Sei sempre stata mia

di DropDead
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


-L'ho già dimenticata-
Furono queste le ultime parole che disse mentre la navicella contenente lui e i suoi compagni si dirigeva verso casa. Sì,casa. Stavano finalmente tornando a casa. La battaglia era finita,così come era finita la rivalità tra alieni e esseri umani. Se non fosse stato per la collaborazione tra il team Mew Mew e i tre alieni,a quest'ora la Terra sarebbe stata ancora in balia dell'aggressività di Profondo Blu. Ma ce l'avevano fatta,l'avevano distrutto mettendo a repentaglio la loro stessa vita,correndo un rischio enorme debellato per fortuna dall'acqua Mew,grazie alla quale avevano evitato di morire.
Tart si era addormentato sul sedile,sorridendo: i suoi pensieri andavano a Paddy,a quella saltellante scimmietta che l'aveva fatto dannare tanto,ma che era diventata in qualche modo speciale per lui. Sapeva che non l'avrebbe mai più rivista,ma il pensiero di esser entrato nel suo cuore come amico lo riempiva di gioia. Pie,d'altro canto,concentrava tutto se stesso nel pilotare l'astronave. Sapeva che stavano facendo la cosa giusta. Sapeva che alieni e umani,per quanto potessero distruggere l'odio tra di loro,non potevano convivere nello stesso pianeta. Lo sapeva e se ne era fatto una ragione,anche se quegli occhi verdi luminosi continuavano a lampeggiare come fanali nella sua mente. Ma faceva tutto il possibile per scacciare quei pensieri che non si addicevano per niente a lui,pensando che presto il suo pianeta avrebbe ritrovato la pace,pensando che la missione era compiuta:li avrebbero salvati tutti. A questo pensiero gli sfuggì una leggera risata,che però non evitò di svegliare il piccolo alieno.
-Perchè ridi?- chiese Tart,con un misto di fastidio e sorpresa.
-Niente,pensavo all'ironia della sorte- rispose Pie con un'alzata di spalle,grattandosi la testa. -Eravamo venuti sulla Terra con l'intento di distruggerli tutti,per riportare la pace sul nostro pianeta.. e guarda ora: dopo battaglie e battaglie abbiamo instaurato un rapporto di amicizia con loro,e nonostante questo stiamo portando la salvezza ai nostri abitanti!- concluse scoppiando di nuovo a ridere.
Tart lo fissò sorpreso. Non tanto perchè non comprendeva il motivo di tutto quel ridere,più che altro perchè non aveva mai visto Pie abbozzare una qualsiasi forma di smorfia che potesse assomigliare vagamente a un sorriso; ora invece era lì davanti ai suoi increduli occhi che rideva come un bambino. "Quelle ragazze devono proprio aver cambiato tutti noi" pensò,unendosi al compagno.
-Troppa aria terrestre vi ha fatto male- sentenziò una terza voce,che si era distanziata dalle prime due sposandosi al fondo della navicella. Pie e Tart si girarono a guardare l'amico,che volgeva loro le spalle. Teneva le mani poggiate sul finestrino,lo sguardo perso nel vuoto. Era da parecchi minuti che non proferiva parola.
-Eddai che pure a te mancherà questo posto,non puoi negarlo!- lo canzonò il più piccolo,alludendo chiaramente ai sentimenti ormai palesi a tutti che l'amico provava nei confronti della leader delle Mew Mew.
-Non farti strani pensieri,mocciosetto!- rispose Ghish sorridendo. Tart gli rispose con una linguaccia,mentre Pie,ripresa la sua solita serietà,lasciò il posto di comando per alzarsi e spostarsi vicino all'amico. Fissò l'alieno,che fino a quel momento non aveva spostato neanche di mezzo millimetro lo sguardo dal pianeta che stavano lasciando. I suoi occhi facevano trapelare un velo di tristezza che però veniva offuscato da uno strano senso di serietà,quasi come se non volesse far capire cosa stesse provando veramente. I due restarono qualche secondo senza dire una parola,poi improvvisamente fu Pie a rompere il silenzio.
-Sembra quasi strano lasciare questo posto definitivamente- commentò,fissando lo stesso punto sperduto che fissava Ghish fuori dal finestrino. Ripensava a tutte le battaglie che avrebbero potuto evitare se si fossero alleati subito con le ragazze,se avessero capito subito tutta la verità su Profondo Blu. Avrebbero risparmiato un sacco di tempo e non ci sarebbero stati tutti quei casini e tutte quelle inutili lotte.
-Ghish- aggiunse poi,posando una mano sulla spalla dell'amico che non mostrava nessuna reazione. Ghish serrò i pugni,mugugnando un -Sto bene- senza spostarsi minimamente da quella posizione. -Ce l'abbiamo fatta- continuò dopo qualche secondo. -Abbiamo vinto-. Veder spuntare un sorriso sul volto del compagno tranquillizzò Pie che tornò alla sua postazione buttandosi pesantemente sulla poltroncina,chiudendo gli occhi e sprofondando lentamente in un profondo sonno; dopotutto erano tutti e tre parecchio stanchi. Il piccolo del gruppo,tuttavia,non riusciva a riprender sonno in quanto il comportamento di Ghish l'aveva lasciato un po' perplesso. Aveva perso l'euforia e la felicità che aveva fino a qualche minuto fa ed ora uno strano senso di tristezza sembrava aleggiare intorno a lui. Che fosse forse nostalgia? Sapeva che l'amico fin da subito aveva provato un particolare interesse per quella Strawberry,un interesse che piano piano si era trasformato in qualcosa di più profondo..qualcosa che né lui né Pie erano mai riusciti a comprendere. Ma poteva davvero esser quella piccola ragazzina la causa di questo suo strano comportamento? Si alzò e prese il posto lasciato da Pie di fianco all'amico.
-Va tutto bene?- chiese guardandolo preoccupato.
Ghish,in tutta risposta,non fece altro che ripetere la frase detta in precedenza: -L'ho già dimenticata-. Ma non la disse con l'allegria e la spensieratezza con cui la disse prima,ora la sua voce esprimeva tristezza e rassegnazione. Sentì la gola bruciare e tentò di scacciare le lacrime. "Ma che mi succede?" pensò scuotendo la testa. Tart lo fissava preoccupato,non riuscendo a capire il motivo del suo comportamento tanto volubile. Nell'ultimo periodo aveva notato parecchie volte quello strano sguardo nei suoi occhi ambrati,ma l'aveva sempre collegato alla nostalgia di casa. Eppure ora stavano tornando,perchè allora la felicità iniziale era sparita?
-L'ho già dimenticata- ripetè Ghish stavolta in un sussurro rivolto più a se stesso,quasi come se volesse convincersene.
-Sai.. io non credo che potrò mai dimenticarmi di Paddy. Cioè ecco.. non sarà facile- disse Tart a bassa voce,lo sguardo fisso sui propri piedi. Ghish per la prima volta mosse la testa guardando stupito il piccolo alieno,le cui gote iniziavano leggermente a diventare scarlatte; erano sempre stati amici,aiutanti,collaboratori,compagni,ma tra di loro non c'era mai stata confidenza,non si erano mai aperti l'uno con l'altro.
-Già..- rispose. -Non sarà facile..-. Quei profondi occhi color cioccolato non volevano proprio uscire dalla sua mente. Per quanto si sforzasse,per quanto cercasse di non pensarci,lei era sempre nei suoi pensieri. Ricordava quel giorno di tanti mesi fa quando venne a conoscenza del fatto che la loro missione stava riscontrando degli ostacoli per colpa di una strana figura sconosciuta. Quel giorno di tanti mesi fa ancora non poteva immaginare che quella strana figura sconosciuta sarebbe diventata la sua più grande ossessione. Ma ora non doveva più pensarci. Stava tornando a casa,diamine! E niente era più importante di questo,presto finalmente sarebbe tornato da.. "Da chi? Io non ho nessuno laggiù" pensò con tristezza. Pie e Tart avevano la loro famiglia da riabbracciare,e nonostante l'avessero accolto fin da subito facendolo sentire come un vero fratello,Ghish si sentiva lo stesso un estraneo in quella famiglia,non l'aveva mai sentita realmente sua. Non aveva nessuno,nessun padre da salutare,nessuna madre da abbracciare,nessun fratello a cui scompigliare affettuosamente i capelli. Queste sofferenze non si erano fatte sentire durante il suo soggiorno sulla Terra perchè in qualche modo le battaglie con le Mew Mew tenevano occupata la sua mente,non gli permettevano di pensare ad altro. Ora però era tornato alla sua vecchia solitudine e in più nel suo cuore c'era quello strano sentimento che non riusciva a capire. Ogni volta che chiudeva gli occhi rivedeva quelle lacrime,quello sguardo afflitto sopra di lui. "Piangeva per me.. per me.." era come se non riuscisse a frenare i pensieri. Erano passate solo poche ore da quel momento in cui i suoi sentimenti avevano superato ogni limite della ragione. Sentiva che era il momento giusto,voleva dirle finalmente tutto quello che provava,ma il dolore al petto era così forte che non glielo permise. "Per fortuna,perchè sarebbe stata una balla" pensò cercando di autoconvincersene. Ma sentiva che il suo cuore non era daccordo,sentiva tutte quelle strane emozioni dentro di lui che non riusciva a controllare. Una lacrima scivolò lungo la sua pallida guancia,che non sfuggì a Tart.
-Ehi che fai,piangi?- chiese meravigliato.
Ghish cercò di riprendere tutto il contegno che poteva; scosse la testa e emise una buffa risata. -Ma secondo te- rispose ridendo. -potrei davvero mettermi a piangere? Dai torniamo a sederci,che abbiamo bisogno anche noi di riposare-. Il piccolo riprese la sua postazione,accoccolandosi sulla poltroncina. Ghish volse un ultimo sguardo alla Terra,che presto non sarebbe stata più visibile. E,come un sussurro,quelle parole gli uscirono dalla bocca senza che riuscisse a frenarle,quelle parole che purtroppo non erano una balla,che avrebbe tanto voluto dire..
-Ti amo-


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Ebbene sì,ecco a voi una nuova scrittrice^^ Oddio,definirmi scrittrice mi sembra quasi esageratoXD diciamo che ho da poco scoperto questa passione,e volevo avere qualche parere esterno.
Quindi beh,fatemi sapere cosa ne pensate,e ricordate che è la mia prima storia..siate clementiXD
Un bacio!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Oh mamma,ma siete state tutte troppo troppo troppo carine T.T Grazie mille,mi avete commossa**
Ebbene sì,sono già qua col nuovo capitolo.. ma non pensate che io sia veloce ad aggiornare,le mie vacanze di pasqua purtroppo sono finite.. così come il mio tempo libero D:
Cercherò di esser presente il più possibile^^
Ad ogni modo,tatatarataaa,ecco il primo capitolo. Spero vi piaccia!
Un baaacio (:
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-Strawberry.. Strawberry!-
Un urlo straziante. Strawberry si svegliò di soprassalto,guardandosi ansiosamente intorno: era nella sua cameretta,la sua solita cameretta; Mash dormiva beatamente di fianco a lei attaccato come al solito al suo cellulare,poggiato sopra il comodino; un leggero filo luminoso proveniente dalla luna fuori dalla finestra illuminava tutta la stanza. La ragazza si tranquillizzò,cercando di calmare i battiti. Di nuovo quell'incubo,quello stupido incubo che da un anno non faceva altro che infastidirla. Allungò la mano sul comodino prendendo in mano il cellulare e svegliando l'infastidito Mash.
-Ohi ohi!- si lamentò il robottino.
-Sssh zitto Mash,vuoi svegliare tutti?- bisbigliò la ragazza. Accese il cellulare e la luce dell'aggeggio la illuminò costringendola a chiudere gli occhi. Dal display,cinque volti sorrideni la salutavano. Strawberry sorrise,ripensando alle sue amiche: tutte avevano ripreso la loro solita vita da adolescenti qualsiasi,senza problemi. Perchè solo lei doveva avere tutte queste fatiche? Sospirò e guardò l'ora: le quattro e cinquanta. "Perfetto" pensò arrabbiata. "Guarda te se pure in vacanza devo svegliarmi a quest'ora del mattino per colpa di quello stupido incubo!". Si ributtò sul letto cercando di riprendere sonno,ma ormai i pensieri avevano preso il sopravvento su di lei. Pensava a cosa potesse significare quella voce che ogni notte la chiamava con disperazione. Nei giorni dopo la battaglia aveva associato questo sogno alla paura e al terrore rimasti dentro di lei,eppure adesso era passato un anno.. come poteva esser ancora quello? No,ci doveva esser un'altra spiegazione. Profondo Blu,gli alieni,il progetto Mew,le ferite.. ormai erano parte del passato e non infestavano più la sua mente. Nel periodo successivo aveva avuto ben altro a cui pensare. Terminata la battaglia si sentiva pronta più che mai ad iniziare una nuova vita con il sorriso e con Mark al suo fianco,convinta che ormai niente e nessuno avrebbe più potuto separarli. Sospirò di nuovo,ripensando a come tutto era crollato pochi giorni dopo. Non sapeva bene perchè,ma qualcosa era cambiato e il rapporto con Mark non era più lo stesso di prima. Iniziarono a vedersi meno,a parlarsi poco,e prima che potesse rendersene conto la loro relazione era giunta al termine. Strawberry si alzò dal letto,ormai rinunciando all'idea di riaddormentarsi,e aprì il cassetto estraendo una busta bianca,da cui fece uscire una lettera. Quante volte l'aveva riletta.. conosceva a memoria ogni parola,ogni punto,ogni virgola,ogni alone lasciato dalle lacrime.
"Cara Strawberry,come stai? Io e la mia famiglia ci siamo trasferiti a Hong Kong ormai da un mese e devo dire che sta andando davvero tutto al meglio. Qua la scuola è fantastica,ho conosciuto un sacco di persone e per fortuna ho trovato anche qui un corso di kendo,così non devo rinunciare ai miei allenamenti. So che probabilmente non te ne importerà nulla,ma non odiarmi Strawberry,ti prego. Avevo tanto bisogno di ricominciare. Quel posto aveva troppi brutti ricordi e dovevo andarmene per forza,volevo una nuova vita. Voglio che anche tu vada avanti e non ti chiedo di perdonarmi,ma spero che un giorno mi capirai. Non ti dimenticherò mai. Un bacio,Mark."
Appallottolò la lettera buttandola per terra. Come aveva osato? Lui doveva rifarsi una vita,certo! Non lei che aveva combattuto per mesi e mesi contro mostri assurdi,non lei che aveva faticato un sacco per mantenere sia la loro relazione sia il suo compito da eroina,non lei che aveva messo a rischio la sua stessa vita per salvarlo. Sentì le lacrime che le pizzicavano gli occhi. "No,non posso piangere ancora per lui" pensò,stringendo a se il cuscino. Aveva perso tutto quel tempo a causa sua,avrebbe potuto lasciarlo perdere fin da subito e ora passava giorni interi a maledirsi per essere stata così stupida. Si coricò sul letto,sempre tenendo stretto il cuscino,e prese il cellulare andando a sfogliare l'album di foto. Non ne aveva ancora cancellata nemmeno una. Eppure erano passati quanti? Sei o sette mesi? Sicuramente non pochi,da quando Mark se n'era andato senza preavviso. Strawberry riguardava i loro sorrisi attraverso il display e sentì le fitte di dolore che iniziavano a colpirla di nuovo. Stringendo i denti,premette l'opzione Cancella tutto. Le lacrime ormai avevano iniziato a scendere mentre il corpo della ragazza veniva scosso da silenziosi singhiozzi. Strawberry chiuse gli occhi aspettando che il sonno ripiombasse su di lei,aspettando che tutti i pensieri finalmente svanissero.

-Strawberry? Sono le nove e mezza,svegliati!- si sentì chiamare da una voce gentile.
-Mmmh- si lamentò. -Ancora cinque minuti dai-
-Cinque minuti? Avevi promesso che mi avresti accompagnata a fare la spesa,ricordi?- disse la madre,scuotendola leggermente.
La ragazza in tutta risposta si girò dall'altra parte del letto,emettendo versi incomprensibili.
-Strawberry!- ormai la voce della madre aveva perso la gentilezza. -Alzati subito o dovrò usare altri metodi!-
Non volendo neanche immaginare quali fossero gli "altri metodi",Strawberry si trascinò fuori dal letto fino in bagno,ammirando il suo viso spento nello specchio. I capelli scompigliati le ricoprivano gran parte degli occhi,contornati da un leggero strato viola di occhiaie. Si sciaquò il viso più e più volte con acqua gelida,cercando di svegliarsi. Si infilò i primi vestiti che le capitarono sotto mano,afferrò il cellulare e scese le scale.
-Alla buon ora!- la rimproverò la madre. -E' mai possibile che tu sia sempre in ritardo,perfino quando non devi svegliarti presto per andare a scuola?-
-Non è colpa mia se non riesco a dormire- borbottò Strawberry uscendo di casa. L'aria calda d'estate la colpì in pieno volto; era una splendida giornata da mare,il sole splendeva e nel cielo non c'era neanche una nuvola.
-In effetti non hai per niente un bell'aspetto- commentò la madre mentre la osservava camminare strisciando i piedi. -Qual è il problema?-
-Te l'ho detto,non riesco a dormire-
-E perchè?-
Strawberry aspettò qualche secondo prima di rispondere: -Troppo caldo-. Conosceva la madre e non voleva affatto preoccuparla troppo. I suoi genitori non avevano mai saputo niente del progetto Mew e di tutto ciò che le era toccato fare,non avrebbero potuto capire,anzi..l'avrebbero presa per pazza se avesse detto di non riuscire a dormire per colpa di incubi causati dalla battaglia che aveva dovuto intraprendere nei panni di eroina contro gli alieni. Era così persa nei suoi pensieri che andò a sbattere contro un'alta figura davanti a lei.
-Oh mi scusi non l'avevo proprio.. Kyle!!- esclamò riconoscendo l'amico. Era da un sacco di tempo che non lo vedeva,ma notò con piacere che non era cambiato per niente: i lunghi capelli ricadevano sulla schiena raccolti da una coda e il volto era sempre illuminato da quell'amabile sorriso.
-Strawberry,che sorpresa!- disse sorridendo. Strawberry era rimasta incantata a guardare il suo sorriso,così come le era sempre successo (così come succedeva sempre a tutte,a dire il vero..) finchè sua madre non la scosse per il gomito,ricordandole la sua presenza.
-E chi sarebbe questo ragazzo?- sussurrò ammiccando. Strawberry iniziò a sudare.
-Ehm,lui sarebbe..ecco beh..è..- balbettò diventando rossa.
-Mi chiamo Kyle,molto piacere- si presentò lui alla madre,tranquillissimo. -Sono il proprietario del Cafè Mew Mew presso il quale sua figlia ha lavorato l'anno scorso-
-Oh il piacere è tutto mio!- esclamò la madre. -Sono felice di conoscerla. Mi ha sempre fatto piacere che abbiate assunto mia figlia come cameriera,anzi a dire il vero all'inizio ero rimasta molto stupita; sa,è una tal pigrona! A casa non fa mai niente,io e mio marito eravamo sempre disperati per cercare di farle fare qualcosa,ma era impossibile! Pensi che una volta..-
Strawberry scosse il capo rassegnata. Sua madre era esperta nel metterla in imbarazzo,buttando fuori fiumi e fiumi di parole su fatti imbarazzanti riguardanti lei. Sperava che Kyle si stufasse e inventasse una scusa per tagliare la corda,invece il bel moro se ne stava fermo lì ridendo educatamente alle parole della madre.
-E così ci siamo trovati costretti a..-
-Ehm,mamma- la interruppe Strawberry,il cui viso ormai aveva raggiunto i toni del bordeaux. -Perchè tu non inizi ad andare a far la spesa mentre io chiacchiero un po' con Kyle? Ti raggiungo dopo,dai- la incitò pregando che se ne andasse il prima possibile.
-Sì sì vi lascio soli,non preoccuparti. E' stato un piacere Kyle!- esclamò sorridendo la madre,prima di incamminarsi verso il centro commerciale.
-Piacere mio,signora- rispose il ragazzo divertito,mentre Strawberry lo trascinava dalla parte opposta.
-Ti prego di scusarla,sono mortificata- disse la ragazza abbassando lo sguardo. -E' sempre così mia madre,appena conosce qualcuno..-
-E' tutto a posto,non preoccuparti- rise Kyle grattandosi la testa. -Tu piuttosto,come stai? E' da tanto che non ho notizie di voi-
-Ecco io..- Strawberry si interruppe. Da una parte voleva raccontare tutto all'amico,del sogno,di Mark,di come avrebbe voluto vivere anche lei una vita normale senza problemi.. Dall'altra però non voleva allarmarlo,voleva che stesse tranquillo e che non si preoccupasse per lei. A quanto pare però il suo volto parlava chiaro.
-Va tutto bene,Strawberry? Hai una faccia distrutta..- disse infatti il moro.
Strawberry scosse la testa sorridendo. -Non ti preoccupare,ho solo qualche problema a dormire- disse cercando di apparire il più tranquilla possibile. In realtà quel sogno iniziava ad agitarla parecchio,però non ne aveva ancora parlato con nessuno,preferiva non pensarci. -E tu invece,come stai?- chiese cercando di cambiare argomento.
-Tutto bene grazie- rispose Kyle. -Io e Ryan ci siamo trasferiti,ormai il Cafè Mew Mew è deserto; ma adesso che il progetto Mew è terminato,devo dire che ci annoiamo quasi- aggiunse ridendo.
-Posso immaginare- commentò Strawberry ricambiando il sorriso. In quel momento le balenò in testa una domanda,una domanda che finora non si era mai posta. -Ehm,senti Kyle..-
-Sì dimmi-
-Hai,ehm.. hai più avuto notizie di.. loro?-
Kyle la guardò perplesso. Non si aspettava questa domanda,ma rispose lo stesso tranquillamente un: -No,perchè?-
-Curiosità- rispose Strawberry con un'alzata di spalle. In realtà capiva che il ragazzo la stava leggendo come un libro aperto,non era mai stata capace a nascondere i propri sentimenti.
-Strawberry,va tutto bene?- ripetè Kyle con fermezza. La ragazza vide preoccupazione nei suoi occhi calmi.
-E' che..- cercò di non risultare troppo infantile,ma allo stesso tempo di non far trasparire troppa agitazione. -Faccio ogni notte lo stesso sogno: sono in piedi circondata dal buio,non vedo niente. Sento solo una voce lontana che mi chiama,che urla il mio nome più volte fino a farmi svegliare. In quella voce c'è..disperazione,tristezza. Vorrei avvicinarmi,ma non capisco da dove proviene né a chi appartiene,è troppo lontana. Ogni notte la sento e non riesco a capire cosa possa significare. Ma sicuramente non significherà niente- concluse sorridendo,cercando di apparire tranquilla. Kyle la studiò per alcuni istanti,guardando i suoi capelli scompigliati e le leggere occhiaie.
-E pensi che sia collegato a loro?- le chiese.
Strawberry rise nervosamente. -No no,figurati! Perchè dovrebbe esserlo? Non sarà niente di importante!-
Kyle continuò a scrutarla attentamente. Da fuori era la Strawberry di sempre,ma il suo viso lasciava scappare una lieve tristezza. Capì che era successo qualcosa,sicuramente riguardante Mark,ma non volle chiedere di più.
-Sì,forse hai ragione.. Scusami,ora devo proprio andare. E' stato un piacere rivederti!- disse baciandole la mano e sorridendole. Strawberry diventò rossa.
-Anche per me. A presto!-
Quella notte le urla non la fecero dormire per ore e ore.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Arieccomi :D
Aggiorno aggiorno u.u ma prima i ringraziamenti,cavolo mi commuovete sempre tantissimo T_T
Grazie di cuore a tutti quelli che mi seguono e spero che il nuovo capitolo vi piaccia :)

 

Pie sbattè pesantemente i pugni sul tavolo,svegliando Tart che stava dormendo tranquillo sul divano.
-Che ti prende,si può sapere?- chiese infastidito. Possibile che dovesse sempre svegliarlo?
-Chiedilo a lui,chiedilo a quel traditore!- urlò Pie di rimando,indicando il terzo alieno nella stanza. Ghish in tutta risposta non si scompose,si limitò a girarsi dall'altra parte.
-Ti ho semplicemente detto un mio pensiero,non mi sembrava di tradire nessuno- commentò serio. La risposta fece adirare ulteriormente il fratello,che prese a colpire nuovamente il tavolo.
-Un tuo pensiero? E da quant'è che avresti questo pensiero,sentiamo! Da quando siamo tornati qui,vero? Non aspettavi altro che questo!-.
Tart continuava a non capirci nulla,ma non aveva mai visto Pie così furibondo. -Ehi! Volete spiegarmi qualcosa sì o no?- esclamò,cercando di farsi sentire sopra il baccano che stava producendo il fratello.
-Diglielo,avanti! Vediamo se ne hai il coraggio!- urlò Pie allontanandosi dai due. Tart lo ignorò e fissò con aria interrogativa l'altro alieno.
-Ho solo detto che vorrei tornare sulla Terra- disse Ghish tranquillamente,come se fosse la cosa più naturale del mondo. -E tuo fratello sostiene che questo sarebbe una sorta di tradimento verso il mio popolo-. Tart era rimasto stupefatto da quelle parole. Tornare sulla Terra? Non era possibile. Era sempre stato Ghish quello che aveva preso più a cuore la missione,era Ghish quello che incitava sempre lui e Pie a non arrendersi. Era così felice quando avevano terminato la missione ed era giunta l'ora di tornare a casa.. adesso perchè voleva tornare dagli umani?
-Da..davvero vuoi tornare?- chiese stupito,avvicinandosi all'amico. I suoi grandi occhi ambrati erano rimasti seri per tutto quel tempo. Erano giorni che ci pensava,che rifletteva sulla situazione e sì,voleva tornare,ne aveva bisogno. Finora non voleva ammetterlo nemmeno a se stesso,ma quel senso di nostalgia stava aumentando troppo e il rimedio era solo uno: doveva rivederla. Era già passato un anno e per quanto fosse felice di vedere il suo popolo finalmente sereno,non poteva dire lo stesso del suo cuore. Le giornate passavano veloci,si divertiva insieme agli altri,ma quando arrivava la sera tutti i pensieri riempivano la sua mente. Per non parlare della notte: rivedeva sempre quelle lacrime,quegli enormi occhi che lo avevano sempre guardato con disprezzo. "Sono stato uno stupido,sono sempre stato uno stupido con lei" pensò guardando fuori dalla finestra. "Le ho sempre fatto male,ci credo che mi rifiutava. Se non avessi perso tutto quel tempo,ora non sarei qui a.." i suoi pensieri furono interrotti dall'ennesimo colpo di Pie. Quel tavolo ormai si stava per rompere.
-Perchè,mi chiedo io! Perchè?!- urlò,ormai rosso in volto. Ghish sbuffò,stufo di quella discussione.
-Pie,voglio tornare- disse guardandolo serio. -Non mi pare di averti chiesto il permesso,né di accompagnarmi. Voglio tornare e non sarai tu a impedirmelo-

