Chiara

di MarchesaVanzetta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chiara ***
Capitolo 2: *** Angelo ***
Capitolo 3: *** Morte ***
Capitolo 4: *** Ballo ***
Capitolo 5: *** Costo ***
Capitolo 6: *** Nuvola felice ***
Capitolo 7: *** Dichiarazione ***
Capitolo 8: *** Bomba ***
Capitolo 9: *** Viaggio ***



Capitolo 1
*** Chiara ***


 Ti voglio bene perché a volte sei una perfetta Serpeverde -la terza Greengrass ritrovata-, perché sei meravigliosa nel tuo francese, perché sembri tanto dolce e innocente e invece poi tiri fuori una parte degnamente perversa (per esempio dicendo Draco Malfoy... Draco Malfoy, Draco Malfoy, Draco...), perché nonostante io scriva in modo particolare slash leggi ugualmente, perché mi fai i complimenti anche quando meriterei della frutta marcia, perché prima o poi ti farò apprezzare le slash, perché sei la mia dolcissima e perversissima Serpe.
 
Per questo motivo questa storia è dedicata a te. Se hai seguito bene le istruzioni, adesso è mattina presto.
Non scacciare via gli ultimi brandelli di sonno: questo dono deve essere come un propaggine di un sogno dolce e vago, come la protagonista di queste drabble/flashfic, una bella ragazza dagli occhi e i capelli scuri di nome Chiara… ti dice niente? Perché a me ricorda una persona speciale. Te.
Tanti auguri di buon compleanno, mia Serpe.
Annouk.

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Capitolo 2
*** Angelo ***


 La notai stava là tra le foglie e i fiori

Camminai verso lei

che leggeva piano

Mi notò ma restò ferma sul suo libro

Scusi se siedo qua, prego si figuri.

Chiara, Andrea Bocelli

 
 
 
Su una panchina di pietra del parco sedeva una figura avvolta in un candido vestito, simile a quello che vestiva le ballerine dell’Opéra di Parigi. Le stava d’incanto, facendola somigliare a una fata o a un angelo.
Era completamente immersa nella lettura di un romanzo, unica presenza umana in un paesaggio verde e lussureggiante.
Notò appena il ragazzo che le si stava avvicinando, tropo presa dalla storia di Catherine.
Lui era ormai arrivato di fronte a lei e chiese educatamente: “Scusate, posso sedermi qui?” “Prego, si figuri” le rispose altrettanto gentilmente lei, rituffandosi nel libro. Il recentissimo Cime tempestose, constatò il giovane.
Chissà se sarebbe riuscito a diventare il suo Heathcliff, si chiese il ragazzo, beandosi della visone di quella soave creatura.
(122 parole)

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Capitolo 3
*** Morte ***


 Mi fermo a guardare con faccia stupita,

la mano di un vecchio che scrive rassegnata,

la data del giorno in cui morirà...

e mi trovo a pensare che con lei questo

non accadrà mai...

La canzone di Chiara, Fragil Vida

 
 
 
Alessandro stava passeggiando per le vie del centro, guardando la gente passare e con essa i pensieri legati a Chiara.
Era così bella, così dolce, così innocente… così poco sua. Non si era ancora informato se fosse sposata (ne dubitava: era così giovane!) o promessa (così assai più probabile: un fiore del genere è di certo molto ambito!), ma la cosa non lo turbava molto: l’avrebbe rapita e fuggito con lei, se fosse stato necessario.
D’un tratto, un vecchio attirò la sua attenzione. Seduto a un tavolino di un caffè, vergava continuamente una data su un piccolo quaderno a righe, riempiendo i fogli di inchiostro e lacrime.
Il ragazzo gli si avvicinò, incuriosito.
“Buon dì, signore. Posso chiedervi cosa vi turba e cosa state accanitamente scrivendo?” chiese cortese, temendo un poco quell’uomo così disperato e solo.
“Giovanotto, mi avete fatto prendere uno spavento! Ma quale spavento, in fondo… Bene, volete sapere cosa faccio? Elaboro un lutto” rispose l’anziano, gli occhi ancora pieni di lacrime ma il portamento più composto, militare quasi.
“Oh, condoglianze! Sono addolorato. Posso chiedervi chi vi ha portato via la signora con la falce?” si informò Alessandro.
“Ah, è questo il gran dolore! Me, si porterà via me! Io lo so! L’ho segnato, mi credete? L’ho sognato dico, un angelo che mi diceva che il 20 settembre 1849 sarei passato a miglior vita, e di affrettarmi con le penitenze e le confessioni!” spiegò l’uomo, disperato.
“Ma il venti settembre è tra poco meno di due mesi!” constatò il biondo, stupito e spaventato. “Giovanotto, credete che se fosse tra dieci anni sarei qui a lamentarmi come un vitello diretto al macello?!”
“No di certo, scusatemi. Posso fare qualcosa per voi?”
“Nulla. Non si può fare nulla”
“Mi spiace… Addio.”
Fuggì quasi Alessandro, turbato da quell’uomo.
Che cosa drammatica essere a conoscenza di certe informazioni!
D’altra parte però… basta, non erano pensieri da farsi.
Con Chiara al suo fianco non sarebbe mai successo nulla di tutto ciò.
(328 parole)

