Con occhi diversi

di starliam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Con gli occhi di Severus ***
Capitolo 2: *** Con gli occhi di Harry ***



Capitolo 1
*** Con gli occhi di Severus ***


La situazione è alquanto bizzarra. In altre circostanze forse l'avrei trovata divertente; ma dopo tutto ciò che è successo negli ultimi mesi anche il mio particolare senso dell'umorismo sembra esaurito.
Di certo è esaurito Potter, a giudicare da come mi sta sbraitando contro, seduto sul suo letto d'infermeria proprio dietro di me.
Non c'è da stupirsi, appena ieri sera è riuscito a sconfiggere e uccidere Lord Voldemort, ponendo fine all'incubo più grande che il mondo magico, e lui stesso, abbiano mai affrontato. E' comprensibile che adesso abbia bisogno di sfogarsi di tutta la tensione accumulata, e ovviamente lo fa su di me, il professore più odiato.
Siamo stati anche incredibilmente fortunati: nessuno dei nostri ci ha lasciato le penne, anche se molti sono un po' acciaccati, fra cui Potter stesso; abbiamo catturato vivi un gran numero di Mangiamorte, che potranno essere interrogati, e io sono stato riconosciuto innocente per l'uccisione di Silente. Innocente proprio no, perché effettivamente sono stato io ad ucciderlo, e ne porterò i segni per sempre. Ma tutti hanno riconosciuto, dopo le mie spiegazioni, che era un piano deciso da noi due, che era stato Silente a chiedermi di ucciderlo, qualora le circostanze lo avessero richiesto.
Ed è proprio su questo punto che il giovanotto sta battendo ora. Lascio un attimo gli unguenti curativi che sto sistemando negli scaffali, e mi volto a guardarlo. Gli occhi verdi fiammeggiano dietro gli occhiali, le guance sono rosse ed è sudato per lo sforzo. E la cicatrice è scomparsa. Sta urlando.


- PERCHE'NON ME L'AVETE DETTO?? PERCHE' NON L'AVETE FATTO? AVEVO IL DIRITTO DI SAPERLO!!

Si riferisce proprio alla morte di Silente. Al fatto che non è stato messo al corrente del piano.

- Non essere sciocco, sai benissimo perché non potevamo dirlo, né a te né a nessun altro. Voldemort – sì, adesso riesco a pronunciare il suo nome - avrebbe potuto scoprirlo con una semplice Legilimanzia, su di te o su altri. E visto che non sei mai stato così abile in Occlumanzia...

Sogghigno beffardo. Dopotutto il mio senso dell'umorismo perverso è ancora lì.

- Ma io dovevo saperlo! Ero io che dovevo uccidere Voldemort! Dovevo essere a conoscenza di tutto, come avete potuto tacermi una cosa così importante?

- Te l'abbiamo taciuta, piccolo arrogante, perché Silente ha deciso così. Perché era la cosa più giusta da fare. Era l'unica cosa da fare affinché Voldemort si fidasse ciecamente di me, così avrei potuto aiutarti nello scontro finale, esattamente come è avvenuto! Credi che a me abbia fatto piacere uccidere in quel modo l'unica persona che si è fidata di me quando nessun altro l'ha fatto? Credi che non mi porterò dietro il rimorso per tutta la vita? E a dirtela tutta, ti sono stati lanciati dei messaggi chiarissimi: quando non ho permesso che i Mangiamorte ti torturassero, per esempio. Quando ti ho rivelato che ero io il Principe Mezzosangue, sapendo quanto lo ammiravi. E tanti altri ancora. Erano messaggi criptati che ti ho dato nella speranza che tu capissi, non è colpa mia se non hai spirito d'osservazione. E adesso datti una calmata, che ti si riaprono le ferite.

- Ma quindi lei...voi...avete cercato di avvertirmi...
- Bravo, ci sei arrivato, dieci punti a Grifondoro!

Mi volto di nuovo verso gli scaffali, ma sento che non è finita qui.
E infatti:


- Lei, lei...lei ha causato la morte di Sirius! Non faceva altro che prenderlo in giro perché stava chiuso in casa, per questo lui è venuto al Ministero! Se non fosse stato per lei sarebbe ancora vivo!
Ah, ecco. Allora ha proprio bisogno di tirare fuori tutto. Bene, bene, mocciosetto, hai trovato pane per i tuoi denti. Ho commesso tanti errori in vita mia, e non ci sto a farmi anche accusare per cose che non ho fatto.

