Tra Cartelle Gialle e Pezzi di Metallo

di Isyde
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cartelle Gialle ***
Capitolo 2: *** Terzo Appuntamento ***



Capitolo 1
*** Cartelle Gialle ***


Cartelle Gialle

 

 

 

 

Se c'era una cosa che Audrey Schmid difficilmente sopportava era l'incredibile caos che lui, l'uomo più ordinato del Ministero Britannico, riusciva a lasciare ogni volta che "passava per un saluto".

Anche se si fermava per poco tempo, giusto per la colazione, era in grado di dimenticarsi montagne di fogli e cartellette gialle in giro per il suo modesto appartamento.

E la cosa che più la impressionava era la quantità esagerata di bozze, pezzi di discorsi e bizzarri scarabocchi che lui trovava estremamente rilassanti da fare durante le riunioni.

Ma sapeva benissimo che era una scusa per mascherare il classico abiocco a metà giornata.

Piccolo dettaglio che Percy Weasley avrebbe confessato solo con il Veritaserum.

Quel mattino stava lavorando a un cannocchiale su commissione.

Un certo Xenophilius Lovegood voleva regalarlo per il ventesimo compleanno della figlia e doveva essere pronto in meno di due giorni.

L'ho aveva decorato con l'antico alfabeto delle rune e con decorazioni floreali, giocando sulla contrapposizione del blu e del nero.

Ora mancava solo l'assemblaggio, il che richiedeva molto lavoro e precisione.

Audrey aveva appena sistemato tutti gli utensili davanti a lei e stava per cominciare a montare quando il tipico suono della smaterializzazione la fece sussultare.

-Percy!- esclamò fingendo un tono arrabbiato e dando la spinta necessaria per girare la sedia.

-Scusa, ma ho una notizia di un'importanza notevole!- disse lui allargando le braccia.

Audrey gli sorrise.

Aveva i capelli arruffati, gli occhiali storti, la cravatta allentata e in mano un paio di cartellette gialle piene di fogli di pergamena.

Sembrava che un fulmine l'avesse colpito in testa e lo avesse quasi ucciso con quella scarica.

-Fammi un indovinare...- rispose lei, alzandosi e spegnendo con un colpo di bacchetta la luce che illuminava i vari pezzi di cannocchiale.

-Ti hanno dato una nuova montagna di lavoro?- chiese Audrey. -Oppure ti unirai veramente con quegli "zoticoni" degli Auror? O peggio ancora dovrai assumerti l'incarico di ristabilire un nuovo piano di scambi commerciali con la Nuova Zelanda?- ipotizzò contando con le dita coperte da guanti di drago.

Percy scosse la testa e lasciò i fogli su un ripiano.

-Non indovinerai mai!- disse avvicinandosi per baciarle una guancia.

Audrey lo attirò nuovamente a sè tirandolo per la cravatta.

-Visto che hai poca fiducia nelle mie capacità divinatorie, illuminami sottosegretario.- mormorò lei sorridendogli.

Percy esibì il suo migliore sorriso.

-Fräulein Schmid stai parlando con il neo-Ministro per la Cooperazione Magica Internazionale.- scandì a gran voce.

Audrey aggrottò le sopracciciglia e boccheggiò confusa.

Era sicura che le avesse detto che avrebbe preferito lavorare accanto a Kingsley Shacklebolt ancora per un po' e che era felice di essere il responsabile del Personale di Supporto del Ministro.

Il suo tentennamento aveva spento il sorriso e l'entusiasmo di Percy.

-Wow.- fu l'unico commento sensato che fece Audrey dopo un paio di secondi.

-Già, wow.- rispose piccato quest'ultimo.

-Io...Veramente sono sbalordita.- disse infine Audrey.

-Sbalordita o sorpresa?-

-Entrambi. Insomma so benissimo quanto te lo meriti questo incarico e che in generale non c'è funzionario più preciso di te in tutto il pianeta, ma in fondo hai solo ventiquattro anni.-

-Il primo ad avere meno di quarant'anni. E' un eccezionale risultato!- esclamò Percy, gonfiando il petto.

Audrey annuì e si alzò sulle punte quanto bastava per baciarlo.

E quel bacio annullò le loro differenti posizioni.

-Sono veramente contenta per te. Se è questo l'incarico che hai sempre desiderato, lo meriti.- disse lei poco dopo, con le guance leggermente rosse e gli occhi chiari fissi sui suoi più scuri.

