nella casa di un LUI

di fraloveddy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. introduzione ***
Capitolo 2: *** 2. CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 3. Capitolo ***
Capitolo 4: *** 4. Capitolo ***
Capitolo 5: *** 5. Capitolo ***



Capitolo 1
*** 1. introduzione ***


Nella casa di un LUI


Ciao! :) Quello che segue non può assolutamente definirsi un capitolo. E' come una piccolissima indroduction che ha il solo scopo di incuriosirvi e farvi intuire di cosa parlerà la storia. Vi sarei davvero grata se lasciaste un commento.. :D


1. Introduzione


Il professor Stevens aveva appena appeso un elenco alla portiera del pullman, invitandoci a consultarlo, uno alla volta, per conoscere il nome del ragazzo o ragazza che ci avrebbe ospitato. Senza l'entusiamo e l'eccitazione di certi miei compagni, mi portai pirgamente verso la lista.

Cercai il mio nome e per poco non ebbi un infarto quando lo vidi affiancato da quello di un certo William Thompson.

-Professore!- Sbottai, strappando l'elenco dalla portiera e porgendolo al signor Stevens con impazienza.

-Nella lista c'è un errore- Annunciai.

Il professore non mi degnò di uno sguardo e ignorò la mia agitazione.

-Nessun errore, Baker. La lista è stata controllata diverse volte-

-Beh, in questo caso voglio sperare che qui in Inghilterra "William" sia un nome femminile- Ribattei sarcastica, anche se di colpo mi era passata la voglia di fare dell'ironia.

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Capitolo 2
*** 2. CAPITOLO ***


2. Capitolo


Il pullman spense i motori nel mezzo di una piazzetta affollata.

-Siamo arrivati?- Chiese Kathie, con la voce soffocata dall'emozione.

-Wow, non sono mai stata più felice- Borbottai, esibendo il più falso dei sorrisi.

Kathie mi rivolse un'occhiata glaciale.

-Quando fai la depressa proprio non ti sopporto- Sibilò.

A volte si ha proprio bisogno delle dolci parole di una migliore amica.

-Non sei tu quella a cui è stato assegnato un ragazzo- Grugnii irritata.

-No, ma di certo non avrei fatto tutte queste storie- Disse, dandomi un buffetto amichevole sulla fronte.

Il brusio generale che si era creato nel pullman svanì immediatamente non appena il signor Stevens si alzò in piedi, pronto a fare il solito banale discorsetto che si fa una volta giunti a destinazione.

-Bene ragazzi, siamo arrivati. Ora alzatevi senza fare confusione, prendete le vostre cose e seguitemi ordinatamente fuori dal pullman-

Quell'ordinatamente venne totalmente ignorato dai miei compagni, che si accalcarono rumorosi ed impazienti dietro al professore.

Quando furono tutti scesi, ci alzammo anche io e Kathie, che per fortuna, al contrario degli altri, sembrava possedere ancora un minimo di autocontrollo.

Vista da fuori, la gente che affollava la piazza sembrava ancora più numerosa.

-Li facevo più tranquilli gli inglesi- Commentai, osservando scettica la folla chiassosa e disordinata che ci circondava.

Il signor Stevens, esasperato da tutta quella confusione, dovette schiarirsi la voce un paio di volte prima di catturare l'attenzione della classe.

-Ragazzi, silenzio! Prima che iniziate a cercare i vostri rispettivi compagni inglesi devo fare un annuncio. Domani non farete lezione e avrete la mattinata libera, mentre nel pomeriggio ci ritroveremo tutti qui per fare insieme un primo giro turistico di Londra! Buon divertimento, e cercate di non perdervi!- Si raccomandò, ma sembrava che fossimo state solo io e Katie ad ascoltarlo.

Mi correggo, solo io.

Voltandomi la vidi qualche metro più in là, occupata a chiacchierare animatamente con una ragazza che non avevo mai visto prima, bionda e leggermente in carne.

Le raggiunsi trascinando i piedi con pigrizia.

