Mi chiamo Evy. Veramente il mio nome completo è Evelyn, ma sono sempre stata Evy. Solo i miei mi chiamavano Evelyn, ma ricordo poco del mio passato, per cui forse c'è qualcun'altro che mi chiamava in quel modo, solo che io non ricordo. Si tende a dimenticare dopo un po' che si è qui. Dicono sia meglio così, si sente meno la nostalgia. Per quanto mi riguarda non sono molte le cose che mi mancano. Non ho vissuto in un periodo particolarmente felice, per cui decisamente no, non mi manca quel mondo.

Ho 20 anni. Ne dimostro forse qualcuno in più, ma mi sono fermata ai miei 20 anni, e non andrò avanti. Come tutti quelli che si trovano qui con me.

Non è facile adattarsi a tutto questo, ogni tanto mi capita di dover 'addestrare' qualche novizio, e non è mai troppo piacevole. Sono felici, non si può non esserlo qui, ma nonostante questo sono terribilmente confusi, disorientati... e molte volte non capiscono, o non vogliono capire. Non è nemmeno facile da spiegare cavolo!

Ah... non capite? Bhè, forse ho tralasciato un dettaglio non irrilevante... sono un angelo. Si avete capito, un angelo. Avete presente? Aureola, alucce, veste bianca... cose così. Cioè, non proprio, non sono così fiscali qui come si pensa... niente aureola, niente ali di piume, niente di tutto ciò che prevede l’immaginario comune. Ah, le vesti candide, quelle si, anche se sono molto più carine di quella specie di sai da frate con cui ci dipingono continuamente.

Sono qui da parecchio tempo, e anche se ho tecnicamente solo 20 anni, in pratica ne ho... non lo so, credo di aver perso il conto. In effetti qui la cognizione del tempo è piuttosto ambigua. Non saprei dire quanto tempo è passato, ma di sicuro molto a giudicare da come sono cambiati  tempi nel mondo di sotto. Ci tengono in costante aggiornamento, facciamo delle specie di lezioni. Quindi non c’è da stupirsi se so che cos’è la Tv, se conosco a memoria le canzoni dei Beatles (ho anche conoscuto John Lennon in persona qui! Più o meno, forse dovrei dire in spirito...) e se adoro le Charlie’s Angels e Hazzard (hey, avete presente Bo e Luke?! li adoro!)

Siamo come persone normali, solo che abbiamo qualcosa in più. E stiamo qui, non siamo vivi e vegliamo su quelli che lo sono. Almeno gli angeli come me, li angeli custodi. Ci assegnano qualcuno e noi lo seguiamo per tutta la vita. Un po’ come un matrimonio, ‘finchè morte non ci separi’... esattamente così! A volte ci assegnano gruppi di più persone, non ci sono angeli custodi per tutti purtroppo, per cui capita sovente che ad uno di noi venga affidata ad esempio un’intera famiglia. Ma solo ai più esperti. E io ora dovrei esserlo no? Vanto la bellezza di 100 ex-custoditi sulle mie spalle! L’ultimo è morto qualche giorno fa... era un vecchietto tanto buono... solo che aveva il brutto vizio di tentare ripetutamente il suicidio. Hey io ci ho provato a salvarlo, e per un sacco di volte ci sono riuscita, ma l’ultima gli è stata fatale... non è facile per noi accettare questo genere di cose, ci sentiamo dei falliti quando accade. Cioè, un conto è morire di cause naturali, un conto è andarsela a cercare. Ci sembra di non essere riusciti a fare il nostro dovere, ed in parte è cosi. Non possiamo interferire più di tanto, ci sono delle regole da rispettare. Per questo facciamo sempre il possibile, ma a volte non c è concesso fare oltre, e questo è terribilmente frustrante. C’è sempre qualcuno che disubbidisce alle regole e fa quello che non deve fare, interagire troppo ad esempio, cambiare il corso degli eventi... capita. Possiamo mostrarci ai nostri protetti, ma ovviamente la nostra identità rimane nascosta. Olle volte appariamo come conoscenze improvvise che portano aiuto inaspettato, come un nuovo amico o cose così, senza destare sospetti. D’altra parte sarebbe un po’ strano trovarsi davanti una cosina tutta bianca dal viso etereo e splendente no? C’è da impazzirci! Si perchè se non abbiamo aureola ed ali, siamo indiscutibilmente molto belli e  affascinanti. Un po’ come i vampiri, avete presente tutte le dicerie su di loro no? Bhè, noi siamo assolutamente belli. Anche chi in vita non lo era, arrivato qua su acquista quel particolare fascino che lo rende splendido. Io sono fortunata, ero molto graziosa anche prima. Ma adesso mi considero un vera favola! Non dovrei dirlo lo so, ma non siamo poi così diversi da come eravmo prima. E io sono sempre stata piuttosto vanitosa. Difetto che mi è stato spesso rimproverato dal Superore...

Bene, ho già detto troppo. Mi hanno convocata oggi, pare ci sia un nuovo incarico per la sottoscritta ora che non deve più badare a quel caro Julius... chissà chi mi capiterà stavolta. Un bel bambino ricco e viziato... o magari qualche poveraccio in un paese del terzo mondo... per nulla facile da gestire... o magari qualcuno che diventerà famoso! Ho sempre desiderato vegliare su una star! Deve essere però molto faticoso, visto come vanno le cose ai giorni d’oggi... pare che ci siano un sacco di cose da cui ci s debba tenere lontani, ma che inevitabilmente finiscono per attirare. Droga la chiamano, ad esempio. Sesso non protetto, alcool...vedremo. ma io sono positiva! Sento che mi verrà affidato qualche bambino di una bella e amorevole famiglia! Vado a vedere che mi aspetta!

Ciao!!! Eccoci qui! Ram e Lau_82, insieme per una nuova storia scritta a 4 mani, un po' strana, ma speriamo vi piaccia!

Premessa: tutto ciò che dice, fa e pensa Evy sarà di un altro colore, per distinguerlo dal resto!

La stanza era semibuia.
Solo la fievole luce di una lampadina.
C'era caldo, tanto caldo.
Odore di sudore e puzza di vomito.
Quella stanza era il loro luogo di ritrovo, dove potevano sfasciarsi le ossa per bene dopo il concerto, l'unico posto dove potevano avere il loro momento di vita da rockers.

A chi avesse chiesto loro perchè facessero tutto questo avrebbero risposto: “Le band storiche sono diventate famose proprio facendo in questo modo e i Guns vogliono diventare davvero grandi!”

Sul grande materasso Axl stava guardando la luce della lampadina fissa, in silenzio, inclinando la testa ogni tanto a seguirne il lento movimento provocato dalla mano di Izzy che rideva e piangeva. Lui, la roccia a cui Axl soleva aggrapparsi, piangeva come un bambino.

Duff era seduto a terra in un angolo, con le gambe al petto e la testa appoggiata sulle braccia.

Slash era nella parte opposta sdraiato a terra con gli occhi semi chiusi e un braccio sulla fronte sudata.

Steven, infine guardava la tv che continuava a trasmettere l'immagine della fine dei programmi con quel suono acuto.

Regnava il più completo silenzio. C'era solo un fischio sordo nelle loro orecchie.

Axl sbattè la mano violetemente sul letto.
“Jeff!!! Jeeeff!!!” gridò.
Izzy  alzò lentamente il viso fissandolo con occhi spenti e cercando a stento di alzarsi per raggiungerlo. Sbandò parecchie volte un passo dietro l'altro faticosamente sino a raggiungere il rosso che si rannicchiò allacciato all'amico stringendogli le braccia...
“Jeeeeff!!!”
“Calmati...”  biascicò.

Slash non diceva una parola era immerso in uno dei suoi viaggi mentali... stile trip da dopo acidi. La sensazione di assenza che gli dava l'eroina lo faceva star bene... nessuno stress, nessun dolore... niente... nessun pensiero a tormentarlo solo il suono sordo del suo silenzio e il respiro che lento e flebile usciva dal suo corpo.
D'improvviso si girò a rimettere. Lo fece a terra senza neanche accorgersene, per poi ricadere con la testa in quel lago del suo stesso vomito.

Steven a terra cercava di scacciare qualcosa in aria, qualcosa che solo la sua mente vedeva, tante zanzare attorno a lui... ne poteva persino sentire il rumore. Urlava e scalciava cercando di togliersele da dosso.

Duff alzò lo sguardo su tutto questo.
Era il prezzo di essere delle rockstar, di amare quella vita. Ma lui era stanco di quel delirio, insano, sporco e squallido.
Tutta quella droga in corpo lo faceva sentire strano... fuori controllo.
Si alzò da terra e scaraventò tutto giù dal piccolo comodino. Le bottiglie vuote fecero un rumore sordo che, tuttavia, nessuno sembrava aver sentito... e pianse. Pianse di rabbia.
Alzò le iridi verdi al cielo e, per la prima volta, pregò...

“No! No, no e poi no!” Ma sono tutti impazziti forse?

“Evy, controllati...”

“Michael ma come ti è venuto in mente?! E’ una pazzia! Una follia!”

Michael è, come dire, il nostro superiore... lui decide chi darti in consegna, lui decide se togliertelo, e a lui ci rivolgiamo quando abbiamo qualche problema di ‘gestione’. E’ sempre calmo e pacato, inutile dire che è bello da togliere il fiato, ed è un pezzo grosso, ci siamo capiti. Lui da gli ordini, e noi ubbidiamo.

Ma questo è troppo! Come può pretendere che faccia una cosa del genere!  

Mi posa una mano sulla spalla, questo basta per calmarmi... è sempre così, il tocco di un angelo è decisamente tranquillizzante, il suo in particolare. Sospiro e di nuovo punto il mio sguardo sullo specchio d’acqua dove vedo riflessa l’immagine del mio prossimo incarico... scuoto la testa.

“Come faccio? Come pretendi che lo faccia da sola?”

Guardo implorante Alexander, uno dei custodi più ‘anziani’ in assoluto. Anziano si fa per dire, intendo per l’esperienza. Perchè in età non lo è, decisamente. La sua vita si è spezzata a 15 anni, secoli e secoli fa.

Mi posa una mano sulla spalla sorridendo.

“Devi farlo Evy, io non posso più badare a loro”

“Perchè?!”

“Alexander è stato scelto incarico più importante, presto nascerà una persona che voglio segua lui personalmente... Alexander è uno dei migliori...” mi spiega Michael.

“Ma perchè io? Perchè avete scelto me per una cosa del genere?!”

“Perchè anche tu sei tra i migliori, e lo sai” crede di rassicurarmi forse? Per niente...

“Non è facile nemmeno per me lasciarli, da tanto tempo veglio su tutti loro, uno ad uno... da ancora prima che si trovassero, sai cosa vuol, dire questo?”

“Cosa... sei stato tu?! Cioè... tu li hai fatti incontrare?”

“Qualcosa del genere... avevano bisogno l’uno dell’altro...”

“E perchè li abbandoni proprio adesso che hanno più bisogno di te?!”

“Non li sto abbandonando, li sto affidando a te”

“E ti consola questo?”

“Evy, sarai in grado da farlo, altrimenti non ti avremmo scelta”

E forse sarebbe stato meglio. Ancora non riesco a capacitarmi, ma tanto so che qualsiasi mia protesta sarebbe inutile, se hanno deciso che la sottoscritta sarà la nuova custode di quei ragazzi, allora sarà così. Non posso rifiutare.

Ok, ok... lo so... ho detto che mi sarebbe piaciuto essere l’angelo di qualche star... ma questo è decisamente troppo! Quelli non sono delle star, sono dei pazzi squilibrati! Ma guardateli... accidenti... io avevo in mente ben altro genere, non so, una Tina Turner ad esempio... un Nelson Mandela... o magari la principessa Diana! Michael Jackson, perchè no! E invece...

Riguardo di nuovo l’immagine davanti a me. E non posso fare a meno di intristirmi. Come si fa a ridursi in quello stato... com’è possibile che l’uomo diventi animale per quella cosa che chiamano droga... non me ne capacito. Cosa ci trovano nel ridursi come delle amebe agonizzanti? Sporchi del loro stesso vomito?

“Ok...” sussurro, ma tanto sono certa che già sapevano che avrei accettato. E come potrei fare altrimenti?

Il mio sguardo si sofferma su un ragazzo con i capelli rossi. Singhiozza, abbracciato ad un moretto dall’aria pallida e gracile.

“Quello è William...” Alexander mi è di fianco “ma si fa chiamare Axl... è il più difficile di tutti e cinque i ragazzi. Non riesco mai a proteggerlo da tutto, non ci sono riuscito nemmeno quando era piccolo... la vita a volte è una brutta cosa Evy, e quel ragazzo ha vissuto cose che preferirei nessuno mai potesse vivere... eppure se questo è il suo punto debole, è anche la sua forza... lui trascina il gruppo, lui ha fatto molto per portarlo al successo, lui non si è mai arreso... ma è fragile, troppo...”

“Chi è quello a cui sta avvinghiato?”

“Jeffrey, o Izzy, come ti pare... sono cresciuti insieme e sono come fratelli... è l’unica ancora a cui William si attacca quando entra in crisi... sembra il più tranquillo, in realtà è uno spirito tormentato”

In effetti mentre accarezza la schiena di quel William sembra tutto tranne che un ragazzo difficile. Ha l’aria molto dolce, nonostante il suo viso si contratto e rigato dalle lacrime. Quanta sofferenza hanno vissuto questi due ragazzi?

“Quello steso a terra è Steven, il più bambino, e per questo anche il più soggetto alle influenze degli altri... e quello che più esagera con certe cose... e quello più in là è Saul”

“Ma sta...”

“Vomitando, si... devi abituarti piccola Evy” strano sentirsi chiamare piccola da uno che ha cinque anni in meno di te. Ma è decisamente più vecchio di me, come angelo intendo, per cui la piccola sono io.

“Quella roba, alcool, droga, li riduce sempre così, se non peggio... lui, Slash lo chiamano, mi ha dato sempre del filo da torcere fin da piccolo. Nonostante ha avuto dei buoni genitori che lo amavano, è cresciuto testardo e ribelle, è diventato pesino un cleptomane, e come tutti gli altri vede in quella roba l’unica via di salvezza...”

Poi il mio sguardo cade sull’ultimo dei cinque.

“E lui?”

“Michael... Duff... non farti incantare da quel viso Evy” ma per chi mi ha preso?! Sono una professionista io... “Duff è come loro, solo qualcos’altro lo tormenta... e ha bisogno di te, come tutti loro...”

Fisso il suo viso pallido e solcato da profonde occhiaie... piange... e non è l’unico li dentro a farlo. Si alza e sbatte violentemente a terra delle bottiglie vuote, con rabbia. Posso sentire la sua rabbia. Sentiamo le emozioni, e non è sempre una cosa bella. Come adesso. Ci piombano addosso con violenza e ci schiacciano. Sentiamo esattamente ciò che sentono i nostri protetti. E quello che sentono loro, tutti loro, è straziante. Già non è sempre facile sopportare il peso delle emozioni di un singolo individuo, come farò a sopportarne cinque? Non so se sono pronta...

Poi sento qualcos’altro. Il giovane dai capelli biondi e gli occhi verdi continua a piangere raggomitolandosi su se stesso...

“Sta...”

“Pregando... si...”

“Perchè?”

“Perchè ha bisogno di te, tutti loro hanno bisogno di te Evy, lo senti? Prega e nemmeno lui sa chi o cosa... prega per avere qualcuno che li aiuti, per avere te”

E più lui prega più sento di essergli vicina. E’ sempre così, tra noi e chi proteggiamo si crea un legame speciale. E io già lo posso percepire.

Mi volto decisa “Sono pronta” almeno credo.

Michael mi guarda e sorride. E io mi sento bene, la sua aurea mi invade e mi rasserena.

Mi prende le mani “Allora vai”

“Adesso?” Ecco, ora mi prende il panico...

“Stai tranquilla, andrà tutto bene...” cerca di rassicurarmi Alexander... ma come faccio ad esserne sicura?!

“Lo sai che noi siamo qua, per qualsiasi cosa...”

“Ma.... ma... dovrò stare laggiù... con loro!”

“E’ la prassi Evy, l’hai sempre fatto”

“Si ma non è la stessa cosa! Loro sono diversi! Insomma... siete sicuri? Non c’è, non lo so, un piccolo bambino tenero e cicciotto che mi vogliate affidare?!”

“No Evy, hai già i tuoi protetti... e ti stanno aspettando”

Ok, non ho scampo... cerco di tranquillizzarmi, l’attimo di panico sta passando.

“Va bene, allora... vado...”

“Buona fortuna Evy”

“Si si... grazie tante...” e senza pensarci oltre, scendo...

Buona fortuna, come se bastasse...

***

Mi guardo intorno. Posso sentire il puzzo che infesta l’aria malsana, i loro gemiti, i loro sospiri. Non mi vedono, ma io vedo e sento tutto ciò che li circonda. Cammino tra di loro osservandoli uno ad uno. Fanno tenerezza, sembrano dei bambini così ridotti.

‘Imparerai a conoscerli’, mi ha detto Alexander, ma non sono sicura di volerlo... la verità è che questo nuovo mondo in cui mi hanno costretto a stare mi terrorizza. Perchè non so se sarò in grado di affrontarlo,  non so se sarò in grado di aiutarli.

Mi avvicino al riccio, Slash mi pare. Sta soffocando nel suo stesso vomito. Piano lo giro, dovrebbe essere pesante, ma non per me... rivolgo il suo viso verso l’alto, permettendogli di respirare di nuovo. Passo la mano nei suoi folti ricci, sono morbidi e mi fanno il solletico.

Poi mi occupo di quello Steven, tanto impegnato in una lotta estenuante con qualcosa che solo lui vede. Scaccio con una mano gli insetti immaginari che si sente addosso, e in pochi secondi chiude gli occhi addormentandosi.

Poi mi inginocchio sul materasso sudicio, di fronte agli altri due...

Accarezzo con una mano il viso del rosso, Axl... ha degli occhi color ghiaccio, profondi e tristi. E in questo momento completamente assenti. Piange di nuovo stringendosi all’amico. Lo chiama, la voce rotta dai singhiozzi blatera qualcosa di incomprensibile. Lo accarezzo di nuovo, cercando di infondergli un po’ di calma. Sento i suoi pensieri, il buio che invade la sua anima... posso vedere la sua vita, il suo passato, le violenze e il dolore... e piango. Non ne posso fare a meno. Strano si, ma anche noi possiamo piangere. Non capita così spesso, ma succede, quando le emozioni sono troppo forti. Una lacrima finisce sul suo braccio nudo. Gli asciugo le guance rigate, so che anche se non mi vede può sentirmi. Forse si domanda che succede, ma nel delirio non capirà molto.

Il moro che lo abbraccia sembra più tranquillo, ma posando la mano sul suo braccio vengo travolta dalle sue emozioni, non meno devastanti di quelle del suo amico.

“Sei un buon amico Jeff...” gli sussurro... e gli poso un leggero bacio sulla fronte calda e sudata.

Dietro di me sento un tonfo. Mi volto. Il biondo, Duff, è caduto a terra delirante. Con fatica si rimette a sedere contro la parete, lo raggiungo e mi siedo di fianco a lui. Anche sotto la maschera distorta della sua espressione, posso notare quanto sia bello. La pelle diafana, i lunghi capelli biondi, e quegli occhi verdi... potrebbe essere anche lui un angelo...

Si accascia su se stesso posando la testa sulle braccia strette attorno alle ginocchia. Sta continuando a pregare, o almeno credo, non è in sè, e quello che dice è un insieme di frasi confuse.

“Un po’ tardi per pregare, non credi?” gli chiedo, sapendo che non mi può rispondere “ma ora sono qui...” gli accarezzo i capelli, fin quando sento il suo corpo abbandonarsi piano al sonno. Il suo respiro agitato si fan man mano più regolare e in breve tempo, nella stanza cala il silenzio.

Rimango li, a guardare questi cinque ragazzi con cui da oggi passerò il mio tempo eterno, e mi domando se sarò abbastanza forte per farlo.

Izzy aprì gli occhi...forse era stato tutto un sogno... sì doveva essere così. Guardò la sua mano destra era ancora stretta dalle lunghe e sottili mani di Axl. Sembrava profondamente addormentato.

Inclinò la testa da un lato guardando il suo viso, che sembrava molto meno tormentato del solito.

Piano piano cercò di staccarsi dalla sua presa, senza però svegliare l'amico che nonostante tutto continuava a dormire sereno. Si alzò stiracchiandosi.

'Sei un buon amico Jeff...' questa frase gli rimbombava nelle orecchie.

Era una voce femminile, dolce e flebile... di sicuro solo un sogno.

Voltò lo sguardo verso Slash che se ne stava accasciato a terra, le braccia abbandonate sulla sua pancia, la testa da un lato e i capelli sporchi di qualcosa che avrebbe giurato fosse vomito.

Steve invece se ne stava a terra, in posizione fetale. Sembrava un bambino, con la sua aria eternamente innocente anche in mezzo a tutto quel marcio.

Cercò Duff con lo sguardo. Era appoggiato al muro, con la testa ciondolante e le braccia lungo i fianchi. Sorrise...

Poi andò in bagno e si guardò allo specchio passandosi una mano sul viso. Era stanco e solcato da profonde occhiaie. Osservò la barba incolta, prese il rasoio e la schiuma da barba e iniziò a radersi ripensando alla loro vita e a quello che gli stava succedendo.

Il successo chiedeva un prezzo alto, troppo alto... Certo si divertivano a sfidare la morte ma quanto sarebbe durata?

Lentamente iniziò a radersi guardando il suo viso che piano prendeva di  nuovo sembianze umane. Si sentiva già meglio. Si risciacquò il viso con l'acqua fredda così da svegliarsi del tutto, poi passò la mano bagnata tra i capelli corvini. Ecco ora era di nuovo lui.

Tornò in stanza e con lentezza cercò di risvegliare Axl.

“Bill... Bill svegliati dai...”

Il rosso aprì gli occhi lentamente, li richiuse di scatto quando un raggio di sole lo colpì in pieno viso poi si mise a sedere sul letto passandosi una mano sulla faccia.

“Mi sento come se un intero treno mi fosse passato addosso...”

“Lo so, anche io”

“Ho fatto un sogno stranissimo...”

Izzy lo fissò un attimo mentre seduto sul letto cercava di allacciarsi gli anfibi.

“Ho sognato che c'era una ragazza, piangeva...”

Si guardò il braccio come cercare un segno della presenza di quella donna... ricordava quella lacrima che gli aveva sfiorato il braccio dandogli una strana sensazione.

“Fai soffrire le donne anche in sogno?” sorrise il moro.

“Simpatico...”

Slash si alzò “Che cazzo di nottata...”

“Che schifo fai!!! Non provare ad avvicinarti al sottoscritto e va a lavarti!” ruggì Duff appena sveglio.

Slash lo guardò rabbioso, era mattina e lui la mattina era odiosissimo, odiava sentire gente parlare e aveva bisogno di almeno un ora per riprendersi.

Entrò in bagno sbattendo la porta.

“Sei un coglione!” gli urlò il biondo.

Steven era l'unico che nonostante quel casino continuava a dormire sereno. Axl lo prese a calci per farlo svegliare.

“Muoviti Adler!”

“Che cazzo fai! Axl sei uno stronzo! Ti sembra il modo di svegliarmi?”

“Potreste evitare di gridare?!” sbottò Duff che in quanto a scontrosaggine mattutina non era da meno del riccio.

“Ma non rompere!”

Slash uscì dal bagno dopo la doccia con un grosso turbante in testa.

“Sei bellissima tesoro...”

“Vuoi che ti spacchi il culo Axl?”

Duff entrò in bagno e sospirò cercando sollievo in una doccia rinfrescante. Ultimamente stava sempre a pezzi. Non riusciva ad evitare di farsi del male... Tutto quel successo era arrivato all'improvviso cogliendoli alla sprovvista, come un uragano aveva sconvolto le loro vite. C'era chi, nel bene o nel male, riusciva a mantenere un controllo e chi, come Slash, Steven o Izzy rimaneva in balia di quella situazione.

L'acqua lavava via i brutti pensieri e soprattutto lavava via il senso di colpa per aver tradito quel Mike così genuino e pulito, sostituendolo con quella caricatura che era Duff. Lui non era mai stato un bravo ragazzo, non aveva mai rispettato delle regole e a diciannove anni era scappato di casa per inseguire il sogno di diventare una rock star famosa.

Tuttavia, aveva sempre seguito un suo codice personale, cercando di fare il possibile per non diventare come il padre ma questo era stato impossibile.

Si asciugò frizionandosi i capelli e guardando la sua immagine allo specchio. Guardò il suo torace bianco e le braccia sottili... era venuto il momento di farsi un nuovo tatuaggio.

“Duff è da due ore che stai in quel fottuto cesso vuoi uscire cazzo?” urlò il rosso sbattendo i pugni sulla porta.

Duff spalancò la porta guardandolo malissimo poi si vestì infilandosi una maglia nera con impresso il logo dei Sex Pistols e un paio di jeans neri. Uscì senza dire una parola.

In mezzo a tutto questo qualcuno li osservava con attenzione, qualcuno di cui loro ignoravano la presenza, qualcuno che ora si chiedeva se mai sarebbe riuscita a cambiare le sorti di quei ragazzi.

Si sono svegliati, tutti quanti... qualcuno di loro pare abbia un vago ricordo della mia presenza. Non so spiegarlo, ma è proprio nei momenti in cui si è meno lucido che si avverte di più la nostra presenza. E’ il rosso, Axl, pare ricordarsi qualcosa, visto che cerca sul suo braccio tracce delle mie lacrime. E Izzy, che ricorda quella frase che gli ho sussurrato...

Gli altri non sembrano ricordare nulla, meglio così.

Ora, alla calda luce del mattino, sembrano così diversi... tutti forti, grandi, uomini... ma la realtà è ben diversa.

Izzy si è fatto la barba, sta decisamente meglio così. Poi Slash, si fa una doccia... preferisco non entrare, insomma... sono pure sempre una donna... e ho sempre cercato di mantenere la dovuta privacy con i miei protetti. Qualche volta è capitato... una sbirciatina, ma... hey! Che dico!

Però ora che c’è quel biondo in bagno sono tentata... metti che scivola? No... evitiamo... ma che vado a pensare! Nemmeno un giorno che sono qui e sto già impazzendo!

Lo vedo uscire senza dire nulla, so cosa sta pensando...

“Bella idea biondo!” gli batto la mano sulla spalla.

Gli altri sembrano tranquilli, per cui posso lasciarli un attimo per seguire lui. Ma tanto se dovesse succedere qualcosa sarei li in meno di un millesimo di secondo.

Duff esce all’aria fresca e cammina veloce. Fortuna che posso essere veloce quanto voglio, al passo che va e con quelle gambe lunghe sarebbe difficile stargli dietro.

“Un tatuaggio nuovo eh... che pensi di fare? Sai mi sono sempre piaciuti i tatuaggi... solo che quando ero viva ancora non si usava farli... un vero peccato! Ora sarebbe inutile, la mia pelle è inscalfibile!” mi piace parlare con le persone, lo so sembra una cosa stupida... tanto non mi possono rispondere. Molti vegliano in silenzio, ma io proprio non ci riesco! Sono una gran chiacchierona, per cui parlo... “Non puoi andare più piano! Hey, guarda che ti ho visto! Quella ragazza che ti è passata di fianco in minigonna, l’hai squadrata da capo a piedi! Stai sbavando, un po’ di contegno!”

***

Duff  continuava a voltarsi indietro. Era da pazzi, ma si sentiva osservato...

Ok non era indifferente a molta gente, e tanti lo fermavano anche solo per un autografo ma questo era diverso. Gli sembrava di non essere solo. Si guardò intorno diverse volte poi svoltò l'angolo ed entrò nel piccolo negozio di Luke.

Quest'ultimo era un vero artista dei tatuaggi. Era bravo e veloce. Aveva solo un piccolo difetto, si lavava pochissimo, perciò c'era sempre una discreta puzza di marcio in quel posto.

Ed eccolo in tutto il suo splendore: 120kg di bestia... capello rosso riccio e barba lunga e ispida, orecchini e pearcing ovunque e tatuaggi lungo tutto l'enorme corpo. “Ciao Luke!” “Duff!Amico che bello rivederti!” il ragazzo lo abbracciò.

“Luke ti prego lavati ogni tanto!”

“Non posso biondo sarebbe come perdere un pezzo di me stesso!” sorrise mostrando i denti gialli “Allora che ti porta qui dal vecchio Luke?”

“Voglio fare un'aggiunta al tatuaggio... una piccola cosa...”

“Cioè?” disse il ragazzo a braccia conserte.

“Solo una frase... Carpe Diem”

Il ciccione allargò le braccia. “Per così poco?”

“Ti prego Luke muovi poco le braccia per favore!”

“Ok! Siediti!”

Il ragazzo si infilò dei guanti, prese aghi sterili e iniziò a preparare.

Intanto la sensazione di Duff aumentava...

“Che ti prende?”

“Mah... non lo so... mi sento come quella fottutissima inglese... o era francese...”

“Ma chi? Che cazzo dici Duff?”

“Quella Giovanna D'Arco! Sento una presenza costante di fianco a me, come se qualcuno mi seguisse...”

“Lo sapevo che quegli acidi ti avrebbero fottuto il cervello prima o poi!”

“Ha parlato il più sano del pianeta!”

“Beh! Ora tappati la bocca e soprattutto sta fermo!”

“Ah!!! Luke!! Ci voglio una cornice intorno... stile striscione capisci?”

“Ma tu credi di aver a che fare con uno scemo? Sta fermo!”

Il ragazzo iniziò... Duff storse solo un po' il naso per il fastidio ma in solo mezz'oretta tutto fu fatto.

Carpe Diem... cogli l'attimo... era la frase giusta, quello che lo aveva spinto a fare quel viaggio a intraprendere quella strada. Lui aveva sempre seguito l'istinto in ogni cosa, beh, non proprio in tutto... purtroppo il suo cervello lavorava parecchio ultimamente. Uscì da quel posto dopo essere stato per l'ennesima volta stritolato dall'abbraccio di Luke.

Inspirò l'odore meraviglioso dello smog che lo depurava dalla puzza animalesca di quel pazzoide. Ed ecco di nuovo quella sensazione strana...

“Duff tu sei pazzo!” si disse. tutto.

***

"Carpe diem eh?! Senti ma uno meno disgustoso non ce l'avevi?! Quel tipo era davvero terribile! Smettila di guardarti in giro... strano però, non dovresti sentire la mia presenza... forse parlo davvero troppo... Comunque bel tatuaggio Duff, spero ti sarà utile un giorno..."

Mi sento ancora addosso la puzza di quel posto... ma come fa certa gente? L'igiene dovrebbe essere una priorità, mica un optional! E adesso dove sta andando?

Quanto corre... se fossi viva a stargli dietro perderei un sacco di calorie!

"Smettila di guardare quelle ragazze! Accidenti..."

Fare da balia a dei ragazzi è sempre stato un po' difficile per me... insomma, sono anche io una ragazza dopo tutto, e trovarmi in certe situazioni mi imbarazza! Si, eccome! Ora ne ho cinque a cui badare... cinque ragazzi belli, famosi e probabilmente pieni di donne! Scommetto che a questo Michael e Alexander non avevano pensato! Come farò a... si insomma... tenerli d'occhio in certo momenti?! Non ci voglio nemmeno pensare...

"Fammi capire, dove stai andando ora? Vuoi far vedere il tatuaggio agli altri vero? Si, forse è meglio tornare da loro... perchè sai, non mi va di lasciarli troppo soli, se succede qualc... HEY ATTENTO!!!!!"

Non so a cosa sta pensando, non so perchè non ha guardato... immerso nei suoi pensieri mentre io parlo a raffica senza che nemmeno possa sentirmi... vedo solo la macchina, è passata col rosso e non ha visto che sta attraversando... mi fiondo su di lui facendogli scudo col mio corpo e lo spingo via più lontano che posso... la macchina sterza bruscamente e frena, finendo contro il marciapiede.

Ora sono nei guai... per un contatto del genere ho bisogno di un corpo materiale, non basta la mia presenza spirituale... così eccomi, nel mio corpo in carne ossa... è difficile da spiegare, ma come ho già detto possiamo mostrarci ai nostri protetti in casi di emergenza, impersonificandoci in qualcosa... ma io non ho avuto tempo di pensare a cosa sarebbe stato meglio assomigliare... e così eccomi qui... fortunatamente sono vestita decentemente nel mio leggero abito bianco... non ci troverà nulla di strano in me mentre mi guarda con quegli occhi... eccetto una cosa... la mia bellezza. Non è la stessa cosa che vedermi nella mia forma angelica, penso che nessuno riuscirebbe a vedermi in quel modo... ma anche così posso vantare una certa presenza... ed ora che faccio?!

"Tutto... tutto ok?!" la voce mi esce tremante... brava! Niente di meglio da dire?!

***

Duff guardò quella ragazza. Non aveva mai visto niente di così bello in vita sua, eppure di donne ne aveva avuto tante e per tutti i gusti! Ma quella ragazza era speciale...I suoi lineamenti erano perfetti...assolutamente perfetti, non riuscivi a cogliere nessun difetto in quel viso...Aveva i capelli molto lunghi e biondissimi, due occhi tanto azzurri da sembrare quasi di ghiaccio e la pelle bianca ad eccezione delle guance rosate.

La guardò imbambolato senza riuscire a rispondere...

“Cosa?” disse cadendo dalle nuvole.

“Stai bene?” domandò di nuovo… anche la sua voce sembrava diversa da tutte le altre…

“Oh...certo! Certo!!! Benissimo... cazzo grazie, cioè se tu non fossi intervenuta io... cazzo...sei stata fantastica! Ah! Io sono Duff!”

“Evy...” un silenzio irreale piombò tra loro... “Beh, allora se stai bene io posso pure...”

“No!! Aspetta!!! Ti andrebbe di fare due passi insieme? Sai, ho battuto anche la testa e se dovessi star male ho bisogno di un angelo che mi salvi...”

Evy lo guardò ad occhi sbarrati.

***

Oh cavolo!!! E adesso che mi invento?! Brava Evy sarai contenta! Primo giorno e già hai fatto casino… che gli dico?!  E non guardarmi così!! Ok, ok… non c’è niente di male no? Forse dovrei rifiutare, ma… potrebbe servirmi per conoscerlo meglio… e così riuscirei ad aiutralo di più… non sto facendo niente di male, giusto?!

“Ok…” ormai l'ho detto... 

Sorride mentre si tira in piedi. Il tizio della macchina non si è nemmeno preoccupato di chiedere come stava, ha rimesso in moto ed è sgommato via…

Quindi eccomi, a camminare per Los Angeles con  questo Duff…

L’aria fresca sul viso... da quanto tempo non la sentivo? Respiro profondamente per riempirmi i polmoni, poi il mio pensiero si concentra su una sola cosa…

“Hot-dog!”

Non ne ho mai mangiato uno!

“Sicura di non preferire un gelato?” chiese Duff alla ragazza che sorrideva guardandosi in giro.

“Sicurissima!”

“Che ci vuoi bellezza?” domandò il proprietario del chiosco, un ragazzo ciccione e sudatissimo che la fissava probabilmente colpito dalla sua bellezza.

Duff guardò Evy fissare l'uomo interrogativa.

“Ti ha chiesto che ci vuoi insieme... sai cose tipo cipolle, cetriolini, peperoni o ketchup, senape, maionese...”

“Sì grazie...”

“Grazie cosa? Scegli!”

Evy pensò ad un suo protetto di qualche anno prima, lui mangiava quei cosi annegandoli nel ketchup...

“Ketchup grazie”

“Solo? Sicura di non volerci anche due cipolle?” chiese l'uomo.

“No, solo ketchup, grazie!”

“Agli ordini bellezza!”

Duff fissò la ragazza che osservava ogni movimento dell'uomo curiosa. Era davvero una strana creatura.

“Tesoro mangerai i più buoni hot dog della tua vita!”

Lei sorrise entusiasta quando Matt, il proprietario del chiosco, le porse un panino bollente che lei addentò senza problemi.

“Mmm... che buonooooo!” urlò.

“Te l’avevo detto bellezza! I miei hot-dog sono i migliori!”

Duff sorrise dell'espressione buffa della ragazza.

“Sembra che tu non abbia mai mangiato un hot dog!”

“Oh sì... in effetti è così... mamma mia che buono... non ne fanno di cosi come questo dalle mie parti...”

“Mai mangiato un hot-dog? Ma da che pianeta vieni?”

Evy rise alla battuta di Duff, che poi per lei tanto battuta non era, poi sorseggiò la coca cola nel bicchierone facendo un frastuono terribile e lasciandosi scappare un leggero rutto.

“Ops!” si scuso mettendosi una mano davanti alla bocca con aria innocente.

Duff sorrise “Sei a posto adesso?” le chiese guardandola dubbioso.

“Sì grazie...”

“Bene andiamo, ciao Matt saluta Lisa e le bambine!”

“Grazie amico!”

I due camminarono in silenzio. Duff ogni tanto guardava la bionda, era così particolare da sembrare di un altro pianeta.

***

Cavolo, ma perchè su non ne fanno di questi cosi? Devo dire a Michael di fare un chiosco come quello, pieno di hot-dog! Sarebbe fantastico! Dopotutto non è andata poi cosi male... pensavo di aver fatto un disastro invece questo ragazzo mi sembra tranquillo, e inoltre ho assaggiato quella bontà divina!

“Allora Duff, giusto? Nuovo tatuaggio e...” oh cavolo!

Mi guarda stupito sgranando gli occhi...

“Come... come fai a sapere del mio tatuaggio?!”

Brava Evy, sei davvero un genio! Balbetto... no! Prima regola: mostrarsi sicuri!

“Bhè... hai il cerotto, e a vedere le tue braccia dubito che sia per altro se non un tatuaggio appena fatto” salva in extremis!

“Ah si... Carpe Diem, ho aggiunto una scritta a quello che già avevo”

“Un bel motto davvero...” mi interrompo di colpo...

Posso vederli, come se fossero davanti a me... stanno litigando per qualcosa, una cavolata... il riccio, Slash ha rubato il pacchetto di sigarette ad rosso... ma scherzano?! No.. decisamente...come si fa a litigare per una stupidata del genere! Devo andare, ma come faccio?!

“Hem... senti Duff... scusa! Devo andare adesso!”

“Di già?! Ma...”

“Si si... scusa ok? E’... un’emergenza! Credo che quel panino mi abbia fatto uno strano effetto!” sorrido, devo sembrargli un’ebete! Ma non potevo trovare scusa migliore?! “Ciao!” corro via, poi mi volto... guardo il suo viso rimasto a fissarmi imbambolato... i suoi occhi cosi verdi... “E' stato un piacere! E... grazie per l' hot-dog Duff!”

Scappo, letteralmente, senza nemmeno dargli il tempo di rispondere.

Mi infilo in una vietta, è sporca e l'odore di urina mi assale... mi guardo in giro assicurandomi che non ci sia nessuno e svanisco... come se non fossi mai esistita agli occhi di nessuno. Per me invece non cambia molto, solo così posso essere da loro immediatamente...

***

“Axl piantala di fare l'idiota! E' solo un pacchetto di sigarette!”

“Sta zitto Steven e fatti i cazzi tuoi!” urlò al ragazzo che sbuffò scuotendo la testa.

Slash continuava a fumare tranquillo stravaccato sul divano con le gambe sul grosso tavolino. Gettava il fumo in direzione del rosso sorridendo maligno.

“Stronzo!!! Ti odio quando prendi le cose degli altri senza permesso! E poi quella era la mia ultima fottutissima sigaretta cazzo!!!”

“Bill dai, prendi le mie...”

“Vaffanculo Jeff! Non è la sigaretta, è il principio!”

Slash alzò lo sguardo su Axl guardandolo con lo stesso interesse che si ha per un moscerino. Afferrò la sua birra ma Axl gliela prese dalle mani bevendosela alla goccia sino a finirla. Slash perse subito l'espressione da gradasso e si infiammò.

“Quella era la mia birra!!!”

“E allora? Tu hai fatto lo stesso con la mia sigaretta!”

“Smettila di fare il bambino!” urlò il riccio.

“Senti che parla! Smettila tu!!!” rispose il rosso.

“No tu!!! Sei solo un fottuto coglione Axl!”

Il rosso gli si avvicinò minaccioso.

“Come mi hai chiamato?”

“Bill...” cercò di calmarlo Izzy.

“Come mi hai chiamato?! Ripeti un po'?!”

“Coglione!!!” urlò Slash di nuovo.

“Bill dai...” continuò Izzy.

“E tu chitarrista del cazzo! Non sai nemmeno fare un assolo senza sbagliare da quanta coca hai in corpo! Se non sei in grado di reggerla fallo fare alle persone grandi!”

