Crepuscolo

di Sun86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1) Addii ***
Capitolo 2: *** 2) Nostalgia ***
Capitolo 3: *** 3) Andare avanti ***
Capitolo 4: *** 4) Il tempo passa... Anche quando sembra impossibile ***
Capitolo 5: *** 5) Pensieri e... rimpianti ***
Capitolo 6: *** 6) Perché mi hai lasciato? ***
Capitolo 7: *** 7) Chiarimenti? Forse... ***
Capitolo 8: *** 8) Dammi una possibilità! ***
Capitolo 9: *** 9) Quando arriva il crepuscolo... ***
Capitolo 10: *** 10) Voglia di fidarsi... paura di illudersi ***
Capitolo 11: *** 11) Decisioni ***
Capitolo 12: *** 12) Ryugenzawa ***
Capitolo 13: *** 13) Ti odio perchè ti amo ***
Capitolo 14: *** 14) Qual'è la verità? ***
Capitolo 15: *** 15) Un giorno speciale ***
Capitolo 16: *** 16) Che differenza può fare un giorno? ***



Capitolo 1
*** 1) Addii ***


CREPUSCOLO
 

1) Addii…

<< Fa freddo... sei tu che andando via hai chiuso la porta del mio cuore,
lui è la che aspetta, non riesco a dirgli che tu non tornerai più
e lui nel frattempo sente freddo fissandola...
chissà cosa farà quando si renderà conto che tu sei andato via >>
Emanuele Astuti
E <>>




Un nuovo giorno sta per avere inizio a Nerima. Il sole timidamente spunta dal suo rifugio notturno, l'aria pungente della sera lascia posto alla frizzante rugiada mattutina, il canto degli uccelli che si risvegliano accompagna lo spegnersi dei lampioni lungo le strade. Lentamente la cittadina assopita fuori della mia finestra riprende vita, riposata e serena dopo un lungo sonno ristoratore, io invece, neanche questa notte sono riuscita a chiudere gli occhi senza ritrovarmi davanti lui, il suo volto, il suo sguardo mentre mi dice ancora una volta addio.
Sono passati quasi tre mesi ormai da quel momento, ma nella mia mente è tutto così nitido, così chiaro, così dannatamente doloroso, che sembra ieri. Ogni notte, la mia mente vendicativa, mi rimostra sempre più prepotente e sprezzante quell’immagine, il momento in cui per la prima volta mi è parso davvero, dopo due anni, che tutto fosse finito
Giusto tre mesi fa, in una mattina come questa, mia sorella Kasumi e la Signora Nodoka, la madre di Ranma, vennero a svegliarmi con un sorriso complice sulle labbra, raggianti come non mai, e senza che potessi capire né come e né perché, mi ritrovai a fissare la mia immagine allo specchio fasciata da un bellissimo abito bianco.
Solo in quel momento capii il motivo di tanta frenesia da parte loro, ma troppo sorpresa e confusa, per pormi le domande più importanti, le lasciai completare l'opera rimettendomi totalmente nelle loro mani, completamente incapace di oppormi.
Non potevo forse? No! la risposta più giusta è che non volevo.
Non saprei dire quanto tempo passai davanti alla mia immagine riflessa, come alla ricerca di una qualche risposta che solo lei potesse darmi, ma tutto ciò che riuscii a scorgere fu timore. Proprio in quell’attimo, come se avesse ascoltato il mio richiamo silenzioso, qualcuno irruppe nella stanza ridestandomi dai miei pensieri.
Quello che provai trovandomelo davanti mi è ancora incomprensibile. Lui era lì, davanti a me, vestito di tutto punto per quello sarebbe dovuto essere il giorno più importante della nostra vita, tuttavia la sua espressione era spaesata, confusa... spaventata...
“Sei bellissima” mi disse, la sua voce era poco più di un sussurro eppure riuscì a toccare irrimediabilmente il mio cuore. Per la prima volta in due anni, aveva speso una parola carina per me, sapevo lo sforzo che stava facendo considerando la sua gran timidezza, per questo, quella semplice frase acquisì un nuovo valore, diverso se vogliamo... più importante...
Cosa provai in quel istante? Speranza, immensa speranza!
Non riuscii ad esitare oltre. Dovevo capire, dovevo sapere, non so dove trovai il coraggio, eppure con mia stessa sorpresa riuscii a pronunciare quelle parole…
<< Ranma, tu mi ami, vero? >>
I secondi dopo averle pronunciate mi parvero infiniti, il silenzio diventò assordante, la speranza crebbe a dismisura senza che io potessi controllarla, ma poi lui parlò sancendo la fine di tutto. Speranze, sogni, illusioni… spazzate via come un castello di sabbia dopo un onda.
<< Ma che dici cretina! Come potrei mai amare un maschiaccio violento e privo di sex appell come te? >>
Quella che ne seguì, fu una risata isterica che lo accompagnò fuori della stanza, lui si richiuse la porta alle spalle, ed io, potei percepire chiaramente in me il cuore frantumarsi in cento... mille... un milione di pezzi.
Cosa fu quello che provai poi? Dolore, un profondo dolore!
Non so dove trovai il coraggio e la forza di trascinarmi all'altare all'interno del dojo poco dopo, forse nell'illusione forzata di aver capito male, di aver solo immaginato le sue parole, di aver forse colto come al mio solito, il senso sbagliato di quella frase. Tuttora me lo chiedo, fatto sta, che anche l'ultima illusione si dissolse nel nulla nel momento in cui un esplosione travolse il dojo. Pochi istanti dopo mi ritrovai sola in una palestra che, ormai era completamente distrutta...
Lui se ne era andato via, all'inseguimento dell'ennesimo scontro, mai stanco di voler dimostrare al mondo intero la sua forza, perchè per lui molte cose erano fondamentali... la sua virilità raggiungibile con la Nannichuan, i combattimenti e, infine ma non meno importante, il suo inseparabile, indomabile orgoglio...
In tutto questo ovviamente, non c'era spazio per me. Fu lì, in quel istante che presi la decisione più importante della mia vita, quella che avrei dovuto prendere gia due anni prima, ma che da sciocca egoista ho sempre rimandato, il solo pensiero di una vita senza lui, mi sembrava inconcepibile, non sarebbe stata vita... Ma amare significa anche saper rinunciare, ed in quel momento più che mai, fu una realtà che non potei più nascondermi...
Era sera ormai, quando ritornò a casa frustrato e malconcio, segno che lo scontro contro Ryoga, Happosay e Kuno doveva da poco esser finito. Sul suo volto potei leggere la delusione per aver perso per l'ennesima volta, la possibilità di tornare uomo a tutti gli effetti e, non potei non provare pena per lui...
Nella sala da pranzo di casa mia tutto sembrava essere tornato alla normalità, alla solita routine di tutti i giorni... Kasumi e la signora Nodoka in cucina, Nabiki concentrata sulla sua calcolatrice, mio padre e il Signor Genma alle prese con la solita sfida a chi è più bravo a barare a shoji... Tutto sembrava come sempre, tutti sembravano quelli di sempre, ma in quella sala qualcosa era cambiato... Io avevo finalmente accettato la realtà e, presto avrebbero dovuto farlo anche loro...
Quella stessa sera, dopo che le mie sorelle, Ranma e sua madre si congedarono per andare a letto stanchi della lunga giornata, mi avvicinai decisa a mio padre e al signor Genma, ancora assorti nel loro gioco e, con tutto il coraggio che riuscii a radunare in me stessa, comunicai loro la mia decisione...
Cosa fu quello che provai in quel momento? Vuoto, un incolmabile vuoto!

 

<< Mi basta un attimo per dirti addio, ma è il tempo
con cui dovrò conviverci che mi spaventa >>
Rafa El Coche



Esiste un suono più rilassante del vento che fa muovere le foglie tra gli alberi? O un rumore più rasserenante della cascata che si getta violenta nel fiume? Qualcosa di più estasiante del profumo del muschio selvatico e, dell'aria pura che si respira in una foresta? La risposta per me è una sola... No! Non esiste. Ma c’è qualcosa peggiore della solitudine? Si! La consapevolezza di esserne stato l’unico responsabile, il rimpianto di aver permesso alle circostanze di rovinare la propria vita, senza far niente per impedirlo. La soluzione a tutto ciò? Rassegnarsi e farsene una ragione!
Sono passati mesi ormai da quando il prato umido della foresta mi fa da letto e il cielo stellato da tetto, a volte mi sembrano anni, altre secoli, tuttavia ancora non riesco ad abituarmi...
La sera in cui lasciai il dojo Tendo, mi promisi di non guardarmi più indietro, m’imposi, di non lasciarmi sopraffare dalla tristezza, di non permettere alla rabbia di tormentarmi, eppure non passa giorno, minuto, secondo che i miei pensieri non ritornino là, a quella piccola cittadina che per due anni mi ha fatto da casa, a quel dojo che in un certo senso ho sempre considerato anche un po’ mio, a quella famiglia di cui ho sempre sentito di far parte... a lei che ho sempre percepito come parte di me, ma che ora, insieme a tutte la altre certezze che avevo, mi ha abbandonato.
Ancora una volta, la mia mente vola a quella sera, dopo il mancato matrimonio, quando rientrai a casa, nonostante tutto sembrasse come il solito, fu impossibile non notare la differenza... Non c'era il mio solito maschiaccio arrogante e pieno di se ad attendermi, pronta a fulminarmi con la sua collera, tanto meno la sua risata cristallina e i suoi occhi accesi di vita, no, quello che ritrovai quella sera fu uno sguardo spento, gelido, lontano...
Non che mi aspettassi di vederla sprizzare gioia da tutti i pori, dopo che aveva rischiato di essere uccisa da quelle tre pazze di Ukyo, Shan-pu e Kodachi, ma quello sguardo mi gelò il sangue nelle vene. In quel momento, percepii che le cose per noi sarebbero drasticamente cambiate, eppure una piccola parte di me si illuse che, sbollita la rabbia, lei sarebbe tornata quella di prima, che forse era solo un momento passeggero dettato dalla collera, ma il giorno dopo con mia grande delusione le cose non erano cambiate, e questo lo capii nel momento stesso in cui fui svegliato quella mattina da Kasumi...
Lei era gia andata via, si era avviata a scuola senza aspettarmi, non era difficile capire che mi stesse evitando, mi riproposi di raggiungerla e chiederle scusa, per qualunque cosa le avessi fatto o le avessi detto anche se in quel momento non riuscivo proprio a spiegarmi la ragione che poteva spingerla ad allontanarmi... o peggio ancora, ad odiarmi...
A scuola cercai in ogni modo di avvicinarmi, di parlarle, ma non vi riuscii, mai un solo istante di quel giorno mi rivolse lo sguardo, come se nemmeno fossi presente nella stessa stanza, come se per lei non ci fossi mai stato... Non mi sorpresi, quando notai che non mi aveva aspettato nemmeno per tornare a casa dopo scuola, ma ero più deciso che mai a porvi rimedio, perchè tutto potevo sopportare, tranne che mi escludesse dalla sua vita...
Cosa che a quanto pare lei aveva gia fatto e, fu proprio mia madre a confermarmelo una volta tornato a casa...
<< Ranma tesoro, posso parlarti un momento? >>
La sua espressione era delusa, triste, quasi compassionevole.
<< Di cosa vuoi parlarmi mamma? >>
<< Dimmi Ranma, cosa provi per Akane? >>
Confesso che in quel momento sarei voluto scappare dalle domande di mia madre, le parole che voleva estorcermi, mi spaventavano molto più della sua Katana, ma qualcosa nel suo sguardo mi fece desistere.
<< Eh? M..ma c..che domande sono? >>
<< Per favore, rispondi sinceramente figliolo! >>
Cosa potevo dirle? Quale era la verità? Nemmeno io la sapevo con certezza. C’erano volte in cui sentivo di amarla più della mia stessa vita e, il pensiero di perderla mi era insopportabile, come la volta in cui a Riugenzawa mi aveva lasciato per quello smemorato del suo amichetto d’infanzia, o peggio ancora, quando ho stretto il suo corpo privo di vita in quella maledetta grotta sul monte Hook.
Ma c’erano anche altre volte, quando mi chiamava mezzo uomo, quando mi colpiva a sangue ingiustamente, quando la scongiuravo di credermi e lei mi guardava con disprezzo. In quelle volte la odiavo.
<< I.. io.. n.. non ne sono sicuro ma c.. credo... beh si insomma i.. io >>
<< La ami? >>
Non risposi, ma credo che il mio viso di un rosso sfavillante lo fece per me...
<< Vedi figliolo, ieri sera Akane ha comunicato a tuo padre e a Soun che ha deciso di rompere il vostro fidanzamento e, di fronte alla sua richiesta così decisa loro non hanno potuto dire di no! Ora tu e Akane non siete più fidanzati >>
Non saprei spiegare quello che provai in quel istante, dentro di me, qualcosa esplose. Avrei voluto dire qualcosa, ma un nodo strettissimo alla gola me lo impediva, cercai di correre da lei per chiedere una spiegazione, ma le gambe si rifiutavano di muoversi, per un lungo, interminabile istante mi parve che la terra sotto i piedi si fosse sgretolata ed io stessi precipitando in un baratro profondo da cui era impossibile risalire...
<< P.. per.. perchè? >> fu tutto quello che riuscii a balbettare.
<< Non so dirtelo caro. Credo che questo dovresti chiederlo a lei, ma se davvero la ami e non vuoi perderla, forse sei ancora in tempo per fare qualcosa >>
<< Lei... dov'è lei ora? >>
<< Credo sia in camera sua >>
Mi sembrarono interminabili i minuti che passai fuori della sua porta, cercando il coraggio per affrontarla, e alla fine ci riuscii... Entrai richiudendomela alle spalle, ignorando la piccola piramide umana che si stava formando dietro di lei, alzai lo sguardo verso la finestra e la vidi, con lo sguardo rivolto verso l'esterno, come se non si fosse nemmeno accorta della mia presenza...
<< Perchè? >> le chiesi cercando di dare alla mia voce, il tono più naturale e calmo possibile, ma quello che vi uscì fu solo un lamento strozzato...
<< E' meglio così, credimi Ranma >>
<< Non capisco! Spiegati meglio per favore >>
<< Beh hai visto anche tu com’è andata no? Non ci permetterebbero mai di sposarci. Le tue fidanzate carine e i tuoi pseudo rivali sarebbero sempre lì, pronti ad impedirlo... Con qualunque mezzo e, a qualunque costo. Un matrimonio non dovrebbe essere questo... dovrebbe essere un momento felice, l'inizio di una nuova vita tra due persone che si amano e che vogliono stare insieme... ed è più che evidente Ranma, che per noi non è, e non sarà mai così >>
<< E tu come fai a dirlo eh? Come hai potuto prendere una simile decisione da sola e senza consultarmi? >>
<< In realtà lo hai detto tu Ranma. Hai affermato che non mi amavi e non avresti mai potuto farlo. In fondo più di una volta hai precisato che il nostro fidanzamento esisteva solo per i nostri genitori o sbaglio? >>
<< S.. si ma... >>
<< Ma nulla. Il matrimonio è una cosa sacra, un giuramento che vale tutta la vita, non un gioco o un combattimento da vincere a tutti i costi e, sinceramente credo che non sia giusto condannarci ad una vita senza amore solo per una decisione presa da altri >>
<< No! Tu non puoi dire sul serio! Chi ti dice che io... che io.. io non... >>
In quel istante per la prima volta volse lo sguardo verso di me, e le parole ancora una volta mi morirono in gola << E’.. è davvero questo quello che vuoi? >>
Nei suoi occhi parvero formarsi delle lacrime, finalmente per un istante rividi quella fiamma di vita che li aveva sempre caratterizzati, resi splendidi, unici, ma fu un solo istante, lei chiuse gli occhi per rimandare indietro le lacrime forse e, quando li riaprì la fiamma era scomparsa, annuì ma il suo sguardo era di nuovo spento... vuoto!
<< Allora, se hai proprio deciso, questa sera stessa, andrò via... per sempre stavolta. Ti auguro di essere felice... Addio Akane! >>
<< Addio Ranma >>
Uscii da quella stanza con il cuore infranto e i pensieri in subbuglio, fuori di quella porta cinque paia d'occhi mi fissavano con amarezza e disperazione, ma vi feci appena caso, preparai le mie cose e dopo aver salutato, ringraziato ed essermi scusato con tutti me ne andai via, per sempre, da quella casa. Alzai esitante lo sguardo verso la sua finestra e la vidi lì, ancora nella stesso modo in cui l'avevo lasciata poco prima, come se in tutto quel tempo non si fosse mai mossa, un ultimo sguardo, un saluto silenzioso, e poi sparii dietro il grande portone del dojo...

Era un pomeriggio come questo... anche quel giorno il sole stava tramontando dietro le montagne, anche quel pomeriggio un nuovo crepuscolo stava accogliendo la sera... quello stesso crepuscolo che aveva appena segnato il tramonto della mia vita.






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N.D.A. : Dietro alcuni suggerimenti ho corretto molti "orrori" presenti nel primo capitolo, è in corso la revisione anche dei capitoli successivi. Molto probabilmente saranno ancora riscontrabili nel testo degli sbagli, soprattutto per quanto riguarda l'uso dei tempi verbali. Ma purtroppo meglio di così non sono riuscita a fare.

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Capitolo 2
*** 2) Nostalgia ***


                            

Crepuscolo


2) Nostalgia
 

<< Solamente chi trae l'un dopo l'altro i giorni lontano dagli affetti che prima non si guastano e troppo tardi
si apprezzano e amano, può comprendere quanto sia il rimpianto dei beni ignorati
per l'anima che si ammala di nostalgia >>
Carlo Maria Franzero
 

 

Avverto le mani intorpidirsi, le gambe iniziano a dare segni di cedimento, la testa tende a girare in uno strano vortice, lo stomaco con rochi grugniti mi ricorda che molto probabilmente è ora di pranzo, ed io sono da circa quattro ore sotto il getto della cascata...
Quell'idiota incosciente di mio padre, diceva sempre che per allenare lo spirito e riformare la mente, non c'è niente di meglio che starsene in meditazione sotto la cascata... Conoscendo quella sottospecie di genitore, mi riesce molto difficile credere che lui possa mai aver fatto un esercizio del genere, in diciotto anni l'ho visto far tutto, mangiare a sbafo, dormire giornate intere o starsene comodamente spaparanzato a giocare a shoji. Tutto fuorché sano allenamento.
Anche durante i nostri numerosi e non meno faticosi viaggi, si gettava completamente sulle mie spalle, con l'assurda scusa che fossi io quello che aveva bisogno di allenamento... Ripensandoci a volte mi viene seriamente il dubbio che lui sia davvero un artista marziale e, se non fossi completamente certo dell'onestà di mia madre, dubiterei anche che quell'uomo possa essere davvero mio padre, in fondo cosa abbiamo in comune io e lui? A parte l'ingozzarci come due maiali intendo. Per quanto mi riguarda, non l'ho mai visto coinvolto seriamente in un combattimento, bah...
Uscendo dall'acqua gelida, mi ricordo di avere ora l'aspetto di una ragazza, e senza pensarci su troppo, metto a scaldare la solita teiera d'acqua per tornare me stesso. Nel frattempo ritorno verso il fiume, dove sfoderando soddisfatto la tecnica delle castagne versione Saotome, riesco facilmente a procurarmi tre enormi carpe per il pranzo di oggi. Saranno tre mesi ormai che non mangio altro.
E' in questi momenti, che sento più che mai la mancanza dei favolosi manicaretti della cara Kasumi, chissà cosa avrà preparato di buono oggi per pranzo? Ecco, lo sapevo stupido idiota! Stupido! Stupido! Stupido che non sono altro! Perché non riesco a non pensare a loro? Perché qualunque sciocchezza me li riporta in mente? Perché non riesco a liberarmi dal ricordo di lei?
Meglio riprendere l'allenamento, è l'unico modo per non pensare, è l'unico modo per non ricordare, è l'unico modo per resistere alla tentazione di tornare indietro... Se almeno ci fosse quell'imbecille di un suino, quel prosciutto senza bussola, forse non mi sentirei così... solo.
Sembra una beffa, ma anche con quell'eterno disperso di Ryoga, che fatica anche a trovare la sua stessa ombra, forse mi sentirei meno perso. Chissà dove sarà in questo momento? Tzè... non mi sorprenderebbe se ora che il fidanzamento con Akane è definitivamente rotto, si fosse trasferito lì nell'assurdo tentativo di conquistarla... Chissà quel porco, quante notti durante questi tre lunghi mesi, ha passato stretto a lei, nel suo letto trasformato in P-chan... Bastardo d'un maiale!
E... lei? Cosa starà facendo lei in questo momento? Mi avrà pensato di tanto in tanto, o mi avrà già completamente dimenticato come si fa con una cosa vecchia? Quanto tempo ancora riuscirò a resistere alla tentazione di tornare indietro?
 
 
                                                                          
    

 

<< La nostalgia è rendersi conto che le cose
non erano insopportabili come
sembravano allora >>
Legge di Grimes

 
 

 

Un’altra giornata sta volgendo al termine... Ormai conosco a memoria cosa accadrà domani, visto che questo giorno è stato identico a quello di ieri, a quello precedente e a quello prima ancora...
A volte penso che mi manca la mia vecchia vita, le corse sfrenate per cercare di non arrivare tardi a scuola, le urla della professoressa Hinako, che ci sbatte fuori dalla classe per l'ennesima volta, Shan-Pu che entra con la bici sfondando qualche porta o finestra, Ryoga che grida minacce di morte a Ranma inseguendolo per tutta Nerima, quella talpa di Mousse che parla ad un albero del giardino convinto che si tratti della sua amata, il Signor Genma che lancia imprecazioni contro il suo “degenere” figlio...
Se penso che fino a qualche mese fa, ognuna di queste cose mi irritava non poco, ora non so che darei per riaverle indietro... per riaverlo indietro.
Da quando lui è andato via sono spariti anche Shan-Pu, Mousse, Obaba e Ryoga, se non fosse per Ukyo che ritrovo ogni giorno a scuola, penserei che questi due anni siano stati interamente frutto della mia fantasia, come un sogno ricorrente che prima o poi ti lascia. Anche il mio adorato P-chan è sparito, anche lui mi ha lasciato sola...
Cammino lentamente verso casa, il sole sta tramontando ancora una volta, dietro la ringhiera di ferro su cui era solito camminare lui, se potesse parlare scommetto che anche lei mi direbbe che sente la sua mancanza, così come il fiume dietro di essa che tante volte c'è l'ha visto cadere dentro e trasformarsi in ragazza.
Bene, adesso mi ritrovo anche ad immaginare i pensieri di un ammasso di ferro... Come mi sono ridotta in questo stato? Mi faccio pena da sola, di sicuro se lui fosse qui mi prenderebbe in giro con tutti gli insulti che conosce, mi direbbe che sono la solita piagnucolona, un maschiaccio rozzo e violento con il sex appell di un cetriolo o di un elefante a seconda di quello che ha usato la volta precedente. Non pensavo che lo avrei mai detto, ma vorrei tanto sentirmi dire queste cose ancora una volta da lui. Lo so è assurdo, ma solo così forse mi convincerei che non ho sognato, che lui c'è stato per davvero e, che io l'ho mandato via per sempre...
Eccola… sapevo che non sarei riuscita a trattenerla a lungo, in fondo sono tre mesi che questa maledetta lacrima mi da il tormento per uscire, ed ora che sei scivolata via, cosa hai risolto? Potresti mai riportarlo indietro?
Senza accorgermene ormai sono arrivata fuori casa, ma c'è qualcosa di strano... Vedo un’ombra... sembra che abbia un... un codino? Non può essere! No, non può essere tornato... Non può avere ascoltato le mie preghiere... Ranma!
<< Ciao Akane, è da tanto che non ci si vede come stai? >>
Mi dice gentile la voce riportandomi bruscamente alla realtà, sapevo che non poteva essere lui, non so nemmeno perché l'ho creduto possibile. Cerco di recuperare un po’ di voce da qualche parte dentro di me, penso che questa abbia lasciato la mia gola nello stesso momento in cui ha visto l'ombra di un codino... che ovviamente non è il suo.
Ecco, ora sembra tornata e mi sbrigo a rispondere prima che la persona davanti ai miei occhi possa scambiarmi per matta o chissà cos'altro...
Eppure per un attimo ci ho creduto davvero.
<< Ciao Shinnosuke >>




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N.d.A.: Secondo capitolo modificato è corretto. ( Aggiornamento dell' 8 marzo 2011)
 
 
  

 

                  

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Capitolo 3
*** 3) Andare avanti ***


 

CREPUSCOLO

 

3) Andare avanti

 

 << Un giorno l’Amore chiese all’Amicizia: “ Perché esisti tu se ci sono già io?
L’Amicizia rispose: “ Io esisto per portare un sorriso
dove tu hai lasciato una lacrima! >>
 

 
 
 

  Eccomi qui, nel bel mezzo del parco cittadino, seduta da circa dieci minuti di fronte alla grande fontana. Oggi ho un chiamiamolo “appuntamento” con Shinnosuke, un mio caro amico di infanzia.
In realtà non avevo molta voglia di uscire oggi, si può dire sono stata quasi costretta ad accettare... Quella brontolona di mia sorella Nabiki non fa altro che ripetere fino allo sfinimento, che da quando ho lasciato Ranma sono diventata una specie di zombi che non esce mai di casa se non per andare a scuola, a dir suo, passo le mie giornate come una povera vecchietta davanti alla finestra aspettando il ritorno di quello che ora è il mio “ ex ” fidanzato, recitando dozzine di “Mea Culpa”, ma si sbaglia, o per lo meno non ha completamente ragione.
Non passo sempre le mie giornate davanti alla finestra e, tanto meno aspetto il suo ritorno perché, tanto lo so che quello stupido testone non ritornerà, sarebbe inutile illudersi. Se proprio vogliamo dirla tutta, mi alleno ogni mattina, aiuto quando serve Kasumi e la signora Nodoka nelle faccende di casa e, il pomeriggio spesso guardo la TV con loro. Certo non posso dire che presto molta attenzione a quello che guardano, soprattutto se si tratta di quegli stupidi film strappa lacrime che piacciono tanto a Kasumi, il che implica giuramenti di amore eterno, lacrime, piogge di petali di fiori, e tante, tante sdolcinature tanto false quanto irritanti, accompagnate ovviamente da sciocche canzoncine di sottofondo. Se penso che una volta questo genere di cose piaceva molto anche a me...
Io almeno mi sto sforzando, lo stesso non si può dire di loro comunque, nessuno in casa tenta di non farmi pesare la decisione di lasciare Ranma, anzi, ogni volta che mi guardano, sembra che si aspettino da me chissà cosa. Beh in realtà io so che cosa, ma ormai la mia decisione l'ho presa e non torno indietro.
Io non sono come quelle svampite di Shan-Pu, Ukyo e Kodachi, che getterebbero la loro dignità nel Mogami* pur di avere un solo appuntamento con quell'idiota. No, diamine! Io sono Akane Tendo, erede della scuola di arti marziali indiscriminate Tendo e, non starò mai con un uomo che non mi ami almeno la metà di quanto lo amo io, la mia famiglia può dire o fare quello che vuole, ma prima o poi dovrà farsene una ragione... La vita va avanti con o senza Ranma!
Forse è per questo che sono qui. In realtà non ho accettato solo per sfuggire alle assurde supposizioni di mia sorella, piuttosto credo che magari un pomeriggio diverso è proprio quello che mi ci vuole per andare avanti prima... In fondo Shinnosuke è un caro amico, è sempre così gentile e affettuoso con me, non certo come qualche imbecille di mia conoscenza che si svegliava la mattina insultandomi, e andava a dormire la sera maledicendomi. No lui è diverso... Lui mi vuole bene davvero!
Mi scruto un po’ intorno con lo sguardo, del mio amico nemmeno l'ombra, in compenso si può dire che quest'oggi il parco è davvero pieno di gente. A pochi metri da me ci sono due graziose bambine che giocano allegramente con le loro bambole. Che carine! Non ricordo nemmeno più da quanto tempo ho smesso di giocare con le mie, a volte penso che sarebbe bello poter tornare indietro e rivivere i momenti più sereni della propria vita, ma chissà perché questo non è possibile, vorrei proprio sapere chi ha deciso quest'assurda regola! Ma ovviamente non faccio in tempo a rimuginarci un po’ su, che una potente pallonata vola nella direzione delle due bambine, cerco di raggiungerle velocemente per deviarla, ma per fortuna qualcuno è stato più veloce di me. Un esuberante ragazzino si è lanciato davanti alla palla facendola rimbalzare indietro.
Tiro un sospiro di sollievo sapendo che difficilmente sarei arrivata in tempo e, se non fosse stato per lui sicuramente quella pallonata avrebbe fatto molto male alle due bambine. Le vedo alzarsi dal prato ancora un po’ confuse per ringraziarlo, ma a quanto pare il gene dell'insensibilità deve essere parte integrante della natura maschile, visto che subito dopo averle salvate quell'arrogante ragazzetto ha pensato bene di insultarle per essersi messe a giocare troppo vicine al campetto di calcio. Che rabbia! A parte il fatto che le bambine non erano poi così vicine al campo, ma al contrario, era la pallonata ad essere troppo potente, ma poi dico... nessuno ha mai spiegato a quell'imbranato come ci si comporta con delle bambine? Per fortuna che queste non si sono per niente lasciate intimidire da lui, anzi con mia grande soddisfazione vedo una di loro prendere la bambola più grande dal prato per colpirlo in testa. Beh, così impara! E mentre il ragazzino torna mugugnando ancora qualche insulto alla sua partita di calcio, io me ritorno sollevata alla mia panchina in attesa del mio, stranamente ritardatario, amico...
Ah eccolo che arriva finalmente, certo che quasi mezz'ora di ritardo non è che sia proprio un buon inizio, ma sono sicura che avrà una giusta motivazione. Si lui è diverso, mi ripeto ancora una volta...
<< Akane! Ti prego, perdona il mio ritardo, ma quando ti ho dato appuntamento qui ieri, avevo dimenticato di chiederti come ci si arrivava, ho girato tutta la città per trovare questo posto! >>
Balbetta giustificazioni tra un affanno e l'altro, deve aver corso proprio parecchio, ora che ci penso, mi ricorda proprio Ryoga, anche lui arrivò in ritardo al nostro appuntamento l'anno scorso, dicendo che non trovava il posto...
<< Tranquillo Shinnosuke, infondo anche io sono arrivata da poco >>
Lo vedo sospirare di sollievo.
<< Ah Akane, come sei gentile. Quello stupido di Saotome è stato un vero sciocco a lasciarti >>
Ed ecco che ogni mio proposito di passare un pomeriggio diverso lontano dal ricordo di lui, va a farsi friggere, ma possibile che non sappiano fare altro che nominarmi quell'idiota?
<< Shinnosuke, innanzitutto sono stata io a lasciare Ranma, non il contrario... comunque vorrei chiederti il favore di non parlarmi più di lui, ti prego! >>
Ho utilizzato un tono un po’ troppo rude forse, lo vedo che mi fissa con aria dispiaciuta, infondo non è colpa sua, lui voleva solo essere gentile...
<< Oh, hai ragione Akane,  perdonami, ti prometto che non parleremo più di lui... Anzi per farmi perdonare ti farò passare una giornata indimenticabile che ne dici? >>
Che tenero, e io che per un attimo ho pensato addirittura che si fosse dimenticato di avermi dato un appuntamento, data la sua pessima memoria...
<< Di un po’ Shinnosuke... Come mai sei qui a Nerima? >>
Lo vedo alzare lo sguardo al cielo con aria assorta, molto probabilmente sta cercando di ricordare il motivo che lo ha spinto qui.
<< Vedi tempo fa a Ryugenzawa, incontrai un uomo. Lui ci disse di essere un dottore e di abitare qui a Nerima, disse anche che con una breve terapia avrebbe potuto aiutarmi con la mia memoria disastrosa, è per questo che io e mio nonno siamo qui... Saremo suoi ospiti fino alla fine della terapia >>
Lo fisso un po’ confusa, ma chi...?
<< Un dottore dici? Forse stai parlando del Dottor Tofu >>
Pare pensarci un po’ su << Credo si chiami così... Ma non ricordo bene hehe... In fondo ho iniziato la terapia solo pochi giorni fa e, anche se non dimentico le cose con la stessa facilità di prima, non posso nemmeno dire di ricordarmi tutto bene >>
In questo momento ha la stessa espressione imbarazzata di un bambino timido, che tenero.
<< Si capisco, ma il Dottor Tofu è davvero il migliore nel suo campo, sono sicura che ti aiuterà, e poi... puoi contare anche su di me >>
<< Ah dici davvero Akane? Ah che gioia! Questo significa che ci potremo vedere ogni giorno? >>
Ecco, proprio come pensavo, sembra un bambino che ha appena avuto il suo giocattolo preferito, è incredibile quanto poco basti per farlo contento.
<< Si, ci vedremo ogni volta che ne avrai voglia >>
 
                                                                                                    
 

 

<< Il mistero dell’amore è più grande
del mistero della morte>>
Oscar Wilde
 

 
 
Uffa, che noia! Certo non è facile allenarsi da soli, sferrare pugni e calci al vento non è eccitante come confrontarsi con un valido avversario e, nemmeno colpire gli alberi o i massi dà poi tutta questa soddisfazione, si rompono così facilmente.
Forse dovrei mettermi in viaggio alla ricerca di un buon avversario, d'altronde sono tre mesi che non mi muovo da questa foresta, nemmeno stessi aspettando qualcosa…
Sono libero di andare dove voglio in fondo, no? Potrei rimettermi in viaggio verso la Cina per trovare una cura alla mia maledizione. Se solo penso che ci sono stato pochi mesi fa, senza concludere niente, se solo penso a come poteva finire laggiù...
Uhm, che posso fare? Come diavolo farà quel deficiente di Ryoga a vivere una vita del genere da anni? Per me si tratta di pochi mesi e già non ne posso più...
Ma che succede? Sento come dei... Lamenti? Possibile? forse si sta avvicinando qualcuno. Ma certo, riconoscerei il suo kii ovunque! In effetti stavo proprio iniziando a chiedermi come mai non fosse ancora passato di qui. Certo che il detto che dice che a parlar del diavolo prima o poi finisci per beccarlo è proprio vero...
<< Ma dove diavolo sono finito oraaaaa? >>
Sempre la stessa, brutta faccia frustrata e depressa. Certe cose non cambiano mai.
<< Guarda, guarda chi si vede? P-chan. Che ci fai da queste parti? >>
Ah... finalmente quel rammollito si è accorto di me! Credevo che i suoi sensi fossero più affinati dei miei, dato i suoi infiniti viaggi, ma a quanto pare...
<< Che? M..ma sei proprio tu, Saotome? Che diavolo ci fai qui, dannato? Non dovresti essere dai Tendo e, dov'è Akane? >>
E ti pareva che quel maiale non tirava in ballo lei!
<< Ma come non lo sai? Ho lasciato il dojo da tre mesi ormai. Che vuoi che ne sappia io di dove si trovi quella stupida >>
La sua espressione è a dir poco sbalordita, ricorda quasi la mia quando quella sciocca mi ha piantato...
<< Cosa? Hai davvero lasciato i Tendo? Questo vuol dire che tu e Akane... >>
Fa pure finta di non aver capito adesso? O vuole semplicemente sentirmelo dire chiaro e tondo che non stiamo più insieme?
<< Che c'è, adesso sei diventato pure sordo P-chan? >>
<< Non ci credo! Come hai potuto fare una cosa del genere ad Akane? Sei un bastardo Ranma! >>
Ah! è così adesso la colpa sarebbe anche mia, vero? Già, perché si da il caso che tutti i mali del mondo siano legati a Ranma Saotome no?
<< EHI!  Sta calmo! Guarda che io non le ho fatto proprio niente, capito? È stata lei a piantarmi... E poi che ti prende? Non era quello che volevi? Ora potrai provarci tranquillamente con lei... Chissà che prima o poi non cada alle tue zampe, P-CHAN >>
Ora la sua espressione da pesce lesso è tornata ad essere la solita maschera imbronciata.
 << Idiota! La smetti di chiamarmi P-chan? E poi cosa significa che ti ha lasciato lei? È uno scherzo vero? Non prendermi in giro dicendo di provarci con lei, maledetto! Come hai potuto permettere che ti lasciasse? Ma che razza di uomo sei?
Che uomo sono? Che uomo sono, io? Ma si sta seriamente riferendo a me? << EHI! Adesso basta! Non è che tu sia poi più uomo di me! E comunque che vuoi che mi importi di quel maschiaccio violento, con la vita larga ed il sex appell di un elefante! >>
<< E' proprio qui che ti sbagli femminuccia! Di certo sono molto più uomo di te, visto che almeno io so ammettere i miei sentimenti e, non mi nascondo dietro a degli insulti tanto falsi quanto meschini! >>
Adesso sta davvero esagerando, tra tutte le reazioni che poteva avere, questa è l'unica che non mi aspettavo. Sembra quasi che gli dispiaccia. Come se non sapessi che per due anni, non ha fatto altro che aspettare un mio passo falso per portarmela via.
<< Femminuccia a chi, porco? Se sei così tanto uomo come ti definisci allora perché non le hai mai detto quello che provi per lei? Non è che tu poi ti sia comportato tanto meglio di me o sbaglio? >>
Ecco che non poteva mancare il suo solito sorrisetto di autocommiserazione, certo che se fosse entrato in una compagnia teatrale, avrebbe avuto un grande successo come attore tragicomico!
<< Sbagli! E di grosso anche! C'è solo un motivo per cui non ho mai confessato i miei sentimenti ad Akane  e, non è di certo per proteggere il mio orgoglio come fai tu stupido! Se non le ho mai detto che la amo è solo perché sapevo che sarebbe stato inutile. So benissimo che non potrà mai ricambiarmi, visto che è già innamorata di qualcun altro >>
Questa poi? È da quanto la sa così lunga su quello che prova Akane?
<< A si? E sentiamo, di chi si sarebbe innamorata quella stupida? Di Kuno? Ma no, che dico! È così chiaro che è innamorata di quella mummia di Gosunkugi, ma forse potrebbe essere anche Hiroshi, o magari Daisuke. Ah ma certo! Ci sono! Si è innamorata di Konatsu! Come ho fatto a non pensarci prima, in fondo lei è un maschiaccio, lui è quasi più femminile di Kasumi… una coppia perfetta!>>
<< La smetti di fare lo stupido! Possibile che tu non l'abbia ancora capito? È te che lei vuole! Anche se, proprio non me ne spiego il motivo... Un citrullo rozzo e presuntuoso come te! Una ragazza carina come lei potrebbe aspirare a molto di più >>
M..m.. << M..m..me? C..c..come fai a e..esserne tanto s..sicuro? Te lo ha detto l..lei?>>
Un ghigno compare sulla sua orribile faccia...
<< Lo vedi che sei uno stupido? Lo hanno capito tutti ormai! Tutti tranne te! Così come hanno capito tutti che anche tu la ami ma che sei troppo idiota, arrogante, presuntuoso, ed egoista per ammetterlo! >>
Tutti? << Io non devo ammettere proprio niente pezzo di prosciutto ammuffito! E poi se è così tanto innamorata di me come dici, perché mi avrebbe piantato? Non trovi che questo smentisce in pieno le tue ridicole convinzioni? >>
<< No! Anzi, le conferma ancora di più! Il fatto che ti abbia lasciato significa che lei è convinta che tu non la ami e non il contrario... Ora dimmi un po’ Ranma? Secondo te chi ti ama di più? Quelle tre matte che fino ad oggi non si sono fatte scrupoli ad utilizzare trucchi, incantesimi e inganni vari per costringerti ad amarle o Akane che pur tenendo a te, ti lascia libero di decidere la vita che preferisci? Lei è l’unica che non ti hai mai chiesto o costretto a scegliere, non ha mai fatto nulla per obbligarti ad amarla e, ha sofferto in silenzio per tutte le umiliazioni che le hai inferto davanti alle altre, sfogandosi di notte con il suo P-chan >>
Che abbia ragione? Possibile che Akane mi ami davvero? No... Ryoga si sbaglia, lei è sempre stata aggressiva con me, non ha fatto altro che insultarmi e picchiarmi dalla mattina alla sera in questi due anni... Certo è vero che lei non si è mai comportata con me in modo falso e meschino come le altre, ma io ho sempre creduto che ciò fosse dovuto al fatto che in realtà non le importava niente di me... o almeno non in quel senso. Ma se mi fossi davvero sbagliato? Se invece, mi stessi sbagliando adesso?
<< Ormai è troppo tardi per tornare indietro! Il nostro fidanzamento è rotto... Ammesso che Akane mi abbia amato davvero come dici tu, a quest'ora mi avrà già dimenticato, sono passati mesi ormai, e poi hai ragione, io l’ho sempre trattata male. Sono sicuro che è più felice senza di me? >>
<< Ma allora sei di coccio? Di un po’ dove ci troviamo ora? >>
Dove ci troviamo? Dove diavolo vuole arrivare?
<< Nella foresta di Nikko, perché? >>
Ride compiaciuto e questo non mi piace! Sto per perdere la pazienza, quasi lo preferivo quando mi dava contro per allontanarmi da Akane...
<< Come pensavo... Come mai sei rimasto così vicino a casa? Non è che per caso speravi che lei venisse a cercarti? >>
Ecco sono appena stato fregato... E adesso che gli dico? Ma certo, sfodererò la tecnica più importante della rinomata scuola di arti marziali indiscriminate Saotome, “negare, negare fino alla morte”.
<< Tzè! Adesso piantala con queste scemenze! A me non importa niente di quella sciocca, è lei che mi ha lasciato ed io l'ho accontentata senza problemi e, se lo vuoi sapere, la mia nuova vita da persona libera mi piace molto di più! >>
Finalmente inizia ad arrabbiarsi seriamente, posso sentire la sua aura crescere a dismisura. Lo vedo caricare un pugno con lo sguardo ancora chino a terra.
<< Ranma sei un Bastardo! Combatti! >>
<< Bene... Ora si che iniziamo a ragionare. Non aspettavo altro! >>
 
 
Note: *Mogami: Fiume giapponese
 
 
 
 
 
 

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N.D.A.: Capitolo aggiornato e corretto. ( Aggiornato l' 8 marzo 2011)

  

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Capitolo 4
*** 4) Il tempo passa... Anche quando sembra impossibile ***


CREPUSCOLO




4) Il tempo passa... anche quando sembra impossibile

 
<< Il tempo passa. Anche quando sembra impossibile.
Anche quando il rintocco di ogni secondo fa male
come il sangue che pulsa nelle ferite.
Passa in maniera disuguale, tra strani scarti e
bonacce prolungate, ma passa >>

Stephenie Meyer
 

 
 

Cinque mesi. Sono passati davvero cinque mesi da quando lui se ne è andato via. Non credevo avrei resistito tanto tempo. Prima di rompere il fidanzamento ero fermamente convinta che il giorno in cui lui sarebbe uscito per sempre dalla mia vita, sarei morta di dolore.
Lo so, sono stata io a lasciarlo, so che per due anni l'ho sempre trattato con arroganza e violenza, ma che potevo fare? Dovevo forse buttarmi ai suoi piedi come le altre? Dovevo ridurmi anch'io ad elemosinare un po’ del suo affetto come hanno sempre fatto Ukyo, Shan-Pu o Kodachi? Io non sono mai stata quel genere di ragazza, tuttavia ho cercato di fargli capire, anche se a modo mio, quanto tenessi a lui... Perché ostinarmi tanto per imparare a cucinare se no? E pensare che non ha mai minimamente apprezzato i miei sforzi, anzi, mi umiliava e mi offendeva ancora più del solito quando provavo a preparargli qualcosa... Ma più lui mi offendeva, più io insistevo, più lui scappava, più io mi arrabbiavo, più lui si allontanava da me, più io me ne innamoravo.
Sono passati cinque mesi, ancora non riesco a crederci, eppure contrariamente ad ogni mia aspettativa, non sono morta di dolore, ma solo perché non si può morire d'amore... Questo non vuol dire che io sia stata bene, anzi, lo scorrere del tempo mi ricordava solo di più che lui non sarebbe tornato indietro e, man mano che passava, anche i momenti che avevo passato con lui finivano per affievolirsi nella mia mente, tutto sembrava così remoto, così finito, a volte era come il tentare di ricordare un sogno che a tutti i costi tenta di sfuggire dalla mente...
Ricordare mi faceva male, mi faceva desiderare di rivederlo, di sentire la sua voce anche se solo per insultarmi, la sua assenza era diventata per me un male fisico, un dolore insopportabile che mi consumava lentamente, ma che allo stesso tempo non mi uccideva, no, perché uccidendomi avrebbe smesso di torturarmi con rimpianti e rimorsi...
Quale era la soluzione? Dimenticare? Ma io non volevo dimenticare. Non volevo dimenticarlo, non sarebbe stato giusto, se lo avessi fatto, oltre ai momenti brutti, avrei cancellato anche tutti quelli belli spesi insieme. Se ricordare era vietato, dimenticare mi faceva paura, così alla fine ho scelto di accettare tutti i ricordi così come vengono, e lasciarmi guidare da loro, tuttavia, a volte questi pesano sul cuore come un macigno che mi toglie il respiro e, in questi momenti non posso fare a meno di aggrapparmi alla mia unica ancora di salvezza, il mio scoglio nell'immenso oceano di tristezza... Shinnosuke!
Mi ero proposta, per quanto potessi, di aiutarlo con la sua terapia di stimolo alla memoria, ma alla fine si può dire che sia stato lui ad aiutare me. All'inizio, era difficile per me uscire con un amico, andare al cinema, a prendere un gelato o cose del genere.
Si può dire che le prime volte che sono andata a trovare Shinnosuke dal dottor Tofu, sia stato per me come andare dallo psicanalista, passavamo i pomeriggi sulla riva del fiume, e lì parlavamo a lungo, per ore intere, a volte fino a notte fonda... Al nostro primo incontro, mi ero fatta promettere di non parlare mai di Ranma, ma poi non so bene perché, ho sentito il bisogno di esternare tutto quello che avevo dentro, tutto il dolore, la rabbia, la frustrazione, il rimpianto... Lui è stata l'unica persona con cui ho ammesso di amare il mio “ex” fidanzato, e l'unica con cui ho manifestato il rimorso per averlo lasciato.
Shinnosuke è stato veramente meraviglioso con me, mi ha ascoltato senza mai stancarsi e soprattutto senza mai giudicarmi.
Ho sempre provato vergogna al pensiero di parlare dei miei sentimenti con qualcuno, ma dopo averlo fatto con lui mi sono sentita come liberata di un terribile peso, mi sono sentita per la prima volta bene dopo mesi, mi ha fatto da spalla su qui piangere, mi ha dato ottimi consigli, ed alla fine si è trasformato nel mio punto di riferimento, tanto che non potrei mai più fare a meno di lui...
Nell'ultimo mese invece, le cose sono andate anche meglio. Ogni giorno Shinnosuke se ne inventava una per non farmi pensare a Ranma, è devo ammettere che il più delle volte ci riusciva. Siamo andati a fare gite in montagna, a visitare templi, musei, siamo andati anche molte volte al mare... Voleva a tutti i costi imparare a fare Windsurf, e devo ammettere che è stato davvero uno spasso vederlo provarci, ma soprattutto cascare in acqua ogni volta.
Non so come ci sia riuscito, ma alla fine ha convinto anche me a salire su quei strani cosi, sono caduta un infinità di volte, ma allo stesso tempo non mi sono mai divertita tanto in vita mia! Peccato che come tutte le cose belle, anche quell'esperienza doveva terminare, e inaspettatamente fu proprio qualcuno che non rivedevo da molto tempo a riportarmi alla realtà...

