Percy Jackson e Gli Dei dell'Olimpo - Alla ricerca del vero amore

di ChibiRida
(/viewuser.php?uid=130423)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un passo per ritrovarti! ***
Capitolo 2: *** Finalmente riusciamo a capire qualcosa in tutta questa storia! ***



Capitolo 1
*** Un passo per ritrovarti! ***


Un incubo … Tutto inizia sempre con un incubo … Vi chiederete perché … e a dire la verità, me lo chiedo anche io … eppure eccomi qui a vivere l’ennesimo incubo della settimana … sempre lo stesso, da quando ho saputo che Annabeth era scomparsa, aveva abbandonato per la sesta volta la casa di suo padre, ma questa volta non è arrivata al Campo Mezzosangue … Nessuno, nemmeno Chirone, sa che fine abbia fatto, e i miei timori si fanno sempre più forti a causa dei miei incubi …
Mi trovo a camminare per una spiaggia deserta buia, cerco di stare attento a dove mettere i piedi quando sento l’urlo di Annabeth che mi chiama … è lei lo so, lo sento … eppure, non capisco da dove proviene, non so dove andare a cercarla! Ho paura per lei! Sono preoccupato, e sento crescere dentro me il timore di perderla, o di averla già persa … Ma una parte di me continua a ripetermi che è ancora viva, che è prigioniera, e allora vengo investito da una forza sovrannaturale, percepisco la sua aura debole, le sue forze che vanno piano piano a spianarsi! Devo salvarla! Devo concentrarmi e capire dove si trova la mia Annabeth! – Esatto la MIA Annabeth! Tra noi due è nata qualcosa più forte di una semplice amicizia, e lei è scomparsa proprio qualche giorno dopo la nostra semi rivelazione – Voglio trovarla! Sento un altro urlo! Questa volta mi giro verso il mare, e vedo mio padre! Comincio a correre verso la sua direzione! Grido, invoco, chiedo e supplico il suo aiuto! Ma tutto ciò che ottengo è il nulla! Lui scompare di nuovo! Ad un tratto sento una risata femminile e questa voce che mi dice “Non rivedrai mai più la tua amata Annabeth!”.
E proprio in quel momento mi sveglio terrorizzato!
Quella mattina misi la mano sotto il cuscino … Per fortuna Anaklusmos (Vortice) era ancora li! Erano da poco iniziate le vacanze natalizie e io avevo intenzione di andare a parlare con il signor Chase per avere delle spiegazioni, riguardo la scomparsa di sua figlia … Mi alzai di malumore, indeciso se parlare a Chirone di questi incubi recenti  (visto che in passato sono stati come dei sogni premonitori)… Intanto la prima cosa da fare era chiamare Grover e Thalia per avvertirli di ciò che stavo per fare, e se non avessero approvato … beh non mi importava! Avevo bisogno di trovare Annabeth! Solo gli Dei sanno quanto bisogno avevo di lei! Presi velocemente i miei jeans e la mia maglia blu preferita … proprio quella che indossavo la prima volta che conobbi Annabeth al Campo Mezzosangue. Entrai in cucina tentando di nascondere i miei timori … La mamma aveva preparato la sua speciale colazione azzurra quella mattina, forse per risollevarmi il morale apprezzai il gesto ma non ci fu niente da fare … < Buongiorno Percy! > Mi disse mia madre mascherando, anche lei malissimo, la preoccupazione, per la scomparsa di Annabeth. < Buongiorno … > le risposi sedendomi per fare colazione … sempre se ci sarei riuscito … < Percy … > disse mia madre < Devi mangiare lo sai! > < Si lo so mamma … > risposi con aria assente. < Percy … Io … io non ce la faccio a vederti in questo stato! Mi spezza il cuore vederti soffrire così!>  < lo so mamma! Lo so che ti fa male! Ma fa male anche a me sai?! Sto soffrendo per Annabeth! > esclamai! Stavo continuando ma lei mi interruppe. < Ed è per questo che voglio che tu la possa ritrovare sana e salva! Ma non voglio vederti soffrire così! >  < Non preoccuparti! Ho deciso di partire alla sua ricerca! Oggi stesso parlerò con il padre di Annabeth e con Chirone per avere più dettagli per poterla ritrovare! > dissi, adesso trattenendo le lacrime. < Oh Percy! No ti prego! E se fosse stata rapita dal re dei Titani per ripicca per ciò che gli hai fatto? Mi dispiace è troppo pericoloso! Non voglio che tu corra troppi rischi! >. Le parole di mia madre risuonavano nella mia testa! Come poteva pensare che io avrei rinunciato alla ricerca della mia Annabeth? < Mamma! Sai che non puoi chiedermi questo! Non puoi impedirmi di trovare Annabeth! Non puoi! Non puoi! > < E se non la trovassi? E se ti perdessi anche tu? Percy sei la cosa più importante della mia vita! Non voglio perderti! >
Fummo interrotti da qualcuno che bussava alla porta. Ed era strano, poiché non ricevevamo molte visite. Andai vicino alla porta, guardai dallo spioncino, e non potei credere a ciò che stavo vedendo!
