Starseed

di LightStorm96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Il primo attacco e la scoperta di un nuovo e strano potere ***
Capitolo 3: *** Una nuova piccola alleanza. ***
Capitolo 4: *** Un nuovo potere! Il Fuoco Del Drago Scarlatto! ***
Capitolo 5: *** Il secondo potere! La Lacrima della Sirena di Zaffiro! ***
Capitolo 6: *** Non Devo Pensarci! ***
Capitolo 7: *** Il terzo potere! Il Toco della Ninfa di Ametista! ***
Capitolo 8: *** L'ultimo potere! Il Respiro del Gigante di Cristallo! ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


Starseed -Non lasciatevela sfuggire! Dovunque si ansconde prendetela! Uccidete chi volete ma non feritela! Ci serve viva e sana!
Disse un uomo sotto il lungo mantello nero puntando il dito verso una folla spaventata.
Degli strani esseri gelatinosi si gettarono sulle persone urlanti. I bambini che piangevano e che chiamavano la mamma ormai morta e gli uomini che cercavano di allontanarli per salvarsi,ma era tutto inutile.
Quegli esseri maligni stavano completamente devastando quella cittadina immersa nei boschi e completamente isolata. Lei invece correva e nella sua disperata corsa piangeva pensando alla sua vigliaccaggine e a quanto stesse sbagliando in quel momento. Tutto quel paese stava morendo per lei,una sconosciuta che era semplicemente qualcosa di più. I suoi capelli castani svolazzavano di qua e di la mentre lei pssava nella melma del bosco. Aveva piovuto tanto quei giorni e anche s ela sua corsa era rallentata lei poteva stare tranquilla,il fango si richiudeva al suo passaggio e il pungente odore di pino copriva il suo odore. Si teneva agli alberi per non cadere nel fango e intanto ricomicniò a piovere e anche forte,avrebbe avuto una vista peggiore. Continuò a camminare andando a casaccio. Andare avanti quello era l'unica cosa che si poteva fare.



-Porca Miseria vuoi muoverti?!
Gridò Arthur dalla macchina suonando il clacso irritato.
Alfred si sistemò la cravatta tenendo in bocca una ciambela che si sarebbe mangiato durante il viaggio per andare alla riunione.
-BUONO!
Gli gridò teso mentre cercava di allacciarla per bene. Alla fine venne fuori un nodo al quanto brutto ma pur sempre un nodo.
Uscì di corsa e saltò nella macchina facendola sobbalzare.
-Perchè non posso guidare io?
-Perchè almeno io non faccio le acrobazie!
Disse Arthur ancor più irritato. Alfred lo aveva chimato quando lui era già alla sala conferenze per chiedergli un passaggio perchè aveva la moto guasta. Aveva subito pensato che l'americano era un idiota e mai avrebbe smesso di farlo.
-Oggi di che si parla?
-Del classico no? I problemi che abbiamo di questi tempi nel mondo e tu sei uno dei mei!
-Quanto sei noioso! Piuttosto hai sbagliato strada,il congresso è dopo l'auto strada.
-Lo so ma prendo una scorciatoia e passo per una stradina dei boschi,evito gli ingorghi e viaggio tranquillo.
-Non m aspettavo che fossi pure furbo!
Disse ridacchiando America finendo la ciambella. Gli avrebbe fatto comodo qualcosa da bere ma non voleva di certo il thè che Inghilterra aveva nel termos di dietro,lui il thè lo odiava.
La strada era fangosa e i pneumatici si bloccavano di qua e di la ma con una buona dose di volontà e di pazienza si poteva uscire dal pantano.
-Scorciatoia è?
-Senti volevi fartela a piedi? Sentimoci la radio va....
Accese la radio sul telegiornale.
-Due giorni fa è avvenuta una tragedia per la contea inglese di Cumberland. Un pastore uscito per qualche giorno per fare delle spese a Londra è tornato a casa e ciò che racconta è qualcosa di terribile.
-Cambia non voglio...
-Sssshhh,zitto!
Inghilterra lo zittì. Cosa era successo a casa sua?
-Secondo la testimonianza della polizia locale,il villaggio in cui abitava il pastore è stato trovato deserto ma nel centro della piazza centrale un tumulto di cadaveri orribilmente mutilati era erettovicino alla fontana. Secondo i dati pare che esclusi alcune persone che avevano lasciato il villaggio in precedenza,non sia rimasto sopravvissuto nel villaggio. Per il momento la causa delle morti è sconosciuta ma si aspettano notizie dall'autopsia.
-Mamma mia...
-Dovrei dirlo io! Accidenti! Non mi sono accorto di niente!
Disse mettendosi una mano in faccia.
Cotninuarono per quella strada per un po. America guardava fuori dal finestrino con il gomito appoggiato sullo sportello e il mento sulla mano. La riunione quella volta l'avrebbero fatta a casa di Inghilterra,dato che aveva avuto poche occasioni per farle a casa sua. America aveva protestato solo all'inizio poi però si era arreso. Pensava che stare li,dentro la casa che aveva affittato con gli inglesi e con el loro porcheria da amngiare in torno era di certo la maledizione peggiore che una qualche divinità potesse mai affibbiargli.
Continuava a guardare fuori dal finestrino quando qualcosa attirò la sua attenzione.
-Iggy fermo un attimo!
-Come?
-Ferma la macchina!
Inghilterra fermò l'auto e dopo qualche secondo America scese dall'auto imbrattandosi gli stivali di fango.
-Alferd ti consiglio di non entare li dentro!
Gli disse Arthur uscendo anche lui. Meno male che aveva gli stivali pure lui altrimenti sarebbe stata la sua fine.
Alferd non lo ascoltò ed entrò nella boscaia passando tra dei cespugli. Camminò facendosi strada tra le erbacce e i rami fitti finchè la risposta ai suoi dubbi fu evidente.
Distesa per etrra,ricoperta di fango foglie e conq aulche ferita sulle braccia e sulle gambe,c'era uan ragazza. Respirava a fatica,sudava e era completamente rossa.
-Hey! Che ci fai qui?!
Disse Alferd avvicinandosi a lei. Lei non rispose,lo guardò solo per un po. Aveva degli occhi verdi più chiari di quelli di Arthur e le sopracciglia enormi non ce le aveva. Aveva dei capelli lunghi,scuri a prima vista il fango l'aveva ricoperto i capelli e ora era difficile stabilire di che colore fossero.
-Alfred! Ma mi ascolti brutto pezzo di....
Arthur stava ancora spostando il ramo di un pino per passare e la sua espressione fu quella stessa di Alfred. Stupore.
A fatica la ragazza si alzò. Aveva i vestiti completamente lerci e affondava nel fango fino alle caviglie. Si avvicinò di qualche passo tendendo una mano a Alferd.
-A...Aiu...to...
Sembrava che dovesse cadere ma velocemente Alferd l'afferrò e la prese in braccio. Era svenuta.
Arthur gli si avvicinò e gli mise una amno in fronte.
-Bloody hell! Sembra di toccare un bollitore che fischia!
Disse togliendo la mano.
-Che ha?!
-La febbre e tanta anche!
-Che si fa?
-L'ospedale più vicino è dalla parte opposta e qui un ambulanza non ci passa! Andiamo alla sala conferenze e poi ne chiamiamo una!
Arthur aprì lo sportello di dietro e si levò la giacca. Alfred la posò delicatamente togliendosi la sua giacca fino a farne una specie di cuscino e Arthur la coprì con la sua.
Prese una bottiglietta d'acqua ma fece una faccia arrabbiata.
-Bloody hell è calda!
La usò comunque e bagnò il suo fazzoletto mettendoglielo in testa.
Si sbrigarono più del solito e nemmeno fossero stati nel parcheggio chiamarono subito l'ambulanza. Arrivò dopo una mezz'ora e la seguirono pe accertarsi che la ragazza stesse bene. Francia gli telefonò sentendo cosa era sccesso. Dissero di rimandare la conferenza di una settimana,il massimo era quello.
America era seduto in sala d'attesa,ricurvo con le mani poggiate sule mento  ei gomiti sulle ginocchia. Arthur sembrava più tranquillo però non lo dimostrava gran chè,infatti con il dito medio patteva sulla spallina della sedia facendo con l'unghia un rumore simile al ticchettio di un orologio.
Dopo un po uscì un medico. Alferd sia alzò di scatto.
-Come sta?!
-Intende al ragazza? Bhè,sappiate che è un caso strano. Pare che sia stata per almeno due giorni sotto la pioggia interrotta senza riparo e senza fonti di calore e senza cibo. Pare che la febbre siastata provocata da questo,emntre el ferite da dei tagli,forse per via delle piante. ma state tranquilli,conosciamo la procedura che bidogna fare in casi come queti,per cui potete stare tranquilli. La febbre dovrebbe calare entro domani,adesso sta dormendo ma crediamo che dovrebbe svegliarsi stasera verso le sette.
-In tempo per la cena no?
Disse Alfred scherzoso.
-Si per giù. Adesso devo andare passerà a controllarla dopo. Per caso siete dei parenti o amici?
-Ehm no! Mia vista in ita mia!
-Idem per me.
-Bhè,inq uesto caso abbiamo poche informazioni,quando sis eglierà potremo farle le domande che ci serono per completare i moduli. Con il vostro permesso,vado dagli altri pazienti.
Il medico si allontanò.
Arthur prese la sua giacca ma evitò di metterla per via del fango che c'era sopra.
-Che fai Alfred?
-Rimango ancora un po.
-Eh? M anon la conosci nemmeno quella!
-E io la voglio aiutare!
-Spiegami almeno perchè questo interesse.
-Ecco...non lo so! Chissà perchè quando mi ha chiesto aiuto mi è venuta voglia di andarci fino in fondo!
-Buon per te...ora vado ci vedimao domani....
Disse Arthur uscendo dalla camera per dirigersi alla sua macchina.
Alfred invece si sedette di nuovo sulla sedia per ricominciare a fissar l'orologio.
La ragazza intanto dormiva nella stanza d'ospedale ignara di chi fossero i suoi soccorritori.
Nessuno dei due sapeva che presto o tardi ci sarebbe statoq ualcosa di più forte a legarli.

