Ash & Mary-Lynnette: Dolore Infernale

di irytvb
(/viewuser.php?uid=99090)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** mine ***
Capitolo 2: *** il destino? fatto per essere infranto. ***
Capitolo 3: *** nostalgia ***
Capitolo 4: *** colpe ***
Capitolo 5: *** realizzazione ***
Capitolo 6: *** il ritorno del principe ***



Capitolo 1
*** mine ***


 

ASH & MARY-LYNNETTE: Dolore Infernale

e, signori e signori eccomi di nuovo qui!!! no, non è un allucinazione, sono davvero io!!!

mentre ero in montagna, per le vacanze di pasqua... BAM! ecco che mi è tornata l' ispirazione! credo che dovrei ringraziare quella pioggerellina che batteva contro le finestre e mi impediva di uscire fuori...

E naturlamente devo ringraziare Lolita 90, che non ha mai smesso di credere ad un altro capitolo, arrivando persino a recensire un altra mia storia ricordandomi che avevo questa ff da finire!

(p.s. per la pausa che mi sono presa dovete dare la colpa ad un telefilm semplicemente fantastico...sto avendo il mio periodo Glee... Blaine e Kurt non sono semplicemente adorabili?)

ehm-ehm, ok, torniamo alla storia: ci siamo lasciati quando il matrimonio di Ash e Mare è stato interrotto, ricordate?

Ebbene, ecco il continuo di Ti amo...

spero che vi piaccia e che recensiate in numerosi, perchè più recensite più vengo ispirata, più vengo ispirata prima scrivo il capitolo, prima scrivo il capitolo e prima riesco a postarlo, e, prima riesco a postarlo prima voi lo leggerete... insomma, avete capito? il succo del discorso era: vi prego, recensiteeeee xD

dediche:

a Lolita 90, per la sua pazienza,

a tutte quelle splendide persone che hanno il coraggio di leggere questa ff,

in particolare a coloro che la recensiscono o la mettono tra le preferite/seguite/ricordate.

a Lisa J. Smith, che ha creato questi splendidi personaggi con cui mi diletto a scrivere storie, (naturalmente senza scopo di lucro: io non guadagno niente a parte la felicità di leggere ciò che pensate del mio lavoro o del mio modo di scrivere.)

ad Ash Redfern: sto aspettando un ragazzo come te... non farmi aspettare molto, okay?

a Mary-Lynnette,forte, decisa e con i piedi per terra... perchè non ti somiglio di più?!?!?!?!

-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-

You are the best thing every thing mine

Taylor Swift

 

1. Mine

Mary-Lynnette si sforzava di sembrare tranquilla.

perchè non lo era affatto.

probabilmente nessuno lo sarebbe stato nella sua situazione: davanti al tribunale del circolo della Mezzanotte.

rettifichiamo: Mare sarebbe già stata presa da una crisi isterica davanti ad un qualsiasi tribunale in Ohio, ma essere davanti a quello che poteva essere paragonato ad un concilio vaticano per le creature del mondo della notte... era spaventoso.

aveva citato il fatto di avere ancora indosso il vestito del suo matrimonio?

si trattenne quel tanto che bastava per non scoppiare a piangere al ricordo del suo matrimonio: doveva essere il giorno perfetto. e lo era stato, finchè non si erano presentati Hunter e Delos. con un esercito.

dopo di che era stato il caos: gli invitati che correvano, o si preparavano a combattere, lei e Ash che cercavano di rimanere uniti, ma che puntualmente venivano separati dalla folla...

Mare aveva cercato di combattere. aveva tagliato il suo bellissimo vestito per avere più libertà nei movimenti (aveva quasi pianto quando si era decisa a strapparlo,) si era procurata un paletto di legno, e aveva cercato di aiutare.

ricordava di essere riuscita ad infilare l' arma dentro il petto di un vampiro (grazie alle lezione di autodifesa che Maya le aveva impartito... senza di quelle probabilmente sarebbe andata in giro a calciare la gente a casaccio...) e poi buio.

qualcuno l' aveva colpita alla testa.

"Mary-Lynnette Carter?" chiese la voce bellicosa di Hunter.

Mare tacque, inarcando soltando un sopracciglio, decisa a non parlare qualunque cosa gli chiedessero.

sapeva che non era la cosa più intelligente da fare, che non avrebbe dovuto provocarli.

ma, sinceramente non si aspettava di lasciare quella stanza, o almeno non viva, perciò... tanto valeva divertirsi, no?

"Mary-Lynnette Carter?" ripetè Hunter, questa volta infastidito.

la ragazza si dovette mordere il labbro per non sorridere apertamente.

"si, è lei." replicò una voce conosciuta alle sue spalle.

provò a girarsi, per vedere chi parlava, ma le due guardie difianco a lei ie lo impedirono, sistemando quella che poteva benissimo essere una pistola contro la sua schiena.

"e la ragazza di fianco a lei è Rachel Jordan... meglio conosciuta come il gatto." un mormorio si disperse tra la folla di creature.

"e," aggiunse sempre la stessa voce, "la rossa è Jezbel Redfern. è mezza umana. ed uno dei poteri selvaggi."

il mormorio divenne quasi assordante, ma Mary-Lynnette sentì ugualmente Jez sibilare un nome: "Nilsson."

fu allora che capì chi aveva parlato.

fu allora che capì chi era la spia del circolo dell' alba che Thierry continuava a cercare .

Nilsson.

"e queste sono le uniche prigioniere?" chiese un uomo dai capelli color cenere.

che era molto familiare...

"si Dorian. gli altri sono morti o dispersi." rispose Nilsson con voce grave.

L' uomo, chiamato Dorian annuì, e si risedette.

"quindi... perchè loro sono ancora vive? non le avete uccise?" chiese un ragazzo dai capelli scurissimi.

"possiamo scambiare le due ragazze umane con informazioni, ... forse anche con Lady Hannah o un altro potere selvaggio. a quanto pare le anime gemelle farebbero di tutto per riscattare la proprio metà." rispose Hunter.

