Oltre i ricordi, l'amore

di micina82
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Bunny ***
Capitolo 3: *** Rea ***
Capitolo 4: *** La mattinata di Marzio ***
Capitolo 5: *** La mattinata di Bunny ***
Capitolo 6: *** Alla galleria ***
Capitolo 7: *** A casa di Marzio ***
Capitolo 8: *** Confronti e chiarimenti ***
Capitolo 9: *** Il giorno dopo ***
Capitolo 10: *** Pensando a te ***
Capitolo 11: *** In assenza di te ***
Capitolo 12: *** Il ballo ***
Capitolo 13: *** Giù le maschere ***
Capitolo 14: *** I misteri si svelano ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
"Cerca il cristallo d'argento - Ti prego - Trova il cristallo d'argento.... solo così potrai ritrovare te stesso, solo così potrò risvegliarmi e potremo ricongiungerci... Cercalo.... trovalo..."

Anche quella notte la luna brillava alta nel cielo di Tokyo, anche quella notte lo stesso sogno, anche quella notte si svegliò di soprassalto, madido di sudore nonostante la brezza settembrina facesse già accaponare la pelle.
E con quella sensazione....
Voleva dissipare quella foschia che nella sua mente gli impediva di vedere chiaro il volto di quella fanciulla che, certamente, era stata una persona più che determinante per il suo passato e, che più di ogni altra cosa, voleva fosse presente nel suo futuro. Perchè ne era certo: quel qualcuno era talmente importante che, tutta la sua vita non poteva essere vita senza che quel qualcuno ne facesse parte. Era strano ma, ogni volta che si sforzava di ricordare qualcosa in più, almeno un dettaglio di colei che gli parlava in sogno, si ritrovava a pensare senza rendersene conto e senza alcun pensiero logico all'amica della sua... come definirla? Fidanzata? No, assolutamente. Era sicuro di non amare Rea. Beh, della ragazza con cui attualmente usciva qualche volta. A dire il vero accettava i suoi inviti più come forma di ediucazione che per un reale interesse. Rea sarebbe stata una fidanzata ideale se solo il suo cuore non fosse già appartenuto ad un'altra.
Un'altra di cui, paradossalmente, non riusciva a ricordare neppure il volto.
Un'altra che, paradossalmente, gli faceva pensare a Bunny.

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Capitolo 2
*** Bunny ***


Capitolo 1
Bunny: con lei non c'era mai stato un incontro! Solo scontri, battibecchi, linguacce.
Fin dalla prima volta... colpito alla testa da un compito andato male e poi addirittura da una scarpa. Eppure non si era lasciata intimidire dalla suo presenza fisica, dai suoi modi taglienti, gli aveva risposto a tono e non era cascata ai suoi piedi. Che caratterino!
Ma quegli occhi...
La prima volta che li aveva incrociati aveva avvertito una scintilla, un impulso. Nel momento in cui lei gli aveva piantato i propri occhi nei suoi, si era sentito attraversato da una scarica, come se all'improvviso tutte le tenebre che avvolgevano la sua vita e il suo passato si fossero dissipate all'istante... non ascoltava ciò che lei gli stava praticamente urlando in faccia, in risposta alle sue poco piacevoli osservazoni sul quel misero 30, era in un'altra dimensione. Solo quando quella strana ragazza dalla faccia di luna gli strappò il compito dalle mani si riscosse dai propri pensieri. Lei stava andando via sbraitando e lui si accorse di non riuscire a ricordare nulla di quello che gli era parso così nitido mentre era incatenato a quegli occhi. Si maledisse x essere stato così antipatico nei confronti di quella "testolina buffa"  - sì, quello sarebbe stato il suo nome -, magari, se lei non fosse andata via così, il ritorno alla realtà sarebbe stato meno brusco e lui sarebbe riuscito a ricordare.
Con Bunny non riusciva ad essere gentile, gli veniva naturale e spontaneo prenderla in giro e non riusciva a capire come facesse a sentirsi a proprio agio nel prendersi tanta confidenza con una persona che a malapena conosceva. Non era da lui, ma quella ragazza era diversa sapeva sempre strappargli un sorriso... lui che non sorrideva mai. Lui, sempre così misurato nel relazionarsi con gli altri, lui che non provava alcun tipo di emozione dopo ogni scontro avvertiva sempre qualche sensazione nuova; Bunny era speciale perchè riusciva a fargli sentire  che aveva anche lui un'anima!
Era riuscita a farlo sentire persino in colpa e senza rimproverargli niente. Quella volta fuori dal centro di chiromanzia gli era volata una scarpa sulla testa. Nel voltarsi e scoprire la proprietaria le aveva urlato "Se conitui a comportarti in questo modo non troverai mai un fidanzato". Lei si era ripresa la scarpa arrossendo e abbassando lo sguardo ma subito dopo aveva cominciato a urlargli di farsi gli affari suoi e blablabla... Lui intanto si era già perso nei suoi occhi: quell'espressione triste ma impercettibile l'aveva già vista e si era sentito in colpa. Quando si riprese lei si stava già allontanando con la sua gatta facendosi assorbire dalla luce del sole al tramonto.
Tanti altri scontri si erano succeduti... per strada gli era finita dritta tra le braccia mentre camminava sognante immaginando il suo futuro fidanzato, al luna park gli era finita sulla schiena mentre andava in trenino con la sua amica Rea, ancora per strada gli aveva catapultato un'altra scarpa sulla testa  mentre saltellava tutta contenta per i complimenti del suo adorato Moran... Era un vero e proprio ciclone quella ragazza, sbadata, imbranata, pasticciona, In tre parole: il suo esatto contrario! 
Quella testolina buffa. Ogni volta una scaramuccia, ogni volta l'irrefrenabile istinto di punzecchiarla e ogni volta una sensazione di pace e la consapevolezza di aver ritrovato un po' di se stesso, anche se in realtà non ricordava niente.


Un grazie a tutti quelli che hanno letto il prologo e un grazie speciale a chi mi ha dedicato tempo per una recensione!

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Capitolo 3
*** Rea ***


Capitolo 2 Rea l'aveva conosciuta proprio tramite Bunny e, sinceramente, non sapeva se fosse stato un bene o un male.
Stava facendo jogging per rilassarsi dopo un lungo pomeriggio di studio ed era giunto proprio davanti al Crown, la sala giochi del suo (unico) amico Moran, quando vide un gatto al centro della strada mentre sopraggiungeva un camion a tutta velocità. Non ci pensò due volte e con un balzo riuscì a salvarla appena in tempo, quando si accorse che l'animaletto in questione era la gattina di Bunny fu ancora più felice di aver agito d'istinto, lui sempre così razionale, e le si rivolse con un tono così dolce che non sembrò vero fosse proprio lui a parlare.
Ma la tregua durò poco... Testolina buffa sopraggiunse come una furia e, invece di ringraziarlo, cominciò a urlargli contro e intimargli di stare lontano dalla sua gatta. Non potè fare altro che difendersi e consigliarle in maniera molto scontrosa di prestare più attenzione al suo animale. Poi si accorse che non era sola ma in compagnia di altre due amiche. Amy e Rea, che oltre a rimproverare Bunny x il suo comportamento poco gentile, si presentò subito come se dovesse convincerlo a compare un prodotto... forse aveva fatto colpo, anche se in quel momento era l'ultima cosa che gli interessasse.
Il giorno dopo, con la scusa di tenere Bunny sotto controllo, Rea l'aveva accompagnata al Crown ma il suo vero obiettivo era mettere sotto torchio il povero Moran estorcendo quante più notizie possibili sull'amico.
Soddisfatta delle informazioni ottenute non perse tempo e il giorno dopo ancora, mentre si stava recando in facoltà, se la ritrovò sulla propria strada. Accettò di prendere un caffè insieme e, da allora. Rea non perdeva occasione per cercare la sua compagnia. Inizialmente non le rispondeva neppure al telefono, lasciando partire la segreteria telefonica, ma poi, un giorno che era particolarmente giù di morale, decise che una passeggiata nel parco insieme a quella tenace ragazza non potesse che fargli bene, quanto bene avrebbe potuto godere dei benefici del contatto con la natura.
Mentre facevano un giro con la barchetta in mezzo al laghetto, si accorse che Bunny li osservava dalla riva. Non sapeva se li avesse seguiti o si trovava lì per caso, l'importante era che si era fermata a guardali. Fu in quel momento che gli venne un'idea e si sentì allo stesso tempo un genio e un vigliacco. Se entrare in rotta di collisione con quella Testolina buffa dalla faccia di Luna era la chiave contorta per entrare in contatto col suo passato, allora era stata una vera fortuna che Rea si fosse proposta così spontaneamente.
Da quel giorno accettò sempre più spesso gli inviti di Rea, sebbene si rendesse conto che la ragazza (e anche tutti gli altri, purtroppo) stava cominciando a pensare che stessero veramente diventando una coppia. Lui faceva di tutto per non nutrire false speranze, difatti aveva anche evitato qualsiasi contatto ravvicinato, e in più di un'occasione non aveva neppure celato il suo disinteresse verso un'itinerario o una proposta, ma a breve ci sarebbe stato bisogno di correre ai ripari. Quantomeno per evitare che Bunny lo odiasse per aver fatto soffrire la sua amica e perdesse ogni possibilità di incrociare la sua strada.


Terminato anche questo capitolo....
Non ci crederete ma solo adesso la storia sta prendendo forma nella mia "Testolina buffa" (come mi chiama mio marito quando la mattina mi sveglio miagolando con un'acconciatura sconvolgente), quindi se avete delle domande sparate pure... magari rispondendovi mi viene anche qualche idea.

PER MARYUSA: garzie per aver lasciato traccia della tua lettura e anche per i consigli rivelatisi preziosi durante la revisone del prologo. Comunque io non so ancora se la storia sarà raccontata solo dal punto di vista di Marzio, anche dal punto di vista di qualcun altro o solo dalla voce narrante.

PER CHICHILINA: grazie! eonorata di essere seguita da una veterana come te!

PER SEMPLICEMENTEMEME: non è la prima serie vista con gli occhi di Marzio... non so neppure se voglio legare questa fic alla trama originale  con i nemici del Regno delle Tenebre...Figuriamoci il resto!

PER SOFIA: Grazie perchè segui la storia e per gli aggiornamenti dipende dai ritmi del lavoro ma creo che questa fic giungerà al termine entro pochi capitoli. Infondo è solo un esperimento.

Baci a tutti e Buon 1° maggio!

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Capitolo 4
*** La mattinata di Marzio ***


Capitolo 3
Dopo l'ennesimo sogno ricorrente Marzio convenne che sarebbe stato impossibile restarsene a letto, quindi, essendo già le 05.30, decise che avrebbe fatto una doccia per togliersi quella fastidiosa sensazione di sudore appicicaticcio e poi una bella colazione composta da caffè nero bollente rigorosamente amaro, pane tostato con marmellata di prugne e un bel succo d'arancia.
L'acqua tiepida gli scorreva lungo il corpo statuario, le goccioline parevano indugiare sui suoi muscoli scolpiti e contratti per la tensione che ancora non era riuscito a sciogliere; ormai il bagno era saturo di vapore acqueo come la nebbia che aveva nella sua testa, ma quella sensazione di bisogno continuava ad attanagliarlo.
All'improvviso gli parve di scorgere due occhi azzurri e degli odango al di là di quella fitta coltre di foschia... insomma non era possibile! Che quella ragazza stesse iniziando a peseguitarlo anche nell'intimità della sua stanza da bagno? Le sue labbra si incurvarono in un sorriso... estremamente sexy: Bunny sapeva anche essere una ficcanaso, anche se in realtà era solo una conseguenza del suo grande altruismo, infondo tutti l'amavano nonostante i suoi difetti, ma di certo non sarebbe arrivata al punto di spiarlo sotto la doccia, tantomeno a quell'ora in cui - beata lei - stava sicuramente ancora crogiolandosi nel mondo dei sogni.
Chiuse l'acqua, si avvolse un telo bianco intorno alla vita, si stropicciò giusto un' po i capelli con un'asciugamano e uscì dal bagno per dirigersi in cucina dove venne accolto dal caldo avvolgente aroma del caffè appena pronto, si sedette e cominciò la sua colazione nella più assoluta solitudine... chissà se un giorno averrebe avuto la fortuna di condividere quel momento della giornata che adorava con qualcuno. Non fece in tempo a formulare queso pensiero che davanti ai suoi occhi si materializzò l'immagine di Bunny che da sotto le coperte cercava di spegnere la sveglia suonante e impolorava di dormire altri cinque minuti.. Un altro sorriso. Dolce sorriso.
Questo era troppo, davvero! Da quando aveva aperto gli occhi il pensiero della sua Testolina buffa non lo abbandonava, un po' questa cosa lo infastidiva ma si rese conto che nel giro di una sola ora era riuscita a farlo sorridere ben due volte senza essere nemmeno presente. Basta: avrebbe fatto un po' di jogging per schiarirsi le idee! L'ora era quella giusta: le 06.30 del mattino, sicuramente non avrebbe corso il rischio di incontrarla, in tal caso non avrebbe saputo proprio come comportarsi con lei. Gli aveva regalato un po' di buon umore, razionalmente non se la sentiva di prenderla in giro, ma visto che finiva sempre così preferì uscire di buon ora.
Dopo la sua corsetta mattutina si sentì decisamente meglio, tornò a casa e dopo un'altra rinfrescata si accomodò sul terrazzo per leggere il giornale e la sua attenzione fu attirata dall'articolo di una mostra organizzata in città per promuovere i quadri di Iolanda, una misteriosa pittrice di cui non si conoscevano particolari della sua vita privata. Si chiese se tutto questo mistero potesse essere legato in qualche modo al suo strano sogno e cosiì decise che sarebbe andato alla galleria per saperne qualcosa di più. E poi quello non era posto per Bunny, avrebbe scommesso che lei non apprezzava quel genere di cose... lei era così solare, allegra, spontanea, inoltre, essendo sabato, immaginava che si sarebbe data ai fumetti, allo shopping, ai videogiochi e dolci del locale di Moran. Si. sicuramente quello era l'ultimo posto in cui avrebbe potuto scontyrarsi con lei.
Perso in queste sue considerazioni non si accorse dello squillare del telefono, della segreteria telefonica che si attivava e della voce di Rea che lo invitava a visitare quella stessa mostra...


Per SEMPLICEMENTEME: Abbi fede sarà una gestazione lunga  e un parto travagliato... Scherzo! Ma continua a seguirmi mi fa          piacere. A proposito grazie per aver scelto di postare il venerdì così posso leggere gli aggiornamenti a lavoro e non muoio di curiosità durante il weekend

Per MARYUSA: L'effetto era voluto per sottolineare che Rea non occupa un posto di rilievo nei pensieri di Marzio; quindi ho               coniugato la presentazione della relazione che lega i due e un riassunto degli avvenimentiin una volta sola... Due piccioni con una fava!

Per ROMANTICGIRL: Mi spiace ma questo capitolo non svela niente (o forse si?) è solo una specie di intermezzo dedicato a Marzio

Per CHICHILINA: E tu non dici niete? Delusa? Spero di no... sarebbe una colpo tremendo!

Per SOFIA:  Gli aggiornamenti ci sono stati e anche piuttosto veloci, ma che te ne pare?

