I'm only a Demon di Purelove (/viewuser.php?uid=33674)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fottutamente puro ***
Capitolo 2: *** Per me... ***
Capitolo 3: *** Il nome ***
Capitolo 4: *** Pericolosa ***
Capitolo 5: *** Verte tutto su di lui ***
Capitolo 6: *** Mi farà impazzire ***
Capitolo 7: *** המלאך הגואל ***
Capitolo 8: *** Perdendosi ***
Capitolo 9: *** Argenteo ***
Capitolo 10: *** Ritorno ***
Capitolo 11: *** Equilibrio ***
Capitolo 12: *** Morte & Rinascita ***
Capitolo 1 *** Fottutamente puro ***
PRIGIONIERA
Gli umani sono
stupidi. Tremendamente
stupidi.
Sono appollaiato fuori dalla finestra su un albero dove
tre ragazze della mia scuola si stanno divertendo cercando qualche
modo di terrorizzarsi a vicenda anche se vedo che più che
altro c'è
una sorta di cameratismo tra Jessica e Lauren a discapito di Angela.
Mi accendo l'ennesima sigaretta per smorzare la noia e tiro su il
colletto della giacca per ripararmi dal vento, è uno dei
tick che mi
è rimasto, i vampiri non possono soffrire il freddo visto
che la
nostra stessa temperatura è gelida. Effetto collaterale di
essere
andati così vicino alla morta da poterne sentire il peso.
La tavola dello spirito è in mezzo
alla stanza al centro del cerchio, ma Jessica non sembra affidarsi
agli spiriti per ricevere una risposta, sta controllando i risultati
da quando hanno iniziato.
Se solo sapessero quanto siano vicine a
chiamare qualche forza oscura, non si metterebbero a giocare in
questo modo senza pensare alle conseguenze.
-Edward
Cullen è interessato a me?-
chiede e stranamente la tavola si posa
su "si".
Non
poteva essere più falso di così. Jessica ride
come un'oca per il
responso che ha ottenuto o più che altro estorto, ma davvero
le
altre non notavano la pressione che faceva? Questo non fa altro che
confermare le mie idee sugli umani.
Halloween è una festa così
insulsa, io personalmente la prendo come un insulto a tutto il mondo
oscuro a cui appartengo. Stupidi stratagemmi economici per coprire i
punti morti tra le feste religiose più importanti.
Lauren si alza
di scatto e prende un libro dalla sua borsa tirando fuori un libro
dalla copertina in cuoio. Curioso...
Jessica strappa dalle mani il
libro all'amica mentre Angela sembra abbastanza spaventata.
-Che
cosa avete intenzione di fare sciocche umane?- mormoro tra me e me
avvicinandomi di più alla finestra per osservare meglio il
gruppo.
Avevo intenzione di terrorizzarle in qualche modo ma vedo
che riescono a spaventarsi da sole, mi sembra quasi di sentire
l'odore della loro paura fuoriuscire dalla loro pelle ed aleggiare su
di loro. Presto o tardi qualche cosa noterà i giochetti di
queste
tre e verrà a terrorizzarle. Non è una notte
ideale per fare questi
stupidi scherzi, e non sono solo io che penso che sia un insulto al
nostro mondo oscuro.
Angela si alza di malavoglia e spegne la luce
mentre Jessica accende alcune candele profumate. Per fortuna i
vampiri vengono muniti di una vista fuori dal comune quindi per me lo
spettacolo non è cambiato poi così tanto. Angela
seduta si muove
avanti e indietro agitata. Per un attimo la vedo guardare fuori dalla
finestra ma non può assolutamente vedermi ne aver percepito
la mia
presenza.
Sogghigno mentre vedo Lauren sfogliare le pagine alla
ricerca di qualcosa.
-Ecco!- esclama eccitata.
Nonostante le
finestre chiuse le loro voci riescono ad arrivarmi chiare e
limpide.
-E' Halloween! Chiamiamo uno spirito!- propone Jessica
che si affianca a Lauren per vedere meglio le pagine che ad una ad
una vengono sfogliate.
-Pensavo che lo stessimo già
facendo...-mormora Angela agitata. Jessica e Lauren si scambiano
un'occhiata e scoppiano a ridere.
-Intendo
fisicamente...-chiarisce Jessica.
Un tuono rompe la quiete della
notte e Angela fa un salto sul posto spaventata. Le altre due ridono,
forse potrei risparmiare Angela dal terrore che in questo momento
vorrei far provare alle altre. Vendicherei sia lei che la presa per
il giro per il mio mondo.
-L'ho trovata!-esclama Jessica d'un
tratto puntando il dito sulla pagina.
Lauren si schiarisce la
voce e inizia come un mantra a ripetere queste parole:
"Asper angelus,
inquis ea nos
secedo, sed, noster nostri."
La ragazza dopo
aver letto guarda le
sue due amiche come se stesse aspettando un qualsiasi segnale che
provasse che quella formula aveva fatto il suo dovere. Come avevo
immaginato io non è successo niente, assolutamente niente,
non sono
riuscite nemmeno a far avvertire un venticello di potere.
Sogghigno.
Non riuscirebbero ad invocare nemmeno il più misero dei
fantasmi.
-Forse dovremmo recitarla insieme. Sapete...la storia
del tre, no?-dice scettica Jessica.
Stupide ragazzine viziate, non
sanno con cosa vanno ad immischiarsi sempre che quella formula abbia
un minimo di fondamento di verità.
"Asper angelus,
inquis ea nos
secedo, sed, noster nostri."
Ripetono in coro
solo Jessica e Lauren
mentre Angela rimane in silenzio a guardare con occhi sgranati e
impauriti le due oche che vogliono invocare chissà cosa.
Jessica
si infuria e strappa il libro dalle mani di Lauren sedendosi
praticamente addosso ad Angela.
-Adesso ripetiamo tutte e tre
insieme, chiaro?-la intimidisce.
-Io non credo che sia una cosa
saggia...-mormora Angela abbassando gli occhi sul libro.
-Noi
invece pensiamo che lo sia...quindi muoviti e parla.-interviene
Lauren.
Angela sembra leggere un paio di volte la formula poi
prende un grosso respiro.
"Asper angelus,
inquis ea nos
secedo, sed, noster nostri."
Questa volta
tutte le ragazze nella
stanza pronunciano la formula, inizio a ridere guardando i loro
volti, pensavano veramente di poter far qualcosa?
Un'ondata di
potere mi scuote a tal punto da farmi perdere l'equilibrio. Cado a
terra provocando una buca e sputo quasi tutto il sangue ingerito nel
precedente pasto. Un'ondata di potere che non avevo mai sentito si
propaga per un'area che non saprei quantificare lasciandomi
boccheggiante. Un forte strillo si fa largo nella mia testa
confondendomi, mi arrampico ancora sulla finestra adesso
completamente spenta. Mi affaccio, le vedo terrorizzate in un angolo
della camera, dopo aver amplificato al massimo i miei sensi per
capire se c'è qualcosa di pericoloso capisco che non
c'è motivo di
essere così preoccupate. Mi guardo intorno e noto come
nell'isolato
la luce sia saltata.
Qualcosa però si è risvegliato o è
arrivato.
Qualcosa di schifoso e potente.
Decido di lasciare
quelle oche per andare a caccia di questo nuovo essere. Non ho
nessuna intenzione di mollare il mio territorio a qualche altra
creatura della notte. Forks è dei Cullen, pensavo che fosse
chiaro
dato il tributo di sangue che versiamo continuamente su questa zona;
quelle tre piccole streghette da quattro soldi forse sono riuscite a
richiamare l'attenzione di qualcuno su di loro.
Mi dirigo verso
l'origine di quel potere così destabilizzante perfino per un
vampiro
centenario come me ma più mi avvicino più sento
venire le forze
meno come se ci fosse qualcosa che mi prosciugasse le energie.
Non
avrei mai pensato in tutta la mia vita di scontrami in qualcosa di
così fottutamente puro. Non una macchia intaccava la sua
aurea,
neppure il Papa era così puro.
Mi avvicino a lei perdendo quasi
completamente le energie, solo una fiammella dentro di me era vigile
e mi permetteva di resistere a quell'onda di potere così
intenso e
puro.
La guardo rimanendo abbagliato. La ragazza indossa un
semplice abito bianco che con i raggi della Luna sembrava quasi
trasparente, una benda dello stesso colore dell'abito era stretta
intorno ai suoi occhi privandomi della vista dei suoi occhi, i
capelli sono di un castano rossiccio con delicati boccoli che le
ricadono sulle spalle.
Sarebbe fantastica se non fosse per la sua
aurea così bianca e pura.
-Cosa diavolo sei?-ringhio
accasciandomi al suolo a meno di un metro da quella creatura. La vedo
aprire la bocca come se volesse parlare ma non esce nemmeno un suono,
chiude di nuovo la bocca e porta delicatamente una mano tremante
sulle sue labbra rosee.
Poi per la prima volta sento il calore
invadermi dentro, un calore ustionante e la mia gola inizia a
bruciare mentre la mia bocca produce naturalmente il veleno
necessario per un attacco alla mia preda. Il mio corpo riconosce
quella creatura come una preda.
Con le ultime forze rimaste mi
acquatto pronto per attaccarla, mio territorio, mia preda.
Mi
avvento su di lei quando con un movimento svelto ma aggraziato lascia
scivolare la benda dai suoi occhi che viene trasportata dal vento
verso destra dove tira il vento; mi scontro con i suoi occhi che sono
due pozze nere che mi avvolgono e soffocano tirandomi giù
nelle
profondità di un inferno che mi sta aspettando da troppo
tempo.
-EDWARD!!!-
La voce di mia sorella riempie la mia testa
mentre mi dileguo per la foresta scappando da quella creatura. A
pochi chilometri da casa trovo mia sorella terrorizzata.
-L'hai
vista?-le chiedo quasi senza fiato per le emozioni che ho provato di
fronte a quella creatura così lontana dal mio mondo oscuro.
Nuova storia.
Adesso mi odierete seriamente.
Comunque questa storia è stata
spostata anche su Twilighters Italia ma visto che ho ricevuto
numerose proteste perché alcuni non sanno usare il forum
oppure
perchè non sono iscritti...ho deciso di inserirla anche qui.
Il
prossimo capitolo è già pronto,
aspetterò di vedere come va questo
primo capitolo qua per vedere quando aggiornare la storia!
Spero
di ricevere commenti visto che una storia appena nata!
Un
bacione
Purelove
|
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Capitolo 2 *** Per me... ***
PRIGIONIERA
EDWARD:
Non volevo
ammettere di essere scosso
da questa nuova creatura spuntata dal nulla più assoluto.
Avrei dovuto saziare la mia sete con
quelle stupide umane che hanno risvegliato qualcosa di così
potente.
Le visioni di mia sorella sono confusionarie e per niente
utilizzabili. Sono sconcertato.
A turno ci siamo scambiati per
osservarla e tenerla d'occhio.
Non potevamo resistere a lungo in
sua presenza, era estenuante perfino per Carlisle che reputo essere
il migliore tra tutti noi visto il suo passato. Più volte
però sono
dovuto correre quando di guardia era Alice. Potevo leggere nella sua
mente la volontà di avvicinarsi alla creatura e cercare
d'instaurare
un rapporto ma per fortuna sono sempre riuscito a fermarla
prontamente.
