L'occhio del lupo

di sa92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Morte.. sopra di noi ***
Capitolo 2: *** Padre Amos ***
Capitolo 3: *** L'altro lupo ***
Capitolo 4: *** occhi viola, capelli rossi ***
Capitolo 5: *** Soffio tra le dita ***
Capitolo 6: *** L'alba di un nuovo giorno ***



Capitolo 1
*** Morte.. sopra di noi ***


Le urla inondavano il villaggio; pianti, imprecazioni bestemmie. Kai osservava la scena impietrito gli occhi sbarrati e pieni di sgomento. L’aveva fatto di nuovo.. il lupo…il lupo aveva ucciso ancora.. e stavolta aveva scelto sua madre…Kai strinse il corpo senza vita tra le braccia e pianse in silenzio..un silenzio che valeva più di mille parole… Suo padre lo raggiunse poco dopo ma contrariamente a quello che l’argenteo si aspettava non ebbe nessuna reazione..era freddo e imperscrutabile. @@@@@@@@@@@@@@ “adesso basta non possiamo andare avanti in questo modo” disse il capo villaggio”il lupo non ha rispettato il patto” Già il patto.. Kai lo conosceva bene come tutti nel villaggio del resto.. il lupo rinunciava ad uccidere gli uomini in cambio di una vacca sana ogni luna piena. “bisogna stanarlo ed ucciderlo!!!” urlò un uomo “siiiii! Andiamo!” urlarono gli altri nella taverna. Kai osservava tutto con i suoi occhi ametista ma non prese parte alla discussione. Riteneva che andare a stanare un lupo mannaro nel suo territorio fosse una follia; ma le sue parole non avrebbero cambiato niente la decisione era ormai presa. Il mattino dopo gli uomini del villaggio partirono alla ricerca del lupo… A sera inoltrata Kai vide il gruppo tornare indietro vittorioso. Il capo villaggio teneva trionfante un palo con la testa di un lupo grigio. Dietro il corteo però un carro con il corpo morto di un uomo: Fen il fabbro era rimasto ucciso. Si consumò una grande festa per acclamare il successo degli uomini del villaggio. Le ragazze ballavano avvolte nei loro vestiti di velluto e sorridevano veementi. Gli uomini bevevano e ridevano sguaiatamente finchè…un ringhiare spaventoso risuonò nell’aria e come un lampo che squarcia il cielo una bestia nera come la notte piombò su di loro.. famelica e piena di odio uccise due persone e poi con la stessa velocità con la quale era venuta se ne andò… Paura rabbia dolore… Kai lo sapeva .. lo avevano capito tutti oramai..e avevano bisogno di aiuto….

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Capitolo 2
*** Padre Amos ***


