Il Dottore e il Ragioniere
«Ster-minare! Ster-mi-na-re!
STER-MI-NA-RE!»
Inseguito da
mostruose caffettiere giganti omicide, il ragionier
Ugo Fantozzi correva per salvare la propria vita.
Tutto era
cominciato in una tiepida mattina d’aprile, con gli impiegati imprigionati
negli uffici mentre fuori splendeva un’invitante
giornata primaverile; la pena dei sopraddetti era occasionalmente alleviata da
uno dei momenti indispensabili per poter
continuare a tirare avanti: la pausa del caffè.
E, proprio allora, era successo il
fattaccio.
* * *
Ore 10 e mezzo:
alla macchinetta del caffè si era formato un ingorgo degno di uno snodo
autostradale, che si dipanava per quattro
corridoi con persone in tripla fila e a doppio strato.
La colpa era del
nuovissimo marchingegno che torreggiava nel corridoio:
al posto del tradizionale distributore automatico, gli impiegati si erano
ritrovati di fronte un ordigno ostile, metallico, di forma
cilindro-conica, ricoperto di praline cromate. Fracchia,
dell’Ufficio Sinistri, cercava disperatamente la fessura per le monete,
di cui non c’era apparentemente traccia, mentre il geometra Calboni
spiegava argutamente alla signorina Silvani come il nuovo
distributore automatico fosse progettato dal celebre architetto svevo-finnico
Adolf Von Lycantroppen.
Per conto suo il
rag. Filini sosteneva con calore che l’ordigno gli ricordava una torre
d’assedio del basso medioevo combinata con un carro
armato, nonché una saliera formato gigante.
Dopo un quattro
minuti e tredici secondi d’inutili tentativi, all’apparizione del capufficio
conte Gavazzeni, Fracchia
viene afferrato dagli
astanti e scagliato in direzione dei bagni tra il pubblico ludibrio, mentre Calboni infila con sussiego una monetina dentro una
sporgenza del malefico affare, pronunziando le fatidiche parole: «Fracchia, ma lei qui mi combina casini persino con le
macchinette del caffè! Guardi e impari!»
Immediatamente
il congegno estrae una ventosa sturalavandini e la applica alla testa di Calboni! Un attimo dopo la sua testa è ridotta a una
prugna raggrinzita e un acutissimo strillo di terrore esce dalla gola della
signorina Silvani.
Grido subito
interrotto da una voce stridula e gracchiante:
«Ex-Ter-Mi-Nate!!»
Il conte Gavazzeni viene immediatamente disintegrato dal raggio
della morte sparato dal distributore automatico, senza nessun rispetto
per la scala gerarchica! Fantozzi, Filini e Fracchia
voltano le spalle e si dirigono all’uscita in precipitosa e disordinata fuga!
«Ex-Ter-Mi-Nate!!»
Con il
sottofondo musicale del Dies Irae, la macchina del caffè si alzò su ruote e si mise
ad avanzare lanciando raggi sugli impiegati
e le segretarie, senza distinguere tra fattorini e vicedirettori! Infine prese
l’ascensore e si diresse ai piani alti.
«Ex-ter-mi-nate!..!» L’eco del grido di battaglia
dell’orribile marchingegno svanì finalmente in lontananza.
Fracchia espresse il commento speranzoso che il
Megapresidente galattico avrebbe saputo gestire quella situazione: Fantozzi si dichiarò scettico. In quel momento un nuovo grido di «Ex-Ter-Mi-Nate!»
provenne dall’androne principale, insieme a una
nuova orda di impiegati terrorizzati.
«Ma quanti ce ne
sono di quegli affari?» esclamò Fantozzi mentre correvano a nascondersi in un
ufficio. Filini si mise a fare delle
osservazioni sull’arredamento: «Qualcuno ha messo una cabina del telefono
proprio al centro della stanza».
Fracchia suggerì che fosse un vespasiano da ufficio.
Fantozzi volle dire la sua: «Secondo me è un’alcova! Scommetto che tra un
attimo escono fuori il capoufficio e la segretaria…»
Nel frattanto le grida di
«Ex-Ter-Mi-Nate!!» si avvicinavano
sempre più, inesorabili.