“Stronzo!!!” urlò Slash andandogli vicino.

“Frocio!” rispose Axl ad un centimetro dalla faccia del riccio.

“Cosa?”

Izzy si stava rompendo decisamente le palle di quei due. Teneva fermo Bill cercando di calmarlo, Steve faceva la stessa cosa con Slash che continuava a scalciare in direzione del rosso.

In questa situazione un Duff trafelato fece la sua comparsa in scena.

“Ragazzi!!! Ho visto una ragazza stupenda!!!” gridò, poi guardando la situazione “ Ma che succede qui?”

***

Ma si sentono?! Coglione, frocio... nomignoli interessanti... In tutto questo tempo credo che una cosa del genere non mi sia mai capitata... o forse si, quando dovevo vegliare su dei bambini... ma erano bambini accidenti! Loro dovrebbero comportarsi con un po’ più di cervello! Ma quale cervello... credo che ormai se lo siano fumato tutto... Evy, facci l’abitudine! Mi sa che di situazioni come questa ne vedrai a volontà! Ma senti come urlano! Axl è proprio esagerato... e Slash uno strafottente... e osa pure lamentarsi per la birra... ufff...

Oh! E’ arrivato Duff! E... dice di avere visto una ragazza... stupenda... si riferisce a me?! Certo che si riferisce a me... è strano, ovvio che mi abbia trovato bellissima, non dovrei stupirmene ma... perchè detto da lui mi fa uno strano effetto?! Mi fa piacere, più di quanto dovrebbe. Forse perchè lo dice con quell’espressione radiosa sul viso pallido e delicato... o forse... ma andiamo, la smetti di pensare a queste sciocchezze! Ci sono cose più importanti di cui occuparsi... scuoto la testa distogliendo la mia attenzione da lui.

Mi avvicino al rosso, posandogli la mano su una spalla.

“Smettila, non essere stupido, sono solo sigarette! E lui è un tuo amico, ricordi?! E quante glie ne hai rubate tu senza che lui ti dicesse nulla?”

Poi mi avvicino al riccio, e lo prendo per mano.

“E tu la prossima volta magari chiediglielo, lo sai che se la prende per niente... e ora chiedigli scusa...”

Slash si blocca di colpo, guardando Axl imbambolato davanti a lui. Faccio sempre questo effetto! Sono brava a fare quello che faccio! Li guardo soddisfatta con le braccia incrociate al petto.

“Io... bhè... ok Axl, senti, scusa, d’accordo? Finiamola qui, non è il caso di litigare per delle sigarette del cazzo...”

“Ok... ok... io... ma poi te le frego anche io no? Quindi siamo pari...”

“Bravi ragazzi, quando volete site molto ragionevoli!” dico, senza che ovviamente possano sentirmi. Si guardano interdetti. Se vedessero la loro faccia scoppierebbero a ridere!

“Ma che che cazzo ho detto? Non ci posso credere...” sorridendo Axl afferra un’altra lattina di birra e la lancia a Slash “ecco la tua birra amico...” poi si volta verso Duff, rimasto immobile ad osservare la scena appoggiato alla spalla di Izzy “che dicevi man? Chi hai incontrato?”

Duff spalanca gli occhi, sembra che brillino. Sta pensando a me... forse ho fatto un pasticcio...

“Ho visto una ragazza stupenda! Mi ha salvato da un auto in corsa” disse Duff trafelato.

“E già mi sta sulle palle! Ora potevamo avere un cazzone in meno!” obbiettò Axl.

“Già ma dovremmo pure trovarci un altro bassista sai che palle?” continuò Steve.

“Ma magari siamo fortunati e ne troviamo uno meno coglione di Duff!” proseguì Izzy.

“Già...beh l'annuncio sul giornale è da escludere guarda che gente si presenta!” concluse Slash stravaccandosi sul letto.

Duff seguiva tutto questo botta e risposta stupito, mentre il suo sguardo vagava qui e là per la stanza in direzione dei suoi compagni.

“Oh!!! Ma la piantate di parlare come se non ci fossi? Io sono qui sapete?”

“Sì Duff ti vediamo!” rispose annoiato il rosso.

“E allora? Vi sembrano discorsi da fare?”

“Ma che vuoi! Beh! Allora questa santa com'era?” chiese Izzy al quale non poteva fregare di meno dell'intera faccenda.

“Te la sei scopata?” chiese Slash che come sempre andava al sodo.

Ma Axl scoppiò a ridere.

“Lui? Ma figurati! Questo parla di continuo ma di fottere non ci pensa nemmeno!”

“Dai Axl piantala che lui si incazza lo sai com'è permaloso!”

“Ma che cazzo dici Slash! Permaloso? Io?”

“Tu? Sei un permaloso del cazzo e non dire di no perchè come pallista non vali niente!”

“Prendi esempio da Slash lui in quanto a minchiate è da guinness!” sputò fuori Izzy.

“Allora la piantate!!!” li implorò il biondo scocciato.

“Dai ragazzi davvero, fatelo finire, dicevi Mike?” disse Axl fingendo interesse.

“Dicevo che questa ragazza era da urlo, definirla bella era offenderla!”

“E dov'è ora questa bellezza?” chiese Slash lanciando in aria il cuscino e riprendendolo.

“E' scappata via...”

“E per forza! Ti ha conosciuto e si è spaventata!” rise Steven.

“Oppure stai iniziando a competere con Slash con le cazzate che spari. Come minimo era un cesso cosmico!”

“Sta zitto Izzy! Era bellissima ti ho detto!”

“L'ultima volta che hai definito una ragazza bella era quella cameriera del Pub di Kit. Quel cesso dai capelli rossastri” raccontò Steve.

“Erano arancioni stupido!” lo smentì il rosso.

“Aveva due tette da paura quello era da riconoscerlo!”

“Sì Slash, ma per il resto poteva tranquillamente essere buttata nella discarica come le carcasse in decomposizione! Una vecchia!”

“Sì vecchia quanti anni avrà avuto?” chiese Izzy.

“Poteva essere mia nonna!” concluse Steven.

Duff si guardava intorno inebetito da tutti quei discorsi.

“Ero ubriaco e fatto che volete che ne capissi!”

“Certo giustificati pure così...”

“Fanculo Izzy. Evy è uno schianto!”

“Evy... sa anche il suo nome... forse qualcosa ci ha fatto!” rise Axl.

“No! Siamo solo andati a prenderci da mangiare, non aveva mai mangiato un hot dog!”

“Hooooot doooooog!!!ahahahahah!!!” Steve rideva fiero della sua battuta quando un cuscino gli arrivò dritto in faccia.

“Sta zitto coglione!” ringhiò Duff.

“Comunque potevi portarla qui...se provava il tuo di hot dog rimaneva delusa!” lo canzonò Axl.

“Il suo? Ma quello ha un cetriolino sott'aceto in mezzo alle gambe!” rise Steve.

“Stronzo! Non parlerei se fossi in te!” lo riprese Slash.

“Che vuoi dire?”

“Vogliamo parlare di Michy? E' scoppiata a ridere quando ti sei messo nudo!”

“Era felice!”

“No! Ti stava prendendo per il culo!”

“Comunque vi assicuro che se rivedrò Evy la porterò qui e allora non riderete più!” concluse Duff sicuro.

ECCOLO!!GRAZIE PER LA FIDUCIA RAGAZZE NOSTRE!

CMQ I TRUCCHI DI UN ANGELO SONO MISTERIOSI...

EVY SA SEMPRE CHE FANNO I SUOI PROTETTI, INFONDO è UN ANGELO CUSTODE...

e POI CON QUEI CINQUE è UN COMPITO DURETTO!

BACIOOOOOOOOOOOOOOOO

Quanto chiasso che fanno, hanno appena fatto pace e già urlano... li guardo e non posso fare a meno di ridere per come bisticciano in continuazione. Duff li guarda un po' spaesato, fa fatica anche lui a capire i loro strambi discorsi. E come fanno a mettere in dubbio le parole di Duff?! Io sono bella, che razza di malfidenti! Sono vanitosa si, e guai a chi mi punge su questo punto! Passerò un buon quarto d’ora di ramanzina, per questo pensiero... lo so.

Così Duff vuole rivedermi e portarmi da loro... ah Duff, non so se questo ricapiterà ancora... insomma, non so se ci saranno altre occasioni per incontrarmi, in carne e ossa per lo meno. Certo è che se dovessi di nuovo apparire loro, lo dovrò fare come Evy... si perchè una volta che appari al tuo protetto in forma di qualcosa, dovrai sempre apparirgli come quella cosa. Nel mio caso come me stessa... ve l'ho detto, ci sono molte regole da rispettare. 

“Se la porti qui me la scopo!” 

Ma che cavolo sta dicendo! Sussulto alle parole di Slash e per sbaglio mentre mi volto a guardarlo il mio braccio urta la lampada a piantana dietro di me, facendola oscillare. Ma perchè non imparo a stare più attenta?! Eppure sono sempre stata piuttosto precisa! Ma questi ragazzi mi confondono!

“Chi cazzo è stato?!”

“Il terremoto!!!”

Quello Steven deve essere ancora fatto... il terremoto, ma ti pare?! Non vedi che non si è mosso nient’altro?!

“Ti sei rincoglionito?!”

“E se ci sono i fantasmi?!”

“Steven finiscila di sparare stronzate... i fantasmi, figurati...”

“Ma sapete, è tutto il giorno che ho una strana sensazione...”

“Che dici Duff?!”

“Si, mi sembra... di essere osservato... non lo so...”

“Tu sei ancora fatto...”

“Sul serio Axl, non sto scherzando!”

“Sei diventato paranoico forse? Hey, che hai fatto qua...”

Gli indica il cerotto che gli copre il suo bel tatuaggio nuovo... per fortuna si sono distratti, e il misterioso movimento della lampada e le improvvise manie di persecuzione di Duff, sono passati nel dimenticatoio.

“Hai fatto un nuovo tatuaggio?” gli domanda il riccio avvicinandosi.

“Si, ho aggiunto una scritta... Carpe Diem”

“Cogli l’attimo dici? E con quella Evy tanto gnocca che dici, l’hai colto? Non mi pare! Che cazzo di frasi ti scrivi se poi non le segui!”

“Slash smettila!”

“Secondo me non esiste nessuna Evy...”

Guardo Izzy che sembra essersi risvegliato da un incubo con le sue occhiaie scure che gli solcano il viso pallido. Bravo Jeff... non esiste nessuna Evy, questa mi pace! Devo passare inosservata, non farmi notare da un bassista punk ossigenato che mi offre hot-dog per strada! Ma che dovevo fare, lasciare che quell’auto lo investisse?! Me ne starò buona per un po’ e non apparrò se non strettamente necessario... col tempo si dimenticherà anche di avermi incontrata.

Bussano alla porta... Slash si alza, va ad aprire e nella stanza già piuttosto affollata appare una giovane ragazza... truccata e ... tettona... lo posso dire? E’ vero però... decisamente tettona e troppo truccata! Ma che poi si va in giro in quel modo? Posso vederle quasi l’inguine talmente quella gonna è corta!

“Shantall! Che bella sorpresa!”

“Ciao Slash, ragazzi... vi ho portato qualche birra fresca!”

“Sei un tesoro bambolina, a cosa dobbiamo questo trattamento?!”

Bacia Duff sulla bocca, come poco prima ha fatto con Slash... cos’è una specie di groupie?

“Hey, lo sapete che vi voglio bene! Ho portato un’amoca, spero non vo offendiate! Jane!”

Dalla porta spunta un’altra ragazza... decisamente più vistosa... sembra una modella travestita da... da... insomma... avete capito.

“Ciao...”

“Che sventola! Io sono Slash!”

“E io sono Steven, non  badare a lui, io sono meglio!”

“Guarda che questi due ce l’hanno piccolo, se vuoi divertirti vieni dallo zio Izzy!”

“Sono io il più alto per cui anche quello messo meglio!”

Ma che discorsi fanno! Sono... imbarazzata?! Si decisamente... si stanno avventando su quella ragazza come se non ne avessero mai vista una! Possibile?! Sembrano adolescenti in balia degli ormoni. Il tempo di voltarmi un secondo e quando mi rigiro Slash e Duff sono già sul materasso, con questa Jane in mezzo a loro... l’altra ragazza si sta intrattenendo con Steven e Izzy...

Questo è decisamente, assolutamente e vergognosamente imbarazzante!!! Che faccio?! Accidenti!!! Dovrò fare un bel discorsetto a Michael e Alexander! Questo non era previsto! Che faccio... che faccio... non posso stare qua a guardare e... che fate!?!?!? Si stanno spogliando tutti quanti qui dentro!!! Hey biondo rivestiti! Ma tu non eri tanto contento di aver incontrato me?! Già dimenticata vedo, ma bene!!! Slash... no no no... allacciati qui pantaloni da bravo... oh cazzo! Ho detto cazzo! Non dicevo una parolaccia da non so quanto! Ma questi mi stanno facendo impazzire... No anche voi rivestitevi avanti! Che fai Izzy!!! Oh... oh... decisamente strano... non sapevo si potessero fare cose del genere... ma che vado a pensare!!! No, devo assolutamente uscire di qui... finiranno prima o poi no?! Ma... non usano nemmeno un cacchio di preservativo?! Mai sentito parlare di AIDS?! Dico non li leggono i giornali?! Se sono sopravvissuti fino ad ora senza nemmeno prendersi una malattia venerea Alexander ha fatto davvero un bel lavoro! Non me ne posso nemmeno andare, devo pensare anche a questo!

“IL PRESERVATIVOOOOOOOOOO!!!” urlo inculcando nella loro testa bacata il pensiero che forse, sarebbe meglio usarne uno ogni tanto... e fortunatamente, chi prima chi dopo mi danno retta, prendendo la loro precauzione da una scatola nuova, probabilmente nemmeno mai aperta.

Ora posso andarmene, non voglio rimanere qui a guardare un altro secondo. Faccio un gran baccano uscendo, sono impicciata e la fretta non mi aiuta... eppure dovrei essere leggiadra, non goffa. Gli angeli sono delicati per natura, ma sto andando letteralmente in confusione qui dentro! Ho preso dentro il tavolo e il divano... Duff si gira guardandosi attorno, come se ancora avvertisse la mia presenza.

“Non preoccuparti per me, continua pure a fare quello che stavi facendo!!!”

Perchè gli ho urlo dietro? Sembro isterica... sono isterica?! Lo diventerò se continuano a fare così... ma certo che continueranno, io devo proteggerli, ma non posso cambiarli... e non cambieranno, lo so.

Esco all’aperto, è un vero peccato non poter sentire l’aria fresca sulla pelle, in questo momento ne avrei davvero bisogno... potrei... no, non posso... meglio non abusare di Evy in carne ed ossa...

Dall’interno posso ancora udire gemiti e urletti soffocati... scrollo il capo, allontanandomi nel giardino, cercando di non sentire, ma non mi è possibile... posso anche vederli nella mia mente, li posso vedere ovunque, ma cerco di non pensarci... ma tu guarda in che situazione mi hanno cacciata! Io sono un ragazza per bene, sono timida... e cavolo, sono anche morta vergine! Ne ho viste di cose nella mia lunga vita, se così si può definire, di angelo, e so cos’è il sesso anche se non l’ho mai provato... e questo un po’ mi rammarica, sembra un cosa divertente se in tanti lo fanno così assiduamente... ma questi cinque ragazzi sono davvero una sorpresa. Ad un orgia non avevo mai assistito... anzi, a dire l verità non ho mai assistito ad un rapporto sessuale fatto e finito... non sono una guardona, e ho sempre cercato di mantenere la privacy dei miei assistiti. Qualche volta è stato inevitabile dare un’occhiata... ricordo quel ragazzo gay, tanto tempo fa... come si chiamava? Oscar forse, lui si che era strano e dovevo sorvegliarlo spesso in certi momenti perchè non sempre i compagni che sceglieva erano persone per bene... ma insomma, non era la stessa cosa! Questi sono cinque, giovani, e... belli... e io sono curiosa lo ammetto, sempre stata... solo che vederli così mentre si lasciano andare agli istinti con quelle due è davvero imbarazzante per me...

Un rumore distrae la mia attenzione. Mi volto... non mi ero nemmeno accorta che lui non c’era li dentro, talmente ero impegnata a guardare il meno possibile di ciò che stava accadendo...

E’ seduto a terra con le braccia legate alle ginocchia. Con un piede tira calci ai sassi sul terreno guardando l’orizzonte con un’aria indecifrabile. Mi siedo accanto a lui e lo guardo. I suoi occhi limpidi sono colmi di ricordi, dolore e rabbia... ma anche altro. Axl Rose non è solo quello...

“Perchè ti ostini a fare il cattivo ragazzo quando non è così... o per lo meno, non è sempre così...”

Abbassa gli occhi, i suoi pensieri sono più rumorosi di un treno in corsa, li posso sentire senza alcuna fatica, mi investono come un fiume in piena non appena il mio braccio sfiora il suo.

E a quel tocco anche lui si irrigidisce, e posso avvertire un brivido scorrergli lungo la schiena.

“La amavi tanto vero?”

Erin... questo nome riecheggia nella sua testa in continuazione. Ecco perchè non è stato dentro con gli altri, ma ha preferito starsene qui da solo piuttosto che cercar compagnia in quelle ragazze facili... è sobrio, è lucido, e vuole stare da solo.

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Eccoci! Ragazze grazie!!! Come ha detto Ram, per spiegarvi meglio... Evy vede nella sua 'mente' da angelo tutto qullo che fanno i suoi protetti, anche quando è lontana da loro, soprattutto se sono in pericolo, altrmenti che angelo sarebbe! Per questo anche mentre era con Duff ha avvertito che i ragazzi stavano litigando, e per che cosa!

Ah... dimenticavo... per rendervi la lettura più facile mettremo in un'altro colore tutto ciò che fa, dice e pensa Evy, per distinguerlo da quello che dicono gli altri. Baciuzzi a tutte!

Axl pensava e ripensava...

Era sempre così per lui, la sua mente non smetteva mai di ricordargli quanto la sua vita fosse complessa.

Guardava l'orrizzonte facendo spaziare i suoi occhi azzurri come il mare...

Occhi che a prima vista potevano essere definiti innocenti come qualli di un angelo...un angelo dannato...

Le donne...

Che rapporto complicato che aveva sempre avuto con loro...

Le aveva sempre usate senza mai lasciarsi coinvolgere dai sentimenti...

Tutto questo era cambiato quando aveva incontrato lei...Erin...

Quella ragazza dall'aspetto innocente, quella piccola creatura che lui aveva amato e odiato...

Quanto male si erano fatti loro due.

Pensò a quante volte la sua gelosia l'aveva ferita...

Parole, maledette parole uscite da quella bocca, crudeli e taglienti come lame affilate e quando questo non era stato più abbastanza era passao alle mani...

Si era sempre ripromesso che non sarebbe mai stato come quella bestia del suo patrigno. Non avrebbe mai usato la violenza con le persone più deboli...

Beh ancora una volta aveva sbagliato...

L'aveva colpita...e a ogni colpo anche il suo orgoglio veniva ferito...era marcio...marcio come lui...

Erin piangeva continuamente, avrebbe voluto darle solo gioia e invece l'aveva solo fatta soffrire.

Odiava quando nei loro litigi lei voleva chiarire, parlare, ferire, mescolava tutte le sue debolezze tirandole fuori e mettendogliele davanti agli occhi.

Questo lo faceva impazzire...

Scalciò il terreno guardando ancora davanti a lui...

Sapeva che anche per lei Jeff era stato un buon amico e anche Slash...

Si fidava di loro...di Izzy in special modo ma era geloso...la gelosia lo rendeva pazzo! Ogni loro abbraccio, ogni bacio innocente, ogni sguardo persino lo facevano diventare la bestia che Will non avrebbe mai voluto essere...

Sentì qualcosa sfiorargli il braccio e questo lo destò dai suoi pensieri...

Si toccò il tatuaggio con la croce...

Sospirò...

Chiuse gli occhi cercando di calmarsi e prese un grosso respiro...

Si accese una sigaretta e tornò a guardare l'orizzonte...

“Non so se ci sei... non so nemmeno se quelle puttanate che dicono di te siano vere ma in tal caso potresti girarti un po' da me e farmi capire perchè la mia vita deve essere sempre così merdosa?!” urlò alzandosi e spegnendo la sigaretta. Camminò veloce via da quel posto...e da quei pensieri.

***

Mezzogiorno, e sanno ancora dormendo tutti! Ma a che ora si svegliano questi? E quelle ragazze? E' assurdo che certe ragazze siano disposte a fare quello che queste hanno fatto... non sapevo nemmeno che si potesse fare una cosa così. Con tutti quei corsi che ci fanno dovrebbero aggiornarci anche su questo...

Sono seduta su questa scrivania da ore a guardarli dormire. E' dura fare l'angelo custode soprattutto con ragazzi di questo tipo e soprattutto in certe situazioni.

Prendi quella bionda che dorme tra Slash e Duff... quella è davvero una pazza... una pazza si, e forse pure fortunata aggiungerei... o cavolo! Evy taci accidenti! Come ti vengono certe idee!

Izzy e Steven si abbracciano una rossa. Una bella ragazza che svetta su entrambi di molto.

Guardo di nuovo il biondo, è bellissimo... accidenti a lui! Poteva essere un rospo? No! Mi danno uno come lui e si aspettano che Evy non lo noti neppure! Potete immaginare vedermelo davanti tutti i giorni? Uno strazio... a dire il vero è così per tutti loro. Anche Slash, con quella sua aria da rozzo animale è estremamente affascinante. Per non parlare di Izzy, sempre così misterioso...

Sono sempre più convinta che Michael e Alexander non hanno avuto proprio una buona idea a mandare me... sono troppo debole. Non pensavo di esserlo, mi sono sempre sentita tanto sicura di me stessa. Ma sono bastati due giorni con loro per far cadere ogni mia certezza...

Axl non è ancora tornato. Devo andare a cercarlo. Sono stata con lui tutta la sera ieri ma dopo l'ennesima lite post alcol, sono tornata qui. Mi sono sentita terribilmente inutile, non sono riuscita a tenerlo lontano dai guai nemmeno un attimo. Sapevo che non sarebbe stata una passeggiata, ma è molto più dura del previsto.

Sono davvero preoccupata... mi concentro su di lui e... lo vedo... no... non è possibile che lui... Accidenti! Bell'angelo del cavolo che sono!

Raggiungo Axl immediatamente. Dorme a terra tra un sacco di rifiuti. Deve essersi conciato male ieri sera...

“Coraggio svegliati...” gli sussurro scostandogli i capelli dalla fronte sudata, ma lui sembra non sentire nulla.

“Will... Will forza, apri gli occhi, non è il momento di lasciarsi andare...” ma ancora niente.

Serve altro, non posso lasciarlo così.... sono costretta a ricorrere all’unica soluzione che mi rimane... così eccomi di nuovo in Evy in carne ed ossa, L’aria che entra nei polmoni mi fa rabbrividire, e storto il naso quando l’odore acre e penetrante dei rifiuti arriva alle mie narici. Lo prendo per un braccio scuotendolo energicamente per farlo riprendere, quando finalmente apre gli occhi... sembra confuso... 

***

Axl aprì gli occhi. Si sentiva a pezzi.

“Stai bene?” udì. Mise a fuoco. Una bellissima ragazza stava china su di lui. Era talmente bella che per un attimo pensò di sognare... richiuse gli occhi strizzandoli, ma quando li riaprì la giovane era ancora li, e lo guardava con aria preoccupata.

“Stai bene?” ripetè lei scuotendogli leggermente le spalle.

“Sì... sto bene...” biascicò.

Non era vero, si sentiva uno schifo.

Lei le porse la mano e lo aiutò ad alzarsi. Axl fremette a quel contatto... un brivido corse lungo la sua schiena. Si sistemò i vestiti e si guardò intorno. Vide la spazzatura e dall'odore che aveva addosso capì di esserci finito dentro.

“Sicuro di star bene?” 

“Sì...” la guardò attentamente, c'era qualcosa di familiare in lei...

“Vieni, hai bisogno di un caffè...” 

Axl si fece guidare senza capire. Era così confuso. Ricordava solo di essersi fatto in vena la sera prima pensando a Erin. Poi non ricordava più nulla.

Entrarono in un bar. Ovviamente tutti si voltarono all'ingresso di quel ragazzo sporco e puzzolente, nessuno lo riconobbe per fortuna. Axl notò che quella ragazza sembrava l'unica a non aver nessun problema a stare vicina a lui. La guardò così attentamente, sapeva che c'era qualcosa di strano in lei ma non avrebbe saputo dire cosa.

“Un caffè per favore...” chiese gentilmente.

Il ragazzo del bar imbambolato come la maggior parte degli uomini là dentro per la bellezza della ragazza, la servì subito, facendo quasi cadere i piatti che stava sistemando. Lei sorrise... era un sorriso quasi accecante, non era possibile che esistesse davvero una creatura simile.

“Ecco qua...” disse il barista tutto rosso in viso.

“Grazie... ecco bevi questo ti farà star meglio” 

Axl eseguì senza protestare. Focalizzò gli occhi di lei. Di solito era bravo a leggere le persone ma con quella ragazza nulla... i suoi occhi erano limpidi e puliti come un foglio bianco.

“Posso sapere il tuo nome?” chiese fingendo la solita aria strafottente. Ma su di lei non attaccava...

“Puoi chiamarmi Evy”

A quel nome il rosso spalancò gli occhi... “Evy?! Cazzo! Per una volta quel fottuto di Duff aveva ragione!”

***

Quel fottuto di Duff?! Ma che modi per riferirsi ad un amico! Hai visto rosso? La prossima volta non dubiterete più della sua capacità di giudizio! Mi guarda con un sorrisetto malizioso.. che fa? Già ci prova?! Bello ti ho appena ripescato dall’immondizia nel caso non te ne fossi accorto!

“Perchè mi guardi così?”

“Perchè non posso fare a meno di farlo... sei molto bella...”

Non hai peli sulla lingua vedo... meglio non assecondarlo troppo... “Grazie” mi limito a dire “Allora, che ci facevi addormentato tra la spazzatura? Un letto non sarebbe stato più comodo?”

Ride alla mia ironia poi torna subito serio “Che ti importa?”

Che arrogante... “Mi importa visto che ti ho tirato fuori io da li!”

“Nessuno te l’ha chiesto!” mi risponde brusco.

Cosa?!?! Sono spiazzata dal suo comportamento! So che è solo una barriera, il suo modo per ‘difendersi’ dagli altri... ma mi irritano questi suoi modi incoerenti e ingiusti.

“Buona a sapersi, la prossima volta ti lascio dove ti trovo!”

Brava Evy! Un angelo modello! Ma se l’è proprio cercata!

“E cosa ti fa pensar che ci sarà una prossima volta bambolina?”

Bambolina?! Oh mio Dio... scusa s ti invoco, ma questo è davvero irrecuperabile...

“Niente, dicevo per dire... e sei pregato di non chiamarmi in quel modo, ti ho già detto il mio nome”

“Evy si... bhè, grazie per il caffè, passa a trovarci quando vuoi, Duff ne sarà felice...” si alza e fa per uscire... mi alzo anche io, quando vedo il barista che mi fissa interrogativo... lo sapevo!

“Aspetta!” si ferma e si volta di nuovo verso di me. I suoi occhi brillano luminosi, ora che l’apatia della droga e sparita.

“Che vuoi?”

“Io...” lo guardo imbarazzata... come  fa ad essere più stupidi di me?! “Io... ecco... non ho soldi con me...”

Scoppia a ridere scuotendo la testa “mi offri un caffè e non hai soldi per pagarmelo... ma da dove arrivi?!”

Meglio che tu non lo sappia.... “Ecco, per fortuna m è rimasto qualche spicciolo...” butta sul bancone pochi centesimi, poi con mia sorpresa mi afferra il polso trascinandomi fuori “se fossi stato al verde avremmo dovuto ricorrere al vecchio trucco ‘consuma e scappa’...”

“Lasciami! Dove mi stai portando?!”

“Se in debito no?”

“Di cosa?!”

“Di un caffè”

“Ma se ti ho salvato dall’immondizia!”

“Allora siamo pari”

“Ma il caffè te lo sei bevuto tu!”

Si blocca e si gira a guardarmi. Mi fa rabbrividire... da tempo non provavo un sensazione del genere. I suoi occhi glaciali sono così penetranti... sembra che mi voglia leggere dentro... e ti prego, non faro... avvicina il viso al mio... perchè non riesco a spostarmi? I suoi occhi sono quasi magnetici... non riesco a distogliere lo sguardo dal suo viso, il suo bel viso... e le gambe mi tremano. Evy sei un angelo per la miseria! Ma nemmeno biasimarmi mentalmente funziona. Fortunatamente è lui ad allontanarsi. Mi lascia il polso che aveva stretto fin ora e fa un passo indietro scoppiando a ridere. Poi si volta e si allontana, lasciandomi qui, in piedi... completamente inerme...

“Si può sapere dove cazzo sono finite le mie sigarette? Eh?” urlò Duff  mettendo la stanza a soqquadro.

“Amico ti vuoi calmare? Toh! Prendi le mie!” disse Slash cercando di tranquillizzare l'amico.

“Un cazzo! A parte che le Cammel mi fanno vomitare ma voglio le mie!!!Devono sbucare fuori!”

“Ma si può sapere che cazzo ti prende oggi?”

“Mi prende che non trovo le mie sigarette e non c'è un cazzo da bere in questo posto, e quando non bevo divento nervoso, e quando divento nervoso ho bisogno di fumare ti è chiaro il concetto ora?”

Slash sbuffò prendendo la giacca “Io esco ciaaaao!!!”

Duff tirò un pugno sul comodino.

“Amico, inizi a darmi suoi nervi oggi...” disse Izzy rollandosi una canna.

Odiava il casino al mattino... la porta si spalancò ancora prima che Slash potesse uscire, e un Axl sorridente entrò in stanza.

“Buongiorno a tutti!”

“Axl dove cazzo sei finito?” chiese Izzy curioso.

“Diciamo che ieri sera ho avuto una serata no e stamattina sono stato salvato da un angelo!”

“Sei fatto o cosa?”

“No! Dico davvero...un angelo biondo, con un fisico da urlo e due occhi azzurri stupendi...”

Duff si voltò a fissarlo.

“Sì amico...Evy....”

“L'hai vista? Ora almeno mi darai ragione cazzo!”

“Devo dire che questa volta le tue sparate erano vere, quella tipa è davvero stupenda!”

“Fanculo non ci credo!”

“Credici Jeff il signorino questa volta ha detto la verità... Solo che quella tipa è abbastanza strana...pensa che mi ha offerto un caffè senza nemmeno avere i soldi, ma a parte questo è stupenda...”

***

Eccolo Mr. Rose, prima mi pianta in strada come une perfetta imbecille ora se ne sta qua a vantarsi di avermi incontrato con i suoi amici... è più lunatico di... di chi? Non ho mai incontrato nessuno così instabile!

“Fanculo!” Duff gli mostra il dito, fine... “la prossima volta imparate a credere a quello che vi dico cazzo! E poi come sarebbe ti ha offerto un caffè? Rose stammi bene a sentire...”

“Calmati Duff! Non ho nessuna intenzione di portartela via... ammesso che tu riesca a prendertela!”

Parlano di me come se fosse un prodotto da supermercato!

“Bhè non è un caso se l’hai beccata anche tu, deve essere di queste parti no? Quindi la troverò prima o poi”

“Dove vai?” Slash lo guarda grattandosi stancamente l’ammasso di capelli disordinati.

“A bermi una birra e a comprare le sigarette”

“Vengo anch’io!”

“No!”

“E perchè?”

“Perchè no... voglio farmi un giro da solo, non si può?”

“Eddai Duff, non menartela tanto! Guarda che ho capito che stai andando a cercarla!”

Che?!!?!? Ma per favore, Los Angeles è una città molto grande, cosa pensa di fare?! Mettere sui pali il mio ritratto con la scritta ‘missing’?!

“Non dire cazzate”

“Come no!”

“Fanculo Axl!”

“Non ti alterare biondino... per me puoi andare dove ti pare, ma non la troverai così facilmente”

“Los Angeles non è poi così grande, e poi imparate a farvi i cazzi vostri una volta tanto!”

“Allora posso venire?” gli domanda ancora Slash con aria implorante. Sembra un bambino con quegli occhioni! Come fa a resistergli?!

“Uffff... dai muoviti, ma guai a te se rompi il cazzo con i tuoi commenti idioti!”

Come non detto... Slash sorride felice ed esce seguendo Duff, visibilmente scocciato.

Steven dorme sul divano, Axl e Izzy mi sembrano piuttosto tranquilli... così li posso seguire...

“Così hai deciso di cercarmi? Sei proprio un folle...”

“Sai Slash, è strano che quella ragazza abbia incontrato sia me che Axl e in qualche modo abbia aiutato tutti e due...”

“Non mi troverai Duff...”

“Bhè cazzo, spero di incontrarla anche io allora! Ho giusto bisogno di una mano...” ride malizioso. So cosa intendi dire, scordatelo!

“Levati quel sorrisetto idiota dalla faccia prima che te la rompa!” oh grazie Duff, finalmente uno che ragiona! “Se la trovo la scopata è mia ok?” ma perchè devo sempre rimangiarmi ogni cosa che dico?!

“Hey ciao Matt!”

“Ciao ragazzi, che si dice?”

Lo conosco quel tizio! Ma certo, è Mr. hot-dog! Accidenti, mi sta venendo voglia di mangiarne un’altro, senti che profumino!

“Niente Matt, giochiamo ai detective!”

“Che dici Slash?!”

“Non ascoltarlo... senti...”

“Mi fai un hot-dog pieno di tutto?”

“Slash stavo parlando!”

“Gli ho solo chiesto un hot-dog!”

“Non potevi chiederglielo dopo?”

“Ma che cazzo, lo voglio adesso quel fottuto hot-dog!”

“Oh calma ragazzi, avete un diavolo per capello oggi? Uno alla volta! Slash ti preparo subito il tuo hot-dog, Duff dicevi?”

“Senti, non è che per caso hai visto...”

“Una gnocca assurda, bionda, occhioni da cierbiatta e...”

Ai! Duff gli ha tirato un bel pugno sulla spalla... a giudicare da come il riccio si è zittito direi che ha ottenuto il suo effetto...

“Dicevo... hai per caso visto in giro la ragazza che era con me eri?”

“Chi, quella che non aveva mai mangiato un hot-dog?”

“Si lei”

“Strana ragazza davvero... no Duff, non si è vista”

“Sei sicuro?”

“Bhè credimi, se l’avessi rivista non me la scorderei di certo, era una gran bella ragazza”

“Ok... senti se dovessi rivederla dimmelo ok? Magari fermala, non so... fatti dare il suo numero, fatti dire dove abita... fai qualcosa insomma... grazie Matt, andiamo!”

Duff si allontana, mentre posso distintamente sentire Slash e Matt che bisbigliano.

“Gli è presa male stavolta eh?”

“Si è completamente fottuto il cervello...”

“SLAAAAASH!”

“Arrivo arrivo...”

Avevano suonato quella sera.Era stato un concerto abbastanza buono anche se i ragazzi erano ridotti piuttosto male.

Quella che Axl chiamava Mr Brownstone, aveva preso le loro vite. Slash era quasi sempre fatto esattamente come Izzy, Steve poi era il più preso di tutti con l'eroina. I suoi compagni facevano fatica ad accorgersene ma quel ragazzo stava cadendo in un vortice oscuro...

Nel complesso però il concerto era andato bene.

Ora i cinque se ne stavano nel backstage, Duff non faceva altro che parlare di quella ragazza:

“Amico rassegnati abbiamo girato tutta L.A non è che possiamo cercare in tutto lo stato. Dimenticatela!”

“Senti Slash io la troverò ne sono sicuro! Non può essersi mica volatilizzata no?”

“E dove pensi di cercarla? Potrebbe essere ovunque! Non è che posso farmi chilometri per quella!”

“Senti nessuno ti ha chiesto nulla! Sei stato tu a voler venire! La cercherò per conto mio!”

Slash sbuffò scuotendo la testa “Sei completamente andato!”

“Sarà, comunque domani ricomincio a cercarla!”

“La soluzione ce l'ho io...” disse Izzy sorridendo.

Aprì la porta del camerino e fece entrare  una ragazza. Era una stangona bionda, di circa un metro e ottanta! Era fisicamente perfetta! Probabilmente una modella.

“Notevole!” commentò Axl sorridendo.

“Ecco... questa è per il nostro Duff, a te piacciono le bionde giusto?”

Il ragazzo guardò la stangona sorridergli. Era davvero bellissima ma per quanto lo fosse lo era sempre meno di Evy... Quella ragazza lo aveva colpito dritto al cuore... Comunque farsi scappare l'occasione era da scemi e così prese la mano della sconosciuta avvicinandola a lui.

“Ciao...”

“Ciao biondo...”

“Posso sapere il tuo nome?”

“Amber...” disse lei con voce suadente.

“Amber... carino...”

Lei gli sorrise di nuovo Duff la strinse a se e la baciò.

“Ehi! Bella mossa Izzy!” disse il riccio tirandogli una leggera gomitata.

“Io, amico, ho sempre delle buone idee! Ora andiamo in albergo, Duff non sarà l'unico a divertirsi stasera!”

“E poi ti chiedi perchè Jeff è il mio preferito?” sorrise Axl mettendo un braccio attorno al collo dell'amico.

Arrivati in albergo trovarono quattro ragazze ad aspettarli. Erano delle fans scelte tra il pubblico. Ragazze disposte a tutto pur di conoscere i loro beniamini. Disposte a fare qualsiasi cosa quei quattro avessero chiesto...

Amber prese l'iniziativa iniziando a spogliare Duff senza molti preamboli. Non c'era spazio per l'amore, quello era sesso ne era consapevole pure lei ed era quello che cercava. Si abbassò continuando a baciargli il torace e arrivando alla zip dei pantaloni... Duff chiuse gli occhi godendo del piacere che quella ragazza gli provocava, era decisamente brava, tanto brava da fargli scordare tutto il resto...

“Hai visto il principino? Mi ha fatto girare giorni in cerca di quella ragazza fantasma e ora nel giro di un minuto l'ha già scordata!” si lamentò Slash.

“Te l'ho detto sesso è la parola chiave! Il sesso è la soluzione a tutto ciò che non vada nel verso giusto ricordatelo!”

“Sagge parole Rose! Ora però sgancia!

Il rosso frugò nella tasca tirando fuori della cocaina e distribuendola in quattro strisce uguali.

“Prima le signore è Hudson?”

“Fottiti!” disse il riccio sniffando. Si toccò il naso e bevve un sorso di wiskie.

Poi si voltò dalla ragazza che avvolta nel suo vestitino corto lo guardava. La sollevò di peso quasi inciampando e la sbattè al muro. Reggeva la bottiglia di Jack con una mano e con l'altra le levò gli slip. Si scolò l'alcol restante poi la sollevò di nuovo e la fece sua.

Nessuno restò solo quella sera, c'era chi consumava facendo sesso selvaggio e chi come Steve preferiva farsi iniettare una dose e guardare la sua donna masturbarlo ridendo di piacere...

Questa volta pure Axl non si fece problemi, era così ubriaco da non pensare a niente se non a farsi quella mora che gli stava davanti con l'aiuto del suo grande amico Jeff e della sua biondona tutta curve.

Evy guardò la scena scioccata poi si coprì il viso per celare la sua vergogna e si allontanò per fare ritorno in un posto sicuro.

“Ok, avanti… datemi un bamboccio grasso e disubbidiente e facciamola finita…”

Michael e Alexander mi guardano divertiti. Cosa c’è di tanto divertente? Io non ci trovo niente di divertente… a parte il fatto che sono piombata da loro come una perfetta pazza… ma pretendo un frugoletto indisciplinato a questo punto! Se non altro dovrò solo preoccuparmi che non si infili le biglie nel naso, o cose così…

“Calmati Evy, qual è il problema?”

“Qual è il problema? Loro sono il problema! Rinuncio ok? Non fa per me, non ci riesco!”

“Stai andando bene Evy”

“Alex stai scherzando?! Guardali! Non riesco a farmi ascoltare, non riesco a tenerli lontano dai guai, continuano a bere, a drogarsi e a fare… a fare…”

“Sesso”

“Si! Ah a proposito di questo, tu non me lo avevi detto! Sono dei ninfomani, fanno sesso in continuazione, e fanno cose da film porno! Non che io ne abbia mai visto uno ma posso immaginare… anzi no, non voglio immaginare un bel niente! Avete presente quanto sia imbarazzante?! Sono cinque, sono belli, e sono quasi sempre nudi!” oddio… una crisi isterica…

“Non farla così tragica Evy, dopotutto non è ancora morto nessuno!” ride. Ma che è impazzito forse?!

