Crueltyland ~

di LemonKing
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Sonohara Anri ***
Capitolo 2: *** 2. Kida Masaomi ***
Capitolo 3: *** 3. Mikado Ryugamine ***



Capitolo 1
*** 1. Sonohara Anri ***


Note: Salve a tutti >///<
Premetto che questa storia è strana, ma ho cercato di darle una logica.
I personaggi si rifanno a quelli di "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie" (Lewis Carroll), ma non ci sono tutti e alcuni li ho aggiunti io.
Quindi, vi sono evidenti riferimenti, ma anche differenze sostanziali.
Spero che la fanfiction vi piaccia e la seguiate con piacere <3

PDA (Personal Digital Assistant - spesso detto computer palmare): un dispositivo elettronico portatile che può includere funzioni presenti su un computer, un telefono cellulare, un lettore musicale o video, di una fotocamera o videocamera.
Questo è l'oggetto che utilizza Celty e che nella fanfiction chiamo, appunto, PDA.


 


C r u e l t y l a n d ~


 

Il Corriere senza testa sfrecciava a bordo della motocicletta nera.
La tuta scura e il veicolo della donna si fondevano con le tenebre del cielo.
Stava tornando a casa, dopo aver terminato un incarico.
Il motore ruggiva, illuminato dalla luna.

D’improvviso una ragazza le tagliò la strada.
Celty frenò, mentre quella continuò a correre, senza curarsi di aver rischiato la vita. Si voltò solo a guardarla un momento, fissando il casco, senza che le gambe, però, smettessero di muoversi.
Era buio ed era notte fonda. Dove stava andando tutta sola?
Stava scappando? Da chi?
A rincorrerla non vi era nessuno.
Per di più i suoi abiti la rendevano alquanto strana: aveva una corta gonna azzurra, una camicia bianca, un grande fiocco rosso al colletto, due occhiali tondi con la bordatura dorata; le scarpe erano stivaletti rossi.
Soprattutto aveva due lunghe orecchie bianche da coniglio sulla testa e una codina, simile a un batuffolo di lana.
Celty decise di seguirla.
Fu facile, poiché in strada non vi erano né auto, né pedoni. Sì, Ikebukuro era vuota.
Anche quella era una cosa sospetta.
La ragazza si fermò ad un semaforo non funzionante e aspettò che il Corriere senza testa si arrestasse dinnanzi a lei.
Le fece segno di scendere dalla moto, accompagnando la richiesta con un elegante e gentile inchino.
Celty aveva l’impressione di averla già vista prima, ma non riusciva a ricordare in quali circostanze l’avesse incontrata o vista prima d’ora.
Era una ragazza molto carina, con il seno abbondante.

« Mi dispiace, siamo in ritardo!
Mi segua, per favore. »

Ancora una volta piegò cortesemente il busto in avanti, poi corse via.
Celty la seguì, perché era questo che lei voleva. L’aveva aspettata, le aveva anche parlato, nonostante non avesse capito cosa volessero dire quelle parole.


Giunsero su una grande terrazza, all’ultimo piano di un palazzo grigio e vecchio.
Ci era passata una volta, forse anche di più, per di là. In quel momento, però, Celty non ricordava neanche per quale motivo.
La ragazza si avvicinò alla rete di protezione e la sorpassò, riducendo la distanza tra lei e l’aria che creava un vuoto, data l’altezza dell’edificio.
I capelli scuri si fondevano con la notte, illuminata solo dalla luna, visto che il resto delle stelle era coperto dalle nubi.

“Qual è il tuo nome?”, scrisse Celty sul PDA, raggiungendola.

« Sonohara Anri », si presentò lei, timidamente.

