Le Danzatrici di Iside

di killa_chan96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** come tutto ebbe inizio ***
Capitolo 3: *** Il viaggio e l'arrivo a palazzo ***
Capitolo 4: *** Al cospetto del Faraone ***



Capitolo 1
*** prologo ***


                                             Le Danzatrici di Iside

                                                                           Prologo





Mi chiamo Kagome,per la precisione Kagome Higurashi,e ho 18 anni.

Sono nata a Menfi,la capitale dell'Alto Regno d'Egitto e posso ritenermi fortunata perchè appartengo a una delle più importanti casate religiose: quella degli Higurashi.
Mio nonno era il sacerdote personale del precedente Faraone,il Grande Imperatore dei Demoni Inu No Taisho.
Si dice che, sotto il suo governo, la gente umana abbia vissuto in pace con i demoni per lunghi secoli.

Finchè non è comparsa in scena la regina di Nubia Izayoi.
Tra i due ci fu il classico colpo di fulmine. Dopotutto, come si potrebbe resistere al fascino di quella donna?
Nel tempio infatti c'è un affresco che la rappresenta.

Da piccola passavo tutto il tempo ad ammirarla: i lunghi capelli neri brillavano alla luce delle finestre,come se fossero veri,gli occhi color caffè esprimevano gioia e tenerezza ma avevano un non so chè di autoritario che mi intimoriva un poco e poi mi ricordo che impazzivo sempre alla vista dell'abito!
Indossava una veste leggera,bianca con i bordi in oro con delle ampie maniche trasparenti,la vita era stretta da una fascia color avorio e poi il copricapo! Quello si che mi piaceva!

Era una corona con incastonate gemme di tutti i tipi e dai più svariati colori ma il pezzo forte erano due bellissime ali di cigno in oro! Mi piacevano e mi piacciono tutt'ora!
Inoltre portava molti gioielli e tra i capelli erano intrecciati delle finissime lamine di oro e argento,che le davano un aspetto regale e bellissimo: mi sembrava una dea!!

Ma torniamo alla storia.

Dopo che i due si dichiararono amore eterno dovettero affrontare un ostacolo che si opponeva alla loro felicità: la moglie del Faraone.
Lei infatti era molto innamorata del marito ma quest'ultimo non la ricambiava,anche perchè il loro fu un matrimonio combinato.
Il problema era che la moglie era incinta e il nostro sovrano non se la sentiva di ripudiarla, così prese Izayoi come sua concubina.

I due si amarono molto e un giorno la donna scoprì di aspettare anch'ella un bambino.
La bella notizia però venne oscurata da una cattiva: la moglie del Faraone era morta dando alla luce il figlio.
Sia il re che il popolo sofrì molto per la sua perdita e tra i demoni inziò a scorrere il desiderio di vendetta.

Quando anche la nuova regina partorì, il piccolo Sesshomaru provò molto odio.
Odio verso quella donna che aveva sostituito la madre.
Odio verso la creatura che era nata dall'unione di un demone e di un'umana.
E odio verso il padre,che non aveva fatto niente per salvare la regina.

Spinto da queste forti emozioni, quando raggiunse i 16 anni Sesshomaru si ribellò e diede vita a una guerra sanguinosa da cui il Faraone uscì sconfitto.
Si decise allora che il nuovo Faraone sarebbe stato Sesshomaru e si fissò la data "dell'incoronazione".
Ma quella notte, solo la luna fu testimone di quanto accadde.
La mattina dopo infatti, vennero trovati i corpi senza vita del buon Faraone e della bellissima moglie.

Per sette giorni e sette notti il popolo d'Egitto pianse tutte le sue lacrime per quella fine ingiusta.
Dopo, il regno venne devastato da durissime guerre civili e si arrivò alla conclusione di separare il regno in due parti.

Il regno dell'Alto Egitto nella zona del Delta fu affidato a Sesshomaru.
Il regno del Basso Egitto dove la valle si restringe andò sotto il controllo di Naraku,fidato consigliere di corte che ebbe anche il compito di crescere il piccolo Inuyahsa,il figlio di Inu No Taisho e Izayoi.

Questo è ciò che mi è stato raccontato dal nonno.
La storia di Izayoi mi è sempre piaciuta e sono molto curiosa di vedere il piccolo Inuyasha. Piccolo! Avrà si e no la mia età!
Ma voi vi starete chiedendo: come farà una sacerdotessa ad incontrare il futuro Faraone d'Egitto??
Beh,tutto è iniziato una mattina quando..






*Mio Spazio*
CIAOOOOOOO!!! sì, eccomi alla riscossa con una nuova storia!! Certo,il prologo è lungo però spero che vi sia piaciuto!!
Ah, una cosa importantissima, NON ho copiato la storia della mia Giudy-Chan!! (alians DivinaKagome)  ho solo preso spunto dalla sua idea di mescolare Inuyasha e l'Egitto! Tutto qui!! quindi non datemi della copiona!!XD
Beh, spero di vedere qualche recensione!!
AVVISO IMPORTANTISSIMO:   ho molte altre ff da completare quindi non ho la più pallida idea di quando potrò aggiornare!!
Un Bacio & Un Abbraccio
Vostra killa_chan96!!