Fantozzi, Fracchia e Filini si appiattirono sul pavimento e
trattennero il respiro. Le grida si allontanarono, interrotte da qualcuno che
diceva: «Cos’è questa carnevalata? Lei non sa chi sono io! Aaaaaaaaah!
» «Ster—Mi—Na—Re!!»
Filini commentò:
«Oh, finalmente hanno imparato l’italiano».
In quel momento,
a conferma delle aspettative di Fantozzi, dalla cabina uscì un giovanotto in
giacca e cravatta accompagnato da
una ragazza bionda e prosperosa. Il giovanotto non perse tempo e si presentò a tutti
come il Dottore, venuto lì per
salvarli tutti.
Fracchia chiese: «Dottore de che?»
«Sono il Dottore, e basta» fu la replica.
Malgrado la drammaticità
del momento, Fracchia non poté trattenersi e intonò
il noto ritornello goliardico: «Dottooree… dottooree… dottore del buco
del – » «Ster-mi-na-re!»
Le grida cominciarono a riavvicinarsi, e stavolta erano più di una. Con ululati di abietto terrore, Fantozzi, Fracchia e Filini si nascosero sgomitando sotto la scrivania più vicina.
Ma il Dottore prese totalmente il
controllo della situazione. Per cominciare, sventolò ripetutamente un foglietto
di carta sotto il naso dell’ostile Fracchia. L’impiegato lesse il foglietto, spalancò la bocca
in un cerchio che minacciava di sfuggirli dalla faccia, e ricadde all’indietro,
come una tartaruga capovolta, infine si girò solo per prostrarsi schifosamente
a terra, appellando il summenzionato
Dottore con i titoli di «Santità! Non sapevo… Sono un verme immondo, il suo umilerrimo servo… Signore! Oooooh…»
Solo in seguito Fantozzi seppe che il Dottore
aveva con sé tutte le lettere di raccomandazione possibili ed
immaginabili, frutto di una tecnologia immensamente superiore a quella umana…
Fantozzi e
nessuno degli altri compresero assolutamente nulla di quello che avvenne. Il Dottore
aveva spiegato allegramente il suo piano,
s’intende, ma tutto quello che poterono capire fu la richiesta di spostare
alcune sedie a destra e sinistra e appendere alle pareti della
stanza i registri contabili, in inusitate configurazioni geometriche.
La cosa
che li aveva impressionati era questa: il Dottore non
aveva avuto nessun problema a procurarsi i libri contabili più segreti della
Megaditta! La sua amica aveva preso dalla cabina
telefonica una specie di frullatore. E lei lo chiamava proprio così, il
«frullatore spaziale». Dato che il nemico erano le macchinette
del caffè, osservò Filini, la cosa aveva un senso!
Tutto si era
concluso in cinque minuti, poco prima della pausa mensa.
A quel punto il
Dottore si era affacciato sulla porta e con un fischio aveva chiamato quegli
affari. Erano accorsi in massa! Quei cosi erano
inferociti, come un vagone di tifosi contro l’arbitro che ha appena annullato il più bel gol della stagione.
«Ster—Mi—Na—Re!!» «Ster—Mi—Na—Re il Dot-To-Re!!» «Ster—Mi—Na—Re!!»
Erano entrati
nella stanza ed erano spariti,
come cancellati da una mano invisibile, ma continuavano ad entrare e scomparire, senza tregua, per un’intera mezz’ora.
Il Dottore affermò che i Dalek erano finiti nel
gigantesco buco di bilancio della Megaditta. Quel buco era diventato così grande da
formare uno spazio virtuale!
Fracchia si era ipocritamente indignato dell’accusa e aveva
provato – inutilmente – a difendere l’onore dell’azienda, balbettando
miseramente, poi, di fronte ai sopravvissuti accorsi in quella stanza, fece
un’orribile esibizione di piaggeria.
