Veleno Scarlatto

di Lady Antares Degona Lienan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. Prima Parte ***
Capitolo 2: *** Lentamente nel blu ***
Capitolo 3: *** Nulla di intentato ***
Capitolo 4: *** Raccogli i pezzi di porcellana, Yoh Asakura ***
Capitolo 5: *** Moda d'autunno ***
Capitolo 6: *** Uccidere con dignità. ***
Capitolo 7: *** Un problema insignificamente grande. ***
Capitolo 8: *** Novantanove. ***
Capitolo 9: *** Una lacrima per due. ***
Capitolo 10: *** Ottimamente male. ***
Capitolo 11: *** Lettere ai Dannati. ***
Capitolo 12: *** Polvere negli angoli della stanza. ***
Capitolo 13: *** Fuoco alle polveri! ***
Capitolo 14: *** Quando l'incendio divampa ***
Capitolo 15: *** Killer whale in Wonderland ***
Capitolo 16: *** Erba fresca e tanto sapone ***
Capitolo 17: *** Credere nelle stelle [in primis, la danza] ***
Capitolo 18: *** Quae moerebat et dolebat. ***
Capitolo 19: *** L'Inferno che fugge - Guardare il futuro negli occhi ***
Capitolo 20: *** Il sentire, come il trapassare. ***
Capitolo 21: *** Quattro stelline ho visto passare... ***
Capitolo 22: *** Perchè ti ho amato. ***



Capitolo 1
*** I. Prima Parte ***


Diciamo che nonostante tutto, ho deciso di imbarcarmi in questa storia un po’ folle… Spero di riuscire ad aggiornare una volta

Diciamo che nonostante tutto, ho deciso di imbarcarmi in questa storia un po’ folle… Spero di riuscire ad aggiornare una volta a settimana, ma non ci giurerei…

Per chi ha letto Schiena Dritta e Testa In Alto, questo può essere considerata una long-fic di proseguo, oppure no.

Che dire, la tanto promessa long fic! Dico subito che nn è mia prerogativa scrivere capitoli lunghi^^’’’ Spero mi perdonerete e spero anche di essere alla vostra altezza!

Decidete voi^^

Baci baci

Lady Antares

 

Capitolo primo

 

 

 

 

Strangolerò l’amicizia e mi mostrerò estraneo,

mi assenterò da dove passeggi, e sulla mia lingua

il tuo dolce e amato nome non avrà più dimora,

perché io, troppo profano, non gli faccia torto,

e non racconti per caso della nostra vecchia amicizia.

 

Sonetto 89

 

**°**

 

A dire il vero, non mi sono mai sentita debole.

Essere un’itako comporta anche una certa sicurezza.

Non ho mai provato il desiderio di essere protetta da qualcuno. Di sentirmi sicura tra le braccia di un uomo.

Se lo facevo, era solo per mio piacere personale.

In compenso, una cosa che non mi deve mai mancare è la libertà.

La libertà di andare e tornare da un luogo quando voglio, con i miei orari e i miei ritmi.

Nessuno ha mai osato privarmi di questo desiderio che mi si riversa nelle vene.

Nemmeno Hao. Nemmeno lui, che sarà il futuro Shaman King.

Ogni volta che lui mi voleva, doveva sottostare ai miei desideri, e non hai suoi.

Sono fatta così. Lui mi ha accettata per quello che ero.

Non so perché.

So solo che ora, adesso, sono molto più potente.

E so che nessuno, mai, potrà più farmi del male.

 

 

 

*°*

 

 

 

“Schiena dritta e testa in alto, Yoh.

 Il biglietto per il futuro è sempre da scrivere…”

 

 

Yoh Asakura tormentò per l’ennesima volta quel pezzo di carta vergato con l’elegante grafia di Anna. Le sue mani, irrequiete, stringevano la carta, la lisciavano, per poi tornare a piegarla.

Maledizione.

Gli sembrava di impazzire.

Se voleva fargli male, provocargli dolore, ci era riuscita alla perfezione.

Una lacrima cadde sulla scrivania, bagnandone il legno.

Un’altra si posò silenziosa sulla coperta del suo letto.

Un’altra ancora, l’ultima, si giurò Yoh, si perse nella stoffa del suo cuscino, mentre lo sciamano premeva forte con il viso contro il guanciale.

Proprio non aveva voglia di tenere la testa in alto, ora.

Non sentiva il bisogno di sembrare forte.

Voleva solo essere lasciato in pace.

Aveva bisogno di tempo.

 

“Non ho bisogno di amare per essere felice”

 

Allora quel mese non era valso a nulla?

Tutti quei < Ti amo > si erano persi nella profondità degli occhi della ragazza?

-Maledizione…- sussurrò, rigirandosi a pancia in su, passando le mani sul viso stanco.

-Non sei nata per provare pietà, vero…?-

 

 

**°**

 

 

-Anna, amor mio, mi vuoi proprio far disperare, vero…?- Hao Asakura, abito scuro e sorriso indecentemente accattivante, sorrise ad Anna Kyoyama.

Per tutta risposta l’itako si girò nel letto, voltandosi a guardarlo. Negli occhi color cenere aleggiava qualcosa.

Qualcosa che lo sciamano non riuscì a leggere, perché troppo debole e troppo nascosto.

Come dolore, dolore che la ragazza riversava nelle sue vene, nella sua testa.

-Prego…?- domandò lei fingendo interesse, sollevando la testa dal cuscino.

-Ah, Anna, Anna… ricordi per caso la cena di stasera, nella quale ti avevo pregato di intervenire…?- chiese con un’ombra di un sorriso sul volto.

-Può darsi…- replicò la ragazza sfuggente, alzandosi dal giaciglio e ponendosi di fronte a lui.

Come un gatto che gioca con la sua preda preferita.

Che si pone di fronte a lei.

Che la fronteggia.

E poi, solo poi, la uccide.

-A volte penso proprio che tu stia qui solo perché vuoi imparare da me…- sussurrò dispiaciuto, avvinghiandole la vita con le braccia e stringendola a sé possessivo.

-E a volte io penso che tu mi tenga qui solo perché sono dannatamente bella.- replicò lei a tono, attorcigliando una ciocca dei suoi capelli scuri intorno al suo dito.

-Oh, così mi ferisci… lo sai che non potrei mai…- le disse assumendo un’aria sorpresa, alla quale la ragazza rispose con una semplice risata. Si staccò dall’abbraccio, aprendo l’armadio.

Scrutò con attenzione l’interno del guardaroba.

Tutti vestiti che lei non aveva mai indossato.

Volse lo sguardo verso Siberya, la bambola che Marion le aveva regalato.

Lei aveva sempre lo stesso abito nero, funebre.

Eppure, sembrava contenta.

Questo Hao non lo aveva mai capito.

Quando alla fine ebbe trovato quello che cercava, si tolse il vestitino nero che era solita indossare, rimanendo in intimo. Sentì due braccia stringerla possessive da dietro.

Abbandonò la testa all’indietro, facendo in modo che si poggiasse nell’incavo del collo del ragazzo.

-Hao…- sospirò –Mi devo vestire.-

-Lo so. Ma ti preferisco così, lo sai…?- la ragazza sorrise, scuotendo la testa. Si girò all’interno del suo abbraccio, ritrovandosi faccia a faccia con lui.

-Anche io ti preferisco in altra sede.- si limitò a rispondere accattivante, alzandosi in punta di piedi per baciarlo. Lasciò che il ragazzo le divorasse gentilmente e con abilità la bocca, mentre le sue mani salivano ad intrecciarsi dietro al suo collo.

-Quasi quasi rimando la festa…- disse scherzoso, carezzandole la schiena. –Ah, Anna, vedessi come sei diventata bella…- le sfiorò con un dito le labbra, chinandosi poi a baciarle.

I loro occhi cenere si scontrarono, possessivi ed affamati.

Oscurità dentro buio, tenebre dentro tenebre.

-Lo so.- gli rispose sicura, poggiando la mano sul suo petto.

-No, invece… non te ne accorgi, perché sei sempre troppo critica con te stessa…- sussurrò con la bocca nei suoi capelli, stringendola a sé e facendo aderire le sue forme al petto.

-Hao, la festa…-

-Al diavolo la festa, Anna!-

-No. Mi sei venuto a disturbare e adesso ne paghi le conseguenze.- proferì, staccandosi per la seconda volta da lui, infilando un abito nero lungo fino ai piedi.

La sua schiena flessuosa si inarcò leggermente.

Il collo niveo seguì la naturale curva della spina dorsale, portando la testa a piegarsi leggermente indietro.

Le labbra rosee si schiusero in un leggero sorriso.

-Maledetta…- sussurrò –Vestiti più decentemente. Mi farai diventare matto.-

-Silenzio.- ordinò l’itako, attraversando la stanza e fermandosi davanti alla soglia. –Allora Hao…? La tua festa ci attende…-

-Arrivo…- mugugnò lui, incamminandosi con un’alzata di spalle, fremente di delusione.

Maledetta…

 

Anna Kyoyama lasciò che l’aria le carezzasse elegantemente la schiena e il volto una volta uscita all’aria aperta. Socchiuse gli occhi scuri d’ossidiana.

Forse non avrebbe dovuto farlo.

Che diritto aveva lei, di entrare nella vita di Yoh e sconvolgerla?

Certo, ne era stata parte per un paio di anni, ma aveva scelto lei stessa di uscirne.

Lo aveva fatto di sua volontà.

 

-Anna, forza, la sala ci attende. Coraggio mio regina, sono mesi che abiti da e non ci hai mai beato della tua presenza.- la richiamò Hao, con una faccia un po’ stizzita in volto.

-Sono timida.- rispose semplicemente lei, con un’elegante gesto della testa ad accompagnare la frase.

-Ho visto l’altra sera, quanto eri timida.- dichiarò ironicamente, guadagnandosi un’occhiataccia da parte della ragazza, che lo precedette verso la porta della sala.

-No dai, aspetta…- troppo tardi.

La ragazza, con un gesto secco e preciso aveva spalancato la porta principale del salone del ricevimento.

Tutta la sala si era voltata a fissarla, curiosa e allo stesso tempo impietrita, chiedendosi chi mai avesse l’autorità di fare un gesto simile.

Gli spiriti, per risposta, subito si inchinarono.

Potere.

Gli occhi brace della ragazza mandavano lampi e fulmini in tutte le direzioni, e mentre gli uomini si interrogavano sulla sua identità, approfittando per fare qualche commento, le donne arrossivano di fronte a quello sguardo di fuoco.

-Ah, signori e signore… vi presento la mia dama…- le cinse la vita con un braccio a se la strinse vicino, posandole poi un bacio sul collo delicato.

Numerosi mormorii si diffusero nella sala, mentre la ragazza squadrava tutti con un’aria di sufficienza che avrebbe incenerito anche l’imperatore della galassia.

-Lei è Anna Kyoyama. Diventerà la mia compagna dopo che avrò vinto il torneo. È un’itako come me, ed ha il mio stesso potere, quindi… evitate di essere inopportuni.- sulla sala calò il silenzio.

Anna si voltò a fissarlo.

Non le aveva mai detto di volerla come compagna fissa dopo la vittoria.

Era piacevolmente sorpresa, almeno quanto erano sconvolti i presenti.

Un bel ghigno si esibì sulla labbra color pesca.

-Piacere.-

 

Potere.

Vendetta.

Per questo, solo per questo, avrebbe sopportato.

 

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Capitolo 2
*** Lentamente nel blu ***


Dopo una pagina di fatti attuali, ho impostato un flash di due capitoli in cui spiegherò bene chi è Siberya, e il momento dell’arrivo da Hao

Dopo una pagina di fatti attuali, ho impostato un flash di due capitoli in cui spiegherò bene chi è Siberya, e il momento dell’arrivo da Hao. il flash si protrae per i prossimi due chap^^ Bacio!

 

 

-Anna.- l’itako si voltò lentamente, in una sorta di rassegnazione. Sapeva chi l’aspettava alle sue spalle.

Sguardo fiero, orecchi pelose e una coda buffa, oltre che una straordinaria forza d’animo.

Matamune di Nekomata stava là, a fissarla, proprio come un padre fissa la figlia che ha perso la retta via.

Tuttavia questo non l’infastidiva, anzi.

Il gatto era un piacevole diversivo alla vita tetra nel castello, dove stanze nere e grigie si susseguivano come in un tunnel senza uscita, che a volte faceva mancare il respiro. Le tende nere o rosse, a seconda della zona in cui stava il salone, non erano mai tirate, e lasciavano che ogni cosa cadesse nella penombra, lontana dall’abbraccio del sole.

Quadri tristi e senza movimento ornavano i muri, tranne quello della sua stanza, dove la ragazza aveva richiesto l’unico dipinto che l’avesse colpita nei suoi continui giri per il castello.

Naturalmente Hao l’aveva subito accontentata.

Un’itako tendeva la mano ad uno spirito in un prato di fiori di ciliegio, tant’è che il dipinto si chiamava ‘L’itako Sakura”*

Era bello, delicato ed armonioso, e lasciava trasparire una tristezza che la ragazza coglieva in ogni sua sfumatura. La ragazza tendeva la mano non come gesto di pace, ma come una muta richiesta di aiuto. E l’Oni stava lì a fissarla, immobile, osservando la sua aria ferita.

-Sei ancora triste, Anna?- le chiese lo spirito sceso dal Nirvana.

Non una volta aveva accennato ad un rimprovero nei suoi confronti, non una volta le aveva lanciato sguardi di disapprovazione.

-Non sono mai stata triste, Matamune…- gli rispose la bionda, chinando il capo evitando di incontrare il suo sguardo.

-Sei nata anche tu con dei sentimenti, Anna… non illuderti di essere immortale…- le consigliò bonario, mentre la ragazza si aggirava inquieta nella stanza di colore blu.

Blu alle pareti, blu sulle tende, blu sulle lenzuola.

Quel colore era ovunque. Si rifletteva perfino nelle iridi scure dell’itako, che ora sembravano più lucide del normale.

Solo Siberya sembrava esserne immune, ornata di tenebre.

-Lo so.-

-Non ti manca mai Yoh?- ella sorrise mesta, scuotendo il capo.

-Non ho più il diritto di amarlo. L’ho perso tempo fa, quando l’ho lasciato.- una lacrima colò silenziosa sulla sua guancia color pesca, e lei fu lesta a cancellarla con un gesto veloce della mano. Si sedette calma sul letto, poggiando i palmi sulle ginocchia.

-Non mi vuoi mai dire perché lo hai lasciato…- insisté il gatto, osservandola mentre si alzava e scostava le tende dalla finestra, osservando la luna coperta da un leggero strato di nubi.

Due strisce di acqua e sale le scendevano fino al collo, ma il petto della ragazza si abbassava ritmicamente al suono dei suoi respiri.

Era calma. Sempre maledettamente calma. Non vi era nulla che sembrava potesse turbarla.

-Non te lo dico perché non c’è una ragione al mio gesto, Matamune. Non posso dirti che a volte non me ne sono pentita, ma adesso basta. Non amo più Yoh Asakura. Amo solo un riflesso di ciò che vedevo anni fa.- nella sala scese il silenzio, mentre il felino tese le orecchie.

-Sta arrivando…- sussurrò solo, prima di scomparire e tornare al Nirvana.

-Ciao Matamune.-

-Ciao Anna… e smetti di piangere.-

La ragazza sorrise, proprio mentre Hao entrava nella stanza.

-Con chi stavi parlando?- chiese curioso, scrutando di qua e di là nella stanza alla ricerca di una qualche presenza.

-Con nessuno.- Anna sapeva che Matamune non voleva farsi vedere da Hao, dal suo vecchio padrone. Sebbene fossero passati molti anni, la ferita era ancora troppo fresca.

-Non è che mi tradisci?-

-Non più di quanto potresti fare tu.- replicò seccamente ed a tono, metritandosi un pugnetto sulla testa che si affrettò a restituire.

-Ahio!- piagnucolò lo sciamano.

-Ben ti sta.- dichiarò la ragazza fredda.

-Non sei cambiata una virgola da quando sei arrivata qui.- protestò lui, massaggiandosi la testa con aria offesa.

Lei sorrise accattivante; -E questo per caso ti da fastidio, Hao?-

Mai sperare che Anna ti lasciasse l’ultima parola, mai….

 

Hao Asakura scosse la testa in segno negativo, ricordando divertito la volta che ella si era presentata al suo palazzo, valigie al seguito.

 

 

-Un  anno  prima-

 

 

Dall’oscurità di cui amava bearsi emerse una figura.

Alta e scomposta. Vi riconobbe subito Kanna.

-Kanna…- mormorò stupito, era piuttosto raro che la ragazza uscisse dalle sue stanza per quell’ora.

-Hao…- contraccambiò svogliata il saluto o constatazione che fosse, ponendosi di fronte a lui. Schiacciandolo quasi con la sua figura longilinea e forse eccessivamente slanciata.

-Ti serve qualcosa?- una domanda piuttosto strana in un momento che non diceva niente.

-Penso serva piuttosto a te. Un estraneo si è intrufolato nel nostro territorio.- chiarì lei secca, scrutandolo. Era impossibile scorgere qualcosa che non fosse rispetto nei suoi occhi freddi. Neanche un gesto che tradisse confusione, o terrore.

-è veloce?-

-Lo è abbastanza per uccidere due dei nostri sorveglianti di alto livello. Sai che sono piuttosto abili nei movimenti.- considerò, esprimendo una velata approvazione verso quell’essere che correva puntando il loro castello.

-Sarà uno dei soliti amici di mio fratello. Dovresti saperlo, ormai, che non ha ancora capito come funzionano le cose qui. Pensavo fossi capace di cavartela da sola.- il suo viso si incupì, solo per un attimo, tanto che a Kanna sembrò solo un’ impressione.

-Lo pensavo anche io.- poi tacque, e in un gesto che valeva più di mille parole mostrò il suo braccio destro.

Completamente pieno di abrasioni e scottature.

-Mi ha scagliato addosso una maledizione molto forte. E mi ha colpito con un oggetto moderatamente grande e spigoloso.-

Hao berciò nell’ombra. Chi diavolo poteva avere la forza di disarmare così Kanna, una delle sue migliori combattenti…?

Qualcosa non andava.

-E va bene, mi hai convinto. Vediamo in volto chi ci attacca con tale potenza.- disse non senza nascondere un’ombra di ironia nella frase appena pronunciata.

La ragazza digrignò i denti. Il suo nervosismo era palpabile.

Ad un gesto dello sciamano, le due enormi porte si spalancarono su una scena che fece rabbrividire Kanna e sorridere Hao.

Qualsiasi cosa li stesse attaccando, aveva stile, pensò egli, seppure i suoi movimenti fossero nascosti da un mantello bordeaux.

Dietro di lei, una decina di corpi svenuti e degli ingombranti oggetti a forma di parallelepipedo.

-Ma tu guarda, Kanna…- rise egli, con le lacrime quasi agli occhi per il divertimento. –Sembra che tu sia stata attaccata da un paio di valigie…-

La perplessità che attraversò il volto della sciamana si mostrò in maniera piuttosto palese.

-Ma cosa…?- boccheggiò, riconoscendo con più attenzione quello che Hao aveva affermato.

-E sono valigie costose, tenderei a precisare. Il sangue dei tuoi sottoposti tende a volerle macchiare, Hao. Pertanto, ti pregherei di richiamare questi incapaci.- la voce sotto il mantello li colse abbastanza impreparati e divertiti.

-Ma certo, Anna Kyoyama.- ridacchiò il ragazzo, mentre ella si toglieva il pesante mantello ansimando per il caldo.

L’occhiata che lei gli lanciò avrebbe sterminato una massa di Oni in un solo secondo.

I suoi occhi incredibilmente liquidi sembrarono prendere fuoco all’istante.

-Buongiorno a te, Hao Asakura. Mi domando cosa si debba fare, per chiedere dieci minuti per colloquiare con te. Forse uccidere la metà dei tuoi guardiani e strisciare come una ladra?-

-Di certo per te non è stato un problema.-

L’ itako si abbandonò ad un ghigno compromettente.

-Ah, sei sempre pieno di sorprese. Fai largo, devo entrare.- ad un suo gesto, i bauli presero a volteggiare, proiettandosi dentro l’atrio del castello.

-Non mi pare di averti dato il permesso di entrare.- chiarì dubbioso lui. –Non mi pare di averne bisogno.- controribatté lei, con una smorfia sul bel viso.

Improvvisamente i suoi capelli biondo cenere vennero mossi da un vento innaturale.

-Stai calma Kanna, te ne prego.- chiese Hao, scuotendo la testa.

Lei lo guardò in maniera interrogativa. –è la promessa sposa di Yoh Asakura, la sua prima alleata.-

-è qui che fai un errore di fondo, mia cara.- la corresse l’itako, freddandola sul posto. –Sono la promessa sposa dello shaman king. A quanto pare il vento sta cambiando.- constatò con un sorriso enigmatico, inoltrandosi nella penombra della stanza.

 

Il suo volto apatico ed altamente pragmatico tendevano a portare Hao verso un punto di non ritorno. Si sentiva a disagio, come sottoposto ad un esame da quegli occhi così scuri che sembravano oltrepassare la carne e puntare direttamente all’anima.

Lei parve accorgersene, perché un sorrisino irriverente stirò le sue labbra in una piega maliziosa. –Disagio eh?-

-Trovo la tua presenza qui alquanto scomoda, itako. Il mio adorato fratello potrebbe aversene drammaticamente a male.-

Tra i due sembrava scorrere una corrente altamente carica di emozioni.

Lei fece una smorfia, arricciando irriverente il delicato naso.

Lui si limitò ad osservarla attentamente: forse non era poi un male che lei si trovasse lì, ammise a se stesso, occhieggiando i tratti del suo corpo a volte nascosti e a volte esaltati dal suo vestito scuro.

-Mi rincresce dirti che io e Yoh non facciamo più i teneri ragazzi innamorati.- sussurrò lei, contrita.

Si spazzolò in un gesto nervoso la tunica, tenendo però lo sguardo ben fisso sulla figura dello sciamano.

La bocca di Hao si abbandonò poco elegantemente alla forza di gravità, formando una O perfetta. –è un trucco per carpirmi informazioni, vero?- chiese diffidente, aggrottando un sopracciglio.

-Non lo è, sai benissimo che non mi abbandono a simili sciocchezze. Preferirei morire.-

Nulla sembrava capace di smuoverla, neppure un improvviso crollo del palazzo o l’ ipotetica dipartita della persona a lei più cara.

-E tutte le scenette di poco tempo fa, in stile ti amo, ti adoro, ti sarò sempre fedele?- fu la sua volta di esibirsi in un sorrisino ironico, calcando con particolare cattiveria sui particolari.

La comparsa dei suoi spiriti shikigami lo convinse a desistere rapidamente.

-Ti basti sapere che non sono affari tuoi.- dichiarò aspra e concisa, cominciando a camminare per la stanza. –Voglio solo che tu mi istruisca.-

-E chi mi dice che non te ne andrai improvvisamente con tutte le mie più importanti informazioni? Devi riconoscere che è un rischio.-

Lei gli lanciò un’occhiata affilata e fredda.

-Va bene, ma c’è un problema. Come pretendi di imparare le mie tecniche se non sei uno sciamano…?- si domandò lui, sporgendosi verso di lei e verso quel grazioso visetto imbronciato. –Ammetti che non lo avevi considerato.-

Un vento improvviso lo fece ammutolire.

Labile come un’ombra, ma dalla palpabile presenza, qualcosa si mostrò alle spalle di Anna, per poi scomparire insieme al vento che l’aveva accompagnato.

-E tu ammetti che a volte dovresti stare zitto.- lo precedette lei, con un ghigno trionfante in volto. Il mento era tornato in alto, caratteristica principale della sua andatura.

-Cosa… diavolo era…?- mormorò lo sciamano dubbioso. Sentiva ancora su di sé, come colla, la potenza e la grazia di quell’improvvisa apparizione.

-Il mio spirito. Lei si chiama Rubra.-

-Rubra… rossa in latino.- dichiarò Hao, sorridendo.

-Già, rossa… come il sangue che le piace versare e bere.- mormorò lei di rimando. Un’aura inquietante l’avvolgeva completamente. –Dove metto le valigie?-

-Sopra, poi scendi. Ti aspetta una prova per essere ammessa.-

Un sorriso dannato le si dipinse sul volto. Lo stesso che l’accompagnò mentre saliva le scale, e anche quando le scendeva.

 

 

 

*Sakura, ogni parola riconducibile a questa radice ha a che fare con il ciliegio.

 

Prima o poi farò fare dei disegnucci alla Light, ma lei non lo sa ancora, quindi per favore non diteglielo XD

Oh mia sadica musa, ci sentiamo presto!

 

Ringraziamenti!!

 

Anna Kyoyama: ti ringrazio tantissimo, mi ha fatto molto piacere ricevere i tuoi complimenti^^ Per Anna, beh, non posso prometterti un mega cambiamento, ma aspetta e vedrai! Yoh e Hao ti mandano un bacione affettuoso insieme!!

 

BPM: giuro che ci proverò, parola di scout!! Devo ammettere, purtroppo, di non aver mai fatto neanche un solo giorno di scout, quindi.. eheh, a te se credermi oppure no! Un grazie affettuoso, Anna dice che eviterà di mandarti Oni almeno per stanotte, vista la recensione!!

 

Miyu chan: che bello, una tua recensione!! No, non esattamente, non sono le storie riscritte. Ho utilizzato alcuni pezzi delle vecchie storie, che però erano scritte per questa fic! Il prossimo capitolo arriverà prestissimo, un inchino da tutti i personaggi di SK.

 

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Capitolo 3
*** Nulla di intentato ***


Ultimo capitolo dedicato ad Anna ed a quello che è successo, dopo di che farò un salto per occuparmi dell’allegra combriccola e di un paio di problemi, tra cui… eheh^^

Ultimo capitolo dedicato ad Anna ed a quello che è successo, dopo di che farò un salto per occuparmi dell’allegra combriccola e di un paio di problemi, tra cui… eheh^^

 

 

 

 

*°*

 

-Nulla di intentato.-

3° capitolo

 

 

 

 

Lo spalancarsi della porta della sua nuova camera mosse un quantitativo di polvere che Anna Kyoyama inalò contro la sua volontà.

-Kami!- borbottò, scuotendo la mano davanti al viso.

Dopo un paio di starnuti e altrettanti colpi di tosse, la sua situazione le fu più chiara.

Una stanza blu.

Hao Asakura le aveva affidato una stanza blu. Tutto di quel noioso e poco divertente colore, partendo dal letto, alle tende, fino alla tappezzeria.

E i pizzi! Diamine, persino i pizzi! C’era un che di stomachevole in quel posto.

Con secco gesto della mano li fece sparire, lasciando un’ unica macchia di bianco contro la parete. Vi si avvicinò, incuriosita, procedendo a grandi passi.

Tutto quello che vide fu una bambola.

Una bambola vestita di nero e pizzi bianchi che sembravano rincorrersi in un gioco di luci attraverso i campi di stoffa.

Era alta poco più di 30 cm, ma di fattura notevole, i capelli biondi e gli occhi cerulei a contorno di un viso che sembrava nascondere qualcosa di estremamente inquietante.

-Sei bella e maledetta, proprio come me… giochiamo a nasconderci dietro finte espressioni, ma alla fine siamo che quello che siamo, vero?- le sfiorò il viso gotico, di porcellana, trovandolo ghiacciato.

-Nessuno ci potrà mai cambiare, mia adorata padrona.- le rispose in un sorriso storto la bambola, facendola istintivamente rabbrividire per un freddo che si era impossessato, vivo, della sua spina dorsale.

Nell’ immensità azzurra di quella stanza, le due si confrontarono, squadrarono.

Decisero che si, erano simili, e che potevano comprendersi a vicenda.

L’ atmosfera parve rilassarsi.

-Hai bisogno di un nome misterioso, che si adatti alla tua finta parvenza di bambola.- sussurrò l’ itako, osservandola attentamente.

Un muto silenzio le avvolse, entrambe, posandosi sulle loro teste e sui loro pensieri.

-Siberya. Perché sei fredda come la terra di cui porti il nome.- concluse interrompendo quasi lo scorrere del tempo.

-Così sia, mia padrona. È un nome che sono onorata di portare. Ne affiderò uno anche a te, con cui a te mi rivolgerò. Parlerò quando ce ne sarà di nuovo la necessità. Cioè fra molto tempo.- trillò con voce di bambina.

Le sue labbra pallide tornarono immobili, e lo sguardo fisso verso la parete.

-Allora a presto, Siberya.- le diede le spalle, ma solo dopo averla accomodata meglio sopra il suo letto, di fianco al cuscino.

-Padrona.- la vocetta squillante fece vibrare nuovamente l’aria della sala.

-Pensavo saresti stata immobile per molto tempo.- dichiarò ironicamente la ragazza, fissandola con occhi brillanti e neri, tanto che la bambola sembrò arrossire di fronte a quello sguardo.

-Mi ero dimenticata di un regalo che avevo intenzione di farvi. Prego, avvicinatevi.- in un gesto incredibilmente fluido si levò in piedi, facendo sprofondare i piedini dentro il materasso di piume.

La ragazza annullò le distanze, limitandosi a fronteggiarla, mare nella terra e lava nel cielo.

-Si, dimmi.-

-La vostra collana, e il vostro colore preferito.- canticchiò meccanicamente ma sempre con grazia. Le sue mani, perfettamente lavorate nella fredda porcellana, si protesero verso di lei.

Le porse la sua milleottanta, fidata compagna di molte avventure, mormorando la parola –Nero.-

-Si, si, nero, come avevo previsto.- il tono di voce della bambola si fece più profonda di colpo.

-Collana. Nero. Potere. Spirito. Rubra.- le cinque parole appena pronunciate volteggiarono in aria nella stanza, stringendosi attorno ad Anna ed alla collana, che si scompose in due frammenti separati, di colori diversi.

Nero.

Rosso.

Questi le si strinsero attorno ai due polsi, adornandole le braccia fin quasi alle spalle.

-Usateli come veicoli per la vostra Rubra. Confido, mia padrona, che saprete sfruttarli al meglio.- squittì sofficemente, inclinando la testa di lato.

-Grazie.- balbettò lei, osservandola mentre Siberya tornava al suo freddo stadio di porcellana.

-Grazie mille, Siberya.- rimarcò la parola, decidendosi alla fine ad abbandonare la stanza.

 

-Noto con piacere che sei tornata sana e salva dal regalo di Marion.- ridacchiò Hao osservandola scendere le scale.

-Mentre tu non sei ancora affogato nella tua boria galleggiante. Provvederò al più presto.- dichiarò acida lei, agitando le due braccia in fare minaccioso contro di lui.

Il suo sguardo di lava entrò nel cervello dello sciamano, oltrepassandolo, scorrendogli lungo la schiena, e tornando di nuovo dentro la sua testa.

Dannata, e dannati i suoi occhi.

-Ma davvero…?- sghignazzò lui, le braccia incrociate al petto.

Improvvisamente, il suo viso si fece di pietra. Scattò in avanti, saettando lungo le scale.

-Fire!!!- tuonò, stringendo un’ antica katana in pugno. Il suo corpo muscoloso si gettò rapidamente su quello esile di Anna, cercando di ghermirla, la mano destra tesa davanti a lui per prendere la mira.

Due fili di perle rosse e nere si strinsero attorno alla lama, bloccandone l’avanzata e smorzandone la potenza.

-Ti sarebbe piaciuto, ammettilo…- digrignò i denti lei, cercando di opporsi al potere dell’altro.

-Avanti, richiama il tuo spirito, la tua Rubra.- sibilò lui, cercando di sbloccarla.

La mano di lei partì veloce, e fu un gesto tanto improvviso che lo sciamano non poté fare nulla: un sonoro schiaffo lo prese in pieno sulla guancia destra, mentre fissava in primo piano le pozze di ossidiana, ora ardenti, della ragazza.

-Sarai accontentato, Hao Asakura, ma sappi che lo farò solo per essere ammessa qui. Lei non si rivedrà per molto tempo.- acconsentì, scontrandosi in una muta lotta col suo desiderio di rivalsa.

-Rubra… Rubra!- chiamò a bassa voce, e il suo spirito si palesò, ghiacciando l’atmosfera, quasi congelando il fuoco di spirit of fire.

Egli spalancò la bocca, di fronte a quello spirito, quasi rimanendone scosso.

Gli occhi si sgranarono oltre il normale, e il cervello smise di funzionare.

Sentì solo una botta al delicato fondoschiena, segno che la lotta era conclusa.

-Mi hai sorpreso.- annuì compiaciuto.

-Mi ritengo ammessa.- ghignò lei, voltandogli le spalle.

 

 

Sei ore dopo, nel buio della sua stanza, Anna Kyoyama rifletteva sull’avventatezza del suo gesto. Forse non avrebbe dovuto mostrarla ad Hao.

Forse lui si era insospettito.

Poi una voce gracchiante la sorprese, scuotendola. –Atharsìa. Come l’arte di ritrarre sul metallo incisioni gotiche e perfette. Incisioni che non spariscono mai.-

-Grazie Siberya. Ma tu non dovresti stare sempre zitta…?-

 

Nessuno le rispose.

 

 

 

BPM: Don’ t worry, da come hai potuto constatare Anna farà sempre la parte di “schiaffeggiatrice ufficiale” dei gemelli Asakura!! Anche tu adori gli Oni? Farei di tutto per averne un paio… groan!

Spero che questo capitolo non ti abbia deluso, ti mando un bacione!

 

Shark Attack: ma grazie, cara!! È bellissimo leggere una tua recensione. Toglimi una curiosità… e il tuo nick da dove viene fuori? Un bacio!!

 

Didith: fidati del mo auto-lesionismo, quei due si incontreranno presto ^.-!! E posso dirti che voleranno scintille!! Ti ringrazio per i complimenti, un abbraccio!

 

Anna: Smak!! Che bello leggere recensioni così! Scaldano il cuore^^ ti ringrazio, e mi scuso se questo capitolo è un po’ corto, ma conto di rimediare col prossimo… e vedrai che casini!

 

Miyu: hai ragione, col tutto il tempo che me la sono tirata, non potevo aspettare di più^^ Sono contenta che ti piaccia, vuol dire che alla fine qualcosa lo so fare anche io!!

Smak!

 

 

 

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Capitolo 4
*** Raccogli i pezzi di porcellana, Yoh Asakura ***


Yoh Asakura torna sugli schermi

Yoh Asakura torna sugli schermi. Un capitolo di ragguaglio sulla situazione della comitiva!

Bacio

 

 

 

 

*°*

 

-Raccogli i pezzi di porcellana, Yoh Asakura!-

4° capitolo

 

 

 

 

La scodella col latte cadde, infrangendosi al suolo. Un sommesso borbottio uscì dalla bocca del moro, che posò pigramente lo sguardo sulle rovine bianche.

-Cavolo…-

Sbadigliò pigramente, fissando sconsolato i pezzi di porcellana buttati senza logica sul pavimento. In questa settimana, era la terza.

Si portò una mano fra i capelli, la vista annebbiata da tutto quel bianco per terra. Poi alzò le spalle con fare sconsolato, facendo per dirigersi nel salone del kendo.

 

-Non pulisci…?-

La voce tagliente dal tono vagamente cinese del suo migliore amico lo colpì alla schiena, con forza. Si fermò in mezzo alla stanza, lo sguardo assente. Voltò se stesso, come se il corpo non fosse il proprio, con lentezza inesorabile.

-Non ne ho voglia, Ren…- gli disse. –Ci penserà qualcun altro.-

-Raccogli i pezzi di porcellana, Yoh Asakura!- sibilò il ragazzo, assottigliando gli occhi d’ambra. –E già che ci sei, cerca di raccogliere anche i pezzi di te stesso.-

 

Ci fu un momento di sospensione, quasi di paura. Poi l’ex fidanzato di Anna ebbe un guizzo negli occhi. Urlando, si lanciò contro Ren, che venne colpito da un destro ancora mezzo in carica, che non gli arrecò danni.

-Non ne sai nulla, di me e dei miei pezzi!!- gridò accanendosi contro di lui con ferocia. –Cosa sai di quello che ho provato?!!?-

 

Lo sguardo di Ren divenne distante, quasi lontano, di un giallo spento.

-Non credere di essere l’unico che ha sofferto, Yoh.- gli disse, colpendolo improvvisamente con un ginocchio. –Non credere di essere l’unico che Anna ha lasciato da solo!!- urlò nel suo orecchio, stordendolo.

-Tu non stavi con Anna!!- ribatté il moretto, ancora stordito. –Tu non l’amavi!!-

-Cosa ne sai, tu!!! Cosa sai del fatto che io non l’amavo!!- sfiatò il cinese con rabbia.

Lo sciamano rimase inebetito. Fissò Ren quasi dubbioso, incapace di rispondere. –Tu… non amavi Anna…- non era più un’ affermazione. Era quasi una richiesta, una conferma.

 

-Io amo Anna Kyoyama. Sono sempre rimasto indietro perché c’eri tu, Yoh… ma adesso… adesso lei non ti ama… cosa, cosa mi trattiene adesso?!?- il suo volto, da sempre abituato a rimanere imperturbabile. Yoh fissava il suo volto, cercando di scorgervi una menzogna. Quella che lui voleva vedere.

Ren Tao non poteva amare Anna Kyoyama, perché tutto ciò sovvertiva quello a cui aveva sempre creduto.

Ren e Anna. Che litigavano sempre, nel salone. Per il turno del bagno. Per la cena.

Ren e Anna. Erano solo una pia illusione, vero?

Lei vinceva sempre, lui si arrabbiava, non le rivolgeva la parola, poi interveniva Yoh, e allora era tutto a posto. Forse, allora, la situazione non era così semplice.

-Lei… lei lo sapeva, vero? Anna sapeva che tu eri innamorato di lei, per questo ti evitava ogni volta che vi incrociavate. Non vi ho mai visto parlare insieme, da soli… c’ era sempre qualcuno con voi… tu avevi paura, in un certo senso, che lei capisse… eppure già sapeva.-

Il silenzio che Ren lasciò dietro di sé, andandosene, sapeva di amaro.

