Era scritto nel destino

di Trisha_Elric
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** turbamento ***
Capitolo 2: *** Il segreto di Elena ***
Capitolo 3: *** Tradimento al sapore di fragola ***
Capitolo 4: *** il sogno di Elena ***
Capitolo 5: *** La guerra ***
Capitolo 6: *** Incertezze e preparazioni ***
Capitolo 7: *** Una lancia a tradimento ***
Capitolo 8: *** Io non combatterò questa guerra inutile ***
Capitolo 9: *** Vivo grazie a lei ***
Capitolo 10: *** Prima delle feste ***
Capitolo 11: *** Festa in piscina ***
Capitolo 12: *** La festa da ballo ***
Capitolo 13: *** Il dolore spesso distrugge ***
Capitolo 14: *** L'amico a doppia faccia ***
Capitolo 15: *** Ritorno alla realtà ***
Capitolo 16: *** Una proposta che cambia una vita ***
Capitolo 17: *** La più grande cavolata è stata lasciarti ***
Capitolo 18: *** Lui che era il suo migliore amico ***
Capitolo 19: *** Un accordo per una fine ***
Capitolo 20: *** Un segreto rivelato...? ***
Capitolo 21: *** Verità o menzogna...? ***
Capitolo 22: *** La famiglia che protegge ***
Capitolo 23: *** Notte di Luna ***
Capitolo 24: *** E' davvero finita...? ***



Capitolo 1
*** turbamento ***


ERA SCRITTO NEL DESTINO

ERA SCRITTO NEL DESTINO

 

 

IL TURBAMENTO

 PROEMIO

-non avrei pensato di sentirmi…non per lei almeno…credevo che solo una persona potesse darmi tanti sorrisi,tanto tormento nei miei sogni,tanta felicità che mi increspava il volto come un idiota ogni volta che vedevo i suoi occhi…invece ora no…c’è un’altra persona nella mia mente e nel mio cuore….peccato…peccato che non gliel’ho potuto dire prima che era importante per me….e ora?che accadrà?-

TORNAIMO INDIETRO…

Era estate alla città e i ragazzi avevano appena finito di fare la terza media ed erano finalmente in vacanza.

Il Sole entrò in una stanza poco illuminata, dove delle tende ricoprivano la finestra…il Sole entrò dentro la camera colpendo il volto di un bel ragazzo dai capelli blu e dalla pelle chiara. Aprì lentamente i suoi occhi castani e poi si alzò tranquillo: ormai era cresciuto,non aveva più qui lineamenti da bambino, ormai era un ragazzo…un bel ragazzo;era decisamente più alto e lo sguardo intenso. Zick era ai piedi del letto intento a pensare le cose che avrebbe fatto in quella giornata.

Erano stati duri gli esami ma ora era finito…tutto era finito.

Zick si alzò per farsi una breve doccia.

Alla finestra di  fronte, una graziosa dai capelli arancioni si era già svegliata e si stava cambiando anche lei: anche lei non era più una bambina, ma una ragazza dal volto maturo e non più rotondo e, con dei bellissimi occhi castani e le forme del corpo di una ragazza . Elena era una ragazza molto corteggiata ma lei non ci badava molto a queste cose…non ancora almeno.

 

I due amici si incontrarono come stabilito al bar dietro l’angolo dopo un’ora e poi cominciarono la loro passeggiata. Chi li vedeva insieme dicevano che erano una coppia molto graziosa, ma loro non ci badavano e continuavano a camminarono come nulla fosse. Elena aveva  un bicchiere di aranciata in mano e teneva lo sguardo chino verso terra.

-Elena…è tutto a posto?-

-cosa?-chiese lei tornando da chissà quale mondo.

-dicevo se era tutto a posto.- ripeté

-oh….si si certo va tutto bene stavo solo pensando…-

-qualcosa ti turba?- Elena sussultò.

-guarda che me no sono accorto.- disse Zick inarcando una sopracciglia.

Elena taque. Se ne era accorto? cavolo doveva restare un segreto… pensò.

-niente…- sussurrò la ragazza stringendo la lattina tra le mani.

-Elena è da un po’ che ti comporti in modo strano e tu non ti confidi più con me…cosa ti è successo?-

Lei lo guardò colpevole. Non poteva dire niente…doveva stare zitta per il bene di entrambi. –niente Zick, ok? Non posso avere i miei problemi senza che tu ti impicci una volta tanto?-urlò la giovane.

-va benen scusa se mi preoccupo per la mia amica!- fece lui urlando a sua volta.

-bhe non dovresti!ora vado  ciao.- e se ne tornò a casa lasciando il povero ragazzo arrabbiato e da solo. –valle a capire le donne.- e rimase da solo.

Cosa sarà mai accaduto ad Elena?...

 

 

Il mio primo capitolo su Zick /Elena…ragazzi è la mia coppia preferita andate piano con i commenti. spero che vi piaccia. A presto^^

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Capitolo 2
*** Il segreto di Elena ***


IL SEGRETO DI ELENA

 IL SEGRETO DI ELENA

 

Elena stava correndo  verso sud, dove si trovava la spiaggia…correva insieme ad un segreto.

Torniamo indietro di qualche giorno per scoprirlo…

 

Elena aveva appena finito i suoi esami e si sentiva elettrizzata dal godersi un’estate senza compiti…dove avrebbe potuto rilassarsi in pace e senza stress.

Quel giorno però ,oltre a essere felice era anche molto triste: non era stata invitata alla festa dei domatori dove Zick sarebbe andato;Elena si stava rendendo conto di quanto lei e lui erano diversi e ogni giorno era come se si aggiungeva un mattone al muro che si stava creando tra di loro.

Non voleva. Non voleva che quel muro si creasse…sarebbe stato troppo duro da sopportare…ma non poteva negare neanche a se stessa. Lui aveva il suo mondo fantastico e lei…lei la normalità.

E con questa tristezza si dirigeva verso il mare…verso il suo cambiamento. Stava seduta sulla sabbia a pensare a come Zick si stesse divertendo con i suoi amici…con Lay. A questo pensiero Elena raggelò e poi pensò al suo desiderio più grande:essere come lui. Si certo vedeva i mostri…ma per cosa poi? Non poteva aiutare il suo amico più del dovuto, visto che anche lui li vedeva non c’era bisogno di una come lei…non serve.guardò il mare…limpido, perfetto….forse il posto più misterioso al mondo…più di tutte le caverne e le armerie. Che bello era pomeriggio.

Elena un bagno se lo concesse e cominciò a nuotare verso nord ma era praticamente assente nella sua direzione e continuò a nuotare con la testa affondata dentro l’acqua per poi rialzarla solo per respirare. Poi si immerse tutta.

-ah…-pensò-non c’è posto al mondo migliore dell’oceano dove potersi sfogare e dopo un anno difficile come questo.guardò intorno a se e vide le miriadi di coralli e di pesci che le nuotavano attorno. Era meraviglioso e se fosse stato per lei sarebbe stata sempre lì e non sarebbe più tornata alla sua vita normale.

Ad un tratto vide che pesci, molluschi e crostacei erano spostati da una tempesta forte dove c’era un corrente inaudita. Non era naturale…ne aveva viste di cose e si rendeva conto di quando una cosa era vera e quando era falsa. Decise di andare avanti; non aveva mai avuto paura di niente e questo non doveva fermarla, anche se non si trattava di mostri.

Si avvicinò e la cosa che vide la sconvolse: una ragazza dai lunghi capelli neri corvini, dalla pelle abbronzata stava scappando via da qualcosa che proveniva da ovest. Questa ragazza si scontrò con Elena: la fanciulla la guardò negli occhi ed Elena vide la paura i lei.

-vieni presto!- disse la ragazza prendendola per il polso e cominciando a nuotare. Elena sgranò gli occhi quando vide che lei non aveva piedi, ma una lunghissima e bellissima coda viola brillante con le pinne lilla e morbide e una toppino a maniche lunghe che la rendevano incantevole. Era completamente assente per questa sua scoperta ma riuscì a scappare con lei. La misteriosa sirena stava nuotando velocemente mentre delle esplosioni stavano colorando l’oceano. Ad un tratto sentì un esplosione enorme ed Elena decise di proteggere lei e la sirena da qualcosa perché l’esplosione era troppo violenta e la spinse lei e se stessa dietro una fossa mentre un alone di fumo le invadeva. Poi ricominciarono a correre e dopo una lunga nuotata la sirena si fermò ed Elena sentì il fiatone e lei. Solo allora si accorse che mancava poco nello svenire:cavolo era pur sempre un umana e non respirava mica come lei. La sirena la portò in superficie e l’accompagnò in una riva desertica dove l’acqua era bassa.

-mi dispiace per ora…ma mi stavano inseguendo e dovevo scappare.-disse la graziosa fanciulla gentilmente.

Elena restò in silenzio.

-grazie…per avermi salvato- continuò.

-salvata?ma…ma io non ho fatto niente.- disse Elena confusa.

-no invece…mi hai aiutato e anche tanto.-

-ma…ma tu …tu sei una sirena vero?-

-si certo…-disse lei fissandola curiosa.

-sai che non avevo visto nessuno come te? Sei un tipo particolare.-

Elena rise…forse vedeva i mostri ma a parte questo era una ragazza normale…e la cosa non le piaceva.-questo non è molto vero- affermò poi.

La sirena la fissava.

-ti…ti piacerebbe diventare come me?-

Elena si girò di scatto. Una sirena?lei? aveva letto nel pensiero?

-io???-

-si…una sirena,come me.-

-io…amo il mare…ma diventare sirena…è praticamente impossibile no?-

-ti sembra che io sia impossibile?

-no in effetti…-

-allora?-

-be…si mi piacerebbe.- disse lei un po’ rossa. Diventare diversa?perché no…

La corvina le diede un anello di topazio.

Elena la guardò interrogativa.

-gira il topazio.-

-come?-

-gira la pietra incastonata- ripeté. Lei lo fece e poi successe l’inspiegabile: non si sentì più le gambe e il suo corpo stava cambiando…e lo sentiva.

Quando aprì gli occhi si vede come era diventata: la sua coda era di un bellissimo verde sgargiante e ed essa si allungava dietro la schiena così fa formare il suo toppino con delle bretelle spesse che prendevano parte delle spalle ,aveva una scollatura a V e poi lì in mezzo aveva il suo topazio incastonato;i suoi capelli erano sciolti ed erano profumati e lunghi fino alla vita. A stento si riconosceva.

-questa…questa sono io?-disse vedendo il suo riflesso nell’acqua. La sirena corvina annuì.

-non può essere…ma perché a me?-chiese lei con curiosità e con felicità.

-io…a dire la verità non lo so il vero motivo….è stato un gesto istintivo di cui però non mi pento.-

-è …è un sogno…io ti ringrazio- la sirena dalla coda viola sorrise.

-non devi svelare a nessuno questo segreto….a nessuno eccetto di chi tu ti fida veramente…sono le nostre regole e dobbiamo rispettarle. Ora sei una sirena e questo consiste anche nell’acquistare nuovi poteri, come quello di parlare con il mare stesso, il potere del canto e anche altri poteri che si riveleranno a te nel momento opportuno –

-è fantastico veramente…ora anchio sono diversa…speciale.-ad Elena brillarono gli occhi.

-è tardi e faresti meglio a tornare a casa…si preoccuperanno-

-è vero…ma come faccio a tornare alla normalità?-

-basterà girare di nuovo la pietra-

Elena la girò e in pochissimo tempo tornò normale. –io…ti sono riconoscente…dimmi,come ti chiami?-

-io mi chiamo Silvia e tu?- -Elena…e sono felice di averti conosciuta-

-anche io-

-io ho bisogno di sapere di più su questa nuova vita….- -vieni da me domani…in questo punto e io ti spiegherò tutto.- Silvia abbracciò Elena. Era così facile volere bene a quella ragazza. Silvia si sentiva di potersi fidare e sapeva che sarebbe una sua grande amica…lo sapeva

-ora vai a domani.- Elena era sconcertata ma nuotò fino alla riva per poi tornare a casa confusa ed eccitata. Era diversa ora. Era un anormale ed era bellissimo.

Era passata una settimana da allora e Elena si era recata da Silvia tutti i giorni per chiedere spiegazioni e in poco tempo erano diventate amiche.

Era questo…questo è il segreto di Elena…un segreto che non volle raccontare a nessuno…

neanche a Zick.

 

Questo è il mio secondo capitolo. La mia missione è come quella di

Ya-chan…far si che questo fumetto sia più conosciuto da voi perché è molto bello. Scrivete commenti e scrivete nuove storie su questo fumetto. Ciao a tutti e a presto^^.

Da yaya

 

 

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Capitolo 3
*** Tradimento al sapore di fragola ***


TRADIMENTO AL SAPORE DI FRAGOLA

TRADIMENTO AL SAPORE DI FRAGOLA

 

-ragazzi!- urlò un uomo dai capelli blu molto simili al figlio.

I domatori si girarono per guardare Zob  con aria interrogativa e preoccupata.

-c’è una nuova minaccia e questa  si è stanziata nell’oceano! Sono aggressive e ho dovuto combattere con una di loro, ma è fuggita…non ho ancora capito cosa fossero…ma stanno lì,nella nostra spiaggia.- tutti si guardarono preoccupati. Nuovi mostri?ancora?addio festa…

 

-wow! Veramente la nostra voce è più bella da sirene?-chiese una ragazza dai capelli arancioni con una coda verde.

-certamente se non perché si dice”hai una voce da sirena”- disse Silvia. Elena ci pensò su e aveva ragione. –perché non provi a cantare?-

-cosa ??io?oh nono grazie- disse tutta rossa Elena in risposta.

-e perché?-

-ma perché io mi vergogno.-

-ma non devi vergognarti…non ce ne è il motivo.-

Elena fece no con la testa e Silvia si rassegnò.

-hai poi detto a questo Zick il tuo segreto?-

-no- disse la pinna verde triste.

-perché?

-perché…non so…non posso diglielo…anche se lui mi ha confessato dei segreti che solo io posso custodire…ma non ci riesco…non posso.-

-ma Elena…io penso invece che tu dovresti…da come me ne hai parlato,tu hai una grande fiducia in lui…- -ed è così!- -ma non ti fidi…-

-invece si che mi fido!- -allora perché non vai da lui e gli dici quello che sei?!- -sai che ti dico?ci vado subito e poi vedremo!-disse sfoggiando la sua lingua mentre nuotava verso la riva. Silvia rise beata mentre tornava a casa sua.

 

Era il tramonto. Due persone erano sul terrazzo di casa Barrymore. C’era Zick che appoggiava la schiena al recinto del terrazzo mentre Lay era di fronte a lui con un frullato alla fragola in mano.

-Zick, che cos’hai? e da quando è tornato tuo padre che sei strano.- disse la ragazza dai capelli viola con delle le frangette lunghe e colorate di un bel rosa chiaro.

-non so spiegartelo Lay, è  una strana sensazione la mia, e ti giuro che non riesco a capire perché. Sono preoccupato.-

-tu ??preoccupato?non il più grande domatore che io abbia mai conosciuto!- disse Lay facendo arrossire Zick di colpo. –lo…lo pensi veramente?-

-certamente- disse lei dolce.

Zick la guardò al tramonto:come era bella, pensò,e come è carina con lui.

-cosa c’è?-disse la ragazza divertita dal quello sguardo.-io???oh no niente!-disse ormai marrone dalla vergogna.

-fai vedere chi sei a questa missione Zick-

-si….- disse quasi ipnotizzato.  Lay si avvicinò al ragazzo: toccò la fronte di lui con la sua , chiuse i suoi occhi e poi posò le sue labbra umide su quelle di un Zick piacevolmente sorpreso.

Dopo poco tempo anche lui chiuse gli occhi e appoggiò le sue braccia ai fianchi di Lay:era il suo primo vero bacio. Il quel momento tutte le preoccupazione erano svanite lasciando il posto ad un sentimento piacevole che riscaldava il cuore e la bocca;il quel momento c’erano solo lui e lei,ma non sapeva di come fosse in errore;

 al piano di sotto, una ragazza di dai capelli arancione aveva il capo rivolto verso l’alto e osservava la scena ammutolita…non avrebbe dovuto sentirsi così, ma le lacrime le affioravano comunque. Si sentiva un po’ tradita da quel suo gesto:erano amici si, ma lei si sentiva il dovere di essere informata nella sua relazione, era sempre la sua migliore amica, e invece non ha detto niente ed è passato all’azione. –che faccia quello che vuole- pensò Elena mentre andava a casa sua rigida e con passo accelerato. –ehi Elena!- disse una voce particolarmente odiosa per lei in quel momento. Elena si girò di scatto e vide che era stato lui a salutarla mentre era ancora unito a Lay con il suo abbraccio. –dovevi dirmi qualcosa? Ho visto che eri da me qua sotto.-

Elena notò la felicità di lui in quel momento e non se la sentì di rovinare quel momento,anche se avrebbe voluto;ricacciò le lacrime e si girò verso di lui con un sorriso ad occhi chiusi…se non fosse stato per il tramonto si sarebbero visti gli occhi gonfi di pianto. –nulla Zick…solo un saluto! Ora devo andare a presto.-e corse dentro casa, mentre il suo amico si girò e guardò soddisfatto la sua ragazza.

Elena non gli avrebbe rivelato il suo segreto…non poteva…non voleva. Lo considerava un tradimento il suo…un tradimento al sapore di fragola.

 

Ecco a voi un nuovo episodio della mia ff^^

X Misty_Pan96: 1: grazie tante per il tuo bel commento: 2: le tue storie sono davvero bellissime,soprattutto quelle di Ash e Misty…volevo farti ancora i complimenti,sei bravissima a scrivere e spero che tu continui a seguire questa mia ff. ciao a presto e ciao anche a tutti gli altri. Alla prossima.

 

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Capitolo 4
*** il sogno di Elena ***


IL SOGNO DI ELENA

IL SOGNO DI ELENA

Elena corse dentro camera sua dicendo un breve ciao alla sua famiglia. Si chiuse dentro e poi si appoggiò alla porta con la schiena facendo scivolare dalla mano la borsa, guardando il vuoto davanti a lei con espressione vaga. Poi camminò lenta verso il suo letto e girando la testa si trovò il suo riflesso specchiato: notò con sorpresa  che aveva gli occhi gonfi da un pianto soffocato e si accorse solo in quel momento che aveva molta…troppa voglia di piangere;quindi si buttò nel suo letto nascondendo il suo viso,appena cominciato a rigarsi di lacrime, nel suo cuscino . non doveva…non doveva sentirsi così e lei lo sapeva benissimo…ma le lacrime non smettevano di scendere e al solo ricordo di quel bacio…le sue lacrime scendevano ancora più calde. Ad un tratto sentì un dolore verso la gola e poi vide che era il suo ciondolo di topazio: lo prese tra le mani e poi ricordò che era per questo che era andata da lui…se non fosse andata si sarebbe risparmiata lo spettacolo… Lay non gli piaceva e non gli sarebbe mai piaciuta…ora ne era sicura:lei era carina, gentile,educata(ma per favore!) invece io sembro un maschiaccio e non avrei potuto competere…pensò Elena. –ma cosa sto pensando!?-urlò all’improvviso! Ma ti pare!?se faccio questi pensieri vuol dire che…. Ma no!ti prego! Sono solo arrabbiata perché non si è confidata…almeno credo…anzi si!è così!-cercò di auto convincersi lei mentre si asciugava le lacrime che non volevano saperne di fermarsi.  Ad un tratto si lavò il viso con l’acqua gelida e poi si sistemò un po’ e successivamente parlò al suo riflesso.

-cara Elena…te ne starai zitta con lui e non dirai nulla della tua seconda identità…meglio stare zitta e staremo bene  lo stesso…ora tu hai Silvia…Zick…non ti serve ora.-

certo Elena hai ragione…ma perché allora piangi ancora?

Ad un tratto la ragazza dai capelli arancione si mise dritta con gli occhi in fiamme. –Elena,tu piangi ancora per quello stupido e dovrai andare ad affogarti in una pozza di petrolio!- poi con una velocità impressionante si mise il pigiama e poi dormì.

Quella notte fece il sogno: era seduta su  una panchina in mezzo al nulla e aveva un vestito strano che non riusciva a vedere quale fosse ma era  di un bel bianco e azzurro; era disorientata

-cosa faccio qui?- si chiese lei in mezzo al nulla. Ad un tratto scorse una figura molto somigliante e poi si alzò in piedi mentre la persona si faceva sempre più nitida. Era Zick e aveva un aria strana…non sua. Lei corse da lui –ehi Zick…che succede?...perché è tutto così strano qui?- lui rimase zitto ad osservarla in un modo che la metteva in ansia. Scosse la testa e poi disse-mi dici che cosa hai da guardarmi così?devi smetterla…-disse quasi rossa dall’imbarazzo di come lui la stava guardando. Ad un tratto con un movimento deciso, Zick la prese per la vita mentre continuava a fissarla con i suoi occhi castani così intensi e penetranti….tanto che Elena restò zitta fino a vedere la sua prossima mossa… Zick la tirò a se fino ad averla vicinissima e ad un tratto fu come se il mondo si era capovolto  e che ruotasse in senso contrario: lui aveva posato le sue labbra su di lei in un modo dolce e coinciso facendo andare gli ormoni di lei sotto sopra come una palla. Sentiva il suo respiro e lo trovò anche un po’ rilassante. Poi si accorse del fatto e si allontanò da lui toccandosi con le dita le labbra appena baciate. Lo guardò un ultima volta per poi trovarsi nel suo letto e si accorse che si trovava in una pozza di sudore.

Poi si alzò dal letto e si diresse verso il bagno e li guardò nello specchio e vide si avere le guance  di color rosso intenso. Non si ricordava nulla del sogno ma la sua sensazione la faceva arrossire di colpo ogni volta che ci pensava.

Quella mattina uscì molto presto di mattina per andare al mare. Il vento soffiava facendole muovere i suoi bei capelli di color arancio. Zick si era appena affacciato e si accorse di lei.

-ehi Elena!- salutò allegro.

Lei si girò verso di lei e il ragazzo indietreggiò:vide che lo sguardo di lei era indecifrabile…deluso,arrabbiato…e anche un po’ di rossore nelle guance…rossore???? Perché è arrossita? Si chiese lui. Poi Elena si girò verso la sua direzione  con ostinazione cercando di evitare accuratamente il volto dal ragazzo dai capelli della notte, che era rimasto di stucco dal suo comportamento. –che avrò mai fatto questa volta?- disse sbadigliando mentre rientrava dentro casa sua. Elena andava verso il mare ignara che la minaccia che avrebbe sconvolto la sua esistenza della sua vita si stava avvicinando.

 

Nuovo capitolo finito, mi dispiace che si a così corto ma non ho avuto molto tempo per farlo. Vi saluto e restate a vedere come continua.

 

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Capitolo 5
*** La guerra ***


Elena non badava al richiamo che Zick le stava facendo:era ostinata ad evitarlo e lo avrebbe fatto

 

LA GUERRA

 

Elena non badava al richiamo che Zick le stava facendo:era ostinata ad evitarlo e lo avrebbe fatto. Si diresse a passo soldato verso la spiaggia dove avrebbe incontrato la sua dolce amica Silvia.

Camminò sulla riva della spiaggia osservando i bambini che giocavano in acqua o che costruivano i castelli di sabbia e a quella vista sorrise dolcemente.

Camminò verso la baia per poi nascondersi lì dentro e poi con molta attenzione si immerse per poi immergersi:aveva scoperto che anche senza sembianze di sirena riusciva a tenere il fiato sott’acqua un po’ più a lungo, quindi aspettò di essere abbastanza lontana dalla spiaggia ,per prendere il suo anello di topazio per poi girare la pietra e ritrovarsi sotto le sembianze di una splendida sirena dalla coda verde e dai capelli lunghi e morbidi. Elena nuotò beata tra le acque prima di andare da Silvia che la stava già aspettando al loro solito posto.

-ciao Silvia!-salutò Elena  felice di aver visto l’amica.

-Elena!ciao temevo che non saresti venuta!-disse lei abbraciandola.

-come mai hai fatto tardi?-

-ho avuto un contrattempo con Zick ma niente di grave e …-

Elena si fermò vedendo la vena di preoccupazione negli occhi di Silvia.

-Silvia…che cos’hai?-

-io…io non so se dovrei dirtelo…-

-cosa?dimmi quello che mi devi dire-disse Elena quasi come un ordine. Lei la guardò poi rispose.

-c’è una guerra Elena…un guerra che noi dobbiamo combattere-

-una…una guerra??e..perché dovremmo combattere!?-

Silvia prese un respiro profondo per poi guardarla con sguardo triste e malinconico.

-da tempo noi sirene cerchiamo di non dire a nessuno la nostra esistenza…e dallo stesso tempo lottiamo contro delle forze che cercano di prendere il dominio sulla terra e sul mare…e questa forza sta cercando di distruggerci come ha tentato di fare la prima vola che ci siamo viste-

Dicendo questo,Elena ebbe come una specie di flashback e ricordò il pericolo che hanno dovuto affrontare quella volta.

-si …ricordo…-

questo quello che voglio dirti è…è se tu volevi combattere…anzi…io credo che tu sia praticamente costretta a combattere. Diventando sirena tu hai accettato le nostre leggi e sei diventata come noi…una famiglia unita e la famiglia deve combattere ora…contro di loro affinché ci lascino in pace per sempre..è una guerra terribile che non immagini…-

-ma..ma Silvia io non sono pronta a combattere…io ho paura e ho paura che sia solo di intralcio.-

Disse lei confusa e contrariata all’idea di combattere.

-di questo non devi temere Elena…ci penserò io ad allenarti a combattere…non per vantarmi ma io sono una delle migliori nell’arte del combattimento.-disse lei sorridendo ma Elena  non era ancora convinata.

-Elena… io deve sapere se tu sei dei nostri oppure no…-disse Silvia prendendole le mani.

La ragazza dai capelli arancioni la guardò per alcuni istanti poi prese un po’ di respiro e gli rispose.

-va bene Silvia…combatterò con voi…ma io sono ancora contraria a questa cosa sappilo.-

Silvia sembrò non aver sentito e gli rivolse un sorriso da 32 denti.

-allora vieni Elena!andiamo ad allenarci!-e dicendo questo prese Elena per il polso e la condusse in un posto dove avrebbe potuto allenarsi tranquillamente.

 

Nel frattempo…

 

 

I domatori erano stati riuniti a casa dei Barrymore per una notizia molto importante.

-cosa deve dirci tuo padre Zick?-chiese Lay seduta accanto a lui mentre teneva il suo braccio con la mano.

-ragazzi…vi ricordate che io vi avevo detto di una nuova minaccia?-disse Zob cupo mentre entrava nella stanza principale.

Tutti i domatori annuirono lentamente mentre non smettevano di fissarlo.

-bene…è confermato…ci sarà una guerra.-

Tutti rimasero stizziti davanti a questa nuova notizia.

-veramente?e come facciamo a esserne sicuri?-disse Teddy mentre fissava la scena tra Zick e Lay quasi disgustato.

-non dirmi che sei preoccupato!!?-disse Zick sarcastico.-affatto!-disse il ragazzo offeso.

Tutti risero per poi rivolgersi di nuovo a Zob.

-ragazzi vorrei scherzare anchio ma non possiamo …la faccenda è seria. È un nemico ormai antico che pensavamo fosse distrutto per sempre ma io le ho trovate alcune e hanno cercato di attaccarmi…dobbiamo combattere…il più presto possibile:è un nemico che conosce le arti combattive molto bene e il nostro potere Dom non servirà molto quindi dobbiamo allenarci per rafforzare le nostre arti combattive e di difesa. Tutto chiaro?appena finito l’allenamento andremo.-

-papà-disse Zick guardando il padre.

-si?dimmi Zick…-

-che…di che tipo di nemico stiamo parlando?-chiese lui un po’ timoroso.

-sono creature che per voi potrebbe sembrare buffo e che pensavate che riguardassero solo le leggende…si tratta di creature chiamate sirene.

Tutti rimasero in silenzio non sapendo se ridere oppure preoccuparsi. I domatori a quel punto si sparsero per tutta casa per organizzarsi.

-ti va bene si ci alleniamo insieme?-chiese Lay quasi maliziosa

-come?...a sisi certo.-di arrossendo.

-aspettate!anche io voglio allenarmi con voi!-disse Teddy.(e ti pareva che non si intrometteva anche lui! N.d Zick)

-ok-risposero in coro i due ragazzi un po’ delusi.

Ad un tratto venne Zob e appoggiò una mano sulla spala dal giovane ragazzo dai capelli blu.

-Zick…-sussurrò al suo orecchio. –non dovrai dire nulla a Elena…lei non deve sapere nulla ;se lo sapesse vorrebbe venire con noi ed è troppo pericoloso mi capisci?-

Zick guardò negli occhi il padre e annuì;anche lui ci aveva pensato ed era d’accordo…ora il problema era come non farsi scoprire da lei.

 

Elena si stava allenando con Silvia e dimostrò subito di avere un talento nel combattere con la lancia.

-Elena sei bravissima!hai un talento innato!-disse Silvia.

Elena arrossì lievemente-dici..dici sul serio?-

-certamente..per me sei già pronta per il combattimento-

-io…io non saprei.-

-non temere andrai bene.-ci alleneremo anche domani. Ora torna a casa.-

-ok…ciao Silvia a domani- Elena baciò Silvia sulla fronte e tornò di nuovo a riva e poi tornò normale .

Per tutto il tragitto non fece che pensare a questa sua nuova guerra e alla paura della futura guerra.

Tornò pensierosa a casa e non si accorse che un bel ragazzo dai capelli blu la stava aspettando in camera sua.

Elena salì in camera e quando aprì la porta e lo vide si arrestò di colpo.

-Zick!- disse lei a fiato corto.

-ciao Elena…dove sei stata questa mattina?-

Chiese lui seduto sul davanzale della finestra.

-io…io…ero andata un po’ in spiaggia-in quel momento era l’unica scusa buona del momento.

-a capisco…come mai sei così nervosa?-chiese lui guardandola

-non sono affatto nervosa…piuttosto lo sembri tu-

-si hai ragione ma non sono affari tuoi-

-a scusami signore! Non volevo far arrabbiare il signorino per carità!- disse lei arrabbiandosi.

-Elena non prendermi in giro- l’avvertì lui.

-sei tu che hai iniziato-

-non mi lasci mai parlare-

-non devo sopportarti sempre!per questo c’è la tua ragazza- disse Elena con una punta  di gelosia appena pronunciò l’ultima parola.

-uuh vedo che qualcuno è gelosa…-disse Zick un po’ soddisfatto.

-gelosa??GELOSA??? ma tu sei fuori Zick Barrymore!!io gelosa di quella sciacquetta?? Ma tu stai  male!- disse lei fuori di se. Ma Zick teneva ancora l’aria compiaciuta.

-te ne sarei grata se tu ora potessi uscire dalla mia camera.-ordinò lei con la porta spalancata

Lui si alzò lentamente-non chiamare sciacquetta la mia ragazza Elena.- -oh scusa volevo dire superficiale.-

Zick si avvicinò pericolosamente alla ragazza che indietreggiò. –ciao a domani Zick!-disse lei non guardandolo e un po’ rossa sulle guance.

 Lui uscì e poi con velocità uscì da casa della sua amica. Guardò la sua finestra e la vide che lo fissava. Lui sorrise poi lei tolse lo sguardo con ostinazione appena vide di essere ricambiata nel fissare. Zick sorrise e tornò dentro casa sua contento che la sua amica fosse gelosa di lui.

 

Ecco un altro capitolo!grazie ragazze per i vostri commenti( Misty_pan96 e arysquadro)

E grazie a chi l’ha messo tra i preferiti e i seguiti:

1-Naomy93          3- Misty_Pan96 [Contatta]

2 - Niki_CuLLen    4 - seall

 A presto e seguitimi ancora^^

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Capitolo 6
*** Incertezze e preparazioni ***


Elena si sedette sul letto borbottando in continuazione contro Zick

 

INCERTEZZE E PREPARAZIONI

 

Elena si sedette sul letto borbottando in continuazione contro Zick.

-come si permette!con quella faccia tosta che si ritrova poi….io gelosa ma tu guarda che tipo. Gelosa di quella stupida ragazza tinta! Sai quanto me ne importa?!...-  tutte le cose che gli capitavano sotto mano facevano un brutta fine quando il suo umore era così nero(cuscini spiumati, peluche sgozzati, disegni strappati…).

Zick invece sembrava soddisfatto:gli piaceva vedere Elena gelosa e forse era perché voleva dire che lei ci teneva a lui…però non gli piaceva litigare sempre con lei e aveva deciso di fare pace prima che la battaglia iniziasse…non si sa a cosa sarebbero andati in contro.

Elena quella notte dormì poco:aveva ancora delle difficoltà a credere di essere diventata una sirena…e poi la nuova battaglia;una battaglia dove avrebbe dovuto combattere e se fosse stato necessario anche uccidere….e poi Zick…cavolo quel ragazzo l’avrebbe fatta esasperare prima o poi;lui non capiva niente delle donne quindi era inutile continuare…a questo proposito venivano le lacrime di  rassegnazione a Elena. Anche Zick non dormiva ma perché lui aveva in testa solo e soltanto alla guerra…di Elena aveva già archiviato il pensiero qualche ora prima.

 

Elena si alzò da suo letto e si affacciò alla finestra.

La luna splendeva e il cielo era limpido come quasi tutte le notti in estate. Elena aprì la finestra e annusò l’aria limpida e fresca della notte:era fresca e sapeva di mare…un odore che ormai amava;c’era un bel venticello che le faceva scuotere i suoi capelli sciolti(che di solito tiene legati in due code);adorava sentire il vento tra i capelli e tenendo gli occhi chiusi assaporava questo evento tanto apprezzato da lei. Poi aprì gli occhi per fissare la luna davanti a lei…

 

Zick si sentiva soffocare dal caldo quindi andò a rinfrescarsi in bagno ma cavolo se faceva caldo:tornò in camera, si diresse verso la finestra e l’aprì respirando a pieni polmoni l’aria pulita che stava circolando. Ad un tratto sentì un profumo molto dolce…un profumo soave ma per niente eccessivo;lo cercò con lo sguardo e poi vide la fonte: scrutò meglio i suoi occhi e poi gli apparve: capelli lunghi e luminosi che danzavano con il vento in una danza senza fine di un bel color del rame;la figura era snella e piacevole da vedere e poi vide i suoi occhi di un bellissimo color castano chiaro che sembravano risplendere come diamanti sulla luce della luna. Gli ci vollero parecchi secondi per mettere a fuoco che quella ragazza non era altri che la sua amica Elena.

Rimase allibito…in quella posizione lei era davvero incantevole…bellissima…tanto che avrebbe voluto prenderla e toccarle quei capelli così lisci e setosi…ma non doveva!non doveva pensare a queste cose!non con lei!non con la ragazza che era la sua migliore amica!

Chiuse la finestra e accostò le tende rendendo impossibile la visuale. Elena si accorse di un rumore forte e allora cercò con lo sguardo ma non vide nulla(ti sei salvato Zick N.d me;sono già abbastanza imbarazzato di mio grazie N.d Zick),così chiuse le finestre delicatamente e tornò a dormire nel suo letto con tranquillità.

Intanto Zick stava dietro la finestra con gli occhi sbarrati;i suoi pensieri erano andati oltre…oltre pensieri amichevoli…non poteva credere di aver pensato di accarezzare quei capelli che gli sembravano così setosi e morbidi;avrebbe voluto fissare i suoi occhi per tutta la vita…ecco che lo ha rifatto!i suoi pensieri si stavano sgarrando e questo non doveva accadere!aveva già una ragazza…una ragazza a cui voleva bene...

i suoi sentimenti erano così chiari …ora non era più tanto sicuro.

 

Il giorno dopo…

 

Elena uscì di casa all’alba come sempre per andare al mare. Scrisse un biglietto ai suoi e poi uscì di casa. Zick era fuori e la osservava pensando alla notte scorsa. Lei si girò e lo vide. Rimasero a guardarsi per qualche secondo finché lei scattò la testa dalla parte opposta con ostilità e si incamminò verso il mare. Zick si toccò le guance e le sentì arrossate.

Dopo essere andata alla baia e dopo la metamorfosi in sirena nuotò da Silvia che la stava aspettando.

-ciao Silvia!-

-Elena!Elena è terribile!

La sirena dalla coda verde sgranò gli occhi.

-che cosa è successo??-

 

Zick era appena sceso le scale della camera sua quando vide che in salotto c’era tutti i domatori riuniti.

-ehi ragazzi che succede?-chiese lui curoso.

-è…è terribile ragazzo-disse la madre di Teddy.

-che cosa è successo ??-

 

Silvia cominciò a piangere.

-Silvia!che cosa è successo!?dimmelo ti prego!-disse Elena preoccupata.

 

-che cosa è successo…?-disse ormai preoccupato

Zob gli venne incontro e lo fece sedere.

-ci …ci hanno dichiarato guerra…andremo a combattere domani-

 

-che cosa???? Silvia dimmi che questo è tutto uno scherzo-

Silvia la guardò dritto negli occhi e Elena capì.

 

-quindi non è uno scherzo- sussurrò Zick con lo sguardo nel vuoto…era troppo presto….troppo.

-mi dispiace figliolo…ma ci hanno dichiarato guerra questa mattina all’alba-

 

-ma io non sono pronta!-disse Elena nel panico.

-ti capisco che tu sia preoccupata ma non temere…sei brava e ce la farai almeno non combatterai in prima linea ma starai dietro…ho bisogno del tuo appoggio e del tuo aiuto.-

 

-non fare la pappamolla!-

-stai zitto Teddy!-ringhiò Lay-te la senti Zick?-disse lei mettendogli una mano sulla spalla.

-io..io non so…-

-dai ragazzo!!-urlarono in coro molti domatori.

 

-io…ho paura-confessò la ragazza dai capelli color del rame.

-non temere…ci alleneremo per tutto il giorno…sei dei nostri?

 

I due ragazzi,anche se non se resero conto,ci pensarono su nello stesso momento e nello stesso momento dissero:

 

-d’accordo…ci sarò-

 

Elena non era felice…non voleva combattere e non sarebbe mai diventata una sirena se lo avesse saputo…lei non ama la violenza e non ama…anzi odia la guerra.

Zick era tutto scombussolato…forse non era pronto per una vera battaglia..sapeva che doveva anche uccidere se era necessario…ma lui era pronto?aveva solo 14 anni per l’amor del cielo.

 

Elena si preparò per tutta la notte con la lancia e con gli attrezzi sfidando più volte Silvia nell’addestramento di simulazione. Quella notte non tornò a casa ma in un modo convinse i suoi che era da un’amica per la notte mentre Zick non dormì per niente quella notte ed era affacciato alla finestra con anche una piccola speranza che era quella di vedere Elena affacciata come la notte precedente ma non ci fu modo e per di più non aveva fatto nemmeno pace con lei…chissà cosa sarebbe successo…

Elena era preoccupata per la battaglia ma un pensiero per Zick lo fece…che cosa sarebbe successo se lei non ce la avrebbe fatta?se ne andrà con questo rimorso di non aver fatto pace?

Poi gli allenamenti continuarono…

 

Ecco un nuovo capitolo!ringrazio tutti quello che hanno messo la mia ff sui preferiti e suoi seguiti e ringrazio certamente coloro che mi hanno fatto quelle bellissime recenzioni^^spero alla prossima.

A presto

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Capitolo 7
*** Una lancia a tradimento ***


Elena si stava impegnando davvero tanto:non faceva pause e doveva essere in gran forma per la guerra che si sarebbe svolta all’alba

 

 

UNA LANCIA A TRADIMENTO

 

Elena si stava impegnando davvero tanto:non faceva pause e doveva essere in gran forma per la guerra che si sarebbe svolta all’alba.

-Elena non preoccuparti…andrai benissimo! Te l’ho già detto …tu hai un talento naturale per il combattimento con la lancia. Elena strinse i pugni…-Silvia io ti ripeto che non è quello che voglio!io non sono capace ne voglio uccidere!ti prego…-

-no Elena…mi hai dato la tua parola…no puoi rimangiarla ora…tu combatterai!-

Così la giovane sirena dalla cosa verde tornò all’allenamento afflitta.

 

A qualche chilometro si distanza un ragazzo dai capelli blu si stava preparando per la guerra.

Quella stessa mattina era arrivata un pacco contenti armi che andavano ad energia Dom:una nuova arma fu lo scudo che si attiva se attaccati;poi vennero dei forconi che lanciavano una sostanza appiccicosa da impedire i movimenti e per l’ultimo la lancia che compariva solo nel momento che si attaccava per causare poi un effetto sorpresa all’avversario. Queste erano armi potentissime ed estremamente fragili da usare. Tutti si preparano con impegno finché non arrivò il giorno tanto atteso.