******
<< Ciao Akane, Come stai? Ela da un po' che non ci si vedeva! >>
<< Shan-Pu, che ci fai qui? >>
<< Oh, io e la mia nonna abbiamo apelto un piccolo chiosco sulla spiaggia pel la pausa estiva, tu invece che ci fai qui? E lui chi è? Il tuo nuovo fidanzato >>
 
Non so perché, ma quel sorrisetto malizioso stampato sul suo visetto da schiaffi mi fece improvvisamente capire che il mio momento di pace stava per finire di nuovo...
Io e Shinnosuke siamo tornati altre volte su quella spiaggia, ma loro non c'erano più, forse avevano semplicemente deciso di cambiare postazione per avere più clienti, o forse avevano altro a cui pensare, non ci ho badato più di tanto, anzi, ad essere sincera ne sono stata sollevata. Lo sguardo di Shan-Pu quel giorno era da brividi e il pensiero di rivederla mi preoccupava parecchio, Shinnosuke doveva averlo intuito perché mi aveva proposto di non tornarci più, ma io non volevo dargliela vinta, non questa volta, anche se ci fosse stata Shan-Pu con tutto il Clan delle Amazzoni su quella spiaggia, mai e poi mai mi sarei lasciata intimorire da lei, avrei continuato a frequentare quel posto se avessi avuto voglia di farlo... Ma per fortuna lei non si è più vista.
 

 

 
 

<< L'avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene,
 il presente ci sfugge >>
Gustave Flaubert

 
Dannazione quell'idiota di un prosciutto rinsecchito e senza cervello mi ha ridotto proprio per le feste, sento dolore ovunque, non che lui stia messo meglio di me, anzi per poco non ci restava secco dopo l'ultimo Shishi Hoko Dan... Sono passati due mesi da quando mi ha beccato nella foresta di Nikko e, ogni giorno non fa altro che sfidarmi e minacciarmi di morte fino a sera. Quello stupido non riesce proprio ad accettare l'idea che non sarà mai in grado di battermi! Ma almeno mi tiene compagnia. Questi due mesi con lui sono passati più velocemente rispetto ai tre precedenti, avere qualcuno con cui allenarsi infondo era proprio quello che mi serviva, e poi nonostante tutto Ryoga è davvero molto forte, con lui di certo non corro il rischio di annoiarmi anche se...
A volte quando sono solo, proprio non riesco a non sentire nostalgia di casa. Per quanti sforzi faccia, è sempre lei che mi viene in mente, abbiamo convissuto troppe cose, troppi ricordi in comune... Chissà se quel maledetto pomeriggio di cinque mesi fa le avessi detto che non volevo rompere il nostro fidanzamento, come sarebbe andata? Ho sempre pensato che se le avessi detto apertamente che l'amavo mi avrebbe riso in faccia, in fondo ogni volta che ho provato ad avere una qualsiasi discussione concreta con lei, non mi ha mai preso sul serio.
Ovviamente, ciò quando riuscivo a portarlo a termine il discorso, perché il più delle volte, questo sfociava in un incontro di lotta libera dopo la seconda frase più o meno, è tutto per la sua fenomenale capacità di fraintendere sempre quello che le dicevo... Non che io sia particolarmente bravo con le parole, anzi, ammettiamolo pure... sono una frana totale, ma nemmeno Akane si è mai sforzata più di tanto per cercare di capirmi.
A sentire Ryoga, anche lei prova qualcosa per me, ma allora perché non me lo ha mai detto? Perché mi ha lasciato andare via se mi amava davvero? Di certo né Shan-Pu, né Ukyo e né tanto meno Kodachi lo avrebbero mai fatto, ma d'altronde lei è diversa dalle altre e, questo l'ho sempre saputo. Lei è semplicemente Akane... Il mio adorato maschiaccio!
Anche ieri sera, mentre stavamo arrostendo delle trote sul fuoco, non abbiamo potuto evitare di sentire il desiderio di una bella ciotola di Riso come solo Kasumi sa fare e, lì Ryoga ha riattaccato con la sua solita, malinconica e deprimente cantilena “Che starà facendo la mia dolce Akane? Dove sarà la mia adorata Akane? Akane, Akane, Akane “ Non riesce a non pensare ad altro quell'imbecille... Ad un certo punto, finita con la solita lagna di ogni sera, mi ha chiesto se avevo mai pensato all'idea di ritornare a casa e di far pace con lei...
Credo che in quel momento il mio viso abbia cambiato tutte le sfumature di rosso esistenti, ma quel suo sguardo serio e malinconico... non so, ma stavolta non sono riuscito a mentirgli. Gli ho detto che ogni giorno combatto con la tentazione di rimettermi in viaggio e tornare a Nerima. Mi ha guardato come se la mia risposta fosse la cosa più ovvia del mondo. Ad un certo punto mi ha gridato in faccia “Citrullo di un Saotome! Come diamine è possibile che un grande artista marziale come te, che ha combattuto contro gli esseri più forti e potenti dell'intero Giappone e della Cina, che ha addirittura sconfitto una divinità, sia tanto imbranato nelle questioni sentimentali? Uno sbruffone come te che non è in grado di confessare in suoi sentimenti alla donna che ama è davvero assurdo! ”.
Devo riconoscere che per quanto mi abbiano dato fastidio le sue parole, purtroppo sono dannatamente vere. Io Ranma Saotome, il più grande artista marziale del Giappone, erede della scuola di arti marziali indiscriminate Saotome, sono un vigliacco, perché ho perso la donna che amavo pur di non ammettere i miei sentimenti... Se solo ci penso mi prenderei a pugni da solo, ma che posso farci se sono così dannatamente timido? Uffa! Insomma è colpa mia se mia vergogno tanto? È colpa mia se anche ammetterlo con me stesso mi crea imbarazzo? Che non riesco a dire quella maledetta frase senza balbettare e rischiare un attacco cardiaco anche se sono solo?
No... Non potrei mai dirle chiaramente quello che provo per lei, è più forte di me, non ci riesco. Sono un vigliacco? Ebbene si, lo sono! Se solo lei non fosse così stupida, cosi orgogliosa, così dannatamente identica a me in tutto e per tutto. Che intendano questo quando parlano di anime gemelle? Avere gli stessi difetti? Beh allora stiamo messi bene, perché nessuno dei due farà mai un passo avanti. Ovviamente ammesso sempre che quel cretino di Ryoga abbia ragione. Sarebbe da riderci se io davvero mi convincessi che lei mi ami e poi non fosse vero. Da riderci ovviamente è un eufemismo..
E adesso che gli prende? Perché ha quella faccia? Sembra una talpa sbucata fuori dal nulla. Certe volte quel suino per me è peggio di un enigma cinese. Lo vedo scrutare la natura intorno a noi con aria sospetta, si è alzato dalla piccola roccia davanti al fuoco su qui era seduto per avvicinarsi silenziosamente a me.
<< Saotome? Hai sentito niente? >>
Mi guardo allora anch'io intorno, ma non avverto nulla di strano se non il solito rumore della cascata, il normale fruscio del vento tra le foglie e il mormorio dei grilli poco distanti dalla riva del fiume, ormai sono così abituato a questi suoni che a stento li percepisco.
<< No, che cosa avrei dovuto sentire? Sarà la tua immaginazione P-chan >>
<< Dannato, smettila con quel nome! È comunque non è la mia immaginazione proprio un bel niente, guarda alle tue spalle >>
Eh? Che intende? In effetti ora che ci faccio caso sento dei passi... Si, ora lo percepisco bene anch'io, qualcuno si sta avvicinando, a giudicare dal kii saranno sicuramente due persone e provengono dalla siepe alle mie spalle ma chi sarà a quest'ora di notte nel bel mezzo della foresta? E se fosse... No ma che dico? Sarebbe impossibile. Ecco si avvicinano sempre di più.  Eee??? << S..S..Shan-Pu, e tu che ci fai qui? >>
No! Perché proprio lei maledizione? Ero convinto di essermi lasciato per sempre questa persecuzione alle spalle, ed ecco che mi raggiunge anche qui!
<< Ai len! Finalmente ti ho tlovato! Sono mesi che ti celco da pel tutto! Sono anche tolnata in Cina per vedele se eli li! >>
Questa poi... Mi guarda con quell'aria imbronciata come se le avessi fatto chissà quale tremendo torto << C..cosa? T..tu mi cercavi? E perché? >>
Ora la vedo sorpresa, che mi sono perso? Quando avevamo stabilito che dovevo informarla dei miei spostamenti?
<< Come pelchè? Ola che tu e quel maschiaccio di Akane non siete più fidanzati non c'è più niente che ti impedisca di sposalmi >>
La fisso inorridito all'idea di ciò che le ho appena sentito dire, mentre sento lo sguardo furioso di Ryoga alle mie spalle, sono convinto che anche questa volta darà la colpa a me.
<< C..cosa? Ma di un po’ ti ha dato di volta il cervello? Come ti salta in mente che io voglia sposarmi con te? >>
<< Su amole non fale il timidone! Se no pelchè l'avlesti lasciata? >>
Forse Akane e Ryoga non saranno molto svegli, ma questa matta di Shan-Pu non si fa semplici film in testa, piuttosto si crea delle vere e proprie saghe.
<< Prima cosa, mi ha lasciato lei! E poi anche se fosse stato il contrario, non sarebbe comunque stato per sposarmi con te o con chiunque altro, capito? >>
Mi fissa con uno strano ghigno di soddisfazione in viso, non so perché ma ho l'impressione che quello che mi sta per dire non mi piacerà per niente...
<< Beh lei a quanto pale ti ha già limpiazzato con un altlo! Sono due mesi che esce con un lagazzo, ma chissà folse è pel questo che ti ha lasciato... Pelchè amava un altlo! >>
Ma cosa va farneticando? Crede davvero che ci caschi come una pera cotta? No, stavolta non mi farò raggirare da lei! Ma se fosse vero? Ma figuriamoci... Akane odia i maschi, nessuno è mai riuscito ad avere un appuntamento con lei, ok, forse solo Ryoga, ma quello non era un vero e proprio appuntamento, piuttosto una specie di ripicca nei miei confronti. Ma ora io non ci sono più, che ripicca potrebbe mai farmi? Non ha senso!
<< E sentiamo... C..chi sarebbe? >>
Continua a guardarmi con quella sua aria soddisfatta dipinta sul volto, mentre con la coda dell'occhio, noto ora per la prima volta, uno sconsolato Mousse alle sue spalle, che mi guarda traboccante d'ira...
<< Fammi pensale... Mi sembla che si chiami... Ah si! Shinnosuke! >>
Shinnosuke? Shinnosuke... Shinnosuke!!!! Quel maledetto! Sapevo che prima o poi qualcuno avrebbe approfittato del fatto che ci siamo lasciati, ma tra tutti non avrei mai pensato che proprio lui...
Certo è vero, è l'unico ragazzo oltre me e Ryoga che Akane stimi... Ma come diavolo avrà fatto a sapere che non stavamo più insieme? No... Non c'è altra spiegazione... Akane deve essere andata da lui a Ryugenzawa... A quanto pare mi ha rimpiazzato alla svelta! Ed io che credevo che...
No, non può avermi fatto una cosa del genere! Non può essersi davvero innamorata di lui! Mi aveva detto che voleva sposare qualcuno che l'amava, ma non credevo che avrebbe trovato un rimpiazzo in così poco tempo... Anzi credevo che non mi avrebbe mai rimpiazzato sul serio! Insomma, dannazione, è vero che mi ha lasciato, ma non ho mai creduto che fosse davvero una cosa definitiva... Anche se non l'ho mai ammesso prima, sono sempre stato convinto che in un modo o nell'altro saremmo tornati insieme... Forse non ora, forse tra qualche mese, o addirittura un anno, ma mai ho creduto che fosse davvero finita! Davo per scontato che quello stupido di mio padre e il suo sarebbero venuti presto a cercarmi per farmi tornare a casa... Ho anche pensato che... non so, che forse dopo un primo momento di riflessione... ah maledizione!
Ero convinto che Akane sarebbe venuta a cercarmi per rimettere le cose a posto, ne ero sicuro, abbiamo litigato milioni di volte, ci siamo lasciati altrettante, è vero non siamo mai stati lontani per così tanti mesi, ma ero davvero convinto che fosse solo questione di tempo...
Devo verificarlo... Devo vederlo con i miei occhi... Fino ad allora non ci crederò!
Akane sto tornando!
  



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N.D.A.: Capitolo cambiato e corretto. (Aggiornamento dell' 8 marzo 2011)

 

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Capitolo 5
*** 5) Pensieri e... rimpianti ***


CREPUSCOLO

5) Pensieri e... rimpianti

 

<< Meglio pentirsi degli errori commessi,che rimpiangere le occasioni perdute…
Non c’è peggior nostalgia che rimpiangere ciò che non è mai successo>>
Jim Morrison

 

 

Sono quasi due ore che corro come un matto per Nikko, le gambe sembrano muoversi da sole, non so quanti alberi ho sfracellato per non perdere tempo ad aggirarli... Quello che mi ha detto Shan-Pu mi ha turbato più di quanto vorrei ammettere... In due anni una sola persona è riuscita davvero a mettere in discussione il mio rapporto con Akane e, quella persona è Shinnosuke.
Già una volta mi aveva lasciato per lui, non importa se solo perché si sentiva in colpa per le sue condizioni di salute, aveva comunque preferito lui a me... A quanto pare ci ha messo poco a consolarsi e? E quell'idiota di Ryoga ha osato anche dire che lei era innamorata di me... Tzè! Bell'amore, non c'è che dire! Sapevo che non dovevo crederci... E pensare che … che...
Al diavolo quella stupida! Ma che mi importa con chi esce? Per quanto mi riguarda può fidanzarsi e sposarsi con chiunque, anche con un bastardo senza memoria come Shinnosuke, mi sorprende come non si sia ancora dimenticato il suo nome quel deficiente!
Non sto andando certo a Nerima per fermarla, per scongiurarla di perdonarmi e supplicarla di riprendermi di nuovo... No! Certo che no! Anche perché infondo cosa avrei da farmi perdonare, non sono mica io quello che l'ha lasciata con quattro parole senza senso?! Ma allora perché sto correndo lì come una furia? Ah, si certo ora ricordo! Solo per accertarmi che quella vipera di Shan-Pu non mi abbia mentito ancora, se dovesse essere un'altra delle sue solite bugie, questa volta saprei io come fargliela pagare... Ma se fosse vero? Perché, Akane? Come hai potuto lasciarmi ancora una volta per lui? Valevo così poco per te? Saresti stata davvero così infelice al mio fianco? Tutto sommato stavamo bene insieme, eravamo affiatati, nonostante i nostri battibecchi tra di noi c'era reciproca fiducia, tu sapevi che sarei sempre stato al tuo fianco se ne avresti avuto bisogno, così come io sapevo di poter sempre contare su di te.
Forse non ti ho mai detto quello realmente provavo per te, ma questo non significa che non te lo abbia dimostrato in altri modi... credo.
Come hai fatto a mettere così presto un altro uomo al posto mio? Perché non hai voluto credere in noi? Avremmo potuto farcela insieme, come sempre.
Ed io che speravo che tu venissi a cercarmi per farmi tornare a casa, certo non mi aspettavo che mi chiedessi di sposarti ancora, ma almeno... Quindi è proprio vero? Ti sei già dimenticata di me? Mi hai già messo da parte come una cosa vecchia?
Sai che ti dico? Questa volta, non te lo permetterò! Non ti permetterò di rovinarci di nuovo la vita, perché anche se non lo ammetteresti mai, io lo so che non potrai essere felice con un altro, sappiamo entrambi che solo io potrei farlo. Puoi mentire a lui, agli altri, forse anche a te stessa, ma non potrai mai ingannare me!
E' vero spesso litighiamo, ci insultiamo, molte volte ci diciamo cose cattive, ma solo con te io mi sento davvero vivo e, non ti permetterò mai e poi mai di innamorarti né di lui, né di nessun altro.... Tu sei la mia fidanzata e, continuerai ad esserlo, anche se hai voluto rompere quello stupido fidanzamento... Sapevamo benissimo entrambi che non è mai stato quello stupido accordo tra i nostri padri a tenerci uniti, sarebbe stato così comunque.
Quell'imbranato di Ryoga mi è alle costole, sono più che convinto che se la stia ridendo, ci gode a vedermi in questo stato, è come ammettere che lui aveva ragione. Prima che lo lasciassi con Mousse e Shan-Pu all'accampamento, mi si era avvicinato come una furia dicendomi che non avrebbe permesso a nessun altro di portargli via Akane. Mi ha gridato in faccia che è disposto a rinunciare a lei solo se sarò io a stare al suo fianco, altrimenti le avrebbe fatto la corte più spietata possibile, certo che un giorno l'avrebbe conquistata...
So che anche lui sta male in questo momento, e un po’ mi dispiace, ma ora come ora non posso proprio preoccuparmi anche di lui... Ora il mio unico pensiero è lei!

 

<< Una volta che hai perso te stesso, hai solo due scelte:
Ritrovi la persona che eri di solito...
o la perdi completamente >>
Brooke Davis




Ah! un bel bagno caldo era proprio quello che mi ci voleva, anche oggi sono stanca morta, Shinnosuke ha insistito per andare a visitare tutti i templi scintoisti della città, abbiamo camminato per l'intero pomeriggio, non mi sento più le gambe. Devo ammettere però che è stato davvero piacevole, ho avuto anche occasione di comprare vari talismani portafortuna molto carini, infatti a papà e al signor Genma ho portato un talismano sulla fortuna al gioco, a Nabiki uno che augurava buoni guadagni, a Kasumi e alla signora Nodoka un talismano che sostiene le casalinghe, e per me ho preso un portafortuna sulla felicità!
Sono stati tutti molto contenti del mio regalo, anche se quando ho spiegato che ero andata con Shinnosuke in giro per templi, mio padre ha ripreso con i soliti pianti isterici tanto che abbiamo davvero rischiato di annegare nelle sue lacrime stavolta, il signor Genma si è trasformato in panda mostrando il solito cartello “sono un povero panda non mandatemi via!” e, la signora Nodoka mi ha guardato con uno sguardo così triste, che per un attimo mi sono sentita un mostro.
Possibile che dopo cinque mesi, tutti sperino ancora in un suo ritorno? Insomma, se avesse voluto farlo sarebbe già tornato, no? E d'altronde non sono stata io a dirgli di andarsene via... Io ho solo rotto il fidanzamento, non l'ho mica cacciato di casa?
Non è colpa mia se lui è così dannatamente orgoglioso! Anzi sono sicura che in questo momento se la starà spassando un mondo e, visto che Shan-Pu e Ukyo sono ancora qui, non mi sorprenderebbe se si fosse cercato altre quattro fidanzate altrove. In fondo rimane sempre un pervertito!
A dire il vero, Nabiki mi ha detto che sia Ukyo che Shan-Pu sono spesso partite per cercarlo in questi mesi, ma che non sono mai riuscite a trovarlo. Chissà dove si sarà cacciato? Che sia tornato in Cina? Mi auguro solo che stia bene e non gli sia successo nulla. Credo che se gli accadesse davvero qualcosa, la signora Nodoka non me lo perdonerebbe mai, infondo anche se non sono stata io a cacciarlo, è pur sempre vero che è andato via per causa mia.
Il rumore di qualcuno che bussa alla porta del bagno mi distoglie dalle mie riflessioni, forse sarà Kasumi, vorrà avvisarmi che la cena è pronta...
<< Akane, cara, ci sono visite per te, puoi scendere un attimo di sotto quando hai finito? >>
<< Eh? Visite per me? Chi sarà a quest'ora? D'accordo, scendo subito, grazie signora Nodoka! >>
Esco veloce dal bagno per rivestirmi, sono proprio curiosa di sapere di chi si tratta, di solito a quest'ora non riceviamo mai visite, soprattutto negli ultimi mesi. Scendo velocemente le scale notando appena la catasta di gente che si è affollata nell'ingresso, nessuno sa farsi gli affari propri e?
<< Shinnosuke? Che ci fai qui? Ci siamo appena lasciati >>
Ha una strana espressione, sembra preoccupato, non mi guarda negli occhi e tiene lo sguardo puntato a terra... Quando ci siamo lasciati un ora fa era tranquillo, che gli sarà successo?
<< E' vero Akane scusami, ma avevo bisogno di parlarti di una cosa importante e, non potevo aspettare oltre >>
<< Una cosa importante dici? Di che si tratta? >>
Sbaglio o sta arrossendo spaventosamente? Non ho un bel presentimento.
<< Che ne dici di fare due passi nel parco? >>
<< Figliola, è molto tardi, non vorrai davvero uscire di casa a quest'ora? >>
Vedo mio padre curvarsi implorante verso di me, ha gli occhi pieni di lacrime pronte ad uscire da un momento all'altro, il ché significa che si sta preparando per inondare di nuovo casa con i suoi piagnistei. Forse non dovrei, ma l'atteggiamento di Shinnosuke mi preoccupa un po', e se volesse andarsene via anche lui? Magari vorrà ritornare a Ryugenzawa, infondo sono due mesi che è lontano da casa, ne sentirà la nostalgia... Insomma Akane, si tratta di Shinnosuke! Di che ti preoccupi?
<< D'accordo >>
Rispondo più a me stessa forse che a lui, cercando di scacciare via la paura di restare di nuovo sola...
Esco di casa sotto gli sguardi attoniti di mia sorella Nabiki e della signora Nodoka, mentre una preoccupata Kasumi cerca di consolare mio padre insieme al signor Genma. Mi chiedo quale possa essere la cosa tanto importante di cui mi vuole parlare, durante il tragitto ha tenuto lo sguardo basso, assorto in chissà quali pensieri. Vorrei proprio sapere cosa gli succede...
Intanto siamo arrivati. Shinnosuke si dirige verso il laghetto nella parte orientale del parco, dove si trova anche il grande Salice Piangente, ricordo che da piccola ci venivo a giocare spesso con le mie sorelle, era il luogo preferito della mamma, adorava sedersi su una delle sue grandi radici e raccontarci storie meravigliose, ricordo anche che quello era il posto dove sognavo di... meglio non pensarci!
<< Sai Akane? Credo che i Salici Piangenti siano in assoluto gli alberi più belli del creato, non trovi? Conosci la storia che si narra su di essi? >>
<< Eh? La storia dei salici piangenti dici? >>
<< Esatto Akane, vedi si narra che tanti secoli fa, in un piccolo regno, viveva un giovane principe. Questo, per volere di suo padre non era mai uscito dalle mura del suo palazzo, ma pur avendo a sua disposizione ogni tipo di ricchezza e, centinaia di servi pronti ad esaudire ogni suo minimo desiderio, non riusciva ad essere felice, sentendosi prigioniero di casa sua. Un giorno, il principe travestitosi da servo, riuscì a varcare i cancelli che lo dividevano dal resto del mondo, per scoprire finalmente cosa c'era oltre le mura del suo palazzo. Purtroppo quello che vide non gli piacque, scoprì che nel mondo esisteva la cattiveria, l'egoismo, la paura, la miseria, la malattia, la morte... tutte realtà di cui fino a quel momento aveva ignorato l'esistenza. Il principe si rifiutava di vivere in un mondo del genere, ma allo stesso tempo non voleva nemmeno tornare nella sua gabbia dorata. Quella stessa notte, senza sapere bene come c'era arrivato, si ritrovò in un ampia radura, sulla riva di un grande lago, a pregare i Kami di liberarlo dalla vita inutile e noiosa di palazzo ma, anche dai mali che aveva visto al di fuori di esso. Si ritrovò a maledire la sua natura di uomo, rammaricandosi di non essere nato sotto forma di animale, pianta, fiume o qualunque altra cosa libera esistesse in natura.
I Kami ascoltarono la sua preghiera, trasformandolo in quell'istante stesso in un grande albero. Nei giorni seguenti, scoprì una vita nuova, viveva della luce del sole, era diventato un nido per scoiattoli e altri animali della foresta, percepiva gli odori del miele e del muschio selvatico... Per la prima volta in vita sua si sentiva felice, le sue foglie erano sempre verdi, i rami protesi verso l'alto per attirare su di loro la luce del sole, era così bello che tutte le altre creature della foresta lo chiamavano il Salice Ridente. Trascorsero così i giorni, i mesi, gli anni, finché non passò di lì una giovane fanciulla con gli occhi color del cielo, questa iniziò a recarsi ai piedi del grande Salice ogni giorno per leggere, nuotare o anche solo per pensare, facendolo a poco a poco innamorare di lei. Il Salice sapeva di essere per lei un riparo, un luogo speciale dove rifugiarsi quando voleva stare da sola e, anche se sapeva di non poter essere altro per la sua amata, era comunque contento di poterla guardare, ascoltare e proteggere dai venti contrari con i suoi rami. Fino al giorno in cui la ragazza smise di recarsi da lui >>
<< Come mai? Cosa le era successo? >>
<< Non si sa! La storia non lo dice, ma racconta che la tristezza del Salice fu tale che i suoi splendidi rami si ammalarono e si abbassarono fino a toccare l'acqua del lago, da quel giorno diventò il Salice Piangente... Fu allora che per la prima volta rimpianse la sua vera natura, perché se fosse stato un uomo, avrebbe girato tutto il pianeta pur di ritrovarla e vivere per sempre con lei >>
<< Oh Shinnosuke è una storia bellissima, anche se molto triste. Ma perché mi hai portato qui? Di cosa volevi parlarmi? >>
<< Vedi Akane, io ci ho pensato molto in quest'ultimo mese e, ho deciso che non voglio vivere una vita di rimpianti, così come fu per il povero Salice... Akane io ti amo e volevo che tu lo sapessi >>

 

<< Ricorda, è solo nel buio della notte che puoi vedere le stelle,
e quelle stelle ti ricondurranno a casa... >>
Whitey Duran

 



Cinque mesi. Dopo cinque lunghi, interminabili mesi eccomi di nuovo qui, fuori il dojo Tendo, la mia vecchia casa. Quante volte l'ho rivista nei miei ricordi?
Sono sul grande albero che dà verso la camera di Akane, la luce è spenta, ma si vede chiaramente che lei non è all'interno, forse sarà di sotto con gli altri, non credo sia uscita a quest'ora, infondo è molto tardi. Nella camera accanto invece la luce è accesa. Perfetto! Nabiki è ancora sveglia...
Mi appresto ad entrare all'interno della camera senza farmi sentire, come al solito è concentrata sulla sua calcolatrice, chissà chi sarà il poveretto a cui ha intenzione di spillare soldi stavolta? Sono convinto che da quando la ragazza con il codino è uscita di scena le sue entrate siano diminuite notevolmente, potrebbe anche decidere di vendicarsi non dandomi le informazioni che voglio. Sono certo che questa notte la cara Nabiki mi manderà al verde.
<< Uhm Uhm... Ciao Nabiki, come va? >>
Finalmente ha notato la mia presenza nella stanza, possibile che fosse tanto concentrata sui soldi da non vedermi entrare? Si, possibile! La sua espressione tuttavia non è per niente sorpresa, possibile anche che sapesse che sarei venuto a cercarla? Conoscendo questa vecchia volpe, si, possibile anche questo!
<< Ciao Ranma, sapevo che prima o poi ti avrei rivisto! Anche se a dire il vero avrei scommesso che saresti ritornato strisciando dalla mia sorellina molto prima >>
<< EHI! Io non sono tornato strisciando proprio da nessuno capito? Tanto meno da quel maschiaccio di tua sorella! >>
<< A si? È allora perché sei qui? Sentivi così tanto la mia mancanza? >>
<< Figurati! È comunque ti ricordo che in questa casa vivono ancora i miei genitori >>
<< E' vero, ma non credo che tu ti aspettassi di trovarli qui in camera mia o sbaglio? Se sei qui è perché ti servono delle informazioni e, sono pronta a scommettere tutti i miei guadagni che si tratta di mia sorella >>
Quando fa così la detesto!
<< E' d'accordo, tanto suppongo sia inutile nascondertelo no? Ma almeno lasciami precisare che il motivo non è quello che credi tu! Non sono minimamente geloso di tua sorella, per quanto mi riguarda può uscire con chi le pare e piace >>
<< E chi ha parlato di gelosia? Credo che tu ti sia tradito da solo mio caro! >>
<< Eh? Dannazione alla mia linguaccia lunga! Comunque volevo solo sapere se è vero quello che mi hanno detto >>
<< Se ti riferisci ad Akane e Shinnosuke, sono pronta a dirti tutto quello che so per la modica cifra di 2000 yen >>
<< Eh? 2000 yen? Ma sei impazzita? Dove li prendo io 2000 yen? >>
<< Beh, allora mi dispiace ma hai fatto un viaggio a vuoto, dovrai cercarti le informazioni che ti servono in un altro modo >>
<< D'accordo tieni i tuoi 2000 yen. Ora parla! >>
<< Calma, calma... come siamo irruenti >>
<< Nabiki! Guarda che sono ancora in tempo per riprendermi i miei soldi, ti conviene sbrigarti prima che cambi idea >>
<< E va bene! Allora due mesi fa Shinnosuke è arrivato a Nerima per una terapia che il dottor Tofu, durante uno dei suoi viaggi a Ryugenzawa gli aveva proposto per aiutarlo a stimolare la sua memoria... Ovviamente una volta arrivato qui ha cercato subito Akane, dopo di che si sono incontrati quasi ogni giorno da allora, passano a dir poco tutti i pomeriggi insieme... Sono diventati davvero molto uniti di recente >>
<< Così non è stata lei a cercarlo, ma lui a venire qui? Ora è tutto chiaro! >>
<< Figurati se Akane andava a cercarlo... Prima dell'arrivo di Shinnosuke, viveva come una specie di fantasma, a stento usciva di casa per andare a scuola >>
Sapevo che non poteva avermi sostituito davvero così... Non sarebbe stato da Akane mandarmi via per correre da Shinnosuke...
<< Ma di un po' c..che tipo di r..rapporto c'è tra di l..loro? >>
<< Sono fidanzati ufficialmente e si sposeranno tra una settimana! >>
<< C..C...COSAAA? >>
Non...Non può essere... Non è vero... Sono arrivato troppo tardi! La sua espressione da seria cambia in divertita, per poi esplodere in una fragorosa risata.
<< Stavo scherzando! Certo che per essere semplice curiosità ti scaldi parecchio e? >>
Vipera, dovevo aspettarmelo da una come lei, ma quando ha detto che si sarebbero sposati presto...
<< Per il momento sono solo amici, ma non so dirti fino a quando, con molta probabilità le cose potrebbero cambiare questa sera stessa >>
<< Che intendi? Spiegati meglio, perché proprio questa sera? >>
<< Beh... Indovina dov'è ora la nostra cara Akane? Anzi forse dovrei dire con chi? >>
<< V..v..vuoi dire che sono insieme? A quest'ora della notte? E tuo padre glie lo ha permesso? >>
<< Beh? Che cosa pretendevi che facesse? Che si incatenasse alla porta di casa pur di non farla uscire? Papà si è semplicemente limitato ad allagare la sala da pranzo,come al solito, ma quando mai le sue lacrime hanno fermato Akane? >>
<< Scommetto che tu sai dove sono ora, non è vero Nabiki? >>
<< Mmm non credo di ricordare, mi dispiace! >>
<< Si, ed io dovrei crederci vero? Su quanto vuoi per dirmi dove sono? >>
<< Niente di che, solo altri 1000 yen? >>
<< Cosa? 1000 yen? Sei una succhia soldi a tradimento, possibile che non ti accontenti mai? >>
<< Potrei risponderti ma ti verrebbe a costare altri 500 yen... Comunque si trovano al parco, sono usciti da poco quindi se ti sbrighi puoi ancora evitare che accada l'irreparabile >>
<< Certo, certo... Ma prima dovrai promettermi che non dirai a nessuno, e sottolineo nessuno che mi trovo a Nerima, chiaro? >>
<< Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro per altri 1500 yen... Su non fare quella faccia da pesce lesso, infondo devo recuperare i cinque mesi di scarso guadagno >>































 

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Capitolo 6
*** 6) Perché mi hai lasciato? ***


CREPUSCOLO
 

6) Perché mi hai lasciato?

