nella casa di un LUI di fraloveddy (/viewuser.php?uid=71121)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. introduzione ***
Capitolo 2: *** 2. CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 3. Capitolo ***
Capitolo 4: *** 4. Capitolo ***
Capitolo 5: *** 5. Capitolo ***
Capitolo 1 *** 1. introduzione ***
Nella
casa di un LUI
Ciao!
:) Quello che segue non può assolutamente definirsi un
capitolo. E'
come una piccolissima indroduction che ha il solo scopo di
incuriosirvi e farvi intuire di cosa parlerà la storia. Vi
sarei
davvero grata se lasciaste un commento.. :D
1.
Introduzione
Il
professor Stevens aveva appena appeso un elenco alla portiera del
pullman, invitandoci a consultarlo, uno alla volta, per conoscere il
nome del ragazzo o ragazza che ci avrebbe ospitato. Senza l'entusiamo
e l'eccitazione di certi miei compagni, mi portai pirgamente verso la
lista.
Cercai
il mio nome e per poco non ebbi un infarto quando lo vidi affiancato
da quello di un certo William Thompson.
-Professore!-
Sbottai, strappando l'elenco dalla portiera e porgendolo al signor
Stevens con impazienza.
-Nella
lista c'è un errore- Annunciai.
Il
professore non mi degnò di uno sguardo e ignorò
la mia agitazione.
-Nessun
errore, Baker. La lista è stata controllata diverse volte-
-Beh,
in questo caso voglio sperare che qui in Inghilterra "William"
sia un nome femminile- Ribattei sarcastica, anche se di colpo mi era
passata la voglia di fare dell'ironia.
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Capitolo 2 *** 2. CAPITOLO ***
2.
Capitolo
Il
pullman spense i motori nel mezzo di una piazzetta affollata.
-Siamo
arrivati?- Chiese Kathie, con la voce soffocata dall'emozione.
-Wow,
non sono mai stata più felice- Borbottai, esibendo il
più falso dei
sorrisi.
Kathie
mi rivolse un'occhiata glaciale.
-Quando
fai la depressa proprio non ti sopporto- Sibilò.
A
volte si ha proprio bisogno delle dolci parole di una migliore amica.
-Non
sei tu quella a cui è stato assegnato un ragazzo- Grugnii
irritata.
-No,
ma di certo non avrei fatto tutte queste storie- Disse, dandomi un
buffetto amichevole sulla fronte.
Il
brusio generale che si era creato nel pullman svanì
immediatamente
non appena il signor Stevens si alzò in piedi, pronto a fare
il
solito banale discorsetto che si fa una volta giunti a destinazione.
-Bene
ragazzi, siamo arrivati. Ora alzatevi senza fare confusione, prendete
le vostre cose e seguitemi ordinatamente fuori
dal pullman-
Quell'ordinatamente
venne totalmente ignorato dai
miei compagni, che si accalcarono rumorosi ed impazienti dietro al
professore.
Quando
furono tutti scesi, ci alzammo anche io e Kathie, che per fortuna, al
contrario degli altri, sembrava possedere ancora un minimo di
autocontrollo.
Vista
da fuori, la gente che affollava la piazza sembrava ancora
più
numerosa.
-Li
facevo più tranquilli gli inglesi- Commentai, osservando
scettica la
folla chiassosa e disordinata che ci circondava.
Il
signor Stevens, esasperato da tutta quella confusione, dovette
schiarirsi la voce un paio di volte prima di catturare l'attenzione
della classe.
-Ragazzi,
silenzio! Prima che iniziate a cercare i vostri rispettivi compagni
inglesi devo fare un annuncio. Domani non farete lezione e avrete la
mattinata libera, mentre nel pomeriggio ci ritroveremo tutti qui per
fare insieme un primo giro turistico di Londra! Buon divertimento, e
cercate di non perdervi!- Si raccomandò, ma sembrava che
fossimo
state solo io e Katie ad ascoltarlo.
Mi
correggo, solo io.
Voltandomi
la vidi qualche metro più in là, occupata a
chiacchierare
animatamente con una ragazza che non avevo mai visto prima, bionda e
leggermente in carne.
