Paramour 2 - Love sick

di nanaRIOTER
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** What's worse is. ***
Capitolo 2: *** Let's drink. ***
Capitolo 3: *** Feeling sorry ***
Capitolo 4: *** New Life ***
Capitolo 5: *** You are not a judge. ***
Capitolo 6: *** While the storm begins ***
Capitolo 7: *** Every choice has a consequence. ***
Capitolo 8: *** I'm sorry. ***
Capitolo 9: *** Who knew ***
Capitolo 10: *** Freedom in my heart. ***
Capitolo 11: *** Where's my happy ending? ***
Capitolo 12: *** Sometimes life sucks. ***
Capitolo 13: *** Bad news. ***
Capitolo 14: *** No regrets. ***
Capitolo 15: *** selfishness ***
Capitolo 16: *** it this the last time? ***
Capitolo 17: *** I just wanna say you goodbye. ***
Capitolo 18: *** this is the last time. ***



Capitolo 1
*** What's worse is. ***


Fui svegliata da un raggio di sole che penetrava dalla finestra, con le mani mi sgranai gli occhi, e vidi Chad che dormiva beato al mio fianco.  Il raggio di sole che mi aveva svegliata, non dava per niente l'impressione che fossero le prime luci del mattino, anzi. Girandomi su un fianco presi il telefono, per guardare l'ora, le due.

- Amore, buon giorno. -disse con una voce assonata Chad.

- Buon pomeriggio amore, ben svegliato. - e gli diedi un tenero bacio sulla fronte. 

Lui mi avvicinò a sè e mi abbracciò, forte, il che mi fece sentire al sicuro. Amavo stare tra le sue braccia. 

- Amore, non ho niente in casa, vado fino al supermercato. Ok?

Mi sorrise e mi baciò.

- Vuoi che ti accompagno?

- Stai tranquillo, dormi ancora un pò, lo so che è quello che vuoi.

- Mi conosci così bene amore. 

Lo baciai e scesi dal letto, presi i vestiti che avevo nella sedia e mi vestii così, di sicuro nessuno avrebbe fatto caso al mio look nel supermercato di Nashville.

Mi sciacquai velocemente il viso e mi feci una coda. Infilai le scarpe e corsi fuori di casa. Una brezza leggera mi sfiorò il viso, il che era piacevole. Il sole splendeva, e il cielo era turchino. Aveva l'impressione di essere una giornata perfetta. 

A passo spedito camminai verso il supermercato, la gente per le strade mi riconosceva, e mi salutava con un sorriso timido, quasi avessero paura di me, il che mi fece sentire strana. 

Arrivai in pochi minuti, entrai e rivolsi un sorriso alla cassiera, la quale fece una faccia strana, strana in senso cattivo. Sorvolai ed andai a cercare qualcosa da cucinare a Chad. 

Mentre spulciavo tra gli scaffali sentii una risata conosciuta non lontana da me. Mi fermai di colpo.

- Stai impazzendo Hayley. dissi a me stessa.

Arrivai alla fine dello scaffale e girai l'angolo. A quanto pare, non ero pazza.

Jenna e Josh stavano ridendo beati. 

Josh alzò lo squardo e mi vide, con fare tranquillo lo riabbassò e continuo per la sua strada tenendo per mano Jenna, che fortunatamente non mi aveva vista.

Io ero rimasta pietrificata, ed incredula. 

Era propio vero. Certe volte gli amici, diventano nemici, ma la parte peggiore è quando diventano estranei. 

Con le poche cose che avevo preso corsi alla cassa e pagai. 

Appena uscita dal supermercato mi sentii un pochino meglio, ma dovevo allontanarmi da la. Non volevo rischiare di incontrarlo di nuovo. 

Arrivata a casa, mi tolsi le scarpe, e Chad se ne stava beato a guardare la tv sul divano.

- Tutto bene amore? Hai una faccia.

Feci un sorriso finto.

- Si amore, tranquillo.

Mi chiusi in cucina. 

- Non provare a piangere Hayley, non ti provare nemmeno. -dissi

Così, chiusi gli occhi, deglutii, e mi misi a preparare il pranzo.

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Capitolo 2
*** Let's drink. ***


- Finalmente.

- Cosa finalmente Jeremy?

Jeremy era l'unico che mi capiva, o più che altro che sapeva tutto su di me. Siccome Kat era in Inghilterra e Chad a Los Angeles per un concerto, avevamo organizzato una serata tra noi.

- Finalmente si è chiuso ogni rapporto tra noi e loro, estranei. 

- Io non la trovo una bella cosa.

- Perchè tu sei troppo gentile Hayley.

- Non capisco questo tuo totale menefreghismo Jeremy, proprio non ti andavano a genio? Non mi è mai parso questo.

- Non è affatto così Hayley, io gli consideravo miei amici. Ma odio i traditori. Ma odio soprattutto il fatto che vi hanno fatto stare male, te e Taylor. Non ne hanno il diritto.

Sorrisi e lo abbracciai.

- Sei un tenerone!

Io amavo Jeremy, ma il nostro era un rapporto di amore quasi fraterno. Tra noi però, non aveva mai funzionato. Ancora prima di All we know is falling, avevamo provato ad intraprendere una relazione, ma non era andata come sperato. Mi sentivo molto fortunata ad averlo affianco.

Presi la bottiglia di birra e ne bevvi ancora.

- Hayley, basta bere, non voglio passare la nottata a tenerti la testa mentre rimetti.

- Parla lui, guarda che hai bevuto più di me tu.

- Ma io lo tengo meglio l'alchol.

Ci guardammo e scoppiammo a ridere, c'era poco da fare, eravamo tutti e due ubriachi.

- Ma che poi, perchè mi dovrebbe mancare Zac? -dissi- con tutte quelle scoreggie che mollava.

Ed facemmo un altra risata fragorosa.

Eravamo seduti  nel divano, vicini, un pò troppo vicini. 

- Ma tu come fai a stare insieme a quello? E' un ciccione. 

- E tu con quella? Ha un sorriso come un cavallo.

La imitai e scoppiammo a ridere di nuovo. 

Avevo la testa appoggiata sulla sua spalla, e Jeremy iniziò a darmi dei leggeri baci sul collo. 

- Ehi. 

Sollevai la testa e lo guardai negli occhi, quello che stava per succedere era chiaro e non eravamo nelle condizioni di evitarlo.

Jeremy chinò la testa ed io feci lo stesso, le nostre labbra si sfiorarono. Poi ci allontanammo e ci avvicinammo di nuovo. Tra di noi partì un bacio appassionato, forse scatenato da una passione repressa, e molto probabilmente dall'alchol, io amavo Chad e lui amava Kat, ma questo non c'entrava. 

La sua barba mi solleticava il viso, ed era una sensazione piavevole.

Sapendo che ormai il peggio era fatto, ci lasciammo trascinare dalla passione.

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Capitolo 3
*** Feeling sorry ***


Sgranai gli occhi, ma non riuscii a tenerli aperti, la luce mi dava fastidio. La testa mi girava e avevo la bocca impastata, non ricordavo nulla della sera precedente.

- Hayley.

Girai la testa e vidi Jeremy che guardava il soffitto, disteso al mio fianco.

- Che cosa..? -chiesi.

- Non lo so. 

Mi sedetti sul letto e mi portai le mani agli occhi. Nel vedere che ero in intimo mi consolai,ma non del tutto.

- Qualunque cosa sia successa, non eravamo in noi. -disse lui

- Ovviamente, non penso l'avremmo fatto se eravamo sani.

- Già. 

Questo silenzio era imbarazzante, molto. 

- Senti -dissi - lo so quanto ami Kat, e quanto ora ti senti in colpa, però..

- Si, Chad ci è abituato. 

- Questa te la potevi risparmiare.

Mi alzai dal letto e vidi i nostri vesiti, feci per prendere i miei ma Jeremy da dietro mi prese il braccio e mi fermò.

Mi girai e pure lui era solo in intimo, non potevo negarlo, anche se lo avevo già visto così, era una cosa molto, sexy.

- Scusa Hayley, è che si, mi sento in colpa ci sto male. Non ho segreti con Kat, e questo ora lo diventerà, non posso dirglielo. 

- Ma che ne sai che è successo qualcosa? Magari non è andato nulla oltre al bacio.

- E come ti spieghi il fatto che siamo, mezzi nudi?

- Coincidenza? -dissi. -senti, Jeremy, abbiamo fatto una cazzata.  Basta, chiudiamola così.

- Si, meglio. 

Prendemmo i nostri rispettivi vesiti e ci vestimmo. 

- Vuoi fare colazione? -chiesi.

- Un caffè lo berrei volentieri grazie. 

Scedemmo in cucina, e tralasciando il disordine che c'era tra li ed il salotto prendemmo un caffè. 

- Per quanto mi sento in colpa, una cosa la devo dire. - disse.

- Cioè?

- Per quel poco che ricordo, non m'è dispiaciuto.

Lo guardai e sorrisi, mi morsi il labbro e confessai.

- Nemmeno a me. 

Sorridemmo e ci abbracciamo. 

- Cretino, ti voglio bene.

- Anche io nanetta.

L'ultima cosa che volevo era rovinare il mio rapporto con Jeremy. Ci sarebbe voluto un pò per dimenticare, ma di sicuro questo non poteva condizionare le nostre vite, bisogna andare avanti. 

