Bacio di sangue

di Lilith of The Thirsty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo arrivo ***
Capitolo 2: *** Il risveglio del mostro ***
Capitolo 3: *** Lui arriverà... ***
Capitolo 4: *** Profumo e sofferenza ***
Capitolo 5: *** Astronomia e aiuti ***
Capitolo 6: *** Essenza di libertà ***
Capitolo 7: *** Deduzioni e cena ***
Capitolo 8: *** Nuovo sangue ***
Capitolo 9: *** Dolci baci ***
Capitolo 10: *** Tempesta ***
Capitolo 11: *** La tortura ***
Capitolo 12: *** Baci sfiorati e ricerche ***
Capitolo 13: *** Il Marchio... ***
Capitolo 14: *** Attimi di paura ***
Capitolo 15: *** Lotta fra titani ***
Capitolo 16: *** La fine del sigillo ***
Capitolo 17: *** Citazioni e sangue ***
Capitolo 18: *** Il ballo ***
Capitolo 19: *** Il ragazzo della notte ***
Capitolo 20: *** Vestiti e scale ***
Capitolo 21: *** Danze ***
Capitolo 22: *** -extra- KainxRuka ***
Capitolo 23: *** -extra- ShikixRima ***
Capitolo 24: *** -extra- KanamexYuki ***
Capitolo 25: *** Il passato ***
Capitolo 26: *** Antenato ***
Capitolo 27: *** Bacio di sangue ***
Capitolo 28: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Un nuovo arrivo ***


Un nuovo arrivo



“Sta arrivando! Tra poco sarà qui!” gridò Ruka cercando di contenersi mentre a grandi passi percorreva il salotto del dormitorio Luna. “Perché tutta questa confusione?” chiese Shiki mentre scendeva assonnato dalla scala guardando Ruka di traverso per il rumore che creava, lo aveva svegliato durante la sua pennichella mattutina e la cosa lo indisponeva molto. Dal canto suo la vampira lo ignorò continuando a fremere per l’eccitazione mentre il suo amico si sedeva scontento vicino a Takuma che sorrideva divertito alla faccia irritata del suo amico. Kain seduto sull’altro divano alzò le spalle verso Shiki, aveva provato a calmarla senza alcun esito.
“Ma qualcuno me ne spiega il motivo?” chiese irritato il vampiro dai capelli rossi mentre gettava occhiate torve ai compagni.
“Si, ora te lo spiego…” rispose Takuma calmo “Oggi arriverà la cugina di Ruka, è da dieci anni che non si vedono ma l’affetto che lei nutre per la cugina è immutato e anzi, sapere che viene trasferita qui la riempie di gioia. Questo è quanto sappiamo…”.
“E io sono stato svegliato per una sciocchezza simile?” domandò irritato il rosso mentre Ruka lo guardò con odio arrestandosi dalla sua passeggiata frenetica.
Prima che qualcuno potesse parlare una voce profonda aggiunse “Calmatevi, c’è un motivo se vi ho svegliati così presto questa mattina…” e tutti si chinarono in segno di rispetto. Kaname Kuran stava facendo il suo ingresso nella sala e tutto il malumore sfumò.
Era accompagnato da Rima e Aidoh mentre pochi passi dietro lo seguiva silenziosa Seiren, tutti alzati aspettarono che il capo dormitorio parlasse mentre Ruka, avvicinatasi a Kain, lo guardava con gratitudine negli occhi.
“Oggi si trasferirà una nuova studentessa nella Day Class, la cugina di Ruka, Ayako Soren. Lei è una ragazza umana ma le ho concesso di riposare qui per questa notte dato che sia Ruka sia la stessa cugina hanno fatto pressione per poter stare insieme. Mi aspetto che voi tutti vi comportiate in maniera impeccabile con lei e che, se per caso un solo vampiro del nostro dormitorio prova a sfiorarla, veniate immediatamente a riferirmelo,  avendo catturato il colpevole naturalmente” esordì serio Kaname.
“Quindi dobbiamo fare da balia a quell’umana?” chiese scocciato Aidoh.
“Non sono le parole che ho utilizzato ma il concetto è quello Hanabusa, spero non mi deluderete…”
“Ma nobile Kaname, perché dovremmo proteggere un’umana che non ha nulla di speciale?” chiese irritato Shiki.
“Fate come vi è stato ordinato e tutto vi sarà rivelato a tempo debito…” disse con voce intrisa di comando il vampiro di sangue puro per poi andarsene seguito da Seiren.
“Grazie Ruka!” sbottò Aidoh mentre la vampira si stringeva nelle spalle e tornava imperterrita di fronte alla porta senza parlare a nessuno.
“Pensi ci sia da preoccuparsi? E’ molto strano che si comporti così…” bisbigliò Takuma rivolgendosi a Kain che gli rispose “Tranquillo, è solo eccitata perché rivedrà sua cugina, anche se…”
“Anche se?”
“Sento che la sua anima è turbata, glielo leggo nei suoi comportamenti ma non si è voluta aprire con nessuno, forse sarà solo una mia preoccupazione però sento che c’è qualcosa di grosso dietro questa faccenda…”
“Già, Kaname non avrebbe parlato a quel modo…”
“Staremo a vedere Takuma, per ora aspettiamo…” e così finì la conversazione.
In quel momento Ruka spalancò le porte del dormitorio e tutti la videro. Una ragazza era a pochi metri dalla porta d’ingresso, era abbastanza alta e sinuosa. Indossava un paio di jeans con sopra un dolcevita nero, i capelli erano sapientemente raccolti in una coda di cavallo e la bocca carnosa si era subito allargata in un sorriso che aveva colpito tutti. La cosa più bella della fanciulla erano i suoi occhi, erano azzurri come il mare ma caldi come il fuoco, nei quali ci si poteva immergere comodamente.
Le due cugine si corsero incontro felici e si abbracciarono, ridevano come due ragazzine chiamandosi a vicenda. Era strano vedere come Ruka si fosse lasciata andare con lei perdendo il suo solito contegno impeccabile ma tutti i presenti si sentirono felici per la loro compagna che sembrava rinata.
Il cuore della ragazzina batteva frenetico ma quel suono musicale metteva stranamente a loro agio tutti i vampiri. Solo uno di loro non era tranquillo, solo ad uno la gola aveva cominciato ad ardere, il corpo ad irrigidirsi e le emozioni a scatenarsi. Solo uno tra loro voleva “mangiarla” e farla sua per sempre. Quella bambina non avrebbe mai dovuto incrociare gli occhi verdi di quel mostro, non avrebbe mai dovuto stringergli la mano. Quel colpo di fulmine che sapeva di morte la poteva lasciare in vita? Domanda che forse avrebbe trovato presto la sua risposta. 

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Capitolo 2
*** Il risveglio del mostro ***


Il risveglio del mostro




Dopo che le due cugine si staccarono dall’abbraccio, Ruka condusse Ayako dentro il dormitorio tenendola affettuosamente per mano e sorridendo raggiante.
Ayako rideva felice mentre le guance erano imporporate di rosso e i suoi occhi azzurri scrutavano i presenti. Poi il suo sguardo fu attirato da un vampiro in particolare, i quattro occhi si cercarono e si trovarono coincidendo perfettamente. Verde e azzurro. Terra e mare. Perdizione e purezza. Quante cose si celavano in quello sguardo verde curioso e delicato? Quali segreti potevano rivelare? La ragazza non riusciva a capacitarsi di come tanta bellezza e austerità riuscissero a convivere negli occhi di quel ragazzo che sorrideva sereno.
“Ayako?” la chiamò preoccupata la cugina svegliandola dai suoi pensieri che avevano preso un’altra strada.
“Ehm, scusami Ruka mi sono distratta!” rispose incerta con le guance infiammate per l’imbarazzo e il cuore che esprimeva molto chiaramente la sua confusione e il suo nervosismo.
“Non fa nulla, allora Ayako questa è Rima Toya” riprese con delicatezza la cugina lasciando che la sua voce penetrasse nell’anima di Ayako per calmarla. Le due si scambiarono una stretta di mano e si sorrisero per poi passare a conoscere gli altri vampiri.
Aidoh, Kain e Shiki si presentarono e la salutarono con una cortesia distaccata, del resto lei era sempre un’umana. Poi Ruka avanzò verso l’ultima figura della fila seguita dalla cugina che teneva lo sguardo basso fintantoché le gote si ritingevano di rosso.
“E questo è Takuma Ichijo…” concluse la ragazza che si spostò indietro mentre Ayako scivolava in avanti e alzava lo sguardo. Gli occhi verdi come smeraldi la infilzarono di nuovo provocandole una vertigine fortissima nel momento in cui lottava per alzare la mano e stringere quella che il vampiro le aveva posto di fronte. Un contatto, un semplice tocco di dita, di contrasti, di caldo e freddo. Il respiro di Ayako le si mozzò in gola quando Takuma le disse: “Benvenuta…”. Una voce chiara e dolce, intrisa forse di quella che percepiva come sofferenza le si impresse nella mente possedendola. Ne voleva ancora. Voleva risentire quel suono perfetto uscire dalle labbra di quel vampiro, avvolgersi e lasciarsi trasportare.
Ichijo la scrutava con sguardo curioso quando il cervello riacquistò il potere sugli arti e sul suo pensiero,Ayako rispose educatamente con un “grazie” appena sussurrato al vampiro ma percepito da tutti.
La mano di Ayako fu la prima a scivolare via dall’altra, la prima a scappare per paura di rimanere scottata dal fuoco gelido, la prima a volerci anche ritornare. I loro occhi si scollarono a forza mentre prendevano due strade diverse, il rimorso di non essersi detti qualcosa in più li raggiunse e piegò entrambi.
Takuma si fiondò in camera sua e corse in bagno, aprì l’armadietto e afferrò un tubetto color argento. Mise sulla sua mano tremante otto compresse ematiche e le ingoiò in un sol colpo.
Il collo ardente lo stava distruggendo. Bruciava come non mai, gli sembrava di non aver bevuto da secoli.
Le compresse sciolte lambirono le pareti corrose e ardenti della sua gola, scivolarono dolcemente portando un senso di pace e refrigerio. Le fauci si richiusero sospirando mentre assaporavano quell’attimo di serenità. Takuma sapeva che presto l’esigenza del vero sangue l’avrebbe straziato di nuovo, quelle pasticche non servivano a molto ora che aveva trovato la sua qualità preferita di “eroina”.
Si gettò sul letto odiandosi e compatendosi, come aveva potuto pesare ad una cosa così impura solamente guardando quegli occhi azzurri. Come poteva bere l’anima di quella ragazza?
Il mostro dentro di lui si era risvegliato temibile, da troppo tempo era stato tenuto a bada dallo studio e dalla coscienza del giovane. Era arrivato il suo momento, il momento in cui prima o poi avrebbe assaggiato quel collo morbido e setoso, il momento in cui le sue labbra si sarebbero tinte di rosso.
Si disgustò dei suoi stessi pensieri, prese un libro e lo scagliò distante contro la parete di fronte imprimendo un solco sul muro. Mentre tentava di riprendere il controllo qualcuno bussò alla porta e andò ad aprire.
“Tutto bene Takuma? Ho sentito qualcosa che sbatteva e sono corso a vedere se avevi bisogno di qualcosa…” disse Shiki mentre scrutava preoccupato l’amico. “No, non ho bisogno di nulla grazie…Non farci caso, torna pure a quello che stavi facendo” disse il ragazzo biondo recitando magistralmente la parte del bravo adolescente,  gli riusciva sempre molto bene.
Shiki se ne andò come se nulla fosse e Takuma ritornò al silenzio e alla quiete della sua stanza. Si sentiva un verme ma nessuno lo avrebbe capito. Si sdraiò sul letto sperando di trovarvi un po’ di pace ma una piccola arsura lo teneva sveglio.
Era cominciata la battaglia tra ragione ed inconscio. Tra umano e divino. Tra amore e morte e sicuramente non sarebbe finita molto presto. 

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Capitolo 3
*** Lui arriverà... ***


Lui arriverà...



“Wow Ruka è un palazzo immenso!” disse Ayako sorpresa mentre insieme alla cugina usciva dalla sala da ballo che aveva appena visitato. “Sì è vero, ma non hai ancora visto tutto! Vieni!” disse la vampira sorridendo e portando la ragazza ancora meravigliata verso un’altra stanza.
Si fermarono davanti ad un’enorme porta di legno che Ruka aprì poco dopo spingendoci dentro delicatamente Ayako che rimase incantata.
Le stanza era piena di scaffali che toccavano il soffitto colmi di libri, un camminamento girava tutto intorno alla stanza e divideva a metà i ripiani consentendo di accedere alla parte più alta. Dal soffitto pendeva un lampadario di cristallo e intorno erano sparse qua e là poltrone e tavolini per studiare o leggere in comodità.
Ayako tirò un gridolino felicissima e si voltò verso la cugina che le stava sorridendo benevola e le corse incontro abbracciandola forte. In quell’atto di umanità che le stava offrendo la ragazza Ruka si perse; non era abituata a ricevere tutto quell’affetto dopo così tanto tempo ma si riprese e ricambiò la stretta.
“Questa è la biblioteca e tu potrai venire qui ogni volta che ti servirà, da ora in poi questa stanza è anche a tua disposizione!” disse la vampira mentre scioglieva l’abbraccio e guardava Ayako. Le emozioni le si leggevano in viso e anche all’interno del suo corpo, il pulsare frenetico del suo cuore che rimbombava nella testa di Ruka era piacevole.
Uscirono dalla stanza e si avviarono al secondo piano mentre la ragazza ringraziava la cugina di tutto quanto; finito di salire le scale girarono a sinistra e proseguirono lungo il corridoio silenzioso e fu Ayako a rompere quella calma per prima.
“Ruka… Perché non posso rimanere qui con te?”
La vampira si rabbuiò per un piccolo istante ma disse “Ayako, lo sai che anch’io vorrei che tu vivessi qui con me ma non è possibile. Tu sei umana e qui è pieno di vampiri e se ti succedesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo! Anch’io ho insistito con il nobile Kaname affinché tu potessi restare con me ma mi ha fatto ragionare e credimi…è meglio così per tutti….”
Ancora una volta Ayako si sentiva esclusa, sua cugina non le stava dicendo tutto lo capiva perfettamente. Quando aveva espresso quel pensiero la sua voce si era leggermente incrinata e aveva parlato molto piano, quasi a voler convincere più se stessa che lei. La ragazza però non voleva causarle altro dolore continuando a chiederle una risposta che non le sarebbe mai arrivata e decise di non reclamare più nulla. Almeno per ora.
“Eccoci!” esclamò Ruka mentre apriva la porta di una camera e sospingeva dentro Ayako che la guardava curiosa. Davanti alla ragazza si apriva un’enorme spazio quadrato con due sontuosissimi letti a baldacchino: uno aveva le trapunte lilla e l’altro color crema. C’erano due scrivanie antiche con le loro sedie e al centro un piccolo salottino con due poltrone e un tavolino di ciliegio. “S-stupenda!” bisbigliò piano Ayako visibilmente emozionata. “E’ la mia stanza e quella di Rima, questa notte dormirai qui! Rima mi ha gentilmente concesso la nostra camera perché potessimo restare un po’ da sole” disse Ruka appoggiandosi allo stipite della porta con eleganza.
“Ma Rima dove andrà a…”chiese curiosa la cugina che si interruppe quando vide la vampira sorridere vivacemente e chiudere la porta che aveva lasciato aperta.
Mentre Ruka andava a sedersi nella poltrona sussurrò un nome all’orecchio di Ayako che rimase sorpresa e tirò un gridolino mentre la vampira le faceva segno di non pronunciare quella parola.
“Ma sono fidanzati? Dimmelo Ruka lo sono?” chiese ansiosa la cugina.
“Non si sono dichiarati, ma di sicuro provano qualcosa di più della semplice amicizia…”
“E Shik…ops, cioè a lui sta bene questa decisione?”
“Certo, basta che non lo venga a sapere Kaname… Quindi Ayako acqua in bocca!” concluse alzandosi dalla poltrona e riaprendo la porta.
La ragazza la guardò perplessa con i suoi grandi occhi azzurri e la cugina rispose “Non crederai che il tour sia finito qui vero? Avanti andiamo!”. Ad Ayako non restò che seguire la cugina attraverso il labirinto di stanze di quel dormitorio.
***
“Ma non mi va bene!” sbottò Ayako da dietro una porta uscendo a fatica. La camicia da notte di Ruka era lunga e toccava il pavimento, le maniche le penzolavano sui fianchi. La vampira era molto più alta di lei e a confermarlo era lo stesso vestito da notte color crema che indossava. Una risata canora si sparse lungo tutta la stanza mentre Ayako sorrideva a sua volta. Era da molto tempo che non sentiva la risata sincera della cugina e se l’era quasi dimenticata. Era dolce come il fruscio delle foglie tra gli alberi e il suono era simile a quello delle campanelle d’argento che si usavano per chiamare i servitori. Poco dopo la vampira la fece sedere e con un risolino andò a prenderle un’altra veste. Ayako sorrideva soddisfatta, da quando aveva messo piede nel dormitorio aveva sempre visto un’ombra scura negli occhi di Ruka e ora avrebbe potuto rimediare ricordando i tempi in cui aveva vissuto con la vampira; quanto si era divertita quando era piccola.
Ruka riapparve con in mano una camicia da notte azzurra, questa volta era della sua misura e poté infilarsi nel letto lilla comodo e fresco.
Quando lei era piccola lo faceva sempre, Ruka aveva già dodici anni mentre Ayako solo cinque ma la cugina le aveva sempre permesso di dormire nel suo letto e ritornarci ora che aveva diciassette anni era un po’ strano anche se confortevole.
“Allora” esordì Ruka “come è andata durante tutti questi anni?”
“Bene, la mia famiglia adottiva non mi ha mai fatto mancare nulla. Ho studiato a casa con insegnanti privati e ho ottenuto voti molto buoni, solo di una cosa mi hanno privata…”
La vampira incrociò gli occhi di Ayako tristi e solitari, aveva capito che aveva sofferto per la situazione in cui era stata costretta a vivere. Non che Ruka non si fosse prodigata per tenerla con se. Aveva tentato in tutti i modi di raggiungerla o contattarla ma i suoi genitori e altri vampiri non le avevano permesso di farlo, a quanto aveva capito ne andava di mezzo la  vita stessa della cugina.
Per anni aveva vissuto come se Ayako fosse morta, senza sapere nulla e con un peso enorme nel cuore ed ora riaverla lì vicino le riscaldava l’inerte petto. Era a conoscenza però che se l’avevano mandata lì con lei il pericolo mortale si era risvegliato e aveva bisogno di protezione.
“Non sono mai potuta uscire, non mi sono fatta amici e sono rimasta sempre in quella casa fredda e vuota…” disse Ayako risvegliandola dai suoi pensieri. La vampira sorrise mesta, perché lei sapeva tutto, sapeva il perché di quello che stava succedendo alla sua adorata cugina e non poteva parlare. Un vincolo più alto distruggeva persino il rapporto familiare più intimo.
“Mi dispiace…” sussurrò Ruka mentre abbracciava la cugina “Mi dispiace tantissimo di non essere stata in grado di portarti via prima, scusami Ayako!”
Un grave silenzio riempì la stanza lasciando che molte cose non dette e segreti tenuti nascosti si sedimentassero in quella sala buia.
“Ruka?”
“Sì?”
“Hai il profumo della mia vera mamma…” disse la cugina mentre si raggomitolava sul petto della vampira e inspirava l’essenza della cugina lasciando che le lacrime cadessero sulle guance.
Ruka era immobile, quello che le aveva detto l’aveva pietrificata e rasserenata. I veri genitori di Ayako erano morti in circostanze misteriose e la prima volta che quel buffo fagottino rosa era arrivato a casa sua aveva detto esattamente la stessa cosa.
La cullò fino a quando il sonno si infilò sotto le palpebre della ragazzina che dormiva serena. Poi il terrore si impossessò di lei, doveva assolutamente vedere Kaname e dirgli che Lui stava arrivando. Avvolse la cugina in una calda coperta, la prese in braccio ed uscì fuori dalla stanza per dirigersi al dormitorio della Day Class. Ma quando uscì si sorprese, una figura alta e pallida le stava di fronte con gli occhi verdi meravigliati. A Ruka parve un segno e subito disse “Takuma ti prego ho bisogno di andare a parlare con Kaname, è urgente non posso aspettare! E’ una questione di vita e di morte! Ti prego porta Ayako al sicuro nella sua stanza!”.
Il vampiro aprì la bocca per negare ma le braccia lo precedettero e presero delicatamente la fanciulla da quelle di Ruka che mormorò un grazie affrettato e corse via.
Il mostro aveva vinto sulla ragione e ora aveva in mano l’oggetto tanto agognato. Uscì nell’aria fresca della notte, quel tragitto che doveva percorrere sarebbe durato solo pochi minuti. Il mostro dentro di lui ruggì mentre la mente si preparava a combattere. Sarebbe stata una lunga notte per tutti.  