Le
raggiunsi trascinando i piedi con pigrizia.
-Salve...
- Dissi, troppo pigra anche solo per accennare un sorriso.
-Ciao
Emily!- Mi salutò la perfetta sconosciuta, sorridendo
amichevolmente. Intuii che dovesse trattarsi della partner inglese di
Katie, ma non il motivo per cui conoscesse già il mio nome.
-Ehilà...
Chelsie, giusto?- Farfugliai imbarazzata, sperando di aver azzeccato
il nome che Katie mi aveva detto di sfuggita quella mattina.
-Christie..
ma ci sei andata vicina- Disse divertita, facendomi un mezzo inchino
con il capo.
La
squadrai perplessa.
Sarà
stata l'influenza della Famiglia Reale a causare tutte quelle strane
manie simil-cavalleresche che avevano gli inglesi..??
-Sono
felice che andiate d'accordo!- Squittì Katie elettrizzata.
Come
avesse tratto quella conclusione dalle poche parole che io Christie
ci eravamo scambiate, rimane un mistero.
Ad
ogni modo, dovevo ammettere che nel complesso sembrava abbastanza
simpatica.
-Emily,
tu chi hai come compagna?- Domandò Christie, facendomi
subito
tornare il cattivo umore.
-Una
certa William Thompson-
Ironizzai seccata.
Lei
fece una faccia sorpresa, e fissò Katie come per chiederle
conferma
delle mie parole.
-Will?-
Chiese, soffocando una risatina -Santo cielo, lui? E' dannatamente
carino, ma credimi, non fila nessuna- Disse, guardandomi con
compassione.
Da
come lo disse sembrò che anche lei fosse compresa in quel
nessuna.
-Cavolo,
e io che speravo avesse la ragazza così non mi toccava
averlo troppo
tra i piedi- Grugnii seccata.
Christie
scosse la testa ridendo.
-Dici
così perché non l'hai ancora visto. In ogni caso
è un ragazzo
davvero eccezionale, sono sicura che lo adorerai- Disse, e mi sorrise
ancora.
Su
quest'ultimo punto avevo dei seri dubbi, ma mi limitai ad annuire
senza troppa convinzione.
-Sicuramente-
Garantii, esibendo il sorriso più falso e ipocrita che
avessi mai
ostentato.
-Ti
diamo una mano a cercarlo?- Propose Katie, che doveva aver notato la
mia espressione seccata, e di conseguenza aver avuto la saggia idea
di cambiare discorso.
-No,
preferisco cercarlo da sola. Sai, non vorrei che vi traumatizzaste
vedendomi picchiarlo- Risposi, e io stessa mi chiesi se stessi solo
scherzando o se in fondo avessi realmente voluto fargli qualcosa del
genere.
Katie
mi fissò talmente male che sospettai si stesse chiedendo la
stessa
cosa, mentre fortunatamente Christie si mise a ridere, dimostrando di
non aver intuito i miei istiniti omicidi.
-D'accordo...
Comunque poco fa l'ho visto laggiù- E indicò alle
mie spalle.
-Grazie.
Be, domani abbiamo la mattinata libera, usciamo un po'?- Proposi,
ricorrendo ad ogni scusa possibile pur di rimandare il momento del
mio incontro con mister simpatia.
-Perfetto!
Passiamo a prenderti, diciamo... alle 9 e mezza?- Disse Christie, e
notai una smorfia di delusione attraversare il viso di Katie, che
avrebbe sicuramente preferito passare la mattina a dormire.
Le
lanciai un'occhiata d'intesa soffocando una risata.
-Bene..
a domani!- Le salutai, e mi avviai nella direzione che Christie mi
aveva indicato, alla ricerca del mio affezionato William
Thompson.
Non
mi fu difficile riconoscerlo, benché non l'avessi mai visto
prima.
In
quella parte delle piazza c'era poca gente, e l'unico ragazzo che,
seguendo le informazioni di Christie, potesse definirsi "dannatamente
carino", era lui. Gli occhi chiari erano leggermente coperti da
ciuffi castani che gli coprivano disordinatamente la fronte; era
piuttosto alto e anche sorprendentemente abbronzato per essere uno
che vive in uno stato dove piove quasi ogni giorno.
