IL FUTURO DEI TITANS

di shinzui
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. RICORDI ***
Capitolo 2: *** 2. Brutte notizie ***
Capitolo 3: *** 3. Pronti...a voi! ***
Capitolo 4: *** Arrivano i rinforzi... ***
Capitolo 5: *** Ritorno alla Bat-caverna ***
Capitolo 6: *** Un po' di tregua! ***
Capitolo 7: *** Si ricomincia. In guardia! ***
Capitolo 8: *** Incidenti ***



Capitolo 1
*** 1. RICORDI ***


Il futuro dei titans 1. Ricordi

L'alba cominciava ad illuminare le strade e le case di Gotham city, Dick Grayson (alias Robin) era steso sul suo letto con gli occhi fissi sul soffitto ripensando a quella sera di quattro anni fa, se la ricordava perfettamente come se fosse stato ieri, aveva deciso come ogni anno di sparire per un giorno o due per andare a visitare le tombe dei suoi genitori a Gotham city per l’anniversario della loro morte; nessuno dei suoi compagni, e nemmeno Stella, sapevano cosa facesse in quei due giorni di assenza, a dire il vero i suoi amici non sapevano neanche che lui fosse orfano, ma quella volta fu la volta che se ne dovette andare, Batman lo stava venendo a prendere quando dietro di lui sentì una risata…era il Joker; tenneva in una mano un telecomando e nell’altra una video cassetta. Il Joker sostituì la videocassetta della telecamera sul tetto con quella che aveva in mano, poi premette il tasto del telecomando che aveva nell’altra mano e dietro il Joker Robin vide un enorme esplosione che colpì Jump city, per fortuna l’esplosione si estese per pochi isolati, ma chi sa quante vittime…
Senza pensarci due volte Robin si scagliò contro Joker, ma quest’ultmo estrasse la pistola e gli sparò alla spalla ferendolo gravemente…non fece caso al dolore, si rialzò e si scagliò nuovamente contro Joker che parò il suo attacco e gli tirò un brusco colpo alla ferita che però stavolta Robin cadde in ginocchio con gli occhi sbarratti (ovviamente indossava la maschera) guardò Joker e vide che aveva una bomba in mano, Robin cercò di reagire, ma Joker gli assesto un colpo alla nuca che gli fece perdere i sensi. Si ricordò di essersi svegliato steso in un letto, fuori era ancora buio, la testa gli doleva, girò la testa e vide che seduto di fianco a lui c’era Bruce Wayne che al suo risveglio gli raccontò che dopo che lui fosse svenuto mise una bomba a tempo sul tetto della torre dei Teen Titans e che lui lo salvò appena in tempo, ma che non era riuscito a scoprire cos ci fosse in quel filmato; Robin era rimasto svenuto per due giorni e si continuava a chiedere cosa ci fosse all’interno del filmato…Pochi giorni dopo arrivò il giornale con un titolo in prima pagina che fece sobbalzare Dick : “ Robin è ricercato dai Teen Titans” con di seguito un lungo articolo dove lo incolpavano di pluriomicidio e di tentato omicidio; in quel momento Dick intuì cosa conteneva i filmato di Joker e il suo uore si colmò di rabbia, ma non verso Joker, ma verso i suoi compagni che credevano che lui fosse capace di fare una cosa del genere.
A quei ricordi Dick si chiese cosa sarebbe successo se non fosse svenuto, se fosse riuscito a fermare il Joker; ma mentre navigava trai suoi pensieri venne destato da un richiamo: - Signorino Dick è ora di alzarsi, la colazione è pronta e il signor Bruce desidera parlarvi.- disse Alfred, e come risposta Dick si limitò a dire: - Arrivo subito!- continuando a pensare a cosa sarebbe successo se le cose si fossero svolte in un altro modo.

Eccoci alla fine del primo capitolo…scusate se è un po' corto, ma prometto che gli altri sarnno più lunghi...cmq spero vi sia piaciuto… mi raccomando recesite.

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Capitolo 2
*** 2. Brutte notizie ***


Il futuro dei titans

2. Brutte notizie

 

Qualche giorno prima a Jump city…

Stella si stava dirigendo verso la sua stanza, da quando Robin se ne era andato lei era diventata il leader dei Titans, non si era mai accorta che essere un leader fosse così faticoso; ma in quel momento la sua unica preocupazione era trovare Robin e spedirlo in carcere quella bomba che fece esplodere quattro anni fa procurò un sacco di morti e feriti tra bambini donne e uomini innocenti, sinceramente non se lo sarebbe mai aspettato una cosa del genere da lui. Ad un certo punto si fermò di’istinto si girò e di fianco a lei si ritrovò  la porta ke dava accesso alla camera di Robin; rimase a fissare quella porta come se sperasse ke tutto quello che era successo non fosse mai accaduto, am quando si rese conto che tutto questo non era possibile il suo cuore si riempì di tristezza e allo stesso tempo di rabbia, fu destata da una voce amica - Stella va tutto bene?- era Corvina da molto tempo erano diventate grandi amiche – Sì, è tutto a posto, ora sbrighiamoci dobbiamo partire!- rispose Stella e detto questo si incammino verso la sua stanza. Corvina per un momento non capì il perché di quel comportamento così freddo, ma poi quando guardò di fronte a lei capì e dopo pochi istanti si avviò anche lei verso la sua camera per finire di prepararsi. Intanto che si dirigeva verso la sua stanza si accorse di cose a cui non ci aveva mai fatto molto caso, come ad esempio il fatto che Bibi e Cyborg non si comportavano più come due scemi, si scherzavano qualche volta come era di consueto, ma non sembrava che lo facessero più con la stesso spirito di una volta, certo per fortuna avevano smesso di inventare giochi disgustosi dove per sua sfortuna la coinvolgevano spesso, ma anche Stella era cambiata, da quando era lei il leader prendeva tutto più sul serio quasi di più di quanto lo prendesse Robin. In quel momento le sembrò che tutta al felicità, la gioia e l’armonia che invadeva la torre fosse scomparsa insieme a Robin quella sera di quattro anni fa.

 

 

Quando Dick arrivò in sala da pranzo trovò Bruce e Barbara Gordon (alias Batgirl) già intenti a far colazione, quando Bruce lo vide lo invitò a sedersi di fronte a loro, fece come gli venne chiesto e cominciò a mangiare…rimasero in silenzio per tutta la durata della colazione, quando verso la fine Dick ruppe il silenzio che li avvolgeva dicendo: -Alfred mi ha detto che mi dovevi parlare…- Bruce annuì dicendo a sua volta - Più che parlare ti devo far vedere una cosa!- e dicendo questo gli passò un giornale con aria seria, Dick mentre prese il giornale guardò Barbara e si accorse che aveva la stessa espressione di Bruce. Quando si portò il giornale davanti a se smise di guardare i due e posò gli occhi sul giornale, quando lesse l’ articolo in prima pagina sbarrò gli occhi e subito quest’ultimi si riempirono di stupore e di paura il giornale proveniva da Jump city e il titolo diceva: “ I Teen Titans partono per Gotham city per continuare le loro ricerche su Robin” nella pagina seguente seguiva una articolo dove diceva che i Teen Titans sono partiti per Gotham city siccome hanno sentito che Robin si è riunito al Cavaliere oscuro; Dick guardò la data, era di due giorni fa, questo voleva dire che molto probabilmente i Titans erano già arrivati a Gotham.

 

La sera Dick pensò, anzi sperò, che la serata sarebbe passata tranquillamente, ma come se il destino si divertisse a leggere i suoi pensieri e si divertisse far l’esatto contrario in quello in cui lui sperava; imprecando corse verso uno dei passaggi segreti e scese nella bat-caverna dove lo stavano aspettano Bruce e Barbara nei panni dei loro alter ego, no sapeva come mai ma questo fatto di arrivare ultimo gli dava il senso di ritardatario, comunque corse a cambiarsi e quando fu pronto corse verso gli altri due.