Mio padre, il Dio del Mare, Poseidone era li, dietro quella porta, in forma umana, e aveva un’aria seria, preoccupata ma anche agitata. < Ehm … mamma … > dissi bisbigliando, < forse dovresti venir qui a dare un’occhiata, solo per stupirti a vedere chi è … > < Percy sai che non mi piacciono questi scherzi! > disse parlando normalmente. < Shhhh mamma parla piano e vieni qui a vedere chi è alla porta svelta! > mia madre mi guardo come a chiedermi perché mi stessi comportando così, ma alla fine si avvicinò e guardò fuori dallo spioncino. – Ecco adesso non saprei descrivervi la sua reazione, immaginate un volto misto tra rabbia e felicità, tra impazienza e calma - Beh sembrava contenta della visione che ebbe, ma poi, forse poiché resasi conto del motivo per cui Poseidone fosse li, diventò cupa. < Okok … > disse bisbigliando anche lei, < Dobbiamo sembrare il più normali possibili capito Percy? > < Ehm … Mamma, lui è un Dio ed io sono un mezzosangue … come faccio ad essere normale? > < Beh almeno comportati bene, ascolta ciò che ha da dirti, e non rivolgerti a lui in modo scortese! Capito!? > < Si, si mamma! >. Guardai di nuovo fuori, lui era sempre li, e adesso sembrava un po’ divertito. Capii che aveva sentito tutto. Feci un respiro profondo, e aprii la porta. < Buongiorno Padre > dissi in tono di rispetto. < Perseus, figlio mio. E Sally mia regina > ci salutò mio padre con aria seria. < è un piacere rivedervi. Anche se in queste circostanze, beh avrei preferito rivedervi per poter parlare di un altro argomento. > concluse mantenendo un’aria seria che mascherava la preoccupazione e qualche altra cosa. < Accomodati Dio Poseidone … > disse mia madre facendo spazio in modo che mio Padre passasse. < Percy sii cordiale ed offri qualcosa da bere a tuo Padre. > < Si mamma. > dissi avviandomi verso il frigorifero. < Perseus! > mi chiamò ad un tratto Poseidone. < Sally, sai benissimo perché sono qui. > disse il Dio guardando mia madre che abbassò lo sguardo. < Percy, per favore accomodati qui accanto a me, ho bisogno di parlarti … di Annabeth … > mi sedetti di scatto, quando mio padre pronunciò quel nome. < Padre, vi prego ditemi se la rivedrò! Per favore, ditemi se sta bene! Se è al sicuro! Se posso almeno sapere se è stata davvero rapita! E da chi specialmente! Ditemi in caso, cosa fare per salvarla! Ho bisogno del vostro aiuto, ora più che mai! Per favore, vi supplico! Aiutatemi! > dissi sentendo le lacrime che inondavano i miei occhi. < Calmati Percy. Una cosa per volta. Non tutto troppo in fretta. > < Ma Padre! Io ho bisogno di sapere se sta bene! > < Tranquillo Perseus, figlio mio, lo saprai presto … Allora … Sono stato informato da Chirone che, al Campo Mezzosangue, è arrivata una lettera. Purtroppo non capiamo chi l’abbia inviata ne chi l’abbia scritta. Ma comunque, su questa vi era scritto chiaro e tondo testuali parole “Carissimi Semidei del Campo Mezzosangue e Percy Jackson! – Ecco, già iniziava maluccio -  Io tengo prigioniera la vostra figlia di Atena, Annabeth Chase! Nonché amata del figlio di Poseidone! Sappiate che non la libererò libera, fin quando il mio volere non sarà soddisfatto! Pretendo che Perseus Jackson abbandoni definitivamente il Campo, e smetta di frequentare Annabeth! Che smetta di corteggiarla e che smetta di cercarla! Se questa pretesa verrà esaudita, bene, restituirò la ragazza! Altrimenti, me la pagherete cara!” Quelle parole mi lasciarono perplesso e sconvolto! Chi