Tutto iniziò quando comprammo un cane...

di Nihal07
(/viewuser.php?uid=115380)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hiro ***
Capitolo 2: *** Gelosia ***
Capitolo 3: *** Meglio di un bambino ***
Capitolo 4: *** Missione!! ***
Capitolo 5: *** Tornare a casa ***
Capitolo 6: *** Caccia di ragazze ***
Capitolo 7: *** Consigli o scuse? ***
Capitolo 8: *** Pensieri ***
Capitolo 9: *** Agli inizi ***
Capitolo 10: *** Ricordi... ***
Capitolo 11: *** Sempre in mezzo... ***
Capitolo 12: *** End ***



Capitolo 1
*** Hiro ***




Perché le mie FF puntano ad avere l’opzione Kakashi/Sakura sui personaggi,
perché le Kakasaku conquisteranno il mondo, ma soprattutto…
Avevo semplicemente voglia di scrivere una FF che mi è venuta in mente guardando il film “Io e Marley”.
Il capitolo è dedicato a Fay Fay, la mia compagna di Kakasaku.
P.S. Ti dedico il primo perché non so come verranno gli altri ^^
Dopo questo poema, buona lettura ^^
 
 
Hiro
 
 
C’era una volta… No, questo inizio non mi piace…
Tanto tempo fa… No, nemmeno questo…
Tutto iniziò quando comprammo un cane, o per meglio dire, comprai.
Dov’era Kakashi? Bè, in missione. Non pensavo gli avrebbe fatto male trovare una sorpresa, che cambiò, non radicalmente ma abbastanza, la nostra vita.
 
“Kakashi ti sto chiedendo per favore. Cosa ti costerebbe?”
In quel momento divenne pensieroso. Questo voleva dire che stava contando il mantenimento di quella povera bestiola sulle nostre spese.
“No Sakura.”
“Perché no? E quando tu sarai in missione? Chi baderà a me? Sai che ho bisogno di compagnia.”
“Hai Naruto.”
L’aveva detto come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo.
“Kakashi bella battuta. Senti, me ne occuperò io. Ti scongiuro.”
“Se vuoi compagnia, non puoi, che ne so, bada al figlio di Asuma e Ino.”
La cosa che mi stupì di più era la sua serietà. Eppure dovevo conoscerlo.
“Allora Kakashi ci sarebbe un’altra cosa…”
“Hmm?” Il jonin si stava avviando verso la porta.
“Bè… Voglio un bambino. O mi metti in cinta o comprerò un cane. A te la scelta.”
Bisognava prendere posizione qualche volta con lui.
Kakashi arrossì.
“Riguardo il figlio di Asuma, scherzavo. Ne riparleremo quando tornerò a casa.”
Odiavo quell’uomo, eppure perché mi piaceva così tanto?
Dopo avermi baciato, chiuse la porta dietro di sé. Sarebbe stato via due giorni?
Nessun problema. Quella risposta equivaleva ad un “Va bene per il cane.”

 
“Hmm vediamo…”
“Ne preferisce uno da compagnia o da guardia?”
“A dire il vero pensavo di prendere un cane che mi potesse fare compagnia.”
“Di taglia?”
“Di taglia? Bè…” Spostai lo sguardo su dei gatti lì vicino.
A Kakashi sarebbero piaciuti dei gatti? Magari me ne sarei fatta comprare uno con la scusa di un altro bambino, ma per ora ero determinata a comprare un cane.
“Ne vorrei uno abbastanza grande. Quelli che usano nella serie di “Rex”.”
“Un pastore tedesco allora.”
Io feci segno di si con la testa, e il proprietario del canile mi portò in una stanza.
“Eccoli.”
Mi fece vedere una cesta con dei piccoli cuccioli. Erano tutti così teneri, ma uno mi incuriosì di più di tutti.
Era calmo. Sembrava non gli interessasse di essere adottato o meno.
“Quello.” Tutta eccitata indicai proprio quel cucciolo, che per un attimo decise di degnarmi della sua attenzione.
“Ne è sicura? Non sarà facile con lui. Ne ho visti di cani, e lui è una testa dura.”
Proprio come il suo padrone.
Il proprietario del canile lo prese con cura, dopo avermi dato tutto quello che occorreva per allevare un cane.
Non poteva essere così difficile. Insomma.
Se non riuscivo ad accudire un cane, come avrei fatto con un bambino?
 
 
Qualcuno bussò alla porta.
“Kakashi!!” In quel momento gli saltai addosso. “Aspetta, nessun graffio?”
Lo guardai da testa a piedi.
“Mi viene il dubbio che tu mi voglia vedere morto.”
“Non lo vorrei mai.” Gli sorrisi.
“Sakura, come mai tutta questa felicità?”
“Vieni!”
Lo presi per un braccio e lo portai in cucina.
Kakashi rimase in silenzio per un attimo.
“Non è un cane quello, vero?”
“No Kakashi. È solo un leone che gioca a poker con un topo. Che diavolo di domande fai?”
Kakashi tirò un lungo sospiro.
“Non ti avevo detto che ne avremmo parlato?”
Il cagnolino fissava Kakashi con interesse.
“Può essere, forse non stavo ascoltando.”
Seguirono secondi di silenzio interminabili.
“Vado a fare un bagno Sakura, in mia assenza vedi di non portarmi a casa uno zoo intero.”
“Non ti serve aiuto riguardo al bagno?”
“Un’altra volta.”
Kakashi si chiuse la porta alle spalle.
Sospirai.
“Dato che il tuo padrone nullafacente non ha voglia di fare nessuno sforzo, pensiamo ad un nome da darti.”
Il cucciolo non sembrava interessato, quindi un nome poteva valere l’altro.
“Vada per Hiro. Credo che per Kakashi sia indifferente come ti chiami, dato che per un po’ ci odierà entrambi, ma io posso sempre recuperare.”
Si, stavo parlando con un cane, e la sua risposta fu uno sbadiglio.
Bè, era tardi. Tanto valeva andare a dormire.
 
 
Com’è? Bha xD Spero che qualcuno recensisca ^^ Grazie in anticipo
Nihal
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Gelosia ***


Ringrazio tutte le persone che hanno recensito ^^ Grazie =)


Gelosia
 
 
Dopo essermi fatta un lungo bagno, decisi di andare a letto.
Controllai che Hiro stesse bene, per poi aprire la porta in silenzio e spegnere le ultime luci rimaste.
Decisi di accendere la lampada a forma di rana che mi aveva regalato Naruto per il mio compleanno.
Sembrava che Kakashi stesse dormendo. Sembrava.
Mi avvicinai a lui.
"Kakashi..."
"Hmm?"
"Ti ho svegliato?"
"No."
"Sei ancora arrabbiato per la storia di Hiro?"
"No."
"Quello era un no sarcastico o serio? Vuoi degnarmi di uno sguardo?"
Finalmente Kakashi aprì gli occhi, e io gli sorrisi.
"Non te la caverai con così poco."
"Eddai, hai già sette o otto cani, cosa ti costa tenerne un altro?"
"I miei cani non mi corrono per tutta la casa."
"Ma a te piacciono i cani."
"Dipende quali, e poi adesso non voglio affrontare l'argomento cani. Rischio di sognarmeli anche di notte."
Kakashi si girò dall'altra parte.
"Non fare il bambino!"
"Ti ricordo che a te questo bambino piace."
In effetti era vero.
"Porterò Hiro al canile domani mattina se è questo che vuoi."
"Non lo farai."
"Come fai a saperlo?"
"Ti conosco."
"E allora se mi conosci, saprai anche che se stasera non mi parlerai, io non riuscirò a dormire.”
Lunghi attimi di silenzio sembrarono ore, e quando fui stanca mi misi sotto le coperte, maledicendo Kakashi e la sua cocciutaggine.
Stavo per chiudere la luce, quando lui si alzò, sedendosi a gambe incrociate e guardandomi.
“Non pensavo fosse così facile.”
“Hmm? Facile che cosa?” Mi alzai anche io.
“Farti mollare in questo modo. Pensavo saresti andata avanti finchè non non ti avessi detto: “Va bene tieniti il cane” oppure “Che ne dici se invece del cane ti faccio il favore di avere un bambino? Solo che dovrai aspettare nove mesi prima.”
“Divertente Kakashi. Ti farò cambiare idea riguardo questo cane.”
Kakashi si avvicinò a me.
“Basta parlarmi di cani. In questo momento mi interessa qualcos’altro.”
Mi nascosi sotto le coperte.
“Stammi lontano, così impari a farmi questi scherzi.”
Kakashi le scostò, dandomi un bacio.
Me lo ritrovai sopra e mi baciò di nuovo sul collo.
Ad un certo punto Kakashi si fermò.
“Che c’è? Hai cambiato idea tutto su un colpo?”
Seguii il suo sguardo.
La porta era aperta e davanti a questa si notava una figura che si avvicinò sempre di più al letto.
Di colpo due occhietti neri mi puntarono.
“Non avevi chiuso la porta Sakura?”
“Forse. Eddai, non guardarlo, lascialo perdere.”
Hiro era ad un metro di distanza.
“Come faccio? Guarda come mi fissa!”
“Kakashi, non sa quello che stiamo facendo.”
“Eccome che lo sa. E vorrebbe esserci lui al mio posto. Glielo leggo negli occhi.”
“Da quando leggi negli occhi dei cani?” Sospirai. Va bene, aveva già avuto dei cani, ma adesso mi parlava come se Hiro fosse un umano.
“Non lo vedi? Ti fissa come se fossi di sua proprietà, ma voi donne non riuscite a vederlo.”
“Parla l’esperto. Tu non mi hai mai guardata così?”
“Hey da che parte stai Sakura?”
“Kakashi sei geloso? Non vedi che è un tenero cucciolo di cane? Naruto sarebbe più pericoloso.”
“Si, anche troppo tenero per i miei gusti, e comunque non darmi né del geloso, né del possessivo.”
Sospirai per la seconda volta.
Mi alzai di scatto e mi misi davanti ad Hiro.
“Qui ci vuole polso. Guarda Kakashi.”
I miei occhi e quelli di Hiro si incrociarono.
“Ora Hiro, vai di là!” Peccato che lui non si mosse di una virgola.
Kakashi tossì più volte per prendermi in giro.
“Finiscila Kakashi!”
“Alla faccia della donna di casa. Chi è che aveva polso fermo?”
“Non mi farai cambiare idea.”
Guardai Hiro ancora, e lui mi guardò con più intensità.
“Kakashi, non ce la faccio. Mi fa gli occhi dolci, mandalo via tu.”
“Ti ricordo che il cane l’hai voluto tu.”
“E va bene. Andiamo Hiro.”
“Cosa scusa?” Kakashi mi guardò allibito.
“Vado a dormire sul divano Kakashi, e non mi fermerai.”
“Non starai dicendo sul serio.”
“Che parte della frase non hai capito? Il vado o il dormire sul divano?”
“Ma perché?”
“Il cane da fastidio a te, non a me. Se io me ne vado, viene con me anche lui.”
“Preferisci un cane a me?”
“No, non lo penserei mai. Ricorda che sto insieme a te, non a Hiro.”
 “Sai una cosa Sakura? Mi sta venendo qualche dubbio.”
Mi chiusi la porta dietro alle spalle.
“Hiro, sai che quello è capace di scuoiarti e appenderti ad un palo? Non lo devi far arrabbiare così. Va bene calmo, ma tutto ha un limite. Ucciderà anche me se andiamo avanti così. Forza andiamo.”
Sistemai qualche cuscino e una coperta sul divano, e di fianco posizionai la cuccia di Hiro.
Fuori pioveva. Come aveva detto il proprietario del canile, i cani avevano paura dei temporali. Forse era per quello che Hiro era venuto in camera.
Risi, all’idea di portare Hiro a letto con noi. Kakashi non me lo avrebbe mai permesso.
“Sai una cosa Hiro? Credo che Kakashi sia geloso.”
Mi infilai sotto le coperte, e Hiro saltò sul divano, accoccolandosi vicino a me.
“E va bene. Solo per questa volta.”
Chiusi gli occhi.
Nei giorni seguenti avrei dovuto far cambiare idea a Kakashi.
Complicato, ma non impossibile.
 