- Ah si? io non penso proprio. Credi davvero che le mie opinioni fossero così importanti per Black da spingerlo a fare una cosa del genere? Sirius ha scelto da solo, e l'ha fatto solo per te, perché sapeva che eri in pericolo. Anzi, io gli avevo detto di restare dov'era, ma non mi ha ascoltato. Sapeva benissimo cosa rischiava, ma ha scelto di venire ugualmente. Piuttosto, non è che cerchi di scaricare la colpa su di me per usarmi come capro espiatorio? Per non dover sentire il TUO di senso di colpa?

Forse mi sono spinto troppo in là. Ma sento che è bene parlare di queste cose una volta per tutte, almeno poi ci mettiamo una pietra sopra. Come immaginavo, la sua reazione non si fa attendere, e sembra davvero ferito.

- Che...che vuol dire?

- Voglio dire che so come ti sei sentito dopo la sua morte, so cosa devi aver pensato. Ti sarai dato tutte le colpe del mondo, avrai pensato che se avessi studiato meglio Occlumanzia non avresti mai fatto quel sogno ingannevole, che se non ti fossi infilato nel camino della Umbridge non saresti stato costretto a uscire allo scoperto, che se non fossi andato al Ministero...no, non fraintendermi, non sto dicendo che è colpa tua, perché non lo penso.
Ma conosco i sensi di colpa assurdi che vengono in questi casi, e so che pur di non sentirli si scaricherebbero su chiunque; ed è quello che stai facendo ora.
In più, caro il mio Prescelto, non tieni minimamente conto del fatto che in tutti questi anni ti ho letteralmente salvato il culo un sacco di volte, vero? No, certo, non conta che io abbia rischiato anche di farmi scoprire da Voldemort per stare dietro a te. Non pensi al fatto che più e più volte ho dovuto inventarmi bugie sempre più grosse per allontanare i sospetti dei Mangiamorte, a rischio della vita!
Non pensi al fatto che oltre ad occuparmi di te, ho sorvegliato e protetto Draco impedendogli di commettere l'errore di diventare Mangiamorte!
Ma no, tutto questo non conta, l'unica cosa importante per te è che prendevo in giro Sirius, e quindi mi merito il tuo odio!

Sembra sinceramente sbalordito. Torno a sentirmi un po' cattivo; ma davvero questo ragazzino ha il potere di farmi saltare i nervi. Alle volte ha delle intuizioni geniali, come nello scontro finale contro Voldemort. Anche se ovviamente abbiamo partecipato tutti, e ognuno ha fatto la sua bella parte, lui è stato capace di tirare fuori delle trovate che hanno letteralmente spiazzato il Signore Oscuro; e per spiazzare lui ce ne voleva. Poi viene fuori che non ha capito cose elementari, come tutti i messaggi che gli ho mandato io, o questo discorso su Sirius. Davvero, comincio a pensare che abbia una doppia personalità.

- Ma come si permette di dirmi queste cose dopo quello che ha fatto ai miei?? E' stato lei a rivelare la profezia a Voldemort! Lei ha fatto uccidere i miei genitori! AVREBBE POTUTO FAR UCCIDERE ANCHE ME!!

Stringo forte il vasetto che ho fra le mani. Ecco qualcosa per cui sentirmi davvero in colpa. Ecco qualcosa che io stesso non riuscirò mai a perdonarmi. Qualcosa che sentirò rinfacciarmi per sempre, e l'unica persona che non lo faceva è morta, uccisa proprio da me. Respiro a fondo prima di rispondere. Vorrei non farlo, ma ormai non posso evitarlo. Buffo, come il destino abbia trovato i modi più disparati per legarci.
Mi volto verso di lui e lo fronteggio, con lo sguardo più fiero che riesco a sfoderare.


- Si, hai ragione, è stata colpa mia. Se non avessi rivelato quella profezia a Voldemort forse i tuoi sarebbero ancora vivi. O forse no, sono convinto che l'avrebbe saputa comunque.
A quell'epoca io ero un suo sostenitore, e non ho voluto perdere l'occasione di mettermi in buona luce con lui. E a onor del vero, non avevo idea che quella parte di profezia potesse essere interpretata in quel modo, non ci avevo dato troppo peso.

