Oltre i ricordi, l'amore di micina82 (/viewuser.php?uid=81178)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Bunny ***
Capitolo 3: *** Rea ***
Capitolo 4: *** La mattinata di Marzio ***
Capitolo 5: *** La mattinata di Bunny ***
Capitolo 6: *** Alla galleria ***
Capitolo 7: *** A casa di Marzio ***
Capitolo 8: *** Confronti e chiarimenti ***
Capitolo 9: *** Il giorno dopo ***
Capitolo 10: *** Pensando a te ***
Capitolo 11: *** In assenza di te ***
Capitolo 12: *** Il ballo ***
Capitolo 13: *** Giù le maschere ***
Capitolo 14: *** I misteri si svelano ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo
"Cerca
il cristallo d'argento - Ti prego - Trova il cristallo d'argento....
solo così potrai ritrovare te stesso, solo così
potrò risvegliarmi e potremo ricongiungerci... Cercalo....
trovalo..."
Anche
quella notte la luna brillava alta nel cielo di Tokyo, anche quella
notte lo stesso sogno, anche quella notte si svegliò di
soprassalto, madido di sudore nonostante la brezza settembrina facesse
già accaponare la pelle.
E con quella sensazione....
Voleva dissipare quella
foschia che nella sua mente gli impediva di vedere chiaro il volto di
quella fanciulla che, certamente, era stata una persona più che
determinante
per il suo passato e, che più di ogni altra cosa, voleva fosse
presente nel suo futuro. Perchè ne era certo: quel qualcuno
era talmente importante che, tutta la sua vita non poteva essere vita
senza che quel qualcuno ne facesse parte. Era strano ma, ogni volta che
si sforzava di ricordare qualcosa in più, almeno un dettaglio di
colei che gli parlava in sogno, si ritrovava a pensare senza rendersene
conto e senza alcun pensiero logico all'amica della sua... come
definirla? Fidanzata? No, assolutamente. Era sicuro di non amare Rea.
Beh, della ragazza con cui attualmente usciva qualche volta. A dire il
vero accettava i suoi inviti più come forma di ediucazione che
per un reale interesse. Rea sarebbe stata una fidanzata ideale se solo
il
suo cuore non fosse già appartenuto ad un'altra.
Un'altra di cui, paradossalmente, non riusciva a ricordare neppure il volto.
Un'altra che, paradossalmente, gli faceva pensare a Bunny.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Bunny ***
Capitolo 1
Bunny: con
lei non c'era mai stato un incontro! Solo scontri, battibecchi,
linguacce.
Fin dalla prima volta... colpito alla testa da un compito andato male e poi addirittura da una scarpa. Eppure non si era lasciata intimidire dalla suo presenza fisica, dai
suoi modi taglienti, gli aveva risposto a tono e non era cascata ai
suoi piedi. Che caratterino!
Ma quegli occhi...
La prima volta che li aveva incrociati aveva avvertito una scintilla,
un impulso. Nel momento in cui lei gli aveva piantato i propri occhi
nei suoi, si era sentito attraversato da una scarica, come se
all'improvviso tutte le tenebre che avvolgevano la sua vita e il suo
passato si fossero dissipate all'istante... non ascoltava ciò
che lei gli stava praticamente urlando in faccia, in risposta alle sue
poco piacevoli osservazoni sul quel misero 30, era in un'altra
dimensione. Solo quando quella strana ragazza dalla faccia di luna gli
strappò il compito dalle mani si riscosse dai propri pensieri.
Lei stava andando via sbraitando e lui si accorse di non riuscire a
ricordare nulla di quello che gli era parso così nitido mentre
era incatenato a quegli occhi. Si maledisse x essere stato così
antipatico nei confronti di quella "testolina buffa" - sì,
quello sarebbe stato il suo nome -, magari, se lei non fosse andata via
così, il ritorno alla realtà sarebbe stato meno brusco e
lui sarebbe riuscito a ricordare.
Con Bunny non riusciva ad essere gentile, gli veniva naturale e
spontaneo prenderla in giro e non riusciva a capire come facesse a
sentirsi a proprio agio nel prendersi tanta confidenza con una persona
che a malapena conosceva. Non era da lui, ma quella ragazza era
diversa sapeva sempre strappargli un sorriso... lui che non sorrideva
mai. Lui, sempre così misurato nel relazionarsi con gli altri,
lui che non provava alcun tipo di emozione dopo ogni scontro avvertiva
sempre qualche sensazione nuova; Bunny era speciale perchè
riusciva a fargli sentire che aveva anche lui un'anima!
Era riuscita a farlo sentire persino in colpa e senza rimproverargli
niente. Quella volta fuori dal centro di chiromanzia gli era volata una
scarpa sulla testa. Nel voltarsi e scoprire la proprietaria le aveva
urlato "Se conitui a comportarti in questo modo non troverai mai un
fidanzato". Lei si era ripresa la scarpa arrossendo e abbassando lo
sguardo ma subito dopo aveva cominciato a urlargli di farsi gli affari
suoi e blablabla... Lui intanto si era già perso nei suoi occhi:
quell'espressione triste ma impercettibile l'aveva già vista e
si era sentito in colpa. Quando si riprese lei si stava già
allontanando con la sua gatta facendosi assorbire dalla luce del sole
al tramonto.
Tanti
altri scontri si erano succeduti... per strada gli era finita dritta
tra le braccia mentre camminava sognante immaginando il suo futuro
fidanzato, al luna park gli era finita sulla schiena mentre andava in
trenino con la sua amica Rea, ancora per strada gli aveva catapultato
un'altra scarpa sulla testa mentre saltellava tutta contenta per i complimenti del suo adorato Moran... Era un vero e proprio ciclone quella ragazza, sbadata,
imbranata, pasticciona, In tre parole: il suo esatto
contrario!
Quella
testolina buffa. Ogni volta una scaramuccia, ogni volta l'irrefrenabile
istinto di punzecchiarla e ogni volta una sensazione di pace e la
consapevolezza di aver ritrovato un po' di se stesso, anche se in
realtà non ricordava niente.
Un grazie a tutti quelli che hanno letto il prologo e un grazie speciale a chi mi ha dedicato tempo per una recensione!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Rea ***
Capitolo 2
Rea l'aveva conosciuta proprio tramite Bunny e, sinceramente, non sapeva se fosse stato un bene o un male.
Stava facendo jogging per rilassarsi dopo un lungo pomeriggio di studio
ed era giunto proprio davanti al Crown, la sala giochi del suo (unico)
amico Moran, quando vide un gatto al centro della strada mentre
sopraggiungeva un camion a tutta velocità. Non ci pensò
due volte e con un balzo riuscì a salvarla appena in tempo,
quando si accorse che l'animaletto in questione era la gattina di Bunny
fu ancora più felice di aver agito d'istinto, lui sempre
così razionale, e le si rivolse con un tono così dolce
che non sembrò vero fosse proprio lui a parlare.
Ma la tregua durò poco... Testolina buffa sopraggiunse come
una furia e, invece di ringraziarlo, cominciò a urlargli contro
e intimargli di stare lontano dalla sua gatta. Non potè fare
altro che difendersi e consigliarle in maniera molto scontrosa di
prestare più attenzione al suo animale. Poi si accorse che non
era sola ma in compagnia di altre due amiche. Amy e Rea, che oltre
a rimproverare Bunny x il suo comportamento poco gentile, si
presentò subito come se dovesse convincerlo a compare un
prodotto... forse aveva fatto colpo, anche se in quel momento era
l'ultima cosa che gli interessasse.
Il giorno dopo, con la scusa di tenere Bunny sotto controllo, Rea
l'aveva accompagnata al Crown ma il suo vero obiettivo era mettere sotto
torchio il povero Moran estorcendo quante più notizie possibili
sull'amico.
Soddisfatta delle
informazioni ottenute non perse tempo e
il giorno dopo ancora, mentre si stava recando in facoltà, se la
ritrovò sulla propria strada. Accettò di prendere un
caffè insieme e, da allora. Rea non perdeva occasione per
cercare la sua compagnia. Inizialmente non le rispondeva neppure al
telefono, lasciando partire la segreteria telefonica, ma poi, un giorno
che era particolarmente giù di morale, decise che una
passeggiata nel parco insieme a quella tenace ragazza non potesse che
fargli bene, quanto bene avrebbe potuto godere dei benefici del
contatto con la natura.
Mentre facevano un giro con
la barchetta in mezzo al laghetto, si accorse che Bunny li osservava
dalla riva. Non sapeva se li avesse seguiti o si trovava lì per
caso, l'importante era che si era fermata a guardali. Fu in quel
momento che gli venne un'idea e si sentì allo stesso tempo un
genio e un vigliacco. Se entrare in rotta di collisione con quella
Testolina buffa dalla faccia di Luna era la chiave contorta per entrare
in contatto col suo passato, allora era stata una vera fortuna che Rea
si fosse proposta così spontaneamente.
Da quel giorno accettò
sempre più spesso gli inviti di Rea, sebbene si rendesse conto
che la ragazza (e anche tutti gli altri, purtroppo) stava cominciando a
pensare che stessero veramente diventando una coppia. Lui faceva di
tutto per non nutrire false speranze, difatti aveva anche evitato
qualsiasi contatto ravvicinato, e in più di un'occasione non
aveva neppure celato il suo disinteresse verso un'itinerario o una
proposta, ma a breve ci sarebbe stato bisogno di correre ai ripari.
Quantomeno per evitare che Bunny lo odiasse per aver fatto soffrire la
sua amica e perdesse ogni possibilità di incrociare la sua
strada.
Terminato anche questo capitolo....
Non ci crederete ma solo adesso la storia sta prendendo forma nella mia
"Testolina buffa" (come mi chiama mio marito quando la mattina mi
sveglio miagolando con un'acconciatura sconvolgente), quindi se avete
delle domande sparate pure... magari rispondendovi mi viene anche
qualche idea.
PER MARYUSA: garzie per aver lasciato
traccia della tua lettura e anche per i consigli rivelatisi preziosi
durante la revisone del prologo. Comunque io non so ancora se la storia
sarà raccontata solo dal punto di vista di Marzio, anche dal
punto di vista di qualcun altro o solo dalla voce narrante.
PER CHICHILINA: grazie! eonorata di essere seguita da una veterana come te!
PER SEMPLICEMENTEMEME: non è la prima serie vista con gli occhi
di Marzio... non so neppure se voglio legare questa fic alla trama
originale con i nemici del Regno delle Tenebre...Figuriamoci il
resto!
PER SOFIA: Grazie perchè segui la storia e per gli aggiornamenti
dipende dai ritmi del lavoro ma creo che questa fic
giungerà al termine entro pochi capitoli. Infondo è solo
un esperimento.
Baci a tutti e Buon 1° maggio!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** La mattinata di Marzio ***
Capitolo 3
Dopo l'ennesimo sogno ricorrente Marzio convenne che sarebbe stato
impossibile restarsene a letto, quindi, essendo già le 05.30,
decise che avrebbe fatto una doccia per togliersi quella fastidiosa
sensazione di sudore appicicaticcio e poi una bella colazione composta
da caffè nero bollente rigorosamente amaro, pane tostato con
marmellata di prugne e un bel succo d'arancia.
L'acqua tiepida gli scorreva lungo il corpo statuario, le goccioline
parevano indugiare sui suoi muscoli scolpiti e contratti per la
tensione che ancora non era riuscito a sciogliere; ormai il bagno era
saturo di vapore acqueo come la nebbia che aveva nella sua testa, ma
quella sensazione di bisogno continuava ad attanagliarlo.
All'improvviso gli parve di scorgere due occhi azzurri e degli odango
al di là di quella fitta coltre di foschia... insomma non era
possibile! Che quella ragazza stesse iniziando a peseguitarlo anche
nell'intimità della sua stanza da bagno? Le sue labbra si
incurvarono in un sorriso... estremamente sexy: Bunny sapeva anche essere una
ficcanaso, anche se in realtà era solo una conseguenza del
suo grande altruismo, infondo tutti l'amavano nonostante i suoi
difetti, ma di certo non sarebbe arrivata al punto di spiarlo sotto la
doccia, tantomeno a quell'ora in cui - beata lei - stava sicuramente ancora crogiolandosi nel mondo dei sogni.
Chiuse l'acqua, si avvolse un
telo bianco intorno alla vita, si stropicciò giusto un' po i
capelli con un'asciugamano e uscì dal bagno per dirigersi in
cucina dove venne accolto dal caldo avvolgente aroma del caffè
appena pronto, si sedette e cominciò la sua colazione nella
più assoluta solitudine... chissà se un giorno averrebe
avuto la fortuna di condividere quel momento della giornata che adorava
con qualcuno. Non fece in tempo a formulare queso pensiero che davanti
ai suoi occhi si materializzò l'immagine di Bunny che da sotto
le coperte cercava di spegnere la sveglia suonante e impolorava di
dormire altri cinque minuti.. Un altro sorriso. Dolce sorriso.
Questo era troppo, davvero!
Da quando aveva aperto gli occhi il pensiero della sua Testolina buffa
non lo abbandonava, un po' questa cosa lo infastidiva ma si rese conto
che nel giro di una sola ora era riuscita a farlo sorridere ben due
volte senza essere nemmeno presente. Basta: avrebbe fatto un po' di
jogging per schiarirsi le idee! L'ora era quella giusta: le 06.30 del
mattino, sicuramente non avrebbe corso il rischio di incontrarla, in
tal caso non avrebbe saputo proprio come comportarsi con lei. Gli aveva
regalato un po' di buon umore, razionalmente non se la sentiva di
prenderla in giro, ma visto che finiva sempre così
preferì uscire di buon ora.
Dopo la sua corsetta
mattutina si sentì decisamente meglio, tornò a casa e
dopo un'altra rinfrescata si accomodò sul terrazzo per leggere
il giornale e la sua attenzione fu attirata dall'articolo di una mostra
organizzata in città per promuovere i quadri di Iolanda, una
misteriosa pittrice di cui non si conoscevano particolari della sua
vita privata. Si chiese se tutto questo mistero potesse essere legato
in qualche modo al suo strano sogno e cosiì decise che sarebbe
andato alla galleria per saperne qualcosa di più. E poi quello
non era posto per Bunny, avrebbe scommesso che lei non apprezzava quel
genere di cose... lei era così solare, allegra, spontanea,
inoltre, essendo sabato, immaginava che si sarebbe data ai fumetti,
allo shopping, ai videogiochi e dolci del locale di Moran. Si.
sicuramente quello era l'ultimo posto in cui avrebbe potuto scontyrarsi
con lei.
Perso in queste sue
considerazioni non si accorse dello squillare del telefono, della
segreteria telefonica che si attivava e della voce di Rea che lo
invitava a visitare quella stessa mostra...
Per SEMPLICEMENTEME:
Abbi fede sarà una gestazione lunga e un parto
travagliato... Scherzo! Ma continua a seguirmi mi fa
piacere. A proposito
grazie per aver scelto di postare il venerdì così posso
leggere gli aggiornamenti a lavoro e non muoio di curiosità durante il weekend
Per MARYUSA: L'effetto era
voluto per sottolineare che Rea non occupa un posto di rilievo nei
pensieri di Marzio; quindi ho
coniugato la presentazione della
relazione che lega i due e un riassunto degli avvenimentiin una volta
sola... Due piccioni con una fava!
Per ROMANTICGIRL: Mi spiace ma questo capitolo non svela niente (o forse si?) è solo una specie di intermezzo dedicato a Marzio
Per CHICHILINA: E tu non dici niete? Delusa? Spero di no... sarebbe una colpo tremendo!
Per SOFIA: Gli aggiornamenti ci sono stati e anche piuttosto veloci, ma che te ne pare?