Lo
raggiunsi frettolosamente, decisa a fare rapidamente le presentazioni
per togliermi quel peso al più presto.
-Piacere,
Emily- Dissi, e nonostante i miei sforzi, la mia voce uscì
ugualmente fredda e seccata.
Il
ragazzo alzò lo sguardo, sorpreso.
-William.
Sono contento di conoscerti- Rispose, accennando un sorriso.
Non
sapevo quanto ci fosse di vero in quell'affermazione, ma mi sforzai
comunque di sorridere.
-Andiamo..?-
Chiesi, impaziente di chiudere lì quell'irritante
conversazione.
-D'accordo.
Vuoi che ti porti le valigie?- Domandò, sorridendo ancora.
Okay,
la Famiglia Reale aveva decisamente una pessima influenza sugli
inglesi.
-Siamo
nel ventunesimo secolo, l'epoca dei gentiluomini si è
conclusa da un
bel pezzo- Gli feci notare scettica, afferrando le valigie e
incamminandomi verso il parcheggio poco distante.
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Capitolo 3 *** 3. Capitolo ***
3.
Capitolo
-Dimmi
che stai scherzando- Sibilai, fissando attonita la lussuosissima
Lamborghini davanti alla quale William si era appena fermato.
Il
ragazzo mi rivolse uno sguardo disorientato.
-Non
ti piace?- Chiese.
Certo
che mi piaceva, era meravigliosa. Ma quello che mi infastidiva
veramente era il pensiero di tutti i soldi che doveva essere
costata... e se c'era una cosa che odiavo più degli uomini,
questa
erano gli uomini ricchi.
-Non
potevi venire con qualcosa di meno appariscente?!- Sbottai acida,
squadrando la macchina con estrema irritazione.
-Ti
da fastidio? Prendiamo l'autobus se preferisci...- Mormorò
confuso.
Perché
si sforzasse tanto di fare il gentile davvero non riuscivo a capirlo,
ma la cosa non faceva che seccarmi ulteriormente.
-Lascia
perdere- Sibilai a denti stretti, appoggiando con risentimento le
valigie sui sedili posteriori della macchina.
William
mi fissò in silenzio, forse aspettando che aggiungessi
qualcosa, ma
la nostra attenzione fu catturata da una voce acuta alle nostre
spalle.
-Will!-
Esclamò una ragazza bruna, correndo impacciatamente verso di
noi,
dall'alto dei suoi esagerati tacchi a spillo.
William
si voltò e le rivolse un sorriso.
-Ciao
Natalie-
-Ehi
Will... ti cercavo, volevo chiederti se ti andava di vederci domani
mattina, dato che non abbiamo lezione- Rispose la ragazza,
nell'evidente tentativo di esibire il sorriso più attraente
di cui
fosse capace.
William
mi fissò per un momento con la coda dell'occhio.
-In
realtà, essendo il primo giorno, pensavo di stare un po' con
Emily...- Spiegò.
-Emily?!
Chi è Emily?!- Gracchiò la ragazza, con
un'acidità tale da farmi
concorrenza.
Era
evidente che i modi gentili ed educati della Famiglia Reale non
avevano influenzato proprio tutti gli inglesi.
William
si voltò verso di me, e così anche Natalie, che
evidentemente non
si era ancora accorta della mia presenza.
Mi
squadrò da testa a piedi per alcuni secondi, con
un'irritante
espressione di disappunto e superiorità dipinta sulla faccia.
-Hello-
Disse infine, tornando a darmi le spalle con estremo disinteresse.
D'accordo,
iniziavo a credere che i modi educati di William non fossero poi
così
male, a confronto con l'atteggiamento altezzoso di quella ridicola
english lady.
-Dai
Will, me lo devi un piccolo favore!- Continuò a supplicarlo,
esibendo una dopo l'altra tutte le espressioni seducenti che
riuscisse a trovare.
Ero
uno spettacolo talmente patetico che non riuscii a trattenermi dallo
sbuffare.
-Forza
Mister simpatia, accetta. Io sono comunque già occupata con
alcune
amiche-
Dissi
seccata, tamburellando con le dita sul cofano dell'auto.
