Il Meraviglioso Libro delle Favole Blu

di Paolo Ciraolo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Corallo Prezioso ***
Capitolo 2: *** Il Tesoro negli Asteroidi ***
Capitolo 3: *** Il Viaggiatore di Mondi ***
Capitolo 4: *** L'Astronauta Energetico ***
Capitolo 5: *** La Rondine Fatata ***
Capitolo 6: *** La Colomba bianca ***
Capitolo 7: *** Il Mercante di Stelle. ***
Capitolo 8: *** La Vela Gigante ***
Capitolo 9: *** La Cometa Orchidea ***
Capitolo 10: *** La Base Spaziale. ***
Capitolo 11: *** Il Satellite Ultra Intelligente. ***
Capitolo 12: *** La Stazione Interplanetaria. ***



Capitolo 1
*** Il Corallo Prezioso ***


 

 

 

Il Corallo Prezioso.

 

C'era una volta...in un fondale marino d'impareggiabile bellezza, il Corallo Prezioso.

Profondo molto profondo nei fondali marini, stava in mezzo a tanta, tantissima altra flora , il nostro Corallo che, senza saperlo aveva un dono particolare, quello di comunicare

preziose informazioni con ogni creatura marina.

Un bellissimo giorno arrivò da un lontano mare una Balena Bianca che avendo saputo il fatto che il Corallo comunicava con le creature marine, lo volle conoscere.

Il Corallo che aveva avvistato da lontano la Balena Bianca la chiamò a se e, così, i due amici marini cominciarono una lunga quanto appassionante chiacchierata che durò fino al tramonto del sole.

Balena Bianca “ Caro Corallo Prezioso noi le Balene Bianche siamo a rischio di

estinzione. “

Corallo : “ Balena dovete percorrere i mari della “notte” solo così gli astuti predatori non potranno più cacciarvi ed estinguere la vostra razza”.

La Balena tornò dalle sue compagne a comunicare la buona notizia avuta dal Corallo e da quel giorno il branco sapeva perfettamente, quali erano i luoghi marini che doveva percorrere per vivere felice e contento per il resto dei suoi giorni.

Dopo tanto tempo ancora andò dal Corallo Prezioso il Delfino Blu che, aveva anch'egli

qualcosa da chiedere all'amico marino.

Delfino : “ Caro corallo nei tempi la nostra specie ha sviluppato una intelligenza molto spiccata: siamo socievoli e abbiamo una buona capacità di adattamento. Cosa ci consigli per mettere a frutto queste nostre qualità?”

Corallo : “ Iniziate con gli esseri umani un gemellaggio nel fantastico acqua parco alle pendici della montagna delle Querce . E' questo un parco polivalente dove ci sono milioni di attrazioni e animali di tutte le razze; ci sono poi onde artificiali e acqua scivoli lunghi un chilometro che partono dalle pendici della montagna”.

Il Delfino ed il Corallo parlarono per un intero giorno e alla fine , il primo era

al corrente di una cosa straordinaria e cioè quella che i delfini erano particolarmente richiesti dai bambini negli acqua parchi.

Ancora dopo qualche tempo andò dal Corallo Prezioso l'Orca Azzurra.

Orca : “ Corallo quale futuro ha la nostra specie? Ho saputo che tu sei al corrente di grandi notizie che ci riguardano “.

Il Corallo disse : “ Orca voi non vi dovete preoccupare fra non molto tante astronavi numerose come le stelle di una galassia vi porteranno in altri mondi e oceani per popolare altri pianeti “.

Non passò un anno che milioni di astronavi portarono con se tutte le orche della terra nella loro galassia, ed esse da quel giorno, vissero felici in mari sterminati in compagnia di razze marine mai viste e pacifiche.

Ancora dopo molto tempo andò dall'amico marino l'Aragosta Rossa per comunicare anche lei con il suo compagno.

L'aragosta chiese ciò : “ Ci sentiamo inutili e sempre cacciate dagli uomini che ci servono sulle loro tavole come cibo succulento! Abbiamo anche noi uno scopo nella nostra esistenza ? “

Il Corallo disse all'Aragosta : “ Vi è nel tuo apparato vitale un elemento chimico che secerne una sostanza simile al plancton che salverà continuamente tanti pesci marini “.

Passò qualche anno ancora e andò dal Corallo perfino il Terribile Squalo Bianco per saper qualcosa di se.

Squalo : “ Siamo stufi noi squali di essere sempre dichiarati cattivissimi perché prediamo i pesci più piccoli e talvolta attacchiamo pure gli uomini “.

Il Corallo disse al cugino Squalo : “Un lieto giorno terminerà l'evento naturale secondo il

 

 

quale pesce grande mangia pesce piccolo e tutti i pesci del mare si nutriranno di vegetazione marina “.