-Avrò meno tempo libero di prima, però.- ammise Percy trattenendo una smorfia di disappunto.

-Ce lo faremo bastare e poi la mia attività sta decollando, avrò molto da fare nei prossimi mesi.-

-Stai dicendo che ti dimenticherai in fretta di me?- domandò perplesso Percy.

Audrey scoppiò a ridere, una risata divertita e che coinvolse persino il ragazzo.

-Sto dicendo che quando sentirò un po' di nostalgia dei vecchi tempi, mi basterà fissare la montagna di cartellette gialle e sentirti più vicino.- rispose Audrey indicandogli le cartellette che aveva lasciato la settimana prima e che lei aveva sistemato su un mobiletto basso.

Percy non rispose.

Preferirì perdere la sua concezione di tempo, esplorando fisicamente e mentalmente quella ragazza.

____

Sono brevi storie sulla coppia Audrey-Percy di cui non sappiamo nulla.

Le varie storie , o meglio i vari capitoli, non saranno legati fra loro.

Quindi vi potrà capitare di leggere il passato/presente/futuro alla rinfusa.

Un bacione,

Isy

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Capitolo 2
*** Terzo Appuntamento ***


Terzo Appuntamento.

 

 

Percy Weasley guardò terrorizzato il grosso orologio posto proprio davanti a lui.

Segnava da qualche secondo le sei e mezza e questo non andava bene.

Spostò lo sguardo verso la sua scrivania e deglutì.

Due pile immense di fogli del Ministero della Magia minacciavano i suoi progetti per la serata.

Sospirò e si tolse gli occhiali, massaggiandosi il naso.

Se solo fosse stato meno ansioso.

Meno preoccupato e pessimista, avrebbe potuto delegare qualche mansione noiosa ai colleghi più giovani, giusto in tempo per passare a casa, farsi una doccia, cambiarsi e presentarsi sotto l'uscio di Audrey.

Ed invece ora si ritrovava seduto alla sua scrivania e impegnato a scrivere un bigliettino di scuse.

Il terzo appuntamento stava per fare un buco nel'acqua.

Se solo fosse stato come George.

Se solo fosse stato come Fred.

Si passò le dita sugli occhi e cercò di riprendere il controllo delle sue emozioni e dei suoi pensieri.

Ingoiò l'amarezza delle sue lacrime invisibili e proseguì scrivendo il bigliettino.

 

"Cara Audrey,

Mi dispiace ma stasera sono obbligato a rimanere in ufficio fino a tardi.

Domani mattina c'è una riunione straordinaria del Consiglio del Primo Ministro.

Non credo potrò raggiungerti in quel posto Babbano chiamato Teatro.

Non so come scusarmi, sia per il ritardo con cui ti mando questo biglietto, sia per non essere lì con te.

P. Weasley"

___

 

Quando ricevette la lettera, Audrey stava cercando disperatamente una delle sue borse marroni, che proprio quella sera aveva deciso di non presentarsi a rapporto.

Lesse il piccolo biglietto nervosamente e quando apprese la notizia lo lasciò sul tavolo della cucina.

Decise di bersi un bicchiere di vino per smaltire la delusione e il dispiacere.

Non che si arrabbiasse per un appuntamento annullato, ma c'era qualcosa nell'aria, qualcosa di fin troppo sospeso fra loro due.

Il tutto era iniziato in modo quasi surreale, con un incontro casuale e una strana conversazione sfociata poi in discussione animata mentre aspettavano in fila in un negozio di Diagon Alley.

E poi tutto si era evoluto velocemente, nemmeno due giorni dopo pranzarono insieme.

Un'escalation di incontri, parole non dette e passati ancora da raccontare.

Sorseggiò lentamente il suo bicchiere e un'idea le fece cambiare prospettiva.

In fondo a Durmstrang era stata una studentessa eccellente in Legislazione Magica, forse avrebbe potuto passare la serata ad aiutarlo.

Forse avrebbe avuto l'occasione d'oro per capire cosa stesse succedendo a lei.

Non era mai stata capace di lasciarsi andare completamente con uno sconosciuto e questo la turbava un poco.

Posò il calice sul tavolo ed indossò frettolosamente il cappotto.

 

___

 

Percy gettò a terra l'ennesima cartaccia e si concentrò sulla lettura di un vecchio editto sulla Cooperazione Internazionale del 1869.

