui era così interessato che addirittura si sedette vicino a me.. "Non ascoltarli ..." Singhiozzando , cercai di rispondergli "ascoltarli? peccato che il soggetto sia il mondo intero! ho fatto una brutta figura , addirittura sul grande schermo!!" Lui mi guardò , dritto negli occhi: che occhi meravigliosi! Nella mente giravano un sacco di pensieri e giudizi : "chi è questo? cosa vuole da me? perchè è così gentile?" Frugò nel taschino , prese un fazzoletto e me lo porse "su non Pianga" Sorrisi , e risposi : "Grazie..." "Di Niente" sorrise. OhOh , quel sorriso l'avevo già visto , oh si non ne ero mai stata così sicura in vita mia "ma tu sei Michael Jackson!!!!!!!!!!!!!!" iL ragazzo , con ormai gli occhi fuori dalle orbite dallo spavento , cercò di tapparmi la bocca sussurrando : "non rovinarmi!!! vieni con me!" Mi prese per il braccio e mi portò fuori dall'edificio : tutti , vedendomi , risero ancora ... Avevo completamente perso la capacità di ragionare: quella galleria di figure non avevano significato logico per me , potevo sentire solo la mano lunga e magra del ragazzo che mi teneva per il braccio : era una mano fredda , ma morbida. Il cuore batteva ancora all'impazzata , tutti , ridevano della mia entrata. Jackson mi portò fuori dal locale ; stavamo per salire nella sua limousine , quando la bisbetica ci fermò dicendo queste esatte parole: "Ah cara già te ne vai? non sapevo fossi così codarda ..." Nel sentire queste parole , il ragazzo tolse dal suo mento la barba finta , cercando il più possibile di mostrare a tutti chi era veramente: a quella visione , i ragazzi erano così scioccati che non sapevano se piangere o urlare o strapparsi i capelli : "Michael Jackson" urlò una tra la folla. Jackson incominciò a fare con le dita la "v" di vittoria , in segno di saluto , ma senza pensarci due volte mi afferrò nuovamente per il braccio , gettandomi nella limousine. In quel momento , pensai solo a che reazione avrebbe avuto quell'oca: che soddisfazione! Michael velocemente chiuse tutti i finestrini , per evitare che i fans ci passasserò. Io mi giravo in continuazione , per vedere se si poteva intravedere quella succhiasangue. "Ho qualcosa per te" disse d'improvviso Michael "Il mio diario!" risposi sorpresa , appena visto cosa c'era tra le sue mani. Non l'avevo mai visto da così vicino : l'ho sempre visto in televisione , e quando me lo ritrovai lì , in carne ed ossa, mi sembrava ancora impossibile! Non era temerario come ai suoi concerti , piuttosto , stava seduto nell'angolino del sedile , tutto rosso , con la mano nella mano: mi faceva di una tenerezza ; in quel momento non sapevo se avrei voluto prendergli quelle fossette rosse , o quelle mani belle e onduleggiate ... Dio , come mi piacevano le sue mani! Un grazie mi limitai a dire .. un Grazie! brava Sabry... dopo tutto quello che ha fatto per te.. "sei gentile" mi sforzai a dire. Il rossore nelle sue fossette profonde aumentò ancor più : che angioletto! " F - Figurati .. Sabrina..." "No .. chiamami Sabry ... " Michael sorrise al vuoto : non mi ero accorta ancora del sorriso meraviglioso che si ritrovava... "E tu puoi chiamarmi Mike ..." a quel punto anche le mie guancie iniziarono a cambiare colore... " Quanti anni hai?" "Ehm Ehm! la buona educazione: alle donne non si chiede mai l'età!" cercavo di fare un po' la spiritosa , per rompere il ghiaccio.. "OhOhoh mi scusi!" anche lui iniziò a lasciarsi andare .. "io invece non ho età!" "come?" chiesi perplessa. "Io non voglio crescere .. mi sono rifiutato ..." all'inizio pensai: "questo è un po' svitato" oppure "qualcuno chiami un meccanico che qualcuno ha perso qualche rotella" però , allo stesso tempo , sorridevo , mi piaceva quella sua particolarità : dolce .. si non mi esce altro aggettivo .. dolce ,dolce e ancora dolce!" "Tu invece?" "io fin da piccola non vedevo l'ora di crescere..." .. volevo essere sincera al massimo .. almeno con lui. "forse perchè hai avuto un'infanzia felice..." "si , penso di si: insomma , i miei mi hanno amata e mi amano tutt'ora.." "capisco...." "senza di loro sarei persa.." "anchio : ma purtroppo , posso contare solo sull'appoggio di mia madre.." "in che senso???" da quello che ha detto ho pensato "mannaggia questo non c'ha più il padre" "per colpa di mio padre non siamo mai stati di per se' in se' una famiglia ..." "beh tutte le famiglie hanno i loro problemi.." "si , di questo non ti do torto , ma purtroppo ha fatto cose vergognose che mi hanno bloccato la crescita , alla tenera età di 12 anni.." "oddio ma cos'ha fatto di così terribile..??" "scusa , ma non ho voglia di parlarne..." Cercai di cambiare argomento "che ore sono?" "l'una e dieci..." "o santissimo gelato all'amarena" a quella battuta , rise come un matto : dovevo fare più battute , così mi potevo godere quello spettacolo. "no veramente : devo andare a casa!" "dimmi dove abiti , ti ci porto subito".

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Capitolo 3
*** Love ***


I giorni passavano :di lui non c'era più traccia , nemmeno in televisione o in quei programmi-spazzatura. Era come quelle gocce : è precipitato nella mia finestra per caso e d'improvviso , scivolando pian piano via, dissolvendosi nel nulla. Alcune volte , mi sedevo sotto la finestra , per aspettare che la vicina si mettesse ad urlare come quella volta. Stavo leggendo un libro con in mano una lattina di Red Bull , quando suonò il campanello : era Nicky. Da quanto non la vedevo: si era tagliata i capelli e mi ero accorta subito del vestitino nuovo.. "Ciao Nicky.." "Qui chiama terra Sabrina al rapporto prego" disse in tono sgarbato "piantala" "Scusa Sabry , ma tu non esci da giorni , hai bisogno di una bella boccata d'aria , di svagarti con gli amici!" "non me la sento davvero..." "o invece tu verrai.. " mi incitò prendendomi per la mano. Ma si , del resto un po' di divertimento non ha mai fatto male a nessuno;così , accettai senza farmi pregare. "Dal fotografo?" chiesi perplessa: mi aveva portato in un negozio chiamato "Le rose d'amour"; dal titolo , si era capito tutto. "Nono se qui ci lavora un francese madrelingua te lo sogni: lo sai che mi stanno antipatici!" "Tranquilla non è francese , l'ha chiamato così perchè quando si è sposato sulla torta c'era scritto questo.." "te ne intendi eh?" "Ci lavora mio zio" "davvero? e non mi hai mai detto niente?" "non mi è mai passato per la testa .. " Era un negozietto piccolo ma fine : c'erano un sacco di foto formato maxi di giovani innamorati e sposini. Mi ero messa ad osservarne una con molta serietà : l'uomo accarezzava la futura sposa , e dai loro sguardi , era uscito un dialogo che ascoltavo interessata nel mio cervello.. "Prego.." disse il fotografo : entrai in una stanza con dietro uno sfondo a cielo , pieno di apparecchiature per le luci e una fotocamera "Per chi è il servizio fotografico?" "per la mia amika zio.." disse Nicky "che cosa?" "Consideralo un regalo amica mia.." Incominciò a farmi delle foto : non ero naturale , perchè mi diceva l'esatte posizioni da prendere, addirittura mi diceva a quanti gradi dovevo piegare la testa!! Più guardavo le foto , e più rimanevo disgustata: Dio non pensavo di essere così brutta!!! "Guarda verso l'entrata" disse il fotografo ; girai lo sguardo: un ragazzo dai riccioli mori mi stava guardando , e sorrideva... "Brava continua a sorridere!" continuò il fotografo ; giuro: non avevo mai fatto un sorriso così. Scattata la foto , corsi senza tregua verso l'entrata e la mia prima reazione fu quella di stringerlo , stringerlo forte a me , sentirlo , sentirlo fino all'anima. "Perdonami" supplicai singhiozzando "Shhh" mi azzittii "va tutto bene.." La vita mi sembrava diversa: ogni giorno che passava e più la purezza e semplicità si insiedava nel mio spirito. io e Michael ci vedevamo quasi tutti i giorni , e se non era faccia a faccia era al telefono. Mi parlava dei suoi sogni , dei suoi desideri , mi parlava anche del sorriso di un bambino o di una farfalla, per questo , ne ero innamorata persa: mi ero innamorata di quell'animo puro gentile e insicuro. C'è stato un periodo in cui lo sentivo poco , a causa del tour. Quando tornò , mi portò a cena fuori, e al parco. Stavamo camminando lungo un viale , in mezzo alle lucciole e alle stelle. "Sabry .. ti ho portata qui perchè ti devo dire qualcosa d'importante.." "Dimmi Mike" dissi: ogni volta che diceva così mi spaventavo e basta... "Volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me , davvero non hai idea di quanto sto bene con te : grazie di ogni singolo gesto , sorriso o sguardo ... non lasciarmi più , perchè adesso , ho bisogno di te più che mai." Dopo queste parole , mi strinse forte : non mi aveva mai abbracciata così "Ti Voglio Bene " dissi , stringendolo "Ti Amo" disse. Un brivido mi passò lungo per la schiena , mi facevano male addirittura i polsi dall'emozione. "cos'hai detto?" dissi quasi sussurrando , come per dire "ti amo anchio" "Ho detto che ti amo amore mio" ... "porca trottola l'ha detto davvero" pensai: le dita dei piedi si muovevano così tanto che sembrava che facessero la Lambada. Continuavo a stringerlo : ero troppo rossa per guardarlo in faccia. Lui invece si staccò da me , mi guardò con i suoi occhi profondi , con le dita prese delicatamente il mio mento , cercando di avvicinarlo al suo , quando ,sfacciatamente suonò il telefono. "Mi devi scusare.." dissi tutta insicura e tremolante: stavo scivolando , cercando di afferrare l'aggeggio elettronico.

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Capitolo 4
*** A Wonderful Man ***


"Pronto" domandai in tono disturbato. Non riuscivo a crederci: era Nicky che cn un nodo alla gola mi stava spiegando che suo zio era finito in ospedale a causa del fumo. La mia gioia , era finita. Il prima possibile ci precipitammo in clinica alla ricerca di Nicky: la trovammo seduta in sala d'attesa con la testa ormai in mezzo alle gambe. Per tutto il tempo restai accanto a lei a stringerla , assicurandole che sarebbe andato tutto per il verso giusto, mentre Michael camminava avanti e indietro, sporgendo ogni tanto il capo per vedere se si poteva intravedere qualcosa. Il dottore entrò , in nostra direzione. Nicky lo guardò con gli occhi lucidi , con sguardo speranzoso , come se gli fosse davanti Gesù Cristo. In quel momento pensai veramente che il dottore ne avrebbe annunciato la morte , ma non lo pensavo volontariamente ... invece , fortunatamente , disse solo che era pronto per le visite, così , entrammo tutti e tre nella stanza. Che scena raccapricciante: il pover uomo stava fisso a letto , con una mascherina , e un ago al braccio. Quando ci vide entrare sorrise , specialmente a Nicky che non era riuscita a trattenere le lacrime. Spalancò le braccia , sospirando "Vieni qui , piccola mia" ; lei senza pensarci due volte si accovacciò tra le braccia dell'uomo ormai in fin di vita. Io e Michael stavamo vicino alla porta , con un bel sorriso in faccia. "Le vuole davvero tanto bene.." mi disse Michael "Nicky è orfana: ha sempre vissuto con i suoi zii , quindi è come se fosse un padre per lei." "oh ... scusami" disse , abbassando il capo "ma no.. tranquillo.." "però secondo me è fortunata.." "fortunata? perchè?" "perchè ha un'amica come te..." Io lo guardai sorridendo e lui fece lo stesso: che carino! "Vorrei parlare un secondo con Sabrina..." disse d'improvviso l'uomo. Sentito questo , Michael e Nicky se ne andarono , mentre io mi avvicinai e gli baciai la guancia. Mi prese le mani e disse : "cara sabrina , vorrei che facessi una cosa per me..." "qualsiasi cosa davvero!" "se io non ce la dovessi fare ..." "no ma lei ce la farà ..:" Non disse niente : ci fu un momento di silenzio , dopo di che , proseguì a parlare : "Voglio che nel mio studio appendi una foto tua e di Michael..." "P-perchè?" "Nel mio studio , come avrai notato , ho appeso le coppie che mi sembravano più perfette : certe volte , prima di fotografarli , li osservavo , e dai loro sguardi e gesti , capivo se rappresentavano l'amore .. e tu e Michael , la rappresentate.." "Ma io e Michael non siamo una coppia!" intervenni , imbarazzata "una coppia non deve essere per forza ufficiale : nel vostro cuore , lo siete da tempo." mi Sorrise , pizzicandomi la guancia , e proseguì: "Farai questo per me?" "Te lo prometto" risposi , e lo abbracciai. Era il 6 Marzo , mi stavo vestendo : era un giorno molto triste. Salii sulla macchina di Nicky che non riusciva a trattenersi : Lo zio , era morto due giorni fa e stavamo andando al suo funerale ; c'era anche la moglie , che non ebbe alcuna reazione : stava seduta , con tono serio .. addirittura sgridava Nicky perchè piangendo così dimostrava di non avere educazione: non lo capivo! Io ero molto dispiaciuta , specialmente dopo quella tenera conversazione all'ospedale : è lì che avevo capito che quell'uomo era una persona meravigliosa. Nei giorni seguenti , non sentii più i messaggi della segreteria telefonica di Nicky , perchè ogni mattina andava al cimitero a mettere una rosa gialla sulla tomba della persona amata. Un giorno ci andai anchio : sembrerà stupido , ma avevo parlato due ore intere con lui : della mia vita , dei miei sentimenti ed anche della promessa che gli avevo fatto. Sono stati i giorni più grigi della mia vita: stavo tutto il giorno piazzata in casa , di certo lo stesso era per Nicky. Michael era andato a Tokio per un concerto , ci sarebbe stato una settimana : lo chiamavo ogni giorno , e lui chiamava ogni notte me ; mi aveva addirittura mandato un saluto : me lo ricorderò per sempre. "Vorrei salutare l'angelo terreno che velia su di me ogni giorno , un Bacio Sabry . I Love You" disse , con il microfono in mano. Un giorno , insieme al mio cagnolino , andai a le "rose d'amour" , a guardare le foto degli innamorati : nel negozio ormai lavorava la moglie , poche volte Nicky. Mi ricordai della promessa e di certo l'avrei mantenuta . Così ne parlai con Nicky , e lei fu subito felice di aiutarci.