Mi fermo e lo guardo, aspettandomi qualche reazione; ma non parla, e allora continuo.

- Sai che James mi stava antipatico, e molto. Aggiungerei non per colpa mia, ma questa è un'altra storia. Comunque sia, c'è differenza fra provare antipatia per una persona e volerla morta; e qualunque cosa se ne dica io non ho mai voluto morto tuo padre. Tua madre poi mi piaceva, era una ragazza simpatica e sempre disponibile. No, non avevo davvero capito che riferendo quella profezia a Voldemort li avrei condannati a morte.
Non mi è minimamente venuto in mente che potesse essere riferita a loro...

-Perché, se avesse riguardato qualcun altro, qualcuno che lei non conosceva, sarebbe stato diverso??
Guardo quegli occhi ancora così infantili. Ha affrontato il Male in persona, e lo ha sconfitto; ma ancora non ha imparato a riconoscere le varie sfaccettature della malvagità, del dolore, del senso di colpa. Che bello sarebbe avere ancora la sua età, quel tipo di innocenza...

- Sì, sarebbe stato diverso. Non guardarmi così, adesso ti spiego. Finché le cose riguardano, o ci sembrano riguardare, persone lontane da noi, che per noi non hanno volto né nome, non ci interessa di loro. E' brutto da dirsi ma è così. Per uno come me, poi, che serviva il male già da tempo...no, non me ne importava niente. Sarebbero state semplicemente altre vittime, da aggiungere a quelle già uccise.
E’ quando capisci che ci stanno andando di mezzo persone che conosci, che la percezione delle cose cambia. Non volevi, non vuoi, che James e Lily vengano uccisi, non vuoi che il loro bambino muoia. Ti trovi finalmente a capire che anche le altre persone, che non conoscevi e non ti importava di uccidere, avevano un nome, un volto, una famiglia, anche se tu non lo sapevi e non ti importava di saperlo. Che erano tanti James e Lily. Sembra un concetto banale e scontato, ma lo è meno di quanto si creda.

Faccio una pausa. Mi sta guardando attento. Nei sui occhi non c'è ombra di rabbia o rancore, solo curiosità e voglia di sapere. Sì, Harry, ascolta attentamente, ho bisogno che tu capisca.

- Ed ecco che capii finalmente lo sbaglio che avevo commesso, tutto il dolore che avevo provocato decidendo di servire Voldemort, e mi precipitai da Silente raccontandogli tutto, sperando che ci fosse un modo per salvare i tuoi genitori, per riscattare almeno in parte tutto il male che avevo fatto. Bè, sai come è andata...
Naturalmente questo ci ricollega anche al nostro rapporto. Il motivo per cui io ho sempre dimostrato un'antipatia quasi eccessiva verso di te non era tanto a causa del fatto che mi ricordavi le angherie di tuo padre. No, era perché ogni volta che ti guardavo non potevo fare a meno di pensare che eri orfano anche a causa mia. Ed esorcizzavo il senso di colpa sforzandomi di trovarti antipatico.

Mi volto di nuovo. Se non mi sbrigo a travasare questi unguenti si sciuperanno. Sento dei gemiti, ha iniziato a piangere piano. E' un bene, piangere lo aiuterà a sfogarsi; e almeno ha smesso di parlare!
Mi stupisco di me stesso, ma mi ha fatto piacere affrontare quest'argomento con lui. E' stato giusto così, e per me è stato in un certo senso catartico, un po' come affrontare i miei fantasmi. Anche se non potrò mai sconfiggerli del tutto.
I gemiti sono aumentati di intensità, sta decisamente singhiozzando adesso. Lo guardo. Si è tolto gli occhiali e piange disperatamente con il volto fra le mani, il petto squassato da singhiozzi sempre più forti.

All'improvviso lo vedo per quello che è: un ragazzino di 17 anni che ha affrontato cose ben più grandi di lui. Che è sempre cresciuto solo, senza genitori, e senza qualcuno che si prendesse cura di lui come avrebbero fatto un padre e una madre. Qualcuno in grado di dargli una punizione solo quando se la meritava, o un bell'abbraccio quando sembrava averne bisogno. Come sembra averne bisogno adesso.
Mi avvicino a lui quasi senza volere, e prima ancora di rendermene conto, le parole mi escono da sole dalla bocca:


- Oh, andiamo, smettila di piangere...vieni qui...