-Salve... - Dissi, troppo pigra anche solo per accennare un sorriso.

-Ciao Emily!- Mi salutò la perfetta sconosciuta, sorridendo amichevolmente. Intuii che dovesse trattarsi della partner inglese di Katie, ma non il motivo per cui conoscesse già il mio nome.

-Ehilà... Chelsie, giusto?- Farfugliai imbarazzata, sperando di aver azzeccato il nome che Katie mi aveva detto di sfuggita quella mattina.

-Christie.. ma ci sei andata vicina- Disse divertita, facendomi un mezzo inchino con il capo.

La squadrai perplessa.

Sarà stata l'influenza della Famiglia Reale a causare tutte quelle strane manie simil-cavalleresche che avevano gli inglesi..??

-Sono felice che andiate d'accordo!- Squittì Katie elettrizzata.

Come avesse tratto quella conclusione dalle poche parole che io Christie ci eravamo scambiate, rimane un mistero.

Ad ogni modo, dovevo ammettere che nel complesso sembrava abbastanza simpatica.

-Emily, tu chi hai come compagna?- Domandò Christie, facendomi subito tornare il cattivo umore.

-Una certa William Thompson- Ironizzai seccata.

Lei fece una faccia sorpresa, e fissò Katie come per chiederle conferma delle mie parole.

-Will?- Chiese, soffocando una risatina -Santo cielo, lui? E' dannatamente carino, ma credimi, non fila nessuna- Disse, guardandomi con compassione.

Da come lo disse sembrò che anche lei fosse compresa in quel nessuna.

-Cavolo, e io che speravo avesse la ragazza così non mi toccava averlo troppo tra i piedi- Grugnii seccata.

Christie scosse la testa ridendo.

-Dici così perché non l'hai ancora visto. In ogni caso è un ragazzo davvero eccezionale, sono sicura che lo adorerai- Disse, e mi sorrise ancora.

Su quest'ultimo punto avevo dei seri dubbi, ma mi limitai ad annuire senza troppa convinzione.

-Sicuramente- Garantii, esibendo il sorriso più falso e ipocrita che avessi mai ostentato.

-Ti diamo una mano a cercarlo?- Propose Katie, che doveva aver notato la mia espressione seccata, e di conseguenza aver avuto la saggia idea di cambiare discorso.

-No, preferisco cercarlo da sola. Sai, non vorrei che vi traumatizzaste vedendomi picchiarlo- Risposi, e io stessa mi chiesi se stessi solo scherzando o se in fondo avessi realmente voluto fargli qualcosa del genere.

Katie mi fissò talmente male che sospettai si stesse chiedendo la stessa cosa, mentre fortunatamente Christie si mise a ridere, dimostrando di non aver intuito i miei istiniti omicidi.

-D'accordo... Comunque poco fa l'ho visto laggiù- E indicò alle mie spalle.

-Grazie. Be, domani abbiamo la mattinata libera, usciamo un po'?- Proposi, ricorrendo ad ogni scusa possibile pur di rimandare il momento del mio incontro con mister simpatia.

-Perfetto! Passiamo a prenderti, diciamo... alle 9 e mezza?- Disse Christie, e notai una smorfia di delusione attraversare il viso di Katie, che avrebbe sicuramente preferito passare la mattina a dormire.

Le lanciai un'occhiata d'intesa soffocando una risata.

-Bene.. a domani!- Le salutai, e mi avviai nella direzione che Christie mi aveva indicato, alla ricerca del mio affezionato William Thompson.

Non mi fu difficile riconoscerlo, benché non l'avessi mai visto prima.

In quella parte delle piazza c'era poca gente, e l'unico ragazzo che, seguendo le informazioni di Christie, potesse definirsi "dannatamente carino", era lui. Gli occhi chiari erano leggermente coperti da ciuffi castani che gli coprivano disordinatamente la fronte; era piuttosto alto e anche sorprendentemente abbronzato per essere uno che vive in uno stato dove piove quasi ogni giorno.