 
 
 
 
 
 
NdA
Ciao a tutti e rieccomi con il terzo capitolo! Ringrazio di cuore chi mi ha recensito e tutti coloro che stanno seguendo questa avventura tra i corridoi dei vampiri!! Questo è il capitolo più intriso di mistero che allude a  molte cose, vedrete cosa ho in mente!!!!! XD
Adesso la mia storia finalmente comincia ad avanzare e farò luce sui misteri del passato di Ruka e della sua cugina, Ayako. Vi prego recensite numerosi, mi basta anche una sola parolina!! Please!! ^^
Al prossimo capitolo baci baci da una pazza scatenata intrisa di conoscenze terrestri per l’imminente compito di geologia!!! XD  

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Capitolo 4
*** Profumo e sofferenza ***


Profumo e Sofferenza




L’aria fresca della notte era carica di nuovi odori e profumi, un misto di aromi del piccolo mondo dell’accademia Cross. Eppure quella parte non era più interessante, anzi sapeva di vecchio in confronto alla ragazza stretta al suo petto. Takuma calcolò con razionalità il salto da compiere che gli riuscì perfetto, non aveva fatto alcun rumore e l’impatto dalla caduta del secondo piano era riuscita; Ayako dormiva ancora come se si trovasse nella stanza di Ruka.
Cominciò a camminare mentre i suoi occhi rossi scrutavano intorno a se il piccolo boschetto per cercare traccia di ospiti indesiderati. Non captava nessun suono umano, sentiva solo i versi degli animali notturni e la camminata di Zero che pattugliava il cortile insieme a Yuki appena percepibile.
Sarebbe stato uno scherzo portare la ragazza nella sua stanza, ora doveva solo capire qual era. Inspirò a fondo gli odori della notte e poi la trovò, la scia che sapeva di rose e vaniglia era intensa e nuova.
Una fitta alla gola improvvisa gli fece sfuggire un gemito, doveva aspettarselo che annusare il suo profumo sarebbe stato letale.
La gola riprese ad ardere ancora, era eccitata e desiderava bere. Aveva una folle sete e quanto gli ci sarebbe voluto per compiere quel lavoro “sporco” in maniera pulita?
Bastava allontanarsi solo un po’ da quella prigione, nascondersi in una cava o in qualsiasi riparo e affondare i duri canini nella morbida protezione che avvolgeva la pelle della ragazza. Un piano semplice, perfetto e matematico. Ichijo si riscosse a fatica mentre sentiva il veleno pungente che sgorgava dai canini e inaridiva ancora di più le già deboli pareti del suo collo. Poi sentii che la ragazza si stringeva più forte alla sua camicia mugolando qualcosa di incomprensibile al suo udito. Doveva fare in fretta, non gli rimaneva molto tempo prima di perdere il controllo, strinse di più la fanciulla a se e spiccò un salto nella notte nera con il quale superò le mura.
Correva veloce, silenzioso e controvento, così Zero non poteva percepire il suo odore. Si fermò per pochi istanti, ricontrollò la scia del profumo e sistemò la coperta intorno ad Ayako. Riprese a correre mentre la vista gli si annebbiava e la sua gola prosciugata si contraeva in uno spasmo di dolore per la siccità.
Trovò la finestra, la cugina di Ruka era alloggiata al terzo piano e con un salto veloce arrivò al cornicione e aprì con una leggera pressione il vetro chiuso. Entrò nella tana del suo peggior veleno. Tutto sapeva di lei, ogni oggetto dal più banale ai suoi effetti personali.
Era stanco e affamato, stava per cedere al mostro dentro di lui, la ragione stava soffocando contro l’istinto mostruoso della sopravvivenza. Se solo quella notte avesse deciso di rimanere nella sua stanza invece di andarsene in giro, tutto questo non sarebbe successo. “Takuma…” lo chiamò una voce e trasalii. Si girò a guardare la ragazza che reggeva ancora tra le braccia, non si era nemmeno reso conto che non l’aveva lasciata andare tanto gli sembrava naturale tenerla stretta a sé. Aspettò di incontrare i suoi occhi azzurri che non arrivarono, la fanciulla continuava a dormire beata tra le braccia della morte.
Lo richiamò una seconda volta, lo stava sognando. Lo sguardo del vampiro si intenerì, gli occhi rossi cedettero il passo a quelli verdi mentre il supplizio veniva messo a tacere da un calore confortante al petto. Con delicatezza la posò sopra il letto rimboccandole le coperte. Il mostro aveva ceduto a un sentimento “banale”, a qualcosa che non si può spiegare ragionevolmente, aveva capitolato soffocato da un altro “mostro” come lui. Aveva lasciato spazio all’amore.
Takuma sfiorò delicatamente il viso di Ayako che si riscaldò di piacere mentre le sue mani ne assorbivano il calore. Avrebbe voluto congelare il tempo in quell’istante perfetto.
All’improvviso Takuma scattò indietro finendo contro la parete della stanza con un tonfo sordo. Dalla gola uscì un rantolo basso e impetuoso mentre il respiro affannoso e secco si distaccava senza riportare aria ai polmoni anche se non gli serviva e non gli era mai servita.
Il vampiro affondò le unghie nel tappeto mentre lacrime egoiste premevano per uscire. Era insopportabile il calore che la gola emanava e la quantità di veleno finita nel suo stomaco ribolliva provocandogli un senso di nausea e vertigine.
Si alzò in piedi, non era ancora stato sconfitto da se stesso. Tirò fuori dalla giacca dell’uniforme il tubetto argentato delle pastiglie e lo aprì. Se ne versò una quindicina sulla mano e poi esitò, non voleva che lei sentisse tutto questo. Era una cosa orribile, compiere quell’azione malsana davanti alla persona che amava.
Takuma si voltò e cedette, le ingoiò tutte in un sol colpo. Le pasticche a contatto con la saliva si sciolsero e cominciarono a fare il loro effetto ma nonostante tutto, anche quando l’ultima capsula si dissipò nella bocca del vampiro, restava sempre quel sapore amaro e quel costante bruciore che erano destinati a risorgere molto presto. Frustrato si voltò verso Ayako che riposava beata, ignara del conflitto che aveva scatenato in lui. Uscì da dove era entrato lanciandole un ultimo sguardo carico di passione e bollente d’amore.  
Quella notte Ichijo non riuscì a dormire, come tutte le notti degli ultimi anni passati a vivere e non aveva nemmeno avuto lezione quella sera, era stata sospesa. Guardando la luna piena davanti a lui giurò che avrebbe protetto Ayako da tutti i pericoli che potevano farle del male e soprattutto dalla minaccia più grande che la opprimeva: se stesso.  

 
 
 
NdA
Ciao di nuovo a tutti e rieccomi con il quarto capitolo!!! Spero che la storia stia cominciando ad intrigarvi e che seguirete questa mia folle idea anche nei prossimi episodi. Purtroppo non riuscirò ad aggiornare prima di domenica sperando che qualcuno me la mandi buona! Dannata terza prova perché esisti? Ok intanto vi lascio bearvi di questo capitolo e commentate per favore, mi basta anche solo una parolina di incoraggiamento!!! ^^
Ok finisco di rompere e buona settimana a tutti a domenica!!!
Kiss XD  

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Capitolo 5
*** Astronomia e aiuti ***


Astronomia e aiuti




La luce del sole filtrò calda e sinuosa attraverso la leggera tenda bianca della camera di Ayako. Giocò con il viso della ragazza fino a che non aprì gli occhi infastidita dal calore e dalla luce. Si stiracchiò lenta e sbadigliò rimanendo distesa a letto, beandosi di quella tranquillità mattutina. Poi le venne in mente Ruka e si alzò di scatto, si guardò intorno allarmata ma si tranquillizzò quando riconobbe la stanza che le era stata assegnata al dormitorio della Day Class. Si rigettò sul cuscino, aveva ancora l’amaro in bocca per quell’improvviso cambiamento di dormitorio. Le era stato promesso e garantito che avrebbe alloggiato dove si trovava sua cugina e invece eccola lì, in una nuova camera e distante da Ruka.
Sarebbe andata a protestare se solo non fosse stata una sistemazione decisiva e senza possibilità di cambiamento, tutto questo era stato deciso da Kaname e dal direttore della scuola. Si sentiva frustrata e usata, nessuno le aveva mai chiesto cosa ne pensasse e ne se voleva qualcosa di diverso, tutti la portavano qua e là senza neanche considerare che lei era umana e aveva dei sentimenti.
Decise di alzarsi e scacciare via quei pensieri, non voleva certo mettersi a piangere il primo giorno nella nuova scuola. Si infilò nell’uniforme nera e si raccolse i capelli nella solita coda di cavallo, ora era pronta. Prese i libri e uscì per andare a fare colazione. Mentre passeggiava nel corridoio silenzioso davanti a lei si stagliò una figura alta e snella. Occhi di ghiaccio e capelli argentei, faceva un po’ paura con quell’aria scostante ma Ayako avanzò senza fermarsi. “Ehi tu!” la chiamò con voce impertinente il guardiano e lei si voltò guardandolo un po’ incuriosita e infastidita. “Seguimi, ti vuole vedere il direttore” disse e subito prese a camminare a grandi passi lungo il corridoio senza aspettarla o degnarla di un sorriso. Ayako sospirò rassegnata e lo seguì senza fiatare fino a quando non si fermò davanti ad una porta di legno socchiusa.
Il ragazzo le fece segno di entrare e se ne andò in fretta e così lei aprì la porta e avanzò nell’ufficio sobrio e tranquillo del direttore Cross. Era seduto alla scrivania e sorseggiava una tazza di caffè distrattamente e quando vide la ragazza si sorprese e se lo rovesciò addosso. Ayako trattenne a stento una risata, era così buffo vedere un adulto impacciato e bonario in quella scuola fredda e austera.
Dopo che il direttore si fu ripreso un po’ del suo contegno la invitò a sedersi e cominciò a farle domande. Era molto cortese e lei rispose ad ogni suo interrogativo senza esitazione e poi il discorso si interruppe. Il direttore la guardò serio in volto e lei capì quello che stava per dirle e aspettò che parlasse.
“Ascoltami Ayako…” esordì “So che non è facile per te vivere in questa accademia soprattutto per le ultime decisioni prese da me e da Kaname di farti stare con gli umani anche se non volevi. Ma lo sai che la tua situazione è particolare e che non possiamo certo lasciarti dai vampiri se ogni mese devi… Hai capito quello che intendo vero?”
“Certo direttore comprendo benissimo” rispose la ragazza con calma e un tono triste nella voce.
“Mi dispiace ragazza mia ma purtroppo non possiamo… A causa di questa tua “malattia” non potrai restare con i vampiri, non mi riferisco certo a tua cugina! So che lei sopporterebbe di buon grado la cosa e sono sicuro che anche i suoi amici non protesterebbero ma gli altri non so come potrebbero reagire…” disse Kaien Cross guardando con tenerezza la ragazza.
Ayako annuì ancora e si alzò per andarsene ma il principale la richiamò per dirle l’ultima cosa importante che le avrebbe rovinato la giornata.
“Ricordati che è la fine del mese Ayako e che tra due giorni arriveranno i medici per curarti, ho già firmato tutte le carte e quindi venerdì non frequenterai le lezioni ok?” le ribadì con voce pacata Cross mentre  lasciava la stanza avvilita.
Non voleva pensare a quello che doveva fare tra due giorni e così senza fare colazione corse in aula per cercare di dimenticare l’accaduto. Arrivò appena in tempo perché le lezioni cominciarono subito, prese posto in fondo all’aula da sola e si immerse nei libri. Quelle cose le aveva già studiate a casa ma era sempre meglio ripeterle piuttosto che pensare a quello che le avrebbero fatto venerdì.
 
***
 
Finalmente l’ultima ora arrivò, ora doveva soltanto stare a sentire il professore di astronomia  e poi sarebbe stata libera. In classe c’era uno strano fermento e nessuno le si avvicinava per chiederle ancora chi era o altre informazioni, anzi tutti separavano i banchi. Il professore entrò e distribuì i test alla classe e, non accorgendosi che lei era nuova le diede il foglio come se nulla fosse.
Ayako lo prese e lesse le domande, sorrise e cominciò subito a rispondere. Quella parte del programma l’aveva già svolta a casa con il suo tutore privato e ricordava tutto a memoria. Finì in appena quindici minuti e si guardò intorno, tutti gli altri erano ancora impegnati a risolvere quel compito. Una persona attirò il suo sguardo, una ragazza dai capelli corti e marroni che tentava disperatamente di cercare informazioni invano. Ayako la riconobbe, era la sorvegliante che l’aveva aiutata a portare i bagagli in camera. Se non ricordava male si chiamava Yuki. La guardò mentre si arrovellava su quelle semplici domande e le fece pena, nessuno l’aiutava o le suggeriva. Velocemente Ayako strappò un piccolo foglio dal suo quaderno e cominciò a scrivere un po’ di soluzioni per Yuki. Purtroppo lo spazio era poco e non poté aggiungere le ultime quattro domande e si rassegnò. Piegò il biglietto e alzandosi per consegnare il compito lo gettò velocemente sul banco di Yuki che la guardò con gratitudine e stupore.
Ad Ayako non sembrava di aver fatto nulla di eccezionale ma lo sguardo della ragazza diceva il contrario. Dato il compito al professore uscì dalla classe e aspettò che la campanella suonasse. Poco dopo uscì Yuki che le corse incontro e la ringraziò con calore e gratitudine per i suggerimenti che le aveva passato. Chiacchierando le due ragazze si avviarono nella sala mensa e prima di sparire dietro la porta di legno si sentì Yuki chiedere: “Cosa vuoi fare questo pomeriggio?”
“Beh, perché non mi porti a vedere i cavalli?” propose Ayako con determinazione; aveva bisogno di sentire il vento tra i capelli e i vestiti che le aderivano al corpo ma soprattutto aveva bisogno di sapere che lei era viva.  

 
 
 
 
NdA
 
Ciao a tutti sono tornata con un nuovo capitolo! Grazie a tutti quelli che leggono la mia FF anche se non commentano… Un caloroso ringraziamento a camill92, a Sakura Uchiha, a xXJessicaaaaXx e a MimiVampirePrincess che mi seguono con affetto! Grazie e alla prossima! ^^

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Capitolo 6
*** Essenza di libertà ***


Essenza di Libertà




Dopo aver pranzato Yuki e Ayako si avviarono verso il maneggio dei cavalli chiacchierando del più e del meno, stuzzicandosi e ridendo delle loro battute. “Quindi, tu sai andare a cavallo?” chiese incuriosita Yuki e la risposta di Ayako non tardò “Certo, li cavalco da quando ero piccola!”.
In realtà non aveva più preso in mano le briglie di un puledro da otto anni, i suoi genitori adottivi non l’avevano più lasciata uscire neanche per una sola passeggiata. Non voleva dirlo a Yuki, così si limitò a sorridere alla sua nuova amica che la istruiva sulla struttura dell’accademia sperando che non avesse scorto nei suoi occhi il rimpianto del passato.
Arrivarono alle stalle ed entrarono, erano enormi e si sentiva chiaramente il profumo del fieno e dell’avena che i cavalli mangiavano. Avanzarono tra le file dei destrieri, Yuki disse ad Ayako che era libera di scegliere il cavallo con il quale poi avrebbe cavalcato durante l’anno (naturalmente doveva dividerlo con gli altri studenti). Ayako guardava nei box curiosa, tutti erano esemplari magnifici e aveva solo l’imbarazzo della scelta. A pochi metri dalla sua destra spuntò il simpatico muso di una cavalla nera, si chiamava Hiromi e aveva due anni (come recitava la targhetta sotto di lei).
Ayako prese una carota e gliela offrì,  la cavalla si avvicinò e la mangiò in un attimo nitrendo soddisfatta.
“Sembra che tu le piaccia!” commentò allegra Yuki mentre ammirava lo splendido esemplare nero che le stava di fronte.
La ragazza stava per risponderle quando sentì un nitrito più forte e maestoso provenire da in fondo alla stalla. Si staccò dalla cavalla e corse vicino ai box cercando l’animale che aveva prodotto quel suono. Lo risentì e questa volta era più vicino, rallentò la sua corsa e lo vide.
Dal box alla sua destra si ergeva in tutta la sua maestosità e potenza uno stallone. Il manto era di colore grigio perla con sfumature più scure vicino agli zoccoli, i muscoli possenti del collo fremevano mentre il respiro forte usciva profondo dalle narici. Gli occhi neri del destriero incrociarono quelli azzurri di Ayako, una scintilla balenò da entrambe le parti mentre Yuki li osservava allibita.
Lo stallone purosangue si avvicinò sbuffando alla ragazza che tese la mano e toccò il muso del cavallo, Ayako sussurrò “Voglio lui…”.
“Vuoi Kira? Ma non è un cavallo facilmente domabile! Aspettami qui, vado a chiamare la professoressa!” disse la guardiana mentre si allontanava di corsa. Kira, era così che si chiamava quel possente animale che le stava di fronte e la osservava con curiosità. Ayako aprì il box e si infilò dentro, lo stallone non scalciò ne diede alcun segno di fastidio, si limitò a fissare l’umana che gli si stava avvicinando. La cugina di Ruka posò la sua mano sul dorso dell’animale e una scarica elettrica l’attraversò.
Sentii i fasci di muscoli che si contraevano e la cassa toracica che si alzava e abbassava possente, infine percepì il battito forte del cuore del cavallo. Era intenso e musicale, la chiamava a se e la intrappolava fin quasi a fonderla con esso. Ayako incrociò gli occhi neri e magnetici dell’animale che scalpitò e nitrì, voleva uscire da quella prigione. La ragazza per nulla intimorita dalla mole dello stallone salì sopra il suo dorso e il cavallo in quel momento si calmò. All’improvviso la porta della stalla sbattè e poco dopo la ragazza vide arrivare di corsa Yuki seguita da un’insegnante trafelata e stravolta. La donna era alta e magra, aveva capelli scuri e occhi marroni e indossava un paio di pantaloni e una maglia da cavallerizza.
Le due donne rimasero allibite, nessuno (a quanto apprese successivamente Ayako) era riuscito a stare in sella a quello splendido esemplare per più di cinque minuti.
“Si sono scelti…” mormorò la donna a nessuno in particolare mentre assegnava lo stallone alle competenze della ragazza che sorrideva raggiante.
 
***
 
La brezza primaverile soffiava dolce tra le fronde degli alberi mentre Ayako inspirava a fondo i profumi e gli aromi intorno a lei imitata dal suo cavallo. Andavano al trotto per un sentiero delimitato da pali e steccati, girovagavano in mezzo alla natura. Ma la ragazza voleva di più, voleva davvero sentirsi catapultata in avanti da una folle corsa, qualcosa che le facesse dimenticare il mondo e chi lo abitava.
Sentii che il cavallo sotto di lei tremava con la sua stessa energia, lo volevano e bramavano entrambi quello spazio vuoto al di là della recinzione. “La professoressa ci ha detto che dobbiamo rispettare il percorso…” sussurrò Ayako a Kira “Ma, noi siamo allergici alle regole…”. Appena ebbe finito di pronunciare quelle parole, senza nemmeno toccare le redini, il cavallo partì e saltò con agilità la staccionata per continuare la sua folle corsa nel prato. Il vento entrava prepotente nei polmoni di Ayako e li svuotava con altrettanta violenza, le sferzava il viso e le faceva incollare i vestiti addosso alla pelle. Kira andava sempre più veloce e la ragazza lo accompagnava con tutto il corpo, non si curava della sua vista annebbiata e delle mani intorpidite. Le girava anche la testa ma non voleva smettere di cavalcare, la malattia non l’avrebbe vinta in un momento così bello. Non voleva smettere di vivere.
All’improvviso il cavallo frenò, nitrì con forza e si dimenò. Ayako si tenne con vigore e per poco non cadde, non capiva che cosa avesse sconvolto tanto l’animale mentre tentava di calmarlo. E poi lo vide.
Avanzava sotto la luce rossa del tramonto, i capelli dorati scompigliati dal vento e gli occhi verdi fissi su di lei. Il cuore di Ayako cominciò a battere con più forza mentre cercava di capire perché una statua semplicemente divina le si avvicinava sorridendo.
 

 
NdA
Sono ritornata come promesso con il sesto capitolo!!!! ^^ Grazie mille a tutti quelli che mi seguono e soprattutto a colore che mi commentano siete fantastici!!! Che dire, al prossimo capitolo!!! XD 

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Capitolo 7
*** Deduzioni e cena ***


Deduzioni e Cena




Ayako guardò perplessa Takuma che le si avvicinava sorridente mentre Kira scalpitava sotto di lei, a quanto pareva aveva capito che il ragazzo non era normale.
“E così sai anche cavalcare…” esordì con la sua voce cristallina il vampiro fermandosi a pochi metri dallo stallone che si agitava, tutti gli animali si comportavano così con quelli della sua razza, sentivano la puzza della morte e la temevano.
“Sì, è una delle poche cose che posso fare…” rispose Ayako che intanto aveva ammansito Kira sotto di lei, sperava che Ichijo non notasse il tono tremante della sua voce; dal giorno in cui si erano incontrati non riusciva più a controllare le reazioni del suo corpo.
“Mi pare che tu sia andata fuori dai confini…” la rimproverò il vampiro inchiodandola con i suoi occhi di ghiaccio sul cavallo, l’aveva scoperta.
Il silenzio si impadronì della scena, le guance di Ayako erano in fiamme e il suo cuore galoppava veloce nella sua sede, mai prima d’ora le parole di qualcuno  avevano provocato un tale sconvolgimento alle sue emozioni e alle sue funzioni vitali.
Dietro la maschera perfetta di serietà un mostro si stava ribellando, Takuma non pensava certo di provocare una tale razione in quella ragazza. Il battito piacevole del cuore di lei gli rimbombava in testa come una sinfonia e il sangue che le fluiva nelle vene scorreva impetuoso come un fiume in piena. La sete ritornò di nuovo ma questa volta il vampiro non avrebbe ceduto il passo al mostro, doveva vincere per il bene di entrambi.
Gli occhi azzurri della ragazza lo fissavano impauriti e prima che potesse pronunciare una parola Ichijo lo vide. Vide un lampo di stanchezza attraversarle gli occhi, sentì  i muscoli rilassarsi e il flusso del sangue rallentare ma, prima ancora che la ragazza potesse scivolare giù dallo stallone, le fu accanto in un istante.
La cugina di Ruka sobbalzò nel vederlo vicino a sé con le mani protese ma si lasciò prendere da quella soffice stretta bianca, da quelle sue braccia vellutate e freschissime. Senza fatica Takuma la tirò giù da Kira e la fece accomodare vicino al suo petto mentre lo stallone tranquillo pascolava sull’erba.
“S-sono solo stanca…” disse Ayako leggendo la preoccupazione negli occhi del ragazzo che la reggeva, non percepiva il battito del vampiro ma sentiva i muscoli sotto la divisa che guizzavano ad ogni suo movimento inquieti.
“Hai mangiato?” le chiese con dolcezza e lei negò con la testa, non alzò nemmeno lo sguardo. Aveva paura di incontrare quello di Takuma, ora che quella sua malattia si era risvegliata non voleva mostrarla a chi l’avrebbe scoperta molto presto. Si costrinse a rimanere lucida mentre Ichijo riprendeva Kira e vi saliva, Ayako avrebbe voluto dirgli di stare attento ma non ne ebbe la forza. Lo stallone però non si dimenò ma riprese a correre in direzione della stalla guidato dalle mani abili del ragazzo. “Ayako, come ti senti?” chiese preoccupato il vampiro.
“Come se fossi stata stesa da venti auto ma per il resto sto una favola, non si vede?” cercò di sdrammatizzare la ragazza e ci riuscì, un’ombra di un sorriso affiorò sulle labbra di Ichijo.
“Effettivamente saresti pronta per una corsa!” affermò il vampiro facendo girare a destra il cavallo.
“E’ quello che dico anch’io…Ah, Takuma…”
“Sì?”
“Ti prego non dire a Ruka che mi sono sentita male! Mi ucciderebbe!”
“E allora si che staresti meglio…”
Ayako rise a quella battuta mentre il vampiro rallentava la corsa e portava Kira direttamente nel box, almeno il senso dell’umorismo era intatto da entrambe le parti.
Come promesso Takuma non si fece vedere da nessuno e la riportò in camera, chiamando la cuoca e convincendola (con il suo carisma) a preparare qualcosa di sostanzioso per Ayako e a portarlo in camera.
Poco dopo la donna trasportò un vassoio pieno di pietanze mettendolo sopra il letto dove la fanciulla sedeva apparentemente sola.
Uscita la cuoca, il vampiro si materializzò accanto al bordo del letto e Ayako per poco non si strozzò con il bicchiere d’acqua che stava sorseggiando.
“Mi hai fatto prendere un colpo!” sbottò lei tra un colpo di tosse e l’altro.
“Scusami, non volevo spaventarti…”
“Comunque, ora posso mangiare pure da sola… Come eroe il tuo compito è finito, per sollevare una forchetta non mi serve la tua straordinaria forza!” scherzò lei addentando un po’ di pasta.
“Ma che razza di eroe sarei se abbandonassi una donzella in difficoltà nel momento del bisogno! Resterò fino a quando non avrete “sbrogliato” l’enigma della cena!” disse ironico il vampiro.
“Mmm… Dunque vediamo, sapore di pomodoro e carne… deve esserci anche del rosmarino perché ne sento il retrogusto… direi che questo è un piatto di pasta!” lo canzonò Ayako.
“Che brillante deduzione Holmes! Ma mi illumini, cosa c’è per secondo?” disse Takuma stando al gioco.
Le battute durarono tutta la cena e anche dopo, i due giovani stavano bene insieme e non avevano voglia di lasciarsi. Era strano, secondo la ragazza, che un vampiro potesse essere così simpatico ed estroverso e dall’altra parte il ragazzo non pensava che un’umana non potesse provare paura di un vampiro ma conviverci facilmente, quasi non sapesse che da un momento all’altro poteva saltarle addosso.
Poi Ayako sentii le palpebre farsi pesanti e la stanchezza prese il sopravvento sul suo corpo e si addormentò. Ichijo rimase a fissarla estasiato, i capelli castani sparsi sul cuscino disordinatamente le risaltavano il viso e il collo scoperto. Le labbra erano leggermente aperte, il respiro regolare e leggero le usciva dalla bocca. Profumava di fragole e cioccolata, il dessert che aveva mangiato alla fine della cena.
Takuma avvicinò le sue labbra a quelle di Ayako, le sfiorò appena ma il contatto gli provocò un brivido lungo tutta la schiena.
Poi fu costretto a ritrarsi, gli occhi ardevano di rosso nutriti dalla fiamma della sete. Fuggì via verso il dormitorio Luna lasciando la sua amata all’oscuro di tutto. Ma qualcosa lo sconvolgeva dentro, sentiva che il malore di Ayako non era stato casuale e che c’era qualcosa di più profondo, avrebbe saltato la lezione era troppo preoccupato. Gli occhi azzurri di quella ragazza non mentivano, la vivacità era stata persa e sembravano quasi vitrei quando l’aveva fissata quel pomeriggio. Che segreto stava nascondendo? E Ruka lo sapeva? Doveva assolutamente scoprirlo. Tornato in camera ingoiò tutto il tubetto delle compresse, il fatto che riuscisse a starle vicino era una buona cosa ma che provasse quel continuo desiderio no.
Si guardò allo specchio e si preparò ad un’altra lotta con se stesso, un solo interrogativo gli occupava la mente quella sera: “Può l’amore vincere l’Eguagliatrice della stirpe umana?”. Non gli sarebbe bastata un’eternità per scoprirlo.