Nell’ assoluta immobilità dell’ aria, nella cucina, aleggiava un timore misto a sorpresa che Yoh Asakura continuava a respirare. E a rigettare all’ esterno, ogni volta maggiormente condensato.

Forse, in realtà, lui aveva sbagliato tutto. Adesso si sarebbe svegliato. Si, e avrebbe scorto il viso familiare, ostico, della sua fidanzata, lei lo avrebbe sgridato.

In un momento come questo, ne avrebbe persino tratto sollievo.

-Voglio vederla. Voglio vedere Anna.- il suo rauco sussurro non trovò risposta o proibizione. –Io VOGLIO vedere la mia fidanzata.-

La stilettata che si aspettava nel cuore arrivò. Non era più la sua fidanzata. Lo aveva lasciato. Lo aveva persino tradito con suo fratello gemello.

La razionalità non l’ abbandonava mai. Aveva fatto quello che riteneva giusto per lei.

-Devo incontrarla. Non ha senso stare qui. Amidamaru?-

Nella improvvisa follia che gli stravolgeva il viso, l’ alito fresco della venuta dell’ amico suonò come un balsamo sulla pelle secca e contorta.

-Yoh.-

-Trovami Anna. Aggrappati a qualsiasi cosa, a qualsiasi soluzione tu possa ricorrere.-

-Non garantisco nulla.- il samurai sorrise, dolcemente. Il ragazzo restituì una smorfia.

-Mi spiace. Non sono molto allegro oggi. Evidentemente, non è giornata per combattere.- poi prese, e uscì all’ aria aperta.

E se Amidamaru avesse saputo cosa sarebbe successo quel giorno, probabilmente avrebbe annuito di rimando.

 

 

-Anna Kyoyama!!! Io dico, è mai possibile che ogni volta che tu pretendi di allenarti da sola il MIO palazzo finisca rivoltato come un calzino?-

-Conosci persino il significato della parola calzino? Accidenti, Hao, non pensavo arrivassi a tanto.- lei contò uno, due, tre, quattro secondi, poi Hao Asakura, mandate alle ortiche tutti i precedenti dubbi, esplose.

E lo fece con stile.

Provate voi a disintegrare mezzo palazzo lasciando intatta la vostra stanza e quella della vostra ragazza. Difficile, se non impossibile.

-Che tu sia maledetta, itako!!-

Una prima sfera di fuoco, che aveva il sentore di un avvertimento, le passò sotto l’ orecchio destro, facendola sorridere. Un’ altra in mezzo alle gambe. Poi sopra la testa.

-Io l’ ho sempre detto, Hao, che degli occhiali ti donerebbero. Oltretutto, la tua vista peggiora… e se li prendessi a forma di stella?-

L’ ululato di guerra parve non avere fine.

Con una rabbia che era ben lungi dal provare lo sciamano centrò in pieno la ragazza. Questa cadde al suolo, come se il corpo si fosse improvvisamente svuotato di ogni energia.

Hao sorrise. Povera, piccola, ingenua.

-Certo Anna… non sono così scemo da cascarci un’ altra volta.-

Alludeva allo scontro di tre giorni fa durante il quale l’ itako aveva fatto finta di cadere per terra svenuta, per poi prenderlo di sorpresa.

Lei però rimaneva a terra, ripiegata in maniera innaturale contro il pavimento in marmo.

Faceva quasi paura, gli occhi ossidiana sbarrati e una smorfia innaturale sul volto.

Decisamente, qualcosa non andava.

Sempre sulla difensiva, corrugò la fronte. –Anna? Ti sembra il momento di scherzare? Ti sembra il momento per scherzare?? ANNA?-

E al diavolo la sfida, pensò. Le si avvicinò cautamente, per paura di danneggiarla ulteriormente.

Poi però sorrise, chinandosi contro di lei, quando una mano pallida gli si posò sul petto.

-Stai bene?-

Lei ghignò. –Io si… per quanto ti riguarda… non so per quanto potrai dire la stessa cosa.-

Sul volto di Hao non fece nemmeno in tempo a comparire una smorfia di sorpresa.

Con una rapidità impressionante, fulminea, lei aveva congiunto le mani vicino al collo del ragazzo. Aveva di nuovo sorriso. –Sei un idiota, Hao.-

E via. Un fiotto di luce calda e densa lo fece volare attraverso la stanza. Sembrava stesse danzando.

Purtroppo, atterrò con ben poca grazia.

-ARGH!! Che diavolo…-

-Ho studiato bene la lezione. Tu continua pure a perdere tempo a mangiare, poi vedrai. Verrà il giorno in cui io e Rubra ti impartiremo la lezione che meriti.-

-Non ti fa… male, Anna?- socchiuse gli occhi. –Non ti fa male vedere il tuo spirito che si consuma e tu sei così immobile e impotente?-

Le iridi si fusero in lava ardente, ira. Strinse i pugni.

-Questo non deve interessarti.-

Era così bella, intoccabile…

-Sono il tuo ragazzo, Anna. Sei la mia futura moglie. Non pensi sia giusto condividere qualcosa con me?-

La ragazza d’ ombra sembrò addolcirsi, tanto che sul suo volto fece capolino un sorriso. –Lo so, perdonami. È solo che è una cosa a cui sono abituata… ormai ho imparato a non sentirmi più a disagio per questo.-

-Eppure… sai cosa vuol dire, vero? Puoi saperlo con certezza. Se solo ti recassi alla Fonte…- la sua voce era implorante, quasi disperata.

-No, Hao, sai bene cosa ne penso. Ne abbiamo discusso abbondantemente negli ultimi mesi. Se io non soffro…- fu prontamente zittita da un bacio prepotente, che si smorzò sulla sua bocca.

-Se tu non soffri, non vuol dire che io non faccia lo stesso. Cerca la Fonte.-

 

 

-Yoh, l’ ho trovata.-

-Davvero?- se era stupito, non lo dava a vedere.

-C’è qualcosa che collega questa casa con il castello di Hao.-

-Il castello di Hao… è lì che si trova?-

 

 

 

 

BPM: ma cara^^ sempre onorata delle tue recensioni!! Gelato è in fase di costruzione, mi sono bloccata davanti ad un piccolo problemino tecnico…

 

Anna: ti ringrazio tantissimo, mi sei sempre fedele XD Un bacio

 

Miyu: et voilà Miss, soddisfatta? Io si, non avevo mai scritto tanti capitoli insieme… un bacio!

 

 

Un bacio anche a quella stordi della Light!!!

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Capitolo 5
*** Moda d'autunno ***


Ed eccoci di nuovo qui

Ed eccoci di nuovo qui!! Nuovo capitolo, nuova vita^^

Un bacio!!

 

 

 

 

*°*

 

-Moda d’ autunno.-

5° capitolo

 

 

 

Se Yoh Asakura, sei anni prima di questa storia, l’ avesse letta su un libro o su un fumetto avrebbe pensato che il protagonista era estremamente sfortunato.

Lasciato dalla ragazza, che lo ha tradito col fratello gemello di lui.

In crisi nera col suo migliore amico.

Da favola. O da incubo, a seconda dei casi.

In ogni caso, le prospettive non erano delle più rosee.

 

Proprio rimuginando su questo camminava per le vie deserte della città. Un pensiero un passo, e poi un sospiro. Nessuno lenitivo per la realtà che si accaniva crudele contro di lui.

Nessun indizio che quello fosse veramente un incubo.

-Yoh…?- un granello di polvere s’ infilò nel suo occhio destro, facendolo lacrimare. Colpa del vento improvviso.

Si volse verso la voce.

-Si, sei proprio tu!! Come stai?- e prima che potesse capire cosa stava succedendo un turbine si attaccò al suo braccio, strattonandolo felice.

-Ta… Tamao…?- certo, era inconfondibilmente lei, i capelli rosa e gli occhi rossastri che gli sorridevano con calore. Era… più carina del solito.

-Che bello rivederti…! Sono tornata da poco, sai? Oh no, Yoh, non c’ è bisogno che tu pianga per me…- il ragazzo non ebbe la forza per spiegarle che in realtà piangeva per un granello di sabbia troppo grande per non essere fastidioso.

Lei passò un dito sotto il suo occhio e raccogliendo come fosse una gemma preziosa quella lacrima. La osservò con venerazione, poi scosse il capo e riportò lo sguardo sul ragazzo.

-Eh già… allora, dove sei stata tutto questo tempo?- lei sorrise. Ancora. Era proprio più graziosa, più sciolta, leggermente meno timida.

Carismatica. Non come Anna, ma faceva di certo la sua figura.

-Un po’ qui, un po’ là… mi sono dedicata più che altro allo studio di varie leggende riguardanti gli sciamani.- cercò nella borsa a tracolla, almeno quella era rimasta sempre la stessa. Troppe novità lo disorientavano.

Non era più la vecchia Tamao, quella che gli portava la colazione a letto con le guance rosse come il fuoco. Ora sembrava una giovane donna nata troppo presto.

Infine lei, esultante per la vittoria, estrasse un libro estremamente consumato dalla copertina blu e la costa in quello che sembrava essere oro massiccio.

-Sembra antico.-

-Lo è. Mi è costato giorni di ricerca e una cospicua donazione alla popolazione egiziana. Spassionata e del tutto arbitraria.- il tono di ironia che aveva impostato nella voce fece sorridere Yoh. –E non ridere!-

-Scusa, scusa… e insomma, per quale motivo vale così tanto?-

Gli sembrò che gli occhi di Tamao si illuminassero di un’ insano desiderio, ma fu un attimo, o lei fu lesta a nasconderlo. Scrollò le spalle. –Sono solo leggende, ma qui si parla di una Fonte.-

-Una Fonte? E di preciso a noi cosa servirebbe?-

-Sto cercando di scoprirlo, ma temo di non essere a conoscenza della giusta chiave di lettura. Sembra tutto così assurdo. Oh, si è fatto tardi!! Mi staranno aspettando!!- richiuse di scatto il volume, facendolo precipitare con foga dentro alla borsa.

Poi gli sorrise.

Ancora?!?

-è stato bello rivederti Yoh. Ci rincontreremo presto!!- al ragazzo quella, più che una frase formulata con speranza, sembrò una velata minaccia.

-Certo, Tamao. Ti ho trovata bene, spero le tue ricerche di portino dove vuoi arrivare.-

-Ovviamente.- rise. –Ho mai fallito?-

Non rispose. Poteva elencare centinaia di volte in cui Tamao non era riuscita a portare a termine il suo compito.

Sembrò accorgersene, tanto che tossicchiò impaziente saltando da un piede all’ altro.

-Oh… beh, allora arrivederci, Yoh!-

E corse via, lasciandolo se non perplesso, stupito al massimo livello che potesse raggiungere per quel giorno.

-Ciao Tamao!!- urlò. Forse non lo aveva sentito. Era già troppo lontana.

Scosse la testa e poi sparì all’ interno di un bar.

 

 

 

-Anna!! Anna, anna!! Aspettami!!- Marion cercava di richiamare la ragazza dall’ alto dei bastioni del castello di Hao, sventolando la mano come una forsennata.

-Dolly…- ridacchiò, facendole capire con un gesto che non capiva. –Ti serve qualcosa?-

Per tutta risposta l’ altra si agitò sempre di più, rischiando di cadere dalle mura. Le fece cenno di aspettare.

Anna Kyoyama attese, se non proprio entusiasta almeno paziente. Ma quanto ci metteva quella benedetta ragazza?

-ANNA KYOYAMA!! Non permetterti mai, MAI, di chiamarmi Dolly!- infine sbucò dal portone, trafelata.

Sembrava infuriata.

No, lo era.

-È così carino… come fa a non piacerti?-

-Fa schifo!!!- ululò, facendo voltare tutti i guardiano appostati sul perimetro della zona.

-Vero.-

-E allora perché, perché continui a chiamarmi così?-

-Non lo so.- sembrò pensarci un attimo. –Suppongo sia l’ ispirazione del momento.-

-Se fossi lesbica non ti vorrei mai come ragazza.- considerò quella, mettendo il broncio.

-Marion, tu non sei lesbica.- sospirò pazientemente.

Lei rifletté un secondo, poi sparò la cavolata del secolo.

-Ma Hao si.-

Anna inclinò un sopracciglio, scoraggiata. -Hao è… lesbico…? Dimmi che ho capito male, ti prego…-

-Perché no?- Marion le agitò davanti il dito indice. –In fondo tu gli piaci.-

Rimasero tutti in silenzio, indecisi se ridere o piangere.

La futura Shaman Queen berciò. –Tutto questo per dire che Hao è eterosessuale e che non capisci per quale motivo continui a farmi la corte e stare con me?-

-Esatto.-

-C’ è altro…?-

Marion si concentrò, poi annuì. –Si, volevo ricordarti di usare l’ unguento che ti ho dato per Siberya. Te ne ricorderai, vero?-

-Certo.- ops, se ne era dimenticata. –Cosa credevi, che fossi così tonta come te?-

L’ altra sembrò sorvolare leggera sulla battuta, per poi ammonirla nuovamente. –Mi raccomando non sprecarla, è acqua della Fonte.-

Anna sospirò, quella dannata Fonte cominciava a infastidirla, fra i vari discorsi di Hao e le ripetute raccomandazioni di Marion.

-A proposito, Marion… stavo andando a fare una passeggiata in città. Vieni con me?-

 

Doll master annuì e entrambe si materializzarono al centro della città, a meno di dieci metri da Yoh Asakura che in quel momento beveva spassionato una bella aranciata gelata, come era di moda quel autunno.

Ancora non sapeva che gli sarebbe andata tutta di traverso.









 

 

 

Allora, ringrazio infinitamente coloro che hanno commentato, e quindi….

 

 

Shark: Capito^^ In effetti, anche il mio nick ha una storia lunga e tormentata che preferirei non narrare, vista la magra figura che ne ricaverei^^’’’ Grazie mille per aver commentato, un bacione enorme.

 

Anna: Renahhh, è bello poter gestire così tutti i personaggi che voglio… e i fuochi artificiali arriveranno presto!!

Un bacione

 

Miyu: non è affatto vero, anche se per carenza di tempo non riesco a leggere quasi nulla di altri… conto di avere due o tre settimane di pausa per farmi una cultura come si deve. Ti ringrazio moltissimo per i complimenti [esagerati] che mi fai!!

 

Aya_chan: ma di nulla, anzi, è un vero piacere avere tanta gente che recensisce^^ Mi raccomando, continua a leggere! Un bacio!

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Capitolo 6
*** Uccidere con dignità. ***


Ebbene si, eccomi qui

Ebbene si, eccomi qui!!

Sono stata brava?

Ooook!!

Ammetto di essere stata leggermente cattivella a lasciare lo scorso capitolo un pochino a metà, ma che ci volete fare? Ispirazione del momento!

Un bacio!

 

 

 

 

*°*

 

-Uccidere con dignità.-

6° capitolo.

 

 

 

 

Se Anna Kyoyama rimase sconvolta da quel incontro non lo diede troppo a vedere.

Vederlo dall’ altro lato della strada, lui, così vicino. Eppure così assurdamente inavvicinabile.

I suoi muscoli si tesero leggermente.

Marion si volse a guardarla. –Ehi ma… Hao si è tagliato i capelli?-

-Non credo proprio, Marion. Penso piuttosto che ci troviamo davanti a…- si interruppe, non riuscendo a pronunciarne il nome.

-Yoh Asakura.- completò la sciamana per lei.

-Esatto. Il mio ex fidanzato, nonché flagello della mia esistenza e tuttora incubo ricorrente. In fondo, però, lo amavo.-

Marion non era stupida, tutt’ altro. Sapeva bene cosa nascondeva quello sguardo imperturbabile. Lei stessa lo aveva provato sulla pelle, come un marchio di fuoco che piano piano perde luminosità ma che continua a bruciare.

Il primo amore di Anna.

Colui che lei prima di tutti aveva sostenuto, incoraggiato, magari in maniera originale.

Eppure c’ era, sempre. A vegliarne il sonno, di nascosto, o a proteggerlo da trappole, ponendosi lei stessa in pericolo.

Ora sembrava aver dimenticato la ragione per cui aveva fatto tutto quello. Si disprezzava.

 

Aveva passato i primi otto anni da sola in una capanna arrangiata alla bell’ e meglio, un solo bastone di ferro per difendersi dalle aggressioni di animali selvatici. Gli occhi dei lupi a volte si riflettevano ancora dentro le sue iridi fumo. L’ aggressività con cui spesso lei stessa parlava, tutto nato da un’ infanzia non degna di essere chiamata con questo nome.

Poi era arrivata Kino, e la ragazza si era scontrata con qualcuno di molto simile a lei, per certi versi. Ostica, assolutamente non rinunciataria e testarda.

Un’ itako, come lei. Lei che aveva imparato a leggere dentro i pensieri dei lupi per carpirne le strategie ed i pensieri. Anna Kyoyama finalmente sapeva perché era stata rifiutata da tutti, abbandonata e odiata dalla comunità.

Era solo colpa sua, del mostro che era diventata. Colpa dei poteri che ne avevano plasmato il carattere. E dopo un periodo di crisi e un tentato suicidio, era finalmente cambiata.

Yoh, per certi versi, era stata la sua prova finale. Quello di cui difettava era la capacità di comunicare verso l’ esterno. Ben presto la giovane aveva compreso che era il metodo per ottenere quello che voleva, e senza sforzo. Col passare del tempo, ne aveva avuto ragione.

Hao Asakura era il massimo a cui poteva aspirare, anche se c’ era voluta una certa dedizione e un impegno fuori dal comune. Potere, ricchezza e bellezza.

E una nuova luce negli occhi. Fredda.

 

Per questo quando Yoh Asakura scorse la sua figura, dopo un anno che non aveva più avuto modo di vederla, esitò un attimo.

Era lei? Quella donna cresciuta in un battito di ciglia?

Poteva essere cambiata così tanto?

Osservò con sorpresa quegli occhi così magnetici, e i capelli setosi, lunghi fino a sotto le scapole, scalati.

Ma il portamento la tradiva sempre. Unico, inconfondibile. Anche se adesso portava dei piccoli tacchi e una gonna svolazzante sopra il ginocchio. E un’ assurda maglietta a righe. Troppo colorata per essere Anna.

Non dubitò un attimo, tuttavia, che fosse lei, perché il sorriso così calamitante era solo il suo.

-Anna Kyoyama!- esordì. –Mi onora della sua presenza per il tempo di bere qualcosa?-

Evidentemente si era bevuto il cervello e non lo sapeva. Perché era sicuramente così, e non era sua la voce che l’ aveva fatta voltare verso di lui.

Eppure lo stava fissando, come una donna sposata fissa un’ amante ormai privo di attrattiva, scaduto. Da buttare.

-YOH- la sua voce lacerò i pensieri che scorrevano impietosi nella sua testa, simili ad un fiume in piena. –Non ti facevo così stupido.-

Continuava ad avvicinarsi, e insieme a lei quella ragazza di cui non ricordava il nome.

-E io non ti pensavo così avventata da farti scorgere in zona nemica. Che fine ha fatto la persona che ricordavo?-

-Finita seppellita sotto terra. Senza nessuno che piangesse per lei.- erano così vicini che avrebbero potuto toccarsi. Non lo fecero.

-Io avrei pianto, se solo avessi potuto vederti sotterrare quella parte di te.- e l’ odio così palese e mal celato che la ragazza si ritrovò a sorridere.

-Non credo, Yoh. nessuno avrebbe pianto per quella ragazzina così incapace e priva di volontà.- lisciò le pieghe della gonna con la mano.

-E invece quella che ho di fronte è perfetta, non è vero?-

-Credi come ti pare.-

-Io vedo solo una puttana che non sa ragionare con la testa.-

Marion, vicino ad Anna, poté sentire il respiro di lei arrestarsi per un breve istante. Colpita, colpevole. Ridicolo.

-Sei ridicolo. Sei come un bambino che vuole il suo giocattolo anche dopo che si è rotto.-

-Appunto Anna. Ti sei rotta da sola, ti sei strappata ogni piuma sulle ali che avevi. E poi sei corsa, come un cagnolino, da chi aveva il potere. Io le chiamo solo in un modo, le persone che si comportano così.-

-Puttane, vero Yoh?- la risata uscì violenta, come ricacciata nella gola a forza. Scosse il capo, mestamente divertita, spettatrice incredula di colui che aveva amato. –Ma non ti preoccupare, questa puttana… questa, che amavi proteggere… avrà ben cura di starti lontana, di non cercarti e vederti…-

Marion sorrise, perché predatrice era e mai sarebbe diventata preda. Quella era l’ Anna che aveva imparato a rispettare, ad accettare nonostante le divergenze di partenza.

-Chissà, amore mio, e se poi Hao decidesse di ordinarti di uccidermi…-

-Allora, Yoh, lo farei con stile, senza urlare o insultare, perché solo chi è inferiore si concede il lusso di farlo… Ti ucciderei piano, con amore.-

Si voltò. Poi riprese a camminare, piano, tranquilla, come se nulla l’ avesse sconvolta.

Yoh la invidiava, perché lui dentro si sentiva bruciare. Voleva urlarle di fermarsi, dirle che avrebbero potuto ricominciare da capo.

E non capiva perché l’ amava, e in fondo non era cosa da tutti farlo.

Allora perché tutto quel dolore, che sembrava lacerarlo in due, tre, mille parti, mentre lei sorrideva tranquilla e senza rimorso?

La odiava, la odiava perché non poteva essere come lei, perché non ne sarebbe mai stato capace. E adesso voleva ucciderla.

-Torna qui, vigliacca!!-

 

Ma lei, senza che lui se ne accorgesse, se ne era già andata.

 

 

 

 

-Mia Signora…- le tende rosse si aprirono. Scoprirono una finestra, sola comunicazione con il sole di quella stanza.

-Mia Signora, e adesso?-

-E adesso… daremo inizio al nostro piano.- e gli occhi rossi, come le tende, come il sole che tramontava in quel momento, sorrisero. Di una gioia nuova, ritrovata, che aveva l’acre sapore della vendetta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Che brava che sono, vero?

Grazie mille a tutti quelli che hanno commentato^^

 

Anna: grazie mille, sono felice che la storia ti piaccia!! Per la scuola ho messo le pezze, ma mi viene una rabbia quando la gente nn commenta… Un bacione!!

 

Rinoa: ne discutevo giusto l’altro giorno con una mia amica, sono molto combattuta! In ogni caso garantisco che non sarà proprio catastrofica, va là! Mi raccomando, continua a seguirmi!!

 

Aya: tu adori Marion? Io me la sposerei, insieme ad Anna, Hao, Ren, e un paio di centinaia di personaggi… ehm!! E tu cara, chi vorresti sposare? Via, facciamo una inchiesta!! Devo dirti che nemmeno io pensavo di dipingere Tamao così… ma sai, ispirazione del momento!! Spero di non averti deluso XD

 

BPM: i personaggi sono maggiorenni e vaccinati^^ Ren… beh, una delle mie tante [troppe] perversione della mia mente malata… ehm… spero di non essere stata lontana troppo tempo!! Un bacione bella!!

 

Miyu: devo dirtelo… io e la modestia non ci conosciamo nemmeno^^’’ sono estremamente vanesia, e non perdo occasione per farmi dei complimenti!! Insomma, sono veramente contenta che la storia ti piaccia! Eppoi… tamao, vedrai cosa ti combino cara!! SMAK

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Capitolo 7
*** Un problema insignificamente grande. ***


E siamo già al capitolo sette… e io prevedo una fanfic molto lunga…

E siamo già al capitolo sette… e io prevedo una fanfic molto lunga…

Ahia…

Ringrazio la socia Light che NON mi farà da sostituta scrittrice (perché è una persona intelligente), ma che in compenso disegnerà qualche scenuzza per me. Grazie bella, e ricordati, sempre e comunque, che tu mi adori. [da notare il vago riferimento alla tua Amica con la M maiuscola]. Che nessuna Lady Oscar possa rovinare la nostra bella amicizia^^

 

 

 

*°*

 

-Un problema insignificamente grande.-

7° capitolo.

 

 

 

 

 

Sulla schiena della veste rossa spiccava la scritta H.F.C.

Tutti sembravano essere orgogliosi di questo, api operaie che pazienti e rumorose veneravano la loro regina, creatrice del tutto e detentrice del potere.

E la regina, in questo caso, stava al centro dell’ attenzione, in quel enorme sala. Rideva, scherzava, a tratti diventava seria impartendo ordini a sottoposti che solerti si avvicinavano.

Quindi annuiva, la consapevolezza della prossima vittoria. E poi la musica, degna accompagnatrice di quella serata, sfarzosa, a tratti ridondante.

-Maestra… ora che abbiamo ottenuto i potere… cosa possiamo fare?-

-Abbi pazienza, mio caro Ospite. Le Sacre Scritture ci diranno verso che direzione proseguire. Bisogna solo avere fede in quello che abbiamo fatto fino ad adesso.-

L’ uomo fece un profondo inchino, quindi si girò camminando fino al buffet, carico di vini pregiati e di prelibate vivande.

La Maestra, compiaciuta di se stessa, fece vagare gli occhi rossastri lungo tutta la Sala, osservando compiaciuta tutti i progressi che aveva svolto in quegli ultimi anni.

Progressi che le avevano richiesto innumerevoli soldi, e lacrime, e dolore.

Ma questa era la realizzazione di un sogno, un sogno meraviglioso.

 

Un sogno che era destinato ad interrompersi.

 

Dal portone principale giunsero grida e voci soffocate. Le persone si guardarono intorno, confuse e spiazzate. Poi tutto degenerò.

La Maestra, ancora bloccata col fiato sospeso per la sorpresa, vide il cancello accartocciarsi su se stesso, come sciolto. E poi una figura minuta, piccola, quasi leggera.

Aveva i capelli viola e anche se non riusciva a scorgerne gli occhi, avrebbe giurato che questi bruciavano. D’ ira, di disprezzo.

Di quel sentimento di rivalsa che molte volte la Maestra aveva creduto di poter realizzare.

Vendetta.

-Genève…- si morse il labbro inferiore, torturandolo a sangue. –Pensavo di averti distrutto una volta per tutte.- e se fosse stata saggia, sarebbe rabbrividita davanti al gelido sorriso che l’ altra le aveva lanciato.

-La Maestra… quale onore! Mi dispiace infinitamente di aver distrutto la vostra serata…-

Il suo spirito, nero come l’ ombra più scura, tese un’ altra volta l’ arco, riducendo in mille pezzi il prezioso mobilio della sala. –Ma mio padre non merita nulla di meno.-

Gli occhi rossi si assottigliarono. –Tuo padre è morto, e tu sei l’ ultima erede dei D’ Aubuen, Genève Light.-

-E come ultima erede della famiglia gloriosa che tu hai distrutto… io devo portare a compimento tutto quello che mio padre non ha potuto fare. Ricordatelo, quando guarderai le macerie di questa villa ormai senza vita, piangendo sangue per la tua sventura.- e quella era una promessa, si disse la Maestra, mentre osservava Genève fare cenno al suo spirito perché caricasse una nuova freccia.

Quindi un rumore fortissimo, una deflagrazione estremamente potente.

Dei mantelli e della scritta H.F.C. rimase ben poco.

E non vi furono più occhi per piangere. E la Maestra sorrise, perché adesso sapeva chi aveva di fronte. E poteva finalmente giocare le sue carte.

 

 

Kanna emise un rantolo. Il cuscino ne attutì il rumore, senza tuttavia assorbirlo completamente. Kanna non piangeva, perché non aveva mai pianto.

E allora, si disperava, corrosa da quella voglia insana che da tempo le percorreva il sangue, avvelenandolo.

La odiava. La odiava perché sapeva di non poter essere come lei.

Disgusto.

In fondo, avrebbe davvero voluto assomigliarle, assumerne il nome, l’identità.

Avere quello che lei aveva. Quello che a Kanna era proibito.

Mathilda poggiò una mano tremante sul suo capo, scompigliandone i capelli azzurrini.

Sorrise lievemente. –Vedrai, Kanna, ancora poco e la nostra vendetta sarà conclusa. E tutto tornerà come prima.-

Kanna rise. –Non è vero, Mathilda, non è vero.- non era stupida, non lo era mai stata. –Lui capirà tutto, e ci detesterà per il resto della vita.-

-Però ci sbarazzeremo di lei.-

-Hao avrà cura di fare altrettanto con noi, sorellina.- Mathilda sorrise. Quando le parlava così, Kanna sembrava una bimba cresciuta troppo in fretta, grazie ai frutti dell’odio e dell’invidia.

Avrebbe voluto trovare un modo per consolarla.

-Facciamo una cosa, Kanna. Acceleriamo i tempi. Facciamo stasera.-

L’altra rizzò velocemente il capo, meravigliata per la proposta. Sorrise leggermente all’indirizzo della rossa, poi scosse il capo.

-Non importa, dobbiamo stare attente a non farci scoprire.-

-Non possiamo più rimandare, Kanna. È già stato fatto.-

Sbarrò gli occhi, la consapevolezza di una scelta che ormai non si poteva più discutere.

I suoi occhi vagarono inquieti lungo il perimetro della stanza viola. Si posarono, infine, stanchi, su una vecchia foto in bianco e nero.

-Così sia, Mathilda. Una volta per tutte, ci libereremo di Tamao Tamamura. E finalmente la allontaneremo da Yoh.- serrò i denti, assumendo un’aria che di rassicurante aveva ben poco. La rossa annuì, gli occhi rossastri, come il sole al tramonto, velati di divertimento.

-Si va alla guerra, sorellona.-

-Puoi ben dirlo, Mathilda.-

 

 

Il vestito di Anna Kyoyama, quella sera, era particolarmente provocante. Cosa peggiore di tutte, lei lo sapeva benissimo. Sembrava giocare con le zone scoperte, mettendole in evidenza attraverso pose flessuose e ricercate.

Hao deglutì per la ventesima volta in cinque minuti.

-Dimmi, Anna, c’è qualcosa che vorresti dirmi?- per risposta la ragazza sorrise condiscendente, limitandosi a scrollare la testa. I capelli biondi, finissimi, andarono ad accarezzare le gote rosate del volto truccato.

Gli occhi scuri mandarono lampi ad un ben preciso scopo.

-Nulla, Hao, stavo solo pensando a quanto sei affascinante stasera.-

Eccola che partiva all’attacco, pensò lo sciamano. Come una belva che punta la preda.

Qualunque cosa volesse, era ovvio che l’avrebbe ottenuta.

-Altettanto, mia cara. Se c’è una cosa che mi stupisce, è la tua abilità di apparire sempre più affascinante, ogni giorno che passa.-

D’altra parte, non che ad Hao dispiacesse mostrarsi accondiscendente verso quel desiderio.

Era bella, intelligente, ed aveva tattica. Nessuna donna che fosse passata per casa sua poteva vantare un simile ascendente su di lui.

Lei sapeva anche questo.

Si portò il bicchiere di vino alla bocca, e lei fece altrettanto. Poi però decise di non bere, fissandosi ad osservarla mentre beveva il liquido in piccoli sorsi.

Affascinante. Provocante.

Ci fu un minuto di silenzio, in cui i due si scrutarono nel profondo degli occhi.

Poi lo sciamano notò che Anna aveva leggermente tremato nell’afferrare la forchetta.

-Va tutto bene?-

-Certo.-

Ma sapeva che comunque si fosse sentita, la risposta sarebbe stata la stessa. Non avrebbe mai rivelato una sua debolezza.

-Anna, sei diventata pallida.-

-Sciocchezze. Ti fissi su un’idea e ti fai un sacco di impressioni errate.-

-Dico sul serio.-

- Hao, mi hai stancato. Vado a prendere una boccata d’aria.- si tirò in piedi, poggiando il tovagliolo di fianco al piatto.

Fece un passo, i tacchi tremolanti sotto le caviglie.

Forse in effetti non stava così bene.

-Anna…-

-Zitto!-

-Anna, stai tremando.-

-Quante sciocchezze.-

-Guarda che non…-

Quando la vide accartocciarsi come un foglio di carta sul pavimento, pensò che forse lo aveva fatto per farlo stare zitto.

Non respirava. C’era del sangue vicino alla bocca e alla testa.

-Anna, se è il tuo solito scherzo…- la sua voce tremava. Il terrore di non vederla rialzarsi.

-Avanti, alzati…-

Ma aveva la pelle leggermente bluastra, e continuava a non respirare.

 

 

 

 

 

 

 

 

Special thanks to:

 

Aya: Hai pienamente ragione, anche Faust è assolutamente da inserire nel elenco dei personaggi da sposare!! Beh, io sposerei Anna, la amo troppo, e soffro da morire perché è un personaggio secondo me poco approfondito? Tu che ne dici? Dammi un parere!! Un bacio e grazie per il commento!

 

Miyu: te lo annuncio… Tamao avrà un paio di “piccoli” problemi… ehhe!! Tesine d’esame? Oh mia diletta, in quale nobile facoltà ti cimenti? Ti ringrazio da morire, anche se per il carattere di Yoh devi mandare una mail a quella santa della LightAngel, che mi ha suggerito di dipingerlo così. E tu avresti preferenze su altri personaggi? Un bacione!!

 

Shark: ma ovviamente cara, come fare senza di voi? Non ho saputo resistere un solo giorno di più!! Ho finalmente capito il trucco… ho salvato tutte le storie che avevo iniziato su un disco e l’ho dato ad un mio amico, dicendogli di ridarmelo solo quando avrei avuto più tempo… e così posso concentrarmi solo su questa storia e poche altre. Ti capita mai di voler scrivere ottocento cose contemporaneamente… a me si… Un bacio!!

 

Rinoa: sono contenta che tu sia contenta!! Anche io, a dirla tutta, non avrei potuto sopportare un giorno di più senza di voi… come avrei fatto? Scrivi una bella mail di ringraziamenti alla LightAngel, che mi ha furbamente suggerito come far comportare Yoh… non so come farei senza le sue idee!! Un bacione e grazie mille per aver commentato!

 

Anna: Tadaaam!! Sono di nuovo qui! Non importa se sei in ritardo cara, è bellissimo anche solo il fatto che commenti!!

Un bacione

 

Inuyashalove: sul caratteraccio di Anna non prometto un granché… ehm, come dire, mi piace descriverla come una persona dispotica!! Grazie per i complimenti *ride* Mwuahah, come sono brava!! Un bacione

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Capitolo 8
*** Novantanove. ***


Okkkk… riprendiamo da qui, e speriamo in bene

Okkkk… riprendiamo da qui, e speriamo in bene!!

Un bacio e ad maiora!

 

 

 

 

 

*°*

 

-Novantanove.-

8° capitolo

 

 

 

 

 

“Discendente esterno sarà colui che aprirà le porte del sacro mondo.

 La Fonte regalerà eterna conoscenza e potere a chi ne varcherà per primo le soglie.

 Discendente esterno del principe delle stelle a cinque punte, ne basterà solo una lacrima.”

 

 

Suonava approssimativamente così, si disse la Maestra. Stava seduta su un masso ornato di stucchi dorati orientaleggianti. Probabilmente qualche ora prima aveva fatto parte del soffitto della grande sala da ballo.

Sentiva un gran bisogno di piangere, tuttavia non lo fece. Con occhi febbrili scorreva lungo il testo in aramaico antico, cercando un qualunque indizio che confermasse l’esattezza della sua traduzione. Guardò sconsolata la boccetta di cristallo che aveva avuto dentro di sé quello che le serviva. L’aveva raccolta come ricordo, e invece si era rivelata una cosa preziosa.

Ora era di nuovo vuota. A causa dell’ onda dell’esplosione il contenuto si era disperso per terra, filtrando dentro le crepe del pavimento in antica pietra.

Scacciò di nuovo le lacrime, contando fino a novantanove. Mai fino a cento.

Cento era la perfezione che lei era lungi dall’ottenere.

Prese un sospiro e si allontanò velocemente da quelle macerie ormai senza vita, lanciando un ultimo sguardo alle proprietà di sua madre.

Erano state sacrificate per un scopo più che legittimo.

Quindi addio mamma, adesso la tua tomba è più al sicuro di quanto non sia mai stata.

Un ultimo sospiro ed era già sparita.

 

Genève non l’aveva abbandonata per un solo secondo. Gli occhi argento la guardarono attraversare faticosamente, intralciata dalla tunica, attraverso la foresta, e poi giù, fino alla pianura, in brevissimo tempo.

L’ultima dei D’ Aubuen scosse la testa, meravigliata.

-Sulahna… pensi che ce la farà ad arrivare in tempo?-

Lo spirito scuro della ragazza, ornato da un velo tempestato da rubini, scosse la testa con fare sconsolato. La bambina che teneva per mano sorrise a Genève, agitando la manina.

-Ciao Raushana. Hai dormito bene stanotte?-

La ragazzina di nove anni annuì scuotendo il capo.

La madre, Sulahna, era stata figlia di uno dei più famosi sultani della Persia nel XV secolo. Aveva occhi blu zaffiro e capelli neri, lucenti come la notte più limpida. La pelle zafferano era talmente priva di imperfezioni da sembrare di marmo lavorato.

Ma neppure la sua bellezza aveva saputo salvare lei e la figlia dall’ accusa di adulterio che le era improvvisamente piovuta addosso, come la grandine in un bel giorno di sole.

La figlia, chiaro segno della sua colpa, aveva ereditato gli occhi verdi come l’erba dei prati del padre.

Ed erano morte insieme, abbracciate, fino a che Genève e il padre avevano scoperto la loro tomba. Nascosta, dimenticata, nelle sabbie della loro nazione.

Maximilian D’ Aubuen non era uno sciamano, ma aveva certamente intuito il legame che sua figlia aveva stabilito con le entità che vivevano all’interno del ritrovamento.

Fu così che Genève imparò il significato della parola sciamano, e come conversare con quello che lei aveva capito essere due spiriti di alta classe.

E aveva cominciato ad amarli. Lei, ragazzina cresciuta nei viaggi con suo padre, solitaria ed ambiziosa, autodidatta. Bella, orgogliosa, fortemente indipendente eppure adoratrice del padre sempre affettuoso con lei che non aveva mai avuto madre.

E Sulahna era diventata questo. La mamma di Genève, la sorella maggiore.

E Raushana era diventata la sua piccolina, la minore da proteggere.