- Ora vado, Kat arriva alle quattro all'areoporto.

- Okei, salutamela.

- Certo. -sorrise.

Mentre guardavo la macchina di Jeremy allontanarsi, il senso di colpa mi assalì di nuovo. 

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Capitolo 4
*** New Life ***


Da alcuni tempi, avevo acquistato un appartamento a Los Angeles, soprattutto per motivi di lavoro, ma non mi ero mai sentita pronta per lasciare Nashville, forse però, ora era giunto il momento. L'incontro di qualche giorno prima con Josh al supermercato non mi aveva giovato, anzi mi aveva demoralizzato ancora di più, così decisi di andarmene, magari solo per una settimana, o forse di più. In valigia misi solo le cose essenziali, se andavo via da qui, era anche appunto per lasciarmi alle spalle alcune cose, quindi certi oggetti, vesiti pieni di ricordi, era meglio lasciargli a casa. 

Il volo era stato tranquillo, solo qualche fan, qualche autografo e qualche foto, per fortuna nessuna massa di gente impazzita, non penso lo avrei sopportato in questo momento. Il mio appartamento non era distante dall'areoporto e con mezzora di Taxi arrivai. Quando entrai uno strano profumo mi colpì, sapeva di nuovo, di vita nuova. L'appartamento era ancora spoglio, non c'era nessun arredamento particolare, era perfetto per il mio scopo. 

Iniziai a sistemare le poche cose che avevo portato con me, e alla fine sistemai le valigie sopra l'armadio, dove avrei sperato sarebbero rimaste per un bel pezzo. 

Stavo seduta sul divano, e il tichettio dell'orologio stava diventando frustante. Scandiva ogni secondo con precisione, come se volesse mettermi qualche pressione. Tic. Tic. Tic. Quasi per dare una soddisfazione a quel stupido orologio mi misi a fare qualcosa, nulla di costruttivo ovviamente. Presi il mio portatile e decisi di andare a vedere la posta elettronica. Era da qualche settimana che non la controllavo. 

Mi misi a cancellare tutte le e-mail di Twitter, che cosa snervante. Ogni volta mi dimenticavo di andare in impostazioni e togliere questa opzione, ero troppo pigra persino per fare questo. Tra tutte quelle notifiche e qualche messaggio pubblicitario però, mi balzò all'occhio una cosa:

MittenteJoshFarro87@live.com Oggetto: Scusa. 

Per qualche secondo, o qualche minuto. Restai con gli occhi fissi sullo schermo e con il cervello altrove. La data della e-mail era precedente al giorno in cui ci siamo 'incontrati' al supermercato. Forse quello sguardo era perchè non avevo risposto a questa e-mail. Il mio cuore palpitava, e non sapevo se aprirla oppure no. L'oggetto della lettera era 'scusa', quindi, in teoria, non doveva essere nulla di male no? Con un po' di timore misi il cursore del mouse sopra l'e-mail e l'aprii. 

'Ciao Hayley

Ti scrivo questa lettera soprattutto per scusarmi. In primo luogo per il modo in cui sono sparito. Ma pensavo fosse la decisione giusta per te. Ma per me non lo è stata affatto. Ti penso in continuazione, sono stato un coglione Hayley. Per tutto quello che ho fatto, per tutto quello che ho detto, su di te, sui paramore. Vorrei tornare indietro, ma non fraintendermi, non voglio ritornare con voi (che comunque so che non mi accettereste mai) con i Novel sto bene. Pero' vorrei non aver fatto quelle dichiarazioni, perchè non è vero che non mi mancate, beh, Jeremy e Taylor non mi mancano più di tanto veramente, ma tu si. Cavolo se mi manchi. Si vabbè, lo so, sono proprio un idota, e sinceramente non so nemmeno perchè sono ancora qui a scrivere questa e-mail. Spero che tu abbia cambiato indirizzo, così non la riceverai mai e potrai continuare a vivere la tua vita seneramente. Vabbè, tanto non serve a niente. Scusa. '

Non sapevo cosa pensare, mi sentivo gli occhi gonfi, e sapevo per certo che se in questo momento Josh fosse stato qui, gli sarei saltata addosso. C'erano molte cose che avrei voluto dirgli, come che questa scelta è stata pessima anche per me e che quel 'seneramente' non è proprio l'agettivo adatto per descrivere la mia vita in questo momento. Ma volevo vederlo dal vivo, e queste cose chiarirle faccia a faccia, così risposi.

' Beh, sei stato fortunato (o no?) ma il mio indirizzo è sempre lo stesso. Ora non saprei cosa rispondere a questa e-mail, preferisco pensarci e le cose chiarirle faccia a faccia. Se la pensi come me mi trovi a Los Angeles ..'

Gli diedi la via e inviai l'e-mail. Sapendo che non mi sarei mossa da quell'appartamento fino alla sua visita. Che sapevo indubbiamente sarebbe avvenuta.

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Capitolo 5
*** You are not a judge. ***


-Per questo capitolo devo ringraziare Giulia B. che è stata un aiuto sostanziale. 

Il giorno seguente si prospettava un giorno come gli altri o forse addirittura più noioso. Aprii gli occhi, e la luce che entrava dalla finestra era accecante. Mi resi conto di essermi addormentata sul divano di pelle, rosso e mi divertivo a vedere che i miei capelli si mimetizzavano in esso, l'attesa stava diventando frustante e quel cavolo di orologio non la smetteva di fare il preciso, e di sbattermi tutti i secondi in faccia. Notai, tra le varie scartofie ancora da ri-ordinare la mia tastiera. Con fare pigro mi alzai e mi risedetti sul divano, intonai qualche nota, ma era impossibile. Ogni singolo pezzo mi faceva venire in mente lui, o perchè l'avevamo scritto assieme, o perchè l'avevo scritto pensando a lui. Con cattiveria presi la tastiera e la gettai a terra,cadde con un tonfo sordo, speravo non si fosse rotta, ma non controllai.
Lo schermo del computer si illuminò, e mi avvertiva che avevo appena ricevuto un nuovo messaggio.
All'improvviso il cuore cominciò a galoppare, al solo pensiero che fosse stato Josh a rispondere.
Così feci un bel respiro e feci un click sopra quel messaggio lampeggiante.
Mittente: EricaWilliams@live.com
Quando lessi il mittente ci rimasi male, parecchio male. Non perchè non volessi bene a mia sorella, figuriamoci. Ma di sicuro non aspettavo un messaggio proprio da lei. 
Era sempre così, quando aspetti qualche messaggio importante ti scrivono i tuoi parenti, il tuo operatore telefonico, o addirittura l'amico che non senti da una vita. sempre. 
Un po' delusa, lessi il messaggio.
'Ciao sorellina, come stai? Qui a casa speriamo tutto bene, ci manchi ora che sei lontana. Che ne dici pero' di tornare qui questo week-end? Diamo una festa, abbiamo invitato pure Jeremy e Kat e anche Taylor e Justin, ci siamo tutti. Dai, che ne dici? Facci sapere mi raccomando!
Ti voglio bene,
Erica.'
Avevo voglia di rivedere la mia famiglia, ed i miei amici. Da quando ero qui a LA non li avevo più sentiti. Pero', come potevo? Come potevo lasciare il mio appartamento in un momento come questo? E se Josh sarebbe arrivato? Non potevo permettermelo. Sapevo che ci sarebbero rimasti male, e se li avessi detto la verità, sarebbe stato ancora peggio, così, dovetti mentire.
'Ciao ragazzi, scusatemi, ma mi sento poco bene, e quindi non sono nelle condizioni per prendere un aereo, mi spiace. Spero che non vi arrabbiate, divertitevi lo stesso pure senza di me. Mi mancate e vi voglio bene anche io.'
Con il cuore in gola, premetti 'invio'. Ero una bugiarda, una lurida bugiarda. Sapevo che il senso di colpa mi avrebbe perseguitato, d'ora in avanti. Ma non vedevo alcuna soluzione. 
 