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Capitolo 2
*** Il primo attacco e la scoperta di un nuovo e strano potere ***


Il primo attacco e la scoperta di un potere "I medici non possono sbagliare giusto? E allora perchè non si vuole svegliare merda!"
Pensava Alferd in sala d'attesa. Ora si sentiva come Inhgilterra. Non capiva ormai erano le sette meno un quarto e lei non si era ancora svegliata.
Era rimasto li tutto il giorno. Non capiva perchè ma non gli era passata la minima idea di andaresne e lasciare quella ragazza ai medici,non perchè non si fidasse o per misericordia per una sprovveduta,ma per qualcosa che gli veniva da dentro,come dire che se l'avesse lasciata avrebbe avuto i rimpianti per tutta la vita.
Dopo un passò un'infermiera alta e bionda,con delle sopracciglia si folte come quelle di inghilterra ma non così tanto,era pur sempre uan donna no? Adesso che la guardava meglio si era accorto che l'aveva vista passare tre volte quel giorno tra un ora e l'altra,forse anche lei se ne era accorta.
La donna guardò delle cartelle poi dopo una pausa si avvicinò ad Alfred.
-Signore,non dovrebbe tornare a casa?
-C'è una persona e non voglio lasciarla sola...
-Capisco ma,la sala non può essere occupata per così a lungo....
-Non voglio dare fastidi,però non posso mettermi da un'altra parte....
L'infermiara ci pensò su.
-Senta so che non dorei ma forse ho una soluzione. Posso dargli il permesso di prendere una sedia,una coperta e un cucino e può sistemarsi nella camera della ragazza che ha accompagnato qui.
Disse leidicendolo di nascosto.
-Davero?GRANDE!
Disse contento ringraziandola con una stretta di mano.
La camera era nel reparto medicina,il reparto non per le cose gravi ma era comuqnue importante. Il nome della ragazza non doveva essere un mistero se era nata in ghilterra,se inece non lo era,cosa molto più probabile dato che non aveva i tratti di Arthur,sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio,o almeno finchè lei non si fosse svegliata.
Aprì la porta della camera e vide di nuovo la ragazza. Il rossore c'era ma adesso respirava più normalmente,ma era solo grazie a quella mascherina che aveva sulla faccia. L'aflebo faceva delle piccole bollicine però era pieno,lo dovevano aver cambiato da poco di certo.
Ora riusciva a vederla meglio dato che il fango era stata lavato via. Aveva i capelli castani scuri e la pelle era di un bianco simile alla porcellana,non doveva essere una che andava spesso in vacanza. Se non fosse stata per gli occhi verdi,che erano chiusi in quel momento, per i tratti del viso delicati e per la statura non motlo alta,l'avrebbero confusa di certo con Cina. Non era di certo mancata l'occasione che lo avessero fatto con il suo amico cinese.
Si prese dall'armadio  un cuscino e una coperta poggiandoli sulla sedia,non voleva riposarsi di certo ora!
Si avvicinò alla ragazza e cominciò a fissarla per un po. Gli posò una mano sulla fronte e constatò che non scottava più come quando l'avevano trovata lui e Arthur,però gli sembrava strano che lei fosse ancora rossa.
-Ma si può sapere chi sei?
Si disse mettendosi le mani ai fianchi.
Stava ancora li a guardarla quando un meedico entrò nella camera. America lo guardò poco convinto. Aveva uno sguardo molto preoccupato e aveva con se una valigetta nera chiusa con un lucchetto a combinazione.
-Deve sucire da qui...
Disse l'uomo ad Alferd.
-Prego?
-Deve uscire da qui ora!
-Non è il dottore che Arthur...
-Ora lui non c'è l'hanno affidata a me!
Disse lui tirando fuori dalla tasca tremante dei soldi.
-Senta un po...perchè non va a prendersi qualcosa a un pub...è?
Disse cercadno un sorriso.
Alfred prese i soldi a mala voglia e uscì chiudendo la porta.
I pub di Iggy? Li aveva visti di rado solo quandoe  lui ci andavano per farsi una serata da soli ma non ci andava spesso,ecco perchè non lo entusiasmavano più di tanto. Però quel tipo gli metteva di sagio.
Era andato a bere una birra e quando rientrò nell'ospedale  notò qualcosa d'insolito:il medico che doveva visitare la ragazza era li a firmare alcune cose.
America gli sia vvicinò.
-Cos'è questa storia che se ne va e lascia ad un'altro quella ragazza è?
Disse anche un po arrabbiato,se un medico deve fare qualcosa non dovrebbe portarla a termine?
L'uomo lo guardò un po stranito?
-Come prego? Ma...la ragazza non era stata spostata?
-Come spostata? Non si è mossa dalla sua camera!
-Ma....l'avevano spostata i radiologia per fargli delle analisi.
-Radiologia cosa?! Ha  solo un febbrone!
Dopo un po iniziò un piccolo pandemonio tra queli di radiologia e del reparto medicina. Secondo uno la ragazza era stata spostata,secondo l'altro i moduli non erano arrivati. America si arrese e decise di tornare alla camera.
La porta era chiusa e il silenzio che c'era nel corridoio lo metteva disagio. Si sentivano solo delle voci ma erano flebili e provenivano dalla porta chiusa della ragazza.
America pensò a dei medici ma quello che dicevano gli sembrava strano. Una era la voce del medico che l'aveva costretto ad uscire l'altro invece era una voca nuova. Posò l'orecchio per ascoltare.
-Perchè mi hai convinto a fare questo? Sono un medico non un assassino!
-Zitto e fa il tuo dovere! Te l'ho detto la paga sarà enorme...
-Ma...senza una sala operatoria...
-Non ci serve una sala operatoria a noi serve solo il cuore di questa ragazza,devi solo staccargli l'organo e consegnarmelo il resto lo sai....sai che solo la mia padrona ha la capacità di strappare via tu sai cosa dai corpi di questi esseri,noi abbiamo bisogno invece di una macchian e dato che non ce l'ho con me dovrò portare via l'organo.
-Ma...ma senza un contenitore termico...le celule dei tessuti muoiono e...
-L'organo non ci interessa a noi ci interessa solo quello che deve conservare ma che non si vede....ora fai il tuo lavoro io penso solo a evitare di farla soffrire...troppo...
Fece uan risatine orrenda.
La porta doveva essere chiusa a chiave  America riuscì a sfondarla comuqnue.
Oltre al medico c'era un uomo con dei capelli neri come la pece e gli occhi rossi come il sangue. Indossava un cappotto nero di pelle e una mglia e dei pantaloni anch'essi neri. In pratica era tutto nero e lo si poteva definire una macchia su quel muro bianco. Aveva in mano una siringa piena di un liquido fucsia e sembrava volesse ignettarlo nell'aflebo della ragazza.
Il medico parve spaventato mentre ritirava il bisturi puntato sul petto scoperto della ragazza. L'altro non sembrava molto infastidito,solo annoiato.
-che volete fare a quella ragazza?! SPARITE DA QUI!
Disse America indurendo i muscoli. Si poteano vedere i muscoli dell'avanbraccio tonici ma era involontario quello che stava facendo.
Quello vestito di nero rimise il tappuccio alla siringa rimettendosela in tasca.
Si allontanò dal letto rimanendo a un metro di distanza dalla ragazza faccia a faccia con Alferd.
Gli puntò la mano contro aprendo il palmo.
-Sparisci...
Disse e dalla manica fuoriuscì uno strano licquido,anch'esso fucsia ma più brillantee gelatinoso. Improvvisamente prese forma di un mostro con un occhio rosso.
Guardò con quell'occhio Alfred per un po poi si mosse velocemnte come se volesse saltargli a dosso ma riuscì a schivarlo spostandosi di qualche metro e l'essere palve rimbalzare sulla aprete andando a dosso al medico. Tra le grida strazianti del medico, Alfred vide quello che quell'essere era in grado di fare: il corpo del mostro era un'ammasso di acidi e se ci finiva dentro poteva diventare solo un ammassò di carne bruciata e ossa come il emdico che ormai era morto.
Il mostro si riprese subito e puntò dei tentacoli verso di lui legando Alferd al colo e alle braccia. Sentì il dolore della reazione degli acidi con la carne però non si creava lo stesso effetto con la vittima precedente del mostro. Anzi sembrava resistere.
Quando l'uomo in nero vide la cosa sembrò spaventato.
Si avvicinò alla ragazza e prese un altro bisturi.
-Devi evitarlo..prima che si svegli!
Disse con gli occhi rossi che sembravano due fessure.
-NO! FERMO!
Gridò Alfred vedendolo puntare il bisturi di nuovo al petto della ragazza.
In quell'istante gli occhi della ragazza si mossero. Li aprì di poco e si mose di qualche centrimetro e come quando ci si sveglia da un brutto sonno li sbarrò gridando cercando di alzartsi ma l'uomo la bloccò per il collo tenendola al cuscino con un espressione famelica sul viso.
-Volevo essere più buono possibile e strapparti il cuore quando saresti già morta nel modo meno doloroso possibile...ma se davvero vuoi...morirai con un dolore terribile mentre tre lo strappo da petto mentre pulsa ancora!
La ragazza gridò spaventata chiedendo aiuto mentre il bisturi scendeva verso di lei.
Fu un attimo e ,a qualche millimetro di distanza dal petto,l bisturi si fermo,bloccato dalla mano di Alfred libera dal tentacolo del mostro,ed era ricperta da uan strana luce dorata. Il mostro rimase immobile per qualche secondo poi però scomparve dal nulla,come se la luce dorata che era rimasta sui suoi tentacoli lo stesse facendo svanire.
-Toccala e quello che morirà qui sarai tu!
L'uomo rimase impressionato.L'asciò il bisturi nella mano libera di Alfred mentre la mano bloccata emetteva un fumo nero.
Appena Alferd lasciò la presa lui nascose la mano sotto il cappotto.
-Ci rivedremo....
Disse con un'espressione poco amichevole sul viso e scomparve nel nulla attraverso l'ombra del letto.
La ragazza era ancora spaventata e guardava terorizzata l'ombra mentre con la amno tremante cercava di risistemarsi il camice.
La luce dorata che fino a poco tempo rprima aveva ricoperto Alferd scomparve lasciando intravdere le scottature che si era fatto al collo e alle braccia. Si avvicinò alla ragazza e come solo un cavaliere può fare la prese in braccio. Lei lo guardò incredula però smise di tremare.
-Andiamo...ti porto in un posto sicuro...
Disse protettivo e uscì dall'ospedale sul retro lasciando che fossero le infermiere a scoprire quello che era successo.