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Capitolo 2
*** come tutto ebbe inizio ***


                                      Le Danzatrici di Iside

                                                         Come tutto ebbe inizio








 

Era una giornata come tante e il sole splendeva alto nel cielo limpido, dando il buongiorno al popolo d'Egitto.
Io ero coricata sul letto ma non stavo dormendo, stavo riflettendo sulla mia esistenza finchè non venni interrotta da un piccolo terremoto vivente che si buttò su di me.

- Sota!!- urlai un po' inviperita.
Il mio dolce fratellino mi guardò mentre un sorrisone gli spuntava sul volto. Non riuscii a non sorridergli.
- Ciao sorellina! Ah, no, tu sei la Sacerdotessa!!- si inchinò - perdonate la mia maleducazione, Vossignoria!!- disse,mentre un altro sorrisetto gli spuntava tra le labbra.

Io presi un cuscino di seta arancione e glielo lanciai. Lui lo schivò agilmente e poi ne prese a sua volta uno bianco. Ci guardammo e poi demmo inizio ad una sfrenata lotta a suon di cuscinate. Non mi divertivo così tanto da un sacco di tempo!!
Quando poi nostra madre venne nella mia camera, ci ritrovò sdraiati per terra mentre nella stanza volteggiavano tante piume delicate.

-Kagome! Sota! I miei cuscini! Lo sapete benissimo che li ho fatti mandare dal Regno del Basso Egitto e che ci tengo molto!- ci sgridò lei. Ma notai una leggera sfumatura nel suo sguardo: se non era per l'età, sarebbe venuta anche lei!
- Madre! Vi chiedo perdono.. cosa si mangia?- mio fratello scoppiò a ridere e mia madre non riuscì a trattenere un sorriso.
Forse non ve l'ho detto ma mia madre è una donna molto bella.
I suoi capelli color tabacco sono corti,tranne per un ciuffetto che le ricade sulla fronte e sono un po’ ondulati. Ha gli occhi scuri, come i miei, e una carnagione non molto chiara, visto che passa molto tempo in giardino. E il suo sorriso è la cosa che amo di più: luminoso e pieno d'affetto.

Questa mattina indossava una splendida veste color rosso acceso che creava un bellissimo contrasto con la sua pelle abbronzata. Le feci i complimenti mentre lei spostava lo sguardo da me a mio fratello.
- Forza Kagome, preparati che dopo dovrai andare al tempio.- sbuffai infastidita mentre lei e Sota uscivano dalla stanza ed entrava la mia ancella, Yura. È una ragazza molto carina ma ha la strana abitudine di pettinarmi in qualunque momento i capelli, come adesso, è un'ossessione! Sbuffai nuovamente e lei se ne accorse.

- Signorina Kagome,le dò fastidio?- mi chiese titubante. Io sobbalzai.
- Cos.. Ah, no no, non preoccuparti Yura, sono solo sovrappensiero.- lei sorrise mentre finiva di spazzolarmi delicatamente i capelli. Ha davvero un bel tocco!
Poi mi aiutò a indossare una tunica turchese con dei ricami in argento. È la mia preferita!
Dopo passò alla fase del trucco, quella che odio di più!
Mi passò del kohl nero sugl'occhi e un po' di polverina dorata sul viso, finendo poi con il contorno della labbra con un pennino colorato di rosso. Quando si spostò e ripose gli "attrezzi del mestiere" in un cofanetto ringraziai tutti gli dei,anche quelli che mi stavano antipatici!

Non mi guardai neanche allo specchio, odio il mio viso quando è coperto di schifezze! Mi sento una bambolina di pezza tutta colorata!!
Camminai per i corridoi che mi avevano vista crescere e arrivai nella sala da pranzo. Mi scusai per il ritardo con i miei genitori e poi mi sdraiai su una panca mentre i servitori iniziavano a portare i vassoi con su la mia tanto bramata colazione! Quando non mangio subito divento irascibile!
Dopo essermi riempita il pancino e dopo aver litigato con il mio adorato fratellino uscii sulla terrazza della nostra casa.
Da lì potevo osservare tutto, o quasi!
Vedevo il via vai di contadini e mercanti che cercavano di vendere la propria merce, vedevo i campi dorati di grano e in lontananza le sponde azzurre del Nilo, vedevo i palazzi e le case della gente e dei demoni e vedevo il sole.
Chiusi gli occhi, beandomi del calore di quest'ultimo e lasciando scorrere i miei pensieri.

-KAGOME!!- urlò una voce abbastanza familiare. Aprii di scatto gli occhi e guardai in basso. Sorrisi.
All'entrata delle mura che circondavano la casa c'era una ragazza sui diciott'anni, con i codini rossi e gli occhi verde bosco che sprizzavano energia.
-Ayame!! Che ci fai qui?- la vidi scuotere la testa, rassegnata.
- Come "che cosa ci fai qui"?? Non dobbiamo mica andare da Sango per provare?- mi grattai la testa imbarazzata. Sinceramente, mi era uscito di mente!
Scesi velocemente e per poco non travolsi mio fratello, e mi buttai tra le braccia della mia migliore amica.

-AYAMEEEE!!- lei si tappò le orecchie a punta. Ayame è un demone lupo completo e per questo ha un fiuto e un udito sensibilissimo.
- Ma sei completamente fuori di testa?! lo sai che non sopporto i rumori molesti!!- mi disse mentre io facevo spuntare sul viso un finto broncio.
In quel momento mia madre uscì di casa e ci venne incontro. Appena riconobbe la mia amica, fece un piccolo inchino.
- è un piacere vederla, Divina Ayame- lei divenne un po' rossa. è una persona che si imbarazza facilmente davanti alle troppe attenzioni.
- Vi prego, non inchinatevi, mi fate sentire vecchia!- la guardai di sbieco. Ok, il tatto non è il suo forte!!
Mia madre sorrise, comprensiva, e iniziarono a chiacchierare come due vecchie amiche. Mi sentivo invisibile!