William
mi fissò in silenzio per alcuni istanti.
-Ne
sei sicura? Se vuoi posso accompagnarvi anch'io...- Rispose,
sorridendomi.
Ammetto
che per un momento avrei voluto accettare, giusto per smontare i
piani di Natalie, ma poi realizzai che passare un'intera mattinata in
compagnia di William e dei suoi modi cavallereschi
andava ben
oltre al limite di sopportazione dei miei poveri nervi.
-Sono
sicura; ho decisamente bisogno di una giornata tra ragazze- Affermai,
rivolgendogli un sorrisetto che dava bene ad intendere il vero
significato della frase, ovvero "William, non ti voglio tra i
piedi".
-Allora
è deciso! Passi da me alle 10?- Si affrettò a
dire Natalie, prima
che il ragazzo potesse ribattere.
William
mi fissò per un altro breve istante, poi tornò a
fissare la
ragazza.
-D'accordo-
E sorrise con gentilezza.
L'espressione
di Natalie in quel momento equivaleva a quella di un bambino che ha
appena ricevuto il suo primo uovo di Pasqua.
-Bene,
d'accordo! A domani allora...!- Esclamò stridula, voltandosi
e
allontanandosi con un sorrisetto vittorioso ed eccitato dipinto sulle
labbra.
William
mi lanciò uno sguardo strano.
-Ti
aprirei la portiera... ma qualcosa mi dice che preferisci farlo da
te- Mormorò cauto, aspettando di vedere la mia reazione.
-Iniziamo
a capirci...- Sbuffai, ed entrai poco convinta in quella purtoppo
meravigliosa auto da corsa.
Il
ragazzo si fece scappare un sorriso e fece il giro della Lamborghini
per mettersi al posto di guida.
-Mi
dispiace per Natalie... non è mai stata molto gentile- Disse
con
voce piatta, accendendo il motore.
-L'ho
notato- Risposi con freddezza, osservando il parcheggio allontanarsi
a grande velocità.
Qualcosa
nella mia voce lo convinse a cambiare discorso.
-Non
mi hai detto molto di te- Osservò serio, tenendo gli occhi
puntati
sulla strada.
Bello,
gentile e tutto quello che volete, ma di certo non molto perspicace;
chiunque altro, dopo essere stato in mia compagnia per almeno due
minuti, si sarebbe ben guardato dal farmi domande di quel genere.
-E
non ho intenzione di farlo- Risposi acida.
-D'accordo...-
Assentì William, calmo e sereno come non aveva smesso di
essere per
un istante da quando l'avevo conosciuto.
-Vuoi
che sia io a dirti qualcosa di me?- Continuò, lanciandomi
una rapida
occhiata, per poi tornare a concentrarsi sulla strada.
-So
già tutto quello che c'è da sapere. Sei un
maschio, ricco e figlio
di papà. Insomma, l'esatto profilo del tipo di persona che
odio-
Sibilai, senza preoccuparmi di essere gentile.
William
rise.
-D'accordo...-
Disse ancora una volta.
*******************************************************************
Ehi,
salve! Scusate se ci ho messo tanto a postare il capitolo, è
stato
un periodo terribilmente incasinato, non so se mi spiego... :)
Bene,
spero di avervi dato, per il momento, un quadro abbastanza preciso
dei personaggi... ora siete voi a dovermi dare i vostri pareri...
Comunque,
ci terrei a ringraziare di cuore tutte le carissime lettrici che
hanno lasciato una recensione nel capitolo precedente :D
ale_may
Ehii!