Da quel giorno, tutti i pesci del mare, grazie alle straordinarie comunicazioni del Corallo

Prezioso, andarono a parlare con lui e per l'eternità tutti i mari e gli oceani di

quel pianeta divennero un paradiso marino.

 

 

Delfino Sapiente: grandi fatti, grandi meraviglie si possono udire dai pesci marini di tutti i mari e di tutti gli oceani.

 

 

 

 

Alla mia amica Chiara con tantissimo affetto.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Il Tesoro negli Asteroidi ***


 

 

Il Tesoro negli Asteroidi.

 

 

C'era una volta...in una galassia sperduta nel tempo e nello spazio, un Tesoro negli Asteroidi.

Nessuno sapeva di quel tesoro sugli asteroidi ed essi viaggiavano viaggiavano da centinaia

e migliaia di anni, persi nello spazio cosmico.

Solo la provvidenza avrebbe destinato ad un fine buono e giusto tutte quelle preziosità:

bauli di smeraldi, centinaia di pietre preziose di inestimabile valore, collane di perle, migliaia di

diamanti e molto altro ancora.

Gli scienziati non avevano ancora scoperto questo tesoro invisibile; esistevano tuttavia pure i così

chiamati "Cacciatori di Tesori" che con le loro astronavi modernissime , nonostante battessero tutte

le rotte cosmiche, non erano riusciti a scovarlo.

La sua destinazione doveva rimanere un grande segreto fino a quando non sarebbe arrivato il

Giorno della Fratellanza Cosmica.

Solo e soltanto in quel giorno si sarebbe rivelato il contenuto e la destinazione del Tesoro negli

Asteroidi; fino ad allora gli asteroidi avrebbero dovuto portare celato il loro ricchissimo tesoro.

Nel frattempo dalla vicina galassia navigavano zitti, zitti...altri sinistri asteroidi con all'interno

delle bombe ad alto potenziale distruttivo; per triste fatalità il destino metteva in rotta di

collisione i due distinti gruppi di asteroidi e così gli uni viaggiavano in uno scontro diretto verso gli altri,

per uno impatto che sembrava inevitabile.

Dalle sorti dei due differenti gruppi di asteroidi dipendeva la sorte del Giorno della Fratellanza Cosmica.

Se per sbaglio gli asteroidi con le bombe devastanti avessero distrutto gli asteroidi con i tesori,

si sarebbe svolto il Giorno della Guerra Cosmica.

Intanto le comete con i carichi opposti si avvicinavano sempre più e tutti gli abitanti della terra fantastica

restavano con il fiato sospeso ignari delle sorti che avrebbe avuto su di loro lo scontro.

Mille erano gli asteroidi con il tesoro e altrettanti gli i asteroidi che avevano le bombe all'interno.

Ma al momento ultimo quello fatidico,quello dell'impatto, gli asteroidi ricchi e quelli distruttivi,

furono separati da una mano celeste e nella terra fantastica si celebrò il Giorno della Fratellanza Cosmica e tutti gli abitanti vissero felici e ricchi per il resto dei loro giorni.

 

 

Delfino dalla Coda Fatata : il bene trionfa sul male perché sempre interviene il destino la provvidenza o la mano celeste.

 

Dedicata all'amica Chiara che ama i delfini.

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Capitolo 3
*** Il Viaggiatore di Mondi ***


 

Il Viaggiatore di Mondi.

 

C'era una volta...in un pianetino avvolto da un atmosfera particolare, il Viaggiatore di Mondi.

Il Viaggiatore di mondi era un piccolo omino con un astronave bella e potente che si inoltrava

nei pianetini della galassia, alla ricerca di altri esseri non a lui simili, non a lui uguali, ma a

lui gemelli nel senso spirituale del termine.

Chi era il Viaggiatore di Mondi, come era fatto, cosa faceva solitamente, lo sapeva solo e solamente

lui.

Era una creatura poliedrica o forse geniale? Era un piccolo uomo straordinario o fra le nuvole?

Quello che era vero, era il fatto che lui navigava alla ricerca di altri esseri valutando quattro doni della natura:

l'amore, il gemellaggio, la natura buona e l'essere universale.

Una volta era capitato in un mondo fatto di esseri ospitali e generosi e questi erano dei grandi doni;

ma da sole queste qualità non bastavano per il Viaggiatore di Mondi, che si sentiva triste solo e incompreso;

così un giorno decise di ripartire alla ricerca di altri mondi.

Dopo qualche tempo approdò in una terra calda e umana, così egli si sentì confortato ma ancora triste e non capito.

Passò ancora del tempo ed il Viaggiatore di Mondi arrivò in una terra i cui abitanti, erano umani ed a lui gemelli;

così il viaggiatore si sentì uguale agli altri e soprattutto capito; questo pianeta si chiamava "Terra della Speranza".