Per MOREA: Io aspetto sempre con ansia gli aggiornamenti delle tue bellissime fic, non farmi penare! Comunque mi farebbe piacere avere un tuo parere visto che non mi sono fatta scrupoli a commentare le tue opere!

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Capitolo 5
*** La mattinata di Bunny ***


Capitolo 4
Stranamente quella mattina, nonostante fosse sabato, Bunny si svegliò poco prima che la sveglia - puntata sulle 08.00 - suonasse e la disattivò prima che potesse disturbare la sua micina. Voleva godere il tepore della leggera coperta che la ricopriva e la sensazione di candida carezza che le offriva lo strusciare le gambe nude sulle lenzuola di cotone. Si sentiva strana un po' triste, sapeva di aver sognato qualcosa di bello, ma non ricordava cosa e provava un senso di disagio.
In casa era sola perchè il padre, famoso reporter, dovendo fare un servizio fuori città, sul set dell'ultima fiction di cui sua madre e suo fratello andavano letteralmente matti, li aveva portati con sè. Era così bello stare lì in silenzio con la compagnia del cinguettio degli ultimi uccellini che non erano già partiti per la migrazione, ad osservare quel suo mondo rosa e bianco tempestato di merletti fiocchetti cuscini. Ormai aveva compiuto sedici anni, eppure sognava ancora di poter incontrare il suo principe azzurro, magari ad un ballo in maschera, seppure con la maschera lei era sicura, sarebbe riuscita a riconoscerlo e insieme avrebbero lasciato la sala per rifugiarsi in un giardino al chiaro di luna e suggellare il loro amore.....
Fu il miagolio di Luna a ridestarla dai suoi sogni ad occhi aperti, e si rese conto che a sedici anni fare ancora quel genere di sogni, avere la stanza tutta rosa e bianca, essere convinta di trovare il grande amore senza cercarlo e ostinarsi a portare i capelli legati in due odango, forse dava ragione a Marzio: la sua era proprio una testolina buffa dentro e fuori! Marzio era insopportabile, la prendeva sempre in giro e ancor prima di cominciare a frequentare Rea. In sua presenza era riuscita a collezionare sempre e solo figuracce; non che la cosa le interessasse più di tanto ma, se di fronte a lui verso il quale non nutriva alcun interesse, riusciva a essere così goffa e ridicola che figura avrebbe fatto di fronte al suo grande amore quando lo avrebbe incontrato? Questo pensiero la incupì ulteriormente acuendo il suo senso di disagio, e pensò che le sarebbe piaciuto se Marzio almeno una volta non si sarebbe burlato di lei considerandola una sciocca ragazzina. Infondo lei non era brava, diligente, intelligente, elegante, raffinata come Rea ma aveva la stessa età e altre caratteristiche che le sue amiche e anche Moran - che aveva l'età di Marzio - apprezzavano, lui invece non le aveva mai dato modo di mostrargliele.
Si impose mentalmente di non pensarci più e andò a farsi un bagno per coccolarsi un po', dopo avrebbe chiamato le sue amiche per organizzare la giornata.
Riempì la vasca con i sali da bagno profumati all'essenza di rosa e vi si immerse, cercando un po' di consolazione alla tristezza profonda che provava. La sua mente cominciò a divagare su come si sentiva, su come era, su come avrebbe voluto essere e ad un tratto le sembrò scorgere dei gli occhi cobalto che la guardavano con amore e riconoscenza. Quegli occhi... non erano spavaldi come al solito, non sorridevano della sua goffagine. Marzio! Adesso cominciava a perseguitarla anche nell'intimità della sua stanza da bagno? Era davvero troppo!  E poi usciva con la sua migliore amica, anche se Rea aveva confessato che Marzio continuava ad essere sfuggente e, nonostante le sue arti divinatorie, proprio non riusciva a capire cosa si celasse in fondo a quelli occhi del colore degli oceani più profondi. Era proprio strano quel ragazzo, riusciva ad essere antipatico e tagliente con lei così come sapeva essere gentile ed educato col resto del mondo. Sicuramente doveva esserci qualcosa dietro quello strano comportamento, ma se non era riuscita a venirne a capo Rea che era una miko, figuriamoci se mai avrebbe potuto capirci qualcosa lei.
Si infilò il suo morbido accappatoio rigorosamente rosa, scese in cucina e si preparò la colazione a base di latte caldo con miele, ciambelline alla crema con amarene e succo di pompelmo. Le piaceva quel momento della giornata, lo trovava romantico e si chiese se un giorno avrebbe potuto condividerlo col suo principe.
Finita la colazione iniziò a chiamare le sue amiche per organizzare la giornata ma alla fine del giro si rese conto di essere rimasta sola: Amy ne avrebbe approfittato per portarsi avanti con una ricerca extrascolastica, Rea era già uscita - probabilmente con Marzio -, Morea sarebbe andata in una città vicina per un corso di cucina tenuto da uno chef rinomato, Marta doveva prendere parte ad un provino per il corpo di ballo di un nuovo programma tv, Nina aveva appuntamento con Ubaldo. 
Tutte avevano una passione da coltivare o qualcuno con cui passare il tempo. Lei era sola, sola con le sue fantasie di romantica adolescente fuori dal tempo. A ridestarla da questi pensieri fu il servizio al telegiornale che promuoveva la mostra in città di Iolanda, una pittrice molto giovane della cui vita privata non si sapeva granchè, ma che riscuoteva grande successo per i suoi quadri i cui soggetti e le cui atmosfere sembravano fuori dal tempo e dallo spazio. Istintivamente si sentì vicino a quella ragazza e decise di visitare la galleria, magari quelle tele l'avrebbero fatta sentire meno infantile e sicuramente non avrebbe corso il rischio di incontrare Marzio. Non aveva proprio voglia di scontrarsi con lui e di subire un altro dei suoi attacchi canzonatori. Lui e Rea avrebbero passato la giornata insieme in qualche sito archeologico o in qualche museo, e poi quello non era posto per uno come lui razionale, raffinato, intelligente; sicuramente non avrebbe apprezzato l'atmosfera romantica e sdolcinata che si sarebbe respirata lì. Ci avrebbe scommesso: quello era l'ultimo dei posti in cui avrebbe potuto incontrarlo...


Per MARYUSA: dopo tre capitoli dedicati a Marzio stavolta toccava a Bunny, cosa ne pensi?

Per  ROMANTICGIRL: esatto!  Si incontraranno alla mostra , l'ultimo posto dove entrambi ci avrebbero scommesso non avrebbero mai potuto incontrarsi.... i casi della vita!

Per  MOREA: Grazie per aver recensito a quell'orario pazzesco.... Purtroppo i miei capitoli sono brevi perchè li scrivo sull'onda delle emozioni della giornata e così riesco a cucinare le curiosone a fuoco lento. Per quanto riguarda il rapporto con Rea stai tranquilla mi sembra di aver già ampiamente spiegato che Marzio non è legato a lei sentimentalmente.

Per SEMPLICEMENTEME: Mi fa proprio piacre sentire la tua curiosità che cresce anche perchè non mi sembra di aver parlato di nemici attacchi e/o strani poteri.... ti ripeto che non è una rivisitazione della prima serie o forse si... vediamo:, tra i personaggi all'appello non manca nessuno ma degli antagonisti finora neppure l'ombra! Come mai? E allora cosa c'entra il cristallo d'argento? Eh, quante domande.... ma tutto a tempo debito!

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Capitolo 6
*** Alla galleria ***


Capitolo 5
Bunny arrivò alla galleria che ospitava la mostra di Iolanda intorno alle 10.30, e per sua fortuna l'ambiente era ancora semideserto così potè respirare a pieni polmoni tutta l'atmosfera che permeava quel luogo. Ai suoi occhi era tutto così affascinante, magico, surreale... proprio come nei suoi sogni notturni e ad occhi aperti. C'erano tele che rappresentavano paesaggi notturni con la luna alta nel cielo, a volte piena, a volte crescente, a volte calante, splendidi castelli come quelli delle fiabe che si rispecchiavano nelle calme acque di laghetti dalle forme sinuose, roseti segreti i cui fiori risplendevano argentei sotto un manto di stelle lucenti.Era contenta e rincuorata dal fatto che qualcuno era riuscito a cogliere il senso delle sue fantasie, la faceva sentire più "normale", eppure osservare quei quadri le instillava un atavico senso di malinconia e profonda tristezza. Persa in queste sue considerazioni non si accorse di essere arrivata al cuore dell'esposizione, solo quando alzò lo sguardo sull'opera intitolata "Promessa d'amore eterno", si ridestò dai suoi pensieri e ne rimase folgorata...

Marzio era arrivato alla pinacoteca alle 11.00, purtroppo muoversi nel traffico del sabato mattina in città risultava poco agevole, anche se era uscito in moto, per poter meglio approfittare del clima ancora clemente prima di essere costretti ad usare l'auto. La galleria stava cominciando ad affollarsi, per lo più erano presenti giovani coppie composte da ragazze sognanti e ragazzi annoiati, poi guardano i dipinti cominciò a rendersi conto del perchè. Le tele erano disposte con cura, gli spazi erano stati studiati e i quadri disposti in un ordine preciso come per creare un percorso emotivo. Il buon gusto con cui era stata allestita la mostra si sposava  perfettamente con l'ambiente raffinato, rievocando anche attraverso le scene ritratte, un passato indefinito, atmosfere quasi irreali. In altre circostanze avrebbe definito quella produzione frutto di una mente infantile, invece stranamente si sentiva in sintonia con quel luogo, come se il suo corpo riconoscesse le sensazioni che quel posto gli trasmetteva ma il suo cervello non riuscisse di contro a collegarle a ricordi concreti. Quasi cullato da quei profondi pensieri giunse all'opera di punta di tutto l'allestimento "Promessa d'amore eterno"  e rimase come trafitto da una inattesa (doppia) epifania...


Avverto che questo capitolino è pronto da venerdì ma non avevo il coraggio di pubblicarlo. Un consiglio a tutti coloro che leggono: pensate che ci siano poche recensioni perchè la storia fa s****o o per gli aggiornamenti brevissimi seppur molto frequenti? Aiutatemi questa cosa mi scoraggia nell'andare avanti. So che la brevità dei miei capitoli può snervare ma è solo la voglia di condividerli che me li fa postare non appena sono certa di qualcosa! Aspetto riscontri... non per forza positivi si intende!

Per SEMPLICEMENTEME: Che dire? Aggiornamento di passaggio, ma non ho ancora definito alcuni sviluppi quindi.... anche se forse mi starai maledicendo per quest'ennesimo distillato! Comunque non credi che ci saranno nemici da combattere, nè umani nè lunari!

Per ROMANTICGIRL: Usagi non è colpita da Mamoru in quel senso, serviva solo a dimostrare come contro il destino non ci si possa fare niente, due teorie diametralmente opposte ma ugualmente errate che portano in un unico punto.

Per MOREA: La puntata di Jolanda piacque molto anche a me e speravo si sviluppasse diversamente, l'idea infatti nasce da lì, anche se  poi l'ordine degli episodi dell'anime non verrà rispettato.

Per MARYUSA: Sono contenta che il capitolo dedicato ai pensieri di Usagi ti piaccia, inizialmente avevo pensato di sviluppare la storia solo dal punto di vista di Mamoru ma poi ho ponderato che le emozioni di Usagi e tanti altri particolari non sarebbero emersi, avrei dovuto riscrivere la fic dal singolo punto di vista di Usagi e non so se avrei potuto portare al temine un progetto simile.

Bunny guardava estasiata la scena ritratta: la solennità dello scambio del pegno a suggellare un amore incondizioneato al di sopra delle regole stabilite, che sarebbe andato oltre i confini del tempo e dello spazio e sarebbe sopravvissuto a qualsiasi avvenimento di qualsiasi natura... quell'amore - era certa - andava ogni oltre limite. La fanciulla porgeva al suo amato un gioiello a forma di stella al cui interno era custodito un orologio di finissima manifattura con una mezzaluna girevole a scandire lo scorrere dei secondi. Era sicura che quel movimento fosse anche accompagnato dalla musica di un carillon, una melodia triste ma dolce - le sembrva quasi di sentirla - che avrebbe permesso al suo amato di vagare con la mente fino ai bei momenti passati insieme quando non lo sarebbero stati. Fu sopraffatta dalla malinconia e dallo sconforto, sentiva gli occhi pizzicarle e calde lacrime iniziarono a rigarle il bel volto dalla pelle diafana. Non riusciva a curarsene, era rapita da quella scena quasi come la stesse vivendo in prima persona, completamente identificata nella principessa del ritratto, ne sentiva l'amore, il dolore, la paura, la soffrenza, l'ingenuità... il suo corpo fu scosso da un leggero tremore. "B..Bunny..." fu l'unica cosa che riuscì a sentire prima di perdere i sensi e sentirsi avvolgere da due forti braccia il cui calore - era sicura - lo conosceva perfettamente come se facesse parte di lei...

Marzio era giunto all'opera di punta dell'esposizione senza quasi rendersene conto, come trasportato dall'onda di un deja-vu di cui non conservava memoria, osservava rapito il susseguirsi di quelle rappresentazioni come se stesse sfogliando un album di ricordi... una cosa fuori ogni logica... Poi si era ritrovato davanti a quella scena, lo scambio di un pegno d'amore tra la fanciulla e il suo cavaliere, prode combattente, avrebbe dato la vita pur di salvare quella della padrona del suo cuore, la guardava con una tenerezza incommensurabile, lei era tanto dolce quanto ingenua, tanto pura quanto fragile... Sembrava conoscere perfettamente quello che poteva essere passato nella mente dell'indomito principe, ogni sensazione, ogni pensiero, ogni preoccupazione, ogni proposito...Ma quell'oggetto... non poteva essere?! Come poteva essere proprio quello? Come faceva la pittrice a sapere di quel monile? Era ancora perso nelle suo viaggio della memoria quando fu riportato alla realtà da un impercettibile singhiozzo e nel voltarsi scorse l'ultima persona che si aspettava di vedere in quel luogo. Gli parve di vederla per la prima volta e nello stesso tempo di averla vista un milione di volte come se facesse parte della sua vita da un tempo immemorabile: Bunny era lì. Indossava un abitino bianco con le maniche corte a sbuffo e con dei piccoli motivi floreali di un pallido color giallo - perfettamente in sintonia col colore dei suoi capelli - sui bordini finali delle maniche e dello scollo di taglio quadrato, una fascia in vita che terminava in un delizioso fiocco sulla schiena, la gonna scendeva fino a metà gamba - ampia ma non troppo -  delineandone morbidamente i fianchi, un paio di decoltè bianche dal tacco medio completavano la misè. Sembrava quasi una bambolina di ceramica ma l
e donava moltissimo quel semplice vestito sembrava cucitole addosso, le conferiva un'aria eterea, quasi impalpabile, ma dannatamente irresistibile. Non un fascino malizioso, al contrario, candido, puro, innocente. Sembrava uscita da una di quei dipinti esposti. Fu riscosso da questi pensieri quando la vide tremare, fece giusto in tempo a chiamarla - ancora intorpidito dalla meraviglia che lo aveva colto nel vederla lì e nel guardarla veramente - e a scattare verso di lei per sorreggerla quando si rese conto che aveva perso i sensi. Quel contatto gli provocò un turbine di emozioni che neppure lui riusciva a spiegarsi ma che conosceva tutte perfettamente. Ansia, paura, preoccupazione! Erano tutti sentimenti a lui conosciuti ma che non provava più per nessuno da quando era rimasto solo, sentimenti che lui aveva sepolto in un remoto angolo della sua coscienza.
Senza attirare attenzione la adagiò su una panchetta al riparo dagli sguardi dei visitatori e pose il suo corpo a sostegno di quello della ragazza cingendole le spalle con un braccio e sistemandole la testa in modo che fosse stabile sul suo petto poco al di sotto della sua clavicola. Se fosse passato qualcuno non si sarebbe accorto che lei era svenuta ma li avrebbe semplicemente scambiati per una coppietta che si coccolava. In quel mentre quell'equivoco, che in altri momenti sarebbe stato più che imbarazzante, non gli interessava minimamente, voleva solo prendersi cura di lei ed essere il solo a farlo, aveva bisogno di quel contatto, di quel legame, di quel calore. Sussurrava con dolcezza il nome - quello vero - della sua Testolina buffa e cercava di ridestarla. A dire il vero più carezzandole la guancia che colpendola leggermente, aveva paura che svanisse e che con lei svanissero tutte le meravigliose sensazioni che provava. Era come se tra loro ci fosse sempre stata una intimità del genere, come se lui fosse il solo ad essere autorizzato a toccarla.
Da un angolo non visibile dalla panca, due occhi viola osservarono tutta la scena. Un mesto sorriso si dipinse sul volto incorniciato da lunghi capelli neri mentre la ragazza vestita di rosso si allontanava da quel luogo. Un sorriso misto tra l'incredulo, il dispiaciuto e la consapevolezza che prima o poi sarebbe successo.