"anche la ragazza umana? mary-qualcosa?" richiese il ragazzo.

Mary-Lynnette storse un po' il naso, offesa dallo storpiamento del suo nome.

"oh. soprattutto quella." sogghignò Hunter.

"questa ragazza... se non arrivavamo in tempo sarebbe stata tua cognata, lo sai Dorian?"

oh. ecco perchè era familiare! pensò Mary-Lynnette. era il padre di Ash!

"e, non dimentichiamo che ha scambiato il proprio sangue con tutte e tre le tue figlie... e con Maya." aggiunse Nilsson.

La stanza si riempì ancora una volta di un brusio fastidioso.

"così abbiamo tre piccole celebrità." sussurrò il ragazzo seduto al centro della sala, proprio davanti alle tre ragazze.

a Mary-Lynnette faceva paura.

era giovane, (avrà avuto al massimo diciotto anni,) aveva i capelli biondi che s' arrcciavano sulle punte, e gli occhi color verde giada, troppo verdi, perchè si potesse scambiare per un ragazzo normale.

sembrava quasi un angelo.

Mare sapeva per certo che era molto più vecchio di quel che sembrava, ma i suoi occhi non mostravano saggezza o vecchiaia.

"complimenti Hunter. hai fatto un ottimo lavoro. I Redfern si sono riscattati dalle macchie di disonore che sono state compiute nel nome delle anime gemelle." pronunciò le parole con calma, scandendo bene le lettere.

"un potere selvaggio, il gatto, e la ragazza che ha fuorviato Maya ed Ash... " disse, scuotendo la testa.

Dopo quelle parole l' enorme stanza calò nel silenzio più denso che Mary-Lynnette avesse mai udito: non si sentiva nemmeno il suono di qualcuno che s' aggiustava sulla sedia, o che tamburellava le dite sul tavolo.

sembravano delle statue.

Mary-Lynnette girò la testa verso le due ragazze accanto a lei: Rachel se ne stava in piedi, tutta impettita, mentre lanciava sguardi disgustati in ogni direzione, mentre Jez era imperscrutabile: ben dritta, e nonostante le labbra spaccate, (probabilemte da qualche pugno,) emanava regalità da ogni poro.

Mare cercò di raddrizzare la schiena ancora di più, per non sfigurare di fianco a quelle ragazze così coraggiose.

avrebbe voluto essere come loro, avrebbe voluto essere impavida, ma in realtà il terrore la stava divorando dall' interno.

Che ne era stato di Ash? si era salvato? o era morto?

Mary-Lynnette sperò che si fosse salvato... altrimenti l' avrebbe sentito, giusto? avrebbe sentito che era morto.

erano anime gemelle, lei doveva averlo sentito se così fosse stato. giusto?

a meno che, in quel momento, non fosse stata incosciente...

"portatele via." disse il ragazzo biondo, con autorità.

si, ma dove ci portavano via? e perchè?

Mary-Lynnette si stava ponendo queste domande, quando sentì un leggera pressione rissalirle la nuca.

le sembrò di essere stata immersa dentro un lago profondo e ghiacciato, dove più in profondità andava, più il mondo spariva, tingendosi di tonalità di blu sempre più scure, finchè... divenne tutto nero.

"che diavolo è successo? " riuscì a balbettare Mare, quando aprì gli occhi.

"ci hanno ipnotizzato. quei viscidi, luridi, schifosissimi vampiri." sibilò Rachel.

Jez inarcò un sopracciglio, e Rachel le rivolse un sorriso di scusa: "mi spiace, è l' abitudine."

Mary-Lynnette si guardò intorno: erano in una stanza angusta, grande quel tanto che bastava da infilarci tre letti e poi non riuscire a fare nemmeno un passo.

"carina..." biascicò disgustata.

"oh, non siamo messo nemmeno tanto male: non ci hanno legate."

"Jez, così non sei incoraggiante. per lei è la prima volta in una prigione."

"pechè, per voi no?"

"una volta mi hanno beccato che tornavo a casa con una pistola caricata a proiettili di legno... questo ha sollevato parecchie domande tra i poliziotti. ho passato una notte in gattabuia, sai, per sicurezza." le disse Rachel, scrollando le spalle.

"io ci sono stata varie volte... non passavamo esattamente inosservati quando rubavamo moto o rapivamo gag per la nostra caccia."

"oh."

"il fatto è che non rimarremo qui per molto. scapperemo via prima che se ne possano anche solo accorgersene."

"fantastico. avete già un piano?"

"ehm... la mente è Rachel. è lei la famosa cacciatrice di vampiri!" sbottò Jez.

Mare si voltò a guardare la ragazza mora.

"ok, non ho nessun piano. improvviseremo qualcosa. di solito faccio così."

"non ce la caveremo tutte con l' improvvisazione. abbiamo bisogno di un vero piano, altrimenti nessuna di noi lascerà questo posto."

"si, ha ragione Jez... dobbiamo trovare il modo di far scappare almeno una di noi. possibilmente Jez." asserì Mare.

"perchè io?"

"sei un potere selvaggio. sarai la prima che vorranno uccidere." spiegò Rachel, velocemente, per poi voltarsi verso Mary-Lynnette.

"hai qualche idea?" chiese infatti.

La ragazza dagli occhi blu annuì, molto lentamente.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** il destino? fatto per essere infranto. ***


 ^il mio angoletto^
sono mortificata per il ritardo, davvero!! eppure ero convinta di aver già aggiunto questo capitolo, ed invece... mi dispiace tantissimo, e spero che questo cap sia di vostro gradimento!
p.s. grazie per il sostegno che state mostrando, lo apprezzo molto :)
1 baci8
iry 

Ash & Mary-Lynnette: Dolore infernale

2. il destino? fatto per essere infranto.

Non sono le stelle a scrivere il Destino,

ma siano noi,con ogni nostro gesto.

 

W. Shakespeare

 

"Dannazione!" gridò Jez, entrando dentro la casa di Thierry.

tutti i membri del circolo dell' alba comparvero all' ingresso, sentendo l' urlo di guerra dell' unico potere selvaggio che possedevano.

che era stato rapito due giorni prima.