Tuttavia il Viaggiatore rimaneva triste e solo nonostante tutto e, decise di continuare il suo viaggio nei mondi.

Parecchi mondi visitò ancora, fino al giorno che giunse nella Terra chiamata "Mondo delle Sirene"; qui trovò

la Sirena Chiara una ragazza dolce e, con lei, tanti altri esseri che amavano i suoi stessi valori e i suoi obbiettivi.

Così il nostro Viaggiatore non era più triste ma felice e non più da solo vivendo in armonia con altri esseri.

Di tutti i mondi esplorati il Viaggiatore di Mondi si fermò a viaggiare sempre, nella "Terra della Speranza" e

nel "Mondo delle Sirene" in cui si sentiva uguale agli altri e compreso amato e gemello con gli altri suoi gemelli,

dove visse felice e contento per il resto dei suoi giorni:

 

 

 

 

 

Angelo dai Capelli d'Oro: e' vero che avvolte anzi, quasi sempre, la felicità, non si trova tutta in un solo posto o in una sola persona. Ma bisogna trovarla nei giusti posti e tra le persone che più si avvicinano al nostro modo di essere e di pensare.

 

 

 

Dedicata all'amicizia forte che mi lega a Chiara.

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Capitolo 4
*** L'Astronauta Energetico ***


L'Astronauta Energetico.

 

C'era una volta ...nella fantasia e nell'immaginazione di molti poeti e artisti, un personaggio chiamato

l'Astronauta Energetico.

Questo noto personaggio aveva un problema di eccessiva fantasia che, non riusciva proprio a contenere;

scriveva racconti universali, splendidi, meravigliosi, illuminati leggeri e delicati, ed era sostenuto da un piccolo

barlume di spirito tenuto acceso dal cielo, e da una rarissima miscela energetica di tipo orientale che lo tirava su

nonostante fosse avvolte triste.

Tutta la gente creativa, pittori,artisti, liberi pensatori, poeti e musicisti erano con lui e lo sostenevano perché egli era nel suo cuore e nell'anima uno di loro.

Era questo il motivo per cui l'astronauta Energetico saliva in alto nei sentimenti delle anime gentili, trovando al contrario mille ostacoli in tutti coloro che erano indifferenti alla sua fertile fantasia.

Tra questi vi era l'associazione delle streghe e delle befane sempre in nero, che avevano l'abitudine di versare

una loro pozione velenosa nella speciale miscela energetica che il nostro Astronauta giornalmente beveva. Ignaro del male ricevuto l'Astronauta Energetico scriveva ugualmente nei suoi racconti che, tanto i buoni che i cattivi avevano

conquistato nel suo cuore un posto particolare, sapendo lui che il cattivo conserva sempre un lato buono da valorizzare,

viceversa il buono ha un lato negativo che va trasformato.

Era questo il segreto per cui il nostro Astronauta viaggiava negli spazi liberi dei sentimenti e dei pensieri di tutti gli

abitanti del suo pianeta.

Purtroppo però la pozione che altro non era che un miscuglio di veleni, facevano soffrire il nostro eroe di mille paure e

sentimenti negativi verso gli ostacoli della vita, tanto che se ne stava sempre solo, solo a casa sua uscendo molto raramente.

I suoi racconti tuttavia erano sempre più belli ed egli al di là del bene e del male, conquistò

un posto spirituale grande ed elevato tra gli abitanti del suo pianeta.

Alla fine un bel giorno una sua favola vinse un premio speciale.

Le streghe e le befane furono scoperte e sconfitte e L'Astronauta Energetico visse per sempre felice e contento tra

le persone le stelle e gli artisti, di quel meraviglioso universo.

 

 

Morale della Fata Turchina: non tutti sono uguali fra di loro vi sono i razionali e i creativi, non per questo bisogna giudicare la diversità d'animo in modo negativo, anzi spesso non c'è niente di più normale che essere straordinari.

 

 

 

 

 

Dedicata al lato artistico e umano della mia amica Chiara.

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Capitolo 5
*** La Rondine Fatata ***


 
    LA RONDINE FATATA.
 