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Capitolo 3
*** Una nuova piccola alleanza. ***


Una nuova piccola alleanza. "Dove ti porto? Dove ti porto? Dove ti porto?!"
Pensava Alferd continuando a tenere la ragazza tra le sue braccia. Era piccolissima nelle sue braccia,ma non era per la grandezza era lei che si era fatta minuscola. Non si aggrappava a lui ma si appoggiava al petto muscoloso sentendo il battito cardiaco veloce.
Alfred intanto non sapeva proprio che fare.
La casa affittata? No,quel tipo l'aveva visto e poteva sapere dove aveva affittato la casa e avrebbero di nuovo tentato di uccidere la ragazza e non voleva che facessero su di lei quella cosa macabra. E perchè poi?!
Continuò a pensare sentendo a suo malgrado non solo la stanchezza ma anche che la febbre ricomicniava a salire e se la faceva stare ancora fuori prima o poi sarebbe tornata nella situazione della mattina. Alla fine l'unica ocasione migliore era quella di andare da Cina. Aveva camminato per molto e ora si trovava all'ingresso di China Town,dove Cina aveva un'appartamento. Avrebbe chiamato poi Arthur per avvertirlo,forse lo trovava ancora alla sala conferenze.
Spinse il pulsante del citofono cercando di non far cadere la ragazza. Ricominciò a scottare e a respirare a fatica. Pessima situazione.
-Si aru?
-Finalmente hai risposto! Cina sono Alfred mi fai salire per favore?
-Alfred aru? Non ti sentivo da ieri aru! Dove sei stato oggi c'era la...
-Mi fai salire si o no?!
Disse stufato.
Alla fine Yao lo fece entrare. Lìespressione di Yao fu come la sua della mattina.
-Ma che stai facendo aru?
-Senti,non è il momento! Potresti metterla a letto e non so dargli qualche medicina? Ha la febbre e sta peggiorando!
Disse continuando a tenerla.
Yao la mise nella sua camera e la coprì con un piumone con sopra un drago ricamato per poi andare in cucina a preparare qualcosa. Era una roba verdastra,forse thè verde ma l'odore era più intenso e il colore era brillante.
Dopo un po glielo portò.
-Tieni aru,bevilo con calma aru...
Disse mettendoglielo in mano mentre lei lo beveva tremante.
Tornò nel salone chiudendo la porta.
-Non è una medicina ma funziona tre volte meglio aru.
Disse fiero ritirandosi giù le maniche della casacca.
-Adesso però mi spieghi cosa è successo aru?
-Ecco...sarà una lunga storia...
-Ci piacciono le storie lunghe mon ami...
Ecco la situazione peggiorava. Adesso doveva spiegare tutto ai suoi ex compagni di guerra, a tutti dato che Russia e inghilterra erano dietro Francia. Dalla idea di non far entrare nessuno nel suo piccolo problema ora c'erano entrati tutti. Per lo meno non c'era Italia da lui non poteva di certo chiedere una cosa simile,quello sveniva per un taglietto!
Alla fine raccontò tutto ai suoi quattro amici. Gli unici che mostrarono sorpresa furono Cina e Francia, Arthur rimase serio come suo solito e Russia...Russia rimase con quel sorriso stampato in faccia.
-E alla fine ecco perchè sono qui in questa...situazione....
Arthur fece una pausa lunga.
-La cosa è preoccupante...
-Io direi sconcertante Angleterre! Perchè prendersela con una ragazza così giovane?
-Non è del fatto che centri una ragazza così giovane aru! Hai sentito quello che ha detto Alfred aru? Si tratta di qualcosa che va oltre le cose politiche aru!
-Senza contare che quello che e riuscito a fare Alferd,ossia distruggere e resistere a delle bruciature per acidi,mi sembra anche più invero simile. Senza contare di questo uomo che sparisce nell'ombra poi....
-Io non ne so niente di queste cose ma sarebbe interessante avere queste cose in un esercito da?
Disse Rusia tranquillo. Tutti lo guardarono preoccupati.
-Lasciamo stare. Alfred senti qualunque cosa sia successa,anche se una persona normale lo avrebbe fatto,promettimi che non  lascerai quella ragazza. Una cosa simile è una cosa che va oltre il comportamento animale.
Stavano ancora chiacchierando quando sis entì il rumore di una porta che si apriva.
La porta era mezza aperta e si vedeva il viso della ragazza e lei che si stropicciava gli occhi con la tazza in mano. Doveva averlo finito tutto.
Alfred si alzò e gli si avvicinò.
-Come va meglio?
-Abbastanza...questo infuso mi ha aiutata,grazie.
-Non devi dirlo me ma a Yao,lui è l'esperto!
Disse indicando il cinese.
-Senti...non voglio affaticarti quindi se ti senti stanca dimmelo. Vorremmo solo farti alcune domandine.
-Certo....
Disse tranquilla mentre Yao prendeva la taza per metterla a posto.
Si sedette sul divano composta con le manisulle ginocchia.
-Allora,come ti chiami?
-Chiara signore....
-Non è inglese giusto?
-No,i miei nonni erano di origine italiana e sis ono trasferiti a Londra e miei genitori mia hano dato il nome di mia nonna.
Disse tranquilla.
-Bhè allora è il caso che ci presentiamoa nche noi. Io sono America,ma mi puoi chiamare anche Alfred se vuoi. Loro invece sono gli ex componenti degli alleati. Ignhilterra,Arthur,Cina,Yao,Russia,Ivan e Francia,Francis. Ascolta vorremmo sapere...chi sono quelle persone?
Fece un viso triste abbassando lo sguardo.
-Non lo so...mi dispiace non posso aiutarvi...
Arthur cercò di non irritarsi.
-Ascolta uan qualunque informazione ci aiuterebbe!
-Io....Io non lo so!
-Provaci andiamo!
-NON LO SO!
Disse poggiando le mani sulle tempio scoppiando a piangere. Alfred gli posò una mano sulla schiena.
-Arthur per favore non credo sia questo il modo per risolvere la situazione...
Era la prima volta che America metteva tranquillo inghilterra.
-P-Però...so...so che...c'entrano loro con la distruzione del villaggio...
Disse tirando su con il naso.
-Come? E come lo sai?!
-Perchè...perchè io sono scappata da li!
Disse asciugandosi l'ultima lacrima.
-Ma...hanno detto che non c'era nessun sopravvissuto.
-Io non abitavo li...io avevo una casa in Scozia e sono andata li per far visita alla tomba dei meii genitori...poi...poi sono arrivati quella notte e...e hanno comicniato a dire che dovevano controllare tutte el giovani dai 15 ai18 anni...
-E tu quanti anni hai,petite?
Disse Francia preoccupato.
-15 Anni...compiuti il mese scorso...
Disse triste.
-Mi hanno detto di non prendere niente e di scappare più veloce che potevo senza guardarmi in dietro...non so perchè siano venute quelle strane persone ne perchè abbiano fatto scappare solo me dal villaggio ma....mi sento in colpa....Ho camminato per tutta la notte sotto la pioggia e per tutto il giorno e alla fine mi sono sentita male....
Alferd leggeva in quei occhi paura e tristezza. Era sola nel modno e non aveva nessuno a cui rivolgersi...
Bhè,nessuno proprio no.
-Che en dici se la teniamo un qui con Yao,Alfred?
Propose Russia.
-Tenerla con noi?
-Da! Se la teniamo con noi,magari non la scopre nessuno e forse sarà più al sicuro no? Che vi pare come  l'idea di creare una piccola alleanza?
Disse tranquillo.
-E poi...dubito che possa andare dalla polizia la metterebbero sbito su tutti i giornali e quelli la prenderebbero subito no? E poi questaragazzina mi piace,sembra una versione femminile di Cina con gli occhi verdi!
Disse sfregando una delle sue manone sulla testolina di chiara scompigliandole i capelli. L'espresione triste scomparve lasciando a un rossore.
Gli altri annuirono. Una nuova e piccola alleanza senza coinvolgere presidenti ,eserciti o roba simile. Si una piccola alleanza per quella ragazza.
Poi Cina comprese meglio quello che aveva detto in precedenza.
-ARU?! Come sarebbe a dire?! Stai dicendo che assomiglio a una ragazza aru?!
-Esatto...
Schietto come sempre. Francia invece la guardò mentre arrossiva.
-AAAHHH!La petite è così carina! Infatti ha un po di sangue d'Italia dentro ecco perchè è così tres julie!
Arrivò a staccarla dalla mano di Russia abbracciandola come si fa con un pupazzo. Arthur cercò di staccarla.
-E mollala maniaco depravato!
Alfred la liberà dai due prendendola per le spalle rimettendola al suo posto.
Chiara fece una pausa e gli vennero i lacrimoni. Si zittirono tutti.
-SC-SCUSA MA PETITE!
-DON'T CRY! PLEASE DON'T CRY!
Chiara scoppiò in una fragorosa risata coprendosi con la mano e con i lacrimoni.
-S-SIETE TROPPO BUFFI!
Continuò a ridere piegandosi in due. Alla fine risero tutti sopratutto Alferd.
Di risate così cene sarebbero state altre in seguito.


Intanto però....lontano da Londra...
-Ebbene?
Una voce da vecchia e corrosa dagli anni si fece sentire nella sala nera illuminata solo da qualche fuoco.
L'uomo,in ginocchio con la mano bendata,aveva gli occhi chiusi.
-Mi perdoni mia signora...ma...non siamo riusciti a recuperarlo...è...è apprso uno dei suoi protettori,il più potente poi...
-Uh...mi stai dicendo che senza ancora aver completato il risveglio...lei è riuscita a ritrovare il più potente dei suoi guerrieri protettori? Interessante...hanno ragione a dire che lei ha quella più potente... M anon dobbiamo preoccuparci...quel moscerino che ti ha ferito non conosce ancora niente e senza una guida sono persi tutti quanti...per cui uccidili senza esitazione,fala rimanere sola e senza via di scampo...
-Non mi sfuggirà mia signora...le porterò il suo cuore su un piatto d'argento.
Si sentirono delle risate maligne e il silenzio in quella situazione sarebbe stata la cosa più desiderata da chiunque.