“Non è divertente!”

“Ok, ok... senti ti ho detto che stai andando bene!”

“Ho ripescato Axl dalla spazzatura dopo che si era fatto in vena per tutta la notte, Steven peggiora ogni giorno di più, Slash si porta a letto qualsiasi essere vivente di sesso femminile, Izzy è sempre più strano e Duff vaga per la città chiedendo a chiunque di una certa bellissima Evy! Questo lo chiami andare bene?!”

“Non puoi proteggerli da tutto, la vita è comunque loro, e loro decidono cosa farne. Nemmeno io ci sono riuscito in tutti questi anni. Conosci la storia di Axl, credi che sia stato facile per me stargli accanto senza riuscire ad aiutarlo quando ne aveva più bisogno? E’ frustrante lo so, ma non possiamo cambiare le persone Evy… possiamo solo stargli accando cercando di proteggerli e aiutandoli come ci è concesso, ma questo non sempre è facile e possibile”

“E allora?”

“E allora stiamo a guardare”

“Non è giusto…”

“La vita non è mai giusta”

“Si ma… in parte sono stata io, è stata colpa mia! Mi sono lasciata distrarre, non è facile stare in mezzo a loro… mi sento così strana… per non parlare di come mi hanno guardata Duff e Axl quando li ho incontrati, mi sono venuti i brividi…”

“Evy ti sei presentata a loro con le tue vere sembianze, come pretendi che ti guardassero?”

“Hey! Non l’ho fatto apposta! Era una situazione di emergenza, non ho pensato che sarebbe stato meglio apparire come una vecchia grassona per evitare di stimolare il loro libido!”

Ridono… si prendono gioco di me?!

“Sono ragazzi Evy, e tu ai loro occhi sei molto di più di una bella ragazza”

“Soprattutto considerando il target di donne che sono soliti frequentare…” aggiunge Alexander.

“Sono donne molto belle... vistose, volgari e rifatte... ma molto belle...”

“Tu sei diversa”

“Comunque Evy, ormai quel che è fatto è fatto, ma credo che questa cosa possa giocare a nostro favore…”

“Cosa intendi dire?” Michael e i suoi ragionamenti bislacchi…

“Credi che ti ascolterebbero se ti presentassi a loro come una vecchia grassona? Non ti calcolerebbero nemmeno, e per te sarebbe molto più difficile aiutarli in situazioni che richiedono la tua presenza fisica… mentre ad una bella ragazza non saprebbero resistere”

Ancora una volta non lo seguo. Il mio sguardo interrogativo passa continuamente da Michael ad Alexander e viceversa.

“Forse standogli accanto da umana, da amica diciamo, sarebbe più semplice… hanno bisogno di qualcuno a cui aggrapparsi, qualcuno con cui parlare, qualcuno su cui piangere, qualcuno su cui poter contare…”

“Sono d’accordo con Alexander, a questo punto la tua presenza tra loro è fondamentale”

Ho capito bene? Vogliono che Evy, cioè io, non si nasconda più, ma che addirittura gli diventi amica? Amica poi… mi sembra così assurdo… rido, sembro una pazza! E forse lo sto diventando sul serio.

“Ma andiamo, scherzate?!”

“No”

Michael mi fulmina con lo sguardo. Ok, non sta scherzando.

“Ok… il capo sei tu, perciò… cosa dovrei fare?”

“Trovarti una casa, un lavoro e vivere come una persona normale in mezzo a loro”

“Come sarebbe un lavoro! Io?!”

“Certo, come pensi di trovare altrimenti il denaro necessario per vivere? Noi possiamo darti un piccolo aiuto iniziale diciamo, ma poi te la dovrai cavare da sola”

“Ma…”

“Andiamo, non è la prima volta che lo fai, ricordi ad esempio quel bambino malato di leucemia? Sei stata la sua infermiera per due anni prima che morisse”

Si, ricordo ancora Richard, povero piccolo. A lui mi ero molto affezionata, al punto di vivere al suo fianco per tutto il decorso della malattia. Solo nei momenti in cui Cindy, questo era il mio nome da infermiera, non doveva stare con lui, tornavo ad essere Evy per stargli accanto da angelo.

“Ma stavolta è diverso!” protesto.

“Cosa c’è di tanto diverso?”

“Anzitutto loro sono in cinque…”

“E poi?”

“E poi… bhè… oh Michael non lo so! Mi confondono! Quando sto con loro non riesco ad essere sempre lucida nemmeno da angelo, figuriamoci da umana, soggetta a tutte le emozioni e…”

“I sentimenti? E’ di questo che hai paura Evy?”

Rimango in silenzio. E’ davvero così? Ho paura di provare dei sentimenti diversi dall’affetto che si prova normalmente verso i propri assistiti? La mano di Michael si posa sulla mia spalla, infondendomi una certa tranquillità.

“Non devi avere paura di questo, anche gli angeli hanno dei sentimenti. E’ normale anche per noi arrabbiarsi, piangere, ridere, e a volte può anche succedere di provare altro… qualcosa che va ben oltre il nostro compito… attrazione, passione… amore…”

Alzo lo sguardo verso di lui. Non comprendo molto il significato delle sue parole. Amore, passione, attrazione… seduzione… tutte cose non propriamente da angelo, no?

“Cosa vuoi dire con questo?”

“Vieni Evy, ti racconto una storia…” mi prende per mano mentre inizia a parlare “tanto tempo fa c’era un angelo, un custode come tanti. Un giorno gli venne affidata una bambina, una bellissima bimba dai morbidi ricci castani e dagli occhi verdi come il mare. Le stava accanto giorno e notte da  bravo angelo. Man mano che il tempo passava la bambina cresceva e divenne una bellissima fanciulla. Tutto cambiò quando un giorno l’angelo si rese conto che quello che lo teneva legato a lei non era più solo semplice senso del dovere, ma qualcosa di più profondo”

“Si era… innamorato di lei?”

“Si Evy”

“Com’è possibile?”

“Te l’ho già detto, i nostri sentimenti non sono poi così diversi da quelli che provavamo quando eravamo in vita”

“E com’è andata a finire?”

“Per starle ancora più vicino, l’angelo prese le sembianza di un coetaneo, si stabilì in una famiglia e le divenne amico… molto amico... capisci cosa intendo?”

“Amico… tipo un fratello?” la mia ingenuità non ha limiti… solo quando Michael mi sorride divertito scuotendo il capo capisco… “Oh… oh! Vuoi dire… molto amico in quel senso?!”

“Esattamente, amici piuttosto intimi”

“Ma io non sapevo che…”

“Non sai ancora molte cose di noi e di quello che possiamo essere… a dirla tutta non è una cosa che dovrebbe accadere, ma capita anche se bisognerebbe cercare di evitarlo. Ad ogni modo tutto finì quando la giovane si innamorò perdutamente di un altro uomo”

“E lui cosa fece?”

“Nulla, sparì dalla sua vita, continuando a vegliare su di lei di nascosto, come era suo dovere fare… come forse avrebbe sempre dovuto fare… la vide sposarsi, avere dei figli, e morire… e in tutto quel tempo lui le rimase accanto, da buon custode… ma era straziante a volte…”

Lo guardo, i suoi occhi sono così tristi… non l’ho mai visto così, Michael è sempre stato l’emblema della serenità. Ma non questa volta, e allora capisco…

“Quell’angelo eri tu, vero?”

“Sì, ero io”

“Perché mi hai raccontato tutto questo?”

“Per farti capire… non devi avere paura dei sentimenti che potresti provare, di qualunque genere siano… perché sebbene io abbia sofferto molto quando mi dovetti separare da lei, non cambierei nulla di quello che ho fatto… ricorda solo che ogni scelta porta delle conseguenze… e stai attenta”

Si abbassa a baciarmi la fronte e sia llontana.

“Dove vai? Cosa devo fare adesso?”

Senza voltarsi ride “Vai giù e rimboccati le maniche Evy… devi trovarti una casa e un lavoro!” Poi velocemente sparisce dalla mia vista.

Sospiro. Tutta questa storia mi da di che pensare… Alexander mi cinge le spalle con le braccia.

“Andrà tutto bene”

“E se non ci riesco?”

“Moriranno tutti!” mi volto di scatto guardandolo terrorizzata “Hey, stavo scherzando!”

Oh, ma che divertente!!!

“Non preoccuparti Evy, ora viene il bello… vai, e stai attenta”

“No aspetta!” si allontana fino a scomparire “Da dove inizio? Che lavoro potrei cercare?! HEY!!! Ma perché nessuno mi ascolta?! Voglio il mio avvocato!!!”

Mi hanno lasciato un po’ di denaro, non molto a dire la verità, il giusto per non obbligarmi a chiedere l’elemosina per potermi comprare un vestito più normale e dare la caparra per l’affitto. Ma cos'è un punizione questa?! Cos'ho fatto di male!!! Eppure Michael e Alexander sembrano convinti che così riuscrei ad aiutarli meglio... e chi aiuterà me?! Non ci sono custodi degli angeli custodi! Ma così è stato deciso, per cui... forza e coraggio Evy, la giungla ti aspetta! 

Per prima cosa entro in uno di quei negozi d’abbigliamento, ma forse ho sbagliato zona, Hollywood Boulevard è decisamente troppo cara per quello che mi posso permettere. Mi sposto evitando le costose boutique, e in una delle strade più periferiche adocchio un negozio che potrebbe fare al caso mio. Il manichino in vetrina indossa una lunga gonna bianca da gitana, dei sandali alla schiava e una maglia color glicine che lascia scoperte le spalle e l’ombelico. Mi piace, fa molto hippy. Mi sarebbe piaciuto essere una hippy, vestirmi come loro, girare su quei furgoni Volkswagen colorati, andare a Woodstock e professare l’amore libero. Sembra una cosa divertente! Ma dubito che avrei potuto farlo, e ad ogni modo in quel periodo vegliavo una donna in Sud Africa, per cui mi sono persa quegli anni.

Entro sorridendo alla giovane commessa, che mi guarda come se avesse appena visto un angelo... ahah! Ok... pessima battuta... 

“Ciao, vorrei quello che indossa quel manichino” dico sicura.

“Oh sì certo, tutto?”

“Sì, tutto! Ah... anche quelli slip!” mai dimenticarsi la biancheria intima, si finisce per fare delle pessime figure...

“Ok, che taglia?”

“Come?” 

“La taglia...”

“Io non voglio tagliare niente! Voglio tutto intero!”

Che ha da guardarmi in quel modo, cosa ho detto?!

“No scusa, volevo dire la tua misura, che misura porti? Ok faccio io... ad occhio e croce direi una 40, 42 al massimo”

Ahhhhhhh la mia misura! Taglia... ma parla come si deve no?!

“Sì, sì, la 42 dovrebbe andarmi bene, perdonami, non avevo capito” rido cercando di sdrammatizzare... devo sembrarle una stupida!

“Straniera eh?” mi dice invece mentre mi porge i vestiti “lì in fondo c’è il camerino se li vuoi provare”

“Grazie, posso tenerli su poi?”

“Certo”

Entro nel camerino sfilandomi il mio leggero abito e indosso ciò che ho scelto... niente male! Poi esco e dopo aver pagato mollo alla commessa il mio abito “questo tienilo tu, a me non serve”. Tanto quando diventerò Evy quell’abito non mi serve... avrò un’altra veste che mi coprirà, ma anche se fossi nuda non mi può vedere nessuno!

Cammino contenta sui marciapiedi roventi sotto il sole di Los Angeles. Mi sento bene, è bello poter ogni tanto tornare ad essere viva. Mi piace ogni cosa, il sole che brucia sulla pelle, la sensazione di caldo, le gocce di sudore che mi bagnano la fronte, l’acqua spruzzata da un bambino con la sua pistola giocattolo che mi colpisce in pieno volto. Rido, non ne posso fare a meno. Tutto ciò è fantastico!

Ecco quel chiosco dove giorni fa ho mangiato con Duff il mio primo hot-dog! Non resisto, l’acquolina mi sale in bocca e il mio stomaco comincia a lamentarsi.

“Ciao!”

Il ragazzo si gira verso di me e mi sorride raggiante.

“Hey ciao! Tu sei quella ragazza che stava con Duff l’altro giorno, vero?”

“Ti ricordi di me?” che domande, certo che si ricorda...          

“E come non potrei tesoro, non passi certo inosservata!” ci risiamo... “Hot-dog con solo ketchup, giusto?”

“Sì!” sorrido felice come una bambina. Mi piace questo tipo! Matt mi pare...

Lo addento ancora caldo, è ancora più buono dell’altra volta!

“Tieni anche una coca, offro io”

“Oh, grazie!” che gentile...

“Sai, Duff ti sta cercando come un disperato in questi giorni”

Mi fermo con la bocca ancora piena a guardarlo. Certo che lo so che quel folle mi sta cercando, ma non posso certo dirlo a lui! Così fingo indifferenza.

“Sul serio?” bofonchio mentre continuo a masticare. L’hot-dog prima di tutto!

“Già! L’hai proprio colpito ragazza!”

Come no, però non disdegna altra compagnia visto le donne che si porta a letto di continuo...

“Se avessi il suo numero di telefono lo chiamerei subito, ma non ce l’ho... perchè non mi lasci il tuo? Così appena viene glie lo do e la fa finita con questa storia. Sono stufo di vederlo girare a mani in tasca come un’anima in pena!”

“Un numero? Veramente... no, è meglio di no”

“Di un po’, non sarai mica fidanzata, sposata o robe del genere?” 

“No, niente del genere... solo che non ho un telefono, per cui niente numero”

“Capisco... bhè allora potresti dirmi dove abiti, o magari lasciargli un messaggio... potresti dargli appuntamento da qualche parte”

Inizia a diventare fastidioso. L’idea che potrei non essere interessata non l’ha nemmeno sfiorato.

“No senti, è meglio di no, sul serio” mi alzo ingurgitando l’ultimo boccone “ora devo andare! Offri tu, giusto? Grazie mille, ciao!”

“Aspetta! HEY!”

Non lo lascio finire e me ne vado, ho cose più importanti da fare ora. La mia mente supermente da angelo tiene continuamente sott’occhio i ragazzi. Tutto tranquillo, stanno provando. Mi posso quindi dedicare alla ricerca di una casa.

Ho girato inutilmente mezza città. Dimenticavo cosa si prova ad essere stanchi, noi angeli non lo siamo mai. Ma il corpo in cui ci impersonifichiamo è fatto di carne e ossa, per cui ha tutti i bisogni comuni di ogni essere umano... vorrei farmi una bella dormita! Ma il tempo stringe, e io devo trovare una casa in cui stare. Quelle che ho visto fin’ora non vanno proprio... quelle decenti costano troppo, le altre sono delle vere topaie... eppure non chiedo molto, solo un piccolo e dignitoso appartamento in affitto!

Finalmente dopo ore spese a girare a vuoto eccolo. Il cartello appeso alla palazzina recita così.. ‘AFFITTASI MONOLOCALE ARREDATO IN BUONE CONDIZIONI. CIFRA NON TRATTABILE 200 DOLLARI AL MESE. SUONARE SIGNOR ROCHER’

Suono. Dopo qualche secondo un vecchietto pelato e rosso in viso viene ad aprire. Mi squadra da capo a piedi da dietro gli occhiali calati sul naso.

“Chi sei?”

“Salve! Sono...”

“Cosa vuoi?”

“Dicevo che sono...”

“Non ho tempo tempo da perdere con i venditori ambulanti! Non mi interessano le vostre stupide enciclopedie o le vostre inutili aspirapolvere, per cui fuori dai piedi!”

Ma mi lascia parlare?! E’ burbero... ma i suoi occhi sono buoni.

“No aspetti! Sono qui solo per l’appartamento, non cercherò di venderle nulla, promesso!”

Allora si blocca e mi squadra di nuovo.

“Ah, bene... buon per te, non mi piacciono gli scocciatori”

“Non lo sarò”

“Allora senti, sono 200 dollari al mese, pagamento a inizio mese, e non faccio sconti. Non mi interessa chi sei o cosa farai là dentro, a patto che non rompi niente. In caso contrario pagherai di tasca tua. Se ti sta bene è così, se no te ne puoi anche andare”

“No ok, mi sta bene... solo potrei vederlo prima di decidere?”

“Giusto, seguimi”

Esce dalla porta di casa, seguito da un cagnetto bianco, un bel barboncino dall’aria tenera. Mi chino e lo accarezzo, sembra contento e in vena di coccole!

“Strano, di solito non gli piace nessuno e abbaia sempre...”

Ma io sono un angelo! E gli animali sono particolarmente sensibili alle entità sovrannaturali.

“Come si chiama?” gli domando mentre saliamo le scale.

“Attila”

Attila?! Ma che razza di nome per un microbo del genere!

Apre la porta chiusa con due mandate ed entra, facendomi cenno di seguirlo. Mi guardo attorno, niente male! E’ piccolo, un angolo di cottura con un piccolo tavolo e due sedie, una credenza, qualche mensola, un divano letto, un mobile con la tv, un armadio e un’altra stanza con un bagno. E’ tutto molto semplice, ma pulito e in buone condizioni.

“Mi piace!”

“Bene, allora lo vuoi?”

“Sì!”

“Sono 400 dollari, 200 per il mese e 200 come cauzione...”

“Ok...” gli do il denaro. Mi rimangono solo 20 dollari... “Mi chiamo...” inizio porgendogli la mano, non ci siamo nemmeno presentati.

“Non mi interessa... tu non combinare guai e pagami puntuale, il resto non è affar mio. Andiamo, Attila!”

Esce sbattendo la porta, dopo avermi lasciato le chiavi sulla credenza.

Ora ho un’altra missione da compiere: trovare un lavoro!

Esco di nuovo sotto l’afa opprimente e cammino guardandomi in giro. Parrucchiera... e chi è capace? No... baby sitter? Troppo impegnativo... non posso abbandonare un bambino da solo se mentre è con me i ragazzi dovessero avere bisogno del mio aiuto. Commessa... perchè no! Entro in un bel negozio di abiti per signora, il cartello sulla porta dice ‘CERCASI COMMESSA PART-TIME’ perfetto!

“Buongiorno”

La ragazza dietro la cassa alza il viso e mi sorride “Buongiorno, posso aiutarla?”

“Sì, ho letto l’annuncio, sto cercando un lavoro e...”

“Hai esperienza?”

“No ma...”

“Noi cerchiamo qualcuno con esperienza”

“Bhè, ecco, io non ho mai fatto la commessa ma ho buon gusto, e poi imparo in fretta!”

“Mi dispiace...”

E’ chiaro che non ha nessuna intenzione di aiutarmi, così me ne vado, piuttosto irritata. Ma quale cavolo di esperienza ci vuole per fare la commessa? Non basta essere gentili con i clienti e riuscire a vendere?!

Giro sconsolata per le strade sorseggiando una coca fresca. Un’altro negozio! Vendono dischi e libri, non male! Adoro la musica, e mi piace leggere!

“Ciao”

Il ragazzo dietro al banco solleva la testa. Mi squadra da capo a pedi, come fanno tutti, e mi sorride. A guardarlo bene non è più un ragazzino, credo abbia almeno trent’anni, forse qualcuno in più. Ma è carino, devo ammetterlo!

“Ciao bellezza, posso aiutarti?”

“Ho visto che cercate una commessa”

“Vorresti questo lavoro?”

“Sarebbe fantastico!”

“Lo credo anch’io dolcezza...” che fa, ci prova?! “Ti insegnerò tutto personalmente, lavoreremo insieme e...”

“DEAN!!!”

Un ragazza dall’aria piuttosto adirata ci guarda in cagnesco. Anzi, direi che mi sta proprio trucidando con lo sguardo.

“Sammy tesoro! Guarda qua, abbiamo trovato la sostituta di tua sorella!”

“Non abbiamo bisogno di nessuna sostituta, ti avevo detto di cercare un ragazzo!”

“Smettila grassona! Sei solo gelosa perchè lei è figa e tu sei un cesso! Mi sono rotto i coglioni delle tue paranoie!”

“Tu ti sei rotto i coglioni?! Sa che ti dico?! Io mi sono rotta di te, lurido porco! Ti sei scopato mia sorella e ora vorresti farti anche questa puttanella!”

Puttanella a me?! Qui si sta esagerando, forse è meglio tagliare la corda...

“Vuoi dire che l’hai licenziata per quello?! Ma tu sei una pazza!!!”

“E tu un maiale schifoso!”

Faccio per uscire, temo che da un momento all’altro volerà ben altro che sole parole grosse... ma il mio occhio cade su un vinile dalla copertina nera, con uno strano disegno a croce e la scritta ‘Appetire for distruction’... è loro, è l’album di esordio dei Guns. Ne prendo una copia e guardo i due che ancora stanno litigando. E da come stanno le cose non mi sembra il caso di mettermi in mezzo. Così pianto sulla cassa 10 dollari, basteranno no?

Ed eccomi a girare di nuovo per la città. E’ già pomeriggio inoltrato e ancora non ho trovato uno straccio di lavoro... sono stanca e anche un po’ stufa... ormai sono quasi certa che finirò a cuocere hamburger e friggere patatine da McDonald’s.

Poi eccolo... ‘CERCASI RAGAZZA DI BELLA PRESENZA PER SERATE’ alzo lo sguardo all’insegna del locale ‘Heaven’s door - night bar’... è un bar, o qualcosa del genere... Porta del Paradiso... sembra fatto apposta per me! Cercheranno una cameriera per le serate, e questo non è niente male perchè mi permetterà di avere tutto il resto della giornata libero per seguire i ragazzi! Dopotutto posso fare la cameriera no? Non dovrebbe essere poi così difficile. Non ci penso un minuto di più e mi fiondo dentro guardandomi in giro. Sembra un posto piuttosto chic, con tutti qui tavolini rotondi e i divanetti di velluto rosso. C’è anche un palco! Belo! Probabilmente fanno musica dal vivo!

“C’è nessuno?!” domando quando mi accorgo che il posto sembra vuoto. Evidentemente apre più tardi, è un locale serale.

Un uomo sulla quarantina, brizzolato, in un elegante completo di lino e sigaro tra le dita, spunta da dietro una porta con la scritta ‘private’.

“Posso esserti utile?”

Ha una bella voce, profonda... sembra gentile, un vero signore. Sento che questa è la volta buona!

“Sono qui per quel lavoro, cercate una ragazza giusto?”

Mi guarda e storce la bocca in un sorriso divertito “Si, non sei male... gira un po’”

Faccio un giro su me stessa sotto il suo sguardo osservatore. Bhè è giusto, diceva ‘bella presenza’ no? Vorrà verificare.

“Si, non sei niente male... hai già fatto questo tipo di lavoro?”

“Veramente no... però imparo in fretta! Insomma, non credo sia un cosa tanto complicata, bisogna essere gentili, sorridere ai clienti, fare tutto nel modo giusto...”

“Sapersi muovere...”

“Certo, si...”

Sapersi muovere? Oh forse intende tra i tavoli, per non scontrarsi con gli altri camerieri, certo! Io sono agile e aggrazziata, posso farcela!

“Sei maggiorenne?”

“Ho 20 anni” bravo, non sfrutta il lavoro minorile!

“Perfetto... senti, ho bisogno urgentemente di una nuova ragazza per stasera, Cheryl ci ha piantato in asso di punto in bianco, e noi siamo proprio nella merda senza una ragzza, non so se mi sono spiegato...”

“Si, capisco” avranno un sacco di gente, per cui una ragazza in meno ai tavoli deve essere un problema per loro.

“Non ho tempo di farti fare una prova, sei molto bella e mi sembri anche piuttosto sveglia, per cui ti provo direttamente stasera, ok? La paga è di 50 dollari a serata e lavorare dalle 22 alle 2 di notte, ti sta bene?”

Non ci posso credere... 50 dollari a serata?! Ma sono un sacco di soldi per 4 ore di lavoro! Com’è possibile che una cameriera prenda così tanto? Accidenti che fortuna che ho avuto!

“Si è perfetto! Non vedo l’ora di iniziare!”

“Anche io non vedo l’ora di vederti all’opera... mi piacciono le ragazze volenterose... allora stasera alle 22, non fare tardi, anzi, vieni anche prima così hai il tempo di cambiarti, Grace la nostra veterana ti mostrerà la tua divisa... come ti chiami?”

“Evy”

“Evy... bel nome... io sono Mark”

“E’ un piacere!”

“Lo sarà anche per me se farai il tuo lavoro come si deve... ci si vede Evy”

Esco felice... evvai! E’ fatta! Ho un lavoro!!!

Torno a casa... suona strano chiamare casa un posto che praticamente nemmeno conosci... eppure mi piace ...  a casa! Ho giusto il tempo per un a doccia, una dormita e poi inizio il mio primo turno di lavoro!

I ragazzi oggi sono stranamente tranquilli. Hanno provato quasi per tutto il giorno, e tutto sommato sono abbastanza in loro. Duff è uscito come al solito per uno dei suoi giri di perlustrazione, e Slash lo accompagna. Axl sta dormendo. E’ ancora tormentato, come sempre. Posso percepire la sua inquietudine anche in questo momento, ma temo che con lui sarà sempre così.

Mi lascio cullare dal getto tiepido dell’acqua, una delle cose che ami di più fare quando divento umana. Metto nel vecchio giradischi il loro disco... poi mi sdraio, dopo aver indossato di nuovo i miei vestiti nuovi. Dovrò comprare qualcos’altro con i primi soldi che guadagnerò, non posso tenere gli stessi vestiti per troppi giorni, che figura ci farei?! Le note iniziano a scorrere... e in breve tempo mi addormento.

Apro gli occhi solo quando qualcosa mi ronza nell’orecchio... una mosca forse, o una zanzara... accidenti, dormivo così bene...

“Oh cavolo!” guardo l’orologio a pendolo nell’angolo...

Sono le 21,30 di già! Cavolo! Non mi ero accorta che fosse così tardi! Non è bello arrivare in ritardo il primo giorno di lavoro, no?! E o sono in straritardo!

Così come sono mi fiondo per strada correndo come una matta verso l’Heaven... per strada ecco di nuovo il baracchino di Matt Mr. hot-dog.

“Ciao Matt!” urlo alzando una mano.

“Ciao bellezza! Dove corri? Non lo vuoi un panino?”

“No sono in ritardo! E’ la mia prima sera di lavoro sai! Se vedi Duff... si insomma, digli che mi trova all’Heaven’s Door!” e scappo via. Dopo tutto devo incontrarli prima o poi, e almeno così sanno dove trovarmi.

Fuori c’è già parecchia gente, tutti vestiti più o meno bene, tutta gente piuttosto particolare, artisti forse, qualche musicista... entro di corsa andando a sbattere sull’enorme petto di un buttafuori di colore.

“Hey dove credi di andare?” 

“A lavorare! Avanti fammi passare, sono in ritardo!”

“Ahhh, quindi tu sei Evy, quella nuova?”

“Si piacere...”

“Io sono Junior”

Junior?! Ma se sei enorme!

“Ciao junior, ora fammi passare...”

“Sei sicura di quello che fai?” perchè me lo chiede? “sembri una ragazza così... innocente...”

Hey bello, devo portare piatti e bicchieri ai tavoli, che c’è di tanto strano?! Non ho tempo d perdere in chiacchiere, così gli sorrido e passo sotto al suo braccio, correndo all’interno.

Vedo quel Mark al bancone del bar e vado da lui.

“Mark! Eccomi...”

“Oh finalmente! Pensavo avessi cambiato idea piccola... vieni... lei è Grace”

Mi presenta una donna sulla quarantina, vestita... anzi direi svestita con un miniabito di paiettes dorate e dei tacchi vertiginosi. E’ molto bella, e formosa... il mio seno vorrebbe nascondersi dalla vergogna di fronte al suo... mi tende la mano e mi sorride amichevole.

“Ti dirà lei cosa devi fare, ma fai in fretta, manca poco al tuo turno” 

“Vieni tesoro, ti accompagno nel camerino”

Mi prende per mano e la seguo. Addirittura hanno un camerino! Dovrò mettere una divisa, un grembiule o qualcosa del genere, spero solo non mi faccino indossare quei cappellini stupidi tipici delle cameriere...

“Allora bambina, come ci sei finita qui?” 

“Cercavo un lavoro” 

“Proprio questo?” 

“Bhè, è un lavoro come un’altro no?”

“Mi piace il tuo modo di pensare, è decisamente diplomatico... ecco questo è il nostro camerino...”

Entriamo in uno stanzino piuttosto grande, con un’enorma specchiera piena di ogni cosa, trucchi, lacca, spazzole... e un sacco di vestiti... decisamente diversi dalle divise che mi aspettavo...

“Tieni, mettiti questo, ti starà benissimo!”

Mi passa un pezzo di pelle nera che non oso definire abito...

“Non credi sia un po’ eccessivo?!”

“Dici? Si hai ragione... questo è perfetto! Fa scena, e poi è divertente! Andiamoci piano per la prima sera”

Mi passa dei vestiti che mi metto senza che lei se ne vada... un po’ di privacy no?! Così inizio a spogliarmi dietro un piccolo paravento. Vi esco dopo qualche minuto e mi guardo nel grande specchio... sembro una vera cowgirl! Solo... molto molto sexi... ho degli shorts di jeans strappati estremamente corti, praticamente ho metà chiappe di fuori... e sopra una camicia a quadretti rossi senza maniche. Stivali texani e cappello... e ovviamente non capisco per quale motivo, l’unica biancheria intima che mi ha dato consiste in un perizoma nero ridottissimo... un filo praticamante, ed è anche parecchio fastidioso... ma poi perchè, la mia mutanda bianca e rosa non andava bene?!

“Sei perfetta tesoro! Li farai impazzire!”

“Non sarà un po’ troppo per quello che devo fare?!”

“Stai scherzando?”

“Cos’è una serata country stasera?”

“La serata è come la vuoi, sei vestita da cowgirl per cui il tuo pezzo sarà country”

Il mio pezzo? Quale pezzo?! Mi si avvicina e mi sbottona completamente la camicia...

“Ma cosa...”

“Non vergognarti, hai un seno bellissimo, sta su che è una favola...”

Mi sento avvampare... mi annoda la camicia sotto al seno e mi scompiglia un po’ i capelli ai lati del cappello.

“Se passi questa è fatta, ci guadagni un mucchio di soldi qui se ci sa fare...”

Se ci so fare? Questa cosa inizia a preoccuparmi... c’è un non so che di ambiguo in tutto questo...

“Scusa ma non devo semplicemente servire ai tavoli?!”

“Servire ai tavoli? Preferivi vestirti da cameriera? Ma così sei uno schianto! Avanti, tocca a te!”

Mi spinge fuori dalla porta e po verso quello che credo sia il retro del palcoscenico.

“Cosa... dove... hey! Aspetta! Che stai dicendo?! Io sono qui per fare la cameriera no?! Dove mi stai portando!”

“Bambina non ti agitare, sculetta per bene, mostra tette e culo e farai tutti felici... se qualcuno allunga troppo le mani ci pensa Junior... e ricorda alla fine di fare il giro tra i tavoli, c’è sempre qualcuno che ti infila dei verdoni da qualche parte...”

“No aspetta! C’è un malinteso!” in che casino mi sono cacciata!

“Un po’ tardi per farsi prendere dal panico, avanti, fai la brava... è facile! E vedrai che ti divertirai... tieni, bevi un goccetto...” mi infila in bocca una bottiglietta di non so cosa, sento solo un liquido caldo che mi scende in gola bruciandola... “vai ora, li senti! Sono impazienti! E buona fortuna!”

Detto ciò mi spinge violentemente al di là del telone, e io mi ritrovo sul palco, mezza nuda, davanti a un sacco di gente... di uomini... che sono li per me.

Non cercavano una cameriera... decisamente no. 'Heaven's door - night bar'... non ci potevo arrivare prima?! Questo non è un bar... è un night club... cazzo!!!

Cazzo, cazzo, cazzo... mi tremano le gambe! Che faccio!!! Parte la musica... una cosa che di country ha ben poco... e tutti fischiano e mi indicano... che facce da depravati! Oddio... ma come ci sono finita qui?! Io volevo fare la cameriera!

“Hey bellezza! facci un po' vedere cosa sai fare!!!"

Che vuole quel viscido in prima fila?! E voi perchè cacchio fischiate! Zitti!!! Merda! Panico... ok, ok... respira Evy, in questi casi c’è solo una cosa da fare... mantenere la calma e... SCAPPARE!!! Corro giù dal palco fiondandomi in mezzo alla gente... il che è pure peggio perchè quegli uomini l'hanno presa come una cosa divertente e mi sono tutti addosso! Ed ora sono nella merda... nella merda più totale...

***

“Matt sei sicuro?!”

“Te l’ho detto Duff, all’Heaven! E’ sembrato strano anche a me, ma non ci sono altri posti qui che si chiamano così...”

“Bhè altro che ragazza dall’aria innocente...”

“Ci siamo stati parecchie volte li, non ce l’ho mai vista” osservò Axl.

“No infatti... sarà nuova”

“Ha detto che è la sua prima sera di lavoro..." specificò Matt.

“Andiamo! Non vedo l’ora di vedere questa bellezza!”

“Adler il fatto che lavori in un night non ti da il diritto di allungare le mani!”

“Calma Duff! Posso sempre guardare no?!”

“Si, ma ad occhi chiusi!”

“Che cazzo dici?! Come faccio guardare con gli occhi chiusi?!”

“Non guardare allora!”

Slash prese Steven per un braccio, puntandosi l’indice alla tempia “è completamente fottuto...”

“Non mi piace quel posto, c’è sempre qualcuno che rompe le palle”

“Izzy non fare lo schivo stasera ok? Il nostro Duff freme per vedere la bella Evy, fai uno sforzo e firma qualche cazzo di autografo!”

Arrivati al locale i ragazzi entrarono senza troppa difficoltà. Erano conosciuti ormai e la gente sorrideva quando gli vedeva, e li fermavano per chiedere autografi o scattare foto.

“Ciao Junior!”

“Hey fratello! Come butta!” disse l’enorme buttafuori dando il cinque a Slash.

“Alla grande! Senti un po’ c’è una nuova per caso? Una che si chiama Evy”

“Evy? Si, è la sua prima sera questa... e scommetto che sarà un vero spettacolo quella bambina!”

“mmm... allora questi due coglioni non dicevano palle, è davvero molto carina?”

“Oh... è molto più che carina Slash!”

“Ok Duff, Evy sta qui e potrai assistere al suo primo spettacolo, sei contento? Non avresti dovuto metterti quei pantaloni, lo sai che la pelle mette in evidenzia il pacco se ti va in tiro...”

“Finiscila di dire stronzate e cammina!” replicò il biondo spingendo il riccio oltre la porta.

Entrarono tutti, prendendo posto ad uno dei tavoli davanti. Ovviamente c’era sempre posto per loro in quel genere di locali. Dopo un primo giro di Jack per tutti, la musica partì. Quando la ragazza uscì sul palco Slash quasi si strozzò nel vederla, mentre Duff si irrigidì sulla sedia.

“E’ lei cazzo!” urlò alzandosi in piedi.

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Povera piccola ingenua Evy... ci starebbe un bel 'benvenuta nella giungla!'

Grazie a tutti! Ram & lau

Duff guardò Evy scappare dal palco tra i fischi di tutti e la seguì con lo sguardo.

“Ma che fa?”

“Se la sta filando amico!” constatò Izzy.

“Eh no cazzo! Non di nuovo!” disse il biondo alzandosi e inseguendola facendosi largo tra la gente.

Corse sino all'uscita ma di Evy nessuna traccia.

“Ehi! Junior hai visto Evy?”

“Quella nuova? Sì correva come una furia credo sia andata di là, ma che è successo? Duff, Duuuuuff!!! Che è successo?!”

Duff non lo sentì nemmeno correndo nella direzione indicata dall'uomo. La strada era deserta.

“Merda!” esclamò sbattendo il piede per terra.

Si guardò ancora una volta intorno poi sconfitto tornò sui suoi passi. Un urlò attirò la sua attenzione, eccola laggiù Evy, gridava stringendosi la camicetta addosso e cercando di liberarsi dalla stretta di un tizio.Gli si avvicinò a passo lesto.

“Lasciala!” tuonò.

“Ehi amico io e la signorina qui stavamo facendo due chiacchiere non è vero tesoro?”

“Senti testa di cazzo o la lasci o il tuo uccello sarà solo un vago ricordo ho reso l'idea?”

L'uomo lo guardò.

“Ehi ma tu non sei quel tizio? Quello che suona con quella band di rockettari i Guns e qualcosa?”

“E allora?”

“Allora sei tu! Accidenti! Non sapevo che questa ragazza fosse tua scusa ok? Ora me lo potresti fare l'autografo?”

“Perchè se fossi stato qualcun’altro allora quello che stavi facendo andava bene?! Ma vaffanculo stronzo! E chiedi scusa anche a lei!”

Duff fissò la mano dell'uomo ancora stretta attorno al posto di Evy. L'uomo seguì lo sguardo del ragazzo.

“Oh si certo!!! Scusa anche te dolcezza...” disse lasciando subito la presa.

Poi prese una penna dal taschino “Allora me lo fai?”

Duff sbuffò poi scrisse la sua firma sulla maglia del tizio.

“Ehi sei grandioso amico! Davvero! E hai anche buon gusto con le donne! Accidenti che bella la tua ragazza! Ci vediamo!” sorrise e se ne andò.

“Si si... sparisci...”

Duff guardò Evy massaggiarsi il polso.

“Tutto ok?”

Lei lo guardò con i suoi occhioni. Non si sarebbe mai abituato a quello sguardo.

“Sai che ti ho cercata come un pazzo?”

“Lo so...” si lasciò scappare lei.

“Lo sai?”

Guardò la ragazza sbarrare gli occhi.

“Sì... me lo ha detto Matt...”

“Ok... ma che ci facevi in quel posto?”

“Io... beh... io cercavo un lavoro e pensavo che quelli avessero bisogno di una cameriera! Sono una sciocca...” disse lei sedendosi a terra e sospirando.

“No che non lo sei... comunque sarà meglio che ti riabbottoni quella camicia...” disse lui indicando l'indumento.

Evy arrossì voltandosi di scatto “O cavolo!!!”

Duff sorrise del suo imbarazzo “Tranquilla... ora sarà meglio che ti riaccompagni a casa non trovi?”

“Posso andare da sola”

“No è meglio che ti accompagno, anche perchè così vestita attireresti altri pazzi come quello... dai andiamo...”

***

Accidenti! Ma tu guarda in che guaio mi sono cacciata... io non ho mai sbagliato un colpo! Come ho fatto a prendere un simile abbaglio?! Stupida ingenua... Per fortuna ho detto a Matt che ero qui... se non lo avessi fatto e i ragazzi non fossero venuti, se Duff non fosse venuto... non voglio nemmeno pensare a come sarebbe finita. Quel tizio non era per niente gentile, e mi ha fatto male. Si bhè, che avete?! Sono un angelo, non un supereroe, per cui niente fantastici poteri! La mia forza è pari a quella di una normale ragazza della mia età... l’unica cosa che posso fare è svanire, ma mi ci vuole un minimo di concentrazione per farlo, e sfido chiunque a concentrarsi con un uomo due volte più grande di te che vuole farti del male...

Ma c’è Duff ora,  e mi sento sollevata, al sicuro. Anche se sono ancora piuttosto scossa e tremo come una foglia.

“Andiamo?” tende la mano per aiutarmi.

Non sono convinta che sia una buona idea farmi accompagnare a casa da lui, ma dubito che mi lascerebbe andare. Allora afferro la sua mano, rabbrividendo a quel contatto. Mi tiro in piedi e mi limito a sorridergli, incamminandomi con le braccia strette al petto. Non mi sento per niente a mio agio così vestita... quanto rimpiango i miei vestiti! Per non parlare del filo interdentale che mi passa tra le chiappe... mi sta dando un fastidio pazzesco!

Passiamo davanti al locale e un agitatissimo Junior ci viene incontro non appena ci vede.

“Cazzo Duff! Piccola tutto ok?! Merda, hai scatenato l’inferno là dentro!”

“Io...”

“Lasciala stare J, lei non ci voleva stare lì dentro”

“Ma cosa pensavi di fare? L’avevo detto io che non mi sembravi una ragazzina adatta per questo lavoro...”

“Io... pensavo di dover fare la cameriera...” sussurro imbarazzata.

“Che?!”

Sbuffo... hai capito benissimo!

“Ho detto che pensavo cercassero una cameriera!” ribadisco a voce più alta. Junior scoppia a ridere “Lo trovi divertente razza di scimmione!”

“Ok, ok, scusa tanto... la cameriera all’Heaven... questa si che è buona! Non sei di queste parti vero? Tutti a Los Angeles conoscono questo posto, e quando Mark cerca una ragazza, non è certo per farle portare i vassoi!”

“Grazie tante, adesso lo so...”