 
 
C'era una volta...nei pensieri e nei desideri degli abitanti di un piccolo pianeta, la Rondine Fatata.
La Rondine andava in tutte le case e, senza farsene accorgere, osservava dalle finestre gli abitanti 
del piccolo pianeta, per poi ritornare al suo nido nell'albero più alto del bosco.
Tante erano le case e tanti erano gli abitanti che la Rondine osservava ma, una sola era la finestra
da lei prediletta; in questa finestra vedeva una fanciulla che si chiamava Gaia che , ogni pomeriggio 
ospitava dei fanciulli per dare loro lezioni di doposcuola.
La Rondine Fatata trascorreva molte ore affacciata alla finestra di Gaia sempre senza farsi accorgere 
della sua presenza e man mano che trascorrevano i giorni, prese a ben volere la brava fanciulla.
Gaia trattava i giovanotti con modi pieni d'amore e con fare delizioso così che la Rondine Fatatta decise 
un giorno di premiarla; chiamò da una terra lontana di quel pianeta Nero il Principino dal cuore d'oro e 
disse a lui : "Porta alla fanciulla di nome Gaia una rosa rossa i giorni pari e una rosa bianca i giorni dispari".
Il Principino Nero ubbidì alla Rondine Fatata e così portò i due tipi di rose colorate a Gaia come gli era stato 
detto di fare. Gaia dal canto suo felice di aver ricevuto le rose, le custodiva in un giardinetto molto speciale.
Il tenpo passava e senza accorgersene i due giovani pian pianino s'innamorarono l'uno dell'altra, di un amore 
profondo e splendente. Fino a quando un bel giorno Gaia ed il Principino Nero decisero di sposarsi per la 
loro gioia e per la gioia della Rondine Fatata che aveva portato loro fortuna e da quel giorno tutti vissero 
felici e contenti.
 
 
 
 
Fata Sapiente : quando grande è l'amore che è in noi avvolte il fato è benevolo e ci dà una mano a conoscere 
l'anima gemella.     
 

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Capitolo 6
*** La Colomba bianca ***


 

 

 

La Colomba Bianca.

 

 

C'era una volta...in una lontana stella bella e splendente, una colomba particolare. La colomba era posseduta da un Imperatore, che solo per il fatto di averla in modo assolutamente indesiderato, era rimasto per un castigo , senza Impero, senza Imperatrice e senza sudditi.

L'Imperatore viveva così triste e solo, circondato da un'atmosfera cupa e grigia.

E tutto questo da quando, nel giardino meraviglioso del suo castello, era comparsa dal nulla e per volontà altissime, questa colomba inanimata bianca colore dell'avorio.

L'Imperatore era davvero disperato e nulla aveva potuto, fino ad ora fare, per rimuovere la colomba dal giardino; essa infatti era incredibilmente ultra pesante.

Dopo tanto tempo, il Regnante decise di chiamare quattro giganti da una terra vicina, per rimuovere la colomba che era ultra pesante.

I quattro Titani erano dotati di una muscolatura portentosa e quando il Re disse loro, che dovevano alzare una semplice colomba inanimata, essi non poterono fare altro che sbuffare in una grossa risata. E dissero:

- Grande Imperatore ci hai fatto venire in quattro solo per alzare una semplice colomba? Anche una donnina avrebbe potuto fare la stessa cosa!-

E il Re disse - Oh giganti! Se riuscirete a sollevare questa colomba, vi darò un forziere pieno d'oro- I quattro Titani non credettero ai loro occhi, tanto gli sembrava generosa l'offerta dell'Imperatore e, si misero subito a lavoro afferrando la colomba ognuno di loro, da una parte. Ma meraviglia delle meraviglie, nonostante i giganti stavano sforzandosi all'inverosimile i loro muscoli, la la colomba bianca restava immobile dove era. I giganti provavano e riprovavano fino a quando, esausti, si dovettero arrendere all'evidenza dei fatti: la colomba era per loro, troppo pesante.Il Regnante decise allora di rivolgersi a dei commercianti che avevano delle potentissime astronavi. Sicuramente lui pensava, sarebbero loro riusciti a rimuovere la colomba colore dell'avorio.Quando i commercianti giunsero con le loro astronavi nel regno, non riuscivano a capacitarsi di avere viaggiato tanto a lungo per dovere spostare una sola colomba. Tuttavia l'Imperatore disse che si trattava di qualcosa di speciale e che, avrebbe loro regalato quattro forzieri d'oro tanti quanto erano le loro astronavi. I commercianti reputandolo un ottimo affare misero le astronavi una dietro l'altra e collegarono un filo d'acciaio tra esse e la colomba. Dopo accesero i motori e diedero propulsione alle potenti astronavi. La colomba bianca e inanimata, nonostante la forza impressionante sviluppata dalle astronavi, restava completamente immobile.

- Motori al massimo della potenza!!- Tuonò uno dei commercianti.

Ma nulla la colomba colore dell'avorio rimaneva al suo posto , anzi, clamorosamente, fu il filo d'acciaio che la legava alle navi spaziali , a rompersi in due.

