I believe in nothing but the truth

di RosaBuo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Here we are at the start ***
Capitolo 2: *** 2. Look at the red, red changes in the sky. ***
Capitolo 3: *** 3. End of the Beginning! ***
Capitolo 4: *** 4. Was It A Dream? I ***
Capitolo 5: *** 5. Stranger in a Strange Land ***
Capitolo 6: *** 6. I e II ***
Capitolo 7: *** 7. Was it a Dream? II ***
Capitolo 8: *** 8. No, this is not a game! ***
Capitolo 9: *** 9. I can feel the beating of our hearts ***
Capitolo 10: *** 10. It could be just like Heaven. ***
Capitolo 11: *** 11. Just a Shell of what I dreamed ***
Capitolo 12: *** 12. See... It's in your eyes ***
Capitolo 13: *** 13. It hurts but it may be the Only way ***
Capitolo 14: *** 14. May your Smile shine on ***
Capitolo 15: *** 15. Maybe We'll meet Again ***
Capitolo 16: *** 16. everything You ever dreamed of ***



Capitolo 1
*** 1. Here we are at the start ***


Premessa
I 30 Seconds To Mars non mi appartengono, come tutti gli altri personaggi noti o famosi citati.
 
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

Prima di cominciare a raccontare questa storia vi rubo due minuti per spiegare un paio di cose. Quello che mi preme dire è che, come forse vi accorgerete, la storia è priva di capitoli (che inserirò per una questione tecnica di pubblicazione periodica). Ho deciso di scrivere con la forma di diario accostato alla lettera. I due elementi li distinguerete con facilità. Quando parlerò in forma di diario userò l'incipit riferito a momenti specifici della giornata (notte, tramonto, pomeriggio, sera..); quando invece parlerò in forma di lettera userò la data precisa (GG/MM).
Vi sono alcune citazioni letterarie e musicali, di cui ho inserito le fonti nella narrazione stessa per non creare problemi con le note a piè pagina. Se vi saranno delle note a piè pagina inserirò degli asterischi che vi rimanderanno alla lettura delle note sottostanti. La presenza di nomi puntati è data dal fatto che non mi andava di cambiare i nomi dei miei amici, ma non mi sembrava adatto inserirli per intero. I nomi segnalati per intero sono di persone famose o completamente inventate.
 


1. here we are at the start.

3.00 a.m. Notte
 

...io, io devo partire! Non dovrebbe essere difficile, eppure fa terrore a due giorni dalla partenza non aver ancora avuto dei consensi dai miei cosiddetti migliori amici. Vado via. "Io parto, me ne vado in America! Non so quando torno, non so se torno!" come fai a dirlo a due giorni dalla partenza a chi sai che penserà che lo stai facendo solo per andare a cercare dei musicisti? Crederci così fermamente da convincersi che possa accadere. Non fa parte del mio essere. Non ho mai creduto in me stessa e neanche tanto nei miei sogni da poter credere in una svolta del genere. Ma il coraggio non mi è mai mancato. Io vado in America. Io...dall'altra parte del mondo, secondo alcuni per cercare qualcuno che non c'è, secondo la realtà per studiare, lavorare e farmi una vita, io penso che ci vado per trovare me stessa. E' questo quello che ho provato di spiegare con tutta me stessa ai miei amici e a tutti quelli che mi hanno chiesto cose a riguardo. Per fortuna gli unici a capire questa cosa sin dal principio sono stati mio padre e mio fratello che così hanno potuto convincere la mamma che non credo mi perdonerà molto facilmente per questa scelta. Gli amici di sempre sono scettici...dicono che tornerò dopo massimo due mesi, ma A. e C. mi hanno supportata e sopportata nel vero senso della parola ed è per questo che ho deciso di partire da Firenze per poter salutare anche loro.
 

3 Settembre

Sono qui e non ci credo amica mia! Non dimenticherò mai le tue lacrime e quelle di C. E' passata solo una settimana e mi sembra una vita. Sembra facile, ma non lo è...non conosco nessuno, non so dove andare e mi sento spaesata. Qui è tutto quadriplicato. Strade enormi, persone? Tante. Tantissime. Palazzi enormi. Locali assurdi. Negozi fantastici. Abito in un bel posticino. Ti avevo detto che avrei alloggiato in un monolocale per studenti stranieri, ma nessuno mi aveva detto che mi sarebbe parso di vivere in uno spot Ikea "e così hai una casa vivibile in 50m quadri" è questo quello che ho esclamato appena entrata in casa, sui mobili mancano sono i cartellini con i prezzi. Ma è tanto carina la mia casetta. Tra due giorni cominciano i corsi, sono stata al campus e ho conosciuto alcuni ragazzi che seguiranno i corsi con me. E' tutto come nei telefilm, solo più caotico e più reale e senza colonne sonore mielose in sottofondo. L'America non è un racconto di Hollywood e, no, non incontri persone famosissime al supermercato. Sarà che c'ho la sfiga che mi perseguita, ma io Omarion o Justin Timberlake come M. non li incontro sul Sunset Boulevard. Qualcuno è entusiasta quando mi presento e dico di essere italiana, ma comunque qui sono messi male a tolleranza. Ci sono i classici fighetti stile Gossip Girl o gli sfigati di turno. Non credo di appartenere a nessuno dei due gruppi, per ora. Giorni fa sono stata in spiaggia e per strada ho visto un gruppo di ragazzi con Triad e Glyphics sulle magliette, sono rimasta a guardarli e uno di loro si è avvicinato lasciadomi un volantino. Non ho avuto il coraggio di dirgli che sono una di loro, che idiota, avrei potuto trovare degli amici. Comunque in spiaggia ho incontrato uno dei tipi che avevo conosciuto al campus, mi ha riconosciuta e mi ha portata tra i suoi amici. Josh. 25 anni, classico figo Californiano. E' di Santa Monica. Nato e cresciuto qui. Baciato dal sole, simpatico, chiacchierone, tatuaggi in vista, capelli più curati dei miei, tavola da surf sempre pronta e un sorriso illegale per quanto è bello. A differenza di quello che si possa pensare di questi ricchi Californiani tipi da spiaggia, sono umili, semplici e hanno le mie stesse passioni tra musica e cinema. Josh mi chiama spesso e ha paura che mi possa perdere. Scott dice che ci prova, io dico di no. E' come parlare con la mia versione maschile, solo più americana e...più ricca dai! Mi ha mostrato un luogo fantastico, dice che è il suo luogo per pensare. Si vede tutta la contea e la costa, anche il molo di Santa Monica. Guardandomi mi ha detto "laggiù i 30 Seconds To Mars hanno fatto la corsa in bibicletta per il video di Kings & Queens, c'ero anche io sai?!". Ti ho Allegato uno scatto.
 

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Capitolo 2
*** 2. Look at the red, red changes in the sky. ***


2. look at he red, red changes in the sky.

Tramonto

Sono nel luogo che mi ha mostrato Josh. Non voglio stare a casa, è una cosa triste, almeno da qui ho una vista favolosa e posso liberare la mia fantasia in mille scatti. Il tramonto fa sembrare tutto così calmo, sembra di vivere in un disegno di ombre nere su un fondo arancione sfumato di giallo e rosso. Non credo esistano parole per descrivere la bellezza di questo momento; non sono mai stata brava nel descrivere le mie emozioni. Ho i brividi e mi sento quasi invasa da un senso di solitudine in questa "nuova vita" , eppure mi rinchiudo nella mia fantasia e mi illudo di poter dominare il mondo intero da quest'altezza con il mio obiettivo e scatto, scatto, scatto fino ad immortalare qualcosa che mi fa pensare che io quel posto lo abbia già visto. Comincio a credere di essere già stata in questo luogo. Guardo quello scatto sul display della mia D5000, lo guardo da ogni angolazione e poi alzo gli occhi per guardare la stessa scena dal vero. "E' un semplice tramonto a Los Angeles" mi dico guardando di fronte a me il contorno quasi disegnato nel cielo dell'osservatorio astronomico Grtiffith. Mi è apparsa una scena come in una visione. Vari fotogrammi hanno cominciato a balenarmi nella testa....

"Into you eyes hopeless and taken. We stole our new life through blood and pain..."

In uno scatto improvviso mi alzo e fisso quello scenario. Qui hanno girato il video e Josh mi ci ha portata perchè sapeva questa cosa...il Griffith in lontananza, il tramonto, la contea ai miei piedi. E' tutto così surreale...

"She got a smile that it seems to me reminds of a childhood memory where everything was as fresh as the bright blue sky..."  Axl Rose e la sua Sweet Child O'mine mi riportano alla realtà suggerendomi di rispondere al telefono [....] Josh dice di avermi trovato un lavoro in un locale importante di cui conosce il proprietario. Il Dragon. Andiamo a vedere come si fa a guadagnarsi da vivere in stile Americano.

Hanno girato un video qui...non riesco a crederci!

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Capitolo 3
*** 3. End of the Beginning! ***


3. end of the beginning!

20 Settembre
 

A. scusami, hai ragione. Sono viva, i corsi mi occupano la maggiorparte delle giornate e in più ho trovato lavoro e quando ho qualche ora libera vado in giro a cercare di vivermi l'America. Cazzo, questi stanno male, dico che sono Italiana e acquisto in sette secondi 1500 punti. Che cosa fantastica. Il posto in cui lavoro lo ameresti. Si chiama Dragon, sono al bar, è uno di quei locali in cui si balla tipo "Save The Last Dance". C'è questa pista da ballo enorme con tutt'intorno divanetti e specchi. Al centro di questa pista ci sono io...non perchè ballo. No. Perchè c'è la postazione bar. Che figata tremenda, al centro di questo bar rotondo vi è, rialzata, la postazione musicale col dj set. Tutto circolare. Mai vista una cosa simile. Ai piani alti c'è una sorta di soppalco con sei privè che girano intorno a una sorta di balconcino che si affaccia circolarmente sulla pista. Quei privè sono frequentati da personalità -storiche- per me, colossi della discografia e dell'editoria musicale e cinematografica. Potrei trovare la mia vita tra quei divanetti di pelle rossa! Ieri sera ti ho pensata. Cosa non avrei fatto se ci fossi stata tu per arrampicarmi su quel soppalco?! C'era Mike. Si, il grande Mike Shinoda. Il nostro genio. E non voglio pensare a se, e chi ci fosse oltre a lui. Qualcuno ha detto di aver visto Tomo dei 30stm. E io? Io dovevo continuare a servire Vodka a ballerini e breaker impazziti per la musica di dj Motiv8, dj storico dei BEP. Per quanto riguarda l'università la amo. Davvero. Amavo i corsi in Italia, cinema, teatro, spettacolo, musica...lì era solo teoria. Qui in America è anche pratica. Ti fanno lavorare sul campo. Andrò agli NRG Studios e alla Geffen a New York tra 4 mesi e ancora non riesco a crederci. Agli NRG ci registrano i Linkin Park e la Geffen è la casa discografica storica dei Guns N Roses e dei Nirvana. Wow, ci pensi? Io che cammino nei corridoi di questi uffici meravigliosi. Qui si fa sul serio. Ci sono, come in Italia, le lezioni/conferenze con gente più o meno famosa, con la sottile differenza che, in Italia, venivano i Pooh, Salemme, Tornatore o addirittura, cosa discutibile secondo me, Fabrizio Corona, mentre qui verrà Will Smith tra qualche mese, è come l'Actor Studio. Viene l'attore e gli si pongono domande tecniche o personali a seconda di come si organizza la conferenza. Non sapevo che oltre ad essere rivolto a personalità del cinema è anche rivolto a personalità della musica questo progetto. Eh si, lo stai capendo, devo dirtelo, voglio urlarlo, l'ho saputo oggi e il 28 ci saranno loro. I 30 Seconds To Mars!! Saranno qui. Hanno finito il tour e saranno qui. Una mattinata intera a potergli chiedere quello che si vuole. Tra otto giorni io vedrò i 30 Seconds To Mars. Ho dovuto fare un bel pò di ore d'aereo e qualche battaglia lì in Italia per essere qua, per altri motivi, ma intanto li vedrò. Cavolo se li vedrò, amica mia! Comunque su, su...raccontami che succede in Italia!

 

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Capitolo 4
*** 4. Was It A Dream? I ***


4. was it a dream? I

29 Settembre

Tesoro ...ahahahha. La tua reazione me l'aspettavo. Sei fantastica. Sai sempre come fammi sorridere anche con tutta sta lontananza. Quanta stima poi, un secondo lavoro. Vai che ci dividiamo le spese e a Natale vieni a trovarmi. Via l'idea mi piace...a Natale vieni a vedere la West Coast! Bando alle ciance. So che vuoi saperlo. Ebbene si...lo so, ma ci giro intorno ancora un pò, e non scorrere la mail per arrivare al punto perchè non sarebbe giusto. Leggi TUTTO. No dai non ho nulla da dirti. Sono sempre con Josh e dormo poco a casa mia. Ho dormito in spiaggia, in hotel, a casa sua e a volte non dormo neanche. Il caffè luuungo americano mi sta salvando anche se, detto tra noi, fa schifo. However..Starbucks rules! Comunque dai, li ho visti. Finalmente. Volevo un bel posto, ma sono arrivata tardi. Una delle tante notti in spiaggia, colpa di Josh, di Matt e di tutti quei folli con cui sto passando la mia vita. Sono rimasta in piedi, stanca, assonnata e incazzata. Ma poi, grazie a Josh, alle sue conoscenze e al professore di critica e storia della musica mi sono ritrovata, sempre in piedi, al fianco della cattedra riservata a loro nell'aula magna che conta 1500 posti seduti. Ci saranno state 2000 persone. Io mi sentivo come una che aveva i Golden Ticker e poteva guardare lo spettacolo dal palco a pochi metri da loro. Quando sono entrati il caos era composto e per me era surreale. Mi è scappato un sorriso pensando alla stessa scena, ma in Italia. Altro che caos composto. Rivoluzione, ribelli, guerriglia, mura cadute e uno dei Mars morto o gravemente ferito. Tomo si è posizionato a un metro e mezzo da me e prima di sedersi ha stretto la mano a Josh e alle due ragazze vicino a me. Non so perchè a me no. Forse gli sto antipatica a pelle. Che sfiga oh! Shannon è una visione. Che stile. Ora provo a descriverti il suo sorriso nel momento in cui si è messo comodo e salutava tutti con la mano. Quel sorriso che sembrava gli avessero disegnato sul viso, no via, non so descrivertelo; sorry. Smanicato di jeans e giacca di pelle che si poggiava su una maglietta di cotone bianca che lasciava correre l'immaginazione sui più svariati pensieri. Jeans strappato che dava l'impressione di essere consumato. Ma si sà, al giorno d'oggi spendi 150 dollari alla Levi's per sembrare un barbone. "Un barbone con stile" per citare il mio papà! Sono stata riportata alla realtà dalla voce di Jared che, sistematosi al centro, ha alzato le mani al cielo e con un bel sorriso da paraculo ha esclamato "Can you hear me out there?" e si è tolto gli occhiali da sole. Sembrava una persona di questa terra, a differenza di altre volte, solo che dava l'impressione di essere appena uscito dall'atelieur francese della più lussuosa marca d'abbigliamento. Tomo con mia grande sorpresa si è presentato con capelli raccolti e sbarbato. Che dolce che è...
Il dibattito si è svolto con calma, simpatia e ironia. Shannon davvero ride come un idiota. Che grande. A un certo punto il professore, dall'altra parte dell'aula, mi ha fatto segno di avvicinarmi. Scene di panico. 2000 persone e io dovevo passare sotto gli occhi dei tre del Provehito In Altum per andare da un professore idiota. Mi sono fatta coraggio e mi sono incamminata sicura verso il professre cercando di non incontrare lo sguardo di Jared che stava parlando. Speravo così di passare inosservata. "Look at thiiiis" la voce di Jared rimbombava nella mia testa, gli occhi di tutti fissi su di me. Colpita e affondata. Sbem! Mi sono limitata a sibilare un "Sorry!" tra le risate di Tomo e Shannon. Sfigata. Sono una sfigata. Il professore voleva semplicemente dirmi che l'orario di ricevimento sarebbe stato sposato al giorno dopo. Non ci sarei andata lo stesso. Capirai! Eccomi pronta a dover rifare la mia sfilata per tornare da Josh. Ho cominciato a guardarmi in giro e ho incontrato lo sguardo di Tomo; mi ha fatto segno di passare e afferrando il microfono ha detto "Yo, camon. Go back to your place" e tamburellava con la mano sulla cattedra. Mi sarei voluta sotterrare, ma mi sono incamminata ridendo dalla vergogna e Shannon con un tono da presentatore di talk show ha detto (te lo riporto tradotto seno mi ammazzi) "...e per la collezione autunno/inverno 2011/12 abbiamo una studentessa universitaria rossa di vergogna che sfila di fronte ai 30Seconds To Mars, amici miei". Jared non contento ha aggiunto "Fate un pò di casino per la nostra amica dalle guance rosse!" Non mi soffermo su come Josh mi stia ancora torturando riguardo a questa cosa. Le domande continuavano con fremito e i tre erano ben felici di rispondere; Shannon ha ammiccato a due o tre tipe che gli hanno posto delle domande. Una è stata sfacciata così tanto da arrivare al punto di chiedere semplicemente "..ti andrebbe di uscire con me?" ti sembra normale?! All'improvviso la cosa ha cominciato a seccarmi e vedevo che anche Jared non ne era entusiasta, preferiva domande sensate e ha azzardato il discorso -Hurricane Video- alchè una ragazza ha cominciato a esporre le sue teorie, completamente opinabili secondo me, e ha abbondantemente giudicato il lavoro di Jared arrivando quasi ad offenderlo. Il microfono era proprio lì poggiato sotto i miei occhi e io lo fissavo mentre ascoltavo altri commenti negativi verso il video e l'atteggiamento poco ortodosso di Jared nei confronti della censura a cui sapeva di andare incontro. Qualcuno gli ha detto "Forse stai semplicemente impazzendo..." con un sottile velo di ironia mista a quello strano senso di superiorità che uno studente qualsiasi americano crede di avere su tutti grazie ai suoi soldi o ai suoi bei capelli lucidi. Ho preso parola senza neanche rendermene conto "Ma perchè voi, la maggiorparte delle persone, non riuscite ad andare oltre al superficiale, a capirne i motivi o le citazioni? Perchè quado parlate di qualcosa dovete subito dire se è insensato o ragionevole, giusto o sbagliato? Questo è bene? Questo è male? Che senso ha, siete forse riusciti ad entrare nella sua testa? Eravate presenti? Ne avete vissuto la creazione di quell'idea? Capite i motivi che hanno spinto Jared a sceneggiare così quel video e riuscireste ora a spiegarceli qui? Se solo potreste farlo io non credo che sareste così bravi a sputare sentenze o giudizi affrettati solo perchè qualche ente televisivo ha deciso di non mandare in onda quel benedetto video!" mi sentivo fuori di me, parlavo e mentre lo facevo sentivo la mia voce sicura e calma, ma decisa. Sapevo quello che stavo dicendo, e nel mio cuore sapevo che Jared stava approvando. Non li guardavo, sono troppo vigliacca per avere un simile coraggio, ma sentivo i loro occhi fissi su di me. Un tipo mi ha risposta con riluttanza "A volte qualunque sia il motivo o la causa che spinge a far qualcosa non cambia il fatto che certe azioni sia meglio non inserirle in un video musicale" -davvero stavamo parlando di cosa è giusto o cosa è sbagliato inserire in un video musicale? Con tutto quello che succede nel mondo?- Avrei potuto dare di matto se solo Jared non avesse cominciato a parlare "Ma questo è un caso del tutto diverso..." magari stava per dire che quello è un cortometraggio, magari stava per dire della citazione del film Memento nella scena dei bambini per strada e di quelle parole che dall'asfalto passano sul suo corpo, magari voleva spiegare davvero cosa vuol dire quel video, ma le sue parole mi hanno riportata a un libro, uno dei miei preferiti, in una scena di dibattito tra due interlocutori del tutto simile nella sua diversità di argomento, e ho continuato le parole di Jared citando quelle dell'autore - e forse, ti dico mia cara A., è stato il modo più patetico per dare di matto - "...perchè un uomo che si lascia trasportare dalle sue passioni perde ogni facoltà di giudizio e viene considerato un ubriaco o un pazzo?" le parole di cui mi stavo impossessando sono le parole di Goethe. Le ha scritte nella seconda metà del 700, ma non credo esistano parole più adatte. Quello è stato il primo vero momento in cui mi sono girata per incontrare lo sguardo di Jared che mi aspettavo furioso o almeno infastidito. Era lì, immobile e mi fissava "...mi sono ubriacato più di una volta, le mie passioni non sono mai state molte lontane dalla pazzia, eppure non me ne pento poichè nel mio piccolo sono riuscito a capire che tutti gli uomini straordinari che hanno compiuto qualcosa di grande, qualcosa che sembrava impossibile, sono sempre stati accusati di essere pazzi....o ubriachi - Goethe, stavo pensando alla stessa cosa, come hai fatto ad anticiparmi?" Ero pietrificata, aveva continuato le parole di quel libro, se qualcuno mi avesse buttato qualcosa contro forse sarei andata in pezzi, frantumata come un bicchiere di vetro che si infrange su un pavimento di marmo, caduto distrattamente da mani frettolose. Non sapevo cosa dire, almeno non avevo la fermezza mentale di capire la situazione pienamente; ero impassibile, almeno in superfice. Paonazza...ora le mie guance non si erano infuocate come poco prima. Ora Shannon non poteva inventare qualche battutina per mettermi in difficoltà. Jared mi ha sorriso capendo che non lo avrei risposto, ha rivolto lo sguardo alla platea e alzandosi ha concluso la sua citazione "Vergognatevi voi, gente sobria! Vergognatevi voi, gente giudiziosa!" conosceva quel libro talmente bene da tralasciare il resto del discorso e arrivare alla citazione perfetta per quel momento. Non so perchè sono rimasta così sconvolta, dopotutto è Jared Leto, cosa non ti aspetteresti dalla sua mente? Ma che conoscesse la letteratura tedesca del '700, bhe, questo non me lo sarei mai aspettata; anche perchè il tutto è stato detto con un non so che da star Hollywoodiana. Credevo di svenire, non riuscivo a staccare gli occhi da Jared che, in quel momento, era l'unico di cui potevo essere sicura. Ero impaurita da cosa avrei potuto trovare se solo avessi guardato negli occhi di qualcun'altro, ma sapevo che lui non mi avrebbe additata come -pazza- , magari se ne sarebbe anche ricordato, almeno per qualche giorno. E' calato il gelo in aula e Shannon ha detto "Non ho mai visto una cosa del genere. Non dimenticherò molto facilmente questa ragazza. Non l'avrei comunque dimenticata per la dolce visione della sfilata di poco fa, ma questo...wow!" un flebile applauso ha fatto da sfondo al suo wow sfumato, ma Jared continuava a regalarmi sguardi curiosi, anche quando, alla fine di tutto, ha notato che io mi sono allontanata e non ho avuto il coraggio di chiedere loro una foto o semplicemente un autografo. Avrà pensato...aaah non so cos'avrà pensato, e tu ora non chiedermi altro o come credi che questa cosa si ripercuoterà contro di me ai corsi di critica della musica. Mi ci sto già chiudendo io su questi pensieri...

 

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Capitolo 5
*** 5. Stranger in a Strange Land ***


Avrei dovuto aggiornare un'oretta fa, ma "incidenti" di percorso hanno rimandato l'aggiornamento a ora. Mentre ero qui pronta a scrivere ho ricevuto messaggi privati, sms e chat impazzita di facebook con un solo messaggio uguale "Hai vinto!" ho vinto i biglietti per il Rock In Roma. Concerto a scelta tra i tanti in cartellone. Ovviamente la scelta è per Marte. Ho i miei biglietti per Marte. Finalmente riuscirò a vedere i 30 Seconds To Mars anche io dopo anni di attesa...mi sarei svenata pur di vederli e ora li vedrò e nella stessa settimana vedrò anche i Linkin Park. Sogni di anni esauditi in meno di 10 giorni. Sono contenta!
Comunque volevo ringraziare voi che avete recensito positivamente la mia FF...la FF che avevo paura a pubblicare, voi che la seguite e voi che l'avete inserita nelle preferite. Vi ringrazio e ve e sono grata. Spero di non deludervi e di non annoiarvi...non ho intenzioni di farla finire in pochi episodi! Buona lettura!

5. stranger in a strange land.

Intorno alle 5 del pomeriggio.

Mi sento una straniera in terra straniera. Mi sento sola e sto odiando me stessa. E' più di una settimana che proprio odio il modo in cui è andato l'incontro con i 30 Seconds To Mars. Josh continua a ripetermi di non preoccuparmi, ma la cosa continua a turbarmi. Al campus nessuno perde occasione per ricordarmi l'accaduto e qualcuno mi fa anche il verso "un applauso per la nostra amica dalle guance rosse". Non voglio e non oso ascoltare una e dico una sola nota che mi faccia pensare a loro. Perchè sono stata così stupida. Perchè non ho semplicemnte preferito stare zitta? No, dovevo prendere parola e farmi notare in quel modo. Cazzo. Via, saranno solo paranoie,  ma ho la bacheca piena di -Jared ha condiviso un video di una conferenza. Sei tu quella lì?- Cristo...Jared Leto. Jared Leto...chi ti ha insegnato a usare Twitter? E chi ti ha comprato un BlackBerry? Chi? Voglio il nome! Dovrei esserne compiaciuta, vero. Dovrei gridare "vittoria la guerra è vinta" ...ma che?! Sono incazzatissima e in più Josh è in ritardo e io sono da sola in un cafè di L.A. molto in voga. A pochi metri da me, cioè fuori da questo posto, c'è un marciapiede, uno di quelli importanti: Walk Of Fame per i più o un marciapiede di marmo pieno di stelle rosa! O pomegranede mi verrebe da dire. Forse non dovrei sorridere così fra me, potrebbero prendermi per idiota. Ho quasi la sensazione che mi stiano fissando, ma credo e ne sono quasi certa che non è così; dietro di me sono quasi sicura di aver visto una biondina intrattenersi con JC Chasez. Ex cantante degli 'Nsync, amico di Justin Timberlake. Quindi è ovvio, gli sguardi sono fissi su di lui e nel loro percorso investono me. Questo Cafè mi piace, eccome se mi piace, ci  hanno girato una scena per un film di Clint Eastwood, Million Dollar Baby era il titolo.
"Ma io ti ho già vista..." una voce mi fa trasalire, familiare si, ma non è Josh....


14 Ottobre

Cioa A., diciamo che la cosa mi sta passando. Cioè fino a stamattina non lo avrei detto, ma è successa una cosa bella. Ero in un Cafè amica mia e mi stavo perdendo nei miei pensieri scrivendo sul mio "diario" qundo una voce mi ha distratta.
"Ma io ti ho già vista..." Tomo era lì, stringeva la mano a Vicky ed erano in compagnia di un uomo a me sconosciuto, ma la sua fisionomia mi ha suggerito la parentela ovvia con Tomo. Stesso sguardo, quello sguardo calmo, umile, dolce. Tomo! Tomo! Era Tomo!
"Ma non potevi essere colpito da un'amnesia temporanea e dimenticarlo?" ero ironica, ma ci speravo davvero. Vicky lo guardava dubbiosa con gli occhi stretti in due fessure piccolissime. Barlume di gelosia infondato.
"E' la ragazza di cui parlava Jared. Quella di cui volevamo sapere il nome!" -Cosa, cosa? Jared parla di me?- non gliel'ho chiesto davvero. Lei lo ha interrotto "...è lei?" il sorriso era tornato sul suo viso "Proprio lei...cosa fai? Scrivi un libro? Tra 200 anni qualcuno ti citerà difendendo un musicista che magari sarà riuscito per davvero ad andare su Marte" abbiamo riso di gusto e si sono accomodati al mio stesso tavolo. Ora davvero gli sguardi erano su di me. Qualche ragazzina si è avvicinata per una foto e qualche abbraccio. Una mi ha chiesto speranzosa "Sei loro amica? Ci sono anche Jared e Shannon?" il cuore ha sobbalzato
"No. Non so dove sono loro"
"Ma tu li conosci..." non era una domanda.
"No. Non li conosco..." non mi ha creduta, mi ha odiata!
"Cosa scrivi?" mi ha raggiunto la voce di Vicky mentre chiudevo il mio quaderno, che proprio non ha l'aria di un diario; "Nulla, pensieri. Ammazzavo il tempo"
"Questo accento?" eccomi qui. A. il mio accento mi ha tradita...italiana del Sud con l'accento da pizzaiola! "Si, Tomo sono italiana". Che sorriso che mi ha fatto "Bello. Sei italiana! Shannon ne sarebbe contento, sai cucinare?" non sapevo cosa dire, certo che so cucinare, non come mia mamma, ma me la cavo
"Sono brava con la pasta e i dolci"
"Sono più bravo io con i dolci"
"Sulle torte di mele sicuramente.." Vicky mi ha guardata con sguardo complice. Mi piace questa donna. E' fantastica.
Josh è arrivato e, visibilmente sconcertato, ha esordito con una cazzata "Sei riuscita ad avere un incontro con Tomo per fargli le tue scuse?"
"Niente scuse, pura casualità!"
"Non ha bisogno di scusarsi. Ha reso indimenticabile una conferenza che, altrimenti, sarebbe stata uguale a mille altre. Noiosa o monotona. La tua ragazza è nelle menti dei fratelli Leto, non mi fiderei tanto" -La tua ragazza. La tua ragazza nelle menti dei fratelli Leto.- Che cazzo dici Tomo?! A. ti rendi conto? E Josh non ha minimamente battuto ciglio. Ha confermato con gli occhi, come se fosse vero "Gliel'ho detto mille volte. Ringrazia i Leto da parte mia. Vogliamo andare?" si è rivolto a me con fare da fidanzato. Perchè gli piaceva questa scenetta? Ho salutato educatamente e ringraziato per la chiacchierata. Tomo mi ha sorpresa. "Ciao Rosa italiana" non è una traduzione. Ha detto proprio così e mi ha abbracciata. Sono arrossita, mi ha guardata con quegli occhi dolci e ha aggiunto "Grazie. Non lo hai detto, ma solo un Echelon avrebbe difeso uno di noi tre in quel modo. Grazie. Te lo direbbe anche Jay." Le lacrime mi hanno invaso gli occhi, ho cercato di ricacciarle ma qualcuna è scivolata giù sul mio viso. Me ne ha asciugata una e ha detto "Su, Josh aspetta!"
"Andiamo al The Hive a scusarci con i fratellini ora?" mi ha investita Josh
"VAFFANCULO" ha accusato il colpo
"Edddai" continuava a girarmi intorno sorridendo.
"Io non....aaaha Josh!"
"Lo so, lo so...ma mi è piaciuta l'idea!"
"Perchè?" ero curiosa di sentire la sua risposta!
"Lo dice ai Leto...si ingelosiscono e ti cercano"
"Josh hai ripreso a drogarti o cosa?"
"Ma..." l'ho interrotto "Ma nulla..." non ho avuto il tempo di finire che le sue labbra erano sulle mie. Inaspettato, ma perfetto. Nel momento in cui le nostre labbra danzavano insieme ho capito che lo volevo, volevo Josh in quel momento. I Mars erano scomparsi in un secondo.
"A me l'idea piace sempre di più" stava usando il suo sorriso. Quel suo sorriso illegale. Il sole gli illuminava gli occhi verdi e i contorni delle sue espressioni e del suo viso mi sembravano semplicemente disegnati! Era perfetto e io ero inadeguata, sciatta e senza parole. Ha mollato la presa "C'è Matt andiamo..."