Nel frattempo Bunny si stava riprendendo, mugolava qualcosa di incomprensibile quando finalmente rinvenne completamente. Giusto il tempo di rendersi conto della situazione e, spalancando gli occhi per la sorpresa, balbettò un confuso "M...-Marzio!!!" diventando rosso bordò per l'imbarazzo. Si allontanò istantaneamente dal ragazzo ed entrambi non poterono negare a sè stessi di aver sentito un brivido freddo percorrere i loro corpi nel momento stesso in cui si separarono. Dal canto suo Marzio non sembrava per niente intimorito o preoccupato da quello che poteva pensare Bunny e infatti, quando lei cominciò a tempestarlo di domande su cosa fosse successo e su come si fossero trovati in quella indicibile situazione, lui si limitò a raccontarle che lei stava osservando il quadro quando a un tratto aveva perso i sensi, lui si era trovato lì giusto in tempo per sorreggerla ed evitare che cadesse e l'aveva appoggiata sulla panca per farla rinvenire, ma poteva star certa che non aveva in alcun modo approfittato di lei e nemmeno un capello le era stato torto, visto che, tra l'altro, era rimasta in stato di semiincoscienza per pochi minuti. Tuttavia era il caso di fare un controllo almeno della pressione, non poteva andarsene in giro tranquillamente dopo essere stata vittima di uno svenimento, quindi, essendo lui giunto fin lì in moto, l'avrebbe accompagnata prima in ospedale, dove l'avrebbe fatta visitare da una sua collega universitaria, e poi a casa. Manco a dirlo, quella cocciuta di Bunny rifiutò categoricamente sia di essere accompagnata in ospedale per una sciocchezza del genere figuriamoci fino a casa. Già immaginava l'inconsoliabilità del padre, la curiosità della madre e gli sfottò del fratello, se qualcuno l'avesse vista arrivare in moto con una ragazzo bello e affascinante come Marzio e lo avesse raccontato alla sua famiglia! ma cosa andava a pensare? Marzio... bello e affascinante? Insomma, usciva con la sua migliore amica! Certo non poteva negare che in quell'ultima frazione di lucidtà, mentre lui l'accoglieva tra le sue braccia, sembrva quasi aver riconosciuto quel calore come se facesse parte di lei e naufragare in quel mare di oblio le era sembrato così dolce, così naturale, così normale.
"Bene, allora è deciso: ti testerò la pressione - ma per questo dovremo fare un salto da me - e se i parametri sono nella norma potrai tornartene a casa... d'accordo?" - "Cooooooosa?" urlò incurante del fatto di aver attirato l'attenzione di tutti i visitatori, non ci poteva credere! e se l'avesse saputo Rea? Nonostante tutto convenne fosse il male minore - quel ragazzo sapeva essere più testardo di lei - e quindi cedette "E va bene, ma a casa ci torno da sola!" Incredibile, doveva avere sempre l'ultima parola quel turbine biondo, sorrise... "Facciamo così, vado a prendere la moto e tu mi aspetti qui all'ingresso". Marzio tornò quasi subito a bordo di una lucente moto del colore della notte,  le porse un casco che lei infilò subito, ma quando si apprestò a salire dietro, lui la bloccò e le fece capire di sedersi tra lui e il manubrio, le guance le si imporporarono lievemente, per fortuna il casco non rivelò questo particolare al centauro. Ovviamente visto il suo abbigliamento dovette mettere le gambe da un solo lato della moto, e stringersi al petto di lui per tenersi salda... un rombo del motore, "Tieniti forte a me" disse Marzio, "Va bene" rispose lei alzando leggermente la testa fino a incontrare gli occhi blu profondo del suo accompagnatore - ci avrebbe potuto naufragare in quegli occhi... - "Si parte" le annunciò e partirono alla volta dell'appartamento di Marzio, mentre entrambi godevano di quel contatto forzato ma a cui non avrebbero rinunciato per niente al mondo... ma non lo avrebbero ammesso neppure a loro stessi.

Due parole NO COMMENT! Ovviamente solo da parte mia!
Spero di aver riparato al torto fatto pubblicando solo l'introduzione di questo capitolo tanto importante per lo svilluppo della storia e ora aspetto numerosi i vostri commenti!

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Capitolo 7
*** A casa di Marzio ***


Capitolo 6
Grazie a tutte le persone che hanno letto e soprattutto a quelle che hanno recensito. Mi scuso per aver creato un po' di caos col capitolo precedente, effettivamente mi sono resa conto che dividerlo in due parti era una grossa scocchezza e così ho anche seguito il consiglio di Maryusa pubblicandolo interamente. Confesso che mi aspettavo un numero maggiore di commenti visto che il capitolo contiene anche molti spunti di riflessione per quel che riguarda i futuri sviluppi della storia e di questo capitolo, anche perchè le varie parti della storia sono state lette in totale da più di 1000 persone. Vabbè pazienza! Adesso vi lascio alla lettura di questo capitolo, augurandomi che abbia una seguito maggiore del precedente...

 
Il viaggio in moto sembrava non giungere mai a termine, ma se da un lato il disagio per quell'assurda situazione cresceva, dall'altro lato Bunny non poteva negare che stava iniziando ad apprezzare l'essere cullata dall'andamento della moto che, nonostante fosse di grossa ciilindrata, sembrava piegarsi docilmente alle disposizioni del centauro. Non era mai andata in moto, ma doveva ammettere che il modo in cui guidava Marzio era molto rassicurante. Ma era rassicurante soprattutto il ritmo del suo cuore che lei riusciva a sentire distintamente, eppure più di una volta aveva persino pensato quel ragazzo avrebbe potuto tranquillamente non averlo per come si burlava di lei ridicolizzandola in ogni occasione. Eppure oggi poteva essere quasi scambiato per un'altra persona tanto era stato gentile e premuroso con lei: soccorrerla quando aveva perso i sensi, offrirsi di accompagnarla in ospedale e poi anche a casa, impuntarsi sul controllarle almeno la pressione, e per questo portarla persino a casa sua. Rea aveva raccontato alle ragazze che non era mai riuscita a visitare l'appartamento del moro, lui era stato sempre molto evasivo sulla sua vita strettamente privata e lei aveva avuto qualche dubbio sulla riuscita di quella storia, se così si poteva chiamare. "Bunny.... siamo arrivati... stai bene? Hai bisogno di aiuto per scendere?" le disse Marzio con una nota di apprensione nella voce, ma lei fu lesta a dimostrare che era in grado di farcela da sola e rispose "Sto perfettamente bene, mi sembra di avertelo già detto alla galleria !" ma si pentì subito del tono usato e continuò con timidezza "Non era il caso che ti preoccupassi oltre, sei già stato gentile ad occuparti di me alla mostra, magari ti avrò anche rovinato il sabato... Mi dispiace". Marzio la guardò con i suoi profondi occhi cobalto e le porse un mazzo di chiavi abbozzando un sorriso "Quarto piano, prendi l'ascensore, vado in garage a parcheggiare la moto e ti raggiungo subito." Bunny le guardò scivolare nelle sue mani e lui scomparve dietro l'angolo verso l'ingresso dei sotteranei. Non ci poteva credere: lui le aveva dato accesso al suo tempio, senza che lei glielo chiedesse, proprio a colei che non perdeva occasione di stuzzicare, Rea non avrebbe mai dovuto sapere questo particolare di quella giornata; odiava tenere nascosto qualcosa alle sue amiche ma Rea avrebbe travisato tutto quanto e lei non voleva rischiare di perdere la sua migliore amica. Quando le porte dell'ascensore si aprirono rivelarono che Marzio era già dentro e quindi avrebbero coperto il resto della distanza insieme in un metro e mezzo quadrato diretti all'appartamento di lui. Che situazione! Se glielo avessero predetto si sarebbe sbellicata dalle risate, e invece...
Incredibile! Quante cose irrazionali aveva fatto quel giorno e tutte dovute alla sua semplice presenza e tutte istintivamente senza pentirsene neppure un momento. L'aveva soccorsa, era stato in ansia per lei, le aveva imposto di accertarsi personalmente delle sue condizioni di salute, le aveva affidato persino le chiavi del suo appartamento, lui che non permetteva a nessuno di avvicinarlo e di scorgere la sua solitudine. Eppure quando si trattava i quella Testolina buffa il suo proverbiale raziocinio andava a farsi benedire e la cosa sorprendente era che lei non facesse alcunchè per avvicinarlo o interessarsi alla sua vita. Il fatto era che, quando lui era con lei, aveva la sensazione che fosse nell'ordine naturale delle cose e, di conseguenza lo fossero anche tutte le decisioni che prendeva. La cosa più eccezionale era che provava un calore e un senso di completamento che non aveva mai provato prima, o forse sì. In un tempo lontano di cui non conservava memoria. Neppure Rea con la sua intelligenza, il suo buon gusto, la sua raffinatezza, il suo fascino riusciva a suscitare in lui quelle emozioni, Bunny era l'esatto contrario eppure ci riusciva alla perfezione senza esserne neppure cosciente. Rea! Avrebbe dovuto parlarle quanto prima, spiegarle tutto, non voleva ferirla e tantomeno creare delle tensioni tra le due ragazze, l'amicizia era un bene di inestimabile valore e andava preservato e difeso. Lui lo sapeva perchè il suo unico amico era Moran.
Arrivati al piano avanzarono verso l'appartamento e solo davanti alla porta Bunny si ricordò di avre ancora le chiavi quindi le restituì a Marzio che dischiuse l'usciò e la invitò ad entrare. La fece accomodare e disse che si allontanava per andare a prendere il misuratore di pressione. Bunny ne approfittò per studiare l'ambiente e fu colpita da quanto fosse anonimo e impersonale, quasi asettico. Che Marzio fosse un tipo ordinato e preciso ci avrebbe scommesso, ma si intristì nel notare ad esempio la totale assenza di foto di famiglia, neppure una con Moran che lei sapeva essere suo amico. "Cosa osservi?", il ragazzo era tornato e l'aveva colta in flagrante. "Pensavo....Scusa non ti avevo sentito arrivare" rispose vaga. Lui preferì sorvolare e si limitò a testarle i valori della pressione. Valutandoli nella norma la rassicurò e le offrì una bibita fresca - non era ancora pronto a lasciarla andare via. Bunny accettò volentieri e dopo averne sorseggiata un po' Marzio le chiese come mai fosse andata ad una mostra, visto che non era un ambiente dove lei potesse esprimere la sua vitalità e la sua allegria. Vitalità ed allegria, sembrvano quasi un complimento, non c'era ironia ad accompagnare quelle parole perciò decise di renderlo partecipe dei motivi che l'avevano spinta fin lì.
"Sai Marzio? Io so di essere una frana rispetto a tutte le mie amiche che hanno una dote particolare, un obiettivo nella vita, una passione da coltivare. Sono sbadata, pasticciona, svogliata, golosa, ritardataria, infantile se vuoi, sogno ancora ad occhi aperti e spero ancora di poter incontrare il mio principe azzurro un giorno.... Dio non so neppure perchè ti racconto queste cose.... quando ho visto il servizio al tg sull'esposizione di Jolanda, ho pensato che forse vedere quelle opere così vicine al mio modo di guardare la realtà con occhi sognanti potesse farmi sentire meno strana  e potesse ridarmi un po' di fiducia in me stessa! ... " Seguì uno strano silenzio in cui lei continuo a tenere lo sguardo basso incapace di sostenere un eventuale espressione canzonatorio sul viso del giovane che al contrario la guardava con una sincera espressione di tenerezza... "Bunny tu sai dare fiducia alle persone, sai sognare, sei generosa, allegra, solare, curiosa, altruista... queste sono doti importanti e soprattutto sono innate... e sono sicuro che un giorno troverai la persona che le apprezzerà, perchè sono altrettanto certo che le tue amiche e le persone che ti conoscono ti vogliono bene anche per questo tuo modo di essere.". Solo dopo queste parole la ragazza trovo il coraggio di alzare lo sguardo verso il suo interlocutore e fu felice di vedere che la guardava con un sorriso tutto per lei, proprio Marzio che non ricordava di aver mai visto sorridere. Superando quel momento di imbarazzo decise di soddisfare anche la sua di curiosità e gli chiese "Tu perchè ci sei andato? Pensavo che quel tipo di cose fossero un po' troppo sdolcinate per un tipo tutto d'un pezzo come te!". Non riusciva a capirene il perchè ma vide il viso del ragazzo contrarsi e assumere un'aria tra l'indeciso e il costernato, il suo sorriso spegnersi, dopo un memento in cui sembrò eterno, quando Bunny aveva già deciso di scusarsi e andare via, Marzio rispose "Mi hai confidato delle cose molto intime, quindi meriti la stessa fiducia che hai dimostrato, anche se non pensavo che avrei mai raccontato questa storia a qualcuno... perciò testolina buffa puoi ritenerti onorata" terminò per smorzare un po' la tensione che sentiva. Bunny lo guardò di traverso ma poi gli sorrise per incoraggiarlo, aveva capito che per lui non doveva essere semplice parlarne.
"Devi sapere che vivo qui da solo particamente da quando avevo sette anni, beh fino a qualche anno fa mi accudiva una tata e avevo anche un tutore... ma partiamo dall'inizio. Sono rimasto orfano a sei anni, i miei genitori sono morti in un incidente d'auto - almeno questo è quello che mi è stato raccontato -, sono rimasto in coma un anno e al mio risveglio non ricordavo più nulla. Dei primi sei anni della mia vita non ho memoria. Il giorno delle mie dimissioni trovai ad ad attendermi un uomo che si identificò come mio tutore legale, anche se precisò che io non lo avrei più rivisto ma si sarebbe assicurato che io avessi sempre tutto ciò di cui potessi avere bisogno. Mi portò in questo appartamento in cui mi presentò Midori, la tata, dicendomi che si sarebbe presa cura di me, come infatti fece finchè non l'ho praticamente mandata via. Nonostante non ricordassi nulla facevo domande sulla mia famiglia ma nessuno sembrava saperne niente e neppure i giornali riportarono la notizia di quanto accaduto, come ebbi modo di appurare dalle numerosi ricerche che cominciai a fare crescendo. Al compimento della maggiore età ricevetti una busta depositata a mano nella mia cassetta delle lettere, era da parte del mio "tutore" il quale mi comunicava che il suo compito era giunto al termine, all'interno della busta c'era anche la chiave di una cassetta di sicurezza dell'istituto della Banca Centrale del Giappone dove avrei potuto sincerarmi del mio patrimonio. Quando andai in banca fui trattato con tutti i riguardi, mi ricevette il direttore in persona, firmai tutti i cocumenti del caso - non so come spiegarmelo ma il mio patrimonio personale ammonta a diverse decine di milioni di yen -  e finalmente fui lasciato solo con la mia cassettina. al suo interno speravo di poter trovare qualcosa che mi aiutasse a risalire alla mia famiglia, magari dei documenti... invece vi trovai soltanto un orologio da taschino, di antica manifattura, finemente cesellato, a forma di stella. Lo scorrere dei secondi era scandito dal movimento di una mezzaluna e, cosa ancora più strana, vi era incorporato un carillon con una melodia dolce ma triste. Infinitamente triste. Sotto il coperchietto a protezione del quadrante un'incisione, lo stemma di famiglia suppongo... una mezzaluna e una rosa incrociate tra loro. Ho fatto ricerche negli archivi nazionali, nei musei araldici, in internet.... ovunque! Ma di questo blasone nessuna notizia e neppure del mio cognome. I Chiba sembrano non essere mai esistiti e questo stemma sembra uscito fuori dal nulla! Questo strano disegno è tutto ciò che ho della mia famiglia. Quando ho sentito parlare di questa misteriosa pittrice ho pensato che forse avrei potuto scoprire qualcosa di più sulle mie origini, e forse ho fatto centro, anche se non ho fatto in tempo ad approfondire..."
Per tutto il tempo in cui aveva parlato Marzio, Bunny era rimasta in religioso silenzio guardandolo nel tentativo di interromperlo se il rievocare certi annedoti fosse stato oltremodo doloroso per il ragazzo. Non c'era dubbio che a prima vista Marzio potesse essere scambiato per un blocco di ghiaccio - certo, al di là del suo aspetto fisico -, ma forse cominciava ad intuire che tutta quella freddezza potesse essere solo un modo per nascondere la tempesta che gli imperversava dentro. Che sciocca era stata a giudicarlo senza conoscerlo, ma come avrebbe potuto? Era inavvicinabile! Cominciava a guardarlo sotto una lue diversa, gli faceva tenerezza e provava una strana empatia per lui. Adesso cominciava a capire l'ambiente impersonale, l'assenza di foto, la mancanza di colore nella sua vita. Marzio non conosceva l'amore. Anche se uscendo con Rea... forse...Oddio! Rea! Si ricordò della sua amica e si sentì in colpa per aver avuto accesso a una parte così intima della vita del ragazzo di cui la sua migliore amica si stava innamorando; convenne che era meglio andare prima che fosse troppo tardi e che cominciasse a subire ulteriormente il fascino di quel ragazzo dagli occhi profondi. Non voleva soffrire - per lei l'amore era qualcosa di bello e gioioso - e non voleva incrinare il rapporto con Rea. Cercò il modo più indolore per recidere quel legame che sentiva di aver instaurato con Marzio e prendendo il coraggio a due mani gli disse  "Marzio... io non ho parole che possano alleviare il dolore per tutto quello che ti è successo e penso di essere anche la persona meno adatta, se vuoi possiamo chiedere anche a Amy di aiutarti con le tue ricerche - sai è un vero genio - e sono sicura che anche Rea saprà regalarti un po' di serenità attraverso la vostra storia. Tu però cerca di non isolarti dal resto del mondo e permetti alle persone di conoscerti... infondo non sei così male come pensavo! Adesso però sta facendo buio ed è meglio che mi appresti a rincasare" Aveva parlato guardando un punto imprecisato oltre la sua spalla con gli occhi lucidi e un sorriso mal disegnato sulle labbra, per non cedere alla tentazione di piangere e abbracciarlo nel tentativo di trasmettergli un po' d'amore e calore. Il ragazzo si accorse della sua espressione e non fece niente per incoraggiarla - non voleva destabilizzarla ulteriormente, d'altronde anche lui si sentiva piuttosto scosso - quindi riprese con tono accondiscendente "Grazie Bunny e scusami se ti ho turbata con la mia storia. Non ne avevo mai parlato a nessuno - neppure a Moran - e non so perchè l'abbia raccontata proprio a te, forse perchè sai arrivare al cuore delle persone. Per quanto riguarda l'aiuto di Amy e Rea, ti prego di non far parola con nessuno di quanto hai ascoltato. So che sono le tue amiche e ti chiedo tanto ma te lo chiedo a titolo di risarcimento di tutte le scarpe e i compiti andati male che ho preso sulla testa, ok?" Le fece un occhiolino abbozzando un sorriso " visto che sta per imbrunire... sicura di non volere un passaggio? ti accompagno in auto se non vuoi rischiare in moto...." Bunny declinò gentilmente l'invito e fu accompagnata alla porta, quando arrivò l'ascensore vi entrò e prima che si chiudessero le porte non potè fare a meno di dire "Marzio... buonanotte!" - Da quanto tempo nessuno gli augurava la buonanotte, chissà se in realtà qualcuno gliel'aveva mai augurata! - pensò chiudendo la porta dietro di sè e appoggiandovisi  sorridendo al pensiero di aver trascorso un intera giornata in maniera tanto imprevista. "Grazie Bunny" mormorò tra sè e sè...