"Jez?" chiese Morgead con un misto di sollievo ed esitazione.

La ragazza corse incontro alla sua anima gemella, stringendola e mettendosi a piangere sulla sua spalla, Mentre Rachel entrava in quel momento, singhiozzando piano.

materializzatosi qualche istante prima accanto alla porta Quinn la strinse dolcemente a sè.

"credevo che non ti avrei mai più rivista..." sussurrò il vampiro.

Rachel alzò gli occhi verdi, in quel momento pieni di lacrime:

"avrebbe dovuto essere così."

"Rachel? Jez? come avete fatto a scappare? e Dov'è..."

"Mary-Lynnette?" completarono per Thierry Ash e Maya.

Jez alzò lo sguardo dalla spalla di Morgead, e fu un po' uno shock per tutti i membri del circolo vedere quegli occhi blu pieni di lacrime.

"Non sarebbe dovuto andare così. il piano prevedeva che tutte noi scappassimo. invece..." la voce del potere selvaggio si spezzò.

"è rimasta indietro. sapeva fin dall' inizio come sarebbe andata a finire. ha ideato il piano in modo che solo due di noi potessero scappare. e noi non ce ne siamo accorte."

"Vuoi dire... che è rimasta laggiù?" chiese Maya, con voce tremante.

Rachel annuì, per poi volgere lo sguardo verso Ash.

da quando l' aveva conosciuto non l' aveva mai, mai, visto così.

per la prima volta ebbe paura di un vampiro che non fosse Hunter Redfern.

Ash aveva gli occhi socchiusi, ma Rachel riusciva a vedere di che colore fossero: erano neri.

non marroni scuro, ma neri. sembrava tutta pupilla.

e il viso!

Rachel aveva sempre pensato che fosse attraente, ma in quel momento il suo viso era distante, e freddo.

non un emozione si poteva leggere.

non la pigrizia che di solito vi si scorgeva, non la noia o il sarcasmo.

era vuoto.

"E' stato Delos. Mare ha chiesto di parlare con lui, e, subito dopo è arrivata con le chiavi dicendo di andarcene in fretta. è venuta con noi fino all' ingresso,poi ci ha detto di correre via, e se ne è andata. io volevo rimanere e portarla via con la forza, ma Rachel mi ha trascinata via."

"Dovevo farlo Jez. sei un potere selvaggio. dovevi scappare, lo sapeva anche Mary-Lynnette. per questo ha fatto tutto questo."

"magnifico. vado a prenderla." disse Ash.

"no. tu non andrai da nessuna parte. ha detto di fermarti se ci avessi provato. sono state le sue ultime parole... ha detto che se ti avessero anche soltanto vista ti avrebbero ucciso. non godi più di una reputazione rispettabile lì." disse Rachel, afferrando Ash per un braccio.

Lui la guardò malissimo, e Rachel, molto lentamente, spostò il braccio, intimorita.

" E' la mia anima gemella. io devo andare a prenderla" sussurrò Ash, con la voce venata di un dolore così profondo che Rachel sentì il cuore stringersi in una morsa di pietà: possibile che quei due non riuscissero mai a restare insieme?

"ha detto di dirti che ti ama. e che ti amerà per sempre... ma che non vale la pena che tu muoia per andare lì." riprese Rachel, guardando Ash dritto negli occhi, che in quel momento si erano fatti color grigio.

un miglioramente? ne dubitava.

"Dobbiamo rispettare la sua decisione. altrimenti il suo sacrificio non sarà servito a niente." disse Thierry, guardando con i suoi occhi saggi il vampiro.

"è facile parlare, non credi Thierry?"

"non capisco cosa tu stia dicendo."

"bhè, il fatto è che tu non hai mai abbandonato Hannah. nemmeno dopo le sue morti. eppure mi stai chiedendo di abbandonare la mia anima gemella prima che sia tutto finito. è ipocrita da parte tua." disse Ash, prima di camminare fuori dalla stanza completamente silenziosa: nessuno si era mai permesso di parlare in quel modo al primo vampiro.

"le tue amiche sono arrivate al circolo dell' Alba."

"bene. quindi... cosa hai intenzione di farmi fare?"

"oh, non lo so. sai, mi hai promesso qualunque cosa... dovevi essere davvero disperata."

"lo ero. cosa ti hanno fatto? insomma, hai perso due delle tre prigioniere."

"sono il Principe. non mi possono dire niente... in più non è stata colpa mia. le guardie non sono più quelle di una volta."

"hai dato la colpa alle guardie?"

"si. non riusciranno mai a dire che questa volta non è stata colpa loro... non più ormai." disse Delos, sorridendo ampiamente.

Ash sentiva il vento notturno schiaffeggiargli i capelli sul viso, ma non faceva niente per fermarlo.

cosa gliene importava del vento quando il suo cuore sembrava un vaso di vetro appena rotto?

se si metteva d' impegno riusciva a ricordare il rumore raccapricciante che aveva fatto quando si era rotto.

e non in due parti, ma in milione di piccoli pezzi, che erano rimasti nel suo petto, e che ogni volta che respirava gli facevano un male infernale.

Chissà se avrebbero fatto sempre così male.

magari una volta abituato non si sarebbe sentito morire ad ogni respiro che faceva lontano da Mary-Lynnette.

era questa la cosa peggiore: se avesse voluto sarebbe riuscito a raggiungerla.

certo, non garantiva di rimanere vivo abbastanza tempo per parlarle, ma sarebbe riuscito a vederla.

sarebbe riuscito a specchiarsi in quegli occhi blu che lo guardavano ogni volta con sentimenti diversi: ora odio, poi timore, ed infine amore.

amava leggere negli occhi di Mary-Lynnette quella tenerezza che riservava soltanto a lui e alla sua famiglia.

amava poter condividere il sangue con lei, scrutarle la mente, in cui ogni meteora era un pensiero... e adorava poterla baciare, poterle prendere la mano o accarezzarle il viso...