***
 
Il giorno seguente uscii a fare le commissioni di cui avevo bisogno, sperando che Josh non sarebbe arrivato proprio in quel'ora che io non trascorrevo a casa. Sarebbe stata una cosa assurda. Ripensavo ancora alla e-mail di mia sorella, alla quale non avevo più ricevuto risposta. Di sicuro si erano offesi, o arrabbiati. Ma speravo non avessero annulato tutto. 
Arrivata al mio palazzo presi l'ascensore e salii fino al mio piano. Però, ad aspettarmi davanti alla porta c'era qualcuno.
- Jeremy, che ci fai qui? -ero veramente sorpresa di trovarmelo li, a Los Angeles oltretutto. 
- Vedo che stai meglio, mi fa piacere.
CAZZO. Erica. Lo aveva detto a loro. Ma Jeremy che motivo aveva di non credermi? O magari era solo venuto a controllare se stavo veramente male, no. Non credo.
Sbuffai sapendo che avrei dovuto raccontargli tutta la verità.
-Entriamo. -dissi.
Lo feci accomodare sul divano, senza nemmeno domandare se voleva qualcosa da bere. Stavo tremando. 
- Allora, cosa avevi di così grave da non poter neppure salire su un aereo per venire a trovare i tuoi amici?
- Nulla.
-  No? Sul serio? Cavoli, potevo quasi arrivarci da solo. -odiavo Jeremy quando faceva il saputello, non lo sopportavo. 
- Ok, ora ti dico la verità.
Jeremy mi fissava e non disse nulla. Gli raccontai la storia di Josh, e il motivo per il quale non potevo lasciare l'appartamento.
- Ma bene! -esclamò mentre si alzava in piedi.
- Bene cosa?
- Bene un cazzo Hayley! Dio, svegliati. Per quanto tempo vuoi continuare ancora ad andargli dietro eh? Ma non vedi come ti sei ridotta ultimamente? Dov'è la Hayley di sempre? Sai cosa sei? Sei solo un egoista!
A quel punto, non ci vidi più.
- Ma che cosa vuoi Jeremy eh?! Questa è la mia vita, e non mi pare che nessuno ti abbia mai dato l'autorizzazzione a dirmi quello che dovevo fare! 
- Lo sai cosa c'è!? eh?! No, non lo sai. Altrimenti non diresti così. Eravamo riusciti a convincere anche Zac a venire, lo sai?!
- Zac? -ero rimasta sconvolta, non parlavo con Zac da mesi. 
- Si, proprio lui. Taylor era felicissimo di poter trascorrere una serata come ai vecchi tempi. Anzi, addirittura meglio, perchè non ci sarebbe stato quel testa di cazzo di Josh! Ma tu non capisci, no. Pensi solo a lui oramai. Non vorrei proprio essere Chad in questo momento. 
Senza lasciarmi dire una parola, andò verso la porta e la chiuse facendola sbattere. 
Quella merda di orologio era li, sempre a fare l'occhio vigile di tutto. Piena di rabbia lo presi e lo fracassai a terra. 
Avrei voluto che qualcuno avesse fatto lo stesso con me, in questo momento.
 

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Capitolo 6
*** While the storm begins ***


Era passata una settimana. E non avevo più avuto notizie di nessuno. Ero totalmente isolata dal mondo, e mi sentivo oltretutto tremendamente sola. Non avevo scritto ai miei, o a Taylor, o magari a Zac per scusarmi, e di scrivere a Jeremy non avevo intenzione. Oramai, avevo anche rinunciato all'idea che Josh potesse venire, così non stavo più chiusa come una talpa nel mio appartamento, ogni tanto andavo a fare qualche giro, oppure stavo sulla spiaggia a pensare, e a scrivere qualcosa. 

Mi mancava Chad, ed avevo una voglia tremenda di averlo vicino, ma lui era via, ed oltretutto mi scriveva raramente pure lui. Mi sembrava che la nostalgia non fosse reciproca.

Sembrava che tutti mi stavano abbandonando. Cosa avevo fatto di male? Stavo diventando veramente un'egoista come aveva detto Jeremy? Non ne trovavo il motivo. 

Tutte queste riflessioni le facevo a letto. La notte non riuscivo a dormire, e mi ritrovavo a pensare, pensare, pensare. Il più delle volte anche a piangere.

Fuori si stava scatenando un temporale, e la brezza fresca che entrava dalla finestra socchiusa era fantastica.

TOC TOC TOC. TOC TOC TOC.

- Ma che cav..

Guardai l'orologio, segnava le 4 di mattina. Mi alzai dal letto e cercai di vedere da dove provenisse quel rumore, scoprendo , ovviamente, che era qualcuno che bussava alla porta. 

Ero spaventata, e non avevo nulla per difendermi. Ma non poteva essere un ladro, o qualcosa del genere, quelli non ti bussano la porta. 

TOC TOC.

Me ne stavo immobile davanti alla porta. 

Mi schiarii la voce e chiesi, cercando di fare la voce più minacciosa possibile.

- Chi è?!

- Ma come chi è cazzo, chi cazzo vuoi che sia a quest'ora della notte, sono Josh Hayley!

Se prima ero immobile, ora ero diventata un pezzo di ghiaccio. Come potevo essere stata così sciocca? Chi altro poteva essere? Avevo la testa così piena di altri pensieri che non mi era nemmeno venuto per l'anticamera del cervello. Lo avevo atteso per giorni, ed ora che era fuori dalla mia porta, non lo facevo entrare. 

- Hayley.

Scossi la testa, e senza badare alle mie condizioni (non ero di sicuro presentabile) aprii la porta.

Josh se ne stava li, in piedi. Era bagnato fradicio, ed i capelli gli si appiccicavano al viso. La semplice maglietta nera a maniche corte, bagnata, gli segnava gli addominali. 

Lo ammetto, era una visione bellissima. Lo stavo guardando incantata, senza riuscire a dire niente e poi mi dette il colpo di grazia, sfoderando quel suo sorriso bianco neve, e bellissimo. 

- Ciao, hai visto che ce l'ho fatta alla fine?

- Sinceramente, ci stavo rinunciando.

Lui non la smetteva di sorridere, mentre si avvicinava a me ed io non mi muovevo. 

- Scusami se non sono presentabile, ma anche tu arrivar..

Mi mise una mano dietro la schiena e senza nessun preavviso ( e con tutto il mio stupore) mi baciò. Le sue labbra erano calde, e il suo alito fresco. 

Si, c'erano molte cose di cui volevo parlare, ma pensai potessero aspettare.

Misi una mano tra i suoi capelli, per avvicinarlo a me. Facemmo insieme dei passi indietro e lui con un calcio chiuse la porta.

Camminando all'indietro e spogliandoci a vicenda finimmo sul mio letto. Mentre fuori dalla finestra, un tuono annunciò l'inizio del temporale.

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Capitolo 7
*** Every choice has a consequence. ***


Per colpa della finestra, rimasta aperta tutta la notte, l'aria all'interno della stanza era fredda, ma, in quel momento era l'ultima mia preoccupazione. Ero distesa sopra di Josh, i nostri corpi nudi erano a contatto fra loro, il che era estremamente eccitante. Sarei voluta restare li per sempre, per due motivi. Il primo era perchè ero finalmente, dopo un sacco di tempo felice, ero con l'uomo che sapevo di amare, ed avevo trascorso con lui una delle più belle serate della mia vita. Il secondo riguardava le conseguenze. Appena svegliati avremmo dovuto affrontarle, perchè sapevamo, ce ne sarebbero state. Ma decidi per il momento di sorvolare, e di godermi quel momento, che da tanto attendevo. 
Potevo sentire il battito del cuore di Josh, regolare, quasi rassicurante. Ero sveglia, si, ma non feci nulla. Stetti con gli occhi chiusi, a pensare. Quando all'improvviso, sentii la mano di Josh giocare con i miei capelli, ed intrecciarli fra le dita, era sveglio anche lui.Per qualche tempo, nessuno disse niente, non c'erano proprio parole. Dio, era tutto così perfetto. 
Una vibrazione ci fece sobbalzare, era il rumore del telefono di Josh che vibrava all'interno della tasca dei suoi Jeans, sul pavimento con il resto dei vestiti. Mi tolsi da sopra di lui e appoggiai la schiena alla testiera, mentre lo osservavo camminare verso il telefono. 
- Pronto.
sentivo le urla dall'altra parte del telefono, e potevo benissimo immaginare chi fosse. Sua moglie. Mi portai le mani agli occhi, penso per non piangere, o per non mettermi ad urlare.
- Jenna, non so quando tornerò. - Fai come vuoi. -Senti, è inutil..-Fai quel cazzo che vuoi.
Josh buttò il telefono a terrà, con mio dispiacere si rimise la biancheria e si sedette vicino a me nel letto. 
Io intanto avevo iniziato a singhiozzare, logico.
-Ehi -disse cingendomi le spalle con un braccio. -che cosa c'è?
- E' tutto una merda Josh. -lo ammisi.
Sospirò. -E' vero, è così.
Appoggiai la testa sul suo petto e lui si mise a giocare con i miei capelli.
- Ma io sono qui ora, almeno ora, per questo poco tempo che siamo riusciti a ritagliare per noi, voglio che tu sia felice Hayley. 
- Ma per colpa mia, tu hai litigato con tua moglie, e la stai tradendo, e io sto tradendo -di nuovo, pensai. - Chad.  Aveva ragione Jeremy, sto diventando un'egoista, cazzo, ma perchè ha sempre ragione.
- Non ha per niente ragione, non sei egoista Hayley, hai solo un sobbuglio interiore, il tuo cervello ed il tuo cuore non vanno molto d'accordo, e così succedono tutte queste cose. E comunque, a Jenna passerà, ne sono sicuro e Chad non sa nulla, e mai lo verrà a sapere.
- Si, è vero. Ma lo so io Josh, il mio cuore lo sa, come faccio a tornare da lui, a dirgli che va tutto bene. Quando non va bene un cazzo.
- Non faccio mai la cosa giusta. Dovevo lasciarti in pace, ho incasinato ancora di più le cose.
dicendo queste frasi si alzò dal letto e andò a rivestirsi.
- EHI, FERMATI! -urlai alzandomi a mia volta, e prendendolo per un braccio.
- Tu non hai fatto nessun casino Josh. Ogni tua telefonata, ogni tua e-mail, ogni tuo messaggio. Mi migliora l'umore, mi fa essere felice. Per quanto sembri assurda questa cosa, per quanto non ha senso. Sei tu la mia felicità Josh.
Lui si girò verso di me, con uno sguardo confuso, quasi sorpreso. 
- Cosa hai detto? -mi chiese.
Sapevo che aveva capito, solo che voleva sentirselo ripetere.
-In sostanza, ho detto che ti amo, Joshua Neil Farro.
Sfoderò uno dei suoi rari e bellissimi sorrisi e mi baciò, con passione.
- Dio, anche se sto incasinando tutto, anche se sto andando in contro alla promessa che ho fatto con mia moglie davanti a Dio, ti amo anche io, Hayley Nichole Williams.
- Sfigato! - senza lasciargli il tempo di rispondere lo baciai, sorridendo. Felici anche se nel bel mezzo di un vero e proprio casino.
Un rumore ci interruppe, questa volta era il mio telefono.
- Ma non è possibile! -dissi
Lo andai a cercare, ed era una chiamata:
Chad.
con il cuore in gola, risposi.
- Ehi amore. -dissi
- Io e te abbiamo qualcosa di cui discutere,sto arrivando li e se il tuo bel Joshua è li con te, ti conviene cacciarlo via subito, se non vuole essere pestato.
Con questo chiuse la chiamata. 
Restai li, paralizzata fino a che,  la verità mi colpì come un fulmine.
-JEREMY, BASTARDO.