 
Capitolo lungo o.o Bè, spero vi piaccia fino a qui ^^ E spero che l’OOC non rovini molto la storia. Quindi mi scuso.
Nihal
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Meglio di un bambino ***




Ciao a tutti ^^
ATTENZIONE: Volevo dire che questo capitolo, non è scritto tutto in prima persona, e ringrazio le persone che hanno recensito, messo nei preferiti o seguito la mia storia ^^ GRAZIE =D
 
Meglio di un bambino


Kakashi aprì la porta della camera.
Arrivò alla cucina, ma non vedendo la ragazza, decise di andare in salotto.
La osservò per un attimo, mentre dormiva con le coperte tirate su fino a coprirsi il viso, nonostante facesse caldo.
Non lo avrebbe mai detto, ma stare senza Sakura, anche se per poco, non lo faceva dormire.
Si abbassò, gli occhi puntati sempre su di lei.
Nonostante fosse mattina, e i suoi sensi si svegliassero completamente solo sulle 10.00, l’olfatto di Kakashi, non era meno di quello di Kiba.
Odore di cane.
Alzò leggermente le coperte, vedendo due occhi neri che lo fissavano.
 
 
In quel momento aprii gli occhi.
Ci misi poco per capire che quello davanti a me era Kakashi, e ci misi altrettanto poco per vedere il suo sguardo assassino su Hiro.
“Lo sai che si abituerà troppo bene se continui così.”
“Ehm…” Abbassai lo sguardo, e Kakashi si alzò.
“Non eri tu la padrona di casa? Basta che quel cane…”
“Hiro.” Precisai.
“Basta che HIRO ti faccia gli occhi dolci e tu subito non riesci a dirgli di no. Ti ha sotto il suo controllo. Quando ci provo io non funziona mai.”
Io risi. “Kakashi, tu non mi fai gli occhi dolci.”
“Ma so che se ci proverei, non funzionerebbe.”
Mi alzai e lo abbracciai. “Parli come se Hiro fosse una minaccia.”
“Non ho mai detto questo. Solo che quando te ne accorgi è già troppo tardi.”
“Dovresti passare più tempo con lui.”
Kakashi si fermò di colpo.
“Si, magari insegnandogli qualche trucchetto che i tuoi amici CANI sanno fare.” Marcai la parola cani, come lui aveva fatto con la parola “Hiro”.
“No Sakura.”
“Ma a Hiro piacerebbe.”
“Tsè. Come fai a dirlo?”
“Come facevi tu a dire che ieri sera Hiro voleva essere al tuo posto?”
“Quello era un altro discorso. Ricorda che tu stai insieme a me, non a lui. Ho tutto il diritto di farglielo notare.”
“Se non lo alleni, allora sì. Lo farò dormire con noi se proprio non vuoi insegnargli qualcosa.”
Kakashi sospirò.
“Hai vinto tu.”
Io guardai Hiro.
“Ha detto si, hai visto?” Nemmeno Hiro sembrava esserne entusiasta.
“Sakura, se non la finisci, io…”
“Bè, per iniziare, instaurate un rapporto.” Misi il collare in mano a Kakashi. “Andate a fare un giro.”
“Ricordami perché stiamo insieme Sakura.” Il jonin aprì la porta.
“Perché tu non ce la fai a stare senza di me, e perché io ti voglio tanto bene.” Gli sorrisi, spingendolo fuori.


Kakashi si ritrovò fuori con Hiro.
“Tu non stai simpatico a me, e io non sto simpatico a te, ma viviamo sotto lo stesso tetto, e quindi dovrai andarmi a genio per forza, ma ricorda…”
Il jonin si alzò dopo aver messo il collare al cane.
“Non riuscirai a comprare Sakura. Tutti e due vogliamo la stessa persona, solo che io ho una cosa che tu non puoi dargli. Sakura nutre profondo affetto per te, ma io sono il suo compagno. Abbassa i tuoi orizzonti cane.”
Hiro mugugnò, turbato dall’affermazione di Kakashi.
Il jonin fece alcuni passi in avanti per poi fermarsi.
Stava parlando con un cane.
Constatò che tutti i cani che aveva avuto erano stati prima di Sakura.
Forse vedeva quel cane come una minaccia, ma non ce n’era motivo.
Se Sakura avesse sentito i suoi ragionamenti, avrebbe potuto prenderlo per pazzo.
Iniziò a camminare ancora, finchè non incontrò una persona a lui conosciuta.
 
 
“Kakashi!!”
“Naruto?”
“E quello cos’è?”
Naruto fissava Hiro.
“Un cane.”
“Me lo presta un attimo?” Sul viso del biondino si disegnò un sorriso.
“Per fare?”
“Segreto di stato.”
Kakashi diede il guinzaglio in mano al ragazzo.
“Posso riportarglielo tra un’ oretta?”
Il jonin ci pensò un attimo.
Levarsi dai piedi Hiro, con il pericolo che Sakura potesse scoprirlo e ucciderlo.
Non l’avrebbe mai detto, ma adesso voleva rischiare.
“Va bene.”
“Dove glielo riporto?”
“Troviamoci fra un’ora al Ramen Ichiraku.”
“Sarà fatto.”
Naruto salutò Kakashi, sicuro che questa volta avrebbe funzionato.
 
 
“Eddai cane.”
Naruto stava tirando a forza Hiro, che non voleva muoversi.
“Senti…” Il biondino si abbassò. “Tu mi devi aiutare. Vedi, dato che non possiedo bambini, non posso usare quelli. Infatti c’è una ragazza, ma sta con una persona, e tu mi servi come…”
“Naruto kun!!”
“Hinata?”
“Il cagnolino, è tuo?”
Naruto deglutì, e si alzò battendosi il petto.
“Certo che è mio.”
“Come si chiama?”
Ehm, domanda di riserva?
“Ramen.”
“Ramen?”
“Si, si chiama Ramen.”
Hinata si inginocchiò accarezzando Hiro, o con un altro nome, il finto “Ramen”.
“Lo sai che è davvero carino? Magari Kiba me ne prendesse uno.”
“Bè, se vuoi posso accompagnarti a casa, così magari stai un po’ con Ramen e…”
“Naruto…”
“Hmm?”
“Non riuscirai a comprarmi con un cane. Sto insieme a Kiba.”
Naruto le sorrise.
“No, figurati. Non cercherei mai di dividerti da lui.”
“Allora va bene.”
Naruto sospirò dentro di sé. Stupido Kiba.
“Naruto!!”
Ecco che Ino veniva verso i due.
“Che bel cucciolo. Come si chiama?”
“Ramen.” Rispose Hinata.
“Davvero? Da te me lo aspettavo.” Ino rise.
“Che ci fate tutti qui?” Sakura sorrise ai suoi amici, e Naruto divenne tutto rosso.
Hiro abbaiò più volte.
“Hey Naruto, anche te un cane? Wow, è così dolce.”
Sakura divenne pensierosa.
“Assomiglia tanto al mio sai? Non hai trovato Kakashi?”
“Non ne ho avuto l’onore.” Calma Naruto.
“Peccato.”
“Comunque ora devo andare, ciao a tutte.” Naruto scappò di corsa.
Erano le nove.
“Sai una cosa cane? Sei meglio dei bambini.”
Hiro non capì cosa voleva dire Naruto, ma ormai sapeva che stavano tornando da Kakashi.
 