Non si è mai allontanata quella strana ragazza dalla
radura dove l'avevo trovata solo una settimana prima, non ha fatto
nemmeno un gesto che potesse metterci in allarme. Restava
semplicemente in piedi; la benda a coprirle gli occhi ci impediva di
accorgerci se ci stava osservando.
«Non possiamo lasciarla lì
così...» si lamenta Alice quando mi vede arrivare
per darle il
cambio.
Dopo una settimana il vestito candido si era come
ingiallito e la pioggia degli ultimi giorni non aveva fatto altro che
appiccicare il tessuto al suo corpo rivelando le sue forme sinuose e
generose. Un fiotto di veleno riempie nuovamente la mia bocca
desiderando di affondare i denti nel suo morbido collo.
«Non ci
provare nemmeno Edward se non vuoi morire...» avverte Alice
guardando nel mio futuro sebbene mi tenesse all'oscuro della sua
visione.
Recupero il controllo del mio corpo e della sete
mantenendo una posizione eretta cercando di dare una falsa illusione
di tranquillità.
«Guardala...non può restare
così.»
Mi
permetto nuovamente di osservarla, rannicchiata in mezzo alla radura
cercando forse di darsi un minimo di calore. L'aria gelida di Forks
non è propriamente l'ideale se si è vestiti
leggeri come lei.
«Sei
proprio sicuro di non poterle leggere la mente?» chiede Alice
anche
se percepisco già l'affaticamento del suo corpo per il
prolungamento
in questo luogo che si sta lentamente purificando.
Riprovo a
cercare la sua mente ma niente. Non un solo pensiero riesco ad
afferrare da quella creatura. «Potrebbe essere causato
dall'effetto
che ha su ognuno di noi. Comunque no, non ci riesco.»
La sento
sbuffare ma per fortuna so che i suoi poteri non sembrano essere
intaccati.
«Ci stiamo debilitando già solo per esserle a
pochi
metri di distanza. Hai idea di cosa potrebbe succedere se ci
avvicinassimo di più o peggio...la toccassimo?»
Dondola sulle
sue ballerine argentate indecisa. Vuole avvicinarsi, vuole parlarle e
comprendere cosa le è successo. È come se non ne
potesse fare a
meno.
«Non potrebbe mai farci del male...ha bisogno del nostro
aiuto.» mormora continuando a guardarla.
«Ah, no? Cosa ci sta
facendo adesso?»
«Non credo che lo faccia apposta. Forse non se
ne rende conto.» azzarda ma è come se stesse
cercando di
arrampicarsi sugli specchi.
«Resta il fatto che una cosa pura
come lei non può assolutamente immischiarsi con noi. Sarebbe
innaturale.»
Mia sorella trattiene il respiro e vedo nei suoi
pensieri il motivo della sua reazione, la ragazza ora ci sta fissando
molto apertamente nonostante la benda che ancora è legata
intorno ai
suoi occhi. «Aiuto...».
È solo un debole sussurro ma mia
sorella ed io lo percepiamo chiaramente. Alice da imprudente
qual'è
corre verso di lei fermandosi solo pochi centimetri di distanza
tendendole la mano.
La ragazza rimane immobile tenendo lo sguardo
fisso su di me che sono nascosto da un ampio albero e folti cespugli
verdi.
Mia sorella segue il suo sguardo, "Edward, prova a
venire tu."
Scuoto il capo con veemenza, non ho assolutamente
intenzione di farmi coinvolgere in tutto questo.
«Aiuto...»
ripete tendendo la mano ma verso di me.
Alice è visibilmente
delusa, lo posso percepire anche se non le leggo nel pensiero.
"Ti
prego Edward. Non può rimanere qui per sempre."
Mi avvicino
a passo umano osservando la ragazza. Più mi avvicino,
più sento le
forze vampiresche abbandonarmi e questo non mi piace per
niente.
«Cosa intendi fare? Portarla a casa nostra?»
La
ragazza è ancora con la mano tesa verso di me ma quando
arrivo
accanto a mia sorella me ne guardo bene dall'afferrarle la
mano.
«Aiuto.» bisbiglia ancora con una voce molto debole
che
sembra quasi sull'orlo del pianto.
«Edward ti prego. Mi si
stringe il cuore a vederla in questo stato.»
Mi acquatto di
fronte alla sua mano tesa verso di me. Avvicino lentamente la mia
mano alla sua sfiorandole i polpastrelli e continuando ad avanzare
sul palmo della sua mano liscio e morbido. Delicatamente afferro la
sua mano saldamente.
«E adesso?» chiedo a mia sorella che fissa
con lo sguardo vacuo le nostre mani.
Nella sua testa vedo un
vecchio rudere ristrutturato, «Esme ha appena finito di
terminarla.
È abbastanza vicino a casa nostra da poterla tenere
sott'occhio.»
spiega Alice spiegandomi la sua visione.
«Aiuto.» ripete la
ragazza atona.
«È troppo vicina. Ci indebolirebbe
tutti.»
Non
voglio ammetterlo ma perfino questo semplice contatto ha la forza di
annientare la mia forza.
«Stai bene Ed?»
Annuisco.
«Portiamola la. Non ci farà del male. Te lo
garantisco.»
Alice
inizia a correre ma di certo io non mi posso permettere questo lusso
con lei a carico. Camminiamo velocemente per quanto è
possibile dai
tronchi e dai sassi che imperversano sulla nostra strada.
«Non
possiamo continuare così, non arriveremo mai.»
dico cercando di
instaurare una conversazione ma l'unica reazione che ottengo
è
quella di farla fermare. La osservo sentendomi a disagio non potendo
nè leggerle la mente nè poterla guardare negli
occhi.
All'improvviso allunga le braccia verso di me. Tentenno non
sapendo cosa fare.
«Devo correre. Se ti tieni alle mie spalle
potremmo arrivare prima.»
«Aiuto.» mormora con ancora le
braccia tese verso di me.
Ma sa dire solo questo? Cercando di non
spaventarla mi volto prendendole le mani per agganciarle al mio
collo, la sollevo tenendole saldamente le gambe che sono intrecciate
sulla mia vita. Il suo corpo morbido è completamente
modellato al
mio, nuovamente il veleno inonda la mia bocca chiedendo solo di
liberare il mostro che è in me e nutrirmi del suo sangue.
Ha la
fragranza più buona che ho mai odorato. Posso percepire
già il
sapore sulla mia lingua ma questo pensiero non fa altro che aumentare
la morsa al mio stomaco per la fame.
Cerco di scacciare via quel
pensiero concentrandomi sugli odori del bosco amplificati dalla
pioggia. «Ti conviene chiudere gli occhi...potresti stare
male.»
Appena dico quella frase capisco la stupidità delle mie
stesse parole. Sono proprio stupido...ha la benda sugli occhi!
Inizio
la mia corsa verso la casetta ristrutturata anche se a causa della
sua influenza non riesco a correre velocemente come è mio
solito
fare. Sono il più veloce tra tutti i vampiri che ho
incontrato ma
con lei...a causa sua mi sento quasi umano.
Rosalie e Alice mi
aspettano sulla porta in attesa. Immediatamente la prendono in
custodia staccandola dalla mia schiena.
«Adesso sei al sicuro...»
mormora Alice sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Leggo nella testa di mia sorella le sue intenzioni. Vuole prendersene
cura iniziando proprio con un bel bagno caldo.
Le osservo sparire
dentro la piccola casa in mezzo al bosco. Quando sarò a
caccia dovrò
ricordarmi di stare ben lontano da qui o non risponderei al mio
bisogno di nutrirmi del suo sangue.
Sopraffatto dalla fame inizio
la mia caccia. A pochi chilometri trovo un cervo, bevo fino
all'ultima goccia di sangue rendendomi pienamente sazio.
Odio
quella ragazza dal più profondo del mio gelido cuore...non
dovrebbe
restare qui con noi. La dovremmo scacciare, mandarla via e lasciarla
al suo destino.
Non è certo colpa nostra se quelle tre stupide
umane hanno fatto quell'incantesimo che ha causato la sua comparsa
nella radura; oltretutto non sappiamo nemmeno cos'è. Di
certo non è
un vampiro...questo mi basta a catalogarla sulla lista
"cibo".
Accendo l'ennesima sigaretta della giornata
entrando in casa dove Carlisle mi aspetta ansioso, avevo ricevuto la
sua chiamata mentale.
«Esme non è molto contenta. L'ha appena
terminata.» mi rimprovera benevolmente visto che sa che non
è stata
una mia idea, quel piccolo folletto è proprio incontenibile.
«Non
sono riuscito a fermarla...»
Annuisce sospirando
pesantemente.
"Edward! Ti prego corri!"
Non me lo
faccio ripetere due volte, corro verso la piccola casetta correndo su
per la scala. Alice e Rosalie stanno cercando di tranquillizzarla
invano visto che sembra spaventata fino dalla punta dei capelli fino
alle punte dei piedi.
"Provaci tu"
Rivolgo
un'occhiataccia a mia sorella. Come può pretendere che io
riesca in
qualcosa dove lei ha miserabilmente fallito? Sopratutto visto che non
ho pazienza per questo genere di cose. Non mi interessa se
schiatta...non mi cambierebbe la vita averla viva o morta.
Mi
avvicino prestando adeguatamente attenzione. Rosalie e Alice devono
averla lavata e cambiato i vestiti. Ora i suoi capelli sono tornati
soffici e boccolosi come la prima volta che l'ho vista e indossa dei
vestiti molto semplici: una maglietta bianca e un paio di pantaloni
dello stesso colore in tela.
Solleva lo sguardo appena mi piego in
avanti verso di lei che si è rannicchiata in un angolo in
posizione
fetale. Tiene gli occhi chiusi ma sembra avermi comunque avvertito la
mia presenza.
«Aiuto...» mormora nuovamente.
«Ok, non sa
proprio dire niente.» commento ad alta voce sbuffando.
Questa mi
sta veramente scocciando.
Adesso dovrei fare anche il baby-sitter?
Non credo proprio...
"Ti prego Edward...fallo per me."
Avrei
preferito ascoltare Rosalie visto che anche lei, come me, non
vorrebbe averla così vicino a noi e non si fida come
è naturale che
sia per tutti tranne che per Alice evidentemente.
Porto avanti le
braccia nel chiaro intento di sollevarla e con mia sorpresa non si
ribella anche se io non sono così tranquillo come sembra
esserlo
lei, nonostante la caccia sento i denti pulsare e pregarmi di
affondare i canini.
«Ho bisogno di cacciare. Possiamo lasciarti
qui da solo?» chiede Rosalie infastidita. Annuisco posando la
ragazza sul letto della camera mentre le mie sorelle escono dalla
casa per nutrirsi.
Attaccandosi alla mia camicia mi obbliga a
sedersi sul letto insieme a lei e quando sente il mio peso sul
materasso sembra rilassarsi leggermente anche se non smette di
tenermi.
«Per me...» sussurra.
«Finalmente abbiamo ampliato
un pò il vocabolario, eh?» sibilo prendendola in
giro ma con mia
grande sorpresa non la prende affatto male e capisce perché
sul suo
volto spunta un sorriso ipnotico.
Ohoho! sono così
contenta che vi piaccia! ^_^
Spero di non avervi deluso con questo
capitolo, so che non succede niente di che in questo pazzo ma
è solo
l'inizio quindi portate un pò di pazienza...=)
Ero un pò incerta
su questa storia ma a quanto pare vi ho intrigato molto.