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Capitolo 2
*** Con gli occhi di Harry ***


E' andato tutto bene. Incredibile a dirsi, sono riuscito a uccidere Voldemort, e ancorami sembra impossibile. I nostri sono tutti vivi, i Mangiamorte sono stati catturati, Voldemort è morto. E' andato tutto bene; eppure, quando lui è entrato qui in infermeria per sistemare quei barattoli, la spossatezza per la battaglia di ieri ha lasciato il posto a una rabbia cieca e furibonda, che devo sfogare in ogni modo. Su di lui, l'uomo che ho odiato per 7 anni e che ai miei occhi è il simbolo di tutto quello che mi è successo.

- PERCHE'NON ME L'AVETE DETTO?? PERCHE' NON L'AVETE FATTO? AVEVO IL DIRITTO DI SAPERLO!!

Non riesco a credere a quello che ho visto ieri. E' stato pazzesco: nel bel mezzo della battaglia, quando ancora tutti pensavamo che fosse dalla sua parte, Piton ha disarmato Voldemort e gli ha detto tutto, rabbiosamente. Che era una spia per noi, che anche Draco era dalla nostra parte, che era riuscito a ingannarlo per anni e lui non se n'era accorto...
Voldemort e gli altri sono rimasti confusi e spiazzatissimi. Ovvio, quello che ritenevano il Mangiamorte più fedele si è rivelato essere tutt'altro. Ci è stato relativamente facile batterli, dopo questo scompiglio.
Ammetto che è stato un sollievo. Dopo però, conoscere la verità sulla morte di Silente e dover ammettere di essermi sbagliato sul conto di Piton, mi ha fatto andare il sangue alla testa. E ancora non mi è passata, ma lui è incredibilmente calmo mentre mi risponde.


- Non essere sciocco, sai benissimo perché non potevamo dirlo, né a te né a nessun altro. Voldemort avrebbe potuto scoprirlo con una semplice Legilimanzia, su di te o su altri. E visto che non sei mai stato così abile in Occlumanzia...

- Ma io dovevo saperlo! Ero io che dovevo uccidere Voldemort! Dovevo essere a conoscenza di tutto, come avete potuto tacermi una cosa così importante?

Tutto questo dire che io ero il Prescelto, colui che doveva sconfiggere il Re del Male, il Signore Oscuro, Salvare il mondo, e poi non vengo informato su una così importante? Ma stiamo scherzando!

- Te l'abbiamo taciuta, piccolo arrogante, perché Silente ha deciso così. Perché era la cosa più giusta da fare. Perché era l'unica cosa da fare perché Voldemort si fidasse ciecamente di me, così avrei potuto aiutarti nello scontro finale, esattamente come è avvenuto! Credi che a me abbia fatto piacere uccidere in quel modo l'unica persona che si è fidata di me quando nessun altro l'ha fatto? Credi che non mi porterò dietro il rimorso per tutta la vita?
E a dirtela tutta, ti sono stati lanciati dei messaggi chiarissimi: quando non ho permesso che i Mangiamorte ti torturassero, per esempio. Quando ti ho rivelato che ero io il Principe Mezzosangue, sapendo quanto lo ammiravi. E tanti altri ancora. Erano messaggi criptati che ti ho dato nella speranza che tu capissi, non è colpa mia se non hai spirito d'osservazione. E adesso datti una calmata, che ti si riaprono le ferite.

Io non...non ci credo. Non è possibile. Adesso, solo adesso, mi è tutto chiaro. Le parole di supplica di Silente prima di morire. La litigata fra Piton e il Preside che Hagrid ci ha riferito. Il fatto che Piton si è rifiutato di farmi del male, anche quando gli lanciavo contro Maledizioni Senza Perdono. Lo sguardo pieno di rabbia e dolore che mi ha rivolto mentre lo inseguivo... Non ho mai capito, eppure ci sarebbe voluto così poco, se solo avessi messo da parte per un attimo il mio odio per lui...

- Ma quindi lei...voi...avete cercato di avvertirmi...
- Bravo, ci sei arrivato, dieci punti a Grifondoro!