Aveva una voce dolce e pacata. Ma non sorrideva, era imbarazzata piuttosto.
La donna senza testa si chiese il perché l’aveva portata lì e rispetto a cosa erano in ritardo.
Non ricordava dovesse fare altro dopo l’incarico appena svolto, perché sì, aveva svolto un incarico, ne era sicura, ma si chiese che tipo di incarico.
Fu allora che si paventò: non le veniva in mente nulla. Era come se non avesse avuto una vita, come se fosse appena nata. Ma era sicura di aver vissuto una vita felice, fino a quando aveva visto quella ragazza.
Possibile che la sua testa, chissà dove, stesse prendendo i minuti che passavano per immagazzinarli nel cervello?
Decise di chiedere ad Anri qualcosa su ciò che stava accadendo, ma fu proprio quando prese il PDA, che precedentemente aveva fatto sparire nella manica d’ombra, che una botta alla schiena le fece perdere l’equilibrio.
Cadde nel vuoto.
Più che sentire l’aria che la accarezzava e accompagnava la discesa del corpo, ebbe come l’impressione di essere risucchiata da qualcosa.
L’ultima cosa che vide fu la ragazza che stringeva una katana al contrario: nella mano teneva la lama, il manico con il quale l'aveva colpita, invece, era ancora rivolto verso di lei.

« Mi dispiace », disse Anri, abbassando il capo.

Le mostrò poi un orologio, piegando un poco gli angoli delle labbra verso l’alto.

Celty udì il nitrito del suo amato compagno di corse e decise di non utilizzare l’ombra che poteva padroneggiare per salvarsi, perché la moto avrebbe salvato lei.






- Ringrazio A li per la correzione. :3 -

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Capitolo 2
*** 2. Kida Masaomi ***


Note: Questo è il secondo capitolo e, sebbene possa sembrare una stupidaggine, è importante per capire i personaggi e i rispettivi ruoli.
Per sapere cosa in realtà sta accadendo a Celty e il perché di tutto questo, bisognerà aspettare.
Grazie dell’attenzione (:

 

Non “atterrò” in sella alla sua moto, né sull’asfalto.
Non seppe cosa successe.
Si era sentita come risucchiata da una forza, un'energia, durante la caduta.
Il posto in cui si ritrovò era molto strano: una foresta buia, con gli alberi spogli e il cielo nero. Solo la luna e le numerosissime stelle illuminavano la natura, colorandola d’argento.

« Benvenuta, Celty Sturluson! »

Un voce la portò a voltarsi: un ragazz- no, un gatto! No, un ragazzo-gatto se ne stava accovacciato su un robusto ramo in alto.
Portava una bandana gialla al collo e la felpa bianca. I piedi e le mani erano zampe a strisce blu e giallo chiaro, gli stessi colori si alternavano sulla lunga coda e le orecchie.

« Kida Masaomi! Kida Masaomi! Kida Masaomi! »

Così si presentò. La voce era carica e alta.
Celty non prese subito il PDA per fargli delle domande, perché quello parlava senza sosta:

« Sei nel paese… mmm… credo che tu sia sfortunata. Qui regna la crudeltà! Sei nel Paese della Crudeltà!
Spero tu non ne sia vittima! Oh, ma io sarò qui a proteggerti!
Non puoi resistermi, vero?
Nessuna fanciulla resiste allo Stregatto Kida Masaomi! Nemmeno l’erotica Anri-chan, che scappa sempre.
Chissà, forse si vergogna a mostrarmi i suoi sentimenti! »

“La conosci?”, Celty digitò quelle parole sullo schermo del suo PDA.

« Certo! Doveva portarti qui in tempo!
Per fortuna ce l’ha fatta. »

Capì veramente poco di quello che stava dicendo, ma continuò ad ascoltarlo:

« Bene, ti lascio nelle mani del mio caro amico Mikado. Io ho finito il mio tempo.
Ah, faresti meglio a metterti un bell’abito elegante. Non puoi andare così al cospetto del Re! Lui è l’unico in grado di farti uscire da questo posto, perché lui è la tappa finale. »

Scomparve, ignorando la donna che portò la mano in avanti per fargli cenno di fermarsi e ascoltarla.
Le spalle di Celty si alzarono e abbassarono lentamente in un sospiro.
La tuta da motociclista divenne un abito lungo e nero: le spalline strette, la parte superiore aderente al fisico snello, il petto mostrava le curve perfette del seno; dal punto vita una cascata scura copriva le gambe e formava, all’altezza delle ginocchia, strette pieghe.
Le scarpe fasciavano il piede, lasciando scoperto metà del collo.
Tolse il casco e lo fece sparire in una bolla d’ombra.
Restò senza testa.
Vestitasi (leggermente controvoglia), cominciò ad addentrarsi nella tetra foresta.
La luna, con il suo abito lucente, contrastava il suo e irradiava la pelle chiara, risaltandone la bellezza.
Dove si trovava la persona di cui parlava Kida?
Chi era il Re?
Un brivido le attraversò la schiena, quando realizzò che lo Stregatto si era smaterializzato nel nulla.
Ma dov’era finita?