A quel punto lo schifatissimo Dottore annunciò la sua immediata partenza. A
lui, Fantozzi, umilissimo impiegato, propose di accompagnarlo…
come non accettare la proposta di uno capace di guardare dall’alto in basso
persino il Mega Direttore Galattico, Duca
Conte G. M. Balabam, come se fosse la donna delle
pulizie? Fantozzi accettò.
E fu così che il
ragionier Fantozzi si ritrovò in un turbinio di strane ed incredibili avventure.
Sequenze:
· Fantozzi,
inseguito dai Dalek: «Ster-mi-na-re!
Ster – Mi – Na - Re! STER –
MI – NA - RE!!!»
· Fantozzi,
inseguito dai Ciberuomini: «Cancellare – cancellare –
cancellare – …»
· Fantozzi,
inseguito da uno scheletro in tuta d’astronauta: «Ehi! Chi ha spento la luce?
Ehi! Chi ha spento la luce?»
· Fantozzi,
inseguito da un branco di bambini con la maschera antigas: «Mamma… mamma… sei
tu la mia mamma?
Maa-maa… ma-maah…»
(Dottore: «Correte, se ci tenete alla vita!» Fantozzi:
«Perché il Dottore fugge così?»
Filini: «Magari ci vogliono chiedere dei soldi!» Fracchia: «Aaaaaaah!»)
· Episodio: Il Pianeta
Impossibile. Fracchia si trova di fronte alla Bestia,
mostro gigantesco e cornuto avvolto tra le fiamme…
Fracchia è su una poltrona a
sacco!
Fracchia: «Eccellenza… Quanto.. quanto è buono
lei…» «La Bestia non è Buona!»
«Com’è misericordioso…» «La Bestia non conosce la Misericordia!»
«Aaaaaaah!» (la poltrona
assorbe Fracchia).
· Episodio della
Terra rubata. Davros (sulla sua mostruosa poltrona a
rotelle): «Guardati, Dottore, tu e i tuoi Figli del Tempo, tutti miei prigionieri… Ah! Ah! Ah!»
(Il Dottore, Sarah Jane, Rose, Jack, sono imprigionati da campi di forza personali. Tutti meno Fantozzi). «E
io… non ho diritto al campo di forza?»
Davros: «No, Fantocci. Vedi… io, un
tempo, avevo un sottoposto proprio ma proprio identico a lei… Perciò… si siedi pure!»
Fantocci si volta e vede… la ben nota poltrona in pelle umana!
Fantozzi: «NOOOOOOO!» La poltrona si mette a
inseguirlo, famelica.
Davros: «HA! HA! HA! HA!»
Ma non tutte le
avventure si svolsero lontano dal pianeta, in altre epoche o altre dimensioni.
No: fortunatamente per l’equilibrio
mentale del ragionier Fantozzi e dei suoi compagni di
viaggio, il Dottore amava tornare frequentemente sulla Terra per
riprendere contatto con le persone cosiddette normali e partecipare alla vita
quotidiana. E così Fantozzi poté
testimoniare gli avvenimenti più belli e incredibili della propria vita:
1)
La partita di calcio aziendale. Il Dottore decise di giocare nella
squadra dei ragionieri… La squadra dei direttori venne stracciata in modo umiliante e spaziale! Il
Dottore aveva un fiato incredibile, non smetteva mai di correre, la palla faceva tutto quello che lui voleva, era un
mago, uno stregone delle pedate! Il Dottore poteva anche usare il cacciavite sonico per zittire il fischietto di un
arbitro venduto! Aveva organizzato il gruppo squadra in modo carismatico e incredibile: la strategia a doppio
catenaccio interallacciato a impulso! Il Dottore
calciò ripetutamente la palla da un lato all’altro del campo!, goool! La squadra dei ragionieri vinse 250 a zero. Fantozzi
scoprì di essersi innamorato… insieme a tutti gli altri impiegati della
Megaditta.
2)
Il biglietto della lotteria. Fantozzi vinse un miliardo di lire con un
solo biglietto. Inutile dire che il biglietto gli era stato regalato proprio dal Dottore. Ci fu una grande
festa con spaghettata a casa del ragionier Fantozzi,
insieme agli altri impiegati, al Dottore e alle sue compagne…
La festa fu disturbata solo da Fracchia che
continuava ad appellarlo «Eccellenza, Santità… Signore!!! » e a
svenire per l’emozione ogni due minuti.