 
“Kakashi!”
Il jonin era seduto ad aspettare il biondo.
“Allora? A che scopo hai usato il mio cane?”
“Devo dirle una cosa. Se un giorno lascerà Sakura, il suo cane è un ottimo “attira ragazze”, anche meglio dei bambini.”
Naruto sospirò.
“Ci provi ancora con Hinata?”
“Come fa a saperlo?” Naruto divenne rosso.
“Credi che avere Sakura a casa sia una passeggiata? Sai come sono le ragazze. Parlano di tutto e tutti.”
In quel momento arrivò Sakura.
“Hey, Kakashi come te la stai passando con Hiro? E Naruto, dov’è il tuo cane?”
“L’ho portato a casa.”
Sakura lo guardò per un attimo, e poi passò lo sguardo su Kakashi.
“Come sta il mio cucciolo?”
La ragazza si abbassò per accarezzare Hiro.
“Scappa finchè puoi Naruto.”
“Ma maestro, i ninja non abbandonano mai i compagni di squadra.” Naruto sorrise.
“Nemmeno se il pericolo è Sakura?”
“Credo di dover andare allora.”
La ragazza si alzò e salutò Naruto.
“Ho sentito la parola Sakura.”
“Gli stavo dicendo che il cane era tuo.”
Kakashi mise il guinzaglio in mano alla ragazza.
“Ci vediamo a casa Sakura.”
La kunoichi sospirò.
Kakashi ci pensò un attimo.
Usare un cane per attirare una ragazza.
Solo Naruto poteva inventarsi qualcosa del genere.
 
 
Anche questo capitolo mi è venuto lungo.
Sorry xD
Nihal
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Missione!! ***




Missione!
 
 
“Hey Sakura, io esco!!”
“Portati dietro Hiro.”
Kakashi si fermò di colpo, probabilmente maledicendomi.
“Cane! Muoviti.”
“Si chiama Hiro!”
“Non ho mai accettato si chiamasse così Sakura!”
“Perché quando gli ho dato un nome, tu eri a farti il bagno!”
Potevo affermare di averlo spento.
La porta si chiuse.
Io sospirai.
“Kakashi torna presto!”
 
 
Con il guinzaglio in mano, Kakashi calciava ogni sasso che si trovava sulla sua strada.
“Kakashi!!”
“Hmm? Asuma?”
“Tsunade ti vuole. Potresti andare da lei?”
“Quel potresti equivale a un “muoviti”?”
Asuma annuì.
 
 
Kakashi aprì la porta e Hiro si introfulò dentro, posizionandosi davanti a Tsunade.
“Oddio, quel cane mi farà uccidere.”
“Kakashi è tuo?”
“Di Sakura.” Il jonin sottolineò le sue parole.
“Vi siete già lasciati?”
Quella donna non era dalla sua parte.
“Ehm no… Solo che l’ha comprato lei, e poi non ha senso lasciarsi per un cane.”
“Succede a volte.”
Kakashi sospirò.
“Comunque sai perché ti ho chiamato?”
“Per cercare di convincermi a lasciare Sakura?”
“Non esattamente… Ho bisogno di te per una missione. So che sei appena tornato, ma siamo a corto di ninja.”
“A Sakura non piacerà.”
“Kakashi, sei tu l’uomo? Fatti valere diamine.”
“Non ho dubbi su chi sia l’uomo, ma insomma… Da che parte sta?”
Tsunade alzò le spalle.
“Bè, mi fornisca i dettagli.”
“Così mi piaci Kakashi, mai tirarsi indietro.”
Sarebbe stato inutile obbiettare, ma con una donna come Sakura in casa, tirarsi indietro era dovere.
 
 
Kakashi guardò Hiro prima di entrare.
“Entra prima tu.”
Hiro sembrava capire, un motivo in più per piantare le sue piccole zampe a terra.
“Ok, vorrà dire che se non tornerò fra dieci minuti dovrai chiamare la polizia e l’ambulanza.”
Il cucciolo fece segno di non aver capito.
“Asuma allora.”
Hiro abbaiò, segno che aveva capito.
Il jonin aprì la porta.
“Sakura? Ehm… Devo dirti una cosa.”
“Non puoi aspettare? Volevo chiedere a Naruto di venire a mangiare qualcosa al Ramen Ichiraku.”
“Ehm… Credo che non vorrai più andare a mangiare fuori quando saprai questa cosa.”
Molto diretto Kakashi -.-‘’
“Che è successo?”
“Devo andare in missione questo pomeriggio.”
“Stai scherzando?”
“Teoricamente no.”
“Che scusa ha usato Tsunade? Non ci sono abbastanza ninja? Non pensa che hai una vita privata?”
“Sakura non puoi fare sempre così…”
“Si… E figuriamoci se il grande Kakashi Hatake rifiuta una missione.”
Kakashi sospirò. Non avrebbe cambiato idea facilmente.
La ragazza si girò.
“Cosa? Dove vai?”
“In camera.”
“Ma…”
“Dovrai prepararti no?”
“Si.”
Sakura chiuse la porta dietro di sé.
“Tranquillo Hiro, fa sempre così”.
Il jonin si sedette sul divano, fissando il soffitto, e il cane si sedette di fianco a lui.
“Non starò a farti una lista di quello che non puoi fare, tanto non sei da solo a casa. Comunque controlla Sakura, e soprattutto, non prenderti troppa confidenza.”
Hiro mugugnò.
“No, non accetto obbiezioni.”
Kakashi chiuse gli occhi.
Poche ore e se ne sarebbe andato per un paio di giorni.
 
 
MI SCUSO PER AVER AGGIUNTO UN CAPITOLO COSì TARDI QUINDI SORRY…
Nihal
 
P.S. Mi scuso anche per l’OOC di Kakashi…


Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Tornare a casa ***




Tornare a casa…
 
 
Il battito era regolare nonostante la ferita al fianco.
La vista era offuscata, ma era nel bel mezzo di una missione, non poteva mollare adesso.
Come minimo doveva salvarsi.
Quanti ne erano rimasti? Uno o due.
Non molti per un ninja come lui.
Se solo non fosse stato in quelle condizioni.
Kakashi chiuse gli occhi.
Una volta avrebbe usato quell’occhio senza esitazione.
Al diavolo la morte.
Ma non poteva lasciare Sakura, specialmente con quel cane.
Il jonin sorrise tra sé e sé.
Non era il momento di pensare a Hiro.
 
 
“Cosa?!”
“Sakura, non è il momento di farsi prendere dal panico.” Tsunade era ferma, calma.
“Ma certo, che cos’ho da perdere? Alla fine c’è solo Kakashi lì. Sta delirando?”
Mai dare della pazza a Tsunade.
Due donne così forti non potevano stare nella stessa stanza.
Fortuna che Tsunade però, negli anni, era diventata meno schizzo frenica di Sakura.
Tsunade sapeva cosa provava la ragazza in quel momento, lo sapeva troppo bene.
“Trova un altro compagno Sakura, e io ti lascio andare.”
“Davvero?”
“Si.”
Sakura contò sulle dita il numero delle persone che voleva portare con sé.
“Uno è Hiro.”
“Quella palla di pelo spelacchiata?”
“Si. Tsunade sensei, lei ha detto un compagno, non ha specificato la parola “ persona”, e poi…”
La Haruno si girò.
“Un biondino di sua conoscenza.”
 
 
Pensa, pensa, pensa.
Come diavolo poteva pensare in una situazione come quella?
Se si fosse salvato avrebbe comunque rischiato la vita una volta a casa.
Se Sakura avesse saputo in che situazione era, non sarebbe arrivato al domani.
Pensieri stupidi gli fluttuarono per la mente.
Era meglio morire per mano dei ninja, o per quella di Sakura?
“Kakashi!!”
Kakashi maledì il giorno in cui aveva accettato quella missione.
“No, Naruto no.”
Pregò infinitamente che non fosse lui, ma un ciuffo giallo gli mostrò il contrario.
“Naruto che ci fai qui?”
“Sono venuto ad aiutarla.”
“C’è anche Sakura?”
Il biondo annuì.
Era finito.
Se il suo orgoglio non glielo avesse impedito, sarebbe andato dai suoi nemici e gli avrebbe chiesto personalmente di farlo fuori.
Il jonin sospirò.
“Anche quella palla spelacchiata?”
“Il cane?”
“Hiro.”
Naruto annuì di nuovo.
“Dov’è adesso?”
“Il cane o Sakura?”
“Tutti e due.”
“Ci siamo divisi.”
Kakashi guardò Naruto e gli diede dello stupido per un secondo.
“Perché fate queste cavolate?”
“Non lo so. Comunque dobbiamo combattere.”
Il biondo si alzò e Kakashi lo fermò per un braccio, sentendo una fitta al fianco.
“No, dobbiamo pensare prima di attaccare senza nemmeno un piano.”
Naruto fissò l’Hatake.
Si, a Sakura erano sempre piaciuti quelli calmi che pensano prima di agire.
Non come lui, ma come Sasuke.
Pensò anche ad Hinata, ma ad un tratto dovette svegliarsi.
Un rumore sordo si alzò nell’aria.
Kakashi si risvegliò dopo un’accurata analisi della situazione.
Sakura.
“Muoviti Naruto.”
Al diavolo il dolore.
Kakashi scattò in piedi, verso quel rumore che poteva solo essere la reazione di qualcosa.
Naruto corse dietro al jonin che non accennava a fermarsi.
Quando riuscì a vedere Kakashi questo si era fermato davanti a Sakura, e cercava di giustificare questo imprevisto.
“Sakura… Io…”
“No Kakashi. E dopo non vuoi che mi preoccupi? Stai scherzando?”
Il jonin si portò una mano alla ferita sul fianco sinistro.
“Kakashi stai…”
“Non è nulla, sono sopravissuto a cose peggiori.”
La ragazza gli sorrise.
“Peccato che io ti ami troppo per lasciarti morire.”
Kakashi arrossì, anche se non si notò molto.
Si sedette, la schiena appoggiata ad un albero.
“Sakura vai piano!”
“Zitto Kakashi!”
Il jonin sospirò e si guardò intorno.
“Dov’è il cane?”
“Non ne ho la più pallida idea.”
“Cosa?! E lo dici così?”
“Hiro non può morire.”
“Perché?”
“Perché è il nostro cane.”
“Tuo.”
“Nostro!” Sakura premette sulla ferita.
“Ahi. E va bene, nostro.”
Kakashi appoggiò la testa sulla spalla della ragazza.
“Ammettilo Sakura.”
“Cosa?”
“Te la sei fatta sotto quando hai sentito che ero in pericolo.”
“Che affermazioni fai!”
Sakura guardò Kakashi.
Aveva chiuso gli occhi.
Se lei era stanca, figuriamoci lui.
Hiro sbucò da dietro un cespuglio.
“Ben tornato Hiro. Ti eri nascosto per la paura?” Sakura gli sorrise e il cucciolo abbaiò un paio di volte.
Doveva dire che Hiro era tornato utile, e che aveva un naso più potente di lei e Kiba messi assieme.
“Naruto?”
“Si?”
“Torniamo a casa.”
 