 
NdA
L’Eguagliatrice è la morte. Rieccomi con il settimo capitolo, so di tirarla per le lunghe ma prometto che avrete molto presto delle risposte, quindi non infuriatevi!!! ^^ Baci a tutti quelli che mi seguono e mi commentano!!! Ciao 

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Capitolo 8
*** Nuovo sangue ***


Nuovo Sangue



“Ieri non sei venuto a lezione Ichijo, perché?” chiese curioso Kaname che riposava nel divano disteso a contemplare il soffitto. Takuma era stato chiamato proprio quella mattina dal capo dormitorio ed ora eccolo lì, in piedi di fronte a lui mentre tentava di trattenere l’ansia dentro di se.
“Non stavo bene nobile Kaname… Io vi chiedo scusa se in qualche modo vi ho arrecato offesa o danno, non volevo certo ferirvi…” disse con voce pacata e calma mentre si inchinava con rispetto al vampiro di sangue puro.
“Ti ho chiesto il perché sei rimasto a casa invece di venire alla lezione e tu ti scusi con me, ti preoccupi sempre troppo per gli altri e poco per te stesso Ichijo…” rispose Kaname alzandosi e guardandolo negli occhi. “Non voglio forzarti a dirmi qualcosa contro la tua volontà e so di potermi fidare di te… Questo mi basta… Ricordati però che se mai dovessi avere bisogno di qualcosa io sarò qui ad aspettarti…” disse il ragazzo moro guadando verso la finestra da dove entrava un raggio di sole.
Takuma lo ringraziò dal profondo del suo cuore, era stata una concessione fredda e distaccata ma intrisa di sincerità e, forse, di amicizia.
L'amico aprì la porta della stanza del vampiro per andare a riposare nella sua camera quando una frase lo bloccò e gli gelò il cuore morto.
“Ti piace non è vero?” disse in tono basso e senza alcun comando la voce di Kaname, il ragazzo biondo si girò verso il suo compagno con il volto sconvolto, aveva sempre pensato che nessuno potesse accorgersi dei suoi sentimenti per quella ragazza.
Senza aspettare oltre uscì a razzo dalla stanza e si fiondò in camera sua sbattendo la porta, come aveva potuto leggere tanto in profondità  lui che era il suo migliore amico? Cadde con le ginocchia sul pavimento tremando, le mani a coppa davanti al viso e i capelli che coprivano gli occhi. Se avrebbe preso un qualsiasi provvedimento per fermarlo lo avrebbe accettato razionalmente anche se l’istinto avrebbe tentato di fargli cambiare idea. Chiuso nel silenzio della sua stanza i pensieri si affollavano nella mente opprimendolo e soffocandolo, cosa gli sarebbe successo? Non lo sapeva, l’unica cosa a cui pensò prima di riuscire a riposare furono due occhi azzurri vitali che lo guardavano amorevoli dall’alto.
***
Finalmente la mattinata era finita e Ayako dopo aver mangiato si ritirò nella sua stanza, Yuki non c’era e non aveva nessuno con cui poter parlare di quello che le era successo ieri. Chissà se lui in questo momento la stava pensando, se la desiderava come lei voleva lui. Arrossì violentemente e andò a farsi una doccia, non capiva quale parte del suo cervello continuasse a mantenere vivi quei pensieri poco convenienti. Poi l’acqua cominciò a scorrere calda sulla sua pelle e allora capì, non solo la sua mente ma anche il suo corpo desiderava quel tocco gentile e freddo delle mani di Takuma. Sospirò e uscì dal bagno dopo essersi rivestita e asciugata i capelli, il direttore le aveva comunicato quella mattina che i medici sarebbero arrivati quella sera. Da un lato era meglio perché cominciava a sentirsi stanca e aveva bisogno di nuova “energia”, dall’altro ne aveva paura, non voleva sapere quanto grave fosse diventata la sua malattia.
Non riusciva a fare nulla, girava in cerchio ansiosa e a volte si fermava per i giramenti di testa che questo le causava. Non riusciva a leggere ne a pensare ad altro se non ai pochi minuti che la separavano dai dottori.
“Ti va un po’ di compagnia?” chiese una voce cristallina alle spalle di Ayako aprendo la porta della sua stanza, la ragazza corse incontro alla cugina che l’accoglieva nel suo abbraccio forte.
“Lo pendo come un sì!” disse Ruka sorridendo mestamente e trasportando la ragazza nel letto, era agitata come al solito e il cuore batteva incessantemente.
“Dovresti calmarti, nella tua situazione non va bene che ti sforzi così tanto Ayako…” la richiamò Ruka mentre dal viso della cugina scendevano lacrime amare. La vampira si intristì e abbracciò di nuovo la ragazza che tremava e si scuoteva sussurrando parole poco chiare ma comprensibili per lei.
Qualcuno bussò alla porta e Ayako sobbalzò stringendo la divisa bianca di Ruka tra le mani, la vampira le posò una mano sulla fronte nel tentativo di calmarla mentre una figura bianca faceva capolino nella stanza.
“Buonasera signorina Ruka, ciao Ayako ti ricordi di me?” chiese il dottore mentre entrava nella stanza seguito dalla sua assistente.
Il medico aveva capelli argentei e occhi di ghiaccio benevoli, era molto alto e di corporatura robusta insomma, non sembrava essere invecchiato in tutti quegli anni in cui l’aveva assistita. La ragazza non aprì bocca ma annuì tremante, diventando più pallida non appena vide ai piedi del letto una valigia bianca.
Il dottor Suichi si avvicinò  e cominciò a fare le sue diagnosi sulla ragazza, le ascoltava il polso e il cuore con attenzione mentre Ruka vicino alla finestra taceva impietrita.
Poi il medico prese una mascherina con dei vapori soporiferi, l’appoggiò sul viso della ragazza che cadde addormentata dopo pochi secondi.
“Sarò franco con lei Ruka, l’anemia di Ayako è peggiorata” disse serio Suichi mentre Ruka gemeva sconvolta perdendo il suo solito controllo da vampira.
“Il battito è forte e molto energico ma il sangue che le scorre nel corpo non basta, sembra sia divorato dall’altra sostanza che convive insieme a lei e se continua di questo passo potrebbe non farcela… Non sono mai stato così serio, questa volta ce la farà ma non posso garantire per la prossima… L’anemia che l’ha colpita da quando è nata non si placherà, continuerà a divorare il suo sangue; lei sa meglio di me che cosa accadrà al suo fisico a meno che non si faccia la trasfusione con il sang…”
“BASTA! Non lo dica nemmeno è fuori questione che io possa solo permettere una cosa del genere non lo concederò mai e non gliela farò mai trovare!!! Lui non potrà neanche sfiorarla!! Non lo nomini più in mia presenza!!” disse irata Ruka contro il dottore che ben sapeva cosa voleva dire quell’atteggiamento.
“Faccia il suo dovere e non interferisca ulteriormente!” sibilò Ruka uscendo di corsa e sbattendo la porta con forza.
Suichi guardò preoccupato Ayako, era una bella ragazza e sarebbe stato un peccato perderla ma non poteva decidere lui della sua vita. La sua assistente estrasse la busta piena di sangue fresco, bucò la pelle soffice della ragazza e inserì il tubetto che collegava il sacco di sangue alle vene di Ayako ormai quasi vuote.
Il dottore sospirò, uscì dalla stanza raccomandando a Ruka di badare alla cugina e di cambiarle la sacca non appena fosse finito il liquido.
Un’altra lotta all’interno del corpo di Ayako si stava scatenando, questa volta la ragazza avrebbe vinto ma la prossima sarebbe riuscita a combatterla? Ma soprattutto chi era colui che non doveva sapere dove si trovava e perché?

 
NdA
 Ciao rieccomi ancora! Svelata la malattia di Ayako si fanno avanti altri misteri!!! Ringrazio del supporto camill92 e  xXJessicaaaaXx che mi danno un’enorme sostegno!!! Grazie anche a chi legge senza commentare, sperando che qualcuno di nuovo voglia inserirsi per giudicare il mio racconto!!! ^^
Baci e a presto XD 

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Capitolo 9
*** Dolci baci ***


Dolci baci




Ayako sbattè le palpebre più volte mentre tentava di mettere a fuoco le cose intorno a se. Si guardò intorno con aria assente e poi vide vicino a lei l’asta di metallo che sosteneva il sacchetto pieno di sangue. La ragazza girò la testa e rantolò inorridita, la tortura era ancora in corso.
“Come ti senti?” chiese la voce di Ruka vicino al suo letto ma lei non si voltò, non voleva guardare in faccia sua cugina mentre si stava “nutrendo” di quel liquido.
“Q-quante sono?” chiese Ayako con voce roca trattenendo le lacrime, la vampira sospirò ma le disse la verità anche se le costava molto ammetterla “Sono dodici e questa è l’ultima…”.
Ruka sentì l’odore di acqua e sale, capì che sua cugina stava piangendo e non la disturbò. Ayako era ferita e turbata, le sacche invece di diminuire ogni volta aumentavano e questo voleva solo dire una cosa: la malattia la stava uccidendo. Nessuno lo aveva mai ammesso apertamente con lei, nemmeno Ruka ma non serviva un genio per capire quello che le stava accadendo.
“A-acqua…” sussurrò debolmente la ragazza a sua cugina che immediatamente corse in bagno. La vampira prese un bicchiere e lo riempì per poi aggiungervi una compressa. Era un potente sonnifero per Ayako perché doveva dormire fino a quando il trattamento non fosse finito. Ruka si guardò allo specchio e si odiò, non poteva dire nulla alla sua cuginetta a causa del patto della sua famiglia e ora doveva anche farle questo; il peso della verità era difficile da sopportare anche per un essere eterno come lei. Quando ritornò sua cugina bevve avidamente e poco dopo sprofondò di nuovo nel mondo dei sogni. Erano le tre di notte e tutto intorno regnava un silenzio tombale. Solo Ruka guardava e sentiva le gocce di sangue che con un tonfo sordo riecheggiavano nella sua mente e la colpivano come frecce.
Poi la vampira si alzò e si parò davanti alla ragazza, gli occhi rossi luccicavano nel buio e i canini scoperti lasciavano sentire un ringhio basso e minaccioso. Un’ombra si materializzò alla finestra della stanza, Ruka era tesissima e aveva i muscoli contratti, era pronta ad attaccare nel caso fosse stato Lui. Ma quando la finestra si aprì e lasciò entrare il profumo esterno si sbalordì e si rilassò.
Takuma entrò sinuoso nella stanza e rimase a guardare perplesso la sua amica e poi spostò lo sguardo su Ayako. Un sudore freddo si scaricò dentro le sue ossa e nei fasci di muscoli, lo stomaco si contorse e la voce si bloccò. Certo sentiva  il battito regolare del cuore della sua amata ma gli occhi sbigottiti guardavano la sacca di sangue che con un tubo era collegata al braccio della fanciulla.
Ichijo si mosse velocemente verso la ragazza ma fu bloccato da Ruka che si era messa di fronte con aria guardinga e furibonda.
“Che cosa ci fai qui?” chiesero le due voci degli immortali che risuonarono nella stanza. La vampira fece segno al suo compagno di sedersi e quello obbedì velocemente.
“Credevo che tutti i vampiri fossero andati alla festa a casa di Kain, tu cosa ci fai qui?”
“Kaname mi ha lasciato rimanere nel dormitorio… Gliel’ho chiesto questo pomeriggio e lui mi ha dato il suo permesso… Ma tu…”
“E’ giunto il momento che tu sappia un po’ di cose… Ayako è malata, lei soffre di una… particolare forma di anemia”
Quelle parole rimbombarono nella mente di Takuma sconvolgendolo, la forza nei suoi muscoli sembrò defluire lentamente lasciandolo indifeso mentre il cuore era stretto da lacci incandescenti e bruciava di sofferenza. Guardò la ragazza che dormiva beata con le guance arrossate e il respiro lieve, come aveva potuto non capire quello che stava soffrendo e soprattutto, come aveva anche solo potuto bramare il suo sangue? Provava un forte ribrezzo per se stesso.
“Quindi” continuò Ichijo “ è stato per questo che Kaname non l’ha voluta ammettere da noi… E ora capisco anche il motivo per cui Kain ha organizzato una festa con così poco preavviso…”
“Esatto, Kaname ed io non vogliamo che gli altri vampiri sappiano di lei… Di quello insomma che sta succedendo ora, immagino infatti che tu sia stato attirato dal profumo di sangue che si è diffuso fino al nostro dormitorio… E’ impossibile non sentirlo…”
Takuma annuì, era stato richiamato da quel dolce profumo che si era mescolato a quello della ragazza ed era corso lì non appena aveva messo a tacere il mostro ingoiando una quantità spropositata di pastiglie.
“La situazione va avanti così ormai da quasi dodici anni e lei non può far altro che convivere con questa cosa…” lo anticipò Ruka che aveva intuito la domanda del compagno.
“Ma perché l’avete nascosta qui? Non sarebbe stato meglio lasciarla con i suoi genitori?”
Ruka serrò la mandibola facendo scricchiolare i denti, era nervosa e glielo si leggeva in viso.
“Sono tutti morti…” sillabò con voce bassa mentre abbassava la testa e i capelli le nascondevano la sofferenza del volto.
Takuma si angosciò ancora di più, non solo Ayako doveva lottare contro l’anemia ma aveva perso le persone a lei più care, era rimasta con pochi legami e affetti al mondo.
“I-io…” disse la vampira richiamando l’amico dai suoi pensieri “devo andare un attimo in camera mia a… Puoi restare qui a sorvegliarla al posto mio? Torno subito!”.
Takuma non fece nemmeno in tempo a rispondere che Ruka era già saltata fuori dalla finestra senza aspettare un secondo di più. Solo in quella stanza il ragazzo si avvicinò di più ad Ayako, guardando tristemente la sacca di sangue ormai quasi vuota. Si sedette sul bordo del letto e posò la sua mano fresca sulla fronte calda di lei. Era molto bella, aveva ripreso vigore e forza e lo si percepiva dal battito del cuore che pompava il sangue all’interno del suo corpo.
Il vampiro avvicinò le sue labbra alla fronte di Ayako e la baciò. Fu un lungo e dolce contatto, il caldo di lei contro il freddo di lui. Ichijo si staccò a malincuore e osservò con tenerezza la ragazza che riposava serena, sembrava uscita dal mondo delle fiabe. Poi sentì il rumore di una stoffa che si appallottolava stretta da qualcosa. Guardò in basso e trovò la manina di Ayako chiusa nella sua divisa bianca, sorrise e la contemplò.
Successivamente prese con delicatezza la mano della fanciulla sciogliendola dal suo vestito e posandola contro il suo palmo. Sentiva chiaramente il rumore del flusso sanguigno che risuonava nella sua mano vuota e cava. Le baciò ad una ad una le dita osservando come sul suo viso si alternassero dei sorrisi e delle espressioni di piacere. Prima di rimettere la mano sul letto gliela sfiorò gentilmente con le labbra strappandole un ennesimo rossore sulle gote.
“Io per te ci sarò sempre” le sussurrò dolcemente all’orecchio prima di sparire dietro le tende e lasciare il posto a Ruka che rientrava nella stanza.
La vampira ringraziò Takuma e si sedette vicino a sua cugina, ormai era l’alba e il liquido era finito. Ruka le tolse tutto e lo infilò nella valigia bianca dove alloggiavano gli undici sacchetti vuoti, poi andò verso Ayako e la baciò in fronte. Ma mentre stava per uscire sentì una parola provenire dalle labbra dormienti di sua cugina, una sola e innocente parolina che bastò a sconvolgerla.
Ayako aveva gentilmente sussurrato “Takuma…”.

 
 
NdA
Sono contenta di essere riuscita a posare il nono capitolo!! ^^ Ancora grazie a chi mi legge e a coloro che mi commentano!! Soprattutto le mie tenaci sostenitrici (camill92, MimiVampirePrincess e xXJessicaaaaXx) che mi strangolerebbero per tutto questo mistero se fossi davanti a loro!!!  Alla prossima!!! XD 

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Capitolo 10
*** Tempesta ***


Tempesta





Ayako era già sveglia, si era vestita con la solita divisa nera e aveva raccolto come al solito i capelli in una fluente coda di cavallo.
Si sentiva bene, come se fosse rinata. Aveva deciso di non pensare a quello che le era successo ieri e di andare a lezione nonostante il divieto del direttore.
Uscì raggiante dalla porta ma poco dopo si bloccò, lo stesso ragazzo che l’aveva accompagnata da Cross le si parò davanti facendole segno di ritornare in camera.
“Ma Zero io…” tentò di spiegare la ragazza che fu brutalmente fermata dal guardiano con un’occhiataccia e riportata a forza nella sua camera.
“Il direttore ha detto che devi rimanere nei tuoi alloggi per riposare e questi sono gli ordini, non si discute!” disse Zero mentre spingeva dentro Ayako che tentava invano di protestare.
“Se non ti sta bene non lamentarti con me ma aspetta domani e vai nell’ufficio del preside, io non ascolto le proteste di una mocciosa…” disse mentre chiudeva la porta a chiave recludendo la ragazza all’interno.
Ad Ayako cominciarono a scendere lacrime di rabbia, non era mai libera di fare ciò che voleva ancora una volta. Non doveva assolutamente cedere, se non poteva uscire dalla porta poteva farlo dalla finestra.
Si asciugò le lacrime e si avviò decisa verso le tende che nascondevano la sua via di fuga, avrebbe dovuto stare attenta perché scendere dal terzo piano non era certo uno scherzo. Ma pur di scappare era pronta a tutto. Aprì la finestra e l’aria frizzante del mattino le sferzò il viso dandole la carica giusta.
“Se pensi di fuggire come Spiderman ti sbagli di grosso…” la rimproverò una voce profonda e tetra ma  riconoscibile. Ayako voltò la testa a destra e vide appoggiato sul cornicione Takuma che la guardava con severità ma anche con molta preoccupazione negli occhi.
Istintivamente la ragazza arretrò e Ichijo entrò nella sua stanza; lei poteva sentire scorrere sulla sua pelle la rabbia e la preoccupazione del vampiro che aveva esteso il suo potere. Ayako fissò le iridi verdi magnetiche e si perse, le parole di scusa non salirono alle sue labbra e il cuore ancora una volta riprendeva a scatenarsi nel suo petto. Il ragazzo biondo sospirò distogliendo lo sguardo da lei e trattenendo quelli che Ayako riconobbe come fremiti di fame.
“I-io volevo solo uscire…” fu solo capace di dire la ragazza che abbassò lo sguardo scossa mentre lasciava il tempo a Takuma di riprendersi. Era strano come lei pur sentendosi bramata dal vampiro non provasse ribrezzo o paura ma conforto e assuefazione.
“Se ti volevi uccidere potevi anche dirmelo!” sbottò irato Ichijo trattenendo a stento la sua forza mentre con lo sguardo perforava il cuore della ragazza.
“Mi trattano tutti come se mi stessi per rompere da un momento all’altro! Io ho un disperato bisogno di vivere!” sussurrò Ayako tra le lacrime che avevano ripreso ad uscire.
Poi l’atmosfera si rilassò, sentì la collera del ragazzo sfumare teneramente e lasciare posto alla compassione e a qualcos’altro che non riusciva a definire. Alzò lo sguardo che incrociò subito quello dolce e caldo di Takuma, le si scaldò il cuore sapendo che non era più arrabbiato con lei. Il vampiro si avvicinò piano al suo viso e con delicatezza le asciugò le lacrime portandosi le dita umide sulle labbra, assaporando il sapore dei suoi dolori.
L’aveva fatta risorgere, chissà perché ogni volta che lui arrivava riusciva sempre a prenderle la mano e a tirarla fuori dal mare burrascoso che ribolliva dentro di lei, forse era solo una mera coincidenza o forse qualcosa di più…
“Avanti, andiamo!” disse allegro Ichijo mentre in pochi istanti la prendeva fra le braccia e la faceva accomodare nel suo petto.  Con un balzo la portò fuori dal mondo delle regole e delle costrizioni, Takuma correva nei prati proteggendo Ayako dal vento. La mattina e il pomeriggio lo trascorsero insieme, conoscendosi e assaporando l’uno il sapore dell’altra senza riuscire a staccarsi neanche un attimo.
La sete di conoscenza di Ayako aumentava come quella di Takuma, ormai le loro vite si erano incrociate e nulla avrebbe potuto ostacolarle. Forse.
Il vampiro la riportò in camera lasciandola a malincuore sola e indifesa ma ormai stava per superare il limite e doveva nutrirsi se non voleva farle del male.
 
***
 
Quella sera Ayako andò a dormire presto sperando di sognare Ichijo e di sentire ancora il suo tocco, la sua risata e le sue parole. Il vento fuori ululava minaccioso, un temporale si stava per abbattere sulla città. I tuoni e i lampi squarciavano l’aria carichi di rabbia e violenza mentre la pioggia cominciava a cadere fitta e fredda.
Quella notte la ragazza non sognò Takuma, nella sua mente si fece strada un grosso e pesante incubo. Tutto era fosco intorno a lei che scappava da qualcuno che la inseguiva. Correva senza fermarsi, il cuore in gola e le gambe doloranti. Si fermò all’improvviso, qualcosa le si era messo davanti a pochi metri di distanza e lei lo fissò terrorizzata. Un sorriso maligno e scarno illuminò il nero volto della figura mentre gli occhi iniettati di sangue la fissavano sadicamente.
“Ti ho trovata!” ululò la figura sinistra scomparendo subito dopo e lasciando intravedere un albero maestoso dietro di sé. Ayako sempre più spaventata corse verso la grande quercia, non si guardava indietro anche se sentiva una puzza infernale opprimerle il respiro.
A pochi metri dall’albero si arrestò, impallidì e svuotò i polmoni con quanto più fiato aveva in corpo. Quella sera un urlo si confuse con la tempesta,  squarciando il nero di nubi come un tuono sfolgorante carico di dolore, paura e orrore.
Ayako aveva visto un albero. L’albero era carico di male, di morte e colmo di sangue...