Combattevano insieme, insieme avrebbero vinto.

 

 

Ren Tao scriveva febbrilmente su un diario in pelle verde.

La penna antica vergava con caratteri precisi, cinesi, la carta leggermente invecchiata.

Gli occhi color dell’ oro erano febbrili, ardenti, mentre osservava le parole rimanere senza risposta.

Un rumore nel corridoio lo fece sobbalzare, tanto che richiuse di scatto la copertina consumata.

Yoh si affacciò alla porta. –Ren, la cena è quasi pronta… vieni?-

Si limitò a brontolare di spalle un assenso, per poi scrivere alcuni ultimi ideogrammi.

“Dove sei? Perché non rispondi…?

   Con affetto.

    Ren”

 

 

-Anna…?-

Niente. Ancora non rispondeva, anche se il respiro si era leggermente regolarizzato.

-Signor Hao… pensate che si riprenderà…?-

Il moro volse lo sguardo posandolo su Opacho, che timidamente si affacciava sulla sponda del letto in cui giaceva la ragazza.

Il bambino la adorava. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, e le lacrime che prepotenti spuntavano sui suoi occhi ne erano la conferma.

Poi sorrise. –Certo Opacho, la conosciamo bene. Farebbe di tutto per poter tornare a romperci le scatole. Ho ragione, vero?-

-Vero, signor Hao.- il volto del ragazzino si distese leggermente. Asciugò le lacrime sul copriletto, e tirò su col naso. –Cosa la fa star male…?-

La bionda si rigirò sofferente sul materasso, il viso di un raccapricciante color azzurrino. I capelli erano madidi, e si schiacciavano sotto il peso della sua testa, assumendo una piega irregolare.

-Un veleno, Opacho… un veleno molto potente. Penso sia mandragola, ma ho bisogno di alcuni risultati che stanno per arrivare.- e spostò lo sguardo su alcune ampolle dal contenuto in ebollizione.

Infine tutte assunsero lo stesso identico colore, un azzurro molto intenso.

-Si, Opacho… avevo ragione. Allora vado.-

Sul volto del piccolo sciamano si dipinse l’ ombra di un dubbio. Poi di terrore. –Come, signor Hao… come va via?-

Come a supporto di quella domanda, Anna emise un rantolo, che sembrò accentuare il pallore mortale della sua carnagione. La ragazza, involontariamente, cominciò a piangere.

Lo sciamano sembrò leggere la sua perplessità. –Mi serve un ingrediente speciale, per farla guarire.-

-E cosa, signor Hao…?-

-Mi serve una lacrima del suo primo amore. Mi serve una lacrima di Yoh Asakura.-

E nell’istante stesso in cui lo diceva, seppe che per ottenerla avrebbe dovuto fare appello a qualcosa che il fratello sembrava aver dimenticato.

 

Era sera.

Il sole, da poco scomparso, andava ancora a colorare di rosa tenue alcune nuvole.

Tamao era rossa. Come il sangue che la ricopriva.

E aveva una notizia importante con sé.

Un brandello di stoffa, con sopra scritto H.F.C.

E quando Yoh la vide, pensò subito ad una cosa.

 

 

Hao Fun Club.

 

Era evidente che la guerra non era ancora finita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ben sette recensioni^^

So, special thanks to:

 

 

BPM: mwuahahh, grande Musa non mi era mai capitato di sentirlo, anche se sono molto onorata da questo tuo complimento^^ E se io dico che Tamao avrà problemi, puoi star certa che ne avrà [anche se dovrai aspettare il prossimo capito XD]. Ospitarti? Nessun problema! Casa mia ormai è un hotel, quindi, comincia a preparare le valige!! Di che sei contenta, eh? Ah, una cosa!! Forniscimi la tua mail, grazia cara^^ Un bacio

 

Mao chan: ti dirò, anche io all’inizio pensavo che ce l’avessero con Anna. Poi a metà del pezzo mi sono fermata a mi sono detta… na, troppo banale! Facciamoci venire in mente qualcosa di più complicato [ e qui la mia amica Light si è messa le mani nei capelli]. Hao… beh, Hao deve proteggere tamao perché… ahah, penso lo scoprirai molto presto. Un bacio

 

Ayako: ma che bello il tuo nuovo nick, hai scelto un nome che a me personalmente piace tantissimo!! Anche tu ti aspettavi che Kanna e Mathilda volessero attaccare Anna? Che bello, allora sono brava a scasinare le cose!! Ma che bello^^

Non dirmelo, l’altro giorno stavo guardando un pezzo dell’anime e ci sono rimasta malissimo!! Cioè, Anna è una strafiga intergalattica e loro me la fanno sembrare un mostro… per il suo passato, spero tanto che Takei ci dia qualche dritta nel fumetto… mah!! Grazie mille per i complimenti, un bacio.

 

Rinoa: Yoh preoccupato per Anna? Don’t worry and be happy, che ci penso io!! Sono contenta che la storia ti piaccia, è una soddisfazione stupenda!! È una cosa fantastica vedere come ormai i personaggi si muovano quasi da soli, e a me non resta niente altro che scrivere!!

Ti ringrazio moltissimissimo per i complimenti!! Un bacione

 

Miyu: non sai più come dirmi che ti piace la mia storia? * gongola * Oh ma che bella cosa che hai scritto, sniff!! Me molto commossa!! Già, povera Tamao * ghigna * mi spiace davvero tantissimo di quello che sto per combinarle. Ieri ho sognato che Tamao cucinava a Yoh un pesce schifoso… bleah, che cavolo di sogni..!! Dimmi che anche tu vorresti una portata di quella prelibatezza, eh? Pesce lesso per tutti!! Un bacio! App, sto finendo di leggere la tua ff… prima o poi ce la faccio!! Ti farò sapere^^

 

Shark: hai ragione [aria decisa] io ce la farò!! (se, convinta ndRen). Ma ovviamente, io cerco sempre di fare il meglio, anche se ehm, come dire, non che a volte sia propriamente soddisfatta del mio lavoro (e si capisce perché, credimi ndRen). Zitto tu!! Comunque hai ragione, Hao è super affascinante, e io lo devo difendere dalla Light che cerca di attentare alle sue virtù, ecco!! Mai che si possa stare tranquilli un attimo!! Un bacio

 

Anna: grandissima, io non riesco mai a commentare per prima, chissà perché, uffa!! T.T

Ecco qui il nuovo capitolo, spero ti piaccia!! Grazie mille per i complimenti, miss^^ Un bacio!!

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Una lacrima per due. ***


Quando mai ho deciso di scrivere un capitolo del genere…

Quando mai ho deciso di scrivere un capitolo del genere…

Un casino, un enorme casino!!! Troppi personaggi…. ARGH

Un bacio a tutti

 

 

 

 

*°*

 

-Una lacrima per due.-

9° capitolo.

 

 

[I try to laught about it, cover it all up with lies, I try to laught about it, hiding the tears in my eyes because boys don’t cry]

 

[Ho provato a riderci sopra, coprendolo completamente con delle bugie… Ho provato a riderci sopra, nascondendo le lacrime nel miei occhi perchè I ragazzi non piangono…]

 

The Cure, Boys don’t cry.

 

 

 

 

Quando Yoh Asakura si vide comparire Tamao davanti, pensò ad un fantasma.

Era terrea, dannatamente spaventata e stava per piangere.

No, piangeva.

Il sangue colava insieme alle lacrime, in un misto di rosa e azzurro che attirò lo sguardo del moro in maniera quasi magnetica.

Nell’istante in cui lei sollevò gli occhi sui suoi, ebbe una sensazione di rimorso che non seppe contenere. Tamao, la ragazzina di cui aveva sempre riso, divertito, alle spalle.

Lei che gli serviva arrossendo la colazione ogni mattina.

Piccola ragazza, bambina adulta, un’ anima sensibile chiusa dentro una mente condizionata dal terrore. Il terrore di uno sbaglio, qualunque, che l’avrebbe fatta precipitare in un abisso di rimproveri senza fine.

Ora Yoh Asakura aveva paura. La prima volta che aveva incrociato il suo sguardo, l’altro giorno, vi aveva letto qualcosa.

Un odio, oppure un sentimento che non aveva mai provato.

Anche adesso. Nel fuoco delle sue pupille, incendiate e fiammeggianti, non seppe scorgere altro che una vena di passione irrefrenabile e terribile.

-Tamao!!- eppure sapeva ancora fingere, si disse. Fece una faccia preoccupata, tirata, ed accorse in suo aiuto. –Tamao, cosa ti è successo?-

Lei rimase in silenzio, come una falena attirata dal fuoco.

-Tamao?-

La ragazza sembrò tremare per un secondo, poi urlò a pieni polmoni. –PIANGI!!-

Yoh rimase basito, fermo, incapace di trovare una risposta all’improvviso urlo della ragazza. Aveva cominciato ad avanzare verso di lui, che di riflesso aveva fatto un paio di passi indietro. Toccò la staccionata con la schiena. Si volse in una sorta di rassegnazione, cominciando ad osservarla.

Aveva quel brandello di stoffa scarlatta nella mano che sembrava consumarsi a causa della stretta che esercitava. Eppure la scritta H.F.C. era chiaramente visibile.

Hao Fun Club…. Questa volta il suo gemello aveva davvero passato il limite.

-PIANGI!! Perché non piangi?? È solo perché non sono Anna? Devo essere morta per farti piangere?? Mi hanno attaccato! Stavo per morire!!- l’urlo era ormai rauco, isterico, addirittura forzato. Continuava a picchiarlo buttando pugni sul suo torace muscoloso.

-Cosa diavolo ti prende?- la scosse prendendola per le spalle. Gli occhi della ragazza si alzarono verso il cielo, rimanendo fissi.

Spaventosa, agghiacciante Tamao, ombra di quello che era stata.

Ora sembrava respirare a fatica l’aria torbida di quel pomeriggio inoltrato, le narici frementi e dilatate dal terrore.

-Anna… lei non ti merita… hanno cercato di uccidermi, Yoh…-

-Chi, dimmi chi!!-

Si ritrovò davanti al naso quella stoffa a brandelli.

-Si chiamano H.F.C.  C’erano Mathilda… loro la chiamavano maestra…-

-Hao, vero?-

Annuì provata, gli occhi colmi di lacrime. –Sono sicura che le abbia mandate lui…-

Yoh Asakura deglutì sonoramente. Inutile dirlo, aveva paura.

Eppure sapeva che, in perfetto stile da romanzo d’avventura, quella giornata non era ancora finita. Lo aveva intuito dal colore del cielo, dall’aria che si respirava.

 

E difatti, a realizzazione del suo peggior incubo, la sua copia gli si presentò davanti.

Irrazionalmente, pensò che con quel taglio di capelli forse sarebbe stato meglio.

Magari Anna non lo avrebbe lasciato.

 

Sarebbe rimasto a ragionarci per molto tempo, se solo il gemello non lo avesse chiamato.

-Yoh Asakura.-

-Hao.- rimase immobile, esposto al freddo, fasciato solo da una leggera tuta.

 

Hao Asakura avrebbe voluto cominciare a urlare.

Urlargli che la ragazza che aveva amato stava morendo, che solo lui avrebbe potuto salvarla, e che ora lui l’amava più di se stesso.

Non lo fece.

Sfoderò un sorrisino irriverente e gli si fece ancora più vicino, tanto che poté sentire il suo respiro accarezzare il proprio volto. –Mi serve una cosa.-

-Prenditela. Mi sembra sia quello che fai di solito.- il tono era volutamente duro, eppure si sentiva assolutamente fuori luogo.

-Questa volta temo di dover fare un’eccezione.-

Il grido stridente di Tamao ruppe in mille pezzi l’atmosfera che si era creata. Il suono si insinuò fra le crepe, filtrando nella mente dei due ragazzi, che sconvolti si voltarono a fissarla.

-Tamao…?-

-Tu sei Hao!! Hao Asakura!!- gli occhi rossastri di lei mandarono lampi di odio, i capelli sconvolti e la bocca poco elegantemente spalancata. –Tu… tu sei fra quelli che mi hanno attaccato!!- e fece un passo indietro, e poi un altro. E un altro ancora.

Il principe degli sciamani strabuzzò gli occhi di rimando.

-Ha ragione, Hao. Esci immediatamente da questa storia.-

-Cosa…?-

-Lo riconosci QUESTO?- e gli sbatté in faccia la scritta H.F.C. senza che lui ne capisse il motivo. Hao lo guardò interrogativamente, scuotendo la testa.

Tutti rimasero basiti, incerti se credergli o meno. Poi il passato prevalse.

-Tu credi….- il gemello buono lo osservò sprezzante. –Che dopo quello che hai fatto io possa ancora accettare quello che dici? Che dopo i tranelli, gli omicidi… e tutto il resto, io possa ancora rimanere impassibile mentre una mia amica viene picchiata a sangue?-

A questo punto la ragazza scoppiò nuovamente a piangere, nascondendo il viso fra le mani delicate.

-Non mi interessa.- replicò il padrone di Spirit of Fire mentre incrociava le braccia al petto.

-Ti deve interessare!! Tu me lo devi, Hao! Ti sei portato via tutto. Horo horo, la mia vita, Anna…. Non puoi non negarmi questa risposta…-

-Anna sta morendo.-

-Non…- rimase completamente fermo. L’aveva amata, forse ancora l’amava, e aveva sempre creduto che prima o poi sarebbero potuti tornare insieme. E adesso se ne andava così, senza salutarlo, senza dargli uno schiaffo, senza nemmeno avergli rivolto un sorriso?

-Sta morendo avvelenata da una potente pozione alla mandragola. Mi serve una tua lacrima per guarirla. Mi serve una lacrima del primo uomo che abbia amato.-

Stranamente Yoh sorrise, perché quel ricordo, seppur sfumato e impalpabile, aveva ancora un posto speciale nel suo cuore. Ma il dolore era tanto e insieme al dolore venne anche la rabbia, che acuta gli sferzò la mente.

-Stai mentendo.-

-Non è così.-

-Yoh, non dargli ascolto!!- la ragazza corse verso di lui, prendendogli le mani. –Siamo sicuri che non gli servano ad altro…? Sta solo usando il tuo sentimento verso Anna…-

Anna.

Anna, e ancora Anna. Se aveva pensato di potersela dimenticare, allora aveva sbagliato tutto.

E difatti una lacrima, e un’altra ancora… mille lacrime dolorose come il sangue caddero sugli zigomi leggermente arrossati.

-Io voglio solo che sia salva… voglio solo vederla ridere….-

L’aveva definita una puttana, ma era la sua puttana. Non l’avrebbe concessa a nessuno.

Poi una scossa. Il terreno tremò. Gli occhi di Hao scattarono nervosi alla sua destra.

Quella strana aura…

Una crepa divise in un due il giardino, la terra si ruppe seccamente in mille parti.

Una fessura larga più di un metro.

Tamao perse l’equilibrio, e cercò di aggrapparsi al moro.

-Yoh…- il viso sorpreso e quasi perplesso della ragazza lo avrebbe tormentato per molti mesi a venire, mentre la presa sulla sua tuta veniva a mancare.

In un ultimo tentativo disperato ella cercò di prendere fra le mani il suo volto, graffiandogli a sangue il viso.

Assurdamente, sorrise come in trionfo.

Poi cadde.

-TAMAO!-

E la terra cominciò a richiudersi, fino a che nulla poté testimoniare quei due minuti di panico.

Se Hao aveva programmato tutto, pensò Yoh, era bravo a fingere, perché l’aria ammutolita che aveva stampata in volto diceva più di mille parole.

 

-Che diavolo state combinando?-

 

E poi…. E poi Anna Kyoyama comparve improvvisamente nel giardino, la pelle fresca e gli occhi ardenti.

-Volete rispondere, uomini degeneri?-

 

E decisamente, non sembrava morta.

 

 

 

 

 

 

 

 

OTTO!!! Oh ma come sono emozionata!!

Special thanks to:

 

 

BPM: tu non hai l’idea del tempo che ci ho messo per inventarmi una profezia che non volesse dire nulla!! Mica semplice, che pensavi? Credimi, l’aramaico è parecchio ostico, per esperienza personale [non che quando sono ubriaca parlo aramaico, cmq… ecco, solo per informarti^^].

E adesso che ho la tua mail… Bwuahah, ragazza mia, ti sei messa nei guai da sola!! Un bacio!

 

Anna: dai, la volta scorsa ti sei assicurata il primato, lo riconquisterai!! Hai fatto un account! Bello^^ Ti ringrazio per i complimenti, fa sempre molto piacere riceverli!! Un bacione

 

Miyu: ebbene si, ormai mi potreste definire come una novella “ragazza velocità”! scherzi a parte, visto che ho i capitoli già pronti, non mi costa nulla.

Io ancora mi chiedo come mi sia uscito fuori ‘sto Hao Fun Club…. Mah!! Ti ringrazio per i complimenti e un grosso bacio!

 

Inuyashalove: e ti sei persa solo adesso? Ma io ti faccio una statua!! Io mi sono persa al… mh, vediamo, terzo capitolo? Massì, pressappoco lì!! Un bacio

 

Shark: in effetti la mandragola… ma ci sarà in Giappone…? Oddio, spero di si!! Guarda, se dai il la per questo club io ti seguo assolutamente a ruota!! Ti ringrazio per i complimenti!! Kiss

 

Mao: shi, evviva i pon-pon tutti pucciosi!! Io comincio a progettarli, che ne dici? Spero che il capitolo ti sia piaciuto!!

Un mega bacio

 

Rinoa: mi vuoi far arrossire, vero? Dillo che il tuo scopo è unicamente quello!! Credimi, non sei l’unica a cui scoppia la testa!! Me nessun problema, presto un paio di cose verranno chiarite!! Kix^^

 

Ayako: Hao alchimista è diciamo una “fantasia” per cui i cattivi debbano essere bravi con alambicchi e menate varie. Direi che sono molto d’accordo con te per quanto riguarda l’anime, io prego con tutto il mio cuore!! Takei non ci deluderà! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti che mi fai, sono molto contenta del fatto che la mia ff ti piaccia!! Spero che qst capitolo non abbia deluso le tue aspettative!

Un bacione!

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Capitolo 10
*** Ottimamente male. ***


Ma salve o delizie

Ma salve o delizie!!

Si continua con il decimo capitolo.

Un bacione

 

 

 

 

*°*

 

-Ottimamente male.-

10° capitolo.

 

 

 

 

[There is no terror in my heart
Death is with us all.

[…]

I don't need your "us or them"
As the only way this ever ends is "me"]

 

[Non c’è terrore nel mio cuore

La morte ci accompagna, noi tutti.

[…]

Non mi servono i tuoi “noi o loro”

Dato che l’unico modo in cui tutto questo sempre finisce è un “me”]

 

The Cure, Us or Them

 

 

 

 

-Avete visto la Fata Turchina? Asakura!!- il tono imperioso di Anna sferzò le menti dei due ragazzi che, sussultando, dissero entrambi –Si?-

L’ itako fece una smorfia irritata. –Non tu, l’altro!-

-Ah…- ridissero in coro i due ragazzi, guardandosi a vicenda. –Sta parlando di te, Hao.-

-Ti sbagli fratellino, sta parlando di te.-

-Adesso basta!- sibilò la terza, ponendosi esattamente in mezzo ai due litiganti, agitando minacciosa una mano cinta da uno dei due fasci di perle. –Hao, mi è preso un colpo quando Opacho mi ha detto che stavi venendo qui. Che diavolo ti è balzato in testa, razza di idiota che non sei altro?-

Yoh non poté fare a meno di esibirsi un sorrisino divertito. Per una volta, era bello vedere Anna che infuriava contro un Asakura che non fosse lui.

L’altro, stizzito, arricciò il naso. -Pensavo stessi morendo, scusa tanto se ho cercato di salvarti la vita.-

-Dovresti sapere che non posso morire.-

Al che l’altro aguzzò l’udito, improvvisamente attento alla conversazione fra i due.

Un piacevole tepore, al sentire ciò, si spanse per tutto il suo corpo. Poi però, la sua razionalità ebbe la meglio. Nessuno era immortale. Anche Hao, seppure ci andasse molto vicino, era legato al concetto classico di morte e resurrezione. Oltretutto, tra uno stato e l’altro occorrevano parecchi anni di transito nel mondo sotterraneo.

-Me l’ero scordato.-

-Ti pare possibile che tu ti presenti dal mio ex-fidanzato così?-

-Ehi! È anche mio fratello!!-

Non ci poteva credere. Stavano litigando. Come due vecchietti sposati da un secolo e mezzo.

-Hao, sei incredibile!!-

-Che colpa ne ho se tu ti ostini a non cercare quella benedetta Fonte?-

La Fonte… anche Tamao ne aveva parlato, qualche giorno prima. Già… Tamao.

-Scusate…- il poveretto cercò di inserirsi nella conversazione.

-Sono fatti miei!!- sibilò Anna.

-Sono il tuo futuro sposo!! Ho il diritto di sapere.-

Alcuni uccellini volarono dagli alberi circostanti. Probabilmente, pensò Yoh, anche loro erano alquanto infastiditi dal frastuono che quei due stavano provocando.

Il cielo rosso come il sangue infiammava i capelli di Anna, stridendo però con il suo vestito viola chiaro. Le stava alla perfezione. Ne fasciava i fianchi con leggerezza.

-LA VOLETE SMETTERE?-

I due litiganti smisero, voltandosi improvvisamente verso lo sciamano.

-Qualcuno sa dirmi che fine ha fatto Tamao?-

Anna Kyoyama, scrutandolo con un viso sconvolto, inclinò finemente un sopracciglio. –Cosa centra Tamao adesso?-

Hao le si affiancò, cingendole la vita con il braccio sinistro. Yoh ebbe un moto di stizza, ma fu lesto a nasconderlo. –Poco prima che arrivassi tu, Anna, Tamao è stata inghiottita da una crepa nel terreno.-

Era evidente che la ragazza stava cercando, con scarsi risultati oltretutto, di non scoppiare a ridere per una situazione così assurda. –Spiegatemi… la terra si è aperta e lei è… scomparsa…?-

-Ho cercato di trattenerla… purtroppo non ci sono riuscito. Lei mi ha graffiato il viso per sostenersi ma…- ed indicò i segni rossastri che spiccavano ben visibili sul volto.

-E io che pensavo che finalmente ti fossi trovato una ragazza capace di tenerti al tuo posto. A quanto pare devo essere stata io l’unica scema a finire nella tua trappola.-

Il suo fidanzato si agitò irrequieto. –Anna…-

-Lascia stare, Hao. Per quanto mi riguarda, Yoh, Tamao può essere stata fagocitata dal primo gnomo che passava di qui. Non infastidirmi con inutili domande di cui oltretutto non conosco la risposta.-

E sparì nel nulla, lasciando solo un fresco aroma di giglio che tiepido carezzava l’olfatto di Yoh.

-Ci si vede, fratellino.- anche il suo gemello scomparve, lasciando il terzo da solo.

Si accasciò sull’erba, improvvisamente debole. Come aveva fatto a non accorgersi del profondo cambiamento di Anna…? Del profondo odio che era cresciuto silenzioso dentro di lei.

Diceva di amarla.

Forse, se il suo sentimento fosse stato vero, avrebbe potuto accorgersene.

-Horo Horo… dove sei quando c’è bisogno di te…?-

Ma sapeva che il suo amico non avrebbe più risposto.

 

-Horo Horo…?-

E il suo corpo riverso per terra…

-Ehi amico, guarda che abbiamo vinto…-

E continuava a stare sdraiato, scompostamente, vicino al corpo di Luchist…

-Dai, lo abbiamo capito tutti che sei un cretino!-

E niente che muovesse il suo petto, nessun respiro ad animarlo…

-Guarda che poi Ren si inquieta, poveretto. Lo sai che ha lo stomaco debole!-

E il sangue che cadeva a piccole gocce vicino alla sua bocca…

-Aha… i tuoi tentativi di farci ridere sono peggio di quelli di Chocolove.-

E allora cosa aspetti ad alzarti con quella faccia da pirla che ti ritrovi sempre…?

-Horo Horo?!-

Horo Horo

 

 

-Tu sei Yoh Asakura…?- il diretto interessato rimase immobile, ancora inchiodato al suolo dal ricordo opprimente che era tornato vivo nella sua memoria.

-Sei Yoh Asakura?-

Questa volta alzò lo sguardo. Era una ragazzina minuta, eccessivamente gracile, dai capelli viola e due profondissimi occhi di un argento molto scuro. Eppure c’era una fierezza indomita, in quello sguardo da ragazza.

-Sono io. E tu…-

-Mi chiamo Genève Light D’ Aubuen. E suppongo che tu non sappia cos’è la Fonte.-

E a quegli occhi così scuri andò ad aggiungersi anche un sorriso breve, quasi studiato, che ebbe la forza di scaraventarlo prepotentemente di nuovo nella realtà.

 

 

-Scacco matto!- il vincitore sorrise. –Che genio.-

L’altro sorrise vagamente compiaciuto. –Diventi più bravo ogni giorno che passa.-

-O forse sei tu che ti rimbambisci…- insinuò il primo, vagamente ironico.

-KKLE!!- Kororo si mostrò offesa, volgendo le spalle al suo sciamano.

-No, Kororo!!- la supplicò piangendo. –Ti prego, ovviamente scherzavo… diglielo anche tu, Matamune!!-

Il gatto annuì bonario. –Certo. Su Kororo, Horo Horo non voleva affatto offendermi… fagli un bel sorriso!-

-KKLE!!-

-Ti ringrazio Matamune.-

Quello sorrise dolcemente. Si accarezzò, pensieroso, in un gesto ricercato, i lunghi baffi.

L’aria del centro della Terra era un misto di rimpianto e di aspettative infrante.

-Ho notato che da un po’ non fai più visita ad Anna… il motivo?-

Un geyser di fianco a loro sfiatò vapore bollente misto a fuoco, aggiungendo all’aria già carica un’essenza di zolfo appena bruciato. Entrambi lo fissarono, incerti, per qualche secondo. Poi tornarono a guardarsi, come due confidenti che si studiano a vicenda. Alla fine, quello che un tempo era stato lo spirito di Hao riprese a parlare, la voce più distante.

-Temo sempre di condizionarla nelle sue scelte.-

Lo sciamano del nord, morto da pochi mesi, scosse il capo. –Da lei non me lo sarei mai aspettato. C’era qualcosa di strano in quella ragazza, è vero… ma mai avrei pensato ad un tale cambiamento.-

-Ci sono cose che non conosci, Horo Horo. Fidati dell’istinto, del lupo che c’è dentro di te. Cosa ti dice?-

-Non capisco. Mi sono sempre fidato di Anna, nonostante i suoi… beh, ecco, cambi d’umore.-

Il gatto si lasciò sfuggire una risatina breve.

-Diamine, Matamune, dovrai pur darmi ragione!! Aveva un carattere talmente lineare, sempre irritabile…- si interruppe. –O forse… forse il mio è solo un giudizio affrettato.-

-I caratteri che ci sembrano i più facili da comprendere nascondono segreti ben nascosti. Hai mai provato a comprendere Anna nel profondo?-

L’altro scosse il capo. –Quasi nessuno ci ha mai provato.- asserì il micio.

-Hao si?-

-Hao è conforto. Entrambi si stimano e si riconoscono come simili.-

Il silenzio venne in soccorso della mente affollata di pensieri del ragazzo.

-Matamune… tu vuoi ancora bene ad Hao?-

-Tu vuoi ancora bene ad Anna?-

-Penso di si.-

-Allora non ho nemmeno bisogno di risponderti.-

Detto ciò si alzò in piedi, altezzoso nei suoi 60 cm scarsi. –Vado alla Fonte, Horo Horo. Che il tuo viaggio possa essere propizio.-

-Cosa…?-

Ma purtroppo per lui, era già scomparso.

 

 

 

 

 

 

Ancora 8!! Girls, I’m too happy!!

 

Kirax: Una nuova lettrice!! Oh ma come sono contenta!! Ti dirò, la storia diventerà sempre più un casino…. In ogni caso, sono molto contenta che ti piaccia!! Un bacio

 

Ayako: Anna moribonda…? Figurati, non la stenderebbe nemmeno uno schiacciasassi… povero Hao e povero Yoh, se la sorbiscono sempre^^… (ecco, protesto! NdHao)(Ma davvero…? E sai cosa potrebbe capitarti…? Nda)(vado! ndHao) Un bacio!!

 

Shark: no davvero, 8 recensioni è ben oltre mia rosea prospettiva, e non penso di meritare id più, anche se ovviamente le recensioni sono sempre ben accette XD. Mi fa molto piacere che ci siano delle frasi che ti colpiscano… e poi mi dai la conferma che riesco a fare dei personaggi non troppo OOC… grazie mille per il commento!! Un bacio

 

BPM: non potevi darmi notizia migliore, o divina!! Scriverò prestissimo un mail, diciamo entro domani… si, leggo il manga, lo adoro a dir poco!! Ma piuttosto.. quand’è che ti trasferisci qui? Il letto è già bello che pronto!! Un bacione

 

Anna: se hai problemi con l’HTML, fai fischio che sarò ben disposta a darti una mano^^. Nonostante la mia spiccata capacità di uccidere personaggi, specialmente i protagonisti, per il momento mi comporta da brava bimba e cerco di salvare quante più anime mi riesca! Spero che questo cap ti sia piaciuto!! Un bacione

 

Inuyashalove: sono contenta che ti piaccia!! Smak

 

Miyu: ahh basta, ormai è deciso… regina della velocità diventerà il mio appellativo^^ Che bello! Hao fun club, cacchio, tra un po’ mi viene fantasticamente voglia di crearlo sul serio!! Sono moooolto contenta del fatto che la storia continui a piacerti!! Un bacione

 

Rinoa: certo… eh, come no!! Non volevi farmi arrossire ma ci riesci puntualmente ogni volta che mi scrivi dei commenti così…!!! Insomma, sei troppo adulatrice, ecco… e poi mi vergogno… Ok, la verità è che adoro che mi si facciano dei complimenti, quindi… XD

Il fatto che salti di gioia quando aggiorno mi fa veramente diventare color estintore, perché è una cosa che succede anche a me con fic che stimo molto, quindi…

Farti scoppiare la testa? Per carità, aggiorno subito!! Un bacione

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Lettere ai Dannati. ***


Allora!! Il capitolo 11, che di solito mi porta una sfortuna incredibile! Speriamo di no^^
Un bacio.



*°*
-Lettere ai Dannati.-
11° capitolo



[No angels no stairway no welcome no sanctuary
So evil so empty no place no stay
This is not my heaven but it's closer than too far
And it's not forever 'cos it's burning
This is no place like home
Persistance of time.]


[Né angeli, né scale, nessun benvenuto, nessun santuario
Così dannato, vuoto, non c'è posto dove stare
Questo non è il mio paradiso, ma è più chiuso che troppo lontano
E non è per sempre, perché sta bruciando
Non c'è posto simile alla tua casa
Che resista al tempo.]


Balance of Power, No Place Like Home



Non aveva mai avuto il coraggio di chiamarla casa. Sebbene fosse bella, elegante e raffinata.
Consona al suo grado, insomma.
Forse perché vi aveva incontrato quella ragazza così speciale, così inizialmente simile a lui. Aveva imparato a conoscerla, mentre i giorni passavano, simili come le perle di una collana, eppure ugualmente preziosi ed unici fra loro.
Il suo sguardo d'ambra l'aveva inchiodata, misurata, spogliata a volte.
Eppure, nonostante tutte le precauzioni che la sua natura diffidente gli aveva imposto di prendere, lei se ne era accorta.
Anna Kyoyama aveva capito che Ren Tao desiderava baciarla, accudirla, tenerla fra le sue forti braccia. Così se ne era tenuta ben lontana.
E quelle stanze erano diventate tutte grigie, i fiori erano pari ad umili erbacce.
Poi, lei se ne era andata.
E improvvisamente, era arrivato un aiuto insperato a riempirgli la giornata.
Aveva una copertina verde consumata dal tempo, eppure nulla pareva dargli maggiore sensazione di freschezza.



"Dove sei stata per tutto questo tempo?"

"Scusami, avevo da fare. Lui mi ha tenuta impegnata. Inoltre…"


"Mi sei mancata."

"Anche tu.
"


"Oggi ti ho visto. Sei sempre più bella."

"Grazie, Ren."


"Però eri insieme a lui. Non mi è piaciuta questa cosa. Insomma… dopo tutto, lui sta abusando di te."

"Adesso non esagerare. Devi credermi."


"Sei sicura che non sospetti di nulla? Non potrei mai batterlo in un combattimento."

"Non avere paura. So giocare bene le mie carte."


"Non saprei…"

"Devo andare. Mi aspetta a cena."


"Ciao."

"A presto, Ren."


-Non pensi di giocare troppo col fuoco?-
-Oh sta zitta Siberya.-
La bambola compose il visetto di porcellana in un sorriso storto. -Dico sul serio. Non pensi che Hao disapproverebbe?-
-Non più di quanto già disapprovi io.- chiarì secca mentre riponeva un libro verde all'interno del suo baule.
-Allora dovresti farglielo sapere.-
-Non approverebbe.-
La bambina immortale scoppiò in una risata vagamente ironica. -Allora ti contraddici, Atharsìa.-
-Sto dicendo…- disse lei concisa -Che non approverebbe dicendomi che è troppo pericoloso.-
Siberya l'osservò mentre si sedeva sul letto, massaggiandosi le tempie in uno studiato movimento circolare.
-In effetti ogni volta che riemergi da quella trans in cui entri non sembri essere molto in forma.-
-Oddio. Mi sembra di parlare con Hao.- brontolò, cercando di farsi passare il mal di testa che aveva improvvisamente deciso di attanagliarle la mente. Chiuse gli occhi, lasciando calare su di lei un buio confortante.
-Siamo tutti preoccupati per te.-
-Maledico Marion quando mi ha regalato una bambola dicendomi che sarebbe stata sempre zitta.- replicò stizzita, aumentando il massaggio.
-Anche Hao è preoccupato.-
-Hao si preoccupa anche quando spalmo la marmellata su una fetta di pane. Dice che il cucchiaino, che so, potrebbe cadermi su un piede rompendolo.-
-E ti sei mai chiesta il motivo di tutta questa ansia?- la ragazzina socchiuse gli occhi color cielo sporco, cercando di capire se la sua padrona cercava di non vedere la verità che ai suoi occhi appariva così evidente.
-Si. E sono giunta alla conclusione che è paranoico.-
Si alzò, leggermente barcollante, attraversando tutta la stanza in un passo leggero. Aprì l'armadio e ne scrutò l'interno con occhio scettico.
-Cosa mi metto?-
-Stai cambiando discorso, Atharsìa. Perché non metti quello bianco?-
-C'è una cena importante stasera. Non sto cambiando discorso, ho solo fatto una lista delle priorità. Quale bianco, Siberya…? Io non ho un abito bianco.-
-E il fatto che Hao ti ami è meno importante di un vestito?-
Anna smise di cercare all'interno del suo enorme guardaroba, raddrizzando la schiena. -Non…-
-Smettila di comportarti come una bambina! Tu hai solo paura.-
-Siberya, non provare a…-
-Non dirmi quello che devo fare.- sibilò la bambola, inchiodandola al posto con i suoi occhi azzurri. -Lo so benissimo da sola.-
-Avanti, allora.- replicò Anna con un sorriso beffardo, mentre incrociava le braccia con fare scettico. -Illuminami.-
-Tu hai paura, perché Hao ti appare ogni giorno che passa più simile a Yoh. Tu vuoi essere indipendente da tutti. Hai un carattere che ti impone continuamente di confrontarti con te stessa. Eppure, quando hai conosciuto l'altro Asakura, il gemello buono, diciamo, lui ti ha involontariamente bloccato a terra. Perché tu lo amavi, Anna, e lui ti amava. Ed è qui che hai cominciato a spaventarti. Una famiglia, una famiglia vera. Tu non potevi permetterti di essere legata in maniera così indissolubile a qualcuno. Così, facendo appello al tuo carattere solitario ed egoista, sei riuscita a non amarlo più. E sei venuta da Hao. All'inizio, la vostra era una relazione qualsiasi, banale, basata solo sul contatto fisico di cui entrambe necessitavate.
Ma poi… beh, Hao ha cominciato a pensare che tu eri speciale. Di riflesso, visto quello che era successo con Yoh, hai cominciato ad allontanarti. E anche adesso, Anna, ti stai affogando dentro allenamenti e libri, al costo di uscirne al limite delle tue possibilità.-
Anna scosse la testa vigorosamente, ma le sue guance erano rigate da moltissime lacrime.
Una, due, tre… non riusciva a smettere.
-Credi che non sapessi, Anna, che aspettavi un bambino? Io e te siamo legate da un filo invisibile… quello che percepisci tu scorre involontariamente anche dentro di me.-
Per l'altra fu impossibile contenersi un secondo di più. Si accasciò a terra, poggiando la fronte sul prezioso tappeto persiano dai toni di rubino, scoppiando in un pianto dirotto.
-Siberya io… io… mi dispiace.-
Ci fu uno schiocco secco, e la bambola si alzò dal letto, arrivando fino a lei strascicando i piedi con dei movimenti lenti. Posò la piccola mano sul suo capo.
-Scusami Anna, non avrei dovuto dirti tutte quelle cattiverie. È solo che… siamo tutti molto preoccupati per te. Specialmente Marion, dopo il bambino, non sapeva più come fare a parlarti.-
-Ormai è tutto finito.- si rialzò in piedi, leggermente barcollante. Prese la bambola in braccio, con fare delicato. -Prima parlavi di un abito. Bianco. Non ne ho mai avuto uno.-
Siberya sorrise. -Mi sembra una buona occasione per cominciare.-
Due secondi dopo che aveva terminato di parlare, un abito di un bianco panna stava mollemente adagiato sul letto.
Aveva un profondo scollo, quasi fino all'ombelico, e le due fasce che coprivano il seno andavano ad allacciarsi dietro il collo. La stoffa della gonna, vide mentre lo indossava, si accasciava lungo le gambe in morbide pieghe, come un torrente di seta pura.
-Sembri un angelo.- era stata Marion a parlare. Chissà da quando la stava osservando, si chiese Anna. Tuttavia non ne fu offesa, tanto che rispose con un grazie.
Si guardò allo specchio.
Lei non sarebbe mai stata simile ad un angelo.
Però quei momenti, così difficili, tormentati, la fecero sentire tranquilla.
Sorrise ad entrambe e si diresse verso le scale, inconsapevole di illuminarle tutte mentre le scendeva con un bel sorriso sul volto.
Forse non sarebbe mai stata un angelo, pensarono in molti.
Ma di certo, quella sera sembrava volare.