Vi
ringrazio per tutti i commenti, le preferenze e per averla messa tra
le preferite. Sono contentissima.
Ah!
una cosa...la frase in latino...
"Asper angelus, inquis ea
nos secedo, sed, noster nostri."
in italiano:
"Angelo
severo, si dice che vivere e morire per la nostra fede ma il nostro
cuore batte come uno solo"
E' stana come
traduzione e nn so nemmeno se è completamente giusta ma in
latino
suonava bene...^_^
Sono pazzoide...lo so...però vi è piaciuto!
Bacioni
|
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Capitolo 3 *** Il nome ***
PRIGIONIERA
Non riuscivo
assolutamente a
sopportarla.
«Si può sapere cosa diavolo
è?» barbotto ormai
privato di qualsiasi energia.
«Lo so che è difficile ma
guardala...è come una bambina. Non potevamo abbandonarla in
quella
radura, sopratutto non sappiamo cosa sia successo.» spiega
Alice
anche se nuovamente non posso entrare nella sua testa per sapere cosa
veramente pensa di questa storia.
Oltre ad essere indebolito dalla
presenza di questa creatura è anche difficile entrarle in
testa
visto che sta facendo di tutto per non mostrarli.
«Dovremmo darle
un nome...»
Rosalie si siede lentamente per non spaventarla sul
letto dove è stesa Miss non dico più di una
parola ogni due giorni
ma era tutto inutile.
È perennemente spaventata da chissà
cosa.
«E perché deve portare quella benda?»
chiedo
imbestialito. Non la posso sopportare, è un peso inutile che
ci
siamo accollati.
«Ti assicuro che è meglio non
togliergliela...»
mormora Rosalie.
Alice le porge un bicchiere ma effettivamente
sembra nemmeno accorgersi della presenza del liquido; quando lo posa
sulle sue labbra scatta da un lato scaraventando il bicchiere a terra
per lo spavento di quel contatto improvviso.
«Deve
bere...mangiare. Sopratutto bere, ho paura che possa morire.»
«E
sai che perdita!»
Non ho potuto trattenermi ma Alice subito mi
fulmina con uno sguardo.
Appoggiato sulla porta guardavo la
scenetta delle mie sorelle alle prese con lei.
«Ci serve un
nome...sono stufa di trovare per lei ogni volta qualche aggettivo per
descriverla o il semplice sostantivo. È
stressante.» sibila Rosalie
alzandosi dal letto con il vestito bagnato sul grembo.
«Prima
dobbiamo conquistare la sua fiducia Rose.» la rimbecca subito
Alice
cercando nuovamente di farla bere. Sbuffa guardandomi di
sottecchi.
«Perché lui non fa mai niente? Sembra che abbia
una
propensione per lui.»
Alice si blocca con la mano a mezz'aria,
«Vieni qui Edward.»
«Dovete capire che a me non interessa se
muore o no.»
"Ti uccido con le mie stesse mani se non
collabori".
Il pensiero di mia madre è talmente forte che
riesce a raggiungermi nonostante la distanza e il potere di
quest'essere che interferisce con i nostri poteri.
Rosalie
collassa a terra solo per un attimo.
«Devo andarmene da qui...»
mormora tenendosi la testa.
Alice si alza in piedi sorreggendo
Rose.
«Qui noi non siamo d'aiuto. Non so il perché ma tu
subisci
meno gli effetti dei suoi poteri.»
So dove vuole arrivare mia
sorella e non ci sto.
«Non ci provare a mollarmi questa patata
bollente...» sibilo mostrandole i denti ma è come
se avessi parlato
contro un muro visto che insieme si dirigono fino al piano di sotto
scendendo velocemente le scale per uscire di fretta dalla casa.
"E
cerca di farla bere..."
Emetto un ringhio sommesso.
Lo
sapevo che andava a finire così. Lei vuole tanto essere la
"salvatrice" di turno senza pensare alle vere conseguenze
che quelle decisioni comportano anche sugli
altri.
«Allora...chiariamo una cosa. Tu non mi piaci.»
Con un
movimento fulmineo mi acquatto sul letto osservandola.
«Come ti
chiami?»
Nonostante la benda sentivo i suoi occhi dentro nei
miei.
Come al solito nemmeno una sillaba fuoriusciva dalla sua
bocca. Decido di prendere il bicchiere lasciato da mia sorella ora
vuoto e riempirlo d'acqua.
«Rimani qui. Torno subito.»
Scendo
velocemente andando verso la cucina rifornita personalmente da Esme
per la nuova inquilina di questo vecchio rudere. Apro il frigorifero
non trovando nemmeno più un liquido...l'acqua del lavandino
non so
se è potabile ma di certo non posso rischiare visto che se
le
dovesse succedere qualcosa tutta la popolazione femminile della mia
famiglia cercherebbe di uccidermi.
Nel frizer, come avevo sperato
fin dall'inizio, trovo del ghiaccio. Visto che fa fatica a bere
magari lentamente con il ghiaccio riuscirò almeno a farle
bere
qualcosa.
Scocciato metto tutti i cubetti nel bicchiere e
tenendolo tra le mie mani ghiacciate per far sì che non si
sciolgano.
La ritrovo in una posizione rilassata. Completamente
distesa.
«Stai dormendo?»
Un movimento della testa mi fa
capire che è ancora vigile.
Appoggio il bicchiere sul comodino
accanto al letto prendendo successivamente un cubetto. Non so ancora
come fare; nemmeno so se riuscirò ad esaudire il desiderio
di mia
sorella.
«Collaborerai?»
La guardo diffidente. Non mi piace
non riuscire a leggerle nel pensiero, è assolutamente
frustrante per
me che sono abituato a scrutare nella mente di tutti. Con lei poi che
continua a dimostrarsi come una naturale minaccia per noi...devo
trovare un modo per superare questo ostacolo.
Sperando che con
questo metodo riesco ad avere qualche risultato appoggio il cubetto
sulle sue labbra sperando che il calore emanato dal suo corpo sia
sufficiente per far sciogliere il cubetto.
Si ritrae solo
per un secondo poi, dopo nemmeno un secondo si rilassa ulteriormente
accompagnando il mio movimento circolare con alcune spinte leggere
della lingua per nutrirsi delle gocce che scivolano lungo le sue
labbra fino all'angolo della bocca.
Mi perdo in quel movimento
così cadenzato e ritmico.
Sono così abbindolato dalla sua figura
che non mi rendo nemmeno conto di essermi sdraiato accanto a lei per
guardarla meglio senza però smettere di passare il ghiaccio
sulle
sue soffici e calde labbra.
«Sei molto bella...» mormoro senza
potermi fermare dal pronunciare quelle maledette parole.
«BELLA!»
Mi
alzo di scatto spaventato dall'irruzione di mia sorella.
Sogghigna
e dal suo sguardo capisco che mi ha sentito, «E' sempre stato
così
difficile sorprenderti questa ragazza è una manna.»
Più che una
manna, io la vedo come una maledizione.
«Le hai trovato un
bellissimo nome Edward.» sussurra Alice prendendo il mio
posto
accanto alla creatura.
«Io?»
«Bella...mi piace. È adatto
per lei.»
Senza replicare mi lancio dalla finestra per
cacciare.
Quella stupida creatura riesce a risvegliare perfino il
più basso degli istinti umani.
Uhuhu....allora?
vi piace come capitolo?
Mi rendo conto che ho descritto solo un
attimo ma diciamo che è molto intenso...piaciuto? =P
Mi
raccomando lasciate tanti commentini che mi fate tanto contenta!
Un
bacione vale
|
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Capitolo 4 *** Pericolosa ***
PRIGIONIERA
Rimango seduto
in un angolo della
stanza osservando ogni suo singolo movimento inconscio creato dal
sonno poco tranquillo.
Ora dopo ore il lenzuolo che la copriva
calava sempre di più suscitando in me qualsiasi pensiero
poco pulito
su di lei. Era incredibile come gli istinti umani, tenuti sotto la
superficie per così tanto tempo, venissero così
naturalmente a
galla in sua presenza.
Per l'ennesima volta mi trattenni sulla
poltroncina posta nell'angolo della stanza prima di commettere
qualcosa di imprudente.
Nonostante all'apparenza sembra una
comune umana, c'è qualcosa di terrificante in lei. La sua
aurea si
era leggermente affievolita da quando era qui ma quella benda. La
odio. Mi impedisce di vederla appieno, è come se ci fosse
una
perenne barriera tra di noi creata anche da quel suo maledetto
potere.
Maledetta.
«Mi stai facendo impazzire...» sibilo
così a bassa voce da non poter essere nemmeno udito da
orecchio
umano.
"Non puoi negare che nome più
azzeccato non poteva esistere".
I pensieri di mio fratello
erano troppo invadenti da qualche ora, esattamente dal momento in cui
"Bella" si era addormentata profondamente.
In qualche modo i suoi poteri
influivano su di noi in maniera decisamente più leggera se
era
incosciente. Inizio ad immaginare di lacerare il collo di Bella
affondando i miei canini dentro di lei saziandomi del suo delizioso
nettare.
A questo punto non riesco a controllare
il mio corpo.
Mi tengo sollevato con le braccia dal
suo corpo non riuscendo a resistere alla tentazione di annusare ogni
centimetro scoperto della sua candida pelle; ancora una volta un
fiotto di veleno inonda la mia bocca lasciando le mie gengive
doloranti per lo sforzo.
Il cuore aumenta considerevolmente i
battiti segno che si è svegliata e così il
profumo del suo sangue
viene ampliato fino a farmi perdere il controllo.
Faccio scorrere la mia mano lungo il
suo collo passando per l'incavo dei suoi seni dove a quel punto
lascia andare un gemito soffocato dalle mie labbra.
Assaporo la morbidezza divorandole.
Ovviamente Alice non poteva non vedere
una così chiara e lampante visione sopratutto visto che ci
tiene
particolarmente a lei anche se il motivo mi sfugge.
"Ma che diavolo!"
Mi distacco improvvisamente dal suo
caldo e morbido corpo rilassandomi sulla poltroncina mentre vedo gli
occhi di Alice saettare da me a Bella lanciandomi un'occhiataccia.
Inghiotto il veleno prima di parlarle.
«Dovevi arrivare al più presto...»
mormoro a mò di scusa.
Si infuria più di quanto mi aspettassi
e capisco dai suoi pensieri in cosa l'ho interrotta. Mi farà
molto
male...malissimo.
«Mi puoi spiegare cos'è?»
Alice è
titubante e inizia a cantare in Albanese.
"Ka dy
fëmijë.
Katër fëmijët. Ata kishin
marrëdhënie seksuale dhe
jam tani në gjashtë .."
Ottimo. Questa
lingua proprio mi
mancava, non riesco a starle dietro e mi dissocio dalla sua mente.
«Tu non sai cosa hai rischiato
Edward.» sibila a denti stretti mettendosi di fronte a me.
Le rivolgo uno sguardo scettico. «Non
penso che le dispiacesse...»
Non mi fa nemmeno terminare la frase
che si mette accanto al letto di Bella tenendo una mano dietro alla
sua testa e capisco dai suoi pensieri che sta reggendo il nodo alla
benda nella sua mano.
«Non volevo farlo. Ma non mi dai altra
scelta...»
Con un colpo secco slega il nodo
rivelando gli occhi di Bella. Mi si mozza il respiro in gola quando
vedo nelle sue iridi tutti i colori dell'arcobaleno ma è
solo per un
attimo.
