Dark Fire

di Nicole_91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Capitolo 1°- ***
Capitolo 2: *** -Capitolo 2°- ***



Capitolo 1
*** -Capitolo 1°- ***



Il sole scaldava il villaggio sperduto in mezzo al deserto.
Come ogni Domenica nelle vie principali si teneva il mercato ricco di bancarelle di ogni tipo, gli abitanti del villaggio riempivano le vie urlando e ridendo.
Due bambine uguali camminavano lentamente, al loro passaggio le persone si giravano facendo commenti e smorfie piene di disgusto, solo perché quelle piccole creature erano…Diverse.
Dimostravano undici anni, pelle lattea, erano identiche, eccetto i capelli, una aveva i capelli color blu notte che arrivavano alle guance, la seconda capelli lunghi color argento.
Entrambe avevano al posto delle orecchie umane, delle orecchie da gatto sopra la nuca nere e pelose.
La bambina dai capelli blu aveva grandi occhi color nero catrame, grandi e profondi, indossava una maglietta lunga e nera che le copriva fin poco sopra le ginocchia.
La bambina dai capelli argento aveva gli occhi ambrati, indossava la maglietta uguale alla sorella.
Strinse la mano della gemella –Lyeen ho tanta fame!!-
La bambina dai capelli blu la guardò –AmyLeen tranquilla, adesso prendiamo qualcosa da mangiare- la rassicurò con un sorriso.
-Ma non abbiamo soldi…E poi loro dicono che siamo dei Mostri- brontolò l’altra –Come facciamo?-
-Non ci rimane altra scelta……AmyLeen vai a nasconderti là…Io arrivo subito- con il dito le indicò un vicolo poco più avanti del mercato, la bambina annuì e corse via entrando nel buio e umido vicolo.
Lyeen si guardava intorno, la gente aveva smesso di guardarla, si avvicinò cautamente a una bancarella di viveri, senza farsi vedere s’infilò sotto la bancarella, strinse contro il petto le ginocchia sospirando.
Doveva farcela, la sua sorellina aveva fame, e lei essendo la maggiore di dieci minuti doveva proteggerla.
Fece un altro profondo respiro, da sotto maglia tirò fuori un fodero contenente un coltello lo tirò fuori cominciando a tracciare un cerchio nel legno sopra di lei.
Appena ebbe finito tirò via il pezzo di legno e due mele caddero sopra le sue ginocchia, un lieve sorriso le dipinse il volto, ma scomparve subito dopo che la tenda della bancarella si alzò, un uomo si accucciò –EHI TU!!- l’afferrò per un braccio trascinandola fuori, Lyeen non accennava a mollare le due mele –Ah ma sei tu…MOSTRO!!!-
-Lasciami!!- ringhiò lei.
L’uomo le strattonò il braccio, la bambina si dimenò –LASCIAMI!!!- affondò i canini appuntiti nel braccio del mercante che urlò lasciandola andare, la ragazzina cadde a terra.
Si rialzò velocemente e corse via entrando nel vicolo, trovò la sua gemella seduta con la schiena appoggiata al muro –Lyn!!- sorrise, lei si avvicinò porgendole la mela rossa –Tieni-
AmyLeen prese la mela iniziando a masticarla imitata dalla sorella, le due bambine erano così prese a mangiare che non si accorsero dei due uomini all’entrata del vicolo.
Lyeen si voltò e un colpo secco la fece cadere a terra.
-Lyeen!!!- urlò la gemella, il mercante che poco prima Lyeen aveva morsicato tirò fuori un coltello, si scagliò contro la bambina dai capelli blu che sgranò gli occhi per poi chiuderli.
Sentì qualcosa di liquido schizzarle in faccia, lentamente aprì gli occhi, davanti a lei dei capelli argentei sporchi di sangue.