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Capitolo 5
*** The Picture ***


"Lui lo sa?" chiese d'improvviso Nicky , mentre stava sistemando delle apparecchiature per la fotografia. ".. Domanda di riserva?" Nicky mi guardò perplessa: "Dovrei scattare la foto nel momento in cui tu ti stai dichiarando..." "dichiarando? ma..." "Sabry lo sanno anche i sassi che sei innamorata di Michael.." "si ma .. un'altra opzione?" "non c'è un'altra opzione , su vestiti..!" dopo questo prese un vestito di seta color blu perla e me lo lanciò ed incominciai a spogliarmi .. cosa aveva in mente?? "Lo ami?" chiese d'improvviso Nicky la guardai perplessa , ma senza pensarci gli sorrisi e risposi "Si , Lo Amo." "Sabry aspettami alla stazione : sto arrivando" così c'era scritto nell'SMS di Michael di ritorno dal tour. "Mi ha scritto!" urlai a squarciagola "calmati calmati" mi calmò Nicky. Ben presto la ragazza mi portò in stazione , con questo vestito di seta blu , e una fotocamera... Eravamo in macchina , davanti ad una fermata: "Sabry pensa alla tua dichiarazione amorosa , perchè oggi è il gran giorno!" "che cosa?!" urlai basita. "è l'unico modo per far venir bene la foto!" "ma.." "lo hai promesso a mio zio.." disse , abbassando il capo. In quel momento , una vocina mi diceva di fare una cosa mentre l'altra un'altra: in fondo , l'avevo promesso allo zio , e io mantengo sempre le mie promesse .. sì , ne era di mio dovere: infondo Mike in precedenza mi aveva detto di amarmi , quindi non sarebbe stato così terribile... e infondo era Michael ,l'uomo più dolce di questa terra : mi avrebbe sicuramente capita. Finalmente arrivammo alla stazione , all'orario esatto : Michael stava scendendo dal suo aereo privato , con un camicia rossa , un paio di raybans vecchio stile e due valigie di cuoio. Il mio sguardo si era completamente incantato : sembravo un ebete e Nicky me lo fece anche notare! "Va e conquista" mi incoraggiò Nicky spingendomi verso la preda.. Michael mi notò subito tra la folla , mi sorrise , alzando la mano in segno di saluto e incominciò a fare passo dopo passo per raggiungermi. "Un bel respiro Sabry , va tutto bene ,è solo una dichiarazione : una frase con parole sdolcinate" pensai , rinquorandomi , stando immobile per aspettare il giovane. "Ciao Sabrina , quanto mi sei mancata" sospirò abbracciandomi. "anche tu mi sei mancato Michael.." sorrisi. mi girai in direzione dell'amica , sperando in qualcosa come un suggerimento; lei con gesti mi incitò all'azione , così mi voltai nuovamente , deglutìì e dissi "M-Mike ... c'è qualcosa di molto importante che dovrei dirti.." "dimmi tesoro.." "io..." fui interrotta da Nicky che a gesti mi spiegò che non era il luogo adatto ad una foto del genere. "Ti andrebbe di andare di nuovo al parco???" "oh certamente! aspetta che metto le valigie nella limousine.." Ben presto insieme a Mike raggiunsi il parco pieno di alberi e lucciole : era sera. Stavamo chiacchierando normalmente , quando Nicky mi diede il segnale. Fermai il tragitto toccandogli la mano : "Michael , devo parlarti sul serio adesso.." "Anchio devo dirti una cosa molto importante.. ma inizia prima tu.." Lo guardai dritto negli occhi : in quel momento avevo una voglia pazzesca di dirgli tutto quello che sentivo: "Conoscerti è stato davvero una cosa meravigliosa: mi hai presa e mi hai portata con te verso la salvezza . Ci sei sempre stato nel momento di angustia. Possiedi i miei stessi sogni , le mie stesse paure ; non ho mai conosciuto una persona così simile a me , mi trovo così bene. Vorrei che guardassi il mondo con gli occhi di un bambino ,così potrai credere nelle favole e pensare solo a delle cose belle , a differenza di un uomo adulto pieno di preoccupazioni come te. Sarei disposta a donare la vita per te ,voglio proteggerti per tutta la vita , come tu hai fatto con me in precedenza . riassumendo , credo di essermi innamorata di te Michael.." dopo questo discorso .. abbassai il viso e guardai le mattonelle che erano sotto di noi : sentii solo il suo respiro , non sapevo se stava sorridendo , piangendo o ridendo. Guardaii Nicky , che mi sventolò il pollice da dietro il cespuglio ... Per cercare di rompere il ghiaccio , dissi: " e t-tu cosa dovevi dirmi ??" "Volevo dirti le stesse cose , credimi.." "cosa?" "io voglio condividere la mia vita con te.." disse , facendo un passo avanti , avvicinandosi pian piano. "sul serio?" "a quel ballo ti ho portato con me , perchè stavi soffrendo come ho sofferto io una volta ..." "sul serio?" "si , e ho capito che oltre ad avere vissuto la mia stessa situazione , mi assomigli veramente tanto. Vorrei restare ore a parlare con te." "Anchio." Si avvicinò ancor di più , e a quel punto sentii il flash di Nicky. Michael sgranò gli occhi , afferrandomi per le braccia: "Paparazzi!!!" "no tranquillo è con me!" "Che cosa?" disse , mollandomi. "E' Niky!" sorrisi , spogliando il nascondiglio di Nicky che era scappata ancora prima che Michael potesse vederla. "Mi hai mentito .. mi .. hai solo mentito.." sospirava incredulo "ma cosa stai dicendo!? ti giuro che era qui un attimo fa!" "Sabry era un paparazzo .. non dirmi bugie .. hai organizzato tutto vero?!" "come potrei fare una cosa simile.." "infatti: non lo so nemmeno io" disse , dandomi un'occhiota gelida , e se ne andò. Non credevo sarebbe andata così : l'avevo perso per sempre. Ne ero sicura al 100 % che l'avevo perso per sempre , ma , almeno , avevo saldato il compito con lo zio ... ma perchè la vita è così ingiusta? La cosa che più mi lasciava perplessa era del fatto che Nicky aveva tagliato la corda.. da quel momento capii che c'era sotto qualcosa di losco .. e sapevo da chi dovevo informarmi...

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Capitolo 6
*** Without Him ***


Ero così confusa , seduta sotto la finestra, rincuorata dal respiro del cagnolino che dormiva dolcemente nella cuccia. Cercavo disperatamente Niky con il cellulare , ma o rispondeva la segreteria o risultava completamente spento. Mi stava evitando? Così , presa dalla collera, andai nervosamente al negozio , per affrontarla una volta per tutte. Inutile. Niky nel negozio non c'era , anzi, sua zia mi chiese ansiosamente se l'avevo sentita , perchè non la vedeva da giorni. Ma cosa stava succedendo?! Non capivo più niente: "e se l'è successo qualcosa di grave?" pensai . Formulai tante ipotesi , e ciascune di esse mi facevano pulsare violentemente le tempie. Che attesa snervante. Visitai i luoghi da lei più frequentati , ma non ce n'era traccia, così , arrendendomi , mi sdraiai sulla panchina , sciogliendo tutto il trucco. Improvvisamente sentii qualcuno chiamarmi infondo la strada; mi alzai e cercai di analizzare la figura nera che pian piano si fece chiara avvicinandosi verso di me. Era il ragazzo di Niky. Finalmente! " Sabrina mi devi aiutare!! Tu sei sua amica magari la convinci!!" mi supplicò. "Di cosa stai parlando?" chiesi perplessa , con il mascara che mi scivolava ancora giù per le fossette. Dopo ciò mi prese per il braccio e mi portò con sè in un locale di spogliarelliste. Un brivido mi attraversò la colonna vertebrale , e il cuore batteva come un orologio in corto-circuito. "Che cosa significa questo?!" urlai piangendo , sperando che il ragazzo mi rispondesse diversamente. Il ragazzo con la tristezza dipinta in faccia scrollò la testa delicatamente. "Non voglio che faccia questo. Io la credevo una brava ragazza" Sospirò con il viso che guardava l'insegna del locale. Un senso di coraggio mi convinse ad entrare nel locale. Così , senza dire niente , attraversai le porte che mi dividevano da quella ragazza che un tempo chiamavo amica. Con una faccia di pietra , entrai , salii sul podio dove passavano tutte quelle sgualdrine. "Una Nuova Arrivata!" urlò un uomo dal pubblico quando vidi Niky sul podio. Con tutta la forza che avevo , l'afferrai per il braccio e la trascinai fuori dal locale. Quante parolacce mi aveva tirato. Ma non mi placavano : continuavo a stringere il braccio , sempre più forte , fermandole la circolazione del sangue. "Ti rendi conto di ciò che hai fatto?!" Le urlai con una rabbia di cui rimasi perplessa io stessa. "Io faccio quello che voglio , non sono affari tuoi!" "Tuo zio non sarebbe felice di questo!" urlai. Niky abbassò il viso: vidi una lacrima scendere da i suoi occhi color nocciola. Sospirò , e piangendo mi abbracciò. "Non so quello che facevo" disse singhiozzando. "Va tutto bene" la rincuorai. Un'altro giorno era passato. Finalmente avevo trovato un lavoro soddisfacente , ma qualcosa mi mancava : Lui. Esatto , lui: il suo sorriso , le sue battute , i suoi scherzi .. mi mancava tutto di lui. Niky mi aveva promesso che avrebbe sistemato le cose , ma questo non mi rincuorava : sapevo che era finita prima ancora di incominciare. Ma almeno non avevo perso lei , e questo già mi confortava. "Chissà se mi pensa.." mi chiedevo ogni volta che qualcosa mi ricordasse lui. Alla tv c'era sempre , e piangevo quando vedevo che era sorridente: si vedeva che si era già scordato di me. "Sabry è una superstar! Non lo meriti!" mi tormentavo la mia coscienza. E io stupidamente le rispondevo "ma chissene frega! io amo lui non la superstar che tutti vorrebbero vicino!" e piangevo , piangevo.. Ho versato tante lacrime. Era una lotta con me stessa. Avevo trovato un lavoro ad un bar : dovevo solo servire il caffè e le ciambelle. Dai: potevo sopravvivere. Stavo portando i piatti al lavandino , quando vidi una scatola con un fiocco rosso. L'aprii: c'erano due rose gialle e un bigliettino , lo presi: "Dal tuo ammiratore segreto." . "Oddio , e questo sconbussolato da dove è uscito?" pensai perplessa. All'inizio pensai che fosse uno scherzo di Niky , ma quando la telefonai per dirglielo , disse che c'entrava come i cavoli a merenda. "L'avrà mandato alla persona sbagliata" cercavo di dimostrare che quelle rose non fossero indirizzate a me. Ma persi la speranza , perchè il giorno dopo mi arrivarono ben delle rose rosse , con scritto "Per Sabrina , dal tuo ammiratore" . "Qualcuno chiami un ortopedico" pensai. Ogni giorno mi arrivavano rose di colori differenti: prima gialle , poi rosse , blu , bianche e rosa. Sicuramente l'ammiratore era un fioraio questo è sicuro. Ma chi era questo famoso 'ammiratore segreto'?

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Capitolo 7
*** The Letter ***


Decisi d'indagare: volevo sapere chi era questo "coso". Chiesi al capo se aveva visto qualcuno portare una scatola al bar , ma mi rispose con queste parole: "Non c'è tempo per pensare al fidanzato!" "Ma!" "Vorrei vederti lavorare senza quelle mani.." disse ,e me le guardai perplessa. Un'idea stupida passò nell'anticamera del cervello, così , mi nascosi nel bagno e dall'oblò osservai l'entrata , per vedere se qualcuno arrivasse. Improvvisamente vidi un uomo , di statura media , estremamente magro e spelacchiato , con in mano questa scatola. "o per Diana!" esclamai "quel 'ciospo'?!" Andò al bancone e appoggiò la scatola bianca , uscendo. Stavo osservando la figura uscire dall'entrata , quando sentii un fiato caldo sul collo. "A quanto pare non sono stato abbastanza chiaro" sentii da dietro la schiena."Oh! mi scusi capo , torno immediatamente al lavoro!" Dissi , scappando. Appena arrivata al bancone , aprii nuovamente la scatola: non c'erano più le rose, ma due calzini: uno rosa pesca e uno nero pece. "Ma mi sta prendendo in giro!?" Esclamai , ma d'improvviso , un flashback illuminò la mia mente e rimasi perplessa. Andai in paranoia , in uno stato confusionario blasfema. Aspettai il giorno successivo , e mi nascosi nuovamente per aspettare che l'uomo rientrasse. Ma di lui non c'era traccia. "Perchè non l'avevo fermato ieri!? che stupida!" mi rimproverai. Tornai a casa. Come al solito il cagnolino mi fece le feste , e io risposi molto volentieri. Aprii la posta , c'era un'altra scatola bianca , e frettolosamente l'aprii : c'era un biglietto di un ristorante, guarda caso , il primo appuntamento che ho avuto con Mike .. eh?! Ma cosa significava? Prima i calzini e adesso questo. O era un tizio che mi stava prendendo in giro , oppure era veramente quello che pensavo io: "Forse Michael è il mio ammiratore... ma no impossibile! L'ho visto l'ammiratore ma non era di certo lui! che confusione!!" Il giorno dopo stavo portando ad un tavolo del caffè , quando vidi nuovamente l'uomo con in mano un'altra scatola: senza pensarci due volte , gli saltai addosso: "Chi sei tu? Cosa significano questi?!" urlai. "Che cosa succede qui?!" intervenne il capo. "S-sono stato pagato per fare questo!" si difese, tremolante. "E da chi?!" "N-non posso dirlo!" "Molla subito quell'uomo o sei licenziata!" intervenne nuovamente il capo. Mi girai verso la figura "Non me ne frega!" gli urlai contro e mi girai nuovamente: "Chi?" "E' quello che pensi tu..." dopo di che mi lasciò in mano il pacco e corse via. Guardai perplessa l'uomo scappare via , e aprii la scatola che mi ero ritrovata nelle mani : c'era un'altro biglietto color madreperla , con un fiocco color ceramica. Lo presi e incominciai ad analizzare le lettere che ricoprivano il foglietto: "Scrivimi." c'era scritto , con un indirizzo sotto per la posta. Io sentivo nel cuore che fosse lui , ma un senso di logica mi correggeva, così , tornata a casa , dopo essere stata licenziata , presi carta e penna e incominciai a scrivere: " Ho tante domande da farti , chi sei , perchè mi mandi tutti quei pacchi .. perchè hai mandato qualcuno a mandarmeli e non tu di persona .. ti prego scrivimi subito e fammi precisare chi sei.." e firmai con una piccola stella vicino alla a. Dopo una settimana arrivò la lettera: " Cara Sabrina. Non sono venuto io di persona perchè sono molto lontano da te in questo momento , ma non sarei comunque riuscito ad aspettare .. avevo il bisogno di farti sapere tutto. I calzini , il biglietto : era tutto per farti ricordare , perchè io non voglio dimenticare. Ora che so come sono andate davvero le cose , mi pento del mio atteggiamento penoso , vorrei chiederti scusa di persona , ma ti prometto che appena tornerò , ti troverò qualsiasi cosa accada. non dimenticarmi. Mike." Disperatamente presi il biglietto color madre perla per vedere l'indirizzo: Romania?! Era in Romania?! quant'era lontano!! Continuavo a mordermi i polsi dalla felicità , ma allo stesso tempo ero ansiosa e non vedevo l'ora di poterlo riabbracciare!!

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Capitolo 8
*** I Love You! ***


"Svegliati svoiata!!" il mio riposo si inabissò nel nulla e mi svegliai : come al solito mia nonna era in cucina a servire il caffè. "Grazie di avermi preparato la colazione" risposi con un sorriso alla colica stampato in faccia. "Non far la finta tonta con me" mi rispose , prendendo una tazza. Essendo stata licenziata , decisi di stare per un po' da mia nonna , visto che casa mia non era altro che un capannone abbandonato. Nonno era in salotto: si notava la sua presenza a causa della televisione a volume massimo sintonizzata sul calcio ; il cagnolino dormiva nella cuccia , e io ero con mia nonna in cucina ; avevo scritto a Michael di inviare le lettere all'indirizzo di mia nonna , solo che ogni volta le nascondevo: non volevo che scoprissero tutto , specialmente nonna. Telefonai Niky per sentire come stava: "Come va Niky?" " Si .. Bene ..." disse a bassa voce "Sicura?" domandai "In verità No. Stanotte non sono riuscita a dormire..." "perchè?" Non disse una parola , poi riprese : "Vieni in negozio , non mi va di parlarne al telefono." "cosa le succede?" pensai , così , presi la macchina. La pioggia sbatteva sul parabrezza dell'auto a suon di tamburo , alla radio c'era Cindy Lauper. Giunta al negozio , entrai con fretta per non essere bagnata più di troppo dalla pioggia gelata : trovai la ragazza seduta sulla sedia di attesa , inondata di lacrime ; subito mi precipitai per rassicurarla: "Mi sento in colpa perchè è stata colpa mia se adesso sei sola" singhiozzò guardando lo specchio. "No. E' tutta colpa mia invece .." dissi , cercando di rincuorarla. Lei d'improvviso si alzò in piedi , puntandomi il dito contro: "Visto?! Ecco cosa odio di te!" io la guardai scioccata , con il cuore che mi balzava in gola dallo spavento. " Io ti ho rovinato la vita , e te te ne esci con 'no, invece è colpa mia'?!" urlò. Io mi alzai con in viso il ritratto del coraggio , e dissi: " Io faccio questo perchè sono tua amica e ci tengo a te: la vita è dura , lo sappiamo , ma se perdessi te la mia vita finirebbe veramente" La guardai dritta negli occhi , con uno sguardo completamente serio, e me ne andai , sbattendo la porta. Un'altra lettera mi era arrivata , infondo ai saluti e alle domande c'era scritto: " Non vedo l'ora di giocare con te" "Che tenero" sospirai. Ammetto di non aver mai conosciuto una persona così : era infantile , ma in senso positivo , incredibilmente positivo : ricordo quando eravamo andati in un fast food e aveva fatto una foto con un suo piccolo fan che lo aveva invitato a giocare con lui : a differenza di una persona adulta , accettò e incominciò a rincorrerlo. Ma era anche un bambino nelle situazioni difficoltose : era così spaventato che piangeva in mezzo alle mie braccia e mi supplicava di aiutarlo. Io lo accarezzavo e confortavo come solo una madre può consolare il suo povero bambino. Ma quando mi accadeva qualcosa a me , acquistava una forza da leone , e cercava di rimediare. Forse all'inizio avevo incominciato a frequentarlo per un secondo fine , ma ben presto mi resi conto , scrivendogli , dell'amico meraviglioso che avevo appena acquistato. Credeva nelle favole , cose che io fin qualche anno fa non ci pensavo nemmeno: ero troppo presa dai ragazzi o dal lavoro , ma lui , lui mi fece tornare indietro , come se mi avesse presa per mano e portata in una macchina del tempo: mi aveva fatto ritornare una bambina. E io lo amavo per questo : lo amavo tanto. Un giorno gli scrissi , facendo un po' la sciocchina: "Ci sono delle belle ragazze in Romania? Ho sentito di sì : mi raccomando fatti una visione che lì c'è il 3D!" Dopo qualche giorno mi rispose , scrivendo: "Nono io le ragazze non le guardo , non sono come te che si mette per strada a fare la bancarella dei Baci" scrisse ,per prendermi in giro. Amavo prenderlo in giro , ma anche lui non scherzava! "Ah ah fa lo spiritoso lui! .. " mentre gli stavo rispondendo , delle farfalle incominciarono a prendere volo nel mio stomaco , e un nodo alla gola mi aveva tolto il respiro ; così , decisa , deglutii e scrissi quelle due parole che ti riempono il cuore , che te lo attraversano , lasciando un segno indelebile. Inviaii la lettera. Purtroppo ci metteva molto , visto che era in Romania : da una parte avrei voluto non leggere la sua risposta , ma dall'altra avevo una voglia scoppiettante di poter tenere in mano quel foglio ruvido. Finalmente arrivò la lettera : la presi delicatamente , la trasportai su per la cucina e con delicatezza incominciai a togliere il foglietto dalla busta. Deglutii e incomincia a scorrere le righe: " Sabrina ... " A giudicare dalla scrittura stava tremando molto ,o dall'emozione , o dal disgusto. " Sappiamo tutt'e due quello che sentiamo davvero. L'abbiamo sempre saputo. Sei una ragazza speciale , ma sopratutto , sei stata una delle poche persone che è riuscita ad accettarmi per quello che sono , e io ti stavo aspettando da tutta la vita. Io non ce la faccio più , raggiungimi in Romania ... " . Non avevo soldi , e questo mi rattristava . Improvvisamente vidi con la coda dell'occhio qualcosa nella busta , lo presi: era un assegno. " L'aereo partirà domani. Ti ho dato abbastanza soldi per portare con te un'altra persona. A presto Sabry" Incominciai a correre per la casa , sembravo uno dopo aver vinto il lotto , ma quando vidi mia nonna in camera stirare i panni , mi resi conto che c'era un problema che non avevo messo in conto: mia nonna?? Dovevo evadere. Aspettai l'una di notte :nonna russava con la bocca spalancata , sintonizzata alla tv un film : sarà stato degli anni 50 o 60. Presi la valigia e in punta di piedi presi il cappotto nero e scesi dalle scale , lasciando naturalmente un biglietto per non farli rimanere in ansia. Una figura uscii dalla porta della vicina : era quella vecchia decrepita che odiavo con la stessa intensità di mille soli allineati. La guardai con uno sguardo da gladiatore "Signora" dissi e me ne andai. Lei mi seguì con lo sguardo , occhi gelidi come l'Alaska. Che voglia incredibile avevo di picchiarla e toglierle quella parrucca!!!! Ma strinsi i denti e continuai a scendere le scale.