Erano le 7.00 e a casa di Zick si stavano preparando per la battaglia(chi prendeva le lance,chi gli scudi, chi la borsa del pronto soccorso,ecc…) ad un tratto un ragazzo dai capelli blu si avvicinò a Zob.-papà…posso andare a salutare Elena?-

L’uomo guardò suo figlio e si accorse che ci teneva davvero tanto ad andare a salutarla.

-         va bene Zick…ma ricordati:non devi dirgli niente della missione…non voglio che venga insieme a noi…tutti gli  vogliamo bene ma non possiamo permettere che combatta…non è all’altezza per quante missioni abbia affrontato insieme a noi e poi non possiede il potere dom come noi e non ne sarebbe in grado neanche se lo volesse-

-         si papà- disse Zick tristemente. A testa china uscì da casa sue e si diresse verso quella di Elena mentre pensava ad una scusa per la sua assenza

-         “Elena…io e la mia famiglia andiamo a Vivere in Alaska per qualche tempo per adottare un orso…”no. “Elena?...io vado a combattere contro delle sirene…mi dispiace ma tu non puoi venire perché saresti solo di intralcio…”e certo e come glielo dico?!!?-poi Zick alzò lo sguardo e si trovò di fronte il portone della sua amica. Titubante allungò il dito per poi suonare il campanello;in quel momento volle solo fuggire e lasciare tutto così ma poi la porta si aprì.

-         Oh ciao Zick!come stai?vuoi entrare?posso offrirti qualcosa?-

-         Salve signora. No la ringrazio signora…-disse lui alla madre di Elena-posso parlare con Elena?vorrei dirgli una cosa importante-

-         Oh….non te l’ha detto? È da una sua amica a dormire…ma se vuoi te la posso chiamare…aspetta un attimo…-

-         No la ringrazio signora!-la fermò il giovane domatore.-non deve preoccuparsi…non importa poi…me la saluti per favore.-

-         Certamente ma….-cercò di convincerlo però

-         Ora devo andare signora…a presto-

E se ne andò. Camminò lentamente finché sentì la porta di Elena chiudersi dietro di lui. Zick si girò e guardò tristemente la finestra. Gli sarebbe piaciuto molto salutarla e fare pace prima di andare e chissà se poi tornare. Voleva chiederle scusa ….chissà cosa gli sarebbe accaduto:forse ferito…forse anche uccisso.ad un tratto sentì un calore alla sua spalla destra:suo padre gli aveva posato la mano e lo guardava con coraggio-non temere Zick…tornerai e chiarirai tutto con lei…non ti succederà nulla.- il ragazzo abbozzò un sorriso e poi insieme tornarono a casa.

Alle 8.00 la famiglia Barrymore uscì di casa per dirigersi verso la spiaggia Continental(nome inventato N.D me). Li si trovavano quasi 30 domatori che li stavano aspettando. Il cielo era nuvoloso e questo era un bene così non avrebbero causato troppi problemi e troppi sospetti.

Lay e Teddy si avvicinarono a Zick con un sorriso per poi immergersi tutti insieme dentro l’acqua. Nuotarono finché non raggiunsero il posto destinato per la guerra;poi  tutti insieme accesero lo scudo dom:era bellissimo vedere questi caschi trasparenti avvolgere le teste di 30 domatori insieme.

Questi  caschi brillavano come vetro dentro l’acqua. I domatori attesero con le armi in mano e Zick venne pervaso da una paura improvvisa.

 

Le sirene stavano nuotando insieme verso il punto predestinato…anche loro erano una trentina.

Elena era alla fine del gruppo insieme a Silvia che cercava di tranquillizzarla ma invano…

-ho paura Silvia…-disse la sirena dai capelli arancioni mentre nuotava con la sirena dai capelli neri.

-non temere Elena…aspettate!-disse Silvia a tutte.

-ragazze dobbiamo prima metterci le maschere ricordate?-tutte si fermarono e si guardarono. È vero. Ad un tratto tutte le sirene stavano indossando una maschera.

-perché dobbiamo indossare queste maschere?per di più orribili?-chiese Elena a Silvia mentre indossava la sua.

- perché è indispensabile  che non ci riconoscano…poi ti spiegherò dopo-

Elena non chiese ancora perché non era proprio il momento per chiedere  di questo ora.

 

Anche i domatori a poca distanza si misero delle maschere…le maschere erano uguali:bianche con dei fori agli occhi per tutti…anche le sirene era così.

Poi le sirene arrivarono allo stesso punto dove si trovava il suo nemico: tutti si guardarono minacciosi ma due persone (Zick dei domatori ed Elena delle sirene) sentirono una scossa che non si poteva decifrare:paura,disagio ed ebbero un piccolo freno dal combattere che si aggiungeva a quello che già avevano. Tutti si preparano con le loro armi in mano.

La guerra era iniziata: Sirene contro Domatori.

In giro di due minuti i leader dei due avversari si fecero avanti. Il leader dei domatori fu Zob e quello delle sirene,con stupore di Elena,fu Silvia.

-         non ce la farete a farci fare la fine dell’ultima volta…-sibilò Silvia come mai aveva sentito Elena.

-         Non è ancora detto l’ultima parola …strega!-disse sibilando in risposta Zob.

E da li la battaglia divampò.

Zob cominciò a colpirla con le spade che aveva dietro la schiena  e Silvia usava la sua lancia con molto disinvoltura e tenacia.

In pochissimi minuti tutti stavano combattendo uno contro uno…tutti tranne Elena,che si era nascosta davanti a tale orrore. Zick era un po’ timoroso, ma doveva farsi forza e cominciò a combattere insieme a Lay e a Teddy. Lay stava strappando i capelli ad una sirena che cercava di colpirla con la lancia;Teddy stava  praticamente prendendo a pugni tutti; tutti e due aveva già colpito con la lancia una sirena infilzandola…ma Zick non ci era riuscito…aveva paura.

 Ad un tratto Silvia si schiantò contro di lui(Zob si stava occupando di altre 3 sirene che lo avevano circondato):lo fece rotolare e poi cercò di colpirlo con la frusta che aveva; Zick cominciò ad innervosirsi e ad attaccarla. Ad un tratto Zick ferì Silvia con la lancia Dom sulla spada e la fece cadere. Zick si mise davanti a lei con la lancia tesa.

-aiutami!!ti prego aiutami!!-urlò Silvia con paura alla vista del domatore che alzava la lancia sempre di più. Elena sentì le sue grida e sapeva che si stava riferendo a lei. Titubante ma con velocità si mise tra Zick e Silva

-prendetela e portatela via…mi occupo io di lui-disse Elena di fronte a Zick. I due si fissarono ma non si riconobbero

-pensi di impressionarmi con quella lancia??-disse beffardo Zick.

Elena restò in silenzio.

-allora?-

Elena lo attaccò con la punta sfiorandogli il lato.

-stavi per uccidere Silvia…non te lo perdonerò- disse lei cupa

-che paura-

Da li i due si colpirono con le due lance:Elena era brava ma anche lui non era da meno,ma ad un tratto…

-prendi!!!-disse Lay lanciando a Zick una frusta. Lui l’afferrò e colpì Elena sulla schiena che cadde sulla sabbia. Lui con velocità prese la spada e si lanciò verso di lei. Lei con la lancia presa al volo lo colpì in pieno viso. Lui cadde a terra mentre Elena stava mirando al petto. La maschera di Zick si ruppe mostrando il suo viso alla sirena che si bloccò di colpo.

-non…non…può essere….- sussurrò Elena vedendo i contorni del viso del suo amico.

Sfruttando questa occasione Zick afferrò la spada e la colpì…in pieno stomaco. La giovane sirena sentì un dolore atroce mentre la spada la trapassava. Sgranò gli occhi mentre si rendeva conto che lui l’aveva colpita…il suo amico l’aveva colpita con la spada…aveva rischiato di uccidere il suo amico. Silvia la vide mentre Elena si teneva lo stomaco e crollava a terra svenuta. La sirena dai capelli neri venne in aiuto della sua amica-venite presto!!è ferita!!venite vi prego aiutatela!!- un gruppo di sirene venne e presero Elena delicatamente e la portarono via. Prima che Silvia la raggiungesse guardò Zick con furia-attenzione domatore!...te la farò pagare…pagherai per quello che hai fatto!-e se ne andò.

Zick rimase con gli occhi sbarrati mentre fissava il terreno …aveva colpito una sirena…forse l’aveva uccisa…stava malissimo!non aveva mai ucciso nessuno. Guardò la spada che ancora brandiva in mano. Spaventato la buttò a terra come tutte le alte armi. Si guardò in torno:morte,paura,distruzione,pianto…che orrore.

-che …che cosa…cosa stiamo facendo???!!-

 

 

Grazie per i vostri bellissimi commenti^^ecco la fine di un altro capitolo e spero che vi sia piaciuto^^

A presto e ciao a tutti

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Capitolo 8
*** Io non combatterò questa guerra inutile ***


Zick stava vagando per le acque del mare mentre vedeva le vitteme della battaglia…c’erano anche bambini li in mezzo…c’era solo dolore…

IO NON COMBATTERO’ QUESTA GUERRA INUTILE 

 

Zick stava vagando per le acque del mare mentre vedeva le vittime della battaglia…c’erano anche bambini li in mezzo…c’era solo dolore….

che cosa stava accadendo???perché questa guerra inutile??

Zick si stava tormentando come non mai al solo pensiero di aver ferito gravemente una di loro…ma una cosa non quadrava…perché quella sirena dalla coda verde si era fermata quando lo aveva visto in volto?..che cosa significava?perché si era lasciata colpire in quel modo?

L’ansia lo tormentava….e se l’aveva uccisa???no non poteva credere di aver ucciso una persona…non poteva essere vero….

Zick nuotò fino a trovare un gruppo di domatori dove c’era Lay,Teddy, suo padre e sua madre.

-papà ti sei fatto male??-chiese il figlio preoccupato.

-no grazie …è solo un graffio…-Zob gemmette di dolore quando la madre di Zick passò un po’ di ovatta sulla ferita profonda.

-sono creature abominevoli quelle! Non ci lasceranno mai in pace!sarà una lotta infinita-

-è vero a me hanno strappato i capelli!- e Teddy fece vedere un buco sulla testa dove una volta c’erano i suoi capelli biondi.

-a me hanno rotto la mia maglietta preferita!-fece Lay con un muso lungo.

-scusa??no dico ti sembra il momento?!-le chiese Zick arrabbiato:doveva pensare ai vestiti e non alla guerra?!

Lay lo guardò rabbiosa ma lui non ci basò.

-papà?io ho deciso di lasciare questa guerra…non voglio più combattere-

Tutti coloro che avevano ascoltato si girarono verso di lui sorpresi e arrabbiati

-che cosa ti salta in mente Zick Barrymore!!??-urlò il padre arrabbiato -come sarebbe che non vuoi combattere!??-

-non posso combattere papà!!è una guerra inutile e io non me la sento di combattere contro delle persone…alcune di loro innocenti!ne ho colpita una prima e forse rischia di morire ora per colpa mia!!non immagini come mi sente male papà!!se l’ho uccisa non potrò più vivere in pace!-disse Zick con sguardo chino,tremante di rabbia con i pugni serrati.

-se non combatti sarai il disonore dei domatori!-disse Zob lentamente tremando di rabbia come il figlio.

-e sia!se un domatore vuol dire uccidere delle creature senza sapere un motivo e senza chiare le loro controversie allora preferisco non esserlo!!-

Detto questo nuotò verso la superficie per una solo destinazione:casa.

Ad un tratto sentì qualcuno che gli tirava la mano verso il basso. Si guardò e vide Lay.;in quel momento non la voleva proprio vedere.

-che cosa vuoi!?-

-come che cosa voglio Zick?!voglio una spiegazione!!hai deciso di tradirci tutti??-

-non ho deciso di tradirvi sia chiaro!!ma io non posso continuare una guerra così orribile!!non ce la faccio!quando ho colpito la sirena sono stato malissimo! Tu non lo puoi immaginare!-Zick era fuori dalla disperazione.

-non puoi tradirci Zick!-disse Lay a denti stretti.

Zick la guardò con stupore e rabbia:allora non aveva capito niente di quello che aveva detto…o peggio ancora,non aveva sentito niente….

-Non hai capito??!se questo vuole dire essere un domatore, bene!ma io sono fuori dalla mischia!-e detto questo tolse la mano per poi guardarla.

-a quanto vedo Zick non ti importa più niente di me-

-cosa??-

-prima del vestito…non ti è importato se si era rotto-

A Zick caddero le braccia-MA IO DICO!?ti preoccupi della tua maglietta???E della gente che abbiamo colpito???e delle vere ferite che abbiamo avuto???tu non capisci niente!!sei tu che non mi capisci!forse il tuo è soltanto un capriccio per tenermi conte!sei tu che te ne freghi di me! Resta pure qui Lay,a casa ci torno da solo!-

E con questo  Zick nuotò verso la superficie lasciando Lay come una perfetta idiota ma carica di rabbia e risentimento.

 

Elena era stata portata in una grotta dove un gruppo di serene le stavano  curando la sua ferita…era incredibile che fosse ancora viva.

Silvia le teneva la mano con le lacrime agli occhi…non voleva e non poteva perdere la sua amica.

Per fortuna la lama non aveva  trapassato lo stomaco ma lo aveva sfiorato danneggiandolo un po’ e per questo hanno  dovuto fare un operazione. Dopo ben tre ore l’operazione fu  compiuta con successo.

Elena era viva.

-davvero si salverà??-chiese Silvia radiosa

-si certo…ma non deve fare sforzi e deve mangiare molto leggero per i prossimi mesi così che lo stomaco torni come prima-

-sono felicissima!grazie di tutto-

-di niente…resta con lei ora noi dobbiamo andare a curare le altre sirene ferite…che guerra orribile-

E se ne andarono.

Silvia tornò accanto ad Elena che stava dicendo qualcosa.

-Elena cosa..? non ti capisco…-

-Zick…perché….Perché ….-Elena stava piangendo anche se l’acqua si impossessava delle lacrime appena nate un secondo dopo.-perché….?-

-Elena?...ti senti bene?-

La ragazza aprì gli occhi e vedendo l’amica sorrise dolce. –ciao Silvia…stai bene?sei ferita?-

-no per fortuna io no…tu hai rischiato molto però…-

Ci fu un momento di silenzio.

-chi è Zick?-chiese Silvia all’improvviso

Elena arrossì di botto ma poi abbassò la sguardo triste.

-Silvia dovevi dirmi che i nostri nemici erano domatori…-

- perché…?-

-perché erano miei amici. Io combattevo al loro fianco fino a qualche tempo fa-

Silvia rimase stizzita-scusami Elena…-

-comunque Zick è il mio migliore amico…gli voglio molto bene…ma oggi quando mi ha colpito ho visto il suo sguardo…uno sguardo terribile…incendiato di fuoco…-si fermò perché il suo corpo era percorso dai singhiozzi.

-il ragazzo di nome Zick ti ha colpito?-chiese Silvia vuota.

-s…si-disse Elena tenendo gli occhi chiusi.

-stai qui Elena..cerca di riposare…la guerra riprenderà tra alcuni giorni e tu puoi anche non combattere…riposati ok?-

-certo Silvia…ciao- la salutò con un sorriso sforzato.

Silvia procedeva velocemente verso la superficie con un solo pensiero in mente…non gela avrebbe fatta passare liscia a quel domatore.

 

Zick era tornato dalla guerra e stava in camera sua affacciato alla finestra con aria triste mentre giocherellava con un pupazzo sotto mano. Guardava fuori per vedere Elena tornare da quell’amica a cui era andata a dormire…e non glielo aveva detto. È vero non si erano parlati molto in quel periodo però lei gli presentava tutti i nuovi amici e lui faceva lo stesso.

Ad un tratto vide una figura in lontananza e vide una persona femminile venire verso la via.

-che sia Elena?-si chiese Zick speranzoso. Poi la vide meglio  e vedendo che non era lei tornò con il pupazzo in mano.

La ragazza avanzava sotto casa di Zick e si era fermata per voltare lo sguardo verso l’alto. Lui se ne accorse e la fissò a suo volta.

-ma chi è ??non l’ho mai vista cosa vorrà qui?-

La ragazza fissava il ragazzo con espressione neutra mentre i suoi lunghi capelli neri le volavano sulla schiena come facevano in acqua.

 

Scusate l’enorme ritardo ragazzi…

Spero che mi perdoniate.

Ecco un altro capitolo.

Spero di non avervi deluso con questo capitolo^^a presto ciao a tutti^^

Grazie per i vostri favolosi commenti ^^

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Capitolo 9
*** Vivo grazie a lei ***


Zick la fissava con curiosità

VIVO GRAZIE A LEI

 

Zick la fissava con curiosità.

-ma che vorrà da me…non se ne va…..-il ragazzo cominciava a essere scocciato.

Silvia spostò i suoi occhi neri alla porta e poi suonò il campanello con decisione.

Il domatore non ci pensò due volte: uscì dalla sua camera e si diresse verso l’entrata di casa dove vide per sua sfortuna che sua madre aveva già aperto la porta.

-si?-chiese Greta con un sorriso strano.

-salve,sono una…conoscente di Zick…è in casa?devo parlargli-disse Silvia educatissima alla madre del ragazzo facendo un piccolo inchino con la testa.

-oh no grazie non è necessario!-disse Greta tutta rossa in volto.-Zick?è per te!c’è una ragazza molto carina che ti cerca!- che pettegola!da quando era diventata così?

-gra..grazie mamma!-disse lui in fretta.

-dopo io e te facciamo un bel discorsetto su dove hai conosciuto uno ragazza così educata e carina!-

-lo vorrei sapere anch’io mamma….lo vorrei tanto sapere anche io…-sussurrò il domatore mentre chiudeva la porta alle sue spalle.

Il silenzio calò tra di loro: Silvia lo fissava con una faccia strana,un misto di entusiasmo,ansia e anche rabbia…possibile?

 lui la guardava curioso.

-ci conosciamo per caso?-chiese alla fine il ragazzo scocciato da questa situazione tanto frustrante.

-no…non credo proprio….-la ragazza si voltò leggiadra. Era molto bella ma qualcosa di agghiacciante la faceva sembrare quasi spaventosa:aveva un vestito leggero di colore viola e una strana collana con una pietra rossa incastonata al suo interno.

-seguimi-

-cosa?-

-mi hai capito…seguimi e non obbiettare- rispose Silvia con tono quasi minaccioso.

Senza pensarci due volte,Zick obbedì.

Silvia camminava lenta ma sembrava ansiosa di arrivare al più presto al luogo dove si stava dirigendo con il domatore dietro di lui.

Camminarono per circa 20 minuti senza dire neanche una parola.

Zick ormai era arrivato al limite stabilito dalla sua pazienza.

-si può sapere chi sei???e dove mi stai portando???-

-siamo arrivati.-rispose lei con voce neutra.

Zick ebbe un tuffo al cuore:era il punto esatto dove lui era uscito dall’acqua quello stesso giorno per andare via dalla battaglia….coincidenza?non ne era del tutto sicuro.

-allora….ti ricorda qualcosa?-

Il domatore si voltò di scatto verso la ragazza e la guardò sorpreso e preoccupato…. non poté ammirare la sua bellezza naturale che sprigionava.

-ecco…no…non mi ricordo di questo posto-Zick la stava sfidando…voleva sapere l’obbiettivo di questa sua domanda e sapeva che la risposta sarebbe arrivata presto.

-davvero non te la ricordi?-la ragazza si avvicinava al domatore in modo preoccupante.

-n…no….-boccheggiò il ragazzo sudando freddo e arrossendo lievemente per la preoccupazione.

-davvero?-

-no…non so nulla…-il ragazzo si accorse che la sua voce stava tradendo anche se stesso.

Silvia era dietro di lui e poi con un movimento veloce lo spinse con la forza verso l’acqua. Il domatore confuso non seppe difendersi e cascò a peso morto dentro l’acqua fredda dell’oceano.

Silvia entrò dentro l’acqua e lo spinse giù ancora più in profondità tenendolo per il collo.

Ad un tratto Silvia si allontanò da lui da 10 metri e mentre lo fissava con sguardo omicida si avviò la sua metamorfosi mentre aveva fatto ruotare la pietra che aveva nella collana..

Zick non credeva ai suoi occhi; stava assistendo ad una metamorfosi:

la ragazza…quella misteriosa ragazza inquietante era…era…una sirena.

-quindi le sirene possono cambiare forma….-disse in un sussurro il giovane domatore che era rimasto con gli occhi spalancati dalla sorpresa.

Silvia aveva riacquistato il suo vero aspetto ed ora era bella e arrabbiata.

Un ricordo ritornò nella mente del domatore come un fulmine a ciel sereno.

Fece alla svelta lo spazio Dom attorno alla sua testa;

-ma..ma io ti conosco!!!-urlò il ragazzo.

La sirena si avvicinò.

-ti ricordi a quanto vedo…bene !allora ricorderai anche quello che hai fatto….ricordi?hai colpito una mia amica!con la lancia!ti dice qualcosa???o te ne sei scordato??!!- urlò Silvia facendo uscire tutta la rabbia che aveva represso dentro.

Zick rimase paralizzato da quelle parole…l’aveva scambiato per un insensibile?certo che se lo ricordava e anche bene…non pensava ad altro in quelle ore.

-certo che me lo ricordo!i rimorsi mi stavano assalendo!-urlò il domatore di rimando

-e fai bene!!!non è morta per fortuna ma rischiava!!non te lo perdonerò mai domatore!ho detto mai!!vendicherò il torto che ha dovuto subire!!!-

Zick indietreggiò e Silvia fece uscire una lancia dal nulla come erano solite fare le sirene in caso di pericolo.

-preparati a difenderti…so che non hai quelle lance futili con qui hai colpito la mia amica….quindi sarà una cosa semplice e molto breve.-la ragazza parlò con voce terrificante e bassa.

Da li in poi ci fu un vero e proprio inseguimento:

la ragazza si muoveva leggiadra ed era normale essendo una sirena,però in quella circostanza sembrava essere un aquila che cacciava la sua preda:aggraziata tanto spietata.

 Zick cercava di fuggire,ma non aveva armi e il potere Dom non funzionava contro di loro.

-ti odio!tu e il tuo maledetto popolo di domatori ci date la caccia da anni senza tregua!non ci fate vivere in pace come vorremmo e non ci lasciate fare quello che vogliamo da esseri liberi che siamo!perché, me lo spieghi???allora??-urlò Silvia mentre cercava di colpirlo.

-ma io non lo so!non sono come gli altri!io ho lasciato la guerra!-

-tu sei come tutti!hai colpito quella sirena senza pietà!lei stessa mi ha detto di aver visto una luce nei tuoi occhi…una luce che non si può cancellare!!!-

Silvia lo sbatté contro la sabbia e poi gli si posizionò davanti con la lancia in mano.

-ecco…ora saprai cosa ha provato lei quando l’hai colpita…-levò la lancia in alto ma in quel momento accadde una casa che nessuno aveva previsto.

Silvia levò la lancia in alto e quando stava per colpire sentì qualcosa,un rumore ….un grido e poi….

 

Silvia sgranò gli occhi dalla sorpresa.

Una giovane sirena dai capelli arancioni,lunghi e luminosi,con una coda verde e con delle bande che le circondavano lo stomaco  si era messa tra i due con le braccia spalancate di fronte a Silvia;la stava guardando con sguardo arrabbiato,triste,deluso e supplichevole.

-cosa…?togliti di mezzo!-urlò Silvia.

Elena scosse la testa con forza mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime;poi con decisione prese la mano della sirena corvina e la guardò dolce.

Ella capì e posò la lancia a terra.

Zick l’aveva riconosciuta e non ci poteva credere:era la sirena che aveva colpito qualche ora fa….e ora era viva….sulla schiena si trovavano le fasce che ricoprivano la ferita sicuramente ancora aperta. Perché lo aveva salvato se lui aveva cercato di ucciderla???

-sei troppo buona….-disse Silvia dolce.

La sirene dai capelli arancioni stette zitta ma la guardò con dolcezza. Era naturale che non voleva parlare e non voleva voltarsi da lui…non voleva farsi riconoscere. Ad un tratto ebbe un mancamento e si aggrappò all’amica che la tenne subito.

-andiamo…-sussurrò Elena a Silvia.

-ok- la corvina scrutò Zick che era ancora sul fondo sabbioso dell’oceano per poi fare una smorfia e portare via Elena da li.

 

-Elena non dovevi alzarti…sei ancora troppo debole…-disse Silvia quando erano abbastanza lontane in modo che lui non le potesse sentire.

-non importa….Silvia come hai potuto….-

La corvina posò Elena nel suo letto della caverna e poi disse.

-cosa?-

-come Silvia…stavi per ucciderlo…perché?per me?non ti avevo detto che era il mio migliore amico???io non voglio che lui muoia!-Elena stava tremando dalle lacrime.

-Elena calmati ti prego…non ti fa bene tutto questo lo sai!-

La sirena dai capelli arancioni gli afferrò il braccio con quasi forza e poi disse-giurami che non gli farai mai più del male….giuramelo!-

Silvia la guardò sorpresa. Ci pensò un po’ poi rispose,un po’ a malincuore - d’accordo Elena…farò come mi hai chiesto.-

-Silvia???abbiamo portato una cosa per Elena!!-gridò un’altra sirena:aveva i capelli lunghi e biondi legati ad una lunga treccia e la coda era azzurra…Elena la riconobbe per una delle sirene che l’aveva aiutata quando è stata ferita.

-grazie-disse Silvia.-Elena?è fantastico….mi hanno appena dato questo-e la ragazza mostrò una boccetta di vetro dove c’era un liquido denso di color dell’oro.

-che…che cos’è quella robba?-chiese Elena curiosa e anche un po’ timorosa.

-è un fluido che ti permetterà di guarire….guarisce tutte le ferite esistenti richiudendole…è una sostanza molto rara e si chiama Ninfa di Articus blu…è speciale perché non si propaga nell’acqua…sta tranquilla…- detto questo Silvia stappò il tappo e come previsto la sostanza non si propagò nell’acqua. Delicatamente le fece scivolare un po’ nel punto dove c’erano le bande.La ninfa entrò dentro esse e raggiunsero la ferita. Elena sentì dei dolori lancinanti,che le fecero chiudere gli occhi per non urlare di dolore,poi dopo qualche istante,il dolore sparì.

-Elena?stai bene?-chiese Silvia preoccupata.

La sirena dalla coda verde tolse le bande con delicatezza e poi vide:la ferita era chiusa,ma la cicatrice erano rimaste,sia davanti che dietro.

-sto benissimo!-disse abbracciando Silvia di scatto.-ma la cicatrice è rimasta…-

-la ninfa ti ha chiuso la ferita ma non è sparita sappilo…sei ancora molto debole e non sforzarti troppo ok?-

-certo grazie….ma che ore sono?sono due giorni che non torno a casa!devo assolutamente andare!!!- disse Elena diventando una statua di pietra per la sorpresa.

-non preoccuparti ti riporto io a casa…vieni andiamo.- dise la corvina sorridendo alla spontaneità dell’amica. Così Silvia ed Elena nuotarono fin sopra la superficie. Elena respirò a fondo l’aria fresca della notte.

 

 

Zick era li,immobile…non sapeva se essere felice o spaventato.

La sirena era viva e questo lo faceva stare benissimo…era felicissimo che non fosse morta…non sa quanto felice. Ma cavolo…aveva rischiato di morire….una paura che non avrebbe mai dimenticato in vita sua…però poi quella stessa sirena dalla cosa blu e dai lunghi capelli arancioni lo aveva salvato,perché lo aveva fatto?chi era lei?

 

Zick si decise ad alzarsi e poi con passo tremante tornò in superficie con timore. Anche lui respirò a fondo l’aria pulita della notte.

Dopo 30 minuti di orologio,Zick era tornato a casa e come se lo aspettava,i suoi genitori erano li con pantofole e vestaglia che lo aspettavano tornare a casa.

-non sai come sono stato in ansia!!!mi sono preoccupata!!!-

-tua madre ha ragione Zick!sei stato un incosciente!ha solo 15 anni dopotutto!-

-è vero…ciao mamma,ciao papà…io vado a letto. A domani- e Zick salì in camera sua con senza pensarci due volte,senza guardare in faccia i genitori,che erano rimasti al quanto perplessi Entrò in camera sua e sbattè la porta con rumore;poi si tolse le scarpe e senza mettersi il pigiama si mise sdraiato sul letto. Aveva la testa piena di pensieri tristi e cupi e non riusciva a liberarsene…pensava alla guerra…a come stava per morire….alla sirena che lo aveva salvato…che giornata orrenda!

 

Ad un tratto una luce che proveniva da fuori catturò la sua attenzione. Si alzò debolmente dal letto e poi la vide:Elena era appena entrata in camera sua con sguardo triste,naturalmente era stata sgridata dai genitori per essere tornata così tardi. Elena aveva anche uno sguardo stanco e dolorante che non sfuggì al domatore. Entrò dentro il bagno per cambiarsi e poi uscì con il suo pigiamo a fiori. Guardò distratta la finestra e quando vide Zick che la guardava si paralizzò. Elena sussultò e cominciò a sudare freddo….non voleva che la guardasse in quelle condizioni oppure avrebbe scoperto tutto.

-ciao Zick-disse lei velocemente  più a se stessa che al domatore. Poi correrse verso il letto e spense la luce lasciando il giovane amico di stucco.

Non la vedeva da tre giorni e la sola cosa che lei era riuscita a dire era stato“ciao Zick”.

Con la confusione più totale in testa, Zick si addormentò.

 

Scusate il ritardo ragazzi^^

Sono estremamente commossa!!!altra gente si è unita a leggere la mia ff e ne sono contentissima!i vostri commenti sono sempre più belli e questo non lo posso proprio ignorare^^sono contenta che vi piaccia la mia storia e spero che continuate a leggerla ancora^^

Alla prossima e ciao a tutti!!!

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Capitolo 10
*** Prima delle feste ***


Zick aprì pesantemente gli occhi ancora stanchi…

PRIMA DELLE FESTE

 

Zick aprì pesantemente gli occhi ancora stanchi….non era riuscito per niente a dormire quella notte e come biasimarlo:lo avevano strapazzato per bene il giorno prima.

Nella sua mente passavano tutti i brutti momenti trascorsi e aveva deciso che almeno quel giorno non avrebbe pensato a cose brutte che riguardavano il giorno precedente…questa volta si sarebbe divertito e avrebbe liberato la mente per qualche ora…

Il ragazzo scese dal letto goffamente tenendo gli occhi chiusi dal sonno…quindi andò a sbattere almeno tre volte nell’armadio davanti a lui; trascinandosi i piedi si diresse verso il muro alla sua sinistra e guardò il calendario:era il 20 luglio ed era tradizione che nella zona di Bibbur si organizzavano due feste: i McMackamack infatti avevano comprato una villa ai confini della periferia; non si direbbe ma quella è una famiglia molto prestigiosa anche se David,che fa parte della famiglia,non lo da molto a vedere. Organizzano sempre,il giorno del 20 luglio,una festa in piscina dove possono parteciparvi molte persone e poi la sera si organizza una festa in maschera...un ballo si può definire. Ormai queste feste erano una tradizione che duravano da almeno tre anni...ma Elena e Zick non le avevano mai trovate tanto divertenti...si radunavano per divertirsi e parlare con gli amici...ma nessuno dei due avrebbe mai immaginato che quello sarebbe stato un giorno decisivo per tutti e due.

 

Zick  si trascinò fino al bagni ignaro di aver calpestato 2 braccia e una gamba di Snyakuts Bu che vedendo la scena si altera.-ehi!non gualdi dove metti i piedi???- ma niente il domatore face come se non lo avesse sentito,e forse era vero.

Aprì la porta del bagno e si posizionò davanti allo spechio del bagno.

-che faccia orribile che hai questa mattina Zick-si disse il ragazzo fissandosi allo specchio con sguardo storto vedendo le borse sotto gli occhi. Poi fece scorrere l’acqua del lavandino e lo tappò con una stoffa pulita...la prima che trovo sotto mano,e quando fu pieno d’acqua il ragazzo ci immerse tutti il volto dentro così da svegliarsi...o quasi.l’acqua gli accarezzava il viso stanco e lo cullavano come schiuma...ecco che tra poco si addormenta.

 Si asciugò con la manica e poi uscì dal bagno calpestando nuovamene il pezzi dello Snyakuts.

Tornato in camera,Zick si mise il costume blu  a pantaloncini che gli piaceva tanto,poi si mise una maglietta nera e le pantofolo scure di plastica. In fine prese un piccolo borsone dove c’era un asciugamano e una bottiglia d’acqua. Anche se la festa era tra circa 2 ore,non aveva intenzione di tornare in casa.

Scese le scale e si fiondò in cucina alla svelta facendo sombalzzare la madre.

-Zick!mi hai spaventata!insomma non si fa una cosa del genere....-disse Greta cercando di calmarsi e di cucinare le sue uova in santa pace.

-hai ragione mamma scusa-disse Zick afferrando una mele del centro tavola e sedendosi pesantente su una sedia.

Greta lo guardò un attimo e poi tornò al suo lavoro.

-vedo che ti sei già cambiato-disse con una tonalità di distacco.

-già...-rispose il ragazzo piattamente.

-la festa è tra due ore...dove andrai intanto?-

-farò un giro...-

-a capisco...ci vai con Elena?-

-non credo mamma...è da un po’ di tempo che io e lei ci siamo distaccati...non parliamo più tanto spesso...-

-avete litigato vero?-disse lei sbuffando.

-immaginavo che lo avevi intuito-disse il ragazzo rassegnato con un accenno di sorriso.

-non puoi nasconderlo...quando litigate avete un muso che non si può cancellate nascondere-

-eheh...lo immaginavo-

Calò il silenziò che veniva spezzato solo dai morsi che il giovane domatore faceva alla sua mela e alla madre che muoveva il cucchiaio di legno per fare meglio le sue uova strapazzate.

-bene....io vado mamma...vado a salutare Elena e chissà...forse a fare pace...non lo so,dipende da come si comporta quella ragazza-

Zick si alzò dalla sedia e si diresse verso l’uscita della cucina e poi inaspettatamente si girò-senti mamma...ma papà è ancora arrabbiato?-

Greta rimase sorpresa dalla domanda ma si addolcì subito dopo.

-no tesoro...è....forse un po’ deluso,ma non preoccuparti tornerà presto a sorridere e non ce l’avrà più con te-

-quindi ce l’ha con me???-chisse il ragazzo diventando infinitamente triste ma riferendosi più a se stesso che alla madre che appena vide la reazione del figlio si tappò la bocca con  le mani e si avvicinò al domatore.

-io...ecco...non volevo che tu lo sapessi ..così insomma...-

-ciao mamma ora devo uscire.-disse il ragazzo in risposta,non guardandola negli occhi,dirigendo il suo sguardo dalla parte opposta con il volto chino.

-Zick...-chiamò lei,ma il ragazzo gli fece cenno con la mano e uscì.

-oh Zick io non volevo che lo sapessi...uh?ma che cos....?-si guardò intorno perchè solo in quel momento si accorse del fumo grigio che emanava la sua pentola.

-LE UOVA! SANTA GALLINA DELLA ZIA!!!-

 

Zick respirò a pieni polmoni l’aria fresca della mattina con un piccolo sorriso sulle labbra visto che aveva sentito sbraitare la madre come un’ossessa per le sue uova.

Prese un respiro profondo e poi guardò alla sua sinistra per vedera la casa di Elena. Titubante e anche nervoso, si diresse verso la porta di casa e poi con timore suonò al campanello.

 

-HO DETTO DI NO È CHIARO???SPARISCI ADESSO O CHIAMO LA POLIZIA!!!-urlò una signora che riconobbe come la madre di Elena.

La porta si aprì con fura e Zick rimase li,come un perfetto idiota e fissava la signora con paura sudando freddo e facendosi piccolo.

-oh...-fece la signora-OH!!!ZICK MI DISPIACE CREDEVO CHE FOSSI UNO DI QUEI VENDITORE DI PIATTI CHE MI RONZA INTORNO DA SETTIMANE...finisco con le pentole e inziano con i piatti eheh...ecco....-la signora era imbarazzatissima.

-io...se è un brutto momento posso ripassare dop...-fece timoroso il domatore ma la signora lo afferrò per le spalle e lo fissò con occhi grandi.

-no!!!vuoi Elena vero?è in camera vai a salutarla!!! Tu non centri niente figurati eheh!-

-o-ok io vado...-disse Zick timoroso.

-certo vai!-era talmente mortificata...non gli era mai successo prima e vedere Zick così timoroso la faceva stare male. Con ancora il timore che gli galleggiava nel cuore,il domatore salì le scale e poi,girando a sinistra,si trovò davanti alla camera di lei.

Bussò con una sicurezza che non immaginava di avere in quel momento...ma dopottutto non può essere peggio di quello che gli era succeso prima...ci era rimasto davvero di sasso.

La giovane rifugiatrice che per tutta la giornata non aveva fatto che leggere, pensando ai fatti che avevano sconvolto la sua vita...i suoi pensieri erano proprio per il giovane amico e quando si alzò dal letto per parire la porta e per poi ritrovarselo li,non gli parve quasi vero di trovarselo davanti ....e soprattutto non con quella faccia di uno che aveva visto un fantasma.

-Zick!-esclamò sorpresa.

-Elena-salutò piattamente mentre fissava un punto impreciso.

-ho sentito la porta di casa ma pensavo che fosse uno di quei venditori di piatti che ci stanno rompendo da 2 settimane-

-a quanto pare anche tua madre l’ha pensato...-

-scommetto che ti ha urlato a dosso!-disse lei cercando di trattenersi dalle risate e il domatore si limitò ad annuire lentamente.

-ahahahahah!-Elena scoppiò in una clamorosa risata come non faceva da tempo.

-lo trovi tanto divertente?-chiese lui leggermente offeso riprendendosi dallo shok precedente.

-da morire Zick! Comunque entra dai non vorrai restare li impallato davanti alla porta no?!-disse

lei sorridendo con le lacrime agli occhi.

Il domatore entrò guardando dalla parte davanti a lui senza guardarla e poi si sedette sulla sedia della scrivania. Elena lo seguì subito dopo aver chiuso la porta alle sue spalle e poi si sedette pesantemente sul letto sorridendo all’amico.

-allora...dimmi,che ti porta qui a casa mia?-

Zick si ricordò il motivo della sua visita e fissò la ragazza.

-giusto me ne stavo per dimenticare...volevo sapere se venivi alla festa-

-alla festa?si certamente non me la voglio di certo perdere-rispose sorridente.

Zick sorrise dirimando all’amica. Era felice di sapere che non era arrabbiato con lui e questo lo sorprendeva ... si sentiva tremendamente in colpa per la loro ultima lite ma ora vederla sorridente gli faceva venire uno strano moto di felicità che gli usciva dal suo cuore e si propagava per tutto il suo corpo.

-ne sono felice-disse semplicemente.

La ragazza sorrise ma poi una scossa tremenda la colpì in pieno stomaco facendola piegare in due dal dolore e gemmere lievemente.

Il domatore si alzò spaventato dalla sedia facendola cadere per poi correre in aiuto dell’amica.

-Elena!Elena che cos’hai?!un dottore!ci serve un dottore!-gridò spaventato a morte per la ragazza.

-no!-disse la ragazza calmandosi e prendendo la camicia del ragazzo e fancendolo portare vicino al suo viso. –non chiamare nessuno...io sto bene-lo guardò negli occhi con convinzione e poi lasciò la presa. Zick era rimasto pietrificato.

-sono solo semplici dolori passeggeri...non devi preoccuparti per me chiaro?-cercò di dire in suo difesa la rifugiatrice.

-Elena che ti prede?che ti succede ti sei fatta male da qualche...?-

-no!-disse subito allarmandosi-sto bene Zick grazie-la rifugiatrice si alzò lentamente e si sedette sul suo letto.

-non dovresti venire alla festa oggi...-

-sto bene non preoccuparti-

Il silenzio cadde tra di loro. Zick si guardava intorno con timidezza:fissava le pareti color pesca che circondavano la stanza e i vari quadri e poster che la ragazza aveva attaccato,dai più recenti ai più vecchi.

-Zick che dici se andiamo adesso?manca poco meno di un’ora alla festa e se ce la facciamo a piedi dovremmo arrivare puntuali-disse Elena di sorpresa. Zick sussutò e poi acconsentì.