Sangue nero.
La mela che Amy teneva in mano cadde a terra rotolandole davanti a lei.
Il mercante e l’altro uomo indietreggiarono di qualche passo e la bambina dai capelli argentati cadde rumorosamente a terra.
Gli occhi ambrati sbarrati e... privi di vita.
Lyeen gattonò fino al corpo inerte della gemellina –Amy…- la scosse lievemente –AMYLEEN!!!RISPONDI!!!-
Niente…
Solo silenzio…
Non avrebbe MAI più sentito la dolce voce della sua gemellina.
Calde lacrime cominciarono a bagnarle le guance, si alzò lentamente alzando anche il capo, la frangia copriva solo un occhio, ma entrambi erano impregnati d’odio.
I due uomini si scagliarono contro di lei che allargò di più gli occhi, i due vennero sollevati da una forza invisibile –Vi…IO VI ODIO!!!- urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, i due uomini guardarono la bambina con gli occhi pieni di terrore, fu l’ultima cosa che videro perché lei tese le braccia con le mani aperte –Vi odio- chiuse le mani a pugno e il corpo dei due uomini esplose, le varie parti del corpo del corpo si sparsero per tutto il vicolo, del sangue le schizzò macchiandola, ma lei non ci fece caso, scavalcò il corpo della sorella uscendo dal vicolo.
Tutti la guardavano, ma lei non li degnò nemmeno di uno sguardo, camminava lentamente.
Ad ogni suo passo le persone venivano spezzate, una forza invisibile faceva a pezzi ogni singola persona di quel villaggio, pure chi era riparato in casa non le sfuggiva, non risparmiava né bambini e tanto meno gli uomini e gli anziani.
Quel pomeriggio nel villaggio cadde l’assoluto silenzio, il vento caldo sollevava la sabbia, gli abitanti del villaggio giacevano uno ad uno per terra, i corpo erano sparsi per tutte le vie, le case macchiate di sangue come lo era la sabbia.
Lyeen era inginocchiata in mezzo a una delle vie principali, tra le mani il coltello che aveva usato per prendere quelle due mele rosse.
Aveva lo sguardo basso, sporco e inespressivo.
Il rumore dei passi ruppe lievemente il silenzio, la bambina si voltò lentamente, trovandosi davanti una donna dai lunghi capelli rossi che tendeva la mano.
-Tranquilla……Lyeen, sono qui per aiutarti- la voce era dolce e calorosa.
La piccola bambina abbassò le orecchiette nere e dopo qualche secondo di esitazione afferrò la mano della donna che le fece un materno sorriso.

“Una cattiva azione non ci tormenta appena compiuta, ma a distanza di molto tempo, quando la si ricorda…
Perché il ricordo non si spegnerà mai…”