-Cosa abbiamo sbagliato con lui,eh? Cosa!- Erano passati venti minuti,ma Pie non si era ancora calmato e ora aveva preso a camminare nervosamente avanti e indietro,mentre Tart fissava con sguardo vacuo il pavimento.
-E' andato.. è tornato davvero- disse,come in trance. Durante quei giorni l'aveva sempre osservato,lo vedeva ridere e scherzare durante il giorno,sprigionando un'allegria che più si avvicinava la notte,più si spegneva. Tante volte passava davanti alla sua camera e tante volte avrebbe giurato di averlo sentito piangere. Effettivamente il motivo pensava di saperlo.
-Perchè? Perchè?- continuava a urlare Pie.
-Credo..- mormorò Tart tentennando. -Credo sia per lei-
Per la prima volta dopo tanti minuti,Pie si fermò. -Lei?- chiese stupefatto.
Tart alzò lo sguardo,incrociando quello del fratello. -Credo che.. e se fosse innamorato?-
Pie lo fissò per qualche secondo,poi scosse la testa. -Impossibile- pronunciò con però poca sicurezza.
-Perchè? Pensaci! E' sempre stato l'unico a soffrire quando si trattava di Strawberry,voleva sempre averci a che fare lui e non permetteva né a noi né a nessun altro di avvicinarsi a lei. E guarda ora come stava! Si vede che aveva nostalgia..-
-Come può.. come si può provare amore nei confronti di un essere umano?- balbettò Pie.
Tart pensò a Paddy e il suo viso iniziò a diventare rosso. Si poteva,si poteva benissimo,e lui lo sapeva bene. -Io.. io penso sia così- concluse,aspettandosi il peggio. Si aspettava una reazione doppiamente esagerata da parte del fratello rispetto a quella precedente,ma Pie invece non si scompose,anzi,sembrò quasi calmarsi. Si spostò davanti alla finestra,osservando in cielo la navicella di Ghish che piano piano si allontanava da loro.
-Se le cose stanno davvero così.. peggio per lui- commentò serio.
-Che vuoi dire?- chiese Tart preoccupato,avvicinandosi al fratello.
Pie non si mosse di mezzo millimetro,neanche quando il piccolo iniziò a strattonarlo per il braccio. -Non ce la farà-

Milioni e milioni di kilometri più lontano,Strawberry era sdraiata sul letto intenta a parlare al telefono con Mina. Le risate si sentivano fin da fuori.
-E alla fine ti ha chiesto di uscire?- chiese divertita all'amica,la quale le stava raccontando dell'ultimo ragazzo su cui aveva fatto colpo. Mina in tutta risposta esplose in una risata.
-Ma ti pare? Era agitatissimo,nel momento in cui mi ha detto "Ciao" pensavo che potesse morire di infarto!- rispose,e le due amiche continuarono a ridere per molti minuti. Erano questi i momenti che Strawberry preferiva. Con le altre aveva mantenuto un rapporto stupendo: lei e Lory a settembre sarebbero ritornate ancora nella stessa scuola e si sarebbero di nuovo viste praticamente tutti i giorni; Mina invece sarebbe tornata nella sua scuola privata e per il momento,anche se erano in vacanza,continuava a seguire il suo corso di danza,ragion per cui i momenti di tempo libero erano assai pochi,ma ogni volta che ne aveva l'occasione non si dimenticava mai di telefonare alle amiche; Paddy invece ormai avrebbe iniziato la seconda media,ma non mancava di sostituire i compiti con i suoi soliti spettacolini al parco Inohara,a cui le altre cercavano sempre di esser presenti; l'unica del gruppo che si era un po' allontanata era Pam,ma il motivo era ben comprensibile: la sua carriera da modella le occupava gran parte del tempo,si trovava costretta a viaggiare parecchio per il Giappone e per il mondo intero,e purtroppo il tempo per vedersi con le altre era ben poco. Eppure Strawberry non aveva mai smesso di adorare le sue migliori amiche,la loro amicizia non era cambiata minimamente.
-Senti- disse Mina,tornando seria. -E tu che mi dici? Qualche nuovo tipo all'orizzonte?-
-Mmh,non direi..- mugugnò Strawberry.
-Ragazza mia,devi svegliarti un po'. Saranno sì e no otto mesi che tu e Mark non state più insieme,cosa aspetti? Il mondo è pieno di pesci,mia cara,e aspettano solo che tu li peschi- la sgridò l'amica,con il suo solito tono superiore.
Strawberry guardò la lettera di Mark che era ancora appallottolata a terra. Davvero erano già passati otto mesi? Le sembrava ieri di aver trovato quella lettera dentro la sua cassetta delle lettere. Ricordava ancora le urla,le lacrime,le carezze di sua madre nel tentativo di consolarla,i singhiozzi che le impedivano quasi di respirare.
-Non ce la faccio,Mina. E' come se..- si interruppe,sentendo la gola che iniziava a bruciare.
-Come se?-
-Come se ci fosse qualcosa che non va nella mia vita. Come se.. oh,non lo so,da quando è finita la battaglia le cose non sono più andate a posto dentro di me- confessò,buttando fuori finalmente tutto il peso che si sentiva dentro.
-Ti riferisci a Mark?-
Strawberry riflettè qualche secondo. Era davvero Mark il problema? Il suo pensiero gli provocava dolore,ma non più nostalgia. Eppure c'era nostalgia dentro di lei,ma allora cosa la causava? Non se lo sapeva spiegare. E' vero,quella strana sensazione la invadeva da quando avevano smesso di combattere contro gli alieni,eppure.. no,non poteva essere per quello. Non era riuscita a riabituarsi alla normalità,tutto qui. Gli tornarono in mente le parole di Mark: "Quel posto aveva troppi brutti ricordi e dovevo andarmene per forza,volevo una nuova vita"; forse aveva ragione,forse il problema era il posto,impregnato di troppi ricordi. Le sarebbe bastato incontrare qualcun altro,qualcuno davvero in grado di distrarla e di non ricordarle il passato.
-Strawberry?-
-No,non è Mark- rispose finalmente. -E'.. boh,è difficile tornare a vivere una vita da cittadina qualsiasi dopo che hai salvato il mondo intero-
-Già,ti capisco- sospirò Mina.
-Strawberry! La cena è pronta!- la chiamò la madre dal piano di sotto. Strawberry salutò l'amica e buttò il cellulare sul letto. "Sveglia mattutina,pranzo,giro al parco,cena,incubi" pensò borbottando. La verità era che la sua vita era diventata una noiosa routine e ne era stufa,voleva cambiare qualcosa. Si chiedeva come facesse a vivere prima del progetto Mew,come faceva a non annoiarsi. "Certo,c'era Mark" pensò e il suo pensiero aumentò in lei la rabbia. Forse a confronto era meglio la noia..

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***



Sarà meglio iniziare ad avvisare subito i gentili lettori che il mio cervellino sviluppa storie con decisamente mooolta lentezza D:
Ebbè,non sono mai stata brava nelle sintesi u.u
Ma ora mi annoiavo,non so perchè a quest'ora sono ancora sveglia,e quindi ho deciso di completare il capitolo..ed eccolo quaa :)
Spero vi piaccia,fatemi sapere! E grazie per i commenti,davvero siete troppo troppo gentili**

 

-Strawberry! Strawberry!-
La ragazza si girò nel letto,stufa di esser disturbata sempre da quella voce. Voleva scacciarla,voleva che se ne andasse,non ne poteva più di perder sonno a causa sua. Ascoltandola meglio però,si rese conto che non era la solita voce che sentiva ogni notte. A dire il vero,quella voce non apparteneva al suo solito sogno. Il piccolo Mash infatti la stava chiamando e allo stesso tempo colpendo leggermente sulla testa,cercando di svegliarla. Strawberry gli borbottò di non urlare e si coprì la testa con il cuscino.
-Strawberry! Strawberry! C'è un alieno!- l'avvisò con la sua voce metallica.
-Mmh- mugugnò la ragazza. -Ora sto dormendo Mash,lo studio domani il coseno..-
-No! No! Alieno!- strillò Mash.
La ragazza spalancò gli occhi,sentendo il sangue gelare nelle proprie vene. Aveva sentito bene? Mash stava davvero dicendo che c'era un alieno? No,era impossibile. Era passato troppo tempo,ormai erano tornati sul loro pianeta,perchè dovrebbero essere di nuovo sulla Terra? Si tirò su e prese in mano il robottino,che continuava a volteggiare sopra il suo letto.
-Mash,non dire stupidaggini- bisbigliò,cercando di non farsi sentire dai suoi genitori che dormivano beatamente nell'altra stanza. -Ricordi cosa ti aveva detto Ryan un anno fa? Potevi rimanere con me a patto che non ti facessi scoprire dai miei,e così non vai certamente bene!-
-Ma Strawberry! C'è un alieno!-
Strawberry si bloccò; alzò lo sguardo e fissò un punto buio della sua stanza. Nel silenzio tombale della sua camera poteva sentire il proprio cuore che cominciava a battere velocemente,come un tamburo. -C'è.. c'è qualcuno?- chiamò a bassa voce. Nessuna risposta. Dandosi mentalmente della stupida,appoggiò Mash sul comodino intimandogli di lasciarla dormire e si ributtò sotto le coperte. Il piccolo robottino la fissò per qualche secondo prima di alzarsi di nuovo in volo e dirigersi davanti alla finestra,passando sotto le tende. Fuori era tutto buio,ma potè benissimo scorgere un movimento di rami nell'albero davanti alla camera della ragazza. Mash si guardò intorno: gli altri alberi non si muovevano,non c'era un filo di vento.
-Alieno!- esclamò un'ultima volta,prima tornare a posarsi nuovamente sul comodino.

-Devo dire che ho fatto bene a seguire il consiglio di Mina e di portarti un po' fuori- commentò Lory il giorno dopo,mentre lei e Strawberry camminavano degustando un fresco gelato.
-Mmh?- rispose Strawberry,con la bocca piena di panna.
-Guarda,ti sei sporcata tutta- rise Lory vedendo come il gelato di Strawberry era finito per metà sulla sua faccia. -Tieni,usa questo- le disse porgendole un fazzoletto.
-Grazie Lory- disse Strawberry asciugandosi la faccia. -Ora sto davvero meglio,ci voleva proprio una bella passeggiata con un'amica!-
-Fa sempre bene! Ehi,guarda dove siamo arrivate!- esclamò Lory indicando un punto davanti a loro. Strawberry seguì con lo sguardo il dito dell'amica: si trovavano davanti al Cafè Mew Mew.
-E' incredibile come questo posto non sia cambiato minimamente- commentò la ragazza dai capelli verdi ammirando l'edificio. Strawberry non poteva far altro che annuire: il Cafè non era davvero cambiato per niente.
-Sai.. un po' mi manca tutto questo- commentò ad occhi bassi.
-Già,anche a me- rispose Lory,sorprendendo l'amica. -Mentre combattevamo contro gli alieni mi mancava così tanto la mia vecchia vita e ora invece ci sono momenti in cui vorrei tornare nei panni di Mew Lory. Buffo,vero?- domandò sorridendo.
Strawberry sospirò. Possibile che solo lei sentiva perennemente una tremenda nostalgia di tutto? "E' a causa di Mark" pensò. "Mi manca il passato perchè mentre ero Mew Berry avevo Mark". Intanto Lory aveva preso posto sull'erba soffice del parco,invitando l'amica a sedersi di fianco a lei. Mentre mordicchiava il cono del suo gelato,Strawberry pensò che forse era il caso di raccontarle tutto.. d'altronde sfogarsi faceva sempre bene.
-Lory,ti devo parlare- disse guardandosi i piedi.
-Dimmi-
-Ecco..- da dove iniziare? Cosa poteva dirle? Strawberry iniziò ad agitarsi. -Mash ieri notte mi ha detto che c'era un alieno- buttò lì.
A Lory andò di traverso il gelato. -Un.. un alieno?- tossì.
-Ma sicuramente si sbagliava- si affrettò ad aggiungere Strawberry,non aspettandosi una reazione così esagerata. -Voglio dire,è passato un anno ormai,perchè dovrebbero esser di nuovo qui?-
Lory la guardò preoccupata. -Ehi,dai stai tranquilla,non volevo allarmarti- disse Strawberry agitando le mani.
-Non lo so. Ti confesso che.. ho un po' paura-
-Perchè? Dai non temere,non ci attaccheranno più- sorrise l'amica.
-Non è per quello- disse Lory. -E' per.. insomma,e se Mash non si fosse sbagliato? Se ci fosse stato davvero un alieno in camera tua ieri notte?-
-Ma non è possibile,dai- rispose Strawberry,continuando a sorridere e grattandosi la testa nervosamente. -Chi dovrebbe essere? E soprattutto,perchè?-
-Pensaci- continuò Lory. -Chi tra di loro ti è stato sempre addosso durante tutte le battaglie? Chi cercava sempre una scusa per venire da te?-
-Beh ma..- Strawberry non sapeva cosa pensare. Aveva capito a cosa alludeva l'amica,ma non poteva essere daccordo. -Lui mi voleva uccidere. Mi.. mi ha salvata alla fine,però.. pensava alla sua missione,come era giusto che fosse- commentò abbassando lo sguardo.
-Io credo di no. Strawberry,l'ha sempre dimostrato di tenerci a te. Forse all'inizio non lo capivamo perchè pensavamo che non potessero provare sentimenti,ma nell'ultimo periodo lo osservavo parecchio. Era il tuo comportamento a distruggerlo,non voleva altro che te,e mi spiace dirtelo ma sei forse stata l'unica a non essersene mai resa conto-
-Resa conto.. di cosa?-
Lory sospirò. -Strawberry,lui ti amava-
Quelle parole la colpirono come uno schiaffo in pieno volto. Ripensò al loro ultimo momento insieme,mentre lui moriva tra le sue braccia. Stava per dirle qualcosa.. ma cosa? Avrebbe dato di tutto per saperlo e se ne rendeva conto. Capì cosa mancava in lei: delle risposte. Si sentì una stupida,le parole di Lory le avevano finalmente fatto aprire gli occhi: era sempre stata aggressiva con lui,non aveva mai capito il motivo dei suoi comportamenti. Forse infondo lui voleva solo porre fine alla sua solitudine.
Strawberry avvicinò le ginocchia al proprio petto,abbracciandole e appoggiandoci sopra la testa. -Ghish..- sussurrò,pronunciando finalmente il suo nome. E improvvisamente tutto fu più chiaro nella sua mente.
Lory abbracciò l'amica. -Non devi incolparti,non avresti potuto ricambiare i suoi sentimenti,dopotutto non avresti..-
-E' lui- bisbigliò Strawberry interrompendola.
-E' lui cosa?-
Strawberry alzò la testa e si guardò intorno. Quante volte l'aveva visto in quel parco,quante volte ci avevano combattuto. Ricordava ogni momento,ogni volta in cui aveva pensato di morire a causa sua. I suoi occhi color ambra si illuminarono dentro la sua mente e la scena della sua morte le tornò vivida in testa: l'alieno coperto di sangue buttato sulle sue braccia,che chiamava il suo nome. -Strawberry!- le sue urla le tornarono vivide in mente,come una doccia di acqua gelida.
-Il mio sogno..- sussurrò spalancando gli occhi.
-Strawberry,cosa stai dicendo?- disse Lory guardandola sempre più preoccupata.
La ragazza si voltò di scatto verso di lei,come se si fosse resa conto solo in quel momento della sua presenza.
-Scusami,è tardi.. devo proprio andare- balbettò.
-Ma..-
-Grazie di tutto,sono stata bene davvero- tentò di sorridere,ma le uscì solamente una smorfia. Corse via non sapendo nemmeno lei dove andare,ma non le importava; voleva soltanto rimanere da sola,aveva così tanti pensieri che le faceva male la testa. Corse a perdifiato fino a quella fatidica via in cui era avvenuto il suo primo incontro con l'alieno,tanto tempo fa. Si appoggiò pesantemente a una parete,sedendosi a terra. Il sole era ormai tramontato e i suoi occhi diventavano sempre più pesanti. "Sono una stupida" pensò attirando a se le proprie gambe e riassumendo la posizione di prima. "Una stupida.." continuò a pensare mentre sprofondava in un profondo sonno.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Eccooomi :) ce l'ho fatta ad aggiornare,dio mio finalmente..chiedo scusa per il ritardo,ma sono davvero sommersa di verifiche,interrogazioni,esami da preparare.. D: devo anche confessare che io vorrei tanto rispondere ai vostri commenti,dato che siete sempre tutte carinissime**,ma evidentemente il mio pc non è daccordo -.- ogni volta che clicco su rispondi mi si blocca internet e devo riavviare tutto..che palle-.- quindi chiedo scusa!
Ad ogni modo,finalmente sono qui! Siete contente? :D Io no. Sinceramente sto capitolo non mi ha fatto impazzire,ma ora come ora il mio cervello non riesce a produrre altro XD vabbè,pazientate ^^
Un bacionee :)

 

Era passato un anno,eppure si ricordava ogni singolo angolo di quella città. Mentre volava sopra le strade ormai buie,Ghish ripensava a tutti i momenti che aveva trascorso lì in "compagnia" della sua adorata micetta. Sorrise,al pensiero di poterla finalmente rivedere e di poter finalmente risentire il suo profumo. Se la immaginava lì,sdraiata sul suo letto morbido,a giocherellare con quello stupido batuffolo rosa volante. Gli tornarono in mente tutte le volte in cui si appostava dietro la sua finestra a spiarla,erano gli unici momenti in cui poteva osservarla senza farsi notare da nessun altro. Certe volte rimaneva lì anche delle ore,finchè la ragazza non si addormentava. La guardava dormire per qualche minuto,resistendo alla tentazione di entrare per accarezzarle il viso da angioletto,dopodichè tornava dagli altri con il sorriso stampato sul volto e un piacevolissimo senso di leggerezza. Era proprio questo che finora gli era sempre mancato.
Mentre ripensava felice al passato,notò una strana figura sotto di lui seduta per terra. Scese di qualche metro per vedere meglio e notò che si trattava di una ragazzina,probabilmente addormentata. Atterrò avvicinandosi e si chinò davanti a lei.
-Strawberry!- esclamò riconoscendo la sua gattina. Non poteva crederci,eppure era proprio lei. I capelli rossi scompigliati le coprivano il volto,ma la riconosceva lo stesso. Che diavolo ci faceva lì? Ghish fu preso dal panico. Cosa avrebbe dovuto fare? Sperando che nessuno si affacciasse sulla via,la prese in braccio e scomparve.

Si materializzò dentro camera sua,appoggiandola sul letto. Scostandole i capelli dal volto,finalmente potè ammirarla. "E' rimasta davvero bellissima" pensò sorridendo. Si guardò intorno e notò con piacere che era rimasto tutto esattamente come un anno fa. Il suo letto,le tende,l'armadio,il comodino.. solo una cosa mancava all'appello,realizzò l'alieno mentre osservava quest'ultimo. Fino a un anno fa ricordava quanto dovesse sforzarsi per evitare di buttare l'occhio verso il comodino della ragazza,per non dover incontrare lo sguardo sorridente di quella sottospecie di ameba ambulante che teneva stretta a se la sua micetta. Ma quella foto era scomparsa; il centrino in pizzo su cui stava poggiata la cornice era rimasto vuoto. Ghish non sapeva cosa pensare,ma in quel momento la presenza così ravvicinata della ragazza gli annebbiava completamente il cervello. Aveva appena iniziato a giocherellare con i suoi capelli,muovendoli tra le sue sottili dita bianche,quando fu interrotto da un colpo improvviso sulla nuca.
-Alieno! Alieno!- il piccolo Mash aveva iniziato a saltellare sulla sua testa,strillando con la sua irritante vocina.
-Zitto,batuffolo- bisbigliò Ghish cercando di acciuffarlo. Ma Mash volteggiava intorno a lui ben attento a non farsi prendere e continuando a strillare.
-Strawberry,c'è un alieno!- esclamò avvicinandosi alla padrona,che iniziò a mugugnare.
"Ecco,e adesso che faccio?" pensò Ghish in preda al panico. L'unica soluzione era scomparire,ma era da giusto qualche minuto che aveva ritrovato la sua micetta e non voleva già andarsene.
-Mash,smettila con i tuoi falsi allarmi,non sei per niente divertente!- borbottò la ragazza aprendo gli occhi e mettendosi seduta sul letto.
-Strawberry,c'era un alieno!- ripetè Mash muovendosi davanti a lei.
La rossa si stropicciò gli occhi cercando di mettere ordine nella sua testa,cercando di ricordare cosa stava facendo prima di addormentarsi,ma la testa le pulsava terribilmente. "Cosa ci faccio qui? Avevo appuntamento con Lory.." pensò confusa. Ricordava di aver visto Lory,sì era con Lory,stavano mangiando un gelato e poi.. cosa era successo? Ricordava di esser scappata,di aver corso per un sacco di tempo fino ad essersi seduta per terra.. e lì si era addormentata. Ma se davvero erano andati così i fatti,cosa ci faceva in quel momento in camera sua? Non ricordava di esser tornata a casa. Si alzò aprendo la porta e affacciandosi sul corridoio.
-Mamma?- chiamò con la voce traballante.
-Tesoro!- esclamò sorpresa la madre,uscendo dalla cucina. -Quando sei rientrata? Oh,non ti ho proprio sentito,devo esser davvero stanca..-
-No.. non ti preoccupare,sono.. ehm.. sono rientrata da poco- disse cercando di apparire naturale e tranquilla,mentre il panico aumentava sempre di più dentro di lei.
-Ma Strawberry,tu sei pallida! Va tutto bene,cara?- esclamò la madre preoccupata.
-Sì.. sì,sto bene mamma non preoccuparti. E' solo che.. ehm.. ho tanta fame- disse con una risatina nervosa.
La madre parve tranquillizzarsi. -Tranquilla,tesoro,tempo mezz'ora e la cena sarà pronta. Intanto fatti una bella doccia calda-
Strawberry tornò in camera sua chiudendo la porta e appoggiandoci sopra la schiena. Non era stata una sua impressione,davvero non era rientrata in casa,era stato qualcuno a portarla. Raggiunse il robottino che volteggiava ancora sopra il suo letto,per fortuna silenziosamente. Si guardò intorno,con il cuore che le batteva all'impazzata.
-Mash- disse,prendendolo tra le mani. -Chi c'è qui?-
-Strawberry è in pericolo! Strawberry è in pericolo!- esclamò il piccolo.
I suoi battiti aumentarono ulteriormente. -Perchè,Mash? Perchè?-
-Alieno! Alieno!-
La rossa si guardò intorno nuovamente; la stanza era vuota e silenziosa,tutto era al proprio posto. Lasciando andare Mash,spalancò le ante dell'armadio,guardò sotto il letto,aprì di colpo perfino la porta del bagno; non c'era nessuno.
-Mash.. dov'è?- bisbigliò. Il piccolo robottino dapprima fece qualche giro su se stesso,poi smise di volteggiare e si poggiò sul comodino. Strawberry lo guardò sconsolata. Cosa diavolo stava succedendo? Improvvisamente il dolore lancinante alla testa si rifece sentire,ragion per cui decise di seguire il consiglio della madre e di abbandonarsi a una rilassante doccia calda prima di cenare. Mentre l'acqua le colpiva il corpo,ripensava alla chiacchierata con Lory. Il messaggio che l'amica aveva cercato di trasmetterle era chiaro: il problema era Ghish. Ripensò a quell'alieno che le aveva cambiato la vita,a quanti problemi le aveva dato,quante lacrime aveva sprecato cercando di convincerlo che non l'avrebbe mai seguito,mai. Afferrò l'asciugamano avvolgendoselo attorno e asciugandosi il corpo. Ricordava tutte le volte in cui aveva visto la sua pelle coperta di lividi,tutti per colpa di Ghish. -Maledetto- borbottò infilandosi il pigiama. Tornò in camera buttandosi pesantemente sul letto e spense la luce,aspettando che la madre la chiamasse per la cena.Tutto quel buio però non la rendeva tranquilla,le metteva ansia.
-Oh Mash,che cosa è successo?- sospirò fissando il piccolo robot che non si muoveva più dal comodino. Aspettò qualche secondo,ma Mash non proferiva più parola. Sbuffando si alzò dal letto e si diresse verso la finestra,prendendo tra le mani i lembi delle tende.
-Strawberry!- strillò Mash,spaventandola. Emettendo un piccolo urletto,si girò di scatto a fissare il robottino che la guardava con i suoi grossi occhioni rosa dal comodino.
Scosse la testa. -Smettila di spaventarmi!- lo sgridò,tirando le tende per far entrare un po' di luce della luna. Ma non fu la luna ciò che si trovò davanti. Anzi,lo spavento causatole prima dal piccolo Mash non fu niente in confronto al colpo che prese in quel momento nel vedere cosa,o meglio chi c'era fuori dalla sua finestra.
-Aaaaaaah!- urlò richiudendo di colpo le tende e allontanandosi velocemente dalla finestra,andando però a sbattere di schiena contro la parete. Si rese conto che ogni parte del suo corpo aveva iniziato a tremare.
-Alieno! Alieno! Alieno!- Mash ormai era impazzito e aveva ripreso a vorticare su e giù per la stanza.
-Alieno..- ripetè Strawberry sussurrando. Non poteva essere vero,forse se l'era solo immaginato. Tornò con piccoli passi davanti alla finestra e allungò una mano tremante verso la tenda. Sì,sicuramente se l'era immaginato. Non poteva essere.. no,non avrebbe mai fatto tutta quella strada per lei. Finalmente convinta di ciò,prese un bel respiro e tirò di colpo la tenda.
-Micetta mia,se sapevo che ti avrei spaventato così non sarei neanche tornato-

Nel frattempo,in un'altra lontana dimensione,le acque non si erano ancora calmate.
-Non riesco a crederci- sbottò Pie. -Non riesco proprio a crederci!-
-Pie,smettila- commentò Tart,guardandolo con severità. Pie ricambiò lo sguardo,furibondo. Notò che il piccolo aveva gli occhi lucidi.
-Smettila- ripetè. -Ormai se n'è andato,non puoi farci niente-
Pie cercò di calmarsi,appoggiandosi al muro e prendendosi la testa tra le mani. -Non lo capisco- commentò con rassegnazione. -Non l'ho mai capito e mai lo capirò-
Tart si alzò e si affacciò alla finestra,guardando il cielo. Chissà se Ghish aveva raggiunto il suo scopo che loro non capivano,chissà se ora era in compagnia di quella Strawberry. Una parte di lui provava una piccola fitta di invidia: c'erano momenti in cui anche lui avrebbe voluto essere in compagnia della piccola Paddy,la sua risata e il suo sorriso non volevano proprio uscirgli dalla testa. Senza contare che ora sentiva parecchio la mancanza di Ghish,gli mancavano i suoi dispetti,le sue battute,i suoi scherzi. Dopotutto era praticamente un fratello per lui.
-Spero stia bene- sospirò continuando a guardare fuori dalla finestra. Una leggera lacrima gli solcò la guancia,ma l'asciugò in fretta,non volendosi mostrare debole agli occhi del fratello. Vedendolo abbattuto,Pai si avvicinò a lui,poggiandogli una mano sulla spalla e mettendosi a fissare il cielo come il piccolino.
-Anche io,Tart. Anche io-

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Allora,si può dire che stavolta mi sento abbastanza soddisfatta di ciò che ho prodotto u.u il sole mi fa bene :D ho anche cambiato postazione e quindi ora riesco a rispondere a tutti voi gentilissimi che mi seguite :)
In particolare,volevo ringraziare LadyVampira93,Pipigi e chihuahua per i bellissimi commenti che mi lasciano sempre :)
Ah,e grazie anche a damn_emo_angel per avermi messo tra gli autori preferiti ** esagerata! :)
Un bacione e alla prossima!

