Le colpe degli amici

di Infinite Sky Driver
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Burning sea ***
Capitolo 2: *** Shopping! ***
Capitolo 3: *** Are you sad? ***
Capitolo 4: *** Problems...? Feelings..? No, Only love. ***
Capitolo 5: *** Embarassing Kiss ***
Capitolo 6: *** Don't leave me alone ***
Capitolo 7: *** Endless night ***
Capitolo 8: *** Sorry, but you're my Best Friend ***
Capitolo 9: *** Pursuit of Happyness ***



Capitolo 1
*** Burning sea ***


Il mare si stava tingendo di rosso. Dagli scogli si vedeva perfettamente il sole scomparire oltre la linea dell'oceano. In Corea il mare era fantastico, la sabbia fine, più scura del solito; dicevano fosse perfetta per la cura della pelle. Chiusi gli occhi e ascoltai le onde infrangersi sulla roccia nera e la schiuma prodotta dall'acqua mi arrivava fino alle caviglie. Sulle pietre vicino a me, rese lisce dal continuo flusso d'acqua che passava sopra di esse, vedevo i granchi appena usciti dalle tane in cerca di qualche mollusco. Dietro di me, il mare calmo e basso, la spiaggia sgombra, attraversata solamente da qualche bagnino che rastrellava la sabbia. Non c'era alcun rumore, a parte la melodia delle onde in sintonia con il canto dei gabbiani. Di fianco a me c'era lui, l'unico che volevo ci fosse, sentivo la sua mano sfiorare la mia: il mio cuore batteva talmente forte che pensavo si sentisse a chilometri di distanza. La mia mente si annebbiava stando al suo fianco, non riuscivo a pensare più a nulla...il suo sorriso, i suoi occhi. Erano il mio pensiero fisso. La luce del tramonto illuminava il suo sguardo in un modo che lo rendeva ancora più affascinante. Sentii una musica arrivare dalla città, non si sentiva molto bene, ma se restavamo in silenzio era facilmente udibile. Saltò giù dallo scoglio immergendo i Jeans fino alle ginocchia, l'acqua trasparente lasciava intravedere i suoi piedi nudi leggermente affondati nella sabbia. Mi porse una mano sorridendo, e si passò velocemente la lingua tra le labbra per inumidirsele; spostando lo sguardo altrove mise l'altra mano tra i capelli rossicci. Senza dire niente, capii la domanda che voleva pormi e non riuscii a sostenere lo sguardo. Toccai le mie guance per un attimo, mi accorsi di averle roventi, cercai qualcosa su cui posare lo sguardo, ma alla fine gli porsi la mia mano accettando l'invito. Scesi dallo scoglio immergendo le gambe nel mare limpido, fino a metà cosce. L'acqua era fredda, e il vestito ormai fradicio, ma non mi interessava, l'importante era essere vicino a lui. Alzando gli occhi incontrai il suo sguardo e mi sentii piccola. Quella flebile sensazione di imbarazzo nel suo sguardo, che invece voleva far sembrare sicuro lo rendeva innocente; non so come, ma riuscii a percepire quel mio pensiero. I lati della sua bocca si incresparono in un dolce sorriso. Iniziammo a ballare lentamente ma quasi subito mi vide impacciata nei movimenti, e si fermò. -Sai ballare il lento?- Mi chisese tranquillamente. -Ecco...io....-arrossii. Il sorriso si allargò sul suo volto e guardò verso la spiaggia con il suo tipico sguardo allegro. -Sali sui miei piedi- -C-cosa? Tae, n-non credo che..- -Sali sui miei piedi, forza!- Restai ad occhi spalancati a fissarlo, indecisa, ma bastò qualche secondo per convincermi. Salii cercando di non fargli male, e per non perdere l'equilibrio dovetti far aderire il mio corpo al suo. La sua maglietta, già normalmente attillata, rendeva ancora di più l'idea del suo fisico da quando se l'era bagnata entrando in acqua. Mi mise una mano dietro al cuore e mi strinse a se, e così fece bagnare anche la mia maglietta. Spostò il primo piede, poi l'altro, e via via iniziò un ballo lento e romantico alla luce del tramonto. Lentamente arrivammo all'altezza del bagnasciuga, mentre iniziavamo a ridere, forse per il fatto che non sapessi ballare, o per qualche battuta che mi aveva detto durante il lento. Fatto sta che ridemmo così tanto che alla fine persi l'equilibrio cadendo, e portai Taemin nella mia caduta. Mi ritrovai stesa a terra sulla sabbia tiepida e notai che lui era a gattoni sopra di me, entrambi in lacrime dalle risate. Dopo qualche minuto però riuscimmo a calmarci, iniziando a fissarci intensamente. Il sorriso si spense sul suo volto, e assunse un'espressione seria. Spostò le mani verso le mie, lasciando un solco al loro passaggio sulla sabbia. Le nostre dita si intrecciarono leggermente. Si inumidì ancora le labbra, il suo piccolo vizio di quando era agitato, e cercò intesa nel mio sguardo. Abbassò la testa avvicinandosi, e posò le labbra sulle mie aumentando la presa delle nostre mani. Proprio in quel momento tanto romantico, arrivò una voce acuta già ben nota alle nostre orecchie. -Yaaa!!! Beccati! It's Love!!-

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Capitolo 2
*** Shopping! ***


Taemin si alzò velocemente nascondendo uno sguardo imbarazzato e si pulì le mani dalla sabbia contro i pantaloni.
-Lee Taemin sei proprio un don Giovanni! Ieri ti ho visto sai, con la figlia del nostro produttore!-
Alzai la testa di scatto e vidi che avevo davanti l'unico e inimitabile Key, sempre lui a interrompere questi momenti.
-Finalmente si è alzata cenerentola...ahahahahah, dovevo inventarmi qualcosa per farti tirare su no?-
Passai lo sguardo su Tae, che guardava me e poi Key, e così via, ad una velocità assurda, perplesso.
-Dai, stavo scherzando, non ho visto nessuno ieri, se è questo che vuoi sapere- Key mi fece l'occhiolino.
Mi porse una mano e la accettai per alzarmi, mentre vedevo arrivare altre persone.
Riconobbi subito Francesca affiancata da qualcuno più alto di lei, magari era riuscita a fare passi avanti con Jong.
E invece no. Era Onew che le parlava ridendo e gesticolava... qualcosa di simile ad un pollo. Le sue barzellette idiote sui polli mi snervavano, ma facevano sempre ridere, forse era il modo in cui diceva le cose che faceva ridere. Arrivarono anche Jong e Minho dietro di loro, in pantaloncini e camicia, sembravano i tipici turisti asiatici che si vedono nelle città.
-Domani andiamo tutti in spiaggia, vieni anche tu?- mi chiese Key.
-Volentieri!- risposi con entusiasmo.
-Si sta facendo tardi, ti posso riaccompagnare a casa?- Mi prese la mano Taemin.
-Certo- gli sorrisi.
-Ti accompagno pure io!- Disse saltellando Key guardandomi entusiasta. -Sto scherzando!- diede una gomitata a Taemin, che sospirò e gli sorrise.
Arrivammo davanti al portone della casa e mi diede un veloce bacio sulla guancia augurandomi la buona notte.
Rimasi ferma ad aspettare che svoltasse l'angolo, forse delusa da quel saluto così poco confidenziale.
Fece alcuni passi, ma si fermò di colpo, dopodiché si voltò e velocemente mi raggiunse e mi stampò un bacio sulle labbra, facendomi indietreggiare.
-Buona notte, my Juliet- sussurrò prima di voltarsi e incamminarsi verso il suo appartamento. Quella sera mi addormenai con un sorriso.