Ciao a tutti!! Scusate se non mi sono presentata prima ma mi sono appena iscritta e col computer sono un po’ una frana..:P
Cmq facendo il punto i nostri eroi hanno bisogno di aiuto ma lo chiederanno alla persona giusta? Qualcuno li potrà davvero aiutare?
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 Erano passati tre giorni da quell’ultimo attacco del lupo. Il terrore regnava sovrano: la gente del villaggio non usciva di casa se non per procurasi da mangiare, per prendere l’acqua dal pozzo o cmq per procurasi lo stretto necessario per trascorrere la giornata. Kai  camminava tranquillo e silenzioso per le strade deserte saggiandone la calma ricca di tensione e infestata da quel nauseabondo odore di  sangue che ancora non voleva andare via. In lontananza il gracchiare dei corvi. Non aveva paura: provava solo un odio profondo per quanto era successo alla madre. Ricordava ancora l’ultima volta che l’aveva vista, al mattino, in cucina intenta con un grosso sorriso ad impastare il tortino di carne per la cena, avvolta dal dolce profumo del pane fresco fatto in casa appena sfornato. E poi la rivide distesa sulla neve piena di sangue, gli occhi spalancati in un grido d’orrore. La rabbia iniziò a ribollirgli nelle vene; avrebbe voluto urlare ma a quale scopo? Poi la decisione: se il lupo si fosse fatto vivo l’avrebbe vendicata.
Stava facendo questi pensieri il solitario Kai quando la sua attenzione fu attirata dal rumore delle ruote di una carrozza alle sue spalle. Si voltò e vide un grande calesse di legno intagliato fermarsi proprio davanti alla chiesa. Due uomini di colore rivestiti da una vistosa armatura d’argento si posizionarono ai lati della porta dalla quale scese un uomo distinto sulla cinquantina, anch’egli con un’armatura, più sobria però e d’oro. Questi si rivolse a Kai: “ Ehi ragazzo dimmi dove sta il tu capo villaggio” La sua voce aveva una chiara nota di  disprezzo e non celava un’alterigia smisurata. A Kai quel tizio non piaceva affatto: “la terza capanna a destra” disse brusco. L’uomo gli rivolse un sorriso tirato e si voltò per poi dirigersi nella direzione indicata dal giovane.
“ Silenzio! Ho detto silenzio tutti quanti!” ascoltiamo cosa ha da dirci padre Amos!” Il capo villaggio scese dal tavolo. L’uomo che Kai aveva incontrato quel pomeriggio si avvicinò al centro della sala in modo che tutti potessero vederlo. “Sciocchi che non siete altro, pensavate che fosse così facile uccidere un lupo mannaro!? Credevate che i licantropi fossero semplici lupacchiotti da campagna un po’ più grossi del normale! Voi non avete la minima idea di come sia fatto veramente un licantropo! Siete ancora convinti che viva tranquillo al calduccio nella sua tana sulla montagna vero? Ahahah poveri sciocchi che non siete altro! I lupi mannari quando muoiono  riprendono il loro vero aspetto, quello umano, così come durante il giorno!” Fece una pausa; un silenzio tombale invase la sala: tra i presenti un triste e assai terribile presentimento si stava insinuando tra le loro menti. Ma padre Amos fu più lesto e rispose ai loro dubbi prima ancora che questi avessero il tempo di uscire:” Il