Rinoa: ehm, ovvio che si, ho certamente notato che ti sei trattenuta… Beh insomma, cominci davvero a convincermi con tutti questi comlimenti^-^. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo scorso, dimmi che te ne pare di questo!

Vanchan: commento assurdo…? Questo commento era davvero strepitoso, credi a me! Mai letto niente di più divertente in tutta la mia vita, ecco! Tamao… non lo so. In realtà non mi sta antipatica o cosa… però… ecco… bho!! *sdeng* E poi… Horo Horo, non ti preoccupare cara! Ho grandi piani per lui! Un bacio

Kirax: avrei aggiornato anche prima, se solo EFP non mi avesse fatto le bizze! Grazie e un bacione!

Mao: ma certo che si mia cara, io amo Horo Horo, non posso assolutamente lasciarlo così!! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti *me arrossisce* Un Bacio!!

Miyu: avrei voluto anche io far dire di più, ma considerato tutto non mi era possibile… diciamo che avrei svelato troppo. Un bacione!

Shark: ti ringrazio… dopotutto Matamune è uno dei miei personaggi preferiti, anche se temo dovrò mettere una nota per spiegare chi è… Comunque si, Horo caro è morto ma… beh, non crederai mica che lo lasci così, verooo? Un abbraccione!

Anna: hai ragione, Anna è davvero cambiata… insomma, un pers decisamente OOC. Però mi piace da impazzire così, non trovi? Un bacione!

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Capitolo 12
*** Polvere negli angoli della stanza. ***


Un altro capitolo!!!
Comincio a credere che passerò la vita scrivendo questa fic!!
Un bacio e
Ad maiora!



*°*
-Polvere negli angoli della stanza.-
12° capitolo.





L'autunno del 1992, il sopraggiungere del quinto anno di età di Marion, e l'inizio del suo personale declino.
Lei era nata e, in quello stesso istante, sua madre aveva decretato che avrebbe fatto la modella. Perché aveva lunghi e fini capelli di un biondo dorato e occhi della più pura ametista. Perché era una bambina dolce che sorrideva sempre.
Ma prima di tutto, perché era quello che gli altri volevano per lei.
Così aveva imparato tutto di come sorridere davanti a una macchina fotografica. Ma non aveva capito niente della vita.
Poi suo nonno, pace a lui e a tutti quelli che avevano intenzione di imitarlo, si era dedicato all' hobby dell'alcolismo aristocratico. Un bevuta al circolo dei signori delle prefettura di Kanagawa, una a casa, sprofondato in poltrone di seta rossa e nera, in compagnia della moglie, la donna più dolce che avesse mai conosciuto. La fermata successiva fu il cimitero, ma Marion, divenuta più grande, dubitò che avrebbe potuto farsi un bicchiere di brandy anche lì.
Il funerale, organizzato di fretta e furia dalla famiglia Cross per nascondere lo scandalo all'alta società, aveva condotto la ragazza nell'unico posto dove non era mai stata.
Un Campo Santo.
Il fatto di poter parlare ancora col dispotico nonno, sebbene sua madre le avesse spiegato che era volato in cielo, le parve particolarmente allettante. E di fatti, mentre tutti piangevano, lei aveva continuato a sghignazzare insieme al parente che commentava in un fare bisbetico l'abbigliamento discinto delle varie donne presenti.
Sebbene Marion Kirara Chermister avesse solo cinque anni e parvenze da bambola, sotto quei capelli biondi e gli occhi viola, alcuni, molto pochi, riuscirono a scorgere un cinismo e un'ironia comune a ben pochi bambini.
Fu così che, dopo averla brevemente sgridata per aver riso durante il funerale, la mandarono in un collegio femminile. Che aveva un cimitero privato.
Lì Marion trovò la precedente preside, una nonnina molto poco benevola, che fu ben contenta di parlare con lei e di rivelarle ogni piccolo segreto dei docenti che insegnavano nella scuola.
Dopo pochi mesi, il collegio venne chiuso.
Tornata a casa, ebbe modo di conoscere un bambino. Avevi occhi scuri come la notte e dei capelli che sembravano un mantello elegante.
Si chiamava Hao Asakura, ed era uno sciamano. Come lei.
Rimasero a lungo a parlare, la sera in cui si incontrarono, e Hao le spiegò il motivo per cui l'aveva contattata.
Marion non aveva motivi per rifiutare. Aveva gettato una breve occhiata a tutte le foto che costellavano la sua stanza, e quindi aveva scrollato le spalle.
Fu lui a presentarla Kanna e Mathilda. Amiche un po' costruite, unica soluzione ad una solitudine obbligata. Ma in fondo, spesso avevano riso.
Qualche notte, col volto premuto contro il cuscino, aveva ricordato i momenti più piacevoli, mentre combattevano insieme. Ma ora il team Flower non c'era più.
Ed era arrivata Anna. Anna col suo incredibile fascino, la sua irrefrenabile voglia di vivere, coi suoi silenzi e con le lacrime difficili.
Si erano studiate, confrontate, a volte prese a schiaffi sotto l'occhio divertito e un po' preoccupato di Hao. Infine, avevano compreso che, senza volerlo, erano diventate amiche.
Di conseguenza, la parte restante del trio Hanagumi aveva iniziato a detestare quel amicizia che aveva allontanato da loro Marion.
Ma le cose erano destinate ad evolversi e Anna aveva ben presto trovato nella bionda l'amica che non aveva mai avuto. Seppur con iniziale diffidenza, aveva cominciato, lentamente, ad aprirsi con lei. Entrambe ne avevano ricavato un gran conforto.
Anche quando aveva capito che Anna aspettava un bambino, non si era offesa per la mancata confidenza. Tutt'altro. Aveva provato grande rispetto per quella ragazza forte e al contempo fragile, che nuotava sempre e controcorrente per emergere.
Anche quella sera, quando la vide varcare altezzosamente la soglia della Sala, le sembrò quanto mai forte e decisa. Non un tremore nelle spalle esili ed aggraziate, non un passo falso sui tacchi vertiginosi che calzava.
Gli occhi scuri cerchiati da una matita nera sembravano incendiare di desiderio qualunque uomo che osasse guardarla per più di tre secondi.
-Anna.- il suo ragazzo si avvicinò preoccupato. -Temevo di non vederti comparire. Marion mi aveva avvisato del tuo malore.-
La ragazza la guardò scettica, sillabando con la bocca la parola "Malore?"
Marion si limitò ad una rapida scrollata di spalle, mentre l'altra recuperava le redini della situazione.
-Ma certo Hao. Una cosa passeggera, sto benissimo.-
-Molto bene.- lo sciamano parve essere rassicurato dal tono fermo della sua promessa sposa. -Allora se non ti spiace devo accertarmi di un paio di cose.-
-Ci vediamo allora.-
-Resta qui.- le mormorò all'orecchio, con fare suadente. -Ti amo.-
Ed ecco quella parola che aveva il potere di farle ghiacciare il sangue nelle vene, di bloccarle il respiro. Tuttavia, reduce dalla lunga chiacchierata con Siberya, ormai convinta della situazione, riuscì ad esibire un sorriso molto dolce. -Ti amo anche io.-
Hao rimase stupito, e non si preoccupò di nasconderlo.
Poi scosse la testa e dopo averle posato una mano sulla guancia scomparve tra la folla.
-Marion…- Anna si rivolse all'amica. -Hai visto Kanna e Mathilda qui in giro?-
La bionda annuì con fare distratto. -Non so se te ne sei accorta, ma ti stanno fissando da un buon quarto d'ora. E non sembrano molto contente di vederti in piedi. Comunque, sono laggiù.- disse indicandole con un'occhiata seccata. -Come mai?-
-Nulla. Mi ero riproposta di tenerle un po' d'occhio. Ho un paio di sospetti.-
-Secondo me stanno friggendo per la gelosia. Ma non glielo farei notare così alla leggera, Anna. Sono forti, lo sai.-
Lei scrollò le spalle. -Le ho già battute. Posso fare di loro quello che mi interessa.-
-Vacci piano. In fondo erano mie amiche.-
-Non ti preoccupare. Adesso vado ad allenarmi. Ci vediamo fra un po'.- mosse un passo verso l'ingresso, quando Marion la bloccò.
-Mi sembri stanca. Perché non rimani qui?-
-Voglio muovermi. Ciao.- e rivolgendole un blando sorriso, si affrettò ad uscire, ben sapendo di essere seguita da due paia di occhi ostili.
La stanza di allenamento che Hao aveva preparato per Anna aveva richiesto un paio di mesi di continui aggiustamenti. Il rischio era che le pareti della stanza, già potenziate dalla magia, non reggessero le continue sollecitazioni dei colpi della ragazza.
In effetti, per un paio di volte aveva fatto irruzione nella stanza di Hao a causa di un attacco troppo violento che aveva ridotto il muro in finissime particelle, e l'immediata conclusione fu che le pareti dovessero essere rinforzate dal fuoco magico di Spirit of Fire, che si prestò volentieri per quella operazione.
L'unico problema che le pareti, in precedenza bianche, erano diventate di un bel colore brunito, ma leggermente opprimente. E non vi era nessuna finestra.
Così la stanza, di un'ampiezza di 100 metri quadrati, aveva finito per essere rischiarata da sole torce. Nel complesso, il tutto era abbastanza inquietante.
Anna si tolse le scomode scarpe e indossò il solito vestito nero, compagno di molte battaglie.
C'era della polvere, negli angoli vicini alla porta, notò.
Con rabbia lanciò un primo, potente attacco, che andò a schiantarsi violentemente contro la parete opposta, producendo un rombo estremamente forte.
-Perché sei morta?- urlò a piena voce, rivolgendosi ad una precisa immagine nella sua testa.
Barcollò, rischiando di crollare schiacciata dalla pressione psicologica.
-Anna, calmati…-
-Rubra…- la ragazza sentì la mano del suo spirito posarsi calma sulla testa bionda, madida di sudore. -Io non volevo perderla.-
-Niente va come ci aspettiamo che vada.- azzardò prudentemente lo spirito.
Anna scosse la testa. L'attacco aveva fiaccato il suo già debole fisico, tanto che si costrinse a sedersi per terra.
Poi, improvvisamente, tutte le torce si spensero.
La sciamana fece scattare la testa in alto, e si rimise in piedi, mentre la porta della stanza si chiudeva davanti a lei. -Complimenti.- disse. -Il vostro era un piano quasi perfetto.- sorrise nell'oscurità.
-E adesso, mie care, cosa pensate di fare?-





Mwahahah, sono perfida e non lo nascondo!!
Ho notato che la notizia che Anna fosse incinta vi ha sconvolto… Bene!! Purtroppo per adesso non posso dirvi di più. Segreto, segreto!!

Mao: figurati cara, se si diventa pure obbligati a commentare… chissà dove andremo a finire, ti pare? Ti piace Ren così? Davvero? Io lo adoro. Mi piace anche quando fa il duro ma… non posso resistere al disegnarlo un poco vulnerabile… Insomma… grazie mille per i complimenti, un bacio!

Ayako: in realtà Marion doveva rimanere un personaggio abbastanza secondario, ma mi sono resa conto che mi piaceva e l'ho quindi approfondito [questo capitolo ne è proprio la lampante dimostrazione]. Anna da Yoh? Io sto scrivendo il 21 e ti giuro che in quella casa non ci ha ancora messo piede XD. Ma, come si dice… mai dire mai!! Un bacione

Shark: ebbene si. L'idea mi è proprio venuta dal niente, in realtà non era nemmeno previsto che aspettasse un bambino. In ogni caso, mi spiace deluderti ma l'argomento rimarrà un po' in sospeso… tirami pure dietro tutti gli insulti che vuoi, amour!! Insomma, i complimenti non fanno mai male, non trovi? Se no poi mi deprimo e finisco con lo strafogarmi di cioccolato… e tu non vuoi che questo succeda, VERO?

Rinoa: ebbene si, mi hai convinto…. Ti ringrazio per i complimenti, ovviamente. In ogni caso, per Ren… Anna non è cattiva… di più. E non esiterà a dimostrarlo, prossimamente… se la suspence ti ha ucciso nel chap precedente, ti prego non farti venire un infarto ora. Aggiorno prima che posso, ovviamente!! Un bacio

BPM: direi proprio di si, ma cher, pochi capitoli e sarà [quasi] tutto spiegato. Almeno spero!! Insomma, le valige le hai pronte? Io qua ti aspetto! Un bacio

Kirax: sinceramente al capitolo 20 gli intrighi peggiorano ancora… sto per essere affogata dalla mia storia… AIUTO! Ti ringrazio per i complimenti!

Vanchan: van - fedele - fan - chan? Oddio, che ridereeee!! I tuoi commy risultano essere come al solito chilometrici, ma è un piacere leggerli, credimi!
Anna incinta di Yoh o Hao? E chi ti ha detto che deve per forza essere uno dei due *smile*?
Io amo Marion e amo Siberya, spero che questo capitolo ti sia piaciuto!!
Ren punk? Questa davvero non la avevo mai sentita!! Sei mitica! Un bacio!!

Miyu: e se non mettevo anche Ren… poi me lo spieghi dove stava il divertimento? Ah, impagabile…. XD
Anna vestita di bianco… ti dirò, è stata una scelta molto sofferta… ma alla fine pare abbia reso bene!!! Un mega bacione, ti adoro!!!


A proposito, se volete sapere quando aggiornerò e quali fic sto preparando…

ladyantares.splinder.com

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Capitolo 13
*** Fuoco alle polveri! ***


Untitled Dio mio… è il terzo capitolo che scrivo in un giorno!!
Comincio ad essere vagamente fusa!!
Capitolo dedicato a Vanchan… le spiegazioni in fondo!!
Ad maiora!





*°*
-Fuoco alle polveri!-
13° capitolo.








Yoh Asakura rimase piacevolmente impressionato da Genève.
Man mano che la ragazza parlava, esprimendo concetti astratti, si ritrovò ad essere sempre più distratto da quel accennato gesticolare delle mani di lei.
Esprimeva una gioia particolare, e anche una dolcezza che non lo lasciò indifferente.
Certo, era diversa da Anna. Sembrava essere più amichevole, ma percepiva un'aura misteriosa intorno alla sua figura.
-Genève… qui tutti nominano una fonte. Mi sento un po' escluso dal giro.- mormorò scalciando con evidente frustrazione un sasso che ebbe la sfortuna di trovarsi davanti ai suoi piedi. -Tutti sembrano indaffarati come api, e io non ne capisco il motivo. Stiamo ancora spettando l'inizio della seconda fase del torneo…-
-Mi sembra normale che tu abbia tutte queste perplessità, Yoh. sono venuta qui apposta.-
Sebbene riluttante, il ragazzo la scrutò con sguardo critico. -Ti manda qualcuno? Come mai hai pensato a me?-
Ella scosse i lucidi capelli viola, il volto animato da una piccola risata che la scosse tutta.
-Non temere.- rise. -Non mi manda nessuno. Dopo che mio padre è morto, ho cominciato a tradurre alcuni testi antichi, e ho trovato il nome della tua famiglia. Sono una sciamana, e poiché partecipo al torneo conosco bene i miei avversari. Per questo ti ho riconosciuto e sono venuta da te.-
-Mi spiace.-
Genève lo squadrò curiosa. -Cosa…?-
-Per tuo padre. Nessuno meriterebbe di perdere un genitore così presto.-
Gli occhi di quel argento particolare sembrarono volersi colmare di lacrime, ma lei fu lesta a ricacciarle indietro. -Ormai è passato. Mio padre era una persona meravigliosa e mai avrebbe meritato di morire ma… non ho potuto farci niente. Ad ogni modo, ho avuto la vendetta che ho bramato per molti mesi.-
Yoh non riuscì a pensare a quella ragazza minuta nelle vesti di vendicatrice, ma il suo sguardo improvvisamente freddo gli disse cose che non avrebbe voluto sapere.
Così espose le sue perplessità. -Non ti ci vedo. Mi sembra difficile, ecco, che tu possa fare del male.-
Lei rise, ma la risata risuonò vuota, come un tronco morto,fra i rami del bosco in cui stavano passeggiando. -Ho fatto del male a molte persone, e spesso involontariamente. Ma è con la consapevolezza di dover rimediare ai miei errori che tiro avanti.-
-Prima hai parlato di una Fonte. Sicuramente ne sai qualcosa più di me.-
Genève annuì. -Infatti.- si sedette su un masso enorme, invitando il ragazzo a fare altrettanto, poi continuò. -1000 anni fa…-
-Mentre Hao era in vita?-
-Esatto Yoh. esisteva uno spirito potente, addirittura, si narra, più forte di Spirit of Fire. Ovviamente, il tuo fratello gemello si interessò a quello spirito, come puoi ben immaginare.-
L'altro annuì. Conosceva bene Hao e aveva ragione di credere che anche mille anni fa il carattere fosse lo stesso di adesso.
-Questo spirito gli oppose strenua resistenza, fino a che con l'aiuto dei suoi shikigami riuscì a rinchiuderlo sotto il terreno di una fonte.-
-Da cui la Fonte.- ne dedusse lo sciamano. -Ancora non capisco.-
-Fino a poco tempo fa… nessuno si ricordò della Fonte e dello spirito intrappolato sotto di essa. Ma adesso… nuove forze si sono messe all'opera.- si fermò un secondo. -Devi sapere che le acque che sgorgano da quella fontana, assumendo parte del potere dello spirito, hanno poteri curativi molto particolari. Hao è l'unico che possiede parte di quel acqua.-
Entrambi tacquero in silenzio, concentrati ognuno sulle proprie riflessioni.
L'acqua di un ruscello scorreva fresca alle loro spalle, e con un sussulto Yoh si ritrovò a chiedersi se quella acque provenissero dalla Fonte stessa.
Poi, come colpito dalla sciocchezza di quel pensiero, scosse la testa.
-Quasi dimenticavo!!- esordì Genève, balzando agilmente in piedi. -Ti presento i miei due spiriti.-
Due…?, pensò il ragazzo, ma prima che potesse fare altro percepì una, anzi due, presenze molto forti.
-Loro sono Sulahna e Raushana.- la più piccola emise un leggero gorgoglio, come a dimostrargli la sua amicizia.
-Sono madre e figlia? Non avevo mai visto uno sciamano… pardon, sciamana con due spiriti- disse meravigliato, mentre osservava quelle due splendide apparizioni.
-Si… le ho trovate insieme e nessuno avrebbe avuto il coraggio di dividerle.- Yoh annuì di rimando, trovandosi d'accordo con lei.
C'era un che di armonioso nell'osservare quelle tre donne che si osservavano con dolcezza e reciproco affetto. Anche lui voleva essere amato, ammise a se stesso.
Poi ammutolì, conscio della portata di quel desiderio.
-Yoh Asakura…- il tono fermo di Sulahna lo fece voltare. -Desidero darti questo perché so che non potrebbe essere in mani migliori.-
Gli tese un arco finemente intarsiato in legno di cedro, impreziosito nell'impugnatura da una cascata di rubini rossi come il sangue.
-Apparteneva al padre di Raushana. Abbine cura.-
E nel silenzio sparì, lasciandolo immerso in assurde riflessioni.


Anna Kyoyama non aveva mai perso la calma, né contava di farlo adesso. Sfoderò quindi un sorrisino irriverente e incrociò le braccia al petto, aspettando.
-Avevate un piano ammirevole, peccato sia servito a poco.-
Kanna e Mathilda, illuminate dal fragile riverbero di luce della fiamma di un'unica torcia, sogghignarono malignamente. -Pensi di aver capito tutto, mia cara.- esordì la rossa, sputando a terra. -In realtà, non hai mai capito nulla.-
-D'altronde…- si affrettò a precisare l'altra. -Non ci si può aspettare di più da una puttana.-
La bionda emise un sospiro esasperato, guardandosi con fare stanco una mano. -Sentitela, la superiore… come se non avessi mai visto le tue occhiate invidiose ogni volta che mi avvicinavo ad Hao. Mi fate pena, tutte e due.-
Il volto screziato di rosso di Kanna mutò radicalmente. -Prima volevo solo darti una lezione. Adesso ho una gran voglia di ucciderti.-
-Come se non avessi già tentato di farlo.- sentenziò amara. -Peccato che vi sia andata male.-
Forse fu solo un'impressione, ma vide i visi delle due tendersi leggermente, farsi più pallidi. -O forse mi sto sbagliando? Non siete voi che avete cercato di uccidermi avvelenando il vino che volevo bere…?-
L'ex trio Hanagumi rimase in silenzio, incapace di dire una sola parola.
La fiamma ballava, e Anna desiderò solo prendere più tempo possibile. Anche parlare la spossava, ma stava cercando di recuperare più in fretta possibile la forza necessaria per parare un paio di attacchi. Non voleva ricorrere al suo spirito.
-Era davvero un bel piano.- continuò, confortata quasi dal loro silenzio. -Non mi avete mai potuto sopportare, non c'è bisogno che mi confermiate questo particolare. Specialmente tu, Kanna… da quando ti ho screditata davanti ad Hao, al mio arrivo.- tacque un secondo, beandosi del viso stravolto, quasi cianotico dell'altra.
-Avete aspettato pazientemente, e siete finalmente riuscite ad escogitare un piano sufficientemente furbo per farmi fuori. Però sapevate che io vi controllavo costantemente, ed è stata una cosa interessante vedere che cosa avete fatto per cercare di sviarmi.
Finalmente è arrivato il giorno che tanto aspettavate. Proprio perché io vi ascoltavo, avete fatto finta di voler attaccare Tamao Tamamura. In realtà era già tutto pronto, e il mio vino avvelenato.
E il vostro piano sarebbe finito così. Invece no, quella piccola sciocca vi ha dato una mano inconsapevolmente. È stata attaccata da non so chi, e lei, presa dal panico, ha detto a Yoh, davanti ad Hao stesso, che vi aveva visto attaccarla. E Hao si è affrettato a ripeterlo a me. Tutto filava alla perfezione, non trovate…? Però non aveva senso. Perché attaccare Tamao…? E perché temere l'ira del vostro padrone? A pensarci bene forse non voleva che voi interferiste con gli amici di suo fratello senza il suo permesso, ma visto che ha fatto uccidere Horo Horo, la cosa non girava minimamente.
Oltretutto, Kanna, la faccia che hai fatto vedendomi arrivare viva e vegeta stasera parlava da sola.- terminò in un religioso silenzio che quasi le fece paura.
Poi le due batterono insieme le mani, piacevolmente divertite.
-Sei stata brava. Peccato che quello che hai scoperto verrà nella tomba con te.-
Anna fremette. -Non fate sciocchezze. Hao non sarà gentile con voi.-
-Non hai ancora CAPITO che sei SOLO la sua PUTTANA??- le urlò la rossa, in preda all'attacco isterico più forte che Anna avesse mai visto. -Tu NON SAI COSA VUOL DIRE!!!-
-Non rivolgerti a me con quel tono, ra…- ma non continuò, né lo fece mai, perché una potente sfera di energia le colpì in pieno lo stomaco. Volò svariati metri più in là, atterrando pesantemente e lontano dalla luce.
Si rimise in piedi a fatica, aiutata dalla parete. Sputò sangue misto a saliva.
Avrebbe voluto urlare.
Poi un bussare alla porta. -Anna? Sono Marion… perché hai chiuso la porta a chiave…?-
-Ciao Marion…- la voce della sua vecchia amica le giunse soffocata dalla porta che le divideva. -Saluta per l'ultima la tua amichetta del cazzo.-
-Kanna? Kanna, cosa stai facendo lì?-
Non udì risposta, se non uno scoppio fragoroso che le fece temere il peggio.
-Anna? Vado a chiamare Hao!!- fece per correre via ma la voce della sua amica la trattenne.
-RESTA QUI!!- e non era una preghiera.
Era un ordine.
Anna Kyoyama si rialzò nuovamente, il fuoco ad incendiarle gli occhi.
-Resta qui, Marion.- fece una smorfia. -Queste qui le sistemo con una mano sola.-
E sfilò dalle braccia i due ornamenti.
Era furente. Offesa.
Gliel'avrebbe fatta pagare cara.






Non ci sono parole per dirvi quanto profondamente vi adori! Le vostre recensioni non sono mai banali, anzi… esprimono una gioia tale che è un piacere leggere!!
Un grazie sentito a tutte^^
PS, dimenticavo… a partire da questo, ogni chap sarà dedicato ad una di voi… e non sono scelti a caso!

Devo un MONDO di scuse a Shark, perchè con tutti questi codici da mettere a mano mi sono persa per strada il suo commento..... SCUSA AMORE!! Me le merito tutte, le maledizioni senza perdono!!

BPM: no dico… ti paio la persona che scherza…? Se hai risposto di si, complimenti, mi hai davvero capito!! No dai, non penso di essere così cattiva, ma chi lo sa… il futuro ha molte carte in mano! [sarebbe meglio dire che IO me le gioco al massimo del mio sadismo]. Ma vieni pure cara, non vedo l'ora di conoscerti, cavolo!! E se ti scarrozzi dietro pure Spirit, ti faccio una statua…!! E se magari trascini pure Hao… Beh, comincio a venerarti. Per la laurea in crip, ovviamente si. Per meglio dire, è il mio cervello ad averla conseguita. Quindi, mia cara, comincia a prevedere molti, molti, molti guai!! Un bacio bellezza, ti adoro!!

Rinoa: Anna cattivissima…? Stai scherzando? In realtà è molto peggio di così, che vai a pensare? No dai, scherzi a parte, non so bene ancora come farò comportare questo personaggio verso la fine… però insomma, non mi fai più i complimenti e io sento la loro mancanza!! [se non l'hai capito, mi definisco una persona altamente modesta]. Spero che le spiegazioni siano state suff chiare… Un bacio!!

Kirax: Se hai letto Schiena Dritta E Testa In Alto e sei sopravvissuta per raccontarlo, allora non temi proprio niente dalla vita, fidati! Quindi… COMPLIMENTI!! *Lady prende i pon pon e comincia a saltellare davanti a Kirax* Ti meriti un mega premio speciale che prima o poi inventerò! Insomma, ti ringrazio tantissimo per i complimenti… e fidati, fanno davvero davvero piacere! La storia… beh, se conti che a capitolo 20 la storia non è ancora decollata sono abbastanza propensa a pensare che sarà abbastanza lunga…. *tutti i personaggi si mettono le mani nei capelli*. La domanda da 100 punti è… chi sopravviverà? Questa storia sta diventando un vero e proprio gioco al massacro! Un bacio!

Mao: Mao chiama, Lady risponde!! Complimenti cara, hai un ottimo intuito!! Infatti non rivelerò… oppure… ma si!! Mi sento visceralmente buona oggi… Anna stava parlando riguardo alla bambina che ha persoXD. Mi conforti dicendomi che non ti senti obbligata a commentare, sono così felice che saltello come una pasqua. [e meno male che non mi vedi, è uno spettacolo particolarmente grottesco]. Hai ragione, pare che tutti adorino Marion, e anche questo mi rende particolarmente orgogliosa perché… la sento quasi come un personaggio mio. Nel senso che la sto caratterizzando molto, e nei prossimi capitoli sarà abbastanza evidente come cosa. Ti adoro bellezza, ci sentiamo presto! Un bacione

Miyu: ti dirò, nemmeno io ne avrei molto a male… mi sto innamorando di questa storia *ma dai? È la tua…. Nd Horo*. Però poi li rabbonisci tu i vari professori, amici, genitori? Dio, se rispondi di si sbuco dallo schermo direttamente in casa tua e… ti do un bel bacino sulla guancia!! Sarebbe veramente fantastico scrivere senza preoccuparsi della scuola ma… per fortuna l'estate esiste per questo! Sto studiando un look alternativo per Anna, quello straccetto non è esattamente il meglio per lei… anche se a volte le conferisce un fascino particolare!! Ma il maglione a pois… ti prego no, risparmiami!!

Inuyashalove: ti ringrazio^^ Quelle due rompi… beh, ecco, sono belle che sistemate *ghigno*. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto… per quanto riguarda il figlio di Anna… come dire, non ho ancora una soluzione che funzioni a tutti gli effetti. Un bacio!

Vanchan: van-ancorapiùfanatica-ammalliatadallatuabravura-speroketuriescaacapirecos'hoscritto-chan^_^, ma certo che ho capito che cosa hai scritto, amore mio… e ne sono sinceramente sempre più affascinata. Questo capitolo è dedicato a te, come penso abbia capito… sinceramente un motivo c'è, ma è più una sensazione dettata da.. diciamo.. un sesto senso!! *Questa è completamente andata ndRen* *mh… ndHoro* *Silenzio voi!! Devo ricordarti che TU [indica Ren] sei diventato uno scribacchino da pochi soldi e TU [indica Horo] sei morto? ndlady* *Silenzio da parte dei due* *MWuahaha, dovreste saperlo che la vostra vita è nelle mie mani ndlady* *Tutto lo staff si mette le mani nei capelli, anche chi non può…* *divertente =.= ndZhang_pelato*. Povero Ren, non penso che gli affiderei un pupo nemmeno se fosse del mio peggior nemico *E con questo cosa vuoi dire?-.- ndRen*. Insomma, anche io adoro Marionuccia, e penso che si sia pure capito, no? Un bacione bellezza!!

Shark: cara, anche tu dell'opinione che sia di ren? Me lo hanno detto in tanto ma... *smile* visto che sono una persona mooolto cattiva mi tengo sul famoso e stra-usato "No comment". Insomma, ce lo vedi Ren con un pupo in braccio che canta ninne nanne...? Io no... secondo me dopo tre secondi tenta di avvelenare il latte nel biberon... *Ne deduco che non ti sto simpatico, oggi=.= ndRen* Insomma!! Se il mondo fosse nelle mani di Ren Tao io non mi sentirei molto sicura... Per le maledizion senza perdono, oddio... non essere così drastica, tesoro!! Tutti amano Marion, che bello!!! Anche io la amo!! *non lo avevamo notato ndtutti* Un bacio!!

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Capitolo 14
*** Quando l'incendio divampa ***


Una tipologia di capitolo che non mi ero mai ritrovata a scrivere…
Uno scontro!!
Un bacio
Ad maiora!



*°*
-Quando l'incendio divampa.-
14° capitolo.




[Searching for a better way as we move on
The enduring pain of yesterday
The cold fear in your eyes
What will become of me as time goes by?]


[Cercando un modo migliore per andare avanti
Lo stesso pressante dolore di ieri
La fredda paura nei tuoi occhi
Cosa ne sarà di me mentre il tempo scorre?]

Love Is Red, Denying Horizons




Davvero.
Si era stancata di quelle chiacchere inutili, dei falsi sorrisi, delle occhiate di odio che le venivano rivolte. Una volta per tutte, avrebbe voluto farsi accettare.
Invece c'erano Kanna e Mathilda davanti a lei, a dimostrazione del fatto che non vi era riuscita.
Se fosse stata debole, avrebbe pianto, urlato. Si sarebbe chiesta il motivo di tale ostilità.
Ma si chiamava Anna Kyoyama, ed era più arrabbiata di quanto riuscisse ad ammettere.
Quindi formò un sfera di pura energia concentrando la sua forza all'interno delle perle delle due collane, e si lanciò all'attacco.
Ma era stanca. Già sentiva le sue forze scivolare via, piano, mentre cercava di trovare la giusta velocità. In ogni caso, riuscì nel suo intento.
Mathilda cadde per terra, due metri più avanti, tenendosi con forza la parte superiore dello stomaco, dove era stata colpita.
-Anna? Anna, smettila subito e chiuditi in difesa!! Io vado ad avvertire Hao.- sentiva la voce lontana di Marion. Forse il rumore era attutito dalla porta, oppure non riusciva a sentire bene… non lo sapeva.
Si volse rapidamente verso Kanna, che era rimasta di fianco a lei, immobile, lanciando uno dei due fili di perle, quello nero. -Resta dove sei, Marion!! Dopo mesi di allenamento, mi rifiuto di pensare che non riesca a batterle!- urlò furiosa, intrappolando la ragazza.
-Anna, sei stanca!!-
-STAI ZITTA!! Non posso perdere!!- probabilmente l'aveva convinta, si disse, perché Marion non si fece più sentire.
Stringeva con forza il fascio di perle che cingeva Kanna per la vita, stando ben attenta a non concederle possibilità alcuna di movimento. La vista appannata, i sensi indeboliti, eppure qualcosa che le scorreva nelle vene. Qualcosa che sembrava veleno, che le ridava forza.
Ansante, ma con gli occhi ben puntati contro l'altra sciamana, si concesse il lusso di un sorriso.
Il vestito nero ridotto ormai in mille pezzi sfregava dolorosamente contro le parti del ventre che erano state lese dalla potente esplosione, poco prima.
L'oscurità continuava ad aumentare. Eppure, pensò, la torcia era sempre lì…
Poi, improvvisamente, realizzò quello che Marion aveva cercato di spiegarle poco prima.
Debole.
A Kanna bastò un forte scossone per far si che la collana scivolasse, come per magia, via dalle mani dell'avversaria. E si ritrovò nuovamente libera.
Non attese un solo secondo. Chiamò a sé il suo spirito, il Cavaliere, orinandogli di dirigersi verso la ragazza.
Anna, dal suo canto, rimase fortemente spiazzata dal gesto dell'altra.
Non aveva creduto di essere così vulnerabile. Schivò al pelo, ma la lancia dell'avversario le sfiorò poco gentilmente il fianco destro, facendo uscire qualche goccia di sangue.
Rubra fremeva per uscire e combattere insieme a lei, lo sapeva, ma non poteva permetterglielo.
Sarebbe stato come mostrare parte del proprio carattere e della propria coscienza.
-Allora, Anna… cosa si prova ad essere finalmente messa sotto?- disse acida, mentre la vedeva raddrizzarsi con un fare vagamente militaresco. -Hai finalmente compreso cosa ho passato io per tutti questi mesi?- sputò per terra, serrando i denti.
-Se sei debole e non sei stata in grado di affermarti, Kanna… io non posso proprio farci molto.- obbiettò col fiato rotto dallo sforzo. La vide avvicinarsi a lei e colpirla con un forte pugno allo stomaco, che le fece capitolare a terra rovinosamente.
Anna non percepiva più nemmeno le distanze. Un attimo fa era almeno a dieci metri da lei e… improvvisamente… l'aveva colpita.
Era debole, ma non stupida. Doveva finirla presto, con rapidità.
Non avrebbe resistito per molto tempo ancora.
Ancora una volta si rialzò, Kanna di fronte a lei. Trovò la lucidità per colpirla forte alla testa con una piccola sfera di energia, ma un colpo da dietro la fece risprofondare in basso.
-Cazzo.- disse.
Si era dimenticata di Mathilda, convinta di averla definitivamente messa al tappeto.
E invece ci era finita lei.

Marion udì il forte urlo dell'amica, che le entrò dentro la testa, ghiacciando i suoi sensi con un improvviso moto di orrore.
Non Anna. Non lei.
Sebbene più volte le avesse ordinato di non fare niente, volse rapidamente le spalle alla porta e cominciò a correre più forte che poteva.
E via, attraverso ogni corridoio tetro del castello, con una lucidità impressionante ad animarle la mente che le fece stabilire immediatamente un ordine delle priorità.
Hao.
Doveva assolutamente trovarlo e far si che intervenisse nello scontro.
Spalancò una delle porte di servizio che davano nella Sala del ricevimento, il vestito che svolazzava insieme ai suoi capelli ormai pieni di sudore per il troppo correre.
Quando si accorse di piangere, la situazione era ormai degenerata.
All'interno dello stanzone tutti, al vederla, si agitarono irrequieti senza capire, finché la voce che tanto cercava non impose il silenzio.
-Marion.- Hao Asakura avanzò rapidamente verso di lei, con un viso severo e poco rasserenante. -Cosa diavolo stai combinando…? Non vedi che questa è una festa?- le chiese ironicamente, indicandole con un gesto del braccio l'ampia distesa di persone che l'osservavano.
-Hao… Anna…- il fiatone le impedì di parlare con ordine.
-Che diamine dici, Marion!!-
-Anna… è stata attaccata… stanca… DEVI AIUTARLA!- urlò, in preda all'orrore e alla disperazione.
Il viso dello sciamano si alterò improvvisamente, passando dal distaccato al terrorizzato. -Dov'è, Marion?-
Lei lo scrutò per un attimo, incerta. Poi disse -Nella sua sala da allentamento. Sono chiuse dentro.-
-Accidenti a lei.- sibilò l'altro furente. -Le avevo detto di stare qui.-
Poi cominciò a correre, seguito dalla bionda.
-Mi devi dire chi, Marion. Con chi è dentro la Stanza?-
-Con Kanna e Mathilda!- urlò per farsi sentire, mentre girava un angolo e si ritrovava davanti al massiccio portone in ferro e cristallo che Anna stessa aveva creato. -Sono state loro ad avvelenare il vino.-
-Maledizione!!- imprecò Hao, sbattendo un pugno contro il ferro. -E' chiuso!!-
-Non puoi aprirlo?-
-No. È stata Anna stessa a crearlo e quando lei decide di chiuderlo dall'interno, nessuno può entrarvi. Nemmeno io con la potenza di Spirit of Fire.- rifletté un attimo, poi urlò rivolto alla stanza.
-Anna? ANNA APRI IMMEDIATAMENTE QUESTA PORTA!!!!-
-Non può sentirti!!- gli rispose Kanna dall'interno. -La tua fidanzatina sta facendo un bel viaggetto nel mondo dei sogni.-
-KANNA!! KANNA LASCIALA SUBITO STARE!!- Marion provò a convincerla facendo leva sulla vecchia amicizia che le univa. -Non devi, lo sai!-
Nessuno rispose. Il silenzio tornò padrone del corridoio, mentre Hao cominciò silenziosamente a piangere. La bionda non poté far altro che poggiargli una mano sul braccio, e poi abbracciarlo con forza.