Ash fu sommerso da un ondata di dolore ancora più forte, quando capì che probabilmente non sarebbe riuscito a baciarla mai più.

come faceva Thierry a chiedergli di arrendersi? con che coraggio poteva chiedergli di abbandonare la sua anima gemella, il suo unico amore, nel cuore del Mondo della Notte?

Ash non poteva.

preferiva cento volte morire, che lasciarla là.

preferiva cento volte morire vedendola che morire senza averla più vista.

si, aveva preso la sua decisione.

il destino continuava a separarlo da Mary-Lynnette? magnifico, ogni volta lui se la sarebbe andata a prendere.

perchè lui era Ash Redfern.

lui avrebbe strappato al destino un vissero felici e contenti per lui e Mary-Lynnette...

"che lo vogliate o no, io la vado a riprendere..." sussurrò alla notte senza luna.

e, con un sorriso deciso sulle labbra perfette, scavalcò la ringhiera del balcone e si lanciò nel vuoto.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** nostalgia ***


Ash & Mary-Lynnette: Dolore infernale

3. nostalgia

Se non ci fosse

questa maledetta nostalgia

che di rende ridicoli, orgogliosi quanto basta per ucciderci.

stringimi quanto basta per poter capire

che non se ne andrà l' amore,

che io sono per te l' amore.

 

Emma Marrone

Mary-Lynnette si strinse le ginocchia con le braccia, per poter conservare un po' di calore.

e per consolarsi.

Era stata la scelta giusta da fare? Abbandonare Ash, Maya, Mark, Rowan, Kestrel, Jade... ogni volta che pensava ai loro nomi il suo cuore tremava.

Come sarebbe riuscita a sopravvivere senza di loro?

Come sarebbe riuscita a sopravvivere senza Ash?

Senza la sua anima gemella, la sua metà... era davvero vita quella che s' allungava davanti a lei?

No, non lo era.

Quello che vedeva davanti a lei erano anni di supplizio, di dolore infernale... anni che, non sarebbero passati velocemente.

Ma, almeno, aveva agito nel modo giusto.

Aveva permesso al mondo di continuare a vivere, liberando un potere selvaggio da una morte sicura.

Eppure, ogni volta che pensava ad Ash, ogni volta che pensava al suo viso quando gli avrebbero detto che lei era rimasta nella cella...

Moriva dentro ogni volta.

Si strinse ancor di più, raggomitolandosi su sè stessa, nella speranza di sentire più calore, nella speranza di tenersi insieme, e di non sbriciolarsi in milioni di pezzi.

Questo era molto peggio di quei tre mesi che aveva trascorso lontano da Ash.

Perchè, allora sapeva che l' avrebbe rivisto, mentre adesso...

Adesso l' avrebbe rivisto soltanto nei sogni.

O nei ricordi.

Mary-Lynnette serrò gli occhi, disegnando nella mente l' ultima immagine che aveva di lui: i capelli biondo cenere arruffati, gli occhi di un verde preoccupato, lo smoking macchiato di quello che poteva essere soltanto sangue... la mano tesa verso di lei...

Il cuore di Mary-Linnette avrebbe potuto smettere di battere da un momento all' altro, tanto era il dolore che le provocava vedere la sua anima gemella.

Si sentiva come un piccolo ramoscello spazzato via dalla corrente: non poteva fermarsi, non poteva decidere dove andare.

poteva soltanto farsi portare via.

Mary-Lynnette alzò lo sguardo verso la piccola finestrella, dove s' intravedeva una notte senza luna.

Era stata spazzata via dal Fato.

Quinn corse verso l' ufficio di Thierry, dove si stava tenendo una delle riunioni più importanti della settimana.

Una riunione che sarebbe finita molto presto.

Il vampiro non si preoccupò di bussare, ma aprì la porta di scatto:

"Ash non c'è in camera sua. nè in qualunque posto qui dentro."

"vuoi dire che... se n'è andato?"

"sì. credo che sia diretto verso..."

"il concilio?" chiese James, guardando Quinn in modo spaventato.

"l' avevo detto che dovevamo tenerlo d' occhio. Oh, Thierry, si farà ammazzare in questo modo!" disse Hannah, guardando il fidanzato.

"La cosa peggiore è che stavamo unendo una squadra per andare a prendere Mary-Lynnette..." sospirò Thierry.

"oh, andiamo, sapevamo tutti che avrebbe fatto qualcosa del genere. è così tipico di lui rischiare tutto."

"si Poppy, però speravamo ci mettesse più tempo, in modo da avvisarlo che saremmo andati ad aiutarlo." spiegò James.

"non deve essere partito da molto, se partiamo subito magari riusciamo a prenderlo in tempo..."

"sì, Rachel ha ragione. il problema è che non abbiamo ancora composto la squadra..."

"Thierry, io mi offro: ha salvato la mia anima gemella, questo è il minimo che possa fare per Mare e Ash."

"io sono con morgead." disse Quinn.

"aggiungimi alla lista, Thierry."

"idem con Rachel." disse Jez, sorridendo in modo felino.

Thierry scosse la testa:

"no Jez, tu sei un potere selvaggio, non puoi rischiare la tua vita."

"ma.."

"niente ma. andrò io." disse Gillian, con voce risoluta.

"sono il cugino di Ash. è mio compito andare a prenderlo e impedirgli di farsi del male."

"io sono la sorella,verrò anch'io. insieme a Rowan, Jade e Mark." disse Kestrel.

"ed io accompagnerò Jamie... anche perchè Mare mi sta simpatica, ed inoltre una strega in più fa sempre comodo." disse Poppy.

Thierry annuì:
"perfetto. adesso dovremmo chiedere a Maya se vuole- avete visto Maya?"

"scommetto cinquanta euro che è partita con Ash." disse Gillian, scuotendo la testa.

"Ehi biondo. sai già dove andare?" chiese Maya, sedendosi accanto ad Ash sul bancone del bar.

"no, per questo sono qui. e tu?"

"io ti stavo seguendo. sapevo che saresti partito..."

"mi hai seguito tutto il tempo?"