<< La gelosia è il più grande di tutti i mali, ed è quello che
ispira meno pietà alle
persone che ne sono la causa>>
François de La Roche Foucauld

 



Non so che dire, sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo momento, ma non mi aspettavo così presto. Non è vero, in realtà ero molto stupita del fatto che in due mesi Shinnosuke non avesse mai accennato ai suoi sentimenti, però ora che lo ha fatto, che gli rispondo? Io gli voglio molto bene, con lui sono serena, senza la sua presenza in questo periodo mi sarei sicuramente raggomitolata su me stessa per lasciarmi assalire dallo sconforto, certamente ora starei ancora a piangermi addosso dietro la finestra di camera mia, però non posso dire di amarlo... non ancora almeno, ma non voglio ferirlo, non se lo merita, soprattutto non dopo tutto quello che ha sempre fatto per me.
<< Akane, per favore dì qualcosa! >>
Mi guarda con aria implorante, ma io non so che rispondergli...
<< Shinnosuke, il fatto è che io non so che dire. Vedi io ti voglio molto bene, ma non posso dire di amarti in questo momento, mi dispiace... Non escludo che questo un giorno possa succedere, ma non posso nemmeno garantirti che succederà davvero >>
<< Ma certo Akane, lo capisco... >>
<< Ti chiedo... Ti chiedo un po' di tempo Shinnosuke... Un po' di tempo per far chiarezza dentro di me... Qualunque sia la risposta che ti darò, voglio poterne essere completamente sicura, puoi capirlo? >>
<< D'accordo Akane... Ti darò tutto il tempo che vorrai e, sappi che io per te ci sarò sempre, qualunque sia la tua risposta >>
Cerca di far finta di niente, ma riesco a percepire lo stesso la sua delusione, forse si aspettava un'altra risposta, e sinceramente anche io mi aspettavo che quando sarebbe arrivato il momento avrei reagito in modo diverso, ma forse è semplicemente troppo presto.
<< Oh Shinnosuke, grazie per aver capito! >>
Ora mi sento molto più sollevata... ferirlo è l'ultima cosa che voglio, lui meno di chiunque altro se lo merita. Perché nella vita non si può mai scegliere di chi innamorarsi? Perché si finisce con l'amare sempre la persona che ci fa più male? Sarebbe così bello riuscire ad innamorarmi di Shinnosuke...
Mi sta abbracciando. Nonostante io gli abbia appena detto di non provare i suoi stessi sentimenti, lui cerca ancora di confortarmi e darmi forza, tutto questo mi fa sentire così ingiusta. Se solo... se ancora non.. se... se... se, troppi se ci sono nella mia vita... Devo riuscire a trovare una risposta al più presto, lo devo a lui, ma lo devo anche a me stessa, o non riuscirò mai ad andare veramente avanti.
E' strano, all'improvviso lo sento irrigidirsi, che ci abbia ripensato?
<< Shinnosuke? Che ti pre... ah>>
Mi... mi.. mi sta.. ba.. baciando? Shinnosuke... Perché?
C'è qualcuno, ora ne sono certa, ho sentito chiaramente un rumore alle nostre spalle, sembrava un ramo che si spezzava o qualcosa di simile, ma chi può essere? Mi stacco velocemente da lui imbarazzata per fissare il punto da cui mi è sembrato provenisse il rumore. Non… non… non può essere! Quell'ombra... Sarà solo frutto della mia immaginazione, ne sono certa, non può essere veramente lui... Non può aver visto che.. no... no... no! << Ranma… >>
<< Saotome... Ci si rivede, come mai qui? Credevo ormai fossi scomparso per sempre >>
Ranma esce dall'ombra del Grande Salice facendo un passo avanti verso di noi, i suoi occhi sono fissi su di me, li sento bruciare sulla pelle come fossero lingue di fuoco.
<< Spiacente di deluderti, a quanto pare sono tornato! >>
<< Questo lo vedo. Beh? Cosa vuoi? >>
<< Devo parlare con Akane >>
<< Ma Akane non vuole parlare con te >>
<< Questo lascia che sia lei a dirlo >>
<< Insomma, cosa vuoi Saotome? Sei tornato per farle ancora del male? È meglio che tu te ne vada e, stavolta cerca di non tornare più >>
<< Peccato che io non abbia intenzione di andare da nessuna parte. Almeno finché non avrò parlato con Akane... da solo! >>
<< Non hai nessun diritto di avanzare pretese, Akane non è più la tua fidanzata, fattene una ragione e lasciala in pace >>
<< E' vero! Ma se non sbaglio non è neanche la tua, quindi restane fuori Shinnosuke, questa è una questione tra me e lei >>
<< Adesso basta, smettetela! State parlando di me come se non fossi neanche presente >>
<< A.. Akane >>
<< Ma Akane... Non vorrai davvero...? >>
<< Shinnosuke... Per favore lasciami parlare con Ranma, non è il caso che ti preoccupi per me >>
<< M..ma sei sicura? >>
<< Si! Sta tranquillo! So quello che faccio... poi ricordi? Sei stato tu a dirmi tempo fa che scappando non si risolve nulla! >>
<< D'accordo... Ma se ti fa ancora del male... >>
<< Ma che blateri, stupido? Non potrei mai farle del male, non di proposito almeno >>
E ora? Che faccio? Oh mamma tutte questa sera capitano? Vedo Shinnosuke allontanarsi deluso, sento dentro me crescere l'impulso irrefrenabile di scappare via. Ranma è tornato, è di nuovo qui e mi guarda con una tale rabbia. Non mi aveva mai rivolto uno sguardo del genere, come se fossi uno dei suoi avversari. Credo che abbia visto Shinnosuke baciarmi, forse crede che io... beh, se anche fosse? A lui non importa niente di me, giusto? Quale sarebbe il problema? Ma perché non parla? Perché non dice niente? Continua solo a fissarmi...
<< Q..quando sei tornato? >>
<< E' per questo che mi hai lasciato, Akane? Per metterti con lui? >>
<< Io e Shinnosuke non stiamo insieme! Ma questo tu lo sai già, visto che lo hai ribadito anche a lui poco fa, ma anche se fosse, non vedo dove sia il problema >>
<< Io invece lo vedo benissimo il problema. Sono stufo di questa situazione! Pretendo da te una spiegazione valida, ora voglio sapere perché mi hai lasciato! >>
<< Non ti sembra un po' tardi per chiedermelo? Sono passati cinque mesi ormai... E comunque credevo di averteli già spiegati allora i motivi >>
<< Si, ma non mi avevano convinto allora i tuoi motivi, tanto meno mi convincono adesso, perciò voglio che tu sia sincera questa volta. Perché mi hai lasciato? >>
<< Perché il nostro non era un vero fidanzamento. Mi sembrava che questo ti fosse fin troppo chiaro, visto che lo hai urlato all'intero Giappone per due anni >>
<< Non è questo quello che ti ho chiesto Akane. Ti ripeto ancora una volta la domanda. Perché mi hai lasciato? >>
<< Non capisco cosa tu intenda >>
<< Io credo che tu lo capisca benissimo invece. È vero, il nostro fidanzamento era stato stabilito dai nostri padri, ma credevo che in quei due anni le cose fossero cambiate almeno un po'. Insomma nonostante i litigi e gli insulti, noi stavamo bene insieme, io provavo dell'affetto per te, ed ero convinto che provassi lo stesso anche tu! Allora perché hai voluto rompere il fidanzamento? Io non riesco proprio a capirlo >>
<< Strano che tu non lo capisca. Ti sei dato la risposta praticamente da solo >>
<< Cosa intendi? Spiegati meglio! Di che risposta stai parlando? >>
<< E' vero tra noi c'era un affetto reciproco, ma questo non basta per stare insieme! L'affetto lo si prova per un'amica, una sorella, per una madre... non per una fidanzata che prima o poi dovrai sposare. Tu sai un matrimonio cosa implica Ranma, vero? Stare insieme tutta la vita, fino alla morte, qualunque cosa succeda. Comporta sostenersi e aiutarsi a vicenda, e soprattutto comporta avere dei..dei figli e tu sai i figli come arrivano, no? >>
Lo vedo irrigidirsi davanti ai miei occhi. Non è cambiato affatto, il suo volto è appena diventato scarlatto, lo posso notare nonostante il buio. Mi fa quasi tenerezza...
<< Ma certo che lo so come arrivano i bambini! Cosa credi, Stupida? >>
<< Bene, allora saprai anche che se non c'è né amore, né tanto meno attrazione tra marito e moglie la cosa sarebbe alquanto complicata... inoltre...>>
<< Inoltre? >>
<< Inoltre, un giorno potresti finire con l'innamorarti di qualche altra ragazza e, quando ti accorgeresti di non poter stare con lei a causa del nostro vincolo, ne soffriresti tanto che alla fine mi odieresti e malediresti il giorno del nostro matrimonio, ed io non voglio che questo accada. Anche se ti sarà difficile da credere tengo abbastanza a te da impedirti un errore che rimpiangeresti per il resto della vita >>
<< Non potrà mai accadere! Non potrei mai innamorarmi di nessuna donna e questo avresti dovuto averlo già capito da un pezzo. Non è che forse sei tu che non vuoi vincolarti a me? >>
<< Sei il solito baka! Quella mattina di cinque mesi fa Ranma, io ti avrei sposato, speravo che almeno questo ti fosse chiaro. Non sono io quella che è scappata lasciandoti solo all'altare >>
<< Innanzitutto, non sono scappato... piuttosto direi, momentaneamente allontanato >>
<< Momentaneamente? Ma se sei tornato a sera inoltrata! >>
<< Comunque, se non fossimo stati interrotti, anche io quella mattina ti avrei sposato sciocca, quindi non vedo il nesso con quello che dici >>
<< Certo che non lo vedi, perché sei stupido! È vero, forse mi avresti sposato, ma senza la piena consapevolezza di quello che stavi facendo. Tu non hai mai pensato seriamente a tutto quello che avrebbe comportato il nostro matrimonio. Vuoi forse negarlo? >>
<< Certo che lo nego! Mi sembra ovvio! Chi ti dice che io non ci abbia mai pensato? >>
<< La tua espressione di poco fa mentre illustravo i tuoi doveri coniugali! Su Ranma, sii sincero per una volta, tu non volevi quel matrimonio, me lo hai detto tu stesso quella mattina, perché ora ti impunti tanto su questa cosa? >>
<< Perché io volevo sposarti davvero! Forse non proprio quel giorno, magari avrei aspettato prima di finire la scuola, ma lo avrei comunque fatto lo stesso. Hai ragione! Ammetto di non aver mai pensato seriamente a cosa sarebbe significato sposarsi, ma questo non vuol dire niente! Per quanto riguarda le parole che ti ho detto quella mattina... beh, era una bugia, la cosa che mi sorprende è che tu non ci sia arrivata da sola sapendo quanto mi imbarazzano certi discorsi >>
<< E come avrei fatto ad arrivarci da sola? sentiamo, imbecille che non sei altro! Per due anni hai ripetuto a me e a tutti gli altri che non mi avresti mai sposato e, che tanto meno ti saresti mai potuto innamorare di un maschiaccio rozzo e violento come me, come diavolo facevo io a sapere che non era vero? Poi non mi sembra che tu ti sia ribellato tanto quando ho rotto il fidanzamento >>
<< Cosa pretendevi che facessi? Come al solito tu avevi già deciso tutto da sola! Inoltre, anche io credevo che tu non volessi sposarmi, per questo che andarmene mi era sembrata la cosa più giusta da fare, credevo che con il tempo sarei riuscito a dimenticarti >>
<< Allora perché sei tornato? Cosa è cambiato da allora? >>
<< Beh, se sono tornato evidentemente non ci sono riuscito, non trovi? Lo so, la colpa è soprattutto mia. Ho sbagliato tutto quel giorno, avrei dovuto chiarire con te la nostra situazione invece di scappare, ma sai anche tu come sono fatto, no? >>
<< E qual'era la nostra situazione Ranma? Perché io non l'ho ancora capito >>
<< I..io... Beh io... nonostante tutto, i..io ti amavo Akane, quindi qualunque siano stati gli equivoci del passato ora possiamo rimediare, no? >>
Mi amava? E viene a dirmelo adesso? Ora che guarda caso frequento Shinnosuke... Mi ha preso forse per una stupida? Crede davvero che non abbia capito a che gioco sta giocando? Chissà perché, si ricorda le cose importanti solo quando si sente minacciato.
<< E come la metti con tutte le tue fidanzatine? >>
<< Basterà chiarire la situazione con loro >>
<< E tu credi che questo basterebbe davvero? Hai già dimenticato che l'ultima volta hanno completamente distrutto il dojo? Mio padre ne sta ancora pagando la ristrutturazione. Ranma hanno cercato di uccidermi! Questo non ti fa capire che non ci lascerebbero mai sposare? >>
<< Allora, lo faremo di nascosto! Lo diremo loro solo una volta sposati, così saranno costrette a farsene una ragione visto che ormai non potrebbero più impedirlo >>
<< Se invece non lo accettassero? Passeremo tutta la vita a difenderci da loro? E comunque questo non cambia di molto le cose >>
<< C..che vuoi dire? Che tu... tu non mi vuoi più? E' per quel bastardo di Shinnosuke, non è vero? Ti sei innamorata di lui? Quindi avevo ragione, mi hai rimpiazzato alla svelta? Vi ho visti prima cosa credi? Ho visto mentre lo baciavi!>>
<< Smettila di dire sciocchezze! Io non ho rimpiazzato proprio nessuno. Comunque è stato lui a baciare me, non il contrario >>
<< Si, ma non mi sembra che tu ti sia proprio tirata indietro, o sbaglio? >>
<< Solo perché mi ha colto di sorpresa, o devo forse ricordarti tutte le volte che sei stato baciato da Shan-Pu? Tuttavia devo tantissimo a Shinnosuke, mi è stato molto vicino in questo periodo, senza di lui non so cosa avresti trovato al tuo ritorno, ammesso che tu saresti tornato davvero >>
<< Beh, a quanto pare ha già riscosso il saldo e, la ricompensa mi è sembrata più che proficua. Ora che cos'altro vuoi dargli? >>
Saldo? Cos'altro voglio dargli? Ma come diavolo si permette? Ho ancora la mano che mi brucia per lo schiaffo che gli ho appena dato, ma quello che più mi fa male sono le sue parole. Possibile che debba sempre trovare un modo per ferirmi o umiliarmi? È così bassa la considerazione che ha di me?
<< Se è questo quello che pensi di me, puoi anche andartene di nuovo >>
Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi, sento che se alzo lo sguardo non riuscirei a trattenere le lacrime, ma lo percepisco... percepisco i suoi occhi su di me. Non dice nulla, ma meglio così non sopporterei altre insinuazioni simili...
<< Lanma, Amole! Finalmente ti ho tlovato! Pelchè sei scappato via in quel modo? >>
<< S..S..Shan-Pu? Ryoga? Mousse? Che diavolo ci fate voi qui? >>
<< Non siamo riusciti a trattenerla oltre, ci è scappata. Tu piuttosto perché te ne stai così tranquillamente abbracciato a lei? >>
<< Saotome! Togli immediatamente le mani di dosso alla mia Shan-Pu! >>
<< Amole, potevi dilmi che volevi fale di pelsona gli auguli  ad Akane  pel il suo fidanzamento... Ti avlei accompagnato volentieli! >>
<< Ma che stai dicendo? Quali auguri? Dannazione, staccati di dosso! >>
Questa scena ha dell’incredibile! Dopo cinque mesi, eccoli di nuovo tutti qui, quella stupida gatta morta attaccata al suo collo, Mousse più furioso che mai e, Ryoga con la solita espressione imbronciata. Non è cambiato niente. Non cambierà mai niente.
<< Bene, questo conferma appunto quello che dicevo prima. Beh, io me ne torno a casa, addio! >>
<< No! Aspetta Akane! Non è come credi! Shan-Pu levati di dosso! Lasciami in pace! Akane! >>
<< A quanto pare non è cambiato niente! Sei il solito idiota, imbranato, buono a nulla! La lasci andare via di nuovo! >>

… Non posso crederci... Dopo cinque mesi ecco che la storia comincia da capo, anzi peggio di prima. Quest'offesa proprio non posso perdonartela. Come hai potuto dirmi una cosa del genere Ranma? Ti odio!







 

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Capitolo 7
*** 7) Chiarimenti? Forse... ***


Crepuscolo


7) Chiarimenti? Forse...

 
 

<< A volte la vita è più strana di un sogno e, l'unico modo di svegliarsi è affrontare le
bugie che si nascondono nella tua anima. E in questi oscuri momenti
di riflessione
puoi solo sperare di non essere solo. >>
Lucas Scott
 

 
 

E' quasi l'alba ormai. Vedo lentamente il cielo tingersi di tante sfumature dorate, ed io ancora qui, ancora una volta solo, seduto con la testa tra le mani sotto il grande Salice Piangente, che qualche ora fa mi ha visto confessare i miei sentimenti, con non poca fatica, a quella stupida di Akane, e lei? Quella sciocca mi dice che per lei non cambia niente e, come se non bastasse mi ha dato uno schiaffo, anche se devo ammettere che questa volta me la sono proprio cercata.
Certe volte non la capisco proprio, è così difficile per lei provare a comprendermi? Perché dobbiamo finire sempre con il litigare? Forse avremmo anche chiarito se non fossero arrivati quei tre scocciatori di Ryoga, Mousse e Shan-Pu. Conoscendo l'anormale capacità di fraintendimento di Akane, non mi sorprenderebbe se pensasse che io e Shan-Pu siamo rimasti in contatto per tutti questi mesi...
Vorrei tanto sapere cosa fare. Ormai le ho confessato i miei reali sentimenti e, le ho anche detto che sarei disposto a sposarla, ma per lei a quanto pare non conta molto. Ancora una volta viene prima Shinnosuke! Io sono sempre al secondo posto per lei... Perché? Cosa ha lui che io non ho?  Sono arrivato davvero troppo tardi questa volta? Forse dovrei partire di nuovo, andarmene lontano, dove nessuno possa trovarmi, soprattutto lontano dalla tentazione di tornare ancora da lei, ma il solo pensiero....
<< Sei ancora qui vedo >>
Bene, se vuole litigare ha proprio scelto il momento sbagliato, non aspetto altro che mandarlo all'altro mondo.
<< Cosa vuoi Shinnosuke? >>
<< Parlare da solo con te... Sono già due ore che ti osservo, è strano che un artista marziale del tuo calibro non abbia percepito la mia presenza >>
E' vero! ero cosi assorto nei miei pensieri che non mi sono accorto di essere osservato, ma perché è rimasto qui? Non era andato via? Non avrà mica ascoltato la mia conversazione con Akane? << Cosa devi dirmi? Dillo alla svelta e vattene! >>
<< Siamo di cattivo umore vedo... Cos'è, non è andata come speravi con Akane? >>
<< E tu cosa diavolo ne sai? Ci hai forse spiati? >>
<< Figurati... Non ne avrei avuto bisogno, Akane mi avrebbe detto comunque quello che vi siete detti >>
<< Sei troppo sicuro di te, amico... Non credi di atteggiarti un po' troppo a fidanzatino modello? >>
<< Assolutamente no! Come hai detto tu prima, io e Akane non stiamo insieme... Ovviamente questo non significa che io non ne sia innamorato, o che non voglia combattere per lei... Diciamo che in questo momento mi vede come una sorta di fratello maggiore a cui aggrapparsi, ma il fatto che Akane si sia aperta tanto con me, gioca un punto a mio vantaggio... Magari in futuro i suoi sentimenti si evolveranno e potremmo diventare una vera coppia >>
<< Sei un povero illuso se credi che io te lo lasci fare! Non permetterò a nessuno di portarmi via Akane! >>
<< E' proprio questo il punto, Saotome... Non c'è proprio niente qui da portare via! Tu hai perso ogni diritto su Akane il giorno stesso che hai rotto con lei >>
<< E' stata lei a rompere con me, non il contrario >>
<< Si, ma tu non hai fatto niente per evitarlo. Hai mai pensato che forse sarebbe bastato dirle che non volevi lasciarla? Se avessi detto una sola parola quel giorno, ora io e te non saremmo qui >>
<< Ho provato a parlarle quella sera >>
<< Non è vero! Ti sei semplicemente limitato a chiederle spiegazioni. Avresti dovuto dirle allora che l'amavi, non adesso, a distanza di cinque mesi, sapendo che lei stava cercando di rifarsi una vita! Speri che Akane adesso ti creda? >>
<< Tu come fai a sapere che le ho detto di amarla? Allora è vero, ci hai spiati? >>
<< Ti ho già detto di no! Ma non è stato difficile capirlo, hai la classica espressione di quello che si è giocato l'ultima carta ed ha perso. Vedi Ranma, tu non sai quello che ha passato Akane in questi mesi. Quando sono arrivato a Nerima, ho trovato un automa con le sembianze di lei, un involucro vuoto, i suoi occhi erano spenti e inespressivi, la sua mente era lontana anni luce. Nabiki una volta mi disse che lei che aveva trascorso i due mesi dopo la tua partenza rinchiusa in se stessa, passava le giornate seduta sul davanzale della finestra di camera sua con lo sguardo perso nel vuoto. Si sforzava di apparire normale, quella di sempre, ma tutto in lei era cambiato, non usciva più se non per andare a scuola, non frequentava le amiche, spesso si faceva negare anche al telefono. Molto lentamente, ha ripreso ad allenarsi e a praticare in casa, ma stando a quello che mi hanno detto, più per apparenza che per reale desiderio di farlo... Con me a poco a poco a ripreso ad uscire, all'inizio è stato solo per sfogarsi, sentiva il bisogno di parlare con qualcuno che potesse capirla, così mi raccontava tutto quello che provava, come si sentiva, dei suoi rimpianti e dei suoi rimorsi... Più volte mi ha detto di essersi pentita della decisione di rompere il vostro fidanzamento, ma allo stesso tempo non sarebbe mai tornata sui suoi passi...
Ha ammesso di amarti, più a se stessa forse che a me, ma anche che odiava il modo in cui l'hai sempre trattata, l'hai insultata, umiliata davanti alle altre tue pretendenti, hai fatto di lei un oggetto di scherno, l'hai fatta sentire più volte una nullità. Ho trovato una Akane che si disprezzava e che non aveva la minima fiducia in se stessa... Non sai quanto mi ci è voluto per farla tornare quella di una volta. All'inizio credevo davvero che non ce l'avrei fatta, ma alla fine ci sono riuscito, lei è di nuovo serena, tranquilla, forse non del tutto felice, ma un giorno forse, riuscirò a darle anche quello. Perciò Ranma, io non so perché tu sia qui, ma ti garantisco che non ti permetterò per nulla al mondo di riportare Akane in quello stato... Piuttosto ti ammazzerei con le mie stesse mani >>
Ho ascoltato tutto il discorso senza fiatare, non mi aspettavo che lei fosse stata tanto male, mentre lui parlava, nelle mente mi ritornavano le immagini di quel maledetto giorno nella camera di Akane, non potrò mai dimenticare quel suo sguardo spento, la sua espressione vaga nello scrutare senza un vero interesse l'orizzonte al di fuori della sua finestra. Se lo avessi saputo certamente non sarei mai andato via, ma come potevo immaginarlo? Ho creduto che era quello che volesse davvero in quel momento... E contavo sul fatto che prima o poi se ne sarebbe pentita e sarebbe venuta a cercarmi, non avevo la minima idea di quello che stava passando in realtà. Tutto per orgoglio! Il mio, il suo, il nostro orgoglio ci ha solo rovinato la vita!
<< Credimi Shinnosuke, io non lo sapevo! So di averle fatto molto male in passato. Molte volte in questi mesi mi sono rimproverato per non aver fatto niente per impedire la rottura del nostro fidanzamento, ma ora le cose sono diverse >>
<< Per chi? Per te? Cos'è cambiato? Io vedo il solito ragazzino presuntuoso, che non perde modo per essere sempre arrogante e sgarbato! L'ho vista correre via in lacrime, il che significa che l'hai ferita di nuovo o sbaglio? Cosa hai fatto tu per dimostrarle che le cose sono cambiate? Ti sei fatto assalire di nuovo da quella cinesina invadente come se niente fosse... ecco cosa hai fatto! >>
<< E' vero ho detto ad Akane una frase che forse non avrei dovuto dire, ma per quanto riguarda Shan-Pu non è stata colpa mia! È lei che non si rassegna a lasciarmi in pace! Ho provato a liberarmi di lei ma… >>
<< Vedi? Sono sempre gli altri a dovere qualcosa a te! Ma tu cosa hai fatto per loro? Hai mai detto a quella ragazza che non la ami e che non potrai mai farlo? Cosa che invece, hai ripetuto fino allo sfinimento alla tua vera fidanzata? Hai mai fatto capire ad Akane che tenevi seriamente a lei? Hai mai assunto una posizione in tutta questa faccenda? No! A quanto ne so io, ti sei sempre limitato a scappare! L'ho hai fatto con le tue pretendenti, l'ho hai fatto con Akane il giorno delle nozze e continui a farlo! Stai scappando anche da te stesso... Sono convinto che prima avevi già deciso di andare via di nuovo non è vero? >>
<< I..io anche se fosse? Non è forse questo quello che vuoi? Che me ne vada e ti lasci campo libero con Akane? >>
<< Io voglio che Akane sia felice! Solo questo! Con o senza di me... Questo non significa che te la sto lasciando, non fraintendermi, anzi, combatterò per lei fino all'ultimo istante, fino a che non capirò che per me non ci sono più speranze... Certo preferirei che sparissi per sempre dalle nostre vite, tuttavia sono anche consapevole che se tu andassi via adesso, la situazione peggiorerebbe notevolmente per entrambi... Akane sarebbe di nuovo assalita dai rimorsi, lasciandosi andare ad una situazione obbligata e non sentita pienamente. Quindi la scelta sta a te, cosa vuoi fare? Combattere per lei o scappare via come un codardo? >>
<< Mi stai sfidando forse? Ebbene non andrò da nessuna parte! Dimostrerò ad Akane che sono il solo a poterla rendere veramente felice! So che nonostante tutto dentro di lei prova ancora qualcosa di forte per me. Questa volta farò le cose nel modo giusto, vedrai! >>
<< Bene! Allora che vinca il migliore! >>
<< Contaci! >>
 

 

 
   << Se cerchi sempre un motivo per non stare con qualcuno,
alla
fine lo troverai sempre. Forse ad un certo punto bisogna

lasciarsi andare e seguire quello che dice il cuore. >>
Lucas Scott
 

    
 
 
Il sole è appena spuntato... Per la prima volta dopo due mesi, non ho chiuso occhio. Quell'idiota di Ranma è tornato più stupido che mai... Un istante prima mi dice che mi ama e, uno dopo mi accusa di essere una specie di poco di buono che bacia il primo che le capita a tiro. E pensare che per farmi insultare da lui ho anche deluso Shinnosuke mandandolo via... Come se non bastasse, chi arriva? Sempre lei, Shan-Pu! Ovviamente, lei ha sempre saputo dove si trovava quel mascalzone, è da me infondo che è scappato, non da loro. Mi chiedo perché queste cose mi sorprendano ancora. Credeva davvero che mi lasciassi abbindolare da quel suo finto “ti amo“? Si, perché lui non mi ha detto di amarmi quando ne ha avuto occasione nel corso dei due anni di fidanzamento, non me lo ha detto quel natale sotto la neve, quando eravamo da soli, non me lo ha detto quando stavamo precipitando nel vuoto sull'isola delle illusioni, non me lo ha detto quando stavamo tornando a casa da Ryugenzawa, non me lo ha detto quando ci stavamo per sposare, è soprattutto non me lo ha detto quando ho rotto il fidanzamento. Non ha fatto niente per impedirlo. Solo ora mi dice che mi amava, ora che guarda caso c'è Shinnosuke. Come se non sapessi che la sua è tutta questione di orgoglio. Lui non tiene a me, ma solo al suo senso dell'onore. Vuole dimostrare di essere migliore di Shinnosuke, come se io fossi il premio in palio per il vincitore... Ma questa volta non cascherò nella stessa rete... So che per mesi ho rimpianto la sua presenza, tuttavia non cederò tanto facilmente, se davvero tiene a me dovrà dimostrarmelo.
Non sopporterei di ripiombare nell'insicurezza di prima, non sopporterei di essere umiliata ancora davanti alle altre, non sono più la ragazzina insicura che ha lasciato mesi fa. Ora sono una donna! Voglio essere rispettata e voglio essere trattata come tale.
Tiro un grosso respiro prima di scendere per la colazione, non so cosa mi aspetta di sotto, non so se gli altri sono informati del ritorno di Ranma, ma a giudicare dal silenzio che sento, ancora no. Mi stampo un sorriso di circostanza sulla faccia ed entro nella sala, mi avvicino al tavolo dove trovo già tutti tranquillamente seduti con le loro ciotole davanti...
<< Buongiorno a tutti >>
<< Buon giorno sorellina, hai dormito bene? >>
<< Si Nabiki, perché me lo chiedi? >>
Ecco che ricomincia con il solito interrogatorio di ogni mattina, ma quando si stuferà?
<< Niente di che. Hai un aria così stanca, e poi sei rientrata molto tardi ieri sera >>
Vedo tutti i presenti guardarmi in attesa di una risposta, ma non posso di certo raccontare loro quello che è successo. Chissà che film si staranno facendo in testa in questo momento, ma non importa, pensino ciò che gli pare!
Qualcuno ha bussato alla porta, vedo Kasumi alzarsi per andare nell'ingresso, per un attimo mi viene il sospetto che possa essere lui, ma non avrebbe senso bussare quando conosce centinai di altri modo per fare la sua apparizione. Ritornare a casa nel modo più tradizionale non è da lui...
<< Kasumi, figliola chi è venuto a farci visita? >>
<< Ranma! Figliolo! >>
Non ci posso credere! Ranma Saotome che bussa alla porta di casa per entrare! Come mai? Non si ricorda più come si scende giù dal tetto o come si fa ad entrare da una finestra anche se chiusa? In due anni questa è la prima volta che lo vedo usare le buone maniere...
<< Mamma! Buon giorno a tutti, come va? Spero stiate tutti bene! >>
<< Ragazzo, finalmente ti sei deciso a ritornare a casa! Siamo stati molto in pena per te in questi mesi >>
<< Mi dispiace Signor Soun. Non era mia intenzione farvi preoccupare >>
<< Figlio degenere! Potevi almeno farci avere tue notizie di tanto in tanto! Non ci si comporta così! Sei stato un vero idiota! >>
<< Su caro, lascialo stare! Non vedi che aria stanca e sciupata che ha? Chissà che vita di stenti avrà fatto il mio bambino in questi mesi... >>
<< Non preoccuparti mamma, sto bene! Ho fatto questa vita per anni ricordi? Ci sono abituato ormai! >>
<< Akane figliola, non saluti Ranma? >>
Lo sapevo, ora gli sguardi di tutti sono su di me, sento anche gli occhi di Ranma addosso, li percepisco anche se non mi volto a guardarlo. Cosa devo fare ora? È  tornato per restare o andrà via di nuovo?
<< Bentornato Ranma... Sono contenta di sapere che stai bene >>
<< Grazie Akane >>
Continua a fissarmi lo sento, continuano a fissarmi tutti, devo trovare un modo per uscire da questa situazione imbarazzante, ma come posso fare?
<< Ranma, ti prego siedi a fare colazione con noi! >>
<< Grazie Kasumi, sei molto gentile! >>
<< Allora Ranma? Che ci racconti? Cosa hai fatto in questi mesi? >>
<< Niente di speciale Nabiki, sono stato nella foresta ad allenarmi da solo. Solo due mesi fa sono stato trovato, per così dire da Ryoga, da allora non mi ha più mollato e siamo rimasti ad allenarci insieme... Da soli! >>
<< Da soli? E' strano sai? Le tue fidanzatine sono sulle tue tracce da mesi, possibile che non ti abbiano trovato visto che eri così vicino? >>
<< Che tu ci creda o no Nabiki, non ho visto nessuno per cinque mesi, oltre Ryoga ovviamente, solo ieri sera sono stato trovato da Shampoo e Mousse, a quanto pare avevano qualcosa di molto importante da farmi sapere >>
<< Ah figliolo! Ma dimmi sei tornato per restare vero? >>
<< Non lo so signor Soun, mi piacerebbe restare per un po', ma non vorrei essere di troppo disturbo >>
<< Figurati ragazzo, sei il benvenuto! Oh amico Saotome, sono proprio contento, ora le cose possono sistemarsi di nuovo... c'è ancora speranza per i nostri ragazzi! >>
<< Hai ragione amico Tendo... Ora che Ranma è tornato, tutto tornerà come prima! >>
Cosa? Non è nemmeno entrato dalla porta che già stanno pianificando un nuovo fidanzamento?
<< Scusate! Ma il ritorno di Ranma non cambia niente. Vi ricordo che il fidanzamento è rotto >>
Sento di nuovo il suo sguardo su di me, anche stavolta accompagnato da altri cinque paia d'occhi, ma cosa si aspettavano che facessi? Che gli corressi incontro lanciandogli le braccia al collo? Illusi!
<< Ma Akane? Figliola... >>
<< Niente ma, papà... Ora scusatemi devo andare ad allenarmi >>
Così dicendo, mi alzo dal tavolo con ancora i suoi occhi puntati verso di me, e mi dirigo silenziosamente nel dojo, non sarei riuscita a restare in quella stanza un attimo di più...




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N.D.A.: Salve a tutti, scusate il ritardo nell'aggiornamento, ma è stato un vero periodaccio! Volevo comunicare inoltre che ho iniziato le correzioni ai capitoli precedenti, così come mi era stato suggerito tempo fa. Ho sostituito il primo capitolo di Crepuscolo " Addii ", devo ammettere che la cosa è stata davvero stressante, sarebbe stato più facile riscriverlo da capo che correggerlo, in alcuni casi ho dovuto cambiare intere frasi, se non periodi. Credo che all'interno del testo saranno ancora reperibili degli errori, soprattutto per quanto riguarda l'utilizzo del tempo passato. Ma vi assicuro che meglio di così non sono riuscita a fare. Bisogna sapere accettare i propri limiti, anche se credo che ogni opportunità sia buona per migliorarsi. Spero che questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento.
Alla prossima!


 

 
 
  
 

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Capitolo 8
*** 8) Dammi una possibilità! ***


Crepuscolo


8) Dammi una possibilità!

 

<< So che per qualche motivo, ogni passo che ho fatto
da quando ho imparato a camminare,
era un passo verso di te! >>
Nicholas Sparks

 

Sono due ore ormai che è nel dojo ad allenarsi, i suoi movimenti lasciano trasparire tutta la tensione che sta provando, mi spiace vederla così, ma se penso all'inespressività dello suo sguardo in quel pomeriggio di cinque mesi fa, ringrazio i Kami per la rabbia che posso leggervi oggi. Non avrei potuto sopportare di vedere di nuovo quegli occhi spenti, vuoti, lontani.
Sono poggiato sulla porta del dojo da quasi un ora e mezza, sa che la sto guardando, anche se continua a far finta di non vedermi, ha deciso molto probabilmente di ignorarmi. Bene, vediamo chi fra noi due ha la testa più dura. Si sbaglia di grosso se crede che mi lasci scoraggiare così! Ho deciso di parlarle, è per tutti i Kami lo farò!
<< Vuoi ignorarmi ancora per molto? >>
Continua a sferrare calci e pugni ad un nemico immaginario, anche se non mi sorprenderebbe se in questo momento il suo nemico immaginario fossi proprio io...
<< A quanto pare si >>
Niente da fare, non si volta né da segni di aver ascoltato le mie parole. Ah maledizione! Ma perché deve essere sempre così dannatamente testarda?
<< Akane, sai che non potrai fingere che io non ci sia in eterno, perciò smettila di comportarti da bambina e stammi ad ascoltare >>
Finalmente pare fermarsi, tira un respiro profondo, la vedo prendere un asciugamano dal pavimento per asciugarsi il sudore. Sembra che abbia capito, cammina tranquillamente verso di me, anche se non mi guarda, eh? Ho capito cosa vuole fare! Vuole uscire dal dojo per continuare ad ignorarmi, ed io che credevo avesse deciso di ascoltarmi. Le afferro bruscamente un polso facendola voltare con forza verso di me. << Adesso basta giocare! Ora tu mi starai ad ascoltare chiaro? >>
<< Lasciami! >>
<< Ah finalmente mi parli? >>
<< Ti ho detto di lasciarmi! >>
<< No! Non finché non mi avrai ascoltato! >>
<< Sei il solito prepotente! Devi sempre sottomettere gli altri alla tua volontà vero? >>
<< Fino a prova contraria, sei tu che hai sottomesso me alla tua, quando hai deciso da sola di troncare il fidanzamento >>
<< Te lo ripeto, il nostro non era un vero fidanzamento! >>
<< Per me lo era! >>
<< Certo! Chissà come mai lo hai capito solo ora >>
<< Che intendi dire? >>
<< Che tu non sei davvero interessato a me, ma solo a rifarti su Shinnosuke. Per due anni non te ne è mai importato niente di me, per cinque mesi sei stato tranquillamente lontano da cosa senza preoccuparti di come stavo o cosa facevo, ed ora che c'è Shinnosuke, stranamente compare il caro Ranma Saotome >>
<< Ti ho già spiegato perché me ne sono andato! E ti ho anche detto quali sono i miei reali sentimenti per te >>
<< Ma io non ti credo! >>
<< Perché? >>
<< Perché mi hai fatto troppo male! Perché per te sono sempre stata all'ultimo posto! Sono sempre venuta dopo l'acqua della Nannichuan, dei tuoi rivali, delle tue sfide personali, del tuo orgoglio, delle tue fidanzatine carine. Mi hai umiliata un infinità di volte, mi hai fatta sentire una nullità, mi hai fatto credere che i pasticci in cui mi ficcavano Ukyo, Shan-Pu o Kodachi fossero colpa mia, hai distrutto tutte le difese che mi ero costruita dopo la morte di mia madre, mi hai resa debole e vulnerabile... Tu non mi conosci, non hai mai capito niente di me! Ora vorresti farmi credere di amarmi, credi davvero che io sia così stupida? >>
<< Voglio farti le mie scuse Akane >>
<< Le compri all’ingrosso visto che le fai così spesso? >>
<< Non so come fare a rimediare, io non sono come te, mi comporto male, sono uno spaccone. Ma non voglio essere come prima! >>
<< Come vorresti essere, Ranma? >>
<< Un uomo all’altezza di essere visto con te…>>
<< Avresti dovuto pensarci ieri sera. Io non faccio altro che preoccuparmi per te e tu non fai altro che sbagliare. Ma è meglio così, perché ora non c'è più niente che possa sorprendermi >>
<< M..mi dispiace Akane, io non sapevo di farti tanto male devi credermi, non volevo... >>
<< Non volevi? È per questo che mi hai accusato di essere una poco di buono? >>
<< Io non ti ho mai accusato di una cosa del genere! Come ti salta in mente? >>
<< A no? Non era questo che intendevi ieri sera riguardo al bacio di Shinnosuke? >>
<< No, non intendevo questo! E comunque mettiti nei miei panni! Io ti dico che... che provo qualcosa per te e tu mi dici che per te non cambia niente, come avrei dovuto reagire? >>
<< Insultandomi certo! Perché devo sempre essere io a mettermi nei tuoi panni? Devo capire perché mi insulti senza motivo, devo capire perché mi hai lasciato sola all'altare, devo capire perché non riesci ad ammettere mai con nessuno quello che provi, devo capire perché non riesci a liberarti di quelle scocciatrici. Mai una volta che provassi a capire tu me! La sai una cosa? La verità Ranma, è che io vorrei trovare le parole giuste per ferirti, così come tu hai sempre fatto con me >>
<< Lo so! Hai ragione! Ho sempre sbagliato tutto con te, ma nemmeno tu mi hai mai semplificato le cose! Devo forse ricordarti di tutte le volte che mi pestavi a sangue per delle sciocchezze? O le volte che mi hai chiamato mezzo uomo e femminuccia? Io ho sbagliato con te, e una vita intera non mi basterà per chiederti scusa, ma anche tu mi hai ferito molte volte >>
<< Mi hai sempre provocato tu! >>
<< Si perché ero io che venivo a svegliarti la mattina con l'acqua gelida vero? >>
<< Questo che centra? >>
<< Centra perché abbiamo entrambi le nostre colpe mia cara e, rinfacciarcele a vicenda non ci porterà da nessuna parte >>
La vedo finalmente calmarsi e riflettere sulle mie parole, con l'atteggiamento che avevamo preso saremmo solo finiti con l'allontanarci ancora di più...
<< Akane capisco che ora tu sia arrabbiata e che non ti fidi di me, ma ti prego lasciami provare a riconquistare la tua fiducia... Ti prometto che questa volta non ti deluderò. E' vero, ieri sera sono ritornato perché Shan-Pu aveva girato mezzo mondo per dirmi di te e Shinnosuke, ma ti assicuro che sarebbe stata questione di tempo e sarei tornato lo stesso >>
<< Mi piacerebbe crederti, davvero Ranma, ma ora come ora non ci riesco >>
<< Lasciami provare almeno! Tu mi conosci meglio di chiunque altro, sai quant'è difficile per me parlare dei miei sentimenti, eppure l'ho fatto, deve pur significare qualcosa per te! >>
La vedo guardarmi negli occhi, come se cercasse dentro di essi la risposta alla mia richiesta, so che ormai non si fida più di me, non so in che modo potrò riuscire a riconquistare la sua fiducia e il suo amore, ma fosse anche l'ultima cosa che faccio ci riuscirò!
<< Va bene Ranma, voglio darti una possibilità, ma non chiedermi di far tornare le cose come prima per favore. Nessun fidanzamento, solo amici per il momento >>
<< D'accordo! Ti prometto che non te ne pentirai >>
Le lascio il braccio continuando a guardarla negli occhi per un lungo istante ancora, poi si volta e tranquillamente si dirige verso casa... Ho detto ad Akane che mi sarei riguadagnato la sua fiducia, perciò è arrivato il momento di mettere le cose in chiaro con Ukyo, Shan-Pu ed anche se la trovo una cosa assurda, visto che si è proclamata da sola mia fidanzata, con quella matta di Kodachi, solo così potrò dimostrarle che le cose sono cambiate davvero.

