Oltre le Apparenze

di telesette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Mostro ***
Capitolo 2: *** L'Eroe ***



Capitolo 1
*** Il Mostro ***


Amelia e Zelgadis erano seduti tranquillamente al centro di una piazza nella città di Valgras, non molto distante da Seillune, e stavano aspettando che Lina e Gourry facessero ritorno per riprendere il viaggio.

 

- Uffa - esclamò Amelia spazientita. - Possibile che, ogni volta che Lina dice di metterci "cinque minuti", finisce che la aspettiamo per ore ?

- Non dovresti essere stupita - osservò la chimera, senza alzare la testa dal libro che stava leggendo. - Lo sai com'è fatta Lina...

 

Amelia sospirò rassegnata. In quella alcuni bambini raggiunsero di corsa la piazza, rincorrendo la loro palla; quest'ultima però sfuggì loro e cadde rotolando esattamente ai piedi di Zelgadis.

 

- Scusi signore, ci ridà la palla ?

 

Zelgadis chinò distrattamente lo sguardo, dopodiché allungò la mano e fece per porgere la palla ai ragazzi. Questi però, nel vedere il suo orribile aspetto da chimera rabbrividirono; resosi immediatamente conto del problema, Zelgadis provò a coprirsi in fretta il volto, ma era troppo tardi...

 

- Aiuto, un mostro - urlarono i ragazzi terrorizzati.

 

Subito la folla, che prima non ci aveva fatto caso, puntò minacciosamente lo sguardo verso Zelgadis. Amelia cercò subito di tranquillizzare gli abitanti, dicendo loro che non c'era assolutamente nulla da temere, ma Zelgadis le sussurrò di lasciar perdere.

 

- Tieni - esclamò, mettendole in mano la palla. - Pensa tu a restituire la palla a quei ragazzi...

 

Così dicendo, la chimera si allontanò in silenzio dalla piazza, mentre tutti si scansavano al suo passaggio. Amelia rimase ad osservarlo tristemente, senza dire nemmeno una parola.

 

***

 

Più tardi, appena fuori delle mura di Valgras, Amelia incontrò Zelgadis seduto a leggere come se niente fosse. Subito gli si avvicinò per confortarlo, ma si accorse ben presto che era inutile.

 

- Zel, io...

- Lascia stare - la interruppe la chimera. - Non è la prima volta che succede, e non sarà neanche l'ultima!

- Non è giusto - protestò Amelia. - Tu non sei un mostro!

- Se non sbaglio - osservò Zelgadis, sollevando la testa. - Anche tu hai detto più o meno la stessa cosa, quando ci siamo conosciuti, ricordi ?

- E' vero, ma...

- Te l'ho detto, non preoccuparti, ci sono abituato!

 

Amelia chinò il capo, sentendosi quasi in colpa. Anche lei aveva ferito Zelgadis allo stesso modo, giudicandolo erroneamente in base all'aspetto eppure, adesso che lo conosceva meglio, non poteva fare a meno di comprendere parte del dolore con cui l'amico era costretto a convivere. A volte perfino lei era del tutto incapace di trovare le parole giuste, in situazioni come quelle... Se solo la gente avesse potuto osservarlo per ciò che era realmente: un guerriero coraggioso e un amico leale, nessuno avrebbe più avuto da ridire sul suo aspetto. Purtroppo la realtà era un'altra e Zelgadis non poteva fare altro che accettarla.

Improvvisamente si udì una forte esplosione provenire dalla piazza. Sia Zel che Amelia guardarono in quella direzione, cercando di capire cosa stesse succedendo.

 

- Cos'è stato ? - domandò Amelia sconvolta.

- Andiamo a vedere - rispose secco Zel. - Qualcuno potrebbe essere in pericolo!

 

Senza perdere tempo, i due tornarono indietro di corsa, augurandosi che i loro timori fossero infondati.

 

( continua )

 

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni

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Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

 

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Capitolo 2
*** L'Eroe ***


Nella città stava succedendo il finimondo. Un gigantesco globo infuocato aveva dato origine a un gigantesco incendio e la gente fuggiva in ogni direzione, cercando di scampare alle fiamme. Lina e Gourry stavano combattendo contro un paio di individui incappucciati ma, nonostante i poteri magici della maga e il talento dello spadaccino, costoro sembravano invulnerabili.

 

- Lina - gridò Amelia. - Cosa sta succedendo ?