Mi accascio a
terra senza riuscire a
distogliere lo sguardo da lei mentre nella mia mente c'è un
continuo
susseguirsi di immagini di demoni e uomini, tutti gli uomini a cui ho
tolto la vita durante il mio "periodo di ribellione".
Il mio corpo inizia a bruciare ed è
scosso da tremiti.
La testa mi scoppia ed è solo grazie
all'intervento di mia sorella che riesco a riprendere il controllo
del mio corpo e a rilassare ogni muscolo del mio corpo.
Appena i suoi occhi vengono coperti
dalla benda tutto cessa.
Inevitabilmente il mio istinto da
vampiro leso si ribella cercando di attaccarla ma anche questa volta
interviene qualcuno a salvare la situazione. Emmet mi scaraventa
dalla parte opposta della camera provocando notevoli crepe nel muro.
«Che cazzo fai?» sbotta Emmet
tenendomi al muro.
Rimango sbigottito da quello che stavo
per fare.
«Ora hai capito quant'è pericolosa?»
mormora Alice cercando il mio sguardo.
Un singhiozzo ci fa voltare tutti verso
Bella, «Pericolosa...» sussurra mentre alcune
lacrime scendono
dalla benda che le copre gli occhi.
"Ottimo. Bravo Cullen"
Schifato da me stesso mi lancio dalla
finestra.
Devo assolutamente nutrirmi, non posso starle vicino in
queste condizioni.
Non devo starle vicino...
Sono
contentissima che questa storia vi piaccia!
Non sapete quanto
sono felice di leggere ogni vostro commento! Molti di voi hanno
chiesto cosa succede se Bella si toglie la benda...beh...in questo
capitolo troverete risposta alla domanda (o almeno in parte).
Al prossimo
capitolo!
Bacioni
|
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Capitolo 5 *** Verte tutto su di lui ***
PRIGIONIERA
ALICE:
Edward si era
rifiutato di starle
accanto.
È incredibile vedere quanta influenza potesse avere su
di lei. D'altro canto io mi limitavo a starle vicino cercando di
farle assimilare qualcosina cosa che le desse almeno la parvenza di
essere un'umana comune.
Io ed Esme ci scambiavamo per insegnarle a
parlare e a mangiare correttamente. È come se fosse una
bambina.
Nonostante tutte le attenzioni che le prestiamo sembrano
che non siano mai abbastanza visto che continua a ruotare la testa da
una parte all'altra della stanza...come se fosse alla ricerca di
qualcuno.
Alla ricerca di Edward.
Non so esattamente fin dove
si spingono i suoi poteri ma sentiva la sua presenza fuori da questa
casa come se avesse una percezione maggiore, quasi come se avesse un
udito paragonabile al nostro.
Era da quattro giorni che non si
faceva vedere né di giorno né di notte.
Si tiene a debita
distanza per due sostanziali motivi: il primo è che il suo
potere
l'ha veramente sconvolto; i suoi demoni del passato erano tornati per
dargli il tormento ed erano stati riportati a galla da Bella. Pensava
di averli sepolti ma prima o poi tutto viene a galla visto che non
è
ancora riuscito a perdonarsi.
Carlisle, accompagnato da Jasper, è
andato a ricercare i due grandi saggi: Vladimir e Stefan. Un tempo
erano adorati come dei e per quanto ne sappiamo sono i vampiri
più
antichi in circolazione, o almeno i più conosciuti.
Dobbiamo
cercare di gestire al meglio questa situazione assurda.
So che la
chiave è lei. Bella.
Continua ad apparire nelle mie visioni ma è
veramente incredibile da credere nelle condizioni in cui è
adesso.
Edward non lo sa ancora, come il resto dei miei fratelli ma lei,
Bella, ci porterà la pace.
Quando ho spiegato a Carlisle cosa ho
capito dalle mie visioni se fosse stato umano si sarebbe messo a
piangere; per lui, per noi...i suoi figli.
Ho lasciato il compito
di informare gli altri a lui perché è il
più portato per fare
queste cose, dopotutto è il capo famiglia oltre che ad
essere un
vero e proprio padre per noi. Non so come reagiranno gli altri, non
posso ancora vederlo.
«Mi piace.»
Sorrido guardandola
voltarsi verso destra.
"Edward, ti prego...stai fermo. Così
non mi aiuti.", penso convinta che sia sintonizzato sui miei
pensieri. Il mondo di Bella verte esclusivamente su di lui.
È
incredibile sopratutto se penso che comunque lui sembra odiarla e che
lei non lo conosce, o almeno su questo punto posso solo fare un
ipotesi.
Non capisco, dato quello che deve fare, perché sembra
concentrasi esclusivamente su di lui...che Edward si tenga dentro una
oscurità che la vita di Carlisle non è riuscita a
rischiarare.
Bella richiama tutta la mia attenzione chiamandolo
per nome.
Ora è molto più autosufficiente, finalmente
capiamo
cosa ha bisogno ma...
EDWARD:
Non. Riesco. Ad.
Allontanarmi.
Maledizione.
Un filo invisibile mi riporta sempre
da lei. Sempre vicino a quella casa ma solo perché mi sforzo
di non
entrare.
Ho rotto già un centinaio di rami per tenermi ben saldo
e non seguire il mio istinto che già si sarebbe arrampicato
su
quella finestra adorandola in silenzio.
Sono patetico.
Il bosco
è stranamente troppo popolato per essere così
vicino alla nostra
casa.
Dopo varie ispezioni ho capito che l'aurea che emana Bella
attira questi animali, non mi sono minimamente fatto scrupolo ad
utilizzarli per rimanere il più possibile accanto a lei.
Quando
mi muovo da un albero ad un altro cerco sempre di scorgere immagini
fuggenti di Bella che ora si muove per la stanza guidata da Alice
anche se sembra avere molta padronanza di questa casa o di qualsiasi
cosa che la circondi.
Incapace di resistere un minuto di più
senza vederla mi sposto sull'albero più vicino alla stanza
da dove
posso avere una maggiore visuale della stanza.
«Mi piace.»
mormora Bella voltandosi verso di me come se mi potesse vedere
nonostante la benda le copra gli occhi. Intimorito da quelle parole
ma nello stesso tempo scaldato mi fiondo sull'albero vicino
togliendomi dalla sua "visuale".
Rimango basito dal mio
stesso comportamento immaturo.
Mi comporto esattamente come un
ragazzino.
La odio anche per questo.
"Edward, ti
prego...stai fermo. Così non mi aiuti."
Attraverso i suoi
occhi posso ancora godermi brevi attimi del suo volto così
delicato
e la sua voce. È così melodiosa sebbene sia
leggermente titubante
visto che la sta imparando la lingua...
La cosa migliore per me è
che io le stia lontano.
"Cederai...io l'ho
visto."
«Edward...»
Ancora la sua voce che mi
chiama.
Ancora l'impellente bisogno di correre verso di lei.
«Si
può sapere cosa diavolo è?» ringhio
verso mia sorella visto che
può sentirmi.
L'odore di Carlisle però mi calma obbligandomi a
guardare verso il basso dove mio padre mi sta aspettando con le
braccia dietro la schiena.
Capitolo di
transizione.
Ho deciso d'inserire anche Alice come POV visto che
non posso usare ancora quello di Bella...ma sopratutto
perché Alice
SA molto su Bella ormai anche se non ho esplicitato ancora che cosa
è
Bella, vediamo se qualcuno di voi c'è arrivato.
Secondo voi cosa
potrebbe mai fare Bella?
Negli ultimi due capitoli penso di aver
dato due indizi che possono essere uniti per scoprire il ruolo di
Bella.
Ora rispondo a qualche domandina che mi è stata
posta...
Iniziamo...
Bella sa che i Cullen sono dei vampiri?
Sì
Perché ripete sempre le solite cose? Non sa parlare...quindi
sente delle parole e le ripete come fanno i bambini.
Cosa le è
successo? Ehehe....più avanti verrà spiegato
questo particolare.
Ma
fa effetto a tutti i Cullen o solo ad Edward? Il suo potere fa
effetto su tutti. ^_^ l'ho messo semplicemente in pratica solo su
Edward visto che Alice voleva dargli una "Lezione".
Come
ne escono da questa situazione? ^_^ Leggi e vedrai.
Ora
vi lascio.
Al prossimo capitolo!
Un bacione a tutti quanti!
|
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Capitolo 6 *** Mi farà impazzire ***
PRIGIONIERA
EDWARD:
Mia sorella è
veramente sadica e Jasper non è da meno visto che sta dando
un
significativo contributo a tutti i piani che sta creando quella
scellerata di Alice.
«Non ti preoccupare. Edward veglierà su di
te...» mormora Alice accarezzando la testa di Bella seduta
sull'erba.
Alice ha avuto la brillante idea di portarla al lago
che è nascosto accuratamente da tutta la foresta. Nella sua
mente ho
potuto scorgere solo un breve frammento di Bella in quelle acque ma
non è assolutamente possibile visto la temperatura, nessun
essere
umano potrebbe resistere a lungo ad una temperatura così
fredda.
Mi
appoggio al tronco dell'albero osservandola da una distanza di
sicurezza, non oso immaginare come possa amplificarsi il suo profumo
se solo dovesse entrare in quella pozza d'acqua.
Orribile
prospettiva.
Allettante prospettiva.
Reprimo un ringhio quando
vedo che si alza ed inizia ad avvicinarsi pericolosamente alla riva
per bagnarsi le punte dei piedi. Maledetta Alice.
Mi avvicino in
un batter d'occhio cercando di acciuffarla prima che decida di
tuffarsi completamente in quelle acque. Non ho calcolato...troppo
tardi, con uno slancio si tuffa scomparendo completamente sommersa
dalle acque.
Per un attimo ho avuto la tentazione di seguirla per
assicurarmi che stesse bene ma poco dopo riemerge proprio come una
dea, il vestito appiccicato alla pelle tanto che le sue forme sono
ben visibili sotto il tessuto leggero bianco.
"Tutta opera di
Alice...piccolo folletto malefico".
«Bella esci fuori o ti
prenderai qualcosa.» dico sperando che mi capisca. Dopotutto
Alice
ed Esme hanno avuto degli ottimi risultati con lei. Pian piano ha
iniziato a parlare anche se sembra sia molto restia a farlo con
me.
Carlisle voleva che le rimanessi il più vicino possibile ma
è
molto difficile farlo. Il sangue che scorre nelle sue vene è
una
vera e propria tortura. Se mi sbaglio ad annusarlo più tempo
del
dovuto inizio a perdere la testa iniziando a percepire il gusto dolce
e il senso di pienezza che mi darebbe il suo sangue.
Inizierei a
pensare che mi potrei fermare, ma sarebbe solo una bugia.
Pensavo
di essere forte.
Pensavo di saper resistere tutto e adesso è
arrivato questo demone per tentarmi e farmi cedere. Non posso
permettermelo.
Sono anni che non mi nutro più di esseri
umani.
«Vieni con me?»
Sollevo lo sguardo sorpreso. Mi tende
una mano e a causa della mia vista ultra sviluppata vedo ben altro
che una semplice mano tesa.
Mi trattengo a stento.
Rimango
impassibile cercando di trattenermi sulla spiaggetta. Dentro di me
vivo una vera e propria guerra. Una parte di me dice di andare la
prenderla così com'è facendola mia per sempre,
l'altra mi chiama
"mostro" e mi aiuta a resistere.