-Dove sono…?- -
Tu sei Anna Kyoyama…?-
-Si… e tu chi sei…?-
-Mi chiamo Horo Horo.-
Anna fece vagare la mente indietro con gli anni, eppure non ricordava nessuno con quel nome. Il bianco lattiginoso che traspariva attraverso i suoi occhi serrati servì solo a farla irritare.
-Non mi ricordo di te.-
Udì una risatina. -Io si… ero un amico di Yoh… Yoh Asakura.-
-Yoh.- la ragazza pronunciò a sua volta quel nome, e le sembrò che questo scivolasse con dolcezza nella sua bocca. Che la carezzasse con dolcezza. -Forse… avevi i capelli azzurri?-
-Si Anna. Sono morto quattro mesi fa.-
-Oh… mi dispiace. E io cosa faccio qui?-
-Stai morendo. Oltre di me c'è quello a cui tu non credi.-
-Non mi sembra una bella cosa…-
-Infatti.-
-E perché sei qui…?-
-Per dirti che mi hai deluso.-
Deluso.
La parola incrinò qualcosa dentro la testa di Anna. Che sciocchezza. Come poteva lei deludere qualcuno? Non lo aveva mai fatto.
Serrò i denti, mentre sentiva una collera montare furiosa dentro la sua testa.
-Fatti i fatti tuoi.-
-Non posso. Se muori e io non faccio niente, Yoh non me lo perdonerebbe.-
-Quello che faccio io a Yoh Asakura non deve assolutamente interessare. Lui non ha potere su di me. E non sto morendo.- Le sembrava di aver già fatto quel discorso, tempo fa…
Ma con chi…?
-Hai ragione. Devi rimanere in vita per poterglielo dimostrare.-
-Ti ho detto che non sto morendo.-
-Davvero…?- il ragazzo scoppiò in una risata.
-Già.-
-Sai Anna, io ti ammiravo.-
Improvvisamente ricordò.
-Non ti piaccio più da quando me ne sono andata?-
-Al contrario. In quel frangente ti ho ammirata ancora di più. Perché avevi avuto il coraggio di separarti dalle tue origini.-
-E allora…?-
-Invece adesso… stavi per soccombere davanti a due mocciose.-
-Mi stai dando della debole?-
-Certo.-
-Va al diavolo!! Io non sono debole.-
-Io non ero debole, Anna. Usa bene i verbi.-
-Non mi hanno ancora sconfitto.-
-Lo stanno per fare.-
La ragazza prese un respiro forte. Il ghigno che aveva sul viso esplose in un sorriso.
-Suppongo di doverti ringraziare.-
-Già.-
-Allora ciao Horo Horo.-
-Ciao Anna.-



Tutto fu improvvisamente più chiaro, la vista maggiormente nitida.
-Ma bene.- c'era la voce tagliente di Kanna ad accoglierla, unita al risolino di Mathilda. -Sei brava, allora.-
Lei non rispose. Loro avevano ucciso Horo Horo… loro gli avevano negato la possibilità di coltivare il suo piccolo campo di cavoli.
Che bastarde…
In un attacco a sorpresa. Alle spalle.
Che stronze…

-State zitte. Non sapete niente di me. Non sapete niente della mia vita. Non osate dire più niente.-
-Se no cosa ci fai?- chiese a metà fra il divertito e l'ironico la rossa.
-Vi faccio a pezzi.- sibilò Anna, incenerendole con gli occhi neri.
Si eresse in tutta la sua modesta altezza, la schiena rigida e flessuosa al contempo.
-Io vi faccio a pezzi.- ripeté. -RUBRA!!-
E il suo spirito apparve.
E Kanna e Mathilda serrarono gli occhi dal terrore.
E Anna rise divertita.
E Rubra si unì a lei.
E il fuoco delle loro anime divampò.








Ragazzi, su richiesta posto ora il chap. Manderò le risposte alle recensioni domani, mi manca il tempo!!!!
Ola!!!
Capitolo dedicato a Rinoa… e come non potevo, visto che è il suo complex?
Un bacione bella!!



Rinoa: Insomma, come non dedicarti il capitolo? Amore mio, cosa non va nella tua tanto meravigliosa vita? Ovviamente per i complimenti stavo scherzando, diciamo che era una lamentela fittizia! Ti adoro anche se non li scrivi, lo sai vero? Sembra che io odi kanna e Mathilda ma invece non è così!! Cioè… a me piacciono…!! Sono una persona strana. Ti ringrazio, fare OOC è una delle cose che mi viene meglio!! Un bacio bella, e BUON COMPLEANNO!! PS… aggiorno in fretta perché ho i cap pronti^^

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Capitolo 15
*** Killer whale in Wonderland ***


Untitled Un capitolo particolarmente astruso…. Come dire… non c'è limite alla [mia] follia!
Dedicato a Shark, perché alla fine mi ha gentilmente perdonato l'errore!!
Un bacio
&
Ad maiora!!





*°*
-Killer whale in Wonderland.*-
15° capitolo.








*Il titolo è stato deciso dopo una buona mezz'ora insieme al mio amico inglese via chat.
Killer whale è l'orca assassina, mentre Wonderland fa riferimento al libro e successivamente film di "Alice in Wonderland".
Quindi, la traduzione più esatta è "L'orca nel paese delle Meraviglie".









Pioveva.
E non era una buona notizia.
Il tetto divelto appariva grottesco agli occhi delle tre ragazze, che stanchi si posarono sulle nubi cariche di pioggia. Queste, incapaci di contenere l'acqua al loro interno, sembravano sorridere ironiche nel loro contorcersi senza schemi sopra il castello.
Kanna sembrò assurdamente sperare che la pioggia potesse anche solo provare a spegnere l'Inferno di fiamme che sovrastavano l'intero spirito di Anna, ma l'idea andò ben presto a schiantarsi contro la dura realtà.
-Andate via. Prima che possa fare cose di cui potrei pentirmi in futuro.- sibilò schietta la bionda. Aveva l'ira negli occhi di metallo liquido e la stanchezza nei movimenti. Si sentiva delusa, frustrata, ma, cosa ben più importante, percepiva l'odio ribollire a fior di pelle.
-E anche se fosse…? Non abbandoneremo la nostra missione.- dichiarò Kanna, stringendo a sé la piccola Mathilda. Per quanto tempo erano state insieme, unite da una solitudine che avevano colmato a vicenda?
Mathilda, amica coinvolta in situazioni più grandi dei suoi quindici anni, confidente spericolata ed inseparabile. Forse farla morire non aveva senso.
Però lei si era sempre dichiarata una persona egoista.
E voleva averla per sé. Anche la rossa si strinse forte a lei.
-Kanna ha ragione. Hai fatto male i conti se speri di potertela cavare così.-
Anna sentì una rabbia insostenibile montarle dall' interno, annebbiare il cervello con velocità e sistematica precisione.
Avrebbe voluto urlare di andare via, perché il suo spirito esigeva vendetta da troppo tempo, e per troppo tempo lei gliel' aveva negata. Oppure voltarsi indietro e lasciarle scappare dall'apertura sul tetto.
Ma era troppo tardi.
-Troppo tardi…- mormorò tenendosi la testa. -Via!!-
Le due non si mossero, e la terza capì che per loro non ci sarebbe stato scampo.
Una vampata di fuoco le prese in pieno, come a ricompensa di un oltraggio passato.
L'itako non sentì nulla. Non un urlo, non un lamento, e di questo fu grata a Rubra.
Non rimasero che corpi sfatti ed esposti alla pioggia.
Mathilda accucciata al suolo, gli occhi spalancati a rincorrere ancora un sogno impossibile, i capelli rossi ormai ridotti a serpenti innocui e senza vita.
E Kanna al suo fianco, una mano poggiata sul ventre dell'amica, col viso rivolto di lei, che sembrava volersi sincerare delle sue condizioni.
Un bel quadretto composto. Una natura morta fra la vitalità del fuoco che ancora ardeva leggero intorno a loro. Una corona di fiamme.
-Basta così Rubra.- si accasciò sfinita, protendendo le mani verso il suolo per attutire la caduta che altrimenti sarebbe stata rovinosa.
-Voglio vendetta.-
-Ritorna, te ne prego. Per oggi basta.-
Le due si confrontarono immobili per alcuni istanti, una tensione carica di attesa a circondarle.
-A presto padrona.-
-Si Rubra.-

Rimase a lungo appoggiata per terra, un fianco intriso di sangue, la mente lontana e difficile da far tornare. Si era quasi spaventata, vedendo la potenza del suo spirito.
Probabilmente non avrebbe saputo mantenerne il controllo.
E aveva ucciso. Ancora.
Avrebbe potuto dissimulare, dire che era stato un colpo troppo forte… ma la verità era preziosamente custodita dentro di lei, e non c'erano vie di sfogo per quel dolore.
Lei non mendicava compassione. Non l'avrebbe mai fatto.
C'era troppo orgoglio in quel corpo da ragazza e troppa superbia mischiata al sangue nelle vene.
-Anna? Qualcuno ci apra!!!- l'ordine perentorio di Hao risuonò secco dentro la testa della ragazza, che meccanicamente eseguì l'operazione.
Il portone si aprì senza un suono, e per un secondo la bionda non realizzò nemmeno delle urla dei due che le correvano incontro.
-ANNA!!- Marion le cadde praticamente addosso. La foga con cui la stringeva fece sorridere la ragazza, che si trovò a stringerla di riflesso.
-Marion.- la fissò intensamente negli occhi, viola nel nero, dolcezza dentro orgoglio. -Marion, mi dispiace.-
-Cos…?- la bionda non capì immediatamente. Ci mise degli istanti per riconoscere in quei corpi le sue due vecchie amiche. Gli occhi pieni di lacrime si serrarono per lo stupore.
-Loro…-
-Non ho potuto far niente Marion. O io, o loro.-
-Non… non importa.- Anna serrò i pungi mentre continuava a cullarla dolcemente. -Sai… non mi parlavano più. Perché stavo con te. Forse non siamo mai state amiche.-
Ma allora perché tutte quelle immagini che le sfrecciavano in testa, ad una velocità folle? Perché quel dolore lancinante, vivo e forte?
-Andiamo via ragazze. Piove.- l'annuncio dello sciamano risuonò senza apparenti effetti nelle teste delle due. poi, meccanicamente, Marion si alzò e tirò a sé anche Anna, sempre intrappolandola nella stretta dolce delle sue braccia.
-Hao ha ragione. Andiamo via, Anna.-
-Marion, io la porto nella mia stanza. Non voglio che dorma da sola. Non dopo quello che è successo.-
L'altra annuì di rimando e si accucciò vicino ai due cadaveri. -Se non ti spiace rimango un po' qui.-
-Fa come vuoi.- e con uno schiocco i due scomparvero, lasciando solo tanto sangue alle pareti.

-Tu rimani qui e non ti muovi.-
-Va bene.-
-Torno quasi subito. Fai la brava, chiaro?-
-Si.-
Il ragazzo le lanciò un occhiata, sinceramente preoccupato. Non era mai stata una persona remissiva, e quell'improvviso cedimento lo aveva colto alla sprovvista. Le posò un leggero bacio sulla fronte e poi uscì di tutta fretta.
Dal canto suo, Anna Kyoyama balzò agilmente giù dal letto non appena l'altro si chiuse la porta alle spalle. Doveva assolutamente ricordarsi di essere una buona attrice.
Si fa quel che si può per sopravvivere, pensò con una punta di ironia. Lei fingeva obbedienza per poi fare sempre e comunque di testa sua. Comodo e funzionale.
Gettò una breve occhiata alla stanza di Hao. Le pareti rosso fuoco, un letto in morbido e caldo legno di cedro, una finestra ampissima in stile cattedrale.
Probabilmente c'era il suo tocco in ogni mobile di quella camera.
Le piaceva. Non l'aveva mai vista prima.
Fu un oggetto in particolare ad attrarre la sua attenzione, come una falena è attratta dal fuoco.
Una scatola. Una semplicissima scatola in metallo con dei piccoli intarsi che la facevano apparire delicata e vagamente eterea.
Decise di aprirla, perché quando si disubbidiva bisognava farlo fino in fondo.
E poi ci fu un breve strappo alla base del suo bacino, e le sembrò di cadere. Serrò gli occhi fino a farli lacrimare.
-E tu chi sei?- riaprì gli occhi disorientata.
Stava in mezzo ad un prato pieno di fiori, e un moccioso la fissava con attenzione.

Non era più nella stanza.
E quello era Hao da bambino.
Cazzo!











Ok, capitolo terribilmente strano.
Ma in fondo vi avevo avvisato XD!


Shark: hai ragione: per Horo Horo tenere a bada la pestifera Anna non è stato per niente facile… ma visto che è il compito che io sadica scrittrice gli ho affidato, si è rassegnato e da bravo personaggio ha seguito il suo destino. Che poi, a voler essere sinceri, non è stato mica un brutto ruolo…
In realtà il come le due lo avessero ucciso è nato sul momento, ma non sia mai che trascuri questo dettaglio. Ovviamente inserirò una spiegazione anche riguardo a questo. Tesoro, non so più come esprimerti la mia gratitudine… ti ci vedo che scali montagne di impegni per andare a leggere la mia fic… Fortissimo! Hao protettivo…? Ebbene si. Sto creando una marea di OOC, ma in fondo il bello è proprio questo. Davvero ti viene in mente la mia storia mentre leggi il fumetto…? Oh Dio, che bella cosa che mi dici…^^ Anche se penso che quei due non saranno mai insieme nel fumetto vero e proprio… d'altra parte le fic servono proprio per questo, no? Non so come farei se fossi priva di immaginazione… la parola "morire" mi sembra troppo tranquilla^^ Un bacio!

Ayako: come già ho detto a Shark… Wow! Se ti viene in mente la mia storia quando leggi il manga, non posso sentirmi altro che onorata… cioè… che bello!! Ma come mi rendi felice!! Lo so, sono tanti i personaggi "distorti" nella trama che sto creando, ma credo che alla fine questo scritto rifletta proprio quello che io vorrei per il manga. Che in realtà è perfetto così com'è, ma mica posso bloccare la mia fantasia no…?
Dici che la lotta è venuta bene? Yuppy, non posso che essere contenta di questo^^ Un bacione!!

Vanchan: rispondo subito! Che fine ha fatto Yoh? bella domanda, socia!! No, in realtà lo so, ma questi capitoli sono tutti spostati sul lato "cattivello" della mia storia. In ogni caso tornerà prestissimo, fidati mia cara!! E direi che sarà un'entrata spettacolare^^ [la solita modesta… ndRen=.=] In ogni caso… Hao piange, ebbene si… pare abbia sconvolto molte persone questa mia scelta di renderlo più vulnerabile di come appare di solito. Io me lo sono sempre immaginato così^^ La mia immaginazione, come al solito, vola. [sarebbe meglio dire parte per l'iperspazio… ndHoro][ehm…. Ndlady_alquanto_imbarazzata].
La lady ti spaventa…? Fai bene!! Mwahahah, ovviamente scherzo, anche se non ti nascondo che a volte sono terrorizzata da me stessa. [cosa che in realtà accade molto spesso, ormai].
Ti è piaciuto il capitolo…? Davvero? Questa cosa mi piace assai. Metterò solo scontri nella mia ff, allora!! [questa non ha capito niente… ndHoro][No, perché, di solito capisce qualcosa… ndRen_molto_ironico][Fatemi ridere ancora ragazzi… devo ricordarvi esattamente le vostre posizioni all'interno della mia storia? Devo farlo? Ndlady_alquanto_bastarda][ringhio assassino da parte dei due][Bene! Ndlady_con_sorriso_smagliante]
Un Horo fan club… ma volentieri!! [La cosa divertente è che io le piaccio… non fosse che mi ammazzato ndHoro_perplesso]. Bacio!

Inuyashalove: se mai decidessi di uccidere Anna, dovrei prima passare sul cadavere di un paio di mie amiche [anche se ovviamente non è escluso che io lo faccia]. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, carissimo!! Un bacio

Miyu: diciamo che Anna si era dimenticata di Horo Horo perchè stava in una sorta di universo parallelo… ovviamente, anche perché mi è venuto in mente così… Non ti preoccupare, le altre fic sono già pronte… le manderò al più presto!! Smak!!

Mao: Si, mia diletta hai capito proprio l'esatto succo della questione! Persino Hao non ha saputo resistere al fascino calamitante di Anna… occhebbella cosa!! [da notare il vago accento femminista]. Questa volta ci ho messo un pochino di più per aggiornare, spero mi perdonerai… insomma, Horo Horo torna alla riscossa… non era troppo carino? Io me lo sarei sposato, te lo giuro…. Un bacio!!

BPM: ma no, lo sai che non potrei mai fare una cosa del genere… mi conosci no? [forse questa è una buona ragione per cominciare a temere…] Bacione!!

Kirax: Rubra è esclusivamente made in me!! Ebbene si, me la sono bellamente inventata… se non sei riuscita a trovare molto su Matamune fai un fischio e sarò ben felice di spiegartelo^^ è solo che mi baso molto sul manga e non tengo conto che alcuni hanno visto solo l'anime. Mea culpa!! Insomma, ti ringrazio per i complimenti^^ Un bacio!!

Rinoa: beata te, amore, che di solito non sei sadica… io oggi ero a biologia e il prof mi ha dato della persona molto dura con me stessa… sarà vero? Ho rischiato di cancellare i capitoli che avevo già scritto per uno scatto di rabbia, ma fortunatamente sono ancora tutti vivi e al loro posto!! Cavolo, mi fai arrossire da pazzi!! Io lo amo profondamente i tuoi complimenti, non c'è niente da fare, mi ci sono abituata… piuttosto, come passa la scuola? Anzi, va là, scrivimi una mail^^ Piaciuto Horo Horo? Io l'ho adorato, e ho passato una buona oretta per scrivere quel dialogo… non mi convinceva mai!! Un bacione!!

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Capitolo 16
*** Erba fresca e tanto sapone ***


Untitled Hola^^
Non so se seguite il manga di Shaman King.
Ebbene, nel numero 26 compare, per una tavola, non inquadrata, la madre di Hao.
Buona lettura e
Ad Maiora!!



*°*
-Erba fresca e tanto sapone.-
16° capitolo







Mia madre.
Mia madre aveva capelli biondi come il sole, e una voce tiepida che mi accarezzava la mattina.
Brillava nell' oscurità, come una luce abbagliante.
Avrei voluto conservarne un po', di quella luce, adesso che lei è scomparsa.


-Hao, non hai freddo?-
-Stringimi stretto mamma, mi basta sentirti vicina.-



E poi lei se ne è andata via, un giorno, senza che io sospettassi nulla, e quella capanna che ci sembrava tanto piccola è improvvisamente diventata troppo grande.
Ho disfatto il letto, preso il cuscino, e vi ho sprofondato la faccia. Avevano ancora il suo profumo di pulito che… che a volte sento ancora. Erba fresca e tanto sapone.


-Mamma, non riempirmi la faccia di schiuma!! Mi bruciano gli occhi!!-
-Non essere sciocco, su! Bisogna sempre essere puliti.-



Ci sei ancora, mamma?
Io qui ho bisogno di vederti, di affondare il viso dentro quei capelli di sole.
Perché non mi rispondi quando ti chiamo?
Non hai più voce per gridarmi di smettere, quando piango per te?


-Mi canti una ninna nanna?-
-Certo amore mio, quale preferisci?-
-La più bella!!-



E avevi la voce di un angelo.
Sentivo la tua canzone entrarmi dentro, e farmi vibrare. Dolce come il miele che prendevo la mattina, come la luce soffusa dell' alba e quella tiepida del tramonto.
Canta ancora mamma, anche se non posso sentirti.
Canta ancora, che la tua anima voli insieme a me in quella danza di angeli a cui partecipi ora.
Canta ancora e stringimi vicino a te, perché la notte fa freddo.


-Vorresti ballare, mio caro?-
-Certo mammina!! Se ballo con te sono molto più bravo!!-
-Allora vieni, Hao!-



E ballavi con me, il ritmo che il tuo corpo armonioso scandiva.
Sei sempre stata bellissima, mamma.
Balla ancora, so che puoi farlo. So che mi senti.


Se mia madre potesse sentirmi, mi porterebbe via di qui.
Metterebbe una mano sul mio capo dicendomi di smettere.


-Basta Hao, i morti non conducono da nessuna parte.-


Però…
Però vorrei che me lo dicessi ancora una volta.

Vieni qui, scrutami il volto, scopri quella parte buona di me che nessuno sa più trovare.
Una carezza tiepida, mamma, in fondo non chiedo molto.
Lo so che sei qui, posso vedere il riflesso d'oro dei tuoi capelli dipingersi lungo le pareti della mia casa.


Mamma…

MAMMA!



Ren Jin Tao mise prudentemente fuori dalla stanza il piede destro. Accertatosi del fatto che non ci fosse nessuno, balzò agilmente come un gatto lungo tutto il corridoio, fino a giungere all'imboccatura delle scale. Si fermò.
Sentiva nell'aria un fortissimo odore di demone. Addestrato com'era a riconoscerlo, non potevano esserci dubbi sulla sua constatazione.
Demoni. Impuri, puri, di alta casta. Ed erano tutti radunati appena fuori dal perimetro di casa Asakura. Fuori ad allenarsi vide Yoh e quella strana ragazza, Genève.
Al momento combattevano spensierati ed ignari di tutto fuorché delle strategie per battere l'avversario. Rughe di concentrazione solcavano la fronte dello sciamano giapponese che scansò un fendente giusto in tempo per evitare danni.
Il cinese tornò all'interno della stanza, agguantando il vecchio libro verde e ponendolo dentro ad una sacca insieme ad un paio di vestiti comodi.
-Bason.-
Lo spirito del guerriero più forte di tutta la sua epoca comparve immediatamente, il viso teso dalla preoccupazione. -Signorino…-
-Bason, voglio che tu ti diriga più velocemente che puoi alla nostra residenza. Trova Jun e avvisala della situazione. Dille di portare rinforzi. Molti rinforzi.-
-Ma signorino… lei rimarrà da solo.-
-E' proprio per questo che voglio che tu faccia questo il più velocemente possibile. Sono stato chiaro?-
-Si padrone.- un attimo dopo era già sparito.
Ren serrò i denti e balzò giù dalla finestra, la sacca in mano, atterrando esattamente in mezzo ai due contendenti.
-Ehi!! Che diavolo…?- esclamò Yoh perplesso, riuscendo a deviare al pelo il suo attacco.
-Abbiamo un problema.-
-Che genere di problema?-
Lo sciamano cinese scrutò Genève con un certo fastidio. -Non ti intromettere in questioni che non ti riguardano.-
Per risposta, l'altra si esibì in un mezzo sorriso, rimanendo zitta. Gli occhi di quel argento brunito così particolari parvero brillare nella luce, traccia di un potere antico quanto il mondo.
-Allora, Ren?-
-Ci sono demoni, di tutti i generi. Sono qua fuori. Attaccheranno presto.-
Yoh Asakura rimase per alcuni attimi in silenzio. Finalmente parve aver preso una decisione, quando avvertì almeno 10 figure muoversi velocemente lungo la linea di confine del giardino.
-Arrivano.- ringhiò l'altro, piantando bene i piedi nel terreno e estraendo la sua arma. Poi realizzò. Lui era momentaneamente inutile, separato dal suo spirito. Come un cannone di cartone, o una spada di plastica, oltretutto spuntata.
Di certo però, avrebbe combattuto egualmente.
Ed eccoli giungere. Tutti uomini, se uomini potevano chiamarsi, armati fino ai denti e pieni di odio negli occhi. La stessa scritta sul mantello rosso come il fuoco.
H.F.C.
Ren fece per spiccare un balzo verso di loro, quando una scia di magia pura gli sfrecciò sibilando di fianco all'orecchio destro. Infine andò a colpire nel centro della fronte uno di quei demoni, che rimase inchiodato al terreno.
Si voltò stupefatto, gli occhi ambrati contratti per quella potenza mai vista, ed incontrò uno sguardo che diceva più di mille parole.
Ironico, sfrontato, coraggioso e divertito. Tutto quello che poté leggere nelle pozze di metallo di Genève, che abbassò l'arco sorridendogli.
La sua aura aveva un che di assurdo, di incomprensibile… pazzesco.
-E allora, Ren Tao, pensi ancora che debba farmi gli affari miei…?-
-Ragazzi, non mi pare il momento! Sono rimasti in dieci, e noi siamo in tre.- sibilò Yoh aggiungendosi al gruppetto. -Facciamo due e mezzo, considerando le condizioni di Ren.-
La ragazza annuì, per nulla spaventata. -Io penso ai 5 di destra, tu occupati di quelli a sinistra.-
-Bene.-
Alcuni secondi e di quei demoni non rimase altro che il gelido profumo che li aveva accompagnati.
-Ragazzi.- esordì la mora. -Siamo in partenza.-
Sorrise davanti alle facce allibite dei due. -Conoscete l'antica Mesopotamia…?-
Agli sciamani non rimase nient'altro da fare che annuire, per nulla confortati dal sorrisino sprezzante di lei.
-Allora si parte.- sembrò attendere un secondo, poi riprese.
-La Fonte ci attende.-








Un capitolo che a mio parere è assolutamente inutile, e che quindi non dedico a nessuno^^

Thanks to:

Vanchan: divina!! Io vorrei tanto dirti quali sono i misteri che legano i vari protagonisti della mia storia ma poi… poi ci penso un attimo e decido che farvi soffrire è la cosa che mi piace di più^^ *smile* Ma niente paura, mia cara… prima o poi ci arriverò… prima o poi… [appunto… l'idea di restare fra le tue mani per ancora così tanto tempo mi terrorizza ndRen] [Lady sorride e si sfrega le mani con un ghigno non molto rassicurante] Hao da bambina mi attirava troppo per non descriverlo, e quindi ho deciso che dovevo assolutamente inserirlo. Nel prossimo capitolo poi la farà da padrone, credimi!! Davvero controlli sempre se aggiorno? Oddio, vado in un brodo di giuggiole, maledetta^^ A me succede sempre con le storie che amo e… oh, insomma, mi fai arrossire!!
Scuola finita finalmente…. CI sentiamo presto!! Bacionissimo, mia cara!!

Ayako: beh devo controllare la mia agenda, sai, non so se ho tempo per rispondere ad una mail…
MA CERTO CHE PUOI!!! Oh insomma, mi fate sentire come una persona richiesta!!
Ti piace Anna? Sono stracontenta di questa cosa che mi hai detto, vedi… so che non dovrei ma mi sembra di averla creata io, questa Anna. C'è molto di mio, e ci sono dannatamente affezionata.
Il mio carissimo amico, lo amo un casino!! Beh, quando comincia a parlare in slang un po' meno, lo ammetto… ci metto una vita pe capire quello che dice. Però alla fine si vedono anche i risultati^-^
Un bacio bella, spero che questo capitolo ti sia piaciuto.

Shark: mi spiace se ci ho messo così tanto ad aggiornare, ma il mio internet andava a singhiozzi e non sono riuscita a coordinarmi bene^^
Sono contenta che questo capitolo ti sia piaciuto, in effetti ci ho sprecato un sacco di tempo e poi… era una cosa che andava resa con una certa… non so neanche bene come dirlo. Malinconia? Non sono sicura che vada poi neanche tanto bene. In ogni caso… Hao da bambino, ebbene si!! Tornerà nel prossimo capitolo, comunque!! Sono contenta che ti sia piaciuta l'idea… a me sembrava fuori dalla grazia di Dio. Si, in ogni caso… è proprio un po' come il pensatoio!! Bacio

BPM: ho letto la storia, devo solo andare a recensirla. Non ti è piaciuta Ghost? Io l'ho trovata a dir poco fenomenale, con un ritmo inseparabile^^ Beh, in ogni caso sono i gusti, no? Il periodo nero va avanti oppure stai un po' meglio? Hai letto il 29? Dio, io Takei lo amo troppo… come tenere un triangolo accesso con un pathos incredibile!! Hao da bimbo, ebbene si… nel prossimo capitolo tutte le spiegazioni del caso^^ Bacione bella, je t'adore.

Anna: Tesoro mio, l'importante non è tanto che tu recensisca, quanto che tu legga^^ Ci tengo io, eh!! Meno male che le scene non risultano troppo dettagliate… in realtà scrivo sempre molto di più, ma poi nel corso delle riletture cancello un sacco di cose… forse troppe, a volte. Insomma, scriverò molte altre lotte, visto che questa vi è piaciuta così tanto!! *Lady contenta saltella per la stanza con un cartello "W Anny"* Certo, uccidere persone non è mai particolarmente piacevole, anche se temo che Anna fra un po' ci prenderà gusto… Mi sa che sto creando un mostro… o forse è solo una mia impressione? In ogni caso, sono contenta che la storia continui a piacerti. Un bacio bella!!

Kirax: Ecco qui la storia di Matamune… venne trovato da Hao durante un'epidemia di peste, e in breve divenne il suo unico accompagnatore. Fu proprio Hao a dargli il veicolo per rimanere nel mondo dei vivi sotto forma di spirito una volta che fosse morto. Ma poi Hao venne ucciso alla fine dello Shaman Fight, e tornò molto più cattivo 500 anni dopo. E Matamune, visto che il suo adorato padrone si era trasformato in un mostro decise di sconfiggerlo mettendosi al servizio di un antenato di Yoh come suo spirito.
Salva Anna e Yoh ma questo episodio non ha niente a che fare con Hao in realtà… è stato il primo spirito di Yoh, ma per salvare quei due poi è andato nel Nirvana (perché aveva consumato troppa energia spirituale). In effetti si, non è che proprio stessi pensando ad harry potter, però poi alla fine il concetto è praticamente quello. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!! Un bacio

Rinoa: ho ritrovato Internet (si era perso, povero) e adesso forse riuscirò a rispondere alla tua mail!! Ancora scusa! Hai ragione, non do al prof uno schiaffo solo perché mi dà il 9 in pagella, e quindi rischierei di compromettere tutto. Io non sono musona e tu sei uno zucchero!! Meno male che ci sei tu a tirarmi su di morale!! :
Ebbene si, Anna si è alzata dal letto e ha pure tirato su un casino apocalittico… ma se no non sarebbe Anna, dico bene? Che bello, quella ragazza la adoro!! Dici che la fic è troppo romantica…? In effetti questo capitolo è mielosissimo!! E va beh, pazienza… Anche secondo me i capitoli vanno migliorando man mano che vado avanti^^
Un bacione enorme!!

Miyu: non ti nasconderò, il mio blog è un po' un pastrocchio perché ho cambiato tutti i codici per personalizzarlo e quindi devo ancora mettere le ultime modifiche. Comunque si, ho visto la tua recensione!!! Danke!!
Ebbene si, il povero Hao non ha un momento di tranquillità nemmeno a pagarla a peso d'oro, devo dire… e se no io come mi diverto? Na, bisogna farlo soffrire… e qui Anna è davvero perfetta… insomma, tutto quello che vorrei fare a Hao lo faccio fare a lei e tutti più contenti!!
È vero, mi è uscito un capitolo che non centra niente con gli altri, ma… cambiare è bello, non trovi? Ogni tanto fa pure bene!! Un bacio bellissima, ci sentiamo!!

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Capitolo 17
*** Credere nelle stelle [in primis, la danza] ***


Untitled Gente, si ricomincia.
Un augurio in particolare a chi comincia il Liceo, o il Tecnico, o il Professionale… fatevi onore!

Un bacione!




*°*
-Credere nelle Stelle [in primis, la danza.]-
17° capitolo










-E ti chiami Hao, giusto?-
-Si.-
-Asakura.-
-Si.-
-Ma sei sicuro…?-
-Senti…- sbuffò il bambino mettendo il broncio. -Signorina, pensi che io sia tonto?-
-Ma no, no, certo che no.-
Eppure… pareva così improbabile. Quasi impossibile.
-Eh… senti, Hao… in che epoca ci troviamo ora?-
-Sengoku. Sei sicura di stare bene, signorina?-
Quindi questo era il primo Hao. Quello che era stato sconfitto 1000 anni prima dalla famiglia Asakura.
Il bambino lasciò la mano di Anna, che immediatamente provò una sensazione di vuoto, là dove il tepore della sua manina andava già scomparendo.
La ragazza lo vide saltellare allegro lungo il sentiero lastricato di pietre grigie con sfumature rosate, come se nulla potesse scalfire quell'alone quasi esasperante di gioia che lo avvolgeva. Tuttavia sapeva.
Che razza di uomini potevano aver portato un bambino così dolce verso una strada tanto pericolosa e buia?
-Signorina Kyoyama.- Anna si riscosse dai suoi pensieri, e puntò i suoi occhi scuri in quelli del bambino, che rise leggero. -Siamo arrivati! Questa è la mia casa!!-
Chiamarla casa era un concetto molto riduttivo, si ritrovò a pensare qualche secondo più tardi.
L'ampia facciata color cremisi aveva fini intarsi color oro, che sembravano rincorrersi, distanti e mai intaccati dal tempo.
-Di qua signorina!!- il bimbo le prese un lembo dell'abito scuro, cominciando a tirare. -Venga, le mostro casa mia!-
E di nuovo si lanciò per un piccolo sentiero, che nascosto serpeggiava in mezzo al giardino interamente fiorito. Cadde, si rialzò, per poi tornare a ridere.
Aveva gli occhi lucidi e le gote rosse, accesi entrambi dal divertimento.
Anna non poté far a meno di sorridere.
-Dove mi stai portando, Hao?-
-Te l'ho detto signorina Anna, a casa mia.-
-Pensavo che casa tua fosse quella di prima.- obbiettò lei ridacchiando.
Il ragazzino sembrò pensarci su un attimo, poi sorrise scrollando le spalle. -A mia madre piaceva di più quella piccola vicino al laghetto.-
-Tua madre…?-
-Si certo. Si chiama Shizuka Kyoyama.- rimase un attimo in silenzio. -Tua e la mia mamma avete lo stesso cognome, sai?-
-Si, hai ragione.-
Entrarono insieme in quella piccola casetta di legno. Aleggiava un gradevole profumo di cibo cotto e di vaniglia.
-Mamma!!-
E la donna arrivò.
La prima impressione di Anna fu devastante: come trovarsi di fronte a uno specchio.
Lo stesso orgoglio negli occhi, la stessa grinta però leggermente smorzata dall'affetto.
Gli occhi di Shizuka Kyoyama erano argento, come il metallo più puro, ma erano come superfici in cui si riflettevano quelli di Anna.
E aveva lunghi capelli, biondi, come il miele scuro.
-Ora che ci penso…- miagolò il bambino sprofondando il viso dentro la veste sontuosa della madre. -Siete proprio simili, lo sa signorina Kyoyama?-
Shizuka ebbe un attimo di smarrimento. Socchiuse gli occhi, fissandola vagamente dubbiosa, ma poi parve accettare la somiglianza con un sorriso. -Hai proprio ragione, Hao. Ma somiglia di più a tua zia, non trovi…?-
-Forse si.- concesse il moretto, annuendo. -Mamma, posso uscire a giocare?-
-Certo Hao, ma rimani nel giardino della corte.-
Neanche il tempo di replicare, e lui era già sparito.

Calò il silenzio. Viscoso, imbarazzante.
Fu Shizuka a romperlo. -Non molte persone portano il cognome Kyoyama in questa epoca…-
-Anna.-
-Anna.- ripeté la madre. -Vedi, mi chiedo come sia possibile che tu somigli a mia sorella maggiore Sayumi, quando la nostra è una stirpe unica in tutto il Giappone. E tu non hai l'età di nessuna delle mie cugine.-
La sciamana ebbe un guizzo sulla fronte. -Non ho chiesto io di somigliarvi.-
-Hai ragione.- Shizuka fece fiorire sul viso un sorriso tiepido e sincero. -Mi devi scusare. È che la nostra dinastia sta andando incontro ad una fine quasi certa e… non abbiamo bisogno di ulteriori guai come gli impostori.-
Anna serrò gli occhi, come colpita da un pensiero improvviso. Che davvero lei discendesse da quella signora che le stava davanti? Dalla madre di Hao o di sua sorella?
-Signora Kyoyama…-
-Shizuka.-
-Bene, Shizuka. Io…- si morsicò accuratamente un labbro, presa dal nervosismo. -Io vengo da un' epoca che si colloca mille anni dopo a dove siamo ora.-
Il tempo parve fermarsi. Il sole non si mosse, gli uccelli rimasero in volo, a mezz'aria.
-Tu…- la donna si sedette di schianto. -Tu non sei di questa epoca?-
L'orgoglio e la forza di Anna prevalsero sul buon senso. -No, e al momento sono la fidanzata ufficiale di Hao Asakura. Si, lo stesso. Beh, una sua reincarnazione.-
-Quindi… tu sei una mia discendente? Come si chiama tua madre?-
-Sono orfana.-
Shizuka Kira Yu Kyoyama riprese il controllo, e lo fece con stile. Si rialzò, fronteggiando lo sguardo orgoglioso dell'altra. -Allora è come temevo. La nostra casata perde importanza e giunge al declino.-
-Io non so niente di questa casata…-
-Le Kyoyama sono sempre donne. La primogenita ha occhi color delle tenebre e capelli biondi, mentre la seconda osserva il mondo con iridi argentee. Il nostro cognome, o almeno quello della primogenita è più importante di quello del nostro marito. È per questo che, anche essendo tutte donne, manteniamo il nostro cognome.-
-Una potente dinastia di donne… non dovete essere molto amate.-
La madre di hao raddrizzò la testa. -Infatti.- rise. -Gli uomini ci odiano, ma sanno che devono temerci. In particolare mia sorella maggiore, Sayumi, vale quindici uomini. In molti vorrebbero ucciderla. E in molto tramano contro di noi.-
Gli occhi della donna ardevano di orgoglio. L'itako rimase abbagliata da quella luce così brillante.
-Tu… tu somigli a Sayumi, e non solo nel fisico. Sento il tuo spirito. Sento il tuo orgoglio, la tua rabbia. Non devo temere, perché la nostra dinastia non morirà.-
-Io… io non so come comportarmi.- l'ammissione fece sorridere l'altra.
-Non devi temere, Anna Kyoyama. Credi nelle stelle?-
Negare fu impossibile. -No Shizuka. Ho smesso di credere molto tempo fa.-
-Ad ogni ragazza che nasca nella nostra famiglia viene dato un secondo nome. Suppongo tu non l'abbia.-
-Infatti.-
-Io credo nelle stelle. Per questo, danzo col viso rivolto verso di loro. Perché so che loro mi ascoltano.-
Anna avrebbe voluto urlare, scuoterla, farla svegliare.
Dirle che suo figlio sarebbe diventato un assassino, un mostro. Dirle che in fondo, adesso lei lo amava. E lo avrebbe protetto.
-Così piccolo…, vero?- mormorò Shizuka.
E d'improvviso la ragazza comprese. Perché negli occhi della donna c'era dolore, ed orgoglio, e la sofferenza di chi non può far nulla. Lei sapeva.
-Shizuka io…-
-Guarda Anna, è già sera!- la sciamana osservò miliardi di stelle brillanti riflettersi dentro gli occhi argento dell'altra donna. Voleva piangere. -Io credo nelle stelle, ragazza. Rei. Rei sarà il tuo secondo nome, perché sei giunta a me come spirito, e come spirito te ne andrai. Ma sarai per sempre un ricordo.-
-No, io…- tacque un secondo. -Io vorrei parlare ancora…-
-CREDI NELLE STELLE.- urlò. -Ascoltami, stai già scomparendo. Penso che tu sia caduta dentro una scatola dei ricordi.-
-E come farò ad uscire…?- Anna si accorse con orrore della sua trasparenza.
-Le stelle.-

Le stelle.