 

 

<< L'amore non è amore che cambia quando incontra qualcosa
che cambia. È un'impronta incancellabile che combatte
tempeste e non si agita mai.
L'amore non si trasforma in poche ore o in settimane...
ma resiste... anche sull'orlo della morte >>
William Shakespeare



Ho appena lasciato Ranma nel dojo, ancora non riesco a credere a tutto quello che è successo. Ieri sera mi aveva detto di amarmi, ma la rabbia e l'aggressività nella sua voce, mi avevano convinta che la sua fosse solo una bugia per riscattare il suo orgoglio ferito, una vile strategia per non permettere ad un altro di prendersi ciò che prima era suo... In quel momento mi ero sentita come un premio nelle mani del vincitore, privata di volontà e sentimenti. Ero così arrabbiata con lui, che lo avrei torturato, sminuzzato e incenerito volentieri. Questa mattina ho tentato in ogni modo di evitarlo, ma quel testone non mi ha dato tregua, e alla fine ho ascoltato ciò che aveva da dirmi...
Che dire? Non credo più che la sua sia una strategia per allontanarmi da Shinnosuke, ho letto sincerità nei suoi occhi questa volta, ma non credo nemmeno mi ami davvero. Certo è molto legato a me, questo non lo metto in dubbio, mi vuole molto bene, ma sono convinta che quello che prova è solo una specie di amore fraterno, infondo abbiamo vissuto nella stessa casa per due anni, siamo come una sorta di grande famiglia.
Non dubito che lui sia stato sincero, ma allo stesso tempo sono convinta che non si sia reso pienamente conto del significato delle sue parole, come ieri sera, quando ha detto che non gli sarebbe dispiaciuto sposarmi, ma che tuttavia non aveva mai pensato a tutto ciò che avrebbe comportato un matrimonio... A volte mi stupisce che un artista marziale della sua portata, con una potenza smisurata, tanto da far paura anche ad una divinità, sia tanto ingenuo. Si, perché Ranma è un bambino! Vive in un mondo tutto suo che si limita alle sole arti marziali, tutto il resto per lui è poca cosa, ed il bello è che lui non se ne rende minimamente conto...
Non mi fido dei sentimenti che dice di provare per me, proprio perché è troppo ingenuo e inesperto. Sarebbe come credere ad un bambino delle elementari che dice di amare la sua maestra, solo perché la preferisce alle altre, oppure a tutte le bambine che sognano di sposare il loro papà da grande...
Un giorno, non molto lontano, anche Ranma crescerà, è si accorgerà che quello che prova per me non è vero amore, ma solo un profondo affetto, ma quando quel giorno arriverebbe per lui, per noi, sarebbe troppo tardi per tornare indietro...
Ogni istante dei due anni passati insieme ho sognato, sperato, pregato di sentirgli dire quelle due paroline, ed ora che lo ha fatto, mi sento come morire... Vorrei credergli, egoisticamente vorrei fregarmene della battaglia tra i ma, i se ed i forse che si sta combattendo nella mia mente, vorrei lasciarmi andare a lui e godermi questo momento, ma sento dentro di me che se lo facessi commetterei un errore, il mio egoismo potrebbe significare la futura infelicità di Ranma e, per quanto questo possa farmi male, non approfitterò mai della sua confusione come farebbero invece Shan-Pu o le altre. Non so che fare! Mamma, se solo ci fossi stata tu... Avrei così tanto bisogno dei tuoi consigli...
Esco dal bagno, ero così assorta nei miei pensieri da non essermi resa conto né delle mie azioni né del tempo che passava... Mi sono lavata e preparata senza nemmeno accorgermene... In sala si respira di nuovo la solita vecchia aria, Ranma e suo padre che si azzuffano, la signora Nodoka pronta a sfoderare la sua katana per fermarli, mio padre che si prostra ai piedi di Happosay implorando perdono per chissà cosa, Nabiki che legge una rivista di finanza e, Kasumi, che estranea al fracasso che la circonda, serve tranquillamente il the per tutti. Si, sembra tornato quasi tutto come prima, e nonostante i miei dubbi, non potrei esserne più contenta.
Sento bussare alla porta di casa, quasi nessuno sembra averci fatto caso, presi dai loro pensieri, così non mi resta che andare ad aprire. Per fortuna ero preparata ad una visita di Shinnosuke, così non mi sorprendo troppo quando me lo ritrovo sulla soglia di casa. Lo vedo scrutarmi da testa a fondo, come se cercasse i segni di una lotta o qualunque altra cosa gli sia passata per la testa...
<< Sei tu Shinnosuke, cos'hai? Perché mi fissi così? >>
<< Buongiorno Akane, scusa la mia intrusione, ma volevo sapere come stavi... Ti ho visto molto scossa ieri sera >>
<< Ti ringrazio per esserti preoccupato per me, ma sto bene, anzi, piuttosto io ti devo delle scuse, mi dispiace averti mandato via, ma... >>
<< Tranquilla, ho capito benissimo perché l'hai fatto, non me la sono presa... Ma dì un po' , a giudicare dalla confusione che sento, lui è ritornato a casa vero? >>
<< Si, è rientrato questa mattina >>
Sento dei passi avvicinarsi a noi, quasi ho paura di voltarmi... Appunto! Sorpresa delle sorprese, ecco una piramide di sei persone affrettarsi a spiare la mia conversazione con Shinnosuke, dietro di questa, un po’ più in disparte, vedo Ranma con uno sguardo indecifrabile fissarci, ancora non mi sono abituata a tutta questa espansività da parte sua...
<< Buongiorno a tutti! >>
<< Buongiorno ragazzo! Come mai da queste parti? Hai già avuto modo di salutare Ranma? Sai è tornato! >>
<< Si signor Tendo, io e Ranma ci siamo già incontrati ieri sera >>
<< Sai Shinnosuke, credevamo che non ti avremmo rivisto tanto presto ora che Ranma è tornato >>
<< Papà! Signor Genma! Non siate maleducati! Shinnosuke è un mio caro amico e può venirmi a trovare ogni volta che vuole! >>
<< Certo! Certo! Non intendevamo essere scortesi, solo che ora che... >>
<< Ora che... niente! Siamo tutti contenti che Ranma sia tornato, ma questo non significa che io e Shinnosuke non saremo più amici >>
<< Akane ha ragione! Non intromettetevi in faccende che non vi riguardano! Vi ricordo che il fidanzamento è ancora rotto >>
<< Ranma... >>
<< Ma figliolo? Non dire sciocchezze come al solito! >>
<< Ve lo ripeto ancora una volta. Smettetela di intromettervi nelle nostre vite e, se ci tenete davvero che le cose tra me ed Akane si sistemino, allora restatene fuori! >>
<< Ho figliolo! In questi mesi sei diventato così virile...>>
<< Bene, visto che la questione è chiarita io e Shinnosuke andiamo a fare una passeggiata, tornerò per pranzo... A dopo! >>
<< A dopo sorellina >>
<< Aaah, la mia bambina va via con un altro uomo! >>
Sento mio padre piangere a dirotto mentre mi chiudo la porta di casa alle spalle, mi hanno guardato tutti tra il deluso e il rassegnato. So che erano convinti che il ritorno di Ranma avrebbe riportato le cose come prima, ma non basta un colpo di spugna per lavare via tutto ciò che è successo, rimettere insieme i cocci di un rapporto è un lavoro lungo e faticoso e, non so se io e lui ci riusciremo mai... Tuttavia devo parlare con Shinnosuke di ciò che è successo, non posso nascondergli la mia conversazione con Ranma, non sarebbe giusto, devo mettere le cose in chiaro anche con lui...
<< Allora? >>
<< Allora cosa? >>
<< Come è andata con Ranma? >>
<< Come sempre, ci siamo insultati per un po'. Ordinaria amministrazione >>
<< E? >>
<< Tra un insulto e l'altro mi ha detto che ha capito di amarmi >>
<< E? >>
<< Io all'inizio ho pensato fosse una bugia per riscattare il suo orgoglio, ma poi ho capito che non mi avrebbe mai mentito su una cosa del genere >>
<< E? >>
<< Sono tuttavia convinta che lui non mi ami davvero, ma che abbia solo inconsciamente enfatizzato il suo affetto per me. Il suo è un amore fraterno, abbiamo vissuto due anni nella stessa casa, è normale che mi veda come una specie di sorella, ma la sua inesperienza con i sentimenti lo hanno portato a confondere le due cose >>
<< Ne sei davvero convinta? >>
<< Si! >>
<< Beh, anche tu hai vissuto la sua stessa situazione per due anni, ma non hai mai definito i tuoi sentimenti per lui con il termine fraterno se non ricordo male >>
<< Per me è diverso! Vedi Ranma è stato trascinato via da casa sua quando aveva appena due anni, suo padre lo ha portato in giro per il mondo ad apprendere le migliori tecniche di combattimento, hanno sempre vissuto come dei randagi, spesso hanno dormito per strada, in un parco pubblico o nella foresta. Ranma mi ha raccontato che potevano passare anche giorni interi tra un pasto e l'altro. Ha vissuto praticamente gran parte della sua vita da solo con suo padre, non ha mai avuto degli amici, ma solo rivali. Pensa che fino a qualche mese fa non sapeva nemmeno di avere una madre. In un certo senso, quando è arrivato qui a Nerima due anni e mezzo fa, ha scoperto una nuova vita. La nostra è stata la sua prima, vera casa. Siamo diventati pian piano la sua famiglia, anche se non lo ha mai ammesso apertamente, so che vuole bene a mio padre tanto quanto il suo, una volta ha affermato di vedere Kasumi come una specie di madre amorevole e, Nabiki, beh Nabiki è Nabiki, ma so che vuole bene anche a lei. Sono sicura che lui mi veda come una sorella, forse è più legato a me rispetto a Nabiki e Kasumi, perché noi due siamo praticamente identici, forse per questo non facciamo altro che litigare. Ma niente di più. Io invece ho sempre avuto una casa, una famiglia, ho sempre avuto qualcuno con cui giocare, parlare. Quindi anche se abbiamo vissuto nella stessa circostanza per due anni, l'abbiamo percepita ed affrontata in modo diverso >>
<< Capisco il tuo punto di vista Akane, ma credimi, la gelosia che prova per te, il modo in cui ti guarda o ti parla, non sono per niente fraterni >>
<< Ti sbagli Shinnosuke, il fatto è che lui stesso non riesce a comprendere i suoi sentimenti, quindi è normale che anche gli altri fatichino a capirli >>
<< Non sono d'accordo con te questa volta. Puoi tranquillamente non credermi, ma io sono convinto che Ranma ti ami davvero, forse in un modo tutto suo, che tu fatichi a capire, come hai appena detto, ma è amore, non affetto fraterno, di questo ne sono sicuro . La domanda ora è... tu cosa provi per lui? >>
Shinnosuke mi sorprende ogni giorno di più, sembra quasi voglia aiutare Ranma, il suo atteggiamento è strano, soprattutto pensando che proprio ieri mi ha detto di amarmi.
<< So cosa stai pensando Akane. Credimi non sto cercando in nessun modo di favorire Ranma. Sai cosa penso di lui e sai benissimo i miei sentimenti per te, ti posso garantire che questi non sono cambiati in una sola notte, ma come mi hai già detto tu ieri sera, il giorno che prenderai una decisione dovrai esserne pienamente sicura e, se dovessi scegliere me voglio che tu lo faccia perché mi ami e, non perché credi Ranma non tenga a te, o almeno non abbastanza. >>
Non mi aspettavo un discorso del genere da parte sua, più sto con lui e più mi sento confusa. Sarebbe più facile se uno dei due non fosse così speciale.
<< Grazie Shinnosuke >>
<< Per cosa? >>
<< Per essere così! >>
Mi sorride ed io mi sento improvvisamente meglio, so che qualunque decisione io prenderò, non perderò mai il mio migliore amico. Ma Ranma? Se non dovessi scegliere lui, andrà via di nuovo?

 

 

<< La verità è la verità. La puoi sfumare, distorcere,
ma rimane sempre la distinzione
tra bene e male >>
Lucas Scott




Una sorella. Crede che io la consideri una sorella. Quando Akane e quel damerino sono usciti di casa, gli occhi di tutta la famiglia si sono spostati dalla porta appena chiusa a me. Erano delusi, questo era evidente, si aspettavano che io impedissi a Shinnosuke di portarla via, ma quello che nessuno aveva capito però è che non era stato lui, ma Akane a decidere di andarsene.
I nostri genitori stavano per iniziare ancora una volta con le loro assurde prediche, ma prima che questo avvenisse, ero già fuori casa e, senza averlo deciso mi sono ritrovato a seguirli. Ho annullato il mio Kii al minimo affinché non avvertissero la mia presenza e, quando lui le ha chiesto come erano andate le cose fra noi, mi sono sentito assalire subito da un groppo alla gola, mi sono ritrovato a pensare in meno di due minuti a tutte le varie risposte che avrebbe potuto dargli, l'ho vista temporeggiare, girarci intorno, per un attimo ho avuto la sensazione che volesse evitare il discorso, ma poi... poi ha risposto e, quello che ha detto è stato peggio di uno schiaffo in pieno viso.
È vero, ho sempre considerato i Tendo la mia famiglia. Ammetto che spesso, vedendo la preoccupazione e l'affetto che Soun manifestava nei confronti delle sue figlie, mi sono ritrovato a pensare a come sarebbe stato se mi avesse generato lui al posto di mio padre e, anche che le cure amorevoli di Kasumi spesso mi hanno portato a chiedermi come sarebbe stato vivere con mia madre. Nabiki, beh come ha detto quella sciocca, Nabiki è Nabiki, ma anche per lei nutro un profondo affetto, tuttavia, i sentimenti che provo per loro non sono nemmeno minimamente paragonabili a quelli che sento per Akane. Non l'ho mai vista come una sorella, forse perché fin da subito mi è stato imposto di vederla come una fidanzata. È vero all'inizio, non la consideravo neanche tale, ma a poco a poco, la sua goffaggine, il suo essere forte ed indifesa nello stesso momento, la sua apprensione verso di me, seguita quasi subito da un paradossale distacco, il suo sorriso sincero, il cioccolato fuso dei suoi occhi, tutto in lei mi ha conquistato. È diventata una parte fondamentale della mia vita, la mia spalla, l'unica certezza che avevo. Per quanto mi sforzassi di immaginare il mio futuro, l'unica cosa che avrei dato per certo era che lei ne avrebbe fatto parte.
So quello che provo per Akane, ne sono convinto, anche questa volta ha frainteso i miei sentimenti, a volte mi chiedo come possa essere possibile che la persona che mi conosce meglio di tutti, sia proprio quella che meno mi capisce... Il problema ora è come convincere lei che si sta sbagliando, è così dannatamente testarda, se le dicessi che ho ascoltato tutto si arrabbierebbe e peggiorerei ancora di più la situazione, ma allo stesso modo lei non mi dirà mai le assurde idee che si è fatta su quello che provo.
Ciò che è peggio, è che Shinnosuke sta giocando molto bene le sue carte, fa la parte del corteggiatore giusto e leale, dell'amico fedele, solo per far crescere ancora di più la considerazione di Akane verso di lui. Più lui diventerà un angelo ai suoi occhi, più io sarò declassato al rammollito che non serve a niente. Avanti di questo passo finirò per perderla davvero... Che posso fare?
Sono ancora seduto sul tetto di un abitazione del quartiere, mentre quei due ormai sono andati via da un pezzo, non ho avuto il coraggio di continuare a seguirli, non volevo ascoltare oltre le parole di Akane, so che non sarei più riuscito a trattenermii dal saltare fuori per risponderle e urlarle in faccia che è una stupida, e che non ha capito niente. In questo momento sto morendo di gelosia. Si, ammetto anche questo, sono geloso, di una gelosia che soltanto quell'idiota di Shinnosuke riesce a tirare fuori. Forse perché so che è l'unico che potrebbe davvero portarmela via, fatto sta che gli spaccherei volentieri la faccia a quel bell'imbusto, se solo se ne fosse rimasto in quella foresta di matti...
<< Amole, Ni hao ! >>
Ed ecco che proprio quando senti la rabbia ribollirti nelle vene pronta ad esplodere, salta fuori la seccatrice numero uno, la causa principale di tutti i miei problemi con Akane, anche se infondo la colpa è più mia che sua, visto che non ho mai davvero messo le cose in chiaro con nessuno. A questo punto, iniziamo dalla prima.
<< Ciao Shan-Pu, stavo proprio per venirti a cercare >>
<< Come mai? Volevi chiedelmi di uscile con te? >>
<< No, semmai l'opposto. Volevo dirti che ci ho riflettuto a lungo in questi mesi, e volevo comunicarti la mia decisione >>
<< Decisione liguardo a cosa? Vuoi dire che hai deciso di sposalmi finalmente? >>
<< Ho deciso che voglio stare con Akane, mi dispiace Shan-Pu >>
<< Cosa? Tu vuoi stale con il maschiaccio violento? Pelché? >>
<< Perché è a lei che.. che voglio bene >>
<< Le vuoi bene o la ami? >>
<< Eh? Cosa cambia per te sapere questo? Non ti basta sapere che ho scelto lei? >>
<< No. Non mi basta, pelché finché non mi dilai quello che plovi velamente pel lei, io non linuncelò mai a te! >>
<< Beh volevo risparmiartelo, ma visto che ci tieni così tanto a saperlo, si, la amo, sei soddisfatta adesso? >>
<< Pelché? Dimmi pelché Lanma! Cos'ha quel maschiaccio che io non ho? >>
<< Ha che rispetta le mie scelte, giuste o sbagliate che siano. Non mi costringerebbe mai a fare qualcosa che non voglio realmente. Perciò Shan-Pu se davvero mi ami come dici, dimenticati di me, vivi la tua vita con Mousse oppure trovati un bravo ragazzo che ti ami davvero. Non perdere il tuo tempo inseguendo me, perché non potrei mai ricambiarti, tanto meno renderti felice >>
<< Ma io salò felice solo con te! >>
<< Ma io non lo sarei con te! >>
<< Ma lei ola sta con quel Shinnosuke >>
<< Non stanno insieme. Ma anche se fosse, lotterei per riprendermela >>
<< Allora pelché io non posso lottale pel te? >>
<< Perché Akane un tempo mi ha amato, io invece non ho mai provato nulla per te, se non amicizia ovviamente >>
<< Non è giusto Lanma! Non è giusto! >>
La vedo scappare via fra i tetti in lacrime, mi è dispiaciuto ferirla, ma non posso non pensare che se avessi avuto il coraggio di farlo prima ora nessuno di noi sarebbe in questa situazione. Ritardando la mia decisione, ho portato tutte loro ad illudersi. La beffa a tutto questo è che proprio l'unica per cui provo qualcosa, non ci crede.
Ora è il turno di Ucchan, l'ho sempre considerata una buona amica nonostante anche lei abbia spesso complottato per separarmi da Akane, spero perciò che la prenda meglio di Shan-Pu, mi dispiacerebbe davvero farla soffrire.
Sono fuori al suo locale, so che dovrei entrare ma non ho il coraggio. La porta si apre all'improvviso ed ecco che me la trovo davanti, non mi sembra sorpresa di vedermi, forse sapeva già del mio ritorno.
<< Ciao Ranma. Allora è vero, sei tornato >>
<< Si, sono tornato ieri sera, ma tu come fai a saperlo? >>
<< Questa mattina ho trovato quell'imbranato di Ryoga che vagava per le vie di Nerima. Si era perso di nuovo >>
<< Eh eh eh... Non cambierà mai! >>
<< Ma dimmi come mai sei tornato? >>
<< Beh... veramente... ecco... io...io.. beh >>
<< Ho capito, sei ritornato per Akane! Hai saputo di lei e quel suo buffo amico e, sei venuto a impedirle di innamorarsi di lui vero? >>
<< Te lo ha detto Ryoga questo? >>
<< No, ma non ci voleva molto a capirlo. Di la verità Ranma, ne sei innamorato vero? >>
Non ho il coraggio di risponderle, anche se sono venuto qui apposta per dirle la verità, mi limito ad annuire sperando che non cerchi anche lei di farmi cambiare idea.
<< Sono contenta che tu alla fine abbia scelto con chi stare. Certo avrei preferito avessi scelto me, ma preferisco Akane a quella vipera di Shan-Pu. Lei almeno è una brava ragazza e ti vuole bene davvero >>
<< Ucchan? Lo pensi davvero? >>
<< Certo! Guarda che so capire quando è il momento di farsi da parte. E poi, in fondo cosa potrei fare ormai per farti cambiare idea? Voi vi amate, siete fidanzati e, sicuramente presto vi sposerete >>
<< Beh, in realtà il fidanzamento è ancora rotto >>
<< Cosa? Non sarà mica per via di quel ragazzo di Ryugenzawa? quel come si chiama, aspetta... >>
<< Shinnosuke. No, o almeno non è solo per lui. In realtà Akane non crede ai miei sentimenti per lei. Pensa che abbia scambiato l'affetto fraterno per amore >>
<< Stai scherzando vero? Come può credere davvero una cosa del genere? E tu hai provato a spiegarle che non è vero? >>
<< In realtà no... Vedi questo lei non lo ha detto proprio a me. Io l'ho... come dire... >>
<< Spiata? Ah Ranma, sei il solito incorreggibile! E Akane è la solita tonta >>
Mi sento imbarazzato, ultimamente non faccio altro che ammettere tutto quello che faccio e anche che non faccio, forse a Nikko Ryoga deve avermi colpito più forte del solito altrimenti non si spiega perché ho perso la ragione in questo modo...
<< Tranquillo, proverò a parlare io con Akane. Le toglierò quest'idea assurda dalla testa a suon di spatolate >>
<< Cosa? >>
Vuole parlare con Akane? Di me? Ucchan? Ma siamo sicuri che la botta l'abbia presa io e non lei?
<< Va bene, niente spatolate, però puoi contarci che dopo che le avrò parlato non crederà più una cosa del genere >>
<< Lo faresti davvero? >>
<< Prenderla a spatolate dici? Ok, sto scherzando, ho capito. Ranma, tu sei prima di tutto mio amico, è vero provo dei sentimenti molto forti per te, sarebbe inutile negarlo visto che non ho mai tentato di nasconderlo a nessuno, senza dimenticare che ho anche contribuito a mandare a monte il tuo matrimonio. Ma proprio per questo il mio desiderio più grande è che tu sia felice. Anche se la tua felicità è legata ad Akane >>
<< Ucchan, sei la migliore amica che un uomo possa desiderare >>
<< Lo so, a volte penso che sia proprio questo il mio problema >>
<< Non preoccuparti, prima o poi incontrerai anche tu una persona speciale e, a quel punto non sarai più solo un amica >>
<< Grazie Ranma. Piuttosto lo hai detto già a quella iena di Shan-Pu? Come l'ha presa?>>
<< Non bene purtroppo, spero le passi presto, non vorrei che commettesse qualche sciocchezza >>
<< Temi possa fare del male ad Akane? >>
<< Spero di no >>
<< Beh dovrà solo provarci, una vita intera non basterà per pentirsene >>
Ancora non riesco a credere che questa sia la stessa Ucchan che per tanto tempo ha tramato contro Akane. Sembra tutta un altra persona. Assurdo.
<< Ucchan ora devo andare >>
<< Non vuoi una delle mie okonomiyaki special, in memoria dei vecchi tempi? >>
<< Magari un'altra volta. Ho ancora una persona con cui parlare >>
<< Se parli di Ryoga, non preoccuparti, ormai è dal vostro matrimonio, o meglio mancato matrimonio che si è messo il cuore in pace >>
<< No veramente mi riferivo a Kodachi >>
<< Kodachi? Kodachi Kuno? >>
<< Lo so, non ha senso, ma è meglio non lasciare buchi da chiudere >>
<< Si, forse hai ragione. Beh allora buona fortuna, ne avrai bisogno con quella lì >>
<< Certo, grazie. A presto Ucchan >>
<< A presto Ranma >>
Esco dall'Ucchan sollevato, non so se Ukyo l'abbia davvero presa bene come dice o abbia solo finto davanti a me, ma le sono comunque grato di non aver fatto scenate. Ora non resta che fare l'ultima tappa, la peggiore.
Sono di fronte casa Kuno, Sasuke spunta fuori dal nulla facendomi quasi morire d'infarto, dietro di lui sbuca quell'idiota di Kuno e la sua inseparabile katana di legno, mi viene il sospetto che ci dorma anche insieme.
<< Che ci fai qui, Saotome? Mi avevano detto che eri scappato via dal Giappone con la mia dolce ragazza con il codino. Di un po' dove hai abbandonato la mia adorata dea? >>
<< Cosa? Chi ti avrebbe detto un idiozia del genere? >>
<< Nabiki Tendo, ovviamente >>
<< C'era da aspettarselo da quella succhia soldi. Beh come puoi vedere non sono scappato da nessuna parte, tantomeno con la tua dea >>
<< Beh allora cosa ci fai qui? Se stai cercando la mia amata Akane Tendo, mi dispiace ma non so dov'è >>
<< Questo lo so benissimo, idiota. Sono qui per parlare con Kodachi di una cosa importante >>
<< Allora dovrai aspettare! Mia sorella è partita due giorni fa per Seul, parteciperà ad un importante torneo di ginnastica ritmica marziale, non tornerà prima di un mese >>
<< Bene vuol dire che aspetterò, grazie per l'informazione Kuno, a presto >>
<< Aspetta un attimo, Saotome! Non sarai venuto fin qui per chiedermi la mano di Kodachi, vero? >>
<< Ma sei impazzito? Io sposare quella pazza di tua sorella? Nemmeno morto! >>
<< Come osi miserabile? Prepar...>>
E Kuno vola in orbita con un mega calcio. A volte mi chiedo se la stupidità di quel ragazzo ha un limite. No, mi sa proprio di no. Almeno per il momento la questione fidanzate acquisite è conclusa. Ora mi è rimasto solo convincere Akane che quello che provo per lei è reale. Più facile a dirsi che a farsi.








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N.D.A: Un saluto a tutte le lettrici di Crepuscolo. Con non poca fatica, siamo arrivate finalmente al capitolo 8. Sinceramente, quando ho iniziato questa storia, non credevo che avrei avuto la fermezza di continuarla fino a questo punto. E' vero, siamo ancora un po' lontani dalla fine, ma sono tuttavia soddisfatta dei risultati che ho avuto. Da quando è iniziato il mio percorso con Crepuscolo, ho imparato, grazie anche ad alcune di voi, moltissime cose, ho potuto migliorere, anche se in minima parte il mio stile e, questa è una delle cose più positive di questa esperienza.
Volevo comunicarvi che ho modificato e corretto, dietro giusti suggerimenti, tutti i precedenti capitoli della storia, ossia dal capitolo due al capitolo sette. Oltre a correggere gli errori, che spero ma non garantisco che siano tutti scomparsi dal testo, ho anche apportato qualche modifica nella sua struttura e in alcuni dialoghi, spero saranno apprezzate.

Un grazie speciale va a:
Princesss
Sun86m
Per aver aggiunto Crepuscolo tra i preferiti

A:
sweet_ebe
Uotani
hokuto_no_ken
Krystal86
Fenarete83
shiroganegirl
Per aver aggiunto Crepuscolo tra le storie seguite

A:
Uotani
Tomoyo_Daidoji
Per gli ottimi consigli e suggerimenti, che hanno reso Crepuscolo una fanfiction migliore di quanto sarebbe stata altrimenti.

Continuate a seguirci. Alla prossima!

 

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Capitolo 9
*** 9) Quando arriva il crepuscolo... ***


Crepuscolo

9) Quando arriva il Crepuscolo…

<< Quando tutta la città si addormenterà,
camminerò guardando il cielo per cercare
un tuo riflesso>>

Moda

Questo è il momento della giornata che preferisco. In casa regna la pace. Papà e il signor Genma sono fuori per la riunione di quartiere del venerdì, Nabiki è al cinema con delle amiche, il vecchio Happosay non si fa vedere da questa mattina, con molta probabilità non riapparirà prima di domani, Kasumi e la signora Nodoka sono uscite per delle commissioni e, Ranma… beh non è mai possibile sapere dove sia con precisione, ma sicuramente tornerà solo per ora di cena.
Il sole sta lentamente tramontando, anche la giornata più grigia si riempie di mille sfumature diverse al calar della sera. L’azzurro del cielo si arricchisce di varie sfaccettature di rosso e viola. Le nuvole assumono le forme più strane e bizzarre, sembrano fatte di zucchero filato. Forse hanno avuto quella forma per tutto il giorno, ma solo il gioco di colori che si crea in questo delicato frangente, le rende tanto spettacolari.
Quando cala la sera tutto cambia. Gli odori diventano delicati e tenui, il suono sbiadito del vento che fa muovere le fronde tra gli alberi, si trasforma in un balsamo per i sensi. L’aria, che un po’ frizzante mi accarezza il viso, è il più estasiante dei massaggi.
Mi piace perdermi in questo spettacolo della natura, mi rilassa… per qualche attimo mi estraneo da tutto e tutti. Guardo le cose da una prospettiva diversa, i problemi non sembrano più tanto grandi o gli ostacoli tanto insormontabili. Tutto diventa più facile.
<< Sapevo di trovarti qui! >>
La sua voce mi riporta di nuovo alla realtà, dove tutto ritorna complicato.
<< Ranma… non ti ho sentito rientrare >>
<< Me ne sono accorto! È già da qualche minuto che ti osservo. Non ho mai capito perché il tramonto ti faccia un simile effetto… potrebbe venire un terremoto nemmeno te ne accorgeresti >>

<< Quando ero molto piccola, io e la mamma ce ne stavamo sempre qui quando calava la sera. Mi accovacciavo sulle sue ginocchia e, mentre il sole tramontava lei mi raccontava una delle sue storie meravigliose su principi, principesse e castelli incantati. Per noi due era una specie di rito. Non importava cosa la mamma stesse facendo, quando arrivava l’ora del crepuscolo, lei lasciava tutto e veniva a sedersi qui con me. È uno dei pochi ricordi che mi rimangono di lei. Quando osservo il crepuscolo, per un momento è come se fossimo ancora insieme >>
<< Non lo sapevo >>
<< S’è per questo, non lo sanno nemmeno Kasumi e Nabiki. Era il nostro segreto >>
<< Ti manca molto, vero? >>
<< Non immagini quanto. Sono passati dodici anni da quando mi ha lasciato, ma per me è come se fosse successo ieri. Spesso mi ritrovo a immaginare una vita con lei, la immagino aspettarmi al ritorno da scuola, andare insieme a fare compre, parlare delle amiche, degli esami o dei progetti per il futuro. Mi chiedo se la mia vita avrebbe preso una piega diversa se lei non fosse morta >>
<< Già, ti capisco, in fondo anche io sono cresciuto senza una madre >>
<< Si, ma per te è diverso. Tu se non altro, sai che lei è ancora viva e che puoi rivederla ogni volta che vuoi. È vero, nessuno ti potrà mai ridare gli anni che hai perso con lei, ma puoi sempre averla accanto nei giorni che verranno. Sarà con te a festeggiare le tue vittorie, ti consolerà nei momenti tristi e gioirà con te quando invece sarai felice. La troverai al tuo fianco nei momenti più importanti della tua vita… quando ti sposerai e, quando avrai… un bambino tuo. Per me invece, non sarà mai così >>
<< Hai ragione, mi dispiace…>>
<< Non fa niente, non preoccuparti >>
<< Chissà cosa avrebbe pensato del nostro fidanzamento >>
<< La mia mamma era un inguaribile romantica. Ero troppo piccola per saperlo con certezza, ma se ripenso alle storie che mi raccontava, posso solo credere  che sia così. Le saresti piaciuto di sicuro, sai? Ma non credo che avrebbe mai permesso ai nostri padri di imporci la loro scelta >>
<< Lo penso anch’io >>
<< Senti Akane, forse non è il momento più adatto ma, posso farti una domanda? >>
<< Certo, dimmi! >>
<< Beh ecco… volevo chiederti… Perché proprio quella volta? Si, insomma noi due abbiamo sempre litigato in passato. Tra di noi sono successe molte cose, alcune davvero spiacevoli. Perché proprio quella ti ha fatto decidere di… >>
<< Farla finita? Forse faticherai a crederlo Ranma ma, anche io, come tutte le ragazze credo, sono cresciuta sognando il giorno del mio matrimonio. L’ho immaginato migliaia di volte imprimendo ogni dettaglio nella mia mente. Ci ho fantasticato su, ho ipotizzato pensieri, parole e gesti… Ma quella mattina… quel caos, i nostri padri ubriachi, Happosay che sollevava le gonne alle ragazze, Nabiki che smerciava foto, il dottor Tofu che danzava per il dojo con Betty sulle spalle… per non parlare di ciò che è avvenuto dopo, le esplosioni, le minacce, gli insulti… Non era quello il matrimonio che sognavo, a dire il vero quello non era nemmeno un matrimonio, piuttosto una ridicola messa in scena… in quel momento, tutto divenne chiaro >>
<< C..cosa? >>
<< Che quel sogno non si sarebbe mai realizzato >>
Il ricordo di quel giorno mi viaggia ancora nella testa, sono passati cinque mesi ormai ma la delusione è stata troppo forte per poterla dimenticare.
<< C..come lo avresti voluto? >>
Sorrido sarcastica, la sua domanda mi sorprende, ma la malinconia che ho percepito nella sua voce…
<< Cosa importa ormai? >>
<< I..io vorrei saperlo >>
Lo guardo per un istante incerta su cosa raccontargli, nei suoi occhi posso leggere l’ansia e l’imbarazzo che lo pervadono, così decido per la verità. Libero un sospiro e torno ad osservare la luna ormai alta nel cielo.
<< Ricordi il grande Salice, dove… >>
Il suo sguardo si è irrigidito, mi fermo ripensando a ciò che ha visto l’altra sera e, per un attimo avverto i sensi di colpa stringermi allo stomaco.
<< Quello era il posto preferito della mamma. Da piccola ho sempre immaginato di sposarmi là. Saremmo stati solo io e il mio lui, ovviamente con le nostre famiglie. Avremmo celebrato una cerimonia molto semplice ed intima, ci saremmo scambiati le nostre promesse alla luce del crepuscolo, e avremmo festeggiato tra noi, lontani dalle convenzioni e da tutto ciò che avrebbe potuto trasformare un giuramento di amore eterno in una banale formalità. Lo so, è assurda come idea, sposarsi in un parco… eppure l’ho sempre immaginato così. Nel corso degli anni l’immagine dello sposo è cambiata tante volte. Prima il personaggio di un cartone animato, poi l’attore di un film, a volte anche un cantante o il protagonista di un romanzo poi…  L’unica cosa che non cambiava mai era il luogo e il modo >>
Vedo i suoi occhi lucidi, intrisi di una luce che non avevo mai visto, lentamente il suo viso si arricchisce di nuove sfumature rosate.
<< Sarebbe piaciuto anche a me un matrimonio così. Ma se puoi sognarlo, puoi anche farlo* >>
<< Lo pensi davvero? >>
<< Certo! >>
Lo guardo leggermente imbarazzata, lo vedo sospirare ed alzare lo sguardo verso la luna. Non so se sia stato sincero, ma non posso che essergli grata per quest'affermazione.
<< Grazie >>
Mi sorride imbarazzato a sua volta. Somiglia ad un bimbo timido che ha appena ricevuto un complimento dalla mamma.
<< Sai Ranma? Oggi ho visto Shan-Pu. Era abbastanza sconvolta! >>
<< Cosa? Non ti ha attaccata vero? >>
<< No, a dire il vero avrebbe voluto ma…>>
<< Shinnosuke lo ha impedito. Menomale! Avrei dovuto aspettarmela una sua reazione. Mi dispiace >>
<< Non preoccuparti. Questa volta non è stata colpa tua >>
<< Ti..ti ha detto qualcosa? >>
<< Più che altro ha urlato delle frasi senza senso, non ci ho capito molto a dire il vero. Cosa è successo per farla arrabbiare tanto? >>
<< Ho parlato con loro. Con lei e Ukyo intendo. Lo avrei fatto anche con Kodachi, ma è fuori città per delle gare, non tornerà prima della fine del mese. Ma al suo ritorno, metterò le cose in chiaro anche con lei >>
Cosa? Non avrà mica detto loro che… No, è impossibile, Ranma non lo farebbe mai, è troppo timido e orgoglioso per mettere in piazza i suoi sentimenti. Allora perchè è arrosito di colpo?
<< Non capisco… cos’è che hai detto loro, precisamente? >>
<< C..c..che avevo fatto la mia scelta e dovevano accettarla su per giù. Ukyo l’ha presa abbastanza bene, Shan-Pu invece… beh, a quanto pare lo hai visto anche tu >>
<< Non posso crederci… Ranma, forse avresti potuto aspettare ancora un po’. Magari con il tempo potresti pentir… >>
<< No! Ho aspettato anche troppo. Era una cosa che andava fatta da tempo, se lo avessi fatto prima forse… >>
<< Non pensi che potresti cambiare idea? >>
<< Certo che no! Per chi mi hai preso, per un idiota? E comunque avevo promesso che avrei riconquistato la tua fiducia e, questo mi è sembrato il modo migliore per cominciare >>
Dire che sono confusa è poco. Da quando è tornato, Ranma non fa che comportarsi in modo strano. Tutto questo non è da lui. Che fine ha fatto il ragazzo orgoglioso e sbruffone che mi prendeva in giro per tutto?
<< Ranma, io… non so che dire…>>
<< So che ancora non mi credi. Figurati se una sciocca come te per una volta tanto mi rende le cose facili, ma vedrai che riuscirò a farti cambiare idea. Ovviamente, non sto dicendo che sarei per te un fidanzato perfetto, non camminerei mai con la tua foto in tasca, non ci scambieremmo camicie e diari, né tanto meno ci chiameremmo con quegli stupidi nomignoli che si danno di solito le coppiette, come pucci pucci o biscottino. Assolutamente no! Neanche a parlarne. Ma se deciderai di provarci… beh, ti prometto che farò del mio meglio per starti accanto, ci sarò sempre per te, potrai dirmi e chiedermi qualunque cosa. Ti proteggerò sempre e, in un modo o nell’altro riuscirò a farti sentire la ragazza più amata del mondo. Anche senza tutte quelle sciocche smancerie da ragazzini delle elementari>>
<< Ranma, io…>>
<< Tranquilla, non devi decidere ora. So aspettare. Però sappi che non lo farò per sempre… prima o poi dovrai prendere una decisione definitiva. Dopo nessuno potrà più tornare indietro >>
<< D’accordo Ranma >>
<< Bene… allora ci conto! >>
La sua espressione è seria, lo sguardo deciso. Mi sorride ancora una volta prima di rientrare in casa. Tutto questo mi confonde ancora di più. Non so che fare. Quando penso di capire cosa farà, lui fa qualcosa di imprevedibile. Non è come tutti gli altri ragazzi**. Lui è… Ranma.

<< Soltanto una cosa rende impossibile un sogno:
la paura di fallire! >>
Paulo Coelho



Questa giornata sembrava davvero non finire mai. È da circa trentasei ore che non dormo. Prima lo scontro con Ryoga, poi l’arrivo di Shan-Pu, la corsa sfrenata verso casa, il bacio di Akane e Shinnosuke nel parco, il litigio che n’è seguito, le incessanti domande dei nostri genitori, le discussioni, i chiarimenti… Sono esausto!
Ho dato ad Akane una specie di ultimatum. So che forse ho esagerato, ma era l’unico modo per scuoterla. Se davvero crede che per me è come una sorella, in che altro modo potevo comportarmi? Almeno adesso sono riuscito a trovare una crepa in quella grossa barriera che ha creato tra di noi, non mi resta che scavarmi un varco all’interno.
Quando questa sera l’ho vista sui gradini della veranda a guardare il tramonto, mi sono detto che la mia Akane era davvero bella. E pensare che per due anni non ho fatto altro che ripeterle quanto fosse racchia, grassa e senza fascino. Se fossi stato più sincero…
Beh, immagino che non abbia senso starsene a rimuginare sugli errori del passato, no? Si può solo andare avanti e cercare di sbagliare il meno possibile. Eppure, fa così male pensare che tutto poteva essere diverso ora. È proprio vero che le cose belle non le apprezzi fino a quando non le rimpiangi.
Lo squillare incessante del telefono mi richiama dai miei pensieri. Ma dove saranno finiti tutti? Perché nessuno va a rispondere? Mi dirigo rapido verso l’ingresso…
<< Pronto? Qui casa Tendo, chi parla? >>
<< Ranma? Sei proprio tu? Ma allora è vero che sei tornato! >>
<< Dottor Tofu è lei? >>
<< Si Ranma. Che fortuna trovarti a casa, in realtà cercavo proprio te >>
<< Cercava me… perché? >>
<< Se per te non è un problema, preferirei parlartene di persona. Si tratta della tua maledizione, credo di aver trovato un rimedio >>
<< Cosa? Dice davvero? Non mi sta prendendo in giro vero? >>
<< No, assolutamente! Non scherzerei mai su una cosa del genere >>
<< Bene, vengo subito da lei >>
<< No, Ranma, ora è molto tardi i tuoi genitori sarebbero in pensiero sapendoti fuori a quest’ora. Ti aspetto per domattina nel mio studio >>
<< D’accordo, ci sarò! A domani allora? >>
<< A domani ragazzo! >>
Non posso crederci… il dottor Tofu ha trovato una cura alla mia maledizione! Finalmente non mi trasformerò più in ragazza. È un sogno che si avvera. Ormai non osavo più sperarci.
Salto ancora di gioia per le scale, quando tra una piroetta e l'altra, vedo Akane uscire dal bagno con solo un asciugamano addosso e i capelli ancora gocciolanti, non riesco a trattenermi devo dirglielo subito.
<< Akane! >>
<< Ranma… che ti prende? Chi era al telefono? >>
<< Era il dottor Tofu… sembra abbia trovato un rimedio alla mia maledizione >>
<< Oh Ranma, ma è fantastico! Finalmente tornerai ad essere un uomo a tutti gli effetti >>
<< Già! Sarebbe un sogno! >>
<< Sono davvero contenta per te, Ranma >>
<< Ti ringrazio! Senti… volevo chiederti… non è che per caso ti andrebbe di venire con me allo studio del dottore domani? >>
<< Eh? Vuoi che venga con te? >>
<< Solo se ne hai voglia ovviamente. Non sentirti obbligata >>
<< D’accordo allora! Verrò con te >>
<< Dici davvero? >>
<< Certo! >>
Mi sorride ed io tocco il cielo con un dito. Forse davvero i sogni si possono realizzare.