Con una risata angelica
si lascia cadere di schiena in acqua riemergendo poco dopo distesa
sul livello dell'acqua.
Deliziato dai suoi movimenti aggraziati
non mi accorgo immediatamente che la "fedele" benda che
tiene sempre sui suoi occhi è scivolata via.
«Maledizione!»
sibilo e in un attimo una forza mi scaglia addosso all'albero su cui
prima ero appoggiato, grazie alla mia natura di vampiro non subisco
danni ma l'albero viene sradicato dalla violenza.
Guardo scioccato
verso Bella che ora è in piedi dove poco prima stava
galleggiando,
anche adesso ha una mano rivolta verso di me ma non in un gesto
d'invito, tutt'altro.
«Non devi bestemmiare...» mormora con voce
incerta come se non fosse convinta che siano le parole giuste per
esprimere quello che pensa ma stavolta ha azzeccato in pieno.
A
questo punto i miei muscoli si tendono fino a scattare verso di lei
prendendola tra le mie braccia. Sento l'acqua avvolgermi fino alla
vita mentre il suo corpo appena tiepido è premuto contro il
mio
accendendo i miei desideri.
«Se lo fai ancora una volta ti spezzo
il collo...» ringhio ad un centimetro dalla sua gola ben
esposta
alla mia mercé. Ora come non mai mi devo trattenere al
richiamo del
suo delizioso, dissetante ed energico sangue.
Con sorpresa sento
le sue labbra premute sulle mie. Dolci, morbide labbra...
Il suo
odore mi manda letteralmente in tilt.
Assaggio alcune gocce
d'acqua che scivolano dal suo collo e poi giù fino a
coglierne una
che solitaria scivola sotto la scollatura che mi permetto di
abbassare leggermente formando una V nel tessuto del top. Perfino
l'acqua riesce a cogliere la dolcezza della sua pelle.
La pulsione
sessuale umana torna ad invadere ogni singola fibra del mio corpo.
Il
cuore di Bella inizia a battere forsennatamente.
La piccola inizia
ad ansimare quando prendo un seno nella mano stringendolo e
massaggiandolo ripetutamente da sopra quel fine tessuto che lascia
ben poco all'immaginazione.
Mi farà impazzire. Ne sono
sicuro...
Lo so che non ho risposto
ancora a molte domande ma prima di dire il ruolo di Bella all'interno
di questa storia voglio creare un legame tra loro due ma sicuramente
nel prossimo inizierò a rivelare qualcosina. Bacioni eg
razie ancora
per tutto il supporto che mi state dando attraverso i messaggi
privati e i commenti! siete fantastici!
|
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Capitolo 7 *** המלאך הגואל ***
PRIGIONIERA
EDWARD:
Non posso
assolutamente crederci.
Mai e dico mai avrei immaginato di stare
qui, sdraiato sul pavimento del bagno ad aspettare che Bella finisca
il suo "bagno rilassante".
Rilassante per lei, non di
certo per me.
Per fortuna grazie alla schiuma riesco a
distogliere i miei pensieri dal suo corpo così
morbido...profumato...
Ed ecco che ci risiamo...
«Quindi tu
saresti qui per noi?» provo a richiederle.
Le prime sue parole
rivolte a me sono state abbastanza intimidatorie ma almeno è
molto
più loquace di prima.
Annuisce scivolando sotto la superficie
dell'acqua.
Ora sembra molto più...umana.
Tiene ancora gli
occhi chiusi in modo da non nuocere a nessuno. Sopratutto non deve
nuocere a me direttamente, mi è bastata quella volta anche
se ha
anche altri poteri a quanto pare che mi può scagliare a suo
piacimento.
Ne avevo avuto un assaggio la prima volta che l'ho
vista dopo che quelle tre scellerate avevano cercato di invocare uno
spirito e poche ore fa ha deviato nuovamente il mio corpo, stavolta
contro un albero.
Bella riemerge prendendo un bel respiro
profondo.
È incredibile che una cosuccia così piccola ed
apparentemente indifesa possa essere così fottutamente
letale.
Accendo una sigaretta per smorzare l'attimo.
Mi guarda
incuriosita.
Non dovrei farlo visto che potrebbe avere una
reazione violenta me non mi posso trattenere da soffiarle addosso un
cerchio di fumo che inevitabilmente cerca di spezzare con un
dito.
«Vuoi?» mormoro provocandola.
«Fa male?» chiede di
rimando guardandomi dall'alto della vasca.
Sì, sono ancora
disteso a terra.
La osservo con i capelli tutti bagnati e la lieve
frangetta appiccicata alla fronte.
«Se fossi un'umana sì. Noi
no...» rispondo accompagnato da una scrollata di spalle. Come
avevo
previsto allunga una mano per prenderla e lentamente la porta alle
sue dolci ed invitanti labbra.
Non vedo l'ora di riaverla solo per
assaggiare nuovamente il suo sapore attraverso la sigaretta...Dio
quanto sono patetico.
Tira una boccata profonda e come avevo
previsto inizia a tossicchiare per espellere tutto il fumo.
«Forse è
meglio che lasci fare ai professionisti...»
Solleva un
sopracciglio scettica.
«Come le fumo io...non le fuma
nessuno.»
«Probabilmente saresti dovuto già morire da tempo
per
tumore ai polmoni con tutte quelle che ti fumi in un giorno
solo.»
replica acida.
Rimango per un attimo spiazzato, «E tu come
sapresti di questa cosa?»
Ridacchia portandosi una mano sulla
bocca.
«So tante cose...»
Stavolta sono io a dimostrami
scettico.
«Tu...tu non sapevi nemmeno parlare un giorno fa e
adesso fai la sapientona?» sbotto riprendendomi la mia
sigaretta.
Mette il broncio.
«Sono sempre stata in grado di
parlare. Solo che ne so troppe e dovevo capire che lingua parlavate.
So più cose di quanto tu possa immaginare...molte di
più di quelle
che sai tu.»
Piccola impudente.
«Preferivo quando stavi
zitta.» sibilo mostrandole i denti ma ormai non mi teme
più. Prendo
un'altra bocca di fumo guardandola, il suo sapore è rimasto
sul
filtro della sigaretta. Mi lecco le labbra cercando di riassaporarla
in più modi possibili senza aggredirla come ho fatto prima.
«Com'è
che adesso posso guardarti negli occhi?»
Schiocca le labbra, «Se
vuoi posso guardarti con occhi diversi.»
Dopo quello che è
successo al lago i suoi occhi sono cambiati. «Ti do una
scelta.» mi
spiega cercando nuovamente di rubarmi la sigaretta dalla mano.
«Una
scelta?»
Sogghigna divertita. Perché non riesco a capire o
perché mi sono distratto permettendole di riappropriarsi
della mia
sigaretta?
«Sì ma è solo una cosa temporanea.
È una cosa che
va e viene...» mi spiega fumando questa volta la sigaretta
senza
tossicchiare.
«Alice non ti ha detto niente?» mi chiede
appoggiandola sulle sue labbra, sta facendo la stessa cosa che sto
facendo io? Mi sta...assaporando?
Distolgo la mia mente da quei
pensieri tutt'altro che rilassanti e mi concentro sulle sue parole.
«Cosa avrebbe dovuto dirmi Alice?»
Non posso negare che sia solo
colpa mia se non ha avuto modo di parlarmi ma più stavo
lontano da
lei e da Bella...meglio stavo.
O almeno così credevo visto che
comunque ne ero ossessionato.
Rimane in silenzio mordendosi il
labbro inferiore quasi come se fosse combattuta.
«Sei stronza
ragazza...non pensavo.»
Mi schizza con un po' d'acqua.
«Cosa
sei?»
Si morde nuovamente le labbra indecisa. «Ora sai
parlare...allora rispondimi.»
«המלאך
הגואל»
Ed ora partono le
scommesse. Chi riesce ad azzeccare la lingua che ho usato per
rispondere ad Eddy? Beh, chi ci riesce saprà anche in
anteprima che
cos'è la nostra piccola Bella. Spero che il capitolo vi sia
piaciuto!
Fatemi sapere mi raccomando!
Bacioni bacioni bacioni
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Capitolo 8 *** Perdendosi ***
PRIGIONIERA
«Non
era pianificato ma beh, sono la
cosa più simile ad un angelo redentore.» bisbiglia
mentre le sue
pupille si dilatano.
Rimango per un attimo interdetto non
riuscendo ad afferrare appieno le sue parole.
Angelo redentore?
«Allora perché sei qui?» sibilo mettendo
distanza tra noi due.
Ed ecco che si spiega il motivo per cui la prima volta che l'ho vista
aveva un'aurea così pura.
«Per uno strano scherzo del destino è
qui per redimerci.» spiega Alice entrando nella stanza.
Quando
rivolgo il mio sguardo nuovamente su Bella vengo scaraventato sulla
parete della stanza come se fossi leggero...più di una piuma.
«Che
diavolo!» sbotto rialzandomi in piedi ed il mio istinto
predatorio
si fa risentire mettendo tutti i muscoli tesi e pronti a scattare se
non fosse per mia sorella che si rimette di fronte a lei.
«Sta
giocando un pò troppo con il fuoco.» sibilo
cercando di spostarla
ma inutilmente.
«È per te che sono stata mandata. Tu
più degli
altri hai bisogno del perdono...» mormora rimettendosi la
benda per
proteggerci dal suo potere che sembra entrato in azione.
«Sembra
che le preghiere di Carlisle siano state ascoltate.» aggiunge
sedendole accanto.
È sempre stato convinto che noi, i suoi figli,
abbiamo un'anima e molto probabilmente è stata la sua parte
più
umana ad ideare la nostra dieta "vegetariana".
«C'è
troppo dolore nel vostro cuore...non è giusto.»
sussurra Bella
quasi intimorita.
Non accetto nemmeno un secondo di più di
ascoltare un'altra parola pronunciata dalla sua bocca, mi lancio
dalla finestra lasciando fluire nelle mie vene il veleno per darmi
più velocità.
Il vento mi sferza il volto accompagnandomi nella
mia lunga corsa.
Arrivo al limitare di un laghetto tuffandomi.
L'acqua lambisce il mio corpo accarezzandolo.
L'ultima cosa che
volevo è uno stupido angelo redentore pronto a far passare
tutti i
miei peccati davanti ai miei occhi e ai suoi. Non c'è storia.
Io
sto bene così.
«Lo sai anche tu che non è
così.»
Ruggisco
cercando di allontanarla ma la sua aurea, nonostante si sia
affievolita in questi giorni, è ancora percepibile.
Sopratutto da un
vampiro come me.
«Sei cambiata...»
Mi volto incrociando il
suo sguardo. «Colpa tua. Distruggi la mia essenza.»
«Non
cercare di dare la colpa a me. Non ci provare!» urlo cercando
di
trattenere i miei muscoli che sono pronti a guizzare su di lei in
meno di un secondo.
«Non è colpa tua Edward. È mia. Mi sto
abituando troppo velocemente al vostro Mondo...io sento...sento certe
cose...dentro di me.»
Non appena finisce quella frase un profumo
zuccherino si propaga fino ad arrivare sotto il naso.