 

-Aaaaaaaaaah!- urlò nuovamente Strawberry,inciampando a terra mentre cercava per la seconda volta di allontanarsi da ciò che non voleva credere di vedere. -Co.. cosa ci fai TU qui?- balbettò quando riuscì a riprender fiato.
-Mi fai entrare o devo rimanere a urlare attraverso il vetro per farmi sentire?- chiese Ghish volteggiando tranquillamente fuori dalla finestra.
Strawberry borbottò. -Quando mai hai chiesto il permesso?-
-Mh,hai ragione- sorrise l'alieno e in mezzo secondo si materializzò dentro la camera della ragazza. Strawberry lo fissò con occhi spalancati. Portava sempre i soliti vestiti e teneva sempre i capelli legati ai lati della testa,ora un poco più lunghi. Improvvisamente non le sembrava passato un intero anno,le sembrava passata giusto qualche ora dall'ultima volta che l'alieno la stava guardando con quello sguardo dorato. Si sentì indifesa,come tutte le volte in cui Ghish la osservava.
-Allora?- chiese alzandosi da terra e allontanandosi il più possibile da lui,ansiosa di ottenere una risposta.
L'alieno alzò le spalle,non riuscendo a staccare nemmeno per un secondo gli occhi da lei. "Davvero bellissima" continuava a pensare. -Mi mancavi- disse con il suo solito sorrisetto.
Strawberry sbuffò: non era cambiato per niente,era sempre il solito marpione scorbutico. -Tutto qui?-. L'alieno in tutta risposta si limitò ad alzare le spalle.
La rossa sbuffò nuovamente. -Senti,non so cosa tu abbia intenzione di fare,ma sappi che se..-
-Niente- la interruppe lui,sempre sorridendo.
-Co.. come?-
-Niente- ripetè tranquillamente l'alieno. -Non ho intenzione di fare niente-
Strawberry continuava a non capire. -Vuoi forse farmi credere che hai viaggiato anni e anni luce fino a qui per.. niente?-
Ghish sorrise. -Ho detto di non voler fare niente,non di non voler dire niente- poi si fece serio,avvicinandosi pericolosamente a lei. Strawberry iniziò ad agitarsi,pensando se fosse il caso di trasformarsi o no. Ma erano mesi che aveva abbandonato i suoi poteri e in quel momento non ricordava neanche più dove fosse finita la sua spilla. "Dannazione" pensò,maledicendosi da sola per il suo disordine. Nel frattempo,Ghish si era piazzato esattamente davanti a lei,appoggiando le mani sui suoi fianchi.
-Che intenzioni hai?- sussurrò la rossa,fissandolo negli occhi. Milioni di brividi avevano iniziato a percorrerle la schiena nel momento in cui aveva sentito le mani dell'alieno sfiorare la sua pelle.
-Te l'ho detto,voglio parlarti- disse lui deciso,spostando lo sguardo verso il pavimento. -Io..- cominciò,ma fu interrotto da una voce proveniente dal piano terra.
-Strawberry! La cena è pronta!- la chiamò la madre.
Ghish sospirò,allontanandosi da lei. La ragazza sentì subito la mancanza di quel contatto. -Dove pensi di andare?- gli chiese,vedendolo spostarsi verso la finestra.
-Oh,non temere micetta,non ho intenzione di andarmene- rise lui. -Ma non penso che ai tuoi farebbe piacere vederti scendere per la cena in mia compagnia-
Strawberry sentì le gote infiammarsi. -Ne parliamo dopo- borbottò,uscendo dalla stanza. -E non toccare niente!-

-Tesoro,sicura di star bene? Prima avevi un viso pallidino,ora invece le tue guance sembrano due pomodori- disse la madre di Strawberry mentre la ragazza guardava con aria assente la pasta nel proprio piatto.
-Eh?- disse,come risvegliandosi all'improvviso. -Sì.. sì,sto bene,sono solo un po' stanca-
-Cosa stavi combinando?- chiese il padre tra un boccone e l'altro.
-Co.. come?- balbettò lei.
-Prima. Abbiamo sentito urlare,va tutto bene?-
Strawberry rise. -Sì,ehm.. mi sono solo fatta male,sono la solita distratta-
-Sarà- commentò sospettoso il padre. -Ma è davvero strano da parte tua non toccare cibo. Non sarà ancora colpa di quel Mark,vero?-
-Shintaro mio,devi aggiornarti- rise la madre,prima che Strawberry potè rispondere. -Ormai il nostro tesoruccio si è trovata un altro ragazzo,vero cara?-
Strawberry la guardò senza capire. -Ehm,veramente io..-
-Dai tesoro,a me puoi dirlo- bisbigliò la madre avvicinandosi a lei e facendole l'occhiolino. -E' lui il ragazzo che sogni tutte le notti. Tish o Chish,una cosa del genere..-
A Strawberry andò di traverso la saliva. -Co.. cosa? Come lo..-
-Oh tesoro,non fai altro che urlare il suo nome ogni notte,sarà ormai un anno- rispose la madre semplicemente.
Strawberry la guardò ad occhi spalancati,non riuscendo a credere a ciò che aveva appena sentito. -Ogni.. ogni notte da.. un anno?-
La madre rise nuovamente. -Già. Le prime volte ti confesso che mi preoccupavi,e ho anche seriamente pensato di portarti da qualche psicologa,però ora ho capito che dev'essere qualcuno di veramente importante per te,se sogni di perderlo tutte le notti..- concluse sorridendole.
-Sakura,quante volte ti ho detto di farti gli affari tuoi. Se non ce lo vuole dire,non ce lo dice punto e basta- la rimproverò il marito. -Allora,chi è? Dove vive? Quanti anni ha?- chiese poi con tono indagatorio rivolgendosi alla figlia. Strawberry non gli rispose; senza rendersene conto,sua madre le aveva dato la seconda conferma che era davvero di Ghish la voce che sentiva ogni notte nel suo sogno,che le implorava aiuto. Ma cosa diavolo significava? I pensieri ricominciarono a farle male.
-Allora,Strawberry mi rispondi?- insistè il padre.
-Non c'è nessuno- disse velocemente la ragazza. -Mamma,papà,sono davvero stanca. Ho bisogno di riposare. Ehm,buonanotte-
Detto questo si alzò e prima che i genitori potessero dire altro,corse su per le scale.
-A volte mi preoccupa davvero- sospirò la madre.
-Ti preoccupi troppo,Sakura- rispose il marito,riprendendo a mangiare. -Ma chi sarebbe questo Pish?-

Strawberry spalancò la porta della sua camera,meravigliandosi di trovarla vuota.
-Ghish?- provò a chiamare,ma dell'alieno nessuna traccia. Sospirò. "Quanto mi fa dannare" pensò affacciandosi alla finestra. Lo trovò lì,sdraiato per aria a fissare le stelle.
-E così mi sogni,eh micetta?- le disse con tono malizioso,facendole l'occhiolino.
Strawberry assunse lo stesso colore dei capelli. -Hai.. hai sentito tutto?- balbettò inorridita.
L'alieno si mise a ridere. -Solo quello che volevo sentire- si avvicinò a lei rientrando nella stanza. -Sono felice di esserti mancato- sussurrò.
Strawberry cercò di riprendere controllo. -Non ho affatto detto che mi sei mancato- esclamò,spingendolo via e andandosi a sedere sul letto a gambe incrociate. -Sei semplicemente la causa dei miei incubi- borbottò stringendo a se il cuscino.
-Mmh,detta così è proprio brutta,gattina mia- commentò l'alieno.
-La vuoi smettere di chiamarmi in quel modo?- si lamentò lei. Ghish diventò serio di colpo e si sedette davanti a lei,togliendole delicatamente il cuscino dalle mani. Osservandola per bene notò che c'era qualcosa di diverso in lei,le mancava qualcosa.
-Che fine ha fatto il tuo campanellino?- chiese tranquillamente.
-Cosa?-
-Quell'aggeggio che portavi come collana,che fine ha fatto? Vuoi forse dirmi che.. tu e quel bell'imbusto non state più insieme?- domandò.
Strawberry sentì gli occhi pizzicare. -Certo che stiamo insieme- ribattè indignata,sentendo la propria voce tremare. Notò lo sguardo dell'alieno andare a posarsi sul comodino e si ricordò che era rimasto vuoto. L'aveva capito.
-E va bene- confessò a bassa voce. -Hai indovinato,sei contento? Ma non sono affari che ti riguardano!-
-Scusa,volevo solo essere gentile- ribattè offeso l'alieno.
A Strawberry sfuggì una risata incredula. -Tu gentile? Ma non farmi ridere- sentenziò. -Per tutto il tempo che siete stati qui,l'anno scorso,non hai fatto altro che infastidirmi,mi volevi solo per chissà quali scopi!-
Ghish iniziava a irritarsi. -Hai mai provato a chiederti il perchè dei miei comportamenti?- le disse alzando il tono della voce e guardandola con rabbia. -Ti sei mai chiesta perchè con te fossi diverso rispetto che con le altre? Non ho fatto altro che pensarti per tutto questo tempo,ci ho impiegato un anno ad accettare che avevo bisogno di rivederti per continuare a vivere,continuavo a chiedermi se ti fossi resa conto che quel Mark non ti meritava e ora.. ora finalmente riesco a trovare il coraggio per tornare,per venire qui da te,e vengo a sapere che quello ti ha lasciata.. secondo te come mi sento? Eh??-
Aveva detto tutte quelle parole in un fiato e ora teneva la testa china,fissando le proprie ginocchia. Strawberry lo guardava incredula,spiazzata da quelle parole; era proprio come diceva Lory allora,l'alieno provava davvero qualcosa nei suo confronti.. qualcosa che andava ben oltre all'interesse carnale. Rimasero per qualche secondo senza dire una parola. La ragazza spostò lo sguardo dai suoi capelli verde scuro,interrompendo il silenzio: -Non mi ha lasciata lui- disse quasi sussurrando.
Ghish alzò la testa,girandosi a fissarla. -Come?-
-Non mi ha lasciata lui- ripetè la rossa,senza guardarlo negli occhi. -Noi.. è stata una decisione comune. Una tacita decisione comune-.
Sembrava che la sua bocca non avesse aspettato altro che quel momento per far uscire tutte le parole riguardanti Mark e ciò che era successo tra di loro. Gli raccontò tutto,a partire dai giorni dopo la battaglia,da quando aveva iniziato a sentire qualcosa di diverso tra di loro,fino a quella lettera che odiava con tutta se stessa. Parlava,parlava,parlava senza riuscire a fermare le parole. Ghish l'ascoltava in silenzio,osservando i suoi occhi inumidirsi sempre di più fino a far uscire pesanti lacrime una volta che la ragazza terminò di parlare. Strawberry iniziò ad esser scossa da singhiozzi,mentre cercava di nascondersi il più possibile dietro le proprie ginocchia che abbracciava con fermezza. L'alieno le spostò le braccia e l'aiutò a stendersi,sdraiandosi accanto a lei e cingendole la vita. In quel momento Strawberry non sentiva di avere le forze per opporre resistenza,voleva solamente dormire. Ghish la strinse forte a se mentre gli occhi della ragazza piano piano si chiudevano e i singhiozzi si facevano sempre più leggeri.
-Ora ci sono io,nessuno ti farà più del male- le sussurrò in un orecchio,addormentandosi anche lui.
Fu la prima notte,dopo tanto tempo,che Strawberry riuscì a dormire tranquilla.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Rieccomi qui :D aggiorno oggi perchè nei i prossimi giorni non riuscirò a produrre molto,causa scuola e rotture di bip personali u.u
Bando alle ciance,eccovi qui il nuovo capitolo :)
Spero vi piaccia!
Un baciiione!
 


-Sei proprio sicuro di quello che dici?- chiese Kyle al compagno. Erano entrambi nel laboratorio del Cafè Mew Mew,intenti ad osservare il computer come ai vecchi tempi.
-Te l'ho già detto- rispose Ryan con fermezza. -I dati del sistema di rilevamento alieni parlano chiaro: sono ore che l'avviso di allarme lampeggia-
Kyle scosse il capo. -Non è possibile,hai controllato che non sia rotto? E' tanto tempo che non lo utilizziamo,potrebbe essersi danneggiato..-
-Sì e con cosa? Con la polvere? Kyle,il sistema funziona benissimo e tu lo sai-
Kyle scosse nuovamente il capo. -Perchè sono tornati?-
-Non ne ho idea- rispose Ryan,fissando la casa di Strawberry sul monitor e il puntino rosso che lampeggiava dentro di essa. -Ma sarà meglio avvisare le altre di restare pronte in caso di attacco-
Il moro annuì. -E Strawberry?- chiese preoccupato.
Ryan guardò l'orologio,che segnava appena le tre del mattino. -Se la chiamassi adesso,ti insulterebbe. E poi il sistema lampeggia da ore,se finora non è successo niente vuol dire che non dobbiamo preoccuparci-
-Come fai ad esser sicuro che non sia successo niente?- insistè Kyle.
-Lo sono e basta- concluse il biondino,abbandonando la postazione.

Strawberry si svegliò infastidita da un raggio di sole che le solleticava la guancia. Aprì leggermente gli occhi,incontrandone altri due più chiari dei suoi che la guardavano tranquillamente.
-Buongiorno micetta- le sorrise Ghish,che la teneva ancora tra le sue braccia. Strawberry arrossì e sentì le orecchie da gatto spuntarle in testa. "Oh no,non doveva più succedere!" pensò,nascondendosi sotto le coperte.
L'alieno la guardò divertita. -Ehi,non devi nascondere. Lo sai che mi sono sempre piaciute le tue orecchie pelose..- disse iniziando ad accarezzargliele.
-Non dovevano più spuntare- si lamentò la ragazza. -Ryan mi aveva assicurato che non sarebbe più successo-
-L'ho sempre detto io che di quel pallone gonfiato non ci si poteva fidare- commentò Ghish,senza smettere di sorridere e di accarezzarle le orecchie. Strawberry si sentì tranquilla,anche se quell'assurda situazione in cui si trovavano la metteva un po' in imbarazzo. Non era mai stata per così tanto tempo vicino all'alieno,non senza che lui ne rimanesse poi ferito perlomeno. Ma notò con sorpresa che Ghish stava davvero mantenendo ciò che aveva detto: non la stava molestando o infastidendo in alcun modo. Inoltre finalmente la ragazza si sentiva piacevolmente riposata,come non era mai più successo dopo la battaglia. Quell'incubo non si era fatto risentire ed era riuscita a dormire beatamente,con Ghish al suo fianco. Il pensiero di quelle urla però le ricordarono una scena,una domanda che si era sempre posta e che aveva bisogno di risolvere.
Cercò di non sembrare imbarazzata. -Cosa.. cosa volevi dirmi?- gli chiese senza guardarlo negli occhi.
-Beh,tutto quello che dovevo dirti te l'ho detto,micetta- rispose lui.
-No,ehm.. quella notte,un anno fa. Tu.. volevi dirmi qualcosa,ma poi..- si interruppe,non sapendo come proseguire.
L'alieno la guardò profondamente con i suoi occhi color ambra. La ragazza iniziava a sentire come delle farfalle nello stomaco,che le provocavano sudori freddi. Cosa le stava succedendo? Tutte queste emozioni non le aveva mai sentite con Mark. -Ti ripeto la mia domanda di ieri: ti sei mai chiesa il motivo dei miei comportamenti?- chiese lui di rimando.
Strawberry non sapeva cosa rispondere. Si limitò a fissarlo,come ipnotizzata dal suo sguardo. -Fin dal primo momento che ti ho vista,ho sentito subito che saresti stata diversa per me. Volevo ucciderti all'inizio,quello è vero,ma la mia ossessione per te è diventata sempre più profonda,così tanto da superare tutto,perfino la mia missione. Ci combattevo giorno e notte credimi,facevo di tutto per cancellare il tuo pensiero dalla mia mente. Ma non ci sono mai riuscito. La verità è che io..- si bloccò,non riuscendo a proseguire. -Io ti..- "Avanti Ghish,diglielo! E' il momento,non bloccarti proprio adesso!". La ragazza d'altra parte ormai non riusciva più a calmare il suo cuore,che aveva preso a battere all'impazzata,soprattutto nel constatare che l'alieno si stava avvicinando sempre di più al suo volto. Poteva sentire il suo respiro sopra le sue guance ormai in fiamme. "Calmati Strawberry,è Ghish,devi mandarlo via!". Ma ogni limite di razionalità si era ormai infranto,ora che i loro nasi si stavano sfiorando. Chiuse gli occhi aspettando di sentire quelle labbra fredde sulle sue,ma..
-Strawberry! Alzati,c'è una chiamata per te!- urlò la madre dal piano di sotto.
Entrambi furono presi dallo spavento e si allontanarono di colpo. La ragazza si alzò dal letto,rispondendo alla madre che sarebbe scesa tra un attimo.
-Io,ehm..- balbettò rivolgendosi all'alieno,che le sorrise.
-Tua madre si diverte a interromperci,eh? Dai ti aspetto- le disse facendole l'occhiolino.
Strawberry scese le scale traballando,ancora mezza intontita. Senza neanche domandare chi fosse,afferrò la cornetta e mugugnò un -Pronto?-
-Strawberry! Stai bene?- la voce strillante di Paddy le colpì le orecchie,stordendola e costringendola ad allontanare di scatto il telefono il più possibile dal suo orecchio.
-S.. sì che sto bene,perchè non dovrei?-
-Lory ci ha chiamate preoccupata,dice che ti comporti in modo strano- disse preoccupata la bionda.
Strawberry si battè una mano sulla fronte. Si era totalmente dimenticata dell'amica che aveva messo in preoccupazione. -Stai tranquilla sto bene- disse ridendo nervosamente.
-Strawberry,davvero ci sono gli alieni da te?- chiese la piccola,e Strawberry notò una punta di speranza nella sua voce. Avrebbe tanto voluto dirglielo,dirle tutto,raccontarle di tutto quello che le stava succedendo in quel momento,sia dentro che fuori. Ma sapeva benissimo di non potere,avrebbe rischiato troppo.
-No Paddy,è solo..- disse tentennante. -E' solo Mash. Si deve essere rotto di nuovo-
-Oh- rispose la biondina,con delusione. -Ne sei sicura?-
Strawberry sospirò. -Sì- disse cercando di apparire tranquilla. -Me ne renderei conto se ci fosse un alieno in casa mia-
-Già- mugugnò Paddy sempre più delusa. -Scusa il disturbo,allora.. a presto!-
Strawberry appoggiò la cornetta con aria afflitta. Ghish era lì da neanche un giorno intero e già le stava causando problemi. Tornò di sopra e lo trovò intento a giocherellare con Mash,che infastidito si lamentava con degli -Ohi ohi!-.
-Ehi,lascialo stare!- lo sgridò la ragazza,chiudendo a chiave la porta dietro di sè.
-Mmh finalmente hai deciso di rimanere sola con me,micetta..- disse lui avvicinandosi.
-Ghish,non puoi rimanere qui,tutte le mie amiche staranno iniziando a sospettare e..-
-E allora? Non sto facendo niente di male,mi sembra- la interruppe lui,iniziando a baciarle il collo. Strawberry riprese il colorito bordeaux di prima,mentre le farfalle ricominciavano a farsi sentire nello stomaco. Era una sensazione che la faceva sentire in paradiso e avrebbe voluto che non finisse mai,ma si rendeva conto che la situazione era alquanto scomoda. Cercò di raccogliere tutte le briciole di razionalità dentro di se,anche se il contatto con l'alieno la rendeva inspiegabilmente agitata.
-Ghish,fermati!- lo allontanò da se. -Cosa pensi di fare? Di rimanere qui chiuso in camera mia fino a quanto?-
"Fino a che non trovo il coraggio di dirti la verità" pensò l'alieno. -Sinceramente non lo so- rispose con aria divertita.
-Non c'è niente da ridere,Ghish!- lo sgridò la ragazza. -Io non posso tenere nascosto un alieno in camera mia-
-Fino a qualche minuto fa non mi sembravi dispiaciuta- rispose lui riavvicinandosi a lei. Strawberry sentiva che il suo cuore non avrebbe retto ancora per molto.
-No- rispose secca. -Dobbiamo trovare una soluzione-
L'alieno si arrese e si alzò in aria,sdraiandosi. -Come vuoi- commentò chiudendo gli occhi. -Pensaci pure,nel frattempo io mi faccio una dormita,dato che stanotte qualcuno non la smetteva di russare..-
-Ehi,io non russo!- sbottò la ragazza indignata,tirandogli il cuscino addosso. Non sarebbe stato facile,per niente.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Strawberry camminava per la strada con passo deciso,seguita da Mash che ronzava in aria e da Ghish che la guardava sempre meno convinto. -Speravo in una soluzione migliore,sinceramente- borbottò quest'ultimo.
-Non ti ho chiesto io di seguirmi!- rispose irata la ragazza. Era nervosa da morire: Ryan le aveva telefonato giusto qualche minuto prima chiedendole di presentarsi al Cafè Mew Mew al più presto,con anche Mash. -Se dici che è rotto,sarà meglio dargli un'occhiata- aveva proferito il biondino,prima di riagganciare la cornetta. Strawberry si stropicciò le mani nervosamente; non solo era furiosa con Paddy che aveva immediatamente raccontato tutto ai loro due amici,ma aveva anche capito che Ryan sospettava qualcosa.
Giunti davanti al Cafè,la ragazza si voltò verso l'alieno guardandolo con aria ostile.
-Beh?- chiese lui con un'alzata di spalle.
-Non puoi venire con me!- rispose stizzita. -Non sanno che sei qui,e non lo devono sapere!-
L'alieno rise. -Strawberry,prima o poi mi scopriranno..-
-No! Perchè tu te ne andrai il prima possibile!-
Ghish sbuffò un -Ok- e svanì nell'aria. La ragazza prese un bel respiro e spinse la porta. Lo spettacolo che si trovò davanti la lasciò a bocca aperta: non aveva più rivisto il locale dall'interno dopo che Kyle e Ryan avevano deciso di chiuderlo,ma non se lo immaginava così. Il salone era buio e pieno di polvere e ragnatele,illuminato da qualche raggio di luce che penetrava dalle finestre sporche. Le sedie erano poggiate sopra i tavolini e non vi era traccia di anima viva. Strawberry,con un misto di disgusto e meraviglia,entrò dirigendosi verso il laboratorio,stando ben attenta a dove appoggiava i piedi.
-Devo dire che quei due si ammazzano di fatica per tenere pulito questo posto- commentò sarcasticamente Ghish comparendo all'improvviso.
-Ma sei scemo?!- strillò Strawberry spaventata. -Mi hai fatto prendere un colpo!-
-Mi annoiavo- si lamentò lui facendo il broncio. Strawberry lo guardò infuriata e gli avrebbe risposto con ulteriori insulti,se non fosse stato per un lieve fruscio che sentì vicino ai suoi piedi. Abbassò lo sguardo e vide un piccolo topolino intento a rosicchiarle i lacci delle scarpe.
-Aaaaaaah!-
-Che succede?- chiese Ghish preoccupato. Possibile che dovesse sempre urlare?
-Che schifo,che schifo,che schifo!- strillò Strawberry avvicinandosi a lui. Ghish sentì un brivido nel momento in cui la ragazza si buttò contro il suo petto. Non sapendo cosa fare,le avvolse le braccia intorno alle spalle,stringendola a se e rendendosi conto che stava tremando.
-Era solo un topo- disse accarezzandole la schiena. Strawberry si strinse ancora di più contro di lui.
-Mi fanno schifo- borbottò inorridita. Sentì che sulla sua testa le stavano spuntando le pelose orecchie da gatto. "Perchè deve succedere sempre quando sono con lui?" pensò scocciata.
-Maccome,un gatto a cui fanno schifo i topi?- chiese lui ridendo. Strawberry alzò lo sguardo e stava per rispondere scocciata,ma nel momento in cui incrociò gli enormi occhi dorati dell'alieno che la guardavano con infinita tenerezza non riuscì a dire mezza parola. Rimasero per infiniti secondi a fissarsi negli occhi,dimenticando tutto il resto. "Ghish,diglielo. Avanti,devi farlo!" cercò di convincersi l'alieno. Ma gli sembrava quasi impossibile parlare sopra i battiti ormai rimbombanti del suo cuore.
-Strawberry..- iniziò senza staccare lo sguardo dai suoi profondi occhi color cioccolato. La ragazza fu colta da ulteriori fremiti. Che volesse finalmente dirle.. cosa? Non riusciva a capire niente,tutta quella vicinanza a lui le metteva agitazione e le farfalle nello stomaco iniziavano a infastidirla un po' troppo. Aveva quasi.. paura.
-Ehm,devo andare- balbettò lei staccandosi e ancora rossa in volto continuò a camminare,mentre l'alieno svanì nell'aria dandosi mentalmente del cretino.

-Strawberry,eccoti finalmente!- esclamò Kyle contento e sollevato nel vedere l'amica entrare nel laboratorio.
-Ehm,ciao Kyle!- lo salutò la rossa,cercando di non agitarsi. "Andrà tutto bene,andrà tutto bene" si ripetè nella mente. -Ciao Ryan!-
Il biondino se ne stava seduto sulla poltrona volgendole le spalle e non si girò nemmeno al suo saluto. -Perchè sono tornati?- proferì soltanto.
-Di..di cosa parli?- balbettò lei iniziando a diventare rossa.
-Lo sai bene-
-Io non..- Strawberry era nel panico. Cercò di radunare tutti i suoi pensieri per riuscire a inventare una scusa,ma notò una piccola luce rossa lampeggiare in fondo alla stanza. Girò lo sguardo e vide il monitor acceso: una piantina blu indicava il loro Cafè e la luce lampeggiava proprio vicino ad esso. Sospirò. -E va bene. E' tornato Ghish,solo lui-
-Solo Ghish?- ripetè Kyle stupito.
-Già-
-Perchè?-
-Non lo so..-
-Certo che lo sai- ringhiò Ryan inserendosi nella conversazione. -Deve avertelo detto,per forza!-
Kyle si allontanò,prendendo in mano il telefono. -Cosa fai?- chiese Strawberry.
-Chiamo le altre. Ho bisogno di parlare a tutte voi,devono essere avvisate,così in caso di attacco..-
-No,no!- si affrettò a rispondere Strawberry. -Non è qui per combattere,davvero! Lui è..-
-Non è qui per combattere!- ripetè ironico Ryan. -E per cosa allora? Non avendo cartoline voleva mandarti i suoi saluti di persona?-
-No- rispose ferma la ragazza. -Ma so che non gli interessa più combattere-
-Strawberry,e se fosse qui per.. rapirti?- chiese Kyle con voce tremante.
La rossa per un istante non seppe cosa rispondere. Ripensò a quella mattina. Ripensò a quell'incidente di prima in cui si erano ritrovati abbracciati improvvisamente. Perchè si era tirata indietro? "Per paura" pensò,ma perchè avrebbe dovuto averne? E' vero,era tornato da giusto un giorno,eppure Strawberry sentiva che era diverso,lo sentiva ogni volta che lui la sfiorava. Ed era forse questo di cui aveva paura.. la paura di poter provare qualcosa per una persona così diversa,la paura di un sentimento così grande per qualcuno che potesse essere sbagliato,la paura di tutto quello che sentiva,dei battiti fortissimi del suo cuore ogni volta che stava vicino a lui. Quella cosa,quella fatidica cosa che cercava di dirle.. Strawberry sapeva che lui provava qualcosa,glielo poteva leggere negli occhi ad ogni loro sguardo. Ripensò al suo respiro sopra il volto,ai forti battiti che le provocava la sua vicinanza. Se avesse voluto rapirla,probabilmente l'avrebbe già fatto..
-No- rispose decisa. -Forse sarò una scema io,ma.. sento di potermi fidare-
Kyle non rispose,si girò semplicemente a guardare Ryan. -Chiama le altre- sentenziò quest'ultimo.
-Vi ho detto che non..- iniziò Strawberry.
-Chiama le altre- ripetè senza ascoltarla. Strawberry si arrese e appoggiò la schiena alla parete,respirando profondamente per cercare di calmare i battiti del suo cuore. Non sapeva cosa aspettarsi,non aveva idea di cosa potesse succedere,ma di una cosa ormai si era resa conto..
Non voleva perderlo.