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Capitolo 9
*** Romania ***


Che bella che era la Romania!! Aspetta : ho parlato troppo presto. Uscii da quell'aeroporto : sembrava il labirinto di un Minotauro ; persone che andavano destra a manca , schiantandosi contro di me , come se fossi invisibile. Cercai disperatamente una cartina della città , ma non si capiva niente. "Scuză-mă unde este baia?" mi chiese uno. Non gli risposi e scappai , uscendo dalla metropolitana. Su i pali della luce erano appesi dei suoi manifesti , con accanto alcuni suoi fan che cercavano di imitarlo il più fedelmente possibile. Incominciai ,insieme al pubblico , a battere le mani per incoraggiare i ragazzi , lasciando qualche moneta. "Non sei cambiata per niente" sentii una risata da dietro le spalle , mi girai: era lui , con un piumone e i raybans. "Nemmeno tu sei cambiato per niente" sospirai ; allargò le braccia e mi si avvicinò sempre più , finendo in un caldissimo abbraccio. Lo strinsi più forte che potevo : avevo tutti i suoi ricciolini mori in faccia. Non lo vedevo da mesi. "Mi sei mancata tanto" mi sussurrò nell'orecchio. "Anche tu" gli risposi. Mi guardò negli occhi , e sorrise : Dio!! Si grattò la nuca intimidito e tagliò corto : "La Romania è bellissima! mi piacerebbe fartela conoscere!" "Che è na persona?" feci la battuta. "E' un modo di dire.." sorrise tirandomi una pacca sulla spalla. Camminammo per tutto il viale , parlando: "Non ti capisco" sospirai ridendo "In che senso?" Rise "Perchè ti tocchi sempre il cavallo dei pantaloni?! non capisco!!" Rise a crepa pelle. "E' nel mio stile insomma!! Anche tu hai il tuo stile?" Mi grattai il mento. "So far spruzzare il latte dal naso e .. so fare l'alfabeto ruttando." "Interessante" disse ridendo. Un vento glaciale invase il mio corpo : era inverno pieno lì. Avevo su una felpa e stavo gelando ; d'improvviso sentii il cappotto di Michael appoggiarsi su di me. "Hai freddo tesoro?" mi chiese. La sua voce era diventata seria e bassa. "Si , abbastanza" sospirai tremando. Cominciò a stringermi sopra il giubotto "Per tutti i mari!"Pensai: il mio cuore ballava la break-dance , e le farfalle nello stomaco facevano lezioni di volo. Come stavo bene lì insieme a lui! Ben presto quel caldo momento fu interrotto dallo squillo del mio cellulare. Lo guardai con pazienza , afferrando il cellulare: "Pronto" Era mia nonna : sembrava il Diavolo in persona. "Ma si può sapere dove sei finita?! Sei in un mare di guai!!!" Michael mi guardò con atteggiamento di sfida , come se volesse fare una scommessa. Io capii al volo e chiusi il telefono. "Allora , da dove incominciamo?" chiesi. Come due poveri disgraziati , andammo in giro per la città , facendo scherzi di qua e di là. "Hey , lo sa che se ha la mano più grande della faccia le può venire un tumore?" chiese ad un americano che passava da quella parti ; io ridevo. "Davvero?" chiese perplesso , mettendosi la mano in faccia , e a quel punto , a velocità lunare diede una piccola sberla nel viso dell'uomo , coperto dalla mano. "Corri" esclamò Michael . "Disgraziati!" urlò il pover uomo mentre ci osservava scappare via. Eravamo proprio bravi a rompere le scatole alle persone che passavano da quelle parti! Dopo una giornata passata a burlare , Michael mi portò nella sua suite: era una grande stanza a vista panoramico , con una camera da letto e un bagno. "Ci sono delle suite disponibili qui?" gli chiesi subito. "Se vuoi puoi restare a dormire qui." mi rassicurò. "ma .. " iniziai a balbettare. "d-dove dormo??" "Oh beh.." Michael iniziò a guardarsi in giro , notando che c'era solo un solo letto matrimoniale. "Dormo sul divano , tu dormi pure sul letto." rispose. "Ma no è meglio che dorma io sul divano!" replicai. "Non preoccuparti , insisto." Non potevo dire di no , volevo dormire comoda dopo una giornata così pesante! "Bene , se vuoi chiuditi a chiave , se non ti fidi di me" disse , ridendo. "Si tranquillo che mi chiudo." Lo rincuorai , con un sorrisetto malizioso ; ormai ero me stessa con lui. "Vado in bagno a vestirmi , fai come se fossi a casa tua!" "Questa casa è mia non lo sapevi?" Sorrise e se ne andò in bagno. Io ne approfittai e iniziai a spogliarmi per mettermi il pigiama. Essendo lenta come un bradipo in letargo , Michael finì prima del previsto e uscii quando ancora mi stavo vestendo. Urlai , cercando di coprirmi il più possibile. "Occielo!" urlò lui , girandosi di scatto. "Hai finito?" disse , ancora girato. "Si ho finito , girati." Si girò e incominciò a ridere come un pazzo. "Cosa c'è?" lo fulminai. "Hai pantaloni all'incontrario" "Girati ancora!" urlai e iniziai a girare i pantaloni.

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Capitolo 10
*** A Kiss In The Dark ***


Qualcosa mi svegliò. Erano le 2 del mattino. In punta di piedi mi alzai , in direzione del salotto , quando vidi Michael che dormiva sul divano: era un angelo. Essendo molto attirata dal suo sguardo addormentato , mi avvicinai , sedendomi , e lo guardai per 10 minuti. Anche le mani erano attirate: incominciai ad accarezzargli il viso , era più forte di me. I riccioli scivolavano delicatamente su suo viso addormentato : sembrava un principe. La mia sete si fece sempre più sentire , così , gli diedi un bacio sulla fronte quasi umida. Non volevo lasciarlo , così appoggiai il mio mento su di lui e nn mi alzai più. D'improvviso cominciò a prendere conoscienza , e mi alzai dallo spavento. "Scusami" lo supplicai. Lui si alzò. Era serio , troppo serio per i miei gusti. Si avvicinò a me. Avrei voluto dir qualcosa , ma ero troppo persa nel suo sguardo che mi fissava. La sua mano stava per sfiorarmi , ma si bloccò d'improvviso. Era molto vicino a me. Respira affannosamente. Sapevo perchè. Sapevo perchè si era bloccato. Così , senza rendermene conto , lo afferrai e gli diedi un bacio. Un bacio molto passionale. Non mi resi conto di quello che facevo. Quando ritornai in me, mi staccai e scappai in camera , chiudendomi. Mi chiusi a chiave. Ero così imbarazzata. Piangevo. Ben presto si fece l'alba. Non sentii più che mi chiamava , così aprii la porta e andai in cucina : era seduto , e quando mi vide , si alzò e si avvicinò di nuovo verso di me. Eravamo ancora molto vicini. Io cercavo di nn incontrarmi con il suo sguardò , ma lui lo seguiva in continuazione. "Perchè sei scappata?" aveva la voce bassa e seria. Non l'avevo mai sentito con quel tono di voce. Non risposi , continuavo a guardare per terra per non guardarlo negli occhi. Poi mi feci coraggio , e dissi: "Non volevo." Fece un passo in avanti: "invece tu volevi." A quel punto alzai anchio il viso , e cercai di guardarlo il più possibile. Mi accarezzò il viso. Era una strana sensazione , che in un certo senso , aspettavo da tempo. D'improvviso il campanello suonò , Michael si abbandonò all'istante e andò ad aprire. Era il suo manager. Mi guardò malissimo , fulminandomi. "Chi è quella ragazza? A giudicare da i vestiti stanotte è stata con te.. cosa significa?" "Lei non c'entra niente. Sono stato io ad invitarla , e non devo rendere conto a te." "Sta attento a quello che fai" gli disse , andandosene. "Lascialo perdere" sorrise. "No. ha ragione" replicai. "Non voglio crearti troppi problemi." Lui si avvicinò nuovamente , e mi strinse. Poi , prese qualcosa dalla tasca , era una collana. "Volevo dartela da molto tempo." rispose e me la agganciò al collo. La guardai. "E' bellissima." sorrisi. "All'inizio era un regalo dell'amicizia , ma poi con il tempo ho cambiato idea." "In che senso?" chiesi scioccata. Lui Mi Baciò . Sul serio , detto con tre parole potrà sembrare banale , ma mi baciò. esatto. proprio quello. Diventai rossa sempre più. "Che c'è?" rise. Sentii il suo fiato sul collo umido. "N-niente .." "sicura?" mi chiese , baciandomi la guancia. "Vedi ecco .." mi staccai. "Forse stiamo correndo un po' troppo.." "cosa stai facendo?!" mi fulminò la coscienza , ma un senso di orgoglio prese la meglio. "Che cosa?" disse , deluso. "Credo sia meglio aspettare ancora un po'." "Ma ci conosciamo da quasi un anno." "ci vogliono anni per conoscersi bene Michael!" "Ma io ti amo!" alzò la voce. Rimasi di pietra. Lo sguardo vuoto. Il respiro si fece più affannoso. "Io ho paura." singhiozzai. Avevo davvero paura , paura di provare cose troppo belle. "Va tutto bene. So già che non ci sarà niente tra di noi." disse , andandosene. No , non poteva finire così , non potevo. "Michael!" lo chiamai. Si girò. Mi avvicinai. "Promettimi che non mi lascierai mai e non mi farai mai soffrire.." "te lo prometto"

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Capitolo 11
*** the oxygen chamber ***


I giorni passavano come un eternità. Ancora non riuscivo a capire un'accidenti di quello che dicevano alla tv : il Rumeno era troppo complicato per me. Pensavo a i miei nonni , al mio cagnolino , a Niky : quanto mi mancava casa mia. Ma quando lo guardavo , dopo una passeggiata o una discussione o solo dopo uno sguardo , mi rendevo conto che quella era diventata casa mia. Nonostante fosse ufficiale la nostra intimità , ero ancora molto timida e non lo toccavo più di tanto: mi bastava solo parlargli dei miei problemi , delle mie paure , ma anche delle mie gioie e spensieratezze. Lui faceva lo stesso , anche se certe volte preferiva passare all'azione. Ogni sera litigavamo : io insistevo di dormire sul divano , ma lui per essere ospitale mi invitava a stare nel suo letto mentre lui avrebbe dormito nel sofà: "Michael questa è casa tua! Non Mia!" "E' casa nostra stupidina!" rideva. Non dissi niente. "Non sei ancora abituata vero?" "Mi viene difficile pensare che noi siamo una.." mi sforzai di pronunciare l'ultima parola. "Una coppia?" tagliò corto. "esatto." affermai. Lui abbassò il viso ; ero felice di questo ma , mi spaventava , perchè se mai avessi dovuto perderlo , sarebbe stata una perdita troppo grande. "Perdonami." Risposi , cercando di non mostrargli le mie lacrime appena fresche. "Dormo sul letto" continuai. Lui a passi lenti si avvicinò a me , mi guardò per una frazione di secondi , con i suoi occhi scuri che quasi ti soffocavano. "Dormiamo sul letto." Gelai. "Sei impazzito?!" dissi , ma con voce bassa e autonoma. Lui mi guardò , e tramite a quest'ultimo riuscii a capire cosa mi stava trasmettendo. E così andò gente. Cedetti , perchè ? Non perchè sono stupida , ma perchè lo amavo , niente di più. Non riuscivo a dormire , volevo mantenere un'atteggiamento educato anche a letto. Lui dormiva senza problemi ; dopo un piccolo arco di minuti , si girò dall'altra parte e incominciò a circondare come una Circonferenza perfetta il mio corpo che respirava , andando giù e su affannosamente. Era come stare in una sauna , ma allo stesso tempo provavo piacere. Il mattino seguente mi svegliò lui , facendo uno dei suoi soliti scherzi , poi mi portò al bar per fare colazione. "Sicuro che i fans non ti saltino addosso?" chiedi con atteggiamento di sfida. "Non ho paura dei miei fans , loro sono tutto per me." rispode , sorridendo con sguardo perso. Io abbandonai la conversazione, incominciando a girare il cucchiaino immerso nel liquido bollente. Improvvisamente vidi la sua mano strisciare lungo la tovaglia , avvicinandosi alla mia; io feci lo stesso , e me la prese , stringendola. "Ti piace la Romania Sabry?" "No." "Come no?!" rise. "Diciamo che avrei preferito visitare qualcosa di meglio." "Ad esempio?" "Parigi : l'adoro!" "Ho capito ... " affermò sorridente. Qualcosa interruppe la conversazione , qualcosa che fece gelare il mio e il suo sangue. Quella notizia mi trapassò il cuore , come una lama affilata. Non riuscivo a credere ai miei occhi , proprio perchè davanti a me , alla televisione , c'era riflessa l'immagine di Michael in una camera d'ossigeno. "Michael Jackson , la super star più acclamata del momento , dorme in una camera iperbarica .. a quanto pare ci tiene molto al suo aspetto e non alla sua sanità di mente." sentivo affermare alla tv. Michael era rimasto scioccato , con due occhi che parevano due grandi palle da biliardo. "Che cosa significa?" chiesi a basse voce , con uno sguardo gelante. "Non è come sembra. Posso spiegarti tutto." mi supplicò. Mi alzai immediatamente dalla sedia , andando via. Lui mi seguì : "Credi alla televisione e non a me?" chiese disperatamente. "Ma Mike quella è una prova sciacciante ti hanno fotografato!" intervenni. "Avevi detto una volta che uno dei tuoi desideri più grandi era combattere i pregiudizi. Questo è un pregiudizio." Mi fermai. Tanta confusione vagava nella mia mente: non sapevo a chi credere , le prove erano schiaccianti , ma il suo sguardo era così sincero che mi faceva venire i brividi. "Sabry , ti prego di guardarmi negli occhi un secondo." Io cercai nuovamente di andarmene , ma Michael mi intrappolò nel suo sguardo magnetico: era la sua tattica migliore! Era come se lo facesse apposta! " Io voglio crederti." Sospirai , guardandolo. Deglutii e mi prese per mano , portandomi a casa : non parlò per tutto il viaggio. Successivamente , mi invitò a sedermi sul divano: "Sai dell'incidente della Pepsi avvenuto qualche anno fa?" chiese. "S-si purtroppo : ci ero rimasta molto male , sopratutto mia cugina che era una tua grandissima fan." risposi. "Un giorno Di Leo mi portò in un centro cure e trovai questa bara d'ossigeno : i medici , ma sopratutto il mio manager , mi invitarono a starci per qualche minuto per curare la ferita provocata dalla ustione ..." Dopo questo , mi mostrò la sua cute tutta ustionata. Il sangue mi gelò e un brivido mi attraversò la schiena. "O mio Dio." dissi. "Purtroppo cercano ogni scusa possibile per mettermi tutti contro e il solo pensiero che quest'ultimi mi allontanino da te , vorrei morire." "Tranquillo. Ti giuro su tutte le cose belle di questa terra che non ti lascerò per nessuna ragione , nemmeno se tutti ti odieranno al punto di volerti uccidere." Sorrisi. "Beh adesso tendiamo all'esagerazione" Rise. "Grazie." rispose , abbracciandomi. "Michael .." "Cosa c'è?" "Il gossip lo sa che stiamo insieme?" chiesi. "Vuoi mantenere la tua privacy vero?" "Si." "Tranquilla : dirò che sono occupato ma non farò nomi." "Ok." sorrisi. "Chiamami la 'ragazza misteriosa' mi raccomando." dissi scherzosamente. "No dico solo 'ragazza' o se preferisci 'persona' e dirò che l'amo solo perchè è simpatica." "Stai dicendo che sono brutta?" alzai le sopracciglie. "Dipende." le alzò anche lui. "Dopo questo non ti parlò più" risposi , alzandomi e me ne andai a testa alta via. Lui rise , e anchio feci lo stesso.