- Sono due allarmi e un richiamo di aiuto con il segnale…- si affrettò a dire Batman - …Batgirl tu ti occuperai del primo richiamo, si tratta dell’ Enigmista, io mi occuperò del secondo che si tratta di Joker e quanto a te Robin tu ti occuperai della richiesta di aiuto!- Robin avrebbe voluto ribattere, ma non lo fece, dato che la sua esperienza con il Cavaliere oscuro già gli diceva che sarebbe stato inutile. Prese il suo casco e si avviò alla moto, intanto Batman prendeva la sua bat-mobile e Batgirl prese il bat-aereo, partirono e ognuno fece il prima possibile per raggiungere il proprio obbiettivo, sembrava una gara, sembrava che ognuno sfidasse l’altro in una gara di velocità; dopo alcuni minuti Robin arrivò sul palazzo da cui giungeva il segnale, cominciò a guardarsi in giro per vedere dove si trovasse la persona che aveva acceso il segnale, aveva già fatto il giro del tetto del palazzo aleno cinque volte e più faceva il giro più gli sembrava che il tetto fosse enorme; dopo l’ennesimo giro si spazientì e fece per andarsene, quando ad un certo punto qualcuno gli lanciò dall’alto qualcosa, Robin agii d’istinto e subito fece un salto in dietro mettendosi in guardia, ma non vide nessuno e quando capì che poteva rilassarsi si avvicinò all’oggetto: all’inizio non riusciva a riconoscerlo, ma era sicuro di averlo già visto e quando fu abbastanza vicino da poterlo vedere senza alcun problema lo riconobbe era uno dei suoi vecchi bat-rang, subitò la paura lo invase siccome aveva intuito chi aveva lanciato quel bat-rang, capiva che la cosa migliore da fare era scappare ma neanche uno di suoi muscoli rispondeva ai suoi comandi, erano come paralizzati e più provava a muoverli più fatica faceva. Erano stati furbi erano riusciti ad usare una delle più potenti armi della terra…quella psicologica!

 

Anche questo capitolo è finito… spero vi sia piaciuto…mi raccomando recensite^^

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Capitolo 3
*** 3. Pronti...a voi! ***


Il futuro dei titans
Rieccomi qui...scusate se alcuni personaggi nn compaiono molto...raven93 prometto di far comparire di più corvina e gli altri...comunque adesso direi di passare alla ff...spero vi piaccia

3. Pronti...a voi!

Robin era ancora lì fermo e immobile, non riusciva a reagire, s sentiva come se qualcosa lo tenesse bloccato per terra, qulacosa che gli imediva di muoversi, poi due figure atterrarono di frone a lui e altre due dietro.In quel momento riuscì ad alzare la testa, di fronte a lui si trovò Corvina con il capuccio del suo matello viola-blu che li copriva metà faccia, ma erano ben visibili gli occhi che erano accesi da una luce bianca e le sue mani erano avvolte da delle sfere nere in attesa di un attacco; di fianco a lei c'era Stella,  suoi occhi erano illuminati da una luce verde, le sue mani erano pronte ad attccare in qualunque momento, ma Robin non aveva molta libertà di movimento siccome dietro di lui c'era Cyborg con il suo cannone laser putato contro e Bibi era trasformato in lupo che ringhiava. Robin capì che doveva agire...non oteva rimanere fermo, finalmente riacquistò il controllo dei propri muscoli, si alzò in piedi li guardò in faccia cercando di far sembrare il più possibile lo sguardo indifferente; il suo mantello gli copriva le mani e gli arrivava sino alle caviglie, grazie a questo riuscì ad arrivare alla sua cintura senza essere visto, aprendo una delle taschine estrasse due bombolette di fumogeno...aveva trovato la sua via di fuga momentanea, forse non riuscirà scappare subito, ma almeno si sarebbe allontanato da quella situazione almeno per un attimo. In una frazione di secondo Robin fece cadere le bombolette e mentre i Titans erano impegnati a cercar di divagare il fumo provegnente dalle bombolette Robin si lanciò dal tetto e planò sino al palazzo di fianco, purtroppo nell'atterraggio inciampò, facendo questo colpì la spalla dove era stato ferito dal Joker quattro anni fa, quel proiettile gli aveva fratturato la clavicola, quella caduta bruscagli fece tornare un dolore terribile e Robin non riuscì a non urlare...

-Ahaaa!- era un urlo proveniente dal palazzo di fianco, intanto il fumo era sparito e intanto che gli altri finivano di tossire Corvina aprì la sua mente per individuare Robin..."Maledizione...la spalla.."
era Robin...
-L'ho trovato è nel palazzo di fianco, deve essersi fatto male alla spalla- spiegò Corvina- però adesso non riesco più a leggerli nella mente è come se fosse riuscita a chiuderla impedendomi di entrare- Corvina si fermò un attimo con lo sguardo pensieroso poi disse di nuovo- chissà come deve essere duro l'addestramento che deve aver sopportato per raggiungere un livello simile!- -Quanto può essere duro un addestramento del genere?- chiese Bibi dopo aver tossito di nuovo un'altra nuvola di fumo (dopo tutto quello ke ha respirato*_*) -Ti diroò solo che per un essere umano senza poteri fare questo genere di addestramenti può rischiare la morte o la pazia- rispose Corvina in modo rapido.
- Se avete finito di chiccherare ora dovremmo raggiungere Robin- disse Cyborg; detto questo Corvina si alzò in volo, Bibi si trasformò in un'aquila e Stella si alzò anche lei in volo prendendo Cyborg.

Robin si era alzato in piedi, non sapeva cosa fare se chiamare Batman e Batgirl o affrontarli da solo, ma doveva decidere in fretta perchè gli altri lo stavano raggiungendo. Quando si accorse che i quattro erano troppo vicini decise che ormai era inutile provare a chiamare e che doveva farcela da solo, si mise in posizione d'attacco e quando i Titans giunsero sul tetto e gli si scagliarono contro Robin attaccò.

- È incredibile...riesce a tenerci testa!- disse Cyborg sorpreso - Ma non per molto- rispose Corvina- Azarath...Methrion...Zintos- un raggio di luce nera si scagliò contro Robin che nel frattempo era impegnato a tenere a bada Stella e Bibi...-Ahaaaa!- il raggio di luce nera concetrato da Corvina aveva centrato in pieno Robin che poco dopo cadde a terra.

Si sentiva esausto, anche se sino ad adesso era riuscito a tenerli testa aveva sprecato un sacco di energie..."Ho bisogno di rinforzi o sono finito!"

I Teen Titans lo circondavano e le probabilità di successo da parte di Robin cominciavano a essere vane...

Spero vi sia piaciuta....so ke è un po' corta ma nn sapevo ke altro scrivere...

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Capitolo 4
*** Arrivano i rinforzi... ***


Il futuro dei titansEcco un altro capitolo...lo so purtroppo nn sn riuscita a scriverlo prima, ma state tranquille nn lascerò questa storiain sospeso...se magari avvistate degli errori sui personaggi o volete darmi qualke consiglio sulla storia gli accetto molto volentieri... va beh dp questa pausa direi di passare alla ff... buona lettura ^^

4. Arrivano i rinforzi...

Robin si trovava circondato dai Teen Titans e sapeva che se non chiamava Batman e Batgirl, rpobabilente non sarebbe uscito vivo da quello scontro; ma i Titans erano troppo vicini a lui ormai e se avesse tenato di dare l'allarme lo avrebbero attaccato prima che ragiungesse il ricevitore l'avrebbero già attaccato e messo al tappeto! Decise allora di affrontarli di nuovo, ma questa volta attacco lui, anche sapendo che non avrebbe avuto molto successo.

Bibi si accorse che Robin si era messo in posizione d'attacco, non perse temo, si trasformò in una tigre e si lanciò subito all'attacco; all'inizio gli altri tre non intervenirono siccome Bibi cominciava ad avere la meglio su Robin, ma quando si accorsero che aveva abbassato troppo la guardia si scagliarono anche loro contro Robin.
-Assaggia questo- disse Cyborg che subito dopo la frase tirò un pugno bello forte in faccia a Robin, quest'ultimo barcolò indietro mentre dalla sua bocca cominciava ad uscire del sangue, intanto alle spalle di Robin c'era Corvina che quando questi si voltò glia scaraventò addosso una montagna di mattoni presi da cantire li di fianco...Robin ne schivò alcuni, altri li respinse, ma qualcuno lo colpì...

Era esausto e dolorante, qualche amttone l'aveva colpito sulla famosa spalla (oh ma ke sfiga *_*) e quest'ultima gli doleva parecchio; però si accorse che siccome i Titans avevano inditreggiato per difendersi, adesso avrebbe potuto chiamare Batman -Perfetto ora posso chiamarli e...- non fece intempo a finire la frase o a chiedere aiuto, che Stella lo stava già attaccando, Robin provò a difendersi ma in una frazione di secondo si ritrovò a guardare le stelle che illuminavano Gotham...

- Centro!- urlò Stella con aria soddisfatta, - Bene ora tocca a me!- disse Cyborg ke in men che non si dica stava già correndo verso il suo bersaglio, che intato quest'ultimo cercava di rialzarsi in piedi con qualche difficoltà, Cyborg caricò bene il pugno e quando fu pronto lo tirò in faccia a Robin che fece qualche piroetta in aria dopo l'impatto.