* Se puoi sognarlo, puoi farlo: frase della Walt Disney
** Quando penso di capire cosa farà, lui fa qualcosa di imprevedibile. Non è come tutti gli altri...: frase tratta da Midnight Sun di Stephenie Meyer
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N.D.A.: Ciao a tutti! Eccoci arrivati anche al capitolo 9... Finalmente le cose stanno prendendo una piega precisa per i nostri personaggi, resta da vedere se i loro amici/nemici decideranno di interferire o rassegnarsi... chissà!
Mi scuso in anticipo per gli errori che molto probabilmente saranno riscontrabili nel testo. Mi auguro che non siano troppi e troppo gravi. Questo capitolo è nato in meno di un quarto d'ora, non ho avuto modo di rileggerlo e controllarlo data l'ora. Ci tenevo comunque a pubblicarlo, farò le opportune correzioni un altro giorno, perciò siate buone hihi.
Alla prossima

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Capitolo 10
*** 10) Voglia di fidarsi... paura di illudersi ***


Crepuscolo


10) Voglia di fidarsi… paura di illudersi

<< Non c’è speranza senza paura
né paura senza speranza>>
Benedetto Spinoza


Oggi fa davvero un gran caldo. L’asfalto sembra liquido sotto gli incessanti raggi del sole. Le strade sono vuote, in giro non si nota anima viva. Anche pochi passi mi sembrano chilometri con quest’afa, ma chi me lo ha fatto fare di uscire? Conto i secondi che ci separano dallo studio del dottor Tofu. Non vedo l’ora di sedermi al fresco e concedermi un bel tè ghiacciato. Se solo ripenso a ieri sera…
Quando sono uscita dalla stanza da bagno mi sono trovata davanti una scena a dir poco raccapricciante, Ranma che piroettava nell’aria con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Se non fossi astemia, avrei creduto di essere completamente ubriaca. Poteva essere quasi paragonato al dottor Tofu dopo aver visto mia sorella Kasumi.
Quando mi ha detto che forse c’era un modo per spezzare la maledizione… quasi stentavo a crederci.
Ranma aveva gli occhi lucidi, ad un certo punto ho davvero temuto che scoppiasse a piangere, la gioia che provava era palpabile, traspariva da ogni parte di lui. Per un attimo sono stata quasi tentata di mettermi a saltellare con lui per casa, ma per fortuna l’eccitazione della notizia non mi ha impedito di mantenere un po’ di contegno. Che razza di figura avrei fatto? L’ultima volta che è successa una cosa simile mi sono ritrovata ad abbracciare l’aria*…
Però… aveva un’aria così ingenua e infantile quando mi ha chiesto di accompagnarlo oggi, che non ho saputo dirgli di no. Sono felice che lo abbia fatto, sono felice che mi voglia accanto in un momento del genere.
Mi volto a guardarlo, ha lo sguardo perso nel vuoto, quel lunghissimo sorriso non ha abbandonato il suo viso da quando ha messo giù la cornetta del telefono ieri sera, ha un’aria sognante, ispirerebbe tenerezza anche ad un cuore di ghiaccio in questo momento. Chissà a cosa starà pensando?
Mi accorgo che finalmente siamo arrivati a destinazione. All’angolo della strada fa mostra di se la grande insegna dello studio medico. Sento l’eccitazione che come un vulcano in piena eruzione, mi esplode dentro. Ranma invece, ha cambiato totalmente espressione. Vedo dipinta nei suoi occhi la paura. Il sorriso gli è completamente scomparso dal viso, al suo posto vi è un labbro quasi totalmente deturpato dai denti. Che gli prende ora?
<< Ranma, che hai? A cosa pensi? >>
Si volta lentamente verso di me guardandomi con un’espressione strana… spaventata.
<< Akane… se il dottor Tofu si sbagliasse? Se anche questo rimedio dovesse rivelarsi un buco nell’acqua? Ero così contento che avesse trovato una nuova soluzione che non ho pensato nemmeno per un attimo che questa poteva non funzionare >>
<< Su Ranma, che ti prende? Non è da te lasciarti scoraggiare dalla paura. Abbi fiducia! >>
<< Ma se… >>
<< Niente ma. In questi anni ti ho visto provare di tutto, per quanto folli e assurdi fossero i rimedi che ti venivano proposti, non ti sei mai tirato indietro e, quando alla fine si sono rivelati inutili l’hai sempre superata cercando di non perdere mai la speranza. Pensa che non hai nulla da perdere. Male che vada, sarai sempre tu. Non è il tuo corpo che fa di te l’uomo che sei >>
<< Forse hai ragione tu Akane. Grazie per essere venuta con me oggi >>
<< Figurati. Grazie a te per avermelo chiesto. Ora però andiamo, il dottor Tofu ci sta aspettando >>
<< D’accordo! >>
Lo vedo finalmente sorridere ottimista mentre annulliamo anche gli ultimi metri che ci separano dallo studio del dottore. Speriamo bene…
Nell’ingresso non c’è nessuno, sulla porta leggiamo un avviso che informa i pazienti che per quella mattina lo studio sarebbe rimasto chiuso pregandoli gentilmente di ritornare nel pomeriggio. Io e Ranma ci fissiamo per un breve istante… entrambi abbiamo capito che il dottore si è tenuto libero per parlare con noi. Sento l’ansia crescere a dismisura, non solo in Ranma questa volta. Varchiamo lentamente la soglia dello studio, quando scorgiamo il dottore sorridente come al suo solito venirci incontro. All’improvviso stringe Ranma in una morsa micidiale, mi viene quasi il sospetto che voglia stritolarlo…
<< Ah Ragazzo mio… che gioia rivederti! >>
<< Dottore…la prego…così… mi… soffoca >>
<< Ah perdonami Ranma, è che non ci vediamo da quanto? Quattro, cinque mesi? Di un po’ come va? Tutto bene? >>
Che buffi che sono… vedo Ranma sistemarsi le articolazioni, che gli abbia creato davvero qualche danno?
<< Beh, andava meglio prima. Comunque cinque mesi, due settimane e tre giorni per l’esattezza >>
<< Caspita che precisione… come mai non hai tenuto anche il conto delle ore? >>
<< Non so… forse perché non avevo un orologio con me >>
<< Ah ragazzo mio, non cambierai mai. Hai sempre un ottimo senso dell’umorismo >>
<< Già peccato che lei è uno dei pochi che lo apprezzi >>
Vedo entrambi rivolgermi sguardi sarcastici. Che si stiano prendendo gioco di me?
<< Che fai Ranma, alludi? >>
<< No, no per carità! Come ti salta in mente? >>
Ora hanno entrambi un’espressione seria e preoccupata. Questione di secondi e, come per tacito accordo, scoppiamo tutti e tre quasi contemporaneamente in una fragorosa risata.
<< Su ragazzi, accomodatevi. Posso offrirvi qualcosa? >>
<< Io prendo un tè ghiacciato, grazie >>
<< Anche per me, per favore >>
<< Certo. Tè ghiacciato in arrivo! >>
Il dottore fa ritorno quasi subito con una caraffa e tre bicchieri. Riesco a percepire di nuovo la tensione di Ranma salire alle stelle, il momento della verità è arrivato.
<< Allora dottore? Di che voleva parlarmi? Qual è il rimedio di cui mi ha accennato ieri al telefono? >>
<< Vedi Ranma, come tu ben sai era già da un po’ di tempo che cercavo una soluzioni alla tua particolare situazione, anche se con scarso successo, ma poi qualche mese fa ho ricevuto la visita di un mio vecchio compagno di studi e un’idea ha cominciato a balenarci per la mente >>
<< Il suo amico sa come annullare le maledizioni delle sorgenti di Jusenkyo? >>
<< Non esattamente, piccola Akane. Il mio amico è uno scienziato specializzato in genetica e studia in particolare la mutazione degli organismi. Qualcosa di molto simile a quello che accade a Ranma >>
<< Non capisco… cosa centra la scienza, la genetica e tutta quella roba lì, con la magia di Jusenkyo? >>
<< Semplice Ranma. Noi abbiamo sempre dato per scontato che la maledizione che ha colpito te e gli altri fosse un fenomeno esclusivamente magico, per questo abbiamo sempre cercato una soluzione al problema che fosse allo stesso modo magica >>
<< Ci capisco sempre meno >>
<< A dire il vero, non ci ho capito molto neanche io >>
<< Vedete ragazzi, l’acqua delle sorgenti di Jusenkyo non è semplicemente dell’acqua magica. Dalle analisi che abbiamo fatto è venuto fuori che nella sua composizione vi è un gran numero di batteri e parassiti, molti dei quali hanno una grande rilevanza in genetica, in quanto in grado di mutare la struttura cellulare degli organismi. Il fenomeno quindi può essere considerato tanto magico quanto scientifico >>
<< Si, ma in che modo sapere queste cose potrebbe aiutarci? >>
<< Beh, se l’acqua delle sorgenti ha una particolare composizione organica, bisognerà crearne un’altra con caratteristiche opposte per contrastare i suoi effetti. Dico bene dottore? >>
<< Si, più o meno qualcosa del genere. La spiegazione tecnica sarebbe un po’ diversa ma… penso che detto in questo modo sia più comprensibile per il nostro Ranma >>
<< State forse insinuando che sono uno stupido? >>
<< No ragazzo, ma che vai a pensare? Non ci permetteremmo mai, non è vero Akane? >>
<< Cosa? Ah… si, si certo. Figuriamoci >>
<< Non sforzarti tanto, Akane. Mentire non è mai stato il tuo forte. Comunque arriviamo al punto… come facciamo a creare questa specie di antidoto? Dovremmo procedere per tentativi, potrebbero volerci mesi se non anni e, non è detto che alla fine… >>
<< E’ qui che ti sbagli Ranma. Se non ti spiace potresti bagnarti con quest’acqua? >>
<< Cosa? Perché? >>
<< Fallo per favore. Dopo ti darò tutte le spiegazioni che vorrai >>
<< D’accordo! >>
Vedo Ranma titubante portarsi l’ampolla alla testa per rovesciarsela addosso. La sua mano trema, i suoi occhi sono spalancati. Ma se il dottore aveva già creato quell’acqua speciale perché non c’è l’ha detto subito?

 

                                                                                                 

 

<< Sperare vuol dire rischiare la delusione.
Ma il rischio va affrontato perché il massimo
rischio nella vita è di non rischiare mai.
Soltanto chi rischia è libero >>
Anonimo


L’ampolla nella mia mano brucia quasi fosse incandescente. L’ho portata lentamente all’altezza della testa ma non ho il coraggio di versarmela addosso. La sento pesante tra le dita, il braccio fatica quasi come se stesse sollevando un macigno. Che mi prende? Perché non riesco a muovermi?
<< Coraggio Ranma, non permettere alla paura di fallire di impedirti di provare. Ricorda non hai niente da perdere >>
La voce di Akane mi arriva ovattata, quasi lontana. Con non poca fatica riesco a voltarmi verso di lei, nei suoi occhi leggo speranza. In fondo ha ragione, cos’ho da perdere? Mi verso lentamente il contenuto dell’ampolla sulla testa, percepisco l’acqua infiltrarsi fra i capelli e scivolarmi lungo il viso. È fredda, eppure mi infiamma la pelle come lingue di fuoco.
Sento Akane sospirare allarmata, mentre sul volto del dottore compare un’espressione meditabonda. Cosa sta succedendo? Abbasso lo sguardo verso il mio torace per cercare il segno più evidente della solita trasformazione. È piatto. Un’allucinazione? L’ho palpo prima con delicatezza, poi spinto da un guizzo di follia mi strappo quasi la casacca di dosso. È piatto… è davvero piatto. Corro verso lo specchio come un alienato, la mia immagine non è cambiata. Sono rimasto uomo. Ritorno a grandi passi verso la scrivania del dottor Tofu, prendo la caraffa con il tè ghiacciato e me la rovescio ancora addosso. Mi riguardo allo specchio, sono ancora una volta io.
<< Ranma… >>
<< Bene, come pensavo. La mia teoria era fondata >>
<< Questo significa che non mi trasformerò mai più in una ragazza? >>
<< Oh Ranma. Sono così felice per te! >>
<< Akane… ora sono un uomo a tutti gli effetti! Ora sono un uomo vero! >>
<< Un momento ragazzi. Come vi dicevo la mia teoria era fondata. Ma l’effetto di quest’acqua non è definitivo. Con molta probabilità durerà un mese, forse anche due, ma poi si esaurirà come le altre volte >>
C..c..cosa? Che significa che si esaurirà? La felicità per la ritrovata normalità non fa in tempo ad avvolgermi completamente che già sento la delusione spezzarmi in mille pezzi il cuore…
<< Ma dottore… >>
<< Che significa questo, dottor Tofu? Lei aveva accennato ad una soluzione definitiva se non sbaglio? >>
Sento la rabbia ribollirmi nelle vene. Perché non fa che girarci intorno? Perché non parla chiaro una volta per tutte? Lo fa apposta a prendersi gioco di me? Percepisco la mano di Akane sul mio braccio, mi volto verso di lei, che con un cenno del capo mi invita a restare calmo. Fosse facile…
<< Hai ragione, Ranma. Ti ho parlato di un rimedio definitivo che però non è questo. L’acqua che ti sei appena rovesciato sulla testa è un miscuglio che abbiamo creato mischiando alcuni elementi >>
Si dirige lentamente verso la scrivania per prendere qualcosa dal cassetto. Ma quelli sono…
<< Dottore, ma quella non è la saponetta magica di Shan-Pu? >>
<< E quella bustina… non è la sorgente dell’uomo annegato in polvere? >>
<< Si, sono proprio loro. Non è stato facile riuscire a rintracciare quel bizzarro venditore cinese sapete? >>
<< Ma l’effetto della polvere e della saponetta durava per una sola volta. Come ha fatto a… >>
<< Vi spiego subito. Analizzando la polverina e la saponetta, abbiamo riscontrato la presenza di batteri e parassiti opposti a quelli della sorgente in qui siete caduti tu e gli altri. Questi tuttavia sono presenti in numero limitato perciò l’effetto non è duraturo. Abbiamo scoperto però che mescolando le proprietà della polvere e della saponetta si crea un numero di batteri abbastanza elevato, questi uniti alle proprietà dell’acqua della sorgente della vita di Ryugenzawa hanno creato una sostanza in grado di estendere l’effetto per un tempo nettamente superiore a quello dei singoli rimedi >>
<< La sorgente della vita di Ryugenzawa? Cosa centra quell’acqua? >>
<< Vedete ragazzi, quando al vostro ritorno da Ryugenzawa mi raccontaste la storia dell’acqua miracolosa della sorgente della vita, decisi di informarmi per scoprire se con questa era possibile creare un vaccino speciale contro determinate malattie. Per farlo ovviamente era necessario avere un campione su cui effettuare dei test, così due mesi fa mi mesi in viaggio per Ryugenzawa allo scopo di procurarmene un po’ >>
<< Ma certo! È stato allora che ha incontrato Shinnosuke e suo nonno, non è vero? >>
<< Esatto! Sono stati proprio loro a spiegarmi fin nei minimi dettagli tutta la storia della sorgente e la legenda dell’Orochi >>
<< E mi dica… era proprio necessario portarselo dietro? >>
<< Ranma >>
<< Sembra che non ti stia molto simpatico… >>
<< Non ci faccia caso dottore, come ha detto lei a Ranma piace scherzare >>
<< Si, certo come no. Comunque ancora non ho capito in che modo l’acqua della sorgente della vita possa aver allungato l’effetto della saponetta e della polvere >>
<< Allora sei di coccio, Ranma! L’acqua della sorgente ha le stesse proprietà della polvere e dalla saponetta, il che ha permesso di aumentare ancora di più il numero di batteri necessari per frenare il processo della trasformazione. Non è così dottore? >>
<< Akane ha ragione. La percentuale di batteri presenti nel miscuglio che hai appena provato è del settanta percento >>
<< Ma allora… se al miscuglio si aggiungesse anche… >>
<< …Il muschio che cresce sulla testa dell’Orochi… >>
<< L’effetto sarebbe senza dubbio definitivo. In fondo l’acqua della sorgente è generata proprio dal muschio >>
<< Bene. Allora partirò subito per Ryugenzawa per procurarmi quel muschio >>
<< Aspetta un momento! Ranma, ricordi cosa ci disse il nonno di Shinnosuke quando l’Orochi ritornò a dormire sul fondo del lago? Che con molta probabilità non si sarebbe risvegliato prima di un altro centinaio di anni… come farai a procurarti il muschio? >>
E’ vero… non ci avevo pensato. Deve esserci un modo per prenderlo, non posso arrendermi proprio ora…
<< Quello che dici è vero Akane, ma c’è una cosa che non sai. A quanto mi hai detto tempo fa, hai utilizzato un corno di mangusta per far assopire l’Orchi giusto? >>
<< Esatto, ma questo che centra? >>
<< Esiste un corno di mangusta gemello a quello che hai utilizzato allora, solo con effetti opposti >>
<< Quindi, se quello che ha Akane può mandare la bestia a nanna… >>
<< L’altro può risvegliarla >>
<< Proprio così >>
<< Dottore, dove si trova l’altro corno? >>
<< So che è custodito in un antico tempio scintoista al di là della foresta di Ryugenzawa. Non dovreste avere problemi a trovarlo >>
<< Bene, una volta risvegliato l’Orochi, basterà prendere il muschio e farlo riaddormentare di nuovo con il corno di Akane. Un gioco da ragazzi >>
<< Ranma, mi spiace disilludere le tue aspettative, ma hai già dimenticato quanto sia forte quella bestia? Da solo non potrai mai farcela >>
<< Non dire sciocchezze Akane. Non devo sconfiggerlo in fondo, mi basta prendergli un po’ di muschio >>
<< Non sarebbe meglio dirlo anche a Mousse e Ryoga? Potrebbero aiutarti >>
<< Non se ne parla! Quei due imbranati mi sarebbero solo di intralcio. Posso farcela benissimo da solo >>
<< Ma… >>
<< Me la caverò! Abbi fiducia in me Akane >>
La vedo fissarmi incerta. Eppure non ho mai perso uno scontro, perché si preoccupa tanto? Cerca di capirmi Akane, non posso tirarmi indietro proprio ora, però… se quel damerino di Shinnosuke dovesse approfittare della mia assenza per avvicinarsi ancora di più a lei? Potrebbe convincerla di qualunque falsità… Non ho altra scelta!
<< Akane, ti andrebbe di venire con me? >>
Il suo sguardo da incerto diventa sorpreso. Non posso biasimarla, le ho sempre ordinato di restarsene a casa quando partivo, anche se non mi ha mai dato retta. Potrebbe essere pericoloso portarla con me in questo viaggio, ma sarebbe sicuramente più pericoloso lasciarla qui con quel fantoccio. Sarebbe come donargli Akane su un piatto d’argento. No, Ranma Saotome non commette mai lo stesso errore due volte… o quasi mai.



*Akane si ritrova ad abbracciare l’aria, nell’episodio 68 dell’anime “Lo scontro finale” quando Ranma ritrova la forza dopo che gli era stata portata via dal vecchio Happosay.

Le spiegazioni riguardo alla mutazione genetica sono tratte da un episodio della serie televisiva Mutant X.



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N.D.A. : Ciao a tutte, contro ogni aspettativa siamo arrivate anche al capitolo dieci. Non è stato facile scrivere questo pezzo per due motivi. Il primo riguarda la soluzione alla maledizione di Ranma, volevo trovare un rimedio alternativo che non fosse stato già menzionato in altre fanfiction, così guardando in questi giorni alcuni episodi della serie televisiva Mutant X, mi è venuta l'idea di risolverla michiando scienza e magia. Spero che l'idea non sia stata troppo azzardata e che me la passiate per buona.
Il secondo motivo è un po' più serio e riguarda le tragiche notizie trasmesse dal telegiornale in queste ore riguardo alla guerra contro la Libia. La preoccupazione è tanta, anzi non vi nascondo che questa è gia stata sostituita dalla paura. Forse è una mia reazione esagerata, ma non posso evitarla, per questo ho deciso di dedicarmi a questo capitolo allo scopo di non pensarci per un po'. Non è stato un efficace metodo di distrazione ma almeno ha tenuto la mente impegnata per una mezzora.
Anche per questo vi chiedo di accettare quello che ne è uscito fuori, sperando di essere giustificata da eventuali "orrori" nella storia.
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che seguono da ben dieci capitoli questa fanfiction e la recensiscono facendomi sentire il loro sostegno e incoraggiamento.

Termino qusta nota con un piccolo spot pubblicitario: Leggete e soprattutto commentate la mia nuova Fanfiction "Dear Ranma" , ci terrei davvero tanto che le lettrici di Crepuscolo mi facessero sapere cosa ne pensano. Tengo particolarmente a questa nuova storia, e mi piacerebbe concluderla, ma se non verrà seguita è inutile continuarla. Quindi, fatemi sapere cosa ne pensate per favore, anche le critiche e le correzioni sono sempre ben accette.

Alla prossima!

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Capitolo 11
*** 11) Decisioni ***


CREPUSCOLO

11) Decisioni

 

<< Penso che il rimorso non nasca dal rimpianto di una mal’azione già commessa,
ma dalla visione della propria colpevole disposizione.
La parte superiore del corpo si china a guardare e giudicare
l'altra parte e la trova deforme.
Ne sente ribrezzo e questo si chiama rimorso >>
Italo Svevo


 

Anche questa giornata giunge al termine portando via con se il suo carico di emozioni. Ranma ha finalmente trovato una soluzione alla sua maledizione, ora non dovrà più preoccuparsi di evitare l’acqua fredda, non dovrà più temere la pioggia, non sarà più costretto a stare in spiaggia con un corpo da donna… avrà finalmente una vita normale come tutti noi, ammesso che possano essere definite normali le nostre vite.
Oggi l’ho visto ridere, sognare ad occhi aperti, commuoversi, lasciarsi assalire dalla paura, dalla sorpresa, dalla speranza, dalla delusione, poi di nuovo dalla felicità. Non ha mai provato tante emozioni contrastanti tutte insieme, ed io con lui.
Ranma, mi ha chiesto di partire con lui per Ryugenzawa, all’inizio ero convinta di aver capito male, ma il suo sguardo serio non lasciava adito a dubbi. La tentazione di accettare la sua proposta è stata forte, lui non mi aveva mai chiesto niente del genere prima d’oggi, al contrario ogni volta che mi offrivo di seguirlo o di aiutarlo in qualche sua impresa mi respingeva sempre in maniera più che brusca, neanche fossi stata un macigno legato al piede. Stavo per rispondergli di sì, che lo avrei seguito e sostenuto in questa sua nuova avventura, che lo avrei incoraggiato e se ce ne fosse stato bisogno aiutato in qualunque cosa si fosse frapposta tra lui e il suo obiettivo… ma la porta dello studio del dottore si è aperta e non l’ho più fatto.

Shinnosuke era appena tornato dalla sua corsa quotidiana, dall’espressione dipinta sul viso, non era difficile capire che il dottore non lo avesse messo al corrente delle sue teorie. Era più che sorpreso di trovare lo studio medico chiuso al pubblico ma ancora di più lo sconcertava trovare Ranma e me là… insieme.
Man mano che si avvicinava a noi, sentivo uno per uno i sensi di colpa stringermi la gola, mi sono sentita totalmente fuori posto, una meschina ragazzina egoista che si stava prendendo gioco di entrambi con il suo continuo tira e molla.
Per mesi mi sono appoggiata a Shinnosuke, ho scaricato su di lui tutte le mie frustrazioni e i miei rimorsi, mi sono gongolata nell’affetto che provava per me, mi sono aggrappata ai suoi modi gentili, alle sue lusinghe, ai suoi complimenti, a tutto ciò che mi facesse sentire amata, apprezzata, a tutto ciò che mi facesse credere che ero migliore di quanto Ranma mi abbia mai reputato, o di quanto io abbia mai reputato me stessa.
L’ho usato come si usa un pettine… ho fatto in modo che sciogliesse tutti i nodi creati da Ranma, mi sono avvicinata a lui perché mi sentivo sola, gli ho permesso di aiutarmi perché non c’era più lui a farlo, gli ho permesso di illudersi perché speravo di poter sostituire l’uno con l’altro. Quando è tornato Ranma, così diverso da come è sempre stato, così maturo e a tratti gentile… quando mi ha detto di amarmi, quando mi ha chiesto di scegliere…

Ho giocato con tutti, ho preso in giro Ranma, Shinnosuke, le nostre famiglie… me stessa. Gli ultimi cinque mesi mi sono passati uno per uno davanti agli occhi come fossero scene di un film di cui ero solo spettatrice, fino alla richiesta di Ranma e l’arrivo di Shinnosuke. Ho provato disgusto per me stessa. Non ho retto lo sguardo speranzoso di Ranma né quello confuso di Shinnosuke. Non ho retto quella stanza che sembrava accusarmi di tutti i miei peccati e sono scappata via, lontano da loro, lontano dalle loro domande, lontano dai loro giudizi… ma mai abbastanza lontano dai miei rimorsi.
Ho sperato, pregato inutilmente di non essere seguita da nessuno dei due… un’altra vana illusione. Cinque minuti dopo Shinnosuke era alle mie spalle sulla riva del fiume che tante volte ci ha visti chiacchierare e scambiarci confidenze negli ultimi mesi.
Non avevo il coraggio di rivolgergli la parola, ma sapevo anche che luì avrebbe aspettato che fossi stata pronta a rispondergli prima di infierire con le sue domande. Mi sono fatta coraggio, sapendo che non avevo scampo dalla verità.
<< Avanti! Chiedimi pure quello che vuoi >>
<< Cosa ti fa pensare che voglia chiederti qualcosa? >>
<< Perché mi avresti seguita sennò? >>
<< Ho immaginato avessi bisogni di sfogarti con qualcuno >>
<< Non è giusto! Perché continui a trattarmi in questo modo? Io non me lo merito >>
<< Va bene così Akane, io posso accettarlo se tu… >>
<< Non deve andarti bene per forza! Non posso chiederti questo! >>
<< Tu gli vuoi ancora bene vero? >>
<< … >>
<< Akane? Non devi nascondermi la verità… è così evidente >>
<< Non lo so cosa provo per lui, so solo che certe volte sento il bisogno di stargli accanto, gli incoraggiarlo… di fargli sapere che ci sono >>
<< E perché questo ti sconvolge tanto? È normale, in fondo siete stati fidanzati per due anni, avete vissuto tante cose insieme >>
<< Io ero convinta di averlo dimenticato! Di essermene fatta una ragione. Ho creduto che tra noi… >>
<< Credere a volte non basta >>
<< Sembra che il dottor Tofu abbia trovato una soluzione per la sua maledizione. Mi ha chiesto di partire con lui >>
<< E tu? Cosa gli hai risposto? >>
<< Non ho risposto >>
<< Perché sono arrivato io a interrompervi vero? Mi dispiace Akane, io non immaginavo.. >>
<< Non devi scusarti, non è stata colpa tua! Sono io quella che ha sbagliato tutto, sono io quella che ha tenuto il piede in due staffe >>
<< Neanche tu devi scusarti. Anch’io ho sbagliato, ho sempre saputo come sarebbe andata se Ranma fosse tornato. Proprio come quella volta a Ryugenzawa. Non preoccuparti per me Akane, se è Ranma colui che ami è giusto che tu stia con lui >>
<< Perché devi essere così dannatamente perfetto? Perché non puoi essere anche tu egoista e insensibile? >>
<< Stai dicendo che se fossi stato meno buono ti sarei piaciuto di più? Beh, potevi dirmelo prima… Sto scherzando! Akane, va con Ranma è sii felice… te lo meriti! >>
<< E tu? Cosa farai? >>
<< Io? Beh, ciò che ho sempre fatto. Riprenderò la solita vita, sai devo ammettere che un po’ mi mancano gli scoiattoli giganti e tutti gli altri mostri di Ryugenzawa. E poi, mio nonno si starà chiedendo che fine abbia fatto, sarà sicuramente in pena per me >>
<< Oh Shinnosuke, sarai per sempre il mio migliore amico. La devo solo a te la serenità di questi ultimi mesi, non ti ringrazierò mai abbastanza >>
<< Anche io ti devo molto Akane. Ricordi? È anche grazie a te che sono ancora vivo. Se non avessi affrontato l’Orochi per procurarmi il muschio, a quest’ora non sarei qui >>
Si è avvicinato lentamente. Una sensazione di déjà vu mi ha avvolto, ho temuto si ripetesse la scena dell’altra sera, ma con grande sollievo Shinnosuke si è allontanato dopo avermi lasciato un piccolo bacio sulla guancia. L’ho visto andar via triste, nonostante cercasse di mascherarlo con un sorriso. I sensi di colpa hanno ripreso a martellarmi ancora più prepotenti.
Sono tornata a casa da poche ore. Ho passato tutta la giornata in giro, non mi andava di affrontare Ranma. Non sapevo che dirgli, non sapevo cosa mi avrebbe detto. Appena arrivata ho trovato tutti in sala da pranzo a chiacchierare allegramente, avevano già saputo del rimedio alla maledizione. Ranma era intento a preparare il suo zaino, quando ha alzato lo sguardo su di me, sorridendomi beffardo. I suoi occhi erano pieni di delusione, forse anche tristezza… provocata da me.
Ho salutato tutti e sono salita in camera mia. Sicuramente Ranma aveva cambiato idea, non voleva più che lo accompagnassi.

 

 

<< Amare è condividere con una persona ciò che non si ha
voglia di condividere con nessun altro >>
Jacques Bénigne Bossuet


È tutto pronto ormai, lo zaino è già all’ingresso. Alle prime luci dell’alba partirò per Ryugenzawa. Avevo chiesto ad Akane di venire con me, per un attimo sono stato anche convinto che accettasse, ma quando l’ho vista scappare via alla vista di Shinnosuke… lei gli vuole bene.
L’ho vista uscire di corsa dallo studio senza volgere lo sguardo a nessuno, Shinnosuke le è corso dietro senza esitare, io non ne ho avuto il coraggio. Temevo di assistere alle sue giustificazioni con lui, temevo di vederli abbracciati… temevo di vederla andar via per sempre.
Sono tornato a casa con la mia solita aria da sbruffone, mi sono stampato un sorriso ipocrita in viso e ho raccontato a tutti della cura alla mia maledizione. Ho festeggiato con loro, ho preparato sorridendo come un imbecille il mio zaino… poi è tornata a casa.
Mi fissava con occhi colpevoli, le ho fatto un sorriso cinico, ma la delusione e l’amarezza che provavo dentro era fin troppo evidente per camuffarla con pochi gesti.
È salita in camera sua quasi subito, lasciando le nostre famiglie più perplesse che mai. Non è stato facile aggirare le congetture di quella volpe di Nabiki e le domande idiote dei nostri genitori. Ho finto indifferenza, sicurezza, non curanza, ma la tristezza era tanta.
Ho pensato tuttavia di parlare con Akane, è per questo che sono davanti alla porta di camera sua. Se vuole stare con Shinnosuke dovrà dirmelo guardandomi negli occhi. Dovrà spiegarmi come ha fatto a dimenticarmi in così poco tempo. Dovrà dirmi in faccia la decisione che ha preso… è per tutti i Kami, lo farà!
Esito pochi istanti prima di bussare. Non sono sicuro di quello che sto per fare, ma non ho scelta. Le avevo dato un ultimatum… ora voglio la mia risposta.
inaspettatamente viene ad aprirmi la porta di persona per nulla sorpresa di vedermi.
<< Entra pure >>
<< Ho preparato le mie cose, alle prime luci dell’alba mi metterò in viaggio per Ryugenzawa. A quell’ora molto probabilmente dormirai ancora, perciò sono venuto a salutarti >>
La vedo chinare il capo rammaricata, forse si aspettava che le dicessi altro?
<< Bene. Fa buon viaggio Ranma, sta attento e prenditi cura di te mi raccomando >>
La sua voce è poco più di un sussurro. Non si muove e neanche mi guarda… Maledizione, non sopporto questa tensione!
<< Credevo che saresti venuta con me, ma visto che hai deciso di restare a casa… devo chiederti di prestarmi il tuo corno di mangusta >>
<< Io, veramente… >>
La vedo esitare stringendo i pugni. Cosa sta cercando di dirmi?
<< Te lo prendo subito >>, si avvicina alla scrivania e tira fuori da uno dei cassetti una piccola scatola bianca, da dove estrae il corno, << Ecco tieni pure Ranma >>
<< Grazie. Te lo restituirò al mio ritorno >>
<< D’accordo >>
Infilo il corno al collo per non perderlo e torno a guardarla. Ha ancora lo sguardo puntato a terra e i pugni chiusi. La classica aria di quando è arrabbiata con se stessa.
<< Un’ultima cosa! Ieri sera ti ho fatto una domanda se ricordi… credo di aver già capito la tua decisione, ma voglio che sia tu a dirmela >>
Alza lo sguardo confusa… la solita stupida. Se ne è già dimenticata, così come ha già dimenticato me.
<< Di che decisione stai parlando? Cosa credi di aver capito, Ranma? >>
<< Non rispondermi ad una domanda con un’altra domanda! Sai benissimo di cosa sto parlando, sciocca! >>
<< Ho capito a quale domanda ti riferisci stupido che non sei altro. È la decisione che io avrei preso che non mi è chiara >>
<< E’ così io sarei stupido? E tu, che mi hai dimenticato in pochi mesi? Tu cosa sei? >>
<< Ancora con questa storia? Credevo avessimo già chiarito idiota! >>
<< Ma tu non mi hai ancora risposto! Con chi hai deciso di stare, Akane? >>
La vedo spalancare gli occhi incredula. La mia domanda è stata talmente schietta e decisa che ha sorpreso anche me. Non credevo di esserne capace.
<< Credi che io abbia scelto Shinnosuke, vero? >>
<< No, veramente ho pensato avessi scelto quell’imbecille di Ryoga. Certo che lo credo… chi sennò? >>
<< Non so, forse te? >>
Spalanco gli occhi incredulo, posso immaginare il mio viso di plastica deformarsi in mille modi diversi mentre avverto una strana scarica elettrica accompagnata da mille lingue di fuoco salirmi al cervello. Cos’ha detto?
<< P..puoi r..r. ripetere pe.. per favore ? >>
<< Che forse ho scelto te? >>
<< C.. che significa f..forse? >>
<< Che non ne sono ancora convinta. Io e Shinnosuke abbiamo capito che non possiamo stare insieme, per quanto ci abbia provato… non sono innamorata di lui. Ma non sono ancora sicura di voler tornare con te. Ne sono successe troppe >>
<< Tu e Shinnosuke…? Ma.. allora perché sei andata via in quel modo dallo studio del dottore oggi? >>
<< Perché mi sentivo in colpa… verso entrambi >>
<< Non capisco, per cosa? >>
<< Per non essere mai stata chiara con nessuno dei due >>
Non riesco ancora a crederci, Akane ha detto a Shinnosuke che non prova niente per lui? Questo significa che forse…
<< Vieni con me, Akane! Partiamo insieme per Ryugenzawa! >>
<< D’accordo Ranma. Verrò con te! >>





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N.D.A. : Ciao a tutte carissime lettrici!
Scusate per il clamoroso ritardo nella pubblicazione, ma fra i vari impegni da un lato e la crisi dello scrittore dall'altro, non ho potuto anticipare i tempi.
Gia, perchè dopo l'ultimo capitolo ero come arrivata ad un vicolo cieco, non sapevo più come continuare. Spero di aver fatto comunque un buon lavoro. Scusate ancora una volta gli errori, ma ho iniziato a scrivere questo capitolo a mezzanotte e dieci, ho gli occhi che mi si chiudono per la stanchezza. Vi assicuro che correggerò tutti gli eventuali errori quanto prima.
Mi raccomando recensite in tanti e fatemi sapere che ne pensate.
Alla prossima!

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Capitolo 12
*** 12) Ryugenzawa ***


CREPUSCOLO


12) Ryugenzawa

...If I could, then I would,
I'll go wherever you will go
way up high or down low,
I'll go wherever you will go...

...Se potessi, allora vorrei,
andrò ovunque tu andrai,
dal luogo più alto a quello più basso
andro ovunque tu andrai...


La nebbia notturna sta lentamente dissipandosi, da lontano i primi raggi dell’alba regalano al cielo scuro nuove sfaccettature. La città è completamente assopita, il gallo non ha ancora cantato e i grilli non hanno ancora salutato la notte ormai finita.
Nerima è avvolta nel silenzio, le strade sono deserte, le luci dei lampioni ancora accese, ma in casa Tendo il nuovo giorno è cominciato da un pezzo.
Sbadigli e imprecazioni si odono in ogni angolo della sala da pranzo… Kasumi è sveglia all’incirca da un ora, ha preparato la colazione per me e Akane e le provviste per il viaggio. Nabiki, con un broncio che farebbe invidia a quello di Ryoga, se ne sta spaparanzata sul tavolo come se avesse un macigno sulle spalle. Mia madre controlla scrupolosa che abbia riempito correttamente lo zaino. Soun in questo momento potrebbe essere paragonato ad una mummia egizia, se ne sta in posizione meditabonda, con gli occhi chiusi e le braccia incrociate al petto… mi sorprende che non abbia ancora allagato casa con i suoi soliti piagnistei. Ovviamente quell’idiota di mio padre è di sopra che dorme tranquillamente, come se non sapesse che suo figlio sta per mettersi in viaggio e potrebbe tornare chissà quando… che padre snaturato!
Come lo si poteva immaginare, quella sciocca di Akane non è ancora pronta. Non si è nemmeno degnata di farsi vedere. Se Kasumi non mi avesse detto di averla vista preparare lo zaino avrei creduto in un ripensamento.
Sento uno sbuffo rozzo e plateale alla mia destra, non mi volto, so perfettamente a chi appartiene… all’istante Soun spalanca gli occhi, rompendo la rigida posizione in cui si trovava pochi secondi prima… non ci posso credere! Stava dormendo! Ed io che ero convinto fosse assorto in chissà quali pensieri… dovevo aspettarmelo.

<< Ben svegliato papà! >>
<< Eh? Na..Nabiki? devo essermi appisolato, scuuuusateeeee >>, si giustifica Soun sbadigliando sonoramente.
<< Ma si può sapere Akane quanto ci mette a prepararsi? Avanti di questo passo partiranno all’alba di domani >>
<< Su Nabiki, vedrai che Akane scenderà presto >>
<< Questa è la terza volta che lo dici Kasumi… ma perché non sono rimasta a letto? >>
<< Nessuno aveva richiesto la tua presenza Nabiki… potevi tranquillamente continuare a dormire >>
<< E perdermi la mia sorellina e il suo Ex fidanzato, non amico e sicuramente futuro marito partire per la loro prima vacanza insieme dopo cinque mesi di separazione? No, mai! >>
<< Non è una vacanza Nabiki! Ti ricordo che vado a cercare il muschio che mi renderà maschio per sempre >>
Un sorriso sornione le si forma sul viso mentre si sporge sul tavolo con una mano sotto il mento e uno sguardo che non lascia presumere niente di buono.
<< Avanti Ranma, non vorrai farmi credere che non c’è niente di premeditato in questa faccenda? >>
Le sue insinuazioni non mi piacciono, sento gli occhi di mia madre, Soun e Kasumi puntati su di me. Guardo verso la porta in cerca di una via di fuga, ma non ve n'è nessuna…
<< Akane, la colazione è in tavola… sbrigati o perderete il treno >>, la provvidenziale voce di Kasumi sposta l’attenzione di tutti verso la veranda, dove un’assonnata Akane fa il suo ingresso titubante. Ha uno sguardo stanco, tipico di chi non ha chiuso occhio per tutta la notte. Che neanche lei sia riuscita a dormire?
Entra nella sala con fare incerto, prende posto accanto a sua sorella Nabiki e in maniera molto silenziosa consuma la sua colazione. Come mai ha questo atteggiamento? Che si sia pentita di aver accettato di seguirmi?
<< Allora sorellina? Come mai ci hai messo tanto? Eppure quella mattiniera tra te e Ranma sei sempre stata tu >>, strano ma vero, per una volta tanto Nabiki si rende utile dando voce ai miei dubbi ed evitandomi l’imbarazzo di chiederglielo personalmente. So già che non sarei riuscito a porle la domanda.
<< Avevo delle cose da sistemare prima… non ho avuto molto tempo per prepararmi alla partenza, ho dovuto fare tutto in fretta e furia >>, la sua voce è tranquilla, ma lo sguardo è ancora basso… cosa c’è che non va?
<< Beh, se hai finito direi che possiamo anche andare… siamo in ritardo sulla tabella di marcia, vorrei arrivare a Ryugenzawa prima di sera >>, non è vero, siamo in perfetto orario ma sentivo il bruciante bisogno di dire qualcosa. Volevo che alzasse lo sguardo verso di me, che mi dicesse qualcosa… anche un insulto… ma non lo fa, si limita ad annuire alzandosi dal suo posto.
Mi alzo a mia volta seguendola verso l’ingresso, la nostra famiglia è immancabilmente alle nostre spalle. Soun, puntuale come un orologio svizzero ha aperto i rubinetti a tutta forza, mia madre e Kasumi si limitano a sorriderci incoraggianti, mentre Nabiki appoggiata allo stipite della porta seguita a fissarmi con gli occhi di chi la sa lunga… nel frattempo anche quell’imbecille di mio padre si è finalmente deciso ad onorarci della sua superflua presenza, comparendo sulle scale.
<< Mi raccomando bambina mia, stai attenta… ci sono tutti quei mostri a Ryugenzawa >>, la invita Soun asciugandosi invano le lacrime.
<< Papà, non sono mostri, solo animali un po’ più grandi del normale >>, si affretta a rispondere Akane già stanca dell’ennesimo piagnisteo di suo padre.
<< Soun ha ragione, fate attenzione ugualmente… per favore ragazzi >>
<< Non si preoccupi signora Saotome, andrà tutto bene >>, la rassicura Akane intenerita dalla sua preoccupazione di madre… so quanto vorrebbe che anche la sua fosse qui in questo momento.
<< Tranquilla mamma… non saranno due animaletti giganti a ostacolarci >>, la vedo sorridere serena, rassicurata dalla mia sicurezza.
<< State attenti a non prendere freddo, copritevi bene soprattutto la notte >>
<< Oh tranquilla Kasumi, vedrai che il nostro Ranma scalderà a sufficienza sia lui che nostra sorella… non è vero Ranma? >>
Eh? Dovevo aspettarmelo! Maledetta! Sento il viso andarmi in fiamme << Ma che Diavolo dici? Ma ti è dato di volta il cervello? Come ti vengono in mente certe idee tanto spudorate? >>, la vedo sorridere sorniona… non mi piace…
<< Ma Ranma, come sei malizioso? Hai frainteso le mie parole biricchino… io intendevo dire che data tutta la tua esperienza, sarai di certo in grado di accendere un fuoco e mantenerlo acceso per tutta la notte… o sbaglio? >>, colpo basso… mi ha fregato!
<< Nabiki smettila con le tue insinuazioni… non accadrà niente di tutto quello che immagini… ti ricordo inoltre che io e Ranma non siamo più fidanzati, quindi finiscila con le tue battutine inopportune >>, si affretta a rispondere irritata Akane. Perché non fa altro che precisare che io e lei non stiamo più insieme? Chi vuole convincere, la sua famiglia o se stessa?
<< Su ragazzi non prendetevela, infondo non ci sarebbe nulla di male se decideste di… beh avete capito, no? Magari è la volta buona che fate pace e tornate insieme >>
<< Padre degenerato! Ma ti sembrano cose da dire ad un figlio? >>, gli urlo contro.
<< Stupido! Io lo dico per il tuo bene… smettila di fare il bambino e comportati da uomo per una volta! >>
<< Senti un po’ chi parla… tu quando ti saresti comportato da uomo, tanto per sapere? Fino ad oggi non mi è mai sembrato di averti visto come tale >>
<< Come osi parlare in questo modo a tuo padre, figlio ingrato!? >>, la situazione qui prende una brutta piega, meglio svignarsela alla svelta. Prendo Akane per un braccio e la trascino via da quella casa di pazzi a tutta velocità, nonostante ciò le loro urla eccitate ci raggiungono a distanza di metri.
<< Divertitevi! >>
<< Non tornare a casa senza un erede maschio in arrivo! >>
<< Ranma, se lo fai per davvero ti toccherà subito riparare con il matrimonio >>
Quelli sono fuori di testa! << Andate al diavolo! >>, urlo continuando a trascinare un irritatissima Akane, che alle mie spalle sta riflettendo sicuramente sul modo migliore per rompermi l’osso del collo. Questo viaggio non poteva iniziare meglio di così!