Fu l'unica cosa che Shizuka Kira Yu le ricordò quella notte prima che scomparisse.

E va bene, pensò Anna. Le avrebbe guardate. E si sarebbe per sempre ricordata del loro riflesso negli occhi argento della donna.









Tesori miei!!
Un grazie a:


BPM: e allora, cara, poi il tempo è migliorato? Quante volte sei andata in piscina?
Ti dirò, contavo anche io molto sul fatto che quando sarei stata a Milano avrei potuto fare tanti bei bagni… e invece no, la struttura era chiusa per ristrutturazione.
ARGH, che odio!
Com'è l'umore, in questo periodo? Con la scuola alle porte io sto sprofondando in un mud di nera tristezza… Un bacio!

Lucy: tesoro ciao, certo che mi ricordo di te! Come va al liceo classico, ti sei poi trovata bene? Spero di si. Sono contenta di sapere che le mie storie ti piacciano, e in special modo questa… come avrai intuito vi sono decisamente affezionata.
Siamo già arrivati al 32… dammi un parere!!
Ma tu, piuttosto, le tue fic dove le hai fatte sparire? Fammi sapere, eh! Smak^^

Kirax: diciamo che con questo fermo dovuto all'estate sono in obbligo verso di voi con mooolti aggiornamenti veloci. Ti dirò, avendo 18 capitoli pronti, non sarò poi così lenta nel mandarli… se no poi vi scade l'interesse, e decisamente non posso permettermelo!! ^.-
Hai visto la mamma di Hao, zia alla lontana di Anna, che bella figura che ci fa qui? Io dal canto mio sono molto contenta di aver trovato l'idea giusta e il contesto in cui inserirla, tra parentesi l'Hao del passato mi ispira molto. Credo che non tarderò ad esplorarlo meglio. Genève? Io la amo, proprio perché in effetti le ho affidato l'incarico spinoso di figura femminile al fianco di Yoh… ma non essere gelosa, su, ho tante belle sorprese per voi! Per le spiegazione su Matamune figurati, avrei dovuto pensarci prima… un bacione!

Happy78: ollallà, una nuova fantastica, mirabolante lettrice…!! Buongiorno^^
Sentiti liberare di degradare quanto più ti aggrada, tanto qui è [almeno da parte dell'autrice e dei personaggi] il party dei celebrolesi.
Dei lettori non rispondo, anche perché dar loro dei cretini non mi sembra una grande idea!
Ad ogni modo, sono molto contenta che tu apprezzi il mio stile di scrittura, a volte mi sembra di essere un po' troppo noiosa ma… ci siete voi a smentirmi clamorosamente. In realtà la parte si Hao e la madre è nata come shot, ma poiché risultava troppo breve e poco sostanziosa, l'ho inserita qui. A quanto pare, ha riscosso successo!
A risentirci, spero! L.A.D.L.

Mao: tesoro, quanto tempo è passato. [poco, a dirla tutta]. Come va? Io mi riprendo dal finale di Shaman King, speravo di poter contare su una parola di conforto da parte tua ma tu non eri mai connessa… dove stavi di bello, giusto per farmi un po' gli affari tuoi?
Hao da piccolo è una carta sempre valida, non ho il problema di dover seguire uno schema comportamentale troppo rigido, cosa che alla fine mi crea sempre problemi, e poi mi posso letteralmente inventare sua madre.
Dico, più di così, che cosa pretendi?
Io proprio nulla^^!!
La tua sorpresa la metto nel prossimo capitolo, credo… non ho tempo per passarlo all'HTML.
E Ren…? Non è carino come cane da sniffo? Oh, io lo adoro!!
Bacio!

Light: amore, buongiorno. trovo un po' stupido risponderti qui, quando di questa storia abbiamo discusso infinite volte e a tutte le ore. [no dico, sai che ho ancora le occhiaie, assassina della mia bellezza?!?]
Un bacio

Anna: ehilà, tesoro! Gli esami sono passati senza fare troppi danni? Spero di si! E l'estate, com'è andata, in generale? Io ancora non ci credo, che stiamo per tornare a scuola… Come farò? Non lo voglio sapere! Bacio!

Vanchan: amore mio tesoro bellissimo, luce dei miei occhi!! Quanto tempo! Finalmente si ricomincia^^ Badavo a quello che hai scritto nel commento, sul fatto che avevo trascurato un po' Yoh… così sono andata a ricontrollare nei capitoli già scritti, e mi sono accorta che Yoh ricompare decentemente solo nel 21… ma poi, da lì in avanti, la farà da padrone! E il 34, è tutto per lui… contenta? Ren e Genève…? Forse si, forse no, oh, sinceramente al momento ho altri piani per loro, ma in ogni caso la tua idea non è da scartare… credo di averli dipinti bellicosi e arrabbiati verso l'altra senza accorgermi di come potessero sembrare molto fidanzatini… EHM!^^''
Soffrire molto… credo che siano parole che non rendono bene l'idea… quasi mi sento in colpa per quello che farò passare loro…. Oppure noXD
Hao da piccolo mi fa morire dal ridere, credici… è un divertimento assicurato!
Un bacio^-^

Rinoa: oddio, dolcezza, continuare per sempre… mi lascerai morire in pace, vero? Chissà se si può installare un pc dentro la bara, e continuare così a scrivere per l'eternità… con le ossa che si consumano sulla tastiera e pezzi di ragnatela sullo schermo…. ARGH! Meglio di no.
Non mi stancherò mai di ripeterlo, tratteggiare Hao con un carattere dolce e tranquillo è quanto di più bello ci sia a questo mondo… come fare Anna arrabbiata con uno dei due gemelli. Senza, dopo un po' andrei in astinenza.
Mi spiace se ho interrotto per le vacanze, ma non ero sicura di poter garantire continuità agli aggiornamenti… ad ogni modo, sono felice che ti piaccia Genève!! Ci vuol ben qualcuno per picchiare quei due cretini, non trovi? Ah che bello! Un bacio!

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Capitolo 18
*** Quae moerebat et dolebat. ***


Assurdo

Assurdo.

Sinceramente, è l’unico aggettivo con cui descriverei questo capitolo.

Il brano di inizio è preso dal testo teatrale di uno spettacolo, “Paolo Borsellino, Essendo Stato”, che ho seguito a Milano. Lo scrittore è R. Cappuccio.

Con affetto.

 

 

 

*°*

-Quae moerebat et dolebat.*-

18 ° capitolo.

 

 

 

* “La quale moriva e si doleva.”

 Perdonatemi ma adoro il latino.

 

 

[La luce non è molta. Tramonta adesso, tramonta. Ma domani il sole verrà a fare il suo brindisi contro i vetri. Le porte non sono larghissime è vero.

Sorridi Giovanni (Falcone, nda)? Il vangelo lo dice “Sforzatevi di passare attraverso la porta stretta”.

I nostri varchi sono sempre stati i nostri limiti. I miei e i tuoi confini sono sempre stati le nostre soglie. Noi siamo sempre partiti dalla fine. Le parole che ti dico, Giovanni, sono antiche scalfitture nel marmo. Sono incisioni appena leggibili che il tempo fatica a cancellare.]

 

R. Cappuccio, Paolo Borsellino, Essendo Stato.

 

 

 

Era una porta. Scalfita, vecchia. Persino tarlata.

Ma indubbiamente una porta.

No, si corresse un istante dopo Anna Rei Kyoyama. Erano tre porte.

Quella, da cui era appena uscita, una semplice porta di acciaio che stava di fronte a lei e una dalla forma avveniristica, in cui cristallo e legno si rincorrevano fra intarsi di acciaio cromato e brillante.

Con uno scatto secco quella vecchia si richiuse dietro di lei, tagliando definitivamente il debole contatto che l’aveva unita a Shizuka Kira Yu Kyoyama.

Un’aria immobile, stantia quasi, impregnava di solennità la stanza che, illuminata da una luce verticale, si mostrava in tutto il suo squallore e semplicità.

Rimanevano due porte.

Ora la domanda era chiaramente una sola: quale avrebbe aperto per prima?

Fece un sospiro, mentre gli occhi d’inferno le scrutavano entrambe, sospettosi. Poi un passo, e un altro.

Di nuovo cadde.

 

 

Il capo degli X-Laws, al secolo Iron Maden Jeanne, fece uno sbadiglio, arrotolando sul dito magro una ciocca di capelli. Gli occhi, al momento gonfi per il sonno e per il dolore, scrutarono i suoi sottoposti nella penombra.

-Allora dimmi, Marco…- esordì. –Perché hai interrotto il mio sonno?-

La voce musicale e aggraziata diede un brivido all’uomo. Con amore, egli osservò la sua creatura, la sua suprema creazione. I capelli lilla mossi di Jeanne, il suo corpo segnato dai mille sacrifici, e gli occhi rossi come il tramonto. Una vera e propria Madonna.

-Signorina… abbiamo notizia di diversi gruppi che si muovono verso la fonte.-

-Capisco.- la ragazza andò verso la vergine di Norimberga. Un sorrisino dolce fu l’unico cambiamento sul suo viso. –Lyserg, cosa mi dici?-

Lyserg Diethel non era cambiato in quegli anni. Per niente. Sempre lo stesso terrore per il mondo e quell’incapacità di pensare con la propria testa che lo avevano portato dove era adesso.

Morphin, il suo spirito, lo accompagnava. Zerel, l’ottavo angelo che gli era stato consegnato anni addietro, stava ormai rinchiuso nella stiva.

-Ho appena sentito Yoh Asakura. Pare si siano messi in marcia, signorina Maden.-

-E per gli H.F.C., Marco?-

-Stiamo cercando notizie.- il vice della squadra scosse la testa. –Ma sono invisibili.-

-Ci penserà Shamash, allora.-

La ragazzina ridacchiò. Fece un sorrisetto irriverente ad entrambe gli uomini e poi, piano piano, accostò il coperchio della vergine vicino al volto.

-Preparate la nave. Fra poco si parte.-

La vergine di Norimberga si richiuse con un tonfo.

Qualche goccia di sangue andò a macchiare il pavimento. Nessuno dei due vi fece troppo caso.

 

Era un tunnel infinito, da cui sbucavano diversi ingressi, che poi, con la stessa velocità con cui si erano creati, scomparivano. Pieno di luci psichedeliche.

Mille ombre le si proiettavano di fianco, come mostri pronti ad attaccare.

Si guardò intorno disorientata, una piccola lepre che cerca di capire da dove arriverà il nuovo attacco dell’aquila. Passarono secondi, poi minuti, tutti immersi in quel silenzio immobile che spesso Anna aveva imparato ad amare.

Quando da piccola si era ritrovata ad affrontare le mille difficoltà della vita, aveva presto imparato che il silenzio era il suo migliore alleato. Sapeva come nascondersi, e come ascoltare. Così i lupi non l’avrebbero mai scoperta e attaccata.

Ed era diventata un lupo lei stessa. I riflessi agili, la mente svelta, e gli occhi brillanti nel buio.

Ma poi il vento aveva cominciato a cambiare, con sempre maggior velocità.

E quelle voci che aveva imparato ad odiare, perché fonti di distrazione, l’avevano circondata.

Stridenti come una lama di coltello sul metallo.

Uno scatto sotto i suoi piedi la fece trasalire.

Con esasperante lentezza vide una botola aprirsi sotto di lei, che si era fatta cogliere impreparata. E precipitò per la terza volta in poche ore.

Lo spettacolo che le si presentò davanti quando atterrò nel silenzio più assoluto era quanto mai inusuale.

-Ciao Anna, finalmente sei arrivata.- Hao le sorrise con trasporto, mentre tendeva le braccia verso di lei.

Fece per scostarsi, muovendosi lateralmente alla sua destra. Poi una voce identica alla sua rispose. –Ciao Hao. Scusami, non dovevo.-

Si volse di scatto, trovandosi a pochi centimetri da una sua esatta copia. L’altra Anna la fissò, dritto negli occhi. In quell’istante, Anna capì di essere invisibile per tutti, ma non per se stessa.

Riflettendo, se quello che aveva visto prima era il passato, questo era il presente. Forse, aprendo la terza porta, avrebbe visto il futuro.

-Anna, va tutto bene?- avrebbe voluto dire di si, ma si accorse di non avere voce.

-Certo, non devi preoccuparti.-

-Cosa stai guardando?-

-Nulla.-

Non era vero. Anna stava fissando Anna, l’orgoglio fissava se stesso negli occhi.

Mentre i due si abbracciavano, la ragazza d’ombra vide coi suoi occhi quello che Siberya aveva cercato di spiegarle a voce. C’era distacco nei gesti dell’altra. Come qualcosa di trattenuto.

Improvvisamente, però, come se avesse compreso, l’Anna di quel presente strinse maggiormente la presa e sprofondò il volto dentro il petto dell’altro.

Un raggio di sole, di quelli che scaldano la pelle e poi scendono giù, fino al cuore, colpì i vetri dell’ampia finestra andando poi a frammentarsi illuminando così tutta la stanza.

Gli occhi di Anna, in quella luce, sembravano creati con l’oro più puro e la cura più doviziosa.

Un rivolo di quel sole scese fin sul capo della ragazza spirito, che ne ebbe profondo giovamento. Sospirò, quindi chiuse gli occhi, e poi scomparve.

Al suo posto, solo qualche umile granello di polvere che, svolazzando gaio, riempì l’atmosfera.

 

 

Yoh Asakura fissò Genève Light d’Aubuen.

Genève Light d’Aubuen fissò Yoh Asakura.

Entrambi si sorrisero timidamente mentre Ren li fissava chiaramente dubbioso, una smorfia sul viso che avrebbe terrorizzato persino il Diavolo, costringendolo immediatamente ad abdicare per un profondo senso di inadeguatezza.

-Avete visto che bel cielo?-

I due si voltarono verso il cinese. Poi guardarono il cielo. Di nuovo il cinese.

Stava praticamente per mettersi a piovere.

-Sei sicuro di stare bene? Ma ci vedi?-

-Sempre meglio di voi due.-

Puntò gli occhi ambrati verso l’amico e gli sventolò una mano davanti agli occhi. –Hai visto bene chi stavi guardando, prima?-

-Ehi!!- sobbalzò Genève corrucciando le labbra.

-Io non stavo guardando nessuno, prima.- si giustificò il moretto. –Eri tu, Ren, che la stavi fissando.- accusò di prima battuta.

-Allora!!- si lamentò la poveretta. Naturalmente i due la ignorarono.

-Ma sei pazzo? Una cretina del genere?-

-Proprio lei, Ren!! Ti dico che la stavi fissando!!- rincarò la dose Yoh.

-Non sono sicura di aver sentito bene.- sibilò in tono sepolcrale la ragazza, con uno sguardo talmente raggelante che di nuovo il povero Lucifero si sentì tremendamente in colpa per quel trono che aveva occupato ingiustamente per tanto tempo. –Mi avete appena dato della cretina?-

Tutti e due l’osservarono, rimanendo in silenzio per alcuni secondi. Poi ricominciarono.

-La stavi fissando, cinese!!-

-Non essere ridicolo.- si scaldò l’altro. –Se fisso una ragazza, poi faccio anche questo.-

Afferrò malamente Genève per una spalla, scrollandola come un micino, e poi, prima che la poveretta potesse far nulla, le stampò un bacio sulla bocca.

Yoh sgranò gli occhi, purpureo.

-L’hai appena fatto, Ren.- mormorò incredulo.

-Oh.-

-Già.-

-Comunque la stavi fissando, tu.- ripeté Yoh Asakura, ancora un pochino scombussolato. Le mani gli tremavano un poco, il fiato mancava da troppo tempo.

-Non provare a baciarmi anche tu.- sputò la poveretta.

-Tu!-

-Tu!-

E via con una trafila di altre accuse che Genève ascoltò con un mezzo orecchio; finalmente parve riacquistare un minimo delle facoltà mentali che le erano venute a mancare, e un pericoloso tic cominciò a muoverle il sopracciglio destro.

Sfortunatamente per loro, i due erano troppo impegnati a discutere per potersene accorgere.

Gli occhi argentei di lei bruciavano di oltraggio, di uno sdegno tale che li avrebbe bruciati sul posto, se solo non le fossero stati utili in seguito.

All’ennesimo “Tu!”, non seppe resistere: lanciò un urlo tale da smuovere le placche tettoniche di otto o nove mondi paralleli alla terra e li incenerì con un fuoco nero, ancora prima che gli sciamani potessero dire –Ah.-

Poi, furente, voltò loro le spalle e si incamminò, a testa alta, verso le dune di sabbia dell’antica Mesopotamia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze, un paio di notizie!!

Aggiornerò sicuramente il giovedì e ogni tanto anche il lunedì [se no questa storia non finisce più].

Un ringraziamento speciale a Mao, autrice dell’intervista… quella che trovate a fondo, dopo le risposte!!! Thanks a lot, sweet!!

Un bacio a tutte!!

 

 

 

 

Merryluna: ciao dolcezza, come te la passi? Mi è arrivato il mess con la tua mail, e quando mi sblocco con i compiti te ne mando una! Hai resistito così tanto, bravissima, io con la scarsa pazienza di cui dispongo arrivo a malapena a fine giugno senza poter leggere. Poi comincio ad inventarmi i finali delle storie altrui, così almeno sono contenta. Prendi SK, per esempio… tempo di arrivare al 32, di finali alternativi ne ho fatti a miliardi. Tesoro un bacio, Cicerone mi aspetta.

 

Shark: ero impietrita quando ho letto ciò che mi hai scritto. Cioè, dico sul serio, mi sono cristallizzata sulla sedia e non ho battuto la palpebre per due minuti buoni, con l’unico evidente risultato di aver passato la nottata a fare impacchi di acqua palpebrale.

A parte questo, ancora non ci credo. Io regina delle fic… se, magari!! Ti ringrazio ma non mi merito tanto, almeno credo^^ Ma se proprio mi devi fare i complimenti… non risparmiarti, eh! XD

Mi fai un complimento magnifico dietro l’altro. Mi dici che ti pare di aver visto il manga e poi pretendi pure che io rimanga viva per continuare a scrivere? I miei capitoli si allungano, ma ti giuro che alla fine non farò come Takei. O meglio, non così tanto.

La mia personale interpretazione del manga è che non esistano più Yoh ed Hao. Secondo me si sono fusi, e il nome Hana è una commemorazione per Hao.

Comunque quel bambino è stordito forte: dice che il suo nome è la fusione di quello del padre e della madre e poi crede che la madre sia Tamao. Cioè, ma dove lo vedi dentro Hana? Va beh… tesoro, aggiorna presto!!

 

Ayako: scuola iniziata eh? Io ho già le mie buone settanta pagine di mate da studiare e, sinceramente, non so come farò a continuare a scrivere. Fortuna che sono piena di capitoli già scritti. Com’era la Sardegna? Io ne ho un ricordo bellissimo, specialmente dell’entroterra, coi i cartelli stradali pieni di buchi di pallottola *___*

Non ti preoccupare per la mail, il dovere è il dovere. Un bacio!!

 

Happy: ovviamente Anna gli darà del maniaco. Scontato, direi, conoscendo la mia protagonista. In realtà su questa storia delle Kyoyama ho fatto anni luce di ricerche cercando eventuali famiglia famose per i membri femminili ma… come dire, non è che il Giappone sia poi molto liberale. In conclusione, le Kyoyama sono pura utopia. E ti dirò, me ne dispiaccio un sacco.

Insomma, spero che questo capitolo ti sia piaciuto… Un bacio!!

 

Kirax: Oh tesorino, ciao!! Ti ringrazio per i complimenti, sono decisamente contenta che tu sia contenta perché il capitolo ti è piaciuto. [che frase…] Nuovi intrecci, nuove sfaccettature…? Ehm, magari non ci credi ma… io… le sogno. Cioè, poi le perfeziono “da sveglia”, ovviamente, però l’idea base mi viene mentre dormo.

Ad esempio, il fatto che Anna lasciasse Yoh e andasse da Hao mi è venuta una notte che avevo saputo del divorzio dei genitori di una mia amica. In poche parole, credo, rielaboro i fatti reali e li giro, complicandoli un po’. Ti piace il manga, allora!! Benissimo!! Arriva presto alla fine, eh!! Le mie vacanze sono state oltremodo piacevoli, ma come al solito contraddistinte da una gita all’ospedale [un’architettura interessantissima, non ti dico].

Bacio

 

Lucy: mi hanno rubato il cellulare. Me lo sono fatta fregare come un’emerita scema. Il numero è lo stesso, ma non avevo più la rubrica. Se ti va di mandarmi un msg, rimetto il tuo numero^^ Così ti avviso degli aggiornamenti via sms… che buffo!

Se c’è un motivo per cui non ho fatto il classico era proprio lo studio… troppo pigra, penso!! Decisamente troppo!

Ma tesoro, le tue storie così carine!! No dai, non me le abbandonare così!!

Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, tvtttb.

 

Vanchan: van-tesoro-mio-adorata-fanciulla-recensitrice-chan, buongiorno, o meglio, buonaseraaaa!!

Come va la vita nel qual della tua città? Spero bene!

Allora allora, visto che Hao tutto contento ha ottenuto la sua ordinanza restrittiva [e mi sembra anche giusto! ndHao], e Anna ha appurato che è la migliore dell’universo (anche se nei prossimi, mooolto in là capitoli verrà smentita) [Come cosa? ndAnna_molto_poco_condiscendente], io passo a dirti che il povero Yoh farà la parte del leone, prossimamente. [olè! ndYoh]. In fondo, povero caro, voglio bene anche a lui. Hai visto che ho messo un bacetto fra quei due? In realtà prima non c’era, ma il capitolo era breve, e tu mi hai dato l’idea… ho solo dovuto cambiare alcuni pezzi a seguire, ma si fa di tutto per te^^ [Potevi anche risparmiarti…  ndRen_e_Genève].

Se non soffrissero non sarebbe la mia storia, e quindi… anche io mi adoro quando sono malvagia e così poco modesta, se posso confessartelo.

A proposito, giusto per non mettermi a fare l’agente segreto… volevo chiederti come mai non scrivi storie, e così ho fatto un giretto sul blog e ho letto le prove di racconti…

E tu mi NEGHI del tuo talento COSI’??

Che bestiaccia!! Tvttb

 

Anna: cavolo, se mi offri un letto comodo e molta roba da bere, vengo subitissimo!! Nemmeno c’è bisogno di chiederlo!! Io adoro stare in compagnia, se ci sono poche persone. [ok, mi contraddico, intendo che mi fa piacere stare con la gente ma detesto la folla].

Comunque si, sono riemersa dalle sabbie del tempo [della spiaggia] per venire a postare. Niente male, eh?

Se fosse nato un maschio fra le Kyoyama… beh, uhm, ecco… ipotesi non contemplata!! Se no veramente, poveretto… nemmeno ci voglio pensare XD Sono contenta che gli esami siano andati bene, io ai miei ero svenuta… lasciamo perdere, va là!!

Un bacione!

 

Rinoa: Oh la, tesoro! Sono contenta che ti sia piaciuto ma non c’è bisogno dell’ Alleluia… o forse si, ehm!! Ad ogni modo, se mi dici che il capitolo è più bello dopo l’attesa… allora forse dovrei farvi aspettare mesi fra un capitolo e l’altro. XD

Spero che il capitolo ti sia piaciuto!! 

 

 

Mao chan:

Se anche a te va bene Lady Antares, comincerei da Light, giusto un po' per capire come avete cominciato a collaborare!^^

Lady Antares Degona Lienan:

Oh, questa è lunga XD

Mao:

Light, io e te ci conosciamo poco, e come tutti gli utenti di EFP abbiamo solo potuto leggere le tue recensioni e ciò che diceva Lady... Ma come avete cominciato a conoscervi? Sempre se hai voglia di raccontare i fatti tuoi...

LightAngel:

Certo, sopratutto perchè NON sono fatti miei, in fin dei conti.

Tutto parte dal forum di bey di cui facevamo parte (ora ha chiuso) e dal progetto dell'amministratrice di fare una storia a più mani sulla serie inserendo ognuna un proprio personaggio, io inserii Ruyji Takayama e lei Alasya Makimura (oddio, non ricordon se il cognome è esatto).

Lady:

Sì, esatto

Light:

Da loro iniziò tutto, tramite MSN scrivemmo dei pezzi su quest'angelo terreno e questo saggio di diciotto anni con un equilibrio mentale non esattamente stabile.

Della fan fic non se ne fece più nulla, ma noi iniziammo a parlare e scoprimmo di avere molti interessi in comune, e... ehm... idee^^''''

Mao:

Quando si dice il destino...!^^ E da questo vostro interesse comune è nata l'idea di scrivere una fanfic su Shaman King?

Light:

Oh, mi cogli in fallo, non ricordo bene com'è nata questa idea... entrambe scriviamo e dopo un po' che mew aveva iniziato Veleno Scarlatto mi chiese se volevamo scrivere una fic insieme... progetto che attueremo solo dopo la fine del manga. Visto che il finale della serie non è che sia un granchè...

Mao:

Non posso che darti ragione su questo campo, il finale mi ha proprio delusa!UU E, detto fra noi Light, quando l'hai conosciuta Lady era già così brava o come tutti gli esseri mortali si è evoluta nel tempo...?

Light:

Oh, per essere cresciuta come scrittrice lo ha fatto e continua a farlo... anche se ogni tanto questo non è un bene, visto che leggendo i suoi vecchi lavori ha la tendenza a tentare di cancellarli =_='''. Non sai quanti cap di Veleno hanno rischiato questa fine.

Lady:

Senti chi parla!! ù.ù

Light:

Ma io non lo faccio, mi servono come monito per migliorare... quanti cap hanno rischiato la vita la volta scorsa, 8-9 ?

Lady:

Ehm... 8 penso. Se contiamo quello di oggi 9

Mao:

Già, sapevo di questa tendenza alla distruzione totale! ^^'' E dimmi Light, da quando hai cominciato a farle da beta? Ero piacevolmente sorpresa di non riuscire mai a scovare un errore tra le righe di Veleno Scarlatto!^^

Light:

Non è che come beta faccio molto, ad essere sinceri, più che altro le segnalo se c'è qualche errore di battitura, ma è raro... in definitiva leggo i cap in ante prima e spesso mi faccio due risate^^

Mao:

Wow, hai la fortuna di leggerli in anteprima!^^ Li avrai già letti tutti fino al 20 e passa... (dov'è che sei arrivata, Lady?). Non sai noi di EFP quanto aspettiamo ogni nuovo capitolo...!

Lady:

Ehm, al 26^^

Light:

Sì, lo immagino, sopratutto quando non vuole metterli per una cosa o per l'altra ù_ù'' Il 26, già, dove non sono riuscita a salvare un pezzo dalla tua mania distruttrice.

Mao:

Non è solo brava quindi, ha anche la pazienza di non mandarli appena scritti...

Una domanda personale Light, sentiti libera di non rispondere. Tu non pubblichi?

Light:

Oh, io pubblico, su EFP ho un paio di storie (una su bey e una su Doremì) ed un'altra su Manga.it, ma su Shaman King... ho una storia in mente a cui sto lavorando^^''

Mao:

Bene, adrò a leggerle ora che so che ci sei (giusto così, ti faccio un po' di pubblicità occulta!). Così voi per i vari consigli vi beccate su MSN o via mail?

Light:

MSN,  è più comodo, comunque da quelle fic non aspettarti molto, una l'ho finita l'anno scorso e l'altra è la prima che ho pubblicato XD

Lady:

Ciò non ha le ha impedito di scriverle molto bene^^

Mao:

Okay, veniamo alle domande più divertenti.^^ Questa volta a te Lady, chi è il tuo personaggio preferito di Shaman King? (mi sembra superfluo chiedertelo però...XD).

Lady:

In effetti temo che chi abbia letto le mie storie non abbia dubbi... Anna. Anche se a volte penso di non dimostrarlo considerato come la strapazzo. Però alla fine ho concluso che è il modo con cui la dimostro che la ammiro

Dipingerla così me la fa apparire molto, molto intrigante.

Mao:

E chi non ti darebbe torto? Basta leggere le tue storie!^^ [leggetele!] Invece il tuo Light?

LIght:

Ah, ad essere seria non c'è uno che preferisco in modo assoluto, certo, mi piace Anna per il suo caratterino, ma amo anche Yoh... è un tipo che distruggere psicologicamente sarebbe davvero molto divertente^^

Mao:

Non posso dare torto nemmeno a te...UU Intendiamoci, io adoro Yoh e lo ammiro molto, ma temo che se fosse vero lo avrei già strozzato.

Light:

Uh, ricambio con Hao.

Mao:

Comunque, torniamo a noi.^^ Chi è il ragazzo (sempre di SK) che vi sposereste?^^

Lady:

Mh... vediamo un po'. Yoh se avessi la garanzia di poterlo picchiare sempre e comunque, dato che non brillo per pazienza... e forse Ren perchè saprebbe mettermi alla prova. Ma sinceramente dovrei davvero finire dentro il manga per capirci qualcosa di più. Tieni conto che poi sono molto influenzata da come li descrivo io.

Light:

Ah, non so, questa è difficile... ma sono tra Ren e Horo Horo... entrambi per la stessa ragione, cioè che mi ci divertirei a litigarci^^... stupendo far venire le crisi isteriche a Ren o far impazzire Horo Horo^^.

Mao:

Ragazze, ma avete gusti incriticabili! Se finiste dentro il manga invece... Che ruolo avreste?

LIght:

Dentro il manga? La morte^^

Solo che lì resuscitano tutti, non è mica bello ù_ù''

Tanto lavoro per niente.

Mao:

Anche tu drastica, eh? ^^''

Lady:

Beh, a questo punto divertiamoci un po' a fare la megalomane^^

Probabilmente farei il demone tentatore... diciamo che interferisce un po' con tutto e tutti... una che non ha una vera e propria fazione con cui identificarsi

Mao:

Intrigante e degno di te, Lady! Ora... avete letto entrmbe il 29?

Light:

Certo^^

Lady:

Ovvio!!

Mao:

Quindi posso chiedere senza paura di spoilerare.^^ Che pensate della morte del trio hanagumi?

Light:

Stupida.

Lady:

Mi riallaccio al discorso di prima. Per me uccidere un personaggio non vuol dire annullarlo, però... un po' inutile. Oppure poi si scopre che serviva a qualcosa... Diciamo che comunque rientrano in quella categoria di personaggi che avrei voluto "conoscere" meglio

Light:

Sono tre sciamane molto potenti e fare una fine così magra... fa tristezza. Sono d'accordo con la loro morte, ma avrei preferito qualcosa che rendesse meglio i loro personggi e la loro forza di sciamane.

Lady:

Mi associo alla grande.

Mao:

Già... Anche se a me è dispiaciuto molto!UU Sondaggio! Voi siete dalla parte di Ren e Horo Horo quando dite che andare al bar con Hao era una cosa stupida, o l'avreste fatto al pari di Yoh?

Light:

Io l'avrei fatto *_*

Lady:

No, mi schiero dalla parte di Yoh. In fondo cercare di capire tutti è sempre stata la mia "specialità".

Light:

Io gli avrei avvelenato il caffè, ma quella scena è imperdibile^^

Lady:

E poi Hao è... talmente perverso...!

Impossibile cercare di non conoscerlo meglio.

Mao:

Il caffè? Giusto, un modo veloce per toglierlo di mezzo!^^

Lady:

Oh, lei sarebbe capace^^

Light:

*smile*

Mao:

Ricordami che non verrò mai al bar con te Light!

Scherzo ovviamente. -_^

Light:

ma no, se mi stai simpatica non ha niente da temere, aaanzi^^

Lady:

Ecco, prega solo quelloXD

Mao:

Okay, accenderò un cero!^^'' Allora... il vostro parere sulla fine del manga. Come andrà a finire?

Lady:

    Se muoiono tutti sai che resusciterranno comunque.... e diciamo che io non vado molto per l'Happy ending. Il risultato sarà una colossale conversione di Hao e [speriamo] un bacio fra Yoh e Anna.

Light:

Oh, preferisco non pensarci ad essere sincera... già che mancano solo tre volumi, ma se ci penso la cosa diventa deprimente, anche se la vittoria di Yoh è una cosa normale, ma dubito nella morte di Hao, sono anch'io per la conversazione^^''

Il bacio? Le speranza è l'ultima a morire.

Mao:

Propendiamo tutti per la salvezza di quel cattivone!^^

Light:

io no! Ma se muore poi non mi diverto ad ucciderlo io

Mao:

Approposito del bacio... Voi siete per le coppie etero, yaoi o yuri? (le yuri sono poche ma qualcuna ne ho beccata...!)

Light:

in Shaman King sono per le etero... anche se le yaoi non le escludo, In generale etero e Yaoi... sempre a seconda del Manga/Anime.

Lady:

Mente aperta ad ogni possibilità!! Se possibile diventerei lesbica... non fosse che questa società del cavolo non si accontenta mai di niente. è solo che scrivere yaoi mi terrorizza.

Mao:

Già... Io ho un paio di amiche lesbiche, non ti dico che razza di guai attraversano...UU

Comunque. La vostra coppia predefinita di SK?

Light:

     Anna-Yoh

Lady:

Anna-Yoh

    Anche se ehm, a volte non sembra...

Light:

Dai, se muore uno dei due la coppia è davvero perfetta^^

Mao:

Davvero, non l'avrei mai detto!^^

Light:

E ovviamente, se non ritorna come fantasma ù_ù'

Mao:

O ritorna in vita, come sempre.

Lady:

diciamo che è una costante, ecco.

Mao:

Tendenza a coppie alternative come per esempio Horo Horo/Maiden, Ryu/Saty?

...

Kororo/Morphin? XDD

Light:

Horo Horo lo vedo meglio con Ren^^

Lady:

    Devo dire che sono tentata dallo scrivere una Ren/Jun... eppoi ho pensato un sacco ad una Lyserg/Tamao.

Light:

Ma Ryo/Saty... povera ragazza, ma non la escludo, mentre una Lyserg/Tamao la vedo tremendamente possibile^^'

Lady:

Eggià....agghiacciante

Mao:

Bè, pensate che l'idea di scrivere una Hao/Pirica mi frulla per la testa!... Io sono malata.

Ah, Lady, e così tu sei anche per l'incesto?

Light:

    Nooo, che lei?

Lady:

No... è che mi avevano chiesto di fare da beta ad una storia con questa coppia... e mi ha incuriosito^^

Cattiva Light!!!!

Light:

ç_ç

Mao:

     E alla fine la storia è stata pubblicata da qualche parte? *-*

Lady:

Non ancora... diciamo che è in fase di rodaggio.

Mao:

Interessante... Altre coppie alternative?

Light:

Hao/Yoh... non so, ma m'ispirano, anche se non posso vedere il primo e il secondo lo vedo bene con Anna^^'''

Lady:

    Hao/Anna!! Ma solo se ci sta una storia complessa alla base, direi!

Mao:

Un po' come la tua? XD

Lady:

Mhhh... noooo, ma che vai a pensare?

Mao:

Giusto per restare in tema "ALTERNATIVO"... Siete pro o contro le AU e gli OOC?

Light:

Pro per entrambe, ma solo se sono ben fatte.

Lady:

    Tutto purchè sia motivato. Beh certo, poi dipende dagli ooc..... Se mi fanno Anna come un'oca.... no aspetta, potrebbe anche piacermi.... °-°  Va beh non fate caso a me, mi piace sperimentare di tutto!!

Mao:

E io che pensavo che chi ti toccava Anna era morto!^^

Lady:

Beh penso che mi piacerebbe solo se fossi io a farlo, in effetti.

Mao:

    ^^ Cosa pensate della qualità delle tavole del sensei Takei?

Light:

Si vedono i suoi miglioramenti a vista d'occhio, il suo stile si affina sempre di più, in modo particolare negli ultimi numeri che sono fantastici.

Lady:

Ah, io e la Light ne discutiamo in abbondanza. All'inizio erano carucce e interessanti proprio per la loro diversità... ma c'è da dire che man mano che si andava avanti coi numeri si migliorava.... E che miglioramenti!! Devo dire che mi stupisce la capacità di rendere con pochi tratti un'espressione completa

Mao:

    Ho notato anch'io il miglioramento. Cosa pensate invece della fantasia e della perversione del sensei? [e qui ce ne sarebbe di roba da dire...!]

Lady:

Ehhhh!! Come fantasia... non male. Dico solo che ogni tanto dovrebbe mettersi in testa di segare qualcuno una volta per tutte...