Per MOREA: Io aspetto sempre
con ansia gli aggiornamenti delle tue bellissime fic, non farmi penare!
Comunque mi farebbe piacere avere un tuo parere visto che non mi sono
fatta scrupoli a
commentare le tue opere!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** La mattinata di Bunny ***
Capitolo 4
Stranamente
quella mattina, nonostante fosse sabato, Bunny si svegliò poco
prima che la sveglia - puntata sulle 08.00 - suonasse e la
disattivò prima che potesse disturbare la sua micina. Voleva
godere il tepore della leggera coperta che la ricopriva e la sensazione
di candida carezza che le offriva lo strusciare le gambe nude sulle
lenzuola di cotone. Si sentiva strana un po' triste, sapeva di aver
sognato qualcosa di bello, ma non ricordava cosa e provava un senso di
disagio.
In casa era sola perchè il padre, famoso reporter, dovendo fare
un servizio fuori città, sul set dell'ultima fiction di cui sua
madre e suo fratello andavano letteralmente matti, li
aveva portati con sè. Era così bello stare lì
in silenzio con la compagnia del cinguettio degli ultimi uccellini che
non erano già partiti per la migrazione, ad osservare quel suo
mondo rosa e bianco tempestato di merletti fiocchetti cuscini. Ormai
aveva compiuto sedici anni, eppure sognava ancora di poter incontrare
il suo principe azzurro, magari ad un ballo in maschera, seppure con la
maschera lei era sicura, sarebbe riuscita a riconoscerlo e insieme
avrebbero lasciato la sala per rifugiarsi in un giardino al chiaro di
luna e suggellare il loro amore.....
Fu il miagolio di Luna a ridestarla dai suoi sogni ad occhi aperti, e
si rese conto che a sedici anni fare ancora quel genere di sogni, avere
la stanza tutta rosa e bianca, essere convinta di trovare il grande
amore senza cercarlo e ostinarsi a portare i capelli legati in due
odango, forse dava ragione a Marzio: la sua era proprio una
testolina buffa dentro e fuori! Marzio era insopportabile, la prendeva
sempre in giro e ancor prima di cominciare a frequentare Rea. In sua
presenza era riuscita a collezionare sempre e solo figuracce; non che
la cosa le interessasse più di tanto ma, se di fronte a lui
verso il quale non nutriva alcun interesse, riusciva a essere
così goffa e ridicola che figura avrebbe fatto di fronte al
suo grande amore quando lo avrebbe incontrato? Questo pensiero la
incupì ulteriormente acuendo il suo senso di disagio, e
pensò che le sarebbe piaciuto se Marzio almeno una volta non si
sarebbe burlato di lei considerandola una sciocca ragazzina. Infondo
lei non era brava, diligente, intelligente, elegante, raffinata come
Rea ma aveva la stessa età e altre caratteristiche che le sue
amiche e anche Moran - che aveva l'età di Marzio - apprezzavano,
lui invece non le aveva mai dato modo di mostrargliele.
Si impose mentalmente di non pensarci più e andò a farsi
un bagno per coccolarsi un po', dopo avrebbe chiamato le sue amiche per
organizzare la giornata.
Riempì la vasca con i sali da bagno profumati all'essenza di
rosa e vi si immerse, cercando un po' di consolazione alla tristezza
profonda che provava. La sua mente cominciò a divagare su come
si sentiva, su come era, su come avrebbe voluto essere e ad un
tratto le sembrò scorgere dei gli occhi cobalto che la
guardavano con amore e riconoscenza. Quegli occhi... non erano spavaldi
come al solito, non sorridevano della sua goffagine. Marzio! Adesso
cominciava a perseguitarla anche nell'intimità della sua stanza
da bagno? Era davvero troppo! E poi usciva con la sua migliore
amica, anche se Rea aveva confessato che Marzio continuava ad essere
sfuggente e, nonostante le sue arti divinatorie, proprio non riusciva a
capire cosa si celasse in fondo a quelli occhi del colore degli oceani
più profondi. Era proprio strano quel ragazzo, riusciva ad
essere antipatico e tagliente con lei così come sapeva essere
gentile ed educato col resto del mondo. Sicuramente doveva esserci
qualcosa dietro quello strano comportamento, ma se non era riuscita a
venirne a capo Rea che era una miko, figuriamoci se mai avrebbe potuto
capirci qualcosa lei.
Si infilò il suo morbido accappatoio rigorosamente rosa, scese
in cucina e si preparò la colazione a base di latte caldo con
miele, ciambelline alla crema con amarene e succo di pompelmo. Le
piaceva quel momento della giornata, lo trovava romantico e si chiese
se un giorno avrebbe potuto condividerlo col suo principe.
Finita la colazione iniziò a chiamare le sue amiche per
organizzare la giornata ma alla fine del giro si rese conto di essere
rimasta sola: Amy ne avrebbe approfittato per portarsi avanti con una
ricerca extrascolastica, Rea era già uscita - probabilmente con
Marzio -, Morea sarebbe andata in una città vicina per un corso
di cucina tenuto da uno chef rinomato, Marta doveva prendere parte ad
un provino per il corpo di ballo di un nuovo programma tv, Nina aveva
appuntamento con Ubaldo.
Tutte avevano una passione da coltivare o qualcuno con cui passare il
tempo. Lei era sola, sola con le sue fantasie di romantica adolescente
fuori dal tempo. A ridestarla da questi pensieri fu il servizio al
telegiornale che promuoveva la mostra in città di Iolanda, una
pittrice molto giovane della cui vita privata non si sapeva
granchè, ma che riscuoteva grande successo per i suoi quadri i
cui soggetti e le cui atmosfere sembravano fuori dal tempo e dallo
spazio. Istintivamente si sentì vicino a quella ragazza e decise
di visitare la galleria, magari quelle tele l'avrebbero fatta sentire
meno infantile e sicuramente non avrebbe corso il rischio di incontrare
Marzio. Non aveva proprio voglia di scontrarsi con lui e di subire un
altro dei suoi attacchi canzonatori. Lui e Rea avrebbero passato la
giornata insieme in qualche sito archeologico o in qualche museo, e poi
quello non era posto per uno come lui razionale, raffinato,
intelligente; sicuramente non avrebbe apprezzato l'atmosfera romantica
e sdolcinata che si sarebbe respirata lì. Ci avrebbe scommesso:
quello era l'ultimo dei posti in cui avrebbe potuto incontrarlo...
Per MARYUSA: dopo tre capitoli dedicati a Marzio stavolta toccava a Bunny, cosa ne pensi?
Per
ROMANTICGIRL: esatto! Si incontraranno alla mostra ,
l'ultimo posto dove entrambi ci avrebbero scommesso non avrebbero mai
potuto incontrarsi.... i casi della vita!
Per
MOREA: Grazie per aver recensito a quell'orario pazzesco....
Purtroppo i miei capitoli sono brevi perchè li scrivo sull'onda
delle emozioni della giornata e così riesco a cucinare le
curiosone a fuoco lento. Per quanto riguarda il rapporto con Rea stai
tranquilla mi sembra di aver già ampiamente spiegato che Marzio
non è legato a lei sentimentalmente.
Per SEMPLICEMENTEME: Mi fa proprio
piacre sentire la tua curiosità che cresce anche perchè
non mi sembra di aver parlato di nemici attacchi e/o strani poteri....
ti ripeto che non è una rivisitazione della prima serie o forse
si... vediamo:, tra i personaggi all'appello non manca nessuno ma degli
antagonisti finora neppure l'ombra! Come mai? E allora cosa c'entra il
cristallo d'argento? Eh, quante domande.... ma tutto a tempo debito!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Alla galleria ***
Capitolo 5
Bunny arrivò alla galleria che ospitava la mostra di
Iolanda
intorno alle 10.30, e per sua fortuna l'ambiente era ancora
semideserto così potè respirare a pieni polmoni tutta
l'atmosfera che permeava quel luogo. Ai suoi occhi era tutto
così affascinante, magico, surreale... proprio come nei suoi
sogni notturni e ad occhi aperti. C'erano tele che rappresentavano
paesaggi notturni con la luna alta nel cielo, a volte piena, a volte
crescente, a volte calante, splendidi castelli come quelli delle fiabe
che si rispecchiavano nelle calme acque di laghetti dalle forme
sinuose, roseti segreti i cui fiori risplendevano argentei sotto un
manto di stelle lucenti.Era contenta e rincuorata dal fatto che
qualcuno era riuscito a cogliere il senso delle sue fantasie, la faceva
sentire più "normale", eppure osservare quei quadri le
instillava un atavico senso di malinconia e profonda tristezza. Persa
in queste sue considerazioni non si accorse di essere arrivata al cuore
dell'esposizione, solo quando alzò lo sguardo sull'opera
intitolata "Promessa d'amore eterno", si ridestò dai suoi
pensieri e ne rimase folgorata...
Marzio era arrivato alla pinacoteca alle 11.00, purtroppo
muoversi nel
traffico del sabato mattina in città risultava poco agevole,
anche se era uscito in moto, per poter meglio approfittare del clima
ancora
clemente prima di essere costretti ad usare l'auto. La galleria stava
cominciando ad affollarsi, per lo più erano presenti giovani
coppie composte da ragazze sognanti e ragazzi annoiati, poi guardano i
dipinti cominciò a rendersi conto del perchè. Le tele
erano disposte con cura, gli spazi erano stati studiati e i quadri
disposti in un ordine preciso come per creare un percorso emotivo.
Il buon gusto con cui era stata allestita la mostra si sposava
perfettamente con l'ambiente raffinato, rievocando anche
attraverso le scene ritratte, un passato indefinito, atmosfere quasi
irreali. In altre circostanze avrebbe definito quella produzione frutto
di una mente infantile, invece stranamente si sentiva in sintonia con
quel luogo, come se il suo corpo riconoscesse le sensazioni che
quel posto gli trasmetteva ma il suo cervello non riuscisse di contro a
collegarle a ricordi concreti. Quasi cullato da quei profondi pensieri
giunse all'opera di punta di tutto l'allestimento "Promessa
d'amore eterno" e rimase come trafitto da una inattesa (doppia) epifania...
Avverto
che questo capitolino è pronto da venerdì ma non avevo il
coraggio di pubblicarlo. Un consiglio a tutti coloro che leggono:
pensate che ci siano poche recensioni perchè la storia fa s****o
o per gli aggiornamenti brevissimi seppur molto frequenti? Aiutatemi
questa cosa mi scoraggia nell'andare avanti. So che la brevità
dei miei capitoli può snervare ma è solo la voglia di
condividerli che me li fa postare non appena sono certa di qualcosa!
Aspetto riscontri... non per forza positivi si intende!
Per SEMPLICEMENTEME: Che
dire? Aggiornamento di passaggio, ma non ho ancora definito alcuni
sviluppi quindi.... anche se forse mi starai maledicendo per
quest'ennesimo distillato! Comunque non credi che ci saranno nemici da
combattere, nè umani nè lunari!
Per ROMANTICGIRL: Usagi non
è colpita da Mamoru in quel senso, serviva solo a dimostrare
come contro il destino non ci si possa fare niente, due teorie
diametralmente opposte ma ugualmente errate che portano in un unico
punto.
Per MOREA: La puntata di
Jolanda piacque molto anche a me e speravo si sviluppasse diversamente,
l'idea infatti nasce da lì, anche se poi l'ordine degli
episodi dell'anime non verrà rispettato.
Per MARYUSA: Sono contenta
che il capitolo dedicato ai pensieri di Usagi ti piaccia, inizialmente
avevo pensato di sviluppare la storia solo dal punto di vista di Mamoru
ma poi ho ponderato che le emozioni di Usagi e tanti altri particolari
non sarebbero emersi, avrei dovuto riscrivere la fic dal singolo punto
di vista di Usagi e non so se avrei potuto portare al temine un
progetto simile.
Bunny guardava estasiata la scena ritratta: la solennità dello
scambio del pegno a suggellare un amore incondizioneato al di sopra
delle regole stabilite, che sarebbe andato oltre i confini del tempo e
dello spazio e sarebbe sopravvissuto a qualsiasi avvenimento di
qualsiasi natura... quell'amore - era certa - andava ogni oltre limite.
La fanciulla porgeva al suo amato un gioiello a forma di stella al cui
interno era custodito un orologio di finissima manifattura con una
mezzaluna girevole a scandire lo scorrere dei secondi. Era sicura che
quel movimento fosse anche accompagnato dalla musica di un carillon,
una melodia triste ma dolce - le sembrva quasi di sentirla - che
avrebbe permesso al suo amato di vagare con la mente fino ai bei momenti
passati insieme quando non lo sarebbero stati. Fu sopraffatta dalla
malinconia e dallo sconforto, sentiva gli occhi pizzicarle e calde
lacrime iniziarono a rigarle il bel volto dalla pelle diafana. Non
riusciva a curarsene, era rapita da quella scena quasi come la stesse
vivendo in prima persona, completamente identificata nella principessa
del ritratto, ne sentiva l'amore, il dolore, la paura, la soffrenza,
l'ingenuità... il suo corpo fu scosso da un leggero tremore.
"B..Bunny..." fu l'unica cosa che riuscì a sentire prima di perdere i
sensi e sentirsi avvolgere da due forti braccia il cui calore - era
sicura - lo conosceva perfettamente come se facesse parte di lei...
Marzio era giunto all'opera di punta dell'esposizione senza quasi
rendersene conto, come trasportato dall'onda di un deja-vu di cui
non conservava memoria, osservava rapito il susseguirsi di quelle
rappresentazioni come se stesse sfogliando un album di ricordi... una
cosa fuori ogni logica... Poi si era ritrovato davanti a quella scena,
lo scambio di un pegno d'amore tra la fanciulla e il suo cavaliere,
prode combattente, avrebbe dato la vita pur di salvare quella della
padrona del suo cuore, la guardava con una tenerezza incommensurabile,
lei era tanto dolce quanto ingenua, tanto pura quanto fragile...
Sembrava conoscere perfettamente quello che poteva essere passato nella
mente dell'indomito principe, ogni sensazione, ogni pensiero, ogni
preoccupazione, ogni proposito...Ma quell'oggetto... non poteva
essere?! Come poteva essere proprio quello? Come faceva la
pittrice a sapere di quel monile? Era ancora perso nelle suo viaggio
della memoria quando fu riportato alla realtà da un
impercettibile singhiozzo e nel voltarsi scorse l'ultima persona che si
aspettava di vedere in quel luogo. Gli parve di vederla per la prima
volta e nello stesso tempo di averla vista un milione di volte come se
facesse parte della sua vita da un tempo immemorabile: Bunny era
lì. Indossava un abitino bianco con le maniche corte a sbuffo
e con dei piccoli motivi floreali di un pallido color giallo -
perfettamente in sintonia col colore dei suoi capelli - sui bordini
finali delle maniche e dello scollo di taglio quadrato, una fascia in
vita che terminava in un delizioso fiocco sulla schiena, la gonna
scendeva fino a metà gamba - ampia ma non troppo -
delineandone morbidamente i fianchi, un paio di decoltè bianche
dal tacco medio completavano la misè. Sembrava quasi una
bambolina di ceramica ma le
donava moltissimo quel semplice vestito sembrava cucitole addosso, le
conferiva un'aria eterea, quasi impalpabile, ma dannatamente
irresistibile. Non un fascino malizioso, al contrario, candido, puro,
innocente. Sembrava uscita da una di quei dipinti esposti. Fu riscosso
da questi pensieri quando la vide tremare, fece giusto in tempo a
chiamarla - ancora intorpidito dalla meraviglia che lo aveva colto nel
vederla lì e nel guardarla veramente - e a scattare verso di lei
per sorreggerla quando si rese conto che aveva perso i sensi. Quel
contatto gli provocò un turbine di emozioni che neppure lui
riusciva a spiegarsi ma che conosceva tutte perfettamente. Ansia,
paura, preoccupazione! Erano tutti sentimenti a lui conosciuti ma che
non provava più per nessuno da quando era rimasto solo,
sentimenti che lui aveva sepolto in un remoto angolo della sua
coscienza.