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Capitolo 4
*** Un nuovo potere! Il Fuoco Del Drago Scarlatto! ***


Il potere del Fuoco del Drago Scarlatto Quella sera Alfred non riusciva a dormire. Si rigirava di continuo sul divano che Yao gli aveva offerto come letto,dato che quello degli ospiti lo aveva dato a Chiara. Non sapeva se lo avesse fatto per buona educazione o per dispetto perchè aveva detto che assomigliava a una donna,ma in un caso o nell'altro era riuscito nel suo intento.
E poi la Cina non è subdola è?
Si era levato gli occhioli e le scarpe e ora cercava di addormentarsi con la spalliera del divano che gli rialzava il collo impedendogli una postura corretta.
Alla fine si alzò per andare al bagno e sciacquarsi la faccia. Mentre passava per il corridoio,gli venne in mente di andare a vedere come stava Chiara. Magari nemmeno lei stava dormendo.
Aprì la porta piano e invece di trovare una ragazza impaurita vide una che stava tranquillamente dormendo. Mhà! Forse non era poi così sconvolta,oppure si sentiva al sicuro.
Dopo la sciacquata ,alla fine ,riuscì ad addormentarsi.
Quando si svegliò c'era Cina che stava preparando la colazione. Si sentiva un odore forte di aglio e di pesce.
-Mamma mia...e poi sono io quello che mangia pesante ...
-Appena sveglio e già ti lamenti aru?!
-Vabbè...Chiara dov'è?
-Nella acmera che gli ho dato aru...stamattina si è svegliata presto e io gli ho dato dei vestiti ARU.
Disse contento mentre rigirava un po di pesce nel suo Wok.
Dal corridoio poi spuntò Chiara e,cercando di essere più edacata possibile disse:
-Buon giorno Alfred...
Disse arrossendo con lo sguardo basso.
Alfred rise grattandosi la testa.
-Buon giorno anche te,dormito bene?
-Uh? Si la tisana di Yao è stata utilssima!
-Meno male che qualcuno se ne accorge aru!
Disse mentre metteva in delle scodelle un brodino con dentro del pesce e del riso.
-Ecco qua aru!
Disse tutto fiero.Si sedettero tutti e tre al tavolo di Cina. Mentre America tentava di mangiare quello che c'era nella scodella,Chiara e Cina mangiavo tranquillamente.
-Non pensavo che riuscissi a mangiare con el bacchette aru!
-Quando sono in giro non posso permettermi il lusso del ristorante per cui mangio il cinese con le bacchette.
-Comunque io preferisco la forchetta...
Disse Alfred mentre infilzava un po di pesce per farne uno spiedo.
-Ma non è così che si fa aru!
-Differenze culturali!
Chiara rise mettendosi una mano davanti alla bocca guardando quella scenetta.
Dopo che Alfred si fu sistemato i capelli e tutto il resto ci fu una leggera discussione.
-Ma come esci?
-Devo fare la spesa aru! Non ho quasi nulla in frigo aru!
-E con Chiara come la mettiamo è?
-Ma scusa che c'entra aru? Dici di essere l'eroe e poi ti lamenti se devi difendere una ragazza da solo aru!
-Non è questo! Io la so difendere ma dato quello che hanno fatto ieri se scoprono che stai con me ti fanno del male!
-Tutte scuse le tue aru!
-Ecco...se volete posso pure stare da sola....
-No non se ne parla! da sola sei un bersaglio facile.
-Ma...non voglio dare disturbi...
Cina cominciò a pensarci su poi gli venne l'idea.
-Trovato aru,venite tutti e due aru. Chiara non sta sola e nemmeno io e te aru.
Disse Cina con voce da super scienziato che ha scoperto la cura per il cancro.
Le ferite del giorno precedente le aveva fasciate Cina usando una sua pomata naturale. Gli era sembrato strano però che il collo avesse retto agli acidi.
Cina aveva una borsa e gli e aprì il cancelletto per farli uscire. Alfred teneva sott'occhio Chiara accertandosi che non si allontanasse.
-Sembri un padre o un fratello maggiore aru!
Disse Cina accorgendosi del suo comportamento. Alfred arrossì un po.
-Ma che dici! Voglio solo che non gli succeda niente!
Disse sembrando offesso.
La nazione asiatica rise sotto i baffi. Si vergognava però mica doveva!
Il mercato in questione non era un mercato come un altro,anzi era uno dei mercati più conosciuti al mondo ossia il Portobello roud.
Era un mercato enorme,pieno di bancarelle che vendevano di tutto,comprese spezie e ci venivano anche molte persone di nazionalità diverse! Cina si era pure messo a parlare con un suo amico Cinese che era venuto li per passare una settimana in vacanza.
America non ci era mai passato da quelle parti per cui non conosceva il posto,strano però che Cina invece lo conoscesse.
-Vengo qui quando cerco qualcosa che da me non c'è aru!
Spiegò mentre si fageva largo tra la folla.Ce ne era parecchia ed era pure plausibile,era sabato!
Con tutta la gente che c'era Alfred prese la mano di Chiara come si fa con una bambina.
-Lo so che ti vergogni,però c'è troppa gente e...
-Mica mi vergogno! Anzi anchio mi perdo spesso con tutta questa gente e mi fai un gran piacere!
Disse con un sorrisone.
Le bancarelle erano pieni di oggetti tra i più svariati: libri,ceramiche da giardino,vecchi quadri e molto altro.
Sembrava di essere nel cast di "Pomi d'ottone e manici di scopa".
Continuando a camminare i tre si accorsero di un tendono strambo,sembrava come quelli del circo am c'era sopra una stella nera ed era chiuso con delle tende.
Chiara si fermò a fossarlo.
-Hey Cina,sembra un tendone dei chiromanti!
-Lo so aru...ma non c'è mai stato aru....comunque continuiamo a camminare,più avanti ci deve essere una bancarella che vende una spezia molto pregiata e a basso costo aru.
Disse tutto contento.
Alfred lo seguì mollando un attimo la mano di Chiara.
Lei però non si mosse e sembrò come ipnotizzata da quel tendone. Improvvisamente gli sembrò che tutto diventasse silenzioso e le tende che facevano da porta si scostarono come per farla entrare. Lei ci entrò ma non per sua spontanea volontà. Era attirata come le lucciole sono attirate dalle lanterne.
L'interno era proprio quello da chiromante: c'erano dei disegni di costellazione,luce,amuleti sparsi qua e la e il pavimento era ricoperto da tappeti di ottima fattura.
Su un tavolo era appoggiata una sfera di cristallo e,seduta su una sedia,c'era una donna. Non si poteva vedere il viso perchè coperto da un cappuccio violetto,ma si potevano intravedere dei capelli biondi.
-Oh...un ospite....ti aspettavo....
-C-Come?
-Ti aspettavo Chiara...
-Come...come sa il mio nome?
-Io so parecchie cose su di te...e so che cerchi aiuto...prego siediti...permettimi di svelarti quello che sta succedendo...
Una sedia di mosse da sola costringendo Chiara a sedercisi e si ritrovò bloccata al tavolo.
La donna sorrise e tirò fuori dei tarrocchi. Cominciò a predisporli sulla tavola.
-Uh...ma guarda un po...dicono che tu hai un destino prodigioso...farai cose meravigliose...
Chiara parve contenta.
-D-Davvero?
-Certo ma....
La donna si alzò.
-C'è chi non vuole questo....ti vogliono far soffrire...vogliono farti tanto male....ma stai tranquilla...non accadrà...
-P-Perchè non accadrà?!
Chiara parve allarmata da quello che gli aveva detto.
La donna gli si mise dietro poggaindo le sue mani sulle spalle della ragazza. Si avvicinò al suo orecchio sussurrandogli qualcosa con dolcezza ma accompagnato da crudeltà.
-Perchè farò in modo di essere veloce senza farti troppo male....
Chiara intravide gli occhi rossi luccicanti provenire da sotto quel cappuccio.
Si alzò di scatto allontanandosi.
Constatò con orrore che l'entrata era chiusa da una porta.
-HAHAHA! Che c'è vuoi scappare?! INUTILE! Non c'è modo di uscire da qui!
Disse con cattveria estraendo un pugnale.
-Il cacciatore si è fatto prendere dalla paura solo perchè c'era un guardiano ma è stato uno sciocco,ecco perchè gli sei sfugita senza che lui potesse fare niente. Ma io non fallirò...forza su non fare la difficile...l'oltre tomba non è così male sai?
La voce calma e buona che c'era prima era scomparsa lasciando solo un suono fastidioso e crudele.
Chiara cercò comuqnue ad aprire la porta e gridò il nome Di Alfred perchè l'aiutasse. Si maledì per essersi allontanata.
La donna la prese per il collo e la sollevò da terra. Era più forte di quanto si potese immaginare.
-AIUTO! ALFRED! YAO!
Continuò a gridare i loro nomi.
-Te l'ho detto! I tuoi due amici non possono entrare! cI vorrebbe la forza di cinque uomini per abbattere una porta di quercia!
-Ma in questo caso bastiamo solo noi...
Provenì una voce da fuori la porta e improvisamente volò via. La donna venne colpita e il velo gli volò via mostrando il volto e i folti capelli biondi.
Yao era in una posizione di difesa del Kung Fu mentre Alferd prendeva in braccio Chiara mentre tossiva.
-SC-SCusa...mi sono allontanata...
-Non ti preoccupare....
Gli diceva sicuro.
La donna guardò Cina arrabbiata.
-Maledetti!
Cercò di colpire Yao con il pugnale ma lo schivò. Poi sorrise con cattiveria.
-Che hai da sorridere aru?
-Immagino la fine che farai!
Attaccato al braccio c'era un torocco,un diavolo e dalla carta fuoriuscì una melma nera che comicniò a avvolgere Yao come in una bolla.
-Non posso creare mostri...ma posso comuqnue affogarvi nell'inchiostro dei mei tarocchi...diventerete splendidi esemplari per la mia collezione.
La melma nera stava già alla bocca di Yao ricoprendolo.
-CINA!
Gridò Alfred tenndo Chiara dietro di lui.
-Ora tocca a voi...
Disse maligna avvicinandosi estraendo dei tarocchi.
Alfred posò per terra Chiara e riuscì a richiamare quel potere. Quella ragazza glielo permetteva di farlo. La donna cercò di tirargli dei tarocchi ma lui li colpì con un lampo di luce e sparirono come il mostro che li aveva attaccti la volta scorsa.
Però un altro tarocco apparve e legò Alfred dandogli uan scarica elettrica.
La donna con un ghigno si avvicinò a Chiara.
Poi,improvvisamente,dalla bolla dove era richiuso Yao,comincaronoa fuoriuscire delle bolle. Alferd pesnò che stava finendo tutto l'ossigeno poi si accorse che non doveva essere Yao che perdeva le forze. Sembrò quasi che l'inchiostro evaporasse e dalla massa nera usciva una luce scarlatta,di un colore rosso intenso. Era uguale alla luce dorata di America am questa sembrava dare calore a qualuqnue cosa.
Yao aveva una espresione poco amichevole sul viso.
-No...no...non è possibile...allora anche lui è....
Yao non la fece finire e comese fosse sempre stato capace gli puntò la mano contro e partì una palla di fuoco enorme.
La donna schivò per miracolo e il tendone comicniò ad andare a fuoco.
Sparì nell'ombra guardando crudelmente Yao.
-Yao! Allora anche tu sei in grado di afre queste cose!
Disse Alfred mentre Chiara lo liberava dal tarocco che lo aveva legato. La donna era scoparsa e l'effetto dei tarocchi doveva essere sparito.
-Non lo sapevo neppure io aru! Andiamocene da qui o diventeremo come degli arrosti aru!
Fuggirono tutti e tre dal tendone per tornare a csa di Yao,l'unico posto sicuro.
Adesso anche Yao possedeva un potere per salvare Chiara.