Bhe questa forse non ve l'aspettavate, e vi dirò che quando questa pagina mi è uscita dalla penna stentavo a crederci anche io. Quando scrivo entro nella mente dei personaggi di cui sto raccontando e non penso...scrivo e basta e poi dopo torno a rivedere cosa esattamente ho scritto! Spero vi piaccia!
 

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Capitolo 6
*** 6. I e II ***


Piccolo accorgimento. Ho diviso la sesta parte in 6.1 e 6.2 perchè seno un solo titolo non si poteva riferire a tutte e due le situazioni. Baci a tutti!

6.1 oh, quite silenze defines our misery

7.00 a.m.

Si può passare una notte completamente in bianco e non avere sonno, voglia di andare ai corsi o di vedere e parlare con qualcuno? Sono sveglia da 30 ore. La giornata però promette bene. Un bel sole si sta affacciando su un cielo che sembra non volersi svegliare, ma io sono sveglia e ho solo voglia di fare mille scatti oggi. Rifugiamoci nella fotografia.. Pensavo a Josh poco fa e a come ho cambiato il mio modo di rapportarmi a lui. Dopotutto mi ha solo baciata, è colpa mia se il mio cuore è sempre insoddisfatto di se stesso. Cosa può saperne lui? Non credo mi faccia bene perderlo e non voglio farlo.

"Dovresti lasciarti andare e magari cominciare a desiderare un tantino di abbandonarti e permettere a qualcosa di invaderti. Un sentimento, un'emozione. Qualcosa che possa rompere la corazza che ti sei creata. Io non so cosa l'abbia tirata su e non intendo essere così egocentrico da credere di poterla buttar giù, ma prova a stare più sciolta. Lo so che non vuoi rimanere più da sola con me da quando ti ho baciata. Ho sbagliato? No, non credo è stato bello in fin dei conti. Non condivido il modo in cui ti comporti quando ci sono io nei paraggi, ossia sempre, ma lo rispetto sia chiaro. Non cambia quello che penso di te"
Eravamo a casa di Alex seduti sul divano e continuare a fissare lo schermo e a giocare a Call Of Duty lo ha aiutato a dirlo tutto d'un fiato, ma non a vincere la guerra in atto nel videogioco. Ha alzato le spalle sconfitto e si è girato sorridendo verso di me "...ok?" siamo rimasti a fissarci per qualche secondo e poi ci siamo colpiti con finti pugni come facevamo fino a un paio di settimane fa.
"Sei uno sfigato. Hai perso. Da qua che io so giocare" mi son messa a giocare al posto suo e Phil alle nostre spalle blaterava di un Secret Show al Roxy sul Sunset Boulevard. "Non lavoro stasera portatemi in un bel posto!" li ho avvertiti. "C'è un Secret Show...settimana scorsa si chiamava The White Limo...sai cosa sono i Secret Show" ovviamento non lo so.
"...in cartellone c'è un indizio che rimanda alla band o a chi si esibirà la sera stessa. Sono show selezionati non troveremo mai i biglietti."
"Ma the White Limo si riferisce ai Foo Fighters?"
"Si, Rosa, si...stasera non ho idea. A Photograph Of You And I. Sai qualcosa?" Josh ha guardato malissimo Phil "Thiiiiiiis Iiiis Waaaar"
"Trova i biglietti" ho pregato Phil...
"Hai perso Rooosa. -The war is NOT won- eh, no, io non ci voglio andare al Secret Show" che nervi!


I biglietti non li abbiamo trovati come volevasi dimostrare, ma ci siamo aggirati intorno al Roxy prima dello show. Era scandaloso. Roba selezionata. Non c'era un Echelon e la cosa era palese. Jared era in mezzo a loro camuffato all'entrata e nessuno, e dico, nessuno lo ha riconosciuto. Io ero troppo incazzata per avvicinarmi e poi era Jared Leto, mica uno così?! Mentre pensavo a queste cose e ridevo tra me un uomo mi ha travolta. Per poco non cadevo.
"Guarda dove vai!" l'ha ammonito Josh
"Scusami. Non volevo. Stai bene?" Mi ha preso una mano. Cappuccio e cappello. Che occhi. Che voce. L'ho riconosciuto all'istante.
"Ma tu..."
"No. No."
Shannon Leto si è dileguato sotto i miei occhi mentre Josh e gli altri mi invitavano ad andare via da lì. Camminando ho guardato verso l'entrata di nuovo. Aveva raggiunto "Jared" e i nostri sguardi si sono incrociati. Mi stava guardando? Vado a fare un giro, oggi ho voglia di camminare tanto.


6.2 what would you do?
 

3 Novembre

A. non ho risposto alle ultime 3 mail perchè davvero non sapevo cosa dirti. Le cose vanno meglio e con Josh mi sono sciolta. Sto cominciando ad essere quella che conosci tu. Quella che se ne frega del giudizio della gente, che vive e lascia vivere. Che ha le sue idee e che è un pò fuori da coro. Sono sempre stata stonata, lo sai! Ieri sera per un soffio mi sono persa un Secret Show a Hollywood dei Marziani. Persi, persi...ma ho intravisto Jared Leto e toccato una mano di suo fratello. Come? Erano in incognito all'entrata. Nessuno li ha riconosciuti. Oggi sono stata tutto  il giorno in giro a fare foto, una giornata come tante, ma, credimi, resa fantastica da un incontro. La prima cosa che ti dico è che devi prendere un aereo con  C. e venire qui, dobbiamo andare insieme a Disneyland. Siamo grandi, ma cazzo non ci sono mai stata e aspetto voi. Comunque ero persa nei miei pensieri e, appoggiata a una transenna, fotografavo delle nuvole che creavano dei vortici fantastici all'orizzonte e nel mio raggio visivo riuscivo a fotografare anche la ruota panoramica di Santa Monica.
"...è una bella giornata!" una voce tra le tante mi ha quasi colpita, ma ero certa non si riferisse a me. Somigliava a una voce conosciuta, ma non le ho prestato molta attenzione. Quasi zero.
"E' una 3100 o una 5000?" la stessa voce. Ora ero sicura che si riferisse a me, senza distrarmi dallo scattare foto ho risposto distaccatamente "Nikon D5000" -sarà qualcuno che vuole attaccare bottone- ho pensato.
"Ho una D90. Caratteristiche simili alla tua, ma molto più complicata da usare"
"Quella è troppo costosa per me" era a qualche metro da me e, tra la distrazione e il sole, non riuscivo neanche a metterlo a fuoco, forse non mi interessava farlo.
"Se vieni qui la visuale è megliore. Il sole non ti infastidirà, così potrai togliere gli occhiali e poi le foto verranno meglio. Ne ho scattate molte da questo punto. Se ti fidi..." mi sono fidata. Ho guardato le nuvole e mi sono spostata più vicina a lui.
"Qui va bene?
"Si...sola? Dov'è il biondino?"
"Non c'è" ho risposto meccanicamente prima di realizzare la domanda che mi aveva appena fatto. Mi sono girata di scatto per guardare meglio la persona con cui stavo parlando e degnarla dell'attenzione che, apparentemente, sembrava volere da me. Mi sono maledetta per non averlo fatto prima.
"Santo Tomo"
"Eh? Tomo? No, ti sbagli. Il mio nome è Shannon. Sai il fratello di Jared Leto, quello dei 30Seconds To Mars. C'è anche Tomo. Lui suona. E io sono quello di cui non sai il nome. Quello che si dimena su dei tamburi assemblati, o batteria, come ti piace chiamarla?"
"Ma.."
"Cosa?" volevo ridere, cavolo è partito a macchinetta e non mi ha lasciato il tempo di pensare!
"Vedi quella nuvola? Ha la forma della tua bocca e quella vicina sembra una stella. Se sei brava potresti fare un capolavoro con quella cosa che hai tra le mani" senza dire nulla ho scattato, si è avvicinato pericolosamente e ho chiuso gli occhi nascosta dai miei occhiali. Il suo petto ha sfiorato la mia spalla e li ho riaperti giusto in tempo per vedere le sue mani prendere la mia macchina fotografica e cliccare sul pulsante per la visualizzazione delle foto. Teneva la sigaretta tra le labbra, l'ha recuperata "Ti avevo sottovalutata signorina"
No A., so che ora pensi che sia diventata rossa, ma ti ho detto che sto tornando ad essere me stessa, quella che avevo perso da qualche mese e che sono venuta qui a ritrovare. "Pecchiamo di presunzione signor Leto? E non ho neanche tolto gli occhiali come può notare lei stesso"
Ho avanzato per allontanarmi. Davvero stavo allontanandomi da Shannon Leto? Semplicemente mi dava fastidio il modo in cui la gente ci fissava e mi turbava la sua vicinanza così pericolosa.
Mi ha raggiunta "Aspetta! Mi ricordo di te sai? Università e poi ieri sera...il tuo biondino mi ha quasi aggredito per averti travolta in quel modo." esitava un pò "..e sulla Walk Of Fame ti baciava con gli occhi aperti" ho spostato gli occhiali sui capelli per guardarlo meglio.
"Che hai detto?"
"Si. Quando hai incontrato Tomo. Aspettavano me in quel Cafè. Non hai tempismo cara mia. Non sapevo se eri tu, ma poi Tomo lo ha confermato - Rosa, italiana, fidanzato biondo. Eri tu! Dov'è lui?"
"Ti interessa davvero?"
"Neanche un pò!"
"Bene"
"Ottimo" perchè continuava a inseguirmi? Io camminavo sempre più veloce A., ma lui teneva il passo, mi guardava e io non lo degnavo di uno sguardo. Pessima reazione a un incontro con Shannon Leto.
"Facciamo una foto con la tua bella Nikon, Rosa?"
"Dovrei chiedertelo io non credi?"
"Non hai l'aria di una che me lo chiederà in giornata...o sbaglio? Sono quello che odi? Anche io amo i Sex Pistols, certo, ma non tutti allo stesso modo. Ho un preferito. Da come hai difeso Jared credo sia lui il tuo, e poi non disdegni Tomo, lo hai trattato bene. E non provare a controbbattermi. Io sono quello che odi, che tratti male e che, a quanto pare, non abbracci e non difendi. Non mi guardi neanche per più di 7 secondi, per una questione tecnica, o almeno di coerenza, potresti guardarmi per 30 secondi." Mi ha superata e mi si è piazzato davanti. Mi sono fermata e ho arricciato il muso. I suoi occhi fissi nei miei. -Quello che odio! A. ma ci pensi? Shannon, quello che odio?!
"Non ti odio. No. Sei quello a cui tengo di più, per quanto possa essere credibile il fatto di tenere a qualcuno di cui si conosce per certo solo il nome."
"Lo vedi che se vuoi sai essere carina e non acida e antipatica?"
"Non sono antipatica..."
"Per quello sono qui...lo so."
"Non lo sai!"
"Voglio scoprirlo, e se scappi non lo scoprirò mai! Non credi?" perchè mi diceva quelle parole? Che voleva? Che gioco aveva in mente?
"Cosa vuoi? Ci sono tante belle ragazze. Esaudisci i loro desideri!"
"Non sono uscito da una lampada. Non voglio esaudire i desideri di nessuno qui intorno e neanche i tuoi se proprio vogliamo dirla tutta, Rosa"
Continuava a pronunciare il mio nome. Quante volte ho sognato questo momento?
"Esaudire i desideri di qualcuno non è nei miei piani ora. Conoscerti? Quello si!"
"Per quale assurdo motivo, Shannon?"
"Perchè deve esserci un motivo? Saranno i capelli rossi o il modo in cui cammini con le tue Converse scolorite. Il fatto che tu sembri così forte e sfacciata, in fondo lo sei, ma hai anche tante insicurezze. Te lo sto leggendo negli occhi. Hai paura di me in questo momento! Cosa ci fai in America, cosa vuoi?"
"Voglio che allontani il tuo viso dal mio"
"Ah si?" si avvicinava sempre di più "...solo questo? Sicura?"
"Non ho voglia di fare nessun giochetto con te, ora" ho detto -ora- forse per lasciarmi uno spiraglio di speranza?! Che cacchio stavo dicendo A.? Voglio giocare a qualsiasi gioco con Shannon Leto. Anche a Monopoli se vuole. Ha alzato gli occhi al cielo, mi ha distratta e ha preso i miei occhiali. Si è allontanato di 3 o 4 passi e sorrideva di gusto. Non l'ho seguito per farmi ridare i miei occhiali così da poterlo toccare e magari finire per abbracciarci. Gli ho scattato una foto. "Ho le prove, me li hai rubati tu"
"Se li rivuoi..." se li è messi imitando un divo di Hollywood "...il 6 Novembre alle 5 in punto alla ruota panoramica. Non farmi aspettare!"
"Vai a dire in giro che ora hai un vero falso d'autore Italiano, Shannon Leto"
"E' Italiano. E' bello. Alle 5 in punto." e ha indicato la ruota in lontananza.
A. ho un appuntamento con Shannon Leto? Un appuntamento?

 

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Capitolo 7
*** 7. Was it a Dream? II ***


7. was it a dream? II

7 Novembre
 

Questo è stalking mia cara. Lo so che sei impaziente e che sei insieme a C. in questi giorni, però non mettetemi in ansia. Di' a C. che mi sono arrivate le scarpe e che presto vi manderò qualcosa di cui sarete felici. Ci sto lavorando.
Comunque, certo che ci sono andata. Ovviamente alle 5 meno 20 ero lì. Diciamo che mi sono tenuta lontana e in disparte su una panchina e scrivevo, anzi, disegnavo cose senza senso. Di tanto in tanto mi guardavo intorno. Quando ho guardato l'orologio per l'ennesima volta ed erano le 5 meno 10 ho visto un paio di ragazzine correre. Shannon Leto era a poche decine di metri da lì. L'ho osservato mentre era disponibile con tutti quelli che gli si avvicinavano per un abbraccio, un bacio, una foto o semplicemente per curiosità. I miei occhiali viola sul suo viso lo facevano sembrare quasi buffo, ma era comunque qualcosa di straordinariamente bello. Si guardava intorno firmando vari autografi e regalando sorrisi; io sorridevo tra me perchè, peccando di presunzione, sapevo che guardandosi intorno cercava me. Ero lì, ma non sapevo ancora bene cosa volessi fare. Dopo un pò gli hanno dato tregua e si è appoggiato a una sorta di scorrimano sotto la ruota panoramica. Erano ormai le 5.15 ed ero quasi sicura che di lì a pochi minuti sarebbe andavo via. Era venuto lì, ma non mi avrebbe aspettato oltre. Ha cominciato a camminare su e giù, sette passi e tornava indietro, e altri sette passi. Sette e sette. Mi sono fatta coraggio e ho cominciato a camminare verso di lui, mettendo su la faccia più sfacciata che potessi avere in quel momento. Quando ero abbastanza vicina da essere notata ho rallentato l'andatura. Si sarebbe girato di lì a poco. Cinque, sei, sette...si è fermato. Giubbino di pelle, maglietta e jeans per lui. Maglietta leggera, giubbino di pelle marrone e jeans per me. Almeno eravamo vestiti allo stesso modo. Sia chiaro, non è che volessi apparire bella per lui, ma ho azzardato un pò di lucidalabbra rosa e, visto che l'abbronzatura tarda ad andare via quest'anno, mi sono limitata a metter su solo un pò di mascara. Daltronde erano le 5 del pomeriggio. Ha guardato l'ora dandomi ancora le spalle e ha guardato prima a sinistra e poi a destra. 
"Hey..." ho sussurrato sfiorandogli una spalla.
"Ti sei decisa? Ciao. Altri cinque minuti e sarei venuto a sedermi accanto a te."
"Mi avevi vista?"
"Ti avevo vista? Ti ho vista arrivare. Ero in quel negozio...venti minuti di anticipo, ma comunque mi hai fatto aspettare. Non si fa" era in un negozio di dischi. Credo.
"Questi li rivuoi?" indicava i miei occhiali e togliendoseli ha sorriso beffardo.
"Mmh! Un pò mi mancano sai?"
"Te li ridò dopo, sei costretta a stare un pò con me. Ti tocca!" li ha ripiegati e messi delicatamente in tasca
"Sopravviverò"
"Convinta tu...allora, abbiamo circa quattro ore prima che io mi decida a ridarti gli occhiali. Cosa vuoi fare?"
"Non le ho quattro ore per un paio di occhiali, Shannon" quanto ero turbata da quello sguardo. Fermo. Deciso. Indagatore. Mi guardava e quasi mi ipnotizzava. "E per me quante ore hai? Vorrei saperlo..."
"Me li ridai? Grazie!"
"..noo!"
"Shannon. Facciamo così, me li ridai e io sto un pò con te!"
"Si, certo. Perchè io sono proprio il tipo che scende a compromessi. Con te poi..."
"Sarebbe...? E' a causa tua se sono qui."
"No. Io ti ho suggerito di fare qualcosa. Se sei qui è perchè ci sei venuta con le tue belle gambine tesoro." aveva ragione.
"Però vuoi stare un pò con me se ti ridò gli occhiali...quindi a te i compromessi piacciono. Gli occhiali te li ridò. Fra un pò. Quindi andiamo"
"Dove?"
"Quanto parli tu, oh. Andiamo!" fosse stato un altro non lo avrei seguito, ma era Shannon Leto. Sfido chiunque. Qual era davvero il suo piano? Cosa aveva in mente? La cosa ha cominciato a piacermi e, si, i nostri sguardi cominciavano ad intendersela. Mi ha spinta e quasi cadevo -che cacchio spingi oh?- non l'ho detto!
"Maldestra pure? Acida, antipatica e maldestra."
"Nient'altro?"
"Mmh. Troppe domande e, sei carina su. Mettiamola così" A. nelle mie fantasie a questo punto io salto addosso a Shannon Leto e...vabbè ci siamo capite, ma in realtà l'ho guardato sorridendo.
"Dov'è la tua Nikon?" il tono della sua voce non cambiava mai, era sempre uguale, calmo, deciso e pacato. Per fortuna anche il mio.
"A casa"
"Interessante. Andiamo a prenderla?" ora cambiava, era di qualche tono più basso e quasi lasciava intendere ad altre cose. Mi metteva in inbarazzo. Ci è riuscito. Di nuovo.
"Noo. Ci passo già troppo tempo a casa mia"
"Facciamo da me? Ti insegno ad usare la D90!"
"Rifiuto"
"Cosa vuoi?"
"I miei occhiali"
"...e?" A. in quel momento si è avvicinato a un paio di centimetri dalla mia faccia, e sai che c'è? Ho ritrovato del tutto la tipa sfacciata dei cari bei tempi andati. Ma che avevo da perdere? Un paio di occhiali da 5 euro. Questa è la verità. Cosa cavolo potevo perdere? Male che sarebbe andata avrei comunque passato qualche ora con Shannon Leto. Eravamo vicinissimi e gli ho toccato il petto, ha sorriso in modo malizioso e si è passato la lingua sull'angolo sinistro della bocca "Attenta a dove metti le mani, ragazzina"
"Dove mi porti, uomo?" nei suoi occhi ho letto che questa situazione gli piaceva. Qualcuno ci guardava, ma non staccavo gli occhi dai suoi. Mi ci sono persa in quegli occhi.
"Lo sapevo che in fondo non sei antipatica. Sono il tuo preferito, oh pardon, -quello a cui tieni di più-" mi ha restituito gli occhiali. Li ha messi nella mia borsa continuando a guardarmi negli occhi. Abbiamo camminato per una decina di metri. Non parlavamo di nulla. Questo, quello. Nulla che valga la pena riportarti A. posso dirti che riesce perfettamente a fare ironia su se stesso e su di me. Ad un certo punto si è fermato e mi ha poggiato le mani sulle spalle. Occhi negli occhi, così, senza un motivo. Era serio. "Una cosa che ami più di altre?"
"Non so...i Linkin Park?"
"Almeno fai finta di dire Shannon Leto no?!"
"Non mi piace mentire"
"Dai, seriamente, non pensarci. Cosa?"
"Le stelle..."
"Interessante...eccoci" ci siamo fermati sul ciglio della strada. Una moto. La sua moto. Due caschi. Ha tirato su la zip del suo giubbino e tirando su anche la mia "Faresti meglio a chiuderla se non vuoi prender freddo" la cosa che mi manda in fibrillazione è che anche se fa qualcosa mi parla continuando a guardarmi fisso negli occhi e io non abbasso lo sguardo. Anzi, lo provoco anche; mi ha preso il mento con due dita "Tieniti forte. Potrei perderti e non accorgermene per quanto sei minuta"
La sensazione di stare su quella moto? Come stare su ogni altra moto. La cosa surreale era stare su quella moto e tenersi a Shannon Leto. Il mio petto sulla sua schiena. Il frastuono della moto e della città era nulla. Riuscivo a sentire solo il battito del mio cuore. Ho paura l'abbia avvertito anche lui. Si è fermato.
"Sai cosa c'è qui?"
"Dovrei?"
"Che lavoro vuoi fare?"
"Discografia, critica musicale, addetta stampa...musica"
"Come prevedevo. Questo dovrebbe piacerti...." mi ha presa per mano, i nostri giubbini ancora chiusi e ognuno teneva il suo casco con la mano libera. Era davvero Shannon Leto quello che mi teneva la mano?!
"...sei mai stata negli uffici stampa e discografici della Virgin?" non avevo parole. Mi sono bloccata un attimo prima di entrare in quell'edificio. Si è bloccato e mi ha guardata "Cosa?"
"Non credo di poter entrare lì...ONLY AUTHORIZED PERSONNEL" gli ho indicato un cartello sulla porta di ingresso.
"Chi ti tiene la mano ora?"
"Tu..." mi ha guardato e con gli occhi mi ha invitata a continuare "...Shannon Leto! Posso entrare con te."
"Brava." Non mi conosceva, eppure mi ha portato nel paese dei balocchi. Nel mio paese dei balocchi. I miei occhi brillavano e guardavano da tutte le parti. Ero incantata. La vita che volevo vivere sotto i miei occhi.
"Ti piace?"
"Umh. Grazie. Cioè...non dovevi." l'ho abbracciato senza pensarci due volte, quando me ne sono resa conto mi sono staccata da lui imbarazzata "Scusa"
"Dovresti farlo più spesso. Mi piace il tuo profumo. E poi mi hai detto che sono il tuo preferito e io ho cercato di metterti in difficoltà in tutti i modi. Ci sono riuscito in realtà, però volevo sdebitarmi. Vuoi che ti presenti qualcuno? Non so, Tomo lo conosci, produttori, addetti stampa, segretari, giornalisti, mio fratello? Chi?"
"Esserci è già tanto. Basti tu" mi è sembrato di vedere un sorriso e un barlume di meraviglia nei suoi occhi. No dai, me lo sto inventando A. non è vero. "Oh, carina non ci provare. Potrei anche cascarci se me lo dici così senza preavviso. Su. Andiamo a cercare i miei colleghi. Qualcuno dovrebbe essere qui" il suo cellulare ha cominciato a squillare. Ha davvero Night Of The Hunter come suoneria?
"Non ci credo. Sei un Echelon" ridevo ironica, stavolta ero io a prendermi gioco di lui.
"Si. Il migliore aggiungerei!...Pronto? Dove sei? Che? Ma non dovevi...?! No, non posso...no..." mi guardava sorridendo "...in realtà avrei compagnia fratello. Si, compagnia. No, non sto facendo sesso, ma che...ciao, si ciao!" è passato un tipo tutto frettoloso, ha squadrato Shannon e poi ha spostato lo sguardo su di me "Carina eh? Sei arrivato secondo amico" mi ha poggiato le mani sulle spalle, di nuovo, e mi ha fatto girare e ci siamo incamminati verso la porta.
"-Stai facendo sesso-..." mi ha guardata "...ci immagini ora, io e te a fare sesso proprio sul bancone della reception della Virgin e mio fratello ci interrompe per dirmi che mi aspetta a casa per cena?!"
"Si...ho presente" questa non se l'aspettava. No. Neanche io in realtà. Volevo solo pensarlo, ma l'ho detto.
"No. Non puoi averlo presente. Non puoi!"
"Si. Posso farti anche un disegno, uomo." gli piaceva questa cosa, tanto.
"No. I disegni lasciamoli a Picasso. Noi facciamo i modelli per il disegno, mi sembra più interessante" ha messo il suo braccio intorno alla mia vita e sorridevamo complici. Di nuovo in moto e siamo arrivati in una zona residenziale di North Hollywood. Ok, ora cominciavano a tremarmi un pò le gambe. Lo avevo provocato abbastanza, ma non volevo di certo finire a letto con lui, anche se la cosa potrebbe sembrarti controversa, non credo di essere quello a cui è abituato o comunque di essere all'altezza.
"La vedi quella casa..." si è tolto il casco e ha guardato lontano "...è di Chester Bennington. La cosa che ami di più. E ha uno studio di registrazione che farebbe invidia a molti. Ciao. Saluta con la manina, Rosa, saluta. E' il massimo della vicinanza permesso questo" quanto mi prende in giro quest'uomo?
"Non è vero..."
"Non ci credi? Andiamo. Cheeeezz"
"No no no no" mi ha guardato quasi ridendo "...I will never regret!" ho sussurrato intonando Closer To The Edge per sdrammatizzare. "Forse lo rimpiangerai. Ti stavo per portare a casa di Bennington" -mi stavi per portare in Paradiso-
"E questa qui?" ho indicato la casa avanti a cui ci eravamo fermati...
"Questa bella casa bianca dalla porta rossa è la cosa di Jared Leto. Sembra cattivo. Non lo è...lo apprezzerai, e poi è mio fratello sai?!"
"Si?! Non credo sia cattivo. Daltronde è tuo fratello. Ti somiglia?" assecondavo il suo giochetto
"No, è molto più bello di me. Ha gli occhi chiari lui. E' più alto e più magro."
"Sembra interessante!"
"Lo è...spero tu abbia fame. Ha cucinato per te. Cioè, per me. Mangerai anche tu. Aah spero tu non abbia paura dei cani. tanto sono in giardino" -non sono mai andata d'accordo con i cani, io-
"Belli, bene. Sopravviverò!"
Siamo entrati in quella casa che si preannunciava bellissima. A discapito di ciò che ho sempre creduto, la casa non è sfarzosa nè troppo lussuosa. E' sobria, elgante, ordinata, perfetta, pulita. Il bianco totale delle pareti la rende ancora più luminosa di quanto non lo sia già di suo. Brilla di luce propria quella casa...come il suo padrone daltronde. Mi è apparso quest'uomo. Alto nella media. Con due occhi fantastici e un sorriso indagatore.
"Questo dovrebbe essere il fratello bello, giusto Shannon?"
"Si, sono quello bello io"
"Bhe è evidente" Jared era visibilmente compiaciuto.
Shannon è entrato di forza nella conversazione "Non esageriamo ora...e tu porta rispetto sei il minore"
I loro sguardi si intendono in un modo assurdo. Credo che il loro bene superi qualsiasi cosa. E' uno spettacolo fantastico. Ero abituata a vedere dei video, delle interviste a leggere le loro parole quando parlavano l'uno dell'altro, ma ora vedo con i miei occhi quanto loro si amino.
"A quanto pare sono io l'unico che non ti incontra per caso eh?" Jared mi parlava con calma e quasi mi sembrava surreale. Più di tutto quello che mi stava capitando. "Sei più fortunato degli altri allora" la sua risata e, di nuovo, i loro sguardi.
"Non mi ha detto che la -compagnia- eri tu...non avrei creduto stesse facendo sesso se l'avessi aputo. Non credo verrà a letto con te fratellino"
"Verrà con te?"
"No...neanche. Non vuole venire a letto con noi." parlavano di me e di chi o cosa mi sarei portata a letto, e io ero lì. C'ero.
"Ehm"
"Vuoi venire a letto con me?" Me lo ha chiesto guardandomi negli occhi, Jared.
"E' un vizio di famiglia o cosa?"
"Shan, glielo hai già chiesto?"
"No. Io no..."
"Glielo hai chiesto tu, cara?"
"Ma perchè non mi lasciate parlare un attimo?! Mi riferisco al fatto che avete un'abilità innata nel mettermi in imbarazzo."
"E perchè ce lo stai dicendo?"
"Mmh, io lo so già..." Shannon lo sapeva già.
Jared è meno strano di quanto ci si aspetti. Certo ha il suo -perchè-, ma è ok. Basta prenderlo per il verso giusto. A me è andata bene. Abbiamo riso e chiacchierato insieme. Ero seduta nella sala da pranzo di Jared Leto e mangiavamo insieme con suo fratello. Bel quadretto direi. Ha un albero di limoni.
"Non l'ho mai curato a dovere eppure dà dei limoni fantastici..."
"...lo so. Le leggo le interviste" e poi A., non potevo crederci, ha davvero un albero di melograni. Ce l'ha. Ho guardato Shannon seduto sul divano col suo bicchiere di vino, ha cominciato a ridere quando gli ho sillabato H A D A V V E R O U N A L B E R O D I M E L O G R A N I? non si tratteneva più, era piegato in due. Che risata. Jared ci guardava come se fossimo due alieni. Si, perchè lui è quello sana di mente.
"Ora hai capito perchè si è fatto i capelli Lemon e Pomegranede? Perchè coltiva limoni e melograni"
Ok, io davvero non sapevo se ridere o piangere. Shannon rideva di gusto e Jared era afflitto.
"Se lo leggo su qualche blog, ti troverò ovunque sarai e ti ucciderò, capito Rose?" Rose, si deve distinguere in tutto.
Verso le 10 Shannon mi ha riaccompagnata e Jared mi ha detto di tornare a trovarlo. Fidati Leto. Fidati. Ho spiegato a Shannon la strada per arrivare a casa mia e, ha guidato piano, non abbiamo neanche messo il casco.
"Grazie...per gli occhiali"
"Mi mancheranno"
"Povero te...è stato un bel pomeriggio"
"Si. Anche se sei acida"
"Ognuno ha i suoi difetti, uomo. Te, ad esempio, sei irritante" mi sono avviata verso la porta di casa sorridendo e arricciando il muso mordendomi l'interno del labbro inferiore. Mi ha afferrato delicatamente un polso e togliendosi l'altra mano dalla tasca ha preso l'orlo di una tasca del mio jeans. Il cuore mi andava a mille. Più ero vicina a lui, più mi sembrava di perdere la terra sotto i piedi. Eh no, A. so cosa ti aspetti, ma non c'è stato nessun bacio pieno di passione. Mi ha sfiorato le labbra e le sue erano socchiuse in un sospiro. Ho sentito che toglieva qualcosa dal mio polso, ma non ci ho fatto caso.
"Avevo dimenticato la tangente. Se non hai nulla da recuperare non ti incontrerò per caso molto facilmente, di nuovo. E, per la cronaca, mi eccita il modo in cui mi chiami -uomo-" mi ha mostrato il mio braccialetto. Eh no, quello no. A quello ci tengo più della mia vita.
"Perchè vuoi rivedermi?" eravamo rimasti attaccati l'uno all'altra. "Non lo so. E' quello che voglio scoprire. So dove trovarti, ora vado, c'è il tuo biondino che ci guarda" ha indicato con la testa dietro di me ed è scomparso nel buio. Ho fissato quel vialetto per qualche secondo e mi sono girata. Josh era lì. 
"Era Shannon Leto quello? Da sola con lui si...eh?!" sono entrata in casa superandolo, mi ha seguita, abbiamo litigato e ho capito quanto lui sia uguale a me. E' una sorta di mio alter ego. Così uguale che sto cominciando a credere sia frutto della mia mente. Forse non tornerà mai più, ma ora non ho tempo per chiudermi intorno a quello che farà o non farà. Ci rivedremo comunque a lezione, sempre. Quello a cui voglio pensare è il mio pomeriggio appena passato con quell'-uomo-. Al fatto che non so come, quando e se lo rivedrò...




