Il sole
stava sorgendo lentamente, i raggi cominciavano a spazzare via
l'ultima oscurità che era rimasta.
La
città era ancora dormiente, ma al porto c'era già
qualche movimento.
-Perchè
dobbiamo per forza svegliarci prima dell'alba?- sbadigliò un
ragazzo, capelli castano scuro a istrice e occhi particolari,
bicolore, quello destro verde smeraldo e quello sinistro azzurro
cielo, Stefan aveva quindici anni e amava particolarmente dormire,
gli esplosivi e le sue due amate e inseparabili spade.
-Senti
Bicolor risparmiami le tue lagne almeno alle cinque di mattina-
brontolò il ragazzo in parte a lui che caricava le sue due
pistole argentate e lucide come specchi, aveva capelli neri come il
petrolio e occhi blu cobalto, profondi e intensi, ma con un quel
pizzico di arroganza che faceva perdere la testa un po' a tutto il
lato femminile della popolazione.
Den
aveva ventuno anni, infallibile ex cecchino, aveva una mira
infallibile.
-Io
invece farei a meno di tutti e due- li fulminò con lo sguardo
Roky.
-Scusa
capo- rise nervosamente Stefan.
-Lyeen
la valigetta con il bottino è nell'ala ovest della barca- Roky
abbassò la voce, il porto si era fatto un po' più
affollato, erano nascosti fra delle enormi casse di legno all'angolo
del porto, le armi già tutte alle mani -Secondo la nostra
fonte anche i documenti di Carmine sono all'interno della cassaforte,
riesci a capire quanti uomini ci sono sulla barca?-
La
ragazza chiuse gli occhi concentrandosi , le orecchie di muovevano a
lievi scatti -Ne fiuto una ventina più o meno- riaprì
gli occhi guardando i ragazzi.
-Che
brava gattina che sei- rise Den accarezzandole scherzosamente la
testa.
Lei dal
canto suo li morse il braccio con i canini ben affilati -Ma sei una
cannibale!!!- sbattò arrabbiandosi.
-ZITTI
E AL LAVORO!- li ammutolì il capo -Stefan crea il diversivo
che solo tu sai fare-
Il
ragazzino ghignò bastardatamente mettendo in bocca una bomba
creata abilmente dalle sue manine, saltò agilmente fuori dalle
casse dirigendosi verso l'imbarcazione.
-Den tu
comprimi le spalle, Lyeen tesoro usa le tue risorse da brava micina
per portare a termine il lavoro, niente cazzate-
-Ti
odio- sbuffò la ragazza caricando le sue due pistole nere.
Una
serie di esplosioni proveniente dal mare fece tremare le assi del
molo -Diamo inizio ai giochi- ghignò Den.
Lyeen
camminava silenziosa, le due pistole nelle mani, il corridoio era
deserto i suoi sensi in allerta.
Era
quasi vicino alla porta blindata della cassaforte, quando
all'improvviso fiutò un odore sconosciuto.
Tese le
braccia, di scatto alzò il capo verso l'alto incrociando due
iridi color rame la pupilla verticale, due enormi canini spuntarono
dall'oscurità, la ragazza d'istinto sparò e con
un'abile capriola si allontanò dal corpo che cadde
rumorosamente a terra.
-Non
sei affatto carina- il ragazzo si aggiustò con un gesto secco
il collo e la guardò ghignando.
-Chi
cazzo sei?- domandò acida senza abbassare la guardia, il suo
odore non le piaceva per niente.
-Voglio
solo fare un...esperimento-
il suo sorriso le fece venire i brividi in tutto il corpo, in un
secondo se lo trovò a pochi centimetri di distanza, la disarmò
sbattendola spalle al muro, aveva una forza e un'agilità
superiore a un qualsiasi comune essere umano.
Si
fissarono negli occhi -E' l'ora di liberare il Virus
micina mia- le sussurrò scostandole delicatamente i capelli
dalla spalla, le passò dolcemente due dita sul collo
accarezzandogli la vene che pulsava.
Lyeen
non riusciva a liberarsi dalla sua presa era completamente
paralizzata e per la prima volta nella sua vita era anche
terrorizzata.
I
canini del ragazzo divennero più grossi e affilati, con un
gesto violento la morse, le scappò un urlo soffocato di
dolore, un dolore acuto mai provato prima.
Dentro
di lei tutto cominciò a bruciare, la testa le pulsava e se la
sentiva andare a fuoco, in quel momento urlò con tutto il
fiato che aveva in corpo.
Lui
la lasciò andare leccandosi le labbra del sangue della ragazza
che era denso e nero,lei cadde in ginocchio tenendosi la testa con le
mani, il suo corpo tremava come una foglia, non riusciva a smettere
di urlare a spegnere quel dolore atroce che la stava facendo
impazzire.
Qualcosa
in lei si era svegliato, qualcosa che doveva rimanere assopito dentro
di lei, quella sensazione di colpo ebbe qualcosa di famigliare, la
sua mente si oscurò, e il suo corpo smise di tremare.