Mancava ancora molto alla fine della sua nottata di lavoro, ma quello che più lo angosciava era l'attesa per la lettera di risposta di Audrey.

La conosceva poco, ma se c'era una caratteristica che aveva subito notato era la precisione con cui faceva tutto.

Dal sistemare le cose in borsa al rispondere a una lettera.

Non che si aspettasse chissà che cosa, ma avrebbe voluto sapere qualcosa, qualunque cosa.

Si rassegnò al vecchio editto e s'immenrsa nella lettura.

Era talmente concentrato che non si accorse nemmeno della porta che veniva aperta.

-E' permesso?- domandò una voce femminile.

Percy alzò bruscamente lo sguardo e sgranò gli occhi.

-Audrey?- chiese alzandosi velocemente e facendo cadere a terra una pila di documenti.

La ragazza entrò con le mani cariche di pacchetti.

-Sono dovuta andare dall'altra parte della città Babbana ma per fortuna erano ancora aperti.- disse indicando con il mento quattro bicchieroni di carta che odoravano di caffè.

Audrey sorrise mentro lo guardava perplesso che cercava di liberare una parte di tavolo.

Il colletto della camincia era sbottonato, le maniche arrotolate fino al gomito, la cravatta era appoggiata allo schienale della poltrona così come la giacca. I capelli, di solito perfettamente pettinati, erano completamente arruffati.

Quella versione di Percy le fece provare una strana sensazione.

-Non dovevi...Cioè davvero non me l'aspettavo! Ho ancora un sacco di cartelle da leggere e classificare...- cominciò lui tormentandosi il labbro inferiore.

Audrey ridacchiò. -In effetti non sono qui per distrarti Percy, ma solo per darti una mano. Era abbastanza brava in Legislazione Magica, sai?-

-Oh! Okay.- rispose imbarazzato Percy. -Allora mettiamoci al lavoro!-

 

___

 

A mezzanotte in punto, l'orologio nello studio di Percy suonò tre rintocchi.

Riempendo così il silenzio imbarazzato che era calato fra quest'ultimo e Audrey.

In due erano riusciti a sbrigare il tutto in poche ore e Percy era rimasto molto colpito dalla bravura e memoria di Audrey.

Nonostante fosse nata e cresciuta in Germania e avesse frequentato Durmstrang era molto informata sulla Storia della Magia inglese.

Si erano accomodati nel lungo divano, uno all'opposto dell'altro, scongiurando ogni contatto fisico e avevano bevuto il caffè e mangiato la maggior parte della torta che Audrey aveva comprato.

-E' molto buona.- disse infine Percy posando il suo piattino.

-Già, sembra quasi fatta in casa.- ironizzò lei.

-Dovresti assaggiare una delle torte che fa mia madre...Sono qualcosa di divino.- mormorò lui, rendendosi conto troppo tardi di aver appena parlato di sua madre.

-Forse un giorno.- sussurrò Audrey divenuta viola. -E' stata una serata strana, anzi è stato un appuntamento strano.- aggiunse, voltandosi per fissarlo.

E solo allora Percy notò ogni piccolo particolare del suo volto.

Vide i suoi occhi chiari brillare, la fossetta sulla guancia sinistra, le labbra sottili, i capelli scuri e quel naso appuntito.

Vide molte cose e capì.

Capì che quel suo modo di comportarsi, tutta quella inspiegabile situazione aveva una ragione, una spiegazione razionale.

-Il nostro terzo appuntamento.- precisò lui, avvicinandosi.- La prossima volta dovrò aiutarti a montare qualcosa o almeno stare in laboratorio.- propose.

Audrey appoggiò sul tavolino il suo piatto e la sua forchetta.

Sentiva le guance andare a fuoco e in quel momento non osava guardarlo per non fargli notare quel grosso cambiamento.

-Divento intrattabile quando lavoro nel mio laboratorio.- rispose.

-Vorrà dire che ti aiuterò a pulire il tuo appartamento.- disse scrollando le spalle.

Si alzarono entrambi allo stesso momento e quasi si scontrarono durante quella breve azione.

Non ci furono parole di scusa o rimproveri.

Solo due sguardi intensi che si fissavano.

Solo due labbra che si incontrarono.

 

 

 

 

 

___

 

Eccomi al secondo aggiornamento, spero che vi sia piaciuto!

Un bacione,

Isy

 

 

 

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