-allora mi cambio e poi scendiamo,ok?-chiese lei.

-si va bene-

Calò il silenzio.

-ehm..Zick,io mi dovrei cambiare....potresti...?-chise la ragazza rossa in volto.

Zick sembrò risvegliarsi e il risveglio nn fu uno dei migliori.

-o cavolo hai ragione!!non so che mi passa per la testa eheh!-il ragazzo indietreggiò andando a sbattere sullo spigolo del letto;dopo aver esclamato di dolore corse verso la porta con un sorriso da idiota sul volto-ti aspetto in salotto ok?ciao!-

“non ci posso credere che figura che ho fatto!non è decisamente la mia giornata!”si disse Zick mentre correva giù per le scale e goffamente ci caddefacendo varie capriole come uno stupido e andando a sbattere contro il muro del salotto.

-che male il mio naso!-esclamò il ragazzo.

-ti sei fatto male caro?-chiese la signora preoccupata.

-s-si figuri!io vado in salotto ad aspettare Elena uscire-e corse verso destra per il salotto.

In camera sua,Elena sorrideva allegramente;aveva sentito il botto che il domatore aveva preocuparato cadendo dalle scale.

Si diresse verso l’amardio in ciliegio e lo aprì per poi conficcarsi leteralmente dentro. Gli serviva un costume particolare:doveva essere intero e non a due pezzi,era fondamentale questo. Dopo circa 5 minuti riuscì finalmente a trovarne uno di colore verde scuro con dei fiori simili a margherite nere attacate una a sinistra in alto vicino alla bretela e l’altra a desta vicino alla gamba. Recuperò un pareo blu  e un asciugamano viola e lilla e mise tutto nel suo zainetto. Dopo essersi messa il costume si mise una maglietta larga di colore azzurro e un paio di jens scuri a pinocchietto. Si girò per il controllo e vedendo il suo armadio in quelle condizioni le fece spavento...chi la sentiva sua madre poi,dopo essersi messa le pantofole nere, uscì.

Aprì lentamente la porta e poi scese le scale.

Quando si affacciò alla porta del salotto si trovò davanti un domatore che fissava il vaso davanti a se con gli occhi sgranati seduto sul divano di stoffa color crema. Poverino non era giornata per lui!

-sono pronta andiamo?-chiese lei allegra. Zick si voltò grato all’amica.

-certamente!-rispose il domatore alzandosi di scatto.

-noi andiamo mamma!-urlò Elena alla madre non appena Zick si mise accanto a lei.

-d’accordo divertitevi!-urlò di rimando la donna.

Dopo qualche secondo uscirono tutti e due dalla casa ed entrembi respirarono l’aria fresca.

-ok,incamminiamoci-

-si!-disse il ragazzo convinto e sollevato.

E i due ragazzi cominciarono a camminare verso la villa dei McMackamack tutti e due felici della giornata che stanno per passare in serenità.

 

 

Scusate il ritardo^^il prossimo capitolo lo aggiornerò prima promesso!

arysquadro avevi ragione!non ho messo i mostri e ho sbagliato!grazie per avermelo ricordato^^prometto che li inserirò di più nei prossimi capitoli.

Questo è stato un capitolo di passaggio quindi non ha molta importanza....nei prossimi capitoli ci sarà molto più movimento.

Ora vi saluto ma saluto in particolare:

1 - arysquadro
2 - BAbyDany94
3 - giuly_chan95
4 - kikka202

5 - midnightsummerdream

6 - Naomy93

7 - Niki_CuLLen_

Per aver messo la mia ff nei preferiti e ringrazio:

1 - Hokuro

2 - Misty_Pan96

3 - MUSICAL

4 - RubyMcDoll

5 - seall

6 - sisi89

Per averli messi sui seguiti^^

Sono molto felice di questa grazie a tutti!

E grazie a coloro che hanno messo un commento!!grazie infinite!

A presto un saluto a tutti.

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Capitolo 11
*** Festa in piscina ***


Il sole del mattino stava cominciando a farsi sentire e i due ragazzi camminavano senza dire una parola

FESTA IN PISCINA

 

Il sole del mattino stava cominciando a farsi sentire e i due ragazzi camminavano senza dire una parola. A volte si davano uno sguardo nascosto ma subito dopo tornavano a fissare davanti a se. Zick era timido di suo e non sapeva di cosa parlare con la sua amica,invece nel caso di lei,non riguardava la timidezza, ma il senso di colpa e il timore…timore di essere scoperta…timore che lui la possa odiare…timore di perderlo…non voleva perderlo…..solo in quell’istante si accorse che l’idea della festa in piscina era davvero sbagliata…aveva un brutto presentimento che poi avrebbe capito solo tra poco.

-Elena ti senti meglio?-.disse all’improvviso Zick rompendo il silenzio tra di loro.

La ragazza sombalzò preoccupata poi rispose.

-si grazie Zick.sto meglio….-rispose sorridendo.

-mi fa piacere….-

Calò nuovamente il silenzio.

-verrà anche Lay alla festa?-disse Elena di punto in bianco al domatore…non sapeva nemmeno lei perché lo chiedesse…non gliene importava nulla di lei,anzi più stava lontana e meglio era.

-si…- ecco lo sapeva che doveva stare zitta-verrà insieme a Teddy;ci aspettano entrambi tra tre isolati e poi andiamo insieme.

-capito…come vanno le cose tra voi due?- le parole gli uscivano a forza dalla sua bocca.

-stiamo passando un momento di crisi…non so,spero di superarlo-

Elena lo guardò tristemente vedendo l’amico rabbuiatosi ma non poté nascondere una nota di felicità che gli scaturiva da dentro il cuore.

-mi dispiace-

-come?-chiese lei sorpresa…non era lei che doveva dire “mi dispiace”per la loro crisi?

-per la nostra ultima litigata…ci sono rimasto male devi credermi….- il domatore era terribilmente sincero e triste…da far sciogliere la rifugiatrice.

-Zick…quella che deve chiederti scusa sono soltanto io…non devo intromettermi tra il vostro rapporto e ….insomma…scusami anche tu-

Il ragazzo sorrise solare alla ragazza che ricambiò,poi il domatore tornò triste.

-non è solo questo..il mio rapporto con lei ha avuto una brutta piega durante la guerra….-poi si tappò la bocca e guardò di scatto l’amica,che era impallidita.

-è giusto che te lo dica Elena….devi sapere che i giorni in cui tu sei stata da una ragazza a dormire, noi domatori abbiamo….-

-Zick! Tesoro ciao!- una ragazza dai capelli viola e rosa stava correndo incontro ai due ragazzi per poi abbracciare…o meglio stritolare il giovane domatore.

-Lay….mi stai facendo male…………-disse Zick soffocato.

-ops scusami caro…-poi guardò altezzosa la ragazza che aveva affianco.

-Elena-

-Lay-

-come va?-

-non c’è male….(stavo meglio prima)-si guardarono…meglio si scrutavano.

Era chiaro come il sole che non sarebbero mai potute andare d’accordo.

-allora tesoro…-disse la mora tornando a parlare con Zick-come ti senti?-

-sto bene grazie…-

-ehi Zick!non saluti più ???-

-ciao Teddy. Si scusa ma ero un tantino….-

-occupato si…come va Patata?-disse il ragazzo biondo dando una pacca abbastanza forte sulla schiena della ragazza.

-Teddy….- iniziò lei minacciosa-ti ho detto mille volte che non devi chiamarmi per il cognome!un nome ce l’ho!- disse arrabbiata.

-uff…come la fai lunga,lo sai che sei proprio noiosa?-

-questo è un mio problema Teddy e ora se vuoi scusarmi!-

Elena passò avanti agli altri con ostinazione evitando di guardare i due “piccioncini”mentre si salutavano e si baciavano. “che scena disgustosa”pensò la ragazza rischiando di vomitare

-Elen….-Zick non riusciva nemmeno a parlare con la sanguisuga attaccata…ma poi si rassegnò e dedicò tutte le sue attenzioni a Lay,cosa che Elena non sopportava molto…era gelosa del suo amico e allora?

Zick teneva la ragazza mora per la vita e lei ne aveva approfittato per stargli ancora più attaccata;Teddy stava parlando al telefono con qualche suo amico e il discorso era qualcosa come ragazze…o calcio….o ragazze che giocano a calcio….non si sa come parla il ragazzo al telefono;invece Elena comminava davanti a loro con sguardo chino mentre i pensieri più tristi si facevano sempre più vivi nella sua mente che ora non era più distratta da qualcosa di allegro.

Solo ora al pensiero della piscina gli veniva un gran mal di testa e una paura che non sapeva il motivo,cresceva dentro di lei molto forte e decisa e gli faceva venire voglia di urlare,ma non lo fece…guardò il cielo e cercò di pensare alla bella giornata che caratterizzava il momento.

 

-Elena!-

La ragazza si voltò per vedere il suo migliore amico che l’aveva chiamata.

-Ehy Zick…che ci fai qui non dovresti stare con la tua ragazza?-chiese lei con una punta di risentimento che gli usciva dalle labbra.

-ho tutto il tempo di stare con lei…e poi sta parlando con Teddy e non posso di certo lasciarti sola per tutto il tragitto.- disse lui sereno.

La rifugiatrice si girò dietro e vide una Lay molto scocciata,con le mani incrociate sul petto e scrutava torva davanti a se mentre Teddy le dava continui battiti sul braccio per richiamare l’attenzione nonostante lui stesse ancora parlando al telefono.

Elena si girò davanti a se riuscendo a trattenere a malapena una risata. Zick la guardò allegro e poi sorrise.

Camminarono in silenzio per un bel pezzo senza che qualcuno dicesse niente,ma tutti (tranne Lay ovvio)erano di buonissimo umore e fissavano il cielo azzurro.

Dopo 30 minuti di camminata raggiunsero la villa McMackamack.

Appena tutti la videro si sentirono svenire…cavolo se non era piena.

-ragazzi…dobbiamo cercare di entrare senza romperci niente è tutto chiaro?-

-ehm….Zick non credi che tu stia esagerando?non è una battaglia!-disse Elena ridendo.

-non importa!tutti in posizione!-

Ormai era partito…

-tu sei tutto scemo-disse la ragazza.

-Ehy! Non chiamare scemo il mio tesoro!- disse Lay da dietro.

-ti prego…senti non prendo ordini da una come te è chiaro?-

-non insultare più Zick!-

-faccio quello che mi pare sottospecie di gatta morta e….-

-buona Elena…-disse Zick tappandole la bocca con la mano.

-ricorda che siamo qui per divertirci-gli sussurrò il domatore all’orecchio.

-la fai facile tu…-bisbigliò lei di rimando,leggermente alterata.

Zick la guardò storto. Se non si calmava avrebbero litigato ancora. Elena sbuffò sonoramente e poi si mise in posizione.

-tre…due….uno….via!!!!-e i quattro ragazzi corsero avanti cercando di entrare e finalmente ci riuscirono. Feriti? Solo Teddy che aveva sbattuto contro lo spigolo del portone ma nessuno se lo filò.

-WOW-fecero in coro.

Ormai erano più di 3 anni che ci venivano ma faceva sempre effetto vedere quella villa così piena di gente,tutta decorata…piena di banchetti e giochi.

I ragazzi si diressero verso una delle 3 piscine della casa,quella di medie dimensioni.

Si guardarono in torno la piscina era piena ma non come si aspettavano quindi camminarono lungo i bordi per cercare almeno due lettini disponibili.

Alla fine li trovarono e ci si fiondarono subito.

-che fortuna ragazzi!meglio dell’anno scorso!-disse Zick euforico.

-si hai ragione!-disse Elena contenta vedendo la piscina davanti a se.

- quest’ anno si sono decisi di non stare solo in piscina ma anche nei bar e nelle attrazioni nella parte sud della casa.-

Elena e Lay si sedettero sulle sdraie togliendosi i vestiti; guardavano Zick e Teddy che si erano già tolti la maglietta ed erano entrati in acqua. Sembravano così immaturi ma a loro non importava…volevano solo divertirsi insieme.

Elena guardava il suo amico dai capelli blu notte mentre rideva e scherzava con il suo amico;era orgogliosa di averlo salvato con Silvia oppure non avrebbe mai più rivisto quel suo bel sorriso.

-Lay! Elena!venite in acqua!-gridò Zick facendo segno con la mano.

-se permetti,io me ne vado dal mio ragazzo-disse la ragazza mora facendo sfoggiare il suo magnifico costume a due pezzi di colore viola e nero molto aderente.

-ma magari caschi…-sussurrò Elena dalla rabbia.

E come se lo avesse predetto,la ragazza scivolò goffamente sul bordo della piscina cadendo in acqua a testa in giù.

Elena scoppiò in una fragorosa risata,così come Teddy ,Zick e gli altri intorno. Lay riemerse e guardò offesa Zick che fece un sorrisetto che diceva”ok scusa non rido più”. Si girò verso l’amica e vide che lei era ancora immersa nella sua risata…stava letteralmente piegandosi dalle risate. Al domatore quella risata piacque molto.

Non si accorse che ormai la stava fissando con sguardo perso e che Lay lo stava più volte chiamando.

-ZICK!!!-

-uh?cosa??-chiese sorpreso.

-ti ho chiamato….sei volte…-disse lei offesa incrociando le braccia.

-a scusa stavo..stavo…-si bloccò di colpo nel pensare che stava fissando la sua migliore amica.

-comunque ora ti ascolto-

-uff…va bene…che ne dici di una gara?-

-perfetto!preparati alla sconfitta mia cara!-

-guarda che io sono una vera sirenetta in acqua-

E i due partirono.

-tse…una sirenetta…mi sembra un orso più che altro…-sussurò Elena mentre tirò fuori il suo mp3 verde e sdraiandosi per prendere il Sole.

Dopo 10 minuti Elena era completamente rilassata e fissare la piscina mentre sentiva la musica all’orecchio,ma poi arrivò Teddy e addio pace.

-ciao Patata!-

-Teddy…-mormorò la ragazza.

-che fai non vieni i piscina?-

-non ne ho voglia grazie-

-come? Siamo qui per la piscina e a te non va?-

-esatto…hai problemi forse?-

-vieni in piscina o io e Zick ti trasciniamo dentro!-

-non ci provare-

-pensi che non ne sia capace?-

-è proprio perché penso che tu ne sia capace che ho paura- disse lei togliendosi le cuffie.

-bene…visto che non voi muoverti…Zick? Qui c’è qualcuno che non vuole farsi il bagno!-

Zick si alzò dall’acqua e guardò scherzoso la scena.

-è imperdonabile!al mio tre?-

-agli ordini comandante!-

-no ragazzi vi prego!-

-uno…-

-due…-

-tre!-

Elena venne sollevata dai due ragazzi e poi fatta cadere di peso in piscina.

la ragazza tornò a galla velocemente.

-Arg!!!questa me la pagate!!!-

-paura!-fece Teddy.

-battaglia di solletico!-

Elena indietreggiò sorridendo mentre i due ragazzi si avvicinavano pericolosamente.

Poi Zick cominciò a farle il solletico sulla pancia e sui fianchi e Teddy sotto i piedi.

Elena rideva così tanto da sentirsi male. Era da molto che non si divertivano in quel modo. Lay vedeva la scena sbuffando…un po’ invidiosa. Decise di fare la stessa cosa prendendo un ragazzo a caso e cominciando a parlarci cercando di far ingelosire il ragazzo dai capelli blu,ma non aveva testa per lei ora.

-Zick ti sfido ad un gara!-

-tanto perderai mio caro Teddy!-

-lo vedremo Barrymore!-

-aspettaci qui torniamo subito…pronto sbruffone?-

-pronto buffone!-

E i due domatori cominciarono a schizzare in avanti a tutta velocità lasciando riprendere fiato alla ragazza.

Elena si mise vicino al bordo piscina e ad un tratto arrivò un ragazzo a lei molto familiare.

-ciao David!-

-Elena!-disse il ragazzo biondo.-ti stai divertendo?-

-certo!i tuoi organizzano sempre delle feste davvero memorabili-

-ti ringrazio, sono contento che ti stia divertendo. ora scusami ma devo andare dalla mia ragazza…spero di vederti oggi al ballo!-

-certamente. Ciao a dopo!-

Elena si rilassò sul bordo piscina cercando di godersi l’acqua sotto i piedi e di annusare l’odore del cloro che tanto gli piaceva.

Ad un tratto ci fu come una scossa…una fitta dolorosa, che fece piegare in due la ragazza. Sentiva le gambe cedergli e il busto farsi più pesante.

La ragazza cercò di uscire ma era difficile. Vide che i due stavano tornando e non poteva più restare li doveva andarsene.

Con uno sforzo enorme uscì dal bordo piscina e  si diresse verso la sdraia per prende l’occorrente che aveva portato per poi uscire di corsa.

-Elena! Elena dove vai?-

Anche se il ragazzo dai capelli blu la stava chiamando non poteva tornare indietro.

Corse velocemente anche se sapeva che le gambe gli stavano cedendo. Si fermò in un angolo deserto della strada e si appoggiò alle gambe. Le sue mani non toccavano la pelle..ma qualcosa di più ruvido…ebbe paura di guardare ma dovette farsi coraggio.

I suoi occhi si spalancarono dalla sorpresa mentre vedeva quello che erano diventate le sue gambe:esse erano ricoperte di squame…le stesse squame che aveva quando diventava una sirena…dello stesso colore,ma non era trasformate in pinne,ma sapeva che se fosse restata ancora dentro l’acqua sarebbe successo.

Questo non doveva accadere..trasformarsi senza l’uso della pietra….non andava affatto bene. E poi Zick era così preoccupato….ma se fosse restata avrebbe scoperto tutto….tutti l’avrebbero scoperta.

Prese un asciugamano dallo zaino e cominciò a tamponare le gambe e sembrava funzionare perché sembravano riprendere il loro colore naturale ed Elena poteva rialzarsi in piedi senza troppi problemi come prima.

Ora aveva un problema: la sua mutazione in sirena….stava diventando una sirena solo per essere stata n contatto con l’acqua. Doveva saperne di più…doveva chiedere aiuto e sapeva dove andare.

Lentamente si avviò verso nord dove avrebbe trovato le sue risposte nell’oceano ma prima sarebbe passata a casa per riprendersi il suo anello.

 

 

 

Nuovo capitolo!spero che vi sia piaciuto ^^

Grazie a tutti per le bellissime recensioni. Ringrazio un mondo tutti quelli che l’hanno  messa tra i preferiti e i seguiti.. Se passate lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate e se ci sono punti non buoni o poco chiari^^

A presto con un nuovo capitolo!

Ciao a tutti =)

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Capitolo 12
*** La festa da ballo ***


Prima di leggere il capitolo vorrei chiedervi una cosa per favore:

Prima di leggere il capitolo vorrei chiedervi una cosa per favore:

desidero con il cuore che chi entra e legge la mia ff la recensisca. Per fare questi capitoli spendo molte ore del tempo che posso fare in altre cose e lo faccio perché ci tengo a scrivere queste storie che mi appassionano tanto…quindi vorrei che il tempo che io,ma anche altri autori come me,passo a scrivere non sia vano…vi chiedo un piccolo commento per sapere come vi sembra la mia storia,se vi piace almeno o se fa schifo…i commenti mi servono per spronarmi e dare il meglio di me nei prossimi capitoli…vi chiedo solo questo…un breve commento per un lavoro che non voglio che sia andato sprecato…almeno le persone che l’ hanno  messa tra i seguiti e i preferiti…un commento sarebbe davvero gradito.

Spero di non avervi annoiato,era solo una questione di principio perché sono un po’ stanca di scrivere come una matta e le persone che le aggiungo come preferite e seguite non mi fanno sapere cosa pensano…non vi rubo poi tanto tempo con questa richiesta no?a presto e buona lettura.

 

 

 

LA FESTA DA BALLO

 

Elena tornò a casa sua correndo,sbattendo la porta con fragore.

-Elena sei già a casa?-

Ma la signora in cucina non ottenne nessuna risposta dalla figlia,che correva in camera sua per prendere una cosa a lei preziosissima.

A velocità impressionante entrò dentro la camera e la sbatté dietro la schiena. Cominciò a frugare dentro il cassetto della scrivania dopo un attimo di esitazione. Poi toccò un piccolo oggetto circolare che riconobbe come il suo anello di topazio.

Senza pensare ad altro, uscì di fretta dalla camera e scese le scale saltando a due a due gli scalini.

-ciao mamma io esco di nuovo ok?ciao!-gridò la ragazza prendendo una maglietta a caso dal portacapotti.

-ma come, vai già via senza dire nulla?-chiese la donna sconcertata.

-si!ciao ci vediamo più tardi!-

-andrai ala festa questa sera?-

-non me la perderei mai…-disse Elena tra se e se perché ormai era troppo lontana per rispondere alla madre.

La ragazza correva con le ciabatte da piscina ancora ai piedi, ma non gli importava dell’impressione che faceva alle persone che la guardavano curiosa; per lei quegli sguardi indiscreti non esistevano….aveva solo un obbiettivo ed era quello di raggiungere la sua fonte di risposte su quello che stava accadendo…il mare.

Finalmente dopo minuti di corsa incessanti si fermò per riprendere fiato e ammirare il mare che era strapieno di gente. Elena entrò in spiaggia cercando di farsi largo dalla folla che si era stanziata su tutta la sabbia non lasciando neanche una via di fuga.

La ragazza cercò di trovare posto ma invano, quindi posò la sua roba in un angolo della scogliera e si immerse immediatamente con il suo anello al dito.

Non poteva trasformarsi ora…c’era troppo gente insomma.

Cominciò a nuotare in modo davvero veloce… talmente veloce che nessuno si accorse che la metamorfosi di Elena era già completata…il tempo si era ridotto notevolmente.

-Silvia!Silvia ti prego rispondimi devo parlarti!-disse Elena urlando guardandosi intorno ormai nelle sembianze di una splendida sirena dai capelli sciolti e vellutati con una coda verde chiara.

-ciao Elena!-disse una sirena corvina dalla coda viola che sbucava proprio da dove stava guardando la ragazza.

-come stai? È tutto a posto?hai una faccia…-

-non sto bene Silvia…devi dirmi una cosa importante…vieni mettiamoci qui- le due sirene si sistemarono su uno scoglio in superficie che era in mezzo al nulla dell’oceano circostante. I capelli di entrambe volavano leggiadri nel vento sotto il cielo azzurro.

-cosa è successo Elena?-chiese la ragazza preoccupata.

-Silvia…oggi sono andata ad una festa in piscina e …mi stavo per trasformare in sirena….senza l’uso della pietra…anche adesso, mi sono trasformata senza che la pietra mi dasse il potere…..-

Silvia guardò l’amica con occhi sbarrati.

-oh no….-

-cosa?-

-io….-

-Silvia devi dirmelo! ne va della mia vita!!!-

-Elena….vedi….non è facile da spiegare….insomma….a volte le sirene  passano un periodo di debolezza nella loro vita…- disse Silvia guardando il cielo azzurro davanti a lei.

-che cosa intendi?-chiese la ragazza dai capelli arancioni preoccupata

-bhe…insomma…è un periodo dove noi siamo più deboli e la natura intorno a noi ci influenza in modo particolare…più delle altre volte…-

-Silvia non puoi dire sul serio….la mia vita è sottosopra adesso!senza contare poi il “buco” che mi sono fatta!ma porca bomba!!!-

-sarà una cosa breve non devi preoccuparti così tanto Elena…-

-ah….è vero ma…scusa per aver alzato la voce….-disse la sirena dalla coda verde mortificata.

Ma la corvina fu come se non lo avesse ascoltata e fissava il cielo e ad un tratto un piccolo sorriso gli affiorò sulle labbra.

-Silvia?sei dei nostri?-richiamò Elena mettendo una mano davanti al viso dell’amica.

-come?scusa non ti avevo sentito-

-me ne ero accorta-

-eheh…comunque stavo pensando…che mi dicevi?-

-ti avevo chiesto scusa per aver alzato la voce-

-non preoccuparti…oggi il cielo è nuvoloso-

-si…perché?chiese la ragazza confusa.

-nulla…nulla. Guarda che è abbastanza tardi sai?mi avevi detto che c’era una festa questa sera-

-O SANTO MERLUZZO!è vero!!!!-

-santo merluzzo?..-

-scusa devo andare passo domani e ne riparliamo ,ok Silvia?-disse Elena schioccando un bacio sulla fronte della sirena corvina per poi immergersi elegantemente dentro l’acqua. Nuotava veloce e i suoi lunghi capelli le volavano dietro la schiena con leggiadria.

Arrivata 100 metri di distanza prese l’anello e lo girò una volta e tornò normale, ma sentiva che non avrebbe durato e doveva sbrigarsi.

Quando uscì le gambe avevano un colore misto dal verde e rosa ma nessuno si accorse di questo e Elena si buttò sulla sabbia per tamponarsele piano e di nascosto finché non ebbero riprese il loro aspetto normale. Tirò un sospiro di sollievo e cominciò ad incamminarsi verso casa.

Camminò molto lentamente ed arrivò a casa solo un ora dopo.

-ciao Elena sei tornata!-

-ciao mamma come va?-chiese Elena fermandosi sulla soglia di casa.

-bene grazie…posso riposarmi per bene visto che i gemellini stanno dormendo-disse la donna sistemando qualche piatto nella credenza sorridendo. La ragazza sorrise e poi si diresse verso la sua cameretta.

Entrandoci fece sbattere sul letto il suo zaino pesantemente e poi si fece cadere lei stessa comodamente.

-che cavolo…la mia vita non potrebbe essere più complicata…- chiuse leggermente gli occhi quando cominciò a sentire qualcuno cantare…e sapeva chi era.

-ehi!-disse la ragazza ridendo mentre vedeva il “cantante”

-che ci fai qui?non dovresti stare a casa di Zick?dai torna li altrimenti chi lo sente più Jeremy-disse Elena affettuosa mentre sfiorava con le dita il Bollo evaso. Adorava i mostri….gli piaceva vederli e toccare…si sentiva speciale come il suo amico. Come se lo avesse chiamato,il ragazzo si affacciò alla finestra e vide l’amica far uscire il mostro.

-Elena! Finalmente!si può saper che ti è preso?perché sei scappata così?-

Elena arrossì e cominciò ad elaborare una bugia convincente.

-mi sono sentita male e sono dovuta ritornare di corsa a casa…mi dispiace avervi fatto preoccupare(tutti a parte Lay che già se la immaginava mentre la prendeva per i fondelli).

-ora stai meglio?-

-certamente Zick- il ragazzo ci credette subito facendo riferimento alla fitta dolorosa che la ragazza aveva avuto quella mattina.

-verrai alla festa oggi?-

-certo si!ci vediamo li più tardi ?-

-si va bene!ora devo andare,mi madre dice che se non rientro mi prenderò un colpo…in estate…oh bhe a dopo ciao-

-a dopo Zick-

La ragazza chiuse la finestra e poi tornò sul suo letto fissando distrattamente l’orologio.

 

Le 13.52….il tempo era letteralmente volato….non riusciva a capire come possa essere volato tanto, fatto sta che era già pomeriggio.

La festa sarebbe stata alle 18.00 e aveva tutto il tempo per prepararsi con calma. Si girò da un lato e si addormento all’istante mentre il suo gatto Sfruscio si stava rannicchiando vicino alla sua amata padroncina per addormentarsi insieme a lei.

 

Ore 17.40  a casa Patata stavano tutti dormendo mentre a casa Barrymore…

 

-mamma dove sta la mia giacca???-chiese il domatore dai capelli blu esasperato mentre girava con i pantaloni slacciati e una calzino si e uno no.

-stanno sopra il forno!-urlò la madre dal salone mentre leggeva un buon libro.

-e come hanno fatto ad arrivare li???-chiese il domatore scendendo le scale saltando parecchi gradini alla volta.

-e io che ne so!-

Zick entrò in cucina e trovò la sua giacca sopra il forno come detto.

-per fortuna l’avevo foderata –disse sollevato.

Di fretta torno in camera mentre si infilava l’altro calzino come se dovesse fare chissà cosa. Cercò la cintura di cuoio e poi la trovò dentro il vaso dei fiori della madre.

-dove sono le scarpe?!-disse esasperato il ragazzo mentre si guardava intorno.

Si guardò in torno e poi con sguardo omicida chiamò il mostro.

-BOMBO RIDAMMI LE SCARPE!-

Il grande mostro rosso con le chiazze gialle comparve da dietro la porta e si mise davanti ad un domatore molto seccato,con le braccia incrociate e il piede ch sbatteva a tamburo sul pavimento.

-allora?-disse calmamente irritato.

-Bombo non sa niente,Bombo fatto bravo mostro-si giustificò il mostro cominciando a sudare freddo q guardandosi in giro.

-BOMBO!-

-me fatto buono! Non preso scarpe ballo di Zick-

-io non ho mai detto che erano da ballo-

Bombo ci rimase di sasso.

Zick si tolse la giacca contro voglia ,spalancò la bocca del mostro e si immerse dentro fino al busto. Frugò parecchie cose come una bottiglia di vetro,il vestito della madre(che avrebbe recuperato dopo)e finalmente trovò le sue scarpe.

-Bombo sei il solito ingordo!questo sono scarpe costose !non devi mangiarle!-

-Bombo chiede perdono!Bombo pentito!-disse il mostro cominciando a piangere a fontana.

-va bene va bene! Smettila di piangere però o annegheremo!-

Zick aprì il suo armadio e tirò fuori un vecchio paio di scarpe che non usava da quando aveva 10 anni.

-ecco tieni ma fattele durare!-

Bombo si alzò sorridente abbracciandolo.

-me vuole tanto bene a Zick!Zick buono!-

-va bene ma mettimi giù mi stai rovinando tutto il vestito!-

Zick si ricompose e prese un asciugamano per pulirsi tutta la saliva di dosso. vide il mostro cominciarsi e mettersi in bocca una scarpe con gusto;afferrò la giacca,le scarpe e scese di sotto.

-Mamma dammi una mano a pulire queste scarpe-

-ma cosa è successo? Le ho comprate oggi!-disse lei indignata.

-Bombo le ha ingoiate-disse Zick mentre cercava di infilarsi una scarpa già pulita da lui.

-credo che comprerò scarpe solo per lui…-pensò Greta ad alta voce mentre porgeva la scarpa pulita.

-grazie…si faresti bene-

Si precipitò allo specchio sistemandosi i pantaloni e la giacca. Si aggiustò i capelli con il pettine e poi si guardò allo specchio un’ultima volta:era interamente vestito di bianco…sembrava un confetto vero e proprio…solo le scarpe erano nere e la cinta era marrone. I suoi capelli blu erano come al solito ma meno scompigliati. Sembrava un principe….odiava vestirsi in quel modo…tutti gli altri anni si vestiva con giacca e pantaloni eleganti ma normali….invece adesso sembrava un burattino.

-sei bellissimo!tesoro vieni guarda il nostro ragazzo!- chiamò Greta stridula quasi in lacrime.

-non è il caso mamma…-

Ma Greta aveva già afferrato il marito per la colletta della camicia. Zob lo guardò prima tristemente poi sorrise.

-ormai sei un uomo!chissà quante fanciulle conquisterai oggi!-

-ma dai papà!-disse il ragazzo arrossendo più che mai.

-molto carino-commentò Jeremy soddisfatto.

-me molto di più!-

-zitto Bombo-

Tutti i mostri di casa Barrymore applaudirono al domatore con pure molti fischi e canzoni.

 

Il ragazzo arrossì e poi guardò il padre e divenne sereno…forse stava cominciando a cedere poco a poco.

-aspetta ti faccio una foto!-disse Greta piena di gioia

-no mamma dai me la fai quando torno…finisco in ritardo.ciao a tutti e due.- e il ragazzo uscì da casa prima che qualcuno potesse fare qualcosa.

Tirò un sospiro di sollievo e poi si diresse verso la villa.

 

Il buio. C’era molto buio in quella stanza finchè

Una luce ad un tratto accecò la ragazza assonnata.

-mmmm….ma che modi….-

-Elena,a che ora hai la festa?-chiese una voce ancora non riconoscibile per lei.

-mmmm….alle 18.00 perché?-chiese stropicciandosi un occhio.

-…sono le 19.24-

La ragazza sgranò gli occhi per l’orrenda notizia e guardò la persona che stava parlando.

-MAMMA DOVEVI AVVERTIRMI!!!-

-ma che ne sapevo che stavi dormendo!!!-gridò di rimando.

-è tardi è tardi è tardi!!!-

Elena si scaraventò sull’armadio in cerca di un vestito…non ci aveva neanche pensato a quel maledetto vestito!

-non ho un vestito…-boccheggiò la ragazza in lacrime mentre affondava il suo viso nell’armadio.

-per fortuna che esiste la mamma-disse la donna soddisfatta facendo uscire una scatola da dietro la schiena.

-eh?-chiese lei curiosa con qualche lacrima rimanente.

-te l’ho comprato io visto che non avevi tempo e sapevo che te ne eri dimenticata-disse dolcemente e ridendo. Elena rise raggiante. La madre aveva in assoluto un ottimo gusto per i vestiti!

-vai a farti una doccia ok?io te lo sistemo sul letto.-

La ragazza non se lo fece ripetere due volte e andò a farsi una bella doccia fredda insaponandosi per bene con il suo bagnoschiuma alla pesca e lavandosi i suoi capelli con uno sciampo alla spuma di mare(non so se esiste :P). quando uscì si sentì in piene forze. Vide il vestito sul letto e lo trovò bellissimo….la madre non poteva fare scelta migliore.

-ti piace?-chiese la donna.

-si moltissimo mamma-

-dai ti do una mano a prepararti se no non fai in tempo.-

La madre gli infilò il vestito e lo legò dietro mentre Elena si asciugava i capelli con il phon.

-che fai?-chiese la madre quando finì con il vestito.

-i capelli perché?-

La madre gli prese gli elastici da mano.-oggi non andrai con questi!-

-cosa?- chiese lei sorpresa.

Le due rimasero in camera per altri 10 minuti buoni puoi uscirono. Elena era uno spettacolo …a stenta si riconosceva.

-sei bellissima, vero caro?-chiese la madre chiedendo al marito.

-è sempre bella!-disse il padre fiero.

Elena arrossì poi disse-papà mi dai un passaggio alla villa per favore?-

-certo!andiamo dai-

-ok…grazie di tutto mamma a dopo!-disse la ragazza baciando la fronte della madre.

Elena fece l’occhiolino a Bombolo che era sceso giusto adesso assonnato(tenero! N.d yaya). Aveva dormito pure lui.

 

Alla villa McMackamack

 

Tutti si stavano divertendo parecchio alla festa….come sempre era piena ma la gente si divideva nelle varie sale, ma quasi tutti erano nella sala principale,compresi Lay e Zick. Lay aveva i capelli raccolti in una coda con due frangette che le ricadevano morbide sulle spalle,aveva un vestito nero aderente molto lungo che toccava il pavimento;l’abito aderiva bene alla forma del ventre e dei fianchi e aveva un spacco laterale alla destra ed era molto scollato. Essendo una festa a tema sui balli da gala,lei non doveva mettersi in teoria quel vestito….ma ascoltava mai qualcuno?no ecco.

La ragazza teneva per il braccio Zick,mooolto stretto.

-ehm…Lay mi stai facendo male-disse Zick dolorante.

-ti piace il vestito?-chiese lei senza averlo sentito.

-ma me lo hai chiesto già 4 volte!-

-tesoro dai….-

-sei bellissima-sbuffò il ragazzo.

-grazie amore!-disse dandogli un leggero bacio sulla guancia.

Avevano già visto quasi tutti i compagni di classe di Zick e tutti i domatori giovani erano presenti…queste feste facevano molta pubblicità.

-ehi ragazzi!come va?vi divertite?-chiese David accompagnato a braccetto da Annie,che non osava guardarli in volto per la vergogna e la timidezza.

-certo è una festa bellissima...Annie sei molto carina-disse sorridente il domatore invitando Annie a farsi vedere a sautare.

-grazie mille-disse sorridendo mentre stringeva di più il braccio del cavaliere.

- una festa momorabile!-disse Lay come un ochetta mentre DAvid sorrideva soddisfatto e si avviava verso gli altri ospiti per salutarli insieme ad Annie.

Zick sbuffò sonoramente mentre vedeva Teddy ballare allegramente con una ragazza bionda dai capelli ricci che lui non aveva mai visto.

-scusa Zick non vieni a ballare?-chiese lei spingendolo.

-non ne ho voglia e poi non sono bravo lo sai-

-ma dai!il mio ragazzo deve ballare con me!-

-e dopo balleremo….non te l’ho negato-

-allora ballerrò con qualcun altro.-disse la corvina alzando il naso e andando verso un ragazzo alto e biondo. A Zick vederli già danzare sulla pista si sentì strano…ferito nell’orgoglio,ma non era geloso…e questo lo sorprese.

Ad un tratto voltò il suo sguardo verso una figura che stava entrando piano alla festa e rimase a fissarla .era una ragazza vagamente familiare ma che non capiva chi potesse essere.

La ragazza aveva un vestito di colore blu con dei ricami argentati ai lati e ai contorni di ogni particolare;c’erano dei fiori ricamati con il filo argentato alla destra della gonna che sembravano margherite in fiore; aveva una scollatura modesta con delle bretelle a palloncino che stavano dopo le spalle ed erano pompose e di colore bianco diafana. La gonna era gonfia e le arrivava fino alle ginocchia facendo sfoggiare le sue ballerine argentate; alla vita aveva un nastro argentato che ,dopo il fiocco dietro, faceva scendere due nastri argentati lunghe vellutati. Aveva due collane:una argentata a collarino che le stava aderente al collo e l’altra d’oro che le cadeva sul petto con un ciondolo a forma di Luna;aveva due orecchini a parle e i suoi capelli erano di un arancione intenso e volavano liberi e sciolti. Gli occhi della ragazza  si guardava intorno finché non caddero su di lui che sussultò. Ella si avvicinò a lui normalmente, sorridendo.

-ciao!-disse serena.

Il ragazzo sgranò gli occhi al sentire la voce.

-El…Elena?-balbettò confuso.

La ragazza sorrise e fece una piroetta facendo volare i suoi capelli lunghi fino alla schiena.

-si ,come sto?-

-magn…benissimo-disse arrossendo.

-davvero? Ne sono felice-la ragazza lo guardo e lo trovò anche carino vestito in quel modo.

La musica calò e le luci si fecero più fioche e meno calde.

-cavolo sono arrivata già ai balli di coppia…mi sono persa i singoli-disse la ragazza mentre faceva sfoggiare il broncio.

-ehm…-il corpo di Zick sembrava muoversi da solo e si fermò di fronte alla ragazza in modo rigido.

-tiandrebbediballare?-chiese tutto d’un fiato.

-come?-chiese sorpresa.

-ti prego non farmelo ridire…-disse più rosso ormai viola.

Elena lo guardò e non poté non ridere alla faccia da ebete che aveva appena fatto.

Gli prese la mano quindi era un chiaro segno che aveva accetto il suo invito. Il ragazzo non sapeva il motivo della sua agitazione…si diceva quella era lei,la sua migliore amica…ma la ragazza accanto a lui non era Elena…era un’altra ragazza quella…almeno fisicamente.

Il ballo iniziò con loro due che cominciarono ad essere in posizione mentre il ragazzo metteva timidamente la mano sulla vita della ragazza mentre lei prendeva la mano di lui e con l’altra la poggiava sul petto. Elena si muoveva benissimo;sembrava leggera e flessuosa…tutto il contrario del suo compagno che sembrava un cubetto di ghiaccio.

-porca bomba Zick rilassati-disse Elena ridendo mentre vedeva lo sguardo concentrato dell’amico. Zick la guardò sorpreso ma poi rise. Loro furono i primi a ballare e poi tutti gli altri si aggiunsero. Lay guardava schiumante di rabbia la scena(ti sta bene U.U n.d yaya)quindi tirò il ragazzo con cui aveva ballato prima e cominciò a ballare con vitalità….in modo ridicolo insomma.

Le coppie che ballavano erano splendide ma niente era paragonato ai due ragazzi che sembravano in perfetta sintonia.

-hai visto?-

-si infatti ma chi sono?-

-lui è Zick Barrymore-

-davvero?il giovane domatore?-

-sisi proprio lui-

-e quella è la sua ragazza?-

-è molto carina…-

-ma non era Lay la sua ragazza?-

-lo credevo anche io…-

I pettegolezzi non facevano che far voce su tutta la stanza facendo incavolare ancora di più la domatrice dai capelli neri-blu.