Il giorno dopo mi preparai dopo pranzo per raggiungere i ragazzi sulla spiaggia, sarebbe venuta a prendermi Francesca e saremmo andate insieme in spiaggia.
Stavo preparando la mia borsa quando suonò il campanello.
Andai ad aprire, ma trovai slla soglia la faccia allegra di Key che sventolava la sua borsa multi uso che usava sempre per fare shopping.
-Pronta?- la sua eccitazione era palpabile.
-Pronta per cosa?-
-Per dove ti porto adesso!-
-E dove mi porti adesso?-
-Dai! Su! Niente domande! Se sei pronta, prima di andare in spiaggia si fa un po' di shopping!-
-Oh, potevi dirmelo subito! Ti dico già però...che ho gusti difficili-
-No problem! Tu accompagni me e mi dai il tuo parere, io accompagno te e ti do i miei pareri- concluse per poi prendermi per mano e trascinarmi dietro di lui a gran velocità.
Mi sembrava una ragazzina in piena adolescenza che portava la migliore amica a fare shopping, quel ragazzo mi sembrava un po'...strano. La prima volta che l'avevo visto pensai la stessa
cosa, e ore continuavo ad avere la stessa idea, Key era strano, ma mi piaceva.
Mi trascinò per numerosi negozi, provava magliette di tutti i colori, di tutte le taglie, da quelle più larghe e comode, a quelle più attillate e provocanti.
Gli consigliai alcune magliette molto carine, ma la sua scelta andò su altri tipi. Ne scelse solo una che gli consigliai.
Quando la vidi avevo probabilmente gli occhi che luccicavano, e iniziai a fissarla in modo ossessivo.
-Cosa guardi?- sbucò la sua testolina da sopra la mia spalla.
Era una maglietta semplice, ma originale: abbastanza attillata, bianca, con una chiave nera dai riflessi dorati al centro del petto.
-Ti starebbe molto bene questa maglietta sai?-
-Dici?- Iniziò a guardarla con la sua aria da professionista.
-Con la chiave poi, sarebbe un incanto con i tuoi occhioni dolci- feci una risatina.
Ridacchiò anche lui, per poi prendere la maglia e metterla piegata sopra il braccio.
-E sia, se poi non mi sta bene darò la colpa a te!-
-Ahahahah, allora mi sa che non dormirò la notte...-
-Forza, forza, ora scegliamo qualcosa di carino per te...- mi circondò le spalle con il braccio.
A quel contatto arrossii lievemente e mi irrigidii.
-Key....scusa, ma sono fidanzata con il tuo amico...-
Lui si rese conto di quello che aveva fatto, sgranò gli occhi, tirò indietro il braccio e lo nascose dietro la schiena, distogliendo lo sguardo.
-Si, scusa, sorry, gommennè!-
-Vuoi dirlo ancora in un'altra lingua?- sorrisi.
-Perdon, madmoiselle!-
-Oh! Pure il francese?-
-Ovviamente- si abbassò in un inchino.

Una strana sensazione mi pervase lo stomaco, agitazione? Ansia? Cosa mi stava succedendo?

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Capitolo 3
*** Are you sad? ***


Il resto del primo pomeriggio passò in fretta, i due si divertivano nelle loro compere, la ragazza si provava grandi quantità di vestiti, ma tutti quelli che piacevano a lei, erano scartati subito da Key, che riteneva “poco carini”.
-Ma se mi piacciono i vestiti larghi cosa ci posso fare io?- Cercava di salvarsi in calcio d'angolo.
-Tu vorresti presentarti ad un appuntamento con Tae in jeans larghi e felpa? Tu lascia fare a me..- la bacchettava l'amico.
Arrivarono ad una conclusione dopo grandi discussioni, ma la scelta finale stava bene ad entrambi.
Alla fine la scelta fu per una maglietta scollata bianca, e una gonna molto lunga lasciata cadere morbida fino alle caviglie.

 

-Ti sta davvero bene...- mi sorrise.
-Credi?- mi passai le mani sulla gonna.
-Decisamente- annuì convinto.


Dopo essere passati in appartamento per sistemare le borse andammo in spiaggia con gli altri.
Sul bagnasciuga c'erano tre ragazzi che giocavano nell'acqua, due erano seduti invece sotto un ombrellone. Raggiunsi proprio loro.
-Ciao Jinki!- Mi sedetti vicino a lui.
-Hei! Siamo arrivati finalmente!- guardò me, poi Key.
Si soffermò parecchi secondi su Kibum, che lo guardava con la coda dell'occhio, leggermente imbarazzato.
Io li guardai entrambi senza capire, poi rivolsi uno sguardo interrogativo a Minho, seduto su una piccola duna alla destra di Onew.
Lui fece spallucce e tornò a guardare verso il mare; feci la stessa cosa.
I tre che si stavano divertendo erano ovviamente Francesca, Jonghyun e Taemin. Si rincorrevano, si schizzavano con l'acqua e continuavano a ridere costantemente, la felicità fatta a persona.
Mi portai le ginocchia al petto e le circondai con le braccia, lasciando andare la fantasia, che prendeva il sopravvento quando mi trovavo in luoghi simili.
Chiusi gli occhi, mentre ascoltavo le onde infrangersi leggiadre sulla spiaggia, uno dei suoni che preferivo mentre i gabbiani volavano sopra le nostre teste formando coreografie che esprimevano libertà.
Sentii due braccia circondarmi la vita e mi ritrovai con la schiena appoggiata a qualcuno.
-Non ce la facevo più a stare da solo con questi pazzi...- ridacchiò.
Alzai la testa fino a riuscire a vedere dietro di me la faccia allegra di Taemin che mi sorrideva.
Distesi le gambe in avanti e appoggiai la testa al suo petto rilassandomi. Mi sentivo così protetta e felice in quel momento...
-Io...vado a fare due passi-
Key si alzò senza guardare nessuno e si diresse verso il mare, lasciando le scarpe vicino al suo asciugamano.
-Non ti sembra strano in questo periodo?- Mi chiese Tae.
-L'ho notato anch'io sai...sembra sempre con la testa fra le nuvole-
-Ma non ve l'ha detto?- intervenne Jong.
Ci girammo entrambi a guardarlo.

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Capitolo 4
*** Problems...? Feelings..? No, Only love. ***


-A Key piace una ragazza che ha conosciuto qualche anno fa, mi ha detto che fa parte dello staff, ma non mi ha rivelato nessun particolare...- aggiunse insoddisfatto. -Certo che le ragazze dello staff sono davvero tutte molto carine...- rivolse un'occhiata complice a Minho e Onew.
Vidi Francesca irrigidirsi e mandare un'occhiataccia a Jong, che però non interpretò alla maniera giusta.
-E tu Jong, c'è qualcuna che ti piace?- Si intromise Taemin nel discorso.
Portai la testa indietro appoggiandola sulla sua spalla e lo guardai con un'aria di rimprovero.
-A....a me?- si indicò il petto con l'indice.
Tra Jong e Francesca c'era Onew, che mi guardò supplichevole e si spostò leggermente indietro, lasciando Francesca scoperta allo sguardo di Jong.
-Beh, ecco...- guardò imbarazzato verso il mare.
Ci fu un attimo in cui i suoi occhi e quelli di Fra si incontrarono, ma durò solo per qualche millesimo di secondo.
Calò un silenzio imbarazzante nel gruppo, che fortunatamente fu interrotto da una risata di Onew che coinvolse tutti noi.
-Che ne dite se andiamo tutti a farci una nuotata?-
Si alzarono subito Francesca e Jong dicendo all'unisono “ci sto!!”, dopodichè il volto di Francesca assunse un colore violaceo per l'imbarazzo. Jong invece sembrò tirare un sospiro e la prese per mano sorridendole.
-Allora andiamo?-
Ormai era una cosa ovvia sapere che Francesca fosse innamorata da tempo di Jong, e viceversa.
Arrivò anche Minho che li spinse per farli allontanare e, portandosi dietro Onew, li fece correre verso l'acqua cristallina.
Li guardai divertita giocare in acqua, finalmente Jong aveva fatto passi avanti.
-Finalmente Jong si è dato una mossa eh?- mi rubò le parole di bocca Taemin.
-Stavo per dire la stessa cosa...- gli sorrisi.
Tornai ad appoggiare la testa sulla sua spalla godendomi quell'abbraccio.
Mi diede un bacio sulla tempia, poi proseguì sulla guancia, fino ad arrivare al collo.
-Tae, che stai facendo?-
-Sto baciando la mia ragazza- disse in tono innocente.
-Non fare tanto il cane bastonato...-
-Dici così perchè non puoi resistere alle mie richieste fatte con questo tono di voce?-
-N-non ho mai detto questo...-
-Allora posso continuare?-
Anche senza vederlo sapevo che stava esibendo il suo "sorrisetto di chi ha appena vinto una sfida".
-Chi tace acconsente...eheheh-
Lo fermai stampando una mano sulla sua fronte.
-No, non puoi-
-Perchè noo?- la sua voce diventava sempre più supplichevole.
-Perchè no-
-Perchè no?-
-Perchè non puoi-
-E perchè non posso?-
-Aaaahhh! Taemin! Vuoi continuare per molto?-
-Finchè non vinco, continuo- diventò serio in un attimo.
Era proprio testardo come me, l'unica differenza era che pur di farlo contento perdevo ogni sfida, sempre e comunque, ma questa volta volevo vincere.
-Allora continuerai all'infinito- gli rivolsi un sorriso copiaciuto.
-Idea! Hai due possibilità: o continuo fin dove ero arrivato, o scambiamo i ruoli e lo fai tu. Scegli, non ci sono altre opzioni-
Le sue tecniche per mettermi spalle al muro erano infinite, ma, dopotutto questi giochetti piacevano ad entrambi.
Rimasi qualche attimo a pensarci, provai anche a valutare l'idea di scappare, ma lui era più veloce di me e mi avrebbe raggiunta facilmente, finendo poi per fare quello che voleva lui.
Alzò le sopracciglia in attesa della risposta.
-Non qui Tae...- conclusi.
-Eddai, non ci guarda nessuno! E poi mica facciamo qualcosa di male...-
Quando faceva così era convincente, molto convincente.
Si portò le dita alla bocca e ci stampò un bacio, poi le appoggiò sulle mie labbra, provocandomi un lungo brivido alla schiena.
-Allora..?-
Ricominciò a darmi qualche bacio sul collo senza che me ne accorgessi, la mia mente cominciava ad annebbiarsi e non riuscivo più a pensare. Restai ferma, senza dire niente sotto il tocco lieve delle sue labbra.
Passò all'altro lato del collo, poi tornò verso la guancia e si soffermò sull'orecchio.
Mi morse leggermente il lobo provocandomi solletico. Portai la mano a coprirmi l'orecchio ridendo.
-Mi fai il solletico- misi un finto broncio.
Si portò una mano alla bocca per coprire il suo sorriso, e guardò a terra.
Naturalmente la nostra attenzione non era agli altri ragazzi, e non ci accorgemmo che Francesca e Jong erano scomparsi dalla nostra visuale. Perchè mai avremmo dovuto pensare a loro? Ci avrebbero lasciati in pace no? No?.......no?....No.
Freddo. Acqua. Vestiti bagnati, interamente bagnati. Un secondo soltanto.
Onew cercò di avvertirci, ma ormai era troppo tardi, appena girai la testa vidi Jong che teneva un enorme secchio aiutato da Fra, e pian piano lo vidi svuotare sopra la mia testa e quella di Tae.
Chiusi gli occhi per evitare che l'acqua di mare me li facesse arrossare, nascosi la testa con le mani. Proprio un gavettone stupendo. Appena alzai lo sguardo, lo fissai sulla mia amica, e le lanciai un'occhiataccia.
"Fra, sei in serio pericolo..." pensai fulminandola, mentre lei era piegata in due dal ridere.

