Fidanzati in prestito

di maryc
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fidanzati in prestito ***
Capitolo 2: *** Extra-Come tutto ebbe inizio ***



Capitolo 1
*** Fidanzati in prestito ***


Fidanzati in prestito

POV EDWARD

“Ehi amore, buongiorno.” Soffio sulla pelle della mia bellissima fidanzata. La amo da impazzire. Sono esattamente tre anni che stiamo insieme, due che viviamo insieme, e ieri le ho chiesto di sposarmi. Io Edward Cullen presto diventerò il marito dell’unica donna che mi abbia fatto innamorare. Della donna che mi ha fatto mettere la testa al posto. Della donna che è diventata il centro del mio universo. Isabella Marie Swan.

“Buongiorno mio futuro marito.” Le mie labbra si aprono in un enorme sorriso mentre le bacio la sua pelle del colore della pesca.

“Oh futura Signora Cullen, si è alzata felice questa mattina?”

“Certo Signor Cullen. Felice e soddisfatta. Sa il mio fidanzato è stato molto focoso questa notte, non so mi ha capito.” Ridacchio alla sua battuta.

“Ho una vaga idea. Sa anche la mia gattina questa notte è diventata una sexy pantera.” Arrossisce di botto e mi arriva uno scappellotto sulla testa.

“Ahi amore, ma cosa ho detto di male? Ho solo elogiato la mia micia. Che quando è…mmm…vogliosa, non è più un gattino indifeso, anzi io sono un gattino indifeso in quei momenti.”

“Povero piccolo, sei stato violentato dalla tua fidanzata? Ma è proprio cattiva.” Mi dice languidamente. Quello sguardo ha un solo significato. Vuole nuovamente violentarmi, e chi sono io per impedirglielo?

“Si è vero, ma se la mia fidanzata vuole violentarmi di nuovo, mi sacrificherò.” Ribalta le posizioni e si trova a cavalcioni su di me.

“Bene, perché la tua fidanzata è nuovamente insoddisfatta.” Detto questo altre chiacchiere sono inutili, ci perdiamo così nei meandri della passione e della lussuria.

 

“Amore, mi sa che dobbiamo andare.” Oggi torniamo a Forks. Entrambi siamo di Forks, ma lei è cresciuta con sua madre a Phoenix, perciò non ci siamo mai incontrati. Ci siamo conosciuti circa quattro anni fa qui a Seattle. È caduta tra le mie braccia mentre si dirigeva a lezione ed io correvo verso l’aula di biologia per la mia lezione. Quel giorno ci siamo follemente innamorati l’uno dell’altro, ma ovviamente il mio dolce amore, mi ha fatto sudare sette camice prima di accettare un mio appuntamento. Ma non cambierei nulla del mio corteggiamento.

“Si è vero, però non mi piace il fatto che ci dobbiamo separare per una settimana.” Già, anche a me non piace. Ogni volta che io tornavo a Forks lei non poteva accompagnarmi perché aveva degli esami, durante le feste di Natale e Pasqua lei tornava a Phoenix da sua madre e lì venivano raggiunti da suo padre e suo fratello minore. Si, i suoi genitori sono separati. Mentre io in quei giorni non potevo non tornare dalla mia famiglia. Invece l’estate è tutta nostra. Abbiamo viaggiato molto ed ho anche conosciuto sua madre. Suo padre è lo sceriffo di Forks e lo conosco da quando ero bambino, ma mai gli ho detto che sono il fidanzato della sua adorata figlia. Diciamo che ho sempre avuto paura che sparasse ai miei gioielli, ma oggi torneremo entrambi a Forks, e domani ci sarà una cena così Charlie mi conoscerà come futuro genero e la mia famiglia finalmente conoscerà d persona la mia Bella. Si perché praticamente mia madre e le mie sorelle le telefonano tutti i giorni, si adorano ma mai si sono incontrate. Non voglio immaginare il trambusto e l’eccitazione che ci sarà a casa mia. Già Alice è sempre su di giri, quando le ho detto che avremo fatto una cena per ufficializzare il nostro rapporto ha urlato per tutta la casa, seguita a ruota dalla mia sorellina di 17 anni Nessie, da mia madre Esme e da mia cognata Rose. Poveri mio padre Carlisle, mio fratello maggiore Emmett e mio cognato Jasper, il fidanzato di Alice.