Durante la notte...
-Mia signora...ho fallito anchio...è apparse il secondo! Colui che domina il fuoco del drago scarlatto!
-Ah...intendi uno dei compagni di colui che domina la luce giusto?
-Si! Mia signora ero riuscita ad averla nelle mie mani ma se non fossero arrivati loro due...
-Non cercare scuse! Dovete allontanarla dai suoi protettori! I loro poteri sono troppo potenti e se cresceranno di più sarà la fine! NON LASCIATEGLI VIA DI SCAMPO!
La voce vecchia e crudele si  sentì nella notte nera. Poi il grido scomparve.
-Portatemelo...devo avere quel cuore...devo avere il suo cuore...prima che si sveglì...
La donna se ne andò chiudendo la porta del salone.
Ritornò il silenzio.

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Capitolo 5
*** Il secondo potere! La Lacrima della Sirena di Zaffiro! ***


Il secondo potere! La Lacrima della Sirena di Zaffiro! I tre chiudettero la porta a tripla mandata tremanti ed esausti per la corsa fatta per tornare alla casa di Cina. Ok,ora anche Cina era dentro la cosa e Alfred sperava che non si coinvolgesse nessun altro.
-Ma-mamma mia aru...
-Ma...ma le fai sempre le giornate così tu?
Chiese ansimante Alfred a Chiara.
-No...e spero di non doverne fare altre.
Si accasciarono tutti e tre per terra asciugandosi il sudore di dosso.
-Non ti...avevo detto...di non allontanarti?
-Scusa....non lo farò più....
Rimasero così per un po finchè non si furono calmati tutti e tre.
-Cina....ma come hai fatto?
-Non sarai ferito vero?
-No aru...però non lo so neppure io come ho fatto aru...volevo solo liberarmi e sconfiggere quella donna aru...e il resto lo avete visto aru...
Quindi si rialzarono Alferd e Chiara si sedettero sul divano stravolti sia dalla corsa che dalla paura.
-Non ti hanno ferita vero?
-N-No...mi fanno solo un po male le spalle...
Disse massaggiandosele.
-Aspetta fammele vedere aru...se ti togli la maglia aru...
Chiara arrossì e Cina guardò male Alferd,anche se non smebrava essersi accorto della situazione.
-Ti devo buttare fuori io o devo allontanarmi aru?
-La seconda mi proibisce di muovermi per cui...
-Sfaticato e anche scemo aru...Vieni Chiara vedo che ti sei fatta aru...
Disse mentre Chiara lo seguiva tranquilla.
Dopo un po il campanello suonò.
-Alfreeeed aru...
-Ho capito...
America si alzò e andò ad aprire.
Sulla soglia si ritrovò gli altri tre. Francis non era tanto preoccupato,Ivan stava con il classico sorrisetto sulla faccia mentre Arthur...
-Che cosa...aete...combinato?
-Ehm...combinato cosa?
-Mi hanno teelfonato dicendomi che eraate al mercato e,che strana coincidenza,è scopiato un incendio...ora o tu mi dici cosa è successo o lo chiedo a Cina.
-Non sarebbe un momento adatto vedi Chiara e Cina....
Arthur entrò comuqnue e andò a parlare con Cina nervoso mentre Alferd cercava di fermarlo. Anche i due li seguirono e quando Arthur aprì la porta della camera da letto sia lui che Alfred arossirono vistosamente.
Chiara era senza magia e Cina gli stava mettendo una pomata sulle spalle. Era solo in reggiseno....uno di quelli non imbottiti a cui si possono vedere bene i...
-OHOHOH! Yao si è deciso a fale il primo passo!
Disse Frncia scherzoso.
-USCITE DI QUA ARUUUUUUU!!!!!!!!!!!
Yao gli tirò una scarpa mentre Arthur richiudea la porta gridando un mi dispiace.
Alfred era immobile e sembrava che gli fumasse la testa.
-Ivan lo vide e non potè che commentare.
-Sapevo che eri vergine ma scandalizzarti per una di...
-ZITTO RUSSO DAL NASO A PATATA!
Gridò arrabbiato.
Dopo che la situazione si fu calmata Chiara indossava una felpa che nascondeva il seno e teneva la testa bassa mentre era seduta sul divano mentre i cinque discutevano.
-Non le ho fatto niente aru! Le ho solo messo una pomata perchè quella donna le ha stretto le spalle talmente forte che gli erano venuti dei lividi aru. E comuqnue qui c'è un altro che si dovrebbe scusare aru.
-Non è colpa mia se qui nessuno me lo dice che le stavi facendo i massaggi erotici!
Sbottò Inghilterra.
-MASSAGGIO MUSCOLARE ARU! NON MASSAGGI EROTICI ARU!
Francia se la rideva. Poi però guardò Chiara.
-Ma non ti devi vergognare ma petite,il seno è il simbolo delle donne e per un uomo guardarlo è tutto no?
-Ma...con questi intendi dire che i sentimenti della donna non valgono niente per l'uomo e che per lui vale solo il seno?
Un'aria gelata entrò nella stanza.
-Credo...credo che questa volta i tuoi ragionamenti non siano così utili...
Disse Alfred.
Comicniaronoa  discutere della cosa.
-Ummm...non ho mai sentito della possibilità di poter controllare il fuoco...però dato che il fuoco nella religione di Yao è un  elemento molto utilizzato,forse c'è un qualche collegamento...
-Si ma io con quella luce? Tra me e quello non ce ne è nemmeno uno di collegamento....
-Io ho paura per la petite Chiara,quelli fanno sul serio.
-Bhè allora non possiamo fare che una cosa aru. Io ho un amico che ha una biblioteca che ha con se volumi molto antichi aru. Forse qualche soluzione la troviamo aru.
-Giusto,però chi ci rimane con Chiara?
Chiese Ivan grattandosi la guancia. Alfred stava per rispondere ma Arthur fu subito più veloce di lui.
-Ci penso io a guardarla!
-Tu? Arthur non hai nemmeno uno di questi poteri!
-La mia magia basta e avanza!
Disse fiero. Alfred non voleva fidarsi ma fu costretto dato che Russia lo trascinò fuori.
Per Arthur,controllare qualcuno,era come con i bambini:stare attenti che non facciano pazzie,ma con Chiara,ossia un'adolescente,c'era una gran differenza. Chiara se ne stava tranquillaa leggere un libro sul divano.
Arthur doveva ammetterlo si era vergognato tantissimo a guardarla,anche perchè ok l'eta era giovane ma il seno era abbondante,non come quello di Ucraina ma nemmeno secco come Liechtenstein. Ok era un seno grande. Quel silenzio lo metteva a disagio e tanto anche!.
-Senti ma...ti sei vergognata quando ho...
-Si,ma ti sei solo sbagliato perchè non lo sapevi no? Non lo hai fatto perchè mi volevi vedere nuda.
Disse tranquilla continuando a leggere.
Era anche gentile e non se la prendeva,meno male per lui che non era come quei tipi violenti che ci stanno in giro.
Dopo un po si accorse con rammarico che erano ormai le cinque e alla sua adorata ora del thè non ci voleva di certo rinunciare,ma non poteva lasciare sola Chiara. In oltre Cina non aveva il suo buon tè nero quindi non poteva che rinunciare.
Poi però gli spuntò l'idea.
-Senti Chiara...ti piace il tè nero?
-Uh? Si perchè?
-Ormai sono le cinque ed è l'ora del tè...ti andrebbe di andarne a bere un po da qualche parte?
-Ma...Alfred si è raccomandato di non uscire.
-Se sei da sola ovvio! Ma se sei con Ser Kirkland,stai tranquilla che non accadrà nulla!
Lei scoppiò in una risata.
-Non c'è niente da ridere!
-No! Solo che,non hai la faccia da Ser!
-Uffa! Bhè lo vedremo!
Arrivò a trascinarla fuori,anche se pure lui avrebbe desiderato rimanere in casa per eviatre problemi.
Andarono a prendere il thè non lontano da li,in una sala da thè e Arthur si stupì di quella ragzza. All'inizio pensava che doveva essere come Alfred dato che ci andava d'accordo e lo sopportava,invece sembrava essere in gardo di trovare simpatia anche per Ivan! Una memorabile scoperta.
-Ma...allora a te stiamo simpatici tutti? Persino il vinofilo?!
-Bhè...si. Lo trovo simpatico e non sembra una cattiva persona!
-La tua ingenuità mi mette a disagio...
Disse in risposta mettendosi le mani in tasca. Entrarono nella sala da thè e una cosa gli smebrò strana,il fatto che alle cinque in punto,l'ora che gli inglesi adoravano,una sala da thè fosse vuota.
Si vedeva solo uno seduto li a prendere il thè con un libro in mano.
-Arthur? Che c'è?
-Niente...senti c'ho ripensato meglio se ce ne andiamo...
Disse prendendola per le spalle delicatamente girandosi.
La figura mosse la mano e la porta fu chiusa a chiave in un baleno.
-Che maleducazione,da lei non me la sarei aspettata signor Kirkland...dorebbe sapere che s e si entra per prendere qualcosa bisogna ndare fino in fodno alla situazione.
La figura portava gli occhialie  degli abiti simili a quelli di Arthur che andavano di moda nel 1800. Aveva dei capelli che andavano sul violetto  ed erano particolarmente lunghi ma erano fermati con una coda bassa.
Sembrava più interessato al suo linro che ai due.
-Chiara...rimanimi dietro..
Disse Arthur a Chiara. Lei nascose subito mentre lui estrasse il suo libro di magia.
-Non è il caso di usare la sua magia signor Kirkland...e poi non sono venuto per farvi del male sono venuto per fare uno scambio...
Disse chiuedndo il libro.
-Uno scambio?
-Esatto...se si siede sarebbe molto meglio...
Mostrò una sedia davanti al tavolino.
Arthur non si fidava.
-Chiara,rimani qui e non ti muovere...
Disse avvicinandosi.
Lei fece quello che gli avevo chiesto e appoggiò la mano sulla maniglia della porta.
Arthur si sedette sulla sedia cercando di sembrare più serio possibile.
Il tipo si risistemò gli occhiali.
- Io sono il libraio ...e quelli che i vostri amici hanno affrontato erano la Chiromante e il Cacciatore. Immagino che eli abbia capito bene che abbiamo bisogno della ragazza,per cui andrò subito al sodo. Il patto è questo: io lascio andare lei ed eviterò che altri attacchino voi e i vostri compagni se lei mi consegnerà la ragazza.
Bevve un sorso di thè. Arthur trasalì.
-Come?
-Rischia la vita qui con me....e la rischiate un po tutti. Non c'è niente che la lega a quella ragazza,nemmeno la nazionalità,per cui cosa guadagna se la difende? Solo ferite e perdite di persone a lei care. Non sono violento come i miei compagni e so quando devo attaccare e chi,ma posso fare un eccezione ala regola se mi costringe....
La voce calma nascondeva qualcosa di diabolico.
Arthur ci pensò su:aveva ragione,aveva dannatamente ragione. Quella ragazza non era nemmeno inglese diamine e lui che la stava anche aiutando! Rischiava il suo paese per aiutarla! Si girò,voleva accettare lo scamvbio però,quando incrociò quegli occhi verdastri,si sentì subito il rimorso per quello che aveva pensato. C'era qualcosa in quegli occhi dall'aspetto bambinesco,una richiesta d'aiuto. era orfana,era sola e aveva paura e s ela dava impasto a quei mostri,non s ela sarebbe mai perdonata la cosa.
Si girò e si rialzò.
-No...mi dipiace ma non posso accettare l'offerta.
Il librario sembrò spazientito.
-Prego?
-Ho detto che rifiuto. Non sarà una mia connazionale ma voi siete peggio dgeli animali. Volete fare del male a una ragazza indifesa e innocente per non so che cosa...ma non ve lo permetterò di farlo.
L'uomo lo guardò per un po,si alzò e prese il suo cappello.
-Come vuole signor Kirkland....lo ha voluto lei.
Mosse la mano e un libro colpì Arthur sullo stomaco. Si mise in ginocchio sparando qualche maledizione a quel tipo.
Lui si avvicinò tranquilo.
-Ora penso subito a te...
Dei libri bloccarono Chiara per le braccai, gambe e il collo incastrandois nel muro come se fossero stati d'acciaio. Chiara cercò di liberarsi ma era inutile e il libricino che gli bloccava il collo strinse la copertina dura sul collo.
-Non si agiti,mia cara,altrimenti la situazione non potrà che peggiorare...
L'uomo mise un piede sulla testa di Arthur schiacciandola con il tacco dello stivale.
-Stia tranquillo non c'è bisogno che guardi,tanto sentirà comuqnue la puzza del sangue.
Si accorse con terrore che l'uomo aveva dei fogli di carta in mano e sembravano ed erano affilate come delle lame.
-FERMO! NON LA TOCCARE!
Gli schiacciò con più forza la testa.
-Vorrà dire che mi libererò prima di te e poi della ragazza....
continuò a schiacciare sentendo che prima o poi il tipo gli avrebbe fracassato il cranio.
Poi però si sentì uno strano rumore,sembrava quasi che ci fosse qualcosa nelle tubature. L'uomo non si preoccupò ma gli venne un presentimento quando una strana nebbiolina gli ricoprì il piede che stava schiacciando la testa di Arthur. Quando cercò di levaro si sentì afferrato. La mano di Arthur però lo bloccò e sembrava arrabbiato.
-Che c'è? Non ti va più di uccidermi?
Come era successo in precedenza,Arthur era ricoperta da un'aura verde acqua.
-E adesso...una doccia fredda!
Improvisamente le tubature si ruppero e fuoriuscirono dal muro spaccandolo creando diversi buchi. L'uomo venen colpito e come quando succede a un libro sembrò che si stesse sciogliendo.
Gridò arrabbiato e pieno di dolore e scomparve immediatamente.
Chiara fu libera dai libri e si accasciò a terra tosendo con l'acqua che gli bagnava i pantaloni neri.
Arthur invece sembrava stare bene e si guardò la amno,inconsapevole di quello che aveva fatto.
Prese Chiara per le spalle aprendo la porta facendo uscire l'acqua.
Tornò a casa di Cina.