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Capitolo 4
*** Ballo ***


 Eppure vorrei, solo per una volta

Vivere la tua pelle di seta di stelle

E nel mistero dei tuoi occhi calarmi fino in fondo

Chiara, Alessandro Mara

 
 
 
Era lì affianco a lei, in un angolo del grande e fastoso salone in cui dame colorate come corolle di fiori volteggiavano, accompagnate da rigidi cavalieri in frac.
Loro erano l’unica coppia giovane che non danzava e che faceva compagnia a anziane signore pettegole e vecchi politici pessimisti.
Tutti chiedevano loro perché non fossero sulla pista da ballo a ballare e loro rispondevano semplicemente che non erano una coppia.
Alessandro aveva incontrato di nuovo Chiara per caso, dopo quell’idilliaco pomeriggio al parco.
La ragazza dai capelli mori, ora avvolta in un abito celeste, arrossiva sempre alle domande usuali che le sembravano un po’ troppo indiscrete, rivelando tutta la sua meravigliosa innocenza.
Alessandro si incantò a guardarla: i boccoli scuri cadevano in morbide onde appena sotto le spalle, il viso a cuore era adornato da due occhi di colore simile a quello di una castagna matura accarezzata dal tiepido sole di ottobre, le labbra incredibilmente rosse che si esibivano in movimenti ipnotici, la pelle di seta che lo faceva rabbrividire solo a pensarci, a ricordare quel lievissimo sfioramento che l’aveva portato a sognare un contatto più intimo, più intenzionale.
Ah, se avesse potuto vivere, anche solo per una volta, quella pelle di seta sotto le sue mani grandi e calde, e poter scrutare apertamente quegli occhi castani senza il timore di un rossore che correva sempre lesto a imporporare le guance del’amata!
(231 parole)

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Capitolo 5
*** Costo ***


 Chiara sei tu il mio destino,

cosa potrei darti non so,

ma ti prometto che avrai tutto quello che ho.

Chiara si ama, Alessandro Spuntoni

 
 
A vederla così felice tra gli scaffali della libreria, o a provarsi buffi cappellini in boutique d’alto lusso, ad Alessandro veniva voglia di donarle tutto quello che aveva, perché in fondo era lei il suo destino, l’unica sua ragione di vita.
E così faceva conti, calcolava il minimo indispensabile per lui e nella sua fantasia di giovane innamorato dava tutto a lei.
Il suo patrimonio non era certo indifferente, ma in fondo anche lui sapeva che l’unica cosa che Chiara avrebbe davvero desiderato ardentemente per tutta la vita sarebbe stato il suo sorriso sincero innamorato illuminarsi guardandola negli occhi castani.
(100 parole pure!)

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Capitolo 6
*** Nuvola felice ***


 A Chiara piace correre tra i prati e tuffarsi nelle nuvole

 
In quello sguardo sempre caldo Alessandro trovava sempre una sorta di vaghezza, di nebulosità.
I suoi occhi avevano sempre un angolino dedicato al suo mondo, in cui non essendo una signorina per bene poteva seguire le sue eroine tra campi di battaglia e sull’Olimpo, cavalcare pegasi e tartarughe.
 

lei ride con poco ma mai per niente

A Chiara piace vivere, Gemelli Diversi

 
Questo suo essere così simile a una nuvola all’inizio lo aveva lasciato un po’ perplesso.
Ma poi aveva scoperto quella sua indole così meravigliosa, che la portava perseguire una buffa e salutare missione: ridere ogni qualvolta fosse possibile senza contravvenire alle regole dell’etichetta.
La sua prima risata cristallina Alessandro la conservava ancora nel cuore, come il più celestiale dei suoni.
 