Lo raggiunsi frettolosamente, decisa a fare rapidamente le presentazioni per togliermi quel peso al più presto.

-Piacere, Emily- Dissi, e nonostante i miei sforzi, la mia voce uscì ugualmente fredda e seccata.

Il ragazzo alzò lo sguardo, sorpreso.

-William. Sono contento di conoscerti- Rispose, accennando un sorriso.

Non sapevo quanto ci fosse di vero in quell'affermazione, ma mi sforzai comunque di sorridere.

-Andiamo..?- Chiesi, impaziente di chiudere lì quell'irritante conversazione.

-D'accordo. Vuoi che ti porti le valigie?- Domandò, sorridendo ancora.

Okay, la Famiglia Reale aveva decisamente una pessima influenza sugli inglesi.

-Siamo nel ventunesimo secolo, l'epoca dei gentiluomini si è conclusa da un bel pezzo- Gli feci notare scettica, afferrando le valigie e incamminandomi verso il parcheggio poco distante.


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Capitolo 3
*** 3. Capitolo ***


3. Capitolo


-Dimmi che stai scherzando- Sibilai, fissando attonita la lussuosissima Lamborghini davanti alla quale William si era appena fermato.

Il ragazzo mi rivolse uno sguardo disorientato.

-Non ti piace?- Chiese.

Certo che mi piaceva, era meravigliosa. Ma quello che mi infastidiva veramente era il pensiero di tutti i soldi che doveva essere costata... e se c'era una cosa che odiavo più degli uomini, questa erano gli uomini ricchi.

-Non potevi venire con qualcosa di meno appariscente?!- Sbottai acida, squadrando la macchina con estrema irritazione.

-Ti da fastidio? Prendiamo l'autobus se preferisci...- Mormorò confuso.

Perché si sforzasse tanto di fare il gentile davvero non riuscivo a capirlo, ma la cosa non faceva che seccarmi ulteriormente.

-Lascia perdere- Sibilai a denti stretti, appoggiando con risentimento le valigie sui sedili posteriori della macchina.

William mi fissò in silenzio, forse aspettando che aggiungessi qualcosa, ma la nostra attenzione fu catturata da una voce acuta alle nostre spalle.

-Will!- Esclamò una ragazza bruna, correndo impacciatamente verso di noi, dall'alto dei suoi esagerati tacchi a spillo.

William si voltò e le rivolse un sorriso.

-Ciao Natalie-

-Ehi Will... ti cercavo, volevo chiederti se ti andava di vederci domani mattina, dato che non abbiamo lezione- Rispose la ragazza, nell'evidente tentativo di esibire il sorriso più attraente di cui fosse capace.

William mi fissò per un momento con la coda dell'occhio.

-In realtà, essendo il primo giorno, pensavo di stare un po' con Emily...- Spiegò.

-Emily?! Chi è Emily?!- Gracchiò la ragazza, con un'acidità tale da farmi concorrenza.

Era evidente che i modi gentili ed educati della Famiglia Reale non avevano influenzato proprio tutti gli inglesi.

William si voltò verso di me, e così anche Natalie, che evidentemente non si era ancora accorta della mia presenza.

Mi squadrò da testa a piedi per alcuni secondi, con un'irritante espressione di disappunto e superiorità dipinta sulla faccia.

-Hello- Disse infine, tornando a darmi le spalle con estremo disinteresse.

D'accordo, iniziavo a credere che i modi educati di William non fossero poi così male, a confronto con l'atteggiamento altezzoso di quella ridicola english lady.

-Dai Will, me lo devi un piccolo favore!- Continuò a supplicarlo, esibendo una dopo l'altra tutte le espressioni seducenti che riuscisse a trovare.

Ero uno spettacolo talmente patetico che non riuscii a trattenermi dallo sbuffare.

-Forza Mister simpatia, accetta. Io sono comunque già occupata con alcune amiche-

Dissi seccata, tamburellando con le dita sul cofano dell'auto.