:) Davvero ti piace tanto Londra?! Ohh siamo in due allora! E' una
città meravigliosa e non credo che la mia storia sia degna
di essere
ambientata in un posto così fantastico.. comunque, sono
felicissima
che ti piaccia Emily! So che per il momento non si capisce ancora
molto di lei, ma l'idea principale è che si tratta di una
ragazza
cinica, pigra e critica... ma, se mi farai l'onore di continuare a
seguire la storia, ti accorgerai che non ha solo difetti questa
benedetta ragazza u.u
Ah,
dimenticavo, GRAZIE PER LA RECENSIONE!!! Una delle cose più
belle
per me è accendere il computer, entrare su EFP e accorgersi
di avere
un nuovo commento! :D alla prossima!! <3
darkwish
Sono
davvero contenta che la storia ti sembri interessante! In effetti la
trama che ho pensato è abbastanza particolare, ma non
speravo di
riuscire ad incuriosirvi così rapidamente! Un GRAZIE enorme
per il
commento! Spero che continuerai a leggere la fanfiction e a lasciarmi
splendide recensioni come quella che hai fatto per il capitolo
precedente! :) <3
If_you_Belive
Prima
cosa. La tua storia è una meraviglia divina, e non accetto
discussioni u.u Serena e Chris sono... sono così....! Mi
spiego?
Non so neanche come definirli... sono perfetti! Perfetti come
personaggi individuali e perfetti l'uno per l'altra.
Sono
andata fuori tema... dovevo rigraziarti per la recensione...
GRAZIEEE!
<3 Ti ringrazio tanto anche per avermi detto che scrivo davvero
bene, anche se su questo punto avrei dei seri dubbi...
Scusa,
ma devo dirlo ancora una volta... LA-TUA-STORIA-E'-ECCEZIONALEEE! :)
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Capitolo 4 *** 4. Capitolo ***
4.
Capitolo
Afferrai
con rabbia le valigie e le trascinai a fatica lungo il vialetto di
ciottoli che serpeggiava nel mezzo di un curatissimo giardino alla
francese.
William
mi seguiva perplesso, senza dire una parola.
Era
chiaro che il mio immenso sforzo nel trascinare quei due piombi non
passasse inosservato.
Come
al solito, mi pentii di non aver dato retta a mia madre, che prima di
partire mi aveva calorosamente consigliato di alleggerire i bagagli,
dicendo che con tutta la roba che ci avevo messo dentro sarei potuta
restare a Londra anche tre mesi.
Effettivamente,
se avessi saputo prima che la mia destinazione sarebbe stata la
"pseudo Casa Bianca" di un ricchissimo esemplare
maschio, avrei fatto a meno di portarmi tutte quelle
mini-gonne
da stupro e avrei puntato a qualcosa di più casto come
tute e maglie stracciate, cose che pesavano decisamente meno e di cui
il mio guardaroba era pieno.
-Sei
sicura di non aver bisogno di aiuto?- Disse William esitante,
osservando con circospezione i miei vani tentativi di liberare una
ruota dalla buca in cui si era incastrata.
-Ce
la faccio benissimo da sola- Sibilai infastidita, troppo orgolgiosa
per ammettere che in fondo un aiuto mi avrebbe fatto comodo.
Il
ragazzo sorrise divertito e si sedette a gambe incrociate sull'erba,
fissandomi con una punta di ironia.
Sebbene
innervosita da quello sguardo, continuai imperterrita nel mio
tentativo di smuovere le due pesanti valigie da terra, ma senza
grandi risultati.
-Dannazione!
Se tu non fossi tanto ricco da avere un giardino così
grande, avrei
già raggiunto il portone da un secolo!- Sbottai dopo alcuni
minuti,
lasciando cadere i bagagli sfinita.
William,
la cui tranquillità non sembrava essere stata oscurata
neanche di
striscio dalla mia crisi isterica, si rialzò in piedi e
afferrò le
due valigie, che, Dio solo sa come, portò fino all'ingresso
senza
alcuno sforzo.
Tentati
di cancellarmi dal viso l'espressione d'incredulità che vi
era
compasa.
-Ce
l'avrei fatta anch'io, se tu avessi avuto la pazienza di aspettare-
Dissi secca, raggiungendolo.
William
annuì e sorrise di nuovo.
-Oh,
ma certo- Disse, -Be, i miei non sono a casa, potremmo approfittarne
per...- Non finì di parlare che mi ero già
allontanata da lui di
cinque passi, con una faccia di disgusto assoluto dipinta sul viso.
-Pervertito!-
Esclamai allibita, cercando di ripassare mentalmente le mosse di
karate che avevo imparato frequentando un corso a sette anni.
Sì,
con un individuo del genere nei paraggi era decisamente meglio
mettere da parte le gonneline da stupro.