Per Elena e Zick era come se non esistessero:c’erano solo loro due in quella stanza…stavano vivendo un momento magico tra di loro…qualcosa che stava cambiando o forse era già cambiato...e lo avevano capito da quando le loro mani si erano sfiorate pochi secondi prima.

La musica finì e tutte le coppie si staccarono e fecero un inchino a tutti. I due ragazzi fecero lo stesso e poi si guardarono negli occhi. Elena lo guardò con tenerezza ma poi vide la domatrice arrivare nera più che mai e decise di andarsene via senza troppi problemi ,facendo un sorriso furtivo(si sentì anche in colpa per averlo lasciato in balia della sua ira…povero Zick)

Andò all’immenso terrazzo eposò le su emani sul cornicione. Respirò a pieni polmoni l’aria facendola come rinare da tutto.

Si guardò le mani…la sensazione che aveva avuto mentre ballava con il suo migliore amico non aveva spiegazioni….era molto confusa e anche un po’ agitata….il cuore le batteva forte.

Ad un tratto con tutti i pensieri in testa,fissò la Luna. Non l’aveva mai vista veramente…era bellissima però….non faceva che fissarla,come se fosse ipnotizzata da essa. I suoi occhi erano incanti a fissarla mentre si sentiva leggera dentro il suo animo….il battito del suo cuore rallentò ed Elena non faceva che fissare la Luna con insistenza.

La rifugiatrice non aveva più in pieno le sue facoltà mentali….i suoi occhi non avevano espressione ma erano dilatati e persi nel vuoto.

Si voltò di colpo e si incamminò verso l’uscita della villa.

 Zick,che era rimasto appoggiato al muro a riflettere e anche scocciato dalla litigata con Lay(che gliene ha dette di tutti i colori n.d yaya)guardò Elena allontanarsi verso la porta senza dire nulla.

-ehi Elena!-disse raggiungendola.

La ragazza era appena uscita e aveva fatto anche le scale e Zick poté raggiungerla solo quando la ragazza era già fuori dalla villa ed era di fronte al cancello.

-come mai te ne va di già?-chiese triste il domatore.

Elena non rispose…aveva ancora quello sguardo perso e ipnotico.

-Elena…che cosa ti succede?hai uno sguardo strano…- disse preoccupato il ragazzo.

Elena rimase zitta mentre lo fissava con gli occhi persi.

-Elena che succede mi sto preoccupando!-disse Zick cominciandola a scuotere per le spalle.

-rispondimi almeno Elena! –

Niente.

-hai un’altra fitta dolorosa?vuoi che ti dia una mano per…?-

 

Il vuoto

Ecco cosa c’era dentro la mente di Zick mentre vedeva cosa stava succedendo. Il vuoto più totole.

La ragazza si era avvicinata pericolosamente al ragazzo mentre parlava e poi…

poi aveva avvinghiato le braccia intorno al collo in modo dolcemente e poi aveva posato le sue labbra su quelle bianche e tremanti del domatore che non fece nulla per impedirgli tutto questo...era come se un fulmine lo avesse colpito in pieno.

Lei..la sua amica….la sua migliore amica…lo aveva baciato…aveva posato le sue labbra su di lui e lo aveva baciato…un bacio che non avrebbe mai scordato.

 

In quel momento, fu come se una scossa pervase Elena in tutto il copro e la svegliasse;quando riaprì gli occhi si trovo le pupille sgranate di lui per la sorpresa(pesate che paura ragazzi^^n.d yaya)poi si accorse di quello che stava facendo con sorpresa.

Si separò bruscamente mentre si teneva il labbro e fissava il giovane ragazzo che era rimasto impietrito come una statua e la fissava con occhi grandi e pieni di sorpresa mentre il suo viso era ormai marrone.

Elena sembrava confusa e non sapeva che dire…aveva il cuore a mille aveva voglia di urlare. Era sconvolta.

-Zick….io…io-non riuscendo a parlare si girò di corsa e poi scappò via ,lontano da lui mentre il ragazzo era li con i piedi impianti a terra e non aveva nessuna intenzione ne di seguirla,ne di tornare alla festa. Si girò lentamente con sguardo perso e privo di emozione ,verso la villa ancora accesa dalla festa che non era neanche alla metà e poi si voltò di nuovo verso il cancello con le mani in tasca,strisciando quasi i piedi, per tornarsene a casa sua a riposare…e a risvegliarsi da quella trance che sembrava averlo pervaso da quando le loro labbra si erano sfiorate.

 

Questo è il capitolo più impegnativo che ho fatto in questa ff finora!spero che vi sia piaciuto ragazzi^^alla prossima e grazie a tutti coloro che leggono e recensiscono la mia ff!

Un grazie speciale ad arysquadro che condivide la mia grande passione per M.a (e che odia quella gatta morta di lay U.U n.d yaya)

A presto ciao a tutti^^

 

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Capitolo 13
*** Il dolore spesso distrugge ***


“Elena corse sotto la pioggia con le lacrime che le trabbocavano dagli occhi ma non sapeva il motivo…

IL DOLORE SPESSO DISTRUGGE

 

“Elena corse sotto la pioggia con le lacrime che le traboccavano dagli occhi  ma non sapeva il motivo….forse si era semplicemente illusa…”

 

 

La ragazza dai lunghi capelli arancioni stava correndo davanti a se come quella mattina. Ormai non faceva che correre per andare al mare in cerca di risposte e la cosa cominciava a dargli sui nervi. Silvia le aveva nascosto qualcosa e lo sapeva.

Se ne era accorta ma non ci aveva fatto caso.che stupida…

-stupida Elena!-si disse la ragazza.-ti impicci sempre e adesso che non lo fai ti capita questo!-

La ragazza corse verso la spiaggia con tutto il suo bel vestito mentre la confusione gli riempiva la testa fino a scoppiare. Perché lo aveva fatto? Non doveva !non doveva succedere!non sarebbe mai dovuto accadere!

La ragazza si fermò alla spiaggia e guardo verso il cielo….ora la Luna era coperta da qualche nuvola…già la Luna…perché si era sentita così fissandola? Cosa stava accadendo al suo corpo?non lo riconosceva neanche lei…stava cominciando ad avere paura di se stessa.

Lentamente si avviò verso la riva.

-mi dispiace quasi bagnare il vestito,ma non posso togliermelo o rimarrei nuda e se qualcuno mi vedesse mentre esco saranno cavoli miei…-disse tra se e se la ragazza. Non aveva l’anello ma tanto non ne avrebbe avuto bisogno. Si era immersa quasi completamente quando sentì il suo corpo cambiare forma e colore.

 

La sirena nuotò sul fondo dell’oceano anche se era notte…doveva vederla e non gli importava se faceva la figura dell’indiscreta.

-Silvia!vieni fuori !so che sei qui!-

Ma la sirena non uscì.

Elena nuotò avanti finché non trovò la caverna dove era stata curata quella volta alla guerra.

Velocemente ci entrò e ci trovò ,con un sospiro, una sirena dai lunghi capelli biondi mentre dormiva…la conosceva: era una di quelle che l’aveva aiutata quando era stata colpita.

-ehi…-disse lei scuotendola-scusa se ti sveglio…mi sapresti dire dov’è Silvia?-

-mmm…-disse la sirena mentre si stropicciava gli occhi  con sonno-credo che stia ancora sopra lo scoglio…non si è più mossa da li-

-ah capisco….bene grazie tante!e scusa-disse la ragazza dai capelli arancioni mentre già nuotava dal lato opposto.

-niente….-rispose la sirena bionda prima di riaddormentarsi.

 

La sirena dalla coda viola stava osservando il cielo limpido mentre il vento gli scompigliava i capelli lunghi e folti facendola tranquillizzare da quell’angoscia che tanto la tormentava.

-Silvia!- chiamò Elena. La ragazza non si voltò ne smise di fissare il cielo.

-scusami…avrei dovuto dirtelo che se fissavi la Luna,avresti avuto degli effetti negativi come l’acqua….-

-avresti dovuto brava!-disse Elena infuriata.

Silvia sospirò e poi guardò l’amica con tristezza.

-che cosa è successo?-

-è successo che ho combinato la più grossa cavolata della mia vita Silvia!la più grande in assoluto!-

La sirena rimase a fissarla mentre la rifugiatrice tremava di rabbia e agitazione.

-ho baciato il mio migliore amico!e lui era fidanzato!no anzi…è tuttora fidanzato!non doveva accadere!perché?perché ho fissato la Luna!perché mi fa questo effetto!?-

-calmati Elena-disse la ragazza corvina anche un po’ timorosa.

Elena respirò a fatica e poi riprese il controllo di se.

-tu la fai facile Silvia…ma io ho fatto uno sbaglio enorme! Non dovevo baciarlo!non potevo e non dovevo…-

-hai baciato il domatore dai capelli blu?...quel Zick?-

-si…-

Silvia sospirò e poi fissò il cielo.

-scusa…ma non pensavo che il tempo mutasse così in fretta. Il cielo questa mattina era nuvoloso e non pensavo di dirtelo…per non rovinarti la serata con inutili paure…ma-

-ma guarda cosa è successo! Non so nemmeno se potremo ritornare amici io e lui!dopo quello che è successo è già tanto se mi guarderà senza aggredirmi…-disse  Elena malinconica.

-la risposta alla tua domanda è semplice…è come quella dell’acqua..sei troppo fragile agli effetti che può avere l’acqua su di te…la Luna ha un effetto particolare su di noi in questo periodo della nostra vita…-

-si…io non avevo più possibilità di controllare quello che stavo facendo…non lo sapevo e quando potevo controllarmi ….ero avvinghiata come una piovra alle labbra del mio migliore amico(sia chiaro Ary che non era una sbavata alla lay ^^ n.d yaya)-

-ti chiedo di scusarmi Elena….-disse in lacrime la giovane sirena dai capelli corvini.

-io…cerca di capirmi…sono troppo nervosa e troppo confusa…non me la sento di dirti una cosa che poi potrei pentirmene….sta il fatto che non toccherò l’acqua per molto tempo(a parte per la doccia ovvio U.U n.d Elena)-

-ma…-

-mi dispiace ma forse sarà meglio-

-si,forse hai ragione..così l’effetto di questo periodo potrà andarsene-disse Silvia pratica.

-si…bhe,ti saluto Silvia,ci vedremo presto.-cercò di sorridere ma non ci riuscì proprio.

-anche…anche io lo spero Elena-disse in lacrime mentre fissava l’orizzonte.

-non piangere…non ho mica detto che non ci vediamo più-

-si hai ragione-disse asciugano le lacrime e cercando di sorridere.

-stammi bene ciao!-e si immerse lasciando Silvia sola. La ragazza non riuscì a trattenersi e scoppiò in lacrime sentendosi più sola che mai,con un grande peso sula coscienza.

 

Zick si stava lavando il viso nel lavandino con l’acqua gelata.

Aveva fatto tutta la strada di casa con uno viso da ebete mentre sfrusciava i piedi a terra con le mani in tasca con il vuoto più totale in testa. Era entrato in casa senza farsi vedere da qualcuno e ignorando i mostri che lo chiamavano per sapere qualcosa;si era tappato in camera senza spiccicare parola. Si era poi rinchiuso in bagno da 20 minuti ormai ed era ora di uscire.

Si era già tolto la maglietta e i pantaloni ed era rimasto in canottiera e in boxer. Prese dall’armadio un pantaloncino nero e si tuffò dentro il suo letto coprendosi il viso dal braccio destro.

-ok…-si disse-facciamo mente locale…oggi ho pranzato,normale,ho giocato alla paly tutto il pomeriggio(ce l’ha anche lui si U.U n.d yaya),normale,ho sparpagliato i vestiti per tutta casa,normale,sono andato alla festa,normale,ho ballato con la mia migliore amica,normale,ho litigato con Lay,normale,la mia migliore amica mi ha baciato….normale?NO!

Si alzò di scatto portandosi lentamente la mano sulla bocca, e appena la sfiorò evampò di un rossore intenso facendo affondare nuovamente la testa nel cuscino.

Si alzò di nuovo tutto sudato e cominciò a fare avanti e indietro per la stanza mentre pensava velocemente.

-Elena mi ha baciato,non doveva farlo,e allora perché? Calmati Zick,devi stare calmo! Allora cosa gli era preso?perché?non si fa una cosa del genere, santo scampo,per non parlare poi dei suoi occhi senza espressione!non era normale…proprio no! E poi io dovevo allontanarla…invece l’ho lasciate fare!stupido!-si buttò sul letto con l’intensione di restarci e stare fermo.

-con che coraggio posso vederla in faccia….?-borbottò confuso il ragazzo.

In quel momento si accese una luce che proveniva dalla finestra . si alzò da letto e quando la vide evampò di nuovo. Elena era appena entrata e aveva uno sguardo triste. Fissava un punto impreciso della stanza mentre era ferma davanti alla porta chiusa;poi si diresse verso il bagno e spense la luce così che il domatore non vide più nulla dopo.

-Zick vattene a dormire oppure finirai per impazzire…-forse già lo era.

 

 Elena tonò dal bagno dopo 15 minuti. Era entrata bagnata fradicia e si era dovuta asciugare. Posò il vestito bagnato sopra la scrivania e poi si mise a letto.

-domani parlerò con Zick…non posso lasciare che le cose vadano così…gli dirò che è stato un incidente…che la cosa non si ripeterà mai più…che…che non significava nulla…-

Con la tristezza nel cuore,Elena si addormentò profondamente mentre Sfruscio si accovacciò nuovamente accanto a lei mentre cercava di prendere sonno. I sogni della rifugiatrice non furono dei più rosei quella notte…

 

Il bianco…il ragazzo vedeva intorno a se solo bianco e una figura…una figura sfocata e difficile da riconoscere;cercò di raggiungerla ma più si avvicinava più la figura si allontanava. Stava correndo per raggiungerla quando…

 

-SVEGLIA TESORO!!!-urlò una voce.

-mmmm…che succede…mamma che cosa vuoi…?-chiese sbadigliando senza ritegno mentre cercava con la mano di colpire la figura..

-mamma?non tesoro aprì gli ohcci per favore e piantala di fare quei segni con la mano…non sono una mosca-(invece si U.U n.d tutti)

Il ragazzo obbedì.

Rimase a fissarla per parecchi secondi con sguardo indecifrabile.

-LAY COSA FAI IN CAMERA MIAE A QUEST’ORA POI!?!?-

-non ti è piaciuta la sorpresa?-chiese lei con il broncio mettendo le mani sui fianchi.

-no…cioè si…ma…uff…-

La ragazza rise come una paperella.

-ihih tua madre ha detto che potevo entrare …pensava fossi già sveglio-

-potevi bussare….non si entrà così in camera degli altri in questa maniera.-disse il domatore stropicciandosi gli occhi.

-scusa lo farò meglio la prossima volta eheh-

Rimasero in silenzio,un silenzio che Lay sfruttò immediatamente diventando seria.

-Zick…io sono ancora la tua ragazza?-chiese lei fissandolo negli occhi.

-no sei troppo racchia- disse il ragazzo per scherzo.(invece è vero U.U n.d yaya)(*annuiscono convinte* n.d gruppo anti Lay)

-no scherzare Zick…dico sul serio-

-ma..ma certo che lo sei-disse preoccupato.

-bhe il mio ragazzo non balla con una ragazza davanti a tutti e davanti a me! E sembravate così affiatati ieri!-disse arrabbiata.

-ma nono!ti sbagli Lay!davvero!non c’è nulla tra me e …-

-e il mio ragazzo non bacia un’altra sotto i miei occhi!!-

Zick era spacciato…quella camera sarebbe stato il luogo della su morte…sarebbe morto a breve lo sentiva.

-mi…ci hai visto allora…-disse lui con voce flebile.

-eccomi se vi ho visto!eravate molto carini…molto in confidenza!-disse arrabbiata più che mai.

Il domatore stette in silenzio.

-ho visto tutto!e voglio non essere presa in giro!-

-no io….-

-devi lasciare Elena!-

-che…che cosa?ma io non ci sto insieme…-boccheggiò il domatore sudando freddo diventando rosso.

-hai capito!!non voglio che tu ti veda più con lei!- e il mondo gli cadde a dosso.

-scegli Zick…-disse Lay mentre lo fissava negli occhi alzandosi.

-o lei,o me-e se ne andò dalla porta lasciando Zick confuso e perplesso –un uscita deglìna da star del cinema…-pensò al volo il domatore.

Ora aveva un problema…lasciare la sua Lay…o abbandonare la sua amica.

Aveva una confusione in testa…non voleva che si arrivasse a questo punto…stava diventando troppo complicata la cosa…

Questa sua decisione avrebbe cambiato la sua vita…e quella delle due ragazze.

 

 

Elena si era svegliata di mattina presto e da li non aveva fatto altro che pensare e pensare…

Voleva trovare una scusa sensata per il suo comportamento della sera prima…ma non gli era venuta in mente nulla che non sembrassero semplici scuse e basta;aveva fatto a pezzi parecchi cuscini per il nervosismo.

Verso le 9.30 del mattino la ragazza scese fuori davanti al portico di casa con Bombolo e il suo gatto;si sedette sui gradini di fronte alla porta di casa e aspettava che il suo amico scendesse da casa sua per poi parlargli. Guardo il cielo nuvoloso…sarebbe scoppiato a piovere tra poco tempo quindi doveva sbrigarsi a uscire quel benedetto domatore…

 

Alle 10 cominciò a piovere piano e  la rifugiatrice sentì la porta accanto aprirsi e poi chiudersi. Il suo cuore accelerò di colpo e si alzò istintivamente. Il domatore uscì mogio dal cancello e si diresse verso la parte opposta. Elena non poté lasciarlo andare così,quindi uscì anche lei lasciando il mostro e il gatto dove erano.

-Zick!-

Il domatore si arrestò di colpo. Ecco..cominciava a sudare freddo e non sentiva più nulla…nemmeno i suoi pensieri….non riusciva a pensare ne a dire qualcosa di decente….che guaio la vita di un’adolescente.

-cosa c’è?-disse lui a forza con tono freddo e distaccato senza voltarsi.

Elena si avvicinò di più a lui tenendo sempre una distanza sufficiente.

-Zick…io….cioè…insomma non…non volevo farlo….ieri…-

-non devi spiegarmi nulla Elena…-

-ma…ma-

Silenzio…solo il rumore della pioggia riempiva l’atmosfera.

-non voglio sapere il motivo per cui lo hai fatto…-

-devi ascoltarmi! L’ho fatto….perché…non lo so …era la cosa che sentivo di fare…in quel momento…ma non ricapiterà più…-

-ti ho detto che non mi interessa,Elena…io non ho provato nulla….-disse il domatore freddo mentre cominciava anche ad alterarsi.

Quelle parole colpirono in pieno la rifugiatrice…se lo aspettava ,ma non sapeva perché …ma le faceva male lo stesso….faceva molto male.

-Lay è la mia ragazza ed è solo lei che voglio…il resto non conta….non contano le altre per me….e poi… la mia ragazza non sopporta più quello che succede tra di noi..e devo dire la verità..no lo sopporto più neanche io- il domatore si girò verso la rifugiatrice con occhi glaciali e pieni di odio.

-la nostra amicizia finisce qui….continueremo la nostra vita ognuno per conto proprio-

Elena era rimasta a sentire quelle parole tanto dolorose…senza dire niente…senza obbiettare menre sentiva l’odio crescere dentro di lei.

-bene…ho capito.-cominciò lei freddamente.-se è quello che hai scelto….va bene…anche se avrei preferito che tu me ne avessi parlato prima…non hai scelto tutto da solo…quella gatta morta…quella gatta morta è una vera stupida impicciona!-disse furente.

-Elena stai zitta! non parlare così di lei!-disse il domatore altrettanto arrabbiato.

-gatta morta,sciacquetta,superficiale,lingua lingua,antipatica,racchia,stupida,insensibile,pettegola,impicciona,idiota e manipolatrice! Sei soddisfatto ora???-(Grande Elena sei tutti noi!!!n.d fans di Elena e anti Lay)disse Elena furente mentre lo guardava dritto negli occhi,mentre dai suoi cominciavano a nascere nuove lacrime.

Zick rimase a fissarla….si sentiva malissimo…non come aveva potuto farlo…come e perché doveva…era stato uno stupido….e questo per non perdere una ragazza….

-va bene….non saremo più amici….ma poi ricordati…che io non sarò disponibile più a ricominciare…ricordatene quando quella stupida miss-via-col-vento ti lascerà per un altro allocco!-e con questo Elena girò i tacchi e corse lasciando il povero domatore come un perfetto ed emerito idiota che era. Rimase a guardarla correre mentre si bagnava tutto…ma n gliene importava.

Elena corse sotto la pioggia con le lacrime che le traboccavano dagli occhi  ma non sapeva il motivo….forse si era semplicemente illusa.

Già…forse si era davvero illusa che quel bacio non fosse solo stata opera di un incidente…ma di qualcosa di più…forse lei lo voleva veramente. Non sapeva nemmeno dove stava andando…non era il mare e non era casa sua….

Forse doveva cominciare ad ammettere a se stessa che non è più come prima…che forse il tempo ha cambiato quello che provava nei confronti del domatore...forse per lui era diventato un fratello…ma

forse…si era presa semplicemente una bella cotta per lui.

Ma ora era tutto finito .non la voleva più vedere…era stato chiaro su questo punto. Non sarebbero stati più amici…ne compagni…era la fine delle loro avventure…del loro mondo e del loro essere…per Elena non c’era cosa peggiore di questa.

La loro storia era finita prima ancora di cominciare.

 

 

Spero che vi sia piaciuto questo capitolo un po’ triste^^

Per Whivel: forse hai ragione quando hai detto che la Luna era un po’ scontata,ma ho utilizzato una fonte che già esiste sia con la Luna che con l’acqua...hai presente la serie Tv H2O? Ho preso spunto da li...che le sirene hanno effetti diversi quando fissano la Luna. Per il bacio...non so se sono riusciata a farlo capire....comunque era una cosa che lei desiderava fare e con questo fatto della Luna si è spinta dove non avrebbe mai voluto farlo. Spero di aver chiarito comunque^^Spero che mi seguirai ancora.

Per kikka202: grazie!che bello che ti piaccia la mia storia! T.T mi commuovo...spero che questo capitolo ti piaccia^^a presto e spero che continuerai a seguirmi. Grazie per il complimento!davvero tanto^^sei ben accetta nel club anti Lay U.U =D

giuly_chan95: ciao! Grazie per la recensione^^ho scritto quel pezzo perchè non mi piaceva che qualcuno scrive tanto e poi le persone non riconoscono nemmeno il tuo sforzo^^grazie per la bella recensione comunque^^ sei ben accetta anche tu nel club anti Lay....sn contenta che condividiamo l’odio per quella gatta morta eheh! Spero che ti sia piaciuto questo capitolo^^alla prossima.

Arysquadro: ciao!!ti è piaciuto questo capitolo??lo spero tanto!grazie per il tuo sostegno su m.a....se continueremo a parlare dei capitoli su msn faremo spoiler!^^a presto e aggiorna presto la tua!

Wil club anti Lay!!!!!

 

A presto a tutti e chi desidera far parte dul club lo scriva e ce lo faccia sapere^^A presto!

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Capitolo 14
*** L'amico a doppia faccia ***


Elena ormai non stava più correndo,ma camminava lentamente verso non sapeva neanche lei dove…ma cosa gli importava

L’AMICO A DOPPIA FACCIA

 

 

Elena ormai non stava più correndo,ma camminava lentamente verso non sapeva neanche lei dove…ma cosa gli importava? Non poteva tornare a casa,non poteva andare al mare...non voleva più vedere quella faccia tosta che aveva chiamato amico!

Avevo scelto lei al posto suo…..aveva scelto una ragazza stupida e paperella invece della sua migliore amica –non avevo mai pensato che andasse a finire così quando accettai quell’anello…io non lo voglio più…e poi quel Zick…quel Zick è un emerito idiota!-pensò la ragazza mentre nuove lacrime solcavano il suo viso che si fusero con le gocce della pioggia. Elena era letteralmente sconvolta:il suo amico l’aveva tradita,la sua amica l’aveva tradita,aveva un corpo che cambiava forma senza il suo consenso…che cosa c’era di peggio? A si….ora non aveva neanche una casa…non voleva tornare in quel posto dove sarebbe stata così vicino alla causa delle sue sofferenze.

 La rifugiatrice alzò lo sguardo in alto e con stupore si accorse di essere arrivata a Bibbur-City. Non ci veniva quasi più per quelle vie dove prima trascorreva tanto tempo con il uso amico.

Si trovava lungo le strade più trafficate:pioveva a dirotto ma lei non se ne era quasi accorta tanto presa dai suoi pensieri e continuava a camminare con il capo chino mentre la gente camminava sotto la pioggia con l’ombrello…erano per la maggior parte coppiette felici contenti di essere insieme anche con quel brutto tempo.

-stupido amore..chi ha mai detto che l’amore regala gioia non ha mai capito nulla della vita-

Sussurrò Elena mentre fissava sott’occhi quelle nauseanti coppiette.

-mmm…ricordo questa via…deve esserci qualcosa ….mi viene in mente che con mamma e papà….AH!ma certo!-

Elena corse verso la fine della strada e si fermò davanti ad un negozio dalle grandi finestre,illuminato da una calda luce gialla e rossa che dava una bella sensazione di caldo. aprì la porta seguita da un rumore di campanelle tintinnanti.

-Buon giorno signore si accomodi pure-

-ciao Zio  Eliodoro-disse la ragazza abbozzando un sorriso.

- cosa?la mia piccola Elena?????- l’uomo si scaraventò su di lei-cara ma che ti è successo?sei bagnata fradicia!-

-eh?davvero?ma guarda…-disse Elena osservandosi incuriosita.

-accomodati sul bancone vado a prenderti un asciugamano.

La ragazza andò come gli era stato ordinato sul bancone e aspettò lo zio arrivare sedendosi su una di quegli sgabelli alti e lucidi.

Eliodoro era il fratello maggiore del padre di Elena, Harvey, ma essendo più grande non aveva una moglie,ma tante spasimanti che ogni volta finiva nello stesso modo: mollato al quarto appuntamento. Era una persona divertente e simpatica e non era neanche tanto brutto…era un bell’uomo anzi ma era troppo infantile ecco perché le altre scappano poi… ma nonostante tutto è sempre stato di buon umore e pieno di speranze,aprendo anche un piccolo break; Elena gli voleva un gran bene. Non veniva in quel locale da un sacco di tempo ma lo zio veniva a fargli visita molto spesso(soprattutto durante le festività)(scroccone n.d Zick)(stai zitto tu!non centri in questa parte n.d autrice)(non posso dire la mia?n.d Zick)(no! Tu aprì la bocca per dare fiato alla bocca…hai visto quanti danni hai fatto nel capitolo precedente?muto ora! N.d autrice). Da piccola veniva spesso in questo posto e qui giocava con dei bambini che però ora aveva perso tutti i contatti.

-ehi bella! Che ti succede?-

-stai tremando come una foglia bambola-

La ragazza si girò dietro la schiena,interotta dai suoi pensieri, e guardò le persone che le avevano parlato;non dicevano nulla di buono: trasandati, pantaloni sotto le ginocchia,gel impastato fino all’ultimo capello e orecchini e percing da per tutto…e poi uno era alto e magro come un chiodo mentre l’altro era basso e grasso come un sacco di patate riempito e stra riempito. categoria:tizi da evitare.

Elena si girò evitandoli.

-bambolina perché questa indifferenza?non ti piacciamo forse eheh?-

-per niente-rispose la ragazza secca mentre fissava davanti a se le varie bottiglie.

-come siamo acide…-disse il grassone ridendo come un maiale.

-non sono affari tuoi e volete lasciarmi in pace?-

-mi piacciono le tipe come te…-disse il chiodo mentre le prendeva la mano con forza.

-e lasciami!-disse Elena quasi urlando mentre li fissava disgustata.

-shhh…quanto baccano bambolina…-

-io non sono un giocatolo….capito cretino?-

-parole forti per una bellezza come te-

-giusto amico- il ragazzo fesso e allampanato afferrò il mento di Elena con forza con quelle mano scheletrica e piena di anelli.

-adesso noi usciamo e facciamo quattro passi che ne dici?-disse con voce nauseante. Che intenzioni avevano quei tipi?

-n-no…lasciatemi…-

-mi piacciono le bamboline ostinate-

E il ragazzo avvicinò il suo volto a quello di una Elena ormai prossima allo svenire dal terrore.

-lasciam…-tentò Elena ormai mentre le forze l’abbandonavano.

-ehi…hai sentito la ragazza?lasciala stare!non ha intenzione di seguirvi….smammate!-disse una voce mentre aveva afferrato il polso del chiodo con forza lasciando andare la giovane ragazza che si abbandonò a terra semi svenuta.

Sentì delle voci come “ma chi ti credi di essere”o altro ma non riuscì a capire e nemmeno ci provò tanto…aveva avuto una paura tremenda.

Ad un tratto sentì due mani forti prenderla per le braccia facendola alzare lentamente.

-è tutto a posto?sono intervenuto in tempo eh?-

-si io…-Elena lo guardò e si pietrificò-gr-grazie…sei stato gentile-disse Elena arrossendo a più non posso.

-dai siediti…Eli dovrebbe tornare presto-disse il ragazzo sedendosi accanto a lei. Elena obbedì senza pensarci nemmeno.dopo essersi seduta focalizzò che lui era il ragazzo più carino che avesse mai visto! Era alto e aveva una folta chioma rossa disordinata ma che lo rendevano più attraente;aveva dei spettacolare occhi celesti che brillavano come perle; aveva un bel fisico atletico con delle spalle larghe e un sorriso dolcissimo. Era un ragazzo davvero bello.

-grazie…per prima.-disse Elena fissandosi le mani tremanti.

-è un piacere…-il ragazzo la fissava incantato poi disse-ora capisco perché quei ragazzi si sono avvicinanti a te Elena…-

La ragazza arrossì poi chiese sorpresa-conosci il mio nome?-

-ah Elena ecco qua il tuo asciugamano…scusa ma nel prenderli mi sono caduti addosso tutto gli altri indumenti eheh-disse Eliodoro comparendo da dietro la porta laterale.

-uh vedo che stai parlando con Jess…ti ricordi di lui no?-Elena fissò sbalordita il ragazzo.

-tu..tu sei Jess?-

-allora ti ricordi di me!-disse lui sereno

-ce…certo che mi ricordo!!!…ricordo che noi due giocavamo nella piscina dando fastidio a tutti gli altri come due pesti mettendo al posto della crema solare con l’olio per friggere della cucina!-

-si è vero ehehhe che tempi cavolo!mi sono divertito da morire-

-già- disse sorridendo come una stupida.

-vedo che andate ancora d’accordo!e poi sei diventata così carina non è vero Jess?-

-è diventata bellissima-

Elena divenne più rossa del pomodoro maturo.

-ma che dici Zio!-disse la ragazza dando piccole pacche sulla testa dello zio per la vergogna.

-va bene basta o mi buchi la testa…ma dimmi dove il mio caro fratellino?-

Elena sobbalzò ma poi guardò altrove con ostinazione.

-Elena che cosa è successo...?non dirmi che…-

-si…sono scappata.-concluse Elena.

-ma perché?-chiese lo zio preoccupato.

-non preoccuparti!non è per i miei che me ne sono andata …è per quelli che stanno intorno alla mia vita…sono scappata dalla mia vita Zio…non voglio tornare.-disse Elena cominciando ad avere gli occhi lucidi.

-bambina mia…-disse l’uomo avvicinandosi alla nipote. –non devi scappare…devi affrontare la situazione con coraggio come hai sempre fatto!insomma dov’è finita la mia nipotina forte e decisa che non si abbatte mai? Chi me le dava sempre perché mangiavo troppo a casa tua o che torturavo quel povero di Sruscio con i bagni a base di cioccolata e latte ?(idea ottima…da conservare!)-

Elena rise a quell’affermazione.

-bene…sono contento che tu abbia capito…e poi è bello vederti sorridere-

-zio…posso fermarmi qui per un po’ ?-

-certo bambina mia!ma devi avvisare i tuoi genitori ok?-

Elena sussultò poi annuì convinta mentre il suo sguardò si posò su quel bel ragazzo dai capelli rossi che l’incoraggiò con lo sguardo facendo arrossire ancora di più la ragazza. Si sentiva così timida e imbarazzata con lui…tutto il contrario di Zick insomma.

Eliodoro passò il telefono alla ragazza che compose lentamente il numero per poi mettersi la cornetta all’orecchio.

-         - - -- - -- - - - - - - - -

 

Intanto….

-o caro ma dove sarà mai!è fuori da ore e on è ancora tornata!-

-calmati cara sono sicura che starà bene!dobbiamo avere pazienza non temere!-

-non ce la faccio Harvey! Nostra figlia è scomparsa senza lasciare tracce!doveva tornare presto! –urlò Julie fuori di se.

-calmati…forse è con Zick ci hai pensato?-

La donna venne colpita come da un fulmine a ciel sereno.

-è vero! voglio andare a vedere ora…-disse la donna aprendo la porta trascinando il marito per la mano.

-cara vai tu io resto con i gemelli….-

-ok caro torno subito.-

La donna uscì di corsa dalla casa e poi si diresse a villa Barrymore. Suonò il campanello tre volte prima che Greta aprì.

-oh ciao Julie!accomodati…-

-grazie…-

tutto a posto?serve qualcosa?-

-mamma chi è arrivato?-chiese un ragazzo dai lunghi capelli blu sbucando dalla cima delle scale un po’ assonato.

Si arrestò di colpo vedendo la madre di Elena. Che cosa voleva quella donna da lui? Rimproverarlo per il suo comportamento con la figlia? Fargli una scenata di quelle colossali???Bho.

-sa…salve signora.-

La donna per risposta si fiondò da lui con sguardo indecifrabile ma anche pieno di speranza.

-El…Elena è con te vero?- chiese afferando saldamente le spalle del ragazzo.

Zick si paralizzò. Non era con lui e non lo sarebbe più stata e questo la donna frorse non lo sapeva…ma dove si era cacciata quella benedetta ragazza se non era con lui?una ragazza sconvolta e piena di rabbia poi…per risposta il domatore fece lentamente no con la testa.

La donna lo osservò nel vuoto per qualche secondo,poi abbassò il volto cominciando a piangere a calde lacrime e lasciando la presa.

-Julie che cosa è successo a Elena?-chiese Greta preoccupata mettendosi dietro la donna e appoggiando una mano sulla splalla.

-è sparita…è sparita Greta e non ho idea di dove sia…- disse la donna in lacrime.

Zick si paralizzò di colpo

-oh cavolo vuoi vedere che…-pensò il ragazzo tra se e se mentre vedeva mille immagini di una Elena bisognosa di aiuto che urlava…forse qualche tizio l’aveva presa e ora gli stavano facendo chissà che cosa! Scossò la testa cercando di non pensarci.

-grazie mille Greta…ora vado a casa per chiamare la polizia …-

-aspetta vengo anche io con te…-disse la madre del domatore di rimando. Senza pensarci due volte,il ragazzo le seguì.

I tre varcarono la soglia di casa Patata e quando arrivarono trovarono Harvey sul divano con le mani sul volto e con i gemelli al suo fianco mentre dormivano.

-novità?-chiese la moglie speranzosa e timorosa.

-nessuna…-

-…-

 

Drin Drin,

 

il telefono suonò di colpo e la donna si precipitò a rispondere.

-pronto chi è?-disse agitata.

-ciao mamma sono io…-disse la voce calma.

-ELENA! Elena dove sei dove ti trovi?come stai???-

Un ondata di sollievo si sollevò per tutta la casa.

-non preoccuparti mamma…-cominciò la ragazza tranquilla quasi senza espressione-io sto bene…sto dallo zio Eliodoro…starò un po’ con lui ma poi torno presto-

-figlia indisciplinata mi hai fatto preoccupare! Perché di questa scelta poi ?senza avvisarci!?-

-perdonami mamma…non era mia intenzione di farti arrabbiare-disse dispiaciuta abbozzando un sorriso.

-ok ma non farlo mai più! Passami tuo zio…-

-zio?la mamma-

-ohohoh ma che bello…pronto?ciao July-Lolly!-

-Eli…non chiamarmi July-Lolly!non siamo più al liceo!-

-scusa dolcezza è l’abitudine-

-comunque…baderai a mia figlia per una settima ok?tra una settimana lo voglio riavere qui a casa e non si discute!-

-d’accordo cognatina la riavrai tra una settimana ok? Ora ti saluto. Salutami il mio fratellino ciao!- e riattaccò.

-ciao…uf-

 

-sono felici di informarti che resterai con me per una settimana…poi devi tornare…tua madre non sopporterà che tu stai tanto lontana…-

-capisco….bhe,una settimana è meglio di niente-

-già…ehi guarda ha smesso di piovere! Jess perché non fai un giro fuori con Elena così si schiarisce le idee. -

-buona idea credo che lo farò-

-ma zio!!!-

-non ti va forse?-

-come?nonono certo che mi va figuriamoci!allora a dopo ciao!- e i due uscirono dal locale ma prima Elena mandò un’occhiataccia allo zio per avvertirlo che dopo sarebbe morto e lui di rimando gli fece l’occhiolino. –impossibile…-sbuffò la ragazza.

-cosa?-

-chihaparlato???-chiese lei tutto d’un fiato.

 

Elena teneva lo sguardo chino incapace di fissare il bel ragazzo che aveva affianco e di cui ne era attratta terribilmente…dava delle piccole occhiate con la coda nell’occhio ma poi subito a terra.

-allora Elena…ne è passato di tempo dal nostro ultimo incontro no?-chiese lui sorridendo fissando davanti a se rompendo il ghiaccio.

-già…-

-devo ammettere che stentavo a riconoscerti! Sei cambiata molto…ti sei fatta più carina….-

-cosa….lo credi …lo credi davvero?-chiese lei guardandolo speranzosa e imbarazzata.

-non dico bugie,sai?-

-…e come hai fatto a riconoscermi?-

-mi è bastato vedere i tuoi occhi…-

-!!!!-

-ma dimmi…come sono andati gli esami?-

-molto bene!ricordo che tu hai un anno più di me giusto?li hai già fatti quindi-

-esatto…faccio il secondo superiore al liceo classico-

-wow è una scuola tosta!-

-si ma non mi lamento…voglio diventare qualcuno nella vita-disse lui fiero mentre scrutava il cielo schiarirsi.

-già..sei sempre stato un sognatore…-disse lei dolcemente.

-eh?hai detto qualcosa?-

-chi io? Nono niente!-

-ragazzi?-

A quell’affermazione evampò rapidamente.

-io ra…ragazzi? M-ma fig-figuriamoci …una come m-me un rag-ragazzo…-

-stai mentendo…anzi a dire la verità…per me è proprio per un ragazzo che hai deciso di fuggire…ho fiuto per le questioni amorose sai???-

Elena lo fissò stupita poi riabassò il capo colpevole mentre le lacrime scorrevano sul suo viso…non voleva piangere davanti a lui ,ma era più forte di lei…non riusciva a controllarsi.

-oh…non piangere!io non volevo…sono stato insensibile scusa…-

-non hai nulla da scusarti…tu non centri nulla…-rispose asciugandosi le lacrime con la mano accennando un sorriso.

-così mi piaci!quando sorridi!-

La ragazza guardò altrove sorridendo imbarazzata.

-ti va di parlarne?-chiese lui dolce mentre gli porgeva un fazzoletto.

-si…mi farà bene credo…ora scusami ma vorrei andare a cambiarmi …vieni questa sera al locale così parleremo con un buon gelato davanti ti va bene?-

-certo Elena…a dopo allora-

-grazie di tutto Jess…è stata una fortuna averti rincontrato…-

-ne sono felice anche io- e detto questo Elena corse verso il locale ,felice e imbarazzata,per poi scomparire dietro la porta.

Jess la fissò un po’ ,poi si girò dalla parte opposta camminando con gli occhi chiusi mentre pensava con le mani in tasca…gli era piaciuto un sacco rivedere la sua amica…era diventata così carina e timida…

 

Con questi pensieri non stette attento davanti a se…talmente soprapensiero che non si accorse di un piccolo bambino dai capelli dorati e dagli occhi verdi stava per venirgli addosso,distratto anche lui dalle caramelle appena comprate.

Il bambino sbatté contro la gamba del ragazzo per poi cascare mentre Jess indietreggiò poco.

-o…oh mi scusi signore io non…-

-fai più attenzione la prossima volta marmocchio!! Se mi rovini ancora i pantaloni non la passerai liscia!-

-ma…io non…-il bambino cominciò a piangere.