Il
ragazzo rise -E ora ha inizio la partita-
Lyeen
aveva le braccia lasciate andare lungo i fianchi, il viso era coperto
dai suoi lunghi capelli blu, era immobile ma qualcosa tagliò
di striscio la guancia del ragazzo davanti a lei.
-Il
mio compito per ora è finito- sibilò pulendosi
infastidito il sangue, dalla sua schiena fuoriuscirono due enormi ali
da pipistrello nere dai riflessi bluastri scappò dal soffitto
senza guardarsi dietro.
La
ragazza lentamente si alzò sorpassò le sue due
inseparate pistole che erano ancora a terra e si diresse verso la
porta blindata poco lontana.
Una
forza invisibile tagliò in due la porta , entrò
prendendo la valigetta di media grandezza, con dentro tanti bei
soldi, in parte ad essa una cassettiera che si spalancarono di colpo
davanti a lei, trovò i documenti che vennero sostenuti da una
forza invisibile prese in mano la valigetta e uscì
ricominciando a camminare per il corridoio.
All'improvviso
dei uomini sbucarono davanti a lei armati -Hei tu “rosa
felina” ferma dove sei!
Non puoi più scappare- l'uomo le puntò la pistola alla
testa, lei alzò il capo, il viso pallido e l'occhio destro era
coperto dalla frangia mentre quello sinistro spalancato e
completamente nero.
Si
sentì uno strano rumore e l'uomo cadde a terra tagliato in
tanti pezzi, il sangue schizzò tutto sulle pareti.
Lyeen
guardò gli altri che erano indietreggiati di qualche passo e
aveva il viso contratto dal puro terrore.
Si
avvicinò senza vederli realmente, per lei erano solo piccoli
insetti da schiacciare, al suo passaggio cadevano tutti a terra
mutilati, una via di corpi e sangue.
Den
si voltò verso la porta delle cabine, aveva una strana
sensazione e Lyeen non era ancora tornata.
-Sei
distratto amico- Stefan tagliò il braccio a un uomo che stava
per attaccare alle spalle il corvino.
-Lyeen
non è ancora tornata- sibilò sparando a chiunque
tentasse di avvinarsi troppo a lui.
-Già
anche Roky comincia a innervosirsi- sospirò il giovate
-Guardalo è schizzato! Spara a tutto-
In
effetti il loro capo si era preso bene con la sua enorme
mitragliatrice, sparò di colpo anche nella loro direzione, si
abbassarono per un pelo.
-MA
CHE FAI? SEI SCEMO?- sbottarono in coro alzandosi, la porta alle loro
spalle si spalancò ne uscirono tanti pezzi di cadaveri e a
seguito Lyeen.
Den
e Stefan sgranarono gli occhi e a Roky andò il cuore in gola
-Il suo sguardo...Proprio come quella volta- sussurrò
guardando il volto della ragazza e il suo occhio spalancato
completamente nero, i documenti fluttuavano ancora in aria erano
macchiati da alcuni schizzi di sangue.
Gli
ultimi uomini rimasti sull'imbarcazione si scagliarono contro di lei
e i tre ragazzi rimasero per un attimo senza fiato, lei non muoveva
un muscolo ma tutti gli uomini venivano massacrati o fatti a pezzi.
Era
come un'animale assetato di sangue, senza ragione.
Quando
sulla barca non si muoveva nessun altro a parte loro quattro Stefan
cominciò ad avvicinarsi lentamente a lei.
-Stef...Aspetta-
sussurrò Den tentando di fermalo, ma il ragazzo non lo calcolò
minimamente.
-Lyeen...-
Lei
assottigliò l'occhio, Stefan venne di colpo sollevato da terra
come se una mano lo teneva stretto per la gola, cercava di
divincolarsi, aveva gli occhi bicolore spalancati e lucidi per la
mancanza di ossigeno -Lyn-
Den
puntò la pistola verso la ragazza, Roky li andò alle
spalle -Che vuoi fare?-
-Non
ho nessuna intenzione di perdere ne un fratello ne
lei- disse
freddamente, sparò mirando alla spalla della ragazza, la colpì
facendola cadere in ginocchio, Stefan cadde a terra tossendo.
Lyeen
si teneva la testa con le mani, tutte le vene del suo corpo
pulsavano, Roky si avvicinò a lei -Lyn- lei lo guardò,
gli occhi neri tornati normali erano lucidi -Mi..Mi dispiace- cadde
svendendo.
Den
e Stefan la guardarono, il primo la sollevò prendendola in
braccio -Stupida gatta!-
Stef
prese la valigetta e i documenti -Sarà meglio andare subito da
Jessica-
-Si-
l'uomo guardò Den che si allontanava verso il fuori strada che
avevano parcheggiato a pochi isolati da li, presto sarebbe arrivata
anche la polizia.
“A
quanto pare non si può mettere una bestia in gabbia, prima o
poi questa fuoriesce ancora più incazzata di prima”
Mise
un braccio intorno al collo del ragazzo -Quando imparerai ad
ascoltare moccioso inutile sarà troppo tardi!-
Lui
ghignò nervosamente gli occhi dell'uomo si intenerirono -Non
ti preoccupare starà bene-
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