 

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Capitolo 8
*** 8. No, this is not a game! ***


8. no, this is not a game.

2 pm

"Con Chaplin la grazia del cinema comico non è più casuale, ma diventa una qualità conquistata attraverso un immenso lavoro. Il cinema di Chaplin non è solo una danza del protagonista, anzi è soprattutto una danza della cinepresa stessa, che si sposta con rapidità incredibile e crea un senso dello spazio pieno di grazia e di bellezza"
Le ultime parole che ho ascoltato prima di mettermi le cuffie e sparire nel mio mondo. La cosa bella di un corso di critica del cinema è che la maggiorparte del tempo lo si passa a luci spente a guardare cortometraggi, lungometraggi, main title, film muti, vedute e scene tagliate e, la cosa fantastica per me ora è che con i miei ben 24 crediti accumulati con gli esami italiani nell'ambito -cinema- ho bisogno, per questo corso, solo di 3 crediti di laboratorio. Quindi quello che sta spiegando il professore ora non mi verrà chiesto mai più in sessione d'esame. La presenza è obbligatoria per quello sono qui. La Febbre Dell'Oro di Chaplin va avanti con il balletto di Charlot. Lo guardo ballare, ma le note che ascolto dalle mie cuffie sono un tantino diverse da quelle che accompagnano la pellicola. Charlot balla con i suoi passi di pantomima e un pazzo mi sussurra "...I do believe in the light, raise your hands into the sky. The fight is done, the war is won"  la cosa mi fa pensare a come Charlot stia danzando contro il vento e quindi a come sta combattendo la sua battaglia e a quando, vittorioso, potrà alzare le mani al cielo. E' complicato spiegare quanto, in un modo o nell'altro, riescano sempre a starci bene. Sono passati sei giorni -so dove trovarti- se lo sarà dimenticato. Ma, andiamo, davvero credevo che mi avrebbe cercata? Lui? Forse ho solo creduto di poter interessare a qualcuno che, fondamentalmente, è sempre contato qualcosa per me. Non voglio che ciò che per un attimo ha contribuito alla mia felicità possa diventare fonte di un qualsiasi turbamento. I letterari di ogni tempo dicono sia inevitabile che ciò che farà la felicità di qualcuno ne sarà, senza ombra di dubbio, anche la sua sofferenza. Ma che cavolo significa? Perchè? Io so solo che ora non andrei a sentirli live per nessun motivo al mondo., però avrei tanta voglia di sentire il suo respiro sul mio collo e di sfiorare il suo volto increspato dalla barba. Avrei voglia di guardare nei suoi occhi. Ieri guardavo un documentario e si parlava di una sorta di minerale o robe del genere. La pietra di Bologna. Se si lascia al sole, ne assorbe i raggi e per un certo periodo è possibile che essa risplenda nell'oscurità. Bhe pare che lo stesso capiti a quegli occhi. La loro luce. Il pensiero che si siano posati su di me mi rende tutto così importante, e io non mi sono mai ritenuta tale. Il professore ci ha congedati e io devo correre a casa a prepararmi per il lavoro.

 

15 Novembre

A. sono appena rientrata, dovrei mangiare e riposare. Ho la testa che mi scoppia, ma devo prima mandarti questa mail. Non so da dove partire, forse dovrei dirti che stamattina mi sono svegliata mezza nuda in un letto sconosciuto e non ricordavo come e con chi ci fossi arrivata. La luce del sole filtrava dalla vetrata che sostituiva la parete di fronte al letto. Ma partiamo dal principio. Ieri sera ho lavorato ai piani alti. Ty, il mio capo, mi ha messa di turno nel privè. "Professionalità Rosa. Ok?" si è raccomandato di non chiedere autografi o cose simili in giro. Sono stata semplicemente al bar come sempre, ma al bar VIP. Erano per lo più modelli e modelle. C'era qualche cantante, ma nessuno che mi interessasse davvero. E' andato tutto liscio e io e l'altro barista ci siamo intrattenuti con un numero indefinito di shortdrinks fino a quando, dieci minuti prima della fine del turno, eccolo lì, di fronte a me poggiato sul bancone che mi guardava compiaciuto. Scena che si ripete spesso quando lavori in un posto del genere, ma se gli occhi che ti fissano sono di proprietà esclusiva di Jared Leto la cosa prende una piega diversa.
"Sai ti guardo da un pò meraviglia che sei!"
"Sei ubriaco?"
"No. A meno che tu non mi faccia ubriacare non credo berrò. Qui!"
"Sei diretto da qualche altra parte?"
"Si. Festa in piscina a casa di un amico. Ti và di venire?"
"Sto lavorando!" gli ho mostrato i bicchieri che stavo mettendo in ordine.
"Ti aspetto. Tra quanto finisci?" -tra due minuti-
"Tra un pò"
"Un pò quanto?"
"Un pò, ora"
"Vieni con me allora. Facciamo così, ora ci facciamo un giro di qualcosa e poi andiamo via" gli ho versato della Tequila
"Offre la casa!"
"...e tu?" l'ho guardato e l'ho scrutato "Non ti farà del male" ho bevuto la mia Tequila e poi sono andata via con lui.
"Dovrebbe esserci Shannon, è tuo quel braccialetto oro col cuoricino violetto?"
"Si!"
"Quando te lo restituirà?"
"Sto aspettando!"
"Gli farà piacere vederti"
"Bene. Dovrei cambiarmi per questa festa?"
"E' una festa in piscina tesoro. Al massimo dovrai spogliarti. Spero che la tua biancheria non sia bianca seno non oso immaginare..."
"Si. Jared si, ok!"
Siamo arrivati in questa casa con piscina coperta. Non ho ben capito di chi fosse, ma era fantastica. Di Shannon neanche l'ombra. Ero turbata, non conoscevo nessuno, ero arrivata con Jared e molti occhi mi puntavano.
"Ti spoglio io, ti spogli tu o ti butto di peso in acqua?" Jared era al mio fianco a petto nudo e con un drink che aveva l'aria di essere uno dei più forti in circolazione. Il suo petto nudo e il fatto che avessi bevuto già abbastanza mi facevano girare la testa.
"Quello lo bevi Jay?"
"Ne ho bevuto un pò, ma credo sia troppo forte!"
"Pivello!" mi guardava con occhi di sfida. Ho bevuto quel drink in un paio di sorsi e l'ho guardato sarcastica.
"Notevole signorina. Ora mi svieni tra le braccia o cosa?"
"Mi spoglio e mi faccio un bel bagnetto, Leto"
"Mmh...ti aiuto" mi sono tolta le scarpe e lui mi ha alzato la testa e tolto la camicetta. Ero l'unica in biancheria, per fortuna nera. Siamo entrati in acqua e mi ha presentato qualcuno. Dopo un pò si è intrattenuto con un tipo e io mi sono adagiata a qualche metro da loro e mi sono seduta sul bordo della piscina. Il corpo di Jared è di un colore quasi marmoreo che lo fa sembrare perfetto e ha un portamento quasi regale. Quando sorride parlando e inarca la schiena piegandosi un pò è uno spettacolo senza pari. Io ero lì a continuare a guardare verso l'entrata sperando di vedere la sagoma di Shannon. Ero quasi completamente ubriaca e le voci mischiate alla musica non facevano che alimentare il mio senso di nausea e smarrimento. Ero ferma ma avevo la sensazione di dondolare su me stessa.
"Buh" Jared era vicino a me. L'acqua gli arrivava ai fianchi.
"Che fai tutta sola eh?" in mano aveva una bottiglia di Champagne che ha poggiato sul bordo al mio fianco. Ha sfiorato le mie gambe e si è avvicinato delicatamente portandole ad intrecciarsi intorno ai suoi fianchi. Con una mano mi ha accarezzato il collo e mi ha tirata in acqua con lui. Eravamo immersi fino al petto. Abbiamo bevuto Champagne, lo versava direttamente nella mia bocca e lui moderava le sue dosi bagnandosi solo le labbra per poi passarle sul mio collo e mandarmi in estasi.
"Non girarti. C'è una persona che ti guarda" mi ha sussurrato
"Perchè?"
"Forse è geloso. Si è geloso" era Shannon.
"Jared che cosa stai facendo?" Aveva posato la bottiglia ormai vuota e il suo corpo premeva sul mio facendolo aderire alla parete della piscina. Sorrideva di gusto. Le sue mani correvano sulle mie gambe nascoste sott'acqua intorno al suo corpo. Non riuscivo a girarmi per guardare se c'era davvero Shannon. Ero ubriaca, tra le braccia di Jared Leto, il suo corpo spingeva sul mio, ma io volevo Shannon. E Shannon era lì a guardare.
"Si, ci sta guardando ancora" detto questo mi ha baciata. Ancora e ancora. Non riuscivo ad allontanarlo. Volevo suo fratello io. Ho esitato. Si è allontanato e mi ha sorriso
"E' Shannon, non ci resterà male, anzi andrà a letto con qualcun'altra. E' già andato via." mi ha baciata di nuovo e io ho ricambiato. Ci siamo tolti il respiro a vicenda e poi si è leccato le labbra sorridendo.

Si A. stamattina mi sono svegliata, ero mezza nuda e non avevo idea di dove fossi. Mi sono seduta in mezzo al letto coprendomi con le lenzuola. Ho passato in rassegna tutta la stanza cercando i miei abiti. Ho scrutato la mia camicia. Mi sono alzata e l'ho indossata in fretta. Menomale che era una di quelle lunghe abbastanza da poter restare senza pantaloni. Ricordavo Jared e la piscina, ma proibivo a me stessa di credere di essere finita a letto con lui.
"Buongiorno raggio di sole" una voce ha fatto capolino alle mie spalle ed era impossibile non riconoscerla.
"No!" ho sussurrato. Non mi ha sentita.
"Buongiorno" l'ho superato e ho notato il suo sorriso beffardo. Mi sono diretta verso le scale e le ho fatte di corsa. Era casa sua. L'avevo riconosciuta ora. Non mi è stato difficile trovare la cucina. Ci sono arrivata barcollando e massaggiandomi la testa. Volevo dell'acqua e in cucina sono stata presa dal panico. Shannon.
"Ciao..." nessuna risposta. Mi sono aggrappata al frigo e ho cercato l'acqua. Me ne sono versata un abbondante bicchiere e mi sono appoggiata al lavabo della cucina. Lo fissavo.  Era lì, in piedi di fianco al tavolo, leggeva il giornale poggiatovi sopra e sorseggiava caffè.
"L'acqua serve a ben poco per quanto hai bevuto..." continuava a fissare il giornale, ma mi parlava
"Mmh! Ho mal di testa, non bevevo così da..."
"Non credo tu abbia mai bevuto così" perchè non mi guardava? Ero imbarazzata e decisamente fuori luogo, a piedi nudi e con solo una camicetta addosso.
"Ma noi tre abbiamo...?" l'ho chiesto impaurita dalla risposta. Ha chiuso il giornale e ha sorseggiato il suo caffè. Mi ha guardata. Dio quanto mi sono mancati i suoi occhi. Sono quasi sicura di avergli sorriso. Si è avvicinato prepotente.
"No. No. Noi tre no..." ha tirato la mia camicetta all'altezza dello stomaco "...e io non so cosa c'è qui sotto. Io no, ma Jared..oh, si Jared lo sa!"
I suoi occhi erano ridotti a due fessure e non c'era niente di scherzoso. Era incazzato.
"Avrai fame, ho portato la colazione" mi ha dato le spalle e si è infilato il giubotto, ha poggiato il mio braccialetto sul tavolo.
"Ero passato da casa tua per restituirtelo, ma non c'era nessuno. Sapevo di trovarti qui, ma sono venuto sperando di sbagliarmi. Ovviamente...brava comunque!" non sapevo cosa dire. Ero pietrificata. Non ho fatto in tempo a dirgli di aspettare un attimo che di lui era rimasta solo la scia di profumo e il rumore sordo della porta che si era chiuso alle spalle.
"Chi era?"
"Tuo fratello. Tu ora mi dici cosa è successo. E per quale motivo tu, Jared Leto dei 30 Seconds To Mars mi hai baciata ieri sera"
"Hey, hey, hey...aspetta. Con calma. Ho esagerato in piscina. Avevo bevuto ed eri lì mezza nuda. Signorina il tuo profumo mi provaca pensieri perversi" rideva di gusto.
"Jared, una volta nella vita fai il serio?" ci siamo seduti
"Ok. Eccoci. In piscina è andata così. Eri ubriaca ed io avevo bevuto un pò. Volevo stuzzicarti per provocare una qualche reazione in Shannon, mi parla di te, ma non si decide a darsi una mossa, ma lui si è infastidito ed è andato via, lì la situazione mi è sfuggita di mano. Eri tra le mie braccia e la cosa mi piaceva. Il tuo sapore e il tuo corpo sotto le mia mani. Siamo andati via, ma prima di dirmi dove abiti ti sei addormentata in macchina e ti ho portata qui..."
"Grazie al cielo!"
"Aspetta, aspetta...c'è dell'altro. Siamo arrivati qui e ti sei svegliata, mi sono assicurato tu stessi bene e ti ho portata nel mio letto. Avevi solo la camicia e si, ti ho baciata di nuovo. Ti ho baciata e ti ho tolto la camicia. Ho toccato e baciato ogni centimetro del tuo corpo, stavamo per fare sesso. Ci mancava davvero poco. Eravamo nudi insieme nel mio letto. Ero quasi dentro di te quando mi hai fermato. Hai preso il mio volto tra le mani e mi hai detto -Tu non sei Shannon- non è successo niente anche se è come se l'avessimo fatto se ci pensi."
"Ma fisicamente no? Cioè non abbiamo fatto sesso?"
"No. No. Shannon ora crede di si e mi dispiace. Volevo farlo ingelosire e spingerlo a darsi una mossa, ma evidentemente non è il mio forte" avevo le lacrime agli occhi e guardavo il braccialetto che ora era tra le mie mani. Jared mi ha stretta a lui e baciata sulla fronte
"Non lo rivedrò mai più?" gli ho chiesto. Quasi sussurravo e stavo per piangere.
"Shh...tranquilla. Certo che lo rivedrai" ho preso tutte le mie cose e sono tornata di corsa a casa. Ho un peso sullo stomaco che mi toglie il respiro. Ho rovinato la cosa più bella che mi sia mai capitata?

 

************

15 Novembre 9pm

A. ti aggiorno un attimo. Ho dormito e poltrito sul divano tutto il giorno. Mi è appena arrivato un sms:

"Almeno gli hai lasciato il tuo numero.
Domani sera agli uffici della Virgin alle 7.
Non farmi aspettare, sanno che devi passare.
Dì il tuo nome all'entrata. Alle 7.15 vado via."
-Shannon


Ci avrà pensato e ora vuole dirmi con calma quanto sia stata idiota e cosa realmente pensa? Mi prenderò un bel pacchetto di offese da Shannon Leto? Bene.

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Capitolo 9
*** 9. I can feel the beating of our hearts ***


9. I can feel the beating of our hearts.

22 Novembre

Quante cose sono successe A. devo raccontarti tutto. Sono andata alla Virgin come mi aveva chiesto Shannon e una volta lì è cominciata l'avventura. Ho litigato con quattro persone prima di imbattermi nel tipo che mi aveva vista lì in precedenza con Shannon. Nessuno sapeva che dovevo andare lì, che Shannon mi aspettava.
"Certo. Shannon aspetta te come tutti i giorni aspettano il mondo. Non è una buona scusa per entrare negli studi, torna a casa"
Non sapevo come fare, di lì a qualche minuto sarebbe sicuramente sceso per andare via. Dovevo prender tempo e non farmi cacciare fuori. E' passata Emma, era con Tomo. Lui non mi ha vista, Emma si.
"Tu la conosci questa qui che cerca Shannon?" -questa qui-
"No. Ma Shannon sta arrivando quindi...fuori di qui"
"Io lo conosco. Mi ha detto lui di venire oggi"
"Che succede qui?" una voce ci ha raggiunti. Jared. Grazie al cielo. "Ciao meraviglia..."
"Ciao!"
"Aspetti Shannon? Questi simpatici signori ti stanno intralciando il cammino?"
"Bhe...si. Shannon ha detto di aver avvertito, ma a quanto pare non vogliono farmi passare"
"Lo credo bene. Dov'è mio fratello, Emma?"
"Eccolo!" e ha indicato alle spalle di Jared. Eccolo! Era lì. Finalmente.
"Ma sei l'italiana?" Tomo era tornato tra noi.
"Ciao Tomo!" mi ha abbracciata e salutata. Caro Tomo. Shannon si è fermato vicino a sua fratello.
"Cos'è un teatro? Che succede?"
"Un'incomprensione. Non avevamo capito chi fosse e l'abbiamo bloccata qui"
"Mi sembra di avervi fatto una descrizione dettagliata di chi aspettavo e di avervi lasciato un nome, chi ve lo ha dato questo lavoro?" era irritato e freddo. Quasi non sembrava lui. "Non mi interessano le vostre scuse. Lo spettacolo è finito e tu, Emma, non dovevi finire quelle stampe? Ti prego mi servono, vai?!"
"Si, hai ragione. Jared, tu?"
"Io niente, vado a casa. Ciao!" Tomo era di nuovo a telefono e Shannon ha guardato l'orario.
"Eccoci. Andiamo?" mi ha guardata per qualche secondo "Sei pronta?"
"Sono qui..."
"Andiamo" ho salutato Jared e Tomo e mi sono incamminata, seguendo a ruota Shannon e cercando di non perdelo tra la gente. Era freddo e silenzioso. Che ansia che mi metteva guardare la sua schiena mentre gli camminavo dietro. Si è fermato.
"Non ho il casco per te. Prendi il mio. Mi arrangerò" era ironico o faceva sul serio?! Almeno avevo altro tempo per stare zitta e pensare a cosa dirgli, anche se proprio non mi veniva in mente nulla che potesse far colpo. Mi sono mantenuta come meglio potevo cercando di non toccarlo troppo. Sentivo i suoi muscoli tesi sotto le mie mani esitanti. Si è fermato davanti casa mia e non mi ha aiutata a scendere come le altre volte. Non parlava.
"Grazie" ho provato a dire, ma mi è saltato fuori un flebile sussurro.
"Che?"
"Sei qui..." mi ha guardata, era imbarazzato, anzi non so come spiegarlo, quasi preoccupato, si, ecco era preoccupato. Ha tirato un lungo sospiro e poi ha allungato lo sguardo verso casa mia.
"Andiamo dentro?"
"Ok..." siamo entrati e si guardava intorno. Poi qualcosa ha attirato la sua attenzione. "E questa?"
Una foto poggiata sulla mia scrivania. "Te l'ho scattata quando hai rubato i miei occhiali"
"Lo vedo! E' bella..."
"Si lo è.." guardava ancora la foto e poi ha cominciato a fare su e giù nei 50 metri quadri di casa che mi ritrovo.
"Accogliente però!" dai, era assurdo. Con tutto quello che dovevamo dirci stava davvero parlando di quanto fosse accogliente o no la mia -soluzione Ikea-? Ero ferma in mezzo alla stanza e lo guardavo. Sembrava un sogno. Quelli in cui vuoi urlare e chiedere aiuto, ma dalle tue corde vocali non esce alcun suono tranne che un flebile sibilo.
"Shannon senti, per quanto riguarda ieri..."
"Hey, una cosa. Non metterti tra me e mio fratello. Sceglierei lui in qualunque caso" me lo ha detto quasi con un tono cattivo e io mi sentivo una bimba che ha fatto arrabbiare il suo papà e si sta prendendo la ramanzina. Mi sono fatta coraggio.
"Ora mi fai parlare e non mi interrompi. Per favore!" mi ha superata e si è seduto sul mio letto. Gli davo le spalle. Un bel respiro e mi sono girata.
"Non è successo niente!"
"Niente è una parola grossa"
"E' vero"
"Mmh!"
"Ok...ci siamo baciati!"
"Ti ha baciata o l'hai baciato. No, perchè è questo che non ho ancora capito. Sai ero lì, ma non ho visto molto bene"
"Parli tu o parlo io?"
"Ok. Ti ascolto. Forza.."
"Ci siamo baciati. Ti ho aspettato. Ho guardato per non so quanto tempo l'ingresso aspettando di vederti, e lo so che non è una scusa e neanche il fatto che io fossi ubriaca lo è. Ho baciato tuo fratello e sono finita nel suo letto mezza nuda. Ubriaca e mezza nuda. Ma ti giuro, ti giuro che non abbiamo fatto sesso. L'ho fermato!"
"L'hai fermato. Perchè?" voleva davvero sapere perchè? Lo voleva davvero?
"Ok. Non ti piace la domanda. Facciamo un passo per volta. Chi ha baciato chi? E perchè?" Volevo urlare di paura. Potevo dirgli che suo fratello mi aveva baciata così all'improvviso, che mi ha spogliata e quasi abbiamo fatto sesso? Potevo essere la causa di una catastrofe di dimensioni mastodontiche?
"Shannon..."
"No. Risposta sbagliata. Io non ho baciato nessuno. La verità!"
"Ok. E' stato lui. Voleva provocarmi e provocarti, credo. In un primo momento ho esitato, ma poi ho ceduto, ho ricambiato il bacio eh si, dillo pure ad alta voce quello che stai pensando. C'eri anche tu...hai visto!"
"Non tutto. Era il primo? Il bacio intendo!"
"Si..." i suoi occhi bruciavano nei miei, era come se mi leggesse la verità negli occhi, se solo avessi provato a mentirgli lo avrebbe capito dal mio sguardo.
"Perchè?" Perchè. Perchè. Perchè. Chi ha coniato questo termine?
"Non ti seguo, Shannon" ha alzato gli occhi al cielo e scattando in piedi ha sorriso di nervosismo.
"Davvero non mi segui? Io mi sono perso già da un pò. Stiamo parlando di quello che avete fatto tu e mio fratello. Non dovresti perderti così facilmente"
"Sto dicendo la verità. Ora credimi o no. Fa un pò come ti pare. Ero ubriaca, credi quello che vuoi. Non ce la faccio a sostenere questa conversazione." ho fatto un passo per andarmene e mi ha bloccata.
"Dentro di te lo sai come è andata. Dimmelo. Lo saprò comunque..." ho esitato, ha mollato la presa sconfitto "...non potevi semplicemente scopartelo e sparire? Vuoi per forza farmi impazzire e vedere poi il tuo nome su qualche giornale?" Che stava dicendo? Aveva alzato il tono. Quasi mi intimoriva e agitava le braccia. Era davvero un colpo basso. Mi ha colpita nel profondo e io neanche volevo cominciarla tutta sta storia. Ora ero un'opportunista in cerca di gloria? Ho sbottato, era dietro di me che si incamminava verso la cucina, l'ho afferrato per un braccio e quasi ho urlato
"Perchè non eri tu. Ecco perchè. Volevo fossi tu. Lo volevo come non ho mai voluto niente al mondo. Fra un istante te ne andrai. Divisi. Per sempre? No, Shannon, no. Mi ci hai trascinata tu in questa storia. Non puoi sparire. Non posso sparire. Io esisto e anche tu. Che significa sparire? E' un suono senza note, senza...un suono vuoto! Io volevo che quelle mani fossero le tue. Sul suo volto così liscio e perfetto cercavo l'imperfezione di un'increspatura dovuta alla barba. La tua barba. L'ho fermato. Si, l'ho fermato e ora sono qui. Ti darei qualsiasi cosa, collane, bracciali, vestiti, pur di avere una scusa. Pur di rivederti. Io mi tiro indietro, è come se fossi scottata ma la realtà è che c'è qualcosa che continua a spingermi verso di te ed io provo le vertigini; così tutto diventa assurdo e confuso. E se parlando mi guardi sorridendo o, addirittura, mi sfiori o poggi la tua mano sulla mia mi sembra di morire"
Non aveva mai spostato lo sguardo. I suoi occhi fissi nei miei che tremavano pieno di lacrime. La mia mano stretta sul suo braccio e la mia voce spezzata.
"Ti credo. Volevo solo sentirlo dalla tua voce. Volevo esserne sicuro." Lo sapeva?! Come ho potuto pensare che davvero Jared non gli avesse detto nulla? "No, non sei una puttana. Non potresti. Non lo sei. Sei sincera, sei...Dio se lo sei.... E io non so dirtelo. No so dirti quello che penso. Non so dirle queste cose e non so emozionarmi con una donna. Non ti ho mai neanche sfiorata. Capisci?" avevo mollato la presa. Ero inerme e le sue mani cingevano le mie spalle prepotentemente.
"Ora tu smetti di tremare e di piangere e mi convinci che quello che vuoi è me fisicamente, solo quello. Dillo." mi guardava implorante. Gli serviva davvero questo? Voleva che gli dicessi questa cosa per dargli una convinzione che non aveva? "Volevo solo una notte con te. Neanche avrei dovuto ricordare il tuo nome e invece guardami ora, sono qui a chiederti di dirmi una cosa del genere. Dimmelo!" non gli ho detto niente. Non potevo. Ho cercato di abbassare il volto perchè sentivo le lacrime arrivare velocemente e più forti di prima. Me lo ha impedito e ha baciato le mie labbra tremanti tenendo stretta la presa sul mio volto. E' rimasto poi ad occhi chiusi a un centimetro da me con la sua fronte attaccata alla mia.
"Perchè mi fai questo Shannon? Perchè io?"
"Perchè tu scegli me? Proprio me? Perchè apri il cuore a me? A un uomo che non sa entrarci in quel cuore?"
"Non è una cosa che decidi di fare. Credo succeda punto e basta!"
"Credi? Non è uno scherzo. Con me può far male. Anzi, farà male. Qui non si tratta di sapere se uno è forte o debole, ma se è in grado di sopportare una cosa del genere. Sia essa fisica o morale. Alla fine credo che chi avrebbe la peggio non sarei di certo io e quindi mi sono ripromesso di uscire dalla tua vita, ma poi ci cado dentro e ti penso. E ti voglio cercare. Perchè?"
"Non lo so, Shannon"
"E non mi chiami neanche più -uomo-" il suo tono ora era più calmo, si è allontanato quel tanto che bastava per guardarmi negli occhi. Un sorriso ha illuminato il suo viso"
"Me lo regali un sorriso italiano ora?" ho tirato su col naso come una bambina di sei anni e ho trattenuto le lacrime. Mi ha abbracciata e ha poggiato il mento sulla mia fronte. "Te lo hanno mai detto che sei bella?" mi ha baciata. Stavolta davvero. E' bastato un solo battito per aumentare la voglia di lui. Mi stringeva. Eravamo io e lui. Io e Shannon. Non importava chi fosse realmente. Lo avevo dimenticato. Il suo profumo aveva invaso la mia mente e il suo sapore tutti i miei sensi. Non volevo che quel momento arrivasse al termine.
"Ci sono dentro. Ci sei tu e ci sono io e non possiamo negarlo. Forse l'impossibilità di possederci ci rende ancor più irresistibile questo desiderio, se fossimo in un film ora finiremmo a letto, ma non è così. Ora me ne vado, ma non sparirò. Torno domani, il giorno dopo e quello dopo ancora." Mi ha baciata di nuovo ed è andato via. L'indomani è tornato. E' tornato semplicemente "per un bacio e un sorriso"
"Potevi mandarmi un messaggio, non era necessario che tu passassi!"
"Sono un uomo di parola e poi baciare il cellulare non ha il tuo stesso sapore. Scappo o Leto Junior e Milicevic useranno un cannone, sono in ritardo" giusto. L'uomo che è venuto a baciarmi e che mi ha trovata in pigiama e assonnata è il batterista dei 30 Seconds To Mars e io lo dimentico un pò troppo spesso. La cosa comunque rimane strana e c'è qualcosa che ancora non mi è chiara. Non dovrei dar credito a ciò che leggo o alle voci, non l'ho mai fatto, ma ora è diverso. Ora ci sono io di mezzo, ora è diverso!
L'impossibilità di possederci ...so cosa ha voluto dire in quel momento!

***********************

 

12 am
 

Cazzo, studia Rosa. Studia. Non ci tornavo da un pò in questo posto. Ci venivo a fare foto e a pensare i primi giorni. Quando tutto sembrava così normale. Ora niente è normale. E Josh che fine avrà fatto? Ai corsi non lo si vede più e di certo non mi azzardo a chiamarlo, ho già troppi pensieri in testa.
Questa cosa tra me e Shannon. Non è mai stato inventato al mondo niente di più ridicolo e tuttavia è una cosa che mi fa venire le lacrime agli occhi e che mi fa sentire come se camminassi a un metro da terra.

"She's got a smile that it seems to me reminds me of childhood memories, where everything was as fresh as the bright blue sky."

Già l'ho vista questa scena. Axl Rose che mi riporta alla realtà...è Shannon. Mi conviene rispondere [....]