Ebbene sì,stavolta scrivo al fondo u.u
Beh beh,finalmente sono riuscita ad aggiornare. Anche se non ne sono troppo convinta,vabè XD è un periodo un po' così.. :)
Ad ogni modo,un grazie enorme enorme enorme a tutti quelli che mi seguono!
Un bacione,alla prossima :D

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Hola :) sì stavolta lo dico pubblicamente,anche questo capitolo non sarà molto lungo e chiedo perdono ._. infatti penso di postare tra un paio di giorni il seguito..
Non so perchè mi vengono capitoli brevi,ho la mente poco elastica in sto periodo XD ma la scuola è quasi finita,e spero presto di esser più rilassata :)
Premesse concluse,ringrazio tutti quelli che mi seguono sempre!
Un bacioneee


-E' davvero la cosa giusta da fare?- chiese Tart preoccupato,osservando il fratello armeggiare con i suoi strumenti nel laboratorio.
-Certo- rispose Pie con fermezza. -Non ci lascia altra scelta-
Dalla nube di fumo verde davanti al giovane si sprigionò una potente luce rossa,da cui fuoriuscì una figura alata dalle dimensioni di una balena. Il piccolo alieno lo guardava incredulo.
-Un chimero?- sussurrò,sperando in una risposta negativa.
-Già,ma non un chimero come gli altri. Con questo chimero posso dire di aver veramente superato me stesso. Se fossi riuscito a crearlo prima,probabilmente le Mew Mew le avremmo catturate subito..- commentò con un sorriso maligno sul volto.
-Per fortuna che non l'hai creato prima,allora- borbottò Tart.
Pie si girò a guardarlo,tornando serio. -Non ho intenzione di ferirle- spiegò al fratello. -Non finchè se ne staranno al loro posto,perlomeno. Voglio dire,questo chimero non ha il sangue della battaglia dentro di sè; attaccherà solo chi gli sbarrerà la strada. E' stato progettato per viaggiare anni luce e risucchiare ogni forma di vita aliena-
Tart capì a cosa mirava il maggiore. -Perchè lo vuoi portare via?-
Pie si scurì. -Perchè deve capire. Un alieno non si è mai innamorato di un essere umano,mai. Sono cose che non devono succedere,ne va del suo futuro-
-Cosa vuoi dire?-
-Voglio dire.. che quando lo riporteremo a casa strappandolo via dalle sofferenze che gli starà causando quella ragazza,ci ringrazierà-

Nel Cafè Mew Mew l'atmosfera era tesa e piena di stupore. Otto paia di occhi spalancati infatti stavano guardando lo stesso soggetto così stupiti da non riuscire a muoversi.
-Ma allora.. è vero! Sei tornato!- balbettò Mina.
-Ti confesso che un po' me l'aspettavo- sorrise Lory.
-Meno male,mi sarei arrabbiata se avessi rinunciato al mio set fotografico per niente- commentò Pam.
-Ah! Lo sapevo che Strawberry mentiva!- strillò Paddy.
Ghish non sapeva se sentirsi lusingato o infastidito. Si girò a guardare Strawberry,che cercava di mimetizzarsi con i propri capelli.
-Ad ogni modo- le interruppe Kyle. -Vi ho chiamate qui per avvisarvi tutte personalmente di stare all'erta. Recuperate le vostre spille da Mew Mew,non si sa mai-
L'alieno parve offeso. -Ehi!- si lamentò. -Cosa vorresti dire? Pensi che sia venuto qui per attaccarvi?-
-Con te non si può mai sapere- borbottò Ryan,che finora non aveva proferito parola. Ghish si girò a guardarlo in cagnesco e dovette intervenire Kyle per cercare di calmare le acque tra i due.
-No Ghish,non è per quello. Strawberry dice di potersi fidare e,beh.. noi vogliamo crederle. Ma non possiamo sapere se i tuoi compagni vorranno riprenderti o meno,e non sappiamo neanche come lo farebbero se volessero. Perciò.. state attente-
Ryan smise di guardarlo con rabbia. -Nel frattempo sarà meglio trovarti una sistemazione- borbottò.
Ghish sbuffò. -Io una sistemazione già ce l'avrei- si lamentò a bassa voce.
-Certo!- sbottò Ryan. -Per i tuoi scopi sarebbe perfetto,vero? Ma mi spiace,noi Strawberry la vogliamo proteggere e..-
-Anche io- lo interruppe lui,fissandolo seriamente. Tutti i presenti furono colpiti dallo stupore,ma Ghish non sembrò scomodarsi. -Voglio solo proteggerla- ripetè tranquillamente,guardando la rossa. Strawberry sentì il cuore salirle in gola e milioni di brividi iniziarono a solleticarle la pelle.
Kyle sembrò tranquillizzarsi. -Beh.. Ghish,ti dispiace lasciarci soli un momento?-
-Come?- rispose stizzito l'alieno. Ora doveva anche andarsene?
-Per favore- aggiunse il moro con gentilezza. Ghish acconsentì e sbuffando si teletrasportò fuori dal locale.
-Fidarsi del nemico!- sbottò Ryan,una volta che l'alieno fu scomparso dalla loro vista. -Voi siete tutti impazziti-.
-Secondo me è cambiato- disse Lory con voce incerta. Si girarono tutti a guardarla,tutti tranne Strawberry; la ragazza era ancora appoggiata alla parete e teneva lo sguardo incollato al pavimento. Si era resa conto ormai che la presenza dell'alieno aveva acceso qualcosa in lei. Qualcosa che non sentiva da un sacco di tempo,anzi,che forse non aveva mai sentito nemmeno con Mark. Finalmente sentiva di essere serena,tranquilla. Sapeva che quello che stava per dire avrebbe sconvolto tutti,ma..
-Può stare da me-
Il silenziò piombò nel locale,interrotto solo dal leggero ronzare di Mash. -Come? Stai.. stai scherzando,vero?- chiese Ryan balbettando.
Strawberry alzò la testa e lo guardò seria. -Voglio capire che intenzioni ha. Può stare da me- ripetè con fermezza.
-Oh,Strawberry- disse Lory preoccupata,andando ad abbracciare l'amica. -Sei sicura che ci possiamo fidare di lui?-
-Sì. So che non è qui per attaccare nessuno. So di potermi fidare,non chiedermi perchè- rispose tranquilla.
Kyle aspettò che Lory lasciasse l'amica per poi abbracciarla a sua volta. -Stai attenta,mi raccomando- le sussurrò,facendola arrossire.
-Senti..- disse Paddy avvicinandosi a lei e parlandole nell'orecchio a bassa voce. -A me puoi dirlo,dai!-
-Cosa?- rispose la rossa.
-Ti sei innamoraaaata!- strillò la scimmietta iniziando a saltellare.
-Coooosa?- esclamò infastidita Strawberry,che ormai oltre ad aver superato perfino i toni del bordeaux aveva anche perso l'udito del suo orecchio sinistro.
Tutti scoppiarono a ridere,tranne Ryan che,dopo aver rivolto un ultimo sguardo sospettoso alla ragazza,si allontanò silenziosamente per sedersi sulla sua poltroncina.
-Eddai non mentire!- disse Paddy ammiccando. Strawberry le fece una linguaccia,per poi uscire e tornarsene a casa.

Nessuno poteva immaginare che in quello stesso momento una figura sconosciuta stava lasciando la sua base,dirigendosi verso il loro pianeta. Nessuno poteva immaginare cosa sarebbe successo da lì a pochi giorni..

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


-Dai lasciami! Non c'è bisogno di portarmi in braccio!- si lamentò Strawberry divertita,mentre l'alieno la teneva tra le braccia a una decina di metri dal suolo. Sul suo viso brillava un sorriso smagliante che la ragazza non aveva mai visto. "Certo che è proprio bello" si ritrovò a pensare,stupendosi di se stessa. "Oh andiamo Strawberry,cosa vai blaterando? E' Ghish,diavolo.."
-Non posso farci niente,gattina mia,se non mi sono mai sentito così felice- sorrise lui,alzandosi sempre più in alto. La ragazza iniziò a sentire un lieve senso di vertigini.
-Per essere solamente il tuo terzo giorno qui,non ti pare di esserti preso un po' troppe libertà?- chiese la rossa senza riuscire ad apparire severa,cercando di non guardare in basso.
-Non direi- ribattè Ghish indignato. -Mi obblighi a dormire per aria,mi cacci di casa ogni volta che devi farti la doccia,e non posso nemmeno prender da mangiare dal tuo frigorifero!-
-E ci mancherebbe!- esclamò la ragazza,come se fosse la cosa più ovvia del mondo. L'alieno rise; non gli importava se la sistemazione non era delle migliori,l'unica cosa che contava in quel momento era poter stare finalmente vicino a lei,vicino a lei senza neanche prendersi uno schiaffo.
-Puoi anche mettermi giù- ripetè la rossa. -Se ci vedesse qualcuno..-
-Penserebbe che siamo proprio carini- completò Ghish sorridendole. -Grazie per aver cambiato idea su di me-
-Non ho detto di aver cambiato idea su di te! Ho solo acconsentito che ti fermassi per qualche giorno,solo per capire le tue intenzioni- ribattè lei.
-Certo,come vuoi- sorrise l'alieno.
Strawberry inizialmente rimase infastidita,ma poi ricambiò il sorriso appoggiando la testa sul suo petto mentre lui la teneva stretta tra le sue braccia. Sì,alla fine aveva deciso di ospitarlo in camera sua a patto che rimanesse tranquillo e che non facesse niente di esagerato. Non sapeva nemmeno lei per quanto tempo avesse intenzione di fermarsi,ma la sua presenza non la infastidiva,anzi. Piano piano stava conoscendo un nuovo Ghish,che non la guardava più con il solito sguardo pieno di desiderio o di ira; adesso nei suoi occhi c'era dolcezza e affetto,anche se la ragazza non riusciva a spiegarsene il motivo. L'alieno d'altro canto si sentiva al settimo cielo; le cose stavano andando al meglio con lei,esattamente come sperava.
-Dove stiamo andando?- chiese la ragazza,notando che si trovavano dalla parte opposta della città rispetto a casa sua.
-Ti voglio portare in un posto,prima di tornare a casa- rispose l'alieno stringendola a se. -Tu chiudi gli occhi-
Strawberry indugiò qualche secondo,chiedendosi se era davvero il caso di fidarsi; ma in ogni caso l'alieno si stava alzando sempre più in alto e le sue vertigini iniziavano a provocarle un pesante mal di testa,che la costrinse per forza a serrare gli occhi. "Speriamo in bene" pensò aggrappandosi saldamente al corpo del ragazzo.
Le sembrò che passasse un'eternità prima di sentire qualcosa di duro sotto i suoi piedi. Dischiuse leggermente gli occhi guardando in basso e si rese conto di trovarsi a un'altezza spropositata,la quale le causò un cerchio alla testa così forte da richiudere immediatamente gli occhi.
-Che c'è? Non ti piace?- chiese Ghish un po' deluso.
Strawberry alzò la testa. -E' che soffro legger..- si bloccò rimanendo senza parole vedendo spettacolo che si proponeva davanti ai suoi occhi. Immediatamente capì dove si trovavano: Ghish l'aveva portata sul faro del porto mentre il sole stava tramontando accendendo il cielo e il mare di uno splendido color arancione. Il cuore della ragazza perse un battito.
-E'.. è bellissimo- disse senza fiato. Ghish fece un sospiro di sollievo.
-Meno male! Ricordavo bene allora,che voi umani avete un particolare debole per ques..- non potè finire la frase perchè la ragazza gli aveva buttato le braccia al collo.
-Grazie- gli disse premendo la fronte contro la sua guancia. -Quasi non ti riconosco. Che fine ha fatto il vecchio Ghish?-
L'alieno sorrise,allontanandosi per poterla guardare negli occhi. Le cinse i fianchi con le braccia riavvicinandola a se e appoggiò la sua fronte contro quella della ragazza. Strawberry si sentiva paralizzata,come se non riuscisse a muovere un muscolo. L'alieno la guardava con i suoi occhi ambrati senza dire una parola.
-Perchè sei tornato?- chiese nuovamente la ragazza.
-Dovevo dirtelo- rispose finalmente lui,abbassando la testa per staccare quell'ipnotizzante contatto con i suoi occhi marroni.
I pensieri di Strawberry iniziarono a riempirla; nella sua mente spuntò il volto di Lory che proferiva: -Strawberry,lui ti amava-. Sì,ora lo sentiva anche lei. Sentiva che era vero,che tutto quello che stava succedendo era reale e la paura di prima non si fece più sentire. Si sentiva tranquilla,finalmente tranquilla.
-Ghish..- mormorò,posandogli due dita sul mento bianco per alzargli la testa. E nel momento in cui i loro occhi si incontrarono di nuovo,Ghish non riuscì a frenare le parole.. come quella volta sull'astronave,come tutte le volte in cui ripensava a lei,quelle parole gli uscirono naturalmente,senza alcuno sforzo.
-Ti amo-
Quante volte avrebbe voluto aver trovato il coraggio di dirglielo e ora l'aveva fatto,finalmente gliel'aveva detto. Non c'era bisogno di aggiungere altro,non doveva pregarla di credergli,sapeva che gli credeva.. gli bastava guardare i suoi occhi pieni di gioia per esserne certo. Strawberry in quel momento aveva smesso di sentire i battiti nel suo cuore. Sentì gli occhi inumidirsi e prima che potesse rendersene conto le lacrime le stavano già solcando il viso. "Mi ama.. mi ama davvero" pensò sorridendo.
-Mi ami?- chiese incredula,non curandosi delle orecchie che le erano ormai spuntate tra i ciuffi di capelli rossi.
-Ti amo- ripetè Ghish ricambiando il sorriso. E fu un attimo: i loro visi si avvicinarono sempre di più,i loro respiri si unirono fino a diventare una cosa sola. Si erano baciati altre volte,ma quello in fin dei conti era il loro primo vero bacio. Strawberry sentì la propria coda solleticarle la schiena nel momento in cui le loro lingue si sfiorarono,ma non le importava. Approfondì il bacio,stringendosi a lui. Non le importava più di nient'altro. Quando si staccarono,le sue gote avevano ormai raggiunto un accesissimo colorito bordeaux. "Mi ama.." ripetè nella sua mente. -Anche io-
E tutti i problemi,tutte le domande,tutti i casini mentali che aveva.. dopo quella risposta finalmente svanirono.

-Sono passate le otto e mezza- disse la madre di Strawberry stropicciandosi nervosamente le mani. -Io chiamo la polizia-
-Sakura,per l'amor del cielo,calmati!- cercò di tranquillizzarla il marito.
-Calmarmi? Nostra figlia di solito per le sette era sempre a casa,a volte ritardava fino alle sette e mezza,potrei capire anche fino alle otto.. ma adesso sono già le otto e mezza! Dimmi tu come faccio a restare calma!- sbraitò furiosa.
Il marito guardò dubbioso l'orologio. -Può darsi che si sia fermata a parlare con qualche sua amica,non lo so- In effetti quella storia preoccupava un poco anche lui.
-Sì e ovviamente spegne il telefono! Shintaro,se le fosse successo..-
-Eccomi quaaa!- Strawberry spalancò la porta di casa con un sorriso a trentadue denti,ritrovandosi davanti allo sguardo allibito dei genitori.
-Qualcosa non va?- chiese con un'aria da cucciolo innocente. Vide la madre incrociare le mani e emettere continue parole di ringraziamento rivolta al soffitto.
-Ti aspettavamo da più di un'ora,tua madre era preoccupata- sentenziò il padre,studiando da capo a piedi il corpo della figlia per vedere se ci fossero segni di aggressione. Ma l'unica cosa insolita che notava era quel brillante rossore che le colorava le gote,accompagnato da un sorriso e uno sguardo imbambolato da pesce lesso.
-No no,sto bene- disse Strawberry ridacchiando,senza riuscire ad apparire seria. A prima vista poteva sembrare quasi ubriaca.
-DOVE SEI STATA?!- tuonò la madre quando finalmente finì di ringraziare il lampadario. -Tuo padre ed io stavamo per chiamare la polizia!-
-Veramente- obiettò il marito. -Io te l'avevo detto che sarebbe ritorn..-
-Silenzio!- lo zittì la moglie,guardando con occhi furiosi la propria figlia,la quale stava cercando di farsi piccola piccola fino a sparire.
-Ehm,ecco io..- balbettò lei,guardando con terrore il mestolo che la madre sbandierava a mo' di spada. Avrebbe potuto inventarsi un sacco di scuse,ma in quel momento il suo cervello si era completamente spento.
-Allora?- tuonò nuovamente la madre,impaziente. Quel mestolo in mano non la rendeva per niente tranquillizzante.
-Ehm,ero con le altre..- tentò la ragazza,grattandosi la testa.
La madre si avvicinò al suo volto puntandole contro il mestolo e la scrutò attentamente. -Non mentirmi- sibilò. -Dimmi la verità..-
Strawberry iniziava a sudare,in preda alla disperazione. Avrebbe solo voluto scappare.
-..eri con quel Chish vero?- concluse la madre con un sorriso smagliante,cambiando completamente tono. Strawberry la guardò ad occhi spalancati.
-Ehm,beh in effetti..-
-Ooooh tesoro mio! Come sono contenta!- esclamò,con gli occhi che brillavano. La ragazza sorrise,ormai abituata ai continui sbalzi d'umore della madre mentre ella la sbaciucchiava e l'abbracciava così forte da farle mancare il fiato. -Sono così contenta,un nuovo ragazzo finalmente! Era da così tanto che..-
-Adesso basta!- il padre si alzò in piedi raggiungendole. -O mi dite chi è questo Pish o sarò costretto a castigarla!- tuonò indicando la figlia con un dito.
-Ehm,si chiama Ghish- lo corresse Strawberry con una voce piccola piccola. -Lui è.. ehm.. viene dalla Russia-
-Un russo?- disse la madre di Strawberry smettendo di saltellare per il soggiorno.
-S..sì,è di origini russe,ma si è trasferito qui da qualche anno. E'.. ehm,l'ho conosciuto al parco,ha la mia stessa età,potete stare tranquilli-
Passò qualche secondo in cui il padre scrutò attentamente la figlia,che in quel momento faticava a respirare dal tanto nervoso. -Lo voglio conoscere- proferì alla fine il padre severamente.
Strawberry deglutì,sollevata che la discussione fosse finita. -Va.. va bene-
Il padre sembrò più rilassato. -Bene,adesso che abbiamo risolto direi di preparare la cena-


Eccomi qui,presto come promesso :) Finalmente il capitolo decisivo eheheh..spero vi sia piaciuto! Per me è forse quello che mi piace un pochino ino ino di più.. non so,sarà stata la tempesta di ieri a rinfrescarmi le idee XD
Bene,ora che ho detto anche le mie cretinate,vi saluto e vi mando un bacione :)
Alla prossima!

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


La famiglia Kimoto era una delle più ricche e famigerate di tutta la città. Godevano sia lui che lei di un ottimo lavoro nell'impresa edile più importante di Tokyo,e la nascita del loro primo figlio Timothy,di appena cinque anni,aveva reso la loro vita assolutamente perfetta. Il signor Kimoto,tuttavia,quella sera non riusciva a mangiare; rimase a fissare per minuti interi il piatto di curry consegnatogli dalla cameriera,stropicciandosi nervosamente le mani.
La moglie sbuffò. -La prossima volta diremo a Henry di non sforzarsi nemmeno-
-Sono nervoso,Naomi. Domani l'inaugurazione della nuova villa estiva dell'imperatore toccherà a me e tutti si aspetteranno grandi cose-
-Grandi cose!- ripetè sarcastica la signora Kimoto. -Tagliare un nastro rosso e formulare un breve discorso in onore dell'imperatore non le chiamerei "grandi cose"-
-Beh,io sì. Quindi se Henry vuole lamentarsi faccia pure,non mi importa certo il pensiero del cuoco..-
-Oh Ryu,ti preoccupi troppo!-
-No,io non sono preoccupato- la corresse il marito. -La preoccupazione è il primo passo verso il fallimento. Io sono solo nervoso-
-E il nervosismo è il primo passo verso il digiuno- borbottò la moglie,chiamando la cameriera che accorse subito per riprendere i piatti. -Farai un figurone- aggiunse dopo,cercando di tranquillizzare il marito. -Rivediamo insieme il discorso-
Il signor Kimoto aveva appena iniziato a proferire le prime parole,quando fu interrotto da una piccola figura saltellante che entrò strillando nella stanza.
-Mamma,papà! Dovete venire a vedere!-
-Tim!- lo sgridò la madre,voltandosi sorpresa a guardare il figlio: indossava la coperta a mo' di mantello sopra il pigiama blu con gli orsacchiotti e teneva impugnata nella mano sinistra una pistola verde ad acqua.
Il padre si alzò prendendo in braccio il figlio. -Ehi campione! Non dovresti esser già a letto?-
-C'è un mostro gigante che vola davanti a casa nostra! L'ho visto dalla finestra!- strillò Tim senza ascoltare il padre,sventolando la pistola.
-Un mostro gigante,dici?- rise il padre e poggiò a terra il figlio che non stava fermo un secondo.
-Sì! E' enorme e sta sopra gli alberi del parco!-
-Che succede?- chiese la madre raggiungendoli.
-Niente di cui preoccuparsi,Naomi; tuo figlio ha avuto un altro incubo- rispose semplicemente il padre.
-Non è un incubo!- esclamò Tim indignato. -Mamma,vieni a vedere!- disse prendendo per mano la madre.
I genitori sospirarono; non era la prima volta che Tim si metteva a guardare un film d'azione prima di andare a dormire,il che gli causava perennemente incubi. La madre acconsentì e seguì il figlio che la dirigeva verso la sua cameretta. Tim aprì la portafinestra che dava sul balcone e si precipitò fuori,guardandosi attorno. -Era qua! Sopra il parco!- urlò indicando i fitti alberi davanti a lui.
La signora Kimoto guardò il punto che il bambino indicava col dito,senza scorgere nulla. -Tim,quante volte ti ho detto di non vedere la tv fino a tardi- lo sgridò,rientrando dentro.
-Aspetta! Guarda!- insistette Tim,indicando stavolta i rami degli alberi che avevano iniziato a muoversi.
-Cosa c'è?- sbuffò la madre,voltandosi a guardare.
E stavolta lo vide. Era là e la signora Kimoto capì subito che non poteva essere un sogno,né suo né del figlio; nessuno avrebbe mai potuto sognare neanche negli incubi più terribili una creatura del genere. Rimase paralizzata,mentre Tim simulava di sparare con la sua pistola ad acqua.
-Oh mio Dio..-
Quando il marito sentì urlare,si precipitò immediatamente sul balcone,ma ormai era troppo tardi: impallidendo per l'orrore,vi trovò la moglie svenuta a terra.

Strawberry salì di corsa le scale e aprì la porta della sua camera da letto,entrando velocissimamente; vi trovò all'interno l'alieno che volteggiava per aria sbellicandosi dalle risate.
-Russo? Trasferito qui da qualche anno?- disse tra le lacrime. Strawberry arrossì. "Ha origliato di nuovo!" pensò scocciata.
-Mica potevo dirgli che sei un alieno contro il quale un anno fa ho combattuto per salvare la Terra!- sbottò offesa. Ghish la guardò cercando di tornare serio,ma ripensare alla conversazione di qualche minuto prima gli faceva piegare la pancia dal ridere.
-Pensavo che dopo Mark i tuoi genitori si aspettassero di tutto- rise,non riuscendo a calmarsi. La ragazza,in un misto tra offesa e divertita,prese il cuscino e glielo tirò addosso,facendolo cadere a terra.
-Ehi! Che modi!- si lamentò l'alieno.
-Così impari a parlare in questo modo dei miei ex ragazzi- proferì lei,fingendosi indignata. Ghish in tutta risposta si rialzò prendendola per i fianchi.
-Se le cose stanno così..- disse prima di spingerla sul letto e iniziare a farle il solletico. Adesso era Strawberry a ridere come una pazza,pregando il ragazzo di smetterla mentre le lacrime,dal tanto ridere,iniziavano a rigarle il volto. Ghish si fermò,ancora poggiato sopra di lei,sorridendole.
-Mark non mi aveva mai portato a vedere il tramonto- mormorò lei non appena si fu calmata e incrociò le braccia dietro il collo dell'alieno,mentre lui appoggiò la fronte sulla sua.
-Perchè Mark non è mai stato me- disse dandole un veloce bacio sulle labbra. -Ti amo- aggiunse poi,cominciando ad accarezzarle le guance. Strawberry arrossì imbarazzata,chiedendosi quando mai le orecchie da gatto avrebbero smesso di spuntarle in testa.
-Anche io- sussurrò mentre l'alieno iniziava a baciarle il collo. -Ti amo.. davvero..- In quel momento Ghish sentiva che non sarebbe riuscito a frenarsi molto facilmente; la ragazza che da sempre aveva desiderato ora era lì,attaccata a lui,a confessargli il suo amore.. come avrebbe potuto fermarsi? Le sue carezze scesero lungo tutto il corpo della rossa,che iniziò a sentire mille brividi. Brividi che aumentarono ulteriormente quando le mani dell'alieno si infilarono sotto la sua maglietta andando ad accarezzarle la schiena. Strawberry da una parte si sentiva in paradiso,ma dall'altra iniziò ad esser colpita dall'agitazione: non si era mai trovata in quella situazione,nemmeno con Mark,e ora non sapeva come comportarsi mentre le mani esperte di Ghish percorrevano ogni centimetro del suo corpo.
-Ghish,io..- lo bloccò lei,rossissima in volto.
L'alieno capì. -Stai tranquilla. Non farò mai niente senza il tuo permesso-
La ragazza,rincuorata,lo baciò dolcemente stringendolo a se. Lo amava davvero,da morire,ma allora perchè continuava a tornare quella solita paura? Sapeva che lui l'amava,che l'avrebbe trattata sempre al meglio,ormai ne era convinta. Eppure.. non poteva dimenticarsi del fatto che erano diversi,che lei era umana e lui alieno,che lei sarebbe sempre vissuta lì e lui un giorno sarebbe dovuto tornare al suo pianeta. Il pensiero di doversi separare da lui le provocò un improvviso attacco di tristezza. Lo strinse ancora più forte a se,sprofondando il viso nel suo collo per non mostrargli le lacrime che iniziavano a pizzicarle gli occhi.
-Va tutto bene?- chiese lui notando il suo strano comportamento. La ragazza annuì,senza voce.
-Ehi,gattina- ripetè lui spostando il viso per poterla guardare. Notò i suoi occhi lucidi. -Che ti prende?-
Il controllo di Strawberry iniziò a traballare. -Non mi lascerai mai,vero?- chiese senza riuscire a frenare le lacrime.
-Certo che no- la tranquillizzò lui sorridendole. L'espressione nel volto della ragazza però non cambiava e l'alieno iniziò a preoccuparsi. -Strawberry.. non potrei mai,davvero..-
-Sì ma dovrai pur tornare,prima o poi- disse lei tutto d'un fiato,stringendosi nuovamente a lui. Ghish sorrise un poco malinconico; aveva ragione,sarebbe dovuto tornare prima o poi,ma non ne aveva assolutamente intenzione. Prima o poi avrebbe cercato una soluzione,però al momento non voleva pensarci; voleva godersi ogni secondo con lei,senza pensare al peggio. Glielo spiegò e la ragazza parve calmarsi.
-Accidenti,fino a un anno fa mi odiavi e ora piangi perchè hai paura che me ne vado- commentò lui divertito,baciandola. Strawberry sorrise sulle sue labbra,per poi approfondire il bacio. Era vero,erano davvero cambiate un sacco di cose in pochissimi giorni. Aveva passato un anno intero a chiedersi cosa avrebbe potuto colmare quel vuoto che sentiva dentro,quella strana sensazione che le aveva lasciato la battaglia. Ed era buffo pensare che la soluzione a tutto era quell'alieno che lei tanto aveva odiato,ma che infondo sapeva di aver sempre amato. Lui che l'aveva sempre protetta,lui che l'aveva salvata,lui che si era sacrificato per lei.. come aveva fatto a non rendersene conto subito?
-Che stupida..- sussurrò lei sorridendo.
-Come?-
-No,niente. Mi davo della stupida-
L'alieno la guardò senza capire.
-Per un sacco di tempo tu.. tu mi amavi e io ti trattavo malissimo. Io pensavo.. pensavo solo a Mark e.. non lo so,non riuscivo a rendermi conto di nient'altro. Ti ho sempre trattato male.. hai sempre sofferto a causa mia e io..- Ghish la interruppe con un bacio.
-Non mi importa del passato. L'importante è che ora tu sei qui,che siamo insieme.. e che lo saremo sempre- disse lui accarezzandole i capelli.
Strawberry sorrise. -Ti amo-
-Anche io,da morire-



Buuu DropDead,che capitoli corti che fai u.u
Eh lo so,l'ho scritto qualche giorno fa in mezzo alle ultime interrogazioni,ma poi ci sono stati tre giorni di tempesta e la corrente elettrica qua da me mancava in continuazione. Ora è tutto sistemato,ma..onestamente,non avevo voglia di rileggere per aggiungere altre cose XD
Spero vi piaccia ugualmente :) alla prossima!