Robin si ritrovò di nuovo a terra però stavolta aveva la faccia rivolta per terra, si rialzò intanto il naso e la bocca sanguinavano, ne aveva abbastanza, sino ad adesso non aveva fatto altro che prenderle in continuazione, ne aveva veramente abbastanza, gli sembrò che tutta la sua rabbia si trasformasse in energia e forza pronta a esplodere.
Si scagliò contro Cyborg a tutta velocità e quando fu abbastanza vicino saltò e tiro un calcio in faccia a Cyborg; Corvina che era a pochi metri da loro sollevò  i mattoni che erano per terra con la magia e li lanciò con tutta la sua forza addosso a Robin, che però saltò di lato schivando i mattoni e lasciando li per terra Cyborg che venne colpito da alcuni mattoni... intanto Robin lanciò due Bat-rang addosso a Corvina che l'appesero al muro prendendo il mantello; da dietro Bibi sentì Bibi che cominciava seriamente ad arrabbiarsi, infatti si trasformò in gorilla e fece per colpirlo, ma Robin tirò fuori il suo bastone e dopo alcune mosse lo mise k.o...

Stella si ritrovò sola, tutti i suoi amici erano al tappeto, Robin sembrava fuori controllo, in pochi istanti aveva fatto fuori tre membri dei Teen Titans, era rimasta sbalordita e spaventata allo stesso tempo, ma doveva farlo vedere, soprattutto al suo avversario e con il tono più indifferente possibile disse- Bene bene, siamo riamasti tu e io, spero che tu abbia ancora forze perchè con me ti serviranno, io non sono più la Stella di una volta, io sono diventata ancora più forte e brava e di sicuro non farò l'errore  di sottovalutarti- - Tranquilla di forze ne ho più che a sufficenza e anchio sono migliorato parecchio, ma non voglio combattere non sono un criminale e voi non mi potete accusare di una cosa che non ho fatto; e ora se non ti dispiace me ne vado- rispose Robin in modo serio e detto questo girò i tacchi e fece per andasene, ma un dei colpi di Stella gli passò a pochi centimetri sopra la testa e andò a colpire uno dei Bat-rang che bloccava Corvina...Robin si girò di scatto verso Stella che aveva ancora il braccio teso, dietro di lei Bibi, che sino a pochi istanti fa era a terra privo di sensi, ora si era rialzato ed era di fianco a Stella; sentì dietro di lui un rumore di pietre si voltò di nuovo e vide Cyborg che si era ripreso e ora affiancava Corvina. -Vedo che adesso che si sono ripresi tutti tu hai la faccia preucupata, cosa c'è il piccolo Robinuccio a paura forse?!- disse Stella - Cosa c'è vuoi la mammina e il paparino?- aggiunse Corvina che ricevette subito un pugno nello stomaco da Robin.

Robin non sapeva perchè ha reagito in quel modo alle parole di Corvina, probabilmente perchè sentiva che i suoi geitori venivano insultati e lui, anche se nessuno di loro sa che lui è orfano automaticamente ha reagito tirandole un pugno nello stomaco, " Perfetto non ho fatto altro che peggiorare la situazione! Che stupido che sono!"
Dopo pochi istanti si ritrovò di nuovo a doversi difendere dagli attacchi dei Titans.
Molti minuti dopo Robin comincia a perdere colpi e a pedere forza ed energie e la sua vista si faceva sempre più sfuocata. Approfitò della sua condizione e cadde a terra come se fosse svenuto, allora i Titans abbassano la guardia e Robin ne approfittò e si alzò di scatto prendendo i Titans alla sprovvista, loro si allontanarono da lui mettendosi in posizione di difesa aspettandosi chissà quale trappola, invece Robin ne approfittò e corse verso il bordo del tetto, dopo di che si dette una bella spinta e si lanciò dal tetto del palazzo e planò sino al cantiere li vicino. Sapeva che i Titans non se lo aspettavano e quindi non l'avevano seguito sino a quando atterrò nel cantiere. Atterrato si nascose in angolino buio, ma anche comodo per tenere d'occhio i Titans, intanto mandò finalmente l'allarme a Batman e Batgirl, dopo di che si mise ad osservare le mosse dei suoi avversari sperando che i suoi due compagni arrivassero presto; doveva ripredere forze, quindi si mise nella posizione più comoda possibile che si poteva permattere in quel piccolo e buio angolino aspettando e osservando. Rimase li nascosto per parecchi minuti che sembravano non passare più, mentre osservava i Titans che si davano da fare per trovarlo pensava come sarebbe se tutto questo fosse solo un incubo, più il tempo passava e più cresceva la sua ansia in quel momento voleva solo scappare e lasciarsi tutto alle spalle, ma più guardava i Titans, e in particolare Stella, più capiva che questo non era possibile e che se non saltasse fuori la verità lui molto probabilmente avrebbe dovuto pagare delle conseguenze ingiuste.

-Dove si sarà cacciato?! Maledizione è impossibile che sia sparito, deve essere per forza qui da qualche parte!- imprecò Corvina che intanto stava dando un'occhiata dietro a dei massi. Intanto Bibi che si era trasformato in un segugio dava una mano a Cyborg, mentre Stella stava dando un'occhiata in giro da sola.
Molti minuti dopo Cyborg vide un bagliore di luce che molto probabilmente provenivano da dei fari di un'auto che andava a tutta velocità seguita a ruota da una moto, i due veicoli inchiodarono davanti a loro e ci mancava poco che Corvina venisse investita da uno di essi. Dai veicoli scesero due figure, quando i Titans capirono chi erano rimasero pietrificati non potevano credere che si trattasse di Batman e Batgirl, rimasero incantati per un minuto, ma furono risvegliati da un sospiro che proveniva da dietro di loro.

Robin si alzò e uscì finalmente dal suo nascondiglio, quei minuti che erano sembrati un'eternità sembravano ormai molto lontani, finalmente erano venuto a soccrerlo.
- Finalmente siete arrivati! Ormai non ci speravo più!- esclamò Robin con gioia - Vedo che però eri nascosto, cos' è ti sei fatto quelle ferite da solo per fare un p' di scena o hai lottato veramente?- gli disse Batgirl in modo sarcastico quando lo vide uscire dal nascondiglio - Come al solito non sai dire altro quando mi vedi, comunque ho lottato, mi ero nascosto solo perchè ormai non mi reggevo più in piedi.- rispose Robin con tono offeso.

- Non penserai di riuscire a scappare solo perchè sono arrivati loro a darti una mano, anche se questa sera riuscirai a scappare noi ti ritroveremo comunque! Questo è poco ma sicuro!- disse a Robin Bibi che stava per urlare.

Batman lanciò un'occhiata a Robin e vide che si teneva la spalla sanguinante, fece cenno a Batgirl che chiese subito a Robin cosa fosse successo alla spalla, Robin le spiegò tutto quello che era successo, dopo di che Batgirl si avvicinò di più per esaminare meglio la spalla e vide che era pina di polvere e di terra - Potrebe fare infezione se non puliamo subito la ferita!-. Batman capì che anche se Robin aveva recuperato le energie era meglio ce non lottasse nelle sue condizioni.

- Beh! Cosa c'è volete parlare tutto il tempo o possiamo passare all'azione?!- disse Cyborg con tono irritato, i tre supereroi di Gotham guardarono in faccia i Teen Titans e sulle loro facce lessero l'impazienza che avevano addosso.
Tutti e tre, persino Batman, capirono che avrebbero dovuto lottare ancora per riuscire a tornare alla base e curare le ferite di Robin...

Finito anke questo capitolo...è decisamente più lungo degli altri...e spero che vi sia piaciuto...ci sentiamo al prossimo capitolo...

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Capitolo 5
*** Ritorno alla Bat-caverna ***


Il futuro dei titanse rieccomi qui cn il prossimo capitolo...scusatemi per il super mega ritardo...tra i  compiti, le verifike e le vacanze nn ero riuscita a scrivere il capitolo...comunque...grazie per le vostre recensioni...spero vi piaccia anke questo di capitolo...vabbè ora direi di passare alla ff...buona lettura...