 
Lo ammetto xD Potevo fare di meglio. È da tanto che non mi viene l’ispirazione =(
Cmq ringrazio chi ha recensito e chi sta seguendo la storia ^^
GRAZIE soprattutto a Saeko e Fay Fay =)
Nihal


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Caccia di ragazze ***




No Fay Fay, in questo capitolo non si sposeranno, mi dispiace xD
 

Caccia di ragazze
 

Kakashi aprì lentamente gli occhi.
La luce del Sole gli dava fastidio, come ogni mattina.
Che ore saranno state? Da quanto dormiva?
Cercò di tirarsi su per quello che poteva.
Una cosa positiva?
Non era in quel maledetto ospedale, ma a casa sua.
La seconda?
Non c’era Hiro nei paraggi.
La terza?
Non c’era nemmeno Naruto.
Si lasciò cadere sul cuscino.
“Guarda chi si è svegliato.”
Kakashi girò la testa per vedere chi aveva parlato, ma conosceva bene quella voce.
“Sakura?”
La ragazza si sedette sul letto.
“Come stai?”
“Non lo so.”
Sakura gli sorrise e lui si girò dall’altra parte.
“Non continuare a rinfacciarmelo.”
“Ti sto solo facendo notare che avevo ragione. Non dovevi andare.”
Kakashi si tirò su di nuovo.
Fissava semplicemente Sakura.
Lei si avvicinò e lo abbracciò, nascondendo il viso e assaporando quel momento, come una bambina che ha bisogno di protezione.
Gli sussurrava dolcemente.
“Ho avuto paura”.
“Lo so.”
Kakashi lasciò che Sakura si distendesse.
La ragazza arrossì leggermente. Dopo tutto quel tempo, non si era ancora abituata a Kakashi che la guardava in quel modo negli occhi.
Il jonin la baciò sul collo e Sakura lo abbracciò di nuovo.
“Kakashi, non credo sia il momento. Ho tante cose da fare, in caso non lo sapessi.”
“Non credo di volerlo sapere. Possono aspettare, io no.”
“Io credo che sia il contrario. Frena i tuoi istinti animali, ninja.”
In quel momento suonò il campanello.
“Vado io Kakashi.”
“No, scordatelo. Tu resta lì. Ti convincerò, anche a costo di morire.”
La ragazza sospirò e il jonin si alzò, andando verso la porta.
Avrebbe ucciso chiunque si fosse trovato dietro a quest’ultima.
La aprì.
“Kakashi è urgente!”
“Na-Naruto?”
Kakashi maledì Naruto. Quel ragazzo aveva un tempismo pessimo.
Luogo sbagliato nel momento sbagliato.
“Che vuoi Naruto?”
“Hmm? Non dovrebbe farsi vedere da un dottore? La vedo stanco lo sa?”
“Naruto ce l’ho in casa un dottore. Ora, che vuoi?”
“Hiro.”
“Allora, dimmi se ho capito bene. Tu sei venuto qui, interrompendo uno dei più grandi affari della mia vita, per chiedermi un cane?”
“Esattamente.”
Kakashi chiuse gli occhi e chiamò Hiro, porgendo il guinzaglio al biondo.
“Passa tra molto tempo.”
“Sarà fatto.”
Naruto se ne andò con il sorriso sulle labbra, e Kakashi tornò a quello che stava per fare.
“No, no, no, dove vai Sakura?”
Il jonin si mise davanti alla porta.
“Kakashi, io devo finire delle cose, preparare la cena di stasera, lo lascerei fare a te, ma non sarebbe una cosa intelligente.”
L’Hatake spinse delicatamente la ragazza su una parete, guardandola con la stessa intensità che aveva un attimo fa, prima che un certo biondino lo disturbasse.
“Non credo sia la cosa più giusta che potresti fare Sakura.”
“Potrei pentirmene”.
Sakura chiuse gli occhi, cercando sempre di più la presenza di Kakashi.
Le piaceva tremendamente sentirlo così vicino.
“Sai che non è vero.”
La ragazza sorrise.
“E va bene. Cos’ho da perdere?”
Sakura appoggiò le mani sul petto di Kakashi e lo baciò.
“Spero per te che non ci disturbi nessuno.”
Due occhi colore dello smeraldo fissavano il jonin.
“Dubito.”
 
 
“Hiro, vai piano ti prego”.
Il cucciolo correva ovunque si posasse un piccione o venisse fuori una lucertola.
Per Naruto quella era più che una passeggiata.
“Mi chiedo come faccia Kakashi a farti stare buono.”
Aspetta, lui non era autoritario come Kakashi.
Naruto piantò i piedi a terra quando vide la figura di Hinata apparire con un guinzaglio in mano e un cane davanti a lei.
“Hinata!!”
“Naruto kun?”
“Come stai? Anche tu un cane?”
“Io… Bè… Non è mio, è della madre di Kiba.”
Kiba venne verso i due con due bottiglie d’acqua.
“Hey Naruto!”
“Kiba…”
Naruto sentì tirare tutto ad un tratto.
“Hiro cosa stai facendo? Lascia in pace quel…” Il biondo si avvicinò ad Hinata. “Questa è una femmina vero?”
“Si.”
“Bene, almeno Hiro non è gay, ma comunque…” Naruto diede uno strattone al guinzaglio.
“Hiro, non importunare le povere cagnette. Sei solo un cane depravato e molestatore. E non annusargli le parti intime!”
Hisata rise un attimo.
“Naruto, è normale. È come quando tu tocchi il sedere alle ragazze, solo che loro lo fanno per identificarsi.”
“Ohh… Capito, posso provare Hinata? Devo identificarti…”
Hinata arrossì e Kiba si mise in mezzo.
“Hey Naruto, evita queste battute e togliti quel sorriso malizioso che hai in faccia.”
“Scherzavo Kiba, tranquillo.”
Kiba sospirò. “Bene, ma adesso dobbiamo andare, ciao Naruto.”
I due lo salutarono e Naruto fece lo stesso.
Il biondo si girò.
“Tsè, se non ci fosse stato Kiba, l’avrei conquistata sicuramente.”
Mentre camminavano, Naruto pensava a voce alta.
“Nemmeno tu hai fatto colpo vero Hiro?”
Il ragazzo rise, ma poi tornò serio.
“A quanto pare con Hinata non funziona, e pensare che una volta sbavava per me. Sono arrivato tardi credo.”
Naruto si sedette su una panchina.
“Sai una cosa Hiro? Una volta mi piaceva Sakura.” Il cucciolo si fece ad un tratto interessato, come se avesse capito che il biondo stava parlando della sua padrona.
“Tu credi che Kakashi abbia più fascino di me?”
Hiro abbaiò una volta.
“Grazie, sei molto di consolazione. Ma io sono più simpatico.”
Il cucciolo si rassegnò. Secondo lui Naruto era un vanitoso di prima categoria.
“Uff, credi anche tu che a Sakura piacciano  quelli seri come Kakashi? Non avrei nessuna possibilità con lei? Eh Hiro?”
Hiro guardò male Naruto per quanto potesse essergli possibile, ringhiandogli addosso tutta la sua disapprovazione.
“Si, si ok. Sta con Kakashi. Il concetto è chiaro.”
Tsè, non sapeva nemmeno lui chi gli piaceva. Sakura, Hinata, Sakura, Hinata, Shino, Sakura, Hinata… Asp… No, Shino non centrava.
Hiro pensò che almeno lui era libero.
Libero di godersi la vita.
Libero di trovarsi una cagnolina.
Di fare quello che madre natura aveva previsto per tutti gli esseri viventi.
Di fare tanti cuccioli.
Ma mancava la cosa essenziale. Una cagnolina.
E poi Kakashi non glielo avrebbe mai permesso. Già lo odiava per essere entrato in casa sua, figuriamoci un esercito di cani.
Esercito di cani. Queste parole suonavano bene a Hiro, che non stava minimamente ascoltando le parole di Naruto.
Il biondo guardò il cielo.
“Forse alle ragazze piacciono quelli seri.”
Quando aveva saputo da Sakura che lei e Kakashi stavano insieme, ci aveva messo un po’ per accettare l’idea.
Quando andava a casa di Kakashi, per qualsiasi cosa, gli sembrava strano vedere la ragazza apparire tutto ad un tratto.
Forse è stato per quello, che adesso aveva lo sguardo puntato su Hinata, ma ormai Hinata stava con Kiba.
Diamine, se si fosse svegliato prima. Cose troppo complicate per lui queste.
“Dai Hiro, ti porto a casa.”
 