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Rieccomi col nuovo capitolo :) ho avuto qualche contrattempo,ma eccomi qui abbastanza presto.
Spero vi piaccia!
Grazie a tutte le persone che mi seguono sempre :)


Mina e Lory se ne stavano sedute al bar intente a bersi un thè fresco; erano le dieci di mattina e a breve la piccola Paddy avrebbe iniziato uno dei suoi soliti spettacoli nel parco Inohara.
-Pam e Strawberry verranno?- chiese Mina sventolandosi il viso con una mano per via del caldo esagerato.
-Non credo- rispose Lory. -Pam aveva un'importante intervista e Strawberry..-
-..sarebbe impossibile da svegliare- concluse Mina sbuffando.
Lory sorrise. -Già. E inoltre ora che c'è Ghish credo che la vedremo un po' meno spesso- aggiuse.
Mina scosse la testa,rassegnata. -Ma allora.. stanno davvero insieme?-
-Già- sorrise nuovamente Lory,felice per l'amica.
-E tu sorridi?-
-Beh,mi ha telefonato ieri sera e da quanto ho potuto capire mi sembra davvero innamorata. E' cambiato,Mina,puoi stare tranquilla. E poi da quanto tempo era che non vedevamo Strawberry così allegra?-
-Sì,hai ragione- acconsentì la ragazza. -Ma resta pur sempre il fatto che lui è un alieno,e che un giorno o l'altro dovrà tornare a casa e quando succederà..-
-Sssh!- la zittì Lory. Mina assunse una faccia al massimo dell'offesa,finchè l'amica non aggiunse: -Senti cosa dicono- indicando il televisore del bar. Un giornalista era appostato davanti ad una sontuosissima villa,intento a parlare al microfono. Le due ragazze si alzarono per avvicinarsi e sentire meglio.
"Purtroppo per l'imperatore,la sua nuova villa Ketaji destinata alle vacanze estive dovrà attendere un po' per essere inaugurata. L'imprenditore Ryu Kimoto,che oggi avrebbe dovuto occuparsi dell'inaugurazione,non si è presentato all'ora prestabilita per l'abituale taglio del nastro rosso".
-L'imprenditor Kimoto.. sparito?- sussurrò Mina impallidendo. Lory non rispose,si limitò ad alzare le spalle e a continuare ad ascoltare il giornalista.
"Dopo ore di assidue ricerche,il signor Kimoto ha finalmente risposto al cellulare,affermando di non esser libero per almeno i prossimi venti giorni. Sono giunti pettegolezzi curiosi riguardo lo strano comportamento del celebre imprenditore,la maggior parte dei quali sostiene che egli avesse dovuto accompagnare la moglie da uno psicologo. Pare infatti che Naomi Kimoto,da dodici anni moglie di Ryu Kimoto,abbia avvistato un alieno nel parco davanti a casa sua. Sarà vero? Non sappiamo se per certo.."
-Un alieno?- ripetè incredula Lory,voltandosi a guardare l'amica.
Mina ricambiò lo sguardo,preoccupato come quello dell'altra. -Pensi che..-
Realizzarono contemporaneamente che non c'era tempo da perdere. Lasciarono qualche moneta sul tavolo e uscirono dal bar,correndo a perdifiato.

Strawberry stava beatamente dormendo tra le braccia del suo ragazzo quando il cellulare sul comodino iniziò a squillare. Borbottando qualcosa di incomprensibile sul fatto che non poteva accettare di esser disturbata anche in vacanza,si girò dall'altra parte sprofondando il viso nel collo dell'alieno che invece non aveva udito alcun suono. Ma il cellulare continuava imperterrito a suonare e sbuffando Strawberry cercò di allungare il braccio verso il comodino senza svegliare Ghish e afferrò il cellulare senza neanche vedere di chi fosse il nome che lampeggiava sul display.
-Pronto?- rispose sbadigliando.
-Strawberry,svegliati! Devi raggiungerci subito,è urgente!- esclamò Mina dall'altra parte. La rossa,ancora mezza intontita,impiegò qualche secondo per connettere e capire quello che le era stato detto.
-Che.. che cosa è successo?- balbettò.
-Tu raggiungici! Subito! Ci troviamo al parco Inohara,e vieni da sola- concluse terminando la chiamata.
Strawberry sbuffò nuovamente.
-Qualcosa non va?- chiese Ghish che nel frattempo si era svegliato.
-Era Mina,dice che devo presentarmi subito al parco per una cosa urgentissima..- mormorò riappoggiandosi al petto del ragazzo e richiudendo gli occhi.
-E non vai?-
Strawberry borbottò e non si mosse di mezzo millimetro. L'alieno sorrise: certo,lui era il primo a non voler che se ne andasse,ma sapeva che se non avesse ascoltato le sue amiche,loro ce l'avrebbero avuta a morte sia con lei che con lui.
-Dai,pigrona- disse baciandole la testa.
-Ma non mi va..- si lamentò lei,ma poi acconsentì di alzarsi. Si diede una veloce lavata al viso cercando di svegliarsi e tornò nella sua stanza spalancando l'armadio. Prese il primo paio di jeans e la prima maglietta che le capitarono sotto mano,poi si voltò a guardare l'alieno,mettendosi le mani sui fianchi. -Dovrei cambiarmi- annunciò a testa alta.
Ghish le sorrise divertito. -E allora?- chiese con finta aria innocente. Strawberry rise,per poi ordinargli di uscire dalla stanza. -E guai a te se ricompari all'improvviso!-
Conoscendo Ghish cercò di cambiarsi il più velocemente possibile. "Non si sa mai" pensò; quando ebbe finito aprì la porta per fiondarsi fuori,ma finì esattamente tra le sue braccia.
-Te ne vai senza salutare?- disse lui fingendosi offeso. La ragazza sorrise e si alzò in punta di piedi per schioccare un bacio sulle labbra del ragazzo.
-Mpf,ti sei sprecata..- si lamentò lui,impedendole di andarsene.
Strawberry rise. -Dai,se farò tardi mi ammazzeranno-
-Vorrà dire che dovrò venire a salvarti nuovamente- sentenziò Ghish baciandole il collo,senza intenzione di smettere molto presto. Strawberry sentiva di esser già in enorme ritardo,ma la sua forza di resistenza era ormai svanita e avvicinò le sue labbra a quelle dell'alieno,baciandolo stavolta più profondamente. Incrociò le braccia dietro il suo collo attirandolo a se,mentre lui l'appoggiava al muro approfondendo sempre di più quel bacio.
-Se i tuoi ci sentono..- si fermò lui,ricordandosi improvvisamente che si trovavano in pieno corridoio.
-Sono le dieci passate,ormai sono già usciti- si affrettò a dire Strawberry che ormai non riusciva più a fermarsi. Riprese a baciarlo con una foga assurda che meravigliò perfino Ghish,il quale,sentendosi più libero,prese tra le dita i bordi della maglietta della ragazza per poi levargliela completamente. Continuò a baciarla mentre le accarezzava la schiena,il seno,la pancia,i fianchi.. Strawberry si sentiva in paradiso; sciolse le braccia dal collo dell'alieno andandole a posare sulla sua vita e abbassandogli lentamente i pantaloni.
-Sei bellissima- le sussurrò lui nell'orecchio,provocandole un milione di brividi. La ragazza allargò leggermente le gambe,avvicinandolo a se e diventò paonazza nel momento in cui potè sentire la voglia del ragazzo premerle contro la pelle. La desiderava davvero tantissimo.. e ora sapeva che anche per lei era lo stesso. Ghish iniziò ad abbassarle i pantaloni,ma furono interrotti nuovamente. Il cellulare della ragazza vibrò per qualche secondo,ancora sul comodino. Strawberry,fermandosi e piena di fiatone,si ricordò improvvisamente delle amiche che l'aspettavano chissà da quanto tempo al parco. Mina,per l'appunto,le aveva appena fatto uno squillo.
-Devo andare- sussurrò al ragazzo,rossissima in volto. Ghish la guardò con un po' di tristezza mentre si riinfilò la maglietta e uscì di corsa di casa.
 
-Finalmente! E' mezz'ora che ti aspettiamo!- Mina guardò con severità la rossa che arrivava di corsa con il fiatone.
-Scusa,sai com'è stavo dormendo!- si lamentò Strawberry,respirando profondamente per riprendere fiato.
-Sì certo,dormendo..- disse Paddy guardandola maliziosamente.
La ragazza arrossì vistosamente e tentò di cambiare argomento. -Allora,che succede?-
-Seguici- si limitò a dire Pam,che fortunatamente era riuscita a disdire la sua intervista. Le quattro ragazze iniziarono a correre verso l'uscita del parco mentre Strawberry rimase bloccata a guardarle: doveva di nuovo rimettersi a correre? Ma che diavolo stava succedendo?
-Allora? Ti muovi?- la chiamò Mina.
Strawberry sbuffò,poi cercò di radunare tutte le forze per seguire le sue amiche.

-Sarà già arrivato?- chiese Tart distogliendo lo sguardo dalla finestra per voltarsi a osservare il fratello.
Pie ci pensò qualche secondo. -Sì,dovrebbe- disse infine. Il piccolo sospirò. -Che hai?- chiese il maggiore.
Tart scosse la testa. -Rimango sempre convinto che non sia stata una buona idea-
-Ti convincerai del contrario- tagliò corto Pie,uscendo dalla stanza.
Tart volse di nuovo lo sguardo verso il cielo che si stava lentamente scurendo,questa volta un poco più preoccupato. Doveva fare qualcosa.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


-Qualcuna di voi sarebbe così gentile da dirmi dove stiamo andando?- ansimò Strawberry,stufa di correre. Le gambe iniziavano a farle male e poteva sentire la milza che urlava pietà.
-Vicino alla stazione della metro- sentenziò Mina.
-E per quale motivo,perdiana?-
-Il signor Kimoto abita lì-
-Chiii?-
Mina sbuffò. -Dio Strawberry,ma giornali e telegiornali per te sono un optional?- disse stizzita. Lory le passò gentilmente il giornale che teneva stretto tra le braccia.
La notizia che balzava all'occhio era in copertina,scritta a caratteri cubitali: "Misterioso comportamento da parte di R.Kimoto; la moglie è considerata pazza".
-Beh e noi che centriamo?- chiese la ragazza non capendoci niente.
-Leggi la parte evidenziata-
Strawberry abbassò lo sguardo sull'intero articolo; Lory aveva reso evidente con un color verde acceso una delle ultime frasi: "L'imprenditore Kimoto dichiara di voler esser lasciato in pace fino a quando la moglie non tornerà in se; alcuni testimoni sostengono infatti che ella abbia avvistato una strana figura volare davanti alla finestra della camera del figlio,un alieno - così è stato da lei chiamato - la cui improvvisa apparizione le ha causato un crollo psicologico".
-Un alieno- lesse più e più volte a bassa voce.
-Già- confermò Mina con tono severo. -Com'è che dicevi? Non è qui per attaccare nessuno?-
Strawberry era confusa. No,non poteva esser stato Ghish,per quale motivo? Era tornato per lei,solo per lei,gliel'aveva giurato..
-Scusami,ma qui non parla di nessuna aggressione. E' stato solamente avvistato. Ciò vuol dire che,anche se fosse,non ha fatto nulla di male-
Pam intervenne per evitare che Mina rispondesse di nuovo o le avrebbe causato un attacco di nervi. -Noi non pensiamo che sia Ghish,Strawberry. Guarda la data e l'ora del presunto avvistamento. Risale a ieri,intorno alle nove e mezza. E,se il mio intuito non mi inganna,deduco che Ghish fosse rimasto con te in quel momento-
Strawberry arrossì,ma riconobbe che l'amica aveva ragione. Decisamente non poteva essere lui.
-Ma ciò non vuol dire che possiamo stare tranquilli- commentò Mina. -Se è stato avvistato un alieno,vuol dire che sono qui per cercarlo-
-Questa è solo una nostra ipotesi,Mina- la corresse Lory. -Dopotutto può anche esser stato un semplice frutto dell'immaginazione della signora Kimoto,no?-
-Lory,andiamo! E' svenuta e ora rischia di andare in manicomio,credi che la semplice immaginazione possa esser causa di tutto questo?-
-Non lo so,ma è una possibilità che..-
-Ragazze!- le interruppe Paddy,che grazie alla sua agilità da scimmietta era più avanti di tutte. -Non è il caso di parlarne ora,dobbiamo sbrigarci-
-Perchè stiamo andando dal signor Kimoto?- chiese Strawberry a Pam.
-Per pregarlo di darci l'indirizzo dello studio psichiatrico in cui si trova la moglie-
La rossa non capiva. -Cosa dobbiamo chiederle? Si sa già quello che ha visto-
-Dobbiamo saperne di più- tagliò corto Pam.

Arrivarono davanti alla casa dei Kimoto tutte e cinque esauste per la corsa. A dire il vero chiamarla casa era un eufemismo; i signori Kimoto potevano vantarsi di possedere un'enorme villa color panna,circondata da palme e alberi e perfino un piccolo laghetto. Pam si guardò intorno,si diede una veloce sistemata ai capelli e suonò il campanello.
-Chi è?- rispose una voce maschile,profonda e severa.
-Salve,c'è il signor Kimoto?-
-Il signor Kimoto non vuole esser disturbato- sentenziò la voce,con un tono che non ammetteva repliche.
-Sì,lo sappiamo,ma non siamo giornalisti. Abbiamo semplicemente bisogno di un'informazione e..-
-Il signor Kimoto non vuole esser disturbato- ripetè la voce,e con un sonoro click chiuse il citofono.
Le ragazze si guardarono abbattute. -Che maleducato!- sbottò Mina,indignata.
-Uff,e ora?- si lamentò Paddy,cercando di arrampicarsi sopra il cancello.
-Dobbiamo trovare il modo di parlare con il signor Kimoto- proferì Lory,guardandosi intorno.
-Argh,è veramente alto questo cancello!- esclamò arrabbiata la più piccola del gruppo,tornando a terra.
Pam si avvicinò lentamente,guardando il verde delle piante brillare tra le fessure. Tra le finestre della casa,dietro le sottili tende bianche,non si intravedeva nessun movimento. Era tutto tranquillo. "Da quando gli imprenditori hanno un bodyguard che risponde al citofono?" pensò sospettosa. Si riavvicinò al citofono suonandolo nuovamente con decisione,sotto lo stupore di tutte le altre.
-Ancora voi?- rispose la solita voce arrabbiata.
-Signor Kimoto,so che è lei. Per favore,ci apra,abbiamo bisogno di parlarle- disse Pam con fermezza.
-Io non vi conosco,lasciatemi in pace!-
-Dobbiamo parlare con sua moglie,se lei ci potesse dire in che studio psichiatrico si trova al momento..-
-Non se ne parla neanche!- tagliò corto il signor Kimoto.
-Signor Kimoto- aggiunse Strawberry avvicinandosi. -Deve solo dirci l'indirizzo,non abbiamo intenzione di fare alcuna intervista,noi potremmo davvero capire sua moglie-
-Mia moglie è impazzita per aver immaginato chissà cosa e non voglio che nessuno la disturbi finchè non starà meglio!-
-Sua moglie non se l'è immaginato!- urlò Pam perdendo la pazienza. -Sua moglie ha avvistato un alieno e..-
Fu interrotta da un grido proveniente sempre dal citofono,ma stavolta di donna. Si poteva percepire il terrore,l'agitazione,la paura nella sua voce nel momento in cui gridò quella parola.. una parola che uscì dal microfono del citofono della casa e arrivò alle orecchie delle ragazze,facendo loro gelare il sangue nelle vene.
-Chimero!-

Ghish era seduto sul letto di Strawberry,intento a giocherellare con Mash. Erano più di due ormai che la sua micetta era via e iniziava un pochino a preoccuparsi. Ma d'altronde sapeva di potersi fidare,sapeva che stava bene e che era in grado di badare a se stessa. Certo,dopo un passato da Mew Mew..
Nel frattempo l'alieno si divertiva a tirare piccoli schiaffetti sul robottino,che di rimando rimbalzava su e giù per aria.
-Ohi ohi!- si lamentò Mash,colpendolo a sua volta in testa.
-Non capisco proprio cosa ci trova Strawberry in te-
-Mash è buono! Mash è buono!-
L'alieno rise. -Dovrò mica iniziare ad essere geloso?-
Improvvisamente il piccolo robot iniziò a volteggiare per la stanza,avanti e indietro,come se cercasse qualcosa. Ghish lo guardò con aria interrogativa. "Questo coso non deve avere molte rotelle a posto.." commentò nel pensiero,osservandolo mentre piroettava in aria.
-C'è un alieno!-
Ghish assunse una faccia sconsolata. -Ma dai,che occhio- commentò sarcastico. "Questo coso decisamente non ha le rotelle a posto"
-Alieno! Alieno! Alieno!- continuò a strillare.
-E dacci un taglio!- sbuffò Ghish. -Lo so già di essere un alieno,grazie-
-Un altro alieno!-
Ghish alzò un sopracciglio,guardandolo con curiosità. -Un altro alieno? E chi ci dovrebbe essere?- chiese.
-Alieno! Alieno!-
Ghish dovette reggersi le braccia per evitare che cadessero. -Devo dire che sei di un'utilità immensa- commentò borbottando.
In un minuscolo e rapidissimo fascio di luce,un'altra figura si materializzò nella stanza rimanendo sospesa a mezz'aria. Ghish fece un balzo indietro dallo spavento,per poi riconoscere l'amico.
-Tart?!- chiese incredulo.
-In persona!- esclamò il piccolo alieno sorridendo e allargando le braccia.


Eccomi qui :) allora,come procede secondo voi? Diciamo che nella mia mente la storia è già tutta pronta,a parte il finale che devo ancora deciderlo. Ma,per chi mi continua sempre a seguire,tranquilli!,durerà ancora un bel po' di capitoli :) che spero di riuscire a pubblicare prima della mia partenza,tra tre settimane.
Detto questo,un grazie infinito a Pipigi e Rekuchan che commentano sempre,troppo gentili *_*
E grazie a tutti gli altri che mi seguono :)
Un bacione e a prestissimo!

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


Eccomi qua :) scusatescusatescusate per il ritardino,ma in giornata non ce l'ho proprio fatta.
Ad ogni modo,spero vi piaccia e spero mi commentiate e blablabla,solite cose :P
Un bacione!

 


-Era senza dubbio la creatura più mostruosa che io avessi mai visto- stava raccontando la signora Kimoto con lo sguardo fisso verso il pavimento. Le cinque ragazze se ne stavano sedute sul costosissimo divano di pelle nera del salotto ed erano così intente ad ascoltarla che non si accorgevano neanche del continuo sbuffare del marito,che camminava avanti e indietro. -E.. oddio,era bruttissimo,davvero..-
-Se la sente di parlarcene?- chiese Lory titubante.
La signora Kimoto sospirò,senza alzare la testa. -Io volevo solo proteggere mio figlio. Lo abbracciai iniziando a gridare aiuto,sperando che qualcuno sentisse. Ma non riuscii; all'improvviso comparve un ragazzino,un ragazzino troppo.. strano,che mi intimò di tacere,disse che nessuno doveva sentirmi-
-Chi era?- chiese Pam.
-Non lo so. Non sono riuscita a vederlo in volto,ma..-
-Ma? Cosa aveva di strano?-
La signora Kimoto sospirò di nuovo,più profondamente. -Se ne stava.. per aria,sospeso per aria-
Le ragazze si scambiarono un'occhiata piena di paura. -E poi.. cos'ha fatto?-
-Cosa dovevo fare? Ero così sconvolta che non sono riuscita a proferir parola,e.. non lo so,con due strani aggeggi mi deve aver ipnotizzato,perchè non ricordo più nient'altro. Ryu.. Ryu dice di avermi trovata svenuta a terra- concluse guardando il marito,che non aveva ancora smesso di camminare.
Mina si girò a guardare Strawberry,che si guardava le mani con aria terrorizzata.  -Come.. come sa che era un chimero?- balbettò cercando di mantenere la calma. "Ghish non c'entra niente,Ghish non c'entra niente.." continuava a ripetersi nella mente. -Voglio dire.. dove ha sentito quella parola?-
-Me l'ha detta lui- sussurrò la signora Kimoto,per la prima volta alzando gli occhi. Le ragazze notarono gli occhi terrorizzati,la faccia pallida,i lineamenti del volto tremare. -E'.. è l'ultima cosa che ricordo. La sua voce.. la sua voce così tenera,da bambino,che sussurrava una frase così.. così..-
-Così?-
-Così perfida. "Nessuno deve scoprire il chimero". Me lo ricordo benissimo.. il chimero.. chimero..- continuava a ripetere come se fosse ancora ipnotizzata.
-Signora Kimoto,lei ha..-
-Basta così!- tuonò il marito,avvicinandosi alla moglie. -Naomi,va tutto bene. Se n'è andato,non tornerà più- disse prendendola per le spalle.
-Chimero..- ripetè nuovamente la donna,cominciando a piangere e a tremare.
Il marito abbassò la testa. -Andatevene. Avete sentito ciò che volevate,ora andatevene- intimò alle ragazze,le quali ubbidirono immediatamente.

-Non ci posso credere.. non ci posso credere..- ripeteva a bassa voce Strawberry mentre si avviavano a casa. Il sole era ormai calato e aveva lasciato il posto a minacciose nuvole nere che iniziarono a coprire il cielo,facendo cadere qualche goccia.
-Lo sapevo io che non ci si poteva fidare del nemico- disse Mina con tono superiore. Strawberry si girò a guardarla e Mina notò le lacrime negli occhi dell'amica.
-Non è Ghish! Me l'avrebbe detto,non me l'avrebbe tenuto nascosto!-
-Non puoi saperlo! Per quanto ne sappiamo potrebbe esser venuto qui per il solo scopo che ha sempre avuto: portarti via con lui e distruggere la Terra-
-Strawberry- aggiunse Lory. -Il punto è che stiamo parlando di qualcuno che per mesi ha tentato di ucciderci. Come possiamo fidarci?-
-E se non è qui per combattere,è qui per rapirti. Strawberry,non possiamo stare tranquilli dopo ciò che abbiamo sentito dalla signora Kimoto,i fatti parlano chiari- aggiunse severa Pam.
-No!- urlò la rossa iniziando a piangere. -Tu non capisci,non riuscirai mai a capirlo! Lui mi ama,so che è così,lo capisco ogni volta che mi guarda e.. e anche io lo amo,da morire. E.. non l'avrebbe mai fatto,lo so che non l'avrebbe mai fatto,lo so che mi ama.. Ha detto di esser tornato solo per me..-
Le quattro amiche erano rimaste spiazzate nel sentire le parole della ragazza; non l'avevano mai vista così,nemmeno quando stava con Mark.. una dichiarazione del genere non l'aveva mai fatta. Lory si avvicinò all'amica,abbracciandola. -Perchè non provi a parlarne con lui?- chiese gentilmente.
Strawberry si strinse a lei,cercando di calmare le lacrime e i battiti del suo cuore. Sotto la pioggia che iniziava ad aumentare,la ragazza sentì l'impellente bisogno di tornare a casa,di buttarsi sotto le coperte del suo letto caldo e di ignorare tutto quello che stava succedendo. La testa iniziava a dolerle da morire per via dei troppi pensieri.
-Voglio andare a casa- mormorò stremata.
-Strawberry,sta quasi diluviando,ti bagnerai completamente..- disse Paddy,allungando la sua giacchetta per coprire l'amica. Ma quest'ultima gliela riporse gentilmente,avvicinandosi a Lory.
-Posso prenderlo?- chiese con poca voce,indicando il giornale che la ragazza teneva ancora stretto al petto.
-S..sì certo,ma..- balbettò lei. Strawberry non aspettò altro; prese il giornale e iniziò a correre verso casa,mentre il suo viso veniva bagnato sempre di più dalla pioggia e dalle lacrime.

Nel frattempo,Tart stava finendo di raccontare all'amico il motivo della sua inaspettata visita. Ghish lo guardava sempre più sconcertato.
-..e capirai che non avevo altra scelta. Pie è così cocciuto!-
-Un chimero in grado di risucchiare ogni forma di vita aliena. Che assurdità! Va contro la nostra natura..- commentò Ghish con disprezzo,ripetendo le parole del piccolo.
-E' un totale disastro!- esclamò Tart lamentandosi. -Già non è piccolo,se poi si muove pure credendo di passare inosservato.. è già stato addocchiato da una signora,qualche sera fa. Se non fossi intervenuto io,che per fortuna mi trovavo sul posto,quella avrebbe svegliato tutto il quartiere con le sue urla-
-Che assurdità- ripetè Ghish,non riuscendo a credere alle parole dell'amico. Non riusciva a credere che Pie fosse arrivato a tanto,che per lui fosse davvero così grave l'abbandono del loro pianeta. Sentì la rabbia crescere in lui,avrebbe voluto tornare a casa solamente per prenderlo a sberle. Ma in quel momento non poteva andarsene.. Doveva intervenire,doveva fare in modo che quel chimero sparisse o Strawberry sarebbe stata in pericolo,in caso fosse riuscito a trovarlo.
-Dov'è ora,Tart?-
-Ah,non ne ho idea. Ieri girava vicino alla stazione della metro,ora si sarà già allontanato-
-C'è un modo per saperlo?-
Tart ci pensò qualche secondo. -No- rispose infine. -Ha un sensore in collegamento con la base,e quindi con Pie,in modo da avvisarlo così che possa richiamarlo non appena..-
-Non appena mi catturerà- concluse Ghish. -Cosa possiamo fare?-
Tart lo scrutò attentamente. -Tu non vuoi proprio tornare,vero?- chiese sospirando.
-No- rispose l'altro con fermezza. -Non posso,io.. non ce la faccio a lasciarla-
Il piccolo sospirò di nuovo. -Va bene. Non ci resta che aspettare; non appena ci saranno altri avvistamenti,ci precipiteremo sul posto e.. e vedremo di distruggerlo-
Ghish annuì,ringraziandolo per il sostegno. -La amo davvero,Tart- disse a bassa voce,guardando per terra.
-Lo so- sorrise lui.