Il silenzio che la avvolgeva fu interrotto da un suono ovattato di passi lontani.
Lenti passi.
E dire che non aveva camminato tanto, anzi!
Scorse dinnanzi a sé qualcuno.
Rimase immobile, così da farsi raggiungere: che fosse il “caro amico” del gatto?

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Capitolo 3
*** 3. Mikado Ryugamine ***


Note: Questo capitolo potrebbe essere incomprensibile, ma l'ho scritto di getto in una difficile condizione di salute.
Mikado non rappresenta un personaggio de "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie", ma è molto importante per la storia.
Buona lettura!







« Salve ».

Una volta che quella voce la raggiunse e il ragazzo dinnanzi a lei fece un inchino, Celty non ebbe più quel senso di inquietudine.
Ma temeva ancora gli alieni: potevano tendergli una trappola del genere e potevano essere una risposta a tutti quei misteri che la circondavano!
Ricambiò il gesto di cortesia e scrisse sul display:

“Tu sei Mikado?”

Quel ragazzo dall’aspetto gradevole e gli occhi chiari le ispirava fiducia.
Lui annuì.

« Masaomi ti ha già parlato di me immagino ».

Celty piegò appena il collo. La cosa che le faceva piacere era che quello non si era spaventato a vederla senza testa, anzi le sorrideva timidamente. 

« Prego, seguimi ».

Indossava un pullover blu scuro e i pantaloni neri.
Non sembrava di quel posto! Era diverso da tutti gli altri.

Il ragazzo la condusse dinnanzi ad una casetta bassa, con il tetto schiacciato.
Quando entrarono, Celty notò che era ancora più piccola di quel che sembrava da fuori.
Nella stanza vi era, sul tatami, una scrivania con un computer portatile.

« Il web contiene molte cose, sai?
Qui il web è il mio mondo », spiegò Mikado con tono gentile.
« La mia capacità consiste nel portare nel mondo reale i file che scarico o mi vengono passati via Internet.
Ti lascerò andare a breve, ma prima… »

Mikado toccò lo schermo del PC, spingendo i palmi a contatto con il display.
Improvvisamente le mani cominciarono a sprofondare e scomparire all’interno dell’oggetto.
Celty attese, senza impressionarsi troppo.
Fu ciò che Mikado tirò fuori dal computer, ritirando le mani, che la lasciò totalmente senza fiato: la sua testa. La sua testa!
Mikado teneva tra le mani la sua testa!
Il fumo nero si allungò fino al collo spezzato.
Sì, era lei.

« Questa è tua, vero? »

Annuì velocemente.
Tremava.
Il ragazzo ridusse la distanza tra di loro. Allungò le braccia e, in punta di piedi, arrivò a posare il capo sul collo del corpo che fremeva.
Immediatamente le parti si legarono tra di loro e Celty sentì una scarica al proprio interno e alla testa.
Ebbe un lieve capogiro.
Sensazioni, tante sensazioni nuove: occhi attraverso i quali vedere e naso e orecchie per sentire odori e suoni, come tutti!
Si toccò con le mani il proprio volto e sentì sotto i polpastrelli la pelle morbida e liscia.
Aprì la bocca, ma non uscì alcun suono.
Si sforzò e un urlo strozzato risuonò all’interno di quella piccola abitazione.

« Ci vuole solo un po’ di esercizio », rassicurò Mikado, impacciato.

Celty pianse.
Le lacrime le accarezzarono le guance e lei le toccò: erano calde, vere, sue.
Era bello sentire che tutto era connesso e le apparteneva.
Poteva essere felice e mostrarlo, essere preda delle emozioni e lasciarsi deformare il viso da queste.
Si sentiva… umana.
Ma perché non portava il capo sotto il braccio?
Perché Mikado le aveva messo quella testa proprio sul collo?
Lei glielo aveva permesso, nonostante la paura.
Avrebbe voluto stringere quel capo al petto e tenerlo sempre con sé.
Lasciò correre quei pensieri.