Un'ondata di
desiderio mi travolge lasciandomi senza fiato. La gola inizia a
bruciare e questa volta le salto addosso atterrandola nella sabbia
fine. Le morsico il collo senza però lacerare la sua tenera
carne,
solo per la soddisfazione di sentire il sapore della sua pelle nella
mia bocca.
È morbida. Molto più morbida di quanto mi
aspettassi.
Si modella completamente al mio lasciandomi spazio tra le sue gambe
per farmi stare più comodo.
Il sapore delle sue labbra mi fanno
ancora di più impazzire. Mordo con forza il suo labbro
inferiore
nutrendomi del suo sangue. È uno scoppio di colori
così vividi e
accesi che per poco non mi stacco da lei ma la tentazione di
assaggiare quel suo nettare.
Ne voglio di più, di più.
Senza
alcuna remora le faccio sentire la mia erezione sulla sua coscia
ansiosa di essere usata.
«Edward.» geme sotto le mie mani che
esplorano ogni centimetro della sua pelle. Tutto in lei è
così
pieno di vita. Così pulsante.
Il suo cuore batte furioso e
l'odore del suo sangue si espande ancora di più. Non ho mai
sentito
una fragranza come la sua in tutta la mia vita. E dire che ho vissuto
fin troppi anni a cibarmi di schifosi animali che a mala pena mi
tengono in vita.
La sua eccitazione mi schiaffeggia, sembra quasi
urlarmi: "Cosa stai facendo?"
Non so quanto tempo passa
prima di sentire il mio stesso soffio, molto simile a quello dei
gatti.
Voglio tutto di lei. Tutto.
«Ti prego...Edward...»
mugola baciandomi il collo. È bollente.
Si avvinghia alle mie
spalle e ai miei fianchi facendomi entrare in contatto con la sua
femminilità. Mai ho provato un desiderio simile, la natura
animale
inizia a farsi sentire.
La prenderei subito senza alcuna
remora.
«Edward...» Se pronuncia un'altra volta il mio nome
vengo subito. «Edward...»
Il mio membro preme per uscire,troppo
compresso nei jeans. Come se mi avesse letto nel pensiero le sue mani
si muovono velocemente per sbottonarli, le sue dita si muovono timide
quando incontrano la durezza della mia asta.
«Voglio sentirti
dentro di me.»
Mi libero velocemente dei vestiti e lei fa la
stessa cosa. Mi trascina dentro in acqua, l'acqua lambisce i suoi
fianchi e la debole luce del sole proietta i suoi raggi sul suo
ventre morbido.
Attratto come una calamita spingo il mio corpo
contro il suo.
Le sue gambe si allacciano automaticamente ai miei
fianchi dandomi libero accesso, «Edward...» mugola
vicino al mio
orecchio.
I miei denti lacerano la pelle del suo
tenero collo riversando nella mia bocca il sangue che fluisce
velocemente giù nella mia gola fino ad arrivare allo stomaco.
Entro
di lei con un'unica vigorosa spinta.
Il suo sangue, droga per le
mie papille e il mio cervello mi fa vacillare nel piacere
estremo.
Sto perdendo me stesso...
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Capitolo 9 *** Argenteo ***
PRIGIONIERA
Terrorizzato
porto Bella tra le mie
braccia.
Quando arrivo nei pressi della nostra casa sento già i
pensieri spaventati e confusi dei suoi abitanti. Alice ha avuto una
premonizione.
«Stupido Edward!» ringhia strappandomela dalle
braccia. Carlisle è già pronto ad intervenire
anche se la natura di
Bella non è nè quella di un essere umano
né quella di un vampiro e
renderà tutto più complicato.
«Possibile che non sei riuscito a
fermarti? L'hai dissanguata!» mi rimprovera Emmet.
Passo davanti
allo specchio notando appena i miei occhi. «Che diavolo ti
è
successo?» domanda Rose allerta come se da un momento
all'altro la
potessi attaccare. Rimango un attimo intontito di fronte ai miei
occhi d'argento.
"Maledizione! rigetta..."
Non appena
sento questo pensiero di Carlisle apro la porta del suo studio
trovandomi di fronte ad un sempre più preoccupato medico.
Manca poco
che non si metta le mani tra i capelli. «Rigetta la
trasfusione.»
mi spiega sperando con tutto sè stesso che possa trovare una
soluzione ma io non ho mai praticato come ha fatto lui.
Ho solo
due dannatissime lauree che non servono a niente, non mi è
mai
interessato occuparmi di medicina. È stato solo un modo per
ringraziare Carlisle, per...seguire le impronte del padre. Tutto
qui.
«Non...»
Nemmeno riesco a finire la frase che ci
ritroviamo tutti quanti schiantati contro il muro mentre un miliardo
di spilli sembra che si conficchi sempre più in
profondità nelle
nostre carni dure come il marmo. A fatica riesco ad aprire gli occhi
sebbene le fitte siano insostenibili.
«Maledetti.» mormora un
ragazzo biondo avvicinandosi al letto di Bella.
«N-non
to-c-carla!»
I suoi occhi così simili a quelli di Bella mi
scagliano nel mio inferno dove ora vedo comparire un altro volto.
Quello di lei.
Quando riapro gli occhi trovo il ragazzo ad un
millimetro di distanza e la pressione del mio corpo aumenta
schiacciandomi ancora di più contro il muro e gli spilli.
«Ti
sei nutrito di un sangue a te proibito.» ringhia conficcando
una
lama nel fianco.
Mai prima d'ora ho patito un dolore così
atroce.
Abbasso la testa con non poco sforzo guardando il pugnale
d'argento intarsiato di simboli a me sconosciuti andare sempre
più a
fondo mentre del sangue argenteo scende dalla mia ferita.
«Lurido
sporco dannato.» ringhia fino a quando la lama del pugnale
non è
completamente dentro il mio fianco. Mi sforzo di non urlare; Alice lo
prega in tutti i modi di smettere. La sua voce però
è distante.
La
mano del ragazzo scatta verso la mia gola stringendola sempre
più
forte fino a quando non interrompe il flusso di ossigeno...come se ne
avessi bisogno. È un riflesso incondizionato, dato dalla mia
precedente natura umana ma per qualche strano motivo il mio cervello
sembra essersi dimenticato di questo dettaglio.
«Voi siete
feccia, capito? Pensi veramente che tu possa fare qualcosa contro di
me? Contro gli stessi poteri di chi ha creato la tua schifosa
vita?»
L'ultima cosa che vedo sono le sue mani posarsi sul corpo
di Bella per prenderla in braccia, due enormi ali bianche, che quasi
superano per ampiezza la grande vetrata dello studio di Carlisle,
spuntano dalla sua schiena.
Si lancia nel vuoto ma è questione
di un attimo prima di vederlo comparire nel cielo, sugli alberi della
foresta portando con sé Bella.
Mi lascio
cullare dall'acqua che
avvolge completamente il mio corpo rigenerandomi e la mia mente vola
immediatamente agli attimi passati in acqua con Edward.
Quest'acqua
però è diversa da quella in cui l'ho amato.
Lentamente sono
scivolata fino quasi a scontrarmi con il mondo dei morti. Di quelli
veri.
«Hai rischiato di non poter tornare più
indietro.» sibila
Michael che sento nonostante l'acqua sia perfino nelle mie orecchie.
È ovunque, entra perfino nei miei pori.
Le labbra che sento
premute sulle mie non sono però quelle di Edward. Mike ha
accelerato
la mia guarigione con il bacio sacro.
«Potresti passare dei
guai...» bisbiglio sentendo il sapore dell'acqua in bocca e
le
energie tornare più velocemente di quanto mi aspettassi.
«Credi
che non lo sappia?»
È arrabbiato, lo capisco dal tono della sua
voce.
«Cosa ti è saltato in mente?»
Mi alzo dall'acqua
trovando il vento celeste ad attendermi asciugando ogni singola
goccia del liquido sacro posato ancora sulla mia pelle. Spezzo la
comunicazione mentale con Michael cercando di tenerlo lontano dai
miei pensieri.
«Sei andata oltre il tuo compito originario.»
sibila squadrandomi da capo a piedi.
«Sei stata violata...»
ruggisce subito dopo mentre un lampo spezza un pino vicino.
«È solo colpa sua!» ringhia Rose
cercando di attaccarmi ma le braccia di Emmet sono più forti
della
sua sete del mio sangue. Carlisle continua a passarmi sacche colme di
sangue umano. Ho rigettato dal primo momento il sangue
animale.
«Probabilmente ti ha maledetto...» barbotta Carl,
«Di
nuovo.» aggiunge Alice stringendo le braccia al petto cullata
da suo
marito.
Chiudo la porta dai pensieri di Carlisle che sono quelli
che fanno più male. Aveva sperato e in meno di un secondo
avevo
mandato tutto a monte, per cosa?
«Ti prendo, ti spezzo tutte le
ossa, danzo sul tuo corpo e ti do fuoco. Ti piace come idea
Edward?»
sibila Rosalie cercando di liberarsi nuovamente dalla stretta di
Emm.
Questa me la paghi Edward e non per Bella ma per lei, pensa
lo scimmione sbuffando ogni volta che sua moglie cerca di
aggredirmi.
«La ferita si è rimarginata del tutto.»
dice Carl
togliendo la benda.
Il sangue argenteo è sgorgato dalla ferita
fino a quando nel mio corpo non c'era una sola goccia di sangue, non
una. Jasper si è allontanato frettolosamente per non essere
colpito
dalla mia stessa seta a causa del suo potere.
Impazzito, ricordo a
mala pena cosa è successo. Mi ricordo solo il sapore ferroso
del
sangue che mi impastava la bocca ed un attimo dopo mi trovavo riverso
a terra a vomitare il tutto sul tappeto di Esme.
Solo quando
Carlisle ha provato con il sangue umano che teneva per ogni evenienza
in casa la mia sete ha iniziato a calmarsi ed il mio corpo a guarire
dalle ferite inferte da quel ragazzo. I miei occhi, prima argentei
hanno assunto la colorazione del sangue. Mi ero scordato come
è
dolce e zuccherato il sangue degli esseri umani rispetto a quello
degli animali che popolano il bosco vicino a casa.
«Chi era
quello?» sussurra Esme finendo di raccogliere i vetri
infranti da
quella creatura che con l
sue ali ha completamente mandato in
frantumi la vetrata che da sul bosco dello studio di Carlisle.
«Il
compagno di Bella.» risponde Alice evitando accuratamente di
guardarmi.
A quelle parole sento uno spasmo al cuore, come se
fosse possibile.
«Compagno?» chiede Emmet, sembra quasi di
vedere un enorme punto interrogativo comparirgli sulla
fronte.«Credevo che Eddino...» aggiunge senza
pensare come al
solito.
«Credevi davvero che una creatura pura come lei possa
amare un essere abbietto?» sibila Rose tra le sue braccia
puntando i
suoi occhi glaciali su di me.
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Capitolo 10 *** Ritorno ***
PRIGIONIERA
Sono passati
esattamente tre giorni,
sei ore e quattordici minuti dall'ultima volta che l'ho vista. Credo
di stare per impazzire, sopratutto per la mia voglia costante di
sangue umano.
All'inizio non potevo credere che la mia voglia
fosse dovuta a qualche intervento da parte del "compagno di
Bella" ma ora sono più convinto che abbia fatto qualcosa per
impedirmi di nutrirmi come il resto della mia famiglia.
Ben presto
l'oro nei miei occhi è svanito per fare posto a due occhi
rossi.