E la perversione.... beh, a parte la sorprendente rivelazione delle "armi" di Hao... ce ne sarebbero da ricordareXD

Light:

Mbhè, come fantasia un dieci con lode, ha ripreso molte figure storiche e renderle sue (come gli shikigami o gli sciamani, tanto per fare un esempio), ma sono daccordo con mew... eliminare qualcuno senza farlo tornare in vita o come fantasma... *_* sarebbe bello.

Mentre la perverisione... dio, quel procione e quella volte sono disgustoni, mentre il discorsetto di Hao.... no comment.

Mao:

In effetti ogni tanto ci vorrebbe una sana morticina! Così si è persa buona parte del gusto!

Lady:

Si in effetti!!

Light:

quoto^^

Mao:

    Ora cambiamo tipo di domande... Come avete trovato la vostra vocazione e il vostro talento nello scrivere?^^

Lady:

Talento... a volte ci dubito sul serio. Ho trovato manga.it per caso e ho pensato.... "perchè non provare?". In effetti in genere amo le sfide.... e quindi eccomi qui. C'è da dire che le mie prime storie sono degli aborti e che non ho ancora trovato uno stile mio...

Light:

Talento? Bella battuta. Mhà, semplicemente volevo mettere per iscritto delle scene che avevo in mente per una serie, come continuare la storia e cose del genere... circa sei mesi dopo che avevo iniziato a scrivere ho scoperto le fan fiction^^'

Mao:

    Purtroppo non ho ancora avuto modo di leggere le storie di Light (ma presto verrò a smentirti!^^), ma permettimi di biasimarti Lady... il tuo è un talento indiscutibile, e lo stile, bè... sarò scema io, ma non ne ho

    ancora trovato uno uguale al tuo! Io ammiro profondamente il tuo stile!^^

Lady:

Beh, non posso fare a meno che arrossire come un estintore [ammesso che arrossiscano] e blaterare qualche scusa ma...

Ok, la verità è che la Light lo sa bene... non sono modesta affatto.

Quindi.... ehm, grazie^-^

Mao:

Ma figurati!^^ E, per concludere in bellezza, ci date qualche anteprima su "Veleno Scarlatto", o storie in prossimità di essere pubblicate, o anche solo idee ben lontane dall'essere attuate? [che pretenziosa...!]

Lady:

Oh, la fila è molto lunga^^ Qualche spoiler...? Direi che ve lo posso fare più che volentieri!!

Light:

Ehm, io sulle storiee di mew non fiato, ma sulle mie... Dark^^ non mi sbilancio^^

Lady:

Vediamo vediamo.... cosa vi posso dire?

Light...? Qualche idea?

Light:

Uhm, qualche accenno sul carattere di Rubra? O sulla Maestra?

Lady:

Oh... facciamo così^^ Mao, chiedi tu.

Mao:

Oh, che onore!^^ Ma così mi pare di essere invadente... Devo ammettere che però la storia della Maestra m'incuriosisce assai!^^

Lady:

Va bene va bene.... non ti dirò tutto, però!! E' una persona che non vi aspettereste mai... e poi mi concentrerei sul fatto che ha gli occhi rossastri....^^ E che ha un metodo per spiare tutti... specialmente Yoh^^

Mao:

O_O Mi mette già in soggezione... Ovvio, il tuo compito ora è quello di farci rodere ancora di più, dico bene?XD E possiamo sperare di ricevere qualche spoiler sulla sorte di Tamao?

Lady:

Che andrei a ricontrollare il capitolo in cui "cade". Servirà^^

Mao:

Okay, forse ora ho qualche sospetto, ma evito di esternarlo...^^

Lady:

     *smile*

Mao:

Idee per ficcy future?

Lady:

Beh, una che mi suggerirete voi... diciamo una fic interattiva... la Light ne ha già letto i primi due chap, poi finire Easier, un'altra dannatissima One shot e... diciamo che sto lavorando parecchio su Jun

Mao:

Davvero? In che veste?

Lady:

mhhh... non quella in cui vorreste vederla voi^-^ Ah senti...

Mao:

Dimmi.^^

Lady:

Permettimi di fare un po' di pubblicità^^

Mao:

Certo, sono qui apposta!^^

Lady:

C'è una storia appena pubblicata che si chiama Thas, di Shadow Nameless... che secondo me vale la pena di essere letta^-^ anche se ho visto solo il prologo

Mao:

Quoto, anch'io l'ho letta e commentata.^^

Lady:

Infatti, ho letto

Mao:

Ragazze, qualche messaggio da lasciare agli utenti di EFP prima di chiudere?

Lady:

Ovviamente si^-^ Continuate a leggere e divertitevi leggendo.... Vi adoro!!

Light:

Sì, di stare tranquille, ho una copia di tutti i cap inediti di mew, anche se li cancella sono salvi

Lady:

Maledetta!!!

Light:

ù_ù tsz

Mao:

Eheh!^^'' Grazie mille a entrambe per l'intervista, spero di riuscire ad attuare di nuovo un progetto del genere, magari anche con altri autori! [faccio pubblicità a me stessa, ohohoh!]

Lady:

Mi sembra ovvio... la prossima volta intervisto ioXD  Un grazie a te, direi!!

Light:

    Ricambio il grazie^^ mi sono divertita

 

 

Ringrazio moltissimo Lady Antares Degone Lienan e LightAngel per l'intervista che mi hanno rilasciato per voi lettori di EFP!^^

Che altro dire? Shark, preparati perchè tu sarai la mia prossima preda!

Infine, pubblicità: Leggete le storie di Lady e Light!^^

=kiss=

Mao chan

 

 

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Capitolo 19
*** L'Inferno che fugge - Guardare il futuro negli occhi ***


E via col capitolo 19

E via col capitolo 19!!

Comincio a chiedermi se riuscirò a fermarmi…

Bacioni

Ad Maiora!

 

 

 

 

*°*

-L’Inferno che fugge.-

19° capitolo.

 

 

 

 

[Give it up to this time full of strife
Get down, you might be fucking with the song of life
Extend your deeper senses, there will be no fight
At the never ending ocean of perfect insights.]

 

[Poni fine a questo periodo pieno di duro lavoro.

Lasciati andare, andrai al Diavolo con la canzone della vita

Lasciati ai tuoi sensi più profondi, non ci sarà battaglia

Nell’ oceano senza fine di questi misteri perfetti.]

 

Red Hot Chili Peppers, What It Is

 

 

 

 

 

 

 

-Ahio!!- il terreno ocra si tinse di un vivace color rosso, mentre il ragazzo, che ancora andava imprecando, si schiantò esausto su uno sperone di roccia. –Cavolo.-

Se solo Horo Horo si fosse reso conto di quanta strada aveva già fatto quel giorno, forse non avrebbe cominciato a piangere. Ma il sapore della delusione era forte, e la tensione tanta.

E chissà quanta strada aveva davanti a lui, tutta in salita.

Non ci era abituato. Nato e vissuto in climi freddi, i vapori sulfurei dei vulcani gli bruciavano gli occhi e scottavano le pelle.

-Ehi tu, che fai?- levò gli occhi rossi per lo sforzo e inquadrò una giovane donna dai capelli castani e gli occhi di un morbido nero. Mentre aspettava risposta alla domanda che aveva posto, ella passò a mordicchiarsi con dedizione l’interno della guancia sinistra.

Sembrava… era così uguale a…

-Meene?- lo sguardo sorpreso che l’altra gli lanciò fu quello che maggiormente lo convinse. Lo stesso che la ragazza aveva quando Spirit of Fire l’aveva trafitta, condannandola alla sua stessa vita.

-Come fai a conoscermi?- il ragazzo si convinse che quella guancia ormai dovesse sanguinare copiosamente. –Chi ti manda?-

Lo sciamano era leggermente stordito da tutte quelle parole -Ehi, ehi, calma, una cosa per volta. Mi chiamo Horo Horo, e facevo parte del team The Ren…- lei sembrava non ricordare. –Ok, aspetta… forse ti ricordi se ti dico il nome di Yoh Asakura? Ero con lui quando ci siamo incontrati per la prima volta.-

I suoi occhi scuri si illuminarono di una piccola scintilla di vita, che al ragazzo sembrò un’assurdità, visto il contesto. –Certo. Mi ricordo di te.-

Rimasero in silenzio per un po’, Horo Horo fermamente convinto che ben presto avrebbe visto comparire un buco nella guancia della ragazza, vista l’ossessione quasi maniacale con cui questa la stava mangiando.

-Allora… cosa fai qui?-

-Io…? Da quando Hao mi ha ucciso…- i suoi occhi si fecero scuri. –Non so cosa fare. Ho fallito, non ho più un ideale nella vita e…- attese. –Non so cosa fare.-

E poi improvvisamente, così come era venuta, scoppiò a piangere.

-Meene… no dai…-

-Non posso più… non posso più vedere Marco!!-

Questo, ma il ragazzo non lo disse, a lui sembrò molto di più una fortuna che un peccato.

Ma perché capitavano tutte a lui? Volevo solo trovare la Fonte… Come diavolo ci era finito in questa situazione?

-Io lo amavo!!!- proruppe come un fiume in pieno la ragazza, stritolandolo in un abbraccio soffocante. La mantella bianca doveva essere molto pesante, come faceva a resistere con quel caldo? –Volevo dei figli dai lui!!-

OH DIO.

Era indeciso se mettersi le mani nei capelli oppure cominciare a correre.

Dei geyser, ormai complici in quella sua bizzarra avventura, cominciarono a eruttare vapori incandescenti. Meene si riscosse dalla trance che l’aveva avvolta.

-Oh.. dobbiamo andare via.- e cominciò a correre, tirandosi dietro il ragazzo. –Piuttosto… non ti ho chiesto che ci fai qui.-

Sembrava essersi ripresa completamente. Che strana tipa! –Oh beh… sono stato ucciso da Hao, e ora, sotto consiglio di un amico, sto cercando la Fonte.-

-La Fonte?-

-Pare faccia ritornare in vita.- la informò lo sciamano correndo via dal mare di vapori pestilenziali che li stavano per avvolgere.

Lei spalancò gli occhi -Stai scherzando?-

-No. Perché?-

-Io so dove si trova.- disse. –Me lo spiegò Marco anni fa… Marco… io…-

-COSA?- non poteva credere a tanta fortuna. Finalmente giunsero nella zona riparata, ed ansanti si ritirarono contro una roccia che fece da scudo.

-Si. Facciamo così… io ti porto lì e tu dividi con me i poteri di questa Fonte. Oh, Marco…- e scoppiò di nuovo in lacrime.

Fu così che, messosi il cuore in pace, Horo Horo si preparò ad affrontare un lungo, terribile e straziante viaggio.

 

Di nuovo in quella stanza.

Davanti all’ultima porta rimasta, Anna Kyoyama provò un misto di timore reverenziale e di grande curiosità.

-Rubra.- i capelli biondi della ragazza si intrecciarono insieme a quelli del suo spirito. –Rubra, non so se voglio andare. E se poi vedessi cose… che… non so, modificassero quello che penso?-

Udì solo una lieve risatina, che fece vibrare ogni singolo nervo del suo corpo. –Non pensavo che fossi così vigliacca.-

-Non sono una vigliacca.-

Rise ancora. –Eppure non mi pare di essere l’unica ad avertelo detto, ultimamente.-

-Non nominare ancora Horo Horo, per favore.-

-Perché…? È così divertente vedere la tua faccia!- Rubra volteggiò sopra di lei.

-Solo perché sono stata io ad ucciderlo?-

Lo spirito intercettò il suo sguardo. -Forse si.-

-Sei una stronza.-

-Senti chi parla, Anna.- Rubra storse il naso con faccia divertita. –Non permetterti di dire certe cose, padrona…-

-Dimmi una sola cosa, Rubra…- Anna fece una pausa. –Cosa ho fatto per ridurmi così…?-

Lo spirito sembrò acquietarsi e riprendere la parvenza di serietà che sempre l’avvolgeva. La luce che aveva illuminato, seppur malamente, la stanza, andava scomparendo con velocità. Piccole ombre segnavano il volto di Anna, rendendolo vagamente antico e facendolo sembrare di porcellana.

-Questo non posso dirlo, Anna. Eppure sai che è impossibile cambiarlo.-

-Già.-

-Allora, padroncina… vuoi ancora rimanere qui a fissare questa porta per molto…?-

Anna fissò con aria stanca la porta che le stava di fronte, eppure i suoi occhi puntati di oscurità brillavano di nuovo. Fece un ghigno. –Non vorrei che mi si desse della codarda, sai.- la sfidò con lo sguardo. –C’è gente che ha avuto il coraggio di farlo.-

-Caspita padrona… e sono ancora vivi?-

-No.- disse lei soppesando le parole. –Tutti morti.-

Entrambe scoppiarono a ridere. Ed aprirono la porta insieme.

Perché mai nessuno le avrebbe dato della codarda, ancora.

 

 

*°*

-Guardare il futuro negli occhi.-

20° capitolo.

 

 

 

 

 

[Ti ho chiesto se mi amavi.

Ti ho chiesto se sentivi lo zucchero in bocca quando mi baciavi.

Ti ho chiesto se il mio corpo era perfetto per il tuo.

Ti ho chiesto se avevi il cuore bollente quando mi toccavi.

Tu hai abbassato il giornale che stavi leggendo e hai sbadigliato.

Me ne sono andata.]

 

 

 

 

 

Bastava un attimo, evidentemente, per cominciare ad odiare qualcuno.

Anna si chiese se dentro la testa di quella bruna abbronzata ci fosse anche del cervello, oltre la scritta luminosa che appariscente lampeggiava dicendo “Ti desidero”.

Quella sgualdrina desiderava Hao.

Non aveva capito niente.

-Gelosa padroncina?-

-Sta zitta Rubra.-

-Direi di si.-

In quello scambio di sguardi oltraggiati e furiosi la sciamana si dimenticò per un attimo di quella sciocca ragazzina che ammiccando cercava di attirare l’attenzione del suo fidanzato.

-Lybenia?- lo sciamano la interruppe con un gesto secco della mano. Negli occhi scuri, non un briciolo di desiderio verso di lei.

-Si?-

-Sono sposato.-

Se Anna avesse potuto urlare, Rubra sapeva che l’avrebbe fatto. Sul suo viso provato passò una vasta gamma di sensazioni, dall’ira allo stupore, e forse anche un pizzico di delusione.

Ma lei fu lesta a riprendersi.

-Quel brutto… si è sposato. Io lo…- ma fu costretta a interrompersi.

La mora fece una smorfia rassegnata. –Si, ti sei sposato a 19 anni. Anna qui, Anna là, esiste solo la tua sposa.-

Di male in peggio. Il colorito già pallido di Anna si avvicinò al bianco più totale. Sentiva il cuore battere forsennatamente, i polmoni vuoti. Tutti gli sforzi per cercare di riempirli nuovamente parevano vani.

Una camera stagna che pareva essere inesorabilmente sigillata e impossibile da aprire se non dall’interno. E chiunque ci fosse, dentro quella stanza, era chiaro che era impossibilitato all’azione.

-Esattamente. Quindi, se solo la smettessi di infastidirmi…-

Non fece in tempo a finire perché un pugnale alabastrino si conficcò fino all’impugnatura nel petto della mezza vampira, che diede un breve gemito e poi scomparve in cenere.

Anna fece saettare il suo sguardo verso la porta socchiusa, e represse un brivido.

Un occhio. Un occhio color cenere fissava rabbioso, da quello spiraglio, l’ampia figura di Hao Asakura. La pupilla nera, contratta a tal punto da sembrare quasi verticale, pareva quella di un gatto.

Come uno spicchio di luna in quelle sere maledette senza luce, questa sembrava voler dare al viso della sua proprietaria una parvenza di malvagità.

E l’iride, dipinta di fumo e metallo con una pioggia di oscurità, aveva crateri come il mantello di quel satellite. Una creatura della notte, col viso di porcellana a contorno di lunghi e stupendi capelli.

Con orrore e ammirazione, l’Anna del presente si accorse di star fissando sé stessa nel futuro.

-Anna. Stavo concludendo un affare con lei.-

-Mi dispiace.- il tono con cui lo aveva detto uscì talmente contraffatto che Hao non poté far a meno di sorridere.

-Stai mentendo, Anna.-

-Vero. E questa non è una bugia.-

Entrambi si sorrisero.

Nel futuro aveva dei bellissimi capelli lunghi, che scendevano ribelli fino alla schiena, allacciandosi in piccoli riccioli. Le piacevano.

-Padroncina, posso uscire…?-

-No Rubra, fa silenzio.-

-E io esco lo stesso.-

Sentì un alito di vento scorrerle lungo la schiena, e questo voleva dire una sola cosa. Il suo spirito era uscito dal sigillo ed era di fianco a lei.

Fu un grosso errore.

L’Anna del futuro alzò di scatto lo sguardo, gli occhi contratti al massimo, il volto improvvisamente serio. Con esasperante lentezza aprì la bocca, e si portò le mani alla testa.

E poi gridò.

Gridò come se l’anima stesse cercando di uscire dal suo corpo. Si accucciò per terra, rannicchiata su se stessa come un micio intirizzito.

-Anna??- il “marito” le si avvicinò velocemente, poggiando una mano sulla schiena della compagna. –Anna che ti succede?-

Non smetteva di urlare, le mani serrate sui fianchi come ultima protezione e alcune lacrime che le scendevano sul viso straziato. Pareva un bel disegno schizzato da un pittore che poi, scontento della sua opera, l’aveva accartocciato e gettato nel cestino. Le linee confuse, i colori sfumati e sbiaditi, i tratti vaghi, e mille rughe a coprirlo come una ragnatela.

E qui il pittore si chiamava Destino.

Cercava invano di rimettersi in piedi, ma invano. Dopo un paio di tentativi ricadde a terra inerme.

Dall’altra parte, poco distante, la ragazza di un altro presente rimase immobile a fissarla, come pietrificata dalla tensione, le braccia lungo i fianchi come serpenti morti e gli occhi vitrei. Osservava con curiosità le lacrime che cadevano senza sosta sulle guance dell’altra, ipnotizzata. A nulla valevano gli sforzi del suo spirito per farla ritornare in sé.

-Padrona. Non facciamo scherzi.-

E poi gli sguardi di quelle due stesse entità si incrociarono. La minore sentì un buco all’interno delle iridi, dove l’occhiata del suo futuro l’aveva colpita con tanto dolore.

E la sensazione fastidiosa cominciò a scorrerle lungo la spina dorsale, ai piedi, e di nuovo su verso i polmoni, che parvero stringersi in un istante.

E anche lei urlò. Urlò con il poco fiato che le era rimasto in corpo.

-Chi c’è? Chi sei?- evidentemente Hao poteva sentirla, perché volse subito gli occhi scuri verso di lei e il suo spirito.

-Anna, aspetta.- quella del futuro chiamò l’Anna del presente. –Mi vedi, Anna? Sarai così.- rimase un secondo in silenzio, cercando di riprendere fiato. Fu allora che l’itako nascosta vide, in mezzo a tutto quel dolore, quello che i capelli che le piacevano tanto avevano nascosto.

Nel corpo, eccessivamente magro, c’era però qualcosa di mistico, forse catalizzato da un tatuaggio che partiva dalla spalla e che non riusciva a distinguere. Gli occhi lucidi avevano un orgoglio smisurato, che andava a scontrarsi con una scintilla di amore.

-Il vestito.- continuò l’altra. –Non prenderlo.- Ma poi vide l’Anna com’era due anni fa, e sorrise, storcendo la bocca in un ghigno.

-Non importa. Non importa Anna. Farai di testa tua… cioè, mia.-

La piccola non parlò, limitandosi ad annuire.

-Adesso vai.- sussurrò. –Vai.-

E con un sussulto, entrambe persero i sensi.

 

 

 

 

 

Ho postato due capitoli insieme.

Beh suppongo che ve ne siate accorti.

Questo perché sono gli ultimi due capitoli “lenti”.^^

Dal prossimo si ricomincia, tesori^^

 

 

 

Mao: uhm, let me see… Yes, I’ve heard these just one or two hundred times.

Non che mi dispiaccia. Ad ogni modo, hai ragione. Ogni tanto tendo a sprofondare nel mio mood personale, e così mi dimentico che far ridere serve… spero di aver recuperato!!

L’intervista…? Era troppo bella per non pubblicarla, voglio dire…!! Io mi sono divertita così tanto a farla, era giusto rendere partecipe tutti. Anche perché… è un’intervista.

Tesoro, mi hai trasformato in un mostro. Su che cosa, te lo dirò in MSN.

Depressione? Dura troppo poco per essere chiamata così, alla fine.

Bacio

 

Ayako: credo di essere finita in un collegio svizzero, altro che liceo scientifico. Lunedì abbiamo passato due ore a condurre un esperimento sul pendolo. Due ore a contare le dieci oscillazioni di quel maledetto pesino di alluminio… credevo di diventare scema. Però è stato forte.

Si, la Sardegna è qualcosa di mitico. È tuta nascosta, non credi? SK? Ovvio, anche se non tutti i punti mi sono perfettamente chiari.

Ok, diciamo molti. Ma forse ce la faccio, a capire. Devi solo lasciarmi mooolto tempo. Vero che Ren è troppo forte? Per la verità è più sbarellato di un lampione, ammesso che i lampioni siano sbarellati… ma vedrai che Anna si rifarà. Prima o poi.

La vendetta è un piatto che va consumato con una certa misurata lentezza.

Non credi…?

Un bacione!

 

Shark: vero che la mia dolcissima Mao è stata grandissima? Mai divertita così tanto in tutta la relativamente breve vita. Ad ogni modo, se non aggiorno in fretta ‘sta storia non la finisco più di pubblicare. E, nonostante vi voglia un mondo di bene, non è che proprio agogni passare la mia esistenza su EFP.

Ren, povero caro, me lo sto rivoltando come un calzino; diciamo che gli faccio fare la parte del buffone del gruppo… e ci godo tantissimo!! [sadica =.= ndRen]

Un bacio

 

Merryluna: Oh mio tesorino adorato… Ren? Cosa ho fatto fare a Ren? Io? Ma stiamo parlando della stessa persona? [Ti odio. ndRen] Di sicuro no, io amo quel cinese oltre ogni dire, e non potrei MAI fargli qualcosa di cattivo. E se l’ho fatto, beh, ho scritto quel pezzo in un momento di sonnambulismo.

Ok, lo ammetto. Ma mi diverto come un gatto col suo gomitolo di lana!! Infantile, lo so… ma che ci posso fare? Cicerone ha deciso di perseguitarmi, a quanto pare. Oggi mi sono dedicata ai “Doveri dei giovani e degli anziani”. Una roba trita e ritrita, in ogni caso.

Però mi piace.

Anche io non vedo come Hao abbia potuto anche solo concepire l’idea di vestire quelle ciabatte. No, no, no.

Ad ogni modo, se Anna era già incinta, vuol dire che Yoh non è così scemo come pensavo… mah. Furbo il ragazzo, eh?

Bacione, amore!!

 

Vanchan: mi vida!! Come te la passi? Ora che mi hai dato l’autorizzazione per maltrattare ad oltranza Ren e Genève, mi sento decisamente meglio: niente più sensi di colpa.

Erano veramente difficili da sopportare. [Ma non mi dire! ndGenève]

Oltretutto, non contiamo il fatto che avere l’autorizzazione di una così buona e brava e gentile recensitrice mi fa stare bene come me stessa. I maltrattamenti piacciono. Quindi posso continuare. Yezz!!

Anna che abbassa cosa… cosa? Na, non fraintendere, sweet. Morirò prima di fare qualcosa di così scontato… non ti preoccupare. Vedi tu in questo capitolo, che te ne pare.

Poi ovviamente fammi sapere, eh!!

Il tuo blog? Beh OVVIO che prima o poi sarei andato a controllarlo.

Parte il conto alla rovescia. Entro due mesi mi proporrai una TUA one shot, di qualsiasi categoria, anche a costo di venire fino a casa tua ad obbligarti.

Sono brava a fare minacce eh? I miei personaggi li faccio stare buoni così, che credi?

Ok, va a finire che mi imbarazzo, vado in collasso e… ciao alla fanfiction!!

Grazie dei complimenti ma ci sono persone, tante, che se lo meritano più di me. Tvttb, dear.

Un bacio

 

Anna: e certo, se vi svelassi tutto subito che gusto ci sarebbe?

Diciamo che mi fido sulla parola, ma sono un bravo istrione… amo giocare con il mio “pubblico”. Trarre in inganno, ecco le mie parole preferite.

Oddio tesoro, a causa della tua domanda sugli Asakura sono stata tormentata da incubi di ogni genere e natura, cosa che sinceramente avrei preferito evitare. XD

Un mistero irrisolto su cui prima o poi farò sicuramente luce, credici.

Beh in fondo Hao è nato da una Kyoyama ed è ancora vivo… ma solo perché sua madre era la secondogenita, ritengo.

Ren? Posso dirti solo una cosa. È stordito alla grande. Non capisce un cavolo di quello che dice, e tanto meno di quello che fa. pertanto, non ti stupire mai delle sue manie.

Lui e Anna… eheh, aspetta tesoro. Tu cosa ti immagini? Stupiscimi!!

Un bacio

 

Siyah: oh tesoro, ma a me BPM piaceva tantissimo. Non assomigliava affatto a una sigla industriale. Oh  beh, contenta tu, contenti tutti^^

Un po’ lenti? Hai ragione, era anche un mio dubbio. Per questo li ho pubblicati insieme, questi due.

Il problema è che, facendo capitoli più lunghi, perdereste dei fatti importanti. Ci sono cose che voi pensate irrilevanti che invece contano tantissimo.

Mai nessuno che faccia la domanda giusta. Pensaci.

È un rischio che tutto sommato devo correre.

Bacione!

 

Lucy: ma grazie, amorino mio!! Domani pomeriggio ho decisamente un buco, quindi ti chiamo!! Sono contenta che la storia ti piaccia, eh!! Bacione!!

 

Rinoa: vero che è meglio se posto velocemente eh? Fregata^^

Sono contenta che il nuovo capitolo ti sia piaciuto, a dire il vero era quello che odiavo di più. Via questo, cominciano i miei preferiti. Decisamente i miei preferiti.

Bacio!

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Capitolo 20
*** Il sentire, come il trapassare. ***


Fatemi più domande^^

Fatemi più domande^^

Ci sono buchi non tappati.

Quindi un complimento a Mao, che mi fece la domanda giusta mentre parlavamo, e uno a Merryluna.

Che la domanda cruciale l’ha scritta nella recensione dello scorso capitolo.

 

 

 

 

 

 

*°*

-Il sentire, come il trapassare.-

21° capitolo

 

 

 

 

 

 

Lanciò lo zaino contro una roccia, per poi lasciarsi scivolare anche lui a terra, scompostamente.

Con i sensi annebbiati ma sempre vigili vide un’altra sacca precipitare al suo fianco, e di seguito anche il suo esausto proprietario. Si guardarono per un secondo, entrambi affranti ed affaticati. Poi spostarono lo sguardo sulla figura che trionfante troneggiava su di loro. Quest’ultima esibiva un sorriso poco rassicurante e un cipiglio severo che andava a contrastare con le labbra tese dalla mancanza d’acqua.

I due erano chiaramente Yoh Asakura e Ren Tao mentre la ragazza che sostava davanti a loro si chiamava Genève Light d’Aubuen. Ed era arrabbiata. Molto arrabbiata.

Con mille ombre dipinte sul volto a causa del fazzoletto in testa agitato dal vento e i capelli incollati al viso dal sudore risultava comunque essere una vista abbastanza piacevole, non comune, ma piacevole. Non fosse stato per il calcio fiacco che tirò ai due, ben poco contenta della loro condotta.

-Siete resistenti…- e sarebbe anche potuto suonare come un complimento, non fosse stato per il –…come mia nonna.- aggiunto di lì a pochi istanti.

Yoh Asakura rispose con un vago muggito che avrebbe potuto rappresentare un “Non è vero” oppure un “Sono stanco!” oppure ancora un “Smettila di parlare!”, mentre l’altro rimase prudentemente zitto, limitandosi al bere un piccolo sorso d’acqua che sputò dopo qualche secondo.

Annusò all’interno della borraccia con atteggiamento prudente. Infine storse il naso –Ma questo è sidro!-

-Già e, indovina indovina, l’hai appena sputato in mezzo alla sabbia!!- disse la ragazza, scuotendolo per le spalle. –Ma che ti sei bevuto, whisky…?-

-No.- rispose l’altro. –Del pessimo sidro.-

-Non posso crederci… il sidro di mio padre!!- ululò Genève. Cercò affannosamente all’interno della borsa e lanciò al cinese la prima cosa vagamente rigida e appuntita che le fosse venuta in mano. Un libro.

Yoh, comodamente seduto sul suo zaino, osservava il comportamento dei due limitandosi a definirlo vagamente anormale. Prese un pezzo di carne essiccata e cominciò a sgranocchiarlo, assorto.

-Ahi!!- dedusse che il libro aveva raggiunto la sua destinazione finale. E difatti Ren si stava insistentemente massaggiando la fronte, sulla quale spiccava già il segno di uno spigolo in ferro. –Che diavolo, almeno tirare un tascabile?-

Si tuffò a sua volta nello zaino, facendo cadere Yoh dal suo, e ne estrasse un altro libro, leggermente più piccolo ma ugualmente letale.

E lo lanciò.

Il pomeriggio era ormai vicino, e il calore del sole andava lentamente ad affievolirsi. Erano tutti e tre sdraiati sulla sabbia ancora rovente, incapaci di muoversi.

-Ragazzi…- cominciò Genève. –Se non ci muoviamo di qui, saremo ufficialmente morti.-

A risposta di quell’affermazione due piccoli corvi cominciarono a gracchiare da uno scheletrico albero che spiccava in quella landa desolata.

Tutti rabbrividirono.

Poi Genève spostò lo sguardo alla sua sinistra, dove il libro verde che le era stato lanciato da Ren troneggiava fieramente in quella spiaggia rossa. Fece scivolare una mano bianca lungo la rena fino che questa non toccò il dorso rugoso della copertina, che si mosse di qualche centimetro.

Rialzandosi lo trascinò con sé, portandoselo sulle ginocchia con un tonfo.

E cominciò a sfogliarne le pagine con leggerezza, dapprima con poca attenzione, poi sempre più attirata da quelle due grafie.

Erano segni di un amore promesso ma nascosto, di sogni infranti e mai veramente morti.

Avrebbe tanto voluto poter piangere per Ren Tao e Anna Kyoyama. Perché il loro amore era proprio come il suo. Impossibile.

 

Quando una prima silenziosa lacrima cominciò a bagnare la pelle secca per la polvere, una mano giunse furtiva da dietro la sua schiena, serrandole la bocca con forza.

Sebbene non potesse vedere chi la stessa bloccando, il delicato profumo di amaro che la figura sprigionava poteva appartenere ad una sola persona. Emise un forte mugugno e la mano la liberò, seppur la pressione fosse sempre presente sul suo viso.

-Ren…- sussurrò senza muoversi. –Non ho alcuna intenzione di dire tutto questo a Yoh.-

Non osava ancora muoversi. Lo sentiva irrequieto. Sentiva il suo nervosismo scorrere attraverso le vene della sua mano. Pulsava. Intensamente.

Così riprovò di nuovo. –Ascoltami. Io non ti odio. Sono sicura che ci sia una buona ragione. Tutto quello che ti chiedo è di spiegarmi perché. Perché parli ancora con Anna Kyoyama sebbene lei vi abbia abbandonato?-

Tutto quello che udì fu un debolissimo sussurro. –Anna non è cattiva.-

Dopo un breve silenzio, il cinese prese a parlare. –Anna mi ama. Nonostante tutto quello che abbiamo passato, lei mi ama ancora.-

Genève avrebbe riso volentieri. Anna Kyoyama non era cattiva. Tutt’altro. Era furba, dannatamente furba. E come se non bastasse, conscia delle sue reali possibilità, che al momento si presentavano pressoché infinite.

Teneva in scacco, e questa era evidentemente l’espressione giusta, tre dei più importanti sciamani del mondo.

E giocava. Dannatamente bene, con un’astuzia che affascinava.

-Non sto dicendo questo, Ren. Spiegami che cosa stai facendo con quel diario.-

-Lei… lei mi sta rivelando tutto di Hao. Lei mi sta dicendo tutto quello che altrimenti non avremmo mai potuto sapere.-

-E tu pensi che stia dicendo la verità?- domandò caustica. –Voglio dire… che assicurazioni hai?-

-Lei mi ama.-

E va bene… l’amore faceva sragionare, lo aveva capito ormai…

L’occhio le cadde nuovamente sul libro. In copertina c’era una grande scritta in oro ricamato, che scandiva a caratteri subitali il titolo.

 

“Il ciclo Bretone”

 

Un’idea le fulminò improvvisamente la mente. Corse a perdifiato fino all’accampamento da cui si erano allontanati mentre camminavano. Recuperò il libro che aveva precedentemente scagliato contro il povero cinese, e affannosamente tornò da lui.

-Guarda qua!- e glielo schiaffò in faccia per la seconda volta in quella giornata.

Ren guardò.

Il titolo a lettere in rame recitava:

 

“Il ciclo Bizantino”

 

-Sai per caso come si chiama il libro di Anna?-

-Mi pare sia il Cid Campeador…-

Genève si illuminò tutta, trascinandolo fra le dune. Un leggero vento le accarezzò le gote rossastre, mentre la consapevolezza della conoscenza s’infiltrava nella sua mente.

-Sono tutti libri che fanno parte di una straordinaria raccolta di miti medievali dell’Europa. Anche se penso che di questi sia rimasta la copertina. Assumono quello che noi vogliamo che siano…-

Ren comprese. –Come se fossero collegati?-

-Esattamente…- disse lei, perplessa. –Anche se…-

-Devo dirti una cosa.- il cinese la interruppe, frenetico. –Anna mi ha rivelato che anche loro giungeranno qui, fra poco.-

-Cos…?-

-Si! Lei mi ha detto di attenderla al prossimo varco.-

-Piuttosto, senti…- la ragazza rimase un attimo basita. –Avrei una cosa da…-

 

Ma non terminò la frase. Silenziosamente, all’improvviso, una lancia le trapassò letteralmente il petto, in mezzo ai seni.

Sentì come la punta fredda dell’arma entrare lentamente dentro il suo corpo.

Poi, più niente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Brassica: ti dirò, tesoro, la tua recensione mi ha stupito. Di solito, quando recensisco non proprio positivamente, mi arrivano delle mail scandalose piene di insulti.

Mi aprono le porte di nuovi mondi, in effetti.

Ad ogni modo, ti ringrazio tantissimo per la recensione. Ma com’è che non hai recensito prima eh? Bestiaccia.

Ivanhoe? Io lo odio. Me lo diedero da leggere nell’estate tra la prima e la seconda media, e non lo riuscì a finire. Poi, a più riprese, tentai di rileggerlo, ma sempre, sempre, sempre inutilmente. Non sono mai arrivata più in là del terzo capitolo, se devo essere sincera.

Ti prego no, non privarmi del mio co-protagonista. Se fai secco Yoh, io come faccio? Porto Hao dal barbiere? No, decisamente non è una buona idea.

Il povero Horo Horo giungerà al termine della storia con un esaurimento nervoso in stadio avanzato. Molto avanzato, temo.

Un bacione!!

 

Lucy: sempre più intrigante eh? Bene, bene, e ancora meglio!! Kiss tvttb

 

Merryluna: no comment. No davvero, quando ho visto il disegno di Marco in tuta da combattimento ero… seriamente divisa tra la voglia di ridere, piangere, o di suicidarmi. Takei è un sadico e punto.

Ebbene si, Hao e Anna si sono sposati. O meglio, si sposeranno. Ma non prestissimo. Comunque, è palese che dovrò scrivere persino di un matrimonio.

Si può cambiare il destino?

QUESTA è la DOMANDA. È abbastanza ovvio che la risposta è soggettiva. A seconda che si creda o meno nel destino e nei suoi riflessi sulla nostra vita, ne siamo più o meno influenzati.

Nuova domanda, chiave di tutto: si può forzare il destino?

Invidi Yoh? io si e no. Nel senso, mantenere la calma è più che fondamentale, ma d’altra parte trovo il suo sfoggio di nervi un po’ troppo esagerato. È per questo che il mio Yoh è un po’ più nevrotico. Bene o male ciascun personaggio mi rispecchia, seppur solo in una minima parte di me. Un bacio!

 

Siyah: letta e recensita, ma ti riconfermo comunque la mia impressione. Fenomenale, e non è per banalizzare. Mi ha colpito davvero.

Spero che questi capitoli ti piacciano, qui cominciano i miei preferiti. E nel gito di un po’ si dovrebbe chiarire quasi tutto. Quasi. Altrimenti non mi divertirei abbastanza XD.

Bacione!

 

Darkin: tesoro, ciao! Manga.it ha avuto dei problemi e mi veniva difficile trovare un momento in cui inserire la fic. E poi ehm, lo ammetto, me ne ero proprio dimenticata!!

Sono contenta che la fic ti piaccia!!

Un bacio

 

Vanchan: amorino mio adorato!! Ci ho messo un secolo per riprendermi dall’attacco di risa che mi aveva colpito a causa delle recensione. Mi hai quasi ammazzato^^

Troppa grazia eh? Hai ragione, ma farvi soffrire troppo non aveva decisamente senso… e poi Horo Horo è il mio personaggio tipo, non potevo non scrivere di lui per troppo tempo. Per adesso lo lascerò un po’ da parte. Ma ho già scritto il capitolo fra lui ed Anna.

Perché ovviamente si, hai capito bene, è stata Anna ad ucciderlo. Non è stupendo? Non sono geniale? [Qualcuno – la – ammazzi. ndRen supportato da un gran numero di personaggi] [Uagh! * La Lady fugge in perfetto stile fumettistico, lasciando dietro di sé solo una piccola nuvoletta bianca. Due secondi dopo si affaccia dallo schermo spiando le mosse dei nemici, partiti al suo inseguimento * Oh, se ne sono andati].

In ogni caso, dicevo, ragionerò molto sull’uccisione di Horo Horo, perché sarà questa che alla fine porterà Anna a scegliere una via piuttosto che un’altra nella storia. Insomma, ce la metto tutta per intralciarle la strada. Questa poveretta vorrebbe solo uccidermi, temo, e di certo non la biasimo.