“Anche a me non piace, ma magari dopo la cena possiamo andare nella casetta che ha da poco restaurato mia madre e passare lì gli ultimi giorni.” Le dico speranzoso.

“Si, mi piace la tua idea. Vedi che non sei sempre inutile?” Un’altra cosa che adora è prendermi in giro, sempre.

“Io sarei sempre inutile?” Le dico con un finto broncio intanto le sue braccia mi avvolgono da dietro e strofina il suo nasino contro la mia schiena. Come mi fa eccitare quando fa così, in verità mi fa eccitare sempre.

“No, amore sei utile anche sotto le lenzuola.” Ride e mi lascia come un salame.

“Dai Ed andiamo?” Mi rivolge uno sguardo carico d’amore e subito dimentico l’ennesima presa in giro. Per lei farei di tutto, quanto la amo.

Passiamo il viaggio ridendo e scherzando, con lei posso sempre parlare di tutto senza imbarazzo. Non ci siamo mai annoiati, anche litigare con lei mi piace, adoro soprattutto il nostro modo di fare pace. Lo so, sono un pervertito, ma lei mi ispira sempre pensieri molto poco casti.

Dopo cinque ore di viaggio arriviamo a destinazione e il mio umore cambia, devo lasciarla a casa sua e stasera non ci vedremo.

“Dai amore, non fare quel faccino triste. Tua sorella Nessie si è lasciata con il fidanzato e vuole passare del tempo con il fratello sexy. Io ne approfitterò per stare un po’ con mio fratello e farmi raccontare delle sue conquiste, anche se pare abbia perso la testa per una ragazza. Ci sentiremo spesso.” È vero la mia dolce sorellina ha bisogno di me. Quando mi ha detto che aveva il ragazzo ho quasi rotto il telefono per la gelosia, volevo cercarlo e fargli le palle a stelle e strisce. Bella è stata una settimana a cercare di calmarmi. Quando poi Nessie mi ha chiamato piangendo dicendo che il ragazzo l’aveva lasciata, ero si felice, ma volevo ugualmente fargli le palle a stelle e strisce perché stava facendo soffrire il mio angioletto. Anche in quella occasione Bella è stata una settimana dietro di me per farmi calmare. Si, sono molto geloso delle mie sorelle e di mia madre, ma mai quanto lo sono di Bella. Diciamo che rasento la pazzia quando si tratta di lei.

“Hai ragione, se…se…se mi passa sotto le mani quel…quel cane lo faccio a pezzi.”

“Ssh amore, tua sorella saprà farsi valere. Ora vai. Ci sentiamo dopo. Ti amo.” Mi posa un dolcissimo bacio sulle labbra ed io la stringo possessivamente a me approfondendo il nostro contatto. La lascio andare, a malincuore, dopo parecchi minuti.

“Ti amo.” Soffio sulle sue labbra e lei scende dall’auto un po’ instabile. La mia micia.

Arrivo a casa mia in pochi minuti con la mia guida pazza. Appena varco la soglia di casa vengo travolto da quattro donne.

“Oh tesoro della mamma come mi sei mancato. Ma Bella? Come sta? Come sono felice per voi.” Esme.

“Fratellone, ma perché non hai portato qui la mia cognatina? Non possiamo aspettare fino a domani, avevo visto dei bellissimi abiti da sposa e volevo mostrarglieli.” Alice.

“Eddy, Eddy, come sono felice. Finalmente vi sposate. Vogliamo proprio conoscere di persona questa ragazza che ti ha fatto diventare più imbecille di Emmett.” Rosalie.

“Eddino, Eddino mio, sei tornato. Mi sei mancato da morire fratellone.” Un tornado, la mia fotocopia al femminile mi salta al collo ed io la prendo al volto.

“Nessie, tesoro, stasera usciamo. Mamma, anche tu mi sei mancata. Alice lascia in pace Bella. Rose, io non diventerò mai imbecille come tuo marito.”

“Ehi suo marito è tuo fratello.” Urla l’orso che si avvicina a me insieme al suo compare, Jasper.

“Purtroppo Emm me lo ricordo che siamo fratelli.”

“Ragazzi, lasciate in pace vostro fratello. Edward, figliolo, sono fiero di te.” Abbraccio mio padre, il mio modello di vita.

“Grazie papà.”

Dopo una doccia, una lunga telefonata al mio amore, che mi manca troppo e una partita alla play sono uscito di casa con Nessie per fare un giro nel centro di Forks.

“Allora Ness, cosa mi dici di questo ragazzo?”

