La terza moglie

di Diana924
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 parte ***
Capitolo 2: *** 2 parte ***
Capitolo 3: *** 3 parte ***
Capitolo 4: *** Conclusioni ***



Capitolo 1
*** 1 parte ***


Sto morendo, e lui non è qui, sono sola, nonostante quello che ho fatto per lui e per l’Inghilterra tutta. Io gli ho dato un figlio, un figlio maschio che vive, eppure lui ora non viene da me, nemmeno per dirmi addio.

Io, Jane Seymour, la moglie che lui ha più amato, costretta a morire sola.

Io non volevo questa vita, non l’ho cercate, eppure sono arrivata a portare la corona d’Inghilterra.

Da bambina ero felice, ero tranquilla, non avevo alcuna ambizione, né ne ho avute in seguito, ho solo fatto quel che volevano gli altri.

Sono nata nel Wiltshire, e lì ho passato la mia infanzia, insieme ai miei fratelli e alle mie due sorelle.

Poi, non appena fui abbastanza grande, grazie ai buoni uffici di mio fratello Edward, che mi vuole tanto bene e che ha sempre fatto molto per me, entrai a corte come damigella d’onore della regina Caterina d’Aragona.

Non ho mai saputo scrivere o leggere bene come la regina Caterina, o Anna Bolena, ma ho sempre saputo conservare la mia bontà e la mia umiltà.

Quando la regina Caterina, o principessa vedova com’era stato deciso dal Tribunale del re, fu mandata via dalla corte perché Sua Maestà Enrico VIII non la voleva più e aveva sposato Anna Bolena io entrai al servizio di questa, sebbene le nostre famiglie fossero rivali.

Ma lei era la regina e io una semplice damigella, anche se lei era riuscita con le sue sole forze a mandar via la principessa vedova e prenderne il posto, essendo amata dal re e avendo cinto al corona di regina d’Inghilterra.

Fu allora che alla mia famiglia venne un’idea.

Il re aveva rotto con il Santo Padre, e si era proclamato capo della Chiesa d’Inghilterra, per questo aveva sposato la Bolena, e sperava che gli desse un erede maschio. Ma la regina aveva partorito solo una figlia femmina, la principessa Elisabetta, e poi due aborti.

Serviva una sana ragazza inglese che riuscisse a dargli un figlio maschio e lo facesse tornare alla vecchia Fede.

I miei fratelli e mio padre scelsero me per questa delicata missione.

E io ho obbedito come meglio potevo e ora ne pago il prezzo.

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Capitolo 2
*** 2 parte ***


La regina Anna aveva abortito, questa volta un maschio, e il re era sempre più persuaso di essere vittima di un incantesimo, che aveva lasciato la principessa vedova sotto la costrizione di un sortilegio della regina Anna.

La regina Anna aveva sempre qualcosa da dire, spendeva troppi soldi in abiti sontuosi e non riusciva a farsi amare né dalla famiglia reale né dal popolo, che la detestava.

Non dovevo comportarmi come aveva fatto Anna Bolena per conquistarlo, ma dovevo essere il suo opposto, cosa che per me era naturale.

E il re mi osservava, mi parlava, ricercava la mia compagnia, e i miei fratelli e mio padre si facevano di giorno in giorno più felici.

Anna Bolena non era felice di questo, ma dopo poco tempo, pochi mesi dopo la morte della principessa vedova lei fu imprigionata.

Negli ultimi tempi si mormorava che avesse avuto un altro aborto e che fosse incapace di generare un figlio maschio, essendo nata solo la principessa Elisabetta.

Quando Caterina d’Aragona morì lei e il re considerarono quel giorno come un giorno di festa, e come tale si comportarono, con balli e masque.

La arrestarono e la chiusero nella Torre di Londra, da dove si usciva solo per andare a morire.

Chiamarono tutte le dame e tutte le damigelle per testimoniare contro di lei, e anch’io andaì, su consiglio di mio padre e dei miei fratelli mentre ogni sera il re mi veniva a trovare.

Ci fecero tante domande, una più strana dell’altra; volevano sapere di date, di luoghi e di persone. In particolare ci venne chiesto se la regina fosse stata infedele.