-Eravate gli unici ancora asciutti..e..non potevamo resistere!-Disse Jong tra una risata e l'altra.
-Tu...sei...finito!- Gli saltò quasi addosso Tae, ma lui si scansò facendolo cadere con la faccia sulla sabbia. Lui, imperterrito, cominciò a inseguire il suo hyung, e con l'aiuto degli altri riuscì a scaraventarlo in acqua.
Intanto Key non si vedeva più, era sparito nel nulla, così decisi di andare a cercarlo.
-Fra, con te me la vedo dopo!- Le dissi mentre mi alzavo dall'asciugamano fradicio.
-Agli ordini capo!- Mi rispose ridacchiando. -Ma prima...mi è successa una cosa da urlo!- Mi saltellava vicino mentre cercavo di strizzare i lati della maglietta.
-Ma dai...e sarebbe?-
-Jong, mi ha detto...-
-Ti ha detto??-
-Che....-
-Fra ti prego! Non tenermi sulle spine!-
-Che....no, non ce la faccio!-
Mi stampai un sorriso ebete sulla faccia e iniziai a ridacchiare mentre le colpivo il braccio con il gomito.
-Ti ha detto che gli piaci, vero?-
-Come fai a saperlo!?-
-MMh...intuito...- Bastava guardarla in faccia, anche uno scimpanzè l'avrebbe capito.
-Senti, dopo voglio sapere tutti i particolari ok? Ora vado a cercare quella femminuccia di Key, avvisi tu gli altri?-
-Ricevuto, a dopo allora!-
Mi allontanai nella direzione in cui avevo visto Key l'ultima volta, e in lontananza, scorsi una figura seduta sulla riva, era sicuramente lui.
Il leggero vento tiepido dell'oceano aveva già quasi asciutto i vestiti, che sventolavano dolcemente lasciando una sensazione di freschezza sulla pelle. I gabbiani tornavano a fare visita ai numerosi moli lungo tutta la costa, il loro canto echeggiava nel cielo, alcuni si fermavano sulla spiaggia per cercare qualcosa da mangiare.
Lo vidi seduto sul bagnasciuga, le onde gli arrivavano fino ai piedi; aveva un'aria pensierosa.
Lo raggiunsi da dietro e mi sedetti vicino a lui.
-Hei-. Lo colsi di sorpresa, perchè sembrò precipitare da un sogno ad occhi aperti.
-Oh, c-ciao, non ti ho vista arrivare...-
-Sono molto silenziosa...-
Sorrise, e tornò a guardare verso il mare; un sorriso triste si dipinse sul suo volto mentre guardava l'orizzonte.
Guardai anch'io il mare, e scorsi due delfini che si esibivano in una coreografia stupenda di salti, rotazioni, capovolte.
“Se fosse un animale sarebbe un delfino, quando si muove provoca la stessa sensazione di bellezza ed eleganza”
-Cosa?- si girò verso di me.
-Eh?-
-Hai detto qualcosa?-
-Oddio ho pensato ad alta voce, scusami...- trattenni una risata. -Pensavo che Taemin potrebbe sembrare un delfino, ma se glielo dicessi mi risponderebbe di sicuro così: “Ah, quando ballo ti sembro un cetaceo?”- Nascosi la faccia contro le ginocchia sorridendo.
Sembrò a disagio a quelle parole, ma dopo un primo momento, si rilassò.
-È un pensiero molto carino invece-
Di nuovo quell'espressione afflitta.
-Che hai Key?-
-Niente...-
-Certo, come no...facciamo una cosa, dopo andiamo a mangiare qualcosa assieme e mi parli di cosa ti da tanti problemi, ok?-
-Ok...-
Mi alzai e mi diressi verso la nostra spiaggia, ma mi prese una mano, fermandomi.
-Grazie...- Poi mi lasciò andare.
Che ragazzo strano.

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Capitolo 5
*** Embarassing Kiss ***


Grazie mille per le recensioni ^o^ Mi fa piacere che questa fic vi piaccia ^^ Ecco, il nuovo capitolo in cui molti dubbi hanno le loro risposte... <.< mmm xD Buona lettura ^^

Mi preparai per la serata che avrei trascorso con il solo scopo di riuscire a capire chi fosse la ragazza che piaceva a Key.
Per l'occasione, visto che uscivo raramente, misi quel vestito bianco che avevo comprato, e mi avviai alla porta.
Il cellulare suonò all'improvviso. Taemin
-Si?-
-Amore!-
-Si, sono io!-
-Oh, allora ho sbagliato numero-
-Tae!-
-Ahahah, scherzo!-
Cercai di non ridere, quel tono che aveva quando mi prendeva in giro era da prendersi la pancia in mano.
-Senti....e se sta sera, dopo tanto tempo, qualcuno ti facesse una sorpresa e ti portasse in quel parco che ti piace tanto? Con quella passeggiata lungo il lago? Con tutte quelle panchine molto....e dico “molto” comode? Accetteresti?- Disse tutto pimpante.
-Oh......ecco...- Maledizione, era da un'eternità che non uscivo con lui e quell'occasione per poter restare soli era davvero invitante, ma avevo preso parola con Key.
-Ecco io...avevo già un appunt...no, meglio...un'uscita con Key, mi dispiace così tanto...-
-Ah...va beh, n-non fa niente..tranquilla....starò....starò a casa allora...ti vengo a prendere in macchina allora...?-
-Tae, non scomodarti...davvero...-
-Neanche...quello?-
Il suo tono si stava abbassando in una maniera folle, tanto che cominciai a preoccuparmi.
-Tae non fare così, dai...allora vieni a prendermi. Per le...11? Va bene?-
-Si...va bene, ciao...-
Sembrò intento a riattaccare, così cercai di fermarlo per un attimo.
-T-Taemin!-
-Si-
-Ti..ti amo-
Una pausa, eterna, che mi spezzò il cuore.
-......Anch'io- Cercò di far sembrare il suo tono dolce, ma non poteva fingere con me. Era ferito.
Attaccò velocemente e mi lasciò lì impalata con quel telefono in mano, a sperare che mi richiamasse.
Ma perchè mi preoccupavo? Avrei risolto tutto quando sarebbe venuto a prendermi quella sera. Ora doveva solo godermi quella serata in compagnia, e aiutare Key.