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Capitolo 8
*** Confronti e chiarimenti ***


Capitolo 7
Due parole - magari qualcuna in più ma mi perdonerete :-) vero? - prima di lasciarvi a questo nuovo capitoletto.
Grazie a chi mi ha incoraggiato e continuerà a sostenermi, soprattutto che ha lasciato commenti e consigli - sono sempre più che utili - il numero di visite cresce vertiginosamente e questo da un lato mi gasa ma dall'altro mi terrorizza!
Passando alle vostre recensioni... I capitoli aumentano di lunghezza e così anche i tempi di aggiornamento si dilatano, ma che fatica! Considerato che la fic la scrivo a lavoro, un po' nella pausa pranzo che passo in ufficio, un po' durante l'orario lavorativo - lo so che non si dovrebbe ma quando mi acchiappa l'ispirazione meglio fermare le idee! - mi sa i tempi non si allungano poi tantissimo.
Mi sono piaciute le vostre ipotesi sullo sviluppo ma non ci avete preso proprio per niente! Ringrazio semplicementeme per la precisazione sulla conversione della moneta poi correggerò e per quanto riguarda la moto.... inizialmente Marzio avrebbe dovuto avere un piccolo incidente e Bunny avrebbe dovuto soccorrerlo, ma poi la storia ha voluto cambiare corso e mi sono dovuta piegare ai suoi desideri... Il malore di Bunny è spiegato nel capitolo, lei non si è neppure accorta dell'arrivo di Marzio! Spero di aver risolto la questione del triangolo Rea-Marzio-Bunny degnamente e per quanto riguarda i misteri ci vuole ancora un po' di tempo per svelarli, non so ancora se e come lo farò! Sono sadica? Nooooo, credetemi sono un angioletto! Con la coda e il forcone :-)
Augurandovi una buona lettura, vi lascio chiedendovi un parere e tutti quelli che liggeranno perchè questo capitolo mi ha lasciato un po' dubbiosa e non è detto che non decida di ripubblicarlo seguendo qualche valido consiglio. GRAZIE!

Ormai la sera incedeva con passo lento ma inesorabile, Bunny non sembrava vedere le prime luci che si accendevano per non permettere all'oscurità di prendere il sopravvento sulla città, era troppo assorta nei suoi pensieri e le immagini le scorrevano veloci davanti agli occhi senza neppure formarsi sulla retina. Certo che quella appena passata era stata proprio una giornata fuori dal comune e Marzio le era sembrato così diverso, anzi si era comportato in maniera del tutto nuova e inaspettata con lei. E questo poteva rappresentare un gran bel problema, detestava tenere nascosto qualcosa alle sue amiche - ormai erano come sorelle e sembravano unite da un legame particolarmente profondo che andava al di là della semplice amicizia - non le sembrva neppure giusto, ma Marzio gliel'aveva chiesto così espressamente - senza contare l'espressione dei suoi occhi - che non aveva saputo negargli quella richiesta... ma come se la sarebbe cavata con Rea?

"Bunny..." Ecco Rea era il problema più grande - adesso riusciva persino a sentirne la voce - avrebbe sentito puzza di bruciato se Bunny fosse stata evasiva su quella giornata e non si sarebbe arresa finchè non avesse sputato il rospo... - per non parlare di Marta e Morea - ma anche se avesse saputo la verità l'avrebbe certamente fraintesa e lei non voleva che ci fossero incomprensioni del genere anche se non poteva negare che...
"Bunny..." non poteva essere o forse si! Aveva sentito di nuovo la voce di Rea e quando alzando gli occhi se la trovò davanti, Bunny avrebbe voluto soltanto sprofondare nelle viscere della terra. Accidenti, non era ancora pronta... non era ancora il momento, aveva bisogno di tempo e di calma per elaborare tutti gli avvenimenti della giornata - sperando che il suo cervello non sarebbe andato a fuoco -  pensare a come affrontare quella sistuazione! "R-Rea???" le rispose confusa e imbarazzata "ma cosa ci fai qui, scusami era sovrappensiero e proprio non ti ho notata!". Non potè fare a meno di arrossire, si sentiva colpevole. "Tutto bene, Bunny?" chiese la mora con aria tranquillla. Cavolo, tutta quella calma sembrava la quiete prima della tempesta e Bunny si sentì come beccata con le dita nella marmellata "Si... beh... no... ecco... ma cosa ci facciamo qui fuori, ormai è fresco meglio se entriamo in casa!" si stampò un sorriso distorto sulle labbra e invitò l'amica ad entrate. Bunny era terribilmente agitata, ormai era chiaro che bisognava affrontare quell'incresciosa situazione in quel momento. Rimpianse non poter contare su un'eventuale mediazione di Morea e su una spiegazione analitica di Amy, quella che proprio non rimpiangeva era l'assenza di Marta, anche se in certi casi la confusione che riusciva a creare era stata un buon espediente per lasciar cadere argomenti spinosi.
Rea, invece, era molto tranquilla e aveva già capito a cosa era dovuta l'agitazione di Bunny. Le voleva un gran bene e sapeva quanto altruista fosse, sapeva che qualsiasi cosa fosse successa in quella giornata o sarebbe accaduta nei giorni a venire non era dipesa nè dalla volontà di Marzio nè da quella di Bunny, ma da qualcosa che andava oltre le loro umane facoltà. Quando aveva lasciato la mostra era tornata al tempio per elaborare con lucidità la situazione grazie alla meditazione e all'interrogazione del fuoco sacro. Quello che aveva visto non le aveva lasciato alcun dubbio. Aveva rievocato tutto nella sua mente: gli incontri/scontro tra i due ragazzi, gli attegiamenti di Marzio, le parole di Bunny riguardo a quello che avrebbe dovuto essere il suo grande amore. Ci aveva pensato tutto il pomeriggio e si era resa conto era proprio fortunata  ad avere un'amica come Bunny. Aveva sempre saputo che Marzio aveva bisogno di una persona come Bunny nella sua vita e se uscire con lui aveva in qualche modo rappresentato un modo per avvicinarli e far si che si accorgessero l'uno dell'altra, allora non poteva che essere felice per loro. Sorrise.
Nel frattempo la bionda si dava una gran da fare per preparare un buon tè e trovare dei pasticcini secchi con cui accompagnare la bevanda e quando finalmente portò tutto in tavola, fece un gran sospiro prima di sedersi faccia faccia con Rea. Mentre stava versando il tè, Rea decise che era giunto il momento di stemperare tutta quella tensione... " Bunny non c'è bisogno di essere così agitate, calmati o combinerai uno dei tuoi soliti pasticci" Detto fatto, la bionda colpita dal tono  pacato dell'amica urtò la tazzina che aveva appena riempito e che per poco non si rovesciò sul tavolo. Abbassò gli occhi e raccogliendo un po' di coraggio disse tutto d'un fiato "Rea devo partarti ma non è come pensi te lo assicuro. Sono andata alla mostra di Jolanda mi sono sentita male e ho perso i sensi Marzio era lì si è offerto di accompagnarmi in ospedale ma non ci sono voluta andare così mi ha portato a casa sua per controllare la pressione e poi visto che era tutto a posto me ne sono tornata a casa mia." Dovette riprendere fiato per non morire di mancanza di ossigeno e rimase sbalordita quando Rea le rise praticamente in faccia, non ci capiva più niente! Rea ormai si teneva la pancia dalle risate mentre Bunny la osservava sempre più incuriosita e terrorizzata dal sospetto che stesse per scoppiare l'inferno! Finalmente quando smise di ridere prese la mano della bionda e con tono sincero le disse: "Bunny... stai tranquilla! Avevo chiamato Marzio stamattina per invitarlo alla mostra ma non era in casa e gli ho lasciato un messaggio in segreteria convinta che lo avrebbe ascoltato e mi avrebbe raggiunta lì, così mi ci sono avviata. Quando sono arrivata lì però vi ho visti seduti sulla panchetta nella sala dell'esposizione di punta. Non mi ero accorta che tu fossi svenuta altrimenti mi sarei avvicinata anche se qualcosa mi diceva di non farlo, ma credimi da come ti guardava e ti sussurrava sembrava che fosse tutto così normale, naturale, come se l'avesse sempre fatto, come se vi avessi visto già milioni di volte in quella posa,  e non me la sono sentita di intromettermi. Per cui, qualsiasi cosa sia successa, non mi devi alcuna spiegazione. Siete due persone meravigliose ognuna a vostro modo e so che qualsiasi cosa succederà fra voi non l'avete cercata ma è frutto di qualcosa che va al di là della vostra stessa volontà. Vi auguro tutto il bene del mondo e mi auguro che sappiate guardare nei vostri cuori e seguirli. Adesso devo andare altrimenti il nonno si preoccuperà e manderà Yuri a cercarmi per tutta la città. Buonanotte amica mia!" Così dicendo abbracciò l'amica e si avviò alla porta. Quando se la chiuse alle spalle sorrise, si sentì più leggera e si avviò verso il tempio che gestiva con il nonno, ma ancor più verso una vita che era sicura aveva in serbo un grande amore anche per lei.
Bunny era rimasta lì sconvolta dalle parole dell'amica, non era riuscita a esprimere neppure un pensiero di senso compiuto per risponderle e adesso era rimasta sola in quella grande casa sola con la sua gatta e una notte di luna piena davanti a sè. Piangeva per la serenità e l'altruismo di Rea, per la solitudine di Marzio, per il senso di freddo da cui si sentiva invadere, per l'attrazione che sentiva di avere per Marzio e per la gran confusione che le regnava nella testa. Come era stato possibile in un giorno solo scoprirsi così persa di quel ragazzo che fino a quella stessa mattina considerava un antipatico, cinico, scortese e maleducato. E come poteva essere possibile che se da un lato la cosa le sembrava così assurda, dall'altro le sembrava perfettamente normale come se dalla prima volta che si scontravano avesse saputo di aver trovato la sua metà del suo cielo, come se fosse stato cosi da sempre e sarebbe dovuto essere così per sempre. Si sentiva davvero stanca, con gran fatica salì le scale che la portavano alla sua stanza e si lasciò sprofondare tra le fresche lenzuola del suo letto cercando di spegnere il ceevello... sentiva la testa scoppiare! Decise tuttavia di lasciare la tenda aperta in modo da non ostacolare la visione della luna piena e far sì che la sua luce la cogliesse in pieno... a suo modo si sentiva coccolata dal satellite della Terra e dai suoi benefici raggi.
In un altro punto della città sul terrazzino di un appartamento al quarto piano di uno dei palazzi della zona residenziale un ragazzo osservava la luna che illuminava la città di Tokyo e ripensava a quella giornata appena trascorsa. Non riusciva a non pensare alla sua testolina buffa, alla sensazione di calore che aveva provato nel tenerla stretta a lui - prima priva di sensi e poi in moto -, alla sensazione di pace e completezza che lo avevano cullato per tutto il tempo che lei era stata nella sua casa - anche durante il racconto doloroso della sua vita - ... Ormai non poteva negare a sè stesso che lei era la metà del suo cuore, quel cuore che per tanto tempo aveva pensato non potesse amare. Incredibile la sensazione di vuoto quando era voluta andare via, erano stati insieme una giornata soltanto e già sentiva di non poter più fare a meno di lei, Non voleva più stare solo senza la sua testolina buffa - che fosse proprio lei la fanciulla del sogno? Ma cosa potrebbe mai avere a che fare Bunny col suo passato e cosa potrebbe essere quel cristallo d'argento? Chissà se avrebbe continuato ad avere quegli strani sogni. Forse si trattava soltanto di una complicata elaborazione del suo cervello. Quel sogno era cominciato la notte dopo aver conosciuto Bunny, ma poteva essere che lui se ne fosse innamorato a prima vista e non se n'era reso conto, così il suo cervello nella fase REM gli mandava dei messaggi. E il suo passato? Cosa avrebbe potuto ricordare se avesse trovato il cristallo d'argento? Forse la sensazione d'amore che era andata persa con la morte dei suoi genitori? E tutto il mistero in cui era avvolta la storia della sua famiglia? E l'orologio  nel quadro della pittrice come ci era finito? Quante domande! Avrebbe dovuto riposare, forse il giorno dopo la situazione gli sarebbe apparsa più chiara. Di una cosa però aveva piena consapevolezza - non sapeva spiegarsi come fosse stato possibile e nemmeno gliene importava - non poteva più fare a meno di Bunny e questo implicava che doveva parlare con Rea il prima possibile. Sarebbe stata la prima cosa che avrebbe fatto il giorno seguente!