Occhi che odio, occhi che odiano tutta la mia famiglia per non
parlare di Jasper che è il più sensibile;
è quello che soffre di
più tra tutti sentendo la mia costante emozione.
Più volte lui e
Alice si sono dovuti allontanare per evitare di fargli commettere una
sciocchezza e senza di lei sono sperso.
Perché lei dopotutto è
l'unica che può prevedere un suo ritorno.
Se
tornerà.
«Fratellino...che ne dici di andarci a sgranchire un
pò
le gambe e respirare aria buona?» mi propone Emmett dandomi
numerose
pacche sulle spalle.
Abbiamo preso a girare fino al nord dove
l'aria è più fredda e gli odori di esseri umani
via via scompaiono,
quel ragazzino ha fatto veramente del suo meglio per rendere la mia
non-vita una merda. Sono peggio di Jasper. Incredibile.
Non riesco
a sostenere nemmeno lo sguardo di mio padre, Carlisle, lui per primo
mi ha spiegato la necessità di non far del male agli esseri
umani ed
ora io, suo figlio, il suo primo figlio deve nutrirsi del loro
sangue. Sangue nelle buste, donato ovvio ma non penso che lui sia
d'accordo.
Finge come gli altri che più o meno vada tutto bene ma
è ovvio che non è felice.
Cerca di celarmi i suoi pensieri come
meglio può ma ha passato tutti questi anni vivendo una
tranquillità
quasi umana perché lui è speciale.
Perché lui pensa. Non è
impulsivo come me.
Pensavo di essermi avvicinato a lui, di
riuscire ad eguagliarlo ma capisco che il suo vero potere è
un'umanità sorprendente che nessuno al Mondo avrà
mai.
Ha una
percezione così estesa e vera sul bene e il male che mai
nessuno
potrà avere.
Carlisle è questo. Bontà, che è
riuscito a
mantenere nonostante la sua nuova natura.
«Andiamo!»
Più mi
allontano da qui e da loro meglio sarà. Anche per gli esseri
umani
che abitano qui a Forks. Non posso metterli in pericolo in questo
modo solo perchè non riesco a rimanere lucido.
Spero solo di non
incontrare Jasper e Alice nel mio cammino.
Per fortuna i pensieri
di Emmett sono del tutto innocui per me. Non è mai andato su
pensieri scomodi o almeno non in mia presenza.
«A chi arriva
prima?»
Non faccio nemmeno in tempo a rispondere che è
già
partito. Seguo la sua scia andando a nord oltrepassando confini,
fiumi, boschi. Tutto quello che c'è sulla mia strada sguscia
via, lo
supero grazie alla mia attitudine alla corsa quando un profumo mi
scuote fino a farmi fermare.
Emmett cade su di me rovinosamente
provocando il rumore di un tuono nell'aria.
Lo guardo trovando
solo una piccola increspatura sulla sua fronte, guarirà
presto.
«Diavolo che cos...»
Si blocca anche lui attirato
dallo stesso odore che un attimo prima ho percepito.
Iniziamo
entrambi a correre, attirati da quella fonte calda e viva di sangue.
Mi blocco appena vedo un corpo avvolto su sé stesso, una
ragazza dai
capelli scuri.
È la cosa più deliziosa che abbia mai
sentito.
Lì, inerme e pronta come se fosse su un piatto d'argento
apposta per me. I pensieri di mio fratello non sono da meno, sento la
sua fame per lei che cresce la mia.
«È mia!» ruggisco mentre
lei impaurita si ritrae provocando uno spostamento d'aria che mi fa
vacillare. Emmett sta combattendo un'ardua lotta con sé
stesso ma la
parte più razionale di lui, quella che adesso a me manca lo
fa
scappare lontano per soddisfare il mio bisogno di sangue. Quando
incontro i suoi occhi mi blocco per alcuni istanti, gli occhi di
Bella mi fissano impauriti e spaesati pur non sentendo veramente
paura nei miei confronti.
La scruto cercando qualche segno di un
possibile attacco ma la foresta è immobile e lei
è troppo una preda
succulenta per lasciarmela scappare.
Mi avvicino lentamente,
«Fermati prima di morire tu stesso.»
I miei denti si scoprono
automaticamente pregustando il momento in cui lacereranno la sua
tenera carne pulsante. «Non farlo.»
Il colpo sul fianco mi
spinge per dieci metri verso destra. Mi rimetto immediatamente in
piedi guardando il mio aggressore trovando solamente mia sorella
Rosalie.
«Se la tocchi, ti ucciderò.» ringhia, i
capelli
svolazzano davanti al viso.
Ci fronteggiamo a vicenda, uno contro
l'altra in posizione d'attacco. «Non sarà
tua.» sibilo.
«Idiota.
Non sono qui per nutrirmi di lei come invece stavi per fare
tu.»
Sfoglio i suoi pensieri trovando la conferma delle sue
parole.
Dagli alberi spuntano addirittura Alice e Jasper che evita
di guardarmi cercando di usare il suo potere su di me per calmare la
mia sete. Non dev'essere facile per lui stare qui in questo momento.
Ho smesso di respirare dall'attacco di Rosalie per evitare di essere
distratto da lei, Bella così sto a poco a poco riprendendo
il
controllo sulla mia mente.
Sulla mia parte umana.
«Non vedi? È
incinta.» sbotta Alice indicando Bella che è
ancora seduta a
terra.
Solo ora mi accorgo di un leggero rigonfiamento appena
accennato sotto il vestito blu.
Incinta.
«Vai a casa e cerca
di calmarti. La porteremo noi indietro.» aggiunge Rosalie
riferendosi a lei e ad Alice. Non avrei mai permesso a Jasper di
avvicinarsi.
«Tzè, stavi solo per nutrirtene tu!»
inveisce
Alice ruggendo come una leonessa.
Ha ragione. Mi fa sentire ancora
di più un verme.
Tutti i miei fratelli ora stanno facendo come da
scudo a Bella ponendosi su un'unica linea.
«Sei stata corrotta.»
Abbasso la
testa sul mio piccolo fardello, «Non me ne pento.»
mormoro
accarezzandomi la pancia. Mike dal canto suo mi rivolge
un'occhiataccia con un'ondata di potere non indifferente, mi fa
tremare per la sicurezza di mio figlio.
«Hai tradito non solo il
tuo compagno ma anche il tuo animo innamorandoti di un essere che per
definizione è dannato.»
«Mi sembrava che era quello il mio
compito. Salvarli, perdonarli.» rispondo senza alcun timore
nonostante la sua presenza mi ha da sempre messo in
soggezione.
«Quello era il compito da te assegnato ma ora, sono
alla deriva. Continueranno a vivere con la loro maledizione che
dondola su di loro come la spada di Damocle.»
«Qualcun
altro...potrebbe...» Non mi lascia nemmeno finire.
«Nessun altro
si farà peso del tuo compito originario. Hai fatto la tua
scelta.
Ora ne dovrai pagare le conseguenze.» Dal suo tono capisco
che non
arriverà niente di buono.
Cado per non so quanto fin quando la
Terra stessa non ferma la mia discesa. La terra è umida e
fredda,
troppo per me e per la prima volta sento il peso del mio corpo, il
dolore, la fame e la sete. Tutte emozione umane.
«Sono...umana?»
chiedo a me stessa guardando la mia pelle che è sempre
lattea ma è
priva della perfezione data dal mio stesso creatore.
Alzo lo
sguardo trovando Edward davanti a me, con gli occhi iniettati di
sangue.
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Capitolo 11 *** Equilibrio ***
PRIGIONIERA
Emmett ha
trascinato Jasper fuori di
casa, sarebbe stato troppo pericoloso lasciarlo gironzolare per casa
con Bella in casa per di più con un notevole aumento di
sangue
umano.
Da quando è arrivata non ho fatto
altro che rimanere chiuso in camera mia con Alice al mio fianco
cercando di ignorare sia l'odore zuccherino che ormai aleggia per
casa, sia i suoi pensieri o le sue visioni che si sono focalizzate
prettamente su quello che sta combinando Jasper insieme ad Emmett,
aumentando ancora di più il mio senso di colpa.
Colgo solo alcuni sprazzi dei pensieri
di Carlisle mentre sta esaminando Bella.
«Se te la senti...» il pensiero di
Carlisle rimbomba nella mia testa.
Guardo immediatamente Alice che
sospirando inizia come a girare canale sulla piccola Bella, vedo
avvicinarmi e sedermi composto sulla piccola poltroncina accanto al
letto.
«Non le farò del male.» sussurro
interpretando la visione di Alice.
Annuisce irritata.
«Vedi di non incasinare tutto un'altra
volta.» sibila alzandosi di scatto.
La seguo in silenzio smettendo di
respirare; quando entro gli occhi di Bella guizzano subito nei miei.
È un marrone così caldo ed intenso che mi sento
liquefare.
Mi sento catapultato in un altro mondo.
Il ventre di Bella ora racchiude una vita, dentro di lei sta
crescendo qualcosa che appartiene anche a me che mi leggerà
non
appena poserò i miei occhi nei suoi.
«Avevo visto alcune
umane...ma, pensavo che ci volesse molto più
tempo.» mormoro
sconcertato.
Carlisle mi lancia una breve occhiata – un misto
tra disapprovazione ed incredulità – per poi
appoggiare due dita
sul ventre di Bella: «Immagino che unire due nature
così tanto
diverse, non dia i soliti risultati.» Effettivamente la sua
pancia è
così dilatata che sembra che sia già al sesto
mese.
Angelo e
Vampiro insieme.
«Credi di potercela fare?» mi chiede Carlisle
mentalmente.
Annuisco cercando di non dare nell'occhio prima di
vedere Carlisle riunire anche gli altri e spingerli fuori dalla
stanza. Bella si rilassa. Come è possibile che si fidi a tal
punto
di un vampiro?
Di me, dopo tutto quello che ho fatto?
I miei
occhi cadono su un vistoso livido lasciato scoperto dalla maglia che
si è leggermente alzata.
«E questo?» chiedo posando le dita
attorno al livido violaceo. Bella tira giù la maglia per
coprirsi a
disagio, «E' un po'...su di giri.»
La guardo non capendo il
significato di quelle parole.
«Il bambino scalcia...è
irrequieto.» bisbiglia quasi avesse paura di una mia
reazione. Come
se fosse colpa sua. Rialzo quel tanto che basta la maglia guardando
il livido. Mi sento un verme.
Cosa le ho fatto?
Il calore della
sua mano appoggiata sulla mia mi fa sollevare lo sguardo immergendomi
in quelle iridi cioccolatose nelle quali vorrei annegare per
sempre.
«Sto bene.» mormora timidamente facendo spallucce.
Non
è vero. Non può stare bene quando c'è
qualcosa dentro il suo corpo
che le fa del male. Le accarezzo una guancia prima di allontanarmi
per parlare con Carlisle, dovrà pur esserci un modo, ma la
sua mano
scatta in avanti impedendomi di proseguire.
Si morde il labbro
inferiore e le sue guance diventano rosse dandole così un
aspetto
ancora più invitante. Deglutisco a fatica un fiotto di
veleno
evitando di pensare alla sua tenera carne sotto i miei denti
affilati.
«Puoi...» inizia incerta,
«Vorrei...»
«Cosa
c'è?» le chiedo cercando di spronarla.