Dal momento che anche questo tentativo era fallito, il Re decise questa volta di rivolgersi a dei suoi cugini Sultani che, avevano delle lampade capaci di fare qualsiasi cosa con i loro Geni all'interno.Anche i Sultani erano allibiti del fatto di essere arrivati da così lontano per una semplice colomba di colore bianco.L'Imperatore disse loro che sia quattro Giganti prima, che quattro astronavi di commercianti dopo, non erano riusciti a smuovere di un solo millimetro la colomba ultra pesante . I Sultani risposero che per loro era tutto possibile, nel campo delle cose possibili, e che nel giro di pochi attimi avrebbero spostato la colomba dal giardino dell'Imperatore. Detto questo, presero una delle loro lampade e la strofinarono: ne uscì uno spirito buono -OH genio della lampada!! Muovi questa colomba- disse uno dei Sultani. Lo spirito si trasformò , quindi, in un maestosa gru ma le sua pale non riuscirono a smuovere la colomba.Un altro Sultano strofinò una nuova lampada e ne uscì uno spirito cattivo- Oh genio della lampada!! Aggredisci questa colomba-e lo spirito si trasformò in un gigantesco avvoltoio, che cercò ma invano, di mangiare la colomba . A questo punto il terzo Sultano strofinò la sua lampada e da essa uscì un genio più genio dei primi due. Il Sultano disse -OH grande genio annienta questa colomba bianca!!- lo spirito si trasformò in fuoco rovente come un sole, ma la colomba li era e li restò più bianca di prima. Come ultimo tentativo il quarto dei Sultani prese la più bella delle lampade e, strofinandola, ne usci il più intelligente dei tre precedenti spiriti.

-Oh genio muovi questa colomba ultra pesante!!-fece l'ultimo Sultano.

E il genio si trasformò in un buco nero che tutto risucchiava al suo interno. Ma neanche tutto ciò ebbe il potere di togliere dal giardino dell'Imperatore, la colomba color avorio. A questo punto il Regnante che voleva tentarle proprio tutte chiamò suo fratello che era il più potente uomo di quella terra. Il fratello del Re, giunse con quattro scienziati e disse a lui di stare tranquillo, che avrebbe risolto presto il suo problema. Fra i quattro scienziati provò per primo lo scienziato della ragione che analizzò tutti i dati della colomba inanimata, il peso, lo spessore, il suo esatto posto nello spazio e nel tempo e, con un insieme di leve idrauliche, collegate per almeno dieci chilometri, incominciò a manovrare per spostarla . Ma anche questo stratagemma delle leve idrauliche non funzionò, e il re chiamò lo scienziato della Fisica; questi doveva stabilire se la colomba bianca avesse il suo equivalente opposto e, per fare ciò, doveva sapere se la colomba colore dell'avorio fosse di materia o antimateria. Accertatosi che che era la colomba costituita da antimateria negativa, lo scienziato portò una colombo di materia positiva ed avvicinò le due colombe per ottenere il loro annichilirsi. Ma non accadde proprio nulla anche questa volta.Il Re chiamò allora lo scienziato della verità che, non appena la vide stabilì che essa non apparteneva all'universo conosciuto, ma faceva parte di un universo parallelo e che lui, niente poteva fare per poterla smuovere;aggiungendo però, che lo scienziato della saggezza avrebbe trovato la soluzione. L'Imperatore chiamò infine il quarto scienziato il quale disse - Nessuno potrà mai rimuovere questa colomba, eccezion fatta di un fanciulla pura di animo e di cuore, che si chiama Celeste - Con la soluzione trovata il Regnante cercò in tutto il suo pianeta questa fanciulla ma, nonostante avesse viaggiato in lungo e in largo per il pianeta, non riusci proprio a trovarla. Tanto tempo dopo però, Celeste si presentò spontaneamente dall'Imperatore, che ormai aveva perso ogni spearanza di liberarsi della colomba ultra pesante; la fanciulla gli disse - Sua Maestà io solo sono in grado di risolvere finalmente il suo problema, ma voglio essere lasciata sola con la colomba bianca colore dell'avorio - e il Re rispose - Tutto quello che vuoi ti sarà dato ,purché riuscirai a liberarmi di lei !!- fece l'Imperatore impaziente.

Celeste restata sola con la colomba gli parlò in modo candido e semplice. Da quel giorno sia la colomaba, che nel frattempo era diventata animata di carne e ossa, che la fanciulla scomparvero in altri meravigliosi mondi, restituendo all'Imperatore un Impero, una Imperatrice e dei sudditi.

 

 

Luce Sapiente: nulla è più triste di liberarsi di ciò che è fastidioso, con la forza e la prepotenza. Solo con garbo e candore Celeste è riuscita ad ottenere tutto dalla Colomba Bianca colore dell'avorio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Il Mercante di Stelle. ***


 

C'era una volta...in una bella costellazione della galassia di Adromeda, Il Mercante di Stelle.

 
La piccola stella che illuminava e dava calore e vita al piccolo mondo della bella costellazione si stava pian piano spegnendo, così tutti gli abitanti, compresi quattro tipi di animali,volevano fuggire via prima che divenisse tutto buio e privo di vita.