- Vorrei saperlo anch'io - rispose la maga con un'espressione che fece rabbrividire l'amica. - Io e Gourry stavamo tranquillamente mangiando per i fatti nostri, quando questi due disgraziati hanno distrutto la locanda... e il nostro pranzo!

- Maledetti - urlò Gourry, brandendo la spada. - Non ero ancora arrivato... al dolce!

 

I due incappucciati sembravano non curarsi né della furia della maga, né della rabbia dello spadaccino. Lina sentì la rabbia montarle in corpo, fino a che non fu più in grado di trattenersi.

 

- Palla di Fuoco!

 

L’incantesimo di Lina colpì in pieno i due avversari, senza tuttavia provocare loro il minimo danno. Questi risero con scherno ai loro tentativi e, dopo aver sollevato entrambi il palmo della mano, gli scaricarono addosso un doppio incantesimo dalla potenza devastante.

 

- Blast Wawe!

 

Sia Lina che Gourry evitarono l’attacco degli avversari, tuttavia questo scavò un profondo cratere nel bel mezzo della piazza. Qui erano rimasti intrappolati in mezzo alle fiamme gli stessi bambini di prima che, rannicchiati uno contro l’altro, fissavano quella scena con occhi pieni di terrore.

 

- Dobbiamo salvarli - gridò Amelia. - Sono in pericolo!

 

Subito la principessa si gettò verso di loro senza riflettere. Nello stesso momento uno dei due maghi malvagi si avvide di lei e fece per colpirla con un grande fascio di energia distruttiva.

 

- Blast Ash!

 

In quella però Zelgadis riuscì a deviare il colpo coi suoi poteri e si frappose davanti ai nemici, spada in pugno, nel tentativo di dare una mano a Lina e a Gourry.

 

- Qualcuno di voi ha idea del “perché” questi due si trovano qui ?

- Non guardare me - fece Gourry. - Io ne so quanto te, Zel…

- E’ da molto tempo che ti cercavamo… Lina Inverse!

- Davvero ? Beh, la cosa NON mi lusinga affatto!

 

I due maghi tirarono indietro i cappucci, rivelando le loro orrende facce senza carne.

 

- Accipicchia - esclamò Gourry. - Per essere così aggressivi, mi sembrano un po’ palliducci…

- Ma sei cieco - lo rimproverò Lina. - Non lo vedi che sono due zombie ?!?

- E che roba sarebbero ?

- Ooohhh - gemette la maga, arruffandosi i capelli.

- Si tratta di morti viventi - spiegò Zelgadis impassibile. - Esseri umani, riportati in vita con la magia… Un incantesimo più potente del normale, visto il loro livello!

- Siamo qui per conto di una vostra vecchia conoscenza - disse uno degli zombie, muovendo la mandibola. - Abbiamo l’ordine di eliminarvi ad ogni costo… e questo significa che non possiamo andare tanto per il sottile!

- E chi sarebbe questa nostra “conoscenza” ?

- Lo scoprirai all’inferno!

 

Così dicendo, gli zombie scagliarono in rapida successione dei dardi luminosi. Lina rispose con la Freccia di Fuoco, mentre Gourry e Zelgadis deviarono l’attacco con le loro spade.

 

- Dobbiamo fare attenzione - ammonì Zelgadis. - Rischiano di andarci di mezzo troppi innocenti…

- Questi qui però fanno sul serio!

 

Intanto Amelia aveva creato una piccola barriera protettiva attorno ai bambini, ma non era sufficientemente potente per respingere quegli attacchi che si facevano via via sempre più micidiali. Ad un tratto si fece terribilmente pallida in volto: i due zombie avevano creato una sfera di energia distruttiva, e quest’ultima le stava venendo addosso.

 

- Questa volta… è la fine!

 

Ancora una volta Zelgadis agì velocemente, sfruttando i suoi poteri di chimera, e intercettò il colpo prima che questo si abbattesse su Amelia e i bambini alle sue spalle.

 

- Ze… Zel ?!?

- Porta via i bambini da qui - rispose lui secco. - Noialtri ci occuperemo di questi due mostri, tu pensa a metterti al riparo!

- Va bene… Coraggio bambini, seguitemi, dobbiamo allontanarci da qui immediatamente!

 

I bambini annuirono debolmente, troppo spaventati per parlare, e si affrettarono a seguire Amelia in direzione dei vicoli adiacenti alla piazza. Improvvisamente però uno di loro inciampò e cadde lungo disteso sul selciato.