poteva pretendere che io rinunciassi ad una ragazza perfetta come Annabeth? Non era possibile! < Percy! > Mi chiamò mio padre < So che è troppo chiederti di rinunciare a lei, infatti non lo pretenderò da te! So dei sentimenti che provi per la figlia della Dea Atena! Ed io, di certo, non posso impedirti di partire alla sua ricerca! Perseus, se davvero tieni a lei, devi partire! Trovala e portala in salvo! Io ti darò tutto l’aiuto necessario! E poi in questo viaggio non sarai solo. Verrai accompagnato da Grover e da Talia! > detto questo, Poseidone fece un cenno con la mano ed aprì la porta, e all’entrata dell’appartamento, spuntarono i miei amici. < Padre > dissi < Adesso ho bisogno di sapere qualcosa, che solo l’Oracolo può dirmi! > guardai i miei amici. Grover indossava dei jeans e i classici piedi finti, mentre Talia portava un pantalone nero ed una maglia larga nera a strisce bianche orizzontali. Incrociai i loro sguardi, e capii che per quella “missione” avrei sicuramente potuto contare su di loro. L’unica cosa che mancava a quella squadra? La saggezza e l’intelligenza di Annabeth … Speravo di ritrovarla presto. E finalmente, in quel momento, saremmo riusciti a stare insieme!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Finalmente riusciamo a capire qualcosa in tutta questa storia! ***


Uscii di casa con uno zaino con dentro delle dracme d’oro, seguito da Talia e Grover, lasciai mia madre e mio Padre soli, in modo che potessero parlare, infondo era così tanto che non si vedevano, e sicuramente avevano molte cose da dirsi. Dovevamo raggiungere velocemente il Campo, così arrivati a Central Park presi una dracma e gridai < Stêthi! Ô hárma diabolês! > lanciando la moneta a terra dalla quale fu inghiottita.  < Percy ma che fai!? > gridarono Talia e Grover. < Tranquilli, so quel che faccio. > risposi. Avevo appena detto“Fermati, Cocchio della Dannazione” chiamando quindi le Sorelle Grigie, la mia ultima esperienza con loro era stata con Annabeth e Tyson quando recuperammo il Vello d’Oro e Grover. Da allora non le avevamo più chiamate. Ma comunque, dove la moneta era caduta, l’asfalto si scurì diventando un liquido melmoso, dal quale uscì la macchina color fumo delle Sorelle. < Percy Jackson! Non pensavamo di rivederti! > esclamò una delle sorelle < Tempesta, Vespa, Rabbia, è un piacere rivedervi. > dissi. < Allora giovane figlio di Poseidone, dove vuoi che ti portiamo? > chiesero. < Beh, in realtà siamo in tre … > < Jackson Jackson cammini sempre in giro con il tuo amico Ciclope? Quella è stata un’eccezione! Questa volta non lo faremo salire! > gridò Vespa. < Non preoccupatevi > dissi < Adesso sono in compagnia di un Satiro e di Talia, figlia di Zeus. Allora ci date un passaggio al Campo Mezzosangue? > chiesi salendo in macchina. < Ma certo! Salite salite! > gridò Rabbia. < Grover, Talia vi accontentate di questo passaggio? > chiesi ironico < Beh o questo, o a piedi! > disse Talia salendo sul taxi. < Io mi accontento. > < Beh io no cara Talia! > gridò Grover. < Grover! Non fare il bambino! Guarda che ti lasciamo qui! > gli gridai. < E va bene! Va bene! Però voglio stare accanto al finestrino! E voglio arrivare vivo al Campo! > < Certo Grover! Certo! > dissi attaccandomi al finestrino. < Dammi la dracma Percy! Voglio morderla! > esclamò Tempesta < Voglio morderla! > < NO! Non se ne parla! > controbatté Rabbia. < L’ultima volta l’hai morsa tu! Ora tocca a me! > gridò. < Zitte