lupo è uno di voi ed è in mezzo a noi ora! Potrebbe essere vostra madre, vostra moglie vostro fratello! Non potete più fidarvi di nessuno ora , almeno finchè io padre Amos non avrò catturato e ucciso la bestia!!” Ancora un attimo di silenzio giusto il tempo di  digerire le parole e di scambiarsi sguardi sospettosi; poi un grido di giubilo si stagliò per tutta la sala….. Padre Amos stava per uscire dalla locanda quando a un tratto si voltò facendo sussultare i presenti “Un’ultima cosa: siamo nella fase della luna vermiglia.. finchè la luna rimarrà rossa tutti coloro che  verranno morsi dal lupo diventeranno come lui! Chi viene morso è perduto e io non esiterò ad ucciderlo!” poi con passi possenti e precisi se ne andò lasciando i presenti sgomenti.
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 Era tutto pronto per la cattura: le armi d’argento erano state lucidate, le balestre erano cariche e pronte a scattare al primo cenno di movimento. La luna vermiglia era appena sorta ma il lupo tardava ad arrivare. Nell’attesa padre Amos, pur mantenendosi sempre vigile chiacchierava con don Lodovico, il parroco del villaggio. Anche Kai aveva deciso di partecipare alla cattura: tutto quel che voleva era vedere quella belva morta. Dalla finestra di un edificio un gruppo di ragazzine lo salutava lanciandogli occhiate civettuole e sorrisi un po’ ebeti. Kai finse di non vederle. Le ragazze del suo paese non gli erano mai interessate: pensavano tutte a correre dietro al suo patrimonio o erano a cacci di avventure proibite; inoltre sembravano più stupide delle oche di sua nonna Ilde. Non ebbe il tempo di dilungarsi oltre nei suoi pensieri perché il lupo che non aveva mancato all’appuntamento, balzò fuori dai cespugli di rovi che circondavano il bosco antistante il villaggio e aggredì una delle due guardie di colore. Padre Amos lanciò un grido di guerra per poi cercare di colpirlo con un a freccia d’argento; ma il lupo era piuttosto agile e dopo aver tolto di mezzo alcuni uomini si diresse proprio verso Kai che lo stava aspettando con la spada serrata nel pugno. IL lupo fece un balzo tentando di assalire il giovane ma Kai scartò  di lato e tentò di colpirlo con un affondo. Il lupo però se ne accorse in tempo, lo schivò e con una zampata gli strappò la spada dalla mano. Kai indietreggiò fino a quando non si trovò con le spalle al muro. Era pieno di rabbia, non poteva finire così non in quel modo non senza aver vendicato la madre. Ma quando il lupo sembravo pronto a dargli il colpo di grazia, si fermò davanti a lui guardandolo intensamente negli occhi. Al ragazzo quegli occhi sembravano familiari, erano occhi umani di un nocciola intenso. IL lupo parlò “Kai vieni con me, io so cosa vuoi. Tu vuoi andartene da questo posto, vuoi l’avventura e la libertà. Vieni con me..” la sua voce era profonda, quasi suadente, ma il giovane non si fece incantare da essa e rispose calmo” io non sono come te, io non sono un assassino”. IL lupo lo guardò più intensamente, stava quasi per replicare quando il sole iniziò a comparire all’orizzonte. Con un solo grande salto la bestia scomparve tra i rovi come era venuta.