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Capitolo 10
*** 10. It could be just like Heaven. ***


10. It could be just like Heaven 

1 Dicembre

A. è da una settimana che non ti scrivo, scusami! Come stai? Spero bene e desidero davvero che tu e C. veniate a stare un pò qui. Sarebbe fantastico. Comunque...giovedì ero in un bar con Shannon e Braxton e quando quest'ultimo si è allontanato Shannon mi ha proposto un weekend fuori.
"Andiamo ovunque tu voglia. Basta che siamo io e te lontano da qui. Voglio evadere un attimo!" il sole flebile gli illuminava il viso, ormai il caldo ha lasciato spazio al freddo e a Shannon questa cosa non piace tanto.
"Andiamo al mare?"
"Come vuoi. Scegli e io ti ci porto!"
"Guidi tu l'aereo?" mi ha guardata con uno sguardo assurdo, bevevo il mio milkshake alla fragola dalla cannuccia e lo scrutavo con gli occhi sgranati.
"Sembri una bambina di 6 anni, la smetti di guardarmi in quel modo?"
"Seno che fai?"
"Te lo devo dire per forza?" ho spostato il bicchiere e mi sono avvicinata a lui abbassandomi sul piccolo tavolino rotondo
"Me lo vuoi mostrare?"
"Ecco. Sembri una bambina, ma non lo sei"
"Ohh si, potrei essere tua figlia" mi sono rimessa seduta con fare molto disinvolto, guardavo alle sue spalle e mescolavo quello che restava del milkshake "Hai diciannove anni più di me -uomo- potrei anche denunciarti, se non fossi consensiente"
"Pff, sentila. Hai detto bene. Se non fossi..come se ti avessi toccata o altro, almeno aspetta di avere del materiale per citarmi in giudizio" ho poggiato il bicchiere vuoto sul tavolino e ho fissato i miei occhi nei suoi.
"Qualcosa mi dice che ti sta venendo un'idea!"
"Papi, e se compro le caramelle? Le vuoi dai, daiiii" ha girato lo sguardo verso il negozio di caramelle alle sue spalle e poi mi ha guardata ed è scoppiato a ridere. Avevo messo sù il più dolce musino che avevo a disposizione e stringevo le mani a pugno con i miei guantini colorati.
"Sei proprio una bambina di 6 anni. Vai, ti aspetto qui" i miei occhi erano illuminati all'ennesima potenza ed ero felice come non so cosa, per una stronzata in fin dei conti, ma ero felice. Saltellando gli ho dato un bacino sulla guancia, ha sorriso e mi ha pizzicato il fondoschiena, ho cambiato espressione e l'ho guardato nervosa e antipatica ironicamente
"Mi rovinerai signorina"
"Torno subito papi"
"Stai attenta e non parlare con gli sconosciuti!" ho comprato le mie belle caramelle. Assurdo quel negozio, non ci crederai A. ma ho trovato le caramelle dei 30 Seconds To Mars. Sono alla fragola a forma di Glyphics e Triad. Le ho prese insieme a quelle gommose a fragola e limone. Sono tornata da lui e l'ho trovato poggiato con i gomiti sul tavolino. Gli sorridevano gli occhi.
"Eccomi!"
"Trovato quello che cercavi?"
"Non ci crederai...le tue caramelle. Vedi!" le nostre risate hanno fatto girare un pò di gente, ma non ci abbiamo fatto molto caso, abbiamo continuato a ridere.
"Queste blu non le mangiare"
"Perchè mai? Le vuoi tu, Shan?"
"No. Sono al limone giusto?"
"Yep. E quelle rosse a fragola"
"Ecco quelle rosse mangiale, quelle blu sono piene di coloranti!"
"Shannon, fai seriamente??"
"E' vero, me lo ha detto Jared!"
"Ahhh te lo ha detto Jared"
"Ma ha ragione, i limoni sono gialli non blu!"
"Shannon!" mi guardava serio e scrutava la caramella blu tra le mie mani "Non mangiarla!" l'ho mangiata.
"Ora muoio per shock anafilattico, soccorrimi eh?!"
"Dai! Fallo per me!"
"Eh, chi le mangia?"
"Braxton!"
"Ma..."
"Sta tornando. Vai attacca, regalagliele!"
"Dove sei andata tu?" Braxton sembra un piccolo giapponese troppo americano. Somiglia a quegli asiatici che hanno vinto America's Best Dance Crew. E' troppo bello. E' piccolino e ha il sorriso di un bambino. E' una pulce.
"A comprare le caramelle. Ne vuoi?"
"Mmh! Fa' un pò vedere.."
"Le rosse sono di Shannon" gli ho strizzato l'occhio
"Non mi piacciono prendo le blu!" Shannon rideva
"Fai il serio tu..." l'ho ammonito
"Sei meravigliosa"
"Lo so. Me lo ha già detto tuo fratello, -meraviglia che sei-" ho citato Jared.
"Ti odio!"
"Lo so. Io ti voglio bene"
"Seh!" Braxton è andato via e io e Shannon ci siamo avviati verso casa mia. Il suo cellulare ha cominciato a squillare.

"I was born of the womb of a poisonous spell beaten and broken and chased from the lair"

"Ma la cambi questa suoneria?"
"Stai zitta, è solo per Tomo e Jared questa...[...] Tomo? Noo. Sono in giro...mh! Non ti interessa...no...si, è qui con me, la sto riaccompagnando a casa.....ma non credo! Dirà di no! ... -vuoi venire a casa di Tomo a cena? C'è Vicky!-"
"Si si si si"
"Ok. Le vuoi le caramelle con la Triad? Giuro bro, è vero, son belle! Ciao amore, ciao"
"Amore...?!"
"Gelosa?"
"No!"
"Bene! Ci siamo. Ci metti tanto?"
"No, al massimo un'ora"
"Mmh. Ti aspetto? No, ti farei perdere tempo" la sua espressione diceva tutto. "Tra un'ora da me"
"Un'ora e mezza..."
"Va bene"
"Ciao papà"
"Ciao figlia" mi ha preso per la mano mentre stavo per uscire dall'abitacolo della macchina.
"Dimentichi niente?" il cuore ha preso velocità
"Le caramelle sono per Tomo!" facevo la finta tonta
"Sei una deficente! Vieni qui" mi ha baciata. Ancora non mi ci sono abituata. Ogni volta è un colpo sordo al cuore. Vorrei baciarlo sempre, ma non prendo mai l'iniziativa per non sembrare troppo appiccicosa, daltronde non stiamo insieme e...non so cosa siamo.
"Pensa a dove vuoi andare ok? Partiamo venerdì 8 e torniamo lunedì 12"
"Non ho detto che verrò..."
"Sparisci, vai, a dopo bimba"
Bimba. Sono entrata in casa e ho chiuso la porta appoggiandomici e chiudendo gli occhi. Mi mordevo l'interno della guancia per non urlare dalla felicità. Volevo tenermela tutta dentro, mi faceva sentire troppo bene. Una sensazione che non provavo da parecchio. Eccomi per la prima volta in ansia su cosa indossare. Ho optato per un leggins nero e un maglioncino di filo grigio. Ho esagerato con le scarpe. Louboutin tacco 15. Le mie Louboutin. Ho sudato per comprarle, ma le ho indossate un paio di volte. Ho fatto una doccia veloce, mi sono vestita e anche truccata. Si, come piace a te A., molto retrò, bianco e nero e un filo di rossetto rosso. Borsa e giubbino di pelle e via. Sono uscita di casa e ho preso la metro, direzione North Hollywood. In questa zona giro sempre molto all'erta, non si sà mai, magari incontro qualcuno. Ero in anticipo e sono passata a vedere gli NRG Studios, A. ci registrano i fantastici 6 qui, lo sai eh?! Sono arrivata a casa di Shannon. Ho suonato il campanello.
Te l'ho detto quanto è bella casa sua? E' la casa più bella del mondo. Spaziosa, luminosa, le pareti sono piene di foto, la sua vita in mille scatti. Ha poi una stanza tutta rossa. Ci sono tutti i premi vinti con la band in ordine, e con ordine intendo ordinati per data. Jared il perfezionista. I regali e le lettere degli Echelon. Un paio di mixer, un divano bello grande e bianco e poi Lei, Christine. Pensavo stesse in studio o da qualche altra parte, ma mi ha spiegato che quando sono in pausa col tour e con le registrazioni la tiene a casa la sua piccola, ovviamente.
Ha aperto la porta. Era a telefono. Un'asciugamano solo copriva la sua nudità.
"Da Tomo, si, a cena..." si è fermato a guardarmi e non parlava più "...si, si, ci sono!" mi sono sentita un pò in imbarazzo "Devo lasciarti!" ha messo giù.
"Ciao" -svengo, svengo, svengo-
"Ciao, mi fai entrare?"
"In realtà aspetterei una bimba di 6 anni, però magari..." ha guardato fuori "...se non ti ha vista nessuno ti faccio entrare!" sorrisetto malizioso sulle sue labbra. Ha messo le mani tra i miei capelli cercando il collo. L'ha trovato. Mi ha trascinata dentro chiudendo la porta alle mie spalle. Ha fatto aderire la mia schiena alla parete e spingeva col suo corpo sul mio. Mi ha baciata voglioso bloccando ogni mio singolo movimento con la sua forza e facendo correre le sue mani sulle mie cosce prendendomi in braccio.
"Quanto tempo abbiamo?" mi ha detto mordendomi un orecchio
"Non lo so, a che ora ci aspettano?"
"8.15...che ora è?"
"Le 8"
"Uhhhhuuuuhmmhmmhuuhh!!!" mi ha tenuta stretta ancora un pò e potevo sentire la sua eccitazione premere contro di me.
"Sù, ragazzino, vestiti!" mi sono ricomposta e gli ho baciato il naso prima di superarlo. Si è poggiato con la testa alla porta.
"Mi stai facendo impazzire. Attenta che poi ti lego da qualche parte e non sono padrone delle mie azioni!"
"Uh uhh! Interessante.."
"Smettila!"
"Vestiti!"
"Seno..?"
"Seno te le faccio vedere io le azioni  e un paio d'ore di ritardo non ce le toglie nessuno"
"Mmhhmmh" era un mmh! da strupro. Si è vestito. Bello lui. Camicia grigia e jeans scuro.
"Magari metto i tacchi. Sono il basso della serata a quanto pare"
"Perchè le altre volte sei quello alto?"
"Oh, parla Golia. 'Sta Puffa!"
"Gneehheh"
"Andiamo!" siamo arrivati da Tomo e mentre aspettavamo alla porta mi ha dato un bacio. L'ultimo della serata. Mi bacia solo davanti a Jared. Vicky ci ha accolti.
"Hey, Honey!"
"Ciao Vicky"
"Non parlavo con te Shan!" mi ha abbracciata
"Ciao Vicky!"
Siamo entrati in casa. Che dolce che è questa donna. Tomo!
"Italiana, aiutami a finire in cucina.."
"Non sono brava con le torte di mele, Tomo"
"Anche tu, no, ti prego" l'ho aiutato in cucina e poi ci siamo messi a mangiare. Devo dire che cucina bene e che insieme, lui e Shannon, sono davvero due deficenti. Abbiamo fatto grosse risate e hanno provato a parlare in italiano. Ora Tomo si è fissato col dire -Sta ben!-.
Ho aiutato Vicky a mettere in ordine in cucina e siamo rimaste da sole, abbiamo parlato un pò e mi ha chiesto di Shannon
"Che c'è tra di voi?"
"Mmh! Non lo so...mi piace passare del tempo con lui e sembra che piaccia anche a lui." ho esitato
"Non innamorarti!" -seeeeeh-
"E' facile cadere al suo fascino, Honey, ma comunque ti guarda in un bel modo. Cioè con quegli occhi pieni di dolcezza e poi ha quel sorrisetto delicato stampato in faccia!"
"Non è vero Vicky!"
"Si che lo è, e lo sai!" mi ha pizzicato un fianco e si è messa a ridere. Sono entrati gli uomini in cucina e Tomo ha abbracciato lei. Shannon mi ha messo una mano fra i capelli "Andiamo? L'accompagno che abita dall'altra parte della città. La porto sana e salva a casa"
Siamo andati via e si è fermato a casa sua.
"Questa parte di città è più bella" ho indicato casa sua.
"Ci abita uno famoso sai?"
"Wow!" siamo entrati in casa e mi ha presa in braccio. Ci siamo baciati prepotentemente e mi ha poggiata sul tavolo spingendosi su di me.
"Ti voglio!" le sue parole sussurrate al mio orecchio mentre si sfilava il giubotto. L'ho baciato con ancora più forza. Volevo il suo corpo e desideravo che lui volesse il mio. Ha cominciato a spogliarmi, si è allontanato un attimo per liberarsi della sua maglietta e sfilarmi i leggins. Mi sono tirata sù e ho poggiato le mie mani sul suo petto nudo. Ha fatto peso su di me e mi ha presa in braccio portandomi in camera sua. Eravamo sul suo letto. Io stesa e lui su di me. Indossava solo i pantaloni e io ero in biancheria intima. Mi ha guardata negli occhi e per un attimo ho trattenuto il respiro mentre un sorriso nasceva sulle sue labbra. Ha sistemato i miei lunghi capelli in modo da non tirarli e mi è tornato in mente che ho il suo stesso tatuaggio sotto l'orecchio sinistro e lui non lo ha ancora visto. Ho sgarnato gli occhi e lui ha soffocato una risatina, baciandolo.
"L'ho visto già da tempo. Bugiarda di un'Echelon che non sei altro."
"Ops!" si è messo a ridere e ha cominciato a baciarmi ogni centimetro del corpo. Le spalle, il collo...è sceso sul seno e ha sfilato via il reggiseno. E' sceso sull'addome verso l'ombelico sfiorandomi con i polpastrelli i fianchi provocandomi brividi in ogni dove. Ho chiuso gli occhi e, mordendomi le labbra per un secondo ho inarcando la schiena. Mi ha guardata alzando lo sguardo con un sorriso malizioso e poi ha cominciato a fare un gioco di bocca e lingua con l'orlo delle mie mutandine. Mi stava facendo impazzire. Credevo di esplodere. Mi sono tirata sù mentre mi sfilava gli slip e mi sono seduta, completamente nuda, al centro del letto. Era in ginocchio e la sua figura era quasi imponente sulla mia. La sua eccitazione era palese e mi ha guardata mordendosi il labbro inferiore. Gli ho tolto i pantaloni velocemente e quasi ridendo l'ho tirato su di me. Mi si è quasi tuffato addosso. I nostri movimenti erano sincronizzati, siamo stati insieme per ore, ridendo, sospirando e dicendoci cose. Ci siamo mischiati le osse e le anime e mi ha detto svariate volte quanto mi desidera e che adora quanto il mio corpo sia perfetto sotto le sue mani. Non ho mai avuto molte esperienze, oltre al mio ex ero stata solo con un altro ragazzo, lì in Italia. Avevo paura di non essere all'altezza, ma è stato tutto così tremendamente perfetto. Siamo rimasti così, abbracciati tra le sue lenzuola dopo averlo fatto. Io poggiata sul suo petto che disegnavo con le dita forme astratte e lui che giocava con i miei capelli.
"Non sono brava..." non ha risposto, pensava.
"Bimba, sai, credo di aver fatto qualcosa che non credevo di poter fare..." ho tirato su la testa e l'ho guardato poggiandomi col mento sulla sua spalla.
"Che cosa hai fatto?" Ha preso il mio volto tra le mani
"Non lo so, so solo che quello non era proprio solo sesso..."
"Mmh!"
"Mmh! Che?...dammi un bacio tu!" mi ha sorriso mettendomi i capelli dietro l'orecchio. "Allora dove vuoi andare il prossimo weekend?" "Non lo so, cascate del Niagara?"
"Si..."

 


 

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Capitolo 11
*** 11. Just a Shell of what I dreamed ***


11. Just a Shell of what I dreamed.  

 

5 Novembre


Manca poco. Quattro giorni da sola con lui. Lontani da questo posto. Io e lui. Avevo optato per le cascate del Niagara e lui era d'accordo, ma oggi si è presentato con un opuscolo e dei biglietti dicendo di aver prenotato.
"Hai mai fatto un massaggio indonesiano?" non ero neanche a conoscenza che ne esistesse uno. Ha poggiato tutto sul divano affianco a me. Eravamo a casa di Jared.

DEPARTURE - Los Angeles International Airport (LAX) - California
ARRIVAL - Bali Airport (DPS) - Indonesia

HOTEL: The Laguna Resort & SPA, Nusa Dua, BALI.

"No, dico, sei impazzito?"
"Mi aspettavo un salto di gioia e mille baci, ma..." ero seduta e lui alle mie spalle era piegato sullo schienale del divano più comodo dell'universo. L'ho guardato e ho alzato un angolo della bocca "Ma è lontano!"
"Le cascate son troppo vicine!"
"Sono al confine col Canada non mi sembra che si trovino a 'no sputo da casa" detto in italiano.
"A' no..?"
"Niente, lascia perdere, se non ci sono almeno dieci ore di volo non è abbastanza lontano eh?" l'ho guardato con occhi sgranati e pieni di gioia
"Ti ho stupita vero?" mi sono tirata sù inginocchiandomi sul divano, una risatta ha fatto la trionfale comparsa sulle sue labbra e si è messo ad aspettare che gli saltassi in braccio. L'ho abbracciato come non ho mai fatto con nessuno in vita mia. Le sue braccia sono la mia droga, non posso farne a meno. Si è poi seduto di fianco a me, più che seduto ha preso possesso del divano cominciando a provocarmi e far correre le mani. Mi ha preso con forza tirandomi verso di lui e mi ha stretta in un abbraccio quasi di ferro, la situazione mi stava sfuggendo pericolosamente di mano
"Siamo a casa di tuo fratello..."
"Aaaaaaah, ha detto che non tornerà prima di due ore!"
"Ma è il suo divano!" ho quasi urlato e lui rideva compiaciuto. Ha ribalatato la situazione mettendosi sopra di me con uno sguardo che sembrava voler dire -prova a scappare ora-
"Pfff" l'ho guardato fisso e cercavo di aggiustarmi alla meno peggio la maglietta anche se non gli è interessato perchè era tutto concentrato a litigare con la zip dei miei jeans. Mi ha morso l'incavo del collo e rimanendo in quella posizione mi ha penetrato con le dita e ha soffiato sul mio collo
"E dai!" era quasi tenero, per quanto si possa essere teneri essendo Shannon Leto, e mi ha addirittura fatto il musino
"Quella è una mia prerogativa, uomo. Al massimo di tuo fratello Jared, tu non sei credibile!"
"Allora faccio a modo mio, così vediamo se sono credibile!" non mi ha dato il tempo di formulare una risposta che si era seduto e mi aveva messo sù di lui. Mi ha tolto la maglietta e mi ha stretta di nuovo.
"Ora come scappi?" usava il suo tono suadente
"Sto pensando, dammi tregua [...] no, non ho alternative. Credo di dover cedere!" ha sfoggiato lo sguardo più compiaciuto e vittorioso che aveva a disposizione e si è rimesso sopra di me. Il resto è facile da immaginare amica mia. Sul divano di Jared, però.

"Sabato andiamo da Tim!" era autoritario e non interrogativo alle nostre spalle il signor Leto.
"Vai da Tim, fratello! Io non ci sono!" Jared è rientrato due minuti dopo che io e Shannon ci eravamo ricomposti. Ci siamo guardati complici.
"Che ci fai tu qui?" mi si è avvicinato e mi ha stampato un bacio sulla guancia invadendomi col suo profumo. Ho arricciato il naso e mi ha pizzicata. Si è messo poi a rimirare me e Shannon seduti abbracciati sul suo divano
"Ma una casa vostra non ce l'avete che fate occupazione in casa mia?"
"Cos'è tutta questa dolcezza frontman?"
"Me la ispiri tu, bimba!"
"Ma perchè mi chiamate tutti così, è un vizio di famiglia?"
"Oh, porta rispetto per tuo zio!"
"Giusto. Zio mi porti al Lunapark?"
"No!" questa cosa del gioco familiare ci piace e Jared a volte la prende sul serio
"Pensi solo a lui e a me non ci pensi mai. Un pò di tempo con me quando lo passi?"
"Non è una buona idea, zio!" si è intromesso Shannon minaccioso.
Ho riso rumorosamente lasciandomi cadere di nuovo sul divano e accendendo la tv. MTV passava Closer To The Edge e io sono impazzita. Schizzata in piedi ho rubato gli occhiali di Jared e ho cominciato a imitarlo, anzi, a scimmiottare ciò che è solito fare sul palco. Gli volteggiavo intorno, saltavo e usavo Shannon come batteria vivente.
"La smetti?" non poteva avere più tempismo nel farmi questa domanda. L'ho guardato con espressione da rockstar e ho alzato il pugno al cielo "NO NO NO NO!" non se lo aspettava. Shannon rideva e Jared si è fiondato sù di me facendoci cadere sul divano sotto gli occhi vigili del fratello. Ha cominciato a picchiarmi e a farmi il solletico.
"No no no...tregua...no...mi fai male..aia...LEEETO! Aiuto!" ero soffocata dalle risate "Shannon...PAPAAAAAAA'!"
"Mmh! L'hai voluto tu, te lo meriti. Guarda però a dove metti le mani fratellino"
"Così vado bene?" mi ha dato una rumorosa pacca sul sedere tanto che ho urlato dal dolore
"Ooooooh" rideva di gusto lui. Shannon lo ha preso per le spalle e gli ha messo un braccio intorno al collo. Jared faceva finta di soffocare e chiedeva il mio aiuto. Ovviamente non l'ho aiutato. Mi sono messa di fronte a lui "Cosa si prova ad essere il più debole?" ha arricciato il muso in un'espressione cattiva. Eccoli i fratelli Leto nella loro quotidianeità. Due ragazzini un pò troppo cresciuti.
"41 e 40 anni suonati...guardatevi!"
"39 bella" mi ha corretto Jared schivando un colpo di Shannon
"Per altri venti giorni, Leto" non lo chiamo mai Jared e lui non mi chiama mai Rosa. In fin dei conti credo di volergli bene davvero a questo strano tizio. Si è liberato da Shannon e mi ha raggiunta
"Andiamocene. Lascialo perdere...è un vecchio rencitrullito!"
"Lui!"
"Si, lui, io sono un fringuello!" ha detto ancora ansimando per la lotta appena conclusa.
Dopo siamo andati in studio. Credo stiano cominciando a lavorare su materiale nuovo. Il Tour è quasi finito. Non volevo andarci, ma mi hanno corrotta
"C'è Tomo!" la parola magica. Tomo. Sanno del mio debole per quest'uomo, eh si, rinuncerei a Shannon per passare del tempo con Tomo. Forse perchè è l'unico che non mi picchia e tira i capelli come Jared o mi spoglia appena ne ha l'opportunità come Shannon. Con lui non ho l'ansia. In realtà non avevano un cazzo da fare. Shannon si è messo a suonare qualcosa con la sua Christine e Jared strimpellava e scriveva bozze di nuovi testi a intermittenza. Tomo sembrava l'unico che facesse qualcosa di interessante per me e mi ci sono messa accanto.
"Hey, carina vuoi vedere come si fa?" stava mettendo appunto dei nuovi suoni elettronici con quella sua specie di piattaforma.
"Si, dai!" mi ha fatto vedere un pò e poi ha messo in ordine alcuni suoni e alcuni aggeggi. Ci ha raggiunti Jared e insieme hanno dato vita a una sorta di live session. Tomo col basso, Jared con la chitarra. The Kill e poi The Story. Li guardavo esterrefatta. Tomo ha poi azzardato un paio di note che ho riconosciuto all'istante. Jared ha risposto con un sorriso e l'ha accompagnato. Senza neanche accorgemi di quello che facevo ho attaccato con la prima strofa di quella canzone che proprio non credevo potessi ascoltare suonata da uno di loro due, figuriamoci da entrambi...

Old pirates, yes, they rob I, sold I to the merchant ship
Minutes after they took I from the bottomless pit
But my hands was made strong by the 'ans of the Almighty.
We forward in this generation triumphantly...

Ha attaccato Jared insieme a me

Won't you help to sing these songs of freedom? 'Cause all I ever had...Redemption songs!


Ho cantato con Jared Leto e non contenta ho cantato un sacrosanto pezzo di Bob Marley. Forse è anche troppo. Forse me lo sono immaginato.
"Anche la cantante fai?"
"Ma che...smettila! Adoro questa canzone!"
"E' impossibile non amarla" Shannon aveva assistito alla scena. Mi ha presa per mano e mi ha portata con lui
"Ti faccio vedere una cosa, ma se chiudi gli occhi è meglio!" ho fatto come diceva. Mi ha guidata in una stanza aiutandomi a non inciampare e a sedermi su uno sgabello. Ho aperto gli occhi e non credevo ai miei occhi. Christine davanti a me e Shannon sorridente. Avevo gli occhi gonfi di lacrime. Mi ha abbracciata facendo il musino, di nuovo, due in una sola giornata.
"Non piangere!"
"Ma tu sei immenso, amore mio!" AMORE MIO. Da dove mi è uscita questa? Sulle sue labbra è nato un sorriso sincero
"Tu sei immensa. A lavoro, forza!" mi ha passato due bacchette con fare da professore. Per fortuna in Italia ho frequentato per un pò un batterista. Almeno sapevo cosa fare per non combinare casini e poi, per fortuna, ho un innato senso del ritmo dalla mia parte. Mi sono limitata ad imitarlo. L'ho guardato tante di quelle volte che so quasi perfettamente dove battere quelle bacchette.
"E questo?"
"Quante cose non sai di me, caro Shannon!" ha soffocato una risata e si è alzato per avvicinarsi. Lo guardavo sospettosa.
"Forza Dave Grohl dei miei stivali, stupiscimi"
"No, aspetta. Quello è tutto il mio repertorio" si è portato una mano alla fronte facendo il finto disperato.
"Alzati"
"Ai suoi ordini!" mi sono alzata porgendogli con garbo il suo posto. Si è seduto. Gli ho dato le bacchette, non le ha prese. Mi ha tirata per i fianchi facendomi sedere sulle sue gambe.
"Allora..." che dolce! Mi ha spiegato tantissime cose che non ricorderò mai, ma quello che non dimenticherò è il modo in cui mentre io fissavo tamburi, piatti e bacchette per memorizzare quello che dovevo fare lui mi fissava sorridendo. Quando poi tornava sulla terra e si accorgeva che sbagliavo mi colpiva con una bacchetta sulle mani. Ho dei lividi ora che solo Dio sà. Alla fine ha preso un pennarello
"Questo è indelebile"
"E vedi dove scrivi allora che la mia maglia, come vedi, è bianca" si è avvicinato e si è messo in ginocchio a scrivere qualcosa su uno dei tamburi della povera Christine. Non riuscivo a leggere. Poi si è spostato e per poco non scoppiavo a piangere.
"Firma qui"
 
Drummer School In Act
5 Nov 2011
ϟ x


...ci ho aggiunto un bellissimo    NEVER FORGET ♥ Rosa.
E' stato forse il momento più bello che ho passato con lui da quando lo conosco. Non che gli altri siano stati brutti, anzi, ma questo non lo dimenticherò mai. Il mio cuore si è fermato. Ha perso tutti i suoi battiti, riuscivo solo a guardarlo piena di felicità. Sapevo di essere felice e di esserlo davvero, non era un'illusione e avrei voluto gridargli quando lo amo, ma non l'ho fatto.

 

******************

7 Novembre

Lo so A. lo so. Avrei dovuto urlargli cosa pensavo.
Prima ero a lavoro ed è successa una cosa assurda. Mi sono ritrovata Josh come ai cari vecchi tempi che mi ordinava uno shoot di Vodka. Oddio, non lo vedevo da un mese. E' un pò dimagrito e ha tagliato qualche ciocca ai capelli. E' anche abbronzato. Sempre biondo e col suo bel sorriso illegale stampato sulla faccia. Avevo quasi dimenticato quanto fosse bello. Forse è anche più bello di Jared che vanta di una bellezza che rasenta quasi la perfezione. Josh è semplicemente perfetto nelle proporzioni, nei dettagli e nei modi di fare e non si impegna per essere così perfetto. Lo è, punto.
"Tregua?" ha alzato il bicchierino, l'ho scrutato senza far trasparire alcuna emozione. Gli ho tirato un pugno sul braccio e massaggiandosi il punto colpito mi ha sorriso. Ho risposto con un altro sorriso.
"Mi sei mancata, stupida!"
"Seh!"
"Sono stato alle maldive!"
"Alla faccia mia" tanto lo capisce l'italiano
"Domani mangiamo insieme?" -panico-
"Non ci sono domani"
"Sabato?"
"Torno lunedì, vado a Bali con..." ho esitato "...un amico"
"Alla faccia mia" mi ha imitata "Chi è il fortunato?"
"Non lo conosci!"
"Nome?"
"Sean" perchè ho mentito in quel modo? L'avrà comunque capito. Non è idiota. E poi Sean, Shan! La pronuncia è quasi identica.
Mi ha fatto compagnia fino a casa. Mi sento leggera e tranquilla, ho Shannon e ho Josh. Ora mi metto a letto perchè sono quasi le 5. Ho fatto già partire The Fantasy dal mio I-Pod e sono nel mio mondo.

Maybe tonight we can forget about it all
It could be just like heaven
I am a machine
No longer living, just a shell of what I dreamed...


"Questo è il mio pezzo preferito!" mi ha detto Shannon ieri...

 

5.30 am


The Fantasy.
Sono ormai 30 minuti che non faccio altro che ascoltarla in ripetizione continua. Mi è sempre piaciuta, ma non l'avevo mai legata a qualcosa di particolare. Ora ho da legarle tutta la mia vita.
La sua presenza mette a tacere ogni desiderio. Non so dare un nome a quello che provo quando sono con lui. C'è questa canzone che ascoltiamo insieme e risuana con la forza di un angelo. Tanto semplice quanto penetrante! E' la sua preferita- e così riesce a guarirmi da ogni paura o malumore. Tutto quello che è stato scritto nei libri di storia della musica che sto studiado, la forza magica della musica classica, mi sembra verosimile quando questa musica si impossessa di me.

"...say what you believe. Say it to me!"



7 Novembre

Non ho dormito un minuto. Lavoro. Josh. Shannon. Musica. Ora ti saluto per qualche giorno. Sto partendo. Cioè faccio i bagagli e poi vado da Shannon....
Mi manchi A.!


 
Eccomi qua a scrivere qualcosa anche io alla fine di un capitolo. La canzone che cantano J e R nello studio è Redemption Song di Bob Marley. Qui  ho tenuto in considerazione la versione cantata da Lauryn Hill e Ziggy Marley (figlio di Bob e cognato di Lauryn XD). Questo capitolo volevo tagliarlo, ma poi ho deciso di lasciarlo qui perchè ci sono alcuni punti che torneranno prepotentemente nei capitoli successivi. E' semplicissimo, ma importante. Spero vi piaccia. E non vi ringrazio ad una ad una seno faccio notte. Vi dico semplicemente grazie per le parole fantastiche che mi lasciate nelle recensioni, grazie a chi segue la mia FF, grazie a chi l'ha inserita nei preferiti o nelle ricordate, grazie a chi passa in silenzio e anche a quelli che passano e se ne vanno schifati. Siete passati comunque XD
Ho in progetto un'altra FF che in realtà l'ho scritta qualche anno fa' come racconto che non ha niente a che fare con i 30 Seconds To Mars. Ieri però ascoltavo uno dei pezzi che mi hanno ispirato quella storia e ho pensato a Jared così l'ho ricacciata dal cassetto in cui era chiusa, ho riaperto quel quaderno pieno di polvere e oltre a imbattermi in ricordi troppo forti per essere tirati fuori, ho apportato un paio di modifiche ai nomi dei personaggi maschili e ai loro caratteri. Ne è venuta fuori una cosa carina. Poi magari la pubblico qui!
Rosa.

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Capitolo 12
*** 12. See... It's in your eyes ***


12. see... it's in your eyes.