Lo intravidi da lontano, portava una giacca nera molto elegante, jeans bianchi e all star. Si poteva notare subito la sua passione per la moda.
La mia attenzione andò alla maglietta che portava sotto la giacca, quella con la chiave, che gli avevo consigliato io.
-Key!- lo salutai con la mano.
Lui si voltò, e notai la sua espressione felice nel vedermi, doveva essere li da parecchio tempo ad aspettarmi.
-Je! Finalmente!- Si mise a ridere e corse verso di me.
Si bloccò nel suo intento di abbracciarmi e si mise le mani in tasca schiarendosi la voce.
-Sei, sei molto bella...- disse sottovoce.
Come sempre, quando ricevevo un complimento, abbassai lo sguardo arrossendo e mi torturai le mani.
-G-grazie...-
Passeggiammo lungo la via semi deserta del lungo mare, il vento ci scompigliava i capelli, o almeno credevo fosse così.
I miei capelli castani volavano in tutte le direzioni, vista la loro lunghezza, ma quando mi girai vidi che l'acconciatura di Kibum era rimasta quasi invariata.
-Ma...come fai?- gli chiesi ad un certo punto.
Lui si girò di scatto guardandosi poi intorno. -Come faccio cosa?-
-Ad avere sempre i capelli così perfetti!-
-Oh...segreto professionale...- rise.
-Beh, se ti fa piacere me li scompiglio pure io!- Continuò.
Si mise le mani nei capelli e si strofinò la testa con forza, finchè non ebbe la testa che sembrava quella di un porcospino.
Lo guardai divertita e scoppiai a ridere, seguita quasi subito da lui.
La sua risata risuonava nell'ambiente circostante e non passava inosservata, tanto che dovetti tirargli un colpetto sul braccio per farlo smettere.
Ci sedemmo su un gradino che dava sul mare.
Da li si sentiva la brezza estiva accarezzare il viso, era una sensazione molto gradevole e faceva venire una grande nostalgia, non di una cosa in particolare....semplicemente nostalgia.
-Allora, hai fame?- Cominciai io.
-Non molta...mi dispiace...-
-Ma di cosa? Tranquillo- guardai verso l'orizzonte socchiudendo gli occhi. -Allora?-
-Senti....ti devo chiedere aiuto su una questione...-
Mi girai verso di lui e vidi che si massaggiava le gambe con le mani.
-Dimmi tutto, sai che con me puoi confidarti...-
-Mi.....piace una ragazza-
La mia espressione mutò in un dolce sorriso; lo sapevo già, ma avrei retto il gioco.
-Che bello!......e..?-
-E.....lei sembra non ricambiare- abbassò lo sguardo sulle sue scarpe.
-Ma, la conosco?-
-Ecco..io..n-non so...ormai la conosco da parecchi anni, e un giorno senza di lei è come sprecato...-
-Perchè dici che non ricambia?-
-Perchè è già fidanzata....-
Mi portai una mano al mento, come per pensare meglio.
-Situazione difficile....-
-Secondo te...cosa dovrei fare?-
-Lei ti piace veramente?-
-Si- rispose sicuro voltandosi verso di me, poi gli occhi gli diventarono lucidi e cercò di sorridere, senza successo.
-Farei di tutto per averla...- Trattenne le lacrime guardando in basso, ma una gli rigò lo stesso la guancia.
Sorrisi nuovamente per quelle parole, così piene di amore e dolcezza.
-Allora prendila alla sprovvista- i miei occhi iniziarono anch'essi ad inumidirsi, forse per la mia sensibilità a veder piangere qualcuno.
-Prendila alla sprovvista e dille che la ami più di qualsiasi altra cosa al mondo-
Lui mi guardò, mentre ascoltava attentamente, e riuscì a sorridere per un momento.
-Grazie, sapevo di potermi fidare di te....-
Mi prende una mano con le sue e me la stringe forte.
-Ma di che? Ti aiuterei sempre, e in qualsiasi momento, non esitare a chiamarmi- Passammo il resto della serata a camminare lungo il lago, tra risate e divertenti storie sulla nostra infanzia. Passammo davanti ai gradini sui quali ci eravamo seduti che era ormai buio. -Ma di qui non ci siamo già passati?- Chiesi guardandomi intorno. Non c'era quasi più nessuno per le strade.
Guardai l'orologio, era quasi mezzanotte. -Oddio ma è tardissimo! Come ho fatto a non accorgermi dell'ora!- -Già mezzanotte? È passato in fretta il tempo...-si girò verso di me sorridendo.
-Mi dispiace, ora devo andare Key, Taemin mi sta aspettando qui vicino, ci vediamo domani ok?-
-Ok, buona notte allora...e..ancora grazie..- si passò una mano dietro il collo. Perchè sembrava così imbarazzato?
Mi avviai verso la piazza dove era posteggiata l'auto di Tae, quando sentii una voce lontana che mi chiamava. Mi voltai, e vidi che era Key che mi stava raggiungendo correndo.
-A-aspetta!- Urlò da una trentina di metri.
Cosa voleva ancora? Che avessi scordato qualcosa sui gradini?
-Jessica non posso più fare finta di niente perchè...perchè io potrei scoppiare! Capisci? Non ce la faccio più!-
-Key stai calmo! Cosa c'è!-
Mi si avvicinò pericolosamente prendendomi per le spalle e mi fece indietreggiare.
-K-kibum...?-
-Io non so se davvero ne vale la pena. Ma almeno ci voglio provare-
Alzò lo sguardo e fissò i suoi occhi nei miei, e non capii più niente. I contorni degli oggetti sfumavano, la luce della luna non esisteva più, eravamo solo noi, in quel momento, ed ebbi paura di quella sensazione così dolce e terrificante.
Prima che me ne potessi accorgere, appoggiò le sue labbra sulle mie, in un bacio che non mi sarei mai aspettata. E stavo li, immobile sotto il suo tocco, indecisa su quello che dovevo fare. Cercavo di pensare, ma il potere che quel bacio aveva su di me non me lo permetteva, sembrava fosse stregato.
Mi prese il viso tra le mani e mi baciò ancora, questa volta più deciso, pieno di passione, le sue labbra avide sulle me e fui ad un passo dal ricambiarlo.

“Cosa stai facendo? Tu ami Taemin. Perchè gli fai questo?” Bastò questo pensiero per farmi staccare da lui con forza.
-Key, n-non posso- abbassai il capo non riuscendo a guardarlo negli occhi.
Lui sembrò ancora più imbarazzato da me e iniziò ad indietreggiare. Sussurrò qualcosa, che percepii lievemente, poi si girò iniziando a correre lontano da me.
Un terribile senso di colpa mi arrivò sulle spalle, cosa avevo fatto? Avevo davvero baciato il mio migliore amico? Come avrei potuto guardare Tae negli occhi? Ma realmente mi era passata per la testa l'idea di ricambiare il suo bacio?
Troppe domande, troppi dubbi, corsi verso la piazza, ma appena vidi l'auto parcheggiata, il mio cuore sembrò fermarsi.

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Capitolo 6
*** Don't leave me alone ***


“Non dovevo...io.. scusa. E' stato un terribile errore, sono solo un idiota; ho creduto che questo fosse amore, ma in realtà non è così, perdonami” le sue parole, colme di tristezza, prima di andarsene. Sicuramente quella reazione fu a causa della mia espressione. L'avevo guardato come si fa con i malviventi, o qualcuno di cui si ha paura, il mio migliore amico. Ero così ottusa da non aver capito i suoi sentimenti? Ed ero così stupida da aver pensato di assecondarli?