Questo sfottò mi fa montare la rabbia di nuovo. Gli getto addosso tutto quello che gli dovevo dire da un pezzo, ora o mai più!

- Lei, lei...lei ha causato la morte di Sirius! Non faceva altro che prenderlo in giro perché stava chiuso in casa, per questo lui è venuto al Ministero! Se non fosse stato per lei sarebbe ancora vivo!

Penso che quest'accusa così vigliacca lo smuoverà (neanch'io sono convinto di quello che ho detto), invece si limita a concedermi un ghigno beffardo.

- Ah si? io non penso proprio. Credi davvero che le mie opinioni fossero così importanti per Black da spingerlo a fare una cosa del genere? Sirius ha scelto da solo, e l'ha fatto solo per te, perché sapeva che eri in pericolo. Anzi, io gli avevo detto di restare dov'era, ma non mi ha ascoltato. Sapeva benissimo cosa rischiava, ma ha scelto di venire ugualmente. Piuttosto, non è che cerchi di scaricare la colpa su di me per usarmi come capro espiatorio? Per non dover sentire il TUO di senso di colpa?

No, no...non è possibile...non può dire questo, io...non è stata colpa mia...non voglio che sia stata colpa mia...

- Che...che vuol dire?

- Voglio dire che so come ti sei sentito dopo la sua morte, so cosa devi aver pensato. Ti sarai dato tutte le colpe del mondo, avrai pensato che se avessi studiato meglio Occlumanzia non avresti mai fatto quel sogno ingannevole, che se non ti fossi infilato nel camino della Umbridge non saresti stato costretto a uscire allo scoperto, che se non fossi andato al Ministero...no, non fraintendermi, non sto dicendo che è colpa tua, perché non lo penso.
Ma conosco i sensi di colpa assurdi che vengono in questi casi, e so che pur di non sentirli si scaricherebbero su chiunque; ed è quello che stai facendo ora.
In più, caro il mio Prescelto, non tieni minimamente conto del fatto che in tutti questi anni ti ho letteralmente salvato il culo un sacco di volte, vero? No, certo, non conta che io abbia rischiato anche di farmi scoprire da Voldemort per stare dietro a te. Non pensi al fatto che più e più volte ho dovuto inventarmi bugie sempre più grosse per allontanare i sospetti dei Mangiamorte, a rischio della vita!
Non pensi al fatto che oltre ad occuparmi di te, ho sorvegliato e protetto Draco impedendogli di commettere l'errore di diventare Mangiamorte!
Ma no, tutto questo non conta, l'unica cosa importante per te è che prendevo in giro Sirius, e quindi mi merito il tuo odio!

Ha ragione. Ha pienamente ragione. Ma era talmente antipatico con me, talmente supponente! E io ero solo un ragazzo! Ho iniziato ad odiarlo perché lui per primo si è comportato male con me, non viceversa.
E quello che dice non basta a farmi cambiare idea su di lui: i miei genitori. Può salvarmi la vita tutte le volte che vuole, ma rimane sempre quello che ha fatto uccidere i miei genitori!


- Ma come si permette di dirmi queste cose dopo quello che ha fatto ai miei?? E' stato lei a rivelare la profezia a Voldemort! Lei ha fatto uccidere i miei genitori! AVREBBE POTUTO FAR UCCIDERE ANCHE ME!!

L'ho ferito, finalmente ci sono riuscito. Il vasetto che ha fra le mani per poco non gli sfugge di mano, e trema leggermente. Per uno controllato come lui, credo sia il massimo dello sconvolgimento a cui può arrivare, e mi sento intimamente compiaciuto di averglielo creato io. Eppure, quando si volta verso di me è di nuovo fermo e sicuro come prima.

- Si, hai ragione, è stata colpa mia. Se non avessi rivelato quella profezia a Voldemort forse i tuoi sarebbero ancora vivi. O forse no, sono convinto che l'avrebbe saputa comunque. A quell'epoca io ero un suo sostenitore, e non ho voluto perdere l'occasione di mettermi in buona luce con lui. E a onor del vero, non avevo idea che quella parte di profezia potesse essere interpretata in quel modo, non ci avevo dato troppo peso.