Si morde ancora il labbro
prima di prendere fiato: «Puoi tenermi tra le braccia
finché non mi
addormento?» chiede tutto d'un fiato, «Se sei
vicino a me il bimbo
si calma.»
Annuisco sdraiandomi accanto a lei per prenderla tra
le braccia; si sistema nel mio abbraccio per quanto è
possibile. Il
mio corpo è duro come la roccia e lei sta cercando di usarmi
come
cuscino.
Cerco di farla rilassare accarezzandole i capelli ed
intonando una ninna-nanna che mi è venuta in mente; per un
attimo mi
dimentico che devo parlare con Carlisle, ma non appena sento il suo
respiro tranquillizzarsi capisco che non ho altra scelta.
Devo
trovare una soluzione. Bella non si merita questo.
Come previsto Carlisle è nel suo
studio insieme ad Alice.
Alice mi guarda dispiaciuta: «Ho avuto
una visione.»
«Questo l'avevo capito...» replico. Fin dal
primo momento che ho avuto uno stralcio dei suoi pensieri, ho capito
che ci sarebbe stata anche lei.
«Conclusione?» chiedo stringendo
i pugni.
«Bella ha bisogno di sangue per portare a termine la
gravidanza e tu devi morire.»
Annuisco sentendo immediatamente
dietro di me la presenza di Michael.
«Se la ami così tanto da
metterla incinta non dovrebbe essere un problema, no?»
La
situazione lo diverte e anche molto, si può percepire
già solo
dalla sua voce.
«No, non è un problema.»
Ride apertamente
portandosi di fronte a me, «Una vita per una vita.
È l'equilibrio
dell'universo...»
Ciauuuu!
Lungo
periodo d'assenza, lo so. Mi sento in colpa credetemi, è
solo che mi
sono imbarcata nelle originali e sto letteralmente amato i miei
personaggi. E' una cosa strana da spiegare ma Edward e Bella sono
della Meyer ed anche se sono solita a modificare, non ho mai quella
libertà che invece ho trovato nei mondi creati da me.
Comunque
penso a questa storia e non la smetterò o
cancellerò. Andrà avanti
anche se a rilento fino alla fine che mi ero prefissa, anche
perchè
non è che manca moltissimo.
Intanto mi scuso con voi sperando che
mi possiate perdonare.
Grazie mille per i commenti!
un
Bacione
|
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Capitolo 12 *** Morte & Rinascita ***
PRIGIONIERA
Ormai
è una cosa che ho accettato da
tempo. Non ho mai pensato di vivere eternamente, non con lo stile di
vita che conducevo prima di incontrarla. Ora mi rendo veramente conto
che la mia esistenza non ha mai avuto uno scopo...fino adesso.
La
mia vita sarà il lascia passare per un'altra.
Io in cambio della
vita di Bella.
Mi sembra più che giusto. Uno scambio
equo.
Qualcosa dentro di me sarebbe rimasto. Non sarei scomparso
totalmente perché Bella porta una vita dentro di lei, una
vita a cui
avevo contribuito a creare.
Il mio amore così malsano che mi ha
colpito dalla prima volta in cui ho posato gli occhi su di lei,
sarebbe rimasto. Sopravvissuto...per sempre.
«Tienila ferma!»
urla Carlisle cercando di capire se sia realmente arrivato il
momento.
Cerco di rassicurarla passandole ripetutamente la mia
mano gelata sul suo viso e sul collo, anche per abbassarle la
temperatura.
Sembra stia andando a fuoco.
«Morirà se le
iniettate del veleno...» sibila Michael dall'altro capo della
stanza.
Gli lancio un'occhiataccia sperando vivamente che la mia
Bella non abbia sentito le sue parole. Non voglio che si agiti, non
voglio nemmeno che intuisca le nostre vere intenzioni.
Bella mi
stringe ripetutamente la mano cercando di scacciare via tutto il
dolore.
«Sai cosa devi fare...» La premura che sento nella
voce
di mio padre mi fa scattare sull'attenti. Avvicino la mia bocca alla
pancia di Bella cercando di incidere la carne senza danneggiare il
feto, non sappiamo quanto sia simile a noi. Alla mia specie.
Bella
geme di dolore, forse la morfina non è abbastanza forte.
Non
appena vedo le mani di Carlisle su di lei, torno da Bella pulendomi
velocemente la bocca dal suo sangue.
«Muoviti!» La voce di
Michael arriva forte e chiara alle mie orecchie quasi fosse proprio
dietro di me. Incido la mia pelle sul polso tranciando via le vene e
lo accosto velocemente a Bella prima che si possa rendere conto di
quello che sto facendo.
«Bevi...» mormoro mentre sento il primo
vagito di mio figlio ma non ho il coraggio di voltarmi. Di incontrare
i suoi occhi, temo di non riuscire a separarmene se lo dovessi
incrociare anche solo per sbaglio.
Bella inizia a deglutire il mio
sangue sempre con più intensità mano a mano che i
secondi passano,
mentre io inizio a perdere le forze.
Inizia a diventare più forte
tanto da aggrapparsi al mio polso non appena le ginocchia cedono.
Beve con assiduità senza probabilmente rendersi conto di
quello che
sta facendo.
Lo accetto.
«Lo sai cosa hai fatto?»
Apro gli
occhi sentendomi finalmente riposato, è come se avessi
dormito per
giorni e giorni. È così strana questa sensazione,
è da anni che
non riposo.
«Hai sottratto un angelo...»
Ancora quella
voce.
Cerco di sollevarmi, sentendo per la prima volta il peso del
mio corpo. L'erba sotto il mio corpo nudo è umida, la
rugiada si è
posata sui fili d'erba.
«Era nei piani. Ma è successo troppo
velocemente...»
Una figura cammina a filo dell'acqua del lago che
domina tutto il paesaggio. Completamente vestita di bianco e con un
cappuccio che cade sul volto si allontana dirigendosi verso il centro
del lago.
Non so nemmeno io cosa mi spinge ad avvicinarmi ed
iniziare a nuotare nella vana speranza di raggiungerlo, ma il mio
corpo non è leggero. È pesante e secondo dopo
secondo inizio ad
affondare come se una forza mi tirasse per i piedi.
«Quindi ho
bisogno di un sostituto...»
Si avvicina piegandosi sulle
ginocchia proprio mentre sto annaspando per tenere almeno la testa
fuori dall'acqua. Nonostante la vicinanza, non riesco ancora a
vedergli il volto: «È per questo che ho scelto te.
Mi sembra più
che giusto...»
La forza mi trascina verso il basso ma ancora
adesso non riesco a vedergli il volto.
«Aiuto!» riesco a dire
prendendo per l'ultima volta una boccata d'aria. Mi tira per i
capelli ma sotto il cappuccio non c'è un volto umano solo
una voce
accecante che brucia i miei occhi prima di rimettermi sott'acqua
privando in un secondo di tutto l'ossigeno che avevo immagazzinato.
Cerco di riemergere ma la sua mano mi tiene sott'acqua con estrema
facilità.
Il mio corpo viene scosso dai singulti alla ricerca di
ossigeno senza però trovarlo. Perdo conoscenza quasi
immediatamente
fino a quando un urlo non mi scuote.
Mike è chinato su di me, gli
occhi sgranati e la bocca semi-aperta, ma non è lui che ha
urlato.
«Che presa per il culo.» sibila tirandosi su in
piedi.
Bella è
seduta sul lettino, gli occhi rossi e lo sguardo assorto. Tutta la
mia famiglia mi guarda con occhi che ben poche volte ho visto sui
loro volti. Affamati.
Mia sorella Alice si piazza davanti a me
mettendosi in posizione di difesa.
«Non toccatelo.»
Scuotono
la testa cercando di scacciare la fame che attanaglia la loro mente,
per la prima volta non sento nessun pensiero. Sono solo io. Pace,
tranquillità.
«Che cosa...» comincia Jasper mandando
giù un
fiotto di veleno.
«Non so come sia possibile, ma è
diventato...un redentore.» mormora Michael guardandomi
stralunato.
«Hai detto tu che era l'equilibrio.» replica Alice
guardandolo con disprezzo.
Strizzo gli occhi cercando di capire
che cavolo sta succedendo ed inavvertitamente entro in contatto con
qualcosa di molto morbido, soffice. Un paio di ali ma sembra che solo
io e Michael ci accorgiamo di loro.
«Ora i ruoli si sono
invertiti.» bisbiglia Bella sorridendo timidamente. Incurante
di
tutto l'abbraccio sentendo però il suo corpo teso. Il mio
sangue
l'ha salvata rendendola molto più simile ad un vampiro e
forse ora
si sta trattenendo dal mordermi.
«Bella è...molto simile a tua
figlia.» spiega Carlisle mettendomi in braccio un fagottino.
Qualcosa inizia a legarsi nell'attimo in cui i miei occhi si
specchiano in quelli di mia figlia così simili a quelli di
Bella.
«Lei ha la possibilità di scegliere.»
mormora indicando
la madre di mia figlia, «Tua figlia terrà in
sè ben tre nature
diverse: umana, vampira e angelica.»
La fisso
sconvolta.
«Non...io non so cosa aspettarmi.» ammette
Carlisle.
«È la prima volta.» continua dimostrando
tutta la sua
frustrazione per questa situazione. Ma il mio animo non è
preoccupato, mi sento come se potessi toccare il cielo con un dito, e
non è detto che con queste ali non lo possa fare.
«Sarà
difficile.» sussurra Bella guardando la piccola tra le mie
braccia.
«Le cose semplici non mi sono mai piaciute.» le
rispondo accarezzandole una guancia.
Godo il silenzio che si è
creato, fuori e dentro.
«Cosa succederà?» mormora Rosalie ed i
miei occhi scorrono su tutta la mia famiglia leggermente
agitata.
«Non siete obbligati a fare niente. È una vostra
scelta.» le rispondo.
Il futuro è un incognita, lo leggo negli
occhi di mia sorella Alice che per la prima volta si ritrova a dover
fare i conti con una scelta più grande di tutti noi.
«Voglio
scusarmi.»
Guardiamo Michael sorpresi.
«Non ho mai pensato
che voi...» inizia ma si interrompe, «Ti
aiuterò Edward. Ci sono
ancora molte cose che devi sapere.»
Annuisco ringraziandolo.
Sono nato a
Chicago nel 1901 come
Edward Anthony Masen e morto diciasette anni dopo. Rinato per mano di
quello che ora lo reputo come un padre, Carlisle Cullen e morto
un'ora fa per la donna che amo.
Quello a cui non ero pronto, era
di affrontare un'altra rinascita con una natura del tutto diversa
dalla mia e con una figlia tra le mie braccia.
La pace che per
così tanto ho agognato nella mia vita, finalmente risiede
nel mio
animo e tra poco risiederà anche in quello di tutto il resto
della
mia famiglia.
«Ti amo.» sussurra Bella sulle mie labbra
stringendo al petto nostra figlia.
«Staremo insieme, per sempre.»
Eccomi!
è da
tantissimo tempo che non aggiorno questa storia e senza rendermi
conto siamo arrivati...alla fine. =(
Con questo capitolo si
conclude "I'm only a Demon."
Spero che vi sia piaciuta,
è stata un pò...particolare come storia. Moooolto
strana, ma spero
che sia piaciuta dall'inizio fino a questa fine che avevo ideato.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un salutone a tutti quelli che mi
hanno seguito e chi ha resistito fino adesso! XD
1 Bacione
La
vostra Purelove
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