“Stai più attenta la prossima volta, questa città è una giungla bambina!”

“Questa l’ho già sentita”

Adesso è Duff  a ridere “Do you know where you are? You're in the jungle, baby. ... and you're gonna die!”

“Siiii fratello! Siete grandi ragazzi!”

Si danno il cinque ridendo come due bambini.

“Dai ora andiamo”

Ma non facciamo nemmeno un passo che una mano mi afferra il braccio facendomi voltare... è Mark, e sembra anche piuttosto arrabbiato...

“Si può sapere che cazzo ti è venuto in mente?! Porta subito il tuo culetto su quel palco e fai quello che devi fare!”

Mi strattona... è davvero incavolato... ma non ho paura di lui, così mi libero con forza dalla sua stretta e gli dò uno spinta... ok, senza troppi risultato visto che è ben più grosso di me e non lo smuovo di un centimetro...

“Il mio culetto non va da nessuna parte! Senti mi dispiace ok? C’è stato un malinteso! Per cui tanti saluti e...”

“Forse non mi sono spiegato!”

“Mark” Duff si mete tra di noi. Si conoscono? Ma certo, sarà un cliente abituale... “lei viene con me adesso per cui lasciala stare”

“Duff ma... cazzo lo sai quanto mi ha fatto perdere stasera? Sono tutti incazzati per la sua bella improvvisata e il locale si è svuotato! Inoltre devo far fare il doppio turno a Grace! Chi la sente quella...”

“Senti metti sul mio conto quello che devi ok? Ti pago io quello che ci hai perso... e anche gli straordinari di Grace”

“Come vuoi... Junior fila dentro... e tu ragazzina, la prossima volta vedi di non far perdere tempo e denaro alla gente che lavora!”

“E tu vedi di chiudere questo schifo di posto...”

Mi guarda malissimo, probabilmente vorrebbe anche mettermi le mani addosso... ma uno sguardo di Duff e Mark gira i tacchi e se ne va seguito da Junior, che mi sorride gentile salutandomi con un gesto della mano.

Duff mi tocca lievemente la schiena, sembra quasi che abbia paura anche solo di sforarmi. Mi fa cenno di andare, così mi incammino al suo fianco verso casa.

“Sei un cliente abituale vedo”

“Bazzichiamo spesso, sì... vuoi?” mi chiede allungandomi una sigaretta.

“No grazie”

“Non fumi eh? Non fumi, non bevi, l’unico vizio che hai è mangiare hot-dog?”

“Non mangio hot-dog... non per vizio almeno”

“Matt mi ha detto che  ne vai matta...”

“Questo Matt dovrebbe farsi un po’ di più i fatti suoi!”

Ride... che bel sorriso... sembra un gatto... è da ammirare anche solo per come tiene quella sigaretta appesa alle labbra, in un modo così... così...

“Perchè mi stai fissando?”

Cavolo, beccata... “Oh... chi io?! Non ti stavo fissando!”

“A no?”

“No! Mi stavo solo chiedendo come fai a parlare e fumare nello stesso tempo...” che brava, non potevi dirne una migliore? Eccolo, ancora quel ghigno...

“I smoke my cigarette with style..”

“Come dici?”

“Niente, è un pezzo di una nostra canzone... l’ho scritto io... allora, quindi non sei di queste parti giusto? Altrimenti ti avrei vista, Los Angeles non è poi così grande... e poi non sapevi cos’è l’Heaven...”

“Ancora con questa storia?! Ti ho detto che c’è stato uno sbaglio!”

“Ok, ok, non ti arrabbiare... allora di dove sei?! Bianca e bionda come sei direi Svezia”

“Si! Si si... svedese esatto!”

“Ma non hai l’accento straniero...” ma che fai, i tracobbetti... no, trabocchetti... ah insomma, quello che è!

“E’ che...” che mi invento? “Sono nata qui! Cioè, sono di origini svedesi, i miei erano svedesi... io sono nata in America”

“Ah ah... e dove precisamente?”

“Alaska!”

“Alaska? Fa freddo da quelle parti, ecco perchè se così pallida!”

Forse me la sono cavata... “Già...”

“E come mai sei venuta qui a morire di caldo?”

Tutte queste domande mi stanno facendo sudare! Se sbaglio a rispondere sono fregata! Mi sembra di essere sotto interrogatorio...

“Bhè... perchè... perchè odio il freddo! Si... insomma, che c’è di meglio di Los Angeles! No?! La musica, il cinema, un sacco di gente famosa... gli hot-dog di Matt! Volevo farmi un giro, cambiare aria... e visto che sono sola... ah! Nel caso me lo chiedessi, perchè so che me lo chiederai, i miei sono morti qualche hanno fa in un incidente stradale... vivevo con una vecchia zia, ma è morta anche lei, così... eccomi qua!”

Uffff... che fatica... mi guarda perplesso... forse ho parlato troppo! Ci sarà cascato?

“Bhè... non te lo avrei chiesto, ma visto che me l’hai detto... mi dispiace per i tuoi...”

“Grazie...”

“Quindi sei sola?”

“Direi di si”

“Bene”

Come sarebbe bene?! Lo guardo con disappunto ma pare fregarsene completamente, e continua a fumare con quel ghigno sul volto.

“Siamo arrivati, abito qui...” Mi fermo indicando la palazzina dove ho affittato il mio alloggio, entro dal portone e mi volto verso Duff “Bhè grazie... direi che ora siamo pari”

“Cioè?”

“Io ho salvato te e tu hai salvato me... hai estinto il tuo debito”

“E’ un modo carino per dirmi di sparire?”

“NO!” Si! No... cioè... Evy! Stai facendo un gran casino “No... non intendevo questo...”

“Per un attimo mi hi fatto preoccupare...”

Che fa? Si avvicina... ancora... troppo... allontanati! E non guardarmi così!!!

“Ma che... ah diavolo! Che cazzo è questo schifo?!”

Oh grande Attila! La porta del signor Rocher è aperta, probabilmente per far circolare quella poca aria che si alza la sera, e appena ha sentito delle voci in pianerottolo Attila è saltato fuori abbaiando come un matto, a Duff naturalmente e mordicchiandogli il piede... Duff sembra impazzito, ma che fa, lo vuole prendere calci?! Zotico e villano! Lo prendo in braccio accarezzandolo per calmarlo.

“Ma che fai?! Lo spaventi così!”

“Io?! Ma se mi è saltato addosso! Odio questi cosi, sono animali orrendi!”

“Cosa?! Tu sei orrendo!” non è vero... ma glie lo dico lo stesso.

“Ma che ho detto di male?! Non è colpa mia, i cani piccoli mi disgustano! Specie i barboncini come questo, non li sopporto! C’è una vocina dentro di me che mi dice che devo ucciderli!”

“Ma senti! Non è colpa sua se è nato così piccolo! Non tutti hanno la fortuna di essere nati grandi e belli come te!” Oh...che ho detto?! Sono nervosa... e quando sono nervosa parlo sempre troppo!

Si blocca e mi guarda ammiccando... sorride... e fa un altro passo verso di me...

“Allora ti piaccio...” sussurra con una voce calda e sensuale... cacchio!

“N... No...” non puoi essere più convincente?!

“Davvero?”

Si avvicina ancora... si protende verso di me... sento il suo alito caldo sfiorarmi la pelle... so cosa stai per fare, ma per chi mi hai preso?! Prima che le sue labbra possano toccare le mie metto la mano tra di noi... così lui si ritrova a baciare il mio palmo... si toglie e mi guarda ridendo.

“Sei perspicace...”

“E tu sei prevedibile...”

“Ok... touchè... senti, immagino che no mi farai salire per cui... una sera di queste suoniamo, ti va di venire nel backstage?”

“Oh no... meglio di no” non voglio essere una groupie!

“Perchè?”

“So cosa succede nei backstage... si insomma, alcool, droga, donne...”

“Sesso...” sembra divertirlo la mia ingenuità.

“Si esatto... meglio di no... davvero, non fa per me”

Almeno da angelo posso filarmela quando le cose si fanno troppo imbarazzanti, ma di persona che farei? Sprofonderei dalla vergogna... non se ne parla!

“Sei arrossita” cavolo!

“Non è vero!” e invece si! Mi sento avvampare al solo pensiero di ciò che gli ho visto fare, a lui e ai suoi amici, con quelle ragazze...

“Guarda che sappiamo anche essere dei signori, non siamo animali!”

Come no! Chi vuoi fregare biondino? Guarda che vi ho visto all’opera!

“A no?”

“No cazzo!” sembra risentito.

“Bhè allora vedremo...”

Faccio scendere Attila dalle mie braccia e salgo le scale. Mi volto a metà rampa.

“Grazie ancora... e buonanotte Duff...”

Avrà capito che con me va in bianco? Direi di si vedendo la sua faccia delusa...

“Evy!”

“Si?”

“Non è che sparisci di nuovo?”

Non credo di poterlo fare ormai Duff... dovrò restare, per te... per voi.

“Chi lo sa... ma... Attila!” scoppio a ridere, non ce la faccio!

“Perchè ridi? Cos... Ahhh merdaaaaa!!! Brutto cagnetto del cazzo!!!”

Attila gli ha fatto pipì sui piedi! E poi è filato in casa, appena in tempo per evitarsi un bel calcio... bravo cagnolino!

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Ragazzeeee!!! Grazie per le vostra recensioni! Io e Ram saltelliamo di gioia *_*

ma mi sorge un dubbio... tipo, il cap precedente è stato letto da 60 persone... quello prima ancora da 28... mmm... mi sa che vi siete persi dei pezzi :-P eh sì, perchè l'altro gg abbiamo pubblicato praticamente 3 cap in un botto! Per cui se ve li sete persi fate qualche passetto indietro!!!

Ah, Miss_Rose, si si, certo che andrò avanti con Walk through the fire, solo che sono un po' incasinata in  questo periodo per cui sto andando a rallentatore... Perdono!!!

Slash era seduto su una panchina davanti al portone di Evy. Duff era deciso a spiare i movimenti della ragazza, aveva paura che scomparisse di nuovo da un giorno all'altro. 
E siccome il biondo lavorava aveva costretto  lui ad andarci, in cambio gli aveva promesso della roba di prima qualità.
E siccome a Mr Brownstone non riusciva a rinunciare aveva accettato senza fare troppe storie.
Stava lì da ore ormai e aveva esaurito tutta la sua scorta di sigarette e questa cosa lo rendeva abbastanza nervoso. 
In più faceva un caldo atroce, e non aveva nemmeno nulla da bere. Quanto avrebbe voluto una bella birra gelata...
Guardò dall'altra parte della strada e vide un bar.
Il suo sguardo si spostò dal bar a quel portone. Erano solo pochi metri, avrebbe fatto in fretta.
Camminò verso il bar. Era una bettola. Dentro c'erano parecchie persone e non  ci volle molto prima che lo riconoscessero. Era un personaggio che 
difficilmente passava inosservato.
Stava firmando autografi gongolando per la sua notorietà quando l'occhio gli cadde su una bella bionda che camminava spedita.

Sputò fuori la birra “Merda!!!” disse precipitandosi fuori dal locale.

“Ehi!!!Devi pagareeeeee!!!”- gli urlò il proprietario del bar. 

“Scusa!! Metti tutto sul conto di Axl Rose!”

“Ma quale conto? Cosa...? Che stai dicendo!”

Ma Slash si precipitò all'inseguimento della ragazza che a sua volta correva veloce. 
La vide scendere le scale della metropolitana e lui la seguì, la  ragazza  salì dentro il vagone e Slash le andò dietro.
La metropolitana era stracolma e quella tizia sembrava essersi volatilizzata...Non la vedeva da nessuna parte. 
Cercò di sporgere la testa per scovarla ma nulla:

“Mi scusi può spostarsi un attimo?” chiese ad una donna di mezz'età.

“Ehi! Non posso mica volare sa!” rispose quella, acida.

“Lo so, ma se spostasse quella testa magari ci vedrei...”

“Senta non mi aliti sulla faccia puzza di birra!”

Alzò gli occhi al cielo cercando di calmarsi. Nel frattempo quella donna  scuotendo la testa continuava a sbattergli la coda in faccia.

“Signora potrebbe evitare di muovere la testa sto mangiando tutti i suoi capelli!”

“Sa che lei è davvero noioso? E poi si guardi i suoi di capelli!” rispose lei nervosa.

“Ma lei sa chi sono io?”

“Non mi interessa chi è lei! La smetta di darmi fastidio! Li conosco quelli come lei sa? Fanno tanto i simpatici poi quando una ragazza ci casca ecco che 
subito ne approfittate!”

“Ma chi si vuole approfittare di lei! Chi la vuole! Piuttosto si sposti!”

“E dove vuole che vada? Piuttosto stia lontano con quel coso! Maniaco!”

Slash guardò 'lui' che sembrava essersi svegliato! Cazzo era messo davvero male, aveva bisogno di bere!

“Comunque se lei si struscia non è che ci posso far nulla!”

“Lei è un maniaco e basta!!!” disse lei.

Si sentì mettere una mano sul sedere. Si voltò di scatto e vide una vecchietta fargli l'occhiolino.
Sbarrò gli occhi. Poi cercò di spostarsi. Tutto ciò era davvero imbarazzante per uno come lui.

“Se vuoi ci sono io per te chiappe d'oro!”

“Ma signora!”  'cazzo questa Duff me la paga cara!'

Il riccio sospirò poi finalmente individuò Evy. Era davanti alla porta d'uscita. Stava per scendere.

“Cazzo!” la signora si mosse di nuovo, i capelli gli solleticarono il naso e starnutì forte.

“Che schifoooo!!! Si dia un contegno!”

“Colpa tua vecchia gallina! Ora fammi passare!!!”

“Dove vuole che...” lui le tirò un pizzicotto nel sedere e la tizia tirò un urletto spostandosi.

“Finalmente!” disse lui correndo fuori.

“Maleducatooooooo!!!”

“Sé sé... Ora dove cazzo è finita!” girò la testa a destra e a sinistra ma nulla... di Evy manco l'ombra... “Merda!!!”

***

“Cosa significa che non sai dov'è andata?”

“Quello che ho detto! E' praticamente scomparsa!”

“Ti avevo detto di non lasciartela scappare! Non ci si può fidare di te!”

“Oh vaffanculo minchione! Che cazzo mi hai scambiato per il tuo segugio?! Io l'ho seguita persino dentro la metropolitana e mi 
sono pure sorbito gli insulti di una tizia e sono stato pure violentato da una vecchiaccia!”

Duff stette in silenzio un attimo e attaccò a ridere.

“Senti non ridere! Sono stato molestato ti rendi conto?!Che schifo cazzo!”

“Allora muoviti a cercare Evy o ti porto in una casa di riposo per sole donne! Tutte pronte ad abusare di te!”

“Ma dove cazzo la trovo?!”

“Affari tuoi!”

“Duff! Duff!! Duuuuuuff!!!” scosse persino la cornetta ma ormai aveva riattaccato “Merda!Merda! Merdaaaaa!!!”

Che mattina inutile... ho comprato una di quelle riviste per chi cerca lavoro, risultato? Tre colloqui in poche ore in tre parti diverse della città senza ricavare nulla di buono. Troppo giovane, troppo vecchia, senza esperienza, troppo bella... Ma vi sembrano ragionamenti da fare? Il problema ora sta diventando serio, perchè non mi è rimasto più un dollaro! Giro con i vestiti da cowgirl dell'altra sera, ho solo quelli e non posso comprare altro. Certo non è carino presentarsi ai colloqui così, ma cosa devo fare? Sempre meglio che presentarsi in mutande... anzi, con quella specie di perizoma a spartichiappe che mi da il tormento... a volte esco senza, meglio restare con gli shorts e basta piuttosto che torturarsi con quell'affare. Poco decoroso, è vero, ma almeno sto comoda. Dovrei aver qualche spicciolo almeno per comprarmi delle mutande decenti, e invece niente. Ho speso gli ultimi dieci dollari che mi erano rimasti per i biglietti della metro e per mangiare qualcosa. A volte per spostarmi devo ricorrere al vecchio trucco del 'scompari e riappari' altrimenti non potrei salire sui mezzi senza il biglietto che non posso permettermi di comprare. Insomma, una situazione abbastanza spiacevole... per dirla tutta se non trovo un lavoro al più presto sono nella cacca.

Come se non bastasse Duff mi ha messo il povero Slash alle calcagna. Che poi povero... lo fa solo perchè così si troverà le tasche piene di quello schifo che loro chiamano Mr. Brownstone. Bravi tutti e due! Ma cosa pensano di fare? Duff ha paura che io sparisca... non dovrei dargli troppa corda, sta dimostrando troppo interesse nei miei confronti, e ciò non è positivo.

Comunque Slash è davvero un segugio! Mi ha seguito addirittura in metropolitana, e ho avuto il mio bel da fare per seminarlo! Ma prima o poi deve accadere. Dovrò avere a che fare con tutti, per cui tanto vale iniziare subito. Inoltre forse potrei riuscire a scroccare un pasto...

Slash mi aspetta di nuovo sotto casa, nascondendosi inutilmente dietro uno di quei giornali gratuiti che distribuiscono in metro. Mi piazzo davanti a lui con le mani sui fianchi e lo fisso, picchiettandogli con le dita sul giornale.

"Hey tu!"

Abbassa il giornale e mi guarda con finta aria innocente.

"Dici a me?"

"Si proprio a te... dì al tuo amico Duff che può anche smetterla di farmi pedinare, non ho nessuna intenzione di muovermi da Los Angeles!"

Le mie parole lo lasciano sorpreso. 1 a 0 per me riccio! Questa non te l'aspettavi eh?!

"Chi? Cosa?! Naaaaa... ma che vai a pensare, io non stavo pedinando nessuno! E poi chi è Duff? Non conosco nessun idiota ossigenato che porta quel nome..."

Con lui è fin troppo facile...

"E chi ha detto che Duff è ossigenato?!"

"Ops..."

"Guarda che non mi freghi, ti ho visto con lui l'altra sera al locale, sei suo amico e sono giorni che mi segui!"

"Ma se mi camuffo benissimo, come cazzo hai fatto a beccarmi! Avevo anche il giornale davanti!"

"Ti spuntavano i capelli..."

"Oh... merda..."

Guardo il cielo esasperata, poi mi allontano verso la porta di casa, sapendo che mi seguirà... appunto.

"Hey aspetta dai!"

"Che c'è ancora?"

"Sono stato scoperto a quanto pare..."

"Direi di si"

"E dimmi che fai in giro tutte le mattine? Così lo dico a quel coglione e la smette di rompermi le palle"

"Sto cercando un lavoro... mistero risolto riccio"

"Slash, mi chiamo Slash"

"Evy"

Mi stringe la mano sorridendo come un ebete.

"Senti Slash... giusto per farti perdonare... non è che mi offriresti un pranzo?!" un po' diretta? Bhè, ho fame!

"Un pranzo? Ah... ok... hem... cosa vuoi mangiare Evy, hot-dog?"

"Ancora?! Ci sono solo hot-dog a Los Angeles?!"

"No, ma insomma, un hot-dog è buono, leggero..."

"Costa poco..."

"Anche..."

"Eddai..."

"Ok, ok... pizza?"

"Si!" accetto di buon grado la sua offerta forse un po’ forzata. Adoro la pizza!

"Ok senti però... mi devi fare un favore"

"Dimmi"

"Se vedi Duff, non dirgli che mi hai beccato, ok? Digli che ti abbordata io!"

Lo guardo... mi sta facendo gli occhi da cerbiatto... ma non mi freghi sai?! Eppure... non so resistere a quelli occhioni...

"Ok"

***

"C'è da dire che tu le donne le sai conquistare sai? Ora non dico un ristorante di lusso ma almeno decente! E' tremendo!" commentò lei guardando il locale.

Era una bettola, abbastanza sporca e piuttosto piccola. C'era molta gente, visi non certo angelici.

"Hey! Guarda che Tom è il migliore!"

"A me non sembra proprio... senti mi è passata la fame ok?” disse Evy guardando un uomo che continuava a bere e a ruttare grattandosi senza troppi problemi le parti basse.

Lui sospirò "Ma che palle!"

"Ciao Slash! " urlò una voce.

Davanti a loro un ragazzo molto alto e muscoloso con dei capelli lunghi biondi.

"Tooom! Ciao amico! " disse andandogli addosso.

Tom voltò il viso verso Evy e fischiò "E questa da dove esce?"

"Giù le mani vecchio puttaniere! Questa è Evy ed proprietà esclusiva di quel rotto in culo di Mr. McKagan, io le faccio da scorta! " disse un gongolante Slash.

"Ah! Bhè… se è proprietà di Duff ok! Ma se fosse stata la donna di Axl gliel'avrei scopata solo per fargli un dispetto!"

"Axl non è cattivo, è solo un po' testa di cazzo... ma a noi piace anche così, e non vogliamo cambiarlo... allora le nostre pizze?"

"Arrivano subito! Ecco la solita ragazzi, come piace a te Slash, di tutto e di più!"

"Grazie man!"

"Ci vediamo presto amico! Ehi dolcezza vieni a salutarmi qualche volta..." sorrise Tom accarezzando il viso della bionda.

"Certo... come no...” uscirono “Senti io non sono di proprietà di nessuno!" sbottò lei.

"Hey calmati ok? Era solo per salvarti da Tom! E' un brav'uomo ma quando punta una ragazza non la molla più! Allora mangi? " disse Slash alla ragazza che non accennava ad addentare la sua pizza.

"E' buona! Mangia! " disse a bocca piena.

Lei cercò di mangiare guardando quella scena pietosa e annusando prima il suo trancio farcito di talmente tante cose che non avrebbe saputo distinguerle.

"Allora stai cercando un lavoro? "

"Sì, sono davvero nei guai... "

"Capisco... "

"Non riesco nemmeno a comprarmi da vestire! Ho questo da giorni!"

"E direi che ti sta bene!" lo sguardo della ragazza lo fulminò "Stavo scherzando! Ok? Ascolta...io so chi ti può aiutare"

"Niente lavori di quel genere!"

"No... tranquilla... anche se eri portata secondo me, cooooomunque! Hai presente Matt no? "

"L'uomo hot dog?” Slash scoppiò a ridere.

"Uomo hot dog? Ahahahaha!!! Sì lui! Beh sta cercando una persona e so che ha un debole per te perciò secondo me quel posto è tuo! "

Slash guardò la ragazza che si illuminò sorridendogli. Ecco ora poteva morire sereno... ma quanto era bella?

Evy lo abbracciò d'impulso e lui la strinse, anche un po' troppo, respirando quel buonissimo profumo.

"Scusa..."

"No figurati, puoi abbracciarmi quanto vuoi... so che è difficile resistermi, lo so capito, tranquilla..Se poi vuoi fare sesso, non c'è che dirlo... io... mi sacrifico!" Lei lo guardò alzando le sopraciglia "No eh? Va bene... dai bellezza! Andiamo da Matt!"

Un lavoro! Un lavoro serio! Non ci posso credere, e tutto questo grazie a Slash! Mi piace questo ragazzone! Cioè... in senso lato ovviamente... Hey! Starò in mezzo agli hot-dog, resisterò alla tentazione? Ingrasserò un sacco... oddio... devo resistere!

Cammino al suo fianco. Mi incuriosisce molto... certo non passa inosservato, in molti si voltano a fissarlo e lo indicano quando lo riconoscono. Ma lui sembra fregarsene, tira dritto con la sua sigaretta in bocca senza nemmeno dire una parola.

“Bhè senti, dovrai ripagarmi per quello che sto facendo per te”

Le sue parole interrompono i miei pensieri.

“Cosa... che?! Scusa come sarebbe a dire?”

“Si insomma, ti faccio da guardia del corpo e ti ho trovato un lavoro... non mi merito una ricompensa?” sorride malizioso mentre si allontana dal viso i ricci. Ma dico è impazzito?

“Ma quale guardia del corpo? Il mio corpo posso benissimo guardarmelo da sola!”

“Sarebbe un peccato sprecare tutto quel ben di Dio” credo di essere arrossita... “E comunque rimane la questione del lavoro”

Non so che dire... lo guardo con aria scioccata e lui? Scoppia a ridere...

“Dai scherzavo! Certo se ritenessi necessario ricompensarmi non mi tiro indietro! Hey non parli più? Non te la sarai presa vero?”

“No...”

“Ah ok, bene... ecco Matt... MAAAAAAATT!!!”

“Santo cielo Slash, possibile che devi sempre starnazzare come una checca isterica?!”

Stavolta sono io che scoppio a ridere... checca isterica!

“Hey non ridere! Fanculo Matt, non sono isterico, e nemmeno checca cazzo! Lo sai che una volta una pornostar mi ha fatto un pompino in un locale davanti a tutti? Non sono una checca porca troia!”

Che ha fatto?!

“Lo so lo so, era un modo di dire, non c’è bisogno che sbandierare ai quattro venti le tue prodezze, specie davanti a una ragazza così carina... ciao Evy!”

“Ciao Matt”

“Che ci fai in giro con questo animale?”

“Hey!” si indigna lui.

“Si animale... Allora signorina? Sei venuta per i miei hot-dog non è vero?”

Slash si è girato con le braccia incrociate... sembra offeso, un bambino col broncio!

“Veramente...” che gli dico? Dovrebbe essere Slash a parlare no? Mi ci ha portato lui qui! Gli tiro una gomitata...

“Che vuoi?” mugugna.

“Diglielo!” bisbiglio.

“Arrangiati tu, sono un animale no?”

“Ma io non ho detto niente! Eddai...” gli tiro un’altra leggera gomitata... ma niente... non mi rimane che una cosa da fare..  come diceva Michael? Davanti ad una bella ragazza non sanno resistere... mia avvicino al suo viso scostandogli un riccio dal volto “Non fare l’offeso dai...” e gli poso un leggero bacio sulla guancia. E’ calda e morbida... deve essersi fatto la barba da poco... lo vedo sorridere gongolante, poi mi fa l’occhiolino.

“Lo sapevo che non mi avresti resistito!” 

Come non detto... 

“Hey Matt, cercavi un aiuto per la bottega no? Ecco il tuo aiuto!” dice spingendomi in avanti con una pacca sulla schiena. Matt mi guarda e spalanca gli occhi.

“Tu?”

“Se per te non fa differenza...” gli sorrido “ho bisogno di un lavoro...” sto diventando patetica...

“Pensa che non ha nemmeno i soldi per vestirsi e mangiare!” spiega Slash afferrando un hamburger dalla piastra rovente dietro al bancone e infilandosene un grande morso in bocca “cazzo scotta!”

“Ti sta bene... chi ti ha detto di prenderlo?! Davvero sei messa così male?” 

Non volevo fargli pena, grazie Slash!

“No! Cioè... insomma, ho una casa per il momento quindi direi che non sono messa poi tanto male... però si, mi serve un lavoro...”

“Ma non stavi all’Heaven?”

“Hem... non più... non faceva per me...”

“Lo dicevo io... senti ok, facciamo così, tu vieni qualche ora al giorno, ho bisogno nelle ore più incasinare tipo dalle 11 della mattina alle 4 del pomeriggio... non posso darti molto, se ti sta bene 5 dollari l’ora... che ne dici? Ah, la domenica siamo chiusi”

Faccio un rapido conto... 5 dollari per 5 ore... 25 dollari al giorno, per sei giorni... per quattro... in un mese dovrebbero essere circa 600 dollari... non male! Dopo i 200 dollari di affitto mi avanzano ben 400 dollari! Non sarò ricca ma per lo meno riuscirò a vivere!

“Ci sto!” gli porgo la mano e lui me la stringe. E’ una persona buona, lo posso vedere dai suoi occhi, e lo sento dall’energia che scaturisce quando vengo a contatto con la sua mano... è positiva. 

“Bene, allora adesso che ti ho trovato un aiuto direi che puoi anche offrimi una birra”

“Slash sei sempre il solito...” scuote la testa, ma nel giro di pochi secondi ci troviamo entrambi davanti due bicchieri enormi pieni di un liquido ambrato con le bollicine e della schiuma banca...

“Che roba è?”

Si voltano e mi guardano interdetti... ok, ho detto un’altra cavolata, ma che colpa ne ho? Appunto per Michael: istruirci meglio durante i corsi su tutto ciò che riguarda cibo e bevande di questo secolo!

“Stai scherzando?! Cazzo! Se lo dico a Duff non ci crede! Davvero non sai cos’è la birra?!”

“Veramente io...” ma vai a quel paese! Che cavolo vuoi?! Uffff... 

“Bimba mia, la birra è il nettare degli Dei!” ghigna Matt prendendosi un bicchiere e brindando con Slash.

“Per me è lo zio Jack, ma fa lo stesso... senti non so dove hai vissuto fino ad ora, ma ok, se questa è la prima volta che la bevi sono onorato di essere qui presente mentre lo farai! Avanti, butta giù!”

Avvicino diffidente la bocca al bicchiere, poi mi blocco... mi è sorto un dubbio atroce...

“Non è che ci avete messo qualche droga per caso?”

I due si guardano e scoppiano a ridere... e che cavolo, a non conoscerli!

“Ma che vai a pensare! Guarda che non drogo le ragazze per poi approfittarmi di loro! Steven potrebbe farlo, ma non io cazzo! Avanti!”

Decido di fidarmi, anche se prima di dare un sorso annuso accuratamente la bevanda, sotto i loro sguardi perplessi... poi mi deciso e ne tracanno un po’... strano ma... non male... un’altro sorso... è fresca e frizzante, mi solletica la gola... buona! Ne butto giù ancora, e ancora... pochi secondi e ho svuotato tutto! Mi scappa un piccolo rutto... non me ne sono nemmeno accorta! E’ uscito da solo giuro! Che figura...

Slash invece ride di nuovo e mi dà una possente pacca sulla spalla facendomi sussultare.

“Mi piaci cazzo! Sei troppo forte!”

“Hey! Mi vuoi uccidere per caso?!”

“Scusa piccola... senti se lo sapevo ti avrei cercato un posto da camionista, ci saresti stata alla grande!”

Ma mi ha preso per una burina?! Per un piccolo, lieve ed insignificante ruttino poi...

“Matt quando comincio?”

“Quando vuoi, anche domani”

“Perfetto!”

Un’altra birra... inizia a piacermi questa cosa!

“Vacci piano Evy, quella roba dà alla testa dopo un po’!” mi dice Matt.

“Senti tesoro...” Slash mi fissa curioso “perchè ti agiti tanto su quello sgabello?”

In effetti è da un po’ che mi sto agitando... si perchè il filo interdentale spartichiappe mi sta dando il tormento! Non lo sopporto più... mi da un fastidio tremendo!

“Oh niente è solo che... hem... senti c’è un bagno qui?” non ce la faccio più...

“Ah ho capito, effetto birra...” glie lo lascio credere  “MAAAAAAAATT! Fai vedere ad Evy dove sta il cesso!” Urla mentre Matt è voltato a cucinare.

“Ma la smetti di urlare cazzo! Sono a un metro da te e ci sento benissimo! Evy sul retro c’è il bagno, questa è la chiave... non è un gran che ma ha quel che serve...”

“Grazie Matt”

Prendo la chiave e giro dietro al chiosco. C’è un piccolo bagno credo sia una di quelle cose chimiche che piazzano qua e là in mancanza di un bagno vero... meglio che niente e per fortuna è abbastanza pulito... entro e dopo aver chiuso accuratamente la serratura mi tolgo gli short e sfilo quella tortura che non oso nemmeno chiamare intimo... che sollievo! Ora va molto meglio... mi rimetto i pantaloncini ed esco, assolutamente più soddisfatta di prima, seppure un po’ barcollante... ho la testa leggera! Una bella sensazione!

***

“Certo che è strana forte... ma dove l’avete beccata?” chiese Matt a Slash quando Evy fu lontana.

“Ma che cazzo ne so, l’ha trovata Duff... o meglio, lei ha trovato lui, pare che l’abbia salvato da un’auto che lo stava per investire... e poi ha ripescato Axl dai rifiuti, me l’ha detto Izzy! Strano non credi? Pare che dove qualcuno di noi è nella merda lei arrivi...”

“Sarà mandata dal cielo!” rose Matt.

“Si come no... se fosse un angelo scapperebbe a gambe levate”

“Con voialtri di sicuro!”

“Saranno solo coincidenze...”

“Duff se l’è adocchiata subito eh? Sempre il solito quello...”

“Si, spero solo che si voglia fare una buona scopata e basta e non inizi con le sue stronzate, lo sai com’è quando gli piace una...”

“Tutto gentilezze e moine?”

“No... un fottuto rompicoglioni!”

“Comunque è molto bella, anche se un po’ strana... non sarà un svitata? Non voglio una matta come dipendente... non voglio problemi”

“Naaaa sarà anche strana ma non è mica pazza! E poi dico l’hai vista? E’ un figa stratosferica! I tuoi affari  ne gioveranno alla grande con lei qui”

“Oh con tutti gli affamati di figa come voi che ci sono in giro, questo è sicuro!”

Quando Evy uscì dal bagno sembrava molto più rilassata. Gettò qualcosa nel cestino di fianco al bancone e si andò a risedere sullo sgabello di fianco a Slash. Il ragazzo allungò lo sguardo, e quando capì cosa aveva gettato, quasi si strozzò con la birra che ancora stava bevendo.

“Che ti prende?”

“Cazzo!!! Ma... hey! E’ un perizoma quello! Merda! Un... micro-sexi-perizoma... e tu... tu l’hai buttato?!”

Evy fissò il ragazzo tranquilla, come se avesse fatto una cosa perfettamente normale...

“Certo, mi dava fastidio!”

“Oh merda... merda! Questa poi... vuoi dire che... che... sei senza niente? Non hai niente li sotto?!”

“No” rispose lei con tutta calma.

Slash iniziava a sudare... tutta quella innocenza nel fare cose assolutamente provocanti lo disarmava.

“Merda... merda! Tu sei fuori!”

“Ma che ho fatto?!”

Matt rideva a crepapelle “L’hai mandato in tilt  tesoro!”

“Oh cazzo...” continuava Slash.

“Stai male?” chiese lei preoccupata, senza capire che il suo gesto aveva davvero causato dei problemi al povero Slash.

“Si... cioè no! Senti, non puoi rimetterti le mutande?! Per favore, non svegliamo il can che dorme piccola, io ho degli ormoni in circolo, ho un pisello qui da tenere a bada! Se tu mi fai una cosa del genere capisci che mi metti in difficoltà cazzo!”

“Oh... ecco veramente... non pretenderai che lo riprenda dalla spazzatura e me le rimetta?! E poi senti, hai mai messo uno di quei cosi? E’ una tortura accidenti! No, non lo rimetto!” si impuntò come una bambina.

Slash si passò una mano tra i capelli, tirando un profondo respiro “Ok senti... Matt, avanti caccia i soldi e andiamo a fare un po’ di spese”

“Che?!”

“Dalle un anticipo! Non posso vederla andare in giro per la città senza un cazzo di paio di mutande sotto a quei...” deglutì “a quei micro pantaloncini... ne va della mia sanità mentale! E se la tocco Duff mi ammazza!”

“Ok, ok... senti, ti bastano 100 dollari? Non posso proprio darti altro per ora...”

“Andranno benissimo...” Slash si alzò afferrando Evy per una mano e trascinandola via “Andiamo, abbiamo delle compere da fare... ma tu guarda che mi doveva capitare... CIAO MAAAATT!!!!”

“NON URLARE!!! Ciao Evy, a domani allora!”

“Sì ciao Matt! Ma dove mi stai portando!”

“A renderti presentabile! Se Duff ti vede così e pure senza mutande... piccola chi ti salva?!”

La trascinò quasi a forza fino ad una delle strade principali della città, brulicante di gente e negozi.

“Ecco ora ci facciamo un bel giretto a compare qualcosa da metterti ok? Sai come quel fottuto Richard Gere con quella tizia dalla bocca larga! Bocca larga...” sorrise furbo.

“Che stai farneticando?”

“Mai sentito parlare di Pretty woman?”

“Che?”

“Lascia stare... ecco entriamo qui... Ehi! Una cosa...Tu fai tutto quello che ti dico io ok?”

“Ok...” disse Evy poco convinta.

“Giorno” disse il riccio entrando nel negozio. Inutile dire che le commesse si voltarono tutte scioccate e curiose “Avremmo bisogno di qualcosa di decente per miss universo qui...”

“Ma...”

“I soldi non sono un problema ok? Abbiamo bisogno di tutto! Non ha nemmeno le mutande!”

“Slaaaaaaaaaaaaash!”

“Che c'è? Era per darle il quadro della situazione!”

La commessa li guardò stupita poi iniziò a proporre qualcosa alla ragazza.

Slash intanto se ne stava comodo comodo su una poltroncina rossa gongolante e sorridente. La prima cosa che fece fu aprire un giornale e metterselo davanti, si sentiva davvero come il protagonista di un film.

“Ah baby, guarda che voglio vedere tutto, e dico tutto quello che ti provi!” urlò furbo alla ragazza affaccendata nel camerino.

“Si, si...” rispose lei “Come ti sembra? Non trovi che sia un po’ eccessivo?”

Slash interrotto da quella voce alzò lo sguardo e per poco non gli venne un infarto vedendo Evy con un corpetto di pizzo nero, con tanto di reggi calze e slip coordinati. La guardò sbarrando gli occhi.

“Allora? E' esagerato?”

'Slash calmati, è solo una donna... una semplicissima e fottutissima figa stellare! Duff ti taglia i coglioni...e tu ci tieni ai tuoi coglioni vero?'

Si schiarì la voce “Sì magari qualcosa di più semplice...”

“Ecco tenga questo...”

Evy uscì dopo circa due minuti... aveva un reggiseno rosa confetto di pizzo e una brasiliana dello stesso colore, ed era comunque da infarto...

Il riccio si accorse che Slash Junior non stava più nei pantaloni!

'Pensa a qualcos'altro... cazzo! Oddio... guarda che tette! Una vecchia in mutande, sì va meglio... che culo da oscar... merda! Merda!! Merda!!! Respira... due vecchie che fanno sesso. Ecco...relax...'

“Come mi sta?”

“Bene... bene... ok, aggiudicato. Ora perchè non provi qualche vestito eh?”

“Ma stai sudando?”

“E' che fa caldo... fa tremendamente caldo!”

Evy provò un vestitino che la commessa le passò. Era un vestitino leggero, abbastanza corto con dei motivi floreali.

“Mi aiuti? Non riesco a chiuderlo...” disse al ragazzo uscendo dal camerino con il vestitino aperto e la schiena totalmente nuda.

Slash la guardò imbambolato 'Merda! Pensala seduta sul cesso! Non funziona mi eccitaaaaaaa!!! La grassona del negozio di musica sudata e puzzolente nuda!!! Noooooooo!!!!'

Evy si tirò su i capelli. Il riccio le sfiorò la schiena nel tirarle su la cerniera. Cercava di fare respirazione per sedare 'lui' che ormai era ben evidente!

Evy voltò leggermente il viso e l’occhio le cadde si quello spettacolo imbarazzante.

“Ma...ma che succede là sotto?” disse indicando i pantaloni del ragazzo ormai strettissimi... pochi secondi e capì... “Slash sei un maiale!!!” urlò per poi chiudersi nel camerino.

“Hey ragazzina! Non è colpa mia se sono un uomooooooooo!!!”

Evy si vestì al meglio indossando una piccola gonna in jeans e un top azzurro con lo scollo a barchetta, mise delle scarpe da ginnastica uscì dal camerino portandosi dietro tutte le cose che si era provata e passando un po' a distanza dal riccio che scosse la testa.Pagarono e uscirono abbastanza velocemente.

“Corri!” ordinò lui appena furono fuori.

“Cosa?”

“Corri cazzo corriiiiiiiiiiiiiiii!!!” i due corsero velocissimi, con Evy che non capiva nemmeno il motivo di tutto ciò.

Si fermarono davanti al suo appartamento.

“Oddio... ma perchè... dovevi... correre?” chiese lei ansimando.

“Devo andare... in bagno...”

“Ah... ok...”

Silenzio...

“Ho detto che devo andare in bagno...”

“E allora?”

“E allora... posso salire?”

“Cosa??? No! No che non puoi!”

“Ma dai! Evy me la sto facendo addosso!”

“No!”

“E allora io la faccio qui!” Slash si slacciò i pantaloni.

“Ma che fai?!” chiese scioccata lei guardando il riccio accucciato con il sedere al vento “Aspetta! Ok ok dai rivestiti!” strillò lei chiudendo gli occhi.

“Sicura?”

“Sì muoviti dai!”

“Bene! Andiamo?”

Evy sbuffò ed aprì.

Saliti in casa Slash si guardò intorno curioso. Non c’era nulla in quel posto che potesse dirgli qualcosa di lei. Era tutto così anonimo...

“Bel buco!

“Il bagno è là...”