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Capitolo 12
*** At The Premier ***


Era sera . Ero sdraiata stile pantofolaia sul divano con un pigiamone di seta. Mangiavo il gelato e guardavo la tv , quando vidi Michael davanti allo specchio, tutto elegante : una giacca nera con dei jeans borchiati e una enorme cintura. Andò verso la porta , quando lo fermai: "Dove vai di bello?" chiesi , con un baffo di gelato alla fragola. "Sono stato invitato ad una festa" sorrise. "E io non posso venire?!" spalancai la bocca , con ancora il gelato che faceva il giro della bocca. "Hai detto che vuoi essere 'la ragazza misteriosa' " si giustifico , con gli occhi che guardavano il soffitto. "ma quale ragazza misteriosa!Una penna è più misteriosa di me!" saltai giù dal divano. "Aspettami che mi cambio." "Ok muoviti però ragazza misteriosa!" Rise. Aspettò esattamente 1 ora. Uscii : avevo un vestitino nero che arrivava sopra al ginocchio , con una cascata di riccioli castano chiaro , con un filo di matita nera che faceva il giro dei miei occhi chiari e con delle scarpette con il tacco. "Così come sto?" chiesi , mostrandogli il vestito. "S-si , bene" balbettò , aggiustandosi il colletto. "Va da via la ragazza misteriosa , adesso c'è Sabry." Michael aprì la porta. "Prima le donne se non lo sai." dissi , passando. "Ehi! Non scaldarti solo perchè hai su dei trampoli!" disse , prendendomi in giro. "Se non lo sai questa ragazza ... " mi indicai. " ... deve fare colpo stasera , così saluterò mia nonna in diretta!" "Si , continua a camminare" mi diede una piccola spinta. "Giù le mani Don Giovanni." dissi , alzando le sopracciglia. Rideva tantissimo , per questo non smettevo di fare la spiritosa. Ben presto raggiungemmo il locale. Scesi lungo il tappeto rosso : "O capperi" sussurrai a Michael. "Ok non adottare comportamenti strani che mi hanno già infangato abbastanza" mi disse nell'orecchio , camminando lungo la passerella e tenendomi a braccietto. Gli diedi una occhiata gelida. D'improvviso una ragazza con un microfono ci fermò: "E Michael Jackson in forma più che mai!" disse guardando la telecamera. "Chi è questa ragazza Mr Jackson?" chiese puntandogli in bocca quel microfono. Io avevo un sorriso alla colica stampato in faccia , con gli occhietti che facevano il giro dell'oca : sembravo schizzofrenica. "E' la mia fidanzata." affermò coraggiosamente. "Ooh ma non mi dire" sospirò la ragazza davanti alla telecamera. "Come ti chiami fidanzata?" mi puntò in bocca il microfono , per pocco non lo inghiottivo. "S-Sabrina." risposi , con ancora quel sorrisetto colico in viso. "Sabrina , e scommetto che sua madre aveva molta fantasia con i nomi!" sospirò. Il mio sorriso svanii , puntandogli uno sguardo glaciale. "Bene , Martina." rispose dopo una pausa. "Sabrina." "Oh mi scusi." Michael mi prese per mano e mi portò via , perchè sapeva che l'avrei presa a pugni. "Ti ci devi abituare tesoro." mi disse. "Ho paura che sarà difficile." borbottai. Lui rise. "Niente è impossibile per Sabry." "Si ammetto che questo è il mio slogan" Rise. Due signori in giacca e cravatta salutarono Michael stringendogli la mano. "Ti ricordi di mia figlia?" disse uno di loro , mentre stringeva una ragazza. "Si mi ricordo di lei" sorrise. "piacere." le strinse la mano. Michael appoggiò un braccio sulle mie spalle: "Questa è la mia fidanzata" sorrise. L'uomo e la ragazza gelarono dalla notizia. "Lei?" chiese perplessa. "Si , io. Problemi?" chiesi , arrabbiata. "No .. sai: Michael doveva spettare a me!" "Che cosa?" sorrisi dallo shock. Anche Michael fece lo stesso. "Esatto bionda tinta" "Io sono bionda naturale specie di tasso fulminato" dissi. "Piantala zoccola!" disse "Come mi hai chiamata?" gelai. "Zoccola esatto!! Chissà cosa hai fatto a questo povero ragazzo!" "Per favore piantala" intervenne Michael. "No . Tesoro ci penso io a sta specie di opossum senza pelo." Quella discussione finì in una rissa , dovettero intervenire Michael e il signore. Avevo fatto fare non solo una ridicola figura a me stessa , ma anche a Michael. Michael mi accompagnò sulla limousine : "Quella brutta .. " "Sabry.." "Scusa ma! Una sberla se la meritava!" intervenni. "Si ma potevi controllarti." "Non dovevi portarmi con te" dissi , abbassando il capo. "Non vado bene per te." "No , non dire così. Tu sei troppo per me." La discussione fu interrotta bruscamente dal taxista che si voltò scocciato dicendo: "Ma dico per una volta che andiate d'accordo?! Dite che vi amate punto!" urlò. Io sorrisi bruscamente. "Grazie del consiglio." dissi. "Il problema è quella ragazza che s'è messa tra di noi , tesoro. Per il resto andava tutto bene. Per questo dobbiamo ignorarla." disse , accarezzandomi. "Si." dissi.

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Capitolo 13
*** Back ***


Il giorno dopo , andai ad accompagnare Mike per visitare un ospedale dell'infanzia. Mi guardavo in giro , sorridente , cercando di mostrarmi amichevole a quei poveri tesori. Quando videro Michael , incominciarono a saltare dalla gioia , ed ad abbracciarlo. "Oi ragazzi piano!" rideva : si vedeva che si sentiva bene in mezzo a tutti quei bambini. Tenevo in mano una bambola quando una piccola bambina mi tirò la camicia che pendeva giù per la gonna. "Hey piccolina , come ti chiami?" mi chinai per mostrarle attenzione. La piccola si nascose dietro a Mike , continuando a guardarmi con quei occhietti neri a mandorla. Guardai la bambola che mi ero ritrovata tra le mani e gliela mostrai: "La vuoi piccola?" sorrisi rassicurandola ; lei la prese e incominciò a stringerla. Michael sorrise e la prese in braccio: "Si chiama Sophie : non parla la nostra lingua ma ci vogliamo tanto bene." "Che teneri" sospirai. Michael guardò la bambina e me la diede in braccio : "Scommetto che farete amicizia." "Lo spero. E' così tenera." Sorrisi guardandola. Michael portò dei giocattoli costosissimi e li diede a ciascun bambino , quando arrivò una signora con in braccio un neonato : Michael quasi piangeva a vedere quella creatura e la prese in braccio , sedendosi ; sorrideva come un bambino al giorno di Natale. Io mi avvicinai , sedendomi vicino a lui. "Voglio avere un bambino così." disse guardandomi. "Anchio." sospirai. "Come lo chiameremo?" chiese subito. "Eh?" sorrisi. "Io voglio un bambino con te." disse e mi baciò , dopo di chè posò di nuovo lo sguardo alla creatura. Io accarezzai la guanciotta del bimbo e sorrisi a Michael. Passavo intere giornate insieme a lui : andavamo a visitare ospedali , orfanotrofi e scuole... era così divertente! Lui diceva che tutti i sacrifici che faceva venivano ripagati dai sorrisi di quei poveri angeli. E anchio mi mostravo amichevole , amavo ciascuno di loro. Una sera , mi arrivò una lettera : l'aprii e incominciai a scorrere le righe:"Cara Sabrina .. o di quello che ne è rimasto: sono Niky , la ragazza che ti ha puntato il dito contro qualche tempo fa. Tua nonna è riuscita a darmi l'indirizzo , per questo adesso ti sto scrivendo. Ci tenevo a scusarmi per il mio odioso comportamento , non so cosa mi era saltato in testa e so che mi hai perdonata un sacco di volte , ma .. questa sarà l'ultima volta. Ci tenevo a dirti che il tuo debito con mio zio è andato al termine : ho appeso nel negozio la vostro foto formato maxi. Spero di rivederti. Calorosi Saluti. Nicole." "finalmente s'è rifatta viva!" pensai orgogliosamente. Michael era uscito , e io ero sola in casa , sdraiata sul divano , a scorrere e riscorrere le righe di quel foglio. La mia sensibilità per lei l'avevo persa completamente : non mi interessava più niente di lei , anche se la pensavo ogni tanto , addirittura me la sognavo alla notte. Ero con Michael , e mi sentivo felice , ma mi sentivo lo stesso sola , lontana da tutto e da tutti. Incominciai a guardare fuori dalla gigantesca finestra : si vedevano palazzi , inondati da un'atmosfera blu smeraldo , rifflesi dalla luce dei pali. Vedevo passare persone , come me , alcuni si sedevano , altri leggevano , alcuni giocavano , altri piangevano. Pensai subito a tutto il mio mondo .. No. Quello non era il mio posto. Avevo il bisogno di rivedere i miei cari , ma sapevo che Michael non avrebbe acconsentito , così incomincia a scrivere:"Michael. Purtroppo questa sarà l'ultima volta che mi sentirai. Stare con te è stato meraviglioso e per sempre mi porterò nel cuore tutti quei bei ricordi. Ti ho amato tanto e ti amerò per sempre. Torno a casa : non ce la faccio a stare qui..." Ma un flashback mi attraversò la mente : il momento in cui giurai al ragazzo che non lo avrei mai lasciato. Strappai il foglio di carta e lo gettai nel camino accesso. E , incominciai a piangere. Michael entrò lì in quel momento , e il suo sorriso compiaciuto si trasformò in un sguardo preoccupato: "Che cosa c'è tesoro?" chiese asciugandomi una lacrima. Cercai di asciugarmi le lacrime che mi irrigavano il viso , dicendo"No. No No non è niente." "Invece c'è qualcosa .." Io lo guardai negli occhi , e lo abbracciai: "Voglio tornare a casa mia" singhiozzai. Il ragazzo aveva lo sguardo perso , concentrato nel nulla : le sopracciglie erano alzate , e la labbra divise. "Devi andare via." disse. "Che cosa?" "Vai Via." disse , avvicinandosi verso la finestra. "Ma.." "Ti ho detto di andare via! Vattene!" mi urlò. L'orgoglio ebbe la meglio , spingendomi ad afferrare le valigie e sbattergli la porta in faccia.

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Capitolo 14
*** Don't Let Me Go ***


Raggiunsi immediatamente l'aereoporto e quando riuscii a prendere l'aereo , incominciai ad affogare in un mare di lacrime. Pensavo al momento in cui mi aveva urlato in faccia , contrastato dal ricordo in cui lo vedevo ridere e sorridere. Non capivo più niente : avrei voluto morire e sparire dalla faccia della terra , ma allo stesso tempo desideravo vederlo un'ultima volta , anche se l'unica mia guida era l'orgoglio. Ben presto raggiunsi casa , accolta da tutta la famiglia e amici: "Ma dov'eri finita?" "Che hai fatto?" "Dove sei stata?" io non rispondevo a nessuno di queste , ero triste e ferita, senza la possibilità di essere medicata. Non mangiavo più niente , non mostravo più attenzioni al mio cane , stavo tutto il giorno , come facevo una volta , a scrivere,ascoltando i Beatles. Una sera , ero a tavola con i miei nonni , davanti alla televisione : c'era Michael su un podio ,che doveva ringraziare tutto il pubblico per il grammy: "Cambia." dissi. "No!" disse mia nonna "prima voglio vedere se Michael Sembello è arrivato in finale!" Incominciò a parlare:"Volevo ringraziare prima di tutto la mia famiglia , che mi ha sostenuta in tutto questo tempo..." Donavo gratuitamente alla televisione sguardi di ipocrisia "E i bambini : la ragione per cui vado avanti ..." "Ti Odio!" pensavo , guardandolo malissimo. "Ma vorrei ringraziare una persona .. una persona speciale che ha creduto in me , che mi ha accettato per quello che ero e che mi ha amato con tutta se stessa ..." Il mio odio svanì nel nulla. " ... Supplicherei tutti gli angeli che dominano i cieli pur di riaverla tra le mie braccia .. poterle dire di nuovo "Ti Amo" poterle dire di nuovo "Conto Su Di Te." , poterle dire "Ti Proteggo Io"... "Ci Sono Io Qui Con Te." "O Mio Dio" dissi. "Chi è sta persona?" chiese ingenuamente mio nonno a sua moglie. Michael si bloccò guardando il pubblico , cominciando ad aumentare il suo respiro , disse: "Scusatemi." appoggiò il premio sul podio e scese le scale , scappando nel backstage , seguito da tutti i manager. Frugai improvvisamente nelle tasche : c'era un biglietto con il suo numero . Il numero che mi aveva lasciato la prima volta nella limousine. Corsi disperatamente fuori dall'appartamento , entrando nella camera del telefono , incominciando ad infilare le monete una ad una , con la mano tremante. Presi disperatamente la cornetta del telefono; il mio fiato fumava sotto quel gelo. Non rispose nessuno . Appoggiai la nuca sul telefono gelato. "Pronto." sentii improvvisamente. "Ti amo , ti amo tantissimo. Voglio tornare da te!" Anche lui disse l'esatte parole, sussurrando. Sussurrava , con una voce delicata e calda , che riusciva a riscaldarmi le parti più profonde del corpo. I polsi mi facevano male , il cuore faceva da ritmo , il respiro caldo e pieno d'amore ci ha attraversati quella notte, riscaldandoci dal gelo dell'inverno. Purtroppo i soldi non bastavano per riuscire a dire tutto quello che sentivo per quell'angelo custode che era deciso di venirmi a soccorrere in quella vita piena di rimpianti e ingiustizie. Sentivo con tutto il mio cuore , che se lo avessi preso per mano , niente e nessuno avrebbe rovinato la mia vita , ma solo lui poteva farlo. Non dormii tutta la notte: pensieri e paure avevano la meglio ; volevo solo stringerlo : stringerlo e basta. Nonni mi avevano rimproverato quella sera, a causa dell'uscita molto maleducata , ma il mio cervello in quel momento era da tutt'altra parte, il più possibile vicino a lui. Mi disse che sarebbe tornato , e che non se ne sarebbe più andato. Secondi , Minuti , Ore , Giorni : vivevo ogni secondo delle giornate intensamente : un'eternità. Alla mattina mi alzavo presto , portavo fuori il cane e andavo a prendere il latte , il resto della giornata la passavo a scrivere e a leggere. Non avevo amici , e i pochi che si volevano avvicinare a me , li rifiutavo : preferivo stare in camera mia a sognare ad occhi aperti , a sognare lui. Una mattina accesi la tv : "Michael Jackson torna a casa." dicevano. Il cuore incomincio a saltare destra e manca , l'eccitazione ventriloquava le mie gambe come fossero burattini. Mi precipitai in aereoporto , non mi interessava di come ero conciata , visto che ero con una vestaglia con addosso un giaccone e i capelli biondi all'aria. L'aereoporto era gigantesco , pieno di persone. Andai disperamente al bancone per chiedere degli aerei priivati , ma , scambiandomi per un'intrusa ,il personale mi cacciò senza riguardi. Da lontano vidi il ragazzo , con il suo solito vestitino e raybans che potevano riportarmi magicamente indietro nel tempo. Cercai di nuotare in mezzo alla folla per raggiungerlo , ma le mie grida furono la soluzione: "Michael!" urlai. Michael non mi sentiva , circondato da quei manager da 1.90 spessi come il metallo. Il personale , pensando che fossi una fan accanita , mi prese violentemente per il braccio , cercando di trascinarmi. "Lasciala in pace." sentii da dietro le spalle. Girai il busto. Cercai di liberarmi e quando ci riuscii , mi avvicinai a quell'uomo , quell'uomo che mi accarezzò il mento fino ad arrivare alle guancie. L'avevo qui ,potevo toccarlo , sentirlo , respirarlo ; la timidezza sparii come inghiottita da un fosso profondo : lo accarezzai anchio , mordendomi leggermente le labbra dall'emozione.