“È uno stronzo, e non mi rimproverare per la parolaccia. Se la merita. Stavamo così bene insieme. Lo amo tantissimo e lui mi ha lasciato perché…” Seguo il suo sguardo di fuoco e ciò che vedo mi fa gelare sul posto. La mia Bella abbracciata ad un armadio.

“Ora lo sistemo io quel deficiente. Sono due settimane che ci siamo lasciati e già si è consolato. Ma guardali come ridono. Lei è pure brutta.” La mia gelosona, ma anche io devo capire chi è quell’armadio che sta troppo attaccato alla mia ragazza, e perché la mia ragazza è appiccicata a lui. Nessie mi prende per mano e con uno sguardo di fuoco mi trascina dai due. Ora anche io ho uno sguardo di fuoco.

“Tu ti fingerai il mio ragazzo.” Sibila con aria minacciosa, ed ovviamente non è ammesso un no come risposta.

“Ehi Jake, ciao.” Così l’armadio è Jake, forse non riuscirò a fargli le palle a strisce. Appena sentono la voce di Nessie si girano nella mia direzione, entrambi sono sorpresi. Bella mi rivolge un sorriso ma poi guarda la mia mano intrecciata a quella di mia sorella e il sorriso lascia spazio ad uno sguardo di fuoco per il sottoscritto. Povera piccola, lei non la conosce ed ora sta pensando male. Un attimo, anche lei era abbracciata all’armadio. Anche l’armadio lancia una sguardo di fuoco al sottoscritto appena vede le mani incrociate, ed anche lui incrocia la sua mano a quella della MIA Bella. Ma cosa diavolo sta facendo?

“Ciao Nessie, è un piacere rivederti. Vedo che sei in compagnia.” Sibila a denti stretti. Mi sto un po’ perdendo, se l’ha lasciata perché si comporta così? Bella invece cambia espressione e sembra divertita io invece sono sempre più confuso.

“Si, è il mio ragazzo. Sexy vero?” Per poco non cado a terra e Bella cerca di trattenere le risate, mentre Jake stringe i pugni. Se uno di quei pugni mi arriva in faccia potrei avere una commozione celebrale. Forse sarebbe meglio non provocarlo.

“Amore, lui è Jacob Swan, il mio ex.” Jacob Swan. Swan Jacob. Jake. Ho capito tutto e anche a me viene da ridere. In pratica mia sorella è innamorata del fratello della mia fidanzata e viceversa, ed ora entrambi fanno credere all’altro di avere un nuovo fidanzato, Bella ha capito tutto sin dall’inizio, perciò se la rideva.

“Molto piacere.” Non gli allungo la mano potrebbe stritolarla.

“Lei invece è la mia sensuale ragazza. Tesoro lei è Renèesme Cullen.”

“Piacere di conoscerti Nessie.” Mia sorella se potesse, l’avrebbe incenerita con lo sguardo.

“Renèesme per te.” Cerco di darmi un contegno per non esplodere. Si prospetta una serata interessante.

“Io sono…ehm…Marie.” Dice rivolta a me.

“Io invece sono Anthony.” Non possiamo dire i nostri nomi, perché Jake sq che Nessie ha un fratello che si chiama Edward e ovviamente mia sorella collegherebbe subito Isabella alla mia Bella, nonché sorella del suo Jake. Che casino.

“Che ne dite di andare a mangiare un panino?” Propongo candidamente, non voglio proprio andar via, voglio vedere cosa succede. Tutti annuiscono e Bella mi fa un occhiolino. Peccato però che non posso stringerla tra le mie braccia e baciarla. Mia sorella mi circonda la vita con un braccio, mentre Jake circonda le spalle di Bella con un potente abbraccio, se non fa più piano potrebbe spezzarmela.

Ci sediamo e ordiniamo. Il locale è semplice e poco caotico.

“Allora Marie, cosa fai nella vita? Mi sembri un po’ grande per Jake.” Inizio io, vediamo che mi rispondi.

“Si, è vero sono più grande di lui di sei anni, ma mi piacciono i giovani, sono più focosi.” Le lancio uno sguardo feroce, io non sarei focoso? Nessie, distrugge un tovagliolo con le mani e l’armadio sembra arrossito.

“Tu invece, come hai detto che ti chiami, Anthony mi pare? Tu invece cosa fai? Anche tu mi sembri un po’ cresciuto per Renèesme che non sembra essere neanche maggiorenne.”