“Non c'è fretta, non c'è fretta... Ah! Ecco tieni...” disse lui rovesciando sul tavolo una serie di vestiti.

Evy lo guardò... “Ma...li hai rubati?! Li hai rubatiiiiiiiiiiii!!!”

“E allora? Senti credi che con 100 dollari si possa fare molto? Ora non ti fare venire una crisi di nervi ok? Rilassati... hai qualcosa da bere dolcezza?” disse spaparanzandosi sul divano.

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Ahahah! Povero Slash! Lo faremo impazzire prima o poi :-P Grazie a tutte!!! Ram & Lau

Finalmente se ne è andato... non che mi sia dispiaciuto stare con lui oggi, però... insomma, Slash è davvero imbarazzante a volte! Deve avere dei livelli testosteronici altissimi per arraparsi continuamente in quel modo! Arraparsi... ma ti senti? Stai parlando come lui!
Per non parlare dei vestiti che ha rubato, temo che questo vizio non lo perderà mai...

E ora che faccio? Vado da loro, sono sicura che quel chiacchierone non vede l'ora di raccontare a tutti la sua giornata con me! Se ne è andato tutto contento 'Duff schiatterà d'invidia!' ha detto.. bhè più o meno, a dire il vero ha usato termini più coloriti al posto del suo nome... 'cazzo di palo ossigenato' l'ha chiamato... certo che ha una fervida immaginazione!

Ritorno ad essere me stessa, Evelyn l'angelo di cinque matti... e in una frazione di tempo troppo breve per essere contata, sono in quella casa.

Sono tutti lì, Slash però non è nacora arrivato, ma tornerà presto...

Steven dorme sul divano, con la sua faccia da eterno bambino. Duff è seduto a terra con la schiena appoggita al divano e l'aria pensierosa. Izzy sta sulla poltrona a strimpellare svogliatamente un motivetto alla chiatarra, e Axl gira per la stanza fumando nervosamente.Qualcosa non va, posso percepire la tensione nell'aria...

"Che cazzo facciamo con lui?" dice Axl tra i denti indicando Steven "sta esagerando, la situazione ci sta sfuggendo di mano!"

"Si calmerà Axl, lo facciamo tutti dopotutto"

"Cazzo Izzy! Ma non lo vedi? Pare che a nessuno di voi glie ne freghi niente!"

"Hey questo non è vero!" interviene Duff "ci importa eccome, lo sai, ma che vuoi che facciamo? Ci siamo dentro tutti fino al collo!"

"Duff ha ragione, chi siamo noi per fargli la predica quando ci riempiamo di merda esattamente come lui?"

"Chi siamo? Chi cazzo siamo dici? Statemi bene a sentire..." Axl si avvicina a Steven scuotendolo violentemente fino a svegliarlo, è molto arrabbiato.

"Ma cosa... Axl che cazzo fai!" borbotta Steven quando trova sopra di se il rosso che lo scuote.

Axl alza il tono di voce "... brutte teste di cazzo! Noon me ne fotte niente di come ci divertiamo, cosa facciamo o quanto cazzo ci ammazziamo con quella merda! L'unica cosa che mi importa è tenere in piedi questo strafottutissimo gruppo perchè p l'unica cosa che abbiamo! Per cui diamoci una regolata, o il primo ad abbandonare la nave sarò io..."

La sua rabbia mi scorre addosso ed è palpabile. Duff e Izzy tacciono, sanno che ha ragione. E' Steven a parlare, sa che ce l'ha soprattutto con lui.

"E tu chi cazzo sei per dirci cosa dobbaimo fare eh?!"

"Steven..." cerca di zittirlo Duff.

"Fanculo stronzo! Io sono l'unico qui dentro a cui è rimasto ancora un po' di cervello!"

"Tu te lo sei fottuto da piccolo il cervello!"

"Cazzo Steven finiscila!" gli urla di nuovo Duff.

Axl lo guarda, il viso tirato e gli occhi lucidi, stringe i denti serrando la mascella. Mi avvicino a lui posandogli una mano sul braccio. Si volta a guardare il punto dove l'ho toccato, come si mi avesse sentito.

"Sono qui Axl, calmati adesso" gli sussurro. Vedo piano il suo respiro accellerato dalla collera farsi più regolare. Si sta calmando.

"Fanculo" mormora scuotendo la testa e buttandosi a peso morto sulla poltrona di fianco a Izzy.

"Sei un coglione Steven..." dice Duff prima di alzarsi per prendersi una di quelle lattina di birra. Birra... se non altro adesso so di cosa si tratta.

Steven non ribatte, rimane seduto fissando il pavimento. Mi siedo al suo fianco.

"Perchè ti comporti così' Perchè lo provochi? Sai che ha ragione... è tuo amico Steven..."

Scuote la testa. Si sta domandando come siano arrivati a quel punto. Se lo stanno domandando tutti. Sussulta al mio tocco, ma si calma, e un sorriso appare sul suo volto. Ha un sorriso così bello... raramente sparisce dal suo volto, trovo che sia una delle sue migliori doti, quel sorrisone da bambino sempre stampato in viso.

"Hey..." chiama Axl alzando lo sguardo su di lui.

Il rosso lo guarda, ma nei suoi occhi non vi è traccia di rabbia o di rancore. Solo amarezza, sono occhi tristi.

"Che vuoi?"

In un istante Steven afferra uno dei grandi cuscini al suo fianco e con forza glie lo scaglia addosso. Per un istante cala il silenzio. Duff e Izzy rimangono immobili aspettando che si scateni la tempesta. Ma io sono tranquilla, lo so. L'unica cosa che si scatena è la fragorosa risata di Axl, seguita da una battaglia a cuscinate in piena regola. E' così bello vedere Axl ridere, dovrebbe farlo più spesso. Izzy e Duff si sono rilassati e si buttano nella mischia. Sembrano dei bambini... e forse un po' lo sono.

Oh, ecco Slash! E' arrivato e... no, non entrare adesso!

"Ave minchioni! OUCH!!!"

Te l'avevo detto di aspettare... un cuscino gli è finito dritto in pieno viso!

***  

“Ehi! Che mi sono perso?” disse Slash aprendo la porta.

“Niente di importante, Evy?” chiese Duff apprensivo.

“No ma ciao eh? Io mi aspettavo un: Bentornato Slash, Come stai Slash? Vuoi una birra Slash?”

“Hai rotto il cazzo Slash meglio?” commentò Izzy scorbutico. Lui odiava il casino, lo detestava proprio!

Il riccio si sedette sul divano accendendosi una sigaretta, Duff continuava a guardarlo.

“Ehi! Ma mi senti? Evy?”

“Sta bene...”

“E basta? Non mi dici altro?”

“Potrei proseguire, ma prima di che umore sei?”

“Sto seriamente per incazzarmi!”

“Perfetto! E che ti devo dire? Il ragazzo qui le ha trovato un lavoro!”

“Tu? Tu le avresti trovato un lavoro?” chiese Axl sorpreso.

“Ehi che vorresti dire con quel Tu? Comunque sì, le ho trovato un lavoro! Lavorerà da Matt!”

“Matt? Cazzo Slasher bel colpo!” strillò Steven.

“Almeno so dov'è...” commentò Duff.

Slash stette in silenzio. Duff lo fissò. Sapeva che c'era qualcos'altro che l'amico non voleva dirgli. Ma Slash non teneva mai la bocca chiusa troppo a lungo.

“C'è dell'altro vero?”

“Sì... l'ho anche accompagnata a fare spese, pensate che non aveva nulla nemmeno un paio di mutande!No ma dico, almeno un paio di mutande! C'è da dire che immaginarsela così c'è da uscirci di testa!”

“Slash...” lo chiamò Steven notando lo sguardo di Duff.

“Siamo andati in un negozio e si è provata di tutto, vederla così è da paura, ha un culo fenomenale! Ci hai visto bene amico!”

“Slash...”

“E delle tette che...”

“Slash!”

“Che c 'è?!”

“Ma io ti ammazzo!!!” urlò Duff iniziando a seguirlo per tutta la stanza

“Aspetta! Fermo! Non ci ho fatto niente giuro!”

Duff lo raggiunse e lo sbatté al muro tenendolo per il colletto.

“Calmati d'accordo?! Comunque c'è ancora una cosina... ma piccola piccola... un particolare insignificante... ecco... sono salito a casa sua e ci sono stato tutto il pomeriggio” disse in un misto tra paura e dispetto.

Gli occhi del biondo erano furenti. Era pazzesco vederlo così arrabbiato. Di solito si arrabbiava ma la sua rabbia durava molto poco, un bel brindisi bastava a far dimenticare tutto. Questa volta sembrava incazzato nero. Slash si rese conto di aver esagerato.

“Non è successo niente! Giuro!” si affrettò a dire ma dopo continuò, era più forte di lui, non sapeva resistere dal provocarlo “Beh...lei voleva, in fondo la capisco, è difficile resistermi, mi è quasi saltata addosso ma io ho rifiutato amico, e sai quanto sia dura per me, ma l'ho fatto per te...”

Quello che accadde dopo fu talmente rapido da sconvolgere tutti. Un destro di Duff si schiantò sul labbro del riccio che prese a sanguinare.

“Ehi!! Ma che cazzo ti prende?!”

“Duff sei scemo o cosa?” gli disse Izzy.

Slash si rialzò e lo spinse tanto forte da farlo cadere a terra.

“Ehi! Ma vi volete calmare voi due?” intervenne Steven.

“Coglione! L'ho fatto solo per farti un favore!” urlò Slash pulendosi il sangue che copioso usciva dal suo labbro inferiore.

“Balle! Ci hai provato! Bell'amico del cazzo che sei! Non tieni mai il cazzo nelle mutande tu!”

“Stronzo!” urlò Slash gettandosi addosso al biondo ma Steven lo fermò, Izzy fece la stessa cosa con Duff e soprattutto grazie all'aiuto di Axl.

Duff era un osso duro da fermare, uno perché era fuori misura per la sua altezza e due perché quando si incazzava seriamente sfoderava una forza insospettabile.

“Lasciatemi che gli spacco quella testa di cazzo che si ritrova!” urlò il biondo.

“La tua testa di cazzo! Ti ho detto che non ci ho fatto nienteeee!!!” gli urlò il riccio di rimando.

Axl era davvero stufo. Già era di cattivo umore complice la litigata con Steve e le sue parole taglienti, ci mancavano anche quei due rincoglioniti!

“Sentite sapete che vi dico? Lasciamoli perdere, che si ammazzino pure! Mi hanno rotto il cazzo”

Izzy lasciò subito la presa, Steve fece lo stesso e i tre uscirono lasciando io due soli...

Lo sapevo! Accidenti lo sapevo!!! Non era una buona idea incontrarli! Pensavano servisse ad aiutarli, e invece guarda che è successo! Hanno litigato per me! Tutto questo non ha senso!

Certo che anche Slash, che stupidaggini va raccontando? Io ci ho provato?! Io gli stavo saltando addosso?! IO?!?! Ma se lui non ha fatto altro che fare il cascamorto per tutto il pomeriggio! Poi dico, lo vedi che è arrabbiato, perchè lo provochi apposta? Sei masochista per caso?! Sai Slash, quel pugno te lo sei meritato in fondo...

Ora basta però, per cui da bravi, datevi la mano e fate pace!

Silenzio... Duff guarda la porta senza parlare, mentre Slash è ancora seduto a terra. Si alza lentamente... non capisco le sue intenzioni, forse vuole chiedergli scusa, o forse... OH NO!!! Un gancio raggiunge Duff alla mascella, è forte, e lo fa barcollare... ma perchè Slash?! Che ti è preso?!

"Che cazzo fai?!"

"Ti ho reso il favore idiota! Mi hai rotto il labbro ricordi?!"

"Fanculo! Te lo sei meritato testa di cazzo!!!"

Duff si scaglia violentemente contro di lui, sbattendolo al muro. Un altro pugno... un altro ancora... Slash ribalta le loro posizioni, sferrando un altro cazzotto... che faccio?! Che faccio?!?! Oh cavolo!

"Basta! Basta!!!" urlo supplichevole... tutto inutile, non possono, non vogliono sentirmi... continuano a picchiarsi.

"Brutto rotto in culo!!!"

"Sei un bastardo cazzo!"

"No! NOOOO!!! Vi prego smettetela! DUFF! SLASH!"

Ma perchè li hanno lasciati soli?! Si ammazzeranno se vanno avanti così! Non riesco a fare nulla, non mi ascoltano! Cosa si fa in questi momenti?! Perchè non sono mai in grado di aiutarli?! Come vorrei che Alexander fosse qui...

"Mi hai chiamato?"

"ALEXANDER!!!"

Sono così felice di vederlo che lo abbraccio, saltandogli al collo.

"Ti ho vista in difficoltà e ho sentito che pensavi a me..."

"Oh si Alex! Ti prenderai una bella strigliata da Michael per questo..."

"Lo so, ma ci sono abituato... e poi sono ancora affezionato a loro... allora dimmi, dov'è il problema?"

No dico, ma è cieco forse?

"E me lo chiedi? Guardali!"

Dico indicando il groviglio di corpi sul pavimento. Alex sorride. Sorride?! Ma sono l'unica a preoccuparsi per la loro incolumità?!

"E sentiamo" continua tranquillo "cos'è successo stavolta? Slash gli ha finito tutta la birra? O Duff ha preso la sua Les Paul senza chiederglielo? O magari c'è di mezzo una ragazza..." si volta a guardarmi "Bingo!"

"Hey! Guarda che non è colpa mia! Hanno fatto tutto da soli!"

"Non mi viene difficile crederlo... si attaccano sempre per niente"

"Duff era arrabbiato, arrabbiato sul serio! Avresti dovuto vederlo, sembrava una furia!"

"E' solo geloso"

"Ridicolo..."

"Gli piaci Evy, e il pensiero di te e Slash insieme lo ha mandato fuori di testa"

"Ma se nemmeno mi conosce!"

Alex alza le spalle "Duff è così, lo è sempre stato..."

"E adesso? Aiutami, dobbiamo fermarli!"

"Non ce ne è bisogno"

"Ma si faranno male sul serio!"

"Evy sai quante ne ho viste di scazzotatte come questa? Finiscono tutte allo stesso modo... scommetto che vince Duff"

Cosa?! Lui... scomemmette?!

"Sei impazzito?!"

"Stai tranquilla, vedrai che si stancheranno presto di giocare alla lotta... allora, secondo te chi vince?"

Ok, ci rinuncio... o rischio di perdere la mia sanità mentale... Alexander li guarda come se stesse guardando uno spettacolo...

"Uhhhhh... vai Duff! Così! Ahhh ci sa fare il ragazzo! Picchia duro! Alla mascella, alla mascella!!!"

Lo guardo scioccata... "Vuoi anche dei popcorn?!"

"Cosa?"

"Niente..." Li guardo, si stanno ancora picchiando, ma sono esausti "Slash"

"Hai detto qualcosa?"

"Ho detto Slash... secondo me vince Slash..."

"Naaa... Duff, sicuro! Guarda... uno, due eeeeee... TREEE!!! Che ti avevo detto?! Touchdown! Toucdown! Ahah! Vai forte biondo!"

Slash è crollato a terra, Duff lo sovrasta. Alex saltella per la stanza come un fan impazzito... mentre io osservo il tutto, piuttosto sconcertata. Duff si getta a peso morto sul divano, è sfinito, e come il riccio riporta i segni della lotta sul viso e sul corpo.

"Ecco adesso guarda! Il rito della birra!"

"Il cosa? Ma... tu sapevi cos'è la birra?"

"Certo! Tanti anni con loro lo so per forza"

"Sono sempre l'ultima a sapere le cose?!"

"Guardali..."

"Man..."

"mmmm...."

"Man..."

"Che vuoi?"

"Sono a pezzi..."

"Anche io..."

Ma come? Si parlano come se nulla fosse successo? nemmeno un piccolo insulto?

"Hai vinto tu... porca puttana, ma che hai nelle mani, il ferro?"

"Forza, alza il culo e prendi la birra..."

"Non ce la faccio!"

"Ma hai perso! Tocca a te..."

"Cazzo..."

Slash si regge in piedi a fatica, ma barcollando raggiunge il frigo e lo apre... poi lo richiude, e prende dalla credenza una bottiglia.

"Ci vuole qualcosa di più forte stavolta..."

"E quella da dove salta fuori?" 

"Riserva privata..."

"Non ne prendiamo più da parecchio tempo..."

"Bhè, ora ci vuole non trovi?"

Il riccio si siede pesantemente al fianco di Duff, passandogli quella bottiglia.

"Un dollaro e sei fuori, cinque dollari e sei morto..." bisbiglia Duff.

"Caro vecchio Nightrain..."

"Alla salute"

"A Evy" aggiunge Slash. Che c'entro io?!

"Ancora? Non ne hai avute abbastanza?!"

"Dai non incazzarti ancora... man..."

"Che c'è?"

"Erano tutte palle..."

"Cosa?"

"Quella cosa che lei ci ha provato con me... me lo sono inventato... così, mi piace vederti incazzato" sorride, con quella faccia da sbruffone che si ritrova.

"Lo sapevo, sei il solito stronzo megalomane... scommetto che non ti ha nemmeno filato!"

"Bhè... secondo me un pensierino ce l'ha fatto..."

NO!!!

"Slash, non sto scherzando... questa volta ti sego le palle"

"Hey no! mi servono quelle! Ok, ok, afferrato il concetto..."

In pochi minuti la bottiglia è vuota. E i due dormono sul divano russando fragorosamente, Slash con la testa china sulla spalla di Duff.

"Visto? Tutto risolto" mi sussurra Alex.

"Cioè, tutto qui? Si sono picchiati come delle bestie per... niente! Una bevuta e tutto come prima?!"

"Già"

"Assurdi..."

"Amici..."

"Grazie per essere venuto"

"Di niente Evelyn, ora torno alla base, se no chi lo sente Michael..."

Con la mano accenno un saluto, prima di vederlo sparire.

Sento la porta aprirsi, sono tornati!

"Che stronzi, guarda che casino hanno fatto!" Izzy si guarda in giro, raccogliendo vecchi oggetti caduti durante lo scontro.

"Axl, mi devi 50 dollari"

"Perchè Adler?"

"Ha vinto Duff, quindi la scommessa è mia..."

"Ma se stanno dormendo tutti e due!"

"Guarda, Nightrain... l'ha sicuramente preso Slash... e se lui ha preso da bere vuol dire che ha vinto Duff..."

"Cazzo!"

"50 dollari amico..."

Duff aprì gli occhi. La stanza era totalmente buia. Avevano chiuso le persiane e da esse filtrava solo una fievole luce bianca. Si sentiva davvero a pezzi, doveva aver fatto schifo la sera prima. Tastò il comodino alla sua destra e afferrò il bicchiere di vodka che trangugiò tutto d'un fiato. Faceva sempre così ultimamente, preparava un bicchiere pieno di vodka che riempiva di ghiaccio tanto da mantenerlo in fresco anche la mattina dopo. Bere lo faceva star bene...

Si sedette sul letto, passandosi una mano sulla fronte sudata.

“Che schifo di nottata...” biascicò.

Guardò l'ora: l'una del pomeriggio...

“Merda!” strillò.

Si alzò di colpo e acorse, per quanto vi riuscì, in bagno.

Si buttò sotto la doccia e aprì l'acqua, ghiacciata.

“Cazzo! Cazzo!! Cazzo!!!”

Cercò di miscelarla ma non ci fu verso, così si fece una doccia fredda alla velocità della luce. Si asciugò e si guardò allo specchio, avrebbe dovuto radersi, ma non c'era tempo, così si pettinò alla veloce e si fiondò in stanza a rivestirsi.

C'erano abiti ovunque. Raccolse una maglietta da terra e l'annusò, sembrava non puzzare così se la infilò, mise un paio di jeans che da giorni giacevano in un angolo, ma non appena li mise vide la macchia di vomito sul davanti.

“Che palle!” strillò.

Aprì l'armadio, non c'era nulla di pulito, si fiondò verso il letto di Izzy, che se la dormiva alla grossa. Nessuno sembrava essersi accorto del casino che stava facendo.

“Izzy! Ohi! Izzyyyyyyyy!!!” gli urlò scuotendolo.

Il moro aprì gli occhi faticosamente.

“Dammi un paio di pantaloni puliti!” gli gridò il biondo.

Lui mise un attimo per capire quello che gli stava dicendo, poi indicò il lato destro dell'armadio.Duff si precipitò ad aprire l'anta. Quello che vide lo stupì. C'erano un sacco di vestiti assurdi. Roba che sarebbe stata da arresto immediato! Purtroppo Izzy era l'unico abbastanza alto da potergli prestare dei vestiti. Non poteva certo
chiederlo a quel nano di Steve! Così cercò i più sobri pantaloni che c'erano. Ecco spuntare un paio di jeans
nuovi di zecca, per fortuna della sua taglia, anche se Izzy era decisamente più esile di lui. Si infilò un paio di anfibi e uscì.

Si guardò intorno le persone che incontrava continuavano a guardarlo sorridendo. Ok era spesso oggetto degli sguardi delle ragazze ma forse era esagerato. Si guardò davanti e dietro e capì. Il jeans era tappezzato di scritte a pennarello. C'erano un sacco di 'Fuck!' e molti 'Motherfucker!', c'erano le firme di Axl e Izzy e c'era persino scritto un numero di telefono! In più c'erano un sacco di fiori disegnati e sul sedere il simbolo della pace. Cosa avrebbe dato per tornare indietro! Ma come aveva fatto a non vederlo prima!

“Fanculo Jeff!”

Ormai era tardi... arrivò al chiosco e la vide subito. Indossava una veste azzurra molto corta con un cappellino in testa dei codini legavano i suoi cappelli dorati portava un paio di scarpe da ginnastica ai piedi. Era un look decisamente infantile che però la rendeva piuttosto sexy.

“Ehilà Duff!” lo salutò Matt.

“Ciao amico!” Matt fissò i suoi jeans stupito “Lo so, lo so, lascia stare ok? Sono di quel coglione di Izzy...maledizione a lui!” Rispose scocciato.

Evy si avvicinò a loro “Una coca cola al tavolo 8! Ciao...”

“Ciao honey... ti sta bene quella divisa sai?”

La ragazza arrossì. Poi prese il bicchierone di coca cola e si avviò verso il tavolo. Faceva davvero molto caldo in quei giorni, così matt aveva tirato fuori una tenda parasola sotto la quale aveva sistemato tavoli e sedie per i suoi clienti.

“Potevi dirlo che avevi fame!” trillò la voce di Slash, che era appena arrivato.

Il ragazzo si sedette accanto a lui sull'alto sgabello. Insieme a lui anche Steve, Izzy e Axl.

“Conosco quei pantaloni!” esordì Izzy.

“Grazie eh! Grazie per avermi fatto sputtanare in tutta Los Angeles!”

“Sei tu che tra tutti hai scelto questi!”

“Ma solo perché al buio sembravano a posto!!”

“Ciao Evy!!” strillò Slash sorridente.

La ragazza si voltò di scatto e arrossì “Potresti evitare di strillare?”

“Calmati dolcezza...woooow che schianto! Matt hai scelto tu la divisa?” disse squadrandola da capo a piedi

“Certo! Perfetta per lei!”

“Io la trovo un po' troppo corta...” sussurrò Evy toccandosi la gonna che le copriva a malapena i punti salienti

“Io non direi proprio... Piacere io sono Steven il bello del gruppo!” disse mostrando uno dei suoi sorrisoni smaglianti.

“Volevi dire il nano del gruppo! Io sono Izzy...” disse il moro disinvolto rimanendo a fissarla incantato.

“Ci si rivede Evy...” disse la voce bassa e sensuale di Axl, che la fece per un attimo sussultare.

Duff guardò tutti i compagni. Facevano a gara a chi si facesse notare più da lei, si morse le mani. Quanto avrebbe voluto starsene un po' solo con lei senza gli amici rompiscatole tra i piedi!

“Maledizione!” sbottò.

“Ci vediamo domani Matt!”

“Ok ragazzina! A domani!”

Sorrido, è stata una giornata pesante ma allo stesso tempo stupenda! E' stato divertente imparare tutte quelle cose e poi Matt è davvero bravissimo e questo non ha fatto altro che migliorare le cose. E’ gentile con me, nonostante questa microdivisa che mi ha scelto. Dice che così fa più incassi…

Oggi sono anche venuti tutti a trovarmi. Quei cinque hanno fatto tanto casino che Matt stava quasi per cacciarli via a calci! Sciocchi! Duff e Slash, quelle due testacce dure, che fino al giorno prima si prendevano a botte se ne sono stati attaccati tutto il pomeriggio ridendo e scherzando!I ragazzi sono davvero strani.

Duff… Duff certo che è testardo! Non molla... oggi poi non mi ha staccato gli occhi di dosso un attimo... Quegli occhi così belli... ogni volta che uno di loro parlava con me li fulminava con lo sguardo. Ho anche sentito che diceva qualcosa a Steven, qualcosa tipo ‘se non togli gli occhi dal suo culo ti strappo i ciglioni con le mie mani’… Bhè, forse Alexander ha ragione, che davvero sia così interessato a me? Ah basta pensare a queste cose!

Sarà meglio che torni a casa, sperando che a quei pazzi non venga la voglia di cacciarsi in qualche guaio. Sono stranamente tranquilli in questi giorni, passo le notti a guardarli dormire invece che accorrere in loro soccorso. Ma temo che non durerà molto.

Oggi sono davvero distrutta! Ho proprio voglia di tornare a casa e… ma... ma quello... quello... non mi dire che è davvero lui!

“Buonasera piccola!” mi dice allegro.

“E tu che fai qui?”

“Beh, pensavo che ti avrebbe fatto piacere un po' di compagnia”

“Grazie sei gentile ma l'unica cosa che mi farebbe davvero piacere in questo  momento è una doccia e una bella dormita...”

“Bhè, farebbe piacer anche a me!” lo guardo storto… “Oh, hey! No volevo dire…”

“Scusa, sono davvero stanca…”

“Ok, capisco... va bene allora io..beh... me ne vado... Ci vediamo Evy...”  risponde mogio...

Ma perché non riesco a resistere a quegli occhi! Accidenti! So già che me ne pentirò…

“Aspetta! Se vuoi ci vediamo stasera...” dico tutto d’un fiato.

Ma che mi salta in mente! Accidentaccio alla mia lingua  lunga! Lui sorride felice. Ben fatto miss angioletto perfettino! Sei davvero grandiosa!

“Sarebbe fantastico!”

“Ecco sì, ma guarda che non è un appuntamento è solo... beh... è solo per parlare...”

Sorride malizioso, non ci ha creduto… lo so cosa sta pensando quella tua testolina bacata, ma non è come pensi!

“Certo, tranquilla... Ti passo a prendere stasera alle 9 ok? A dopo!” dice dandomi un bacio sulla guancia per poi scappar via sorridendo come un ebete.

Brava Evy... davvero brava... spero di non fare pasticci questa sera! Hey... ma che mi metto?!

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Ma ciao ragazza! Ahahah... e chi sarà mai?! mmmm... si prospetta una seratina interessante!

Troppo corto... troppo scollato... troppo da clausura... oh questo poi! Sono in questo negozio da mezz’ora e ancora non ho trovato nulla... Pensavo di poter mettere il vestito a fiori che ho comprato con Slash, anzi, che Slash ha rubato, ma forse è troppo per una semplice uscita. Ci vuole qualcosa di più... casual! Si dice così no? La commessa inizia a guardarmi male. Ecco appunto, eccola che arriva...

“Hai bisogno?”

“No, hem... do un’occhiata”

“Vedo... bhè se posso aiutarti...”

Uffa che impicciona! Ok ho capito, facciamole fare quello per cui è pagata.

“Sto cercando un vestito o non so, qualcosa insomma”

“Per che occasione?”

“Un’uscita con un ragazzo... un’amico!” mi affretto ad aggiungere.

“Oh capisco, primo appuntamento eh?”

“Co... cosa?! Oh no! No no, hai frainteso! E’ solo un’uscita tra amici, davvero!” ma poi perchè mi giustifico con lei?

“Ah bhè” non è molto convinta “in tal caso... direi nulla di troppo impegnativo, non credi?”

“Si ecco, anche niente di troppo sexy o cose del genere, il mio amico ha qualche problema con i vestiti troppo sexy, lo mettono a disagio diciamo...”

“Problemi? E’ gay?”

Cosa?! Mi scappa da ridere! Come le è venuta in mente una cosa del genere?!

“Oh per niente! Tutto il contrario! Per questo non voglio niente di esagerato, capisci?”

“Afferrato il concetto.. guarda qua”

Inizia a mettermi davanti una serie di vestiti. Uno è un tubino di raso color blu, un bel blu notte. E’ semplice, con delle spalline sottili, ma ha un largo scollo sulla schiena. Bello si, ma decisamente troppo per la serata che credo mi attende.

“Bello vero?” 

“Si molto... però meglio qualcosa di più semplice... non so, che si usa oggi?” 

“Che ne dici?” Mi mostra un paio di jeans dall’aria molto aderente e un bustino nero senza spalline, allacciato sul retro con dei lacci incrociati “questo lo manderà fuori di testa!”

Ma allora non mi ha capito!

“Io non voglio mandarlo fuori di testa!”

“Dammi retta! Provalo! Dopo tutto sono dei jeans, semplice no? E poi guarda...” mi mostra un paio di sandali neri con tacco a spillo “questi sono perfetti!”

“Ok... allora... li provo”

“Fidati, ti staranno benissimo!”

Prendo il tutto e vado in camerino.

“Scusa, posso provare anche quello?” chiedo all’ultimo indicando quel bell’abito color della notte. Non ho resistito. E in effetti addosso è una meraviglia anche se non ho idea di quando lo metterò. Anche il completo jeans e top non è male, in fondo non è niente di eccessivo ma fa la sua figura. Così prendo tutto, pago ed esco, dritta a casa. Non mi è rimasto più un soldo, per fortuna Matt mi paga giorno per giorno!

***

“Ma chi si vede!” esclamò Axl steso sul divano mentre guardava annoiato al Tv non ppena Slash rientrò in casa “si può sapere che fine hai fatto? Sei sparito quando saimo andati via da Matt”

“Ciao Axl, niente, ho fatto un giro”

“Che nascondi li dietro, fai un po’ vedere?!”

“Fatti i cazzi tuoi! Ho preso delle corde nuove, non vedi? E una tracolla... quella che ho si sta disintegrando”

“Tutto il giorno per delle corde e una traccola?”

“Axl ho solo fatto un giro, non si può? Cazzo quanto rompi oggi...”

“Ok, ok... ero solo curioso!”

“Dove sono tutti?”

“Izzy e Steven avevano da fare, non so se mi spiego... e Duff è da Alice, non sta molto bene ultimamente”

“Povera Alice... dovremmo passare a trovarla un giorno”

“Si certo, così ci rincorre per prenderci a calci come l’ultima volta”

“Le abbiamo fatto ubriacare il cane, sai quanto ci tiene  quel cane... e poi sono passati anni... e tu? Non sei a divertirti con Steven e Izzy?”

“Non mi andava...”

“Ok, senti... non è che ha un po’ di roba? Ho bisogno...”

“Solo polvere amico, non è rimasto altro”

“Va bene lo stesso”

“Ci facciamo un tiro?”

“Oh si cazzo!”

Axl si alzò e spari in camera, per comparire pochi attimi dopo con una bustina in mano. Liberò dalle cartacce il tavolino di cristallo del salotto e sistemò due strisce, una delle quali sparì subit. Poi lo seguì Slash.

“Ci voleva” disse il riccio svaccandosi sul divano “stasera ne avrò bisogno...”

“Perchè che programmi hai?”

“Oh... mmm niente di che, farò un giro...”

“E quanti giri! Cazzo Slash sembri l’uomo del mistero! A me lo puoi dire se ti ved con una!”

“Non mi vedi con nessuna!”

“Dai, con chi te la fai eh?!”

“Hey finiscila! Ho detto nessuna, capito? Esco, non si può?!”

“Ok, allora vengo anche io, non ho niente da fare... dopotutto se deci solo uscire per un giro posso venire anche io no?”

“No!”

“Allora hai un appuntamento!”

“NOOO! ”

“Come vuoi... dove vai ora?”

“A cambiarmi!”

“Vedi che hai un appuntamento!”

“NOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!” Slash si chiuse in camera “Cazzo!”

Ne uscì mezz’ora più tardi, si era fatto la doccia e si era messo dei vestiti puliti. I soliti pantaloni in pelle di cui ormai disponeva in quantità, e una camicia nera con le maniche arrotolate e slacciata sul petto. Axl sembrava dormire sul divano, il viso rilassato e un leggero sorriso sulle labbra. Senza fare rumore oltrepassò l salotto ed uscì richiudendosi la porta alle spalle.

Accese una sigaretta camminando tranquillo. Forse avrebbe dovuto prendere la macchina, ma camminare gli piaceva dopotutto, lo aiutava  rilassarsi.

“Allora dove si va?” chise una voce familiare alle sue spalle.

“Axl merda!!! Che cazzo ci fai qui?!”

“Anche o sono contento di vederti Slash...”

“Non stavi dormendo?!”

“Fingevo...”

“Vaffanculo! Avanti lasciami in pace!”

“No senti non ho voglia di starmene da solo, usciamo no! Io e te come ai vecchi tempi!”

“Ma che cazzo hai stasera?! Non puoi trovartene una da scopare come fai sempre?”

“No... voglio stare con il mio vecchio amico Slash!” ribattè sicuro con un sorrisetto malizioso sul viso.

“Frocio!”

“Non farla tanto lunga! Hai detto che non vevi impegni, per cui non rompere!”

“Senti ho da fare va bene così? Dai levati dalle palle...”

“Ahah! Beccato!” il rosso gli si parò davanti fermandolo, e incrociando le braccia al petto “guarda che ho capito...”

“Cosa?! Ma che cazzo, sei anche vegetariano adsso?!”

“Vege... no Slash, semmai veggente!”

“Quel che è...”

“Guardami... lo sapevo...”

“Ma cosa cazzo?!” il riccio iniziava ad innervosirsi.

“Lo so da chi stai andando... è per caso una biondina molto carina a cui sta dietro il nostro bel Duff?!”

“Merda...”

“Cazzo Slash, ma allora non ti sono bastate quelle che ti ha dato!”

“Senti non voglio fare niente di male ok? Le ho solo chiesto di uscire, insomma... è da sola, non ha nessuno... te la vedi in quella casa pccola sola soletta tutta la sera?!”

“mmm... quindi lo fai per il suo bene?”

“Certo cazzo! Si deve pur distrarre un po’, non può sempre e solo lavorare!”

“Ok, mi hai convinto”

Axl riprese a camminare e Slash, sbigottito quasi dovette corrergli dietro per raggiungerlo.

“No, scusa, convinto per cosa?!”

“Per uscire con te ed Evy! Ovvio no...”

“No! No no... non se ne parla!”

“Voglio fare anche io un’opera di bene!”

“Axl...”

“Slash... uno, mi hai scroccato la coca, due se Duff sa che sei uscito da solo con Evy ti ammazza, tre... se non lo scopre lui glie lo dico io!”

“Che cazzo!Questo è un ricatto!”

“No che non lo è... solo mettila così, se ci scopre in due non potrà menarci entrambi no? Poi un’uscita a tre e certamente meno equivoca di un tet a tet... e poi potremmo sempre inventarci una palla, tipo che l’abbiamo incontrata per caso... prendere o lasciare”

Slash sbuffò... però in fondo Axl non aveva tutti i torti, se Duff fosse venuto a sapere che lui era uscito da solo con Evy, questa volta rischiava sul serio.

“Ok ok... muoviti...”

“Bene, dove andiamo?”

“A prenderla a casa... e siamo già in ritardo!”

Eccomi con il mio bel jeans e i top, il vestito era troppo, decisamente, troppo elegante. Mi spazzolo i capelli e mi guado allo specchio, sì può andare. Infilo quei trampoli, speriamo di non cascare per terra! Guardo l'ora: le nove in punto... Calmati Evy non è un appuntamento è solo un incontro, per parlare... o no? Si! Ma certo che si! Non è un appuntamento!!! Cerco di calmare la mia ansia, assolutamente immotivata, poi lentamente scendo le scale. Mi sento nervosa. Arrivo in strada e mi guardo in giro, nessuno... E' in ritardo! Lo sapevo che non c'era da fidarsi di quel tipo! Decido di sedermi su quella panchina di fronte al mio portone, tutti quelli che passano mi fissano. E mi innervosisco ancora di più.

“Non avete mai visto una donna?!” dico scocciata poi rimango seduta a guardare la strada.

***

“E muoviti! Sono in stra ritardo! Era necessario fermarsi in quella birreria?”

“Necessario? Vitale dolcezza!”

“Non chiamarmi in quel modo se non vuoi che ti prendo a calci in culo!”

“E rilassati! Mamma mia quanto sei nervoso!”

Slash sbuffò poi guardò in direzione del portone della ragazza. Non vide nessuno.

“Cazzo! Lo sapevo!” corse verso il palazzo ma venne chiamato da un fischio si voltò e sbiancò.

“Finalmente ma quanto ci hai messo! Ma… perché mi stai fisando?”

“Cosa?!”

“Che hai da fissareeeee?!”

“Niente è solo che... cazzo sei... sei uno schianto baby!”

“Niente male... davvero niente male”

***

Mi volto in direzione di quella voce che ormai ho imparato a riconoscere... E lui che fa qui? Perfetto! Ci mancava pure Axl ora! Come se già non avessi il mio bel da fare con questo tipo dall'aria da ebete! Ma me la sono andata a cercare, ho detto io a Slash che ci saremmo visti, solo… non pensavo venisse anche Axl. Devo ricordarmi di non dare più retta a nessuno e di scegliere i vestiti per  conto mio! Non volevo far colpo ed ecco che invece ho fatto impazzire questi due!

“Ciao! E lui che fa qui?” dico, forse un po’ troppo acida.

“Ciao Evy, anche io sono contento di rivederti!”

“No, no, è solo che sono stupita di vederti tutto qui...” mi affretto a rispondere. In effetti non volevo essere scortese ma quel ragazzo mi rende nervosa...

“E' voluto venire a tutti i costi, spero non ti dia fastidio, certo so che volevi stare sola con me ma...”

“Slash va bene così, non è un appuntamento”

***

Slash rimase un po' male del netto rifiuto della ragazza. Sarebbe stata dura con lei, ma non gli importava! Questa volta non avrebbe mollato, e che Duff si incazzasse pure!

“Vedi? L'avevo detto io! Non ti fila proprio... Vieni da Axl tesoro...”

“Smettila cazzone! Non farci caso... hai già mangiato?”

“Veramente no...”

“Ok, allora andiamo! Ti porto in un bel posto...”

Il riccio le cinse le spalle ma Evy gli tolse il braccio da lì.

“Non è un appuntamento capito?!”

“Ok ok... calmati...” disse alzando le mani in segno di resa.

Evy sorrise e accelerò il passo scattando davanti a loro.

“Guarda quel culo... cazzo...”

“E' da urlo questa, è troppo per Duff. Quello non la merita...”

“Pensi di meritarla tu?”

“Io non lo penso... ne sono certo!”

“Beh, mettiti in fila amico... questa non te la mollo così facilmente!”

“Andiamo?” chiese lei spazientita voltandosi verso i due.

“Arriviamooooooo!!!”

***

Camminiamo sino ad arrivare ad una grande piazza. C'è una folla di giovani che sembrano divertirsi molto. Slash mi prende per la mano guidandomi verso un locale. Il vociare che viene da quel posto si sente sin da fuori! Varchiamo la soglia facendoci largo tra l'enorme bolgia di gente. Sento la mano di Axl posarsi sulla mia schiena, voltò lo sguardo e lo vedo sorridermi. E' davvero un personaggio buffo, solo a lui poteva venire in mente di venire con noi questa sera. Sono certa che Slash non ha potuto opporre resistenza, l’avrà messo con le spalle al muro.

“Ciao bellezza!” dice la voce del riccio ad una ragazza, sicuramente la cameriera. Una donna abbastanza provocante vestita con abiti molto succinti.

“Ehi stallone anche oggi qui? Soliti posti?”

“Solito tesoro!” dice sorridendole per poi darle una sberla sul sedere e iniziare a ridere come uno scemo.

Axl scuote la testa rassegnato. Inutile che fai tanto il perbenista che tu sei peggio di lui e io lo so bene!

Ci fa accomodare in un tavolino e ci sediamo su dei divanetti in pelle. L'aria è pregna di fumo.

“Allora dolcezza che prendi?” dice il riccio con la sua faccia da schiaffi.

Ok sono un angelo ma in questo momento avrei voglia di prenderlo a calci! Sbruffone!

“Non lo so!” rispondo scontrosa.