- Ehm.. madre, io vado con Ayame da Sango, probabilmente resteremo da lei tutta la mattin..-
- Eh no, signorina! Tuo nonno ti sta aspettando al tempio, devi esercitarti per diventare una brava sacerdotessa!-
- Ma..-
- Niente "ma"! E ora sbrigati che ti sta aspettando da tempo!-
Lasciai perdere. Discutere con mia madre è come parlare ai muri.
Ayame mi fissava divertita. Beata lei che non deve fare certe cose!

Dovete sapere che Ayame è la figlia del Generale Supremo dei Demoni, che ha combattuto valorosamente al fianco del faraone Sesshomaru nella sua rivolta.
Per questo mia madre è sempre molto educata con lei. Io, sinceramente, non ci faccio caso. Però darei di tutto per avere il suo guardaroba!! é sempre attrezzatissima!
Oggi indossa una tunica verde speranza con dei ricami in oro e una stupenda fascia d'argento intorno alla vita!! Che bella! La voglio anch'io!!
Improvvisamente vengo risvegliata dalla sua voce.

-Kagome, se vuoi possiamo aspettare per quella cosa..-
- Sì però.. volevo passare la mattinata con voi!- sembro una bambina mentre mi piango addosso.
- Mmnhn.. ci sono! Veniamo con te al tempio! E poi andiamo insieme a casa di Sango! Ci stai?- Le sorrido, raggiante.
- Se ci sto?? ma è ovvio!! Dai, andiamo!-
Stiamo già correndo verso l'uscita quando Sota mi blocca. Ha in mano una cosa lunga e curva avvolta in un panno.. ma che cos'è?
- Sorellina! Sorellina! Hai.. uff.. hai dimenticato questo!- e nel dirlo fa scivolare a terra il lembo di stoffa.

Senza rendermene conto sto stringendo fra le dita una bellissimo arco d'argento, dall'impugnatura resistente e il corpo liscio. Noto anche delle iniziali.. M. K.
- Grazie Sota! ma.. di chi sono queste iniziali?-
- Allora.. la K sta per Kagome.. uff, che corsa.. la M invece dovrebbe saperlo il nonno! Ci vediamo!- dice, correndo verso casa.
Ayame sta ancora fissando l'arco con un'espressione ebete stampata in faccia.
- Ayame?-
- Forza, provalo!- la sua voce mi risveglia.
-Provarlo? non so se te ne sei accorta, genio, ma io non ho le frecce e poi è la prima volta che vedo un arco in vita mia!-
In risposta lei mi afferra per il polso e in due nanosecondi mi ritrovo davanti all'enorme casa, o meglio, palazzo di Sango.

Veniamo accolte da un'ancella che ci accompagna fino alla sala da pranzo. Non ditemi che siamo arrivate nel bel mezzo della colazione! No, no,no! Sarebbe una vergogna!
E invece ci ho azzeccato. Accidenti a me a al mio intuito!
Io e Ayame ci inchiniamo.
Anche Sango è molto ricca, suo padre è uno sterminatore di Demoni ormai in pensione, anche se avrà quasi trent'anni, e ora si dedica al commercio. Ho sentito che gli frutta molto bene il nuovo lavoro e poi trova sempre qualcosa da regalare ai figli.
Per esempio, l'ultima volta ha regalato a Sango un bellissimo copricapo d'oro con delle piume d'argento e al fratellino Kohaku delle pergamene molto antiche che parlano della creazione del mondo. Kohaku infatti è sempre stato affascinato dalla storia e ora sta studiando per diventare uno scriba. L'ammiro molto per questo.
Vedo Sango venirci incontro e sorriderci, per poi scusarsi con la famiglia e accompagnaci in camera sua.

-Allora.. cosa ci vate qui?- dice sempre con quel sorrisone sulle labbra.
Ayame le spiega tutto e poco dopo è già pronta per uscire: come l'ammiro! Io ci metto un'eternità per vestirmi!
Salutiamo un'ultima volta la sua famiglia e poi giungiamo davanti al tempio Higurashi. Il nonno è all'entrata e appena mi vede si apre in un sorriso.
-Kagome! Finalmente e.. oh, vi porgo i miei saluti Divina Sango e Divina Ayame.- come prima le due arrossiscono e io ridacchio divertita.
Ma ho ben poco da ridere, visto che il nonno mi trascina di peso nel tempio e lì iniziamo un duro allenamento spirituale e anche con l'arco.