Senza attirare attenzione la adagiò su una panchetta al riparo
dagli sguardi dei visitatori e pose il suo corpo a sostegno di quello
della ragazza cingendole le spalle con un braccio e sistemandole la
testa in modo che fosse stabile sul suo petto poco al di sotto della
sua clavicola. Se fosse passato qualcuno non si sarebbe accorto che lei
era svenuta ma li avrebbe semplicemente scambiati per una coppietta che
si coccolava. In quel mentre quell'equivoco, che in altri momenti
sarebbe stato più che imbarazzante, non gli interessava
minimamente, voleva solo prendersi cura di lei ed essere il solo a
farlo, aveva bisogno di quel contatto, di quel legame, di quel calore.
Sussurrava con dolcezza il nome - quello vero - della sua Testolina
buffa e cercava di ridestarla. A dire il vero più carezzandole
la guancia che colpendola leggermente, aveva paura che svanisse e che
con lei svanissero tutte le meravigliose sensazioni che provava. Era
come se tra loro ci fosse sempre stata una intimità
del genere, come se lui fosse il solo ad essere autorizzato a
toccarla.
Da un angolo non visibile dalla panca, due occhi viola osservarono
tutta la scena. Un mesto sorriso si dipinse sul volto incorniciato da
lunghi capelli neri mentre la ragazza vestita di rosso si allontanava
da quel luogo. Un sorriso misto tra l'incredulo, il dispiaciuto e la
consapevolezza che prima o poi sarebbe successo.
Nel frattempo Bunny si stava riprendendo, mugolava qualcosa di
incomprensibile quando finalmente rinvenne completamente. Giusto il
tempo di rendersi conto della situazione e, spalancando gli occhi per
la sorpresa, balbettò un confuso "M...-Marzio!!!" diventando
rosso bordò per l'imbarazzo. Si allontanò istantaneamente
dal ragazzo ed entrambi non poterono negare a sè stessi di
aver sentito un brivido freddo percorrere i loro corpi nel momento
stesso in cui si separarono. Dal canto suo Marzio non sembrava per
niente intimorito o preoccupato da quello che poteva pensare Bunny e
infatti, quando lei cominciò a tempestarlo di domande su cosa
fosse successo e su come si fossero trovati in quella indicibile
situazione, lui si limitò a raccontarle che lei stava osservando
il quadro quando a un tratto aveva perso i sensi, lui si era
trovato lì giusto in tempo per sorreggerla ed evitare che
cadesse e l'aveva appoggiata sulla panca per farla rinvenire, ma poteva
star certa che non aveva in alcun modo approfittato di lei e nemmeno un
capello le era stato torto, visto che, tra l'altro, era rimasta in
stato di semiincoscienza per pochi minuti. Tuttavia era il caso di fare
un controllo almeno della pressione, non poteva andarsene in giro
tranquillamente dopo essere stata vittima di uno svenimento, quindi,
essendo lui giunto fin lì in moto, l'avrebbe accompagnata prima
in ospedale, dove l'avrebbe fatta visitare da una sua collega
universitaria, e poi a casa. Manco a dirlo, quella cocciuta di Bunny
rifiutò categoricamente sia di essere accompagnata in ospedale
per una sciocchezza del genere figuriamoci fino a casa. Già
immaginava l'inconsoliabilità del padre, la curiosità
della madre e gli sfottò del fratello, se qualcuno l'avesse
vista arrivare in moto con una ragazzo bello e affascinante come Marzio
e lo avesse raccontato alla sua famiglia! ma cosa andava a pensare?
Marzio... bello e affascinante? Insomma, usciva con la sua migliore
amica! Certo non poteva negare che in quell'ultima frazione di
lucidtà, mentre lui l'accoglieva tra le sue braccia, sembrva
quasi aver riconosciuto quel calore come se facesse parte di lei e
naufragare in quel mare di oblio le era sembrato così dolce,
così naturale, così normale.
"Bene, allora è deciso: ti testerò la pressione - ma per
questo dovremo fare un salto da me - e se i parametri sono nella norma
potrai tornartene a casa... d'accordo?" - "Cooooooosa?"
urlò incurante del fatto di aver attirato l'attenzione di tutti
i visitatori, non ci poteva credere! e se l'avesse saputo Rea?
Nonostante tutto convenne fosse il male minore - quel ragazzo sapeva
essere più testardo di lei - e quindi cedette "E va bene, ma a
casa ci torno da sola!" Incredibile, doveva avere sempre l'ultima
parola quel turbine biondo, sorrise... "Facciamo così, vado a
prendere la moto e tu mi aspetti qui all'ingresso". Marzio tornò
quasi subito a bordo di una lucente moto del colore della notte,
le porse un casco che lei infilò subito, ma quando si
apprestò a salire dietro, lui la bloccò e le fece capire
di sedersi tra lui e il manubrio, le guance le si imporporarono
lievemente, per fortuna il casco non rivelò questo particolare
al centauro. Ovviamente visto il suo abbigliamento dovette mettere le
gambe da un solo lato della moto, e stringersi al petto di lui per
tenersi salda... un rombo del motore, "Tieniti forte a me" disse
Marzio, "Va bene" rispose lei alzando leggermente la testa fino a
incontrare gli occhi blu profondo del suo accompagnatore - ci avrebbe
potuto naufragare in quegli occhi... - "Si parte" le annunciò e
partirono alla volta dell'appartamento di Marzio, mentre entrambi
godevano di quel contatto forzato ma a cui non avrebbero rinunciato per
niente al mondo... ma non lo avrebbero ammesso neppure a loro stessi.
Due parole NO COMMENT! Ovviamente solo da parte mia!
Spero di aver riparato al torto fatto
pubblicando solo l'introduzione di questo capitolo tanto importante per
lo svilluppo della storia e ora aspetto numerosi i vostri commenti!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** A casa di Marzio ***
Capitolo 6
Grazie
a tutte le persone che
hanno letto e soprattutto a quelle che hanno recensito. Mi scuso per
aver creato un po' di caos col capitolo precedente, effettivamente mi
sono resa conto che dividerlo in due parti era una grossa scocchezza e
così ho anche seguito il consiglio di Maryusa pubblicandolo
interamente. Confesso che mi aspettavo un numero maggiore di commenti
visto che il capitolo contiene anche molti spunti di riflessione per
quel che riguarda i futuri sviluppi della storia e di questo capitolo,
anche perchè le varie parti della storia sono state lette in
totale da
più di 1000 persone. Vabbè pazienza! Adesso vi
lascio alla lettura di questo capitolo, augurandomi che abbia una
seguito maggiore del precedente...
Il
viaggio in moto sembrava non giungere mai a termine, ma se da un lato
il disagio per quell'assurda situazione cresceva, dall'altro lato Bunny
non poteva negare che stava iniziando ad apprezzare l'essere cullata
dall'andamento della moto che, nonostante fosse di grossa ciilindrata,
sembrava piegarsi docilmente alle disposizioni del centauro. Non era
mai andata in moto, ma doveva ammettere che il modo in cui guidava
Marzio era molto rassicurante. Ma era rassicurante soprattutto il ritmo
del suo cuore che lei riusciva a sentire distintamente, eppure
più di una volta aveva persino pensato quel ragazzo avrebbe
potuto tranquillamente non averlo per come si burlava di lei
ridicolizzandola in ogni occasione. Eppure oggi poteva essere quasi
scambiato per un'altra persona tanto era stato gentile e premuroso con
lei: soccorrerla quando aveva perso i sensi, offrirsi di accompagnarla
in ospedale e poi anche a casa, impuntarsi sul controllarle almeno la
pressione, e per questo portarla persino a casa sua. Rea aveva
raccontato alle ragazze che non era mai riuscita a visitare
l'appartamento del moro, lui era stato sempre molto evasivo sulla sua
vita strettamente privata e lei aveva avuto qualche dubbio sulla
riuscita di quella storia, se così si poteva chiamare.
"Bunny.... siamo arrivati... stai bene? Hai bisogno di aiuto per
scendere?" le disse Marzio con una nota di apprensione nella voce, ma
lei fu lesta a dimostrare che era in grado di farcela da sola e rispose
"Sto perfettamente bene, mi sembra di avertelo già detto alla
galleria !" ma si pentì subito del tono usato e continuò
con timidezza "Non era il caso che ti preoccupassi oltre, sei già
stato gentile ad occuparti di me alla mostra, magari ti avrò
anche rovinato il sabato... Mi dispiace". Marzio la guardò con i
suoi profondi occhi cobalto e le porse un mazzo di chiavi abbozzando un
sorriso "Quarto piano, prendi l'ascensore, vado in garage a
parcheggiare la moto e ti raggiungo subito." Bunny le guardò
scivolare nelle sue mani e lui scomparve dietro l'angolo verso
l'ingresso dei sotteranei. Non ci poteva credere: lui le aveva dato
accesso al suo tempio, senza che lei glielo chiedesse, proprio a colei
che non perdeva occasione di stuzzicare, Rea non avrebbe mai dovuto
sapere questo particolare di quella giornata; odiava tenere nascosto
qualcosa alle sue amiche ma Rea avrebbe travisato tutto quanto e lei
non voleva rischiare di perdere la sua migliore amica. Quando le porte
dell'ascensore si aprirono rivelarono che Marzio era già dentro
e quindi avrebbero coperto il resto della distanza insieme in un metro
e mezzo quadrato diretti all'appartamento di lui. Che situazione! Se
glielo avessero predetto si sarebbe sbellicata dalle risate, e invece...
Incredibile! Quante cose irrazionali aveva fatto quel giorno e tutte
dovute alla sua semplice presenza e tutte istintivamente senza
pentirsene neppure un momento. L'aveva soccorsa, era stato in ansia per
lei, le aveva imposto di accertarsi personalmente delle sue condizioni
di salute, le aveva affidato persino le chiavi del suo appartamento,
lui che non permetteva a nessuno di avvicinarlo e di scorgere la sua
solitudine. Eppure quando si trattava i quella Testolina buffa il suo
proverbiale raziocinio andava a farsi benedire e la cosa sorprendente
era che lei non facesse alcunchè per avvicinarlo o interessarsi
alla sua vita. Il fatto era che, quando lui era con lei, aveva la
sensazione che fosse nell'ordine naturale delle cose e, di
conseguenza lo fossero anche tutte le decisioni che prendeva. La cosa
più eccezionale era che provava un calore e un senso di
completamento che non aveva mai provato prima, o forse sì. In un
tempo lontano di cui non conservava memoria. Neppure Rea con la sua
intelligenza, il suo buon gusto, la sua raffinatezza, il suo fascino
riusciva a suscitare in lui quelle emozioni, Bunny era l'esatto
contrario eppure ci riusciva alla perfezione senza esserne neppure
cosciente. Rea! Avrebbe dovuto parlarle quanto prima, spiegarle tutto,
non voleva ferirla e tantomeno creare delle tensioni tra le due
ragazze, l'amicizia era un bene di inestimabile valore e andava
preservato e difeso. Lui lo sapeva perchè il suo unico amico era
Moran.
Arrivati al piano avanzarono verso l'appartamento e solo davanti alla
porta Bunny si ricordò di avre ancora le chiavi quindi le
restituì a Marzio che dischiuse l'usciò e la
invitò ad entrare. La fece accomodare e disse che si allontanava
per andare a prendere il misuratore di pressione. Bunny ne
approfittò per studiare l'ambiente e fu colpita da quanto fosse
anonimo e impersonale, quasi asettico. Che Marzio fosse un tipo
ordinato e preciso ci avrebbe scommesso, ma si intristì nel
notare ad esempio la totale assenza di foto di famiglia, neppure una
con Moran che lei sapeva essere suo amico. "Cosa osservi?", il ragazzo
era tornato e l'aveva colta in flagrante. "Pensavo....Scusa non ti
avevo sentito arrivare" rispose vaga. Lui preferì sorvolare e si
limitò a testarle i valori della pressione. Valutandoli nella
norma la rassicurò e le offrì una bibita fresca - non era
ancora pronto a lasciarla andare via. Bunny accettò volentieri e
dopo averne sorseggiata un po' Marzio le chiese come mai fosse andata
ad una mostra, visto che non era un ambiente dove lei potesse esprimere
la sua vitalità e la sua allegria. Vitalità ed allegria,
sembrvano quasi un complimento, non c'era ironia ad accompagnare quelle
parole perciò decise di renderlo partecipe dei motivi che
l'avevano spinta fin lì.
"Sai Marzio? Io so di essere una frana rispetto a tutte le mie amiche
che hanno una dote particolare, un obiettivo nella vita, una passione
da coltivare. Sono sbadata, pasticciona, svogliata, golosa,
ritardataria, infantile se vuoi, sogno ancora ad occhi aperti e spero
ancora di poter incontrare il mio principe azzurro un giorno.... Dio
non so neppure perchè ti racconto queste cose.... quando ho
visto il servizio al tg sull'esposizione di Jolanda, ho pensato che
forse vedere quelle opere così vicine al mio modo di guardare la
realtà con occhi sognanti potesse farmi sentire meno
strana e potesse ridarmi un po' di fiducia in me stessa! ... "
Seguì uno strano silenzio in cui lei continuo a tenere lo
sguardo basso incapace di sostenere un eventuale espressione
canzonatorio sul viso del giovane che al contrario la guardava con
una sincera espressione di tenerezza... "Bunny tu sai dare fiducia alle
persone, sai sognare, sei generosa, allegra, solare, curiosa,
altruista... queste sono doti importanti e soprattutto sono innate... e
sono sicuro che un giorno troverai la persona che le apprezzerà,
perchè sono altrettanto certo che le tue amiche e le persone che
ti conoscono ti vogliono bene anche per questo tuo modo di essere.".
Solo dopo queste parole la ragazza trovo il coraggio di alzare lo
sguardo verso il suo interlocutore e fu felice di vedere che la
guardava con un sorriso tutto per lei, proprio Marzio che non
ricordava di aver mai visto sorridere. Superando quel momento di
imbarazzo decise di soddisfare anche la sua di curiosità e gli
chiese "Tu perchè ci sei andato? Pensavo che quel tipo di cose
fossero un po' troppo sdolcinate per un tipo tutto d'un pezzo come
te!". Non riusciva a capirene il perchè ma vide il viso del
ragazzo contrarsi e assumere un'aria tra l'indeciso e il costernato, il
suo sorriso spegnersi, dopo un memento in cui sembrò eterno,
quando Bunny aveva già deciso di scusarsi e andare via, Marzio
rispose "Mi hai confidato delle cose molto intime, quindi meriti la
stessa fiducia che hai dimostrato, anche se non pensavo che avrei mai
raccontato questa storia a qualcuno... perciò testolina buffa
puoi ritenerti onorata" terminò per smorzare un po' la tensione
che sentiva. Bunny lo guardò di traverso ma poi gli sorrise per
incoraggiarlo, aveva capito che per lui non doveva essere semplice
parlarne.
"Devi sapere che vivo qui da solo particamente da quando avevo sette
anni, beh fino a qualche anno fa mi accudiva una tata e avevo
anche un tutore... ma partiamo dall'inizio. Sono rimasto orfano a sei
anni, i miei genitori sono morti in un incidente d'auto - almeno questo
è quello che mi è stato raccontato -, sono rimasto
in coma un anno e al mio risveglio non ricordavo più nulla. Dei
primi
sei anni della mia vita non ho memoria. Il giorno delle mie dimissioni
trovai ad ad
attendermi un uomo che si identificò come mio tutore legale,
anche se precisò che io non lo avrei più rivisto ma si
sarebbe assicurato che io avessi sempre tutto ciò di cui potessi
avere bisogno. Mi portò in questo appartamento in cui mi
presentò Midori, la tata, dicendomi che si sarebbe presa cura di
me,
come
infatti fece finchè non l'ho praticamente mandata via.