“Come ti permetti vecchia strega megera? Se a te piace la carne giovane a me piace l’uomo vecchio.” Ehi, io non sono vecchio, ho solo venticinque anni. Qui mi prendono tutti in giro.

“Oltre ad essere vecchio, te lo sei scelto pure flaccido e senza un po’ di muscoli.” Ma insomma, perché sempre a me?

“Può anche essere flaccido e senza muscoli ma sotto le lenzuola fa scintille.” Detto questo l’aria intorno a noi si cristallizza. Bella cerca di non ridere, io sono sbiancato alle parole di mia sorella, lei guarda ferocemente l’armadio e l’armadio credo stia pensando al modo più lento e doloroso di uccidermi. Intanto stavo affogando con l’acqua e Bella cerca di darmi dei colpi sulla schiena camuffando le risate con dei finti colpi di tosse.

“Non è divertente.” Le sibilo all’orecchio, quando i nostri finti partner non guardano.

“Io invece sto morendo dalle risate.” Torna al suo posto e cerca di calmare Jake con una carezza sulla testa. Quella è solo una carezza che una sorella fa ad un fratello, ma la piccola peste al mio fianco non la vede così.

“Inoltre Anthony non è mi sazio del mio corpo.” Di nuovo l’acqua mi va di traverso.

“Lui non è mai sazio del tuo corpo? Sai, la mia Marie è una bomba del sesso. È sempre così vogliosa.” Ora è la bomba del sesso che sta affogando con la coca cola e il suo viso è tutto un programma.

“Ora basta tutti e due.” Il discorso sta degenerando, non voglio sapere altro.

“Abbiamo capito che siete stati insieme, perché vi siete lasciati?” Abbassano entrambi lo sguardo e Bella incinta Jake a parlare facendogli una carezza sulla guancia.

“L’ho lasciata perché vedila, è così bella. Tutti i ragazzi le vanno dietro ed io non mi sento alla sua altezza.” Ora l’armadio mi fa tenerezza, tanto che mi sembra sia diventato un comodino. Nessie con le lacrime agli occhi sposta malamente Bella dal suo posto e si butta tra le braccia del suo amato. Come sono belli tutti e due.

“Ma amore mio, è la stessa cosa che penso io di te. Tutte le ragazze ti guardano come se volessero spogliarti con gli occhi, e poi tu già hai…si insomma…invece io non sono esperta e tu ti potresti stufare di me.” L’armadio alza lo sguardo di colpo.

“Come io ho già…no, no io non ho mai…ma scusa tu hai detto che con il flaccido…” Io e Bella ci alziamo e ci prendiamo per mano.

“Ragazzi, ora che tra di voi è tutto sistemato, io e il mio fidanzato andiamo a fare una passeggiata se non vi dispiace.” Alzano lo sguardo verso di noi, entrambi sono allucinati e noi iniziamo a ridere senza ritegno.

“Bella?”

“Edward?” Annuiamo incapaci di parlare.

“Ci dispiace.” Dicono contemporaneamente.

“State tranquilli, noi ci siamo divertiti un mondo. Forse Ed un po’ di meno dato che è stato preso parecchio in giro, però non fa niente.” Salutiamo e mano nella mano usciamo dal locala ancora ridendo.

“Allora uomo insaziabile bella serata vero?”

“Si bomba del sesso devo dire che mi sono divertito e che non ho più intenzione di fare le palle a stelle e strisce e tuo fratello. Quello con una sola manata mi manda all’ospedale.”

“Hai ragione, sei così flaccido e senza muscoli.” E giù con altre risate.

“Ma brutta impertinente.” Le dico mentre inizio a farle il solletico.

“Così sei insaziabile.” Mi dice con un tono di voce roco, molto roco.

“Si, sono insaziabile della mia pantera.” Detto questo ci inoltri amo nel bosco e saziamo la nostra voglia.

 

Ciao ragazzi, lo so, lo so OS veramente stupida, però stamattina non avevo molto da fare e l’avevo in mente già da qualche giorno, così ne ho approfittato. Bacio Mary.

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Capitolo 2
*** Extra-Come tutto ebbe inizio ***


Come tutto ebbe inizio

POV EDWARD

4 Anni fa

Merda! Anche oggi sono in ritardo. Ma come diavolo è possibile essere sempre in ritardo per andare a lezione? Ovvio, se la notte mi rotolo tra le lenzuola di varie donzelle è logico che la mattina prima devo scappare dal loro dormitorio e poi andare nel mio per fare una doccia e prepararmi.