 
Com’è questo capitolo? Devo dire che mi sono impegnata.
Spero vi piaccia e non faccia tanto schifo… <.<
Nihal


Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Consigli o scuse? ***




Ringrazio infinitamente Saeko e Fay Fay per aver recensito ogni capitolo xD Grazie… E naturalmente ringrazio chi ha seguito la storia fino ad adesso =D
 
 
Consigli o scuse?
 
 
In quel momento Sakura aprì gli occhi.
Guardò per pochi secondi Kakashi dormire.
Disegnò dei cerchi sul suo petto, per poi respirare profondamente un paio di volte.
Si tirò su, cercando la prima maglietta che gli capitava a tiro.
Dopo averla indossata, scese dal letto e si guardò un paio di volte.
Già, nelle magliette di Kakashi poteva starci dentro due volte.
Si avvicinò al jonin, parlandogli piano.
“Kakashi, io vado a farmi una doccia.”
Come risposta l’Hatake si tirò su fino alla testa le coperte.
L’Haruno gli sorrise e si avviò in bagno.
Qualcuno suonò alla porta.
“Vado io Sakura.”
Kakashi aprì gli occhi, sforzandosi di mettersi in piedi, cercando di fare il più veloce possibile.
Si fermò a metà strada.
Probabilmente era Naruto, ma in qualsiasi caso, doveva come minimo presentarsi in pantaloni.
Il jonin si vestì in tutta fretta, e quando arrivò alla porta, si interrogò se aprirla o meno.
Alla fine decise che Sakura l’avrebbe ucciso se non avesse visto Hiro, quindi doveva riprenderselo, volente o meno.
Aprì la porta.
“Kakashi!!”
“Naruto…” Il jonin non era molto entusiasto di vederlo.
“Tenga Hiro.” Il biondo porse il guinzaglio all’Hatake.
Kakashi non volle sapere per cosa glielo avesse chiesto, ma dalla sua faccia, vedeva che non era servito a niente.
“C’è Sakura?”
“Hmm? Teoricamente si, praticamente no.”
“Perché?”
“Perché adesso sta facendo altro.”
“Cosa?”
“Diamine Naruto, è in bagno.”
“A fare?”
“Vuoi andare a controllare? Non arriveresti vivo alla porta. Cosa vuoi?”
“Devo parlarle.”
Kakashi si strofinò gli occhi.
“Entra allora. Puoi aspettarla se vuoi.”
Naruto entrò e si sedette sul divano.
“Quando è che Sakura uscirà dal bagno?”
“Non lo so. Di solito le ragazze si costruiscono una base lì dentro.”
“Se vuoi vado a controllare.” Naruto rise.
“Credo che andrò a chiamartela io.”
Il biondo vide il jonin allontanarsi.
Kakashi bussò alla porta.
“Sakura hai finito?”
La Kunoichi aprì la porta.
“Si perché?”
“Che motivazione vuoi? Ce ne sono tre.”
“Dimmele allora.”
“Primo, voglio togliermi Naruto dalle scatole.
Secondo, devo andare in bagno.
Terzo, Naruto ti vuole parlare.”
“Hmm ok.” Sakura uscì dal bagno.
“Ahhh Sakura!”
“Si?”
“Se ci prova con te dimmelo.”
L’Haruno rise.
“Kakashi, è impossibile, ricorda che è Naruto.”
“Per quello mi preoccupa.”
Il jonin si chiuse la porta alle spalle e Sakura corse da Naruto, ridendo per quello che aveva detto Kakashi.
“Hey Naruto!”
“Sakura?”
“Indovinato.” La ragazza si abbassò a salutare Hiro accarezzandolo. “Cosa dovevi dirmi?”
“Mi serve un consiglio.” Naruto arrossì.
“Ok.” La rosa gli sorrise.
“Una mi amica, sta con un tipo, però a me piace. Credi sia giusto provarci?”
La Haruno si fece pensierosa.
Hiro afferrò una parte di stoffa dei pantaloni di Sakura e iniziò a tirare. Sapeva che Naruto intendeva con la “sua amica” proprio la rosa.
“Forse dovresti parlarci con questa tua amica, anche se…”
“Cosa?”
“Se lei sta con questo tipo, tu forse dovresti stare al tuo posto Naruto. Ma chi è questa tipa? O è soltanto una scusa?”
“Una scusa per cosa?” Naruto arrossì.
“Per venire a casa mia. Ammettilo ti manco così tanto che non riesci a fare a meno di me.” Sakura rise, incurante di quello che invece intendeva Naruto.
Il biondo sospirò.
“Eh già. Mi hai sgammato.” Guardò Hiro, che per la seconda volta, gli avrebbe dato fuoco solo guardandolo.
“Se vuoi un giorno di questi andiamo a mangiare qualcosa al Ramen Ichiraku ti va?”
“Mi farebbe piacere Sakura.”
“Come un tempo. Però Kakashi meglio non portarlo, ha delle idee strane in questi periodo. Quindi non dirglielo.”
“Hmm, se lo dici tu va bene.” Non glielo avrebbe detto comunque.
“Hai altro Naruto?”
“No, no. Grazie Sakura. Comunque, quella della ragazza non era una scusa. Io volevo veramente un consiglio.”
“Forse dovresti chiedere alla diretta interessata”.
Naruto salutò Sakura e si avviò verso casa sospirando.
“Già fatto, ma questa non sembra volermi dare una risposta.”


"Hai visto Kakashi? Non ci ha provato nemmeno un pò."
Il jonin fissava un punto della stanza.
"Scusa Sakura, ma non ho ascoltato la vostra affascinante conversazione."
"Fai l'offeso?"
"No."
"Io te lo dico ogni volta che sei troppo possessivo."
"Non sono possessivo! Hiro è possessivo, io no."
"Lui è un cane."
"Appunto. Aspetta, mi stai dando del cane?"
L'Haruno rise, passandogli una mano tra i capelli, come se fosse stato un cucciolo.
"Hey Sakura, finiscila."
L'Hatake la fermò prendendole delicatamente il polso.
"A te piacciono i miei capelli."
"Che modesto Kakashi. Naruto dice che hai una pettinatura strana e all'antica."
"Ancora Naruto? Sposatelo visto che ci sei."
"Potrei anche farlo." La ragazza fece la linguaccia al jonin, che alzò le spalle.
"Vorrà dire che sposterò i miei orizzonti su Shizune."
Sakura si fermò un attimo arrossendo, e Kakashi la guardò con aria di sfida.
"Non puoi."
"Perchè?"
"Shizune è carina come me?"
"Siamo là."
"Cosa?! Bè, lei è gentile come me?"
"Perchè? Tu sei gentile?"
"Kakashi, sparati un colpo."
"Si certo. Non me lo lasceresti mai fare. Basta vedere che scena hai fatto quando sono andato in missione."
La Kunoichi si avvicinò a lui.
"Lei ti fa stare bene?"
"Sta con Genma, sarebbe praticamente impossibile provarci con lei."
La ragazza si allontanò da lui.
"Il tuo romanticismo fa pena Kakashi."
"Quindi tu non saresti possessiva?"
Sakura si girò sorridendogli.
"Forse un pò."

 
 Ok  sembra essermi tornata l’ispirazione ^^ E tutto grazie a Fay Fay, che si starà chiedendo cosa ha fatto di tanto speciale xD No comunque… Non li faccio sposare nemmeno nel prossimo xD


Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Pensieri ***


 

Pensieri
 
 
Kakashi si lasciò cadere sul letto.
“Non pensavo che una passeggiata con te potesse essere così stancante Hiro.”
Anche lui  sembrava esausto.
“Kakashi!!”
Sakura uscì dal bagno.
“Dimmi.”
“Sono in cinta!”
Kakashi fissava il soffitto.
“Si, sono felice per te.”
Il jonin chiuse gli occhi, ma poi li riaprì, tirandosi su di scatto.
“Che hai detto?!”
La rosa arrossì.
“Sono in cinta.”
“Co-Cosa?! No, Sakura. Non puoi farmi questo. Non può essere mio.”
La ragazza lo guardò per un attimo.
“Mi deludi Kakashi.”
“Che ho fatto adesso? No, aspetta. C’è dell’altro? Anche Hiro aspetta dei cuccioli?”
No, non poteva essere. Lui era un maschio.
“Non è vero. Non sono in cinta.”
Il jonin si lasciò cadere all’indietro.
“Grazie. Non fare mai più questi scherzi Sakura.”
“Questa è la reazione che avrei dovuto vedere se fosse stato vero? Diamine, sarebbe stato tuo figlio, un po’ di allegria.”
“Scusa, la prossima volta mi preparerò meglio.”
Sakura rise un attimo.
“Comunque adesso esco.”
Kakashi era ancora disteso sul letto.
“Mi lasci da solo con questo cane?”
“Si, approfittatene per fare amicizia.”
Sakura salutò i due e si recò al Ramen Ichiraku.
Sospirò.
Lei e Kakashi non avevano la stessa opinione sui bambini.
“Hey Sakura!”
“Naruto? Sei in orario a quanto pare.”
Si sedettero davanti ai loro piatti di Ramen.
“Oggi dovevi vedere Kakashi.” Sakura rise.
La ragazza gli raccontò di quello che era appena successo, ma Naruto non ascoltava veramente.
“A te piacciono i bambini Sakura?”
La rosa divenne pensierosa.
“Dipende.”
“E se Kakashi non volesse?”
La Haruno gli sorrise.
“Credo sia presto per parlare di figli Naruto. Kakashi lo sa, e anche io. Solo che mi piace scherzare con lui su questo argomento.”
“Ma Sakura…”
“Si?” La ragazza aveva appena finito la sua ciotola di Ramen.
“A te piacciono quelli seri?”
“Naruto…”
 
 
“No Hiro, non ho intenzione di portarti da Sakura. Non so nemmeno dove si trovi in questo momento.”
Il cucciolo mugugnava e si strusciava su Kakashi.
“No scordatelo. Staccati.” Il jonin spostò Hiro da sé che salì sul divano.
 “Scendi dal divano.”
Ad un tratto il cane si sedette vicino al ninja e strusciò per la seconda volta la testa sul braccio di Kakashi.
 “Diventerò matto se continui ancora. Andiamo a fare qualcosa.”
L’Hatake si alzò, aprendo la porta per farlo uscire.
Si guardò intorno e chiuse la porta dietro di sé.
Si girò per vedere dov’era Hiro, ma ormai era troppo tardi. Aveva già iniziato a camminare ed a annusare il terreno.
 