Andai velocemente verso l'auto posteggiata vicino al semaforo ed entrai. Al posto di guida Taemin, appoggiato alla portiera, tranquillamente, dormiva con la sua solita espressione angelica. Era davvero bello.
Mi feci pena in quel momento. Baciavo il suo amico, e me ne tornavo tranquillamente da lui? Come potevo guardarlo in faccia?
Si svegliò, grazie al cielo, altrimenti avrei preso quella dannata porta e sarei scappata da quel posto, lontano da tutti. Si voltò, ancora con gli occhi socchiusi, mise a fuoco la mia figura, e sorrise.
No, questo non doveva farmelo, non me lo meritavo, un sorriso come quello.
-Hei, com'è andata? Sei riuscita a scoprire qualcosa?-
Misi le mani tra le gambe e il sedile.
-No...non mi ha detto molto, in realtà...-
Lui appoggiò una mano sul mio ginocchio.
-Vedrai che col tempo andrà meglio...-
“Spero tanto che sia vero..” pensai.
Mise in moto la macchina e mi portò verso casa.
Ogni tanto mi bagnavo le labbra, sperando di non sentirlo. Invece lo sentivo eccome, sempre la stessa sensazione di disagio, paura, rabbia verso me stessa, che non mi ero opposta subito.
Guardai fuori dal finestrino, il cielo buio schiarito solamente dalla luce fioca di qualche lampione.
Lo guardai poi con la coda dell'occhio, il suo viso serio che veniva illuminato dai fari delle auto in senso opposto. “Io lo amo”, quel pensiero suonava come un'auto convinzione.
“Io lo amo, vero?” Iniziai a mordermi un'unghia,proprio ora che mi ero ripromessa di smettere.
-Non mangiarti le unghie- sorrise Tae senza distogliere lo sguardo dalla strada.
Anche lui mi stava lanciando occhiate veloci e furtive.
-Che c'è?- Disse in tono calmo.
Il mio cuore iniziò a battere più forte.
-Lo so che hai qualcosa, non cercare di nascondermelo-
 Poi iniziò a battere più veloce.
-Non c'è niente...- Il battito tornò regolare.
-Non dire balle-
Cambiò marcia.
Ero preoccupata, sentii le labbra secche, ma non volevo più sentire quel sapore, no, le avrei lasciate secche per interi giorni, o settimane, se necessario a farmi andare via quella sensazione.
Non riuscivo però a mentirgli, non a lui, che mi aveva sempre detto qualsiasi cosa, che mi era sempre rimasto...fedele.
Sono un verme. Come posso pensare alla mia fedeltà dopo quello che è successo. Poteva sembrare solo una piccola cosa, ma per me era pesante come un macigno.
-Io....io...- avevo la gola secca.
Lui aveva sempre lo sguardo sulla strada, serio.
-Key... mi ha baciata-
Lo dissi in un fiato, il più velocemente possibile.
Aprì leggermente la bocca per parlare, ma non parlò. rimase a pensare a qualcosa, fino a raggiungere il più completo distaccamento dal mondo.
Allo stesso tempo la macchina si fermò. Eravamo davanti a casa mia.
Spense il motore. La stessa espressione di prima, impassibile, dipinta sul viso.
-Io.....io non volevo, io non voglio, ecco...non potevo non dirtelo, mi dispiace, sono...- dissi sottovoce, mentre gli occhi iniziavano ad inumidirsi.
Aprì la sua portiera e uscì dalla macchina, poi anche la mia porta si aprì.
Appoggiai la mano sulla parte superiore senza notare di averla messa a pochi centimetri dalla sua.
Velocemente la scansò, tenendo lo sguardo fisso sull'oceano.
Mi fece male. Una freccia al cuore. Un dolore profondo, all'anima, che non potevo curare con una semplice medicina, ma solo con il suo amore. In quel momento però, proprio il suo amore si stava allontanando, lo vedevo come un punto lontano e ormai irraggiungibile.
“Non ti lascerò mai, sarò sempre il tuo angelo che veglia su di te”
Questo, mi aveva detto la scorsa sera, seduti sul nostro scoglio, quello dove potevamo vedere i delfini danzare nel mare, quello dove gli avrei detto che lui mi sembrava un delfino quando ballava, libero, gioioso, spettacolare.
Chiuse malamente la portiera facendola sbattere, facendomi tornare alla realtà.
-Tae...io....io...mi odio...-
Non mi fece neanche finire la frase, incrociò il suo sguardo con il mio per un attimo.
Tristezza; delusione; rabbia. Ecco quale fu l'espressione che mi rivolse, le sue emozioni.
“Non lasciarmi sola, ti prego”
Salì in macchina. Mise in moto e partì a tutta velocità, lasciandomi lì, sul marciapiede davanti a casa.
Non riuscivo a capire a cosa stessi pesando in quel momento, non sentivo niente, non vedevo niente, se non i fari rossi della macchina che si allontanavano da me sempre di più fino a scomparire, finchè non sentii le lacrime, amare e indelebili, che non avrei mai dime
nticato.

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Capitolo 7
*** Endless night ***


Grazie mille per le recensioni °u°, vi lascio al nuovo capitolo ^^ buona lettura °3°


Restai fuori dalla casa per molto tempo, quasi per tutta la notte. Il vento del mare arrivava fino a li, ma non mi importava, volevo solo riavvolgere quella serata e disdire l'appuntamento con Key, per andare a quello con Taemin.
-Je? Sei tu?-
Girai lievemente la testa per vedere chi mi chiamava, ma in quel momento il mondo cominciò a girare ad una velocità folle, e persi l'equilibrio, cadendo quasi sul marciapiede. Due braccia però mi presero, probabilmente erano di un uomo, ma chi...? La vista mi si stava oscurando, e pian piano persi i sensi.


Mi svegliai che la luce filtrava lievemente dalla finestra, la testa cominciò a girarmi, e fui pervasa da una miriade di brutti pensieri, che però scacciai velocemente, non capendone la natura. Mi toccai la fronte, scottavo...dovevo avere la febbre. Guardai fuori dalla finestra dopo aver visto l'ora. Le cinque di mattina.
-Je...- Francesca mi si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla.
-Che è successo...?-
Doveva essere entrata nella stanza senza che me ne accorgessi, ma non mi spostai di una virgola. Il mio sguardo rimase fisso verso quel punto dell'orizzonte.
-Key mi ha baciata.-
La sentii irrigidirsi, e girarsi verso qualcun altro che era nella stanza.
-Che cosa?-
Erano le voci di Jong e Onew.
Mi girai verso di loro a fatica a causa del forte mal di testa.
-Ragazzi...tranquilli..i-io..- persi di nuovo l'equilibrio, oscillando con il corpo.
Onew mi raggiunse con uno scatto e mi fece poggiare la schiena al cuscino, mentre Francesca mi toccò la fronte e strabuzzo gli occhi.
-Hai ancora la febbre? È da due giorni che ce l'hai!-
Un brivido mi percorse la schiena.
Due giorni? Come avevo fatto a dormire per due giorni?
-T-taemin dov'è? Lo sapete? Vi ha chiamati?-
-No....non sappiamo niente, mi spiace- era stato Onew a parlare. Era stato lui a trovarmi fuori da casa di notte, chissà cosa ci faceva alzato a quell'ora.
In quel momento entrò Minho con il telefono in mano.
-Onew, è per te, veloce-
Il leader si alzò dal letto e prese poi il telefono in mano, allontanandosi dalla stanza.
-Dov'è Key..?- Chiesi sottovoce alla mia amica.
-È nella sua stanza chiuso a chiave...mi è sembrato di sentirlo piangere...-
Che stupido. Perchè era sempre così sensibile? Non sarei riuscita ad odiarlo se faceva così.
-Jong, dove credi sia andato Taemin?- Francesca si alzò dal letto e raggiunse il ragazzo, che la abbracciò.
-Non lo so....so solo che quando è arrabbiato vuole essere lasciato solo, e visto quel che è successo...credo che non si farà vivo per un po'...-
Non sapevo che fare. Key sembrava pentito di quel che aveva fatto, io mi sentivo in colpa e Taemin era chissà dove in preda alla rabbia.
Ripiombai alla realtà quando Onew entrò in stanza sbattendo qualunque cosa si trovasse nel suo campo visivo, trattenendo le lacrime.
-Onew? Cosa c'è?-
-Chiamavano dall'ospedale. Taemin ha fatto un incidente questa notte-
Il mondo, fino a quel momento non sapevo quanto pesasse, ma quando Jinki parlò, lo scoprii, perchè mi cadde addosso. E con lui, molti più sensi di colpa di quelli che avevo già.