5. Ritorno alla Bat-cavera!

Adesso erano tre contro quattro, ma almeno Robin non era più da solo; i Titans li avevano accerchiati, Batman fece segno a Robin e quest'ultimo facendo un gesto di assenso fece segno a Batgirl che anch'essa annuì, tutti e tre cominciarono a correre verso i loro avversari, i Titans si misero in posizione di difesa, con loro grande sorpresa i tre pipistrelli fecero un salto con caprola all'inditro per tornare al centro, poi Robin dette le mani a Batman che comincio a farlo girare sino a fargli staccare i piedi da terra, invece Batgirl si lanciò addosso ai Titans, dopo un po' Robin si sentì pronto, strinse le mani al suo compagno per fargli capire che poteva lanciarlo, la loro compagna che nel frattempo era riuscita a far radunare tutti i loro avversari in un unico punto e quando vide che Batman aveva aumenta la velocità allora salto in aria si mise da parte a quel punto il suo compgno lasciò andare le mani dell'altro e lo scagliò contro i Titans; Robin colpì tutti i Titans e qundo stava per colpire Cyborg ne approfittò e quando i suoi piedi toccarono il petto del ragazzo mezzo robot si dette una bella spinta facendolo cadere indietro e lui con una bella capriola in aria tornò affianco ai suoi compagni.
I loro avversari si rialzarono si rimisero in gurdia - Maledizione! Ma lo volete capire che non ho alcuna intezione di combattere con voi e tanto meno farvi del male?- urlò Robin con tutta il fiato che aveva in corpo - E noi dovremmo crederti?- chiese in tono sarcastico Stella - dopo tutto quello che ci hai fatto noi dovremmo credere che tu non ci farsti mai del male?-
Robin non voleva credere a quello che aveva appena sentito, non poteva crederci, quello che aveva appena sentito voleva dire che i suoi ex-compagni credevano veramente a quel video, è vero negli ultimi tempi passati con loro si comportava in modo abbastanza strano, ma non avrebbe mai fatto ai suoi amici a quelli che cnsiderava la famiglia che aveva perso. Abbassò lo sgurdo e lasciò cadere le braccia lungo il suo corpo stringendo i pugni - Allora che fai ti arrendi finalmente? Hai capito che non ce la puoi fare contro di noi?!- chiese Corvina che aveva abbassato anche lei la guardia, ma non aveva capito l'umore del suo avversario. Robin cominciò a stingere sempre di più le mani, se non avesse avuto i guanti le sue unghie sarebbero entrate nella sua carne, i quel momento lui provava rabbia, odio e rancore; le tempie li pulsavano, contrasse la mascella per pi sussarrare - Io non mi arrendo! Io non mi arrendo mai!- i ragazzi e suoi compagni fecero delle espressioni preucupate, soprattutto Corvina che riusciva a percepire l'energia del ragazzo.
Poi Robin non riuscendo più a trattenere la sua rabbia, scoppiò urlando - IO NON MI ARRENDO E CHE QUESTO VI ENTRI BENE IN TESTA!- detto questo scatto verso di lorocon furia e li colpì con tutta la forza che aveva. Non rusciva più a controllarsi colpiva secondo l'istinto, riuscì pure a far sanginare il labbro di Stella, " Non è quello che voglio...io non voglio fare del malea quelli che per me sono stati come una famiglia...soprattutto non voglio far del male a Stella!" e dopo aver pensato questo riuscì a ritrovare la ragione e si calmò... Corvina ne approfittò  e gli lanciò addosso una pitra che gli arrivò in testa facendolo cadere, sentì il calore del sangue che gli scorreva lungo la tempia per diramicarsi e arrivergli così alla bocca facendogli sentire il gusto agrodolce del suo sangue, si rialzò in piedi ma ci mise un po' a ritrovare l'equilibrio, ma quando pensò di avrlo trovato ricadde a terra; Batman andò ad aiutarlo a rialzarsi. Robin si tenne la testa fra le mani poi provò a guardare avanti e si accorse di vedere doppio - Va tutto bene?- gli chiese l'amico -Sì!- rispose lui mentendo ma appena si lasciò andare dalla presa di lui riperse l'equilibrio ma fu preso al volo prima che toccasse terra - Forse sarebbe meglio andare a curare le tue ferite! Hai perso molte energie e non ti reggi in piedi se non stai appoggiato a qualcosa.- disse Batgirl affiancando i due compagni rivolgendosi a quello più giovane.

- E voi credete che vi lasceremo andare?! Ora che siamo così vicino alla nostra vittoria- disse Bibi appena ebbe sentito le parole pronunciate dalla sua avversaria - Oh! Ma noi non abbiamo bisogno del vostro consenso- e detto questo Batman lanciò delle bombolette pine di fumogenolasciando completamente disorientati i Titans. Quando la nebbia si dissolse i giovani titani si accorsero che i loro nemici erano scappati e che le vetture erano scomparse, per la rabbia Stella tirò un pugno al muro che c'era di fianco a lei così forte che lo fece crollare all'istante (mi sn immaginata la scena e nn vorrei essere il muro in questo momento *_*).

Da quano erano fuggiti Robn era svenuto, il suo sangue continuava a colare dalle sue ferite, Batman gli aveva messo delle bende provvisorie sperano che il sangue si sarebbe fermato, ma purtroppo non accadde; con il computer aveva già fatto tornare la moto di Robin alla Bat-caverna e aveva caricato il giovane sulla sua auto, dietro di loro li seguiva Batgirl che li copriva le spalle nel caso che i Teen Titans li avessero trovati e attaccati.
Dopo alcuni minuti le vetture si addentrarono in una foresta seguendo un sentiero che li porò in prossimità di una cascata.
La macchina e la moto si fermarono circa 100 m prima, l'auto mise il turbo e sfreccio verso la cascata, tra la cascata e la strada c'era un recipizio, con la potenza acquisita dall'accelerazione la macchina saltò l'ostacolo per poi sparire all'interno della cascata,la moto la imitò.
I tre eroi di Gotham si ritrovarono all'interno di una grotta, era allestita con apparecchi elettronici, computer, armi tecnologiche, souvenir di criminali battuti, una palestra è degli attrezzi per esercitarsi nella lotta contro i criminali. Batman prese in braccio Robin e lo sdraiò su letto e cominciò a curargli le ferite facendosi dare una mano da Batgirl, nel frattempo arrivò anche Alfred, il fidato magiordomo, siccome era esperto in medicina e ormai era abituato a curare le ferite dei tre supereroi, prese il loro posto dandogli così il tempo per cambiarsi. Dopo qualche minuto Bruce e Barbara tornarono indietro vestiti con paio di tute da ginnastica, si affiancarono all'uomo che stava curando tutti i tagli del ragazzo steso sul letto - Bisogna toglerli la tuta a delle ferite sul torace a cui devo dare un'occhiata, probabilmente ha delle costole incrinate- disse Alfred con tono serio -Daccordo!- risposero insieme glialtri due.

I Teen Titans avevano trovato un magazzino abbandonato da usare come base fino a quando non avrebbero catturato Robin.
Stella era arrabbiatissima, non poteva credere che il suo ex-compagno sia riuscito a scappare, ma doveva ammettere che era diventato veramente forte per essere un umao senza alcun potere.
Intant Cyborg stava cercando di aggiustare i vecchi computer del magazzino, Corvina stava cercando Robin con la mente (anche se in vano), Stella sta cercando di calmarsi prima di andare in escandesceza e Bibi non sapendo cosa fare si era messo a dare una sbirciatina all'interno dell'edificio.
-Dobbiamo trovare un altro modo per catturarlo!- disse con furia la ragazza aliena -Magari potremmo scoprire la sua vera identità.- disse Cyborg mentre cercava di capire come riparare quei pezzi d'antiquariato - Ma bravo! E come pensi di fare. Cos'è hai itenzione di girare tutta Gotham con la speranza che qualcuno ti dica: "Sì sono io Robin! Prendimi!"- disse il ragazzo verde che era tornao da i suoi compagni per ascoltare il discorso -No! Non ho intenzione di girare la città con u'dea così subdola! Ma c'è un sistema più pratico e veloce- rispose il ragazzo mezzo robot dopo essere riuscito a riparare quelle sottospece di computer - E quale sarebbe?- chiese subito Corina, che ormai aveva rinunciato a cercare Robin con la mente, -Beh! È semplice, basta mettere alcune caratteristiche nel computer- rispose Cyborg mettendosi davanti al computer ormai acceso -come ad esempio: il colore dei capelli, l'altezza e poi bisogna tenere conto che solo una persona ricca può permettersi il materiale per l'attrezzatura e quindi il campo di ricerca si restringe parecchio, ma la cosa più importante è il fatto che devone avere un motivo per vestirsi da pipistrello e proteggere la gente- metre parlava il ragazzo stava digitando tutte le cose dette da lui su un programma di ricerca avanzata -Fatto!-disse alla fine -E quindi?- chiese Stella con aria molto curiosa - Dai dati sembrebbe che solo due persone corrispondono alle caratteristiche del nostro "ricercato", e sono....- fece un attio di pausa prima di rispondere -...Dick Grayson e Bruce Wayne!-