-Quindi hai fallito anche tu Libraio....
La voce vecchia continuava a essere sempre più arrabbiata.
-Ho sottovalutato la capacità del terzo signora,quella nazione ha fatto risvegliare il potere della lacrima della sirena di Zaffiro.
-Non cercare scuse...avverti gli ultimi due guerrieri....e fai in modo che loro non falliscano...
Disse stanza....i capelli si erano allungati di più e le mani erano divenatte più orrende chemai. Se non gli portavano il suo cuore il prima possibile sarebbe finito tutto.

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Capitolo 6
*** Non Devo Pensarci! ***


Non devo pensarci! -AHIA! Bloody Hell vuoi fare attenzione?!
-Quanti ti lamenti Angleterre! E poi è colpa tua che hai portato fuori la petite Chiara per bere il tuo thè.
Disse Francis continuando a fasciargli la ferite che il nemico aveva fatto a Inghilterra quando aveva cercato di rapire Chiara.
-Ma è una tradizione! E poi Chiara sta bene no?
-Se con bene intendi tagli sui polsi e sulle caviglie allora la prossima volta ti prenderò a coltellate!
Disse Alferd nervoso fasciando le ferite a Chiara emntre Cina gliele disinfettava.
Quando ebbero finito Cina sembrava sollevato.
-Erano tagli da nulla aru! Siamo riusciti a curarli subito aru.
Alfred però nons embrava comuqnue sollevato. Se Iggy non avesse acquistato subito il potere quel tipo l'avrebbe portata via! Bevve il caffè che si era preso piuttosto nervosamente quando senti la mano di Chiara sul suo braccio.
-Non devi prendertela con Arthur,guarda sto bene e questi sono solo dei piccoli tagli.
-Non capisci,pensa se ti avessero portata via!
-M anon è successo!
Disse senza preoccupazione Chiara. Non era così preoccupata come Alfred,però questo suo comportamento tranquillizzò America. Se lei stava bene allora si poteva stare tranquilli.
Quando francis ebbe finito fece un fiocchetto alal fasciatura di Arthur e lui naturalmente lo guardò male e il francese capì subito di dover rifare il nodo.
Quando ebbe finito diede qualche pacca sulle spalle a Arthur. In fodno erano amici no?
-Piuttosto,trovato niente in biblioteca?
-Nulla aru...non abbiamo informazioni a sufficienza aru...
-Io ho sentito il loro nomi,il Libraio,la Chiromante e il cacciatore,possono essere utili?
-No purtroppo.....non c'era niente...però ho trovato u libro con delle splendide immagini di torture cinesi!
Disse Ivan entusiasto. Nella camera ci fu il gelo.
-Ehm....ok aru...
Disse cercando di accontentarlo Yao.
Francis decise di cambiare subito discorso.
-Petite Chiara! Datoc he c'era ho deciso di modernarti un po il guardaroba! Non puoi andare smepre in giro con quegli stracci!
--Quegli stracci sono i miei vestiti aru...
-Quel che sono! Comqunue il Grand Freré Francis ti ha fatto un bel regalo!
Tirò fuori una busta e gliela diede spingendola nella camera da letto.
-Ecco perchè eri rimasto indietro così a lungo aru!
-Ho ho,mon ami quella petite papillon doveva avere un altro stile! Non la puoi mandare in giro conciata sempre in quel modo!
-A proposito...cosa gli hai coprato?
Disse curioso Alfred.
La risposta venne da se.
Chiara uscì e indossava una gonna di jeans a balze e delle calze a righe orizzontali bianche e rosse. Aveva una maglia a collo alto intonata alle calze e un giacchetto di jeans che somigliava vagamente alla giacca di Ighilterra tranne che la sua era aperta.
Alferd arrossì un po e sentì la bavetta alla bocca. Lo avrebbero visto tutti se Inghilterra non gliela avesse chiusa.
-Ti piacciono i vestiti che Francis ti ha fatto?
-Si! Mi piace il rosso è uno dei mei colori preferiti e le calze mi fanno più alta!
Disse contenta afcednosi una mezza coda.
Ivan arrossì un po pensando che nemmeno Biellorussia poteva sembrare carina in quei abiti.
-Petite senti che en dici di lasciare questo appartamento che in oltre è ormai pericoloso e venire a casa mia?
-Chiara non accettare...e se accetti chiuditi in camera a chiave.
-Ma Angleterre che dici?! Con lei non farei mai una cosa simile!
-Dobbiamo crederci?
-Fare cosa?
Inghilterra la guardò un po male.
-Ehm....una cosa...senti meglio che non ne parlo.
Troppo innocente e quel maniaco ne poteva approfittare.
-Comuqnue sul serio Angleterre posso tenerla a casa mia li non ci guarderebbero mai!
-Ufff....mi voglio fidare...
-Però ci rimango anchio con lei.
Disse Alfred sbuffando.
Francia rise sotto i baffi.
-America,non è che vorresti afre quello che pensa Iggy che voglia fare io a Chiara?
Arrossì terribilmente mentre la ragazza rimaneva con la solita espressione innocente sul viso senza minimamente capire cosa stessero dicendo.
Alla fine accettarono tutti. La casa di Francis era più grande e non era in zone così densamente abitatee per quel giorno avevano già fatto abbastanza danni.
Non ci volle molto per arrivare a casa di Francis e ,trovandois davanti a quella grossa villa,capirono che Chiara sarebbe stata benissimo.
-Per lo meno se uno di voi l'attacca lei può nascondersi dovuqnue.
Replicò Inghilterra ridendo pensando a quello che avrebbe pensato Chiara quando avrebbe capito quello che si erano e si stavano dicendo.
Rimasero nel salone a parlare di cosa fare. In pratica ognuno di loro aveva dei poteri e li dovevano tirare fuori e subito per rendere difficile la vita a quei tipi.
Alferd si accorse che Chiara non c'era nella casa e uscì in giardino. La trovò nel roseto di Francia e,con suo grande stupore,si accorse che aveva una farfalla posata sul dito.
-Ma...ma come hai fatto?
Chiese sbalordito mentre Chiara si sorprese che l'avesse vista.
-Non è difficile! Le farfalle sono attirate dai sali e avevo il dito sudato,per cui questa ci si è posata!
Disse avvicinandosi con la farfalla che con la sua minuscola proboscide sembrava succhiare el impurità dalle dita della ragazza.
-Vuoi provare?
Chiese gentilemnte e Alferd rispose entusiasta muovendo il capo su e in giù
Lei gli si avvicinò e fece in modo che i loro diti si toccassero. La farfalla si spostò per qualche millimetro ma invece di andare sul dito di Alferd si posò dove le due dita si toccavano.
-ma...perchè non si sposta?
-Forse perchè hai più sale li e lo vuole prima finire.
Disse tranquilla senza staccare il dito.
Alfred sfruttò quella situazione per guaradre meglio Chiara. Non era anto alta ma non lo era nemmeno tropo,anzi si poteva dire di essere una medio alta infatti le sue spalle toccavano il muscolo del braccio di Alfred. E poi era carina,forse pure troppo ed era anche educata come non mai! Non era di certo una ragazza che poteva pensare di stare con uno come lui. O forse si?
Questo pensiero fece arrossire Alfred che mollò subito la presa del dito.
-Mi sono ricordato che devo dire una cosa a Arthur!
Sparì nella casa andando velocemente nel bagno.
Si mis euna amno tra i capelli.
-Tu hai almeno 19 anni lei invece 15 non si può! Non lo devo nemmeno pensare!
Si continuò a dire questa cosa anche se sinceramente la cosa veniva affiancata dal fatto che lei poteva anche compiere gli anni anche tra poco tempo e sarebbe stata una cosa pensabile. E lo affiamcava il fatto che era carina da moire e lo capiva...
Si accasciò al pavimento del bagno guardandosi la mano. Ave atsretto la amno a quella ragazza per un bel po,l'aveva slavata e l'aveva fatta sorridere. Se avesse avuto vicino suo padre avrebbe pensatoa nche lui che sarebbe stato il ragazzo perfetto per sua figlia. Già peccato che eli era orfana e forse non avrebbe fatto altro che spaventarla se gli fosse venuto un sentimento simile. E poi che avrebbero pensato gli altri? America se en va in giro con uan più piccola di lui e chissà che altro ci fa! Ecco cosa potevano pensare!
-Io la devo solo proteggere...ecco tutto...
Detto questa si posò la amno sul viso rimanendo in quella posizione.
Non doveva pensarci,eppure lo faceva.