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Capitolo 15
*** Heaven Can Wait ***


Potevo finalmente appartenere a qualcuno, qualcuno che si sarebbe preso cura della mia vita ancora giovane che desiderava con tutto il cuore conoscere l'amore. Dopo aver parlato , gustando il palato con il gelato , Michael mi disse: " Va bene se resto da i tuoi nonni?" "No!" dissi a tono alto. "Cioè .. preferirei prendere una camera di hotel.." "Come vuoi." sorrise. La camera era davvero graziosa , c'era un'atmosfera scura , schiarita dalla luce blu della notte che passava dalla finestra circondata dalle tende di stoffa. "Beh , spero ti troverai bene qui." dissi , giocando con le mani per sciogliere la tensione "Adesso vado." "No." mi fermò , avvicinandosi. Ero contro il muro. Lui mi guardava con occhi imploranti , che mi chiedevano con tutto il cuore di essere sua. Eravamo così vicini che quasi i nasi si sfioravano , mi teneva con una mano il polso , con l'altra mi toccava la bocca semi-aperta dallo shock. Mi stava studiando o qualcosa di simile, sapevo solo che quei occhi stavano cercando la parte più nuda di me , attraverso i miei. "Non andare via da me." sussurrò nel buio : non capivo se stesse parlando di quel momento o in generale , ma non mi importava: i suoi occhi fissi su i miei non mi facevano pensare a niente , come se lui potesse leggermeli. Le fronti,una appoggiata all'altra ,erano umide , umide e calde che si muovevano dolcemente su e giù : sembrava una dolce ninna nanna. Anche i busti erano vicini , che si scorrevano uno all'altro , sentendo la carne soffice. Le mani si accarezzavano , strisciando lungo il braccio e il corpo. Come un fiore che sboccia a primavera , così tutto l'amore che era stato racchiuso nel mio cuore finalmente si era sbocciato. Era tutta una danza , una magia : una poesia che da pensieri si trasformava in azioni. Una danza che non si può descrivere , un valzer che onduleggia sul pentagramma , un tramonto che dipinge il cielo stanco , una colomba che nuota nel cielo appena sveglio , mischiato dall'aurora che accarezza la terra: Amore , solo questo. Erano le 4 del mattino quando la magia finì all'improvviso. Tornata in me , incominciai ad arrossire , ma in un certo senso ne ero anche pentita. Michael era da parte che dormiva come un angelo. Mi alzai , mi vestii e me ne andai. Ero ancora emozionata ,ma un senso di pentimento mi attraversava la coscienza: avevo fatto la cosa giusta? Andai a fare la colazione al bar , osservando dalla vetrina le persone indaffarate col lavoro: mi piaceva osservare. Il cappuccino scaldò il mio intestino, decorando graziosamente le mie labbra con la schiuma. Stavo portando fuori il cane , sembrava tutto tranquillo , quando vidi un ragazzo alto e rozzo camminare dietro di me. All'inizio pensai che le nostre direzioni fossero uguali , ma quando per curiosità incominciai ad aumentare la velocità , anche lui fece lo stesso. Incominciai a correre , ma la velocità non mi salvò : mi afferrò per il braccio. "Che cosa vuole da me?!" chiesi spaventata. "Eddai ragazzina abbassa la cresta non ti faccio male." disse ,come se niente fosse. "Lei è un maleducato." dissi , liberandomi , e me ne andai. Lui mi afferrò nuovamente "Hai l'aria di quelle che amano divertirsi.." disse. "Schifoso mollami!" urlai disgustata. Non so da dove fosse uscito quel maiale da stalla , e non ci tenevo a scoprirlo. Si , a quanto pare era davvero il mio angelo custode!!! Vidi Mike che stava passando da quelle parti , e quando notò la scena corse dicendo : "Lasci in pace la ragazza." "Se no che mi fai? mi ammazzi?" "Ti rimprovererei , solo come un vero uomo sa fare" disse con atteggiamento di sfida , toccandomi il torace per 'trasportarmi' dietro di lui. "Bah .. ci sono molte altre ragazze disposte , il mondo non gira intorno a te!" rise ,andandosene. Lo guardai disgustato , stringendo la camicia di Michael. "Per fortuna sono venuto in tempo. Che cosa voleva?" chiese. "Non ne ho idea." dissi. Mi guardò , dal suo sguardo leggevo i suoi pensieri. "Ti ricordi ieri sera?" c'era scritto nei suoi occhi. Io sorrisi , accarezzai il cane , arrossendo visto che mi sentivo assai osservata. Mi prese per mano e mi portò con sè.

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Capitolo 16
*** Neverland ***


I giorni passavano come le gocce di rugiada scivolano lungo le foglie: passavano velocemente , rinfrescando l'anima. Lui aveva annullato tutti tour che gli avevano proposto , anche se io cercavo ripetutamente di convincerlo ad accettare. Diceva che voleva formare pian piano una famiglia , e poi sarebbe ritornato con un nuovo progetto musicale per dare il benvenuto ai fans che avevano sperato in lui. Ma io non ero d'accordo, non ero affatto d'accordo. Abbiamo litigato diverse volte per questo fatto , ma lui non voleva cedere : si vedeva che aveva la zucca proprio dura. Ma il manager l'obbligò , in un certo senso , a partire per il tour: " Vuoi venire con me?" chiese Michael , mentre stava discutendo con il suo manager : la sua aria era invitante , ma qualcosa mi bloccava : "Non lo so. N-non me la sento tanto.." balbettai. "Se non se la sente non è obbligata." intervenne il manager. Michael mi guardava , ma la sua testa stava cercando di trovare una soluzione ; si svegliò da quella meditazione e ricominciò a parlare: "Potrebbe stare a Neverland." rispose. "Cos'è Neverland?" chiesi con il capo leggermente inclinato. Michael si avvicinò , toccandomi le braccia , con aria rassicurante:"E' il posto più bello del mondo , e io , io voglio portartici." sorrise. Non avevo idea di cosa stesse parlando , ma quei occhioni neri mi davano così tanta serenità che accettai immediatamente. Nessuno mi aveva mai parlato di questa Neverland: all'inizio pensai che mi stesse prendendo in giro, visto che Neverland significa "Che non c'è.". "Una sorta d'indovinello o cosa?" pensai inizialmente. Ma poi , ricordai quando parlai con lui della mia infanzia , e lui mi rispose tagliando corto: "Prova a credere a cose che per un adulto potrebbero sembrare impossibili. Tutto verrebbe più facile." E allora provai a chiudere gli occhi , e a immaginare questo bellissimo posto chiamato Neverland. Incredibile , era proprio come l'immaginavo. Eravamo davanti al cancello della residenza , Michael mi aveva appoggiato le valigie per strada , dicendomi che ben presto sarebbe venuta la dipendente ad aiutarla a mettere a posto tutto: "Cosa devo fare?" chiesi , intimidita dal nuovo ambiente. " In questo posto non devi essere nessuno se non te stessa. Tornerò presto." disse , baciandomi la fronte, dopo ciò salii in limousine e se ne andò. Eravamo rimasti io , quella strada e quel gigantesco cancello con l'insegna Neverland. Il cancello secondario si aprii : era la famosa dipendente che con sorriso sereno mi rassicurò : "Tranquilla tesoro prendo io le valigie." Cercai di rendermi utile: "Non si preoccupi faccio io." Lei mi accarezzò la guancia , dicendo "Lascia fare a me figliola." Attraversai il giardino che mi divideva dalla gigantesca residenza : era un prato , un parco , pieno di attrazzioni per bambini, inoltre vidi da lontano uno zoo , non tanto piccolo. Bambini giocavano dappertutto , e sorridevo a loro. Stavo camminando allegramente lungo la stradina che mi avrebbe portata in casa , quando dei bambini mi chiamarono , tirandomi la gonna: "Sai dov'è Michael?" chiese uno di loro , al quanto triste. Io mi chinai per arrivare alla loro altezza: "Bambini , Michael è andato a cantare per aiutare i bambini che purtroppo non sono fortunati quanto voi , ma ha promesso che tornerà molto presto a giocare con voi." dissi , guardando in faccia il bimbo più piccolo davanti a loro. Ben presto quel dolce ambiente mi accolse molto amichevolmente : i bambini si erano affezzionati molto a me , e mi supplicavano ogni pomeriggio di giocare con loro , mentre stavo seduta su una panchina a leggere. A pranzo e cena mangiavo in compagnia del cuoco e della cameriera , con cui avevo fatto amicizia. Michael mi aveva stupito tantissimo , mentre osservavo l'arredamento della casa , e dovetti affermare che quell'uomo era veramente un genio. Ho passato dei pomeriggi veramente divertenti in compagnia di tutte quelle piccole creature : mi ero sentita per la prima volta di nuovo una bambina , mi sentivo completamente al pari di loro , e capii che niente al mondo era più bello di essere un dolce e innocente bambino. I genitori dei ragazzi mi chiesero di Michael , di come stava e di dove si trovava , e quando rispondevo , saltava fuori la domanda impertinente : "Ma tu chi sei?". Alla sera ci riunimmo tutti davanti alla televisione , per assistere alla Live di Michael. I bambini esultavano , mentre io appoggiavo la testa sulle mie mani , con sguardo completamente perso. In mezzo a quella confusione , notai lo sguardo della cameriera , con le sopracciglie inarcate, io le sorrisi per assicurarle che quello che stava pensando era vero. "Tutti a letto adesso." dissi. Ovviamente la loro risposta fu una lamentela , così promisi che se sarebbero andati a letto , avrei fatto una sorpresa , anche se non avevo in mente niente ; loro corsero nelle stanze per chiudere gli occhietti.

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Capitolo 17
*** With Him And The Children ***


Finalmente sentii i bambini urlare il suo nome , durante un pomeriggio di Primavera. Da lontano , vidi Michael chinarsi , allargando le braccia , per catturare quei piccoli angioletti che correvano verso di lui. La loro velocità era così forte , che quando lo raggiunsero , Michael quasi indietreggiò in ginocchio , ma rideva , rideva tantissimo. Quando mi vide , la sua risata svanii e si trasformò in uno sguardo penetrante , che fu interrotto dalla sua voce: "Questa ragazza vi ha fatti dannare?" disse , satiricamente. Loro risposero : "Grazie per averci portato una mamma." "Che cosa?" risi , tutta rossa. Faceva ridere i bambini con i suoi movimenti ironici , e ridevo pure io. Ero a qualche metro lontano da lui , quando mi decisi di avvicinarmi e toccargli la manica della camicia: "Ciao." dissi , per rompere il ghiaccio , anche se non riuscivo del tutto a guardarlo negli occhi. Lui mi salutò mostrandomi un sorriso. "Com'è andata?" continuai. "Bene." rispose , girandosi completamente , per parlare faccia a faccia. Mentre ci avvicinavamo alla sua stanza , parlai di tutte le cose divertenti che avevo fatto in compagnia dei bambini : era molto interessato ad ascoltarmi. Quando entrammo in cucina , il cuoco e la cameriera salutarono benevolmente il ragazzo che salii lungo la scala per andare in camera. Io lo seguii per tutto il tragitto : non riuscivo a staccarmi. Mentre stava sistemando le valigie , mi notò vicino alla porta, e rise: "Ma devi seguirmi dappertutto?" "Si .. cioè no.. insomma .. mi annoio." trovai la prima scusa che mi capitò tra le mani. Lui si alzò , e si avvicinò con sguardo provocatorio. "Non lo farai vero?" dissi , cercando di coprirmi la pancia. "Oh si che lo farò." con un sorriso malvagio stampato in faccia , incomincio ad infilare le sue mani lungo la mia pancia per farmi il solletico. Finii per terra , ma lui continuò , buttandosi anche lui. Eravamo sdraiati nel corridoio , vicino alla porta , e ridevo come una disgraziata a causa del solletico che non si placava. "Sei un mostro!" mi sforzai di dire , ridendo per il solletico. "Si , lo so!" rise. Il nostro innocente gioco fu interrotto dal cuoco , che ci guardò basito. Appena Michael si accorse della comparsa , si alzò velocemente , aiutandomi ad alzarmi. Il cuoco se ne andò , con aria non molto serena. Lo guardai allontanarsi con le sopracciglie alzate , quando Michael incominciò a ridere ed io finii per fare la stessa identica cosa. "Vieni con me!" disse , prendendomi la mano , e incominciammo a correre lungo il corridoio , scendendo le scale , per uscire. "Signor Jackson un po' di educazione!" sentii sospirare la cameriera , ma lui rideva insieme a me. Mi portò in giardino , incitando i ragazzi ad avvicinarsi : "Ok , bambini. Adesso faremo una cosa maligna.." disse , chinandosi. "Che esagerato!" risi. Avvicinò i ragazzi , spiegando il piano ; io mi appoggiai sopra la sua schiena per sentire. Io , Michael , e un gruppo di bambini stavamo spiando il cuoco , che dopo aver messo tutto apposto , si accasciò sul divano e incominciò a prendere sonno. "Ok ragazzi. Incominciamo." disse Michael , battendo leggermente le mani per dare il segnale, e si alzò , avvicinandosi all'uomo che era più di là che di qua. Io lo seguii , dicendo a tono basso : "Che cosa devo fare io?". "Basta che non fai rumore." rispose , quando io borbottai incrociando le braccia. I bambini portarono un tubetto di panna montata , di mostarda e uno di ketchup e un pacco di pop-corn. "Le frittelle bruciano!!" urlò Michael , per vedere se l'uomo era veramente sveglio o no , ma quest'ultimo non fece una piega , provocando la famosa risata maligna del ragazzo vicino a me. "M-michael , sicuro sia una buona idea?" chiesi."So quello che faccio , non preoccuparti." rispose. Come se fosse un foglio bianco fatto per dipingere , i ragazzi incominciarono a decorare il volto dell'uomo con i popcorn , mettendo il ketchup intorno alla bocca e la mostarda intorno alle sopracciglie. Mi scappò una risatina strozzata , quando Michael prese il tubetto di panna montata e lo spalmò nel palmo della mano dell'uomo sospesa. Michael allungò la mano , che fu riempita da una piuma finta che gli aveva dato uno dei bambini. I ragazzi risero , mentre Michael strofinò la piuma sul naso del cuoco che incominciò ad irritarsi. Intervenni: "Ma..!!" "Shhh" mi azzittirono in coro. Quando l'uomo appoggiò la mano imbrattata di panna per grattarsi il naso, svegliandosi di soprassalto , Michael urlò "Adesso!" e tutti si chinarono , lasciando posto ad uno dei bambini che , tenendo in mano la fotocamera , scattò una foto. "Correte!" urlarono , scappando con dietro alle spalle l'uomo che bestemmiava quasi in aramaico. Tutti ridevano , compreso Michael che incominciò a dare cinque di qua e di là. Io risi , ma con sforzo ; quando Michael notò la mia risata non molto convincente , sospirò: "Ok ragazzi adesso andate tutti a lavarvi ,ci vediamo stasera." e mi si avvicinò. Chinò lo sguardo per incontrare il mio , avvicinandosi : "Adesso voglio stare un po' solo con te." disse.