Dopo un'ora di cure Dick era guarito e lo avevano portato in camera sua, adesso stava dormendo sul letto di camera sua; si agitava nel letto a causa del solito incubo, che ormai lo torturava praticamente tutte le notti. Ad un certo punto si alzò di scatto urlando -NO!-. La sua stanza era buia, solo un leggero fascio di luce entrava dalla finestra con le persiane chiuse; si alzò e cammino fino alla finestra per spalancarla, ma ad ogi passo che faceva le costole gli facevano male, aveva un gran mal di testa quando se la toccò per il dolore si accorse di avre una fascia s di essa e allora si ricordò del mattorne ricevuto durante il combattimento.
Arrivato alla finestra la spalancò e una luce splendete illuminò finalmente la sua camera, ormai era giorno, si voltò per guardare la sveglia che c'era sul suo comodino, era mezzogiorno, ineffetti aveva un po' di fame,così decise di scendere giù in cucina. Si incamminò verso la porta. Mentre camminava provava gli stessi dolori di prima, ma decise comunque che voleva scendere e senza dare alcuna importanza a tutto quel male che provava, uscì dalla camera e cominciò a percorrere il breve corridoio che lo separava dalle scale. Finito quel breve tratto cominciò a scendere.
Alla fine della lunga strada di doloro lancinanti alle costole e alla testa arrivò finalente in cucina, dove trovò Bruce e Barbara che stavano discutendo amorevolmente, Dick sapeva benissimo che tra loro due c'era del tenero, e a guardarli li facevano venire in mente i bei momenti passati con Stella -Ehm,ehm!- fece il ragazzo più giovane per attirare l'attenzione degli altri due -Ciao! Come va? Ti senti bene?- chiese subito la ragazza appena si accorse della presenza del giovane -Abbastanza!- rispose cordialmente lui -Buongiorno signorino Dick!- Alferd era appena entrato in cucina -Buongiorno a te Alfed-rispose con molta gentilezza Dick -Avete fame signorino? Volete che vi prepari qualcosa?- -Sì, grazie mille -. Detto questo il maggiordomo si mise ai fornelli e i tre andarono in salone per non disturbarlo, si misero comodi seduti su i divani - Senti Dick...- cominciò Bruce -mi dispiace ma oggi noi non possiamo pranzare con te. Io devo andare a un pranzo di lavoro anche se non ne ho assolutamente voglia e Barbara deve dare una mano a suo padre per indagare su un furto successo ieri notte mentre noi eravamo occupati nel combattimento- -Non c'è alcun problema. Dopo mangiato andrò in città, ho voglia di fare due passi- rispose lui con tutta calma -Daccordo! Ma se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamare va bene?- disse Barbara -Va bene!-

-Che ne dite se andiamo un po' in città a mangiarci una pizza? So che è una missione, ma non abbiamo alcuna speranza di trovare Robin o Dick Grayson o Bruce Wayne a quest'ora e poi un p' di riposo non guasterebbe abbiamo avorato praticamente tutta la notte!- disse Cyborg ai suoi amici - Hai ragione Cyborg è meglio riposarci un po' sono d'accordo sull'idea di andare in centro!- rispose Stella mentre si stiracchiava un po le braccia -E chi lo sa. Magari avremmo la super fortuna di incontrare o Dick o Bruce- aggiunse -Daccordo alloraandiamo a prepararci, non possiamo restare di certo vestiti così, la gente potrebbe roconoscerci e anche quei due e le nostre probabilità di trovarli andrebbero sotto lo zero- disse Corvina (accipikkia da lei nn me lo sarei mai aspettato XD)-Va bene! Allora Cyborg tu userai gli anelli speciali che ti permettono di cambiare aspetto, Bibi tu cambierai solo i vestiti al massimo nel caso che troviamo uno dei due o abbiamo problemi con la gente ti trasformi, mentre tu Corina vieni che ti presto qualcosa io- Stella lo disse così velocemente che i suoi amici avevano capito tutto per miracolo e soprattutto dopo aver riascoltato la registrazione a rallentatore fatta da Cyborg.
Dopo un'oretta Cyborg era tornato con le sembianze umane grazie agli anelli e indossava dei pantaloni neri, con una maglietta a maniche lunghe bianca, un giubotto di pelle marrone scuro, un cappello girato al contrario e un paio di Puma; Bibi indossava dei jeans a vita bassa, una camicia bianca, una giacca di jeans e delle scarpe da tennis; Corvina portava dei pantaloni neri avita bassa piuttosto attillati, con una  magliettina leggera a maniche corte, un giubotto di panno e delle Nike nere, infine Stella si era messa dei jeans a vita bassa, con una cintura nera, una maglietta a maniche lunghe nera abbastanza scllata e un paio di All Star rosse. Finalmente erano pronti e così partirono e andarono a mangiare in centro.

Dick aveva appena finito di mangiare ed era proto per andare in città, era vestiti con una maglietta nera a maniche, corte un giubotto da moto di pelle marrone, un paio di jeans a vita bassa tenuti su da una cintura di pelle nera e un paio di di Puma Mostro bianche e nere. uscì di casa con il casco, prese la moto e si diresse in centro!

ed è finito anke questo capitolo...spero ke vi sia piaciuto...scusate ancra il ritardo...

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Capitolo 6
*** Un po' di tregua! ***


Il futuro dei titanse sn di nuovo qui cn il nuovo capitolo della ff...ringrazio di cuore raven93 e Talpina Pensierosa per le loro recensioni...spero ke questo capitolo sia bello cm gli altri o almeno di più...ok adex basta cn le ciance e passiamo alla ff...buona lettura.

6. Una po' di tregua!

Finalmente era arrivato in città, aveva parcheggiato in un garage privato intestato a lui per non rischiare di doversi ritrovare senza moto al suo ritorno.
Il centro era poco distante da dove era adesso e quindi aveva due possibilità: prendere la metro o andare a piedi. Decise così di prendere la metro. Arrivato in centro Dick decise di andare a vedere un po' di negozi d'armi e di computer.

Avevano appena finito di mangiare in una pizzeria italiana in pieno centro. Decisero così di andarsi a fare un giro per i negozi.
Stella stava guardando tutti i possibili negozi di vestiti cn gli occhi che le luccicavano ogni volta che vedeva qualche cosa che le piaceva, Corvina stava guardando dei libri in un piccolo negozio, Cyborg era andato a vedere dei negozi di computer e ogni tanto dava una occhiatina ai negozi darmi fantasticando su come lui le potesse migliorare e Bibi guardava i negozi di animali e alcune bancarelle dove vendevano scherzi di tutti i tipi (certo che ho una gran bella fantasia -__-! ndA).
Dopo l'ennesimo negozio di computer in cui era entrato, vide un negozio ke vendeva armi di ogni genere, in vetrina era esposto un fucile bellissimo di cui si innamorò subito; decise di entrare a chiederne il prezzo.
Il negozio era abbastanza pieno, il ragazzo mezzo robot cominciò ad avviarsi verso il bancone, ma ad un certo punto scontrò contro qualcosa, ovvimente lui non cadde, ma quando guardò per terra vide un ragazzo con i caelli neri e gli occhi verdi, indossava un giubotto di pelle da moto e un paio di jeans (penso che abbiate capito chi abbia buttato per terra), Cyborg gli protese una mano per aitarlo ad rialzarsi, quandò lo tirò su gli disse - Scusa non ti avevo visto!- - Non fa niente tranquillo, non stavo guardando dove andavo- gli rispose il ragazzo, "Devo dire che questo ragazzo è alto, forse anche più alto di Stella di cui non si può dire che sia bassa... e anche se questo ragazzo indossa un giubotto, si vede che è muscoloso... Forse lui e Robin sono la stessa persona... per ora farò finto di non aver capito chi è!" pensò subito Cyborg che gli tese una mano dicendo - Molto piacere, il mio nome è Spike!- - Il piacere è mio, mi chiamo Dick Grayson- disse subito Dick, che anche lui però aveva riconosciuto Cyborg che si era presentato con il suo vero nome - Aspetta un momento...- fece Cyborg fingendosi sbalordito - hai detto Dick Grayson? Quel Dick Grayson?- -Sì. Ma perfavore non dirlo a nessuno, per ora sei l'unico che ha capito chi sono, se le altre persone capiscono anche loro chi non oso immaginare cosa diventerebbe questo negozio!- - Allora se non ti dispiace per farmi perdonare la caduta di prima ti vorrei offrire da bere!- - E io accetto molto volentieri!- - Non ti dispiace se invito dei miei amici? Sai mi piacerebbe farteli conoscere.- - Molto volentieri!- "Non mi ricordavo più quanto fosse divertente parlare con Cyborg...anche nelle cose più semplici".