"si, compagno di viaggio. sai, anche quando sei sconvolto dovresti guardarti le spalle... magari la prossima volta non sarò io ma Hunter."

Ash le rivolse un occhiataccia:

"compagno di viaggio? Assolutamente no."

"anche io di solito faccio le cose da sola. ma Mare mi ucciderebbe se ti succedesse qualcosa... in più in due abbiamo migliori possibilità."

"fai come vuoi. l' importante è che tu sappia dove andare."

"oh, non preoccuparti biondino. io so esattamente dove andare."

"principessa? è ora di svegliarti." disse Delos, scuotendo la ragazza raggomitolata tra le lenzuola.

che non si svegliava.

se fosse stata un altra prigioniera Delos l' avrebbe fatta svegliare dalle guardie, ma quella... quella era la sua Mary-Lynnette.

Gli piaque quel suono: SUA.

Finalmente sua.

Niente Anime Gemelle, niente primi vampiri, niente sorelle o fratelli in mezzo... semplicemente sua.

Rimaneva sempre sorpreso da quanto forte fosse il suo sentimento verso di lei: prima di incontrarla pensava di non avere sentimenti: lui era un arma, un arma del concilio da quando era nato.

Non gli era mai pesato, aveva sempre pensato che quella fosse la vita a cui era destinato, essendo nato col fuoco blu nelle vene.

Ma, vedendola aveva capito che non doveva essere per forza così.

Vedendola gli si era scaldato il cuore, quel cuore che era considerato da tutti un pezzo di ghiaccio.

Si era sentito vivo, non un oggetto animato, non un arma.

e, era la sensazione più bella di tutte.

Che importanza aveva se si sentiva così verso un umana? verso un parassita?

Lei era speciale: aveva qualcosa dentro di sè... qualcosa che lo attraeva e allo stesso tempo infastidiva.

Probabilmente era l' unica eccezione della sua specie... quasi non credeva, infatti, che le fosse una parassita.

Ma non era un problema andare contro la legge del mondo delle tenebre. o almeno non lo era per lui.

Essendo il principe, chi mai si sarebbe messo contro di lui?Tutti lo temevano... era un potere selvaggio!

L' unica persona che non aveva paura di lui era Raphael, ma Delos avrebbe prtetto Mary-Lynnette, qualunque cosa fosse successa, e...

scosse la testa, infastidito da quei pensieri così... così.. umani.

pensò a quella parola con disgusto: era forse l' amore che lo rendeva così?

non desiderava conoscere la risposta.

"principessa?" chiese ancora.

"uhm..." sbadigliò lei, prima di aprire gli occhi.

"finalmente! Raphael vuole parlare con te."

"chi?"

"lo vedrai. su, alzati, a lui non piace aspettare."

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** colpe ***


Ash & Mary-Lynnette: dolore infernale.

5. colpe.

Non sai se è semplcemente colpa tua:

che non sai correre, non sai vincere,

non sai vivere,

non sai scegliere, non sai combattere.

eppure tutti ti dicono che non puoi avere niente che non va.

è colpa della tua

pigrizia, che non vuoi correre, che non vuoi vincere,

che non vuoi vivere,

che non vuoi scegliere, che non vuoi combattere.

 

                                                                                    Credi Max Pezzali

 

"Mary-Lynnette? non fare cose stupide." disse Delos, prima di lasciare la stanza nella quale l' aveva portata.

Mare seguì con lo sguardo il principe che se ne andava, con un misto di emozioni contrastanti: odio, perchè era il suo carcieriere, tenerezza, perchè sapeva che nonostante tutto veniva trattata bene grazie a lui.

e amarezza, perchè temeva il momento in cui Delos si sarebbe stufato di lei.

sapeva di essere solo un gioco, diventato più avvincente perchè lei continuava a dire di no, ma era pur sempre un gioco, che avrebbe potuto stufare il principe da un momento all' altro.

"Mary-Lynnette."

La ragazza si girò, incontrando gli occhi verde giada del ragazzo che era seduto davanti a lei durante il Concilio.

Il ragazzo si sedette, e Mary-Lynnette non potè che essere felice del tavolo che li divideva di almeno un metro buono: quel ragazzo la inquietava.

"sono Raphael." disse lui con tono cortese, sorridendo apertamente.

Mare rimase per un paio di secondi stordita dalla cortesia di Raphael: fino a quel momento l' unica persona che era stata educata con lei mentre era nel Mondo della Notte era stato Delos.

"piacere di conoscerti?" rispose la ragazza.

all' inizio voleva essere una constatazione, ma poi divenne una vera e propria domanda: perchè era gentile con lei? lei era un parassita, tecnicamente...

oppure Raphael voleva solo farla confondere per sottrarle informazioni sul circolo dell' alba?

il vampiro alzò le mani, in segno di resa:

"sono qui in pace. dovevo solo informarti di una cosa."

Mary-Lynnette si aspettava tutto tranne che quello.

"informarmi?"

"si... non so se mi hai riconosciuto. io e te avremmo dovuto essere introdotti tempo fa."

"non capisco cosa tu stia dicendo."

"sono il fratellastro di Ash, Rowan, Jade e Kestrel."

"il fratellastro...?"

oh. improvvisamente associò gli occhi verde giada del ragazzo a quelli di Jade, la sorella di Ash.

si diede della stupida per non averci pensato prima: se lo si osservava era così ovvio! aveva anche i capelli color oro antico di Kestrel, e la mascella decisa ricordava vagamente quella di Ash...

respirò a fondo, cercando di ignorare il dolore che si diffondeva dal suo cuore al solo pensiero della sua anima gemella.

"di.. di cosa devi informarmi?" chiese, con voce leggermente tremula.

Magari era dalla sua parte, e, forse l' avrebbe aiutata a scappare..?

"Di Ash. è morto, ieri sera, mentre cercava di introdursi dentro la città, per salvarti, presumo."

il cuore di Mary-Lynnette affondò: Ash era morto? e lei non aveva sentito niente?

no, non era possibile.

non poteva essere possibile.