Per
un momento l'espressione del ragazzo navigò tra lo stupito e
il
confuso, poi le sue guance iniziarono ad arrossarsi.
-Cosa?
No...- Farfugliò, distogliendo lo sguardo vagamente
imbarazzato
-Intendevo... mostrarti la casa-
Mi
sfuggì un sospiro di sollievo e per la prima, e
presumibilmente
ultima volta, ringraziai il cielo che William fosse com'era, ovvero
esageratamente gentile, educato e senza istinti maniaci.
-Meglio
così... non mi andava di ucciderti il primo giorno-
Borbottai,
ostentando un'espressione scocciata -E in ogni caso NO, niente giro
turistico. Ne ho già visitata una di Casa Bianca- Aggiunsi
sbuffando.
William
sorrise di nuovo e aprì il portone.
-D'accordo,
allora ti mostro la tua camera- Disse, entrando e portando con
sé le
due valigie.
Questa
volta non mi azzardai a brontolare, dato che le mie povere braccia
per quel giorno avevano già dato più del dovuto.
Lo
seguii in silenzio, fissando con astio tutto ciò che mi
trovavo
sotto agli occhi.
Ogni
oggetto in quella sala aveva l'aria di costare tre volte casa mia;
perfino
i tappeti, a giudicare dall'aspetto antico e pregiato, dovevano
essere valsi una follia.
Seguii
William fino in cima ad una grande scalinata che portava al piano
superiore.
Sembrò
aver fatto meno fatica lui con tanto di valigie che io senza il
minimo peso.
O
meglio, avevo un peso, e cioé quello della mia povera
autosima che
mi stava letteralmente crollando addosso, alla vista di tutta quella,
seppur insopportabile, ricchezza.
William
si fermò, poggiò a terra i bagagli e
aprì la prima porta di un
lungo corridoio. Inutile dire che la stanza che mi si
presentò
davanti era una vera e propria suite a 5 stelle, se non meglio.
-La
tua camera- Mormorò, aspettando una mia qualche reazione.
-Ti
piace?- Chiese, dopo alcuni istanti di silenzio.
-Mah...
carina...- Risposi alzando le spalle.
Non
era niente di che in fondo... un letto a baldacchino, una televisione
a quaranta pollici e alcuni mobiletti intagliati a mano... insomma,
una cosetta semplice.
-Vuoi
che ti dia una mano a sistemarti?- Chiese gentilmente.
Gli
lanciai un'occhiata truce.
-Sai,
anche se questa stanza avrà come minimo un centinaio di
mobili,
credo di riuscire a trovarlo da sola l'armadio- Sibilai acida,
trascinando le valigie ai piedi del letto.
L'espressione
tranquilla di William non cambiò.
-Se
vuoi fare una doccia qui c'è il bagno- Disse, indicando una
porta
sull'altro lato del corridoio.
-E
se volessi ucciderti nel sonno dove ti troverei?- Ribattei ironica,
iniziando a covare seriamente qualche piano omicida.
William
sorrise, indicando una porta a fine corridoio.
-Fantastico,
ora vattene- Risposi soddisfatta, chiudendogli la porta in faccia.
****************************************************************************************
Ehilà,
mie care! ;)
Passate bene le vacanze? Non so voi, ma io ho ancora
tantissima cioccolata da finire... :P
Bene,
passiamo al capitolo!
Spero
con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e anche se non fosse
così vi
pregherei di lasciarmi un commentino, giusto per farmi sapere cosa
pensate della storia :)
Un enorme e sincero ringraziamento a
tutte le magnifiche lettrici che seguono la storia, e uno particolare
a quelle che hanno recensito il capitolo precedente!
Francy_
: Prima di tutto, un grazie immenso per aver recensito tutti
e tre i
capitoli! Sono davvero felice che la storia ti piaccia e sono
sinceramente contenta che ti sembri una FanFiction promettente. Spero
umilmente che questo capitolo non ti abbia fatto cambiare idea! :)
alla prossima mia affezionata omonima <3
If_you_Belive
:
Ah, cara mia, noi due ci siamo già dette abbastanza, eh? Ti
sono
immensamente grata per aver recensito e seguito questa modesta FF
(nulla a che vedere con il tuo capolavoro :P) e spero con tutto il
cuore che continuerai a farmi sapere cosa ne pensi. Per quello che mi
riguarda, della tua storia non mi perderò un capitolo! ;)
ale_may
: Nooo... anche tu un'amante delle Lamborghini? Ahaha credo
che tu e
io andremo davvero d'accordo! x) Ma tornando a noi... grazie grazie
grazie! Sei troppo gentile ;) Sono felicissima che Emily ti piaccia!