 

- Oh no - gridò Amelia, rendendosi conto di cosa era successo. - Alzati, presto!

- A… Aiuto…

- Dannazione - imprecò Zelgadis.

 

Accadde tutto nello spazio di pochi istanti: Lina e Gourry attaccarono ripetutamente i due mostri con tutte le loro forze; questi ultimi risposero con un incantesimo di fuoco di incredibile potenza; sia Lina che Gourry riuscirono a evitarlo scansandosi di lato, ma il proiettile fiammeggiante puntò dritto contro il bambino ancora a terra…

 

- Nooo - urlò Amelia.

 

Un lampo accecante e un boato spaventoso, e tutto fu avvolto da una nuvola di polvere impossibile da penetrare. Quando il fumo si diradò tuttavia, il bambino aprì gli occhi incredulo e vide Zelgadis sopra di lui con un espressione sofferente.

 

- Stai bene ? - domandò la chimera.

- S… sì…

 

Zelgadis cercò di rialzarsi: il suo corpo da chimera aveva assorbito in gran parte il danno, tuttavia si trattava pur sempre di un attacco magico e la sua pelle di golem non gli aveva risparmiato un bel po’ di ferite. Subito Amelia corse in suo aiuto.

 

- Zel, come ti senti ?

- Non preoccuparti per me - rispose la chimera. - Prendi il bambino e portalo via… presto!

- Ma…

- Fai come ti dico, obbedisci - il tono di Zelgadis non ammetteva repliche.

 

Malgrado la preoccupazione, Amelia fece come gli aveva detto. Zelgadis cercò di ignorare il dolore e si rialzò faticosamente in piedi, facendo appello alla sua forza di volontà.

 

- Lina - gridò. - Dobbiamo attaccarli insieme, è la nostra unica possibilità!

- Sei sicuro ? - domandò la maga, rendendosi conto della gravità delle sue condizioni.

- Non abbiamo scelta…

 

Lina annuì, dopodiché scambiò un cenno con Gourry; questi sembrò capire al volo e, brandendo la spada davanti a sé, cercò di distrarre l’attenzione del nemico su di sé. Nello stesso momento, Lina e Zel recitarono le parole di un potente incantesimo combinato di energia oscura ed energia spirituale. Il risultato fu una variante del Ra Tilt ( il colpo più potente di Zelgadis ), in grado di abbattere qualunque genere di non-morto.

 

- Hell Burnst Slave !!!

 

Le orbite vuote degli zombi si illuminarono di luce, prima che questi ultimi fossero annientati dall’incredibile concentrato di energia che Lina e Zel insieme avevano originato. Alla fine Zelgadis crollò a terra in ginocchio.

 

- Per fortuna, è finita…

 

***

 

 

Più tardi le persone uscirono dai loro nascondigli, ancora sconvolti per i segni del combattimento. Amelia si avvicinò a Zelgadis per aiutarlo a rialzarsi; malgrado l’orgoglio, questi accettò con gratitudine e le rispose con un sorriso appena percettibile. Non era il caso di indugiare oltre, anzi le circostanze lasciavano supporre che era meglio andarsene, tuttavia una voce alle loro spalle li pregò di aspettare. Sia Amelia che Zel si voltarono a guardare, e videro il bambino che quest’ultimo aveva coraggiosamente salvato.

 

 

 

- Io… - esclamò debolmente. - Vi chiedo scusa, mi dispiace per quello che ho detto…  

- Anche noi - fecero eco gli altri, assieme al compagno. - Se non fosse stato per voi, ci avrebbero uccisi… ci avete salvato la vita!

 

- Era nostro dovere - osservò Amelia. - Però credo che sia soprattutto Zel quello che dovete ringraziare!

 

 Zelgadis parve stupito nel vedere i bambini avvicinarglisi senza più alcun timore. Per un attimo questi lo guardarono con occhi colmi di riconoscenza e, senza alcun preavviso, gli corsero incontro per abbracciarlo. Zel si ritrovò completamente spiazzato, confuso… Non avrebbe mai immaginato che quei bambini avrebbero cambiato opinione di lui fino a questo punto. Amelia osservò la scena con soddisfazione, e gli strizzò l’occhio con un sorriso.

 

 - Come vedi, Zel - esclamò lei. - Chiunque può imparare a vedere oltre le apparenze!

 

Sulle prime Zel arrossì, subito però si ritrovò costretto a riconoscere che aveva ragione.

 

- Già - sorrise.

 

FINE

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