La cameriera torna e sbatte letteralmente la sua enorme scollatura davanti a Slash che la guarda sorridendo. Non devono essere nuovi l'uno per l'altra, sembrano anzi conoscersi decisamente bene! Un motto di rabbia mi sale allo stomaco. Che mi succede?

“Io prendo un hot dog, delle patatine fritte e una birra chiara!” dice energicamente il rosso svegliandomi dal mio torpore.

Non mi ero accorta di averli fissati a lungo. E' inutile, anche se sono un angelo, sono pur sempre una donna, con annessi e connessi e odio essere lasciata in disparte! Michael ha ragione, i nostri sentimenti non sono poi così diversi da quelli dei mortali.

“Lo stesso per me ma io bevo una coca...”

“Ma che coca, porta una birra anche a lei!” dice Axl pronto.

“Ma...”

“Dai, per una volta...”

“Io invece prendo un panino con wuster, senape, ketchup, cetriolini e formaggio! Ah! E la solita birra, ma rossa per me”

Disgustoso... Ok, è un bel ragazzo ma in quanto al cibo è disgustoso! Rimango a fissare la ragazza che dopo aver mandato un bacio al moro sculettando se ne va. Alzo gli occhi al cielo sbuffando.

“Non ci badare tesoro, è solo un coglione...” commenta Axl gentile.

“Sai che me ne importa!” rispondo alzando le spalle.

Ed è quello che penso, che mi importa! Nulla, davvero nulla! Dopo nemmeno dieci minuti eccola tornare con le nostre ordinazioni. Ma guarda che rapidità... distribuisce tutto sorridendo.

“Allora passi a salutarmi dopo il lavoro come sempre?” dice rivolgendosi a Slash che si affretta a rispondere.

“Perdonami dolcezza ma stasera non sono solo...”

“Porta anche i tuoi amici se vuoi, lo sai che per ,me non ci sono problemi” gli fa l’occhiolino e ci lascia soli.

Guardo il ragazzo con gli occhi sbarrati…

“Che intendeva dire?”

“Niente tranquilla... Miriam è una persona piuttosto stramba, ma non ci badare piuttosto, mangia”

Addento il mio hot dog.

“Quelli di Matt sono dieci volte meglio di questi...”

“Sono d'accordo con te! E tu sei dieci volte meglio di quella...” dice Axl facendomi arrossire. Evy controllati!

***

Slash era nervoso, sapeva che Axl stava facendo di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote. Così decise di fare l'indifferente. Alzò il braccio per cingere le spalle di Evy ma scontrò quello di Axl che guardò incenerendolo con lo sguardo. Aveva avuto la stessa idea. Alzò gli occhi al cielo e sbuffò. Fissò Evy bere la sua birra e gustarsi il suo panino. Aveva il viso sporco di  ketchup prese un fazzolettino ma Axl lo anticipò.

“Grazie...” disse lei trovandosi il viso del rosso a pochi centimetri di distanza.

“Di nulla...”

“Axl posso parlarti un secondo?”

“Mmm?”

“Muovi il culo e seguimi!” disse il afferrando il rosso per la maglia.

***

Mi hanno lasciata sola! Perfetto! Cafoni! Slash sembrava parecchio nervoso... Nervoso, lui! Si è comportato da verme tutta la sera, facendo lo stupido con quella e poi... Quel panino schifoso...Sarebbe da mangiarglielo tutto per dispetto, ma che coraggio... Magari solo un assaggio, farà di sicuro schifo... Ne addento un angolo, in fondo non è poi tanto male, anzi... è proprio buono! Sento la bocca asciutta, dovrei chiamare ancora ‘labbra a canotto’ ma non ne ho per nulla voglia, sempre ammesso che poi si faccia viva. Chissà com'è la birra rossa... magari un sorso... il liquido mi bagna le labbra.  Bevibile, ha un gusto amarognolo, ma non è male... lo assaggio un po' meglio, no rettifico, è proprio buona!

Chissà dove sono finiti...

Ho ancora sete. C'è sempre la birra di Axl... ma sì che mi importa, per un sorso nemmeno se ne accorgerà. Buttò giù il liquido dorato e fresco, che mi disseta. Inizia a girarmi parecchio la testa. Ma che mi succede... fa caldo, mamma mia che caldo assurdo! Mi alzo cercando di raggiungere l'uscita ma ricado sul divanetto. Non riesco nemmeno a pensare... Vedo ‘labbra a canotto’ che vaga per i tavoli.

“Ehi!! Hai visto quei due cafoni che erano con me?”

“No dolcezza, tutto bene?”

“Senti ho sete mi porti da bere?”

“D'accordo, ti porto dell'acqua ok?”

“No, un'altra birra...”

“No tesoro, sei troppo ubriaca anzi ora cerco quei due così tu portano a nanna va bene?”

“Voglio una birra...” ma che è sorda questa?

“Davvero cara io credo che tu...”

“Voglio una birraaaaaaaaaaaaaa!!! E tu mi devi dare una birraaaaaaaa!!!” forse ho esagerato... “Perfavore...”

“Ok ok calmati...”

***

“Allora? Che vuoi? Non potevi farmi finire il panino? Freddo fa cagare”

“Senti un po’, che intenzioni hai?”

Il rosso lo guardò stupito “In che senso?”

“Non fare finta di non capire, vedo benissimo cosa stai facendo!”

“E cosa starei facendo?!”

“Ci stai provando! Cazzo, non ti ho portato per questo!”

“No scusa cosa vorresti dire? Slash sei assurdo, non mi rompere le palle ok?”

“Hey! Cazzo è sempre così con te! Stai alla larga da Evy!”

Axl sbuffò nervoso “Ok senti sì, ci sto provando, e allora? Tu non stai facendo la stessa cosa? E non tirare fuori la cazzata del ‘è da sola poverina le faccio solo un po’ di compagnia’ perché non attacca”

“Io non ci sto provando!”

“Cazzate!”

“Sono solo gentile, essere gentili per te vuol dire provarci?”

“Ti conosco Slash, so dove vuoi arrivare con la tua ‘gentilezza’… certo se vuoi provarci almeno evita di fare il coglione davanti a lei con le altre…”

“Ma che cazzo dici?”

“La tua amichetta cameriera… ad ogni modo…” si accese una sigaretta “come la metti con Duff?

“Cosa c’entra Duff?”

“C’entra amico, perché se ci vuoi provare con Evy sei nella merda…”

“Non lo so… e poi ti ho già detto che non ci sto provando, per cui vedi tu piuttosto di startene buono e non fare troppo il…”

La procace cameriera li interruppe chiamandoli “Scusate, Slash, dovreste venire… la vostra amica è completamente fuori!”

“COSA!?” esplosero in coro.

“Credo abbia alzato un po’ troppo il gomito…”

“Merda!”

Slash si fiondò dentro seguito da un divertito Axl. Eccola li al tavolo… quattro boccali di birra vuoti davanti a lei.

“Che cazzo di fine ha fatto la mia birra?! Evy! E il mio panino?!”

“Era buono, buooooooonissimo, sì…” rispose lei, visibilmente brilla.

“Cazzo, si è scolata anche la mia… e questa? Glie ne hai portata un’altra?” domandò Axl alla cameriera.

“Certo, non la finiva più di strillare! Cosa avrei dovuto fare?!”

“Quindiciiiii uomini sulla cassaaaaaa del morto, yoooo ho hooo! E una bottiglia di rum per confortoooo!” cantava a gran voce la giovane Evy.

Tutti si voltarono a guardarla sconcertati “E questa che roba è?”

“L’isola del tesoro coglione, mai sentito nominare?”

“Quindiciiiii uomini sulla cassaaaaaa del morto, yoooo ho hooo! E una bottiglia di rum per confortoooo!” ripetè lei alzando al cielo il calice mezzo vuoto.

“Sentite ve la potete portare via?! Sta dando spettacolo qui dentro!”

“Ok, ok… forza bellezza, torniamo a casa… merda!” Slash la sollevò di peso portandosi un suo braccio dietro al collo e stringendole la vita.

“Nooooooo dai! Mi stavo divertendo qui!!! Hey… voi due sempre a fare casino! Non è giusto! Io devo sempre starvi dietro, controllare che non vi ammazziate e non posso nemmeno divertirmi un po’! Non è giustooooo!”

“Ma che sta dicendo? E’ andata completamente…”

Axl pagò il conto e velocemente raggiunse fuori Slash.

“Forza portiamola a casa… ma che cazzo di serata! Se tu non venivi questo non sarebbe successo! Ma no, lui è Axl Rose e deve sempre rompere i coglioni!”

“Ma che cazzo vuoi! Se tu non mi portavi fuori a rompermi le palle con le tue menate del cazzo, non sarebbe rimasta da sola e non si sarebbe conciata così!”

“Ma che ti è saltato in testa bambina!”

“Mi avete lasciata sola… sono stufa di stare da sola… voglio andare  a casa… e dov’è l’isola del tesoro?! Voglio tornare a casa insieme a Micky e Alex… non mi piace stare qui, non sono capace… e non ce la faccio…” sbiascicava.

“Micky e Alex? Non era sola al mondo?”

“Così ha detto a Duff… forse sono dei parenti morti o qualcosa del genere… è da sola hai sentito?”

“Sta delirando Slash, è ubriaca…”

“Hey! Piccola! Piccolaaaa! Non così, aspetta!” Evy si faceva trascinare a peso morto “Axl dammi una mano!”

“Aspetta…” il rosso raggiunse l’amico, e afferrando la giovane la prese in braccio “andiamo, portiamola a casa”

“Mettimi giùùùùùù!” si divincolò lei.

“Stai buona!”

“Lasciatemiiiiiiiii” si lagnò la ragazza.

“Dai Evy su...” la incitò Axl reggendola.

“Io l'avevo detto! L'avevo detto che non ce la facevo! L'avevo detto ma loro nooooooooooo mai ascoltare Evelyn mai!!!” urlava lei.

I due si guardarono perplessi “Evelyn eh? Se non altro sappiamo come si chiama…”

“Affidarmi questi pazzi! L'avevo detto che non ce l'avrei fatta!!! Ho anche bevuto! Ma per fortuna io reggo l'alcooooooool!!! Sono perfettamente in grado di reggermi in piedi, mettetemi giù!” si staccò bruscamente dalla presa dei due per poi oscillare pericolosamente, ma i ragazzi la presero al volo.

“Ok, ok Evy ricordami di non farti bere più!” le disse il riccio rassegnato

“Vieni reggiti a me...” concluse Axl stringendo la presa con delicatezza, per non farla di nuovo urlare.

“Ce la faccio! Ce la faccio! Ora però non litigate ok? Perchè io lo so che voi litigate sempre. Ma vi volete bene è chiaro! Anche Duff se vi vedesse vi spaccherebbe la faccia… a proposito di Duff ciaoooooooooooo!!!” urlò “Duuuufffffff!!!Ehiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!” gridò.

Slash alzò la testa verso la strada ed ecco che vide il biondo, sembrava di pessimo umore “Merda!”

“Perfetto! Ti ho voluto bene amico!” disse il rosso tirando a Slash una pacca sulla schiena.

Duff li fissava visibilmente incazzato. Si diresse a lunghi passi verso di loro.

“Ci siamo...” si disse Slash per poi schiarirsi la voce “ Ehi amico come va?!” Duff gli arrivò a poca distanza dal viso. Alto com'era lo sovrastava totalmente “Non bene direi...Ah, sì, ecco noi non stavamo facendo nulla di male, e non dire che ci sto provando perchè c'è anche Axl lo vedi? Eh?”

Il biondo continuava a fissarlo scuro in volto poi si voltò verso Evy, la ragazza continuava a ridere stupidamente.

“E' ubriaca?!”

“Nooooooo! Come vi devo dire che sto bene! Ho centinaia di anni io, reggo perfettamente tutto! Davvero!”

“Sta farneticando da mezz'ora, comunque io non ho fatto niente perchè... eh...eh...” balbettò il riccio che cercava le parole giuste per non ritrovarsi la faccia rotta dallo spilungone, ma Axl lo anticipò.

“L'abbiamo trovata così. Eravamo usciti per una birra, quando abbiamo visto in lontananza una ragazza bellissima barcollare, e allora ci siamo subito precipitati ad aiutarla. Abbiamo scoperto che era Evy e così ci siamo offerti di accompagnarla a casa, tu non sai che fatica abbiamo fatto, corre come una furia! E' anche un po' svitata credimi, voleva spogliarsi a tutti i costi ma
noi gliel'abbiamo impedito e sai per chi l'abbiamo fatto per te!!! Abbiamo fatto i bravi, davvero!”

“Sì, e poi c'era ‘labbra a canotto’! Io non so come certe ragazze facciano a essere così... ma tu lo sai che io sono ancora vergine insomma! Una volta era diverso! Non andavamo tutte con tutti, c'era una certa moralità... quella aveva pure delle tette enormi! Io non le ho così vero? Guarda!” disse facendo per tirandosi giù top.

“No!!! No ok ci crediamo!” disse Slash bloccandola “Beh, amico, dobbiamo portarla a casa!”

“Toglietevi di mezzo! La porto io!” tuonò il biondo.

“Dove vuoi andare! Aspetta ti aiutiamo”

“Ma togliti dalle palle Slasher, avete già fatto abbastanza! L'avete trovata no? Ringraziate che non ho voglia di incazzarmi stasera! Vieni...” disse prendendola in braccio.

“Che faiiii nooooooo!!! Mettimi giù... Michaeeeeeeel!!!”

Lui si voltò a guardarla interdetto ‘come fa a sapere il mio vero nome?’ poi scosse la testa e andò avanti. Guardò Evy cedere alla sua presa e addormentarsi.

“Bel lavoro, bel lavoro davvero... vaffanculo!” commentò Slash a braccia conserte guardandoli andar via.

***

Che mi succede? Mi sento malissimo… ho sonno, tanto sonno… che buon profumo… sembra… tabacco, e qualcos’altro… pulito… e shampoo… ma dove sono? Con chi sono? Che gran confusione...

***

“Forza piccola, si va a nanna…” Duff spinse il portone d’ingresso al palazzo e subito dalla porta sempre aperta di casa Rocher, fece capolino il piccolo Attila, abbaiandogli contro e saltandogli sulle gambe “Cazzo! Ci mancava anche questo microbo! Te ne vuoi andare prima che ti schiacci?!”

Salì le scale adagio, Evy era leggera, ma comunque portare un peso morto in braccio non era uno scherzo. La porta non era chiusa a chiave per fortuna. A dire il vero un po’ si stupì dell’ingenuità della ragazza, ok che era una zona tranquilla, ma addirittura lasciare la casa aperta…

“Dovresti stare più attenta sai? Ma inizio a pensare che ti ci vorrebbe una balia… dove ti trovo ti trovo sei sempre in quale guaio….”

Evy mugugnò qualcosa di indecifrato. Attila li aveva seguiti e si era silenziosamente intrufolato in casa.

“Ancora tu? Ma te ne vuoi andare?! La capisci che non mi piaci, brutto muso! BUUUUUUUU!!!” gli urlò. Ma il cagnetto non si smosse, spostò solo la testa di lato guardandolo incuriosito e rantolando sommessamente “bhà fai quello che vuoi…”

Entrò in quella che aveva intuito essere la camera da letto, cosa non molto difficile dato che c’erano solo due porte in quella casa, e delicatamente la poggiò sul letto.

Era così bella, avrebbe potuto passare tutta la notte a guardarla. Ma non poteva… cosa avrebbe detto al suo risveglio? E poi aveva un conto in sospeso con quei due… eppure da li non se ne voleva andare.

“Fanculo, che si fottano…” sussurrò a se stesso sedendosi sul materasso e accendendosi una sigaretta.

“Non dovresti…” la flebile voce di lei mezza addormentata e ancora poco in se gli giunse lieve.

“Cosa?”

“Non dovresti fumare…”

“Di qualcosa devo pur morire…”

“Non ci provare sai… ti tengo d’occhio…” dopo queste strane parole si addormentò.

“Certo che sei davvero strana Evy…” scosse la testa e un sorriso si accennò sul suo volto.

Sapeva che Axl e Slash non glie la raccontavano poi tanto giusta. Perché Evy avrebbe dovuto uscirsene da sola la sera ad ubriacarsi? Non era quel tipo di ragazza. La cosa gli puzzava non poco. Era quasi certo che gli avessero raccontato una palla, e probabilmente l’indomani da Evy avrebbe scoperto la verità.

Si lasciò scivolare al suo fianco. Era stanco. Aveva passato la giornata dalla madre, e tornare a casa per lui non era mai una cosa tanto semplice. Un po’ perché il padre era costantemente ubriaco, un po’ perché la madre Alice, in quell’ultimo periodo non stava troppo bene e lui iniziava davvero a preoccuparsi. Un po’ poi perché la casa era sempre troppo piena di gente per i suoi gusti. Fratelli, sorelle, cognati, nipoti… un casino assurdo a cui non era più abituato, anche se questo non voleva dire  che non gli facesse piacere rivedere la sua famiglia. Solo lo stancava.

Chiuse gli occhi, c’era silenzio, poteva solo udire il respiro regolare di Evy al suo fianco. Si girò a guardarla nella penombra della stanza. Non aveva mia visto creatura più bella, dolce, ingenua e allo stesso tempo così assurdamente affascinante come lei. Come poteva biasimare Slash e Axl? Chiunque ci avrebbe provato con lei, era bella da star male. Allungò piano una mano scostandole dal viso una ciocca di capelli. Si mosse lievemente sistemandosi di fianco. Poteva vedere dal bustino stretto che le fasciava il petto, i seni pieni e sodi sporgere leggermente, e le curve sinuose del profilo del suo corpo sotto il leggero lenzuolo che le aveva posato sopra. Sospirò. Doveva pensare ad altro.

“Merda… cosa ti farei…” strizzò gli occhi cercando di concentrasi su altro, ma i pensieri finivano sempre lì.

Poi d’un tratto Attila saltò sul letto.

“Ma ancora qua stai? Vattene a casa, sciò!” il cagnetto abbaiò “Sccccccc zitto cazzo! La vuoi svegliare per caso?! Non fare casino almeno, o giuro che ti uccido senza pietà, mostriciattolo!”

Un mugolio sommesso, lo sguardo tenero, e Attila si avvicinò a lui accucciandosi al suo fianco e appoggiando il musetto sulla sua pancia.

“Andiamo bene! Ci mancavi solo tu stasera! Lo sai che dovrei farti fuori? Ma cosa ne sai tu… senti vedi almeno di non fare casino, se la svegli sei un cane finito!”

Tempo qualche minuto e tutti e tre nella stanza dormivano profondamente.

Questa luce accecante, accidenti, devo ricordarmi di chiudere le persiane ogni tanto! Che caldo assurdo, eppure dovrei avere freddo, ho sempre freddo quando divento umana… E' meglio che mi alzi... che mal di testa, ci sono dei vantaggi ad essere angeli, non si sta mai male ad esempio, fisicamente almeno, essere come i terreni è dura.

Apro gli occhi... Attila? Da quando Attila dorme qui?! Questo cane è davvero buffo! Dorme a pancia  all'aria che car... Aaaah!!! E lui? Lui? Lui qui!!! Che fa lui qui?! Cavolo Evy ricorda, ricordati ti supplico! Che fa lui qui?! E' talmente stretto a me che nemmeno riesco a muovermi!

Com’è bello...

Evy controllati!

Sì, devo calmarmi!

Sei un angelo! A-n-g-e-l-o!!! Gli angeli non fanno e non pensano certe cose!

Eppure Michael ha detto che…

No! 

Lo so, ma guardalo! E’ così dolce... quando dorme sembra uno di noi... 

Ma che vai dicendo? Ti sei pure bevuta il cervello?! E’ un terreno!

Devo essere impazzita, ora parlo pure da sola! Io e la mia coscienza, ho una coscienza? Sei tu coscienza?

Si sono io! Senti muoviti e sveglialo!

“Ehi... ehi sveglia… svegliati...”

Apre gli occhi per poi stringersi un po' di più a me e stiracchiarsi... Ehi basta! Cavolo tirati suuuu!

“Ciao...” dice con la voce impastata.

Quanto è bello...

Evy!!!

Oh sì scusa!!!

“Sì, ciao... che fai qui? Non dovresti essere qui!”

“Non gridare è prima mattina...”

“Dimmi perchè sei qui!”

“Ora calmati e non farti venire una crisi isterica, ti ho solo aiutata, visto che tu hai il brutto vizio di fare cose stupide!”

“Io cose stupide? Cosa? Quando?!”

“Quando? L'altro giorno per esempio, quando sei entrata in quel locale e ne sei scappata urlando! Oppure ieri! Ti sei ubriacata in compagnia di quei due idioti e io ti ho salvata di nuovo! Nemmeno fossi il tuo angelo custode…”

Ma sentitelo, ho una gran voglia di urlargli in faccia che non è certo un bel tipo lui, ma mi astengo! Anche perché non è vero… non sarà un angelo, ma è di certo un bel tipo…

Smettila!

Ok ok…

“E comunque non ho bevuto in compagnia di quei due scemi come dici tu!”

“Vuoi negare che sei uscita con loro?”

“Sono uscita per conto mio, che li abbia incontrati è un caso!”

Brava Evy dì pure le bugie, un altro punto in più sulla lista delle cose che un bravo angelo non dovrebbe fare!

Ma l'ho fatto per una buona causa, se gli dicessi il vero questo andrebbe a spaccare la faccia a quei due di sicuro!

“Ma davvero? E come mai una come te esce di casa per andare a ubriacarsi da sola?”

“Avevo voglia di bere una birra!”

“Tu?! Evy te l'hanno mai detto che non sai mentire?”

“Senti ma che vuoi? Devi farmi il terzo grado? E poi sappi che io non mento mai!”

Brava Evy altro punto nella lista!

Ma che dovrei fare? Ora sta zitta per favore! Mi confondi!

Ti confondo? Io! Senti ora mandalo via, hai già fatto abbastanza danni!

E cosa dovrei fare? Urlargli di andarsene? Tu sei pazza!

Io? Guarda che sei tu che stai parlando da sola da mezz'ora!

Sbuffo nervosamente, mentre con la coda dell'occhio vedo il biondo fissarmi dubbioso.

“Io non sono pazza!!!”

“Ok... Emm... Evy, senti ora me ne vado, fatti un caffè e vedrai che starai bene ah! E... non bere più ok?”

“Ehi! Aspetta! Aspetta!”

Evy che fai?!

Oh sta zitta tu!

“Preparo un caffè ti va?”

“Sì... va bene...”

“Perfetto...”

Un caffè? Tu nemmeno lo sai fare un caffè!

Vabbè ma ho visto un sacco di volte come si fa! Non ci vorrà una scienza no?

“Ascolta faccio io ok? I dopo sbornia sono micidiali, io lo so bene... siediti qui e stai tranquilla…” dice lui.

Ma quant'è carino... lo guardo preparare tutto con cura.

Ci rinuncio, tanto non mi ascolti!

“E tu invece che ci facevi in giro a quell'ora tutto solo?”

Lo so dove è andato, ma… stare qui in silenzio è imbarazzante, io qui seduta… lui che prepara il caffè… è tutto fin troppo intimo… meglio parlare un po’. Alza gli occhi e mi guarda.

“Ero andata trovare mia madre... non sta troppo bene ultimamente”

“Che cos'ha?”

“Malesseri, solo quello ma mi preoccupa un po'... E così mentre tornavo ti ho salvata e tu sei nuovamente in debito con me!”

“In debito?”

“Sì ben due volte! Una per averti aiutata e una per non aver profittato della situazione quindi... per sdebitarti...”

Non dirlo... non dirlo... non dirlo...

“Uscirai con me!” l'ha detto!

“Cosa? No senti...”

“Con Slash sei uscita però!”

“Che c'entra non era un appuntamento!” rispondo sicura.

I suoi occhi cambiano da curiosi a esaltati. Ho fatto la mia! Dillo, coraggio coscienza! Perché non parli?!

Non ti dico più nulla! C'è bisogno di qualcuna che tenga la bocca chiusa ogni tanto no?

***

Duff sorrise malizioso “Questo si invece? E’ un appuntamento?”

“No! No, no certo che no! Niente appuntamenti, io non prendo appuntamenti...”

“Non capisco perché ti agiti tanto… non sarà perché sei vergine e allora sei…”

“Cosa?! Chi… chi te l’ha detto?!”

“Che sei vergine? Veramente l’hai detto tu ieri sera” la ragazza arrossì di colpo “hai detto un marea di cazzate…”

“Io…” balbettò “che… che cosa avrei detto oltre a… si insomma…”

“Oltre al fatto che sei vergine?” rise lui divertito.

“Smettila!”

“Oh bhè, anzitutto mi devi spiegare come sai che mi chiamo Michael, non mi pare di avertelo mai detto”

Silenzio. Evy sgranò gli occhi, sembrava sul punto di svenire.

“Non so… forse… forse me lo ha detto Slash, o Axl… o magari Matt!” disse sperando di essere stata convincente.

“mmm… e poi questa storia che ci tieni d’occhio… sei davvero strana sai?”

“Ti ho già detto che non sono pazza!”

“Calmati, non ho detto che sei pazza… solo strana… tieni, bevilo amaro, fa più effetto”

Evy guardò in certa il liquido nero e fumante, poi chiuse gli occhi e lo buttò giù tutto d’un fiato…

“Ahhhhhh scotta!!!” urlò.

“Ma certo cazzo! Sei impazzita a bertelo tutto di colpo?! Ma che cos’hai in testa?!”

La ragazza si pulì la bocca con il palmo della mano, poi in silenzio e senza dire una parola, si alzò dalla sedia e voltando le spalle al biondo si allontanò, seguita dall’immancabile Attila, che di tutta risposto ringhiò contro Duff.

“Ma che ho detto?! Uff… hey aspetta dai, scusa! Non volevo offenderti aspetta!” le corse dietro afferrandola per un braccio e obbligandola a voltarsi “scusa ok?”

“Ok…” bisbigliò lei.

Trovarsi faccia a faccia con lui fu un tonfo al cuore… quel viso cosi vicino, i suoi occhi cosi penetranti e la sua mano sulla sua pelle… Duff mollò la presa, non capiva quella ragazza che tanto lo attirava. Sembrava venire da un’altro pianeta talmente era ingenua e genuina. Avrebbe voluto abbracciarla e baciarla, le sue labbra rosee lo attiravano come non mai, ma si trattenne. Il piccolo Attila continuava a ringhiagli addosso, sembrava quasi volesse difenderla da lui.

“Ma che vuoi tu sgorbietto!”

“Te la prendi anche con lui adesso?”

“Senti mi spieghi perché adesso ce l’ha i con me? Ti ho già chiesto scusa!”

“Non ce l’ho con te…”

“Allora… uscirai con me? Hey, non è un appuntamento, solo… un’uscita tra amici… che ne dici?”

***

E cosa dovrei dirti? Francamente non vedo l’ora di uscire con te e passare del tempo insieme ma… non so se è la cosa giusta da fare… sento qualcosa, qualcosa che mi confonde e che non riesco a catalogare… sarà forse ancora per sbornia che ho preso? Mi gira ancora la testa… basta, con la birra ho chiuso. Mi rende vulnerabile e con questi ragazzi di mezzo non posso esserlo. Scommetto che Alex lassù se la sta proprio ridendo… guardami, un angelo ubriaco e che viene soccorso dai suoi assistiti… ma come ci sono finita qua! Voglio tornare a casa… ecco cosa, mi manca il mio posto. E nonostante tutto sento un’inspiegabile quanto opprimente desiderio di stare con loro… di avvicinarmi a loro.

“Allora? Che ne dici?”

La sua voce suadente mi distrae dai miei pensieri. Devo davvero sembrargli una pazza!

“Oh ecco… si credo… credo che si possa fare…”

“Dopotutto a Slash hai detto di si…”

“Si, in fondo non c’è niente di male a… oh cavolo!”

“Lo sapevo che non li avevi incontrati per caso! Quei due mi nascondevano qualcosa e tu menti troppo male Evy”

Ma perché non ho un filtro tra il cervello e la bocca?! Dov’ero io quando l’hanno distribuito!!!

“Io… io… oh cavolo! Senti, non prendertela con loro ok? Volevano solo distrarmi un po’, non è successo niente davvero! Solo che si sono allontanati un attimo, io avevo sete e siccome ero sola per ripicca ho mangiato il panino di Slash, ma così avevo ancora più sete e gli ho finito anche la borra, e poi quella di Axl! Poi c’era ‘labbra a canotto’, dovresti vederla, è orribile, bhè a lei ho chiesto un’altra birra, e quando quei due sono tornati…”

“Frena Evy, respira…”

“Oh… ok, ok… sono calma…”

“Non li ammazzo se questo ti preoccupa, ma qualche cazzotto non glie lo leva nessuno” disse serio.

“Cosa?! Stai scherzando?! No Duff, non puoi, io… loro… tu… insomma, non devi, io non … io non voglio!”

Sorride… quel sorriso…

“Vedremo… ora senti, devi andare da Matt, te la senti?”

“Oh… si certo…”

“Cambiati, ti accompagno”

***

Evy si chiuse in bagno. Portava ancora i jeans e il bustino della sera prima, ed era assolutamente magnifica. Duff si buttò sul divano, gettando il capo indietro. Attila salì e si sedette al suo fianco, osservandolo curioso.

“E tu che vuoi? Senti la smetti di fissarmi? Ancora non so come fai ad essere ancora vivo, dovrei averti già ucciso cazzo! La smetti di fissarmi?! Ufff…” si girò lentamente dall’altra parte, per poi girarsi di colpo e sorprenderlo ancora lì a fissarlo “mi stai prendendo per il culo? Senti ma che vuoi da me, perché non mi lasci in pace?! Ma chi sei tu, la sua guardia?! Bhè puoi smettere di preoccuparti sai, come vedi il mio pisello è rimasto ben ancorato nei pantaloni! Certo che… è strana, non trovi?” Attila mugugnò “oh sì è bellissima… strana ma bella… se non altro hai buon gusto… come dici? Non provare a seguirci stasera o giuro che ti mangio sul serio! Guarda che ci esco e basta! La porto a bere qualcosa, magari una passeggiata e poi…” il cagnetto gli abbaiò contro, quasi avesse intuito la qualità dei suoi pensieri non proprio pudici “Ok, ok! Cazzo… leggi anche nel pensiero adesso?! Dillo che la vuoi tutta per te! Stronzo di un cane… perché non sei andato a rompere le palle ieri a Slash invece che dare fastidio a me! Cazzo…”

“Parli con Attila?” Evy era uscita dal bagno, con la sua divisa e i capelli raccolti, e lo guardava incuriosita.

“Oh… hem… no, no… solo stavo… niente… andiamo va, è meglio…”

Uscirono insieme, prima Evy si assicurò che Attila filasse dritto a casa, poi al fianco di Duff si incamminò verso il chiosco di Matt.

“Hey Evy! Pronta per un’altra giornata di lavoro? Duff! Che... sorpresa… siete venuti insieme?!” fece lui gioioso.

“Si si… non farti troppi film  mentali, l’ho solo accompagnata”

“Certo certo…”

“Ora vado a casa, ho un discorso in sospeso con quegli idioti”

“Duff! Ti prego non picchiatevi!”

“Nooooo… solo un po’ di lenta tortura!”

“DUFF!!!”

“Ci vediamo stasera, fatti trovare pronta per le 9!”

“DUUUUUUUUFF! Accidenti!!!”

Di corsa il biondo si diresse verso casa.

“Prima li castro e poi li uccido… anzi no, prima li uccido e poi li castro, darò i loro cazzi in pasto a quel cagnetto orrendo!”

Appena arrivato spalancò la porta senza troppe cerimonie “SLAAAAAAAAAAASH! AXL!!! Dove siete cazzoni!!!” urlò.

Ciao a tutte! Finalemnte rieccoci qua, pronte per continuare la nostra storiella! Capitolo un po' breve questo, ma presto ne arriveranno degli altri! Grazie a tutte coloro che ci seguono, che leggono e commentano! E un saluto speciale alle nostre socie nanetta e happazza! Ram e Lau.

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“Aaaah, un altra corda rotta che palle!” sbuffò Slash che seduto cercava di aggiustare il danno.

“Tiri quelle corde come un dannato che pretendi?!” rispose Izzy con aria saccente.

“Scusa mister ‘so tutto io’!”

“Sicuramente ne so più di te!”

“La volete piantare? Ho già mal di testa a sentirvi starnazzare come oche!”sbottò Axl tenendosi il capo.

“Ecco ora preparati ad averlo più forte perchè quando Duff arriverà, e lo farà presto, ci prenderà a calci in culo!” disse sicuro il riccio.

“Ti prenderà a calci in culo!” lo corresse Izzy.

“No caro, visto che il divo qui doveva aggregarsi per forza! Se eravamo solo io lei non sarebbe successo niente!”

“Come no!”

Izzy guardò gli amici scuotendo il capo “Siete proprio dei cazzoni! Con tutte le ragazze che ci sono proprio quella dovevate andare a prendere?”

“Smettila Stradlin! Hai visto com'è no? C'è da uscirci pazzi!” rispose Slash scocciato.

“Già... è uno schianto...” Izzy si guardò intorno “Qualcuno sa dov'è finito Steve?”

Gelo. Nessuno disse nulla. Tutti sapevano che in quel momento Steven era occupato ad autodistruggersi... lo sapevano bene. Axl sospirò. Non era facile la sua posizione, volente o nolente lui sapeva già che Steven era la mela marcia, quella che doveva essere gettata alle ortiche, ma sapeva anche che Steve era un suo amico. Ok odiava che non riuscisse mai a tenere a freno la lingua e che fosse fottutamente infantile, ma era comunque un suo amico...

Era chiuso nei suoi pensieri quando sentì urlare.

“Axl!!! Slaaaaaaash!!! Stupidi cazzoniiiiiii!” era la voce di Duff e veniva da fuori.

Voltò lo sguardo verso Slash “Merda!!!” i due  si guardarono in giro cercando un posto dove nascondersi. Slash andò subito in bagno, mentre Axl si infilò sotto il letto.

“Siete proprio dei cagasotto!” disse Izzy guardandoli storto.

Duff entrò cercando con lo sguardo i due, ma in stanza trovò solo Izzy che strimpellava la sua chitarra.

“Dove sono?”

“Chi?!” chiese non staccando gli occhi dalla sua acustica.

“Non fare il finto tonto, dove sono Axl e quel puttaniere di Slash!”

“Proprio non lo so... qui non ci sono!” disse ridendo Izzy e indicando il bagno e il suo letto.

Duff sorrise poi si fiondò sotto il letto “Vieni qui tu!!!” disse trascinando di peso il rosso fuori dal nascondiglio.

“Duff amico calmo... non ho fatto niente è stato Slash!”

“Slash eh? Oh ma sì quando lo trovo gli taglio le palle!” disse facendo l'occhiolino ad Axl che capì al volo

“Anzi, visto che qui c'è la sua chitarra quale modo migliore di vendicarmi? Tanto le botte non servono, perciò... mi rifarò su di lei!”

Slash intanto in bagno sudava freddo. La sua bellissima Gibson in mano a quel pazzo! Nessuno poteva toccare le sue bambine... Era comunque certo che Duff non l'avrebbe fatto davvero, sì era sicuramente così... ma dopo pochi istanti sentì un rumore forte...

“Noooo!!! Cazzo Duff noooooooo!!!” urlò Izzy.

“Duff così spezzi il manico!” aggiunse Axl preoccupato.

Il suo bellissimo manico, i suoi bellissimi tasti in madreperla...

“No dai! Quella no!!! Dio, Slash ti ammazza!!! Si quanto ci tiene a quella chitarra!”

“Ex chitarra Izzy!” disse Duff ridendo, urlandolo bene per farsi senire.

Il riccio era chiuso lì dentro e soffriva al pensiero, quando si sentì un altro botto e uno sdeng... il ponte era saltato! Non ce la faceva più... uscì furioso dal bagno. Ma qualcuno lo prese per la maglia: era Duff...

“Bastardo!!! Non c'era bisogno di far del male a lei!!!” disse indicando la chitarra che giaceva ancora intatta al suo posto. Scioccato fissò il biondo e capì... era stato fregato! “Stronzo mi hai fatto prendere un colpo!”

“Così impari a non toccare le cose degli altri!”

“Evy non è una cosa!”

“Il concetto non cambia, è comunque mia! Sai che ci tengo, sai che ci sto provando io!”

“Non è tua e comunque non ci stavo provando c'era pure Axl! Perchè non te la prendi un po' con lui?!”

“Perchè avete già perso... quindi fottetevi... esco con lei stasera, un appuntamento! Un vero appuntamento! E il primo di voi che mi mette i bastoni tra le ruote lo castro!”

Axl fischiò “Un appuntamento eh... capisco... bel colpo biondo” non gli piaceva quel tono, conosceva Axl, e aveva il presentimento che anche lui come Slash evesse delle mire su Evy “ma dimmi... che hai combinato stanotte?”

“Sei stato con lei vero?” chiese Slash sorridendo malizioso.

“Sì... ma non vi fate film, Evy non è come le altre, è speciale”

“Cioè... non gliel'ha data!” concluse Axl ridacchiando.

Due capitoli in un giorno! Siamo ripartite a pieno regime! buona lettura ;-)

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Scendo sui miei tacchi traballanti. Ho messo il vestito che ho comprato con Slash, anzi, che Slash ha rubato... mi sta bene, si ma... forse è troppo, non so. D’altronde l’alternativa era l’abito blu che ho acquistato senza motivo e che probabilmente non metterò mai, quello si che è decisamente troppo.

Eccolo li ad aspettarmi. Ringrazio il cielo di  non poter morire di nuovo perchè vedermelo così da umana significherebbe morte certa. Indossa quella giacca bianca. Quella che gli ho già visto indossare qualche volta e che gli da un aria estremamente affascinante. Porta un jeans nero e degli stivali ai piedi. I capelli sono una nuvola bionda. E' davvero splendido... accidenti! Rimango come un ebete a fissare quelle labbra dire qualcosa che non capisco. Sono ovattata nel mio mondo intenta a capire se è davvero un terreno quello che ho davanti.

“...ima...”

“Cosa scusa?”

“Ho detto che sei bellissima”

Arrossisco un po', vizio malefico che non mi ha mai abbandonata!

“Grazie anche tu...” dico senza quasi penare, poi fisso sbalordita il suo sorriso spuntare su quel viso così perfetto.

“Grazie... beh, non si può dire che tu non dica quello che pensi...”

Iniziamo bene! Ora è convinto di avermi stesa! E non è così?!

“Questa è per te” dice porgendomi una rosa bianca.

Rimango allibita, è molto dolce e romantico, inusuale per uno come lui.

“Allora andiamo?” mi prende per mano. La sua pelle è bollente la mia purtroppo ghiaccio. Mi succede sempre così quando sono nervosa e stasera lo sono parecchio...

“Dove mi porti?”

“Questo vestito ti sta molto bene lo sai?”

“Grazie... dove andiamo?” Continua a camminare senza rispondere “Duff? Mi hai sentito? Dove mi porti?”

Mi fa segno di salire in macchina. Io eseguo dubbiosa... Mette in moto e parte. La velocità è il suo mestiere!

“Emm... scusa, potresti rallentare un po'...”

“Che c'è dolcezza hai paura?”

“Un po'...” Sorride e invece di rallentare accelera. Ma che cafone! Complimenti, rose e poi? Cafone!!! “Ti ho detto che ho paura!!!”

Inchioda di botto “Arrivati!”

Ecco un punto fermo nella sua lista: non sa guidare!

Scende dall'auto e mi aiuta a fare lo stesso. Mi guardo intorno. Rimango senza parole... siamo davanti ad un parco. L'erba è verde e fresca, c'è un odore di terra umida nell'aria... un odore che adoro. C'è una terrazza con una vista sulla città...ci sono un sacco di luci colorate, rimango a fissarle domandandomi cosa mi ero persa fino a quel momento... Dal portabagagli prende una coperta e la stende sull'erba.

“Che significa?” chiedo apprensiva. Sentite lo so che è un bel ragazzo ma sono tipi strani e io sono un angelo... A-n-g-e-l-o!

“Sta tranquilla... siediti. Ho portato tutto! Cibo, coca cola per te e birra per me...”

“Perchè birra solo per te?”

“Perchè è meglio che tu eviti gli alcolici... Poi un po' di musica...” dice accendendo la radio in macchina.

Lo fisso guardando il suo profilo. Il naso dritto, le labbra sottili ma soprattutto quei bellissimi occhi verdi che improvvisamente trovo stupendi.

Un altro guaio! Rischi il posto lo sai?

Zitta tu! Eccomi di nuovo a dover fare i conti con la mia coscienza. Credo che la sentirò spesso dopo questa sera...

Mi passa un panino e addenta il suo. Restiamo in silenzio. Lui mi fissa e ride.

“Che hai da ridere tanto?”

“Sei tutta sporca di maionese!”