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Capitolo 18
*** Together ***


"No , tranquillo." intervenni , eccitata dal suo respiro che si fece più pesante. "Non è un favore." rispose ; alzai il capo. "Io voglio stare con te." rise. "E se una cosa la voglio , la ottengo." continuò, molto sicuro di se'. "Ok." mi sforzai di dire , presa dalla timidezza che mi spinse a ridacchiare. Lui mi prese per mano e mi portò in una stanza di Neverland: "In questa stanza ci sto solo io , i bambini non ci sono mai entrati, e non ne sono a conoscienza" disse. Io mi guardai in giro, ammirando l'arredamento : "Non ti sei sprecato a quanto vedo." risi. "E' un posto che mi fa stare solo da tutto e da tutti." "E allora perchè mi hai portata qui?" chiesi. Lui non rispose e si avvicinò cautamente , spostando gli oggetti per farsi strada: "Mi sei mancata veramente tanto." sospirò , ormai di fronte a me. "Anche tu , tanto." risposi , con voce delicata e bassa. La luce era bassa , eravamo in una stanza al piano terra , infatti potevo sentire il freddo che mi circondò il corpo. "Hai freddo?" mi chiese , con la bocca appoggiata sui miei capelli , vicino al mio orecchio. Quando mi sentii annuire , afferrò una coperta che era in mezzo a tutto quel disordine e l'accerchiò intorno alle mie spalle , stringendole , e rise : "Dovevo portarti in un posto più adatto: non è degno ad una persona meravigliosa come te." rispose , giocherellando con una mia ciocca di capelli. "Qualsiasi posto è meraviglioso se sono con te: anche l'inferno sarebbe meraviglioso , se solo mi tenessi la mano." dissi , senza guardarlo in faccia , visto che ero appoggiata sulla sua spalla , con il profilo del viso appoggiato al suo collo. "Sono così carini i bambini." sospirai mentre Michael si appoggiò su un piccolo divano , senza staccarsi da me visto che mi prese in braccio. "Mi sono trovata così bene: è ingenuamente meraviglioso poter stare con loro , poter dimenticare le ansietà e i problemi , passando il tempo a fare cose genuine." continuai. "Sono le stesse cose che sento anchio , è per questo che sono parte della mia vita." rispose ; sentii ingenuamente vibrare il suo collo , mentre parlava. Mi scappò un piccolo bacio in mezzo alla spaccatura del suo colletto , lui scostò il capo per guardarmi , e appoggiò dolcemente le labbra sulle mie. "Ammetti che sono la tua bambina preferita." dissi ironicamente , facendo la faccina da piccola poppante. "Tu sei la mai donna preferita , è diverso." disse , toccandomi il vento , per avvicinarlo al suo. Sentii il suono rimpombante di una campanella , quando Michael alzò le sopracciglie: "Oh no . Ora di cena." , Pensai immediatamente "dannazzione!" , ma non volevo alzarmi da lì , stavo così bene. "Hai veramente così fame da mangiare un tavolo?" chiesi , afferrandolo per il colletto. "In verità no ma l'ho promesso ai bambini." rispose. "Ah." sospirai , mollandolo e mi alzai. "Dopo cena ti prometto che staremo ancora insieme , promesso!" affermò , facendomi il mignolino. Michael mi stava portando con sè , tenendomi per la mano , quando arrivammo in sala da pranzo , con tutti che ci guardarono: "Dove siete stati ?" ci chiese con le sopracciglie inarcate la cameriera, come se volesse trarre una conclusione all'istante. Michael scostò la sedia per farmi sedere , dopo di che si sedette anche lui , e incominciammo a mangiare. Il cuoco serviva la cena , gettando sguardi gelati sia a me che a Michael , per la situazione del pomeriggio. Michael chiacchierava con i bambini , lanciandomi ogni tanto degli sguardi persi. Finita la cena , i bambini chiesero di dormire con lui , e io , ingenua come sono , stavo in giardino a guardare la luna e respirare l'aria fresca della serata. Sentii dire da dietro le mie spalle : "Perchè stai tutta sola?" mi girai : era una bambina , circondata da una cascata di riccioli castani che mi guardava con due occhioni castani. "Non ti ho mai vista , come ti chiami?" chiesi , invitandola ad avvicinarsi. Lei si appoggiò al bordo della panchina : "Sabrina." rispose. "Sabrina? Lo sai che mi chiamo anchio così?" dissi sorpresa. "Che bello!" sorrise. "Perchè non ti siedi qui vicino a me?" dissi , dando delle pacche alla panchina , lei si sedette e si avvicinò : mi parlò della sua famiglia , di Neverland , di Michael. Finii per prenderla in braccio e le dissi: "Tu sei la donnina di casa mia cara Sabry , devi stare attenta a tutti quei maschietti che fanno gli scemi , ma sopratutto a Michael che è il peggiore di tutti." Lei rise. "Me lo dai un bacino?" chiesi all'improvviso. Lei , impacciata , mi diede un grosso bacio sulla guancia e se ne andò correndo. Mentre si allontanava , nel seguirla con lo sguardo , vidi Michael : aveva assistito alla scena. Quando lo vidi ,sorrisi velocemente e precipitai lo sguardo sulla strada di pietra , anche se sentii i passi farsi sempre più vicini "Sabry." Sulla strada di pietra c'erano due mocassini , così alzai lo sguardo , per guardarlo in faccia. Si sedette e disse "Ciao piccola. Che ci fai qui fuori?" chiese. "Volevo respirare un po'" sospirai. "Respirare?" chiese . "Quando sono con te il sangue smette di scorrere.." risposi guardandolo. "Tu invece mi rendi vivo più che mai." intervenne , mostrando quella dentatura perfetta. "Avanti , entriamo" stava per alzarsi quando lo fermai, prendendolo per la camicia , e qualcosa mi spinse a baciarlo e a non mollarlo più. Lui con le braccia mi strinse , e dopo il bacio , mi abbracciò.Quel caldo bacio in quella sera fredda mi aveva riscaldato completamente. "Entriamo adesso." mi sussurrò quel dolce angelo che mi stringeva. I bambini dormivano , quando Michael chiese alla dipendente di metterli a dormire ,e mi accompagnò a letto per dormire , insieme.

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Capitolo 19
*** Magic ***


Il mattino era ancora giovane quando mi svegliai. Tutti ancora dormivano , compreso Michael, circondato dalle coperte stroppicciate. Scesi delicatamente le scale , cercando di rendere il rumore impercettibile , quando in cucina vidi il cuoco che stava preparando la colazione. Lo salutai educatamente , e ripresi ad attraversare la stanza, dirigendomi verso il frigor. Aprii le porte dell'elettrodomestico , cercando il latte , quando improvvisamente vidi la bevanda appoggiata al bancone , così mi girai per prenderla , ma mi fermò l'uomo: "Non ti ho mai vista da queste parti. Sei nuova a Neverland?" chiese. "In verità si." risposi timidamente , mentre mi servivo. Fece un passo , che mi fece sbarrare ingenuamente gli occhi: "E dimmi cara .." iniziò appoggiando il braccio lungo il bancone. "Dove dormi?" "Non so di cosa stiate parlando.." risposi scioccatamente , cercando di allontanarmi dalla figura grande vicino a me. Qualcosa provocò un gemito al mio cuore : l'uomo mi afferrò violentemente per il braccio. "Perchè non ci divertiamo un po'? Sei così aggrazziata che mi fai impazzire." Disse , tenendomi stretta. "Ma si può sapere che cosa vuole da me?!Mi lasci in pace!" urlai , ma il mio urlo fu interrotto dall'indiduo che mi otturrò la bocca con la mano ancora sporca di colazione. Cercai disperatamente di liberarmi , ma l'uomo mi toccava violentemente con forza e desiderio. "Dio ti ringrazio." pensai quando vidi riflessa alla porta la sagoma di Michael. Michael ci corse in contro , strappandomi dalle sue mani ; il mio primo istinto fu quello di stringerlo e di rifugiarmi sotto le sue braccia. Michael lanciava sguardi pieni d'ira all'uomo; così arrabbiato non si era mai visto. "Se c'è una cosa che odio.." sentii sotto di me la sua voce cupa e bassa , ma piena d'ira "è un uomo che se ne approfitta di una povera ragazza per scopi egoistici.". "E' lei che mi è saltata addosso! Non cascarci solo perchè è la tua ragazza." Trafelò l'uomo. La mia prima reazione fu quella di guardare il ragazzo che stringevo dritto negli occhi: "Lo sai che non è vero." bisbigliai impaurita. Michael rispose guardandomi negli occhi , e dallo sguardo riuscii a capire che mi credeva: "Sei licenziato. Vattene da Neverland , e non farti vedere mai più." disse con tono autoritario. L'uomo lanciò sguardi gelati sia a me che a Michael. La domestica arrivò e mi circondò con una coperta , e con voce materna mi bisbigliò che sarebbe andato tutto bene. I bambini notarono subito la mia aria non molto felice , quando Michael arrivò e ordinò ai bambini di andarsene , e si accasciò al divano: stava verso di me , ma il suo sguardo guardava in basso , con le mani una sopra l'altra ; io stavo da parte , circondata dalla gigantesca coperta. Ci furono 5 minuti di silenzio , quando vidi una lacrima rotolare lungo le fossette : "No. Ti prego non piangere." sospirai , attirando l'attenzione ,prendendolo per la manica. "Come posso non piangere? Non oso pensare lo schifo che hai provato, e io che non ero lì a difenderti." singhiozzò ,cercando di asciugare le lacrime che gli irrigavano il volto. "Ma poi sei arrivato, ed è questo l'importante: sei arrivato e mi hai salvata come hai già fatto molto tempo fa quando ti conobbi. Ci sei sempre stato per me , e ogni volta mi hai tirato fuori dai guai." dissi , singhiozzando in sua compagnia. "E vorrei sdebitarmi ma.." cercai di ridere. "... sei mister perfezione non ti succede mai niente." Rise graziosamente , e appoggiò la testa sulla mia spalla: "Abusare di una persona è senz'altro uno dei reati peggiori dell'uomo. E al pensiero che sia successo a te.." "Shh" lo azzittii "Va tutto bene. Adesso ci siamo solo io e te , andrà tutto per il verso giusto." Voltò lo sguardo nella mia direzione ,e sorrise. Stavo attraversando Neverland , per ammirare i nuovo fiori che avevano avuto la grazia di sbocciare. Quando un palloncino d'acqua scoppiò sulla mia maglietta , mi voltai ridendo: "Chi è?!" risi , ma mi arrivò un'altro palloncino in faccia. "Facciamo fuori la strega!" urlarono i bambini. "Eh? Bambini che fate?" cercai una spiegazione , mentre i bambini mi spruzzavano così tanta acqua che mi bagnai tutta. Da lontano vidi Sabrina , con in mano la pistola d'acqua , anche se quest'ultima non faceva una piega. "Bambini basta adesso mi farete venire una sincope!" borbottai. "E' proprio quello che vogliamo!" urlò uno dei bambini. "Ma perchè?" chiesi basita. "Rivogliamo il nostro Michael , befana!" Scioccata , persi la pazienza , e urlai in tono autoritario che cosa stesse succedendo. "Per colpa tua Michael adesso non gioca più con noi." disse uno di loro , incrociando le braccia. "Oh.." sospirai. In quel momento capii che avevo rovinato Neverland , che ero un ostacolo per la felicità dei bambini. "Sì , ho causato solo guai : prima il cuoco , poi ho fregato ai bambini Michael." pensai. "Va bene bambini , se è questo che volete. Me ne vado , sparisco per sempre , così vi divertirete insieme a lui." dissi sarcasticamente e me ne andai. Michael mi vide in camera , mentre preparavo le valigie , quando disse: "Che cosa significa?" chiese , chiudendo la borsa. "I tuoi bambini ti vogliono. Io sono d'intralcio." dissi , con un volto a temperature elevate. "Chi ha detto questo?" disse. Sembrava una maschera di pietra il suo sguardo , come se avesse perso le emozioni. "Loro stessi : hanno cercato di farmi 'fuori' per scopi egoistici , perchè ti volevano." dissi. "Solo perchè non giochi con loro." Michael si affacciò alla finestra , urlando con una sonorità che non avevo mai sentito prima d'ora: "Ragazzi!!! Cosa avete fatto a Sabrina?!" Io mi avvicinai. "No Michael tranquillo. Avevano le loro ragioni." dissi. Lui si voltò , cercando di ipnotizzarmi con il suo sguardo: "Sabrina , voglio mettere chiare le cose. Io ti amo , ti voglio vicino a me , e anche i bambini li amo più di me stesso e sarei disposto a dare la vita per loro. In questo posto ci stanno le persone che amo , cioè voi , e non dovete litigare. Tu resti e loro cercheranno di convivere con te , e ce la farete , se mi amate veramente." disse. Inspirai con coraggio , come se fossi stata sottacqua per minuti: "Io li amo questi bambini , ma se loro non amano me , non posso farci niente. Forse io , a quanto pare , ti voglio con me un po' troppo spesso , mentre loro ti vorrebbero sempre vicino." dissi. "Anche questo è vero.." affermo. "In questo periodo sto molto con te e forse i bambini si sono ingelositi." "Già" dissi alzando le sopracciglia. "Sei richiesto eh?" chiesi ironicamente. "A quanto pare si." disse , mentre arricciò la bocca , guardando in alto. Quando posò lo sguardo su di me , si avvicinò arrivando a filo. Improvvisamente , tirò fuori una rosa rossa: "Come hai fatto?" risi , senza togliere lo sguardo dai suoi occhi. "Al tour ho conosciuto un mago e mi ha insegnato dei trucchetti per conquistare le ragazze." disse , facendo l'esatta cosa. "Oh ma che don Giovanni." inarcai le sopracciglie , e presi la rosa "Grazie." "Mi ha insegnato un'altro trucco." disse. "Sarebbe??" chiesi , con ancora le sopracciglie alzate. Mi baciò velocemente le labbra , dicendo : "Mi ha insegnato a rubare i baci." "Nooo..." dissi scioccata , con un pizzico di ironia. Ben presto sentii la campanella della cena suonare: "Secondo me è fatta a posta per suonare nei momenti meno opportuni." dissi , accompagnata da una risata di Michael.

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Capitolo 20
*** Sweetie ***


Dopo la lavata di testa che diede Michael , i bambini iniziarono a trattarmi con più educazione , anche se non giocavano più amichevolmente con me , come una volta. Mi sentivo grande , troppo grande per i miei gusti. Ero seduta sotto un albero , quando mi salutò la piccola Sabrina sempre sorridente. "Ciao Piccolina. Perchè non sei a giocare con i tuoi amici?" chiesi , mostrandole attenzione. "Volevo stare sola con te." sorrise. "Oh , siediti pure vicino a me." dissi , invitandola a sedersi vicino a me. Mi parlava della mamma e del suo papà, mentre le infilavo dei fiori nella cascata di riccioli mori. "Perchè non giochi con noi?" chiese tutto improvvisamente. "Semplicemente perchè non sono molto la benvenuta." dissi. "Perchè?" chiese. "Non ne ho la più pallida idea." "No. Tu giocherai con noi!" borbottò , e si alzò prendendomi per mano , così , mi feci guidare da lei. Mi portò nel campo , dove c'erano i ragazzi insieme a Michael. "Ottimo Lavoro." sorrise Michael , guardando la piccola bambina. I bambini mi presero per mano , alcuni adirittura mi stringevano : che dolci! "Bene bambini. Adesso che ci siamo tutti , ho pensato di farvi una sorpresa bellissima." disse , cone le mani sulle ginocchia. "Di cosa si tratta?" chiese uno di loro. "Lo scopriremo subito Kevin." sorrise. "Seguitemi!" disse , incitando tutti. I bambini lo seguivano come dei piccoli di anatroccolo seguono la loro mamma , si vedeva che morivano per lui! Michael ci portò davanti ad un camion , coperto da un telo. "Che cos'è?" chiese la piccola Sabrina. "Et Voilà!" sospiro Michael , sfilando il velo dal carico : un mucchio di pistole spara acqua molto costose riempivano il camion. "Ce n'è per tutti: oggi faremo una battaglia!" esultò. Io mi avvicinai silenziosamente vicino a Michael che guardava divertito i cuccioli prendere una pistola ciascuno: "Mikey .. complimenti!Dove l'hai presa tutta questa roba?" risi. "Hey .. io sono Michael Jackson , e Michael Jackson pretende tutto ciò che vuole." affermò. "Oh mi scusi , vostra maestà." dissi , satiricamente. Rise : "Avevo pensato di fare due squadre. Io sono capitano di una , tu dell'altra." "Mi vuoi contro per forza caro?" lo guardai altezzosamente. "Esattamente." disse guardandomi divertito, quando prese e mi lanciò la pistola che venne presa al volo dalle mie braccia. La partita incominciò. La squadra di Michael si precipitò contro i miei piccoli compagni di squadra. "Il capo del gruppo lasciatelo a me!" urlò Michael , precipitandosi contro di me. La mia prima reazione fu quella di correre , raggiungendo il garage. Mi nascosi ingenuamente dietro alla macchina , quando lo vidi spuntare. Si guardava in giro , con sguardo altezzoso ; io stavo nell'angolino della macchina : era una paura meravigliosamente piacevole ; per la prima volta mi stavo divertendo. Spuntai dalla macchina lanciandomi su di lui , e gli spruzzai contro urlando : "Fregato!" Michael mi afferrò e iniziò a farmi girare intorno , tenendomi in braccio. "Mi hai battuta. Sei stata la prima." disse ; sentii il suo fiato incontrarsi con il mio , visto che i nostri nasi erano a filo. La mia mano accarezzò improvvisamente la guancia del ragazzo , scivolando dolcemente. "Meglio non farci vedere dai bambini così." dissi , cercando di scendere , visto che mi stava tenendo in braccio. "E dai : non ci vede nessuno." rise , cercando di non farmi scendere. "Ma Michael.." sospirai , aggrappata alle sue spalle. Sentii i bambini chiamare Michael , quando mi staccai violentemente dal suo corpo caldo e morbido , afferrando la pistola che mi era caduta. "L'ho battuto bambini!!" urlai , cercando di farli venire verso di noi. I bambini della mia squadra cantarono vittoria , anche se non mi interessava : lo guardavo , senza staccarmi dal suo sguardo , da i suoi riccioli che pendevano dalla fronte , dalla sua bocca sottile e carnosa , dai suoi occhi neri e luccicanti. Pensavo così tante cose alla rinfusa , ero eccitata ed emozionata , come se qualcosa mi avesse attaccato , giurandomi che non se ne sarebbe più andato a patto di una condizione. Così , presa dalla fretta , come se i miei giorni fossero contati , presi un fogliettino di carta ,e quando ci scrissi su , lo infilai nel taschino della camicia di Michael, lasciandolo in mezzo a quei bambini.