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Capitolo 8
*** I'm sorry. ***


Avevo la tachicardia. E non riuscivo a respirare.  Josh mi guardava con uno sguardo terrorizzato, e continuava a chiedermi perchè avessi quella faccia ed il motivo della mia agitazione. 
- Devi andartene subito. -balbettai
- Eh? Cosa?
- Chad.. sta arrivando -feci un respiro profondo - e mi ha detto, che se tu sei qui con me, beh, meglio che te ne vai. Non voglio che ti faccia del male.
- No. 
- Josh, vattene!
- Non ti lascio qui da sola Hayley, non dopo quello che è successo quella volta. Non voglio che tu stia male di nuovo, non voglio che ti faccia del male. Mi prenderò io la colpa di tutto questo.
- Ti prego, corri via. 
- Dio santissimo, ti ho detto di ...
- APRI QUESTA CAZZO DI PORTA! - Chad stava urlando fuori dalla porta. Era arrivato. Ero con Josh e stavo per dimenticare il fatto che ero ancora mezza nuda. 
- Eccoci alla resa di conti. -disse Josh mentre andava ad aprire alla porta.
- No! -gli bisbigliai mentre mi vestivo in velocità.
- Hayley, apri subito!
Avevo paura. Ero totalmente in panico e sentivo il cuore pensate. Siamo giunti alla fine dei conti? O Josh aveva in mente qualche strano piano? Speravo solo che Jeremy non fosse stato stronzo fino al midollo.
- Uno, due.. -Josh prese un respiro ed aprì la porta.
* * *
Nemmeno il tempo di battere un ciglio o di reagire, che Josh si trovava dall'altro capo della stanza, con il naso sanguinante. Per colpa di pugno di Chad. 
Senza nemmeno pensare, cosa che al momento comunque sarebbe risultata difficile, corsi verso Josh. Per fortuna non aveva perso i sensi. 
- Si, salva pure il tuo grande amore Hayley! -disse Chad,pieno di sicurezza in se stesso.
Cercai di mantenere la mia voce salda, e di non urlare come faceva lui.
- Non capisci un cazzo Chad.
- Scusa, penso di aver frainteso, hai ragione. Hai aspettato Josh qui chiusa nel tuo appartamento per due settimane, solo per parlarvi vero? Non prendermi in giro.
- Mi spieghi perchè, appena saputa la notizia che io ero qui con Josh, sei arrivato subito, ed invece, mentre io ero qui da sola, tu non ti sei fatto mai vedere o sentire? 
- Certo che sei brava a cambiare argomento.
Josh nel frattempo, si stava alzando in piedi, mentre io non sapevo più veramente che dire. 
- Per questa volta -disse rivolgendosi a Josh - basta così. Ma prova solo a mandarle un altro messaggio, un' altra e-mail , o addirittura a farti vivo, e sappi che il tuo matrimonio è rovinato, e sucessivamente, anche tu. 
Sentii una goccia calda, scendere lungo un lato del mio viso. Stavo piangendo. Mi chiedevo, quante potessi ancora versare, da quel 18 dicembre, non c'è stata settimana senza almeno un pianto, o comunque un momento di crisi. Non mi riconoscevo più. Avevo sbagliato, ed ora mai la mia vita, dalla parte dei sentimenti, e delle amicizie era rovinata. Volevo salvare almeno quella di Josh. 
- Vattene, ti prego. -singhiozzai sottovoce a Josh. - Fallo per me. 
Sinceramente, mi sarei aspettata che Josh avesse detto qualcosa, qualunque cosa, che avesse insistito a rimanere come aveva fatto prima. Invece no, a piccoli passi uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle. 
- Sinceramente, mi aspetto delle scuse. -disse Chad. - ed anche dei ringraziamenti per averlo risparmiato.
Non meritava nessuna risposta. Mi girai verso la finestra e mi misi a guardare fuori. Quando vidi Josh, che mi guardava dalla strada, dicendomi, con il labbiale. 
'Mi dispiace.'

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Capitolo 9
*** Who knew ***


- Proprio io non ti capisco, io faccio tutto questo per te, perchè ti amo [..]

Chad continuava a parlare a vanvera mentre io guardavo fuori dalla finestra Josh che si allontanava, mentre non sapevo che pensare. Avevo definitivamente combinato un casino, ero consapevole di questo. Ma non avevo idea di quello che avrei fatto adesso. Senza Josh, senza Chad e con Jeremy che mi odiava, a quanto pare. Ovviamente, le lacrime arrivarono puntualmente. Dio, non è che non amassi Chad, però, c'era qualcosa di così magico, in un certo senso che mi legava a Josh, senza di lui non potevo stare. 

- Scusami.. -sussurrai a Chad. 

Lui venne verso di me e mi abbracciò, forte. Il che mi fu d'aiuto, lo abbracciai anche io. 

- Promettimi, promettimi che non lo rivedrai mai più. Perchè, se è lui quello che vuoi Hayley, dimmelo subito, e non farmi soffrire di più. 

Incredibile, stava piangendo pure lui, non penso di averlo mai visto piangere in tutti questi anni. E comunque, dovevo farlo, non dovevo prometterlo solo a lui, dovevo prometterlo anche a me stessa, per il mio, e il loro bene.

- Te lo prometto Chad. 

* * *

'Si prega ai passeggieri del volo 432 per Nashville, TN di recarsi all'imbarco, grazie'

- Devo andare..

- Ok, scusami se ti lascio sola, ancora..

- Lo sai com'è Chad, con i nostri lavori è così, non possiamo farci nulla. 

Mi cinse la vita e mi diede un tenero bacio.

- Ti amo.

- Ti amo anche io.

Sorrisi ed andai a prendere l'aereo. 

Il volo fu più lungo del previsto, sarà stata la mia poca voglia di tornare a Nashville, ma avevo qualche questione da chiarire laggiù. Prima di tutto con il signorino Jeremy Davis, e poi dovevo fare tutte le mie più possibili scuse a Taylor. 

Ad aspettarmi all'areoporto c'era Dakotah, che mi accolse con un sorriso e a braccia aperte.

- Tesoro, mi sei mancata.

- Anche tu. -Le dissi. Lei non sapeva nulla, nulla, nulla, nulla, di tutto quello che era successo, e siccome io non resistevo più a tenermi tutti questi pesi dentro di me, decisi di dirglielo, a costo di litigare pure con lei, allora le feci un rassiunto durante il tragitto areoporto - casa.

- Capisco..

- Scusa se non ti ho detto nulla Dakotah, mi dispiace, ma non potevo.

- Vai tranquilla Hayley, ti capisco. Comunque se ti interessa, ho visto Jeremy l'altro giorno in centro e sembrava veramente strano. Aveva la barba più lunga del solito, e non mi ha nemmeno salutata, è andato via dritto, senza dire una parola. 

- La prima cosa che farò è chiarire. 

Dak mi lasciò davanti a casa mia, presi la mia valigia ed andai davanti alla porta.

Me ne stavo li, ferma, a guardarla, senza fare nulla. Rigiravo le chiavi tra le mie dita, con una sorta di timore, per scegliere se entrare o no. 

Alla fine, misi le chiavi nella serratura, ed aprii la porta. 

C'era polvere, non mi sembrava di essere stata via per così tanto tempo. Entrai e mi chiusi la porta alle spalle e sbuffai. Senza fare nulla, e direttamente lasciando la valigia dov'era andai in camera, e mi tuffai nel letto, guardando il soffitto. Allungai la mano e schiacciai il tasto 'messaggi' del telefono. 

'Ci sono quattro messaggi.'

'Primo messaggio, mittente Taylor'.

- Allora non torni ah? Mi dispiace, e comunque, qualunque cosa ti diranno, stai tranquilla, io non sono arrabbiato con te. Ti voglio bene Hayley.

'Secondo messaggio, mittente Jeremy'. 

Il cuore mi salì in gola.

- Ipocrita. 

'Terzo messaggio,mittente Jeremy.'

- Si ,ecco, te lo dico qui. Ho avvisato Chad di cosa stai facendo la, e sta arrivando. Beh, ti avviso su questo numero perchè così non lo scoprirai. 

Una lacrima iniziò a scendere sul mio viso, forse perchè non capivo che cosa avevo fatto di così male. Volevo fare a meno di ascoltare l'ultimo messaggio, ma ormai che c'ero..

'Quarto messaggio, mittente Jeremy.'