13 Novembre

A. sono tornata. Eccomi qui a raccontarti l'Indonesia. O almeno quel poco che ho visto. Sicuramente quello che ti interessa è altro e non esattamente l'Indonesia e il panorama. Comunque non credevo potesse esistere qualcosa di simile, và oltre ogni immaginazione. E' un paese bellissimo.
"Ho un pò d'ansia" ho esordito con questa frase e così è cominciato il mio viaggio
"Bhe, io dovrei essere abituato, ma un viaggio così lungo fà sempre un pò effetto" Shannon Leto era seduto al mio fianco su un volo diretto a Bali e, dopo avermi baciato delicatamente le labbra, mi ha presa per mano e l'ha tenuta stretta per quasi tutto il tempo. Si è alzato poco e non ha mangiato quasi niente, io non ho dormito neanche un minuto, lui invece si. Si è addormentato appoggiato alla mia spalla mentre giocava con le mie dita. Continuava a tenermi la mano anche mentre dormiva, a volte la stringeva e l'ho visto anche sorridere. Non mi sono mai soffermata a guardarlo così, forse anche per il semplice motivo che ora potevo guardarlo senza l'imbarazzo del suo sguardo. Lo guardavo e basta. E' bello. Lui è bello. Magari non di quelle bellezze perfette, ma è bello nonostante l'increspatura di una barba incolta che gli dà questo aspetto un pò rude. E' bello e perdo quasi un battito a guardarlo. Intanto mi perdevo in un pensiero e nella banalità di una domanda -Sono io la persona che ti fà sorridere mentre dormi?- damanda a cui poco dopo ho saputo dare risposta
"Signorina la deve smettere di entrare nei miei sogni" eravamo atterrati e nessuno, e dico, nessuno gli è corso vicino urlando. Scena molto diversa da quella vista a L.A.
"Speravo mi avessi sognata sai...?"
"Ah si? Perchè?"
"Sorridevi nel sonno, cosa si faceva?"
"E bhe vuoi troppo. Poi se te lo dico non si avvera"
"Tanto non si avvera comunque"
"Non hai mai sognato questa scena?" ha abbandonato i bagagli sul pavimento lucido e liscio dell'aereoporto e mi ha abbracciata
"Io...io..."
"Si che l'hai sognata. E si è avverata!" ero tra uno stato di euforia mista all'assurda convinzione che quella realtà che stavo vivendo non fosse realmente vera. Un taxi ci ha portati all'hotel e io non credevo potessi entrare. Credevo di riuscire a vederli solo in foto questi posti. Siamo rimasti immobili sul ciglio della strada col naso all'insù e Shannon si è complimentato con se stesso
"Sapevo fosse bello, ma non in questo modo. Che sono d'oro le pareti?"
"Non lo so!" continuavamo a fissare quell'edificio che ci avrebbe ospitati. Era immensamente bello, quasi mi sembrava di violare quella bellezza entrandoci.
"Lì dentro ci faremo l'amore, bimba" non l'ho guardato, ma ho visto il suo sorriso malizioso e compiaciuto
"Ah bhe, lo spero proprio, uomo!"
Non so che ora fosse al nostro arrivo e non ho mai guardato l'orario o il cellulare, lui lo ha spento dopo aver mandato un sms a suo fratello

Sani e salvi. A Martedì!

Inutile dire che più che in una camera alloggiavamo in una casa a tutti gli effetti. Era tutto strettamente privato. Anche i pasti, le lezioni di yoga. la SPA personale. Non riesco a trovare aggettivi adatti a descriverti la bellezza di questo posto. La casa  era di una semplicità dilagante, ma pullulava di lusso in ogni dove. Era paradisiaca. La zona notte vantava di un letto semplicissimo bianco che poggiava sul parquè e le pareti lasciavano spazio a una vetrata che apriva la vista su un porticato che dava su un prato con una piscina. (Ti ho allegato delle foto) .
Inutile dirti che Shannon è stato fantastico e che è completamente negato per lo yoga e il pilates. Mentre per quanto riguarda i massaggi è bravo...a farseli fare. Eravamo rilassati e tranquilli in ogni momento
"E se dovessi dedicarmi una canzone?" che cosa mi stava chiedendo? Perchè mi deve mettere sempre in difficoltà quest'uomo?
"Non saprei! Non una tua canzone e sicuramente una in cui la donna ha il cuore che le scoppia per lui!"
"Quel lui sarei io?" eravamo attorcigliati l'uno all'altra sul letto e abbiamo fatto l'amore per ore. Ci siamo mischiati come sempre le anime e ci siamo scambiati il respiro, eravamo una cosa sola e, ancora una volta, tutto era perfetto. Non posso più farne a meno. Ho bisogno di lui e solo il pensiero di non poter sentire più la sua pelle sfiorare la mia, le sue mani forti che mi guidano ad essere la donna che non sono mai stata, il suo respiro soffiare sul mio collo e la sua bocca cercare i brividi sul mio corpo.... Oh mi si appesantisce il cuore al solo pensiero.
Voglio sempre sentirlo vicino. La sensazione di stringerlo con i piedi mentre mi fà scivolare sotto di lui, le mie mani fra i suoi capelli, i sottili segni che lascia con la sua barba sulla mia pelle quando, preso dalla voglia, mi abbraccia più forte del normale. Non ho parole per spiegare cosa provo quando sono con lui.
"Me lo dici cosa pensi?" i suoi occhi erano curiosi
"A niente"
"Non è vero..." ha sorriso e mi ha passato un pollice sulle labbra "...a qualcosa dovrai pur pensare. Eri persa e mi fissavi, mi hai sfiorato il viso e poi hai sorriso. Ora vuoi dirmi che non pensavi?" davvero avevo fato questo?!
"Pensavo che è così tremendamente bello stare con te"
"Quando butti giù le barriere in questo modo mi sembra di morire e a volte ho quasi paura...."
"Di cosa?"
"Paura di poter morire per una tua parola o un tuo sorriso! Paura di farti del male!" avrei rovinato tutto, ma volevo, dovevo dirglielo!
"Shannon, io...io..." mi sono morsa il labbro inferiore e ho abbassato lo sguardo mordendomi un'unghia. C'era qualcosa che stava prendendo il sopravvento. La voce mi si spezzava e tremavo. Il mio cuore tremava per la paura di perderlo. La paura di dirlo ad alta voce, la paura che se l'avessi urlato lui sarebbe tornato tra le braccia di Morfeo chiuso nei miei sogni.
"Io...?" ha abbassato lo sguardo per incontrare il mio e i suoi occhi erano lì ad aspettare le mie parole che non sono arrivate. Ho chiuso le mani a pugno così forte da farmi quasi male e le ho poggiate sul suo petto, mi ha abbracciata e mi sono rifiugiata nell'incavo del suo collo nascondendomi tra le sue braccia. Ho chiuso gli occhi per ricacciare le lacrime che ormai erano arrivate prepotenti.
"Shannon...io..."
"Shh...lo so, anche io!" ci siamo addormentati così. Mi teneva stretta come una bambina. Un  uomo che protegge una ragazzina innamorata dalle sue paure, da lui stesso! L'indomani mi sono svegliata prima di lui e non mi muovevo per non svegliarlo. Dopo un pò il suo cuore ha accellerato e si è animato. Ha aperto gli occhi lentamente e mi guardava facendo il musino.
"Ben sveglio"
"Buongiorno raggio di sole" aveva ancora la voce rotta dal sonno e parlava quasi sussurrando. Si è rifugiato tra le mie braccia stringendomi per i fianchi e faceva i versi di un bambino appena sveglio che non vuole andare a scuola. Ci mancava solo che chiedesse Altri cinque minuti!
"Quanto siamo dolci stamattina signor Leto" abbiamo riso di gusto e si è completamente svegliato. Ha preso possesso della situazione e ci siamo rotolati nel letto. Non c'è cosa più bella di sentire la sua risata di prima mattina. Dà vita diversa alle mie giornate quel suono.
"Quanto tempo abbiamo prima di partire?"
"Sto diventando la tua agenda, Shannon Leto?"
"E bhe così vuoi fare la parte della mia ragazza? Ci sono obblighi e doveri...."
Mia ragazza.
"E dove sono i diritti?"
"Ha il diritto di fare l'amore con me, signorina" mi ha baciata con forza "...allora?"
"Allora mi avvalgo dei miei diritti, signore"
"Bene!" è tutto un gioco di ruolo tra di noi. Scherziamo come due quindicenni.

Siamo tornati in territorio Americano e in aereoporto una ragazzina mi si è avvicinata mentre le sue amiche fermavano Shannon. Avrà avuto al massimo uno e due anni in meno di me. Sono una ragazzina anche io vicino a Shannon. Quanto mi sentivo strana in quel momento.
"Ma tu sei la fidanzata di Shannon? C'è una tua foto su un blog sai?!" P A N I C O. Mia ragazza. Che cosa dovevo dire?
"No, sai com'è, si dicono tante cose in giro!"
"Ma io lo speravo, cioè sei bella tu!" fino a qualche mese fà questo sarebbe potuto essere un mio pensiero alla vista di una foto di Shannon con qualcuna.
"Mmh. Grazie mille"
"Come ti chiami?"
"Rosa..."
"Io sono Macy. Sono un'Echelon sai?"
"Anche io lo sono..." si sono avvicinate le altre tipe e Shannon era dietro di loro
"Ma è una famosa lei, ragazze?" ironico lui che mi indicava...
"Non è la tua ragazza?" gli ha chiesto una di loro
"E tu cosa ne sai? Magari è la ragazza di mio fratello?!"
"Ma è con te ora!"
"E magari esce con entrambi" le tipe mi guardavano incattivite. Ho sorriso. Mi sono avvicinata a Shannon
"Ma sta scherzando, lavoriamo insieme!"
"Si, lavoriamo sempre insieme io e lei" l'ho tirato via di lì e gli ho detto che è un deficente e lui ovviamente rideva di gusto.
"Eri nel panico...quasi quasi ti avrei presa e baciata così davanti a loro. Poi forse ti avrebbero assalita e mangiata viva"
"Edddai.." fuori dall'aereoporto è stato fermato da altre persone. Io ho visto Jared. Ovviamente camuffato e fermo ad aspettarci vicino alla sua macchina. Quando si camuffa è incazzato e non ha voglia di firmare autografi. Quel corpo lo riconoscerei fra mille altri. Quel modo di stare fermo come una statua, quasi immobile nella sua perfezione. I suoi occhiali scuri brillavano sotto la luce del sole e mi sono fermata a fissarlo. Guardava altrove. Quando poi ha girato lo sguardo verso di me gli è nato un sorriso sulle labbra e ha cacciato la mano dalla tasca salutandomi. Ho fatto una corsa e quasi mi ribaltavo con i bagagli. Gli sono saltata al collo e l'ho riempito di baci.
"Hey bionda!"
"Letooo"
"Shhhhhh! Zitta"
"Scusa" musino. Mi ha pizzicata.
"Com'è andata con quel rozzo di mio fratello?"
"Bene. Guarda...sana e salva!" ho fatto una giravolta e poi mi sono messa in posa come una modella "...ti piacerebbe fossi bionda"
"Bhe...non credo saresti brutta"
"Nah! Già sono stata bionda...nah!"
"Nah!" mi ha fatto il verso contorcendo il muso e scompigliandomi i capelli "Chiama mio fratello, sù!"
Ci siamo messi in macchina e io ero troppo esaltata e quasi saltellavo sul sedile posteriore. Mi ero messa al centro e mi sporgevo in avanti per fai spuntare la testa tra loro due. Agitavo le mani e raccontavo tutto a Jared che guidava. I massaggi, la bellezza del posto in cui eravamo stati, il cielo dell'Indonesia azzurro come i suoi occhi...
"E le stelle, Leto, le stelle! Potresti scriverci una canzone su quelle stelle. Sono così belle che ti viene da pensare che quello sia l'unico progetto di Dio andato a buon fine. Sembrano così vicine da essere più grandi. Appaiono quasi come dei fori che si aprono nella volta del Paradiso. E poi Marte, Shannon raccontagli quanto e come si vedeva Marte. Sembrava quasi possibile..." ho alzato gli occhi
"Cosa?" l'ho guardato
"Arrivarci in trenta secondi, Leto!" mi ha guardata sorridendo
"Tu dovresti viverci su una stella"
"Magari potessi averne una..."
"E dimmi, quanto sesso avete fatto?" era sarcastico
"Ohh, tantissimo"
"Oh bionda, avrei un tour da portare a termine e Shannon, questo tipo che tanto ti piace, ne è un tassello importante. Non so se capisci, ne è parte integrante, non puoi sciuparmelo così..." dava le pacche sulla spalla del fratello che lo guardava interdetto
"Sentito il saggio fratello Jared cosa ha detto? Basta. Sana e buona castità per un pò!" l'ho detto con autorità
"Un vaffanculo è volgare a quest'ora?" e lui ha risposto con finezza
"Sei uno spartano fratello"
"Erano 300 belli e forti..." l'ha detto come un attore di teatro guardando in un punto indefinito
"Non capisco cosa ci trovi in te questa stella"
Stella.
"Oh Leto, ma la smetti? Potrei abituarmi a tutta questa dolcezza" Shannon si è girato a tre quarti sul sedile, così da poter guardare sia me che suo fratello. Si è avvicinato al mio volto, mi sono avvicinata anche io e l'ho scrutato stringendo gli occhi
"Che vuoi tu?"
"Dateci un taglio voi due" e si è rimesso seduto per bene quando Jared ha cominciato a fare zig zag e a cantare
"To the riiiiiiiiiight, to the leeeeeeeeeeeeeeeft..." urlava quasi.
"Tu peggiori sempre di più, fratello mio!"
"Ho scritto un nuovo pezzo, devi lavorare alla musica con Tomo...è bellissimo"
"Lavoraci tu alla musica, genio! Io sono appena tornato da una vacanza"
"Ecco e sei riposato. A lavoro!"
"Uhh. Lo voglio sentire, Leto"
"No. Poi lo vai a dire ai tuoi amici Echelon brutta spia che non sei altro" e mi ha guardata minaccioso
"E' finita la dolcezza" tra un pò ricominciano col tour. La prossima settimana hanno un paio di date qui a L.A. e poi dopo Natale ripartono per l'America per poi andare in Europa. L'anno scorso di questi tempi non aspettavo altro che le nuove date. Ora vorrei che quelle date non ci fossero...sto bene qui quando ci sono loro. E sono felice grazie e lui.





 

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Scusate se vi ho fatto aspettare un pò a sto giro. E' che questo capitolo non mi è piaciuto e volevo cambiarlo un pò. Alla fine l'ho lasciato com'era originariamente XD l'albergo che ho nominato esiste davvero e cacchio dovevo mettervi le foto. Sono irrecuperabile...vabbè spero vi piaccia ancora la mia FF e che non vi stia annoiando. Tra qualche capitolo la completo e vi lascio in pace, giuro! Magari torno con un'altra storia poi...mmh! Vi voglio bene!
Rosa.

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Capitolo 13
*** 13. It hurts but it may be the Only way ***


Eccoci qui con un altro capitolo! Che dire?! Ancora grazie a voi che tornate sempre qui a leggere quello che esce dalla mia mente. Grazie davvero! Questo capitolo è l'unico, fin'ora, che non ha un titolo con parole prese dai testi dei 30 Seconds To Mars; le ho prese da un pezzo dei Maroon 5, 'Nothing Lasts Forever'. Bellissimo, ascoltatelo. E' il mio pezzo preferito dei Maroon 5, poi Adam me l'ha pure cantato per telefono quando so venuti a Napoli, un mio amico li ha incontrati e mi ha chiamata e mi so fatta una bella chiacchierata con Adam Levine! Detto questo, vi lascio al capitolo che, vi anticipo, è un pò pesante, ma Santo Tomo vi aiuterà ad arrivare fino in fondo. Confido in lui! Ah, quasi dimenticavo. Per un attimo mi allontanerò dal diario e dalla lettera; è per una telefonata tra Rosa e Jared. Serve!! E scusatemi per quanto è lungo! Scusatemi davvero!

13. it hurts but it may be the only way.

11 pm

Manca un mese a Natale, credo. Che giorno è? 22 Novembre? Quant'è che non scrivo ad A.? Mi avrà riempita di messaggi..è che proprio non ho nè il tempo nè la forza di scriverle. Sta andando tutto a puttane, come direbbe il caro Jared Leto. Dovrei essere felice, ho vinto una sorta di borsa di studio per formazione discografica e giornalistica  ho dovuto scegliere fra la Geffen a New York e la Virgin a Los Angeles. Ho scelto la Virgin per ovvi motivi. Mi ha convinta Jared, io volevo andare alla Geffen. New York. E ora aggiungerei, via da qui e da Shannon. Ma non posso fargliene una colpa. Cosa poteva saperne Jared? Io volevo stare qui con Shannon, eravamo appena tornati da Bali e ho trovato la mail di accettazione per il corso di formazione. 
"Ma non puoi scappare. Lo devi fare per me. Non lo pensare...è solo mio fratello", Jared è il migliore quando si tratta di persuadermi e con quei suoi occhi cristallini ci riesce in men che non si dica.  E' che sono passati solo otto giorni. Ho cominciato a lavorare da otto giorni ed è da otto giorni che tutto è andato a farsi benedire. Otto giorni che rimando, devo avvertire A., ma che le dico? Sarà che poi c'è Vicky che non mi lascia un attimo e sta trascurando anche Tomo per questa cosa, a me non và proprio giù, ma gliene sono grata. Ieri si è fermata a dormire qui. "Una volta hai detto che ti saresti fatta mettere sotto da un tir per quell'uomo, Honey! Io resto con te!"
E' che poi mi prende un non so che; non è ansia e nemmeno tristezza, è qualcosa che mi strozza la gola e poi quella vocina nella testa che mi dice 'te l'avevo detto' sembra la voce di mia madre. E la cosa è alquanto fastidiosa. Non riesco a studiare, a pensare e in più, come se non bastasse, mentre lavoro lui è lì che gira intorno e io ho gli occhi perennemente pieni di lacrime. Jared lo sa; lo sa perchè è preoccupato, mi fa' da sveglia e da buonanotte. Mi chiama quando non sono nel suo raggio ottico o quando non mi vede per più di due ore. Anche se io non gli chiedo nulla lui è lì.
Questa tensione, questo senso di nausea quando tutti i giorni, entrando in quell'edificio, vedo Tomo sorridermi e venirmi incontro e poi mentre parliamo arriva un bacio sulla mia testa e una mano amica a cingermi il fianco da dietro. Jared. E' in quel momento che mi sembra di stare bene ovunque e in nessun posto; è in quel momento, quando incontro il sorriso  mattutino di Jared che poi vengo investita da suo profumo, dal suo 'buongiorno' frettoloso, dal suo sguardo che mi evita e poi la sua schiena mentre si allontana verso le sale di incisione. E' tutto quello che da otto giorni ho di Shannon. Starei molto meglio lontano da loro, me ne dovrei andare. I suoi pensieri tornano di continuo e il fatto che io lo veda sempre non mi aiuta per niente. La cosa che pesa di più è la freddezza del rapporto che si è venuto a creare così senza un se e senza un ma. Cosa succederebbe se dessi la colpa al tempo? A qualcun'altro? Alla musica? Alla fantasia? E' solo una delle mie tante imprese finite male? Oh si, è la peggiore di tutte. E' come se avessi preso tutta la sua energia per costruire il mondo in cui vivo, ma questo mondo ora sta perdendo la sua linfa vitale. Magari poter essere come uno di quegli animali, forse i cavalli, che in alcune situazioni si strappano, instintivamente, una vena con i denti per respirare. Lo farei anche io; una vena per un'ora di libertà.
Ma che sto dicendo?! Sto forse impazzendo?! Un pò di puro e sano odio non farebbe male. Ma a chi voglio prendere in giro? Vicky dice che devo affrontarlo, almeno affrontare il suo sguardo e fargli capire che lo odio. Ma come? Come faccio ad affrontare il suo sguardo? Gli urlerei in silenzio quanto lo amo.
Ho questa scena nella mente. Ce l'ho tatuata negli occhi. Il nostro ultimo momento bello. Prima ch arrivassi alla conclusione che il mio sogno si stava infrangendo sulla realtà. Eravamo tornati quello stesso pomeriggio, lunedì. Abbiamo mangiato tanto gelato e lui riempiva il mio cuore con la sua risata, abbiamo fatto l'amore sul pavimento della sua cucina tutti sporchi di gelato e poi ho deciso che la sua barba doveva sparire. La cosa più bella è che lui mi ha assecondata. Era felice "Mai nessuno mi ha chiesto una cosa del genere, e mai nessuno ne avrà l'onore!", mi ha guardata un pò e poi si è sciolto "Dai, forse per una volta si può fare. Toglila tutta". Non dovevo farlo mio caro Shannon Leto. Se non ero sicura di amarti, in quel momento me ne sono convinta. Il modo in cui ti fidavi di me, della mia mano inesperta che ti radave il viso col rischio di tagliarti in modo disumano. I tuoi occhi chiusi e il tuo sorriso scaltro. Ora non servirebbe a niente scrivere e imprimere parole su quanto tu sappia mentire, non sarebbe proficuo, ne tantomeno vero. Io ti credo. Il problema sta proprio nel fatto che ti credo, ma non posso farmi del male e quindi credo sia l'unico modo. Prima o poi passerà, spero. Daltronde ho Vicky, ho Jared, ho pur sempre Josh e al limite me ne torno in Italia. Torno a casa e tu tornerai ad essere solo il batterista dei 30 Seconds To Mars, troppo lontano per essere visto, troppo in alto per essere reale. Ma fin quando c'è Jared, a meno che non scappi da qui, non mi farà muovere.
Non ha senso.

Don't save me, cause I don't care.

**********************

-Pronto?!
-Stellina!
-Ciao!
-Che fai? Sei in giro?
-Ma che...sono a casa. Sono stanca e distrutta, tra un pò vado a letto. Chiami per la buonanotte?
-No, in realtà chiamo per sapere se ti và di mangiare qualcosa...
-Nah!
-Ormai vivi di aria, o cosa?
-Senti chi parla!
-Sono in macchina e sto venendo a casa tua; quindi mettiti un pantalone, qualcosa che non sia solo una culotte e una maglietta, qualcosa che non mi faccia venire in mente strane idee e aprimi la porta, ti sto portando cose buone!
-Jared, ma...
-E non mi piace questa nuova abitudine!
-Cosa?
-Continui a chiamarmi Jared...
-E' il tuo nome, sai?
-Non lo è mai stato per te. Frontman, Capo, Genio, Cantante, Stupido, Tesoro, Ragazzino, Pulce...Leto!
-Non posso chiamarti Leto. E' un affronto alla mia salute mentale e fisica...
-Wo wo, io sono Jared, lui è Shannon. Ok, è mio fratello, ma...
-Ma niente, è tuo fratello. Credo basti e avanzi.
-Piangi?
-No!
-E' perchè ho questa strana sensazione?
-Quale?
-Quella di vederti seduta al centro del letto con solo una felpa addosso, forse quella bianca e viola che piace a me, cappuccio tirato su e dorso della mano che asciuga le lacrime sul tuo viso.
-C'hai preso per la felpa e per il letto. Ma le lacrime davvero non ci sono.
-E allora fammi vedere. Vieni ad aprirmi entro, mmh, 7 secondi!

****************

 23 Novembre
 

A. ...scusa!
Non sapevo cosa scriverti. Ne ho di cose da dirti, e si, facevi bene a preoccuparti. Non sto bene per niente. E' così difficile, è così dannatamente difficile scriverlo. E' come se lo ripetessi a me stessa. Ho bisogno di un abbraccio. Non che qui non ne abbia, sai, c'è Tomo che me li regala anche a comando gli abbracci. Facciamo un gioco, io lo guardo, appena metto su il musino lui si avvicina e dice "No, no! Ci sono qua io!" ed è l'unico che mi fa' ridere; ridere di gusto! Ma ho bisogno di un abbraccio amico, di uno di quegli abbracci che ti conoscono. Ho bisogno di te. Credo sia finito tutto. Il sogno di vivere affianco a Shannon è finito. Le notti indimenticabili. Le cazzate e tutta quella roba lì...l'unica cosa che mi trattiene qui è il lavoro alla casa discografica, come ti ho accennato frettolosamente lunedì sera. Ma tre mesi passeranno in fretta e, giuro, salterò sul primo aereo e me ne tornerò dritta dritta a casa. Ti senti spaesata? Benvenuta nel club, amica mia!
Shannon Leto, l'uomo che amo, circa una settimana fa' mi ha detto una cosa che, forse, e dico forse, avrebbe potuto dirmi il 6 Novemre, quando mi ha costretta ad uscire con lui. Ha preferito aspettare un mese. Mercoledì, era il 14.
"Devo dirti una cosa!"
"Dì..."
"No, siediti qui con me!"
"Mi fai paura", era seduto sul tavolino che è posto di fronte al divano. Eravamo a casa mia.
"Fa' paura anche a me, credimi!", mi sono seduta sul divano, di fronte a lui. Si è fatto in avanti per avvicinarsi di più a me. Ha chiuso gli occhi e ha abbassato la testa tirando un bel respiro. Mi ha preso le mani.
"C'è una cosa che non sai. Non era importante che tu lo sapessi, ma ora c'è un dettaglio che cambia le cose", esitava. Io non parlavo. Lui tremava e aveva la voce spezzata, se l'è schiarita e ha continuato "...ti ricordi quando ci siamo conosciuti?"
"Si, al molo!"
"No, all'università! In quel momento, quando hai difeso Jared. Ti avevo già notata, eri con Josh, l'amico di Braxton, lui ha partecipato anche a un nostro video. Ti ho notata e poi hai parlato. Tu hai parlato e mi hai fatto impazzire. Il tuo accento, il modo in cui esprimevi decisa il tuo pensiero consapevole che forse non sarebbe stato accettato. Il modo in cui hai guardato mio fratello. Ho deciso che dovevo averti e quando decido una cosa...", si è morso l'interno della guancia e ha stretto le mie mani "...ti volevo e ti voglio. Ti ho poi vista con Josh quel giorno che hai incontrato Tomo al Cafè, ero con Braxton e gli ho detto di invitare quel tipo a pranzo. Si, ho imbrogliato. Braxton ha pranzato con Josh quando tu eri a fare foto al molo e io ero lì quando tu hai chiamato. Avevo chiesto a Josh dove fossi e poi lui mi ha riferito che gli avevi detto di essere al molo. Non ci siamo incontrati per caso, sapevo che eri lì e sono venuto a cercarti! Ti ho trovata e mi sono intromesso nella tua vita con la forza di un'onda anomala, ti ho costretta a rivedermi e la cosa ha preso una piega diversa da quella che avevo in mente. E' diventata qualcosa di più...importante! Non credo di essere mai stato con altre quello che sono con te..."
"E' una cosa bella..no?!"
"Aspetta, ti prego. Fammi parlare, dopo avrai il tempo di dire, fare, gridare. Certo, è una cosa bella, ma c'è qualcosa, un dettaglio che è venuto a sporcarla! Lo so da un paio di giorni. Ne ho parlato un attimo con Jared perchè non sapevo che fare, volevo correre da te, ma poi Jared mi ha fatto riflettere e ho aspettato un giorno, il tempo di pensare a cosa dire. Quando tutto è cominciato fra noi, io non ero proprio libero. Cioè, non è che avessi qualcuno, questo sia chiaro, ho sempre avuto molte storie da una notte o qualche ora, ma oltre a quelle mi vedevo con una donna. Da Agosto credo. Una canadese, lavora nel mondo della moda. Trent'anni, bho, non saprei, so solo che ci vedevamo per andare a letto molte volte e ci sentivamo svariate volte al telefono", ero sconvolta. Sconvolta è dir poco, non sapevo che dire. Stava 'tradendo' quella tipa con me o cosa? Ero inespressiva; le mie mani, che lui stringeva, erano due pesi morti. Ero diventata una pietra.
"Quando ti ho conosciuta non la vedevo da un pò di giorni e non l'ho più vista. Nel momento in cui ho cominciato a pensarti, a sentire il tuo profumo, la tua voce, ad avere il tuo sorriso nei miei occhi, ho avuto solo te. Anche se lo negavo a me stesso all'inizio...ricordi?", mi sono limitata ad annuire.
"Non è mai contata nulla e non dovrei neanche perder tempo a parlarti di lei, visto che sei tu quella che significa qualcosa per me. Lei era solo una bella scopata sicura, quando ne avevo voglia. Sto per impazzire perchè so che ti sto perdendo; sono passate solo cinque settimane da quando stiamo insieme! Comunque, lei mi ha chiamato un paio di giorni fa' e..." ha tirato un gran bel respiro, ha guardato le nostre mani intrecciate e l'ha detto tutto d'un fiato ",...è alla nona settimana. E' incinta e sostiene sia mio", mi è crollato il mondo addosso. Non mi aveva tradita, no. Me ne sarei fatta una ragione, sarebbe stato meglio, mille volte meglio di questo. E' successo tutto prima, lui ha concepito un bambino con un'altra donna prima che i nostri sguardi potessero incrociarsi e prima che il mio cuore cominciasse a battere al ritmo della sua risata. Non ho reagito. Sono rimasta a guardarlo impassibile. Lui non sosteneva il mio sguardo. Per una volta ero io quella a vincere e lui ad abbassare quel fottutissimo sguardo. Mi sono liberata dalla sua presa e non ha opposto resistenza, mi sono alzata in piedi e gli davo le spalle. Ho portata le mani alla testa e poi di nuovo le ho abbassate. Mi sono girata e camminavo quasi sul posto. Ho messo una mano sul fianco e con l'altra mi massaggiavo la fronte ad occhi chiusi ripetendomi le sue ultime parole e dicendomi che non poteva essere vero. Ho aperto gli occhi e lui era lì, distrutto con il viso tra le mani. Mi ha poi guardata.
"Dì qualcosa...", era un suono flebile che usciva dalle sue labbra. I suoi occhi mi guardavano imploranti.
"Cosa vuoi che dica? Che avevo ragione? Che se lo dici ad alta voce un sogno non si avvera. Sembrava tutto vero, Shannon. Sembrava tutto perfetto. Perchè, te lo dico un'altra volta, perchè mi stai distruggendo? Perchè hai scelto me con tre miliardi di persone su questo schifo di pianeta?", non rispondeva, si mordeva le labbra, "Parla Shannon!"
"Te l'avevo detto che dovevi dirmi che mi volevi solo per una notte. Sarebbe stato tutto diverso!"
"Ah no. Ora non provare a dare la colpa a me. L'hai detto anche tu, l'hai voluto tu. Mi ci hai messo tu in mezzo, se tu non avessi fatto nulla io ora sarei a fare il mio corso e forse ci conoscevamo solo da una settimana, circa, e avrei avuto il mio ruolo di Echelon con autografo, foto e abbraccio. Stop!"
"Mi stai odiando?"
"Ohh no, Shannon. Il problema è che non ti odierò mai. Mai!"
"Ma non deve per forza finire così..."
"Cosa? Io sono una ragazzina che sta con un uomo più grande di lei di circa 20 anni. Quell'uomo lo amo e lui aspetta un figlio da un'altra che magari sarà un super modella bellissima di 30 anni. E come se non bastasse quest'uomo vanta di una fama mondiale perchè è una fottuta rock star!"
"Tu non sei una ragazzina!", si è alzato ed è venuto verso di me. Continuavo a fare avanti e dietro per la stanza e, quando ha provato a fermarmi prendendomi tra le baccia, ho chiuso gli occhi bloccando la sua presa.
"La colpa è tua, Shannon; mi hai presa, spinta, spronata e torturata e poi hai anche fatto in modo che io scegliessi il lavoro alla Virgin. Eccomi servita ed eccoti servito! E non venirmi a dire che le mie sono idee esasperate, che rovino tutto. Quello con le idee esasperate è tuo fratello, caro il mio Signor Leto, è semplice; lo è sempre stato. Chi perde fra me e te sai chi è?! Lo sai? Sono io. Eccoci; e te lo dico come un fedele critico d'arte visto che lo diventerò -La qui presente è innamorata di te che a quanto pare aspetti un figlio da un'altra e magari te la sposi pure.- Sapevo di non poter avere pretese su di te, sarebbe stato da stupidi, e infatti non ne avevo, non mi aspettavo il -vissero per sempre felici e contenti- no, ma un'uscita di scena così, la fine della nostra storia vista in questo modo, no!", stavo perdendo il controllo e avevo alzato la voce. Lui era tremendamente bello, come non lo è mai stato e io volevo solo tuffarmi fra le sue braccia, piangere tutte le mie lacrime e dirgli che doveva rimanere con me.
"Hey, stai bene?..." mi ero immobilizzata a guardarlo e si stava avvicinando pericolosamente
"Vai via, ti prego!"
"No!"
"Shannon, non voglio parlare con te, nè vederti. Non ci riesco"
"Torno domani..."
"Non so quando riuscirò a sostenere questa conversazione e quando saprò affrontarla. Forse mai", mi ha guardata sconfitto e forse anche un pò incazzato. Ho esagerato ed è vero, ma che devo fare? Lo amo e non riesco a pensare che diventerà il padre di un bambino che non è mio. Sto forse delirando, ma è così. E' andato via e io sono andata di corsa da Jared che non era in casa. L'ho aspettato seduta sui gradini di casa sua. Non ho pianto, ero solo distrutta. E' tornato e si è seduto al mio fianco.
"E ora?" gliel'ho detto guardando nel vuoto e stringendomi le gambe al petto. Mi ha stretta a sè.
"Ti ha detto tutto?"
"E ora?"
"Ti ama!"
"Questo non cambia le cose", mi ha portato in casa e non ho pianto, ho solo urlato e rotto due bicchieri. Ieri sera poi è venuto a casa. Dopo la serata a casa sua abbiamo continuato a vederci solo durante il lavoro, vedo Vicky quasi tutti i giorni, lui solo al lavoro e poi ci sentiamo telefonicamente. Si preoccupa per me, così dice.
"Perchè non ne parlate, voi due?"
"Chi? Io e tuo fratello? E cosa dovrei dirgli? Forse direi cose di cui me ne pentirei sicuramente..."
"Sta impazzendo, tesoro. Non ne parla, ma è mio fratello, lo conosco. Sta impazzendo e non è stabile, oggi se l'è presa con Tomo per una cazzata e poi è andato a chiedergli scusa e gesticolava in modo strano!"
"Non è l'unico a impazzire"
"Abbiamo un tour. Quello è un problema. Pensa se sbotta con un fan, sta in ansia per quando andremo in Italia, non ci vuole andare"
"Almeno si sfoga durante il tour...." e non mi riferivo alla musica
"Non essere cattiva ora!"
"Non lo sono infatti"
"Si, invece. Non sai come sta"
"No, non lo so. Non parliamo. E' tuo fratello se sei venuto a prendere le sue difese grazie, ma non mi interessa"
"Ora ce l'hai con me, o cosa?", me la stavo prendendo con lui ed era tremendamente sbagliato
"No, Jared, no! Non potrei..."
"Che c'è?", forse stavano arrivando le lacrime. Quelle che trattenevo da troppi giorni ormai
"Niente!"
"Hai la stessa voce di prima"
"Non piango. Sto male, Jared. Non riesco a piangere, se piango è peggio"
"Non puoi tenerti tutto dentro, cazzo. Non puoi!", si è avvicinato e stava per abbracciarmi
"No", l'ho fermato, "Non abbracciarmi, non farlo", mi tremavano le labbra
"Ma perchè fai così? Perchè? Vieni qui, fatti abbracciare. Urla, piangi, spacca qualcosa, prendimi a pugni. Dopo andrà meglio!"
Ero arrivata al limite. Mi ha presa di forza e mi ha tirata verso di lui. Ho affondato il mio viso nel suo maglioncino nero ed ho pianto. Dio se ho pianto. Ho versato tutte le lacrime che avevo in me. Non ha proferito parola, si limitava a tenermi stretta e a stringere di più quando i singhiozzi aumentavano. Mi accarezzava i capelli e quasi non mi tenevo in piedi. Che scena patetica A., non ho mai pianto in quel modo e così tanto. Mi ha sollevata e mi ha portata sul letto. L'ho guardato asciugandomi il viso con le maniche della mia felpa. Ha sorriso passandomi un pollice sulla guancia.
"Grazie, Leto"
"Tu lo sai che io ci sono"
"Si, ma prima o poi andrai via anche tu."
"NO!...è mio fratello. Fin quando state insieme, ok. Ma ora è diverso, tengo a te non perchè stai con lui, cazzo. Tengo a te perchè tengo a te, a prescindere da lui. Tengo a te anche se ora decidi di rinnegare la nostra musica"
"Quella è una cosa che va' oltre. Non centra con me, Shannon, te e Tomo. Sono parte di quella famiglia a prescindere da voi come persone, come amici o qualcos'altro. Sarei rimasta comunque a far parte di quella famiglia con o senza di voi nella mia vita di tutti i giorni. Quando sei sul palco o alla radio sei Jared Leto dei 30 Seconds To Mars, ma per me ora sei solo una pulce che mi consola. Sei un mio amico.
"Io credo di amarti, Rosa. Il punto sta nel piccolo dettaglio che io amo te e tu ami me. E' un amore diverso da quello che può creare un matrimonio. E' migliore, è quell'amore che non pretende nulla, non pretende il fisico e neanche la passione. E' quell'amore che mio fratello non potrà mai provare nei tuoi confronti, perchè lui ti ama come si ama una moglie, lui ti ama con la passione della voglia fisica, con la gelosia di qualcosa che è suo e solo suo. Ti ama come si ama la persona che ti darà tutta la sua vita. Io e te siamo una cosa diversa e per questo tu non uscirai dalla mia vita. Ho provato ad averti fisicamente e ci gioco spesso torturandoti, ma la verità è che io e te fisicamente non credo andremmo bene. Certo, sarebbe bello, ma poi? Poi si perderebbe tutto questo. E io preferisco averti così più che averti nel mio letto", piangevo di nuovo. L'ho abbracciato.
"Grazie, Leto."
"Love you!"