La pioggia cadeva impetuosa, la luna coperta da delle nubi nere non riusciva a filtrare nemmeno un singolo raggio.
Una ragazza aveva il capo appoggiato al freddo vetro della finestra, era seduta a ¾ sul davanzale.
Con la mano sinistra giocava distrattamente con un pistola.
Ancora…Aveva sognato di nuovo quel’ evento, eppure erano passati sette anni, il dolore avrebbe dovuto essere superato, invece ogni giorno che passava si faceva sempre più forte.
Sospirò, guardò l’arma che teneva in mano con un lieve sorriso, triste e malinconico.
In sette anni la sua vita era totalmente cambiata, ora faceva parte di un’organizzazione che eseguiva “commissioni” per la mafia Americana.
Erano definiti dei pirati immortali, già…Immortali.
Non c’era persona al mondo che non li conoscesse…Che non conoscesse la loro organizzazione…
La Dark Fire…
La banda formata da quattro persone, le più pericolose…Le più spietate.
Lei faceva parte di quell’organizzazione dall’età di undici anni, ora ne aveva diciotto ed era una ragazza che sapeva il fatto suo, era temuta e rispettata.
Le avevano persino dato un soprannome…”La rosa felina”
Si, era bella e pungente come una Rosa ed era furba come un gatto, ma non solo per quello, ma anche per via delle orecchie da gatto nere che aveva sul capo.
Non era come tutti i comuni mortali, lei era speciale…Lei era diversa.
-Che fai sveglia?- una voce roca, ancora addormentata spaccò il silenzio, Lyeen alzò il capo continuando a giocare con la pistola –Non riuscivo a dormire-
Colui che aveva disturbato i suoi pensieri accese una piccola lampada che era sul comò di legno in parte al divano, la tenue luce lo illuminava completamente, era un uomo alto e muscoloso, pelle leggermente scura, i capelli color cenere tutti spettinati, occhi color cioccolato fini e profondi, indossava solo dei pantaloncini neri, si lasciò andare sul divano accendendosi una sigaretta –Incubi?- domandò emanando una lieve e amara nuvoletta.
La ragazza si avvicinò, venne illuminata anche lei dalla tenue luce, indossava una camicia da uomo nera che le arrivava a malapena a metà coscia, le lunghe gambe da gazzella lasciate ben in vista.
Aveva lunghi capelli blu notte tutti sfilati, le arrivavano fino al fondo schiena, le orecchie da gatto si mossero, si sedette su un’altra poltrona scrutando con i grandi occhi neri l’uomo davanti a lei –Ricordi-
L’uomo la scrutò –Cioè?-
Lyeen prese una sigaretta dal pacchetto accendendosela -Roky il dolore non se ne va-
-E mai se ne andrà piccola, soprattutto con il nostro modo di vivere-
-Ah grazie, ora si che sto molto meglio- soffiò sarcastica.
-Di niente Lyn- ghignò spegnendo la cicca nel posacenere –Ho ricevuto ordini da Jessica, domani ci vediamo-
-Che dobbiamo fare?-
-Un mercantile, si porta dietro un bel bottino e in più dei documenti riguardanti un certo Carmine-
La mora alzò un sopracciglio –Chi è?-
-Un mafioso credo…E a giudicare dal nome deve essere Italiano…Ma lo sai, meno si sa più si vive…Comunque Jessica vuole che lo recuperiamo senza errori-
-Quella donna è troppo viziata per conto mio- spense la sigaretta nel posacenere.
-Trovami una donna che non lo è-
-Io- disse con una smorfia divertita.
-Ti sei mai sentita quando vuoi una nuova arma?-
-Hn…- si alzò –Buona notte Roky- e la ragazza silenziosamente se ne andò venendo inghiottita dall’oscurità del corridoio.

“Certi momenti sono buoni per morire…
Dipende solo da cosa ci si lascia alle spalle…
Se vale lottare per vivere o se guardandosi indietro
Non si vede neanche più da dove si è partiti”


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Capitolo 2
*** -Capitolo 2°- ***


Il sole stava sorgendo lentamente, i raggi cominciavano a spazzare via l'ultima oscurità che era rimasta.

La città era ancora dormiente, ma al porto c'era già qualche movimento.

-Perchè dobbiamo per forza svegliarci prima dell'alba?- sbadigliò un ragazzo, capelli castano scuro a istrice e occhi particolari, bicolore, quello destro verde smeraldo e quello sinistro azzurro cielo, Stefan aveva quindici anni e amava particolarmente dormire, gli esplosivi e le sue due amate e inseparabili spade.

-Senti Bicolor risparmiami le tue lagne almeno alle cinque di mattina- brontolò il ragazzo in parte a lui che caricava le sue due pistole argentate e lucide come specchi, aveva capelli neri come il petrolio e occhi blu cobalto, profondi e intensi, ma con un quel pizzico di arroganza che faceva perdere la testa un po' a tutto il lato femminile della popolazione.

Den aveva ventuno anni, infallibile ex cecchino, aveva una mira infallibile.

-Io invece farei a meno di tutti e due- li fulminò con lo sguardo Roky.

-Scusa capo- rise nervosamente Stefan.

-Lyeen la valigetta con il bottino è nell'ala ovest della barca- Roky abbassò la voce, il porto si era fatto un po' più affollato, erano nascosti fra delle enormi casse di legno all'angolo del porto, le armi già tutte alle mani -Secondo la nostra fonte anche i documenti di Carmine sono all'interno della cassaforte, riesci a capire quanti uomini ci sono sulla barca?-

La ragazza chiuse gli occhi concentrandosi , le orecchie di muovevano a lievi scatti -Ne fiuto una ventina più o meno- riaprì gli occhi guardando i ragazzi.