- Ehi, senti, sono stato uno stronzo, lo so. Ti prego, appena torni contattami, scusa. 

Risi, ma feci una di quelle risate nervose, cattive. Lasciai perdere tutto, e mi addormentai. 

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Capitolo 10
*** Freedom in my heart. ***


L'indomani sistemai la casa, e chiamai Taylor, per scusarmi.

- Hayley, stai tranquilla, ti ho detto, nessun problema. Mi dispiace per tutto quello che è successo. Però comunque, per me dovresti parlarci con Jeremy, ha passato un brutto periodo.

- Che cosa è successo? -chiesi incuriosità.

- Penso sia meglio ti spieghi lui stesso, comunque Zac ti saluta. 

- Ricambia per piacere, e chiedi scusa anche a lui.

- Sponge, la smetti di scusarti?

- Ok, scusa.

- Hayley! 

- Ok -risi. - Ci sentiamo Taylor.

- Certo, possiamo anche uscire insieme un pomeriggio, o una sera, che ne dici? 

- Certamente, mi farebbe molto piacere.

- Ti voglio bene Hayley.

- Anche io Taylor.

Chiusa la chiamata con Taylor, mi resi conto che la chiamata più urgente e più difficile era ancora da fare, però, ritenetti che fosse meglio parlargli di persona, per vedere le sue vere reazioni. Così, senza avvisarlo, presi la macchina ed andai a casa sua, sperando di trovarlo li. 

Parcheggiai nel vialetto, scesi dalla macchina e andai alla porta. Facendo un sospiro mi preparai a suonare il campanello, ma la porta si aprì.

- Ciao Hayley, mi fa piacere che sei venuta.

***

Ci accomodammo nel salotto, c'era un silenzio imbarazzante. Io stavo aspettando che lui parlasse/si scusasse e lui stava aspettando che io parlassi/mi scusassi.

- Senti. -iniziai. - quello che hai fatto, è stato veramente un gesto pessimo ed infantile, perchè comunque, anche io avrei qualche cosa da dire a Kat -ricordai- quindi, non è che ti sia convenuto tanto. Ma per tua fortuna, io non sono come te, e non ho bisogno di ricorrere a queste mosse, con le parole si può risolvere tutto, e comunque, se ti potesse interessare, non penso vedrò più Josh, per ora, ma quella, quella.. è stata la notte più bella della mia vita.

- Ho detto tutto a Kat.

Mi aspettavo una risposta in rima, alla mia filosofata, ma lui invece se ne uscì con quella frase, lasciandomi paralizzata.

- Le ho detto quello che è successo quella notte, si è arrabbiata con me, logicamente, anche se ha apprezzato la sincerità. Questo è successo prima che dicessi.. che dicessi tutto a Chad. Quando Kat mi ha sbattutto il telefono, chiudendo così la conversazione, ero fuori di me, e volevo che soffrissi pure tu, allora ho detto tutto a Chad. - deglutì. - lo so Hayley, sono stato un coglione, deficente, ma stavo impazzendo e pure ora, sono passati solo 2 giorni senza di lei, e sto impazzendo, ti prego, scusami non volevo.

Non sapevo che cosa rispondere a quelle parole, volevo urlare, dirgli che era vero, era stato un emerito coglione, a rovinare tutto quello, che sapeva benissimo, aspettavo da una vita. Ma vederlo così mi faceva male, dopottutto era il mio migliore amico, era stato cattivo con me, ma sentivo che dovevo aiutarlo.

Sospirai.

- Ok Jeremy, ho capito. Non posso dirti ' ti ho perdonato, amici come prima ' ora, così all'improvviso, ma comunque ho capito.

- Vieni qui, ti prego. - Jeremy allargò le braccia per farmi segno di andare ad abbracciarlo.

Così feci, e mi strinsi forte a lui. Avevo un subbuglio interiore pazzesco, di nuovo. 

- Vuoi che provo a chiamarla io? 

-Non penso servirebbe a molto, penso sia delusa pure nei tuoi confronti.

- Già.. 

- Allora, come è andata questa tua serata più bella della tua vita? - chiese, anche con un tocco di ironia.

- Benissimo, davvero. Fino alla mattina ovviamente.. Chad ha cacciato Josh, e mi ha perdonata, facendomi promettere però, di non vederlo mai più...

- Scusa..

Sorrisi. 

- Non è quello che volevi? -chiesi incuriosita

- In parte si, ed in parte no. Si perchè da quando è successo tutto questo casino con lui, sei cambiata, non sei più la stessa, e questo ha rovinato tutto, anche i rapporti fra noi e no perchè so quanto tu sia innamorata di lui, e so di avere fatto una grande cagata.

- No, non hai fatto una cagata. Va bene così. D'ora in avanti cercherò di non pensarci, e di pensare solo al meglio per la band. Portando avanti questa, porterò avanti anche tutti i bei ricordi del passato.

- Come il final riot?

- Già. 

Tra di noi ci fu un minuto di silenzio, si vede che tutti e due stavamo viaggiando con la mente tra i ricordi di quel tour. 

- A quando le prove? -chiese all'improvviso Jeremy.

- Prove? -domandai io.

- Hayley Nichole Williams, lo hai appena detto tu che abbiamo una band da mandare avanti, ed un nuovo album da scrivere, oltretutto.

- Domani, casa mia, alle 10.

Jeremy sorrise, e portandosi la mano alla fronte come un soldato disse:

- Ci sarò! 

Così presi la macchina e tornai a casa, con un po' più di leggerezza nel cuore. Ma senza togliermi quel pensiero dalla mente.

'Josh.'

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Capitolo 11
*** Where's my happy ending? ***


'' I'll stop the whole world, I'll stop the whole world from turning into a monster, eating us alive. Dont you ever wonder, how we survive? But not that you are gone, the world is ours.''
- Perfetto. Ottimo ragazzi, abbiamo finito!
Avevamo ricominciato, più forti di prima e finalmente eravamo tornati in uno studio musicale. Le emozioni che mi donava stare li, non le trovavo da nessun' altra parte. 
- Allora, gelato adesso? -esclamò Taylor soddisfatto
Stavo per rispondere di si, ma poi mi ricordai dell'impegno che avevo preso con mio padre, e che dovevo mantenere. 
- Mi dispiace ragazzi, io non posso, ho un impegno con mio padre, facciamo per un altro giorno, ok?
- Vai tranquilla. - disse Jeremy. Sapevo che era scocciato, ma non aveva motivo per esserlo. Ultimamente avevo trascorso il mio tempo solamente con loro. Avevamo fatto varie uscite, ed alcune anche molto divertenti, avevamo partecipato a eventi, e cose di questo genere, e le cose si poteva dire che andavano proprio bene. Anche io, ero rinata, e la mia relazione con Chad era fiorente. Ovviamente non posso dire che non ho pensato/che non penso a Josh, però mi succede poche volte e quando succede non scoppio a piangere come ho fatto nei passati 6 mesi. 
Mi ci era voluto molto tempo, per rendermi conto di tutto quello che era successo e per farmene un'idea, e finalmente ora stavo bene e quando non ero al massimo della forma usavo il modo ''sorridi e vai avanti''. In questo modo le cattiverie scivolano giù, scivolano, scivolano fino a che arrivano nel fondo, sotto i tuoi piedi, e ci cammini sopra.
Mi trovai con mio padre nel suo ufficio, quando entrai nello stabile la segretaria mi guardò e mi sorrise con un sorriso a 32 denti. Ricambiai con un sottile sorriso ed entrai effettivamente nell'ufficio. 
Mio padre se ne stava dietro alla scrivania, con la sua solita espressione da duro, cuore di ghiaccio. 
- Ciao Hayley. -disse senza nemmeno guardarmi in faccia ma continuando a guardare le sue scartoffie. - allora, pronta?
Non era semplice la cosa che stavamo per fare, e di sicuro non avrebbe giovato al mio piano ''Hayley e la sua vita felice.''
Mio padre doveva chiamare Josh, per chiedergli l'autorizzazzione per rilasciare una canzone che avevamo scritto assieme durante il Final Riot.. ''take me back.'', io non me la sentivo di chiamarlo, anche se comunque non avremo parlato con lui, ma con il suo avvocato. 
- Arrivederci.
La chiamata era terminata. Avevo ascoltato tutta la conversazione, e praticamente quello che aveva detto mio padre era stato solo 'si' 'ok' 'capisco'. 
- Niente da fare. -mi disse alzandosi.
- Come niente da fare!? 
- Il signor Farro, per motivi personali non vuole darci il permesso di rilasciare questa canzone.
- e perchè non hai lottato? Hai solo annuito per tutto il tempo!
- Hayley, non è questa canzone che ti porterà più successo. Possiamo puntare a qualcosa di più!
- Ma per te è sempre questione di successo papà!? - dissi alzandomi e buttando la sedia a terra bruscamente.
- Nichole, non lamentarti, e ascolta i miei consigli.
- Tanto con te è inutile discutere papà!
Uscii dall'ufficio piena di rabbia e sbattendo la porta. Dovevo chiamare Josh, tanto il mio piano ''Hayley e la sua vita felice'' era decisamente andato a puttane.