"non è vero. l' avrei sentito."

"l' avresti sentito?" Raphael rise di cuore a quelle parole.

non era una risata gentile, come quella che aveva Rowan.

non era nemmeno una risata gioiosa come quella che possedeva Jade, nè orgogliosa come quella di Kestrel.

E non somigliava nemmeno alla risata di Ash, che era affascinante e faceva accellerare i battiti del cuore di Mare.

Raphael aveva una risata fredda, armonica ma artificiale. a Mary-Lynnette rivoltava lo stomaco.

"sei un parassita. tu non potresti sentire nemmeno un messaggio mentale rivolto a tutti e pretendi di percepire il respiro morente di una persona?" continuò a ridere.

"siamo anime gemelle. Io sento quando sta male o è nervoso o felice... e smettila di ridere. potrebbe finire male" sibilò Mare, dimentica di ciò che le aveva consigliato Delos.

"oh-ho. il gattino a tirato fuori gli artigli? sarai tu a farmela pagare? Andiamo! Nemmeno Hunter ha il coraggio di sfidarmi.

Sai perchè?" Raphael si avvicinò maggiormente a Mary-Lynnette, come per confidargli un segreto.

"sono potente. più potente di quanto un vampiro della mia età dovrebbe essere... nessuno si azzardano a dire niente contro le mie decisioni. persio Hunter mi teme, ragionevolemente. Ed un umana mi sta minacciando?" Raphael scosse la testa, disgustato.

"ho ucciso il mio fratellastro per colpa tua. se non ti fossi messa in mezzo a quest' ora Ash farebbe parte del concilio, come suo padre, come il padre di suo padre hanno fatto prima di lui."

Mary-Lynnette scoprì con orrore che i suoi occhi erano pieni di lacrime.

non di dolore, ma di frustrazione: non era colpa sua.

Raphael voleva dare la colpa a lei della morte della sua anima gemella, ma la verità era che era stato lui a sferrare il colpo mortale ad Ash.

che era morto.

Ash era morto.

non l' avrebbe mai più rivisto.

Mai, mai, mai più.

La notizia la confuse, perchè non sentiva dolore al momento.

era sottoshock?

non sentiva niente, a parte la rabbia e la frustrazione che voleva scatenare contro il vampiro davanti a lei.

se solo fosse stata una strega! avrebbe trovato la maledizione più cruenta per lui.

e, se non ce ne fosse stata una abbastanza crudele, l' avrebbe inventata.

"sai perchè sei ancora viva? perchè Delos lo vuole. ma aspetta di vedere cosa succederà... è solo questione di tempo." disse Raphael, quasi con dolcezza, prima di alzarsi e uscire dalla stanza, lasciando Mary-Lynnette sola con le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento.

 

"L' hai fatto arrabbiare, non è vero?" sospirò Delos , entrando nella stanza.

Mary-Lynnette alzò lo sguardo su di lui, ed il vampiro sembrò ritrarsi quando vide quegli occhi blu come lapislazzuli pieni di lacrime.

"Ash è morto." rispose con voce atono Mare.

"oh. te l' ha detto."

La testa della ragazza si irrigidì all' istante, e Delos capì che aveva detto la cosa sbagliata.

"TU lo sapevi?"

oh, dannazione. possibile che le ragazze umane fossero così complicate? non potevano essere come le vampire? semplici e sottostanti alle leggi degli uomini?

"si."

"e non mi hai detto nulla?!?"

"pensavo che se non lo avessi saputo sarebbe stato più semplice."

"non è più semplice!" esclamò Mary-Lynnette, prima di scoppiare in lacrime.

Delos sbattè le palpebre, perplesso: com'era passata dal gridare contro di lui al piangere?

e, soprattutto: cosa doveva fare?

tecnicamente era il carcieriere, ma Delos, per quanto amasse credere di avere le situazione sottocontrollo, sapeva che in realtà il carceriere non era lui, ma Mary-Lynnette.

l' aveva imprigionato in una fitta rete di amore e desiderio, ovviamente non ricambiato.

si, Amore.

altrimenti non avrebbe mai rischiato la vita liberando il Gatto ed un potere selvaggio per un umana qualunque, che gli aveva promesso tutto, e, al contempo, niente.

"muoiono persone ogni giorno Mary-Lynnette. è così che va la vita." disse, sedendosi accanto a lei.

"infatti la vita fa schifo." rispose tra i singhiozzi.

"e nessuno ha mai detto il contrario."

perchè, innamorarsi di un umana era già una beffa della vita, ma innamorarsi di un umana con un anima gemella non faceva più ridere: faceva schifo.

"ascolta. la vita fa schifo in qualunque caso, però è meglio essere forti. sai, diventando vampira non dovresti più preoccuparti delle malattie, nemmeno degli altri umani. tu saresti superiore.

potresti vedere il cielo in modo più nitido senza telescopio, potresti addirittura vivere fino a quando Marte o Plutone diventeranno colonie della terra... potresti perfino comprarti una casa su una stella. " e, magari, pensò Delos, io per quell' epoca potrei vivere con te.

"oh, si, immagino proprio Raphael che ci dà la sua benedizione per farmi trasformare in vampiro." rispose sarcasticmente.

Delos si morse la lingua per non rispondere che Raphael poteva pure uccidersi per quanto lo riguardava.

Nessuno gli avrebbe impedito di avere Mary-Lynnette.

Non ora che aveva una possibilità con lei.

"Delos... Raphael è davvero così potente come dice?"

"si. suo padre era un Originario."

"pensavo che Maya fosse stata il primo vampiro."

"infatti lo è, però, dopo, altre persone hanno fatto ciò che ha compiuto lei. il padre di Raphael si è trasformato poco dopo Maya. il suo nome era Klaus. ed ha avuto solo un figlio.

sai, i Redfern non sono più potenti come prima, perchè ad ogni generazione il sangue si annacqua.

Per questo Raphael è molto temuto: è figlio di un originaro, e già questo in sè basterebbe, ma è anche figlio di Lily, la primogenita di Hunter. una bomba ad orologeria in poche parole."