 
 
NdA
Sono ritornata!!! Vi sono mancata? XD Ecco a voi il decimo capitolo che segna l’inizio dell’avventura di Ayako e di vari chiarimenti che arriveranno presto… Grazie a quelli che mi seguono e a chi legge anche se non commenta… Un grazie di cuore a camill92, xXJessicaaaaXx, MimiVampirePrincess e Sakura Uchiha per il loro appoggio!!! Arigatou!!!! XD

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Capitolo 11
*** La tortura ***


La tortura





Pioveva. Pioveva fortissimo, non si riusciva a distinguere nulla del paesaggio circostante eppure qualcuno sfrecciava sotto quel diluvio senza battere ciglio. Era velocissima e arrivò all’interno del dormitorio della Day Class in poco tempo. I vestiti erano zuppi così come i suoi capelli ma non si fermò a controllare l’aspetto e salì le scale fino al terzo piano trovandosi davanti Yuki spaventata.
“R-Ruka mi dispiace…Ayako, lei…” disse tremando la guardiana raggiunta da Zero che la confortò abbracciandola. La vampira non si fermò che un piccolo istante a fissarli con occhi gelidi per poi correre alla porta di sua cugina, la spalancò e rimase sconvolta.
Ayako era in un bagno di sudore, continuava a dimenarsi e a gemere convulsamente non rimaneva ferma un secondo e piangeva disperatamente. Il direttore era seduto vicino a lei e tentava di svegliarla senza successo, qualcosa la teneva imprigionata contro la sua volontà.
Ruka si accasciò al suolo vinta, sapeva che cosa voleva dire quel segno e sperava di aver sentito male quando nella tempesta l’urlo di sua cugina le aveva trafitto le orecchie. Non si era sbagliata, aveva sentito benissimo ed era arrivato il momento tanto detestato e odiato. La vampira aveva perso ogni briciolo di determinazione e di speranza, ora era soltanto un granello di sabbia impotente davanti a quello che succedeva al di fuori di lei. L’essere più perfetto al mondo si arrese davanti all’evidenza della pena dell'essere umano. Un nuovo e più terrificante urlo penetrò a fondo nell’anima di Ruka mentre Ayako si rivoltava ancora e ancora, tossendo e non riuscendo a riprendere fiato.
“Ruka, ti prego fai qualcosa…” sussurrò il direttore avanzando verso la vampira che tremava come una bambina di fronte alla sofferenza della cugina.
Non c’era nulla che poteva fare se non guardarla degenerare in quell’agonia mortale, nell’incubo generato da colui che si era risvegliato.
Ancora un altro urlo più forte, rantoli disperati uscivano dalla bocca della ragazza umana che continuava a spostarsi convulsamente.
Poi la mente calcolatrice riuscì a risvegliarsi e a trovare l’unica strada percorribile per risvegliare Ayako dall’incubo, la determinazione dell’immortale risorse e ridiede vigore all’anima spenta di Ruka.
“Faccia ritornare gli studenti che si sono svegliati nelle loro stanze, rimetta tutto all’ordine devo portare via mia cugina da qui…” parlò velocemente Ruka al direttore che immediatamente eseguì gli ordini.
La vampira avvolse a fatica Ayako in una coperta, non la smetteva di contorcersi e agonizzare tra le sue braccia forti. Quando i due guardiani si presentarono per dare conferma che tutto era sotto controllo, Ruka  velocemente schizzò fuori e corse al dormitorio Luna. Arrivò in pochi secondi, tutto era deserto perché i suoi compagni avevano lezione e andò subito nella stanza di Kaname.
Depositò la cugina sul divano mentre ancora pervasa di sudore e pioggia urlava stancamente la sua sofferenza al mondo. E poi la vampira in un attimo sparì lasciando sola la ragazza ormai allo stremo delle forze; subito dopo rientrò ancora più bagnata nella camera seguita dal vampiro di sangue puro.
Kaname fissò Ayako sofferente e fece cenno a Ruka di tenerla ferma. Lei ci provò ma non riusciva a controllarla, non poteva stringere eccessivamente o le avrebbe fatto male ma comunque gli spasmi aumentavano sempre di più. Kaname ordinò a Kain, che gli aveva seguiti, di aiutare la sua compagna ma nemmeno in due ci riuscirono.
La ragazza urlò più forte, tossendo sangue e continuando a contorcersi tra le braccia immobili dei due vampiri.
“Kain, vai a chiamare Ichijo…” imperò basso il vampiro di sangue puro al suo sottoposto che subito si mosse per eseguire l’ordine.
“NO!” gridò Ruka contrariata e Kain si bloccò. La sua amata non aveva mai osato contraddire Kaname e invece ora lo stava affrontando direttamente e senza riserve.
“Ruka…”
“No, lui no… Basto io!”
“Rifletti, è l’unico che può riuscire in quest’impresa… O tua cugina non ce la farà…”
Aveva ragione, aveva maledettamente ragione ma la vampira non voleva Ichijo. Da quando aveva capito che Ayako si era innamorata di Takuma lo aveva ritenuto un grande sbaglio. Non sarebbe dovuto succedere ma se ora il suo compagno poteva salvarla doveva lasciarlo intervenire.
Kain non aspettò oltre non appena vide lo sguardo sofferente di Ruka posarsi sulla ragazza che continuava la sua lotta con l’incubo. Subito dopo rientrò seguito da Takuma pallido come la morte, anche lui aveva sentito il grido di Ayako ma non aveva potuto raggiungerla, non aveva potuto essere lui il primo a salvarla.
Ruka cedette Ayako a Ichijo e andò a rifugiarsi tra le braccia di Kain che l’accolse senza parlare.
“Takuma, devi calmare Ayako… Sei l’unica speranza che ha di sopravvivere…” disse Kaname guardando la cugina della vampira che ancora lottava allo stremo delle forze, gli urli si susseguivano più rapidi facendo male all’anima del ragazzo biondo che tratteneva il dolore nel cuore.
Ichijo prese a cullare la ragazza che a poco a poco si calmò, riducendo i forti spasimi a lievi sussulti. Ma ancora non si svegliava, Takuma non si perse d’animo e avvicinandosi al suo orecchio la chiamò dolcemente.
La voce del vampiro sembrò raggiungere Ayako nella sua prigionia, la chiamò ancora e ancora non stancandosi di sentire quel nome sulle sue labbra per portarla alla realtà. Improvvisamente il ragazzo biondo si chinò e baciò la fronte bollente di lei con ardore richiamandola ancora una volta.
Ayako aprì gli occhi stanchi e vitrei che si posarono su quelli di Takuma, l’aveva sentito mentre la invocava disperatamente e questo le aveva dato la forza di uscire dall’incubo.
“T-Takuma…” sussurrò la ragazza spaventata con un filo di voce cercando disperatamente di risvegliarsi.
“Tranquilla Ayako, ci sono io… Dormi tranquilla non ti lascerò…”
La cugina di Ruka chiuse gli occhi e un sorriso dolce si delineò sulle sue labbra mentre stringeva a sé Ichijo assaporandone il buon profumo e lasciandosi cullare da quella gentil stretta.
L’incubo era finito e tutti i vampiri si rilassarono mentre il battito tranquillo del cuore di Ayako riecheggiava nella camera, finalmente riposava tra le braccia di Takuma.
Kaname si avvicinò improvvisamente ma non levò la ragazza dalle mani di Ichijo che lo guardava sospettoso e preoccupato, poggiò invece la sue dita sopra i capelli arruffati della ragazza.
Tutti i presenti riuscirono a sentire l’enorme potere del vampiro che fluiva dalle sue mani inondando il corpo della fanciulla, era terribile e faceva accapponare la pelle. Per poco Takuma non sarebbe fuggito con Ayako tra le braccia, questa volta sì che era davvero impressionante la quantità della forza di Kaname.
Il ragazzo moro si ritrasse dopo pochi minuti e si girò a fissare Ruka negli occhi, la vampira si strinse istintivamente a Kain e aspettò di ricevere un doloroso commento.
“Ruka, il marchio si sta sciogliendo… Come avevamo previsto si è risvegliato, non posso più fermare quello che ora è iniziato… le ho portato via il ricordo di questa notte ma da ora in poi le cose peggioreranno di certo…” disse senza emozione nella voce Kaname mentre Ruka respirava a fatica e le lacrime cominciavano a scenderle dal viso mentre urlava un "no" che si perdeva nella notte. Kain e Takuma si guardarono, non capivano quello che stava succedendo ma percepivano l’atmosfera grave e cupa nei loro corpi.
“E’ giunto il momento di chiarire alcune cose Ruka, ora non si può più tacere… Bisogna preparare i vampiri al suo arrivo…” disse Kaname con una voce quasi sepolcrale mentre l’ultimo tuono squarciava l’aria notturna e allontanava il temporale di quella sera.

 
 
NdA
Ciao a tutti!!! Ecco il nuovo capitolo che molte stavano aspettando con impazienza!Nuove domande si fanno strada: chi è Lui esattamente? E perchè Ruka non vuole che Takuma si innamori di Ayako?Se avrete pazienza e mi seguirete avrete le risposte tanto agognate!!
Ringrazio di cuore xXJessicaaaaXx, camill92 e MimiVampirePrincess siete preziosissime ragazze grazie di cuore!!! ^^
Grazie anche a chi mi segue senza commentare… Baci e buone vacanze di Pasqua spero di aggiornare presto!!! XD 

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Capitolo 12
*** Baci sfiorati e ricerche ***


Baci sfiorati e ricerche





Come ogni mattina il sole filtrò attraverso le tende di una stanza andando a colpire il viso di Ayako che riposava pacifica. La porta della camera si aprì e si richiuse di scatto senza far rumore e una persona si avvicinò alla ragazza che dormiva.
Le prese la mano delicatamente e l’appoggiò sul petto inerte, dosando la forza per non svegliarla. A Takuma era stato imposto di sorvegliare la fanciulla per tutta la sera fino a che non si fosse svegliata, Kaname non aveva aggiunto altro ma lui sapeva che a breve tempo avrebbe convocato tutti per parlare di quello che stava succedendo. Takuma più di tutti era preoccupato e desideroso di sapere che cosa poteva minacciare la vita di Ayako, che cosa aveva potuto ridurla in quello stato pietoso ieri sera. Non l’avrebbe persa questa era una promessa, a costo della sua stessa vita non l’avrebbe lasciata a nessuno. Non perché non volesse cederla ma perché ormai tutta la sua esistenza ruotava intorno a quel corpo così fragile, non sarebbe stato capace di disintossicarsene nemmeno avendo davanti tutta la vita. Sorrise a quel pensiero assurdo, a come poteva un essere immortale sentirsi avvinto da un tenero mucchietto di sangue, vene, cuore e pelle. Sarebbe rimasto un mistero per sempre; Ayako mosse appena le labbra e il ragazzo capì che tra non molto si sarebbe svegliata.
Era da tre giorni che quella creatura era entrata abilmente nella sua vita e già non ne poteva fare a meno, aveva letto un sacco di romanzi d’amore ma non credeva ad una sola parola di quello che avevano scritto ma ora doveva ricredersi. Poi gli occhi azzurri di Ayako si aprirono e vagarono nella stanza sconcertati e preoccupati fino a quando furono catturati dalle sue iridi.
La ragazza si rilassò e le guance si tinsero di quella solita sfumatura rosa che lo faceva impazzire di piacere, ora più che mai lasciarla andare sarebbe stato impossibile.
“Allora come ti senti?” le chiese gentile Takuma mentre lasciava a poco a poco la mano della ragazza ancora stretta fra le sue.
“Bene…” rispose incerta per poi aggiungere “Ma dove sono?”
“Sei nella stanza di Ruka, nel dormitorio Luna…”
“Ma… come sono finita qui?” chiese disorientata la ragazza.
“Sei stata molto male la notte e per questo ti hanno portata qui…”
“Davvero? Non ricordo nulla…”
Era comprensibile dato che solo lui e gli altri sapevano che Kaname le aveva cancellato la memoria di ieri notte per non farla soffrire, era meglio così per ora.
“Sono certa però che c’eri tu a vegliarmi…” sussurrò Ayako arrossendo mentre Ichijo la guardava stupito.
“S-sono sicura di aver visto i tuoi occhi e sentito la tua voce…” affermò decisa la ragazza che si era sollevata a sedere e lo guardava fisso.
Takuma non sapeva cosa dire, era sopravvissuto quel frammento di realtà che pensava fosse andato perso quando il suo amico aveva fatto ciò che era in suo potere.
I loro respiri si incrociarono, si catturarono possedendosi l’uno sull’altro mescolando le due anime; il vampiro si accostò piano al viso di Ayako mentre lei immobile chiudeva gli occhi e fremeva per il contatto con la pelle fredda di lui. Mancava poco all’unione, le loro labbra si sfiorarono delicatamente e arretrarono; entrambi erano indecisi se proseguire o fermarsi. Ichijo soprattutto aveva paura di fare del male alla ragazza ma il corpo bollente di lei e la sua essenza lo attirarono completamente imprigionandolo.
L’azione riprese, ancora le bocche si sfiorarono gentilmente per poi allontanarsi bruscamente.
Takuma era saltato in piedi pochissimi istanti prima che qualcuno bussasse alla porta della camera.
“Ichijo cercavo proprio te!” disse Aidoh che entrava sorridendo senza curarsi di quello che aveva interrotto.
“Ah, ciao Ayako come va? Tutto bene?” chiese accorgendosi che la ragazza era sveglia e molto accaldata.
Takuma lo trascinò fuori a forza mentre con gli occhi rassegnati si girava verso la sua amata lanciandole uno sguardo morbido e carico di tutto l’amore che provava.
La cugina di Ruka si tuffò nel cuscino cercando di calmarsi, toccandosi le labbra che avevano solo sfiorato quelle del ragazzo biondo ma che tremavano di gioia e scottavano di passione. Nascose il viso nel guanciale, era felice e non riusciva a trattenersi avrebbe voluto correre in giro e urlarlo al mondo intero. Rimase lì invece, in quella stanza a bearsi di ciò che non era successo ma che l’aveva scombinata profondamente, ignara della conversazione che stava avvenendo da un’altra parte.
 
***
 
Takuma entrò preceduto da Idol nella camera di Kaname dove tutti i suoi amici già si trovavano. Ruka era seduta nel divano con Kain che la stringeva, sembrava che il mondo esterno per lei non esistesse; Shiki e Rima in piedi vicino alla finestra mentre il vampiro di sangue puro sedeva su una poltrona rossa al centro della scena.
“Possiamo iniziare” disse con voce profonda Kuran e fece cenno ai due arrivati di prendere posto.
“Takuma, Ayako si è svegliata?”
“Sì, si è svegliata pochi minuti fa e non ricorda assolutamente nulla di ieri…”
“Bene, vi ho riuniti qui perché ho bisogno di un favore da tutti voi… Ayako rimarrà al dormitorio Luna ma dovrete proteggerla a costo della vita, sorvegliarla sempre e comunque. In primo luogo tu, Ichijo sarai la sua guardia del corpo e gli altri si assicureranno che nessuno interferisca con la vita della ragazza, mi sono spiegato?”
Il tono con cui aveva parlato non ammetteva repliche, le parole erano intrise di comando per tutti loro e nessuno avrebbe osato disobbedirgli.
“Ma nobile Kaname a quale scopo proteggere una ragazza umana?” chiese Aidoh sconcertato ma la risposta non gli arrivò.
“Tra due giorni vi rivoglio riuniti qui, avrò parecchie cose da raccontarvi mentre io partirò questa sera…” aggiunse il ragazzo moro mentre tutti i presenti lo guardavano allibiti.
“Devo cercare delle risposte, mi aspetto che tutto sia in ordine quando ritornerò… Ichijo a te le redini del comando mentre voi dovrete aiutarlo”.
Takuma rabbrividì, Kaname non aveva mai lasciato il dormitorio da solo anche se per così breve tempo; sapeva che non sarebbe riuscito ad abbandonare la sua Yuki ma adesso le sue certezze vacillavano. La tensione palpabile nell’aria diceva tutto senza bisogno di aggiungere altro. Il pericolo allora era imminente, molto più spaventoso di quanto loro si potessero aspettare, di quanto Ayako poteva umanamente sopportare.

 
NdA
Ri-ciao ancora!!!! Allora se avete letto fino a qui siete state bravissime tutte e da ora in poi la nebbia che avvolge la figura di Ayako andrà sempre più dissolvendosi fino a rivelare chi sia questo Lui misterioso che la perseguita. Al prossimo capitolo con la rivelazione del perché Ruka non vuole che Ayako e Takuma stiano insieme!!! Seguitemi!!!!! XD
Grazie infinite a camill92, xXJessicaaaaXx, XxRikaxX e  MimiVampirePrincess che con i loro preziosi commenti mi riempiono di gioia e mi fano andare avanti!!!!! XD
Grazie anche a chi legge senza commentare… Baci e arigatou!!!! ^^ 

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Capitolo 13
*** Il Marchio... ***


Il Marchio...




Tutti dopo quella breve riunione si ritirarono in silenzio, nessuno aveva voglia di parlare anche se volevano sapere perché doveva essere  tenuta tutta quella segretezza per la cugina di Ruka.
Takuma si diresse verso la biblioteca quando una mano lo afferrò per il polso facendolo voltare, non era una stretta amichevole perché percepiva la rabbia attraverso la pelle.
Ruka l’aveva fermato e lo guardava irritata, velocemente il vampiro si ritirò dal contatto mentre la sua compagna lo sorpassava facendogli cenno di seguirla. Camminavano in silenzio e velocemente nei corridoi semibui, tutto era oscurato dalle pesanti tende per non permettere al sole di filtrare e disturbare il riposo diurno di quelle creature.
Ruka svoltò improvvisamente a sinistra seguita dal suo amico che non aveva difficoltà a muoversi come lei, finalmente si fermarono in una stanza in disuso. Era piena di polvere e cianfrusaglie ma ai due vampiri poco importava, avevano altre faccende di cui preoccuparsi.
Ruka cominciò a parlare per prima, interrompendo il flusso dei pensieri di Ichijo che stavano di nuovo correndo ad Ayako.
“Tu lo sai che mia cugina si è innamorata di te, vero?”
Il ragazzo biondo rimase spiazzato, non si aspettava certo che la sua compagna lo avesse trascinato lì per questo e non aveva voglia di aprirsi su un argomento tanto prezioso per lui quando ancora non aveva capito che cosa voleva fare ad Ayako. La lotta tra le sue parti non era ancora finita sebbene quella “buona” riuscisse a zittire l’altra non era detto che la situazione potesse rimanere immutata.
Annuì comunque alla domanda di Ruka, non poteva mentire su quel fatto e non ci sarebbe riuscito neanche volendo.
“E tu cosa provi per lei?”
“Non penso che tu sia la persona con cui ne devo parlare…” rispose gelido Takuma, la conversazione non gli piaceva fin dall’inizio e voleva andare via da lì.
“LA AMI?” gridò Ruka osservandolo con ira mentre il vampiro impassibile riceveva la scarica del potere della sua compagna. Silenzio.
Poi una risata cristallina riempì l’aria, aveva un sapore amaro e celava dentro di essa un male profondo quasi inspiegabile.
“Certo che la ami, è ovvio! Non riesci a fare a meno di lei… Ti ho visto ieri sera come le tue mani si allungavano sul suo corpo e come la tua voce si insinuava dentro la sua mente… La vuoi non è vero?”
“Ruka… ma cosa…”
“Taci!!! Non la dovresti nemmeno toccare! Tu non dovevi innamorarti di lei!”
La vampira ribolliva di rabbia e frustrazione, ma come avrebbe potuto prevedere una cosa del genere? Semplicemente non poteva e per questo era irata con se stessa.
“Takuma lascia perdere Ayako, ti supplico…”
“Non posso…” bisbigliò il vampiro dolcemente mentre Ruka si irrigidiva.
“Mi dispiace ma è una cosa impossibile… Credimi se ti dico che ho tentato di starle distante ma non ce l’ho fatta… Semplicemente non ci riesco, il desiderio che provo per lei si intensifica ogni giorno…”
“E’ tutto sbagliato!!” disse la cugina di Ayako mentre alcune lacrime le rigavano il volto.
“Non capisco Ruka che cosa vuoi dire? E’ sbagliato l’amore che provo per Ayako? Forse credi che sia innaturale questo sentimento per noi dato che siamo morti?” chiese con rabbia Ichijo guardando il volto livido della compagna.
“L’amore non è uno sbaglio…” sussurrò dolcemente la vampira a nessuno in particolare “Quello che non va bene è di chi si è innamorata!”
“C-che cosa?”
“Ti prego Takuma, lascia perdere Ayako… Questo amore che lei prova nei tuoi confronti non le fa bene…”
“Ruka spiegati meglio, non riesco a seguirti…”
La sua amica si calmò e lo fissò dritto negli occhi, doveva dirglielo brutalmente per porre fine a questa storia una volta per tutte.
“Ichijo, se fosse stata una situazione diversa non mi sarei fatta nessun problema ma devo difendere Ayako a tutti i costi… Anche infrangendo le regole di Kaname… Il tuo amore nei suoi confronti rischia di degenerare e approdare nella malsana convinzione che lei debba diventare tua!”
“Non succederà mai!”
“TACI! Io l’ho visto con i miei occhi, vampiri della mia stessa casata hanno perso la testa per lei e per il suo sangue… Sono arrivati a uccidersi da soli solo perché non potevano averla perché Ayako non potrà mai essere di nessuno…”
“C-che…”
“Mia cugina non è libera di amare chi vuole, sul suo corpo è stato imposto un marchio… Tanto tempo fa quando è nata, qualcuno con un potere quasi eguale a quello di Kaname le ha impresso un segno indelebile nel corpo…tutti coloro che la desiderano sono destinati a crollare e a soccombere sotto questo influsso malefico… Il sigillo continuerà a roderti l’anima fino a quando non sarai più in grado di intendere e volere.
Nessuno è mai uscito vivo da questa maledizione e lei non sa di portarla nel suo corpo, perché a meno che qualcuno non riesca a sciogliere questo “incantesimo”,  Ayako sarà schiava per sempre del vampiro che le ha fatto questo… Perciò se non vuoi soffrire o peggio, morire stalle distante Ichijo… Te lo chiedo perché so che cosa comporta per te e per lei questo amore, non varcare quel confine proibito…non lo fare…”
La conversazione si concluse lasciando Takuma sotto shock per la rivelazione mentre Ruka tristemente abbandonava la stanza, lei voleva sul serio che sua cugina potesse amare qualcun altro ma quella costrizione non le lasciava scampo. La vampira corse via, sperando che il suo compagno avesse capito e che da ora in poi l’avrebbe lasciata stare ma ne dubitava fortemente.
Nella stanza buia un cuore spezzato cadeva a pezzi, Ichijo impotente di fronte alla realtà crollò al suolo disperato. Non voleva perderla e non poteva lasciarla a nessuno, nemmeno a colui che Ruka aveva nominato, sarebbe stato il primo a morire per mano sua.
Il mostro dentro di lui e la sua mentre trovarono un contatto, un solo e unico punto che confluiva nella sua anima che lo rendeva forte abbastanza da rialzarsi e reggere il peso di quella confessione.
Gli occhi rossi balenarono nella stanza gettando un alone sinistro dovunque si posassero, Takuma avanzò con la sua nuova anima fuori dalla stanza. L’avrebbe sconfitto questa era un giuramento fatto a se stesso perché nessuno poteva togliere a lui e al suo mostro la cosa più preziosa che aveva disperatamente cercato e agognato nella sua lunga esistenza. Un sorriso sinistro si delineò sulle dolci labbra del vampiro che con voce innaturale sussurrava “Sarà mia o di nessun altro…”. E sparì nell’ombra dei lunghi e stanchi corridoi del dormitorio senza che anima viva lo vedesse.