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Capitolo 12
*** Sometimes life sucks. ***


Correvo velocemente sulla strada verso casa, ero arrabbiata. Arrabbiata con mio padre, il quale forse non potevo nemmeno più chiamare con quel nome, visto che pensava di più a come far successo e soldi con me ( e la band ) che ad instaurare un vero e bel rapporto padre-figlia. e successivamente, ma non meno importante, ero arrabbiata con me stessa, perchè non riesco mai a farmi valere, a dire la mia, e di conseguenza faccio di tutto per non essere felice, potrebbe quasi sembrare che lo faccia apposta, ma non è affatto così, chi potrebbe mai desiderare di non essere felice? Di me tutti pensano che siccome sono una rockstar la mia vita sia tutto rose e fiori, beh la gente si sbaglia e parecchio anche. 
Tutti hanno i loro problemi, sono solo bravi a mascherarli, con tutti quei sorrisi finti, ma dentro muoiono. Eccomi, questa sono io, ed ora stavo per fare qualcosa che mi avrebbe fatto stare peggio, dovevo chiamare Josh... però non ne sapevo più il motivo. Era perchè voluevo veramente rilasciare la canzone o mi mancava lui? La sua voce? Il suo sorriso raro ma dolce?
BASTA HAYLEY! gridai a me stessa e nel frattempo, mi trovavo già nel vialetto di casa mia.
Lentamente entrai e mi misi a pensare a quante cose erano cambiate in così poco tempo. Era vero, non c'era un bel clima nella band, già da tanto tempo, ma non convinta che avremmo pottuto trovare il modo per migliorare le cose. Ma ormai era troppo tardi ed era inutile pensarci. 
Presi il telefono e composi a memoria il nuero di Josh. Il telefono squillava e stavo desiderando che non rispondesse nessuno, non sapevo nemmeno che dire.. Oppure vedendo il mio numero non avrebbe nemmeno..
- Hayley.
In un primo momento restai paralizzata, che cosa dovevo/potevo dire? Non volevo finire di nuovo nella sua trappola, così decidi che era meglio, sia per me che per lui, tagliarla corta.
- Ciao -deglutii - volevo solo sapere il motivo per il quale non mi lasci rilasciare la canzone. -dissi duramente.
- Ah.. mi hai chiamato solo per questo? - sembrava deluso, ma io non potevo fare altrimenti.
- Si -risposi. E' per il nostro bene, pensai.
- Perchè è una cosa che mi ricorda temi che non vorrei ricordare e sentirla in giro -fece una paura - mi ricorderebbe tropppo me e te, quindi no Hayley, mi dispiace.
- Ok, ciao Josh. 
- Aspet.. - non fece tempo a completare la parola che già avevo chiuso la conversazione. Non volevo sentire altre parole da lui.. lo so che la colpa non era sua, ma ne avevo abbastanza.
Lentamente , ovviamente , le lacrime stavano iniziando a riarmi il viso, però all'improvviso il campanello di casa suonò, così mi strofinai gli occhi con una mano ed andai ad aprire, sorpresa di trovarmi davanti Taylor.
- Ehi Tay, che sorpresa!
- Ti devo parlare Hayley - disse con una faccia seria.
- Ok, entra pure.
Tanto le cose non potevano andare peggio di così.. o no?

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Capitolo 13
*** Bad news. ***


Ero seduta sul divano di fianco a Taylor e c'era uno strano silenzio. Il cuore mi palpitava, speravo solo non fosse qualcosa di orrendo. Non avrei potuto sopportare altro.
- Hayley, vedi, questa cosa è da molto tempo che vorrei dirtela..
Taylor guardava fisso davanti a se, io invece fissavo lui. Non dissi nulla, non risposi, non avevo idea di quello che stava per dire. Poi lentamente lui si girò verso di me e mi mise le mani sulle spalle, guardandomi con un espressione triste e dolce allo stesso modo.
- Oh no. -non ricordo se lo dissi o lo pensai soltanto. Avevo solo capito quello che stava per succedere.
- Ogni volta che ti guardo sul palco, il mio cuore palpita, sei così.. affascinante, piena di forza, energia. Hayley, io..
Ecco, ci siamo.
- Io sono innamorato di te. 
SILENZIO. Avrei preferito un colpo in testa, che questo. Lui mi guardava con quegli occhi, ai quali era impossibile resistere. Ma per me lui era un semplice amico, non provavo niente per Taylor ed il fatto che si fosse innamorato di me non era una bella cosa, ne per noi, ne, soprattutto per la band. Dovevo prendere coraggio e troncare la cosa da subito, gli avrebbe fatto male, ma la verità è sempre meglio di una menzogna.
- Taylor.. vedi è che..
- Lo sapevo. Che hanno Josh e Jeremy in più di me eh? Perché loro si ed io no?
- Jeremy? Che c'entra Jeremy?
- Siete stati assieme una volta, se non ricordo male.
- E' stato per 3 mesi Taylor..
- Siete stati assieme, in un altro senso, qualche mese fa, se non ricordo male.
- E tu che ne sai?
- Lo so e basta.
Il mio cuore stava impazzendo, non sapevo più che dire e che fare e sinceramente Taylor stava iniziando a farmi paura.
- Senti, Taylor.. mi dispiace.. ma ora sono felice con Chad, ho deciso di trascorrere la mia vita con lui, ho fatto errori in passato e non voglio farne altri..
- Non farmi ridere Hayley.
- Eh?
- Tu non ami Chad.
- Si che lo amo.
- Tu ami Josh.
- .. No. Io amo Chad.
- Smettila di dirlo per autoconvincerti Hayley.
Non sapevo più che dire, perché io lo sapevo, sapevo che Taylor aveva ragione. Per tutto il bene che potessi volere a Chad.. il mio cuore apparteneva a Josh, gli era sempre appartenuto.
- Comunque queste non sono cose che ti riguardano Taylor, mi dispiace, ma fra di noi le cose non possono/potrebbero funzionare.
Taylor sospirò e non disse nulla.
- Mi dispiace.. -effettivamente mi sentivo in colpa, ora che sapevo che Taylor era innamorato di me mi sarei comportata in modo diverso con lui e magari lui lo avrebbe fatto con me, non volevo altri casini, no.
- Non importa Hayley, d'altronde lo sapevo, ma era da molto che volevo dirtelo e l'ho fatto. 
- Hai fatto bene..
Il silenzio regnava nella stanza, fino a che lui non si alzò e fece per andarsene, io lo seguii.
- Ok, ci vediamo Hayley.
Con questo se ne andò, camminando lentamente sotto il cielo grigio con le mani in tasca.
Volevo riavere la buca di brick by boring brick davanti a me, per buttarmici dentro.
Si, e magari trascinare con me pure Josh.

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Capitolo 14
*** No regrets. ***


Sono in una situazione d'infelicità, iniziamo dall'inizio.
Taylor è innamorato di me ed io non so che diavolo fare.
Io sono innamorata di Josh, Josh è innamorato di me però prova qualcosa ovviamente anche per Jenna e io provo qualcosa ovviamente anche per Chad e non so che diavolo fare.
Jeremy ed io non siamo più amici come prima, forse per quella scappatella, forse perché odiava il fatto che io amassi Josh e non so che diavolo fare.
La situazione atmosferica rispettava perfettamente i miei sentimenti. Il vento soffiava all'impazzata facendo muovere tutti gli alberi del mio giardino e delle goccie di pioggia scendevano lente e senza fine. Oltretutto, dovevo andare a prendere un aereo e recarmi a Los Angeles, allo studio di registrazione per registrare quattro singoli e In the mourning versione studio che sarebbero usciti entro la fine dell'anno. I testi di quasti tutte queste canzoni erano riferiti a Josh e Zac, quindi, la mia voglia di andare a reglistrarli era pari a zero, però la valigia era già sulla porta e Jeremy e Taylor sarebbero arrivati presto a prendermi, nemmeno il tempo di pensarlo che fuori dalla finestra apparì una macchina e suonò il clacson, facendomi intuire che erano proprio loro, feci un sospiro per prendere coraggio e a testa china uscì di casa e salì in macchina.
- Hayley. -disse Jeremy secco.
- Ciao Hayley. - il saluto di Taylor era più allegro, ma decisamente più triste di quello di Jeremy.
- Ciao ragazzi. - risposi semplicemente io.
Durante il viaggio non successe nulla di particolare ad un certo punto scoppiammo anche a ridere prendendo in giro Taylor e la sua paura di volare, però nell'aria c'era sempre un po' di freddezza, d'altra parte mi ritenevo fortunata ad avere i ragazzi. Loro mi avevano aiutato nei momenti più difficili, anche se magari non condividevano le mie scelte e forse avevano ragione a comportarsi in questo modo con me, perché ero stata, in un certo senso, cattiva con loro. Non si meritavano questo, non si meritavano di star male per me.
Comunque, decidemmo di alloggiare in un hotel, perché non avevo la minima intenzione di tornare in quell'appartamento, dove era successo quel disastro, dove le coperte erano ancora disfatte e l'orologio in mille pezzi sul pavimento e le tende sporche del sangue di Josh, causato dal pugno di Chad. 
All'hotel, comunque, mi feci coraggio e decisi di parlare ai ragazzi, perché mi sentivo in dovere di farlo.
- Andiamo a mangiare qualcosa prima di andare in studio? - propose Jeremy.
- Ragazzi, io prima vorrei gentilmente parlarvi, se mi volete ascoltare.. -dissi io con un filo di voce.
Loro si guardarono, quasi aspettassero questo momento e si misero a sedere su uno dei letti e senza dire una sola parola si misero a fissarmi, segno che potevo cominciare.
- Lo so, lo so di non essere stata una buona amica in questo ultimo lasso ti tempo, quasi un anno ormai e so anche che venire a chiedere il vostro perdono così adesso, è da vigliacca difatti non mi aspetto che voi mi perdoniate, ma solo che realizzate che me ne rendo conto. E' praticamente un anno che sono letteralmente depressa, si, possiamo dirlo. Sto male e vi ho fatto arrabbiare, nonostante voi ci foste sempre per me, ho cercato di essere felice, ho avuto dei momenti nei quali le cose sembravano andar bene, invece non era affatto così. Avevo sempre quel pensiero, voi sapete benissimo quale. Ma vi prometto, che cercherò di cambiare ragazzi, in qualsiasi modo. Voi siete il mio mondo, la mia famiglia e l'ultima cosa che voglio che accada è perdervi.
Avevo finito di parlare e il loro silenzio mi dava su i nervi. Stavo a testa bassa e all'improvviso sentì un braccio cincermi una spalla e poi un altro così io instintivamente cinsi anche le loro. 
- '' It never ends'' dicemmo in coro.
- Ragazzi, ho un'idea. - esclamai.
Non andammo in nessun studio di registrazione, quel giorno, ma andammo a fare qualcosa di altrettanto significativo. La giornata era terminata con un sorriso, forse per la prima volta sincero anche se con quel peso nel cuore e un tatuaggio sul l'interno polso di tutti e tre, che stava a significare che tutto questo, qualunque cosa accada, non sarebbe mai finito.
* * *
- Hayley, c'è qualcosa che non va? -disse Taylor dall'altra parte del vetro.
Eravamo nello studio di registrazione ed io non riuscivo a cantare, mi mancava il fiato e non riuscivo a respirare.
Taylor entrò, preoccupato e parlammo, mentre Jeremy era rimasto dall'altra parte, dalla parte insonorizzata. 
Mentre io, me ne stavo li ancora senza fiato nella sala di registrazione mi ero vista tutta la scena.
La rabbia improvvisa nella faccia di Jeremy e la tristezza in quella di Taylor. Le urla non potevo sentirle, ma potevo vederle dai muscoli tirati del viso di Jeremy e Taylor che cercava di farlo ragionare anche se sapeva bene che non avrebbe preso bene quello che gli aveva appena detto.
- Jeremy, Hayley ha bisogno che chiamiamo immediatamente Josh.