entrambe! > esclamò Vespa. < Sto cercando di guidare! E comunque tocca a me morderla! > < Non se ne parla! Tu hai l’occhio! Quindi io la mordo! > gridò Rabbia. < Ehm … Percy … Sei sicuro che sia stata una buona idea prendere questo taxi? > sussurrò Grover. < Sai comincio a credere che non lo sia stata … > commentò Talia. < Beh ragazzi, è il mezzo più veloce per arrivare al Campo. E poi mi ricorda Annabeth … a tal proposito … Voi sapete qualcosa? > < Oh no amico mi dispiace … Io non so niente, a parte che è scomparsa una settimana fa … > rispose Grover facendo spallucce. < Ehm, no Percy … Non so niente nemmeno io … L’unica cosa che potrebbe esserti utile è sapere che ho parlato con il signor Chase … > disse. < Cosa?! Gli hai parlato?! E cosa ti ha detto?! Cosa gli hai chiesto?! >  parlai a raffica! < Calmo Percy! Lui non sapeva che sua figlia era scomparsa! Ha detto che prima che uscisse aveva sentito che era successo qualcosa di strano a sua madre, e che voleva andare a parlare con Chirone al Campo, ma lui non sapeva che fosse scomparsa … Ha detto che quando volevamo potevamo andare da lui per cercare delle tracce … > disse. < Quindi possiamo andare da lui anche ora? > < Beh, credo di si … > < Bene! Vespa! Mi serve un favore! > dissi rivolgendomi all’autista < Parla figliolo! > gridò lei. < Se vi do altre 4 Dracme d’oro, potremmo fare una piccola fermata a Mount Eden, nel Bronx? > chiesi. < Ragazzo! Per altre 4 Dracme vi accompagniamo anche in California! > esclamarono le tre sorelle. < Perfetto! Grazie! > gli dissi. < Ma Percy, dobbiamo parlare con Chirone! > esclamò Talia. < Lo so, lo so, ma devo controllare una cosa, tranquilli, so quel che faccio. > < Io mi fido di te > mi disse Grover. < Beh, se si fida il ragazzo capra, tanto vale che mi fidi di te anch’io > aggiunse Talia. < Grazie ragazzi, siete unici! > . Le Sorelle Grigie ci accompagnarono a Mont Eden e ci dissero che al termine della visita, bastava pronunciare la frase per chiamarle e loro sarebbero arrivate. Così scendemmo dal taxi e salimmo in casa Chase. Mi aprì la porta un ragazzino che poteva avere 7-8 anni, che quando mi vide scappò a chiamare sua madre. < Mamma! Mamma! C’è il ragazzo della foto di Annie Betty! Proprio lui! Proprio lui! Quello bello! > arrossii … < Oh tesoro è impossibile che quel ragazzo sia qui > disse la madre venendo alla porta. < Oh! Invece è proprio vero! Ma tu guarda! Che ci fate qui banda di squilibrati?! Siete venuti per riportare qui quella rompiscatole, rovina famiglie e problematica ragazza?! No perché se così fosse, ve la potete anche tenere! Qui non la vogliamo! Anzi se vi prendete la sua roba mi fate un favore! > esclamò. Che donna ORRIBILE! Come poteva dire cose così tremende di una persona MIGLIORE di lei?!! Avevo voglia di darle un pugno dritto nel naso! Fortunatamente Grover percepì la mia intenzione e mi fermò prima del tempo. < Signora in effetti siamo qui, perche ANNABETH ha deciso di abbandonare questa CATAPECCHIA per andare a vivere nella meravigliosa casa costruita apposta per lei da SUA MADRE! E beh è ovvio che non volendo venire qui a vedere questa TOPAIA ci ha chiesto di salvare la sua roba da questo posto! > mi espressi in modo aspro e cattivo nei confronti di quella donna che meritava tutte le pene più terribili dell’Inferno! Talia mi diede una gomitata, e io la guardai per farle capire ciò che avrei voluto fare a quella sorta di donna - Arpia! Lei capì all’istante, però mi fermò comunque … < Bene, bene ragazzino! Fate velocemente! Non voglio avere più nulla a che fare con quella ragazzina problematica! > esclamò quell’essere disgustoso! Entrai in camera di Annabeth, ero molto agitato, mi guardavo intorno come fa un bimbo quando va alle giostre per la prima volta.   