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Strawberry rientrò in casa fradicia dalla testa ai piedi,tremando come un budino. Fortunatamente i suoi genitori non erano ancora rientrati,altrimenti si sarebbe presa una bella sgridata. Corse in camera sua chiudendosi la porta alle spalle e perlustrò con lo sguardo ogni centimetro della stanza. Apparentemente sembrava che l'alieno non ci fosse,ma non appena la ragazza si sedette sul letto egli apparve dal nulla davanti a lei.
-Finalmente sei tornata!- esclamò allargando le braccia,felice di vederla. Strawberry tenne la testa abbassata,senza dar segno di averlo visto o sentito. Le mani,saldamente strette intorno al giornale ormai zuppo,tremavano leggermente. -Cosa succede?- chiese lui preoccupato.
La ragazza si alzò piazzandosi esattamente davanti a lui e guardandolo negli occhi con il volto rigato di lacrime. Gli buttò il giornale sul petto,senza staccare lo sguardo da quegli occhi ambrati.
-Spiegamelo- disse semplicemente. L'alieno prese il giornale e gli bastò leggere le prime parole del titolo in grassetto per capire di cosa si trattasse. "L'ha già saputo" pensò abbattuto. Ora capiva il motivo di quella chiamata d'emergenza.
-E' stata una idea di Pie,lui..- cominciò tentennando,ma Strawberry lo interruppe subito.
-Come hai potuto?- sussurrò tremando,con un misto di tristezza e disprezzo. -Mi.. mi hai presa in giro.. per tutto questo tempo,hai avuto fin da subito altri scopi.. e io.. e io che credevo..-
-No no,io non c'entro niente con questa storia- si affrettò a precisare Ghish. -E' stato Pie,lui ha mandato qui il chimero,non io,è stato lui ad aver..-
-E perchè non me l'hai detto?- disse Strawberry stavolta urlando. La rabbia aveva ormai preso il sopravvento su di lei.
-Strawberry,non lo sapevo,me l'ha detto Tart giusto qualche ora fa,io..-
La ragazza spalancò gli occhi,sempre più furiosa. -C'è in mezzo anche lui! E tu che mi dicevi di esser venuto solo per me,e ti avevo creduto..-
-Ma è così,Strawberry davvero..- disse lui avvicinandosi a lei per abbracciarla.
-Non toccarmi!- gridò la ragazza e si allontanò verso la porta,coprendosi il volto con le mani. Ghish era disperato,in quel momento odiava Pie con tutto se stesso.
La ragazza prese in mano la maniglia della porta,pronta ad uscire. -Dov'è ora?- sussurrò con rabbia. -Tart. Dov'è?-
-E' andato a cercare il chimero,anche se penso fosse più una scusa per cercare la tua amica scimmietta- rispose lui,cercando di farla sorridere. Ma Strawberry rimase impassibile,in tutta risposta prese dalla tasca il cellulare e compose il numero della piccola Paddy.
-Strawberry..- riprovò lui,avvicinandosi.
-Ti hod etto di non toccarmi!- urlò lei aprendo la porta.
-Non lo sapevo- ripetè l'alieno,con disperazione. -Te lo giuro,Strawberry,non ne sapevo niente. E' stato Pie a progettare quel chimero perchè vuole riprendermi,perchè sa che non tornerei mai ora che ho qui te. Tart ha voluto difendermi,ha fatto tutta quella strada per venire qui a dirmelo e ora mi aiuterà a distruggerlo,vedrai,te lo prometto. Ti prego credimi,il mio unico desiderio è di stare con te-
Strawberry smise di piangere e rimise il cellulare in tasca,ma senza muoversi da quella posizione. Ghish si avvicinò e stavolta lei non oppose alcuna resistenza. Strinse forte a se l'alieno che l'abbracciava stretta,schioccandole un bacio sui capelli bagnati.
-Strawberry,ma tu sei fradicia..-
-Giurami- disse lei senza ascoltarlo. -Giurami che non c'entri niente con questa storia-
-Te lo giuro. Per me esisti solo tu- disse lui prendendole il volto tra le mani e accarezzandole le guance con i pollici. La ragazza lo guardò e la rabbia sparì coperta dalla tristezza.
-Allora questo vuol dire che.. che presto ti porteranno via..- le lacrime scesero di nuovo,mentre appoggiò la testa sul petto del ragazzo stringendolo ancora più forte. Ghish sospirò sorridendo e pensò felice a quanto doveva tenere quella ragazza a lui per comportarsi così.
-Farò in modo che non succeda. Non me ne andrò mai,capito? Mai- le sussurrò prima di iniziare a baciarla con rapidi baci casti sulle labbra. Strawberry dapprima rimase immobile,poi sentì svanire ogni freno inibitore in lei e,quasi con disperazione,affondò le mani nei capelli del ragazzo attirandolo a se e baciandolo profondamente. -Mai- ripetè lui quando si staccarono per riprendere fiato. Strawberry lo attirò nuovamente a se e continuarono a baciarsi con foga,mentre Ghish le abbassava i pantaloni ormai fradici. Tenendola stretta la spinse delicatamente sul letto ponendosi sopra di lei. Strawberry sussurrò un -Ti amo- che fece impazzire l'alieno,che iniziò ad accarezzarla sotto la maglietta e a slacciarle il reggiseno; ormai era sicura,non aveva più paura,sapeva di volerlo da morire. Gli tolse la maglietta che scivolò lentamente a terra mentre lui continuava ad esplorare ogni angolo della sua bocca,per poi staccarsi e morderle delicatamente il collo.
-Anche io,non sai quanto..- rispose lui sfilandole la maglietta zuppa,seguita dal reggiseno. Si fermò a guardarla,pensando quanto fosse bella.. l'aveva desiderata così tanto ed ora era lì,poteva averla e ne era sicuro,era finalmente sicuro che anche lei provasse lo stesso desiderio. Glielo poteva dimostrare mentre gli abbassava i pantaloni e i boxer,ormai rimasti il penultimo ostacolo; a Strawberry erano rimaste solo le mutandine,che con una lieve carezza l'alieno abbassò leggermente per poi entrare piano piano in lei.
-Ti amo- ripetè tra i sospiri della ragazza. Strawberry lo baciò profondamente per non pensare al forte dolore che stava sentendo; ma improvvisamente il dolore sparì,lasciando il posto a un immenso piacere che la portò in paradiso.
Finalmente erano insieme,erano una cosa sola ed ebbero entrambi la conferma che lo sarebbero sempre stati.





Avviso ai lettori: sia questo capitolo (come si sarà notato..) sia il prossimo saranno un po' più brevi del solito. Scusatemi,ma non riuscivo a fare altrimenti.. se li avessi uniti sarebbe diventato un capitolo troppo lungo e non sapevo come altro fare. Però insomma,finalmente ce l'hanno fatta :P
Spero vi sia piaciuto lo stesso :)
Un bacione e a prestissimo!

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Anticipo la pubblicazione,giusto perchè non ho niente da fare al momento.
Non faccio mai dei ringraziamenti seri,quindi direi che è anche giunta l'ora di iniziare a farli.
Alorsss,prima di tutto:
grazie a catgirl95,damn_emo_angel e rekuchan per avermi messo tra gli autori preferiti ** (con grande grande grande esagerazione :P)
grazie a Sana96 e Zakurio per aver messo sta "cosa" che oso definire storia nelle ricordate :D
grazie a (deus sono tanti qui o_o") bebbabea,Colinuccia86,Fede_Twilight,liliana87,Mika Ikisatashi,rekuchan,Sana96 e supermarika1000 per aver messo sempre questa cosa nelle preferite :D
Per il resto,grazie a tutti quelli che mi commentano sempre :)
Ok finito,si vede che non avevo niente da fare u.u
Un bacione e spero vi piaccia!

 


Nel laboratorio del Cafè Mew Mew,l'aria era tesa. Lory,Pam,Mina e Paddy avevano appena finito di raccontare la storia della signora Kimoto a Ryan e Kyle,e ora il gruppo era incerto sul da farsi.
-Lory ti prego,cerca di darti una calmata- stava dicendo Pam all'amica con gli occhiali,che si asciugava gli occhi umidi con un fazzoletto.
-Non posso farci niente- rispose lei tirando su col naso. -Sono.. sono tanto preoccupata per Strawberry-
-Non sei l'unica- disse sconsolata Paddy,guardando triste il pavimento.
-Se provassimo a chiamarla?- chiese Mina speranzosa rivolgendo lo sguardo verso Kyle,ma Ryan scosse la testa.
-Sarà con Ghish- borbottò indicando con un cenno del capo il monitor,in cui il pallino rosso continuava a lampeggiare nella casa della ragazza. Tutti sospirarono.
-Lo ama.. che possiamo farci?- disse Kyle fissando costantemente lo schermo.
Si stavano tutti scervellando per cercare di trovare una soluzione,un modo per aiutare Strawberry ma allo stesso tempo senza farla soffrire; stavano tutti facendo macchinare i loro cervelli,quando furono interrotti da un boato improvviso,seguito da forti urla. Provenivano dal parco.

Gli allegri uccelli mattutini svegliarono Strawberry che,infastidita,fece per voltarsi dall'altra parte. Ma si accorse di esser immobilizzata contro qualcosa di soffice,che la teneva stretta con una mano sulla schiena. Aprì leggermente gli occhi e vide il petto scoperto di Ghish su cui era poggiata. Realizzando che entrambi erano completamente nudi,sorrise e arrossì profondamente ripensando a quello che era successo la notte precedente. Si strinse forte a lui per inalare il suo odore,cercando di non svegliarlo,ma l'alieno aveva già aperto i grandi occhi ambrati e iniziò ad accarezzarle la testa.
-Buongiorno- disse lei alzando la testa per guardarlo. Ghish le sorrise,non riuscendo a formulare altro; non si era mai sentito così,non era mai stato così felice come in quel momento in cui finalmente poteva stringere a se la ragazza che da sempre aveva amato. Continuò a sorriderle,a pensare a quanto fosse bella,a quanto fosse fortunato. -Va tutto bene?- chiese lei guardandolo preoccupata.
-Non potrebbe andare meglio- mormorò lui baciandola delicatamente. -Stai bene?-
Strawberry annuì,anche lei al colmo della felicità.
-E' quasi scontato dirti ora che ti amo- sentenziò l'alieno ridendo.
Strawberry sorrise. -E' bello pensare che ora non siamo più due persone diverse che stanno insieme; siamo.. siamo uno parte dell'altra,ci apparteniamo e..-
-No- la interruppe lui. Strawberry corrugò la fronte,non capendo.
-Infondo è sempre stato così- continuò lui sorridendo. -Ci siamo trovati tardi,ma è come se fosse stato sempre così. Infondo,eri mia. Sei sempre stata mia,così come lo sei ora-
Strawberry sentiva le lacrime di gioia traballare sul bordo dell'occhio. -Ti amo- sussurrò baciandolo. Il ragazzo sorrise e,senza smettere di baciarla,si staccò da lei per farla stendere lentamente sotto di lui. Iniziò a baciarle il collo già pieno di segni rossi e le passò le mani dietro la schiena,accarezzandola.
-Meglio alzarci,dai- lo bloccò la ragazza poggiando le mani sulle sue spalle. Lui mugugnò qualcosa che assomigliava a un "No" senza staccare le labbra dalla sua pelle rosea.
-Ma non ti sazi mai!- si lamentò lei divertita,sentendo l'alieno che scuoteva leggermente la testa mentre continuava a posarle baci ovunque. Lo riconosceva anche lei,staccarsi era difficile,continuava a sentire anche lei quella forza magnetica che non si scollava da loro due. Mandando al diavolo ogni resistenza,si rilassò ponendo le mani dietro la schiena dell'alieno per spingerlo più verso di lei. Ghish sorrise soddisfatto,infilandosi tra le sue gambe ed entrando di nuovo dentro di lei. E stavolta risultò tutto più semplice,non c'era più l'imbarazzo e la timidezza della prima volta. Strawberry strinse le labbra e fu pervasa nuovamente da quel forte piacere. Quando sentì che l'alieno stava per uscire,lo bloccò. -Rimani..- sussurrò con il fiatone. Ghish le sorrise e,rimanendo immobile dentro di lei,continuò a stamparle piccoli baci sul collo e sulla spalla.
-Sei mia- le disse piano nell'orecchio,provocandole un milione di brividi. -Sei sempre stata mia-
Ma quel momento idilliaco finì presto; i due furono distratti da qualcosa,un rumore strano che proveniva dalla strada..

-Ma che diavolo..-
Ryan era rimasto bloccato nel vedere la scena che si presentava al di fuori del bar,nel parco. Tutte le persone stavano correndo verso l'uscita,urlando aiuto; sembravano terrorizzati. Il biondo si guardò intorno cercando di individuare la causa di tutto quel casino,e improvvisamente notò una fitta nube di fumo provenire dagli alberi.
-Kyle! Ragazze!- chiamò e tutti si precipitarono di fianco a lui,osservando a bocca spalancata cosa stava succedendo.
-Guardate- disse Ryan indicando gli alberi da cui proveniva il fumo. Le ragazze si scambiarono un cenno di assenso: dopo tanto tempo,era tornata l'ora di trasformarsi.
-Mew Mina..-
-Mew Paddy..-
-Mew Lory..-
-Mew Pam..-
-METAMORFOSI!-
Ma con stupore di tutti,non successe nulla. Le ragazze guardarono le loro spille con aria confusa.
-Kyle,perchè non riusciamo a trasformarci?- chiese Lory al più grande.
Kyle sospirò. -Un po' lo sospettavo,ma speravo di sbagliarmi-. Tutti lo guardarono senza capire.
-I vostri poteri,credevamo che potessero ritornare anche dopo la missione- spiegò poi. -Ma evidentemente non è così. Ora che il progetto Mew è terminato,voi siete tornate ad essere ragazze qualsiasi in tutti i sensi-
-Ma.. i segni sul nostro corpo..-
-Non chiedermi spiegazioni,Lory. Ne capisco quanto te in questo momento-
Pam lanciò la spilla a terra,adirata. -E ora cosa facciamo?- sbottò.
-Andiamo a controllare lo stesso- proferì Paddy con coraggio,iniziando a correre verso la nube. Tutti gli altri lo seguirono,tranne Mina che annunciò di voler andare a recuperare Strawberry.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Anche qui vale la regola "essere sempre professionali e non lasciar trasparire le proprie emozioni"? Beh,come dicono i veneti,ceste :D
Mi hanno annullato un concerto a cui tenevo da morire,che doveva essere domani. Sono nervosa. Quindi non sapendo cosa fare,ho buttato giù questo capitolo drammatico che non mi piace ma fa niente,lo posto lo stesso u.u
E il seguito arriverà tra qualche giorno,penso.. ad ogni modo,spero vi piaccia più di quanto piaccia a me :P
Un bacione!

 

Strawberry aveva appena finito di rivestirsi in fretta e furia quando spalancò la porta di casa e corse in mezzo alla strada. Cercò di mettere a fuoco le immagini che poteva intravedere da lontano,il rumore che avevano sentito prima sembrava provenire da lì; una specie di ruggito,come di un animale gigante. Ma all'orizzonte non si vedeva nulla.
-Allora?- chiese Ghish comparendo di fianco alla ragazza. -Che cos'era?-
Strawberry scosse la testa. -Non c'è niente,eppure..-
Si bloccò iniziando a intravedere qualcosa; si poteva scorgere del movimento in fondo alla via,un piccolo puntino nero che avanzava aumentando sempre di più di grandezza. Quando le grida iniziarono ad arrivare alle orecchie dei due,Strawberry capì: era una folla di persone che correvano disperate.
-Che.. che succede?- balbettò spaventata all'alieno,che non sapendo cosa fare si limitò a stringerla a se.
Presto i due si ritrovarono in mezzo a una miriade di persone che tra urla e lacrime li superavano di corsa. Strawberry si staccò dal petto dell'alieno avanzando di qualche passo,ma senza staccare la mano dalla sua. Non riusciva a sentire i loro discorsi,ma solo piccoli pezzi.
-..enorme,davvero enorme..-
-..mai visto niente del genere..-
-..chiamate la polizia! Fate qualcosa..-
Alla ragazza tornarono in mente tutte le volte in cui aveva vissuto quel momento nel suo passato da Mew Mew e sentì il sangue gelarsi nelle sue vene. Erano le stesse urla,la stessa paura,lo stesso terrore.
-Cosa succede? Che cos'è?- disse tenendo gli occhi spalancati fissi su un punto impreciso.
-Scappa finchè sei in tempo- gli disse una signora che passava di fianco a lei in quel momento. Strawberry impallidì e si riavvicinò a Ghish,stringendosi forte a lui,ma in quel momento sentì qualcuno che chiamava il suo nome.
-Strawberry!- Mina era comparsa tra la folla e stava raggiungendo l'amica,felice di averla finalmente trovata.
-Mina! Cosa succede? Non capisco..- esclamò Strawberry correndo ad abbracciare l'amica.
-Devi.. venire subito- ansimò l'amica con la milza distrutta per aver corso così tanto. Appoggiò una mano sulla spalla dell'amica per sorreggersi.
Strawberry le cinse la vita con un braccio. -Ma cos'è?-
-Devi vederlo- mormorò Mina.
-C..cosa?-
Questa volta Mina non rispose,ma si limitò a lanciare un'occhiataccia a Ghish. -E' opera tua,vero? E' un tuo chimero!-
-E' qui?- sussurrò Ghish spalancando gli occhi. Strawberry lo guardò negli occhi e l'alieno potè leggere tutta la paura e il terrore che regnavano in lei in quel momento. Comprese che anche lei aveva capito di cosa si trattasse. Improvvisamente la voce di Tart gli si accese nella mente: "Non appena ci saranno altri avvistamenti,ci precipiteremo sul posto e vedremo di distruggerlo".
-Strawberry,ascoltami- proferì prendendole il viso tra le mani. -Tu ora devi andare,devi stare con le altre. Insieme ce la potete fare,ne sono sicuro e..-
-E tu?- lo interruppe lei terrorizzata.
-Io cercherò Tart e poi verrò ad aiutarti. Ho solo bisogno di Tart,ne sa più lui di me su questo chimero-
Strawberry cominciò a tremare e si riavvicinò a lui. -Non.. non te ne andare- lo pregò con le lacrime agli occhi,stringendolo forte a se. -Non lasciarmi.. promettimelo-
-Te lo prometto- disse lui baciandola sulla fronte. Svanì nell'aria improvvisamente e la ragazza si sentì di colpo sola.
Mina le afferrò una mano. -Andrà tutto bene- le disse,avendo finalmente capito quanto doveva essere importante quell'alieno per lei. Le due amiche iniziarono a correre verso il parco,andando a sbattere contro la folla che scappava nella direzione opposta.

-Tart!- gridò Ghish al vento. Si trovava sopra il tetto della casa di Strawberry,da cui poteva vedere la ressa impazzita di persone proveniente dal parco Inohara.
"Ti prego stai attenta.." pregò osservando il groviglio indistinguibile di persone che scappavano disperate.
-Ghish!- esclamò il piccolo alieno comparendo all'improvviso. -Ero in giro a perlustrare la città,il chimero ha raggiunto il parco e..-
-Però,che tempismo!- commentò sarcastico l'amico,afferrandolo per il braccio e preparandosi a teletrasportarsi. Tart comprese ciò che voleva fare,ma lo bloccò.
-Che diavolo fai? Dobbiamo andare là- esclamò Ghish divincolandosi.
-Ghish,è tutto inutile. Quel chimero resiste a tutto,non si può distruggere-
Ghish impallidì (sempre che possa diventare più bianco del normale..). -Ma le ragazze hanno i poteri e..-
-Le loro spille non funzionano più- disse Tart a bassa voce guardando in basso.
-Cosa?!-
-Ho visto prima,cercavano di trasformarsi ma non ci sono riuscite. Paddy..- quando pronunciò il nome della biondina,Ghish sentì la voce del piccolo traballare dalla paura. -Paddy ha voluto avvicinarsi,e..- si fermò volgendo lo sguardo preoccupato verso il parco.
-Devo andare- annunciò Ghish. -Strawberry ha bisogno di me,a maggior ragione se non può trasformarsi,io devo..-
-Tu non puoi fare niente! Noi non siamo abbastanza forti e loro non hanno poteri-
-E allora come possiamo distruggerlo?-
Tart sospirò. -Non possiamo-
Ghish si accasciò a terra prendendosi la testa tra le mani. -Ci deve essere un modo- mormorò. -Io.. io non posso rimanere qui,non la posso lasciare da sola..-
Tart lo afferrò per la maglietta,costringendolo ad alzarsi in piedi. -Ci ho pensato a lungo prima e forse una soluzione c'è. Bisogna richiamare indietro il chimero e solo dalla base è possibile farlo. Pie non lo farà mai,però se noi..-
Ghish capì al volo. -Se torno là,io Pie lo ammazzo di botte!- ringhiò.
-Calmati! L'unica cosa che possiamo fare ora per salvarle è andare da Pie e cercare di convincerlo a richiamare il chimero. E' l'unico tentativo che possiamo fare-
Ghish sentiva il sangue pulsargli nelle vene,ma riconobbe che l'amico aveva ragione. Gettò un ultimo sguardo preoccupato al parco,dove probabilmente Strawberry si stava guardando intorno chiedendosi dove fosse. Le urla della gente gli riempivano le orecchie provocandogli un mal di testa colossale.
-Tornerai- lo assicurò Tart,come se gli avesse letto nel pensiero. -Non la stai abbandonando-
Ghish dovette lottare per non permettere alle lacrime di cadere,ma alla fine con decisione disse: -Sì,hai ragione. Andiamo-

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


Eccomi qua col nuovo capitolo,non mi dilungo troppo che forse è meglio :P
Spero vi piaccia,un bacione!

 


-Tu! Tu brutto.. brutto.. brutto STRONZO!-
Tart si era perfettamente immaginato la reazione di Ghish nel vedere il fratello maggiore e potè constatare di aver immaginato giusto. Non appena entrarono in casa,dovette trattenere il giovane alieno per la maglietta per evitargli di avventarsi su di Pie.
-Lasciami!- ringhiò Ghish. -Deve pagarla per tutto quello che ha fatto!-
-Ho solo fatto la cosa giusta- sentenziò Pie senza scomporsi.
-Richiama quel chimero! Richiamalo subito!-
Pie rise sarcasticamente. -Sai,il buffo è che doveva essere quel chimero a portarti qui e invece guarda: sei arrivato tu da solo. Vedi,avresti potuto risparmiarmi un sacco di fatica-
-Ti ho detto di richiamarlo!- Ghish in uno slancio si staccò dalla morsa del piccolo Tart e fece per prendere a pugni Pie,ma quest'ultimo lo bloccò.
-Lo richiamerò a una sola condizione- disse serio. -Lo richiamerò solo se tu rimarrai qui per sempre,per davvero stavolta-

Nel frattempo,sulla Terra la situazione non stava migliorando per niente.
-E' il mostro di cui parlava la signora Kimoto,vero?- chiese inorridita Lory. Si trovavano nel parco Inohara,in mezzo alla gente che scappava via urlando,in mezzo ai suoni di sirene delle ambulanze e della polizia. Il chimero stava fluttuando qualche metro sopra di loro,sradicando e buttando a terra gli alberi che gli ostruivano il passaggio. Il parco era praticamente distrutto e il mostro non accennava a volersi fermare,anzi; la sua enorme testa continuava a muoversi a destra e a sinistra,perlustrando con gli enormi occhi color sangue ogni centimetro di verde e sembrava intenzionato a dirigersi anche in giro per la città.
-Do.. dobbiamo fare qualcosa- balbettò Mina. Le altre si voltarono a guardarla,piene di terrore. Ma d'altronde l'amica aveva ragione,non potevano rimanere lì con le mani in mano. Erano le uniche persone a conoscere la struttura e le caratteristiche dei chimeri e,poteri o meno,dovevano intervenire per evitare che distruggesse l'intera città.
-Ok- disse Kyle. -Tenete le vostre spille,con il computer del laboratorio le useremo come segnale in modo da sapere sempre dove siete. State sempre unite,non separatevi e.. mi raccomando,state attente-. Detto questo i due ragazzi corsero di nuovo dentro il laboratorio,lasciando le Mew Mew da sole.
-Andiamo!- esclamarono in coro Pam,Paddy,Mina e Lory,ma Strawberry non si mosse. Non aveva proferito nemmeno una parola da quando si era trovata davanti al chimero e non si era nemmeno mossa di mezzo millimetro. Continuava a fissarlo,con gli occhi spalancati e il cuore che le martellava nel petto.
-Strawberry?- la chiamo Pam. La rossa parve svegliarsi all'improvviso; si girò di scatto e guardò con aria confusa tutte le amiche.
-Non.. non posso venire- mormorò arretrando di qualche passo. Le altre la guardarono meravigliate senza capire.
-Non dire cavolate!- esclamò Paddy prendendola per il braccio. -Non avremo i poteri,ma un modo per fermarlo lo dobbiamo trovare-
Strawberry staccò il braccio dalla sua presa e la guardò spaventata; sembrava quasi in trance. -Non si può- sussurrò girandosi nuovamente a guardare il chimero.
-Insomma,si può sapere cosa ti aspetti?!- urlò Mina prendendola per le spalle. -Strawberry,non possiamo aspettare che lui ci salvi tutte. Chi ci assicura che lo farà?-
-Me.. me l'ha promesso-
-E chi ti dice che puoi fidarti?! Cavolo,svegliati! Tu sei un'umana e lui un alieno,cosa ti aspettavi? Che si trasferisse qui per sempre fingendosi un qualsiasi terrestre,che lasciasse perdere il suo mondo,la sua vita,i suoi amici solo per te? Cara mia,devi aprire gli occhi! Qui non siamo in una favola,questa è la vita reale. Quello- indicò il chimero. -è reale. E ci distruggerà tutti se non facciamo qualcosa. Quindi se tu vuoi continuare a sperare in qualcosa che non succederà,beh fai pure,ma non aspettarti lo stesso da noi-
Strawberry rimase spiazzata da quelle parole. Mina era proprio furibonda,non appena finì di parlare mollò la presa dalle sue spalle e si fiondò verso il chimero che ormai stava imboccando le strade cittadine.
-Ha ragione,Strawberry- disse Lory cautamente. -Non possiamo stare qui a non fare niente,aspettando che Ghish ci salvi tutte-
Le lacrime iniziarono a rigare il volto della rossa. -Me l'ha promesso..- mormorò,ma si rese conto per la prima volta che nemmeno il suo cuore voleva crederci di nuovo. Alzò lo sguardo incontrando gli enormi occhi verdi dell'amica,che le sorrideva triste allungandole la mano. Gettò un'ultima occhiata verso il cielo,sperando in un segno,in un qualcosa che potesse dimostrare a tutte loro che lei aveva ragione. Ma non successe niente e con un leggero sospiro strinse la mano dell'amica e tutte e quattro si avviarono di corsa per raggiungere Mina.