William mi fissò in silenzio per alcuni istanti.

-Ne sei sicura? Se vuoi posso accompagnarvi anch'io...- Rispose, sorridendomi.

Ammetto che per un momento avrei voluto accettare, giusto per smontare i piani di Natalie, ma poi realizzai che passare un'intera mattinata in compagnia di William e dei suoi modi cavallereschi andava ben oltre al limite di sopportazione dei miei poveri nervi.

-Sono sicura; ho decisamente bisogno di una giornata tra ragazze- Affermai, rivolgendogli un sorrisetto che dava bene ad intendere il vero significato della frase, ovvero "William, non ti voglio tra i piedi".

-Allora è deciso! Passi da me alle 10?- Si affrettò a dire Natalie, prima che il ragazzo potesse ribattere.

William mi fissò per un altro breve istante, poi tornò a fissare la ragazza.

-D'accordo- E sorrise con gentilezza.

L'espressione di Natalie in quel momento equivaleva a quella di un bambino che ha appena ricevuto il suo primo uovo di Pasqua.

-Bene, d'accordo! A domani allora...!- Esclamò stridula, voltandosi e allontanandosi con un sorrisetto vittorioso ed eccitato dipinto sulle labbra.

William mi lanciò uno sguardo strano.

-Ti aprirei la portiera... ma qualcosa mi dice che preferisci farlo da te- Mormorò cauto, aspettando di vedere la mia reazione.

-Iniziamo a capirci...- Sbuffai, ed entrai poco convinta in quella purtoppo meravigliosa auto da corsa.

Il ragazzo si fece scappare un sorriso e fece il giro della Lamborghini per mettersi al posto di guida.

-Mi dispiace per Natalie... non è mai stata molto gentile- Disse con voce piatta, accendendo il motore.

-L'ho notato- Risposi con freddezza, osservando il parcheggio allontanarsi a grande velocità.

Qualcosa nella mia voce lo convinse a cambiare discorso.

-Non mi hai detto molto di te- Osservò serio, tenendo gli occhi puntati sulla strada.

Bello, gentile e tutto quello che volete, ma di certo non molto perspicace; chiunque altro, dopo essere stato in mia compagnia per almeno due minuti, si sarebbe ben guardato dal farmi domande di quel genere.

-E non ho intenzione di farlo- Risposi acida.

-D'accordo...- Assentì William, calmo e sereno come non aveva smesso di essere per un istante da quando l'avevo conosciuto.

-Vuoi che sia io a dirti qualcosa di me?- Continuò, lanciandomi una rapida occhiata, per poi tornare a concentrarsi sulla strada.

-So già tutto quello che c'è da sapere. Sei un maschio, ricco e figlio di papà. Insomma, l'esatto profilo del tipo di persona che odio- Sibilai, senza preoccuparmi di essere gentile.

William rise.

-D'accordo...- Disse ancora una volta.

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Ehi, salve! Scusate se ci ho messo tanto a postare il capitolo, è stato un periodo terribilmente incasinato, non so se mi spiego... :)

Bene, spero di avervi dato, per il momento, un quadro abbastanza preciso dei personaggi... ora siete voi a dovermi dare i vostri pareri...

Comunque, ci terrei a ringraziare di cuore tutte le carissime lettrici che hanno lasciato una recensione nel capitolo precedente :D

ale_may

Ehii! :) Davvero ti piace tanto Londra?! Ohh siamo in due allora! E' una città meravigliosa e non credo che la mia storia sia degna di essere ambientata in un posto così fantastico.. comunque, sono felicissima che ti piaccia Emily! So che per il momento non si capisce ancora molto di lei, ma l'idea principale è che si tratta di una ragazza cinica, pigra e critica... ma, se mi farai l'onore di continuare a seguire la storia, ti accorgerai che non ha solo difetti questa benedetta ragazza u.u