 
 
NdA
E anche questa è fatta!!! E ormai lo ripeterò fino alla nausea ma grazie a camill92, xXJessicaaaaXx e MimiVampirePrincess per le loro recensioni!!!! Arigatou!!!!!! ^^ 

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Capitolo 14
*** Attimi di paura ***


Attimi di paura




Ayako si guardò contrariata allo specchio, sospirò e scosse la testa. Aveva indossato la divisa bianca di Ruka ma non le andava bene o meglio, ci entrava perfettamente solo che era un po’ troppo lunga e le arrivava oltre il ginocchio. Decise di uscire e andare a cercare sua cugina, c’era solo un problema: dove poteva essere? Si fermò al centro del corridoio buio sperando di capire quale strada prendere quando, all’improvviso, un brivido freddo le percorse la schiena avvisandola che qualcosa nell’aria non andava.
Cominciò a camminare velocemente seguendo l’istinto ma era consapevole che essendo in territorio nemico tutti la potevano sentire; il suo cuore era una perfetta sinfonia in quel luogo.
Chiamò mentalmente Takuma sperando che se non lui, almeno sua cugina o qualche altro la trovasse.
Si girò per vedere se la stavano ancora seguendo ma non vide nessuno, era sorpresa anche se un po’ sollevata; forse si era sbagliata.
Quando si voltò per riprendere la camminata un urlo le si congelò nella gola mentre il corpo cominciava a tremare. Un vampiro con i capelli neri come la notte e gli occhi rossi la stava fissando con attenzione e con un sorriso crudele nel volto, Ayako era sbigottita e non riusciva a parlare.
“Stai andando dalla nonna cappuccetto rosso?” chiese con voce suadente la creatura che le stava di fronte avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
La cugina di Ruka non sapeva cosa fare, anche se avesse corso o urlato il vampiro avrebbe previsto tutte le sue mosse e dunque come poteva resistergli?
“Su su, non piangere piccolina… Vedrai che ti condurrò dalla tua nonnina sana e salva…” disse, facendo scricchiolare i canini, la creatura eterna davanti a lei. Ad Ayako le lacrime stavano scendendo spontanee, erano un richiamo e una preghiera silenziosa a colui che amava.
Il mostro la imprigionò vicino a se, le fece inclinare il collo e con il naso le sfiorò la pelle.
“Hai un buon profumo…” commentò basso con un piccolo accenno di malizia mentre apriva le fauci pronte a succhiare la sostanza vitale dalle vene della ragazza.
Un ringhio basso si sparse per l’aria mentre Ayako veniva violentemente strappata dalle braccia del suo assalitore che fu catapultato indietro da una forza misteriosa. Il vampiro dai capelli neri sbattè violentemente contro la parete frantumandola, mentre il ringhio rabbioso non accennava a diminuire e si infiltrava nella testa di Ayako.
La ragazza alzò lo sguardo mentre il suo corpo era imprigionato nelle braccia del suo salvatore e fu allora che lo vide, Ichijo era furibondo e sugli occhi si poteva leggere tutta la rabbia che gli si condensava nel corpo. La cugina di Ruka non tremò, né vacillò di fronte alla dimostrazione di potenza di Takuma ma si strinse istintivamente contro il suo corpo ringraziandolo dal profondo del cuore.
“Takahiro, per caso non hai sentito l’ordine del nobile Kaname? Qualcosa non ti è chiaro?” disse il ragazzo biondo con voce piena di collera e potenza, nessuno avrebbe dovuto sfiorare il suo gioiello.
Ayako sentì la mano di Ichijo che le carezzava gentilmente il collo, toccandola proprio nel punto in cui prima si trovavano i due canini dell’altro vampiro.
La stretta di Takuma divenne rigida e innaturale, il respiro affannoso e tremendamente spaventoso mentre gli occhi si riempirono di una sinistra sfumatura nera.
Takahiro si rialzò spaventato a morte, non capiva come un vampiro tanto mansueto come Ichijo potesse possedere una forza così devastante e cominciò a chiedere perdono. Spiegò che aveva perso la ragione quando aveva sentito il profumo di carne fresca e il battito del cuore della ragazza, non si era neanche reso conto che le stava per fare del male.
La scarica di potere di Takuma fu tremenda, passò per il corpo di Ayako senza sfiorarla ma provocandole una forte vertigine e senso di nausea arrivando al suo bersaglio. Un urlo agghiacciante si sparse nel dormitorio, le finestre si incrinarono mentre alcune lampadine esplodevano.
Il vampiro moro era a terra e si contorceva dal dolore mentre il ragazzo biondo lo guardava senza compassione negli occhi, freddo e distaccato dal mondo. La fanciulla stretta a lui si coprì le orecchie, quel grido era troppo per lei che riprese a piangere sussurrando “Basta!”.
Il suo sussurro aumentava sempre di più quasi in sintonia con gli urli strazianti di Takahiro fino a che non esplose in preghiere e singhiozzi cercando di risvegliare il dolce Takuma.
“Basta, ti prego Ichijo basta!! Sono salva, sono qui con te! Lascialo, perdonalo!” gridò ferita Ayako da tutta l’atrocità che il vampiro biondo stava trasmettendo al suo compagno.
Takuma si voltò a guardare il viso della ragazza, il suo volto era una maschera impassibile e gli occhi privi di ogni sentimento la fissavano in maniera innaturale.
“Aiutami…” le esalò quella frase sulle labbra Ichijo, tentando di arrestare il demone che si era liberato dentro di lui. Non ci riusciva, era semplicemente troppa la forza con cui si era risvegliato il mostro.
Ayako voltò il capo e chiuse gli occhi mentre cercava con le labbra le sue e gli affondava le dita tra i capelli.
Il potere di Takuma si arrestò sullo scoglio di un bacio pieno di controllo e rimpianti, la sua mano indugiava sulle spalle della ragazza e tremava irrequieta. Le urla svanirono come la terribile forza del vampiro, cancellate da un semplice gesto d’amore e aiuto.
La cugina di Ruka si staccò un po’ alla volta dalle labbra marmoree del ragazzo biondo, chiudendo gli occhi e svenendo tra le sue braccia.
Passi veloci rimbombavano nel corridoio dietro le spalle di Ichijo incredulo, due vampiri apparvero e si fermarono ad osservare la scena. Takuma si voltò con il volto rigato di lacrime e angoscia tenendo Ayako tra le braccia, il suo animo bruciava orribilmente in un’agonia indescrivibile.
“Rima… p-prendila tu…” disse il vampiro sforzandosi di parlare normalmente mentre la sua compagna afferrava l’umana priva di sensi e la portava lontano da lui.
“P-portala al sicuro da me… portala via…” pianse Ichijo accasciandosi al suolo mentre Shiki in un attimo gli fu vicino e lo sorresse. Rima corse via con Ayako tra le braccia mentre i due compagni rimanevano nel corridoio lugubre. Takahiro era a terra ma stava bene grazie al cielo, non aveva retto al dolore ed era svenuto per questo.
Takuma si guardò le mani come se fossero piene di sangue e sussurrò “L-le ho fatto male… lei che mi ha fatto risorgere dal buio, io…non…sono…nient’altro… che…un…mostro…”.
Il vampiro dai capelli rossi rimase con il suo amico mentre il sole calava tra gli alberi portando con sé la notte.

***

Nelle segrete di un castello abbandonato una risata malefica fece scuotere le fondamenta del palazzo, pietre vecchie caddero provocando un rumore assordante.
“Finalmente è arrivata la mia ora , Ayako preparati verrò a prenderti…” disse una voce maschile piena di odio e malvagità per tutto il mondo.

 
NdA
Ecco il nuovo capitolo ringrazio tutte quelle che mi lasciano dei commenti perché sono uno più bello dell’altro!!! Tremate ragazze, altre rivelazioni più spaventose ci attendono! Arigatou alle mie fan più fedeli e al prossimo capitolo!!! 

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Capitolo 15
*** Lotta fra titani ***


Lotta fra Titani




Ayako a poco a poco si riprese, aveva un tremendo mal di testa e avvertiva ancora i muscoli tesi. Sentiva che il suo corpo era adagiato su un letto morbido e confortevole, profumava di muschio e menta.
La consapevolezza spazzò via la nebbia che la circondava facendole balenare davanti agli occhi l’immagine del ragazzo biondo pieno di rabbia e terrore.
“TAKUMA!” urlò la ragazza alzandosi troppo velocemente e finendo sul cuscino dopo pochi istanti per un forte capogiro.
“Ehi ehi, calmati Ayako… Non dovresti scattare in quella maniera! Come stai?” chiese una voce deliziosa e compassionevole vicino a lei. La cugina di Ruka girò piano la testa e incontrò due occhi blu che la osservavano teneramente, nonostante un freddo glaciale li circondasse.
“Ti ricordi di me? Sono Rima…” disse la vampira mentre con una mano tastava la fronte della fanciulla ancora intontita.
“Bene, la febbre ti è scesa…” commentò visibilmente sollevata rimettendo la sua piccola mano al suo posto.
“M-mi sento come se avessi tutte le ossa rotte…”
“Tranquilla è normale…Dopo una scarica di potere del genere non dovresti neanche essere in grado di muoverti e parlare…”
“T-Takuma… Lui sta bene?”
La domanda rimase sospesa nell’aria mentre Rima si mordeva un labbro incerta se rivelare qualcosa ad Ayako o se tacere.
“Ti prego dimmelo… Ho bisogno di saperlo… lui dov’è? Lo voglio vedere…” pregò la ragazza tra le lacrime mentre afferrava il braccio della vampira.
Rima sorrise dolcemente e l’abbracciò mentre la cugina di Ruka singhiozzava sulla sua spalla dicendole che era stata colpa sua, se non fosse mai uscita da quella stanza Ichijo non avrebbe fatto quella cosa al suo compagno.
“Hai visto un vampiro alla massima potenza e non te ne sei spaventata? E ora pensi solo a come deve stare  senza curarti della tua salute… Sei veramente innamorata di Takuma non è vero?” chiese dolcemente Rima accarezzando i capelli lisci e castani di Ayako.
La ragazza annuì e come al solito il cuore iniziò a battere forte e le guance si infiammarono, non riusciva proprio a controllarsi quando si parlava di lui.
La vampira rise, una risata allegra e di cuore che sciolse la tensione accumulata da Ayako e la rilassò. Rima toccò gentilmente la guancia in fiamme della ragazza e sospirò, gli occhi blu si velarono di tristezza e malinconia.
“Rima… Ho fatto qualcosa che non va?”
“No, al contrario hai fatto quello che è nella tua indole… Io non potrò mai farlo invece…”
“N-non ti capisco…”
“Vedi, non potrò mai arrossire o fare sentire il mio cuore alla persona che amo… Non potrà vedere né sentire le mie emozioni perché non ho questa straordinaria capacità, io sono vuota per lui…”
“Non è vero!” esclamò Ayako ridestando Rima dalla sua malinconia.
“ Se Shiki ti ha scelta fra tante vuol dire che qualcosa è successo… forse tu hai risvegliato i suoi sentimenti nonostante tu creda di non provarli! Ma è proprio questo il punto, se tu lo hai preferito fra molti qualcosa deve aver acceso la passione che ora senti, non è morta e fredda come pensi… Io credo che… f-forse non dovevo, scusa  mi sono lasciata trasportare…” concluse imbarazzata Ayako guardando negli occhi la vampira che la studiava colpita.
“Quello che ha detto è vero Rima, non ti avrei scelta altrimenti!” disse una voce calda e musicale proveniente dalla porta.
Rima si voltò di scatto e in quel piccolo istante corse incontro a Shiki che l’accolse tra le sue braccia imprigionandola.
“Ti amo!” sussurrò Shiki sulla labbra di Rima completamente persa nelle sue emozioni.
Ayako abbassò gli occhi cercando di dare un po’ di privacy ai due vampiri ma la passione d’amore permeava tutta la stanza e ogni cosa, era un sentimento molto intenso quasi opprimente per il suo povero fisico stremato.
Si chiese se lei e Takuma avrebbero mai provato la stessa cosa, se avrebbero mai potuto far sentire un potere simile al mondo e a chi non credeva che due esseri diversi potessero vivere insieme.
Rima e Shiki si stavano baciando, anche se erano vampiri Ayako sentiva i respiri corti e appassionati che li sconvolgevano mentre le loro lingue si intrecciavano. Il suo cuore non stava zitto ma continuava a “disturbare” quell’attimo così intimo e fugace, tentò di calmarsi senza successo.
“Beh Ayako, se vuoi puoi farci da colonna sonora anche la prossima volta!” disse scherzando Shiki che aveva interrotto il bacio e cullava Rima tra le braccia.
Le due ragazze iniziarono a ridere, non si aspettavano una battuta dal ragazzo che sorrideva soddisfatto per la loro reazione.
“Ci sarò con piacere!” rispose la cugina di Ruka mentre lacrime di gioia le scendevano dagli occhi, era bello potersi sentire normale tra quegli esseri.
Poi l’atmosfera si rifece seria, i due vampiri la guardarono mentre grandi lacrime uscivano di nuovo per altri motivi. Rima le fu accanto e la prese tra le braccia coccolandola mentre Shiki si avvicinava calmo e triste.
“T-Takuma?” chiese a fatica Ayako al vampiro che la guardava con occhi ammirati ma allo stesso tempo sconsolati.
“Lui…per ora…sta bene…” rispose freddo alla ragazza mentre Rima lo guardava con sguardo interrogativo e preoccupato.
Una domanda si fece strada tra la labbra di Ayako ma non riuscì a formularla, una forte emicrania la colpì togliendole il respiro e facendola cadere tra le coperte con un grido muto sulla bocca aperta, gli occhi vitrei fissavano il vuoto mentre il  suo corpo si irrigidiva diventando completamente freddo.
Rima urlò e tentò di svegliare Ayako mentre Shiki corse a chiamare l’unico che forse conosceva cosa fare perché Ruka e Kaname erano partiti, insieme a Kain, quel pomeriggio per andare a cercare qualche risposta e aiuto.
La ragazza dagli occhi azzurri era inerte nel letto, dentro di lei stavano lottando due potenze: il marchio grondante di sangue e il potere aureo di Takuma.
La forza gelida ma composta del ragazzo biondo fronteggiava la distruzione rossa del marchio che infuriava nel corpo della ragazza; il mostro dentro Takuma aveva capito come distruggere il sigillo. Immettendo quella forza all’interno del corpo fragile di Ayako però il ragazzo aveva corso un enorme rischio: chi avrebbe vinto nel confronto tra titani? Lei ce l’avrebbe fatta?
 
***
 
Nella sua stanza Ichijo si sentiva un verme, non solo non era riuscito a fermare il demone che gli si era scatenato nel corpo ma aveva anche vinto contro la sua ragione. Quel potere immenso che nemmeno pensava di avere era entrato come un proiettile nel corpo della sua amata che ora doveva affrontare una lotta tremenda. Se fosse stato possibile non l’avrebbe mai voluta sottomettere ad una furia del genere. Un urlo familiare lo ridestò dai suoi pensieri, uscì dalla sua camera di corsa. Se lei fosse rimasta uccisa dalla sua forza era certo solo di una cosa: si sarebbe ucciso.
 

NdA
Ciao a tutti e buona pasqua!!! ^^ Ecco il nuovo capitolo per voi e grazie a camill92, XxRika_AkarixX, xXJessicaaaaXx, Moonlight_Girl, MimiVampirePrincess e  Mary_97 che mi recensiscono sempre e con costanza!!! Ma soprattutto mi sopportano in questi lunghi e agognati capitoli!!! Siete splendide!!!! ^^
Grazie anche a chi legge e non commenta!!!! BACI e Buona Pasqua!!!! 

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Capitolo 16
*** La fine del sigillo ***


La fine del sigillo





“Takuma!” lo chiamò il vampiro rosso che era appena uscito dalla sua stanza per venirlo a cercare; il ragazzo biondo lo superò velocemente e arrivò vicino a Rima che teneva Ayako tra le braccia.
Subito la sua amica si fece da parte e corse a ripararsi da Shiki, la situazione era grave e nessuno osava parlare. Ichijo prese la fanciulla tra le braccia, il suo corpo freddo era percorso da vampate di calore devastante mentre gli occhi ancora aperti fissavano il vuoto.
Takuma la strinse più forte, lei non poteva sentirlo perché la sua anima era sottomessa alla lotta dei due poteri. Tremiti forti scossero il ragazzo biondo che dava le spalle al suo migliore amico e alla sua ragazza che percepivano l’angoscia e il dolore del compagno.
Poi accadde l’impensabile, un piccolo respiro uscì dalle labbra di Ayako chiamando il nome del vampiro biondo mentre lei era ancora priva di volontà e coscienza.
Ichijo era paralizzato, la lotta e le forze titaniche dentro di lei non le avrebbero fatto riprendere il controllo del suo corpo fino a quando una delle due non avesse soffocato l’altra. Ma quella legge non valeva per la sua amata a quanto pareva.
“Qualunque sia la realtà non conta, ti amo.. in modo spaventoso e pericoloso. Chi ama ha il potere di distruggere e io sono stato distrutto… sbriciolato dalla tua vita. Non ti lascerò sola, lotterò con te qualsiasi cosa accada…” disse Takuma mentre ancora una volta toccava quelle magnifiche labbra.
Questa volta fu freddo su freddo. Un giuramento tra le due anime che ora si potevano sentire e sfiorare in una sinfonia di colori e musica; in una parte in cui era concesso vivere solo a loro.
Ichijo non si staccò quando una scarica di dolore si propagò nel suo corpo, quando migliaia di schegge bollenti lo trafissero con il nero male che colava come petrolio nel suo corpo.
Se questo significava impazzire per poter proteggere lei andava bene, quella sofferenza che si scatenava dentro Ayako andava eliminata perché doveva ritornare a essere libera.
Il sigillo continuava a sputare gocce amare come il fiele per respingere l’ospite inatteso ma qualcosa non funzionò.
Un rumore di cristallo incrinato si fece strada nella testa di Takuma, era forte e terribile ma neanche questo lo distolse dal suo compito. Un cric più sordo e cupo rimbombò perverso per poi spezzarsi.
Il marchio andò in mille pezzi, si sgretolò e frantumò esalando un puzzo di morte atroce che sparì subito dopo, cancellato dalla potenza splendente di Ichijo.
Ce l’aveva fatta, avevano vinto entrambi la battaglia contro il sigillo malefico e Takuma, esausto, crollò sul corpo immobile e caldo di Ayako quasi a volerlo proteggere ancora da altri pericoli.
Rima e Shiki si riscossero a fatica, si guardarono e capirono all’istante quello che dovevano fare.
La vampira sollevò Ayako mentre il suo compagno aveva già preso Ichijo e lo trasportava verso la sua stanza, il ragazzo biondo fu disteso sul suo comodo letto mentre Rima adagiava di fianco Ayako senza far rumore.
I due ragazzi uscendo si accorsero che le mani dei loro due amici si erano unite da sole; entrambi avevano capito che quello che legava Ayako e Takuma era quello stesso sentimento profondo che loro provavano per se stessi. Chiusero la porta alle loro spalle e andarono nella loro stanza, Shiki si buttò su Rima amandola quella notte con tutta la passione che il suo corpo sapeva dare e lei, ricevendo tutto quello che poteva e accettando il loro “freddo” amore eterno.
 
***
 
Una tosse poderosa scosse le pareti del castello diroccato, il vampiro sputò sangue e respirò l’inutile mistura d’aria che gli stava intorno.
“Chi… Chi ha osato sciogliere il mio sigillo da lei?!?! ME LA PAGHERA’!!!!” urlò inferocita la figura ammantata di nero che si era indebolita per la scomparsa del suo marchio.
Poi rise amaramente, tra le mura del palazzo tutti gli insetti e i topi tremarono nascondendosi dalla rabbia omicida che si riversava come lava tra le mura di quella dimora.
“Me la pagheranno… Oh sì, me la pagheranno molto cara!” ululò folle alla luna che si nascondeva dietro una grossa nube nera lasciando tutto il paesaggio immerso nel buio.

 
 
NdA
Grazie a tutte le mie fan che recensiscono con costanza il mio racconto!!! Arigatou!!!! XD 

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Capitolo 17
*** Citazioni e sangue ***


Citazioni e sangue




Ayako si stropicciò gli occhi e sbadigliò, non aveva mai dormito così bene in vita sua. Si alzò piano e si guardò intorno, non era nella stanza di Shiki, l’odore era diverso e anche la disposizione dei mobili non corrispondeva. Il profumo intenso di menta la inondò, tutto sapeva di quella fragranza allegra e malinconica.
Sapeva dove si trovava ma voleva esserne certa e così si alzò e curiosò in giro. I suoi occhi furono attirati da un libro abbandonato sulla scrivania, si avvicinò e sollevò la copertina delicatamente.
Il titolo le tolse il respiro come la firma del proprietario, Takuma stava leggendo “Romeo e Giulietta” la tragedia d’amore per eccellenza che aveva fatto battere il cuore a chissà quante persone.
“Che cosa cerchi?” chiese la sua voce riportandola alla realtà e facendola sobbalzare.
“Scusami Ayako, non volevo spaventarti… Come stai?” le domandò Ichijo avvicinandosi e notando che la mano della ragazza era posata sul suo libro.
“Bene grazie! Ho dormito serenamente per la prima volta e mi sento in forma!” rispose felice la cugina di Ruka mentre fissava gli occhi verdi di lui; non ricordava che fossero così grandi e delicati ma, soprattutto, così dolci.
Takuma sfiorò la guancia di Ayako con la sua mano sussurrandole all’orecchio una frase che la fece rabbrividire di piacere e sciogliere per il calore.
"Con la tua immagine e con il tuo amore, tu, benché assente, mi sei ogni ora presente. Perché non puoi allontanarti oltre il confine dei miei pensieri; ed io sono ogni ora con essi, ed essi con te."
La mente della ragazza si svuotò completamente, non si aspettava una dichiarazione del genere, una semplice frase tratta dal sonetto 47 di William Shakespeare.
Tutta l’enfasi e il trasporto con cui lo aveva recitato l’avevano colpita come un fulmine a ciel sereno, scaricando tutte le sue emozioni in un groviglio indescrivibile di nuove sensazioni. Ichijo le alzò il mento e si avvicinò con timore alla sua bocca, Ayako si sollevò sulle punte e accorciò la loro distanza.
Nessun miele sulla terra poteva avere un sapore più dolce, quel tocco tanto desiderato questa volta era solo per loro e quell’attimo sarebbe rimasto per sempre, indelebile, nella loro memoria.
Qualcuno una volta aveva scritto “L’amore è la più saggia delle follie, un’amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire” e a questa frase stavano pensando entrambi mentre si perdevano nei loro respiri; due esseri diversi che il potere più grande aveva unito: vita e morte in un incontro con il destino.
A malincuore si staccarono, la ragazza aveva bisogno di aria perché lui gliel’aveva tolta completamente.
Takuma appoggiò la fronte contro quella di Ayako, cullandola dolcemente nel suo abbraccio e lei, stretta a lui, ricambiò la cortesia del vampiro dichiarandosi a sua volta.
“E ogni angoscia che ora par mortale, di fronte al perder te, non parrà eguale"  bisbigliò citando Romeo e Giulietta, bollendo contro il petto di Ichijo.
Volevano assaporarsi ancora ma non potevano, Takuma stava perdendo il controllo e anche se ora era libero di toccarla senza soffrire, il demone dentro di lui la bramava ancora con irruenza.
Stettero abbracciati così fino a quando il ragazzo biondo corse via da lei per non farle del male, aveva già sofferto abbastanza. Ayako si vestì e uscì dalla camera di Takuma stringendo a se il libro di “Romeo e Giulietta” e respirando il profumo buono e accattivante del vampiro.
 
***
 
Il sole non riusciva a penetrare le nere tende del castello diroccato, i raggi si rifiutavano di varcare un luogo tanto malsano.
Il vampiro moro era seduto su una comoda poltrona di velluto, gli occhi neri screziati di blu fissavano immobile un quadro sulla parete di fronte a lui.
Nella mano bianca reggeva un calice pieno di sangue che aveva appena spremuto da un piccolo topolino, era furibondo perché non poteva uscire a nutrirsi di prede più succulente.
La debolezza di cui ora era preda sarebbe presto scomparsa, doveva solo aspettare pazientemente che dopo dieci lunghi anni il potere ricominciasse a scorrergli nelle vene e poi sarebbe scappato da quel luogo nauseante.
Un sorriso malvagio incrinò le sue labbra, i capelli neri abbastanza lunghi splendevano alla luce di una candela posta vicino alla poltrona.
“Mi domando se tu sia ancora così maledettamente bella Ayako… E se tu sai che io sto per venire a prenderti mia amata, perché tu sei sempre stata mia!” disse gelido mentre si portava il calice alle labbra.
Nel quadro erano rappresentate due figure femminili: una donna e una bambina. La piccolina aveva un vestito corto di colore blu scuro, i capelli marroni che le incorniciavano il viso e gli occhi azzurri che osservavano ridenti il terribile spettatore.
Gli occhi azzurri erano felici, luminosi, caldi e quelle iridi appartenevano solo ad una persona, solo a lei: ad Ayako.