“Ehi ma non è il caso di ridere così! Ecco vedi? Ora non c'è più niente” dico scocciata tentando di pulirmi.

“Stai peggiorando la situazione... aspetta...”

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Duff pulì delicatamente il viso della giovane con un tovagliolo di carta, guardandola negli occhi profondi. Era chiaro, voleva conquistarla. Era attratto da quella tanto bella quanto insolita creatura, la voleva più di quanto avesse mai voluto una normale ragazza. Ma Evy non era una normale ragazza, di questo il biondo era certo.

Era visibilmente in imbarazzo, poteva capirlo da come abbassava lo sguardo ogni volta che la fissava, da come si storceva nervosamente le mani, o da come si torturava ansiosamente una ciocca di capelli. Sorrise, chissà poi perché era tanto a disagio… forse…

“Allora Evy, perché non mi racconti un po’ di te?”

“Io… ti ho già detto tutto l’altro giorno…”

“Tutto lì? Non hai altro da raccontare?”

Quelle domande sulla sua vita la mettevano in seria difficoltà. Doveva inventare, e poi ogni volta ricordarsi alla perfezione quello che aveva detto per non rischiare gaffes.

“Non c’è molto altro da aggiungere” tagliò corto.

Il ragazzo pensò solo che non volesse parlare del suo passato, per cui non insistette oltre e cambiò argomento.

“Ok, e di Los Angeles che ne pensi? A parte le brutte esperienze di questi giorni intendo”

“Oh intendi la mia fuga da quel postaccio?”

“E la tua bravata di ieri sera con quei due”

“Ancora?! Ti ho già detto che non è successo niente, volevo solo bere una birra, che è vietato? Ma poi perché devo giustificarmi con te… in fondo non ho fatto niente di male…”

“Non metterti sulla difensiva, non metto in dubbio le tue buone intenzioni ma…”

Le si avvicinò pericolosamente sporgendosi col busto verso di lei.

“M… ma?” la voce della ragazza tremò.

“Ma… qualcuno avrebbe potuto approfittarsi di te…” disse lui con un tono di voce basso e fin troppo suadente “ma per tua fortuna hai incontrato il sottoscritto!” tirò un sospiro di sollievo quando Duff si allontanò tornando al suo posto.

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Se si avvicina ancora così… in quel modo… che faccio? Io… lucida, devo essere lucida… non può fare così, non posso! Ah Alexander, so che te la stai ridendo alla grande a vedermi così! Ma che cavolo, è tutta colpa mia, non avrei mai dovuto accettare questa uscita…

“Hey, ci sei?”

“Oh, scusa”

“A cosa pensavi?”

“Niente!”

“Sei strana Evy, strana davvero” scuote la testa, di certo non ha peli sulla lingua… e sono più strana di quanto immagini…

“Non sono strana”

“Non è un’offesa, però dai ammettilo, sembri uscita da un altro pianeta!”

Ora ride, quella risata argentina e allegra… non capisco, mi sta prendendo in giro?

“Mi hai preso per una marziana? Io non sono strana, e nemmeno pazza! Sono sempre stata un tipo particolare io…”

“Oh particolare, parola esatta tesoro… davvero particolare”

“Ma poi parli tu?”

“Perché, cos’ho che non va?”

“Guardati, tu e i tuoi amici sembrate usciti da un fumetto! Questi capelli così scompigliati, quel colore improbabile, scommetto che non è il tuo naturale” Si tocca i capelli confuso, ha una faccia davvero buffa! “Per non parlare dei vestiti! Andiamo, chi abbinerebbe una giacca bianca di quel taglio con dei jeans e degli stivali da cowboy?!”

“Io! E fanculo, mi stanno benissimo!”

Ed è vero… ti stanno benissimo…

“Se lo dici tu…”

“Ti ricordo che sei tu quella che girava senza nemmeno le mutande!”

Ecco, mi sento di nuovo avvampare… avevo dimenticato che Slash gli aveva detto anche questo…

“Non è vero!” cerco di discolparmi inutilmente, infatti mi guarda di traverso alzando un sopracciglio.

“Ma davvero? Allora Slash deve avermi detto una palla… strano…”

“Si! Slash dice un sacco di bugie!”

Ride di nuovo “guarda che non ti devi giustificare con me, l’hai detto anche tu prima no? E poi non c’è niente di male se vuoi andare in giro così, a me piace… AIO!”

L’ho fatto, gli ho tirato una lattina, per fortuna vuota altrimenti si sarebbe fatto male a giudicare dalla mira esatta con cui l’ho colpito dritto in fronte.

“Scusa!”

“Ma come, prima mi colpisci e poi mi chiedi scusa?”

Giusta osservazione… “Non volevo, è solo che… mi hai fatta innervosire!”

“Allora dovrei essere io a chiederti scusa…”

“Non ce ne è bisogno” e allontanati subito da me!!!

“Balli?” chiede prendendomi la mano che prontamente ritraggo.

“Non credo sia il caso…”

“Andiamo…”

Quasi a forza mi riprende la mano tirandomi letteralmente in piedi e cingendomi la vita. E adesso? Non riesco a sfuggire alla sua forte presa, e sinceramente non credo nemmeno di volerlo. Dovrei parlare con Michael, penso di averne bisogno. Piano inizia ad ondeggiare sulle note di una canzone che non conosco, ma che devo riconoscere è molto bella. Così vicino riesco a sentire il suo profumo, il suo respiro regolare, i battiti del suo cuore… una strana sensazione mi scorre sulla pelle, emozioni, sensazioni… posso percepire il suo desiderio, posso sentire il vortice di passione che lo attira a me. E tutto questo mi fa vacillare, è troppo intenso. Mi irrigidisco automaticamente per schermare il fluire di tutte queste emozioni.

“Rilassati…” mi sussurra all’orecchio stringendomi ancora di più a se.

Strana serata per un angelo. A quest’ora dovrei essere attenta e concentrata su tutti e cinque i ragazzi, vedere che fanno e se si stanno cacciando in qualche guaio. Invece sono qui, in un parco isolato, sull’erba, a danzare sulle melodiose note di un qualcuno a me ignoto tra le braccia di un musicista che dovrei proteggere, e che invece pare si sia messo in testa di dover a tutti i costi proteggere me. Forse dovrebbero davvero proteggermi, ma da lui… che succede? Perché sto così bene tra le sue braccia? Perché sento che potrei rimanere così per tanto, tanto tempo?  Ora invece sento un’improvvisa voglio di scappare… sento che tutto questo è in qualche modo sbagliato e che tutto mi sta sfuggendo di mano… tutto confermato quando sento la sua mano scendere lentamente dalla mia vita al mio sedere… di scatto mi tiro indietro, rompendo la magia che fino a quel momento mi aveva intorpidito. Non sono arrabbiata… e… si, mi è piaciuto… avrei voluto lasciarlo fare… no! Che dico?! Devo andarmene… ora!

“Evy… cosa… hey! Dove vai?”

Scappa, scappa, scappa… mi sono voltata allontanandomi a passo veloce. Non girati! Se mi giro non me ne vado…

“Ma dove vai! Evy!” Mi chiama, sento il suo passo dietro di me… oddio, ma che sto facendo?! Devo sembrargli una pazza isterica! “Cazzo, possibile che mi devi sempre scappare?!”

In poche falcate è davanti a me e mi blocca la strada… e ora cosa faccio? Mi sento una perfetta idiota!

“Scappare? E chi stava scappando?!”

“Non te ne stavi andando? Ti sei allontanata così…”

“Io? No! Stavo… facendo una passeggiata! Si, sai, per digerire…”

L’ha bevuta? A dire da come mi guarda direi di no…

“Certo che la fantasia non ti manca… senti perché non ti rilassi? Guarda che non ti mangio… non stavamo facendo niente di male”

Un altro passo verso di me… e io uno indietro… questi tacchi mi stanno facendo impazzire. Con un gesto che mi riesce più goffo che agile li tolgo, prendendoli in mano. L’erba fresca sotto i piedi è un vero sollievo.

“Così va meglio… vedi, non stavo scappando, con questi trampoli non avrei mai potuto scappare” mi guarda scettico “Invece… ora posso scappare!!!” e via, più veloce nella luce!!!

“Ma cosa…”

Questa più che una fuga sembra più un gioco a lui, tanto che si è lanciato al mio inseguimento. Mi sembra di stare in uno di quei film fin troppo romantici… e inevitabilmente anche a me scappa una sonora risata… ma biondo, nella corsa sono molto veloce!

“Se ti prendo piccola  sei finita!” urla.

Ha il fiatone, troppe sigarette, troppo alcool, troppa droga… tutti vizi che non giovano alla tua forma fisica, mi spiace Duff!

“Dovresti fumare di meno!” gli urlo “Sei più lento di una lumaca! OUCH!”

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Duff vide la ragazza cadere in avanti, inciampando su qualcosa, probabilmente la radice di qualche albero che sporgeva da terra. Recuperò in fretta e in un attimo le fu addosso, imprigionandola sotto al suo corpo.

“Lasciamiiiiii!!!”

“No! Così impari a sfottermi!”

“Dai ti prego, per favore lasciami!”

“Non ci penso nemmeno!”

Prese a solleticarle i fianchi, Evy rideva, rideva e si divincolava, continuando a pregarlo di lasciarla. Ma non voleva farlo, non ora che ce l’aveva tra le mani. Smise quella dolce tortura per spostarsi di più sopra di lei, si bloccarono guardandosi negli occhi… poi lui si abbassò sempre di più, finchè le sue labbra si trovarono a pochissimi centimetri dalle labbra di lei. Poteva osare? Certo, lui era pur sempre Duff McKagan, per cui senza pensarci oltre scese di botto a cercare le sue labbra. Ma Evy fu pronta, nonostante la mente annebbiata dalle emozioni nuove che provava, e da quelle che sentiva defluire da lui, volse il viso di lato, scansando il suo bacio. Il cuore le martellava forte, non ci era abituata e per un attimo pensò addirittura di sentire dolore.

Solo quando vide il suo respiro accelerato il ragazzo si staccò da lei tirandosi in piedi e porgendole la mano per aiutarla a rialzarsi. Non era un bastardo, non aveva mai forzato nessuna nemmeno quando era completamente fatto o ubriaco, e di certo non avrebbe forzato lei. Anche se per un attimo, un breve attimo, gli era parso di vedere nei suoi occhi una scintilla di desiderio, qualcosa che gli aveva fatto pensare che forse avrebbe potuto osare di più. Ma forse si era sbagliato.

Evy prese la sua mano e si rialzò, sistemandosi il vestito, che dopo la corsa, la caduta e la ‘lotta’ si era alzato di troppi centimetri, arrivandole quasi all’inguine. Non sapeva cosa dire, non sapeva cosa fare. Fortunatamente ci pensò lui a rompere il silenzio che si era venuto a creare.

“Corri forte lo sai?” disse con un sorriso, sperando che lei non se la fosse presa troppo per quello che stava per fare poco prima.

“Lo so… ho le ali io” rispose strizzandogli l’occhio e sorridendo come solo lei sapeva fare.

Non se l’era presa, non ce l’aveva con lui. Solo forse un po’ con se stessa per non essere abbastanza forte, o per esserlo troppo. Nemmeno lei avrebbe saputo dirlo.

La loro uscita stava volgendo al termine e lui non era nemmeno riuscito a darle un bacio. Neanche un fottutissimo bacio! Lui, Duff McKagan! Un sacco di ragazze sarebbero felicemente cadute ai suoi piedi ma Evy non era come le altre di questo aveva avuto l'ennesima prova. Era la così detta ragazza seria. Quella che non solo non andava con tutti, ma che aveva anche un ingenuità tale da apparire una bambina.

Salirono in macchina. Questa volta la velocità di marcia era certamente inferiore. Non aveva certo intenzione di liberarsi di lei tanto presto!

Evy intanto era un fiume di parole. Era più sciolta con lui, forse quell'uscita era riuscita ad avvicinarli un po'. O forse era solo agitata, parlava sempre a macchinetta quando era in imbarazzo.

“Allora com'è la vita da rockstar? Divertente immagino, chissà quante donne saranno ben felici di stare con voi... Non capisco proprio perchè perdi tempo con me! Avrai la fila ad aspettarti, dopotutto posso capirlo! Non è che mi trovo qualche pazza fan scatenata pronta ad aggredirmi? No perchè sai...” disse tutto d'un fiato.

Lui la fissò ghignando “Non corri questo pericolo... e poi bhè, se perso tempo con te è perchè mi piaci, semplice no?”

“Guarda che con me c'è poco da fare...” disse in tono tutt’altro che sicuro.

“Tempo al tempo Evy... sono sicuro che presto cambierai idea su di me. Che ti piaccio già lo so!”

“Ma che sbruffone che sei! Non è perchè sei bello che tutte devono per forza cadere ai tuoi piedi sai?”

“Visto? Hai detto che sono bello, quindi ti piaccio e non negarlo perchè di mentire non sei proprio capace!”

Evy incrociò le braccia sbuffando. Ancora una volta non era riuscita a tenere a freno la lingua. Duff rise poi le fece un leggero solletico sul fianco, alla ragazza scappò una risata.

“Visto? Ti ho fatta ridere quindi oltre che bello da morire sono anche simpatico!”

“E sbruffone! Comunque non sei il più bello dell'universo, non montarti la testa!”

“Ma davvero? E chi sarebbe più bello di me sentiamo?”

“Bhè...” avrebbe voluto dire Michael, o Alexander, ma non poteva di certo, e poi loro erano angeli e partivano avvantaggiati “Axl per esempio!”

“Cosa?! Pel di carota? Ma l'hai visto bene? Ha pure un micro pisello quello!”

“Sei solo invidioso, e poi a me non mi interessano quelle cose!”

“Cosa? Il micro pisello?”

“Smettila!” disse lei tappandosi le orecchie

“Cosa ti sconvolge? Che abbia un micro pisello o la parola pisello?”

“Bla bla bla non ti sentoooooo!!!”

“Ma è piccolo piccolo sai? Mi sorprende come se lo riesca a trovare!”

“Piantalaaaaaaaaaaa!!!”

“Ok ok non ti arrabbiare! Mamma mia come sei suscettibile, non sarà per quella faccenda della tua verginità?” Evy gli tirò un’occhiata truce “oooook, parliamo d'altro... lo sapevi che Slash si lava pochissimo? A volte sta giorni senza toccare l'acqua!”

“Mi spieghi perchè parli così dei tuoi amici? Non che me ne importi qualcosa, ma sei davvero insopportabile a volte!”

“Va bene come vuoi, non ti dirò altro...beh, sembra che ora ti libererai di me no?” Evy lo guardò stupita “Siamo arrivati” Scesero dall'auto e arrivarono al portone “Allora ciao” disse lui secco, voltandole le spalle. Che si fosse offeso?

‘Stai attenta Evy! Potrebbe essere solo una tattica! Eppure... il broncio no! Non posso resistere!’

“Aspetta!!” lo chiamò.

Lui sorrise tra sé poi finse una faccia indignata e la guardò “Che c'è? Mi tolgo di torno, non sei contenta?”

“No aspetta, senti... dai... non volevo essere scortese, è che mi metti sempre in agitazione...” disse fermandolo per un braccio.

Lui sospirò. Era il momento non avrebbe aspettato ancora e che andasse come doveva andare. Evy stava ancora blaterando qualcosa quando lui la sorprese con un bacio a fior di labbra...

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Mi sento come sospesa a mezz'aria quando le sue labbra trovano le mie... Rimango imbambolata senza aver la forza di reagire, godendomi quel momento di breve gioia. I miei pensieri si annullano... il mio essere angelo ora non ha più importanza. Bell'angelo sciocco che sono, mi faccio tentare da questi ragazzi… ma dov'è finita la mia forza di volontà? Ne ho mai avuta una? Mi viene il dubbio… forse prima non lo sapevo solo perché non me ne è mai servita abbastanza.

Lo guardo fingendomi indignata per la sua mossa stupida, ma non lo sono per niente. Spero solo di non tradire le mie emozioni come al solito.

“Come… come ti sei permesso?!” urlo.

“Hey non prendertela, ma non potevo andarmene senza farlo...” mette le mani avanti, quasi a ripararsi da me “Beh, ora va a casa, ci vediamo domani da Matt”

“Ma... ma... noooo!!!” protesto… ma come no?! Si! Vattene, vattene subito!

Finalmente dici una cosa sensata!

No, non c’è niente di sensato in tutto questo e sai perché?! Perché non sono così sicura di volere che se ne vada…

“A domani!” dice salutandomi con la mano e facendomi un sorriso per il quale potrei quasi svenire.

Sento il cuore di nuovo vivo che batte all'impazzata e una gioia salirmi nel petto.

Salgo in casa riprendendo e mi guardo allo specchio, sono rossa come un pomodoro. Sciocca ragazza che sono! Dovrei avercela con il mondo e invece sento che potrei scoppiare per la gioia... ma che mi sta succedendo?

“Vuoi proprio saperlo?”

Sobbalzo a quella voce… non sono certo spaventata, anzi sono contenta di sentirla, ma non me lo aspettavo! O magari avrei dovuto…

“Alex!”

“Buonasera!”

“Che ci fai qui ancora? Pensavo non saresti più venuto dopo l’altra volta!”

“Bhè qualche scappata ogni tanto posso anche concedermela!”

“Ma Michael…”

“Tranquilla, lo sa che sono qui… anzi, mi ha detto lui di venire”

“Perché?”

“Non lo immagini?”

“Non sto facendo un buon lavoro?”

“No no, anzi… pare che siano più calmi in questi giorni, se con loro si può parlare di calma…”

“Allora cosa… oh!”

“Già...”

“Oh no! Alex io… io non volevo, sul serio! Lo sapevo che mi sarei cacciata nei pasticci di nuovo, dannata zuccona che sono! Non avrei dovuto accettare questo stupido appuntamento…”

“Evy…”

“E’ che come si fa? L’hai visto?! Non sono proprio riuscita ad evitarlo!”

“Evy!”

“E si che mi sono impegnata, mi sono detta ‘no Evy! Stai alla larga da quello o finirai male!’ ma niente! Avrei dovuto farlo mordere da Attila, forse così mi sarebbe stato lontano!”

“EVELYN!”

“Mi stai chiamando?”

“Si, è da un po’! La smetti di fare i tuoi strampalati monologhi? Stammi a sentire…” Annuisco… forse ho esagerato… ma temo che Alexander e soprattutto Michael non siano contenti del mio comportamento “Lo sappiamo come ti senti, quel bacio non ti ha lasciata indifferente vero?” annuisco di nuovo “Nessuno di loro ti è indifferente, specie Duff… ah Duff, ho sempre puntato molto su di lui, con quella faccia d’angelo…” cavolo se ha ragione… “ma è un gran zuccone, non mi ha mai dato retta! Per lo meno non su tutto, a partire da quel brutto viziaccio di bere, prima o poi gli costerà caro! Comunque stavolta devo dire che si è superato, finalmente corre dietro ad una ragazza per bene invece che alle solite vamp procaci che gli girano attorno”

“E chi sarebbe io non ho visto nessuna…”

Guarda che sta parlando di te!

Oh… stupida! Certo che sta parlando di me! Ma dove ho la testa!!!

“Non ridere, mi sento già abbastanza stupida…”

“Non lo sei… sai Michael mi ha detto che ti ha raccontato una storia prima che venissi qua giù, bhè, dice di ricordarla, e di farne tesoro… solo devi stare un po’ attenta a non farti troppo male, ok?”

Ricordo quella storia, e come non potrei… l’angelo innamorato della sua assistita…

“Ok…”

“Bene... Ora vado, hanno bisogno di me da un’altra parte”

“A chi stai badando ora?”

“Un bambino molto sfortunato… ma sembra che nel suo futuro diventerà una persona molto importante per l’umanità”

“Sei diventato un pezzo grosso eh?”

“Naaaa… sono solo il preferito di Michael!”

“Pensavo di esserlo io!” ridiamo come dei bambini.

“Andiamo sii seria! Se eri la sua preferita non ti avrebbe mandato da questi cinque pazzi!”

“Già…”

“Hey, guarda che stavo scherzando” mi fa l’occhiolino “sei tra i custodi migliori, lo sai? Cinque in un colpo, non è da tutti!”

“E’ da Alexander…”

“E anche da Evelyn…” mi bacia la fronte, mi sento più serena “ci vedremo presto Evy, ne sono certo” e sparisce.

Sarà meglio guardare che combinano quei pazzi... e poi sono curiosa di sapere che dirà il biondo della nostra uscita! In un attimo eccomi laggiù.

Ci sono tutti, tutti tranne lui. Non è ancora arrivato... strano. Slash sta bevendo del whisky, è decisamente ubriaco. Traballa verso il letto cadendoci letteralmente sopra e prendendo la sua chitarra che chissà come riesce a suonare. Axl sta guardando fuori dalla finestra. Sembra pensieroso... Sento scrosciare l'acqua, Izzy si sta facendo una doccia e direi che è meglio non entrare anche se... nooooooooooo, è meglio di no! Non cadrà nella doccia Evy, non preoccuparti per lui in questo momento!

“E che cazzo non c'è nulla in TV! Ma che rottura di palle!”

“Steve potresti piantarla di starnazzare? Grazie!”

“Rose io parlo quanto voglio, e se ti rode fottiti!”

Axl sbuffa nervoso. Non capisco come mai quei due devono sempre litigare!  Guardo ancora Slash ha preso un altro  bicchiere. Sta per berlo... e no, basta! Gli tappo il bicchiere con la mano facendo forza affinchè non riesca a trangugiarlo ma come sempre non controllo la mia forza e il bicchiere cade a terra.

“Merda!!!”

“Amico se non ce la fai nemmeno a tenere un bicchiere in mano siamo a posto! Ora pulisci tutto!” ordinò Axl.

Slash cerca di abbassarsi per raccattare i vetri ma cade di faccia a terra. Ma come si è conciato? Mi avvicino a lui e lo aiuto a rialzarsi tenendolo in piedi, mentre lui pensa sia tutto merito delle sue forze... guarda che se io ti lasciassi finiresti di nuovo al tappeto!

“Ho capito va... ci penso io...” sbuffa Steven raccogliendo tutto.

Ecco Duff! Con un balzo si lancia direttamente sul letto.

“Il nostro principino è tornato!” esclama Axl ghignando.

Lui biondo sospira guardando il soffitto.

“Allora com'è andata?” chiede Steven sorridendo.

Duff continua a sospirare...

“Ehi man! Ho detto, com'è andata?”

Sospira nuovamente.

Steven prende un giornale e lo arrotola a mo di megafono “Base terra chiama Duff! Base terra chiama Duff!! Mi senti Duff-minchione-McKagan?!”

“E piantala coglione!!!” gli risponde lui tirandogli un cuscino.

“Finalmente! Allora dì qualcosa!”

“E' andata benissimo! Evy è... è.... è... Oh!!! Sì lei è....” Steven gli tira uno schiaffo sulla schiena “Ehi!! Che cazzo fai?!”

“Ti sei incantato! Ti davo una mano!”

“Scemo! Se ci riprovi ti spacco le mani!!!”

“Bambini buoni! Allora...tu siediti! E tu... tu dicci subito com'è andata!”

“E' andata da Dio... e sono anche riuscito a baciarla!”

Vero... un bacio rubato però!

“Wow! Un bacio? Interessante!”

“Un bacio? Cioè tu hai una come quella per le mani e le dai solo un bacio? Io mi aspettavo un film porno!”

“Piantala idiota! Evy non è una da una botta e via! Lei è... speciale... si...” dice con occhi sognanti.

Oh ma com'è dolce...

“Io ci avrei provato! Secondo me se insistevi un po' te la dava era sicuro!” Steven quando vuole è davvero impossibile! Ma chi crede che io sia?

“Ma non riesci a non pensare a scopare?”

“Ma piantala Duff che hai infilato l'uccello in più buchi te di un pornostar!” ha un modo di parlare che mi da particolarmente fastidio! Ma come gli salta in mente di dire quelle cose!

“L'avrà incantata con i suoi modi gentili, come sempre... un po' di moine, la faccina da bravo ragazzo e i modi da fighetta. Fa sempre così. Le incanta tutte lui!”

“Sì come la ragazza dell'altra volta! Ti ricordi quella tipa che ha conosciuto in quel locale? Come si chiamava Susy?”

“Lucy! E comunque non le ho fatto nulla! E' lei che è voluta venire a letto con me!”

“Ovvio! Le hai portato un fiore, hai fatto il romantico e tac!! Te l'ha data senza problemi!”

Hai capito? Lo sapevo che non dovevo fidarmi di lui! Sciocca Evy! Hai visto? Avevo ragione a dire che sono ragazzi impossibili!

Slash si alza dal letto su cui l'avevo aiutato a sedersi e traballando prende le chiavi della macchina e si avvia verso la porta.

“Dove vai tu? Non sei in grado di guidare!”

“Cazzi miei Rose. Posso benissimo guidare!”

“No che non puoi coglione!”

“Fottiti!” dice uscendo.

“Ammazzati pure, che mi importa!”

Guardo i ragazzi seduti senza parlare, nessuno alza un dito per cercare di fermarlo. Duff va con lui... coraggio, non può andare a solo... nulla... Steven? Izzy?! E tu Axl? Cerco di convincere tutti ma niente da fare! Ma non gli importa del loro amico? Ma che succede a questi tizi, perchè non mi ascoltano mai?!

Non mi resta che intervenire. Corro cercando di fare in tempo ma il ragazzo sgommando va via. La macchina sbanda. Non riesce nemmeno ad andare dritto! Sento che sta per succedere qualcosa... devo fermarlo! D'improvviso mi blocco al lato della strada deserta prendendo la mia forma umana. Mi sbraccio sperando che mi veda. Per fortuna si accorge di me e inchioda di colpo.

“E tu? Che fai qui?” biascica.

“Ho perso l'autobus e devo andare a casa!”

“Ma che stai dicendo? Duff non ti ha portata a casa? E’ appena tornato!”

“Sì ma...” e ora che mi invento? “ Emm... sono uscita a fare due passi e mi sono persa... volevo prendere un autobus ma non si è fermato...”

“Due passi? A quest’ora? Bambina sei proprio una pazza...”

Uffa... “E allora? Non si può? Senti potresti accompagnarmi a casa?”

Il riccio sorride “Certamente... sali”

Salgo su quella macchina. C'è un odore di fumo pauroso! Il ragazzo parte veloce. Sbandando ad ogni curva. D'improvviso la macchina invade l'altra corsia... e per fortuna che sono già morta da secoli! Altrimenti rischierei grosso! Ma comunque non voglio fare un frontale, accidenti a lui!!!

“Portati a destra! Muoviti!!!”

“Non ti preoccupare dolcezza... non c'è probl...”

“Attentooooooooo!!!!” urlo mentre un altra macchina ci viene addosso.

Prendo il volante e sterzo di colpo facendo rientrare la macchina nella nostra corsia. Ci è mancato poco... molto poco... Slash mi guarda tappandosi la bocca. Riesce ad aprire la portiera e vomita l'anima. Io sento il cuore in gola e ancora ho le gambe che tremano...

Lo aiuto a sedersi “Stai bene?”

“Scusa... Evy io...”

“Sta tranquillo... ti riporto a casa...” dico cercando di rassicurarlo.

Ma io non ho mai guidato una macchina quindi direi che l'unica soluzione è andare a piedi.

“Appoggiati a me...” si affida completamente alle mie forze pesandosi su di me.

Da umana sono solo una ragazza di 50kg non ho una gran forza, e Slash pesa parecchio… accidenti se pesa!

“Non così! Reggiti un po’ sulle gambe, non ce la faccio!”

Una macchina si ferma davanti a noi.

“Bisogno di aiuto?”

“Alexander!!! Oh Dio grazie!” gli salterei addosso se potessi! Riesce sempre ad arrivare al momento giusto! Finchè potrà…

Scende dall'auto e mi aiuta a far sedere Slash dietro, poi parte. Ha preso le sue sembianze umane, dimostra più dei suoi 15 anni ed è bellissimo… il suo viso risplende, i capelli castani spettinati sono lucidi e i suoi occhi azzurro ghiaccio, così luminosi e chiari da far paura. Per non parlare della camicia e dei pantaloni bianchi, gli donano molto sul fisico asciutto e snello. Fortunatamente la strada è deserta a quest’ora della notte, o si ritroverebbe gli occhi di tutte le donne puntati su di sé.

“Allora... te l'avevo detto che ci saremmo visti presto!”

“Già... sei stato di parola! Quanto tempo è passato… mmmm… un ora?!”

“Decisamente! Hey, non potevo lasciarti per le strade buie con questo debosciato! Per fortuna ho fatto in tempo a tornare da te”

“Si, grazie davvero, non ce l’avrei fatta a portarlo a casa di peso… accidenti a lui!”

“Dovrebbero ringraziarti sai? Tre su cinque... prima Duff, poi Axl e adesso Slash… comunque te l'avevo detto che questo è una testa dura. E' davvero difficile da gestire! Ti darà ancora dei problemi, ma ce la farai...”

“Lo spero davvero...”

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Slash intanto ovattato dall'alcool e dalla droga che aveva in corpo percepiva suoni lontani... capì che quella ragazza era più di quello che potevano immaginare... ma non se lo sarebbe mai ricordato al suo risveglio. Fissava quel giovane ragazzo con occhi spenti e imbambolati… chi era? Era… così bello… ma che cazzo ci faceva con Evy?! E soprattutto che cosa voleva da lui? Perché gli aveva dato del ‘difficile’?! Non sapeva darsi una spiegazione, eppure aveva qualcosa di famigliare…

“Ma chi cazzo sei?!” sbiascicò facendosi capire a stento.

“Buono Slasher, tra poco sarai nel tuo letto”

“Ma… hey! Come mi hai chiamato? Ci conosciamo?! Evy! Chi cazzo è questo?! Brutto figlio di puttana ferma questa cazzo di macchina!” urlava sconnesso.

“Camati Slash, è solo un amico!”

“Si calmati Slash, testa dura come sempre, non sei cambiato per niente! Quando imparerai la lezione eh?” disse Alex con un sorriso guardando il ragazzo dallo specchietto retrovisore.

“Non starai esagerando?! Così ci scopre!” sussurrò Evy preoccupata.

“No, lo conosco come le mie tasche questo qua… è talmente fatto che tra qualche minuto non si ricorderà niente. Domani nemmeno si ricorderà di quello che ha fatto… vero Saul?”

Slash non rispondeva più, era praticamente collassato sul sedile e dormiva a bocca aperta.

“Visto? Tutto regolare… come sempre… sai quante volte l’ho dovuto accompagnare a casa in queste condizioni?”

“Dovrei imparare a guidare allora…”

Alexander rise “Si, dovresti!”

Arrivarono a casa, Alexander parcheggiò davanti a aiutò Slash a scendere. Lo trascinò fino alla porta aiutato da Evy “ora dovrei andare, è meglio che non mi vedano…”

“E se lo lasciamo qua e me ne vado anche io? Potrei suonare e poi sparire… tanto non si ricorderà nulla no?”

“Si, è un’idea… potresti… oh... troppo tardi...”

Axl aveva aperto la porta di colpo. Avevano sentito una macchina arrivare e dei rumori, così si era alzato ed era andato a vedere chi fosse. Alexander sorrise tirato e Evy per poco non lasciò andare Slash per terra.

“Ma guarda guarda… il solito coglione! Evy? Che ci fai con questo idiota? Glie l’avevo detto di non uscire in macchina…” domandò freddo tirando un’occhiataccia al giovane sconosciuto che la accompagnava.

“Io… io… ecco… stavo passeggiando e… ho visto Slash sbandare con la macchina… poi si è fermato e ha vomitato… allora ho pensato di riaccompagnarlo…”

“Una passeggiata? A quest’ora? Con… lui?”

Evy si voltò verso Alex, indicato dall’indice di Axl “Oh… oh! No, no! Lui è solo un amico! Un amico che…mmm… ho incontrato si! E mi ha dato un passaggio per aiutarmi a portare qui Slash!”

“Potevi anche lasciarlo dov’era per quel che mi riguarda… gli sarebbe stato bene…”

Anche Izzy fece capolino dalla porta “Hey Axl, chi era? Evy!”

“Ciao…”

“Hey Izzy, guarda la nostra piccola Evy chi ci ha riportato… aiutami a metterlo a letto…”

Izzy e Axl presero Slash per le braccia portandolo in casa e buttandolo non troppo delicatamente sul divano.

“Chi è quello?” sussurrò Izzy all’orecchio dell’amico.

“Un amico di Evy a quanto pare”

“Accidenti…”

“Cosa?”

“L’hai visto? E’ bellissimo!”

“Stradlin, mi stai diventando frocio per caso?!”

“Ma vaffanculo, guardalo!”

“Si ho visto… e allora?”

“Tu sei sicuro che è solo un amico?”

“Così mi ha detto”

“Fortuna che Duff dorme…”

“Hey che casino state facendo?”

“Merda…”

Duff comparve nel salotto con i soli boxer, grattandosi la chioma scompigliata “Ma come cazzo è conciato! Il solito coglione! Se ha disfato la macchina lo uccido!” disse non appena notò i riccio steso sul divano.

“La macchina è a posto, Slash non è tornato da solo”

“Ma davvero? Non si sarà fatto beccare dalla polizia!”

“No… guarda là” Izzy indicò la soglia dove Evy e Alex stavano parlottando tra loro.

“Evy?!”

“Già, dice che l’ha incontrato per strada mentre vomitava l’anima”

“E che ci faceva Evy per strada?! Con… quello! Chi cazzo è quello?!?!”

“Calmati McKagan, tanto non puoi competere! L’hai visto?”

Duff si voltò di nuovo a guardare il giovane che accompagna Evy… era bello da far piangere, doveva ammetterlo…

“E ora?!”

“Stai calma, abbiamo riportato Slash sano e salvo no? Ora ce ne andiamo e basta!”

“Ma loro ti hanno visto!”

“Non mi possono riconoscere Evy! Non mi sono mai mostrato così a loro! Stai calma!”

“Ciao Evy….” A quella voce la ragazza si bloccò, voltandosi lentamente verso il biondo. Il suo sguardo era duro, e quando incrocio quello di Alex, la ragazza pensò per un attimo che potesse incenerirlo.

“Ciao Duff…”

“Grazie per averci riportato quell’idiota, ora torna a casa…” le disse duro.

“Si… si, ora andiamo…”

“Non ci presenti il tuo amico?” ghignò Axl a braccia conserte.

Evy sospirò “Lui è Alex…” questa volta avevano fatto un bel casino.

“Addio Alex…” boffonchiò Duff girando le spalle e chiudendosi nella sua camera sbattendo forte la porta.

“E’ geloso… di me…”

“Ci mancava solo questa!”

“Calmati, non agitarti, peggioreresti le cose”

“Ma come faccio?! Dobbiamo fare qualcosa…”

“Lascia fare a me…”

Fortunatamente tra loro riuscivano a comunicare col pensiero, anche quando incarnavano la loro forma umana.

“Evy, non mi avevi detto di avere un amico così…mmmm… fusto!” ammiccò guardando Axl.

La ragazza rimase basita nel vedere il bell’angelo comportarsi come un perfetto gay. Per poco non scoppiò a ridere.

“Cosa… che… che dici?”  balbettò il rosso sorpreso.

“mmmm… quanto la fai lunga! Senti perché non usciamo insieme una sera di queste? Io e te… per conoscerci meglio carino…”

“Oh cazzo! Tu sei…”

“Si Axl, lo è…” ghignò la ragazza divertita.

“Ah…”

“Bhè senti, se ti decidi dillo ad Evy, la prossima volta che torno in città potremmo farci un giro…” gli strizzò l’occhio “andiamo bambolina, ti riporto a casa… Ciao ragazzacciiiiiiii!”

“Evy, mi devi un enorme favore per questo…”

Duff camminava verso il locale di Matt. C'era qualcosa che non lo convinceva in quel buffo personaggio che era Evy. Era tanto ingenua da sembrare una bambina, così bella da mozzare il respiro eppure c'era dell'altro ma non avrebbe saputo dire cosa... Interveniva sempre ogni volta che qualcuno di loro si trovava nei guai. Aveva fatto così con lui, con Axl e infine con Slash... In in più era comparso lui... Alex un ragazzo che di normale aveva ben poco. A parte il fatto che era bellissimo e assolutamente perfetto, non l'aveva convinto il suo teatrino della sera prima. C'era troppo imbarazzo nell'aria, come di  chi deve improvvisare una buona scusa per riparare ad una situazione imbarazzante. E lui che di situazioni imbarazzanti ne aveva avuto parecchio  di scuse riparatrici se ne intendeva! I ragazzi erano entrati in camera sua urlandogli che il tipo era gay e ci aveva provato con Axl. Li aveva mandati a fanculo e cacciati fuori. Non aveva creduto ad una parola, tutte cazzate. E il fatto che provava quell’assurda gelosia lo faceva incazzare ancora di più. Lui era Duff, non era mai stato geloso di nessuno, che cosa gli succedeva adesso? Cos’aveva Evy di tanto speciale da farlo sentire così?

Camminava spedito, procedendo con le lunghe gambe verso quel locale. Avrebbe voluto vederci chiaro in quella faccenda, eppure che poteva chiederle?

Varcò la soglia e la vide subito. Era assurdo come, nonostante il locale fosse stra pieno e il ritmo incessante, non avesse nemmeno un capello fuori posto... bellissima, come sempre. Andò da Matt.

“Ciao amico”

“Duff! Che brutta cera... che ti è successo?”

“Nulla...” rispose guardando la ragazza. Non poteva certo dirgli che aveva passato la maggior parte della notte a cercare di capire quella situazione! “Procedono bene gli affari no?”

“Eh già... Slasher aveva ragione! Da quando c'è lei, i clienti si sono triplicati! Dovrò assumere dell'altro personale, o non riuscirò a soddisfare tutti! Per fortuna che Evy fa per tre! Sembra davvero instancabile! E poi è un bel vedere anche per me cazzo, hai presente la cicciona che avevo assunto lo scorso anno? No way amico!” sorrise l'uomo.

“Matt un hot dog con salse e cetriolini per il 3, e uno con peperoni e senape! Come cavolo faranno a mangiare quella roba poi!” disse Evy arrivando affannata, volse lo sguardo verso il biondo “ Ciao...” poi lo riabbassò subito. Prese le ordinazioni e le portò al tavolo, per poi tornare al bancone.

“Dov'è il tuo amico oggi?” le chiese Duff acido.

“Non lo so proprio”

“Spero ti sarai divertita ieri con lui...”

Lei lo fissò scocciata poi cercando di non far danni prese le sue ordinazioni e continuò a lavorare. In realtà quella brutta uscita del biondo le aveva fatto male. Era evidente che non aveva bevuto la storia della presunta omosessualità di Alex, ed ora ce l’aveva con lei. Lo ignorò completamente per tutto il tempo che rimase lì. Matt non disse una parola a riguardo, ma aveva capito che tra i due c’era qualcosa che non andava.

Duff si alzò, prendendo la sua giacca e facendo un cenno di saluto a Matt uscì.

Camminò verso il bar più vicino e ci si infilò dentro. Aveva bisogno di qualcosa di forte per togliersi dal cuore l'incredibile malessere che provava. Stava andando tutto di merda! Sua madre continuava ad avere dei problemi di salute, Steven e Axl erano sempre più ai ferri corti e come se non bastasse cui mancava anche Evy! Quella ragazza gli aveva fatto perdere la testa! Si odiava per questo. Prese una birra e stette al bancone guardando la barista che gli ammiccò sorridendo. Una bella rossa tutta curve. In fondo poteva essere una bella distrazione...

“Ehi...”

“Ciao, tu sei Duff dei Guns n’ Roses non è così?”

“Sì in persona”

Lei sorrise e gli andò vicino sussurrandogli all'orecchio “Sono una tua grande fan sai?”

Lui rispose al suo sorriso bevendo un altro sorso di birra, la ragazza gli baciò la guancia accarezzandolo, per poi baciargli le labbra. Tutto di lei diceva la parola sesso...

“A che ora stacchi?”

“Hai bisogno di compagnia biondo? Comunque alle nove...”

“Ti vengo a prendere, così continuiamo il discorso da soli ti va?”

“Ci puoi scommettere tesoro...”

Finì la birra e lasciò i soldi sul banco.

“Ah! Io sono Katy!”

“Allora a stasera Katy”

Sì ma che gli importava? Infondo aveva bisogno di distrarsi e quella era l'occasione giusta.

***

Evy intanto era sempre più distratta. Quell’incontro con Duff le aveva lasciato l’amaro in bocca. Era arrabbiata,  fondo che diritto aveva lui di essere così geloso e trattarla a pesci in faccia con quelle frecciatine? Eppure sentiva crescere dentro di se non poca tristezza...

Immersa nei sui pensieri, un piatto le sfuggi di mano, cadendo fragorosamente a terra.

