Memorie di una quasi sedicenne confusa...sì, può andar bene.

di dreamer_is
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 5/04/10 ***
Capitolo 2: *** 07/04/10 ***
Capitolo 3: *** 08/04/10 ***



Capitolo 1
*** 5/04/10 ***


Ciao diario!
Sì beh…non sei propriamente un diario ad essere sinceri.
Ma meglio un quadernino come te piuttosto che un diario vero e proprio,
intarsiato e magari pure col catenaccio, che mette pure ansia da prestazione.
Poi va a finire che dopo la prima riga mi blocco e non scrivo più nulla…
Inoltre mamma cercherebbe prima la chiave e poi lo aprirebbe con una forcina,
invece se vede te trova gli appunti sulle equazioni di secondo grado e ti lascia stare.
Ok.
Buona sera diario.

Dovrei scrivere qualcosa prima, non posso esplodere subito.
Mmh…
Come si fa amicizia con un diario?
Non c’è bisogno che tu mi conosca, in fondo.
Facciamo che sei uno di quegli sconosciuti che si incontrano sul treno e cui racconteresti tutta la vita.
Oppure no.
Facciamo che questo letto è la panchina, io sono Forrest Gump e tu… beh, l’interlocutore di turno.
Chissà, magari ti ritroverai a fare il tifo per me…
Ok, un diario che grida incitamenti non è il massimo della sanità mentale.
Ma quanto sono loquace?!
Ok. Dritta al punto.
Non si inizia un diario a quasi 16 anni solo per svago. O forse sì.
Beh. Ho un disperato bisogno di rovesciare ogni pensiero su un pezzo di carta.
Nella mia mente nulla sembra più davvero concreto.
Tutto troppo surreale.
Tutto troppo disordinato.
E io ho un bisogno disperato di ordine.
Quindi…
Ok.
Credo di essere innamorata.
No.
Innamorata è troppo grosso come termine.
Sono infatuata.
Sì, può andar bene.
Infatuata.
Come definizione iniziale non è male.
Infatuata.
Oddio! Sono già le 23.09!
Devo lasciarti, scusami.
Domani ti racconto tutto.
Magari definiamo qualche altra cosa.

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Capitolo 2
*** 07/04/10 ***


L'altro ieri mi sono sbagliata.
Cioè…ho sbagliato a scriverlo…
Voglio dire…è tutto così…così!
È come se fossi un pupazzo di quelli che per riuscire a prenderli ci metti una vita in uno di quei giochi elettronici e un enorme pinza mi avesse raccolto per depositarmi in un mondo che non mi appartiene.
Insomma…io che mi dichiaro infatuata?
È assurdo, impossibile!
Ok.
Sto sorridendo.
È fondamentale che tu lo sappia, interlocutore polisaccaride.
Forse dovrei trovarmi un hobby e smettere di pensare tanto a lui…
Ok, è essenziale definire tutto. Concentriamoci un po’ su di lui.
Dicono che dai nomi si capisca già qualcosa….
Il suo è piuttosto banale, ne puoi trovare migliaia chiamati così.
Ma lui non è banale.
Lui è…
Beh, potremmo dire che è Lui.
Insomma.
È la prima persona con cui riesco a
chiacchierare praticamente da 3 intere settimane
senza mai stufarmene.
A tutte le ore del giorno,
eccetto la notte.
Senza mai essere a corto di argomenti
o ripetere alcuna frase.
La prima da cui non ho ancora provato nemmeno una volta la voglia di fuggire.
E poi è… beh è. Esiste. 
Mica niente.
Gli piacciono gli Arctic, i Muse, i Kooks, i Nirvana e gli Smiths.
E anche altro, ma lo voglio scoprire dal suo iPod.
È nato 17 anni e 5 giorni fa,
ma festeggerà tra 3 sere.
Il suo colore preferito è quello del biglietto di compleanno che mi ha dato oggi a scuola.
Azzurro intenso.
Oggi…oggi è stato bellissimo.
Bene, ti racconto, salto i preamboli.
Parto da stamattina o dal biglietto?
Dal biglietto, sennò ti annoio. Anzi, da stamattina!
Beh. Camminavo. Verso scuola ovviamente.
Avevo sparato nelle orecchie Immigrant Song, nella speranza di svegliarmi.
E nulla, camminavo. Ed ero quasi arrivata… e poi mi sbuca davanti.
Ansante.
I riccioli balzavano sulla sua fronte come piccole molle,
avevo quasi la voglia di prenderne uno e tirarlo.
Mi ha guardata e…sai quando mangi del miele caldo e ti scivola languido lungo la gola e…ok.
Ero quasi in quello stato.
Non puoi comprendere…i suoi occhi sono qualcosa di, di…sono così caldi! Una coperta!
E poi mi ha detto che era dalla fermata del bus che mi chiamava,
ma io non lo avevo proprio sentito.
Abbiamo fatto la strada verso scuola assieme
e poi è suonata la campanella…
mi ha accompagnata fino alla porta della classe…
e a ricreazione era di nuovo lì.
Si è avvicinato, mi ha porto il biglietto…
Mi ha inondato con i suoi occhi roventi e poi ha preteso un sì.
Poi se n’è andato.
Forse ero un po’ ebete lì, poco dietro la porta, gli occhi sognanti.
Sai…è una di quelle persone che non possono non lasciarti che così.
Se potessi vedere come me forse capiresti...
Forse ci sto ricamando un po’ troppo su quegli occhi…e dire che fino a qualche mese fa…
Oi diario!
Devo lasciarti, Hitler ha spento la luce e non resisto molto con la luce del cellulare soltanto.
Sogni d’oro, polisaccaride!
 