3)
Alla fine, Fantozzi scoprì che quella vincita al lotto aveva un lato
oscuro: il Dottore doveva partire per sempre! Tra pianti e lacrime degli impiegati, il Dottore
partì. C’era un problema imprevisto: l’Universo aveva una crepa!
4)
Quando il Dottore richiuse la crepa nell’Universo, fece in modo da
cancellare i danni fatti dai Dalek, quel fatidico giorno. Il tempo si riavvolse riportando in vita, tra
gli altri, la signorina Silvani, il geometra Calboni
e il Capufficio Conte Gavazzeni.
Ahimé: insieme alle brutte cose anche le cose belle
vennero cancellate!
Fantozzi si ritrovò di nuovo in fila di fronte alla
macchinetta del caffè, stavolta normalissima.
E tutto ritornò nel solito trantran. Alcuni giorni
più tardi, si giocò la partita geometri contro ragionieri e la squadra di Fantozzi fu sconfitta in modo
umiliante e ignobile per duecento punti a zero.
5)
Così alla fine non era successo niente. Non era successo proprio niente.
Nessuno ricordò più come erano andate le cose, quando i Dalek, quel
giorno, avevano attaccato la Megaditta. E nessun ricordo del magico Dottore.
Ma Fantozzi se ne ricordava e
sognava il Dottore davanti alla finestra, quando giungeva la sera.
Note e ringraziamenti
Copyright:
- Fantozzi e i suoi conterranei sono personaggi di
Paolo Villaggio ed eventualmente dei produttori cinematografici.
- Doctor Who & co. sono personaggi della BBC, sceneggiati da Terry Nation, Douglas Adams, Steve Moffat e altri ancora.
Per il dottore ho pensato al Decimo Dottore, e la ragazza che lo accompagna dovrebbe essere Rose; ma non è obbligatorio.
Questo lavoro è stato scritto
come semplice scherzo, parodia, nonché per accostare in modo insolito due
titoli così differenti come Dott. e Rag.
– anche nel titolo.
Potete osservare come in entrambe
le serie ci sono varie possibilità di aggancio: nella nuova serie sia il Dottore che i mostri entrano spesso nella
vita quotidiana di commesse, precari, pensionati, e altri possibile categorie di pubblico. Il Dottore dispone
della famigerata "carta psichica", un foglio bianco che mostra al
lettore le credenziali più alte richieste
dalla situazione.
Non è difficile pensare a cosa
possa combinare con un simile oggetto nella serie di Fantozzi!
Anche il biglietto della lotteria
e la partita di calcio sono aspetti che ho trovato meno british e più consoni al mondo descritto da
Paolo Villaggio.
E, d’altra parte, neanche il ragionier Fantozzi è stato esente da voli di fantasia… chi
non si ricorda dell’indennità di volo? Del sarto
in Transilvania? Di “Fracchia contro Dracula”?
Ho anche l’orgoglio del primo
accostamento di questi due personaggi, il Dottore e il Ragioniere.
Questa non è la prima fan fiction
che impiega il rag. Fantozzi. Ricordo almeno tre parodie di "Neon Genesis Evangelion": troppo facile – ma anche
rivelatore – impiegare Ikari Gendo come
Megapresidente.
Nessuno ha mai notato questa
somiglianza ambientale di Fantozzi con il primo libro di Harry Potter?
Entrambi i personaggi sono
"abitatori del sottoscala".
Ringrazio i lettori e i recensori
del trailer, senza i quali non mi sarei mai deciso a mettere in bella copia
le idee che popolano queste
paginette: (in ordine di arrivo)
Polly Chatterly, Yoku, Mattaxsa90, ScribbleScrawl
(uhm…) e, last but not least, Furiarossa.
24 luglio 2011, Pianeta Terra
Ghunzatrox, Signore Dell’Ato
Scuro
(Sottofondo di musica d’organo: Toccata e fuga in re
minore BWV 565 di J.S. Bach)