Nonostante
non ricordassi nulla facevo domande sulla mia famiglia ma nessuno
sembrava saperne niente e neppure i giornali riportarono la notizia di
quanto accaduto, come ebbi modo di appurare dalle numerosi ricerche che
cominciai a fare crescendo. Al compimento della maggiore età
ricevetti una busta depositata a mano nella mia cassetta delle lettere,
era da parte del mio "tutore" il quale mi comunicava che il suo compito
era giunto al termine, all'interno della busta c'era anche la chiave di
una cassetta di sicurezza dell'istituto della Banca Centrale del
Giappone dove avrei potuto sincerarmi del mio patrimonio. Quando andai
in banca fui trattato con tutti i riguardi, mi ricevette il direttore
in persona, firmai tutti i cocumenti del caso - non so
come spiegarmelo ma il mio patrimonio personale ammonta a diverse
decine di milioni di yen - e finalmente fui lasciato solo con la
mia
cassettina. al suo interno speravo di poter trovare qualcosa che mi
aiutasse a risalire alla mia famiglia, magari dei documenti... invece
vi trovai soltanto un orologio da taschino, di antica manifattura,
finemente cesellato, a forma di stella. Lo scorrere dei secondi era
scandito dal movimento di una mezzaluna e, cosa ancora più
strana, vi
era incorporato un carillon con una melodia dolce ma triste.
Infinitamente triste. Sotto il coperchietto a protezione del quadrante
un'incisione, lo stemma di famiglia suppongo... una mezzaluna e una
rosa incrociate tra loro. Ho fatto ricerche negli archivi nazionali,
nei musei araldici, in internet.... ovunque! Ma di questo blasone
nessuna notizia e neppure del mio cognome. I Chiba sembrano non essere
mai esistiti e questo stemma sembra uscito fuori dal nulla! Questo
strano disegno è
tutto ciò che ho della mia famiglia. Quando ho sentito parlare
di
questa misteriosa pittrice ho pensato che forse avrei potuto scoprire
qualcosa di più sulle mie origini, e forse ho fatto centro,
anche se
non ho fatto in tempo ad approfondire..."
Per tutto il tempo in cui
aveva parlato Marzio, Bunny era rimasta in religioso silenzio
guardandolo nel tentativo di interromperlo se il rievocare certi
annedoti fosse stato oltremodo doloroso per il ragazzo. Non c'era
dubbio che a prima vista Marzio potesse essere scambiato per un blocco
di ghiaccio - certo, al di là del suo aspetto fisico -, ma forse
cominciava ad intuire che tutta quella freddezza potesse essere solo un
modo per nascondere la tempesta che gli imperversava dentro. Che
sciocca era stata a giudicarlo senza conoscerlo, ma come avrebbe
potuto? Era inavvicinabile! Cominciava a guardarlo sotto una lue
diversa, gli faceva tenerezza e provava una strana empatia per lui.
Adesso cominciava a capire l'ambiente impersonale, l'assenza di foto,
la mancanza di colore nella sua vita. Marzio non conosceva l'amore.
Anche se uscendo con Rea... forse...Oddio! Rea! Si ricordò della sua
amica e si sentì in colpa per aver avuto accesso a una parte così
intima della vita del ragazzo di cui la sua migliore amica si stava
innamorando; convenne che era meglio andare prima che fosse troppo
tardi e che cominciasse a subire ulteriormente il fascino di quel
ragazzo dagli occhi profondi. Non voleva soffrire - per lei l'amore era
qualcosa di bello e gioioso - e non voleva incrinare il rapporto
con Rea. Cercò il modo più indolore per recidere quel legame che sentiva
di aver instaurato con Marzio e prendendo il coraggio a due mani gli
disse "Marzio... io non ho parole che possano alleviare il dolore per
tutto quello che ti è successo e penso di essere anche la persona meno
adatta, se vuoi possiamo chiedere anche a Amy di aiutarti con le tue
ricerche - sai è un vero genio - e sono sicura che anche Rea saprà
regalarti un po' di serenità attraverso la vostra storia. Tu però cerca
di non isolarti dal resto del mondo e permetti alle persone di
conoscerti... infondo non sei così male come pensavo! Adesso però sta
facendo buio ed è meglio che mi appresti a rincasare" Aveva parlato
guardando un punto imprecisato oltre la sua spalla con gli occhi lucidi
e un sorriso mal disegnato sulle labbra, per non cedere alla tentazione
di piangere e abbracciarlo nel tentativo di trasmettergli un po'
d'amore e calore. Il ragazzo si accorse della sua espressione e non
fece niente per incoraggiarla - non voleva destabilizzarla
ulteriormente, d'altronde anche lui si sentiva piuttosto scosso -
quindi riprese con tono accondiscendente "Grazie Bunny e scusami se ti
ho turbata con la mia storia. Non ne avevo mai parlato a nessuno -
neppure a Moran - e non so perchè l'abbia raccontata proprio a te,
forse perchè sai arrivare al cuore delle persone. Per quanto riguarda l'aiuto di Amy e Rea, ti prego
di non far parola con nessuno di quanto hai ascoltato. So che sono le
tue amiche e ti chiedo tanto ma te lo chiedo a titolo di risarcimento
di tutte le scarpe e i compiti andati male che ho preso sulla testa,
ok?" Le fece un occhiolino abbozzando un sorriso " visto che sta per
imbrunire... sicura di non volere un passaggio? ti accompagno in auto
se non vuoi rischiare in moto...." Bunny declinò gentilmente l'invito e fu
accompagnata alla porta, quando arrivò l'ascensore vi entrò e prima che
si chiudessero le porte non potè fare a meno di dire "Marzio...
buonanotte!" - Da quanto tempo nessuno gli augurava la buonanotte,
chissà se in realtà qualcuno gliel'aveva mai augurata! - pensò chiudendo la
porta dietro di sè e appoggiandovisi sorridendo al pensiero di
aver trascorso un intera giornata in maniera tanto imprevista. "Grazie Bunny" mormorò tra sè e sè...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Confronti e chiarimenti ***
Capitolo 7
Due parole - magari qualcuna in più ma mi perdonerete :-) vero? - prima di lasciarvi a questo nuovo capitoletto.
Grazie a chi mi ha
incoraggiato e continuerà a sostenermi, soprattutto che ha
lasciato commenti e consigli - sono sempre più che utili - il
numero di visite cresce vertiginosamente e questo da un lato mi gasa ma
dall'altro mi terrorizza!
Passando alle vostre
recensioni... I capitoli aumentano di lunghezza e così anche i
tempi di aggiornamento si dilatano, ma che fatica! Considerato che la
fic la scrivo a lavoro, un po' nella pausa pranzo che passo in ufficio,
un po' durante l'orario lavorativo - lo so che non si dovrebbe ma
quando mi acchiappa l'ispirazione meglio fermare le idee! - mi sa i
tempi non si allungano poi tantissimo.
Mi sono piaciute le vostre
ipotesi sullo sviluppo ma non ci avete preso proprio per niente!
Ringrazio semplicementeme per la precisazione sulla conversione della
moneta poi correggerò e per quanto riguarda la moto....
inizialmente Marzio avrebbe dovuto avere un piccolo incidente e Bunny
avrebbe dovuto soccorrerlo, ma poi la storia ha voluto cambiare corso e
mi sono dovuta piegare ai suoi desideri... Il malore di Bunny è
spiegato nel capitolo, lei non si è neppure accorta dell'arrivo
di Marzio! Spero di aver risolto la questione del triangolo
Rea-Marzio-Bunny degnamente e per quanto riguarda i misteri ci vuole
ancora un po' di tempo per svelarli, non so ancora se e come lo
farò! Sono sadica? Nooooo, credetemi sono un
angioletto! Con la coda e il forcone :-)
Augurandovi una buona
lettura, vi lascio chiedendovi un parere e tutti quelli che liggeranno
perchè questo capitolo mi ha lasciato un po' dubbiosa e non
è detto che non decida di ripubblicarlo seguendo qualche valido
consiglio. GRAZIE!
Ormai la sera incedeva con passo lento ma inesorabile, Bunny non
sembrava vedere le prime luci che si accendevano per non permettere
all'oscurità di prendere il sopravvento sulla città, era
troppo assorta nei suoi pensieri e le immagini le scorrevano veloci
davanti agli occhi senza neppure formarsi sulla retina. Certo che
quella appena passata era stata proprio una giornata fuori dal comune e
Marzio le era sembrato così diverso, anzi si era comportato in
maniera del tutto nuova e inaspettata con lei. E questo poteva
rappresentare un gran bel problema, detestava tenere nascosto qualcosa
alle sue amiche - ormai erano come sorelle e sembravano unite da un
legame particolarmente profondo che andava al di là della
semplice amicizia - non le sembrva neppure giusto, ma Marzio
gliel'aveva chiesto così espressamente - senza contare
l'espressione dei suoi occhi - che non aveva saputo negargli quella
richiesta... ma come se la sarebbe cavata con Rea?
"Bunny..." Ecco Rea era il problema più grande - adesso riusciva
persino a sentirne la voce - avrebbe sentito puzza di bruciato se
Bunny fosse stata evasiva su quella giornata e non si sarebbe arresa
finchè non avesse sputato il rospo... - per non parlare di Marta
e Morea - ma anche se avesse saputo la verità l'avrebbe
certamente fraintesa e lei non voleva che ci fossero incomprensioni del
genere anche se non poteva negare che...
"Bunny..." non poteva
essere o forse si! Aveva sentito di nuovo la voce
di Rea e quando alzando gli occhi se la trovò davanti, Bunny
avrebbe voluto soltanto sprofondare nelle viscere della terra.
Accidenti, non era ancora pronta... non era ancora il momento, aveva
bisogno di tempo e di calma per elaborare tutti gli avvenimenti della
giornata - sperando che il suo cervello non sarebbe andato a fuoco
- pensare a come affrontare quella
sistuazione! "R-Rea???" le rispose confusa e imbarazzata "ma cosa ci
fai qui, scusami era sovrappensiero e proprio non ti ho notata!". Non
potè fare a meno di arrossire, si sentiva colpevole. "Tutto
bene, Bunny?" chiese la mora con aria tranquillla. Cavolo, tutta quella
calma sembrava la quiete prima della tempesta e Bunny si sentì
come beccata con le dita nella marmellata "Si... beh... no... ecco...
ma cosa ci facciamo qui fuori, ormai è fresco meglio se entriamo
in casa!" si stampò un sorriso distorto sulle labbra e
invitò l'amica ad entrate. Bunny era terribilmente agitata,
ormai era chiaro che bisognava affrontare quell'incresciosa situazione
in quel momento. Rimpianse non poter contare su un'eventuale
mediazione di Morea e su una spiegazione analitica di Amy, quella che
proprio non rimpiangeva era l'assenza di Marta, anche se in certi casi
la confusione che riusciva a creare era stata un buon espediente per
lasciar cadere argomenti spinosi.
Rea, invece, era molto
tranquilla e aveva già capito a cosa era
dovuta l'agitazione di Bunny. Le voleva un gran bene e sapeva quanto
altruista fosse, sapeva che qualsiasi cosa fosse successa in quella
giornata o sarebbe accaduta nei giorni a venire non era dipesa
nè dalla volontà di Marzio nè da quella di Bunny,
ma da qualcosa che andava oltre le loro umane facoltà. Quando
aveva lasciato la mostra era tornata al tempio per elaborare con
lucidità la situazione grazie alla meditazione e
all'interrogazione del fuoco sacro. Quello che aveva visto
non le aveva
lasciato alcun dubbio. Aveva rievocato tutto nella sua mente: gli
incontri/scontro tra i due ragazzi, gli attegiamenti di
Marzio, le parole di Bunny riguardo a quello che avrebbe dovuto
essere il suo grande amore. Ci aveva
pensato tutto il pomeriggio e si era resa conto era proprio fortunata
ad avere un'amica come Bunny. Aveva sempre saputo che Marzio
aveva bisogno di una persona come Bunny nella sua vita e se uscire
con lui aveva in qualche modo rappresentato un modo per avvicinarli e
far si che si accorgessero l'uno dell'altra, allora non poteva che
essere felice per loro. Sorrise.
Nel frattempo la bionda si
dava una gran da fare per preparare un buon
tè e trovare dei pasticcini secchi con cui accompagnare la
bevanda e quando finalmente portò tutto in tavola, fece un gran
sospiro prima di sedersi faccia faccia con Rea. Mentre stava versando
il tè, Rea decise che era giunto il momento di stemperare tutta
quella tensione... " Bunny non c'è bisogno di essere così
agitate, calmati o combinerai uno dei tuoi soliti pasticci" Detto
fatto, la bionda colpita dal tono pacato dell'amica
urtò la tazzina che aveva appena riempito e che per poco non si
rovesciò sul tavolo. Abbassò gli occhi e raccogliendo un
po' di coraggio disse tutto d'un fiato "Rea devo partarti ma
non è come pensi te lo assicuro. Sono andata alla mostra di
Jolanda mi sono sentita male e ho perso i sensi Marzio era lì si
è offerto di accompagnarmi in ospedale ma non ci sono
voluta andare così mi ha portato a casa sua per controllare la
pressione e poi visto che era tutto a posto me ne sono tornata a casa
mia." Dovette riprendere fiato per non morire di mancanza di ossigeno e
rimase sbalordita quando Rea le rise praticamente in faccia, non ci
capiva più niente! Rea ormai si teneva la pancia dalle risate
mentre Bunny la osservava sempre più incuriosita e terrorizzata dal sospetto che stesse per scoppiare l'inferno!
Finalmente quando smise di ridere prese la mano della bionda e con tono sincero le disse: "Bunny... stai tranquilla! Avevo chiamato Marzio
stamattina per invitarlo alla mostra ma non era in casa e gli ho
lasciato un messaggio in segreteria convinta che lo avrebbe ascoltato e
mi avrebbe raggiunta lì, così mi ci sono avviata. Quando
sono arrivata lì però vi ho visti seduti sulla panchetta
nella sala dell'esposizione di punta. Non mi ero accorta che tu fossi
svenuta altrimenti mi sarei avvicinata anche se qualcosa mi diceva di
non farlo, ma credimi da come ti guardava e ti sussurrava sembrava che
fosse tutto così normale, naturale, come se l'avesse sempre
fatto, come se vi avessi visto già milioni di volte in quella
posa, e non me la sono sentita di
intromettermi. Per cui, qualsiasi cosa sia successa, non mi devi alcuna
spiegazione. Siete due persone meravigliose ognuna a vostro modo e so
che qualsiasi cosa succederà fra voi non l'avete cercata ma
è frutto di qualcosa che va al di là della vostra stessa
volontà. Vi auguro tutto il
bene del mondo e mi auguro che sappiate guardare nei vostri cuori e
seguirli. Adesso devo andare altrimenti il nonno si preoccuperà
e manderà Yuri a cercarmi per tutta la città. Buonanotte
amica mia!" Così dicendo abbracciò l'amica e si
avviò alla porta. Quando se la chiuse alle spalle sorrise, si
sentì più leggera e si avviò verso il tempio che
gestiva con il nonno, ma ancor più verso una vita che era sicura
aveva in serbo un grande amore anche per lei.