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Capitolo 15
*** selfishness ***


Vi chiedo scusa per due motivi.
1) è da molto che non aggiorno la storia.
2) questo capitolo è poco o niente.
Sono impegnata con la scuola e non ho tempo per fantasticare e quindi nemmeno per elaborare sostanzialmente questa storia, comunque ringrazio quelli che ancora mi seguono, siete fantastici, grazie.


________________________

 

Jeremy continuava ad urlare in faccia a Taylor parole che non potevo sentire, non potevo capire nemmeno dal labiale perché le diceva con così tanta furia e velocità che forse, nemmeno Taylor capiva esattamente quel che stava dicendo. 
A me, non so cosa era successo esattamente. Stavo per iniziare a cantare ma l'ansia mi aveva colto di sorpresa. L'unica cosa che volevo in quel momento era Josh, sapevo che era l'unico che mi avrebbe fatto stare bene e la cosa non ha senso perché è praticamente lui la causa di questo mio male. 
All'improvviso Jeremy piombò dentro la stanza e si mise in piedi davanti a me con fare nervoso, oserei dire cattivo.
- Che vuoi ancora da lui? Non ti rendi conto che è per colpa sua se tu hai queste crisi Hayley? Non ti rendi conto che stavi superando questo periodo? Semplicemente non pensando a lui? 
- Jeremy..
- Ti sono stato accanto Hayley, si, sono stato uno stronzo, lo ammetto, ma mi pare di averti sempre aiutato quando ne avevi bisogno no? e tu? cosa fai per ricambiare questo mio aiuto? questa mia amicizia? assolutamente nulla! NULLA HAYLEY!
Quelle parole mi ferivano ancora di più, mi sentivo come se stessi sprofondando in una buca infinta e nera, come la pece. Non riuscivo a guardarlo negli occhi, anche perché non avevo ne la forza ne le armi per controbattere.
- SMETTILA! 
Taylor si mise tra me e Jeremy, a mia difesa, il che mi lasciò senza parole.
- Non vedi come sta? Perché la vuoi fare stare ancora peggio? è vero, ti senti ferito, anche io lo sono se è per questo, ma così non la aiuti, per niente Jeremy, fai semplicemente peggio. Lo so, sei arrabbiato, ma so anche che non sei arrabbiato con lei, tu sei arrabbiato con Josh. Sei arrabbiato perché ci ha abbandonato, perché ha fatto questo a lei ed io come pensi che stia scusa? Pensi che ogni giorno io stia benissimo perché Zac ha abbandonato la band? Si, è vero abbiamo ripreso i contatti ma non è più come prima! Nulla è più come prima e mi sento un cretino! Mi sento un cretino ad ammettere che più di una volta mi sono ritrovato a piangere perché non sentivo nessuno al mio fianco, Zac era come un fratello, penso che volessi più bene a lui che a quell'altro cretino di Justin eppure vado avanti, si deve andare avanti Jeremy e siceramente sfogarti con Hayley, durante una sua crisi di panico non mi pare proprio una cosa da fare. Quindi adesso scegli o alzi il culo e vai a chiamare quel coglione di Josh oppure alzi il culo e te ne vai.
Io ero rimasta sbalordita, non avevo mai visto Taylor così, che difendeva le sue idee, però mi ero sentita anche in colpa, era tutta colpa mia se i ragazzi erano in quelle condizioni, colpa mia e dei miei capricci, per questo presi una decisione, feci un respiro profondo e mi alzai, facendo un finto sorriso.
- Allora, continuiamo?
Jeremy e Taylor mi guardarono a loro volta sconvolti, io sorrisi e loro lentamente uscirono dalla stanza. 
Stavo per cantare canzoni  che 'sputavano' puro odio contro la persona che amavo, pensavo di avere tutto il diritto di stare male, a quanto pare non era così.

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Capitolo 16
*** it this the last time? ***


Perché le cose non vanno bene?
Era quello che mi chiedevo da più di un anno a questa parte. Sapevo il perché, ma era tutto complicato, troppo. Così presi un foglio di carta e mi misi a fare uno schema chiaro, anche se di chiaro non c'era assolutamente nulla, di questa mia situazione.
Josh mi lascia. Incontra Jenna. Incontro Chad. Sta con Jenna. Sto con Chad. Sposa Jenna, dice che ama me. Amo Chad, ma amo Josh. Tira e molla con Josh.Josh prende pugni da Chad. Non parliamo di cosa è successo con Jeremy.  Taylor è innamorato di me. Jeremy forse mi odiava.
Okay, la situazione era decisamente disastrosa e l'unica parola che riuscivo a leggere in quel foglio era ovviamente il suo nome. Josh. Non lo sentivo da quando l'avevo chiamato per la canzone, quando gli avevo sbattuto il telefono in faccia. Mi chiedevo se anche lui mi pensava ogni tanto, se anche lui stava male come me. Molto probabilmente dopo aver ascoltato le nuove canzoni mi odiava. Ho detto che ora che se ne sono andati il mondo è nostro, ma l'unica cosa che volevo dire era che ora che se ne sono andati vorrei tanto che tornassero indietro. Ho detto che nel lutto risorgerò ed invece pare che il prossimo funerale sarà il mio. Ho detto che per lui l'erba non era abbastanza verde qui, anche se l' ho guardato piangendo e ora è solo passato. Ho detto che è un mondo freddo, perché è freddo senza il suo calore.
Inoltre, con la scusa del suo tour in europa non vedevo Chad da un mese e non l'avrei visto per un altro e la cosa non mi aiutava per nulla. 
Mi sentivo come se stessi perdendo tempo. Dove era finita quella ragazza piena di energia? Dalla carattere forte? Dovevo mettere in chiaro le cose e dovevo farlo il prima possibile. Dovevo chiamare Josh e contro la mia volontà rompere ogni rapporto con lui, non potevo andare avanti così, non avrei potuto resistere ancora. 
Mi feci coraggio, presi il mio I-phone e composi il numero di Josh, che naturalmente sapevo a memoria. Non mi interessava che ore erano, se era a casa, se era con lei. Avrebbe potuto anche rispondere lei che non mi sarebbe interessato, le avrei detto 'Scusa il disturbo Jenna, di a tuo marito di cancellarmi dalla sua vita, ciao e figli maschi.'
'Hayley'
La voce calda e quasi sollevata di Josh risuonò nelle mie orecchie e tutto si fermò. Dove era finita la ragazza piena di grinta? Era sparita di nuovo, lasciando posto ad un essere piccolo ed indifeso.
'Ciao Josh, scusa il disturbo volevo solo chiederti se potevi venire da me, uno di questi giorni perché ritengo opportuno parlare con te.' 
Non avevo idea di quello che stavo dicendo, sapete quando vi preparate un discorso nella vostra testa ma poi al momento di dirlo tutto è annebbiato? ecco, stava succendendo esattamente così.
' Okay, ti spiacerebbe venire te? Tranquilla Jenna è fuori città. '
Io? Andare a casa sua? Anzi a casa loro. 
'Okay, non c'è problema.'
cosa mi era saltato in mente?
'Ti aspetto per oggi pomeriggio, ciao Hayley.'
'Ciao Josh.'
Mise giù lui la telefondata, avevo paura, avevo paura di quello che sarebbe potuto succedere quel pomeriggio, avevo paura che lui avesse le mie stesse intenzioni, ma dalle sue parole e dal suo tono di voce fossero più serie delle mie.
Feci una doccia e salii in macchina, verso quello che potrebbe essere stato il capitolo finale della mia complicata storia con Josh Farro.