Si scappo dai dormitori, non voglio una storia seri. Sono bello, sexy, affascinante e intelligente, tutte mi cadono ai piedi con uno schiocco di dita, allora perché accontentarmi di una sola quando posso averle tutte? Stamattina sono anche in vena filosofica.

Certo la mia famiglia non la vede esattamente come me. Anzi mia sorella Alice e mia cognata Rose sono convinte che appena troverò l’amore lei mi rifiuterà a causa del mio comportamento. Ma io non troverò mai l’am…

“Scusa, scusa, sono inciampata, stavo correndo che sono in ritardo per una lezione.” Una ragazza è praticamente volata tra le mie braccia. Resto imbambolato di fronte alla sua bellezza. Sono senza fiato. È…è…è semplicemente divina.

“Ehi ma stai bene? Oddio sono troppo pesante, sei caduto, hai battuto la testa ed hai avuto una commozione celebrale. Lo sapevo, lo sapevo che devo dimagrire. Oddio questo non risponde, forse sta morendo. Devo chiamare un’ambulanza.” Alla parola ambulanza mi riprendo. Non ho avuto nessuna commozione celebrale e poi lei è più leggera di una piuma. Ma quale dieta? Mi ricompongo.

“No, no sto bene. Scusa ero sovrappensiero, ma non è necessaria alcuna ambulanza. Tu piuttosto ti sei fatta male? Anche io ero di fretta per il tuo stesso motivo e non ti ho vista arrivare. E poi credo che tu non abbia bisogno di nessuna dieta, in pratica sei più leggera di una piuma.” Dico tutto questo rafforzando la mia presa sul suo corpo, eh si è ancora tra le mie braccia, ed accompagno il tutto con uno lunga radiografia e un sorriso ammiccante. Il sorriso per il quale tutte cadono ai miei piedi. Perdo molto tempo sul suo seno che si intravede dalla sua camicetta blu. È piccolo, ma sembra soffice e sodo, so per certo che sarebbe perfetto tra le mie mani. Sposto lo sguardo sui suoi fianchi, sono degli appigli naturali per le mie mani e le sue gambe. Mamma mia che gambe toniche e snelle. Per fortuna porta la gonna, una gonna molto corta, che mi permette di vedere tutto e bene. Infine sposto il mio sguardo sul suo bellissimo viso. Su quelle labbra rosse e piene, sulla sua pelle porcellana e nei suoi magnifici occhi color del cioccolato. Sposto ancora…

“Ahi.” Un sonoro ceffone mi arriva sulla guancia, picchia duro la ragazza.

“Brutto cafone, depravato che non sei altro. Io ti chiedo scusa per esser sbattuta contro di te e tu mi spogli con gli occhi? Ma l’educazione non te l’ha insegnata nessuno? Togliti dai piedi idiota.” Si sposta velocemente dalle mie braccia e io resto come un salame mentre la vedo allontanarsi senza dirmi nulla. Micetta ti ritroverò presto.

Felice come una Pasqua e con un bel cinque stampato sulla guancia mi dirigo a lezione.

In aula, le mie compagne di corso mi lanciano sguardi ammiccanti, ma io non le degno di uno sguardo. Quella pantera occupa tutti i miei pensieri e presto finirà nel mio letto, o io nel suo, non sono razzista, fatto sta che presto passerà sotto ad Edward Anthony Cullen.

Ho cercato in tutta la struttura la mia micetta, ma non l’ho trovata da nessuna parte. Non so nulla di lei e mi sto demoralizzando. Ma ha detto che andava ad una lezione perciò deve studiare per forza qui, oppure è un’assistente, è troppo giovane per essere una professoressa. Se poi lo fosse sarebbe ancora più eccitante fare sesso con lei, anche se sono convinto che non cederà facilmente o non cederà affatto.

Sconfitto mi dirigo verso la mia auto, ma qualcosa, o meglio qualcuno, attira la mia attenzione. Mi volto e la micia è di fronte a me. Sta ridendo e scherzando con un ragazzo. È alto, occhi azzurri, capelli neri, fisico asciutto e molto, molto muscoloso. Mi da un sacco fastidio che lei scherzi con un altro, lei è solo mia. Ma cosa diavolo mi prende? Perché mi sento di essere geloso? Perché sento questa morsa allo stomaco pensando a lei con un altro che non sia io?