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Kai era ancora scosso da quanto era accaduto. Aveva davvero parlato con il lupo e se lo era solo immaginato. No quello sguardo era troppo intenso e troppo familiare per essere un semplice frutto della sua immaginazione. Intanto padre Amos si era diretto verso il suo soldato ferito. L’altro nero lo guardò con aria supplichevole”la prego signore non lo faccia è mio fratello” ma il religioso gli rivolse uno sguardo di ghiaccio”chi viene morso è perduto” e trafisse il soldato davanti allo sguardo terrorizzato di tutti i presenti. “non avevo mai incontrato un lupo tanto forte. Deve discendere da un’antica razza! Sarà un vero piacer per me ucciderlo” sorrise sprezzante e si allontanò seguito dall’intimorito e fedele don Lodovico. Intanto due occhi viola seguivano la scena indisturbati, nascosti dietro le sinistre chiome imbiancate degli alberi….
 
Fine di questo capitolo. Riuscirà padre Amos a uccidere il lupo? O lo farà Kai? E di chi sono quegli occhi viola?
Alla prossima e mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate! Grazie, un bacione a tutti!

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Capitolo 3
*** L'altro lupo ***


Ciao a tutti sono già al mio terzo capitolo wow!
 Comunque..Kai è ancora scosso dalla chiaccherata col lupo e dubiterà di tutti.. un nuovo super personaggio entrerà in scena! Buona lettura!
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Kai era nella capanna della nonna, ma si sentiva strano: di solito quella casetta lontano da tutti, distante dal fragore del villaggio lo metteva a suo agio; stavolta invece un brivido gli percorreva la schiena. Non riusciva a togliersi dalla testa gli occhi nocciola del lupo che lo avevano paralizzato la notte prima. “Come sei silenzioso oggi” irruppe la nonna con un sorriso 32 denti “e poi non hai toccato cibo! Di solito vai matto per la mia marmellata speciale”. “Lo so nonna” rispose mesto il giovane “ è sol…” guardando la nonna negli occhi si accorse di un particolare al quale non aveva mai dato peso: erano nocciola intenso come quelli del lupo! Kai si sentì raggelare il sangue; si alzò di scatto, salutò la nonna in fretta e furia e uscì di corsa fuori dalla capanna, lasciando la vecchietta esterrefatta. Attraversò il bosco correndo finchè non ebbe più fiato: “Insomma Kai non  è possibile! D’accordo che quel cavolo di prete ha detto di non fidarsi di nessuno ma così esageri! E’ la nonna insomma!” gli sembrava di impazzire. No, non poteva essere lei: lo sguardo di sua nonna non aveva niente a che vedere con quello del lupo: i suoi occhi non risplendevano di quella luce maligna che illuminavano quelli della bestia. Fece un sospiro di sollievo e tornò con calma al villaggio. Ma anche tra la sua gente i dubbi non gli davano tregua: cercava con foga quello sguardo in tutti i passanti che incrociava per le vie del paesino. A un tratto delle esclamazioni lo distorsero da quella spasmodica ricerca; si diresse nella direzione dalla quale proveniva quel vociare gracchiante. Nella piazza principale, la gente si era raccolta attorno a un gruppo di stranieri. Erano sicuramente di origini nordiche, ad eccezione di due uomini che ostentavano tratti orientaleggianti. Ma fu soprattutto uno di questi che attirò la sua attenzione: non appena l’osservò meglio, Kai si accorse che non si trattava di un uomo bensì di una ragazza, poco più giovane di lui, vestita con abiti maschili, i capelli rossi raccolti in una lunga treccia le incorniciavano il viso, pallido per il freddo, sul quale spiccavano due grandi e intensi occhi viola. Fu come se un fulmine