 
L'unica persona che era serena e che possedeva un astronave era proprio il Mercante di Stelle.

 
Fu così che, per salvarsi, si scatenò una lotta furiosa tra i potenti del piccolo mondo per chi per primo, si sarebbe dovuto imbarcare sull'astronave e partire lontano dal pianeta morente.

 
Gli animali erano gli Orsi Polari, i Cammelli del Deserto, i Gabbiani dell'Aria e gli Orchi dei Monti.

 
Gli abitanti erano i Folletti del Nord, gli Gnomi del Sud, le Streghe del Cielo, le Sirene del Mare.

 
I Folletti del Nord volevano avere la supremazia rispetto gli Orsi Polari.

 
Il Mercante di Stelle si trovava con la sua astronave nella vetta più alta di quel piccolo mondo e mentre gli Orsi si recavano da lui salendo la vetta ghiacciata della montagna, i Folletti sciolsero la neve e fecero spuntare al suo posto delle lunghe spine.

 
Gli Orsi, per nulla sgomenti, mangiarono le spine e, battendo i poteri dei Folletti, raggiunsero ugualmente la vetta e il Mercante di Stelle li trasportò con la sua astronave in un bel pianeta che orbitava sulla Stella Sirio.

 
Il buon Mercante ottenne per questo viaggio delle bellissime perle.

 
Quindi egli tornò nella vetta del monte e lassù lo stavano raggiungendo gli Gnomi.

 
I Cammelli per fermare gli Gnomi bevvero tutta la loro acqua e a questo punto gli Gnomi si sentirono perduti ma, ad un tratto, si mise a piovere e tanto bastò perché essi potessero bere e raggiungere la vetta prima dei Cammelli.

 
Il Mercante di Stelle trasportò con la sua astronave gli Gnomi nel pianeta della stella Alfa Centauri.

 
Gli Gnomi lo pagarono con dei favolosi diamanti.

 
Fu quindi la volta dei potenti del cielo a contendersi la salvezza, con le Streghe sopra le loro scope e i Gabbiani abili nel volo. 
 

Le Streghe stavano per raggiungere per prime la vetta dove si trovava l'astronave, quando le loro scope si ruppero a metà e caddero rovinosamente ai piedi della vetta.

 
I Gabbiani furbi, che avevano sabotato a posta le loro scope, arrivarono loro per primi dal Mercante di Stelle, che li trasportò nel pianeta Terra illuminato dal Sole.

 
I Gabbiani pagarono il loro Mercante con dei meravigliosi rubini.

 
Rimanevano nel piccolo mondo solo Sirene e Orchi.

 
Così mentre le Sirene nuotavano per andare dal famoso Mercante, gli Orchi prosciugarono il loro piccolo mare.

 
Una volta all'asciutto alle Sirene spuntarono, per incanto, delle belle gambe e così, tutte insieme, raggiunsero, correndo prima degli Orchi, la vetta dove si trovava il Mercante che le trasportò in un pianetino del Sistema della Stella Vega.

 
Le Sirene pagarono il Mercante di Stelle con una fantastica più  grande ed avveniristica astronave che si chiamava Pegasus:con essa e tutti gli altri tesori il Mercante viaggiò nella Galassia alla ricerca di altri pianetini da salvare e altri abitanti Cosmici da trasportare tra le Stelle.....ma questa è un'altra storia. 
 
 

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Capitolo 8
*** La Vela Gigante ***


Foto

La Vela Gigante.

 

C'era una volta...in un labirinto dei desideri di uno sperduto pianeta grande e illuminato, una Vela Gigante.

La Vela apparteneva ad una imbarcazione di legno di grandi dimensioni ed in questa nave, vi erano

dei mozzi un equipaggio degli ufficiali, un capitano .

I mozzi si ribellavano all'equipaggio e lo stesso si ribellava al capitano, lasciando nel caos

più totale l'intera imbarcazione che viaggiava così completamente alla deriva.

I mozzi erano la categoria più disagiata , erano per lo più ragazzi di grande volontà ma assai disperati

e per di più erano sotto pagati e sfruttati fino all'osso; era quindi più che naturale in loro un certo

malumore che sfociava in ribellione nei confronti degli ufficiali dell'equipaggio.

L'altra parte della nave era costituita dai marinai e i loro ufficiali , erano tutte persone agiate ed i loro

stipendi erano buoni e , proprio per questo, nessuno di loro voleva fare il lavoro dei mozzi; quindi anche

loro si erano ribellati al capitano.

Il capitano era di famiglia nobile e non voleva fare pagato com'era, ne il lavoro degli ufficiali tanto

meno quello dei marinai e dei mozzi In questo caos, dove tutti si ribellavano, l'imbarcazione di legno

essendo in balia di se stessa, non approdava in nessun porto, infatti al suo timone non vi era nessuno

che manovrava la Vela Gigante e nessuno che si occupasse di pulire la nave di governarla e per finire

di cucinare per tutti.