E' vero, tratta William da cani, ma lui è talmente gentile
da non
farci caso... *-* Comunque hai perfettamente ragione, Londra
è
incantevole, sembra quasi magica... *o*
Spero che avrò
l'onore di ricevere altre tue recensioniii! <3
alla prossima mia cara Lamborghinina!
|
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Capitolo 5 *** 5. Capitolo ***
Vi
propongo una sfida. Vediamo se questo capitolo riesce ad ottenere
tante recensioni, quante sono le sue visite :) Lo so, è
un'idea un
po' folle, ma sarei davvero curiosa di vedere se si riesce a fare una
cosa del genere... Certo, sarà difficile, ma chiedo
gentilmente ad
ognuno di voi, che state leggendo, di lasciare un commento a questo
capitolo. Non c'è bisogno che sia un romanzo, può
essere anche un
commento molto corto. Sarebbe davvero eccezionale! Senza contare che
sono sinceramente curiosa di conoscere i vostri pareri sulla storia.
Potete anche farmi delle critiche, se il capitolo o la FF in generale
non vi piacciono per qualche motivo. :)
Dai,
ci proviamo? :D
5.
Capitolo
Aprii
silenziosamente la porta della mia stanza e raggiunsi in punta di
piedi la lunga scalinata che conduceva al piano inferiore.
Scesi
i gradini a due a due, evitando accuratamente di fare alcun genere di
rumore, per poi sgattaiolare senza esitazione verso l'atrio
principale, sul lato nord della casa.
Ci
vollero alcuni minuti di disperata ricerca, ma finalmente la trovai.
La cucina.
Raggiunsi
il frigorifero, facendo attenzione a non urtare nulla (sebbene mi
sarebbe piaciuto spaccare uno di quei bei soprammobili dall'aria
piuttosto costosa) e, dopo essermi guardata attorno con aria
circospetta, lo aprii.
-Niente
maionese??- Balbettai affranta, scostando con nervosismo tutto
ciò
che mi capitava sotto tiro, nella speranza che si trovasse
lì,
nascosta da qualche parte.
Niente.
Nessuna traccia né della maionese, né di
qualsiasi altra schifezza
americana.
-Maledetti
inglesi!- Imprecai sotto voce, osservando schifata la confezione di
una disgustosa merendina dietetica ai cerali.
Santo
cielo, ma come facevano a vivere di quelle schifezze?
Qualcuno
si schiarì la voce alle mie spalle, facendomi sobbalzare.
Impallidii
all'istante.
-Stavo...
controllando la data di scadenza- Farfugliai, cercando di
giustificare quella scena imbarazzante.
A
mia sorpresa, voltandomi, mi ritrovai di fronte ad una faccia
sconosciuta.
Era
un ragazzo sul metro e ottanta, con i capelli spettinati biondo
cenere e gli occhi castani.
-Certo...
senti, chiunque tu sia, sai se William è in casa?- Rispose
lui,
fissandomi divertito.
Appoggiai
la barretta ai cerali sul tavolo, ancora rossa per l'imbarazzo.
-Sì,
purtroppo non l'ho ancora fatto fuori- Risposi, fingendo
un'espressione desolata.
Il
ragazzo scoppiò a ridere.
Lo
fissai scettica. Era evidente che ignorasse quanto poco avessero le
mie parole di divertente.
Prima
che lo sconosciuto potesse dire qualcosa, William entrò
nella
stanza, passandosi un asciugamano tra i capelli umidi.
-Jason-
Lo salutò, sorridendo.
Il
biondo, che non aveva ancora smesso di ridere, si voltò
verso di
lui, facendo un cenno di saluto con la mano.