 
 
NdA
Sono tornata!!! Eccovi un capitolo denso di sentimenti ma anche di inquietudini!!! Ringrazio molto chi mi segue senza commentare ma soprattutto dei ringraziamenti speciali a: ichijou_amour, xXJessicaaaaXx, Moonlight_Girl, XxRika_AkarixX e Mary_97!!!! Ragazze siete mitiche!!!!!! XD 

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Capitolo 18
*** Il ballo ***


Il ballo




Takuma andò nella stanza di Kaname, non aveva preso le pastiglie ma non gli importava. Vide alcune carte sparse sulla scrivania e così si avvicinò per leggerle e metterle in ordine; ora era lui il capo dormitorio e aveva dei doveri da sbrigare. Lesse alcuni documenti e li firmò per poi prenderne in mano uno e lasciarlo scivolare a terra, doveva informare tutto il dormitorio Luna di quell’evento e di sicuro non capitava in un bel momento.
“Hai visto un fantasma Takuma?” chiese Shiki appoggiato allo stipite della porta guardando il suo amico.
“Più o meno!”
“Cosa succede?”
“Tra due giorni ci sarà il ballo della Rosa…”
“Bene, una danza con gli umani era proprio quello che ci voleva per ravvivare l’ambiente!”
“Shiki… Ayako…” disse visibilmente preoccupato il ragazzo biondo all’amico.
Il vampiro rosso gli fu subito accanto e lesse nell’anima di Takuma quanto gli costasse recitare normalmente la sua parte dopo gli orrori che aveva visto sul corpo della ragazza.
“Ascolta Ichijo, so che sei preoccupato per lei ma credo che questo evento potrà essere un’ottima occasione di svago per tutti… Specialmente per lei dato che le verranno svelate molte cose dopo quel giorno… Forse sarà l’unico istante che potrete passare serenamente insieme…”
“Hai ragione… Ma non riesco a non preoccuparmi per lei, mi sembra impossibile…”
“E allora sai cosa devi fare?” esclamò vivace Shiki mentre usciva dalla stanza sorridendo.
Takuma lo guardò con aria interrogativa mentre il ragazzo rosso replicava distratto “Sai, il cavaliere che invita la dama al ballo dovrà stare insieme per tutta la notte… Ma io non ti ho detto nulla!”.
Ichijo sorrise, poteva invitarla al ballo e averla sempre sotto controllo anche se sarebbe stato un po’ difficile controllare la sua sete. Come sempre il suo amico aveva ragione, se non voleva perderla doveva assolutamente invitarla.

 
“UN BALLOOOOOO!” urlò eccitata Rima correndo incontro ad Ayako, facendola finire a terra con il libro in mano.
“C-che cosa?”
“Shiki mi ha appena invitata al ballo della Rosa! Devi assolutamente aiutarmi a scegliere un vestito adatto!”
“Ballo?”
“Sì, hai presente quelle feste dove si danza con vestiti eleganti?” disse scherzando Rima aiutando la sua amica a sollevarsi.
“Sì, ho presente!” rise Ayako “Ma questo quando?”
“Tra due giorni!!!! Ti rendi conto! Sono felicissima, Shiki mi ha invitata!”
“Lo vedo, hai perso la tua solita aria cupa!”
“Questa è la prima volta che me lo ha chiesto direttamente! A tutte le altre feste siamo sempre stati insieme certo ma senza che me lo domandasse, ci trovavamo punto e basta. Ma questa volta…” e abbracciò Ayako senza finire la frase.
“E tu ci sarai e ballerai con Takuma!”
“Io veramente credo che passerò…”
“Cosa?!?!?!”
Rima fissava Ayako sconvolta, non poteva rifiutare un’occasione del genere. Se lo faceva, un motivo c’era sicuramente e lei era intenzionata a scoprirlo.
“Sai danzare vero?” chiese la vampira ma come risposta ottenne solo due guance rosse della ragazza che la fissava imbarazzata.
“Non sai ballare?!?!?!” si meravigliò Rima ma non perse tempo, prima che la cugina di Ruka potesse aprire bocca la prese per le spalle e la condusse verso la sala da ballo.
“Ma ma che cosa vuoi fare?”
“Insegnarti a ballare ovviamente!” disse con un sorriso Rima mentre Ayako rabbrividiva al solo pensiero, quella si che era una tortura.
 
***
 
“Scusa ti ho pestato ancora i piedi!” mugolò Ayako mentre si fermava.
“Ma insomma, quante volte te lo devo ripetere… Per me i tuoi piedi sono delle piume non li sento nemmeno! E con questa siamo a sei scuse!”
“Scusa riflesso incondizionato…”
“Sette!”
“Ok ok ho afferrato il concetto!” rise la cugina di Ruka mentre ancora una volta si avvicinava e prendeva le mani della vampira.
Ad un tratto la porta si aprì e una chioma bionda fece il suo ingresso nella sala.
“Ma allora siete voi due che fate tutta questa confusione! Mi avete fatto venire il mal di testa!” sbottò Idol leggermente contrariato.
“Hanabusa vieni subito qui!” imperò Rima scattando verso il vampiro biondo e trascinandolo al centro della sala.
“Ma che cosa...?!?!?”
“Silenzio, devi aiutare Ayako a ballare il valzer!”
“Ma io…”
“Su, avanti iniziamo!”
Era inutile discutere con Rima, quando si metteva in testa una cosa non c’era modo di farle cambiare idea e bisognava sottostare ai suoi ordini, se non volevi ritrovarti infilzato da due occhi glaciali.
Aidoh, rassegnato, si mise in posizione e la cugina di Ruka si sistemò di conseguenza mentre la vampira controllava meticolosamente i due giovani e cominciava a battere il tempo con le mani.
Per tutta la prima battuta Ayako non pestò i piedi al suo compagno, era molto più facile danzare con un uomo piuttosto che tra ragazze; riusciva a capire i movimenti e il vampiro la conduceva con agilità e facilità.
Alla ragazza sembrava di essere leggera, forse perché il suo partner doveva avere grande esperienza nel ballo o forse perché aveva cominciato a imparare quei maledetti passi.
“I piedi!” sbottò Rima ad Ayako che subito alzò la testa rossa di vergogna, aveva infranto la prima regola della danza: mai fissare i piedi del compagno.
Nel fare questo incontrò lo sguardo sorridente di Aidoh e arrossì ancora di più, il vampiro le fece fare una piroetta e poi la riprese con maestria evitandole una caduta.
Finito di danzare Rima applaudì congratulandosi con Ayako per la prova quasi perfetta, era sicura che se si fosse esercitata ancora per dopodomani sarebbe stata magnifica.
La ragazza andò a ringraziare Idol che, in risposta, le puntò davanti al viso la sua mano chiusa a pistola sussurrandole “Bang!”.
La cugina di Ruka lo guardò stupita e poi, insieme a Rima, scoppiò a ridere.
“Beh, la tua pallottola non ha effetto su di lei!” disse la vampira ritornando seria per quanto le fosse possibile.
“Magari è a scoppio ritardato!” scherzò Ayako piegata a metà, cercando di trattenersi.
Aveva appreso da Yuki che Aidoh infatuava così le sue “vittime” ma, per lei, quel gesto era solo simpatico e buffo.
Idol se ne andò stizzito dicendo “Voi donne, non capite le mie tattiche di corteggiamento!”.
Le due amiche tentarono di rimanere serie ma servì a poco, di nuovo risate allegre si sparsero per tutto il dormitorio raggiungendo la stanza dove si trovava Takuma.
Il ragazzo biondo si beò di quel suono grazioso, riconoscendo la risata musicale di Ayako che solleticava il suo udito. Aveva deciso, quel pomeriggio avrebbe fatto la sua mossa.

 
NdA
Ecco un capitolo per sciogliere la tensione!!!! Ringrazio le mie sostenitrici che commentano sempre perché sono mitiche!!!!! ^^ Ringrazio anche chi legge senza commentare!
Baci e alla prossima! ^^ 

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Capitolo 19
*** Il ragazzo della notte ***


Il ragazzo della Notte





Ayako era uscita subito dopo la lezione di ballo per andare a cavalcare; Kira era arrabbiato con lei perché non lo aveva portato prima a correre nei prati ma aveva rimediato.
Ora stava tornando al dormitorio della Night Class più serena e contenta, non era riuscita a trovare Yuki ma contava di rivederla a breve. Voleva parlarle di quello che le era successo e sentiva che la guardiana era una persona di cui ci si poteva fidare.
Il vento soffiava calmo mentre le agitava la gonna bianca della divisa, sperava che sua cugina potesse tornare presto da lei. Chissà dove si trovava in quel momento e che cosa stava facendo.
Due mani le coprirono gli occhi e fermarono la sua passeggiata, l’odore di menta le si riversò nel corpo provocandole una scarica di piacere pericolosa.
“Ichijo…” bisbigliò piano la ragazza mentre tentava di controllarsi per non saltare addosso al vampiro.
Takuma le tolse le mani dagli occhi e l’attirò a sé facendo aderire il suo petto alla schiena di lei, sospirò teneramente e le sussurrò “Perché non riesco mai a sorprenderti?”
“Lo fai sempre invece Ichijo…” disse Ayako alzando il viso e guardandolo nelle sconfinate iridi verdi.
“Ayako…”
“Sì?”
“Vorresti essere la mia compagna per il ballo della Rosa?”
Era una richiesta semplice e composta, senza troppi fronzoli e ricamature ma era sincera. Intrisa di una potente e preziosa verità che faceva brillare come gemme gli occhi del vampiro.
“Sì!” rispose lei felicissima mentre Takuma le rubava un bacio dalle labbra. Il vampiro scappò via mentre lei rimase ferma al centro della strada sognante.
“Ehi Ayako tutto bene?” chiese una voce femminile dietro di lei.
“Mai stata meglio Rima!” rispose entusiasta abbracciando con calore la vampira che si sorprese.
Nessuno di loro capiva come quella semplice ragazza riuscisse con la sua energia a far mutare i loro comportamenti, sembrava quasi che risvegliasse la parte umana che dormiva da troppo tempo nei loro corpi gelidi.
“Avanti, andiamo a provare ancora!”
“Che cosa, Rima?”
“Andiamo a ballare!” disse la vampira dagli occhi blu trascinando Ayako che disperatamente chiedeva aiuto a chiunque le venisse in mente.
La ragazza si rassegnò, sorrise e andò con la vampira nella stanza da ballo dove prima o poi avrebbe danzato con Ichijo.
 
***
 
Ruka fissò inorridita la tomba nera squarciata a metà. Era vuota e sapeva ancora puzza di sangue e ossa, il vampiro non doveva essersi risvegliato da molto.
Kaname esaminava serio la catacomba nella quale erano finiti assistito da Kain, lei invece era appoggiata al muro unto e li scrutava infelice.
Amava Kaname dal primo giorno che l’aveva visto ma qualcosa non stava più funzionando in lei. Ogni volta che lo guardava non riusciva più a sentire le stesse emozioni, sembrava che stessero svanendo del tutto.
“La situazione è più grave di quanto pensassi…” esordì tetro Kaname fissando Ruka negli occhi.
“Non possiamo più fare nulla?”
“No Ruka, ormai si è liberato e non possiamo più rinchiuderlo ancora. Dobbiamo avvertire i tuoi parenti che Yoruko si è risvegliato e che sicuramente tenterà di riprendersi Ayako. Bisogna tornare immediatamente al dormitorio e chiarire questa faccenda una volta per tutte con gli altri. Non possiamo permetterci errori o ci rimetteranno vite innocenti”.
La vampira annuì cupa, era arrivato il momento di rimuovere il sigillo dalla mente di Ayako e lasciare che i suoi ricordi ritornassero nella loro sede. Si avviò verso l’uscita seguita da Kain e Kaname, avevano poco tempo e ora era arrivato il momento di combattere.  




NdA
Rieccomi!!! Ho scritto questo capitolo in fretta xkè purtroppo ho mille cose da fare!!! Ringrazio tutti quelli che mi leggono e soprattutto   ichijou_amour ,  xXJessicaaaaXx ,  XxRika_AkarixX ,  Moonlight_Girl,   AnaNeko94 , Mary_97 !!!!! Grazie mille ragazze!!!!!! ^^

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Capitolo 20
*** Vestiti e scale ***


Vestiti e scale




Ayako aspettava ansiosa nella camera di Ruka e Rima, le due vampire le avevano dato l’ordine di non muoversi e lei stava obbedendo. Sua cugina era tornata ieri e così avevano potuto passare un po’ di tempo insieme, era bello poter finalmente rimanere con la persona a lei più cara. Anche se in cuor suo Ayako desiderava ardentemente Ichijo, si sentiva una stupida ma ogni volta che era con qualcuno non si divertiva mai pienamente, c’era sempre quella sottile vena di malinconia e tristezza che solo lui era in grado di cancellare.
Sapeva che se Takuma non le stava vicino molto era per proteggerla da se stesso ma così si stavano facendo male entrambi. Sospirò e si mise sopra il letto di Ruka portandosi le gambe al petto, era dolce soffrire una pena d’amore per un essere immortale.
Le sue labbra sussurrarono ancora il suo nome, quasi a volersene impossessare e non lasciarlo ad altri ma sapeva già di avere il cuore di Ichijo.
La porta si spalancò interrompendo il flusso dei suoi pensieri e guardò terrorizzata le due figure che entravano nella stanza. Portavano circa quattro borse colme fino all’inverosimile di abiti.
“Eccoci, Ruka mi ha gentilmente aiutato a prendere tutti i miei vestiti e i suoi così riusciremo a scegliere!” disse Rima mentre appoggiava le borse su un tavolino.
Ruka guardò disperata Ayako che sorrise e andò incontro alle due ragazze. Il giorno del ballo era arrivato e quella mattina sarebbe trascorsa a provare vestiti e a trovare le acconciature giuste.
Ruka sorrideva, sua cugina non sapeva che la vampira aveva acconsentito alla festa non certo perché avesse voglia di partecipare ma perché voleva vedere almeno un'ultima volta Ayako serena e felice. Stava recitando quella parte alla perfezione e doveva continuare a farlo fino a quella sera quando, finito il ballo, Kaname avrebbe svelato il passato di sua cugina.
Rima aveva deciso che Ayako avrebbe provato per ultima mentre immediatamente le due vampire si avvicinarono alle borse e ad una velocità impressionante, guardavano gli abiti.
Ruka fu la prima a scegliere e andò a cambiarsi, quando uscì Ayako la guardò incantata. L’abito a sirena le fasciava il corpo come una seconda pelle. La linea fasciante esaltava le forme della sua figura e si apriva a corolla verso l’orlo terminando con un piccolo strascico. La veste era di colore nero e contrastava con la sfumatura della pelle diafana della vampira che risaltava splendente.
“Ruka sei stupenda!” gridò Ayako abbracciando la cugina con forza mentre lei sorrideva compiaciuta.
“Direi che questo vestito è quello che indosserò questa sera!”
“Assolutamente sì Ruka sei magnifica!”
Rima intanto aveva scelto ed era corsa a provarsi l’abito, quando uscì Ayako non poté fare a meno di ripetere la stessa scena.
  La veste era formata da un corpetto stretto capace di esaltare la femminilità e le forme della vampira,  illuminato da piccoli nastri d’argento, rifinito con pochi pizzi blu scuro. La gonna le arrivava fino al ginocchio e richiamava il colore dei pizzi del corpetto facendo risaltare il colore degli occhi di Rima.
“Bene! Noi abbiamo deciso, ora tocca a te!” sentenziò la vampira che cominciava a tirare fuori tutti i tipi di abiti da quelle borse. Ayako rassegnata si preparò alla “guerra”.
 
***
 
“Lo ammetto, sono nervoso!” disse infine Takuma cercando di calmarsi dentro il suo abito formale bianco.
“Dovrebbero arrivare da un momento all’altro… Sento i loro passi!” disse Kain guardando di traverso il vampiro biondo.
Il silenzio invase la sala e tutti i presenti furono presi da un po’ di timore. La prima a comparire fu Ruka, era stupenda nell’abito nero. Scese le scale con eleganza e sobrietà, la collana e gli orecchini d’argento rilucevano sotto le luci serali e anche il fermaglio con il quale aveva raccolto i suoi capelli.
Kain come ammaliato si avvicinò e la prese per mano nell’istante in cui la vampira toccava con il piede il pavimento dell’atrio.
I due si avviarono alla sala da ballo del dormitorio della Day Class in silenzio; erano entrambi magnifici e creavano uno stupendo contrasto di colori.
La seconda a scendere fu Rima, Shiki la seguì con un ardore nello sguardo mai visto mentre lei avanzava con il suo solito contegno glaciale lasciando solo che un leggero sorriso le increspasse le labbra. Arrivata tra le braccia del suo uomo la vampira si girò verso la scala e guardando prima Ichijo e poi Shiki disse: “Avanti Ayako, non vorrai fare tardi!”.
La ragazza infine si presentò sulla scalinata. L’abito della fanciulla era regale e sontuoso ma con semplicità. Il corpino di raso azzurro era tagliato appena sotto il seno e la gonna leggermente svasata scendeva fino alle ginocchia lasciandole scoperte le gambe. L’azzurro dell’abito risaltava immediatamente il colore degli occhi brillanti di Ayako che si erano posati su quelli di Ichijo. Il ragazzo biondo non aveva parole, semplicemente non esistevano per descrivere quanto fosse bella la sua amata. Scese incerta la scala mentre le guance non smettevano di infiammarsi sotto lo sguardo attento del vampiro.
Se Ichijo avesse avuto un cuore di sicuro lo avrebbe perso quella sera perché non riusciva a staccare le sue iridi bollenti dal corpo esile di Ayako. Mai come prima la sete si fece sentire, il mostro si ribellò dentro di lui ma tutto, in un solo istante, fu messo a tacere.
La mano della fanciulla scivolò su quella salda e fredda del vampiro che la imprigionò. La diversità della temperatura provocò un brivido di piacere ad entrambi mentre i loro occhi, come se fosse stata la prima volta, si incontravano felici. Il cuore di Ayako era impazzito e risuonava per tutto il dormitorio Luna ma a Takuma non importava, sapeva che quel battito speciale era solo per lui e desiderava che tutti lo sentissero perché dovevano sapere che d’ora in avanti nulla gliel’avrebbe tolta dalle braccia.
Il vampiro si beò un piccolo istante di quella dolce musicalità che proveniva dal corpo della ragazza, cercando di catturarne ogni singola nota e sfumatura.
Quando riaprì gli occhi Ayako lo guardava estasiata e preoccupata, lui l’attirò a se con forza sussurrandole sulle labbra: “Non esistono parole al mondo per dirti quanto questa sera sei riuscita a riscaldarmi il cuore Ayako, sembra banale ma sei meravigliosa!” e la baciò.
Un bacio di piacere e possesso sulle labbra scottanti di lei, il suo personale marchio da imporre su quella creatura eterea che gli aveva cambiato la vita. Per dirle che questa volta era per sempre.
 

 
NdA
Rieccomi qui ancora!!!! Piaciuto? Spero di si e ringrazio tutti quelli che la leggono senza commentare e che mi seguono silenziosamente!!! I miei più vivi ringraziamenti a:
ichijou_amour
xXJessicaaaaXx
Moonlight_Girl
XxRika_AkarixX
AnaNeko94
Mary_97
MimiVampirePrincess
Mamma mia spero di non avere dimenticato nessuna di voi e vi adoro tutte!!!!!!!!!!!!!!!!!! G-r-a-z-i-e!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! XD XD 

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Capitolo 21
*** Danze ***


Danze





La sala da ballo era piena di persone, vampiri e umani mescolati insieme per una bellissima occasione. Le ragazze erano magnifiche nei loro abiti di svariati colori e forme mentre i ragazzi erano eleganti come non mai nei loro abiti serali.
Ayako e Takuma entrarono nel salone preceduti da Rima e Shiki, tutti gli sguardi si fermarono su di loro.
“Nervosa?” sussurrò Ichijo all’orecchio della sua amata mentre passavano tra la folla.
“Ma cosa dici? A parte il fatto di avere tutti gli occhi puntati su di noi, direi che sono la tranquillità fatta persona!” disse di rimando la ragazza mentre si mordeva il labbro inferiore.
Il vampiro biondo rise serenamente, sentiva chiaramente le emozioni della sua amata attraversagli la pelle e lambirgli il cuore. Il pulsare frenetico del cuore testimoniava la sua ansia e lui era intenzionato a metterla a suo agio, non voleva assolutamente che si trovasse in imbarazzo in quella situazione.
“Eh no, quello non ci guarda!” esclamò divertito indicando un ragazzo girato di spalle che stava parlando con la sua compagna.
“Aspetta… sì, ora ci sta guardando…”
Ayako rise piano mentre Takuma la stringeva di più a sé.
“Qualcosa non va?” chiese la ragazza preoccupata mentre la stretta del vampiro si faceva più rigida.
“Nulla…”
“Takuma?”
“Questa sera sei praticamente la più bella di tutte le ragazze, è normale che sia un po’ geloso o sbaglio?”
Ayako lo spinse via dolcemente ridendo, le guance rosee testimoniavano che era imbarazzata ma i suoi movimenti cominciavano a farsi più sciolti.
“Allora mister gelosia, vorrei dell’acqua se non le dispiace!”
“Subito mia stella lucente!” e detto questo le prese il viso tra le mani e sfiorò le sue labbra prima di scomparire tra la folla.
La ragazza rimase ferma, tutti la fissavano e mormoravano mentre lei non sapeva spiegare la reazione di Ichijo. Insomma fare quella cosa davanti a tutti, persino vicino alle sue fan!
Ayako voleva sprofondare nel pavimento mentre i mormorii continuavano tra le persone presenti.
“Così impari a spingere via il tuo cavaliere!” disse una voce alle sue spalle ridacchiando divertita.
Ayako prese tra le mani il bicchiere d’acqua e dopo aver bevuto un po’ disse: “Allora siete offeso con me?”
“E se fosse?” disse il vampiro con voce indignata, resistendo all’impulso di abbracciare la sua amata e di ridere per l’espressione corrucciata che stava facendo.
“Vi permetto di starmi accanto per tutta la serata…” disse scherzando Ayako con tono formale.
“Mmm…”
“Non siete contento?”
“Per ora mi basta!” disse Takuma prendendola alla vita e guardandola negli occhi con passione.
“Ma ti vorrei accanto a me per sempre…” sussurrò in tono spezzato il ragazzo biondo mentre la cugina di Ruka rabbrividiva tra le sue braccia. Voleva rispondere al vampiro ma non ci riuscì, la musica cominciò ad aleggiare intorno a loro.
Immediatamente la pista da ballo fu aggredita da un sacco di persone mentre Takuma invitava Ayako, con un inchino formale, a danzare.
La ragazza accettò e insieme si avviarono al centro della pista e iniziarono a muoversi seguendo la musica. Ayako sperava che le lezioni di Rima fossero servite a qualcosa, tremava tra le braccia di Ichijo mentre lui la conduceva in maniera impeccabile.
“Takuma io…”
“Tranquilla Ayako, non preoccuparti a me va bene così… Non era una vera proposta… Scusami se ti ho turbato non era mia intenzione…”
“Se fosse stata una reale richiesta, non avrei rifiutato!”
“Saresti pronta a fare questo a te stessa?”
“No, a fare questo per te… Perché non c’è nessun altra cosa al mondo che riuscirà a farmi cambiare idea! Una vita maledetta e eterna la desidero, ma solo se ci sei tu accanto a me!”
La pesantezza di quella rivelazione aleggiò fra loro, entrambi erano consapevoli che rimanere l’uno separato dall’altra era impossibile ma, per il vampiro, era inconcepibile riuscire anche solo a trasformare quella creatura solare in un mostro come lui.
Solo quando la musica cominciò a sfumare Ayako si accorse che Takuma danzava verso la terrazza, la stava portando fuori all’aria aperta.
La brezza fresca della sera avvolse i due danzatori che si erano fermati a fissarsi intensamente negli occhi, lei decisa e lui insicuro.
“Innamorarti di una creatura come me, questa è stata la cosa più…”
“Bella che mi sia capitata!” disse Ayako interrompendo i pensieri di Takuma e sfiorandogli il viso perfetto e sensuale.
“Non mi importa fino a dove questo mi spingerà, ma se qualcuno mi separasse da te non credo che sopporterei quel dolore… Io sono…”
“Completamente pazzo di te!” disse Ichijo avvolgendo la ragazza in una soffice stretta bianca.
“Ti rendi conto che con un morso poteri assassinarti? La sete che provo per te non è normale…”
“Morirei felice se ad uccidermi fossi tu, non avrei rimpianti…”
Più dolce sarebbe la morte se il mio ultimo sguardo avesse come orizzonte il tuo volto. E se così fosse, mille molte vorrei nascere per mille volte ancor morire” pronunciò solenne il vampiro biondo.
Gli sguardi carichi di passione si incrociarono di nuovo, gli occhi affogarono l’uno nell’altro senza chiedere aiuto, si perdevano semplicemente, nessuno dei due sapeva dove fossero.
La lingua poteva celare la verità ma i loro occhi no, era troppo tardi per ripensamenti o marce indietro… quello che dovevano fare era vivere il presente perché il futuro era più oscuro che mai.
Ancora un altro bacio profondo come gli abissi marini, la forza di quel tocco sfiorava il territorio proibito delle anime: era l'anticamera di un'intimità più grande e assoluta.
Si staccarono inconsciamente, gli occhi ancora puri e brillanti che ridevano allegri specchiandosi gli uni negli altri.
E poi eccola, dal volto perfetto dell’essere immortale una sola lacrima. Una piccola goccia trattenuta a lungo che correva per il volto, come la neve caduta stilla acqua.
Ayako lo fissò triste e preoccupata, chiamò il suo nome un’ultima volta prima di cadere tra le sue braccia, svenuta. Kaname l’aveva addormentata, era giunto il momento tanto atteso e detestato dal ragazzo biondo.
“Perdonami tu se puoi, perché io non ci riesco… Non so farlo Ayako, non so proteggerti…” pensò Ichijo mentre si avviava mestamente nella stanza del vampiro di sangue puro ancora una volta con la sua amata stretta tra le braccia.