Bunny era rimasta lì sconvolta dalle parole dell'amica, non
era
riuscita a esprimere neppure un pensiero di senso compiuto per
risponderle e adesso era
rimasta sola in quella grande casa sola con la sua gatta e una notte di
luna
piena davanti a sè. Piangeva per la serenità e
l'altruismo di Rea, per la
solitudine di Marzio, per il senso di freddo da cui si sentiva
invadere, per l'attrazione che sentiva di avere per Marzio e per la
gran
confusione che le regnava nella testa. Come era stato possibile in un
giorno solo scoprirsi così persa di quel ragazzo che fino a
quella stessa mattina considerava un antipatico, cinico, scortese e
maleducato. E come poteva essere possibile che se da un lato la cosa le
sembrava così assurda, dall'altro le sembrava perfettamente
normale come se dalla prima volta che si scontravano avesse saputo di
aver trovato la sua metà del suo cielo, come se fosse
stato cosi da sempre e sarebbe dovuto essere così per
sempre. Si sentiva davvero stanca, con gran fatica salì le
scale che la portavano alla sua stanza e si lasciò sprofondare
tra le fresche lenzuola del suo letto cercando di spegnere il
ceevello... sentiva la
testa scoppiare! Decise tuttavia di lasciare la tenda aperta in modo da
non ostacolare la visione della luna piena
e far sì che la sua luce la cogliesse in pieno... a suo modo si
sentiva coccolata dal satellite della Terra e dai suoi benefici raggi.
In un altro punto della città sul terrazzino di un appartamento
al quarto piano di uno dei palazzi della zona residenziale un ragazzo
osservava la luna che illuminava la città di Tokyo e ripensava a
quella giornata appena trascorsa. Non riusciva a non pensare alla sua
testolina buffa, alla sensazione di calore che aveva provato nel
tenerla stretta a lui - prima priva di sensi e poi in moto -, alla
sensazione di pace e completezza che lo avevano cullato per tutto il
tempo che lei era stata nella sua casa - anche durante il racconto
doloroso della sua vita - ... Ormai non poteva negare a sè
stesso che lei era la metà del suo cuore, quel cuore che per
tanto tempo aveva pensato non potesse amare. Incredibile la
sensazione di vuoto quando era voluta andare via, erano stati
insieme una giornata soltanto e già sentiva di non poter
più fare a meno di lei, Non voleva più stare solo senza
la sua testolina buffa - che fosse proprio lei la fanciulla del sogno?
Ma cosa potrebbe mai avere a che fare Bunny col suo passato e cosa
potrebbe essere quel cristallo d'argento? Chissà se avrebbe
continuato ad avere quegli strani sogni. Forse si trattava soltanto di
una complicata elaborazione del suo cervello. Quel sogno era cominciato
la notte dopo aver conosciuto Bunny, ma poteva essere che lui se ne
fosse innamorato a prima vista e non se n'era reso conto, così
il suo cervello nella fase REM gli mandava dei messaggi. E il suo
passato? Cosa avrebbe potuto ricordare se avesse trovato il
cristallo d'argento? Forse la sensazione d'amore che era andata persa
con la morte dei suoi genitori? E tutto il mistero in cui era avvolta
la storia della sua famiglia? E l'orologio nel quadro della
pittrice come ci era finito? Quante domande! Avrebbe dovuto riposare,
forse il giorno dopo la situazione gli sarebbe apparsa più chiara. Di
una cosa però aveva piena consapevolezza - non sapeva spiegarsi come
fosse stato possibile e nemmeno gliene importava - non poteva più fare
a meno di Bunny e questo implicava che doveva parlare
con Rea il prima possibile. Sarebbe stata la prima cosa che avrebbe
fatto il giorno seguente!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Il giorno dopo ***
Capitolo 8
Salve a tutti.
In
seguito allo scarso numero di recensioni avevo deciso di non continuare
più la storia ma poi mi sono detta che non era giusto nei confronti di
chi aspettava il seguito, quindi ecco il nuovo capitolo.
Ringrazio
MARYUSA - ROMANTICGIRL - BRESCY e SWEETCHERRY per aver lasciato traccia
del loro passaggio e chiamo all'appello SEMPLICEMENTEME - CHICHILINA e
MOREA. Lo so che siete state impegnate con esami, aggiornamenti e
terapie ma siate buone....
Ultimo avvertimento: fatemi sapere cosa ne pensate anche se si tratta di un capitolo spartiacque.
Buona lettura!
La
domenica mattina Bunny si svegliò di buon umore grazie al canto degli
uccellini nel suo giardino ma appena si ricordò degli avvenimenti del
giorno prima si impensierì. Doveva venire a capo di quella situazione
il prima possibile, se non più con Rea almeno con Marzio ma soprattutto
con sè stessa. Se Rea era stata disposta a mettersi da parte non era
detto che Marzio provasse qualcosa per lei, l'aveva sempre presa in
giro e se quel sabato si era comportato in maniera diversa con lei
poteva anche essere per pura cortesia anche se in tal caso... perche
insistere per portarla a casa sua e perchè confidarsi con lei? Non
riusciva a condurre un ragionamento logico. Sapeva soltanto che non
avrebbe saputo come comportarsi se lo avesse incontrato e quindi aveva
deciso che sarebbe stato meglio evitarlo almeno fino quando non avesse
avuto chiaro cosa fare. Questo avrebbe significato niente più
videogiochi e niente più Crwn niente più gelati e neppure la
possibilità di chiedere consiglio a Moran... Lui poteva essere una
fonte preziosa di consigli, era l'unico amico di Marzio! Ma se il moro
non gli avesse raccontato niente e lei avrebbe finito col combinare un
pasticcio e mettere in imbarzzo entrambi? E se quei due avessero fatto
una scommessa per prenderla un po' in giro? lei avrebbe fatto due
volte la figura della stupida ragazzina. No, questo tipo di
comportamento avrebbe potuto sospettarlo in Marzio fino a due giorni
prima, ma Moran non era assolutamente il tipo. Aveva addirittura
preferito dire a Morea che era già impeganto, piuttosto che lusingarla
quando si era accorto del crescente interesse di lei. Lo strusciare di
Luna vicino alle sue gambe nude la destò dai suoi improbabili
ragionamenti. Scese in cucina a prendere il latte per la sua micina e
si mise ad osservarla mentre si nutriva. Quando ebbe finito e ringraziò
la sua padrona saltandole in grambo e facendo le fusa, Bunny aveva già
deciso come si sarebbe comportata: avrebbe evitato tutti i posti e le
persone che potevano avere a che fare con Marzio. Da quando era
diventata una signorina sua madre le ripeteva sempre di non essere
precipitosa in amore e che "Chi ti ama ti segue"... avrebbe adottato
proprio quella tattica. Sorrise alla gattina e decise di passare la
domenica a riordinare la sua stanza, riposarsi e anche studiare un po',
ma giusto un pochino!
Il risvegliò di Marzio fu alquanto
singolare per i suoi standard. Non aveva fatto sogni, non aveva sentito
la sveglia e aveva perso la possibilità di fare il suo jogging
mattutino. Tuttavia non si adirò con sè stesso per non aver mantenuto
gli impegni che in realtà aveva solo verso di sè, anzi ne sorrise. Si
sentiva di buon umore e carico di energie, canticchò sotto la doccia e
scese in pasticceria a comprarsi delle brioches alla crema. Aveva già
pianificato la sua giornata: avrebbe chiamato Rea per incontrarsi e
spiegarle - sperando in epilogo pacifico - e poi sarebbe andato al
Crown dove aveva deciso di passare tutta la giornata, non sapeva se
avrebbe raccontato qualcosa a Moran del giorno prima, ma essendo
domenica Bunny si sarebbe sicuramente dedicata ai video game e alle
coppe gelato, e lui avrebbe potuto almeno vederela se proprio non
avesse trovato un valido espediente per intavolare con lei una
conversazioene. Finita la colazione chiamò Rea che aveva accettato di
vederlo senza il particolare entusiasmo che la caratterizzava - e
questo non sapeva se potesse essere un buono o cattivo presagio -
tuttavia si sentiva bene e scacciò ogni pensiero negativo che la sua
testa potesse suggerirgli.
Quando arrivò al parco trovò Rea
intenta a sorseggiare un succo d'amarena presso uno dei tavolini del
chioschetto vicino al lago. Non appena lei vide Marzio gli sorrise e
lui si avvicinò ricambiando il sorriso e salutandola cordialmente. In
quel momento la ragazza si rese conto che quella era la prima volta che
vedeva il ragazzo sorridere. Erano entrambi sereni e si stupirono della
piacevole sensazione che provavano nonostente tutto. Ognuno di loro era
lì per dire "addio" all'altro eppure l'armosfera era completamente
distesa. Rea aveva deciso di parlare per prima così avrebbe facilitato
le cose anche al suo interlocutore, così dopo che il cameriere aveva
portato il succo d'arancia chiesto dal nuovo venuto, cominciò a
parlare. Raccontò a Marzio quello che aveva detto anche a Bunny la sera
prima e aggiunse che lei sperava che lui non facesse soffrire la sua
amica perchè nonostante tutti is uoi difetti era una persona speciale e
molto sensibile. Il ragazzo rimase interdetto dalla fluidità dei
pensieri di Rea e dalla sua tranquillità d'animo, cercò di spiegarle
che lui inizialmente non si sentiva attratto da Bunny in senso fisico
anche se non poteva spiegarsi perchè si sentisse in un certo senso
spinto a crecare un "contatto" con lei. Tacque le sensazioni che la
testolina buffa gli provocava e anche quelle di familiarità e calore
che era riuscito a provare il giorno prima. Tuttavia fu sollevato di
sapere che Rea aveva già affrontato il discorso con l'amica ma si
rammaricò del fatto che la sacerdotessa non aggiunse particolari su
quello che Bunny poteva pensare di tutta quella situazione. "Dalle
tempo - gli disse infine Rea - dovrà abituarsi all'idea che il vostro
rapporto ha cominciato a cambiare. Dovrai avere pazienza, tenere
presente che lei è un'inguaribile romantica e soprattutto cerca di non
ferirla con le tue solite battutine".
Si salutarono da buoni amici e s'incamminarono ognuno per la propria strada.
Rea
si sentiva soddisfatta di sè e decise che era anche giunto il momento
di dare un'opportunità a Yuri, quel povero ragazzo aveva sopportato
tutte le stramberie del nonno pur di starle vicino e l'aveva anche
messa in guardia all'inizio della frequentazione col moro, tuttavia si
era fatto da parte ed aveva rispettato la sua scelta ma " Ti aspetterò
- le aveva detto - prima o poi ti accorgerai di me". Sorrise nel
vederlo pazientemente spazzare le foglie della camelia nel cortile del
tempio, e lui le sorrise di rimando quando la vide. Era il segnale che
aspettava... finalmente Rea si era accorta di lui!
Marzio invece
si sentiva ansioso. Da quello che gli aveva detto Rea, Bunny non si era
confidata neppure con lei riguardo a quello che provava per lui, questo
poteva essere dovuto sia al fatto di non essere indelicata con la sua
migliore amica sia al fatto che in realtà non provasse niente, magari
lo slancio che lui aveva percepito il giorno prima poteva essere
scaturito dal malore che l'aveva colta e/o dalle confidenze che lui le
aveva affidato. Quant'erano complicate le donne! Era anche per questo
che aveva sempre schivato le relazioni sentimentali, ma con Bunny
sarebbe stato diverso. Con lei si sarebbe impegnato e non solo per far
luce sul mistero che avvolgeva le origini della sua famiglia. Con
questi pensieri riacquistò la sua determinzaione e si diresse al locale
di Moran.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Pensando a te ***
Capitolo 9
La domenica passò sia per Bunny che per Marzio secondo i loro progetti.
La ragazza seguendo i suoi propositi si era dedicata alla cura della
sua stanza, si era riposata e aveva cercato di capire qualcosa nella
giungla delle formule trigonometriche e delle figure geometriche, per
la verità senza ottenere risultati degni di nota. Se era
riuscita a stare fisicamente lontana dai possibili luoghi in cui
avrebbe potuto incontrare il ragazzo per cui sentiva battere il cuore,
non era riuscita a distogliere la mente dal pensiero di quello che era
successo. Mentre riordinava la sua stanza si sorprendeva a chiedersi
Marzio cosa ne avrebbe pensato di quel suo mondo rosa di pizzi e
merletti, mentre si riposava sul divano le tornavano in mente tutte le
sensazioni piacevoli che aveva provato il giorno prima, mentre si
sforzava di studiare quell'intricato universo di simboli e formule si
ritrovava a comparare la forma di una parentesi graffa con
l'andamento del profilo di Marzio... Alla fine cadde esausta sotto
i colpi della fatica fisica, di quella mentale e delle sue
emozioni addormentandosi sui libri. Quando la sua famiglia
tornò, si meravigliò non poco della cosa, ma se il padre
già fantasticava sul fatto che la sua figlia svogliata stesse
iniziando a capire l'importanza dello studio, la madre non potè
fare a meno di sospettare che dietro quello straordinario
avvenimento ci fosse qualcosa di strano ma anche di "normale".
A fine giornata Marzio dovette ammettere con non poco sgomento che si
era sbagliato sul conto di Bunny. Dopo l'incontro con Rea aveva passato
il resto della giornata al locale di Moran, nella speranza di vedere
spuntare da un momento all'altro la sua testolina buffa e per non
destare sospetti nell'amico si era offerto di aiutarlo con i clienti.
Aveva lavorato tutto il giorno come una trottola a servire i tavoli e
sottraendosi continuamente all'interesse che dimostravano le
ragazzine nei suoi confronti. Nè Bunny, nè le sue amiche
si erano fatte vedere e lui si detestò per aver pensato che
Bunny non potesse rinunciare ai videogames e ai gelati. Lei non era
soltanto superficiale, glielo aveva ampliamente dimostrato appena il
giorno prima. Se ne tornò al suo appartamento e dopo una breve
doccia se ne andò a letto con una voglia matta di rivedere il
suo viso e senza un briciolo dell'ottomismo che aveva la mattina.
Tutto il resto della settimana passò senza che i due riuscissero ad incontrarsi ma fu determinante per entrambi.
Bunny aveva cominciato ad avere strani sogni. Piacevoli per la
verità almeno per quanto riguardava il contenuto, meno per le
sensazioni che le lasciavano addosso. Sognava spesso di passeggiare in
compagnia di Marzio in giardini segreti al chiaro di luna, o di ballare
con lui in una sala gremita di aristocratici, o di guardare un
paesaggio notturno da una splendida terrazza stretta tra le sue
braccia. Quando si svegliava era sempre assalita da una profonda
tristezza e da una inspiegabile nostalgia. Come se quelle situazioni
fossero state realmente vissute. Decise di non parlarne con le sue
amiche, per delicatezza verso Rea e anche per uno strano senso del
pudore. A dire il vero, la mattina usciva presto di casa e vi faceva
ritoro subito dopo le lezioni per chiudersi nella sua stanza. Amy e
Morea, che frequentavano la sua stessa scuola, l'avevano cercata
più volte dopo la fine dalle lezioni, ma Nina le aveva
informate che Bunny arrivava presto la mattina e al suono della
campanella scappava via, aggiungendo che questo comportamento proprio
non era da lei. La cosa fece insospettire non poco le ragazze che
decisero di vedersi al tempio di Rea, la quale senza troppi giri di
parole le aggiornò sulla metamorfosi che probabilmente era
iniziata nel rapporto tra Bunny e Marzio. Tutte loro stranamente non
rimasero sorprese dalla piega degli eventi e decisero di rispettare i
tempi della loro amica.