Oddio! Non è possibile, ho avuto il classico colpo di fulmine. Io che due secondi prima che lei mi cadesse tra le braccia stavo pensando che non mi sarei mai innamorato mi ritrovo come un bambino alla sua prima cotta ed ora sto rodendo dalla gelosia.

“Allora ci vediamo stasera. Ciao Bella.” Le dice l’armadio scoccandole un bacio sulla guancia. Ma come si permette a salutarla così? E poi perché non la chiama per nome? Stronzo.

“Si a stasera.” Gli risponde allegra. Cosa devono fare stasera? L’immagine di lei nuda sotto di lui mi arriva alla mente e mi fa imbestialire.

“Eddy tesoro, hai da fare? Ti va di venire in camera mia?” Mi chiede lascivamente Jessica, una dei miei tanti passatempi sin dal liceo. Noto che la dea si è voltata e sta ascoltando la nostra conversazione. Bene ora sii gelosa anche tu.

“Certo Jess, ho proprio voglia di divertirmi un po’.” Tutto questo lo dico fissando Lei negli occhi. Un lampo di ira sembra le sia passato negli occhi, ma forse è stata solo una mia impressione. Sposta lo sguardo e continua a passeggiare. Probabilmente non le interessa nulla di me, ed ora con questa uscita mi sono bruciato tutte le possibilità che avevo di conquistarla, sempre se ne avessi avuta una.

Faccio entrare Jessica in macchina e velocemente sparisco dal parcheggio per andare a casa sua. Appena entriamo non le lascio il tempo di fare nulla che subito sono su di lei. Sto con Jessica ma nei miei pensieri ci sono un paio di occhi color del cioccolato che mi guardano con disprezzo per ciò che sto facendo. Non mi sono accorto che mi ha spogliato e anche lei si è spogliata. Guardo Jessica ma la figura che mi appare davanti è un’altra. Non posso farlo. Velocemente mi rivesto.

“Ma che cazzo fai?” Mi urla.

“Non cercarmi più Jessica, non voglio più divertirmi con nessuna.”

“Oddio Edward Cullen si è innamorato, questa è proprio bella. Tu non riuscirai mai ad esserle fedele. Tornerai presto dalle tue distrazioni.” Ride malignamente, ma non sa quanto sia lontana dalla verità. Non le rispondo e mi allontano velocemente. Riporto la mia auto al mio dormitorio e decido di fare qualche passo per schiarirmi le idee. Ovviamente nei miei pensieri c’è solo lei. Lei che ora mi cammina di fronte. Lei che si avvicina a me. Mi sembra molto reale. Oddio è reale. Mi guarda con sufficienza e quel suo sguardo mi fa male, molto male. Sta per andare via ma mi riprendo e le corro dietro afferrandola per un braccio. Una profonda scossa elettrica mi colpisce e so che anche lei l’ha sentita. Un sorriso dolce si fa strada sulle mie labbra e lei cerca di ritrarre il braccio, ma non glielo permetto anzi le prendo la mano e gliela bacio.

“Ciao. Oggi mi sei volata tra le braccia ma non mi hai detto il tuo nome.” Mi guarda curiosa e noto che è leggermente arrossita.

“Non vedo come possa interessarti.” Le sposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio, è un gesto che non ho mai fatto, ma con lei tutto mi viene naturale.

“Tutto ciò che ti riguarda mi interessa.” Inarca un sopracciglio.

“Senti so che può sembrare stupido, ma da oggi credo nel colpo di fulmine. Tu mi hai stregato con un solo sguardo, ed anche la scocca che c’è stata tra di noi me l’ha provato e so per certo che l’hai sentita anche tu. Inoltre oggi ti ho salvato la vita perciò sei in debito con me, e per sdebitarti mi devi un appuntamento.” Si mette a ridere.

“Oddio dici a tutte queste cose? Sai potresti sembrare credibile, ed inoltre non ero in fin di vita che mi hai salvato perciò non sono in debito con te quindi niente appuntamento, né ora, né mai.” Resto scosso dalle sue parole, ma non mi faccio abbindolare. Lo so che anche lei prova ciò che provo io.

“No, non dico a tutte queste cose, anzi è la prima volta che le dico perché sono vere. Mai ho provato simili emozioni ed oggi quando ti ho vista parlare e scherzare con quell’armadio ero livido di rabbia. Per pietà non dirmi che ti piacciono i tipi con tanti muscoli.” Ci pensa un po’ e un sorriso malefico compare sul suo viso.