-zitto! Ora sparisci se non vuoi ricevere un bel calcio nel di dietro!-il bambino non ci ripensò due volte prima di scappare senza dire nulla con la paura negli occhi.

Jess lo guardò disgustato poi il suo occhio cadde a terra dove c’erano le caramelle.

-quel microbo le ha lasciate qui…-

Il ragazzo ci passò sopra rompendole in mille briciole con tanti sonori Crak. Poi con un ghigno compiaciuto si infilò le mani in tasca un’altra volta e camminò verso la strada per un’altra passeggiata come se nulla fosse successo.

 

-dov’è Elena?-

-tranquillo caro…è da tuo fratello-disse lei mettendosi davanti a lui.

-con Eliodoro?allora non puoi chiedermi di stare tranquillo…-disse l’uomo mettendosi una mano sugli occhi…Elena con suo fratello?ricordò che l’ultima volta che si era trovata da sola con lui rischiava di rasarsi a zero!

-ce la riporterà tra una settimana…sta tranquillo…Elena è maturata…-

-la mia bambina sotto le grinfie di Eliodorosnif snif-

-mi domando perché sia andata da lui senza nemmeno avvertire però…-

-non lo so…ma è quello che voglio scoprire anche io cara…-

Mentre i due parlavano Greta lanciava occhiate al figlio che aveva uno sguardo più colpevole e triste che mai:in poche parole….era colpa sua se Elena se ne era andata.

 

 

 

Piaciuto il capitolo?????avete visto? Il nuovo bel personaggio Jess ha una doppia faccia…ragazzi attenti che non c’è da fidarsi molto di lui…

Passiamo ai commenti:mi avete reso la ragazza più felice del mondo!quanti commenti!!!mi sono commossa *-*…non potrò mai ripagarvi per tutto questo!grazie di cuori vi voglio bene!

 

Largo hai commenti…

 

Arysquadro: grazie per avermi seguito fino a qui!lo so è dura da accettare..ma Zick ha proprio scelto quella sciacquetta di Lay invece che la dolce Elena…non disperare però…bella la parte degli insulti e????sapevo che l’avresti apprezzata*annuisce convinta*ci si sente!^^

Kikka202:piaciuto il capitolo?si lo so Zick ha ferito molte fan con quella decisione…l’ho reso stupido e soprattutto cieco U.U. le cose si risolveranno ???mooolto avanti perché con l’arrivo di Jess le cose si complicano >.

Whivel: forse hai ragione su quello che hai scritto…ma ho voluto farla scorrere un po’ di più la storia^^è vero è praticamente innaturale che lui scelga Lay che l’amicizia di Elena…però sai…ho un piano in testa con la storia e dovevo pur farli separare^^spero che questo capitolo vada meglio!alla prossima.

Giuly_chan95: non so perché se ne accorga…credo sia diventato cieco o quella gli abbia fatto una fattura U.Ufatto sta che l’ho odiato anche io che sono l’autrice! Il club anti lay si espande e noi fans dobbiamo essere pronte!grazie per i bei commenti^^

Allergy:davvero ti piace la mia storia *snif snif…commossa* grazie!club anti Lay per il cartone?credo che per te faremo un eccezione visto che adori quella del fumetto! Seguimi ancora ok?grazie per il commento!^^

Angela 91:sono contenta che ti paiccia la mia ff!grazie per la recenzione!si io sono una ZickXElena convinta e non me ne pento! Ti unisci al club anti Lay quindi?ne sn felice *evvai!* grazie sn stra felice che consiederi la mia ff stupenda *-* mi fai piangere grazie!spero mi seguirai ancora^^

Hokuro: sei ufficialmente nel club anti Lay !congratulazioni!ti sei innamorata della mia ff? *lusingata!*grazie è bellissimo quello che mi hai scritto!te ne sono grata! Certo scriverò ancora e spero che ti piacciano i nuovi capitoli^^devi essere ricoverata?mi dispiace molto…davvero. Spero che ti rimetta presto!ti auguro di guarire(anche se nn so cosa hai^^).torna presto!

BAbyDany94: grazie!ti sono piaciuti i capitoli prima?davvero?WOW!!!grazie mille!cerco di fare del mio meglio!grazie per il commento e spero che tu mi segua ancora in seguito!grazie e a presto!^^

 

 

I commenti sono finiti…erano tanti…forse quelli che ho ricevuto più in assoluto…se recensite ancora come prima mi renderete felicissima ragazzi!non sapete quanto!vi prego recensite ancora !!fati questo favore^^

A presto con uno nuovo capitolo e un grazie affettuoso per le persone che hanno commentato!!!

Ciao^^                                                                                                                                                      

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Capitolo 15
*** Ritorno alla realtà ***


-Zio hai fatto il gelato al cioccolato

RITORNO ALLA REALTA’

 

 

-Zio hai fatto il gelato al cioccolato???-

-cosa???-

-hai fatto il gelato al cioccolato????-

-cosa???quale pelato al supermercato!!??-

-e basta!-

-pasta?a che ti serve!-

-ZIO CHIUDI LA TUA STUPIDA RADIO E ASCOLTAMI!!!!-urlò la ragazza esasperata.

Eliodoro fece come gli è stato chiesto e poi spense la radio.

-non è una stupida radio…è la mia più fedele amica e io le voglio tanto bene!-disse accarezzando solenne la scatola di legno che aveva sul davanzale.

-non dirmi che ti sei ridotto in questo stato da apprezzare una radio…-disse Elena esaurita.

-ehi guarda che io ho successo con le donne sa???sono molto apprezzato!-

-e allora dov’è la nuova fortunata…non la vedo!-

-sgrunt….senti ma sei venuta a chiedermi qualcos’altro o sei venuta a rompere con la questione delle mie fidanzate?!-sbottò Eilodoro mentre la guardava sospetto e con una vena che pulsava sulla tempio in stile Patata(tutti i Patata avevano quel sintomo di nervosismo U.U).

-uf…zio lo hai fatto il gelato che ti avevo ordinato?-

-ordinato?piccola ingrata tu non mi hai ordinato nulla!nessuno ordina niente a Eliodoro Patata!-

-e te pareva…-Elena prese un bel respiro profondo chiudendo gli occhi,poi li riaprì come facevano i poveri cuccioli abbandonati-mi hai preparato il gelato al cioccolato che ti avevo chiesto zietto caro?????-chiese mielosa con il vomito che stava salendo dall’esofago fino alla bocca(odiava queste scenette -.-)

-ma che cosa…?ok va bene va bene ma non farlo mai più!-

-d’accordo…ora mollami il gelato-

-questa è la mia ragazza…-disse lui con una lacrima agli occhi,porgendo un grande contenitore di denso gelato al cioccolato al latte.

-grazie-disse lei dolcemente mentre prendeva il contenitore con le mani.

-a proposito grazie per avermi prestato i vestiti della tua ex eheh!-disse lei salendo le scale.

-tu!piccola….-

Ma in tutta risposta ebbe una bella linguaccia da parte della nipote che felice saliva le scale.

Salì le scale di legno, poi entrò nella camera che le era stata data. aprì lentamente la porta e poi posò la scatola  sul tavolo che era attaccata  al muro destro. Poi il suo occhio cadde sui vestiti bagnati appoggiati alla sedia grigia:erano bagnati…qualcosa non tornava…non avrebbe dovuto trasformarsi?o almeno sentire dei sintomi che avvertissero il suo mutamento?insomma fino a qualche ora fa non faceva che cambiare colore di gambe!

Si mise una mano tra i capelli più volte nervosa.

-grrr porca bomba non ci capisco più nulla!!-disse lei.

ad un tratto si calmò -in fondo va bene questa cosa…per lo meno non devo preoccuparmi per il cambiamento del colore della mia pelle…-sussurrò atterrando pesantemente sul divano.

Girando leggermente con la testa,si ritrovò a fissare la grande finestra ad arco che c’era alla sua sinistra. Si alzò lentamente e aprì la finestra. C’erano ancora tante nuvole nel cielo,pronte per una nuova pioggia…guardò l’orizzonte nella direzione di Oldmill village…sicuramente i suoi genitori erano in pensiero per lei…ed era naturale non li aveva nemmeno avvisati. Sicuramente tutti nel quartiere avranno saputo della sua fuga…soprattutto Zick. Ecco lo sapeva!gira e rigira finiva con il parlare di lui!ogni volta si parlava di lui!non poteva credere che fosse diventato il suo mondo…era ridicolo…era innaturale….oh be,tanto ci aveva rinunciato…

Sbuffò sonoramente,poi alzò lo sguardo al cielo e annussò l’aria fresca e profumata della pioggia….era un odore buonissimo e che lei adorava.

Tornò dentro la camera e poi chiuse il vetro della finestra per poi fissarla per 5 minuti buoni senza fare niente e senza dire nulla. Poi come se fosse la cosa più normale del mondo,cominciò a dare delle belle capocciate alla finestra con forza-stupida Elena…stupida Elena…stupida Elena…dovresti ricevere il premio nobel per chi ha rovinato la sua vita in meno di un mese!!!che odio!!!-

-ehm…-

-la prossima volta giuro che quando lo rivedrò sarà solo per rompergli la faccia a suon di pugni!-

-ehm…-

-chi mi sta disturbando vuole avere un altro  pugno in faccia per caso!!??-chiese furiosa girandosi dove c’era qualcuno che la disturbava.

-ehm…ciao…non è il momento adatto a quanto vedo…allora vado…-

Adesso puoi considerarti l’idiota più idiota di tutte!

-Jess!ti prego non ce l’avevo con te…è che…insomma io…cioè tu….noi…uff…ti prego resta-disse rassegnata mentre lo strattonava per la maglietta.

-sei sicura?perché posso tranquillamente ripassare un’altra…-

-no!ti prego…ho bisogno di qualcuno che mi ascolti e che mi stai vicino…-disse con occhi bassi cominciavano ad inumidirsi e ad arrossarsi.

-ok…resterò qui ma ti prego non piangere…non ti si addicono le lacrime.-

A quell’affermazione Elena arrossì paurosamente poi tornò normale.

-a…accomodati qui…mangeremo un po’ di gelato al cioccolato ti va bene?-

-si adoro il cioccolato grazie-

I due si sedettero sul tappeto color verde chiaro della camera e in mezzo a loro c’era una grande scodella di gelato al cioccolato appena fatto e che profumava di fresco.

-il gelato è buonissimo…-sussurrò il ragazzo mentre assaporava il gelato.

-gia…-

Ci fu un momento di silenzio imbarazzante che veniva interrotto solo dallo scuotere dei cucchiai che affondavano la densa sostanza.

-!!!-

Elena si girò di scatto verso la porta.

-ma che…Zio!!!-disse tutta rossa.

-mmm…io vi tengo d’occhio ragazzi…vi terrò d’occhio….ricordatelo….quindi non fate niente di indecente.-

-ma per chi mi hai preso!- disse la ragazza furiosa lanciando un cuscino in piana faccia allo Zio curioso.

-ihhih-e scomparve.

-ma io dico…-disse esasperata portando un cucchiaio di gelato in bocca ancora scocciata.

-dai stava solo scherzando-

-s…si-

Lei riprese a fissare il suo bellissimo viso rimanendo incantata per non si sa quanto.

-senti posso farti una domanda…anche se non voglio metterti fretta…-

-cosa..?ah si certo!-disse risvegliandosi,rossa in viso.

-come mai sei venuta qui e come ho capito,senza preavviso?-

Elena sussultò…aveva toccato un tasto dolente ma lui non poteva saperlo.

La ragazza giocherellò con il cucchiaio d’acciaio per un po’ poi lo guardò negli occhi.

-voglio essere sincera con te…ho bisogno di sfogarmi…non giudicarmi in giustamente però…-

-non lo farò-rispose dolce.

-la mia vita è cambiata radicalmente in quest’ultimo mese…all’inizio lo travai divertente questo…bellissimo…che ingenua.-

-non dire così…-

-è la verità!ne sono consapevole-

Ci fu un minuto di silenzio in modo che lei potesse schiarire bene i suoi pensieri e dirli senza troppi intoppi ma nascondendo la verità su di lei.

-i cambiamenti che ci sono stati sono risultati sempre più complicati e orribili…mi sono comportata male…ma non ho io tutta la colpa…e poi…-

Elena raccontò in modo dettagliato la situazione della sua famiglia che non centrava nulla…di come si stesse divertendo in quel periodo…di come si sentiva realizzata per la fine degli esami e di come si sentisse libera… ma gli raccontò anche di lui,di quella persona che era la causa maggiore del suo dolore….era tutta colpa sua se se ne era andata…era colpa di quel moccioso,petulante,arrogante e fantastico ragazzo.

-che nervi…-

-Elena è tutto a posto?-chiese il ragazzo risvegliandola.

Elena lo guardò con naturalezza non mascherando il suo stato d’animo:le lacrime cominciarono a uscire lente nel suo viso mentre lo fissava dritto negli occhi celesti scuotendo la testa.

-no…non va bene…non va affatto bene!-

Jess si alzò debolmente dal pavimento e si avvicinò a lei fermandosi poi davanti a lei e inginocchiandosi di conseguenza.

-non trattenerti…se hai voglia di sfogarti fallo pure…io ti starò vicino…-

Elena non se lo rifece ripete due volte: le sue lacrime si trasformarono in un vero pianto….accasciò la testa sul petto del ragazzo e cominciò a singhiozzare tristemente mentre Jess le cerchiava la testa con le braccia dandole conforto e protezione.

In quel momento arrivò Eliodoro che li vide…ma vedendo Elena che piangeva in quel modo…no disse nulla…gli si spezzò il cuore e decise che non avrebbe detto nulla e uscì in silenzio dalla stanza senza parlare.

Jess le dava leggere ma affettuose pacche sulla schiena ed Elena non poté megare quanto quel ragazzo le era di aiuto …forse più di quanto immaginava.

Dopo quelle che sembrarono ore,i due si separarono guardandosi negli occhi.

-scusa..ho rovinato la tua maglietta…-disse mortificata lei mentre si asciugava con la mano le lacrime ancora sgorganti dal suo viso.

-se si tratta delle tue lacrime non me ne importa nulla…ora guardami…-disse prendendole il viso fra le dita con una delicatezza inumana.

-fammi un sorriso…mi piaci quando sorridi…-

Elena non poté che arrossire di botto e poi  sorrise come una stupida.

-sarà meglio che vada ora…-

-come?di già?-chiese lei delusa.

-abbiamo parlato per ore…-

-sul serio?a me sembrano essere passati pochi minuti…-

-adesso vado…ci sentiamo domani…-

Jess aveva già aperto la porta della camera e si stava dirigendo verso le scale.

-aspetta ti accompagno alla porta!-disse lei dopo essersi svegliata da una specie di trance.

Scesero le scale di legno e poi si diressero verso la porta d’uscita del negozio.

-mi ha fatto piacere trascorrere un pomeriggio con te…-disse lui dolce.

-anche…anche per me… ha fatto piacere…grazie per avermi ascoltato…sei stato meraviglioso…-

-spero di esserti stato utile…-

-più di quanto pensi…-

-bene…Elena…?-

-si dimmi…-

-non voglio vederti più in lacrime….il tuo viso è splendido quando sorridi-

-lo credi davvero?-

-si…-

Jess rimase fermo sul da farsi poi si avvicinò lentamente a lei e le diede un lieve ma intenso bacio sulla guancia destra.

-a presto.-se ne andò lasciando la povera ragazza sulla soglia di casa,immobile come una statua,rossa in volto.

-ciao…-

-sei proprio cotta-

-Zio!da quanto tempo sei li a guardare!?-

-bella mia vi sete messi proprio davanti a me…-

-nuuuuuu…vergogna….-disse Elena in lacrime mentre chiudeva la porta.

-è un bravo ragazzo…-

Eleno lo guardò sorpresa e sorrise dolce.

-si lo so…-

-potresti portarlo con te ad Oldmill per una settimana per vedere il posto…credo che gli farebbe piacere e anche a te.-

-lo credi sul serio ??-

-certo!-

Elena per la gioia andò verso Eilodoro e gli stampò un grande bacio sulla fronte e poi di corse in camera sua. Sbatté forte la porta guardando incantata davanti a se….che fortuna…che enorme fortuna aver ritrovato Jess…così gentile ,così educato…si era proprio presa una bella cotta!

Guardò verso la finestra ma il ricordo di ragazzo dai capelli della notte tornò come un fulmine a ciel sereno…quello che provava per lui era diverso per quello che provava per Jess…era un sentimento più profondo e meno esplicito,che nemmeno lei sapeva a cosa si stava riferendo…ma sapeva che non l’avrebbe portata da nessuna parte…decise di dedicarsi a Jess e vedere se succederà qualcosa tra i due,in fondo ci sperava tanto…poi,delicatamente,si afflosciò sul letto e si addormentò.

 

 

….

 

 

La settimana passò molto velocemente per Elena,anche troppo. Aveva passato tutto il tempo con Jess e suo zio e si era divertita tantissimo,dimenticando per una volta tutta la tristezza e la disperazione che aveva lasciato ad Oldimill..ma sapeva che doveva tornare alla realtà…questo non era altro che un sogno..un’illusione e basta…la settimana era finita e ora lei e Jess erano davanti alla grande auto nera dello Zio ed era pronta a partire.

-sei sicura che posso venire con te?-

-Jess non è un disturbo,ne abbiamo già parlato poi no?^^e poi se vieni con me mi sentirò meno triste…ad Oldmill mi aspetta una cruda realtà…-

-non voglio vederti soffrire…Elena,io ti proteggerò…io voglio proteggerti,perché sei importante…-

Il ragazzo le aveva preso le mani e le aveva avvicinate al suo viso come per baciarle e aveva sussurrato quelle parole a fior di labbra facendola arrossire più che mai…quante volte era arrista stando insieme a lui?troppe!

-restami vicino ti prego….-

-certo.

-ehi piccioncini salite in macchina su!-

-scusa Zio!andiamo-

-è bella Oldmill?-chiese Jess guardandola dolcemente appoggiandosi allo schienale di pelle con le mani in tasca.

-si…è bellissima-

 

 

-solo uno!-

-non mi va adesso…e poi è pieno di gente!-

-ti vergogni per caso?-

-ma che dici…insomma…non è una cosa da fare ai quattro venti…-

-ma io lo voglio!-

-ti bacio dopo Lay!-

-e che diamine…se andassi a baciare Teddy non ti importerebbe vero?-

“invece mi risparmieresti  una fatica…i tuoi baci mi fanno soffocare”

-certo che mi importa…-sbuffò il giovane domatore con sguardo perso mentre fissava davanti a se con sguardo annoiato e privo d’emozione.

 I due erano usciti per una passeggiata e ora stavano tornando a casa.

Zick stava cercando di distrarsi da più di una settimana ma proprio non ci riusciva…era talmente depresso che non gli andava di fare niente…che confusione,senza contare che si sarebbe stato un altro scontro a breve…che disperazione…e poi Lat gli stava appiccicato più che mai…era al limite.

-Zick?-

-uh?-

-di chi è quella macchina nera?-chiese lei come una tonta alla vista di un gioiello prezioso.

-che bella macchina…non mi ricordo che qualcuno ne avesse una simile però.-disse lui ripensando a quelli che vivevano nel quartiere.

Ad un tratto usci dalla macchina Eliodoro in tutta la sua…bellezza?insomma la sfoggiò davanti ai due con un paio di occhiali da sole firmati D&G…quando voleva mostrarsi si mostrava(-.-‘’’’)

-Harvey?-sussurrò il domatore incredulo.

No troppo magro…eppure gli assomigliava….il colore dei capelli….i lineamenti del volto…ma era più bello di lui.

 Non lo aveva mia visto…chi sarà mai?

-principessa siamo arrivati!-

-non chiamarmi principessa porca bomba!mi da sui nervi lo sai!-

“porca bomba?”

-scusa confettino…-

Ancora peggio!-ringhiò la ragazza uscendo dalla macchina.

-calmati dai…tranquilla,e poi principessa si addice…-

-lo credi davvero???-

-certamente.-

 

Intanto i due domatori erano rimasti ad assistere alla scena. Zick l’aveva riconosciuta ed era rimasto impietrito. sapeva che stava bene e che se ne era andata per colpa sua, ma non sapeva che fine avesse fatto …e adesso era lì,era tornata….ma non era sola.

-uh?e voi due chi siete?-

-ehi con chi par…?-

Elena rimase sbalordita.

 Non se l’aspettava di vederli così presto,tanto meno insieme poi…non era ancora pronta.

Ecco lo sapeva che non era giornata.

 Sentiva la rabbia crescere dentro di lei e aveva una voglia matta di prendere Lay per il collo e strozzarla come una gallina,ma poi Jess arrivò da dietro e le prese la mano calmandola di colpo. Zick e Lay rimasero ammutoliti. Chi era quel ragazzo?…Zick non lo aveva mai visto ma sapeva che non sarebbe mai andato d’accordo con lui ma non sapeva il perché…non gli piaceva e basta.

D’altro canto Jess aveva capito che erano loro le persone che lei gli aveva raccontato e aveva cercato da subito di bloccare i suoi spiriti che,sapeva,erano pronti ad esplodere.

I quattro cominciarono a guadarsi…no a scrutarsi con intensità e Eliodoro cominciò a temere per la sua incolumità.

-ehm..io porto i bagagli dentro…non preoccupatevi starò bene…niente lacrime…ciao!-

 Lay guardava dall’alto in basso alla rifugiatrice con superiorità;Elena che non faceva che guardarli torva mentre Jess lanciava un’occhiata penetrante al domatore,che ricambiava con una nota di fastidio e irritazione.

Non si sarebbero mai piaciuti.

 

 

Eccomi tornata!non ci speravo più!scusate il ritardo!^^

Ringraziamenti:

 

Arysquadro:Ary mi dispiace tanto di aver dubitato di questa ff!spero che hai apprezzato il capitolo !lo aggiornerò presto lo prometto!voglio dedicare a te il capitolo perché mi sono comportata male dicendo che mi arrendevo…non lo so mi sono sentita ferita dalle mie stesse parole^^ mi stimoli molto con le tue parole quindi grazie!^^continua a seguirmi

giuly_chan95: grazie per seguirmi sempre mi commuovo T.T in effetti quella della pioggia è stata un tasto dolente che però provvederò ad aggiustare non temere^^le cose si complicano eh?che ne pensi?^^spero ti sia piaciuto il capitolo nuovo.

Whivel: anche per te dico che ho fatto dei tasti dolenti mi dispiace molto eheh...ma provvederò ad aggiustare non preoccuparti^^ti devo ringraziarti perchè tu mi fai notare i miei errori,così io posso correggerli se mi sfuggono^^grazie mille sul serio =Dspero mi seguirai ancora.

angela90:non mi ero accorta di aver creato una specie di Edward Cullen..o cavolo....°-° in realtà quando ho creato il personagio mi era venuto in mente Gaara eheh^^cmq le cose con lui e Elena non andranno a finere bene...MA BASTA SPOILER! Zick è uno stupido e ne sono consapevoleU.Upresto se ne acorgerà anche lui...ALTRO SPOILER!sono impossibile scusa T.T

BAbyDany94: se Jess fa male a Elena sarai una delle prima a farlo fuori muahahaha ok basta. Grazie per i bellissimi coplimenti!!mi lusinghi da morire!!!*-*spero ti sia piaciuto questo^^

Misty_Pan96:che bello che sei tornata!!devo dire che mi sono mancate le tue recensioni^^essi...Jess ha un lato oscuro..e non piacerà affatto....ma vedrai^^spero mi seguirai ancora però a presto e grazie per la recensione^^

 

Grazie a tutti gli altri che la leggono la mia ff^^

Alla prossimaaaaaaaaa

 

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Capitolo 16
*** Una proposta che cambia una vita ***


L’aria si era fatta densa e piena di tensione

UNA PROPOSTA CHE CAMBIA UNA VITA

 

 

L’aria si era fatta densa e piena di tensione. Non un filo di vento soffiava e non c’era un rumore nel’aria. I quattro si stavano fissando a testa alta con diffidenza. Zick fissava Jess dall’alto in basso per scrutarlo per bene:chi era lui?che ci faceva con Elena poi?c’è qualcosa tra i due?no…impossibile.

Elena era accanto al ragazzo alto dai capelli rossi ma era come se non ci fosse…da quando aveva visto il domatore,era calata la solitudine dentro di lei. Si sentiva mancare,le gambe molli e non riusciva a non tremare di freddo;ad un tratto sentì le forze abbandonargli ma poi una mano,calda e delicata,sfiorò la sua per dargli conforto,e li non ci pensò due volte prima di stringerla con un sorriso. Il gesto non sfuggì al domatore,che si innervosì non poco.

-ciao…-salutò la ragazza con voce decisa mentre fissava,prima l’asfalto e poi il viso del domatore.

-ciao- disse lui secco mentre guardava ancora con ostinazione il ragazzo accanto.

Rimasero in silenzio ancora mentre tutti e quattro si scrutavano. Lay aveva cinghiato le mani sul braccio del domatore che non fece nessuna piega.

-non sapevo che fossi tornata…-disse lui freddo.

-giusto ora-rispose lei altrettanto fredda.

-era meglio se non tornavi…-sussurrò Lay cosa che però la rifugiatrice sentì.

-hai ragione così evitavo di vedere quel grugno che ti ritrovi e che tu chiami faccia-disse Elena sorridendo furba incrociando le braccia al petto.

-tu bratta faccia di tubero!!!-

-ma che originalità…un bradipo sarebbe stato più sveglio(se si pensa a Sid nell’Era glaciale potete immaginare U.U n.d yaya)

-brutta….-

-ehi ehi calmatevi ragazze….non c’è bisogno di litigare…-disse Jess parlando per la prima volta mettendosi in mezzo a loro due.

-ehi tu damerino, nessuno ha chiesto nulla-sbottò il domatore arrabbiato.

-senti carino questi non sono affari miei ma non ti permetto di parlarmi in questo modo è chiaro?-disse fissandolo con ostinazione.

-lascialo stare Jess…in questo periodo è molto arrogante,non sei tu non preoccuparti-disse Elena,ripresasi completamente dal malessere dei primi momenti.

-Elena non hai il diritto di dire certe cose-disse il domatore nervoso.

-oh invece si!non essendo più un’ amica tua posso dire tutto quello che mi ha sempre irritato di te!-

-immagino tutto il veleno che hai tenuto dentro…- disse Zick guardandola con indifferenza.

Elena venne colpita da queste parole come in un pugno nello stomaco….erano così crudeli. Abbassò il capo mentre i suoi occhi cominciavano ad inumidirsi. Jess la vide e si mise davanti a lei.

-smettila…Elena non vuole più sentirti-

-sta zitto damerino non sono affari tuoi!è una questione tra me e Elena!-

-si invece…non azzardarti a dire cose così su di lei perché non te lo perdonerò…-

-Jess calmati dai…grazie sei davvero gentile ma non ne vale la pena con questa gente. Andiamo dentro casa dai,così rivedrai i miei e poi faremo quello che abbiamo deciso.-Elena lo prese per un braccio e con il suo sguardo lo fece convincere,poi salirono i gradini ed entrarono nella casa della ragazza lasciandoli come due perfetti idioti.

-ecco perché non mi era mai piaciuta…non capisco come hai fatto a sopportarla!-disse Lay con voce stridula.

-e chi lo sa…-disse pensieroso,mettendosi le mani in tasca e con sguardo triste riprese a camminare verso casa sua.

-ehi ma…Zick!-

-uh?-

-ma come te ne vai così?-

-si-e detto questo aprì la porta ed entrò lasciandola li a guardare esterrefatta la porta chiusa.

 

-sono a casa!-disse il piccolo domatore mente posava il mazzo di chiavi sul gancio sopra la porta.

-ben tornato caro…come è andata la passeggiata?-chiese Greta sbucando dalla cucina con un sedano ancora in mano.

-mha…poteva andare meglio…-

-ok ricevuto. Raccontami tutto dai…anzi no,vatti a lavare le mani e poi vieni in cucina che è pronto-

-d’accordo mamma…ora vado…oh ciao papà!-

-ehi figliolo!-disse l’uomo dai capelli blu salutando allegramente il figlio mentre posava il giornale.

-come è andata?-

-insomma…-

-problemi di cuore,eh?lo immaginavo hai un muso che sfiora il pavimento-

-cosa?!non è affatto vero!-

-ahahahahah ora vai a lavarti che è pronto…la mamma ha fatto il pollo con le patate-

-volo!-disse più allegro.

Il ragazzo salì le scale di corsa sorridendo appena:cosa era succeso a suo padre?da quando erano tornati dalla battaglia non avevano più scherzato in quel modo…non riusciva a credere che fosse tornato come prima,ma la cosa lo rendeva felice. Sapeva di chi era la colpa e chi doveva ringraziare!

Andò in bagno e si sciacquò le mani di corsa,accortosi solo ora di avere una fame da lupi.

-eccomi!-annunciò tornando.

-giusto in tempo!siediti che ti ho appena messo il piatto-

-grazie mamma!quanto mi piace il pollo che fai!-disse lui,con gli occhi illuminati da tale visione,leccandosi i baffi.

-eh lo so!coraggio mangiate-

I tre mangiarono in silenzio ,con tranquillità come da tanto non facevano mentre i mostri stavano tranquilli nella sala centrale mentre erano impegnati nei loro affari.

-com’è andata l’appuntamento?-chiese tranquilla Greta mentre mangiava le patate.

-al solito…-

-di che parlate voi quando uscite?-

-bhe, non è che parliamo molto quando usciamo….-disse arrossendo lievemente.

-pomiciate si…*-disse Zob bevendo la sua acqua con sguardo furbo,capendo di aver beccato il figlio che diventò rosso.

-già…ma in quanto a parlare…insomma non è che ci sia molta materia grigia però insomma…-

-se devo essere sincera a me non è mai piaciuta…-disse Greta continuando a mangiare tranquilla.

-no mai…soprattutto perché quella Zay non faceva che stare appiccata a Zob ai tempi che furono( è puramente inventato U.U n.d yaya)-

-a che ci posso fare!?sono molto apprezzato in questo campo-disse fiero il giovane domatore che però si azzittì subito appena vide lo sguardo assassino della moglie.

-ehm…comunque non è mai piaciuta neanche a me… l’ho sempre trovata un tantino superficiale…-

-si hai ragione caro…-

-ehi guardate che vi sento?!-

-che c’è?era solo un’opinione!-

-si va bhe…-disse Zick addentando una patata intera.

-mi hai sorpreso però…-disse Zob assumendo uno sguardo serio mentre si appoggiava allo schienale della sedia.

-uh?-rispose lui a bocca piena.

-si insomma credevo che a te piacesse Elena!-

Ci fu un tonfo. Zick si rialzò dalla sieda appena caduta insieme a lui,mentre cercava di non soffocare. –co..s?!!?!-

-perché non è la verità?a me sembrava chiaro, vero caro?-

-verissimo…non ci sono segnali migliori-

-cosa?!ma non è vero!!a me non piace Elena!-

-e come se non bastasse io avevo l’impressione che anche lei…-

-sisi anche Elena aveva una cotta di nostro figlio!- disse Greta sorseggiando l’acqua.

-guardate che sono qui!vi sento!-

-uh?-

-Elena non ha una cotta per me!-

-come no!?ma se si è visto <_<-

-cosa?!-

-ma si Zick!come ti guarda….come tu la guardi…devo farti un disegno?-disse Zob alterandosi tra le risate.

-e come la guardo?!-

-come se si fosse scritto “baciami” sulla fronte!-

A quell’affermazione Zick divenne viola.

-non è assolutamente vero!e io non gli piaccio!a quanto pare non hai visto il nuovo damerino che si è portata dalla città-disse addentando un pezzo di pollo,apparentemente indifferente.

-e a te non da fastidio?-

-per niente!-

-sicuro?-

-perché dovrebbe?-

-ihihihih-

-mamma…papà….perché ridete in quel modo?mi fate paura!- disse il domatore poggiando sul tavolo il pane che stava addentando.

-io so che ti piace Elena…confessarlo non ti farà che bene U.U-affermò Zob mangiando un pezzo di pollo.

-ma io…-

-avanti Zickuccio….-

-non chiamarmi Zickuccio mamma!che razza di nomignolo è poi?!-

-ma è così tenero!-

-io me ne vado in camera ciao a tutti e due!-disse correndo veros le scale senza che loro potessero risponde.

-tu figlio è strano U.U-

-è anche tuo figlio mio caro-rispose Greta mentre prendeva i piatti sporchi per posarli sul lavandino.

-oggi tocca a te pulire i piatti caro-disse lei con voce tranquilla,rilassata,come per prenderlo in giro. Si avvicinò al marito,gli diede un bacio sulla fronte e poi andò in soggiorno a leggere mentre Zob rimaneva a fissare i piatti…i TANTI piatti da lavare.

-bello fare questi ricatti uff…-disse lui tra se e se mentre pensava al bacio della moglie.

 

Zick era salito in camera e aveva sbattuto con forza la porta dietro di lui…da quando aveva nominato quel ragazzo conosciuto qualche minuto prima,si era innervosito non poco, e ripensando alla sua faccia gli veniva da spaccargliela a suon di pungi ogni volta.

-ridicolo…quel tipo ha avuto il coraggio di rispondermi…ma chi sarà mai…e poi con quale faccia tosta si mette in faccende che non lo riguardano…che cosa rappresenta quel tipo nella vita di Elena?!...-Zick si alzò di scatto,con gli occhi sbarrati mentre fissava sbalordito il muro davanti a se.

-ma poi chi se ne frega!? Non mi importa di cosa quella ragazza fa o non fa…è un capitolo chiuso…chiuso…-cercò di affondare i suoi dispiaceri facendosi una bella dormita…ma il sonno non arrivava e fu costretto a pensare a lui…a lei…a loro due insieme. Non poté negare che la cosa lo fece sfumare di rabbia.

-AH E’ RIDICOLO! Non posso e non devo essere geloso!geloso di chi poi!perché!?!-non riusciva a darsi pace…doveva sapere…doveva o sarebbe impazzito. Prese il cuscino con tanta forza da strapparlo quasi a metà,se lo mise in faccia e poi cadde sul letto pesantemente e questa volta si addormentò.

 

Intanto a casa Patata…

-papà io e Jess usciamo a fare un giro!non aspettarmi!-

-cosa?tu?lui?da soli?! Niente da fare vi accompagno U.U-

-papà!tu provaci e io ti frullo il giornale del mattino!-

-cosa?!non lo faresti mai!-

-non costringermi a metterti alla prova caro papà-

-va bene…e tu rosso!-disse Harvey puntando il dito sul ragazzo alto.-tu provaci con la mia fagiolina e io ti spedisco in città a calci e senza pantaloni e ….-

-ha capito grazie papà!-disse Elena prendendo Jess per il braccio e tirandolo con se verso l’uscita.

-a dopo ciao!-e detto questo uscì. Dopo qualche secondo dove Elena riprese fiato,si voltò poi verso il ragazzo alla sua destra e si accorse che tremava.

-Jess….è tutto a posto???-chiese le preoccupata vedendo che tremava ancora di più.

-Jess…?-

-AHAHAHAHAH!!!-

-????-

-scusa Elena…ma tu e tuo padre…e poi fagiolina….-

-o Jess….ahahahahah-disse anche lei unendosi al ragazzo alla fragorosa risata.

-Elenavieni un attimo con me…devo dirti una cosa-disse improvvisamente Jess serio,prendendo la mano di Elena facendola sussultare.

-certo…andiamo di la..-disse Elena timidamente mentre si faceva avanti con il ragazzo dietro.

Camminarono per quasi 10 minuti e in tutto questo tempo erano restati zitti senza dire una parola mentre Elena lo fissava di sottocchio ogni 2 minuti…mentre si accorgeva di come quel ragazzo potesse diventare bello ad ogni loro incontro.

-Elena…-

-dimmi!-

-Zick ti piace ancora vero?-

-!!!- Elena perse tre battiti e dovette fermarsi.-come?no!ima che ti salta in mente!?di quel pezzo di giaccio??di quello sbruffone antipatico che rompe le scatole???io….-poi lo sguardo serio di Jess incrociò i suoi occhi disperati…e poi,colpevole,abbassò il chino sconfitta e umiliata.

-ma…ma io non voglio…non devo…non posso…non più…-disse Elena con voce flebile mentre ogni suo muscolo tremava di vergogna e rabbia(è possibile???bho me lo sono inventato).

-è quello che volevo sentire…-disse Jess guardando di nuovo davanti a se,più serio che mai.

-cosa?-disse lei alzando lo sguardo verso di lui,con gli occhi lucidi.

-se tu voi dimenticarlo…io ti darò una mano-

-io…tu…cosa?lo faresti sul serio?-

-per te…si-

-Jess io non posso costringerti a fare una cosa del genere….e poi…-

-vuoi stare con me?-

Elena cascò dalle nuvole ad una velocità impressionante. Il cervello si era svuotato in un lampo e non ricordò nulla della sua vita precedente...ne chi era…se era sveglia o dormiva…se era viva oppure morta…

-….eh????-

-anche solo per finta…vuoi liberarti del passato?prova a stare con me per finta…così Zick non si avvicinerà mai a te…e tu potrai stare tranquilla…e rifarti una vita-

-ma io…non posso chiederti di fare una cosa così!-

-non lo stai dicendo tu…lo sto dicendo io…mi trovi tanto brutto?-

“brutto??io direi bellissimo!fantastico!ti guarderei per ore”ma questo non lo disse.-no…certo che no…-

-allora?ti va?non farò nulla se non con il tuo permesso…te lo giuro…-disse lui prendendole le mani con le sue e stringendole.

-io…sei sicuro che non te ne pentirai…?-

-no-

Elena arrossì di botto e poi annuì abbassando il chino timidamente.

-ok ci sto…-

-bene!-disse Jess stringendola a se con affetto.

Elena si sentì pervasa da un calore enorme…ricambiò l’abbraccio e poi sussurrò con voce flebile e dolce-aiutami ti prego…-

Sapeva che lui l’avrebbe aiutata moltissimo…forse grazie a Jess avrebbe dimenticato Zick…e questa volta per sempre.

 

 

* vi ricorda qualcosa questa battuta????no infatti l’ho inventata io!(bugiarda !!!!n.d lettrici accanite di Harry  Potter)(uf non vi sfugge proprio nulla è???ok lo ammetto l’ho preso dal sesto libro =P)

 

E ho finito!scusate ma con la scuola impiegherò molto tempo ad aggiornare..mi dispiace ma per favore…restate ad con me!!!!non vi posso ringraziare uno alla volta perché non ho tempo ma ringrazio moltissimo: arysquadro!mi fai morire ad ogni tua recensione!seguimi ancora^^; giuly_chan95 grazie per il tuo sostegno!difendiamo l’antilayismo!!!;Whivel spero che i tuoi dubbi vengano dissipati!;angela90 spero ti sia piaciuto il capitolo e ti aspetto al prossimo^^;BAbyDany94 ecco il seguito^^ti prego di seguirmi ancora^^;chibihime sei una nuova lettrice della mia ff!che bello il cerchio si allarga!sei stata molto dolce^^seguimi ancora ok???ci conto motlo.

 

E grazie a tutti gli altri ragazzi!!!^^a presto e spero che questo capitolo vi sia piaciuto^^

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Capitolo 17
*** La più grande cavolata è stata lasciarti ***


LA PIU’ GRANDE CAVOLATA E’ STATA LASCIARTI

LA PIU’ GRANDE CAVOLATA E’ STATA LASCIARTI

 

 

 

Mattino. Il Sole era appena sorto ed entrava silenzioso in quella stanza buia ,passò attraverso le tende trasparenti e poi illuminò il volto della rifugiatrice con molta tenerezza e delicatezza.

La ragazza si girò più volte nel suo letto ma poi,rassegnata,si alzò grattandosi la nuca. Si sedette sul letto e poi si mise le pantofole con pigrizia e si diresse verso il suo bagno. Prima di arrivare si affacciò un attimo alla finestra e vide che delle nuvole minacciose e grigie stavano solcando il cielo a grandi passi.

-e ti pareva pure il brutto tempo…niente di meglio-

 Aprì il rubinetto dell’acqua fredda e poi si specchiò -oddio ma chi è questa?- in effetti aveva uno sguardo orribile:occhiaie lunghe e scure,occhi stanchi e arrossati mentre i suoi capelli erano tutti spettinati e pieni di nodi. Con le mani a coppa,si sciacquò il viso e poi lo asciugò delicatamente con il panno verde là vicino e intanto pensava e ricordava…

Erano passati quasi tre giorni da quando Elena aveva detto quel “ci sto” a Jess e da li la sua vita era cambiata. Jess era un ragazzo dolce e adorabile…ma non completava quella felicità di cui lei aveva bisogno..non la completava…no..non la completava…e poi come se non bastasse Zick era schivo e più freddo che mai…ma non sapeva della sua relazione con Jess…ma avrebbe dovuto tenerlo nascosto mentre lui si pavoneggiava con quella truzza? No di certo!avrebbe fatto qualcosa…

Mentre pensava a questo non si accorse che le sue gambe stavano tremando dal freddo e gli sembravano più molli che mai.