Bunny passava i suoi pomeriggi a cercare di studiare anche se la cosa
le risultava piuttosto difficile, e pensare che Marzio invece
frequentava già l'Università e tra l'altro anche con
ottimi risultati... Era triste: le mancavano i manicaretti di Morea,
l'aiuto di Amy, l'incoraggiamento di Rea e i pomeriggi di compere
con Marta, i pettegolezzi di Nina e Ubaldo....Fu proprio Nina a
ricordarle che quel sabato si sarebbe tenuto il ballo per
l'inaugurazione del nuovo anno scolastico, lei se ne era completamente
dimenticata e infondo non era neppure interessata a prendervi parte,
appena una settimana prima avrebbe passato ogni suo momento libero a
ricamare e fantasticare su un avvenimento dl genere, sognando di
ballare al centro della sala col suo principe azzurro sotto lo sguardo
ammirato di tutti i presenti. Al diavolo la sua goffaggine, la sua
sbadataggine, il suo essere ritardataria, la sua svogliatezza, il suo
essere pasticcione, infantile, sognatrice e disordinata, al diavolo
Marzio.... si lasciò andare ad un pianto liberatorio stringendo
forte a sè la povera Luna. La mamma che passava in corridoio fu
attratta dal suo soìinghiozzare e decise di provare a
parlarle.... " Bunny. Tesoro?" La ragazza quando si accorse della
presenza di sua madre le si buttò tra le braccia liberando tutto
il suo dolore. La donna la strinse al petto come faceva da bambina e la
lasciò sfogare finchè non fu un po' più calma,
solo allora riprese a parlare. "Tesoro è da qualche giorno che
ti osservo e ho capito che dev'essere successo qualcosa durante la
nostra assenza.Ti va di parlarne?" - " oh mamma! " le
rispose la ragazza tirando su col naso "io non so che fare quest'attesa
mi sta consumando!". Allora la donna capì e riprese " C'entra
quel ragazzo vero? Quello di cui ti sei sempre lamentata, che non
perdeva occasione per prenderti in giro e con cui non riuscivi a stare
nella stessa stanza senza litigare e che adesso esce con la tua amica
Rea? Ti sei resa conto che ti piace? Cosa è successo?" La mamma
aveva capito fin da subito che gli incotri con quel ragazzo lasciavano
fin troppo il segno sulla figlia perchè gli fosse indifferente.
Bunny le raccontò che si erano incontrati ad una mostra e che
lui l'aveva soccorsa in seguito ad un lieve malore dovuto al caldo, che
Rea li aveva visti e aveva deciso di farsi da parte, ma che tra loro
non era successo niente, che lei si sentiva confusa, le era sempre
stato antipatico e adesso era bastato un pomeriggio in cui era stato
gentile con lei per mandarle in un caos totale. Non poteva negare di
essere attratta da lui, ma erano così diversi, lui l'aveva sempre
canzonata, magari si era preso cura di lei solo perchè si era sentita
male. In seguito a quell'episodio aveva evitato tutti i posti dove
avrebbe potuto incontrarlo e tutte le persone che conoscevano entrambi,
quindi anche le sue amiche, nella speranza che lui l'avesse in qualche
modo cercata e invece... erano passati sei giorni senza alcuna novità.
Aveva omesso di essere stata a casa del ragazzo e anche la storia della
sua vita, non voleva che la mamma pensasse che lei provasse solo pietà
per la solitudine del ragazzo, lei sentiva di amarlo. Profondamente. Da
sempre. E questa era la cosa che la destabilizzava di più, oltre ad una
dannata paura di non essere corrisposta. Adesso che era più calma la
mamma le fece notare che in virtù dell'aver fatto casa e scuola e del
fatto che lui non avesse nè il numero di telefono nè il suo indirizzo,
era del tutto normale che quel povero ragazzo, pur volendo, non avrebbe
potuto avvicinarla. E poi anche lui poteva aver pensato di non
interessarle, visti i precedenti e soprattutto visto che lei in giro
non si faceva più vedere. Il giorno dopo ci sarebbe stato il ballo
della scuola, poteva rappresentare una buona occasione per
"ricomparire" in giro. Inoltre, era vero che "chi ti ama ti segue" ma
valeva in entrambi i sensi e poi se vuoi che il pesce abbocchi devi
almeno gettare la lenza, no? Bunny non sembrava completamente convinta,
ma quando la mamma le rammentò che aveva ancora da comprare il vestito,
decise di chiamare le sue amiche. Solo Rea poteva aver capito il suo
comportamento, ma aveva bisogno di incontrarle tutte e scusarsi con
loro. Si sarebbero viste la mattina dopo e avrebbero passato tutta la
giornata insieme prima a fare shopping e poi al ballo, sperando di non
incrociare quei magnetici e profondi occhi blu. O forse si? Infondo
moriva dalla voglia di vederlo e anche di sapere.
La
settimana di Marzio era passata come al solito, scandita dai suoi
impegni di attività fisica e di studio. I sogni con la fanciulla
misteriosa continuavano a perseguitarlo ma non gli mettevano ansia
piuttosto malinconia. Al risveglio gli bastava richiamare alla mente il
viso della sua testolina buffa per sentirsi un po' meglio. Dopo quel
sabato di confidenze aveva recuperato l'orologio di famiglia dalla
cassetta di sicurezza e passava intere serate sul suo terrazzino al
chiaro di luna, facendosi cullare da quella malinconica melodia. Si
chiedeva perchè era successo tutto in quel modo assurdo, perchè non si
era innamorato di lei dall'inizio, perchè non l'aveva corteggiata,
perchè non era riuscito prima a far luce nel suo cuore, perchè quel
sabato non le aveva fatto capire di volerla incontrare ancora, perchè
lei sembrava scomparsa da una settimana? Non era più andata al
Crown e neppure le sue amiche sapevano niente, tuttavia Rea l'aveva
incoraggiato ad avere pazienza. Ogni giorno lui aveva trovato il tempo e il modo di
passare qualche ora alla sala giochi di Moran, scattando sullo sgabello
ad ogni apertura della porta. Alla fine era diventato così evidente che
sperava di vederla entrare che neppure il suo amico potè continuare a
vederlo in quello stato e far finta di niente! "Marzio devi smetterla
di aspettarla e sperare soltanto di vederla entrare, forse è
semplicemente influenzata. Ma se sei così in ansia perchè non la cerchi
tu?" Il moro tentò di fingere di scendere dalle nuvole "Di chi parli?".
Moran non potè trattenersi dal ridere "Caro Marzio non cercare di fare
il furbo con me. Si vede che aspetti qualcuno e l'unica persona che
conosci e con cui "parli" oltre al sottoscritto in questo locale è
Bunny, ovviamente considerando che Rea a cominciato a frequentare
stabilmente quel ragazzo che l'aiuta al tempio! Mi sono sempre chiesto
se il tuo modo si canzonarla fosse solo per farti notare da lei, anche
se devo ammettere che normalmente non hai bisogno di farti notare, le
ragazzine ti sbavano dietro, anzi ti dirò nell'ultima settimana con la
sola tua presenza i miei affaroi sono migliorati. A parte gli scherzi,
amico, se ci tieni tanto perchè non la cerchi? E' successo qualcosa?
Non voglio intromettermi ma non ti ho mai visto così, per giunta per una
ragazza con la quale ti sei sempre scontrato." Marzio a quel punto capì
che aveva bisogno di parlare e Moran gli sembrò la persona più adatta.
Infondo era anche l'unica. Gli raccontò di averla incontrata alla
mostra e di aver scoperto alcuni aspetti di lei che lo avevano colpito,
che Rea aveva capito che tra loro non poteva funzionare e che lui
avrebbe voluto avere modo di conoscere Bunny un po' meglio, ma il fatto
che lei non si facesse più vedere in giro lo preoccupava perchè neppure
le sue amiche ne sapevano niente. Ovviamente aveva sorvolato sulla
storia dei sogni e dei misteri sulle origini della sua famiglia. Alla
fine Moran gli disse che era felice che si fosse accorto delle "doti"
di Bunny, gli consigliò di non demordere e si impegnò a fargli sapere
qualsisi novità di cui fosse venuto a conoscenza. Marzio si sentì più
leggero e sperò di avere presto l'occasione di rivedere la sua
testolina buffa; non sapeva ancora come si sarebbe comportato ma aveva
tanta troppoa voglia di annegare di nuovo in quelle profonde iridi più
limpide dei laghi alpini.
Finito
anche questo capitolo! Ormai la storia sta per volgere al termine, vi
annuncio che si concluderà col prossimo capitolo o al massimo
tra due,
dipende se deciderò di inserire un colpo di scena o meno. Ma
purtroppo non posso garantire su un aggiornamento a breve termine,
potrebbero passare mesi o poche settimane.
Vi
ringrazio per i numerosi messaggi di incoraggiamento e state pur
tranquilli che porterò a termine il progetto, l'avrei fatto in
ogni
caso anche inviando via mail i vari capitoli solo a chi me li avesse
chiesti. Ma veniamo a noi. Dunque! i nostri piccioncini non si sono
più
rivisti ma si sono pensati intensamente e hanno anche trovato il
coraggio di confidarsi con qualcuno, Bunny con la mamma e Marzio con
Moran. Che ne dite del dialogo madre/figlia? E di Marzio che si confida
- insomma più o meno? Per il momento ho un po' abbandonato
l'intrico
sui misteri di famiglia ma solo perchè verrà tutto
svelato a suo tempo. E le amiche che non si scompongono più di
tanto, non vi sembra alquanto strano?
Per la mia cara Carmen che fa congetture sugli sviluppi, sarei proprio
tentata di non darti indizi ma non sono sadica come te (rif. Ad un
passo da te), quindi..... Luna non parla ma è Luna, il cristallo
d'argento esiste ed esiste anche il mitico carillon che Serenity
donò a
Endymion, che io ho adattato a orologio come nel manga, inoltre il
gruppo delle inner c'è tutto... e poi ci sono i sogni che adesso
hanno
cominciato ad animare anche le notti della nostra fanciulla! Vi ho
detto fin troppo.... ;-)
Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate per favore!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** In assenza di te ***
Capitolo 10
Quel
sabato mattina Bunny si incontrò con le sue amiche al tempio di
Rea prima di andare in centro a fare shopping.
Quando vide che le sorridevano rivedendola dopo tanto tempo, si
commosse e le abbracciò tutte insieme. Dopodichè si
scusò con ognuna per non essersi fatta viva un
'intera settimana e spiegò quello che era successo con
Marzio. Fu felice di sapere che Rea aveva cominciato a frequentare
Yuri , la cosa la rendeva più serena e la spinse a
confessare che moriva dalla voglia di rincontrare Marzio ma
che non sapeva come comportarsi. Erano così diversi e aveva
paura che lui non fosse interessato a lei, ma Rea le disse che
aveva visto Marzio
praticamente tutti i giorni al Crown e qualche volta le aveva
anche chiesto sue notizie. A queste parole
il cuore di Bunny sussultò, ma non volendosi fare illusioni
si
convinse che lui volesse solo informarsi sulla sua salute,
così per "deformazione professionale". Tacque quel pensiero e
tutte e cinque si avviarono verso il centro commerciale poco distante.
Passarono tutta la mattinata a disseminare il caos in negozi di
abbigliamento, scarpe e accessori. Marta riuscì a trascinarle da
una parte all'altra dei grandi magazzini dal primo all'ultimo piano
ricordandosi di negozi chiusi da mesi e di saldi inesistenti. Fu solo
poco prima di pranzo che ognuna di loro aveva trovato qualcosa da
indossare per
il ballo. Tutte tranne la povera Bunny.
Rea aveva comprato un meraviglioso abito monospalla rosso fuoco a coda
di sirena, Amy un vestito lungo di colore azzurro
pallido con lo scollo all'americana che
terminava dietro alla nuca in un fiocco leggermente più scuro.
La scelta di Morea era invece caduta su un
abito verde muschio con
una generosa scollatura tonda e la manica a spagnola, Marta, dopo aver
messo a soqquadro praticamente tutti i negozi ed essersi fatta mandare
a quel paese in religioso silenzio da tutte le commesse, era riuscita
ad acquistare uno sgargiante vestito arancio senza spalline con
un spacco vertiginoso da metà coscia fino ai piedi. La
povera Bunny
trascinata di qua e di là, invece
di guardare le vetrine aveva passato tutto il tempo a guardarsi intorno
nella speranza di scorgere Marzio e alla fine non aveva trovato nessun
vestito che le piacesse. Per tirarle su il morale le amiche le
proposero di andare al locale di Moran per una super coppa di gelato al
cioccolato con doppia panna - se c'era una cosa che Bunny adorava erano
i dolci - ma anche perchè se fossero state
fortunate avrebbe potuto incontrare finalmente il ragazzo che le
faceva battere il cuore.
Quando arrivarono al Crown
stracariche di buste e pacchetti, il
proprietario notò con gioia la presenza di Bunny e fu felice di
offrire la consumazione a tutto il gruppetto di ragazze, che entusiaste
continuavano a parlare delle compere e del ballo. Bunny con la scusa di
riferire le ordinazioni delle amiche ne approfittò per chiedere
notizie di Marzio. Moran disse che quel giorno non si era visto, ma che
nei giorni
scorsi era stato lì nella speranza di vederla - lo aveva
capito vedendolo drizzarsi sullo sgabello ogni volta che arrivava
qualche cliente per poi rilassarsi subito dopo aver visto che non
era lei - . Continuando le chiese come mai avessero tutte quelle
borse con loro e lei si limitò a rispondergli che quella
sera c'era la festa di inizio anno scolastico, ma che non vi
avrebbe preso parte visto che non aveva il vestito,
infondo non le importava neppure, aveva altri pensieri per la
testa.... - e poi Marzio non ci sarebbe stato - ma
questo preferì tenerlo per sè. Portò le
consumazioni al tavolo e tentò di unirsi all'allegria delle
sue compagne ma i suoi occhi erano velati di tristezza.
Quando andarono via Moran si augurò di tutto cuore che i suoi
due amici avessero presto l'occasione di aprire a vicenda i loro cuori.
Stava ancora formulando questo pensiero quando la porta si aprì e non potè fare a meno di
sorridere quando vide che si trattava di Marzio che chiese il perchè di tanto buonumore, allora non si trattenne
oltre e cominciò a ridere apertamente "Sai amico mio? Penso
proprio che il destino esista, solo che stavolta sembra che tu sia
arrivato tardi!". Un lampo attraversò quei profondi occhi blu
notte quando notò la coppa di gelato sporca di
cioccolato. "Lei è stata qui vero? - disse con sarcasmo - Sai
amico? Inizio a pensare che il destino sia solo una bufala!" Solo
allora Moran si rese conto di quanto il suo amico avesse preso a
cuore quella faccenda e con tono serio riprese "Si, Bunny è
stata qui con le sue amiche e sono andate via da poco. Ho notato che
non era gioiosa come al solito e non credo fosse solo per il fatto di
non aver trovato l'abito adatto per il ballo di stasera."
Marzio non potè fare a meno di interromperlo "Quale ballo?"
- "Quello della scuola, quest'anno non si terrà
nella palestra, ma nella cornice dello splendido palazzo
Yotohoma, quello sulla collina fuori città che domina tutto il
golfo. Un posto incantato degno delle fiabe...., peccato che il mio
cavaliere faccia parte dello staff organizzativo e dovrò
andare fino a lì da sola. Tra l'altro la manifestazione
è stata organizzata in collaborazione con tutte le scuole dell'area nord di Tokyo
insieme per cui sarà un grande evento" a parlare era stata
una
ragazza dai capelli
rossi e gli occhi color smeraldo, Ursula la sorella di Moran.