 
Il capitolo è un po’ corto xD Lo ammetto…
Sorry
Nihal


Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Agli inizi ***




Agli inizi
 
 
 
Hiro si fermò un attimo a riprendere fiato.
Dov’era andata a finire Sakura?
Era certo, per uno strano presentimento, che Naruto fosse con lei.
Ma perché non riusciva a trovarli?
Forza Hiro. Dove sono andati a finire tutti quei bei pensieri, sul fatto che Naruto non poteva distruggere tutto quello che avevano costruito Kakashi e Sakura?
Solo lui, come cane, poteva intromettersi. Non avrebbe lasciato che qulcun altro lo sostituisse.
“Hiro eccoti.”
Kakashi si fermò, sedendosi su una panchina lì vicino.
“Ti consiglio di non muoverti da lì. Sei un caso disperato. Col cavolo che ci esco ancora con te.” Il jonin sospirò.
“Kakashi, adesso parli anche da solo?”
“Credo di aver perso la parte divertente Kurenai.”
La donna gli sorrise.
Strega.
“Che fai qui?”
“Se te lo dicessi non ci crederesti.”
“Provaci.”
“Diciamo che sto seguendo un cane.”
“Potresti sempre riportarlo a casa con la forza.”
“Forse non voglio veramente farlo. Stiamo cercando tutti e due la stessa persona.”
“Sakura?”
“Già.”
 
Erano le sei, e quel maledetto fuggiasco doveva ancora venire fuori.
Odiava l’inverno.
Il Sole stava iniziando a scendere.
Se non l’avesse trovato entro le otto, sarebbe tornato a casa, sperando lo facesse anche il suo cane.
“Sensei!!”
“Hmm?”
Il jonin si girò verso quella voce che l’aveva chiamato.
Almeno che Naruto non si fosse trasformato in una femmina, quella voce poteva essere solo di una persona.
“Maestro da quanto.” La rosa sorrise.
“Sakura non chiamarmi maestro. Ormai sei una jonin, e solo per questo avrai l’onore di chiamarmi per nome.”
Era diventata più grande. Probabilmente una delle donne più forti di Konoha, al livello di Tsunade e Shizune.
Sakura lo guardò per storto.
“Una volta si poteva permettere di fare tanto il figo, ma adesso non esageri.”
La rosa rise.
“E va bene. Eviterò la prossima volta.”
“Cosa sta facendo?”
“Sakura…”
“E va bene. Cosa stai facendo?”
“Sto cercando il mio cane.”
“Quale dei venti? Aspetti, voglio indovinare.”
Sakura divenne pensierosa.
“Quello con il pelo giallo, carino, con gli occhiali come Shino?”
“Si esatto. Quello carino.” Kakashi sospirò.
“Se vuole posso aiutarla a cercarlo.” La rosa sorrise.
“Se ci tieni. Sempre se non hai qualche villaggio da salvare.”
“I villaggi possono aspettare. Andiamo?” Sakura sorpassò Kakashi, lasciandolo indietro.
 
Erano ormai le sette.
Kakashi sospirò.
“Non credo si trovi qui.”
“Bè, sempre meglio controllare.”
“Eddai Sakura. Ti accompagno a casa, sta diventando buio e poi…”
“Non sono più una bambina. So badare a me stessa ormai. Si ricordi che sono una jonin.”
Già, l’aveva dimenticato. Aveva sviluppato un forte senso protettivo verso Naruto e Sakura negli anni che avevano passato insieme come compagni di squadra.
La rosa si fermò di colpo.
Kakashi sentì la mano dell’Haruno che gli afferrava il polso.
Si girò e Sakura chiuse gli occhi.
“Sakura che hai?”
Il jonin si guardò intorno.
Conosceva quel posto.
Ormai i raggi del Sole non illuminavano più molto, ma si notava una panchina.
Era lì che Sasuke aveva detto addio a Sakura ed al villaggio.
“Ehm… Sakura va tutto bene…”
“Un insetto!”
“Cosa?!”
Lui si faceva complessi su Sasuke e alla fine quello che spaventava l’Haruno era?
“Un insetto?”
“Si. Io li odio.”
Non avrebbe mai capito le donne.
“E va bene Sakura. Andiamocene da qui prima che tu possa frantumarmi il polso.”
La rosa mollò la presa, arrossendo.
“Mi dispiace, davvero, scusa, scusa.”
“Tranquilla, la circolazione funziona ancora.”
Kakashi si passò una mano dietro la testa imbarazzato.
“Dai, ti accompagno a casa.”
L’Haruno annuì.
 
“Siamo arrivati!”
“Ti sei trasferita?”
“Diciamo di sì.”
“Diciamo?”
“Si, vivo con Naruto. Siamo circa coinquilini.”
“Circa.”
“Si. Lui non è molto utile.”
Qualcosa, o qualcuno corse giù dalle scale.
“Sakura!!”
“Eccolo.”
“Hey vecchio!”
La rosa tirò un pugno in testa al biondo, mentre Kakashi fece un passo indietro.
Non erano cambiati.
“Hey Sakura, mi hai fatto male.”
“Ti sta bene testa quadra.”
“Comunque ho fame.”
“E aspetti me?!”
“Io non so cucinare, lo sai.”
Kakashi sospirò.
“Comunque adesso vado.”
“Non vuoi restare Kakashi?”
Il biondo sorrise.
“No, sarà per un’altra volta.”
Naruto alzò le spalle, e Sakura salutò il jonin.
“Andiamo Naruto.”
Il biondo aspettò che Kakashi fosse abbastanza lontano.
“Hai notato quegli occhi a cuore Sakura?”
“Cosa?! I miei?”
“Certo.”
Sakura arrossì.
“Sei matto?! A me non piace Kakashi, signor non so  cucinarmi niente di commestibile.”
“Scherzo Sakura.”
La ragazza sospirò.
Fortuna che Naruto non ci arrivava.
Non gli avrebbe mai detto quello che pensava di Kakashi.

 
“Che hai Kakashi?”
“Niente Kurenai. Adesso devo andare .”
Il jonin salutò la donna e si avviò con Hiro che lo fissava.
“E va bene. Cerchiamo Sakura. Ma se mi dà del possessivo, saprò a chi dare la colpa, e se non mi crederà, ci penserò più tardi.”
 
 
Capitolo lungo u.u Mi sono rifatta anche per il precedente xD  Grazie…
_Nihal_
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Ricordi... ***




Ricordi
 
“Sakura a te piacciono quelli seri?”
“Naruto…”
La ragazza lo guardò attentamente, cercando di capire cosa si celava dietro a quella domanda.
L’Haruno si fermò un attimo.
 
L’acqua sotto ai piedi le piaceva.
Fredda.
Si sentiva libera.
“Sakura.”
“Hmm? Kakashi?”
“Che ci fai qui?”
“Potrei farti la stessa domanda.”
“A dire la verità volevo farmi un bagno.”
“Cosa?!” L’Haruno arrossì.
“Scherzo. Faccio un giro.” Kakashi alzò le spalle e la ragazza sospirò.
“Per un attimo ci ho creduto.”
“Figurati. Non sono un pervertito.”
Ma carino si.
Sakura scosse la testa. Non poteva pensare questo.
Ricorda che è il tuo maestro.
“Dai libri che leggi non si direbbe.” La rosa sorrise.
“Posso venire anche io?”
“Hmm? A fare cosa, Sakura?”
“Bè, a fare un giro.”
“Non hai paura di finire anche tu a leggere quei libri? Stare troppo tempo con me poi provoca dipendenza.”
“Tsè, ma non farmi ridere.”
Non sapeva perché, ma dopo tutto questo tempo sentiva di dover passare un po’ di tempo con lui. Gli era mancato così tanto.
 

“Naruto, ti da ancora fastidio?”
“Cosa?” Naruto alzò la testa per guardarla.
“Pensavo che ormai ti piacesse seriamente Hinata.”
“Io… Forse era una cosa passeggera. È solo che quando mi hai detto che stavi insieme a Kakashi, mi è venuta in mente Hinata, a cui piacevo, ma ormai stava con Kiba. Sono arrivato troppo tardi forse.”
 
“Hey Sakura, hai da fare adesso?”
“Cosa? No Naruto, perché?”
“Non ti ricordi cosa c’è oggi?”
La rosa lo guardò in modo strano.
“Ne avevamo parlato. Ti ricordi la festa a cui ti avevo accennato?”
“Si, ora ricordo. Io non la chiamerei festa. Alla fine è un incontro di vecchie conoscenze.”
“Come vuoi. Allora andiamo?”
“No, io non vengo.”
“Ma c’è Sasuke.”
“Cosa centra? Sei geloso per caso? E poi se mi interessasse probabilmente sarei andata a convivere con lui.”
“Vuol dire che io ti piaccio?”
“No, non ho detto questo. Non puoi farti accompagnare da Hinata? Se non sbaglio tu le piacevi.”
“Sta con Kiba.” Il biondo alzò le spalle.
“Quindi io sarei una specie di ruota di scorta?” L’Haruno rise.
“Eddai, se poi mi perdo mi avrai sulla coscienza.”
“E va bene. Vado a mettermi qualcosa di decente.”
Ovvero una semplice maglietta a maniche corte e dei jeans.
 