"Sai cosa? Oggi il suo sguardo mi ha investita. Aspettavo l'ascensore per andare dal tipo che mi corregge gli articoli al piano della stampa. Si sono aperte le porte e lui era lì, di fronte a me. Quello sguardo mi ha tagliato il cuore e ne ho sentito la lama fredda"
"Ti ha detto qualcosa?"
"Bhe, si..."
"Cosa?"
"-Hey- e ha messo le mani in tasca, -vai a casa?- gli ho detto dove andavo e lui mi ha riferito che veniva da te e Tomo"
"E poi?"
"E poi si è fermato l'ascensore e io sono arrivata a destinazione. L'ho lasciato lì, quando c'è lui mi è difficile anche respirare, annaspo alla ricerca dell'aria e ogni respiro è un colpo doloroso allo stomaco. Gli ho detto -Allora ciao, eh? Buon lavoro!- e lui ha risposto con un sorriso e un cenno della testa."
"Mmh! Ha sorriso però..."
"Jared..."
"No, cioè, bho, pensavo dovrebbe parlarti o almeno dirti di lei..."
"Stai impazzendo?"
"Aspetta. L'ha chiamata, le ha chiesto di venire qui. Lui non ci crede a questa storia, è incazzato. Vuole la verità. Non so cosa abbia in mente. Il DNA si vede alla nascita, bho! La vedrai, credo!"
"Bene" ero ironica.
A., vedrò questa donna. La vedrò?? Dio, che strazio.

Scusate per la lunghezza. Che strazio davvero, che tristezza. E ora? Che succede? Il bambino è vero? E' di Shannon? La tipa litigherà con Rosa? Jared cosa farà? E Josh che fine ha fatto? Mmh!

 

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Capitolo 14
*** 14. May your Smile shine on ***


Eccomi qua. Vi ho fatto aspettare un pò troppo per i miei standard e spero proprio che non vi siate dimenticati della mia FF. Anche per questo capitolo abbiamo un titolo lontano dai testi dei Mars. E' un verso preso da Stop Crying Your Heart Out degli Oasis. Mi sto drogando di Oasis in questi giorni. E' bellissima, se non la conoscete, ascoltatela. Che dire? Ho avuto parecchio da fare in questi giorni per quello non ho aggiornato, fra università e weekend fuori non sapevo come dividermi. Ho prenotato il tatuaggio. Avrò la mia bella Triad anche io e sono mille felice, a voi non ve ne può fregar di meno, ma ve lo dico lo stesso. Tiè! All'università c'è uno che sembra Shannon, ma non mi si fila proprio. Sta al secondo anno di specialistica di ingegneria elettronica. Ha tipo 27 anni comunque...e credo non mi abbia neanche notata. Io l'ho visto al bar giovedì. Dio santo sono rimasta folgorata. Sembra proprio Shannon. Stavo per perdere la vita nel vero senso della parola, ho chiesto in giro di lui e, oltre a scoprire che ha una pseudo ragazza oggetto, ho scoperto che si chiama Yuri e che è uno stronzo assurdo e esce con altre anche se è fidanzato. Dio, ha la faccia infame come quella di Shannon e allo stesso tempo è anche tremendamente dolce. Mamma mia! Vabbè torniamo alla FF che è meglio! Ah volevo ringraziare Annarita che mi fà mille complimenti e aspetta sempre con ansia i miei capitoli. Grazie tesoro. Leggetevi la sua FF http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=679918

14. may your smile shine on.

1 Dicembre

Il 25 Novembre, cinque giorni orsono, ho deciso di reagire; se così possiamo dire. Sono andata a lavoro e dopo essermi presa quello che mi spettava, un sorriso di Tomo e un bacio di Jared, mi sono voltata sicura e ho affrontato il suo sguardo. Non mi andava proprio di guardare il suo fondoschiena e accontentarmi di un Buongiorno freddo e frettoloso.
"Buondì.."
"Hey. Sembriamo felici oggi...", mi guardava titubante e ha continuato sicuro "...ti danno una promozione?", mi ha dato la tazza di caffè che di solito dà a suo fratello, "Scusa bro, le signore prima...allora questa promozione?", era bello. Mi guardava sorridente e con gli quegli occhi.
"Nah. Sono una stagista, non si può!"
"Si, giusto! E allora?"
"Allora niente...tra un mese è Natale e sono felice. Oggi c'è anche il sole, vedi?"
"Si, ce l'hai negli occhi!" ....
"Noi andremo in sala, Shannon fai con calma!", Tomo ha sentenziato.
"Dovrei andare anche io, aspet...", l'ascensore era partita e mentre le porte si chiudevano Jared ha sorriso e ha fatto Ciao! con la manina. Stronzi. Ho preso l'altro ascensore. Mi ci sono ficcata dentro e ho premuto il pulsante, 6.
"Ohw, io vado al settimo", mi sono girata e Shannon era lì a guardarmi mordendosi il labbro inferiore. Non sapevo cosa dire o fare.
"Ehm! Comunque devo fermarmi prima io"
"Si. Comunque non puoi fare così...", si è spostato al mio fianco e si è grattato la nuca, non parlavo "...oggi sei felice e mi parli di nuovo. Non capire male; sono contento, anzi, ho ripreso a respirare, ma fà comunque male, cazzo, Rosa. Non mi parli da quanto? Due settimane? E ora scherziamo. Mi fà male che non sorridi più con me ed è ancora più doloroso il fatto che tu sorrida solo con Tomo e che passi la maggiorparte del tempo con mio fratello o che ne so..."
"No, hai ragione. E' vero, ma tranquillo..."
"Che cosa? Io sono la causa del tuo male, giusto? Mio fratello e Tomo ti fanno stare bene invece..."
"Idiota...anche tu mi fai stare bene, che c'entra? Stavo male per le circostanze, ora è passata. Vedi? Riesco anche a parlarti e a...", mi si è spezzata la voce
"..e a guardarmi senza avere le lacrime agli occhi? No, non ci riesci! Ed è per questo che ti evito, guardarti negli occhi e vedere quello che vedo non è una bella cosa. Vedere che non mi odi non fà altro che distruggermi"
Le porte si sono aperte, sono uscita di corsa
"Non abbiamo finito noi due...", aveva cacciato la testa fuori dall'ascensore per dirmelo. Ho quasi avuto un mancamento e credevo di svenire. Avevo veramente affrontato le mie paure in quel modo? Avevo affrontato il suo profumo, la sua voce e il suo sorriso? Mi sono chiusa in bagno e ho pianto un attimo di nervosismo e mi tremavano le mani. Ho fatto un bel respiro e sono andata a fare il mio dovere. A combattare la mia battaglia contro il redattore rincitrullito e antipatico che ho come tutor. Servirebbe a lui un tutor. Verso mezzogiorno ero al primo piano a recuperare delle scartoffie quando il grande capo dell'edificio mi si avvicina prepotente
"Hey ragazzina"
"Si?"
"Tu che sei sempre intorno a loro, dov'è Shannon Leto?"
"Non saprei...su al settimo piano in sala, credo!"
"Ecco. La vedi quella donna di spalle vestita di nero?"
"Si.."
"Vai a dirle dov'è Shannon. Lo cerca....", mi sono incamminata sapendo chi fosse quella donna. Lo sapevo bene. "...ah, attenta! E' un pò acida e scontrosa", bene!
Un'elegantissima figura vestita di nero, di spalle, diventava sempre più nitida ai miei occhi. Capelli lunghi e perfettamente arricciati. Erano finti?
"Mi scusi?!"
"Si?", si è voltata verso di me sfilandosi i grandi occhiali neri che indossava. Delle lunghissime ciglia truccate alla perfezione incorniciavano i suoi occhi verdi. Due fessure fredde e vuote. Era più alta di me e i suoi dieci centimetri di tacco complicavano ancora di più la situazione. Io ero con i miei bei stivaletti rasoterra e il mio stile gipsy. Eravamo due cose opposte e lei mi guardava con aria di superiorità, una cosa che non ho mai sopportato. Ho messo su la mia faccia da schiaffi, la mia faccia! Quella che ti dice -Prendimi a calci perchè ti sto sfidando-
"Cerca il signor Leto?"
"Non dirmi che tu lavori qui? Non sei troppo piccola? O sei qui per un autografo?", volevo tirarle via tutte le extension e anche le ciglia finte.
"Senta, io sto lavorando quindi, se vuole dirmi cosa le serve posso anche aiutarla, seno ho ben altro da fare che perder tempo qui con lei. Mi hanno detto di aiutarla. Cosa posso fare?"
"Cercami Shannon Leto!"
"Perfavore...oh grazie del tuo aiuto", ho sorriso sfacciata. Si sentiva in difficoltà, ma ha continuato. Si è schiarita la voce e si è guardata intorno dubbiosa. Io la fissavo sfrontata.
"Vai a cercarmelo o no?"
"Se me lo chiede vado...seno può andare a cercarselo da sola. Anzi le dico dove dovrebbe essere. Su al settimo piano in sala..ma sà; forse non la faranno avvicinare alle sale perchè lei non lavora qui"
"Ho fatto un viaggio in macchina dal Canada a qui perchè in questo stato non posso volare...", in questo stato-, si è toccata la pancia e io volevo urlare.
"Vado a chiamarlo..."
"Grazie. E puoi dirgli che Corinne Darlin lo cerca?", ero già di spalle e camminavo verso gli ascensori. Non mi sono voltata, ho solo sorriso per il modo in cui aveva cambiato atteggiamento. Da i suoi vai, devi, fai era passata in meno di trenta secondi al puoi e al grazie. Se ci sono riuscita io mi chiedo Shannon col suo essere arrogante e duro in quanto l'abbia sottomessa, sempre. Sarà anche perfetta fisicamente e potrà dare l'impressione di una con un carattere da iena, ma a me ha dato l'impressione di poco carattere e tutta apparenza. Sono arrivata alla sala dove sapevo che avrei trovato loro. Senza pensarci sono entrata; la scena che si presentava ai miei occhi non era delle migliori. Shannon appoggiato al muro con le bacchette incrociate fra le dita. Tomo con lo sguardo interdetto seduto con la sua chitarra sulle gambe e Jared che urlava come un matto.
"E tu che vuoi?", Jared ha urlato girandosi verso di me, mi ha vista e ha cambiato espressione "...hey!"
"Io niente. Corinne Darling vuole tuo fratello", ho girato i tacchi e me ne sono andata, Shannon mi ha raggiunta correndo e col fiato corto.
"Chi?"
"Lei, vai, è irritata e infastidita. Vai!", mi ha guardata incazzatissimo e se ne è andato lasciandomi le sue bacchette.
"Rò..", _Jared.
"Che vuoi tu?", ha sorriso all'imitazione scarsa di una rock star incazzata che gli punta una bacchetta contro
"Scusa, non sapevo fossi tu ed ero nel pieno di una discussione con mio fratello"
"Tranquillo, non è che non dormo la notte per pensare a quello che mi dici o non mi dici. Già dormo poco per pensare a tuo fratello..."
"Dai, mi ami sempre?"
"Ovvio", l'ho colpito con una bacchetta, ma ha schivato il colpo ridendo.
"Torno dentro, eh", no, no, no. Non poteva lasciarmi da sola, sarei impazzita in quel corridoio. Impazzita d'odio per quella donna.
"J...Ja...Jared"
"Eeeh?"
"Ti prego..."
"Vieni dentro con me...andiamo da Tomo"
"Si", mi ha preso sotto le sue ali e mi ha portato dentro, il mio angelo custode.
"Sei una pulce lo sai?"
"Uhm..e tu un frontman incazzato. Rock star dei miei stivali"
"Si, lo so", sono entrata dentro e ho guardato Tomo
"Tomo dimmi che qui è tutto insonorizzato"
"Certo che lo è..", si sono guardati complici e Jared ha sorriso.
"Dai, urla. Cazzo, sfogati, spaccagli la batteria, eccola lì alle tue spalle, spacca tutto"
"Quanto è odiosa, la odio. LO ODIO. Si, odio entrambi. Finalmente odio anche lui. E' bella, perfetta ed è una iena snob e arrogante. Cosa cavolo ci trova dico?! Aaaaaah. I suoi occhi sono come quelli dei serpenti, due fessure minuscole, fredde e vuote. Senza emozioni. Perchè quegli occhi devono poter guardare in quelli di Shannon? Li odio. Io me ne torno a casa mia, in Italia. Me ne torno ad una vita normale e vi chiudo nel cassetto dei sogni di nuovo. Vi guardo su un poster appeso al muro. Voi mi state distruggendo. Odio questo posto e odio anche quel vecchio rincitrullito del mio tutor.", andavo su e giù in quei cinque metri quadri di saletta e agitavo le mani guardando nel vuoto. Mi sono fermata di fronte a Jared che stava per ridere; "Che cavolo hai da ridere?"
"Che ha fatto il vecchio?"
"Aaaaaaaaaaargh! Il vecchio mi assilla. E' la persona più pesante che abbia mai conosciuto. E' noioso e ciarliero. Credo non sia soddisfatto di se stesso perchè seno non si spiega, Dio. Non scriverò mai niente di suo gradimento. A me piace fare le cose per bene e se parliamo di critica musicale non mi puoi chiedere ancora e ancora di rivedere un pensiero o un intero discorso. Che cavolo, è come dirmi di privare quelle parole dell'emozione primaria. L'emozione che le ha suscitate. Capisci? Se ascolto qualcosa e poi devo scriverne il mio parere poi non posso rivederlo mille volte. Non può chiedermelo. Ma lui no, lui è capace di restituirmi una bozza che credevo perfetta e di dire -E' buono, ma lo riveda, si può sempre trovare una citazione o un termine più appropriati o forme verbali più pure!-, mi svenerei pur di sentire dire dalla sua voce che và bene così com'è. Maledico me stessa ogni volta che mi fermo a pensare di escludere questa o quella congiunzione e in più odia le inversioni verbo soggetto, cosa che io, ovviamente faccio, essendo italiana. Guai a sottintendere qualcosa, meglio trovare un sinonimo o una qualsiasi particella pronominale, -Non cambi mai l'ordine sintattico delle parole, signorina!-, lo odio. Che cosa ci prova a leggere lunghissimi periodi che vengon giù come noiose litanie? Che poi la grammatica inglese non è neanche così ricca di particelle, sinonimi o pronomi. Voi parlate tutto strano, una parola vuol dire settecento cose. Venga in Italia. Cazzo, lì si che puoi farmi problemi su pronomi, sinonimi, particelle, ordine sintattico e quant'altro.", parlavo senza sosta. Tomo era concentratissimo. Si è mosso e mi ha putato un dito contro.
"Tu...Lascialo perdere..."
"Seh"
"Davvero. Qui è come il dilemma della montagna!"
"Il dilemma di che?"
"Della montagna..."
"Illuminaci...", Jared si è seduto accavallando le gambe e incrociando le braccia sul petto con espressione interessata.
"C'è una montagna. E' un ostacolo per un uomo e lui, vigliacco, dice che non si può passare di lì; poi arriva chi, nonostante tutto, ci prova e la supera. Ecco; il vecchio è un vigliacco e tu sei quella che và oltre..."
"Ma questa chi te l'ha detta?"
"Non lo so....però è vera, tu sei più intelligente di lui. Rò ho letto la recensione su This Is War..."
"Si, bionda! Anche io l'ho letta, è bella e parli bene di me", quanto si compiace da solo Jared Leto? Cristo Santo.
"Eh, lui odia quella maggiormente. La odia proprio. Dice che è mediocre, il vecchio sà della mia preferenza e non perde occasione per torturarmi e intanto mette su quella faccia come per dire -Hai accusato il colpo?-, se faccio come mi pare quello mi caccia da qui"
"Stai tranquilla...se lui ti caccia poi lo caccio io a calci in culo", Jared e la sua finezza. Io intanto ero nervosa, mi tremavano le mani. Sembrava stessi per avere un attacco di panico o robe simili. Tenevo la mascella tirata e gli occhi sgranati, se li avessi chiusi solo Dio sà cosa sarebbe successo. Tomo mi ha guardata e ha capito al volo. Ho messo al sicuro la sua chitarra con un viso preoccupato, come se avessi potuto spaccargliela in testa in uno scatto d'ira. Bella mossa. Jared ha messo su un faccino dolce che più dolce non si può e io mi sono sciolta in un sorriso. Tomo continuava a fissarmi preoccupato e poi ha sospirato.
"Uuuh, pensavo volessi spaccarmi la chitarra"
"Noo"
"Spacchiamo la batteria a Shan? Dai, tuffati sul rullante e spacca i piatti, dai"
"Noooo!"
"Non ci facciamo nervose, signorina"
"Tomo...", sconfitta, quella era una supplica. Si è avvicinato e mi ha abbracciata.
"Ok, vieni qui! Stai impazzendo, ci manca poco alle convulsioni. Dobbiamo fare qualcosa. Prima di tutto, devi mangiare stai facendo concorrenza al frontman e non credo ti conviene", ho tirato su col naso e mi sono asciugata il viso con la mano.
"No, figurati"
"Io sono unico!", Jared si era avvicinato e mi accarezzava la schiena facendo il musino per imitarmi.
"Brutta prima donna che non sei altro..."
"Oh si, non puoi competere con me, piccola!", con tono femminile e atteggiandosi a diva. L'ho spinto ridendo.
"Ma stai zitto"
"Però ti faccio ridere...dai dai daiii. Stasera si và fuori?"
"No, lavoro al Dragon, Leto"
"Domani!"
"Domani..."
"Và, facci lavorare e vai a farti valere col vecchio", pacca sul fondoschiena e sorriso, ormai il mio fondoschiena ha la forma delle mani di Jared Leto.
"Si, scusatemi, eh! E fate un bell'album"
"Ovviamente, ma per ora stiamo lavorando a qualche demo. Dobbiamo ancora finire il tour...altre dieci date in territorio Americano e poi in estate saremo in Europa."
"Ah, giusto", ho dato un bacino ad entrambi e stavo per andarmene quando si è spalancata la porta ed è entrato Shannon. Mi ha afferrata per il polso e quasi non si sentiva la sua voce. Si è avvicinato al mio orecchio tanto che ho potuto sentire il suo respiro.
"Aspettami un secondo fuori..."
"Shannon devo lavorare, e devi farlo anche tu. Domani..."
"Dio, aspetta un minuto, uno solo!"
"No, ti sto implorando Shannon, no"
"Io impazzirò...", che occhi aveva A., era scosso e incazzato. Mi stringeva il polso come non ha mai fatto e si mordeva l'interno della bocca.
Fortunatamente il tempo è poi passato velocemente e io sono tornata di corsa a casa senza passare dalla saletta per salutarli. Una volta a casa ho mangiato qualche schifezza al volo e mi sono tuffata sotto la doccia. Ero immobile sotto il getto d'acqua che sembrava poter far scivolare via anche i miei pensieri, non mi andava di piangere, non sono mai stata una piagnona. Volevo divertirmi un pò, mi sono appoggiata al muro e il freddo delle mattonelle mi ha fatto rabbrividire a aprire gli occhi. In quel momento ho ricordato di essere viva, sto distruggendo il mio essere per una stronzata. Sono uscita dalla doccia e sono rimasta a guardarmi allo specchio per un attimo infinito. Tomo ha ragione. Ero già magra, ma davvero sto dimagrendo a vista d'occhio. Si nota sul viso e sul collo tantissimo e sembro ancora più minuta di quanto non lo fossi già. Non mi piace. Mi sono vestita e ho optato per un velo di trucco. Un pò di matita nera e del mascara. Ho preso tutto e mi sono avviata al Dragon, era presto, ma volevo passare da Josh. Lo stesso Josh che mentre ero per strada mi ha mandato un sms

"Dove sei? Stasera lavori? Passo al Dragon."

Almeno è ancora vivo. Eh si, mi serviva una delle nostre serate/nottate in giro a far baldoria.

"Sono in giro. Tra un pò vado al Dragon. Domani non lavoro quindi sono tutta tua stasera"

"Owww, questi messaggi sono cosa buona e giusta. Tutta mia?...bella storia! A dopo.."