Ah, dimenticavo, GRAZIE PER LA RECENSIONE!!! Una delle cose più belle per me è accendere il computer, entrare su EFP e accorgersi di avere un nuovo commento! :D alla prossima!! <3

darkwish

Sono davvero contenta che la storia ti sembri interessante! In effetti la trama che ho pensato è abbastanza particolare, ma non speravo di riuscire ad incuriosirvi così rapidamente! Un GRAZIE enorme per il commento! Spero che continuerai a leggere la fanfiction e a lasciarmi splendide recensioni come quella che hai fatto per il capitolo precedente! :) <3

If_you_Belive

Prima cosa. La tua storia è una meraviglia divina, e non accetto discussioni u.u Serena e Chris sono... sono così....! Mi spiego? Non so neanche come definirli... sono perfetti! Perfetti come personaggi individuali e perfetti l'uno per l'altra.

Sono andata fuori tema... dovevo rigraziarti per la recensione...

GRAZIEEE! <3 Ti ringrazio tanto anche per avermi detto che scrivo davvero bene, anche se su questo punto avrei dei seri dubbi...

Scusa, ma devo dirlo ancora una volta... LA-TUA-STORIA-E'-ECCEZIONALEEE! :)

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Capitolo 4
*** 4. Capitolo ***


4. Capitolo


Afferrai con rabbia le valigie e le trascinai a fatica lungo il vialetto di ciottoli che serpeggiava nel mezzo di un curatissimo giardino alla francese.

William mi seguiva perplesso, senza dire una parola.

Era chiaro che il mio immenso sforzo nel trascinare quei due piombi non passasse inosservato.

Come al solito, mi pentii di non aver dato retta a mia madre, che prima di partire mi aveva calorosamente consigliato di alleggerire i bagagli, dicendo che con tutta la roba che ci avevo messo dentro sarei potuta restare a Londra anche tre mesi.

Effettivamente, se avessi saputo prima che la mia destinazione sarebbe stata la "pseudo Casa Bianca" di un ricchissimo esemplare maschio, avrei fatto a meno di portarmi tutte quelle mini-gonne da stupro e avrei puntato a qualcosa di più casto come tute e maglie stracciate, cose che pesavano decisamente meno e di cui il mio guardaroba era pieno.

-Sei sicura di non aver bisogno di aiuto?- Disse William esitante, osservando con circospezione i miei vani tentativi di liberare una ruota dalla buca in cui si era incastrata.

-Ce la faccio benissimo da sola- Sibilai infastidita, troppo orgolgiosa per ammettere che in fondo un aiuto mi avrebbe fatto comodo.

Il ragazzo sorrise divertito e si sedette a gambe incrociate sull'erba, fissandomi con una punta di ironia.

Sebbene innervosita da quello sguardo, continuai imperterrita nel mio tentativo di smuovere le due pesanti valigie da terra, ma senza grandi risultati.

-Dannazione! Se tu non fossi tanto ricco da avere un giardino così grande, avrei già raggiunto il portone da un secolo!- Sbottai dopo alcuni minuti, lasciando cadere i bagagli sfinita.

William, la cui tranquillità non sembrava essere stata oscurata neanche di striscio dalla mia crisi isterica, si rialzò in piedi e afferrò le due valigie, che, Dio solo sa come, portò fino all'ingresso senza alcuno sforzo.

Tentati di cancellarmi dal viso l'espressione d'incredulità che vi era compasa.

-Ce l'avrei fatta anch'io, se tu avessi avuto la pazienza di aspettare- Dissi secca, raggiungendolo.

William annuì e sorrise di nuovo.

-Oh, ma certo- Disse, -Be, i miei non sono a casa, potremmo approfittarne per...- Non finì di parlare che mi ero già allontanata da lui di cinque passi, con una faccia di disgusto assoluto dipinta sul viso.

-Pervertito!- Esclamai allibita, cercando di ripassare mentalmente le mosse di karate che avevo imparato frequentando un corso a sette anni.

Sì, con un individuo del genere nei paraggi era decisamente meglio mettere da parte le gonneline da stupro.