“Certo che mi piacciono gli uomini muscolosi.” Raggelo sul posto, ma ancora una volta non mi lascio intimidire.

“Buono a sapersi.” Mi guarda confusa, ma non sa che da domani mi iscriverò in palestra.

“Comunque io sono Edward Cullen.” Appena finisco di parlare si pietrifica e lascia subito la mia mano, perché l’ha fatto? Mi sento vuoto.

“Edward Cullen, diciamo che la tua fama ti precede, ed ora scusami ma devo proprio andare.” Lo sapevo, lo sapevo quelle due hanno sempre ragione. Lei non mi vorrà mai per la mia stupida reputazione. Ma non posso incolpare nessuno se non me stesso del mio comportamento. Le corro nuovamente dietro.

“Dammi una possibilità.”

“No, poi oggi ti ho sentito dire alla tua amica che avevi voglia di divertirti. Com’è io ancora non rientro nella tua lista? Forse sono una delle poche se non l’unica.” Ora basta. Mi blocco e la prendo per le braccia.

“Ascoltami bene. Si è vero ciò hai sentito su di me. Sono sempre stato un puttaniere sin dal liceo. È vero anche che ho avuto tante donne, ma mai ho illuso nessuna, è brutto da dire ma io usavo loro proprio come loro usavano me. Ed è sempre vero che ho detto quelle cose a Jessica oggi, e per la cronaca non è una mia amica, ma ciò che non sai è che sono andato via da casa sua perché nella mia mente c’era sempre l’immagine di una Venere con gli occhi color del cioccolato. La stessa Venere che ha popolato i miei pensieri da quando questa mattina mi è caduta tra le braccia. La stessa Venere che mi ha fatto follemente innamorare di lei con un semplice sguardo. Inoltre, e ascoltami bene, farò di tutto, tutto per conquistarti e non per farti essere un’altra della lista, ma perché ti voglio mia e di nessun altro. Voglio te nel mio presente e nel mio futuro e stai ben sicura che ci riuscirò. Anzi già domani andrò ad iscrivermi in palestra così anche io sarò muscoloso come quelli che piacciono a te.” Detto questo arrossisce e perde un po’ del suo comportamento spavaldo, ma subito si riprende.

“È una minaccia Cullen?”

“Puoi giurarci Venere.” Dico questo, le poso un bacio sulla guancia, meglio non osare per non ritrovarmi nuovamente la sua mano sulla mia guancia, e vado via lasciandola lì.

Da domani inizia il mio piano di conquista della Venere.

 

8 Mesi dopo.

Sono passati 8 mesi da quando l’ho conosciuta. 8 mesi in cui ho provato in tutti i modi a conquistarla, ma mai una volta ha accettato un mio invito, non sono mai riuscito neanche ad offrirle un caffè. Ed ora sono qui nella camera del mio dormitorio. È una settimana che non esco, mi sono arreso. Ho fatto di tutto. Le portavo ogni giorno un fiore diverso, ho cercato di conoscere tutto di lei, mi sono fatto conoscere. Le scrivevo piccoli frasi d’amore in posti più impensabili, spesso le attaccavo post-it, a sua insaputa, nei suoi libri. Andavo a prenderla tutte le mattine per accompagnarla a lezione, ma non ha mai accettato, anche quando diluviava. L’aspettavo ad ogni fine giornata per riaccompagnarla a casa, ma anche in quei casi non ha mai accettato. Mi sono iscritto in palestra, ma sono durato solo due mesi, non ce la facevo a continuare, non sono fisicamente portato. Ovviamente, non ho mai visto nessuna altra ragazza, non mi è costato alcun sacrificio. Era normale per me non pensare alle altre dato che la mia mente e il mio cuore sono pieni di lei. Ho schivato gli assalti di tutte quelle assatanate. Le ho regalato tanti libri, dato che adora leggere, ma lei niente. Mai nessun passo verso di me. Ed ora mi crogiolo nel mio dolore. Mia sorella e Rose mi avevano avvertito che avrei sofferto continuando con il mio comportamento da stronzo, ma io non ho dato peso alle loro parole ed ora mi ritrovo a piangermi addosso come un coglione. Certo perché la colpa è solo la mia e della mia reputazione se Bella non mi vuole. Si chiama veramente Bella, o meglio Isabella, ha 22 anni, un anno in meno di me ed ho scoperto, non grazie a lei, che è di Forks. Ma i suoi genitori si sono separati quando suo fratello aveva pochi mesi e la madre è andata a Phoenix portando Bella con lei e lasciando suo fratello minore, Jake, con il padre.