Mi alzai dal letto scostando malamente le coperte e corsi verso l'entrata, infilando il primo paio di scarpe che mi capitarono sotto mano. Infilai la giacca e afferrai la maniglia della porta, pronta ad uscire.
-Je dove vai!- Mi fermò subito Francesca.
-Fra, non hai sentito?? Tae è all'ospedale! Ed è solo colpa mia!-
Francesca mi lasciò il lembo di maglia che mi aveva afferrato, e guardò verso la camera, dove Onew era seduto sul letto con la testa tra le mani, Minho con uno sguardo assente, che sembrava stesse pensando a come fosse potuta succedere una cosa simile, e Jong che ci stava raggiungendo.
-Tu hai la febbre. Non puoi andare, andrò io-
-Jong...ti prego, portami con te-
Sembrò titubante, ma alla fine acconsentì, assicurandomi che appena mi avesse vista stanca mi avrebbe riportata subito a casa. Con noi vennero anche Onew e Fra; Minho preferì rimanere a casa a sorvegliare i movimenti di Key.
Arrivammo all'ospedale che la luce del sole stava iniziando a risvegliare la città. Le persone all'interno erano per di più parenti dei ricoverati restati durante la notte, o medici che iniziavano il giro per la colazione, o per cambiare le flebo.
Raggiunsi la prima infermiera che vidi libera e le agguantai un braccio.
-Mi scusi...sto cercando Lee Taemin, mi può dire dov'è?-
-Oh, hem...un attimo, in che reparto è? Sa, sono nuova qui...-
-N-non lo so! Questo dovrebbe dirmelo lei! La prego!-
-Mi scusi, ma non credo ci siano dottori di nome Lee Taemin, mi dispiace, se vuole la faccio visitare dal mio primario-
Dottori? Ma che dottori e dottori? Era un ricoverato!
-Non è un dottore, è un paziente...- si avvicinò Jong allontanandomi, prendendomi per le spalle, dalla donna.
-Oh! Ah, ho capito, mi scusi signore, ma quella ragazza non ha una bella faccia, pensavo fosse malata...ve lo cerco subito...-
Secondo lei che faccia potevo fare? Il mio ragazzo era in ospedale in chissà quali condizioni e io dovevo stare calma?
-Ha fatto un incidente stradale questa notte, la cartella clinica dice che ora dovrebbe avere l'intervento chirurgico, è stato preso da un tir dal lato del guidatore, ora i medici stanno facendo il possibile, la sua stanza non è ancora stata decisa, mi dispiace, potete restare nella sala d'attesa del pronto soccorso se volete-
-Grazie, è stata molto gentile..-Jong tremava mentre parlava.
Un incidente. Un tir gli è andato addosso.
Sbarrai gli occhi appena l'infermiera disse quelle parole, e caddi su una sedia, mettendo le mani sulla faccia.
-Je, s-stai tranquilla....andrà tutto bene- Francesca mi abbracciò forte, ma un po' per la febbre, un po' per quella notizia, il mio corpo lo sentivo ben poco.
-Colpa....è...solo colpa mia...colpa mia....colpa mia...-Iniziai a singhiozzare, finendo poi in un pianto straziante, che mi liberava l'anima dalle preoccupazioni, ma che ne faceva insinuare delle altre.
La notte passava lenta in quella stanza, quattro mura bianche, tappezzate di poster di ospedali, malattie e incidenti. Tutte cose adatte a far star meglio una persona, no?
Onew camminava già da più di un'ora avanti e indietro, a controllare possibili movimenti provenienti dalla sala operatoria, Jong era vicino a Francesca, e la confortava tenendole dolcemente una mano. Più li guardavo, più stavo male; avrei tanto voluto essere al loro posto, con Tae. Almeno avevo smesso di tremare e piangere, ora finalmente avevo solo quei bellissimi pensieri oscuri che hai quando una persona è ricoverata, su tutte le cose possibili che potrebbero accadere.
Un dottore uscì dalla porta di corsa, fiondandosi nel suo ufficio.
-Hei! Hei dottore! Mi..mi scusi!- Onew corse nella sua direzione più veloce che poteva.
-Mi dispiace, ma sono nel bel mezzo di un'operazione, usciremo fra un po'- Lo bloccò subito quello e rientrò nella sala, chiudendo a chiave.
Il leader tornò a sedersi, con un viso terreo, che somigliava molto a quello che avevo io a causa della febbre.
-Andrà tutto bene, vedrai...- mi disse con un sorriso.
-Andrà tutto bene.......tutto bene......tutto...tutto..bene- Continuava a ripetere quelle parole come una cantilena, che cominciai a pensare si volesse auto convincere.


Erano passate più di due ore da quando eravamo li dentro, cominciavo a sentire di più la febbre, e la preoccupazione giocava contro di me, quando la porta della sala operatoria si aprì, e notammo un gruppo di medici parlare, con in mano vari fogli.
Ci alzammo dalle sedie, sollevati, per poi andare verso la loro direzione.
-Ci scusi...siamo amici del ragazzo...sta, bene?- Fu Onew a parlare.
Il primario, o quello che sembrava il capo, ci squadrò uno alla volta, poi guardo il leader.
-È vivo, ma ha bisogno di riposo, quindi potete vederlo, ma non parlare ad alta voce-
-Grazie, grazie, grazie...- congiunsi le mani portandole davanti alla bocca, e gli altri sospirarono di sollievo.
-Ora lo stanno portando in camera, è al piano di sopra, stanza 18-
-Mille grazie dottore- gli strinse la mano Jong.
Ci dirigemmo subito verso la stanza, dalla quale stavano uscendo due dottori che portavano con loro un lettino.
-Voi siete i parenti?-
-Praticamente...-disse Jong con un sorriso.
-Potete vederlo, ma non parlate a voce alta, ha ancora l'anestesia e non dovete disturbarlo-
-Certo-
Ci lasciarono li, davanti alla porta semi aperta, che dava sulla stanza scura, senza luci e con le finestre chiuse.
Entrarono tutti, uno alla volta, finchè rimasi sola sulla soglia. Avevo paura di entrare, vedere il suo corpo in quelle condizioni.
-Vieni...- Francesca mi porse la mano, e con timore l'afferrai saldamente.
Feci un primo passo, poi un altro, e ancora un altro. Scorsi la sua figura sotto il lenzuolo, vagai con lo sguardo sul corpo.
Era sempre lo stesso di sempre, solo che non mostrava quella sua solita felicità, al contrario il suo volto era serio, composto, inespressivo.
Aveva numerosi tagli sulla fronte e sul collo, alcuni coperti da fasce, altri, meno pericolosi, lasciati cicatrizzare normalmente. Quelle lesioni gli toglievano quella parte infantile che manifestava quotidianamente, e gli attribuivano qualcosa di adulto, che non gli si addiceva per nulla.
Restai in quella posizione per molto tempo, fino a quando riuscii a riscuotermi e ad avvicinarmi al letto.
Gli presi dolcemente una mano e ci posai le labbra. Sfortunatamente, la bagnai anche con le mie lacrime.
-Non ti lascerò. Starò qui, sempre, a vegliare su di te. Non importa se mi odi, o se non vuoi vedermi. Io ti amo, e resterò giorno e notte accanto a te-
Gli altri mi lasciarono sola con lui dopo qualche minuto. Presi una sedia e la portai vicino al letto.
Avrei passato il mio tempo in quella stanza, d'ora in poi.
Stavo cominciando ad abituarmi a quella luce, quando sentii squillare il cellulare, e dovetti accendere il display per vedere il messaggio ricevuto. Chi poteva essere?
Schiacciai il tasto per sbloccare il touchscreen e apparve l'anteprima del messaggio.
Mittente: Key. “Devo parlarti”

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Capitolo 8
*** Sorry, but you're my Best Friend ***


Ecco un nuovo capitolo °O° Devo ringraziare tutti coloro che leggono la mia storia *^* e anche tutti quelli che recensiscono, perchè mi rendete davvero felice *^* quindi grazie <3 Vi lascio al nuovo capitolo ^w^ buona lettura!