-Che brava gattina che sei- rise Den accarezzandole scherzosamente la testa.

Lei dal canto suo li morse il braccio con i canini ben affilati -Ma sei una cannibale!!!- sbattò arrabbiandosi.

-ZITTI E AL LAVORO!- li ammutolì il capo -Stefan crea il diversivo che solo tu sai fare-

Il ragazzino ghignò bastardatamente mettendo in bocca una bomba creata abilmente dalle sue manine, saltò agilmente fuori dalle casse dirigendosi verso l'imbarcazione.

-Den tu comprimi le spalle, Lyeen tesoro usa le tue risorse da brava micina per portare a termine il lavoro, niente cazzate-

-Ti odio- sbuffò la ragazza caricando le sue due pistole nere.

Una serie di esplosioni proveniente dal mare fece tremare le assi del molo -Diamo inizio ai giochi- ghignò Den.



Lyeen camminava silenziosa, le due pistole nelle mani, il corridoio era deserto i suoi sensi in allerta.

Era quasi vicino alla porta blindata della cassaforte, quando all'improvviso fiutò un odore sconosciuto.

Tese le braccia, di scatto alzò il capo verso l'alto incrociando due iridi color rame la pupilla verticale, due enormi canini spuntarono dall'oscurità, la ragazza d'istinto sparò e con un'abile capriola si allontanò dal corpo che cadde rumorosamente a terra.

-Non sei affatto carina- il ragazzo si aggiustò con un gesto secco il collo e la guardò ghignando.

-Chi cazzo sei?- domandò acida senza abbassare la guardia, il suo odore non le piaceva per niente.

-Voglio solo fare un...esperimento- il suo sorriso le fece venire i brividi in tutto il corpo, in un secondo se lo trovò a pochi centimetri di distanza, la disarmò sbattendola spalle al muro, aveva una forza e un'agilità superiore a un qualsiasi comune essere umano.

Si fissarono negli occhi -E' l'ora di liberare il Virus micina mia- le sussurrò scostandole delicatamente i capelli dalla spalla, le passò dolcemente due dita sul collo accarezzandogli la vene che pulsava.

Lyeen non riusciva a liberarsi dalla sua presa era completamente paralizzata e per la prima volta nella sua vita era anche terrorizzata.

I canini del ragazzo divennero più grossi e affilati, con un gesto violento la morse, le scappò un urlo soffocato di dolore, un dolore acuto mai provato prima.

Dentro di lei tutto cominciò a bruciare, la testa le pulsava e se la sentiva andare a fuoco, in quel momento urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.

Lui la lasciò andare leccandosi le labbra del sangue della ragazza che era denso e nero,lei cadde in ginocchio tenendosi la testa con le mani, il suo corpo tremava come una foglia, non riusciva a smettere di urlare a spegnere quel dolore atroce che la stava facendo impazzire.

Qualcosa in lei si era svegliato, qualcosa che doveva rimanere assopito dentro di lei, quella sensazione di colpo ebbe qualcosa di famigliare, la sua mente si oscurò, e il suo corpo smise di tremare.

Il ragazzo rise -E ora ha inizio la partita-

Lyeen aveva le braccia lasciate andare lungo i fianchi, il viso era coperto dai suoi lunghi capelli blu, era immobile ma qualcosa tagliò di striscio la guancia del ragazzo davanti a lei.

-Il mio compito per ora è finito- sibilò pulendosi infastidito il sangue, dalla sua schiena fuoriuscirono due enormi ali da pipistrello nere dai riflessi bluastri scappò dal soffitto senza guardarsi dietro.

La ragazza lentamente si alzò sorpassò le sue due inseparate pistole che erano ancora a terra e si diresse verso la porta blindata poco lontana.

Una forza invisibile tagliò in due la porta , entrò prendendo la valigetta di media grandezza, con dentro tanti bei soldi, in parte ad essa una cassettiera che si spalancarono di colpo davanti a lei, trovò i documenti che vennero sostenuti da una forza invisibile prese in mano la valigetta e uscì ricominciando a camminare per il corridoio.