Per un momento l'espressione del ragazzo navigò tra lo stupito e il confuso, poi le sue guance iniziarono ad arrossarsi.

-Cosa? No...- Farfugliò, distogliendo lo sguardo vagamente imbarazzato -Intendevo... mostrarti la casa-

Mi sfuggì un sospiro di sollievo e per la prima, e presumibilmente ultima volta, ringraziai il cielo che William fosse com'era, ovvero esageratamente gentile, educato e senza istinti maniaci.

-Meglio così... non mi andava di ucciderti il primo giorno- Borbottai, ostentando un'espressione scocciata -E in ogni caso NO, niente giro turistico. Ne ho già visitata una di Casa Bianca- Aggiunsi sbuffando.

William sorrise di nuovo e aprì il portone.

-D'accordo, allora ti mostro la tua camera- Disse, entrando e portando con sé le due valigie.

Questa volta non mi azzardai a brontolare, dato che le mie povere braccia per quel giorno avevano già dato più del dovuto.

Lo seguii in silenzio, fissando con astio tutto ciò che mi trovavo sotto agli occhi.

Ogni oggetto in quella sala aveva l'aria di costare tre volte casa mia;

perfino i tappeti, a giudicare dall'aspetto antico e pregiato, dovevano essere valsi una follia.

Seguii William fino in cima ad una grande scalinata che portava al piano superiore.

Sembrò aver fatto meno fatica lui con tanto di valigie che io senza il minimo peso.

O meglio, avevo un peso, e cioé quello della mia povera autosima che mi stava letteralmente crollando addosso, alla vista di tutta quella, seppur insopportabile, ricchezza.

William si fermò, poggiò a terra i bagagli e aprì la prima porta di un lungo corridoio. Inutile dire che la stanza che mi si presentò davanti era una vera e propria suite a 5 stelle, se non meglio.

-La tua camera- Mormorò, aspettando una mia qualche reazione.

-Ti piace?- Chiese, dopo alcuni istanti di silenzio.

-Mah... carina...- Risposi alzando le spalle.

Non era niente di che in fondo... un letto a baldacchino, una televisione a quaranta pollici e alcuni mobiletti intagliati a mano... insomma, una cosetta semplice.

-Vuoi che ti dia una mano a sistemarti?- Chiese gentilmente.

Gli lanciai un'occhiata truce.

-Sai, anche se questa stanza avrà come minimo un centinaio di mobili, credo di riuscire a trovarlo da sola l'armadio- Sibilai acida, trascinando le valigie ai piedi del letto.

L'espressione tranquilla di William non cambiò.

-Se vuoi fare una doccia qui c'è il bagno- Disse, indicando una porta sull'altro lato del corridoio.

-E se volessi ucciderti nel sonno dove ti troverei?- Ribattei ironica, iniziando a covare seriamente qualche piano omicida.

William sorrise, indicando una porta a fine corridoio.

-Fantastico, ora vattene- Risposi soddisfatta, chiudendogli la porta in faccia.


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Ehilà, mie care! ;)
Passate bene le vacanze? Non so voi, ma io ho ancora tantissima cioccolata da finire... :P

Bene, passiamo al capitolo!

Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e anche se non fosse così vi pregherei di lasciarmi un commentino, giusto per farmi sapere cosa pensate della storia :)
Un enorme e sincero ringraziamento a tutte le magnifiche lettrici che seguono la storia, e uno particolare a quelle che hanno recensito il capitolo precedente!