Erano passati ormai 3 giorni dall'incidente.
Ogni giorno, la febbre mi faceva compagnia, e con lei anche numerose bottigliette d'acqua per evitare che la mia temperatura salisse a dismisura. Ogni giorno, verso mezzogiorno arrivavano gli altri, con qualche vestito di ricambio per me, libri da leggere se volevano restare per un po', medicine e aspirina per la febbre...erano rimasti anche tutti a mangiare qui, nella mensa, perchè nella stanza non si poteva fare molto rumore.
I dottori parlavano, la seconda sera, fuori dalla porta: erano preoccupati. Tae non si svegliava. Forse era normale, forse no. Ormai scommettevano sulla sua sorte. Li avrei presi a testate tutti quanti.
Key non lo vidi mai; non veniva a trovare il suo amico? Che razza di persona era? E poi mi voleva parlare, perchè non si decideva ad affrontarmi di petto, come un vero uomo?
Qualche infermiera mi aveva confidato di aver visto un ragazzo entrare nella stanza, l'unico giorno in cui Fra mi aveva messa a letto perchè stavo per delirare.
Ero accanto a Tae, a pensare. Mi tornavano alla memoria tutte quelle sensazioni provate quella fatidica sera, quando mi aveva lasciata sola, di notte: si era allontanato inesorabilmente, creando tra di noi una distanza inestinguibile.
Quando l'avevano portato all'ospedale, Taemin respirava appena; ora la situazione stava leggermente migliorando, ma finchè non avrei risentito la sua voce o visto aprirsi i suoi occhi, sarei restata li, anche a costo di lottare con la febbre, che ormai mi accompagnava da questi infiniti giorni d'attesa. Dovevo restare al suo fianco, così avrebbe capito che non l'avrei mai lasciato.
Qualcuno irruppe nella stanza, facendomi tornare alla realtà.
Mi voltai. Era Kibum.
Sul suo volto era dipinta un'espressione sorpresa, probabilmente non si aspettava di vedermi li a quell'ora della sera.
-Jess...-
Mi alzai e lo spinsi fuori dalla stanza senza fargli finire la frase. Chiusi la porta appoggiando una mano a fare forza contro di essa, per farle fare il minor rumore possibile.
Lo trascinai verso un posto tranquillo dove poter parlare, e il tetto dell'ospedale era l'unico adatto. Ci arrivammo in pochi minuti, salendo le scale, e lo misi di fronte a me.
-Ecco....n-non pensavo di trovarti qui a quest'ora...- ma che bell'inizio, per una conversazione.
-Hai delle brutte occhiaie, dovresti riposarti...-
-Mai!- Quasi urlai quella parola.
In effetti era da un paio di notti che non chiudevo occhio, la stanchezza cominciava a farsi sentire e la febbre la aiutava nel suo compito; naturalmente non me ne sarei mai andata per un motivo tanto futile.
-Non dovevi parlarmi?-
-Oh....si...ecco, io...-
Iniziò a torturarsi le mani e abbassò lo sguardo sui suoi piedi.
-Io volevo solo scusarmi con te-
Sembrava deciso, mentre parlava, così non lo interruppi.
-Sono stato io a chiamarti, io a fermarti quella sera, e io...a...a baciarti.- Arrossì lievemente.
Alzò lo sguardo e fissò i suoi occhi nei miei, serio. Avevo visto ben poche volte determinazione in lui, ma questa, era una di quelle. Ripensai al vero Key, quello che scherzava, che ballava allegramente, che attirava l'attenzione su di se in modo così infantile quando mi faceva ridere ogni volta che lanciava occhiate cattive a chiunque lo giudicasse in base alla sua apparenza. Come facevo a non perdonarlo? Certo, l'avrei tenuto a distanza per un bel po' di tempo, ma era sempre il mio migliore amico. Forse ero io troppo buona, forse era la sua espressione così afflitta, che mi fece sorridere.
Per un certo lasso di tempo, avevo anche pensato a come sarebbe stato frequentarlo, ma alla fine trovavo sempre qualcosa, che mi faceva ricordare l'amore che provavo per Taemin, quella sensazione di felicità nel vederlo sorridere, quel dolce sorriso che mi provocava brividi in tutto il corpo, quelle labbra che volevo assaporare sempre di più ad ogni bacio. La cosa più importante per me, era la sua felicità.
-Tu lo ami, riesco a capirlo anche solo guardandoti- sussurrò Key con estrema malinconia, come qualcuno che guardava malvolentieri in faccia alla realtà.
Mi avvicinai a lui sospirando e lo abbracciai. Forse stavo sbagliando, forse no. Il mio cuore diceva di stargli accanto; perchè quello era un brutto momento per lui.
-Grazie per aver capito, Kibum...-
Lui mi strinse a se, e iniziò a piangere in silenzio.
-È....è davvero...un ragazzo fortunato-
Gli passai una mano sulla schiena, cercando di confortarlo, odiavo vedere piangere le persone, ancora di più se erano persone a cui tenevo. Gli occhi iniziavano a pizzicare anche a me.
-Mi dispiace così...tanto...- Ora invece sembrava lui a confortare me. -Si riprenderà...ne sono certo, dopotutto è il nostro maknae, e non ci abbandonerà così di punto in bianco- quel tono di voce acuto e scherzoso, mi fece scappare una risata: in quel momento riconobbi il mio migliore amico.
Ricambiai l'abbraccio e sentii i nervi sciogliersi.
Le prime lacrime cominciarono a bagnarmi le guance, e appoggiai la testa al suo petto lasciandomi andare in un pianto liberatorio.
Quando mi fui calmata, asciugai le lacrime con un fazzoletto, e lui si passò il dorso della mano sui suoi occhi, per non mostrarmi il rossore sul volto.
-Ora....è meglio se vado a separare Jong e Francesca, non vorrei che si appartassero in qualche luogo sconosciuto ad amoreggiare...-
-Che?- Questa era nuova. Da quando quei due si erano dichiarati?
Esibì una di quelle risate tipiche di lui, e andò verso le scale. Prima di aprire la porta che dava sull'ascensore e sulle scale di servizio, si girò verso di me e mi fece l'occhiolino, dopodiché chiuse la porta alle sue spalle.
“Che idiota”, pensai.
Tornai nella stanza, mentre continuavo a soffiarmi il naso, tra gli sguardi curiosi dei pazienti e dei familiari che camminavano per i corridoi. Una volta seduta sulla sedia, appoggiai le braccia sul letto, e sopra di esse misi il mento, ad osservare l'espressione tranquilla di Tae. Sembrava così indifeso, i capelli che ricadevano sul volto gli davano una nota di dolcezza che aveva sempre mostrato sin da piccolo, nelle foto di famiglia che mi mostrava nelle giornate oziose. Vagai con lo sguardo sul suo corpo, chissà se dopo l'incidente avrebbe ancora potuto ballare...
Mi alzai dalla sedia e avvicinai il mio volto al suo. Mi sembrava di star per fare una stupidaggine, ma ne avevo la necessità, quindi mi scusai subito per la mia azione.
-Scusami, ma te lo renderò...- Adagiai il più leggermente possibile le mie labbra sulle sue, rubandogli un bacio. Dopo qualche secondo mi separai da quel contatto tanto agognato e tornai a sedermi sulla sedia.
Nell'oscurità della stanza, mentre stavo per assopirmi, notai un piccolo blocco di fogli sotto al cuscino del letto. Incuriosita, cercai di sfilarli da li, cercando di non spostare la testa di Tae; quando iniziai a leggerlo però, non capivo se il mio cuore stesse perdendo battiti o aumentando velocità.
La calligrafia quasi incomprensibile, il tratto pesante, la “sua” scrittura: quella l'aveva scritta Taemin.
Cominciai a leggere, mentre gli occhi mi tonavano velocemente umidi, e nuove lacrime andavano a cadere proprio su quei fogli bianchi, dove le parole incise al di sopra sarebbero diventate indelebili nella mia anima.

Il prossimo, sarà l'ultimo capitolo...*^*

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Capitolo 9
*** Pursuit of Happyness ***


1° Giorno (o meglio..prima notte)

Non ho sonno, o forse non riesco a dormire.
Il mio corpo, sembra appartenere a qualcun altro. Non so cosa mi è successo, non so perchè sono qui, non so perchè tu sei qui seduta vicino al mio letto; non so niente, e non capisco niente.
Sembri stanca, hai un'espressione provata e delle leggere occhiaie, il tuo è un sonno leggero, cerco di fare meno rumore possibile per non svegliarti.
Hai la febbre, vero? Perchè allora sei qui e non sei a casa a riposare?
“Perchè ti amo”, ormai so che avresti risposto così, conosco i tuoi pensieri a memoria..
Quando sono con te, riesco a sentirmi davvero felice, una felicità pura e spontanea che si espande dal mio cuore.
Non posso ancora parlarti però...non saprei come guardarti dopo quello che è successo, non me la sento: sono ancora arrabbiato con te e Key...............
Mi sembro uno stupido...scrivere delle lettere a te che sei qui accanto a me. Tanto non riesco a parlare, ci provo, ma è tutto inutile. Dalla mia gola non proviene alcun suono. Mi sembra di aver perso le corde vocali. Riesco a stento a muovere le mani, così ho preso questi fogli, una penna, e inganno il tempo.
Ho pensato molto a quello che è successo. E sono arrivato a due conclusioni.
Una. Tu e Key vi siete baciati, e tu l'hai voluto.
Due. Tu e Key vi siete baciati, ma tu non l'avresti fatto.
Sinceramente, spero molto nella seconda opzione. Non mi sembra possibile, con tutte le promesse che ci siamo fatti, che tu mi tradisca con lui...lui è...è mio amico. Non voglio che smetta di esserlo per colpa di questo bacio. Io ti amo, come posso mandare giù quello che è successo?
Che mal di testa, oltre all'effetto dell'anestesia che se ne va, ho anche mille pensieri che mi tormentano. Sarebbe meglio se andassi a casa, almeno non dovrei subire la punizione di vederti star male. Potrei semplicemente guardare la camera scura, vagare con lo sguardo sul soffitto, sulle sedie, sui fiori che mandano le fan con numerose dediche. Con te qui, penso troppo a quanto sto bene con te. E mi fa male.
Mi fa male al cuore.