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Capitolo 21
*** Marry Me! ***


A quanto pare Neverland era più grande del previsto! Mi trovavo in cucina , in compagnia della domestica , per aiutarla con le faccende. "Cara andresti giù in cantina a prendermi il secchio?" chiese gentilmente. Annui educatamente , anche se sapevo che sarebbe stata una sfida : dov'era sta cantina?? Cercai qualcosa che potesse condurmici , ma senza risultato solido. Due giganteschi corridoi rivestiti di legno mi mostrarono lo sguardo. Sembrava un castello come nei film , solo che era dolce e ingenuamente amichevole , a differenza di quei film dell'orrore dove la casa era stregata o maledetta : quella casa era semplicemente magica , spruzzava amore puro e sincero da tutti i pori. Una porta sbucava da uno dei due corridoi , con all'interno una scala di metallo a chiocciola. Qualcosa , non del tutto concreta , mi spinse ad entrarci per scoprire dove portasse. La polvere volava senza direzioni precise , addosso alle ragnatele che rivestivano le pareti poco curate. "Se la domestica vede questo posto , sarebbe la fine." pensai , ridendo. Ma non risi a lungo : uno strato di metallo cadde per terra , ricoperto di polvere , provocandomi un urlo acuto. L'aria era tetra e poco ospitale , ricoperta dal buio e da un tanfo insopportabile. La cosa non mi piaceva , perciò cercai di ritornare in cucina , ma non riuscii a trovare le scale a causa di tutto quel buio. Persa ogni speranza , impaurita chiesi se ci fosse qualcuno , ma invano. "Andrà tutto bene Sabry. Infondo è solo una cantina." mi rincuorai da sola. Un piccolo spicco di luce illuminò la stanza : Grazie a Dio! Seguii il piccolo raggio che mi condusse davanti ad una porta pieghevole : toccandola , capii che era il garage al retro della residenza, ma scoprii che era chiusa e che non si poteva aprire. Affidandomi al tatto , toccai tutti gli oggetti intorno a me , per vedere se almeno riuscivo a trovare quel dannatissimo secchio. Sentii dei bisbigli , bassi che penetravano nella stanza. "Chi è?" mi girai senza direzione precisa , con il cuore che batteva all'impazzata. Attraverso il raggio di luce , vedevo tanta polvere , e uno spicco di cielo che mi rincuorava , assicurandomi che fosse tutta una piccola sciocchezza infantile. Delle luci rosso fuoco si accesero dietro di me , e saltaii in aria dallo spavento , indietreggiando , senza sbattere per un secondo le ciglia. "Ok , non è divertente. Finitela!" urlai. Ma quando sentii che nessuno rispose , afferrai il primo oggetto che mi capitò tra le mani e mi guardai attorno nella speranza che qualcuno mi avesse risposto. Era incredibile: piangevo dalla paura e tremavo come una foglia durante una tormenta, non riuscivo a comprendere se stava succedendo qualcosa di spaventoso o fosse solo la mia fervida immaginazione. Stare troppo con i bambini mi aveva dato alla testa! Senza accorgermene , nell'indietreggiare qualcosa urtò il mio piede , facendomi sprofondare nel grande ammasso di polvere. Con una smorfia disgustata , tentai di rialzarmi , ma altre luci si accesero. Il sangue mi si gelò , bloccandomi come un'impedita. Improvvisamente sentii dei bambini ridere. Stavo per bestemmiare in 300 lingue , quando accesero tutte luci. Finalmente la vista riuscii a mostrarmi le cose senza essere coperte dalle tenebre : giocattoli , scartoffie e scatoloni eran dappertutto , sotto a delle pareti color celeste. Vidi i bambini sopra alla scaletta , con un impianto tutto colorato per le luci. Stavo per fulminarli come una strega quando dissi "ma vi sembrano scherzi da fare?" , i capelli erano all'aria , e gli occhi non riuscivano ancora a sbattere le ciglia. "Non è ancora finita!" sospirò uno dei bambini , spegnendo le luci. "No aspettate..!" sospirai , ma qualcosa che mi trafisse come lame affilate colpii il mio capo , produncendo un suono stridulo. Ripresa dalla botta continuai ad avanzare come un'impedita: "Questa me la pagate .." sospirai. Le luci si accesero ripetutamente , quando sentii la porta del garage produrre un suono strano : pian piano si stava alzando. "Oh Maria Giuseppe e tutta la santa famiglia grazie grazie!" sospirai , in direzione della porta pieghevole. La vista mi stava tradendo?? Vidi una immensa torta , pupazzi dappertutto , ricoperti da grandi mazzi di fiori. I miei occhi erano ormai paralizzati , e uno dei due aveva addirittura un tic dallo shock. Sentii un piccolo coretto , e , sporca d polvere , uscii per vedere che c'era un piccolo coro che cantava. "Ma sto uscendo pazza?" mi limitai a chiedere. Afferrai un mazzo e un pupazzo , ancora sotto shock. "Scusate , che sta succendo?" chiesi al coro , ma quest'ultimi continuavano a cantare. Un piccolo pupazzo aveva un piccolo sacchetto , così , facendo finta di niente , lo presi per frugarci. Un gemito al cuore. Un brivido lungo la schiena, in compagnia delle farfalle che incominciarono a prendere volo. Io , Sabrina , in quel momento stavo tenendo in mano un anello di matrimonio. Incominciai a balbettare senza senso logico. E poi vidi un piccolo cappellino spuntare dai peluche. "Michael! .." esclamai , balbettando ancora. Lui uscii dal mucchio , fece cenno al coro di smettere , e mi diede una pacca sulla testa per far volare via tutta quella polvere. "Ao!" borbottai, sentendo che la botta si era rifatta sentire. "Forse ho esagerato.." sorrise. "Forse?!" urlai incredula. Sorrise , prendendo l'annelo e lo infilò lungo il mio dito. Stavo morendo dall'ansia. "Sabrina .." lo sentii sussurrare " .. vuoi sposarmi?" Saranno stati gli zuccheri , o la pressione o tutto quello che volete .. ma io a quelle parole svenni , perdendo totale conoscienza. Mi svegliai in un grande letto , vicino ad un thè caldo. Vidi la domestica fare le faccende e sospirai con voce da ubriaca : "Ho sognato che tu mi hai chiesto di andarte a prendere un secchio e e mi sono ritrovata in cantina , ho preso una botta e poi Michael mi ha chiesto la mano..!!!" "Wow .. interessante.." sospirò "Già .. niente più pizza al peperoncino prima di andare a letto.." dissi buttandomi sotto le coperte. Mi guardai le mani , e vidi il piccolo anello luccicante riposarsi sul mio dito. Urlai così tanto che la domestica corse a soccorermi. Che giornata!

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Capitolo 22
*** Love You ***


Iniziai a sclerare ininterrottamente , accompagnata dagli schiaffi della domestica che tentava disperatamente di farmi riprendere. Sapevo solamente che non ero mai stata così felice in tutta la mia vita , mi sentivo come appena immersa in un liquido cristallino : fresco , colorato da colori freddi che allo stesso tempo mi riscaldavano il cuore , facendomelo battere ancora più forte. Mi alzai dal letto , e come previsto , andai in cucina ad aiutare nuovamente la badante. Sentii un rumore sordo e tremolante avvicinarsi : Michael stava arrivando , con addosso i suoi mocassini color pece. Prese una mela che si trovava in compagnia dei suoi simili in un cesto di vimini e si sedette sulla sedia , affianco al tavolo , per gustarsela. Mi gettava sguardi sfuggiti e piccoli sorrisi , e io rispondevo continuando a tagliare la verdura. "Tesoro andresti a prendere . . ." "NO!" urlammo in coro io e Michael , dopo di che iniziammo a ridere per la situazione buffa. "Potresti lasciarci soli?" chiese ,avvicinandosi. "Non c'è problema!" sorrise amichevolmente la domestica , andandosene. Seguii con lo sguardo la signora che se ne stava andando , quando un sospiro di Michael attirò io mio sguardo verso di lui. Gli occhi cercavano di guardare altrove , mentre le mie mani affettavano la verdura in una velocità pari ad una ferrari testa rossa. Lui osservò le mie dita oscillare sul grande coltello , quando sentii la sua mano fresca toccare il mio polso , per fermarmi. Alzai lo sguardo momentaneamente concentrato , e appoggia il coltello. E come se ci fossimo detti tutto , mi strinsè a se e sussurrò con voce calda : "Sei ansiosa vero?". Annuii con la testa , ancora scossa da quell'abbraccio. Si staccò leggermente per afferrare un foglio sul tavolo , porgendomelo: "Ci sposeremo tra 2 settimane , qui , a Neverland." Una lacrima rotolò lungo le mie guance rosate al sentir quelle parole , ma asciugate dalle sue dita che si addormentarono delicatamente sulle mie fossette. Mi sorrise , ma la nostra conversazione fu interrotta dal suo manager che desiderava riceverlo. Improvvisamente mi diede una rosa rossa e scappò via ,e quando capii che era un'altro dei suoi trucchetti , sorrisi stupefatta. La domestica stava asciugando un mestolo quando sospirò : "Finalmente s'è deciso di chiedertelo! Ci ha fatto una testa su di te!" io risi e continuai ad osservare il luogo verso cui si era precipitato , per vedere se riuscivo a vederlo ancora per un istante , e mi guardai il bellissimo anello che incalzava il mio dito. Sospirando incominciai a leggere il foglio che mi aveva dato pochi minuti fa.

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Capitolo 23
*** My New Life ***


La prima settimana passò velocemente , comprendendo giorni passati a stare in sua compagnia. Ricordo una sera , sotto l'aria tiepida estiva. Dopo una piacevole conversazione , alzò improvvisamente la testa al cielo , davanti al lampione luccicante ; io sorrisi , respirando l'aria dolce e magica. Improvvisamente dilatò le narici per respirare anche lui quell'aria così piacevole , e , appoggiato disinvoltamente sulla panchina di legno , iniziò a buttare tutto fuori , senza smettere di guardare il cielo stellato , parlando della festa che si sarebbe celebrata 7 giorni dopo , ma , lentamente , abbassò lo sguardò sognante , trasformandolo in uno serio e cupo , e guardò per terra. Mi avvicinai : "Hai paura , vero?" chiesi. Sorrise leggermente , ma per una piccola frazione di secondo , dopo di che i suoi occhi si puntarono su di me: "E' una paura piacevole." rispose. Era incredibile di come gli tremassero le mani , di come era rosso e impaurito. "E' una cosa bellissima,Mike. Ma forse , reagisci così perchè non ne sei ancora completamente sicuro ..." non mi fece finire nemmeno di parlare , quando disse: "Io sono più che sicuro. Mai stato così sicuro in vita mia. Penso al matrimonio da quando ti ho lasciata per la prima volta a Neverland , e ci meditai per due mesi interi. Credimi..." disse , puntandomi gli occhi. "Sono sicurissimo." A suon di quelle parole deglutii sforzatamente , e la mia voce si fece più sottile: "E allora perchè stai tremando?" chiesi. "Stai tremando anche tu piccola mia." rispose , ma nel suo volto non giaceva alcun sorriso. Sospirai fortemente , come se fossi stata sott'acqua , dicendo: "Sono solo agitata , ma sono felice di sposarti." Lui con lo sguardo evidenziò ciò che dissi , facendomi capire che anche lui provava le stesse cose. "Non sarò più solo." sospirò guardando le pianticelle leggermente nascoste dalle tenebre. "Di che parli? Guarda : hai amici , persone che ti aman.." mi interruppe. "Ma non una donna che mi ami , almeno non avevo..." proseguì "una persona che sia disposta a darmi la sua vita per unirla alla mia , una persona che mi stia vicino anche quando il mondo potrebbe mettersi contro di lei , una persona che mi venga vicino mentre sto piangendo , asciugandomi le lacrime amare dicendomi 'dobbiamo essere forti!' ..." Quelle parole mi azzittirono , rimasi scioccata da parole così profonde. E un senso di pena e di rancore invase il mio corpo, stavo piangendo dentro. "Non hai mai trovato una persona così?" chiesi , uccidendo il silenzio. "Adesso Si." si limitò a rispondere ; improvvisamente mi tocco le mani ,e mi guardò con un'intensità che non avevo mai provato: "Sabrina , tu mi ami?" chiese. Annuii , sorridendo. "E Perchè?" chiese. "E' una domanda difficile. Ma per te sarei disposta a rispondere a questo e ad altro. Io provo questo perchè ho imparato ad amare grazie a te: mi hai trovata in un posto orribile , in una sorta di Geenna senza via d'uscita , e mi hai preso la mano , guidandomi nel tuo Paradiso ,e poi , una sera d'inverno , mi sussurrasti di amarmi ,e da quel momento non solo arrivai in Paradiso , ma feci Pace con me stessa , rendendomi conto che c'era un angelo che mi riscaldava stringendomi tra le sue ali. Grazie a te sono riuscita ad amarmi per quello che sono , a trovare la bambina dentro di me, e adesso so che il mondo della Fantasia non è una stupidaggine come pensavo , ma è un rifugio dove puoi costruire la tua vita. Perciò io adesso voglio ringraziarti , diventando una parte di te, e farò tutte le cose che hai detto , perchè io ti amo , e non potrei fare qualcosa meglio di questo." dissi tutto d'un fiato. Lui senza pensarci due volte mi strinse. "Grazie." singhiozzò. E le nostre voci sospirarono quella dolce poesia che solo una bellissima farfalla può personificare. "Ti amo." sussurrò dolcemente. "E non c'è niente che mi fermerà, non in questo universo." Il mattino seguente mi svegliai a causa del rumore squillante fuori dalla camera. Mi alzai , affacciandomi alla gigantesca finestra: c'era un'orchestra di trombettisti. Scioccata da tale visione , mi precipitai in giardino , con ancora il pigiama e le pantofole a forma di testa di coniglio. "Che succede qui?" chiesi con sorriso sorpreso. Michael era in mezzo a quei colossi , e si guardava furtivo con in mano un blocco note: "Allora ..." disse con gli occhi fissi sul foglietto "Tu saresti?" chiese ad uno ,abbassando leggermente gli occhiali. Io risi, in compagnia della piccola Sabrina che si trovava lì in quel momento. "Lo sai come mi chiamo..." sospirò il trombettista. "Ah giusto! Frank!" "Mi chiamo Tyler!" obbiettò l'uomo , soffiando nello strumento che era a poche distanze dall'orecchio di Michael che saltò in aria dallo spavento. Mi avvicino a Michael : "Ehy e tutti questi trombettisti?" chiesi sorridendo. Lui attorcigliò il suo braccio sulla mia spalla , e fieramente mi mostrò al gruppo: "Eccola , la mia futura sposa!" disse. Gli uomini commentarono la mia immagine positivamente , alcuni addirittura applaudivano, anche se io ero sotto pressione a causa dell'abbigliamento imbarazzante. Guardai Michael insistentemente , quando finalmente rispose: "Oh , ti piacciono le trombe?" "E' una domanda a trabocchetto?" tagliai corto. Lui rise: "Volevo far suonare a loro durante la cena , o preferisci qualcos'altro?" "Beh ormai che sono qui..." "Ma non preoccuparti! Devi essere la regina della serata!! Tutto quello che vuoi.." "Beh sinceramente avrei preferito un Sax.." Improvvisamente Michael si voltò verso loro "Andate non c'è niente da vedere!" e ubbidirono alla sua richiesta. "La tua cantante preferita?" "In verità non ne ho una preferita: adoro Whitney Houston ma mi piace da morire Mariah Carey..." "Verranno tutt'e due allora!" sorrise. Stupidamente , gli solleticai il naso con il mio : "Tu sei pazzo!" "Si , pazzo di te!" a quelle parole gli tirai una pacca sulle spalle: "Ci avrei scommesso la testa che lo avresti detto!" , lui rise e se ne andò. "Che scemo.." sospirai osservandolo andare via.