Dopo la settima volta che provavo, riuscii a centrare il manichino di paglia con una delle mie frecce.
Il nonno mi fece i complimenti e poi ci riposammo un po'.
- Nonno.. di chi è questa M sul mio arco?- anche le mie amiche si interessarono e aspettarono la risposta.
- Dove cara? Fammi vedere.. Ah! Questa dici? Vedi, il tuo arco prima apparteneva ad un'altra sacerdotessa, la più potente che si sia mai vista: la sacerdotessa Midoriko, anche conosciuta come la Sacerdotessa della Shikon No Tama-
- la Sacerdotessa della Shikon No Tama?- ripetei stupita.
- Esatto. Fu lei, molto tempo addietro, a far conoscere all'ormai deceduto Faraone Inu No Taisho il vero significato della forza e della gentilezza. È grazie a lei che il Faraone divenne il "buon Demone". Ma Midoriko portava con sè la Shikon No Tama, che celava una profezia: " quando l’ultima persona che sarà in possesso della Shikon No Tama esprimerà il giusto desiderio, la sfera verrà purificata e scomparirà da questo mondo.” Purtroppo la sacerdotessa decise di distruggere la Shiko No Tama con la forza e venne catturata dalla sfera stessa.-

Io e le mie amiche dobbiamo avere più o meno la stessa faccia sconvolta!
- E adesso che cosa ne è stato della sfera?- chiede Sango. Lei è la più curiosa tra di noi.
- Ho sentito dire che è stata affidata a un'altra donna umana ma non ne sò di più. Bene, Kagome, per oggi può bastare. I miei saluti, signorine.- disse mentre ritornava nel tempio e ci lasciava da sole.
- Bene!! Ora, dobbiamo provare il nuovo pezzo! Kohaku dice che ha trovato un bellissimo sottofondo musicale per la coreografia che ho in mente!- disse mentre le brillavano gli occhi.
- Davvero? E di che cosa si tratta?- Ayame e Sango iniziarono a discutere mentre io mi reggevo a malapena sulle gambe. L'allenamento spirituale è più difficile di quanto sembri! Mi lascia sempre senza forze!

Senza che me ne sia accorta, siamo arrivate davanti al palazzo di Sango. Entriamo e ci sistemiamo nella sua stanza, dove ci aspetta suo fratello e anche..
-Sota!-
- Ciao sorellina! Kohaku mi ha invitato qui per vedervi ballare, dice che siete molto brave!- arrossimmo tutte e tre.
Dopo Sango ci spiegò le posizioni, i gesti e le sequenze che aveva in mente: quella ragazza è un genio!
Quando fu tutto pronto, il fratello di Sango cominciò a suonare mentre Sota lo seguiva intonando qualche nota. Forse non ci crederete ma mio fratello ha davvero una bella voce!

Lasciai che la musica si insinuasse in qualunque parte del mio corpo e incominciai a muovermi, subito seguita dalle altre.
Il corpo sapeva cosa doveva fare e io lasciai che la mia mente si svuotasse di tutto e di tutti: c'eravamo solo io e la musica.
Quando quest'ultima si fermò, anche noi arrestammo la danza. Qualcuno alle nostre spalle applaudì.
Ci girammo, sgranando gli occhi mentre vedevamo il padre della mia amica in compagnia di un altro uomo.
Capii subito che doveva essere un pezzo grosso dal suo copricapo e anche dalla tunica che indossava.

- Ragazze, lui è Trafalgar, il consigliere del Faraone Sesshomaru.-
Il mio cervello si mise in moto e solo dopo dieci minuti buoni mi inchinai.
- Vi prego, alzatevi.- disse con tono gentile. Noi ubbidimmo.
- Avevo sentito parlare di voi e della vostra ammaliante danza del ventre ma non immaginavo foste così brave. I miei complimenti.- 
Noi arrossimmo, compiaciute. Non è cosa da tutti i giorni sentirsi dire dei complimenti dal consigliere del Faraone! Poi lui continuò, lasciandoci spiazzate.

- Inoltre, sono venuto da voi per un motivo ben preciso. Il Faraone Sesshomaru sta per recarsi nel Regno del Basso Egitto per far visita al fratello e per discutere di affari politici e non ha intenzione di presentarsi a mani vuote. Il suo desiderio quindi è che voi lo accompagnate alla corte del Faraone Naraku per deliziare i suoi ospiti con la vostra danza. Inoltre verrete pagate profumatamente per questo incarico.-
Noi non credevamo alle nostre orecchie. Ayame fu la prima a riprendersi.
- Trafalgar, saremo onorate di accompagnare il Nostro Signore nel Regno del Basso Egitto.- disse, facendo un'altro inchino.

Da qui iniziò la mia storia.

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Capitolo 3
*** Il viaggio e l'arrivo a palazzo ***


                                      Le Danzatrici di Iside

                                             Il viaggio e l'arrivo a palazzo
 








 

Dopo che Ayame aveva parlato, Trafalgar sorrise compiaciuto.
-Molto bene. Il Faraone ha intenzione di recarsi dal fratello domani, quindi avete tutto il tempo necessario per prepararvi. Al sorgere del sole una biga vi porterà a corte al cospetto del Signor Sesshomaru, poi con lui e la sua scorta raggiungerete il palazzo reale del Faraone Naraku a Tebe. Tutto chiaro?- domandò. Noi annuimmo.
-é stato un piacere conoscervi. I miei saluti.- e, detto questo, fece un inchino e sparì dalla nostra visuale insieme al padre di Sango che ci lanciò un'occhiata compiaciuta.

Rimanemmo in silenzio per non so quanto tempo, poi Sota mi si gettò al collo euforico.
-Sìììì!! Ce l'hai fatta sorellina!! Vedrai il Faraone in persona, ci credi??-
Scossi la testa. Era successo tutto troppo velocemente! Il mio cervello non ce la faceva a starmi dietro!
All'improvviso mi ritrovai incastrata, e nel vero senso della parola, in un abbraccio soffocante. Dire che Sango e Ayame erano contente è il minimo. Sprizzavano entusiasmo da tutti i pori!