"aspetta... Lily è anche la madre di Ash, perciò questo fa di lui il nipote di Hunter?"

"faceva." la corresse distrattamente Delos.

non l' avesse mai fatto: le lacrime tornarono negli occhi di Mary-Lynnette:

"Non è possibile. io non sento che è vero. lui non può essere morto. lo avrei sentito se fosse successo."

"è morto. devi fartene una ragione." disse freddamente Delos, chiudendo le mani a pugno, e uscendo velocemente dalla stanza.

Mary-Lynnette si diede della stupida: cosa stava facendo? non stava parlando con un amico.

Delos era il suo carceriere.

era suo nemico, nonostante non la trattasse crudelmente come tutti gli altri.

si rannicchiò in un angolo della stanza, con le ginocchia sotto il mento, e pianse le poche lacrime che le rimanevano.

Ash era morto. per colpa sua? probabilmente.

era imprigionata in una stupidissima stanza nel castello di Delos, e, ciliegina sulla torta, il vampiro più temuto del mondo della notte voleva fargliela pagare.

La vita faceva schifo.

Eppure, in un angolo della sua mente si stupiva di non essere sconvolta.

era come se non credesse davvero a quello che stava succedendo. era tutto cosi' irreale!

forse si sarebbe svegliata scoprendo che era tutto un sogno e che manacavno ancora tre ore al matrimonio.

Non potè fare a meno di sperarci.

^nel prossimo capitolo^ Delos incontrerà delle persone davvero interessanti, e Mare ne vedrà delle belle, mentre cerca d' imparare a "volare"

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** realizzazione ***


nbsp;

Ash & Mary-Lynnette: dolore infernale.

5. realizzazzioni.

Amore è il fatto

che tu sei per me il coltello

col quale frugo dentro me stesso

 

Mare si svegliò a tarda notte, (a giudicare da ciò che vedeva dalla finestrella.)

si svegliò con una consapevolezza: le cose stavano andando male.

e... Ash era morto.

morto.

non sarebbe più tornato da lei.

non sarebbe nemmeno rinato come Hannah perchè lui era un vampiro.

era andato.

Il dolore che aveva aspettato ore prima si riversò su lei, lasciandola in balia della frustrazione, per non aver potuto fare niente, della tristezza, perchè non avrebbe più visto Ash, dell' amarezza, perchè Raphael aveva ragione.

se lei non ci fosse stata, se lei non fosse nata, Ash a quell' ora sarebbe stato vivo.

Le lacrime pungevano gli occhi che un tempo Ash aveva adorato, ma non le lasciò uscire: non meritava di piangere.

piangere era un lusso che d' ora in poi non si sarebbe più concessa.

Piangere non avrebbe riportato in vita Ash.

Magari, se la notte prima non avesse pianto, ma avesse trovato un modo per scappare... forse avrebbe trovato Ash prima che Raphael arrivasse, e magari in quel momento sarebbero stati nella casa di Thierry, accoccolati l' uno accanto all' altra.

Da quel momento in poi non si sarebbe data pace finchè non avesse liberato il mondo da quella piaga che era Raphael.

sarebbe morto, per mano sua.

ora, quello che le serviva era un piano.

Delos era accasciato sul bancone del primo bar che aveva trovato, per cercare di affogare il dolore nell' alcool. o nel sangue.

Era stato cosi' stupido anche solo a pensare che Mary-Lynnette si sarebbe dimenticata di Ash.

Dannazione, non aveva mai amato nessuno, nemmeno voluto bene a qualcuno, e quando per la prima volta l' aveva fatto, era stata una delusione.

Sbirciò con la coda dell' occhio la ragazza seduta accanto a lui, chiedendosi quanto tempo ci avrebbe impiegato per convincerla ad andare in un posto un po' più privato insieme a lui.

Aveva i capelli neri, però gli occhi erano blu, simili a quelli di Mary-Lynnette.

Il problema era che di fianco a lei c' era un ragazzo... forse il suo fidanzato? era un biondo con il viso pigro, che ricordava vagamente un felin- oh.

Quello non era un umano.

Quello era Ash Redfern.

e, di fianco a lui... la ragazza che Delos aveva puntato era Maya.

come aveva fatto a non riconoscerli prima? quella bevanda umana doveva essere più forte di quel che credeva.

Ma... Ash non doveva essere morto?

Al consiglio Raphael aveva detto così.

aveva mentito.

e, di conseguenza lui aveva mentito a Mary-Lynnette.

si sentì lo stomaco pesante, all' improvviso.

Non capiva perchè si sentiva in colpa, in fondo lui aveva mentito così tante volte! aveva causato la morte di una cinquantina di soldati soltanto la notte scorsa, accusandoli di aver lasciato fuggire le prigioniere.

Delos scivolò via dallo sgabello, andandosene dal bar prima che i proprietari si accorgessero che non aveva pagato.

Ma, soprattutto, prima che Ash e Maya avessero il tempo di riconoscerlo.

L' amore fa schifo, pensò, mentre si mimetizzava nelle ombre della notte.

Adesso aveva due possibilità: andare a dire a Mary-Lynnette che Ash era vivo, o andare in cerca di una bella ragazza e dissanguarla.

No, non poteva fare nessuna di quelle cose... lui aveva bisogno di.. di... un ghiacciaio.

la risposta gli venne in mente così improvvisamente che credette di averla sempre saputa: sarebbe andato sul ghiacciaio.

Sembrava strano dirlo, ma quella era una cosa che Delos faceva sempre, un po' per mimetizzarsi con quel paesaggio così simile a lui, freddo e ostile, e un po' perchè lì, nessuno l' avrebbe disturbato: nessun umano era così stupido dall' andarci, e nessuna creatura del mondo delle tenebre avrebbe perso tempo andando lì sopra.

Si, e magari lì riuscirò a capire cosa devo fare, pensò.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** il ritorno del principe ***


Ash & Mary-Lynnette: dolore infernale.

7. Il ritorno del principe

L’amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio;

ché non per gli occhi Amore guarda il mondo,

ma per sua propria rappresentazione,

ed è per ciò che l’alato Cupido viene dipinto col volto bendato.