 



Finalmente siamo arrivati a Ryugenzawa. Dal finestrino del treno riesco già a vedere la foresta che si apre a poche miglia da noi, mancheranno al massimo pochi minuti all’arrivo in stazione. Il viaggio è stato più pesante del previsto. Dopo avermi quasi spezzato un braccio nel tentativo di sfuggire alle stupide frecciatine dei nostri familiari, quell’idiota di Ranma si è rinchiuso in un imbarazzante e irritante silenzio. Non che io abbia fatto molti tentativi di rompere il ghiaccio, anzi… però mi aspettato da parte sua almeno qualche battutaccia o qualche insulto per sviare alle idee che Nabiki e il Signor Saotome si sono fatti sul nostro viaggio.
Il vecchio Ranma di fronte a quel genere di insinuazioni, mi avrebbe di sicuro scaricato addosso una sfilza di insulti e commenti negativi, ribadendo che con un maschiaccio violento come me non avrebbe mai potuto fare niente di quello che passava loro per testa, ed invece… non mi ha insultato, non mi ha evitato, non mi ha allontanato… si è limitato a scappare via, portandomi con se. Cosa ha trasformato Ranma in questo modo? Se si fosse sempre comportato così nei miei confronti, molto probabilmente saremmo sposati da un pezzo… quanti problemi avremmo evitato? Quante sofferenze inutili.
<< A..Akane? Siamo arrivati, dobbiamo scendere >>, la sua voce mi riporta lentamente al presente. Lo guardo confusa, non ho sentito cosa mi aveva detto.
<< Insomma, che ti prende oggi? Hai la testa fra le nuvole! Siamo arrivati, dobbiamo scendere >>, mi ripete leggermente irritato. Qualcosa del vecchio Ranma per fortuna è ancora in lui.
<< Scusami, ero sovrappensiero… >>
<< Me ne sono accorto… si può sapere a cosa pensavi? È da questa mattina che sei strana >>, cosa intende con strana? Ma se è lui quello che non ha spiaccicato una parola…
<< Non so a cosa tu ti riferisca, a me sembra di essere sempre la stessa >>, ribatto voltandomi nuovamente verso il finestrino.
<< Si certo… lasciamo perdere, meglio evitare possibili malintesi >>, incrocia le braccia e si volta verso il lato opposto.
<< Cosa? E da quando tu vuoi evitare possibili malintesi? >>, chiedo incredula.
Si volta spazientito verso di me, sta per scattare, nei suoi occhi leggo collera, ma per cosa? Pare ripensarci, qualunque cosa avesse intenzione di sbraitarmi contro ormai è inghiottita. Lo vedo alzarsi e dirigersi verso la porta del vagone con il suo zaino in spalla.
<< Muoviamoci è meglio, altrimenti il treno ripartirà con noi ancora sopra >>, si ferma sulla soglia per assicurarsi che lo segua. Cosa posso fare se non assecondarlo?

Siamo in cammino da un pezzo. Da quando siamo scesi dal treno non mi ha più rivolto la parola, se non per chiedermi di accelerare il passo. Vuole accamparsi fuori dalla foresta di Ryugenzawa per la notte, a quanto ha detto per evitare che insetti giganti possano imbucarsi nella nostra tenda. Come dargli torto? Ryugenzawa è davvero un posto bizzarro. Siamo già stati attaccati da una talpa gigante, e un cucciolo di coala alto all’incirca due metri. Menomale che qui non si trovano gatti.
<< Dovrebbe mancare poco. Che ne pensi se ci accampiamo nei pressi della cascata? Penso sia il posto migliore >>, mi chiede con voce nuovamente ferma. Tutti i suoi cambiamenti di umore mi fanno venire il mal di testa.
<< D’accordo! Penso anch’io sia il posto più adatto >>, confermo tentando di rendere la mia voce ferma quanto la sua.
<< Bene >>
Questa tensione sta iniziando ad infastidirmi. Se avessi saputo che sarebbe stato così sarei rimasta a casa…
<< Ranma, senti io… >> << Akane, senti io… >>, le nostre voci si accavallano improvvisamente.
<< Prima tu >>, lo invito. Il suo sguardo è basso, con una mano si gratta dietro la testa con l’altra la guancia.
<< No, prima tu! >>, mi esorta continuando a guardare a terra.
<< Volevo chiederti… perché sei così taciturno? C’è qualcosa che ti preoccupa? >>, la mia voce è incerta, imbarazzata. Per quanti sforzi faccia, la sua presenza mi confonde, mi rende insicura… ora più che mai.
Mi guarda sconcertato, gli occhi sono spalancati. Incrocia le braccia al petto e mi guarda stranito.
<< Ma pensa un po’… stavo per chiederti la stessa cosa! È da questa mattina che te ne stai in silenzio. Quasi, quasi ti preferivo quando mi insultavi >>, ma è scemo o cosa?
<< Baka, è logica che me ne stia in silenzio se tu non parli >>
<< E da quando il mio silenzio mette a freno la tua lingua lunga? >>
<< Da quando non riesco più a capire come comportarmi con te! >>, l’ho davvero detto? Lo vedo fissarmi confuso… beh siamo in due. Ma cosa mi è preso? Perché gli ho risposto in quel modo?
<< N..non capisco… c..che vuoi dire? >>, mi chiede guardandomi dritto negli occhi. È timore quello che vi leggo?
<< Sei, sei così diverso dal Ranma che conoscevo. Non sono abituata a questo tuo modo di fare. Ogni volta che credo di sapere cosa tu stia per fare o per dire, mi spiazzi facendo la cosa opposta >>
<< Preferiresti che tornassi a chiamarti maschiaccio dalla vita larga e con il sex appell di un elefante? Insomma, io non riesco a capire dove sbaglio con te! Se ti prendo in giro mi becco un tavolo in testa, se ti dico.. se ti dico la cosa opposta, scappi via in lacrime… che devo fare? Dimmelo tu, perché io non lo so! dimmi cosa devo fare Akane e lo faro! Ma smettila di trattarmi in questo modo! >>, mi urla addosso. È arrabbiato.
<< In questo modo, come? >>, gli chiedo urlando a mia volta.
<< Come un estraneo… come se per te non esistessi >>, l’ultima frase è stata poco più di un sussurro, ancora una volta mi ha spiazzata.
<< Non è vero! Io non ti tratto affatto come un estraneo >>
<< A si? E allora perché sei così distante? Così fredda? Se non sbaglio ti ho chiesto perdono non una ma un milione di volte, mi sono liberato di quelle pazze di Ukyo e Shan-pu, ti ho detto di.. di volerti bene e che un giorno… sarei anche disposto a s..sposarti... e tu? Continui a tenermi alla larga >>
<< Sono venuta con te a Ryugenzawa, non mi sembra che questo sia tenerti alla larga >>, gli urlo ancora contro. Mi guarda disorientato, so che il mio comportamento può sembrare ambiguo, ma… io non so come comportarmi.
Si volta dandomi le spalle, la sua schiena e leggermente curvata in avanti, lo sguardo chino a terra, i pugni chiusi.
<< Muoviamoci! Dobbiamo arrivare alla cascata prima che faccia buio >>, ed è già lontano. Mi accingo a seguirlo in silenzio, devo trovare un modo per sistemare questa situazione, non può più continuare così. Ci stiamo solo facendo del male… solo che questa volta sembra lui quello che sta peggio.

 


Il sole è ormai calato da un pezzo. La luna è già alta nel cielo. Il rumore della cascata ci tiene compagnia rompendo un silenzio diventato ormai assordante. Il rapporto tra me e Akane potrebbe essere paragonato ad un vaso rotto, non importa quanto bene vengano incollati i pezzi, non sarà più quello di una volta. Cosa devo fare? Continuare a sperare o rassegnarmi?  Insistere o allentare la presa? Combattere o rinunciare?
Perché fra noi le cose devono sempre essere così complicate? Perché non possiamo volerci bene e basta? Odio quest’incertezza!
Akane se ne sta tranquillamente seduta su una roccia ai piedi della cascata. Le gambe strette tra le braccia, lo sguardo rivolto verso il cielo. Resto a fissarla dal mio posto davanti al fuoco, tentando di indovinare i suoi pensieri. Il dubbio che possano essere rivolti a quell’idiota di Shinnosuke mi fa salire il sangue al cervello, ma meglio restare calmi. C’è stata già abbastanza tensione per oggi.
I candidi riflessi della luna le illuminano il viso rendendolo ancora più bello ed etereo. Come ho fatto a ripeterle milioni di volte che era brutta? Come ho fatto a non vedere il suo fascino, la sua dolcezza, la sua inconsapevole sensualità? Come ho fatto ad essere tanto stupido?
La vedo stringersi su se stessa, le labbra tremano leggermente… immagino che l’aria fresca della sera le stia dando fastidio, quindi prendo una coperta dallo zaino e mi avvicino a lei posandogliela sulle spalle. Alza lo sguardo verso di me sorridendomi dolcemente. Un sorriso che oggi non le avevo ancora visto.
<< Grazie, Ranma >>
<< Fa freddo questa sera, forse è meglio che tu vada a riposare. È stata una giornata pesante >>, mi guarda incerta.
<< Tu va pure se vuoi. Io preferisco restare a guardare ancora un po’ le stelle >>, mi siedo accanto a lei. Non ho nessuna intenzione di andarmene.
<< Resto a farti compagnia se per te non è un problema >>, mi guarda ancora più confusa.
<< Se la mia presenza ti infastidisce posso anche andarmene via >>, le spiego alzando di scatto. Lei mi afferra un polso costringendomi a guardarla.
<< No Ranma, resta! >>, il suo sguardo è dolce, rassicurante… magnetico. Pochi istanti di esitazione e le sono nuovamente seduto accanto. Si apre la coperta che le avevo sistemato sulle spalle permettendomi di entrarci dentro. Questo è il primo contatto che abbiamo dopo tanti mesi. Torna a guardare il cielo e io alzo a mia volta lo sguardo.
<< Caspita, quante stelle! Non ci avevo fatto caso fino ad ora! >>
<< La luna deve aver pianto tanto >>, afferma.
<< Cosa? E da quando la luna piange? >>
<< Da quando il sole l’ha lasciata >>, mi risponde come se fosse la cosa più ovvia del mondo. La guardo confuso, ma di cosa sta parlando?
<< Vedi Ranma, milioni di anni fa, prima della formazione del mondo, il sole e la luna vivevano insieme nello stesso spazio di cielo. Questi erano segretamente innamorati l’uno dell’altra, ma il sole era troppo orgoglioso per ammettere i suoi sentimenti, e la luna era troppo timida per fare il primo passo. Tuttavia erano felici di vivere insieme, accontentandosi di quei semplici momenti quotidiani. In seguito, i Kami crearono la Terra, decidendo che il sole l’avrebbe illuminata di giorno e la luna di notte, separando così per sempre i due innamorati. La luna disperata, iniziò a piangere ininterrottamente riempiendo il cielo di lacrime. Anche il sole rimasto solo capì quanto fosse importante per lui la luna, ma a quel punto non poteva più ritornare da lei, così estese i suoi raggi fino ad illuminare tutte le lacrime della luna, in modo che lei non si sentisse sola. Fu così che nacquero le stelle >>
<< Che storia triste… >>, …e vagamente familiare.
<< Già >>, conferma continuando a fissare la luna. Non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Ogni secondo che passa la sua bellezza aumenta. Le guancie si tingono di una leggera sfumatura di rosa, si è accorta che la sto osservando, ma non riesco a voltare lo sguardo. Mi sento sempre più calamitato verso di lei….
<< Akane…>>, sussurro con voce stranamente ferma. Finalmente si volta verso di me, ma abbassa all’istante lo sguardo. Non mi guarda, il suo imbarazzo è tangibile, forse tanto quanto il mio, ma è troppo tardi per tirarsi indietro… siamo troppo vicini.
Lentamente riporta i suoi occhi nei miei, vorrei riuscire a leggervi dentro tutte le sue emozioni, ma sono troppo confuso anche solo per provarci. Sento la testa girarmi in uno strano vortice nel memento stesso in cui percepisco il suo alito caldo sul mio viso. Mi lascio inebriare da esso.
Il tempo sembra fermarsi. Noi due, solo noi due in una foresta solitaria sotto uno stupendo manto di stelle. Per un attimo mi ritornano in mente le parole di Nabiki e mio padre… forse non erano poi così insensate, e me ne convinco maggiormente nel momento in cui le nostre labbra finalmente si sfiorano, un leggero contatto ma che accende dentro di me un incendio indomabile.
Le nostre bocche si schiudono leggermente incastrandosi a perfezione, come se avessero trovato la loro metà perfetta. Cosa si fa ora? È vero, sono stato baciato altre volte da Shan-Pu, ma era diverso, era un semplice sfiorarsi. Non c’è mai stato il desiderio di qualcosa di più… Decido di affidarmi all’istinto sperando che non mi tradisca proprio ora, e in pochi secondi le nostre lingue sono impegnate in una sensuale danza che sprigiona dentro di me sensazioni eccezionali. Amore, gioia, paura, eccitazione, tensione, imbarazzo, curiosità, desiderio…
Ci stacchiamo se pur a malincuore per riprendere aria. il suo viso è di un rosso acceso, non fatico a immaginare in che condizioni sia il mio. Ma non importa, voglio di nuovo provare quel vortice di emozioni, voglio di nuovo le sue labbra sulle mie. Mi avvicino nuovamente a lei cercando di ignorare l’imbarazzo crescente, pochi millimetri e poi…
<< Toglile immediatamente le mani di dosso, miserabile! >>
Una voce ormai fin troppo conosciuta spezza violentemente la magia del momento. Dovevo aspettarmelo, chissà perchè non ho mai creduto alla storiella che si fosse rassegnato per il bene di Akane. Questa volta non avrà scampo dalla mia ira. Gli farò pentire di essersi immischiato ancora una volta, e dimostrerò ad Akane quanto meschino e falso sia quell'imbecille. Mi volto verso di lui fulminandolo con lo sguardo.
Se ne sta a pochi metri da noi con gli occhi che gli traboccano d'ira, i pugni stretti e la mascella serrata. Sarà un vero piacere fracassargliela.
<< Tu che cavolo ci fai qui? Cosa vuoi ancora da noi? >>
<< S..Shinnosuke?! >>
<< Akane, allontanati da quel maledetto bugiardo! >>, urla lui in preda all'ira.
Cosa? Bugiardo? Io? Volgo lo sguardo verso Akane sperando nel suo sostegno, ma nei suoi occhi leggo di nuovo tanta paura. Perché?


_______________________________________________
N.D.A: Ciao a tutti! Lo so sono in ritardo di due settimane sulla pubblicazione. Mi dispiace, ma non sapevo che scrivere... mi sono come dire? Bloccata! Spero che questo nuovo capitolo valga l'attesa, nonostante la marea di errori presenti nel testo. Prometto che domani mattina, il primo pensiero appena sveglia sarà quello di correggerlo. Ora sono troppo stanca per farlo. Mi raccomando, siate buoni e commentate!

Aggiornamento del 24/04/11 ore 15:19:
Ho corretto come promesso gli errori presenti nel testo, spero di non averne tralasciato nessuno. In caso contrario tornerò a correggerli. grazie! Alla prossima.
Alla prossima!!!!

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Capitolo 13
*** 13) Ti odio perchè ti amo ***


CREPUSCOLO
 

13) Ti odio perché ti amo
 

 

       << Quale vantaggio hanno i bugiardi?
Che quando dicono la verità non sono creduti >>
Aristotele

    
     

È buio. Una nuvola solitaria ha appena nascosto la luna. Il canto delle civette accompagna il rumore della cascata che si getta violenta nel fiume. Dagli alberi stormi di uccelli si levano in volo provocando il mormorio delle fronde. Scariche di tensione vibrano nell’aria. Una voglia matta di urlare mi stringe alla gola ma non riesco ad emettere nessun suono, allora cerco di scappare via ma le gambe sembrano essersi addormentate contro la mia volontà, non posso fuggire quindi inizio a contare i secondi che mi separano dal risveglio, quanto tempo potrà mancare ancora? Fra un po’ dovrei iniziare a sentire il suono della sveglia seguita dalla voce rassicurante di Kasumi che mi urla dal corridoio  << Alzati Akane, è tardi! >> ma io questa volta non le risponderò ancora mezza addormentata << Altri cinque minuti! >> , questa volta non vedo l’ora si svegliarmi e dimenticare quest’incubo…
Io e Ranma sotto le stelle, tanto vicini da poter sentire il cuore dell’altro battere.
Ranma che mi bacia, il nostro prime vero bacio.
Ranma che mi fissa con uno sguardo che sembra dire  " Non mi lasciare, ho bisogno di te! ".
Ranma che si riavvicina per baciarmi nuovamente, ed io che non aspetto altro che lo faccia, ma poi… la scena cambia.
C’è Shinnosuke che urla a Ranma di lasciarmi.
Ranma che si scaglia furente contro di lui pronto a prenderlo a pugni ignorando le mie urla e le mie suppliche.
Shinnosuke che gli urla di essere un bugiardo e di avermi sempre mentito.
Ranma che gli spara contro un Hiryu Shoten Ha.
Shinnosuke che cade al suolo privo di sensi. 
Ranma che lo fissa con uno sguardo carico d’odio.
Sono ancora qui, inginocchiata ai piedi della cascata tra fiumi di lacrime, le mani mi nascondono con forza gli occhi. Quando ho cercato di coprirmeli? Non ricordo, forse quando ho visto Shinnosuke atterrare violentemente al suolo, o forse quando ho letto negli occhi di Ranma un sentimento orribile che mai gli ho visto prima?
Sento brividi di freddo e di paura salirmi lungo la schiena… ma se è un sogno, perché riesco a percepire il freddo? Ho quasi paura di sapere la risposta… perché forse non si tratta di un sogno.
Sento le mani di Ranma sulle mie spalle, alzo lentamente lo sguardo verso di lui. Vedo il suo viso tra l’ imbarazzato e il preoccupato. Avvicino le mie dita tremanti alla sua guancia dove una goccia di sangue scivola da un graffio che si è procurato combattendo.
<< Mi dispiace >>, mi sussurra. Abbassa lo sguardo e io ritiro la mano.
Provo ad alzarmi da terra, voglio vedere in che condizioni è Shinnosuke. Mi avvicino lentamente, come se si trattasse di un gigante addormentato. Sento la sua voce mugugnare frasi sconnesse, mi inginocchio al suo fianco per cercare di capire meglio le sue parole, anche se dentro di me spero che non dica nulla.
<< A..A..Akane, l..lui è solo un… un bugiardo tra..traditore >>, lo ripete ancora una volta. Perché? È stato proprio lui a spingermi a partire con Ranma, come ha potuto cambiare idea così all’improvviso?
<< Shinnosuke, non capisco >>, gli dico preoccupata.
<< Se vuoi, te lo posso spiegale io!>>, riconoscerei quella voce civettuola tra un milione. Cosa diamine ci fa anche lei qui?
<< S..Shan-pu! Cosa diavolo sei venuta a fare? >>,  urla Ranma inviperito. Credo sia la prima volta che usa un tono del genere nei confronti di quella gattaccia.
<< Ma come Ai len, non sei contento di vedelmi? >>, gli chiede lei con una nota di sarcasmo che non mi passa inosservata.
<< Per niente! Ci sei tu dietro tutta questa faccenda non è vero? Cos’hai combinato questa volta? >>, Ranma mi si para davanti come se volesse proteggermi. Ma qualcosa mi dice che Shan-pu non è qui per combattere. Almeno non sul piano fisico.
<< Sono venuta a scambiale quattlo chiacchiere con Akane. pelchè non posso? >>, chiede acida avvicinandosi ancora di più a noi.
Mi alzo da terra e mi affianco a Ranma, non sono una bambina da proteggere.
<< E cosa vorresti dirmi? Sentiamo…>> le chiedo a mia volta. Non so perché ma sento che non mi piacerà.
<< Uh? Non avrai davvero intenzione di ascoltarla vero? >>, mi chiede Ranma ancora più irritato di prima se possibile.
<< Perché no? Ha fatto tanta strada… il minimo che possa fare è stare a sentire i suoi insulti. Lascia che si sfoghi Ranma, magari dopo ci lascerà in pace >> , gli dico non distogliendo mai lo sguardo dalla iena che mi sta davanti.
<< Celto, se vuoi dopo ti lascelò in pace ma non plima di avelti detto mia cala che sei una povela illusa! Davvelo cledi che Lanma ti ami? Non ti facevo tanno sciocca… Ti sei mai vista allo specchio? Tu sei blutta, glassa,  sei violenta, sei un autentico maschio liuscito male. Lo hai semple maltlattato , lo hai picchiato a sangue tutti i giolni. Lo hai insultato e lo hai pule piantato. Cledi davvelo che ti ami? Come potlebbe amale te, quando potlebbe avele me! >>
<< Stupida! Ma cosa stai dicendo? Finiscila è inutile, non è così che mi farai cambiare idea! >>, gli urla contro Ranma pronto a scattare.
<< E’ tutto qui quello che devi dirmi o ce dell’altro? Di certo non avrai fatto tanta strada per ripetermi le cose che dici sempre! Sai credo che ti manchi un po’ di fantasia, potevi fare sicuramente di meglio! >>, le dico fingendo una sicurezza che non ho.
<< A si? Va bene… volevo plima diveltimi un po’ con te, ma visto che sei tanto impaziente te lo dilò subito! Lanma ti ha mentito! Questi cinque mesi lui è stato con me nella folesta, mi aveva detto di amalmi e mi aveva plomesso di poltalmi in Cina pel sposalci >>
<< Che cosa? Ma tu sei pazza! Non è vero! >>, gli urla contro Ranma. Mi volto per un attimo verso di lui prima di tornare a guardare lei.
<< Invece è velo! >>, gli risponde lei urlando allo stesso modo, incrociando le braccia al petto.
<< Sai Shan-pu, non credevo che la tua gelosia sarebbe arrivata a tanto? Speri davvero che io creda a simili idiozie? >>, le chiedo sperando di cogliere in lei segni di tentennamento.
<< Non mi cledi? Solo pelchè Lanma ti ha dato un bacetto? >>, nessun tentennamento.
<< Shan-pu adesso basta! Mi hai davvero stufato! >>, vedo Ranma scattare verso di lei che si avvicina ancora di più a me evitandolo con un agile balzo.
<< Ma io ho appena iniziato! Su Lanma, laccontale dei nostli baci appassionati! Dille di tutte le notti infuocate che abbiamo passato insieme  nella tua tenda? Sai Akane Lanma sa essele molto passionale se ci si mette! >>, mi sorride maligna.
<< Eh? Ma non è vero! Akane devi credermi, sta mentendo! È una bugiarda! Shan-pu cosa speri di ottenere in questo modo? Sai che non sarò mai tuo >>,  vedo Ranma scagliarsi ancora una volta furente contro di lei. Sento la terra sgretolarsi sotto i piedi, il cuore mi si è fermato alle sue parole. Lei e Ranma hanno dormito insieme. No, lei e Ranma sono stai a letto insieme.
<< No, Lanma. Tu cosa ti aspettavi?!! Cledevi davvelo che ti avlei lasciato andare via con lei dopo tutto quello che ho fatto pel te? Ho abbandonato il mio villaggio pel te! Mi sono lidotta a fale la cameliela in un listolante pel stare con te! E tu mi pianti pel quella lì? >>
<< Smettila Shan-pu, ti prego! Cosa vuoi da me? Perché mi dici queste cose? Io non centro con la decisione di Ranma, l’ha presa da solo. Non è colpa mia se ha scelto di stare con me >> , le urlo tra le lacrime, sperando di fermare le sue parole maligne.
<< Sai Akane pelchè Lanma ti ha scelto? Solo pelchè il suo olgoglio gli impedisce di essele lasciato da te! Secondo te pelchè è tolnato a celcalti solo quando ha saputo di Shinnosuke? Il suo scopo ela quello di tolnale con te pel essele poi lui a lascialti tla un mese o due al massimo >>
<< Questo non è vero! >>, ringhia lui, sgretolando un’enorme roccia per la rabbia.
<< Si invece! Liflettici Akane… licoldi quando Lanma cledeva che lo odiassi pelchè indossavo la spilla muta sentimenti? Avlebbe potuto applofittalne pel libelalsi di me, e invece non lo ha fatto, anzi mi ha pelseguitata pel giolni pel costlingelmi a dile che lo amavo ancola. Ela anche disposto a dilmi che mi amava e a sposalmi. Lo hai folse dimenticato? Se non mi amava pelchè lo avrebbe fatto? >>, mi chiede fin troppo sicura di se.
<< Lo sa benissimo perché! Solo per stupido, stupidissimo orgoglio. Io non ti ho mai amato! >>
<< La stessa cosa che stai facendo ola quindi. Non tlovi anche tu Akane? >>
<< No! Non è per niente la stessa cosa! >>, Ranma ormai urla inferocito frantumando qualsiasi cosa gli capiti a tiro nel tentativo di fermare quell’arpia di Shan-pu e io ho solo tanta voglia di scappare, di non dover più ascoltare.
<< Vuoi un atlo esempio Akane? Vediamo… c’è ne sono così tanti. A si, che ne dici di questo? Licoldi di quando Lanma ti ha spinto ad uscile con Lyoga per avele la saponetta magica? Se ti avesse amato davvelo cledi che ti avlebbe gettato tla le sue blaccia pul sapendo che lui è innamorato pazzo di te? Oppule il matrimonio? Se ti amava, pelchè non ti ha sposata invece di scappale? Un po’ di acqua di solgente ela davvelo più impoltante della lagazza che amava? >>, il matrimonio… una ferita mai chiusa. Una voragine nel petto che non ha mai smesso di sanguinare. Perché è arrivato a tanto? Perché prendermi in giro in questo modo?
Mi volto verso di lui titubante, voglio leggere nei suoi occhi che le parole crudeli di Shan-pu sono solo bugie dettate dalla sua mente malata. Ma lui abbassa lo sguardo stringendo i pugni.
<< Non è vero! Ti prego Akane, non crederle. Non permetterle di separarci >>, mi chiede con voce supplichevole ma senza guardarmi negli occhi. Cosa devo fare? A chi devo credere?
<< Sei stato tu a separarci Ranma >>, gli rispondo tra le lacrime. I suoi occhi si spalancano, vi leggo all’interno il terrore, intanto lei continua a sogghignare e ad infierire come un uragano in piena.
<< E non è finita qui! Lanma ola salà costletto a sposalsi con me… e vuoi sapele pelchè? >> mi chiede soddisfatta.
<< No! Ma tanto me lo dirai lo stesso, non è vero? >>, le rispondo sarcastica continuando a fissare Ranma.
<< Esatto! Lanma mi sposelà pelchè… io aspetto un bambino suo! >>
Qualcosa dentro di me si è frantumato in un milione di pezzi. Strano, credevo non ci fosse niente più di sano ormai. Sento l’aria mancarmi, la testa inizia a girarmi in uno strano vortice, le gambe mi cedono lasciandomi cadere a terra. È incinta di Ranma.
<< Akane! Akane ti supplico non crederle! Sta mentendo! È una bugiarda! Lo sai che non ha fatto altro che mentire in tre anni, me lo hai detto sempre anche tu! Ti prego non crederle! >>, mi si inginocchia accanto scotendomi violentemente, come a volermi risvegliare con la forza.
<< Perche Ranma? Come hai potuto farlo? >>, gli chiedo senza guardarlo negli occhi.
<< Io non ho fatto niente! Come puoi credere a lei e non a me? Per una volta Akane, solo per una volta… credi a me! >>, mi supplica. Non può essere, vedo lacrime scivolare dai suoi occhi, poggio la mano sulla sua guancia e gli sorrido mestamente.
<< Non ci riesco. Mi dispiace… >>
Si alza di scatto avvicinandosi furente a Shan-pu. La prende per un braccio strattonandola in malo modo.
<< Perché? Perché sei arrivata a tanto? Lo sai che io non ti sposerò mai! Lo sai che non abbiamo mai passato nessuna notte insieme! E che tanto meno sei incinta! E se lo sei di certo non sono io il colpevole! Cosa speri di ottenere così? Odio! Solo odio! Io ti odierò per sempre Shan-pu! Mi hai sentito? Ti odierò per sempre! >>, le urla spingendola a terra violentemente. Mai, nemmeno per allenamento ha osato mettere le mani su una ragazza. In questo momento ho quasi paura di lui, del mio Ranma.
<< Folse non stalai mai con me, ma l’unica cosa che può alleviale il mio dolole in questo momento, è il vostlo. Se non ti avlò io, allola non ti avla nemmeno lei >>, gli risponde sorridendo. Un sorriso maligno, beffardo che non dimenticherò mai per il resto della vita.
 

 

 
 

 

<< La verità, come la luce, acceca. La menzogna invece è un bel crepuscolo,
che mette in risalto tutti gli oggetti. >>
Albert Camus

 

 
 

 
La mia mente è completamente annebbiata, sento il fuoco dell’ira divamparmi dentro e crescere sempre più prepotente. L’odio mi scorre nelle vene alimentando il mio corpo con scariche elettriche. Le mani mi prudono, la voglia di pestare quella stupida gatta morta è incontenibile, ma se lo facessi verrei meno a tutti i miei valori e a quelli delle arti marziali indiscriminate. Non posso scendere tanto in basso, non per quella vigliacca, non ne vale la pena.
Mi volto ancora una volta verso Akane sperando di riuscire a convincerla della verità, ma so già che non lo farà… se prima aveva già poca fiducia in me, ora questa è scomparsa del tutto.
Perché? Perché la vita deve essere così ingiusta con me? Non è colpa mia se quell’idiota di mio padre mi ha trascinato in quel maledetto villaggio di amazzoni! Non è colpa mia se quella stupida cinese si è intestardita a volermi sposare! Non è colpa mia! Non è colpa mia!
<< Ma sei tu lo stupido che non l’ha mai allontanata definitivamente! Sei tu l’idiota che andava a mangiare nel suo ristorante pur sapendo di alimentare le sue speranze e di ferire Akane! sei tu il baka che l’è stato dietro per giorni perché non sopportava l’idea di non piacerle più! Sei tu stupido! >>, mi accusa sprezzante la mia coscienza. La colpa è solo mia, ma ciò che è peggio è che non ho la minima idea di come uscire da questa situazione.
Vedo Akane piangere disperata a terra. Quando l’ho vista crollare sulle ginocchia mi si è spezzato il cuore. Odio vederla soffrire, soprattutto per me. Mi avvicino nuovamente a lei, voglio abbracciarla, farle capire che sono sincero, che questa volta non le ho mentito. Dove mi ha portato il mio orgoglio? A che è servito essere il più forte? È questo il prezzo per la mia vanità? Domande a cui trovo una sola risposta, le lacrime di Akane.
Sono a pochi passi da lei, continua a tenere il capo chino e a stringersi le braccia intorno al corpo come a volersi abbracciare da sola. Riesco a percepire tutta la disperazione che sta provando e vorrei poterle dire “io sto soffrendo tanto quanto te! “ ma non posso, so già che non mi crederebbe.
Tendo una mano verso di lei, ma qualcosa o meglio qualcuno la scosta via ferocemente.
<< Non ti azzardare a toccarla, Saotome! Sta lontano da lei, le hai già fatto abbastanza male! >>, senza che me ne rendessi conto quel bastardo di Shinnosuke le si è parato davanti nascondendola da me. Quando si è ripreso dallo Hiryu Shoten Ha? Pochi secondi fa era ancora a terra privo di sensi…
<< Tu stanne fuori dannato! Questa è una faccenda tra me ed Akane! >>, gli intimo con il tono più sprezzante che possiedo.
<< Ti sbagli, questa è una faccenda tra te e la tua futura mogliettina non che madre di tuo figlio. Lascia perdere Akane se tieni cara la vita >>, mi minaccia lui. Ridicolo!
<< Ripeto che non c’è nessun bambino! Quella bugiarda si è inventata tutto! E poi chi sei tu per potermi minacciare? Ti ricordo che ti ho mandato KO con un solo colpo… anche se in tutta franchezza non mi dispiacerebbe darti un’altra lezione >>, lo informo con aria minacciosa.
<< Sta tranquillo Rambo… non ho nessuna intenzione di combattere con te, anche se anch’io sarei tentato di risolvere la questione che abbiamo lasciato in sospeso poco fa. Ora voglio solo portare via Akane da qui, il più lontano possibile da un bastardo come te >>
Buffone! Non aspettavi altro e?
<< Tu non la porti proprio da nessuna parte amico, chiaro? >>, gli urlo contro. Sono stanco di lui, di quella vipera della sua compare. Di tutti!
<< E come pensi di impedirmelo sentiamo? >>, mi chiede lui spavaldo.
<< Vuoi vederlo? >>, lo minaccio ancora una volta.
<< Smettetela! Basta! Io non sono l’oggetto di nessuno di voi, Capito!? Me ne tornerò a casa, ma da sola! Sola! Non voglio vedervi mai più, lasciatemi in pace una buona volta! >>, ci urla Akane scattata improvvisamente in piedi più furiosa che mai. Tento di avvicinarmi prendendola per le spalle, ma lei mi allontana in malo modo.
<< Ho detto lasciatemi in pace! >>, urla ancora scappando via come una furia nella foresta.
La vedo allontanarsi veloce senza riuscire a fare un passo per fermarla. Questa volta è veramente la fine. L’ho persa per sempre. Tutte le mie buone intenzioni, tutti i miei progetti, tutti gli sforzi che ho fatto per riuscire a confessarle i miei sentimenti e per liberarmi delle altre sono sfumati nel nulla. Sono arrivati troppo tardi.
Mi lascio cadere al suolo privo di forze, sento la testa scoppiarmi. Sbatto violentemente i pugni al suolo una, due. Tre volte. Un urlo strozzato fugge dalla mia gola senza che io ne abbia il minimo controllo, urlando più volte il suo nome al vento, pur sapendo che questo non la farà tornare indietro. <<…Torna da me…>> riesco solo a implorare prima di scagliarmi nuovamente come una furia su quella gattaccia che ha rovinato la mia vita sollevandola per un braccio.
<< Ascoltami bene dannata! Non cantare vittoria troppo in fretta, riuscirò a dimostrare ad Akane e a tutti quanti che le tue sono solo ignobili bugie. Mi conosci abbastanza bene da sapere che niente mi fermerà fino a che non ti avrò smascherato… quando ci riuscirò, ti conviene scappare immediatamente in Cina al tuo stramaledettissimo villaggio, perché non ci sarà un solo angolo del Giappone dove tu possa trovare la pace… ed ora sparisci dalla mia vista e non farti più vedere! >>, spero di aver usato il tono più sprezzante e minaccioso possibile. Voglio leggere il terrore nei suoi occhi, voglio che maledica il giorno che mi ha incontrato e quello in cui ha deciso di perseguitarmi.
<< Smettila di trattarla in questo modo! Vuoi portarti sulla coscienza anche la vita di tuo figlio? Non ti basta la sofferenza che hai inferto a tutte le povere ragazze che hanno avuto la sfortuna di innamorarsi di te? >>, la voce di Shinnosuke non fa altro che gettare altra legna su un incendio già indomabile di suo.
<< Ti ripeto per l’ultima volta che NON ESISTE NESSUN BAMBINO! Se hai già calcolato di riuscire a conquistare Akane, beh ti consiglio di non affezionarti troppo all’idea. Quando tornerò con le prove che mi scagionano, non ci sarà più posto per te ne a Nerima ne nel cuore di Akane >>, gli urlo scaraventandolo a terra con un potente pugno nello stomaco, prima di correre via alla ricerca di una soluzione. Non perderò Akane per una bugia. 



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N.D.A. Ciao a tutti, so che ho pubblicato pochissimi giorni fa un nuovo capitolo, ma sono stata colta da un improvvisa ispirazione e non sono riuscita a trattenermi. Spero che vi sia piaciuto, anche se so di aver deluso moltissimo le più romantiche che gia si aspettavano i fiori di arancio. Vorrei chiedere scusa soprattutto ad Aruna, che mi aveva suggerito un idea davvero molto allettante per questo nuovo capitolo, ma dato che avevo già introdotto l'arrivo di Shinnosuke a rompere le scatole non ho potuto concludere con quell'evento. Ho apprezzato comunque il consiglio e spero di poterti accontentare quanto prima. Ad ogni modo mi auguro che anche in questo modo il capitolo ti sia piaciuto.
Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno inserito l storia tra i preferiti e tra le seguite. Alla prossima!

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Capitolo 14
*** 14) Qual'è la verità? ***


CREPUSCOLO


14) Qual'è la verita?
 

<< Non c'è riservatezza che non possa essere penetrata. Nessun segreto può essere mantenuto nel mondo civilizzato. La società è un ballo in maschera dove ognuno nasconde il proprio carattere e lo rivela nascondendosi. >>
Ralph Waldo Emerson

Ci sono giorni nella vita in cui tutto mi sembra sbagliato, giorni in cui anche il solo respirare diventa un peso insopportabile e, penso che chissà… forse sarebbe stato meglio non essere mai esistita. Mi chiedo quale senso abbia avuto la mia vita. Ho perso mia madre a soli sei anni, ero così piccola che non so dire quali dei ricordi che ho di lei siano reali e quali siano solo frutto dei sogni di una bambina che ha scoperto troppo presto cosa sia il dolore. Sono cresciuta vedendo mia sorella Kasumi rinunciare alla sua adolescenza per occuparsi di noi e della nostra casa, ho visto Nabiki chiudere il cuore ad ogni tipo di emozione e sentimento per evitare di soffrire ancora, ho visto nostro padre invecchiare sempre più velocemente desiderando l’erede che non poteva avere e, rimpiangendo il futuro di una palestra di cui non era più in grado di occuparsi.
Cosa ho fatto io in tutto questo? Sono sempre stata troppo pasticciona e incapace per aiutare Kasumi nel peso che si era accollata, avrei dovuto restare al fianco di Nabiki, farle capire che non si può chiudere il cuore alla vita solo perché questa ci ha portato via una persona cara ed invece mi sono solo preoccupata di sfuggire ai suoi loschi tentativi di racimolare soldi, avrei potuto aiutare nostro padre nel cercare di rimettere in sesto la scuola di arti marziali invece di spingerlo a cercarmi un marito che potesse occuparsene.
Se fossi stata più matura e responsabile mio padre non mi avrebbe mai promesso a Ranma… io non lo avrei mai conosciuto, non me ne sarei mai innamorata e lui non avrebbe mai potuto distruggere il mio cuore così come ha fatto. Ma se anche fosse arrivato qui lo stesso, se comunque mio padre lo avesse scelto come mio promesso sposo… se io fossi stata un po’ più donna, se fossi stata un po’ meno aggressiva e violenta con lui, se almeno una volta mi fossi fermata ad ascoltare le sue ragioni invece di aggredirlo… forse lui non avrebbe preferito qualcun'altra a me.

Se.. e se.. ma se… parole così piccole quanto male sanno fare? Possono tormentarti per il resto della vita? Forse non saprò mai come sarebbe andata se anche uno solo degli eventi che hanno determinato la mia esistenza fosse stato diverso… se io fossi stata diversa. So tuttavia che in qualunque caso, in qualunque momento della mia vita, in qualunque luogo e con chiunque altro al mio fianco… Ranma mi sarebbe mancato anche se non l’avessi mai conosciuto.
Vorrei poter dimenticare, cancellare il suo ricordo, escluderlo dal mio cuore… ma ormai è sotto la mia pelle, è tatuato nella mia anima, un marchio a fuoco che non va più via. Non serve chiedermi come e perché è successo… è così, basta! E sarà così per sempre, anche se non riuscirò mai a perdonarlo per le bugie che mi ha detto, anche se non potrò mai dimenticare che è stato con Shan-Pu e che ora aspetta un figlio da lei… anche se ormai l’ho perso per sempre… io continuerò ad amarlo. Lo amerò segretamente, in silenzio in modo che nessuno sappia quanto male mi faccia non poterlo avere. In modo che nessuno possa compatirmi o provare pena per me. Nessuno saprà mai che ho amato Ranma Saotome e che lui mi ha spezzato il cuore.