Poi Sango chiamò le sue ancelle e iniziò subito i preparativi, chiedendoci consigli sull'abbigliamento e sugli accessori.
Passai il pomeriggio tra vestiti, sandali e trucchi e al tramonto riuscii a fuggire da quelle due pazze scatenate. Ma non potevo considerarmi al sicuro, infatti appena arrivai a casa i miei genitori si congratularono con me e poi mi obbligarono a fare i bagagli, anche se io incaricai Yura!
A fine serata avevo la nausea di tutti quei gingilli!
Dopo essermi cambiata per la notte, crollai sul morbido letto di cedro e mi addormentai subito.

Il mattino dopo Yura dovette farmi alzare con la forza. Anche se mi ero addormentata subito, la mia nottata era stata tremenda! Continuavo a svegliarmi e i miei sogni erano popolati da strane creature che combattevano fra loro e si passavano una piccola sfera rosata.
Decisi che non avrei mai più chiesto al nonno di raccontarmi le vecchie leggende!
Dopo la normale routine di trucco e colazione uscii sulla terrazza.
Guardai il paesaggio che mi circondava e cercai di imprimermi nella testa ogni particolare della mia terra.

Dal piano inferiore mia madre mi chiamò e io vidi una biga color oro avvicinarsi. Diedi un'ultima occhiata ai campi e al Nilo in lontananza e poi raggiunsi il portone di casa.
Salutai con affetto i miei genitori, Sota e Yura e poi presi la mia borsa di pelle con dentro tutti i miei averi e mi diressi verso la biga.
Su quest'ultima c'erano già le mie amiche, accompagnate dal cocchiere.
Ci salutammo, euforiche, e poi la biga partì sollevando una nube di polvere per dirigersi verso il palazzo del Faraone Sesshomaru.
Qui ci accolse Trafalgar che ci accompagnò fino alle stalle.

Quando entrammo, ammirai rapita tutti gli esemplari di purosangue tirati a lucido.
Notai che erano tutti neri, tranne uno di un bianco splendente. Il muso era di un grigio delicato con la frangia color panna. Gli occhi erano vivaci e luminosi e il mantello perfettamente curato. Il suo aspetto suggeriva intelligenza e dolcezza.
Trafalgar si accorse del mio sguardo rapito e si avvicino al purosangue.
-Ti piace? é il cavallo del Mio Signore, si chiama Promise.- disse, con una nota di orgoglio nel timbro.
-è.. è davvero stupenda- riuscii a dire mentre mi avvicinavo alla cavalla che mi guardò con i suoi occhi a mandorla.
Un po' intimorita le accarezzai la fronte e lei fece uno sbuffo contento, lasciandosi accarezzare.

-A quanto vedo il mio cavallo vi ha preso in simpatia-
Mi girai e se non spalancai la bocca fu un miracolo.
Davanti a me, affascinate e misterioso, c’era il Faraone. Gli occhi d’ambra, messi in risalto dal kohal nero, mi fissavano curiosi e tranquilli al tempo stesso, i lunghi capelli argentati brillavano di luce propria e accarezzavano dolcemente le spalle e la schiena. Il girocollo e i polsini in oro massiccio, tempestati di rubini, gli conferivano un’aria regale. Non indossava una tunica ma un perizoma bianco con i bordi dorati, lungo dalla vita alle ginocchia,e il petto nudo era messo in risalto da un lungo mantello anch’esso bianco latte con i bordi rifiniti in argento.
Sul capo faceva bella mostra di sè la tipica corona dei Faraoni dell'Alto Egitto.

In una parola?
Bellissimo. Quasi come un dio.
Venni risvegliata dalla sua voce ammaliante.
-Allora?- domandò, divertito dalla situazione. Io arrossii furiosamente e mi inchinai, cercando di nascondere il mio evidente imbarazzo.
-Mi scusi Mio Signore. Comunque, devo dire che la vostra cavalla è un bellissimo esemplare di purosangue.-
Non avendo ricevuto risposta, alzai il viso e lo vidi sorridere impercettibilmente. Poi chiamò a sè Trafalgar e fece liberare sei dei bellissimi cavalli della stalla, inclusa Promise.

Dopo che li ebbe bardati e sellati, Trafalgar consegno ad ognuna un cavallo e poi ci fece uscire.
Quando fummo pronte, il Faraone venne raggiunto da una scorta e da un gruppo di ancelle, tutti a cavallo, che iniziarono a incamminarsi verso le sponde del Nilo.
Mentre il re stava in silenzio e si lasciava condurre dalla scorta, noi venimmo accerchiate dalle ancelle che iniziarono a farci ombra con dei ventagli enormi, dall'impugnatura d'avorio e le piume di struzzo.
Così, immerse nella tranquillità mattiniera e ascoltando lo scrosciare limpido dell'acqua, io e le mie amiche iniziammo a chiacchierare, anche se a volte avevo l'impressione che il sovrano ci stesso ascoltando.

Trascorsero circa tre giorni dalla nostra partenza e di Tebe ancora nessuna traccia.
Non che mi interessasse molto. Il viaggio era interessante, passavo il tempo osservando i campi, il Nilo e la vita dei contadini oppure parlavo con Sango e Ayame e un paio di volte riuscii a interloquire anche con il Faraone.
Era piacevole parlare con lui, i suoi discorsi non erano mai noiosi ed era bello ascoltare la sua voce.
Iniziai anche a conoscere meglio Trafalgar e anche un paio di ancelle.
Era tutto così perfetto!