 

William Shakespeare

 

Delos respirò a pieni polmoni l' aria fredda, rilassato come non lo era da mesi.

Sapeva esattamente cosa fare, come farlo e quando farlo.

Era deciso, rilassato e mortale.

lo si capiva soltanto gurdandolo negli occhi, che in quel momento erano di un giallo dorato: niente cammuffamenti, questa volta.

niente lenti color mogano per far creder a Mary-Lynnette di essere umano (come se lei ci avesse creduto per un secondo, poi.*)

in quel momento si sentiva potente, maestoso, più di quanto non fosse mai stato.

Riusciva persino a percepire l'energia blu,che gli crepitava nel sangue più forte del solito.

Il principe era tornato.

Oh, che splendida sensazione.

Mary-Lynnette strappò decisa ciò che restava della lunga gonna del vestito del matrimonio, lasciando soltanto il tessuto da metà coscia in sù, per avere maggiore libertà nei movimenti.

Poi, i pezzi strappati li legò insieme alla lenzuola,assicurandosi di fare nodi più che resistenti: il suo piano contava sulla velocità, sul suo coraggio e sulla sua abilità nel silenzio.

e su molta, molta fortuna.

Calò lentamente la corda improvvisata fuori dalla stretta finestrella,da cui era riuscita a togliere ben due mattonelle con l' ausilio di una forchetta: delle volte tornava comodo la credenza del mondo della Notte secondo cui le donne,soprattutto se umane,erano inferiori alle altre creature per intelletto.

L' accozzaglia di lenzuola e tessuto non arrivava fino a terra, ma ciò non sorprese Mare: sapeva di essere su una torre: lei contava di riuscire a raggiungere un altra finestra, più in basso.

Assicurò un lembo di un lenzuolo alla sbarra del letto (che purtroppo non era nè di legno nè d' argento ma di banalissimo ferro, perciò non poteva diventare un arma,) e si issò sulla finestrella, in cui, nonostante l' assenza di alcuni mattoni, passava a malapena.

Si sforzò di non guardare giù, mentre si sporgeva per afferrare un pezzo di corda.

Cosa che si prospettava difficile, con il vento che le sferzava i capelli negli occhi e che muoveva i lenzuoli.

senza contare il terrore di cadere: Mare non aveva mai avuto le vertigini, ma quella era un altezza ridicolarmente alta.

Ok, calma,basta andare poco alla volta.

Lentamente,assicurandosi di non perdere la presa...

"esattamante, cosa credi di fare? Volare?" chiese una voce divertita, mentre L'afferrava per i fianchi.

Mary-Lynnette venne trascinata a forza di nuovo dentro la camera, per ritrovarsi davanti a Delos.

"Sai che la corda non arrivava fino al terreno, vero?"

"contavo di infilarmi in una qualche finestra prima che finisse." rispose Mary-Lynnette, praticamente certa di andare incontro

alla propria morte.

"Tutte le altre finestre hanno le sbarre: qui al castello prendiamo seriamente il compito di tenere sotto chiave i prigionieri... però apprezzo il coraggio: era una missione suicida e lo sapevi anche tu."

"apprezzi che io abbia tentato di scappare?"chiese incredula la ragazza.

"me lo aspettavo..." rispose Delos, stringendosi nelle spalle.

"Quindi, adesso cosa succederà?" chiese lentamente Mare, quasi timorosa di fare quella domanda.

"Ti cambierò la stanza." rispose il principe, tranquillamente.

Raphael era inquieto.

Si, quella era esattamente la parola giusta per esprimere ciò che provava: inquietudine.

La saggiò sulla lingua, prima di mormorarla: era così strano sentire una cosa del genere, perchè, bhè, infondo non aveva mai provato emozioni vere e proprie.

Il brivido della caccia? mai sentito: tutto era troppo facile.

Angoscia? e per cosa? Lui era imbattibile! cosa poteva minacciarlo?

Felicità? Era mai stato felice?

Raohael non lo sapeva.

Perchè, non sapeva nemmeno come si facesse a capirlo: cos' era la felicità? era l' assenza di emozioni negative? era uno stato di assuefazione che confondeva la realtà? o solamente la mente umana partoriva questo sentimento? Le creature delle Tenebre potevano essere contente?

Raphael non sapeva. e proprio per questo motivo era inquieto.

e forse anche un po' spaventato: del resto si aveva paura di tutto ciò che non si conosceva, no?

E lui, fosse maledetto se non era vero, quella sensazione non la conosceva.

Naturalmente non si riferiva all' inquietudine.

Oh, no, quella era soltanto una conseguenza.

Con un gesto al capo fece portare via dalle sue stanza il motivo della sua confusione.

Era bastato un cenno al capo e le guardie l' avevano portata via.

Ma non avevano portato via quella sensazione.

fine sesto capitolo.

anticipazioni del settimo:

Mary-Lynnette si aspettava tutto, tranne l' avere compagnia in cella. (...)

Ciao, io sono M-"

"Mary-Lynnette. Lo so, lo so."

"Lo sai?"

"sono qui per portarti via, mi manda il circolo dell' alba."

 

 

^il mio angoletto^

*in Ti Amo...ultimo capitolo, viene descritto Delos con gli occhi scuri, ed ecco il perchè.

okay, ho ritardato un po', e mi dispiace tantissimo, ma ho pubblicato il prima possibile, perchè lunedi' parto e tornerò il venti.

non so se riuscirò a postare di nuovo prima di partire, ma se avrò questa possibilità state certi che lo farò!

Allora, secondo voi chi è che fa provare queste emozioni al nostro Raphael? qualche idea? e soprattutto, di che emozione si tratta? su, non è difficile!

e grazie alla nuova lettrice LucyeEle per aver lasciato una recensione :)

e naturalmente grazie anche ad una vecchia lettrice che non si stufa mai di me e delle mie paranoie xD vero akychan?

ditemi cosa ne pensate!!!

1 baci8

iry

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=703062