Dopo aver quasi fatto un infarto, Sakura si girò.
“Ino, ti sembra il modo di salutare?”
“Scusa Sakura. Come mai qui?”
“Non ci sarei venuta, ma sai com’è Naruto.”
“Il tuo cavaliere vorrai dire.”
“Non chiamarlo cavaliere, per favore. Tu da chi ti sei fatta accompagnare?”
Sakura diede una gomitata alla bionda.
“Non posso dirtelo per la privacy.”
Ino fece la linguaccia alla rosa.
“Ok, ok, non indagherò, ma prima o poi lo scoprirò ti avviso.”
Le due si salutarono, e l’Haruno prese l’ardua decisione di farsi un giro e vedere chi c’era alla festa.
Dopo un accurata ispezione e un giro di saluti, decise di sedersi, almeno finchè Naruto non si fosse deciso a tornare a casa e finalmente in quel momento, avrebbe potuto distendersi sul divano a guardare la Tv.
“Hey Sakura.”
“Sensei!”
“Vorrai dire Kakashi.”
“Si, Kakashi.” Sakura arrossì. “Come mai qui?”
“Diciamo che Kurenai mi ha costretto.”
“Devo prenderla come la verità o una scusa?”
“Verità naturalmente. Non avrai pensato che…”
“Si per un attimo l’ho fatto.”
Il jonin abbassò la testa.
“Certo che ne hai di fantasia.”
“Non so se sentirmi offesa o lusingata da questa sua affermazione.”
La rosa passò lo sguardo da Kakashi ad Asuma, in mezzo alla folla.
Certo che i loro maestri non erano cambiati di una virgola.
Fissò più attentamente una ragazza bionda.
Ino.
“Ti ho beccata Ino. Te l’avevo detto che l’Haruno scopre sempre tutto quello che vuole.”
“Sakura stai bene?” Kakashi la guardava perplesso.
“Si, lo so che non è un comportamento normale, ma stavo parlando con la mia Sakura interiore.” Aveva beccato Ino e Asuma.
Sorrise.
Sgammata.
Sakura si girò, sentendo dei passi.
“Kakashi dove vai?”
“A fare un giro.”
“Vengo anche io!”
Naruto vide Sakura allontanarsi. Questo forse voleva dire che non si stava annoiando.
 

Naruto sospirò.
“Quindi mi è venuto da pensare. Pensare che Kakashi e Sasuke erano…”
“Non paragonare Kakashi a Sasuke.” La voce di Sakura era ferma e fredda.
“Sakuke mi ha sempre fatta stare male. Con Kakashi è diverso. Certo, tu avrai sicuramente pensato che a me potevano piacere quelli seri, che pensano ad ogni cosa prima di rischiare, ma lui è più di questo.”
Naruto allontanò la ciotola di Ramen.
“Credo che sia strano. Insomma,  dal primo momento ho chiamato Kakashi,  sensei, e questo fino a quattro anni fa, ma vederti assieme a lui… Ci ho pensato anche quando eravamo in missione. Lui è così…”
“Grande forse? Uno dei ninja più forti di Konoha? Si. Ti sembra strano vederlo con una come me?”
Sakura alzò la testa.
“Non credo che la tua amica possa cambiare idea. Questo tipo le piace troppo. Mi dispiace. Sai che ti voglio bene, ma Kakashi è tutto per me.”
 
Grazie alle persone che hanno recensito =)    _Nihal_


Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Sempre in mezzo... ***




Premetto una cosa: Fay Fay so che Hiro adesso è un po’ in secondo piano, ma mi sembrava monotona la storia dove Kakashi trovava subito Sakura xD Hiro ritornerà alla carica =D  Mi scuso per questo…
 
Sempre in mezzo

 
“E io che ero venuta solo per vederla in smoking.” La rosa rise.
“Vuoi troppo Sakura. Ricorda che mi hanno portato qui con la forza.”
“Tsè. Non mi dica che un ninja come lei non può opporre resistenza a Kurenai.”
“Finchè non ti minacciano di tirarti dietro un albero come te Sakura, le donne sono tutte carine e coccolose.”
“Cosa? Che ha detto?”
“Ninte Sakura.” Attento Kakashi, potresti rimetterci la vita.
“Diamine odio uscire d’inverno. Fa un freddo terribile.”
Kakashi si tolse la giacca e gliela porse.
“Tieni.”
Sakura arrossì. “Non posso.”
“Non ho freddo.”
“Non è professionale.”
“Se vuoi posso rimettermela.”
“Non ho detto questo. E va bene.”
La rosa se la mise.
Ora stava molto meglio.
Era leggermente imbarazzata.
Come d’abitudine, un silenzio calò sui due.
“Grazie.”
Quello che venne fuori dalla bocca della rosa fu un semplice “Grazie”.
Non solo per quel gesto che aveva appena fatto Kakashi, ma per tutto quello che aveva fatto per il team 7. Per aver seguito Naruto, anche se sapeva meglio di lei che Sasuke era una causa persa. Non gliel’ha mai detto in faccia, anche se lo pensava.
Peccato che alla fine, quando tutti la pensavano così, Naruto è riuscito a riportarlo a casa. Per lei adesso non contava più di tanto. Anche lui l’ultima volta aveva pronunciato un semplice “Grazie”, ma non è mai stato grato a nessuno per quello che aveva avuto.
Avrebbe voluto avere solo un po’ del coraggio di Naruto, un po’ della sua decisione. Non per provare a salvare Sasuke.
Solo Naruto poteva farcela, e c’era riuscito.
Comunque adesso tutto era tornato come prima, o almeno la maggior parte delle cose.
“Solo perché sei una mia allieva.”
“Che onore.” Sakura rise.
Kakashi la guardava.
Era sempre lei, solo che non aveva più quello sguardo triste. Meglio così.
Gli dava fastidio, infinitamente fastidio, vederla piangere per Sasuke.
Kakashi sospirò.
“Che ha maestro?”
“Pensavo. E non chiamarmi maestro.”
“Non voglio senta la nostalgia di quella parola.” La rosa sorrise.
“Nemmeno io.”
Sakura si girò verso Kakashi, quando udì una voce di sottofondo.
“Sakura!!”
“Naruto.”
Sempre in mezzo, nei momenti meno opportuni.
“Kakashi? Stupefacente. Alla fine sei venuto.”
Il jonin si limitò ad annuire.
Naruto sorrise passando lo sguardo da Kakashi a Sakura.
“Ma lo sa che Sakura l’altro giorno…”
Il biondo venne interrotto da un pugno in testa.
“L’altro giorno volevo chiederle di venire a mangiare da noi questa sera, ma non ricordavo ci fosse questa festa. Sarà per un’altra volta.” La rosa sorrise.
Era sempre stata brava ad improvvisare.
“Ehm… Va bene.”
“Sakura ma che diavolo?”
“Andiamo Naruto!!”
L’Haruno si tolse la giacca, ridandola all’Hatake.
“Grazie ancora!!”
I due salutarono il jonin.
Certo che erano proprio strani.
Come una volta.

 
“E va bene, lo ammetto. Senti Hiro, tu l’avresti capito? Insomma, io ci sono arrivato solo quando ho scoperto che piacevo a Sakura. Non potevo sapere il motivo di quella scenata.”
Hiro annuì.
“Certo. Avevo dimenticato che tu sai sempre tutto.”
Il cucciolo mugugnò.
“Finiscila. E va bene. Ho incontrato Sakura grazie alla stirpe canina.  Ma di certo il mio cane non è come te, quindi non pensare che ti ringrazi.”
Hiro si girò, andando avanti da solo.
“L’hai trovata almeno?”
Il cucciolo si fermò depresso.
Kakashi si passò una mano dietro alla testa.
“Ok. Non è colpa tua, ma vorrei evitare che Naruto ci provi con Sakura, quindi se riesci a trovarla in fretta, fammi il favore di farlo.”
Hiro sembrò ritrovare i suoi valori in quelle parole.
Doveva trovare Sakura? Ce l’avrebbe fatta.
 
“Eddai Naruto. So che è difficile, ma ne troverai di ragazze. Alla fine sei un ragazzo carino e coccoloso.”
“Ma nessuna è come te Sakura.”
Oddio, adesso iniziava con le frasi fatte.
Sakura arrossì.
Almeno lui gliele diceva. Kakashi non era il tipo di uomo romantico che ti ripeteva frasi come “Sei la mia vita” oppure “Ti amo da impazzire.”
La rosa rise per un attimo.
“Forza Naruto. Ci sono tantissime ragazze a Konoha, te l’ho detto. Certo, non con i capelli rosa, ma altrettanto carine, se non di più.”
Doveva ancora spiegarsi i suoi capelli rosa.
Dopo un lungo silenzio Sakura si avvicinò a Naruto, sussurrandogli qualcosa all’orecchio.
“C’è sempre Sasuke.”
Naruto la guardò scioccato.
“Lui è già il mio migliore amico. Non può essere due cose insieme.”
I due scoppiarono a ridere.
“Ti va di andare a fare un giro come amici?”
Sakura annuì.
“Andiamo.”
 