Vero che Meene è una psicopatica? Ti giuro, stavo troppo ridendo mentre scrivevo lo scorso capitolo. Già il fatto che sia innamorata di Marco chiarisce tutto sulla sua sanità mentale, ammesso che ci sia, non credi?

Innamorarsi di qualcuno con QUEI vestiti… mioddio, inconcepibile.

E ritornano Ren e Genève. Che a questi due mi stia affezionando è più che palese. Spero piacciano anche a te. E poi ormai scrivo in Christina Aguilera dipendenza, la sto rivalutando. Mi ispira un sacco.

Tesoro, per l’HTML, tu mandami il testo in word e io te lo rimando riscritto. A me non si sfugge^^ Bacione!! Tvtttb

 

Shark: cara, quanto, ehm, tempo!!

Allora, spero che il capitolo abbia smosso la tua curiosità, personalmente è uno dei miei trauma capitoli preferiti. Nell’attesa del 30, che credo sarà una mazzata. Ad ogni caso, grazie al tuo suggerimento, sono andata a correggere un paio di battute e spunti. Spero di non deludere le tue aspettative, e ci si sente. Un bacio

 

Jeanne: Buondì pupattola, sono contenta che la mia fic ti piaccia. Di solito ho la personale credenza che i primi capitoli siano così orrendi da scoraggiare chiunque su questa terra. E poi arrivi tu e mi fai ricredere alla grande. Beh, grazie infinite, allora.

Che dire? Il triangolo – non – triangolo è una figura geometrica che non avevo mai sperimentato prima di ora, e quindi più la incasino più sono contenta. Una sorta di fanfiction esperimento, per quel che mi riguarda. Un bacione!!

 

Anna: hai visto che brava, ben due capitoli!! Diciamo che erano gli ultimi due un po’ pallosi, da qui in poi si entra nella mia zona preferita. Diciamo che sono i capitoli maggiormente corretti e rivisti, nei quali ho inserito più indizi per arrivare alla fine. Tesoro, magari non te lo ricordi, ma la Fonte è in Mesopotamia. Se cercavi riferimenti più precisi, beh, devo dire che sono ancora da decidere. Specialmente perché non credo saranno particolarmente influenti per lo svolgimento principale della trama. O forse si. Mi fai venire un sacco di idee^^

Anna e Anna. Beh, diciamo che non l’ho fatto per niente. Un motivo se ho fatto questi confronti c’è, e confido nel fatto che prima o poi, quando svelerò il tutto, lo capirete.

Ma per adesso, diciamo che è ancora off-limits.

Horo Horo è condannato a soffrire, se la scrittrice in questione sono io. Il poveretto deve averlo capito, e quindi ha magistralmente imparato a soffrire in silenzio. E Meene come personaggio mi ha sempre attirato. Non potevo non inserirlo.

E Ren… Ren!! Dio mio, che personaggio ingestibile. È un danno unico. Lui e sua sorella, mi porteranno alla fine.

Per quanto riguarda Hao, non escluderei che sia una donna. Ma hai dei gusti in fatto di vestiti che poi mi viene automaticamente da classificarlo come maschio^^

Bacione!

 

Mao: altra domanda “fondamentalissima”. Solo Anna e Rubra sono in grado di mettere Anna in difficoltà. Il fatto sta nel cogliere le differenze. Perché ti garantisco che ci sono molte sfumature. Se hai un buon libro di matematica, vai a controllare cosa significa il connettivo logico “e”. O magari chiedi a che operazione insiemistica si riferisce. E ne vedrai i risultati, credo.

Horo Horo ucciso da Anna, ebbene si. Non sapevo esattamente cosa mi passava per la testa quando ho scritto questo capitolo, nel senso che non era programmato come colpo di scena. Ma tant’è, è diventato fondamentale nello svolgimento della storia (come tutte le cose che improvviso di volta in volta e che puntualmente non sono in grado di gestire normalmente).

Ad ogni modo, Meene come figura mi diverte un sacco, così come mi piace associarla al personaggio tipo degli XLs, Marco. Non è assolutamente divina, come coppia?

Tesoro, ancora non so come ringraziarti per il tuo incoraggiamento.

Kiss and see ya!!

 

Rinoa: no, niente compleanno, ma consideralo come una specie si pre - regalo.

 Sono contenta che Rubra riscuota successo, contavo molto su questo fatto e tu non mi hai deluso. Anche perché che non ti piacesse Rubra sarebbe una vera e propria contraddizione, almeno credo.

Horo Horo è di nuovo in scena, hai visto? Sono così contenta, è un personaggio di cui amo tantissimo scrivere.

Bacio!

 

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Capitolo 21
*** Quattro stelline ho visto passare... ***


Non nasconderò che questo capitolo è stato scritto con una certa fretta… ovviamente io non ne ho affatto colpa, sia chiaro

Non nasconderò che questo capitolo è stato scritto con una certa fretta… ovviamente io non ne ho affatto colpa, sia chiaro. È che la fine di Genève ha spinto QUALCUNO sulla via delle minacce pur di farmi scrivere il prossimo.

Un bacio!

 

Ad Maiora.

 

Lady

 

 

 

 

 

*°*

-Quattro stelline ho visto passare…-

22° capitolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“-Sai per caso come si chiama il libro di Anna?-

-Mi pare sia il Cid Campeador…-“

 

Gli occhi rabbiosi della Maestra si socchiusero in un moto di stizza che lei non nascose. Con un gesto secco della mano urtò un prezioso vaso in porcellana, condannandolo a cadere al suolo per l’unico gusto di vederlo successivamente in pezzi.

Si alzò scompostamente dalla poltrona in un fruscio di stoffe preziose, cominciando a pensare rapidamente. Quella piccola sciocca… aveva capito, alla fine.

Lo sguardo stanco della ragazza si posò su un libro apparentemente antico. Le pagine erano ormai incartapecorite e giallastre, segno più che evidente di un’usura in stato avanzato.

-Meliad!- tuonò, lasciando che la sua voce forte passasse attraverso la porta della stanza.

Trascorsero alcuni interminabili secondi durante i quali la maestra si chiese se tutto quel tempo passato ad ordire trame non fosse stato speso inutilmente. Se sua madre, non fosse morta per niente…

Poi il portone a doppi battenti si spalancò nel fracasso più totale, mandando le due maniglie a segnare i muri della stanza. La Maestra socchiuse gli occhi nell’ennesimo gesto di disapprovazione della giornata. Quando era troppo…

-Mi hai chiamato padrona…?- chiese l’essere con fare poco signorile. Lei fu costretta ad alzare la testa per contemplare interamente la figura alta e slanciata del suo spirito di livello divino. I piedi larghi e adatti alla corsa, un corpo rigido ma al contempo molto fine e una testa relativamente piccola, se rapportata al resto delle parti.

Si sarebbe potuto definire un mostro, ma era qualcosa di più.

Meliad era un amico fidato, paziente e capace.

L’unica cosa che l’ancorasse tutt’ora al suo passato. Fu un attimo, e si rivide ancora bambina timida ed introversa, capace di pronunciare parola alcuna. Fino a che non erano giunti loro due… e poi erano diventati uno solo.

Fu proprio la voce roca dello spirito che la richiamò, facendola sobbalzare.

-Si Meliad… per favore, caro, non sbattere la porta contro il muro. Sarà la ventesima volta che la faccio riparare.-

Egli, confuso, voltò lentamente la testa fino ad inquadrare la porta divelta e accartocciata per terra. Due enormi solchi ornavano ora il muro, le maniglie ancora incastrate al loro interno.

Dei goccioloni cominciarono a formarsi lungo la linea degli occhi giallastri, che confusi saettavano dalla scena alla ragazza.

-Io… io, mi spiace…- chinò lo sguardo verso il basso e non vi fu più verso di farglielo rialzare. Ad ogni modo, lei sorrise con indulgenza e sventolò una mano con fare preoccupato. –Ma no, davvero, non fa niente! Guardami, su!-

Niente.

-Ad ogni modo, Meliad, ti ho fatto chiamare perché tu mandi alcuni dei nostri uomini migliori in quella che gli antichi chiamavano Mesopotamia. Ci sono due persone da uccidere, come ci è stato gentilmente comunicato.- il suo volto si trasfigurò in una maschera di rimarcata contentezza. –Non vorremmo certo mancare al nostro impegno, vero Meliad? Lui non ne sarebbe affatto contento…-

-Certo padrona… faremo presto.- fece schioccare le dita, ma quello non fu un gesto fatto a caso, ed entrambi lo sapevano: uno dei migliori squadroni era stato avvertito, e presto sarebbe partito per destinazione Mesopotamia.

-Mi chiedevo, Mia Signora…- lei rivolse di nuovo il suo sguardo all’amico mentre andava di nuovo verso la poltrona, stanca. L’abito rosso in cui spiccava su un seno la scritta H.F.C. brillava come se fosse dotato di orgoglio proprio.

-Ti ascolto.-

-Perché abbiamo scelto questa strada…?-

Serrò un attimo gli occhi, forse perplessa da quella domanda così apparentemente ingenua eppure così complicata. Poi comprese. –Quattro stelline, Meliad… quattro stelline.-

-Come?- chiese perplesso.

Sembrava assurdamente che le linee del suo viso fossero andate a comporsi in un quadro vagamente astratto. Le sopracciglia inarcate verso l’alto e gli occhi sgranati contribuivano a conferirgli un’aria buona, quasi buffa, ma i lunghi denti che il labbro superiore rivelava contraendosi tendevano ad annullare con rapidità questa sensazione.

-Non ti ho mai raccontato questa storia…?- finalmente si sedette, poggiando le mani fini sui braccioli. –Vieni qui anche tu, parleremo meglio.-

-Quando mia madre era ancora viva ed io una bambina pressoché in fasce, mio caro, lei mi raccontava sempre una storia bellissima. Bellissima, ma molto triste. In cui si capisce che se vogliamo salvare il mondo dobbiamo essere pronti a grandi sacrifici.-

L’altro tacque, inclinando lievemente il capo.

-Forse è per questo che…- strinse i pugni. –Forse è per questo che quando l’ho uccisa lei non ha pianto. Perché aveva capito che il suo sacrificio era necessario.-

Lampi di ricordi andavano a toccare la sua memoria, provocando scossoni nella fragile emotività della ragazza. Si accorse di un paio di lacrime che cercavano di uscire alla luce del sole e fu veloce nel farle scomparire.

-E la storia, Maestra…?-

-Presto detto, Meliad caro. Mia madre… mia madre aveva capelli rosa come i fiori a primavera, e occhi di un bellissimo castano. Si chiamava Shinse Mikani, e sua madre per vivere, visto che era cieca, narrava storie ai bambini, in piazza. Quella che lei era solita raccontarmi era la sua preferita, tra le tante che la nonna raccontava.- prese un respiro e poi continuò a raccontare.

-La filastrocca suonava più o meno così…

Quattro stelline ho visto passare, quattro stelline sull’orlo del mare.

Una per me, una per te, una la vuole la figlia del re.

La quarta stellina il cattivo, strepita e urla, la vuole per sé.

Lei sorridendo sosta a guardare, poi sorridendo si spegne nel mare…-

-Mi piace… ma è così triste, padrona…-

-Hai ragione Meliad, ma in fondo è questa la nostra realtà…- disse. –La realtà che ci stiamo costruendo addosso.-

-Moriremo anche noi?-

-Non so dirtelo… ma il mondo sarà libero da questi uomini immondi e sporchi, Meliad. Puoi starne certo.- chiuse gli occhi e abbandonò la testa sul cuscino.

Il sonno che tanto aspettava era finalmente arrivato.

 

Hao Asakura, passate due morti e altrettante reincarnazioni, poteva dire di aver visto quasi tutto, nel mondo.

Gli fu presto chiaro che non c’era limite alla disperazione dell’uomo, e alle sue inconsulte azioni.

Il ragazzo che gli stava di fronte aveva gli occhi drammaticamente bassi, anche se all’interno aveva il fuoco più puro. Come l’eroina di una tragedia, sembrava sopportare il dolore di tale umiliazione nel più assoluto silenzio, forse nel rispetto per tutto quello che stava rinnegando.

-Ripetimi ancora perché sei qui.- disse Hao, e gli parve così assurdo che nemmeno si sforzò di essere accomodante o realista.

-Voglio che tu mi aiuti a battere gli H.F.C.-

-Non vedo perché dovrei.-

-Perché anche tu stai cercando l’acqua della Fonte.-

-Ma eliminandoli faciliterei anche a te il compito, col risultato che mi nocerei da solo.-

-Devi solo pensare una cosa, Hao: chi vale la pena di affrontare in un eventuale combattimento?-

Lui rise e facendolo gli parve di aver improvvisamente capito chi aveva davanti. –Posso battervi tutti, in ogni istante. Ma sarà divertente osservarti mentre umili i tuoi stessi sogni.-

L’altro digrignò i denti rabbiosamente. –Maledetto.-

-Oh si, ma indispensabile. Ed è questo che ti da fastidio, Lyserg.-

-Come potrebbe essere altrimenti?-

Lyserg Diethel gli diede le spalle e, la testa china, si incamminò verso l’uscita, seminando pezzi della dignità che non aveva mai avuto.

 

Yoh si svegliò con una fastidiosa sensazione che gli prendeva lo stomaco. Si alzò con sorprendente rapidità, lo sguardo vigile e la mente fresca. Era tardo pomeriggio, e lui era solo.

Dove si erano cacciati quei due? che avessero deciso di riprendere a combattere, approfittando della sua assenza?

Ma quella sensazione di stretta alle viscere… quella era ancora lì, ben presente.

Il primo pensiero che gli saltò alla testa fu che fosse successo qualcosa ad Anna, ma poi lasciò perdere, colpito da un moto di fastidio.

Anna, Anna e Anna… che imparasse a respirare da solo.

Ad insospettirlo fu quel vento improvviso, oppure quel fascio di luce violetto che si sprigionò da dietro la duna più vicina. Fatto sta che cominciò a correre sempre più rapidamente verso la fonte di quella luce, col cuore in gola.

-REN!! GENE’VE!!- a rispondergli furono soltanto un paio di colpi di spada.

Anni di allenamento della sua ex ragazza erano alla fine serviti a qualcosa, perché con una sola rapida occhiata riuscì ad inquadrare per intero la situazione.

Il suo amico era chiaramente vivo, e parecchio agguerrito. Aveva graffi un po’ ovunque, dato che era ancora senza spirito, ma nel complesso di reggeva in piedi.

Mentre Genève… barcollava. Teneva una mano sulla ferita, mentre con l’altra cercava di tendere il suo arco, aiutata da Raushana, la figlia di Sulahna.

Vide con orrore ogni piccola goccia di sangue scivolare sulla sua pelle leggermente abbronzata, incapace di resistere alla pressione della mano. Genève.

Come un sordo richiamo. Genève ed ancora Genève.

O forse Anna?

 

Qualcosa di morbido gli batté sulla spalla, facendolo voltare di scatto. Lo spirito della ragazza gli tendeva un arco, che lei stessa aveva precedentemente donato allo sciamano.

Annuì brevemente e poi scomparve, lasciandolo solo.

Un arco. Mirò ad uomo, fra le dune, cercando di colpire il simbolo H.F.C. che prepotente spuntava sulla divisa rossa.

 

Trasse un breve respiro e lasciò la corda.

 

 

 

 

 

 

 

Tesori!!

Domani compito di matematica, il primo con la nuova insegnante… sono troppo agitata, assolutamente! Fatemi gli auguri^^

Bacio

 

 

Ayako: esiste un tasto così mefitico? Mioddio, io l’avrei già estirpato… col gatto che passeggia periodicamente sulla tastiera correrei ogni volta un rischio incalcolabile. Ore di lavoro in fumo per… per… una gatta con tanta voglia di coccole! Non voglio nemmeno pensarci, mioddio, potrebbe avverarsi… anche se credo che sul portatile non ci sia. [fiuuut]

Marco che indossa abiti osceni è… una tautologia, guarda. Una frase sempre vera. Ma neanche Luchist scherza poi molto, in quanto a completino sadico-trasparenti… mi viene voglia di eliminarlo per evitare che la moda sia così gravemente offesa da tutta quella mancanza di buon gusto.

Hao? Prima o poi lo farò passare in sartoria, così come Anna, Yoh, e tanti altri.

Ebbene si, quei due si sposeranno. Beh se conti che è anche il sogno della mia vita, e anche di quella di qualcun altro… alla fine una buona settantina di anni per somma li otteniamo. XD non sarebbe male, una vita di Hao/Anna.

Horo Horo e i suoi cavoli saranno fondamentali, si. Ma ovviamente non svelo nulla di più, se no mi perdo tutto il divertimento… per forza! Se devo dirtelo, non ho ancora scritto il vero e proprio finale, cambio idea una volta a settimana. Ne avrò pensati sette o otto, in summa.

Tesoro, per il finale mandami una mail, così ti rispondo!! Bacione

 

Brassica: diciamo che il concetto di “facciamoci trapassare / tagliare / soffocare / annegare / etc” è una sorta di battesimo nelle mie fanfiction. Se non lo presento condito in diverse varianti [almeno due o tre] non sono contenta. Devo quindi dare sfogo alla mia perversa di idea di trama, e amen ai poveri personaggi che vengono bistrattati in ogni modo possibile.

Suspence? Non so proprio che cosa sia. Diciamo che io di mio sono abbastanza buona, ma ci sono autrici che mi interrompono i capitoli a metà. Il risultato è che mi incattivisco col prossimo, creando mostri come la mia storia.

Riassumendo, la colpa non è MAI mia.

Va bene, te lo concedo alla grande. Ren è un cretino. Non ha ancora capito che IO lo amo. [il povero cinese guarda le due autrici e sbatte gli occhi, perplesso.] D’altra parte, non credo che il mio personaggio abbia ben capito chi gli sto facendo amare: considera il suo cervello come un elemento che si trascina per inerzia di remoti e passati pensieri, ormai dispersi e ammuffiti.

“Non ben definito coso di nome Lyserg”. For me, it was invitation enough.

E così ho aggiunto al capitolo il piccolo pezzo di Lyserg. Prima non c’era.

Allora, diciamo che aspetto la tua mail e nel frattempo ti mando un bacione!! Smak

 

Mao: oh cavolo, il tuo ragionamento su Genève è perfetto. Non ci avevo pensato nemmeno io, a dirtela tutta [XD]. Ti lascio col dubbio, se no poi potresti darmi della buonista e potrebbe venirmi un’orticaria di conseguenza.

Ad ogni modo, si legge “Genèv”, abbreviazione di Geneviève. Con la G pronunciata a mo di fonema dolce [Come il cognome della Jolie, la pronuncia della J è la stessa della G], e l’accento sulla penultima, come peraltro suggerito da è.

Anche io mi ci sto affezionando, se tieni conto che è fortemente ispirato ad una mia amica…

Ren innamorato. Non suona strano? La cosa divertente è che nel manga non mostra predisposizione per nessuna ragazza, così, necessariamente, me lo sono dovuto reinventare nel ruolo di “Innamorato / Disperato”, tra parentesi, divertendomi un casino.

Per una volta che la scuola serve a qualcosa. Su quei libri ci feci una ricerca l’anno scorso, e mi rimase l’idea da allora… aspetta e vedrai! Un bacio tesoro!

 

Merryluna: non te lo nasconderò. Sentirti dire che non vedi l’ora che arrivi il giovedì mi riempie di felicità. Forse perché è una cosa che mi succede quando io amo profondamente una fic, e guardo sempre per vedere se si è aggiornato.

Ad ogni modo: capirai perché Ren ha detto solo “Anna mi ama”, e non l’altra metà della frase, generalmente più ovvia. Per quanto riguarda Ren e Genève, posso solo dirti che al momento il cinese soffre di una pesante doppia personalità. E non sto scherzando, è davvero così.

Ma quanto mi diverto XD

Facciamo tripla, considerando che ama anche me… mh, forse sono un po’ troppe.

I libri? Oh si, se ho scelto quelli c’è un motivo ben preciso [grazie alla mia prof di italiano!], ma ovviamente [comincio a diventare banale] non te lo dirò. Con questo capitolo, comunque, raccogli un altro pezzo riguardo ai volumi.

Sempre da questo capitolo, penso tu abbia capito chi ha attaccato Genève. L’idea di un’Anna gelosa era buona, a dirla tutta… ma trascuri il fatto che lei non sa di Genève [altro punto sul quale mi sbizzarrirò alla grande, puoi contarci]. D’altra parte una lancia non si sposa bene col carattere della mia protagonista. Preferisco un pugnale. Te lo sottolineo perché, se ti ricorderai del pugnale nel prossimo capitolo, non sia mai che ti venga un’illuminazione^^

Troppe domande? Affatto. Anzi, meglio così che mi diverto a risponderti. D’altra parte, hai perfettamente ragione: la mia interpretazione è quella che conta, mio malgrado.

Bacio!

 

Rinoa: da parte di Ren, un grazie per esser stato così gentilmente definito. D’altra parte, che cosa ti aspettavi? Tutti diventano malleabili con un po’ di sano amore.

Un bacio!

 

YohandAnna: hai detto bene carissima. Questa fanfic non avrà mai fine. Ci invecchierete, forse morirete prima di leggerne la fine, non lo so… forse morirò io.

Spero di no, ad ogni modo.

Se non capisci qualcosa nella storia, non esitare a mandarmi un mail; sono consapevole di aver creato un intreccio complicato, io stessa mi sono riempita di schemi per evitare di combinare cose trascurandone altre.

Ti ringrazio ancora per i complimenti!

Bacione

 

Vanchan: diletta, la tua recensione, per di più come prima, mi riempie il cuore di una tale gioia che definirla è… impossibile.

Tante novità? Verissimo, ma confido nel fatto che anche questo capitolo ti sia piaciuto, come spero ti siano piaciuti i precedenti: finalmente un po’ di Yoh, e dio sa quanto ho aspettato questi capitoli. Senza vanto, ma sono i miei preferiti, sia perché nodo nevralgico della storia, sia per la forma stilistica raggiunta. A volte dondolo fra alti e bassi, ma qui mi sono trovata particolarmente a mio agio con la scrittura.

Non so se ti succede, a me capita anche quando disegno: ci sono dei giorni un cui se prendessi in mano la matita farei solo sgorbi, altri in cui riesco a fare tranquillamente figurini con pochi tratti. Lo stesso per lo scrivere. Chissà come mai. Sarà l’ispirazione? Mah!

Ma no, insomma, non mi svelare tutto! Il povero Ren ancora non ha capito nulla del casino in cui lo sto cacciando, se magari fiuta qualcosa potrebbe anche tentare di ribellarsi al mio volere. [O forse no… * la Lady brandisce una frusta in pelle piena di sangue *].

Anche se non credo, è troppo stordito per capire qualcosa…

Genève… ehm, non mi sono potuta trattenere. Se non le succedeva qualcosa non ero contenta e fine della storia. Ti lascio con il dubbio fino alla prossima settimana… mi sembra anche giusto! W i diritti degli scrittori.

Triangolo triangolo… aspetta e vedrai cosa ti combino!

Insomma, anche [tra un po’] dea delle fic. Mi farai diventare un’aragosta, a furia di complimenti. Diciamo che, allora, come [tra un po’] dea delle fic, ti obbligo a mandarmi qualcosa. Equo e solidale.

Per me, ovviamente.

Un bacio!

 

Jeanne: no dai, non sono così cattiva come pensate [tutti i personaggi alzano gli occhi al Cielo, aspettando un aiuto]. Far trafiggere Genève da Ren era troppo persino per me, il che è davvero dire tutto, se ci pensi.

Però ora, effettivamente, ragionandoci su… non era mica una cattiva idea! [I due deglutiscono sonoramente]

Non ti preoccupare per i ritardi, in fondo se fossi una persona puntuale potrei avermene a male ma… decisamente non ne ho il diritto, credimiXD

Un bacione bellissima!

 

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Capitolo 22
*** Perchè ti ho amato. ***


Sinceramente non mi aspettavo di arrivare fin qui

Sinceramente non mi aspettavo di arrivare fin qui.

Di potermi spingere così oltre con una fanfic, di farmi prendere così tanto da scrivere senza potermi fermare.

Ne sono oltremodo contenta, sappiatelo.

Un bacio

&

Ad Maiora.

 

 

 

*°*

-Perché ti ho amato.-

23° capitolo

 

 

 

 

 

[Per tutti la morte ha uno sguardo.

 Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

 Sarà come smettere un vizio,

 come vedere nello specchio

 riemergere un viso morto,

 come ascoltare un labbro chiuso.

 Scenderemo nel gorgo muti.]

 

Cesare Pavese, Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

 

 

 

 

 

-Pensi di essere capace di usarlo, Yoh?- sempre fedele al suo padrone, presente come l’ossigeno e impalpabile come l’aria, Amidamaru gli comparve al fianco. Lanciò un’occhiata preoccupata all’arco che egli teneva ben teso fra le braccia muscolose, quindi emise un gemito a metà fra l’esasperato e il divertito. –Sento un’energia molte potente provenire da quest’arma. D’altra parte devo dire che ti dona assai.-

Lo sciamano si lasciò andare ad un sorrisetto storto che facilmente rappresentava lo sforzo per tendere la corda di crine. –Appena trovo il coraggio di lasciare la freccia… magari ti rispondo.-

Il “cacciatore” che aveva precedentemente puntato gli mostrava ora la schiena poderosa, e il suo animo presentava una dolorosa spaccatura. Fra le prime cose che gli avevano insegnato, Anna specialmente, c’era l’onore. Concedere al proprio avversario pari opportunità rispetto alle tue. Eppure li avevano attaccati così, senza preavviso, complice anche la disparità numerica.

Il tutto si riduceva ad un semplice disputa all’interno della sua mente.

Perché l’onore, così come l’orgoglio, potevi solo fingerlo, se non l’avevi. Potevi esasperarlo, farlo diventare il tuo peggior nemico e al contempo il tuo miglior alleato. Potevi diventare suo schiavo.

Ma non potevi domarlo. Perché domando il tuo onore, alla fine l’avresti perso. E con che onore avresti mai potuto farlo?

Come in un circolo perverso, vizioso, e chi vi entra difficilmente sa uscirne. Pardon, vuole uscirne. In quel momento Yoh Asakura si chiese se in realtà non stesse pensando unicamente ad Anna.

Ad una prima occhiata sarebbe potuta sembrare senza onore, ma il ragazzo se ne accorse solo ora, dopo mesi, il suo onore era stato proprio quello di sapersene andare senza sofferenza. E senza rivelare i loro segreti.

-Yoh?- lui si scosse in un brivido che fece tremare tutto il suo forte corpo.

Alla fine, lo sapeva, non avrebbe mai attaccato un uomo che gli voltava le spalle, ignaro della sua presenza. Fece un sospiro rassegnato e poi, afferrata la sua harusame, cominciò a correre verso il campo di battaglia. Accidenti a lui, come diavolo aveva potuto dimenticarsi dello scontro?

Lanciò un urlo per segnalare la sua presenza –non sia mai che qualcuno non l’avesse notato- e spiccò un balzò poderoso, piantando la spada dentro al fragile corpo di un cacciatore. Questo stramazzò al suolo senza offrire la minima resistenza, come un pezzo di ghiaccio esposto al sole.

-Pensavo ci fossi morto, con quell’arco in mano.- gli sibilò velenosamente Genève, il volto talmente pallido da sembrare trasparente e gli occhi dolorosamente lucidi.

Yoh sorrise con imbarazzo. –Scusami. Pensavo.-

-Il più delle volte si rivela dannoso, credimi.- buttò lì lei che, abbandonato per un attimo il suo arco lungo la sabbia, aveva appena trafitto un altro cacciatore con un piccolo pugnale. Crollò al suolo, la mano premuta sulla ferita pulsante.

-Dove è Ren?-

La ragazza fece una smorfia. –Inutile. È senza spirito. Penso non sia ancora tornato da quando lo ha spedito alla sua residenza, durante lo scorso attacco.-
-Non me ne ricordavo.-

-A quanto pare nemmeno lui, visto che prima ha tentato di creare un over soul con dei granelli di sabbia…- replicò lei non cercando nemmeno di dissimulare il profondo disgusto che provava.

Lui eliminò un altro essere e si girò per rassicurarla. Solo dopo un attimo si rese conto che era assolutamente inutile. I suoi occhi ardenti come mille Inferni, il volto diafano tale da renderla sull’orlo dell’esistenza, e il sangue che colava come un filo dalla bocca, colorandola di un rosso profondo.

E un’anima arcana, retaggio di un passato sconosciuto, antico come l’argento brunito dei suoi occhi che bruciavano consumando l’ anima. Solo adesso si rese conto di quanto somigliasse ad Anna.

E realizzò che voleva salvarla, preservare quella ragazza già corrotta eppure eterea, e che non voleva vedere i suoi gesti stravolti dall’odio.

Lei gli restituì uno sguardo parzialmente annebbiato ma pur sempre vigile, e sorrise. Yoh Asakura avrebbe voluto che quel sorriso, quel piccolo spiraglio di luce nella maschera che portava, durasse per sempre.

Ma di nascosto com’era comparso, disparve. E la causa era principalmente una. Il cacciatore che si era avvicinato loro con aria spavalda e temeraria, un ghigno dolcemente aperto sul viso fine.

-Ah, Genève Genève…- si pose di fronte ai due e spazzò via dal mantello alcuni residui di rena. –Pensavo che fossi diventata più forte, e invece ti ritrovo qui, con un buco nello stomaco sanguinante e un moccioso come guardia del corpo.-

In tutta risposta lei digrignò i denti e si rialzò appoggiandosi all’arco, fino a che i loro occhi si rincontrarono. –Simé…- fece un’altra smorfia e proseguì –Non credevo fossero tanto stupidi da mandarti qui ad affrontarmi. Dovrebbero sapere che ti ho già sconfitto, in passato…-

Rimasero a confrontarsi per diversi istanti abbagliati dal riflesso del sole morente. Infine lei, forse stanca, scattò in avanti, la mano sinistra con il pugnale protesa verso l’avversario.

Anche il ragazzo sfoderò un’arma a doppio taglio, spaventosamente simile a quella da Genève da sembrarne uguale. Nel contatto che ne seguì diversi schizzi di sangue andarono a macchiare la tunica rossa di Simé, che inorridito si ritrasse velocemente.

-Complimenti.- le disse –In fondo è proprio per questo che un tempo mi piacevi.-

E Yoh cominciò seriamente a non capirci più nulla. Stanco, confuso, in preda ad uno spiacevole mal di cuore che gli attanagliava la gola. Si limitò a vigilare, la spada tesa. Perchè era come se lo sguardo di lei gli ordinasse di rimanerne fuori. Ancora una volta gli occhi di Genéve Light d’Aubuen bruciavano odio.

-Già…- stancamente chiuse gli occhi di argento e serrò la bocca –Ti sei sempre fermato alle apparenze. Non ti sei mai chiesto che cosa volessi in realtà. Forse è proprio per questo che ti ho amato.-

-Non dire sciocchezze, ragazzina. Eri solo un gioco, uno stupido gioco che si è rivelato più complesso del previsto.-

-Oppure sei stato tu a fartelo sfuggire di mano.- insinuò lei.

Il giovane sciamano corrucciò i lineamenti e attese la replica del nemico, che però rimaneva chiuso in un fastidioso silenzio.

-In fondo- Genève sorrise –è proprio quello che volevi. Volevi che io cambiassi ogni giorno per stupirti… non ti sei mai accorto di quanto cambiassi velocemente.-

-Sei solo una stupida ragazzina. Non vali questa missione.-

Finalmente lei capì, e il suo sorriso si fece più ampio. –Ecco… siete qui perché oltre a voler uccidere Yoh Asakura, volevate che io tornassi dai voi… oppure… sei solo tu a volerlo, non è vero, Simé?-

Colpito, il ragazzo fece un passo indietro. –Non...-

-Hai sbagliato, Simé.- ripeté il suo nome come a volerlo imprimere nella memoria. –Hai sbagliato i tuoi calcoli se solo hai pensato che io volessi tornare ad essere quella di prima.-

E con uno slancio piantò il pugnale nel petto del cacciatore, che senza emettere un suono crollò sulle ginocchia. –Gen…- disse mentre cercava di togliere il suo sangue dalla tunica.

-Stai zitto. Ti ha sempre fatto orrore il sangue sulla tunica, me lo ricordo…- ghignò. –Spero ti stia divertendo, ora. Sei tu stesso a provocarti ribrezzo, adesso?-

Lui emise un altro gorgoglio ribaltando gli occhi. Infine capitolò al suolo, a faccia in giù, verso la sabbia. Ai piedi della ragazza.

Lei voltò lentamente il viso verso Yoh, mostrandogli i mille schizzi di sangue che andavano ad ornare grottescamente il contorno degli occhi. Infine spostò lo sguardo in basso, sull’altro cacciatore.

-Simé… tu e il tuo fermarti alle apparenze.- sorrise, e una nota di velata ironia andò a riempire l’aria quando lei parlò di nuovo. –Forse, in fondo… è proprio per questo che ti ho amato.-

Fu in quell’istante, o forse in quello immediatamente successivo, non seppe dirlo, che Yoh Asakura capì chi aveva di fronte. Per niente intimorito, solo stupito, la afferrò per un braccio e la scosse leggermente. –Genève, scusami tanto, Genève.-

-Cos…-

Non fece nemmeno in tempo a prendere fiato che lui l’attirò a sé e la baciò.

Nonostante il sangue sugli abiti e sulla bocca e dimentico della ferita nell’addome.

Che tanto un momento valeva l’altro.

 

 

 

 

 

 

 

Lo so, sono in ritardo.

Chiedo perdono. Commenterò anche le vostre fic, se riesco a sopravvivere.

Ma ce la posso fare, non disperate.

 

 

Rinoa: i compiti di matematica ormai sono il mio pane quotidiano, ecco la verità. U.U

Non ne posso più. Amore… amore? Io ne scrivo parecchio, di questa cosa qui.

Ma ne tengo ben lontana. XD

Bacio!

 

YohandAnna: * si guarda intorno * Tamao? Tamao chi? * goccia * Ehm, dunque, dire che me ne sono proprio dimenticata suona un po’ male ma… ma ti giuro che prima o poi tornerà.

D’altra parte, ha anche lei il suo ruolo, sisi.

Intrigo nella mia storia? Nooo, a me sembra così lineare e chiara… * nasconde quaderni di appunti per non dimenticarsi di tutto * Giuro che migliorerà. Sempre prima o poi, ovvio. U.U Bacione!!

 

Shark: mi sa che mi sono fermata un po’ troppo tempo, ecco. Ma ti giuro che riprenderò una pubblicazione regolare, scuola permettendo. Permettendo, ovvio.

Devo dire che questi intrighi mi affascinano. Non è che li metta solo ed esclusivamente per attrarre il lettore. È che mi ci diverto proprio, a scrivere di tutte queste facezie. Sarò io ad essere strana? Probabile, molto probabile.

Ehi tesora, il tuo capitolo della fic? Te lo sei persa per strada? Ma nu!! Aggiorna presto!

 

Merryluna: ho ricevuto la tua mail, appena sopravvivo commento tutto, non ti preoccupare [qualora ti stessi preoccupando, tra l’altro].

In effetti credo che la Maestra sia fatta per essere antipatica, è stato più forte di me, ecco. Come potevo creare un’altra cattiva adorabile e simpatica? Per una volta mi sono lasciata andare al banale stereotipo degli antagonisti.

Anche perché tutti simpatici poi ci si scassa anche le balle, non credi?

Io quella filastrocca sulle stelline ormai la so a memoria da quando avevo quattro anni, credo^^’’ La lessi su un libro di mio padre [che cadeva a pezzi], e me ne innamorai. Sto diventando sentimentale? Uah, non saprei.

In effetti sono in molti a scrivermi riguardo all’identità della Maestra: poi in realtà sono pochi quelli che ci beccano: credevo fosse più semplice. Un bacio tesoro!!

 

Vanchan: eccolo qui, il mio caro Yoh Asakura, Shaman King in erba e fallito in amore!! Ti era mancato eh? Devo dire che il caro Yoh mi sta facendo impazzire, impazzire, impazzire!! È quello su cui ho dovuto creare più schemi, per non andare OOC. Se non fosse che poi è successo lo stesso. * butta tutti gli schemi nel cestino con un sospiro *

Va beh, bando alle ciance, questo è un vero e proprio capitolo da scoop. Spero che nessuno decida di uccidermi, o che nessuno decida di fare fuori Genève, anche perché, come dire, mi servirà ancora per parecchio. Non è che sia una logica materialista, nono.

Semplicemente adoro complicare le cose, per poi sbrogliarle tutte all’improvviso, facendovi secchi. Yeah.

Per i libri non ti preoccupare, è già tutto sistemato nei capitoli che ho scritto. Conto di svelarvi la verità al più presto^^

Il mondo mi arride, oggi. Saluta il tuo adorato neurone, eh!!

 

Ayako: dopo la scoperta di tale mefitico tasto, ti giuro che guardo la mia tastiera con un’espressione un filo più terrorizzata, credimi.

D’altra parte, nella mia è una combinazione di tasti, quindi sono anche meno a rischio di te * tira un sospiro di sollievo *

La mia gatta si chiama Anamaya, ma ci sono delle volte in cui la chiamerei Gatto – da – fare – fritto.

Con molte altre varianti, puoi ben starne certa.

Un’altra a cui non piace la maestra, ma vieni!! Che tu sia la benvenuta nel nostro personalissimo club * spalanca le porte *

E poi Lyserg finalmente schiavizzato, che si fa mettere i piedi in testa da hao, è il mio sogno dalla prima volta che l’ho visto nel manga. È più forte di me, lo maltratto.

Non è che mi faccia poi molto onore ma… credo che resisterò all’onta e continuerò su questa strada, sisi.

Che te ne pare del capitolo? Spero che ti sia piaciuto, ecco!! Bacio

 

Mao: ebbene si, si pronuncia proprio così. è vero, sisi, Meliad fa tenerezza ed è una cosa di cui mi sono subito pentita. Nel senso che poi adattarlo ad una parte da cattivo sarà molto più difficile del previsto. Ma è uscito così, pace a tutti. Un bacio!

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