gli fosse piombato addosso: non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Anche la ragazza lo guardò, mantenendo tuttavia un’espressione seria e gelida. “Chi siete stranieri” urlò poco distante da loro la voce di padre Amos “ abbiamo abbastanza guai senza che veniate voi con questa strega!” disse ancora con la solita alterigia, additando la ragazza. L’orientale, sicuramente il capo, si fece avanti e, con voce calma disse:”Mi chiamo Banji e siamo un gruppo di nomadi; chiediamo solo il permesso di poterci accampare al , villaggio per questa notte, dopodiché io, mia figlia Trish e il resto del gruppo lasceremo il villaggio e non sentirete più parlare di noi per il resto dei vostri giorni” Padre Amos stava per replicare ma Banji dovette accorgersi della sua preoccupazione al che aggiunse “ so che avete problemi con i lupi. Noi siamo esperti cacciatori”. Padre Amos era restio ad accoglier la loro richiesta: voleva uccidere il lupo da solo senza ulteriori seccatori; tuttavia per gli abitanti del villaggio qualche guerriero in più faceva comodo, quindi fu costretto a concedere loro ospitalità per quella notte.
Kai era sempre più curioso: quella ragazza l’aveva lasciato di stucco. Doveva rivederla a tutti costi. Si nascose dietro al pagliaio del vecchi fattore Dag che dava immediatamente sul campo dove i nomadi avevano piantato le loro tende. La vide: era intenta a lucidare delle armi mentre quel rompiscatole di Tom, che l’aveva preceduto, cercava di farle delle focose avance. Per la gioia di Kai, Trish sembrava non prestargli attenzione e continuava imperterrita a lucidare la spada nera che aveva in mano.
Quando si fece buio e la luna rossa comparve nel cielo, tutte le finestre erano sprangate e i soldati erano già in posizione. Un posticino a parte era occupato dal gruppo di nomadi, guidato come al solito da Banji. Kai si accorse che Trish non c’era, ma la cosa non lo allarmò: Trish era pur sempre una donna; suo padre non le avrebbe mai permesso di correre un rischio simile. Come previsto il lupo si rifece vivo. Stavolta padre Amos aveva cambiato la sua strategia: al suo segnale una pioggia di frecce d’argento piombò sull’animale, ma questo riuscì a evitarle senza alcuna difficoltà. Kai non indugiò oltre e con la spada in pugno si gettò sul lupo, che con un salto lo abbatté a terra. IL lupo era sopra di lui; quegli occhi così inquietanti lo guardarono di nuovo “vieni con me” disse di nuovo il lupo. Ma non ebbe il tempo di proseguire: qualcosa lo spinse lontano dal ragazzo. Non appena si riebbe Kai vide cosa l’aveva salvato: di fronte a lui si ergeva un altro lupo dal pelo fosso fuoco. L’animale gli dava le spalle e ringhiava minaccioso all’altro lupo. Questi  se ne andò indispettito. Il lupo rosso si girò verso Kai lo guardò dritto negli occhi: tuttavia nei suoi occhi violacei Kai non intravide né rabbia ne odio, bensì determinazione, gentilezza e amore. IL sole cominciò a spuntare all’orizzonte, il lupo rimase a guardarlo un’ultima volta, poi se ne andò protetto dalla fitta nebbiolina che era arrivata insieme all’aurora. Kai guardò a lungo quel punto indistinto della nebbia dove il lupo era sparito....
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Ecco fatto questo capitolo è un po’ più corto ma mia sorella mi disturba con la sua televisione e i suoi programmi deficienti.
Mi raccomando scrivetemi i vostri pareri!!! ciaooo

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Capitolo 4
*** occhi viola, capelli rossi ***


Ciao a tutti rieccomi con un nuovo capitolo per voi! Certo che potreste anche commentare un po’! anche le critiche vanno bene!
 