La sua camera si affacciava sulla Sheridan Ave, stavo guardando i libri di architettura che aveva riposti con cura nella sua libreria, quando Grover mi chiamò per farmi vedere una foto. Una mia foto che lei teneva sul comodino. Avvertii un forte senso di vuoto e di dolore quando la vidi. Mi mancava e sentivo dentro il forte bisogno di doverla ritrovare. < Ehm … Percy … Potresti dirmi cosa stiamo cercando? > mi chiese Grover. < Beh … > già … cosa stavamo cercando? Cosa mi aspettavo di trovare nella camera di Annabeth? Forse un indizio? O forse era perché volevo sentirmi accanto a lei. Ad un tratto l’occhio mi cadde sul pavimento. Un biglietto! Ma cosa c’era scritto sopra?? Oh maledetta dislessia! E maledette scritte a ghirigori!
“Cara Annabeth. Indovina chi scrive questa lettera! Esattamente! Proprio io … Luke! Non te lo aspettavi eh!? Beh ti scrivo per informarti che abbiamo sotto il nostro controllo tua madre! Esattamente la Dea Athena  è passata dalla nostra parte! E indovina, non è felice di sapere che passi molto tempo con il figlio del suo rivale, Poseidone! Bizzarro eh! L’abbiamo convinta molto facilmente a passare dalla nostra parte! Non ci crederai mai, perché lei è la Dea della Sapienza e della Saggezza! Beh credici! Se vuoi riavere tua madre raggiungici al Titanic Memorial Park!  E vedremo di metterci d’accordo!
Grover tradusse per me e Talia i geroglifici della lettera! Annabeth era preoccupata per Athena! Ora quadrava ogni cosa! Annabeth era scomparsa per colpa di Luke! Maledizione! Dovevo assolutamente parlare con Chirone di tutto quello che abbiamo scoperto! Presi una foto di Annabeth, dove portava un cappello marroncino seduta su un dondolo con un libro in mano. Guardava l’obbiettivo sfoggiando uno dei suoi sorrisi più belli! < Tranquilla Annabeth! Ti troveremo e ti salveremo! E salveremo tua madre! Rischierò la mia stessa vita pur di riaverti tra le braccia e vederti sana e salva! > dissi. < Coraggio Percy! Ci siamo anche noi con te! > disse Talia prendendomi la mano. < Già! > aggiunse Grover dandomi una pacca sulla spalla. < Allora ragazzini insolenti! Avete raccolto la roba di quella psicopatica?! > sentimmo gridare la donna. Talia prese il suo zaino, lo aprì e con un gesto della mano riuscì a spostare tutti i libri di Annabeth li dentro. (lo zaino, donatogli dal padre, era piccolo esteriormente, ma all’interno era così spazioso da poterci metter dentro tutto un appartamento) Presi le foto di Annabeth, le guardai, presi il mio portafogli e le misi li dentro. < Possiamo andare Percy? > mi chiese Talia < Si … > risposi. < Oh ragazzi! Perché avete tanta fretta di riprendere il Taxi di quelle tre vecchie pazze!? Cioè insomma, potremmo farci una passeggiatina tranquilla. > esclamò Grover! < Oh ragazzo capra! > esclamò Talia. < Non essere sempre così pauroso! > Ecco quella frase non avrei dovuto dirla! < Okok ragazzi! Andiamo! > . Uscimmo dall’appartamento. < Mmmh > disse Grover annusando l’aria. < Che succede amico? Che senti? > chiesi. Di solito quando Grover faceva così, o c’erano dei nemici, o sentiva l’odore delle enchiladas … Dalla faccia che fece, intuii