Approfittai
della loro distrazione per sgattaiolare verso la seconda uscita della
stanza, che dava sul giardino posteriore.
-Emily,
prendi pure qualcosa se hai fame- Disse William, che si era
evidentemente accorto del mio tentativo di evasione.
-No
grazie, puoi mangiartele tu quelle schifezze- Sibilai, incorciando le
braccia seccata.
Jason
sorrise e mi lanciò un'occhiata divertita.
-Se
vuoi domani andiamo al supermercato e mi dici cosa ti piace- Rispose
William, appoggiano l'asciugamano allo schienale di una sedia.
Sgranai
gli occhi, fingendomi sorpresa.
-Wow,
sai cos'è un supermercato? Credevo che la gente ricca come
te
facesse fare la spesa ad un servo, o che so io- Risposi acida.
Jason
tossichiò, con la chiara intenzione di cambaire discorso.
-Allora,
Will, non ci presenti?- Chiese, stravaccandosi su una sedia.
William
sorrise e tornò a fissarmi.
-Emily,
lui è Jason, un mio amico... Jason, Emily, una ragazza dello
scambio
culturale- Disse.
Il
biondo ridacchiò, scartando la barretta ai cereali che avevo
lasciato sul tavolo.
-Bene
bene... ci troviamo in presenza di un'americana quindi- Disse, dando
un morso a quella cosa.
-Precisamente.
E come ogni americano che si rispetti, esigo della maionese- Risposi,
lanciando un'occhiataccia a William.
-Maionese?-
Ripeté Jason, sfilandosi la tracolla che indossava e
tirandone fuori
un tubetto arancione, che mi lanciò.
La
scritta maionese mi fece luccicare gli occhi, e
decisi che
quel Jason iniziava a starmi simpatico.
*******************************************************************
Allora!
Salve a tutti! Scusate per il capitolo un po' corto, ma mi serviva
così ;D
Come
al solito ringrazio le mie affezionate lettrici che hanno recensito
il capitolo 4.
If_you_Belive
: Ohh! Ma tu guarda! Chi si vede! :) Grazie mille, sono infinitamente
felice che la storia continui a piacerti... e che anche William sia
"di tuo gusto" :D
Ahah
per quello che mi riguarda... Chris è sempre il mio mito (e
a
proposito... aspetto con ansia il prossimo capitolo della tua
fantastica FF!)
Sì,
sì, Emily è terribile... decisamente terribile...
:)
Ps:
ohhh! Cara cioccolata... <3 Ho ancora tre uova chiuse e una
aperta
:) Alla prossima!!
sTar__
: Grazie per la recensione! Allora: sì, Emily è
davvero tremenda...
e, sì. William è un santo a sopportarla. Quello
che non è ben
chiaro è il motivo dell'atteggiamento scontroso di Emily...
Certo,
un po' è colpa del suo carattere cinico e orgolgioso, ma
credimi,
c'è un motivo ben diverso che giustifica il suo
comportamento... e
se continuerai a seguire la storia, capirai di cosa parlo. :)
Ancora
mille grazie, spero continuerai a dirmi il tuo parere! A presto! :D
Francy_
: Ehi, omonima! :) Grazie per aver recensito anche il quarto
capitolo! Sono contenta che ti piaccia il carattere di Emily... Non
sai quanto mi diverta ad inventare le sue rispostacce! Per quanto
riguarda William... che dire, sono iper felice che ti piaccia anche
lui! Insomma, sì, la sua gentilezza va oltre ad ogni
immaginazione
ma... ohh... *-*
Grazie
mille! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! Un bacio :)
ale_may
: Ohhh! :) Che gentile, grazie mille!! Sono contentissima che ti
piaccia il caratteraccio di Emily! E' tremenda quella ragazza...
ahaha :D E William, sì... E' un santo... *-*
Comunque;
grazie infinite anche per la recensione che hai fatto alla storia di
Orgoglio e Pregiudizio. Santo cielo, io AMO il film, il libro, e
DARCY <3.
Ma
tornando a noi... brava!!! Così si fa, se si vuole qualcosa
(in
questo caso il cioccolato) bisogna lottare per ottenerla! Ahah :))
Alla
prossima adorata Lamborghinina :3
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