“Oh cavolo!”

Matt la osservò scuotendo la testa, strano, Evy non commetteva mai errori del genere... quella ragazza aveva altro per la testa ne era sicuro.

“Aspetta, ti aiuto, attenta a non tagliarti” le si avvicinò gentile.

“Scusa Matt!!! Non so che mi è preso, sono un sbadata!”

“Dai Evy, non farne una tragedia, capita a tutti! Anzi, a dire il vero mi domandavo quando avresti rotto qualcosa, sei sempre così precisa da non sembrare nemmeno vera!” rise.

Evy si rilassò e sorrise.

“E di un po’... cos’è che ti ha fatta distrarre tanto?”

“Niente... pensieri”

“Un pensiero alto e biondo che era qui poco fa per caso?”

Normalmente avrebbe negato, ma la smorfia di rammarico che apparve sul suo viso era ben poco equivocabile. Così si limitò ad un accenno con il capo.

“Non farci caso piccola, Duff è un duro, deve fare la sua parte, se no che uomo sarebbe?”

“Ma lui non può essere geloso di Alex! Alex è... è... un amico, solo un buon amico... ed io ho rovinato tutto...”

Tutto cosa poi? Si domandava... alla fine erano usciti solo una volta insieme, non c’era poi molto da rovinare.

“Non preoccuparti, si sistemerà... ho visto come ti guarda sai, gli piaci! Eccome... e ti assicuro che non ho mai visto Duff geloso di nessuna! Per cui devi piacergli anche molto!”

La ragazza alzò le spalle fingendo indifferenza. Quando Matt si allontanò per tornare al banco, lei continuò a pulire il danno che aveva fatto di nuovo immersa nei suoi pensieri. Quando un mano tocco le sue.

“Vuoi una mano?” sussurrò una voce conosciuta. Alzò lo sguardo e i morbidi ricci di Slash, chino su di lei, le solleticarono il viso.

“Sei tu... ciao” mormorò.

“Anche io sono felice di vederti!”

“Scusa, è che non è giornata come vedi...”

“Per un piatti caduto? Andiamo non è poi così terribile...”

Evy sbuffò e si rialzò.

“Eddai aspetta!” le afferrò il polso facendola voltare verso di se “volevo solo ringraziarti per ieri sera, so che mi ha riaccompagnato tu a casa... bhè... grazie, ti devo un favore”

“Non mi devi niente Slash, sta solo più attento la prossima volta...”

“Ok... hey senti...” disse accomodandosi al bancone “mi dici chi cazzo è questo Alex di cui tutti parlano? I ragazzi da quando mi sono svegliato non fanno altro che tampinarmi di domande... ma io non mi ricordo un cazzo! Perciò...”

“Nessuno Slash, nessuno! E’ solo un amico ok? E mi ha dato una mano a riportarti a casa sano e salvo! Smettetela tutti quanti!” urlò.

Aveva un certo magone che le affiorava alla gola. Sbattè lo staccio sul banco che stava pulendo e se ne andò nel retro.

“Ma che cazzo ho detto?!” Slash rimase sbigottito.

“E’ stato qua Duff poco fa... quei due sembrano avere qualcosa che non va... anche lui le ha tirato una battuta su un certo Alex... sai cosa? E’ geloso marcio il tuo caro amico... e Evy ci è rimasta male, ecco cos’ha...”

“E io che c’entro? Ho fatto solo una domanda! Davvero non ricordo niente di ieri sera, ero completamente fuori...”

“Oh ti credo Slash! Solo lasciatela un po’ stare ok? Voi ragazzi siete davvero dei rompi coglioni quando vi ci mettete, non l’ho mai vista così...”

“Uffff... posso?” fece segno al retro dove la giovane si era rifugiata.

“Vai, ma non farla incazzare Slash, ti avviso!”

“Ok, ok... le parlo soltanto!”

Slash si alzò e raggiunse Evy sul retro. Stava pulendo freneticamente un ripiano già lindo e blaterava tra se.

“Guai, solo guai! Ecco cosa... ma guarda che situazione... io li salvo e loro si incavolano... e poi non si fanno i fattacci loro! Dovrei sparire, tanto che differenza farebbe? Posso sempre fare come ho sempre fatto, seguire tutto di nascosto e basta, mi risparmierei un sacco di grane... invece no! Sono bloccata qui!”

“Dicevi?!”

“Oh... e tu che ci fai qui? No ci puoi stare, vattene!”

“Calma bambina, sono solo venuto a vedere come stai, e poi l’ho chiesto a Matt!”

“Ricordami di ringraziarlo!”

“La smetti! Che ti ha morso un tarantola oggi?! Accidenti... senti, non so cosa cosa ti sia preso, ma se è Duff che c’entra con il tuo pessimo umore di oggi piccola, gli faccio un culo che non se lo scorda!”

“Non ce n’è bisogno Slash, mi passerà, non c’è niente che non va”

“Si si... come vuoi... bhè io vado, ci si vede Evy... e... grazie ancora per avermi salvato il culo, anche se ancora non capisco che ci facevi in giro a quell’ora...”

“Dovreste farvi un po’ meno domande voialtri...”

“Forse... a presto” inaspettatamente le sue labbra morbide si posarono sulla sua guancia, poi come era venuto se ne andò.

Evy finì il turno poco dopo, salutò Matt e si incamminò verso casa, ignara di un paio di occhi verdi che la seguivano da lontano.

Axl aveva vagato a lungo per la città. Era difficile passare nell’anonimato ora che era un rock star famosa, ma quel giorno non aveva proprio voglia di essere fermato e additato come Axl Rose. Aveva litigato con Steven, di nuovo. Uno dei suoi migliori amici, uno con il quale aveva condiviso tutto per molto tempo, si stava rivelando per lui un peso non da niente. Era fatto per la maggior parte del tempo, e a stento riusciva a reggere il ritmo delle prove. Come si erano ridotti? Tutti erano tossicodipendenti in un modo o nell’altro, non voleva certo essere ipocrita. Ma Steven pareva proprio non sapersi trattenere. Il peggio era che quando avevano quelle discussioni entrambi dicevano cose che non pensavano sul serio, ferendosi a vicenda. Il tutto sotto gli sguardi impotenti degli altri. Duff se ne era andato sbattendo la porta quella mattina, seguito poco dopo da Slash. Era rimasto solo Izzy, il fedele Izzy. Ma non aveva detto niente, solo se ne stava seduto a strimpellare la sua chitarra estraniandosi dalle urla che invadevano casa. Sentiva che così non potevano più andare avanti. Come se non bastasse la notte passata non era certo stata facile per lui, che di tanto in tanto veniva sorpreso dai suoi soliti incubi. Era strano, ma ultimamente in quei momenti sentiva qualcosa, un presenza, non avrebbe saputo dire di preciso, fatto sta che aveva l’impressione di non essere solo. E non era Izzy che sentiva costantemente al suo fianco, ma qualcos’altro... o qualcun’altro.

Camminò per un bel po’ senza meta, la mente lucida era una tortura in quelle occasione perchè gli permetteva di pensare troppo... e gli faceva male, perchè sapeva che prima o poi avrebbero dovuto tutti fare i conti con quella situazione di merda, e ciò non prometteva nulla di buono.

Sapeva che Duff probabilmente se ne era andato da Matt. Ovvio, voleva vedere Evy. Non aveva creduto ad una parola sulla storia dell’amico gay, ed era geloso marcio. Strano per uno come lui... Duff non era tipo da essere geloso. Lui forse, ma non Duff. Ma come dargli torto? Quella ragazza attirava tutti, lui compreso.

Si accorse appena dell’alta figura di Duff che usciva in fretta e furia dal locale, sembrava piuttosto nervoso. E poi Slash... tutti da lei dovevano andare? E certo, come lui sentivano in qualche modo il bisogno di starle vicino... loro tre a cui Evy aveva salvato il culo, e ancora nessuno di loro sapeva spiegarsi come una cosa del genere fosse possibile. Coincidenze? Forse... ma Axl non credeva nelle coincidenze. Fatto sta che sentiva egli stesso il bisogno di stare con quella ragazza, di cercarla, di abbracciarla... e di baciarla. Era impossibile resistere al suo fascino, così diverso da ciò a cui erano abituati.

Aspettò che anche il riccio se ne fosse andato, e mentre finiva di fumare la sua ultima sigaretta, eccola uscire, nella sua divisa, i lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle, e quel viso triste e pensieroso. Buttò la sigaretta a terra e la seguì.

 Vedeva di tanto in tanto la ragazza voltarsi come se si sentisse, per altro giustamente, osservata.

“Che cazzo fai Rose, adesso ti metti a pedinare le ragazzine?!”

Scosse la testa a quel pensiero e aumentò il passo fino a raggiungerla. Le afferrò un braccio, facendola voltare verso di se. Alla ragazza, che totalmente immersa nei suoi pensieri non aveva sentito i passi avvicinarsi quasi prese un colpo, e istintivamente strattonò la presa cercando di sfuggire.

“Axl!” urlò quando riconobbe il ragazzo “Ma... sei impazzito?!”

“Ti ho spaventata?” disse lui semplicemente.

“Certo! Accidenti!” Evy inspirò per riprendere il respiro regolare, poi si passò una mano sulla fronte “che ci fai qui? Mi stavi seguendo?”

“No, passavo e ti ho vista... sembri pensierosa, qualcosa non va?”

“Niente... com’è che tutti oggi sembrate tanto interessati ai miei pensieri? Ufff...” voltandosi riprese a camminare e il rosso le si accostò.

“Aspetta, non voglio farmi i fatti tuoi, voglio solo... parlare un po’” al che Evy si fermò e alzò il viso a guardarlo... quegli occhi verdi e profondi la fecero rabbrividire... quanto erano tristi... quanta sofferenza avevano vissuto? Troppa.

“Ultimamente uscire con voi mi porta solo guai...”

“Bhè, perchè non provi con me?”

“L’ultima volta che l’ho fatto sono tornata a casa ubriaca...”

“Ma c’era anche Slash, ora siamo soli”

E la cosa, chissà poi perchè, non la dispiaceva.

“Che occhiaie, cos’è successo?” lo sapeva, Evy sapeva tutto di loro. Ma se il rosso voleva parlare allora l’avrebbe accontentato. Forse lui più di tutti ne aveva bisogno.

“Non ho dormito bene”

“Hai fatto brutti sogni?”

Axl deglutì “Diciamo di si... vieni” la prese per mano trascinandosela dietro.

“Dove andiamo?”

“Non preoccuparti”

“No, no Axl, aspetta!”

“Ti fidi di me?”

“No!”

“Non importa”

Quel ragazzo era impossibile. In tanti mentre camminavano per la strada velocemente si voltavano a guardarli. Axl non passava inosservato, soprattutto con Evy al suo fianco.

Camminarono per un po’ di tempo in silenzio. Evy avrebbe voluto fargli mille domande, in primo luogo le sarebbe piaciuto sapere dove la stava portando. Ma il calore e l’energia che le trasmetteva la calda mano di Axl che stringeva la sua, la stava in qualche modo tranquillizzando. Era una sensazione piacevole.

Arrivarono nel mezzo di un cavalcavia deserto, la strada era chiusa per lavori in corso e non c’era anima viva li attorno. Di fronte a loro le colline di Hollywood. Erano piuttosto in alto, ma questo non sembrava disturbare la ragazza, che piuttosto sembrava incantata ad ammirare il panorama.

“E bellssimo!”

“Forse ti aiuterà, mi sembravi piuttosto pensierosa”

“Anche tu”

“Ma io lo sono infatti...” mormorò lui appoggiandosi alla staccionata che dava sul vuoto.

“E a cosa... a cosa pensavi... se posso chiedertelo...”

“A tante cose... perchè poi ne dovrei parlare con te... ma... sento di poterlo fare, non è così Evy? Posso parlare con te?”

I suoi occhi s i posarono su di lei facendola rabbrividire di nuovo. Accennò un lieve sì col capo.

“Bene... vedi ora ti dirò perchè ho molto a cui pensare... la mia vita è sempre stata una merda... sono nato nella feccia e ci ho vissuto per anni. Me ne sono andato con l’anima e il corpo segnato, segni che non riuscirò mai a cancellare e che tormentano le mie notti... nemmeno Jeff riesce a levarmi il tormento... può lenire le mie ferite a volte, ma non guarirle... ero incazzato col mondo intero quando sono venuto qui, e lo sono ancora. Ho sputato sangue per il mio fottuto gruppo, e credevo che fosse la stessa cosa anche per loro ma... sta andando tutto a fanculo, lo sai? Troppi di noi esagerano con Mr. Brownstone, quella fottuta puttana me li sta portando via tutti. Non c’è più uno spirito, non c’è più uno scopo... sta andando tutto a farsi fottere... non so quando è incominciato, non so nemmeno perchè, ma forse era l’unica scelta che avevamo. Eppure non è la cosa giusta... non lo è mai stata cazzo!” la sua voce si era alzata di tono man mano che parlava, ora sembrava quasi stesse urlando contro se stesso. Teneva gli occhi fissi nel vuoto davanti a se, e ad Evy parve di vedere un velo acquoso ricoprire le sue iridi verdi... “smettere... come se fosse facile dicono... lo so che non è facile! Cosa credono, che per me lo è? Il punto è che non ci provano nemmeno... Ma porca puttana non vedono cosa stiamo diventando?! Abbiamo tutto, abbiamo il mondo ai nostri pedi, e ci stiamo cagando sopra come se non ce ne fregasse un cazzo... a me invece importa... e non so cosa fare...”

Salì in piedi sul muretto, il vento faceva volare all’indietro i su capelli e la camicia scozzese che indossava.

“A... Axl... scendi...” mormorò Evy, che iniziava seriamente a preoccuparsi. Non l’aveva mai visto così, non si era mai aperto in quel modo forse con nessuno. Perchè con lei? Sentiva davvero di poterlo fare? Ora però era lei a dover fare qualcosa.

“Sai forse sarebbe la scelta più facile... può darsi che questo non sia il mio posto, non credi? Forse non lo è mai stato... e allora che cazzo ci sto a fare qui?”

“No... aspetta Axl, mi stai spaventando... scendi, ti prego!” cautamente posò le mani sulle sue gambe, e quasi fu respinta dall’ondata di rabbia e dolore che la travolse.

“Per cosa? Me lo dici? Per i fans? Per la gloria? Tutte cose passeggere... gli stessi che ora ci osannano un giorno ci sputeranno merda in faccia... Per gli amici? proprio loro... fottute teste di cazzo... ma chi sono io per dirlo? Sono come loro... è facile sai? Non credevo... eppure ci ho pensato tante volte... è un attimo poi... tutto finito...”

“Basta smettila! Scendi! Axl vieni giù da li, perfavore!” urlò sempre più disperata.

“E PERCHE’ CAZZO DOVREI ASCOLTARTI?! VAFFANCULO! A NESSUNO FREGA UN CAZZO!!!”

Axl si sporse ancora più avanti e traballò quando le punte dei suoi piedi si trovarono nel vuoto e il vento soffiò forte sul suo corpo. Evy si attaccò con tutto il suo corpo, allacciando le sue braccia strettissime alla gambe del rosso.

“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!” urlò. Poi silenzio.

Avviso alle lettrici: questa storia ha reting arancione ma in questo capitolo è contenuta una scena esplicita di sesso. Se la cosa ti disturba ti invitiamo a non leggere.

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Per me... fallo per me... l’ho detto? O l’ho solo pensato? Che succede? Non lo so.... non voglio che lo fa, non puoi farlo. Ti salverei, forse... ma non è questo il punto. Ragazzo dal cuore ferito... ci sono io a lenire il tuo dolore... fallo per me...

Due mani si posarono sulle braccia di lei, strettamente allacciate alle gambe di Axl. Teneva gli occhi chiusi, e pregava tra se che tutto finisse, che lui non facesse quello che pareva aver intenzioni di fare. Delicatamente le prese le braccia staccandole dal suo corpo, e solo quando lei si rilassò guardandolo, scese dal muro, poggiandosi contro stancamente. La tirò per un braccio a sè abbracciandola, e mentre le accarezzava la testa affondando il viso nei suoi capelli, calde lacrime gli solcarono il volto.

“Non sarebbe la soluzione... non è così?” mormorò, più a se stesso che a lei.

Evy non rispose, circondò la vita del ragazzo con le sue braccia immergendo il viso nel suo petto, e tirò un lungo sospiro. Ci era mancato poco, molto poco.

Rimasero così per un tempo che parve loro interminabile. Poi Axl si staccò piano da lei, e le alzò il viso, posandole la mano sotto al mento. Le sorrise dolce. La ragazza alzò una mano e con le dita asciugò le sue lacrime. Le labbra di Axl sfiorarono le dita di lei, e la stretta della mano del ragazzo sui suoi fianchi si fece più salda, avvicinando i loro bacini fino a farli incontrare pericolosamente. Una scossa percorse il corpo di Evy, immersa nel verde glaciale degli occhi del rosso.

I loro volti erano così vicini... Evy non oppose resistenza quando le labbra morbide di Axl sfiorarono le sue, quasi impercettibilmente per poi staccarsi subito. Le circondò le spalle con un braccio, proteggendola dal vento che soffiava sempre più impetuosamente. Rimasero a guardare il tramonto scendere sulle verdi colline di Hollywood che si tinsero di rosso e arancio. Non parlarono più, Axl sembrava essersi calmato ed Evy lo sentiva. Quel bacio poi... cosa significava? Certo era una situazione particolare quella, forse era meglio non dargli troppo peso, anche se al solo pensiero il suo cuore di nuovo vivo accelerava inevitabilmente i battiti. Fu un sollievo vedere che il ragazzo non sembrava interessato a farle domande sul suo conto, specie sulla storia di Duff. Preferiva non parlarne, non pensarci nemmeno, nella speranza che l’indomani tutto sarebbe tornato come prima.

Iniziava a fare freddo ora che il sole era sceso. Evy lo prese per mano “Andiamo a casa” sussurrò.

Rientrarono in quella casa, ormai diventata troppo piccola per tutti quanti, più che altro per la situazione opprimente che si stava vivendo. Axl sospirò a lungo, sentiva il peso di tutto gravargli di nuovo addosso non appena mise piede li dentro. Sembrava non esserci nessuno. ‘Meglio così’ pensò. Se Duff l’avesse visto in compagnia di Evy sarebbero stati guai... e non aveva bisogno di altri casini. Ma Evy sentiva che qualcosa non andava... quella sensazione di formicolio, quella strana ansia che cresceva dentro di se. Eppure nessuno dei ragazzi pareva essere in pericolo o bisognoso di aiuto. Da una camera giunse uno strimpellio lieve. Forse Izzy, o magari Slash. Di Steven sembrava non esserci traccia... e li lo riconobbe, quel profumo. C’era Duff in casa, ne era sicura.

***

Era andato a prenderla come promesso. Non c'era stato bisogno di dire nulla, anzi non si erano proprio detti niente e si erano diretti subito nell'appartamento dei ragazzi. Era la cosa migliore da fare. Era tutto un gran casino in quel periodo, quel pomeriggio poi aveva anche dovuto sorbirsi l'ennesima lite tra Axl e Steven. Era davvero stanco e aveva voglia di staccare la spina.

Non appena aprì la porta ed entrò in casa Katy lo baciò. Non era certo un  bacio casto anzi, la ragazza aveva direttamente affondato la lingua nella sua bocca. Il suo respiro sapeva di birra, e questo lo fece eccitare ancora di più. Evidentemente se n'era bevuta una prima di uscire, beh, era davvero poco in confronto alle sue cinque birre, più ovviamente la bottiglia di vodka che si era trangugiato in attesa che lei staccasse. Gli piaceva spaccarsi con l'alcool, era bello sentire la testa vuota girare e le gambe tremare, avere la testa anestetizzata contro le preoccupazioni che normalmente lo avrebbero pressato. Purtroppo aveva preso il giro di bere così tanto che ormai per ubriacarsi gli serviva una massiccia dose di alcool.

Guardò Katy che a giudicare dall'equilibrio reggeva gli alcolici molto meno di lui. La rossa lo baciò ancora mentre le mani del biondo tra un sospiro e l'altro finivano direttamente sul suo sedere tondo e sodo.

“Aspetta...”

“Cosa?”

La ragazza tirò fuori una bustina di coca. Duff sorrise “Sei la migliore dolcezza...”

Lei preparò delle strisce di egual misura e arrotolò un foglietto gettato in un angolo della stanza.

“Prima le signore...” fece il biondo, lei si servì e aspirò tutto frettolosamente.

Duff scosse la testa “La coca, dolcezza, va aspirata lentamente... goditela...”

Poi afferrò una bottiglia di vodka e bevve passandola anche alla rossa che lo seguì. Lui la guardò prendendole il viso con le mani e baciandola godendo di quel meraviglioso sapore. Lei lasciò scorrere le sue mani sul corpo di lui sino a giungere alla cerniera dei suoi jeans che abbassò senza problemi. La bocca colorata di rosso della ragazza scese sul lungo collo del biondo che prese a leccare... La sua pelle era piena di goccioline di sudore... era eccitatissimo. Il biondo alzò il viso mentre lei si abbassò sino a raggiungere il suo ventre. Guardandolo gli abbassò i boxer dandogli un piacere mai provato. Lo stupì la maestria di Katy nel fare quel gesto, era stata davvero una buona scelta... Duff chiuse gli occhi godendosi il piacere delle unghie laccate di rosso della ragazza che gli graffiavano la pelle del suo membro ormai duro e gonfio. Lei alzò il viso guardandolo provocante, poi abbassò la bocca sino a cingergli il pene con le labbra rosse come lei... Poteva sentire la lingua scorrere sulla sua pelle e i denti graffiarlo. Gli scappò un gemito... La fece alzare gettandola sul letto e la prese senza tante cerimonie.

“Sei solo una puttana, ma una gran puttana devo ammetterlo” disse questa frase inaspettatamente. Lui non era Axl, non trattava le donne come lui eppure aveva detto quella frase nel puro stile Rose.

Guardò la ragazza che sorrise fiera di quelle parole che lei considerò al pari di un complimento. Evidentemente era quello che voleva, scosse la testa divertito da quella ragazza così sfacciata. Si spinse talmente forte dentro di lei da farla gridare. Quella sera sarebbe stato diverso, a che serviva essere gentile con tutti? A nulla... e allora si sarebbe comportato come il mondo voleva da lui, da bastardo che poi a lei tanto non dispiaceva nemmeno. Katy, era un estimatrice del sesso spinto e non si sarebbe accontentata di  restare passiva a quell'incontro. Molte gli avevano parlato di quel ragazzo come di un tipo rispettoso e carino e invece era un animale come gli altri. Questo la eccitava. Lei voleva divertirsi, senza problemi. Odiava gli uomini sdolcinati e premurosi, lei adorava il sesso e voleva l'istinto... Sussurri gemiti, e ancora sussurri... Sesso sfrenato selvaggio... Katy si sedette sopra di lui e iniziò a muoversi sensualmente. Duff le afferrò i seni stringendoglieli con le mani per poi sollevarsi e leccarli bramoso. La spinse verso di lui facendo aderire meglio i loro bacini. Lei gli afferrò i capelli e schiacciò il viso del biondo su di lei, lui la morse e lei sussultò... Sorrise ancora e la sua bocca si storpiò in un ghigno.

“Puttana...”

“Dillo ancora...”

Lui alzò le sopracciglia poi la guardò “Bitch, I got a use for you... It'so easy...” disse prendendole i capelli tra le mani e spingendola giù ancora più forte...

Lei urlò ancora... Sesso era la parola chiave, il vero elisir di lunga vita e la medicina a tutti i problemi...forse il sesso sarebbe riuscito a distrarlo... forse...

***

Non so nemmeno perchè mi sono avvicinata alla sua stanza. Ho lasciato la mano di Axl camminando fino a qui. La porta è socchiusa... sento dei rumori inequivocabili provenire dall’interno. So cos’è... so cosa sta succedendo... la mia mano si solleva e spinge la porta permettendole di aprirsi e mostrare ai miei occhi lo squallido spettacolo. Non c’è amore, non c’è sentimento.. sento solo rabbia e cosa? Ripicca? Per cosa? Per chi... come se non lo sapessi... ma perchè? Perchè Duff... sento gli occhi bollenti, le lacrime che sto cercando n tutti i modi di trattenere sgorgano contro la mia volontà... devo andarmene, non voglio che mi veda, e non voglio più vedere. A fatica riesco a distogliere lo sguardo e cerco l’uscita quasi barcollando. Che mi sta succedendo? Il petto mi duole, fa male... ma perchè?! Aumento i passi quanto sento qualcuno che mi chiama, Axl forse...

“Evy... Evy...”

La sua voce mi giunge lontana. Devo allontanarmi, e sparire. Da angelo sentirò meno dolore, almeno lo spero. Corro, e ho freddo, ma qualcosa mi blocca il passaggio facendomi inciampare nei miei stessi passi, e cado a terra sulle ginocchia e sulle mani, fa male... avevo dimenticato quanto faccia male il corpo ferito. Ma qualcosa dentro di me fa ancora più male. Le ginocchia sanguinano e bruciano e anche i palmi delle mie mani sono graffiati. Ora le lacrime scendono ofuscandomi la vista. Poi qualcosa mi stringe, due braccia calde e forti che ormai ho imparato a riconoscere.

“Vieni, sembra che ora tocchi a me salvarti...” mi sussurra la sua voce roca “Ti riporto a casa.”

“Brucia!” gridò Evy. Sembrava una bambina con quegli occhi gonfi e il naso arrossato.

“Lo so che brucia ma devi disinfettarlo no?” disse lui mentre con il cotone puliva via il sangue dal ginocchio della ragazza. Era stato costretto a suonare il campanello del suo burbero padrone di casa, naturalmente Evy in casa non aveva nulla che potesse assomigliare ad un disinfettante, per cui non ebbe altra scelta se non quella di chiedere. Lo sfiorare la pelle delle sue gambe gli diede un brivido.

“Grazie...”

“Di niente...” il ragazzo si sedette vicino a Evy e fissò davanti a sé.

“L'avresti fatto davvero?”

Lui si voltò puntandole le iridi verdi addosso.

“Cosa?” domandò facendo solo finta di non capire, ma sapeva bene a cosa si riferiva.

Lai deglutì nervosamente, quegli occhi le facevano sempre un certo effetto..

“Ti saresti buttato... davvero?” chiese quasi sussurrando.

Axl sorrise amaramente e ricominciò a fissare davanti a sé.

Seguì un momento di silenzio. Nessuno ebbe la forza o il coraggio di dire nulla, ma Evy sapeva già la risposta alla sua domanda. Poi, finalmente, il rosso iniziò.

“E' difficile da spiegare. Io non sono mai stato un tipo forte Evy. Sono testardo, orgoglioso e so impormi su gli altri, ma nella mia vita privata sono un perfetto coglione... Non sono capace di cavarmela da solo, combino continuamente casini e ricado sempre negli stessi fottutissimi errori! Prendi Erin. Sono riuscito a rovinare tutto. Ci siamo distrutti più che potevamo e l'unica cosa che volevo davvero era farla felice. Strano no? Come odio e amore siano due facce della stessa medaglia. Ci siamo odiati e amati tante troppe volte... Ero geloso, dannatamente geloso di lei! Mi succede sempre. Quando tengo ad una persona divento possessivo. Odio tutti quelli che minano il mio esclusivo rapporto con quella persona. Con Erin è successa la stessa cosa. Odiavo tutti quelli che anche solo le parlavano o la guardavano. Sai quante volte mi sono preso a botte con qualcuno? Ho persino fatto a pugni con Jeff  solo perchè le aveva sorriso. E sai quante volte io... ah... lascia stare...” accese una sigaretta “Vuoi?” lei scosse la testa “E' la storia della mia vita... tutto deve essere complicato al cento per  cento per me... L'amore, gli amici... begli amici... a loro non fotte un cazzo di me... solo a Jeff anche se credo che sia io, il solo, tra i due a considerarlo il mio migliore amico... per lo meno ultimamente… sono cambiati, siamo cambiati tutti…”

“Secondo me tutti tengono a te...”

“Certo... credi ancora nelle favole tesoro. Pensi davvero che qualcuno rimpiangerebbe la mia assenza? Si toglierebbero tutti un peso... tutti... persino la mia famiglia... forse i miei fratelli se così li posso chiamare, forse loro. Persino dormire mi risulta difficile, non faccio un sonno tranquillo da quanto? Non saprei dirlo...”

Evy sentiva il cuore pesante. Quello che il ragazzo le stava lanciando era un messaggio d'aiuto. Sentiva quanto dolore che quel ragazzo aveva dentro... gli prese la mano e sussultò. C'era una tale disperazione in lui da essere quasi insopportabile.

Lui tornò a guardarla. Lei provava una pena così grande che una lacrima le solcò il bel viso. Axl la guardò per poi asciugarle la guancia bagnata.

“Non devi piangere per me... non valgo le tue lacrime...”

Lei sentì il calore di quella mano e chiuse gli occhi istintivamente. Era piacevole sentire le sue mani sulla sua pelle. La facevano sentire sicura, protetta, era strano come la tranquillizzassero. Lui irrequieto e tormentato riusciva a darle serenità...

Fu catturata di nuovo dai suoi occhi, lui sorrise e abbassò la mano, spostò lo sguardo a terra. Evy stringendo il palmo della sua mano appoggiò la testa sulla sua spalla sospirando.

“Tu stai male per lui e io ti stresso con le mie cazzate...” sussurrò Axl scuotendo il capo.

“No... mi fa piacere che parli con me...”

“E' strano, non parlo mai delle mie cose... sono un anima piuttosto solitaria...”

“Ora sai che puoi parlare a me...”

“Sarà meglio che ti lasci stare, sarai stanca...” disse alzandosi.

Doveva andarsene, doveva farlo prima di commettere qualche cazzata, ma Evy lo  trattenne per un braccio

“No! Non andare via…”

Lui voltò lo sguardo sorpreso nel vedere i meravigliosi occhi di lei diventare lucidi.

“Ok... sono qui piccola...” disse sedendosi di nuovo.

Non dissero nulla. Alla ragazza piaceva averlo vicino. Non era per ripicca, non era per quello che aveva visto in camera di Duff, non era da lei avere rancore verso qualcuno, era un angelo infondo, ma stare con quel tipo le piaceva davvero.

“Sono stanchissima...”

“Vedi? Lo sapevo, è meglio che vada…”

“No! Non vuoi stare ancora un po' qui... con... con me?”

Axl guardò ancora quella ragazza. Che doveva fare? Non voleva che il solito testa di cazzo che sfruttava le ragazze si facesse conoscere da lei. Non voleva far nulla di sbagliato. Poi si rassegnò... Alzò il braccio e la strinse a sé. Evy si lasciò abbracciare appoggiando il viso su quella pelle profumata... era imbarazzata. Era una situazione assurda che lei cercasse la vicinanza di un ragazzo eppure il pensiero che se ne andasse la terrorizzava. Lui non fece niente, non voleva guastare quel momento così speciale...

“Mi ha fatto male...” disse lei.

“Lo so...” rispose lui sospirando.

“Perchè? A me non importa di lui…”

Axl si domandò perché continuasse a negare. Sembrava voler convincere se stessa.

“Sicura?”

“Sì...”

Lui le alzò il viso per guardarla negli occhi 'Pessima mossa Rose' si disse... Non riusciva a non sfiorarla, non riusciva a tenerla lontana. Lei era una creatura così piccola e dolce, e poi era bella... bella da star male... La baciò... dolcemente… era inevitabile... Si staccò a guardarla, non si era messa ad urlare, non l'aveva cacciato, ma era rimasta lì e si era lasciata baciare senza opporre resistenza. La strinse abbracciandola. Non avrebbe commesso errori, non questa volta... Non avrebbe rovinato quel momento per niente al mondo. Così stretti si addormentarono.

Quella per Axl fu la prima notte dopo tanto tempo, senza incubi...

Una strana e inconsueta sensazione di pace. Ecco cosa aveva provato Axl non appena aprì gli occhi quella mattina. Guardò Evy, addormentata al suo fianco, stretta al suo corpo. Inalò il suo profumo, amplificando quella piacevole sensazione. Automaticamente sorrise, quasi gli venne da ridere. Era felice, lui! Felice si... perchè quella notte aveva dormito, e basta, niente incubi, niente urla, niente pianti... ed ora sei sentiva sereno e riposato. La testa era leggera e vuota, eppure non aveva preso niente. Era stata lei, ma perchè? Cosa aveva di tanto speciale da farlo stare così bene? Sentì le lacrime gonfiargli gli occhi e gli scappò una risata argentina che cercò subito di trattenere per evitare di svegliarla. Si alzò e la prese in braccio, così bella e fragile tra le sue braccia. Poi la posò delicatamente sul letto della sua camera, coprendola con il lenzuolo. Era meglio andarsene anche se la cosa gli costava non poco. Prese un foglietto strappato da un blocco che aveva trovato e scrisse una sola parola... lui, che non aveva mai detto grazie a nessuno, si trovava a ringraziare quella strana ragazza che era stata la sua medicina per quella notte. Niente sesso, solo gli era stata accanto, E lui era stato bene. La guardò di nuovo, era così difficile ora staccarsi da lei, come avrebbe fatto? Ma doveva andarsene, o al suo risveglio, se lei l’avesse guardato con i suoi occhi, non se ne sarebbe più andato, ne era certo. E poi aveva una questione da risolvere. Non era da lui impicciarsi dei fatti degli altri, ma non poteva permettere che lei stesse male di nuovo, non per Duff e la sua stupidità.

Uscì camminando veloce verso quella che era casa sua e dei ragazzi.

Man mano che si allontanava da lei quella sensazione di benessere che l’aveva avvolto fino a poco prima si affievoliva sempre di più. Si fermò inspirando profondamente, senza capire che cosa gli stesse succedendo. E per un attimo fu tentato terribilmente di tornare sui suoi passi e andare di nuovo da lei.

***

Sento freddo... e pensare che poco fa avevo avevo quasi caldo... apro gli occhi, la luce fioca che entra dalla finestra chiusa mi risveglia. Sono nel mio letto... sola. Strano, ricordo di essermi addormentata sul divano ieri sera, con... Axl. Dov’è Axl? Posso ancora sentire il suo odore sulla mia pelle, sulle lenzuola e per la stanza. Mi alzo controvoglia, guardandomi in giro, ma niente... la casa è vuota, lo sento. Poi noto un biglietto, sul comodino, è suo... “Grazie” una sola parola. Sorrido, so che questa notte Axl non è stato assalito dai suoi incubi, so che ha dormito tranquillo, e così anche io. E’ stato bello, ha bisogno di un po’ di serenità. Ma non so quanto durerà. Un formicolio alla testa mi mette sull’attenti... cerco di guardare, di osservare... ed eccolo, so dove sta andando, o meglio, da chi. Potrei andare li in un attimo e stare a guardare, ma non voglio farlo e non lo farò. Il solo pensiero mi fa star male di nuovo, non voglio più vedere quella camera. Meglio concentrarsi su altro... il lavoro ad esempio! Sono già le dieci, e tra un’ora devo essere da Matt. 

***

Duff si era svegliato intontito, nel letto ancora i segni della notte precedente... bottiglie vuote, bustine trasparenti buttate sul pavimento e una siringa vuota... lui che di eroina si faceva raramente... e poi quella ragazza ancora nuda nel suo letto che dormiva profondamente. La stessa persona che la sera prima gli aveva dato tanto piacere, ora gli dava il voltastomaco. O forse si faceva schifo da solo. Si alzò appoggiandosi alla parete quando la testa gli girò violentemente. Sentì l’amaro salirgli in bocca e lo stomaco sussultare. Fece appena in tempo a correre in bagno gettandosi sul wc scosso dai conati, prima di vomitare tutto per terra. Stava da cani. Si alzò a fatica sciacquandosi il viso, la bocca e rivestendosi con abiti presi a caso. Doveva uscire da li, si sentiva soffocare.

L’aria fresca che gli accarezzò la pelle fu un toccasana, anche se non servì a levargli di dosso la sensazione di malessere che provava. Non voleva essere lì quando si sarebbe svegliata. Voleva tornare e non trovarla più nella sua stanza. Camminò un po’, erano già quasi le undici, e sapeva dove inconsciamente i suoi passi lo stessero portando. Arrivò davanti alle vetrine del piccolo chiosco e guardò dentro. Eccola mentre era già al lavoro. Aveva un viso strano e le sue ginocchia erano sbucciate. Cosa le era successo? Fece un passo verso l’ingresso, ma si fermò. Scosse la testa e si allontanò. Il giorno prima non gli aveva fatto bene rivederla, meglio fare una passeggiata per schiarirsi le idee.

Tornò dopo più di un’ora, aveva vagabondato a caso per la città, ma non era per niente in forma, così preferì tornare, nella speranza di non trovare più Katy nella sua stanza.

***

Axl entrò a casa senza curarsi di che ci fosse, dritto verso la sua camera. Spalancò la porta e guardò dentro. Di Duff nemmeno l’ombra. C’era solo la ragazza, quella puttana che ancora giaceva nel suo letto, nuda. Sentiva ancora l’odore dell’alcool, del sudore e della droga. Si avvicinò senza troppa delicatezza e la spintonò con una mano per svegliarla.

La ragazza mugugnò.

“Hey, svegliati” 

“mmm... Duff...” 

“Non c’è nessun Duff, se ero quel coglione non saresti qui a quest’ora, alzati” le disse poco gentilmente “puttana...” aggiunse poi a mezza voce.

Katy aprì gli occhi voltandosi e osservando il giovane che stava in piedi di fronte a lei.

“Tu se Axl Rose... hey, sei venuto per avere quello che ha avuto il tuo amico?” 

“Non mi interessano i tuoi servizi, ho detto di andartene” 

“Come sei scontroso... guarda che posso farti divertire...” si era alzata in ginocchio sul materasso, mostrandosi a lui completamente nuda, e gli si era avvicinata gattonando in maniera molto sensuale “ho in mente qualcosa che potrebbe piacerti...” gli sussurrò all’orecchio tirandosi in ginocchio di fronte a lui, facendo aderire i seni al suo petto e passandogli languidamente la mano sul collo.

Una sensazione di nausea avvolse lo stomaco del rosso. Poco fa stava con quella ragazza che sembrava più un angelo che altro, e lo era ma questo lui non poteva saperlo, ora invece si trovava li con quella donna provocante che gli metteva quasi disgusto. In un altra occasione probabilmente non si sarebbe fatto troppi problemi, ma in quel momento sentì solo lo schifo di tutto ciò che era la loro vita. La allontanò bruscamente sbattendola sul letto. Lei sorrise, prendendo quel gesto come l’inizio di un gioco hard. Ma l’espressione con cui lui la stava guardando le fece spegnere ogni sorriso.

“Hai sentito? Rimetti i tuoi vestiti ed esci da qui, subito” 

“Io non prendo ordini da te, sono qui dal tuo amico e aspetto che sia lui a dirmi se e quando me ne devo andare!”

“Vaffanculo! Sei solo una puttana!”

“Me l’ha già detto lui... e sai, mi è piaciuto...”

Di scatto l’afferrò per un polso tirandola giù dal letto, prese con l’altra mano i vestiti ammucchiati a terra, non sapendo nemmeno se fossero tutti suoi, e la trascinò fuori dalla stanza per il corridoio.

“Ma che cazzo fai?!

“Forse non mi sono spiegato bellezza, ho detto che te ne devi andare!” urlò.

“Mi fai male!!!”

“Non abbastanza forse!” la spinse fuori dalla porta di casa, lanciandole dietro  vestiti, seguito dalle sue imprecazioni. Le fece il medio e richiuse la porta sbattendola forte.

Quando si voltò lo sguardo interrogativo di Izzy gli era puntato addosso.

“Che vuoi?” domandò brusco.

“Non credi che non siano fatti tuoi?”

“Infatti non lo sono, ma io e 'Mister ossigeno' dobbiamo parlare, e quella troia mi stava dando fastidio!”

Izzy sorrise scuotendo la testa “Non sei tornato stanotte”

“No...”

“Ieri sera ero in salotto a suonare... Duff era in camera con quella... e poi ho visto te ed Evy entrare... immagino sia scappata via per quello che ha visto nella stanza di Duff, ma poi? Bill niente palle...”

“E questi sarebbero fatti tuoi Jeff?”

“No, ma io e te dobbiamo parlare...” rispose con le sue stesse parole di poco prima.

Axl sospirò ‘E’ Jeff’ si disse ‘il tuo amico Jeff...’

“Si... l’ho incontrata ieri e... mi ha aiutato” iniziò sorvolando sulla parte del tentato volo nell’aria “poi siamo venuti qui... bhè il resto lo sai...”

“Eviterò di chiederti perchè ti ha aiutato, è quello che è successo dopo che mi interessa