che si trattava di nemici. < Riesci a capire dove si trovano? > domandò Talia, estraendo dallo zaino la sua balestra. Misi la mano in tasca e presi Vortice, stringendola in pugno. < Credo di si! > esclamò Grover < Seguitemi, cerchiamo di fare il giro largo. > < Ok Grover, siamo nelle tue mani. > . Passammo per la Sheridan Ave seguendo e fidandoci del fiuto di Grover. Ad un tratto passammo vicino al Claremont Park. Mentre camminavo vidi su una macchina il riflesso di tre donnine che ci seguivano, o almeno questa fu la mia prima impressione. Diedi una leggerissima gomitata di avvertimento a Talia, che si girò a guardarmi, le feci cenno di guardare la macchina, e anche lei notò le donnine. Cominciammo ad aumentare il passo. < Ehi ragazzi andate più piano! > ci gridò Grover, che era rimasto un po’ più indietro di noi. < Ragazzi! Ehm … non per allarmarvi, ma sento puzza … di … ehm … avete capito no?! … a dir la verità ho un po’ di paura … > mi girai verso Grover! < E fai bene piccolo Satiro ad aver paura! > esclamò una delle tre vecchiette, mentre il suo corpo e quello delle sorelle subiva un notevole cambiamento! Cominciarono a spuntare piume ovunque, e dalle loro schiene si formarono delle ali d’uccello! Delle Arpie! Pensai subito, togliendo il tappo a Vortice! Mi girai verso Talia, e vidi che aveva già in mano la sua balestra e che stava già prendendo la mira! Mi girai verso Grover e lo vidi scappare verso di noi! Infine mi girai verso le Arpie, anzi verso l’Arpia che mi veniva contro! Sferrai un colpo ferendole un’ala! E lei mi graffiò con un artiglio! Ero decisamente fuori forma! Non avevo un combattimento da quasi 5 mesi! < Perché siete qui?! Chi vi ha mandate?! > chiesi! < Indovina! Piccolo figlio del Dio del Mare! > rispose una delle tre ex-donnine. < E’ stato Luke?! > gridai! < Ti sbagli! È stata la Dea Athena a mandarci qui! > rispose l’Arpia! < Cosa?! La madre di Annabeth non farebbe mai una cosa del genere! A meno che … Allora è vero che Luke controlla la Dea Athena! È incredibile! > gridai io! Sferrando un altro colpo  pieno di rabbia nei confronti di Luke e di Athena! Mi sorprese vedere che presi in pieno una delle Arpie che scomparve davanti i miei occhi! Talia colpì un’altra Arpia, che si sgretolo nell’aria! Ne rimaneva solo una, ed io e Talia ci guardammo come a decidere chi dovesse farla fuori! Alla fine andai io! Cominciai a far roteare la spada, mi piaceva il rumore che faceva , come se colpisse e tagliasse l’aria. < Coraggio piccolo figlio di Poseidone! Fatti avanti! Tanto non rivedrai mai la tua amata Annabeth! > queste furono le sue ultime parole, prima che la colpissi con la spada carico di rabbia, e diventasse polvere! < O Miei Dei! Ragazzi siete stati GRANDI! > esclamò Grover! < Per così poco! > disse Talia riponendo l’arma nello zaino. conclusi io. < Allora è vero che Athena si è fatta influenzare da Luke e da Crono? > mi chiese Talia. < Beh a quanto pare è proprio così … > risposi mettendomi di nuovo a camminare < Ma non preoccupatevi, starà poco tempo dalla parte dei cattivi! Noi riusciremo a farle capire in che trappola è caduta! > dissi fermandomi e facendo un occhiolino a Talia. Mi avvicinai al marciapiede. < Oh no amico di nuovo!? > esclamò Grover! < Beh si! È l’unico mezzo veloce per arrivare al Campo Mezzosangue! > dissi rivolgendomi a lui, prima di evocare Il Cocchio Della Dannazione! 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=709021