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Capitolo 7
*** Il terzo potere! Il Toco della Ninfa di Ametista! ***


Il quarti potere! Il Tocco dell Ninfa di Ametista ! -America esci da quel cavolo di bagno!
Urlò Inghilterra arrabbiato. Alferd,nella sua clausura per capire cosa gli succedeva,aveva finito con l'addormentarsi. Le botte d'Inghilterra sulla porta lo fecero svegliare a forza.
-Ok ok esco...
Disse assonnato sbadigliando.
Aprendo la porta si trovò Arthur completamente bagnato seguito da Yao che sembrava un pompiere a ritorno da lavoro in una giornata d'estate quando i campi bruciavano.
-Ma...che avete fatto?
-Abbiamo provato a riusare i nostri poteri ma...
-Sono stai inutili aru...Abbiamo finito solo per bruciarci o affogarci....
Disse mentre si risitemava la manica mezza bruciacchiata della casacca rossa.
Alferd reistette dal ridere.
Quando scese in giardino vide Russia che fissava un labero.
-Ma...che fa?
-Pensa che ha il potere di muovere le cose col pensiero...
-Ma glielo avete detto che i nostri poteri sono basati sugli elementi?
-Ci abbiamo provato aru,ma non vuole sentire ragioni aru...
Alferd si guardò in torno.
-Ma Chiara e Francia?
-Sono nel roseto aru,vuoi andare a controllarli.
-Ehm...meglio di no! Credo che mi andrò a fare un giro!
Disse sparendo da un'ltra parte della casa.
Cina e Inghilterra lo guardarono un po straniti.
-Ma....lui non controllava 24 ore su 24 Chiara? Che gli prende?
-Non chiederlo a me aru....
Ritornarono a  riutilizzare i loro poteri mirando ad una sedia.
Alferd camminva da un po,aveva cambiato direzione e se ne stava a gironzolare per il giardino di Francia. Pensava che se schivava Chiara nei momenti normali,avrebbe evitato di dare sospetti. Anche se pure evitandola dava una strana impressione anche se non se ne era accorto persino lui che cercava di sembrare normale. Continuando a camminare arrivò all'ingresso del roseto e sentì delle voci.
-Non sapevo che ti piacessero le rose,Petite.
-Mi piacciono l'odore e il loro colore,anche se mao molto i gigli.
Erano Chiara e Francis. Si scostò un po e vide Francia che teneva per la spalla Chiara mentre gli prendeva una rosa.
Gli venen un vago senso di gelosia però cercò di smebrare normale. Mica doveva essere geloso Francis voleva solo essere gentile ecco tutto!
Se ne andò ignaro del pericolo.
Francis mise la rosa nel taschimo della giacca di Chiara.
-Sei molto elegante petite.
Lei arrossì toccando i petali della rosa.
Dopo un pò passò una donna con degli abiti da cameriera. Portava una lunga gonna nera e una parananza bianca che arrivava a metà della gonna e i capelli,di un colorito rosso vivo,erano legati in una cipolla e fermati con un fiocco nero. Si fermò a a qualche metro da i due. Francia sembrò sorpreso.
-Mi scusi ma credo che i turni di Madame Revor siano finiti deve tornare a casa.
-NOn sono uan serva di Madame Revoir specialmente la tua.
Disse freddamente tirando fuori una scopa. Aveva il manico nero e invece del classico spago a fermare i pezzi di legno c'era un nastro nero.
Francia si fermò a guardarla un po e si accorse id una cosa comune in quelli che avevano affrontato:gli occhi rossi. Naturalmente non fu facile vederli dato che erano mezzi coperti dalla frangetta rossa però con un po d'impegno ce la fece.
-Ma guarda un po? Non ci date respiro è? Fammi indovinare sei qui per la petite.
-Esatto...
-E non ci farai uscire da qui giusto?
-Vedo che è preparato.
-Molto bene...mi dispiace singorina ma la petite non può venire con voi,dato quello che volete fargli e noi nazioni definiamo questo comportamento animale e la petite non è di certo un pezzo di carne con cui potete divertirvi a sventrarlo.
Disse tranquillo avvicinandosi a quello che doveva ssere un capanno e da esso prese uno spadino,un fioretto d'acciaio e molto affilato.
-Mi affronti con un fioretto?
-Posso andarci piano...
-In realtà dovrei dirlo io a te...
La donna si mosse con una velocità incredibile e appena Francis capì dove era comprese che la scopa non era che un travestimento e quella che lei aveva era una lancia ben affilata.
Riuscì a parare ma la donna usò quella parata per issarsi e dare più spinta al salto e ferì Chiara al braccio creando una lunga ferita che andava dalla spalla al gomito. La ferita non doveva essere profonda però uscì comuqnue una buona dosa di sangue. La donna cercò di attaccarla ancora ma Francis presa la lancia da dietro dove non doveva esserci acciaio e e gliela fece sfuggire dalle mani.
La donna lo guardò per un po senza nemmeno preoccuparsi. Tra in capelli fece uscire uno spillone piuttosto lungo e con quello cercò di colpire Francis. Lui continuò però a schivarla e senza accorgersene si ritrovò con le spalle alal siepe e alcune spine gli bucarono la camicia bloccandolo.
-Mon dieu!
Esclamò vedendo un ghigno sul volto dell'avversaria.
Sembrò quasi che la donna volesse trafiggerlo invece lanciò lo stiletto e colpi la spalla di Chiara passandoglielo da parte a parte.
Lei andò dalla ragazza per terra che si teneva la ferita precedente e gli estrò lo stiletto pronta per attaccarla di nuovo ripulendo il sangue con la lingua quando sentì qualcosa prenderla per la gamba. Attaccata c'era una radice che fuoriusciva dal terreno e la mano di Francis era ricperta da una luce verdognola.
La donna cercò di levarla ma la radice resistette e cominciò a salire su per la gamba ferendola con le spine. Quando se la levò si accorse che el piante di rose si savano muovendo. Le spine che bloccavano francis arrivaronoa staccarsi e a liberarlo.
Il volto era calmo,come se non gli fosse successo nulla e il fioretto sembrò quasi attirare  ase i petali delle rose. Anzi non era il fioretto era Francis che stava controllando quei petali.
Alzò il fioretto e si creò come un urugano di petali senza vento quindo lo puntò la donna venen presa in pieno e spazzata via e colpì in pieno un tronco di un albero.Cadde a terra e sembrava quasi che fosse morta ma si alzò di poco ripulendosi una roba nera che gli usciva dalla bocca. Doveva essere il sangue di quegli esseri. Sparì con un volto pieno di rabbia nell'ombra dell'albero.
Alferd aveva sentito il frastuono e quando arrivò Francis era seduto a terra che tossiva per lo sforzo immane fatto. Vide Chiara a terra con il sangue e le lacrime agli occhi pe ril dolore. Rimase li a guaradre per un po finchè ,non seppe nemmeno lui perchè,si accosciò a terra e abbracciò Chiara più forte che poteva bagnandosi del sangue della ragazza. Ecco cosa aveva fatto con il suo brillante piano. Aveva ferito quella ragazza perchè pensava che se gli stava lontano non avrebbe potuto mia provare quel sentimento,però stargli lontano voleva dire fargli rischiare la vita e questo faceva più male. La strinse più forte accarezzandole la testa e i capelli setosi.
-Mi dispiace...mi dispiace...
Sussurrava di tanto in tanto alla ragazza. Lei aveva già smesso di piangere.


-Non posso contare neanche su di te che eri la guerriera più potente,Assassina?! SONO CIRCONDATA DA INCOMPETENTI!
La donna che aveva affrontato Francis si teneva alla lancia per non doversi appoggiare troppo nei punti doveva aveva subito i danni peggiori.
-Mia singora...mi perdoni....sapevamo che anche gli altri sarebbero venuti fuori ma...sapevo che colui che ha Il Tocco dell Ninfa di Ametista non fosse così potente sapendo che controlla le piante e la terra....chiedo perdono...
-TACI! Nemmeno tu sei stata in grado di portarmela! L'hai solo ferita! E riferisci al tuo ultimo compagno di non fallire o la punizione per voi cinque sarà terribile! Non ammetterò più sbagli!
Gridò facendo cadere un focolare. La luce illuminò gli occhi privi di orbite.
L'Assassina uscì dalla stanza zoppicando mentre la vecchia scostava una tende afcendo vedere uno specchio. Si toccò le guance e poi lo specchio.
-Mi serve...mi serve quella luce pura e innocente....altrimenti...l'effetto dell'ultima sparirà e ios arò condannata alla morte! No....devo stare tranquilla e fidarmi deimiei poteri....lei non può sfuggire anche alla sua paura più incosciona.....
Sorrise facendo vedere la bocca sdentata.
-Non può sfuggire...all'oscurità eterna!