 



È passata già una settimana da quando Akane è tornata a casa da Ryugenzawa. La sua immagine disperata non mi ha mai abbandonato in questi giorni. Le sue lacrime sono impresse una ad una nella mia memoria, le ho contate tutte, le ho viste scivolare veloci lungo le sue guance pallide, le ho viste infrangersi al suolo, ricaderle sulle mani strette nel terreno… ogni lacrima è stata una stilettata nel cuore. L’ho vista allontanarsi, scappare da me, da Shinnosuke, da Shan-Pu, dalle loro menzogne.
Bugie, stramaledettissime bugie, ma che io stesso ho contribuito a creare. Si dice che in ogni bugia c’è sempre una parte di verità e, per quanto detesti con tutto me stesso ammetterlo… la colpa di tutto quello che sta accadendo è mia. Lo è sempre stata.
Avrei dovuto mettere le cose in chiaro con Shan-Pu, Ukyo e Kodachi già tre anni fa. Anche se non mi erano ancora chiari i miei sentimenti per Akane, ho sempre saputo di non provare assolutamente nulla per le altre. Tuttavia non le ho mai allontanate, anzi, ho alimentato ancora di più i loro sentimenti. Sono sempre stato uno stupido egoista! Mi piaceva sentirmi amato, lodato, cercato… Adoravo vederle pendere dalle mie labbra, mi esaltava l’idea che erano disposte a massacrarsi a vicenda per un solo minuto con me.
Vanità! Superbia! Egoismo! È questo quello che sono, ed è questo quello che mi merito.
Avrei voluto che Akane si fosse fidata di me. Mi ha ferito il suo sguardo sprezzante, credevo che mi avrebbe concesso almeno il beneficio del dubbio invece non lo ha fatto, ha preferito credere a Shan-Pu nonostante lei stessa sappia quanto può essere meschina e bugiarda. Ha preferito accettare una terribile menzogna che le ha spezzato il cuore piuttosto che cercare la verità. Mi ha ceduto a lei come un pacco postale invece di combattere per me. Non le avrei mai permesso di farlo, ma sarei stato felice se ci avesse almeno pensato un momento. Non posso negare che anche io sono rimasto deluso da lei. Dopo tutto quello che ho tentato di dimostrarle in questi giorni…
Ad ogni modo, questa storia non può concludersi così! Se devo uscire di scena, voglio farlo con le mie gambe e non spinto di peso da un arpia gelosa ed un miserabile approfittatore.
Dimostrerò ad Akane la mia innocenza a qualunque costo, si pentirà di non essersi fidata di me! Sarà lei stavolta a dovermi chiedere perdono. È per questo che sono ancora in viaggio. Innanzitutto devo trovare quell’idiota di Ryoga, lui è l’unico che può confermare ad Akane che nella foresta eravamo solo noi due e che Shan-Pu ci ha trovati solo la sera in cui sono tornato a Nerima. Sa che Ryoga non le nasconderebbe mai una cosa del genere, di lui si fiderà di certo. Di lui si… è di me che… meglio non pensarci.
Il problema è trovarlo. Ho girato foreste e paesi per giorni, ho chiesto a chiunque se avesse visto un ragazzo perennemente imbronciato con una bandana gialla e un pesante ombrello rosso perdersi nei dintorni o un piccolo porcellino nero che si trascinava dietro un enorme zaino. Non è facile trovare qualcuno che è in grado di perdersi anche in una stanza quattro metri per quattro.
Solo questa mattina, ringraziando i Kami, una vecchietta mi ha confermato di averlo visto nei dintorni di Takefu. Ho setacciato tutta la città, ma a quanto pare si è già disperso altrove. Mi è rimasto solo un vecchio tempio buddista da controllare… sperando sia lì!
Salgo la lunga scalinata tutta d’un fiato è mi avvicino velocemente ad un gruppo di bonzi nel cortile del tempio…
<< Scusate? Per caso sapete dirmi se… eh? >>, inizio a chiedere attirando la loro attenzione quando noto uno strano fagottino nero tra le braccia di uno dei bonzi. Lo tirò rapidamente dalle sue mani per guardarlo meglio.
<< P-chan?! Finalmente ti ho trovato! Non sai quanto ti ho cercato! >>, gli sorrido subito dopo essermi concesso un grosso sospiro di sollievo. Lo vedo ringhiare e dimenarsi come suo solito. No! Non ti lascerò andare vecchio mio, non voglio correre il rischio che tu ti perda di nuovo.
<< E’ tuo questo porcellino ragazzo? >>, mi chiede quasi infastidito dalla mia presenza uno dei bonzi.
<< Hum, hum… o fatto un lungo viaggio per riuscire a trovarlo! Purtroppo questo piccolo birbante è solito perdersi… il suo senso dell’orientamento è davvero catastrofico, sapete? >>, affermo tramortendo con un pugno in piena testa quell’imbecille di un maiale che continuava a dimenarsi.
<< Peccato! Vuol dire che anche questa sera la cena sarà a base di riso e verdure in salamoia >>, afferma il vecchio rammaricato. Anche gli altri bonzi annuiscono dispiaciuti.
Volevano mangiare Ryoga! La cosa è davvero divertente, mi viene quasi da ridere.
<< Hai sentito idiota? Volevano mangiarti… ti ho salvato da morte certa, il minimo che tu possa fare e startene buono e tranquillo e tornare a casa con me >>, gli dico gustandomi la sua espressione ancora terrorizzata al pensiero di finire arrosto con le patate.
<< Forza, amico! Si ritorna a Nerima! >>, affermo più che sollevato. Per quanto mi sia indispensabile il suo aiuto non mi esaltava per niente l’idea di andarlo a cercare in Tibet.

 


Una settimana! Quel baka è sparito da una settimana. Ciò conferma ancora di più le parole di Shan-Pu… Ranma non mi ha mai amata. Sennò perché non tornare? Magari in questo momento sarà in giro con quella gattaccia a comprare tutine e pupazzetti per il futuro bebè. Maledetta! Maledetti tutti e due!
Da quando sono tornata a casa quei rompiscatole dei nostri genitori non hanno fatto altro che tormentarmi con i loro interrogatori. Non si aspettavano di vedermi già di ritorno ventiquattro ore dopo la nostra partenza, soprattutto non si aspettavano di rivedermi da sola… ma come dargli torto? Non me lo aspettavo neanche io.
Questa mattina sono uscita di casa presto apposta per evitare le loro domande. Ho girato tutta Nerima. Sono andata in libreria, al centro commerciale, al parco… ma non è servito a niente, proprio non riesco a non pensare a lui.
Ora che ci faccio caso è quasi ora di pranzo, tutto questo vagare mi ha messo una gran fame. A pochi isolati da qui c’è l’Ucchan, forse potrei concedermi un okonomiyaki prima di tornare a casa. Mi avvio a passo svelto, a quest’ora il locale sarà sicuramente gremito… non mi va molto di mettermi in fila.
Come mi aspettavo l’Ucchan è affollatissimo, certo che gli affari di Ukyo devono andare proprio alla grande… per quanto dovrebbe guadagnare, potrebbe permettersi qualsiasi lusso. Beata lei! Ma che diavolo mi prende? Ho appena fatto un ragionamento alla Nabiki?!
<< Akane!!! >>, l’urlo squillante di Ukyo attira la mia attenzione insieme a quella di tutto il resto della clientela. Sento gli sguardi di tutti addosso. O santi Kami!
<< Ciao Ucchan! Come stai? È da in po’ che non ci si vede >>, le chiedo avvicinandomi al bancone.
<< Come vedi a me va tutto alla grande, tu piuttosto?! Per fortuna che sei passata! Sarei venuta a trovarti in questi giorni >>, afferma con uno sguardo serio e rabbioso. Che ho fatto stavolta? Non aspetterà anche lei un figlio da Ranma?! Hum, ora ci scherzo anche su… sto davvero impazzando.
<< Perché? Di cosa vuoi parlarmi? >>, le chiedo fingendo non curanza. Ogni volta che qualcuno vuole dirmi qualcosa, finisce sempre con lo sconvolgermi.
<< Cos’è questa storia che non vuoi tornare con Ranma per stare con Shinnosuke? >>, mi chiede sconvolta sbattendo la mano sul bancone. Chi le ha detto una cosa del genere? E se anche fosse non dovrebbe esserne contenta?
<< Non so di cosa tu stia parlando, mi dispiace! >>, affermo indifferente voltando lo sguardo da un'altra parte.
<< Ma non mi dire? Ranma mi ha detto che non vuoi tornare con lui! Come puoi rifiutarlo in questo modo Akane? È da stupidi! >>, urla inferocita. Ma che le prende?
<< S..s..signorina? M..mi scusi, ma q..quando arriva la mia okonomiyaki? >>, chiede timidamente uno dei clienti alla mia destra. Dalla sua impazienza, deve aspettare già da parecchio.
<< Un momento! Non vede che sto parlando di una cosa importante? Aspetti il suo turno! >>, intima minacciosa al ragazzo spaventandolo.
<< D..d..d’accordo! >>, risponde lui tra l’imbarazzato e il preoccupato.
<< Prima di tutto, non sono io la stupida… inoltre queste non sono faccende che ti riguardano! >>, le rispondo ormai più che irritata. Ci mancava solo lei.
<< Mi riguardano eccome, invece! Ranma è un mio amico e non voglio vederlo soffrire! Perciò faresti meglio a cambiare atteggiamento nei suoi confronti o dovrai vedertela con me >>, afferma minacciosa, incrociando le braccia al petto.
<< Tranquilla! Ranma non soffre affatto, anzi. Non ti ha dato ancora la bella notizia? Sta per diventare papà! >>, la informo con voce tremante di rabbia cercando di trattenere le lacrime. Vedo il suo sguardo mutare improvvisamente… a cosa starà pensando ora?
<< Vuoi dire che sei già incinta? Perché non lo hai detto subito?! >>, mi chiede sorridendo. Ma sicuri che è la stessa Ukyo che cinque mesi fa ha contribuito insieme agli altri a mandare a monte il mio matrimonio?
<< Non sono io ad essere incinta, sciocca! È Shan-Pu ad aspettare un figlio da quell’idiota! >>, le urlo contro sbattendo un pugno sul bancone scheggiandolo.
<< S..Shan-Pu? Quella Shan-Pu? >>, mi chiede sconvolta, allungandosi verso di me.
<< Quante altre Shan-Pu conosci? >>, le chiedo sarcastica. Perché si sorprende tanto? La sua espressione è indecifrabile, sembra quasi che… cosa? Sta… sta ridendo? Mi è appena scoppiata a ridere in faccia! È completamente impazzita, ora ne sono certa!
<< Cos’hai da ridere? >>, le chiedo cercando di contenere la rabbia.
<< No… è che.. scusa ma la cosa è così, così assurda! Chi ti ha detto un idiozia del genere? >>, mi chiede tentando di contenere le risate.
<< Me lo ha detto proprio lei >>, la informo rammaricata. Ho ancora davanti agli occhi quel momento… le sue parole, il suo ghigno soddisfatto. Il suo sguardo maligno.
<< Non mi dire che tu le hai creduto davvero?! Akane, ma sei impazzita? Avanti, conosciamo entrambe Ranma… lo credi davvero capace di fare… quello… con Shan-Pu poi? Quell’imbranato non riuscirebbe nemmeno a dare un semplice bacio sulla guancia ad una ragazza senza essere colpito prima da un attacco cardiaco >>, il suo sguardo è perso nel vuoto. Molto probabilmente starà immaginando Ranma stecchito a terra. Come vorrei avesse ragione, ma…
<< Beh, veramente… non è proprio così… >>, le dico a voce bassa ancora imbarazzata al ricordo di quel momento.
<< COSA??? >>, urla attirando di nuovo l’attenzione di tutti su di se.
<< Non gridare ti prego! Ci guardano tutti >>, le scongiuro cercando di tapparle la bocca.
<< V..Vuoi dire che Ranma ti ha baciata? Un bacio vero? Vero, vero? >>, mi chiede sconcertata staccandosi la mia mando dalle labbra.
<< Beh… veramente…io..lui..cioè noi… >>, che le dico? Perché non riesco mai a tenere a freno la mia linguaccia?
<< Non posso crederci! E tu ancora dubiti di lui? Akane sei più sciocca di quanto immaginavo? Come hai potuto lasciare Ranma dopo che ti ha baciato?! >>, urla nuovamente saltando da dietro al bancone. Che vuole fare ora? Mi fa quasi paura!
<< Senti Ucchan… si è fatto tardi, ehm… magari ne riparliamo un’altra volta, che ne dici? >>, le dico scattando verso la porta. La conversazione va interrotta immediatamente.
<< Aspetta, Akane! Non abbiamo ancora finito di parlare! >>, sento le sue urla dalla strada, ma non ho nessuna intenzione di continuare quella discussione. Meglio tornarmene a casa.

 


Siamo in marcia ormai da circa sei ore. Non dovrebbe mancare molto a Nerima. Avevo deciso di portarmi dietro Ryoga sottoforma di porcellino, per essere sicuro di non perderlo lungo il cammino, ma quell’imbecille stava quasi per spezzarmi un braccio a forza di dimenarsi, alla fine sono stato costretto a trasformarlo in ragazzo.
Ora si rifiuta di seguirmi se non gli spiego la ragione per cui lo cercavo. Che faccio? Devo dirgli la verità o gli rifilo qualche scusa?
<< Sto aspettando, razza di deficiente! Mi dici che vuoi da me? >>, chiede battendo freneticamente un piede a terra e una mano sul braccio incrociato al petto.
<< Idiota che non sei altro… ti costa tanto seguirmi senza protestare? Ti ricordo che ho salvato la tua sporca pellaccia dagli stomaci di quei vecchi bacucchi >>, rispondo altrettanto irritato. Okay, non è il modo più convincente per spingerlo ad aiutarmi. Ma è lui che mi provoca! Che posso farci io?
<< Dannato bastardo, se non ti decidi a parlare giuro che me ne ritorno ad Hokkaido >>, minaccia lui tirandomi un cazzotto che schivo facilmente.
<< Salame senza bussola, ti ho trovato a Takefu! Non ti sei minimamente avvicinato ad Hokkaido. Possibile che con tutto il tuo vagare tu non riesca neanche a riconoscere i luoghi in cui ti trovi? >>, gli chiedo sprezzante, mentre gli sferro un calcio che riesce a parare a fatica.
<< Questi non sono affari tuoi! O parli o me ne vado! >>, minaccia ancora colpendomi di striscio al braccio.
<< D’accordo! Va bene! Sei contento? Ho bisogno del tuo aiuto… devi confermare ad Akane che in questi mesi sei stato con me a Nikko… tutto qui, non è difficile, no? Dopo potrai perderti di nuovo dove vorrai >>, gli dico colpendolo allo stomaco.
<< E perché dovrei fare una cosa del genere? Scordatelo! >>, urla disintegrando il muro alle mie spalle con la tecnica dell’esplosione.
<< Oh lo farai invece! Sempre che tu voglia tornare un uomo normale… che sciocco, non ti ho ancora detto che ho trovato una cura alla nostra maledizione vero? Se vuoi che ti dica di cosa si tratta devi fare prima ciò che ti ho chiesto! Allora? Ci stai? >>, gli chiedo eccitato. Non può rifiutarsi ora.
<< Come faccio a sapere che non mi stai imbrogliando? >>, mi chiede scettico prendendomi per la casacca.
<< Te lo dimostro subito! >>, mi scanso da lui e mi getto nel canale che costeggia la strada. Vedo i suoi occhi spalancarsi per l’incredulità. È fatta!
<< C..come diavolo ci sei riuscito? >>, mi chiede colpendomi con un pugno in testa. È matto da legare!
<< Te l’ho già detto! Se vuoi saperlo dovrai prima aiutarmi… prendere o lasciare >>, lo vedo fissarmi titubante. Non mi sembra ci sia molto da pensare… << E’ una proposta irrifiutabile! >>, gli ricordo irritato dal suo tentennare.
<< E’ un ricatto! Ma ci sto! Torniamo a Nerima! >>, mi esorta eccitato.
<< Ehm… siamo già a Nerima! >>, lo informo. Si guarda intorno sorpreso.
<< Beh? Allora che aspettiamo? Andiamo subito da Akane, no!? Prima le parlo, prima ritorno normale! >>, mi urla lui trascinandomi nella direzione opposta. Gli sferro un calcio alla testa atterrandolo.
<< D’altra parte idiota! >>, gli urlo mostrandogli la direzione. Che imbranato! << E comunque andremo prima dal dottor Tofu… devo sbrigare una cosa prima di portarti da Akane >>
<< Eh? Il dottor Tofi? Che ci andiamo a fare lì? Tzè! Fa come vuoi, basta che ci muoviamo! >>, afferma incrociando le braccia al petto. Bene! Questa pagliacciata sta per finire finalmente.

 


Un altro giorno sta volgendo al termine. Chissà quell’imbecille dove sarà ora? Perché non si fa vivo? Me ne sto qui, seduta da sola in veranda aspettando il crepuscolo come ogni sera. Il mio momento preferito… il nostro momento… oh mamma, come vorrei che tu fossi qui! Avrei tanto bisogno dei tuoi consigli.
<< Sapevo di trovarti qui! >>, una sensazione di dejà vu mi prende allo stomaco. È davvero qui? Mi volto lentamente verso il laghetto dove lo vedo fissarmi serio da un masso poco distante.
<< Ranma… >>, cosa devo dirgli? Cosa mi dirà lui?
<< Sono venuto ancora una volta a chiederti di credermi… io non ho fatto niente di quello di cui mi accusa Shan-Pu! >>, afferma serio mentre si avvicina lentamente a me. Il suo tono è diverso dall’altra sera, è tranquillo, pacato, sicuro.
<< Ranma, io non so… >>, credergli o non credergli? Perché è così difficile?
<< Ti sto dicendo la verità, Akane! Come puoi credere ad una bugia e non alla verità? >>, ora il suo tono è diverso, è più alto… irritato. Non gli rispondo e lui coglie nel mio silenzio chissà quale conferma.
<< Te lo chiedo per l’ultima volta Akane… credi a me! >>, mi implora prendendomi per le spalle. Cosa devo fare? Sono indecisa. Abbasso lo sguardo, non riesco a reggere la delusione nei suoi occhi.
<< Speravo che non fosse necessario, ma non mi lasci altra scelta… Ryoga?! Vieni fuori! >>, urla amareggiato al vento. Ryoga? Ma dove…
Da un albero del giardino vedo sbucare un ombra nota. Ryoga.
<< C..ciao A..Akane! Come stai? Ti trovo in.. in ottima forma, sai? >>, chiede lui abbastanza imbarazzato, grattandosi con una mano la testa.
<< Ryoga! Che ci fai tu qui? >>, chiedo a mia volta più confusa che mai. Perché Ranma lo ha portato? Dove vuole arrivare?
<< Su Ryoga, di ad Akane dove sei stato negli ultimi tre mesi >>, lo incita Ranma impaziente guardandolo torvo.
<< Eh? Si.. subito! Ecco io ero nella foresta di Nikko con Ranma >>, afferma lui deciso.
<< E di un po’ Ryoga… chi c’era oltre a noi nella foresta? >>, chiede ancora Ranma deciso.
<< Oltre a noi? Lo sai benissimo idiota che eravamo solo tu ed io! Che domande fai? >>, chiede Ryoga confuso.
<< E Shan-Pu? L’hai mai vista nei paraggi prima della sera del nostro ritorno a Nerima? >>, chiede ancora serio voltandosi questa volta verso di me per guardarmi negli occhi.
<< No! Io non l’ho mai vista! Ma nemmeno tu mi sembra.. lei stessa quella sera aveva affermato di averti cercato a lungo, anche in Cina se non sbaglio… ma perché mi fai queste domande? Sono cose che sai benissimo anche tu! >>, chiede Ryoga irritato afferrando Ranma per un braccio.
<< Ah io lo so benissimo infatti! Era qualcun altro qui ad aver bisogno di conferme. A quanto pare la mia parola non bastava >>, afferma Ranma sarcastico lanciandomi qualcosa che afferro al volo.
<< Che cos’è questa? >>, chiedo guardando la strana busta di carta tra le mie mani. Sembra quasi…
<< Sono le mie analisi. Mi sono appena sottoposto ad una visita al quanto fastidiosa ed indecente dal dottor Tofu. Nel caso non ti fosse bastata nemmeno la parola di Ryoga. Se l’apri puoi verificare che quello che ti ho sempre detto è vero. Io non centro niente con quello che ha affermato Shan-Pu! Non so se la storia della sua gravidanza sia vera, tanto meno m’interessa. L’unica cosa che conta è che io non l’ho mai toccata… né lei, né nessun’altra! >>, afferma serio fissandomi con occhi gelidi.
Cos’ho fatto? Ora mi odierà per sempre!
<< Ora che ti ho dimostrato la mia innocenza… posso anche liberarti della mia fastidiosa presenza! Tornerò a Ryugenzawa, c’è ancora l’Oroky che mi aspetta… >>, mi informa abbassando lo sguardo. Anche Ryoga lo guarda sorpreso. Ranma è cambiato di nuovo! È diventato freddo… distaccato… mi odia, lo so!


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N.D.A.: Ciao a tutte!!! Eccomi di nuovo quì con un nuovo capitolo. Siamo ormai prossime alla fine, sapete? I prossimi saranno gli ultimi due capitoli. Non so se esserne contenta o meno. Mi ero affezionata a Crepuscolo. Beh comunque... sono le 1:20 di notte, gli occhi mi si chiudono dal sonno, sto letteralmente dormendo in piedi, quindi mi perdonerete ancora una volta se pubblico la toria senza correggerla. In realtà non l'ho nemmeno riletta, sono troppo stanca per farlo. Posso garantirvi però che domani troverò cinque minuti di tempo per farlo, promesso!
Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate e perdonate gli orrori che troverete all'interno. presto spariranno.
Alla prossima. Ciao!

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Capitolo 15
*** 15) Un giorno speciale ***


CREPUSCOLO

 

15) Un giorno speciale

 

Questo dovrebbe essere un giorno speciale. Il giorno in cui divento finalmente un ragazzo normale, un uomo… un uomo a tutti gli effetti. Ho sognato questo giorno ogni secondo degli ultimi tre anni, l’ho immaginato in tanti modi e con tanti dettagli differenti. L’ho visto con il sole o con la pioggia, di sera o di mattina. Ogni variabile era diversa dalle altre, aveva luoghi, luci e profumi diversi, ma due cose rimanevano sempre le stesse… io che tornavo normale ed Akane che sorrideva felice al mio fianco.
Invece sono qui, nel bel mezzo di una foresta che ho sempre odiato, davanti ad un enorme lago apparentemente inoffensivo, pronto a rischiare il tutto per tutto pur di tornare quello che ero… ma contrariamente a come l’ho sempre sognato, sono da solo.
A dire il vero non proprio solo, ovviamente quel rompi scatole di Ryoga mi ha seguito. Gli avevo detto di restarsene a Nerima, che mi sarei procurato il muschio da solo e, una volta che il dottor Tofu ne avrebbe ricavato l’antidoto definitivo lo avrei condiviso con lui, e con Mousse naturalmente. Nonostante mi abbia sempre creato problemi insieme a quella sciocca gattaccia di cui si è innamorato, è pur sempre un compagno… e i compagni non si abbandonano mai.
Quell’idiota di un suino rinsecchito però non ne ha voluto sapere. Neanche lui si fida di me. Credeva che una volta ottenuto l’antidoto lo avrei tenuto tutto per me… forse lui si sarebbe comportato in quel modo, ma io no, io sono un uomo d’onore e, quando do la mia parola la mantengo… sempre e comunque.
Ciò che più mi tormenta però è che Akane non sia qui, e pensare che eravamo partiti insieme… pensare che se non fosse stato per sciocche gelosie insensate lo saremmo ancora… pensare che forse… meglio non pensare.
Sono passate meno di dodici ore da quando l’ho lasciata nel giardino di casa sua. Avevo deciso di non mostrarle subito le prove che mi scagionavano, volevo offrirle un’altra opportunità per concedermi fiducia, ho sperato fino alla fine che non fosse necessario chiamare Ryoga o tirar fuori i risultati delle analisi… ho desiderato fino all’ultimo istante prima di lasciarla, che lei mi fermasse, che mi chiedesse di portarla con me… ma non lo ha fatto.
Si è limitata a sussurrare uno “ scusami ” rammaricato e rassegnato forse, senza mai guardarmi negli occhi, a capo chino e i pugni stretti, come chi sa di aver sbagliato ma non ha il coraggio di porvi rimedio. Si è arresa. Lo ha fatto nel giorno del nostro matrimonio… hum… meglio dire mancato matrimonio. Da allora ha smesso di combattere, ha smesso di credere in me… ha smesso di credere in noi. Nelle ultime settimane ho provato a farlo io per entrambi, ho provato a sperare anche per lei, a credere anche per lei, a combattere anche per lei. Ma lei si è arresa, ed io non posso più continuare a crederci da solo.
Sono partito con Ryoga a seguito quella sera stessa. Mi ha tormentato con migliaia di domande ed insulti a cui non ho mai risposto. Strano vero? Non è da me… ma quale forza di reagire vi è in un uomo che ha perso l’unica cosa che dava un senso alla sua vita?
Non so nemmeno io perché sono qui oggi. Ormai l’essere un uomo completo non ha più senso per me… eppure combatterò contro l’Oroky, combatterò allo stremo delle mie forze per ottenere quell’antidoto. Ma non lo farò per me. Combatterò per Ryoga, per liberarlo da una maledizione che io stesso gli ho causato con la mia superficialità. Combatterò per Mousse, per dimostrargli la mia gratitudine per tutte le volte in cui mi ha aiutato a salvare Akane, per le volte che nonostante i nostri screzi, ha lottato al mio fianco, per dimostrargli la grande stima che dopo tutto provo per lui. Sono certo che se tra noi non ci fosse stata Shan-Pu, io e Mousse saremmo stati buoni amici. Combatterò per i miei genitori… in modo che mio padre possa essere fiero e orgoglioso di me… affinché mia madre possa guardarmi negli occhi senza provare più vergogna, perché suo figlio è un uomo vero! Combatterò, anche se per l’ultima volta, per Akane, perché un giorno possa ricordarsi di me come colui che alla fine ce l’ha fatta. Perché un giorno io possa tornare a casa e dirle…
No! Non potrò più dirle niente… non c’è più futuro per noi.
<< Durerà ancora a lungo questa riflessione? Siamo fermi qui da un ora? Cos’altro dobbiamo aspettare? Abbiamo già i due corni di mangusta! >>, quell’idiota di Ryoga mi trascina fuori dai miei pensieri con più prepotenza del solito. Tuttavia ha ragione. Durante il viaggio abbiamo trovato il vecchio tempio di cui parlava il dottore e preso l’altro corno.
<< Non avere fretta, stupido! Ho bisogno di concentrazione prima di cominciare un combattimento! >>, gli dico deciso guadagnandomi un occhiataccia scettica.
<< Concentrazione? Tu? Ranma Saotome che si ferma a meditare, è da quando? Non è che per caso hai paura dell’Oroky? >>, mi chiede altezzoso sedendosi sguaiatamente a terra a gambe incrociate.
<< Io paura? Hai forse dimenticato con chi stai parlando imbecille? >>, gli chiedo lanciandogli contro un sasso che disintegra senza fatica in meno di un secondo.
<< Ah, ecco che ci risiamo con la solita cantilena… io sono il grande Ranma Saotome chi è pari a me? Smettila e deciditi a svegliare quel dannato mostro! >>, mi provoca lui spazientito. Perché ho dovuto portarmelo dietro? Dannazione!
Tiro fuori dalla casacca il corno di mangusta e vi soffio dentro con tutto il fiato che ho in gola. Sono troppo nervoso ed arrabbiato per soppesare le dosi.
Sia io che Ryoga ci voltiamo verso il lago non appena il corno emette un suono stridulo e fastidioso che ci fa tappare all’istante le orecchie. Anche gli alberi e i cespugli si svuotano dei loro abitanti, che scappano veloci verso l’interno della foresta infastiditi da quel terribile stridio.
<< Ora capisco perché quel coso sveglia l’Oroky, è tremendo! >>, urla irritato con le orecchie ancora coperte.
<< Già… ma sembra che non abbia funzionato! Qui non è cambiato nulla! >>, lo informo mentre ispeziono la zona con lo sguardo.
Le acque del lago sono rimaste tranquille… i secondi passano ma di quella bestiaccia neanche l’ombra. Dove abbiamo sbagliato?
<< Forse è rotto! O magari quella bestiaccia ha accumulato troppo cerume per sentirlo >>, ipotizza Ryoga scattando in piedi. Lo vedo avvicinarsi al lago impaziente e preoccupato… teme che l’Oroky non si risvegli.
<< Non dire sciocchezze! È impossibile! >>, affermo avvicinandomi a mia volta alle acque del lago per immergervi una mano. Tutto questo è strano!
<< Allora hai sbagliato lago! Qui non c’è nessun mostro! Oltre te ovviamente >>, cosa?
<< Ehi P-chan!? Ricorda che tra i due sei tu quello che non ha un briciolo di senso dell’orientamento, chiaro? >>, gli ricordo. Non accetto un’affermazione simile da lui! Dall’eterno disperso per eccellenza.
<< Allora se ne sei così sicuro, va a cercarlo! >>, mi urla soddisfatto lanciandomi con violenza nel lago. Maledetto bastardo! Questa me la paga… Kami se me la paga!
Nuoto veloce verso il fondo del lago guardandomi intorno attentamente. Sembra tutto normale. Possibile che abbia davvero sbagliato lago?
Noto improvvisamente una miriade di piccoli pesci dirigersi verso di me… temo che vogliano attaccarmi quando mi superano senza degnarmi della minima attenzione. Sembra stiano scappando. Nuoto verso la direzione da dove provenivano, notando delle bolle d’acqua fuoriuscire da una spaccatura sul fondale. Forse ci siamo.
improvvisamente forti scosse fanno vibrare il suolo permettendo alla spaccatura di aprirsi ancora di più mostrando un enorme testa di drago. L’Oroky si è svegliato. Non faccio in tempo a gioirne che questi esce violentemente dalla conca che si è formata insieme a tutte le sue otto teste. Devo tornare in superficie immediatamente.
Sulla riva del fiume ritrovo un eccitato Ryoga pronto ad iniziare la lotta. Le scosse di terremoto devono averlo avvertito della presenza di quella bestiaccia.
Pochi secondi e ci ritroviamo a saltellare tra le teste dell’Oroky alla ricerca del muschio. È una mia impressione o sembra più arrabbiato dell’ultima volta?
<< L’ho visto! Ranma, l’ho visto è la! >>, mi urla Ryoga mostrandomi una piccola chiazza sul naso del Oroky.
<< Maledizione! >>, aveva tentato di arrivarci ma una delle teste lo ha scaraventato con violenza nel lago. Pochi secondi dopo un piccolo porcellino nero cerca disperatamente di tornare a riva.
<< Stupido! Lo sapevo che ti saresti lasciato colpire… sei un buono nulla! >>, affermo più a me stesso che a lui, troppo impegnato a restare a galla per ascoltarmi.
Improvvisamente tutte le teste dell’Oroky si scagliano contro di me. Qui si sta mettendo male! Per la prima volta in vita mia rimpiango il non potermi trasformare in ragazza. Almeno in quel modo lo avrei distratto abbastanza da potermi permettere di arrivare al muschio.
Due teste mi prendono di mira avventandosi a velocità pazzesca verso di me. Le scanso all’ultimo secondo in modo da farle scontrare tra di loro. Ne restano ancora sei.
Mi preparo a lanciare un Hiryu Shoten ha verso le teste prive di muschio, ma non è facile attaccare e schivare contemporaneamente i colpi di sei bestiacce. Maledetto Ryoga! Non potevi scegliere un altro momento per fare il bagno?


Sono in marcia da ore. Non ricordavo che la foresta di Ryugenzawa fosse tanto grande, sembra quasi un percorso ad ostacoli, in certi momenti ho l’impressione di camminare su un campo minato per le numerose trappole da evitare, per non parlare poi degli animali giganti da cui difendermi. Sono distrutta!
Ho seguito Ranma due giorni dopo la sua partenza. Quelle matte di Nabiki e Ucchan mi hanno praticamente cacciata di casa con tanto di zaino in spalla. “ Non tornare senza quell’idiota!” mi hanno minacciato sghignazzando. Se fosse stato per me non sarei mai partita. Con che coraggio mi presenterò da lui? Cosa gli dirò quando lo avrò davanti? Sarà disposto a perdonarmi sapendo che io al suo posto non lo avrei fatto?
Se da un lato le parole di Ryoga hanno richiuso la voragine che le bugie di Shan-Pu mi avevano aperto dentro, dall’altro il rimorso per aver ferito Ranma con i miei dubbi ne ha aperta un'altra ancora più profonda. Come ho potuto trattarlo in quel modo? Dopo tutte le dimostrazioni che mi ha dato… come ho fatto ad essere così ingiusta? È vero, in passato Ranma si è comportato da stupido con me, ma niente può giustificare la mia totale mancanza di fiducia nei suoi confronti. Crederlo capace di una cosa simile… se ci ripenso ora, mi sembra impossibile che proprio io ci sia cascata come un’allocca. Shan-Pu questa volta me la pagherà cara!
Improvvisamente il frastuono di numerosi animali che si addentrano per la foresta attira la mia attenzione. Sembrano scappare da qualcosa… ma che cosa? D’un tratto la terra sembra muoversi sotto i miei piedi, forti scosse di terremoto gettano l’intera foresta nella confusione più totale. Sento in lontananza urla e insulti… non c’è dubbio, Ranma e Ryoga stanno combattendo contro l’Oroky.
Scatto immediatamente nella direzione delle voci, devo raggiungerli il prima possibile. Corro incurante delle trappole sepolte sotto i miei piedi, non ho tempo di preoccuparmi di queste.
Al mio arrivo vedo Ranma scansare veloce due teste di drago che si abbattono tra di loro, i suoi movimenti danno l’impressione di voler sferrare un Hiryu Shoten ha, ma sembra essere in difficoltà. Volgo lo sguardo verso il lago alla ricerca di Ryoga, perché non è ad aiutare Ranma? Di lui nemmeno l’ombra, in compenso vedo P-chan arrancarsi stremato alla riva del lago. Che ci fa qui anche P-chan? Mi precipito a tirare fuori dall’acqua il mio piccolino che mi guarda confuso e sollevato… poverino, deve aver avuto tanta paura.
Lo adagio al sicuro su prato coprendolo con il maglione che portavo legato alla vita affinché si asciughi, nel frattempo un grido di Ranma accompagnato da un potente gemito dell’Oroky attira la mia attenzione. La lotta sta diventando sempre più cruenta, ma perché non usa il corno di mangusta? Mi dirigo veloce verso di loro chiamando Ranma a squarcia gola. Si volta sbalordito verso di me rischiando quasi di essere colpito in pieno dal mostro.
Anche l’Oroky ha notato la mia presenza, questo ignora all’istante Ranma scagliandosi contro di me.
<< Akane! Allontanati da li! Ora! >>, mi urla Ranma da una delle teste. Non faccio in tempo a scansarmi che l’Hiryu Shoten ha manda K.O. altre quattro teste, ne rimangono solo due. Vedo Ranma saltare rapido su quella che porta il muschio. Ne riempie velocissimo due piccoli contenitori per poi tornare a terra a pochi passi da me, estrae il corno dalla casacca e vi alita dentro. Un istante dopo un dolce suono riporta lentamente la calma nella foresta.
L’Oroky torna pian piano a dormire sul fondo del lago permettendoci di tirare finalmente un sospiro di sollievo, gli animali della foresta hanno smesso di dimenarsi e lanciare richiami di avvertimento ai loro simili. Gli alberi tornano a ripopolarsi ed il suolo si assesta sotto i nostri piedi. Anche questa è andata!
Mi volto entusiasta verso Ranma. C’è l’ha fatta ancora una volta… è stato grande! Anche lui si volta verso di me, il suo sguardo è dapprima confuso, poi sollevato per diventare infine irritato.
<< Che diavolo ci fai qui? >>, mi sbraita contro. Non mi parlava così da… da…
<< Ranma…io… io volevo scusarmi con te! >>, riesco a malapena a dire. Il suo sguardo mi rende nervosa.
<< Mi sembrava che lo avessi già fatto… comunque potevi aspettare il mio ritorno, no? Avventurati da sola in un luogo come questo… che idea sciocca! Solo a te poteva venire in mente una cosa simile >>, afferma sprezzante. Cosa diavolo gli prende? Ed io che sono venuta fin qui per scusarmi con lui!
<< Stupido che non sei altro! Ero preoccupata per te! Perché mi tratti in questo modo, non capisco? >>, le parole mi sono uscite dalle labbra in un urlo amareggiato.
<< Non capisci? Davvero non capisci? Hai anche il coraggio di chiedermi perché ti tratto in questo modo dopo il modo assurdo in cui tu hai trattato me in queste settimane!? >>, mi accusa sprezzante camminando minaccioso verso di me puntandomi il dito contro.
<< Ti ho già chiesto scusa, mi sembra >>, riesco solo a sussurrare distogliendo lo sguardo da lui.
<< Anche io ti ho chiesto scusa. Ti ho chiesto di perdonarmi centinaia, no migliaia di volte! Ti ho mostrato di aver capito i miei errori, di essere cresciuto, e tu? Tu mi hai gettato via come uno straccio vecchio! Ti avevo chiesto solo un po’ di fiducia… ti avevo scongiurato di credere a me invece che a quella bugiarda di Shan-Pu, ma tu cosa hai fatto, Akane? Hai preferito credere a lei! Hai preferito credere ad una bugia! >>, le sue parole sono cariche di rabbia, di disperazione… ha ragione… su tutto.
<< Lo so! Ho sbagliato… tutta la vita non basterà per pentirmene. Suppongo che adesso sia troppo tardi per rimediare >>, rispondo rassegnata, più a me stessa che a lui forse.
I suoi occhi sono puntati su di me, li percepisco addosso pur senza volgere lo sguardo verso di lui. Mi volto lentamente dandogli le spalle, mi avvicino al grande albero dove ho lasciato P-chan per riprendere lo zaino… non ha più senso restare qui, lui non mi vuole più.
<< Dove credi di andare adesso? >>, mi chiede. Ancora quel tono sprezzante e beffardo.
<< Torno a casa, mi sembra chiaro! >>, rispondo sarcastica. Cosa si aspettava da me? Che mi prostrassi ai suoi piedi per supplicare il suo perdono? Che lo pregassi, lo scongiurassi di tornare da me? Ho lasciato casa mia per venirlo a cercare, ho ammesso di aver sbagliato e gli ho chiesto scusa… se non vuole perdonarmi è un suo problema.
<< Esattamente quello che mi aspettavo! >>, puntualizza lui beffardo dandomi a sua volta le spalle.
<< Con questo che vorresti dire? >>, gli chiedo irritata a mia volta. A che gioco sta giocando? Mi avvicino a lui e lo costringo a voltarsi verso di me. Il suo sguardo è diverso, non è duro come prima. I suoi occhi sembrano quasi tristi… delusi.
<< Voglio dire che io ho sempre combattuto per te, Akane… ma tu… tu non lo hai mai fatto per me. Mi hai sempre rinfacciato il mio orgoglio, ma il tuo è nettamente superiore al mio >>, sussurra con voce rassegnata. Ho sbagliato ancora una volta.
<< Se io ti chiedessi di tornare con me, tu lo faresti? >>, chiedo ancora rassegnata a mia volta. Non ho il coraggio di sperare che questa situazione possa risolversi. Lo vedo fissarmi incerto sulla risposta da darmi. Tipico di Ranma. Anche se tra i due lui è l’unico che è davvero cresciuto forse.
<< E tu? Se io ti chiedessi di rinunciare al tuo orgoglio, tu lo faresti? >>, mi chiede a sua volta ponendo le mani sulle mie spalle.
L’orgoglio, l’ostinazione… soffiano come una tempesta nella mia mente, nel mio cuore, hanno sempre condizionato rapporto con Ranma, rafforzandolo per certi aspetti e deteriorandolo per certi altri. Cosa devo fare? Posso andare contro me stessa per amore? Lui lo ha fatto, ma io posso riuscirci?
Mi volto per un solo istante verso l’albero alle mie spalle. Il mio maglione è abbandonato a terra ma di P-chan nessuna traccia. Che si sia perso di nuovo?
<< Rispondi, Akane! Per favore! >>, mi chiede ancora scuotendomi per le spalle. Mi guarda con occhi imploranti, sembra quasi di leggervi dentro speranza. Questa volta farò la cosa giusta.
<< Si, Ranma lo farei. Non sarebbe facile per me, ma ci proverei fino a riuscirci >>, affermo sicura sollevando lo sguardo verso di lui che mi guarda sconcertato. Un piccolo sorriso si dipinge sul suo viso.
<< Ed io tornerei da te, Akane. Nonostante i litigi, gli scontri, gli insulti… nonostante tutto, io tornerei da te. Sempre e comunque >>, afferma a sua volta sorridendo avvicinandosi maggiormente a me.
Non ci credo. Avevo perso le speranze ormai… Ranma mi fissa sereno e sollevato, riesco quasi a leggere nei suoi occhi tutte le emozioni che sta provando, riesco a distinguervi le mie stesse sensazioni. Si avvicina sempre di più ed io lo lascio fare. Le sue guance si tingono di una leggera sfumatura rossastra, non fatico ad immaginare in che condizione siano le mie. La sua mano lascia la mia spalla per risalire lentamente lungo la guancia. Al solo tocco brividi di piacere si impossessano del mio corpo. Pochi secondi che ai miei occhi paiono ore interminabili e le sue labbra calde si posano nuovamente sulle mie. Ancora una volta, come quella maledetta sera in cui fummo raggiunti da Shan-Pu e Shinnosuke. Le sue labbra premono leggere sulle mie ed io mi abbandono alle infinite sensazioni che mi trasmettono. Le mie mani si posano incerte sulle sue grandi spalle, la sua scende invece lungo la mia schiena attirandomi maggiormente verso di se e, nell’attimo in cui i nostri corpi si sfiorano le nostre labbra si schiudono contemporaneamente. È diverso dal nostro primo bacio. C’è più consapevolezza, più desiderio… più amore. Come se fosse possibile?
Ci allontaniamo, seppur a malincuore per riprendere fiato ma nell’istante stesso in cui si rende conto della distanza che ci separa, Ranma fa immediatamente per annullarla. E pensare che Ucchan lo riteneva incapace anche di un semplice bacio sulla guancia.
Torniamo a baciarci come se fossimo venuti al mondo solo per questo mentre il sole cala silenzioso alle nostre spalle, permettendo ad un nuovo crepuscolo di segnare questa volta l’inizio di una nuova storia, stavolta da scrivere insieme.