È una settimana che non esco, ed oggi è il suo compleanno, oggi compie 22 anni. Le avevo comprato anche un regalo, ma ovviamente non lo riceverà mai. Non me l’ha detto ma ho capito che non vuole più avere a che fare con me, perciò è da una settimana che non esco dalla mia camera e quando lo farò la lascerò in pace, e se lei è felice lo sarò anche io, non importa se muoio dentro.

TOC TOC

“Vai via, non voglio vedere nessuno.”

TOC TOC

Mi alzo come una furia per urlare contro il mio disturbatore, ma appena apro la porta resto senza parole. La mia Venere è davanti a me, con lo sguardo puntato su di me, le braccia dietro la schiena e si morde il labbro inferiore. Lo fa ogni volta che è nervosa. Non so che dire.

“Posso…è da una settimana che non mi assilli, pensavo stessi male.” Sussurra.

“No, non sto male fisicamente ma diciamo che mi sono arreso. Ho recepito il tuo implicito messaggio e non voglio più infastidirti.” Sembra triste e delusa, per cosa poi? Non dovrebbe essere felice?

“Ah. Va bene, scusa se ti ho disturbato, vado via, sicuramente sei impegnato.” E indica il mio abbigliamento. Sicuramente ha pensato male visto che sono solo in boxer e non so perché ma mi sento in dovere di darle spiegazioni.

“Sai che non sono impegnato. L’unica con cui vorrei impegnarmi non mi vuole, solo che ci ho messo 8 mesi per capirlo, per capire che per lei non è stato un colpo di fulmine e mai sarà nulla.”

“Sai, ehm…io…io credo…anzi so…che…che anche per lei è stato un colpo di fulmine. Voleva…voleva solo sperare che le tue parole fossero vere e non essere un’altra della lista. Però se tu ti sei arres…” Le impedisco di continuare che è tra le mie braccia, in camera mia e le sue labbra sono impegnata a essere divorate dalle mie. Mai, mai ho sentito delle emozioni simili con un solo bacio. La sua risposta è immediata. Le sue mani sono tra i miei capelli e con un salto mi è in braccio, allaccia le gambe dietro la mia schiena, con un piede chiudo la porta e con le mani la reggo dal suo delizioso sedere.

Cammino fino a ritrovarmi vicino il letto e l’adagio dolcemente sulle lenzuola, solo che lei non è del mio stesso parere, e l’urgenza di appartenerci prende il sopravvento. In pochi secondi è nuda sotto di me ed io sono nudo sopra di lei. Accarezzo con lo sguardo il suo splendido corpo e le sue guance si incendiano.

“Sei una Venere amore mio.” Detto questi ci lasciamo andare alla passione.

Mentre stiamo per arrivare all’apice del piacere mi ricordo di un particolare.

“Tanti auguri amore mio. Ti amo da impazzire.”

“È il mio miglior compleanno Edward. Anche io ti amo da impazzire.” Sono l’uomo più felice del mondo.

Ecco come è iniziata la nostra storia d’amore, anche se mi ha fatto uscire pazzo rifarei tutto nello stesso modo, anzi se avessi saputo di lei prima, sarei andato a cercarla io.

 

5 Anni dopo.

Riprendo in mano il regalo che le ho fatto quel giorno. compiva 22 anni e mi ha regalato il suo amore, io invece oltre al mio amore le ho regalato ance un album pieno di foto. L’ho fatto io, erano tutte foto che le facevo di nascosto. Sono tutte pose naturali e sono una più bella dell’altra. A questa si è aggiunta la foto del nostro matrimonio ed anche quella della nostra dolcissima bambina, Elisabeth. Si, siamo diventati genitori, me l’ha comunicato la sera in cui compievamo due mesi di matrimonio. Io inizialmente sono svenuto dalla sorpresa e poi sono esploso dalla felicità. Rimetto l’album nella scatola e mi avvio verso l’ospedale. Oggi le mie donne tornano a casa ed io non vedo l’ora di riavere mia moglie con me e la mia bambina finalmente con noi.  

 

Ciao ragazze, mi era stato chiesto un extra su come è iniziata la storia d’amore tra Bella ed Edward, ed eccomi qui. Spero che vi piaccia. Bacio, Mary.

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