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Capitolo 9
*** Il giorno dopo ***


Capitolo 8
Salve a tutti.
In seguito allo scarso numero di recensioni avevo deciso di non continuare più la storia ma poi mi sono detta che non era giusto nei confronti di chi aspettava il seguito, quindi ecco il nuovo capitolo.
Ringrazio MARYUSA - ROMANTICGIRL - BRESCY e SWEETCHERRY per aver lasciato traccia del loro passaggio e chiamo all'appello SEMPLICEMENTEME - CHICHILINA e MOREA. Lo so che siete state impegnate con esami, aggiornamenti e terapie ma siate buone....
Ultimo avvertimento: fatemi sapere cosa ne pensate anche se si tratta di un capitolo spartiacque.
Buona lettura!

La domenica mattina Bunny si svegliò di buon umore grazie al canto degli uccellini nel suo giardino ma appena si ricordò degli avvenimenti del giorno prima si impensierì. Doveva venire a capo di quella situazione il prima possibile, se non più con Rea almeno con Marzio ma soprattutto con sè stessa. Se Rea era stata disposta a mettersi da parte non era detto che Marzio provasse qualcosa per lei, l'aveva sempre presa in giro e se quel sabato si era comportato in maniera diversa con lei  poteva anche essere per pura cortesia anche se in tal caso... perche insistere per portarla a casa sua e perchè confidarsi con lei? Non riusciva a condurre un ragionamento logico. Sapeva soltanto che non avrebbe saputo come comportarsi se lo avesse incontrato e quindi aveva deciso che sarebbe stato meglio evitarlo almeno fino  quando non avesse avuto chiaro cosa fare. Questo avrebbe significato niente più videogiochi e niente più Crwn niente più gelati e neppure la possibilità di chiedere consiglio a Moran... Lui poteva essere una fonte preziosa di consigli, era l'unico amico di Marzio! Ma se il moro non gli avesse raccontato niente e lei avrebbe finito col combinare un pasticcio e mettere in imbarzzo entrambi? E se quei due avessero fatto una scommessa per prenderla un po' in giro? lei  avrebbe fatto due volte la figura della stupida ragazzina. No, questo tipo di comportamento avrebbe potuto sospettarlo in Marzio fino a due giorni prima, ma Moran non era assolutamente il tipo. Aveva addirittura preferito dire a Morea che era già impeganto, piuttosto che lusingarla quando si era accorto del crescente interesse di lei. Lo strusciare di Luna vicino alle sue gambe nude la destò dai suoi improbabili ragionamenti. Scese in cucina a prendere il latte per la sua micina e si mise ad osservarla mentre si nutriva. Quando ebbe finito e ringraziò la sua padrona saltandole in grambo e facendo le fusa, Bunny aveva già deciso come si sarebbe comportata: avrebbe evitato tutti i posti e le persone che potevano avere a che fare con Marzio. Da quando era diventata una signorina sua madre le ripeteva sempre di non essere precipitosa in amore e che "Chi ti ama ti segue"... avrebbe adottato proprio quella tattica. Sorrise alla gattina e decise di passare la domenica a riordinare la sua stanza, riposarsi e anche studiare un po', ma giusto un pochino!

Il risvegliò di Marzio fu alquanto singolare per i suoi standard. Non aveva fatto sogni, non aveva sentito la sveglia e aveva perso la possibilità di fare il suo jogging mattutino. Tuttavia non si adirò con sè stesso per non aver mantenuto gli impegni che in realtà aveva solo verso di sè, anzi ne sorrise. Si sentiva di buon umore e carico di energie, canticchò sotto la doccia e scese in pasticceria a comprarsi delle brioches alla crema. Aveva già pianificato la sua giornata: avrebbe chiamato Rea per incontrarsi e spiegarle - sperando in epilogo pacifico - e poi sarebbe andato al Crown dove aveva deciso di passare tutta la giornata, non sapeva se avrebbe raccontato qualcosa a Moran del giorno prima, ma essendo domenica Bunny si sarebbe sicuramente dedicata ai video game e alle coppe gelato, e lui avrebbe potuto almeno vederela se proprio non avesse trovato un valido espediente per intavolare con lei una conversazioene. Finita la colazione chiamò Rea che aveva accettato di vederlo senza il particolare entusiasmo che la caratterizzava - e questo non sapeva se potesse essere un buono o cattivo presagio - tuttavia si sentiva bene e scacciò ogni pensiero negativo che la sua testa potesse  suggerirgli.

Quando arrivò al parco trovò Rea intenta a sorseggiare un succo d'amarena presso uno dei tavolini del chioschetto vicino al lago. Non appena lei vide Marzio gli sorrise e lui si avvicinò ricambiando il sorriso e salutandola cordialmente. In quel momento la ragazza si rese conto che quella era la prima volta che vedeva il ragazzo sorridere. Erano entrambi sereni e si stupirono della piacevole sensazione che provavano nonostente tutto. Ognuno di loro era lì per dire "addio" all'altro eppure l'armosfera era completamente distesa. Rea aveva deciso di parlare per prima così avrebbe facilitato le cose anche al suo interlocutore, così dopo che il cameriere aveva portato il succo d'arancia chiesto dal nuovo venuto, cominciò a parlare. Raccontò a Marzio quello che aveva detto anche a Bunny la sera prima e aggiunse che lei sperava che lui non facesse soffrire la sua amica perchè nonostante tutti is uoi difetti era una persona speciale e molto sensibile. Il ragazzo rimase interdetto dalla fluidità dei pensieri di Rea e dalla sua tranquillità d'animo, cercò di spiegarle che lui inizialmente non si sentiva attratto da Bunny in senso fisico anche se non poteva spiegarsi perchè si sentisse in un certo senso spinto a crecare un "contatto" con lei. Tacque le sensazioni che la testolina buffa gli provocava e anche quelle di familiarità e calore che era riuscito a provare il giorno prima. Tuttavia fu sollevato di sapere che Rea aveva già affrontato il discorso con l'amica ma si rammaricò del fatto che la sacerdotessa non aggiunse particolari su quello che Bunny poteva pensare di tutta quella situazione. "Dalle tempo - gli disse infine Rea - dovrà abituarsi all'idea che il vostro rapporto ha cominciato a cambiare. Dovrai avere pazienza, tenere presente che lei è un'inguaribile romantica e soprattutto cerca di non ferirla con le tue solite battutine".
Si salutarono da buoni amici e s'incamminarono ognuno per la propria strada.

Rea si sentiva soddisfatta di sè e decise che era anche giunto il momento di dare un'opportunità a Yuri, quel povero ragazzo aveva sopportato tutte le stramberie del nonno pur di starle vicino e l'aveva anche messa in guardia all'inizio della frequentazione col moro, tuttavia si era fatto da parte ed aveva rispettato la sua scelta ma " Ti aspetterò - le aveva detto - prima o poi ti accorgerai di me". Sorrise nel vederlo pazientemente spazzare le foglie della camelia nel cortile del tempio, e lui le sorrise di rimando quando la vide. Era il segnale che aspettava... finalmente Rea si era accorta di lui!

Marzio invece si sentiva ansioso. Da quello che gli aveva detto Rea, Bunny non si era confidata neppure con lei riguardo a quello che provava per lui, questo poteva essere dovuto sia al fatto di non essere indelicata con la sua migliore amica sia al fatto che in realtà non provasse niente, magari lo slancio che lui aveva percepito il giorno prima poteva essere scaturito dal malore che l'aveva colta e/o dalle confidenze che lui le aveva affidato. Quant'erano complicate le donne! Era anche per questo che aveva sempre schivato le relazioni sentimentali, ma con Bunny sarebbe stato diverso. Con lei si sarebbe impegnato e non solo per far luce sul mistero che avvolgeva le origini della sua famiglia. Con questi pensieri riacquistò la sua determinzaione e si diresse al locale di Moran.

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Capitolo 10
*** Pensando a te ***