-ma che…?-ma non finì la frase che la ragazza cadde a terra,svenuta e ansimante.

 

 

 

-buon giorno caro-

-buon giorno! Ma Elena non c’è?-

-in effetti è strano che non si sia ancora…di solito è la prima che si alza la mattina-

-e chi lo sa…è da giorni che è strana quella benedetta ragazza…vai a svegliarla caro?-

-mf?ma ho appena iniziato a mangiare!-

-Harvey sei sempre il solito ingordo!resta qui a rimpinzarti vado a io a vedere che cosa succede a nostra figlia!non ti scomodare mi raccomando!-

-ai tuoi ordini tesoro!-

-tsk!-e con questo Julie si diresse verso le scale e le percorse con calma per poi dirigersi verso la camera della ragazza.

Allungò la mano e bussò tre volte.

-Elena?tesoro?la colazione è pronta dai scendi-

Nessuna risposta.

“possibile che stia ancora dormendo?”-Elena guarda che entro…sto entrando.-

Ma quando entrò non vide nessuno.

-non c’è…è strano non l’ho vista uscire e non ho sentito nessun rumore…-

Con lo sguardo studiò la camera:in disordine come sempre ma niente di anomalo,poi vide la porta del bagno semi chiusa e si diresse là. Bussò nuovamente tre volte.

-Elena sei lì?posso….AH!!!-

Julie vide la ragazza a terra,ansimante mentre si muoveva a fatica sul pavimento freddo del bagno.

La donna si precipitò da lei preoccupatissima e poi le toccò la fronte.

-o mio dio!...Harvey!HARVEY!-

-Julie che cosa è successo!Elena!!-l’uomo si precipitò in bagno e prese Elena in braccio .

-fai attenzione!...posala sul letto-

Harvey eseguì l’ordine e poi lasciò fare a Julie.

Lei le controllò il polso e poi la fronte.

-ha la febbre alta…presto dammi il termometro!-

-si corro!-

-piccola mia mi senti?andrà tutto bene…calmati ora-

Ma Elena non smetteva di ansimare e tossire…sembrava allo stremo delle forze.

 

 

 

-Zickuccio corri!-

-e perché?-

-ma non vedi come piove?!-

-e allora?-

-ma insomma dai!andiamo da qualche parte che ci fracicheremo tutti!-

-ma a me piace la pioggia…soprattutto quella estiva-

-eddai!andiamo in qualche posto al caldo dove possiamo farci le coccole davanti ad un camino e una tazza di latte fumante!-disse quasi in tono malizioso.

Zick la guardò per poi pensarci su: lui,lei,in un posto intimo,davanti ad un camino,accoccolati con la cioccolata/latte in mano???non se ne parla.

-no grazie non mi va-

-come??come non ti va!?-

-uffa Lay preferisco andare a casa-

-ma dai!insomma non ti capisco !in questi giorni sei così schivo con me!che ti ho fatto!?-

-è che non mi dai mai spazio!insomma non mi lasci mai spazio da dedicare a me!posso avere qualche momento per me?-

-mi stai mollando?!- chiese lei con voce stridula.

-ecco capisci fischio per fiasco!ho solo detto che voglio i miei spazi(classica frase da uomo)-

-come vuoi mister voglioilmiospazio! Io me ne vado ma non cercarmi in lacrime poi!-

Zick la vide allontanarsi furente e non poté fare a meno di sospirare. Lay era carina e tutto il resto(ma doveee?????n.d yaya e Antilay) ma a volte era peggio di una piovra.

La pioggia cadeva incessante mentre Zick fissava il cielo ad occhi socchiusi…in questi momenti gli venivano in mente le corse sotto la pioggia insieme a Elena…le passeggiate e le chiacchierate incessanti ma tanto belle. Riabbassò il capo mentre le gocce di pioggia gli bagnavano il volto coperto in parte dai capelli…ma quelle nel suo volto erano davvero gocce?

A passa strisciato si diresse verso casa propria ignaro di quello che stava accadendo a casa dei vicini.

 

-dell’acqua!dellacqua presto!-

-eccola!eccola!-

-presto un altro panno umido!fai in fretta!-

-corro!-

-Harvey prova a chiamare ancora l’ambulanza!-

-si vado!-

-Elena…adesso ti portiamo in ospedale…non preoccuparti-

-cara il telefono è staccato e la linea è interrotta!-

-come è possibile!?-

Entrambi si affacciarono davanti alla finestra e videro la di tempesta che si era creata stava sradicando i rami degli alberi e stavano staccato alcuni dei collegamenti dei telefoni e dell’elettricità.

-oh no…Caro come facciamo?!-

-dobbiamo andare noi a prendere un medico..non possiamo fare altro…-

-ma non possiamo lasciare sola Elena!-

-è vero…-

Il silenzio li avvolse e solo il fiatone della ragazza riempiva il vuoto.

-forse…forse so cosa fare…-

 

 

-Zick!vieni!ma guarda come sei bagnato!vieni dentro che ti asciugo!

-no lascia perdere mamma sto bene…-

-ma così ti prenderai un accidente!-

-Ho detto che sto bene dai…-

-noi dobbiamo andare in missione ora!come cavolo fai a venire con noi se sei peggio di un pulcino fradicio?-

-non è un problema…ma…-

-niente ma!ma guardati!nessuno sano di mente va in giro sotto la pioggia e senza ombrello poi!-

 

DIN DON…

 

-ora vado ad aprire ma appena torno ti vai a cambiare!intesi?-

-intesi…uf…-

-ma tu guarda che figlio rimbambito ho fatto!tutto suo padre!non è normale stare sotto la pioggia come uno stupido e…-

-ciao Greta…-

La madre del domatore aveva aperto la porta e si era ritrovata davanti Julie,bagnata fradicia,peggio del figlio, che tremava dal freddo,con le mani al petto e con gli occhi pieni di lacrime.

-Julie!che cosa è successo!?-

-Greta…ti prego…mia figlia…non sta bene…ti prego…io e Harvey dobbiamo cercare un medico…tu potresti occuparti di lei…ti prego…- la donna era profondamente disperata…doveva aiutarla. Greta era in difficoltà…era obbligata ad andare alla missione ma come poteva dirlo alla donna?

-io…io non…-

-resto io con Elena…-intervenne il ragazzo piattamente.

-Zick!-

-Zick…tu…resteresti con Elena finché noi non torniamo?-

-si…-

Greta guardò il figlio con sguardo misto di orgoglio,preoccupazione e decisione.

Julie di scatto abbracciò il ragazzo ,che rimase shockato da quel gesto improvviso.

-ti prego..restale vicino..so che avete litigato..ma ti prego..lei sta soffrendo molto…-

-io…io…io farò del mio meglio…-disse chiudendo gli occhi sospirando a fondo.

-bene-disse Julie staccandosi e ricomponendosi-io ora vado…Zick vieni adesso a casa nostra…-disse la donna facendogli strada.

-Zick?-

-si mamma…?-rispose quasi piattamente il ragazzo dai capelli color notte.

-fai attenzione e buona fortuna…-

-grazie…-disse facendo un accenno di sorriso.

-fammi sapere presto!-

-si…- e detto questo chiuse la porta alle sue spalle.

-io spero che vada tutto bene…-sussurrò Greta prima di dirigersi dal marito per avvisarlo dell’accaduto.

-cosa essere successo?Elena tanto male?-

-no Bombo…va tutto bene…tutto bene…-

 

 

-bene Zick noi andiamo cerchiamo di fare il meno tempo possibile…-

-si.-

-abbi cura della nostra bambina…-disse Harvey con voce rauca.

Zick lo guardò sorpreso poi abbassò il capo chino e sussurrò un lieve si con le labbra.

-nostra figlia è in buoni mani caro…noi torniamo presto a dopo Zick!-e i due se ne andarono.

 

Il ragazzo rimase fermo nell’ingresso della porta con lo sguardo contratto dalla disperazione e i pugni serrati.

-oh maledizione ma perché ho fatto una cosa del genere!?ma tu guarda che mi toccare fare!-cominciò a correre verso la porta di Elena. Aveva già in mente quello che avrebbe fatto:sarebbe entrato,avrebbe controllato la situazione e poi sarebbe andato via!niente di speciale…ma quando spalancò la porta…non fu quello che fece.

Appena entrò si arrestò di colpo. Elena era li,sul suo letto mentre respirava a fatica,agitandosi e le mani che tremavano. Zick rimase fermo sulla soglia della camera incapace di muovere un muscolo. Che cosa gli stava succedendo?non era normale quello che stava accadendo!lui non doveva sentirsi così…non più. Si avvicinò piano a Elena che sembrava dormire. Si inginocchiò davanti ai piedi del letto e la stava osservando con disperazione e una angoscia dentro si fece spazio. Avrebbe fatto qualunque cosa per non vederla in quello stato. Gli prese il panno da sopra la testa,lo intense nuovamente nell’acqua e poi glielo rimise in testa e dopo la sua mano,come mossa da sola,si posò verso il viso pallido e sudato di lei,e cominciò ad accarezzarlo delicatamente. Ad un tratto Elena scosse la testa e poi aprì lentamente gli occhi. Ma il suo sguardo non era sorpreso…ma disperato e arrabbiato. Zick dal canto suo aveva ritratto la mano appena aveva visto le due pozze color arancio puntati addosso.

-che...cosa..fai..in..casa mia?-chiese ansimante la ragazza,con rabbia.

-sono venuto perché stai male…-

-io sto…benissimo…-

-stai zitta sciocca…stai delirando…-

-vattene fuori io non voglio vederti!-disse con forza cercando di alzarsi.

-stai giù!-

-non mi dai ordini!come…ti permetti a farti vivo?! Ti ricordo che io e te non siamo più amici…non lo siamo!-disse cercando di colpirlo con i pugni ma poi,sfinita,si afflosciò sul busto del ragazzo,cosa che lo fece evampare. –non va bene…così rendi tutto …più..difficile…-disse la ragazza piangendo.

-Elena…-

-non dovevi venire…io sto con Jess…ma tu…tu sei sempre qui nella mia testa….devi sparire io non ti voglio nella mia testa….-

Zick rimase li cercando di fermarla  e di consolarla…e poi di scatto,dopo quelle parole,l’abbracciò forte.

-quello che ti ho detto era una bugia…solo una bugia…Elena torna ancora con me….ho fatto una cosa stupida…- lui diceva questo…ma sapeva che la ragazza non avrebbe ricordato nulla dopo. La rifugiatrice rimase ferma poi lo fissò negli occhi,incredula,ma un attimo dopo svenì.

-Elena!ehi non fare scherzi!che cosa è successo!insomma svegliati accidenti!Elena!-la scuoteva la,chiamava ma niente . Elena non si muoveva...era più pallida…stava perdendo colorito…no fermi tutti questo non doveva accadere!

-Elena! per l’amore del cielo apri gli occhi!Elena!!!-Zick era scoppiato in un pianto disperato mentre cercava di chiamarla…ma la ragazza era sorda…stava dormendo…un sonno che non sapeva sarebbe finito.

Aveva afferrato le mani della rifugiatrice e strette tra le sue mentre pregava e piangeva. Ad un tratto la porta si spalancò e Zick si voltò di scatto ma rimase immobile e sorpreso….forse anche terrorizzato.

-tu!?-sibilò il ragazzo.

 

Lei non disse nulla,ma con grazie si avvicinò verso Elena con una cosa stretta tra le mani. Era sempre lei di una bellezza inaudita,con i capelli corvini che le danzavano come se galleggiassero. Si inchinò e stappò la boccetta di vetro tra le mani sotto lo sguardo di Zick che era rimasto a fissarla con ostilità e sospetto. La ragazza alzò la testa di Elena e gli fece ingogliare il contenuto liquido color rosa pastello. Il tempo si fermò per alcuni secondi ed erano carichi di tensione. Poi Elena riprese colorito e cominciò a respirare. Zick sospirò sorridendo alla rifugiatrice poi si voltò da Silvia che era già alla porta.

-aspetta!-

-sono venuta in tempo-

-ma…-

-io e te siamo nemici! Ma lei è una brava ragazza…visto che devo un favore ad un amica…è questo il prezzo che devo fare-

-anche se non conosci Elena…grazie per averla salvata-

Silvia si bloccò e poi si morse il labbro. No,lei non doveva dire niente.

-a presto domatore- e con questo non aggiunse altro e andò via.

Zick si rivolse nuovamente a Elena che respirava a fatica ma ,toccando la fronte, si accorse che la febbre stava scendendo velocemente. Lui le prese le mani per darle forza e Elena in quel momento riaprì gli occhi che fissarono quelli profondi del domatore,poi sorrise dolcemente al ragazzo con naturalezza come da tempo non faceva..e infine si addormentò.

Zick era rimasto colpito ed era arrossito mentre i battiti del suo cuore erano aumentati molto..troppo. si alzò dal letto,rimboccò le coperte la ragazza e si alzò lentamente dirigendosi verso la finestra…era incredibile…la pioggia era cessata….un classico…pensò. Alcuni operai avevano già rimosso i rami dai cavi elettrici quindi doveva essere tornato tutto a posto. Guardò Elena che dormiva tranquillamente sul suo letto e poi uscì dalla camera. Scese velocemente le scale. Poi prese il cellulare che gli avevano lasciato e provò a farlo squillare…la linea era tornata.

-pronto?che cosa è successo?-

-signora sono io…Elena sta meglio…la febbre è scesa…-

-cosa?sul serio!?noi abbiamo portato un dottore!ma che bella notizia mi hai dato..ma come è successo!?

-non lo so…davvero non lo so…-

-grazie Zick sei stato un tesoro…puoi tornare a casa,noi tra 5 minuti saremo a casa-

-ok…arrivederci..-

-e grazie ancora Zick-

Dopo aver riagganciato Zick uscì di casa .respirò l’aria profumata e fresca tipica del dopo pioggia e poi entrando in casa venne praticamente aggredito da qualcosa o peggio qualcuno.

-Zick!!!tesoro mio!-

-Lay!che cosa…?-

-voglio stare con te amore mio!ti prego perdonami!-

-ma io…-

-dai stringimi..-

Zick lo fece ma fu sorpreso di capire che non sentiva nulla…erano emozioni piatte e senza senso…almeno per lui. Non provava più quel brivido dietro la schiena quando abbraccia la ragazza…no. Niente. E questo lo sorprese. Zick,non sentendo nulla,la scansò dandole le spalle–vattene ora voglio stare solo.-

-ancora con questa storia dei propri o spazi?-

Zick si girò da lei e la guardò convinto.

-esatto!e ora fuori!-

Lay,offesa più che mai,se ne andò lasciando Zick tranquillizzato e rilassato,sospirando sonoramente mentre con gli occhi cercava qualcosa per distrarsi da questi pensieri che ormai gli avevano inondato la desta. Era da solo in casa quindi la cosa gli riuscì difficile quindi si arrese anche a se stesso…

La cosa importante era che Elena stava meglio e che era salva…il resto è dopo.

 

 

Oggi non posso fare i soliti ringraziamenti ma mi rifarò la prossima volta promesso!!!^^spero che questo capitolo vi sia piaciuto come gli altri^^A presto allora! Comunque saluto tanto Ary che mi spinge(quasi obbliga)ad aggiornare presto questa ff!^^

Vi aspetto al prossimo capitolo non mancate ciao!

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Capitolo 18
*** Lui che era il suo migliore amico ***


LUI CHE ERA IL SUO MIGLIORE AMICO

LUI CHE ERA IL SUO MIGLIORE AMICO

 

 

 

I giorni passarono e Elena riprese poco a poco tutte le forze perse fino a riprendersi completamente…ma non ricordava nulla di quello che gli era accaduto in quei momenti dove il suo delirio era arrivato alle stelle:non ricordava la visita di lui,di averlo aggredito a parole…e tanto meno ricordava che lui era li che sorvegliava su di lei come un angelo…no niente di tutto questo ricordava e proseguiva le sue giornate come se nulla fosse mai successo continuando ad evitare il ragazzo.

Non era ancora uscita di casa sotto il comando di Harvey che le aveva proibito di uscire per prendersi una ricaduta, ma dopo una settimana dove era tornata in forze Elena decise che era il momento di uscire di casa…finalmente.

 

-sto bene!-

-ma tesoro fa freddo fuori!-

-ma cosa dici mamma! È pieno agosto ricordi?-

-oh piccola mia, sei sicura di non avere dolori alla pancia,al fianco,alla schiena,al collo,alla testa?-

-papà sto bene!e poi voglio solo uscire un po’qui nei dintorni non starò molto!ma se continuo così impazzirò-

-va bene piccola almeno mettiti questa sciarpa-

Elena guardò la madre con espressione indecifrabile mentre lei posava la sciarpa di lana rossa che aveva appena tirato fuori.

-ok ok ho capito-

-bambina mia non prendere freddo!-piagnucolò l’uomo.

-papà,mamma….mi fate uscire?!-

-certo ma non fare tardi-

-certo ciao!-

Chiuse la porta dietro di se ma non poté fare a meno di sentire i lamenti dei suoi genitori.

-o santo Saturno…-

La ragazza cominciò a camminare per le vie del quartiere con le mani dietro la schiena mentre i suoi occhi ruotavano in torno al paesaggio stracolmo di foglie e colori. Si diresse verso il parco non lontano da casa e si sedette comodamente sulla panchina libera. Respirò a fondo,poi cominciò a giocherellare con la lampo della sua giacca mentre fissava distrattamente i passanti (per lo più coppie) e intanto cercava di ricordare qualcosa di quello che era successo,ma nulla:più ci pensava e più le sue sensazioni e i presentimenti aumentavano…ma era ancora il vuoto. Sbuffò un’altra volta sonoramente,tanto che alcuni vecchietti che gli passarono davanti si girarono a guardarla sorpresi.

-s..scusate-disse la ragazza imbarazzata.

Elena chiuse per un momento gli occhi,concentrandosi sul rumore delle foglie che la circondavano e degli uccelli che volavano…ma c’erano anche dei bolli?bho, si avrebbe pensato dopo…ora voleva solo rilassarsi e …

-Elena?-

…finita la pace.

Elena aprì lentamente gli occhi e voltò il capo…ma perché sempre lui. Zick era li davanti a lei,con sguardo sinceramente sorpreso,con due buste della spesa in mano. Si era fatto più carino per caso?

-Zick- disse piattamente guardando torva davanti a se.

-cosa ci fai tu qui?non stavi male?-

-non sono affari tuoi-disse la ragazza arrabbiata-e poi come fai a saperlo?-

-come “come faccio a saperlo”…mi stai prendendo in giro?-disse il ragazzo anche un tantino imbarazzato.

-che cosa mi stai nascondendo?-

-io non nascondo nulla…-disse smentendo tutto.”non se lo ricorda…meglio così”

-invece si...dimmelo-

-che peccato Elena guarda che ero si sono fatte?mia madre vuole la spesa e devo andare. Ci vediamo!-

-sei sempre il solito!ma tanto che mi importa!-

-infatti non ti importa!-

-bene-

-bene!-

 Zick se ne andò a grandi passi mentre teneva le braccia aperte e in mano le buste. Sembrava uno spaventapasseri che camminava…non poté negare che la cosa era davvero buffa.

-uf…sarà meglio andare a comprare qualcosa anche io…ho fame-

Elena si diresse vero il primo supermercato e comprò qualche scatola di gelato e di patatine …non le toccava da giorni.

Mentre si dirigeva verso casa scorse una figura alta e slanciata che catturò la sua attenzione e capì il perché.

-Jess!-

La ragazza si diresse verso di lui e si posizionò davanti sorridendo.

-Elena-

-come stai oggi Jess?-

-bene…-

-Jess….c’è qualcosa che non va?sei strano-

-se c’è qualcosa che…e me lo chiedi pure!?-

Il ragazzo era arrabbiato con lei ma Elena non capiva il motivo.

-che cosa è successo…?-

-tu sei stata male-

-si è vero…-

-perché non me lo hai detto?-

-perché non mi sembrava importante!perché mai avrei dovuto farlo…?-

-forse…per nascondere qualcosa?!-

-non ti capisco…-

-non fare finta con me!-

Elena lo guardò con occhi sbarrati. Non aveva mai visto Jess così arrabbiato.

-Jess…io non capisco niente di quello che dici!-

-come non capisci quello che dici….tu sei la mia ragazza…eppure non ero con te quando stavi male…no, c’era quel bimbetto a tenerti compagnia!-

-di chi stai parlando insomma!?-

-di quel tuo vicino di Casa!di Zick!-

Elena si bloccò di colpo sentendo quel nome. Non era possibile.

-cosa?no…non può essere….io e lui abbiamo rotto ogni rapporto…-

-no invece…non puoi immaginare il mio dolore quando ho scoperto che Zick era stato con te a sorvegliarti mentre eri malata mentre io a casa a fare i fatti miei-

-io …io…-

-ora vuoi pure mentirmi?!-

-io…non mi ricordo assolutamente di nulla, devi credermi Jess!-

-come…potrei crederti?!-

-sei libero di non farlo…ma io non ricordo nulla di quello che è successo durante la mia malattia…-

-stai mentendo…-

-no- Elena lo guardò negli occhi poi sbuffò.

-fai come vuoi…non credermi…ora scusa devo andare-le cose andavano di male in peggio.

-Elena…davvero non ti sei accorta di nulla…?-

-ti ripeto di no…-

-ok…voglio crederti…ma Zick non deve avvicinarsi ancora a te…sia ben chiaro…-

-Jess…io devo andare…ci sentiamo presto- non accettava questi suoi cambiamenti di umore…meglio se se ne sta da solo per un po’.

Elena tornò a casa e potete immaginare i suoi genitori che la sommergono letteralmente di domande.

 

-allora?!perché hai fatto tardi?dove eri andata?

-con che sei stata?chi hai visto???-

-mamma niente sono andata a fare della spesa e papà ho incontrato solo Jess per la strada.-il nome di Zick non voleva pronunciarlo.

-ora scusatemi voglio andare in camera mia…-

-tesoro è tutto a posto?-ma la madre non ottenne risposta. Elena sbatté la porta di camera sua e si buttò sul letto spaventando Bombolo e Sfruscio.

Quello che aveva detto Jess l’aveva lasciata esterrefatta. Zick era stato li?con lei mentre stava male?no, non era possibile…lui la odiava…non lo avrebbe mai fatto…la cosa più assurda è che la cosa non la faceva star male...al contrario in qualche modo lei era felice di quello che era successo…

-NO!- Elena si alzò dal letto convinta stringendo i pugni. –non va bene!non va bene per niente!io non volevo questo!io non lo volevo…io non posso crederci…non voglio…-dolcemente,la ragazza si accucciò sul letto e poi si addormentò.

 

I suoi sogni non furono dei più lieti e quieti…stava sognando qualcosa…qualcosa di importante…qualcosa che l’avrebbe segnata. Sognava strane figure,strani esseri…strane voci…urla…risate...pianti …dolori…

 

Elena si svegliò terrorizzata più che mai. Stringeva a se un cuscino mentre i suoi capelli,sciolti prima di addormentarsi ,erano spettinati e le ricadevano sulle spalle e sul volto sudato  e rigato dalle lacrime. Posò le mani sul viso cominciando ad ansimare in modo preoccupante. Ora si trovava in un bel guaio…lo sapeva pure lei.

 Scese da letto di corsa e si infilò le ciabatte rischiando di calpestare Puffy.

Ora ricordava…ricordava vagamente ma ricordava…lo sguardo di Zick quando era venuto ….le cose che lei gli aveva detto quando Zick si era avvicinato…e anche le cure che quel domatore aveva avuto per lei…non era possibile.

Elena si scese l’ultimo scalino poi si diresse verso il salone. Li trovò la madre intenta a leggere un libro con molta attenzione.

-oh Elena…-disse lei alzando gli occhi sulla figlia.

-che cos’è quella faccia?è successo qualcosa?ti senti male forse?- chiese allarmata.

-non mamma va tutto bene…-disse la ragazza avvicinandosi alla madre e sedendosi sul divano.

-mamma…perché Zick è venuto da me quando stavo male?-

Julie sussultò colpevole poi guardò la figlia.

-te lo sei ricordato quindi…-

-si-

-Elena lo so che sei contraria e so che ti arrabbierai….tu eri svenuta e la febbre ti saliva sempre di più…pioveva forte e non potevamo usare la macchina per portarti all’ospedale e non potevamo chiamare un medico…dovevamo dividerci per prenderne uno per farti visitare…non potevamo lasciarti sola…in quel momento io sono andata da Greta…ma lei…lei non poteva e così…Zick si è offerto…-

-Zick si è offerto…nessuno glielo ha chiesto…?-

-no tesoro…e scusami se l’ho fatto…so che tu e lui avete litigato…-

-non importa…-

-lui ti è stato accanto per non ricorda quanto…ma quando siamo tornati,tu stavi meglio…io non so cosa lui ti abbia fatto…ma non finirò mai di ringraziarlo…ho rischiato di perderti bambina mia…-

-non mamma non piangere ora sto bene…-Elena si alzò dal divano sorridendo a forza.

-scusami mamma devo uscire…-

Ma sta per mettersi a piovere…-

-mamma…io devo…-

-va bene…prendi un ombrello cara…-non doveva obbiettare…sapeva che la figlia era fragile ma Elena aveva capito qualcosa ed era importante…non poteva trattenerla.

-si mamma-

Elena si sistemò i capelli,non legandoli,poi si mise un paio di scarpe qualunque,afferrò qualcosa dal cassetto per poi metterselo in tasta e dopo aver preso giacca e ombrello,uscì di casa.

Aveva cominciato a piovere ormai incessantemente…era una pioggia fitta ma con qualcosa di bello e magico…qualcosa che nemmeno lei sapeva spiegare.

A capo chino,Elena cominciò a camminare per le vie deserte del quartiere come aveva fatto quella mattina.

Era il momento di fare i conti con se stessa…non poteva più rimandare:

Lei gli vuole bene…tanto…troppo. È gelosa di Lay….lo ha protetto contro la vendetta di Silvia…aveva ballato e anche baciato quel ragazzo…lui che si era comportato in modo così bello e protettivo verso di lei…gli aveva ripetuto più volte che senza di lei il suo successo non sarebbe mai arrivato a quei livelli…anche se litigavano, lui era sempre pronto per lei e cosi era per entrambi…lui non faceva che farla sentire a suo agio…non faceva che farla sentire bene…anche se l’aveva tradita lei non faceva che accrescere il suo bene…per lui…perché gli piacevano i suoi capelli…perché adorava la sua voce…e perché amava i suoi occhi e il suo cuore puro…lui che era il suo migliore amico…lui che aveva preso il suo cuore ma che non era stato capace di custodirlo, facendo in modo che si ferisse e si graffiasse…lei era innamorata di lui…Elena era innamorata di Zick…il suo migliore amico.

Sotto la pioggia Elena sorrideva appena. Si sentiva come liberata da un peso ormai sempre più pesante…lo aveva confessato…si, Elena era piena d’amore per quel domatore…peccato che tutto era finito…si tutto. Ma lei lo amava e non avrebbe continuato a mentire a se stessa…

Si diresse verso la locanda dove Jess si era sistemato per le notti. Non voleva entrare quindi si rivolse al portinaio,un uomo alto e con un paio di spettacolari baffi bianchi.

-mi scusi potrebbe chiamarmi il ragazzo di nome Jess per favore?gli dica che è importante-

Lui la guardò per vari secondi poi annuì grave.

-certo aspetti qualche minuto.-

La ragazza si allontanò e si mise sotto un albero aspettando che il ragazzo usci. Ad un tratto una figura si affacciò e agitava la mano in segno di richiamo.

Elena sorrise debolmente e gli fece cenno di raggiungerla. Jess ci pensò su,per evitare di bagnarsi,ma poi la raggiunse,sorridendo (povero illuso muhahaha n.d yaya perfida)

-Elena…perché non vieni dentro?dai su altrimenti ci beccheremo un bel raffreddore.-

-scusami Jess…non ci metterò tanto…volevo parlare con te…-

-si…dimmi-

Elena lo guardò…era ancora tremendamente carino con quei bei capelli e il suo maglione rosso…peccato era un bel ragazzo.

-Jess…ora ricordo…-

-ricordi cosa?-

-ricordo…Zick…che è venuto...mi è tornato tutto in mente…-

-….-

-ho riflettuto molto Jess…ecco io…non sono più disposta a farmi del male…a fare del male a te…-prese un bel respiro profondo poi disse -è meglio se chiudiamo qui…-

Jess era a dir poco allibito.

-cosa?solo perché ha fatto un’azione buona ora tu cambi idea su di lui?-

-no…sono stati tutti i vari episodi a farmi cambiare idea…ma forse non l’avevo mai veramente cambiata…-

-che cosa vuoi dirmi…ti piace quel tizio?!-

-credo...che sia qualcosa di più…che forse sia amore…-

Jess,preso da una follia incontrollabile,afferrò Elena per le spalle facendole cadere l’ombrello tra le mani.

-no!non puoi dire sul serio!Elena io che cosa ti ho fatto!?non merito che tu mi tratti così!-

-lo so Jess…non è colpa tua…la colpa è mia.-

-Elena tu non puoi lasciarmi-

-ti prego non insistere Jess...così non fai che peggiorare la situazione.-

-Elena…se mi lasci…le cose non saranno più come prima-

-ne sono consapevole…ma io spero che resteremo sempre amici...-

-no-si affrettò a dire-no Elena…non lo saremo più..è questo quello che vuoi…non vuoi più vedermi?-

Elena rimase scioccata poi nuove lacrime solcarono il suo viso. Si staccò dalla persa di Jess e raccolse l’ombrello.

-addio Jess- e se ne andò via.

Il ragazzo era rimasto li come uno stupido…non sapeva che fare ma si sentiva un perfetto idiota.

-Elena…non finisce qui…ti giuro che questa tu decisione la rimpiangerai a vita-

 

Elena corse verso nord dove avrebbe trovato la spiaggia. Era isolata e non c’era nessuno. Arrivata vero la sabbia si tolse al volo le scarpe e buttò senza ritegno via il suo ombrello e poi si immerse dentro il mare.

Non sopportava questa situazione…era da sola e molto fragile….aveva bisogno di qualcuno…di lei

La sua metamorfosi era già iniziata,molto lentamente,ma Elena prese il suo anello dalla tasca e lo girò così che prese subito le sembianze di una sirena. Sapeva che non doveva pensarlo ma gli era mancato quel mondo.

Si diresse verso il posto dove era sicura che l’avrebbe trovata e poi la vide,come se la stesse aspettando. Cera lei e nessun altra,l’aspettava a braccia aperte. Come lo faceva a sapere?questo non si sa ma a d Elena non importava nulla,si fiondò da lei e la strinse forte in cerca di un conforto. Non parlarono,non si dissero nulla…restarono in silenzio per molto…forse …ore. Tutte e due erano strette in un abbraccio affettuoso e poi Silvia si staccò lievemente per poterla guardare negli occhi.

-è tardi…torna domani…abbiamo tante cose da dirci…-

-hai ragione…domani tornerò…-

-a presto…-si scambiarono un altro lieve abbraccio poi Elena nuotò nuovamente verso la riva. Aveva avuto bisogno anche solo di un suo abbraccio per farla sentire meglio...solo Silvia poteva capirla in quel momento fragile della sua vita.

Girò di nuovo il suo anello e poi tornò normale. Cercò le sue scarpe,sparse per la spiaggia,poi cercò l’ombrello. Lo trovò più avanti rotto in mezzo come se qualcuno lo avesse riempito di pugni. Bene così avrebbe avuto anche la scusa per il fatto di essere bagnata fradicia.

Cominciò a camminare con la mente però questa volta completamente vuota…non pensava a nulla…era come se ci fosse solo lei nei suoi pensieri…lei e nessun’altro…ma quella volta fece male…perché di solito lei badava alle persona che la osservavano…infatti aveva una vista acutissima…ma questa volta non si accorse di niente e nessuno.

 

Lei era li,che la spiava dietro il recinto di rose di un giardino,bagnata fradicia(infatti avrebbe fatto i conti dopo con lo specchio)e guarda Elena andare a casa triste, bagnata e che era appena stata al mare.

-bene…bene…bene…qui c’è qualcuno che nasconde un segreto eh?bene Elena Patata…puoi star sicura che di qualunque cosa si tratti…io la scoverò….e ti giuro che te la farò pagare per tutto…- e con questo Lay uscì dal suo nascondiglio e si sistemò una ciocca di capelli che le si era messa davanti agli occhi.

 

E questo è soltanto l’inizio…

 

 

Eccomi con il nuovo capitolo!spero che vi sia piaciuto! Sorpresi eh?Elena l’ha confessato ed era pure ora <_<…Jess sembra essere pericoloso mentre quell’oca di Lay invece ha dei sospetti…ne vedrete delle belle non temete…

 

E ora ringraziamenti!

 

Arysquadro:mia carissima collega!piaciuto il capitolo?spero di si perché non lo rifaccio U.U no dai scherzo. Piaciuto?sorpresa?eh? allora…e si hai azzeccato la metamorfosi centra ma si saprà nel prossimo capitolo…si lo so devi soffrire ancora un po’ U.U ci ho goduto pure io con Lay!io sono elice quando scrivo certe cose sai?cmq si Zick ormai è stufo marcio muhahahah. Ok basta. Spero ti sia piaciuto e so che aspetti già il prossimo…ma questa volta aspetto il tuo.

Whivel: allora volevo dissipare i tuoi dubbi(o almeno provarci eheh) allora…per il primo punto…forse hai ragione ma sai com’è non mi sono molto preoccupata di questo aspetto e forse avrei dovuto curarlo…prendila come una svista logica la mia…per la seconda…ti rispondo dicendo che Lay era già dentro casa di Zick e che lo stava già aspettando quindi non ha visto da dove è arrivato quindi non sospetta…o forse si…chi lo sa…bisogna aspettare i prossimi capitoli per saperlo U.U. per la frase degli spazi penso sia più giusta la tua seconda opzione …Zick ad un certo punto non ce la fa più insomma alla fine non sa più che dire e la butta sulla questione degli spazi…bisogna cercare di capirlo ^^’’’ spero ti sia piaciuto il capitolo a presto.

BabyDAny94:grazie*_*sono contenta che ti piaccia il capitolo! E si Zick si sta svegliando ed era ora!questa volta è toccato ad Elena però^^che ne pensi? Alla prossima.

Angela90:sono commossa!ti piace davvero ogni capitolo ?che bello sul serio?^^non preoccuparti per la pazienza mi piace scrivere questa ff e fidati che non l’abbandono. Seguimi ancora^^

 _Valux_ e Rein94: siete nuove e mi riempite di gioia!sono contenta che vi siate aggiunte e che vi piaccia la mia ff*___* *piange a catinelle* spero che il capitolo vi sia piaciuto. Alla prossima.

 

E con questo ho finito!grazie a chi ha messo la mia ff nelle preferite e nelle seguite!ragazzi vi aspetto al prossimi capitolo^^un bacio a tutti ciao!

 

Yaya_sana

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Capitolo 19
*** Un accordo per una fine ***


Quella mattina il sole splendeva alto e caldo

UN ACCORDO PER UNA FINE

 

 

 

 

Quella mattina il sole splendeva alto e caldo. Nessuno poteva dire che la sera prima c’era stata una pioggia così forte e dei tuoi che squarciavano il cielo a metà…ma è per questo che si chiamano temporali estivi no? I raggi del sole filtravano cauti da dietro la finestra andandosi a poggiare leggiadri sul volto della ragazza che ancora dormiva beata nel suo letto con il corpo coperto da lenzuola sottili. Era tornata tardi ieri sera ma nessuno gli aveva detto niente. Il suo sonno sembrava così tranquillo e forse lo era veramente,ma nel suo cuore c’erano un infinità di sensazioni contrastanti che regnavano con furore: finalmente aveva ammesso a se stessa di essere innamorata di quel ragazzo dalla folta chioma blu e dai quei occhi chiari e tanto profondi…amava quel ragazzo come non mai si sarebbe aspettata eppure non ci credeva…non credeva fosse possibile e invece...invece eccola li,la ragazza considerata un maschiaccio innamorata del suo migliore amico. Ma questo suo amore gli ha portato delle perdite..anche a sofferenze come quella che aveva avuto Jess…quel ragazzo era tanto caro e dolce per lei e non se lo meritava tutto ciò che aveva subito anche perché lui era sinceramente attratto da Elena,ma come poteva lei stare con lui con Zick nella testa? Non poteva.

-Mmm….-

-Maoooomaoooo-

-Mmm….Sfruscio ma che vuoi…?-chiese la ragazza spaesata. Ma il gatto si limitò a fargli le fusa come sempre faceva.

-Ok ok ho capito mi alzo…uf come sei pestifero…- la ragazza allontanò il grosso gatto con una piccola sculacciata e poi si sedette sul bordo del letto,passandosi una mano pigra sui suoi capelli arruffati,lasciati liberi durante la notte che gli cadevano morbidi sulle spalle.

-che mal di testa…-

Si infilò le ciabatte bianche e poi scansò le tende della finestra facendo filtrare tutta la luce del Sole dentro la stanza. La ragazza sorrise ingenuamente:adorava il Sole e il suo calore…si sentì rinata. Con tranquillità andò in bagno a cambiarsi il pigiama per mettersi un paio di pantaloni corti neri e una maglietta bianca a maniche corte aderenti alle spalle,poi si pettinò i capelli e si mise una piccola fascia nera,poi si mise a fissare la proprio immagine nello specchio del bagno. Non gli era mai piaciuto vantarsi ma non sapeva perché sentiva qualcosa dentro di lei che la spingeva a essere più “presentabile” di come era solita…forse la sua cotta centrava qualcosa…probabile.

Scese di corsa le scale e si fiondò in cucina dai genitori.

-Ciao papà! Ciao mamma!-

-Elena che bello sei nel mondo dei vivi!-

-Elena…la mia bambina? Come mai sei così carina?-

-Mi trovi carina papà?-chiese divertita mentre si sedeva sulla sedia della tavola mentre salutava i due gemellini sul dondolo.

-Ciao fratellino…ciao sorellina…-

-Elena come mai ti sei vestita così?-chiese Julie mentre le passava del latte.

-Per cambiare un po’…perché sto male?-

-No al contrario! Così acchiapperai l’attenzione dei ragazzi di tutto il quartiere…già…aspetta ragazzi ho detto…? Elena vatti subito a cambiare!-

-Ma papà…-cominciò a ridere di gusto -Ma chi vuoi che prenda uno maschiaccio come me?! Comunque non preoccuparti se qualcuno si avvicina gli do un pugno sul naso come da regola,ok papino?-

Harvey sorriso compiaciuto mentre annuiva.

-Bene…bene…questa è la mai bambina- l’uomo prese l’ultimo sorso di caffè poi prese la sua valigetta- Ciao tesori miei vi voglio bene!-

-Ma come papà vai al lavoro? Ma non eri in ferie?-

-Si ma oggi papà deve andare a svolgere qualche pratica che si era dimenticato,come al suo solito,quindi oggi va a recuperarli.-disse Julie lanciando occhiate fulminanti al marito.

-Eheh! Si è così!bhe io allora vado,a dopo ciao-

-Papà è sempre con la testa fra le nuvole-disse Elena addentando un biscotto alla vaniglia.

-Hai ragione…-sbuffò rassegnata –Bhe io vado a fare il bagnetto a questi due birbantelli-prese allegramente i due gemelli tra le braccia,che ridevano entusiasti. –Tu che fai esci?-

-Penso di si mamma…anzi si esco. Ci vediamo a pranzo ok?-

-Ok cara fa attenzione. A dopo!-

-Ciao mamma…-

La donna scomparve dietro la porta dell’ingresso. Elena sospirò rassegnata poi finì di bere il suo latte e si sistemò i capelli davanti. “Spero di non vederlo…” pensò lei con foga…non aveva proprio voglia di vederlo,non ora.