Il cervello non aveva coscienza propria: non lo aveva previsto.
Il cervello non aveva ricordi.
Il cervello era vuoto! Era vuoto come si sentiva lei quando aveva incontrato Anri-chan!
Lo stava riempiendo con le esperienze vissute dalla ragazza a Mikado.
No, non era questo che aveva previsto.
Perché non ricordava nulla?
Perché Mikado non le aveva semplicemente donato la testa?
Perché l’aveva attaccata al corpo?
Lei era un Dullahan! Questo lo ricordava.
Evidentemente Mikado non sapeva nulla, perciò aveva agito in quel modo.


« Ora ti aiuterò a riacquistare la voce, se vuoi. »

Provò a rispondere, ma uscì solo un suono sgradevole.
Si toccò i capelli: erano morbidi al tatto.
Era paralizzata e le lacrime continuavano a scendere. Il cuore, ovviamente, non batteva; se fosse stato vivo, però, sarebbe scoppiato.

“Perché hai fatto questo?
Chi ti ha dato la mia testa?
Dove l’hai trovata?”

Digitò quelle parole sul suo PDA e le mostrò al ragazzo, che rispose:

« Kanra-san mi ha informato del tuo arrivo e mi ha mandato questo via Email: è un piccolo regalo di benvenuto nel Paese della Crudeltà.
Mi ha detto ciò che ero in grado di fare per te. »

“Kanra-san?”

« Sì, è una mia conoscenza. Ma non l’ho mai visto, credo. »

Non aggiunse altro, poi la invitò a sedersi sul tatami, dinnanzi a lui.

 

~

CHATROOM

 - Kanra entra in chat -

- Tanaka Taro entra in chat -

Kanra
“Kyaaaaaaa!”

Tanaka Taro
“Eh?
Siamo entrati nello stesso momento, Kanra-san”

 

[Messaggio Privato]
Kanra

“Sta arrivando!”

[Messaggio Privato]
Tanaka Taro
“Chi?”

[Messaggio Privato]
Kanra
“Come ‘Chi’?
Ho sentito che una donna senza testa è giunta qui~
Si sta dirigendo verso la casina di legno a est della foresta, quella che credono sia abbandonata!
Non dicevi di abitare lì vicino~?

[Messaggio Privato]
Tanaka Taro
“Sì. Ma davvero?”

[Messaggio Privato]
Kanra
“Ho mai mentito~?
Lei cerca una testa.
So che ha già incontrato lo Stregatto~
Sai che tu potresti aiutarla~?”

[Messaggio Privato]
Tanaka Taro
“E come?”

[Messaggio Privato]
Kanra
“All’interno del web tu potresti raccogliere una testa da donargli!
Che ne dici di farmi un favore?”

 

[Messaggio Privato]
Tanaka Taro
“In cosa consiste?”

[Messaggio Privato]
Kanra
“Donale ciò che ti mando via Email~
Ordini del Re~
Ma dille solo che è un mio regalo di benvenuto e basta!
E' un’informazione Top Secret~
Allora, lo farai~?
Sta a te decidere, io la “cosa” te la mando~
Lo sai, no? Chiunque voglia scambiare qualcosa con te può spedire gli oggetti tramite il compuer~
Tu sei speciale, tu sei la chiave!
Per quella donna potresti essere l'unica speranza~ 

Tanaka Taro
“Scusami, adesso devo andare”

 

[Messaggio Privato]
Kanra
“Non trovi che sia fantastico~?"

Kanra
"Oh, ok!
Bye bye~"

- Tanaka Taro è uscito dalla chat -

 

[Messaggio Privato]
Kanra
“Conto su di te, Tanaka Taro-kun, o meglio, Mikado-kun~"

 

- Kanra è uscito dalla chat -





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La conversazione in chat è avvenuta, ovviamente, prima delle vicende narrate a inizio capitolo <3
Alla prossima!

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