Francy_ : Prima di tutto, un grazie immenso per aver recensito tutti e tre i capitoli! Sono davvero felice che la storia ti piaccia e sono sinceramente contenta che ti sembri una FanFiction promettente. Spero umilmente che questo capitolo non ti abbia fatto cambiare idea! :) alla prossima mia affezionata omonima <3

If_you_Belive : Ah, cara mia, noi due ci siamo già dette abbastanza, eh? Ti sono immensamente grata per aver recensito e seguito questa modesta FF (nulla a che vedere con il tuo capolavoro :P) e spero con tutto il cuore che continuerai a farmi sapere cosa ne pensi. Per quello che mi riguarda, della tua storia non mi perderò un capitolo! ;)

ale_may : Nooo... anche tu un'amante delle Lamborghini? Ahaha credo che tu e io andremo davvero d'accordo! x) Ma tornando a noi... grazie grazie grazie! Sei troppo gentile ;) Sono felicissima che Emily ti piaccia! E' vero, tratta William da cani, ma lui è talmente gentile da non farci caso... *-* Comunque hai perfettamente ragione, Londra è incantevole, sembra quasi magica... *o* Spero che avrò l'onore di ricevere altre tue recensioniii! <3 alla prossima mia cara Lamborghinina!


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Capitolo 5
*** 5. Capitolo ***


Vi propongo una sfida. Vediamo se questo capitolo riesce ad ottenere tante recensioni, quante sono le sue visite :) Lo so, è un'idea un po' folle, ma sarei davvero curiosa di vedere se si riesce a fare una cosa del genere... Certo, sarà difficile, ma chiedo gentilmente ad ognuno di voi, che state leggendo, di lasciare un commento a questo capitolo. Non c'è bisogno che sia un romanzo, può essere anche un commento molto corto. Sarebbe davvero eccezionale! Senza contare che sono sinceramente curiosa di conoscere i vostri pareri sulla storia. Potete anche farmi delle critiche, se il capitolo o la FF in generale non vi piacciono per qualche motivo. :)

Dai, ci proviamo? :D


5. Capitolo


Aprii silenziosamente la porta della mia stanza e raggiunsi in punta di piedi la lunga scalinata che conduceva al piano inferiore.

Scesi i gradini a due a due, evitando accuratamente di fare alcun genere di rumore, per poi sgattaiolare senza esitazione verso l'atrio principale, sul lato nord della casa.

Ci vollero alcuni minuti di disperata ricerca, ma finalmente la trovai. La cucina.

Raggiunsi il frigorifero, facendo attenzione a non urtare nulla (sebbene mi sarebbe piaciuto spaccare uno di quei bei soprammobili dall'aria piuttosto costosa) e, dopo essermi guardata attorno con aria circospetta, lo aprii.

-Niente maionese??- Balbettai affranta, scostando con nervosismo tutto ciò che mi capitava sotto tiro, nella speranza che si trovasse lì, nascosta da qualche parte.

Niente. Nessuna traccia né della maionese, né di qualsiasi altra schifezza americana.

-Maledetti inglesi!- Imprecai sotto voce, osservando schifata la confezione di una disgustosa merendina dietetica ai cerali.

Santo cielo, ma come facevano a vivere di quelle schifezze?

Qualcuno si schiarì la voce alle mie spalle, facendomi sobbalzare.

Impallidii all'istante.

-Stavo... controllando la data di scadenza- Farfugliai, cercando di giustificare quella scena imbarazzante.

A mia sorpresa, voltandomi, mi ritrovai di fronte ad una faccia sconosciuta.

Era un ragazzo sul metro e ottanta, con i capelli spettinati biondo cenere e gli occhi castani.

-Certo... senti, chiunque tu sia, sai se William è in casa?- Rispose lui, fissandomi divertito.

Appoggiai la barretta ai cerali sul tavolo, ancora rossa per l'imbarazzo.

-Sì, purtroppo non l'ho ancora fatto fuori- Risposi, fingendo un'espressione desolata.

Il ragazzo scoppiò a ridere.

Lo fissai scettica. Era evidente che ignorasse quanto poco avessero le mie parole di divertente.

Prima che lo sconosciuto potesse dire qualcosa, William entrò nella stanza, passandosi un asciugamano tra i capelli umidi.

-Jason- Lo salutò, sorridendo.

Il biondo, che non aveva ancora smesso di ridere, si voltò verso di lui, facendo un cenno di saluto con la mano.