Andò alla porta e titubante l’aprì lentamente; affacciò lo sguardo fuori poi ,respirando a fondo,si decise a uscire. La zona era deserta e nessuno era nei paraggi. Una sensazione irrequieta percorse la schiena della ragazza…aveva una strana sensazione ma poi però uscire completamente respirando a pieno il buon odore di erba e l’odore di pioggia che era ancora presente nell’aria ed era un odore che lei amava. Cominciò a camminare per il quartiere osservando ogni minimo dettaglio intorno a lei tra cui gli alberi,i recinti delle case appena riverniciate e ancora bagnate dalla precedente pioggia,i pali della corrente che si stanziavano in fila sulla strada,i muri tappezzati di foto di animali scomparsi che gli facevano tornare in mente ricordi lontani dell’inizio dell’avventura con il suo “migliore amico”…sembra passato un secolo da tutto ciò invece è passato solo qualche anno…eppure tutto è cambiato.

Dopo quella breve passeggiata tornò verso casa sua e con stupore vide che qualcosa si muoveva veloce intorno alla sua casa. A passo incerto ma altrettanto sicuro si avvicinò al suo portone ma vide qualcosa che era schizzato dietro il portico. Elena lo seguì,pronta a capire cosa fosse anche se aveva timore di scoprirlo,e quando svoltò anche lei venne scaraventata a terra di peso.

-Ahia che dolore!-disse la ragazza massaggiandosi il fondoschiena con la mano.

-ELENA!-

La ragazza venne stritolata in meno di qualche secondo dopo,il volto schiacciato contro qualcosa di morbido e di colore rosso,poi capì.

-Bombo!ma cosa stai facendo!?-chiese lei cercando di respirare dopo la stretta troppo forte.

-Elena!tu mancare tanto a Bombo che Bombo deciso di fare visita a Elena per fare sorpresa! Tu mancare tutti a casa Barrymore! Perché Elena non tornare a casa?!-

La ragazza lo guardò con dolcezza poi sorrise.

-Mi dispiace tanto Bombo…ma non posso…purtroppo io e Zick abbiamo…abbiamo litigato e non me la sento di venire da voi…-

Il mostro venne pervaso da un pianto angosciante e ad un volume elevatissimo.

-Bombo abbassa la voce!Zick non deve scoprire che sei fuggito e nemmeno Jeremy!-

-Ma Bombo essere triste! Bombo vuole che Elena tornare!-

La ragazza si sporse e gli accarezzò amorevolmente la testa.

-Mi dispiace Bombo…ora no. Ricordati che tu e tutti gli altri mostri siete qui nel mio cuore. Ma non fare quella faccia sta certo che Elena Patata varcherà nuovamente quella soglia! Non vi sbarazzerete di me tanto facilmente! E ora torna a casa Bombo non voglio che ti rimproverino.-

Il mostro esitò un attimo poi stritolò di nuovo la ragazza.

-Bombo va, ma Elena deve tornare presto! Elena tornare presto!-

-Certo Bombo…certo…-la ragazza salutò con la mano il mostro con sguardo insolitamente dolce mentre vedeva il grande mostro rosso cercare di entrare goffo dalla finestra e atterrare con un tonfo sordo.

Elena fece una piccola piroetta su se stessa poi si diresse avanti verso il mare…perché no forse sarebbe stato meglio andare da Silvia. A pochi metri di distanza da dove era partita,Elena sentì un urlo.

-MA COME TI E’ SALTATO IN MENTE DI USCIRE DI CASA STUPIDO DI UN MOSTRO?!SE TI BECCO LA PROSSIMA VOLTA FINIRAI IN UN BARATTOLO DI TONNO CHIARO?!-la furia di Jeremy si estese per tutto il quartiere ma solo ELena capì di cosa il tutore si stesse riferendo.

 

-cosa è successo?!-

-Zick questo ingrato e fetente di un mostro ha osato uscire dalla finestra dopo che io gli avevo detto di no!-

-Bombo ma sei impazzito?!-il ragazzo scese le scale mentre con la mano se la passava tra i capelli blu notte.

-Ma era importante! Uffa nessuno capisce Bombo!E poi Bombo essere stato poco fuori!-

-Non mi importa un accidenti! Che non si ripeta mai più!- detto questo il grande micio castano si diresse verso la cucina. Zick lo guardò andare via poi lanciò un’ occhiata fulminea al mostro.

-Ma si può sapere cosa avevi da fare di tanto importante?!- disse il domatore mentre continuava a fissarlo. Il mostro si guardò indietro per ricevere l’aiuto dai suoi amici poi cominciò a sudare freddo.

-Zick non arrabbiare…-

-Non mi arrabbio, spara su-

-Bombo voleva vedere…insomma Bombo costretto da altri mostri perché Bombo è più tenero e Bombo essere cascato! Non punire Bombo Zick!-

-Bombo!-cominciò ad alterarsi.

-Bombo voleva vedere Elena…Elena mancare molto a noi mostri e noi volere vedere lei!-

Il ragazzo era rimasto scioccato ed era rimasto ad assorbire la risposta del mostro.

-Ma sei impazzito?!non devi uscire!-

-chiedere perdono!-

-umphf…il dado è tratto no? L’hai vista?-

Il mostro si illuminò e cominciò a saltellare per tutta cosa.

-Sisi! Bombo avere visto Elena!Elena essere davvero ragazza carina!oggi essere davvero carina! Elena avere accarezzato testa di Bombo! Elena avere detto che tiene tutti i mostri nel suo cuore!-

Zick rimase stupido poi un sorriso incerto si fece largo tra il suo volto. –Ha detto questo…?-

-Si! E poi Elena avere detto che presto sarebbe tornata a villa Barrymore!- tutti i mostri esultarono entusiasti…tutti tranne Zick che aveva ancora quel sorriso sul volto che gli diventò malinconico.

-Magari fosse così…magari…- il domatore salì le scale per tornare in camera,cupo ormai,mentre in salone si stava festeggiando.

 

-E poi?-

-Poi ho l’ho lasciato…cosa avrei dovuto fare?...-

-Ma tu sei sicura di quello che provi Elena?-

-Si…credimi Silvia non sono mai stata così sicura…è questa la verità e forse era la più ovvia delle opzioni-

La sirena la guardò di traverso poi chiuse gli occhi. –Elena io non nascondo che questa notizia non mi rende molto felice…ci potrebbero essere dei problemi,senza contare che lui è un domatore…un nostro nemico Elena non scordartelo…-

-Non l’ho dimenticato…-

Le due sirene erano intente a parlare come da tanto non facevano e la cosa era piacevole e non.

-Cosa farai ora?-

-Non lo so-

-Come non lo sai?-

-No Silvia…non ho idea di cosa fare-

-Mmm…vuoi dirglielo?-chiese titubante.

-Assolutamente no! È un’altra cosa di cui sono assolutamente certa…non gli dirò nulla…non posso-

-Ma Elena…-

-Niente ma…Silvia è meglio così almeno per ora…-

-ok…ti credo-

Silvia si avvicinò per poi abbracciare dolcemente la sua amica che ricambiò subito.

In quell’istante accaddero varie cose contemporaneamente:

 

Zick,nella sua camera,era sprofondato nel suo letto a contemplare con malinconia tutto l’accaduto..era dura ammetterlo ma Elena gli mancava terribilmente…

Silvia aveva fatto pace con la sua amica ,cosa c’era di meglio?

Elena si stava sfogando dal suo peso che aveva tenuto dentro per troppi anni ormai..ed era ora di farlo…

La domatrice dai capelli corvini e dalle ciocche rosa stava guardando la scena delle due sirene con un sorriso troppo perfido nel suo volto…aveva scoperto il suo segreto e ora…?

La domatrice nuotò verso la riva,lasciando le due sirene al loro abbraccio.

“Bene…ora si che posso divertirmi”

Lay uscì dalla spiaggia con lo sguardo deciso e perfido. Si avviò verso la strada principale per arrivare alla città. Aveva un piano e lo avrebbe sfruttato…questa scoperta era l’occasione che gli serviva. Elena era una sirena? Bene non chiedeva niente di meglio.

Camminò per un tratto, non si sa quanto lungo, per poi andare alla locanda dove la persona che alloggiava stava sicuramente riposando. Parlò con il portinaio che la fece attendere poi lei si spostò sotto un albero. Il cielo si era scurito di un grigio scuro ma non era un presagio di pioggia.

Ad un tratto una folta chioma rossa uscì dalla locanda e si diresse verso la domatrice con aria afflitta e arrabbiata.

-Chi sei?-

-Jess giusto? Mi hanno parlato di te-

-Ma tu chi saresti?-

-Mi chiamo Lay e sono la fidanzata di Zick, ci siamo già visti ricordi?-

A quel nome il ragazzo schiumò di rabbia.

-A si?! Povera illusa allora…auguri per la tua storia!-

-Non fare lo spiritoso!-

-Senti io non voglio saperne nulla si Zick, ok? Sono furioso ma me la vedrò da solo!-

-Io ho un’ informazione che potrebbe farti comodo mio caro…-

-Senti non mi interessano le voci-

-Non sono voci…se mi darai il tempo di spiegarti capirai…ci stai?-

-vedremo-

E Lay gli raccontò tutto quello che aveva visto e che sapeva…di cosa Elena era in realtà.

-C-cosa?-chiese il ragazzo,scioccato,dopo il racconto.

-È come ti ho detto-disse sicura.

-Non ci credo…mi stai prendendo in giro-

-No che ti sto prendendo in giro...non sono mai stata più seria-

-E come dovrei crederti!?-

-Uffa sempre così deve andare…va bene guarda-

La ragazza tese la mano destra verso il basso sotto lo sguardo attento del ragazzo,poi fece partire un bagliore bianco dalla mano che illuminò entrambi i volti. Nel terreno era rimasta la traccia di un piccolo solco.

-Senti, non ti chiedere se è tutto un trucco o cose del genere perché non lo è-

Jess la guardò con sfida.-Dimmi chi sei-

-Non c’è bisogno che tu sappia cosa sono,ti basti sapere che odio Elena…e devo vendicarmi per quello che mi ha fatto…anche tu vuoi vendicarti giusto? Allora aiutami.-

-Aiutarti? Non penso…cosa hai in mente?-

-Qualcosa di grosso…so che tu non sei il tipo che passa a certe cose…allora?mi darai una mano?-

Jess ci pensò…il dolore e la rabbia erano troppo forti…ok non c’era soluzione.

-Ok…voglio sapere tutto però…tutto chiaro?-

-Cristallino…-la ragazza sorrise perfida mentre tese la mano al ragazzo che la strinse.

Quello sarebbe stato l’inizio della tragedia che avrebbe cambiato la vita di molte persone…e mentre i due stringevano questo accordo,i loro volti si illuminarono dal baiore di un tuono vicino.

 

 

Ta daaan!ecco il capitolo che ve ne pare?scusate sono di corsa non risponderò alle recensioni ma grazie di cuori a tutti voi!vi voglio bene siete fantastici!seguitemi ancora mi raccomando!

Ciao alla prossima spero che il capitolo vada bene^^

A presto

Yaya_sana

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Capitolo 20
*** Un segreto rivelato...? ***


Elena quella notte era tornata a casa sfinita con un grandissimo mal di testa

UN SEGRETO RIVELATO…?

 

 

 

Elena quella notte era tornata a casa sfinita con un grandissimo mal di testa. Le emozioni di quel giorno si erano accavallate una per una ed era arrivata ad un punto davvero critico. In pochi giorni era riuscita a distruggere la sua amicizia con Zick e con Jess…aveva scoperto questo suo sentimento e adesso rischia pure di ritorcesi contro di lei…decisamente le cose non erano andate come lei sperava di poter passare questa sua vacanza senza compiti. Si girò piano nel letto tenendo una mano appoggiata sulla sua guancia con aria triste e stanca.

-Oh Sfruscio…cosa devo fare secondo te?- chiese lei accarezzando il morbido pelo del gatto con delicatezza. Il gatto per risposta si mise a pancia in sotto aspettando altre carezze.

-Ma che fai ti comporti da cane ora? Comunque non mi sei di aiuto…-sprofondò sul letto mettendosi una mano davanti agli occhi.-Cavolo...ma non poteva rimanere tutto come una volta? Io che davo la caccia ai mostri insieme a Zick…essere ancora bambini…io e lui che litigavamo per ogni stupidaggine per poi fare pace dopo poche ore…invece adesso mi ritrovo pure innamorata di quell’idiota…-si mise seduta di scatto tenendo il cuscino tra le mani con aria folle- Oh Zick come ti odio!- nel dirlo stava per strappare a metà il cuscino mentre stringeva i denti con forza. –Ti odio ti odio ti odio e ti odio!-continuò a ripetere mentre la rabbia cresceva.

 

A pochi metri di distanza un ragazzo dai capelli color della notte stava leggendo un libro davanti alla finestra e ad un tratto starnutì tre volte.

-Caro ti sei preso il raffreddore?- chiese Greta portando dei panni puliti per il figlio.

-No mamma sarà qualcosa nell’aria-

 

-Ah….-sospirò -Meglio rimettersi a dormire…buona notte Sfruscio -detto questo la ragazza si coricò tranquilla nel suo letto cercando di prendere sonno il più presto possibile.

 

 

Tre giorni dopo…l’alba del terzo giorno era arrivato,puntuale ,con un sole davvero luminoso ma a questo alla ragazza dai capelli arancioni non importava nulla. Guardò di fuori,non sarebbe uscita nemmeno oggi e lo sapeva ma tanto non gli importava sarebbe stata a casa da sola probabilmente con i genitori che uscivano da qualche parte e lei sarebbe stata a casa come i tre giorni prima.

-Elena…-

-Mmm?-

-Non vuoi venire con noi a cena dai nonni in città? Ti farebbe bene…-

-Si...lo so mamma…ma non mi va-cercò di sorridere il più sinceramente possibile ma gli riuscì solamente un sorriso forzato.

-Capisco…Elena ti prego riposati, sei debole da tre giorni ormai…mangia qualcosa almeno-

-Vedrò di farlo…tranquilla-le sorrise.

-Oh…va-va bene…allora a dopo ci vediamo questa sera Elena…ciao tesoro-

-Ciao mamma…- ed Elena tornò a fissare fuori la finestra aspettando,come ormai faceva,che la giornata passasse indisturbata mentre il dolce gatto bruno saliva sul davanzale cercando di raggiungere la padrona.

 

                                                                                 ******

 

 

-E’ tutto pronto? Quanto manca?-

-Quasi due ore caro…-

-Odio queste riunioni…-

-Zob! Cosa dici? Tu sei uno dei leader devi essere il più entusiasta!-

-Ma non lo sono…possiamo restare a casa?vedrai che non se ne accorgono quelle mummie…-Sbuffò il domatore di rimando facendo uno sguardo annoiato e scocciato.

-Quelle mummie sono i tutori Zob...e poi ci saranno i nostri amici e anche nuovi domatori che vengono da lontano per aiutarci..quindi sta zitto!-

Il domatore farfugliò delle cose senza senso mentre si infilò la sua camicia bianca e la giacca rossa mentre scendeva le scale.

-E perché io devo venire prima?-

-Perché sei il leader amore!- disse Greta esasperata.

-Tu mi tratti male lo sai vero? Sei molto aggressiva!-

-Ma è per questo che mi hai sposata…-disse lei con aria da chi la sapesse lunga. Il marito rimase fermo un paio di secondi dovendo riconoscere la verità della faccenda annuendo grave con occhi chiusi.

-Si lo so…mi hai incastrato per bene…ma ti amo !!- la guardò disperato vedendo la donna accigliata che non prometteva nulla di buono, ma poi sorrise compiaciuta continuando a scendere le scale mentre Zob sospirava molto profondamente.

-Zick?-

-Mmmm…cosa?-

-Ehi più animo quando parli con tua madre...forza rifai da capo!-

Il piccolo domatore si accigliò poi chiuse gli occhi per poi riaprirli,sprezzante.

-Cosa posso fare mammina adorata???-

-Greta…tuo figlio mi fa paura-

-Guarda che sei stato tu a dirgli di fare una cosa del genere-

-Mmmm…si è vero…ok non farlo mai più-

-Si può sapere cosa volete?-chiese Zick tra lo scocciato e il divertito. La donna dai capelli biondi assunse uno sguardo dolce e comprensivo. –Sai anche tu che abbiamo organizzato questa riunione straordinaria…sono arrivati dei nuovi domatori…due…perché non vai a far amicizia con loro?saranno qui a momenti così andrete tutti insieme nel posto prestabilito-

Il ragazzo si accigliò poi sospirò rassegnato-Va bene mamma lo farò-

-Grazie amore…-gli schioccò un dolce bacio sulla guancia per pi dirigersi in cucina- Verranno anche Teddy e Lay!-continuò lei canticchiando dall’altra camera. A Zick già non andava più di andare ma si limitò ad annuire piano. Il padre gli sorrise divertito.-E Elena?-

-Cosa…?-

-Non viene?-

-No-

-Glielo hai chiesto?-

-No-

-Avete litigato?-

-Si-

-Se ti facessi la domanda allora sembrerà che me ne importi qualcosa ma invece non è così...tanto sei tu che sbagli-

-Cosa?! È così che difendi tuo figlio??-

-Sai figliolo…è la legge che lo dice…le donne hanno sempre ragione è uno stile di vita capisci? –

-Non è molto giusto-

-Lo so che non lo è ,ma se non sapessi questa cosa pensi che io e tu a madre staremmo ancora insieme?

-Mmm…-

-Tienilo bene a mente capito? Senti non mi importa ora… ho cose un po’ urgenti da fare…quindi ne riparliamo dopo ok?- si avviò verso l’uscita con Greta sottobraccio-Staranno qui a momenti!  Fatti trovare pronto!-

-Si papà-

-E pettinati sembri uno spaventapasseri!-

-Mamma! Va bene…va bene è chiaro ciao!-

Rimasto solo, il ragazzo se ne andò in salone. –I mostri non ci sono…?a certo…anche loro se ne sono già andati e anche i nonni…pazienza-si mise a giocherellare con un laccio  immerso nei suoi pensieri per un po’ finché non sentì la porta sbattere.

-Ah…sono già qui…e alziamoci…-il ragazzo si alzò,pigramente e strisciando i piedi si avviò alla porta che poi aprì.

-cia…-

-Amore!!!-

-Lay!  Ti prego staccati!-

-Ma perché?-

-Semplice perché mi stai soffocando!- disse Zick quasi sull’orlo di un esaurimento nervoso.

Lay si staccò da lui di poco con sguardo arrabbiato poi si mise le braccia conserte guardando il ragazzo di traverso. Il domatore dai capelli blu scosse la testa con fare rassegnato,poi si rivolse a Teddy.

-Ehi-

-Zick! Che fai non saluti?-disse Teddy sfoderando un sorriso smagliante allargando le braccia con fare amichevole.

-Ciao Teddy tutto ok?-

-Potrebbe andare meglio te lo assicuro…ma si va avanti…tu invece?come mai quell’aria da funerale?-

-Aria da funerale?-

-No…ora che ci penso hai sempre avuto questa faccia…-

-Ma quanto sei spiritoso!-disse Zick incrociando le bracci al petto e guardandolo storto.

-Non mi va di litigare…dove sono loro?-

-Oh giusto quasi mi dimenticavo…bene allora… ti presento Arianna- li Teddy fece entrare una ragazza di statura media,dai capelli ricci con colore castano chiaro quasi biondi,carnagione chiara e occhi azzurri; indossava abiti un po’ più pesanti di quelli che di solito si portavano in questo periodo. Aveva teso la mano avanti verso il domatore.

-Piacere sono Arianna,sono una domatrice anche io-disse con un sorrise sincero.

Il domatore rimase un po’ colpito da quella semplicità familiare…le strinse la mano sorridendo appena-Piacere Zick, anche io domatore-

-Lo so..s.ei molto famoso dalle mie parti- disse la ragazza sorridendo.

-Davvero?-

-Si! Tutti parlano delle tue imprese insieme ad una rifugiatrice di nome Elena…tu e lei siete come una leggenda…lavorare con voi sarà un piacere-

Zick fece un sorriso triste-Si beh…Elena non collabora più con me…abbiamo…si litigato-

-Oh…-si rabbuiò poco-Non volevo,non lo sapevo…-

-Appunto non lo sapevi non preoccuparti!-gli sorrise. –Ragazzi a casa non c’è nessuno,raggiungiamo gli altri che dite?-

-Io no-

-No?che devi fare Lay?-chiese Teddy sorpreso guardandola. La domatrice fece scuotere la testa con aria da superiore -E’ un segreto ragazzi…beh…-squadrò Arianna da capo a piedi guardandola con sfida.-Io vado…ciao amore-andò verso il domatore dai capelli blu e lo baciò di sfuggita per poi uscire lasciando i tre da soli.

-Ehm…mi sono perso qualcosa?-

-No Teddy…ma ormai non la sopporto più…-

-Pensi di lasciarla? Ti vedo esaurito-

-Esaurito? Sta pur sicuro sono esaurito…quella non fa che starmi appiccicato…sembra…sembra..-

-Una piovra?-suggerì la ragazza castana con convinzione. Zick la guardò un secondo poi sorrise annuendo divertito-Esatto proprio una piovra-

-Scusa quella è la tua ragazza? Per caso…ti sei frullato il cervello? No scusa tu sei bravo…anzi un ottimo domatore ma ti vai a mettere con una sciacquetta come quella?-

-Sciacquetta? Pure Elena la chiamò così una volta…-

-Quella ragazza è un mito-intervenne la ragazza annuendo.-Deve esserlo…sappiamo che ti ha salvato il fondoschiena almeno un milione di volte-

-Già…bhe forse mi…mi sono lasciato ingannare dal suo bel faccino…-

-Ma quale bel faccino? Quella ha tutto meno il bel faccino!-

E mentre i due domatori stavano facendo amicizia sull’argomento di quanto Lay potesse essere una seccatura,Teddy si prese il suo Mp3 e cominciò a sentirsi la musica rilassato mettendosi le mani dietro la nuca.

 

Elena stava seduta comodamente sul davanzale fissando senza attenzione le persone che camminavano per strada ,guardandole i particolare e i lineamenti;a volte si divertiva così,passando il tempo a guardare e persone. Scese dal davanzale stiracchiandosi le gambe e le braccia indolenzite. Si guardò in torno: il suo Bombolo dormiva teneramente sul suo letto come sempre ,e accanto c’era anche un piccolo coniglietto bianco e paffuto che gli si era addormento proprio affianco…ma ne mancava uno all’appello.

-Sfruscio?...dove sei?-la ragazza,mezza addormentata,scese piano le scale stropicciandosi gli occhi chiamando il gatto con voce impastata dal sonno.

Sentì dei rumori provenire dalla cucina e si diresse verso essa a grandi falcate.

-Che cosa stai facendo?- vide il gatto in mezzo alla cucina che guardava ogni angolo della zona con sguardo vigile e teso.

-Ehi…che stai facendo Sfruscio…? È tutto ok?-la ragazza dai capelli arancioni si piegò per accarezzare e tranquillare il gatto -Ma che ti prende…?- ad un tratto il gatto si arrabbiò mentre fissava qualcosa alle spalle della ragazza,aveva drizzato il pelo e mostrato i denti.

-Sf-Sfruscio…che ti prende?-chiese la ragazza preoccupata togliendo la mano. Sentì dei rumori vicini

-Mamma…Papà?siete voi? Siete già tornati…?-la ragazza si alzò piano dirigendosi verso la porta d’ingresso…e poi…un dolore lancinante… il buio.

 

 

-E’ tutto pronto?-

-Bhe lo spero per la tua incolumità!-

-Ehi te la prendi con me?-

-Bhe sei tu che ti sei offerto di occupartene Terrence!-

-Guarda che sono bravo…molto più bravo di te!-

-Se non vuoi avere un pugno sul naso ti conviene zittirti e andare a finire il lavoro!

-Papà!-

Il domatore dai capelli blu si girò verso il figlio sorridendo sereno mentre teneva in mano una lista.-Ciao Zick…come va?-

-Bene…siamo venuti qui con Teddy e Arianna…Dayla non è qui?-

-Ah…mi dispiace…Arianna giusto?-Zob le si avvicinò sorridendo e allungandogli la mano-Molto piacere io sono Zob-

La ragazza rimase ferma a guardare l’uomo davanti a lei che le sorrideva sereno,gli occhi le si illuminarono mentre stringeva con energia la mano -M-molto p-piacere! I-io sono Ar-Arianna! Lei è il mio mito vivente! L’ammiro è un domatore di un eccezionale talento!-

Il domatore guardò il figlio come stordito e lui annuì sorridendo -E’ proprio così-

Zob tornò allora a rivolgersi ad Ariana con un sorriso imbarazzato sul viso-Bhe…che dire Grazie! Fa sempre piacere sentirsi dire certe cose…pur troppo però Dayla,tua cugina,non potrà venire…doveva venire con i tutori ma sia lei che loro non o possono venire..saremo solo domatori e i mostri di casa Barrymore -

-Oh ma va benissimo. La ringrazio per avermi avvisato-

-Dovere…ora se potete scusarmi…ho un mucchio di lavoro da fare a dopo…-

Zick si guardò in torno…la struttura era tutta in tela con panchine circolari e panchine che si alzavano verso l’alto…sembrava di stare in un circo …

-Ci andiamo a sedere?-chiese Teddy togliendosi le cuffie.

-Certo…Arianna vieni?-

-A certo!-

I tre presero posto sui posti centrali della scalinata: erano seduti pochi domatore e quindi ne approfittarono per fare quattro chicchere tutte insieme.

 

 

Il buio….il dolore….un vuoto di memoria….

 

Elena aprì lentamente gli occhi,leggermente stordita; si mise a fatica in posizione seduta mentre passava una mano sulla testa per poi tastare un bernoccolo lateralmente.

-Ahi…cavolo che male…- aprì di più gli occhi ma vide pochissimo…era tutto scuro davanti a lei. Provò ad alzarsi lentamente per capire dove fosse e per cercare di fare luce. Si alzò debolmente ma dopo qualche passo andò a sbattere contro qualcosa di frego,di duro e di trasparente. A tentoni cercò di capire di cosa si trattasse…sembrava come una barriera…ma era qualcos’altro…si guardò in torno e vide il suo riflesso sfocato..vuole dire che ne era circondata. Sentì l’ansia salirgli sempre di più mentre cercava con gli occhi una possibile via di fuga , ma nulla. Cominciò a battere il vetro e a chiamare aiuto ma sembrava che nessuno la potesse sentire ,poi sentì un rumore di una porta sbattuta e allora gli occhi gli si illuminarono.

-C’è qualcuno? Per favore mi può dare una mano?...la prego io….tu?!-

-Oh…ti sei svegliata eh?-

-Lay….schifosa sanguisuga che cosa vuoi?-chiese Elena arrabbiata mentre stringeva i pugni sul vetro,squadrandola.

-Io? Da te? Assolutamente nulla…-

-Fammi uscire!-

-Proprio non posso farlo…sai…oggi si terrà una riunione importante…una riunione dove si parlerà dell’ultima battaglia e di una prossima…-

-E cosa centra con me?!- sbottò Elena cominciando a sudare freddo impercettibilmente.

-Non lo immagini...?tu sai qual è stata l’ultima battaglia che abbiamo fatto?-

Elena restò in silenzio,sconvolta,poi si arrabbiò.-Non lo so…-

-Non lo sai…?io penso di si…sai…chissà come saranno felice di sapere che Elena Patata…non è altri che una sirena…un nemico…che dici, non sarà divertente?...-

Elena rimase allibita guardandola con occhi sgranati .

-Non-non s-so di cosa tu stai parlando! Fammi uscire!-

-Io…so il tuo segreto…io ho visto…ho visto cosa ti accade quando l’acqua di bagna…che ne pensi di farlo vedere anche agli altri?-

-No…non lo faresti mai!...-

Lay guardò sopra di Elena con un sorriso stampato sul volto-Quella dove ti trovi tu è una sorta di clessidra…sopra la tua testa si trova una specie di tappo…sai cosa c’è dietro il tappo…?-

Elena era rimasta con i pugni attaccati al vetro con sguardo sconvolto più che mai quando poi capì,ma ebbe paura di dirlo…

-Acqua…?-

-Esatto...vedo che non sei così stupida…-si avvicinò a Elena davanti al vetro-Così pagherai per tutto quello che è successo…tra pochi secondi leverò questa tenda che ti nasconde...e tutti i domatori assisteranno alla trasformazione…compreso Zick-

-No! Maledetta lasciami andare!lasciami ho detto! Non farlo!- batteva le mani al muro con insistenza senza risultato provocando solo una risata da parte della domatrice.

-Non devi ringraziare solo me…anche Jess ha il suo merito…proprio un ragazzo particolare…-

-No…-

-Benvenuta nel tuo inferno…- la ragazza uscì dal telone. Elena si inginocchiò a terra sbattendo forte sul pavimento di vetro mentre i suoi occhi cominciarono a ricoprirsi di lacrime mentre il suo corpo tremava dalla paura e dalla disperazione…-E’ finita…-

 

 

-Ma che cosa è quella grande struttura coperta papà?-

-A dire il vero non lo so ZickLay dice che deve mostrarci una cosa…-

-Una cosa eh?sono proprio curioso…-

Arianna rimase ferma a fissare il centro della stanza dove si trovava quella grande altura coperta.

-Mmm…sento qualcosa che non va-

-Cosa Arianna?-

-No...niente Zick…niente…-

-Eccomi amore!-la domatrice passò davanti ad Arianna spingendola da parte abbracciando il ragazzo.

-Lay…che cos’è questa notizia che devi mostrarci questa cosa?-chiese il domatore staccandosi dalla presa.

La ragazza sorrise innocente- Una cosa...che ti farà mancare il fiato…-

-Ah…sono curioso…-

-Non ne avevo dubbi…-

-E tra quanto inizia?-

-Adesso…-

I domatori erano tutti intorno, seduti al loro posto,parlando e scherzando come loro solito,mentre Zob era appena arrivato vicino al figlio e aveva dato inizio a questa riunione…

 

 

Penso che scusarmi…non va bene vero…?

SCUSATE il ritardo bestiale ma ci sto provando a fare del mio meglio!!spero che il capitolo vi sia piaciuto …questa   n preparazione..il vero momento arriverà tra poco O_O’’

Allora che bello vedere nuove persone che leggono la mia ff!mi riempiti di gioia grazie*__*

 

Arysquadro:  eheh mi hai costretto a fare questo capitolo con la forza! Quindi ecco qua!!! Spero che non ti abbia deluso..non so se hai notato qualcuno che ti assomiglia…(noooooo davvero? N.d tutti)(eheh ^^’’’) spero di nn aver fatto male boh boh . cmq ci tenevo a farlo ed ecco qui.

Nel capitolo precedente mi sono divertita a fare quella scena con Bombo...era così carino^^

Hai ragione se Lay affogava era meglio!!!peccato però ufsn troppo buona con lei non va bene!

Hai visto che hanno combinato??vedrai che accadrà la prossima volta…*sasa*ti aspetto al prossimo capitolo ciao!

Whivel: Grazie per il bel complimento!!^^sono contenta che ti sia piaciuto spero che mi seguirai ancora.

Rein94:grazie sono contenta che la mia Ff ti piaccia!!! Scusa per l’attesa e spero che questo capitolo non ti abbia deluso^^seguimi ancora mi raccomando^^ciao!!

Angela90:hai ragione Zick dovrebbe lasciare Lay…e guarda che gli combina nel capitolo dopo ! è un’arpia quella! Spero che il capitolo non ti abbia deluso…seguimi ancora mi raccomando^^ a presto!

BAbyDany94:ecco che cosa hanno combinato O_O questi due insieme sono pericolosi. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo e spero che questo non ti abbia deluso! Grazie per il bel complimento a presto!

Lovy91:Wow!! *__*che bello vedere un nuovo membro in questa ff!non sai che gioia mi hai fatto provare! Sono contenta che ti piaccia e confermo M.A è uno dei cartoni-fumetti italiani usciti meglio in assoluto^^spero mi seguirai ancora. A presto!

 

Grazie anche a tutti quelli che la leggono che l’hanno messa tra le seguite e le preferite! A presto un bacio da tutti!

Yaya_sana

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Capitolo 21
*** Verità o menzogna...? ***


I domatori erano tutti intorno,seduti al loro posto,ridendo e scherzando come era loro solito,mentre Zob era appena arrivato vicino al figlio e aveva dato inizio a questa riunione…

VERITA’ O MENZOGNA…?

 

 

I domatori erano tutti intorno,seduti al loro posto,ridendo e scherzando come era loro solito,mentre Zob era appena arrivato vicino al figlio e aveva dato inizio a questa riunione…

 

 

Era tutto pronto…Zob si era seduto e così avevano fatto gli ultimi domatori che erano rimasti in piedi. I preparativi erano pronti,gli argomenti erano stati sistemati nel tabellone che si intravedeva al muro sinistro; le porte erano state chiuse e il silenzio era calato. Ora mancava solo una cosa prima che la riunione iniziasse…ed era quello che Lay doveva mostrare.

-Lay…allora cosa devi farci vedere?-chiese Zob girandosi dalla sua parte,con sguardo curioso.

-Adesso?-

-Hai detto che tutti devono guardarla no…?-

-Assolutamente -sorrise furba.

-Bene…-la guardò con un po’ di sorpresa-Quindi facci vedere e poi iniziamo-

-Certamente….e scusami fammi passare- disse ad Arianna dopo aver lasciato la presa al braccio di Zick,che sospirò molto sollevato.

-Oh…scusami…ma sai se mi sposto non posso vedere quel tipo che distribuisce la coca cola…sai è molto interessante…-sorrise furba non spostandosi.

-Insomma mi fai passare o devo chiamare rinforzi?!- disse Lay alterandosi posando le braccia lungo il corpo stringendo i pugni.

-Ma guarda che è molto interessante! Prima stava rischiando di cadere e non ci crederai ma un bambino gli stava per mordere il pollice…è molto interessante!- rispose la bionda sorridendo ironicamente.

Lay sbuffò esasperata per poi passare dietro la ragazza e camminare finalmente avanti-Stupida mocciosa…-

-Attenta agli scalini…- abbassò la voce-….papera-

 Lay scese le scale con determinazione,con una vena  che gli pulsava sulla fronte. Zick rise mettendosi una mano sulla bocca.-Lay non ti piace proprio,eh?-

-Ma che scherzi? Io e lei siamo quasi sorelle! La lovo da morire!...ma ti prego non la sopporto- fece uno faccia mista di repulsione e divertimento continuando a fissare quella grande struttura.-Di sicuro ci sarà da divertirsi…quell’ochetta…-

-Dai…Arianna dovresti essere più ottimista-

-Zick non ci riesco…si chiama sesto senso sai?-

-Divertente…-

 

 

Nella clessidra,Elena era rannicchiata sul fondo,con sguardo impaurito mentre tra le sue labbra,tremanti,uscivano in un sussurro suppliche e preghiere….era spaventata…più che mai,come mai lo era stata…era un guaio…non poteva uscire…e ora? Sarebbe stata umiliata da tutti…presa come una nemica…tutti avrebbero visto la sua metamorfosi…tutti,compreso lui.

 

-Ehi ciao- disse una voce avvicinandosi.

La ragazza sobbalzò alzando lo sguardo -T-tu!allora…era vero! Sei in combutta con quella papera! Con quella maledetta!-

-Ehi…non ho fatto niente di male…ha fatto un’offerta ed io ho accetto,mi sembrava allettante…vado dove c’è la vittoria,sai per non rischiare…-

-Sei un verme Jess….-sibilò lei quasi in lacrime.

-Dente per dente, ricordati…-detto questo si sentirono dei passi che si allontanavano e lei rimase di nuovo sola nelle tenebre. Era così impaurita. Indossava ancora il suo pigiama e i capelli erano tutti scompigliati. Guardava con paura quel telone che tra poco,sarebbe calato.

 

Lay si mise al centro del palco ,davanti al telone e guardava i presenti sorridendo furba e vittoriosa.

-Ragazzi…domatori…vorrei fare un annuncio prima di iniziare la riunione…anzi …devo mostrarvi una cosa!-

 

Paura…stava finendo tutto...quello che conosceva..quello che era,tutto quello che era stato..stava per scomparire in una nuvola di fumo…tutto sarebbe finito…

 

-Sono ormai giorni che noi stiamo affrontando un nemico…un nemico pericoloso..che minaccia la nostra quiete…non ci lascia in pace…un nemico violento che ci ha fatto del male!-

 

Stava andando avanti…non si fermava…stava per dire tutto…avrebbero visto tutto.

 

-Ma oggi...oggi le cose cambieranno...questa guerra cambierà!Perché io…ho una di loro!-

I domatori si guardarono tra di loro,confusi,senza capire.

-Ma cosa sta dicendo?-

-Ah non lo so-

-Ma che vuol dire ha una di loro?-

-Sarà una bugia-

-Si è vero-

Zick guardava attento e anche nervoso.

 

Una di loro…si lei lo era…era così…lo era e ora doveva pagare questo suo errore..quanta sofferenza si sarebbe risparmiata se lei avesse negato tutto…la sua vita starebbe ancora allegra e fiorente..lei e Zick sarebbero ancora stati amici e ora sarebbero insieme a fare qualcosa...e non così…separati e nemici…

 

-E’ vero…è tutto vero…e ora…ve lo proverò-la ragazza guardò in alto  al tendone e vide un ragazzo dai capelli rossi che diede il consenso. La stanza era circondata da voci mentre discutevano su Lay e sulla sua proposta.

Zick era attento e osserva il telone come faceva Arianna vicino e come anche Teddy faceva.

 

-E’ ora!-

 

Già…è ora…

 

Il tendone in quel momento si slacciò e pesantemente cadde a terra con un tonfo sordo.

In quel momento accaddero varie cose contemporaneamente.

 

Zick si era alzato di scatto con gli occhi sgranati dal terrore mentre le mani gli tremavano e una rabbia incontrollata gli salì al cervello ad una velocità impressionante.

-Che cosa sta succedendo?!-

Teddy di fianco a lui era rimasto a bocca aperta senza poter dire nulla.

Tutti i domatori erano rimasti a bocca aperta.

Zob si era alzato con la lista che gli cadeva dalle mani mentre guardava la figura rannicchiata che piangeva. –Lay, cosa diavolo stai combinando?! Cosa stai facendo ad Elena lasciala immediatamente!-

-Non posso farlo-sorrise la ragazza.

Un boato si volse in tutta la stanza. Urla di rabbia e di indignazione.

-Lasciala stare!-

-Cosa centra lei!?-

-Non la vedi come trema?!

-Lasciala!-

 La ragazza era divertita...ora dicevano così,ma dopo avrebbero visto.

 

Elena era rannicchiata in un lato della clessidra;aveva portato le ginocchia al petto cinghiandole con le braccia. Il volo piegato su di loro non guardando coloro che la stavano fissando. Immaginava le loro espressioni e non ebbe il coraggio di guardare…ma che bello. Alzò lo sguardo piano incontrando gli sguardi dei domatori furiosi per la sua situazione…al momento compariva come una povera ragazza rinchiusa sotto gli occhi di tutti…

 

-State fermi non avvicinatevi!Lei non è come sembra ! Fermi ho detto! Elena...vuoi dirci tu cosa sei?-

La rifugiatrice la guardò. Lentamente si alzò ,le gambe le tremavano per la paura e per l’emozione e poi si appoggiò alla parte trasparente più vicina stringendo i pugni su di essa.-Avrei una cosa da dire…sei una maledetta papera…-sibilò la ragazza a denti stretti.

-Altrettanto. Jess! Ora!-

 Il ragazzo dai capelli rossi con un pulsante in mano fece saltare il tappo all’interno della clessidra provocando un foro medio. L’acqua cominciò a cadere piano con insistenza sulla ragazza. I piedi erano già immersi. Elena guardò con supplica i domatori prima che potesse essere troppo tardi.

La folla entrò nel panico nel vedere la scena. Elena sarebbe soffocata in questo modo.

-Cosa diavolo stai facendo stupida?!-urlò Arianna ad alta voce,scioccata.

-Cosa ti salta in mente!?-intervenne.

-Ti è andato di volta il cervello?-

Zick era rimasto in silenzio…vedeva la sua amica in difficoltà...doveva fare qualcosa o sarebbe morta. Guardò il padre che era scioccato come lui e parlava con Lay per liberare la ragazza...ma la domatrice negava…quella pazza negava…lui avrebbe voluto prenderla a sberle e tirarla per il collo.

-State in silenzio!!! Adesso vedrete!-

-Ma tu sei pazza!-

-Cosa ti passa per la testa?!Quella ragazza rischia la vita!-

-Sei una stupida, lasciala!-

 

Elena era ormai riempita d’acqua fino alla vita. Abbassò i pugni dal vetro ai suoi fianchi…ecco…stava già sentendo qualcosa…sentiva…il suo corpo che stava cambiando. Era finita. Anche se l’avessero salvata avrebbero visto metà della metamorfosi. Era tardi… e ora...tutto sarebbe cambiato. Abbassò lo sguardo in basso; l’acqua ormai era arrivata sul petto…sul viso uno strano sorriso triste.