Erano le 8.30 e io dovevo avviarmi verso il locale. Me la sono presa con calma e ho anche dato uno sguardo alle vetrine.
A lavoro tutto bene e la serata è passata liscia, tra un drink e una chiacchierata in un attimo si son fatte le 12.15 e ho scrutato Josh. Si è tagliato i capelli, tutti i suoi bei capelli. Non può più fare il ciuffo, nè tantomeno la cresta. Ero triste per questo.
"Dove sono i tuoi capelli?"
"Mmh! Anche tu mi sei mancata, si!", ho cercato di sporgermi sul bancone per dargli un bacio, ma lui mi è venuto incontro. Ci siamo incontrati a metà strada sul bancone ridendo. Era con quattro amici, tutti bellissimi e super profumati.
"Tornano di moda le boyband?"
"Certo, noi siamo i primi in classifica", si è poggiato al bancone e si è aggiustato il colletto della camicia atteggiandosi alla Nick Carter o robe simili.
"Come stai, brutta?"
"Bene e no, non voglio parlare di lui!"
"Ok, ok...", rideva di gusto, "...abbiamo un tavolo, raggiungici quando finisci!"
"Finisco tra due minuti..."
"Va bene", li ho raggiunti dopo poco con due bottiglie di Champagne. Josh mi ha accolta con un sorriso a trentadue denti, era spaparanzato sul divanetto, ma mi ha fatto spazio facendomi segno con la testa di sedermi accanto a lui. Ho aperto le bottiglie e fatto conoscenza con i quattro bellocci. Non mi ricordo i loro nomi. Abbiamo brindato mille e più volte e dopo un pò mi sono seduta accanto a Josh.
"Ah, ti sei ricordata di me? Non mi stai pensando proprio!", faceva il finto offeso. Mi ha stretta a se e, staccandosi dal suo drink, mi ha stampato un bacio sulla guancia.
"Mi fai due coccole?"
"No!"
"Che palle, oh!"
"Tu sei felice e contento, quella che ha bisogno di coccole sono io", ha usato la sua arma letale sorridendomi e mi ha abbracciata.
"A cosa pensi, signorina?"
"A niente, mi mancavi.", l'ho stretto a me come non ho mai fatto e ho sentito la sua risata quasi sussurrata mentre nascondeva il suo viso nell'incavo del mio collo e le sue mani correvano sulla mia schiena tra i capelli.
"A me mancava il tuo profumo!"
Siamo andati in giro per il Sunset Boulevard tutta la notte e verso le 2.00 ha cominciato a squillare il mio telefono. Il display che si illuminava a intermittenza voleva farmi impazzire, forse stava prendendomi per culo, anche lui.
-Shannon Leto Incoming Call-, ho risposto...
"Oi..."
"Dove sei?"
"Ciao eh!"
"Si, dove sei?"
"In giro!"
"Ma sei con mio fratello al Roxy?"
"No no"
"Mh..."
"Che vuoi, Shannon?
"Niente, volevo sentirti..."
"Bene"
"Sei ubriaca?"
"Forse..."
"Io si. Che vuol dire forse? Ma con chi sei?"
"Con degli amici...non li conosci, dai.."
"Josh e i suoi amici ricchi...ok"
"Ma..."
"Ma...?! Magari non dovrei avere voce in capitolo, ma il fatto che tu stia con lui ora mi fà maledettamente girare i coglioni. Poi hai anche bevuto e l'ultima volta sei finita tra le braccia di mio fratello..."
"Non finisco tra le braccia di nessuno e non sono ubriaca, ho bevuto qualcosa, ma sto bene e sono lucida..."
"Non del tutto..."
"Perchè?"
"Preferiresti stare con me ora?"
"Si!", ho risposto di getto, ho pensato di dirgli di no, ma gli ho detto di si, ero anche lucida, ma non del tutto da potergli mentire.
"Ecco, da lucida saresti tanto orgogliosa da non dirmelo...ti vengo a prendere?"
"Non ci provare...non è giusto Shannon. Sono vulnerabile e ci stai provando spudoratamente"
"Non voglio fare nulla solo voglio che tu stia qui..."
"No.."
"Vabbè", lui non si sarebbe arreso in una situazione diversa.
"Shannon..."
"Eh?"
"Ma tu come stai?"
"Io?..non sto in nessun modo Rosa. Sono un vegetale. Non la voglio qui"
"Io...", avevo paura di dirglielo.
"Tu..?"
"Io...cioè, vuoi che io..?"
"Si, vieni qui"
"Ok, massimo un paio d'ore e sono da te"
"Grazie eh", era strano, non stava bene. Josh mi ha guardava.
"Dove vai tra due ore?"
"Da Shannon..."
"Vabbè, non mi interessa...domani mattina devi venire da me. Per ora di pranzo. Devi scattarmi delle foto. Ho bisogno di un book, sto facendo il modello", io stavo ancora pensando alla telefonata, ci ho messo un pò per realizzare le sue parole
"Il modello?"
"Si, tutti qui fanno i modelli!"
"Voi siete tutti modelli?", e loro mi hanno risposto in coro "Si!"
"Siete proprio una boyband", mi hanno mimato una canzone dei Backstreet Boys. Che scena grottesca. Josh mi ha vista un pò preoccupata e si è avvicinato.
"Hey, ma se vuoi andare ora, vai..."
"Non è questo è che era strano, sono quasi sicura che fosse ubriaco o cose del genere. Aveva la voce bassa e vuota. Non c'era nessuna emozione se non frustazione."
"Faresti meglio ad andare da lui..."
"Josh..."
"Vai, lui ha bisogno di te io mi arrangerò. Ci vediamo domani!"
"Ok...", l'ho abbracciato
"Non fare cazzate e non allontanarlo ancora di più", non potevo credere che Josh mi stava dicendo di perdonare Shannon, se e quando ci fosse stato qualcosa da perdonargli. Mi sono avviata verso casa sua. Sia santificata l'America e la metro notturna. In dieci minuti ero arrivata a North Hollywood. Sono uscita dalla metro nel momento stesso in cui si sono aperte le porte e ho corso come non ho mai corso in vita mia. Sono arrivata a casa sua e mi sono fermata davanti alla porta. Quanto mi mancava quel posto, il profumo che si sente in quel luogo per me è profumo di casa. Senza pensarci molto ho preso le chievi che avevo in borsa e, come ho fatto tantissime altre volte, le ho inserite nella serratura e sono entrata.
"Shannon...?", ho urlato. Nessuna risposta. La sua casa è enorme. Sono andata direttamente al piano di sopra in camera sua. Non c'era. Nelle altre stanze; neanche. Sono scesa giù di nuovo e ho visto il suo riflesso nella vetrata della sala da pranzo. Era sul divano nel salotto. La scena non era delle migliori. Aveva gli occhi gonfi e guardava nel vuoto, si era lasciato andare sul divano in una mano aveva un bicchiere e nell'altra una bottiglia di alcool; quasi vuota.
"Shannon", ero inerme di fronte a lui. Ha alzato lo sguardo verso di me e non ha parlato. Mi guardava. Ho lasciato cadere la borsa a terra e mi sono seduta al suo fianco togliendogli la bottiglia e il bicchiere dalle mani per posarli sul tavolino. Si è aggrappato al mio braccio e l'ho stretto a me. Si aggrappava sempre di più, non avrei mai immaginato di poter vedere un uomo in quello stato, figuriamoci Shannon Leto.
"Mi ha incastrato quella puttana!"
"Shh...tranquillo. Ci sono qua io, ok?"
"Si, ma per quanto? Domani sarà la stessa identica merda...e quella lì mi ha minacciato. O sto con lei o non vedrò mai il bambino, ammesso che sia mio"
"Co-cosa?"
"Si, -se vuoi vedere tuo figlio devi stare con me-", cosa potevo dirgli?
"Shannon tu..."
"Io devo stare con te...non con lei. Tu dovresti essere incinta", si era un attimo staccato da me, ma continuava ad aggrapparsi alle mie braccia. Era scosso e ubriaco. Mi guardava negli occhi e indicava la mia pancia.
"Shannon stai delirando..."
"No, no. Sei tu, sei tu...io ti amo lo vuoi capire si o no?", mi ha detto quelle parole, le ha dette con forza, le ha dette quasi urlando, le ha dette stringendo le mie braccia e aggrappandosi alla convinzione che se io ero lì non potevo non amarlo, le ha dette. Io lo amo.
"Shannon sei ubriaco"
"Lo so che sono ubriaco, ma questo non cambia il fatto che io ti ami"
"Ok, vieni qui", l'ho stretto a me e si è lasciato andare, ha pianto un pò e io non riuscivo a contenere tutto. Credevo di impazzire o di crollare; ma non potevo permettermelo, ora era lui quello che aveva bisogno di un abbraccio per stare meglio. Ha poggiato il suo volto al mio petto e si aggrappava alla mia maglietta così forte da far sembrare che stesse cercando di aggrapparsi al mio cuore. Dopo un pò si è addormentato e siamo rimasti così, sul suo divano. Non ha lasciato la presa per neanche un secondo. Io non ho chiuso occhio. Gli accarezzavo la testa e le guance e speravo che stesse dormendo tranquillo. Alle 10.00 si è svegliato e aveva i postumi di una sbronza, in questo caso erano anche peggiori, la sua era una sbronza devastante e non aveva di certo fatto baldoria per locali. Era devastato. Ha aperto gli occhi e mi è sembrato di rivivere l'ultima mattina della nostra vacanza. Io sveglia ad aspettare il suo sguardo assonnato e la sua risata. Risata che non sarebbe tornata, almeno per ora, in quel modo. Mi ha guardata.
"Sei qui..."
"Si..."
"Hai dormito?"
"Tranquillo, sto bene!"
"Ma..."
"Tu come ti senti?"
"Ho mal di testa, che ore sono?"
"Le 10.00 circa"
"Devo andare in sala...", ha fatto per alzarsi, ma è ricaduto, sconfitto dalle fitte alle testa, sul divano.
"Shh...ho chiamato Jared. Tranquillo. Gli ho detto che arriverai più tardi"
"Cosa gli hai detto?"
"...che ieri sera hai fatto baldoria e che avevi i postumi di una sbronza. Non ho raccontato nulla", si è girato verso di me
"Grazie"
"Per aver detto a Jared che sei ubriaco?"
"No, per essere venuta subito. Per essere rimasta e per amare uno del genere, guardami...dovrebbero vedermi ora in tutto il mondo. Un quarantunenne ubriaco e devastato. Non penserebbero di certo cose buone di me, e in più sono qui con te che hai almeno la metà dei miei anni. Non sarei un buon esempio"
"Ma che stai dicendo?", ho riso alle sue parole e lui si è girato e sul suo volto è nato un sorriso. Ho visto quella luce che mi mancava. Mi sono tuffata nelle sue braccia.
"Promettimi che non ti dimenticherai di me quando nascerà il bambino e starai con lei. Promettimi che avrò sempre un posto nei tuoi ricordi"
"Come puoi pensare una cosa del genere?"
"Quando andrò via...perchè andrò via. Promettimi che mi penserai e che quando lo farai guarderai le stelle. Io le guarderò nello stesso istante. Così sarà come stare insieme"
"Io ti prometto che risolverò questa situazione e che tu farai parte della mia vita", ha fatto una doccia e io, dopo essermi assicurata che stesse bene, sono andata via. Mi sono recata da Josh con un vuoto nel cuore. Ho chiamato Tomo.
"Tomo, sei con Jared?"
"No è in sala, vuoi che te lo chiami?"
"No, no, no...voglio te. Ascolta. Ho appena lasciato Shannon, sta venendo da voi. E' scosso, sta male e credo non sia stabile. In più ha i postumi di una sbronza devastante. Ho passato la notte da lui, ha dormito aggrappato alle mie braccia e...", la voce mi tremeva.
"Ok, hey, è Shannon. E' forte, si riprenderà e aggiusterà tutto. Tu come stai?"
"Credo bene. Non ho ancora metabolizzato. Non credo lo dirà a Jared, non ora, ma penso e spero ne parli con te. Per quello ti ho avvisato...Tomo, ti prego."
"Tranquilla...tranquilla"
Josh mi aspettava sveglio e pronto. Gli ho fatto le foto senza proferire parola su cosa fosse successo quella notte, lui non ha chiesto. Scherzava e cercava di farmi ridere. Mi ha anche buttata sul letto mettendosi sopra di me e facendo il minaccioso.
"Josh non ce l'hai la faccia da stupratore seriale"
"Lo so!", si è sposato al mio fianco, guardava il soffitto.
"Che?"
"Niente. Io lo so che lo ami, però non puoi continuare a farti del male. So che lo ami e cerco di starti lontano sapendo che non ti concederai mai a me. Ed è giusto. Ami lui, non puoi prendermi in giro per farmi contento, ma quello che ti sto chidendo è proprio di farmi contento. Meglio l'illusione di sentirti mia per un giorno, uno solo, che il pensiero di non poterti avere mai. E' contorto lo so..."
"E' ridicolo, Josh...", mi sono alzata dal letto, si è tirato su, mi ha guardata, "...è un periodo allucinante, non è proprio nè il momento, nè il caso. E sai che sono vulnerabile!", alzatosi ha cominciato ad avvicinarsi pericolosamente. Per quanto voglia fare il duro non gli riusciva. L'ho abbracciato e in un primo momento era teso come una corda di violino, ma poi si è sciolto e mi ha stretta. Josh non è il ragazzo da un giorno; Josh è quello con cui fare progetti e stare tranquilli. Josh è quello a lungo termine. Shannon dovrebbe essere quello a breve termine, dovrebbe essere quello da una notte e via, almeno si avrebbe un ricordo piacevole, andare avanti con lui e cercare di avere una cosa stabile e seria porta solo alla distruzione.

Alle 20.00 in punto il capo Leto è arrivato a casa mia. Puntuale come un orologio svizzero. Non ero pronta. Cena fuori.
Io, Jared, Tomo e Vicky. Jared è entrato e non mi ha degnata di uno sguardo, si è buttato sul letto.
"Pfff, quanto sono stanco", ero in piedi allo specchio . Mi miravo e rimiravo. Non potevo essermi piegata al volere di Jared ed essermi vestita in quel modo. Ero troppo elegante e troppo donna. Però stavo bene. Ero solo indecisa sulle scarpe e sugli orecchini. Infatti ne indossavo due paia diversi e mi guardavo per scegliere. Jared era steso sul letto.
"Scarpe rosse, orecchini di perle. Metti il rossetto rosso e anche la collanina di perle. Quella che ti ha regalato mio fratello...", mi sono girata verso di lui all'istante.
"Ah ci sei allora?"
"Si, e ci sono anche le tue gambe. Da dove sono uscite? Non me le ricordavo così, le ho toccate quelle gambe? Solo per chiedere"
"JARED!"
"Dai, dai...ridi un pò. Ti sto dicendo che sei bellissima"
"Grazie..", mi sono imbarazzata alle sue parole e mi sono rimirata nello specchio. Effettivamente non mi ero mai vista così bella. E' comparsa la sua figura nello specchio. Mi ha cinto i fianchi.
"Staresti meglio con me...lo ha detto anche Shannon sin dal primo momento, ma sei sua, andiamo?"
"Jared io ti odio"
"Dai che sto scherzando...", si è fatto una grossa risata e mi ha presa sotto braccio.
"Che c'è?", aveva uno sguardo strano. Il suo sguardo. Stava escogitando qualcosa in quel cervello assurdo che si ritrova. Si è staccato da me e mi ha tagliato la strada mettendosi di fronte a me. Camminava all'indietro. Eravamo per strada ormai.
"Te lo immagini?"
"Cosa?"
"Domani su tutti i blog -Jared Leto si scopa la ragazza che è comparsa già in foto con suo fratello- oppure -Jared Leto e ragazza misteriosa. Eleganti e a cena. Un nuovo amore?- o ancora -Due piccioni con una fava. La ragazza dei fratelli Leto-", creava tabelloni illuminati nell'aria con le mani e guardava nel vuoto. Si è fermato e ha ammiccato come solo lui sà fare.
"Devi smettere..."
"Cosa?"
"La droga, Jared, è una brutta abitudine...ormai stai invecchiando"
"Forse hai ragione", mi ha ripreso sotto braccio e siamo entrati in macchina.
"Andiamo a prendere Tomo?"
"Si", siamo arrivati da Tomo e ci siamo avviati verso un locale elegantissimo e sofisticato. Ho mangiato da vegana, come Jared.
"Per quale motivo?"
"Così non ti senti solo, vecchio mio!"
"A parte che già mi hai chiamato due volte vecchio stasera e me la pagherai, grazie, è una cosa davvero carina!", e ha avvinghiato dell'insalata.
"Dov'è Shannon?"
"Vickyyy", che bello Tomo. Jared si stava strozzando al suono Shannon.
"Ha portato quella dal medico. Vuole far partire un'invenzione. Credo...troviamo il DNA prima della nascita. La caccerebbe a calci", la naturalezza e la calma con cui Jared ha pronunciato queste parole mi hanno fatto capire che lui non sapeva niente. Lo sguardo crucciato di Tomo mi ha detto che, invece, lui sapeva tutto e forse anche di più.
"Che stronza!", ha finito la sua frase finemente il frontman.
"Due volte stronza", ho aggiunto io
"Mille volte stronza", Tomo
"Millemila volte stronza", Vicky
Abbiamo riso tutti insieme e Jared mi ha massaggiato una spalla.

Ho rivisto Josh nei giorni seguenti, ma è tutto calmo, almeno credo. Parlo regolarmente con Shannon, ma non ci diciamo niente di serio. Ho visto lei un paio di volte e Shannon continua ad essere nervoso. E poi ho perso il mio diario...si, A. ho perso il mio diario. Non so dove e non so come. Che tragedia.

Comunque ti presento Josh. Me lo hai chiesto tante volte...eccolo. E' una delle foto che gli ho scattato io...

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Allora, LUI è l'uomo su cui ho costruito il personaggio di Josh. Si chiama Hugh Dancy ed è un attore americano. Non aggiungo altro...a voi i commenti su Josh e sul capitolo!
Rosa.

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Capitolo 15
*** 15. Maybe We'll meet Again ***


Bene. Eccoci qua. Siamo arrivati alla fine. Questo è l'ultimo capitolo di lettere e diari. Il prossimo sarà una sorta di epilogo e vedremo cosa succederà a questi personaggi. Le lettere rimarranno solo un ricordo per Rosa e A... l'epilogo sarà una sorta di racconto di cosa alla fine è successo e cosa sta succedendo ai personaggi. Devo dirvi la verità? Sono triste che questa FF finisca. Cioè mi mancherà scrivere di loro, immaginare tutta la situazione e a volte perdermi e credere che possa essere vero. Mi mancheranno i personaggi, mi mancherà Jared e il suo carattere, Tomo e il suo sorriso e Shannon. Quanto so melodrammatica...ne posso sempre scrivere un'altra. Comunque buona lettura.

15. maybe we'll meet again

18 Dicembre

A. torno a casa per Natale. Jared ha paura, dice che poi non ritornerò più qui. Forse ha ragione.
Quella strega è tornata a casa sua. Shannon è rimasto qui, ma è come se non ci fosse. In più non li vedo da un pò che hanno avuto dei concerti da fare. Ora come ora una pausa da questa vita mi serve. Se tornerò qui? Non lo so, quello che mi costringe a rimanere sono gli esami, ma se tutto andrà bene li sosterrò entro il 22 Dicembre e potrei tranquillamente tornarmene a casa. Come e quando ho potuto studiare? Bhe, le notti insonni per Shan sono servite a qualcosa. Spero solo di superarli questi esami. Josh è partito per Tokyo, ormai ha contatti da mille agenzie di moda. Lo dicevo io che lui è perfetto. Quando è partito è stato davvero un brutto momento, ero felice per lui ma non lasciavo la presa sulla sua camicia, lui mi teneva una mano. Piangeva e io ero triste.
"Noooo, aspetta altri due minuti!"
"Mi parte l'aereo!"
"Prendi il prossimo..."
"Non lo prenderei affatto...dai sei piccolina, nasconditi sotto la mia camicia", mi stringeva tantissimo ed era dolce.
"Ci rivedremo!"
"Io torno a casa, lo sai!"
"Verrò in Italia..., staremo insieme. Tranquilla!"
"Ti voglio bene, Josh"
"Io di più...", mi ha baciata sulla labbra. Era un bacio dolce, le nostre labbra serrate ma incollate per due secondi. Mi ha lasciato una sua lacrima su una guancia.

Domani tornano le rockstar, andrò a fare la fangirl all'aereoporto! Così Jared si pentirà di avermelo fatto sapere!
No, il diario non l'ho più ritrovato!

 

19 Dicembre

Sono tornati.
E' tornato.
Quando ci siamo visti i nostri sguardi si sono mischiati e desiderati. Poi ha guardato suo fratello che con aria preoccupata si è grattato la testa sussurrando "SURPRISE!", con un finto sorrisetto.
"Welcome back!"
"Che entusiasmo, oh!", due mani mi hanno pizzicato i fianchi facendomi sobbalzare.
"Ciao, Tomooo", l'ho abbracciato e lui ha fatto lo stesso.
"Come stai?"
"Bene, mi siete mancati"
"Io più di tutti"
"Ovviamente", Jared mi ha guardata. Ho dato le spalle a Shannon e guardando malissimo Jared l'ho preso a pugni. Si è difeso e ha tossito forte. Quella tosse mi ha pietrificata.
"Oh, stai morendo?"
"Si, perchè ti è mancato anche Tomo"
"Seriamente...che hai?"
"Lo voglio scoprire", ha guardato suo fratello.
"Io non me lo merito un bacio?"
"Se io mi sono meritato un paio di pugni non oso immaginare cosa dovresti meritarti tu", effettivamente Jared aveva ragione, ma comunque mi sono avvicinata a Shannon. I nostri visi erano quasi incollati e io esitavo. Ha sorriso e mi ha rubato un bacio. Jared, prendendo i suoi bagagli, ha scosso il capo.
"Io comunque il 23 parto. Ho deciso!"
"Dove vai?"
"In Italia!", che bel coretto Jared e Tomo. Jared però continuava a tossire. Arrivati a casa dopo vari tentativi falliti sono riuscita a convinverlo a misurarsi la temperatura. Quello che dopo qualche minuto ho letto sul termometro non mi  ha per niente rincuorata.
"Tuo fratello ha quasi 41 di febbre, Shannon!"
"Sei un coglione..."
"Oh si, mi sento bene, grazie per l'interesse fratello!"
"Ma ti senti bene?", mi sono intromessa prepotentemente.
"Si, tesoro. Cioè ho freddo, le ossa indolenzite e mi gira la testa....è pesante!", muoveva la testa e guardava in aria a bocca aperta. "Ah, e mi brucia anche la gola", mi guardava di nuovo e si massaggiava la gola.
"Non morire. Non sono pronto psicologicamente"
"Neanche io, Leto. No, non morire", l'ho abbracciato come una bimba abbraccia il suo orsacchiotto di peluche quando qualcuno vuole portarglielo via.
"Non vado da nessuna parte, pulce. E tu, fratello, vaffanculo, col cuore!"
"Oh grazie! Questo è amore!", Shannon mi guardava con sospetto mentre stringevo Jared e mi nascondevo fra le sue braccia. Gli ho cacciato la lingua e lui ha sorriso. Ho poi spinto via Jared e l'ho guardato preoccupata. Gli stringevo le mani. Ha arricciato il muso in una smorfia e socchiudendo gli occhi ha trattenuto un nuovo attacco di tosse. Mi ha stretta di nuovo a lui prendendomi sotto le sue ali, perchè lui è un angelo non è un uomo, e mi ha baciata sulla fronte. I miei occhi bruciavano di lacrime. Stavo realizzando che forse non li vedrò più, che forse sto per fare una cazzata perchè se torno a casa loro non saranno più la mia quotidianeità, non avrò più l'esclusiva su di loro, quel punto in più che mi permette il lusso di un abbraccio di Tomo o di prendere a pugni Jared o di amare Shannon. Il cuore ha preso a battermi forte e tirato su col naso ricacciando le lacrime.
"Non ti preoccupare, non è nulla. Sto bene, davvero!", lo diceva sottovoce, ma io ero poggiata al suo petto e ho sentito quanto i suoi polmoni avessero fatto fatica a far uscire quell'aria. Sentivo il suo corpo tremare.

 

22 Dicembre

A. ho fatto gli esami e ho posticipato la partenza al 24. Arriverò il 25 a casa. Passerò la Viglia di Natale e la mezzanotte con sconosciuti in volo verso casa. Bello!
Comunque, superati gli esami. Bene dai.
Analisi del Testo Filmico e Filosofia Estetica della Musica 28
Storia della Radio 29
Letteratura Teatrale 23

Avrei potuto impegnarmi per quel 23, ma detto con tutta franchezza mi sta più che bene.
Dovrei essere contenta, ma non lo sono affatto. Sono preoccupata e Jared non sta bene. Il medico dice che ha del liquido nei polmoni. Ora, io non sono un dottore e non ho mai capito nulla di medicina, ma mi sono fatta una cultura negli anni attraverso i vari E.R., DR. House e chi più ne ha più ne metta. La cosa mi fpreoccupa tantissimo. Liquido nei polmoni. Operazioni, ospedali? Oddio. Jared dice che non è niente, ma è preoccupato. Tomo non parla e Shannon è incazzatissimo.
"Se tu non parti mi passerà tutto. Lo sto facendo apposta", vedere Jared Leto a letto sommerso da fazzoletti è molto surreale.
"Non è colpa sua se stai male, sei un coglione. Ti sforzi troppo e prendi freddo. Non hai più 15 anni, cazzo!"
"Ha parlato il dodicenne", Shannon gli ha portato la medicina da bravo fratello maggiore. Ho sorriso per la dolcezza della scena nonostante il -Sei un coglione, cazzo!
"Io sono più forte di te. Io mangio...tu no! Tu sopravvivi!"
"Non cominciare, Shannon"
"No, io comincio e come...", mi sono intromessa
"Ok, break! Shannon perchè non fai uno squillo al dottore per chiedergli se sono pronti i risultati degli esami?"
"Si, tu quando parti?
"Dopodomani..."
"Perchè hai le valige già pronte? E in più qui?"
"Perchè così sto con Jared..."
"Ahhh lei sta con Jared. Va bene", ha minacciato suo fratello indicandolo. Jared ha fatto un'espressione come a dire -Si, vai ora. Ciao.
Sono rimasta con lui e mi sono seduto sfinita sul suo letto. Mi ha guardata curioso.
"Siete tornati insieme?"
"No!"
"Però si è smollata la tensione..."
"I concerti sono serviti a entrambi, approposito come sono andati?"
"Bene, bene, a parte gli ultimi due, ho cantato davvero poco e facevo fatica anche a muovermi, ma non potevo rinunciare a stare sul palco. Cioè, lo faccio per il mio esercito!"
"Dovrebbero sentirti"
"Loro lo sanno...non c'è bisogno di tante parole"
"Lo so...lo so anche io"
"Si...Echelon brutta e antipatica che si è appropriata della mia sanità mentale e fisica"
"Ma smettila"
"Vieni un pò qui...", ha aperto le braccia e mi ha fatto spazio nel suo enorme letto.
"Ma..."
"...la febbre è scomparsa. Dai!"
"Ok!", mi sono adagiata al suo fianco e ho poggiato la testa sul suo petto. Ha tossito e poi ha sospirato calmandosi un attimo. Ho alzato la testa per guardarlo. Aveva chiuso gli occhi e poggiato la testa allo schienale del letto. Il suo respiro non era regolare, ma cercava di respirare lentamente per regolarlo o per nasconderlo a me. Mi sono spostata quasi sopra di lui facendo il minomo rumore e movimento e l'ho abbracciato stretto. Lui si è smosso ed è rimasto per un attimo immobile, poi mi ha stretta a sè.
"Hey..."
"Dovrei restare qui?"
"No, torna a casa. Stai tranquilla"
"Ma tu stai male...", non ha risposto.
"Jared...."
"Eeh?", ha spostato lo sguardo verso la vetrata. Mi è tornata in mente la mattina in cui anche io guardavo quella vetrata e come desideravo non voler essere in quel letto. Ora era il posto dove volevo rimanere, almeno per un pò. Almeno fin quando non si fosse ripreso.
"Shannon non sà nulla..."
"Di cosa?"
"Di quella sera a casa tua, quando stavi male per lui. Quando ti ho detto che qualsiasi cosa fosse successa tu eri parte della mia vita" *
"Ah!"
"Si, non dirglielo mai!"
"Perchè?"
"Tu non dirglielo...", non ho risposto, ho cercato di incontrare i suoi occhi. Ci sono riuscita.
"Jared, dimmi la verità..."
"Io non credo di star bene. Credo di dover annullare il resto del tour. Preferirei morire più che dire agli altri -Dobbiamo annullare tutto!"
"Jared..."
"Il medico era perplesso...non ha parlato di operazione. Non serve, ma devo farmi aspirare il liquido e non posso cantare intanto"
"C-cosa?"
"Tranquilla..."
"Ma è pericoloso?", mi sono tirata su e lo guardavo sconvolta.
"No, è una cosa di routine. Per me è preoccupante solo riguardo al mestiere che faccio...ci sono tante conseguenze!"
"Ma che vuol dire?"
"Per un paio di mesi non posso cantare tutto qui"
"Jared..."
"No, ma non piangere"
"Jared..."
"Dai pulce...chi sono io?"
"Jared Leto!"
"E posso morire io?"
"No, tu ti lanci dall'Empire e non muori"
"Ecco, è tutto ok!", Shannon è entrato mentre Jared mi accarezzava e si è fermato sotto la porta.
"Il medico ha de....che fate?"
"Niente!"
"Perchè piangi?"
"Niente, tranquillo", mi sono alzata e uscendo dalla camera ho sussurrato a Shannon di chiedergli del tour.

"Dovrei chiederti del tour?", ho sentito scendendo le scale. Shannon!
Gliel'ha detto. Sono andati in paranoia. E' venuto Tomo e hanno fatto mille telefonate. Hanno organizzato un comunicato stampa che faranno appena Jared potrà parlare senza dare l'impressione di essere malato davvero. Shannon mi ha aiutato a prendere le ultime cose a casa mia.
"Ma..."
"Cosa, uomo?"
"Come?"
"Eh?", l'ho chiamato come lo chiamavo quando... cavolo!
"Sembriamo due deficenti, Rò!"
"Forse lo siamo..."
"Forse dovremmo semplicemente fare l'amore e tu dovresti restare qui con me per Natale"
"Non credo sia una buona idea!"
"Cosa?"
"Natale...", si è avvicinato e mi ha presa per i fianchi. Nessuno dei due ha parlato. Mi ha tolto quello che avevo tra le mani e l'ha poggiato sulla sedia che era poco distante di lì. Mi ha preso per manoe camminava costringendomi a camminare all'indietro, mi guardava negli occhi. Io ho esitato guardando il pavimento.
"Hai paura di me ora? Cosa potrei farti? Avrei mai il coraggio di farti del male..?"
"N-no!"
"Lasciati andare...un attimo. Non pensare a tutto il male che ti ho fatto! Pensa a quando aspettavi sveglia che mi svegliassi e cominciavi a respirare quando io ridevo guardandoti"
"N-non te le ho mai de-de-dette queste cose!"
"Non c'era bisogno che me lo dicessi...l'ho sentito. Mi faceva vivere il tuo modo di aspettare la mia risata, ora non ha più senso ridere se non ci sei tu a morire per quella risata"
"Shannon io..."
"Non dire niente...", si è fermato un attimo prima che io potessi incontrare il bordo del letto alle mie spalle e caderci sopra. Senza parlare mi ha sfilato la giacca e ha sfiorato le mie labbra con le sue. Non respiravo. Ci siamo stesi vicini, le sue mani nei miei capelli, il suo respiro sulla mia pelle, il suo odore di nuovo che mi invadeva. Ha chiuso gli occhi. Io ero semplicemente una preda fra le sue braccia, non mi muovevo, non respiravo. Mi ha abbracciata, eravamo appiccicati e sentivo il suo respiro sul mio collo.
"Sciogliti un attimo...ti prego! Ti prego amami un attimo, di nuovo!"
"Non ho mai smesso", un flebile sussurro è uscito dalle mie labbra mentre chiudevo gli occhi cercando di riprendere il controllo. Ho cercato di allontanarlo, ma quello che ho fatto è stato l'opposto. L'ho abbracciato, mi sono aggrappata a lui.
"Non farlo, Shannon"
"Cosa?"
"Stare con me...ora"
"Ma mi manchi...", gli ho dato un bacio. L'ultimo abbraccio prima di andarmene e il gusto amaro di un bacio che sà di lacrime.**
Mi sono alzata dal letto cercando di liberarmi dalla sua presa. Era ancora vicino a me...troppo vicino.
"Dobbiamo andare a vedere Jared come sta..."
"Lui sta bene. Ha chi si sta preoccupando di curarlo. Curiamo un attimo il mio e il tuo cuore"
"Shannon...", si è seduto al mio fianco e mi ha costretta a guardarlo negli occhi.
"Ora dimmi che non mi vuoi...che non ti manco. Dimmi che non vuoi fare l'amore con me"
"Io non..."
"Tu non?"
"Non....", ho abbassato lo sguardo, "Shannon?"
"Cosa?"
"Tu vuoi fare l'amore con me?"
"Credo che sia ovvio..."
"E allora dimmi che sarà l'ultima volta e che poi la smettiamo di distruggerci a vicenda..."
"Io-io no-non...Rosa...", era in difficoltà.
"Shannon, te lo sto imponendo...fallo"
"Ok, poi basta!"
"Ok...", gli messo le braccia intorno al collo e l'ho baciato. Si è lasciato baciare senza protestare alla mia richiesta. Avevo bisogno di quel bacio per credere che tutto quello che ricordavo fosse vero. Poi l'ho guardato e non riuscivo a fare altro. si è spostato verso di me, costringendomi a stendermi. Era sopra di me e mi ha baciata, mi ha baciata come solo lui sà fare. Le sue mani sono scivolate sotto la mia maglietta sfiorando la mia pelle
"Non mi fermare, ti prego!", era quasi una supplica la sua. Non l'ho fermato. Mi sono fatta togliere i vestiti e mi sono abbandonata al suo corpo. Ho lasciato che il mio cuore si riempisse, almeno per un'altra ora. Ho lasciato che il mio cuore si riempisse di nuovo grazie a lui.

25 Dicembre

A. buon Natale!
Io sono tornata oggi. Jared ha la broncopolmonite e gli hanno aspirato tutto il liquido. Sta meglio. Annullano comunque i concerti. Quando sono partita non li ho voluti all'aereoporti, non volevo cose tristi. Gli ultimi ricordo che ho di ognuno di loro sono belli. Almeno quelli. Shannon si è rifiutato e ha proibito a tutti gli addii.
"Tanto torni per Capodanno", ovviamente loro non sanno che io non ho prenotato nessun volo di ritorno. Sono tornata a casa come un pellegrino si reca nelle terre del Signore. Stamattina sono uscita come ogni anno a Natale. L'aria della mia città a Natale è sempre strana, ho sempre amato il fatto che anche il giorno di Natale ho la possibilità di andare a fare un giro in spiaggia. Vedere il mare il giorno di Natale e sentire la sabbia gelida sotto i piedi è quello che ho sempre amato. Quel Natale che da 21 anni mi porta al mare non mi ha tradito quest'anno, nello stesso luogo dove le mie passeggiate finivano da bambina. Scogli, sabbia e orizzonti.
Occhi che guardano nell'infinito.
Sorrido A., e ripenso a quei momenti in cui sognavo, esprimevo quel desiderio, ma a Natale ci credevo sempre di più. Ero piccola e ingenua e guardavo l'orizzonte sperando di superarlo. Salutavo il sole che andava a svegliare l'America mentre qui la luna veniva a darci la buonanotte.
Un giorno verrò con te. L'avevo scritto qualche anno fa su quel muretto. E nascosto dalla sabbia è ancora lì. La mia promessa al sole. Non l'ho tradito il mio sole e sono andata a riempire il mio cuore di gioia e a soddisfare la mia anima. L'ho fatto.