Approfittai della loro distrazione per sgattaiolare verso la seconda uscita della stanza, che dava sul giardino posteriore.

-Emily, prendi pure qualcosa se hai fame- Disse William, che si era evidentemente accorto del mio tentativo di evasione.

-No grazie, puoi mangiartele tu quelle schifezze- Sibilai, incorciando le braccia seccata.

Jason sorrise e mi lanciò un'occhiata divertita.

-Se vuoi domani andiamo al supermercato e mi dici cosa ti piace- Rispose William, appoggiano l'asciugamano allo schienale di una sedia.

Sgranai gli occhi, fingendomi sorpresa.

-Wow, sai cos'è un supermercato? Credevo che la gente ricca come te facesse fare la spesa ad un servo, o che so io- Risposi acida.

Jason tossichiò, con la chiara intenzione di cambaire discorso.

-Allora, Will, non ci presenti?- Chiese, stravaccandosi su una sedia.

William sorrise e tornò a fissarmi.

-Emily, lui è Jason, un mio amico... Jason, Emily, una ragazza dello scambio culturale- Disse.

Il biondo ridacchiò, scartando la barretta ai cereali che avevo lasciato sul tavolo.

-Bene bene... ci troviamo in presenza di un'americana quindi- Disse, dando un morso a quella cosa.

-Precisamente. E come ogni americano che si rispetti, esigo della maionese- Risposi, lanciando un'occhiataccia a William.

-Maionese?- Ripeté Jason, sfilandosi la tracolla che indossava e tirandone fuori un tubetto arancione, che mi lanciò.

La scritta maionese mi fece luccicare gli occhi, e decisi che quel Jason iniziava a starmi simpatico.


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Allora! Salve a tutti! Scusate per il capitolo un po' corto, ma mi serviva così ;D

Come al solito ringrazio le mie affezionate lettrici che hanno recensito il capitolo 4.

If_you_Belive : Ohh! Ma tu guarda! Chi si vede! :) Grazie mille, sono infinitamente felice che la storia continui a piacerti... e che anche William sia "di tuo gusto" :D

Ahah per quello che mi riguarda... Chris è sempre il mio mito (e a proposito... aspetto con ansia il prossimo capitolo della tua fantastica FF!)

Sì, sì, Emily è terribile... decisamente terribile... :)

Ps: ohhh! Cara cioccolata... <3 Ho ancora tre uova chiuse e una aperta :) Alla prossima!!

sTar__ : Grazie per la recensione! Allora: sì, Emily è davvero tremenda... e, sì. William è un santo a sopportarla. Quello che non è ben chiaro è il motivo dell'atteggiamento scontroso di Emily... Certo, un po' è colpa del suo carattere cinico e orgolgioso, ma credimi, c'è un motivo ben diverso che giustifica il suo comportamento... e se continuerai a seguire la storia, capirai di cosa parlo. :)

Ancora mille grazie, spero continuerai a dirmi il tuo parere! A presto! :D

Francy_ : Ehi, omonima! :) Grazie per aver recensito anche il quarto capitolo! Sono contenta che ti piaccia il carattere di Emily... Non sai quanto mi diverta ad inventare le sue rispostacce! Per quanto riguarda William... che dire, sono iper felice che ti piaccia anche lui! Insomma, sì, la sua gentilezza va oltre ad ogni immaginazione ma... ohh... *-*

Grazie mille! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! Un bacio :)

ale_may : Ohhh! :) Che gentile, grazie mille!! Sono contentissima che ti piaccia il caratteraccio di Emily! E' tremenda quella ragazza... ahaha :D E William, sì... E' un santo... *-*

Comunque; grazie infinite anche per la recensione che hai fatto alla storia di Orgoglio e Pregiudizio. Santo cielo, io AMO il film, il libro, e DARCY <3.

Ma tornando a noi... brava!!! Così si fa, se si vuole qualcosa (in questo caso il cioccolato) bisogna lottare per ottenerla! Ahah :))

Alla prossima adorata Lamborghinina :3

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