"Ehi Marzio mi è venuta un'idea magnifica! - esclamò il
gestore schioccando le dita - potresti accompagnare mia sorella fino al
ballo e poi cercare Bunny, infondo Ursula ha solo bisogno di un
passaggio, purtroppo io non posso lasciare il locale per il torneo del
videogioco di Sailor V.... che ne dici?" Il moro sembrò
pensarci un po' su e riprese "Sai Moran? mi hai convinto. Accompagnerò tua
sorella ma sia ben chiaro che
praticamente le darò soltanto un passaggio. Ursula - disse
rivolgendosi alla ragazza - passo a prenderti alle 20.30, sii puntuale
per favore! Adesso vado, a più tardi!" Così dicendo prese
la sua giacca verde e se ne andò con l'umore notevolmente
migliorato.
Bunny rientrò a casa
verso le 19.00 coi piedi doloranti e il
morale a terra. Dopo la pausa al Crown, le amiche avevano insistito per
continuare a visitare negozi in cerca dell'abito per lei.
Purtroppo tuttociò che si potevano permettere non era piaciuto a
Bunny e, alla
fine, non poterono fare altro che rassegnarsi al fatto che sarebbero
andate alla festa soltanto in quattro. Si offrirono anche di tirare a
sorte e dare la possibilità all'amica di prendere il posto di
una di loro, ma lei fu irremovibile: non avrebbe mai sottratto a
nessuna delle sue amiche l'opportunitò di partecipare ad
una serata come quella; le aveva viste emozionate ed entusiaste mentre
facevano shopping e non voleva privarle di quella serata,
tantopiù che lei non si sentiva proprio in vena. Era stata in
giro tutto il giorno per tutta la città e di Marzio neppure
l'ombra, e pensare che quando pensava di odiarlo lo incontrava
praticamente ad ogni angolo. Assorta in questi pensieri rientrò
in casa, salutò distrattamente i genitori e si stava già
avviando per le scale che la portavano al piano superiore, qaundo la
mamma affacciandosi dalla cucina le disse "Bunny, tesoro, il fattorino
è già venuto a consegnare il tuo abito. Ho messo tutto in
camera tua, se hai bisogno di una mano chiamami pure....". La ragazza
era così persa nelle sue considerazioni che rispose
distrattamente "Va bene mamma grazie!". Solo quando si chiuse la porta
della sua camera alle spalle e notò il pacco sul suo letto
realizzò ciò che la mamma le aveva detto. Si
avvicinò lentamente e con mano tremante sciolse l'enorme fiocco
glicine che sigillava la scatola bianco perla, tolto il coperchio
notò una busta con dentro un biglietto
"Questo ballo senza di te sarebbe come la notte senza la luna"
Emozionata come non mai
scostò la carta velina che proteggeva il vestito e quando lo
vide ne rimase estasiata, folgorata, era.... senza parole. In
tutti negozi ispezionati quella interminabile
giornata, non c'era neppure l'ombra di qualcosa di così
raffinato, elegante, romantico e principesco insieme. Quel vestito era
un vero e proprio sogno. A pensarci bene era normale che non avessero
trovato niente del genere, quella aveva tutta l'aria di essere una
creazione esclusiva d'alta moda, mentre lei e le ragazze, viste le
loro contenute risorse, avevano potuto puntare al massimo agli outlet
del centro sperando in un buon affare - che tutte poi erano riuscire
più o meno a fare -; ma chi poteva essere il mittente? Le sue
amiche erano state con lei tutto il giorno e la mamma non sapeva che
lei era tornata a mani vuote, ma allora chi poteva mandarle quel
regalo? La mamma emozionata, salita per vedere se le occorreva aiuto,
la distolse dai suoi pensieri e la spinse a darsi una mossa se non
voleva arrivare tardi. Allora decise di approfittare di quel dono
inaspettato, si sarebbe recata al ballo dove avrebbe sicuramente
incontrato il suo "benefattore", lo avrebbe ringraziato per il pensiero
ma gli avrebbe detto che lei era innamorata di un altro e solo a
lui poteva appartenere il suo cuore, e il giorno dopo
sarebbe corsa a casa di Marzio per dirgli tutta la verità. Anche
se lui
le avrebbe riso in faccia o l'avrebbe ferita con uno dei suoi modi
canzonatori, almeno non avrebbe più vissuto nell'incertezza.
Terminato il bagno, la mamma l'aiuto a rifarsi gli odango rendendo
l'acconciatura un po' più raffinata con le applicazioni trovate
nella scatola dell'abito e lasciando qualche ricciolo libero
all'attaccatura delle orecchie. Quella sembrava preannunciarsi come una
serata speciale per la sua bambina, quindi Ilenia pensò anche al
trucco, leggero ma che riuscisse ad accentuare la bellezza diafana di
Bunny: un ombretto perlescente e del mascara nero
che esaltasse l'azzurro dei suoi occhi, un velo di gloss rosa alla
fragola per definire le labbra e un velo sottile e impalpabile di blush
rosato. Quando ebbe finito di vestirsi Bunny sembrava una vera
principessa, quell'abito sembrava fatto apposta su misura per lei e le
conferiva un aspetto raffinato ed aristocratico. "Sei bellissima
piccola mia - le disse la mamma commossa - aspettami qui penso di avere
qualcosa per completare il tutto" e si allontanò dalla camera
lasciandola finalmente libera di specchiarsi. Stentava a riconoscersi
nell'immagine riflessa allo specchio, chiunque avesse scellto quella
meraviglia sembrava conoscere perfettamente i suoi gusti, ma proprio
non riusciva a immaginare chi potesse essere. La mamma tornò
poco dopo con una scatola di velluto bordò della misura di
un piccolo libro, l'apri e rimosso il gioiello dalla sua custodia si
avvicinò alla ragazza per metterglielo al collo. "Adesso sei
perfetta! Non ci crederai ma trovai questo monile nella tua culletta
quando sei nata, penso sia arrivato il momento
che lo tenga tu". Si trattava di una finissima catenina di oro bianco con una specie di rosa sbocciata al cui centro
vi era incastonata una meravigliosa pietra trasparente. Bunny non aveva parole, si sentiva come la
principessa delle favole: prima il vestito poi quell'oggetto
così affascinante. "Grazie mamma! E' bellissimo". Normalmente si
sarebbe sentita goffa e insicura, invece stranamente era padrona di
sè e delle sue emozioni. Voleva andare a quella festa e viverla
in maniera spensierata, anche se non aveva alcuna possibilità di
incontrare Marzio, l'unico principe che avrebbe voluto al suo fianco e
non solo per quella sera ma per tutta la vita. "Ehilà,
sbrigatevi altrimenti mi farete arrivare tardi in redazione, Bunny sei
pronta? E solo un ballo studentesco!" a parlare era stato il
papà che avrebbe dovuto accompagnare la ragazza al palazzo
Yotohoma prima di recarsi al giornale per una riunione straordinaria.
"Papà sto arrivando" urlò dalla propria stanza la
biondina, un ultimo abbraccio alla mamma e si diresse leggera verso la
serata che avrebbe cambiato la sua vita.
Finalmente!
Miei cari lettori ringraziate semplicementeme. Ebbene sì! Faccio
pubblica ammenda: se non fosse stato per Carmen il capitolo sarebbe
stato improponibile... su su Carmen non ti commuovere! Bisogna essere
sinceri: pane al pane, vino al vino ;-D
Siamo agli sgoccioli .... si accettano scommesse, teorie, suggerimenti, critiche.
Insomma: leggetei il capitolo e fatemi sapere cosa ne pensate. Siate
spietati come Carmen (magari ne esce fuori qualcosa di buono!) e
cercherò di fare del mio meglio, ve lo prometto!
buona lettura.....
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Il ballo ***
Capitolo 11
Il palazzo Yotohomo si
ergeva su una collina appena fuori Tokyo, dalle sue terrazze a picco
sul mare si poteva godere di un panorama incantevole e avere
l'impressione di racchiudere nel palmo di una mano tutto il golfo della
città, che di sera era particolarmente suggestivo. Ursula era
stata puntuale e a Marzio fece piacere poter essere tra le prime
persone a giungere alla festa; così quasi nessuno lo aveva visto
in compagnia della sorella di Moran,
inoltre aveva potuto trovare un buon posto per vedere Bunny arrivare.
Quando Moran gli aveva raccontato che non aveva il vestito per la
festa non ci aveva dato peso, ma quando l'amico gli aveva chiesto il
favore di accompagnare la sorella, gli si era accesa la lampadina.
Dopo aver lasciato il Crown si era recato all'atelier Silver
Moon, tempo prima lo avevano condotto lì le ricerche
sulla sua famiglia, e, pur non avendone ricavato alcuna informazione
utile, aveva potuto appurare che la fama di quel posto era ben
giustificata: creazioni raffinate, di gran classe e di ottima
manifattura, non a caso era l'atelier più antico della capitale.
Era sicuro che avrebbe trovato quello che cercava, proprio lì
aveva acquistato tempo prima anche lo smoking che indossava. Aveva
deciso di essere impeccabile per la sua dama e così aveva messo
anche l'orologio della sua famiglia.
Era passata ormai una mezz'ora, Ursula aveva già raggiunto il suo
cavaliere e la sala stava cominciando a riempirsi. Le ragazze dovevano
essersi proprio divertite a pensare alle compere, era un tripudio di
colori, abiti di tutte le forme che frusciavano sui marmi lucidati a
specchio, sembrava essere in un'altra epoca. Le amiche di Bunny erano
arrivate tutte insieme ma lei non c'era, questo era strano... e se non
le avevano recapitato il pacco? Lei non poteva mancare, non poteva!
Quella sera era importante per loro, se lo sentiva dentro, non poteva aver
deciso di non andarci. Certo, non sapeva che lui fosse lì per
lei, ma le aveva chiaramento detto che non poteva assolutamente
mancare... Ma che baka! Lui non aveva firmato il biglietto. Un momento,
Rea gli aveva detto che era una sognatrice e anche lei glielo aveva
confessato quel sabato pomeriggio nel suo appartamento. Si doveva
sforzare di essere positivo. Testolina buffa adorava le
sorprese. Si stava facendo prendere l'ansia e questo non era da lui, ma
il solo pensiero che lei gli desse buca senza neppure saperlo lo faceva
andare fuori di testa. Aveva la gola secca, doveva bere qualcosa e il
cameriere sembrò ascoltare le sue mute considerazioni,
avvicinandosi con il vassoio. La bibita gli rinfrescò la gola e
gli schiarì le idee... In quel momento la vide varcare la soglia del salone come una vera principessa.
Appena il papà l'aveva lasciata all'ingresso della tenuta e dopo
averle fatto le solite raccomandazioni, Bunny si era potuta
avviare al palazzo. Mentre attraversava il viale, il cui percorso era
illuminato da tante piccole lanterne a olio, si sentiva profondamente
attratta da quel luogo. si chiedeva se avesse incontrato il misterioso
ammiratore e sperava che non prendesse a male il fatto
che avesse accettato il dono ma non lo corrispondeva nei
sentimenti.
Mano a mano che si avvicinava alla sua meta il suo cuore palpitava, era
emozionata come se quella festa significasse tutto per lei. Quando
entrò nel salone principale si sentiva piccola piccola piccola,
completamente spaesata, tutte quelle luci, quei colori, quelle persone,
e poi la musica che sembrava essere partita apposta proprio al suo
arrivo....
Marzio non perse tempo e, indossando la mascherina che poco prima
avevano distribuito a tutti i cavalieri, raggiunse la ragazza e le
chiese di ballare con lui. A dirla tutta, non aspettò neppure la
sua risposta e la trascinò tra le coppie che stavano già
danzando. Volteggiavano per la sala come se ci fossero solo loro,
assaporando la magia di quel momento con la consapevolezza di averlo
già vissuto in un tempo lontano, conoscevano perfettamente i
tempi e i passi di quella ballata e l'armonia con cui si muovevano era
affascinante agli occhi degli altri presenti che nel frattempo si erano
fermati ammirandoli estasiati. Marzio era inebriato dalle sensazioni
che provava, conosceva tutto alla perfezione compreso il suo corpo, il
suo profumo, la sua espressione confusa e inbarazzata. La ragazza dal
canto suo, non era riuscita ad opporsi all'invito di quel
misterioso pretendente, e si era fatta coinvelgere in quel valzer che
lei stessa era sorpresa di riuscire a danzare così
perfettamente, proprio lei che ai corsi di portamento non riusciva a
mettere un piede davanti all'altro senza inciampare e cadere
rovinosamente. Si sentiva leggera, le sembrava di volare
trasportata dalle note di quella melodia, per la prima volta in vita
sua sapeva come comportarsi e poi conosceva quel petto, quelle
braccia, quel sorriso così magnetico e affascinante.
Sull'ultima nota i loro visi si
erano avvicinati fin troppo e fu solo l'interruzione della musica ad
evitare a Bunny il suo primo bacio al centro di una sala gremita di
persone con uno sconosciuto. Che poi sconosciuto non era per niente, ma
questo lei non poteva davvero saperlo. Eppure il desiderio di unirsi a
quelle labbra così accativanti e sensuali l'aveva colta in
maniera così irrazione e imprevista che quando realizzò
si sentì avvampare e corse via, in cerca di aria
fresca che potesse raffreddare quei suoi insensati pensieri. Sentiva di amare Marzio con tutta sè stessa e allora
perchè si era sentita così attratta da quel perfetto
estraneo? Forse lo aveva inconsciamente identificato con il ragazzo dei
suoi sogni e si era lasciata andare. Che vergogna, come avrebbe potuto
guardare Marzio nei suoi profondi occhi blu e convincerlo che l'amava,
se appena un minuto prima stava per baciare uno qualunque? Si sentiva
tremendamente in colpa. Aveva abbandonato il salone e si era addentrata
nei giardini del parco finchè non aveva raggiunto la terrazza da
cui si ammirava il golfo. Guardando la luna piena che svettava
alta nel cielo, non potè fare a meno di abbandonarsi ad un
pianto disperato e calde lacrime rigarono il suo candido volto.
Sull'ultima nota i loro visi si
erano avvicinati così tanto che Marzio non potè fare a
meno di desiderare con tutto sè stesso di catturare quelle
mordide e vellutate labbra con le proprie e incatenarle in bacio
profondo. Un attimo prima che lui avesse potuto terminare di formulare
questi pensieri lei si era divincolata dalla sua dolce presa, era
sgusciata via dal suo abbraccio, aveva abbandonato la sala correndo via
e lo aveva lasciato solo in mezzo alla pista. Per fortuna la
musica era ripartita quasi subito e si era sua volta allontanato
senza destare particolare interesse, fatta eccezione per Rea che aveva
osservato tutto e capito chi si celava dietro quella mascherina, e che
pretese spiegazioni non appena il ragazzo varcò la soglia che lo
conduceva all'esterno. Dopo il racconto, non potè fare altro che
rimproverare Marzio per il trasporto con cui aveva trascinato Bunny in
quella danza senza nemmeno farsi riconoscere. La ragazza era veramente
innamorata di lui e doveva averla già mandata abbastanza in
confusione con la storia del pacco sorpresa, adesso se la conosceva
bene (e chi poteva metterlo in dubbio!) se ne stava in qualche angolo
del parco ad incolparsi di aver in qualche modo tradito il suo
sentimento verso Marzio per essersi lasciata andare così tanto
con uno sconosciuto, doveva trovarla, rivelarsi e chiarire
finalmente i propri sentimenti. "Altrimenti dovrai vedertela con me" -
era stata Morea a parlare con le mani fisse sui fianchi "Dev'essere
veramente a pezzi in questo momento poverina!" - aggiunse Amy
accarezzandosi lievemente il mento "Vi siete già rincorsi
abbastanza, è ora che l'amore trionfi... e poi chi non rosica
non mangia" intervenne in chiusura Marta. "Chi non risica non rosica!"
la corressero le amiche all'unisono, mentre Marzio ringraziandole tutte
si addentrava nei meandri di quel parco affascinante e sconosciuto,
come sentiva di aver già fatto in passato per raggiungere la sua
principessa... Adesso ne era certo: era Bunny la sua principessa.