Dopo l’ultima apparizione del lupo il clima di tensione che si respirava al villaggio ulteriormente peggiorato. Da quando i nomadi avevano messo piede al villaggio, era comparso un altro lupo. Padre Amos aveva costretto gli stranieri a rimanere al villaggio: nutriva troppi sospetti nei loro confronti, soprattutto riguardo alla ragazza. Nel tentativo di  ricavare qualche informazione sulle due belve, il prete guerriero aveva dato vita ad una vera e propria persecuzione: tutti coloro che manifestavano comportamenti da lui giudicati sospetti venivano interrogati. In alcuni casi Padre Amos ricorreva persino alla tortura: Geff, il ragazzino ritardato figlio del mugnaio, rimase ucciso durante un ‘interrogatorio. La popolazione non se ne preoccupò molto: ogni mezzo era lecito per combattere il demonio. I nomadi rimanevano isolati nel loro accampamento improvvisato, cercando di recarsi in paese solo per fare rifornimento di viveri. La gente del villaggio guardava a loro come a dei selvaggi della peggior specie e Trish, che con la sua bellezza aveva conquistato i cuori dei giovani rampolli allontanandoli da quelli delle ragazze genuine del paese, veniva additata come strega. Kai rimase molto deluso nel non vederla: detestava la paura cieca dei suoi compaesani. Passarono un paio di giorni e, anche se il lupo non si era più fatto vivo, la tensione non era ancora scesa. Kai decise di andare da sua nonna: aveva bisogno di sfogarsi e lei era l’unica in grado di capirlo, dato che il padre era spesso assente. Ilde lo accolse con un sorriso e gli offrì un bella ciotola di zuppa. Kai la mangiò avidamente; adorava quella brodaglia. IL ragazzo informò la donna su quanto stava accadendo al villaggio: “padre Amos sta esagerando. Quel prete non mi è mai piaciuto; invece di andare a stanare il lupo si diverte a fare il santo inquisitore” diceva con la bocca ancora piena. “ Si neanche a me ha fatto una buona impressione” rispose tranquilla la nonna”  comunque.. cosa mi racconti a proposito di quella ragazza, la nomade? Eh ?”  Kai si sentì avvampare; sua nonna doveva essersene accorta perché scoppiò a ridere. Ancora rosso in volto Kai le rispose con sorriso, il primo dopo tanto tempo.
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Kai stava percorrendo il sentiero che attraversava il bosco e che lo avrebbe ricondotto al villaggio. Fuori era già buio e si avvertiva solamente il gracchiare lontano di qualche corvo. Il ragazzo si strinse nelle spalle: si trattenuto a casa della nonna più del dovuto e la luna rossa era già alta nel cielo. Doveva sbrigarsi a raggiungere il villaggio,non era prudente restare fuori allo scoperto. Mancavano pochi metri al villaggio quando il  giovane si bloccò: il lupo (quello nero) era davanti a lui. “perché ti ostini a non venire via con me?!” disse. “perché non voglio avere niente a che fare con assassino” rispose acido Kai. “tu non sei poi così diverso  da me” insistette il lupo. “ non credere di convincermi con questi giochetti di parole; tu hai ucciso mia madre” disse il giovane con astio. A quelle parole il lupo ringhiò con ferocia e si lanciò contro di lui. Ma qualcosa si frappose tra loro: il lupo dal pelo rosso che aveva salvato Kai qualche giorno prima era di nuovo davanti a lui. Con uno scatto quasi “felino” il lupo rosso balzò sul rivale e lo buttò a terra. Questo però riuscì a risollevarsi e agguantò il lupo rosso per la collottola. I due ingaggiarono una lotta cruenta che a Kai parve interminabile; a un tratto si udì un guaito che lacerò l’aria. La lotta si interruppe e Kai vide il lupo rosso trascinare una zampa, lasciando un vistosa scia di sangue sul manto nevoso. Prima di andarsene il  lupo nero lanciò un ultimo sguardo pieno d’odio al giovane. Intanto il lupo rosso si stava allontanando, trascinando dolorante la zampa ferita. Kai decise di seguirlo; l’animale uscì dalla boscaglia, percorse qualche metro nella steppa coperta di neve e si accasciò a terra. In quel momento il sole sorse all’orizzonte; il corpo del lupo fu pervaso da un bagliore luminoso. L’animale scomparve e al suo posto,in una pozza di sangue, c’era un corpo sottile, raggomitolato su se stesso. Kai non credeva ai propri occhi: la persona che aveva davanti era Trish!
Fine capitolo! Spero che vi sia piaciuto.. Comunque non preoccupatevi Trish non è morta! Mi raccomando continuate a scrivere i vostri commenti! Ciao alla prossima!
 