Disegnare cuoricini è da persona infantile, vero?



Scusateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mi dispiace,  non l'ho fatto apposta.
ho dimenticato che fosse Pasqua  e che da mia nonna la connessione è indecente, o meglio, nulla.
Mi dispiace!!!
Ad ogni, modo, volevo nuovamente ringraziarvi per i commenti e per aver inserito la storia neri preferiti o nelle seguite.
Ve ne sono davero grata!
Ok...
Spero vi sia piaciuto il capitoletto...
Posterò venerdì, se tutto va bene!

Un bacio,
Isa!^^

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Capitolo 3
*** 08/04/10 ***


Ok, ok, non si dovrebbe scrivere su un diario di pomeriggio…
Però non ho voglia di far molto ora…
Oggi non c’era…
Vabbè, non è un tale dramma…
Avrei solo voluto vederlo…
Prima abbiamo parlato un po’ su msn…non è riuscito a prendere l’autobus ed è rimasto a casa…
Che motivo stupido…certo non è come me…
Stamattina per la prima volta da secoli sono uscita di casa un quarto d’ora prima della campanella…
Chissà...uffa, non posso essere triste per una simile cosa, no?
Eppure…avrei voluto vederlo…
Domani però c’è il Cambridge, due ore nella stessa aula…vedi che è utile l’inglese!
Uff…
Ok, magari dovresti sapere perché tutto “ciò” sgorga solo ora…
Dunque…diciamo che è primavera…diciamo che…
Ok, non vorrei fare una brutta impressione su di te Poli,
però non mi sono comportata molto bene.
Affatto.
Insomma…
Ok, devi sapere che solitamente sono un polaretto.
Sai quelle ragazze che vivono solo per lo studio, la musica e lo sport?
Ecco, io sono così.
Da quando avevo 4 anni mi muovo quasi solo sulle ruote,
per l’esattezza otto,
e due freni…
beh…prima forse mi sono definita male: vivo per il pattinaggio.
Quando sento scorrere sotto di me le ruote,
il vento sul viso,
i salti, le trottole, le sequenze di passi in cui per un decimo di secondo puoi perdere il giusto momento e va in fumo tutto…
la velocità,
i muscoli che si tendono,
l’adrenalina che scorre al massimo quando chiudo le braccia e mi sollevo in aria per fare 1, 2, 3 giri…
sì, non potrei farne a meno…
E sai, il liceo scientifico non è esattamente leggero e coordinare lo studio con agonismo,
gare,
Cambridge,
giapponese,
giornalino scolastico
e lezioni di piano non è rilassante.
Ma mi piace.
E non ho mai avuto il tempo per un ragazzo,
nemmeno per
Pensare ad un ragazzo.
E poi…ho litigato con la mia migliore amica.
D’infanzia.
Ci conosciamo dall’asilo.
O meglio, conoscevamo, non so nemmeno chi sia più ora.
E mi manca, tantissimo.
Ma non lo sa nessuno.
Ho un po’ di orgoglio anch’io…
...forse troppo…
ma non puoi nemmeno immaginare le cose che è stata capace di rinfacciarmi,
i punti che sapeva deboli su cui ha sferzato con forza tutta la sua rabbia.
Tutta.
Perché?
Non lo so bene nemmeno io.
Semplicemente ha trovato una nuova amica,
contro cui ho tentato di redarguirla.
Soprattutto quando l’ha fatta sbronzare.
Ma lei no, è una succube e non la vede.
E la influenza, non poco.
Ma no, non è vero, sono io che non ho mai capito chi sia.
E allora…
Oi!
Sono già le 6, devo andare a pattinare!
A dopo Poli, oppure domani…
Scappo!
A presto!

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