A questo punto incominciò a soffiare nella Vela dell'imbarcazione di legno un vento fatato che , per incanto,

sospingeva tutto l'equipaggio verso una rotta fantastica.

La rotta era quella del paradiso dove tutti dal mozzo al capitano ai marinai e gli ufficiali, erano uguali al cospetto

dell'amore di Dio e, quindi non aveva più senso litigare gli uni contro gli altri.

La Vela Gigante era gonfia all'inverosimile e mentre guidava l'imbarcazione verso la sua celeste rotta i mozzi,

i marinai , gli ufficiali ed il capitano erano tutti ai loro posti di lavoro a compiere in grande armonia il loro lavoro.

 

 

 

 

Fata Saggia : quando affronti un lavoro faticoso armati di grande umiltà e fede perché l'essenziale è essere importante agli occhi di dio.

 

 

 

 

 

 

Dedicata a Chiara.

 

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Capitolo 9
*** La Cometa Orchidea ***


La Cometa Orchidea.

 

 

C'era una volta....in un mondo perduto ai confini dell'immaginario, La Cometa Orchidea.

Era una piccola stella cometa l'Orchidea e viaggiava sola, sola nella sua orbita unica e rara com'era

per moltissimo tempo ormai.

La sua scia era grande e luminosa e tutti nel piccolo pianeta la osservavano con i loro telescopi.

Quando finalmente , un bel giorno, si affiancò all'orbita della Cometa Orchidea la Stella Cometa Antares.

E da quel giorno le due stelle comete divennero inseparabili viaggiando sempre nella stessa orbita.

Fin quando giorno dopo giorno Antares ed Orchidea s'innamorarono l'uno dell'altra e decisero allora di

convolare a giuste nozze fra loro corpi celesti.

Il giorno del matrimonio fu un giorno splendido e tutti gli abitanti di quel mondo ne furono testimoni attraverso i loro cannocchiali.

Tempo passò e alle due comete, si unirono due piccoli asteroidi Cammello e Carolina ; il delizioso agglomerato cosmico si

liberò dal vincolo della propria ristretta orbita stellare e cominciò un lungo e appassionante viaggio in direzione della volta celeste.

Antares e Orchidea guidarono così i loro pargoli nelle vie della galassia e si curarono della loro educazione , della loro crescita

e di tutto quello di cui avevano bisogno.

Poi arrivò il fatidico momento in cui Cammello , già divenuto grande conobbe caffeina e con lei si sposò; anche la sorella

Carolina conobbe e sposò Fabio che era un satellite.

Antares ed Orchidea ormai stanchi andarono in pensione proseguendo in orbita nel Mondo delle Fate, mentre i loro figli sposati

continuarono la loro vita beati e felici nelle galassie dell'universo.

 

 

 

Pagliaccio allegro: la solitudine avvolte è insopportabile circondati per tale ragione di compagnie allegre e piene di vita così prima o poi un amore anche tu avrai e la solitudine ti scorderai.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** La Base Spaziale. ***


 

La Base Spaziale.

 

 

C' era una volta...in una terra perduta nel tempo e nello spazio, una Base Spaziale.

Una volta arrivò nella Base un 'astronave di Giove grande mille volte tutte le astronavi

terrestri messe insieme.

Poi arrivò nella base un'astronave della stella Siro grande quanto l'intero pianeta terra.

Quindi arrivò nella Base un'astronave della stella Vega grande quanto la nostra stella il Sole.

Di seguito arrivò nella Base un 'astronave della Galassia di Magellano che era grande quanto

il nostro Sistema Solare.

Un altro bel giorno arrivò un'astronave proveniente dalle Galassie del Gruppo Locale che era grande

quanto l'intera Galassia La Via Lattea.

Credibile a dirsi ma la Base Spaziale ospitò un astronave venuta dalle Galassie del Grande Attrattore

che era grande quanto le mille e più galassie Del Gruppo Locale.

Non credereste allora a quella astronave che venuta da tutte le galassie dell'Universo nostro conosciuto

era la fine grande quanto tutte le Galassie Del Grande Attrattore che erano almeno un milione di galassie.

Immaginate se potete quell'astronave che entrò nella Base Spaziale uscendo da un Buco Nero e grande

quanto tutte le Galassie del nostro Universo.

Figuratevi ora, quell'Astronave grande quanto tutto il nostro Cosmo che entra, pensate pensate,

dalla porta della stanza di una casa di un fanciullo che vive in una città di un continente di un Pianeta

appartenente alla Base Spaziale posta in un sistema Solare di una Galassia in mezzo a tantissime altre

Galassie di un altro meraviglioso Universo parallelo al nostro.