Quella del sogno, ma soprattutto quella della sua vita reale!
Aveva cercato in lungo e in largo, gli restava soltanto la terrazza
maggiore quella a picco sul mare. Appena vi giunse fu colto da una
sensazione di deja-vù. Bunny era lì con lo sguardo triste
e sconsolato verso l'astro che si stagliava alto nel cielo, una lacrima
impigliata all'angolo degli occhi brillava prepotente alla luce della
luna e conferiva a tutta la figura un'aria eterea e irrangiungibile. La
sua voglia di esserle accanto, asciugare quelle lacrime e stringerla in
un delicato abbraccio gli ardeva nel petto e quasi senza rendersene conto si
avviò con passo silenzioso verso di lei sperando di non spaventarla.
Alla fine sono tornata..... fatemi sapere cosa ne pensate!
Sinceramente non sono molto
convinta, ma la voglia di ricreare un contatto con tutte voi ha avuto
la meglio sulla qualità del capitolo.
@ Carmen: so che avresti
letto con piacere il mio obbrobbio x raddrizzarlo un po', ma non me la
sono sentita di darti altre grane visti i problemi in uni... Un
abbraccio!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Giù le maschere ***
Capitolo 13
Aveva sentito dei passi avvicinarsi e si era voltata portando entrambe
le mani all'altezza del petto. Si sentiva tranquilla nonostante non
riconoscesse la figura che stava per raggiungerla; solo quando le fu di
fronte riconobbe il cavaliere misterioso. Allora fece appello a tutto
il suo coraggio e, cercando di non ricominciare a piangere preda delle
forti emozioni da cui si sentiva scuotere, cominciò a parlare
con voce tremolante.
"Ti chiedo scusa per come mi
sono comportata con te. Non so chi tu sia
e forse questo mi rende tutto molto più facile. Per favore non
interrompermi, non sono molto brava con le parole e rischierei di non
riuscire più a terminare. Immagino sia stato tu a farmi
recapitare questo splendido vestito ed è stato anche
molto emozionante ballare con te. Non so cosa ti abbia portato a
fare tutto questo per una sbadata, pasticciona, infantile, svogliata
ragazzina come me... ma io non posso accettare altre attenzioni da
parte tua. Io... io sono innamorata di un ragazzo che non mi guarda
neppure. Si chiama Marzio - oddio - scusami. Il fatto è che
quando l'ho conosciuto lo consideravo antipatico, insensibile e
maleducato, ma poi qualcosa è cambiato e ho capito che la mia
intolleranza verso di lui non era altro che un modo per difendermi dal
dolore che provavo per il suo disinteresse. Sapeva essere buono,
gentile e sensibile con tutti tranne che con me. Mi dispiace"
Per tutto il tempo che Bunny
aveva parlato, Marzio non aveva potuto fare altro che ascoltarla rapito
dalla semplicità e dalla profondità dei suoi sentimenti;
adesso capiva quanto male aveva provocato a quella fragile creatura che
sentiva di amare con tutto sè stesso. La mascherina che ancora
indossava gli aveva permesso di osservarla durante il suo discorso
senza mostrarle la tempesta di emozioni di cui era in balia il suo
cuore.
Gioia.
Felicità.
Calore.
Lei lo amava e lui amava lei, finalmente aveva trovato la metà del suo cuore.
Com'era bella la sua
principessa: gli occhi ancora umidi per le lacrime versate, le guance
leggermente arrossate, le mani sul cuore come a protezione delle sue
emozioni.
Fu solo quando il suo esile
corpo fu attraversato da un impercettibile brivido che il ragazzo
capì di dover fare qualcosa.
Allungò un braccio per
accorciare la distanza tra loro e avanzò di un passo, ma in quel
momento Bunny raccolse con una mano il suo vestito e fece per correre
via; la situazione era diventata insostenibile, doveva andare via da
lì. Ormai la vista le si stava appannando, non riusciva a
trattenere le lacrime, voleva solo andare via da quel posto così
romantico.
Il suo Marzio...
Suo? Non lo era mai stato e mai lo sarebbe stato! Marzio non era con lei, cosa aspettava ad andare via da quel terrazzo?
Non appena si protese in
avanti, perse l'equilibrio - maledette scarpe col tacco! - e si
preparò ad una rovinosa caduta, ma fu accolta da due forti
braccia e atterrò su un petto possente e palpitante. Sentiva
quel cuore battere veloce quasi quanto il suo ed ebbe la sensazione di
essere finalmente "completa".
Nel momento esatto in cui la
vide perdere l'equilibrio, d'istinto si protese verso di lei e la
sostenne avvolgendola nelle sue braccia. Lei cercò di
divincolarsi ma stavolta lui fu più lesto a stringerla a
sè e finalmente si rivelò. "Bunny per favore calmati"
Quella voce! Non poteva essere vero!
"Sono io, Marzio. Per favore aspetta"
La sentì irrigidirsi e
subito dopo rilassarsi, beandosi del contatto dei loro corpi uniti
come quel giorno in moto. Quasi si fece violenza
a staccare una mano dalla schiena di lei e portarsela al viso per
togliersi la mascherina, dopodichè sfiorandole il mento con le
dita guantate le alzò il viso per incatenare i loro sguardi.
Marzio? Non poteva essere lui!
Che sensazione di calore la pervase quando si sentì protetta nel
mantello in cui lui l'aveva stretta. Ma com'era possibile che lui fosse
lì? Tenendo ancora lo sguardo basso e ispirando il suo profumo
boschivo, sentì la sua mano alzarle il mento e lei potè
finalmente specchiarsi negli unici occhi che avrebbe voluto incontrare.
Il ragazzo la guardava con uno sguardo tenero ed emozionato e non
passò che qualche istante prima che cedesse alla tentazione di
assaporare quelle labbra di pesca, morbide e vellutate. Le loro bocche
si unirono in un bacio timido ma dal sapore antico, le loro lingue
danzavano all'unisono sapendo perfettamente quali punti sollecitare per
mandare in estasi i due giovani trascinandoli in un turbinio di
emozioni consapevolmente provate in un tempo lontano.
Per Bunny fu un bacio
indimenticabile: lungo, dolce, profondo. Non a caso era il suo
primo bacio e non avrebbe potuto chiederlo migliore. Tutto perfetto: il
luogo, il momento, il modo, il ragazzo. Eppure tutto smbrava ricordarle
qualcosa di già vissuto e non si trattava dei suoi sogni
romantici a occhi aperti; era tutto troppo vivido nella sua mente e nel
suo cuore. Anche Marzio provò le stesse sensazioni e le stesse
emozioni ma per la prima volta si sentì completo e felice.
Quando le loro bocche si staccarono per riprendere fiato, i loro occhi continuavano a guardarsi nel profondo.
Bunny fu vittima di un violento capogiro che la fece aggrappare al
torace del suo amato facnedogli cadere dal taschino l'orologio che si
aprì diffondendo nell'aria le note di una struggente melodia.
Accadde tutto in un attimo: come attivato da un comando invisibile, il
gioiello indossato dalla ragazza emanò un bagliore accecante che
avvolse i due giovani, lasciando la terrazza vuota sotto una luna
pallida e luminosa.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** I misteri si svelano ***
Capitolo 14
Si
ritrovarono poco dopo in uno scenario "lunare", un deserto di sabbia
fine e polverosa, poco distante da loro le rovine di un complesso
palazzo di bianchi marmi, tutt'intorno resti di colonne distrutte.
"Marzio dove siamo finiti? Ho paura!" Il ragazzo le cinse le spalle
guardandosi intorno con circospezione e quando scorse una figura
luminescente avvicinarsi, si parò davanti a Bunny con fare
protettivo. Quando la figura giunse poco distante da loro furono
entrambi sorpresi e sconcertati nel riconoscere quella che sembrava
essere una copia della ragazza. Certo i suoi tratti erano più
maturi e raffinati e i suoi capelli di un glicine chiaro, per il resto
sembravano essere l'una il riflesso dell'altra. "Non temere principe
Endimion, non potrei mai fare del male alla mia amata Serenity..."
" Chi sei? Cosa vuoi da noi? Dove siamo?" incalzò il giovane,
tuttavia Bunny sembrava ammaliata da quella donna così simile a
lei e nell'osservarla attentamente si accorse del simbolo di luna
crescente sulla fronte, proprio come quello della gatta Luna e di
Artemis, il gatto di Marta. Allora stringendo leggermente il braccio di
Marzio in segno di sicurezza chiese "Scusa ma tu chi sei? Hai la stessa
macchia di Luna e Artemis, forse sono i tuoi gatti? Li hai smarriti e
li avevi chiamati Serenity ed Endimion?" Marzio la guardava incredulo:
nonostante la situazione riusciva ad essere ingenua ai limiti dell'inverosimile!
La donna riprese a parlare dopo aver ceduto ad una risata cristallina
ma elegante. Si presentò come Regina Selene e spiegò
loro che si trovavano in una dimensione spazio-temporale creata grazie al
Cristallo d'Argento riattivato dall'intensità del
sentimento che li legava.
Il Cristallo d'argento.... allora Marzio era finalmente riuscito a
trovarlo, adesso avrebbe potuto finalmente sapere la verità
sulle sue origini e dissipare le nebbie che avvolgevano la storia della
sua famiglia. Tuttavia decise di ascoltare prima quello che aveva da
raccontare quella strana donna.
Appresero quindi di un regno, il Silver Millenium, sito sulla Luna
governato dalla famiglia reale contraddistinta da una falce di Luna
crescente sulla fronte; lei era la Regina di quel luogo e in tutto
l'Universo regnava la pace. Le principesse dei pianeti del sistema
solare furono mandate sul satellite terrestre per diventare le
guerriere protettrici della principessa Serenity sua figlia. Purtroppo
i sovrani della Terra, il Golden Kingdom, avevano avuto soltanto un
figlio maschio Endimion. Una vecchia leggenda aveva predetto che quando
sarbbe nato un erede maschio a una delle famiglie reggenti del sistema
solare, il Regno Argentato sarebbe stato distrutto, tutttavia col
passare degli anni la principessa lunare e il principe terrestre si
innamorarono e tutti pensarono che il destino fosse mutato grazie
al sentimento che nutrivano i due rampolli. Purtroppo l'invidia e la
sete di potere avevano accecato un altro ramo della famiglia reale
terresetre e si erano albergati nel cuore di Metalia, lontana cugina
del principe che avrebbe voluto farlo anche suo sposo. Così i
dissidenti della monarchia alleati con Metalia contaminata dal potere
oscuro della maga Periglia, attacarono il pacifico regno lunare; a
nulla valsero nè il sacrificio delle guerriere Sailor, nè
quello del principe Endimion seguito da Serenity: il regno fu
completamento distrutto. A Selene non restò altro che ricorrere
al potere del cristallo d'argento per purificare il cuore dei terrestri
e dare una possibilità di vita a tutti coloro che erano periti
in battaglia facendoli rinascere sulla Terra senza alcun ricordo della
loro vita precedente. Tuttavia cercò di aiutare sua figlia a
realizzare il suo sogno d'amore senza forzare troppo il destino. Fece
in modo che le guerriere, il principe e la principessa si ritrovassero
tutti nella stessa città, solo nel caso in cui i due giovani si
fossero reinnamorati avrebbero recuperati i ricordi della loro vita
precedente. Perchè oltre i ricordi avrebbe vinto l'amore. Marzio
nacque in una famiglia ordinaria come tante altre, ma purtroppo i suoi
genitori morirono in un incidente e lui non riusci più a
recuperare i ricordi dei primi anni della sua vita, ma
reincontrando Bunny, l'amore che lo legava a lei risvegliò
invece quelli della sua vita precendente. Essendo rimasto un piccolo
orfano la Regina decise di affidarlo alle cure dei suoi consiglieri,
Luna e Artemis, sotto le mentite spoglie della governante Midori e del
tutore. Inoltre sapeva che sua figlia gli aveva donato un orologio da
taschino al cui interno aveva fatto incidere gli stemmi delle loro
dinastie incrociati: la mezzaluna e la rosa, quindi aveva fatto in
modo che lo ricevesse "in eredità". Per fortuna i due ragazzi si
erano conosciuti e si erano anche innamorati ma non volevano ammetterlo
a sè stessi e così la Regina aveva fornito un po' di
ispirazione alla pittrice. Finalmente Marzio aveva ricomposto il puzzle
della sua vita. Insieme a Bunny aveva ascoltato rapito tutta
quella storia che sembrava essere una specie di fiaba, ma voleva sapere
come avrebbe influito sulle loro vite questa nuova realtà.
" Non temere principe... avete
ricordato solo grazie alla forza del vostro sentimento, non ci sono
pericoli all'orizzonte. Le guerriere sailor non sono altro che le tue
amiche piccola mia... " disse rivolgendosi a Bunny " la sacerdotessa
Rea ovvero Sailor Mars, la diligente Amy alias Saillor Mercury; la
coraggiosa Morea cioè Sailor Jupiter e la romantica Marta Sailor
Venus." Bunny era felice, aveva capito solo adesso perchè si era
subito sentita profondamente legata a quelle ragazze nonostante le
conoscesse da così poco tempo. " Per quanto riguarda i miei
consiglieri, hanno espresso la volontà di mantenere le loro
fattezze di felini, voi li conoscete come Luna e Artemis, ma da oggi
potrete conversare con loro nel vostro linguaggio."
I ragazzi la guardarono con
occhi sgranati, avrebbero parlato con dei gatti? "Il tempo a me
concesso si è esaurito. Endimion ti affido la mia bambina,
proteggila e amala come non ti è stato dato modo di fare in
passato" Avanzando verso la ragazza, la Regina proseguì con tono
accorato "Serenity... sii felice, sarò sempre al tuo fianco.
Quando avrai bisogno di me guarda la Luna e io verrò da te"
Bunny non riusciva più a trattenere le lacrime e le due si
strinsero in un abbraccio struggente tra madre e figlia riassaporando
un calore da troppo tempo sopito. A malincuore Selene sciolse
l'abbraccio asciugò le lacrime della figlia prontamente
affiancata da Marzio e sorridendole le disse "Figlia mi sarai una
splendida Regina.... il gioiello che porti al collo è il
cristallo d'argento, custodiscilo sempre vicino al tuo cuore puro...
Adesso andate, ti voglio bene figlia mia!" Le ultime parole furono un
dolce sussurro che riempirono di gioia Bunny, poi furono nuovamente
avvolti da una calda luce e riapparirono sventuti sulla terrazza dalla
quale erano scomparsi.
Il primo a ridestrasi fu
Marzio che notando la ragazza priva di sensi, le si avvicinò
spaventato e cercò di farla riprendere. La teneva tra le braccia
quando lei aprì i suoi splendidi occhi azzurri e si
ritrovò quelli profondi di lui a pochi centimetri dai suoi.
Stavolta però non si scostò, gli sorrise arrossendo
dicendoglli di stare bene ma di sentirsi stanca e chiedendogli se era
stato tutto un sogno. Marzio felice la strinse al suo petto
confermandole che era tutto vero e che non voleva più separarsi
dalla sua principessa. Avevano una gran voglia di baciarsi ma delle
voci che li chiamavano e dei passi che si avvicinarono li fecero
desistere. Marta, Amy Rea e Morea seguite da Luna e Artemisli
raggiunsero felicidi essersi ricongiunti e si unirono tutte in una
grande abbraccio, mentre la Luna alta nel cielo più
brillante che mai faceva da testomone silnziosa e fedele.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=498090
|