Poi il quarto giorno scorgemmo da lontano le mura imponenti di una città.
Eravamo arrivate a Tebe.
Subito ci venne incontro una truppa di controllo che ci scortò fin dentro la città.
Al nostro passaggio la folla si divideva e quando notavano il Faraone si inchinavano rispettosi.
Non avevo mai viaggiato molto nella mia vita e non ero mai entrata nella capitale del Basso Egitto, quindi non facevo altro che guardarmi intorno affascinata.

Le case erano nuove, costruite con una strana pietra che conferiva loro un aspetto liscio e perfetto, sicuramente era uno dei tanti strani materiali che arrivavano dalle coste del Mediterraneo. Le vie erano colorate di oro e vari bassorilievi di faraoni e di dèi adornavano i muri. Enormi statue di Horus e Anubi si affacciavano sulle strade, quelle del Dio falco in oro e quelle del Dio sciacallo in pietra nera.
Dovete sapere che io non credo negli Dei.
Buffo, vero? Una sacerdotessa di Menfi che non crede agli Dèi!
Beh, io sono così. Non ci credevo da piccola e non ci credo tutt'ora, però non l'ho mai detto, anche perchè chi non crede negli dèi finisce impiccato o roba simile, e io vorrei arrivare fino ai quant'anni tutta intera!

Comunque..
Stavamo attraversando la città quando notai una figura a cavallo che si stava avvicinando. Il Faraone si fermò e io mi affiancai a lui.
Il messaggero porse i suoi saluti al Faraone e anche a noi ragazze e poi ci scortò fino al palazzo reale.
-Guarda Kagome!- mi disse Sango, indicando qualcosa davanti a me.

Alzai lo sguardo e la mia bocca si spalancò per lo stupore.
Alla fine della via, in tutta la sua imponenza, era apparso il palazzo reale. Al centro c’era un giardino fiorito circondato ai lati da due altissimi e massicci colonnati, oltre il giardino si intravedeva una piccola scalinata che conduceva all’interno del palazzo.
Ci avviciniamo leggermente intimorite da tanta grandezza e da tanto splendore mentre il Faraone procedeva sicuro.
Le colonne in marmo raffinato sembravano luccicare alla luce del sole. Mi persi a guardare l’accuratezza di una delle due statue di Amon che presenziavano l’entrata del giardino.
Il Dio mi guardava severo, sembrava che potesse percepire il mio scetticismo su di lui. Spostai lo sguardo intimorita e mi misi ad ammirare le piante che stranamente crescevano rigogliose.

Dopo essere scese da cavallo, il messaggero si mise a confabulare con una delle due guardie all’entrata.
Pochi secondi dopo il soldato si offrì di accompagnarci personalmente dal Faraone Naraku.
Io feci un respiro profondo e, prendendo coraggio, seguii con passo sicuro il Faraone Sesshomaru e le mie amiche nel luogo dove la mia vita sarebbe cambiata per sempre.








*Mio Spazio*
CIAOOOOOOO!! sì, finalmente sono tornata con un altro cappy!!
ho cercato di seguire le indicazioni di Shiroganegirl che mi aveva consigliato di descrivere l'ambiente circostante.. spero di esserci riuscita!!
ma ora passiamo ad altro.. W-O-W!!
Io.. io non ci credo!! 10 recensioni il prologo e 11 il primo cappy!! ma così mi fate venire un infarto!! come sono felice!!
vi ringrazio di cuore!! a voi che recensite e anche a tuuuuuuutte le persone che leggono soltanto!! grazie mille, davvero!!
come avrete notato, è entrato in scena il GRANDE, FIGHISSIMO, BELLISSIMO, MISTERIOSO, AFFASCINANTE, eccetera eccetera Sesshomaru!! *Q*   che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che belloooooo!!XD
ok, sono sclerata.. beh, nel prossimo apparirà il nostro Inuyasha (*Q*) e anche qualcun altro.. ma non vi anticipo niente!!XD
mi raccomando, non mancate al prossimo cappy!!
Un bacione a tutti!!
Vostra killa_chan!!

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Capitolo 4
*** Al cospetto del Faraone ***


                                      Le Danzatrici di Iside

                                              Al cospetto del Faraone









 

Mentre il soldato ci guidava lungo i sontuosi corridoi del palazzo io continuai a guardarmi intorno con la bocca letteralmente spalancata. Non avevo mai immaginato che un palazzo potesse essere così bello: il pavimento era così liscio che avrei potuto slittarci sopra senza fatica, le pareti erano adornate da bassorilievi, arazzi e statue del Faraone.
Tutto era così pulito che mi chiedevo quanti servi lavorassero in quel palazzo. Molti, a quanto vidi.
Mi bastava girare lo sguardo per trovare almeno tre servi che lucidavano, spazzavano, spolveravano ogni cosa, per poi scostarsi e guardare con ammirazione e rispetto il Faraone Sesshomaru che seguiva il soldato.
Attraversammo un ultimo spazioso corridoio e ci ritrovammo davanti ad un portone in legno massiccio adornato da figure del Dio Amon in oro.