-Stava andando tutto bene.. stavamo bene.. e tu hai dovuto rovinare tutto!-. Il piccolo Tart teneva le mani sopra le proprie orecchie per cercare di non doversi sorbire le continue urla dei due alieni,che ormai continuavano a inveire l'uno contro l'altro da circa un'ora.
-Rovinare tutto?- ripetè Pie urlando a sua volta. -Ti ho solo salvato,amico mio. Cosa pensavi,di poter vivere felice e contento con lei per sempre? Beh,dovevo proprio intervenire io per aprirti gli occhi. Ghish,tu sei un alieno e lei è un essere umano,pensi davvero che avrebbe potuto funzionare?-
-Stava funzionando!- urlò Ghish di rimando. Tart si stufò e alzandosi con decisione si piazzò in mezzo ai due,ponendo una mano sul petto del fratello maggiore e l'altra su quello dell'amico,intimando loro di smetterla con tutte queste urla.
Pie prese un respiro profondo e si allontanò dai due,appoggiandosi alla parete e incrociando le braccia. -Devi aprire gli occhi- sentenziò senza più urlare. Fortunatamente anche Ghish parve calmarsi,anche se non la smetteva di guardare in cagnesco l'amico. -E' un'umana,Ghish. Ha la sua vita a cui pensare e tu non puoi rovinargliela. Il tuo posto è qui,fattene una ragione-
Le parole di Pie entravano nella mente dell'alieno che cercava in tutti i modi di convincersi che non fosse vero. -Io..- iniziò,ma non gli vennero altre parole per proseguire. Ripensò a tutti i momenti passati con lei,a tutte le volte in cui aveva potuto vederla sorridere. "Non posso privarla della sua felicità.." pensò sconsolato. Per la prima volta si rese conto che non sarebbe mai dovuto tornare,non avrebbe dovuto scombussolarle la vita,la sua vita che stava andando così bene prima che lui tornasse. E ora era là,a combattere contro quel chimero senza poteri e a rischiare di morire.. tutto a causa sua.
-Allora? Cosa hai deciso?- chiese Pie.
Ghish sospirò. -Ci devo pensare- rispose prima di uscire dalla stanza.

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


Premessa ai lettori:
Questo sarà probabilmente il penultimo capitolo che pubblicherò prima della mia partenza. Ulteriori dettagli ve li dirò nel prossimo,sempre che mi sopportiate ancora :)
Spero vi piaccia,grazie a tutti quelli che commentano sempre e solite cose :P
Un bacione!

 

Urla,polvere,paura,disperazione. Ormai solo questo si poteva vedere nella città,mentre il chimero continuava ad avanzare distruggendo sempre più edifici. Se avesse continuato così,nel giro di qualche ora della città sarebbero rimaste solo macerie. Le cinque Mew Mew potevano quasi sentire la loro milza scoppiare a furia di correre dietro il mostro. Dopo essersi concesse qualche minuto di pausa,giusto il tempo per avvisare i loro genitori che stavano bene e che anche loro se ne sarebbero andate il prima possibile,ora erano di nuovo alla ricerca di un modo per uccidere il chimero. La più vicina ad esso era Paddy,che grazie alla sua agilità non aveva problemi a stare al suo passo. La piccola raccoglieva ogni masso che le capitava davanti agli occhi e glielo tirava addosso; il chimero però non riscontrava nessuna reazione. Pam,poco più indietro di lei,nel frattempo continuava a chiamare il chimero per fare in modo che si girasse e tirargli addosso a sua volta altri massi. Ma anche qui,il chimero non sembrava nemmeno accorgersi della loro presenza. Dietro di loro,Lory correva tenendo un braccio attorno alla vita di Mina per cercare di sorreggerla; nel tentativo di bloccare il chimero,infatti,la ragazza si era posta davanti a lui sbarrandogli la strada,ma il mostro aveva risposto colpendola con una delle sue enormi zampe,facendola finire addosso a un edificio. Il braccio destro della povera Mina era grondante di sangue e sicuramente rotto,ma la ragazza non cercava di dare a vedere i segni del dolore e continuava a correre,sebbene più lentamente. L'unica più staccata dal gruppo era Strawberry,che correva distrattamente continuando a guardarsi intorno. Guardava la sua città distrutta,non riconoscendo più le strade,i negozi,i luoghi in cui era solita passare il tempo.
-Strawberry! Ti vuoi muovere?- gridò Pam da davanti. Improvvisamente il chimero parve notare le due Mew Mew di fianco a lui e,con un colpo secco,le scaraventò indietro facendole quasi finire addosso alle altre amiche.
-Ahi!- si lamentò Paddy. -Tanto morirai prima o poi!- urlò irata al chimero che si allontanava sempre più da loro. Fece per alzarsi,ma Pam la bloccò con un braccio.
-Aspetta. Dobbiamo riprenderci un attimo- disse indicando con lo sguardo Mina,che si era sdraiata a terra dolorante. Le quattro amiche la circondarono aiutandola a sfilare la felpa che le dava solo ulteriore fastidio.
-Come ti senti?- chiese Lory preoccupata.
-Credo.. credo sia rotto- si lamentò Mina guardandosi l'arto destro. Pam l'aiutò a legarsi la felpa intorno al braccio a mò di benda e ad alzarsi. 
-Te la senti di continuare?-
-Sì- disse lei a fatica. -Dobbiamo.. dobbiamo fermarlo-. Cercando di non crollare a terra,ricominciò a correre verso il porto. Pam e Paddy la seguirono immediatamente,mentre Lory rimase ferma a guardare Strawberry,che non accennava nessun movimento.
-Strawberry? Va tutto bene?- chiese.
La rossa sembrava quasi in trance. -Dobbiamo aspettare,Lory. Non possiamo fare niente noi- mormorò con voce tremante.
-Strawberry,è giusto secondo te rimanere qui con le mani in mano ad aspettare qualcosa di impossibile?-
-Tornerà.. me l'ha promesso- ripetè per la millesima volta la ragazza.
Lory sospirò. Non sarebbero mai riuscite a farle cambiare idea,avrebbe sempre continuato a sperare in un ritorno alquanto improbabile di Ghish. Avevano ormai capito quanto ci tenesse a quell'alieno,quanto fosse riuscita a innamorarsi in così poco tempo. A Lory spiaceva che tutto si fosse rovinato troppo presto,ma d'altronde non potevano rimanere lì a far niente. Sperando che,una volta sconfitto il chimero,Strawberry avrebbe potuto dimenticare Ghish,la ragazza si alzò in piedi.
-Raggiungiamo le altre,dai- disse guardando la rossa. Quest'ultima a fatica si alzò a sua volta e gettò nuovamente un'occhiata verso il cielo. -Ho bisogno di te- sussurrò quasi a se stessa.
-Vieni?- la chiamò nuovamente Lory. Si avvicinò a lei e si accorse che aveva iniziato a piangere. -Strawberry..-
-Ho bisogno di te,lo vedi? Torna ti prego!- urlò improvvisamente la rossa,piena di disperazione. Lory l'abbracciò mentre iniziava ad esser colpita dai singhiozzi.
-Me l'aveva promesso.. me l'aveva promesso..-
L'amica non potè far altro che accarezzarle la testa mentre rimanevano abbracciate. -Andrà tutto bene,stai tranquilla-

Nel frattempo,il piccolo Tart se ne stava seduto sul tavolo del laboratorio a fissare Ghish che continuava a camminare avanti e indietro.
-Cos'hai? Stai male?- chiese preoccupato,vedendo che l'amico si teneva in continuazione le mani al petto.
-Brutte sensazioni- rispose Ghish. -Sento.. sento che ha bisogno di me-
Tart sospirò. -Quel chimero le starà facendo impazzire..-
-Dio,dio,dio,Pie ti odio!- urlò Ghish sbattendo i pugni sul muro. -Cosa devo fare,Tart?- chiese quasi con disperazione. Il piccolo notò,per la prima volta,che negli occhi dell'alieno brillavano delle lacrime. Non l'aveva mai visto piangere,da quando l'avevano preso in adozione non l'aveva mai visto debole o disperato.
-Credo che.. purtroppo a volte siamo costretti a fare delle scelte che a noi fanno male,ma alla persona che amiamo fanno bene-
Ghish sospirò. Sapeva in cuor suo che Tart aveva ragione. Si avviò traballante verso la porta del laboratorio,aprendola appena appena. Dalla fessura riusciva a vedere Pie,immobile appoggiato al muro,in attesa di una risposta. Improvvisamente mille flashback iniziarono a riempirgli la mente,e prima che potesse rendersene conto,stava ripercorrendo con i ricordi l'intero anno che avevano passato sulla terra..
-La verità è che tu volevi conquistare questo pianeta per te stesso. Non avevi intenzione di usare il tuo potere per salvarci! Se ci tieni così tanto a mettere le grinfie sulla Terra fai pure,ma sappi che c'è una cosa che non riuscirai a portarmi via e quella cosa è Strawberry!- urlò puntando la spada sulla gola di Profondo Blu.
-Sospettavo che fossi un traditore- sibilò furioso quest'ultimo. -E ora me lo dimostri?-
-Molto arguto- sorrise beffardo Ghish. -Addio!-
Improvvisamente un dolore lancinante lo colpì. Non vi fu bisogno di aprire gli occhi per capire cos'era successo o per vedere che la sua spada non aveva colpito ciò che voleva colpire. L'alieno sorrise. -Mi dispiace,ho perso la battaglia- disse,prima che Profondo Blu sfilasse la sua spada dal suo stomaco e lo scaraventasse a terra.
-Ghish..- mormorò Strawberry sollevando il suo capo da terra. Aprendo leggermente gli occhi,Ghish potè notare le lacrime che solcavano il volto della ragazza.
-Sai Strawberry,in fin dei conti sono fortunato,me ne vado tra le tue braccia- tentò di sorridere. -Addio per sempre-
Strawberry lo guardava con una tristezza immensa,mentre le lacrime ricadevano sul volto dell'alieno. -Stai piangendo per me,Strawberry?- chiese incredulo. Forse in fin dei conti aveva solo sbagliato tutto. Forse avrebbe dovuto fin da subito essere più gentile con lei,in quel caso forse avrebbe potuto avere qualche possibilità. Era troppo tardi ora,per farle sapere ciò che provava?
-Ascolta.. prima di andarmene,c'è una cosa che voglio dirti- disse cercando di avvicinarsi a lei. -Io.. io..- lo sforzo era troppo. Improvvisamente le forze gli mancarono e la testa gli ricadde indietro. Non ce l'aveva fatta. L'ultima cosa che sentì fu l'urlo agghiacciante della ragazza che gli riempì il cervello,poi nulla.

Quante volte quella scena gli era tornata in mente,quante volte avrebbe voluto poter riavvolgere il nastro e ricominciare tutto da capo. Una volta riacquistata la vita grazie all'acqua Mew,un senso di maturità aveva iniziato a pervadere dentro di lui. Aveva capito che doveva andarsene,che doveva lasciarla alla sua vita felice con Mark. Perchè ora aveva voluto di nuovo ritornare? Le aveva solo scombussolato tutto,doveva lasciarla in pace e finalmente ne ebbe di nuovo la conferma. Con gli occhi pieni di lacrime,si girò nuovamente a guardare il piccolo alieno.
-Non saresti potuto rimanere per sempre là- disse quest'ultimo.
-Perchè no?-
-Perchè va contro il tuo essere. Il tuo posto è qui,non possiamo fingerci umani e stare con loro tranquillamente,anche se.. anche se lo vogliamo- la voce di Tart traballava un poco e anche i suoi occhi iniziavano a inumidirsi.
Ghish sospirò nuovamente; si sfregò gli occhi con il dorso della mano,prima di aprire completamente la porta. Nell'altra stanza,Pie lo guardò serio,facendogli un cenno come per dire "Allora?".
-Richiamalo- sentenziò Ghish severamente. Non voleva mostrargli di aver pianto.
Pie chinò brevemente il capo. -E' la scelta migliore- disse prima di entrare nel laboratorio.

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


Lo so lo so lo so,sono in ritardo ç_ç
Comunque,questo capitolo fungerà da pausa in quanto per le prossime tre settimane sarò via e quindi impossibilitata a postare. Ho cercato di concludere al meglio,lasciando la storia sì in sospeso,ma.. ecco,in un modo carino diciamo. Beh secondo me è un finale carino :P
Il seguito e i prossimi capitoli arriveranno dopo luglio,sperando che continuerete sempre a seguirmi :)
Scusate la lunga pausa,ma le vacanze purtroppo servono. A tutti.
Un bacione e buona estate :)

 

Le Mew Mew si accasciarono sul duro legno che rivestiva la superficie del molo. Erano letteralmente esauste. La città ormai era deserta,in un modo o nell'altro tutti erano riusciti ad andarsene in preda alla disperazione. Perfino la polizia aveva smesso di sparare inutilmente contro il chimero.
-E' inutile ragazze- ansimò Paddy. -Io e Pam abbiamo provato a tirargli addosso qualsiasi cosa,non gli fa nemmeno un graffio-
-Ci deve essere un modo- disse Lory,guardando il chimero avviarsi verso le imbarcazioni ormeggiate. Se solo avessero avuto ancora i loro poteri,sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Mina si alzò in piedi e si guardò intorno. -Ehi! Guardate!- esclamò additando un'enorme cassa di legno davanti a loro,imbarcata su una barca che ormai non sarebbe più partita. Le quattro amiche si girarono a fissare la cassa sul cui lato si intravedeva la scritta "Danger" in uno scintillante inchiostro rosso.
-Beh?- chiese Strawberry senza capire.
-Maccome,non capisci?- disse Paddy con gli occhi che le brillavano. La piccola aveva capito tutto: in un paio di balzi giunse sopra la nave,prendendo in braccio l'enorme cassa. Pam accorse in suo aiuto,o non ce l'avrebbe mai fatta da sola,e insieme la portarono sul molo vicino alle altre. Con un colpo di piede,Paddy la aprì.
-Wow,complimenti!- esclamò Lory ammirata. Nonostante avessero perso i poteri,Paddy aveva mantenuto tutta l'agilità e la forza che aveva prima.
Mina rovistò dentro finchè non trovo ciò che cercava: un esplosivo rosso di dimensioni abbastanza grandi,che estrasse dalla cassa con aria soddisfatta.
Strawberry stava iniziando a capire,ma rimaneva comunque scettica. -E come pensate di accenderlo?-
-Non ci vuole niente- rispose Paddy semplicemente; prese due pezzi di legno della cassa che con il suo colpo aveva praticamente rotto in mille pezzi e iniziò a sfregarli velocemente tra loro.
Strawberry spalancò gli occhi. -Voi non siete tanto a posto-
-Che altra scelta abbiamo?- ribattè Mina stizzita,fulminandola con lo sguardo.
-Non riusciremo mai a ripararci in tempo! Finiremo per far del male a noi stesse!- esclamò la rossa.
-No- rispose Paddy,che finalmente iniziava a produrre qualche scintilla tra i due legnetti. -Appena la accenderemo,voi quattro uscirete subito di corsa dal porto e andrete a nascondervi indietro,sulla strada. Cercate un modo per ripararvi,cercate di andare il più lontano possibile. Nel frattempo io..-
-No- la interruppe subito Pam,capendo a cosa volesse arrivare. -E' troppo rischioso per te,meglio che vada io-
Paddy scosse la testa,cocciuta. -Non vedi dov'è il chimero?- disse indicando l'enorme mostro che svolazzava sopra una nave abbastanza lontana da loro. -Con due balzi riuscirei a raggiungerlo e a metter sotto di lui l'esplosivo. Voi pensate a ripararvi,io vi raggiungerei velocemente e senza fatica-
-Sei sicura? E' pericoloso-
-Sono sicura- esclamò Paddy decisa. -E poi,non è un mistero che tra di voi io sia senza dubbio quella che corre più veloce- aggiunse poi assumendo un'aria vanitosa. Pam rise,scompigliandole i capelli.
-Mi raccomando,stai attenta- mormorò Lory; prese in mano l'esplosivo e lo poggiò sotto le mani di Paddy che stavano ancora facendo sfregare i due legnetti. Le piccole scintille colpirono la miccia che immediatamente si accese e Paddy non perse neanche un secondo: prendendo l'esplosivo dalle mani di Lory,iniziò a saltellare verso la barca sopra cui svolazzava il chimero,scomparendo presto dalla vista delle amiche.
-Forza,andiamo!- esclamò Pam,iniziando ad allontanarsi. Le altre tre la seguirono di corsa e si diressero verso la strada. "Speriamo" pensavano tutte,mentre correvano più veloce che potevano senza voltarsi indietro.
Ma improvvisamente Strawberry fu distratta da qualcosa. Un flash,una strana sensazione che non le permetteva di andare avanti,come un sussurro che la chiamava da dietro. La rossa si girò di scatto,bloccandosi in mezzo alla strada. Si guardò intorno,non capendo cosa le stesse succedendo. Ormai le altre erano decine e decine di metri più avanti a lei e non si erano nemmeno accorte della sua assenza,ma non le importava. Voleva capire. Guardandosi intorno,notò qualcosa,qualcosa che catturò subito il suo sguardo,qualcosa che iniziò a farle pizzicare gli occhi mentre sentiva il cuore farle male.
-Perchè sei tornato?- chiese all'alieno.
-Dovevo dirtelo- rispose semplicemente lui,abbassando la testa.
-Ghish..- mormorò lei,posandogli due dita sul mento bianco.
Lui tornò a guardarla negli occhi. -Ti amo-
-Mi ami?- chiese incredula.
-Ti amo- ripetè Ghish ricambiando il sorriso.

Il faro,quel faro dove lui le aveva confessato per la prima volta di amarla,dove si erano scambiati il loro primo vero bacio. Quel faro dove era iniziato tutto,tutto..
-Ehi,ma sei impazzita?! Cosa fai qui imbambolata?- chiese Paddy stupita,correndo verso di lei.
Strawberry sembrò tornare alla realtà improvvisamente,come se si fosse svegliata solo in quel momento. -Ho messo la bomba sotto il chimero,dobbiamo andarcene ora!- esclamò la piccola e senza nemmeno fermarsi prese l'amica per un braccio e la trascinò con se.
Passò giusto qualche secondo,in cui naturalmente le due Mew Mew non fecero in tempo a raggiungere le altre. Un boato immenso arrivò alle loro orecchie spaventandole e si buttarono immediatamente a terra. Paddy si avvicinò a Strawberry abbracciandola e le due rimasero ferme così per qualche secondo,finchè non tornarono a udire solamente il silenzio. La rossa alzò il capo cercando di mettere a fuoco qualcosa tra quella cortina di fumo e polvere che si era creata: non vedeva niente.
-Coff,coff.. cosa facciamo?- esclamò Paddy faticando a respirare.
-Dobbiamo trovare le altre- rispose Strawberry cercando di tenere gli occhi aperti giusto quel poco che le serviva per vedere e di respirare lentamente.
Quando finalmente tutta la nube svanì nell'aria,videro le altre tre Mew Mew correre verso di loro.
-Paddy! Strawberry!- esclamarono felici di vederle. -C'eravamo preoccupate!-
Paddy corse ad abbracciarle. -Forza,andiamo a vedere se il nostro piano ha funzionato!-
Tutte e cinque corsero giù per la strada,ma ciò che le attendeva al molo fu un enorme stupore per tutte: il chimero era nella stessa posizione di prima,avanzando lentamente sopra la superficie del mare ormai priva di barche ormeggiate. A parte il porto e le imbarcazioni ormai polverizzate,sembrava che non fosse successo nulla.
-Non è possibile..- balbettò Mina,scivolando a terra. Pam abbassò il capo,abbattuta.
-Le abbiamo provate tutte- sospirò Lory,abbracciandola.
Paddy si sedette a terra prendendosi la testa tra le mani. A quanto pare davvero non era rimasto più niente da fare,dovevano solo aspettare.. aspettare e sperare. I minuti scorrevano lenti,era come se il tempo si fosse fermato mentre il chimero continuava a percorrere imperterrito il lungomare,distruggendo con le enormi zampe gli ultimi resti di imbarcazioni rimaste. Le cinque Mew Mew rimanevano lì stremate a terra,cercando di tamponare le ferite che avevano addosso per evitare ulteriori infezioni,cercando di aiutare Mina,il cui braccio era ormai distrutto. Ogni volta che il chimero spariva dalla loro vista,in quattro balzi si spostavano in modo da poterlo ancora tenere sotto controllo. Ma cosa potevano fare? Sembrava non demordere,sembrava intenzionato a distruggere tutto ciò che si potesse ancora distruggere.
Fu Strawberry,dopo un'infinità di minuti,a rompere per prima il silenzio. -Guardate- mormorò tenendo gli occhi fissi sul chimero. Le altre quattro si girarono a guardarla.
-Cosa c'è?-
-Il chimero..-
Puntarono tutte lo sguardo verso il mostro,che effettivamente ora si era bloccato a mezz'aria senza più muoversi. -E' morto?- chiese Paddy speranzosa.
-No- sussurrò Strawberry. -Gli occhi,guardate..-
Gli occhi del chimero non avevano più quel rosso lampeggiante a mò di radar. Ora erano spenti,cupi,neri; dava l'idea di un robot a cui avessero tolto improvvisamente le batterie.
-Come no? E' fatta,Strawberry!- esclamò Mina sorridendo. -Non è più un pericolo per nessuno-
Strawberry scosse il capo,senza staccare gli occhi dal chimero. E quando piano piano esso iniziò a muoversi di nuovo,stavolta verticalmente,un sorriso cominciò a spuntare sul suo volto.
-Ma cosa..- balbettò Lory,non capendo. Il chimero,alzandosi in aria,aumentò sempre di più velocità prima di sparire nel cielo,lontano dalla loro vista. Non c'era più,se n'era andato.
-E' volato via. Non era morto,è.. è volato via- mormorò Pam spalancando gli occhi. -Non riesco a capire-
Strawberry sorrise,voltandosi a guardare le amiche con gli occhi che le brillavano. -E' stato Ghish,l'ha richiamato. Ci ha salvate tutte!- esclamò felice.

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


Eccomi tornata con il tanto atteso capitolo :)
Per me le vacanze sono già finite,dato che questo mese lo passerò a studiare,ma cercherò di essere presente il più possibile.. se c'è ancora qualche buon'anima che mi segue :P
Spero stiate passando delle belle vacanze :) e vi mando un bacione a tutti/e.
Ecco come ho pensato di proseguire la storia.. non sarà forse come alcune di voi si aspettavano,ma fatemi sapere cosa ne pensate!
Accetto sia commenti positivi che negativi ;)
A presto!

 

-Signorina! Ho ordinato un thè alla pesca ormai da dieci minuti,si può sapere dov'è finito?-
-E la mia fetta di torta di mele? Sono qui ormai da un quarto d'ora!-
-Questo caffè è ormai freddo! Me ne porti un altro possibilmente caldo,grazie-
Dopo un anno di pausa,ricominciare a lavorare al caffè non fu facile. I clienti erano tantissimi e le cinque ragazze,ormai arrugginite,faticavano da morire a star dietro a tutti.
-Thè alla pesca al tavolo 4,torta di mele al tavolo 7,caffè bollente al tavolo 2- ripetè Strawberry sbuffando e correndo verso la cucina.
-Aspetta,ti dò una mano- disse gentilmente Lory,seguendola.
-Grazie mille,Lory. Tu sì che sei un'amica,non come quella scansafatiche inglesina che non fa un tubo dal mattino alla sera!- borbottò Strawberry fissando con rabbia Mina.
Quest'ultima non si scompose. -Non posso sforzare il braccio- rispose semplicemente,indicando l'enorme gesso bianco che le rivestiva il braccio destro.
La rossa la guardò irata. -E' più di un mese che tieni quel gesso,ormai potresti anche fare qualcosa in più!-
-Ma è l'ora del thè- disse Mina con tono pacato,sorseggiando la calda bevanda.
Strawberry sbuffò,sempre più innervosita. -Dai,non preoccuparti ce la faremo- la consolò Lory sorridendo.
-Allora? Il mio caffè?!- chiamò un signore dall'altra sala. Strawberry sospirò abbattuta; era il primo giorno che avevano ripreso a lavorare ed erano nel Cafè solo da quattro ore,eppure era già distrutta. E come se non bastasse,in un anno di pausa i clienti sembravano esser diventati più pretenziosi e lamentosi di prima.
-Arrivo,arrivo- borbottò la rossa,afferrando con rabbia il piatto con la tazzina di thè sopra che Lory le stava porgendo.
-Dai ragazze,ci stiamo divertendo!- esclamò Paddy felice; con un balzo saltò sul suo piccolo monociclo a pedali e,prendendo al volo un paio di piatti,si diresse entusiasta verso la cucina. Praticamente lei era l'unica a non sentire la stanchezza e la fatica del primo giorno di lavoro,anzi sembrava anche più in forma di prima. Continuare a esibirsi in spettacoli al parco le faceva sicuramente comodo.
-Beata lei che non fatica troppo- sospirò Mina,svuotando la tazza di thè.
-Ah,certo! Ha parlato Miss Lavoratrice!- sbottò irata Strawberry. Lory rise,ricordandole del thè che doveva portare immediatamente. Quando la rossa uscì dalla cucina,Kyle,togliendosi il cappello da cuoco dalla testa,raggiunse le due ragazze.
-Stanche?- chiese sorridendo.
-Un pochino- rispose Lory imbarazzata. -Ma è bello avere di nuovo qualcosa che ci tenga tutte impegnate. Hai avuto una bellissima idea a riaprire il Cafè,Kyle-
-Lo credo anche io- sorrise il moro. Fece una breve pausa. -Sta andando molto bene,vero?- chiese tornando serio.
-Sì- rispose Mina,buttando lo sguardo verso l'altra stanza in cui Strawberry correva da un tavolo all'altro per portare piatti e raccogliere nuove ordinazioni. -Almeno ora parla con noi-
-Il Cafè è pienissimo! Ahh mi mancava troppo lavorare qui!- esclamò Paddy rientrando in cucina.
-Come sei allegra,Paddy- rise Lory,vedendola brillare di felicità.
-Lo so! Sono troppo contenta,sta andando benissimo!-
Kyle annuì. -Ne stavamo giusto parlando prima- disse facendo un cenno all'altra sala.
La bionda scese dal monociclo,affacciandosi alla porta. -Mi sembra che stia meglio- commentò guardando la rossa. -Non l'ho più vista piangere. E' già un passo avanti-
-Già- concordò Kyle. -Mi raccomando,non lasciatela sola-
-Tranquillo- sorrise Mina.
Proprio in quel momento,Strawberry piombò in cucina con il viso bordeaux e i capelli in totale disordine. -Insomma,che fine avete fatto tutti? Volete lasciare tutto il lavoro a me?!-
-Hai ragione,scusa- risposero le amiche,uscendo in sala per raccogliere le nuove ordinazioni.