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Capitolo 17
*** I just wanna say you goodbye. ***


Stavo in macchina davanti a casa sua, ma non avevo il coraggio di scendere. Di sicuro mi aveva sentita arrivare, indubbiamente ma a quanto pare nemmeno lui avevo il coraggio di venire fuori. Sapevo però , che ogni secondo passato in macchina mi allontanava sempre di più all'idea di chiudere con lui, di farla finita quindi mi decisi e scesi. Avviandomi lentamente alla porta mi stavo facendo tutti i discorsi mentali posssibili che alla fine, come era successo poche ore prima sapevo di sicuro che non avrei usato.
Respirai. Feci per suonare il campanello quando la porta si aprì. Josh se ne stava davanti a me, bellissimo come sempre. I capelli erano cresciuti, come piaceva a me,era vestito con dei pantaloni della tuta ed una semplice maglietta a maniche corte nera che lasciava intravedere il suo fisico,  cosa che mi faceva impazzire. Ma un'altra era la cosa che avevo notato, il piercing. Se ne stava li, sul labbro. Dove non c'era stato per molto tempo, ma ora era di nuovo li. No. Non poteva farmi questo. Io dovevo dirgli addio.
- Ciao Josh..
- Ciao Hayley, accomodati, prima che i vicini inizino a spettegolare, sai sembra quasi che non abbiano nulla di meglio da fare.
- Per quello ho scelto una casa lontana da tutto e tutti io.
Sorridemmo insieme. Non lo guardai, ma sentii che aveva sorriso. Perché era un sorriso misto ad un sospiro. 
Ci sedemmo sul divano e c'era il peggior rumore, il silenzio. Un silenzio ricco di sconforto, tristezza, indecisione. 
- Allora, di cosa volevi parlarmi?
Non lo guardavo, guardavo dritta davanti a me. Non avevo coraggio.
- Di tutto questo.
- Tutto questo cosa?
- Questa situazione Josh, non è possibile andare avanti così.
- Hayley, quale situazione? E' da mesi che non ci sentiamo, pensavo che fosse finita e a quanto sentivo dalle tue/vostre canzoni mi sembrava anche così.
Mi aveva spezzato il cuore. Allora per lui era finita? Era tutto finito? 
- Ok,allora se è finita non c'è motivo per il quale io debba rimanere qui.
Mi alzai e andai verso la porta. Quando la maglia mi si impigliò in qualcosa. Mi girai per vedere in che cosa mi ero fermata e con stupore notai che era la mano di Josh. 
- Non andartene di prego.
Per la prima volta, in quella giornata i nostri occhi si incrociarono. Non potevo caderci di nuovo. Era finita. 
- Josh,hai detto che è finita.
- Hayley, ho detto che per te è finita , non per me! Non sono io che ho scritto quelle canzoni, non sono io che ti ho attaccato al telefono!
- Sei sposato Josh e io sono fidanzata, non mi sembra il caso di andare avanti. Ci abbiamo provato, ancora anni fa. Basta.
- Smettila di mentire a te stessa Hayley.
- Smettila di dirmi quel che devo fare Josh.
- La verità è che non voglio perderti, come ho già detto in passato non posso dire di non amare mia moglie, cavolo l'ho sposata. Ma tu, hai qualcosa di ipnotico che mi incanta.
- Nemmeno io voglio perderti Amore.
Josh mi guardava ad occhi spalancati ed io mi chiedevo che cosa avevo detto di male.
- Che ho detto di male?
- Mi hai chiamato Amore..
- Che cosa? No, non volevo scusa, mi è uscito spontaneo cazzo.
- Mi è piaciuto, era da molto che non mi chiamavi così.
Ci stavamo ancora guardando negli occhi. Però, vedevo i suoi sempre più grandi o meglio, sempre più vicini...
- Ero venuta qui per dirti addio.
- Allora dimmelo. 
Mi stava sfidando, i nostri nasi si toccavano e lui sorrideva con il suo cavolo di sorriso abbagliante. 

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Capitolo 18
*** this is the last time. ***


Eravamo così vicini. Niente ci separava. Molto ci univa. Ma io non potevo permettermi questo. Ero venuta qui con un motivo e dovevo farcela. Tagliare ogni ponte, ogni connessione dovevo farcela. Per me, per lui.
- No -dissi con un sospiro. - Non questa volta Josh.
- Perché? - mi guardava con uno sguardo deluso, incredulo, come se io stessa non mi fossi ferita già da sola.
- So che sembra una frase fatta, ma se vuoi possiamo..
- POSSIAMO RIMANERE AMICI?! Stavi per dire questo Hayley?
- Si.
Josh scoppiò in una risata isterica.
- Tu mi vuoi dire, che non vuoi rimanere mio amico ma non vuoi perdermi e preferisci avermi tradendo tua moglie? Se le cose stanno così quella volta ho fatto bene a farla finita.
Purtroppo, mi resi conto troppo tardi che queste parole non avrei dovuto dirle. Non avevo mai visto Josh così, tranne quel giorno forse.
- Tu non hai idea del male che mi hai fatto Hayley. Io ero innamorato di te, io tutto questo - disse indicando la casa. - avrei voluto averlo con te. Ti ricordi quei disorsi, eh? La band, il successo, una casa, dei figli e poi all'improvviso tutto svanito. Ti ho salvata, abbiamo fatto credere a tutti che era una decisione di comune accordo per la band ed invece era tutta colpa tua! - stavo sperando con tutta me stessa che non si mettesse a piangere, quando questo accadde. - Sei stata capace di farmi sentire in colpa anche quando ho lasciato la band, ma ne avevo tutto il diritto, come ci si sente a sentirsi abbandonati eh?
- Tu non hai abbandonato solo me! Hai abbandonato anche Taylor e Jeremy che non c'entravano nulla! Hai portato con te tuo fratello! Facendo così finire una amicizia incredibile fra lui e Taylor! Tutto questo per ferire me?!
Silenzio. Il quale significava che la risposta era si.
Lentamente mi alzai dal divano, guardandolo bene. Non dissi niente, perché di parole non c'era bisogno. Questa volta sapevo che non mi avrebbe fermato e che io non mi sarei fermata.
Chiusi la porta alle mie spalle, sapendo per certa che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto Joshua Neil Farro.
                                               *  *  *
Passarono i mesi e le cose tornarono con il tempo alla normalità.
Raccontai tutto ai ragazzi, ma ovviamente non dissi nulla a Chad. Mi sentivo in colpa, ma non potevo rovinare anche la nostra storia. Io lo amavo e lui amava me,questo era ciò che mi importava.
Di lui non seppi più nulla, perché non mi informai. Sapevo che stava bene. Aveva avuto quel che voleva, il mio dolore. I miei sogni erano stati infranti, come i suoi.
-Eravamo troppo giovani all'epoca, ''teenager, pensiamo di sapere tutto in realtà non sappiamo niente'', se solo ci fossimo conosciuti adesso..
-I paramore non sarebbero dove sono ora.. concluse la frase Taylor, in un modo diverso da quel che avevo pensato io.
- Perché stiamo parlando ancora di questo dopo un anno? Jeremy era scocciato da questa storia, la odia da quando è iniziata. -ce l'abbiamo fatta.
Stringo il nuovo album fra le mie mani, il quarto album e una lacrima mi scende sul viso.
-Ehi, non provarti nemmeno. disse Taylor asciugandomi la lacrima con il palmo della sua mano.
-Grazie ragazzi, siete tutto per me.
-Siamo una famiglia, o no?disse Taylor.
-Si, anche se siamo tutti fidanzati, impegnati, sposati... 
- Ehm.
-Oh scusa Taylor, quasi tutti.
Scoppiai in una delle mie solite risate,felici e sapendo che tutto ora stava andando bene.
FINE.

Angolo dell'autrice:

Chi l'avrebbe mai detto? Ce l'ho fatta. E' finita. Stop.
Grazie a chi è stato con me fino alla fine, a chi si è immerso nella storia e a tutti quelli che hanno creduto in me. Anche se ci ho messo un anno.. (per farla breve..) per finire questa storia.
Avrei tante persone da ringraziare, persone che ora ho perso e che mi hanno aiutata molto, persone che molto probabilmente questa descrizione non la stanno nemmeno leggendo e per l'ennesima volta citerò Hayley:
''A volte gli amici diventano nemici, ma la cosa peggiore è quando diventano estranei. ''
Spero che tutto si sia concluso come avevate immaginato e se non così spero che la conclusione vi sia piaciuta.Non sono stata gentile, per gli amanti del Joshley (sono tra voi, credetemi) lo so che questa non è una fine adeguata, se avete dei dubbi per i veri motivi per il quale l'ho fatta finire così chiedetemi, è un po' complicato da spiegare e ora non mi sembra il caso.
Alla prossima (magari aggiornando più spesso e usando tempi verbali più corretti. [mamma mia quanti orrori!] ).
-nana

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