-Vostra Altezza.. il Faraone Naraku vi attende- disse l'uomo, per poi aprire il gigantesco portone.
Il mio cuore accelerò frenetico, rendendosi conto d’improvviso che stavo per incontrare il Faraone, Naraku il Sanguinario.
Gli era stato dato questo titolo per le sue grandi imprese militari e per la sua mancanza di pietà, giravano storie da brivido su di lui.
La sala del trono era di sicuro la più sfarzosa di tutte: tappeti, arazzi, sculture, bassorilievi, era un insieme di opere d’arte.
In più, l’oro e la morbida seta si vedevano in ogni dove, era impressionante la differenza abissale che c’era tra una stanza del genere e le stanze che avevo intravisto giù in città.
Il mio stomaco si contorse vedendo un uomo seduto su un trono davanti a noi.
Ayame si inginocchiò subito e io e Sango la imitammo mentre il Faraone rimase in piedi, salutando l'altro regnante.

-Sesshomaru! Quanto tempo! Allora, spero che non abbiate avuto problemi durante il viaggio!- iniziò cordiale il Faraone del posto.
-Nessun disguido- fu la risposta diretta e concisa del mio re.
-Eh, chiacchierone come sempre vedo!- ironizzò il sovrano. Il Faraone fece un sorisetto.
-Comunque.. a quanto vedo ti sei portato di che divertirti!- continuò il Faraone Naraku. Io arrossii alle sue parole.
Pensava che fossimo delle sgualdrine?!
-Naraku, hai frainteso tutto. Loro sono le danzatrici che allieteranno i nostri banchetti- precisò il mio re.
-Oh per Anubi! Allora, vi prego alzatevi e accettate le mie scuse più sincere!- fece lui.

-Siamo onorate di essere al vostro cospetto, Mio Dio- disse Sango, inchinandosi nuovamente.
Lo guardai con timore mista a indignazione.
Indossava un raffinato perizoma in seta, con adornamento in filo rosso, il girocollo era in oro, su cui potevo vedere i simboli di potere e forza, ai polsi aveva dei bracciali spessi anch’essi in oro e infine aveva il copricapo del potere e della divinità, il copricapo del Faraone. Senza volerlo lo guardai in viso e un brivido mi percorse veloce la schiena.

Tutte le statue che avevo visto su di lui non gli rendevano giustizia, era un uomo bellissimo e terrificante al tempo stesso: i capelli mossi erano neri e lucenti, di sicuro grazie ai vari trattamenti con l'olio di semi, i suoi occhi affilati, resi ancor più minacciosi dal kohl nero che li circondava, erano di un rosso intenso, le labbra sottili incurvate in un sorriso e il naso perfettamente diritto.
Mi sembrò davvero di trovarmi di fronte ad un Dio.
-Sono felice che abbiate accolto le mie scuse, perdonatemi nuovamente-

Lui spostò il suo sguardo su di me e rimasi intrappolata nei suoi occhi rossi, erano così incredibilmente affilati che mi sentii tagliare in due. Sembravano gli occhi del Dio Horus.
Chinai la testa ricordandomi le parole del nonno, non bisogna mai guardare un Dio negli occhi.
Come ho già detto, non credo negli Dèi e non credo che il Faraone lo sia, ma in Egitto chi non crede è un eretico e viene giustiziato senza troppi complimenti. Quindi, era meglio non far arrabbiare un fanatico che si credeva più di del semplice uomo che era.

-Molto bene.. allora.. benvenute a Tebe!- disse, allargando le braccia.
-Mio fratello?- domandò il Faraone.
-Oh, sì! Dunque.. credo che sia nelle sue stanze. Jaken! Vai a chiamare mio figlio e digli di venire subito nella Sala delle Udienze!- ordinò il Faraone a un piccolo kappa verdognolo che si inchinò in tutta fretta e sparì in uno dei corridoi.
-Sesshomaru, non mi hai ancora presentato le tue fanciulle.- gli fece notare.
Il Faraone si girò verso di noi mentre l'altro sovrano ci guardava incuriosito.

-Naraku, loro sono Sango Hiraikostu, figlia di un noto commercialista, Ayame Yoro, figlia di un generale che mi appoggiò durante la rivolta, e Kagome Higurashi, nipote di un sacerdote di Menfi- ci presentò.
-Higurashi, eh? Ho già sentito questo nome.. beh, se ti farà piacere qui a Tebe abbiamo i più grandi sacerdoti d'Egitto, quindi non farti problemi, se vuoi dare un'occhiata al tempio per esercitarti sei libera di farlo.- mi invitò il sovrano.
Io mi inchinai, rispettosa, e biascicai qualcosa che dovevano assomigliare a dei ringraziamenti.
-Molto bene! Vi ho assegnato delle ancelle, potrete chiedere loro qualunque cosa vogliate, siete mie gradite ospiti. A patto che stasera allieterete la nostra cena con il vostro spettacolo-

-Sarà un immenso piacere ballare per voi- disse Ayame.
-Allora a stasera- concluse il Faraone facendo cenno di congedarci.
Io fui la prima a fare un inchino e dargli le spalle. Uscii veloce seguita da Sango e Ayame, mente il Faraone rimase dentro. Tirai un sospiro di sollievo quando il portone fu chiuso alle nostre spalle. Non sapevo perché, ma quell’uomo non mi piaceva per niente.
Davanti a noi si inchinarono due ragazze e un piccolo demone volpe.
-Noi siamo le vostre ancelle- dissero mentre il piccolino ci sorrideva entusiasta.