Capitolo 9
La domenica passò sia per Bunny che per Marzio secondo i loro progetti.
La ragazza seguendo i suoi propositi si era dedicata alla cura della sua stanza, si era riposata e aveva cercato di capire qualcosa nella giungla delle formule trigonometriche e delle figure geometriche, per la verità senza ottenere risultati degni di nota. Se era riuscita a stare fisicamente lontana dai possibili luoghi in cui avrebbe potuto incontrare il ragazzo per cui sentiva battere il cuore, non era riuscita a distogliere la mente dal pensiero di quello che era successo. Mentre riordinava la sua stanza si sorprendeva a chiedersi Marzio cosa ne avrebbe pensato di quel suo mondo rosa di pizzi e merletti, mentre si riposava sul divano le tornavano in mente tutte le sensazioni piacevoli che aveva provato il giorno prima, mentre si sforzava di studiare quell'intricato universo di simboli e formule si ritrovava a comparare la forma di una parentesi graffa con l'andamento del profilo di Marzio... Alla fine cadde esausta sotto i colpi della fatica fisica, di quella mentale e delle sue emozioni addormentandosi sui libri. Quando la sua famiglia tornò, si meravigliò non poco della cosa, ma se il padre già fantasticava sul fatto che la sua figlia svogliata stesse iniziando a capire l'importanza dello studio, la madre non potè fare a meno di sospettare che dietro quello straordinario avvenimento ci fosse qualcosa di strano ma anche di "normale".
A fine giornata Marzio dovette ammettere con non poco sgomento che si era sbagliato sul conto di Bunny. Dopo l'incontro con Rea aveva passato il resto della giornata al locale di Moran, nella speranza di vedere spuntare da un momento all'altro la sua testolina buffa e per non destare sospetti nell'amico si era offerto di aiutarlo con i clienti. Aveva lavorato tutto il giorno come una trottola a servire i tavoli e sottraendosi continuamente all'interesse che dimostravano le ragazzine nei suoi confronti. Nè Bunny, nè le sue amiche si erano fatte vedere e lui si detestò per aver pensato che Bunny non potesse rinunciare ai videogames e ai gelati. Lei non era soltanto superficiale, glielo aveva ampliamente dimostrato appena il giorno prima. Se ne tornò al suo appartamento e dopo una breve doccia se ne andò a letto con una voglia matta di rivedere il suo viso e senza un briciolo dell'ottomismo che aveva la mattina.
Tutto il resto della settimana  passò senza che i due riuscissero ad incontrarsi ma fu determinante per entrambi.
Bunny aveva cominciato ad avere strani sogni. Piacevoli per la verità almeno per quanto riguardava il contenuto, meno per le sensazioni che le lasciavano addosso. Sognava spesso di passeggiare in compagnia di Marzio in giardini segreti al chiaro di luna, o di ballare con lui in una sala gremita di aristocratici, o di guardare un paesaggio notturno da una splendida terrazza stretta tra le sue braccia. Quando si svegliava era sempre assalita da una profonda tristezza e da una inspiegabile nostalgia. Come se quelle situazioni fossero state realmente vissute. Decise di non parlarne con le sue amiche, per delicatezza verso Rea e anche per uno strano senso del pudore. A dire il vero, la mattina usciva presto di casa e vi faceva ritoro subito dopo le lezioni per chiudersi nella sua stanza. Amy e Morea, che frequentavano la sua stessa scuola, l'avevano cercata più volte dopo la fine dalle lezioni, ma Nina le aveva informate che Bunny arrivava presto la mattina e al suono della campanella scappava via, aggiungendo che questo comportamento proprio non era da lei. La cosa fece insospettire non poco le ragazze che decisero di vedersi al tempio di Rea, la quale senza troppi giri di parole le aggiornò sulla metamorfosi che probabilmente era iniziata nel rapporto tra Bunny e Marzio. Tutte loro stranamente non rimasero sorprese dalla piega degli eventi e decisero di rispettare i tempi della loro amica.
Bunny passava i suoi pomeriggi a cercare di studiare anche se la cosa le risultava piuttosto difficile, e pensare che Marzio invece frequentava già l'Università e tra l'altro anche con ottimi risultati... Era triste: le mancavano i manicaretti di Morea, l'aiuto di Amy, l'incoraggiamento di Rea e i pomeriggi di compere con Marta, i pettegolezzi di Nina e Ubaldo....Fu proprio Nina a ricordarle che quel sabato si sarebbe tenuto il ballo per l'inaugurazione del nuovo anno scolastico, lei se ne era completamente dimenticata e infondo non era neppure interessata a prendervi parte, appena una settimana prima avrebbe passato ogni suo momento libero a ricamare e fantasticare su un avvenimento dl genere, sognando di ballare al centro della sala col suo principe azzurro sotto lo sguardo ammirato di tutti i presenti. Al diavolo la sua goffaggine, la sua sbadataggine, il suo essere ritardataria, la sua svogliatezza, il suo essere pasticcione, infantile, sognatrice e disordinata, al diavolo Marzio.... si lasciò andare ad un pianto liberatorio stringendo forte a sè la povera Luna. La mamma che passava in corridoio fu attratta dal suo soìinghiozzare e decise di provare a parlarle.... " Bunny. Tesoro?" La ragazza quando si accorse della presenza di sua madre le si buttò tra le braccia liberando tutto il suo dolore. La donna la strinse al petto come faceva da bambina e la lasciò sfogare finchè non fu un po' più calma, solo allora riprese a parlare. "Tesoro è da qualche giorno che ti osservo e ho capito che dev'essere successo qualcosa durante la nostra assenza.Ti va di parlarne?"  -  " oh mamma! " le rispose la ragazza tirando su col naso "io non so che fare quest'attesa mi sta consumando!". Allora la donna capì e riprese " C'entra quel ragazzo vero? Quello di cui ti sei sempre lamentata, che non perdeva occasione per prenderti in giro e con cui non riuscivi a stare nella stessa stanza senza litigare e che adesso esce con la tua amica Rea? Ti sei resa conto che ti piace? Cosa è successo?" La mamma aveva capito fin da subito che gli incotri con quel ragazzo lasciavano fin troppo il segno sulla figlia perchè gli fosse indifferente. Bunny le raccontò che si erano incontrati ad una mostra e che lui l'aveva soccorsa in seguito ad un lieve malore dovuto al caldo, che Rea li aveva visti e aveva deciso di farsi da parte, ma che tra loro non era successo niente, che lei si sentiva confusa, le era sempre stato antipatico e adesso era bastato un pomeriggio in cui era stato gentile con lei per mandarle in un caos totale. Non poteva negare di essere attratta da lui, ma erano così diversi, lui l'aveva sempre canzonata, magari si era preso cura di lei solo perchè si era sentita male. In seguito a quell'episodio aveva evitato tutti i posti dove avrebbe potuto incontrarlo e tutte le persone che conoscevano entrambi, quindi anche le sue amiche, nella speranza che lui l'avesse in qualche modo cercata e invece... erano passati sei giorni senza alcuna novità. Aveva omesso di essere stata a casa del ragazzo e anche la storia della sua vita, non voleva che la mamma pensasse che lei provasse solo pietà per la solitudine del ragazzo, lei sentiva di amarlo. Profondamente. Da sempre. E questa era la cosa che la destabilizzava di più, oltre ad una dannata paura di non essere corrisposta. Adesso che era più calma la mamma le fece notare che in virtù dell'aver fatto casa e scuola e del fatto che lui non avesse nè il numero di telefono nè il suo indirizzo, era del tutto normale che quel povero ragazzo, pur volendo, non avrebbe potuto avvicinarla. E poi anche lui poteva aver pensato di non interessarle, visti i precedenti e soprattutto visto che lei in giro non si faceva più vedere. Il giorno dopo ci sarebbe stato il ballo della scuola, poteva rappresentare una buona occasione per "ricomparire" in giro. Inoltre,  era vero che "chi ti ama ti segue" ma valeva in entrambi i sensi e poi se vuoi che il pesce abbocchi devi almeno gettare la lenza, no? Bunny non sembrava completamente convinta, ma quando la mamma le rammentò che aveva ancora da comprare il vestito, decise di chiamare le sue amiche. Solo Rea poteva aver capito il suo comportamento, ma aveva bisogno di incontrarle tutte e scusarsi con loro. Si sarebbero viste la mattina dopo e avrebbero passato tutta la giornata insieme prima a fare shopping e poi al ballo, sperando di non incrociare quei magnetici e profondi occhi blu. O forse si? Infondo moriva dalla voglia di vederlo e anche di sapere.
La settimana di Marzio era passata come al solito, scandita dai suoi impegni di attività fisica e di studio. I sogni con la fanciulla misteriosa continuavano a perseguitarlo ma non gli mettevano ansia piuttosto malinconia. Al risveglio gli bastava richiamare alla mente il viso della sua testolina buffa per sentirsi un po' meglio. Dopo quel sabato di confidenze aveva recuperato l'orologio di famiglia dalla cassetta di sicurezza e passava intere serate sul suo terrazzino al chiaro di luna, facendosi cullare da quella malinconica melodia. Si chiedeva perchè era successo tutto in quel modo assurdo, perchè non si era innamorato di lei dall'inizio, perchè non l'aveva corteggiata, perchè non era riuscito prima a far luce nel suo cuore, perchè quel sabato non le aveva fatto capire di volerla incontrare ancora, perchè lei sembrava scomparsa da una settimana? Non era più andata al Crown e neppure le sue amiche sapevano niente, tuttavia Rea l'aveva incoraggiato ad avere pazienza. Ogni giorno lui aveva trovato il tempo e il modo di passare qualche ora alla sala giochi di Moran, scattando sullo sgabello ad ogni apertura della porta. Alla fine era diventato così evidente che sperava di vederla entrare che neppure il suo amico potè continuare a vederlo in quello stato e far finta di niente! "Marzio devi smetterla di aspettarla e sperare soltanto di vederla entrare, forse è semplicemente influenzata. Ma se sei così in ansia perchè non la cerchi tu?" Il moro tentò di fingere di scendere dalle nuvole "Di chi parli?". Moran non potè trattenersi dal ridere "Caro Marzio non cercare di fare il furbo con me. Si vede che aspetti qualcuno e l'unica persona che conosci e con cui "parli" oltre al sottoscritto in questo locale è Bunny, ovviamente considerando che Rea a cominciato a frequentare stabilmente quel ragazzo che l'aiuta al tempio! Mi sono sempre chiesto se il tuo modo si canzonarla fosse solo per farti notare da lei, anche se devo ammettere che normalmente non hai bisogno di farti notare, le ragazzine ti sbavano dietro, anzi ti dirò nell'ultima settimana con la sola tua presenza i miei affaroi sono migliorati. A parte gli scherzi, amico, se ci tieni tanto perchè non la cerchi? E' successo qualcosa? Non voglio intromettermi ma non ti ho mai visto così, per giunta per una ragazza con la quale ti sei sempre scontrato." Marzio a quel punto capì che aveva bisogno di parlare e Moran gli sembrò la persona più adatta. Infondo era anche l'unica. Gli raccontò di averla incontrata alla mostra e di aver scoperto alcuni aspetti di lei che lo avevano colpito, che Rea aveva capito che tra loro non poteva funzionare e che lui avrebbe voluto avere modo di conoscere Bunny un po' meglio, ma il fatto che lei non si facesse più vedere in giro lo preoccupava perchè neppure le sue amiche ne sapevano niente. Ovviamente aveva sorvolato sulla storia dei sogni e dei misteri sulle origini della sua famiglia. Alla fine Moran gli disse che era felice che si fosse accorto delle "doti" di Bunny, gli consigliò di non demordere e si impegnò a fargli sapere qualsisi novità di cui fosse venuto a conoscenza. Marzio si sentì più leggero e sperò di avere presto l'occasione di rivedere la sua testolina buffa; non sapeva ancora come si sarebbe comportato ma aveva tanta troppoa voglia di annegare di nuovo in quelle profonde iridi più limpide dei laghi alpini.

Finito anche questo capitolo! Ormai la storia sta per volgere al termine, vi annuncio che si concluderà col prossimo capitolo o al massimo tra due, dipende se deciderò di inserire un colpo di scena o meno. Ma purtroppo non posso garantire su un aggiornamento a breve termine, potrebbero passare mesi o poche settimane.
Vi ringrazio per i numerosi messaggi di incoraggiamento e state pur tranquilli che porterò a termine il progetto, l'avrei fatto in ogni caso anche inviando via mail i vari capitoli solo a chi me li avesse chiesti. Ma veniamo a noi. Dunque! i nostri piccioncini non si sono più rivisti ma si sono pensati intensamente e hanno anche trovato il coraggio di confidarsi con qualcuno, Bunny con la mamma e Marzio con Moran. Che ne dite del dialogo madre/figlia? E di Marzio che si confida - insomma più o meno? Per il momento ho un po' abbandonato l'intrico sui misteri di famiglia ma solo perchè verrà tutto svelato a suo tempo. E le amiche che non si scompongono più di tanto, non vi sembra alquanto strano? Per la mia cara Carmen che fa congetture sugli sviluppi, sarei proprio tentata di non darti indizi ma non sono sadica come te (rif. Ad un passo da te), quindi..... Luna non parla ma è Luna, il cristallo d'argento esiste ed esiste anche il mitico carillon che Serenity donò a Endymion, che io ho adattato a orologio come nel manga, inoltre il gruppo delle inner c'è tutto... e poi ci sono i sogni che adesso hanno cominciato ad animare anche le notti della nostra fanciulla! Vi ho detto fin troppo.... ;-)
Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate per favore!

 

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Capitolo 11
*** In assenza di te ***


Capitolo 10
Quel sabato mattina Bunny si incontrò con le sue amiche al tempio di Rea prima di andare in centro a fare shopping. Quando vide che le sorridevano rivedendola dopo tanto tempo, si commosse e le abbracciò tutte insieme. Dopodichè si scusò con ognuna per non essersi fatta viva un 'intera settimana e spiegò quello che era successo con Marzio. Fu felice di sapere che Rea aveva cominciato a frequentare Yuri , la cosa la rendeva più serena e la spinse a confessare che moriva dalla voglia di rincontrare Marzio ma che non sapeva come comportarsi. Erano così diversi e aveva paura che lui non fosse interessato a lei, ma Rea le disse che aveva visto Marzio praticamente tutti i giorni al Crown e qualche volta le aveva anche chiesto sue notizie. A queste parole il cuore di Bunny sussultò, ma non volendosi fare illusioni si convinse che lui volesse solo informarsi sulla sua salute, così per "deformazione professionale". Tacque quel pensiero e tutte e cinque si avviarono verso il centro commerciale poco distante. Passarono tutta la mattinata a disseminare il caos in negozi di abbigliamento, scarpe e accessori. Marta riuscì a trascinarle da una parte all'altra dei grandi magazzini dal primo all'ultimo piano ricordandosi di negozi chiusi da mesi e di saldi inesistenti. Fu solo poco prima di pranzo che ognuna di loro aveva trovato qualcosa da indossare per il ballo. Tutte tranne la povera Bunny. Rea aveva comprato un meraviglioso abito monospalla rosso fuoco a coda di sirena, Amy un vestito lungo di colore azzurro pallido con lo scollo all'americana che terminava dietro alla nuca in un fiocco leggermente più scuro. La scelta di Morea era invece caduta su un abito verde muschio con una generosa scollatura tonda e la manica a spagnola, Marta, dopo aver messo a soqquadro praticamente tutti i negozi ed essersi fatta mandare a quel paese in religioso silenzio da tutte le commesse, era riuscita ad acquistare uno sgargiante vestito arancio senza spalline  con un spacco vertiginoso da metà coscia fino ai piedi. La povera Bunny trascinata di qua e di là,  invece di guardare le vetrine aveva passato tutto il tempo a guardarsi intorno nella speranza di scorgere Marzio e alla fine non aveva trovato nessun vestito che le piacesse. Per tirarle su il morale le amiche le proposero di andare al locale di Moran per una super coppa di gelato al cioccolato con doppia panna - se c'era una cosa che Bunny adorava erano i dolci - ma anche perchè se fossero state fortunate avrebbe potuto incontrare finalmente il ragazzo che le faceva battere il cuore.
Quando arrivarono al Crown stracariche di buste e pacchetti, il proprietario notò con gioia la presenza di Bunny e fu felice di offrire la consumazione a tutto il gruppetto di ragazze, che entusiaste continuavano a parlare delle compere e del ballo. Bunny con la scusa di riferire le ordinazioni delle amiche ne approfittò per chiedere notizie di Marzio. Moran disse che quel giorno non si era visto, ma che nei giorni scorsi era stato lì nella speranza di vederla - lo aveva capito vedendolo drizzarsi sullo sgabello ogni volta che arrivava qualche cliente per poi rilassarsi subito dopo aver visto che non era lei - . Continuando le chiese come mai avessero tutte quelle borse con loro e lei si limitò a rispondergli che quella sera c'era la festa di inizio anno scolastico, ma che non vi avrebbe preso parte visto che non aveva il vestito, infondo non le importava neppure, aveva altri pensieri per la testa.... - e poi Marzio non ci sarebbe stato - ma questo preferì tenerlo per sè. Portò le consumazioni al tavolo e tentò di unirsi all'allegria delle sue compagne ma i suoi occhi erano velati di tristezza.
Quando andarono via Moran si augurò di tutto cuore che i suoi due amici avessero presto l'occasione di aprire a vicenda i loro cuori. Stava ancora formulando questo pensiero quando la porta si aprì e non potè fare a meno di sorridere quando vide che si trattava di Marzio che chiese il perchè di tanto buonumore, allora non si trattenne oltre e cominciò a ridere apertamente "Sai amico mio? Penso proprio che il destino esista, solo che stavolta sembra che tu sia arrivato tardi!". Un lampo attraversò quei profondi occhi blu notte quando notò la coppa di gelato sporca di cioccolato. "Lei è stata qui vero? - disse con sarcasmo - Sai amico? Inizio a pensare che il destino sia solo una bufala!" Solo allora Moran si rese conto di quanto il suo amico avesse preso a cuore quella faccenda e con tono serio riprese "Si, Bunny è stata qui con le sue amiche e sono andate via da poco. Ho notato che non era gioiosa come al solito e non credo fosse solo per il fatto di non aver trovato l'abito adatto per il ballo di stasera." Marzio non potè fare a meno di interromperlo "Quale ballo?" - "Quello della scuola, quest'anno non si terrà nella palestra, ma nella cornice dello splendido palazzo Yotohoma, quello sulla collina fuori città che domina tutto il golfo. Un posto incantato degno delle fiabe...., peccato che il mio cavaliere faccia parte dello staff organizzativo e dovrò andare fino a lì da sola. Tra l'altro la manifestazione è stata organizzata in collaborazione con tutte le scuole dell'area nord di Tokyo insieme per cui  sarà un grande evento" a parlare era stata una ragazza dai capelli rossi e gli occhi color smeraldo,  Ursula la sorella di Moran. "Ehi Marzio mi è venuta un'idea magnifica! - esclamò il gestore schioccando le dita - potresti accompagnare mia sorella fino al ballo e poi cercare Bunny, infondo Ursula ha solo bisogno di un passaggio, purtroppo io non posso lasciare il locale per il torneo del videogioco di Sailor V.... che ne dici?" Il moro sembrò pensarci un po' su e riprese "Sai Moran? mi hai convinto. Accompagnerò tua sorella ma sia ben chiaro che praticamente le darò soltanto un passaggio. Ursula - disse rivolgendosi alla ragazza - passo a prenderti alle 20.30, sii puntuale per favore! Adesso vado, a più tardi!" Così dicendo prese la sua giacca verde e se ne andò con l'umore notevolmente migliorato.