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Capitolo 8
*** L'ultimo potere! Il Respiro del Gigante di Cristallo! ***


L'Ulitmo potere! Il Respiro del Gigante di Cristallo! America ora stava di nuovo seduto in un ospedale,di nuovo per sapere come stava Chiara,quella ragazza che aveva cominciato  atemere perchè gli stava facendo provare quell'emozione forte che nemmeno lui voleva pronunciare. Aveva la t-shirt sporca del suo sangue,un sangue che aveva desiderato non vedere mai più. Gli venne la rabbia a mille pensare che le ferite che si era procurata con quell'attacco avrebbero rovinato con le cicatrici una pelle bianca come il latte.
Si stupì di quello pensato e arrossì. No non era il momento di fare certe cose e poi più ci pensava e più voleva andare ad ammazzare con le sue mani tutti quelli che avevano osato ferire quella ragazza innocente.
Francia stava tranquillo,con qualche cerotto sulle braccia per via delle spine ma niente di più,mentre ricuciva la giacca e la maglia di Chiara con dei fili di nylon e lo faceva con tanta maestria che dove ricuciva sembrava non si fosse mai rotto niente. Alferd non era irritato per quel comportamento,semplicemente non lo capiva.
-Non sei preoccupato per Chiara?
-Naturalmente mon ami,ma è una ragazza forte sono sicuro che ora sta bene.....
Non era solo un maniaco era pure saggio Francia! Bhè....in fodno era una tra le nazioni più grandi che conosceva.
Arthur era con un dottore a parlare di quello accaduto mentre Yao e Ivan erano rimasti alla villa. Non amavano molto gli ospedali quei due.
Alfred alla fine si alzò e andò dal medico.
-Allora posso andarla a vedere?!
-Mi dispiace ma non abbiamo finita la trasfusione del sangue e....
-Meglio che lo lasci andare tanto quello fa come gli pare.
Disse Inghilterra tranquillo firmando un documento.
Il medico diede l'ok e fece passare Alferd.
Quando arrivò alla camera vide di nuovo Chiara,questa volta sveglia,con un tupo pieno di sangue che gli pendeva dal braccio e uno che depurava il sangue facendolo uscire e facendolo passare in una macchina.
Anche lei stava pensando a ciò che era successo quando lui l'aveva abbracciata. Aveva sentito calore,tanto calore e una sicurezza mai provate prima d'ora. Anche eli temeva quel sentimento,ma pe rlo più aveva paura di soffrire. Quel sentimento era così bello e caldo ma poteva essere anche devastante e terribile e lei,fin da quando i suoi genitori erano morti,aveva vissuto con dolore la sua esistenza.
Quando Alfred entrò lei si alzò un po e gli sorrise.
-Ciao...
Notò le macchie di sangue,del suo sangue,quando Alferd l'aveva stretta.
-Sei sporco...non dovresti cambiarti?
-Cosa ti ha detto il dottore?
Disse lui,non per cambiare discorso,ma per sentirlo dalle sue labbra.
-Nulla di che...sono solo dei tagli...e poi sto bene...
-NON SI PUò STAR BENE IN QUESTE MODO!
Urlò con rabbia e chiuse la porta di scatto e velocemnete la strins etra le sue braccia come prima facendole poggiare il suo delicato viso sul suo petto. Non era il classico abbraccio tra amici. Sembrava che potesse spezzarla in qualunque momento con le sue braccia muscolose ma lui la stringeva delicatamente. Quel sentimento lo spaventava,ma allo stesso tempo lo desiderava.
-Io non posso lasciare che ti facciano del male,non poso e non voglio....
Disse sicuro. Non voleva piangere ma fu Chiara,unendosi all'abbraccio, a farlo per lui.
-IO...io lo so....ma...ma non voglio...che ti facciano del amle...
Sentiva le sue delicate lacrime cadergli sulla spalla bagnadogli la maglia.
Quando sis taccò vide il delicato volto di chiara,bagnato dalle leggeree trasparenti gemme che gli colavano dagli occhi,quegli occhi che sembravano due splendidi smeraldi. Gli venne quasi la tentazione di ristringerla e spingere le sue labbra,delicate come dei petali,sulle sue ma lo respinse dentro,levandogli le lacrime con il pollice.
-Non devi piangere...sei così carina quando sorridi....
Arrossirono entrambi,lui per quello che aveva detto e lei per il complimento. Si appoggiò alla parete in silenzio,pensando che lui desiderava alla folia quel sentimento ma non poteva. Chiara era dolce,gentile,innocente e sopratutto era sola. Sola e impaurita e si fidava di uno che aveva fatto guerre e ucciso innocenti per degli scopi che nemmeno a lui erano molto chiari. E poi aveva paura di ciò che veniva dopo. Prima c'era il dolce sentimento di Amore e dolcezza,poi però veniva la passione e lui non se la sentiva di deturpare quella dolce ragazza,anche perchè poi avrebbero potuto pensare che aveva sfruttato il fatto che era sola e in cerca di conforto. Evitò di pensarlo.
Russia odiava gli ospedali,però doveva solo andare a trovare la sua giovane amica no?
veva cons e un girasole,incartato con un bel fiocco rosso
Neanche fosse stato li per un po e già si perse,arrivando in un reparto vuoto e senza anima viva.
Non sembrava di essere in un ospedale,ma in un manicomio. Le porte delle camere erano d'acciaio e sembrava che le serrature,complesse e apribili solo con una carta,fossero state create per tenere chiusi la dentro dei matti molto pericolosi. Man mano che Ivan si innoltrava nel corridoio si poteva notare due cose: La prima era che si afceva smepre più buio,la seconda era che c'era una forte puzza di qualcosa già sentita da Ivan e che lui amava particolarmente.
Alla fine,la luce tenue di un timido sole mattutino,diede campo libero a un buio spettrale non illuminato dalla luce delle stelle e della luna. Si sentiva come nella sua madre patria,nelle grandi foreste dove gli alberi evitavano il passaggio della luce della luna all'occhio umano.
Una luce però attirò Russia. Proveniva da una porta chiusa e la luce era filtrata da una finestrella con un vetro sulla porta. Gli permise sia di sentire che di vedere quello che succedeva.
 La cosa lo inorridì,c'erano due persone,una doveva essere il Cacciatore,quello che aveva affrontato Alferd,l'altro invece era un essere strano. Era legato con una camicia di forza e doveva essere albino dati i suoi capelli bianchi e la sua pelle color latte,ma sarebbe stato tutto smentito se avessero visto gli occhi color sangue con le fattezze feline.
L'essere era in ginocchio con la testa alzata verso l'alto e l'uomo in nero,con orrore di Russia,versava un licquido nero nella bocca della essere. Sangue...
L'essere si leccava i baffi e se gli cadeva una goccia la leccava con avidità,per poi rialzare il capo per riceverne altre gocce. Il cacciatore gli prese il volto tra le mani e gli versò il sangue nella bocca e l'essere gli leccò le mani per poter prendere le ultime gocce sfuggite.
-Ti piace è?
Disse il cacciatore pulendosi la amno.
Lui lo guardò con occhi felici con la bocca ancora sporca di sangue.
-Ne vorresti altro vero? Lei è qui! Con il suo caldo sangue...Lo puoi avere e puoi avere anche la sua carne! Divorarla fino all'ultimo muscolo ma devi promettermi di lasciare il cuore! Lo so è la parte più buona ma quella non lo devi mangiare tu chiaro?
L'essere lo guardò come un bambino guarda un lecca lecca sulla vetrina.
-Ora ti libero...tu vai e uccidi chi tenta di fermarti...come quello alto che ha una apssione per i girasoli...dilania pure le sue carni...
Disse sghignazzando pronto per liberarlo.
Russia comicniò a correre,lasciò indietro persino il girasole.
Non seppe come ma riuscì a trovare la strada dove doveva essere Chiara.
Si ritrovò Inghilterra appoggiato alla parete tranquillo e Francia,ancora intento a cucire. Era sudato e aveva una espresisone di terrore in viso.
Inghilterra lo guardò stranito.
-Hey Russia! Che ti succede è arrivata Biellorussia?
Disse scherzoso ma la nazione non lo ascoltò nmemno.
Si precipitò alla camera di Chiara. Era chiusa a chiave ma con un calcio l'aprì comuqnue e una scena pietosa gli stava davanti: Alfred era svenuto,con del sangue che gli colava dalal fronte e gli colorava i biondi capelli,mentre Chiara,sveglia e spaventata era bloccata da quell'essere. Gli si era messo sopra e con una mano gli bloccava la bocca e con l'altra le braccia. Gli stava mordendo il collo e lei stava cercando di gridare e di liberarsi ma la presa di quell'essere era superiore. Più che cercare di ucciderla però sembrava che se la volesse fare. Gli lasciava dei profondi succhiotti sul collo e Russia lo prese per il colletto della camicia di forza sbattendolo dall'altra parte.
-Chiara! Come stai?!
Disse alla ragazza mentre lei tossiva per la mancanza d'aria.
L'essere si rialzò arrabbiato e con gli occhi che guardavano Russia arrabbiato. Doveva aver presoa ncheil sangue di Alferd ma non gli doveva essere piaciuto,infatti lo aveva sputato.
Russia estrò il suo tubo d'acciaio ma l'essere era più veloce e usò il bastone come rampa da salto e gli saltò a dosso.
Gli prese la gola e comicniò a stringergliela con forza. Per russai sembrò trovarsi davanti a se stesso. venne catapultato a terra sentendo l'aria mancargli. Non riusciva a respirare e più luistringeva e più Ivan sapeva che avrebbe perso. Poi però sis entì calmo con le sue ultime forze alzò la mano e la poggò sul braccio dell'essere. Con un grido molto acuto si ritrovò il braccio congelato e appena Russia ritrovò l'aria glielo spaccò mozzandogliela. Era apparse un aura gelata e un forte venti entrava dalal finestra. L'essere andò in dietro metetndosi nell'angolo com per salvarsi e Russia gli avrebbe tolto la vita con piacere,se solo l'essere non fosse scomparse nell'ombra.
Russia poi sis entì di nuovo bene. Il vento cessò e Francia e Inghilterra erano già arrivati nella stanza quando Russia aveva evocato il potere. Il gigante cadde svenuto a terra mentre le infermiere venivano a controllare.



-Anche la bestia ha fallito! Ce li hanno tutti ora! Il soffio del gigante di cristallo è un potente potere! Uno tra i più forti e imbattibili!
-La prego non se la prende con lui...ha la mentalità di un bambino...
-Un bambino cannibale e assetato di sesso!
Gridò la vecchia indicando la Bestia che si accarezzavala mano d'acciaio che doveva sostituire quella vera.
-E adesso fallo sparire dalla mia vsita!
Disse arrabbiata mentre il cacciatore lo prendeva per mano portandolo via. Un fratello matto...ecco cosa aveva il miglior guerriero di quella vecchia.
-Adesso...non posso che attirarli qui....portateli a me e avrò io la possibilità di avere il suo cuore!

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