 

 

 

Morale della dimensione Fatata:tante sono le possibilità dilatando lo spazio e il Tempo, ma la più incredibile sta nella scoperta di nuove dimensioni.

 

 

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Capitolo 11
*** Il Satellite Ultra Intelligente. ***


 

 

Il Satellite Ultra Intelligente.

 

 

C'era una volta...nel minuscolo mondo artificiale di una terra speciale, il Satellite Ultra Intelligente.

Cosa era e di quale materia era fatto, il modo in cui era organizzato, a cosa era collegato, quali

doti ordinarie e straordinarie aveva, di quali tesori umani e trascendenti era dotato il Satellite era

stato per secoli un mistero.

Tutte le anime conoscevano il grande potere del nostro Satellite che era poi il potere dell'amore.

Era lassù in cielo sopra il Pianeta di quella Terra Speciale da chissà quanti secoli, captava tutte

le onde positive e negative delle anime di quel Pianeta e le trasformava in amore, amore puro

che scendeva dal cielo dove lui ,il satellite, orbitava e si trasformava in un balsamo spirituale guaritore.

Tutti i bambini del Pianeta mandavano al Satellite, tantissime letterine con tutti i loro desideri e le loro

aspirazioni; così il Satellite collegato com'era con gli angeli del cielo, trasformava in realtà fiabesche,

le lettere dei fanciulli.

Tutti amavano il nostro Satellite ma , un brutto giorno, venne la crisi dell'energia e quella Terra Speciale

si fermò e cadde nel caos più totale; tutti se la prendevano con tutti e gli stessi bambini, divennero ribelli

e cattivi.

Il Satellite Ultra Intelligente non ce la faceva proprio tollerare un simile disastro e, pensa che ti ripensa,

prese una decisione splendida: fece costruire più di mille astronavi ognuna guidata da un Angelo custode

e imbarcò in esse tutti gli abitanti per salvarli dalla distruzione del pianeta e farli viaggiare tranquilli verso

felici orizzonti , attraverso le stelle della Galassia.

 

 

Galassia Felice: caos , crisi energetica, distruzione totale, a tutto vi è rimedio se si ha il coraggio di scoprire

nuovi orizzonti.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** La Stazione Interplanetaria. ***


 

 

La Stazione Interplanetaria.

 

 

C'era una volta...in un paese ai confini di una terra molto bella, una Stazione Interplanetaria.

Caos tanto caos, regnava nella stazione interplanetaria, che ospitava un via vai di tutte le creature

della nostra galassia: La Via Lattea.

C'erano sul grandissimo Bar della Stazione, i Venusiani del pianeta Venere, erano alti magri con

due antenne nella testa, erano intelligenti ma non quanto gli uomini della Terra.

C'erano i Marziani del Pianeta Marte, che erano bassi e grassi con le orecchie lunghe e appuntite.

C'erano gli abitanti di Giove che facevano un gran chiasso, avevano gli occhi sgranati ed una carota

al posto del naso.

Vi erano i Beta Cosmici provenienti dal Sistema della Stella Siro e avevano una grossa testa e dita

lunghe lunghe, erano sicuramente i più pacifici.

C'erano ancora i Spioversi provenienti dalla Stella Riel, erano sicuramente tra i più intelligenti con

grandi piedi e spalle larghissime.

Vi erano poi i Poco Universali, piccoli esseri tutti pelo e capelli e niente cervello, però tanto ma tanto buoni.

Poi era la volta degli Castello Fiume creature di latta con tanta furbizia e molta cattiveria, con facce stranissime

e mani larghe e lunghe.

C'erano poi i Gatta Buchi, entità spirituali che volavano qua e là da un posto ad un altro senza meta e senza

stancarsi mai.

I più allegri erano i Filo Galattici con denti di porcellana bianchissimi e una grandissima capigliatura.

I più tristi erano i Lava Lunari, che avevano una barba lunga parecchi metri.

I più piccoli della Galassia erano i Buchi Mani, non più alti di un pollice che erano anche i più numerosi.

C'erano poi i più collerici, chiamati i Facoltosi, che avevano una testolina più piccola di una mela ed un corpo gigantesco;

non appena ci si rivolgeva a loro saltavano su tutte le furie e non ti degnavano di uno sguardo.

E poi c'eravamo noi gli Umani provenienti dal Pianeta Terra e sappiamo come siamo fatti.

Ma moltissime altre sono le razze che affollavano la Stazione Interplanetaria e, tutte, parlavano una lingua diversa e

insieme avevano in comune di abitare nella medesima Fantastica Galassia.

 

Morale Perpetua: fino alla fine dei tempi saremo destinati a convivere con culture e civiltà diverse . l'importante

è armarsi di tanta pace e fratellanza.

 

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