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Capitolo 5
*** Soffio tra le dita ***


Rieoccomi col nuovo capitolo ragazzi! Kai confesserà i suoi sentimenti a Trish? Leggete e lo scoprirete! Ahaha

Kai correva a perdifiato; l’eco dei suoi passi e il suo respiro ansante erano gli unici rumori presenti nella foresta. “Devo salvarla” si ripeteva” non  permetterò che muoia”. Doveva portarla in luogo sicuro; il villaggio era escluso: Trish non era ben vista dai suoi compaesani e riportarla al suo accampamento avrebbe solo peggiorato le cose. Decise che l’avrebbe portata da sua nonna: là sarebbe stata al sicuro. Accelerò il passo, per quanto il peso del corpo della ragazza glielo permettesse. Più il tempo passava e più la sua preoccupazione aumentava: Trish non aveva ripreso conoscenza, nemmeno per pochi minuti, e il sangue continuava a uscire copioso dalla ferita. Kai bussò forte alla porta di legno massiccio dalla capanna; sua nonna gli aprì con uno sguardo spaurito, ma non appena lo guardò negli occhi  e vide la giovane ferita tra le sue braccia, la paura  si tramutò in un cipiglio deciso. Aiutò il nipote ad adagiare il corpo della ragazza sul letto, poi corse a prendere una brocca di acqua pulita e un pentolino. “presto dobbiamo lavare la ferita” disse facendo cenno al ragazzo di mettere il tegame sul fuoco: l’acqua calda era più adatta a disinfettare una ferita, rispetto a quella fredda. Non appena l’acqua si fu riscaldata, la donna vi intinse una benda e iniziò a passarla sulla ferita. Kai rimase paralizzato dall’orrore: uno squarcio enorme si apriva sulla spalla sinistra della ragazza, per poi  terminare poco prima del seno. Anche l’espressione di sua nonna tradiva pensieri simili. “prendimi ago filo, dobbiamo ricucire la ferita prima che si infetti.” gli intimò. Kai fu rapidissimo: la nonna prese l’ago e incominciò a richiudere la ferita con mano esperta poi, usando delle bende pulite, iniziò a fasciarla, mentre il corpo di Trish veniva scosso dal tremore procuratole dalla febbre. “ Adesso dobbiamo solo aspettare. Vai a casa, tuo padre sarà in pensiero”. Kai non disse nulla, prese una sedia, si mise accanto al letto e strinse la mano della ragazza: non gli importava della reazione di suo padre, sarebbe stato li quando lei avrebbe riaperto gli occhi. 
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Erano passate diverse ore: più volte la nonna aveva riavviato il fuoco nel grande camino. Dopo una lunghissima attesa, Kai si era assopito, la testa appoggiata al letto, la sua mano ancora avvolta  in quella di Trish. La ragazza aprì lentamente gli occhi; nel vederlo la sua prima reazione fu quella di fuggire, ma dopo averlo osservato a lungo, sorrise leggermente e gli accarezzò con dolcezza il viso. Al quel tocco, Kai si destò e la guardò dritto negli occhi, felice che si fosse ripresa. “dove sono?” chiese calma e con un filo di voce. “sei da mia nonna” rispose il giovane” siamo riusciti a curarti in tempo, grazie al cielo” . Trish arrossì lievemente, ma era così pallida che Kai non si accorse della sua reazione. Imbarazzato, il ragazzo staccò subito la mano da quella della fanciulla. “ grazie” disse infine. “e di cosa?” chiese Trish. “per  tutto questo tempo mi hai protetto da lui” rispose, guardandola intensamente negli occhi. In quel momento la nonna apparve sulla soglia: “vedo con piacere che ti sei svegliata. Mio nipote ti è stato accanto tutto il tempo”. “ la ringrazio per la sua ospitalità… suppongo di doverle delle spiegazioni” disse Trish. “non ti preoccupare” rispose con gentilezza la donna “ so già tutto” aggiunse, guardando il nipote. Detto questo ritornò in cucina. “ c’è una cosa che non capisco” riprese Kai” perché hai deciso di aiutarmi?”. La ragazza diventò completamente rossa in viso:” perché mi bastato guardarti negli la prima volta, per capire che per me sei troppo importate. Kai, io non voglio perderti” e prese tra le sue mani quella del giovane. Questi si alzò, le accarezzò dolcemente il viso, la guardò negli occhi con intensità e la baciò, accompagnato dal battito, sempre più accelerato, dei loro cuori.
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Intanto, al villaggio, Padre Amos continuava a svolgere le sue “indagini”, iniziando ad interrogare anche i nomadi. L’assenza della ragazza l’aveva insospettito, ma i suoi compagni di viaggio ( che erano stati informati da Kai dell’accaduto) non gli fornirono alcuna informazione.Irritato dal loro silenzio, il prete aumentò la durezza delle torture: Flint, il membro più vecchio della carovana, non sopravvisse all’ultimo interrogatorio. Di fronte a tanta crudeltà, anche don Lodovico si oppose a padre Amos, e questi, temendo una rivolta generale dei compaesani, lo fece uccidere da un proprio sicario, attribuendo la colpa dell’accaduto al nomade deceduto. Tuttavia, con il sostegno della maggior parte della popolazione, che iniziava a mal tollerare i soprusi del prete guerriero, i nomadi partecipavano attivamente ai turni di guardia durante la notte. Durante una di queste, il lupo nero riapparve. Essendo oramai in inferiorità numerica, padre Amos fece riparare tutti gli uomini nel cortile della chiesa: il lupo non poteva calpestare il suolo sacro. Deciso ad eliminare quella bestia una volta per tutte, padre Amos si sporse più del dovuto dal muretto che circondava il cortile, e il lupo gli staccò una mano con un solo morso. Vedendo che la situazione non sembrava sbloccarsi e che Kai non era in mezzo agli altri, l’animale se ne andò molto prima dell’alba, lasciando i popolani alle grida di dolore di padre Amos. Non appena il lupo si fu allontanato, la guardia di colore rimasta sguainò la propria spada. Padre Amos capì subito le sue intenzioni e lo supplicò” ti prego, io ho una famiglia che mi attende!” “anche mio fratello l’aveva” rispose gelido il soldato nero, prima di trafiggerlo con la sua spada lucente.
 