Sono di ritorno dal Nuovo Mondo. Cosa ho con me? Una piccola valigia. Bizzarri aneddoti di vita Americana. Speranze deluse, sogni realizzati e progetti lasciati al loro destino. Ho il ricordo di essere stata su Marte. Ho una fotografia di me e te e non mi chiedo se quello era un sogno perchè non lo era.
Ho ritrovato il diario.
Chi l'ha messo nella mia valigia?
Da quanto tempo era lì?

Al suo interno ho trovato le risposte.
Aprendolo una foto è caduta ai miei piedi. La foto più bella che avessi mai visto. Una foto mia e di Shannon impiastricciati di sangue a uno dei loro concerti. Io guardo lontano e lui ride contento abbracciandomi. Nessuno dei due sapeva di quello scatto, ma sono sicura che lui avesse una canzone in mente.
Aveva lui il mio diario.
Ha letto ogni mio singolo pensiero. Le mie paura, le mie gioie...il mio amore per lui. Mi ha lasciato quella foto. La sua preferita.

 

...lei ha una certa mancanza di sensibilità.
Una mancanza.
-Fà come ti pare, ma i nostri cuori,
il mio e il suo,
non si incontrano mai.
E' capitato di sentire delle note insieme,
delle note a me care,
e i nostri cuori non battevano all'unisono quando...
Dio, quando ci sono quelle note non c'è niente.
Il vuoto.
Tu lo sai, tu mi guardavi e io ti guardavo,
suonavo e sapevo...
sapevo che conoscevi le mie note preferite.
I nostri cuori, il mio e il tuo,
si incontravano senza che nessuno dei due lo chiedesse.
Ormai non mi lasci più entrare.
Mai un momento in cui lasci che il tuo cuore sia pieno!
Lo facei di continuo con me.
Ora, mai un'ora di felicità!
Nulla!
Te lo riempio io il cuore.
Un'ora.
Solo una.

18 Dicembre
Shannon-

 

Quella calligrafia la riconoscerei ovunque. Alla prima parola ho capito che si trattava di Shannon.
L'aveva scritto prima di avere la sicurezza di poter restare con me da solo per qualche ora.
Credevo avesse insistito per aiutarmi con i bagagli perchè aveva pianificato il fatto che avremmo fatto l'amore, ma non era così. Lui doveva restituirmi questo.
E poi ha anche aggiunto altro...


Grazie.
Ho il cuore pieno ora.
Nessun addio.
Tornerai.
Torneremo!
Shannon-

Ho pianto leggendo le sue parole e la prima lacrima ha bagnato la ϟ di Shannon.
La suaϟ .

NOTE:
*Jared si riferisce alla sera in cui è andato a casa di lei. Capitolo 13.
**L'ultimo abbraccio prima di andarmene e il gusto amaro di un bacio che sà di lacrime. E' un verso di una canzone dei Gemelli DiVersi. si intitola Lei Non Chiamerà. E' bellissima.


Allora. Abbiamo finito. Rosa se ne è tornata in Italia. Shannon...non voglio commentare, lascio a voi la parola. Jared che fine farà? Tutti loro che fine faranno? Ci sarà un finale epico e ognuno andrà per la propria strada e non si incontreranno mai più?
Che ne pensate?


 

 

 


 




 

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Capitolo 16
*** 16. everything You ever dreamed of ***


Eccoci qua. Siamo arrivati alla fine. No, che tristezza! L'unico mio pensiero è quello di non deludervi e di tornare presto con una nuova storia!
Spero vivamente che questo finale vi piaccia!
Il titolo è preso dal testo di Little By Little degli Oasis.
Lettera e diario sono scomparsi. E' un finale ed è raccontato in prima persona nel momento stesso dell'azione!
Vi lascio. Ciao miei adorati lettori.


16. everything You ever dreamed of.

EPILOGO


*JARED*

Sono passati due anni. Ormai sto bene, ma ogni volta che penso a quante persone sono rimaste a vedere un sogno infrangersi a causa della mia salute mi sembra di non riuscire più a respirare. Siamo stati costretti ad annullare il tour Europeo senza avere poi la possibilità di recuperare le date perse. Dovevamo rispettare i termini di pubblicazione del quarto album e di certo non volevamo ritrovarci in una situazione fatta di denunce, avvocati e debiti con l'etichetta discografica.
L'album è uscito da tre mesi e non riesco a credere ai numeri delle vendite e alle classifiche.
Due settimane.
Solo due settimane e rivedrò tutti quegli occhi che cercano la nostra musica. Sentirò le voci di folle che credono.
Ricominceremo a riempire gli occhi dei nostri fan con la luce del nostro show.

Due settimane, ma quello che aspettiamo succederà tra quattro mesi.
Quattro mesi e l'Europa avrà ciò che ha perso a causa mia. Più di due date in ogni Stato. Così è stato deciso e così sarà. Chi non ha voluto il rimborso del biglietto, ma ha preferito conservarlo, avrà la possibilità di entrare prima ai concerti e godersi lo spettacolo dalle prime file. Credo sia il minimo che io possa fare per loro.
Abbiamo deciso le date insieme; io, Shannon e Tomo. Abbiamo litigato col tour manager e anche urlato parecchio, almeno ho testato la mia voce per bene. Alla fine l'ultima parola è comunque toccata a noi.
Per l'Italia abbiamo lasciato carta bianca a mio fratello Shannon. Credo sia la cosa giusta.
Ricordava quali città lei amasse di più e senza pensarci due volte ha scritto le tre date su un foglietto di carta.
-Roma
-Palermo
-Firenze

"Questo è l'ordine in cui verranno fatte...", e non ha aggiunto altro.
Spera di rivederla almeno per una data. Forse è vero quando si dice 'lontani dagli occhi, lontani dal cuore', ma io credo che manchiamo anche a lei.
E' che proprio non riesco a non pensarci, mi manca e non oso immaginare quanto possa mancare a Shannon. In due anni se ne abbiamo parlato un paio di volte è il massimo, ma mi accorgo dei cambiamenti di umore o di espressione di Shannon in momenti che gliela ricordano.
L'ho nominata scrivendo i ringraziamenti per l'album e non mi sono stupito quando l'ho trovata anche in quelli di Tomo e di Shannon. Ognuno ha scritto la sua, e ognuno ha avuto la delicatezza di non fare il suo nome. Non so come contattarla o in che modo cercarla. E' ridicolo nell'era di Facebook e Twitter, ma lei non c'è, o comunque non c'è più.

*TOMO*

E' il mio primo Tour da uomo sposato.
La cosa più strana è che quando incontro gli Echelon in giro prima di chiedermi una foto mi chiedono di mostrargli il mio anello. Io glielo mostro, ma intanto mi domando quanto siano felici che io mi sia sposato?!
Durante il nostro viaggio di nozze, io e Vicky, abbiamo incontrato molti Echelon casualmente per strada e tutti erano entusiasti di vederci, ma anche preoccupati per Jared e la sua salute nonostante stesse bene ormai da mesi. La loro attesa, le loro domande, i loro occhi pieni di gioia. Non li dimenticherò mai.
Siamo in Europa, e anche se è brutto ammetterlo, siamo sfiniti. Mancano sei date alla fine. Tre date in Italia chiuderanno il Tour, Shannon vorrebbe già essere arrivato alla fine e cominciare la sua ricerca.
Per quanto mi riguarda, io ci sono stato con Vicky l'anno scorso e ho anche visto Rosa a Firenze. Credo che viva lì ora, scappava a lavoro e abbiamo avuto solo il tempo di un abbraccio.
E' per questo che Shannon ha insistito.
"Firenze è l'ultima data. Stop. A Milano ci andiamo i giorni seguenti, tanto rimaniamo un pò lì giusto Jay? Firenze è l'ultima. Punto!"
Rosa lavora per una casa discografica indipendente. Me lo ha detto quando ci siamo visti e, si, ricordo il nome e Shannon potrà trovarla semplicemente il giorno dopo il concerto. Ma questo glielo dirò una volta arrivati lì...

*SHANNON*

Quanto mi è mancato stare sul palco? Quanto mi è mancato il contatto con le persone che credono in noi? Credo non ci sia mai stato Tour migliore. Gli stiamo dando quello che vogliono, quello che aspettavano e ora stiamo andando in Europa. Inghilterra, Spagna, Germania, Svizzera, Portogallo, Irlanda.... Italia. Ogni Stato ha le sue belle tre date. Tre date per ogni singolo Stato Europeo. Forse è troppo, ma è la cosa giusta da fare.
L'Italia è l'ultima. Così ho deciso e così sarà. Nessuno ha mosso discussioni sulla mia decisione tranne qualche debole perchè?,
"Perchè l'album ha venduto più lì che in qualsiasi altro Stato, perchè è entrato direttamente in vetta alle classifiche ed è lì da tre mesi ormai."
La verità è che lì c'è lei.
Perchè se non verrà ai concerti andrò a cercarla in tutta Italia e ne avrò il tempo necessario.
Perchè mi manca.
Perchè devo riaverla fra le braccia.
Perchè devo dirle troppe cose.

*ROSA*

Dopo essermi trasferita a Firenza con A. e C. e aver fatto la mia gavetta in una casa discografica indipendente ho avuto la svolta.
Mi trovavo alla "Fiera Del Vinile"* a Milano e c'era molta gente importante nel campo discografico e musicale.
Ho conosciuto persone che mi hanno portata dove sono ora.
Ho 23 anni e lavoro a Milano.
A. e C. sono con me. Viviamo più o meno al centro della città e ognuna di noi è soddisfatta della propria vita.
C. è al primo anno di università e le cose le vanno bene su tutti i fronti, amore, soldi e studio.
A. è titolare di un negozio di una grossa compagnia estetica e anche a lei amore e soldi vanno bene.
Io lavoro alla Virgin Records, ufficio stampa e relazioni internazionali. Fronte soldi e lavoro vanno bene, amore? Lasciamo perdere.
Il mio lavoro consiste nell'organizzare conferenze stampa con gli artisti che fanno parte dell'etichetta Virgin, dalla musica alla Formula 1 a tutt'altro.  Per quanto riguarda le relazioni internazionali mi occupo di prenotare voli, alberghi e di esaudire, quando possibile, i capricci delle star. Il mio compito è anche quello di andare sul posto quando ci sono concerti e di intervistare e poi recensire i vari show per la radio, il sito e il canale televisivo della Virgin. Certo non sono sola, ho tre collaboratori, due assistenti e vari assistenti degli assistenti. Però sono io che decido, solitamente, dove andare e dove mandare gli altri.
Proprio oggi ci sono state delle discussioni. Due eventi importanti e tante decisioni da prendere. Un concerto di un Tour non ha la stessa importanza dell'Heineken Jamming Festival per i dirigenti. Quindi io devo andare all'Heineken e devo decidere di mandare uno dei collaboratori a Firenze per il concerto di chiusura del Tour Europeo dei 30 Seconds To Mars.
Ecco, ora non è che io non sia contenta di andare ad intervistare e recensire i Foo Fighters, ma li cederei volentieri a qualche altro.
"Chi di solito è impegnato per l'Heineken è a Berlino per altri impegni...", sto odiando Andrea.

***

"Comunque..."
"Che?"
"Dicevo, penso che dovresti ribellarti"
"Dici?"
"Si, Rò, cioè io ci vengo a vedè i Foo Fighters con te, figurati, ma mi piacerebbe di più conoscere Jared Leto"
"Ah, grazie, mica ti preoccupi di me che voglio rivedere Shannon? No, ma grazie davvero C...", le mollo un pugno sulla spalla
"Ma pensaci, se io avrò la possibilità di conoscere Jared Leto questo vorrà dire che tu sarai sposata con Shannon"
"Vaffanculo..."
"Però ha ragione Rò..."
"A., ma sono cose serie...come faccio?"
"Li intervisti e recensisci il concerto, poi prendi un aereo e vai a Firenze, dovresti arrivare per le 11 e qualcosa visto che i Foo Fighters si esibiscono alle 6 del pomeriggio e cantano 7 pezzi, ce la fai."
"Sei un genio A."
"Si, lo so..."
"Ma...Shannon sarà incazzatissimo con me e forse non vorra neanche vedermi, forse anche Jared mi odia!"
"Oh, ma la smetti con queste paranoie? Cioè, il cd, dov'è?! Eccolo...guardalo un attimo! Sei tu quella che nominano nei ringraziamenti, Dio bono...Rò, Shannon ha scritto -Grazie, non farò il tuo nome, nonostante tutto ci è rimasta un'ora di felicità-, ho tradotto bene no?!", C. è fantastica col suo accento toscano.
"Si, più o meno il senso è quello"
"E non parla nè di mogli e nè di figli. Daltronde non se ne è saputo niente..."
"Sai com'è, mi sono cancellata da ogni singolo gruppo, forum o social network e non mi interesso di quello che fanno o non fanno..."
"Ma io no, cioè io spio nei forum e nessuno ne parla mai..."
"C. che palle"
"Che palle tu, Rò"
"Ho mica detto che non ci vado? Andrò, arriverò in tempo o quanto meno per la fine del concerto sarò a Firenze, non sarà difficile avere una stanza nel loro stesso albergo sotto prenotazione da parte della Virgin"

Ho lo stomaco sotto sopra.
Oggi conoscerò i Foo Fighters, e la cosa di per sè già ti fa aggrovigliare tutti gli organi, però quello che più mi mette ansia è la stanza che mi aspetta a Firenze.


I Foo Fighters sono dei fottuti miti e io adoro il mio lavoro. Ho parlato con Dave Grohl anche senza telecamere, ha apprezzato le mie domande e si è complimentato, in più è stato così cordiale da rispondere alle mie domande curiose sui Nirvana.
Sono in aereo e credo che il concerto stia per finire. Dovrei essere a Firenze, in albergo, tra poco meno di un'ora!

"Salve, ha una camera?"
"Si, dovrebbe essere stata prenotata per 'Virgin Record' o per..."
"Si, ecco a lei. E' la 213. Ci scusi per i disagi, ma come può ben vedere ospitiamo una band famosa per la notte e ci sono fan impazziti. Non dovrebbero intrufolarsi, almeno si spera", ripenso a quando anche io cercavo di intrufolarmi negli hotel dopo i concerti a cui andavo. Una volta ci sono riuscita con una mia amica. Avevo circa 14 anni, ma alla fine la band in questione era giù in spiaggia e noi su fra i corridoi a cercarli. Facemmo troppo casino a chiamarli dalle finestre e fummo cacciate fuori a suon di "Vi facciamo andare in galera...".
La signorina cordiale alla reception di questo lussuoso hotel al centro di Firenze continua a parlarmi credendo che io debba intervistare la band famosa. La cosa ha una logica in quanto mi sono presentata come giornalista della Virgin e loro sono sotto questa etichetta. Ma lei non può conoscere i dettagli, nessuno può conoscerli. Mi concedo con un sorriso ringraziandola e mi avvio in camera.
Sono dentro.
Neanche mi curo di dare uno sguardo alla stanza che mi ospita. Lancio la mia borsa da qualche parte e mi appoggio alla porta scivolando a terra. In quale camera saranno? Con chi saranno? Mi faccio coraggio e con calma mi rimetto in piedi. Apro la porta e mi trovo in mezzo a un corridoio lungo e illuminato. Neanche mi ero guardata intorno un attimo fa, è bellissimo e molto elegante. Piacerà molto a Jared, Shannon lo odierà, odierà le luci che danno un'aria arancione e rinascimentale al tutto. Tomo neanche ci farà caso.

"No, noi rimaniano qui fino a domani. Poi andremo al mare, spero. Voglio vedere tante cose che desidero vedere da tempo. Domani ci sposteremo a Milano per delle interviste......si. No, sono solo ora", dagli intervalli muti capisco che l'uomo che parla è al telefono e il fatto che parlasse inglese non è il motivo per il quale ho capito chi fosse. Jared. La sua voce. Vorrei correre o chiamarlo, ma proprio non ci riesco. Scendo le scale e lo vedo passare velocemente al piano di sotto. Lo seguo.
E' fermo, bussa ad una porta e aspetta che quella porta si apra. Fà che sia lui.
Tomo apre la porta.
"Sai dove cazzo si è andato a cacciare Shannon?"
"No!"
"Tomo..."
"E'...", qualcosa li ha distratti. Qualcuno. Io.
"Non ci credo!", il cantante mi guarda in silenzio mentre il bassista mi si avvicina. Mi muovo più veloce di lui e in un attimo gli sono a pochi centimetri di distanza. Lo abbraccio. Ricambia e sento l'altro avvicinarsi. Li stringo entrambi con gli occhi gonfi di lacrime. Mi stacco da loro per asciugarmi il volto e sorrido ricordando quante volte loro due mi hanno già vista farlo. Jared sorride.
"Sono perdonata?"
"Perchè dovremmo perdonarti?", è visibilmente spaesato il cantante mentre mi poggia le mani sulle spalle per guardarmi negli occhi.
"Sono sparita. Ho preferito essere codarda e scappare. Ho preferito lasciarvi andare così e non dirvi davvero perchè ho reagito in quel modo. Ho preferito allontanarvi pur di star lontana da Shannon e vivere così pensando di non averlo amato abbastanza..."
"Hey, hey, hey...aspetta. Qui nessuno è arrabbiato con te e nessuno ti odia. Shannon è fuori da qualche parte a cercarti..."
"Lo sapevo", Jared dà una spinta a Tomo, "Quando pensavi di dirmelo?"
"Ma, io non abito più qui Tomo. Abito a Milano. Lavoro alla Virgin ora", faccio trapelare la paura di non riuscire a vedere Shannon.
"Devo uscire a cercarlo..."
"Non lo troverai mai..."
"Certo che lo trovo"
"Veniamo con te...", Jared mi tende la mano destra e con l'altra compone un numero sul suo cellulare "E' spento. Dove sarà andato?"
"Non lo so", escono insieme a me da un'uscita secondaria.
"Fermi un attimo, voi non potete venire con me. Se ci vedono..."
"Non è un problema"
"No, Jared, fermati. E' una cosa che devo fare io", sono convinta e Jared mi stringe. Mi lascia il suo cellulare.
"L'ultima chiamata in uscita è sul suo numero. Prova a chiamarlo di tanto in tanto. Per qualsiasi cosa chiama Tomo"
"Mi siete mancati", Jared sorride e il mio cuore sembra voler ripartire. Dopo due anni sembra che il mio cuore si sia ricordato come debba funzionare. Gli racconto tutto quello che dovevo dirgli due anni fà quando sono tornata in Italia, lui e Tomo capiscono e lasciano per farmi cominciare la mia ricerca.
Vado a cercarlo.

Ho girato a vuoto tutta la notte, ma non l'ho trovato. Sono ormai le 7.30  e sono tornata in albergo. Tra un pò ho un aereo per Milano e vorrei almeno salutare Tomo e Jared, e poi spero che lui sia tornato.
Busso ad una porta che si apre quasi immediatamente e quello che vedo non è quello che speravo. Una donna in divisa che con una scopa in mano mi dice che Tomo ha lasciato la stanza già da un'ora.
Il panico comincia a impossessarsi di me. Mi concedo da quella donna così cordiale e corro in camera mia. Cerco la borsa e ricordo le parole di Jared
"Domani ci sposteremo a Milano per delle interviste..."
Prendo il suo cellulare dalla tasca con cui ho provato a chiamare Shannon per tutta la notte. E' scarico e appena compongo il numero di Tomo si spegne fra le mie mani. Brutta idiota che non sei altro. Inveisco contro me stessa per non aver memorizzato i loro numeri sul mio cellulare.
Comincia la mia corsa contro il tempo e spero che loro prendano il mio stesso volo per Milano, quello delle 11.17.
Fermo un taxi e gli chiedo di andare più veloce della luce. Il tassista acconsente e il suo accento toscano mi ricorda A. e C., devo chiamarle.
"A. sono io!"
"Lo so, dove sei?"
"Sto andando in aereoporto. Ho trovato Jared e Tomo in albergo, ma Shannon era in giro, l'ho cercato ovunque, ma niente, sono tornata in albergo alle 7.30, ma loro sono già all'aereoporto..."
"Ma co....", la comunicazione si interrompe e sul display mi appare un 'SOLO EMERGENZE'
Comincio ad imprecare in inglese contro il mio telefonino. Arriviamo in aereoporto e corro fuori lasciando 50€ all'autista del taxi che alza la voce per ringraziarmi. Gli riservo poco interesse. Correndo la mia attenzione viene attratta da una maglietta. Una Triad. Tre ragazze. Tre Echelon che cercano Jared, Shannon e Tomo. Credo di averle già viste, forse ci parlavo quando ancora passavo del tempo su Facebook. Mi avvicino lentamente a loro.

"Rosa! Rosa, sei tu?! Rosa", mi corrono incontro
"Non ci credo. M. sei tu?"
"Oddio, cerchi i Mars? Eri al concerto ieri?", le abbraccio.
"No, non c'ero. Li cerco, devo...", lascio la mia frase incompiuta e guardo alle spalle di M.
Vedo Jared dall'altra parte del vetro. Hanno già fatto il check in, hanno un volo diverso dal mio. Guardo il tabellone con gli orari e mi rendo conto che il volo per Milano sta per partire.
"Rosa?"
"Io-io de-devo cambiare l'orario al mio biglietto. Devo tornare a casa!"
"Dai aspetta che li vediamo almeno da qui"
"Devo prendere il loro stesso volo"
"Abiti a Milano ora?"
"Si", rispondo automaticamente e loro si avvicinano al vetro. Mi dirigo velocemente alla biglietteria.

*SHANNON*

L'ho cercata tutta la notte. Ho chiesto ovunque. Sono andato nei suoi posti preferiti; quelli di cui mi parlava, ma niente.
Sono seduto su una panchina all'aereoporto. E' fredda e io sono in attesa di un volo che non voglio prendere.
L'ho cercata tutta la notte e lei? Lei era in albergo e poi è uscita a cercarmi. Magari le sarà successo anche qualcosa. Il cellulare di Jared è spento e lui dice che ce l'ha lei.
Dove diamine sei? Perchè non compari ora davanti ai miei occhi e mi baci?
Chiudo gli occhi cercando di pensare a qualcosa. Cerco di calmarmi, ma niente. Riesco solo ad immaginare il suo sorriso.
Lavora a Milano, abita lì, ma è da qualche parte lì fuori ora. Avrò il suo indirizzo a Milano, andrò agli uffici e metterò tutto sottosopra per scoprire dove abita. La riporterò in America con me. Ecco, si, ora chiamo il dirigente della Virgin e le faccio avere un trasferimento.
"Jareeed", si sta avvicinando, era con qualche Echelon al di là del vetro. Le saluto.
"Devi chiamare Richard"
"Perchè?"
"Gli chiedi un trasferimento per Rosa a LA. Così torna a casa!"
"Che razza di genio sei fratello? Ora si che sei degno di portare il mio stesso cognome, Shannon Leto"
"Muoviti e cerca di fare poco lo spiritoso"
"Ai suoi ordini capitano"
"Si..."

-ULTIMA CHIAMATA PER IL VOLO DIRETTO FIRENZE - MILANO DELLE ORE 9.04-

"Lo chiamiamo da Milano, forza andiamo"
"Io resto qui. Cioè, dovrà pur tornare a Milano no?! Passerà di qui sicuramente tra un pò"
"Non dire cazzate, andiamo", mio fratello mi costringe a camminare verso l'imbarco per il nostro volo.

*ROSA*

"Il primo volo per Milano!", sono alla biglietteria. Devo partire subito. Con lui!
"Parte fra dieci minuti, mi dispiace!"
"Ho questo biglietto per il volo successivo, può cambiarmelo prima che perda il volo?", il tipo mi congeda dicendomi che non può cambiare il biglietto, ma dopo aver perso comunque sette minuti durante i quali mi ha dato la speranza di poterlo cambiare. Tamburello le dita sul bancone durante l'attesa e tengo d'occhio Jared dietro la vetrata. Mi mordo l'interno della guancia e quei sette minuti diventato sette giorni. Vedo Tomo avvicinarsi a Jared e mi alzo sulle punte per scrutare Shannon o qualcosa che si avvicini almeno alla sua figura. Niente. Dov'è? Il tale mi restituisce il biglietto dispiaciuto.

"Sono andati via"
"M. ma...dov'era Shannon?"
"Seduto con Braxton e Tim, non è venuto da noi, si è alzato solo per chiamare Jared, ci ha salutate con la mano"
"Ok, io comunque devo fare il check in ora"
"Prendi il loro stesso volo?"
"No, no...prenderò il prossimo", forse mi si legge in faccia quanto sia amareggiata per questa cosa. La abbraccio forte. Quell'abbraccio che negli anni scorsi ci siamo promesse tante volte e mi riprometto di rivederla, magari con più calma. Saluto anche le altre due ragazze e quasi mi commuovo.
Non dormo da trentasei ore e credo che il mio aspetto sia orribile. Per fortuna nella mia borsa, che come al solito è enorme, ho anche degli occhiali da sole; li indosso e sorpasso velocemente il check in. Sono dove era Jared, cerco un dettaglio che possa essere il loro, un segno del loro passaggio. Loro non ci sono e l'imbarco è chiuso.
Mi siedo sconfitta su una panchina fredda in attesa che passi il tempo che rimane per prendere il mio volo. Li cercherò a Milano.
Comincio a frugare nella mia borsa ed esattamente non so cosa stia cercando. Sento le lacrime arrivare prepotenti, ma le ricaccio via con forza.
"I'm not gonna cry", parlo tra me e lo faccio in inglese. Almeno se qualcuno mi sente quasi sicuramente non capirà.
Trovo una bustina di M&M's. Comincio a scartare quelli colorati lasciandoli nella bustina e prendendo solo quelli marroni. Li guardo e sorrido, mi asciugo una lacrima che è riuscita a scivolare fuori dai miei occhi e mi sembra di sentire il suo profumo.

"Perchè scarti quelli colorati?", una voce mi riporta alla realtà e quasi muoio di paura. Non mi volto, continuo a guardare quelle piccole palline di cioccolato sul palmo della mia mano.
"Una volta qualcuno mi ha detto che le caramelle sono piene di coloranti, ma quelle marrori, in questo caso no, è il colore del cioccolato..è un pò come per le gommose, le rosse sono rosse come le fragole mentre le blu dovrebbero essere gialle perchè sono a limone..."
"Pensavo lo dimenticassi o che comunque credessi fosse una stupidaggine...", ride.
Quella risata.
Mi volto di scatto e un'uomo è seduto al mio fianco, è girato verso di me e tiene il braccio sinistro sullo schienale della panchina, quasi come se mi abbracciasse. Mi guarda e sorride.
Un'uomo. Il centro del mio Mondo.
E' ancora più bello di quello che ricordassi. Ha i capelli più lunghi e un'aria stanca, ma sorride. Non parlo, lo guardo nascosta dai miei occhiali da sole. Mi accarezza il viso col pollice appropriandosi così di una mia lacrima.
"Questi li prendo io...", prende i miei occhiali da sole, questa scena l'ho già vista, "Però questi non sono un vero falso d'autore italiano, anzi...", mi guarda, sorride. Sorrido anche io e prendo fiato. Ricomincio a respirare e capisco che negli ultimi due anni ho annaspato alla ricerca dell'aria, ma solo ora ci sono riuscita davvero. Ho trovato l'aria.
"Ti ho cercato ovunque stanotte..."
"Lo so, Jared me lo ha detto, per questo non sono partito. Dovevo trovarti. Ho provato a chiamarti sul cellulare di Jared, ma è spento e in più non c'eri in albergo stamattina prima che andassimo via"
"Si, ho notato", è qui e io non ci credo.
"Mi ha anche detto quello che gli hai raccontato. Perchè non me lo hai mai detto?", non sono ancora sicura che lui sia qui davvero. Gli tocco un braccio e stringo la presa sulla sua pelle fresca. Guarda la mia mano e ci poggia la sua, la stringe. E' qui. E' tutto vero.
"Perchè avevo paura della tua reazione e...non era un tuo problema"
"Si che lo era...."
"Ero io quella che era scappata in America per ritrovare se stessa a causa di un ex fidanzato che aveva messo incinta un'altra donna e che mi aveva lasciata per sposarla"
"Ma con me era diverso..."
"Avevo solo paura che la storia si ripetesse. Che tu sposassi lei, che io vedessi il bam...", mi blocca avvicinandosi e stringendomi
"Non c'è nessun bambino. O almeno nessun bambino di cui io sia il padre. Non l'ho visto, ho avuto solo i risultati del DNA poche ore dopo la sua nascita e non è mio", sono fra le sue braccia, il mio viso è poggiato al suo petto; mi tiene stretta e mi sussurra all'orecchio.
Riesco a sibilare qualcosa, ma non sono sicura di aver detto parole di senso compiuto.
"Shannon...", piango e mi aggrappo a lui come l'ultima volta che ci siamo visti.
"E si ricorda anche il mio nome questo mostriciattolo", riesce a rubarmi un sorriso e mi guarda negli occhi. Prende la bustina di M&M's e mi chiede il consenso di allontanarsi facendo segno che sarebbe tornato fra un secondo. Regala le caramelle a una bimba seduta poco distante da lì e le dà un bacio sulla testa. Torna e si piega difronte a me poggiando le sue braccia sulle mie gambe. Prende le mie mani fra le sue
"E se ti dicessi che mi manchi, che voglio portarti in America a casa con me?"
"Ma abito in Italia ora, ho un lavoro", gli faccio il musino, per la prima volta non per prenderlo in giro.
"Penso a tutto io. Tu devi solo stare con me e completare la mia vita"
"Devo andare a casa"
"Casa tua è con me. Ti amo", lo abbraccio, mi aggrappo a lui e lo bacio. Quel bacio che desidero e sogno ogni notte da due anni. Quelle mani tra i miei capelli. Il suo sapore, il suo odore, la sua barba, il suo viso, la sua pelle. I suoi occhi.
"Parleremo con Richard Branson*, avrai un trasferimento. La Virgin è la sua, l'ha fondata lui ed è molto amico di mio fratello...."
"Non mi interessa con chi parlerai o che cosa farò. Voglio stare a casa...con te", è la mia casa. E' l' -uomo- che amo.
"Ti amo, uomo"
"Ti amo anch'io, bimba"


Fiera del Vinile* me lo sono inventato.
Richard Branson* è veramente il fondatore della Virgin Records. C'ha 61 anni suonati e nel '72 ha fondato la Virgin. Che grande uomo, vorrei lavorare per lui davvero.
Come credo abbiate notato ci sono parecchi riferimenti ai capitoli precedenti che non sto qui ad elencare.

Va bene. Ho i lacrimoni perchè è finito e gli ho dato un finale da film strappalacrime americano, però concedetemelo. Era tutto diverso il finale che avevo scritto, ma alla fine l'ho riscritto seduta stante perchè quello era brutto e triste. Questo è più bello. Però sono triste perchè è finita!
Mi mancherà scrivere questa FF e mi mancherete voi!
Grazie a tutti! Ora faccio qualche none, e non me ne vogliate se non vi nominerò tutte è che i vostri nick name proprio non li ricordo, ma ricordo alcune di voi tipo Denise, Annarita, Erica, Alice, Valecia, Rò, Monica (che è la M. dell'aereoporto), quelli che si sono letti tutto in due giorni, quelli che hanno seguito e messe nei preferiti la mia FF, quelli che sono passati in silenzio. Grazie a tutti voi! Grazie davvero!
Rosa xxx

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