Finalmente, Hiro e Kakashi arrivarono al Ramen Ichiraku.
“Hey Kakashi.”
“Salve.”
“Vuoi qualcosa?”
Il gestore del negozio era pronto ad offrire qualcosa al jonin.
“No grazie.  Per caso Sakura è stata qui?”
“La tipa con i capelli rosa insieme a Naruto?”
Come non detto. Il presentimento che fosse insieme a Naruto  era fondato.
“Si. Sa dove sono andati?”
“Credo verso il campo d’addestramento.”
Kakashi strinse i pugni.
“Grazie.”
Il jonin guardò Hiro.
“Andiamo, stavolta faccio strada io.”
 
 
Finito un altro capitolo…
Spero vi sia piaciuto =D Ormai non credo manchi molto ^^
Grazie a chi segue questa storia =) (Pessima) u.u
_Nihal_
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** End ***



End

I due arrivarono al campo di addestramento.
“Diamine, è come me lo ricordo.”
Sakura corse verso i tronchi d’albero.
“Ti ricordi Naruto? Kakashi ti aveva legato su questo.”
La rosa indicava il tronco che si trovava in mezzo.
Quelli erano bei tempi.
A pensare quella frase si sentiva vecchia.
Sorrise.
Non che adesso se la passasse male, ma da bambini era diverso.
I bambini non hanno a carico tutti i pensieri che si hanno quando si cresce.
Sospirò.
La sua stagione preferita era sempre stata la primavera, e i ciliegi erano in fiore.
Si fermò un attimo.
Amava quel posto.
Naruto afferrò il polso della ragazza, tirandola a sé.
“Naruto che fai?”
Due secondi dopo la ragazza si accorse della domanda stupida che aveva fatto.
Era ovvio.
Per altri interminabili secondi la figura di Kakashi si sovrappose a quella di Naruto, che a suo avviso era fin troppo vicino.
Già. A suo parere Kakashi era molto più carino.
Sakura sorrise e allontanò delicatamente il biondo.
“Con me non funziona Naruto.”
In un quel momento si sentì abbaiare.
“Hiro!!”
Sakura si inginocchiò, guardando il cagnolino che arrivava.
“E Kakashi? L’hai perso per strada?”
“No.”
All’udire quella voce, l’Haruno si girò.
“Come mai siete venuti?”
“Siamo usciti perché Hiro aveva bisogno di farla, e poi ti abbiamo trovato.”
Balle -.-
“Sempre molto possessivo Kakashi.”
“Quel cane lo è. Sarei rimasto a casa, ma qualcuno mi ha detto che dovevo controllarlo.”
Sakura si alzò.
“Grazie allora. Andiamo a casa? Qualcuno dovrà pur nutrirvi voi maschi.”
Hiro e l’Hatake si guardarono.
“Saremmo sopravvissuti comunque”.
L’Haruno sorrise.
“E va bene, se lo dite voi. Ciao Naruto.”
Hiro non lo guardò neppure. Si limitava a scodinzolare dietro alla padrona.
Per tutta la strada regnò il silenzio.
Sakura iniziò a domandarsi che aveva fatto.
 
 
Chiusa la porta dietro di sé, Kakashi si ritrovò Sakura davanti.
Questa gli appoggiò le mani sul petto, spingendolo delicatamente sulla parete.
“Cos’è, hai paura scappi Haruno?”
“Allora?”
“Allora cosa?”
“Ti faccio notare che da quando Hiro mi ha trovata, non mi hai mai parlato.”
“Non parlo mai molto Sakura.”
“Peccato che ormai io ti conosca. Sentiamo, che avrei fatto stavolta?”
Kakashi guardò da un’altra parte.
“Niente.”
“Quando è che entrerai nella modalità “Affrontiamo il problema”, oppure in quella “Sai che puoi dirmi tutto?”
“Se sei qui per torturarmi credo che adesso me ne andrò a fare un giro.”
“No, sono seria. Cos’è che non va?”
“Niente ti ho detto. Solo che oggi non mi va di parlare.”
Sakura lo guardò un attimo, cercando di capire cosa potesse dargli così tanto fastidio.
“Naruto forse?”
Il corpo di Kakashi sussultò appena, ma Sakura riuscì a percepire anche quel piccolo fremito.
“Non vedo cosa dovrebbe centrare Naruto.” Il jonin alzò le spalle.
Sakura sospirò.
“So che non ti ho detto che uscivo con lui, ma sapevo che mi avresti detto di non andare, oppure mi avresti fatto questa scenata.”
“Non è una scenata. Ne ho tutto il diritto.”
“Credi che Naruto sia una minaccia però.”
“Io…”
Sakura gli sorrise. “Se mi piacesse quella testa quadra non sarei qui, non credi?”
“Forse dovrei cambiare. Non voglio che te ne vada.”
La rosa si meravigliò delle parole dette dal jonin.
“Non fare lo scemo adesso. Cosa diventeresti? Più affettuoso? Coccoloso? Più socievole? Stiamo parlando di Kakashi Hatake. Va bene tutto, ma i miracoli non accadono.”
“Lo stai rifacendo.”
“Cosa devo dirti per farti capire che io e Naruto siamo solo amici?”
Kakashi guardò Sakura.
 
L’Haruno stava osservando i ciliegi in fiore.
“Il nostro campo d’addestramento è davvero bello in primavera.”
Già. I petali rosa che cadevano davano un’atmosfera proprio romantica.
Questo era quello che pensava Sakura.
“Nostro?”
“Si, della squadra Kakashi.”
Kakashi passò lo sguardo sui tre tronchi allineati al centro del campo.
“Alla fine hai ritrovato il cagnolino con gli occhiali uguali a Shino?”
L’Hatake si ritrovò la ragazza davanti.
“Diciamo che era a casa.”
“Posso salutarlo?”
“Sei seria?”
La rosa annuì.
Il jonin richiamò il cane che per un paio di secondi si guardò attorno.
Sakura si abbassò alla sua altezza, accarezzandolo.
“Posso regalartelo se vuoi.”
“Nha. Credo che sia più d’aiuto a te nelle missioni. Ma se me ne vuoi comprare uno per me va bene.” La ragazza sorrise.
Sakura si alzò.
“Riguardo l’utilità del mio cane, avrei qualcosa da ridire.”
Il cane che ormai la rosa aveva denominato Shino, mugugnò contrariato.
“Non ascoltarlo Shino, sta scherzando.”
Troppo tardi. Aveva già preso la rincorsa, e si schiantò su Sakura che perse l’equilibrio cadendo in avanti.
In un primo momento Kakashi guardò Shino, con uno sguardo che non doveva essere molto rassicurante, ma successivamente la sua attenzione si focalizzò su Sakura.
La ragazza aveva le mani appoggiate sul suo petto e sembrava nettamente imbarazzata.
“Scusa…”
Maledetto quel cane, l’aveva fatto apposta.
Il jonin guardò da un’altra parte. “Niente…”
L’Haruno poteva sentire la tensione che passava attraverso il corpo di Kakashi.
Le piaceva.
Le piaceva fin troppo. Forse fino da farle male.
Dal petto, una mano di Sakura salì fino al collo dell’Hatake che dopo un paio di secondi si avvicinò sussurrandole qualcosa.
“Sai che questo è tremendamente sbagliato vero?”
La ragazza chiuse gli occhi, facendosi sempre più vicina.
“Molte cose sono sbagliate, eppure il mondo va avanti lo stesso.”
Sakura abbassò la maschera del jonin, mentre questo la lasciava fare. Lo voleva tremendamente anche lui e si lasciò prendere dal momento. Non era più una bambina, e quella ragazza glielo ricordava ogni volta.
Passò lentamente le mani sui suoi fianchi, quasi come se non volesse farle male, come se non volesse rovinare tutto.
Le loro labbra si incontrarono.
Sakura si strinse sempre di più a lui, cercandolo e sperando che quel momento non finisse subito.
Due anime unite in un unico momento.
L’Haruno aveva letto di tutto questo solo nei libri, o nei romanzi che non capiva nemmeno veramente. Divagava e si immaginava la scena, sperando che sarebbe successo anche a lei.
Erano solo loro due.
Loro due su una distesa di petali di ciliegio.

 
 
“Kakashi?!”
Il jonin si risvegliò.
“Dovevo comprartelo.”
La rosa si fermò un attimo a pensare.
“Già, il cane.”
“Puoi tenere Hiro se vuoi.”
La ragazza lo guardò.
“Questo vuol dire?”
“Convivrò con quel cane…”
“E?”
Kakashi la abbracciò.
“Scusa.”
“Non me ne andrò per così poco.”
“Non avevo dubbi.”
Sakura si staccò.
“Come dicevo, qualcuno dovrà pur nutrirvi.”
“Hai rovinato il momento Haruno.”
“Non cercare di fare il romantico Hatake.”
Kakashi alzò le spalle, e Sakura gli sorrise, scomparendo in cucina.
Il jonin sentì qualcosa che si strusciava sulla sua gamba e si abbassò.
Hiro gli appoggiò una zampa sulla gamba.
“E va bene. Devo ringraziare la stirpe canina.”
Hiro fece l’offeso e Kakashi si alzò.
“E va bene cane, solo per questa volta…”
Il cucciolo si girò guardandolo.
“Grazie.”
Hiro vide il jonin sparire in una stanza.
Bene, ora si trovava lui con la sua coscienza.
Poteva ritenersi accettato.
Quella era la sua casa, e lo sarebbe rimasta per sempre.
Sakura e Kakashi.
La sua famiglia.
Il cucciolo salì sul divano, accoccolandosi su un cuscino.
Chiuse gli occhi.
Sempre se non fosse arrivato qualcuno in più…
 
 
End
 
Oddio… Spero tanto non abbia fatto così tanto schifo come storia xD
Bè se potete vorrei sentire molte opinioni, anche per migliorarmi u.u
Grazie a tutti quelli che l’hanno seguita fino a qui ^^
Nihal
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=695749