Mezzora dopo si ritrovarono seduti ad un bar aspettando che arrivassero gli amici di Spike. Dopo alcuni minuti il ragazzo si alzò in piedi per farsi vedere da un gruppetto di ragazzi che si guardavano in torno con aria smarrita. Dick si girò nella stessa direzione in cui era rivolto il suo nuovo vecchio amico e li vide, vide i suoi vecchi amici, ma la persona che li saltò subito all'occhio fu Stella ( ma che strano -__-' ndA), mentre combattevano, per la tensione e per la poca luce, non si era accorto di quanto fosse diventata bella, se una volta ne era innamorato adesso ne era pazzo, da la sua ex-ragazza il suo sguardo si posò su Corvina, anche lei era diventata molto carina i capelli non li portava più corti come una volta ora li portava lunghi fino alle spalle, con qualche ciocca che li ricadeva sugli agli occhi per colpa del leggero vento che stava tirando e poi vide Bibi, anche lui era cambiato, era cresciuto i suoi muscoli si erano sviluppati e il suo aspetto e la sua espressione lo facevano apparire più maturo.
Si alzò a salutarli, per tutto il tempo che sono stati a parlare si divertì un mondo, non gli sembrava ancora vero che dopo tanto tempo stava scherzando con i suoi vecchi compagni di squadra. Era felicissimo ma allo stesso momento triste, per il fatto che loro credevano che lui fosse un persona come tutte le altre e il loro scopo era di trovare il suo alter ego per sbatterlo in cella.
Cyborg, Corvina e Bibi notarono che Stella dopo tanto tempo era veramente felice, non l'avevano vista così contenta da quando Robin se ne era andato.
Decisero quindi di inventarsi una scusa e di lasciarli soli - Scusate ragazzi ma mi sono ricordata che devo ritirare una cosa in un negozio prima che chiuda e poi devo fare una commissione- mentì Corvina - Veniamo anche noi. Ci siamo appena ricordati che dobbiamo fare delle commissioni importanti- dissero subito Cyborg e Bibi e appena ebbero finito di parlare si alzaro, li salutarono e uscirono tutti e tre dal bar non lasciando nemmeno ai due il tempo per dire qualcosa. Quando i loro amici furono ormai distanti Dick disse - Beh! A questo punto direi che siamo rimasti io e te- guardando ancora la porta per poi voltarsi verso Stella -Già!- rispose subito lei facendo lo stesso movimento del ragazzo - E quindi tu e gli altri non siete mai venuti a Gotham e questa è la prima volta. Se vuoi ti faccio da guida.- -Molto volentieri. Grazie!- - Figurati. Aspetta pago il conto e andiamo-.

Uscirono dal bar e si incamminarono. Dick fu una bravissima guida le fece vedere dei posti bellissimi. Si divertirono tantissimo, le comprò un regalo e in cambio ricevette un bacio sulla guancia, per quel gesto arrossì visibilmente e lei si mise a ridere; continuarono a camminare ridendo e scherzando.
Verso sera Stella chiamò gli altri per farsi venire a prendere " Di certo non posso alzarmi in volo davanti a lui, perchè se non è Robin a Dick gli verrebbe come minimo un infarto!" pensò lei mentre attendeva che Corvina rispondesse al cellulare. Dopo qualche squillo - Pronto? Stella?- chiese la ragazza dall'altra parte dell'apparecchio - Si sono io. Mi potreste venire a prendere?- - Mi dispiace Stella ma in questo momente siamo da un meccanico fuori città, perchè quel furbone di Bibi è riuscito a fonedere il motore dell'auto di Spike!- mentre Stella ascoltava le parole dell'amica avrebbe giurato di sentire un Bibi che urlava dicendo che non era colpa sua -Vabbè! Allora ci vediamo più tardi. Quanto ci metterete?- chiese la ragazza aliena che aveva capito che avrebbe dovuto prendere l'autobus - Da quello che dice il meccanico circa tre ore. Quando arrivi a casa ti conviene mangiare. Noi ci prenderemo un panino per la strada.- - Ok va bene. Allora a stasera. Ciao-
- Ciao- e buttarono entrambe giù il telefono. - Che succede?- chiese Dick con aria piuttosto preoccupata - Niente di che! Bibi è riuscito a fondere il motore dell'auto fuori città e quindi arriveranno a casa tardi- spiegò lei con velocità incredibile - Senti...- cominciò lui - ti andrebbe di venire a cena da me? Anchio stasera sono solo siccome Bruce e Barbara lavorano fino a tardi. Magari ceni da me, stiano un altro po' insieme e dopo ti fai venire a prendere a casa mia-.
Lei ci pensò un attimo, in fondo non era una cattiva idea e la proposta del ragazzo era molto più allettante di quella di stare da sola tutta la sera - Molto volentieri!- - Allora avverto un attimo a casa e in tanto gi dirigiamo verso la mia moto- -Ok-
Camminarono per altri dieci minuti per dirigersi verso il garage. In tanto Dick aveva avvertito Alfred della loro ospite e Stella aveva avvertito gli altri.

La serata passò tranquilla e dopo cena i due si guardarono un film.
Erano tutti e due seduti per terra con la schiena appoggiata al divano ed erano soprattutto vicini come due fidanzati.
Ad un certo punto Stella appoggiò la testa sulla spalla di Dick, il quale all'inizio si irrigidì e diventò rosso ma poi si tranquilizzò e pensò che aver passato tutto il giorno con Stella l'aveva reso felice, più del solito.

Verso le undici di sera qualcuno suonò alla porta e Alfred andò ad aprire, erano Corvina, Cyborg e Bibi che erano venuti a prendere Stella.
Dopo alcuni minuti la ragazza aliena scese con il Grayson, si salutarono e dopo i Teen Titans partirono.

- Non saprei se Dick è i realtà Robin! Certo hanno molte cose in comune ma sembra totalmente un'altra persona- cominciò subito a dire la ragazza con i capelli rossi - Stella smettila di fingere, lo sappiamo tutti che infondo ti sei ricordata solo adesso che cercavamo lui per la nostra missione- disse subito Bibi con aria da superiore - Hai ragione, ma come hai detto tu dobbiamo pur divertirci qualche volta. No?- - In effetti è vero, l'ho detto-.
- Ok ci siamo divertiti tutti quanti, però adesso direi di tornare a concentrarci sulla nostra missione- intervenne Corvina e dopo quella frase l'auto sfrecciò verso il loro rifugio provvisorio.

è vero ho dinuovo impiegato un sacco di tempo per scrivere questo capitolo...ma ad essere sincere non sapevo cosa scrivere e in fondo volevo lasciare un po' di tregua ai nostri eroi...comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto lo stesso anche se è un po' corto...ci sentiamo al prossimo capitolo dove credo che ritorneranno a combattere e chi sa se i titans riusciranno a capire che il povero robin è innocente.... se volete darmi qualche consiglio per la storia li accetto molto volentieri
alla prossima

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Capitolo 7
*** Si ricomincia. In guardia! ***


7 capitolo ff TT
Si ricomincia. In guardia!

Erano già tre giorni che i Titans girovagavano per Gotham di notte senza trovare da nessuna parte Robin. Cominciavano ad essere un po' stanchi della situazione, qualche volta catturavano qualche criminale che evidentemente il cavaliere oscuro non era riuscito a fermare con tutti i malviventi che circolano per le strade di quella città.