Tre ore dopo,erano già tutte stramazzate sui tavolini vuoti.
-Sono distrutta- si lamentò Lory,chiudendo gli occhi.
-Dai ragazze,domani sarete più in forma- le incoraggiò Kyle. -E domani ci sarà pure Pam-. L'amica quel giorno purtroppo non aveva potuto disdire un'importante intervista e aveva dovuto saltare il primo giorno di lavoro.
-Meno male- commentò Paddy sfinita.
Strawberry guardò l'orologio che segnava già le sei e mezza passate da qualche minuto. -Cavolo,è tardi! Devo scappare-
-Vuoi che ti accompagni a casa?- chiese Mina.
-E' mercoledì- sospirò la ragazza. -Hana mi aspetta-
-Oh,è vero. Beh,a domani allora!-
Strawberry salutò e corse via. Purtroppo la sua scarsa puntualità non era minimamente cambiata e il fatto che Hana abitasse in una delle residenze più lontane dal parco Inohara non fu d'aiuto alla ragazza; corse a perdifiato,non curandosi delle persone a cui andava addosso,ma quando giunse davanti alla piccola villetta della signora Mitaso erano già le sei e quarantacinque: un quarto d'ora di ritardo. Strawberry si fermò,cercando di riprendere fiato. "Devo fare qualcosa per risolvere i miei continui ritardi" pensò abbattuta. Si diede una veloce sistemata al vestito e ai capelli e suonò il campanello. Le aprì una bella signora alta,di circa trent'anni,con un viso solare e simpatico; portava i lunghi capelli neri legati in una coda di cavallo e teneva un paio di occhiali spessi appesi al colletto della camicia bianca. Hana Mitaso era senza dubbio la donna più elegante e professionale che Strabwerry conosceva.
-Scusami Hana,sono mortificata- mormorò chinando il capo. -Non volevo fare tardi,ma abbiamo ripreso a lavorare al Cafè giusto oggi e..-
-Lo so- la interruppe la donna sorridendo. -Mi ha chiamato Kyle non appena sei uscita. Stai tranquilla,va tutto bene!-
Strawberry parve risollevarsi. -Oh,quindi non sei arrabbiata?-
-Certo che no! Dai,entra- sorrise la donna,facendola passare.
-Grazie- sospirò Strawberry entrando in casa sua. Raggiunse il solito posto in cui stava sempre,un morbido divano blu con sopra dei fiorellini bianchi e si lasciò cadere sopra pesantemente,chiudendo gli occhi. -Sono proprio distrutta- mormorò.
-Lo vedo- commentò Hana sorridendo; prese una sedia e si mise esattamente davanti a lei,indossando i suoi occhiali. -Però Kyle mi ha detto che la prima giornata lavorativa è andata bene-
-Sì,decisamente. Il Cafè era stracolmo di gente-
-Ne sono felice,ti farà bene distrarti. Inoltre tra pochi giorni inizi di nuovo la scuola,no?-
Strawberry non rispose,si limitò a sospirare brevemente,alzandosi a sedere e guardandosi i piedi. -Faccio ancora un po' fatica a dormire- ammise a bassa voce.
-Stai tranquilla,piano piano tornerai a vivere la tua vita di sempre,vedrai- la tranquillizzò Hana. -Per il momento- aggiunse poi alzandosi. -posso solo darti un'altra scatola di calmanti,dato che tua madre mi ha detto che li hai quasi finiti-
-Li devo prendere ancora?- si lamentò Strawberry con una smorfia,pensando a quello schifoso gusto di plastica bruciata in bocca.
-Per sicurezza. Non vogliamo che si ripeta la scena di una settimana fa,no?-
La ragazza scosse il capo,ripensando alle urla e alle lacrime che le erano uscite involontariamente al pronunciare di quel nome da parte di sua madre. Non l'aveva fatto apposta,infondo sua madre non era stata aggiornata della situazione,ma Strawberry non avrebbe mai saputo cosa dirle. D'altronde,cosa c'era da dire? Non poteva spiegarle cosa era successo all'intera città,non poteva spiegarle il motivo della sua telefonata tra le lacrime implorando lei e suo padre di non tornare a casa quel giorno di un mese fa,non poteva spiegarle perchè il suo fidanzato era sparito così,di punto in bianco,dalla faccia della terra. "Proprio come Mark" pensò sentendo un colpo al cuore.
-Hana,per quanto ancora dovremo vederci?- chiese sempre a bassa voce.
Hana la scrutò attentamente in volto. -Vediamo come andranno questi ultimi giorni di vacanza- sospirò. -Per oggi direi che può bastare,sarai stanca. Ci vediamo venerdì alla solita ora,va bene?-
-Ok- annuì Strawberry andando verso la porta. -Ciao Hana,grazie per tutto!-
Non appena fu uscita,Hana frugò nella borsetta che teneva appesa alla sedia e prese il cellulare,componendo il numero che ormai chiamava più spesso.
-Pronto?- rispose una voce femminile dall'altro capo.
-Buonasera signora Momomiya. Sono Hana,la psicologa di sua figlia- disse con tono professionale.
-Oh,salve Hana!- esclamò la madre di Strawberry,riconoscendola. -Come vanno le cose? Strawberry è ancora da lei?-
-E' uscita adesso,tra poco tornerà a casa e sì,sta andando tutto bene,inizio a notare qualche miglioramento. A casa com'è?-
-Beh,i momenti di disperazione sono diminuiti,devo dire. Da settimana scorsa sia io che mio marito stiamo attenti a quello che diciamo,e le cose stanno andando bene- disse facendo trapelare un velo di preoccupazione che non sfuggì alla psicologa.
-Stia tranquilla,si sistemerà presto- disse per tranquillizzarla.
-Ne è sicura,Hana?-
-Sì,andrà tutto bene-

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


Mi rendo sempre più conto che questa storia sta diventando decisamente troppo lunga. La finirò,prometto XD
Per ora sorbitevi ancora qualche capitoletto :)
I commenti sono sempre graditi,ovviamente^^ Grazie alle persone che mi seguono sempre!
Un saluto e alla prossima!

 

Ghish si svegliò di soprassalto,ritrovandosi ingarbugliato tra le lenzuola. Sospirò,pensando a tutte le notti insonni che ormai stava passando.
-Sei sveglio?- bisbigliò una voce in fondo alla stanza.
-Sì- rispose Ghish al piccolo alieno. Tart non si meravigliò,ormai erano un sacco di notti che sentiva l'amico sveglio e sapeva quale fosse il motivo: Strawberry. Sapeva che aveva bisogno di rivederla per spiegarle tutto,doveva chiederle scusa per essere sparito così senza che lei sapesse il motivo,doveva baciarla,doveva dirle che la amava un'ultima volta..
-E tu perchè sei sveglio?-
-Non riesco a dormire- mormorò il piccolo,tirandosi su a sedere. -Continuo a ripensare a..- si bloccò,ma sapeva che l'amico aveva capito.
Ghish infatti sospirò. -Anche tu,eh?- disse con voce rauca. -Non possiamo continuare così-
-Già. Avrei potuto rivederla..-
Ghish sospirò nuovamente,capendo ciò a cui stava alludendo Tart. -E io avrei potuto non tornare del tutto-
-Pensi davvero che sarebbe stato meglio?-
-Per lei sì-
Tart non rispose,si limitò ad alzarsi e a scendere dal letto,avviandosi verso la porta.
-Dove te ne vai?- chiese Ghish.
-A parlare con Pie- rispose il piccolo,uscendo dalla stanza che i due condividevano. Ghish si sistemò le coperte cercando di riprendere sonno,ma scacciare quegli enormi occhi color cioccolato era pressochè impossibile. Era diverso da prima,ora c'era qualcosa che lo teneva legato a lei,qualcosa di troppo profondo: i ricordi. Ricordi bellissimi di tutti i momenti che avevano passato insieme,dal loro primo bacio alla loro prima notte insieme,tutti i brividi,le carezze,i sussurri..
-Ghish- una voce lo chiamò dall'altra stanza.
-Che vuoi?- rispose brusco,riconoscendo la voce di Pie.
-Dobbiamo parlare-

"Lo sapevo che sarebbe finita così,lo sapevo!" pensò Strawberry furiosa con se stessa. Scese le scale di corsa,afferrando un toast al volo e si precipitò fuori di casa. Era successo ancora,come tutte le sante mattine. L'ultima settimana di vacanza era volata,il primo giorno di scuola era arrivato e ovviamente lei non aveva sentito la sveglia,ed ora le toccava correre a perdifiato per non arrivare tardi. Un deja-vu che ormai conosceva benissimo. Fortunatamente era abituata alle corse mattutine e quando arrivò a scuola la campanella non era ancora suonata; per quel giorno ce l'aveva fatta.
-Ehi,Strawberry!- Le due amiche di Strawberry,Mimi e Megan,la stavano salutando dall'altra parte della strada. La ragazza si catapultò verso di loro per abbracciarle; erano mesi che non si vedevano.
-Ragazze,quanto tempo!- esclamò felice. -Mi siete mancate!-
-Non dirlo a noi- rispose Megan ridendo. -Ehi,sbaglio o sei dimagrita?-
Strawberry si grattò la testa imbarazzata e lusingata. -Ma no,cosa dici?! Dai raccontatemi qualcosa voi!-
Mimi e Megan si scambiarono un'occhiata dubbiosa. -Se dobbiamo essere sincere,ci siamo preoccupate abbastanza quest'estate-
La rossa pareva quasi spaesata. -Come mai?- chiese senza capire.
-Non rispondevi mai al telefono,Strawberry. Ti abbiamo cercato un sacco di volte,ma non c'eri mai-
-Oh- Strawberry parve ricordarsi solo in quel momento che durante l'estate non c'era stato altro che Ghish nella sua testa e le sue amiche le aveva lasciate in disparte. -Mi dispiace ragazze,è che.. ho avuto qualche problema.. personale-
-Capisco- mormorò Mimi tenendo gli occhi bassi. Strawberry in quel momento si sentì uno schifo; aveva ignorato le sue amiche per tutta l'estate e inoltre ora i ricordi iniziavano a riaffiorarle in testa,poteva sentire il suo cuore farle male,come se venisse colpito da milioni di lance appuntite. "Focalizza la tua attenzione su qualcos'altro" le parole di Hana rimbombavano nella sua testa,cercando di coprire tutto il resto. Era come se fosse sconnessa da tutti gli altri.
-Strawberry,mi stai ascoltando?- Megan le sfiorò un braccio nel tentativo di attirare la sua attenzione e la rossa sussultò all'improvviso,guardandola spaventata.
-S.. sì,scusa- balbettò.
-Sei sicura di star bene? Sei pallida-
-Sì,sono solo stanca- rise nervosamente cercando di apparire tranquilla. Fortunatamente vennero interrotte da una voce che chiamava proprio la rossa.
-Strawberry! Ciao!- la salutò Lory che stava arrivando in quel momento. Mimi e Megan salutarono Strawberry con un veloce abbraccio e la lasciarono sola con l'amica.
-Ciao Lory!- esclamò la rossa,felice che l'amica avesse interrotto quella scomoda conversazione.
-Si ricomincia,eh?- rise quest'ultima. Strawberry annuì borbottando e insieme le due si avviarono a scuola,chiacchierando delle ultime novità.
-Se non ho capito male quest'anno nella mia classe ci saranno delle ragazze nuove- disse Lory. -Spero di riuscire a farmi nuove amiche-
-Oh Lory,tu sei una ragazza fantastica- esclamò la rossa abbracciandola. -Puoi avere tutte le amiche di questo mondo!-
-Non esagerare- rise l'amica. -Il problema è che..- venne interrotta dal suo cellulare che iniziò a vibrarle nella tasca dello zaino. -Cavolo,ma chi mi chiama a quest'ora?! Dobbiamo entrare!-
-Se vuoi ti aspetto- disse Strawberry.
-No no,non preoccuparti,vai pure-. Rimasta sola,Lory fissò lo schermo del telefono per qualche secondo,in cui il nome di Kyle lampeggiava ritmicamente. -Kyle!- rispose sorpresa.
-Lory,c'è un problema. Strawberry è lì con te?- disse velocemente il moro dall'altro capo.
Lory si guardò intorno,assicurandosi che l'amica si fosse allontanata abbastanza da non sentire. -N.. no,è entrata a scuola,perchè?-
-Meglio così. Ascolta,ho bisogno di parlarti e voglio che trovi il modo di dirlo anche alle altre Mew Mew,d'accordo?-
-Va.. va bene- balbettò lei senza capire. Kyle non le chiamava "Mew Mew" da tempo,cosa poteva esser successo ora? -Che problemi ci sono?-
-Sarò diretto: non dovete far andare a casa Strawberry-
Lory si bloccò,stupita. -Perchè mai?-
-Lory,si è riattivato il segnale. Proprio nella stanza di Strawberry-
Il cuore della ragazza si bloccò di colpo. -No.. non può essere.. proprio ora che sta meglio..-
-Fate in modo che non torni a casa,almeno per oggi- ripetè il moro.
-E nel frattempo?-
-Noi andremo a casa sua,vedremo di risolvere questa cosa-
Lory annuì e si guardò intorno nuovamente,realizzando di esser rimasta l'unica ancora fuori da scuola. L'orologio segnava già le otto passate.
-Kyle,io ora devo andare. Ne parlerò con le altre- disse e spense il telefono,correndo verso la classe.

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


Eccomi tornata :)
Sì lo so,sono stata senza far niente per un po',e vi chiedo scusa.. ma con l'inizio della scuola che si avvicina sempre di più,sono stata davvero impegnata. Chiedo venia!
Il capitolo era in cantiere già da un po',semplicemente non avevo il tempo di pubblicare oppure me ne dimenticavo XD chiedo doppiamente venia!
Ad ogni modo,eccomi,ce l'ho fatta,capitolo twenty two :)
Alla prossima!
Fatemi sapere cosa ne pensate^^




-Una festa?- chiese stupita Strawberry,all'uscita di scuola. Lei e Lory erano state raggiunte da Mina,che avrebbe iniziato gli studi privati più avanti,e Paddy,che aveva terminato il suo primo giorno di scuola media. Erano tutte molto stanche,ma d'altronde avevano un compito da rispettare.
-Sì- rispose Lory,cercando di apparire convincente. -Per festeggiare l'inizio di un nuovo anno scolastico e la riapertura del Cafè,che ne dici?-
-La prima cosa non la condivido affatto- borbottò la rossa. -E in più non c'è nemmeno Pam-
-Pam ci raggiungerà più tardi,ora ha un set fotografico- spiegò Lory. -Ti pregooo- aggiunse poi facendo gli occhi dolci.
-Dai,Strawberry!- Anche Mina cercò di convincerla,ovviamente essendo stata avvisata pure lei da Lory sul fatto che l'amica non dovesse tornare a casa. -Non fare la solita guastafeste-
-Sarà divertente!- aggiunse felice Paddy.
-Va bene,va bene- si arrese Strawberry. -Chiamo mia madre e le dico che rientro più tardi-

Tart si sedette sul comodo letto rosa,incrociando le gambe. -Secondo me,abbiamo fatto una grande cavolata- borbottò guardando l'amico.
-Mi pareva che fossi d'accordo- rispose Ghish. -Anche tu non vedevi l'ora di tornare sulla Terra-
-Sì,ma non di entrare di nascosto nella camera di quella vecchia!- esclamò schifato il piccolo. I due alieni,dopo aver accuratamente nascosto la navicella dietro alcuni alberi,ora si erano materializzati nella casa di Strawberry che per fortuna era deserta,spostandosi precisamente nella sua stanza da letto.
-Non chiamarla così- sbuffò Ghish. -E poi te l'ho detto,è una sistemazione momentanea. Non appena tornerà Strawberry,le parlerò,le spiegherò tutto e.. e dopo potrai vedere la tua amichetta- aggiunse facendo l'occhiolino al piccolo,che diventò immediatamente rosso.
-Non pensi che ti prenderà a sberle?- chiese dopo un po',con un mezzo sorrisetto.
Ghish sorrise a sua volta,ma il sorriso si spense subito. -Spero capirà- mormorò con un velo di tristezza.
-Beh,se Pie è riuscito a capire che avevamo bisogno di tornare,penso che potrà capire anche lei il motivo della tua scomparsa- disse Tart,anche se non era sicuro che Strawberry avrebbe accettato la spiegazione senza reagire male.
-Spero tanto che..- Ghish si bloccò,sentendo un rumore provenire dal piano di sotto. Qualcuno stava suonando il campanello e battendo forti pugni contro la porta.
-E' già tornata?- chiese Tart stupefatto.
Ghish scosse la testa. -Non può essere lei,lo sa che i suoi genitori sono via a quest'ora. E poi non credo che busserebbe così-
Tart annuì. -Aspettiamo allora,se ne andranno-
Ma il bussare diventava sempre più insistente e i due alieni iniziarono anche ad innervosirsi. Tart aprì la porta,pronto a fiondarsi fuori per dirgliene quattro,ma Ghish lo bloccò. -Non possiamo farci vedere,scemo!-
-Senti a me non..- questa volta fu Tart a bloccarsi,sentendo delle voci provenire fuori dalla porta,in mezzo ai sonori colpi. Sembrava quasi che chiunque fosse stesse chiamando i loro nomi. Il piccolo si girò a guardare Ghish e a giudicare dalla sua faccia stupita capì che stava sentendo le stesse cose. -Chi sono?- sussurrò spaventato.
Ghish scosse nuovamente la testa,non riusciva a capire. -Ehi- continuò dopo qualche secondo Tart. -Non è mica l'amichetto della tua ragazza? Il biondino antipatico?-
Questa volta fu Ghish a uscire dalla stanza,per sentire meglio. -E' Ryan- annuì con gli occhi spalancati. Scese le scale e si piazzò davanti alla porta,mentre la voce del biondino si faceva sempre più chiara: -Aprite! Lo sappiamo che siete lì,muovetevi!-
Tart in un nano secondo si piazzò di fianco all'amico,anche lui incerto sul da farsi. -Come sanno che siamo qui?- chiese.
Ghish indugiò qualche secondo,poi sospirò. -Il sensore di rilevamento- mormorò abbattuto. Capendo di non avere alternativa,aprì la porta ritrovandosi davanti un Ryan e un Kyle per niente cambiati nonostante fosse passato più di un mese dalla loro ultima "chiacchierata". Se ne stavano lì sull'uscio della porta guardandoli in cagnesco,il biondino soprattutto.
-Chi si rivede- borbottò l'alieno,non guardandoli negli occhi. Ryan non disse nulla per qualche secondo,poi si avvicinò a lui dandogli un violento spintone che,se non fosse stato per la capacità dell'alieno di volare in aria,l'avrebbe scaraventato a terra.
-Ma chi ti credi di essere?- ringhiò furioso,con gli occhi che emettevano scintille. -Torni qui dopo un anno,ti prendi Strawberry e poi la lasci scomparendo all'improvviso,e tutto quello che sai fare è tornare qui dopo un mese salutandoci come se niente fosse! Un mese,renditene conto! L'hai lasciata da sola per più di un mese!-
Ghish sentì gli occhi inumidirsi,ma non voleva dimostrarsi debole davanti ai loro occhi. Nel frattempo Tart si piazzò tra i due,allontanandoli. -Ehi,calmiamoci!- esclamò. -Abbiamo avuto i nostri buoni motivi per andarcene-
-C'eri anche tu?- chiese Kyle intromettendosi in quel momento. -Mentre Ghish era qua,c'eri anche tu?-
Tart rimase spiazzato da quell'inaspettata domanda,ma rispose ugualmente: -Solo negli ultimi giorni,perchè?-
Kyle alzò le spalle. -A Paddy avrebbe fatto piacere vederti- commentò semplicemente. Le gote di Tart diventarono di un bel rosso acceso,mentre bofonchiava qualcosa che assomigliava vagamente a un "Lo so".
-Fatto sta- continuò Ryan,calmandosi un pochino. -che non avresti dovuto lasciarla. Dovevi dirglielo,non dovevi prometterle che saresti tornato e poi non tornare. Lasciatelo dire,sei stato proprio uno..-
-Sì ok,credo di aver afferrato il concetto- borbottò Ghish infastidito. -Ma Tart ha ragione. Avevo i miei buoni motivi-
-E quali sarebbero? Sentiamo!-
Ghish aprì la bocca per parlare,ma Tart lo precedette. -Non dirglielo,Ghish!- esclamò guardando in cagnesco i due. -Non sono affari loro-
-Oh no,credo proprio che ti sbagli,nanetto- ringhiò Ryan superandolo e piazzandosi davanti a Ghish. -E' affare nostro se Strawberry è stata male per più di un mese,dato che è nostra amica. Noi le siamo stati vicini,noi l'abbiamo aiutata. E se ora lei è rimasta shockata,se ora deve stare in cura da una psicologa,se non riesce più neanche a..-
-Cosa?- lo interruppe l'alieno spalancando gli occhi. -E' in cura da cosa?-
-Una psicologa- spiegò Kyle. -è una persona che ti aiuta a calmare i sentimenti e i pensieri,quando questi prendono il sopravvento su di te e rischiano di farti uscire di testa. La madre di Strawberry ci aveva chiesto di cercarne una per sua figlia,perchè non voleva più uscire di casa e piangeva in continuazione e.. aveva attacchi di panico preoccupanti-
Ghish si sedette a terra prendendosi la testa tra le mani,seguito da Tart che gli poggiò una mano sulla spalla. Si sentiva un cretino,pensava che senza di lui Strawberry avrebbe potuto continuare a vivere tranquillamente e invece aveva solo peggiorato tutto. Ora lei stava male,soffriva,faticava a vivere e solo per colpa sua. -La devo vedere- mormorò sentendo le lacrime pizzicargli gli occhi.
Ryan rise sarcastico,ma fortunatamente si intromise Kyle a rispondere. -Mi dispiace Ghish,non te lo possiamo permettere-
-La devo vedere- ripetè Ghish ancora più lentamente. -Ho bisogno di spiegarle tutto-
-No. Non è proprio possibile- rispose con fermezza Kyle. -L'unica cosa che potete fare ora è andarvene. Mi dispiace-

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


Con immenso ritardo,ecco il nuovo capitolo. E' corto,lo so :/ mi spiace,il mio cervello ha deciso di mettersi in pausa adesso e non sono riuscita a fare di meglio..
Spero comunque che vi piaccia,perchè mi fa sempre piacere ricevere le vostre recensioni!
A questo proposito,vorrei ringraziare ogni singola persona che ha commentato perchè sono arrivata a un totale di oltre cento recensioni,il che è beh.. wow :)
Vi ringrazio tantissimo!
Un bacione e alla prossima!


 


-Strawberry,sei una mangiona! E' già la quarta fetta di torta che prendi!- si lamentò Paddy,vedendo l'amica afferrare il coltello e avventarsi nuovamente su una delle tante torte che quel pomeriggio addobbavano il tavolo.
Ma Strawberry non l'ascoltò; con un colpo secco staccò una soddisfacente fetta e ne addentò praticamente metà in un solo boccone. -Non posso farci niente- mugugnò a bocca piena. -Kyle questa volta ha proprio superato se stesso. A proposito,dov'è finito?-
Paddy guardò Mina e Lory con indecisione. -Ehm,lui è..- balbettò,non sapendo cosa inventarsi.
-..andato a fare la spesa- concluse Mina,cercando di apparire convincente. -Si è portato anche Ryan-
-Ryan che va a fare la spesa? E da quando?- chiese Strawberry divertita. Le tre amiche si scambiarono uno sguardo preoccupato,ma fortunatamente quella scomoda situazione venne interrotta dal rumore della porta che si aprì,facendo entrare Pam,visibilmente distrutta. Ultimamente il lavoro la teneva sempre davvero tanto impegnata e si lamentava lei stessa di quanto dovesse faticare per essere presente a ogni intervista e ogni set fotografico.
-Pam!- esclamò Paddy felice di vederla e felice che avesse interrotto quella scomoda conversazione.
-Ciao ragazze- ansimò la ragazza. -Scusate il ritardo,il traffico era micidiale. Luke ci ha messo ore a trovare un parcheggio-
-Questo perchè Luke è un imbecille- sbuffò Mina,che non aveva preso in simpatia il nuovo autista di Pam da quando quest'ultimo aveva fatto delle battutine poco simpatiche sulla sua pettinatura.
Lory sorrise,cambiando discorso. -Allora,com'è stato il set?-
-Stancante- sbuffò Pam. -Sto letteralmente impazzendo ultimamente,sembra che mi vogliano uccidere-
-Non dovevi venire per forza- disse Lory guardandola preoccupata,ma Pam fece un sorriso agitando la mano come se niente fosse. -Non potevo assolutamente rinunciare a una festa con tutte voi. Avete già iniziato,vedo- aggiunse divertita osservando Strawberry che finiva di ingurgitare la sua quarta fetta di torta.
-Scusa Pam- disse mandando giù l'ultimo boccone. -Ma stavo veramente morendo di fame e queste torte erano irresistibili-
-Nessun problema,tranquilla. Come stai,Strawberry?-
-Sazia- rispose divertita quest'ultima e Pam scoppiò a ridere,felice di vederla sorridente.
La porta si aprì nuovamente; stavolta entrarono Kyle e Ryan,che con un "Buon pomeriggio ragazze" salutarono tutte le Mew Mew per poi raggiungere al tavolo dei dolci.
-Buon pomeriggio a voi!- esclamò Lory. -Finalmente siete tornati-
-Già,si può sapere che fine avevate fatto?- borbottò Strawberry mettendosi le mani sui fianchi. Nessuno dei due perse il controllo o ebbe alcun fremito,si limitarono ad alzare le spalle e a rispondere che erano appena tornati dal supermercato,avendolo trovato chiuso. E il pomeriggio trascorse in tranquillità,Strawberry rideva e mangiava in compagnia delle sue amiche,una cosa che non succedeva da un sacco di tempo.

-..e poi mi ha chiesto "Ma sei sicura di non aver sbagliato classe? Mi sembri un po' piccola per le medie". Che odiosa! L'avrei presa a calci,guarda,a volte vorrei avere di nuovo tutti i nostri poteri. In loro mancanza sai cosa ho fatto? Beh,stava entrando la prof e..-
Paddy ormai parlava da un sacco di minuti del suo primo emozionante giorno di scuola alle medie,in cui purtroppo non era riuscita a farsi nuove amiche. Ma alla piccola non sembrava importare molto e Strawberry l'ascoltava divertita,anche se infondo non vedeva l'ora di arrivare a casa per stare un po' tranquilla.
-..insomma,io non voglio essere cattiva,ma quando ci vuole ci vuole. Non credi?- chiese Paddy riprendendo fiato e rivolgendosi alla rossa.
-Oh,sì,certo- rispose questa distrattamente. -Comunque,io sono quasi arrivata,puoi pure tornare a casa ora-
-Sicura?-
Strawberry sorrise. -Certo. Ancora non capisco perchè tu abbia voluto accompagnarmi,abiti dall'altra parte della città!-
-Oh,sciocchezze! Camminare mi fa bene- disse allegramente Paddy. -Allora,a domani Strawberry!-
-Ciao!- la salutò divertita la più grande,osservandola allontanarsi saltellando.
Non appena estrasse le chiavi dalla tasca dello zaino ed entrò in casa,sentì subito che c'era qualcosa di diverso. Strawberry si bloccò sull'uscio della porta,guardandosi intorno con fare sospettoso. Si diresse in salotto,controllò in cucina e aprì di colpo la porta del bagno; non c'era nessuno. Solo un piccolo biglietto sul tavolo della cucina,scritto dai suoi genitori,i quali la informavano che quella sera avrebbero fatto tardi e che vicino al microonde avrebbe trovato degli avanzi di pollo da potersi riscaldare.
Strawberry prese in mano la vaschetta e la ripose dentro il frigorifero; per quel giorno aveva già mangiato abbastanza e ripensare a tutte quelle torte le diede una leggera nausea. "Stupido cibo tentatore" pensò borbottando e decise di salire per buttarsi sotto le coperte.
Ma non appena aprì la porta della sua camera,fu di nuovo colpita da quella forte sensazione,sensazione che qualcuno era stato lì. Lo poteva sentire nell'aria,impregnata di un profumo troppo diverso da quello che ormai si era abituata a odorare.
Strawberry chiuse gli occhi e inspirò profondamente. Non appena l'aria le toccò il cervello,i suoi occhi si spalancarono e il cuore smise di battere. Rimase bloccata lì,mentre il suo corpo iniziava a tremare e gli occhi a inumidirsi.
-Mash..- mormorò con voce tremante. Il piccolo robottino sfilò fuori dalla sua tasca,trascinandosi dietro il cellulare al quale era legato. La ragazza allungò una mano,afferrandolo e componendo con una fretta nervosa quel numero che ormai sapeva a memoria.
-Studio psichiatrico Mitaso,buonasera-
-Hana- mormorò Strabwerry con il fiatone. -Io.. io credo di aver bisogno di te-
-Strawberry!- esclamò Hana allarmata. -Che cosa è successo?-
La rossa si bloccò,cercando di riprendere fiato. Un paio di calde lacrime uscirono dai suoi occhi ormai gonfi. -Lo sento ancora qui-

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