All'improvviso dei uomini sbucarono davanti a lei armati -Hei tu “rosa felina” ferma dove sei! Non puoi più scappare- l'uomo le puntò la pistola alla testa, lei alzò il capo, il viso pallido e l'occhio destro era coperto dalla frangia mentre quello sinistro spalancato e completamente nero.

Si sentì uno strano rumore e l'uomo cadde a terra tagliato in tanti pezzi, il sangue schizzò tutto sulle pareti.

Lyeen guardò gli altri che erano indietreggiati di qualche passo e aveva il viso contratto dal puro terrore.

Si avvicinò senza vederli realmente, per lei erano solo piccoli insetti da schiacciare, al suo passaggio cadevano tutti a terra mutilati, una via di corpi e sangue.



Den si voltò verso la porta delle cabine, aveva una strana sensazione e Lyeen non era ancora tornata.

-Sei distratto amico- Stefan tagliò il braccio a un uomo che stava per attaccare alle spalle il corvino.

-Lyeen non è ancora tornata- sibilò sparando a chiunque tentasse di avvinarsi troppo a lui.

-Già anche Roky comincia a innervosirsi- sospirò il giovate -Guardalo è schizzato! Spara a tutto-

In effetti il loro capo si era preso bene con la sua enorme mitragliatrice, sparò di colpo anche nella loro direzione, si abbassarono per un pelo.

-MA CHE FAI? SEI SCEMO?- sbottarono in coro alzandosi, la porta alle loro spalle si spalancò ne uscirono tanti pezzi di cadaveri e a seguito Lyeen.

Den e Stefan sgranarono gli occhi e a Roky andò il cuore in gola -Il suo sguardo...Proprio come quella volta- sussurrò guardando il volto della ragazza e il suo occhio spalancato completamente nero, i documenti fluttuavano ancora in aria erano macchiati da alcuni schizzi di sangue.

Gli ultimi uomini rimasti sull'imbarcazione si scagliarono contro di lei e i tre ragazzi rimasero per un attimo senza fiato, lei non muoveva un muscolo ma tutti gli uomini venivano massacrati o fatti a pezzi.

Era come un'animale assetato di sangue, senza ragione.

Quando sulla barca non si muoveva nessun altro a parte loro quattro Stefan cominciò ad avvicinarsi lentamente a lei.

-Stef...Aspetta- sussurrò Den tentando di fermalo, ma il ragazzo non lo calcolò minimamente.

-Lyeen...-

Lei assottigliò l'occhio, Stefan venne di colpo sollevato da terra come se una mano lo teneva stretto per la gola, cercava di divincolarsi, aveva gli occhi bicolore spalancati e lucidi per la mancanza di ossigeno -Lyn-

Den puntò la pistola verso la ragazza, Roky li andò alle spalle -Che vuoi fare?-

-Non ho nessuna intenzione di perdere ne un fratello ne lei- disse freddamente, sparò mirando alla spalla della ragazza, la colpì facendola cadere in ginocchio, Stefan cadde a terra tossendo.

Lyeen si teneva la testa con le mani, tutte le vene del suo corpo pulsavano, Roky si avvicinò a lei -Lyn- lei lo guardò, gli occhi neri tornati normali erano lucidi -Mi..Mi dispiace- cadde svendendo.

Den e Stefan la guardarono, il primo la sollevò prendendola in braccio -Stupida gatta!-

Stef prese la valigetta e i documenti -Sarà meglio andare subito da Jessica-

-Si- l'uomo guardò Den che si allontanava verso il fuori strada che avevano parcheggiato a pochi isolati da li, presto sarebbe arrivata anche la polizia.


A quanto pare non si può mettere una bestia in gabbia, prima o poi questa fuoriesce ancora più incazzata di prima”


Mise un braccio intorno al collo del ragazzo -Quando imparerai ad ascoltare moccioso inutile sarà troppo tardi!-

Lui ghignò nervosamente gli occhi dell'uomo si intenerirono -Non ti preoccupare starà bene-




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