-Ciao, io sono Shippo!- disse, mettendo in mostra un sorriso a trentadue denti.
-Il mio nome è Kagura- si presentò una youkai bellissima, dai capelli neri e boccolosi e gli occhi rossi.
-E io sono sua sorella Kanna- disse l'altra ragazzina dai capelli candidi come neve e gli occhi neri inespressivi.
-Molto piacere! Io sono Ayame e loro sonoKagome e Sango!- ci presentò la rossa.
-Avrei proprio bisogno di un bel bagno!- esclamai.
Il piccolino mi sorrise e, prendendomi per mano mi fece strada, seguito dalle altre.

-Tu sei Kagome, vero? Sei molto bella! Dopo giochiamo insieme?-
-Shippo! Sii un po' più rispettoso!- lo riprese Kagura.
Io sorrisi. Ma quanto è tenero???
-Ma certo, piccolo Shippo!- dissi, ottenendo un altro sorrisone come risposta.
Ci portarono nelle nostre stanze, e con molto stupore vidi che c’erano già i nostri pochi bagagli. La stanza era lussuosa e i miei occhi brillarono vedendo che avevamo tre comodi letti in piume.
-Noi andiamo subito a preparare la vasca, vi verremo a chiamare non appena è pronta- ci avvertì Kagura,poi si congedarono e uscirono dalla nostra stanza facendo oscillare la tenda bianca.
Mi lasciai cadere sul letto osservando il soffitto bianco.
-È il giorno più bello della mia vita- dissi felice.



Sospirai lasciando che le mie membra si rilassassero nell’acqua tiepida.
Le ancelle ci avevano portate a fare un bagno, ma nessuna di noi avrebbe mai creduto che la vasca sarebbe stata così grande. Era lunga 500 m e larga 200 e l’acqua ci arrivava appena sopra al seno, non avevo mai visto una vasca così grande.
Ero appoggiata con le braccia al bordo della vasca e Kagura mi raggiunse, la sua tunica rosso sangue che ondeggiava lievemente a ogni suo passo.
Iniziò a lavarmi i capelli mentre Kanna e Shippo facevano la stessa cosa con le altre mie amiche.
Chiusi gli occhi, rilassandomi.

-Allora.. potreste darci qualche informazione su chi abita a palazzo?- disse Sango, la solita curiosa!
-Cosa desiderate sapere?- disse Kanna.
-Tutto il possibile. Chi sono i ricchi, chi è da evitare, com’è realmente il Faraone..-
Vidi distintamente Kagura tremare sentendo la parola Faraone.
Corrugai le sopracciglia -È così terribile?-
Lei annuì leggermente.
-È un uomo senza cuore, pensate che tiene rinchiuso il Principe in questo palazzo, non nelle celle, è ovvio, ma al Principe non è permesso lasciare questo palazzo..-

La guardai stupita -Il Faraone non permette a suo figlio di andarsene?-
Lei scosse la testa -Non è suo figlio, è figlio del vecchio Faraone, lui è riuscito a prendere il suo posto quando il Faraone Sesshomaru salì al trono, spartendosi l'Egitto-
-Kagome, lo sanno tutti!- mi riprese Ayame vedendo la mia bocca spalancata.
-Beh, non ascolto molto le notizie..- borbottai imbarazzata.
-E com’è il Principe?- chiese Sango.
A Kanna brillarono gli occhi.

-Oh, il Principe è l’uomo più bello che io abbia mai visto, l’uomo più bello del mondo azzarderei!- l’eccitazione nella sua voce si spense d’improvviso.
-Però è infelice, ha uno sguardo così triste che, le poche volte che ho il coraggio di guardarlo, sembra che mi risucchia..-
Corrugai le sopracciglia, come poteva essere infelice un uomo che aveva tutto?
Sbuffai infastidita.
-Il solito viziato che non è mai felice di quello che ha..- conclusi.
-Non è così!- lo difese Kanna -Ve l’ho detto, lui qui è un prigioniero e il Faraone vuole anche costringerlo a sposarsi con la Principessa della Nubia!-
Kagura annuì alle parole della sorella mentre il piccolo Shippo fece un sospiro di rammarico, come se soffrisse lui al posto del Principe.

-Per cambiare discorso, il Principe non sarà presente al vostro banchetto, non ama molto cenare con il patrigno e con il fratello maggiore non ha buoni rapporti- ci informò Kagura mentre finiva di asciugarmi i capelli per poi porgermi un telo per coprirmi.
"Tanto meglio!" pensai prima di avviarmi verso la nostra camera accompagnata dalla youkai.
Non sapevo che in realtà il Principe era davvero l’uomo più infelice del mondo, almeno, prima di incontrarmi.










*Mio Spazio!!*
Sììììì!! sono tornata!! mi scuso per l'enorme ritardo e anche perchè in questo cappy non è apparso Inuyasha, mi scuso veramente tanto!! avevo intenzione di farlo apparire in questo solo che mi sono accorta che dopo diventava troppo lungo ma non disperate, nel prossivo ci sarà!! PROMESSO!!XD
ma ora passiamo hai ringraziamenti!!
-Ekiyo
-icetta_tigratta8
-shiroganegirl
-kAgOmE_InNamOraTa96
-akychan
-Alys93
-_Pimpilotta_
-MikoKagome96
-e infine ma non meno importante RikaRed!!
GRAZIE MILLE ANCHE A CHI LEGGE!!
Un bacione!!

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