2° notte

Non ci sei. Non sei qui con me....
Perchè non ci sei? Comincio a pensare che quando siamo lontani non sono più la stessa persona. Prima di aprire gli occhi, prima, ho desiderato che tu non ci fossi. Più che altro, per dare sollievo alla mia mente. Ma ora sono i miei sentimenti a ferirmi. Ha creare un buco invisibile nel mio petto.
Pensavo alla scorsa estate...sulla riva del fiume; ha iniziato a piovere, ti ho presa per mano e ci siamo riparati di corsa in quella casetta al parco giochi.
Notando la dimensione ridotta del riparo, sei diventata tutta rossa, mentre io ho riso di gusto.
“È piccolo qui! Come facciamo a starci?”, mi hai sorriso, nascondendo le guance con le maniche della maglia. Ripensandoci...è stato abbastanza imbarazzante chiederti di venire in braccio a me per starci entrambi.
Quando ti ho presa in braccio e ti ho passato le braccia intorno alla vita mi è scappata una risata, ma appena ho notato la distanza del tuo volto dal mio, quella risata è diventata un dolce sorriso.
Mi ricordo di essermi morso un labbro, come ti piace tanto...( e non negarlo, me l'hai detto tu stessa)
ed è stata la prima volta che sei stata tu a baciarmi.
Era da un po' che non ricordavo quell'episodio.
Ora sono felice, ti sto pensando. In realtà ogni singolo momento della mia vita, ti penso.
In fondo non è stata colpa tua, ma di Key, o almeno credo.
Credo che l'amore, superi il mio orgoglio.

3° notte

Ho sentito alcuni medici parlare fuori dalla stanza, oggi pomeriggio.
Mi sono anche ricordato quello che mi è successo: un tir è passato con il rosso e ha preso in pieno il lato del guidatore....più precisamente...ha preso in pieno me.
Riesco a malapena a parlare, le braccia quasi non le sento, ma riesco lentamente a muoverle; le gambe non credo di avercele più, non le sento, però vedo da sopra le coperte due forme che non capisco se siano le mie gambe, o semplici pieghe del lenzuolo; se non le avessi più sarebbe la fine, non potrei più ballare....e.......ballare è la mia vita. No, non voglio nemmeno pensarci.
Sei di nuovo qui, ieri mi sei mancata. Il tuo sonno è agitato, hai ancora la febbre. Vorrei alzarmi e metterti la mia maglia, sembri avere freddo. Invece non posso fare niente, resto qui immobile e impotente, a guardarti tremare, mentre sento una lacrima scendere calda sulla mia guancia.
Prima hai parlato nel sonno...hai detto vaghe parole...”mi dispiace”, “perdonami...ti amo”.
Questo è giocare sporco.
Volevo spostare la mia mano, e ce l'ho fatta con molta fatica.
L'ho passata lentamente sulla tua guancia e ti ho risposto che ti amo anch'io. Troppo, per portarti rancore.
Vorrei tanto che tu fossi sveglia, per dirtelo di persona, ma non voglio svegliarti.
Riposa ora...e fatti passare questa brutta febbre, amore mio.

4° notte

Ho pensato molto prima di scrivere. Non so nemmeno che ora sia; ormai riesco a svegliarmi solo di notte, per alcune ore. Il tempo passa lento, interminabile. Ed io rifletto, ancora, ancora e ancora.
Ora riesco a percepire la presenza di due gambe. Mi era mancata quella sensazione.
Perchè sei ancora qui? Perchè non te ne vai? Ogni notte mi sveglio, e tu sei appoggiata alle lenzuola, e dormi. Si ha l'idea che al minimo movimento tu possa svegliarti, perciò ho molti problemi a scrivere piano, perchè ho le mani che tremano.
A pensarci bene però, mi sento meglio...ho molto sonno, quindi credo che dormirò, così potrò svegliarmi di giorno, e poter rivedere i miei amici, la luce del sole, i colori, te.
Nella stanza c'è odore del profumo di Key. È stato qui, vero? Tu però sembri tranquilla, sul volto hai un'espressione serena, sembri aver chiarito qualche questione con lui.
Non riesco a odiarlo. Forse sono troppo infantile ancora, ma proprio non ce la faccio. Ho in mente le mille volte in cui mi ha aiutato, mi ha dato consigli, o preparava la colazione e me la portava a letto quando stavo male. Non è possibile che abbia fatto una cosa del genere per fare un dispetto a me. Credo di più che sia confuso, confuso dei suoi sentimenti. Non l'ho ancora perdonato però. Ha baciato la mia ragazza, per questo, appena mi sarò rimesso, penso che lo picchierò. Amichevolmente, ma lo picchierò.
Vorrei dirti che mi dispiace per averti lasciato da sola quella sera, ma non posso. Ero arrabbiato, e di sicuro sarebbe finita male. Già, è finita male lo stesso, ma se fossi rimasto, forse, ci saremmo lasciati. Io non voglio. Io ti voglio, voglio stringerti tra le mie braccia, sentire il tuo respiro sulla pelle, voglio che tu sia il mio ultimo pensiero prima di addormentarmi.


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Terminai di leggere con un groppo in gola, ormai avevo usati fin troppi fazzoletti per soffiare il naso, e sicuramente avevo gli occhi arrossati.
Guardai il suo viso così dolce e tenero anche quando dormiva, passai un dito sulla sua guancia, toccando lievemente la sua pelle...mi mancava terribilmente.
Gli presi una mano e gli diedi un bacio sulla fronte, scostando i capelli che vi ricadevano leggermente, coprendola in parte.
Mi addormentai con la mano nella sua, sperando di dargli parte della mia energia per farlo riprendere.
Quella notte sognai una spiaggia; io ero seduta sul bagnasciuga e guardavo danzare i delfini: entravano e uscivano dall'acqua tinta di rosso per il riflesso del cielo al tramonto.
Alla mia destra c'era Tae, assorto nei suoi pensieri, lo sentivo così distante da me, nonostante fosse a pochi centimetri. Istintivamente, la mia mano prese la sua, stringendola forte. Sorrisi. Lui girò la testa verso di me e sorrise anche lui: in quel momento sentii la mia anima in sintonia con la sua.
Proprio in quel momento, quel bellissimo sogno fu interrotto, e mi svegliai sentendo una leggera pressione sulla mano.
Aprii lentamente gli occhi e sbadigliai, volgendo lo sguardo verso il braccio sinistro.
Ero ancora leggermente assonnata, ma riuscii benissimo a vedere i suoi occhi marroni che mi guardavano, non li vedevo da pochi giorni ma mi mancavano già terribilmente.
Erano stanchi, ma erano sereni, leggermente lucidi.
-Hei...- Sussurrò stringendo la mia mano sul suo petto.
Non riuscii a dire niente, mi avvicinai passando una manica della maglia sugli occhi per asciugarli, e lo abbracciai dolcemente, mentre la porta della stanza si apriva e iniziavo a sentire le voci degli altri membri.
-Je, come st...- era la voce di Francesca.
-Taemin!- Dissero all'unisono Onew e Minho, correndo ad abbracciarlo.
-Lo sapevo! Il maknae è tornato tra noi!- si aggiunse Jong.
-Taaeeee!- Francesca entrò di corsa tra la folla e quasi lo strozzò per l'abbraccio che gli diede.
Per ultimo, Key, restò sulla soglia della porta, a testa bassa.
Taemin alzò lo sguardo su di lui, uno sguardo duro, ma comprensivo.
-Non posso perdonarti...però non riesco a vederti così, perciò, col tempo magari riuscirò a farlo.-
Kibum lo guardò riconoscente, come se anche quella speranza gli fosse bastata.
Andò velocemente ad abbracciarlo, soffocando un pianto di felicità.
-Era molto preoccupata, lo sai? Se la farai sentire di nuovo così, guarda che te la rubo sul serio- gli sussurrò in un orecchio.
-Non succederà mai, illuso- gli rispose per poi tirargli un pungo sul fianco.
Si voltò a guardarmi.
-Tae....- Nascosi il volto nella maglia per non piangere di felicità.
-Sai...una cosa?- Disse lui interrompendomi.
Lo guardai interrogativa, avvicinandomi al letto.
-Questa notte ho fatto uno strano sogno....eravamo seduti su una spiaggia, io e te. Tu dicevi qualcosa sui delfini, che io sono come un delfino, o qualcosa di simile...e poi...-
Sorrisi sotto i baffi. Come era riuscito a sapere la storia dei delfini?
-Poi sento che tu mi devi un bacio, non so perchè....lo so e basta.-
Arrossii lievemente e abbassai la testa ridendo.
Mi avvicinai al suo volto e poggiai le labbra sulle sue in un dolce bacio. Avevo temuto di non toccarle più. Lui ricambiò il bacio, per continuare con altri via via più passionali.
-Si, ok...direi che può bastare- disse Key distogliendo lo sguardo.
Finalmente eravamo di nuovo un gruppo, dopo giorni di sofferenza, saremmo tornati assieme a casa, e io avrei avuto il mio angelo accanto, amandolo ancora più di prima.


Ok, *^* direi di passare ai ringraziamenti...(che tristezza..T^T) Ringrazio TUTTI, e dico TUTTI coloro che hanno recensito fin ora, ma anche solo i lettori ^w^ E.....la fic è finita ^o^ Continuerò a postare storie, e spero che questa fic vi sia piaciuta ^^ grazie a tutti!
chu <3

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