 

-Papà!Elena!Dobbiamo salvare Elena!-

-Non avvicinarti a lei Zick!-

-Lay sei una stupida lasciami! così morirà!-

-Devi stare fermo!-

Il domatore guardò il padre e poi strinse i pugni guardando Elena da sopra.

 

Ogni secondo in più che passava la verità era sempre più vicina…

Ogni secondo di più che passava e la ragazza stava per essere sommersa quasi completamente…ormai mancava solo la testa…dopo questa la sua metamorfosi sarebbe stata iniziata definitivamente.

Zick si divincolò dalla presa e scese al centro della camera,rischiando di inciampare dalle scale qualche volta. Si avvicinò al vetro di Elena,disperato.

-Sta tranquilla Elena adesso ti libereremo non avere paura! Resisti!-

La ragazza lo guardò quasi con timore..timore della sua reazione. Scosse il capo-Ormai…non si può fare nulla…è tardi-

-Non è vero!aiutatemi ragazzi!sfondiamola!-

-Non provateci!-intervenne Lay.

-Zick…-non riuscì a dire altro,anche perché l’acqua la sommerse praticamente tutta in quel momento. Il domatore in quel momento carichò il pugno per rompere il tutto con il tuo potere Dom ma qualcuno lo portò via e si rese conto che era Jess insieme ad un altro ragazzo che non riconobbe. Lo portarono da Zob quasi scaraventandolo. Il domatore era pronto ad intervenire quando vide la scena.

Elena era sommersa completamente dall’acqua ma non sembrava in difficoltà,anzi…

Il suo corpo stava iniziando a cambiare,lei se lo sentiva. Ad un tratto chiuse gli occhi mentre le mani tremavano piano. Si vide,il suo corpo emanare una luce intensa,di colore dorato brillante che riempì la stanza per vari secondi. La cosa durò in tutto quasi un minuto per poi affievolirsi e tornare tutto normale. I domatori si erano coperti gli occhi con le mani per coprirsi dalla luce troppo forte per poi piano riabituarsi alla luce normale. Ci fu un boato generale nella stanza. Si sentì qualcuno gridare,qualcuno urlare….qualcuno anche imprecare mentre la guardavano. Non c’era più Elena…la ragazza rifugiatrice ,vicina di casa dei Barrymore…al suo posto una stupenda sirena dai capelli lunghi e arancioni brillante che danzavano nell’acqua…forme del busto ormai mature di una bella ragazza…la coda da sirena,di quel verde sgargiante,che si univa dietro la schiena e che le faceva anche il toppino con quella pietra incastonata gialla al centro;gli occhi che sembravano brillare in acqua, la facevano sembrare più matura…era davvero uno stupendo esempio di sirena…davvero…davvero bello.

Tutti erano rimasti sorpresi.

Teddy aveva perso la parola…non faceva che gemere cose insensate.

Arianna era rimasta con gli occhi sgranati.

Zob era praticamente scioccato e non sapeva cosa fare.

Greta si era messa una mano sulla bocca scossa e sorpresa.

Lay la guardava…vittoriosa ma invidiosa..invidiosa nel vedere la bellezza di Elena…bella che risplendeva in quella sua posa…

Zick…lui non aveva parole…era come ammutolito del tutto. Lei…era lei che aveva combattuto…era Elena che aveva colpito…era Elena che lo aveva salvato…era Elena …era sempre Elena...era sempre stata lei. I pezzi del puzzle adesso combaciavano…ora capiva...ma perché? Perché non lo aveva detto???

Non ci fu il tempo di pensare ad altro. Si sentirono delle urla. Un domatore piuttosto grassoccio,con i baffi neri,i capelli piatti con una sigaretta in bocca parlò.

-Cosa state facendo!? Prendetela forza!-

-Ma come prendetela!-Greta si era alzata e aveva parlato -Come potete dire una cosa del genere!?

-Sta zitta donna non parlo con te!-

-Non trattare mia moglie in questo modo Philp!-ruggì Zob arrabbiato.

-Prendetela! È lei quella che causa tutti i nostri problemi!-

-Dovete ricordavi che lei è Elena! Non potete farle del male!io ve lo impedirò!-

-Greta…ti prego…-

-Cosa dici?Zob cosa stai pensando??? È Elena, è sempre lei!-

-Ma…-

Si sentì un rombo…alcuni domatori scesero al centro ,numerosi,intenti a colpire il vetro della clessidra. Elena che dopo la metamorfosi non aveva parlato, rimase spaventata cercando di indietreggiare il più possibile mentre i domatori battevano. Se lo doveva aspettare una reazione simile…era normale..era una nemica dopo tutto…

-Rompete  la clessidra!  Avanti!

-nooo!-Greta si era alzava nel panico. L’unica che si era aggiunta era stata Arianna che sembrava scioccata.

Il quel momento si sentì un rumore di vetro rotto in quel momento...la volevano..volevano prenderla. Lei era così spaventata. Aveva paura…volevano farle del male e lei ne aveva il terrore…di quei domatori che erano stati suoi amici fino a poco tempo fa. Si sentì afferrare un braccio ed essere strattonata. Non capì come, ma qualcuno la colpì in testa e la ragazza svenne.

 

Si udì una donna avvicinarsi quasi con disperazione e si avvicinava per prenderla…la donna dai capelli biondi tentava di salvarla…ma i domatori erano troppi e rischiava di travolgere pure se stessa…ad un tratto si sentì una scarica e tutti sbalzarono all’indietro perdendo i sensi per qualche minuto. La prima a riprendersi fu proprio Greta che in meno di qualche secondo afferrò la stoffa

del tendone asciutto,ne strappò una quantità di stoffa e si avvicinò ad Elena,momentaneamente svenuta e la avvolse per coprirla-Sta tranquilla cara…adesso ti porto via…-cercò di aiutarla a sollevare quando sentì qualcuno aiutarla. Alzò lo sguardo,grata e vide una ragazza dai capelli biondi e ricci che sorrideva di coraggio -L’aiuto io signora…-

-Grazie…portiamola alla macchina!-

-Certo! Anche Teddy ci darà una mano…è fuori pronto ad intervenire se ci fermeranno..andiamocene stanno per riprendere conoscenza.-

-Certo…-prima di andare la donna si guardò intorno in cerca di quella persona…poi la vide.

-Grazie caro…te ne sono grata!- la donna portò via la sirena insieme ad Arianna fuori da li.

L’uomo aveva ancora la mano tesa verso il posto della cupola…aveva creato quel campo di forza e stordito di domatori…ma non era riuscito ad aiutarla subito. Abbassò lo sguardo sorridendo triste.

-Non mi importa un accidenti di chi sia Elena…hanno bisogno di me-cercò con lo sguardo il figlio,preoccupato,ma non lo trovò quindi corse avanti andando in aiuto alla moglie.

 

-Arianna…posala delicatamente…attenta alla coda che è fuori!-

-Mi scusi ma è molto lunga…-

-Si è vero…-

-Lasciate fare me…-

-Caro?...-

-Ecco fatto…-in una mossa era riuscito a farla entrare piano con Arianna che la teneva. Guardò con gratitudine il domatore -Zob è stato gentilissimo!-

-E’ un dovere…-

-Bravo marito mio- sorrise la donna abbraciandolo piano sorridendo. -Sono davvero orgogliosa di te.

-G-grazie- arrossì pacato il domatore per poi riprendersi-Ora dobbiamo portare via Elena. Coraggio andiamo.-

Teddy si mise dietro insieme ad Arianna facendo molta attenzione a non toccare Elena. Greta si mise davanti con il marito che guidava.

 

La macchina partì veloce…oscillò nella strada deserta. Zob non aveva mano ferma…in quel momento gli tremava.

 

Dal buio si passò alla luce…l’ombra diede posto alla penombra offuscata. Elena non sapeva dov’era…sapeva solo che era su una macchina...era una sirena…aveva mal di testa,la nausea…e un odore di pesce che al momento stava detestando.

 

C’era una ragazza di cui la vita era stata rovinata…una ragazza che se la godeva,vittoriosa della sua opera..e un ragazzo che non sa più quale sia la verità e quale sia la menzogna.

 

 

 

Scusate per il ritardo!!!purtroppo è successo un macello!non posso rispondere purtroppo ma farò nella prossima! Vi ringrazio per le recensioni e grazie ai nuovi arrivati^^

ARI PERDONAMI TI PREGO !!!(Scusa se è corto è stato modificato sasa!)

Ci si sente a presto spero e spero di trovarti ciao a tutti^^

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Capitolo 22
*** La famiglia che protegge ***



LA FAMIGLIA CHE PROTEGGE





C’era una ragazza di cui la vita era stata rovinata…una ragazza che se la godeva,vittoriosa della sua opera..e un ragazzo che non sa più quale sia la verità e quale sia la menzogna.

 


Quella era macchina grande,davvero grande...ma mai nessuno si sarebbe aspettato che un giorno ci si sarebbe stata una sirena come passeggero! Tutto il posto posteriore era stato occupato e Arianna e Teddy a malapena poteva respirare,ma non era quello che preoccupava;il fatto che Elena non era ancora tornata in sesto,quello preoccupava. Riprendeva i sensi a volte ma poi sveniva di nuovo,tartassata dai ricordi che le affioravano nuovamente come bombe atomiche nella sua testa.

Zob era al volante ,concentrato, mentre pensava a dove avrebbero dovuto portarla e Greta dava continue occhiate a Elena dietro i sedili.

-Sta bene?-

-Non si è ancora ripresa...-ammise Arianna,sospirando mentre la teneva con cura nella coperta.

-Già,deve essere stato uno shok-disse Teddy guardandola.

-No,davvero Teddy?! Come sei perspicace! -

-Mi piace tanto quando fai la dura!-emanò un sorriso a trenta due denti; Arianna arrossì di colpo e gli diede un pugno in testa-Zitto stupido non è il momento!-

-Eheh...-

-Demente...-

-Sei arrossita carina!-

-Non è vero!-

-Ragazzi calmi,Zob sta cercando di guidare...-

-Il demente qui ci sta provando!-

-Ma tu ,piccola,ci stai!-

-CHE COSA???-

-E piantatela!-Zob aveva sbandato violentemente,innervosito da quel litigio. Riprese il controllo a fatica ,facendo non poche curve-Tutto bene?-

-Emh...-

-No! Sto per vomitare!-esclamò Arianna mezza intontita.

-Tranquilla piccola,ci sono io-esclamò Teddy posando una mano sulla sua spalla.

-Toccami ancora e ti taglio la mano!

-Quanto sei dolce mi piaci sempre di più!-

-Ah...mi ricordano noi due vero caro?-

-L'amore dei giovani ,snif!-

-La prego la smetta!-era rossissima.

-Lascia che dicano quello che pensano-

-Non ti ci mettere pure te o morirai!-

-E' pazza di me-Teddy sorrise radioso quello sbruffone.

-Che cosa????-

E mentre in macchina si stava creando il caos,Elena,che era tra la veglia e il sonno,sorrise accennata mentre si stringeva di più nella sua coperta.


*******************



Zick si era ripreso dopo insieme agli altri. Regnava il caos in quel posto. Alcuni si erano feriti senza farsi troppo male nel tentativo di catturare Elena ...già Elena. Quella ragazza che conosceva da anni era la sua nemica,uno dei nemici più aggressivi che i domatori avessero avuto a che fare...Elena era stata la ragazza che lui aveva colpito...a sangue...poteva ammazzarla!si stava maledicendo. Quella ragazza aveva rischiato la vita a causa sua;se l'avesse uccisa ora lui sarebbe...senza...senza lei. Sospirò aggravato tenendosi la fronte con la mano. Idiota. Ecco cosa era. Solo un idiota deficiente! Come poteva aver fatto una cosa del genere! Era una guerra assurda! Anche se Elena non fosse stata una sirena,lui avrebbe potuto uccidere un essere vivente! Era stato educato per catturare,non per eliminare;non era nella sua natura uccidere. Guardò la scena davanti a se e poi guardò una figura,l'unica che si stava gongolando per il suo lavoro,ne andava fiera...ora riusciva vederla veramente...ora ci riusciva davvero. Si avvicinò a lei e la fece girare con forza-Dobbiamo parlare-

-A che proposito piccolo?-sorrise Lay angelicamente,stringendosi nelle spalle.

-Non chiamarmi piccolo-marcò quelle parole facendole sembrare come una minaccia. Si allontanò di qualche passo guardandola-Andiamo alla scogliera qui di fronte,ora-

-Dammi un secondo e sono da te-sorrise la ragazza mentre lo guardava. Zick si limitò a guardarla con disgusto ,per poi girarsi e uscire fuori da quel posto che sapeva gli sarebbe rimasto impresso per sempre nella memoria. Andò alla scogliera, proprio in cima,mentre guardava il mare mosso,il cielo nero che prometteva pioggia;il vento soffiava forte su di lui emanando una brezza marina intensa e pungente. Il domatore strinse i pugni e si voltò,i capelli scossi da quella dolce brezza,mentre guardava quella domatrice arrivare,impassibile,felice. Si avvicinò con i suoi capelli corti che ondeggiavano sul viso.-Eccomi-

-Si-

-Piaciuta la mia scoperta?-

-Sono contento che tu me lo abbia chiesto...sei davvero stata furba a trovare certe informazioni...-

-Si bhe-sorrise,radiosa per quelli che per lei erano elogi,non badando al tono freddo del domatore.-Io ho fatto del mio meglio! Quando l'ho scoperto mi sono fatta aiutare dal suo ex per creare questo,è stato facile,quando ho preso Elena non se l'aspettava,l'ho colta completamente di sorpresa!-

Zick strinse i pugni,chiedendosi cosa lo stesse trattenendo dall'andare e strozzarla come una gallina.

-Ho capito...-strinse i pugni ma manteneva il viso impassibile-Sai...ora che ti guardo bene ho percepito qualcosa che prima non avevo visto-

Lay sorrise piano,quasi maliziosa-E cosa?-

-Ho notato che mi fai schifo,mi ripugni proprio-il suo viso emanava una smorfia di disgusto-Non capisco cosa mi abbia spinto nel mettermi con te. Sei egoista,oca,menefreghista e dire malefica è dire poco,ti farei un complimento. Come ti sei azzardata a fare una cosa del genere io non lo so ma fai schifo,schifo! Se non sai il significato di queste parole allora ceralo-

Lay rimase stupefatta,immobile sul posto.mosse un passo-Ma piccolo che stai dicendo? Non mi vedi?io sono bellissima,alta,proporzionata! C'è chi farebbe di tutto per avermi e io a te ho dato una possibilità! Ti ho portato onore facendo scoprire il nostro nemico che...!-

-Basta...-era calmo,ma scocciato-Basta la tua voce mi da su i nervi. Piantala di parlare. Spero che sia sottinteso ma te lo dico lo stesso,abbiamo chiuso,rotto,è finita io non voglio più vederti ne parlarti e se mi toccherai ancora o toccherai Elena...potrei ucciderti-la guardò con occhi di fuoco.-E non scherzo-

Lay rimase ferma,nessuno l'aveva mai rifiutata,era lei che rifiutava.-Non puoi dire sul serio! Dove stai andando?!-

-A cercare di essere utile e non un inutile ochetta come te-si mise le mani in tasca cominciando ad avanzare verso di lei per poi superarla,dandole la schiena.

-Vai da quella mocciosa?!-

Zick si fermò di scatto,ma non si girò.

-Quella mocciosa impertinente! Prende quello che non le appartiene e pensa pure di farla franca! Quella inutile,patetica,insolente,smorfiosa e...- non terminò la frase che Zick corse da lei e le diede un sonoro schiaffo sulla guancia,lo sguardo non lasciava tracce del contrario: era incavolato nero.

-Non azzardarti a dire più cosa così offensive su di lei...sono stato chiaro?!- parlò a bassa voce ,tremando appena dalla rabbia. Lay lo guardò scioccata e poi si incavolò anche lei facendo qualche passo indietro-Non è possibile! Come hai potuto toccarmi! Nessuno lo aveva mai fatto prima!-

-Meglio tardi che mai-la guardò negli occhi e poi si voltò dando nuovamente le spalle avviandosi di nuovo avanti.

-Ah...ho capito...Tu ti sei innamorato di Elena,vero?-lei pronunciò quelle parole con ripugnanza;mai nessuno l'aveva umiliata in quel modo.

Zick rimase fermo ,il cuore partito a trecento all'ora. Ansimò parecchie volte,in silenzio, poi raddrizzò le spalle,si girò indietro e la guardò con sguardo duro e poi sorrise sincero per quello che stava per dire-Si-





**********************



La macchina finalmente si fermò in una casa in mezzo alla foresta. Era piuttosto vecchia ma ben solida. Zob scese dalla macchina dopo aver spento il motore e guardò la casa-Bene...potremmo utilizzarla ,credo sarà abbastanza solida. Greta,tu e Teddy andate a prendere la vasca da bagno di riserva che sta sul retro riparata,quella che dovevo montare e tu Arianna dammi una mano a prendere Elena.- Greta annuì e fece cenno a Teddy di seguirla.

Arianna aprì la porta della macchina e e guardarono Elena mentre dormiva. Potevano studiarla per bene: era davvero molto bella; Elena aveva un corpo slanciato,magro e di costituzione piccola; aveva lunghi capelli che le contornavano il viso ormai maturo. Aveva forme femminili risaltate a dovere. Arianna sorrise pensando alla stupidità infinita di Zick nel volere una racchia come Lay ad una ragazza come Elena.

Greta e Teddy tornarono poco dopo con la vaca in mano e cominciarono a riempirla;faceva molto caldo quel pomeriggio,erano molto distanti da Oldmill. Zob con delicatezza prese Elena tra le braccia e la immerse nell'acqua tiepida e aspettarono tutti intorno a lei.

Dopo qualche tempo, Elena cominciò lentamente ad aprire i suoi occhi luminosi;li sbatté più volte per poi alzarsi con il busto,schizzando involontariamente con la coda. Si guardò intorno e rimase ferma mentre guardava quelle quattro persone fissarla.

-Emh...ciao-

-Elena! Ti sei svegliata!-sorrise radiosa Greta sporgendosi a guardarla.

Elena rimase ferma a guardare la donna e poi si guardò rimanendo ferma sul posto mentre i ricordi le vennero in mente di colpo. Abbassò lo sguardo sospirando.

Zob sorrise e la guardò-Sta tranquilla,nessuno ti farà del male Elena,non temere-

la sirena lo guardò e sorrise sincera stringendosi le spalle-Grazie-

-Cavolo!Ma potevi dirlo che eri una sirena! Sei anche una bella sirena!!!-sorrise Teddy guardandola abbaiato. Arianna aprì un occhio e gli diede uno schiaffo dietro la nuca-Idiota-

-...Non dirmi che sei gelosa!-

-Chi io?ti piacerebbe vero?!-

-Piccola tu mi ami vero?-sorrise guardandola.

Ary lo guardò basita e poi lo spinse a terra e guardò Elena-Tranquilla di noi ti puoi fidare-

-Ehi! Aspetta non puoi trattarmi così!-

-Invece si!-lo fulminò e sorrise di nuovo a Elena.

La ragazza li guardò tutti e poi sorrise piano stringendo la coda-Mi dispiace...mi era stato promesso di non dire nulla-

-Tranquilla-disse Zob sorridendole per darle fiducia-Ci fermeremo qui per un po' e poi vedremo,non preoccuparti per i tuoi genitori,li ho avvisati io-esclamò.

-Ma,io...-

-Tranquilla-sorrise Greta accarezzandole il capo- Metteremo fine a questa guerra insulsa,tu cerca di riposare e dimenticare. Quello che ti è accaduto è orribile ma noi ti saremo accanto.-sorrise mettendosi accanto al marito che la strinse per la vita.-Siamo una famiglia no?-

Elena sorrise guardandoli e vide Arianna e Teddy bisticciare fragorosamente e poi sorrise annuendo

-Si....una famiglia- si distese sulla vasca guardando il cielo coperto per alcune parti da foglie e rami di alberi e socchiuse gli occhi; pensava a quello che le era accaduto e l'ultima figura che vide prima di addormentasi fu quella del suo migliore amico che la guardava con occhi increduli pieni di orrore e disperazione...sarà uno sguardo che sapeva,non avrebbe mai dimenticato...

con questi pensieri Elena si addormentò nuovamente.




Eccomi di nuovo dopo mesi! E devo dire che sono SINCERAMENTE COMMOSSA!!!

NON HO MAI AVUTO COSI' TANTI COMPLIMENTI E COSI' TANTE RECENSIONI! SONO COMMOSSA LO GIURO! VI VOGLIO UN MONDO DI BENE E SONO ARRIVATA ALLE 101 RECENSIONI! Grazie davvero non ho parole ho pianto come una matta quando ho visto! Grazie spero di non avervi deluso e scusate il tremendo ritardo e il capitolo breve ma aggiornerò presto ora la scuola non mi tormenta più!

ARY TANTI AUGURI IN TREMENDO RITARDO MA è DEDICATA A TE PER IL TUO COMPLEANNO! È TUA SOLO TUA IO TI DEDICO ILC APITOLO E L'INTERA FF! Perdonami ti prego !!

ti voglio benissimo

e voglio bene a tutti voi!!! grazie! Scusate se non vi rispondo ma cavolo vi adoro!

Ragazze dell'antilay alzate le mani e sorridete questo è un grande giorno1ho amato il mio stesso pezzo di Zick che schiaffeggia Lay! *-*

a presto e grazie mille siete stupendi! Ciao!!!

Yaya

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Capitolo 23
*** Notte di Luna ***


NOTTE DI LUNA



Notte.

Elena si svegliò con il fruscio delle foglie che si muovevano tra gli alberi in maniera sinuosa;il profumo fresco e pungente della notte l'avevano colpita subito facendola sorridere. Si resse con il busto dal suo letto, guardandosi intorno. L'avevano messa nella stanza più ampia della casa in legno; lei si era rifiutata ma gli altri non volevano spiegazioni e lei non aveva più obbiettato. Arianna e Teddy dormivano insieme nella stessa camera ma separati da una trincea assai sensibile ad Arianna che al primo passo falso di lui partivano con una scarica di pugni. Greta e Zob si erano sistemati nella camera all'ultimo piano,isolati così da poter stare da soli e avere la loro intimità serena.

Elena si guardò le gambe. Era tornata normale da un po' e ora indossava un vestito bianco stretto al petto con merletti e sciolto fino a dopo le ginocchia pieno di piegature,semplice ma elegante; i lunghi capelli sciolti ,liberi dietro la schiena che le davano un aspetto ormai da ragazza matura e delicata ma era sempre lei, la Elena estroversa,un po' aggressiva e aperta a tutti...ma tante cose erano cambiate e sapeva che si non poteva tornare come prima,nulla sarebbe tornato come prima. Si affacciò alla finestra e sorrise per la splendida nottata di Luna che c'era. Con passo lento,poggiò i piedi nudi sul pavimento fresco e rabbrividì sorridendo. Si alzò e senza fare il minimo rumore si incamminò all'uscita della piccola casa; non voleva di certo scappare,ma voleva fare una piccola passeggiata notturna come da tanto non faceva e ne sentiva l'assoluta necessità.

Forse la notte sarebbe stata la medicine dei suoi pensieri...



****



Zick si era svegliato nel cuore della notte ,tormentato dai sogni...dagli incubi.

Si sentiva in colpa,tremendamente in colpa per quello che era accaduto. Lui aveva aiutato i domatori a eliminare le sirene; lui aveva aiutato ad aggredirne una che poi si è rivelata essere lei...la rossa che ormai era il centro di tutta la faccenda. Elena aveva rischiato di morire per la seconda volta. Come aveva potuto essere così stupido? Così dannatamente idiota? Lay si è rivelata per quello che era ,un odiosa e superficiale e solo il ricordo dei pomeriggi passati a baciarla ,gli dava il voltastomaco. Si era infilato la sua fedele maglietta blu notte e i jeans con le scarpe che,dopo averle recuperate nell'enorme bocca di Bombo, era riuscito a infilarsi. Non c'erano i suoi genitori e questo lo preoccupava molto. Scese in soggiorno sospirando e, sentendo una presenza dietro di lui, si girò di scatto con la mano tesa ma vedendo che era soltanto sua nonna,abbassò la mano.

-Nonna...-

-Eh Zick. Come mai così agitato?-

-Tante cose nonna-sorrise stanco-Dove sono mamma e papà?-

Tessa si morse le labbra,doveva stare zitta anche se fremeva dal dire tutto al nipote-Stanno bene tranquillo-

-Ma voglio sapere dove sono, tu lo sai e non vuoi dirmelo. Perchè?-

-Mi dispiace Zick,ho promesso ai tuoi di non dirti nulla-

-Ma io ho il diritto di saperlo! Non sono più un bambino!Devo e voglio sapere!-

-Certo...tu hai il diritto e il dovere di sapere...però...-

-Però cosa? Nonna per favore ho assoluto bisogno di parlare con loro. Sono stati gli ultimi a parlare con Elena e forse sanno dove si trova! Io devo parlare con Elena.-

L'anziano fantasma rimase in silenzio qualche secondo e poi sospirò-Ti ricordi la casa dei tuoi dove tuo padre andava a studiare gli insetti ? Al centro del bosco dei Gigli?-

-Ah si...ricordo quel posto, ci siamo andati un anno fa per un pick nik-

-Esatto. I tuoi sono li,ma …-

-Grazie nonna!-sorrise entusiasta uscendo di casa di corsa prima che Tessa potesse finire la frase-...non andare. Cocciuto come Greta.-

-E testardo come Zob-

-Caro-Sorrise Tessa guardando il marito Theo-Mi stavi spiando?-

-Anche io voglio sapere del nostro nipotino-Sorrise l'anziano.

-Si...sta crescendo in fretta...ha scoperto ora di amare Elena-

-Te lo ha detto lui?-

-No...ma è identico a Zob quando si era innamorato di Greta,ricordi?-

-Come dimenticare...era completamente andato-

-Come Zick del resto...andiamo caro controlliamo i mostri-sorrise andando verso la camera del nipote.



Gli ci vollero quasi quaranta minuti per arrivare a destinazione ma finalmente ci arrivò. Zick si inoltrò nella fitta vegetazione guardandosi intorno. Aveva sempre amato la notte: i suoi profumi,i suoi colori e i suoi suoni...tutto lo attraeva in quella vita scura. Sorrise respirando a pieni polmoni scavalcando un tronco camminando ancora. Si voltò un poco di lato e intravide una figura sgranando gli occhi mentre la guardava. Era...non c'erano parole nel descrivere ciò che egli stava vedendo: Elena stava li,sola e splendida ,appoggiata ad una corteccia di un albero,il volto leggermente abbassato,le mani dietro la schiena e gli occhi chiusi mentre il vento si insinuava tra i suoi capelli completandone lo splendore. Si stava riposando dopo una lunga camminata e ora si sentiva davvero bene in quella natura. Zick avanzò di un passò,tremando a malapena a guardarla ma lei si accorse subito di lui e alzò la testa di scatto sgranando gli occhi anche lei. Si guardarono per interminabili secondi,gli sguardi intrecciati in un misto di stupore,gioia e dolore. Elena volse la testa dall'altra parte,ostinata,staccandosi dal tronco; lo guardò un attimo di nuovo e poi si allontanò.

-Asp...-gli venne il blocco,non sapeva che fare,poi gli venne tutto più nitido-Elena! Aspetta!-

Elena si arrestò sgranando gli occhi e poi successivamente cominciò a camminare più velocemente.

-Elena!-Zick fece uno slancio,senza pensarci,e la fermò per il polso tenendola stretto ma senza farle male. -Ti prego...-

-Zick lasciami il polso- Disse lei,secca,non girandosi, dalla sua postura dritta e impeccabile. Zick la guardò un secondo senza togliere la presa dal polso-Ero così preoccupato-

Elena sorrise beffarda senza voltarsi-Preoccupato? Ma non farmi ridere...-

-E' vero ero preoccupato per te Elena...-

-Se eri preoccupato,non facevi quello che hai fatto-

-Non ho fatto niente...-

-Esatto! Non hai fatto un bel niente!-si girò furiosa-Non hai fatto assolutamente nulla-

Zick la guardò un attimo sorpreso,poi serio,dispiaciuto-Scusami...-

-Non bastano le scuse. Ero li. Rinchiusa e tu non hai fatto un cavolo!-

-Elena io avrei voluto...d-davvero...-

-Ma non lo hai fatto! E questo,Zick io non te lo perdono!-

Il domatore la guardò e le lasciò la presa,abbassando lo sguardo. E ora? Come poteva farsi perdonare? O meglio...ci sarebbe mai riuscito? Elena sembrava furiosa e non la biasimava; era stato un codardo, uno stupido.

-Non voglio più vederti. Spero davvero di non incontrarti più. Tu e quella papera dai capelli finti dovete sparire dalla mia vita!-

Zick la guardò e sorrise. Era così tremendamente carina quando si arrabbiava...il viso le diventava rosso,gli occhi lucidi di una scintilla accesa e il corpo era rigido ma fiero; sorrideva,non riusciva a essere mortificato se la guardava così; Elena dal canto suo aveva interpretato male quel gesto e infuriata calpestò un piede quasi alle lacrime,ma era troppo fiera per piangere.

-Ezechiele Zick io ti odio!- sbottò urlando girando il corpo per andarsene.

A Zick ci vollero solo qualche frazione di secondo per capire cosa stesse succedendo e poi lo comprese: l'avrebbe persa se l'avesse lasciata andare,forse non l'avrebbe vista mai più e questo non lo poteva di certo permettere.


Non c'era momento per pensare o per soffermarsi e tanto meno per riflettere. In una mossa decisa scattò in avanti verso Elena ,la prese per la vita, la girò e la strinse a se cinghiandole le spalle con le sue braccia,ormai non più così magre, in un tenero abbraccio.

La rifugiatrice sgranò gli occhi,trattenendo il respiro mentre si sentiva schiacciata al suo petto,una mano sul suo cuore e lo sentiva battere fortissimo.

-Z-Zick lasciami...-

-Elena ti prego...non odiarmi...-

-Non odiarti? Come puoi chiedermi questo! Io...tu non sai cosa ho passato! Mi sono sentita come un fenomeno da baraccone! Tutti mi guardavano come se fossi un animale da circo! In una clessidra poi! Mi sono sentita ferita! E poi la cosa peggiore?! Quando volevano tutti uccidermi! E tu? Tu non hai fatto niente! Come posso perdonarti,eh?! Come posso farlo se sei stato tu a tradirmi ! Abbiamo fatto così tante cose insieme eppure ti mi hai tradito, dimenticando tutto il nostro passato e la nostra amicizia più profonda per andare con quella! Ti sei dimenticato proprio di me e te ne stai fregando e...!-

Ma Elena non poté finire il suo discorso: Zick ,sentendo quelle parole dannatamente vere ,la strinse di più al suo petto,quasi alzandola e quando sentì che il suo odore era diventato impossibile da ignorare ,le aveva preso il viso tra le mani e dopo averla osserva mentre parlava decise di baciarla e così fece. La baciò da prima timidamente e poi più deciso stringendola,alzandola e cullandola mentre la mano destra le cinghiava le spalle e l'altra le teneva fermo il viso accarezzando la guancia con il pollice,rosso in viso. Elena aveva gli occhi sgranati dallo stupore del momento e dopo un esitazione interminabile,rispose al bacio lasciandosi completamente andare mentre le braccia cadevano morbidamente lungo i fianchi mentre rispondeva.

Dopo un bacio che parve eterno,Zick si separò lentamente baciandola tre o quattro volte a stampo prima di fermarsi del tutto; entrambi ripreso fiato ma nessuno dei due riusciva a guardarsi negli occhi,poi Zick la guardò,timido-Non me ne sono fregato...ero davvero preoccupato... mi sono sentito malissimo a vederti così...e...ho lasciato Lay-

Elena rielaborò più volte quella frase,in silenzio, e Zick le diede tutto il tempo di cui aveva bisogno ma non si staccava da lei. Ella lo guardò negli occhi con uno sguardo mai visto: era un mix di tante sensazioni differenti; lo guardò negli occhi e strinse un pugno-Se mi stai prendendo in giro...i-io...-

-Non Elena...non ti sto prendendo in giro...e ti prego di ascoltarmi...devo parlarti...e voglio che tu mi ascolti... ti prego...-la strinse per la vita con più decisione per farle capire che non l'avrebbe lasciata andare.

Elena lo guardò e poi sospirò rossa -Va bene...-

Zick sorrise per poi scambiare un secondo bacio contraccambiato,con sorpresa di lui,immediatamente stringendosi convulsamente mentre lei si alzava in punta di piedi.

-Dobbiamo parlare Zick...-

-Dove vuoi...-

-Ora...-

-Va bene...-

-Ok, ma la pianti di cercare di baciarmi ancora?-arrossì lei leggermente cercando di tenerlo a bada.

Zick sorrise arrossendo e poi scosse il capo-Proprio non posso farlo...-


Il momento delle spiegazioni sarebbe arrivato a breve ma al momento a nessuno dei due serviva parlare e tanto meno volevano smettere di interrompere quel dolce saluto.



-Spazio autrice-



Eccomi!!! si dopo quasi 5 mesi sono tornata con un capitolo corto e tutti tutti mi starete odiando ma scuola non mi lascia tregua xD bhe che dire guardate i due si sono finalmente baciati COME si deve no xD? Non sono esperta nella discrezione di baci quindi scusate xD grazie siete sempre di più mi commuove vedervi così numerosi! Grazie per i consigli anche per il modo di scrittura mi sono molto utili ^^ grazie e il prossimo capitolo arriverà presto*prima di Natale o a Natale, va bene Ary xD?!* grazie a tutti seguitemi numerosi **


Yaya_Sana


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Capitolo 24
*** E' davvero finita...? ***


È DAVVERO FINITA…?

 

 

Il bacio era durato tanto…quanto non lo sapevano però. Non avevano ancora parlato ma non riuscivano a stare separati l’uno dall’altra; ma avevano bisogno di parlare e presto.

Elena fece leva con le braccia così da separarsi dal petto del domatore che stava baciando per poi allontanarsi di qualche passo per riprendere fiato; era rossa in viso e aveva il fiatone.

Zick la guardava, sorpreso di se stesso,  con il cuore che batteva all’impazzata.

-Elena…-

-Zick dobbiamo parlare, non possiamo rimandare.- chiuse gli occhi per riprendere il controllo di se stessa e poi si voltò per guardarlo in silenzio.

-Non c’è bisogno di dire niente…ci amiamo e questo conta! Conta solo questo!-

-No, Zick. Il fatto che ci amiamo non cambia le cose…non cambia cosa siamo.-

-Siamo due esseri umani. Io lo sono e anche tu lo sei.-

-Sai di cosa parlo-

-Elena…quello che dici non ha senso.-

-L’amore non può passare sopra a tutto. Forse nei romanzi si ma qui siamo nella vita reale e non è così. E poi , sai, non posso crederti in pieno…forse perché fino a ieri stavi ancora dietro la dolce Lay.-

-Con lei è finita…l’ho lasciata per te.-

-Apri gli occhi! Se lei non avesse reso pubblico che io ero una sirena tu te la baceresti ancora e ancora!-

-Perché non me lo hai detto…-disse lui con sguardo tagliente-Io ti ho rivelato di essere un domatore e tu hai tenuto nascosto di essere una sirena!-

-Te lo avrei detto ma quando sono arrivata sotto casa per rivelartelo, ti ho trovato avvinghiato come un polipo tra le braccia di quell’oca giuliva!- disse lei , con disprezzo , serrando i pugni. –Non hai idea di cosa io abbia dovuto sopportare!-

-E quel Jess? Hai visto che non lo potevo sopportare e infatti avevo ragione, ti ha tradita!-

-Lay è stata la prima che ci ha traditi e lui voleva solo ricucire quella ferita che TU avevi aperto!-

Entrambi rimasero immobili, per riprendere fiato e per non rischiare di svegliare qualcuno con le loro grida. Dopo aver ripreso il controllo di se stesso, Zick la  parlò a voce bassa. –Non voglio litigare con te Elena…-

-Per te è sempre così.-  lo interruppe lei. –Credi davvero che tutto si possa risolvere in un modo così semplice? Sciocca io a non averlo capito prima. Credevo che potessi cambiare. Sei ancora un bambino nel corpo di un ragazzo. Non sai cosa sia veramente amare. Per te è tutto un gioco, ma sappi che questo gioco ha delle regole…e tu le hai infrante tutte.  Non voglio più saperne di te e della tua vita. Se tutto andrà bene io cambierò vita e tu fatti farai altrettanto.

-No, Elena, io so cosa vuole dire amare devi credermi!- lui cercava di spiegarsi ma la rifugiatrice era irremovibile. Si sentiva soffocare dalla disperazione di calmarla , di farle capire che le sue erano parole vere e non dette al vento come lei credeva.

-Sono sincero!-

-No Zick. Sia io che te lo sappiamo. E sono stata presa in giro troppe volte. In questi giorni sono stata vittima di troppi inganni e bugie e sinceramente sono stufa. Ora vattene.-

-Elena…-

-Vattene.-

I due si guardarono negli occhi poi Elena girò il viso nel senso opposto chiudendo definitivamente il discorso.

Zick  cercò di avvicinarsi ma poi si fermò e abbassò lo sguardo, rassegnato.  Indietreggiando teneva lo sguardo fisso a terra, poi lo alzò , la guardò,  e corse via nella foresta, dove era venuto.

Elena rimaneva ferma sul posto, con i pugni serrati e la voglia di piangere.

Ho fatto bene. Lo so che ho fatto bene.

Corse dentro casa e si buttò sul letto, sprofondando il viso nel cuscino.

 

 

Zick correva veloce e senza guardare dove stava andando. Voleva solo allontanarsi da quel posto…allontanarsi da lei.

Aveva dubitato del suo amore…un sentimento che, sapeva, era reale per lui. Reale.

Si sentiva inutile ,impotente, seccato, arrabbiato, smarrito e ferito…non ricordava più nemmeno l’ultima volta che era stato felice, soprattutto felice con Elena…al pensiero sembravano essere passati secoli, invece erano passate solo settimane.

Sentì gli occhi annebbiarsi di lacrime e ci posò un braccio sopra per asciugarle con rabbia e disperazione e poi accadde l’inevitabile:

non vedendo dove correva, Zick  non fece caso al margine del burrone che prese in pieno; fece un urlo e tentò di aggrapparsi a qualcosa mentre cadeva lungo il pendio, rapidamente.

Si tenne ad un ramo ricoperto di muschio che sporgeva dalla terra umida. Era sporco di terra,pieno di graffi e improvvisamente senza forze in corpo. La presa tremava visibilmente mentre cercava,con le poche forze rimaste,  di reggersi.

Devo farcela… c-ci devo riuscire..devo provare a chiedere aiuto…

ma si bloccò di colpo. A chi chiedeva aiuto? L’unica persona, per quanto ne sapesse, a essere nei paraggi era la ragazza che lo aveva respinto senza spiegazioni soddisfacenti. Era per lei che doveva vivere? Per lei doveva lottare e andare avanti? Non ce ne era ragione…

Lentamente rallentò la presa sul ramo e il suo corpo si fece sempre più pesante. Il suo sguardo era rivolto in alto dove poteva vedere il margine di dove era cascato; la sua mente si faceva libera da ogni pensiero.

-Addio Elena…-

Chiuse gli occhi e si lasciò andare.

Prima il dolore…poi il buio.

 

Nella sua stanza Elena si svegliò in quel preciso momento, sudata e pallida,spaventata da morire e con tutte le sue forze riuscì ad urlare disperatamente:

-ZICK!-

 

-Angolo Autore-

Emh…Salve…^^’’’

Emh…mi dispiace xD? Scusatemi vi prego ma la scuola mi ha distrutto e appena ho avuto l’occasione mi sono messa a scrivere questo  capitolo ç_ç mi sono cimentata con one shot in questo periodo ma ora riprendo le Long.. ç_ç spero.

Cmq ringrazio le mie fan(?) che di sicuro mi odieranno xD spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e poi boh…ditemi voixD spero vi sia piaciuta e h o cambiato il mio nome ma sono sempre io :3

Un bacio a tutte e scusate se non vi ringrazio una per una ma siete tantissime ç_ç

Spero di avervi incuriosito*-*

Un bacio^^

Trisha_Elric/ Yaya.

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