E ora poteva liberamente ascoltare la sua risata e cercare il preciso angolo in cui era nascosto il mondo di Chiara.
Finalmente era un uomo felice.
(134 parole)

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Capitolo 7
*** Dichiarazione ***


 Di regalo per le nozze

che sento ormai prossime

voglio semplicemente te.

Chiara, Diaframma

 
 
 
Non ne avevano ancora parlato, se non in modo vago, ma Alessandro sentiva che le nozze erano ormai vicine.
Stavano facendo un pic-nic sul prato quando Chiara fece un piccolo anello con una margherita – il loro fiore, così semplice e così importante!- e glielo porse.
“Allora Alessandro, vuoi sposarmi?” chiese candidamente, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Il ragazzo restò spiazzato dall’’innocenza dell’amata: possibile che avesse carpito dai suoi occhi le sue meditazioni e gli forse corsa in aiuto? Conoscendola, poteva essere.
“Sì, sì, sì, SI’!” gridò, facendo alzare in volo uno stormo di uccellini prima posati su un albero, come tanti piccoli frutti.
“E che regalo vuoi?”
“Voglio te, solo te.”
(115 parole)

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Capitolo 8
*** Bomba ***


 Chiara come devo fare?

Qui continuano a sparare, il mio pensiero è di salvarmi

e continuare a sognare.

Chiara, Alessandro Nelson Garofalo

 

 
 
Erano ormai undici mesi che si faceva bombardare dai nemici, in quel dannato servizio di leva che toglieva i figli alle madri, i mariti alle mogli, gli amati alle amate.
Gli uomini conoscevano il sapore del sangue e della morte, le donne quello delle lacrime e dell’abbandono.
Entrambi soffrivano ma ubbidivano, perché per la patria si da tutto, anche l’amore e l’amicizia.
Anche Alessandro era partito, a nulla erano valse le promesse di bustarelle e falsi certificati medici.
Ora era lì, in trincea, tra la puzza dei compagni e la sua, pensando a Chiara, l’unico motivo per cui non si era ancora lanciato sotto una bomba.
Doveva tornare da lei, per sposarla e avere dei figli e una bella casa in centro.
Doveva tornare per lei.
E con questo pensiero fisso schivò l’ennesima bomba a mano.
(136 parole)

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Capitolo 9
*** Viaggio ***


 Continuare a farsi male

a vivere così

sogni ancora di viaggiare

andare via di qui

Chiara si spara, 78 Bit

 
 
 
La vedeva avvizzire sempre di più, quella donna tanto amata che stava invecchiando precocemente.
Non fisicamente certo, i capelli erano ancora color dell’ebano più pregiato, la pelle era ancora di seta, le guancie ancora in carne e colorate senza l’aiuto di cosmetici, le labbra invitanti, un rigonfiamento sul ventre che indicava che una nuova vita stva per essere messa al mondo.
Ma quei meravigliosi occhi castani non avevano più quel luccichio che lo aveva fatto innamorare.
Da giovani la sua attuale moglie gli aveva rivelato che il suo sogno segreto era viaggiare e non ritrovarsi come una qualsiasi donna del suo secolo, ridotta come nell’antica Grecia a sfornare solo figli.
Lui le aveva giurato su tutti petali di tutte le margherite del mondo che avevano o avrebbero contribuito al loro amore che un giorno, non appena sposati e ufficialmente una coppia agli occhi del mondo, sarebbero partiti per un viaggio intorno al mondo, sulle orme di Mr. Fogg.
E invece non era andata così, e per un’infinta serie di ragioni (lavoro, figli, parenti tra le più ecclatanti) avevano sempre rimandato.
Preso il capello Alessandro uscì di casa fischiettando: doveva programmare la loro seconda luna di miele intorno al mondo!

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