Fine capitolo. Ormai siamo alla fine: penso che il prossimo sarà l’ultimo. Vi mancherò? Ciao a tutti e grazie per aver seguito la mia storia!  

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Capitolo 6
*** L'alba di un nuovo giorno ***


Rieccomi qua!! Scusate il ritardo ma ho avuto un sacco da fare. Comunque questo è l’ultimo capitolo! Spero vi piaccia! Buona lettura.
 
Si era appena elevata l’alba: il sole iniziava a investire gli alberi della foresta con i suoi tiepidi raggi invernali. La neve iniziava a sciogliersi e cadeva dai rami dei pini più alti. Un fruscio fece scuotere violentemente un gruppo di felci; l’eco dei passi rimbalzava veloce sui tronchi.

Trish si stava stiracchiando pigramente nel letto caldo della nonna: stava ripensando a quel bacio che lei e Kai si erano scambiati il giorno prima. Sorrise, ma poi il volto le si oscurò:” che cosa stai facendo Trish!” pensò” svegliati, apri gli occhi! Tu sei e resterai per sempre un lupo mannaro. La cosa non funzionerà mai..” . quella consapevolezza le fece scendere sulla guancia una lacrima. Non ebbe il tempo di farne scendere una seconda,che Kai si catapultò nella camera e la baciò. Quel bacio, così dolce, sincero, morbido, le fece dimenticare quei pensieri. Trish sorrise: “ chi se ne importa se sono un licantropo, Kai mi ama per quello che sono!”. Nel vederla sorridere Kai le chiese “ come mai stai ridendo?”, “perché ti amo” rispose la ragazza, che senza smettere di sorridere lo baciò di nuovo. All’improvviso, però, la giovane lo allontanò da se e il suo viso si trasformò in una maschera d’odio. Kai stava per chiederle cosa le stesse succedendo, ma Trish lo bloccò prima che potesse proferire parola:” lui è qui! Sento il suo odore!” si limitò a dire. I sensi del ragazzo si fecero attenti: c’era qualcuno in casa, riusciva a sentirne i passi profondi sul pavimento ligneo della capanna. Non erano i passi di  sua nonna, ma quelli quatti di un estraneo. Il cuore di entrambi i giovani parve fermarsi: il rumore dei passi era sempre più vicino. Era il momento della verità: finalmente avrebbero conosciuto il vero volto del lupo nero. Il rumore si interruppe e sulla soglia comparve un uomo, non molto giovane, alto e dai capelli neri, e soprattutto molto somigliante a Kai. “ Padre?!” esclamò incredulo l’argenteo. “ ebbene sì” disse gelido l’uomo” sono proprio io” aggiunse. “come hai potuto? Come hai potuto farci questo? Come hai potuto uccidere la mamma!?”disse Kai fuori di se dalla rabbia. Trish intanto aveva raccolto le sue forze e si era alzata, mettendosi accanto a lui: appena il padre del ragazzo avesse fatto un passo falso sarebbe intervenuta per difendere la persona che amava. “non ho avuto altra scelta” continuò gelido l’uomo” lei voleva impedirmi di trasmetterti il gene del lupo, lo stesso che la nostra famiglia trama da generazioni” poi il suo volto si trasformò in un ghigno mostruoso “ se non fosse stato per lei a quest’ora saremmo già in viaggio!” . Fece un balzò e atterrò su Trish, portandole le mani alla gola: “la luna rossa è passata! Me la pagherai cara dannata nomade!” urlò. Kai era ancora sconcertato ma doveva decidere in fretta. Prese la vecchia spada d’argento che era appesa alla parete e trafisse suo padre, dritto al cuore. Aiutò la ragazza a rialzarsi, ansimava ancora. L’abbracciò forte e guardò il corpo esamine di suo padre: ora tutto sarebbe cambiato.

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Erano ormai passati alcuni mesi da quella vicenda. Nessuno in paese aveva preso seriamente la scomparsa del vecchio Hiwatari: tutti erano convinti che fosse partito per cercare fortuna nelle Americhe. Il lupo, naturalmente, non si era più fatto vivo ma la gente aveva ancora paura. Kai si era trasferito nella casa di sua nonna. Dopo aver seppellito il corpo del padre, lui e Trish l’avevano trovata in una pozza di sangue, poco distante dalla capanna. Era notte fonda e la luna piena troneggiava all’orizzonte. La porta di legno della casa si aprì leggermente, emettendo un flebile cigolìo. Un lupo dal pelo rosso entrò senza far rumore  e si diresse nella camera da letto. Avvolto nelle lenzuola, Kai dormiva profondamente. Il lupo salì sul letto accanto a lui, si raggomitolò su se stesso e si addormentò. Non appena la luce dell’aurora filtrò attraverso la finestra, il lupo riprese le sembianze di Trish. Kai aprì gli occhi, sorrise e, abbracciandola, la condusse dolcemente sotto le coperte con lui. I due si riaddormentarono col calore dei loro corpi. Kai non sapeva cosa gli riservasse il futuro, ma di una cosa era certo: l’avrebbe affrontato solo con lei.
Fine della mia prima ff! Non disperate perché ho intenzione di fare un seguito appena avrò delle nuove idee! Ciao a tutti e grazie per aver seguito la mia storia!

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