Alcune ferite gli dolevano ancora, ma quella sera aveva deciso che sarebbe andato anche lui di ronda, era stufo di restare a casa a fare niente, mentre gli altri combattevano il crimine
La ferita sulla spalla, che era stata prontamente disinfettata e ricucita da Alfred, non si era ancora totalmente richiusa, ma poco gtli importava.
-Ho deciso! Questa sera vengo anchio di ronda Bruce e non riuscirai a farmi cambiare idea- disse Dick appena incrociò l'uomo sulle scale: lo scapolo d'oro di Gotham lanciò un sospiro -Lo immaginavo. Dai andiamo-
Raggiunta la Bat-caverna cominciarono a spogliarsi per mettersi le proprie tute, ma solo quando il giovane rimase in mutande si accorse che non trovava da nessuna parte la propria veste (che spirito d'osservazione <_<'' ndA) -Mi dispiace signorino, ma la sua vecchia tuta si è completamente distrutta con l'ultimo combattimento; ma non si preoccupi ho provveduto personalmente a fabbricarne una su misura per lei: non ha più le mezze maniche e i colori sono leggermente diversi, ma è molto confortevole e molto più resistente alla precedente- disse in tono garbato il maggiordomo "Tanto prima o poi l'avrebbe dovuta cambiare lo stesso tanto è cresciuto" pensò sempre l'uomo. Di fronte al ragazzo si presentò una tuta totalmente nuova e ai suoi occhi totalmente diversa, ma gli piaceva: maniche lunghe, coloro grigio canna di fucile, con una striscia che partiva dal sotto l'ombelico fino ad arrivare al petto, da lì poi dividersi in due strisce rosse, che continuavano il loro percorso fino ai polsi, ma indossando i quanti (dello stesso colore della tuta) si prolungavano fino a raggiungere l'estremità del dito medio e anulare. Infine sul pettorale sinistro si trovava la famosa R che lo contrassegnava, aveva lo stesso colore della striscia, che lo si poteva definire un rosso sangue. Gli stivali non erano più di una grandezza esagerata, ma erano sottili e prendevano bene la forma della pianta del piede.
Il mantello, una volta con l'interno giallo, arrivava fin sotto alla caviglia ed era totalmente nero. La maschera era l'unica cosa che era rimasta praticamente uguale.
Guardando il suo nuovo costume, gli venne in mente, come solo fino a quattro anni fa portava i capelli in aria come un porcospino, infatti ora non era più così: lì portava normali, ma spettinati di lunghezza media, non troppo lunghi, non troppo corti: quanto bastava perchè la frangia potesse raggiungere quasi l'altezza degli occhi e le orecchie fossero quasi invisibili, si tocco dietro il collo e si accorse che ormai non mancava molto che raggiungessero l'attaccatura del collo alle spalle.


Intanto da un'altra parte della città...

Lo scantinato che avevano scelto era umido, freddo e buio, illuminato quel tanto che bastava da una lampada appesa al soffito. Al centro, sotto la lampada, si trovava un tavolo quadrato, intorno ad esso si erano riuniti quattro malavitosi di gotham.
-Bisogna togliere di mezzo quel dannato pipistrello: a causa sua tutti i miei affari stanno andando al diavolo e quasi tutti i miei corrieri sono in carcere- -Sì! Frank ha ragione Joe, non possiamo andare avanti così- -Daccordo allora far...mpfh!- non fece in tempo a finire che qualcuno l'aveva afferrato da dietro e gli aveva rotto il collo, ora il suo corpo senza vita era sdraiato sul pavimento umido della stanza, un rivolo di sangue gli scendeva dalla bocca e gli occhi, ormai privi di luce, fissavano il vuoto.
-CHI SEI?- disse uno dei rimanenti tirando fuori una pistola e imitato subito dopo dal compagno, quello che aveva parlato vide il proprio compagno cadere come il primo senza vita al suolo, con gli occhi sbarrati
-Ma dai delle mezze cartucce come voi vorrebbero far fuori il pipistrello? E che idee avreste forse, usare i vostri uomini? E quali se sono tutti in prigione? HAHAHAHA- quella voce gracchiante seguita poi da quella risata, che gelava il sangue nelle vene, l'avrebbe riconosciuta ovunque. Poco dopo un tipo alto dai capelli verdi e la faccia pallida, con costante sorriso stampato in faccia e occhi che saettavano di qua e di là bramando sangue, spuntò fuori da un angolo buoio dell scantinato, indossando il solito completo viola.
Il malavitoso se la stava facendo addosso dalla paura, nonostante reggesse la pistola con due mani, questa non cessava di tremare, un sudore freddo gli percorreva il corpo.
Ad un certo punto dietro di lui sentì un rumore metallico, come quello di una moneta lanciata in aria e poi ripresa al volo: l'uomo si girò lentamente tutto tremante e alla luce comparve un uomo, con metà faccia sfigurata e con lo sguardo di chi amava le scommesse.
Voleva scappare, ma i muscoli non rispondevano, era come inchiodaro al suolo, nonostante tutto non abbassò l'arma e sparò un colpo contro il Joker, mancandolo.
-No no no!- fece il pagliaccio muovendo il dito da una parte all'altra, come fa la madre ad un bambino (si certo ma la scena è un po' più inquietante >_< ndA) -Non ci si comporta così- continuò, ma il malavitoso aveva troppa paura e sparò un altro colpo e poi un altro e un altro ancora, sempre mancando il bersaglio (che mira -.-'' ndA).
Il Joker alzando  e sbuffando si rivolse a due facce -Cosa è uscito?- -Morto!- subito una figura incappucciata, che era rimasta nascosta nel buoio, si lanciò contro l'uomo, mostrando le sue zanne da predatore.
-AAAAAAAAAAARGH- il grido dell'uomo si disperse nel buoio della notte, ignorato dai quei pochi che l'avevano udito.

-Stella ci conviene dividerci. La città è molto grande e lui potrebbe essere ovunque. Divisi avremmo maggiori possibilità- disse Cyborg con tono autoritario.
Stella si guardò intorno; l'amico aveva ragione, andando avanti così non avrebbero mai trovato Robin -Va bene- concluse la ragazza -ma il primo che lo trova chiama subito gli altri- detto questo si separarono andando tutti in direzioni diverse.

Robin non aveva preso nessun mezzo, ma andò sul bat-aereo con Batgirl, per poi lanciarsi da esso sul centro di Gotham city. Aveva deciso che avrebbe preferito fare "due passi".
Saltava da un tetto all'altro con le tecniche di parkour che aveva imparato e nei salti più lunghi, dove occorreva, planava aprendo il mantello o saliva su un palazzo, impossibile da scalare, con il bat-rampino.
Andò avanti così per quasi un'oretta, fermando qua e la qualche malvivente o aiutando qualche persona in difficoltà con un rapinatore.
Sapeva di dover far attenzione con i Titans in giro e quindi teneva gli occhi e le orecchie ben aperti, cercando di ampliare i propri sensi rimanendo concentrato.
-Bzzz...Robin mi ricevi?- era la voce di Batman, che proveniva dal comunicatore -Dimmi!- si limitò a rispondere il ragazzo dopo essere atterrato su un tetto più basso da quello che era saltato -Ho intercettato una chiamata della polizia. Hanno trovato un cadavere vicino a uno scantinato del molo 5. Cerca di prendere più informazioni possibili- -Roger- rispose scherzosamente.
Il molo non era lontano, non c'era quindi bisogna di chiamare la moto.

Stella si diresse verso il molo (e te pareva ndA ---> non so più che faccine mettere).
Ci mise più tempo del solito, perchè cercava di controllare in volo più strade possibili e palazzi in direzione di esso.
Ad un certo punto le saltò all'occhio una figura, che saltava da un tetto all'altro. Non l'avrebbe mai notato se non fosse stato per una striscia rosso sangue che la percorreva parzialmente.
-Robin!- si limitò a dire sussurrando, per paura che la sentisse e di perdere dunque l'elemento sorpresa.
Volò decisa nella sua direzione, preparando nella mano destra un colpo bello forte, raccogliendo quanta più energia poteva.

Robin era quasi arrivato al porto. Faceva più fatica di quello che si era immaginato, infatti alcune ferite gli facevano ancora un po' male, specialmente le costole incrinate.
Ad un certo punto, proprio quando atterrò sul tetto di un palazzo, venne investito da un'onda d'urto, ch proveniva da dietro: atterrò di pancia sul cemento, strisciandoci un lato della faccia, si voltò di scatto, ma vide solo fumo, si guardò a destra e a sinistra, ma non vide nessuno, guardò di scatto verso l'alto e vide Stella che stava per lanciare un'altra sfera di energia: si lanciò di lato, evitando di il colpo.
Stella cercò velocemente il trasmettitore per avvertire i compagni, ma non fece in tempo a portarolo vicino alla bocca, che Robini , dandosi la spinta su due pareti, le saltò addosso, facendole cadere il trasmettitore, il quale finì in mezzo la strada, per poi finire schiacciato da un camion.
La ragazza riaprì gli occhi e vide il giovane sopra di lei, che le teneva stretti polsi premendoli contro il suolo -Lasciami andare- protestò lei -No! Prima mi devi asc..- -LASCIAMIIIIII!!!- la giovane rilasciò una scarica d'energia tutt'attorno a se investendo in pieno il nemico.