Bunny rientrò a casa verso le 19.00 coi piedi doloranti e il morale a terra. Dopo la pausa al Crown, le amiche avevano insistito per continuare a visitare negozi in cerca dell'abito per lei. Purtroppo tuttociò che si potevano permettere non era piaciuto a Bunny e, alla fine, non poterono fare altro che rassegnarsi al fatto che sarebbero andate alla festa soltanto in quattro. Si offrirono anche di tirare a sorte e dare la possibilità all'amica di prendere il posto di una di loro, ma lei fu irremovibile: non avrebbe mai sottratto a nessuna delle sue amiche l'opportunitò di partecipare ad una serata come quella; le aveva viste emozionate ed entusiaste mentre facevano shopping e non voleva privarle di quella serata, tantopiù che lei non si sentiva proprio in vena. Era stata in giro tutto il giorno per tutta la città e di Marzio neppure l'ombra, e pensare che quando pensava di odiarlo lo incontrava praticamente ad ogni angolo. Assorta in questi pensieri rientrò in casa, salutò distrattamente i genitori e si stava già avviando per le scale che la portavano al piano superiore, qaundo la mamma affacciandosi dalla cucina le disse "Bunny, tesoro, il fattorino è già venuto a consegnare il tuo abito. Ho messo tutto in camera tua, se hai bisogno di una mano chiamami pure....". La ragazza era così persa nelle sue considerazioni che rispose distrattamente "Va bene mamma grazie!". Solo quando si chiuse la porta della sua camera alle spalle e notò il pacco sul suo letto realizzò ciò che la mamma le aveva detto. Si avvicinò lentamente e con mano tremante sciolse l'enorme fiocco glicine che sigillava la scatola bianco perla, tolto il coperchio notò una busta con dentro un biglietto "Questo ballo senza di te sarebbe come la notte senza la luna" Emozionata come non mai scostò la carta velina che proteggeva il vestito e quando lo vide ne rimase estasiata, folgorata, era.... senza parole. In tutti negozi ispezionati quella interminabile giornata, non c'era neppure l'ombra di qualcosa di così raffinato, elegante, romantico e principesco insieme. Quel vestito era un vero e proprio sogno. A pensarci bene era normale che non avessero trovato niente del genere, quella aveva tutta l'aria di essere una creazione esclusiva d'alta moda, mentre lei e le ragazze, viste le loro contenute risorse, avevano potuto puntare al massimo agli outlet del centro sperando in un buon affare - che tutte poi erano riuscire più o meno a fare -; ma chi poteva essere il mittente? Le sue amiche erano state con lei tutto il giorno e la mamma non sapeva che lei era tornata a mani vuote, ma allora chi poteva mandarle quel regalo? La mamma emozionata, salita per vedere se le occorreva aiuto, la distolse dai suoi pensieri e la spinse a darsi una mossa se non voleva arrivare tardi. Allora decise di approfittare di quel dono inaspettato, si sarebbe recata al ballo dove avrebbe sicuramente incontrato il suo "benefattore", lo avrebbe ringraziato per il pensiero ma gli avrebbe detto che lei era innamorata di un altro e solo a lui poteva appartenere il suo cuore,  e il giorno dopo  sarebbe corsa a casa di Marzio per dirgli tutta la verità. Anche se lui le avrebbe riso in faccia o l'avrebbe ferita con uno dei suoi modi canzonatori, almeno non avrebbe più vissuto nell'incertezza.
Terminato il bagno, la mamma l'aiuto a rifarsi gli odango rendendo l'acconciatura un po' più raffinata con le applicazioni trovate nella scatola dell'abito e lasciando qualche ricciolo libero all'attaccatura delle orecchie. Quella sembrava preannunciarsi come una serata speciale per la sua bambina, quindi Ilenia pensò anche al trucco, leggero ma che riuscisse ad accentuare la bellezza diafana di Bunny: un ombretto perlescente e del mascara nero che esaltasse l'azzurro dei suoi occhi, un velo di gloss rosa alla fragola per definire le labbra e un velo sottile e impalpabile di blush rosato. Quando ebbe finito di vestirsi Bunny sembrava una vera principessa, quell'abito sembrava fatto apposta su misura per lei e le conferiva un aspetto raffinato ed aristocratico. "Sei bellissima piccola mia - le disse la mamma commossa - aspettami qui penso di avere qualcosa per completare il tutto" e si allontanò dalla camera lasciandola finalmente libera di specchiarsi. Stentava a riconoscersi nell'immagine riflessa allo specchio, chiunque avesse scellto quella meraviglia sembrava conoscere perfettamente i suoi gusti, ma proprio non riusciva a immaginare chi potesse essere. La mamma tornò poco dopo con una scatola di velluto bordò della misura di un piccolo libro, l'apri e rimosso il gioiello dalla sua custodia si avvicinò alla ragazza per metterglielo al collo. "Adesso sei perfetta! Non ci crederai ma trovai questo monile nella tua culletta quando sei nata, penso sia arrivato il momento che lo tenga tu". Si trattava di una finissima catenina di oro bianco con una specie di rosa sbocciata al cui centro vi era incastonata una meravigliosa pietra trasparente. Bunny non aveva parole, si sentiva come la principessa delle favole: prima il vestito poi quell'oggetto così affascinante. "Grazie mamma! E' bellissimo". Normalmente si sarebbe sentita goffa e insicura, invece stranamente era padrona di sè e delle sue emozioni. Voleva andare a quella festa e viverla in maniera spensierata, anche se non aveva alcuna possibilità di incontrare Marzio, l'unico principe che avrebbe voluto al suo fianco e non solo per quella sera ma per tutta la vita. "Ehilà, sbrigatevi altrimenti mi farete arrivare tardi in redazione, Bunny sei pronta? E solo un ballo studentesco!" a parlare era stato il papà che avrebbe dovuto accompagnare la ragazza al palazzo Yotohoma prima di recarsi al giornale per una riunione straordinaria. "Papà sto arrivando" urlò dalla propria stanza la biondina, un ultimo abbraccio alla mamma e si diresse leggera verso la serata che avrebbe cambiato la sua vita.

Finalmente!
Miei cari lettori ringraziate semplicementeme. Ebbene sì! Faccio pubblica ammenda: se non fosse stato per Carmen il capitolo sarebbe stato improponibile... su su Carmen non ti commuovere! Bisogna essere sinceri: pane al pane, vino al vino ;-D
Siamo agli sgoccioli .... si accettano scommesse, teorie, suggerimenti, critiche.
Insomma: leggetei il capitolo e fatemi sapere cosa ne pensate. Siate spietati come Carmen (magari ne esce fuori qualcosa di buono!) e cercherò di fare del mio meglio, ve lo prometto!
buona lettura.....

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Capitolo 12
*** Il ballo ***


Capitolo 11
Il palazzo Yotohomo si ergeva su una collina appena fuori Tokyo, dalle sue terrazze a picco sul mare si poteva godere di un panorama incantevole e avere l'impressione di racchiudere nel palmo di una mano tutto il golfo della città, che di sera era particolarmente suggestivo. Ursula era stata puntuale e a Marzio fece piacere poter essere tra le prime persone a giungere alla festa; così quasi nessuno lo aveva visto in compagnia della sorella di Moran,  inoltre aveva potuto trovare un buon posto per vedere Bunny arrivare. Quando Moran gli aveva raccontato che non aveva il vestito per la festa non ci aveva dato peso, ma quando l'amico gli aveva chiesto il favore di accompagnare la sorella, gli si era accesa la lampadina. Dopo aver lasciato il Crown si era recato all'atelier Silver Moon, tempo prima lo avevano condotto lì le ricerche sulla sua famiglia, e, pur non avendone ricavato alcuna informazione utile, aveva potuto appurare che la fama di quel posto era ben giustificata: creazioni raffinate, di gran classe e di ottima manifattura, non a caso era l'atelier più antico della capitale. Era sicuro che avrebbe trovato quello che cercava, proprio lì aveva acquistato tempo prima anche lo smoking che indossava. Aveva deciso di essere impeccabile per la sua dama e così aveva messo anche l'orologio della sua famiglia.
Era passata ormai una mezz'ora, Ursula aveva già raggiunto il suo cavaliere e la sala stava cominciando a riempirsi. Le ragazze dovevano essersi proprio divertite a pensare alle compere, era un tripudio di colori, abiti di tutte le forme che frusciavano sui marmi lucidati a specchio, sembrava essere in un'altra epoca. Le amiche di Bunny erano arrivate tutte insieme ma lei non c'era, questo era strano... e se non le avevano recapitato il pacco? Lei non poteva mancare, non poteva! Quella sera era importante per loro, se lo sentiva dentro, non poteva aver deciso di non andarci. Certo, non sapeva che lui fosse lì per lei, ma le aveva chiaramento detto che non poteva assolutamente mancare... Ma che baka! Lui non aveva firmato il biglietto. Un momento, Rea gli aveva detto che era una sognatrice e anche lei glielo aveva confessato quel sabato pomeriggio nel suo appartamento. Si doveva sforzare di essere positivo. Testolina buffa adorava le sorprese. Si stava facendo prendere l'ansia e questo non era da lui, ma il solo pensiero che lei gli desse buca senza neppure saperlo lo faceva andare fuori di testa. Aveva la gola secca, doveva bere qualcosa e il cameriere sembrò ascoltare le sue mute considerazioni, avvicinandosi con il vassoio. La bibita gli rinfrescò la gola e gli schiarì le idee... In quel momento la vide varcare la soglia del salone come una vera principessa.
Appena il papà l'aveva lasciata all'ingresso della tenuta e dopo averle fatto le solite raccomandazioni,  Bunny si era potuta avviare al palazzo. Mentre attraversava il viale, il cui percorso era illuminato da tante piccole lanterne a olio, si sentiva profondamente attratta da quel luogo. si chiedeva se avesse incontrato il misterioso ammiratore e sperava che non prendesse a male il fatto che avesse accettato il dono ma non lo corrispondeva nei sentimenti. Mano a mano che si avvicinava alla sua meta il suo cuore palpitava, era emozionata come se quella festa significasse tutto per lei. Quando entrò nel salone principale si sentiva piccola piccola piccola, completamente spaesata, tutte quelle luci, quei colori, quelle persone, e poi la musica che sembrava essere partita apposta proprio al suo arrivo....
Marzio non perse tempo e, indossando la mascherina che poco prima avevano distribuito a tutti i cavalieri, raggiunse la ragazza e le chiese di ballare con lui. A dirla tutta, non aspettò neppure la sua risposta e la trascinò tra le coppie che stavano già danzando. Volteggiavano per la sala come se ci fossero solo loro, assaporando la magia di quel momento con la consapevolezza di averlo già vissuto in un tempo lontano, conoscevano perfettamente i tempi e i passi di quella ballata e l'armonia con cui si muovevano era affascinante agli occhi degli altri presenti che nel frattempo si erano fermati ammirandoli estasiati. Marzio era inebriato dalle sensazioni che provava, conosceva tutto alla perfezione compreso il suo corpo, il suo profumo, la sua espressione confusa e inbarazzata. La ragazza dal canto suo, non era riuscita ad opporsi all'invito di quel misterioso pretendente, e si era fatta coinvelgere in quel valzer che lei stessa era sorpresa di riuscire a danzare così perfettamente, proprio lei che ai corsi di portamento non riusciva a mettere un piede davanti all'altro senza inciampare e cadere rovinosamente. Si sentiva leggera, le sembrava di volare trasportata dalle note di quella melodia, per la prima volta in vita sua sapeva come comportarsi e poi conosceva quel petto, quelle braccia, quel sorriso così magnetico e affascinante.
Sull'ultima nota i loro visi 
si erano avvicinati fin troppo e fu solo l'interruzione della musica ad evitare a Bunny il suo primo bacio al centro di una sala gremita di persone con uno sconosciuto. Che poi sconosciuto non era per niente, ma questo lei non poteva davvero saperlo. Eppure il desiderio di unirsi a quelle labbra così accativanti e sensuali l'aveva colta in maniera così irrazione e imprevista che quando realizzò si sentì avvampare e corse via, in cerca di aria fresca che potesse raffreddare quei suoi insensati pensieri. Sentiva di amare Marzio con tutta sè stessa e allora perchè si era sentita così attratta da quel perfetto estraneo? Forse lo aveva inconsciamente identificato con il ragazzo dei suoi sogni e si era lasciata andare. Che vergogna, come avrebbe potuto guardare Marzio nei suoi profondi occhi blu e convincerlo che l'amava, se appena un minuto prima stava per baciare uno qualunque? Si sentiva tremendamente in colpa. Aveva abbandonato il salone e si era addentrata nei giardini del parco finchè non aveva raggiunto la terrazza da cui si ammirava il golfo. Guardando la luna piena che svettava alta nel cielo, non potè fare a meno di abbandonarsi ad un pianto disperato e calde lacrime rigarono il suo candido volto.
Sull'ultima nota i loro visi si erano avvicinati così tanto che Marzio non potè fare a meno di desiderare con tutto sè stesso di catturare quelle mordide e vellutate labbra con le proprie e incatenarle in bacio profondo. Un attimo prima che lui avesse potuto terminare di formulare questi pensieri lei si era divincolata dalla sua dolce presa, era sgusciata via dal suo abbraccio, aveva abbandonato la sala correndo via e lo aveva lasciato solo in mezzo alla pista. Per fortuna la musica era ripartita quasi subito e si era sua volta allontanato senza destare particolare interesse, fatta eccezione per Rea che aveva osservato tutto e capito chi si celava dietro quella mascherina, e che pretese spiegazioni non appena il ragazzo varcò la soglia che lo conduceva all'esterno. Dopo il racconto, non potè fare altro che rimproverare Marzio per il trasporto con cui aveva trascinato Bunny in quella danza senza nemmeno farsi riconoscere. La ragazza era veramente innamorata di lui e doveva averla già mandata abbastanza in confusione con la storia del pacco sorpresa, adesso se la conosceva bene (e chi poteva metterlo in dubbio!) se ne stava in qualche angolo del parco ad incolparsi di aver in qualche modo tradito il suo sentimento verso Marzio per essersi lasciata andare così tanto con uno sconosciuto, doveva trovarla, rivelarsi e chiarire finalmente i propri sentimenti. "Altrimenti dovrai vedertela con me" - era stata Morea a parlare con le mani fisse sui fianchi "Dev'essere veramente a pezzi in questo momento poverina!" - aggiunse Amy accarezzandosi lievemente il mento "Vi siete già rincorsi abbastanza, è ora che l'amore trionfi... e poi chi non rosica non mangia" intervenne in chiusura Marta. "Chi non risica non rosica!" la corressero le amiche all'unisono, mentre Marzio ringraziandole tutte si addentrava nei meandri di quel parco affascinante e sconosciuto, come sentiva di aver già fatto in passato per raggiungere la sua principessa... Adesso ne era certo: era Bunny la sua principessa. Quella del sogno, ma soprattutto quella della sua vita reale!
Aveva cercato in lungo e in largo, gli restava soltanto la terrazza maggiore quella a picco sul mare. Appena vi giunse fu colto da una sensazione di deja-vù. Bunny era lì con lo sguardo triste e sconsolato verso l'astro che si stagliava alto nel cielo, una lacrima impigliata all'angolo degli occhi brillava prepotente alla luce della luna e conferiva a tutta la figura un'aria eterea e irrangiungibile. La sua voglia di esserle accanto, asciugare quelle lacrime e stringerla in un delicato abbraccio gli ardeva nel petto e quasi senza rendersene conto si avviò con passo silenzioso verso di lei sperando di non spaventarla.