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N.D.A.: Ciao a tutte! Si, lo so, sono in ritardo con l'aggiornamento ma a mia discolpa posso dire che in questo periodo me ne sono capitate di tutti i colori, non ho avuto nè il tempo nè la testa per scrivere niente. In effetti lo avrete già capito da sole leggendo questo capitolo che a mio avviso è il peggiore di tutti fino ad ora. Sinceramente non mi convinceva per niente, ma dopo giorni che sono quì, seduta davanti ad una pagina bianca, ho deciso di postarlo lo stesso, tanto anche spremendo il cervello al massimo, non nè avrei ricavato niente di meglio. Mi dispiace soprattutto perchè questo è il penultimo capitolo, con il prossimo si concluderà Crepuscolo. Almeno per il finale non ci sono dubbi, conosco l'ultimo capitolo da ancor prima di scrivere il primo, spero che piacerà anche a voi. Nel frattempo accontentatevi di questo, e mi raccomando fatemi sapere che ne pensate, anche se ammetto che non mi aspetto per niente recensioni positive questa volta.
Alla prossima!



COMUNICAZIONE DEL 06/07/11__ E' stata aperta su facebook una pagina fan chiamata "La stanza di Ily94 & Sun86m fanfiction writers", è un piccolo ritrovo dove poter comunicare, postare immagini e tante altre cose, ma soprattutto per poter approfondire un po' la conoscenza tra appassionate di fanfiction e in particolare di Ranma. Al momento è ancora molto spoglia, la pagina è stata appena creata e non ho avuto il tempo di sistemarla, spero tuttavia parteciperete!

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Capitolo 16
*** 16) Che differenza può fare un giorno? ***


CREPUSCOLO



16)Che differenza può fare un giorno?

È una fresca giornata di settembre. L’estate è andata via da un pezzo, l’aria è più fresca… più frizzante. Le giornate si sono accorciate permettendo al sole di calare via prima per tornare nel suo nascondiglio notturno, la luna al contrario sembra reclamare altezzosa il suo posto nell’alto dei cieli.
Un nuovo anno mi si apre davanti, un anno ricco di premesse inaspettate e piacevoli. L’anno scorso di questi tempi ero alle prese con lo shopping prescolastico. Comprare penne e quaderni nuovi per iniziare al meglio l’ultimo anno di liceo sembrava il massimo dei miei progetti. Certo non mi sarei mai aspettata tutto quello che è avvenuto dopo… Sono stata intrappolata in una bambola di cera mentre lo spirito vendicativo di questa si è impossessata del mio corpo per uccidere Ranma, sono stata catapultata pochi mesi dopo in Cina dove ho quasi perso la vita in un orribile grotta, sono stata spedita a trabocchetto sull’altare e poi abbandonata dal mio quasi sposo pochi minuti dopo mentre tre pazze scatenate riducevano la palestra in un ammasso di macerie e detriti.
Ho visto Ranma andare via. Ho dovuto fare i conti con la sua assenza e con i miei rimorsi per mesi interi. Ho ricevuto il mio primo vero bacio da un ragazzo che non era lui sotto i suoi stessi occhi. È vero, ero già stata baciata prima ma mai in modo reale. La prima volta Ranma era sotto l’effetto della Neko Ken, la seconda era imbavagliato per bene da uno spesso strato di scotch. Certo avevo potuto sentire in entrambi i casi la consistenza delle sue labbra morbide sulle mie, gli insani brividi che il solo contatto poteva provocarmi… ma questo era troppo poco per parlare di bacio vero e proprio.
La scena rabbiosa che è arrivata poco dopo è stata una vera sorpresa per tutti e due, soprattutto quando lui si è lasciato sfuggire in preda all’ira quelle due piccole parole che per quasi tre anni ho sperato, pregato, desiderato ardentemente di sentirgli dire… “ti amo”.
Come dimenticare poi la scoperta di un rimedio alla sua maledizione, ancora lo vedo piroettare su e giù per il corridoio di casa. Allo stesso modo credo che non potrò mai dimenticare neanche la sera in cui fummo raggiunti da Shinnosuke e Shan-Pu nella foresta di Ryugenzawa, Ranma che lottava rabbioso contro Shinnosuke, Shan-Pu che lo accusava di atti terribili e inimmaginabili. Solo io potevo essere così stupida da credere alle sue parole, tanto sciocca da poter anche solo pensare che Ranma, il mio Ranma, potesse essere capace di simili meschinità. Lo avevo appena ritrovato dopo averlo praticamente spinto a lasciarmi pochi mesi prima, per poi allontanarlo di nuovo con i miei dubbi e la mia insicurezza. Avrei potuto perderlo per sempre… se solo ci ripenso mi vengono i brividi e il terrore mi stringe alla gola togliendomi il respiro.
Ranma mi ha perdonato quasi subito per fortuna. Devo ammettere che ne sono rimasta sorpresa. Ero convinta che mi avrebbe costretta a strisciare ai suoi piedi a denti stretti per chissà quanto tempo prima di concedermi un’altra opportunità. Il primo istinto alla sua area gelida è stato quello di non dargli la soddisfazione di vedermi supplicare il suo perdono, ma se solo ripenso al dolore e alla frustrazione dei mesi passati senza di lui mi rendo immediatamente conto che se lui non fosse capitolato subito allora avrei potuto anche prostrarmi ai suoi piedi, recitare centinaia di mea culpa cospargendomi il capo di ceneri e seguirlo fino all’infinito pur di non perderlo di nuovo. Non avrei sopportato di vederlo uscire ancora una volta dalla mia vita, non dopo tutto quello che c’era stato.
Se mesi fa, riprendere una vita quasi normale era stato tremendamente difficile, ora dopo le sue parole, le sue promesse, un po’ ortodosse ma pur sempre promesse, dopo il suo sconvolgente bacio al chiaro di luna, dopo tutto quello che entrambi sapevamo di provare per l’altro… beh, sarebbe stato assolutamente impossibile!
Quando siamo tornati a casa da Ryugenzawa, nascondere a tutti quello che era successo è stato praticamente impossibile. Nabiki aveva pensato bene di mettere al corrente i nostri padri della rottura dei vari fidanzamenti di Ranma, dell’imboscata di Shan-Pu a Ryugenzawa, delle sue accuse infamanti e della mia partenza alla ricerca di redenzione. Inutile dire che nessuno dei dettagli è stato tralasciato dalla mia adorata sorellina, nemmeno stesse descrivendo la trama di uno shoujo manga o la scena di uno di quei film strappalacrime che piacciono tanto a Kasumi e alla signora Nodoka.
Il risultato? Come era prevedibile, non appena mettiamo piede sulla soglia di casa i nostri padri ci assalgono con l’intero programma dei preparativi matrimoniali. Abbastanza scontato come comportamento, infatti lo avevo messo in conto nel momento stesso in cui ho lasciato casa per andare a riprendermi Ranma. Ciò che ancora una volta mi ha lasciata sconcertata è stata la reazione di lui. Non è scappato via imbarazzato urlando insulti a destra e a manca, non ha lanciato suo padre nello laghetto in giardino dandogli dell’idiota, non ha blaterato frasi sconnesse e senza senso come suo solito pur di trarsi fuori dall’impiccio. No. Si è limitato a fissarli con aria seria e grave intimandoli di restare fuori dalle nostre faccende private. Ha detto loro che non dovevano azzardarsi ad organizzare nessun matrimonio perché noi non vi avremmo preso parte, affermando in un modo tale da non permettere repliche, che il giorno in cui avremmo deciso di sposarci, se avremmo deciso di sposarci, sarebbe stata nostra premura informarli… quindi, la questione matrimonio doveva chiudersi all’istante.
I nostri genitori ne sono rimasti praticamente sconvolti. le urla disperate e i pianti di dolore hanno reso il nostro ritorno a casa insopportabile per giorni interi. Nemmeno la consapevolezza di ciò che provavamo era riuscita a spingerci al grande passo e, ciò per i nostri genitori era inspiegabile… e non solo per loro.
Dire che sono rimasta profondamente delusa dal comportamento di Ranma è un eufemismo. Le sue parole sono state atroci, mi hanno ferito come mille lame incandescenti infilzate tutte insieme nello stesso punto. Mi ha ripetuto per due intere settimane che mi voleva bene e che sarebbe stato disposto a sposarmi in qualsiasi momento per poi ritrattare tutto nel momento e nel modo più inaspettato e doloroso. Tipico di Ranma!
Per un attimo mi è persino venuto il dubbio che si stesse prendendo la sua vendetta per non avergli creduto subito quando Shan-Pu lo aveva accusato di essere stato con lei. Ma che senso avrebbe? Lui mi aveva assicurato di avermi perdonato… allora perché non vuole più sposarmi? Le possibilità sono due. O non era sincero nel momento in cui me lo diceva o ha cambiato idea tornando a casa. Magari l’atteggiamento dei nostri padri lo ha spaventato. Forse non si sentiva pronto a compiere un passo del genere dopo la totale mancanza di fiducia che ho dimostrato di avere nei suoi confronti. Non so! Ormai non riesco più a capacitarmi dei suoi comportamenti, dei suoi ragionamenti, dei suoi gesti. È un Ranma che mi è completamente estraneo.
Come se non bastasse, sono giorni ormai che si fa vedere poco è niente. È sempre fuori casa, torna a sera inoltrata solo per ingozzarsi come un animale prima di sparire in camera sua. A stento riusciamo a salutarci la mattina a colazione e quei pochi minuti a cena se non è troppo impegnato a trangugiare l’intero tavolo.
Vorrei sapere esattamente cosa fare, cosa dire per migliorare questa assurda situazione. Ad ogni passo avanti che compiamo, ce ne sono altri dieci indietro. È tremendamente frustrante. Sarà sempre così la nostra vita?

 

Dannazione! Ha cominciato a piovere. Anche se non corro più il rischio di un indesiderata trasformazione in ragazza, non ci tengo minimamente a beccarmi un fastidiosissimo raffreddore. Il solo pensiero di starnutire in continuazione o di dovermi tappare il naso che cola mi fa rabbrividire.
No. Ranma Saotome non è tipo da ammalasi! Tantomeno con un banale raffreddore.
Corro veloce tra i tetti di Nerima per tornare a casa facendo attenzione a non scivolare dalle tegole bagnate. Il sole è tramontato da un pezzo. Non ho l’orologio con me ma dai brontolii che provengono dal mio stomaco riesco facilmente a capire che saranno le nove passate di sera. In perfetto orario per la cena.
Sono stremato! Sono giorni che mi alzo alle sette per rientrare solo a tarda sera. Nemmeno quando andavo a scuola mi costringevo a svegliarmi tanto presto. Di solito erano già le otto passate quando Akane veniva a destarmi con l’acqua gelida. Sembra passata una vita.
L’estate è finita ormai. Appena tornato a casa ho dovuto fare i conti con la realtà che per troppo tempo mi sono impedito di vedere. Non sono più il ragazzino immaturo e presuntuoso che si nascondeva dietro alla barricata del suo orgoglio. Sono cresciuto. Sono un uomo adesso. Un vero uomo!
Nemmeno il tempo di rimettere piede in casa che quell’idiota di mio padre insieme a quell’altro rammollito del suo compare già mi avevano affibbiato un intero elenco di compiti perfettamente stilato apposta per me, dietro supervisione di Nabiki scommetto. Una lista di sciocchezze che non finiva mai. A confronto il Dàzàng jīng* è un volumetto tascabile. Due pazzi imbecilli! Soprattutto due poveri illusi se davvero credevano che mi sarei fatto incastrare così facilmente.
Il primo dei punti trattati era stato ancora una volta il matrimonio. Per un attimo l’espressione indecifrabile di Akane mi ha mandato nel panico. Giusto un attimo e la consapevolezza che se non avessi fatto immediatamente qualcosa per fermarli avrebbero finito per rovinare tutto quello a cui eravamo arrivati con non poca fatica, mi ha colpito in pieno. Non potevo permettere che giostrassero ancora la nostra vita come un burattinaio fa con le sue marionette. Non spettava più a loro stabilire chi, come e quando sposarci. Li ho tranquillamente invitati a restarsene fuori da faccende che non riguardavano loro. Beh forse dovrei dire che l’ho praticamente ordinato, beccandomi sguardi sconcertati da tutti i presenti, Akane compresa.
Non abbiamo ancora avuto modo di parlare della cosa. Da quando siamo tornati lei si è come ritirata nelle sue segrete riflessioni ed io… beh io non ho fatto niente per creare l’occasione. Cosa potevo dirle? Scusami, Akane. Avevo detto che ti avrei sposato ma come e quando lo decido io? Assolutamente fuori discussione! A meno che non mi fosse venuta voglia di fare un bel tour intorno al sistema solare ovviamente.
Conoscendola, non fatico ad immaginare gli stravaganti film tragicomici che si è costruita in testa per spiegare il mio comportamento. Sono convinto che ha valutato più volte l’idea di mollarmi di nuovo…. Magari aspetta solo il mio prossimo errore per lasciarmi per l’ennesima volta.
Con Akane è sempre stato così… una lotta continua. Un eterno incontro di box dove i momenti sereni potevano essere paragonati alle brevi pause tra un round e l’altro.
A volte mi fermo a pensare a come sarebbe la nostra vita da sposati. Di certo non più pacifica di quanto non lo sia adesso. Sarebbe un continuo battibeccare. Litigare per le sciocchezze più assurde. Beccarsi ridicole scenate di gelosia per i motivi più insensati. Essere costretti a mangiare porcherie ad alto rischio di avvelenamento solo perché da qualche parte è scritto che è giusto così.
Chiunque abbia deciso una clausola simile ovviamente non poteva immaginare che esistesse una cucina pericolosa come quella di Akane, altrimenti avrebbe sicuramente avuto pietà del poveraccio che l’avrebbe sposata.
Tra un pensiero e l’altro sono arrivato a casa. Tutto ciò di cui ho bisogno in questo momento è un bagno caldo, un paio di ciotole di riso e un bel letto caldo.
Atterro fulmineo nel cortile di casa, la porta d’ingresso è aperta… forse abbiamo visite.
Nemmeno il tempo di avvicinarmi che il suono di due risate attira tutta la mia attenzione provocandomi un moto di stizza interiore. So fin troppo bene a chi appartengono quelle voci. Non mi aspettavo una sua visita .
<< Buona sera >>, rendo loro nota la mia presenza sulla soglia di casa. Si voltano entrambi sorpresi. Che c’è? Si erano già dimenticati di me?
<< Oh, Ranma… sei tu… >>, lo sguardo di Akane è confuso. Certo che sono io! Chi sennò? Non le rispondo. Sono convinto che abbia già capito il fastidio che provo nel vederla sorridere e conversare tranquillamente con il suo amichetto. Dopo lo scontro a Ryugenzawa credevo che avesse avuto almeno il buon senso di non farsi più vivo, invece…
<< Saotome… >>, non era di così poche parole l’ultima volta che ci siamo visti. Lancia un ultima occhiata ad Akane prima di avvicinarsi lentamente a me.
<< Shinnosuke… cosa ci fai tu qui? Hai perso la strada di casa? >>, il mio sarcasmo è tangibile. La sua presenza da sola basta a farmi salire il sangue al cervello.
<< No, tranquillo. Sono solo passato a salutare Akane. Domani mattina, alle prime luci dell’alba mi metterò in marcia per tornare a Ryugenzawa >>, m’informa lui assumendo un espressione contrariata.
<< Bene. Buon viaggio allora >>, mi sposto leggermente dalla porta d’ingresso in modo da lasciargli libera l’uscita.
<< Grazie, ma prima devo… chiederti scusa. Ho saputo che le accuse che ti erano state rivolte da quella cinese si sono rivelate infondate. Voglio che tu sappia che io ero solo preoccupato per Akane… niente di personale contro di te. >>, afferma lui con un espressione ipocrita stampata in volto. Certo, assolutamente niente di personale, ed io sono nato ieri.
<< Accetto le scuse, ma la prossima volta ti pregherei di restarne fuori >>, lo esorto soddisfatto. La sua espressione in questo momento non ha prezzo. Si avvia mesto verso l’uscita. Non era questa la fine che voleva… beh peggio per lui. Si volta ancora una volta verso Akane sorridendole. Che altro vuole ancora?
<< Un ultima cosa Saotome… avete più avuto notizie di quella Shan-Pu? >>, chiede voltandosi rapido verso di me. Chissà perché, me l’aspettavo questa domanda?
<< Qualche giorno fa ho incontrato Mousse dal dottor Tofu… sai, per l’antidoto alla maledizione di Jusenkyo. Mi ha detto che per sdebitarsi del favore avrebbe convinto, in un modo o nell’altro Shan-Pu a tornare in Cina per qualche tempo, da allora non ho saputo più niente… credo che alla fine ci sia riuscito >>, lo informo sollevato al pensiero. Almeno per un po’ dovremmo avere un po’ di pace.
<< Adesso che ci penso, in questi giorni il ristorante il gatto era chiuso >>, interviene Akane con un espressione assorta. Già, a lei non avevo detto niente della conversazione con Mousse. Non c’è ne stato né tempo né modo.
<< Bene. Meglio così. Ora vi saluto… a presto Akane! >>, le lancia un ultimo sguardo per poi uscire di casa e dirigersi verso il portone aprendo un enorme ombrello nero.
Mi volto verso Akane, la sua espressione è mutata da meditabonda a triste. La vedo sussultare un istante come se si fosse appena svegliata prima di scattare verso l’esterno incurante della pioggia. Ma cosa…?
<< Shinnosuke!? >>, lo chiama raggiungendolo sotto il grande portico. Lui si volta fulmineo, forse colto da un moto di speranza. Sento il cuore stringersi in una terribile morsa nel momento stesso in cui si getta tra le sue braccia lasciandogli cadere l’ombrello dalla mano.
Un misto di rabbia e tristezza mi annebbiano la mente. Perché? Perché lo sta abbracciando in quel modo?
<< Resterai per sempre il mio migliore amico, non ti dimenticherò mai, te lo prometto >>, afferma lei tra le lacrime. Sono rimasto come uno stupido sulla soglia di casa a contemplare la romantica scenetta. Dovrei voltarmi e andar via, ma non ci riesco.
<< Beh… non è questo che speravo di sentirmi dire ma… grazie! Neanche io ti dimenticherò mai! Abbi cura di te Akane >>, si stacca a malincuore da lei continuando a tenerla per le spalle.
<< Mi dispiace >>, sussurra lei a testa bassa. Le dispiace di cosa? Che se ne stia andando per sempre? Le dispiace di non aver scelto lui forse? Dispiace anche a me, ma per ben altro. Passano lunghi, interminabili istanti prima che decida di voltarsi a recuperare l’ombrello e sparire per sempre da questa casa e dalle nostre vite una volta per tutte.
Quando Akane si volta per rientrare in casa le rivolgo lo sguardo più freddo che possiedo prima di sparire sulle scale e tornarmene in camera mia.

 

È passata quasi una settimana dalla partenza di Shinnosuke. Da quella sera non ho avuto più modo di parlare con Ranma. Ho provato più di una volta ad intavolare con lui una conversazione qualsiasi ma è stato a dir poco impossibile. Inoltre, cosa faccia nelle ore in cui non è a casa è ancora un mistero, persino Nabiki non ne sa niente.
Questa faccenda mi puzza di bruciato. Possibile che con quell’idiota non si riesca mai a star tranquilli?
<< Akane!!! Attenzione, sta bruciando tutto! >>, la voce squillante di Kasumi mi ricorda dove sono e cosa stavo facendo. Ero venuta in cucina per cercare di preparare un dolce… ma a quanto pare non esiste più nessun dolce. Ecco spiegato l’odore.
<< S..scusami Kasumi! Ero distratta >>, riesco solo a dire. La sua espressione sembra più mortificata della mia. Mi volto per aprire la finestra sul lavello in modo che l’odore di bruciato possa uscire fuori. Sono un vero disastro… in tutto.
<< Akane? C’è qualche cosa che ti preoccupa? A me puoi dirlo >>, mi chiede dolcemente accarezzandomi la spalla con una mano.
<< No. Tutto bene Kasumi, è solo che oggi non mi sento molto in forma. Forse è meglio che me ne torni in camera mia >> , le rispondo dirigendomi verso l’uscita della cucina.
<< Forse hai la febbre. Magari hai preso l’influenza, si è passati così rapidamente dall’afa estiva alla pioggia autunnale… è normale. Perché non ti metti a letto? Magari ti sentirai meglio dopo >>, mi invita lei accompagnandomi verso le scale. Kasumi è davvero una seconda mamma per me, cosa farei se non ci fosse lei?
<< Seguirò il tuo consiglio, grazie! >>, le sorrido un ultima volta per poi tornarmene in camera mia.
Nella mente solo un unico pensiero… Ranma che sta succedendo?

Sarà trascorsa all’incirca un ora dal ritorno a casa di Ranma. Dal trambusto che proveniva da sotto, si capiva chiaramente che tanto per cambiare stava litigando con suo padre ed Happosai. Sempre i soliti. Non mi andava molto di cenare perciò ho preferito restarmene in camera mia, non avevo voglia di sorbirmi le solite domande indagatrici dei nostri genitori o peggio ancora le insinuazioni sconce di Nabiki.
Mi volto di scatto verso la porta quando sento qualcuno bussarci. Forse sarà Kasumi che viene a controllare come mi sento.
<< Avanti! >>, invito continuando a starmene seduta al centro del letto.
La porta si apre molto lentamente permettendo a… Ranma… di entrare con un vassoio tra le mani.
<< Che ci fai tu qui? >>, chiedo perplessa. La sua espressione da imbarazzata si trasforma in irritata. Forse avrei potuto usare un tono meno acido.
<< Kasumi mi ha chiesto di portarti la cena e di chiederti come stavi, ma se ti infastidisce tanto la mia presenza posso sempre togliere il disturbo! >>, posa il vassoio sulla scrivania, dirigendosi di nuovo verso la porta. Sembra di essere tornati in dietro di anni.
<< No, Ranma, aspetta! È…è solo che non mi aspettavo fossi tu... tutto qui >>, se l’avessi lasciato uscire da quella porta molto probabilmente sarebbero passati giorni prima di riuscire a parlarci nuovamente.
Si volta lento verso di me fissandomi con un espressione imbronciata. Sembra un bambino… fa quasi tenerezza.
<< Tutto qui? Sono giorni che sei strana, mi dici cosa ti prende? Perché non mi parli più? Cosa ho fatto questa volta per farti arrabbiare? >>, chiede lui abbastanza alterato avvicinandosi al letto. Ma se…?
<< Io? Sei tu quello che esce tutti giorni all’alba per tornare a notte fonda! Come fai a dire che sono io quella che non ti parla più se tu nemmeno sei a casa per ascoltarmi? >> , affermo altrettanto irritata alzandomi di scatto dal letto. Lo vedo irrigidirsi come una statua di marmo, che nasconde?
<< Beh… a me è perso che fossi tu invece quella arrabbiata >>, si limita ad affermare con la sua solita espressione stralunata di quando sa che è stato colto in fallo. Prende a grattarsi dietro la testa indietreggiando meccanicamente verso la porta. Sta forse scappando? Da me?
<< Non lo sono affatto! Almeno mi dici che combini tutto il giorno fuori casa? >>, spalanca la bocca per dire qualche sciocchezza forse, ma si ferma visibilmente intimorito.
<< M..magari la prossima volta, eh? D..dimmi solo una cosa per favore… è cambiato qualcosa fra noi due? >>, mi chiede con occhi preoccupati facendo un piccolo passo avanti.
<< Che intendi dire? Mi stai forse chiedendo se stiamo ancora insieme? >> , non riesco a capire il senso della sua domanda. Vedo solo il suo sguardo intristirsi continuando a fissare un punto indecifrato del pavimento.
<< Beh… te lo chiedevo perché… per come hai salutato Shinnosuke l’altra sera. Sembravi quasi… pentita di non aver scelto lui >>, sussurra alzando lo sguardo verso di me a fine frase. Mi avvicino di qualche passo a lui.
<< Pentita? Ma come ti viene in mente una sciocchezza simile? Shinnosuke è solo un carissimo amico che mi ha aiutato ad uscire da un periodo disastroso della mia vita. Per me è stato come un fratello in questi mesi, ha ascoltato tutti i miei sfoghi e si è sorbito tutte le mie frustrazioni. È ovvio che gli voglia molto bene e, non nascondo che in più occasioni in passato ho sperato di riuscire ad innamorarmi di lui ma… è diverso da quello che provo… per te >>, ecco, ho appena ammesso con lui di amarlo, anche senza dire esplicitamente quelle due parole. Sento le guance in fiamme! Possibile che mi faccia questo effetto una semplice, insignificante frase? In fondo sappiamo già da un po’ quello che proviamo l’uno per l’altra, senza contare che ci siamo già baciati per ben tre volte. L’espressione sorpresa scompare dal suo volto per lasciare posto ad un sorrisetto quasi beffardo.
<< Allora la prossima volta potresti evitare di abbracciare i tuoi amici in quel modo? Sai, non credo che loro ti vedano proprio come una sorella >>, cosa? Mi sta davvero chiedendo di...?
<< Ma.. io... ma... ecco >>, non so che dire.
<< Bene! Volevo sapere solo questo… ora ti lascio riposare. Ciao! >>, si dirige fulmineo verso la porta ed esce dalla stanza lasciandomi confusa e perplessa fissare il punto da cui è appena uscito. Mi volto per tornare verso il letto quando mi sento improvvisamente afferrare per le braccia. Ranma mi è davanti… si china verso di me stampandomi un rapido bacio sulle labbra. Veloce ma non per questo insignificante. Sono sbalordita…
<< Buona notte! >>, sorride chiudendosi la porta alle spalle.
Torno a fissare ancora una volta quel punto senza riuscire a muovermi di un solo passo questa volta. Un giorno all’altro mi farà impazzire completamente.




Il sole è ancora alto nel cielo. Questa è stata la giornata più faticosa di tutte. L’ultima per fortuna in cui sono stato costretto a svegliarmi presto. Da domani mi alzerò solo ad ora di pranzo, lo giuro!
Siamo in ottobre, qualcuno lo ha definito il mese dei ricordi… in un certo senso è vero.
Sono arrivato in questa città per la prima volta proprio in un giorno di ottobre. Come passa il tempo? E come cambiano le cose? Se solo ripenso a come è cominciata…
Domani saranno giusto tre anni. Tre anni che vivo a Nerima. Tre anni che ho un tetto sopra la testa. Tre anni che ho degli amici… Tre anni che ho una fidanzata, beh una si fa per dire. Tre anni da quando la mia vita è diventata davvero vita smettendo di essere semplicemente un esistenza vuota ed inutile. È bello tornare a casa e sapere che c’è qualcuno che ti aspetta, è bello sapere di essere importante per delle persone… sapere di non essere solo.
Negli ultimi due mesi ho lavorato come un matto! Ho fatto le consegne a domicilio per il ristorante di Ucchan fino all’ora di pranzo, e da lavapiatti in un vecchio ristorante cinese in centro la sera. Avevo bisogno di soldi, ma non mi sarei mai azzardato a chiederli a nessuno a casa.
Non è stato facile depistare la rete di spionaggio di Nabiki, i pedinamenti di quell’idiota di mio padre e Soun e le domande sospettose di Akane. Ma alla fine ci sono riuscito!
Nessuno ha capito cosa faccio tutto il giorno… soprattutto nessuno ha capito il perché.
In effetti a volte me lo chiedo anch’ io. Perché sto facendo tutto questo? Mi sarei risparmiato un sacco di casini e un mare di fatica se avessi optato per la soluzione più ovvia, cioè chiedere aiuto ai miei genitori o magari a Soun. Nessuno dei tre si sarebbe mai tirato indietro, questo è certo, ma non mi andava di sottostare ai loro tempi e ai loro modi, senza contare che chissà quali assurde pretese avrebbe avuto prima, dopo e durante. No, l’ipotesi era assolutamente da scartare.
Sono in piedi, di fronte ad una vetrina del centro da un bel po’ ormai. Certo non è il genere di negozio in cui mi sarei mai aspettato di entrare, ma le alternative erano poche.
Vedo il commesso elargire uno di quei sorrisi di circostanza tipici dei negozianti appena metto piede dentro. Continuo a chiedermi nel frattempo perché lo sto facendo.
<< Buongiorno, in cosa posso aiutarti ragazzo? >>, chiede lui gentilmente indicando la grande varietà di merce esposta alle sue spalle.
<< Prendo quelle >>, limitandomi ad indicare un punto specifico della vetrina.
<< Quelle? Ottima scelta! >>, afferma soddisfatto aprendo la vetrina con una piccola chiave. Deve essere stata la vendita più veloce della sua vita. Beh, nonostante il duro lavoro di questi mesi non è che potessi permettermi una scelta molto ampia.
Prendo il pacchetto dalle sue mani e mi defilo velocemente dal negozio. Se qualcuno mi vede sono fregato.
Non mi resta che tornare a casa sperando che Kasumi abbia svolto il compito che le ho assegnato. Non le ho dato molto preavviso, ma sono sicuro che riuscirà lo stesso a fare ciò che le ho chiesto. Mancano solo poche ore.




Anche oggi Ranma ha trascorso tutta la giornata fuori casa. Sono due mesi ormai che va avanti così, non so davvero più che pensare. Che si veda con qualcuna? Shan-Pu è ancora in Cina ma dubito che lui tornerebbe a frequentarla, soprattutto dubito che lei non ne avrebbe informato tutto il Giappone. Non vede nemmeno Ucchan a quanto ne so, lei sembra aver rinunciato a lui definitivamente ormai. Kodachi è assolutamente fuori discussione, non uscirebbe con lei nemmeno per salvarsi la vita. Chi potrebbe essere?
Uno spiffero di vento mi provoca un brivido di freddo uscendo dalla vasca da bagno. Avevo voglia di riflettere ed un bel bagno caldo era proprio quello che mi ci voleva.
Mi avvio veloce verso la mia camera per evitare incontri indesiderati nel corridoio. Di solito Happosai si apposta sempre nei pressi del bagno quando sa che c’è qualcuna di noi dentro. Entrata in camera, mi affretto a chiudere la porta a chiave per poi dirigermi verso il letto, dove con grande sorpresa trovo un enorme scatola rosa sul letto ad aspettarmi. Quando sono uscita non c’era, chi l’ha messa qui? Alzo velocemente il coperchio, vari strati di carta velina ne nascondono il contenuto. Un biglietto spunta all’improvviso tra uno strato e l’altro. “Mettilo!”
Apro l’ultimo strato e ne estraggo fuori un abito bianco come la neve. È molto semplice, sobrio, non ha decorazioni, disegni o applicazioni particolari. Lo guardo meglio… ma questo… Era della mia mamma.
Il corpetto si interrompe sotto il seno decorato da un ampio nastro bianco da dove parte la lunga gonna che scende morbida fino a terra, le spalle sono coperte da semplici spalline di velo che ricadono larghe lungo le braccia. Questo era l’abito da sposa della mia mamma. Ma… ma perché è qui?
Sento bussare alla porta di camera, non posso certo aprire con questo addosso? Se fosse Ranma che figura ci faccio? Penserebbe di sicuro che sto progettando un altro matrimonio.
<< Akane, sono io. Posso entrare? >>, la voce di Kasumi mi tranquillizza all’istante. Almeno di lei non devo preoccuparmi. Le apro la porta facendola entrare.
<< Akane, ma… ma sei stupenda! Se la mamma potesse vederti ora… >>, sussurra con le lacrime agli occhi e le mani incrociate al petto.
<< Kasumi, ma sei stata tu a portarlo qui? Perché? >>, le chiedo perplessa. Ora che ci faccio case anche lei non indossa il solito grembiule. Porta un abitino azzurro molto semplice ma allo stesso modo non uno dei soliti vestiti che usa per uscire.
<< Oh, Akane… non c’è tempo per spiegare! Vieni dobbiamo sbrigarci è tardissimo! >>, urla preoccupata trascinandomi per un braccio fuori dalla stanza. Credo di aver capito cosa sta per accadere, ma questa volta non mi farò imbrogliare… non voglio essere abbandonata ancora una volta all’altare, questa volta non lo sopporterei.
<< Fermati, Kasumi! Non mi muoverò di qui finché non mi avrai spiegato cosa sta succedendo! >>, riesco a fermarla facendo pressione sulle mie gambe piantate stabilmente a terra. Non mi trascinerai da nessuna parte sorellina.





Ma perché non arrivano? E se Akane avesse capito tutto e non fosse d’accordo? Forse avrei dovuto parlarne prima con lei… ma se lo avessi fatto che sorpresa sarebbe stata? Ricordo come se fosse stato ieri il giorno in cui mi ha parlato dei suoi sogni infantili, di come desiderava fosse il suo matrimonio, quello che non ha avuto sette mesi fa.
Sono ormai da un ora al centro del parco di Nerima, proprio sotto il grande salice piangente, quello dove giocava da bambina con la madre. Tra pochi istanti calerà la sera e sarà troppo tardi per l’ospite più importante. Non è stato facile trovare qualcuno che fosse disposto celebrare un matrimonio a tardo pomeriggio e nel bel mezzo di un parco cittadino. Ancora meno facile è stato far arrivare qui, quei due rammolliti dei nostri padri e Nabiki senza che facessero storie… credo che per questo il merito sia tutto di mia madre e della sua inseparabile e temibile katana.
Gli unici che non hanno fatto domande sono stati il dottor Tofu e Ucchan che chissà come è riuscita a recuperare anche quell’imbecille di P-chan disperso per le vie di Nerima. Non ci posso credere che lo sto facendo davvero. Ancora una volta mi viene da chiedermi perché. Soprattutto perché non arriva? Che farò se non si presenta?
<< Ranma! Ranma, figliolo sono arrivate! >>, la voce squillante di mia madre mi riporta con i piedi per terra. Era ora? Poi sarei io quello che arriva sempre in ritardo?
Mi volto rapido verso la direzione indicata da mia madre. Non ci posso credere. Bella più di un’apparizione divina, supera ogni immaginazione, avanza sicura e decisa nel suo abito bianco portando tra le mani un piccolo buchè di fiori di ciliegi... se è possibile è ancora più bella della volta scorsa.
Una lenta melodia parte alle mie spalle, mi volto confuso per vedere da dove proviene. Il dottor Tofu è due passi dietro di me, la sue espressione è concentrata e con due dita fa scivolare una foglia davanti alle labbra soffiandoci sopra in modo da intonare un breve ritornello che accompagna Akane fino al mio fianco. Le sue guance sono tinte di una leggera sfumatura di rosa, gli occhi sono lucidi e splendenti come le stelle d’estate.
Quanto è diventato tanto bella? Che sciocco… lo è sempre stata, solo che ero troppo stupido da ammetterlo perfino a me stesso.
<< Cari amici, siamo qui riuniti questa sera per celebrare il matrimonio di Ranma Saotome e Akane Tendo. Mentre questi due giovani si accingono ad unire finalmente le loro vite, è importante capire che tutti voi presenti avete partecipato a costruire la loro vita e continuerete ad avere un ruolo essenziale nel prossimo futuro. Perciò noi siamo qui non solo come testimoni dei loro reciproci voti coniugali ma anche per dar loro la nostra benedizione >>, il vecchio monaco alle nostre spalle inizia con le solite frasi di rito credo
<< Ragazzi è il momento di pronunciare le vostre promesse matrimoniali >>, l’espressione di Akane si tramuta in terrorizzata all’istante, mandando anche me nel panico più totale.
<< Ma io…veramente.. non ho preparato niente >>, sussurra tra l’imbarazzo e la preoccupazione. Credevo che ci avesse ripensato.
<< Hum, hum… Io invece ho qualcosa da dire >>, è arrivato il momento.
<< Ranma… >>, mi fissa confusa, non te lo aspettavi e? Avvicino la mano al viso tentando di non destare sospetti. Apro il palmo e rimango sconvolto. Ho la mano sudata, si sono cancellate tutte le parole che avevo scritto! Ora come faccio? Che dico? Non posso più tirarmi indietro… spero solo di ricordarmi tutto.
<< Su Ragazzo… coraggio! >>, coraggio un corno! Dammi il tempo di ricordare come cominciava almeno no?! D’accordo! O la va o la spacca.
<< Hum, Hum… Oggi è il giorno in cui la mia vita comincia. Per tutta la vita sono sempre stato solo io, un ragazzino che parla troppo. Oggi divento un uomo. Oggi divento un marito. Da oggi dovrò rendere conto ad un’altra persona oltre che a me. Da oggi divento responsabile di te, del nostro futuro e di tutte le possibilità che questo matrimonio ha da offrire. Insieme, qualsiasi cosa accada. Io sarò pronto per tutto, per affrontare la vita, per affrontare le responsabilità… per affrontare l’amore. Oggi Akane, inizia la nostra vita insieme e ad essere sincero non vedo l’ora che cominci ** >>, c’è l’ho fatta! Ho ricordato tutto! Gli occhi di Akane che non hanno smesso di lacrimare per tutto il tempo si sono chiusi di scatto all’ultima frase, senza che me ne rendessi conto ha afferrato il mio viso tra le mani regalandomi un fugace bacio sulle labbra.
Per un attimo ho perfino dimenticato i nostri padri alle spalle di Akane che non hanno smesso un secondo di piagnucolare e di Ryoga che singhiozzava dietro al grande salice.
<< Ehm… non ancora >>, ci informa imbarazzato il vecchio monaco. Quanto tempo dura una cerimonia?
<< Le fedi >>, sussurra il dottore alle mie spalle.
<< Hai preso le fedi vero figliolo? Non te ne sarai mica dimenticato?! Oh No! >>, blatera isterico quell'imbecille di mio padre senza lasciarmi nemmeno il tempo di rispondere.
<< Certo che le ho prese! Mi sono costate due mesi di duro lavoro se proprio vuoi saperlo >>, mi lascio sfuggire infastidito mentre tiro fuori dalla casacca nera la scatolina che le custodisce. Forse ho parlato un po' troppo. Vedo il monaco e tutti i presenti fissarmi sbalorditi.
<< Ranma, ma allora era per questo che... >>, Akane sobbalza meravigliata all'inverosimile. Perché si sorprende tanto? Non le avevo detto tempo fa che avrebbe avuto il matrimonio che desiderava da piccola?
<< Per il potere conferitomi dai Kami, io vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa >>, è andata! Questa volta è fatta! Aspetta un attimo! Ba..baciare? Qui davanti a tutti? Akane sembra aver intuito la mia preoccupazione, e ancora una volta è lei a rompere le distanze. Forse avrebbe fatto meglio a dire la sposa può baciare lo sposo.
Alle nostre spalle l’ospite più atteso fa il suo ingresso nella festa. Il crepuscolo di un nuovo giorno segna il coronamento del sogno infantile di Akane e, mentre i suoi raggi colorano la sera, io riesco finalmente a darmi quella risposta che cercavo. L’ho fatto perché non avrei potuto cominciare la mia vita in un modo migliore. L’ho fatto perché è lei la mia vita, e lo sarà fino alla morte.

FINE


* testo sacro buddista.
** scena tratta da Grey’s Anatomy.

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N.D.A. Ciao a tutte!!!! Ebbene si! Crepuscolo si è appena conclusa!! Avevo programmato di pubblicare questo capitolo domenica sera, ma proprio non sono riuscita a trattenermi dal postarlo ora. Pensate, non l'ho nemmeno riletta! Quindi spero che vogliate perdonarmi i probaibili errori presenti nel testo, vi assicuro che li correggerò entro un giorno, promesso! Come avevo già detto, il precedente capitolo non è stato di mio gradimento, anzi, tuttavia ringrazio i commenti positivi che non sono comunque mancati. Siete state gentilissime! Spero che questo ultimo capitolo vi sia piaciuto, a differenza degli altri questo era scolpito nella mia mente prima ancora di trovare un nome alla storia. Ammetto che a me piace molto, e che a dire il vero la storia nella mia mente continuava ben oltre la scena di chiusura, ma scriverla per me sarebbe stata un impresa abbastanza ardua. Riconosco di non essere adatta a decrivere determinate scene. Perciò ho preferito fermarmi quì.
Che dire? E' stata davvero un esperienza fantastica! Grazie a questa possibilità che mi è stata offerta tramite EFP ho potuto imparare tante cose nuove e scoprire doti e passsioni che non sapevo di avere. Detta così suona come una specie di addio, ma non lo è. Devo ancora terminare Dear Ranma in fondo, no?
Beh un grazie speciale a :
angelikapiccolina
mary_1989
princesss
sasusaku4everlove
per aver inserito la storia tra le preferite.
KillerQueen86
per averla inserita tra le storie da ricordare

1- akane_date
2 - akanuccia84
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4 - Baby_Barby
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Per averla inserita tra le storie seguite.
E' stato un piacere conoscere ognuna di voi.
Infine vi invito tutte alla pagine fan su facebook chiamata "
La stanza di Ily94 & Sun86m fanfiction writers" dove un po' alla volta sto allestendo un piccolo spazio per comunicare con voi oltre le recensioni che gentilmente lasciate.
Quasi dimenticavo, visto che la storia è finita mi sembra giusto svelare anche il mistero dell'autrice di Crepuscolo, Dear Ranma e Hidden Truths... Anche se le storie sono pubblicate con l'account Ily94, la reale autrice è Sun86m, praticamente io che però pubblico le mie storie sull'account di mia sorella minore, per l'appunto Ily94. All'inizio di questa avventura ero troppo vigliacca per postarle con il mio account, per questo ho lasciato che tutti credessero che l'autrice fosse Ily94. Spero che vogliate perdonarmi questa piccola bugia. Ora vi lascio. A presto con il seguito di Dear Ranma! Ciaooo

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