Alla fine Anna Bolena venne riconosciuta colpevole di tradimento, stregoneria, adulterio e incesto. La pena per questi crimini orrendi fu la morte, e la sentenza fu eseguita nel giardino della Torre il 19 maggio 1536, in quei giorni il re mi aveva chiesto in sposa.

Undici giorni dopo la morte della regina Anna, e dopo che il suo matrimonio venisse dichiarato nullo , io sposai Enrico e divenni regina d’Inghilterra, nonché al sua terza moglie.

Ero finalmente riuscita nello scopo per cui i miei fratelli e mio padre avevano tanto pregato.

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Capitolo 3
*** 3 parte ***


Ero regina d’Inghilterra.

Il popolo, che non aveva mai amato Anna Bolena, fu pronto a volermi subito bene, adorando la semplice donna inglese che ero. E io ho voluto bene a loro.

Mi sono occupata anche di riconciliare la principessa Maria, orfana di madre, con suo padre, che non attendeva altro. La giovane principessa è stata ricevuta a corte e le ho riservato ogni onore possibile, affinché mi accettasse, cosa che ha fatto.

Avrei voluto fare lo stesso anche per quella povera bambina di Elisabetta ma non mi è stato possibile.

In quei mesi mio marito aveva perso il suo unico figlio maschio, il bastardo Henry Fitzroy, morto a sedici ani e io gli fui vicina. Ero la regina più amata e lui mi amò più delle altre quando gli fu annunciato che aspettavo un figlio da lui.

Tutto stava andando come volevano mio padre e i miei fratelli, anche la vecchia Fede, ma ora è tutto finito. Io sto morendo, e lui non è qui con me.

Ho adempiuto al mio dovere di moglie e di regina, e ho partorito un figlio maschio, il principe Edoardo, ma so che non lo vedrò mai crescere, che lui non mi conoscerà mai.

Non ho partecipato al suo battesimo, ma è stato perché ero, e sono, troppo debole per alzarmi dal letto.

Io sto morendo, ma mio figlio sta morendo, e non so se questo mi darà lustro, non so più niente. Io, Jane Seymour, sto morendo.

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Capitolo 4
*** Conclusioni ***


Jane Seymour, regina d’Inghilterra e terza moglie di Enrico VIII morì di complicazioni post parto il 24 ottobre 1537, dodici giorni dopo aver messo al mondo il futuro Edoardo VI.

Jane era stata una buona regina ed era riuscita a farsi amare sia Enrico VIII, suo marito, che dagli inglesi, suoi sudditi.

Jane era, a differenza di Anna Bolena, una donna semplice e sottomessa ai voleri degli altri, qualità che fecero innamorare Enrico di lei, ormai stanco dell’ingerenza negli affari di Anna e della sua incapacità di dargli un erede maschio.

Aiutata da suo padre, e poi dal fratello Thomas, Jane divenne prima l’amante di Enrico, e poi sua moglie alla morte di Anna Bolena, decapitata per tradimento, adulterio, incesto e stregoneria, tutte accuse oggi ritenute false.

Jane, una volta divenuta regina, cercò di essere d’aiuto alle figliastre, sia alla principessa Maria, futura regina, ché ad Elisabetta, anche lei in seguito regina.

Jane fu sicuramente la moglie più amata da Enrico, complice anche la nascita di Edoardo, tanto che quando Enrico nel 1547 morì volle che Jane fosse tumulata accanto a lui, a Windsor. Suo fratello Edward Seymour, divenuto lord Protettore durante il regno di Edoardo VI morì nel 1549, giustiziato nella Torre per alto tradimento.

Thomas Seymour, grande Ammiraglio, l’altro fratello di Jane, morì nello stesso anno, anche lui giustiziato, dopo aver sposato Caterina Parr, la sesta e ultima moglie di Enrico VIII.

Edoardo VI, di salute malferma morì invece nel 1553, lasciando il trono alla cugina Jane Grey.

Bibliografia:

Carolly Erickson: Anna Bolena

Carolly Erickson: Enrico VIII

Carolly Erickson: Maria la Sanguinaria

Carlolly Erickson: Elisabetta I

Antonia Fraser: Le sei mogli di Enrico VIII

Philippa Gregory: L’altra donna del Re

 

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