 
 
NdA
Ciao a tutti rieccomi ancora!!! Piaciuto il capitolo? Spero di SI!!!! ^^ Allora i nostri due protagonisti hanno monopolizzato la scena e questo spero non vi abbia tediato!!! Se è così mi scuso!! Cmq per rimediare ho una domanda per le mie fan alla quale dovete rispondere!!!! ^^
Allora, 
volete prima i due capitoli extra sulle coppie KainxRuka e ShikixRima o il capitolo sulla rivelazione del passato di Ayako? Scannatevi e decidete io aspetto fiduciosa!!! ^^
Tanto ve li dovrete sorbire tutti e tre!!! (Se volete ho anche l’extra di Yuki e Kaname ma quello dovete dirmi se vi interessa oppure no!!! ^^)
Ringrazio tutti quelli che mi leggono senza commentare e naturalmente le mie uniche e insostituibili fan!!!
xXJessicaaaaXx    ichijou_amour     Moonlight_Girl     XxRika_AkarixX     Mary_97  AnaNeko94
 MimiVampirePrincess!!!!
Spero di non aver dimenticato nessuno, se così fosse mi scuso e vi prego di dirmelo!!!!!

Baci e a presto con il prossimo capitolo!!!! ^^ 
NB: citazione in corsivo di William Shakespeare.

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Capitolo 22
*** -extra- KainxRuka ***


Ciao a tutti sono tornata!!!! Scusate per il ritardo ma la scuola è quello che è!!!! Perdonatemiiii!!!! ^^
Bene allora nel sondaggio che ho fatto hanno vinto gli extra!!! ^^ Perciò non mi resta altro che ringraziare tutte le mie fan e coloro che leggono quello che scrivo!!! Baci e buona lettura!!!^^  
  


Kain X Ruka                                                                                                                                                 


 
 
La coppia di vampiri entrò nella sala da ballo. Come al solito tutti quanti i presenti si voltarono a guardarli: era un momento glorificante e allo stesso tempo, irritante per i due esseri immortali.
Kain e Ruka percorsero velocemente la pista per sistemarsi in un angolino della grande sala. Ogni anno avevano sempre fatto così e adesso ripetevano quella noiosa consuetudine.
La vampira si appoggiò con le spalle candide alla colonna che sorreggeva l’ambiente in cui chiacchieravano molte persone.
Non si accorse che il suo compagno la stava guardando, non se n’era mai accorta.
Kain la fissò intensamente, era meravigliosa come sempre. Il suo profilo dolce e sinuoso s’incideva contro lo sfondo di perla della colonna marmorea.
Lei fissava la cugina che era appena entrata con Ichijo. Per Kain era raro vedere Ruka preoccupata per un singolo essere umano. Se si trattava di Ayako l’atteggiamento di lei cambiava completamente, nemmeno con lui riusciva ad aprirsi così facilmente.
Lui le era vicino in quel momento. Le era sempre stato vicino ma lei non se n’era mai accorta.
Kain era discreto e leale, non avrebbe mai fatto del male ad una creatura delicata come Ruka. Eppure ogni giorno la vedeva soffrire in maniera silenziosa per quel vampiro di sangue puro. Era uno strazio per la sua anima e la sua mente. Ruka meritava di meglio, su questo non aveva dubbi.
Più volte Aidoh gli aveva detto di rivelare i suoi sentimenti. Quante volte gli aveva risposto di no e quante suo cugino gli aveva dato dello scemo? Aveva perso il conto, nulla aveva più senso quando si trovava di fronte a lei.
Lo stupido però era Aidoh. Come poteva anche solo pensare di poter ferire quel fiore di cristallo che era adagiato sulle sue mani di ferro?
L’amore lo bloccava. La passione stessa lo divorava quando Ruka si angosciava ma non voleva causarle ulteriori turbamenti.
Quante volte l’aveva raccolta quando si era fatta male per quel vampiro? Quante volte aveva ricucito sapientemente le piume che si erano staccate dalle ali della sua anima per l’indifferenza di un’altra persona? Troppe.
Ogni volta lei risorgeva e splendeva più bella che mai mentre lui aveva perso tutto per aiutarla. Andava bene così, non potevano stare insieme.
 
Ruka fissava incantata la cugina che rideva tra le braccia di Ichijo. Si domandò dove potesse trovare tanta spensieratezza pur restando con un vampiro. Sorrise, sarebbe stato un pensiero sempre oscuro per lei.
Il suo corpo fasciato nel vestito nero le inviava brividi piacevoli lungo la schiena. Ogni volta che Kain appoggiava le sue iridi sulla sua pelle bianca, questa scattava e le provocava un piacere inatteso.
Forse il suo corpo sapeva qualcosa che la sua mente continuava a negare?
Non voleva capire e comprendere quella verità, per lei era troppo. Se l’avesse rifiutata?
Il suo porto sicuro sarebbe andato in pezzi perché, se non c’era Kain a sorreggerla, nessuno sarebbe riuscito a farla “guarire” dall’oscurità che occultava dentro di sé.
Sentiva che qualcosa con Kaname si era spezzato ma non pensava che il filo rosso che legava un’anima ad un’altra, la potesse condurre proprio da lui. Fissò triste il pavimento.
Quella era una verità che non doveva rivelare a nessuno, non ne era capace. Forse perché aveva vissuto l’amore con sofferenza e aveva paura di provare qualcosa di nuovo. Qualcosa simile a quello di Ayako.
“Usciamo!” disse sottile Ruka avviandosi a grandi passi verso l’uscita della sala.
Sentiva Kain dietro di sé, non le aveva fatto domande ma la seguiva come sempre. La scortava fedelmente fuori tra le piante e il cielo notturno.
La vampira si arrestò, fissò la luna piena sopra di sé e sospirò.
Un vento gelido soffiò sul suo corpo morto, giocando con l’elegante piega del vestito nero.
“Hai freddo?” chiese Kain istintivamente.
La sua compagna sorrise. Era una domanda semplice e banale, quasi da umano.
Come potevano provare freddo o caldo se i loro corpi non sentivano nulla? Però, chissà come, un po’ di gelo lo sentiva. Solo un pochino.
“Si..” rispose bisbigliando al vento.
Sulle sue spalle si trovò una giacca bianca, sapeva di buono.  Un profumo ambrato con un fondo legnoso e intrigante. Non si era mai accorta di quanto fosse buona l’essenza del suo simile.
Ruka si girò a fissare Kain, forse le avrebbe curato le ferite di quell’amore impossibile. L’avrebbe aiutata a dimenticare Kaname e a riiniziare a vivere.
Il suo compagno le sorrise e le prese la mano. Sì, entrambi avrebbero superato il muro che li divideva per non perdersi. Buttare tutto, buttare quello che faceva male o per lo meno buttare via quello che non aveva senso. In questo momento avevano trovato quello di cui avevano bisogno tutti e due.
Le labbra di Kain sfiorarono quelle tremanti di Ruka.
Era tempo di ricominciare da zero, lasciare il passato era doloroso ma il futuro che vedeva la vampira negli occhi caldi di Kain, era più roseo che mai.
Un piccolo bacio per sugellare il nuovo inizio, per dire a entrambi di non mentire a se stessi.
Perché adesso c’erano solo lui e lei e nient’altro. Ora potevano cominciare a esistere.
Ora dovevano lottare. 

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Capitolo 23
*** -extra- ShikixRima ***


Ciao a tutti!!! Ecco a voi il mio secondo extra!!!!^^ Spero vi piaccia!!! Il prossimo sarà su Kaname e Yuki e poi la nostra storia riprenderà!!!^^ Ma, care le mie lettrici, finirà!! Credo che tra due o tre capitoli concluderò la prima serie!!! Così dovrete aspettare la seconda dove cominceranno lotte e colpi di scena!!
Perciò non mancate mi raccomando!!!^^ E ora via con il capitolo!!!^^ 

 


Shiki X Rima

 
 
Rima e Shiki entrarono velocemente nella sala da ballo. Non volevano essere notati da nessuno ma la cosa non funzionò. Come al solito tutti gli studenti e i loro fan si girarono.
Rima rispondeva freddamente ad ogni iride umana che incontrava, non le piaceva essere squadrata da capo a piedi.
Shiki sorrise di sfuggita, sapeva bene quanto la irritassero le occhiate dei comuni mortali. Solo lui aveva il privilegio di toccare quel corpo, di sentire gli occhi blu perforargli la pelle, di annusare il suo profumo e di perdersi completamente in lei.
Il suo carattere freddo e distaccato l’aveva colpito la prima volta che l’aveva vista. Era entrata in quel collegio silenziosamente e si era insidiata nel suo cuore con facilità. Ricordava bene il giorno in cui la sua vita aveva ricevuto un senso e uno scopo.
Stava passeggiando nei corridoi bui del dormitorio quando aveva visto una porta aperta. Si era avvicinato sia per curiosità che per noia, non aveva sonno e tanto meno voleva rimanersene chiuso in camera.
Quando entrò nella stanza dovette coprirsi gli occhi.
I raggi solari brillavano puri nella sala da ballo, colpivano tutti gli oggetti e li facevano risplendere di una luce nuova e intensa. E poi la vide.
Al centro della pista c’era una sua simile. I capelli d’oro si spostarono delicatamente seguendo il sussurro del vento, le iridi blu si posarono docilmente dentro le sue.
Era uno sguardo freddo e distaccato, quasi come se la vita non le appartenesse. Ma lui riuscì a vedere una scintilla. In quegli occhi zampillò acqua calda e profumata che gli fece perdere ogni contatto con la realtà.
Era lei. Shiki pensava di averla persa sul set fotografico dove aveva lavorato per ordine della sua manager. Invece eccola lì, di fronte a lui in pieno sole.
La sua pelle diafana riluceva timidamente, quasi avesse paura di accogliere la luce solare dentro di sé.
“Rima…” la chiamò il ragazzo, tendendole una mano.
Lei lo fissò con eleganza, i suoi piedi agili la portarono vicino a lui in un attimo.
Le loro mani si strinsero, avevano la consapevolezza che non si sarebbero più lasciati. Shiki sfiorò gli zigomi decisi della sua compagna, erano tiepidi.
Non servì altro ai due simili per capire che si volevano. Era così e basta. Semplice e puro amore, un distillato di rose che aveva il profumo della morte.
A loro andava bene così. L’eternità è meno lunga se hai qualcuno al tuo fianco.
Shiki seguì la sua complice fuori dalla festa, non disse nulla, tanto sapeva dove lo stava portando.
 
Rima conduceva Shiki dietro di sé. La seguiva come un’ombra e non perdeva un passo. Probabilmente il suo vampiro aveva capito dove lo stava trascinando. Le venne in mente il loro primo incontro al collegio. Quella mattina non riusciva a dormire. Si era alzata e aveva girato i corridoi del dormitorio a lungo. Continuava a ripensare a Shiki, il vampiro con cui aveva posato poche settimane fa. Quando l’aveva visto era rimasta sorpresa. Il fisico atletico, i capelli rossi scomposti e gli occhi azzurro ghiaccio. Non l’aveva guardata direttamente una sola volta ma Rima aveva capito che non poteva mentire a se stessa.
Il ragazzo le piaceva, il modo distaccato con cui si comportava con gli altri le ricordava lei. Quella freddezza esteriore che entrambi sentivano come un peso, come gabbia dei loro stessi sentimenti non gli dava tregua.
Come si erano incontrati, così si erano anche persi.
Rima non lo aveva più rivisto ed ora era lì, in un collegio pieno di suoi simili ma vuoto per lei.
Notò che in una stanza filtrava la luce del sole e così vi entrò. Tutto era illuminato a regola d’arte, piccole zone d’ombra ballavano discrete sotto i raggi lucenti.
La vampira avanzò sotto quel caldo barlume portandosi al centro della stanza. L’astro splendente la circondò con la sua potenza e la sua calura. Chiuse gli occhi e sentì la pelle pizzicare. Non doveva stare troppo al sole altrimenti ne avrebbe risentito.
Però non le importava. L’energia che vibrava attraverso i muscoli, il piacere che sentiva in quella lieve carezza d’estate le ricordavano Shiki.
Un tocco lieve di quel vampiro se lo immaginava così, tremendamente doloroso ma dolce. Una sottile stretta che non avrebbe mai sentito ma che, sicuramente, ne valeva mille.
Sentì dei passi giungere vicino alla porta, si girò per scacciare l’intruso ma tacque.
Capelli rossi e occhi azzurri. Il suo mondo era lì per lei. Il destino li aveva fatti incontrare di nuovo e non le sembrava vero.
Si contenne, non riusciva ad esternare i suoi sentimenti come lui non era capace di farlo con i suoi.
Si capivano. Si comprendevano dannatamente bene senza parlare.
“Rima…” la chiamò con voce composta e calma, tendendole una mano.
Non si può resistere al richiamo del piacere. Avanzò verso il suo simile consapevole di ciò che voleva e che desiderava.
Insieme forse, sarebbero riusciti a costruire un castello di carta più forte contro le avversità della vita.
Perché entrambi erano fragili, entrambi volevano solo affetto e amore.
C’era una verità nei loro occhi, un suono che assicurava che non si sarebbero mai lasciati. Mai.
 
La sala da ballo del dormitorio Luna era buia, la luna piena giocava dietro le nuvole illuminando le due figure che erano dentro.
Shiki guidava Rima in una danza senza musica. Tuttavia sembrava che intorno a loro aleggiasse una melodia lenta e malinconica, suonata da strumenti invisibili.
La vampira sorrise dolcemente a Shiki. Senza nemmeno pronunciare una parola arrivava ad illuminare il buio.
Entrambi si parlavano con il cuore e non avevano bisogno di altro.
La verità nei loro occhi diceva che non si sarebbero mai lasciati. Le loro mani sussurravano che si sarebbero sempre incontrate nella loro esistenza.
Loro comunicavano meglio quando non si dicevano nulla.
“Ti amo…” esordirono in coro. Le voci si inseguirono dispettose, non si lasciavano e giocavano in quella camera buia.
Due sorrisi da entrambe le parti.
“Da sempre” conclusero Rima e Shiki prima di unirsi.
Le loro labbra si avvicinarono dolcemente, si toccarono con delicatezza.
Quel piccolo gesto riverberò sulle finestre, la luna si eclissò dietro le nuvole lasciando l’intimità a proteggerli.
La passione si impadronì di entrambi facendogli perdere il controllo. Quella notte fu solo per loro, per le loro labbra e le loro lingue. Non c’erano rimpianti o dolori da affrontare.
Solo passione.
 

 
 
NdA
Un grazie di cuore a:
ichijou_amour     
xXJessicaaaaXx    
Moonlight_Girl    
XxRika_AkarixX     
Mary_97  
AnaNeko94
E anche alla nuova arrivata kris96!!!!! Benvenuta!!!!^^ 

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Capitolo 24
*** -extra- KanamexYuki ***


Ed ecco a voi l’ultimo extra!!^^ Spero che vi piaccia perché mi ha fatto penare un sacco!! Non riesco mai a descrivere Kaname come voglio e spero di non aver rovinato il suo personaggio, in questo caso ditemelo!!! E dopo aver finito questo capitolo si ritornerà alla storia e alla rivelazione del passato di Ayako!!!^^ Allora, buona lettura!!! XD

Kaname X Yuki

 
 
 
 
Ancora un’altra festa.
Kaname Kuran fece il suo ingresso nella sala da ballo sfoggiando la sua divina bianca che, secondo tutte le ragazze, gli calzava a pennello.
Era strano come invece lui provasse un sentimento di odio nei confronti di ciò che indossava.
Bianco. Era un colore che non gli si addiceva.
I vampiri succhiano sangue, distruggono ogni cosa con un tocco.
Il loro spirito non è mai puro, l’orrore e gli errori che fanno non si possono espiare nemmeno con la morte.
E così si sentiva Kaname.
Marchiato a fuoco da colpe e rimpianti, squarciato nel profondo tra dolore e peccato.
Se avesse potuto scegliere un colore avrebbe imposto il nero. Gli si addiceva di più.
Quel colore scuro annullava la luce, era l’antitesi di tutto ciò che era positivo. Corrompeva la purezza degli altri colori e li fagocitava nelle sue tenebre.
Per ironia della sorte Yuki portava la divisa proprio di quel colore.
Eppure su di lei anche il nero splendeva di una luce pura, sacra e inviolabile. Il candore della sua pelle sembrava potesse portare via ogni sofferenza ed empietà senza restarne offesa.
Ma suo fratello sapeva che se si fosse avvicinato troppo l’avrebbe sporcata, avrebbe tinto di rosso la pelle diafana di lei trascinandola in un abisso di distruzione.
Lei non sapeva che cosa lui aveva fatto nella vita, quali sacrifici ed orrori aveva commesso solo per salvare la piccola Yuki.
Non aveva rimpianti per quello che faceva però il dolore era presente dentro la sua anima già putrefatta.

Yuki…Amerai mai un mostro come me?
 
“Zero aspettami!” urlò la guardiana mentre correva dietro il suo compagno.
“Ma che cosa ti sei messa?” chiese l’altro guardiano mentre si girava e la fissava attonito.
Yuki indossava un vestito corto e semplice. Il corpetto era di raso mentre la gonna in seta scendeva elegante fino alle ginocchia. I capelli erano fermati da una piccola rosa lilla che era esattamente dello stesso colore della veste.
“Me lo ha mandato Kaname…” bisbigliò arrossendo mentre Zero si voltava e a grandi passi, entrava nella sala da ballo.
Yuki si stupì della reazione del suo compagno ma decise che gli avrebbe parlato dopo, ora voleva andare a ringraziare Kaname.
Vide Ayako e Takuma insieme, erano veramente carini ma non voleva disturbarli e così corse a vedere dove era finito il vampiro che tanto amava, anche se una risposta ce l’aveva già.
Ed eccolo lì, ancora una volta era da solo su un balcone.
Yuki fissò meravigliata il profilo forte e deciso di Kaname, gli occhi castani nei quali si perdeva ogni volta. Il cuore tradusse i suoi pensieri e a quel punto il vampiro si voltò.
“Sei bellissima Yuki…” sussurrò il ragazzo moro avvicinandosi alla guardiana.
Le sfiorò con delicatezza una guancia, passò la sua mano sul collo scoperto di lei e poi l’abbracciò.
Il vampiro respirò la fragranza dolce della ragazza con avidità, faceva male ma non gli importava.
 
Nascondimi dentro di te Yuki, dove cose più dolci son celate, fra le radici delle rose e delle spezie. Mi perderei volentieri e non te ne farei una colpa perché io mi sono già smarrito molto tempo fa.
 
La guardiana era sorpresa, il cuore non smetteva di battere mentre la sua mente si era svuotata. Sapeva che innamorarsi di un vampiro era sbagliato e perverso ma ormai non poteva tornare indietro. Quegli occhi rossi l’avevano stregata. Iridi cremisi che erano il riflesso della passione perversa dei vampiri.
 
L’amore tinge del proprio colore tutto ciò che tocca.
 
E così lei non poteva eliminare quel colore dalla sua anima, non ci sarebbe mai riuscita.
Kaname si staccò a fatica dalla ragazza tentando di dominare l’istinto di bere, la sua dolce sorella non sapeva quanto era crudele nei suoi confronti. Non poteva arrivare neanche ad immaginarlo.
Unì le loro mani e cominciò a danzare seguendo il ritmo del cuore della fanciulla più preziosa al mondo.
 
Il ballo è un rozzo tentativo di entrare nel ritmo della vita, di provare a inserirsi nell’anima dell’essere amato.
 
In silenzio continuarono a muoversi insieme.
“Kaname… La musica è cambiata…” sussurrò Yuki al vampiro.
“Non sto seguendo il ritmo della canzone, piccola Yuki…” rispose, accennando un sorriso, l’essere immortale.
Lei arrossì istintivamente, ogni volta riusciva a metterla in soggezione.
Il vampiro fermò la danza. Prese delicatamente la mano della guardiana e la baciò.
Fu un lungo contatto fatto di rimpianti ma anche di tormento.
 
Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna, entrambi toccano il cuore dell'eternità.*
 
“Devo andare…” bisbigliò Kaname alzando il viso.
Yuki non voleva ma capiva le esigenze del ragazzo. Desiderava solo fare un’ultima cosa prima di lasciarlo andare.
La ragazza si sollevò in punta dei piedi e avvicinò le labbra a quelle dell’essere immortale.
Si sfiorarono.
Un brivido di piacere scosse il corpo di Yuki mentre Kaname si allontanava fluidamente.
 
Che cos è un bacio se non il linguaggio del cuore?

 
“Non adesso Yuki…” mormorò a fatica Kaname, andandosene a malincuore. Doveva trovare Ayako e Takuma per rivelare a tutti che cosa stava arrivando, non poteva perdere tempo. Doveva proteggere tutto e tutti ma soprattutto lei. La sua sorellina.
 