Il ragazzo era raggomitolato in una angolo che tremeva per gli scossoni provocati dalla scarica, il suo corpo era ricoperto da scariche elettriche. Stella si avviccinò a lui prendendolo per il colletto e tirandolo su -Bastardo- disse lei a denti stretti, ma quel suono arrivò ovattato alle orecchie di lui, il dolore percorreva il suo corpo.
Ad un tratto si riprese di colpo, prese con una mano il polso di Stella e con l'altra andò a cercare l'altro braccio di lei, per poi spingerla e sbatterla contro un muro lì vicino.
-Mi devi ascoltare!-

e alla fine anche questo capitolo si conclude...spero vi sia piaciuto più degli altri...chissà se Robin riuscirà a convicere Stella o almeno a parlarle e chi era il tipo incappucciato e perchè lavora con Joker e Due facce?
Tutto questo nel prossimo capitolo (fatemi organizzare le idee XD)

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Capitolo 8
*** Incidenti ***


capitolo 8 ff TT
-Mi devi ascoltare!- urlò Robin a pochi centimetri dal volto di Stella.
A queste parole la ragazza abbassò lo sguardo serio -Che cosa?- domandò in modo cupo -Cosa dovrei ascoltare? Altre bugie pronunciate dalla tua bocca?-
-Bugie?- il moro era rimasto perplesso, davvero lei pensava che lui fosse in grado di mentirle, sì è vero forse qualche volta era successo, ma era per il suo bene - Che diamine dici Stella! Io...- -TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO PASSATO INSIEME È STATA SOLO UNA GROSSA MENZOGNA, NON È VERO?!- lo interruppe urlando la ragazza.
-MA COSA DICI? DAVVERO CREDI CHE PER ME NON CONTINO NIENTE TUTTI QUEGLI ANNI PASSATI INSIEME? PENSI SUL SERIO CHE I SENTIMENTI DI AMICIZIA VERSO DI VOI NON FOSSERO SINCERI?- Robin non sapeva il perchè ma si era messo ad urlare anche lui -Credi davvero che i miei sentimenti verso di te non fossero reali?- queste ultime parole furono un sussuro appena percepibile, parole ormai disperse nell'aria, ma in qualche modo il loro destinatario lo avevano raggiunto.
-Io non so più in cosa credere. Non so più cosa pensare- furono le uniche parole di Stella, dopodichè smise di opporre resistenza e scivolò a peso morto per terra.

Il cuore di lei era pieno di sconforto e di confusione. Lei stessa non sapeva cosa fare: la sua testa le diceva di non dargli ascolto, che era una trappola; ma il suo cuore la pregava di ascoltarlo, nel nome dell'amore che per molto tempo li ha legati.
Ma se il suo cuore si sbagliasse, se fosse stato ingannato fin dall'inizio e quel sentimento perdurava nel tempo? E se la sua testa, seppur desse la soluzione più fastidiosa, avesse ragione? E che l'immagine che si era fatta di Robin non era mai esistita.
Robin si inginocchiò davanti a lei -Quei sentimenti io li provo ancora- disse lui quasi in un sussurro.
Stella al solo udir questa frase alzò di scatto lo sguardo "incontrando" i suoi occhi; una manon di lei cominciò a levarsi delicatamente verso la guancia di lui come per fargli un carezza.
Poco prima del contatto con la pelle di lui serrò la mano a pugno e fece per colpirlo, ma lui schivò prontamente e le afferò il polso. Lei non si arrese e gli si gettò addosso, cercando di batterlo in una lotta che consisteva nel sottomettere l'altro al proprio volere.
Finì con Robin a cavalcioni su Stella, mentre le bloccava i polsi così da non permetterle di muoversi.

Stella non ce la fece più e lacrime calde cominciarono a sgorgare da quei pozzi verdi, rigando le sue guance e arrossandole quei bellissimi occhi. Robin a quella vista allentò la presa sui polsi e si levò da sopra di lei, per poi sedersi li vicino a gambe incrociate mentre la osservava.
Non sapeva cosa fare, non comprendeva per quale motivo lei non gli credesse.
-C'è un video!- disse improvvisamente l'aliena come se le avesse letto nella mente -Prova la tua colpevolezza!-
Robin fece per ribattere, ma Stella si alzò in piedi asciugandosi le lacrime e dicendo -L'ho fatto controllare più e più volte da Cyborg, ma non ha mai trovato una traccia che provasse che il video fosse falso!- Robin si alzò in piedi e si pose di fronte a lei, in silenzio.

-Io posso dirti chi è stato, ma non posso provarlo se non con una cicatrice che ho sulla spalla- disse improvvisamente lui.
-Sai che questo non basta. Non posso credere alla tua parola e una vecchia ferita non può provare niente- rispose lei a testa bassa -Vorrei che tutto questo fosse un brutto sogno e di potermi risvegliare e vedere che siamo ancora tutti insieme alla Torre- concluse il moro con voce mesta.
-Mpf! E tu pensi che non l'abbia sperato anch'io o che non abbiamo desiderato che fosse così anche gli altri? Cosa c'è adesso vorresti fare la parte della vittima?- ironizzò lei -Ma Stella, siamo tutti delle vittime, compreso io. Sono stato incastrato e a quanto pare non c'è modo di provare la mia innocenza-
-Ora basta! Sono stufa di ascolt.....- ma Stella non fece in tempo a concludere la frase perchè l'onda durto provocata da una bomba appena esplosa vicino a loro, la scaraventò verso il parapetto facendole battere la testa, così da perdere i sensi, ma la spinta era troppo forte e finì oltre di esso e cominciò a precipitare verso il suolo.
Robin, che anche lui era finito addosso al parapetto, riuscì a tenersi per non cadere giù dal palazzo. Non ci pensò due volte, appena vide Stella precipitare, a lanciarsi per salvarla, dimenticandosi di guardare chi avesse provocato quell'esplosione sul tetto.
Intanto una figura nera, la quale osservava dall'alto di un altro palazzo, lì vicino si dileguò.

Robin cercò di andare il più veloce possibile per raggiungere la ragazza. Appena le fu abbastanza vicino allungò la mano verso di lei afferrandola per un braccio. Lanciò il Bat-rampino appena qualche metro prima dal suolo, raggiungendo la cima di un altro edificio.
Appena toccò terra si preoccupò di Stella -Stella, ehi mi senti? Avanti svegliati, forza!...Accidenti, ha preso una bella botta- Non poteva lasciarla lì, la sua trasmittente era rotta e se uno dei Titans l'avesse trovato in quella situazione avrebbe subito pensato che fosse colpa sua.
Urgevano cure mediche, che lui non era in grado di dare: ma Alfred sì!

Non ci ripensò nemmeno e chiamò subito il Bat-jet, sistemò come meglio poteva la ragazza aliena nel piccolo abitacolo e siccome era troppo stretto per riuscire a pilotare in quello stato si limitò ad accendere il pilota automatico, inserendo infine la destinazione.

Il jet si dirigeva verso la caverna, mentre il ragazzo stringeva la figura femminea tra le sue braccia.
In pochi minuti furono a destinazione; scese il più velocemente possibile dall'aereo, portandosi con se il corpo della ferita.
-ALFRED! ALFRED!- urlò Robin correndo verso il lettino che si trovava nella grotta uminida sotto villa Wayne -Signorino! Cosa succede!- chiese il maggiordomo accorso subito, poichè allarmato dalle grida.
-Aiutami! Si è ferita, c'è stata un'esplosione sul tetto- disse frettolosamente il ragazzo, senza neanche capire se quello che diceva avesse un senso.
Sulla fronte di Stella si era aperta una brutta ferita a causa del colpa e pareva non voler cessare di sgorgare sangue.
Il maggiordomo, pur riconoscendo la giovane componente del gruppo dei Teen Titan, poichè consapevole di quanto fosse cara al giovane, la distese premurosamente sul lettino e cominciò a medicarla.

Robin si guardò i vestiti: erano sporchi del sangue della ragazza. La vista di quel liquido rosso, solo a sapere che apparteneva a lei, gli faceva venire i brividi. Non riuscendo a sopportare la presenza di quel fluido andò a cambiarsi e si mise la tuta da addestramento: molto semplice, totalmente nera, attillata come le originali, ma priva di mantello.
Fu accorto a non togliersi la maschera e aspettò con impazienza che Alfred finisse di curarla.

-Fatto!- disse il maggiordomo raggiungendo il giovane -La ferita era piuttosto profonda, perciò sono stati necessari due punti di sutura. Si stava risvegliando, ma si è riaddormentata appena le ho fatto l'annestesia. Per fortuna non c'è niente di grave, ora sta ancora dormendo, ma dovrebbe risvegliarsi tra poco-. Sentito questo Robin andù subito a vederla.
Vedendo che stava ancora effettivamente dormendo decise di aspettare che riprendesse consoscenza e si sedette vicino a lei.
Ma la stanchezza dopo qualche ora prese il sopravvento su di lui, che si addormentò a ridosso del lettino di lei.


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