Alla fine sono tornata..... fatemi sapere cosa ne pensate!
Sinceramente non sono molto convinta, ma la voglia di ricreare un contatto con tutte voi ha avuto la meglio sulla qualità del capitolo.
@ Carmen: so che avresti letto con piacere il mio obbrobbio x raddrizzarlo un po', ma non me la sono sentita di darti altre grane visti i problemi in uni... Un abbraccio!
 



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Capitolo 13
*** Giù le maschere ***


Capitolo 13
Aveva sentito dei passi avvicinarsi e si era voltata portando entrambe le mani all'altezza del petto. Si sentiva tranquilla nonostante non riconoscesse la figura che stava per raggiungerla; solo quando le fu di fronte riconobbe il cavaliere misterioso. Allora fece appello a tutto il suo coraggio e, cercando di non ricominciare a piangere preda delle forti emozioni da cui si sentiva scuotere, cominciò a parlare con voce tremolante.
"Ti chiedo scusa per come mi sono comportata con te. Non so chi tu sia e forse questo mi rende tutto molto più facile. Per favore non interrompermi, non sono molto brava con le parole e rischierei di non riuscire più a terminare. Immagino sia stato tu a farmi recapitare questo splendido vestito ed è stato anche molto emozionante ballare con te. Non so cosa ti abbia portato a fare tutto questo per una sbadata, pasticciona, infantile, svogliata ragazzina come me... ma io non posso accettare altre attenzioni da parte tua. Io... io sono innamorata di un ragazzo che non mi guarda neppure. Si chiama Marzio - oddio - scusami. Il fatto è che quando l'ho conosciuto lo consideravo antipatico, insensibile e maleducato, ma poi qualcosa è cambiato e ho capito che la mia intolleranza verso di lui non era altro che un modo per difendermi dal dolore che provavo per il suo disinteresse. Sapeva essere buono, gentile e sensibile con tutti tranne che con me. Mi dispiace"
Per tutto il tempo che Bunny aveva parlato, Marzio non aveva potuto fare altro che ascoltarla rapito dalla semplicità e dalla profondità dei suoi sentimenti; adesso capiva quanto male aveva provocato a quella fragile creatura che sentiva di amare con tutto sè stesso. La mascherina che ancora indossava gli aveva permesso di osservarla durante il suo discorso senza mostrarle la tempesta di emozioni di cui era in balia il suo cuore.
Gioia.
Felicità.
Calore.
Lei lo amava e lui amava lei, finalmente aveva trovato la metà del suo cuore.
Com'era bella la sua principessa: gli occhi ancora umidi per le lacrime versate, le guance leggermente arrossate, le mani sul cuore come a protezione delle sue emozioni.
Fu solo quando il suo esile corpo fu attraversato da un impercettibile brivido che il ragazzo capì di dover fare qualcosa.
Allungò un braccio per accorciare la distanza tra loro e avanzò di un passo, ma in quel momento Bunny raccolse con una mano il suo vestito e fece per correre via; la situazione era diventata insostenibile, doveva andare via da lì. Ormai la vista le si stava appannando, non riusciva a trattenere le lacrime, voleva solo andare via da quel posto così romantico.
Il suo Marzio...
Suo? Non lo era mai stato e mai lo sarebbe stato! Marzio non era con lei, cosa aspettava ad andare via da quel terrazzo?
Non appena si protese in avanti, perse l'equilibrio - maledette scarpe col tacco! - e si preparò ad una rovinosa caduta, ma fu accolta da due forti braccia e atterrò su un petto possente e palpitante. Sentiva quel cuore battere veloce quasi quanto il suo ed ebbe la sensazione di essere finalmente "completa".
Nel momento esatto in cui la vide perdere l'equilibrio, d'istinto si protese verso di lei e la sostenne avvolgendola nelle sue braccia. Lei cercò di divincolarsi ma stavolta lui fu più lesto a stringerla a sè e finalmente si rivelò. "Bunny per favore calmati"
Quella voce! Non poteva essere vero!
"Sono io, Marzio. Per favore aspetta"
La sentì irrigidirsi e subito dopo rilassarsi, beandosi del contatto dei loro corpi uniti  come quel giorno in moto. Quasi si fece violenza a staccare una mano dalla schiena di lei e portarsela al viso per togliersi la mascherina, dopodichè sfiorandole il mento con le dita guantate le alzò il viso per incatenare i loro sguardi.
Marzio? Non poteva essere lui! Che sensazione di calore la pervase quando si sentì protetta nel mantello in cui lui l'aveva stretta. Ma com'era possibile che lui fosse lì? Tenendo ancora lo sguardo basso e ispirando il suo profumo boschivo, sentì la sua mano alzarle il mento e lei potè finalmente specchiarsi negli unici occhi che avrebbe voluto incontrare. Il ragazzo la guardava con uno sguardo tenero ed emozionato e non passò che qualche istante prima che cedesse alla tentazione di assaporare quelle labbra di pesca, morbide e vellutate. Le loro bocche si unirono in un bacio timido ma dal sapore antico, le loro lingue danzavano all'unisono sapendo perfettamente quali punti sollecitare per mandare in estasi i due giovani trascinandoli in un turbinio di emozioni consapevolmente provate in un tempo lontano.
Per Bunny fu un bacio indimenticabile: lungo, dolce, profondo.  Non a caso era il suo primo bacio e non avrebbe potuto chiederlo migliore. Tutto perfetto: il luogo, il momento, il modo, il ragazzo. Eppure tutto smbrava ricordarle qualcosa di già vissuto e non si trattava dei suoi sogni romantici a occhi aperti; era tutto troppo vivido nella sua mente e nel suo cuore. Anche Marzio provò le stesse sensazioni e le stesse emozioni ma per la  prima volta si sentì completo e felice.
Quando le loro bocche si staccarono per riprendere fiato, i loro occhi continuavano a guardarsi nel profondo.
Bunny fu vittima di un violento capogiro che la fece aggrappare al torace del suo amato facnedogli cadere dal taschino l'orologio che si aprì diffondendo nell'aria le note di una struggente melodia.
Accadde tutto in un attimo: come attivato da un comando invisibile, il gioiello indossato dalla ragazza emanò un bagliore accecante che avvolse i due giovani, lasciando la terrazza vuota sotto una luna pallida e luminosa.

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Capitolo 14
*** I misteri si svelano ***


Capitolo 14
Si ritrovarono poco dopo in uno scenario "lunare", un deserto di sabbia fine e polverosa, poco distante da loro le rovine di un complesso palazzo di bianchi marmi, tutt'intorno resti di colonne distrutte. "Marzio dove siamo finiti? Ho paura!" Il ragazzo le cinse le spalle guardandosi intorno con circospezione e quando scorse una figura luminescente avvicinarsi, si parò davanti a Bunny con fare protettivo. Quando la figura giunse poco distante da loro furono entrambi sorpresi e sconcertati nel riconoscere quella che sembrava essere una copia della ragazza. Certo i suoi tratti erano più maturi e raffinati e i suoi capelli di un glicine chiaro, per il resto sembravano essere l'una il riflesso dell'altra. "Non temere principe Endimion, non potrei mai fare del male alla mia amata Serenity..."
" Chi sei? Cosa vuoi da noi? Dove siamo?" incalzò il giovane, tuttavia Bunny sembrava ammaliata da quella donna così simile a lei e nell'osservarla attentamente si accorse del simbolo di luna crescente sulla fronte, proprio come quello della gatta Luna e di Artemis, il gatto di Marta. Allora stringendo leggermente il braccio di Marzio in segno di sicurezza chiese "Scusa ma tu chi sei? Hai la stessa macchia di Luna e Artemis, forse sono i tuoi gatti? Li hai smarriti e li avevi chiamati Serenity ed Endimion?" Marzio la guardava incredulo: nonostante la situazione riusciva ad essere ingenua ai limiti dell'inverosimile!
La donna riprese a parlare dopo aver ceduto ad una risata cristallina ma elegante. Si presentò come Regina Selene e spiegò loro che si trovavano in una dimensione spazio-temporale creata grazie al Cristallo d'Argento riattivato dall'intensità del sentimento che li legava.
Il Cristallo d'argento.... allora Marzio era finalmente riuscito a trovarlo, adesso avrebbe potuto finalmente sapere la verità sulle sue origini e dissipare le nebbie che avvolgevano la storia della sua famiglia. Tuttavia decise di ascoltare prima quello che aveva da raccontare quella strana donna.
Appresero quindi di un regno, il Silver Millenium, sito sulla Luna governato dalla famiglia reale contraddistinta da una falce di Luna crescente sulla fronte; lei era la Regina di quel luogo e in tutto l'Universo regnava la pace. Le principesse dei pianeti del sistema solare furono mandate sul satellite terrestre per diventare le guerriere protettrici della principessa Serenity sua figlia. Purtroppo i sovrani della Terra, il Golden Kingdom, avevano avuto soltanto un figlio maschio Endimion. Una vecchia leggenda aveva predetto che quando sarbbe nato un erede maschio a una delle famiglie reggenti del sistema solare, il Regno Argentato sarebbe stato distrutto, tutttavia col passare degli anni la principessa lunare e il principe terrestre si innamorarono e tutti pensarono che il destino fosse mutato  grazie al sentimento che nutrivano i due rampolli. Purtroppo l'invidia e la sete di potere avevano accecato un altro ramo della famiglia reale terresetre e si erano albergati nel cuore di Metalia, lontana cugina del principe che avrebbe voluto farlo anche suo sposo. Così i dissidenti della monarchia alleati con Metalia contaminata dal potere oscuro della maga Periglia, attacarono il pacifico regno lunare; a nulla valsero nè il sacrificio delle guerriere Sailor, nè quello del principe Endimion seguito da Serenity: il regno fu completamento distrutto. A Selene non restò altro che ricorrere al potere del cristallo d'argento per purificare il cuore dei terrestri e dare una possibilità di vita a tutti coloro che erano periti in battaglia facendoli rinascere sulla Terra senza alcun ricordo della loro vita precedente. Tuttavia cercò di aiutare sua figlia a realizzare il suo sogno d'amore senza forzare troppo il destino. Fece in modo che le guerriere, il principe e la principessa si ritrovassero tutti nella stessa città, solo nel caso in cui i due giovani si fossero reinnamorati avrebbero recuperati i ricordi della loro vita precedente. Perchè oltre i ricordi avrebbe vinto l'amore. Marzio nacque in una famiglia ordinaria come tante altre, ma purtroppo i suoi genitori morirono in un incidente e lui non riusci più a recuperare i ricordi dei primi anni della sua vita, ma reincontrando Bunny, l'amore che lo legava a lei risvegliò invece quelli della sua vita precendente. Essendo rimasto un piccolo orfano la Regina decise di affidarlo alle cure dei suoi consiglieri, Luna e Artemis, sotto le mentite spoglie della governante Midori e del tutore. Inoltre sapeva che sua figlia gli aveva donato un orologio da taschino al cui interno aveva fatto incidere gli stemmi delle loro dinastie incrociati: la mezzaluna e la rosa, quindi aveva fatto in modo che lo ricevesse "in eredità". Per fortuna i due ragazzi si erano conosciuti e si erano anche innamorati ma non volevano ammetterlo a sè stessi e così la Regina aveva fornito un po' di ispirazione alla pittrice. Finalmente Marzio aveva ricomposto il puzzle della sua vita. Insieme a Bunny aveva ascoltato rapito tutta quella storia che sembrava essere una specie di fiaba, ma voleva sapere come avrebbe influito sulle loro vite questa nuova realtà.
" Non temere principe... avete ricordato solo grazie alla forza del vostro sentimento, non ci sono pericoli all'orizzonte. Le guerriere sailor non sono altro che le tue amiche piccola mia... " disse rivolgendosi a Bunny " la sacerdotessa Rea ovvero Sailor Mars, la diligente Amy alias Saillor Mercury; la coraggiosa Morea cioè Sailor Jupiter e la romantica Marta Sailor Venus." Bunny era felice, aveva capito solo adesso perchè si era subito sentita profondamente legata a quelle ragazze nonostante le conoscesse da così poco tempo. " Per quanto riguarda i miei consiglieri, hanno espresso la volontà di mantenere le loro fattezze di felini, voi li conoscete come Luna e Artemis, ma da oggi potrete conversare con loro nel vostro linguaggio."
I ragazzi la guardarono con occhi sgranati, avrebbero parlato con dei gatti? "Il tempo a me concesso si è esaurito. Endimion ti affido la mia bambina, proteggila e amala come non ti è stato dato modo di fare in passato" Avanzando verso la ragazza, la Regina proseguì con tono accorato "Serenity... sii felice, sarò sempre al tuo fianco. Quando avrai bisogno di me guarda la Luna e io verrò da te" Bunny non riusciva più a trattenere le lacrime e le due si strinsero in un abbraccio struggente tra madre e figlia riassaporando un calore da troppo tempo sopito. A malincuore Selene sciolse l'abbraccio asciugò le lacrime della figlia prontamente affiancata da Marzio e sorridendole le disse "Figlia mi sarai una splendida Regina.... il gioiello che porti al collo è il cristallo d'argento, custodiscilo sempre vicino al tuo cuore puro... Adesso andate, ti voglio bene figlia mia!" Le ultime parole furono un dolce sussurro che riempirono di gioia Bunny, poi furono nuovamente avvolti da una calda luce e riapparirono sventuti sulla terrazza dalla quale erano scomparsi.
Il primo a ridestrasi fu Marzio che notando la ragazza priva di sensi, le si avvicinò spaventato e cercò di farla riprendere. La teneva tra le braccia quando lei aprì i suoi splendidi occhi azzurri e si ritrovò quelli profondi di lui a pochi centimetri dai suoi. Stavolta però non si scostò, gli sorrise arrossendo dicendoglli di stare bene ma di sentirsi stanca e chiedendogli se era stato tutto un sogno. Marzio felice la strinse al suo petto confermandole che era tutto vero e che non voleva più separarsi dalla sua principessa. Avevano una gran voglia di baciarsi ma delle voci che li chiamavano e dei passi che si avvicinarono li fecero desistere. Marta, Amy Rea e Morea seguite da Luna e Artemisli raggiunsero felicidi essersi ricongiunti e si unirono tutte in una grande abbraccio, mentre la Luna alta nel cielo più brillante che mai faceva da testomone silnziosa e fedele.

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