Sei crudele Yuki, sei…senza…cuore… Ma… Ti amo…
 

 
NdA
*(frase di Kahlil Gibran)
Un ringraziamento speciale a:
ichijou_amour   (
finiti gli extra! Si riprende con Takuma!! XD)
Moonlight_Girl     
XxRika_AkarixX    
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kris96
Mary_97  
AnaNeko94
 
Grazie per seguirmi con costanza e impegno!!!^^ Un abbraccio forte e un grande bacio a tutte!!!^^ 

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Capitolo 25
*** Il passato ***


Il passato




Kaname varcò per primo la soglia della sua stanza seguito da Takuma che trasportava Ayako.
Mancavano pochi minuti a mezzanotte e presto sarebbero arrivati i loro compagni, Ichijo era seduto rigidamente in una poltrona rossa e cullava la fanciulla tra le sue braccia.
Kaname fissava il cielo scuro dalla finestra, la tensione era palpabile nell’aria. Quando l’orologio scoccò le dodici di sera, la porta si aprì ed entrarono i loro simili.
Kain, Shiki e Rima si sedettero sul divano di fronte a Takuma mentre Ruka si avvicinava a Kaname per chiedergli qualcosa. Aidoh invece si posizionò silenziosamente vicino ad una finestra.
Il ragazzo biondo non incrociava lo sguardo di nessuno ma fissava Ayako che riposava, sentiva lo stupore e la meraviglia dei quattro esseri ma non ci fece caso. Ora la cosa più importante era lei.
“Dobbiamo chiarire alcune cose… Mi dispiace di aver mantenuto così a lungo il segreto anche con voi ma ora siamo pronti per rivelarvelo. Siamo tutti in grave pericolo e non possiamo fare errori.
Sappiate che qualcuno di molto potente si sta avvicinando all’accademia per prendere Ayako e noi non possiamo permetterlo. Ne va del futuro di tutti i vampiri… Dobbiamo iniziare dal racconto del passato di questa ragazza. Ruka, puoi cominciare…” concluse il vampiro di sangue puro.
Dopo essersi spostata verso il centro della sala, la ragazza immortale cominciò a parlare.
“Tutti i componenti della mia famiglia si sono sempre sposati con i loro simili tranne uno.
Taki, il fratello di mio padre, si innamorò di un’umana. I miei nonni non tolleravano assolutamente questa relazione e fecero di tutto per dividerli ma non ci riuscirono.
Mio nonno fu costretto a cacciarlo dalla famiglia e a non riconoscerlo come suo figlio, così il comando passò nelle mani di mio padre.
A Taki non importava nulla di quello che gli era successo, era veramente felice di poter restare con Sawako. Si sistemarono in un piccolo villaggio e tennero segreta la vera natura di mio zio. Mio nonno intanto tentava in tutti i modi di farlo tornare in famiglia, era sempre stato il suo figlio preferito e non voleva perderlo. Era disposto persino a cambiare la legge di famiglia che proibiva di sposarsi con gli umani pur di riaverlo indietro.
Taki rifiutò più volte e rimase al fianco di Sawako amandola sempre. Non voleva che un’umana come lei si sporcasse entrando nella nostra casata, a lui andava bene così.
Dopo due anni mia zia rimase incinta e diede alla luce il suo primo bambino, Yoruko.
Mia nonna, ormai pentita da tempo, aveva fatto costruire un piccolo castello per suo figlio e la sua sposa. Taki, ritenendo pericolosa la situazione per il neonato, si trasferì ma rifiutò ancora di rientrare nella nostra casata.
Sawako era diventata debole e cagionevole di salute. Il parto del loro primo erede le aveva completamente tolto le energie. Ben presto mio zio scoprì che suo figlio era nato completamente vampiro e la cosa lo sorprese alquanto.
Dopo cinque anni, Sawako rimase di nuovo incinta e partorì Ayako. Taki ne era entusiasta e mia zia si era ristabilita completamente.
Yoruko ormai era cresciuto, non aveva l’aspetto di un ragazzino di cinque anni ne dimostrava almeno sei in più.
Inizialmente la nascita di mia cugina non lo attirava anzi, la guardava con disprezzo per la sua umanità.
Mio zio cominciò a fare delle ricerche, non riusciva a capacitarsi di come Yoruko e Ayako avessero così differenti nature. Intanto ad un anno di distanza il piccolo vampiro era diventato iperprotettivo nei confronti della sorella e lei, ancora piccola e inerme, gli stava accanto.
Sawako cominciò a capire che c’era qualcosa che non andava in Yoruko. Notò che guardava la sua bambina con bramosia, le portava ogni cosa di cui aveva bisogno e non la lasciava mai da sola.
Era troppo possessivo.
Mio zio era preoccupato quanto la moglie, quel rapporto stava sfociando in qualcosa di malsano. Una notte andò nella biblioteca del castello, trovò montagne di libri sul pavimento e Yoruko che leggeva in maniera ossessiva. Erano tutti trattati che parlavano dei marchi per le creature mortali.
Sempre più preoccupati per il loro bambino, tentarono di allontanarlo.
Ayako che aveva solo un anno restò con la madre nel castello mentre Yoruko andò con il padre in giro per le città.
Questo non li favorì. Ayako la notte piangeva senza il fratello mentre lui non restava mai tranquillo, così mio zio ritornò a casa.
Taki era già consapevole che il suo bambino era intelligente quanto lui e lo tenne impegnato in studi e altre attività.
Passarono altri due anni e Ayako cresceva bella e forte mentre Yoruko era pallido e cupo e continuava a girarle intorno.
Poi una sera il legame solido della famiglia si incrinò. Mio zio andò nella stanza di Ayako nel cuore della notte, sua figlia stava piangendo per i forti tuoni causati dal temporale.
All’improvviso i lamenti si fermarono ma Taki continuò ad avanzare nel corridoio buio per vedere se la bambina aveva ripreso a dormire.
La scena che vide lo agghiacciò.
Yoruko si era tagliato un dito e stava facendo bere il suo sangue a sua sorella come se fosse normale acqua. Il fratello sussurrava parole impronunciabili mentre completava il rituale su Ayako ignara di tutto.
Mio zio entrò furibondo nella stanza e rinchiuse Yoruko nella sua camera senza possibilità di uscirne. Sconvolto fissò sua figlia alla quale Yoruko aveva imposto il marchio di possessione, sarebbe stata sua per tutta la vita.
Preoccupato per i suoi due bambini una notte venne a chiedere aiuto a mio padre. Doveva consultare dei manuali antichi, ne andava del futuro dei suoi figli.
Suo fratello non ebbe esitazioni e lo condusse dove desiderava anche se non era più un membro della nostra famiglia.
Quella notte mio zio trovò le risposte che cercava e non furono felici. Però non poteva nemmeno immaginare che le sofferenze per lui erano appena iniziate!

Riuscì a prendere il libro della nostra famiglia nel quale si celavano i segreti più oscuri e scoprì che, mille anni fa, qualcun altro aveva vissuto la sua stessa esperienza… E aveva trovato la morte…”.


NdA

Eccomi qui di nuovo!!!! Allora la storia ha ripreso il suo corso e nel prossimo capitolo verrà svelato il tanto atteso mistero sul perchè Ayako sia solo umana e Yoruko invece solo un vampiro!!!! Scusatemi per la suspance ma non riesco a non crearla!!!! XD XD XD
Spero di non aver fatto errori perchè l'ho posata in fretta senza ricontrollarla!!! Chiedo scusa se ci sono e segnalatemelo!!! Ringrazio tutti quelli che leggono senza commentare e soprattutto colore che mi commentano e sostengono sempre!!!!^^ 

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Capitolo 26
*** Antenato ***


Antenato





“Un nostro antenato si era innamorato di un’umana proprio come mio zio e non essendoci vincoli di matrimonio la sposò. Dalla loro unione nacque una figlia vampira e due anni dopo un bimbo umano.
Nel libro vi erano riportati tutti gli strani comportamenti dei due bambini e di come la loro figlia sottomettesse al suo volere il fratello.
Il nostro avo cercò di dividerli senza successo e fu allora che pensò di cercare la causa scatenante di questa strana nascita.
Nel suo diario riportava i vari esperimenti che aveva fatto sui suoi stessi figli e arrivò a scoprire la verità. Per una strana coincidenza durante il parto la divisione cellulare non era andata a buon fine e per questo i bambini avevano due differenti nature.
L’analisi del sangue però portò a galla una realtà che non avrebbe dovuto conoscere. Il figlio maschio portava dentro di sé un sangue diverso e pericoloso. Per metà quel liquido aveva le cellule dei vampiri che intaccavano i tessuti vitali e di sicuro, nella crescita, lo avrebbero spinto alla morte perché il suo stesso organismo le respingeva. Questa è la strana forma di “anemia” che porta dentro di sé anche Ayako.
L’unica soluzione per salvare il bambino era trasformarlo in un vero essere immortale ma solo la sorella poteva farlo perché era l’unica in grado di assorbire il sangue senza rimanerne uccisa.
Il mio avo era arrivato a capire il perché di questo attaccamento morboso e malsano che avevano i due ragazzi ,un legame di sangue coesisteva tra loro e non potevano perdersi.
Così, dopo una lunga riflessione, il padre della fanciulla le propose di trasformare il ragazzino.
La figlia accettò ma non appena gustò il sangue di suo fratello impazzì. La vampira perse totalmente il controllo di sé, diventando una bestia mentre dissanguava il fratello.
Immettendo quel liquido caldo nel suo corpo si generò una reazione inaspettata, ciò che si stava creando quella sera era proprio la più bassa specie di vampiro che potesse esistere al mondo. Un mostro assetato di potere e carne, un animale dal quale non si può scappare ma solo soccombere.
Quella notte il nostro avo non sapeva che aveva creato l’arma capace di distruggere tutti i vampiri sulla faccia della terra, sua figlia era diventata una “ svinoĭ krovi”.
Sua moglie fu la prima a morire tendando di salvare entrambi i suoi figli e fu allora che il mio antenato capì di dover distruggere quello che aveva creato inconsapevolmente.
Fu una lotta senza esclusione di colpi ma alla fine, il padre uccise la figlia.
A questo scempio assistette il cugino che eseguì le ultime volontà del mio progenitore e redasse la legge che proibiva di sposarsi con gli esseri umani.
Mio zio chiese aiuto a mio padre perché non succedesse di nuovo quello che era accaduto mille anni fa ai suoi stessi eredi. Andarono al castello dove fecero una scoperta agghiacciante.
La piccola Ayako si trovava a terra e piangeva sul corpo della madre morta. Yoruko era fuori di sé e balbettava delle scuse ad Ayako come “L’ho fatto… solo perché… si è messa in mezzo… capisci sorellina?”.
Ayako non guardava più suo fratello che fu immobilizzato immediatamente da mio padre e mio zio.
Naturalmente Yoruko si ribellò e tentò di prendersi Ayako ma Taki, seppur ferito dalla morte di Sawako, combatté contro il suo stesso figlio.
Insieme a mio padre riuscì a conficcargli un paletto d’argento nel cuore e a rinchiuderlo in una tomba dove avrebbe dormito per sempre.
Mio zio però era stato colpito a morte e non poteva prendersi cura di sua figlia, così l’affidò a mio padre chiedendogli di sorvegliarla e di cancellarle la memoria per farla vivere di nuovo felice.
Suo fratello promise anche che avrebbe cercato un modo per salvare la bambina mentre Taki moriva sereno e raggiungeva la donna che aveva sempre amato.
Quella notte mio padre portò Ayako in casa nostra, aveva solo cinque anni e non parlava con nessuno quando la vidi per la prima volta. Era terrorizzata e tremava in continuazione tra le mani di mio padre che stava spiegando i fatti a tutta la famiglia.
Io avevo dodici anni ma entrai a far parte di quel circolo segreto solamente per un motivo, Ayako si calmò vedendomi.
Ricordo bene come i suoi occhi si fermarono nei miei e mi sorrise teneramente chiamandomi  “mamma”.
Sebbene il gusto del suo sangue fosse terribilmente buono, da dopo che mi disse quella parola non riuscii più a sentirla come una preda e per questo ancora oggi il suo liquido cremisi non ha attrattiva su di me.
Riuscii a farla mangiare e bere normalmente ma c’era sempre un’ombra in tutti i sorrisi che mi regalava. Dopo due settimane in cui mia cugina fu interrogata dai miei parenti e gli furono carpite informazioni preziose, si decise di cancellarle la memoria.
Fu un rituale complesso che coinvolse i nostri più potenti consanguinei e quella sera si strinse un vincolo di fedeltà per quella piccola creatura.
Mio padre continuò a svolgere le sue ricerche mentre io mi occupavo di Ayako come se niente fosse, dato che era finalmente “normale”.
L’unica cosa che non potevamo prevedere era l’attrattiva del suo sangue e la potenza del marchio di Yoruko.
Il liquido misto che le scorreva nelle vene era una calamita per tutti i vampiri. Aveva ed ha ancora un potere strano, influenza e cambia il comportamento delle persone in meglio o in peggio ma il prezzo da pagare per questo è la pazzia.
Il sigillo di suo fratello funzionava benissimo, la proteggeva da tutto e da tutti facendo cadere in una folle anormalità i miei parenti.
Dopo un anno che vivevo insieme a lei accadde un fatto che spinse mio padre ad allontanare mia cugina dalla nostra casa.
Uno dei miei cugini si era invaghito di lei che allora aveva solo sei anni e purtroppo, una notte, tentò di morderla ma finì con il collassare e morire in atroci agonie.
Mio padre capì in quel momento che chi provava un sentimento che era ritenuto pericoloso dal marchio poteva soccombere proprio perché da questo traeva la sua forza.
Tentammo invano di nasconderla con noi, molti altri nostri consanguinei erano attirati dal suo sangue e dal potere che poteva dare.
Così, per il bene di tutti, mio padre decise di mandarla a vivere in una famiglia umana dove sarebbe stata al sicuro e da dove lui avrebbe potuto raggiungerla e controllarla.
Io mi opposi ma a nulla valsero le mie proteste, dovevo sottostare al patto che avevo fatto. Non potevo dirle nulla del suo passato e ne dovevo avere contatti con lei.
Così aiutai mio padre nelle sue ricerche mentre Ayako viveva lontano da noi. Purtroppo facemmo una scoperta agghiacciante, il sigillo che Yoruko aveva imposto ad Ayako si nutriva della sua stessa forza vitale e quindi più lei cresceva, più suo fratello prendeva forza e coscienza in quella bara.
Si sarebbe risvegliato e non c’era alcun modo di fermarlo, infatti oggi Yoruko non è più nel suo feretro. Devo farvi un’ultima e importante rivelazione… e non sarà piacevole per nessuno…”.

  


NdA
svinoĭ krovi= divoratrice di sangue Salve a tutti sono tornata!!!!! Esami finiti!!!!!! XD XD XD Tra paura e agitazione questa mattina sono stata interrogata e ora sono libera!!!! Per festeggiare dedico a voi questo nuovo capitolo!!!!! XD XD
Soprattutto a tutte le mie fan che commentano!!!! Se ci sono errori siate clementi! Sono reduce da tre settimane di puro inferno però fatemeli notare!!!! XD 
VI voglio un mondodi bene ragazze!!!!!! XD XD XD

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Capitolo 27
*** Bacio di sangue ***


Bacio di sangue




“Ayako può essere salvata. E’ una bella notizia ma il modo in cui bisogna farlo può comportare la morte. La prima soluzione trovata da mio padre fu quella  di immettere il sangue di Yoruko  nel suo corpo ma analizzando il liquido prelevato dal ragazzo, si accorse che l’avrebbe distrutta. La composizione è talmente differente che avrebbe alterato il sangue presente nell’organismo di mia cugina portandola ad una morte lenta e dolorosa.
Dopo anni di ricerche e studi finalmente abbiamo scovato la vera cura, tra gli appunti del nostro avo c’erano tre tecniche che si potevano usare per trasformare un umano in un vampiro.
La prima ve l’ho narrata precedentemente, utilizzare il morso di suo fratello per riuscire a dare all’essere vivente la nostra natura ma, come ricorderete, Yoruko si trasformerà in un vero e proprio demone. La seconda è la trasfusione di sangue che non può funzionare perché  Ayako collasserebbe.
Il terzo metodo è più complesso ma realizzabile in breve tempo. Per distruggere la smania di sangue di mio cugino, Ayako deve legarsi ad un altro vampiro.
Quando sorgerà la luna piena l’essere immortale a cui è legata dovrà compiere il rito per trasformarla. Purtroppo deve essere  un vampiro che sia allo stesso livello di Kaname.
Il sangue puro prenderà il suo stesso sangue succhiandolo da una vena qualsiasi del braccio, successivamente dovrà  suggellare l’unione con un bacio di sangue.
In questo modo il liquido ingerito verrà metabolizzato senza difficoltà e a poco a poco mia cugina si trasformerà in un vampiro.
Questo rituale va eseguito tre volte in tre diversi giorni di luna piena, non ammette errori o repliche perché se si sbaglia un solo passaggio Ayako morirà.
Purtroppo il vampiro che farà il rituale non andrà incontro ad una bella sorte. Perderà i suoi poteri cedendoli ad Ayako se non riuscirà a sopportare tutta la cerimonia.
Questo è tutto quello che vi ho tenuto celato fino ad ora, spero che vi sia tutto chiaro. Mi dispiace di essere stata così misteriosa ma non pensavo che le cose sarebbero precipitate così velocemente…”concluse Ruka fissando addolorata tutti i suoi compagni.
Takuma strinse più forte Ayako, non l’avrebbe ceduta a nessuno nemmeno al nobile Kaname.
Era egoista e lo sapeva ma non riusciva a fare a meno di quella creatura e vederla tra le braccia di un altro non lo avrebbe aiutato.
Kuran si sistemò al centro della sala e chiamò Ichijo. Il ragazzo dai capelli biondi si avvicinò al suo simile guardandolo con occhi preoccupati e vigili.
La mano candida di Kaname si posò sulla fronte della cugina di Ruka, ora dovevano rimuovere il sigillo.
Un’aura nera si sprigionò dalle dita del ragazzo moro mentre apriva il lucchetto che teneva imprigionata la memoria della cugina di Ruka.
Dopo pochi minuti il potere si affievolì e Kaname ritirò la mano dalla fronte della fanciulla.
“Suo fratello arriverà tra pochi giorni all’accademia, riesco a percepire la forza che si sta risvegliando dentro il nostro compagno.
Non possiamo permetterci di coinvolgere vittime innocenti, dobbiamo nasconderci. Rima ha gentilmente messo a disposizione la sua vecchia villa di montagna per portare al sicuro Ayako.
Partiremo domani, dobbiamo proteggere questa ragazza fino a quando non avremo completato il rituale. Yoruko non si fermerà di fronte a nessuno pur di averla per sé, non possiamo fare errori.
Il futuro dei vampiri e quello degli umani è connesso a questa esile fanciulla e a noi.
Preparatevi, partiremo domani mattina. Ho già predisposto ogni cosa perciò, per questa notte, riposatevi.” concluse con voce stanca Kaname mentre usciva dalla stanza.
In silenzio, tutti gli esseri immortali lasciarono il locale.
Adesso ognuno di loro sapeva la verità.
Difendere e morire, questo era l’ordine del vampiro di sangue puro.
Quella notte nessuno dormì bene, urla umane avevano cominciato a diffondersi nel dormitorio mentre la consapevolezza strisciava silenziosa nei cuori freddi dei vampiri.

 
 
 
 
 
NdA
Ciao!!! Non sono morta, contente? ^^ Non linciatemi vi prego ma sono stata impegnatissima e finalmente riesco a posare il nuovo capitolo!!!!
Vi chiedo perdono!!!!
Cmq l’ultimo capitolo di questa prima serie lo poserò a breve!^^ Così potrò iniziare la seconda e finire la storia!!!^^
Grazie a tutti quelli che mi seguono e un caloroso bacio alle mie fan che commentano sempre e comunque!!! Vi adoro ragazze!!!!^^

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Capitolo 28
*** Epilogo ***


Epilogo



La brezza estiva scompigliava i capelli castani di Ayako, il sole radioso le illuminava la pelle mentre sorgeva pigramente da dietro le montagne.
La cugina di Ruka si era trasferita insieme a noi nella villa di Rima tra le montagne, era un luogo desolato e tranquillo che le avrebbe garantito intimità e protezione.
Già, protezione.
Mi passai una mano tra i capelli biondi mentre la fissavo ardentemente, non si era accorta della mia presenza.
Non potevo uscire alla luce del sole per molto ma non volevo lasciarla sola.
Da quando si era svegliata e aveva ripreso conoscenza non aveva più parlato con nessuno di noi. Nemmeno con me.
Sto male, male da morire se non sento la sua dolce voce invocare il mio nome.
Ayako non sorride più e mangia sempre meno, siamo tutti impotenti. La sola cosa che ha fatto in questi tre giorni è stata stringersi a me con una muta forza pregandomi, con gli occhi, di non abbandonarla.
Non l’ho mai lasciata sola. La cosa frustrante e pericolosa è la mia sete, alcune volte esplode senza che io me ne renda conto e ho paura di ucciderla.
Però, non posso assolutamente lasciarla sola: non lo sopporterei.
Si fida di me e non voglio tirarmi indietro.
Silenziosamente uscii fuori nell’aria frizzante del mattino e sfiorai la sua mano con delicatezza.
Lei sollevò quegli occhi azzurri lucenti su di me e mi disarmò.
Dolore, incertezza, paura si mescolavano all’amore e alla tristezza.
Ero egoista, desideravo che tornasse a sorridere come un tempo in un periodo così difficile solo per soddisfare un mio capriccio.
“E’ bellissimo vero?” chiesi cauto alla fanciulla di fianco a me.
Lei annuì silenziosamente.
Le presi il viso tra le mani e la guardai intensamente, speravo che potesse percepire quello che nutrivo per lei.
“Tu sei ancora più bella di qualsiasi paesaggio Ayako…” le sussurrai di rimando.
Lei mi fece un dolce sorriso.
Era piccolo ed insicuro e l’ombra della paura non l’abbandonava mai.
Mi faceva male il petto vederla così sconvolta e non sentire la sua voce mi destabilizzava parecchio, ero immortale ma impotente.
Mi spinse dentro gentilmente, sapeva che non dovevo espormi troppo al sole per via della mia pelle.
Non appena rientrai la vidi correre sul balcone e afferrare il fermaglio che le avevo regalato, non se né separava mai.
Sorrisi tra me e me per quella piccola vittoria.
Mi voltai per tornare in camera mia, sapevo già che lei mi avrebbe seguito.
Un urlo si condensò nell’aria.
Era pieno di sofferenza, paura, tristezza, amarezza e orrore.
In pochi istanti fui accanto ad Ayako che era a terra con le mani premute sulle orecchie, non smetteva di gridare.
Mi alzai di scatto e fu allora che lo vidi.
Là, vicino al limitare della foresta c’era una figura nera.
Era ferma come una statua e non si muoveva ma fissava divertito la scena a cui aveva assistito.
Un improvviso gelo calò nelle mie membra mentre la mia vista si screziava di rosso.
Yoruko era arrivato.
 
 
 
NdA
Bene, cari lettori ho finito la prima serie!!!^^
Spero che vi sia piaciuta e che seguirete anche la seconda che poserò a breve, si chiama Torment!!^^ Come avete intuito è un capitolo un po’ speciale dato che è narrato dal punto di vista di Takuma!!^^
Un grande abbraccio e un forte bacio a tutti quanti!!! Grazie per avermi seguita e spero di rivedervi alla prossima!!!^^
 
Inoltre dedico a tutti voi ma soprattutto a coloro che mi hanno commentato un piccolo tributo!!^^
 
“Molte persone entreranno ed usciranno dalla tua vita, ma soltanto i veri amici lasceranno impronte nel tuo cuore.”
(Eleanor Roosevelt)

Grazie infinite a:
 Moonlight_Girl
XxRika_AkarixX
 Mary_97 
 LullabyMylla 
 AnaNeko94
 SunshineInTheDarkness 
 ichijou_amour
xXJessicaaaaXx
 kris96
 
Spero tanto che mi seguiate anche nella prossima serie!!!^^ BACI!! Grazie, vi voglio bene!!!!!!^^ 
(ps TVB Zero nel cuore! Grazie di tutto Je!!!!^^)

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