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Capitolo 24
*** A New challenge ***


Una sera mi arrivò una telefonata: era mia nonna che , parlando per tutta la famiglia, mi aveva invitata me e Michael a stare da loro qualche giorno. Michael , dopo che mi vide abbassare la cornetta del telefono , disse: "Che Faccia! Chi era? Il Diavolo in persona?" chiese , ridendo. "No molto peggio." dissi tutto d'un fiato con gli occhi fuori dalle orbite. Michael accettò volentieri: chiamò sua sorella , Janet , per venire a Neverland per stare con i bambini , nel frattempo noi saremmo andati a casa mia. Ci trovavamo all'entrata , vicino alla Limousine , mentre caricavano le valigie. Michael salutò le piccole creature che lo supplicavano di restare , ma lui li abbracciò , promettendo loro che sarebbe tornato molto presto. Io osservavo la scena sorridendo. "Le valigie sono pronte signor Jackson : possiamo partire." disse l'autista. "Agli ordini sua magnificenza!" esclamai , assumendo una posizione da militare , e risi , aprendo la portiera. Sentii fuori dalla macchina l'autista dire in tono sarcastico a Michael: "E' adorabile!" "Sei solo geloso." sentii Michael affermare fieramente. Ben presto incominciammo a metterci in viaggio : osservavo fuori dal finestrino gli alberi che pian piano nascondevano la gigantesca residenza , con il sole lucente che scaldava i miei occhi. Un viaggio molto stancante ci portò a casa dei miei nonni. L'autista aveva chiesto a Michael di portare le valigie , ma Michael , visto che voleva sembrare un fidanzato come tutti gli altri, gli disse che avrebbe portato lui le valigie. Suonai il campanello. "Chi è?" disse il citofono. "Nonna sono io!" sorrisi all'affare metallico. "'Io' chi?" chiese a tono maggiore. "Nonna .. Sabrina , tua nipote.." risposi seccamente. "E ma perchè non me lo hai detto subito!?!" borbottò aprendo la porta. Io guardai Michael: "Dovrai abituartici." A quelle parole Michael alzò un sopracciglio dicendomi: "Mi sono abituato a peggio." e afferrò le valigie, con molta fatica. Michael , a vista di quelle scale , stava svenendo. Io , essendo abituata a certi sforzi ,afferrai con forza le valigie , e salii tutto d'un fiato le scale , senza fermarmi ; Michael mi osservò salire le scale con stupore. Giunti a destinazione , nonna mi fece entrare baciandomi dalla gioia , ma mi tirò una giornalata in testa per essere scappata in Romania. Michael fu accolto con molta più gentilezza, e fu accomodato al tavolo. "Tra poco dovrebbero venire anche tua cugina e il suo fidanzato!" affermò la nonna , mentre stava mescolando un preparato. "Fidanzato? Non sapevo si fosse fidanzata! Certo che sono stata via per molto tempo!" affermai stupita. "Si , fin troppo." aggiunse sarcasticamente la nonna ; Michael ridacchiava per la situazione buffa. Dopo una mezz'oretta passata a chiacchierare , il campanello squillò , così , andai ad afferrare il citofono "Chi è?" "Sabry! Sono io!" una voce uscii dall'apparecchio. Sentendo la voce , riconobbi quella di mia cugina e la feci entrare con entusiasmo. L'abbracciai con forza , ma , qualcosa , precisando qualcuno , mi fece tremare dalla paura. "Ti presento il mio fidanzato!" disse fieramente quando vidi quella figura a me disgustosa entrare. Non ci potevo credere : era l'essere disgustoso che in cucina aveva cercato di possedermi violentemente. Michael , vedendolo , gli lanciò sguardi gelati , ma io lo guardai insistentemente , e nei miei occhi c'era scritto di non dire niente, e lui ,capendo , acconsentì. Anche l'uomo , riconoscendomi , mi lanciò sguardi divertiti e misteriosi, ma io , disgustata , non riuscivo a guardarlo in faccia , ma guardavo Michael , con occhi supplichevoli. Dopo aver fatto riprendere mia cugina alla vista di Michael , incominciammo a pranzare. Mangiavo con delicatezza , appiccicata a Michael. Ero terrorizzata , tremavo , il sangue non riusciva più a circolare. E Michael ci stava male , perchè da i miei occhi sentiva tutta la mia pena, e cercava di difendermi facendo cose all'apparenza piccole come mettermi un braccio intorno alle spalle o donarmi un piccolo bacio sulla testa. L'uomo chiacchierava con i miei nonni sorridendo : scommettevo che nè i miei nonni nè mia cugina sapevano quello che mi aveva fatto, e non ci tenevo a farglielo sapere ; mia cugina avrebbe sofferto e basta, e non volevo questo. "Come hai conosciuto la mia nipotina?" chiese la nonna felice all'essere a me rivoltante. "Già , e perchè l'ami?" sottolineai con una lingua tagliente come una lama affilata. Mia cugina mi lanciò uno sguardo gelante e Michael fece lo stesso in direzione del ragazzo che stava per rispondere: "Semplice: Dopo che il signore qui presente mi ha licenziato per una cosa non vera, mi sono precipitato qui e ho conosciuto questa divina bellezza." rispose guardando la mia povera cugina innamorata di un essere orribile. Volevo saltargli addosso , ma il buon senso mi bloccava. Quando sentii mia nonna dire "Staranno a dormire da noi anche loro!" il mio sangue gelò e rabbrividii. Entrati nella nostra camera , Michael si guardò in giro per vedere se c'era la chiave della stanza: "C-che stai facendo Michael?" chiesi , singhiozzante. "Ho paura di quello. Non voglio che ti succeda niente , perciò preferisco chiuderci a chiave." rispose. "E' inutile: nonna non ha chiavi." singhiozzai nuovamente. Michael, sentendomi piangere , si avvicinò: "Con me al tuo fianco non devi aver paura di niente , specialmente di quello." disse. "Ma non sto piangendo per questo .. mi dispiace per mia cugina.." buttai tutto fuori , abbracciandolo. Alla notte non dormivo, e le poche volte che riuscii ad addormentarmi , mi svegliai subito a causa di brutti incubi. Un senso di curiosità mi fece alzare , per farmi andare in camera dai miei nonni: nonna ronfava , nonno aveva i piedi che spuntavano fuori dalla coperta di lana. Quella situazione buffa mi fece dimenticare tutto , ma quando mi ricordai di quell'essere incominciai nuovamente a tremare come una foglia e mi guardi in giro , dirigendomi verso la cucina. Presi un bicchiere d'acqua e buttai tutto dentro , appoggiandomi al bancone. Improvvisamente sentii dei passi. "Sveglia a quest'ora?" mi girai di colpo : era lui davanti al frigor che lo illuminava leggermente. indietreggiai , ma l'orgoglio mi prese come una marionetta: "Ammettilo! Stai con mia cugina solo per avere me!" sibilai. Lui si appoggiò al bancone , disinvolto: "Tua cugina è un ottimo bocconcino ma ammetto che il mio scopo originario eri tu." disse. "Sei disgustoso!" affermai disgustata. "Stai ancora con lui nonostante tutto.." commentò pensieroso. Non risposi , ero troppo impegnata a guardarlo disgustata. Ma il buon senso mi spinse a correre da Michael , e così fu. Ma sentii l'uomo dire : "Non credere sia ancora finita , non sai con chi sei contro!" Il suono della sua voce pareva come un'ustione sulla pelle nuda : aggressiva , pungente. Ne ero terrorizzata. Ogni ora , ogni minuto , ogni secondo mi spingeva in una lotta con me stessa : da una parte avrei voluto urlare tutto a mia cugina , ma dall'altra mi immaginavo lei con il cuore infranto , non potevo permetterlo. E se lo avessero saputo nonna e nonno? Sarebbe stata una delusione incredibile , e se non mi avessero creduto? Michael era testimone e poteva coinvolgerne tanti altri. Ma mi immaginavo nuovamente mia cugina. Ero in camera mia , con lo sguardo fisso al vuoto, quando qualcosa mi 'svegliò': "Non riesco a vederti così." sentii la voce di Michael ronzarmi nelle orecchie. Dopo questo , si avvicinò e si appoggiò da parte a me , guardandomi preoccupato: "Devi dirglielo, e io sarò pronto a starti vicino." affermò con sicurezza. Al suon di quelle parole inizialmente non dissi niente , ma poi alzai leggermente il capo per parlare: "Dici che è meglio così?" chiesi speranzosa. "Certo!" affermò. "Metti che tua cugina lo volesse sposare. Si rovinerebbe l'esistenza. Diglielo , in modo che si possa trovare qualcuno che riesca a meritarsela." "Hai ragione. Dobbiamo dirglielo." dissi , motivata dal suo sorriso. Entrai in cucina , accompagnata da Michael , quando vidi la ragazza incredibilmente felice provarsi il vestito da sposa. "Oh eccoti!" sospirò. "Come sto?". Mi paralizzai, guardandola con gli occhi fissi. Quel velo , quel bianco candido ... tutti pensieri e concetti che formulavo mentre ero a Neverland : ricordai che ero felice , incredibilmente felice. Ma vedendolo su di lei , cercai di trattenermi. "Non devi sposarti.." sussurrai guardando un punto fisso della stanza. Il suo sorriso danzava ancora allegramente sul suo volto: "Stai scherzando ovviamente.." "No." risposi con un tono talmente serio che in un primo momento non riconobbi. Appoggiò il velo, e mi lanciò un'occhiata: "Ti piace non è vero?" disse con più faccia tosta possibile davanti a Michael. "Non potrebbe mai piacermi una persona che ha osato mettermi le mani addosso senza che io lo volessi." dissi. "Che cosa?" interrogò. La porta si aprì. Era lui. Mi diede un'occhiata gelida, successivamente a Michael. "Tesoro vai di là ti prego." disse , incitando mia cugina ad allontanarsi, e così fu. Egli si avvicinò a me "Prova a dire ancora qualcosa, e farò molto più che toccarti." mi minacciò stringendo i denti. Il suo sguardo si posò su Michael: "Quanto a te .. aiutala e ti faccio nero." disse , minacciandolo. Michael lo seguì con lo sguardo mentre se ne stava andando. Ma il mio coraggio aveva preso la meglio: "Cos'è adesso ti sei innamorato di lei?" chiesi sfacciatamente. I suoi passi si fermarono magicamente, voltandosi. Michael , preoccupato , si avvicinò , spostandomi con il palmo della mano per portarmi dietro di lui: "Lasciala in pace." disse. Vedendo la forte figura , l'uomo se ne andò sbuffando. Michael fece un respiro affannoso , dopo ciò si voltò di scatto e con le mani mi afferrò le spalle , scrollandomi: "Tu sei matta. Tutta matta!" disse , singhiozzando, e mi baciò disperatamente. "Torniamo a casa." sentii bisbigliare tra i miei capelli. "Dobbiamo risolvere questa faccenda. Non lascerò che quel mostro sposi mia cugina." Michael annuì. "Possiamo chiamare la polizia?" chiesi. "Non possiamo chiamare la polizia : tua cugina vuole sposarlo , non abbiamo denuncia in merito." rispose. Una sera , stando sul balcone , notai che la posta strabordava, così , presi le ciabatte e mi precipitai in giardino per prenderle. Una lettera mi scivolò tra la mano. Così , la presi e andai in cucina per leggerla. "Cara Sabrina. Non so se ti ricordi di me: io ricordo che eravamo migliori amiche. Tu come stai? Io sto per sposarmi e mi sento completamente felice , essendo già in dolce attesa. Ti ho scritto per scusarmi del mio pessimo comportamento , per tutte le cose brutte che ti ho detto , ma tu , nonostante tutto , mi ha aiutata sempre e io non ti ringrazierò mai abbastanza. Ero così per un motivo preciso .. te lo confesso ora perchè non c'è pericolo. Vedi , io ero gelosa perchè tu avevi una relazione con Michael , e io ne ero innamorata persa. A proposito, come vanno le cose tra voi due? Spero bene. Spero di rivederti molto , molto presto. Un Bacio Niky" Conservai la lettera , promettendo a me stessa che le avrei scritto dopo che la faccenda si sarebbe conclusa. La stavo riponendo , quando notai mia cugina piangere sul divano. Mi avvicinai , chiedendole cosa stesse succedendo semplicemente guardandola. Lei , con occhi supplicanti, si aggrappò sul mio corpo e iniziò a stringermi. Notai che non c'erano più le sue valige. Se n'era andato. Nel mio sguardo nacque un sorriso leggermente strozzato , ma bloccato dal supplichevole pianto. Notai Michael dietro la porta , che seguiva ogni mio movimento. "Quell'uomo non era per te." mi limitai a dire. "Lo so. Per questo sto piangendo: mi ha solo illusa." balbettò. Voltai il mio sguardo verso Michael : dal suo capii che in questa storia c'entrava come un ago in un pagliaio. "Scusami." dissi , mollandola dolcemente , e mi precipitai su Michael, afferrandolo per il polso , per trascinarlo in un angolo , dove potevamo stare soli: "Cos'hai fatto?" chiesi. "Ho fatto la cosa giusta!" alzò la voce. Sentendo l'aumento di volume , alzai anchio la voce: "Perchè?! Questa è la mia famiglia non la tua!!" Mi lanciò uno sguardo gelido come il polo nord , stringendo i polsi : sicuramente si stava bloccando per non tirarmi uno schiaffo, ma non per molto, infatti , mi arrivò sulla guancia una frustata che mi fece diventare rossissima. "Come Osi? Bah! ... Forse non siamo fatti per stare insieme come dicevi!" urlai. "Ma , mi sa che hai ragione!" affermò. "Bene Allora fai le valigie , ritornate a casa tua , così ti troverai qualcuno di meglio!" dissi ,e presa dalla rabbia , sfilai l'anello dal mio dito e glielo buttai in faccia , andandomene. Mi accovacciai in camera , sentendolo fare le valigie e andarsene. Fuori pioveva. C'erano lampi e tuoni che rompevano il silenzio che mi lacerava lo stomaco. La rabbia svanii , lasciandomi depressione e solitudine. "Ma che cosa ho fatto?" mi chiesi , lasciando che le mie mani mi stringessero il volto. E senza più tatto , uscii con il mio vestitino di lino sul balcone , per vedere se Michael era ancora vicino , e lo vidi : stava salendo in macchina. Avevo così freddo che non riuscivo a parlare , così , senza nemmeno mettermi un giubotto , tutta bagnata, corsi lungo le scale , mi precipitai in giardino e con la poca voce che avevo urlai il suo nome , e lui si voltò verso di me. Non riuscii a fermarmi : gli saltai in braccio : e lui , dolcemente , mi dondolò facendo una piroletta , baciandomi appassionatamente.Finita la magia , sorrise , si tolse l'enorme giubotto e coprii ad entrambi , ma poi si inginocchiò , prese l'anello leggermente mal ridotto e me lo infilò nel dito, e mi chiese dolcemente se volevo diventare sua sposa. Lo invitai ad entrare. Il giorno dopo , saremmo ritornati a casa.

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Capitolo 25
*** The End ***


Il mattino seguente ci svegliammo presto , iniziai a fare le valige e salutai mia nonna , dopo ciò scesi giù per le scale per dirigerci verso la macchina. Stavo attraversando il corridoio che mi separava dalla macchina , quando un flashback mi invase la mente. Toccai il braccio di Michael per chiamarlo a me: "Cosa c'è piccola?" mi chiese , sorridente. "Prima ti tornare a casa , vorrei visitare un posto." dissi. Le Rose D'amour : ecco il posto dove volevo andare; volevo vedere la foto , salutare la zia e se c'era la possibilità , anche Nicky. Giunti sul posto , qualcosa mi lacerò il cuore: in quel posto non si trovava altro che un edicola. Capii che Le rose d'amour era stato chiuso. Michael , ricordandosi , mi strinse da dietro e mi disse: "Andiamo tesoro." "Aspetta." dissi : entrai da un fioraio e presi una rosa rossa. "Che fai?" mi chiese. Io l'appoggiai davanti all'entrata: "Al matrimonio gli hanno dato una rosa rossa : me l'ha raccontato due giorni prima di morire. E la regalò alla sua sposa. Io voglio ricordarlo così." risposi. Michael mi prese la mano, portandomi alle porte del mio nuovo futuro. La mia vita dall'ora fu cambiata per sempre. Potevo finalmente sentire la possibilità e il desiderio di formare una famiglia , ma sopratutto , di trovare la bambina in me. Ma io mi ricorderò sempre di quel negozio , di Nicky , dell'appassionante Romania , o solamente di quei due calzini rosa pesca e neri , continuando a camminare lungo la galleria buia che porta alla felicità , tenendo per mano il mio più grande tesoro: Michael.

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