Aspetta, forse pensa che voglia dire qualcosa ma non ho nessun commento da fare al momento. Riprende a parlare.

- Sai che James mi stava antipatico, e molto. Aggiungerei non per colpa mia, ma questa è un'altra storia. Comunque sia, c'è differenza fra provare antipatia per una persona e volerla morta; e qualunque cosa se ne dica io non ho mai voluto morto tuo padre. Tua madre poi mi piaceva, era una ragazza simpatica e sempre disponibile. No, non avevo davvero capito che riferendo quella profezia a Voldemort li avrei condannati a morte.
Non mi è minimamente venuto in mente che potesse essere riferita a loro...

Questa sì che è un'idiozia. Che razza di discorso è??

-Perché, se avesse riguardato qualcun altro, qualcuno che lei non conosceva, sarebbe stato diverso??
- Sì, sarebbe stato diverso. Non guardarmi così, adesso ti spiego. Finché le cose riguardano, o ci sembrano riguardare, persone lontane da noi, che per noi non hanno volto né nome, non ci interessa di loro. E' brutto da dirsi ma è così. Per uno come me, poi, che serviva il male già da tempo...no, non me ne importava niente. Sarebbero state semplicemente altre vittime, da aggiungere a quelle già uccise.
E’ quando capisci che ci stanno andando di mezzo persone che conosci, che la percezione delle cose cambia. Non volevi, non vuoi, che James e Lily vengano uccisi, non vuoi che il loro bambino muoia. Ti trovi finalmente a capire che anche le altre persone, che non conoscevi e non ti importava di uccidere, avevano un nome, un volto, una famiglia, anche se tu non lo sapevi e non ti importava di saperlo. Che erano tanti James e Lily. Sembra un concetto banale e scontato, ma lo è meno di quanto si creda.

Non mi sembra di capire. O forse sì.

- Ed ecco che capii finalmente lo sbaglio che avevo commesso, tutto il dolore che avevo provocato decidendo di servire Voldemort, e mi precipitai da Silente raccontandogli tutto, sperando che ci fosse un modo per salvare i tuoi genitori, per riscattare almeno in parte tutto il male che avevo fatto. Bè, sai come è andata...
Naturalmente questo ci ricollega anche al nostro rapporto. Il motivo per cui io ho sempre dimostrato un'antipatia quasi eccessiva verso di te non era tanto a causa del fatto che mi ricordavi le angherie di tuo padre. No, era perché ogni volta che ti guardavo non potevo fare a meno di pensare che eri orfano anche a causa mia. Ed esorcizzavo il senso di colpa sforzandomi di trovarti antipatico.

E adesso...è tutto finito. E' tutto finalmente chiaro. La tensione accumulata in tutto questo tempo si scioglie improvvisamente. Inizio a piangere, e non smetto. Non voglio smettere; e anche se volessi non ci riuscirei. Improvvisamente l'enormità di tutto quello che mi è piombato addosso, di tutto ciò che è stata la mia vita mi pesa come un macigno, adesso che so che è tutto, finalmente, finito. Posso lasciarmi tutto alle spalle, ma per fare cosa? sono solo, come non lo sono mai stato. Le persone che ho amato mi hanno lasciato. I miei amici, loro ci sono sempre, ma...e' tutto così ingiusto! Fra le lacrime vedo che il professore mi sta fissando. Non me ne frega niente, continuerò a piangere finché non avrò più lacrime da versare, finché gli occhi e l'anima si saranno prosciugati. Dio, è troppo, non ce la faccio più! Vorrei solo che qualcuno mi abbracciasse, ora, per sentirmi meno solo, per sentirmi più amato.

E poi accade una cosa inaspettata. Come se avesse intuito il mio bisogno, il Professor Piton si avvicina, e mi mormora poche parole:


- Oh, andiamo, smettila di piangere...vieni qui...

E mi abbraccia. Un abbraccio saldo, paterno, l'unico abbraccio paterno che abbia mai ricevuto. Piango ancora più forte, e lui continua a stringermi, aspettando che mi calmi. Dopo quella che mi sembra un'eternità, le lacrime e i singhiozzi cessano, e senza dire una parola mi spinge delicatamente sotto le coperte, mi augura la buonanotte, spegne la luce e se ne va. Per la prima volta dopo molti mesi, dormo bene.

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